Triangolo Rossa PDF - Istituto Parri
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e frequentato i corsi della scuola di polizia, gli ex partigiani erano regolarmente<br />
inviati nelle zone più disagiate del meridione, mentre nelle città<br />
d'origine tornavano solo gli iscritti o i simpatizzanti della DC. Dopo pochi<br />
mesi di servizio nel sud d'Italia, moltissimi accettarono il premio di smobilitazione,<br />
pari a sei mesi di stipendio, tornarono nel settentrione ed entrarono<br />
in fabbrica.<br />
Quelli che superarono il primo duro impatto con il sud, dovettero fare, in<br />
seguito, il "giro d'Italia": due e più trasferimenti in un anno, con grave disagio<br />
per le famiglie. A ciò si aggiunga che il clima interno divenne particolarmente<br />
pesante, dal punto di vista politico, quando, tra il 1947 e il 1948, ripresero<br />
servizio tutti gli agenti del periodo fascista. Rientrarono per primi<br />
quelli della PAI (Polizia dell'Africa italiana) - la maggior parte dei quali durante<br />
la RSI avevano militato nella GNR — seguiti da quelli del'OVRA e infine<br />
da quelli della polizia di Salò. A quel punto, quasi tutti i poliziotti ex<br />
partigiani se ne andarono, anche perché il clima era divenuto irrespirabile<br />
per loro. Ovunque il rientro dei vecchi uomini della polizia fascista fu salutato<br />
da bicchierate e feste.<br />
L'epurazione delle questure e delle prefetture fu ultimata da Scelba dopo<br />
la vittoria elettorale del 18 aprile 1948 quando «tutti i questori e i prefetti che<br />
nei mesi precedenti si erano dimostrati infidi o incerti furono rapidamente<br />
sostituiti». Dopo di che Scelba — è sempre lui che parla — si premurò «di far<br />
capire a Togliatti che qualcosa era cambiato. La regione in cui il PCI era più<br />
forte era l'Emilia-Romagna: era quindi lì che bisognava cominciare» 13 .<br />
Da quel momento — per tutto l'apparato dello stato — l'Emilia-Romagna<br />
tornò ad essere quello che era stata l'Emilia prefascista, una regione politicamente<br />
diversa e quindi potenzialmente pericolosa che doveva essere tenuta<br />
sotto particolare controllo.<br />
Anche se non è questa la sede per rifare la storia della mancata o insufficiente<br />
epurazione in Italia, va ricordato che la DC si adoperò sempre per evitare<br />
una vera e approfondita opera di risanamento dell'apparato statale —<br />
della magistratura e della polizia in particolare — e di impedire l'immissione<br />
di forze nuove. Pochi giorni dopo la liberazione di Roma Guido Gonnella<br />
scrisse sul quotidiano della DC che «L'epurazione è doverosa ma pericolosa»<br />
14 . E va fatta, gli fece eco Andreotti, «senza spirito di vendetta» 15 .<br />
Sul preteso spirito di vendetta dei partiti antifascisti insistettero a lungo<br />
sia la DC sia il PLI. Secondo Giordani - direttore de "Il Popolo" di Roma -<br />
13 A. Gambino, Storia, cit., p. 341.<br />
14 G. Gonnella, La malerba, in "Il Popolo", 27 agosto 1944.<br />
15 G. Andreotti, Difficoltà, in "Il Popolo", 5 settembre 1944.<br />
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