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Rassegna di documenti processuali concernenti le mafie pugliesi.

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ta<strong>le</strong> sito, con la protezione del governo loca<strong>le</strong>, continui a guidare i suoi uomini che con ogni<br />

probabilità sono i principali animatori del<strong>le</strong> tensioni (sfociate in alcuni efferati omici<strong>di</strong>) che<br />

attualmente li contrappongono al più antico clan brin<strong>di</strong>sino della S.C.U. guidato da Salvatore<br />

BUCCARELLA.<br />

Vi è inoltre che <strong>le</strong> acquisizioni investigative più recenti, conseguite alla collaborazione con la<br />

Giustizia dei fratelli Antonio e Salvatore TAGLIENTE, già appartenenti al clan <strong>di</strong> Salvatore<br />

BUCCARELLA, consentono <strong>di</strong> affermare che la S.C.U. brin<strong>di</strong>sina ancor oggi <strong>di</strong>retta dagli stessi<br />

soggetti in<strong>di</strong>viduati nella sentenza del Tribuna<strong>le</strong> <strong>di</strong> Brin<strong>di</strong>si n. 209 del 16 ottobre 1993 che faceva<br />

riferimento al periodo 1988 1990.<br />

Entrambi hanno raffigurato efficacemente la struttura <strong>di</strong> comando della S.C.U. denominandola<br />

“coppa” e cioè centro della “corona” che simbo<strong>le</strong>ggia l’organizzazione.<br />

Della “coppa” fanno parte i sei affiliati più importanti e cioè Giuseppe ROGOLI, Giuseppe<br />

GAGLIARDI, GiovanniDONATIELLO, CiroBRUNO, Salvatore BUCCARELLAe Marco<br />

PUGLIESE...<br />

Salvatore TAGLIENTE ha invero specificato che “...Attualmente Pino ROGOLI ha un ruolo <strong>di</strong><br />

presagio nella S.C.U.”, ma che “ Le decisioni più importanti su vo<strong>le</strong>re dello stesso Pino ROGOLI<br />

vengono prese da Salvatore BUCCARELLA... subito dopo Salvatore BUCCARELLA, in termini <strong>di</strong><br />

prestigio e <strong>di</strong> potere, viene Ciro BRUNO e... Giuseppe GAGLIARDI. Giovanni DONATIELLO ha<br />

ormai a suo carico la condanna a morte, in quanto resosi responsabi<strong>le</strong> <strong>di</strong> torti nei confronti del<br />

ROGOLI...”.<br />

Corre l’obbligo <strong>di</strong> precisare che <strong>le</strong> sentenze n. 3/91 della Corte d’Assise <strong>di</strong> Lecce e n.<br />

1566/87 del Tribuna<strong>le</strong> <strong>di</strong>Brin<strong>di</strong>si, del<strong>le</strong> quali si è sopra detto, ebbero in primo grado un esito<br />

<strong>di</strong>fforme in or<strong>di</strong>ne alla qualificazione giuri<strong>di</strong>ca della associazione per delinquere denominata<br />

Sacra Corona Unita, giacché mentre il Tribuna<strong>le</strong> <strong>di</strong> Lecce ne riconobbe la riconducibilità al<br />

para<strong>di</strong>gma sanzionatorio <strong>di</strong> cui all’art. 416-bis c.p., quello <strong>di</strong> Brin<strong>di</strong>si rimase nell’impostazione<br />

del Tribuna<strong>le</strong> <strong>di</strong> Bari, salvo poi ad essere smentito da parte della Corte d’Appello <strong>di</strong> Lecce (24)<br />

che, accogliendo l’appello del Sostituto Procuratore Riccardo DI BITONTO, qualificò per la<br />

prima volta la S.C.U. come associazione <strong>di</strong> tipo mafioso, sostenendo che “La sentenza <strong>di</strong> primo<br />

grado in esame rappresenta il risultato incoerente ed ingiustificato, rispetto ad un indagine<br />

accurata e meticolosa, svolta con tenacia su tutto il materia<strong>le</strong> probatorio già <strong>di</strong>sponibi<strong>le</strong><br />

all’epoca <strong>di</strong> quel giu<strong>di</strong>zio...”.<br />

Il gravoso e puntua<strong>le</strong> lavoro <strong>di</strong> ricerca e <strong>di</strong> analisi, compiuto dal Tribuna<strong>le</strong> sul<strong>le</strong> fonti<br />

documentali del processo, in relazione al risultato raggiunto, induce il <strong>di</strong>fensore dell’imputato<br />

GIUDICE Antonio a definire la sentenza appellata come il... “volo <strong>di</strong> Icaro”, laddove, a parere <strong>di</strong><br />

questa Corte, il riferimento mitologico o <strong>le</strong>ggendario più pertinente sarebbe stato quello esopico<br />

della montagna che, dopo lunghe doglie, partorisce un topolino”.<br />

Ed in effetti la motivazione della non mafiosità della struttura criminosa offerta dal Tribuna<strong>le</strong> <strong>di</strong><br />

Brin<strong>di</strong>si era, sotto certi aspetti, singolare, come <strong>di</strong>mostrato da questo breve passo: “Ri<strong>le</strong>vantissimi<br />

e<strong>le</strong>menti si rinvengono in atti, ad avviso del Col<strong>le</strong>gio, circa il carattere mafioso (o camorristico che<br />

<strong>di</strong>r si voglia) della detta associazione: tali e<strong>le</strong>menti però non paiono essere dotati <strong>di</strong> quel grado <strong>di</strong><br />

assoluta certezza e massima affidabilità che si richiede per poter concludere che l’associazione<br />

facente capo al ROGOLI era una associazione a delinquere con i connotati propri del<strong>le</strong> associazioni<br />

<strong>di</strong> stampo mafioso tenute presenti dal <strong>le</strong>gislatore nella formulazione della norma incriminatice <strong>di</strong><br />

cui all’art. 416-bis c.p.”.<br />

A proposito <strong>di</strong> questa ‘tecnica motivaziona<strong>le</strong>’, la Corte d’Appello <strong>di</strong> Lecce ri<strong>le</strong>vava che<br />

“Incomprensibilmente il Tribuna<strong>le</strong> <strong>di</strong> Brin<strong>di</strong>si, dopo aver sviscerato la comp<strong>le</strong>ssa materia, e<br />

avesse ricavato e<strong>le</strong>menti più che vali<strong>di</strong> per sorreggere adeguatamente il convincimento in<br />

or<strong>di</strong>ne alla responsabilità <strong>di</strong> quasi tutti gli imputati incriminati per il reato più grave..., corona<br />

il tutto <strong>di</strong>cendo “Queste conclusioni in or<strong>di</strong>ne alla attività svolta dal gruppo Rogoli, e qua<strong>le</strong> la<br />

stessa sembra emergere dalla <strong>le</strong>ttera del ROGOLI al compare Salvatore, non sono però in atti<br />

sorrette da qualsivoglia puntua<strong>le</strong> riscontro... per cui appare opportuno ritenere non raggiunta la

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