Triangolo Rossa PDF - Istituto Parri
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Sulle stragi esiste una statistica di parte fascista che è molto eloquente. La<br />
volle Mussolini che il 25 giugno 1944 telegrafò ai prefetti: «Poiché taluni leoni<br />
vegetariani continuano a parlare di una eccessiva indulgenza del governo<br />
della repubblica, siete pregati di mandare telegraficamente i dati delle esecuzioni<br />
avvenute di civili e militari con processo o sommariamente dal 1° ottobre<br />
in poi».<br />
Da un documento della polizia fascista, dell'aprile 1945, risultano questi<br />
dati per l'Emilia-Romagna: Bologna 116 fucilati, di cui 55 con processo e 61<br />
sommariamente; Ferrara 29, di cui 16 e 13; Forli 355, di cui 14 e 71 e 270<br />
fucilati dai tedeschi; Modena 146, di cui 14 e 83 e 49 fucilati dai tedeschi;<br />
Parma 59, di cui 22 e 34 e 3 fucilati dai tedeschi; Piacenza 22 sommariamente;<br />
Ravenna 68, di cui 6 e 62; Reggio Emilia 228, di cui 15 e 56 e 141 fucilati<br />
dai tedeschi (la somma però è pari a 214 e non 228). Il totale è di 1.023. Da<br />
un documento aggiornato al 21 aprile 1945 risulta che i fucilati furono<br />
2.478 30 . Nei documenti fascisti non sono indicate le località dove avvennero<br />
le fucilazioni.<br />
La guerra, se possibile, assunse toni d'estrema durezza e crudeltà dal novembre<br />
1944 all'aprile successivo, quando — a seguito del proclama del maresciallo<br />
Alexander, che comunicava ai partigiani e, di conseguenza, ai nazifascisti<br />
che per parecchi mesi il conflitto sarebbe stato sospeso — gli eserciti<br />
alleati si fermarono sulla riva destra del Senio, dividendo a metà la provincia<br />
di Ravenna, e a Pianoro pochi chilometri a sud di Bologna. Centinaia di partigiani,<br />
entrati a Bologna, Modena, Imola, Faenza, Cesena e Forlì per prendere<br />
parte a quella che si riteneva l'imminente insurrezione, restarono intrappolati<br />
e moltissimi persero la vita.<br />
Pienamente consapevoli della sconfitta che li attendeva — oltre che della<br />
punizione che avrebbero subito per i crimini commessi — i fascisti approfittarono<br />
di quell'insperato prolungamento della loro agonia per rinnovare il<br />
mito di Sansone. Quelli fuggiti all'inizio d'ottobre — quando le prime cannonate<br />
americane avevano cominciato a cadere sul centro storico — rientrarono<br />
a Bologna per prendere parte alla caccia ai partigiani, anche se era stato loro<br />
rivolto un invito alla resa.<br />
Quasi tutti i partigiani che deposero le armi, — ma furono pochi — pagarono<br />
con la vita l'ingenuità commessa. Vennero fucilati e i corpi — quasi sempre<br />
straziati dalle torture — abbandonati nelle strade, quale monito alla popo-<br />
Monchio delle Corti 15. Piacenza: Rocchetta (Morfasso) 33, Bettola 32, Stra (Nibbiano) 9.<br />
Ferrara: Castello 11. Per gli eccidi nel Bolognese cfr.: L. Bergonzini, Bologna 1943-1945, Bologna,<br />
Clueb, 1980, p. 30; per la regione cfr. G. Schreiber, La vendetta tedesca. 1943-1945. Le rappresaglie<br />
naziste in Italia, Milano, Mondadori, 2000, pp. 318.<br />
30 ACS, RSI, MI, G, (1945-1945), b. 20, f. K.20, "Tutela ordine pubblico. Esecuzioni capita-<br />
li".<br />
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