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FLOTTIGLIA MAS<br />
ANNO VIII - N.3-4 PERIODICO LUGLIO-DICEMBRE 2007<br />
Traduzione dei versi del poeta greco Kostant<strong>in</strong>os Kavafis (1863-1933) ch’egli dedicò agli eroici difensori delle Termopoli,<br />
estremo baluardo della civ<strong>il</strong>tà greca all’<strong>in</strong>vasione della potente armata persiana (480 a.C.). Secondo Erodoto fu <strong>il</strong> traditore<br />
Efialte che <strong>in</strong>dicò al nemico la via più fac<strong>il</strong>e di accesso alle Termop<strong>il</strong>i. La breve lirica “Thermop<strong>il</strong>es”, scritta all’<strong>in</strong>izio del XX<br />
secolo, si adatta perfettamente anche all’eroico sacrificio di quanti dal 1943 al 1945 combatterono per l’Onore d’Italia<br />
contro le preponderanti Forze Angloamericane alle quali s’erano accodati, sul cui carro v<strong>in</strong>cente salirono Efialte italiani.<br />
E <strong>il</strong> pensiero corre agli uom<strong>in</strong>i della X a MAS.<br />
O n o r e<br />
a chi decise di<br />
restare faccia al nemico<br />
fermo alle Termopoli.<br />
Mai recedendo dal sacro<br />
dovere Con amore e pietà verso la pa-<br />
tria; Con dolore e fierezza e con<br />
coraggio I trecento resistono ad<br />
oltranza Senza alcun odio<br />
contro i disertori.<br />
E di più grande onore essi son degni Già sa-<br />
pendo di Efialte <strong>il</strong> tradimento,<br />
E che i Persiani sarebbero passatti,<br />
E, affossata ogni legge d’onor<br />
patrio, Altre leggi,<br />
quei barbari,<br />
imporranno.<br />
ASSOCIAZIONE COMBATTENTI X a FLOTTIGLIA MAS<br />
Sede legale e tesoreria:<br />
Via XXIV Maggio, 142 - 29100 Piacenza - Tel. 0523 498532 / 452320 - Fax 0523 480817<br />
Segreteria e sede operativa:<br />
Largo Don Chiot, 27/A - 37127 Verona - Tel. 3339535879 - Fax 045 8302533
IN QUESTO NUMERO<br />
EDITORIALE<br />
pag 3 L’Onore ( di Walter Jonna )<br />
BANDIERE ABBRUNATE<br />
pag 5 Ciao Sandro ( di P. Posio )<br />
pag 9 Addio Tenente Farotti<br />
VITA ASSOCIATIVA<br />
pag 11 Piacenza: 24 Novembre 2007<br />
LA RIUNIONE DEL CONSIGLIO DIRETTIVO<br />
A PROPOSITO DI<br />
pag 12 De “<strong>il</strong> libro bianco di un anno nero” di S.Nesi<br />
Le precisazioni di B. Gallitto, M. Lama e W. Jonna<br />
pag 22 De “<strong>il</strong> blog” (11 Novembre) sul sito “decimamas.com”<br />
DIVAGAZIONI<br />
pag 25 Le facce della stessa medaglia<br />
pag 26 Una storia quasi <strong>in</strong>edita<br />
AVVENIMENTI<br />
pag 28 Pellegr<strong>in</strong>aggio a Predappio<br />
MANIFESTAZIONI<br />
pag 29 Roma, 14 Dicembre 2007 - Presentazione del libro:<br />
“Il Campo della Memoria” di G. Farotti<br />
pag 29 Trieste: 19 Gennaio 2008 - Inaugurazione nuova sede<br />
<strong>Associazione</strong> “900” e Centro Studi C. Panzarasa<br />
pag 30 Gorizia: 19 e 20 Gennaio 2008 - Raduno Xa Flottiglia Mas<br />
Programma<br />
TESSERAMENTO
EDITORIALE<br />
L’ONORE<br />
Nella storia dell’umanità la parola “ONORE” sa<br />
di antico, di romantico. Un tempo l’uomo era giudicato<br />
con <strong>il</strong> metro dell’onore. Nei tempi passati<br />
le dispute tra uom<strong>in</strong>i, motivate a volte da fut<strong>il</strong>i<br />
parole offensive dell’onore, erano risolte con<br />
duelli d’armi. Oggi le dispute non sono solo più<br />
tra uom<strong>in</strong>i ma soprattutto tra nazioni: sono guerre<br />
che hanno motivazioni complesse: rivendicazioni<br />
territoriali, etniche, religiose.<br />
Ma qualcosa di antico è rimasto ancora, quasi nob<strong>il</strong>e<br />
residuo di altri tempi. Il senso dell’onore fa<br />
ancora breccia tra i giovani, e non a caso, perchè<br />
i giovani sono più sensib<strong>il</strong>i alle grandi cause, perchè<br />
vivono <strong>in</strong> purezza di spirito e non sono ancora<br />
offesi dall’esperienza di un’età matura così permeata<br />
da odio,menzogna, calcolo.<br />
Questi giovani generosi, se <strong>in</strong>dossano poi una uniforme,<br />
sentono ancor più <strong>il</strong> senso dell’ONORE, e<br />
così profondamente da esser disposti anche al sacrificio<br />
della propria vita come un dovere sentito<br />
verso la Patria offesa, o <strong>in</strong> pericolo.<br />
L’Onore così <strong>in</strong>teso comprende tutto: amor di<br />
Patria, coraggio, dignità, lealtà, discipl<strong>in</strong>a, regole<br />
m<strong>il</strong>itari. Dal comandante che si <strong>in</strong>abissa con la<br />
sua nave colpita, restando sul ponte di comando,<br />
dagli uom<strong>in</strong>i dei reparti che si arrendono al nemico<br />
distribuendo tra loro la propria bandiera fatta<br />
<strong>in</strong> tanti brandelli per non cederla al v<strong>in</strong>citore, ai<br />
comportamenti derivati da un <strong>in</strong>timo consenso<br />
L’onore è come un’isola dirupata e senza<br />
approdi. Quando la si è abbandonata non si può<br />
più farvi ritorno.<br />
(Schopenhauer)<br />
deontologico che <strong>in</strong>duce gli uom<strong>in</strong>i combattenti<br />
a far proprio un decalogo così come lo è stato per<br />
gli uom<strong>in</strong>i della X a Flottiglia Mas:<br />
1) Stai zitto, mantieni <strong>il</strong> segreto con chiunque.<br />
2) Sii serio e modesto, <strong>il</strong> tuo comportamento da<br />
ardito non deve portarti a vanità personali.<br />
3) Non sollecitare ricompense, la miglior<br />
ricompensa è la tua coscienza di aver<br />
compiuto la missione.<br />
4) Sii discipl<strong>in</strong>ato, ancor prima del coraggio e<br />
dell’ab<strong>il</strong>ità che ti sono richieste.<br />
5) Non essere impaziente per voler operare.<br />
Potrai operare solo quando <strong>il</strong> tuo cuore, <strong>il</strong> tuo<br />
cervello, <strong>il</strong> tuo corpo saranno pronti.<br />
6) Devi avere <strong>il</strong> coraggio dei forti, non quello<br />
dei disperati, la tua determ<strong>in</strong>azione deve<br />
nascere dal tuo cuore, espressione purissima<br />
del tuo amore per la Patria, <strong>in</strong> misura<br />
semplice e serena.<br />
7) La tua vita è preziosa, ma l’obiettivo è più<br />
prezioso; ripet<strong>il</strong>o a te stesso cento volte al giorno.<br />
8) Non dare <strong>in</strong>formazioni al nemico; non far cat<br />
turare armi e materiale a te affidato.<br />
Comunica solo generalità e grado.<br />
9) Se cadi prigioniero, sii sempre fiero di essere<br />
italiano, sii dignitoso.<br />
10) Se cadrai, m<strong>il</strong>le altri ti seguiranno:<br />
da gregario diventerai un capo, una guida,<br />
un esempio.
E così si comportanrono migliaia di soldati italiani<br />
prima e dopo l’8 Settembre ‘43 donando alla<br />
storia del nostro popolo pag<strong>in</strong>e esaltanti di amor<br />
patrio, di coraggio, di valore. Così i giovani fascisti<br />
volontari a “Bir el Gobi” <strong>in</strong> Africa che nelle<br />
postazioni nella sabbia del deserto, resistettero<br />
strenuamente per ritardare l’avanzata nemica e<br />
ove persero la vita circa 500 ragazzi, difendendo<br />
quel lembo di terra combattendo per l’onore perchè<br />
quel lembo di sabbia per quei ragazi era la<br />
Patria.<br />
Così <strong>in</strong> mare i volontari dei Mezzi d’Assalto della<br />
X a che saltarono <strong>in</strong> aria sulle ostruzioni dei porti<br />
nemici per aprire un varco agli altri mezzi pur<br />
di portare a term<strong>in</strong>e la missione, sacrificando la<br />
propria vita come Teseo Tesei, per dimostrare al<br />
mondo che esistevano italiani pronti a sacrificare<br />
la vita per l’amore e l’onore della Patria.<br />
Così <strong>in</strong> Russia, i prigionieri italiani dell’Armir nei<br />
“gulag” sovietici che si opposero alle lus<strong>in</strong>ghe dei<br />
fuoriusciti comunisti italiani, dignitosamente rifiutando<br />
la propaganda comunista e sacrificando<br />
così la propria vita per salvare dignità e onore.<br />
Ugualmente i tanti prigionieri italiani nei “crim<strong>in</strong>al’s<br />
camp” che sdegnosamente rifiutarono di cooperare<br />
con <strong>il</strong> nemico.<br />
Così i giovani volontari N.P. della Decima e degli<br />
altri reparti della R.S.I. <strong>in</strong> missione dopo l’8 Settembre<br />
‘43 nelle retrovie del sud d’Italia, catturati<br />
dal nemico e condannati alla fuc<strong>il</strong>azione dagli <strong>in</strong>-<br />
dal libro “Inseguendo un sogno” di W. Jonna ed Ritter - M<strong>il</strong>ano<br />
Nettuno<br />
Cimitero M<strong>il</strong>itare<br />
Caduti R.S.I.<br />
glesi seppero affrontare la fuc<strong>il</strong>azione cantando,<br />
turbando gli esecutori sorpresi e ammirati da tanta,<br />
dignità, coraggio e onore. Potevano avere salva la<br />
vita se avessero ripudiato la bandiera. Si offrirono<br />
<strong>in</strong>vece a torso nudo al plotone d’esecuzione come<br />
Franco Aschieri, con una serenità quasi mistica,<br />
gridando alla f<strong>in</strong>e “Viva l’Italia” suggellando un<br />
patrimonio di eroismi da tramandare nella storia<br />
della nostra nazione.<br />
Quanti altri esempi noti e sconosciuti si verificarono<br />
durante la guerra a significare l’alta valenza<br />
del valore “Onore” come un sentimeno superiore<br />
spirituale al di sopra di situazioni storiche, sociali,<br />
umane?<br />
Quali e quante furono le reazioni degli italiani alla<br />
resa dell’8 Settembre ‘43 <strong>in</strong> nome dell’Onore dal<br />
Com.te Carlo Fecia di Cossato che, <strong>in</strong> una crisi di<br />
coscienza, oppresso per aver ubbidito all’ord<strong>in</strong>e<br />
della resa, si suicidò, ai ragazzi della R.S.I. che <strong>in</strong>tesero<br />
l’Onore come l’unico modo per tentare di<br />
salvare la dignità nazionale seguitando a combattere,<br />
comunque consapevoli di una guerra già perduta?<br />
Decisioni senza dubbio sofferte ma, che <strong>in</strong> nome<br />
dell’onore rispondevano al più alto grado di patriottismo<br />
e di pulizia morale, tali da segnare per<br />
sempre una vita o santificare una morte <strong>in</strong> combattimento.<br />
L’Onore è divenuto così <strong>il</strong> valore che consacra<br />
l’identià di un popolo, e di ogni uomo.
BANDIERE ABBRUNATE<br />
CIAO, SANDRO...<br />
di Paolo Posio<br />
Ci eravamo conosciuti nei primi giorni del Novembre<br />
del 1943 alla caserma S. Bartolomeo di<br />
La Spezia. Sandro Tognoloni era ufficiale subalterno<br />
del Battaglione N.P., io del Maestrale.<br />
Ci <strong>in</strong>contravamo quasi quotidianamente alla mensa<br />
ufficiali, ci vedevamo spesso <strong>in</strong> altre occasioni<br />
e quasi subito simpatizzammo.<br />
I gravi fatti del 9 Gennaio 1944 ci videro entrambi<br />
modesti protagonisti: lui <strong>in</strong> quanto quel giorno era<br />
ufficiale di picchetto, io quale fedelissimo collaboratore<br />
del Comandante Grossi. Il fatto si risolse<br />
<strong>in</strong> modo per tutti favorevole (amnistia), ma comportò<br />
l’allontanamento da S. Bartolomeo degli<br />
N.P., dest<strong>in</strong>ati a Jesolo, e del Maestrale, <strong>in</strong>viato a<br />
Cuneo. Il Maestrale, dopo avere assunto <strong>il</strong> nome<br />
di Barbarigo <strong>in</strong> onore del C.V. Grossi che tanto<br />
aveva fatto per sdrammatizzare la situazione e che<br />
era sotto <strong>il</strong> comandante dell’omonimo sommergib<strong>il</strong>e<br />
atlantico fu dest<strong>in</strong>ato ”per punizione” alla testa<br />
di ponte di Nettuno nel frattempo formatasi.<br />
I nostri personali contatti, a seguito di ciò, cessarono<br />
totalmente.<br />
Il Barbarigo, rientrato a La Spezia dopo un periodo<br />
di riorganizzaione e armamento, fra l’entusiasmo<br />
generale per la “punizione” subita, partì per<br />
Roma e raggiunse qu<strong>in</strong>di <strong>il</strong> fronte.<br />
Io comandavo <strong>il</strong> secondo plotone della seconda<br />
compagnia, agli ord<strong>in</strong>i del Ten. Giulio Cencetti,<br />
schierata sulla destra di Littoria.<br />
Nell’Apr<strong>il</strong>e del 1944, a seguito della dest<strong>in</strong>azione<br />
di Cencetti al comando battaglione quale aiutante<br />
maggiore, ebbi l’onore di vedermi affidare - da<br />
guardiamar<strong>in</strong>a - <strong>il</strong> comando della seconda compagnia.<br />
Ovviamente <strong>il</strong> plotone che avevo guidato per<br />
oltre c<strong>in</strong>que mesi rimase temporaneamente privo<br />
del suo comandante f<strong>in</strong>o all’arrivo del sostituto<br />
che, con grande piacere vidi essere <strong>il</strong> GM Sandro<br />
Tognoloni che aveva, lui romano, <strong>in</strong>sistentemente<br />
chiesto di essere assegnato al Barbarigo schierato<br />
<strong>in</strong> difesa di Roma.<br />
Lo accompagnai qu<strong>in</strong>di alla “buca comando”, nella<br />
quale avevo soggiornato per tanti giorni, e lo<br />
presentai ai marò, alcuni dei quali tuttavia già lo<br />
conoscevano f<strong>in</strong>o da La Spezia.<br />
Dopo la puntata offensiva del 1° Maggio 1944<br />
decisamnte resp<strong>in</strong>ta soprattutto per la valida azione<br />
della nostra artiglieria e, segnatamente, della<br />
valorosa 5 A cannoni, schierata pressochè a ridosso<br />
delle nostre buche, la compagnia, <strong>il</strong> 5 Maggio<br />
1944, fu sostituita e <strong>in</strong>viata a riposo nella zona di<br />
Cisterna.<br />
Si trovò così <strong>in</strong>serita nel dispositivo difensivo germanico<br />
con funzione di eventuale r<strong>in</strong>calzo e compito<br />
specifico per eseguire lavori di rafforzamento<br />
delle difese di seconda l<strong>in</strong>ea. I problemi che sorsero<br />
con lo spostamento del reparto <strong>in</strong> zona così<br />
distante dal comando battaglione erano veramente<br />
pesanti, <strong>in</strong> quanto la totale mancanza di ogni<br />
mezzo di comunicazione (non eravamo dotati di<br />
telefoni, nè, ovviamente, di apparecchi radio) faceva<br />
sì che per avere contatto con <strong>il</strong> Comandante<br />
Vallauri disponevo solo di un motocarro guidato<br />
dal bravissimo Padelletti, motocarro ut<strong>il</strong>izzab<strong>il</strong>e<br />
tuttavia preferib<strong>il</strong>mente nelle ore notturne o <strong>in</strong> periodi<br />
di calma piatta. Per fortuna i rapporti con gli<br />
alleati tedeschi, dai quali dipendevamo anche per<br />
<strong>il</strong> rancio, erano ottimi, onde <strong>il</strong> soggiorno nei primi<br />
giorni poteva ritenersi addirittura piacevole.<br />
La situazione per molti <strong>in</strong>equivocab<strong>il</strong>i s<strong>in</strong>tomi<br />
stava però cambiando. Le poche notizie che potevamo<br />
avere sulla situazione del fronte di Cassano<br />
non erano confortanti. I valori di rafforzamento<br />
della l<strong>in</strong>ea proseguivano, peraltro senza particolare<br />
impegno e capacità, tenuto conto che i marò<br />
erano <strong>in</strong> parte prevalente studenti e comunque non<br />
abituati a lavori manuali.<br />
Dopo <strong>il</strong> 20 Maggio <strong>il</strong> fronte appariva <strong>in</strong> movimento:<br />
l’azione dell’artiglieria nemica si <strong>in</strong>tensificava<br />
spostandosi sulle retrovie e, soprattutto, sulle<br />
strade; i cacciabombardieri facevano addirittura<br />
la caccia all’uomo ed io, privo di qualsiasi ord<strong>in</strong>e<br />
da parte italiana e con scarsi contatti con <strong>il</strong> pur<br />
cordiale Ten. Hoffmann che funzionava, <strong>in</strong> certo<br />
modo, da ufficiale di collegamento, com<strong>in</strong>ciavo a<br />
preoccuparmi per la situazione scabrosa <strong>in</strong> cui trovavasi<br />
<strong>il</strong> reparto dei cui uom<strong>in</strong>i ero responsab<strong>il</strong>e.<br />
Nella notte tra <strong>il</strong> 24 e <strong>il</strong> 25 Maggio <strong>il</strong> bombardamento<br />
si era <strong>in</strong>tensificato ulteriormente.
Qualchè marò colpito <strong>in</strong> modo più o meno grave<br />
da schegge, doveva qu<strong>in</strong>di esser trasferito ad una<br />
lontana base logistica (o Tross).<br />
La matt<strong>in</strong>a del 25 Maggio si com<strong>in</strong>ciava a sentire<br />
dist<strong>in</strong>tamente <strong>il</strong> fuoco delle armi automatiche.<br />
A questo punto, da parte tedesca, mi giunse una<br />
precisa richiesta di un plotone da spostare <strong>in</strong> zona<br />
più avanzata.<br />
Secondo la consuetud<strong>in</strong>e della “naia”, <strong>il</strong> compito<br />
doveva essere affidato all’ufficiale ultimo arrivato<br />
- se ritenuto idoneo. Pertando io ebbi esitazione<br />
ad ord<strong>in</strong>are a Tognoloni di portarsi con <strong>il</strong> 2° plotone<br />
dove gli sarebbe stato <strong>in</strong>dicato dai Tedeschi.<br />
Sandro ubbidì prontamente e si avviò verso la prima<br />
l<strong>in</strong>ea.<br />
Le condizioni della battaglia ormai <strong>in</strong> pieno corso<br />
divenivano sempre più allarmanti e io mi sentii<br />
immediatamente preoccupato per la sorte del plotone<br />
di Tognoloni.<br />
L’<strong>in</strong>certezza non durò, purtroppo, molto.<br />
Dopo circa un’ora com<strong>in</strong>ciò a raggiungere la<br />
compagnia del 2° plotone. Gli Americani stavano<br />
avanzando travolgendo le difese germaniche. Una<br />
loro robusta pattuglia aveva raggiunto la posizione<br />
tenuta da Tognoloni. Ma <strong>il</strong> tenente era caduto e<br />
colpito da una raffica mentre cercava di organizzare<br />
un contrattacco.<br />
Ricordo che uno dei marò (mi sembra Giruzzi) che<br />
bene conoscevo per la sua serietà mi dichiaròche<br />
Tognoloni stava boccheggiando al suolo colpito<br />
probab<strong>il</strong>mente al ventre.<br />
Ammaestrato dalle esperienze di tre precedenti<br />
campagne di guerra, mi resi immediatamente conto<br />
della gravità della ferita e, nel tentativo di avere<br />
maggiori notizie e di recuperare eventualmente <strong>il</strong><br />
ferito, ord<strong>in</strong>ai al GM Monticelli di recarsi col motocarro<br />
<strong>in</strong> zona, anche per avere qualche contatto<br />
con i comandi tedeschi.<br />
Monticelli, di cui ben conoscevo <strong>il</strong> coraggio e la<br />
freddezza per <strong>il</strong> lungo periodo trascorso assieme,<br />
non ebbe esitazioni e immediatamente partì alla<br />
ricerca dei superstiti, avendo a fianco <strong>il</strong> bresciano<br />
Morati e p<strong>il</strong>ota <strong>il</strong> fiorent<strong>in</strong>o Padelletti,<br />
Dopo neppure un’ora i tre rientrarono dalla missione<br />
riferendo che gli Americani erano con le loro<br />
pattuglie motorizzate ormai a qualche cent<strong>in</strong>aio di<br />
metri; che la ricerca di Tognoloni era impossib<strong>il</strong>e<br />
e che si stava prof<strong>il</strong>ando un contrattacco da parte<br />
di carri armati tedeschi f<strong>in</strong>o a quel momento<br />
perfettamente mimetizzati, al cui comandante egli<br />
aveva, anzi, fornito le poche nozioni <strong>in</strong> suo possesso<br />
sulla posizione degli avanzanti Americani.<br />
A questo punto, privo di qualsiasi ord<strong>in</strong>e, consapevole<br />
della tragicità della situazione e conscio che<br />
la prima compagnia, senza armi di reparto (fuc<strong>il</strong>i<br />
mitragliatori e mitragliatrici), era qu<strong>in</strong>di armata di<br />
soli mitra, bombe a mano e qualche Panzerfaust,<br />
decisi, con <strong>il</strong> conforto entusiastico dei miei subrd<strong>in</strong>ati<br />
pari grado, di effettuare l’arretramento da<br />
una posizione ormai <strong>in</strong>difendib<strong>il</strong>e e di cercare <strong>il</strong><br />
raggiungimento della Via Cas<strong>il</strong><strong>in</strong>a, verso la quale<br />
si stavano dirigendo, <strong>in</strong> modo ormai tumultuoso,<br />
cent<strong>in</strong>aia di automezzi e reparti tedeschi.<br />
La meta da raggiungere, come comunicai anche ai<br />
marò, era Valmontone.<br />
Sopraggiunta la notte, <strong>in</strong>iziammo la monovra dirigendoci,<br />
ovviamente a piedi, verso Cori.<br />
Dopo qualche ch<strong>il</strong>ometro (avevamo raggiunto la<br />
località Torretta Corana) fummo <strong>in</strong>quadrati da un<br />
violentissimo fuoco di artiglieria - che ritenni navale<br />
per l’<strong>in</strong>tensità e la precisione dei tiri. Il fatto<br />
creò addirittura un <strong>in</strong>ferno nel quale si trovarono
co<strong>in</strong>volti, oltre a noi, numerosi automezzi e bl<strong>in</strong>dati<br />
<strong>in</strong>tenzionati a raggiungere la Cas<strong>il</strong><strong>in</strong>a. Dopo<br />
una mezz’ora di bombardamento, la 2 A compagnia<br />
non esisteva più, come organico. Me ne resi conto<br />
alle prime luci dell’alba, quando mi <strong>in</strong>contrai con<br />
un sottufficiale e un solo marò.<br />
Non ho mai potuto sapere quanti siano stati i Caduti<br />
<strong>in</strong> tale circostanza.<br />
Nel giorno successivo raggiunsi fortunosamente<br />
Valmontone dove sostammo e fummo rifoc<strong>il</strong>lati.<br />
Incontrammo altri superstiti, tra cui <strong>il</strong> Ten. Monticelli,<br />
con <strong>il</strong> quale successivamente raggiunsi,<br />
sempre con mezzi di fortuna, Roma e <strong>il</strong> Maridist,<br />
dove già trovavasi <strong>il</strong> Comandante Vallauri.<br />
Feci a lui precisa e dettagliata relazione dei fatti e<br />
segnalai <strong>il</strong> comportamento eroico del GM Tognoloni<br />
come mi era stato descritto dai marò superstiti<br />
e precisai la natura delle ferite da lui subite e <strong>il</strong><br />
fatto che appariva ormai agonizzante. A seguito di<br />
tale mia relazione e al conv<strong>in</strong>cimento dell’avvenuta<br />
morte, fu giustamente concessa la massima<br />
ricompensa al valore “alla memoria”.<br />
Il Barbarigo fu ricostruito e personalmente ne<br />
seguii tutte le vicende f<strong>in</strong>o al 29 Apr<strong>il</strong>e, quando,<br />
sempre al comando della 2 A compagnia, a guerra<br />
ormai f<strong>in</strong>ita, deponemmo le armi con <strong>il</strong> conforto<br />
del riconoscimento del nostro valore da parte del<br />
nemico. Seguì la lunga prigionia <strong>in</strong> Algeria e a Taranto<br />
e f<strong>in</strong>almente <strong>il</strong> 21 Apr<strong>il</strong>e 1946, dopo oltre 5<br />
anni, ritornai a Mantova, culla della mia famiglia<br />
paterna, nella quale <strong>in</strong>iziai la mia vita civ<strong>il</strong>e.<br />
Nella primavera del 1948 <strong>il</strong> Dott. Massimo Mori,<br />
che conoscevo per esser stato suo collega nel 1941<br />
alla S.C.M.A. di Aosta, mi disse ridendo di volermi<br />
fare una sorpresa e mi <strong>in</strong>vitò per questo a casa<br />
sua <strong>in</strong> Via Corridoni.<br />
La sorpresa preannunciatami fu veramente fantastica.<br />
Incontrai Sandro Tognoloni vivo e vegeto.<br />
Fu un momento di grande commozione e si riallacciò<br />
un’amicizia che era stata drammaticamente<br />
<strong>in</strong>terrotta.<br />
Mi disse che era stato raccolto dagli Americani sul<br />
campo di battaglia, ricoverato <strong>in</strong> ospedale, qu<strong>in</strong>di<br />
curato con prodotti che allora noi non conoscevamo<br />
e poi <strong>in</strong>viato al campo di concentramento<br />
di Hereford, nel Texas, dove <strong>in</strong>contrò i mantovani<br />
Massimo e Att<strong>il</strong>io Mori discendenti del patriota<br />
Attitlio Mori.<br />
Da allora <strong>il</strong> rapporto di amicizia e simpatia sorto<br />
<strong>in</strong> anni tanto duri si è r<strong>in</strong>saldato. Egli spesso<br />
si portava con l’<strong>in</strong>tera famiglia a Mantova per la<br />
grande amicizia che era sorta tra lui e Att<strong>il</strong>io Mori<br />
<strong>in</strong> prigionia.<br />
Ho poi conosciuto i suoi genitori, la carissima<br />
moglie, le figlie, e lui ha conosciuto i miei figli.<br />
Scoprii di lui la sua notevole capacità artistica, la<br />
f<strong>in</strong>ezza del suo pensiero, la profonda conoscenza<br />
di Roma e delle sue chiese. Fu lui che ideò e progettò<br />
<strong>il</strong> Campo della Memoria al quale, come tutti<br />
noi, siamo profondamente legati.<br />
Mi confidò un giorno che gli sarebbe piaciuto diventare<br />
consigliere di Roma per poter operare a<br />
favore della città da lui tanto amata. Ovviamente<br />
l’M.S.I., che si sarebbe dovuto sentire onorato di<br />
portarlo come suo candidato appoggiandolo, preferì<br />
altri personaggi certamente di m<strong>in</strong>or valore.<br />
Ma Sandro Tognoloni era anche <strong>in</strong>genuo e non <strong>in</strong><br />
grado di sgomitare <strong>in</strong> campo politico. Sono sicuro<br />
che sarebbe stato un consigliere ideale.<br />
Ci siamo visti tante volte al Campo della Memoria<br />
e <strong>in</strong> altre occasioni, ma l’ultimo ricordo, dopo che<br />
era stato colpito da ictus, è addirittura doloroso. Si<br />
appoggiava a me e quando siamo stati all’uscita<br />
del Campo, volendo lasciare la propria firma, lui,<br />
che aveva una calligrafia bellissima, riuscì solo a<br />
tracciare uno sgorbio.<br />
Caro Sandro, la nostra è stata una vera amicizia e<br />
sono fiero di averti conosciuto, di aver conosciuto<br />
la tua famiglia, di aver onorato <strong>il</strong> tuo lavoro.<br />
Quanto prima ci rivedremo ancora.<br />
Ciao, Sandro.
Si trascrive la motivazione della Medaglia d’Oro al Valor M<strong>il</strong>itare al G.M. Alessandro Tognoloni,<br />
concessa a suo tempo dal M<strong>in</strong>istero della Mar<strong>in</strong>a della R.S.I. “Alla memoria”:<br />
“Ufficiale comandante di un plotone di fuc<strong>il</strong>ieri, <strong>in</strong>viato di r<strong>in</strong>forzo a reparto duramente provato,<br />
riusciva con i propri uom<strong>in</strong>i a contenere per molte ore la straripante pressione avversaria. Inviato dai<br />
superiori a ritirare <strong>il</strong> plotone oramai duramente provato, <strong>in</strong>sisteva ancora una volta nel condurlo al contrattacco.<br />
Ferito, a chi tentava di portargli aiuto, ord<strong>in</strong>ava di non pensare a lui.<br />
Trasc<strong>in</strong>atosi nelle l<strong>in</strong>ee italiane e vista la situazione oramai <strong>in</strong>sostenib<strong>il</strong>e, dopo aver con grande<br />
freddezza dato ai pochi superstiti disposizioni per <strong>il</strong> ripiegamento ed essersi assicurato che <strong>il</strong> ripiegamento<br />
si effettuava con <strong>il</strong> salvataggio di tutte le armi, si scagliava contro <strong>il</strong> nemico irrompente con la pistola<br />
<strong>in</strong> pugno e lanciando bombe a mano, s<strong>in</strong> quando veniva travolto dalle forze corazzate avanzanti.<br />
Meraviglioso esempio di cosciente eroico sacrificio per l’amore e la grandezza della Patria”.<br />
Fronte di Cisterna - 25.5.44<br />
G.M. Alessandro Tognoloni<br />
Medaglia d’Oro al Valore M<strong>il</strong>itare
L’<strong>Associazione</strong> <strong>Combattenti</strong> X a Flottiglia MAS<br />
abbruna la Bandiera per la scomparsa del<br />
Guardamar<strong>in</strong>a<br />
GIORGIO FAROTTI<br />
Lo spazio tiranno non consente una panoramica approfondita circa le scelte, le vicissitud<strong>in</strong>i e le<br />
esperienze della Sua vita durante e dopo la Seconda Guerra Mondiale. Bastano però poche righe<br />
per fare trasparire la grandezza e lo spessore del com<strong>il</strong>itone al quale dobbiamo riconoscenza<br />
poché è stato l’ideatore e <strong>il</strong> realizatore di quella splendida opera, nata come Campo della<br />
Memoria per ricordare <strong>il</strong> sacrificcio dei Caduti del Battagione “ Barbarigo ” e poi divenuto<br />
Sacrario M<strong>il</strong>itare della reppublica Sociale Italiana.<br />
Giorgio Farotti (nacse a Mantova <strong>il</strong> 15 dicembre 1921) ed entra<br />
nell’Accademia M<strong>il</strong>itare di Modena,<br />
perché Orfano di guerra, uscendo nel<br />
febbraio 1943, con <strong>il</strong> grado di<br />
Sottotenente e dest<strong>in</strong>ato al 1 0 Rgt. <strong>in</strong><br />
territorio croato-dalmata. Richiamato,<br />
con <strong>il</strong> suo Rgt. <strong>in</strong> Italia e dest<strong>in</strong>ati a<br />
Monterondo (Roma) <strong>in</strong>iziarono <strong>il</strong> ritorno<br />
<strong>in</strong> Patria. In sosta a Postumia ebbero la<br />
notizia del volgare tradimento savoiardo dell’otto settembre e la relativa fuga nelle braccia del<br />
nemico <strong>in</strong>vasore. In mancanza di ord<strong>in</strong>i, nella zona di Gorizia vengono attaccati da partigiani<br />
slavi. Farotti viene ferito e ricoverato nell’ospedale del capoluogo isont<strong>in</strong>o. Poi dimesso è<br />
<strong>in</strong><strong>formato</strong> della costituzione di un Raggruppamento Alp<strong>in</strong>i nomato “Carnavalis” (400 ufficiali e<br />
duem<strong>il</strong>a uom<strong>in</strong>i per la difesa della città dei Santi Ilario e Taziano, m<strong>in</strong>acciata dagli slavocomunisti).<br />
Nel gennaio 1944, sciolto <strong>il</strong> Raggrupamento, Farotti raggiunge Alessandria presso la Scuola<br />
Ufficiali della RSI. Il 9 apr<strong>il</strong>e festeggia la Santa Pasqua <strong>in</strong> una breve licenza e al rientro, dopo<br />
una serie di vicissitud<strong>in</strong>i e di notizie aleatorie relative alla ricerca di un qualche Reparto italiano<br />
che cont<strong>in</strong>uasse la lotta contro gli <strong>in</strong>vasori “Alleati”, arriva a La Spezia. Casualmente chiede un<br />
passaggio a un veicolo della Mar<strong>in</strong>a Repubblicana che però era diretto alla Caserma “San<br />
Bartolomeo” sede della leggendaria X a Gen. Giorgio Farotti<br />
Flottiglia MAS. Qui, dalla viva voce del Capitano di<br />
Corvetta F.M. Umberto Bardelli, viene a sapere che <strong>il</strong> Battaglione “Barbarigo” era reduce
dall’angognato Fronte meridionale e che,<br />
a Lui servivano Ufficiali per r<strong>in</strong>sanguare le<br />
perdite subite a Nettuno. Farotti aderì all<br />
richiesta e si presentò al Comandante<br />
Borghese per <strong>il</strong> benestare necessario<br />
all’arruolamento nella X a e venne assegnato<br />
alla III a Compagnia del Battaglione<br />
“Barbarigo”.<br />
Subito dopo visse tutte le negatività della<br />
guerra civ<strong>il</strong>e: Ozegna, Ceresole Reale, <strong>il</strong><br />
Canavese. Successivamente partenza per la<br />
Venezia Giulia al comando di una<br />
Compangnia m<strong>il</strong>itraglieri. A metà dicembre<br />
’44 transferimento <strong>in</strong> quella “sua” Gorizia,<br />
unitamente ai Btgg. “Fulm<strong>in</strong>e”, “Valanga”,<br />
“Sagittario”, “Nuotatori-Paracadutisti”,<br />
“Freccia”, e <strong>il</strong> Gruppo “San Giorgio”.<br />
Dopo l’<strong>in</strong>ferno di Tarnova della Selva, al<br />
“Barbarigo” venne affidata la presa del<br />
San Gabriele, del San Daniele, di<br />
Chiapovano, tutti nomi a Lui noti. Dopo<br />
Gorizia, a Vittorio Veneto assunse <strong>il</strong><br />
compito di Ufficiale A.O. (Addestramento e<br />
Operazioni) presso <strong>il</strong> Comando del<br />
Battaglione.<br />
Non molto dopo a Col di Luna, presso la<br />
Scuola delle nostre Volontarie , Farotti venne<br />
<strong>in</strong>signito della Croce di Guerra al V.M sul<br />
Campo per <strong>il</strong> fatto d’armi di Chiapovano.<br />
Breve “curriculum” del Gen. Giorgio Farotti<br />
A f<strong>in</strong>e marzo <strong>il</strong> Battaglione, al comando del<br />
Tenente di Vascello Cencetti – ripartiva <strong>in</strong><br />
autocolonnna per f<strong>in</strong>almente schierarsi<br />
ancora al Fronte sud. Ma questa volta,<br />
purtroppo , sull’arg<strong>in</strong>e del fiume Senio<br />
(perché i barbari <strong>in</strong>vasori del XIX o secolo<br />
erano peggiori dei Galli di quel Brenno<br />
<strong>in</strong>torno al 387 a.c).<br />
Lasciamo adesso la parola a Farotti:”....<br />
cont<strong>in</strong>uammo a combattere autonomamente<br />
f<strong>in</strong>o al giorno 29 apr<strong>il</strong>e! Questo episodio, più<br />
di qualsiasi motivazione di Decorazione al<br />
V.M, attesta le virtù guerriere dei Marò del<br />
Battaglione “Barbarigo” che, del resto,<br />
furono poi sancite <strong>in</strong> modo def<strong>in</strong>itivo,<br />
quando a Padova tutto ebbe f<strong>in</strong>e ed un<br />
picchetto del Reggimento <strong>in</strong>glese rese loro<br />
l’onore delle armi”. Poi la prigionia <strong>in</strong><br />
Algeria, <strong>il</strong> ritorno a casa e <strong>il</strong> re<strong>in</strong>serimento<br />
nella vita civ<strong>il</strong>e <strong>in</strong>di, come accennato<br />
all’<strong>in</strong>izio, la realizzazione di quel suo grande<br />
sogno divenuto realtà a testimoniare <strong>il</strong><br />
sacrificio dei Caduti <strong>in</strong> quei terrib<strong>il</strong>i ma<br />
gloriosi venti mesi sotto le Bandiere della<br />
Repubblica dell’Onore.<br />
Giorgio FAROTTI (1921), Ufficiale <strong>in</strong> s.p.e. dal 1943 al 1986 Combattente nel Gor<strong>in</strong>ziano e sul<br />
fronte Sud dal 1943 al 1945, è decorato di Croce di Guerra al Valor M<strong>il</strong>itare. Ha frequentato la Regia Accademia<br />
di Fanteria e di Cavalleria di Modena, le Scuole di Applicazione di Parma e Tor<strong>in</strong>o e numerosi<br />
Corsi di alta specializzazione presso vari Centri Studi ed Esperienze dell’Esercito.<br />
Nell’arco della sua lunga carriera, term<strong>in</strong>ata con <strong>il</strong> grado di Maggior Generale, ha comandato<br />
tutte le unità operative corrispondenti ai vari gradi rivestiti, ottenendo molteplici encomi.<br />
Attualmente è Presidente dell’A.N.U.P.S.A. per la regione Liguria e dell’<strong>Associazione</strong> “Campo<br />
della Memoria”, con la quale è riuscito a far costruire <strong>il</strong> Cimitero di Guerra del Btg. Barbarico ad Anzio/<br />
Nettuno. I reduci della IV Compagnia del Barbarico lo hanno nom<strong>in</strong>ato Marò Honoris Causa con la motivazione:<br />
“con profonda stima ed affetto, per le sue doti eccezionali e per la dedizione ai nostri ideali <strong>in</strong><br />
pace e <strong>in</strong> guerra.<br />
Fronte di Cisterna 24.05.44<br />
L.F.
VITA ASSOCIATIVA<br />
Il giorno 24 del mese di novembre dell’anno 2007 alle ore 10 presso la Sede Sociale dell’Asso-<br />
ciazione <strong>Combattenti</strong> X Flottiglia Mas <strong>in</strong> Piacenza - si è riunito <strong>il</strong> Consiglio Direttivo e gli altri Organi<br />
Sociali (Probiviri – Revisori dei Conti). Sono presenti:<br />
Gallitto Bartolo - Lama Marcello – Mor<strong>in</strong>i Fiamma – Boreani Amelio – Posio Paolo – Liva Pietro -<br />
M<strong>in</strong>elli Franco – Girometti Benvenuto - Jonna Walter - Conforti Giovanni – Albero Italo - Tombesi<br />
Antonio. Alle ore 10,35 <strong>in</strong>tervengono Marzi Mar<strong>in</strong>a e Pulli Roberto. Alle ore 11,05 <strong>in</strong>terviene Teoni<br />
M<strong>in</strong>acci Paolo.<br />
LA RIUNIONE DEL CONSIGLIO DIRETTIVO<br />
Dopo la relazione sulla situazione economico/f<strong>in</strong>anziaria dell’<strong>Associazione</strong> da parte del Teso-<br />
riere, <strong>in</strong> Presidente Gallitto riferisce sulla situazione generale, con particolare riguardo all’attuale stato<br />
organizzativo e operativo dell’<strong>Associazione</strong>. Temi di approfondimento hanno avuto per oggetto sia <strong>il</strong><br />
favorevole andamento del tesseramento 2007, che <strong>il</strong> coord<strong>in</strong>amento degli <strong>in</strong>carichi settoriali, l’impo-<br />
stazione del “Notiziario”, l’elemento fondante della comunicazione con tutti gli iscritti.
A PROPOSITO DI...<br />
DE “IL LIBRO BIANCO DI UN ANNO NERO “ DI S.Nesi<br />
A) A proposito de “<strong>il</strong> libro bianco di un anno nero” di S. Nesi, recentemente “distribuito” a tutti:<br />
a) - Le precisazioni di Bartolo Gallitto<br />
In qualità di Presidente ho già commentato <strong>il</strong> libello, con lettera aperta del 28 settembre 2007,<br />
diretta a tutti gli iscritti. Intendo qui ribadire alcuni punti significativi.<br />
Ribadisco quanto accaduto al Campo della Memoria <strong>il</strong> 16 giugno 2005; è impressionante che<br />
Nesi non abbia avuto scrupoli nel ricordare le sue frequentazioni, anche conviviali, con <strong>il</strong> capo partigiano<br />
che aveva, eroicamente, assass<strong>in</strong>ato <strong>il</strong> Comandante Bardelli e gli Uom<strong>in</strong>i del Barbarigo <strong>in</strong> una nota e<br />
v<strong>il</strong>e imboscata <strong>in</strong> Ozegna, ricevendone <strong>in</strong> riconoscimento la medaglia d’oro al valore m<strong>il</strong>itare partigiano,<br />
Nesi def<strong>in</strong>isce “matto ed energumeno” quel veterano del Barbarigo che lo affronta, <strong>in</strong> quel 16 giugno<br />
2005, all’<strong>in</strong>terno del Campo della Memoria, durante la cerimonia della <strong>in</strong>umazione dei resti mortali dei<br />
Caduti del Barbarigo, ivi compresi quelli del Comandante Bardelli:<br />
“Cosa ci fai, tu, qui, sei una vergogna…hai stretto le mani a…l’assass<strong>in</strong>o di Bardelli, non sei degno di<br />
toccare quelle cassette, vattene o ti mando fuori a calci nel sedere…”<br />
Il racconto lo fa lo stesso Nesi con la medesima dis<strong>in</strong>voltura, dichiarandosi offeso per <strong>il</strong> trattamento riservatogli<br />
e dichiarandosi ancora più offeso perché tutti i Veterani lo avevano “….isolato”!<br />
Egli non sa che per non turbare la Cerimonia, alla presenza di Autorità ed estranei, <strong>il</strong> sottoscritto<br />
era riuscito a stento a bloccare l’ira dei “pazzi ed energumeni” che volevano cacciarlo dal Campo a calci<br />
nel sedere, ritenendolo <strong>in</strong>degno e provocatore.<br />
Non a caso ho def<strong>in</strong>ito, prima impressionante, <strong>il</strong> comportamento di Nesi: <strong>in</strong>dignato, offeso, etc, etc,: io<br />
non so se Nesi… dicono a Roma, c’è o ci fa, a non capire l’abisso morale che lo separava e lo separa da<br />
quei Veterani, e non solo da quelli, ma da tutti i Veterani della Decima e da tutti i reduci della R. S. I.!!<br />
La riprova? Basta leggere quanto egli stesso, con dis<strong>in</strong>voltura, scrive a pag. 32 del suo libello a<br />
giustificazione di quella stretta di mano: “Tornando a quella stretta di mano che aveva fatto andare <strong>in</strong><br />
bestia quell’energumeno ( che ne dici Leonc<strong>in</strong>i?), faccio presente che io, come Dirigente Superiore (e<br />
poi Dirigente Generale) dello Stato della Repubblica Italiana avevo precisi doveri istituzionali, per cui<br />
davanti a me c’era una medaglia d’oro al valor m<strong>il</strong>itare e tanto doveva bastarmi!!!<br />
Ma si rende conto Nesi dell’enormità delle sue affermazioni? Che pena! Si <strong>in</strong>venta “doveri istituzionali”<br />
<strong>in</strong>esistenti per giustificare un comportamento <strong>in</strong>giustificab<strong>il</strong>e. E poi: che penosa e peregr<strong>in</strong>a<br />
giustificazione! Nesi è stato un ufficiale della R. S. I., ed <strong>in</strong> particolare della Decima Mas: egli dimenticando<br />
tale sua appartenenza, rende omaggio ad un tale, decorato di medaglia d’oro al valor m<strong>il</strong>itare<br />
partigiano per l’eroica impresa di avere proditoriamente e v<strong>il</strong>mente assass<strong>in</strong>ato <strong>il</strong> Comandante di un<br />
glorioso Reparto della Decima, la Medaglia d’oro al Valor M<strong>il</strong>itare, alla memoria, Comandante Bardelli,<br />
per essersi eroicamente difeso, con i Suoi uom<strong>in</strong>i, nella imboscata di Ozegna, imboscata tesagli da quel<br />
personaggio decorato di medaglia d’oro al valor partigiano!!! Ma quali doveri istituzionali? Nessuno<br />
poteva obbligarlo a detto comportamento, qualsiasi grado od <strong>in</strong>carico egli avesse ricoperto nella pubblica<br />
amm<strong>in</strong>istrazione! Sfido chiunque a dimostrarmi <strong>il</strong> contrario. Ma anche se, per assurdo, fosse vera<br />
la patente menzogna di Nesi, un atto di ribellione di un “eroico” ufficiale della Decima quale Nesi si<br />
reputa di essere <strong>in</strong> omaggio ad un suo comm<strong>il</strong>itone assass<strong>in</strong>ato, lo avrebbe sublimato! Invece è prevalsa<br />
la menzogna e la v<strong>il</strong>tà!<br />
Ma Nesi da che parte sta? Evidentemente egli ha <strong>in</strong>vertito l’ord<strong>in</strong>e dei valori. Mi spiego : una<br />
famosa sentenza ( ma non solo quella, ma dottr<strong>in</strong>a e giurisprudenza univoche) del Tribunale Supremo<br />
M<strong>il</strong>itare della Repubblica Italiana, ha confermato quanto sempre è stato patrimonio ideale e giuridico,<br />
sempre rivendicato da tutti i Reduci della R. S. I., <strong>in</strong>ternazionalmente riconosciuto; i <strong>Combattenti</strong> della<br />
R. S. I erano legittimi combattenti, mentre non lo erano i partigiani (c’è voluta una legge apposita per<br />
farli diventare patrioti ma non combattenti).<br />
Infatti, mentre i primi combattevano legittimamente, i partigiani non avevano tale legittimità.
Pertanto, l’agguato di Ozegna dei partigiani contro Uom<strong>in</strong>i della Decima è stato una azione <strong>il</strong>legittima<br />
contro legittimi combattenti. La Medaglia d’Oro concessa alla memoria del Comandante Bardelli, è<br />
stato un legittimo riconoscimento ad un valoroso legittimo combattente, <strong>il</strong> quale, <strong>in</strong>sieme ai Suoi Uom<strong>in</strong>i,<br />
si è legittimamente difeso dall’attacco <strong>il</strong>leggitimo e proditorio di uom<strong>in</strong>i che non erano legittimi combattenti:<br />
e per tanto, la medaglia d’oro al valor m<strong>il</strong>itare partigiano, è stato un <strong>il</strong>legittimo riconoscimento<br />
di una azione <strong>il</strong>legittima.<br />
Orbene, per quanto premesso, (ed <strong>in</strong>vito chicchessia a dimostrarmi <strong>il</strong> contrario) l’omaggio alla<br />
<strong>il</strong>legittima medaglia d’oro partigiana da parte di un ufficiale della R. S. I., pone quest’ultimo <strong>in</strong> patente<br />
contrasto con la legittimità della stessa R. S. I. e dei Suoi <strong>Combattenti</strong>, ed <strong>il</strong> suo comportamento si<br />
rivela tanto più grave, poiché, riconoscendo la legittimità della medaglia d’oro concessa al partigiano,<br />
praticamente, non solo disconosce <strong>il</strong> valore e la legittimità della Medaglia d’oro alla memoria concessa<br />
al legittimo combattente Bardelli, dalla legittima Autorità della R. S. I., ma disconosce anche la legittimità<br />
di quella Autorità che considerava <strong>il</strong>legittime ed <strong>il</strong>lecite le azioni dei partigiani: praticamente<br />
Nesi disconosce la legittimità della R. S. I. .<br />
Non vado oltre per carità di Patria: mi piacerebbe conoscere <strong>il</strong> pensiero di Mario Bordogna che<br />
arrivò al Barbarigo quando <strong>il</strong> Comandante ne era Bardelli. Mi piacerebbe conoscere <strong>il</strong> pensiero di tutti<br />
i “laudatores” di Nesi e di chiunque altro abbia qualcosa da obiettare alle argomentazioni suesposte ,<br />
anche se s<strong>in</strong>teticamente.<br />
Ma hanno capito che cosa è stata la R. S. I.?<br />
Certamente Nesi non lo ha compreso: pertanto concludo con la medesima sua <strong>in</strong>vocazione<br />
a conclusione del suo libello: mi auguro di rivedere un’altra Assemblea unitaria – sempre che <strong>il</strong> Padre<br />
Eterno me lo permetta -, ma senza la presenza di Nesi ed avendo dimenticato quanto danno egli ha arrecato<br />
alla Decima.<br />
b) - Sempre <strong>in</strong> tema di “partigiani”, come non ricordare la motivazione della Medaglia d’Oro al<br />
V.M. concessa a Umberto Bardelli, Capitano di Corvetta F.M.;<br />
“Ufficiale superiore di belle qualità e di provata esperienza sorretto da uno slancio e da una fede<br />
senza limiti, tre volte decorato al valore; primo comandante del “BARBARIGO”, che per sua travolgente<br />
<strong>in</strong>iziativa per primo si alleò con gli alleati germanici sulla testa di ponte di Nettuno, si recava volontariamente<br />
e coscientemente con le esigue forze <strong>in</strong> una zona notoriamente <strong>in</strong>festata da bande ribelli.<br />
Giunto nella piazzetta del paese di Ozono, cercò di esercitare opera di persuasione sugli sbandati<br />
deprecando la lotta fratricida, voluta e sovvenzionata dall’ oro dei nemici della Patria. Circondato a<br />
tradimento, <strong>in</strong>sieme ai suoi pochi uom<strong>in</strong>i, da forze preponderanti che gli <strong>in</strong>timavano la resa rispondeva<br />
con un netto rifiuto e fatto segno a violentissimo fuoco di armi automatiche postate agli sbocchi delle<br />
vie di accesso alla piazza, si batteva con leon<strong>in</strong>o furore <strong>in</strong>citando cont<strong>in</strong>uamente i pochi uom<strong>in</strong>i di cui<br />
disponeva.<br />
Colpito una prima volta al braccio cont<strong>in</strong>uava a sparare con una mano sola; colpito una seconda<br />
volta ad una gamba cont<strong>in</strong>uava a fare fuoco f<strong>in</strong>o ad esaurimento delle munizioni.<br />
Fulgido esempio di eroismo, di altissimo senso dell’onore di attaccamento al dovere e di dedizione<br />
completa alla Patria adorata”<br />
Ozegna – 6 luglio 1944/XXII<br />
c) - Come non ricordare, <strong>in</strong>f<strong>in</strong>e, cosa scrive Renzo de Felice (Rosso e Nero – pag. 129):<br />
La Decima…”non combatte contro gli italiani partigiani se non per vendicare i suoi morti, perché<br />
qualsiasi forma di clemenza dettata da opportunità equivale a tradimento; per i nemici attivi della patri,<br />
coloro che uccidono” chi ne difende l’onore e <strong>il</strong> territorio , non può esserci pietà”
LE CONSIDERAZIONI DI MARCELLO LAMA<br />
TUTTI I VETERANI E AGLI ISCRITTI DEL GUPPO J.V.BORGHESE<br />
Sono MARCELLO LAMA,Guastatore Alp<strong>in</strong>o del Btg. “VALANGA”, appartenente alla X^Flott.Mas ,che ha<br />
operato <strong>in</strong> Piemonte e nel Veneto,alla difesa dei conf<strong>in</strong>i orientali f<strong>in</strong>o al maggio del 1945.<br />
Sono <strong>in</strong> possesso del “LIBRO BIANCO DI UN ANNO NERO” scritto dal Comandante Sergio Nesi, con <strong>il</strong><br />
quale, ritengo,abbia voluto precisare la Storia della <strong>Associazione</strong> e, nel quale parla ed esprime giudizi anche<br />
sulla mia persona.<br />
Il libro riporta vicende più lontane f<strong>in</strong>o alle attuali con la precisione e la puntigliosità che lascia la<br />
sensazione che l’Archivio <strong>in</strong> suo possesso,sia stato tenuto <strong>in</strong> ord<strong>in</strong>e non solo per scopi letterari, per i suoi<br />
ricordi ed i suoi libri,ma anche per un ut<strong>il</strong>izzo meno nob<strong>il</strong>e.<br />
I primi capitoli si riferiscono ad avvenimenti per i quali la maggioranza degli Iscritti non ha né ricordi<br />
né responsab<strong>il</strong>ità.<br />
Invece Nesi era sempre presente con la facoltà di rispondere e decidere.<br />
I <strong>Combattenti</strong> <strong>in</strong>vece vivevano i loro ricordi nel rispetto di tutti: Ufficiali,Sottufficiali e Camerati con<br />
semplicità e simpatia.<br />
Un Ufficiale del “Valanga”,quando nei nostri <strong>in</strong>contri parlando di qualcuno che a mio avviso non si<br />
comportava con rigore,ma ut<strong>il</strong>izzava l’<strong>Associazione</strong> per scopi propri,mi rispondeva: ricorda che hanno<br />
combattuto con te,hanno rischiato la vita e patito le stesse sofferenze, perciò sono dei fratelli. Scusali!<br />
Con <strong>il</strong> passare del tempo l’atmosfera è degenerata e tutti sono venuti a conoscenza della situazione <strong>in</strong><br />
cui l’<strong>Associazione</strong> si dibatteva.<br />
La DECIMA,<strong>il</strong> più bel Reparto della R.S.I.!<br />
Perciò,purtroppo,hanno avuto anche la piena coscienza del livello morale di alcuni<br />
associati:combattenti ed aderenti.<br />
Il presenzialismo imperava e credo anche <strong>il</strong> successo commerciale di alcune <strong>in</strong>iziative editoriali e<br />
commerciali.<br />
Quanto adesso viene alla luce fa pensare che questa lotta vergognosa, nasconda anche <strong>in</strong>teressi<br />
economici di cui l’<strong>Associazione</strong> era all’oscuro o non avrebbe dovuto avallare.<br />
Temo che questa lotta sia più di carattere terreno che moralmente elevata.<br />
Sig.Nesi,non rispondo a nessuna delle tue puntualizzazioni e tanto meno entro nel merito del tuo<br />
scritto.<br />
Lo trovo volgare e deprimente nei confronti dell’<strong>Associazione</strong> e perciò dei <strong>Combattenti</strong>.<br />
Ricordo solamente che noi giovani volontari avevamo tanto entusiasmo e tanto rispetto per <strong>il</strong><br />
Comandante,Ufficiali e Sottufficiali. Mi soffermo un attimo su quelli del “Valanga”, reduci dai fronti di<br />
Grecia,Libia e Russia: uom<strong>in</strong>i che si erano conquistati <strong>il</strong> rispetto di tutti gli Alp<strong>in</strong>i,<strong>in</strong>fatti di loro non si è mai<br />
parlato,perché degni di questo rispetto.<br />
Nessuno ha mai abbandonato i suoi Uom<strong>in</strong>i al loro dest<strong>in</strong>o: non si può dire che questo concetto valga<br />
anche per tanti altri Ufficiali,ancora viventi.<br />
Questa situazione è stata creata anche da te, Sig. Nesi e da altri tuoi amici e ti stupisci che<br />
Combattente Leonc<strong>in</strong>i volesse buttarti fuori dal Campo della Memoria, <strong>in</strong> maniera poco decorosa e rispettosa.<br />
Abbi <strong>il</strong> buon gusto di evitare commenti perché c’è ancora qualche Combattente che non sguazza <strong>in</strong><br />
questo fango. Facciamolo morire <strong>in</strong> pace ed <strong>in</strong> serenità !<br />
Hai <strong>il</strong> cattivo gusto di lamentarti quando <strong>il</strong> Comandante Ilariucci ti <strong>in</strong>giunse di dimetterti per evitare<br />
l’espulsione per <strong>in</strong>degnità.<br />
Ero presente,accanto a Lui,e fui costretto a sentire di questi particolari. Evitiamo di ricordarli !<br />
Ricordiamo quanti <strong>Combattenti</strong> sono morti.<br />
Sappi solo che dal tavolo della Presidenza non profferì parola rendendo pubblica la sua accusa,perché io<br />
lo avevo pregato di evitare <strong>il</strong> fango,che ne sarebbe derivato:mi diede ascolto!<br />
Non essermene grato,mi faccio già schifo da solo,al ricordo.<br />
Ho vissuto a lungo a fianco del Comandante Sannucci e sono stato presente alla sua tristezza,che<br />
molti di voi gli avevano fatto <strong>in</strong>ghiottire.<br />
Aveva <strong>il</strong> rispetto ed oltre che ad un Gent<strong>il</strong>uomo, era un vero Comandante.<br />
Non dimenticartelo e prend<strong>il</strong>o ad esempio.Ti sentirai meglio.<br />
Se avrai la sfrontatezza di scrivere ancora mandami <strong>il</strong> “nuovo libro”direttamente.<br />
In fondo alcuni argomenti mi <strong>in</strong>teressavano ed era giusto che conoscessi i tuoi pensieri al riguardo.<br />
Marcello Lama<br />
Via Avent<strong>in</strong>a 3 A<br />
00154 ROMA<br />
Marcello Lama<br />
Guastatore Alp<strong>in</strong>o del Btg. VALANGA<br />
Vice Presidente Vicario della Ass. X a
LE PRECISAZIONI DI WALTER JONNA<br />
Ho letto con attenzione non disgiunta da molta amarezza, progressivo disgusto e <strong>in</strong>dignazione l’opuscolo del<br />
Com.te Nesi “Il libro bianco di un anno nero”. (nero solamente per sua colpa).<br />
Questa “opera omnia” di ben 121 pag<strong>in</strong>e appare più un autodifesa del Nesi, per distogliere l’attenzione dai vari<br />
scheletri celati nel suo armadio, che un reale atto accusatorio contro tanti personaggi della Decima. In questo libro,<br />
con meticolosità certos<strong>in</strong>a <strong>il</strong> Nesi riporta documenti e fatti opportunamente selezionati per trarne bugiarde e<br />
calunniose <strong>in</strong>terpretazioni ravvivate da sott<strong>il</strong>e sarcasmo, velenose battute, altezzosità: <strong>in</strong> s<strong>in</strong>tesi le sue conclusioni<br />
esaltano più una astiosa acred<strong>in</strong>e e una <strong>il</strong>lusoria <strong>in</strong>terpretazione dei fatti, che non le ragioni di questi.<br />
In un momento cosi angoscioso a causa di contrasti portati avanti da alcuni soci per calacolo, ambizione, protagonismo<br />
e che ogni veterano ed ogni più giovane aderente sta vivendo con sofferenza perchè legato alla Decima dal<br />
cuore, dai sentimenti, da valori ideali, <strong>il</strong> Nesi non trova di meglio che ravvivare questi dissidi anzichè ricomporli;<br />
contrasti che con buona volontà, buon senso e sopratutto fedeltà al giuramento spirituale richiesto ad ogni iscritto<br />
all’<strong>Associazione</strong> Xa potrebbero essere rimossi, restituendo a tutti noi ed anche al di fuori della nostra <strong>Associazione</strong>,<br />
quella immag<strong>in</strong>e nob<strong>il</strong>e, immacolata e gloriosa della Xa Flottiglia MAS, che è simbolo di vita e comportamenti,<br />
consacrati alla Patria.<br />
Io stesso sono stato co<strong>in</strong>volto dal Nesi <strong>in</strong> una ponderosa corrispondenza protattasi a lungo. Tra critiche e contestazioni,<br />
nell’<strong>in</strong>tento di cercare di raddrizzare la rotta di questa nave che è la nostra <strong>Associazione</strong>. Alla f<strong>in</strong>e ho deciso<br />
di chiudere questa <strong>in</strong>fruttuosa diatriba. Il Nesi allora cosi mi rispose: “... mi hai fatto <strong>il</strong> più bel regalo di Pasqua<br />
(ormai vic<strong>in</strong>a). Ma quel regalo è risultato effimero. Il Nesi abituato a ritornare nelle sue decisioni, <strong>in</strong> larga misura<br />
per mancanza di energia e risolutezza derivanti da idee poco chiare si è perso nella nebbia. Qualcuno <strong>in</strong>ventò a<br />
proposito (perdonate la batutta) <strong>il</strong> Com.te NE-SI – NE –NO.<br />
Con questa “Commedia” vergognosa e affatto “Div<strong>in</strong>a” che è <strong>il</strong> suo Libro Bianco, ha <strong>in</strong>trappreso una polemica<br />
contro suoi presunti avversari, tentando di provocare nei loro confronti un discredito <strong>in</strong>audito e offensivo. Si è<br />
lasciato circuire e sopraffare da una ciurma di piccoli uom<strong>in</strong>i (<strong>il</strong> C. Direttivo <strong>in</strong> carica) decisi a restare <strong>il</strong>legittimamente<br />
sul ponte di comando, e lui, <strong>il</strong> Nesi, Com.te di Mar<strong>in</strong>a, è risultato alla f<strong>in</strong>e, <strong>in</strong>capace di guidarli per<br />
mantenere una giusta rotta.<br />
Detto questo, con r<strong>il</strong>uttanza, sono costretto ora a rispondere ad alcune <strong>il</strong>lazioni nei miei confronti riportate <strong>in</strong><br />
questo Libro del Nesi e chiarire sopratutto <strong>il</strong> perchè ho considerato irregolari le elezioni del 5 maggio 2005 e da<br />
qui la conseguenza dei motivi dello sfratto della Segreteria Xa, non certo dovuto alla mia mancata elezione nel C.<br />
Direttivo ma <strong>il</strong> larga parte dovuta alla mia buona fede nella certezza che uom<strong>in</strong>i della Decima non potevano venir<br />
meno a valori come l’amicizia, l’onestà, la lealtà. Cronologicamente e nel modo più s<strong>in</strong>tetico possib<strong>il</strong>e la realtà dei<br />
fatti è la seguente. Negli ultimi mesi del 2004 e <strong>in</strong>izi del 2005, anno <strong>in</strong> cui a maggio si sono svolte le elezioni per<br />
le cariche sociali, pervengono <strong>in</strong> Segreteria a M<strong>il</strong>ano <strong>in</strong> massima parte senza moduli di iscrizione regolari e qu<strong>in</strong>di<br />
senza dati personali per ogni iscritto, con fogli spesso cumulativi di iscritti con solo cognome e nome e relativo<br />
assegno comulativo delle quote sociali (a 15 euro) da parte di Di Emiddio per cui a maggio 2005 risultono (secondo<br />
l’<strong>in</strong>dirizzario dei soci Xa nel computer dell’<strong>Associazione</strong> di cui è responsab<strong>il</strong>e M. Tosi) la seguente situazione:<br />
per la zona TN.- BZ di Di Emiddio: 75 iscritti di cui 73 aderenti e 2 veterani.<br />
Cosi anche nella zona di Corsetti, VE-PD-TV risultano alla stessa data: 66 iscritti di cui 55 aderenti e 11 veterani.<br />
In totale nelle zone di DI Emiddio e <strong>in</strong> quella di Corsetti risultono iscritti: 141 soci di cui 128 aderenti e 13 veterani.<br />
Alle elezioni del 5 maggio 2005 ha votato tra veterani e aderenti poco più di 200 soci. Risulta evidente <strong>il</strong> peso<br />
determ<strong>in</strong>ante che ha avuto <strong>in</strong> queste elezioni <strong>il</strong> numero esorbitante di nuovi aderenti nelle prov<strong>in</strong>ce di: TN – BZ e<br />
VE – PD – TV, iscrizioni così annomale sia nei tempi sia nelle modalità rispetto al resto d’Italia.<br />
- S<strong>in</strong>golare, ma significativo, <strong>il</strong> fatto che veterani di spicco e m<strong>il</strong>itanti di lunga data, abbiano avuto meno voti, risultando<br />
non eletti rispetto ad altri con meno titoli: Mor<strong>in</strong>i (91), Jonna (non 90 come dichiarato ma 92), Panzarasa<br />
(89),Far<strong>in</strong>a (81), Girometti (60), Ilariucci (60), Lama (49), la conosciutissima ,mascotte del Barbarigo Grechi (16)<br />
contro voti dei veterani eletti Corsetti (131) <strong>in</strong> Xa solo 77 giorni, poi Di Emiddio (130) <strong>in</strong> <strong>Associazione</strong> solo dal<br />
2003 e cosi gli aderenti Zaccardi (174), Castellani (151), già dimissionario, Da Campo (148), Pederzolli (118)<br />
<strong>il</strong>lustre sconosciuto. Tra l’altro Jonna, a dimostrazione del suo poco <strong>in</strong>teresse alle cariche, sarebbe stato eletto se<br />
avesse consegnato comp<strong>il</strong>ate anzichè <strong>in</strong> bianco le 4 schede elettorali ricevute (la propria e per delega: <strong>il</strong> figlio Umberto<br />
– Buttazzoni - Bernard<strong>in</strong>ello) +2 schede avute <strong>in</strong> consegna da un socio meridionale <strong>in</strong> urgente partenza per<br />
non perdere <strong>il</strong> treno e ritrovate dimenticate tra le carte sul tavolo della Presidenza. Questo tanto per rispondere al<br />
mesch<strong>in</strong>o sarcasmo del Nesi (trombattura di Jonna): elezione comunque che Jonna non avrebbe mai accettato.<br />
- Al Consiglio Direttivo del 3 ottobre 2004 al Hotel W<strong>in</strong>dsor a M<strong>il</strong>ano, <strong>il</strong> Presidente Ferraro propose la candidatura<br />
di Jonna a Presidente dell’<strong>Associazione</strong> che all’unanimità fu approvata dal C.D. salvo da Bordogna eclissatosi al<br />
momento, come suo solito. Testimone del fatto <strong>il</strong> segretario della riunione <strong>il</strong> dott. Italo Albero.
- A f<strong>in</strong>e novembre 2004 a M<strong>il</strong>ano fu <strong>in</strong>detta una riunione <strong>in</strong>formale, conclusasi con un pranzo <strong>in</strong> un ristorante<br />
vic<strong>in</strong>o alla Segreteria Xa. I cognugi Albero, Boreani e Jonna tornarono qu<strong>in</strong>di alle loro abitazioni; Bordogna <strong>in</strong>vece<br />
con Di Emiddio e Bianch<strong>in</strong>i si ricarono a casa del Com.te Buttazzoni (come appreso <strong>il</strong> giorno dopo da una<br />
telefonata dello stesso Di Emiddio). Questi mi riferì di essere molto amareggiato per quanto era stato deciso nei<br />
miei confronti <strong>in</strong> casa Buttazzoni ma senza altro aggiungere. I fatti che seguirono dimostrano che <strong>in</strong> quella circostanza<br />
fu deciso la mia emarg<strong>in</strong>azione. Velatamente lo ha fatto capire lo stesso Buttazzoni <strong>in</strong> un colloquio con <strong>il</strong><br />
sottoscritto a f<strong>in</strong>e maggio 2005.<br />
- Il 19 dicembre 2004 Jonna spedisce a Ferraro una lettera con la quale comunica di non poter accettare la proposta<br />
di candidature a Presidente, motivandone le ragioni, reiterate successivamente con altra lettera a Ferraro <strong>il</strong> 10<br />
febbraio 2005. Ragioni confermate e chiarite anche a Buttazzoni con lettera del 9 maggio 2005 circa le pressioni<br />
esercitate e accettate per la sola candidatura per <strong>il</strong> C. Direttivo e <strong>il</strong> perchè del personale risultato negativo.<br />
Dottor Walter Jonna<br />
20146 M<strong>il</strong>ano – Via Soder<strong>in</strong>i, 36<br />
Tel: 02.41.51.571 – fax: 02.41.29.11.12<br />
M<strong>il</strong>ano, 9 maggio 2005<br />
Caro comandante,<br />
Ho appreso che mi hai telefonato e scusami se ricevendo <strong>in</strong>numerevoli telefonate, dato <strong>il</strong> mio attuale stato<br />
d’animo, ho pregato mia moglie di dire che non ci sono. Sia ben chiaro che la volontà di rendermi irreperib<strong>il</strong>e<br />
non è conseguente alla mia mancata elezione, che anzi era da me e da tempo auspicata come da lettera <strong>in</strong>viata a<br />
Ferrato già nel dicembre 2004, ma per <strong>il</strong> modo <strong>in</strong> cui si sono comportati alcuni fra gli eletti <strong>in</strong>gannandomi<br />
spudoramente senza che io avessi chiesto nulla.<br />
- (...omissis...)<br />
Per <strong>il</strong> consiglio Direttivo occorreva ripresenatare competitive candidature. Sono stato da più parti pressato e<br />
nonostante la mia volontà ad astenermi da qualsiasi candidatura o <strong>in</strong>carico successivo, per spirito di servizio,<br />
ho f<strong>in</strong>ito di accettare (dopo immancab<strong>il</strong>i discussioni <strong>in</strong> famiglia). A tale riguardo non posso evitare di citare le<br />
confidenze e assicurazioni fattemi dal Corsetti e dallo stesso Di Emiddio, che affermando di essere <strong>in</strong><br />
condizioni di p<strong>il</strong>otare attraverso loro amici deleganti complessivamente un cent<strong>in</strong>aio di voti <strong>in</strong>fluenti sui c<strong>in</strong>que<br />
Veterani: Bordogna – Corsetti – Di Emiddio – Jonna – Nesi, cosa ripeto non da me richiesta, ma solo da loro<br />
profferita, questo ha fatto cadere ogni mia resistenza. Ma che cosa si è verificato nella realtà esponendomi così ad<br />
una una um<strong>il</strong>iazione ed a un disgusto quasi quello sofferto nell’apr<strong>il</strong>e del 45 <strong>in</strong> piazza Sic<strong>il</strong>ia? Gia nel matt<strong>in</strong>o<br />
del sabato 7 maggio Corsetti ha fatto circolare nel cort<strong>il</strong>e dell’Assemblea un dépliant (che allego) con l’<strong>in</strong>vito<br />
implicito a votare per un programma (da Panzarasa def<strong>in</strong>ito paranoico) con la citaz<strong>in</strong>e dei Soci Veterani<br />
(Corsetti e Di Emiddio) e Soci Aderenti che, se eletti, si impegnavano ad attuare. Non ci ho fatto caso quanto<br />
<strong>in</strong>vece la cirostanza da parte del Corsetti (padre e figlio) di evitarmi ad ogni costo. Perchè?<br />
Il perchè sorprendentemente l’ho scoperto al momento della lettura da parte degli scrutatori nello spoglio delle<br />
schede elettorali votate al quale mi ero accostato solo per curiosità. Ho constatato che circa un cent<strong>in</strong>aio di<br />
queste schede elettorali di <strong>in</strong>dubbia provienienza riportavano come un “refra<strong>in</strong>” musicale che co<strong>in</strong>volgeva<br />
ironicamente lo stesso scrutatore che leggeva, sempre questi nom<strong>in</strong>ativi: Bordogna – Corsetti – Di Emiddio –<br />
Nesi. Riferendomi a quanto dichiarato da Corsetti e Di Emiddio circa <strong>il</strong> p<strong>il</strong>otaggio di un cent<strong>in</strong>aio di deleganti,<br />
<strong>in</strong> realtà dei c<strong>in</strong>que nom<strong>in</strong>ativi da loro assicurati mancava solo <strong>il</strong> nome di Jonna. Risulta evidentissima la regia<br />
imposta. Non mi <strong>in</strong>teressa a questo proposito la mia mancata elezione, prechè ognuno ha <strong>il</strong> diritto di pensare e<br />
votare come vuole e nel mio caso la mia mancata elezione rientrava <strong>in</strong> def<strong>in</strong>itiva nelle mie precedenti <strong>in</strong>tenzioni,<br />
ma <strong>il</strong> comportamento di quel Corsetti e dello stesso Di Emiddio è ripugnante.<br />
Altri (e non faccio nomi per carità di Patria) mi hanno voltato le spalle per aver perseguito una via di<br />
riconc<strong>il</strong>iazione con i dissidenti della Culturale, con l’obiettivo da parte mia di salvare all’<strong>in</strong>terno e all’esterno<br />
solo l’immag<strong>in</strong>e della X a Flottiglia MAS (come vedi dal testo di Intesa raggiunto <strong>il</strong> 16/04/2005) e<br />
controfirmato dalle parti fra cui Panzarasa – Fiamma Mor<strong>in</strong>i – Far<strong>in</strong>a – M<strong>in</strong>elli – Liva – e di cui ti allego <strong>il</strong><br />
verbale).<br />
- (...omissis...) -
- Prima del Natale 2004 si licenzia la signor<strong>in</strong>a della Segreteria Xa. Inspegab<strong>il</strong>e la ragione. Nei primi di<br />
gennaio 2005 trovo <strong>in</strong> Segreteria una nuova signor<strong>in</strong>a, amica dei Bianch<strong>in</strong>i padre figlio (evidentemente<br />
per ragioni più affidab<strong>il</strong>i secondo i programmi segretamente decisi). Alla cosa non dò importanza <strong>in</strong> quel<br />
momento: ma i tasselli composti assieme a f<strong>in</strong>e maggio del 2005 chiariscono l’<strong>in</strong>trigo organizzato.<br />
- Compaiono <strong>in</strong> Segreteria Xa ,<strong>in</strong>iseme, a partire dal febbraio 2005 Castellani (che arriva da Imperia)<br />
con Bordogna (<strong>in</strong>aspettatamente perchè dimissionario da anni). Così si fa vivo <strong>in</strong> Segreteria un certo<br />
Pogliani per me allora sconosciuto ma che risulterà poi l’esattore delle quote sociali dopo le elezioni per<br />
conto del gruppo Bordogna – Castellani – Corsetti. Rivelatomi da mia moglie si verifica un fatto strano:<br />
questi sopracitati spesso confabulano tra loro nel cort<strong>il</strong>e della mia casa. Perchè non più logicamente <strong>in</strong><br />
Segreteria? (forse per la mia presenza)<br />
- Nel mese di febbraio 2005 Girometti prende l’<strong>in</strong>iziativa di un <strong>in</strong>contro con i dissidenti dell’<strong>Associazione</strong><br />
Culturale di Maluta. Il sottoscritto reduce da un ospedale <strong>in</strong>terviene <strong>in</strong> questa <strong>in</strong>iziativa, ma fa<br />
presente che senza proposte concrete d’<strong>in</strong>tesa, l’esito di un eventuale <strong>in</strong>contro non avrebbero prodotto<br />
probab<strong>il</strong>ita di successo. Pertanto presento un Prospetto d’Intesa articolato su 4 punti che con soddisfazione<br />
viene accetatto e sottoscritto da tutti i componenti del C.Direttivo e da ciascuno dei dissidenti<br />
dell’<strong>Associazione</strong> Culturale. Il Bordogna come suo solito si eclissa. Questo risultato <strong>in</strong>contra le più alte<br />
congratulzioni da parte di Ferraro, Buttazzoni, Gallitto e molti altri dal momento che una sim<strong>il</strong>e diatriba<br />
si era protratta per oltre 5 anni. Si ricompone così l’unità della Xa e così i provenienti dall’<strong>Associazione</strong><br />
Culturale entrano a far parte del Gruppo Culturale previsto dall’articolo 3 dello Statuto della <strong>Associazione</strong><br />
Xa e come tali sono chiamati a collaborare nel Notiziario Xa. La mania critica del Nesi non riesce a<br />
fargli capire che non si tratta di un foglio a parte della Culturale (che secondo questi sucitati dissidenti<br />
<strong>in</strong>tendono sciogliere) ma logicamente sono chiamati a <strong>in</strong>tegrare la collaborazione nel unico e solo Notiziario<br />
dell’<strong>Associazione</strong> Xa. Questo risultato comunque costituirà un altro tassello contestativo da parte<br />
del gruppo Bordogna – Corsetti – Castellani.<br />
-E veniamo alle elezioni a Peschiera del 5 maggio 2005.<br />
Nella matt<strong>in</strong>ata di sabato 5, nel cort<strong>il</strong>e della Caserma di Artiglieria <strong>il</strong> Corsetti mi chiede liste dei candidati.<br />
Lo accompagno alla mia auto, apro <strong>il</strong> bagagliao, consegno i fogli, ma <strong>il</strong> Corsetti, notato che <strong>in</strong> una<br />
scatola aperta si trovano schede elettorali (portate nel caso non fosero state sufficienti quelle già consegnate<br />
al Comitato elettorale) ne arraffa un certo numero nonostante la mia immediata e urlata protesta.<br />
Ho ritenuto di non fare una chiassata <strong>in</strong> quel momento per evitare di creare una situazione così delicata<br />
quale quella elettorale. Successivamente riferirò l’episodio al Presidente dei Probiviri Italo Albero.<br />
- Il giorno 4 maggio, mercoledi alle ore 20:33 <strong>il</strong> Ferraro <strong>in</strong>via un telegramma alla Segreteria Xa come<br />
qui di seguito riporto.<br />
Tale telegramma viene communicato al Presidente dell’Assemblea avv.Masciadri. <strong>il</strong> sottoscritto parte<br />
da M<strong>il</strong>ano per Peschiera venerdi matt<strong>in</strong>a 6 maggio e prende alloggio al Hotel San Marco circa a mezzogiorno.<br />
Riparte qu<strong>in</strong>di per M<strong>il</strong>ano nel pomeriggio di domenica 8 maggio dopo la cerimonia alla “Piccola<br />
Caprera”.<br />
Lunedì matt<strong>in</strong>a 9 maggio a M<strong>il</strong>ano <strong>il</strong> custode di casa consegna un telegramma <strong>in</strong>viato alla Segreteria Xa<br />
spedito alle 13:58 di venerdì 6 maggio dalla mittente Grazia Francia, segretaria di Ferraro. Qui di seguito<br />
produco <strong>il</strong> telegramma.
POSTE ITALIANE – UDRMILANOFERROVIA 2005<br />
ZCZC MIA705 T 8563053 791/C/SI 047/1A<br />
IGMI CO IGBA 044<br />
70100 BARIFONO 44 06 1210 PDM 147/1A 1228<br />
ASSOC. DECIMA MAS. (A705)<br />
VIA SODERINI 36<br />
20156 MILANO<br />
IMPOSSIBILITATO PARTECIPARE ASSEMBLEA DI PESCHIERA PREGO DISDIRE<br />
PRENOTAZIONE CAMERA.<br />
RINGRAZIO SINCERAMENTE TUTTI COLORO CHE HANNO VOLUTO PRESENTARE LA MIA<br />
CANDIDATURA ALLA PRESIDENZA MA COME AL SOLITO NON MI SENTO IN CONDIZIONI DI<br />
ACCETARE.<br />
PORGO I MIEI MIGLIORI AUGURI PER UN’OTTIMA RIUSCITA DELL’ASSEMBLEA SUDDETTA.<br />
LUIGI FERRARO<br />
MITTENTE<br />
GRAZIA FRANCIA<br />
VIA GALEAZZO ALESSI 3 C INT 13<br />
16128 GENOVA<br />
NNN 06/05 13-58<br />
Tale telegramma pervenuto al custode di via Soder<strong>in</strong>i nel pomeriggio di venerdì 6 maggio<br />
Evidentemente non è stato possib<strong>il</strong>e consegnarlo alla Segreteria Xa <strong>in</strong> quanto sia <strong>il</strong> segretario Bianch<strong>in</strong>i, sia <strong>il</strong><br />
sottoscritto si trovavano già a Peschiera e le elezioni si erano già svolte sabato 5 maggio. Considerato <strong>il</strong> grave<br />
problema verificatosi, <strong>il</strong> sottoscritto telefona immediatamente al Presidente dell’Assemblea avv.Masciadri <strong>il</strong> quale<br />
risponde testualmente “fai come non fosse accaduto nulla”.<br />
- Inf<strong>in</strong>e l’avvenimento della scatola contenente i documenti elettorali.<br />
Lo scrut<strong>in</strong>io elettorale alla Caserma di Peschiera non può term<strong>in</strong>are <strong>in</strong> quei locali <strong>in</strong> quanto devono essere restituiti<br />
liberi all’ora convenuta. Tutto si trasferisce qu<strong>in</strong>di al Frass<strong>in</strong>o dove lo scrut<strong>in</strong>io term<strong>in</strong>a circa alle ore 22:30.<br />
Trovandomi a fianco dello scrutatore, mi rendo conto come i due fogli (uno per gli aderenti, uno per i veterani)<br />
riportano i voti che via via vengono segnati nelle rispettive colonne di ogni s<strong>in</strong>golo candidato, già controfirmati<br />
dal Presidente dell’Assemblea avv.Masciadri che evidentemente, anzichè firmarli a scrut<strong>in</strong>io ultimato, ratificando<br />
così <strong>il</strong> voto ottenuto da ogni candidato, ha lasciato i locali della Caserma di Artiglieria e non si è trasferito al Frass<strong>in</strong>o.<br />
Cosa altrettanto grave <strong>il</strong> foglio dei veterani viene <strong>in</strong>trodotto nella scatola a scrut<strong>in</strong>io ultimato, senza riportare<br />
nell’ultimo rigo i totali dei voti ricevuti da ogni s<strong>in</strong>golo veterano.<br />
La scatola contenente i documeti elettorali, chiusa e sig<strong>il</strong>lata dal Comitato Elettorale, doveva essere consegnata<br />
al Presidente dell’Assemblea (che non c’era) o ai Probiviri. Questa è f<strong>in</strong>ita <strong>in</strong>vece irregolarmente nelle mani del<br />
segretario Bianch<strong>in</strong>i e da questi è stata riposta <strong>in</strong> un armadio della Segreteria.<br />
Al Vice-Presidente Vicario, Jonna, non è stato comunicato nulla pur essendo ancora <strong>in</strong> carica. È stato per tanto<br />
una vera sorpresa, che dietro avviso della moglie, Jonna coglieva <strong>il</strong> Bordogna e Bianch<strong>in</strong>i <strong>in</strong> Segreteria con quella<br />
scatola aperta <strong>il</strong>ligittimamente, con tutti i documenti elettorali sparsi sui tavoli e pers<strong>in</strong>o sulle sedie.<br />
In quella circostanza ho potuto notare che <strong>il</strong> foglio dei veterani non riporatava ancora <strong>il</strong> totale dei voti di ogni<br />
s<strong>in</strong>golo candidato nell’ultima riga a f<strong>in</strong>e pag<strong>in</strong>a.<br />
Ho potuto constatare che i voti riportati da Jonna erano effettivamente 92 e non 90 come dichiarato.<br />
Ancora una volta non ho voluto dare importanza alla cosa, non essendo <strong>in</strong>teressato al risultato elettorale, ma ho<br />
dovuto prendere atto di lamentele circa i risultati dello scrut<strong>in</strong>io che da parte di alcuni non risultavano co<strong>in</strong>cidenti<br />
con i risultati da loro segnati.<br />
Circa <strong>il</strong> percorso della scatola viene qui riprodotta la lettera al Presidente dei Probiviri che attesta l’opportunità,<br />
dopo tante anomalie, di consegnare esclusivamente al Colleggio dei Probiviri <strong>il</strong> contenuto dei documenti elettorali<br />
per una verifica e controllo (non ho mai detto per annullare le elezioni come <strong>in</strong>vece afferma <strong>il</strong> Nesi)
Dott. Walter Jonna<br />
20146 M<strong>il</strong>ano- Via Soder<strong>in</strong>i, 36<br />
Tel. 02.41.51.571 – fax 02.41.29.11.121<br />
Al dott. Italo Albero<br />
Primo probiviro eletto dopo<br />
Il Presidente Enzo Leonic<strong>in</strong>i<br />
Collegio Probiviri<br />
<strong>Associazione</strong> Combatenti X a Flotiglia MAS<br />
M<strong>il</strong>ano, <strong>il</strong> 09 giugno 2005<br />
Ti rendo noto che la scatola contente i documenti relativi alle operazioni di voto, avvenuto a Peschiera <strong>il</strong> 7 maggio<br />
u.s. che, a norma di Statuto, chiusa e sig<strong>il</strong>lata doveva essere trattenuta dal Presidente dell’Assemblea di Peschiera,<br />
avv. Fabio Masciadri per eventuali contestazioni di voto, e qu<strong>in</strong>di controlli e verifiche, è pervenuta <strong>in</strong>vece nella<br />
segretaria della X a , i cui locali sono di mia proprietà.<br />
Mercoledi 11 maggio u.s., recatomi nel pomeriggio <strong>in</strong> segreteria, ho sorpreso <strong>il</strong> segretario Ivan Bianch<strong>in</strong>i <strong>il</strong> quale, <strong>in</strong><br />
presenza di Mario Bordogna, aperta <strong>il</strong>legalmente la scatola <strong>in</strong> parola, aveva estratto i documenti di voto e<br />
dissem<strong>in</strong>ato questi, e particolarmente tutte le deleghe di voto, su tutta la scrivania e pers<strong>in</strong>o sulle sedie adiacenti.<br />
Avvalendomi della mia carica ancora <strong>in</strong> atto, quale Vice-Presidente Vicario dell’<strong>Associazione</strong>, ho immediatamente<br />
imposto di rimettere <strong>il</strong> tutto nella scatola, chiuderla e sig<strong>il</strong>larla con timbri e firme trasversali dello stesso Bianch<strong>in</strong>i e<br />
del sopravvenuto Cecchetto, addetto alla segreteria. Ciò nonostante le contestazioni, per via telefonica, da parte<br />
dell’aderente Fabio Castellani.<br />
Questo episodio, la cui gravità non voglio commentare, a seguito ricezione di lamentele e richieste da parte di soci<br />
(M<strong>in</strong>elli ed altri) per un controllo dei documenti di voto, è stato segnalato al Presidente dei Probiviri Enzo<br />
Leonc<strong>in</strong>i.<br />
Ora vengo a conoscenza che <strong>il</strong> Presidente Leonc<strong>in</strong>i ha dato le dimissioni da questa carica e poiché Mario Bordogna<br />
e poi <strong>il</strong> Vice-Presidente Vicario nuovo eletto, Sergio Nesi, chiedono con <strong>in</strong>sistenza la consegna di questa scatola<br />
con i documenti di voto, ritengono del tutto legittimo ed opportuno, dopo quanto accaduto, di consegnaria <strong>in</strong>vece<br />
al primo eletto dei Probiviri <strong>in</strong> sostituzione del dimissionario Presidente Leonc<strong>in</strong>i, e cioé <strong>il</strong> dott. Italo Albero,<br />
perche la trattenga presso di sé per poter <strong>in</strong> seguito istituire una commissione di controllo onde addivenire ad una<br />
verifica di regolarità o meno delle operazioni di voto conclusesi a Peschiera <strong>il</strong> 5 maggio u.s..<br />
In tale modo verrà cosi legittimamente risposto alle richieste di verifica avanzate da parte di alcuni soci.<br />
Pertanto provvedo <strong>in</strong> data odierna a consegnarti questa scatola, cosi come si trova, chiusa e sig<strong>il</strong>lata.<br />
In fede<br />
Walter Jonna<br />
- Lo sfratto della Segreteria.<br />
Due giorni dopo le elezioni del 5 maggio 2005, Bordogna giunto <strong>in</strong> Segreteria, mi chiede cosa <strong>in</strong>tendo<br />
fare con la Segreteria, locali di mia proprietà. Rispondo: ”non cambia nulla. I locali di Segreteria sono<br />
stati gratuitamente offerti all’<strong>Associazione</strong> Xa e non agli eletti o non eletti. Il problema non esiste.”<br />
Alchè <strong>il</strong> Bordogna aggiunge, ne riparleremo eventualmente a f<strong>in</strong>e anno.<br />
A seguito moltissime telefonate di solidarietà per la mia mancata elezione nel C.Direttivo ed alle quali<br />
non ho voluto rispondere personalmente (riferitemi <strong>in</strong>vece da mia moglie), si sono venuti ad evidenziare<br />
via via fatti che mi hanno fatto riflettere.<br />
Alcuni soci hanno detto di essere stati un anno prima avvic<strong>in</strong>ati dal Bordogno con la frase “come fare fuori<br />
Jonna”.<br />
Il nome di questi soci è stato riportato al Presidente del Probiviri. Altri hanno curiosamente parlato di<br />
una “cricca dei sei” alludendo al gruppo costituito da Bordogna – Castellani – Bianch<strong>in</strong>i (i tre: la mente)<br />
e Corsetti – Di Emiddio – Da Campo (i tre: <strong>il</strong> braccio). Comunque i vari tasselli congiunti <strong>in</strong>sieme,<br />
come risulta da tutto quanto descritto, mi hanno provocato un dolorosa amarezza. Solo dopo due mesi<br />
dall’elezioni,quanto accaduto e reso evidente, mi ha costretto a prendere una grave decisione: cioè quella<br />
di non poter concedere uleriormente i miei locali a così piccoli uom<strong>in</strong>i.
Questa è la vera ragione delo sfratto e non per la mia mancata elezione, (come <strong>in</strong>vece riferisce <strong>il</strong> Nesi).<br />
Ecco perchè ho <strong>in</strong>viato al Presidente Ferraro, al Presidente dei Probiviri, ai componenti <strong>il</strong> Consiglio Direttivo<br />
<strong>in</strong> carica, una lettera (che qui riproduco)<br />
Dott. Walter Jonna<br />
20146 M<strong>il</strong>ano – Via Soder<strong>in</strong>i, 36<br />
Tel: 02.41.51.571 – fax: 02.41.29.11.12<br />
M<strong>il</strong>ano, 13 maggio 2005<br />
• Al Presidente M.O.V.M. Luigi Ferraro<br />
• Al Presidente del Collegio dei Probiviri<br />
Enzo Leonc<strong>in</strong>i<br />
• Al Componenti <strong>il</strong> Consiglio Direttivo<br />
Il sottoscritto Walter Jonna<br />
Constatato: come da tempo si sia evidenziato, e ancor più ultimamente, <strong>in</strong> occasione dell’Assemblea elettiva di<br />
Peschiera e del Raduno ella “Piccola Caprera”, <strong>il</strong> persistere e <strong>il</strong> progredire di uno scadimento <strong>in</strong>ammissib<strong>il</strong>e di<br />
quello spirito e di quegli ideali, codice d’impegno morale, che dovrebbe tradursi automaticamente nel<br />
comportamento di tutti coloro che m<strong>il</strong>itano nell’<strong>Associazione</strong> <strong>Combattenti</strong> X a Flottiglia MAS.<br />
Constatato: che questi comportamenti da molti Decumani sono attualmente <strong>in</strong>tesi nella misura anni luce lontano da<br />
quelli perseguiti <strong>in</strong> guerra dai protagonisti della storia della Decima prima e dopo l’8 settembre 1943<br />
Constatato: che questo modello di st<strong>il</strong>e di vita non si configura più <strong>in</strong> molti m<strong>il</strong>itanti dell’<strong>Associazione</strong> come<br />
comportamenti esiziali fra decumani, quali lealtà, onestà, um<strong>il</strong>ità, amicizia, prendendedo <strong>in</strong>vece <strong>il</strong> sopravvento<br />
vecchie scorie quali le piccole transazioni, ambizioni, vanità, stolti <strong>in</strong>vidualismi, fatua presunzione, doppiezza e<br />
amari dis<strong>in</strong>ganni così da contravvenire ad una più alta visione morale della vita.<br />
Constatato: questo desolante concerto di cose,<br />
<strong>il</strong> sottoscritto e suo figlio Umberto non si sentono più così coerentemente motivati nel fare ancora parte di questa<br />
<strong>Associazione</strong> e rimettono nelle mani del Presidente Luigi Ferraro ogni decisione. Anche perchè questa<br />
<strong>Associazione</strong> dovrebbe avere <strong>il</strong> compito precipuo di conservare l’immag<strong>in</strong>e nob<strong>il</strong>e e trasmettere la memoria<br />
<strong>in</strong>eccepib<strong>il</strong>e di una unità m<strong>il</strong>itare, coma la X a Flottiglia MAS che, per le sue imprese, i suoi irripetib<strong>il</strong>i protagonisti,<br />
i suoi eroici Caduti, prima e dopo l’8 settembre 1943, è assurta da Storia a Leggenda.<br />
A conclusione delle mie analisi, l’attuale mio stato d’animo non può ora esimermi dal r<strong>in</strong>graziare tutti coloro che<br />
lontani o vic<strong>in</strong>i hanno voluto, anche se alcuni <strong>in</strong> misura contraddittoria, per l’amicizia, fiducia, solidarietà, <strong>in</strong> me<br />
risposta, quali espressioni di gratitud<strong>in</strong>e per quanto da me profuso generosamente <strong>in</strong> s<strong>il</strong>enzio <strong>in</strong> questi ultimi anni,<br />
come energie, tempo, sacrifici, abnegazione totale per senso di responsab<strong>il</strong>ità, priv<strong>il</strong>egiando su tutto questa mia<br />
amatissima X a Flottiglia MAS.<br />
Conv<strong>in</strong>to che le opere e i fatti da me compiuti sono più che eloquenti delle parole, delle ipocrisie e delle doppiezze<br />
di alcuni, non mi resta ora, come risultato f<strong>in</strong>ale, che r<strong>in</strong>chiudermi <strong>in</strong> una solitaria e mal<strong>in</strong>conica e tristezza.<br />
Quanto detto al mio stesso Comandante <strong>in</strong> una lettera <strong>in</strong>viatagli <strong>in</strong> questi giorni e <strong>il</strong> cui vero senso forse non è stato<br />
del tutto recepito, specie <strong>il</strong> riferimento allusivo a tutti i veri mandatari di quello scritto, questa lettera recitava<br />
tristemente questa mia f<strong>in</strong>ale riflessione: “Cont<strong>in</strong>uo a sognare oggi non questa Decima ma quella di Alessandria,<br />
Malta, Suda, Gib<strong>il</strong>terra, Nettuno, Tarnova e Senio cosi come da tempo cont<strong>in</strong>uo a sognare un’altra Italia”.<br />
DECIMA! Sempre per la vita!<br />
Walter Jonna<br />
Ecco perchè, un alto personaggio scrivendomi <strong>il</strong> 14 maggio 2005 concluse così: “...Caro Walter, la stupidità<br />
umana non è f<strong>in</strong>e a se stessa, ma diventa la causa determ<strong>in</strong>ante di <strong>in</strong>f<strong>in</strong>ite nefandezze, dalla <strong>in</strong>vidia<br />
allaEcco cancellazione perchè, un dialto ogni personaggio remora morale. scrivendomi Questa <strong>il</strong> è la 14 stupidità maggio 2005 di omuncoli concluse che così: non “...Caro sono certo Walter, <strong>in</strong> l<strong>in</strong>ea la<br />
con gli ideali fondanti della nostra Asocciazione così come li volle affermare <strong>il</strong> Comandante Borghese<br />
stupidità umana non è f<strong>in</strong>e a se stessa, ma diventa la causa determ<strong>in</strong>ante di <strong>in</strong>f<strong>in</strong>ite nefandezze,<br />
nel fondarla.”<br />
dalla <strong>in</strong>vidia alla cancellazione di ogni remora morale. Questa è la stupidità di omuncoli che non<br />
W.J.<br />
sono certo <strong>in</strong> l<strong>in</strong>ea con gli ideali fondanti della nostra Asocciazione così come li volle affermare <strong>il</strong><br />
Comandante Borghese nel fondarla.”<br />
W.J.
DE “IL BLOG”, 11 Novembre - SUL SITO “decima mas.com”<br />
B) – A proposito di quanto apparso, <strong>in</strong> data 11 novembre 2007 sul sito denom<strong>in</strong>ato “decimamas.<br />
blog.com” dedicato alla figura ed al pensiero del Comandante Junio Valerio Borghese:<br />
a) - Purtroppo devo, ancora una volta, occuparmi del “blog” commenta <strong>il</strong> Presidente Bartolo Gallitto.<br />
Ho detto “purtroppo” poiché <strong>il</strong> predetto “blog” è affidato alle riflessioni, o, meglio alle farneticazioni<br />
di un tale che non ho la ventura di conoscere, poiché si nasconde dietro l’anonimato, <strong>il</strong> quale,<br />
certamente, non rende onore alla memoria del Comandante, del cui pensiero egli conosce ben poco, e<br />
non fa fare una bella figura alla Decima.<br />
Io non so, <strong>in</strong>oltre, se “chi”, dopo aver letto le esternazioni del blogista, poi gli scrive e racconta, sia più<br />
ignorante (dal verbo ignorare, non conoscere) di lui o più presuntuoso di lui: <strong>in</strong>fatti, questo signor (si fa<br />
per dire) reporter, raccontando quanto accaduto <strong>il</strong> 2 novembre 2007 al “Campo della Memoria”,<br />
ironizza nel precisare che <strong>in</strong> quel giorno a rappresentare <strong>il</strong> “Corpo della Decima Flottiglia Mas” c’erano<br />
soltanto “quattro…e dico quattro (4) persone”!!<br />
A parte <strong>il</strong> fatto che <strong>il</strong> suddetto spione che scrive e racconta, non sa nemmeno far di conto, poiché le<br />
persone erano più di quattro (purtroppo conosco lo spione degno compare del blogista): egli sapeva, perfettamente,<br />
che quella non era una “adunata” della Decima, ma una “Rappresentanza” della Decima,<br />
la quale, come vuole “buonacreanza”, ha sentito <strong>il</strong> “dovere” di ricevere le Autorità Civ<strong>il</strong>i e M<strong>il</strong>itari, le<br />
quali, con gesto assai significativo – purtroppo ancora assai raro <strong>in</strong> Italia – venivano a rendere Omaggio<br />
ai Nostri Caduti, portando una Corona di fiori, ricevendone <strong>il</strong> r<strong>in</strong>graziamento e l’apprezzamento da<br />
parte della “Rappresentanza” della Decima, fermandosi ad ascoltare, la Benedizione del Sacerdote ai<br />
Nostri Caduti, ad ascoltare, poi sull’attenti, mentre sventolava la Bandiera della Decima, la Preghiera del<br />
Mar<strong>in</strong>aio, pronunciata da uno dei Componenti la Rappresentanza della Decima.<br />
Non solo: uno dei Componenti la Rappresentanza della Decima, ha completato la Cerimonia con le<br />
Autorità, partecipando, con la Bandiera della Decima, su una motovedetta della Capitaneria di<br />
Porto di Anzio, al lancio <strong>in</strong> mare di una corona <strong>in</strong> memoria dei Nostri Caduti.<br />
Si vergogn<strong>in</strong>o, blogista e reporter, per la loro stupidità, che non merita nessun altro commento.<br />
Ma non è f<strong>in</strong>ita.<br />
In altra parte del medesimo “Blog” dell’ 11 nov. 2007, <strong>il</strong> blogista scrive: “Io oggi so, che ad un livello a<br />
me sconosciuto, la Decima Mas sta diventando un oggetto di speculazione e di pubblicità, so che qualcuno<br />
si sta mettendo soldi <strong>in</strong> tasca e che sta usando memorie che non gli appartengono, qualcuno sta<br />
usando i morti per fare pubblicità ad oggetti di varia natura, vedo <strong>in</strong> giro ragazz<strong>in</strong>i con al polso degli<br />
oggetti che li identificano come conoscitori di qualcosa che ignorano completamente…e tutto questo<br />
grazie a chi?<br />
E proseguendo:”…vendono immag<strong>in</strong>i e sant<strong>in</strong>i… è diventato tutto un mercato, ecco <strong>il</strong> vero contenuto di<br />
chi vuol far credere di essere <strong>il</strong> “salvatore” delle sorti della Decima”.<br />
Ha ragione, f<strong>in</strong>almente, <strong>il</strong> blogista-censore: oltre che immag<strong>in</strong>i e sant<strong>in</strong>i…vendono anche v<strong>in</strong>o, orologi,<br />
libri etc.! A che livello ciò avvenga o sia avvenuto? Il censore non faccia f<strong>in</strong>ta di non sapere a chi rivolgersi<br />
per saperne di più!! Egli ne conosce nomi, cognomi ed <strong>in</strong>dirizzi, poiché li nom<strong>in</strong>a con ammirazione<br />
nel suo “blog”.<br />
A proposito: <strong>il</strong> nostro blogista-censore scrive, ancora, nel suo “blog”: “come si fa a cacciar via <strong>il</strong> comandante<br />
Nesi <strong>il</strong> giorno 16/06/2005 dal “Campo della Memoria”, accusandolo di aver compiuto un gesto<br />
distensivo nei confronti di un partigiano italiano e poi far entrare nel “Campo della Memoria” gli alleati<br />
massacratori della Decima Mas??? “Vorrei conoscere queste persone per dire loro <strong>in</strong> faccia quanto<br />
stiano facendo urlare dai loro sepolcri, i camerati che se potessero tornare <strong>in</strong> vita” li prenderebbero a<br />
calci nel culo “per davvero”.<br />
Se li vuole conoscere l’<strong>il</strong>lustre censore, sono tutti i Reduci <strong>Combattenti</strong> della R.S.I., della DECIMA, <strong>in</strong><br />
particolare del Barbarigo, e ci sono anche io, che sottoscrivo queste note con nome e cognome: vieni a<br />
prenderci a calci nel culo.<br />
Purtroppo <strong>il</strong> nostro vate non si rende conto di quello che dice: io sono conv<strong>in</strong>to che <strong>il</strong> nostro non abbia<br />
mai fatto un giorno di guerra, poiché se l’avesse fatto non si riempirebbe la bocca di parole ed apprez-
zamenti volgari ed <strong>in</strong>concludenti, dando la dimostrazione di ignoranza abissale, poiché egli non conosce<br />
i valori che tutti i combattenti di tutto <strong>il</strong> mondo conoscono e rispettano, specie dopo le atrocità di una<br />
guerra atrocemente combattuta: <strong>il</strong> rispetto per <strong>il</strong> già nemico, specialmente se si è battuto con valore e<br />
lealtà.<br />
A queste regole non si sono mai sottratti i combattenti della R.S.I. ricevendone, sempre, <strong>il</strong> riconoscimento<br />
dal nemico, <strong>il</strong> quale, pur avendoli duramente combattuti, li hanno, sempre, <strong>in</strong> specie quelli della<br />
Decima, ritenuti degni del massimo riconoscimento: l’onore delle armi, a riconoscimento del loro valore<br />
e della loro lealtà.<br />
Esempio: In un duro scontro tra gli Uom<strong>in</strong>i del Barbarigo e carri armati americani, durante lo sbarco di<br />
Anzio, fu visto cadere <strong>il</strong> G.M. Sandro Tognoloni, al quale venne concessa la Medaglia d’Oro al V.M. alla<br />
memoria: ma Sandro non era morto, poiché gli americani, ammirati del Suo valore, fermarono i carri<br />
armati per soccorerLo: Lo curarono e Lo restituirono, con tutti gli onori, <strong>in</strong>tegro, alla Sua Patria ed alla<br />
Sua Famiglia.<br />
Gli Angloamericani, da sempre ammiratori del valore del Comandante Borghese: - <strong>il</strong> più grande sommergib<strong>il</strong>ista<br />
del mondo – dopo <strong>il</strong> 25 apr<strong>il</strong>e 1945 <strong>in</strong>viano a M<strong>il</strong>ano una delegazione per sottrarlo da sicura<br />
morte per mano dei partigiani che lo ricercavano.<br />
F<strong>in</strong>anco quella canaglia del generale Patton – colui che non risparmiava i prigionieri – ebbe a rendere<br />
l’Onore delle armi a quei Mar<strong>in</strong>ai della Decima che difesero, f<strong>in</strong>o allo stremo, <strong>il</strong> Forte di Cezanne,<br />
nell’isola di S. Malò <strong>in</strong> Francia!<br />
Gli N.P. di Buttazzoni ricevettero l’Onore delle Armi degli Inglesi contro i quali si erano battuti duramente.<br />
Sono solo alcuni esempi.<br />
Non si rende conto, <strong>in</strong>oltre, <strong>il</strong> nostro blogista, che ponendo <strong>il</strong> problema dei Ragazzi fuc<strong>il</strong>ati a S. Angelo<br />
<strong>in</strong> Formis come lo pone lui, <strong>il</strong> quale non sa nulla di quelle missioni – sm<strong>in</strong>uisce <strong>il</strong> Valore di quei Giovani:<br />
la grandezza e l’eroismo di Quei Ragazzi consiste, specialmente, nella Loro consapevolezza delle<br />
Convenzioni Internazionali, secondo le quali, se fatti prigionieri potevano essere passati per le armi dal<br />
nemico da Loro <strong>in</strong>sidiato<br />
Gli unici che si sottraevano a tali regole erano i partigiani: uccidevano proditoriamente, ed i prigionieri,<br />
specialmente quelli appartenenti alla Decima, anche se feriti, anziché curarli, come prescritto dalle convenzioni<br />
<strong>in</strong>ternazionali, venivano uccisi dopo al massimo tre ore dalla loro cattura.<br />
Ma i partigiani non erano combattenti: non hanno mai avuto alcuna legittimazione <strong>in</strong> tal senso: erano dei<br />
volgari fuori legge i quali, proditoriamente, attaccavano, derubavano, uccidevano, i legittimi Cittad<strong>in</strong>i,<br />
m<strong>il</strong>itari o no, del Legittimo Stato denom<strong>in</strong>ato R.S.I..<br />
Il nostro vate ha mai letto che cosa ha scritto <strong>il</strong> Comandante Borghese a proposito di partigiani? Ha mai<br />
letto che cosa ha scritto <strong>il</strong> Comandante Borghese sul conto di quel partigiano <strong>il</strong> quale, proditoriamente,<br />
ha ucciso <strong>il</strong> Comandante del Barbarigo Bardelli? Cioè colui nei cui confronti Nesi ha “compiuto un<br />
gesto distensivo” gesto di cui non si meraviglia <strong>il</strong> nostro censore?<br />
Nesi, sì , ha stretto la mano che ha assass<strong>in</strong>ato un suo Camerata, contravvenendo a tutte le regole poste<br />
dal Legittimo Stato denom<strong>in</strong>ato R.S.I. a tutela dei Suoi Legittimi <strong>Combattenti</strong> contro i banditi, uno dei<br />
quali era l’assass<strong>in</strong>o di Bardelli e dei Suoi Uom<strong>in</strong>i del Barbarico.<br />
Inf<strong>in</strong>e: chi ha raccontato al nostro blogista che c’è stato qualcuno che ha convocato “una delegazione di<br />
americani ed <strong>in</strong>glesi, autorità cittad<strong>in</strong>e ed associazioni d’arma, per rendere ufficialmente onore ai caduti<br />
di Anzio?”<br />
Sappia <strong>il</strong> nostro blogista che nessuno ha mai convocato suddetta “delegazione”, poiché è venuta con le<br />
sue gambe, spontaneamente, con le sue <strong>in</strong>segne, al “ Campo della Memoria” - Unico Cimitero di Guerra<br />
<strong>in</strong> Italia, dove sono Inumati i combattenti del Barbarigo, della Decima della R.S.I., e Campo Dedicato a<br />
Tutti i Morti della R.S.I. – per rendere omaggio a Quei Morti, al Loro Valore, al Loro Sacrificio.<br />
Se l’esempio di quella Delegazione fosse seguito <strong>in</strong> tutta Italia, da Autorità Civ<strong>il</strong>i, M<strong>il</strong>itari, Politiche,<br />
ciò vorrebbe significare che, f<strong>in</strong>almente, <strong>in</strong> questo sventurato Paese, la sua Storia, quella vera, avrebbe<br />
avuto la meglio su tutte le falsità delle quali, da oltre un sessantennio sono Vittime i Nostri Morti e gli<br />
<strong>in</strong>volontari sopravvissuti: falsità, purtroppo, agevolate dai discorsi <strong>in</strong>concludenti come quelli propalati<br />
dal nostro vate e dai suoi <strong>in</strong><strong>formato</strong>ri, la cui ignoranza (sempre dal verbo ignorare, non conoscere) è pari<br />
alla loro presunzione.
) – Le bugie hanno le gambe corte! In calce al citato “blog”, <strong>in</strong> bella evidenza , è pubblicata la com-<br />
posizione (del Direttivo dell’<strong>Associazione</strong>) con la scritta “ LA SOLA ED UNICA!”; tra i componenti<br />
elencati, quelli “veri”, c’è anche <strong>il</strong> nom<strong>in</strong>ativo del Tesoriere.<br />
È bene conoscere quanto dichiarato da quel Tesoriere al Presidente Gallitto (dal verbale del Consiglio<br />
Direttivo del 24 novembre 2007):<br />
-o.m.i.s.s.i.s.-<br />
…Successivamente <strong>il</strong> Presidente Gallitto chiede al Tesoriere Girometti se conferma quanto da Lui af-<br />
fermato e sottoscritto e cioè che si riconosce Tesoriere ed appartenente all’<strong>Associazione</strong> presieduta da<br />
Gallitto medesimo. Girometti conferma, significando non ha mai avuto dubbi <strong>in</strong> proposito e comunica<br />
altresì che da questo momento <strong>in</strong> poi da parte della Tesoreria non sarà effettuato – così come già precisa-<br />
to all’Avv. Gallitto – alcun pagamento né direttamente né tramite bonifico bancario, a favore di chiunque<br />
senza l’autorizzazione del Presidente Gallitto.<br />
A richiesta del Consiglio Direttivo, <strong>il</strong> Tesoriere riferisce sulla situazione economica e f<strong>in</strong>anziaria dell’As-<br />
sociazione al momento, precisando…<br />
-o.m.i.s.s.i.s.-
DIVAGAZIONI<br />
LE FACCE DELLA STESSA MEDAGLIA<br />
di Italo Albero<br />
Basta a volte un noto pezzo di teatro,<br />
rievocato nell’articolo di un quotidiano, per<br />
dare risalto immediato a quanto di sim<strong>il</strong>e<br />
osserviamo tanto spesso tra i protagonisti,<br />
politici e no, che credono di obbedire,<br />
ragionevolmente, ad una data etica.<br />
In effetti lo studio su “La maschera ed <strong>il</strong><br />
volto” di Luigi Chiarelli è valso, tra l’altro,<br />
a dimostrare l’idoneità alle raffigurazioni<br />
di due identità stab<strong>il</strong>mente coniate ed unite<br />
da un <strong>in</strong>dissolub<strong>il</strong>e v<strong>in</strong>colo di solidarietà.<br />
Una faccia rappresenta <strong>il</strong> volto degno di<br />
stima, cui non occorre togliere la maschera,<br />
perché nel suo rovescio, cioè sul lato<br />
opposto, è coniato <strong>il</strong> suo vero volto. Tutto<br />
<strong>il</strong> “merito” di queste due raffigurazioni<br />
sulla stessa patacca sta nel fatto che chi<br />
non ha <strong>il</strong> coraggio di togliersi la maschera<br />
e mostrare <strong>il</strong> proprio carattere, necessita di<br />
una controfigura attraverso la quale possa<br />
impunemente esprimersi.<br />
Abbiamo pure nella nostra stessa<br />
<strong>Associazione</strong> una particolare patacca<br />
di possib<strong>il</strong>e promozione al conio, le cui<br />
figurazioni, sulla scorta dei caratteri<br />
significativi dei personaggi, ne lasciano<br />
fac<strong>il</strong>mente <strong>in</strong>tuire l’immag<strong>in</strong>e a chi legge<br />
queste brevi note.<br />
La maschera oggetto di stima è fornita da<br />
persona che spicca per <strong>il</strong> suo comportamento<br />
di “gent<strong>il</strong>uomo dallo st<strong>il</strong>e <strong>in</strong>appuntab<strong>il</strong>e,<br />
dedito al baciamani come cavalier<br />
servente, consapevole della propria<br />
autorità compiuta e saputa, senza la m<strong>in</strong>ima<br />
spocchia, tuttavia schivo dall’assumere<br />
ruoli di eccessiva responsab<strong>il</strong>ità”…<br />
Sul rovescio della patacca troviamo<br />
<strong>in</strong>vece che <strong>il</strong> personaggio di cui sopra<br />
ha affidato <strong>il</strong> suo vero volto (o almeno<br />
quello che dovrebbe avere senza bisogna<br />
di mascherarsi) ad un essere che def<strong>in</strong>ire<br />
bellu<strong>in</strong>o è come rivolgergli un dis<strong>in</strong>teressato<br />
complimento per i suoi attributi.<br />
Infatti, quando egli si sveglia da un f<strong>in</strong>to<br />
torpore diviene “burbero e pugnace oltre<br />
ogni misura. Vuole imporre le proprie tesi<br />
con arroganza e prepotenza. Riesce a far<br />
tremare i tavoli sotto l’imperversare dei<br />
suoi colpi e del timbro della sua voce.<br />
Insomma è un vortice che sconvolge tutto<br />
e tutti.”<br />
Sarà poi diffic<strong>il</strong>e scoprire a chi attribuire le<br />
due immag<strong>in</strong>i?<br />
Speriamo che i due personaggi non ce ne<br />
vogliano, tanto non varrebbe la pena di<br />
coniare una medaglia del genere, anche se<br />
solo per un ricordo negativo.<br />
Da parte nostra volevamo soltanto azzardare<br />
una divagazione.
Da “Il Giornale”<br />
mercoledi 2 novembre 2005<br />
Maria Vittoria Casc<strong>in</strong>o<br />
L’ufficiale della X Flottiglia Mas scampato<br />
due volte alla morte<br />
Ilariucci, 84 anni: ><br />
>.<br />
Eppure ha accettato l’<strong>in</strong>contro Ivo Ilarucci, 84<br />
anni e un paio d’occhi grigio-azzurri stanchi e<br />
mob<strong>il</strong>issimi, pronti a tradire un’emozione sig<strong>il</strong>lata.<br />
Pensi che gli spiacesse dirti no al telefono,<br />
forse da gent<strong>il</strong>uomo preferiva spiegarti di persona<br />
di quella <strong>in</strong> cui ha deciso<br />
di vivere dopo <strong>il</strong> 25 apr<strong>il</strong>e del ’45. Perchè Ilariucci<br />
era ufficiale della X Flottiglia Mas, operante sui<br />
Mezzi d’Assalto di Superficie e Subacquei Il corpo<br />
scelto di volontari ,<br />
quelli di . Quelli comandanti dal pr<strong>in</strong>cipe<br />
Junio Valerio Borghese, che a mettersi nelle mani<br />
dei tedeschi, dopo l’otto settembre , non ci sta e<br />
a La Spezia offre l’alleanza a patto che la X Mas<br />
mantenga autonomia, <strong>in</strong>segne, divisa, ufficiali e<br />
regolamento.Arriva da qui Ilariucci, arriva da<br />
una generazione dove Patria e Onore sono valori<br />
assoluti. E la premessa te la sottol<strong>in</strong>ea perchè<br />
gli strumenti di lettura vanno tarati prima. Ma lui<br />
parte dal poì. Dalla f<strong>in</strong>e della guerra, quando fu<br />
mandato <strong>in</strong> Africa per adempiere all’obbligo del<br />
trattato di pace firmato a Versa<strong>il</strong>les, che imponeva<br />
al governo italiano di effettuare lo sgombero<br />
di navi e relitti affondati dal Canale di Suez alla<br />
stretto di Gib<strong>il</strong>terra. . Qui lo<br />
hanno cercato fior di cronisti e storici. Per sapere,<br />
Ilariucci ha tenuto la bocca chiusa. .Le coord<strong>in</strong>ate<br />
entro cui leggere la sua storia le ha date.<br />
Vorrebbe fermarsi lì,ma poi fa un bel po’ di passi<br />
<strong>in</strong>dietro. Torna a quel 9 giugno del 44: .Erano le buche dei carbon<strong>in</strong>i,<br />
i produttori di carbonella. Le scavavano loro<br />
per passarci la notte.
la vera guerra, a guerra f<strong>in</strong>ita, sarebbe stata la ri-<br />
voluzione sociale per smantellare i poteri presenti<br />
e creare una repubblica stal<strong>in</strong>ista-len<strong>in</strong>ista, voluta<br />
da Secchia>>. Ilariucci ci rimase nove giorni nel-<br />
la buca: >.<br />
Iliariucci si sofferma su quel Ferrari che cercò di<br />
conquistarlo alla causa. Che . Una parentesi documentale, un<br />
passo doppio per riagganciare la buca alla base<br />
dell’Alpe di Succiso, quota 2107 metri, dov’era<br />
accampato <strong>il</strong> gruppo di partigiani comandati da<br />
Ferrari: . Aveva solo 24<br />
anni Ilariucci, abbastanza cervello da consiglia-<br />
re a Castagn<strong>in</strong>i di non tornare a casa a Collagna.<br />
Seppi poi che . Il 16 giugno del ‘44<br />
è di nuovo a combattere <strong>in</strong> Provenza. . Va <strong>in</strong> bicicletta f<strong>in</strong>o a Roma dove resta<br />
ospite di amici per qualche mese. . Qui si fa 44 giorni<br />
d’isolamento (la sua salvezza) nel braccio dei de-<br />
tenuti politici, mentre . Ilariucci viene <strong>in</strong>terrogato dal procuratore<br />
Scala che ne ord<strong>in</strong>a la scarcerazione con un<br />
.f<strong>in</strong>ita.<br />
È campato due volte alla morte,<br />
ma per Ilariucci, che non si dichiara fascista, ma<br />
italiano, cont<strong>in</strong>ua <strong>in</strong> l’opera Africa dove demolisce<br />
709 relitti, f<strong>in</strong>o al 1956.Non va oltre quest’uomo<br />
tutto d’un pezzo. Ha già parlato tanto, troppo.<br />
Per <strong>il</strong> basso prof<strong>il</strong>o che aveva giurato di tenere per<br />
tutta la vita. Per quegli ideali rimasti <strong>in</strong>tatti nelle<br />
rapide di una storia impazzita.<br />
I. Ilariucci
AVVENIMENTI<br />
1922 - 28 ottobre – 2007<br />
di Antonio Tombesi<br />
PELLEGRINAGGIO A PREDAPPIO<br />
“In diecim<strong>il</strong>a a Predappio. Una marea di persone, come non si vedeva da decenni, ha <strong>in</strong>vaso ieri<br />
pacificamente Predappio per rendere omaggio a Benito Mussol<strong>in</strong>i”. ed oltre “Il secondo fenomeno da<br />
registrare è la grande partecipazione di giovani e giovanissimi…”. Così la cronaca su “IL RESTO DEL<br />
CARLINO” di lunedì 29 ottobre.<br />
Sono giunti da tutte le parti d’Italia con pullman e automezzi. Particolarmente nutrita la schiera<br />
dei partecipanti provenienti dalle prov<strong>in</strong>ce del Lazio e d<strong>in</strong>torni, la quale ha raggiunto Predappio con ben<br />
nove pullman – tutti magistralmente coord<strong>in</strong>ati dal Presidente della Federazione di Roma dell’Unione<br />
Nazionale <strong>Combattenti</strong> della R.S.I..<br />
Sul piazzale antistante <strong>il</strong> Cimitero si è <strong>formato</strong> <strong>il</strong> corteo con alla testa la grande corona floreale,<br />
ornata dal nastro tricolore e con una chiara dicitura “Al Duce del Fascismo”. Seguivano le bandiere della<br />
Presidenza Nazionale e della Federazione di Roma dell’Unione Nazionale <strong>Combattenti</strong> della R.S.I.,<br />
dell’<strong>Associazione</strong> <strong>Combattenti</strong> X° Flottiglia Mas e <strong>il</strong> labaro dell’<strong>Associazione</strong> Nazionale Caduti e Dispersi<br />
della R.S.I.. La s<strong>il</strong>enziosa marcia è stata accompagnata dal suono della banda musicale.<br />
Nella cripta, al cospetto del sepolcro che custodisce le spoglie mortali di Benito Mussol<strong>in</strong>i, dopo<br />
la deposizione della corona e lo schieramento delle bandiere e dei labari ai due lati dello stesso, <strong>il</strong> Sen.<br />
Aymone F<strong>in</strong>estra, Presidente dell’<strong>Associazione</strong> <strong>Combattenti</strong> della R.S.I., ha richiamato, con brevi, significative<br />
parole, <strong>il</strong> valore dell’odierna cerimonia, che ha visto accomunati, <strong>in</strong> un atto di fede, i Veterani<br />
della R.S.I., <strong>in</strong>volontari superstiti dell’ultima battaglia, con i giovani ed i giovanissimi di Cont<strong>in</strong>uità Ideale.<br />
È seguito l’appello fascista e un solo grido “Presente”! Poi l’omaggio dei convenuti, un susseguirsi<br />
di giovani e anziani, di donne e uom<strong>in</strong>i d<strong>in</strong>anzi alla Tomba, che hanno sostato <strong>in</strong> s<strong>il</strong>enzio, immob<strong>il</strong>i<br />
nel saluto romano.<br />
Particolare di alta significazione, un giovane che partecipava al rito, visto <strong>il</strong> gagliardetto della X°<br />
Flottiglia Mas ha chiesto all’alfiere <strong>il</strong> permesso di toccarlo con la mano e, avuto <strong>il</strong> consenso, lo ha baciato<br />
con commozione e massimo rispetto.<br />
A sera, <strong>il</strong> lungo viaggio del ritorno è stato accompagnato dalle musiche, dagli <strong>in</strong>ni e dai canti della<br />
nostra gioventù.<br />
Il Presidente dell’<strong>Associazione</strong> <strong>Combattenti</strong> della X a<br />
Flottiglia Mas rende omaggio alla Tomba del Capo<br />
della R.S.I.<br />
Nella Cripta <strong>il</strong> commosso saluto della gente comune.
MANIFESTAZIONI<br />
ROMA<br />
Il 14 dicembre 2007, alle ore 16, presso l’Hotel delle Muse di Roma avrà luogo la presentazione<br />
del libro “Il Campo della Memoria” – Parole e immag<strong>in</strong>i del Cimitero di guerra del Bgt: Barbarigo – di<br />
Gen. Giorgio Farotti, recentemente scomparso.<br />
Il libro ripercorre la storia del Campo della Memoria, dal progetto del 1987 alla sua realizzazione<br />
quale complesso monumentale, s<strong>in</strong>o alla sua trasformazione <strong>in</strong> Cimitero di Guerra dei caduti del Bgt.<br />
“Barbarigo”, <strong>in</strong> carico al Commissariato per le Onoranze ai Caduti <strong>in</strong> Guerra del M<strong>in</strong>istero della Dife-<br />
sa nel 1999, alla cerimonia m<strong>il</strong>itare per la traslazione dei resti del Comandante Umberto Bardelli e di<br />
sessantac<strong>in</strong>que Marò nel giugno 2005, cerimonia nella quale, per la prima volta dalla f<strong>in</strong>e del Secondo<br />
Conflitto Mondiale, un plotone di fanti dell’Esercito Italiano sul “presentat-arm” ha riconosciuto Loro,<br />
<strong>in</strong> modo esplicito ed ufficiale, la medesima dignità di soldato di ogni altro combattente degli eserciti che<br />
nel 1944 si fronteggiarono sulla testa di ponte di Anzio e Nettuno.<br />
Presenterà <strong>il</strong> libro <strong>il</strong> Presidente dell’<strong>Associazione</strong>, Avv. Gallitto, <strong>in</strong>sieme ai collaboratori dell’As-<br />
sociazione “Campo della memoria”.<br />
TRIESTE<br />
Il 19 gennaio 2008 – ore 17 – Inaugurazione alla presenza delle Autorità Civ<strong>il</strong>i e M<strong>il</strong>itari<br />
locali, della nuova sede della “<strong>Associazione</strong> Novecento” e del “Centro Studi Carlo Panzarasa”.
SABATO 19 gennaio<br />
ASSOCIAZIONE COMBATTENTI X^ FLOTTIGLIA MAS – RSI<br />
GORIZIA 19 e 20 Gennaio 2008<br />
Raduno <strong>Combattenti</strong> X^Flottiglia MAS<br />
Ricordo della battaglia di Tarnova della Selva<br />
Ore 17.00 S.Messa presso la Chiesa dei Cappucc<strong>in</strong>i <strong>in</strong> P.zza S.Francesco.<br />
Ore 18.15 Serata da def<strong>in</strong>ire.<br />
DOMENICA 21 gennaio<br />
Corriera a disposizione per tutto <strong>il</strong> percorso, f<strong>in</strong>o alle ore 13.00<br />
Ore 10.00 Deposizione corone al Monumento ai Caduti ed al Lapidario dei deportati civ<strong>il</strong>i <strong>in</strong><br />
Jugoslavia, presso <strong>il</strong> Parco della Rimembranza.<br />
Ore 11.00 Onoranze al Cimitero Civ<strong>il</strong>e:<br />
- Cenotafio della X^Mas;<br />
- Monumento ai Volontari Giuliano - Dalmati;<br />
- Cripta ove riposano i resti dei nostri Caduti;<br />
- Cippo <strong>in</strong> ricordo dei giovani della G.N.R. trucidati <strong>in</strong> località Poggio Pogg<strong>in</strong>o;<br />
- Stele dedicata ai martiri cittad<strong>in</strong>i ed ai soldati tedeschi r<strong>in</strong>venuti nelle foibe;<br />
- Ossario dei Bersaglieri del Battaglione “Mussol<strong>in</strong>i”<br />
Ore 13.00 Pranzo conviviale.<br />
(Al f<strong>in</strong>e di quantificare le presenze, è gradita la prenotazione, tel. 0481/489951 – Roberto<br />
Pulli)<br />
NB:<br />
Considerate le difficoltà riscontrate negli anni precedenti, si è pensato di non organizzare <strong>il</strong> pranzo per coloro<br />
che si recheranno a Tarnova e la cena fra comm<strong>il</strong>itoni per la giornata di sabato 19 gennaio.<br />
Per le prenotazioni, gli <strong>in</strong>teressati sono <strong>in</strong>vitati a telefonare al numero sopra<strong>in</strong>dicato.<br />
Quest’anno, per ragioni soprattutto di risparmio, abbiamo deciso che <strong>il</strong> nostro “Quartiere Generale” sarà<br />
stab<strong>il</strong>ito presso:<br />
HOTEL INTERNAZIONALE, Via Trieste 173, Tel 0481/524180 – 525105 – 523049<br />
Il trattamento sarà di 50 € per la camera s<strong>in</strong>gola e 70 € per la doppia, prima colazione compresa. Al momento<br />
della prenotazione dovrete dichiararvi del Gruppo Decima.<br />
Per <strong>il</strong> trasferimento al centro di Gorizia, che non è poi molto lontano, sarà messo a disposizione un m<strong>in</strong>ibus<br />
che effettuerà corse di andata e ritorno, ad ore e punto di arrivo/partenza prestab<strong>il</strong>iti.<br />
Per alleggerire <strong>il</strong> lavoro di organizzazione, anche se Roberto Pulli è sempre a vostra disposizione, vi<br />
consigliamo di prenotare personalmente la stanza d’albergo.<br />
ARRIVEDERCI A GORIZIA E DECIMA SEMPRE!<br />
La Segreteria Operativa
TESSERAMENTO<br />
La Presidenza e la Direzione Nazionale formulano i migliori auguri<br />
per le Festività Natalizie e per <strong>il</strong> Nuovo Anno.<br />
TESSERAMENTO<br />
L’ ASSOCIAZIONE CAMBATTENTI X a FLOTTIGLIA MAS<br />
Si comunica a tutti gli iscritti che è tuttora aperto <strong>il</strong> tesseramento per<br />
l’anno 2007. a decorrere dal 1 gennaio 2008 avrà <strong>in</strong>izio <strong>il</strong> tesserameto<br />
per l’anno 2008.<br />
La quota sociale di r<strong>in</strong>novo è confermata <strong>in</strong> €uro: 31,00 (trentuno/00)<br />
Per ragioni organizzative è opportuno che la quota sociale sia versata<br />
direttamente sul c/c p. n.° 13784293. (allegato un bollett<strong>in</strong>o di c/c)<br />
<strong>in</strong>testato a:<br />
<strong>Associazione</strong> <strong>Combattenti</strong> Decima Flottiglia Mas<br />
Via XXIV Maggio, 142 – 29100 Piacenza<br />
Si fa presente ai Soci (sia Veterani che Ord<strong>in</strong>ari) che <strong>il</strong> r<strong>in</strong>novo<br />
dell’iscrizione con <strong>il</strong> versamento delle quote sociali assume significato<br />
di totale adesione ai valori ed ai pr<strong>in</strong>cipi richiamati dal Presidente<br />
Bartolo Gallitto.<br />
Per qualsiasi <strong>in</strong>formazione o chiarimento sui versamenti effettuati<br />
rivolgersi a:<br />
<strong>Associazione</strong> <strong>Combattenti</strong> X° Flottiglia MAS<br />
Segreteria Operativa<br />
Via Don Chiot, 27/A<br />
37100 Verona<br />
Appena possib<strong>il</strong>e a tutti sarà <strong>in</strong>viato <strong>il</strong> “boll<strong>in</strong>o”<br />
di convalida per l’anno 2007 e per <strong>il</strong> 2008.<br />
ASSOCIAZIONE COMBATTENTI X a FLOTTIGLIA MAS - NOTIZIARIO<br />
Direttore: Walter Jonna - Direttore Responsab<strong>il</strong>e: Maurizio Gussoni<br />
Tipografia: Prontograf<strong>in</strong>g S.a.s. di Francesco Tajana - Via San Colombano, 9 - M<strong>il</strong>ano<br />
Pubblicazione registrata presso <strong>il</strong> Tribunale Civ<strong>il</strong>e e Penale di M<strong>il</strong>ano al n° 752 <strong>in</strong> data 3 Dicembre 1999
IL NUOVO SITO INTERNET<br />
dell ’ ASSOCIAZIONE COMBATTENTI<br />
X a FLOTTIGLIA MAS<br />
www.xflottigliamas.it<br />
Il sito è organizzato secondo le sezioni (La Storia - I Reparti - l’<strong>Associazione</strong> - Ultime Notizie -<br />
La Libreria - Gli Eventi - L<strong>in</strong>ks); è previsto anche un “ forum “,<br />
collegato con settori specifici (m<strong>il</strong>itaria - le uniformi - le armi, ecc...):<br />
La redazione del sito<br />
Responsab<strong>il</strong>e: Liva Pietro<br />
Collaboratori: Dionisio Ermes - Ferraris Massim<strong>il</strong>iano - Facciolli Andrea<br />
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