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Triangolo Rossa PDF - Istituto Parri

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giorni dell'insurrezione e quelli di civili morti sotto i bombardamenti aerei,<br />

per non dire dei nomi doppi e tripli. Nell'elenco sono stati inclusi anche<br />

Umberto Farri, Fernando Ferioli, Arnaldo Vischi, Ferdinando Mirotti e don<br />

Umberto Pessina tutti morti nel dopoguerra, ma che fascisti non erano 89 .<br />

Sempre per Reggio Emilia esiste un elenco di 431 persone morte nel dopoguerra,<br />

compilato da Giannetto Magnanini, all'epoca uno dei principali dirigenti<br />

del PCI reggiano, e pubblicato nel libro Dopo la liberazione. Ha scritto<br />

che «l'elenco non è composto esclusivamente di fascisti o di vittime dell'odio<br />

politico, ma comprende anche persone che non furono fasciste, fra cui<br />

alcuni partigiani e vittime di delitti comuni compiuti da individui camuffatisi<br />

da partigiani». Di ogni persona ha pubblicato una scheda con le generalità, la<br />

data, la causa e il luogo di morte, più alcune indicazioni bibliografiche. A nostro<br />

parere, per una migliore comprensione del fenomeno, sarebbe stato<br />

preferibile fare più elenchi, a seconda delle cause di morte 90 .<br />

Infine, per Reggio Emilia, va ricordato che il 20 agosto 1946 — quando le<br />

cifre dei morti raggiunsero livelli altissimi — il prefetto di carriera Potito<br />

Chieffo, in un rapporto al ministro dell'Interno, scrisse «Comunque la cifra<br />

di tremila morti è iperbolicamente fantastica e solo uno spirito settario e asservito<br />

a tesi di cronaca scandalistica può indugiarsi a indicarla» 91 .<br />

Franco Morini, in un saggio dedicato al fascio repubblicano di Parma, ha<br />

evitato di fare dei totali, anche se ha pubblicato decine di elenchi con i nomi<br />

di fascisti morti durante la Resistenza e di altri deceduti dopo. Ma non indica<br />

le fonti e non sempre precisa le date e le cause di morte 92 .<br />

Non molto attendibile anche il saggio curato per Ferrara dall'Associazione<br />

nazionale famiglie caduti e dispersi della RSI perché, al solito, non sono<br />

indicate le fonti. L'elenco pubblica i nomi di poco più di 500 persone morte<br />

durante la guerra e dopo e quelli dei ferraresi periti nelle incursioni aeree. Le<br />

cause della morte non sono quasi mai indicate. Nel saggio figurano i nomi di<br />

persone che persero la vita nei Balcani e in Grecia, di altre perite — non si sa<br />

come - nel 1947 e nel 1950. Tra i morti di parte fascista vi è Angelo Menegatti<br />

iscritto al PCI e presidente del CLN di Migliarino, ucciso il 15 giugno<br />

1946 93 .<br />

89 Su questa vicenda cfr. A. Paderni, Martiri della Repubblica di Salò?, in "l'Unità", 23 agosto<br />

1991; A. Zambonelli, E. Baraldi, Partigiani e civili spacciati come "martiri" fascisti, in "l'Unità", 24<br />

agosto 1991; Ma questo è un "menzognologio"!, in "La Gazzetta di Reggio", 24 agosto 1991; Pure<br />

"martiri" che morirono a letto, in "La Gazzetta di Reggio", 27 agosto 1991.<br />

90 G. Magnanini, Dopo la liberazione, cit., p. 64.<br />

91 ACS, MIG, 1953-1956, b. 18, f. 1267/3/4.<br />

92 F. Morini, Parma nella repubblica sociale, Parma, La Sfinge, 1989, pp. 406.<br />

93 Associazione Nazionale Famiglie Caduti e Dispersi della Repubblica Sociale Italiana, Ferrara<br />

1943-1945, Martirologio, L'ultima crociata, Ferrara, 1985, pp. 59.<br />

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