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Triangolo Rossa PDF - Istituto Parri

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narsi. Pertanto oltre un migliaio di questi venivano sommariamente giustiziati<br />

dal popolo, che si rovesciava nelle strade alla loro caccia» 11 . Difficile dire<br />

dove abbia preso questa cifra fantastica, della quale non indica la fonte.<br />

I carabinieri, che non avevano idee chiare, ebbero, almeno, il buongusto<br />

di non lavorare di fantasia. Il 14 maggio, in una relazione inviata al Comando<br />

alta Italia di Milano, il responsabile della Legione scrisse: «La situazione<br />

politica in generale è soddisfacente. Le numerose brigate dei patrioti hanno<br />

proceduto all'arresto di elementi fascisti e di persone che hanno collaborato<br />

coi tedeschi. Qualche collaborazionista è stato ucciso dai patrioti stessi» 12 .<br />

Molto più vicina al vero la cifra indicata nella relazione inviata al governo<br />

il 23 maggio dal comandante generale dei carabinieri. «Avvenuta la liberazione<br />

della città», scrisse il generale Brunetti, «si è verificata anche a Bologna<br />

una violenta reazione, che ha fatto registrare moltissime esecuzioni sommarie.<br />

I cadaveri sinora inumati, alcuni dei quali non è stato possibile identificare,<br />

assommano a 180. Vi sono state anche delle vittime innocenti per equivoci<br />

o per vendette personali, dato che nella massa dei patrioti si erano<br />

frammischiati non pochi elementi provenienti dalle file fasciste. È risultato<br />

che, specie negli ultimi mesi, appartenenti a brigate nere e ad altre formazioni<br />

neofasciste (in massima parte reclutati tra i peggiori elementi sociali), persuasi<br />

ormai dell'incombente fine del regime, disertavano armati per unirsi alle<br />

brigate dei patrioti» 13 .<br />

In questa relazione manca — dopo la descrizione degli avvenimenti — un<br />

giudizio politico sulla loro natura. Anche se non espressa — almeno nei documenti<br />

ufficiali — il comando dei carabinieri della regione un'opinione molto<br />

chiara l'aveva e sicuramente deve averla fatta conoscere al massimo livello.<br />

Il 13 agosto 1945 il capitano Argenziano, comandante della Legione di<br />

Bologna — che doveva avere una funzione di coordinamento regionale — in<br />

una lettera al questore di Ravenna scrisse che l'azione popolare contro i fascisti<br />

«È stata una reazione alla violenza dei tedeschi e della brigata nera che<br />

hanno tenuto il territorio sotto il terrore per molto tempo commettendo<br />

ogni sorta di angheria e soprusi» 14 .<br />

La relazione di Brunetti del 23 maggio non distingue le cause di morte e<br />

non dice se la cifra comprende i 12 fascisti uccisi il 27 maggio a Imola. In<br />

quel giorno, proveniente da Verona, giunse nella città romagnola un camion<br />

con 16 brigatisti neri, alcuni dei quali responsabili diretti dell'eccidio del<br />

11 ACS, MIG, 1944-46, b. 203, f. 11.066. Il titolo era "Pro-memoria sulla situazione della città<br />

di Bologna".<br />

12 ACS, MIG, 1944-46, b. 127, f. 11.030.<br />

13 ACS, MIG, 1944-46, b. 203, f. 11.066.<br />

14 ASRA, GP, 1945, b. 95, "Omicidi".<br />

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