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Rassegna di documenti processuali concernenti le mafie pugliesi.

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quantomeno vicina, a PARISI Savino che ne controlla <strong>le</strong> assunzioni. Con il risultato che sui circa<br />

4.200 <strong>di</strong>pendenti (<strong>di</strong> cui 1.200 ausiliari), sono presenti nel comp<strong>le</strong>sso sanitario centinaia <strong>di</strong> soggetti<br />

accertati o sospettati <strong>di</strong> appartenere alla malavita.<br />

Parimenti, si profilano possibilità <strong>di</strong> intrecci tra impren<strong>di</strong>toria, amministratori e criminalità<br />

organizzata, nei recenti fatti che hanno interessato la <strong>di</strong>struzione del teatro Petruzzelli. Le recenti<br />

or<strong>di</strong>nanze <strong>di</strong> custo<strong>di</strong>a cautelare nei confronti <strong>di</strong> PINTO Fer<strong>di</strong>nando (gestore del teatro),<br />

MARTIRADONNA Vito, PARISI Savino, CAPRIATI Antonio e TISCI Giuseppe, tutti esponenti o<br />

col<strong>le</strong>gati con l’associazione Sacra Corona Unita (39), pongono in evidenza tali relazioni che –<br />

secondo <strong>le</strong> <strong>di</strong>chiarazioni rese dal pentito Salvatore ANNACONDIA – sarebbero il frutto <strong>di</strong> un<br />

accordo tra impren<strong>di</strong>tori, politici, magistratura e criminalità, comportante rispettivamente vantaggi<br />

<strong>di</strong> natura economica, concessioni <strong>di</strong> finanziamenti pubblici, protezione e favori <strong>di</strong> carattere politico<br />

e <strong>di</strong> “aggiustamento” <strong>di</strong> processi....<br />

Il quadro presentato alla Commissione nel corso della seconda au<strong>di</strong>zione è ta<strong>le</strong>, insomma, che<br />

non appare più proponibi<strong>le</strong> presentare la criminalità barese soltanto come una forte, ra<strong>di</strong>cata e ben<br />

organizzata società a delinquere. Il livello è più alto e va ricercato sulla base dei dati finora certi nei<br />

col<strong>le</strong>gamenti che questa “società” ha con alcuni amministratori locali, con <strong>le</strong> amministrazioni<br />

pubbliche, con alcuni impren<strong>di</strong>tori e magistrati, per i quali la magistratura inquirente ha del<strong>le</strong><br />

indagini in corso.<br />

La magistratura giustifica la debo<strong>le</strong>zza del<strong>le</strong> indagini e la povertà dei risultati su tali<br />

col<strong>le</strong>gamenti con il fatto che, soltanto <strong>di</strong> recente, sono stati acquisiti e<strong>le</strong>menti da parte <strong>di</strong><br />

collaboratori <strong>di</strong> giustizia tali da consentire con inchieste più puntuali, <strong>di</strong> fare chiarezza sul<strong>le</strong><br />

infiltrazioni della malavita nella vita pubblica e nel tessuto economico del capoluogo. A ta<strong>le</strong><br />

proposito è bene ricordare che la stessa indagine sul Petruzzelli si era conclusa con una richiesta <strong>di</strong><br />

archiviazione poi superata da una riapertura del caso a seguito del<strong>le</strong> <strong>di</strong>chiarazioni rese dal pentito<br />

ANNACONDIA.”<br />

Non può negarsi che, sebbene paludata dal linguaggio tecnico, la preoccupazione che emergeva<br />

nel<strong>le</strong> paro<strong>le</strong> della Commissione parlamentare antimafia verteva su due questioni fondamentali, l’una<br />

probabi<strong>le</strong> rif<strong>le</strong>sso dell’altra, costituite da un lato dalla compromissione mora<strong>le</strong> del<strong>le</strong> istituzioni e<br />

dall’altro dal mancato approfon<strong>di</strong>mento investigativo dei rapporti tra istituzioni imprese e malavita.<br />

A <strong>di</strong>stanza <strong>di</strong> circa tre anni può senza dubbio affermarsi che la Magistratura del <strong>di</strong>stretto, con il<br />

prezioso supporto della Direzione Naziona<strong>le</strong> Antimafia, nonché del<strong>le</strong> Procure presso i Tribunali <strong>di</strong><br />

Trani e <strong>di</strong> Foggia abbia senza dubbio <strong>di</strong>ssolto <strong>le</strong> ombre cui la Commissione antimafia accennava,<br />

portando a termine una nutrita serie <strong>di</strong> investigazioni che fornivano prezioso materia<strong>le</strong> per<br />

l’approfon<strong>di</strong>mento della storia crimina<strong>le</strong> pugliese.<br />

In primo luogo l’inchiesta sull’incen<strong>di</strong>o del Petruzzelli approdava ad una positiva conclusione,<br />

dopo la demoralizzante archiviazione della prima fase del<strong>le</strong> indagini.<br />

Tra <strong>le</strong> tre e <strong>le</strong> quattro del mattino del 27 ottobre 1991 si inceneriva il Teatro Petruzzelli e con<br />

esso una parte importantissima della storia della città <strong>di</strong> Bari.<br />

La dolosità dell’incen<strong>di</strong>o apparve imme<strong>di</strong>atamente chiara agli inquirenti che avevano rinvenuto<br />

aperte alcune porte tagliafuoco che il persona<strong>le</strong> asseriva <strong>di</strong> aver chiuso e che avevano verificato la<br />

forzatura della porta latera<strong>le</strong> <strong>di</strong> accesso al teatro. Le successive analisi chimiche confermarono ta<strong>le</strong><br />

assunto assieme al dato sulla molteplicità dei focolai <strong>di</strong> partenza del fuoco.<br />

La prima fase del<strong>le</strong> indagini si concludeva con un nulla <strong>di</strong> fatto, tanto che veniva richiesta la<br />

archiviazione del proce<strong>di</strong>mento pena<strong>le</strong> per l’incen<strong>di</strong>o doloso per essere rimasti ignoti gli autori del<br />

reato.<br />

Erano <strong>le</strong> <strong>di</strong>chiarazioni <strong>di</strong> Salvatore ANNACONDIA che consentivano la riapertura del<strong>le</strong><br />

indagini, questa volta affidate ai Sostituti della Direzione Distrettua<strong>le</strong> Antimafia <strong>di</strong> Bari Giuseppe<br />

CHIECO e Carlo CAPRISTO.<br />

L’ANNACONDIA <strong>di</strong>chiarava che nel <strong>di</strong>cembre del 1992, mentre si trovava detenuto presso il<br />

carcere <strong>di</strong> Trani unitamente a Savino PARISI ed Antonio CAPRIATI capi degli omonimi clan operanti<br />

nella città <strong>di</strong> Bari, aveva appreso da questi ultimi che a cagionare l’incen<strong>di</strong>o del Teatro Petruzzelli erano

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