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Rassegna di documenti processuali concernenti le mafie pugliesi.

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affiliato, e col contrabban<strong>di</strong>ere sa<strong>le</strong>rnitano MAISTOLuigi che, secondo il BARBIERO, fu fatto<br />

stabilire a Giovinazzo (dove egli in effetti tuttora anagraficamente risiede).<br />

Egli si raccordò conEPAMINONDA... e con gli ambienti appulo-lombar<strong>di</strong> gravitanti attorno al<br />

pregiu<strong>di</strong>cato andriese RIZZIMiche<strong>le</strong>, da tempo emigrato a Milano, ed al suo referente<br />

TESSEVincenzo...<br />

A <strong>di</strong>re del collaborante BARBIERO, l’arresto delTESSE e la sua uccisione (avvenuta il2 marzo<br />

1989) segnarono, per espressa volontà del RIZZI, la successione a quello, del CAPRIATI, il qua<strong>le</strong>,<br />

inizialmente contrario al traffico <strong>di</strong> droga, aveva poi riconvertito a questo la sua struttura<br />

organizzativa.<br />

Di ta<strong>le</strong> riconversione delinquenzia<strong>le</strong> v’è traccia pure nel<strong>le</strong> in<strong>di</strong>cazioni<br />

dell’ANNACONDIASalvatore, il qua<strong>le</strong> ha riferito <strong>di</strong> aver lavorato in società con il<br />

CAPRIATIAntonio nel settore del contrabbando dal1986 e che costui, all’incirca nel1988, gli aveva<br />

fatto sapere <strong>di</strong> vo<strong>le</strong>r prendere in mano la situazione anche nel settore degli stupefacenti... sicché lo<br />

stesso ANNACONDIA era <strong>di</strong>venuto fornitore <strong>di</strong> eroina del gruppo CAPRIATI.<br />

In proposito, il collaboratore LEONE Francesco (ndr.appartenente alla organizzazione mafiosa<br />

barese guidata da AntonioDICOSOLA della qua<strong>le</strong> tra breve si <strong>di</strong>rà) ha chiarito che, sotto l’alta<br />

<strong>di</strong>rezione <strong>di</strong> PARISISavino, il territorio <strong>di</strong> Bari era stato <strong>di</strong>viso, con assegnazione a<br />

CAPRIATIAntonio della Città Vecchia; analogamente si è espresso recentemente il collaborante<br />

DamianoPASQUALE...<br />

Il rinnovato interesse del gruppo CAPRIATI per il traffico <strong>di</strong> droga spiega i contatti con Nitto<br />

SANTAPAOLA e Gaetano FIDANZATI intrattenuti con CAPRIATI Antonio, mercé l’intervento <strong>di</strong><br />

Giosuè RIZZI, e dei quali riferì agli investigatori il collaborante BARBIERO... secondo il qua<strong>le</strong><br />

ilCAPRIATI, per la sua estraneità agli ambienti malavitosi milanesi e per la sua affidabilità, era<br />

stato ad<strong>di</strong>rittura incaricato da costoro <strong>di</strong> organizzare un attentato al Sostituto Dott.DIMAGGIO ed,<br />

all’uopo, era stato stanziato un fondo spese <strong>di</strong> ben seicentomilioni <strong>di</strong> lire...<br />

Fino all’arresto delCAPRIATI Antonio, secondo il fratello Mario non erano in uso rituali <strong>di</strong><br />

“fedelizzazione”, ciononostante dell’organizzazione crimina<strong>le</strong> facevano parte e<strong>le</strong>menti “fedelizzati”<br />

da altri malavitosi <strong>di</strong> spicco, come MONTI Domenico, fedelizzato da BIANCOLIFrancesco, e lo<br />

stessoCAPRIATIAntonio, affiliato – nel periodo <strong>di</strong> comune detenzione nella stessa sezione del<br />

carcere <strong>di</strong>Trani (giugno-luglio1992) – dal mafioso siciliano CHIOFALO Giuseppe (capo area<br />

dell’hinterland barcellonese e <strong>le</strong>gato alla famiglia catanese dei CURSOTI)...<br />

... sia <strong>le</strong> risultanze del processo “LAZZAROTTO” sia <strong>le</strong> <strong>di</strong>chiarazioni del fratello Mario,<br />

evidenziano un cana<strong>le</strong> stabi<strong>le</strong> <strong>di</strong> approvvigionamento nella famiglia GIORGI <strong>di</strong>San Luca, i cui<br />

componenti sono già stati condannati unitamente ai germani CAPRIATI...<br />

Le indagini all’uopo esp<strong>le</strong>tate dalG.I.C.O. della G. <strong>di</strong> F. <strong>di</strong> cui al rapporto del18 novembre 1995<br />

hanno consentito <strong>di</strong> accertare la capacità <strong>di</strong> penetrazione del gruppo nel mondo impren<strong>di</strong>toria<strong>le</strong><br />

attraverso prestiti <strong>di</strong> usura e l’acquisto <strong>di</strong> cespiti aziendali già appartenuti ad impren<strong>di</strong>tori usurati.Di<br />

particolare rilievo è risultata la presenza nel centro commercia<strong>le</strong> Baricentro.Di essa ha parlato il<br />

collaboratore <strong>di</strong> Giustizia DETOMMASODanie<strong>le</strong> in riferimento ai rapporti tra l’impren<strong>di</strong>tore<br />

PISTOLATO ed il MARTIRADONNA.Successivi riscontri bancari hanno in<strong>di</strong>viduato relazioni del<br />

ridetto MARTIRADONNAVito, oltre che con <strong>le</strong> aziende della famiglia PISTOLATO, anche con<br />

altre <strong>di</strong>tte... tutte operanti nel centro commercia<strong>le</strong> Baricentro.Significativamente, pure<br />

CAPRIATIMario riferisce che il MARTIRADONNA prestava danaro e recuperava cre<strong>di</strong>ti<br />

relativamente agli operatori del Baricentro...<br />

... si evince pure da altre <strong>di</strong>chiarazioni <strong>di</strong> CAPRIATI Mario... che il MARTIRADONNA<br />

aveva... ricevuto 70 milioni <strong>di</strong> lire dall’esponente democristiano DEGENNAROGiuseppe o dai suoi<br />

congiunti per l’appoggio e<strong>le</strong>ttora<strong>le</strong> dei CAPRIATI nella città vecchia in occasione del<strong>le</strong> e<strong>le</strong>zioni<br />

politiche del1992”.<br />

Per eventuali rif<strong>le</strong>ssioni del <strong>le</strong>ttore si <strong>di</strong>rà che il DEGENNARO è colui il qua<strong>le</strong> ha costruito il<br />

centro commercia<strong>le</strong> il Baricentro con danaro messogli a <strong>di</strong>sposizione dall’ISVEIMER, allora<br />

presieduto dal socialista barese Giuseppe DIVAGNO, lo stesso istituto <strong>di</strong> cre<strong>di</strong>to che effettuò il

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