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Triangolo Rossa PDF - Istituto Parri

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degli agricoltori della provincia di Bologna. Giorgio Amadei ha scritto che<br />

«Le prime agitazioni agrarie» postbelliche ebbero «un forte tono rivoluzionario,<br />

che spaventa le categorie sociali detentrici del capitale fondiario» e che<br />

«Questo clima, crea incertezze notevoli in quanti sarebbero intenzionati, nonostante<br />

l'esiguità dei risparmi residui dopo i difficili anni della guerra, ad<br />

investire nelle opere della ricostruzione» 3 .<br />

Il prefetto di Bologna, generale D'Antoni, avvertì subito il pericolo costituito<br />

dalla vertenza in atto nelle campagne. Nella relazione al governo del 10<br />

febbraio 1946 scrisse che i rapporti tra le parti erano «tesi» e che gli agrari<br />

denunciavano di subire gravi «violenze da parte dei contadini», anche se era<br />

«esiguo (il) numero di denuncie». In ogni caso, anche se le condizioni economiche<br />

sono «preoccupanti», concludeva la relazione, «l'ordine pubblico<br />

non è stato per ora turbato» 4 .<br />

La conferma che l'ordine pubblico fosse tornato del tutto normale, venne<br />

dalla relazione del prefetto del 2 aprile quando scrisse che le elezioni amministrative<br />

«si sono svolte in una atmosfera di assoluta tranquillità e di piena<br />

libertà». La conferma della conferma si ebbe con la relazione del 3 luglio<br />

quando scrisse che le elezioni politiche si erano svolte «in perfetta atmosfera<br />

di calma e di piena legalità» 5 .<br />

Un contributo non piccolo al mantenimento dell'ordine pubblico era stato<br />

dato anche dal primo raccolto granario del dopoguerra, risultato molto<br />

superiore alle previsioni. I bolognesi non avevano patito la fame, anche se<br />

avevano dovuto pagare un alto prezzo per le derrate perché il calmiere, come<br />

annotò il prefetto nella relazione del 4 novembre, «si è risolto in un insuccesso»".<br />

Da tempo D'Antoni aveva avvertito i sintomi della crisi che si andava<br />

profilando, tanto che nel rapporto del primo settembre 1946, aveva scritto<br />

che l'aumento dei prezzi dei generi alimentari contribuiva ad aggravare le<br />

condizioni di vita dei lavoratori «molti dei quali non sanno come risolvere il<br />

problema del pane quotidiano», per cui s'imponevano immediati interventi<br />

nelle campagne, tra i quali «i lavori di miglioria dei fondi rustici». E aggiungeva,<br />

«non sembra però che gli agrari siano disposti a desistere dal loro atteggiamento<br />

di resistenza passiva». A suo parere era necessario «rendere obbligatorio<br />

il Lodo De Gasperi, almeno per quanto concerne l'art. 3, là dove<br />

parla dell'esecuzione di lavori di ristrutturazione e di miglioria nei singoli<br />

3<br />

G. Amadei, L'evoluzione dell'agricoltura bolognese dal 1949 al 1996, in Cinquant'anni di storia, cit.<br />

p. 16.<br />

4<br />

ACS, MIG, 1944-46, b. 215, "Relazioni".<br />

5 Idem.<br />

6 Idem.<br />

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