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AER 07_2011_1a_parte_1a Parte - Associazione Arma Aeronautica ...

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VARIE<br />

16<br />

Giuseppe Collina, pioniere dellʼaeronautica<br />

Alla fine del 1700 si sviluppò in<br />

Francia la costruzione dell’aerostato,<br />

un aeromobile che si<br />

sosteneva nell’aria grazie alla spinta<br />

statica. Il 5 giugno 1783 i fratelli<br />

Montgolfier, Giuseppe e Giacomo,<br />

sfruttarono invece l’aria calda e il 5<br />

giugno 1783 compirono con successo<br />

la prima ascensione. Nello stesso<br />

anno l’Accademia di Lione istituì un<br />

premio di 1.290 franchi per l’autore<br />

della migliore memoria sul tema:<br />

”Scoprire la più sicura e meno dispendiosa<br />

maniera di dirigere gli aerostati”,<br />

seguita dall’Accademia<br />

Reale di Londra con un premio più<br />

vistoso, 2.000 sterline. Per circa<br />

quaranta anni il volo con l’aerostato<br />

si diffuse in tutta l’Europa e il 6 novembre<br />

1826 il re di Francia concesse<br />

il “diploma di aeronauta reale” a<br />

un certo Margat dopo la sua 33ª<br />

ascensione. Le iniziative accademiche<br />

non ebbero successo e, passati<br />

gli entusiasmi iniziali, cadde l’oblio<br />

sull’aerostatica a causa, principalmente,<br />

della non dirigibilità della<br />

mongolfiera e in Italia anche per la<br />

grave situazione sociale e politica<br />

provocata dall’occupazione austriaca.<br />

Nel 1831 vi erano state le sollevazioni<br />

di Modena, di Parma e di<br />

Bologna represse dalle truppe austriache.<br />

Una folta schiera di patrioti<br />

era andata in esilio soprattutto in<br />

Francia dove si era diffusa la “carboneria<br />

italiana”, tra questi Giuseppe<br />

Collina. Avvocato bolognese,<br />

aveva seguito i primi esperimenti<br />

aerostatici e, affascinato da quello<br />

che considerò “un prodigio che contraddiceva<br />

alla prima e alla più immutabile<br />

legge della natura: quella<br />

della gravità”, si dedicò con entusiasmo<br />

tipico dei neòfiti allo studio dei<br />

problemi del volo.<br />

Collina ritenne che, a similitudine<br />

della navigazione marittima, che<br />

aveva rivoluzionato i rapporti sociali<br />

dei popoli, sviluppato il commercio<br />

e trasformata l’arte della guerra,<br />

la navigazione aerea avrebbe contribuito<br />

a creare una nuova civiltà e a<br />

determinare l’emancipazione politica<br />

dei popoli. L’Auletra (come<br />

chiamò il mezzo che secondo lui sarebbe<br />

derivato dall’aerostato) più<br />

di Antonio Pelliccia<br />

della nave avrebbe dato all’uomo la<br />

possibilità di dominare dall’alto terra<br />

e mare, di penetrare in tutte le<br />

nazioni marittime e continentali, di<br />

rendere più celeri le comunicazioni<br />

esistenti e di crearne altre in regioni<br />

dove gli ostacoli naturali rendevano<br />

difficile le comunicazioni terrestri e<br />

marittime.<br />

Convinto di avere scoperto qualcosa<br />

che superava ogni immaginazione e<br />

consapevole del rischio di essere<br />

considerato un visionario, si preoccupò<br />

di dare una solida base filosofica,<br />

storica e scientifica alla sua<br />

Auletra e alla connessa dottrina di<br />

impiego. Studiò perciò accuratamente<br />

le opere di padre Francesco<br />

Lana e tutti i trattati dell’epoca<br />

sull’aerostatica, sulle proprietà dei<br />

gas più leggeri dell’aria, sulla costituzione<br />

dell’atmosfera, sulle armi e<br />

sull’arte della guerra.<br />

Nel 1833 pubblicò in Francia, per i<br />

tipi di Bossange-Baudy di Parigi,<br />

un’opera in tre volumi dal titolo La<br />

Laostenia ovvero dell’imminente pericolo<br />

della civiltà europea e dell’unico<br />

mezzo per la sua salvezza e rigenerazione”.<br />

(1)<br />

Nel 1847 pubblicò presso Marc Aurel<br />

di Parigi Sei memorie sulla Laostenia<br />

e un opuscolo di 23 pagine<br />

con sottotitolo: <strong>Aeronautica</strong>. Nel<br />

1858 pubblicò l’opera completa<br />

presso la tipografia Favale di Torino,<br />

dove era rientrato dall’esilio,<br />

nella capitale del Piemonte che grazie<br />

alla saggezza dei suoi uomini<br />

politici come Cavour era diventato<br />

uno Stato moderno e civile e l’avanguardia<br />

dell’italianità. Come tale era<br />

diventata anche la méta di molti<br />

profughi che <strong>parte</strong>ciparono all’azione<br />

rivoluzionaria piemontese e al<br />

processo di indipendenza, di libertà<br />

e dell’unità d’Italia, secondo Benedetto<br />

Croce vero capolavoro dei movimenti<br />

liberali nazionali del secolo<br />

decimono. A Torino, dunque, Collina<br />

trovò l’ambiente adatto per propagandare<br />

la sua Scienza della<br />

Laostenia.<br />

In merito alla sua profezia sulla rigenerazione<br />

della società per mezzo dell’aeronautica<br />

bisogna rilevare<br />

anzitutto che, a differenza di tutti<br />

quelli che prima e dopo di lui si occuparono<br />

dell’aereo come mezzo di locomozione<br />

e di guerra, egli sostenne<br />

che esso sarebbe diventato il fattore<br />

determinante per l’emancipazione sociale<br />

dei popoli e per la costituzione<br />

dell’Europa unita. Le sue argomentazioni<br />

filosofiche al riguardo chiare,<br />

precise e convincenti superano per<br />

profondità e acutezza di pensiero la<br />

maggior <strong>parte</strong> degli scritti che sono<br />

stati pubblicati sull’argomento dai più<br />

noti e autorevoli scrittori del nostro<br />

tempo. Specialmente per quanto riguarda<br />

l’<strong>Aeronautica</strong> (termine che<br />

compare per la prima volta nella letteratura)<br />

Collina si distingue dagli altri<br />

autori perché assegnò ad essa un fine<br />

idealistico e di pace, mentre la maggior<br />

<strong>parte</strong> di essi l’ha sempre considerata<br />

principalmente strumento di<br />

guerra. Inoltre esse sono avvincenti<br />

perché spaziano in tutti i campi: sociale,<br />

politico, filosofico, religioso, militare<br />

e storico e perché con le sue<br />

argomentazioni individuò e analizzò<br />

le cause dei conflitti e delle condizioni<br />

umane dell’epoca. La sua Scienza della<br />

Laostenia è fondata sulla convinzione<br />

che nel codice delle leggi dettate da<br />

Dio per l’organizzazione sociale della<br />

società vi sia la promessa di un’epoca<br />

di pace, di libertà, di dignità e di grandezza<br />

universale per tutta l’umanità<br />

emancipata. Lo scopo di questa scienza<br />

è cercare lo strumento idoneo per<br />

realizzare la suddetta organizzazione,<br />

configurarla con esattezza e dargli un<br />

nome. L’<strong>Aeronautica</strong>, come vedremo,<br />

è per lui tale strumento.<br />

L’opera di Collina è importante non<br />

soltanto per la ricca documentazione<br />

in essa contenuta, con alcune notizie<br />

inedite, ma anche e soprattutto<br />

per la descrizione dei problemi sociali<br />

e politici dell’epoca che egli<br />

esamina con metodo originale e con<br />

obiettività. Contemporaneo dei primi<br />

grandi studiosi dei problemi sociali<br />

(Saint Simon, Proudhon, Marx,<br />

Engels) e ammiratore del genio politico<br />

e militare di Napoleone Bona<strong>parte</strong>,<br />

fu portato naturalmente a<br />

occuparsi di tali problemi, nonché<br />

dell’unificazione politica dell’Europa<br />

vagheggiata dal grande Corso.<br />

L’opera è infine fondamentale dal<br />

<strong>AER</strong>ONAUTICA 7/<strong>2011</strong>

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