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Il melone d'inverno - Portale dell'innovazione - Regione Siciliana

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Relazioni ed interventi della sessione antimeridiana 17<br />

Aspetti agronomici della coltura del <strong>melone</strong> invernale in Sicilia<br />

Incalcaterra G., Curatolo G. (Istituto di Orticoltura Università di Palermo)<br />

Premessa<br />

La coltura del <strong>melone</strong> invernale (Cucumis melo<br />

var. inodorus) si è diffusa prevalentemente nella Sicilia<br />

occidentale, nell'entroterra delle province di Trapani,<br />

Palermo ed Agrigento, su suoli a tessitura prevalentemente<br />

argillosa, ben dotati di elementi nutritivi,<br />

dove entra in rotazione col grano duro.<br />

La coltura viene praticata anche nelle zone litoranee<br />

del trapanese (Paceco, Nubia, colline dell' ericino)<br />

e dell'agrigentino dove le particolari condizioni<br />

pedoclimatiche consentono di realizzare un anticipo<br />

di produzione. In questi ambienti, ove è possibile<br />

reperire acque di falda o di invasi, risulta vantaggioso<br />

l'intervento irriguo che consente significativi<br />

incrementi delle rese unitarie, migliorando anche<br />

le caratteristiche qualitative dei frutti utilizzati per<br />

il consumo immediato.<br />

L'ambiente di coltivazione<br />

La climatologia della zona risulta caratterizzata da<br />

una piovosità media annua che va da 450 mm nelle<br />

zone costiere a 550 mm per l'area collinare interna<br />

del trapanese e a circa 750 mm per l'ambiente collinare<br />

del palermitano (Camporeale, Monreale, Roccamena).<br />

Tale piovosità risulta concentrata, normalmente,<br />

nel periodo autunno-vernino, mentre è scarsa<br />

o poco significativa in primavera e quasi nulla in<br />

estate. <strong>Il</strong> livello termico durante il ciclo colturale, che<br />

si svolge da aprile a settembre, viene caratterizzato<br />

da temperature progressivamente crescenti con ritorni<br />

di freddo nel mese di aprile, in cui sono probabili<br />

abbassamenti termici al di sotto di 10 °C e innalzamenti<br />

delle temperature durante il mese di giugno che<br />

possono raggiungere o superare i 40 °C, quando si<br />

verificano venti di scirocco.<br />

Di conseguenza i processi evapotraspirativi risultano<br />

intensi ed in qualche caso difficilmente controllabili<br />

nonostante le attente tecniche di aridocoltura.<br />

Tale fenomeno infatti risulta più esasperato nelle<br />

aree di costa dove in alcuni casi i suoli sono caratterizzati<br />

da una tessitura sabbiosa-argillosa (terre ros-<br />

ci autori sono Professori Associati presso L'Istituto di Orticoltura e Floricoltura dell'Università di Palermo.<br />

<strong>Il</strong> lavoro è da attribuire in parti uguali agli Autori.<br />

se) con più ridotta capacità di ritenzione idrica rispetto<br />

a suoli con frazione argillosa più elevata (regosuoli<br />

- suoli bruni e vertisuoli) dell'interno collinare.<br />

Caratteristiche morfo-fisiologiche della pianta<br />

<strong>Il</strong> <strong>melone</strong> invernale risulta caratterizzato da un apparato<br />

radicale fittonante ed espanso, capace di raggiungere<br />

elevate profondità e di interessare un raggio<br />

di oltre 2 m (Lorenz e Bartz 1968) attorno alla pianta.<br />

Inoltre l'apparato fogliare risulta caratterizzato da<br />

un sistema stomatico di facile chiusura in caso di stress<br />

termico ed idrico (Hoare e Barres 1974).<br />

I tessuti che caratterizzano la parte epigea della<br />

pianta sono strutturati in modo tale da adattarsi all'ambiente<br />

caldo-arido (ispessimento del mesofillo e<br />

riduzione dell'espansione della lamina fogliare).<br />

II minimo termico di germinazione dei semi si<br />

mantiene intorno a 15 °C, mentre l'optimum è intorno<br />

a 25 °C.<br />

La pianta è monoica, ma si riscontrano pure individui<br />

andromonoici.<br />

I primi ad essere emessi sono i fiori maschili, successivamente<br />

compaiono i fiori pistilliferi, che di solito<br />

si evidenziano a circa 60 gg dalla semina, quando<br />

si realizzano condizioni termiche di 24 °C durante<br />

le ore diurne e di 16 °C nel corso di quelle notturne.<br />

I frutti raggiungono mediamente la maturazione<br />

a circa 60 giorni dalla fioritura e quindi dopo 120 dalla<br />

semina.<br />

Aspetti agronomici<br />

La messa a punto di nuovi mezzi agronomici, lavorazioni,<br />

concimazioni, pacciamatura, modalità d'impianto<br />

ed irrigazione, consente l'ottimizzazione dei<br />

sistemi produttivi valorizzando anche le risorse dell'ambiente.<br />

Lavorazioni<br />

Le lavorazioni applicate al <strong>melone</strong> invernale, soprattutto<br />

se la coltura viene condotta in regime seccagno,<br />

rappresentano l'intervento più efficace per fa

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