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Rassegna di documenti processuali concernenti le mafie pugliesi.

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preliminari presso il Tribuna<strong>le</strong> <strong>di</strong> Bari Concetta RUSSI emessa in data 30 maggio 1995 ai sensi<br />

dell’art. 444 c.p.p, <strong>di</strong> recente passata in giu<strong>di</strong>cato.<br />

Gli altri coimputati del CAVALLARI, salvo quelli che al pari <strong>di</strong> quest’ultimo hanno richiesto<br />

l’applicazione della pena o <strong>le</strong> cui posizioni sono state stralciate, attendono <strong>di</strong> essere giu<strong>di</strong>cati<br />

<strong>di</strong>nnanzi alla prima sezione del Tribuna<strong>le</strong> <strong>di</strong> Bari.<br />

Corrispondentemente, il Tribuna<strong>le</strong> per l’applicazione del<strong>le</strong> misure <strong>di</strong> prevenzione <strong>di</strong> Bari, su<br />

richiesta della Direzione Distrettua<strong>le</strong> Antimafia <strong>di</strong> Bari, ha applicato al CAVALLARI la misura<br />

della sorveglianza specia<strong>le</strong> con obbligo <strong>di</strong> soggiorno per tre anni confiscando quasi tutto il suo<br />

patrimonio, comprese <strong>le</strong> quote <strong>di</strong> tutte <strong>le</strong> società facenti parte del suo impero sanitario. Su questa<br />

decisione pende ricorso alla Corte d’Appello da parte del prevenuto.<br />

Dietro questi dati, in realtà si nasconde una del<strong>le</strong> più importanti (e traumatiche) vicende<br />

giu<strong>di</strong>ziarie della storia della città <strong>di</strong> Bari che, assieme all’altra concernente <strong>le</strong> indagini seguite al<strong>le</strong><br />

<strong>di</strong>chiarazioni <strong>di</strong> Salvatore ANNACONDIA (del<strong>le</strong> quali tra poco si <strong>di</strong>rà), ha determinato profondo<br />

turbamento all’interno della Magistratura del Distretto, coinvolta in proce<strong>di</strong>menti avviati dal<br />

Consiglio Superiore della Magistratura e dalla Procura della Repubblica <strong>di</strong> Potenza, competente ex<br />

art. 11 c.p.p..<br />

Tali circostanze, unitamente alla necessità <strong>di</strong> sintetizzare al massimo la massa degli<br />

avvenimenti, fanno propendere, ancora una volta, per un esposizione oggettiva del contenuto dei<br />

provve<strong>di</strong>menti giu<strong>di</strong>ziali sopra citati.<br />

Nel capo <strong>di</strong> imputazione <strong>di</strong> associazione <strong>di</strong> stampo mafioso contestato al CAVALLARI si<br />

delinea invero la specificità della attività criminosa dello stesso: “consapevo<strong>le</strong> dell’esistenza <strong>di</strong><br />

cosche <strong>di</strong> tipo mafioso operanti in Bari, stringeva un patto con i relativi capi PARISI Savino, detto<br />

Savinuccio (capo dell’omonimo clan operante preva<strong>le</strong>ntemente nel quartiere Japigia, cui<br />

appartenevano – tra gli altri – i pregiu<strong>di</strong>cati FORTUNATO Cosimo, PALERMITI Eugenio e<br />

CALZOLAIO Miche<strong>le</strong>), CAPRIATI Antonio, CAPRIATI Sabino, CAPRIATI Mario e CAPRIATI<br />

Giuseppe (capi del c.d. clan CAPRIATI operante in Bari vecchia cui appartenevano, tra gli altri,<br />

CAPRIATI Filippo, CAPRIATI Francesco, CAPRIATI Domenico, ACCETTURA Vincenzo,<br />

COLUMBO Angelo, DE ANTONIS Angelo, D’AMBROGIO Nicola, MONTI Domenico,<br />

MERCOLEDISANTO Nicola, LANAVE Francesco) e con altri esponenti della criminalità loca<strong>le</strong><br />

<strong>le</strong>gati da comuni interessi ai predetti clan malavitosi (tra cui GIAMMARIA Miche<strong>le</strong>,<br />

GIAMMARIA Vito, RIPOLI Silvestro, DE GIOSA Miche<strong>le</strong>): in forza <strong>di</strong> detto patto, il<br />

CAVALLARI assumeva e/o si impegnava ad assumere al<strong>le</strong> <strong>di</strong>pendenze del<strong>le</strong> Case <strong>di</strong> Cura Riunite<br />

s.r.l. (del<strong>le</strong> quali era il Presidente ed il quotista <strong>di</strong> maggioranza) e/o Geroservice s.r.l. (della qua<strong>le</strong><br />

era l’effettivo titolare) numerosissime persone <strong>di</strong>rettamente sponsorizzate dai suddetti capi cosca e<br />

dagli altri esponenti della criminalità loca<strong>le</strong> a questi ultimi col<strong>le</strong>gati (i quali – tutti – assicuravano in<br />

tal modo un lavoro, per alcuni fittizio, anche a persone ristrette in carcere e, per altri, ta<strong>le</strong> da<br />

garantire l’erogazione del salario o da favorire all’occorrenza l’acquisizione <strong>di</strong> altri benefici)<br />

ricevendone, in cambio, “protezione” ed assistenza per la tutela dei propri interessi e mutuando<br />

dagli stessi clan la forza <strong>di</strong> intimidazione del relativo vincolo associativo per la realizzazione degli<br />

obiettivi, strategicamente ritenuti <strong>di</strong> comune interesse.<br />

In tal guisa il CAVALLARI riusciva a ridurre gli altri <strong>di</strong>pendenti del<strong>le</strong> Case <strong>di</strong> Cura Riunite e<br />

della Geroservice ed ogni altra persona che con lui fosse venuta in conflitto, in una con<strong>di</strong>zione <strong>di</strong><br />

assoggettamento e <strong>di</strong> omertà, derivante dalla forza <strong>di</strong> intimidazione del predetto vincolo associativo<br />

reso pa<strong>le</strong>se, o ad<strong>di</strong>rittura più ostentato, più volte dallo stesso CAVALLARI, come ad esempio, in<br />

occasione della vio<strong>le</strong>nta invasione ed occupazione, per alcuni giorni, della clinica “Anthea” da parte<br />

<strong>di</strong> un folto gruppo <strong>di</strong> donne, <strong>le</strong>gate in preva<strong>le</strong>nza ai suddetti clan malavitosi, in parte <strong>di</strong>pendenti<br />

del<strong>le</strong> società facenti capo al gruppo CAVALLARI e strategicamente manovrate da quest’ultimo,<br />

mandante della pseudo manifestazione sindaca<strong>le</strong>, allo scopo <strong>di</strong> costringere i proprietari della clinica<br />

a cederne la proprietà”.<br />

Non vi è dubbio che <strong>le</strong> novità introdotte nella prassi giu<strong>di</strong>ziaria barese da questa specifica<br />

configurazione della imputazione <strong>di</strong> associazione <strong>di</strong> stampo mafioso non sono <strong>di</strong> poco momento, e

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