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Siracusa Turismo, sempre Lo Bello - I fatti della domenica

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Domenica 23 gennaio 2011<br />

Trogylos: La gaffe del sindaco<br />

Antonello Rizza ha di fatto preteso le dimissioni di Paolo Giuliano, reo<br />

di non essere priolese. E poi la presidenza è un posto di sottogoverno...<br />

Riceviamo e pubblichiamo:<br />

Rendo noto di avere rassegnato dimissioni<br />

irrevocabili dalla carica di Presidente del<br />

Gruppo Sportivo Trogylos Basket Priolo.<br />

Ringraziando tutti gli sponsor che mi hanno<br />

fin qui sostenuto, coloro i quali mi hanno<br />

tributato in questi giorni attestati di stima<br />

ed i soci ed i componenti del Consiglio<br />

Direttivo per la fiducia <strong>sempre</strong> accordatami,<br />

e mai venuta meno, avendo constatato<br />

che non sussistono più le condizione per<br />

proseguire nel mio mandato, consegno idealmente<br />

il timone dell’Associazione al Sindaco<br />

di Priolo nella speranza che Egli, dall’alto<br />

<strong>della</strong> Sua posizione, sappia presto<br />

individuare un successore che, a prescindere<br />

dal luogo di nascita, sia in possesso di<br />

notevole spirito di servizio e animato dalla<br />

stessa passione, determinazione e coraggio<br />

con cui il sottoscritto si è dedicato per ben<br />

quindici anni alla squadra di pallacanestro<br />

femminile, sottraendo tempo ed energie<br />

alle personali attività anche e soprattutto<br />

nell’esclusivo e superiore interesse <strong>della</strong><br />

comunità priolese.<br />

Con l’augurio che il prossimo Presidente<br />

possa vedere realizzata l’intenzione, espressa<br />

di recente dal Sindaco di Priolo, di<br />

convogliare sulla squadra maggiore interesse<br />

ed entusiasmo da parte delle imprese<br />

Durante le consuete vacanze natalizie in terra di Sicilia ho<br />

compiuto i classici giri per <strong>Siracusa</strong> in cerca di novità, approfittando<br />

dello splendido clima quasi primaverile. Mi sono<br />

recato, dunque, ai Cappuccini per percorrere la nuova<br />

pista ciclabile che, lunga 6,6 km, arriva fino al pontile <strong>della</strong><br />

Targia. Purtroppo in quell’occasione ho potuto, però, constatare<br />

la situazione in cui versa il Monumento ai Caduti<br />

d’Africa che poi è la stazione di partenza <strong>della</strong> pista.<br />

Il Monumento è stato oltraggiato dai raid vandalici di teen-<br />

<strong>della</strong> zona industriale priolese e con la<br />

fondata speranza, quindi, che dall’ormai<br />

imminente fase di rilancio economico del<br />

territorio (la nottata deve passare…) possa<br />

giungergli quell’assist da play maker di<br />

razza che il sottoscritto non ha mai ricevuto.<br />

Paolo Giuliano<br />

Con queste parole Paolo Giuliano (nella<br />

Monumento ko<br />

vincono gl’idioti<br />

ager a briglia sciolta che hanno avuto la “brillante” idea di<br />

imbrattarlo con la vernice spray, apponendo tutto il campionario<br />

di idiozie, amenità e volgarità di questi casi: si va<br />

dagli immancabili messaggi d’amore ai disegni osceni<br />

(vedasi materiale fotografico). Documentandomi sul Web,<br />

ho verificato che fino a novembre del 2009 il Monumento,<br />

pur malandato dall’usura del tempo (in vari punti i lastroni<br />

di rivestimento di pietra si sono staccati) era perfettamente<br />

pulito. Ed in<strong>fatti</strong> le scritte sono state realizzate nel corso<br />

del 2010, come si può verificare dalle date apposte in calce<br />

ad alcune di esse. Il Monumento è illuminato e ben visibile<br />

anche in auto risalendo da via Riviera Dioniso il<br />

Grande, quindi è strano che nessuno abbia visto compiere<br />

questi ripetuti atti vandalici, almeno nella sua parte frontale.<br />

Purtroppo il Monumento ha, fin dalla sua costruzione,<br />

una storia travagliata in quanto testimonianza scomoda del<br />

Fascismo, <strong>della</strong> guerra d’Etiopia e dall’Impero, ed ha subito<br />

reiterati atti di vandalismo nel corso degli anni: il piccone<br />

di una delle due statue posizionate nella parte posteriore<br />

è stato fatto a pezzi (probabilmente per essere rubato<br />

e trasportato con più facilità) ed ora attende di essere restaurato,<br />

mentre il vivo di volata e la baionetta del fucile<br />

mod. 1891 del fante sulla parte frontale pare giaccia nello<br />

specchio di mare prospiciente. E’ un miracolo che il Monumento<br />

sia arrivato fino ai giorni nostri, salvandosi dal<br />

furore ideologico sessantottino. Alla fine degli anni ’80<br />

l’Area era stata recintata e veniva chiusa la notte: <strong>della</strong> sua<br />

foto a sinistra con la capitana Bonfiglio) si è<br />

dimesso da presidente <strong>della</strong> Trogylos Basket<br />

Priolo. Non è un fatto squisitamente sportivo,<br />

è tutt‟altro. E‟ il risultato <strong>della</strong> lotta che<br />

l‟attuale sindaco di Priolo, Antonello Rizza<br />

(foto a dx) ha condotto nei confronti di Giuliano,<br />

reo di non essere priolese. Roba da<br />

non credere! Nel 2011, nell‟epoca <strong>della</strong> globalizzazione,<br />

un sindaco porta avanti, anche<br />

disinvoltamente, una battaglia di retroguardia<br />

che lascia a bocca aperta. Di solito un<br />

dirigente di una squadra sportiva viene avvicendato<br />

quando non fa bene il suo lavoro<br />

che significa immagine del team, competitività,<br />

serietà nella gestione. Qui invece no,<br />

Giuliano va cacciato perché non è priolese<br />

e poco importa che lo stesso abbia dato in<br />

questi 15 anni risultati sportivi di tutto rispetto.<br />

Prevale la logica del sindaco: La presidenza<br />

<strong>della</strong> squadra di basket è un vertice<br />

e io ci debbo mettere persona a me gradita e<br />

Giuliano, che non è priolese, non lo è. Se<br />

così sarà, beh allora ci sarà più interesse e<br />

più entusiasmo per la squadra e le imprese<br />

<strong>della</strong> zona industriale tireranno fuori i piccioli.<br />

Brutta gaffe caro sindaco Rizza, forse<br />

l‟onorevole Gianni ha ragione quando dice<br />

che lei è solo un bluff. Complimenti invece a<br />

Paolo Giuliano che anche in una situazione<br />

di questa natura ha preferito fare un passo<br />

indietro, arrabbiato, ma con garbo.<br />

custodia, credo, si occupasse l’Associazione dei Paracadutisti<br />

in congedo. Riaperto alla pubblica fruizione h24 e piazzato<br />

un punto di Go Bike in concomitanza dell’apertura del<br />

percorso ciclabile, era prevedibile che senza sorveglianza<br />

venisse prima o poi preso di mira dai tanti teppisti in circolazione.<br />

Tra l’altro il Monumento è facilmente raggiungibile in<br />

scooter tramite uno scivolo, quindi la migliore condizione<br />

per compiere atti vandalici in tutta comodità. Un cartello segnala<br />

che l’Area è video-sorvegliata, ma credo che faccia<br />

riferimento soltanto al posteggio delle biciclette. Inoltre la<br />

torre d’illuminazione in quel punto era spenta durante il mio<br />

sopralluogo ed è ovvio che la scarsa illuminazione renda l’identificazione<br />

di eventuali malintenzionati decisamente ardua.<br />

Grazie alla presenza <strong>della</strong> nuova pista ciclabile il luogo<br />

è diventato molto più frequentato rispetto al passato anche<br />

dai turisti (la vista che si gode dall’area è da togliere il fiato)<br />

ed è veramente intollerabile osservare il Monumento in quelle<br />

condizioni. Rimango dell’idea che nelle società moderne i<br />

monumenti vanno custoditi, difesi e tenuti sotto chiave durante<br />

le ore notturne, oltreché sorvegliati. Per cui è inutile<br />

procedere a lavori di restauro e ripulitura dell’Area se poi<br />

questa rimane aperta ed incustodita di notte. Le Istituzioni di<br />

competenza dovrebbero rapidamente intervenire direttamente<br />

o indirettamente coinvolgendo l’associazionismo locale in<br />

modo da trovare una soluzione definitiva e restituire dignità<br />

al Monumento.<br />

Alessandro Amato

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