Triangolo Rossa PDF - Istituto Parri
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Mentre le forze di liberazione miravano a colpire — oltre che i tedeschi —<br />
gli esponenti principali del governo collaborazionista, dai segretari federali<br />
del fascio a quelli delle sezioni comunali, i fascisti applicavano la politica del<br />
terrore indiscriminato, anche se controvoglia, come tentarono di sostenere<br />
in seguito. Per autogiustificarsi, alcuni dissero che vi erano stati indotti, quasi<br />
costretti dai comunisti, dovendo reagire alla loro attività. Quando — secondo<br />
l'ordine impartito dal CLN regionale — furono giustiziati i segretari federali<br />
di alcune città capoluogo, per non dire dei gerarchi di numerosi comuni, i<br />
fascisti risposero con il massacro di innocenti prelevati a caso dalle carceri 22 .<br />
Questo tipo di guerra totale, contro gli invasori e i collaborazionisti, in<br />
quegli anni era praticato con inesorabile determinazione in tutti i paesi europei<br />
occupati dai tedeschi, oltre che in quelli asiatici invasi dal Giappone. Il<br />
caso più significativo fu quello dell'uccisione di Reinhard Heydrich, il governatore<br />
nazista della Cecoslovacchia, anche se era prevedibile che i tedeschi si<br />
sarebbero vendicati con un eccidio. Giustiziato Heydrich il 4 giugno 1942,<br />
l'8 vennero fucilati 176 uomini del villaggio di Lidice, internate le donne e i<br />
bambini nei lager e rase al suolo le case. Tra le tante rappresaglie naziste, la<br />
più spaventosa fu quella di Kraguyevac, una città della Serbia. Qui il 21 e 22<br />
ottobre 1941 furono massacrati 7.400 uomini, dai 15 ai 60 anni. La proporzione<br />
era stata di cento fucilati per ogni tedesco ucciso 23 .<br />
In Emilia-Romagna i fascisti si resero responsabili di tali e tanti eccidi da<br />
suscitare orrore persino nell'animo del generale tedesco che comandò il<br />
fronte a sud del Po dall'ottobre 1944 all'aprile 1945. Stanco e nauseato della<br />
loro furia omicida, Frido von Senger und Etterlin cacciò da Bologna Franz<br />
Pagliani e Pietro Torri, i due massimi dirigenti del fascismo e responsabili di<br />
quei crimini. «Nostro comune avversario erano le brigate nere», ha scritto<br />
nelle sue memorie. E ancora: «Autentico flagello della popolazione, queste<br />
erano altrettanto odiate dai cittadini, come dall'autorità... e da me». Le «brigate<br />
nere erano composte dai seguaci più fanatici del partito» [...] «ed erano<br />
capaci di assassinare chiunque, di compiere qualsiasi nefandezza quando si<br />
trattava di eliminare un avversario politico». Anche se gli spiaceva agire con-<br />
ne, Trieste, Gorizia, Fiume e Pola furono unite ad altre città della Slovenia e della Croazia per<br />
dare vita alla regione Adriatisches Küstenland, Litorale Adriatico, pure annessa al Reich. Per<br />
queste annessioni cfr. E. Collotti, Il Litorale Adriatico nel nuovo ordine europeo, 1943-1945, Milano,<br />
Vangelista, 1975, pp. 146; Tedeschi, partigiani e popolazioni dell'Alpenvorland, Vicenza, Marsilio,<br />
1985, pp. 539; N. Cospito, H.W. Neulen, Saio-Berlino: l'alleanza difficile, Milano, Mursia, 1992,<br />
pp. 346.<br />
22 Il primo federale giustiziato fu quello di Ferrara, Igino Ghisellini il 14 novembre 1943, anche<br />
se esistono dubbi su quella morte. Seguirono Eugenio Facchini di Bologna il 25 gennaio<br />
1944 e Arturo Capanni di Forlì il 10 febbraio 1944. L'11 novembre 1943 era stato ferito in un<br />
attentato il federale di Reggio Emilia Danta Scolari.<br />
23 G. Scotti, Kragujevac: la città fucilata, Milano, Ferro, 1967, pp. 277.<br />
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