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Rassegna di documenti processuali concernenti le mafie pugliesi.

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attraverso <strong>le</strong> Case <strong>di</strong> Cure Riunite conseguivano a favore della gran parte dei propri associati e dei<br />

loro congiunti, l’assunzione forma<strong>le</strong> tra il persona<strong>le</strong> del<strong>le</strong> cliniche ed una remunerazione fissa<br />

assicurata dal CAVALLARI, nonostante lo spaventoso sovrannumero, con il danaro pubblico<br />

acquisito fraudo<strong>le</strong>ntemente attraverso la sistematica opera <strong>di</strong> corruzione <strong>di</strong> uomini politici,<br />

amministatori e magistrati. La semplice ‘contaminazione pugliese’ degli schemi mafiosi classici,<br />

non serve a spiegare i mo<strong>di</strong> attraverso i quali un informatore scientifico incensurato possa essere<br />

<strong>di</strong>venuto il punto <strong>di</strong> me<strong>di</strong>azione tra la politica loca<strong>le</strong> e naziona<strong>le</strong> e <strong>le</strong> cosche storiche della città <strong>di</strong><br />

Bari, ottenendo da queste ultime la <strong>di</strong>sponibilità a fungere da massa <strong>di</strong> manovra e<strong>le</strong>ttora<strong>le</strong> e militare<br />

capace <strong>di</strong> assoggettare un intero ceto politico ed istituziona<strong>le</strong>.<br />

Analogamente quello schema non spiega la formazione in Trani (14) ad opera <strong>di</strong> Salvatore<br />

ANNACONDIA, che iniziò la propria irresistibi<strong>le</strong> ascesa senza alcuna previa investitura da parte<br />

della Sacra Corona Unita o <strong>di</strong> altri gruppi riconducibili a ta<strong>le</strong> schema, ed anzi sterminando<br />

sistematicamente gli epigoni tranesi del Rogoli (15), della più potente associazione crimina<strong>le</strong> mai<br />

affermatasi in provincia <strong>di</strong> Bari, capace <strong>di</strong> operare ad ogni livello – dal traffico della droga<br />

all’omici<strong>di</strong>o, dall’usura alla corruzione <strong>di</strong> uomini politici e magistrati – in ogni parte del territorio<br />

naziona<strong>le</strong> ed anche all’estero, ricevendo il riconoscimento da parte <strong>di</strong> importanti esponenti della<br />

’Ndrangheta quali Domenico TEGANO e Franco (Coco) TROVATO.<br />

Non può pertanto negarsi che gli ingenui ‘camorristi’ <strong>pugliesi</strong>, che all’interno del<strong>le</strong> carceri<br />

mettevano per iscritto ogni momento importante della loro vita crimina<strong>le</strong> consentendo al<strong>le</strong> forze<br />

dell’Or<strong>di</strong>ne ed alla Magistratura, <strong>di</strong> acquisire prove documentali del loro vincolo associativo e,<br />

contemporaneamente, <strong>di</strong> sottovalutarli per l’eccessiva facilità <strong>di</strong> quel<strong>le</strong> acquisizioni, hanno fino ad<br />

oggi percorso, assai rapidamente, un lungo cammino, non solo nei contesti <strong>di</strong> evidente<br />

sottoconsiderazione del fenomeno (come è avvenuto nel<strong>le</strong> province <strong>di</strong> Foggia e <strong>di</strong> Bari), ma anche<br />

laddove la durezza repressiva ha raggiunto il suo massimo relativo, come ad esempio è avvenuto nei<br />

confronti della Sacra Corona Unita brin<strong>di</strong>sina e <strong>le</strong>ccese.<br />

Vi è infatti che anche in questi contesti <strong>le</strong> <strong>mafie</strong> <strong>pugliesi</strong> continuano ad esistere, a progre<strong>di</strong>re ed<br />

a mettere a punto nuovi sistemi organizzativi che la rendono sempre più resistente all’azione <strong>di</strong><br />

contenimento giu<strong>di</strong>ziario.<br />

Alla luce <strong>di</strong> tali emergenze, è forse opportuno avanzare l’ipotesi che nella criminalità<br />

organizzata pugliese convivano, o meglio si avvicen<strong>di</strong>no, secondo un moto pendolare, due realtà<br />

che sono il rif<strong>le</strong>sso sdoppiato <strong>di</strong> un unico fenomeno criminologico, costituito dalla sintesi, non<br />

sempre perfettamente realizzata, tra schemi importati che emulano <strong>le</strong> <strong>mafie</strong> tra<strong>di</strong>zionali ed<br />

elaborazioni criminali originali ed autoctone, per loro natura più moderne ed evolute, ma a volte<br />

prive della stabilità sufficiente a trasformar<strong>le</strong> in vere e proprie ‘istituzioni’ criminali.<br />

La delibata ambiva<strong>le</strong>nza trova risconto, sotto il profilo soggettivo, nella continua oscillazione<br />

del mafioso pugliese tra una tra<strong>di</strong>zione fondata su ‘rego<strong>le</strong> e prescrizioni sociali’ ed un tipo<br />

criminologico per il qua<strong>le</strong> il patto mafioso è solo il ‘mezzo’ e non il ‘fine’ dell’agire crimina<strong>le</strong>.<br />

Dal punto <strong>di</strong> vista struttura<strong>le</strong>, potrebbe <strong>di</strong>rsi ancora che lo storico modulo organizzativo<br />

‘dominica<strong>le</strong>’, proprio della Sacra Corona Unita e dei gruppi che a quella tra<strong>di</strong>zione si rifanno e che<br />

aveva come obiettivo primario il controllo <strong>di</strong> ogni acca<strong>di</strong>mento sul territorio <strong>di</strong> influenza, risulta<br />

al<strong>le</strong> volte <strong>di</strong>sgregarsi a favore <strong>di</strong> uno schema struttura<strong>le</strong> policentrico e multifunziona<strong>le</strong>, orientato<br />

spiccatamente al raggiungimento dell’obiettivo operativo non più implicito nel patto mafioso e nel<br />

controllo territoria<strong>le</strong>, salvo poi a riaggregarsi d’improvviso, autorestaurandosi, secondo sconosciute<br />

<strong>le</strong>ggi criminologiche.<br />

Ta<strong>le</strong> schema non ha, o comunque non mostra, una netta <strong>di</strong>rezione nel tempo o nello spazio, ma<br />

procede con andamento spiriforme che non esclude il ritorno in auge nello stesso territorio, anche a<br />

<strong>di</strong>stanza <strong>di</strong> tempo, <strong>di</strong> personalità criminali e <strong>di</strong> forme organizzative più remote e tra<strong>di</strong>zionali.<br />

Può quin<strong>di</strong> ritenersi che il confronto tra queste due anime, non contrapposte, ma<br />

comp<strong>le</strong>mentari, possa verosimilmente costruire la categoria unitaria alla luce della qua<strong>le</strong> procedere<br />

alla <strong>le</strong>ttura degli avvenimenti dell’ultimo ventennio (16).

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