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Etica, dove sei ?<br />
In realtà volevo scrivere questo articolo<br />
su tutt’altro tema. Mi interessava<br />
parlare dei problemi delle spese statali<br />
in relazione all’organico dell’amministrazione<br />
pubblica, con le possibili misure<br />
di riduzione dei costi attraverso l’outsourcing<br />
e così via. Invece, il caso<br />
Parmalat, che fa seguito a quello di<br />
Ahold (Olanda) e ad altri clamorosi<br />
esempi europei, mi ha fermato, aiutato<br />
anche dall’esempio di Adecco e dalle<br />
incertezze collegate al ritardo nella pubblicazione<br />
dei bilanci 2003. Molte voci si<br />
sono levate contro il sistema capitalistico,<br />
alimentate da sacrosante paure e<br />
di Franco Ambrosetti, Presidente <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong><br />
angosce dei risparmiatori, ma anche da<br />
un po’ di ideologia da parte di chi ne<br />
approfitta per cavalcare la tigre del capitalismo-caproespiatorio-e-causa-di-tuttii-mali.<br />
Cosa succede? Il nostro sistema è<br />
veramente da buttare? Cosa abbiamo<br />
sbagliato? Cosa fare?<br />
Per rispondere a queste domande bisogna<br />
fare qualche distinguo. Diciamo<br />
subito che il caso Adecco, se confermato,<br />
è un buon esempio di impeccabile<br />
efficienza dei meccanismi di controllo<br />
che stanno alla base del funzionamento<br />
del sistema.<br />
Continua a pagina 3<br />
8 febbraio: le ragioni di un Sì<br />
a “Mobilità su misura”<br />
Tra qualche settimana si deciderà<br />
il futuro della politica<br />
dei trasporti in Svizzera.<br />
Obiettivo a lungo termine del controprogetto<br />
“Mobilità su misura”<br />
all’iniziativa Avanti, in votazione il<br />
prossimo 8 febbraio, è di<br />
garantire infrastrut-<br />
di Alessio Del Grande<br />
ALLA MOBILITÀ<br />
SÌ<br />
votazione 8 febbraio <strong>2004</strong><br />
ture di trasporto efficienti<br />
in tutti i settori.<br />
Sia per la strada<br />
che per la ferrovia, sia<br />
per il trasporto pubblico che per il<br />
traffico privato. Difatti, con l’approvazione<br />
del controprogetto saranno<br />
introdotti tre articoli costituzionali<br />
che prevedono:<br />
• un mandato generale alla Confederazione<br />
per controllare che le infra-<br />
strutture di trasporto, per la strada e la<br />
ferrovia, siano in grado di soddisfare le<br />
necessità della mobilità;<br />
• l’attuazione di questo mandato attraverso<br />
un programma di costruzione;<br />
• il finanziamento del mandato grazie ad<br />
un fondo speciale d’infrastruttura.<br />
Per il <strong>Ti</strong>cino il voto assume<br />
un’importanza decisiva, poi-<br />
ché il controprogetto prevede<br />
anche le basi legali per realizzare<br />
finalmente il raddoppio della<br />
galleria autostradale del San Gottardo.<br />
Un’opera che il nostro Cantone attende<br />
ormai da vent’anni e senza la quale si<br />
rischia un progressivo isolamento. Ecco<br />
in concreto cinque buone ragioni, tra<br />
le tante, per cui bisogna votare Sì.<br />
Continua a pagina 5<br />
News della <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong><br />
Sommario<br />
Strong opinions +<br />
Comitato cantonale<br />
“SI alla mobilità”<br />
8 febbraio: SI alla mobilità +<br />
Contromano<br />
Le opinioni di Bignasca e<br />
Lombardi sulla<br />
“Mobilità su misura”<br />
• Agenda <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong> pag. 11<br />
• SI al controprogetto<br />
“Mobilità su misura” pag. 13<br />
• SOFI - Swiss Organisation<br />
for Facilitating Investments pag. 14<br />
• Una riforma fiscale per dare<br />
nuovo ossigeno alle imprese pag. 16<br />
•<br />
Gennaio+Febbraio <strong>2004</strong><br />
pag. 17<br />
• Nuovo orario FFS pag. 22<br />
• Gastroticino pag. 23<br />
• Coiffure SUISSE pag. 26<br />
• Gruppo donne PMI <strong>Ti</strong>cino pag. 31<br />
• Economisti aziendali pag. 32<br />
• Contatti d’affari pag. 33<br />
• DAXA pag. 34<br />
• Fiere internazionali pag. 35
3• <strong>Ti</strong>cino Business - 01-02/<strong>2004</strong> Strong opinions<br />
Etica, dove sei ?<br />
continua da pagina 1<br />
di Franco Ambrosetti, Presidente della <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong><br />
La società svizzera, leader mondiale<br />
nel settore dell’impiego temporaneo,<br />
(nasce dalla fusione di Adia e<br />
Ecco) è quotata alla borsa di Zurigo oltre<br />
che al NYSE e in altre due borse europee;<br />
fattura 25 miliardi di CHF all’anno; impiega<br />
28'000 dipendenti in 68 nazioni; ha<br />
ottenuto un utile netto di 354 milioni di<br />
CHF nel 2002. A inizio gennaio dichiara<br />
di non essere in grado di fornire i risultati<br />
2003 nei tempi previsti, a causa di un<br />
problema di controllo sorto negli States.<br />
Di preciso, non si sa cosa sia successo,<br />
ma gli osservatori sono concordi nell’ipotizzare<br />
che il problema sia la filiale<br />
USA, la Olsten Corporation, acquistata<br />
nel marzo 2000 per 1,5 miliardi di a. E se<br />
questo fosse vero, sarebbe a rischio il<br />
valore (goodwill) di 1,5 miliardi di a<br />
della partecipazione che Adecco ha al<br />
suo attivo nei conti del gruppo. Può essere<br />
che questa partecipazione debba subire<br />
una svalutazione e, quindi, in attesa di<br />
indicazioni più precise, correttamente, la<br />
direzione comunica che, ci sarà un ritardo<br />
nella pubblicazione dei dati contabili<br />
2003 per il pubblico.<br />
Questa correttezza non è necessariamente<br />
solo di tipo etico. È imposta da precise<br />
norme della SEC e implementata dalle<br />
nuove regole del Sarbanes-Oxley act<br />
introdotte immediatamente dopo il crollo<br />
di Enron. Una società quotata è tenuta<br />
a fornire al mercato tempestivamente<br />
tutte le informazioni idonee per avere un<br />
quadro esaustivo e trasparente della<br />
situazione dell’azienda, e i suoi dirigenti<br />
sono ritenuti direttamente responsabili<br />
(firmano i bilanci!) del suo stato di salute<br />
e della correttezza dell’informazione.<br />
Adecco ha comunicato subito, contro il<br />
proprio interesse immediato, e il titolo è<br />
crollato del 35% in poche ore, mandando<br />
in fumo svariati miliardi.<br />
Questo è l’esatto contrario del caso<br />
Parmalat. Se l’azienda del signor Tanzi<br />
avesse correttamente informato il mercato<br />
della reale situazione aziendale, allorché<br />
aveva constatato per la prima volta –<br />
cioè diversi anni fa - l’esistenza di un problema<br />
finanziario, non ci sarebbe stato<br />
bisogno di falsificare le carte e frodare il<br />
mondo intero.<br />
Il caso Parmalat è unico in Europa per<br />
l’incredibile numero di livelli di controllo<br />
che il management è riuscito a far fuori.<br />
Hanno fallito in ordine di grado, il consiglio<br />
di amministrazione tenuto per legge<br />
a informare correttamente il mercato<br />
sulla situazione e il collegio sindacale che<br />
controlla il consiglio di amministrazione.<br />
Poi di seguito: i revisori esterni, che<br />
dovrebbero essere indipendenti e spesso<br />
non lo sono (vedi Arthur Andersen) a<br />
causa di conflitti d’interesse; le agenzie<br />
di rating, veri e propri centri di potere<br />
potentissimi e a volte ciechi e sordi,<br />
come si è visto anche nel caso Swissair<br />
(ricordo, per inciso, che Parmalat in ottobre<br />
era data con BBB in una classifica che<br />
va da AAA a DDD). Continuiamo con le<br />
banche che hanno emesso prestiti obbligazionari<br />
fidandosi incautamente (col<br />
senno di poi) dei revisori che certificano<br />
i bilanci e delle agenzie di rating<br />
(Moody’s, S.P. ecc.). Poi ci sono le banche<br />
che con Parmalat lavoravano concedendo<br />
linee di credito come a tutte le<br />
aziende. Da ultimo gli organi di controllo<br />
istituzionali dello Stato, preposti a questo<br />
delicato compito: la CONSOB, che<br />
controlla la borsa e la Bankitalia, che controlla<br />
(mah!) il sistema bancario e il<br />
risparmio.<br />
Che ben sette livelli di controllo saltassero<br />
contemporaneamente, che nessuno si<br />
accorgesse di ciò che stava avvenendo,<br />
dopo che qualcosa di analogo era appena<br />
avvenuto con la Cirio, ha dell’incredibile.<br />
E si spiega solo con la parola<br />
“frode”, e con l’espressione “politica<br />
dello struzzo”. La fattispecie non è solo<br />
italiana. Anche il caso Ahold in Olanda è<br />
un caso di frode contabile. Da che<br />
mondo è mondo i contabili scappano<br />
con la cassa e gli imbroglioni vestiti da<br />
manager infestano il mondo economico.<br />
La concentrazione tramite fusioni e<br />
acquisizioni, la globalizzazione dei mercati<br />
ovvero la libertà di commercio internazionale,<br />
la velocità delle transazioni<br />
hanno ingigantito questi casi che assumono<br />
dimensioni macroscopiche causando<br />
drammi macroscopici. E non è<br />
finita. Ci saranno altri casi di frode contabile,<br />
non è una questione di dimensioni<br />
bensì di cultura.<br />
Il caso di Collecchio porta molti a fare di<br />
tutta l’erba un fascio. Erroneamente: non<br />
tutte le società di revisione sono colpevoli,<br />
non tutte le banche si comportano<br />
con leggerezza, insomma anche qui bisogna<br />
fare delle distinzioni.<br />
Il caso Adecco è la miglior dimostrazione<br />
che già il primo livello, il consiglio di<br />
amministrazione, ha esercitato efficacemente<br />
il suo controllo. Anche la società<br />
di revisione ha agito con sollecitudine<br />
denunciando il problema al CdA che è<br />
dovuto uscire allo scoperto.<br />
Ciò vuol dire che il sistema funziona, che<br />
gli USA (e l’Inghilterra) ancora una volta<br />
ci bagnano il naso in fatto di tempestività<br />
nell’introdurre correttivi efficaci a protezione<br />
dei risparmiatori e dei dipendenti.<br />
La “Corporate Governance” non è qual-
Strong opinions<br />
cosa di astratto e nemmeno solo un<br />
codice deontologico: è una cultura che<br />
sempre più viene inculcata a livello di<br />
formazione manageriale nei Paesi anglosassoni.<br />
Abbiamo sempre sostenuto che un capitalismo<br />
senza il rispetto di regole etiche<br />
non ha futuro. Se l’America ha contribuito<br />
in passato all’allontanamento dall’etica<br />
capitalistica - introducendo metodi che<br />
privilegiavano i mezzi, a scapito dei fini<br />
(il profitto immediato contro la garanzia<br />
di sopravvivenza dell’azienda) - oggi è la<br />
stessa America che ci insegna a governare<br />
le nostre aziende con criteri di eticità<br />
e correttezza.<br />
I Paesi anglosassoni, spinti da un forte<br />
spirito puritano, hanno da tempo adottato<br />
codici di comportamento etico come<br />
Cadbury report, Blueribbon report,<br />
Turnbull report, Hampel report, che non<br />
sono la causa bensì la conseguenza di<br />
una cultura del capitalismo etico profondamente<br />
radicata nel mondo protestante.<br />
Certe cose in Inghilterra, semplicemente<br />
non si fanno. Non perché è proibito<br />
dalla legge, ma perché la società non<br />
tollera certi comportamenti ed emargina<br />
chi trasgredisce. È una società la cui cultura<br />
semplicemente non ammette (e non<br />
perdona) alcuna violazione, al di là di ciò<br />
che prescrive la legge.<br />
I codici di best practice sono una conseguenza<br />
di questa cultura e si stanno diffondendo<br />
(spesso troppo lentamente)<br />
anche nei Paesi a sud delle Alpi. È su questo<br />
che dobbiamo insistere tutti insieme,<br />
operatori economici, istituzioni, associa-<br />
Membri del Comitato cantonale<br />
«Sì alla mobilità su misura –<br />
Controprogetto all’iniziativa Avanti»<br />
Copresidenti comitato cantonale<br />
Filippo Lombardi; Fabio Abate; Attilio Bignasca<br />
Deputati Consiglio Nazionale :<br />
Dick Marty; Fulvio Pelli; Laura Sadis; Chiara Simoneschi-Cortesi<br />
<strong>Ti</strong>cino Business - 01-02/<strong>2004</strong> •4<br />
zioni, affinché nasca una cultura che<br />
difenda, perché l’apprezza, l’etica nel<br />
mondo economico. Mentre lo Stato deve<br />
riguardare in senso restrittivo le regole<br />
del gioco.<br />
Noi della <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong> ci impegneremo ancor<br />
di più in questo campo e lo facciamo per<br />
ragioni di mero interesse, perché questo<br />
è l’unico modo serio per difendere l’economia<br />
liberale di mercato. Certo, ciò non<br />
ci metterà al riparo dagli imbroglioni. Se<br />
non ci può essere il bene senza il male, la<br />
povertà senza la ricchezza, il coraggio<br />
senza la paura, non ci può essere neppure<br />
un mondo economico onesto senza<br />
imbroglioni.<br />
Il gioco delle tre carte si farà anche in<br />
futuro, e noi dobbiamo continuare a diffidarne.<br />
ALLA MOBILITÀ<br />
SÌ<br />
votazione 8 febbraio <strong>2004</strong><br />
Albertoni Gianni (Presidente AIET),Amadò Fabio (Presidente Gessatori), Ambrosetti Franco<br />
(Presidente <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong>), Bär Erich (Presidente AGIE SA), Belloli Claudio (Presidente Gastroticino),<br />
Bernasconi Waldo (Presidente ASTAG), Bernasconi Sergio (membro Comitato ASC), Bernasconi Franz (Direttore/ Pres.<br />
CDA Precicast SA), Bernasconi Fabio (Direttore regionale Winterthur Assicurazioni), Bianda Nicola (Vice-Presidente<br />
SCIA), Bizzini Silvio (Vice-Presidente UPSA), Bordoni Giancarlo (Direttore/ Pres. CDA Oleificio SABO), Braglia Riccardo<br />
(Amministratore delegato Helsinn Healthcare SA), Brasi Ettore (membro Comitato UPSA), Brivio Nicola (Avvocato<br />
Deputato in Gran Consiglio), Brülisauer Paolo (membro Comitato AFRA), Caimi Carlo Luigi (Avvocato Gran Consiglio,<br />
PPD), Camenisch Enrico (Presidente UPSA), Camponovo Claudio (Direttore <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong>), Cattaneo Aleardo (Direttore<br />
Ferriere Cattaneo SA), Cavadini Franco (Presidente AFRA), Cavalli Bruno (membro Comitato AFRA), Cavalli Marco<br />
(membro Comitato ACTIE), Ceppi Eros (Membro CdA Pharmaton SA), Chicherio Augusto (Vice-Presidente<br />
Federcommercio), Cippà-Cavadini Roberta (Vice-Presidente ASC), Citterio Franco (Direttore ABT), Corti Ivano<br />
(Segretario ACTIE), De Carli Marco (Ingegnere Membro ASIAT), Del Bufalo Alessandro (Medico, Gran Consiglio, PLRT),<br />
Ercolani Diego (membro Comitato AIET), Esposito Spartaco (membro Comitato AFRA), Fabbri Christian (Presidente CDA<br />
Waldys SA), Facchini Giuseppe (Vice direttore SMB SA), Fasol Rino (membro Comitato AFRA), Favoni Marco (Direttore/<br />
Pres. CDA Rex Articoli Tecinici SA), Ferrari Franco (membro Comitato UPSA), Ferretti Marco (membro Comitato AFRA),<br />
Fioravanti Paolo (Presidente AITI), Fritzsche Hansludwig (membro Comitato UPSA), Gallina Roberto (Direttore/ Pres.<br />
CDA Roga SA), Ghiringhelli Giorgio (Presidente ABT), Gianoli Remo (membro Comitato UPSA), Gilardi Dante<br />
(Presidente SSIC-TI), Giovanni Franco (Presidente SCIA), Giudici Giorgio (Sindaco di Lugano), Gobbi Rinaldo<br />
(Segretariato <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong>), Grandini Sergio (Presidente onorario <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong>), Guggiari Fausto (membro Comitato ACTIE), Karpf<br />
Silvano (membro Comitato UPSA), Klumpp Frederic F. (membro Comitato AFRA), Kneschaurek Corrado (Presidente<br />
Società cantonale degli albergatori), Kriemler Peter (membro Comitato AFRA), Lazzaroni Gabriele (Segretariato <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong>),<br />
Libotte Claudio (Delegato direzione qualità ambiente e sicurezza Mikron SA), Lombardi Sandro (Direttore AITI), Maggioni<br />
Nicola (membro Comitato UPSA), Marcionni Giorgio (Direttore TPL), Merlini Giovanni (Avvocato Deputato in Gran<br />
Consiglio), Meschiari Marco (Cassiere SCIA), Modenini Stefano (Responsabile per il <strong>Ti</strong>cino economiesuisse), Mora Fulvio<br />
(membro Comitato ACTIE), Moro Alessandro (Presidente ACTIE), Olgiati Giancarlo (Avvocato Studio legale e notarile<br />
Ghiringhelli Olgiati e Associati), Orsi Lorenzo (Architetto Gran Consiglio, PLRT), Pantani Rodolfo (Rappresentante Gran<br />
Consiglio Lega), Peduzzi Fiorenzo (membro Comitato AFRA), Pellegrinelli Rocco (Direttore Brainpower SA), Pessina Aldo<br />
(Consulente assicurativo Consigliere comunale), Petralli Moreno (membro Comitato ACTIE), Piattini Pelloni Ina (Membro<br />
CdA Fidinam Group Holding SA Presidente CdA GPM SA), Ponti Maurizio (Presidente ASC), Poretti Paolo (Presidente<br />
Società dei commercianti di Lugano), Regazzi Efrem (Presidente CDA Regazzi SA), Regazzi Fabio (Direttore generale<br />
Regazzi SA), Rielo Vicente (membro Comitato AFRA), Righinetti Tullio (Farmacista Deputato in Gran Consiglio), Robbiani<br />
Walter (membro Comitato UPSA), Salvadé Giorgio (Medico, Gran Consiglio, Lega), Schmalz Urlich (membro Comitato<br />
AFRA), Soldati Enrico (membro Comitato UPSA), Tavoli Massimo (Vice-Presidente ACTIE), Tettamanti Gianfranco (membro<br />
Comitato AIET), Tettamanti Eros (Presidente onorario Federazione Svizzera degli Agenti Generali di Assicurazione),<br />
<strong>Ti</strong>ni Marco (membro Comitato AFRA), Turani Massimo (Presidente SMPP), Vellini Luigi (Presidente ASSCOPROFI),<br />
Vizzardi Pierluigi (Vice-Presidente UPSA), Wullschleger Carlo Luigi Direttore/ Pres. CDA Agglomerati di cemento SA), Zeli<br />
Giordano (Presidente Federazione Svizzera degli Agenti Generali di Assicurazione).
5• <strong>Ti</strong>cino Business - 01-02/<strong>2004</strong> Il tema<br />
8 febbraio: le ragioni di un Sì<br />
a “Mobilità su misura”<br />
continua da pagina 1<br />
di Alessio Del Grande<br />
Più sicurezza per tutti<br />
“Mobilità su misura” significa anche più<br />
sicurezza sulle strade e nelle gallerie.In<br />
primo luogo nel tunnel del San<br />
Gottardo, dove il ripetersi d’incidenti<br />
più o meno gravi, dopo la terribile tragedia<br />
di tre anni fa che costò la vita a<br />
undici persone, dimostra giorno dopo<br />
giorno la necessità di una galleria a più<br />
tubi. Meno di un mese fa, il 20 dicembre,<br />
l’ennesimo incidente che poteva<br />
provocare un’altra strage. Numerosi<br />
studi hanno accertato che se si paragona<br />
la frequenza degli incidenti nei tunnel<br />
a senso unico con quelli nelle gallerie<br />
con traffico nei due sensi, i primi<br />
sono quasi due volte più sicuri delle<br />
seconde; un chiaro esempio al proposito<br />
è il confronto Seelisberg - San<br />
Gottardo.<br />
Non meno importante è la sicurezza<br />
sugli assi di maggiore traffico.<br />
Attualmente nel nostro Paese le autostrade<br />
sono le arterie di transito più<br />
sicure. Infatti registrano meno del 10%<br />
degli incidenti, mentre assicurano un<br />
terzo del traffico stradale. Grazie al controprogetto<br />
si migliorerà ulteriormente<br />
la loro sicurezza. Con l’allargamento di<br />
quei tratti autostradali che sono diventati<br />
ormai delle strettoie in sovraccarico<br />
cronico, si contribuirà a ridurre ancora il<br />
numero degli incidenti, come ha dimostrato<br />
l’ampliamento a sei corsie dell’autostrada<br />
di circonvallazione a Losanna.<br />
Ma obiettivo irrinunciabile per la sicurezza<br />
sulle strade svizzere è la realizzazione<br />
della seconda galleria del San<br />
Gottardo. Un’opera che sarà resa possibile<br />
dall’approvazione del controproget-<br />
to. Se esso non dovesse essere approvato<br />
si continuerà a mettere in pericolo la<br />
vita di automobilisti e camionisti,<br />
costretti a transitare in un tunnel di 17<br />
chilometri con circolazione bidirezionale<br />
e, quindi, con un elevatissimo rischio<br />
di collisione, come purtroppo è accaduto<br />
ripetutamente in questi ultimi anni.<br />
L’economia cantonale ha bisogno<br />
di collegamenti rapidi e sicuri<br />
Da troppi anni ormai l’economia ticinese<br />
deve fare i conti con i gravi problemi<br />
di viabilità sull’asse del San Gottardo.<br />
Ne hanno sofferto e ne soffrono tuttora<br />
l’industria, il turismo, le attività commerciali<br />
e la stessa mobilità privata. Per<br />
il <strong>Ti</strong>cino, il Gottardo è ormai un incubo<br />
fisso, è la paura quotidiana per un<br />
nuovo grave incidente, che oltre a fare<br />
delle vittime innocenti, potrebbe portare<br />
ad una prolungata chiusura della galleria,<br />
con conseguenze pesanti sulla vita<br />
di noi tutti. Come è avvenuto dopo il<br />
tragico rogo dell’ottobre del 2001, con<br />
la chiusura del tunnel che ha provocato<br />
inconvenienti, ritardi e aggravi di costo<br />
nell’approvvigionamento e nella fornitura<br />
di merci. Per le nostre imprese i<br />
danni sono stati ingenti. La mancanza di<br />
un seconda galleria che garantisca un<br />
collegamento rapido, sicuro con il resto<br />
del Paese, rappresenta una dei più mortificanti<br />
handicap per la crescita economica<br />
del cantone. Non va dimenticato<br />
che, secondo i dati dello studio della<br />
Abay & Meier di Zurigo, il 70% del traffico<br />
totale, persone e merci, nel tunnel, è<br />
originato da spostamenti all’interno dei<br />
SÌ<br />
ALLA MOBILITÀ<br />
votazione 8 febbraio <strong>2004</strong><br />
confini nazionali; l’80% è dovuto al traffico<br />
interno e di transito di persone;<br />
mentre soltanto il 15% è riconducibile ai<br />
mezzi pesanti che viaggiano da confine<br />
a confine. Dunque, il raddoppio servirà<br />
soprattutto alla nostra economia, al turismo,<br />
ai commerci interni e al traffico<br />
privato.<br />
Sostenere che l’unica soluzione è il trasferimento<br />
del traffico merci sulla rotaia<br />
è soltanto pura e avventata demagogia,<br />
poiché la ferrovia non potrà mai garantire<br />
tutta la capacità di trasporto necessaria<br />
e la flessibilità di collegamenti, che<br />
può essere, invece, soddisfatta da una<br />
razionale combinazione tra strada e<br />
rotaia.<br />
Per il tunnel del Gottardo è diventato<br />
persino impossibile un risanamento<br />
totale, e si procede a tappe e a toppe<br />
con i lavori di manutenzione. Difatti, un<br />
intervento radicale vorrebbe dire interrompere<br />
per mesi il più importante collegamento<br />
tra il nord e il sud della<br />
Svizzera.<br />
Meno code, aria più pulita<br />
Nel 2002 sulle strade nazionali si sono<br />
registrate 11.563 ore di code, con un<br />
aumento del 26% rispetto l’anno precedente.<br />
I più grossi intasamenti si sono<br />
avuti sull’asse nord-sud. Sulla A2, tra<br />
Basilea e Chiasso, ci sono state 5022 ore<br />
di colonna (+65%); al tunnel del<br />
Belchen 1870 ore su 277 giorni; nella<br />
tratta del San Gottardo 1622 ore su 222<br />
giorni. Secondo l’Ufficio federale delle<br />
strade, per un buon 71% le ore di coda<br />
sono dovute al sovraccarico di traffico.
Il tema<br />
Colonne e ingorghi significano stress,<br />
appuntamenti e affari che saltano, ore<br />
sottratte al lavoro e al tempo libero, ma<br />
significano soprattutto inquinamento<br />
fonico e atmosferico. Per impedire le<br />
code basterebbe semplicemente eliminare<br />
le strettoie che le provocano, e<br />
non, come demagogicamente sostengono<br />
gli ambienti rossoverdi, limitare la<br />
costruzione e l’ampliamento delle strade<br />
o scoraggiare in tutti i modi l’uso<br />
delle auto, che è pur sempre una scelta,<br />
un diritto innegabile della libertà individuale.<br />
Checchè ne dicano gli ambientalisti, le<br />
code ai portali della galleria del San<br />
Gottardo coinvolgono prima ancora dei<br />
<strong>Ti</strong>r, gli automobilisti. Sarebbero, quindi,<br />
questi ultimi a beneficiare per primi di<br />
una seconda galleria, che permettendo<br />
un traffico più fluido provocherebbe<br />
anche un minor carico ambientale.<br />
Senza il completamento della rete autostradale<br />
previsto dal controprogetto, in<br />
molte tratte il numero di ore delle<br />
colonne aumenterà notevolmente nei<br />
prossimi anni con ricadute ambientali<br />
devastanti. Inoltre, si prevede che senza<br />
autostrade scorrevoli grandi flussi di<br />
traffico si sposteranno verso le arterie<br />
dei centri urbani, pregiudicando così la<br />
qualità della vita e dell’aria nelle città e<br />
nei paesi.<br />
Mobilità delle merci e delle persone<br />
per una società moderna<br />
Storicamente la mobilità delle merci e<br />
delle persone è stata in ogni Paese uno<br />
dei principali fattori di crescita economica,<br />
sociale e culturale. Dove c’è mobilità<br />
c’è scambio, dove c’è scambio c’è<br />
comunicazione, conoscenza e benessere<br />
per tutta la collettività. Non per niente<br />
le società isolate, prive di efficienti vie<br />
di comunicazioni e d’infrastrutture adeguate,<br />
sono inesorabilmente scivolate<br />
lungo la china del declino economico.<br />
Oggi, nell’epoca della globalizzazione, a<br />
maggior ragione se si vuole mantenere<br />
prospero e dinamico un Paese, bisogna<br />
Le conseguenze del No:<br />
dotarlo di una moderna rete stradale e<br />
ferroviaria, capace di garantire collegamenti<br />
veloci e sicuri, con grande vantaggio<br />
non solo per l’economia ma per la<br />
popolazione tutta.<br />
Mentre si sono avviati i grandi cantieri<br />
per le nuove trasversali ferroviarie alpine,<br />
il sistema stradale nazionale è, invece,<br />
rimasto sostanzialmente fermo al<br />
palo. Eppure in Svizzera l’automobile<br />
assicura l’80% del trasporto per le persone.<br />
L’auto è il mezzo più usato per<br />
recarsi al lavoro, per gli acquisti e il<br />
tempo libero. Con i loro 1800 chilometri<br />
le autostrade svizzere garantiscono<br />
da sole un terzo del traffico stradale, e<br />
di fatto sono la spina dorsale della rete<br />
stradale nazionale.<br />
Tuttavia, senza un programma d’interventi<br />
come quello ipotizzato dal controprogetto<br />
all’iniziativa Avanti, nel giro di<br />
qualche decennio la nostra rete stradale<br />
rischia il collasso completo. Merito del<br />
controprogetto è di aver proiettato uno<br />
sguardo lungo sulla mobilità, coniugando<br />
all’interno di unica strategia, trasporti<br />
privati e pubblici, traffico su gomma e<br />
su rotaia. Un approccio combinato, una<br />
<strong>Ti</strong>cino Business - 01-02/<strong>2004</strong> •6<br />
strategia innovatrice per la mobilità che<br />
concilia esigenze e bisogni diversi: la<br />
necessità di mantenere efficiente il<br />
sistema dei trasporti, sia su strada che<br />
su ferrovia, con la giusta tutela dell’ambiente.<br />
Lo sviluppo del <strong>Ti</strong>cino viaggia<br />
su strada e ferrovia<br />
Il futuro del nostro cantone non può<br />
prescindere da una rete stradale e ferroviaria<br />
che lo colleghi rapidamente con il<br />
resto della Svizzera e con il grande sistema<br />
dei trasporti europei.<br />
Retoricamente si ama ripetere che il<br />
<strong>Ti</strong>cino è nel cuore dell’Europa, ma forse<br />
senza rendersi conto sino in fondo di<br />
cosa significhi ciò al di là delle semplici<br />
coordinate geografiche. Il nostro cantone<br />
è soprattutto al centro di una macro<br />
regione europea - Lombardia, Svizzera<br />
centrale, Baden-Würtember, Voralberg -<br />
di oltre 20 milioni di abitanti e con una<br />
densità di imprese che non ha riscontri<br />
in altre aree dell’UE. Tanto per farsi<br />
un’idea, basta ricordare che siamo al<br />
niente raddoppio del San Gottardo; nuovi rinvii per il completamento delle autostrade A4 - A8 - A9 - A16; ulteriori code<br />
sulle autostrade; niente contributi federali per i trasporti negli agglomerati; spostamento del traffico autostradale verso<br />
le città e i paesi.
7• <strong>Ti</strong>cino Business - 01-02/<strong>2004</strong> Il tema<br />
confine di una realtà economica come la<br />
Lombardia, che da sola conta 720 mila<br />
aziende (con più di quattro milioni di<br />
dipendenti) e che assicura il 25% del<br />
prodotto interno lordo italiano. Una<br />
macro regione alpina che per le sue<br />
attività produttive, per i traffici, i commerci<br />
e i suoi scambi, gravita in gran<br />
parte su un sistema di trasporti il cui<br />
perno principale è l’asse del San<br />
Gottardo. Ossia quell’arteria che purtroppo<br />
è il punto debole del <strong>Ti</strong>cino.<br />
Siamo al centro di uno dei più poderosi<br />
motori economici del Continente, senza<br />
però poter sfruttare tutte le potenzialità<br />
di questa posizione, a causa di una<br />
debolezza infrastrutturale in cui il tunnel<br />
autostradale del San Gottardo rappresenta<br />
uno dei nodi più critici. Per<br />
essere davvero parte integrante di questo<br />
sistema economico, e non sua periferia<br />
o semplice corridoio di transito,<br />
per interagire dinamicamente con esso,<br />
in termini produttivi, di scambio e di<br />
Il raddoppio del San Gottardo<br />
dipende dal nostro voto<br />
di Alessio Del Grande<br />
Jennifer Zocco ha soltanto 12 anni e ha<br />
rischiato di morire nella galleria del San<br />
Gottardo. Come tante famiglie di emigrati,<br />
dalla Germania stava rientrando a<br />
casa, in Italia, assieme ai genitori e ai<br />
fratelli per le vacanze di Natale. Ma il<br />
suo viaggio verso le feste si è fermato a<br />
qualche centinaio di metri dal portale<br />
sud del tunnel. Un <strong>Ti</strong>r è andato a<br />
schiantarsi contro la Toyota guidata dal<br />
padre. Non sappiamo quali ricordi o,<br />
peggio, quali conseguenze fisiche<br />
riporterà Jennifer da questa brutta<br />
avventura. Si è detto che la colpa dell’incidente<br />
è dell’autista del camion,<br />
che si era messo alla guida mezzo<br />
ubriaco. Vero. Ma in quel budello è<br />
bastata una sbandata, uno scarto di<br />
poche decine di centimetri per provocare<br />
il terribile impatto. Su una strada<br />
normale questo non sarebbe successo.<br />
Né tantomeno sarebbe successo in una<br />
galleria a due tubi. Come non sarebbero<br />
successi il rogo dell’ottobre 2001: 11<br />
persone bruciate vive; lo scontro del<br />
settembre 2002 tra un bus inglese carico<br />
di turisti con due auto, bilancio un<br />
ferito grave; il frontale dell’agosto 2003<br />
tra un <strong>Ti</strong>r e una Mercedes con un<br />
morto e quattro feriti gravi. Altre stragi<br />
evitate per un pelo, solo per un tocco<br />
di fortuna.<br />
Si dirà che ricordare questi incidenti<br />
per sostenere il raddoppio del tunnel è<br />
speculare sulle tragedie.<br />
Ebbene, preferiamo queste speculazioni<br />
- perché il raddoppio della galleria è<br />
in primo luogo un problema di sicurezza<br />
per tutti - alle aberranti dichiarazioni<br />
di Fabio Pedrina, presidente<br />
dell’Iniziativa delle Alpi, il quale all’indomani<br />
dell’incidente del 20 dicembre,<br />
ha dichiarato che con una seconda galleria<br />
il rischio di collisione si sposterebbe<br />
semplicemente altrove, che la sicurezza<br />
potrebbe essere migliorata già<br />
ora spostando il trasporto merci sulla<br />
ferrovia. Continuiamo allora a trastullarci<br />
con la demagogia della rotaia, ad<br />
annichilirci coi discorsi sui 2000 morti<br />
all’anno in Svizzera per inquinamento<br />
(ma chi li ha accertati, chi li ha contati!),<br />
con i catastrofici scenari ambientali<br />
ipotizzati dai profeti di sventura rosso<br />
verdi. E rassegniamoci al pericolo, questo<br />
sì terribilmente vero e concreto,<br />
che è oggi il Gottardo per tutti noi,<br />
aspettando magari il prossimo incidente,<br />
una nuova strage per riparlare seriamente<br />
del raddoppio. L’8 febbraio<br />
abbiamo la possibilità di decidere una<br />
volta per tutte su una galleria che è<br />
ormai diventata un incubo per migliaia<br />
di automobilisti e camionisti, che giorno<br />
dopo giorno rischiano la vita per<br />
fare 17 chilometri.<br />
Cosa può succedere quando si transita<br />
sotto il Gottardo nessuno lo sa, perché<br />
il tunnel è diventato ormai una roulette<br />
russa. Basta una semplice distrazio-<br />
logistica, il <strong>Ti</strong>cino deve disporre di<br />
un’efficiente rete di trasporti sia su strada<br />
e che su ferrovia. L’una non esclude<br />
l’altra. Anzi, la loro intelligente combinazione<br />
offre una risorsa logistica che<br />
potrà rivelarsi decisiva per la crescita<br />
economica del cantone. Un primo<br />
importante passo in questa direzione<br />
sarà l’approvazione del controprogetto<br />
“Mobilità su misura”, con cui si potrà<br />
finalmente aprire il cantiere per il raddoppio<br />
del San Gottardo.<br />
Contromano<br />
ne, basta togliere un attimo gli occhi<br />
dal volante per sintonizzare la radio o<br />
schiacciare il mozzicone della sigaretta,<br />
per non uscirne vivi. E’ normale, è giusto<br />
tutto questo?<br />
Il prossimo 8 febbraio non decideremo<br />
se aumentare il traffico o meno su uno<br />
dei principali assi di transito europei,<br />
ma voteremo su una soluzione concreta<br />
per salvare delle vite umane, per evitare<br />
morti assurde, inaccettabili.<br />
Ma non sarà una votazione facile. Non<br />
illudiamoci che l’approvazione del controprogetto<br />
sia scontata. Che il raddoppio<br />
del San Gottardo sia così ovvio e<br />
logico, poiché l’attuale galleria rappresenta<br />
un rischio reale per migliaia di<br />
persone, poiché è inammissibile rinviare<br />
ancora un’opera che il <strong>Ti</strong>cino attende<br />
e reclama da vent’anni, e che era<br />
stata addirittura promessa dal<br />
Consiglio federale al momento dell’inaugurazione<br />
del tunnel.<br />
Il risultato delle urne non è affatto<br />
certo. La potente macchina propagandistica<br />
rosso verde si è messa fragorosamente<br />
in moto, alimentata dal furore<br />
ideologico di un ambientalismo che<br />
distorce persino una verità elementare<br />
come quella della sicurezza, pur di non<br />
riconoscere le ragioni degli altri. Solo<br />
andando tutti a votare, solo con un<br />
massiccio sì al controprogetto ci libereremo<br />
finalmente da un incubo che<br />
dura da troppo tempo.
L’ospite<br />
Stop alle code:<br />
così si tutela l’ambiente<br />
Fanno leva su preoccupazioni di carattere<br />
ambientale gli oppositori al raddoppio del<br />
Gottardo. La seconda galleria porterà a un<br />
incremento del traffico e dunque dell’inquinamento:<br />
è questo il ritornello che<br />
viene ripetuto con insistenza dagli<br />
ambientalisti e dalla sinistra. Ma il controprogetto<br />
all’Iniziativa Avanti tiene, invece,<br />
in considerazione il rispetto della natura.<br />
“Innanzi tutto i veicoli fermi in colonna –<br />
precisa Attilio Bignasca, consigliere nazionale<br />
e copresidente del comitato cantonale<br />
“Sì alla mobilità su misura”, che sostiene<br />
il controprogetto all’Iniziativa Avanti –<br />
inquinano più di quelli in movimento.<br />
D’inverno i motori vengono tenuti accesi<br />
per riscaldarsi e d’estate per tenere in<br />
funzione gli impianti di condizionamento.<br />
Del resto il problema ambientale esiste in<br />
tutta Europa: le case automobilistiche<br />
hanno dato e continueranno a dare il loro<br />
contributo, costruendo veicoli sempre<br />
meno inquinanti”. Per Bignasca nel 2025,<br />
quando nella migliore delle ipotesi il tunnel<br />
del Gottardo sarà pronto, l’impatto<br />
ambientale dei veicoli sarà decisamente<br />
inferiore a quello di oggi, come oggi il<br />
loro impatto ambientale è decisamente<br />
inferiore a quello di 20 anni fa. Senza considerare<br />
che l’aumento del traffico previsto<br />
sul tratto autostradale compreso tra<br />
Lugano e Chiasso è superiore a quello dei<br />
movimenti al Gottardo. Come dire: altre<br />
arterie attirano più traffico della galleria<br />
autostradale, concepita peraltro per un<br />
traffico di 1,5 milioni di veicoli all’anno,<br />
mentre ora siamo vicini a 7 milioni.<br />
Stando alle stime del Politecnico di<br />
Zurigo, i movimenti cresceranno al massimo<br />
del 6%, un incremento trascurabile<br />
secondo il consigliere nazionale, che<br />
sarebbe assorbito da un’infrastruttura<br />
dalle capacità adeguate.<br />
Del resto la situazione attuale è desolante.<br />
Tra il 1998 e il 2002, le ore di colonna sulle<br />
strade nazionali elvetiche sono raddoppiate,<br />
passando da 5.640 a 11.563, che raggruppate<br />
sono pari a un periodo di 16<br />
mesi. Secondo valutazioni fatte nel 1995,<br />
il costo delle ore trascorse in coda sull’intera<br />
rete stradale svizzera equivale a 1,2<br />
miliardi di franchi. Perdite a livello economico<br />
che nel frattempo si sono triplicate.<br />
Se una mobilità congestionata ha un notevole<br />
impatto sull’economia, non sono da<br />
meno le conseguenze sull’ambiente, le<br />
cui esigenze sono però tenute in considerazione<br />
dal programma di adeguamento<br />
della rete viaria elvetica.<br />
Il controprogetto inserisce nella<br />
Costituzione federale il divieto per i veicoli<br />
pesanti - peraltro già in vigore - di circolare<br />
di notte e di domenica. Inoltre è<br />
previsto anche un adattamento dell’articolo<br />
costituzionale sulla protezione delle<br />
Alpi, che attualmente vieta un aumento<br />
della capacità delle strade di transito nella<br />
regione alpina. Il controprogetto non<br />
rimette in discussione, ma conferma il<br />
principio della protezione delle Alpi e<br />
quello del trasferimento del transito alpino<br />
delle merci dalla strada alla ferrovia,<br />
sancito anche dagli Accordi bilaterali tra<br />
Svizzera ed Unione Europea. “Se si dispone<br />
di mezzi adeguati – afferma Bignasca –<br />
si possono anche prendere provvedimenti<br />
per proteggere l’ambiente. Con l’apertura<br />
del Lötschberg la tassa sul traffico<br />
<strong>Ti</strong>cino Business - 01-02/<strong>2004</strong> •8<br />
La politica dei trasporti svizzera non può<br />
fare a meno del controprogetto<br />
Le opinioni di Attilio Bignasca e Filippo Lombardi<br />
di Elisabetta Pisa<br />
SÌ<br />
ALLA MOBILITÀ<br />
votazione 8 febbraio <strong>2004</strong><br />
pesante raggiungerà il suo livello più alto,<br />
consentendo il completamento delle trasversali<br />
alpine. Malgrado ciò l’asse del<br />
Gottardo sarà sempre il più vantaggioso<br />
per il trasporto delle merci tra Nord e Sud<br />
Europa: al Brennero le tariffe sono, difatti,<br />
molto alte. Bisognerà quindi imporre a<br />
Bruxelles l’obbligo per i <strong>Ti</strong>r di muoversi<br />
su rotaia”.<br />
Il Comitato cantonale<br />
per il controprogetto<br />
“Mobilità su misura”<br />
Politici ed esponenti del mondo economico<br />
sono scesi in campo per rivendicare<br />
il raddoppio del Gottardo. Si è,<br />
difatti, costituito il Comitato cantonale<br />
“Sì alla mobilità su misura” per sostenere<br />
il controprogetto all’Iniziativa Avanti,<br />
in votazione l’8 febbraio. La Camera di<br />
commercio del Canton <strong>Ti</strong>cino coordina<br />
le attività del Comitato, presieduto dal<br />
Consigliere agli Stati Filippo Lombardi<br />
e dai consiglieri nazionali Fabio Abate<br />
ed Attilio Bignasca. Fanno pure parte<br />
del Comitato i parlamentari a Berna<br />
Dick Marty, Fulvio Pelli, Laura Sadis e<br />
Chiara Simoneschi Cortesi. Ma numerose<br />
adesioni sono giunte anche da<br />
associazioni che rappresentano il<br />
mondo economico ticinese, tra cui<br />
l’ABT, (Associazione Bancaria <strong>Ti</strong>cinese),<br />
l’AFRA (Associazione dei fabbricanti del<br />
ramo dell’abbigliamento), l’AIET<br />
(Associazione installatori elettricisti tici-
9• <strong>Ti</strong>cino Business - 01-02/<strong>2004</strong> L’ospite<br />
Ma gli oppositori al controprogetto<br />
ribadiscono che raddoppiando il<br />
Gottardo si lancerà un messaggio<br />
inequivocabile a Bruxelles. Come<br />
dire: anche la Svizzera punta sulla<br />
strada.<br />
“La seconda galleria del Gottardo sarà<br />
pronta quando l’Alptransit sarà terminato.<br />
Con l’Europa bisogna essere chiari, si<br />
deve imporre un aut aut. I camionisti<br />
anche se rimangono bloccati nelle colonne,<br />
passano sempre dalla Svizzera.<br />
Dovranno invece caricare i <strong>Ti</strong>r sui treni”.<br />
Ma il raddoppio del Gottardo non è<br />
in contraddizione con l’Iniziativa<br />
delle Alpi, votata dal popolo?<br />
“Se fosse stato specificato che l’Iniziativa<br />
avrebbe impedito il completamento del<br />
tunnel, probabilmente non sarebbe passata”.<br />
La Svizzera ritoccherà al rialzo<br />
la tassa sul traffico pesante<br />
“Il raddoppio del Gottardo consentirà di<br />
rinegoziare l’accordo sul trasporto tra<br />
Svizzera ed Europa. In altre parole Berna<br />
potrà ritoccare al rialzo la tassa sul traffico<br />
pesante”. Non ha dubbi Filippo Lombardi,<br />
nesi), l’AITI (Associazione industrie ticinesi),<br />
l’ASC (Associazione spedizionieri<br />
Chiasso), ASSCOPROFI (Associazione<br />
sapere come), l’ASTAG (Associazione<br />
svizzera dei trasportatori stradali), la<br />
Federcommercio, la Federazione degli<br />
agenti generali di assicurazione, Gastro<br />
<strong>Ti</strong>cino, SCIA (Società dei commercianti,<br />
industriale ed artigiani del Locarnese),<br />
SCTA (Società cantonale ticinese degli<br />
albergatori), SMPP (Società mastri<br />
panettieri-pasticceri del Canton<br />
<strong>Ti</strong>cino), la Società dei commerciati di<br />
Lugano, l’UPSA (Unione professionale<br />
svizzera dell’automobile) e l’Asip<br />
(Associazione svizzera imprenditori pittori).<br />
Un ampio fronte che dimostra<br />
come il raddoppio del tunnel del<br />
Gottardo sia prioritario per tutta l’economia<br />
cantonale, poiché permetterà di<br />
migliorare gli scambi all’interno della<br />
Svizzera. Senza naturalmente dimenticare<br />
la sicurezza di chi percorre la galleria:<br />
il raddoppio del tunnel autostradale,<br />
che consentirebbe di separare il<br />
traffico nelle due direzioni di marcia, è<br />
l’unico intervento che potrà garantire<br />
un livello di sicurezza più elevato.<br />
senatore a Berna, nonché copresidente<br />
del comitato cantonale “Sì alla mobilità su<br />
misura”, che sostiene il controprogetto<br />
all’Iniziativa avanti in votazione l’8 febbraio.<br />
A suo parere il completamento del<br />
tunnel che collega il <strong>Ti</strong>cino ad Uri avrà<br />
anche un risvolto a livello internazionale.<br />
Una ricaduta decisamente positiva per la<br />
Confederazione. In pratica se la Svizzera<br />
potrà offrire all’Europa un sistema infrastrutturale<br />
potenziato, per Lombardi<br />
Berna potrà alzare la posta in gioco: ossia<br />
imporre una tassa più onerosa per i <strong>Ti</strong>r<br />
che circolano in Svizzera, disincentivando<br />
ulteriormente il transito sul territorio<br />
elvetico. Del resto non è un mistero che<br />
l’accordo bilaterale sul trasporto, entrato<br />
in vigore nel gennaio del 2001, è uno dei<br />
più controversi del pacchetto di misure<br />
che hanno avvicinato economicamente la<br />
Svizzera all’Unione Europea.<br />
Grandi discussioni ne hanno preceduto<br />
l’applicazione. A distanza di due anni, le<br />
polemiche non si sono placate. Il trattato,<br />
che prevede la progressiva liberalizzazione<br />
del traffico pesante in Svizzera, in cambio<br />
di una tassa i cui proventi vengono utilizzati<br />
per la costruzione di Alptransit, ha<br />
effettivamente portato a un aumento del<br />
volume di traffico sul territorio elvetico. Il<br />
traforo del Gottardo spesso viene preferito<br />
a Brennero, Frejus e Monte Bianco.<br />
Ma negli ultimi due anni, il sistema infrastrutturale<br />
svizzero, sottoposto a una<br />
pressione crescente, ha mostrato tutta la<br />
sua fragilità: lunghe code, traffico paralizzato,<br />
per non parlare del grave incidente<br />
del 24 ottobre del 2001 sotto al Gottardo.<br />
Oltre al pesante bilancio in termini di vite<br />
umane – 11 i morti –, la ricaduta sulla<br />
mobilità non è stata di poco conto: il tunnel<br />
è rimasto chiuso per due mesi.<br />
Dopodiché è stato riaperto al traffico<br />
pesante, anche se è stato imposto il senso<br />
unico alternato. Tra il gennaio e l’autunno<br />
del 2002 i <strong>Ti</strong>r non si sono più incrociati<br />
sotto il tunnel, una misura adottata per<br />
motivi di sicurezza che ha però prodotto<br />
lunghe code, una limitazione del numero<br />
dei transiti - pari a 2.800 <strong>Ti</strong>r al giorno contro<br />
gli oltre 4 mila del periodo precedente<br />
al rogo del Gottardo - e non poche proteste<br />
da parte degli autotrasportatori di<br />
mezza Europa.<br />
Completati i lavori all’impianto di ventilazione,<br />
che hanno consentito di ridurre i<br />
rischi in caso di fuoco o fumo in galleria, i<br />
“bisonti della strada” sono tornati a incrociarsi<br />
nella galleria secondo un sistema<br />
goccia a goccia: si immettono nella galleria<br />
ogni 30 secondi, con una distanza di<br />
almeno 150 metri l’uno dall’altro.<br />
Una misura che non piace agli addetti ai<br />
lavori, così come la “fase rossa”, ossia il<br />
dispositivo che consente alle autorità cantonali<br />
di bloccare l’ingresso dei <strong>Ti</strong>r in arrivo<br />
dall’Italia, quando la rete viaria è congestionata.<br />
Insomma, dal 2001 ad oggi<br />
diversi sono stati gli adattamenti di un<br />
accordo, giudicato da più parti inadeguato.<br />
Un accordo che in pratica ha lasciato<br />
insoddisfatti tutti.<br />
Da parte italiana viene rimproverato a<br />
Berna di non aver mantenuto i patti: in<br />
cambio della tassa, la Svizzera aveva promesso<br />
di liberalizzare il traffico pesante,<br />
invece scatta il blocco dei <strong>Ti</strong>r, ogni qualvolta<br />
il loro numero rischia di paralizzare<br />
il sistema viario elvetico. Da parte svizzera<br />
si ritiene eccessivo il volume di traffico e<br />
troppo bassa la tassa sui <strong>Ti</strong>r. “Nel 2007 –<br />
dice Lombardi, quando verrà aperto il<br />
tunnel del Lötschberg, il “pedaggio” salirà<br />
al suo livello massimo, passando da 160 a<br />
340 franchi. Un importo che potrebbe<br />
essere rinegoziato con Bruxelles, se mettessimo<br />
sul piatto della bilancia la seconda<br />
galleria del Gottardo. Il tunnel si pone su<br />
uno degli assi principali del traffico europeo:<br />
collega nel modo più diretto il Nord<br />
al Sud dell’Europa. Ha dunque un’importanza<br />
strategica nella politica di trasporto,<br />
anche se è vero che più dei due terzi del<br />
traffico sotto il tunnel è alimentato da veicoli<br />
svizzeri. Comunque sia, la tassa è<br />
troppo bassa: da una parte la Svizzera ha<br />
bisogno di finanziare l’Alptransit, dall’altra<br />
di disincentivare il transito nella<br />
Confederazione”.<br />
Una prospettiva che non mancherà di sollevare<br />
le proteste degli altri Paesi. “Del<br />
resto la Svizzera – afferma Lombardi – sta<br />
costruendo le trasversali ferroviarie alpine<br />
per alleggerire la pressione del traffico<br />
sulle strade. I lavori sono in corso da anni.<br />
Nel 2007 sarà pronto il Lötschberg. C’è<br />
solo da augurarsi che l’Italia faccia la sua<br />
parte e a Domodossola vengano realizzati<br />
i terminali di carico e scarico. Non bisogna<br />
poi dimenticare che la Svizzera attualmente<br />
sovvenziona il trasporto ferroviario<br />
europeo di transito, con sussidi che vanno<br />
da 50 a mille franchi a vagone, su cui vengono<br />
caricati due camion.<br />
Eventuali rimproveri non sarebbero quindi<br />
giustificati: se il trasferimento del traffico<br />
pesante dalla strada alla ferrovia fallirà è<br />
perché non ci saranno i terminali in Italia”.
Votazioni dell’8 febbraio<br />
<strong>Ti</strong>cino Business - 01-02/<strong>2004</strong> •10<br />
“Il dubbio”<br />
SÌ<br />
ALLA MOBILITÀ<br />
votazione 8 febbraio <strong>2004</strong>
11 • <strong>Ti</strong>cino Business - 01-02/<strong>2004</strong> Agenda <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong><br />
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AGENDA<br />
• Mercoledì 28 gennaio <strong>2004</strong>, dalle ore 09.30, Business Center Bellinzona:<br />
Giornata di studio “Fascino della tecnica”, gli organizzatori sono<br />
l’Accademia Svizzera delle Scienze Tecniche, il Dipartimento dell’educazione,<br />
della cultura e dello sport e l’INGCH Engineers Shape our Future<br />
• Mercoledì 28 gennaio <strong>2004</strong> dalle ore 10.00, Neuchâtel: Riunione Camere di<br />
commercio e dell’industria svizzere<br />
• Mercoledì 28 gennaio <strong>2004</strong> dalle ore 09.15 alle 17.30 Hotel InterContinental<br />
Zürich: Conferenza e Workshop “Chemikalienpolitik der Europäischen<br />
Union”<br />
• 28-31 gennaio <strong>2004</strong> a Menthon Saint Bernard: EUROCHAMBRES’ACADEMY<br />
Forum on International Trade Globalisation<br />
• Domenica 8 febbraio, Votazione federale “Sì alla mobilità”<br />
Tutti dicono Sì alla mobilità l’8 febbraio <strong>2004</strong>!<br />
Il Consiglio federale e il parlamento;<br />
la Conferenza dei direttori cantonali dei trasporti pubblici (DTP);<br />
la Conferenza svizzera dei direttori cantonali dei lavori pubblici,<br />
della pianificazione del territorio e dell’ambiente (DLPP);<br />
l’Unione delle città svizzere;<br />
le associazioni stradali;<br />
l’Unione dei trasporti pubblici;<br />
le organizzazioni economiche.<br />
BASTA INGORGHI diciamo Sì al controprogetto “Mobilità su misura”<br />
• Martedì 17 febbraio <strong>2004</strong>, dalle ore 18.00 alle ore 21.00, SUPSI-Manno: Corso<br />
per dirigenti e imprenditori “La Strategia competitiva dei Gruppi<br />
(Corporate)”<br />
• Mercoledì 18 febbraio <strong>2004</strong>, ore 17.00, Villa Principe Leopoldo & Residence:<br />
Riunione Ufficio presidenziale <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong><br />
• Venerdì 20 febbraio <strong>2004</strong>, Friborgo: Seduta Info-Chambres<br />
• Martedì 2 marzo <strong>2004</strong>, dalle ore 18.30 alle ore 21.00, SUPSI-Manno: Corso per<br />
dirigenti e imprenditori “La Strategia nel mercato globale e nella new economy”<br />
• Martedì 9 marzo <strong>2004</strong>, alle 10.00 presso <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong>: Conferenza stampa<br />
Rapporto congiunturale sulla situazione economica del Cantone <strong>Ti</strong>cino<br />
• Mercoledì 10 marzo <strong>2004</strong>, dalle ore 14.00 alle ore 17.00 presso <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong>:<br />
Seminario sui cartelli, relatore Luca Albertoni Segretario giurista <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong><br />
• Giovedì 25 marzo <strong>2004</strong>, alle ore 10.00, Hotel La Perla-Agno: Consiglio economico
Votazioni dell’8 febbraio<br />
L’imbroglio?<br />
<strong>Ti</strong>cino Business - 01-02/<strong>2004</strong> •12<br />
SÌ<br />
ALLA MOBILITÀ<br />
votazione 8 febbraio <strong>2004</strong>
13 • <strong>Ti</strong>cino Business - 01-02/<strong>2004</strong><br />
SÌ al Controprogetto relativo<br />
all’iniziativa AVANTI<br />
di Claudio Camponovo, Direttore <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong><br />
Claudio Camponovo<br />
La mobilità è un fattore importante<br />
per una piazza economica moderna<br />
e il <strong>Ti</strong>cino non può farne a<br />
meno.<br />
Dicendo “SÌ alla mobilità su misura” per<br />
autostrade efficienti e appropriate non<br />
si tratta di percepire nuove tasse e<br />
imposte, bensì di destinare una parte<br />
dei mezzi versati dagli automobilisti per<br />
ultimare la rete autostradale e per risolvere<br />
i problemi negli agglomerati. Le<br />
rimanenti risorse saranno, come per il<br />
passato, destinate per le altre spese<br />
della Confederazione.<br />
Con la creazione del fondo infrastrutturale,<br />
il Consiglio federale è tenuto a presentare,<br />
entro il termine di un anno, un<br />
programma per l’estensione delle infrastrutture.<br />
Si stima che gli investimenti<br />
per le strade saranno di circa 1.5 miliar-<br />
di di CHF all’anno. Efficienti infrastrutture<br />
dei trasporti sono un presupposto<br />
essenziale per la crescita economica ed<br />
il benessere.<br />
La seconda galleria al Gottardo è necessaria<br />
per motivi economici, di sicurezza<br />
e per permettere di procedere al risanamento<br />
della galleria nel 2014. La maggior<br />
parte del traffico che transita attraverso<br />
il Gottardo concerne il traffico<br />
interno svizzero e non passa oltre il<br />
ponte di Melide. Solo un terzo dell’utenza<br />
arriva nel Mendrisiotto. La costruzione<br />
della seconda galleria al Gottardo<br />
non è una priorità del Controprogetto.<br />
Tuttavia esso autorizza in principio la<br />
sua pianificazione.<br />
L’attuale galleria è diventata una vera e<br />
propria barriera, fisica e psicologica, per<br />
i flussi turistici provenienti dalla<br />
Svizzera interna e dalla Germania, che<br />
Attualità<br />
ALLA MOBILITÀ<br />
SÌ<br />
votazione 8 febbraio <strong>2004</strong><br />
restano i nostri principali mercati di riferimento.<br />
Ben il 75% delle nostre esportazioni<br />
vanno oltre Gottardo. Senza il raddoppio<br />
della galleria le nostre industrie non<br />
possono più lavorare seguendo i principi<br />
del just in time.<br />
Ogni giorno scorre su una sola carreggiata<br />
un flusso ininterrotto di traffico:<br />
18'000 automezzi con punte a volte vicine<br />
ai 40'000 transiti.<br />
Per anni la <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong> ha sollecitato il raddoppio,<br />
non possiamo permetterci di<br />
perdere questo appuntamento, andiamo<br />
tutti alle urne a votare SÌ al<br />
Controprogetto all’iniziativa AVANTI che<br />
non significa affatto un aumento del<br />
traffico come sostengono gli oppositori,<br />
ma che rappresenta invece una intelligente<br />
combinazione tra strada e rotaia<br />
per una saggia politica dei trasporti.
Informazione<br />
Nuove opportunità<br />
per gli investitori ticinesi<br />
nell’Europa Sud Orientale<br />
Intervista con Hans-Peter Achermann, Direttore di SOFI (Swiss Organisation for Facilitating<br />
Investments) per le operazioni in Europa Centrale e Orientale<br />
di Marietta Frey, Senior Consultant SOFI<br />
Hans-Peter Achermann, Direttore di SOFI (Swiss<br />
Organisation for Facilitating Investments) per le<br />
operazioni in Europa Centrale e Orientale<br />
SOFI<br />
è un’organizzazione<br />
voluta dalla<br />
Confederazione per<br />
facilitare gli investimenti svizzeri all’estero.<br />
È stata creata nel 1997 su iniziativa del<br />
seco. SOFI si occupa della promozione di<br />
progetti d’investimento delle imprese<br />
Svizzere nei paesi con economie di sviluppo<br />
e di transizione, favorendo il trasferimento<br />
di capitali e di conoscenze<br />
tecnologiche. Finora ci sono stati relativamente<br />
pochi contatti con le imprese<br />
ticinesi. SOFI vorrebbe cambiare questa<br />
tendenza facendo sì che nel futuro possa<br />
esistere una marcata presenza in <strong>Ti</strong>cino<br />
sia attraverso la partecipazione a con-<br />
gressi ticinesi per gli investitori che sulla<br />
base di contatti diretti con gli imprenditori<br />
o attraverso le pubblicazioni.<br />
Quali compiti ha SOFI rispetto<br />
all’Osec?<br />
SOFI e Osec sono complementari: SOFI<br />
si concentra soprattutto sugli investimenti<br />
compiuti all’estero, mentre Osec si<br />
occupa di tutte le domande relative all’esportazione.<br />
L’ambizione di SOFI è di<br />
unire la dinamica degli affari con quella<br />
dell’aiuto ai paesi in via di sviluppo.<br />
Questa preoccupazione si riflette nella<br />
realizzazione di oltre 300 progetti d’investimento<br />
in Africa, Medio Oriente,<br />
America latina, Asia, Europa centrale,<br />
Europa orientale e nella Comunità degli<br />
Stati Indipendenti (CSI).”<br />
Quali sono le opportunità per gli<br />
investitori ticinesi nei paesi<br />
in via di sviluppo e di transizione ?<br />
La maggioranza dei paesi in via di sviluppo<br />
e di transizione ha iniziato ad affrontare<br />
le nuove sfide poste dalla trasformazione<br />
economica e politica in modo radicale<br />
e offre grandi occasioni e opportunità<br />
agli investitori stranieri. Un altro elemento<br />
importante per gli affari deriva dal<br />
fatto che in generale questi paesi godono<br />
di una buona crescita economica e dispongono<br />
di manodopera a costi molto<br />
convenienti. Queste sono buone condizioni<br />
per molte imprese Svizzere che<br />
vogliono rimanere competitive.<br />
Lei è responsabile delle operazioni<br />
nell’Europa centrale ed orientale e ha<br />
organizzato alcuni mesi fa un importante<br />
avvenimento a Zurigo sugli<br />
<strong>Ti</strong>cino Business - 01-02/<strong>2004</strong> •14<br />
investimenti nell’Europa Sud<br />
Orientale. Quali sono<br />
le caratteristiche di questa regione ?<br />
L’Europa Sud Orientale comprende:<br />
l’Albania, la Bulgaria, la Croazia, la<br />
Macedonia, la Moldavia, la Romania, la<br />
Serbia Montenegro e la Bosnia<br />
Herzegovina. La maggioranza delle economie<br />
di questi paesi ha delle dinamiche<br />
veloci e si sviluppa rapidamente (ad<br />
esempio 7% in Albania) e rappresenta un<br />
mercato di 60 milioni di consumatori.<br />
Altre offrono una manodopera specializzata<br />
a costi competitivi con più di 24<br />
milioni di operai in un’area geografica<br />
vicina alla Svizzera. Alcune grandi imprese<br />
svizzere come ABB, Sulzer, Holcim,<br />
Vetropack o Ceramic Holding hanno già<br />
investito nella regione. Il nostro scopo è<br />
di permettere questo passo alle imprese<br />
più piccole (PMI) che non hanno esperienza<br />
nel campo degli investimenti all’estero<br />
e hanno bisogno di supporto di<br />
fronte ad un mercato sempre più globalizzato.<br />
L’Europa Sud Orientale è abbastanza<br />
integrata al sistema economico internazionale<br />
e costituisce un precedente<br />
per avere creato le condizioni favorevoli<br />
per gli investitori stranieri. Quali<br />
sono gli ultimi progressi in questo<br />
senso?<br />
I progressi realizzati nell’Europa Sud<br />
Orientale negli ultimi anni sono stati<br />
costanti e hanno contribuito ad aprire<br />
nuovi mercati e creare nuove prospettive<br />
di sviluppo. Estremamente significativa è<br />
l’adesione di tutti i paesi, tranne la<br />
Bosnia e la Serbia, all’Organizzazione<br />
Internazionale del Commercio (OIC). Il
15 • <strong>Ti</strong>cino Business - 01-02/<strong>2004</strong><br />
fatto che la Bulgaria e la Romania parteciperanno<br />
al futuro allargamento<br />
dell’Unione Europea costituisce un fattore<br />
essenziale di sviluppo economico e<br />
favorisce il processo d’avvicinamento tra<br />
l’Europa Occidentale e Orientale. Ormai,<br />
l’Europa Sud Orientale gode di una<br />
attenzione particolare, ulteriore prova ne<br />
sono gli avvenuti accordi di stabilizzazione<br />
e di associazione con gli altri paesi<br />
della regione.<br />
Concretamente quale è stato<br />
il volume degli investimenti esteri<br />
verso questi paesi negli ultimi anni?<br />
Nel 2001, per esempio, gli investimenti<br />
esteri diretti in questa regione hanno<br />
raggiunto il livello di 4’660 milioni di dollari.<br />
Tuttavia gli afflussi di capitale non<br />
sono stati distribuiti in modo uniforme,<br />
infatti solo due paesi ne hanno assorbito<br />
i due terzi del totale: la Croazia con 1’500<br />
milioni di dollari e la Romania con 1’370<br />
milioni di dollari.<br />
Quali sono invece i settori di particolare<br />
interesse per gli investimenti<br />
nell’Europa Sud Orientale?<br />
In genere quasi tutti questi paesi offrono<br />
molte opportunità nei settori del tessile,<br />
dell’agricoltura, dell’industria alimentare,<br />
della fabbricazione, dei trasporti e nel<br />
campo energetico.<br />
Benché ci siano parecchie somiglianze<br />
tra i paesi di questa regione è comunque<br />
più ragionevole considerarli individualmente.<br />
SOFI ha potuto costatare che<br />
negli ultimi anni la Bulgaria e la Romania<br />
sono stati i paesi con una maggior attrattività.<br />
Perché la Bulgaria e Romania attirano<br />
gli investimenti in modo particolare?<br />
Nuovi Soci <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong><br />
Questo mese abbiamo il piacere di porgere il benvenuto a:<br />
Entrambi paesi sono candidati all’UE, ciò<br />
offre agli investitori stranieri una serie di<br />
vantaggi. Prima di tutto le prospettive di<br />
adesione garantiscono una certa stabilità<br />
politica e prosperità economica, dato<br />
che i due paesi sono disposti ad adeguarsi<br />
alle direttive europee in modo di<br />
accelerare il processo d’integrazione.<br />
In secondo luogo, in un futuro non troppo<br />
lontano, gli investitori presenti in<br />
Bulgaria o in Romania avranno accesso a<br />
tutto il mercato europeo. Infatti questi<br />
due paesi posseggono un posizionamento<br />
geografico strategico ed esercitano il<br />
ruolo di ponte e crocevia degli scambi tra<br />
l’ Europa, il Medio Oriente e la Russia.<br />
I due paesi offrono una manodopera<br />
competitiva, non solo dal punto di vista<br />
dei costi, ma anche da quello della specializzazione.<br />
Per esempio il sistema educativo<br />
bulgaro genera una manodopera<br />
particolarmente specializzata nei campi<br />
della matematica, dell’ingegneria e della<br />
tecnologia dell’informazione ed è riconosciuto<br />
come uno dei migliori al<br />
mondo (avendo vinto nel 2003 il concorso<br />
International Maths Olympics a<br />
Tokyo).<br />
In ambedue paesi le riforme strutturali<br />
sono in via di realizzazione e i governi,<br />
che si sono accorti dell’importanza degli<br />
investimenti privati per l’avvenire del<br />
paese, hanno adottato un atteggiamento<br />
a favore degli investitori.<br />
La crescita economica osservata in<br />
Bulgaria e in Romania del 5 % circa viene<br />
sostenuta da una varietà di settori e<br />
sopratutto da quello dei servizi, che contribuisce<br />
con il 50% a questa percentuale.<br />
La proporzione del settore dei servizi<br />
nelle economie bulgare e rumene è<br />
abbastanza sorprendente per dei paesi in<br />
transizione e proviene da una grande tra-<br />
Informazione<br />
dizione nella tecnologia dell’informazione.<br />
Oggi, questo settore conta più di<br />
1000 imprese in Bulgaria e continua a<br />
crescere velocemente. Anche il commercio,<br />
i trasporti e la comunicazione sono<br />
di grande importanza. Nel settore industriale<br />
spiccano: la trasformazione dei<br />
prodotti di base, l’elettricità, l’industria<br />
metallurgica, l’industria chimica, l’ingegneria<br />
meccanica e l’industria tessile.<br />
Quale è la principale differenza fra la<br />
Bulgaria e la Romania?<br />
In Romania vivono 22 milioni di persone,<br />
mentre in Bulgaria c’è ne sono soltanto<br />
7.5 milioni. Anche dal punto di vista del<br />
territorio, la Romania è molto più grande.<br />
Ma c’è anche una grande differenza<br />
linguistica: in Bulgaria la scrittura cirillica<br />
è predominante mentre in Romania la<br />
lingua è molto simile all’italiano e perciò<br />
rende la comunicazione fra gli italiani ed<br />
i rumeni relativamente facile. Questa è<br />
forse anche una delle ragioni per la quale<br />
gli investitori italiani sono attirati dalla<br />
Romania<br />
Per maggiori informazioni potete contattare:<br />
Hans-Peter Achermann, Direttore delle<br />
operazioni in Europa Centrale e dell’Est,<br />
Tel. +41 (0)1 249 27 17<br />
Achermann_HansPeter@sofi.ch oppure<br />
Marietta Frey, Senior Consultant,<br />
Tel. +41 (0)1 249 47 98<br />
Frey_Marietta@sofi.ch<br />
SOFI - Swiss Organisation for<br />
Facilitating Investments<br />
Stauffacherstrasse 45 - 8026 Zurich 4<br />
Tel. +41 (0)1 249 47 98<br />
oppure +41 (0)78 660 70 93<br />
Fax: +41 (0)1 249 31 33<br />
www.sofi.ch<br />
• DocuStor SA, archiviazione, protezione, conservazione di dati informatici di backup, soluzioni sicure di acquisizione digitale,<br />
accesso ed elaborazione dei documenti, Cadempino<br />
• Desteco Fiduciaria SA, gestione e amministrazione di patrimoni, Paradiso<br />
• Elettro-Mastai, progettazione e esecuzione di impianti elettrotecnici, Riazzino
Attualità<br />
Una riforma fiscale per dare<br />
nuovo ossigeno alle imprese<br />
Il progetto di riforma II della fiscalità<br />
delle imprese, di cui il Consiglio<br />
federale ha avviato la procedura di<br />
consultazione lo scorso 15 dicembre è di<br />
indubbia importanza per la piazza economica<br />
svizzera ed è atteso da anni,<br />
dopo che nel 1998 è entrata in vigore la<br />
prima riforma dell’imposizione delle<br />
società. Si tratta di migliorare il sistema<br />
fiscale a favore degli investitori, in particolare<br />
attraverso lo sgravio del capitale<br />
di rischio imprenditoriale e la soluzione<br />
del problema della doppia imposizione<br />
economica degli utili.<br />
Questo secondo aspetto è notevolmente<br />
sentito dall’economia svizzera, nella<br />
considerazione che diversi paesi membri<br />
dell’OCSE negli ultimi anni hanno introdotto<br />
misure per attenuare se non eliminare<br />
del tutto la doppia imposizione<br />
fiscale e hanno dunque migliorato la<br />
propria attrattività fiscale.<br />
Più in generale bisogna inoltre garantire<br />
un’effettiva neutralità dell’imposizione<br />
fiscale delle imprese dal punto di vista<br />
decisionale.<br />
Il principio della neutralità di finanziamento<br />
esige infatti che la scelta tra finanziamento<br />
tramite partecipazioni, autofinanziamento<br />
e finanziamento tramite<br />
terzi non risulti distorta, ciò che non si<br />
verifica oggi. L’aliquota d’imposta marginale<br />
effettiva che grava sul finanziamento<br />
tramite partecipazioni ammonta a<br />
circa il 60 %, quando essa raggiunge il<br />
35% circa se si ricorre invece all’autofinanziamento.<br />
Ne consegue che non solo sussistono<br />
scarsi incentivi a procurarsi nuove fonti<br />
di capitale proprio all’esterno dell’azienda,<br />
compromettendo lo sviluppo di un<br />
mercato liquido dei capitali per la partecipazione<br />
finanziaria alle imprese e quindi<br />
il possibile arrivo di nuovi investitori,<br />
bensì anche che le piccole e medie<br />
imprese le quali, ricordiamolo, costituiscono<br />
l’ossatura della nostra economia,<br />
praticamente non distribuiscono alcun<br />
utile.<br />
Il progetto posto in consultazione dal<br />
Consiglio Federale contempla tre varianti,<br />
le quali si differenziano sotto il profilo<br />
dell’imposizione del titolare della partecipazione.<br />
Mentre le prime due varianti<br />
prospettano oltre allo sgravio degli utili<br />
distribuiti l’imposizione parziale della<br />
vendita delle partecipazioni qualificate<br />
nell’ambito della sostanza commerciale<br />
e della sostanza privata, la terza variante<br />
prevede esclusivamente un’imposizione<br />
più attenuata della distribuzione degli<br />
utili.<br />
Quest’ultima variante punta pertanto<br />
esclusivamente all’eliminazione della<br />
doppia imposizione economica (imposizione<br />
fiscale degli utili d’impresa e successiva<br />
imposizione dei dividendi distribuiti<br />
ai fini dell’imposta sul reddito)<br />
sugli utili distribuiti, che opera comunque<br />
solo parzialmente.<br />
Lo sgravio fiscale riguarderebbe gli utili<br />
distribuiti derivanti da tutte le partecipazioni<br />
e sarebbe concesso a prescindere<br />
dalle dimensioni e dal tipo di partecipazione<br />
(privata o commerciale).<br />
Concretamente economiesuisse e<br />
l’Usam - l’Unione svizzera delle arti e<br />
mestieri - rifiutano l’idea di un’imposta<br />
sugli utili da partecipazione come delineata<br />
nelle prime due varianti della riforma<br />
posta in consultazione, che avrebbe<br />
effetti negativi sulla crescita economica e<br />
<strong>Ti</strong>cino Business - 01-02/<strong>2004</strong> •16<br />
di Stefano Modenini, responsabile economiesuisse Lugano Stefano Modenini<br />
persino sulle finanze pubbliche e ritengono<br />
necessario alleggerire il carico<br />
fiscale che grava sull’azionista, sopprimendo<br />
la doppia imposizione dell’insieme<br />
dei dividendi tanto a livello federale<br />
quanto a livello cantonale (pertanto in<br />
direzione della variante tre della riforma).<br />
Un simile modello ha il merito di preservare<br />
l’autonomia tariffaria dei Cantoni e<br />
non crea discriminazioni fra i differenti<br />
tipi di dividendi, che si tratti o meno di<br />
una partecipazione qualificata.<br />
La riforma in consultazione affronta<br />
pure la questione della semplificazione<br />
delle successioni in seno all’impresa, di<br />
particolare interesse per le PMI e prevede<br />
provvedimenti a favore delle imprese<br />
di persone.<br />
A detta del Consiglio federale la riforma<br />
II dell’imposizione fiscale delle imprese<br />
è sostenibile dal punto di vista finanziario;<br />
il costo iniziale della riforma, attorno<br />
ai 700-800 milioni di franchi, verrebbe<br />
infatti compensato a medio e lungo termine<br />
da maggiori introiti fiscali derivanti<br />
dall’espansione economica che una<br />
simile riforma certamente agevolerebbe.<br />
Nel confronto internazionale, la Svizzera<br />
risulta essere un paese fiscalmente ancora<br />
competitivo a livello federale e cantonale<br />
per quanto concerne la sola imposizione<br />
fiscale delle imprese. La situazione<br />
è invece meno favorevole se consideriamo<br />
anche gli oneri fiscali a carico degli<br />
investitori.<br />
La riforma II della fiscalità delle imprese<br />
è pertanto un passo necessario per ridare<br />
smalto e competitività ad una Svizzera<br />
sempre meno brillante da questo punto<br />
di vista.
17 • <strong>Ti</strong>cino Business - 01-02/<strong>2004</strong> Commercio estero<br />
Mercato UK – tante nuove<br />
opportunità da sfruttare!<br />
Incontro informativo “Opportunità<br />
Food & Drink in Gran Bretagna”<br />
martedì 16 marzo <strong>2004</strong><br />
c/o <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong>, Sala Dr. Gildo Papa,<br />
Lugano<br />
Evento organizzato dall’Osec in collaborazione<br />
con la <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong>, lo Swiss<br />
Business Hub UK, la BSCC British Swiss<br />
Chamber of Commerce e la<br />
Promozione economica del Canton<br />
<strong>Ti</strong>cino.<br />
Il mercato britannico della distribuzione<br />
nel settore “Food & Drink” è uno dei<br />
più importanti d’Europa. Questo mercato<br />
è fortemente concentrato ed è dominato<br />
da quattro grandi distributori. Lo<br />
Swiss Business Hub UK e l’Osec hanno<br />
deciso di sviluppare nel <strong>2004</strong> la tematica<br />
“Food & Drink”. Una serie di misure<br />
sono quindi state programmate per aiutare<br />
le PMI ad accedere a questo mercato.<br />
Quali sono le opportunità offerte alle<br />
PMI svizzere in Gran Bretagna? Come<br />
operare su questo mercato? Quali difficoltà<br />
si possono incontrare? A quali fiere<br />
non bisogna assolutamente mancare<br />
per presentare i propri prodotti?<br />
L’incontro informativo del 16 marzo<br />
<strong>2004</strong> fornisce una risposta a tutte queste<br />
domande.<br />
Il programma della manifestazione è il<br />
seguente:<br />
14h00 Arrivo dei partecipanti<br />
14h15 Saluto di benvenuto<br />
Jean-Antoine Wild, responsabile<br />
Osec <strong>Ti</strong>cino<br />
14h30 “Swiss Food & Drink Market<br />
Opportunities in the UK”<br />
Presentazione dei principali<br />
risultati del rapporto settoriale<br />
commissionato dallo Swiss<br />
Business Hub UK<br />
Claudio Mazzucchelli, responsabile<br />
Swiss Business Hub UK<br />
15h10 Le condizioni quadro su<br />
come operare nel Regno<br />
Unito e servizi offerti dalla<br />
BSCC British Swiss Chamber<br />
of Commerce agli operatori<br />
svizzeri<br />
Peter Steimle, responsabile<br />
British Swiss Chamber of<br />
Commerce, Sezione <strong>Ti</strong>cino<br />
15h30 Pausa caffè<br />
16h00 Il mercato britannico: rischi<br />
ed opportunità<br />
Testimonianza<br />
Stefania Bordoni, Oleificio<br />
SABO<br />
16h20 “Food & Beverage Event UK<br />
– 11 May <strong>2004</strong>”<br />
Breve informazione su questo<br />
evento B2B che si terrà presso<br />
l’Ambasciata svizzera a Londra<br />
Claudio Mazzucchelli, responsabile<br />
Swiss Business Hub UK<br />
16h40 Calendario <strong>2004</strong> delle fiere<br />
“Food & Drink”: partecipazioni<br />
collettive svizzere ai<br />
grandi saloni alimentari e<br />
dei settori ivi collegati<br />
Presentazione del nuovo calendario<br />
<strong>2004</strong><br />
Jean-Antoine Wild, responsabile<br />
Osec <strong>Ti</strong>cino<br />
17h00 Aperitivo offerto dalla British<br />
Swiss Chamber of Commerce<br />
Costi di partecipazione: CHF 80.- per<br />
azienda (tariffa socio Osec/<strong>Cc</strong>ia-<br />
<strong>Ti</strong>/BSCC), CHF 100.- per azienda (tariffa<br />
non socio)<br />
In caso d’annullamento entro 10 giorni<br />
dalla manifestazione sarà trattenuto un<br />
contributo alle spese pari al 50% della<br />
quota d’iscrizione. Dopo questo termine<br />
sarà riscossa la quota totale.<br />
Per informazioni ed iscrizioni non esitate<br />
a contattare il Segretariato dell’Osec.<br />
Consulenze individuali<br />
sulla Gran Bretagna<br />
Lugano, 17 marzo <strong>2004</strong><br />
Non avete ancora un’attività commerciale<br />
in Gran Bretagna e volete entrare<br />
in questo mercato, ma il fattore<br />
“rischio” vi fa tentennare? Siete già presenti<br />
nel mercato britannico, ma vendete<br />
soltanto in alcuni segmenti oppure<br />
in modo limitato e non ottimale?<br />
Un colloquio con Claudio Mazzucchelli,<br />
responsabile dello Swiss Business Hub<br />
United Kingdom presso l’Ambasciata<br />
svizzera a Londra e nostro specialista<br />
del mercato britannico, può essere una<br />
soluzione ai vostri problemi.<br />
Il 17 marzo <strong>2004</strong>, Claudio Mazzucchelli<br />
sarà all’Osec a Lugano per animare una<br />
giornata di consulenze individuali.<br />
Questa è l’occasione ideale per intrattenervi<br />
personalmente con lui e discutere<br />
dei rischi, ma anche delle opportunità<br />
che si presentano alla vostra<br />
impresa sul mercato britannico.<br />
Approfittate di questa giornata di consulenze<br />
individuali del Business<br />
Network Switzerland per ottenere preziose<br />
informazioni ad un prezzo vantaggioso:<br />
il colloquio individuale della<br />
durata di un’ora costa solo CHF 210.-<br />
+ IVA per i soci Osec e CHF 250.- +<br />
IVA per i non soci.<br />
Non esitate a contattarci per ottenere<br />
maggiori informazioni e per conoscere<br />
le modalità di partecipazione.
Commercio estero<br />
School for International<br />
Business (SFIB)<br />
Dal 1° gennaio <strong>2004</strong>, l'Osec ha ridotto la<br />
sua offerta di formazione unicamente ai<br />
seminari previsti dal mandato di prestazioni<br />
"promozione delle esportazioni"<br />
della Confederazione. In particolare,<br />
l'Osec organizza quindi delle formazioni<br />
per i suoi partner di rete in Svizzera e<br />
all'estero.<br />
I corsi di interesse generale organizzati<br />
fino a fine 2003 dall'Osec saranno d'ora<br />
innanzi assicurati da un nuovo organismo<br />
indipendente: la School for<br />
International Business.<br />
Per maggiori informazioni sulla SFIB e<br />
per conoscere altri organismi di formazione<br />
per l'esportazione potete consultare<br />
la lista disponibile sul sito web<br />
dell'Osec www.osec.ch, sotto<br />
"Manifestazioni", alla voce "Altri enti di<br />
formazione sul commercio con l'estero".<br />
Netti segni di ripresa<br />
per il commercio esterno<br />
nel mese di novembre 2003<br />
afd - Nel mese di novembre 2003 il<br />
commercio esterno svizzero è migliorato<br />
di gran lunga: le importazioni e le<br />
esportazioni hanno registrato un<br />
aumento del 3,3 e 4,4% in termini nominali,<br />
risp. del 2,7 e 0,8% in termini reali.<br />
Il testo integrale del comunicato stampa<br />
dell’Amministrazione federale delle<br />
dogane, in francese, può essere consultato<br />
alla pagina<br />
www.zoll.admin.ch/f/aussen/presse/11-<br />
03-f.pdf<br />
Carnet ATA in formato standard A4<br />
afd- Il carnet ATA è stato ridotto al formato<br />
standard A4 per facilitare la sua<br />
manipolazione e migliorarne la presentazione.<br />
Questo nuovo formato consentirà<br />
anche la sua trasmissione elettronica,<br />
ma solo tra la camera di commercio<br />
emettrice e il titolare del carnet.<br />
L’utilizzo del nuovo carnet ATA sarà<br />
obbligatorio dal 18 dicembre <strong>2004</strong>. Fino<br />
a questa data i vecchi carnet, svizzeri o<br />
esteri, restano validi.<br />
La circolare D.11 della direzione generale<br />
delle dogane fornisce ampi ragguagli<br />
in merito e può essere consultato su<br />
www.zoll.admin.ch/i/gesetze/zirkulare/carnet_ata_11_03_i.pdf.<br />
Il modello del nuovo carnet ATA può<br />
invece essere scaricato all'indirizzo<br />
www.zoll.admin.ch/i/gesetze/anhang_z<br />
irkulare/carnet_ata.pdf.<br />
Ricostruzione dell’Iraq: procedura<br />
d’attribuzione degli appalti<br />
bns – Nel corso di una riunione informativa<br />
che ha riunito oltre 1’300 persone<br />
a Washington, l’Iraq Infrastructure<br />
Reconstruction Office (IIRO) ha fornito<br />
dettagli sulla procedura d’attribuzione<br />
degli appalti per la ricostruzione<br />
dell’Iraq.<br />
Gli appalti riguardano 24 mandati che<br />
raggruppano circa 2’000 progetti vari<br />
per un importo di 18,6 miliardi di dollari.<br />
Le società americane sono le uniche<br />
a poter pretendere il titolo di “Prime<br />
Contractors”, le aziende svizzere possono<br />
tuttavia proporre la loro candidatura<br />
in qualità di subfornitori.<br />
Per ulteriori ragguagli si rinvia al rapporto<br />
dell’Ambasciata svizzera a<br />
Washington:<br />
www.osec.ch/%7E0xc1878d1b_0x0001c<br />
11e/countries/iq/businessopportunities/wiederaufbau_im_irak_-_informationsveranstaltung_in_washington<br />
Accordo quadro<br />
per il finanziamento<br />
delle esportazioni verso l’Iraq<br />
seco – Il 5 dicembre 2003 il Consiglio<br />
federale ha approvato un accordo quadro<br />
per il finanziamento delle esportazioni<br />
in Iraq. Lo stesso giorno a Roma<br />
l’accordo è stato firmato da Peter W.<br />
Silberschmidt, direttore del<br />
Finanziamento delle esportazioni<br />
(GRE). In base all’accordo, la Coalition<br />
Provisional Authority garantisce, attraverso<br />
il Development Fund for Iraq che<br />
viene alimentato dalla vendita di petrolio,<br />
i finanziamenti alle importazioni<br />
della Trade Bank of Iraq, recentemente<br />
fondata.<br />
L’accordo quadro tra il Finanziamento<br />
delle esportazioni (GRE), la banca statale<br />
Trade Bank of Iraq e la Coalition<br />
Provisional Authority, approvato dal<br />
Consiglio federale, prevede un meccanismo<br />
di finanziamento per le esportazioni<br />
svizzere in Iraq. La Trade Bank of<br />
Iraq si occupa dei finanziamenti delle<br />
importazioni per committenti iracheni.<br />
La Coalition Provisional Authority autorizza<br />
le transazioni e concede il finanziamento<br />
tramite il Development Fund<br />
for Iraq. Se la Trade Bank of Iraq non<br />
dovesse rispettare i propri obblighi sarà<br />
<strong>Ti</strong>cino Business - 01-02/<strong>2004</strong> •18<br />
la Coalition Provisional Authority a<br />
garantire i pagamenti nei confronti della<br />
GRE. In questo modo viene appoggiato<br />
il finanziamento delle esportazioni svizzere<br />
verso l’Iraq.<br />
Gli affari finanziati attraverso questo<br />
accordo quadro vengono esaminati singolarmente<br />
attraverso procedure ordinarie<br />
dalla GRE. Oltre alla Svizzera<br />
hanno firmato l’accordo anche altri<br />
Stati: Germania, Olanda, Belgio, Austria,<br />
Svezia, Italia, Stati Uniti, Spagna e<br />
Giappone.<br />
Per ulteriori informazioni sulla GRE si<br />
invita a contattare:<br />
Swiss Export Risk guarantee<br />
Kirchenweg 8<br />
P.O.Box<br />
CH-8032 Zürich<br />
Tel. +41 1 384 47 77<br />
Fax +41 1 384 47 87<br />
www.swiss-erg.com<br />
Tariffa generale svizzera <strong>2004</strong><br />
afd – La Tariffa generale svizzera <strong>2004</strong><br />
può essere consultata online sul sito<br />
web dell’Amministrazione federale<br />
delle dogane. Il documento è composto<br />
da 436 pagine (pdf ) di informazioni<br />
complete e pratiche sulla tariffa doganale<br />
(disposizione, osservazioni, testo<br />
tariffale e voci di tariffa).<br />
La Tariffa generale svizzera può essere<br />
scaricata all’indirizzo<br />
www.zoll.admin.ch/i/firmen/import/ge<br />
neraltarif_i.pdf<br />
Non dimenticate:<br />
www.osec.ch<br />
il vostro portale<br />
sul commercio con l'estero<br />
Osec<br />
Business Network Switzerland<br />
Corso Elvezia 16<br />
Casella postale 5399<br />
CH-6901 Lugano<br />
Tel. +41 91 911 51 35<br />
Fax +41 91 911 51 39<br />
info.lugano@osec.ch<br />
www.osec.ch
19 • <strong>Ti</strong>cino Business - 01-02/<strong>2004</strong> Speciale Unione europea<br />
Seminario “La revisione della legge<br />
federale sui cartelli (LCart)”<br />
mercoledì 10 marzo <strong>2004</strong>,<br />
dalle 14h00 alle 17h00<br />
presso la <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong>, Sala Dr. Gildo Papa<br />
La <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong>, con la collaborazione<br />
dell’EICS, ha il piacere di invitarvi a partecipare<br />
al pomeriggio informativo sulla<br />
revisione della legge sui cartelli (LCart),<br />
che entrerà in vigore il 1° aprile <strong>2004</strong> e<br />
che prevede importanti novità per<br />
molte aziende. Il seminario - condotto<br />
da Luca Albertoni, lic.iur., LL.M.,<br />
Segretario giurista <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong> - intende fornire<br />
informazioni di base utili agli<br />
imprenditori nelle loro attività quotidiane.<br />
Oltre alla presentazione di tali novità,<br />
saranno brevemente illustrati anche<br />
gli aspetti generali della LCart.<br />
Luce verde del Consiglio federale per<br />
la firma dell’accordo sulla ricerca tra<br />
la Svizzera e l’Unione europea<br />
DFI- Il 26 novembre 2003 il Consiglio<br />
federale ha deciso di firmare l’accordo<br />
sulla ricerca tra la Svizzera e l’Unione<br />
europea e ha quindi trasmesso al<br />
Parlamento il messaggio relativo all’approvazione<br />
dell’accordo sulla cooperazione<br />
scientifica e tecnologica in vista dell’adesione<br />
della Svizzera al sesto programma<br />
quadro dell’UE.<br />
Con l’accordo parafato il 5 settembre<br />
2003, la Svizzera aderisce al 6° programma<br />
quadro di ricerca dell’Unione europea<br />
(2003-2006), che prevede attività di ricerca<br />
e sviluppo tecnologico in seno alla CE<br />
come pure di ricerca e formazione nel<br />
quadro della Comunità europea dell’ener-<br />
Il programma dettagliato di questo<br />
pomeriggio informativo è il seguente:<br />
Introduzione generale – i 3 pilastri<br />
della LCart<br />
• accordi illeciti<br />
• abuso di posizione dominante<br />
• controllo delle fusioni<br />
Principali novità della revisione del<br />
1° aprile <strong>2004</strong><br />
• aspetti generali<br />
• accordi verticali<br />
• articolo speciale PMI<br />
• sanzioni dirette ed eccezioni<br />
• disposizioni transitorie<br />
Domande e discussione<br />
Costo: CHF 150.- per i soci della <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong><br />
o dell’Osec, CHF 170.- per i membri di<br />
Associazioni affiliate alla <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong>, CHF<br />
190.- per tutti gli altri interessati. Dalla<br />
gia atomica EURATOM. I ricercatori svizzeri<br />
beneficeranno così degli stessi diritti<br />
di partecipazione accordati ai loro partner<br />
dell’Unione europea.<br />
Dal 1° gennaio <strong>2004</strong>, i ricercatori svizzeri<br />
possono quindi assumere la direzione di<br />
progetti condotti nell’ambito del 6° programma<br />
quadro e le partecipazioni svizzere<br />
usufruiranno del sostegno finanziario<br />
stanziato dalla Commissione europea di<br />
Bruxelles. Inoltre, in qualità di Paese associato,<br />
la Svizzera avrà maggiori possibilità<br />
di intervenire negli organi consultivi e<br />
gestionali, incaricati di attuare in seno<br />
all’UE il 6° programma quadro. Quale<br />
contropartita, il nostro Paese parteciperà<br />
alle spese di ricerca dell’Unione europea<br />
negli anni <strong>2004</strong>-2006. Il contributo sarà<br />
stabilito annualmente in base al prodotto<br />
seconda iscrizione proveniente dalla<br />
stessa ditta verrà applicato uno sconto<br />
del 10%.<br />
Ultimo termine d’iscrizione: martedì 17<br />
febbraio <strong>2004</strong>.<br />
In caso di impedimento il partecipante<br />
può farsi sostituire da un’altra persona.<br />
In caso di annullamento fino a dieci<br />
giorni prima dell’inizio del seminario<br />
sarà trattenuto un contributo alle spese<br />
del 30% della quota d’iscrizione. Dopo<br />
questo termine sarà riscossa la quota<br />
integrale.<br />
Per ulteriori informazioni ed iscrizioni<br />
potete contattare la signora Monica<br />
Zurfluh<br />
tel. 091 911 51 37<br />
mzurfluh@osec.ch<br />
interno lordo e dovrebbe aggirarsi attorno<br />
ai 200-220 milioni di franchi annui.<br />
Una volta firmato, l’accordo sarà sottoposto<br />
al Parlamento svizzero e a quello europeo<br />
per la ratifica. Dato che la procedura<br />
si concluderà soltanto nel corso dell’anno<br />
prossimo, è stato convenuto, per evitare<br />
di far ulteriormente attendere i ricercatori<br />
svizzeri, di applicare provvisoriamente<br />
l’accordo già dal 1° gennaio <strong>2004</strong>.<br />
I ricercatori svizzeri che desiderano partecipare<br />
al 6° programma quadro dell’UE<br />
possono rivolgersi per informazioni o<br />
consulenza a Euresearch (www.euresearch.ch),<br />
la rete d’informazione appositamente<br />
istituita dall’Ufficio federale dell’educazione<br />
e della scienza.<br />
Per maggiori informazioni sul 6° programma<br />
quadro di ricerca:
Speciale Unione europea<br />
www.ti-edu.ch/servizi/ricerca/<br />
ricerca_programmi/6pq/ricerca_presentazione.htmwww.bbw.admin.ch/html/pages/forschung/eu/eurahmen-f.html<br />
(in francese,<br />
disponibile anche in tedesco e inglese)<br />
europa.eu.int/comm/research/fp6/index<br />
_en.html (in inglese)<br />
Fusioni transfrontaliere delle società:<br />
proposta di direttiva della Commissione<br />
La Commissione ha presentato il 18<br />
novembre 2003 una proposta di direttiva<br />
volta ad agevolare le operazioni di fusioni<br />
transfrontaliere delle società eliminando<br />
gli ostacoli posti dalle diverse normative<br />
nazionali.<br />
La direttiva semplificherebbe tali operazioni<br />
a tutte le imprese di capitali. Sarebbe<br />
di particolare utilità per le imprese di<br />
medie dimensioni che vogliono operare<br />
in più di uno Stato membro, ma non in<br />
tutta l’Europa, e quindi meno suscettibili<br />
di volersi costituire come società di diritto<br />
europeo attraverso l’adozione dello statuto<br />
di società europea.<br />
La direttiva proposta istituirebbe una procedura<br />
per le fusioni transfrontaliere, in<br />
base alla quale all’interno dei singoli Stati<br />
membri le fusioni sarebbero disciplinate<br />
dai principi e dalle disposizioni vigenti per<br />
le operazioni di concentrazione nazionali.<br />
La direttiva proposta colmerebbe un’importante<br />
lacuna del diritto societario ed è<br />
la prima misura ad essere presentata nel<br />
quadro del Piano d’azione della<br />
Commissione in materia di diritto societario<br />
e governo di società nell’Unione europea,<br />
pubblicato nel maggio 2003. La proposta<br />
di direttiva sarà presentata ai fini<br />
dell’adozione al Consiglio dei Ministri<br />
dell’Unione europea (decisione a maggioranza<br />
qualificata) e al Parlamento europeo,<br />
mediante procedura di codecisione.<br />
Per ulteriori informazioni potete consultare<br />
il sito web<br />
europa.eu.int/comm/internal_market/en<br />
/company/company/mergers/mergers_e<br />
n.htm<br />
“European Business,<br />
Facts and figures – Nuova edizione”<br />
Nuova edizione della pubblicazione<br />
annuale di Eurostat “European Business,<br />
Facts and figures - data for 1991-2001”.<br />
Oltre che per la presenza dei dati relativi<br />
ai paesi candidati, quest’ultimo numero si<br />
distingue per il maggior rilievo dato alla<br />
sezione dedicata ai servizi.<br />
Ulteriori ragguagli sono disponibili sul<br />
comunicato stampa di Eurostat del 26<br />
novembre 2003, scaricabile in formato pdf<br />
dal sito<br />
europa.eu.int/comm/eurostat/Public/data<br />
shop/print-product/EN?catalogue=<br />
Eurostat&product=4-26112003-EN-BP-<br />
EN&type=pdf<br />
La pubblicazione, di 440 pagine e disponibile<br />
unicamente in francese, tedesco o<br />
inglese, può essere ordinata presso l’EICS<br />
al costo di 50 euro (ISBN 92-894-5444-X).<br />
Il CD-ROM (multilingue inglese, francese,<br />
tedesco) comprende dati dettagliati relativi<br />
al periodo 1985-2001 ed è in vendita a<br />
EUR 300.<br />
Innovazione in Europa 2003 –<br />
Quadro di valutazione<br />
Il divario di innovazione fra l’UE e gli Stati<br />
Uniti non sarà risolto prima del 2010 se si<br />
continuerà a procedere ai ritmi attuali: è<br />
quanto emerge dai nuovi dati contenuti<br />
nel Quadro di valutazione dell’innovazione<br />
in Europa per il 2003 della<br />
Commissione europea.<br />
Il quadro di valutazione, pubblicato il 27<br />
novembre dalla DG Imprese della<br />
Commissione, è uno strumento di analisi<br />
comparativa che fa parte della strategia<br />
tesa a fare dell’Europa l’economia basata<br />
sulla conoscenza più competitiva del<br />
mondo entro il 2010.<br />
Di contro al messaggio moderatamente<br />
ottimista espresso nel Quadro di valutazione<br />
per il 2002, la relazione di quest’anno<br />
offre uno scenario meno favorevole; i<br />
dati comparativi chiave rivelano infatti<br />
come l’Europa stia compiendo progressi<br />
soltanto in tre degli 11 settori prescelti<br />
come indicatori delle prestazioni di Stati<br />
Uniti ed UE in materia d’innovazione.<br />
Nonostante il ritardo complessivo, i paesi<br />
europei all’avanguardia (Svezia, Finlandia,<br />
Paesi Bassi e la Germania) occupano posizioni<br />
di vantaggio nei confronti degli USA<br />
e del Giappone.<br />
Per ulteriori ragguagli:<br />
trendchart.cordis.lu/scoreboard2003/ind<br />
ex.html<br />
Rapporto sulla competitività 2003<br />
La Commissione ha reso pubblico il rapporto<br />
sulla competitività per il 2003. In<br />
esso si sostiene che per migliorare gli<br />
standard di vita, l’UE deve necessariamente<br />
riconquistare la leadership nella crescita<br />
produttiva e aumentare i tassi di occupazione.<br />
Il documento si sofferma anche<br />
sull’analisi della competitività dei paesi<br />
candidati e presenta ipotesi in merito<br />
<strong>Ti</strong>cino Business - 01-02/<strong>2004</strong> •20<br />
all’impatto che l’allargamento potrà avere<br />
sulle strutture economiche dell’Unione.<br />
Il rapporto può essere consultato direttamente<br />
online sul sito<br />
europa.eu.int/comm/enterprise/enterprise_policy/competitiveness/doc/comprep_2003_en.pdf<br />
Contraffazione e<br />
pirateria commerciale nel 2002-2003<br />
In base a dati pubblicati dalla<br />
Commissione, circa 85 milioni di articoli<br />
contraffatti e distribuiti illegalmente<br />
avrebbero attraversato le frontiere esterne<br />
dell’UE nel 2002 e circa 50 milioni nel<br />
solo primo semestre del 2003.<br />
I casi di contraffazione non riguardano<br />
più solo i prodotti di lusso ma, secondo<br />
una tendenza in crescita, anche quelli di<br />
largo consumo (prodotti alimentari,<br />
medicinali, telefoni cellulari, pile, batterie<br />
…).<br />
Inoltre, dato che questi prodotti contraffatti<br />
non subiscono controlli di sicurezza,<br />
mettono in pericolo la salute e la vita dei<br />
consumatori.<br />
Per complemento d’informazione potete<br />
consultare il sito<br />
europa.eu.int/comm/taxation_customs/c<br />
ustoms/counterfeit_piracy/counterfeit8_en.htm<br />
Programma della presidenza<br />
irlandese del Consiglio<br />
Il 1° gennaio <strong>2004</strong> ha preso avvio il semestre<br />
di Presidenza irlandese del Consiglio.<br />
Il Primo Ministro irlandese Bertie Ahern<br />
ha sottolineato come, durante la<br />
Presidenza irlandese, gli sforzi saranno in<br />
primis rivolti a riavviare il dibattito sulla<br />
Costituzione europea e a affrontare e le<br />
tematiche legate al completamento dell’ampliamento<br />
dell’Unione Europea il 1°<br />
maggio <strong>2004</strong>.<br />
Per ulteriori informazioni sulla presidenza<br />
irlandese del Consiglio potete consultare<br />
il sito web: www.eu<strong>2004</strong>.ie<br />
Euro Info Centro Svizzera<br />
Corso Elvezia 16<br />
Casella postale 5399<br />
CH-6901 Lugano<br />
Tel. +41 91 911 51 37<br />
Fax +41 91 911 51 39<br />
eics.lugano@osec.ch<br />
www.osec.ch/eics
BASTA INGORGHI !<br />
10 ragioni per un Sì a «Mobilità su misura»<br />
ALLA MOBILITÀ<br />
SÌ<br />
votazione 8 febbraio <strong>2004</strong><br />
1. Migliorare la sicurezza sulle autostrade<br />
2. Realizzare una combinazione ottimale tra strada e ferrovia<br />
3. Garantire il finanziamento di un efficiente sistema di trasporti senza nuove imposte<br />
4. Dare nuovi impulsi all’economia nazionale grazie a collegamenti rapidi e sicuri<br />
5. Completare la rete autostradale svizzera<br />
6. Raddoppiare la galleria autostradale del San Gottardo<br />
7. Niente più ingorghi sulle autostrade<br />
8. Potenziare i trasporti pubblici nelle aree urbane<br />
9. Rendere più fluido il traffico migliorando la qualità dell’aria e dell’ambiente<br />
10. Garantire per persone e merci la giusta mobilità<br />
Comitato cantonale «Sì alla mobilità su misura - controprogetto all’iniziativa avanti»
Informazione<br />
Il nuovo orario <strong>2004</strong> offrirà ai pendolari<br />
ticinesi maggiori collegamenti tra<br />
Lugano e Chiasso. Otto nuove relazioni<br />
FFS permetteranno di completare<br />
l’orario del traffico regionale e garantire<br />
un treno ogni mezz’ora, da e verso tutte<br />
le stazioni situate sulle due linee: Chiasso<br />
– Lugano – Bellinzona e Bellinzona –<br />
Locarno. Grazie alla stretta collaborazione<br />
con il Cantone <strong>Ti</strong>cino vengono gettate<br />
quest’anno le basi per la realizzazione<br />
nel 2005 della S–Bahn TILO.<br />
Più collegamenti significano pure migliori<br />
relazioni con gli altri vettori di trasporto<br />
pubblico di arcobaleno, la Comunità<br />
tariffale <strong>Ti</strong>cino e Moesano. Maggiori relazioni<br />
non bastano però a garantire il<br />
buon funzionamento e la qualità della<br />
catena dei trasporti pubblici. Per realizzare<br />
questo obiettivo sono necessari treni<br />
in orario. Le FFS raggiungono appieno<br />
questo presupposto: nel traffico regionale<br />
infatti, anche grazie alla realizzazione<br />
quest’anno del Centro d’esercizio regionale<br />
(CER <strong>Ti</strong>cino), il 97% dei treni giunge<br />
a destinazione con al massimo 4 minuti<br />
di ritardo, mentre ben l’85% non supera<br />
il minuto.<br />
Le altre novità per i clienti FFS sono rappresentate<br />
da un nuovo collegamento<br />
diretto Chiasso – Zurigo, e da misure<br />
previste contro la sporcizia ed i vandalismi<br />
sui treni regionali.<br />
Da notare anche che con il cambio d’orario,<br />
Trenitalia ha aumentato le relazioni<br />
sulla linea Milano – Seregno – Chiasso.<br />
Inoltre le FFS hanno concluso una nuova<br />
cooperazione con Trenitalia (FS) con l’offerta<br />
„TEE Plan + Spar“, oggi già valida<br />
in Germania e Austria, che offre riduzioni<br />
del 25% per i viaggi nel Belpaese, in<br />
caso di pernottamento nella notte tra<br />
sabato e domenica e acquisto del biglietto<br />
almeno tre giorni prima del primo<br />
giorno di validità.<br />
In <strong>Ti</strong>cino, le FFS stanno concentrando i<br />
propri sforzi per migliorare il livello di<br />
pulizia dei convogli, puntando in particolare<br />
sull’ottimizzazione dei processi organizzativi.<br />
Nel corso del <strong>2004</strong> è prevista l’adozione<br />
di un monitoraggio costante<br />
sulla situazione dei treni regionali e<br />
un’inchiesta di mercato tra i viaggiatori.<br />
Verrà pure riorganizzato il servizio pulizia<br />
nelle carrozze in previsione dell’introduzione<br />
della S–Bahn TILO a partire da<br />
dicembre <strong>2004</strong>. Ad esempio sono previsti<br />
sui treni regionali in corsa, dei team<br />
distaccati di pulizia.<br />
Per quanto concerne gli atti di vandalismo<br />
sul materiale rotabile, le FFS stanno<br />
procedendo alla riverniciatura totale di<br />
alcune carrozze danneggiate dagli sprayer.<br />
In seguito, sul materiale riverniciato,<br />
viene applicato uno strato protettivo che<br />
permette una rapida eliminazione dei<br />
graffiti. Le unità della polizia ferroviaria,<br />
in collaborazione con le polizie comunali,<br />
hanno intensificato i controlli sui convogli<br />
ricoverati nelle stazioni durante la<br />
notte. In primavera è inoltre prevista in<br />
<strong>Ti</strong>cino Business - 01-02/<strong>2004</strong> •22<br />
FFS: potenziato il traffico regionale<br />
con il nuovo orario<br />
Il nuovo orario <strong>2004</strong> delle FFS – in vigore dal 14 dicembre 2003 –<br />
ha quale piatto forte un aumento dell’offerta tra Lugano e Chiasso con otto nuove relazioni regionali.<br />
Sulla linea Chiasso – Lugano – Bellinzona e Bellinzona – Locarno, grazie alla stretta collaborazione<br />
tra Cantone e FFS, i viaggiatori avranno a disposizione un treno regionale ogni mezz’ora.<br />
Comunicato stampa FFS<br />
<strong>Ti</strong>cino una campagna nazionale di sensibilizzazione<br />
indirizzata ai giovani.<br />
È anche attivo un nuovo “orario da porta<br />
a porta”. La novità consiste nel fatto che<br />
nel calcolo del tempo di percorrenza<br />
possono essere inseriti gli indirizzi privati<br />
e professionali e stampate le relative<br />
cartine locali. I vari collegamenti individuali<br />
possono essere scaricati sul PALM.<br />
Per i programmi Windows CE, l’indicazione<br />
dell’orario è adattata alla grandezza<br />
dello schermo. L’orario personale può<br />
essere inoltre scaricato sui portatili, compatibili<br />
con il sistema Java e consultato<br />
fuori dalla rete. Tutte le novità sono disponibili<br />
alla pagina internet<br />
www.ffs.ch/orario. Ogni mese la pagina<br />
host Internet delle FFS registra cinque<br />
milioni di contatti e fa parte dei cinque<br />
siti più visitati in Svizzera.<br />
Per maggiori informazioni consultate il<br />
sito www.ffs.ch.<br />
Ferrovie federali svizzere FFS<br />
Servizio per i media <strong>Ti</strong>cino<br />
Palazzo della Stazione<br />
6500 Bellinzona<br />
Tel. 0512 27 64 98<br />
www.ffs.ch/press<br />
press@ffs.ch
23 • <strong>Ti</strong>cino Business - 01/<strong>2004</strong> Vita dei Soci<br />
Gastroticino: la Federazione<br />
degli esercenti e degli albergatori<br />
in <strong>Ti</strong>cino a 360°<br />
di Lisa Pantini<br />
Gastroticino nasce all’inizio del<br />
secolo scorso, quando alcuni<br />
esercenti di Lugano ed in seguito<br />
provenienti da tutto il cantone<br />
(Sopraceneri e Sottoceneri), si unirono<br />
in una Società Esercenti ed Albergatori<br />
per far fronte ad alcuni problemi insorti.<br />
Il decreto che obbligava i futuri esercenti<br />
a frequentare un corso per l’ottenimento<br />
di un certificato di capacità del 25<br />
novembre 1935 fece in modo che<br />
l’Associazione acquistasse potere e<br />
notorietà, poiché li incaricava dell’organizzazione<br />
di tali corsi.<br />
Il primo corso si tenne all’albergo Dante<br />
di Lugano nel 1938 e da allora sino al<br />
1973 i corsi venivano organizzati annualmente<br />
in tutto il <strong>Ti</strong>cino a turni tra<br />
Lugano, Locarno e Bellinzona.<br />
Fu del Presidente Basilio Pedrini l’idea di<br />
promuovere la costruzione di un centro<br />
professionale degli esercenti, che venne<br />
concretizzata con lo stabile in Via<br />
Gemmo 11 a Lugano nel gennaio del<br />
1974, e con lo svolgimento del primo<br />
corso esercenti. Lo stabile ospita oggi<br />
anche la scuola per apprendisti cuochi,<br />
nonché il segretariato di Gastroticino –<br />
nel quale lavorano 12 persone – e la<br />
cassa AVS Gastrosuisse.<br />
Gastroticino è parte di Gastrosuisse,<br />
l’associazione mantello a livello svizzero<br />
che raggruppa le 26 sezioni ed unisce<br />
circa 21’000 membri. A livello cantonale<br />
essa conta circa 1’600 soci, è la più grande<br />
associazione economica padronale<br />
dell’industria esercentesca ed alberghiera,<br />
che arriva ad ottenere un complessivo<br />
giro d’affari di circa 2 miliardi di franchi,<br />
ed occupa circa 25’000 dipendenti<br />
in tutto il settore. Essa rappresenta l’isti-<br />
tuzione nella quale esercenti<br />
ed albergatori dovrebbero<br />
identificarsi, e alla quale possono<br />
far capo per qualsiasi<br />
problema dovessero avere.<br />
Gastroticino è vitale per i<br />
propri soci: vuole non solo<br />
dare il massimo ad essi per<br />
far sì che il settore turistico<br />
degli esercenti venga riconosciuto<br />
come tale, ma anche<br />
offrire una consulenza personale<br />
in vari campi (giuridica,<br />
su questioni sociali, sui<br />
contratti di locazione, ecc.)<br />
come valore aggiunto.<br />
Gastroticino si compone di 5<br />
sezioni regionali (Gastro Tre<br />
Valli, Gastro Bellinzona,<br />
Gastro Lago Maggiore e<br />
Valli, Gastro Lugano e Gastro<br />
Mendrisiotto). Gli obiettivi<br />
che l’Associazione si prefigge<br />
sono quelli di difendere,<br />
promuovere e migliorare gli<br />
interessi, l’immagine e la<br />
prosperità della categoria, la<br />
considerazione professionale,<br />
la solidarietà e la collaborazione<br />
tra soci, la partecipazione<br />
alla vita sociale ed economica<br />
del Paese.<br />
Gastroticino è anche attenta all’ambiente<br />
ed “ecologicamente all’avanguardia”:<br />
ha infatti promosso un progetto di rinnovamento<br />
dello stabile con delle soluzioni<br />
innovative nel campo del risparmio<br />
energetico. È così stata insignita del<br />
premio Solar 91 (European Solar Prize)<br />
nel 1997 per aver attuato un sistema di<br />
produzione di energia elettrica attraver-<br />
Claudio Belloli, Presidente Gastroticino<br />
so impianti solari, che sono stati integrati<br />
nei parapetti della facciata sud dello<br />
stabile.<br />
Oggi Gastroticino è l’unico intermediario<br />
tra il Cantone e gli esercenti ticinesi,<br />
per quanto riguarda la riforma della<br />
Legge sugli esercizi pubblici del 21<br />
dicembre 1994 (Les pubb), dato che<br />
l’Amministrazione cantonale ha contattato<br />
l’Associazione per creare un ponte
Vita dei Soci<br />
unico tra le due parti che sappia mediare<br />
e sia rappresentativo di tutti gli esercenti<br />
ticinesi.<br />
Inoltre nel novembre 2001 Gastroticino<br />
ha istituito, un codice professionale e<br />
deontologico, che illustra i principi professionali<br />
della categoria. Esso è composto<br />
da 24 articoli, che gli associati<br />
dovrebbero rispettare per far regnare<br />
serietà e professionalità nel locale. Tutti<br />
i soci hanno ricevuto un adesivo da<br />
apporre sull’uscio dell’esercizio in<br />
modo da rendere partecipe il cliente del<br />
fatto che l’esercente opera in un<br />
ambiente controllato.<br />
Questo provvedimento si pone come<br />
tutela per gli esercenti. Il codice è stato<br />
inserito nel messaggio inviato al<br />
Consiglio di Stato lo scorso febbraio,<br />
assumendo che anche le associazioni di<br />
categoria possono effettuare dei regolari<br />
controlli presso gli esercizi pubblici.<br />
Ed è proprio in questo che la legge<br />
dovrebbe cambiare: innanzitutto per<br />
quanto riguarda la possibilità di effettuare<br />
dei controlli da parte di associazioni<br />
private, in secondo luogo la diminuzione<br />
dell’età di vendita di alcolici dai 18 ai<br />
16 anni per vino e birra.<br />
Quest’Associazione dà anche una forte<br />
considerazione alla formazione: nell’ambito<br />
del promovimento economico e<br />
turistico, dettato anche della Les pubb<br />
del 21 dicembre 1994, il Cantone assume<br />
la formazione professionale degli<br />
esercenti assicurandone il finanziamento.<br />
Gastroticino è stata designata quale<br />
organizzatrice dei corsi per l’ottenimento<br />
del certificato di capacità.<br />
Gastroticino ha istituito questi corsi che<br />
prevedono due diversi tipi di certificati:<br />
il <strong>Ti</strong>po I richiesto per la gerenza di tutti<br />
gli esercizi pubblici, ottenibile con un<br />
periodo di pratica a tempo pieno in<br />
Svizzera di otto mesi, presso un esercizio<br />
pubblico il cui gerente abbia almeno<br />
tre anni d’esperienza; ed il <strong>Ti</strong>po II, certificato<br />
che serve per la gerenza di esercizi<br />
pubblici specifici quali: mescite,<br />
capanne alpine, case di cura, mense<br />
aziendali e scolastiche, ecc. per il quale<br />
non è necessario un periodo di pratica.<br />
Questi corsi durano 65 giorni e si tengono<br />
nelle aule dello stabile di Via<br />
Gemmo 11.<br />
Oltre a ciò, Gastroticino propone anche<br />
una ricca varietà di corsi d’aggiornamento<br />
settoriali per gerenti e soci (tra cui si<br />
notano: Psicologia della vendita, Pronto<br />
soccorso di base, Marketing del perso-<br />
nale, Servizio, Igiene, ecc.) e<br />
di cucina aperti anche al<br />
pubblico (come ad esempio:<br />
Cucina regionale lombarda,<br />
Pizza, Gnocchi, Pasta fresca,<br />
Cucina giapponese, ecc.).<br />
Questi corsi sono organizzati<br />
grazie ad un accordo stipulato<br />
in collaborazione con<br />
“La cucina italiana”, nota rivista<br />
mensile italiana del settore.<br />
L’organo ufficiale di informazione<br />
di Gastroticino è il settimanale<br />
domenicale “Il<br />
Caffè”. Nacque nel 1994 dall’allora<br />
giornale degli esercenti<br />
albergatori <strong>Ti</strong>cino<br />
“Geat”, da un cambiamento<br />
ed ampliamento del target di<br />
riferimento, portando così<br />
l’attenzione su tutti i problemi<br />
dell’industria alberghiera.<br />
“Il Caffè” è anche organo di<br />
informazione di interesse<br />
culturale, turistico, economico<br />
e di attualità. Da quindicinale<br />
per il tempo libero,<br />
è successivamente e progressivamente<br />
diventato un<br />
punto d’incontro per varie<br />
associazioni che operano nel turismo.<br />
Oggi il giornale è distribuito gratuitamente<br />
nelle stazioni, in bar e ristoranti e<br />
nei grandi magazzini del Cantone; ed ha<br />
una tiratura di 41’250 copie.<br />
Un secondo media partner è il trimestrale<br />
“Ristora Magazine”, rivista che<br />
propone spunti, interviste, trend, promozioni<br />
di eventi, approfondimenti,<br />
ecc. per gli esercenti, per il settore<br />
alberghiero, turistico e per tutti gli interessati.<br />
La tiratura del primo numero è<br />
stata di 3’000 copie, e al secondo numero<br />
è aumentata a 3’700, riscuotendo un<br />
enorme successo nel target di riferimento.<br />
“Ristora Magazine” è anche il mezzo di<br />
supporto della manifestazione biennale<br />
“Ristora<strong>Ti</strong>”, la fiera specifica del settore<br />
della ristorazione professionale e della<br />
hôtellerie, svoltasi per la prima volta nel<br />
2002 a Bellinzona, la manifestazione<br />
riscosse un enorme successo con circa<br />
15’000 visitatori per una fiera che occupava<br />
uno spazio espositivo di 3’000 m 2 .<br />
La prossima edizione è prevista per<br />
marzo <strong>2004</strong>, presso l’Espocentro di<br />
Bellinzona, con molte novità rispetto<br />
alla prima edizione, a cominciare dal-<br />
<strong>Ti</strong>cino Business - 01-02/<strong>2004</strong> •24<br />
Fabio Bernaschina, Segretario – Direttore<br />
l’aumento della superficie espositiva<br />
che sarà raddoppiata. “Ristora<strong>Ti</strong><br />
Magazine” funge da ponte di contatto<br />
tra la manifestazione e il pubblico.<br />
L’evento presenta le grandi innovazioni<br />
del settore, le nuove tendenze, le mode,<br />
che sulla rivista sono riprese. Di rilievo<br />
sarà anche il “Premio Ristora” in collaborazione<br />
con Grünenfelder SA, alla<br />
seconda edizione, la cui serata finale si<br />
terrà in concomitanza con la serata finale<br />
di “Ristora<strong>Ti</strong>”.<br />
Nella prima edizione, tenutasi tra maggio<br />
e giugno del 2003, sono stati premiati<br />
cuochi creativi che hanno voluto<br />
ideare nuove ricette per la gastronomia<br />
ticinese. I partecipanti appartenevano a<br />
tutte le categorie di esercizio del territorio<br />
ticinese. Il concorso per il prossimo<br />
anno prevede molte novità e nuovi criteri<br />
di valutazione.<br />
Gastroticino è presente anche ad altre<br />
importanti manifestazioni, tra cui ad<br />
esempio “Sapori e Saperi”, la rassegna<br />
agroalimentare promossa dal<br />
Dipartimento Finanze ed Economia<br />
Sezione Agricoltura, tenutasi, nella sua<br />
seconda edizione, dal 20 al 22 settembre<br />
2003 al Mercato Coperto di Mendrisio.
25 • <strong>Ti</strong>cino Business - 01-02/<strong>2004</strong> Vita dei Soci<br />
Ristora<strong>Ti</strong> e RistoWine <strong>2004</strong><br />
Si terrà dal 5 al 9 marzo <strong>2004</strong> la seconda edizione di Ristora<strong>Ti</strong>, la manifestazione organizzata da Isicom<br />
SA in collaborazione con Gastroticino e <strong>Ti</strong>cino Turismo, presso l’Espocentro a Bellinzona.<br />
Ristora<strong>Ti</strong> presenta un’esposizione di prodotti e servizi destinati al mondo della ristorazione professionale e<br />
dell’hôtellerie come vetrina per tutti gli operatori del settore per conoscere le novità in fatto di nuove attrezzature,<br />
tendenze e prodotti.<br />
Quest’anno verrà presentata anche RistoWine, la novità dell’evento: un salotto del vino e dei distillati, dove<br />
in un’ampia area interamente dedicata al vino, si potranno conoscere, degustare ed apprezzare vini e distillati<br />
provenienti da tutto il mondo.<br />
La manifestazione, svoltasi per la prima volta nel 2002, ottenne un enorme successo sia come affluenza di<br />
pubblico sia dal punto di vista degli operatori, con 15'000 i visitatori , provenienti in parte anche da oltre<br />
Gottardo e dalla Regione Insubrica, dei quali più del 50% operatori ticinesi del settore.<br />
Ristora<strong>Ti</strong> raggruppa i professionisti del settore in un’unica area espositiva, con le seguenti categorie: alimenti<br />
e bevande, arredamento, attrezzature, formazione, forniture alberghiere, impianti e servizi.<br />
Verranno offerti laboratori del gusto, conferenze, forum, incontri, organizzati dalle varie associazioni di<br />
categoria e dalle aziende partecipanti.<br />
Maggiori informazioni sulla manifestazione: Tel. +41 91 682 49 37, Fax +41 91 682 49 38,<br />
oppure sul sito www.isicom.ch, o inviando un e-mail a info@isicom.ch.<br />
L’organizzazione di Gastroticino è composta<br />
da un Consiglio Direttivo, un<br />
Consiglio d’Amministrazione e<br />
un’Assemblea dei Delegati che opera tramite<br />
il Segretariato.<br />
Sono membri del Consiglio Direttivo:<br />
Claudio Belloli, Presidente<br />
Alfredo Carmine, Vice presidente<br />
Marco Huber, Cassiere<br />
Tullio Merizzi, Membro<br />
Mattia Manzocchi, Membro<br />
Sono membri del Segretariato:<br />
Fabio Bernaschina, Segretario - Direttore<br />
Mirco Pucci, Contabile<br />
Scala della produttività per posto lavoro:<br />
INDUSTRIA<br />
Agricoltura<br />
Gastronomia<br />
Edilizia<br />
Ramo assicurativo<br />
Chimica-farmaceutica<br />
Rachele Kuster, Segretaria formazione<br />
professionale<br />
Diana Spielmann, Segretaria direzione<br />
Mara Caratti, Responsabile della<br />
Formazione Gastrosuisse<br />
Roberta Martines, Apprendista<br />
Sono invece membri del Consiglio<br />
d’Amministrazione:<br />
Michele Gabuzzi, Walo Weidmann,<br />
Giorgio Genucchi, Cesare Defanti, Aris<br />
Balmelli, Gianfranco Perazzi, Giuseppe<br />
Lupi ed Antonio Cavadini.<br />
Infine, sono membri onorari Enrico<br />
Balestra, Celeste Berini, Mario Boneff,<br />
Mathis Bremy, Franco Del Curto, Fausto<br />
40’000 CHF<br />
50’000 CHF<br />
80’000 CHF<br />
225’000 CHF<br />
300’000 CHF<br />
Quattrini, Roberto Unternährer e Sergio<br />
Willimann.<br />
Maggiori informazioni sono ottenibili<br />
consultando il sito web www.gastroticino.ch,<br />
inviando una mail a info@gastroticino.ch,<br />
oppure ancora su www.ristoramagazine.ch.<br />
Gastroticino<br />
Via Gemmo 11<br />
Casella postale 70<br />
6903 Lugano<br />
Tel. +41 91 961 83 11<br />
Fax +41 91 961 83 25<br />
0 50’000 100’000 150’000 200’000 250’000 300’000 350’000<br />
CHF<br />
(dati ricavati dall’articolo del C.N. Rolf Schweiger “Die Verantwortung des Freisinns”, Finanz und Wirschaft nr.97)
Vita dei Soci<br />
Coiffure SUISSE ha dietro si sé una<br />
lunga storia fatta di successo,<br />
creatività e professionalità, che è<br />
sempre intenta a migliorare.<br />
La storia di coiffure SUISSE (a livello<br />
svizzero) comincia in un passato molto<br />
lontano: il 7 dicembre 1887 quando due<br />
parrucchieri lucernesi decisero di fondare<br />
l’ “Associazione parrucchieri e chirurghi”.<br />
La nascita dell’Associazione fu<br />
dettata dalla necessità di tutelare gli<br />
interessi della categoria nei confronti<br />
della tassa su profumi e profumieri. Nel<br />
1888 a Berna si svolgeva la prima<br />
Assemblea, che approvava già il primo<br />
regolamento d’apprendistato, ed i delegati<br />
diedero il loro sostegno per la creazione<br />
della prima Scuola Cantonale per<br />
parrucchieri.<br />
A livello svizzero quella dei parrucchieri<br />
è sicuramente una delle associazioni di<br />
categoria tra le più vecchie e che vanta<br />
un’esperienza ed una storia esemplari.<br />
Questa associazione si è anche dotata di<br />
uno Contratto Collettivo di Lavoro<br />
(CCL) che risulta essere, oltre che uno<br />
dei primi importanti traguardi realizzati,<br />
uno dei primi contratti collettivi del territorio<br />
nazionale; esso viene costantemente<br />
aggiornato e rivisto alle richieste<br />
attuali.<br />
L’Associazione si prefigge la tutela dell’immagine<br />
e la difesa degli interessi<br />
della categoria, nonché divulgare ed<br />
accrescere la professionalità dei parruc-<br />
chieri, far avanzare la formazione degli<br />
apprendisti, quella continua e la maestria.<br />
Per quanto concerne invece il <strong>Ti</strong>cino,<br />
l’Associazione venne fondata nel 1940<br />
con il nome “Associazione <strong>Ti</strong>cinese dei<br />
Padroni Parrucchieri”, benché già nel<br />
1800 si ha storia che i maestri parruc-<br />
<strong>Ti</strong>cino Business - 01-02/<strong>2004</strong> •26<br />
Nuovo centro di formazione<br />
per coiffure SUISSE Sezione Unica <strong>Ti</strong>cino:<br />
tra innovazione e storia<br />
È stata inaugurata nel settembre 2003 a Giubiasco la nuova sede del Centro professionale,<br />
che è motivo di orgoglio e innovazione per l’Associazione, nonché di un futuro particolarmente ricco,<br />
soprattutto dal punto di vista della qualità professionale.<br />
Nell’intervista la Presidente, la Signora Rosy Albanese, racconta la sua storia<br />
e come si è giunti al nuovo centro professionale.<br />
di Lisa Pantini<br />
All’inaugurazione del Centro Professionale a Giubiasco, il 29 settembre 2003 erano presenti da sin.: l’On.<br />
Gabriele Gendotti, la Presidente di coiffure SUISSE Sezione Unica <strong>Ti</strong>cino Rosy Albanese, il Presidente SSIC Edo<br />
Bobbià ed direttore DFP Vincenzo Nembrini.<br />
chieri si unirono per definire e risolvere<br />
insieme alcuni aspetti pratici, come il<br />
listino prezzi, gli orari d’apertura, ecc.,<br />
ma non erano svelati il sapere e le tecniche<br />
di lavoro, custodite gelosamente.<br />
Nel 1994 si decise la fusione della associazioni<br />
dei maestri parrucchieri regionali<br />
in un’unica Associazione cantonale.
27 • <strong>Ti</strong>cino Business - 01-02/<strong>2004</strong> Vita dei Soci<br />
Con i suoi 63 anni di attività, coiffure<br />
SUISSE Sezione Unica <strong>Ti</strong>cino conta oggi<br />
211 soci ed una massa salariale di circa 8<br />
milioni di franchi.<br />
Il nuovo centro di formazione è un<br />
fiore all’occhiello quale “culla del futuro”<br />
della professione anche a livello<br />
svizzero.<br />
I soci possono appoggiarsi alla consulenza<br />
dell’Associazione, operativa attraverso<br />
il Segretariato, per qualsiasi questione.<br />
È una struttura che si occupa<br />
della gestione e di dare assistenza agli<br />
affiliati, nonché offrire servizi competitivi<br />
(come una Cassa compensazione<br />
nazionale a Berna) e contratti assicurativi<br />
vantaggiosi.<br />
Oltre a ciò offre anche dei corsi particolari<br />
come quelli di moda e di gestione<br />
(oneri sociali, gestione del negozio,<br />
ecc.).<br />
L’organigramma attuale di coiffure<br />
SUISSE Sezione Unica <strong>Ti</strong>cino è composto<br />
da un Assemblea dei soci (l’organo<br />
che prende le decisioni di principi e<br />
procede alle nomine), dal Comitato<br />
Cantonale (che prepara le decisioni<br />
dell’Assemblea dei soci, provvede alla<br />
loro esecuzione, prende decisioni su<br />
proposta delle commissioni e della<br />
Segreteria Cantonale, dirige e coordina),<br />
dalla Segreteria Cantonale (che si<br />
occupa dell’organizzazione amministrativa<br />
e della contabilità), e dalla<br />
Direzione. In seno alla Direzione operano<br />
6 organi: la Cassa Assegni Famigliari,<br />
la Commissione Apprendisti ed Esami, il<br />
Fondo Riqualificazione Professionale,<br />
l’Organo di Revisione, la Commissione<br />
di Gestione e la Sezione Formazione<br />
Professionale per adulti.<br />
Sono membri della Direzione<br />
dell’Associazione Rosy Albanese,<br />
Presidente, Senerella Mionozzo, Vice<br />
Presidente, Eugenio Capocasale,<br />
Membro di direzione e Walter Tesolat,<br />
Presidente della Commissione<br />
Apprendisti.<br />
Dopo otto anni di presidenza, Rosy<br />
Albanese si ritiene soddisfatta dell’esperienza<br />
vissuta, “l’evoluzione di questi<br />
anni” dice, “ha portato all’Associazione<br />
un’ottima qualità professionale, facendole<br />
ottenere una immagine di alta professionalità<br />
ed attenzione al giovane ed<br />
al suo percorso formativo. La gente oggi<br />
è molto informata e di conseguenza<br />
esige che anche i parrucchieri lo siano,<br />
sia dal punto di vista culturale, sia da<br />
quello professionale. È per questo che<br />
alla nostra Associazione sta così a cuore<br />
la formazione e il livello di quest’ultima;<br />
ed un nuovo Centro di formazione rappresenta<br />
quest’ottica al meglio”.<br />
coiffure SUISSE dedica tempo e ricerca<br />
alla formazione dei propri giovani ed ha<br />
messo quest’obiettivo al primo posto<br />
tra i suoi fini. A questo si aggiungono la<br />
formazione continua, la riqualifica professionale<br />
e la maestria. <strong>Ti</strong>ene vari corsi<br />
che vanno dalle pettinature, al trucco<br />
di base, alla manicure, alle tecniche di<br />
taglio, alle tecniche di taglio per uomo,<br />
ecc. così come giornate a tema come la<br />
Giornata moda total look, e manifestazioni<br />
come il concorso Ricciolo d’oro,<br />
un concorso aperto a tutte le parrucchiere<br />
e parrucchieri. Questa manifestazione,<br />
molto sentita, permette ai giovani<br />
di affermarsi con i propri lavori esprimendo<br />
tutta la loro creatività e fantasia.<br />
La prossima edizione avrà luogo il 7<br />
marzo al Palazzotto Fevi a Locarno. In<br />
collaborazione con i quattro principali<br />
sponsor dell’Associazione, che sono<br />
Schwarzkopf, Wella, l’Oréal e Goldwell,<br />
che costituiscono anche una grande<br />
rete di partnership per l’intrattenimento<br />
di relazioni commerciali e sponsorship.<br />
L’Associazione forma attualmente 160<br />
apprendisti su tre anni, con 120 maestri<br />
di tirocinio.<br />
“L’Associazione deve cercare di stimolare<br />
maggiormente i professionisti affin-<br />
La sede di coiffure SUISSE a Giubiasco<br />
ché si impegnino a divenire maestri di<br />
tirocinio per garantire a tutti un buon<br />
posto di lavoro ed un insegnamento di<br />
alta qualità” afferma Rosy Albanese.<br />
Questa professione non presenta una<br />
distinzione in fatto di sesso. Ci sono<br />
molte ragazze, è vero, ma vi è un avvicinamento<br />
anche dalla parte dei ragazzi.<br />
Se si compara la situazione di mercato<br />
con quella del passato si vedrà che vi è<br />
stato un abbassamento netto del numero<br />
di apprendisti, infatti negli anni ’70 –<br />
’80 vi erano circa 300 alunni in formazione.<br />
Questa scrematura è dovuta innanzitutto<br />
ad un innalzamento dello standard di<br />
qualità delle capacità professionali (il<br />
parrucchiere non deve solo saper tagliare<br />
i capelli, deve saperlo fare bene e<br />
deve saper intrattenere delle ottime<br />
relazioni sociali con i clienti), ad una<br />
saturazione del mercato per l’esiguo<br />
numero di maestri di tirocinio presenti<br />
ed al calo demografico generale a cui si<br />
è assistito in questi anni.<br />
Il tirocinio dura tre anni, dopo i quali<br />
viene ottenuto l’attestato federale di<br />
capacità. Il perfezionamento professionale<br />
è possibile attraverso determinate<br />
specializzazioni (ad esempio una specializzazione<br />
in un’altra tecnica – taglio,<br />
trapianto di capelli, ecc. –, in diversi settori<br />
di attività –saloni in stazioni ferroviarie,<br />
in località turistiche, presso ospedali,<br />
ecc. –, l’esame professionale supe-
Vita dei Soci<br />
riore per la maestria, ecc.). Il nuovo centro<br />
di formazione, dopo quello inaugurato<br />
nel 1976 sempre a Giubiasco in via<br />
Linoleum 14, ha avuto un cammino<br />
caratterizzato da 5 tappe significative:<br />
nel 2000 – 2001 è stato visto il progetto<br />
preliminare, nel dicembre 2002 è stata<br />
concessa la notifica di costruzione, nell’aprile<br />
2003 arriva la delibera per l’esecuzione<br />
dei lavori, durante i mesi di<br />
maggio e giugno, e finalmente il 7 luglio<br />
sono iniziati i corsi di formazione.<br />
Inoltre è molto importante notare che<br />
coiffure SUISSE Sezione Unica <strong>Ti</strong>cino<br />
sta avvalendosi della certificazione<br />
EduQua, con le nuove direttive per formatori<br />
di adulti, e risulta essere una<br />
delle poche a livello ticinese.<br />
coiffure SUISSE è anche presente su<br />
altri fronti: nel 2001 è stato organizzato<br />
un corso per la maestria – che mette in<br />
luce l’importanza del ruolo formativo –;<br />
ogni anno inoltre si svolge la manifestazione<br />
Espoprofessioni, nella quale<br />
l’Associazione è molto attiva, non solo<br />
con uno stand, ma presentando anche<br />
uno show.<br />
Nell’ambito della beneficenza, all’inizio<br />
di dicembre 2003, coiffure SUISSE ha<br />
aderito a Telethon: i giovani parrucchieri<br />
si sono messi a disposizione in due<br />
piazze ticinesi<br />
(Locarno e Lugano) e<br />
con lo slogan<br />
“Illumina la tua testa<br />
con una mèche e<br />
porta un sorriso di<br />
speranza” hanno eseguito<br />
sulla popolazione<br />
delle mèches per<br />
un prezzo simbolico,<br />
che poi è stato devoluto<br />
interamente alla<br />
ricerca.<br />
È sempre nel recente<br />
passato che l’Associazione ha contribuito<br />
alla realizzazione, in collaborazione<br />
con il Centro di dialettologia e di etnografia<br />
di Bellinzona (www.ti.ch/cde), di<br />
un volume della collana “Le voci” intitolato<br />
“Barba, baffi, capelli”.<br />
La rivista ufficiale mensile è “Swiss hair”<br />
che presenta le tendenze e le novità del<br />
momento, con una parte “Shop” dedicata<br />
agli annunci. Le parrucchiere ed i parrucchieri<br />
sono gli specialisti della cura e<br />
dell’abbellimento della cute e dei capelli.<br />
Offrono la loro consulenza ai clienti<br />
TI IMPIEGO SA<br />
L’esperto ticinese in risorse umane<br />
<strong>Ti</strong>cino Business - 01-02/<strong>2004</strong> •28<br />
NOVITA’ <strong>2004</strong><br />
ed alle clienti consigliando il taglio più<br />
adatto. Sono creativi ed estrosi, sono<br />
degli artisti. Devono saper cogliere le<br />
esigenze e le caratteristiche dell’individuo,<br />
facendolo sentire a proprio agio.<br />
“Il parrucchiere oggi è visto come un<br />
artista, ma un artista di alta qualità. È un<br />
professionista che ha un ottima immagine<br />
presso i suoi clienti, è informato dei<br />
trend più “in” del momento perché si<br />
aggiorna di continuo ed è consapevole<br />
della società in cui vive.” conclude la<br />
Presidente Rosy Albanese.<br />
La <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong> si congratula con coiffure<br />
SUISSE Sezione Unica <strong>Ti</strong>cino per i risultati<br />
ottenuti, e le augura un futuro ricco<br />
di successo.<br />
coiffure SUISSE Sezione Unica <strong>Ti</strong>cino<br />
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STEFANO NUSSBAUMER, 44 anni<br />
Ho maturato un’esperienza di oltre 15 anni di lavoro nel settore informatico ed amministrativo in <strong>Ti</strong>cino. Nel settore<br />
informatico ho scritto numerose procedure software per soddisfare le esigenze più svariate, dal ramo logistico<br />
a quello sportivo. Ho lavorato soprattutto in ambiente DOS e Windows, e tra i miei lavori più apprezzati,<br />
vi sono programmi di migrazione dati tra grossi sistemi ed ambiente PC, con interfacce Basic e Visual Basic.<br />
La mia esperienza sulla linea Microsoft Office mi ha premesso di insegnare e condurre corsi di formazione<br />
presso alcune tra le più grosse e rinomate aziende del <strong>Ti</strong>cino. Sarei interessato ad un’occupazione nella quale<br />
si possa coniugare entusiasmo ed ottimismo, onestà e precisione.Sono disponibile a qualsiasi lavoro sia di tipo<br />
impiegatizio che segretariale. Inglese e francese buoni, tedesco e spagnolo essenziali. Non ho ostacoli nell’apprendere,<br />
e neanche a muovermi e viaggiare. Disponibilità immediata.<br />
Contatto: stefanonuss@hotmail.com oppure Natel: +39 347 043 18 95
• Dati Media<br />
Da decenni la <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong> persegue una politica di informazione e<br />
vigilanza sui fatti dell’economia ticinese. I soci e gli abbonati<br />
vengono informati con articoli mirati sull’evoluzione dell’economia,<br />
della politica e delle normative in genere. Questo<br />
mezzo di comunicazione permette di informare l’imprenditore<br />
ticinese sulle opportunità per conoscere nuovi mercati, sulle<br />
procedure in consultazione, sui temi in votazione e sui corsi di<br />
formazione.<br />
<strong>Ti</strong>cino Business intende fungere da cassa di risonanza di quella<br />
che la <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong> ritiene essere una buona politica economica,<br />
aperta ed evolutiva, in completa indipendenza di giudizio, aldilà<br />
delle fazioni politiche, ed intervenire più incisivamente sugli<br />
eventi che ci toccano.<br />
Ringraziamo gli inserzionisti che, grazie alla loro pubblicità,<br />
sostengono un’azione concreta a favore dell’economia ticinese.<br />
ORGANO UFFICIALE:<br />
FORMATO / PREZZI D’INSERZIONE<br />
Grandezza Formato (larghezza x altezza) Prezzo base (bianco/nero) Prezzo base (quadricromia)<br />
(IVA 7,6% esclusa) (IVA 7,6% esclusa)<br />
1/1 pagina SP 180 x 260 mm 1˙200.– 1˙600.–<br />
PV 210 x 297 mm<br />
1/2 pagina verticale SP 88 x 260 mm 600.– 1˙850.–0<br />
1/2 pagina orizzontale SP 180 x 125 mm 600.– 1˙850.–0<br />
1/4 pagina verticale SP 88 x 125 mm 350.– 1˙500.–0<br />
1/4 pagina orizzontale SP 180 x 60 mm 350.– 1˙500.–0<br />
1/8 pagina SP 88 x 60 mm 200.– 1˙300.–0<br />
Posizione in pagina testo<br />
1 colonna SP 60 x 260 mm 450.– 1˙600.–0<br />
Pagine di copertina<br />
2ª SP 180 x 260 mm 1˙700.–<br />
3ª SP 180 x 260 mm 1˙700.–<br />
4ª PV 210 x 297 mm 1˙800.–<br />
RIBASSO DI RIPETIZIONE TIRATURA MESI D’APPARIZIONE<br />
03 volte 5% 2˙500 copie febbraio maggio settembre dicembre<br />
06 volte 8% marzo giugno ottobre<br />
10 volte 10% aprile luglio novembre<br />
INDIRIZZI<br />
Editore: <strong>Cc</strong>ia -<strong>Ti</strong>, casella postale 2378, 6901 Lugano<br />
Redattore responsabile: Aldo Stoffel - Tel 091 911 51 14 - stoffel@cci.ch<br />
Stampa: La Buona Stampa, via Fola, 6963 Pregassona<br />
Pubblicità: Pubblicità Sacchi - Edizioni Tecniche & Commerciali - Stabile Violino - Via Cantonale 34a,<br />
casella postale 558 - 6928 Manno, Tel. 091 600 20 70 - Fax 091 600 20 74 - info@pubblicitasacchi.ch<br />
SP: specchio pagina<br />
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90 e 170 g/m 2 Retino 60 l/cm Adobe Illustrator 9.0, 10.0 2 punti metallici<br />
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Adobe Photoshop 5.0, 6.0<br />
È<br />
opinione abbastanza diffusa che la<br />
Svizzera sia un paese ricco, sano<br />
economicamente, con istituzioni<br />
solide ed efficienti. E siamo anche i campioni<br />
del mondo in democrazia.<br />
Di questo sono convinti anche i nostri<br />
concittadini. Così almeno è stato per<br />
anni. Con valide ragioni, questo ruolo<br />
virtuoso del nostro Paese è diventato<br />
parte integrante della nostra cultura, è<br />
l’immagine che abbiamo di noi stessi:<br />
quella di un paese che, basandosi sulla<br />
istituzionalizzazione del consenso, ha<br />
raggiunto in passato un meritato e invidiato<br />
benessere.<br />
Pur non volendo fare un discorso politico,<br />
constato però che da un po’ di<br />
S<br />
Come riformare il modello svizzero<br />
di Franco Ambrosetti, Presidente <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong><br />
tempo si accumulano voci critiche verso<br />
questo modello, detto anche il modello<br />
svizzero, il quale, bisogna ammetterlo,<br />
ormai sembra essere in crisi.<br />
Se negli ultimi dieci anni e più, la<br />
Svizzera è scesa di alcuni gradini nella<br />
graduatoria dei Paesi con più benessere,<br />
vuol dire che il problema è di struttura,<br />
sicché, in qualche modo, riguarda il<br />
nostro modello di concordanza a tutti i<br />
costi. Da noi il consenso è più importante<br />
della crescita! E questo ha conseguenze<br />
ovvie. Sulla carta siamo sempre<br />
un Paese ricco, ma un franco guadagnato<br />
in Svizzera permette di acquistare<br />
meno che negli stati che ci circondano.<br />
Continua a pagina 3<br />
Un forte Sì alla “Mobilità su misura”<br />
i è costituito in <strong>Ti</strong>cino il comitato<br />
cantonale “Sì alla mobilità su misura”<br />
in vista della votazione popolare del<br />
prossimo 8 febbraio sul controprogetto<br />
all’iniziativa “Avanti”. Al comitato hanno<br />
aderito i consiglieri agli Stati Filippo<br />
Lombardi e Dick Marty, e i consiglieri<br />
nazionali Laura Sadis, Fulvio Pelli, Fabio<br />
Abate e Attilio Bignasca.<br />
Il controprogetto, se verrà accettato dal<br />
popolo, segnerà in modo decisivo la politica<br />
dei trasporti, su gomma e su rotaia,<br />
per i prossimi decenni. Per il nostro<br />
Cantone la sua approvazione assume<br />
un’importanza del tutto particolare, poiché<br />
fornirà le basi legali per realizzare<br />
finalmente il secondo tunnel autostradale<br />
del San Gottardo. L’8 febbraio è, dunque,<br />
un appuntamento cruciale con due chiari<br />
di Alessio Del Grande<br />
obiettivi per il futuro del <strong>Ti</strong>cino: l’approvazione<br />
del controprogetto e l’impegno a<br />
sventare tutte le manovre dilatatorie per<br />
rinviare ancora la costruzione della seconda<br />
galleria. Un pericolo quest’ultimo di<br />
cui ci sono stati già inquietanti segnali con<br />
le dichiarazioni di alti funzionari del<br />
Datec, il Dipartimento federale dei trasporti.<br />
Per il Datec, difatti, il raddoppio del<br />
Gottardo non è una priorità.<br />
SÌ<br />
ALLA MOBILITÀ<br />
votazione 8 febbraio <strong>2004</strong><br />
Continua a pagina 6<br />
News della <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong><br />
Sommario<br />
Strong opinions + Contromano<br />
Un forte Sì alla “Mobilità<br />
su misura”<br />
Senza il secondo tunnel del<br />
Gottardo, il <strong>Ti</strong>cino resterà isolato<br />
• Agenda <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong> pag. 11<br />
• Un dialogo intenso<br />
fra banche e PMI pag. 12<br />
• Dedichiamo energie alla<br />
internazionalizzazione<br />
delle imprese pag. 13<br />
• Forte impatto economico<br />
in <strong>Ti</strong>cino di AlpTransit pag. 15<br />
• Visita al cantiere AlpTransit pag. 16<br />
• Accordo di cooperazione<br />
tra <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong> e TI IMPIEGO SA pag. 17<br />
•<br />
Dicembre 2003<br />
pag. 19<br />
• Una buona reputazione<br />
fa bene al business pag. 24<br />
• Premio ASPAN 2003 pag. 26<br />
• Associazione <strong>Ti</strong>cinese<br />
Negozianti di Vino e<br />
Vinificatori - ATNVV pag. 28<br />
• I più amati di casa Rapelli pag. 32<br />
• Gestione espatriati:<br />
mobilità internazionale pag. 33<br />
• Nuova commissione cantonale<br />
per la formazione<br />
nel commercio pag. 34<br />
• Schede IFCAM pag. 36<br />
• Manuale delle regole<br />
d’origine autonome pag. 36<br />
• Contatti d’affari pag. 37<br />
• Fiere internazionali pag. 38
News Dati della Media <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong><br />
<strong>2004</strong><br />
Nel mese di gennaio+febbraio marzo aprile maggio giugno<br />
luglio+agosto settembre ottobre novembre dicembre<br />
Formati e prezzi delle inserzioni (IVA 7,6% esclusa) Bianco/Nero Quadricromia<br />
Materiale fornito per la stampa Film positivo<br />
Dischetto<br />
Originale da riprodurre<br />
Eseguire a nuovo (lavoro fatturato a parte)<br />
Ditta<br />
Persona di contatto<br />
Indirizzo per la fattura<br />
1/1 (pagine interne) 1’200.– 1’600.–<br />
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PV 210 x 297 mm<br />
1/2 (pagine interne) 600.– 850.–<br />
SP 88 x 260 mm (verticale)<br />
SP 180 x 125 mm (orizzontale)<br />
1/4 (pagine interne) 350.– 500.–<br />
SP 88 x 125 mm (verticale)<br />
SP 180 x 60 mm (orizzontale)<br />
1/8 (pagine interne) 200.– 300.–<br />
SP 88 x 60 mm<br />
1 Colonna (pagine interne) 450.– 600.–<br />
SP 60 x 260 mm<br />
1/1 pagina di copertina: 2 a , 3 a pagina 1’300.– 1’700.–<br />
4 a pagina 1’400.– 1’800.–<br />
SP 180 x 260 mm<br />
PV 210 x 297 mm<br />
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Telefono Fax<br />
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31 • <strong>Ti</strong>cino Business - 01-02/<strong>2004</strong> Vita dei Soci<br />
Gruppo donne PMI <strong>Ti</strong>cino<br />
Attività 2003 - <strong>2004</strong><br />
di Cécile Chiodini-Polloni<br />
è trascorso all’insegna di<br />
appuntamenti stimolanti che<br />
L’anno<br />
hanno dato colore ma soprattutto<br />
informato e aggiornato.<br />
Due sono gli incontri che hanno caratterizzato<br />
l’autunno: ottobre ha visto quale<br />
relatrice la consigliera nazionale Chiara<br />
Simoneschi-Cortesi che ha presentato la<br />
condizione femminile nel mondo famigliare,<br />
professionale e politico.<br />
La serata - segnata da una forte partecipazione<br />
- ha dato spunto ad un lungo e<br />
vivace dibattito che non si è indubbiamente<br />
esaurito.<br />
Di tutt’altro genere, ma altrettanto interessante,<br />
il tema affrontato in novembre:<br />
“Agopuntura: leggenda metropolitana o<br />
medicina reale?”.<br />
L’animatrice dell’incontro Bruna Macario,<br />
vanta un curriculum estremamente<br />
variegato e insolito arricchitosi con gli<br />
anni trascorsi in Cina ed una grande flessibilità<br />
ed apertura mentale. Grazie alla<br />
sua esperienza – è attiva da anni nella<br />
fisioterapia e nell’agopuntura – ha tenuto<br />
con grande verve una brillante conferenza<br />
che ha suscitato molto interesse ed<br />
una piacevole discussione.<br />
Il prossimo appuntamento, fissato per<br />
martedì 10 febbraio <strong>2004</strong> alle ore 19.00<br />
presso l’albergo Parco Maraini, tratterà<br />
un altro tema di sempre grande attualità:<br />
“Come creare un’attività indipendente”,<br />
animatori della serata saranno<br />
Bernardino Bulla, membro della direzione<br />
generale della Banca Stato responsabile<br />
della clientela aziendale, che ci fornirà<br />
utili indicazioni in materia di finanziamento,<br />
mentre Luca Albertoni, segretario<br />
giurista della Camera di commercio, si<br />
soffermerà sugli aspetti giuridici: a quali<br />
problemi si viene confrontati quando si<br />
crea un’attività, le questioni legate al rico-<br />
La Presidente del Gruppo, Marie-Jeanne Bosia e Chiara Simoneschi Cortesi<br />
noscimento dello statuto di indipendente<br />
dal punto di vista AVS, la scelta del<br />
nome dell’azienda, il deposito di marchi/brevetti<br />
di prodotto, ecc.<br />
Questo incontro è aperto a tutti, coloro<br />
che volessero parteciparvi possono<br />
annunciarsi telefonando<br />
allo +41 91 911 51 18<br />
o per e-mail a:chiodini@cci.ch.<br />
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Vita dei Soci<br />
Quest’anno la direzione SIU IFCAM<br />
ha deciso di festeggiare gli<br />
Economisti aziendali nelle<br />
arti e mestieri diplomati di tutta la<br />
Svizzera all’Hotel Schweizerhof a Berna.<br />
Per l’occasione si è pensato ad una trasferta<br />
di tutto il gruppo ticinese in bus.<br />
La partenza da Lugano è stata alle 11.30 di<br />
venerdì 28 novembre, il sole splendeva e i<br />
neo economisti erano tutti in perfetto<br />
orario. Varcato il San Gottardo si è presentato<br />
un autentico paesaggio invernale,<br />
abeti bianchi e neve che fioccava dal cielo.<br />
Fortunatamente, poco dopo, la neve si è<br />
tramutata in pioggia.<br />
Grazie al poco traffico e all’assenza di<br />
nebbia il gruppo ticinese è stato il primo<br />
ad arrivare a Berna, in anticipo su tutti, e<br />
ha potuto così apprezzare la sala dell’hotel<br />
addobbata a festa con ancora tutti i<br />
posti a sedere liberi.<br />
Le 16.00, orario previsto per l’inizio della<br />
cerimonia, non sono tardate ad arrivare e<br />
la bella sala, ora divenuta rumorosa e<br />
piena di altri neo economisti svizzero<br />
tedeschi e francesi, era finalmente animata<br />
come conviene in queste occasioni.<br />
I presenti hanno assistito ad una presentazione<br />
nelle tre lingue nazionali dei<br />
responsabili regionali SIU IFCAM sul<br />
corso. In sostanza è stato riassunto il percorso<br />
affrontato dai diplomati presenti.<br />
Dopo aver seguito il corso preparatorio<br />
all’esame di economista aziendale nelle<br />
arti e mestieri e aver affrontato dapprima<br />
tre prove scritte in marzo in “Sviluppo<br />
delle proprie capacità di direzione”,<br />
“Aspetti dell’ambiente imprenditoriale” e<br />
“Aspetti gestionali all’interno dell’azienda”<br />
gli esaminati si sono cimentati con un<br />
duro lavoro di diploma: l’allestimento di<br />
un business plan.<br />
Quest’ultimo non prevedeva l’aiuto di<br />
terze persone e doveva essere consegna-<br />
to entro il 15 agosto. Il 16 e 17 ottobre si<br />
è tenuta la seconda parte degli esami scritti,<br />
sono state verificate le seguenti materie:<br />
“Organizzazione e comunicazione<br />
interna”, “Gestione del personale”,<br />
“Marketing”, “Gestione finanziaria e controlling”<br />
e “Direzione strategica dell’azienda”.<br />
Dieci giorni dopo sono state esaminate<br />
oralmente alcune di queste materie e<br />
il lavoro di diploma.<br />
Finalmente, dopo i discorsi, le panoramiche<br />
generali sugli esami e intermezzi<br />
musicali, c’è stata l’attesa consegna dei<br />
risultati ai diplomati. I neo Economisti<br />
aziendali nelle arti e mestieri, quest’anno,<br />
sono stati in tutta la Svizzera ben centoquarantuno:<br />
il tasso di successo agli esami<br />
si è globalmente situato attorno all’80%.<br />
In <strong>Ti</strong>cino era la seconda volta che il corso<br />
era organizzato e i diplomati nel 2003<br />
sono stati sedici.<br />
Hanno ottenuto la miglior media (5.0) tre<br />
candidati: Ennio Losa, Muralto<br />
(InterSystems B.V. Amsterdam, succursale<br />
di Lugano); Giorgio Ramelli, Moghegno<br />
<strong>Ti</strong>cino Business - 01-02/<strong>2004</strong> •32<br />
Festeggiati i neo-diplomati<br />
Economisti aziendali nelle arti e mestieri<br />
28 novembre 2003: obiettivo Berna<br />
di Patrizia Villa<br />
I diplomati ticinesi a Berna<br />
(Schindler Elettronica SA, Locarno);<br />
Francesco Schenardi, Roveredo GR (FFS<br />
SA Berna, Bellinzona).<br />
Gli altri diplomati sono: Tazio Binaghi,<br />
Mendrisio (Garage Binaghi Milton,<br />
Mendrisio); Andrea Brocchi, Montagnola<br />
(Agustoni Cesare SA, Lamone); Antonio<br />
Caruso, Agno (TYCO Integrated Systems,<br />
Manno); Fiorenzo Dadò, Cavergno<br />
(<strong>Ti</strong>pografia Stazione SA, Locarno); Oscar<br />
Figini, Vacallo (Chocolat Alprose SA,<br />
Caslano); Luca Koffel, Gentilino (Mikron<br />
SA, Agno); Rocco Pagani, Arzo (Pagani<br />
Sagl, Arzo); Danilo Piccioli, Novazzano<br />
(ECO 2000 SA, Corteglia); Paolo Rais,<br />
Gentilino (FFS SA Berna, Luzern); Luca<br />
Robbiani, Agno (Robbiani Automobili SA,<br />
Agno); Paul Rodenhäuser, Coldrerio<br />
(Sanodent, Balerna); Antonio Silvestro,<br />
Vezia (Electronic Studio 84 SA,<br />
Camorino); Dario Spinelli, Torricella<br />
(Spinelli SA, Massagno).<br />
Al termine della cerimonia è stato offerto<br />
un aperitivo a tutti i presenti: un piacevole<br />
epilogo a una giornata particolare nella<br />
bella capitale elvetica.
33 • <strong>Ti</strong>cino Business - 01-02/<strong>2004</strong> Contatti d’affari<br />
Molte sono le comunicazioni per richieste di contatti d’affari che giungono quotidianamente alla nostra segreteria.<br />
Di seguito ve ne proponiamo alcune.<br />
CHI<br />
32° SALONE DELLE INVENZIONI<br />
DI GINEVRA <strong>2004</strong><br />
32° Salone Internazionale delle<br />
Invenzioni, delle Tecniche e Prodotti<br />
Nuovi di Ginevra, si terrà al Palexpo<br />
dal 31 Marzo al 4 Aprile <strong>2004</strong>.<br />
SPAIN – EUROPE BUSINESS<br />
PROPOSALS<br />
COOPERATION<br />
Companies looking for Cooperation<br />
Agreements with European companies.<br />
UNISON KOREA<br />
Korean Microfiber<br />
Manufacturer are interested to<br />
export microfiber to Switzerland.<br />
SALON INTERNATIONAL DES AFFAIRES<br />
du 7 au 9 octobre <strong>2004</strong>.<br />
Centre de congrès et<br />
d’expositions Beaulieu – Lausanne.<br />
COSA<br />
Sotto il patronato del Consiglio di<br />
Stato di Ginevra, questo evento eccezionale<br />
esporrà ben 1.000 invenzioni,<br />
presentate da più di 600 espositori<br />
provenienti da 42 paesi diversi.<br />
The product range consists of the<br />
consumables like:<br />
-Diesel engines,<br />
-Petrol engines,<br />
-Pumping sets,<br />
-Diesel electrogenous sets,<br />
-Second-hand agricultural material.<br />
Microfiber is mainly used for Camera<br />
Lenses, Optical Equipment, Eye<br />
Glasses, Electronic Equipment including<br />
TV’s and Computer Monitors,<br />
CD’s, Jewellery, Musical instruments,<br />
Windows, Show Cases, etc.<br />
Pour sa première édition, le Salon<br />
International des Affaires a pour<br />
ambition de créer un cadre propice<br />
au développement d’opportunités<br />
d’affaires pour ses participants, de<br />
regrouper le plus possible d’acteurs<br />
économiques et de créer entre eux<br />
des relations favorisant le développement<br />
de chacun.<br />
CONTATTO<br />
SALON INTERNATIONAL<br />
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Le sopra riportate segnalazioni vengono fatte senza responsabilità alcuna da parte della Camera di commercio,<br />
dell’industria e dell’artigianato del cantone <strong>Ti</strong>cino.<br />
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FINANZIARIA<br />
GLOBALE<br />
La Daxa Pianificazione Finanziaria SA<br />
è una società anonima costituita l’8<br />
febbraio del 1999. I Fondatori della<br />
società, dopo aver maturato una solida<br />
esperienza nel campo bancario e assicurativo,<br />
hanno pensato di creare (erigere)<br />
qualcosa che potesse ampliare la soddisfazione<br />
dei propri clienti.<br />
L'idea di base si è trasformata in breve<br />
tempo in una solida struttura professionale<br />
in continua espansione, il cui scopo<br />
è quello di consigliare e seguire i clienti<br />
nell’ambito della Pianificazione<br />
Finanziaria Globale, con la prerogativa di<br />
assoluta neutralità ed efficienza.<br />
Sulla base di questo principio, il cliente è<br />
continuamente seguito e tutelato dal suo<br />
consulente Daxa, nel rispetto della privacy<br />
e del segreto professionale.<br />
Con il termine "Pianificazione Finanziaria<br />
Globale", s'intende una serie di servizi<br />
finanziari gestiti da una unica<br />
società/unico consulente. Il servizio di<br />
Finanza Globale è normalmente formato<br />
dall'insieme dei settori bancari e assicurativi<br />
e dalle prestazioni di consulenza<br />
fiscale e investimento di capitali. Il concetto<br />
sopra citato si poggia dunque su<br />
un’idea di consulenza studiata sul cliente<br />
stesso, prendendo in considerazione la<br />
sua situazione attuale e i suoi obiettivi.<br />
Poiché ogni persona o ditta ha diverse<br />
esigenze e obiettivi, il compito del<br />
Pianificatore Finanziario è quello di studiare<br />
insieme al cliente tutte le soluzioni<br />
ad hoc per migliorare e dare vantaggi<br />
finanziari tangibili. Vantaggi non solo<br />
sotto il profilo di prestazioni ma anche<br />
sotto il profilo costi.<br />
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di ricevere un’analisi e una consulenza<br />
fatta su misura. Alcuni esempi?<br />
• Come risparmiare dalle assicurazioni<br />
• Come risparmiare dalle imposte<br />
• Come far rendere maggiormente i propri<br />
risparmi<br />
• Come realizzare il desiderio futuro<br />
della propria casa<br />
• Informazioni e consigli dal punto di<br />
vista previdenziale (pensioni, rendite,<br />
ecc)<br />
•Consigli e informazioni per intraprendere<br />
un’attività indipendente<br />
• Costituzioni di società<br />
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<strong>Ti</strong>cino Business - 01-02/<strong>2004</strong> •34<br />
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ASSICURAZIONI
35 • <strong>Ti</strong>cino Business - 01-02/<strong>2004</strong> Fiere internazionali<br />
Ambiente<br />
Frankfurt am Main, 20-24 febbraio <strong>2004</strong><br />
Un fresco vento di primavera soffierà a<br />
favore del design d’interni nei padiglioni<br />
del quartiere fieristico di Francoforte dal<br />
20 al 24 febbraio <strong>2004</strong> e tra le tante novità<br />
porterà anche un nuovo nome per la fiera<br />
leader mondiale del design d’interni, che<br />
si chiamerà “World of Interiors“. Gli esclusivi<br />
eventi collaterali e le ultime novità e<br />
proposte dei circa 800 espositori provenienti<br />
da tutto il mondo promettono di<br />
stimolare la fantasia dei visitatori specializzati<br />
internazionali con articoli innovativi e<br />
nuove ispirazioni. Su una superficie espositiva<br />
di 325’000 metri quadrati lordi, alla<br />
prossima edizione di Ambiente sono attesi<br />
complessivamente circa 5’000 espositori<br />
provenienti da oltre 80 paesi circa<br />
140’000 visitatori specializzati. Il marchio<br />
cappello “Ambiente” riunirà tre fiere leader<br />
mondiali: “World of Table, Kitchen &<br />
Houseware”, “World of Gifts Unlimited” e<br />
“World of Interiors”.<br />
La fiera leader mondiale del design d’interni<br />
si distingue grazie alla sua vasta e differenziata<br />
offerta di prodotti internazionali.<br />
Saranno inoltre presentate soluzioni<br />
d’avanguardia di giovani designer, proposte<br />
del design classico e idee per l’ “outdoor<br />
equipment”. “World of Interiors”<br />
offrirà tante proposte e novità, da quelle<br />
tradizionali e divertenti a quelle romantiche,<br />
semplici ed eleganti. Dettaglianti e<br />
grossisti di negozi d’arredamento e oggettistica<br />
per la casa, gardencenter e boutique<br />
troveranno a Francoforte, tutte le<br />
principali novità internazionali per i loro<br />
assortimenti. “World of Interiors” sarà<br />
suddivisa in sei settori merceologici:<br />
“Loft”, “Outdoor Living”, “Country<br />
Home”, “Bel Etage”, “Gallery” e “Passage<br />
Home”.<br />
Per ulteriori informazioni su Ambiente<br />
potete consultare il sito:<br />
www.ambiente.messefrankfurt.com<br />
Pyongyang ITIE <strong>2004</strong><br />
23–26 marzo <strong>2004</strong><br />
Le aziende internazionali non hanno spes-<br />
Fate decollare le vostre esportazioni<br />
partecipando alle fiere su uno “SWISS Pavilion!<br />
so l’occasione di informarsi delle opportunità<br />
commerciali in Corea del nord e<br />
men che meno di presentare in loco i loro<br />
prodotti e prestazioni.<br />
La Pyongyang International Technology<br />
and Infrastructure Exhibition (ITIE) costituisce<br />
un’eccezione, nel senso che, come<br />
l’ha dimostrato la prima edizione nel<br />
2002, consente di gettare un ponte in<br />
questo mercato ancora vergine.<br />
I settori dell’ITIE <strong>2004</strong> sono: la tecnologia<br />
dell’informazione, la comunicazione e l’elettronica,<br />
la salute, le tecniche mediche e<br />
la farmacia, il trasporto, la logistica e la<br />
tecnologia ferroviaria.<br />
Il salone ITIE <strong>2004</strong> è organizzato congiuntamente<br />
da Messe München International<br />
(MMI) e da Korea International Exhibition<br />
Corporation (KIEC).<br />
Per saperne di più:<br />
www.pyongyang-itie.com<br />
Swiss Food & Drink Show -<br />
Savour the Swiss flavour<br />
Ambasciata svizzera a Londra,<br />
11 maggio <strong>2004</strong><br />
I produttori dell’industria alimentare svizzeri<br />
e del Liechtenstein incontrano gli<br />
acquirenti britannici.<br />
Valutate le vostre opportunità di riuscita<br />
sul mercato UK – Presentate i vostri prodotti:<br />
la manifestazione dell’11 maggio<br />
<strong>2004</strong> sarà l’occasione ideale per presentare<br />
di persona i vostri prodotti nel quadro<br />
dello “Swiss Food & Drink Show“ ad una<br />
cerchia privilegiata di acquirenti e di dirigenti<br />
britannici.<br />
Incontri one-to-one con interlocutori<br />
mirati: lo Swiss Business Hub UK si incaricherà<br />
del marketing visitatori in funzione<br />
dei vostri prodotti. Saranno invitati i direttori<br />
e i principali responsabili di supermercati,<br />
grossisti, distributori, rivenditori<br />
ed acquirenti. Se possibile riceverete in<br />
anticipo la lista dei visitatori britannici in<br />
modo da programmare i vostri appuntamenti.<br />
Numero d’espositori limitato: a causa<br />
dello spazio limitato nella “Lecture Hall”<br />
dell’ambasciata svizzera è possibile accet-<br />
tare solo fino ad un massimo di 20-25<br />
espositori. Non aspettate quindi oltre ad<br />
iscrivervi a questa manifestazione!<br />
Il programma dettagliato è il seguente:<br />
Lunedi 10 maggio<br />
dalle 12h00 Allestimento dello spazio<br />
espositivo<br />
17h00 Saluto di benvenuto agli<br />
espositori da parte di<br />
Claudio Mazzucchelli,<br />
responsabile SBH UK<br />
Briefing sull’evento<br />
dell’11 maggio<br />
Cocktail<br />
Martedi 11 maggio<br />
9h00 Ultimi preparativi<br />
10h00 – 17h00 “Swiss Food & Drink<br />
Show” presso<br />
l’Ambasciata svizzera a<br />
Londra<br />
in parallelo Seminari animati da noti<br />
e qualificati conferenzieri<br />
17h00 Ricevimento e networking<br />
per espositori e visitatori<br />
18h00 Fine della manifestazione<br />
Mercoledì 12 maggio<br />
mattino<br />
Facoltativo: visita di un supermercato<br />
londinese di alimentari<br />
Costi di partecipazione per espositore:<br />
CHF 2’100.—per i soci dell’Osec e della<br />
FIAL / CHF 2’400.—per i non soci. I prezzi<br />
si intendono esenti IVA. In caso di annullamento<br />
fino a 60 giorni prima della manifestazione<br />
sarà trattenuto il 50% del contributo<br />
di partecipazione, oltre questo termine<br />
sarà riscossa la quota integrale.<br />
Tassa d’iscrizione: CHF 210.—per i soci<br />
dell’Osec e della FIAL / CHF 240.—per i<br />
non soci: Questa tassa sarà fatturata a ricevimento<br />
della vostra iscrizione, la fattura<br />
funge da conferma della vostra partecipazione.<br />
Per ulteriori ragguagli non esitate a contattare<br />
il Segretariato dell’Osec:<br />
tel. +41 (0)91 911 51 37<br />
info.lugano@osec.ch
Casca il mondo, casca la terra…<br />
tutti giù per terra<br />
Non stupisce la grande incertezza,<br />
diffusa e insidiosa, che sembra<br />
regnare sovrana tra la popolazione<br />
del nostro Paese in questi ultimi anni.<br />
Troppe sicurezze si sono infrante nel settore<br />
privato e pubblico, da Swissair alla<br />
Posta, da ABB all’incerto futuro di Swiss,<br />
dalle fusioni di banche agli equlibrismi<br />
del settore assicurativo, il tutto condito<br />
con crolli clamorosi attorno a noi come<br />
Enron, Parmalat, Kirch, Arthur Andersen<br />
e così via. A ciò si aggiunge una difficile<br />
situazione nei rapporti bilaterali con i<br />
nostri vicini: i litigi con la Germania sul<br />
sorvolo degli aerei in avvicinamento a<br />
di Franco Ambrosetti, Presidente <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong><br />
Kloten, lo spuntare improvviso di dazi<br />
UE verso la Svizzera, che potrebbero<br />
avere pesanti conseguenze per l’economia<br />
ticinese, le gravi difficoltà a concludere<br />
i bilaterali due, e gli attacchi continui<br />
al segreto bancario, anche se in<br />
forma più larvata di prima e via discorrendo.<br />
Sappiamo che la causa principale di questo<br />
generale clima brumoso è innanzitutto<br />
lo scoppio della bolla speculativa del<br />
marzo 2000 e i cui effetti non sono ancora<br />
stati completamente assorbiti.<br />
La nuova tassa Ue sulle riesportazioni:<br />
una grave minaccia<br />
per la nostra economia<br />
Sta suscitando notevoli preoccupazioni<br />
in <strong>Ti</strong>cino, la volontà di<br />
Bruxelles di introdurre dal prossimo<br />
giugno una tassa sui prodotti importati<br />
in Svizzera dall’Ue e riesportati,<br />
senza ulteriori processi di lavorazione,<br />
nell’area dei Paesi comunitari. Una misura<br />
che colpirebbe in maniera pesante la<br />
nostra economia, in particolare alcuni<br />
importanti settori, e che stroncherebbe<br />
gli sforzi fatti con successo in questi ultimi<br />
anni per promuovere il <strong>Ti</strong>cino come<br />
una piattaforma logistica internazionale.<br />
Per sottolineare i pericoli che rappresentano<br />
per il nostro Cantone i nuovi dazi<br />
di Claudio Camponovo, Direttore <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong><br />
Continua a pagina 3<br />
dell’Ue, peraltro, in netto contrasto con<br />
gli Accordi di libero Scambio tra la<br />
Svizzera e l’Unione Europea, il direttore<br />
della <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong>, Claudio Camponovo, ha<br />
inoltrato una decisa presa di posizione<br />
all’onorevole Joseph Deiss, presidente<br />
della Confederazione e responsabile del<br />
Dipartimento federale dell’Economia.<br />
Ecco il testo integrale della lettera inviata,<br />
con copia all’ambasciatore Luzius<br />
Wasescha, dalla <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong> al Consigliere<br />
federale.<br />
Continua a pagina 7<br />
News della <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong><br />
Sommario<br />
Strong opinions<br />
Contromano: è cominciata<br />
la campagna di primavera<br />
L’export rilancia<br />
l’economia ticinese<br />
La nuova tassa Ue sulle<br />
riesportazioni: una grave<br />
minaccia per la nostra economia<br />
• Agenda <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong> pag. 9<br />
• NO ai referendum ticinesi pag. 10<br />
• Stop all’aumento<br />
della spesa pubblica pag. 11<br />
• 16 maggio: SI per salvare<br />
il reddito delle famiglie<br />
e le finanze dello Stato pag. 12<br />
• Importante novità nell’ambito<br />
dell’arbitrato internazionale pag. 13<br />
• Speciale Cantone <strong>Ti</strong>cino<br />
nella rivista “PLATINUM” pag. 13<br />
• Un centesimo a favore<br />
dell’ambiente pag. 14<br />
• Il Marketing Trophy d’oro alla<br />
“Parroco erboristeria Künzle” pag. 15<br />
•<br />
Marzo <strong>2004</strong><br />
pag. 17<br />
• Stipendi per tecnici ST pag. 22<br />
• AFG Management Consulting pag. 23<br />
• D&R Ghidossi pag. 24<br />
• VALORING Sagl pag. 26<br />
• Piero Ferrari pag. 28<br />
• Cerca lavoro pag. 29<br />
• Scuola per capi-azienda pag. 30<br />
• Swissfirms: offerta del mese pag. 31<br />
• Corsi della <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong> pag. 32<br />
• Contatti d’affari pag. 33<br />
• Fiere internazionali pag. 34
3• <strong>Ti</strong>cino Business - 03/<strong>2004</strong> Strong opinions<br />
Casca il mondo,<br />
casca la terra…<br />
tutti giù per terra<br />
continua da pagina 1<br />
di Franco Ambrosetti, Presidente della <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong><br />
Dopo quattro anni con questo<br />
andazzo, la gente non ha più solo<br />
incertezze, ansie e dubbi: ha<br />
paura. Paura. Le reazioni alle ultime votazioni,<br />
al di là della demagogia, mostrano<br />
che chi vota è impaurito, quindi è meglio<br />
dire di no. Il no è un po’ come se fermasse<br />
il viaggio verso l’inevitabile, è<br />
come completare il presente, non<br />
rischiare, non azzardare. Con un futuro<br />
che sembra una strada ripidissima e faticosa,<br />
prospettive inquietanti perché in<br />
pericolo sono le pensioni, le assicurazioni<br />
sociali, lo Stato sociale in genere. A<br />
rischio è quel contratto stipulato decenni<br />
or sono, e ciò ti sembra un tradimento,<br />
sa di promesse non mantenute, un<br />
rimangiarsi la parola su quasi tutto quel<br />
che si era pattuito. Altro che aver paura!<br />
Non è questione di sinistra o destra.<br />
Tutti, ovunque ci collochiamo politicamente,<br />
sappiamo che il problema c’è e va<br />
affrontato. Ma, intanto, è meglio votare<br />
no, anche perché a fermarsi un attimo,<br />
chissà che non si riesca a raccapezzarsi in<br />
questo turbinio di novità, avvenimenti<br />
quasi giornalieri in cui si affastellano<br />
notizie buone e cattive.<br />
In questo contesto di paura diffusa non<br />
stupisce nemmeno che una fetta di politici,<br />
magari con un po’ di malizia e un po’<br />
di buona fede, sfruttino la situazione a<br />
loro vantaggio facendo passare messaggi<br />
demagogici, che in un clima di paura colpiscono<br />
diritto al cuore di chi è vulnerabile<br />
e, forse, anche indifeso. Non voglio<br />
fare un sermone etico-politico per colpevolizzare<br />
chi ne approfitta per seminare<br />
idee usando come terreno fertile la<br />
paura. Sfruttare la corrente a proprio<br />
vantaggio, quando si gareggia in un<br />
fiume è, se non corretto, almeno sconta-<br />
to e prevedibile, in politica si fa così.<br />
Anche se ho qualche dubbio sulla bontà<br />
dell’uso indiscriminato di slogan demagogici<br />
per influenzare una decisione<br />
popolare. Dire, per esempio, che l’iniziativa<br />
AVANTI è una “truffa da 30 miliardi”<br />
francamente, è un po’ troppo, perché<br />
non lo è, a meno che non si vogliono<br />
considerare Governo e Parlamento<br />
un’associazione a delinquere. Come non<br />
è giusto che si tappezzi la Svizzera tedesca<br />
di manifesti che rappresentano i<br />
socialisti come topi rossi che mangiano a<br />
sbaffo. Ma, che volete, sembra che questo<br />
sia divenuto normale: sfruttare la<br />
paura per raggiungere i propri scopi non<br />
crea problemi di coscienza proprio a nessuno.<br />
Il che la dice lunga sulla crisi etica<br />
che stiamo attraversando nel nostro (e<br />
non solo) Paese.<br />
Da noi i maestri non vogliono lavorare<br />
un’ora in più e l’abolizione graduale della<br />
ginnastica correttiva viene portata in<br />
votazione popolare. Subito si grida allo<br />
smantellamento dello Stato sociale,<br />
all’ingiustizia, all’affronto. In un contesto<br />
di gente spaventata è una tattica di successo.<br />
Funziona. È quasi automatico, se<br />
sei contro le riforme basta far leva sulla<br />
paura e tutto si ferma con il no popolare.<br />
Alcuni concetti come liberismo o neoliberalismo,<br />
privatizzazioni, deregolamentazione,<br />
smantellamento dello Stato<br />
sociale sono divenuti parte del linguaggio<br />
comune come sinonimo di una cosa<br />
non buona, vuol dire stai attento, sono<br />
tutte fregature.<br />
Dal 1291 a oggi, noi, la più vecchia democrazia<br />
al mondo, siamo uno Stato sociale,<br />
anzi forse siamo uno stato socialista,<br />
siamo testardamente egualitari, vagamente<br />
dirigisti, non troppo però, perché<br />
in contrasto con il concetto di libertà,<br />
fortemente radicato nel nostro animo.<br />
Che speranze di successo possono avere<br />
i fantomatici neoliberali in un Paese<br />
come il nostro? Le stesse di Gessler attraversando<br />
la Via Cava. È più facile che il<br />
mullah Omar venga invitato a cena da<br />
Bush che una signora Thatcher guadagni<br />
potere in Svizzera.<br />
Bene, diranno alcuni. Concordo. Ma<br />
smettiamo di gridare al lupo.<br />
Anche la nuova legge per la Radio-TV,<br />
non mi sembra molto liberale. Ancor<br />
meno neoliberale, dove neoliberale<br />
significa un liberale diventato cattivo,<br />
arrogante e prepotente, pericoloso e velleitario.<br />
Un po’ come Stalin. Stiamo forse<br />
meglio con la legge sulla liberalizzazione<br />
dell’energia elettrica? Non mi pare.<br />
Parliamo di privatizzazioni. Dove?<br />
Quando? Chi? Mi piacerebbe proporre a<br />
Comano una trasmissione televisiva dal<br />
titolo “Chi l’ha vista?” E se qualcuno, per<br />
delirio di ipotesi avesse visto uno straccio<br />
di privatizzazione, che si faccia avanti,<br />
lo dica adesso o taccia per sempre. È più<br />
facile vedere un indù mangiare una<br />
mucca sacra che trovare qualcosa di privatizzato<br />
da noi.<br />
Deregolamentazione: il nostro è il mercato<br />
più regolamentato del mondo. Lo<br />
dice anche l’OECD che dobbiamo far<br />
qualcosa. Con 1000 cartelli, monopoli,<br />
tariffe statali e non, un mercato che per il<br />
60% è ingessato e non rispetta le regole<br />
della concorrenza, è un po’ dura parlare<br />
di deregolamentazione. Il nostro è un<br />
paese ultra-regolamentato, non il contrario.<br />
Ricordate la battuta, in Svizzera è<br />
tutto proibito, se non è proibito, è obbligatorio.<br />
C’è un po’ di verità, no?<br />
Da ultimo lo smantellamento della Stato
Strong opinions<br />
sociale. Una vera barzelletta. Forse qualcuno<br />
aveva una vaga intenzione di farlo,<br />
questo famoso smantellamento, ma evidentemente<br />
non c’è riuscito. La spesa<br />
statale globale (Confederazione, cantoni,<br />
comuni) è passata dal 1990 al 2001 dal<br />
27.3% del PIL al 31.4%. Inoltre, la quota<br />
fiscale misurata dall’OECD, comprendente<br />
oltre alla tassa sul reddito anche i<br />
contributi obbligatori alle assicurazioni<br />
sociali, è passata dal 30.6% del PIL al<br />
35.6% nell’ultimo decennio.<br />
A ciò aggiungiamo che lo Stato federale ha<br />
aumentato negli ultimi 6 anni i posti di<br />
lavoro nell’amministrazione del 4%. Vi<br />
sembra che stiamo smantellando qualcosa?<br />
Tornando al <strong>Ti</strong>cino, constatiamo che la<br />
situazione è identica.<br />
La demagogia la fa anche da noi da<br />
padrone. Lo Stato ha un serissimo problema<br />
di aumento della spesa. Tutti lo<br />
sanno, anche chi è contro la riduzione<br />
dell’aumento (scusate il bisticcio), lo sa.<br />
Abbiamo un debito di circa un miliardo<br />
e, se non limitiamo l’aumento tra un po’<br />
toccherà i 2.7 miliardi. Chi pagherà? Lo<br />
lasciamo ai nostri figli? Giammai!<br />
Piuttosto aumentiamo le tasse del 10%,<br />
così ai nostro figli invece che debito<br />
lasciamo in eredità un’economia sgangherata<br />
dove il terziario è emigrato verso<br />
lidi migliori, per esempio, (udite, udite!)<br />
in Italia, dove già oggi la fiscalità per alcune<br />
categorie è migliore che da noi: oppure<br />
in Paesi UE dell’Est europeo dove si<br />
introduce tra poco la flat tax.<br />
Per compensare il gettito fiscale delle<br />
aziende partite, i nostri figli aumenteranno<br />
ulteriormente le tasse sul reddito di<br />
persone fisiche e giuridiche, così se ne<br />
andranno altri e allora non resta che<br />
aumentare le imposte indirette. Su, un<br />
po’ di fantasia, si chiama finanza creativa,<br />
tassiamo, per esempio, ulteriormente la<br />
mobilità: dopo auto e biciclette mettiamo<br />
una tassa sulle scarpe nuove in base<br />
a dimensioni, prezzo e modello. Poi tassiamo<br />
oltre ai sacchi della spazzatura<br />
anche la spazzatura stessa, ogni camion<br />
sarà equipaggiato con un apparecchio<br />
che radiografa il contenuto: tot bottiglie<br />
di Pet, tot carta, tot vetro, lo scarto di<br />
cibo è gratis (grazie!), fa tot franchi di fattura<br />
che verranno addebitati, in automatico,<br />
sul conto bancario, come il Telepass;<br />
il sistema è infallibile perché ogni sacco è<br />
identificabile, grazie ad un microchip che<br />
segnala la sua provenienza. Potremmo<br />
tassare la raccolta di castagne, mirtilli e<br />
funghi nei boschi del demanio pubblico,<br />
il consumo di farmaci come tranquillanti<br />
e analgesici (oltre all’IVA) come si fa con<br />
alcol e tabacco; tassiamo le flatulenze di<br />
mucche, cavalli, in genere mammiferi<br />
grossi, che provocano effetto serra, un<br />
tanto al kg di peso per animale, che so io,<br />
10.- cts ogni 100 kg, farebbe 400.- CHF a<br />
mucca, all’anno. Poi mettiamo una tassa<br />
su certi profumi troppo insistenti, quelli<br />
che, come il fumo, se li aspiri uccidono;<br />
una tassa sulla calvizie, paga chi calvo<br />
non è, perché il calvo soffre e vive il suo<br />
stato come un’ingiustizia. Tassiamo chi<br />
non porta gli occhiali, perché non contribuisce<br />
a creare posti di lavoro oltre che<br />
essere spudoratamente avvantaggiato dal<br />
destino e così via. Ah, dimenticavo,<br />
anche una bella tassa sulla ricchezza. Ma<br />
non di quelle comuni, sui banalissimi<br />
soldi, no, qualcosa di più vistoso. Ecco, la<br />
tassa sulle finestre. Avete capito bene.<br />
Ogni costruzione (casa, fabbrica) viene<br />
tassata con 1.- CHF per finestra/anno.<br />
Oltre 20 finestre la tassa aumenta a 1.50.-<br />
CHF, e così di seguito, come deve essere<br />
una sana e giusta progressione. Pensate<br />
quanti bei posti di lavori si creerebbero<br />
per contare le finestre e soprattutto per<br />
controllare che nessuno imbrogli; la luce<br />
è di tutti ma chi ne usa di più è un privilegiato<br />
e paga di più. Abbiamo scherzato?<br />
In realtà questa tassa, la window tax, era<br />
Il motore<br />
dell’economia<br />
<strong>Ti</strong>cino Business - 03/<strong>2004</strong> • 4<br />
in vigore in Inghilterra dal 1697 al 1851;<br />
fa parte di quella cultura che vuole che le<br />
uscite statali non coperte dalle entrate<br />
vengano compensate con maggiori prelievi<br />
fiscali. Non con risparmi. Non con<br />
tagli. Non con ridimensionamenti. La<br />
stessa cultura che non vuole abolire la<br />
ginnastica correttiva. La stessa che pensa<br />
seriamente che tutto ciò che lo Stato<br />
offre (non gratuitamente ma pienamente<br />
pagato dai contribuenti) sia un diritto<br />
acquisito. Non se ne discute nemmeno.<br />
“Don’t touch my Breil!” Attenzione però:<br />
la filosofia del giù le mani dal bottino finisce<br />
per stufare. Il <strong>Ti</strong>cino è diventato ricco<br />
grazie a questo, grazie agli italiani spazientiti<br />
dal carico fiscale spropositato.<br />
È bastato un ministro, uno solo,<br />
Tremonti, a invertire il trend che durava<br />
da decenni e a far tornare a casa oltre 40<br />
miliardi dal nostro Paese. E non è finita,<br />
ci attendiamo ulteriori mosse che renderanno<br />
l’Italia fiscalmente più competitiva.<br />
Forse è bene riflettere se i vari diritti<br />
acquisiti siano proprio tutti così indispensabili<br />
da richiedere un aumento<br />
delle fiscalità per mantenerli in vita.<br />
È strano che non si sia ancora organizzato<br />
un girotondo in favore di certi diritti<br />
acquisiti. Ma forse è perché si sa come va<br />
a finire: casca il mondo, casca la terra,…<br />
tutti giù per terra!
5• <strong>Ti</strong>cino Business - 03/<strong>2004</strong> Contromano<br />
E’ cominciata la campagna di primavera<br />
Per riqualificare la spesa pubblica, NO ai referendum della sinistra<br />
di Alessio Del Grande<br />
Politicamente sarà una primavera<br />
molto calda: in aprile si voterà per le<br />
elezioni comunali e a maggio, il 16,<br />
si andrà alle urne per i referendum lanciati<br />
dalla sinistra contro le misure di contenimento<br />
della spesa pubblica e per<br />
decidere sugli sgravi fiscali federali e<br />
l’Avs. Per i referendum cantonali di maggio<br />
la campagna è già iniziata e si va arroventando<br />
di giorno in giorno. Del resto la<br />
posta in gioco non è da poco: non si tratta<br />
solo di decidere misure di risparmio<br />
per poche decine di milioni, ma il futuro<br />
orientamento della spesa pubblica cantonale.<br />
Rispetto al 2003, quest’anno la spesa pubblica<br />
aumenterà di 98 milioni di franchi;<br />
dal 2000 è aumentata mediamente di 100<br />
milioni all’anno. Dunque, gridare contro i<br />
tagli della spesa pubblica (che invece continua<br />
a crescere) come fa la sinistra è francamente<br />
fuori luogo. Come sono decisamente<br />
fuori luogo gli stessi referendum.<br />
Ben tre referendum sulla scuola, nati<br />
soprattutto sotto la spinta di una reazione<br />
corporativa degli insegnanti; mentre<br />
quello sui sussidi per le casse malati ha<br />
come bersaglio alcuni correttivi che<br />
Governo e Parlamento vorrebbero introdurre<br />
per sanare, in parte, alcune distorsioni<br />
in un sistema di aiuti che per il <strong>2004</strong><br />
comporterà una spesa di ben 180 milioni<br />
di franchi. Una cifra mai toccata prima e<br />
che dimostra chiaramente due cose:<br />
innanzitutto che anche in questo non si<br />
può parlare di tagli visto che la spesa<br />
aumenta ancora; in secondo luogo che<br />
nelle modalità di sussidiamento c’è qualcosa<br />
che non funziona, per cui si tende<br />
pericolosamente ad approfittare della<br />
generosità dello Stato.<br />
Il problema di fondo è però un altro.<br />
Visto che la riforma dei compiti dello<br />
Stato (cosa deve davvero fare e con quali<br />
mezzi) resta un sogno bello ma impossi-<br />
bile, allora come finanziare e contenere la<br />
crescita inarrestabile della spesa pubblica.<br />
Le strade possibile sono solo quattro:<br />
aumentare il debito pubblico; aumentare<br />
le tasse; ridurre notevolmente il peso e i<br />
costi dell’amministrazione cantonale;<br />
procedere ad una selezione mirata e graduale<br />
delle voci di spesa, per rinunciare al<br />
superfluo o a quanto il Cantone non può<br />
più permettersi di pagare. Vediamo più<br />
da vicino queste quattro possibilità.<br />
Aumentare il debito pubblico. Questa<br />
soluzione non è di per se stessa un guaio.<br />
Lo diventa, ed è un grosso guaio, quando<br />
l’aumento del debito pubblico non è<br />
coperto da tassi di crescita economica<br />
adeguati. Quando è finalizzato non ad<br />
una politica d’investimenti - che avranno<br />
positive ricadute economiche e sociali<br />
nel futuro - ma solo a sostenere i costi<br />
delle spese correnti, come potrebbe capitare<br />
in <strong>Ti</strong>cino. Aumentare il debito pubblico<br />
significa, in questo caso, solo rimandare<br />
il pagamento di una fattura che si<br />
farà sempre più pesante, ma soprattutto<br />
chiamare alla cassa le generazioni future,<br />
che non hanno di certo beneficiato dei<br />
precedenti volumi di spesa sfuggiti ad<br />
ogni controllo.<br />
Aumentare le tasse. E’ ciò che vuole la<br />
sinistra. Una bella torchiata a banche,<br />
imprese e ai ricchi. Ma domandiamoci se<br />
è davvero questa la strada giusta, quando<br />
altri Paesi europei, anche quelli retti da<br />
Governi di sinistra, puntano decisamente<br />
sulla competitività fiscale per il rilancio<br />
economico e riducono il peso delle tasse<br />
per salvaguardare i redditi dei cittadini.<br />
Nel confronto internazionale sulla concorrenzialità<br />
fiscale, la Svizzera negli ultimi<br />
anni ha già perso parecchi punti.<br />
Perciò, insistere su questa strada potrebbe<br />
essere molto rischioso. Oggi i contribuenti<br />
super ricchi, le banche e le aziende<br />
si spostano facilmente là dove<br />
hanno costi minori, tasse comprese.<br />
Incoraggiare questa fuga, accentuando la<br />
pressione fiscale, vuol dire perdere posti<br />
di lavoro, flussi di redditi e ottimi contribuenti.<br />
Gli effetti finali sarebbero un’enorme<br />
sottrazione di ricchezza e di<br />
opportunità di crescita per la società tutta<br />
e una drastica riduzione delle entrate per<br />
l’erario del Cantone. Inoltre, sarebbe davvero<br />
paradossale se il 16 maggio, quando<br />
in Svizzera si vota per gli sgravi fiscali<br />
federali, in <strong>Ti</strong>cino si approvassero dei<br />
referendum che di fatto costringerebbero<br />
Governo e Parlamento ad aumentare le<br />
tasse.<br />
Ridurre il peso e i costi dell’amministrazione<br />
cantonale. Bello a dirsi,<br />
difficile a farsi. Non viviamo in un Paese<br />
come l’Inghilterra, dove un premier<br />
socialista come Blair può permettersi di<br />
lanciare la campagna nazionale “meno<br />
impiegati pubblici più computer”. Da<br />
noi, Mauro Dell’Ambrogio, capogruppo<br />
Plr in Gran Consiglio, appena ha accennato<br />
ad un alleggerimento dei costi della<br />
pubblica amministrazione, eliminando<br />
magari quelli che sono solo dei privilegi,<br />
è stato immediatamente lapidato a<br />
mezzo stampa.<br />
Dunque, in attesa della mitica riforma dei<br />
compiti dello Stato o della legge cantonale<br />
sul freno della spesa (che sembra destinata<br />
ad un’analoga sorte), se non si<br />
vogliono aumentare le tasse o il debito<br />
pubblico non resta che andare avanti con<br />
misure mirate di contenimento. Come<br />
quelle approvate dal Parlamento.<br />
Sperando che bastino in un Cantone in<br />
cui ci si accapiglia da anni sul “più” o<br />
“meno” Stato, mentre si è dilatata a dismisura<br />
la peggior forma di statalismo.<br />
Ovvero, quella che nasconde la perdita<br />
progressiva del senso dello Stato, per cui<br />
dallo stesso si pretende di tutto e sempre<br />
e di più.
L’ospite<br />
L’export rilancia<br />
l’economia ticinese<br />
Il <strong>Ti</strong>cino è uscito dal tunnel della recessione. Secondo lo studio annuale,<br />
realizzato dall’Istituto di Ricerche Economiche,<br />
in collaborazione con la <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong>,<br />
il Cantone può tirare un sospiro di sollievo: il peggio è passato.<br />
settoriale da noi<br />
svolta presso gli imprenditori<br />
“Dall’analisi<br />
ticinesi – dice Andrea<br />
Romano, dell’IRE - risulta che l’economia<br />
cantonale si sta lentamente riprendendo<br />
dopo due anni consecutivi caratterizzati<br />
da difficoltà in quasi ogni comparto. In<br />
definitiva si può affermare che la prima<br />
metà del 2003 è stata ancora parecchio<br />
influenzata dal clima di recessione e d’incertezza<br />
geo-politica che ha colpito<br />
buona parte dei Paesi industrializzati”. Il<br />
venir meno di una parte delle incognite e<br />
i risultati positivi provenienti da oltre<br />
Oceano, secondo Romano, hanno rinvigorito<br />
l’economia elvetica e quella europea,<br />
che sembrano in grado di uscire<br />
quest’anno dal periodo di stagnazionerecessione.<br />
E in <strong>Ti</strong>cino?<br />
Un fattore importante per l’economia<br />
ticinese è stata la rivalutazione dell’euro.<br />
L’industria d’esportazione ha conosciuto<br />
così un miglioramento della competitività<br />
rispetto alle aziende della zona Euro. Non<br />
a caso i settori manifatturieri che hanno<br />
registrato un miglioramento della situazione<br />
rispetto all’anno precedente (vedi<br />
grafico), sono anche quelli che possiedono<br />
una forte propensione all’export. È il<br />
caso, ad esempio, della chimica e delle<br />
macchine e apparecchiature elettriche.<br />
Anche i settori del commercio all’ingrosso<br />
e al dettaglio (grande distribuzione)<br />
hanno beneficiato della relativa debolezza<br />
del franco per accaparrarsi clientela<br />
estera e riconquistare quella locale. I servizi<br />
avanzati sono tornati in territorio<br />
positivo grazie alle ristrutturazioni che<br />
hanno permesso un miglioramento della<br />
competitività e della redditività. Il settore<br />
bancario ha inoltre tratto vantaggio dal<br />
buon andamento dei mercati borsistici”.<br />
Quali rimangono i punti di debolezza<br />
dell’economia cantonale?<br />
“I settori del turismo, del tessile, della<br />
meccanica e dell’edilizia conoscono ancora<br />
delle difficoltà. Nel primo caso le cause<br />
sono da imputare al difficile momento<br />
congiunturale che ha colpito le principali<br />
economie nel 2003, alle incertezze e ai<br />
timori legati al terrorismo, e, non da ultimo,<br />
alla crescente concorrenza di altre<br />
mete turistiche. Il settore tessile è sottoposto<br />
a una forte concorrenza a livello<br />
internazionale, comparto messo sotto<br />
pressione soprattutto dal dinamismo del<br />
Sud-Est asiatico. Per quanto riguarda il<br />
comparto della meccanica, bisognerà probabilmente<br />
attendere una ripresa mondiale<br />
più robusta che sappia rilanciare anche<br />
gli investimenti. L’andamento del settore<br />
delle costruzioni è invece più difficile<br />
da interpretare. Infatti, il nostro<br />
risultato sembra contraddire l’indagine<br />
congiunturale del KOF che evidenzia<br />
un andamento del comparto<br />
certamente più ottimistico”.<br />
Ci sono differenze rispetto<br />
all’analisi dell’anno scorso?<br />
“Rispetto all’anno scorso, l’andamento<br />
generale è risultato più confortante.<br />
Quattro settori presentano<br />
di nuovo miglioramenti del fatturato.<br />
Si tratta dei comparti delle<br />
macchine e delle apparecchiature<br />
elettriche, il commercio al dettaglio,<br />
i trasporti e telecomunicazioni<br />
e il settore finanziario e assicurativo.<br />
Come elencato già in precedenza,<br />
i motivi del miglioramento sono<br />
da attribuire alle ristrutturazioni<br />
interne, al rafforzamento dell’euro,<br />
al buon andamento borsistico e,<br />
non da ultimo, all’evoluzione positiva<br />
della congiuntura mondiale.<br />
<strong>Ti</strong>cino Business - 03/<strong>2004</strong> • 6<br />
Intervista con Andrea Romano, di Elisabetta Pisa Andrea Romano<br />
Il dato negativo giunge invece dalle<br />
costruzioni, che nel 2002 registravano<br />
ancora un aumento del fatturato. In generale,<br />
il fatturato ticinese è in media migliorato<br />
rispetto al 2002. Dall’indagine dell’anno<br />
precedente risultava invece una<br />
peggioramento rispetto al 2001”.<br />
Quali sono le prospettive per il <strong>2004</strong>?<br />
“Per il <strong>2004</strong> gli imprenditori esprimono un<br />
giudizio prudenzialmente ottimista. Le<br />
variazioni del fatturato dei vari comparti<br />
dovrebbero avere lo stesso segno rispetto<br />
a quanto affermato per l’anno analizzato.<br />
L’unica eccezione è rappresentata dal settore<br />
alberghiero. Gli operatori, infatti,<br />
esprimono un giudizio positivo, seppur<br />
timido, per quanto riguarda un miglioramento<br />
del fatturato”.<br />
Andamento del fatturato nel 2003<br />
e previsioni <strong>2004</strong>
7• <strong>Ti</strong>cino Business - 03/<strong>2004</strong> Lettera aperta a…<br />
La nuova tassa Ue sulle riesportazioni:<br />
una grave minaccia<br />
per la nostra economia<br />
continua da pagina 1<br />
Lettera al Presidente della Confederazione, Joseph Deiss<br />
Onorevole Consigliere federale<br />
Joseph Deiss, complimenti<br />
innanzitutto per la Sua riconferma<br />
in Consiglio federale da parte della<br />
Camera di commercio, dell’industria e<br />
dell’artigianato del cantone <strong>Ti</strong>cino (<strong>Cc</strong>ia-<br />
<strong>Ti</strong>), associazione mantello dell’economia<br />
ticinese. È, inoltre, nostro desiderio<br />
felicitarci con Lei e il Consiglio federale<br />
per le proposte enunciate a sostegno di<br />
un rilancio dell’economia svizzera.<br />
La <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong> sostiene pienamente la volontà<br />
del Consiglio federale di correggere il<br />
deficit strutturale della Confederazione<br />
con un nuovo programma inteso a generare<br />
risparmi per 2,5 miliardi, nonché<br />
stabilizzare la quota parte dello Stato<br />
con una riforma delle imposizioni delle<br />
aziende. Solo uno Stato finanziariamente<br />
forte può fungere da promotore per<br />
la propria economia.<br />
Vi è in questi giorni in <strong>Ti</strong>cino un’ulteriore<br />
forte preoccupazione, al di là della<br />
bocciatura del Controprogetto all’iniziativa<br />
AVANTI e in particolare al rifiuto del<br />
popolo svizzero al completamento della<br />
galleria autostradale del San Gottardo<br />
(unica vera via di congiunzione con i<br />
nostri mercati di sbocco tradizionali),<br />
per la crescita economica futura del<br />
nostro Cantone: si tratta della tassa sulle<br />
riesportazioni che l’UE intende introdurre<br />
a partire dal 1. giugno <strong>2004</strong>.<br />
Con grandi sforzi stiamo tentando negli<br />
ultimi anni di promuovere la piazza economica<br />
ticinese come centro della logistica.<br />
È chiaro che qualora questa disposizione<br />
europea dovesse entrare in vigore,<br />
tassando i prodotti importati in<br />
Svizzera dai paesi dell’Unione Europea<br />
in caso di riesportazione nell’area comunitaria,<br />
se i beni non hanno subito una<br />
lavorazione in Svizzera, sarebbe altamente<br />
discriminatoria per molteplici attività<br />
nate e sviluppate in <strong>Ti</strong>cino. Con la presente<br />
chiediamo fermamente al<br />
Consiglio federale di fare tutto il<br />
necessario affinché questa modifica<br />
unilaterale del regime doganale tra<br />
l’Unione Europea e la Svizzera non<br />
entri in vigore.<br />
Siamo altamente turbati per il fatto<br />
che l’Unione Europea voglia introdurre<br />
questa regolamentazione, contraria<br />
al senso e allo spirito di un qualunque<br />
accordo di libero scambio mettendo<br />
in pericolo numerosi posti di lavoro.<br />
A titolo esemplificativo trova sulla<br />
scheda allegata alcuni esempi di aziende,<br />
nel campo dell’abbigliamento, che<br />
verrebbero colpite pienamente o parzialmente<br />
da tale misura (vedi allegato).<br />
Non va dimenticato inoltre tutto il<br />
settore degli spedizionieri e della logistica,<br />
dell’industria chimica-farmaceutica,<br />
dell’automobile, dell’industria delle<br />
macchine e dell’elettrotecnica, che sono<br />
importanti rami dell’economia ticinese.<br />
Gli ambienti economici ticinesi sostengono<br />
pienamente l’opposizione di<br />
Berna contro l’introduzione di una tale<br />
normativa, dato che la stessa non è solo<br />
contraria agli Accordi Bilaterali, ma<br />
infrange l’Accordo di libero Scambio tra<br />
la Svizzera e l’Unione Europea sottoscritto<br />
nel 1972. Senza arrivare all’assurdo<br />
di chiedere misure di ritorsione Vi<br />
supplichiamo di adire tutte le vie per<br />
mostrare una reazione forte e senza<br />
equivoci del Consiglio federale contro<br />
questo nuovo regime doganale imposto<br />
da Bruxelles al nostro Paese.<br />
D’altronde la Svizzera è uno dei principali<br />
partner commerciali dell’Unione<br />
Europea e nel 2002 l’UE ha esportato<br />
beni e servizi nel nostro Paese per oltre<br />
70 miliardi di Euro. La Svizzera si attesta<br />
così come il maggiore mercato delle<br />
Onorevole Consigliere federale<br />
Joseph Deiss<br />
aziende europee dopo gli Stati Uniti.<br />
Inoltre le aziende svizzere figurano<br />
anche tra i maggiori investitori<br />
nell’Unione Europea: gli investimenti<br />
diretti nei 15 paesi dell’UE sono stati nel<br />
2002 pari a 7,27 miliardi di franchi e<br />
hanno generato moltissimi posti di lavoro.<br />
Queste poche cifre stanno a dimostrare<br />
la forte integrazione esistente tra<br />
la Svizzera e i paesi dell’UE e pertanto si<br />
impone una immediata abolizione delle<br />
palesi violazioni che Bruxelles desidera<br />
introdurre con il 1. giugno <strong>2004</strong>.<br />
RingraziandoLa per il Suo impegno in<br />
questo dossier, Onorevole Consigliere<br />
federale Joseph Deiss, restiamo volentieri<br />
a Sua disposizione per ogni ulteriore<br />
informazione e nell’attesa di una soluzione<br />
favorevole alla piazza economica<br />
svizzera, cogliamo l’occasione per<br />
porgerLe i nostri più distinti saluti”.
9• <strong>Ti</strong>cino Business - 03/<strong>2004</strong> Agenda <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong><br />
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Tel. +41 91 911 51 11 Fax +41 91 911 51 12<br />
stoffel@cci.ch www.cciati.ch<br />
AGENDA<br />
• Giovedì 4 marzo <strong>2004</strong>, dalle ore 08:00 alle ore 09:30, presso l’Azienda agraria<br />
cantonale di Mezzana: Business Breakfast, ogni primo giovedì del mese da<br />
febbraio a luglio, ciclo di incontri per parlare delle relazioni istituzionali tra<br />
aziende, banche e amministrazione cantonale, organizzato dal Dipartimento<br />
delle Finanze e dell’economia, da BancaStato con la collaborazione di <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong><br />
e AITI<br />
• Martedì 9 marzo <strong>2004</strong>, alle 10:00 presso <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong>, sala Dr. Gildo Papa (6°<br />
piano): Conferenza stampa Rapporto congiunturale sulla situazione economica<br />
del Cantone <strong>Ti</strong>cino <strong>2004</strong><br />
• Mercoledì 10 marzo <strong>2004</strong>, dalle ore 14:00 alle ore 17:00 presso <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong>, sala<br />
Dr. Gildo Papa (6° piano): Seminario <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong> / EICS “La revisione della<br />
legge federale sui cartelli (LCart)”, relatore Luca Albertoni Segretario giurista<br />
<strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong><br />
• Martedì 16 marzo <strong>2004</strong>, dalle ore 14:00 alle ore 17:00 Incontro informativo<br />
dell’Osec Business Network Switzerland: “Opportunità Food & Drink in<br />
Gran Bretagna”<br />
• Mercoledì 17 marzo <strong>2004</strong>, Giornata di consulenze individuali sulla<br />
Gran Bretagna “Volete avviare o consolidare la vostra attività sul mercato<br />
britannico ma non sapete come fare?”<br />
• Mercoledì 17 marzo <strong>2004</strong>, Assemblea Generale Ordinaria Aqua Nostra, presso<br />
l’Hôtel Glaxy a Berna<br />
• Mercoledì 24 marzo <strong>2004</strong>, dalle ore 17:00 alle ore 19:00 presso <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong>, sala<br />
Dr. Gildo Papa (6° piano) organizzato dalla <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong> in collaborazione con<br />
l’EICS: Ciclo di incontri informativi “L’allargamento ad Est dell’UE:<br />
quali opportunità per le aziende ticinesi?”- Focus su Lettonia, Estonia,<br />
Lituania<br />
• Giovedì 25 marzo <strong>2004</strong>, alle ore 10:00, Hotel La Perla-Agno: Consiglio economico<br />
della <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong>: competitività e accesso al capitale<br />
• Mercoledì 7 aprile <strong>2004</strong>, dalle ore 17:00 alle ore 19:00 presso <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong>, sala Dr.<br />
Gildo Papa (6° piano) organizzato dalla <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong> in collaborazione con l’EICS:<br />
Ciclo di incontri informativi “L’allargamento ad Est dell’UE: quali<br />
opportunità per le aziende ticinesi?”- Focus su Repubblica Ceca, Slovacchia<br />
e Slovenia<br />
• Mercoledì 7 aprile <strong>2004</strong> alle ore 16.30 Importanza della comunicazione<br />
per le PMI durante il Lugano Communication Forum<br />
• Martedì 20 aprile <strong>2004</strong> alle ore 10.00 presso la <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong> al 6° piano, riunione<br />
Commissione edilizia <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong><br />
• Mercoledì 21 aprile <strong>2004</strong>, dalle ore 17:00 alle ore 19:00 presso <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong>, sala Dr.<br />
Gildo Papa (6° piano) organizzato dalla <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong> in collaborazione con l’EICS:<br />
Ciclo di incontri informativi “L’allargamento ad Est dell’UE: quali<br />
opportunità per le aziende ticinesi?”- Focus su Polonia e Ungheria
Votazioni del 16 maggio<br />
No ai referendum ticinesi<br />
Presa di posizione del Comitato cantonale contrario ai referendum<br />
Ipresidenti Giovanni Merlini (PLR),<br />
Fabio Bacchetta-Cattori (PPD) e<br />
Paolo Clemente Wicht (UDC), unitamente<br />
al deputato Michele Foletti (Lega)<br />
hanno deciso di costituire un comitato<br />
interpartitico per difendere le misure di<br />
contenimento della spesa pubblica decise<br />
dal Governo e dal Parlamento con il<br />
Preventivo <strong>2004</strong> e oggetto di referendum.<br />
Il Comitato ritiene che la situazione<br />
di emergenza finanziaria causata dal<br />
forte aumento delle uscite dello Stato<br />
negli ultimi tre anni richieda scelte di<br />
responsabilità, finalizzate a salvaguardare<br />
la capacità del Cantone di dare risposte<br />
positive ed economicamente sostenibili<br />
ai problemi del Paese.<br />
Le misure contro le quali sono stati lanciati<br />
i referendum rispondono a questa<br />
esigenza fondamentale: la riduzione del<br />
sussidio cantonale ai Comuni per gli stipendi<br />
dei docenti, l’abolizione a medio<br />
termine della ginnastica correttiva, l’aumento<br />
di un’ora-lezione settimanale per<br />
i docenti e le modifiche della legge cantonale<br />
di applicazione sull’assicurazione<br />
contro le malattie consentono di contenere<br />
il forte aumento delle uscite correnti<br />
del Cantone, che ammonterà<br />
comunque a 86 milioni di franchi quest’anno.<br />
Le misure non intaccano servizi<br />
e prestazioni essenziali per i cittadini e<br />
consentono al Cantone di concentrare<br />
l’utilizzo delle risorse pubbliche per i cittadini<br />
che si trovano veramente nel bisogno.<br />
I referendum promossi dalla sinistra,<br />
dagli ambienti sindacali e da una parte<br />
dei docenti della scuola ticinese, e per i<br />
quali venerdì 6 febbraio <strong>2004</strong> sono state<br />
depositate le firme alla Cancelleria<br />
dello Stato, intendono bloccare l’adozione<br />
di misure necessarie per evitare il<br />
dissesto delle finanze pubbliche. La<br />
mancata attuazione dei provvedimenti<br />
approvati dal Governo e dal Parlamento<br />
aggraverebbe pesantemente una situazione<br />
già molto precaria, al cui risanamento<br />
tutti i partiti di governo dovrebbero<br />
concorrere.<br />
I risultati del consuntivo provvisorio del<br />
Cantone per il 2003 confermano la<br />
necessità di far entrare in vigore le misure<br />
di contenimento della spesa. Il disavanzo<br />
d’esercizio ammonta infatti a 254<br />
milioni di franchi ed è così di ben 33<br />
milioni di franchi superiore a quanto<br />
preventivato. Questo peggioramento è<br />
dovuto esclusivamente ai sorpassi di<br />
spesa registrati per complessivi 45 milioni<br />
di franchi, mentre i ricavi sono risultati<br />
leggermente superiori ai dati di preventivo.<br />
Il debito pubblico ha così superato<br />
il tetto del miliardo di franchi, raggiungendo<br />
1’099 milioni di franchi.<br />
La tendenza in atto rischia di pregiudicare<br />
la capacità dello Stato di operare a<br />
vantaggio anche delle future generazioni.<br />
Le misure oggetto di referendum sono<br />
state definite dal Governo e dal<br />
Parlamento in modo da contenere la<br />
spesa secondo criteri di equità, di efficienza<br />
e di priorità politica. La diminuzione<br />
dei sussidi cantonali ai Comuni<br />
per gli stipendi dei docenti è sopportabile<br />
per gli enti locali, che hanno beneficiato<br />
in questi ultimi anni di importanti<br />
aumenti di entrate e di interventi finanziari<br />
del Cantone (vedi contributi alle<br />
fusioni comunali). L’abolizione della ginnastica<br />
correttiva entro l’anno scolastico<br />
2007/2008 non toglie alla scuola ticinese<br />
un servizio irrinunciabile: la dimostrazione<br />
è data dal fatto che il <strong>Ti</strong>cino è l’unico<br />
Cantone in Svizzera a prevedere<br />
questo servizio. L’aumento di un’oralezione<br />
settimanale per i docenti è una<br />
<strong>Ti</strong>cino Business - 03/<strong>2004</strong> • 10<br />
misura sostenibile, sia perché attuata<br />
senza licenziamenti e senza diminuzione<br />
dei posti di lavoro, sia perché evita l’adozione<br />
di interventi più pesanti nella<br />
scuola.<br />
Le tre misure sull’assicurazione malattia<br />
mirano infine ad evitare un’utilizzazione<br />
impropria dei sussidi che il Cantone<br />
deve riservare all’aiuto di assicurati in<br />
situazione di difficoltà finanziaria, senza<br />
dispersioni verso cittadini che non<br />
hanno bisogno dell’aiuto statale perché<br />
hanno un reddito superiore o verso<br />
casse malati che presentano costi superiori<br />
alla media. Il nuovo metodo di calcolo<br />
della quota media ponderata sui<br />
premi di cassa malati mira ad incentivare<br />
la scelta di assicuratori con premi convenienti<br />
per il cittadino e per lo Stato; l’adeguamento<br />
dei limiti di reddito per<br />
l’aiuto ai figli di famiglie non altrimenti<br />
sussidiate evita il versamento di sussidi<br />
ad assicurati con redditi superiori ai<br />
100’000 franchi; le nuove norme sugli<br />
assicurati morosi elimina gli abusi nel<br />
campo del pagamento dei premi da<br />
parte dello Stato.<br />
La votazione popolare sul referendum<br />
sarà una prova difficile per il Governo, il<br />
Parlamento e i partiti impegnati nel risanamento<br />
delle finanze cantonali, a causa<br />
degli argomenti emotivi e fuorvianti utilizzati<br />
dai promotori. È pertanto intenzione<br />
del comitato promuovere una<br />
campagna di informazione sui massmedia<br />
per spiegare alle cittadine e ai cittadini<br />
ticinesi che soltanto uno Stato con<br />
finanze sane è in grado di offrire un servizio<br />
pubblico efficace e una socialità<br />
mirata.<br />
Persona di contatto:<br />
Reto Malandrini<br />
+41 91 821 41 81
11 • <strong>Ti</strong>cino Business - 03/<strong>2004</strong><br />
Il deficit d’esercizio del Cantone è<br />
passato da 42 milioni nel 2002 a 254<br />
milioni nel 2003 e salirà a 288 milioni<br />
nel <strong>2004</strong>. Il piano finanziario indica<br />
un’evoluzione preoccupante. I promotori<br />
dei referendum cantonali non accettano<br />
il freno della spesa pubblica che<br />
toccherà a fine legislatura i 2,7 miliardi<br />
di franchi. I partiti di governo responsabili<br />
PLR e PPD, congiuntamente all’UDC,<br />
una parte della Lega e agli ambienti economici<br />
ticinesi, sostengono le proposte<br />
per frenare l’aumento della spesa, formulate<br />
dal Governo e dal Parlamento.<br />
Durante la conferenza stampa del comi-<br />
tato contrario ai referendum, il<br />
Presidente PLR Giovanni Merlini ha sottolineato<br />
che non si tratta di tagli bensì<br />
di contenimenti: è infatti inaccettabile<br />
che lo Stato paghi già oggi 80 milioni di<br />
franchi all’anno per interessi passivi, per<br />
portare avanti la gestione corrente. Il<br />
Presidente PPD Fabio Bacchetta-Cattori<br />
ha messo in evidenza che l’alternativa a<br />
queste misure di risparmio consiste nel<br />
ribaltare sulla popolazione i maggiori<br />
oneri con una più forte pressione fiscale,<br />
avendo come conseguenza l’impoverimento<br />
della popolazione e del nostro<br />
tessuto economico. Il Presidente UDC<br />
Paolo Clemente Wicht ha messo l’accento<br />
sulla situazione finanziaria di squilibrio<br />
strutturale che richiede imperativamente<br />
una moderazione dell’aumento<br />
della spesa pubblica.<br />
Anche sotto il profilo dell’equità redistributiva<br />
è inaccettabile che il Cantone<br />
continui con una politica di sussidi al di<br />
sopra dei propri mezzi che porta ad uno<br />
spreco del denaro pubblico. Il <strong>Ti</strong>cino<br />
intero deve reagire per garantire la propria<br />
forza istituzionale e la stabilità di<br />
governo. Se non attuiamo queste misure<br />
l’aumento della spesa pubblica sfiorerà<br />
nel <strong>2004</strong> i 120 milioni di franchi e il<br />
deficit sfonderà per la prima volta il tetto<br />
dei 300 milioni di franchi.<br />
Nel settore dei sussidi di cassa malati lo<br />
Stato deve assolutamente limitare l’aiuto<br />
a chi veramente non è in grado di<br />
pagare i premi e toglierlo a chi se ne<br />
approfitta. Oggi abbiamo in questo<br />
campo una situazione iniqua che non<br />
stimola gli assicurati a cercare casse<br />
malati più convenienti.<br />
Nel campo della scuola si tratta di adeguare<br />
l’onere di insegnamento in <strong>Ti</strong>cino<br />
a quanto vige negli altri cantoni, portando<br />
le ore di insegnamento nella scuola<br />
Votazioni del 16 maggio<br />
Stop all’aumento della spesa pubblica<br />
Andiamo a votare il prossimo 16 maggio <strong>2004</strong><br />
di Claudio Camponovo, Direttore <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong><br />
Claudio Camponovo<br />
media a 25 ore alla settimana e nel liceo<br />
a 24 ore alla settimana. Pur con l’aumento<br />
di un’ora lezione (45-50 minuti) il<br />
<strong>Ti</strong>cino resterà sotto la media degli altri<br />
cantoni. Per la ginnastica correttiva va<br />
detto che il <strong>Ti</strong>cino è l’unico cantone in<br />
Svizzera ad avere nelle scuole questo<br />
tipo di servizio, l’abolizione graduale<br />
della stessa entro l’anno 2007-2008 sembra<br />
quindi una misura giustificata.<br />
L’appuntamento del 16 maggio <strong>2004</strong> è<br />
importante perché si tratta di evitare un<br />
obbligato aumento massiccio delle<br />
imposte, ogni anno del 10%, annullando<br />
così l’effetto benefico dei pacchetti<br />
fiscali approvati con difficoltà nel passato.<br />
Dal 2001 la spesa pubblica cantonale<br />
aumenta al ritmo di 100 milioni di franchi<br />
ogni anno che potrebbe toccare 120<br />
milioni nel <strong>2004</strong>. Stiamo scivolando in<br />
un declino finanziario e pertanto una<br />
manovra correttiva si impone. Andiamo<br />
tutti alle urne e votiamo 6 SI a queste<br />
sagge proposte di contenimento della<br />
spesa nell’ambito del preventivo <strong>2004</strong><br />
del Cantone.<br />
Dobbiamo assolutamente sostenere il<br />
pacchetto fiscale federale che alleggerisce<br />
la pressione fiscale per la classe<br />
media e le famiglie. Lo stesso elimina la<br />
palese disparità di trattamento fiscale<br />
tra le coppie sposate e le coppie conviventi.<br />
Occorre inoltre approvare l’11 ma revisione<br />
dell’AVS che introdurrà, a partire dal<br />
2009, l’armonizzazione dell’età di pensionamento<br />
della donna con l’uomo.<br />
Tutti gli ambienti economici svizzeri<br />
sostengono queste proposte perché stimolano<br />
una crescita economica durevole.<br />
Mobilitate tutti i vostri parenti e conoscenti,<br />
rechiamoci alle urne: determiniamo<br />
il nostro futuro.
Votazioni del 16 maggio<br />
16 maggio:<br />
SI per salvare il reddito delle<br />
famiglie e le finanze dello Stato<br />
Il prossimo 16 maggio le cittadine e i<br />
cittadini saranno chiamati a scelte<br />
difficili in ambito federale e cantonale,<br />
tutte concernenti gli aspetti finanziari<br />
e fiscali. Fra i temi federali spicca il pacchetto<br />
di sgravi fiscali 2001 della<br />
Confederazione, il quale prevede in particolare<br />
una diminuzione dell’imposizione<br />
fiscale a carico delle famiglie e del<br />
ceto medio, l’abolizione del reddito<br />
locativo e la promozione dell’accesso<br />
alla proprietà dell’abitazione, nonché<br />
una riforma dei diritti di bollo che<br />
migliorerà la capacità concorrenziale<br />
della piazza finanziaria svizzera.<br />
Ma è indubbiamente anche sul piano<br />
cantonale che si giocherà una contesa<br />
assai delicata, in parte ideologica, di<br />
quasi scontro fra due visioni e concezioni<br />
dello Stato e dell’intervento pubblico.<br />
I quattro referendum cantonali, tre concernenti<br />
la scuola - l’ora di lezione in più<br />
per i docenti; l’abolizione graduale della<br />
ginnastica correttiva; la riduzione dei<br />
sussidi versati dal Cantone ai comuni<br />
finanziariamente più forti per il finanziamento<br />
degli stipendi dei docenti comunali<br />
- e uno concernente i sussidi di<br />
cassa malati - norme più restrittive per<br />
gli assicurati che non pagano i premi di<br />
cassa malati pur avendone finanziariamente<br />
la possibilità; l’eliminazione del<br />
sussidio di cassa malati per i redditi elevati<br />
(oltre i diecimila franchi mensili);<br />
l’incentivo per gli assicurati sussidiati a<br />
scegliere una cassa malati meno cara,<br />
evitando così che lo Stato sussidi le<br />
casse malati più costose - si oppongono<br />
ad un contenimento della crescita della<br />
spesa pubblica cantonale, decisa dal<br />
Consiglio di Stato e dal Parlamento, cer-<br />
tamente limitato. Anche i sostenitori dei<br />
referendum convengono che si tratta<br />
delle misure meno dolorose che potessero<br />
essere decise per intervenire a contenere<br />
la spesa pubblica, ma trattandosi<br />
di una votazione che si è voluto da parte<br />
loro trasformare in appuntamento simbolico<br />
- ossia a favore o contro la politica<br />
finanziaria e fiscale sin qui condotta<br />
dal Consiglio di Stato - essi non vanno<br />
tanto per il sottile e cercano attraverso il<br />
voto del 16 maggio di sabotare una politica<br />
di risanamento dei conti pubblici<br />
che non è più possibile rinviare se si<br />
vuole essere davvero onesti con le cittadine<br />
e i cittadini.<br />
Le alternative al contenimento della crescita<br />
della spesa pubblica oltre misura<br />
sono l’aumento regolare delle imposte a<br />
tutti gli strati sociali della popolazione<br />
e/o una crescita fuori controllo del debito<br />
pubblico, ben oltre il livello già elevato<br />
che esso raggiungerà alla fine di questa<br />
legislatura senza misure di contenimento<br />
della spesa.<br />
E’ abbastanza conseguente che qualora<br />
la popolazione ticinese non accettasse<br />
anche questo minimo contenimento<br />
della spesa pubblica - quantificabile fra i<br />
i 20 e i 30 milioni di franchi a fronte di<br />
una spesa pubblica di oltre 2 miliardi e<br />
mezzo -, un contenimento che non<br />
intaccherà affatto il ruolo e l’intervento<br />
dello Stato, bisognerà imboccare una<br />
delle scarse strade alternative già citate;<br />
una scelta ben più dolorosa di quella che<br />
siamo chiamati a decidere il 16 maggio.<br />
L’aumento delle imposte sarebbe senz’altro<br />
una misura “violenta” e poco<br />
rispettosa nei confronti dei cittadini contribuenti,<br />
ma non meno negativo sareb-<br />
<strong>Ti</strong>cino Business - 03/<strong>2004</strong> • 12<br />
di Stefano Modenini, responsabile economiesuisse Lugano Stefano Modenini<br />
be l’aumento della fiscalità nei confronti<br />
dell’economia e delle imprese. Giusto<br />
quattro anni fa la popolazione ticinese<br />
approvava in votazione una diminuzione<br />
dell’aliquota d’imposta sugli utili aziendali<br />
che faceva del <strong>Ti</strong>cino un Cantone<br />
fiscalmente concorrenziale per le attività<br />
economiche. Un segnale importante<br />
verso chi concorre a creare posti di lavoro<br />
e benessere della popolazione. Oggi<br />
la sinistra chiede al paese di tornare sui<br />
propri passi e di rimettere in discussione<br />
una delle poche carte vincenti che il<br />
nostro Cantone può giocare per attrarre<br />
investimenti sul proprio territorio e produrre<br />
ricchezza.<br />
Il Cantone imbocca la strada dell’autofinanziamento<br />
negativo, deve cioè ricorrere<br />
ai prestiti bancari per finanziare la<br />
spesa corrente. Il Cantone insomma ha<br />
bisogno delle banche per pagare i salari<br />
dei dipendenti pubblici e finanziare la<br />
spesa e i referendisti, per contraccambiare<br />
il favore, vorrebbero inasprire la<br />
fiscalità a tutti!<br />
Suona allora per lo meno indelicata se<br />
non scellerata l’ipotesi avanzata dal<br />
nuovo presidente del Partito socialista,<br />
Manuele Bertoli, secondo il quale il<br />
Cantone può giocare ancora un poco<br />
con l’aumento del debito pubblico.<br />
Non è proprio il caso di dipingere scenari<br />
apocalittici qualora il 16 maggio i<br />
referendum venissero accettati, ma il cittadino<br />
che si reca alle urne deve essere<br />
cosciente del fatto che dovrà scegliere<br />
fra un risanamento difficile ma possibile<br />
dei conti pubblici e una deriva finanziaria<br />
che pagheremo tutti noi già oggi, ma<br />
che pagheranno soprattutto i nostri figli<br />
domani.
13 • <strong>Ti</strong>cino Business - 03/<strong>2004</strong><br />
Importante novità nell’ambito<br />
dell’arbitrato internazionale<br />
Un Regolamento unico adottato dalle Camere di commercio<br />
e dell’industria svizzere<br />
di Luca Albertoni<br />
è ormai diventato una<br />
realtà molto importante nella riso-<br />
L’arbitrato<br />
luzione dei conflitti fra aziende e<br />
anche la Camera di commercio, dell’industria<br />
e dell’artigianato del catone <strong>Ti</strong>cino<br />
(<strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong>) ha contribuito a questo sviluppo<br />
grazie al sistema arbitrale di Lugano.<br />
Per promuovere ulteriormente il cosiddetto<br />
arbitrato istituzionale (ovvero quello<br />
gestito da istituzioni riconosciute), le<br />
Camere di commercio e dell’industria di<br />
Basilea, Berna, Ginevra, <strong>Ti</strong>cino, Vaud e<br />
Zurigo hanno adottato il Regolamento<br />
svizzero dell’arbitrato internazionale<br />
(Regolamento svizzero), che, dal 1° gennaio<br />
<strong>2004</strong>, sostituisce i Regolamenti d’arbitrato<br />
internazionale delle varie Camere.<br />
Si tratta di una novità importantissima,<br />
perché frutto di lunghi lavori preparatori,<br />
che hanno permesso di creare uno strumento<br />
moderno, in grado di ottenere un<br />
Grazie anche all’appoggio del<br />
Dipartimento delle finanze e dell’economia,<br />
“Platinum” dedicherà<br />
un servizio speciale nel prossimo numero<br />
della rivista alla realtà economica ed<br />
imprenditoriale del nostro Cantone.<br />
Platinum – Aziende & Protagonisti - è la<br />
rivista che illustra ogni quadrimestre il<br />
panorama economico italiano e interna-<br />
ampio riconoscimento a livello internazionale.<br />
Il Regolamento svizzero è basato sul<br />
Regolamento d’arbitrato della CNUDCI<br />
(UNCITRAL), con alcune modifiche per<br />
adattarlo all’arbitrato istituzionale e per<br />
rispecchiare la più recente prassi e gli sviluppi<br />
del diritto internazionale nell’ambito<br />
dell’arbitrato.<br />
Il Regolamento svizzero che, come detto,<br />
è entrato in vigore il 1° gennaio <strong>2004</strong>, è<br />
applicabile a tutte le procedure arbitrali<br />
depositate dopo questa data, a meno che<br />
le parti non decidano altrimenti. Occorre<br />
sottolineare che il Regolamento d’arbitrato<br />
e di conciliazione di Lugano della <strong>Cc</strong>ia-<br />
<strong>Ti</strong> resta applicabile agli arbitrati interni,<br />
ovvero a quelli che concernono esclusivamente<br />
parti svizzere.<br />
Il testo del Regolamento, nelle versioni<br />
inglese, tedesca, francese ed italiana può<br />
zionale attraverso i suoi principali interlocutori.<br />
Platinum è distribuita in Italia in<br />
“direct mailing” con Il Sole 24 Ore con<br />
una tiratura di 180’000 copie e in Europa<br />
in lingua inglese (20’000 copie) tramite la<br />
rete delle Camere di commercio italiane<br />
all’estero.<br />
All’interno della rivista, ogni realtà aziendale<br />
è presentata da un servizio redazionale<br />
e fotografico che consente di rag-<br />
Informazione<br />
essere ordinato<br />
presso<br />
la <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong><br />
oppure scaricato<br />
dal<br />
sito Internet www.swissarbitration.ch.<br />
Le Camere di commercio e dell’industria<br />
svizzere attive nell’ambito dell’arbitrato<br />
sono quindi liete di mettere a disposizione<br />
degli avvocati e delle aziende un<br />
Regolamento moderno e pratico per la<br />
risoluzione dei litigi. La speranza è che l’unificazione<br />
delle prassi arbitrali in Svizzera<br />
possa contribuire ad una migliore visibilità<br />
della piazza arbitrale elvetica a livello<br />
internazionale.<br />
Per maggiori informazioni potete contattare:<br />
Luca Albertoni, lic.iur., LL.M.<br />
Tel. +41 91 911 51 21<br />
Fax +41 91 911 51 12<br />
Rivista “PLATINUM” distribuita in Italia<br />
con “IL SOLE 24 ORE”<br />
SPECIALE CANTONE TICINO<br />
di Gianluca Ambrosetti<br />
giungere efficacemente un interessante<br />
pubblico.<br />
Il corrispondente di Platinum è a vostra<br />
disposizione per illustrare tutti gli elementi<br />
che contraddistinguono questa<br />
iniziativa e, per qualsiasi informazione,<br />
è disponibile la redazione Platinum<br />
(Sig.ra Liana Orlando)<br />
al numero +39 0423 72 44 46
Informazione<br />
<strong>Ti</strong>cino Business - 03/<strong>2004</strong> • 14<br />
Un centesimo a favore dell’ambiente<br />
di Gianluca Ambrosetti<br />
Nella cornice del celebre protocollo<br />
di Kyoto per la riduzione delle<br />
emissioni di gas serra, la Svizzera<br />
ha introdotto una propria legge sul<br />
CO2. Questa legge si prefigge l’obiettivo<br />
di una riduzione entro il 2010 dell’8%<br />
delle emissioni CO2 dovute ai carburanti<br />
rispetto a quelle prodotte nel 1990.<br />
A priori, i provvedimenti volontari costituiscono<br />
lo strumento principale per<br />
raggiungere quest’obiettivo. Se tuttavia i<br />
risultati fossero insufficienti, la<br />
Confederazione potrà introdurre una<br />
tassa a scopo dissuasivo sugli agenti<br />
energetici fossili. Questa tassa sul CO2<br />
si aggirerebbe sui 30 centesimi al litro e<br />
potrebbe raggiungere i 50 centesimi.<br />
Nel 2002, le emissioni, al posto di essere<br />
dell’8% inferiori, erano del 6% superiori<br />
a quelle del 1990 e perciò in primavera<br />
il Parlamento si appresterà a discutere<br />
l’eventuale introduzione della suddetta<br />
tassa.<br />
Dal punto di vista economico, questo<br />
provvedimento risulterebbe alquanto<br />
negativo, in particolare se preso indipendentemente<br />
dagli stati europei con i<br />
quali la nostra nazione confina. Uno studio<br />
della Confederazione valuta le sole<br />
perdite legate alle tasse sugli oli minerali<br />
a più di 650 milioni di franchi, poiché<br />
non solo cadrebbero tutti i ricavi legati<br />
alla clientela straniera che viene a rifornirsi<br />
in Svizzera ma si avrebbero anche<br />
perdite dovute ai cittadini elvetici che,<br />
all’inverso di ciò che accade oggi, si<br />
recherebbero oltre frontiera per fare il<br />
pieno.<br />
Va da se che un ulteriore tassa si ripercuoterebbe<br />
in maniera negativa sui costi<br />
e quindi sulla competitività sul mercato<br />
internazionale dei nostri<br />
prodotti.<br />
Essendo tuttavia l’effetto<br />
serra un fenomeno globale, non fa differenza<br />
se le emissioni vengono ridotte in<br />
Svizzera o in qualsiasi altro luogo del<br />
pianeta. Per questo motivo, la Legge<br />
federale sul CO2 ha integrato una parte<br />
del protocollo di Kyoto che permette di<br />
raggiungere gli obiettivi prefissi anche<br />
tramite riduzioni di emissioni ottenute<br />
all’estero.<br />
Basandosi sull’idea che è meglio e più<br />
utile investire per la protezione dell’ambiente<br />
dove il ritorno in riduzione è<br />
massimo, il protocollo di Kyoto permette<br />
alle nazioni di rientrare nei limiti<br />
imposti da questo anche contribuendo<br />
a programmi di riduzione delle emissioni<br />
in altri paesi. Questi meccanismi flessibili<br />
prendono il nome di Joint<br />
Implementation ( JI) e Clean<br />
Development Mechanism (CDM).<br />
Finanziando questi progetti si possono<br />
ottenere certificati che attestano la partecipazione<br />
e l’effetto in riduzione associato<br />
(certificati di riduzione).<br />
È in questo contesto che si inserisce la<br />
proposta dell’Unione petrolifera (sostenuta<br />
da ASTAG, ACS, TCS, economiesuisse,<br />
auto-schweiz e UPSA) di introdurre<br />
un aumento volontario di un centesimo<br />
al litro per i carburanti.<br />
Con un introito annuo di circa 70 milioni<br />
di franchi, il “centesimo climatico”<br />
permetterebbe, se sfruttato correttamente,<br />
di ottenere il contenimento<br />
delle emissioni di CO2 senza i costi e gli<br />
effetti negativi della futura tassa.<br />
Poiché vi è una chiara volontà politica di<br />
ottenere il più possibile delle riduzioni<br />
in Svizzera, più di due terzi di questi<br />
ricavi verrebbero investiti nel nostro<br />
paese. Fra i possibili beneficiari dei contributi<br />
avremmo per esempio la promozione<br />
dei sistemi Eco-Drive, le vetture<br />
funzionanti con carburanti alternativi<br />
(per esempio celle a combustibile a<br />
idrogeno) e le vetture ibride.<br />
Tuttavia, a livello nazionale sarà difficile<br />
a breve termine ottenere più del 20%<br />
della riduzione totale prefissata, ed è<br />
per questo motivo che il rimanente<br />
terzo dell’introito annuo verrebbe utilizzato<br />
per acquistare riduzioni di emissioni<br />
all’estero. Il mercato internazionale di<br />
questi certificati di riduzione è già una<br />
realtà, e con 20 milioni di franchi all’anno<br />
si riuscirebbe effettivamente a colmare<br />
la lacuna restante.<br />
Grazie al responso molto positivo di<br />
uno studio dell’Ufficio federale dell’ambiente,<br />
delle foreste e del paesaggio e<br />
dell’Ufficio dell’energia che valuta il<br />
contributo del centesimo climatico<br />
come equivalente ad una tassa sul CO2<br />
di 30 cts./litro, anche la Confederazione<br />
si è convinta della validità della proposta.<br />
È quindi importante che a questo progetto<br />
venga data la possibilità di mostrare<br />
la sua efficacia sul campo, evitando di<br />
introdurre la tassa sul CO2. In ogni caso,<br />
resta sempre la possibilità di implementare<br />
le due misure casomai la prima<br />
risultasse insoddisfacente.<br />
Per ulteriori informazioni:<br />
www.plate-forme-co2.ch
15 • <strong>Ti</strong>cino Business - 03/<strong>2004</strong><br />
Informazione<br />
Il Marketing Trophy d’oro alla Parroco<br />
erboristeria Künzle di Minusio<br />
Con più di 600 partecipanti si è tenuta alla fine di gennaio a Friborgo<br />
la 7.ma Giornata svizzera del marketing durante la quale<br />
sono stati assegnati gli ambiti Marketing Trophy <strong>2004</strong>.<br />
Il primo premio, per la prima volta ad una ditta ticinese:<br />
la Parroco erborista Künzle di Minusio.<br />
Comunicato stampa SMC – <strong>Ti</strong>cino<br />
La Parroco erborista Künzle ha ricevuto<br />
il premio Marketing Trophy d’oro<br />
nella categoria 1, nella quale gareggiano<br />
le aziende che hanno da 1 a 50 collaboratori,<br />
con il progetto di riposizionamemto<br />
strategico “Partenza verso una<br />
nuova dimensione”. È la prima volta che il<br />
riconoscimento più prestigioso della rassegna<br />
nazionale della Giornata svizzera del<br />
marketing viene attribuito ad una ditta ticinese.<br />
Il progetto premiato è stato il 28 gennaio<br />
scorso durante una serata organizzata<br />
dallo SMC - <strong>Ti</strong>cino all’Università della<br />
Svizzera Italiana di Lugano, dove Stefano<br />
Airlodi, titolare della Parroco erborista<br />
Künzle, ha spiegato come una strategia di<br />
distribuzione molto esclusiva unita ad un<br />
impiego mirato e creativo degli strumenti<br />
di marketing e comunicazione, abbiano<br />
contribuito in modo determinante all’affermazione<br />
dell’azienda ticinese sul mercato<br />
svizzero.<br />
“Dopo quasi un decennio di costante<br />
discesa dei prodotti a base di erbe naturali,<br />
si trattava,” ha detto Airoldi, “di rilanciare<br />
il segmento in funzione del rinato interesse<br />
dei consumatori per i prodotti naturali<br />
e di assecondare il nuovo posiziona-<br />
Stefano Airoldi con il Marketing Trophy riceve i complimenti<br />
di Bruno Marchi<br />
mento delle drogherie nel mercato della<br />
distribuzione”.<br />
Ed il risultato è stato subito ben visibile:<br />
dopo 7 mesi dal lancio della nuova strategia<br />
la Künzle è presente con 52 specialità<br />
(tisane medicinali, compresse, capsule,<br />
liquidi, dermo-cosmetici, ecc.)<br />
in più di 110 punti di vendita in<br />
Svizzera e si prevede di arrivare<br />
a 200 entro la fine di quest’anno.<br />
Di questo successo possono<br />
beneficiare anche gli 80<br />
contadini ticinesi che producono<br />
le erbe medicinali con<br />
metodi di coltivazione quasi<br />
esclusivamente biologici, ciò<br />
che assicura ai prodotti il riconoscimento<br />
ufficiale per essere<br />
utilizzati anche nella fitoterapia.<br />
Nel cantone <strong>Ti</strong>cino essa è presente in due<br />
drogherie che dispongono di tutto l’assortimento,<br />
la drogheria Belotti a Lugano e la<br />
drogheria Isler di Ascona.<br />
Nel corso della manifestazione è stato<br />
pure illustrato il progetto di coltivazioni<br />
coordinato dalla Cooperativa COFIT, fornitore<br />
della Parroco erborista Künzle di<br />
diverse erbe che poi vengono trasformate<br />
in ottime tisane da succhiare a base di<br />
Salvia e Malva o a base di<br />
Bibernel.<br />
La Parroco erborista Künzle SA<br />
è stata creata nel 1922 dal<br />
Parroco erborista Johann<br />
Künzle a Zizers nel canton<br />
Grigioni.<br />
Sino agli anni ‘70 la ditta è stata<br />
tra le più importanti nel settore<br />
della medicina naturale sia in<br />
Svizzera che in vari paesi esteri.<br />
Negli ultimi anni l’attività di promozione<br />
è stata meno attiva ed<br />
è iniziata l’erosione della cifra<br />
d’affari da parte di concorrenti<br />
più attenti alle trasformazioni in atto sul<br />
mercato farmaceutico e, soprattutto negli<br />
anni ‘80, l’avvento massiccio della chimica<br />
ha fatto dimenticare l’importanza della<br />
medicina naturale.<br />
È nel 1997 che l’attuale titolare Stefano<br />
Airoldi rileva i diritti del marchio<br />
e le registrazioni ed inizia<br />
un’attività di riposizionamento<br />
strategico.<br />
Inizialmente si sono dovute<br />
aggiornare le numerose<br />
autorizzazioni dei prodotti,<br />
poi cercare delle risorse<br />
esterne che potessero<br />
garantire la fabbricazione<br />
con una qualità ineccepibile<br />
dei prodotti ed infine un<br />
accordo con un canale di distribuzione<br />
che permettesse di essere nuovamente<br />
presente sui punti vendita-consiglio.<br />
Ed è stato con lo studio del consumatore<br />
di prodotti naturali ed i processi di acquisto<br />
che si è deciso di orientarsi alle drogherie<br />
e tralasciare le farmacie.<br />
“Un rilancio molto riuscito che meritava<br />
proprio il Marketing Trophy d’oro” ha<br />
detto il presidente dello SMC - <strong>Ti</strong>cino<br />
Bruno Marchi felicitandosi con Stefano<br />
Airoldi e ricordando come questo successo<br />
rappresenti una nuova soddisfazione<br />
anche per il Marketing Club <strong>Ti</strong>cino che,<br />
dopo meno di un anno dalla medaglia<br />
d’oro di Giampaolo Mameli agli esami<br />
federali di Tecnico di marketing, vede un<br />
altro dei suoi associati, Stefano Airlodi, salire<br />
sui gradini più alti del marketing nazionale.<br />
SMC – <strong>Ti</strong>cino<br />
Corso Elvezia 16 - CP 5160 - 6901 Lugano<br />
Tel. +41 91 923 45 73<br />
Fax. +41 91 923 46 36<br />
marketing@smc-ticino.ch<br />
www.smc-ticino.ch
17 • <strong>Ti</strong>cino Business - 03/<strong>2004</strong> Commercio estero<br />
Consulenze individuali sulla Polonia<br />
e gli altri nuovi Stati membri dell’UE<br />
Lugano, 22 aprile <strong>2004</strong><br />
Il 1° maggio <strong>2004</strong> l’Unione europea<br />
diventerà più grande: 10 nuovi paesi si<br />
aggiungeranno ai 15 Stati membri attuali<br />
e con 75 milioni di abitanti in più<br />
andrà a costituirsi una UE a 25 con 450<br />
milioni di persone. Estonia, Lettonia,<br />
Lituania, Polonia, Slovacchia, Slovenia,<br />
Repubblica ceca ed Ungheria sono gli<br />
otto Paesi dell’Europa centrale e dell’est<br />
che, insieme con Malta e Cipro, entreranno<br />
infatti a far parte dell’UE.<br />
Per molti versi si tratta di un avvenimento<br />
speciale: entreranno nell’UE<br />
numerosi Paesi che dopo la Seconda<br />
guerra mondiale erano scomparsi dietro<br />
la cortina di ferro e che spesso in<br />
Occidente vengono ancora considerati<br />
come un blocco uniforme e visti con<br />
paura e scetticismo. Eppure l’allargamento<br />
ad Est dell’UE costituisce un’opportunità<br />
anche per le aziende elvetiche,<br />
che avranno quindi accesso ad un<br />
mercato interno più vasto.<br />
La Polonia in particolare è fra i nuovi<br />
Stati membri uno dei più dinamici, dove<br />
il processo di trasformazione verso<br />
un’economia di mercato è stato praticamente<br />
già completato. Inoltre è il paese<br />
L’Osec ha un nuovo direttore<br />
Daniel Küng è il nuovo CEO dell’Osec.<br />
Designato dalla Commissione di sorveglianza<br />
quale nuovo direttore dell’Osec il<br />
26 febbraio nel corso di una seduta ordinaria<br />
a Zurigo, Daniel Küng prenderà la<br />
direzione dell’Osec al più tardi il 17 giugno<br />
<strong>2004</strong> in occasione della prossima<br />
Assemblea generale ordinaria.<br />
Daniel Küng, nato nel 1952 e diplomato<br />
alla Handelshochschule di San Gallo (lic.<br />
più grande e popoloso (oltre 38,6<br />
milioni di abitanti) e grazie alla sua<br />
posizione geografica si sta guadagnando<br />
il ruolo di grande mercato<br />
ponte tra l’Europa occidentale e<br />
l’Europa dell’Est, costituendo così<br />
un grande mercato di sbocco per<br />
questa Unione allargata.<br />
Non avete ancora un’attività commerciale<br />
in Polonia oppure siete già<br />
presenti ma vendete soltanto in<br />
alcuni segmenti? Allora approfittate<br />
della giornata di consulenze individuali<br />
organizzate dal Business<br />
Network Switzerland e fissate un<br />
appuntamento con Mirjam Walker,<br />
già consulente presso l’Euro Info<br />
Centro Svizzera di Zurigo e ora consulente<br />
legale e commerciale presso lo<br />
Swiss Business Hub Poland: la nostra<br />
collaboratrice vi può sicuramente aiutare<br />
ad individuare i rischi, ma soprattutto<br />
le opportunità offerte dal mercato<br />
polacco!<br />
Grazie alla sua vasta esperienza sulle<br />
questioni inerenti la legislazione europea<br />
e sugli accordi bilaterali CH-UE,<br />
Mirjam Walker è in grado di consigliarvi<br />
anche sugli altri paesi dell’Est che il 1°<br />
maggio <strong>2004</strong> entreranno a far parte<br />
dell’UE: Estonia, Lettonia, Lituania,<br />
oec. HSG), è imprenditore indipendente<br />
dal 1982, prima in Brasile e poi in<br />
Portogallo. In questo paese, dal 1987 era a<br />
capo di un’azienda di servizi essenzialmente<br />
rivolti all’industria farmaceutica<br />
internazionale. Daniel Küng è presidente<br />
dalla Camera di commercio e dell’industria<br />
Svizzera-Portogallo e membro del<br />
comitato direttivo di Swisscham, l’unione<br />
delle camere di commercio bilaterali svizzere<br />
all’estero. Possiede una grande espe-<br />
Repubblica ceca, Slovacchia, Slovenia<br />
ed Ungheria.<br />
Approfittate di questa giornata di consulenze<br />
individuali del Business<br />
Network Switzerland per ottenere preziose<br />
informazioni ad un prezzo vantaggioso:<br />
il colloquio individuale della<br />
durata di un’ora costa solo CHF 210.- +<br />
IVA per i soci Osec e CHF 250.- + IVA<br />
per i non soci.<br />
Le iscrizioni possono essere effettuate<br />
tramite fax allo 091 911 51 39 oppure via<br />
e-mail all’indirizzo<br />
info.lugano@osec.ch.<br />
rienza nella conduzione di PMI e conosce<br />
bene i loro bisogni d’esportazione.<br />
L'Osec <strong>Ti</strong>cino ringrazia Balz Hösly per il<br />
lavoro svolto dall'estate 2000 fino ad inizio<br />
<strong>2004</strong> e formula a Daniel Küng i migliori<br />
auguri per la sua nuova attività a capo<br />
dell'Osec.<br />
L’Osec elimina alcuni servizi<br />
Dall’inizio dell’anno l’Osec non fornisce<br />
più il servizio “Indirizzi internazionali”.
Commercio estero<br />
Questo tipo di informazione può ad<br />
esempio essere ottenuto presso<br />
• Dun & Bradstreet www.dnb.com<br />
• Kompass www.kompassonline.ch<br />
• Schober<br />
www.schober-international.com<br />
• Hoppenstedt www.hoppenstedt.de<br />
L’Osec ha inoltre deciso di non più riproporre<br />
nemmeno i servizi “Info Brokerage”<br />
e “Coaching Web Search”. Per queste prestazioni<br />
potete contattare, ad esempio:<br />
• Centredoc www.centredoc.ch<br />
• Recherchen Informationsbeschaffung<br />
www.recherchen.ch<br />
• InfoCollect, tel. +41 (0)71 260 28 52<br />
(www.infocollect.ch, sito in costruzione)<br />
• Info-Broker www.info-broker.ch<br />
• InfoLit Information Broker www.infolit.ch<br />
• i2K www.i2k-services.de<br />
Studio di mercato «open4D» sui<br />
software e i servizi IT in Germania<br />
bns - Lo Swiss Business Hub Germany, in<br />
collaborazione con l’Osec e le associazioni<br />
professionali simsa e SAP, ha commissionato<br />
uno studio di mercato sul settore<br />
tedesco dell’informatica e in particolare<br />
sui software e i servizi delle tecnologie<br />
dell’informazione. Da questo studio risulta<br />
che malgrado le difficoltà attraversate<br />
dal settore negli ultimi due anni questo<br />
segmento offre sempre un eccellente<br />
potenziale per i prestatari svizzeri.<br />
Questo studio (75 pagine, in tedesco) è<br />
stato pubblicato nell’autunno 2003 e può<br />
essere ordinato all’Osec al costo di<br />
CHF 150.- per i soci e di CHF 200.- per i<br />
non soci.<br />
Per ulteriori ragguagli e ordinazioni non<br />
esitate a contattare il nostro Segretariato.<br />
The Environmental Market in Poland –<br />
an Overview<br />
bns - Redatto dallo Swiss Business Hub<br />
Poland, lo studio “The Environmental<br />
Market in Poland – an Overview” (99 pagine,<br />
in inglese) tratta l’evoluzione delle<br />
prospettive del mercato ambientale polacco,<br />
le opportunità d’affari che esso offre<br />
alle aziende svizzere, la legislazione in<br />
vigore e gli strumenti di finanziamento<br />
utili.<br />
Lo studio può essere ottenuto presso<br />
l’Osec al prezzo di CHF 125.- per i soci e<br />
CHF 150.- per i non soci.<br />
Ulteriori ragguagli su questo rapporto<br />
possono essere ottenuti all’indirizzo web<br />
www.eco-net.ch/umweltplattform/mark-<br />
tinfo/polen/the_environmental_market_in_poland/en/umweltberichtpl_ove<br />
rview.pdf<br />
Brasile: richiesti i beni d’investimento<br />
bns- Negli ultimi tre mesi le importazioni<br />
di beni d’investimento in Brasile sono<br />
aumentate rispetto allo stesso periodo<br />
dell’anno precedente. Il risultato è<br />
influenzato soprattutto da un aumento<br />
del 30.9% solo in ottobre 2003 dell’acquisto<br />
di beni strumentali. Questo indica che<br />
si sta di nuovo investendo in macchinari<br />
ed attrezzature industriali e che l’attività<br />
industriale nazionale sta recuperando. Nel<br />
2003 sono stati introdotti in Brasile beni<br />
d’investimento per un valore di 14,1<br />
miliardi di dollari, mentre il totale delle<br />
importazioni è valutato a 48,26 miliardi di<br />
dollari.<br />
Inoltre a gennaio <strong>2004</strong> il governo brasiliano<br />
ha annunciato una riduzione del 30%<br />
della tassa sui prodotti industrializzati (IPI)<br />
per ben 643 beni strumentali. Per la maggioranza<br />
delle attrezzature la tassa IPI è<br />
quindi stata ridotta dal 5% al 3.5%.<br />
Per ulteriori informazioni potete consultare<br />
il rapporto redatto dallo Swiss Business<br />
Hub Brazil (in inglese) disponibile online su<br />
www.osec.ch/~0xc1878d1b_0x0001b932<br />
/wirtschaftsdaten/capital_goods_increase_of_imports_/_ipi_tax_reduction_in_<br />
brazil<br />
Il Kuwait si apre agli investitori esteri<br />
bns - Il consiglio dei ministri del Kuwait<br />
ammette da subito investimenti esteri in<br />
undici settori e servizi che prima erano<br />
riservati unicamente agli investitori indigeni.<br />
L’Ambasciata svizzera in Kuwait ha<br />
redatto un documento, in inglese, che<br />
illustra i settori toccati da questa novità e<br />
la regolamentazione alla quale devono<br />
sottostare le aziende con 100% di capitale<br />
estero. Questo documento può essere<br />
consultato all’indirizzo<br />
www.osec.ch/~0xc1878d1b_0x0001c11f/<br />
kuwait/investments/kuwait_open_to_for<br />
eign_investors/en/kuwaitinvest.doc<br />
Arabia Saudita: boom della costruzione<br />
bns – Il settore della costruzione in Arabia<br />
Saudita conosce attualmente un periodo<br />
molto favorevole. Secondo il rapporto sull’evoluzione<br />
di questo settore redatto dal<br />
Consolato generale di Svizzera a Jeddah<br />
questa prosperità dovrebbe mantenersi<br />
ancora un anno o due.<br />
Il rapporto, in tedesco, può essere consultato<br />
online su:<br />
<strong>Ti</strong>cino Business - 03/<strong>2004</strong> • 18<br />
www.osec.ch/%7E0xc1878d1b_0x0001c1<br />
1f/saudi-arabien/wirtschaftsdaten/branchenbericht_bausektor_saudiarabien_<br />
januar_<strong>2004</strong><br />
Svizzera-Iran: in vigore la convenzione<br />
di doppia imposizione<br />
dff- La Convenzione di doppia imposizione<br />
firmata in ottobre 2002 tra la Svizzera e<br />
la Repubblica islamica d’Iran è entrata in<br />
vigore il 31 dicembre 2003. Le disposizioni<br />
della Convenzione di doppia imposizione<br />
si applicano in Svizzera alle imposte sul<br />
reddito o sul capitale dovute a partire dal<br />
1° gennaio <strong>2004</strong>. In Iran queste disposizioni<br />
si applicano invece alle imposte sul<br />
reddito o sul capitale dovute a partire dal<br />
1° Farvardin 1383 (= 20 marzo <strong>2004</strong>).<br />
L’accordo di libero scambio AELS-Cile<br />
entra in vigore con ritardo<br />
afd- Era previsto che l’accordo di libero<br />
scambio AELS-Cile entrasse in vigore il 1°<br />
febbraio <strong>2004</strong>. Il Ministero degli affari<br />
esteri del Cile ha però comunicato di non<br />
essere in grado di ratificare entro i tempi<br />
questo accordo di libero scambio.<br />
Verosimilmente quindi l’accordo non<br />
entrerà in vigore prima del 1° aprile <strong>2004</strong>.<br />
Fino a quel momento il Cile conserverà il<br />
suo statuto di paese in via di sviluppo e<br />
potrà rivendicare le preferenze doganali<br />
SGP.<br />
CETRA diventa TAITRA<br />
bns – Ristrutturazione e cambiamento di<br />
ragione sociale per l’organismo di promozione<br />
commerciale a Taiwan. Infatti dal 1°<br />
gennaio <strong>2004</strong> il CETRA (China External<br />
Trade Development Council) ha ceduto il<br />
posto al TAITRA (Taiwan External Trade<br />
Development Council) e il reparto sviluppo<br />
del mercato è stato scisso in due divisioni,<br />
incaricate l’una dello sviluppo generale<br />
del mercato e l’altra dei progetti specifici<br />
di marketing. Per ulteriori informazioni:<br />
www.taitra.org<br />
Osec<br />
Business Network Switzerland<br />
Corso Elvezia 16<br />
Casella postale 5399<br />
CH-6901 Lugano<br />
Tel. +41 91 911 51 35<br />
Fax +41 91 911 51 39<br />
info.lugano@osec.ch<br />
www.osec.ch
19 • <strong>Ti</strong>cino Business - 03/<strong>2004</strong> Speciale Unione europea<br />
Ciclo di incontri informativi<br />
L’allargamento ad Est dell’UE: quali<br />
opportunità per le aziende ticinesi?<br />
mercoledì 24 marzo, 7 aprile<br />
e 21 aprile <strong>2004</strong> dalle 17h00 alle 19h00<br />
Il 1° maggio <strong>2004</strong> l’Unione europea registrerà<br />
la crescita territoriale più significativa<br />
della sua storia: 10 nuovi paesi con<br />
75 milioni di abitanti si aggiungeranno<br />
agli attuali 15 Stati membri per costituire<br />
una UE a 25 con 450 milioni di persone.<br />
Anche se la Svizzera non fa parte dell’UE,<br />
l’allargamento di quest’ultima ha un<br />
impatto importante per le aziende elvetiche,<br />
che possono così partecipare ad un<br />
mercato interno più vasto.<br />
Quali opportunità si offrono quindi alle<br />
aziende ticinesi sui mercati di quelli che<br />
in gran parte erano Stati dell’ex blocco<br />
sovietico? Cosa cambierà per gli accordi<br />
bilaterali CH-UE, in particolare per l’accordo<br />
sulla libera circolazione?<br />
Il ciclo di incontri informativi organizzati<br />
dalla <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong> con la collaborazione<br />
dell’EICS vuole dare una risposta a tutte<br />
queste domande.<br />
Focus su Estonia, Lettonia,<br />
Lituania – mercoledì 24 marzo <strong>2004</strong><br />
• Allargamento ad Est dell’UE e accordi<br />
bilaterali CH-UE<br />
Luca Albertoni, <strong>Cc</strong>ia-ti, Lugano<br />
• Estonia, Lettonia, Lituania - analisi<br />
della situazione economica, tendenze<br />
delle economie locali, overview dei<br />
settori in espansione - Quali opportunità<br />
per le PMI ticinesi?<br />
Ilaria Martinenghi, Swibusiness SA,<br />
Viganello<br />
• Domande e discussione<br />
finale<br />
• Aperitivo<br />
Focus su<br />
Repubblica Ceca,<br />
Slovacchia<br />
e slovenia<br />
mercoledì<br />
7 aprile <strong>2004</strong><br />
• Conseguenze<br />
dell’allargamento<br />
ad Est dell’UE<br />
sull’accordo<br />
bilaterale sulla<br />
libera circolazione<br />
delle persone<br />
Avv. Michele Rossi, Studio legale e<br />
notarile Respini Rossi & Beretta<br />
Piccoli, Lugano<br />
• Repubblica ceca, Slovacchia e<br />
Slovenia: analisi della situazione economica,<br />
relazioni con la Svizzera e prospettive<br />
future<br />
Maurizio Cerratti, Segretariato di<br />
Stato dell’economia (seco), Berna<br />
• Domande e discussione finale<br />
• Aperitivo<br />
Focus su Polonia ed Ungheria -<br />
mercoledì 21 aprile <strong>2004</strong><br />
• Polonia ed Ungheria: analisi della<br />
situazione economica, relazioni con la<br />
Svizzera e prospettive future<br />
Rodolfo Laub, Segretariato di Stato<br />
dell’economia (seco), Berna<br />
• Conseguenze dell’allargamento ad Est<br />
dell’UE per le PMI svizzere – ostacoli<br />
tecnici al commercio, prodotti agricoli,<br />
libera circolazione. L’esempio del mercato<br />
polacco.<br />
Mirjam Walker, Swiss Business Hub<br />
Poland, Varsavia (in inglese)<br />
• Domande e discussione finale<br />
• Aperitivo<br />
Quota d’iscrizione:<br />
Per ogni singola serata: CHF 50.- per i<br />
soci della <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong> o dell’Osec, CHF 60.per<br />
i membri di Associazioni affiliate alla<br />
<strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong>, CHF 70.- per i non soci.<br />
Per le 3 serate: CHF 120.- per i soci della<br />
<strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong> o dell’Osec, CHF 145.- per i membri<br />
di Associazioni affiliate alla <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong>,<br />
CHF 170.- per i non soci.<br />
Per informazioni non esitate a contattare<br />
il Segretariato dell’Osec/EICS. Le iscrizioni<br />
possono essere effettuate via fax al<br />
+41 91 911 51 39 oppure tramite e-mail<br />
all’indirizzo mzurfluh@osec.ch.
Speciale Unione europea<br />
Tassi IVA applicati nei nuovi Stati<br />
membri dell’UE<br />
Sul sito web della DG “Fiscalità e unione<br />
doganale”, alla pagina<br />
europa.eu.int/comm/taxation_customs/p<br />
ublications/info_doc/info_doc.htm#vat<br />
_rates, sono disponibili informazioni di<br />
base provvisorie relative all’IVA applicata a<br />
Cipro, Estonia, Lettonia, Lituania, Malta,<br />
Repubblica ceca, Slovenia e Slovacchia.<br />
Mancano ancora i dati relativi a Polonia ed<br />
Ungheria. Queste informazioni, in inglese,<br />
forniscono un quadro provvisorio<br />
della legislazione di questi paesi in materia<br />
di IVA: coordinate delle amministrazioni<br />
fiscali competenti, procedura per l’ottenimento<br />
di un numero d’identificazione,<br />
fatturazione, ecc.<br />
I dati sono aggiornati, ma forniti senza<br />
garanzia. Per ottenere i dati applicati realmente<br />
si consiglia infatti di rivolgersi<br />
direttamente alle autorità fiscali di ogni<br />
paese.<br />
Sicurezza dei prodotti: guida<br />
informale prodotta dalla Commissione<br />
A novembre 2003 la Commissione ha pubblicato<br />
un documento guida sul rapporto<br />
tra la direttiva sulla sicurezza generale dei<br />
prodotti e determinate direttive di settore<br />
contenenti norme sulla sicurezza dei prodotti.<br />
La guida può essere consultata online<br />
su<br />
europa.eu.int/comm/consumers/cons_sa<br />
fe/prod_safe/gpsd/guidance_gpsd_it.pdf<br />
Strumenti e modalità<br />
di finanziamento per la ricerca<br />
A gennaio <strong>2004</strong> il Servizio ricerca<br />
USI/SUPSI ha pubblicato l’opuscolo<br />
“Piccole e medie imprese, ricerca e sviluppo<br />
tecnologico – Strumenti, opportunità<br />
e collaborazioni” che presenta le misure e<br />
gli strumenti predisposti dallo Stato per<br />
sostenere la ricerca e l’innovazione nelle<br />
PMI e per favorire la collaborazione con le<br />
scuole universitarie. Questa brochure<br />
informativa si concentra su tre temi:<br />
• il finanziamento della ricerca (gli strumenti<br />
che consentono di finanziare la<br />
ricerca nelle PMI);<br />
• le possibilità di cooperazione con le<br />
università e le scuole universitarie professionali;<br />
• le misure generali di sostegno all’innovazione<br />
nelle imprese.<br />
Il documento può essere scaricato online<br />
in formato pdf dal sito www.ti-edu.ch/servizi/ricerca/ricerca_enti/ricerca_pmi/bro<br />
churePMI.PDF.<br />
La versione cartacea come pure ulteriori<br />
informazioni possono invece essere<br />
richieste a<br />
Servizio ricerca USI/SUPSI<br />
Via Lambertenghi 10a<br />
6904 Lugano<br />
Tel. +41 91 912 46 17<br />
Fax +41 91 913 47 40<br />
sr@unisi.ch<br />
www.ticinoricerca.ch<br />
Relazione generale<br />
sull’attività dell’UE 2003<br />
La Relazione generale sull’attività<br />
dell’Unione europea è pubblicata ogni<br />
anno dalla Commissione europea in conformità<br />
dell’articolo 212 del trattato CE e<br />
dell’articolo 125 del trattato CEEA. Essa<br />
fornisce una panoramica generale delle<br />
attività svolte dalla Comunità nel corso<br />
dell’anno che ne precede la presentazione.<br />
L’ultima relazione disponibile è quella<br />
riguardante il 2003. A partire da quest’anno<br />
la Relazione generale, consultabile<br />
online all’indirizzo<br />
europa.eu.int/abc/doc/off/rg/it/2003/inde<br />
x.htm, è dotata di un motore di ricerca<br />
che permette la consultazione mirata del<br />
contenuto di tutte le relazioni pubblicate<br />
su Internet.<br />
La Relazione generale è completata dal<br />
Bollettino dell’Unione europea che riporta<br />
una descrizione delle attività della<br />
Commissione e delle altre istituzioni<br />
comunitarie nel corso del mese di riferimento.<br />
L’edizione su carta della relazione generale<br />
può essere ordinata presso l’EICS.<br />
Nr. cat. KA-AD-04-001-IT-C.<br />
Costo: a 38 (+ IVA e spese di spedizione)<br />
L’UE si dota di nuove regole<br />
sul controllo delle concentrazioni<br />
Il 20 gennaio il Consiglio dei ministri ha<br />
approvato una nuova normativa sul controllo<br />
delle concentrazioni che entrerà in<br />
vigore a maggio, in concomitanza con l’allargamento<br />
dell’Unione europea.<br />
Il Regolamento sulle concentrazioni era<br />
stato adottato per la prima volta nel 1989<br />
ed era entrato in vigore il 21 dicembre<br />
1990. Esso introduceva il concetto di<br />
“one-stop shop”, in base al quale le società<br />
che superavano determinate soglie di<br />
fatturato, a livello sia mondiale che europeo,<br />
dovevano chiedere un’autorizzazione<br />
in caso di concentrazioni e di acquisizioni.<br />
Il nuovo regolamento introduce una certa<br />
<strong>Ti</strong>cino Business - 03/<strong>2004</strong> • 20<br />
flessibilità nei tempi dell’indagine, rafforza<br />
il concetto di “one-stop shop” e chiarisce<br />
che la Commissione ha il potere di svolgere<br />
indagini su tutti i possibili scenari<br />
pericolosi provocati da una fusione, dal<br />
predominio di una sola società fino agli<br />
effetti derivanti da una situazione di oligopolio<br />
che potrebbe ledere gli interessi dei<br />
consumatori europei. Con questo regolamento<br />
la Commissione intende fornire<br />
una guida sulle modalità con cui le fusioni<br />
possono essere contestate.<br />
Il testo completo del comunicato stampa<br />
può essere consultato su<br />
europa.eu.int/rapid/start/cgi/guesten.ksh<br />
nr. di riferimento IP/04/70.<br />
Il regolamento <strong>2004</strong>/139/CE e altre informazioni<br />
su questo tema sono invece disponibili<br />
su europa.eu.int/comm/competition/mergers/legislation/regulation/#reg<br />
ulation.<br />
Nuova lista di organismi notificati<br />
Sulla GU C 302 del 12 dicembre 2003 è<br />
stata pubblicata la nuova lista degli organismi<br />
notificati designati dagli Stati membri,<br />
dai paesi aderenti e dai paesi EFTA in<br />
accordo alle direttive “Nuovo Approccio”.<br />
Il documento, contenente gli organismi<br />
notificati fino al 30 settembre 2003, sostituisce<br />
le precedenti liste ufficiali pubblicate<br />
nel 2000 e nel 2001.<br />
L’elenco comprende il nome e l’indirizzo<br />
degli organismi, il numero di identificazione<br />
e le competenze per le quali sono stati<br />
notificati. Questa lista fornisce così tutte le<br />
indicazioni relative agli organismi autorizzati<br />
al rilascio della marcatura CE e costituisce<br />
un indispensabile strumento di<br />
lavoro per tutti coloro che producono o<br />
commercializzano prodotti per i quali è<br />
necessaria la marcatura CE.<br />
Il documento può essere consultato online<br />
all’indirizzo europa.eu.int/eurlex/pri/it/oj/dat/2003/c_302/c_30220031<br />
212it00010414.pdf<br />
La versione cartacea può invece essere<br />
acquistata presso l’EICS.<br />
Euro Info Centro Svizzera<br />
Corso Elvezia 16<br />
Casella postale 5399<br />
CH-6901 Lugano<br />
Tel. +41 91 911 51 37<br />
Fax +41 91 911 51 39<br />
eics.lugano@osec.ch<br />
www.osec.ch/eics
Informazione<br />
OUTSOURCING<br />
Amministrazione e gestione risorse umane<br />
Gestione processi<br />
ricerca e selezione<br />
inizio e fine<br />
rapporto di lavoro<br />
stipendi e<br />
oneri sociali<br />
contratti e<br />
permessi di lavoro<br />
certificati di lavoro<br />
Strumenti di gestione<br />
descrizione<br />
della funzione<br />
dossier del<br />
personale<br />
regolamenti e<br />
manuali<br />
profili professionali<br />
e individuali<br />
Consulenza<br />
gestione<br />
risorse umane<br />
formazione e<br />
sviluppo<br />
piani sociali<br />
portafoglio<br />
assicurativo<br />
diritto del lavoro<br />
Vicolo di Pavü 8<br />
CH-6926 Montagnola<br />
Telefono: +41 (0)91 994 81 14<br />
Telefax: +41 (0)91 994 82 18<br />
Natel: +41 (0)79 276 29 40<br />
E-mail: adomenici@hros.ch<br />
Http: www.hros.ch<br />
di Angela Domenici<br />
è il maggior rappresentante in<br />
Svizzera della categoria professiona-<br />
L’ASST<br />
le dei tecnici ST, la quale ha nuovamente<br />
eseguito un rilevamento degli stipendi<br />
tra i suoi membri. All’inchiesta ha<br />
partecipato il 40% dei soci. Questa partecipazione<br />
ha permesso una chiara rappresentazione<br />
degli stipendi in diversi settori<br />
e regioni e una maggiore trasparenza nell’ambito<br />
dei salari. Questo rilevamento<br />
fornisce risposte chiare in merito agli stipendi<br />
in rapporto all’età, alla funzione e<br />
alla specializzazione.<br />
Il presente studio fornisce anche indicazioni<br />
dettagliate su differenze che risultano<br />
da fattori geografici e demografici.<br />
Sono state considerate tutte le 72 specializzazioni,<br />
ciò che permette di formulare<br />
interessanti paragoni tra i diversi campi.<br />
Come ci si aspettava, gli stipendi medi nel<br />
settore bancario/assicurativo e informatico<br />
sono risultati i più alti.<br />
E’ il settore dell’architettura, soprattutto il<br />
ramo tessile, che registra gli stipendi più<br />
bassi. Oltre ai dati sugli stipendi questo<br />
studio contiene anche informazioni sulle<br />
possibilità di post-formazione e sulle posizioni<br />
professionali attualmente occupate<br />
da tecnici ST: il 37% degli interpellati ha<br />
seguito un corso postdiploma, di cui il<br />
60% nel campo dell’economia aziendale.<br />
La formazione di tecnico ST è una formazione<br />
teorica e pratica che segue l’apprendistato.<br />
E’ una formazione non universitaria<br />
più alta nel campo della tecnica.<br />
Questo percorso formativo, svolto a<br />
tempo pieno o parallelamente all’attività<br />
lavorativa, esiste da più di 25 anni. In questo<br />
periodo più di 33’000 persone si sono<br />
diplomate in una scuola per tecnici ST e<br />
annualmente 1’600 studenti concludono i<br />
loro studi in questo settore. Per accedere<br />
a questa formazione bisogna aver concluso<br />
un apprendistato in un ramo delle spe-<br />
<strong>Ti</strong>cino Business - 03/<strong>2004</strong> • 22<br />
Rilevamento stipendi<br />
dettagliato per tecnici ST<br />
In Svizzera un tecnico ST diplomato guadagna in media 99’000<br />
franchi: questo è quanto risulta dal rilevamento stipendi realizzato<br />
su richiesta dell’Associazione Svizzera dei tecnici ST (ASST).<br />
Quest’inchiesta fornisce ai tecnici ST e ai datori di lavoro un ottimo<br />
strumento per rispondere alle domande riguardanti lo stipendio<br />
di Urs Gassmann<br />
cializzazioni ST. Dei ca. 63’000 apprendisti<br />
che ogni anno concludono la loro formazione,<br />
sono ca. 30’000 quelli nei rami di<br />
specializzazione ST. Successivamente ca. il<br />
5.3% prosegue la sua formazione per<br />
diventare tecnico ST. In media la formazione<br />
di tecnico ST viene intrapresa 4 anni<br />
dopo aver concluso l’apprendistato.<br />
I percorsi formativi delle scuole ST permettono<br />
ai futuri tecnici ST di occupare<br />
delle funzioni di quadro intermedio. Il<br />
programma scolastico pone fortemente<br />
l’accento sull’analisi e la risoluzione dei<br />
problemi, in modo da preparare i futuri<br />
tecnici ST ad addossarsi delle responsabilità<br />
di gestione e a far sì che siano in grado<br />
di mettere in pratica le loro conoscenze<br />
teoriche.<br />
E’ possibile ottenere il rilevamento stipendi<br />
dei tecnici ST presso l’Associazione<br />
Svizzera dei Tecnici ST al prezzo di fr. 25.-:<br />
SVTS, Eichgutstrasse 1, Postfach 2307,<br />
8401 Winterthur, info@svts.ch oder<br />
www.svts.ch.<br />
Persona di contatto:<br />
Urs Gassmann<br />
Tel. 052 214 22 40 o Fax 052 214 22 42<br />
E-Mail: ugassmann@svts.ch<br />
L’Associazione Svizzera dei Tecnici ST<br />
(ASST) è stata fondata nel 1981 e, con<br />
3’400 soci, è la maggiore rappresentante<br />
d’interessi dei diplomati ad una scuola<br />
tecnica o scuola specializzata superiore.<br />
Tra i compiti principali dell’Associazione<br />
vi è la rappresentanza della professione<br />
a livello politico ed economico e il sostegno<br />
continuo per una formazione sempre<br />
al miglior livello. L’ASST è anche l’organismo<br />
rappresentativo nazionale<br />
dell’EurEta, l’Associazione Europea delle<br />
Professioni tecniche dell’Ingegneria.<br />
Tramite l’ASST i soci possono registrarsi<br />
come Ing. EurEta a livello europeo.
23 • <strong>Ti</strong>cino Business - 03/<strong>2004</strong> Vita dei Soci<br />
AFG Management Consulting:<br />
formazione e consulenza aziendale<br />
di Alessia Romano<br />
Management Consulting, nata<br />
nel 1996 con sede a Riazzino, è un’a-<br />
L’AFG<br />
zienda attiva nel campo della consulenza<br />
organizzativa e della formazione alle<br />
aziende ed agli enti pubblici. Essa presenta<br />
una struttura organizzativa composta da<br />
un gruppo di ingegneri ed economisti con<br />
lunga esperienza aziendale e esperti nei<br />
campi della gestione ed organizzazione<br />
aziendale, nell’informatica gestionale, nella<br />
produzione, nella logistica e nell’organizzazione<br />
del personale. Fra i clienti troviamo<br />
alcune fra le più importanti aziende e d<br />
enti pubblici ticinesi e svizzeri. Sul sito<br />
www.afgpartners.ch è possibile trovare<br />
informazioni più dettagliate e una lista di<br />
referenze. L’AFG & Partners possiede un<br />
elevato livello di know-how che le permette<br />
di proporre una consulenza ai propri<br />
clienti mirata allo sviluppo delle risorse<br />
umane in modo efficiente, nonché una formazione<br />
per dirigenti e collaboratori<br />
(attraverso seminari e corsi).<br />
La sua filosofia è basata su un semplice -<br />
ma importante - punto: le persone che<br />
compongono AFG credono fermamente<br />
nel servizio e nella costruzione di nuove<br />
soluzioni con i clienti, che portino vantaggi<br />
reciproci. La soluzione che sempre si<br />
prospetta è quella win-win per entrambe le<br />
parti in causa, che sia immediata e porti<br />
reali benefici.<br />
Per questo uno degli obiettivi principali<br />
per l’azienda (che è lo stesso per tutte le<br />
imprese innovative di ogni grandezza e settore)<br />
è quello del raggiungimento di livelli<br />
di eccellenza nel proprio campo specifico.<br />
I punti di forza sono l’utilizzo di una metodologia<br />
avanzata di risoluzione di problemi<br />
basata su un approccio sistemico; lo sviluppo<br />
di un proprio sistema di gestione<br />
del know-how che permette di garantire<br />
assoluta discrezione ma al contempo grande<br />
efficienza; ed infine un’importante e<br />
fitta rete di contatti<br />
con tutta la realtà economica,<br />
politica e<br />
accademica in <strong>Ti</strong>cino,<br />
Svizzera e Italia.<br />
L’offerta della AFG<br />
Management<br />
Consulting comprende<br />
la consulenza nella<br />
gestione aziendale,<br />
nell’organizzazione,<br />
nel Change<br />
Management, nelle<br />
strategie, nel coaching direzionale,<br />
nell‘analisi aziendale e di Business Plan;<br />
nell’elaborazione di strategie aziendali, per<br />
esempio con il supporto della metodica di<br />
Balanced Scorecard; nei modelli di management<br />
e business excellence secondo il<br />
modello EFQM e nella gestione della qualità<br />
(Total Quality Management, certificazione<br />
ISO 9000); nella gestione della produzione<br />
e della logistica (just-in-time, riduzione<br />
magazzini e tempi di percorrenza,<br />
nuove linee di produzione, gestione degli<br />
acquisti e dei fornitori), nello sviluppo<br />
delle risorse umane attraverso la formazione<br />
aziendale, nell’informatica di gestione<br />
(sistemi per la gestione aziendale, strategie<br />
informatiche).<br />
È rilevante anche il ruolo che AFG<br />
Management Consulting gioca a livello di<br />
formazione. Infatti, grazie ad una ricca<br />
esperienza professionale, l’azienda può<br />
offrire un’ampia gamma di corsi, sempre<br />
orientati alla pratica, con numerosi esempi,<br />
simulazioni e case studies.<br />
I relatori, (docenti universitari, autori di<br />
libri e articoli sui temi trattati) sono esperti<br />
nelle diverse tematiche e capaci di un’ottima<br />
interazione con il pubblico. I corsi<br />
sono modulari: vengono infatti creati in<br />
base alle esigenze del cliente per quanto<br />
riguarda costi, temi e durata. I temi propo-<br />
da sinistra a destra: Alberto Gandolfi, Giovanni Alberti e Giuseppe Larghi<br />
sti per la formazione vanno dal Project<br />
Management alla gestione dei processi e<br />
della qualità, al lavoro in team, ecc.<br />
Nel 2002 è stato sviluppato uno specifico<br />
programma di sviluppo personale<br />
(Management Development Program) per<br />
quadri intermedi e capi gruppo, che è già<br />
stato adottato da tre importanti aziende<br />
svizzere. Il programma mira allo sviluppo<br />
delle competenze manageriali e organizzative<br />
dei quadri intermedi di aziende industriali<br />
e dei servizi, sia nel settore pubblico<br />
che privato.<br />
Dal 2001 AFG Management Consulting<br />
offre inoltre una consulenza mirata per l’elaborazione<br />
e lo sviluppo di Business Plan<br />
professionali, dall’idea iniziale fino alla<br />
richiesta di capitali, alla fondazione dell’azienda<br />
e alla commercializzazione del prodotto<br />
o servizio.<br />
Per ulteriori informazioni potete contattare:<br />
AFG Management Consulting<br />
Dr. Giovanni E. Alberti<br />
Casella Postale 151<br />
6595 Riazzino<br />
Tel. +41 91 840 92 50<br />
+41 79 405 39 22<br />
Fax +41 91 840 92 53<br />
info@afgpartners.ch<br />
www.afgpartners.ch
Vita dei Soci<br />
Cestino <strong>Ti</strong>cino tu sì che sei carino!<br />
Una nuova brillante invenzione dell’imprenditrice Daniela Ghidossi e del suo team<br />
porterà i prodotti tipici ticinesi alla ribalta, facendoli apprezzare al pubblico<br />
e incentivando così il turismo per la prossima stagione.<br />
di Lisa Pantini<br />
La Development & Research D&R<br />
Ghidossi Sagl lancia sul mercato ticinese,<br />
il 1. marzo presso i Mövenpick<br />
Marché Bellinzona Nord, Bellinzona Sud<br />
e Mövenpick Hotel Benjaminn a Monte<br />
Carasso una nuova “invenzione” frutto di<br />
una creatività che non consoce limiti. Si<br />
tratta di un cestino con prodotti tipici ticinesi,<br />
che non sono conosciuti o lo sono<br />
poco, che vuole far riscoprire ai ticinesi e<br />
più in generale a tutti i turisti, soprattutto<br />
svizzeri, che giungono in <strong>Ti</strong>cino la bontà<br />
gastronomica che esso possiede. Questo<br />
attraverso una simpatica idea di porre in<br />
un cestino tutti i sapori di una terra vasta,<br />
golosa e ricca come la nostra.<br />
Quanti sono i beni che possediamo e produciamo,<br />
ma che non sono conosciuti?<br />
Moltissimi. Per questo è giusto valorizzarli,<br />
pubblicizzarli e promuoverli.<br />
L’idea nasce in un momento di crisi sia a<br />
livello turistico che economico. Quale<br />
migliore incentivo per promuovere l’immagine<br />
di un <strong>Ti</strong>cino forte, creativo, innovativo<br />
pur mantenendo ancorate le radici<br />
nella tradizione gastronomico - culturale?<br />
Il <strong>Ti</strong>cino è una terra ricca di prodotti tipici,<br />
con un energico carattere ed un sole splendente.<br />
La Development & Research D&R Ghidossi<br />
Sagl ha voluto creare un cestino da nome<br />
“Cestino <strong>Ti</strong>cino tu sì che sei carino!”, che<br />
raccogliesse le prelibatezze ticinesi.<br />
Questo verrà proposto in tre grandezze<br />
(Kids, Sole, Duo) e conterrà un pasto completo,<br />
nutriente e sano (ad esempio potrà<br />
contenere: salumi, formaggio, verdura,<br />
pane, acqua, cioccolato, caffè, crackers,<br />
marmellata, ecc.).<br />
I prodotti provengono tutti dal territorio<br />
ticinese: sono prodotti in <strong>Ti</strong>cino da azien-<br />
de che sono ticinesi o che hanno una fabbrica<br />
qui e una distribuzione a livello nazionale.<br />
La D&R Ghidossi ha già trovato aziende<br />
partners per questo progetto: una di queste<br />
è l’Azienda Martinelli di Contone, che<br />
fornirà prodotti di castagne. Altre partnerships<br />
e collaborazioni sono state confermate<br />
con Rapelli SA industria salumi di Stabio,<br />
L’Ortofrutticola di Cadenazzo, Chocolat<br />
Stella SA di Giubiasco, Tamaro Drinks SA<br />
di Sigirino, Caseificio dimostrativo del<br />
Gottardo SA di Airolo, Caffè Chicco d’Oro<br />
SA di Balerna, Primefood SA prodotti dell’agricoltura<br />
per l’alimentazione di Bioggio,<br />
Vini & distillati Angelo Delea SA di Losone<br />
e Panetteria De Giovanetti SA di<br />
Sementina.<br />
Quest’idea ai produttori ticinesi, a cui è<br />
stata proposta la collaborazione, è piaciuta<br />
<strong>Ti</strong>cino Business - 03/<strong>2004</strong> • 24<br />
Team D&R Ghidossi, da sinistra a destra: Anna Bovenzi, Daniela Ghidossi e Valerie Laheurte<br />
particolarmente per la sua creatività, che<br />
spesso nella Svizzera Italiana manca.<br />
“Il cestino richiama i vecchi valori e la tradizione<br />
passata, assomiglia a quello con cui<br />
in passato si raccoglievano le ciliegie e funghi.”,<br />
spiega Daniela Ghidossi, ideatrice<br />
del cestino.<br />
“Il cestino, una volta acquistato, e consumati<br />
i prodotti, essendo in legno, potrà<br />
essere riutilizzato in molti modi: come portaoggetti,<br />
per raccogliere i giocattoli dei<br />
bambini, ecc.” Per cui viene creato un valore<br />
attorno al contenuto del cestino (in<br />
quanto i prodotti genuini rappresentano in<br />
piccolo il <strong>Ti</strong>cino).<br />
“L’idea è quella di stabilire una rete di<br />
conoscenze e collaborazioni con alberghi e<br />
tour operator, tutti i tipi di gruppi in<br />
modo da poter fornire, previa prenotazione<br />
almeno 24 ore prima e con pagamento
25 • <strong>Ti</strong>cino Business - 03/<strong>2004</strong> Vita dei Soci<br />
in contanti, i cestini con prodotti<br />
freschi, a tutti che ne faranno<br />
richiesta.” continua Daniela<br />
Ghidossi.<br />
Secondo i dati raccolti da <strong>Ti</strong>cino<br />
Turismo nel periodo gennaio –<br />
novembre 2003 il nostro cantone<br />
ha avuto in visita ben<br />
2’384’885 persone, di cui<br />
1’318’945 erano turisti svizzeri.<br />
Il trend delineato da questi dati<br />
vede il resto della Svizzera come<br />
fonte principale del mercato<br />
turistico ticinese. Le previsioni<br />
per il <strong>2004</strong> annunciano un<br />
incremento dello 0,4%. Inoltre,<br />
sempre dagli indicatori inerenti<br />
la domanda effettiva del turismo<br />
in <strong>Ti</strong>cino (da “L’ospite in <strong>Ti</strong>cino, domanda<br />
effettiva e domanda potenziale”,<br />
Osservatorio <strong>Ti</strong>cino Turismo) per la spesa<br />
media per persona al giorno in ambito di<br />
ristorazione si situa per la maggioranza del<br />
campione tra i 50 ed i 100.- franchi<br />
(52,6%).<br />
Tale inclinazione del processo d’acquisto<br />
dei turisti si pone in rapporto con il prezzo<br />
dei cestini (Kids CHF 14.90 / Sole CHF<br />
19.90 / Duo CHF 29.90), chiaramente esso<br />
è inferiore alla spesa media per persona,<br />
ed il cibo offerto è di prima qualità.<br />
Un pasto completo e sano dunque, nel<br />
quale ogni prodotto verrà valorizzato perché<br />
possiede una sua storia. “In un futuro<br />
vorremmo anche creare cestini specifici<br />
per varie fasce di mercato e per rispondere<br />
in maniera più completa alle diverse esi-<br />
I prodotti contenuti nel cestino<br />
genze di mercato: un cestino con prodotti<br />
biologici, uno per persone che soffrono di<br />
particolari allergie come ad esempio i celiaci,<br />
ecc.” prosegue Daniela Ghidossi.<br />
“Come rilancio del turismo ticinese, il<br />
cestino potrà accompagnare bambini in<br />
passeggiate scolastiche, turisti di passaggio,<br />
essere un buon sostituto per lavoratori<br />
o impiegati che sulla pausa del mezzogiorno<br />
non hanno molto tempo e non<br />
vogliono comunque rinunciare ad un<br />
pasto sano”.<br />
Questa nuova iniziativa imprenditoriale<br />
sarà presentata ufficialmente al Mövenpick<br />
Marché Bellinzona Sud, venerdì 5 marzo<br />
alle ore 10.30.<br />
E’ possibile acquistarlo, 24 ore su 24, presso<br />
i Mövenpick Marché Bellinzona Nord,<br />
Bellinzona Sud e Mövenpick Hotel<br />
REGOLAMENTAZIONI<br />
CARNETS ATA:<br />
modifica del formato<br />
di Luciana Muggiasca<br />
Nel mese di ottobre 2003 i firmatari della Convenzione ATA<br />
hanno deciso di modificare il formato dei carnets ATA.<br />
Di conseguenza le dimensioni dei carnets destinati al traffico<br />
Nuovi Soci <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong><br />
Questo mese abbiamo il piacere di porgere il benvenuto a:<br />
Benjaminn a Monte Carasso.<br />
Inoltre, sarà venduto in occasione<br />
delle porte aperte della “The<br />
Pelican Drive Manno SA” Via<br />
Vedeggio 4 a Manno, sabato 13<br />
marzo, dalle 9 alle 17.<br />
La Development & Research D&R<br />
Ghidossi Sagl, fondata nel 2000, è<br />
divenuta famosa grazie ai bicchieri<br />
luminosi – di cui è ancora unico<br />
produttore e distributore – e alla<br />
fodera per l’asse da stiro Origami,<br />
venduta a LauraStar.<br />
Composta da Daniela e Raffaello<br />
Ghidossi, Valerie Laheurte e Anna<br />
Bovenzi, con sede operativa a<br />
Giubiasco, la D&R Ghidossi si<br />
occupa di marketing e creatività,<br />
cercando sempre nuovi spunti per offrire<br />
interessanti ed originali idee sul mercato<br />
ticinese, a dimostrazione che le donne –<br />
madri con figli – in <strong>Ti</strong>cino sono attive e<br />
prolifiche di buone intenzioni da realizzare.<br />
La <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong> si congratula con la<br />
Development & Research D&R Ghidossi<br />
Sagl per la brillante idea avuta, augurandole<br />
un avvenire ricco di successo.<br />
Grazie ad Alessia, Luca e Lisa della <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong>.<br />
Daniela Ghidossi.<br />
Development & Research D&R<br />
Ghidossi Sagl<br />
Daniela Brigitte Ghidossi-Daepp<br />
Via Sottocentrale 7 - 6512 Giubiasco<br />
Tel. +41 91 857 57 82<br />
Fax +41 91 857 51 76<br />
bellinzona@bluewin.ch<br />
www.ghidossi.ch<br />
temporaneo di merci sono state standardizzate secondo il formato<br />
A4.<br />
Il nuovo formato dei carnets ATA sarà disponibile dalla primavera<br />
<strong>2004</strong>.<br />
Il vecchio formato resterà comunque ancora in vigore fino ad<br />
esaurimento degli stock di formulari.<br />
I due formati sono dunque utilizzabili durante un periodo transitorio<br />
e precisamente fino al 17.12.<strong>2004</strong>.<br />
A partire dal 18.12.<strong>2004</strong> il formato A4 sarà obbligatorio.<br />
Informazioni: presso il nostro Servizio legalizzazioni,<br />
Tel. +41 91 911 51 23/24/25<br />
• PROCOM SA, Centro tipografico, fotocomposizione, grafica, stampa in piano e rotativa, 6934 Bioggio<br />
• Bettini Sagl, Produzione di stampati in rilievo, scrittura Braille e con il sistema DLS (Double Language System),<br />
6806 Sigirino<br />
• D & R Ghidossi Sagl, Società attiva nel campo delle ricerca, sviluppo, produzione e vendita, di prodotti di ogni genere,<br />
6512 Giubiasco
Vita dei Soci<br />
VALORING Sagl<br />
Valorizza le tue risorse!<br />
di Alessia Romano<br />
Le risorse umane adeguate fanno la<br />
differenza tra l’insuccesso<br />
ed il successo aziendale.<br />
L’impiego ottimale delle risorse<br />
umane fa la differenza<br />
tra il successo e l’eccellenza.<br />
Come bene si evince dalle frasi sopra citate,<br />
le risorse umane rappresentano il fulcro<br />
per ogni tipologia di azienda. Una<br />
gestione consapevole del personale crea<br />
un valore aggiunto e contribuisce al<br />
benessere aziendale. La Valoring Sagl,<br />
azienda di recente costituzione che opera<br />
principalmente sul territorio ticinese ed<br />
italiano, ha fondato la sua attività proprio<br />
su questa filosofia.<br />
La Valoring nasce nel 2003. Il fondatore,<br />
signor Frode Hvaring, ha saputo attorniarsi<br />
di collaborazioni specialistiche di grande<br />
esperienza nel campo delle risorse<br />
umane, operando con approcci innovativi<br />
ma pragmatici. Il suo core business è quello<br />
di creare un valore umano aggiunto,<br />
ossia valorizzare le risorse in azienda. La<br />
Valoring propone delle soluzioni concrete<br />
e commisurate alle esigenze della clientela<br />
ed in particolare offre le seguenti categorie<br />
di servizi.<br />
Outsourcing & Consulenza risorse<br />
umane<br />
Affidarsi agli esperti per un lavoro<br />
di qualità<br />
La creazione e la gestione di un settore<br />
completo di risorse umane può rivelarsi<br />
per molte aziende inopportuno e costoso.<br />
Ora, anche in <strong>Ti</strong>cino, vi è la possibilità di<br />
far capo ad un’azienda specializzata, in<br />
qualche modo affittare un capo del personale<br />
sperimentato. In questo campo, la<br />
Valoring propone in particolare i seguenti<br />
servizi di Outsourcing & Consulenza:<br />
• definizione dei flussi di lavoro e delle<br />
posizioni<br />
• gestione di attività di ricerca e selezione<br />
• pianificazione dei percorsi professionali<br />
• riduzioni o incrementi di personale<br />
• formazione e sviluppo personale e<br />
manageriale<br />
• politiche di retribuzione<br />
Ottimizzazione del Team<br />
Potenziare l’output individuale<br />
e collettivo<br />
Il valore aggiunto di una buona dinamica<br />
di gruppo è altissimo. La Valoring, utilizzando<br />
metodi semplici, pratici ed efficaci,<br />
aiuta le aziende ad aumentare il rendimento<br />
dei gruppi di lavoro in modo duraturo,<br />
lavorando su tre fattori chiave: preferenze<br />
lavorative, competenze operative<br />
e le motivazioni del comportamento.<br />
Formazione e Sviluppo<br />
Crescita + Motivazione = Produttività<br />
Creare motivazione nel personale significa<br />
creare condizioni che stimolino alti<br />
livelli di prestazioni lavorative. Per ottenere<br />
tale risultato è necessario stimolare la<br />
passione delle persone verso il lavoro che<br />
esse svolgono, accrescendo le conoscenze<br />
e le capacità personali. Grazie a vari<br />
strumenti, a specialisti di coaching e di<br />
formazione, la Valoring fornisce il suo<br />
<strong>Ti</strong>cino Business - 03/<strong>2004</strong> • 26<br />
supporto per formazioni, di cui citiamo<br />
alcuni esempi:<br />
• team ad alto rendimento<br />
• comunicazione efficace<br />
• gestione del cambiamento<br />
• gestione delle risorse in azienda<br />
• tecniche e strategie di selezione<br />
Alcuni di questi corsi sono sin d’ora presenti<br />
nelle proposte formative offerte<br />
dalla <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong>.<br />
Assessment & Valutazione<br />
del Potenziale<br />
Individuare i responsabili di domani<br />
Un’oggettiva valutazione del potenziale,<br />
delle competenze e delle attitudini delle<br />
persone permette alle imprese di orientare<br />
lo sviluppo verso posizioni aziendali<br />
idonee. La Valoring dispone di esperienze<br />
specialistiche nell’assessment ed utilizza<br />
specifici strumenti operativi:<br />
• test psicologici e situazionali<br />
• compiti individuali e di gruppo<br />
• colloqui approfonditi<br />
Ottimizzazione del Compensi<br />
Retribuire in modo sistematico<br />
e coerente<br />
Un’oculata strategia di retribuzione aziendale<br />
deve comprendere almeno due<br />
obiettivi. Il primo obiettivo è quello di attirare<br />
e trattenere le persone con le competenze<br />
ritenute fondamentali per l’azienda,<br />
mentre il secondo obiettivo riguarda la<br />
motivazione delle risorse attraverso il<br />
riconoscimento degli sforzi individuali e<br />
di team. La Valoring assiste concretamen-
27 • <strong>Ti</strong>cino Business - 03/<strong>2004</strong> Vita dei Soci<br />
te le aziende nella strutturazione di un<br />
sistema di compensi che sia:<br />
• adeguato agli obiettivi del proprio business<br />
• in allineamento al mercato<br />
• completo (fisso, variabile, finge benefits,<br />
assicurazioni, efficacia fiscale, ecc.)<br />
• coerente ed equo<br />
• conforme alla filosofia aziendale.<br />
Executive Search & Selezione<br />
La risorsa giusta per l’azienda giusta<br />
Per la ricerca e selezione di quei particolari<br />
profili professionali per i quali si rende<br />
necessario aprire una vera e propria “caccia”<br />
sul campo, la Valoring ha preferito<br />
concludere collaborazioni strategiche con<br />
delle importanti società di executive<br />
search e di selezione di personale.<br />
In effetti, queste attività sono “a valle” dei<br />
servizi che propone la Valoring e non rappresentano<br />
un’attività centrale come tale,<br />
ma più un risultato di altre decisioni e<br />
migliorie in azienda.<br />
Human Resources Audit<br />
Ottimizzare le risorse umane<br />
Frode Hvaring<br />
Lo Human Resources Audit è un programma<br />
esclusivo della Valoring che propone<br />
un’analisi approfondita ed una base<br />
Frode Hvaring è laureato in<br />
scienze economiche e sociali,<br />
specializzato nella gestione<br />
strategica ed operativa delle<br />
risorse umane. Egli ha lavorato<br />
come segretario padronale, è<br />
stato poi responsabile del personale<br />
presso una grande<br />
banca svizzera ed in seguito ha<br />
operato come responsabile<br />
delle risorse umane e dell’organizzazione<br />
in un gruppo bancario-finanziario<br />
a Lugano. Ha raggiunto<br />
poi la Valoring Sagl, per<br />
mettere a disposizione di tutti i<br />
settori economici la sua esperienza<br />
a 360° nelle risorse<br />
umane.<br />
di decisione concreta, in linea con la specifica<br />
strategia aziendale. Esso si suddivide<br />
in 6 capitoli particolari:<br />
1. verifica degli obiettivi, dei valori e della<br />
cultura aziendale<br />
2. definizione del livello di dettaglio e<br />
degli strumenti da utilizzare<br />
3. analisi di tutti gli strumenti e processi<br />
HR dell’azienda<br />
4. risultati sotto forma statistica e grafica<br />
5. elenco delle criticità riscontrate<br />
6. riassunto finale con proposte concrete.<br />
Business Partners<br />
Collaborazioni privilegiate<br />
Come menzionato la Valoring collabora<br />
attivamente con altri esperti nel campo<br />
delle risorse umane, dell’organizzazione e<br />
dell’utilizzo progressivo della tecnologia,<br />
a livello locale, regionale ed internazionale.<br />
Le collaborazioni si basano esclusivamente<br />
sulla qualità dei servizi proposti dai<br />
partners e sulla complementarietà con i<br />
servizi offerti dalla Valoring.<br />
Per ogni ulteriore informazione non esitate<br />
a contattare:<br />
Valoring Sagl<br />
Corso Elvezia 16<br />
6900 Lugano<br />
Tel. +41 91 921 45 75<br />
www.valoring.com
Vita dei Soci<br />
Nulla si crea, nulla si distrugge,<br />
tutto si trasforma<br />
di C. Scarpetta<br />
Piero Ferrari ha iniziato la sua attività<br />
nel 1955, estraendo inerti dal delta<br />
dei fiumi Maggia, Verzasca e <strong>Ti</strong>cino.<br />
Con il passare degli anni, sempre con una<br />
grande tenacia imprenditoriale, ha via via<br />
creato quelle che oggi sono le società che<br />
fanno capo al Gruppo Ferrari, società che<br />
si occupano dell’approvvigionamento e<br />
della produzione di inerti, della produzione<br />
e della confezione del calcestruzzo, di<br />
pavimentazioni stradali, in pietra naturale<br />
e sportive, di discariche, di un’impresa di<br />
costruzione, ma pure di albergheria e<br />
ristorazione.<br />
Da sempre la Piero Ferrari ha lavorato nell’elemento<br />
della natura facendo proprio il<br />
motto di Lavoisier “Nulla si crea, nulla si<br />
distrugge, tutto si trasforma”.<br />
La principale attività per cui è conosciuto<br />
il Gruppo Ferrari è quella legata al Silos<br />
<strong>Ti</strong>cino.<br />
La Silos <strong>Ti</strong>cino, dal fondale del fiume<br />
Maggia, estrae gli inerti in modo moderno<br />
ed ecologico tramite draghe galleggianti.<br />
Agli inizi questo era un lavoro che gli operai<br />
facevano a mano, muniti di sole pale.<br />
Oggi, grazie alle draghe a benna, si possono<br />
estrarre gli inerti dal fondo del lago a<br />
ca. 100-150 m di profondità.<br />
Gli inerti si formano con la disgregazione<br />
delle rocce, vengono poi trasporti a valle<br />
dai fiumi che li depositano nel lago for-<br />
Membro dal 1969 dell’Associazione Svizzera Draghe e Chiatte<br />
mando i delta. Qui sono estratti, puliti,<br />
frantumanti e poi utilizzati per la formazione<br />
di malte e calcestruzzo.<br />
Nell’interesse della qualità ambientale e<br />
nel rispetto delle leggi federali vigenti, la<br />
Silos <strong>Ti</strong>cino non estrae più inerti dalla<br />
foce del fiume <strong>Ti</strong>cino, ma lavora inerti<br />
provenienti dall’Italia e dalla Maggia.<br />
Questi inerti vengono portati alla foce del<br />
<strong>Ti</strong>cino via lago impiegando quattro barconi<br />
che possono trasportare l’equivalente<br />
di 120 autocarri evitando così forti disagi<br />
al traffico come pure un notevole inquinamento<br />
dell’aria.<br />
L’attracco al lago poi è a disposizione gratuitamente<br />
sia degli enti pubblici che<br />
degli imprenditori privati che ne avessero<br />
la necessità.<br />
Visto che il silos si trova in vicinanza delle<br />
Bolle di Magadino, la Piero Ferrari ha svolto<br />
varie operazioni di disinfestazione dell’area<br />
come pure ha investito nel monitoraggio<br />
e nella ricerca sul suolo per stabilire<br />
un giusto equilibrio per la convivenza<br />
del silos con il parco naturale.<br />
La Silos <strong>Ti</strong>cino, grazie alla possibilità di<br />
produrre inerti “mirati” e qualitativamente<br />
idonei, ha l’opportunità di produrre<br />
calcestruzzo sempre più confacente alle<br />
esigenze del mercato.<br />
Per il trasporto e il pompaggio è stata<br />
costituita la Rapid Beton SA che garantisce<br />
la qualità del<br />
prodotto sino alla<br />
messa in opera<br />
dello stesso.<br />
La Piero Ferrari è<br />
inoltre in grado di<br />
eseguire tutti i tipi<br />
di scavo necessari<br />
per la messa in<br />
opera di una nuova<br />
edificazione, come<br />
pure di realizzare<br />
qualsiasi lavoro di<br />
sistemazione generale<br />
necessaria nel<br />
corso della costruzione<br />
di un’opera.<br />
<strong>Ti</strong>cino Business - 03/<strong>2004</strong> • 28<br />
Nella logica del servizio completo, la Piero<br />
Ferrari effettua opere di smaltimento dei<br />
materiali provenienti dal settore dell’edilizia.<br />
Dapprima il riciclaggio e il recupero<br />
dei materiali ancora reciclabili e, in seguito,<br />
il deposito in discarica dei materiali di<br />
scarto.<br />
Piero Ferrari ha iniziato la sua avventura<br />
industriale con l’aiuto e i sacrifici di poche<br />
persone. Oggi può contare su circa 220<br />
collaboratori.<br />
Ma la singolarità del Gruppo Ferrari è la<br />
conduzione delle società, una conduzione<br />
di tipo famigliare. Infatti la moglie<br />
Graziella, i figli Luca, Piero jr, Luigi,<br />
Francesca e Lilia occupano delle posizioni<br />
dirigenziali, collaborando, in modo determinante,<br />
con il padre nello sviluppo e nel<br />
potenziamento delle diverse attività della<br />
ditta.<br />
Questa conduzione, oltre naturalmente<br />
alla tenacia di Piero Ferrari, ha anche sicuramente<br />
determinato il successo di questo<br />
gruppo che risulta tra i più rilevanti<br />
del Locarnese.<br />
Uffici amministrativi<br />
Via Cantonale 6 - 6596 Gordola<br />
Tel. +41 91 735 15 15<br />
Fax +41 91 735 15 19<br />
info@pieroferrari.ch<br />
www.pieroferrari.ch<br />
Piero Ferrari
29 • <strong>Ti</strong>cino Business - 03/<strong>2004</strong> Cerca lavoro<br />
Candidato Conoscenze linguistiche Cerca Indirizzo<br />
Christophe Taddei<br />
Dott. economista<br />
Anno di nascita 1974<br />
A Sorengo (TI)<br />
Cittadino svizzero<br />
Celibe<br />
Flaminio Cadlini<br />
Lic. sc. economiche Lugano<br />
Ricercatore<br />
38 anni<br />
Cittadino svizzero<br />
Celibe<br />
Domenico Caratozzolo<br />
Maturità Tecnica Commerciale<br />
Anno di nascita 1955<br />
Cittadino italiano<br />
Permesso Categoria Confinanti<br />
di tipo G<br />
Roberto Sabatinelli<br />
Maturità linguistica<br />
(conseguita a Bruxelles)<br />
Anno di nascita 1963<br />
Cittadino italiano<br />
Celibe<br />
Sara Tettamanti<br />
Laurea in economia<br />
e commercio (Zurigo)<br />
Anno di nascita 1974<br />
Cittadina svizzera<br />
Nubile<br />
Italiano: lingua madre<br />
Francese: Ottimo<br />
Inglese: Buono<br />
Tedesco: Discreto<br />
Italiano: Lingua madre<br />
Francese: Ottimo<br />
Inglese: Buono<br />
Tedesco: Discreto<br />
Italiano: lingua madre<br />
Inglese: parlato e scritto<br />
discreto<br />
Francese: parlato e scritto<br />
discreto<br />
Italiano: lingua madre<br />
Francese: parlato e scritto<br />
ottimo<br />
Inglese: parlato e scritto<br />
buono<br />
Tedesco: conoscenza a livello<br />
scolastico<br />
Italiano: lingua madre<br />
Tedesco: parlato e scritto<br />
molto buono<br />
Francese: parlato molto<br />
buono, scritto buono<br />
Inglese: parlato e scritto<br />
buono (First &<br />
Advance Certificate)<br />
Cerca attività presso industrie,<br />
preferibilmente nel settore finanziario.<br />
CH - 6872 Salorino (TI)<br />
+41 91 646 76 84<br />
+41 79 215 63 41<br />
chtaddei@bluewin.ch<br />
Cerca un impiego stimolante. Via Cantone 3<br />
CH - 6517 Arbedo (TI)<br />
+41 91 829 07 57<br />
cadlinif@educanet.ch<br />
Cerca nuove offerte di collaborazione.<br />
Possiede particolare propensione<br />
per i lavori di organizzazione<br />
e pianificazione.<br />
Cerca nuove offerte come traduttore.<br />
Possiede ottime conoscenze<br />
di italiano e francese.<br />
Cerca attività per poter crescere<br />
dal punto di vista personale e<br />
professionale.<br />
Per la aziende che fossero interessate disponiamo del curriculum vitae completo,<br />
rivolgersi a A. Lazzeri 091 911 51 11 o cciati@cci.ch<br />
Sedime F.O.F.T.<br />
Federazione Ortofrutticola <strong>Ti</strong>cinese, Cadenazzo<br />
La F.O.F.T. vende il sedime di Cadenazzo con<br />
allacciamento ferroviario a industria interessata.<br />
La superficie è di 8070 mq.<br />
Interessati rivolgersi a:<br />
Marchetti Engineering Sagl<br />
Ing. S. Marchetti<br />
Tel. 091 743 32 28, Fax 091 743 37 89,<br />
e-mail: smarchetti@swissonline.ch<br />
Via Gallio 10<br />
I - Como<br />
+39 031 26 79 87<br />
+39 338 313 79 81<br />
mcaratozzolo@tin.it<br />
Via Albarese 17<br />
I - 00149 Roma<br />
+39 06 65 37 27 76<br />
+39 347 92 38 714<br />
Schaffhauserstrasse 29<br />
CH - 8006 Zurigo<br />
+41 79 689 65 68<br />
sara_tettamanti@yahoo.it<br />
UNDERWRITERS LABORATORIES INC.:<br />
LEADER MONDIALE NEL CONTROLLO DELLA SICUREZZA<br />
UL (Underwriters Laboratories Inc.) è il sigillo di sicurezza più diffuso negli<br />
USA. Numerosi prodotti non riescono ad entrare nel mercato se non portando<br />
il marchio UL. Più di 17 miliardi di prodotti, provenienti da numerosi<br />
settori – materiali per le tecnologie dell’informazione, apparecchiature<br />
domestiche, mediche o di laboratorio, unità di comando industriali, circuiti,<br />
cavi e linee, materiali sintetici, ecc. – ricevono ogni anno il marchio UL.<br />
L’UL propone peraltro dei servizi adattati ad altre marche di controllo della<br />
sicurezza in modo che il cliente possa accedere al mercato mondiale facendo<br />
appello ad un’unica società. Tra queste marche e servizi, ci sono il processo<br />
CB, i marchi CCC per la Cina, GS (geprüfte Sicherheit: sicurezza controllata,<br />
testata) per la Germania, D per la Danimarca, il marchio CE e quello<br />
russo GOST.
Formazione<br />
Scuola per capi-azienda:<br />
a settembre inizierà il nuovo corso<br />
Testimonianze<br />
di Patrizia Villa<br />
La scuola per capi-azienda inizierà<br />
con un nuovo corso il prossimo<br />
mese di settembre. Scopo di questa<br />
formazione biennale è preparare i partecipanti<br />
ad affrontare i problemi che si<br />
presentano quotidianamente in un’impresa.<br />
Sono infatti previsti corsi di contabilità,<br />
marketing, diritto, gestione del<br />
personale, economia politica e molte<br />
altre discipline. La Scuola si articola su<br />
due anni, le lezioni si svolgono mezza<br />
giornata il venerdì e ogni due settimane<br />
il sabato. I docenti sono attivi professionalmente,<br />
una scelta che conferisce al<br />
corso un’ impronta estremamente pratica.<br />
Per presentare la Scuola per capiazienda<br />
con una testimonianza abbiamo<br />
incontrato il signor Marco Musio e gli<br />
abbiamo posto alcune domande. Ha<br />
infatti seguito con successo la Scuola per<br />
capi-azienda nel biennio 2000-2002.<br />
Attualmente è occupato presso la Fratelli<br />
Locatelli SA, azienda attiva nel settore<br />
delle telecomunicazioni e dell’elettricità.<br />
Partiamo dall’inizio…<br />
qual è la sua formazione?<br />
La mia formazione professionale iniziò<br />
25 anni fa con un apprendistato di 4 anni<br />
quale montatore elettricista.<br />
Successivamente perfezionai le mie<br />
conoscenze seguendo vari corsi e seminari,<br />
specializzandomi nell’ambito telematico.<br />
Tutt’oggi seguo diversi corsi di<br />
formazione e aggiornamento in virtù<br />
delle novità tecnologiche offerte dal mercato.<br />
Grazie alla mia profonda conoscenza<br />
della materia, dal 1986 sono<br />
responsabile della relativa parte tecnicooperativa<br />
dell’azienda.<br />
Di cosa si occupa nell’azienda<br />
per cui lavora?<br />
Essendo una piccola azienda sono chiamato<br />
a svolgere compiti di varia natura, in<br />
particolare sono consulente tecnico sulla<br />
parte telematica e redigo dunque progetti,<br />
preventivi e fatture per la clientela che<br />
seguo. Mi occupo anche della formazione<br />
degli apprendisti, nonché della gestione<br />
del personale e collaboro attivamente<br />
nell’organizzazione aziendale.<br />
Perché ha deciso di seguire<br />
la Scuola per capi-azienda?<br />
Desideravo avere qualcosa in più per me<br />
stesso, qualcosa che mi potesse aiutare<br />
anche nel mio lavoro. Infatti nell’azienda<br />
in cui sono occupato ho avuto a poco a<br />
poco sempre più mansioni da svolgere e<br />
da tempo ero interessato a seguire un<br />
corso completo che si soffermasse su<br />
temi quali l’organizzazione aziendale e la<br />
gestione del personale. Ero particolarmente<br />
attratto dal conoscere le basi per<br />
una buona conduzione aziendale.<br />
È stato difficile conciliare<br />
l’attività lavorativa con la scuola?<br />
Non è stato difficile, ma è stato impegnativo.<br />
Volevo ottenere qualcosa dalla formazione,<br />
per cui ho dedicato molto<br />
tempo allo studio per una buona riuscita.<br />
La scuola è iniziata con il corso di organizzazione,<br />
che ha contribuito a farmi<br />
apprendere l’importanza di sapere gestire<br />
le proprie attività e il proprio tempo.<br />
Infatti sapersi gestire significa riuscire a<br />
far di più spendendo meno tempo.<br />
Le lezioni del sabato mattina non mi<br />
hanno posto nessun problema. Infatti,<br />
torno su quanto dicevo poco fa, saper<br />
organizzare bene il proprio tempo è<br />
determinate. Gestirlo meglio, significa<br />
anche dare di più nelle proprie attività.<br />
Le è stato utile seguire la Scuola<br />
per capi-azienda?<br />
U t i l i s s i m o! Infatti non è sufficiente<br />
occuparsi solo del lavoro pratico e sotto-<br />
<strong>Ti</strong>cino Business - 03/<strong>2004</strong> • 30<br />
valutare tutto ciò che ruota intorno e<br />
all’interno di un’azienda. Una scuola di<br />
questo tipo è assolutamente da seguire.<br />
I docenti della scuola erano come<br />
se gli aspettava?<br />
È stato contento complessivamente?<br />
Per la maggior parte direi di sì.<br />
Il suo datore di lavoro<br />
l’ha appoggiata in questa formazione?<br />
Sì, mi ha concesso la mezza giornata il<br />
venerdì per seguire il corso. Dopo gli<br />
esami ho inoltre recuperato delle vacanze<br />
che mi hanno permesso, congiuntamente<br />
ad un congedo, di recarmi per tre mesi<br />
in Austria a migliorare il mio tedesco.<br />
Ha qualche ricordo particolare<br />
che ci vuole raccontare?<br />
Con dei miei compagni avevamo costituito<br />
il “Conta Team” e due volte la settimana<br />
ci incontravamo per dei ripassi.<br />
Ci trovavamo quasi sempre a risolvere<br />
esercizi di contabilità, ma ripetevamo<br />
anche altre materie. Nella mia attività<br />
non mi occupo personalmente della contabilità,<br />
quindi era una disciplina sicuramente<br />
da approfondire…[…].<br />
Nel “Conta Team” eravamo in cinque.<br />
Ognuno aveva la sua opinione e il suo<br />
modo di vedere le cose… succedeva che<br />
uno fosse portato più su una materia che<br />
su un’altra, così si arrivava sempre, nella<br />
risoluzione di problemi, a un buon risultato.<br />
Come dire un effetto sinergico…<br />
Senz’altro sì, c’era chi era ferrato nelle<br />
questioni tecniche, chi nella contabilità e<br />
ci sottoponeva casi pratici freschi dalla<br />
sua azienda, chi si prendeva la briga di<br />
pianificare accuratamente le nostre sessioni<br />
di studio… bei ricordi, era bellissimo…ma<br />
a pensarci..che fatica!
31 • <strong>Ti</strong>cino Business - 03/<strong>2004</strong> Formazione<br />
"Ero particolarmente<br />
attratto dal conoscere le<br />
basi per una buona conduzione<br />
aziendale"<br />
Per me è stato molto positivo seguire la<br />
scuola, non è una passeggiata e credo<br />
che a volte abbiamo anche esagerato…<br />
tanto che agli esami siamo arrivati davvero<br />
esausti!<br />
Dopo gli esami sembrava mancare qualcosa..mi<br />
sono sentito svuotato.<br />
Evidentemente mi ero abituato a tutte le<br />
ore di studio…<br />
Può indicare qualche ragione<br />
per cui consiglierebbe<br />
la Scuola per capi-azienda?<br />
Dapprima per accrescere la propria cultura<br />
personale.<br />
Ma soprattutto perché è utilissimo sapere<br />
rispondere alle esigenze che si presentano<br />
all’interno di una ditta anche a<br />
livello dirigenziale.<br />
Consiglierei molto il corso a chi è già tito-<br />
Desiderate effettuare un mailing<br />
mirato? Vi piacerebbe ad esempio<br />
conoscere l’indirizzo di tutte le<br />
industrie che impiegano più di 250 collaboratori<br />
nel canton <strong>Ti</strong>cino, Friborgo o<br />
Vaud?<br />
Questo documento é indispensabile per<br />
tutte le professioni di direct marketing o<br />
per tutte quelle imprese desiderose di<br />
raggiungere un largo target per posta o<br />
telefono, la lista di indirizzi banca dati<br />
delle Camere di commercio e dell’industria<br />
svizzere è un investimento interessante<br />
subito ammortizzabile.<br />
La banca dati SWISSFIRMS conta circa 900<br />
membri della Camera di commercio del-<br />
lare di una ditta o intende mettersi in<br />
proprio, ma non solo… il corso è sicuramente<br />
interessante per coloro che<br />
dovranno in un futuro rilevare l’azienda<br />
di famiglia, infatti la scuola offre le basi<br />
l’industria e dell’artigianato del cantone<br />
<strong>Ti</strong>cino, come pure i membri delle CCI<br />
svizzere, con indirizzi completi, numeri di<br />
telefono e di fax, indirizzi elettronici,<br />
nomi dei responsabili, attività principale<br />
ed effettivo del personale.<br />
Marco Musio, Capo-azienda SIU IFCAM<br />
necessarie per poter affrontare una<br />
gestione aziendale completa. Per questo<br />
motivo, quando ne ho l’occasione, ai<br />
miei amici e conoscenti consiglio sempre<br />
di seguirla.<br />
L’offerta del mese: la banca dati<br />
Può essere offerto sia su supporto elettronico<br />
che cartaceo. Gli invii per posta<br />
elettronica sono pure possibili. Troverete<br />
qui di seguito degli esempi di prezzi in<br />
funzione del numero di imprese e del tipo<br />
di supporto:<br />
<strong>Ti</strong>po di supporto Numero di imprese Prezzo in CHF*<br />
200 60.-<br />
Elenchi 700 195.-<br />
1’500 370.-<br />
200 70.-<br />
Etichette 700 230.-<br />
1’500 445.-<br />
Foglio informatico 200 150.-<br />
(Word, Excel, ASCII) 700 480.-<br />
1’500 885.-<br />
Informazioni, tariffe e ordinazioni: Alberto Riva, Tel. +41 91 911 51 31, riva@cci.ch, www.cciati.ch<br />
*IVA 7.6% compresa – spese di ricerca CHF 45.- non comprese
Formazione<br />
Anche quest’anno la Camera di commercio<br />
è lieta di presentarvi i corsi<br />
che ha in calendario: a marzo si inizierà<br />
con un corso sul look, in cui la consulente<br />
d’immagine Edith Dolder vi offrirà<br />
la sua esperienza e la sua competenza<br />
per rispondere al meglio a quello cui tutti<br />
si domandano davanti allo specchio<br />
“Come valorizzare la mia immagine?”<br />
Seguiranno numerosi altri corsi, in particolare:<br />
Le operazioni documentarie<br />
Saranno dedicati tre intensi pomeriggi ai<br />
temi dell’incasso documentario, dei documenti<br />
usati nell’importazione ed esportazioni<br />
di merci, ai crediti documentari e<br />
alla negoziazione di un credito documentario.<br />
Il corso offre la possibilità di consolidare<br />
le necessarie nozioni di base e di approfondimento<br />
nel campo delle importazioni<br />
/ esportazioni di merce ai collaboratori<br />
delle aziende esportatrici e di intermediazione.<br />
Il corso è previsto martedì 16, 23 e 30<br />
marzo <strong>2004</strong> dalle 13h30 alle 17h30.<br />
Il prezzo per i soci della <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong> è di CHF<br />
580.-<br />
Il telefono…la voce dell’azienda<br />
Il centralino costituisce un punto di incontro<br />
fondamentale ed insostituibile fra la<br />
realtà aziendale ed il mondo esterno ed è<br />
per ciò che il personale addetto deve trasformarsi<br />
da soggetto “passivo”, inteso<br />
come mero raccoglitore di dati, a soggetto<br />
“attivo”, in grado di proporsi come filtro<br />
efficace ed autonomo tra l’impresa, i clienti<br />
potenziali ed acquisiti ed il mercato.<br />
Quindi le caratteristiche richieste a chi<br />
gestisce quotidianamente il centralino<br />
sono fiuto, tatto, sensibilità, gentilezza,<br />
pazienza e grande disponibilità.<br />
L’impresa, il mercato, la concorrenza chiedono<br />
che questa persona sia preparata,<br />
cordiale e pronta ad accettare le sfide che<br />
spesso lanciano gli interlocutori, magari<br />
importanti ma non sempre ben disposti.<br />
Anche quando il servizio è costituito da<br />
una serie di operazioni brevi e ripetitive,<br />
l’esito complessivo deve essere la percezione<br />
di alta qualità e nessuna impresa ne<br />
può fare a meno: cominciando dal centralino.<br />
Il corso, della durata di una giornata, si<br />
terrà lunedì 26 aprile <strong>2004</strong> dalle 09h00<br />
alle 17h00, presso la <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong>.<br />
Corsi di informatica<br />
La <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong> propone dei corsi di informatica<br />
di tutti i livelli, destinati quindi<br />
non solo a chi vuole apprendere le basi di<br />
vari programmi, ma anche per chi ne ha<br />
già una buona conoscenza. Tutti i corsi di<br />
informatica, da Word a Access, sono previsti<br />
nel mese di maggio.<br />
TOEIC: un valido strumento<br />
per testare il proprio inglese<br />
Per quanto riguarda i corsi di lingua è possibile<br />
conseguire presso la <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong> il certificato<br />
di inglese TOEIC Test of English for<br />
International Communication.<br />
Data la sempre crescente importanza dell’inglese<br />
come lingua internazionale,<br />
TOEIC si dimostra un valido e sempre<br />
maggiormente utilizzato strumento di<br />
delle proprie conoscenze orali e scritte.<br />
TOEIC è dunque il più importante fra i test<br />
d’inglese attualmente disponibili e ne<br />
fanno uso ben oltre 3000 aziende in tutto<br />
il mondo come pure alcune università per<br />
favorire il collocamento dei propri diplomati.<br />
Oltre al certificato i candidati ottengono<br />
una descrizione dettagliata delle<br />
proprie capacità di comprensione<br />
orale/scritta e di correttezza grammaticale.<br />
Le prossime sessioni di esame sono previste<br />
venerdì 26 marzo <strong>2004</strong> e venerdì<br />
23 aprile <strong>2004</strong>, dalle ore 9h00 fino alle<br />
12h00 presso la <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong>.<br />
Pilastri per una gestione ottimale<br />
dei collaboratori<br />
La conduzione del personale è un elemento<br />
chiave all’interno di un’azienda. Il<br />
corso, di 8 pomeriggi (21, 28 aprile, 5,12,<br />
19, 26 maggio e 2,9 giugno), è indirizzato<br />
a coloro che desiderano crearsi delle solide<br />
basi in questo ambito. Il programma<br />
<strong>Ti</strong>cino Business - 03/<strong>2004</strong> • 32<br />
Offerte formative per i prossimi mesi<br />
di Patrizia Villa<br />
prevede i seguenti temi: il processo di<br />
acquisizione del personale, la gestione del<br />
personale, Tools di conduzione, sviluppo<br />
dell’organizzazione e la gestione del cambiamento.<br />
Il prezzo per i soci della <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong> è di CHF<br />
1160.-<br />
Team ad alto rendimento<br />
Con metodi semplici, pratici ed efficaci, il<br />
corso vi aiuterà ad aumentare il rendimento<br />
dei vostri gruppi di lavoro, in<br />
modo duraturo. Il corso comprende l’analisi<br />
delle mansioni e delle competenze, il<br />
test sulla performance individuale e sul<br />
comportamento nel team, vi saranno inoltre<br />
numerosi esercizi pratici di approcci<br />
vincenti ed una documentazione con svariati<br />
strumenti e riferimenti per l’utilizzo<br />
futuro della metodologia insegnata.<br />
Il corso si terrà lunedì 29 e martedì 30<br />
marzo e sarà tenuto da Frode Hvaring,<br />
economista, specializzato nella gestione<br />
strategica ed operativa delle risorse<br />
umane. Il prezzo per i soci della <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong> è<br />
di CHF 1470.-<br />
Strategia per PMI in azione<br />
In quale business competere? Come posizionarsi<br />
sul mercato? Come costruire un<br />
vantaggio sostenibile? Ecco alcune questioni<br />
strategiche che troveranno risposta<br />
nel corso di un workshop interattivo che<br />
offrirà ai partecipanti di accertare la sostenibilità<br />
e la vulnerabilità delle proprie strategie<br />
competitive e di cogliere nuovi<br />
spunti per opportunità di crescita e profitto.<br />
Il workshop, che sarà animato da<br />
Dalmazio Zolesi, docente di Strategia<br />
aziendale all’Executive Master in Business<br />
Administration della SUPSI, è previsto giovedì<br />
11 marzo <strong>2004</strong>, dalle 14h00 alle<br />
17h00. Il prezzo per i soci della <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong> è<br />
di CHF 150.-<br />
Per ulteriori informazioni ed iscrizione ai<br />
corsi della <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong> potete rivolgervi a<br />
Cécile Chiodini Polloni.<br />
Tel. +41 91 911 51 18<br />
Fax +41 91 911 51 12<br />
corsi@cci.ch
33 • <strong>Ti</strong>cino Business - 03/<strong>2004</strong> Contatti d’affari<br />
Molte sono le comunicazioni per richieste di contatti d’affari che giungono quotidianamente alla nostra segreteria.<br />
Di seguito ve ne proponiamo alcune.<br />
CHI<br />
SHANGHAI<br />
March 30th/April 1st.<br />
The N°1 International Trade<br />
Exhibition in China for Food,<br />
Beverages, Wines and Spirits.<br />
Shanghai New International Expo<br />
Centre.<br />
38 countries, 900 exhibitors,<br />
30000 trade visitors.<br />
BUSINESS OFFERS FROM<br />
THE MEMBERS OF THE FEDERATION<br />
OF THE ISRAELI CHAMBERS<br />
OF COMMERCE<br />
Is one of Israel’s largest business organizations.<br />
SUPER CLASS<br />
STERILISATION SYSTEM<br />
INDICATORS ALL FOR<br />
“REAL INFECTION CONTROL”<br />
NITTO TRADING CO., LTD.<br />
a Japanese exporter specialized in<br />
hospital supplies.<br />
La LOMBARDIE en SUISSE<br />
La Chambre de commerce suisse en<br />
Italie désire promouvoir un projet<br />
pour le développement des relations<br />
entre les entreprises lombardes et les<br />
entreprises suisses afin de renforcer<br />
leur position dans le marché international.<br />
COSA<br />
EXHIBITION<br />
Take part at the Qualitative addedvalue<br />
of the show for free:<br />
- One-to-one meetings with CARRE-<br />
FOUR and METRO buyers.<br />
- Conferences, forums and seminars<br />
on the following topics: Legislation in<br />
China, Entrepreneurship,<br />
Distribution and Quarantine issues<br />
among others.<br />
With its finger on the pulse of the<br />
country’s economy, the Federation is<br />
regarded as one of the most influential<br />
and most dynamic organizations<br />
of its kind in Israel. Strictly non-profit,<br />
non-political and non-partisan, FICC<br />
is dedicated to a market economy and<br />
free enterprise.<br />
Company is looking for the medical<br />
supplier (disposable one way products<br />
for hospital as well as related<br />
fields) for the new model for their<br />
super-class sterilization system chemical-physic<br />
indicators widely used in<br />
the governmental and university<br />
hospitals for real infection control.<br />
Les rencontrent se feront le 3 mai<br />
<strong>2004</strong> à Zürich et le 4 mai <strong>2004</strong> à<br />
Lausanne.<br />
Le Centre Extérieur a sélectionné les<br />
entreprises des secteurs de l’hôtellerie,<br />
de la gastronomie, de la sous-traitance<br />
et du tricot. Elles rencontreront<br />
les acheteurs suisses intéressés à<br />
importer des produits italiens ou bien<br />
à développer des activités de coopération.<br />
CONTATTO<br />
SOFI<br />
Stauffacherstrasse 45<br />
8004 Zurich - Mr. Dejian Cui<br />
Tel. +41 1 249 2160<br />
Fax +41 1 249 3133<br />
www.sialchina.com<br />
Cui_Dejian@sofi.ch<br />
Devorach Fuchs (Ms.) Deputy<br />
Director<br />
International Trade Relations Division<br />
Federation of Israeli Chambers of<br />
Commerce<br />
84 Haashmonaim St. Tel-Aviv 67123,<br />
ISRAEL<br />
Tel. +972 3 563 1017<br />
Fax +972 3 561 9027<br />
www.chamber.org.il<br />
devorahf@chamber.org.il<br />
10-35 KYOEI-CHO<br />
TSURUGASHIMA-CITY<br />
SAITAMA-PREFECTURE 350-2212<br />
JAPAN<br />
Tel. +81-49-287-7217<br />
Fax +81-49-287-7218<br />
nitto@crest.ocn.ne.jp<br />
Renseignements:<br />
Chambre de commerce et d’industrie<br />
de Genève,<br />
4 bd Théâtre, 1211 Genève<br />
Tel. +41 22 819 91 11<br />
Fax +41 22 819 91 00<br />
www.ccig.ch<br />
ccig@cci.ch<br />
Le sopra riportate segnalazioni vengono fatte senza responsabilità alcuna da parte della Camera di commercio,<br />
dell’industria e dell’artigianato del cantone <strong>Ti</strong>cino.
Fiere internazionali<br />
Horizon Exhibition for Pharmaceutical<br />
Industries and Hospitals (HEPC) <strong>2004</strong><br />
Amman (Giordania),<br />
19-22 aprile <strong>2004</strong><br />
Organizzata sotto l’egida del ministero<br />
giordano della salute, l’esposizione<br />
HEPC <strong>2004</strong> costituisce un’eccellente<br />
vetrina per le società internazionali del<br />
settore medico-farmaceutico che desiderano<br />
promuovere i loro prodotti nel<br />
Medio Oriente e in particolare in Iraq.<br />
La manifestazione è organizzata da<br />
EXPOSUN for International Exhibitions.<br />
Per maggiori ragguagli:<br />
www.hepc-expo.com<br />
info@exposun.com<br />
Bangkok International Gift<br />
& Houseware<br />
Bangkok, 20-25 aprile <strong>2004</strong><br />
Al BIG <strong>2004</strong>, salone internazionale del<br />
regalo e della casa, potete trovare tutto<br />
quello che serve per il “living less ordinary”<br />
(vivere meno banalmente). In quest’occasione<br />
saranno presentate anche le<br />
nuove tendenze del mercato asiatico.<br />
Ulteriori informazioni su questa fiera<br />
sono disponibili su<br />
www.depthai.go.th/fairin/big<br />
Expo Construcción <strong>2004</strong><br />
Santiago del Cile, 4-8 maggio <strong>2004</strong><br />
Expo Construcción <strong>2004</strong> si terrà nel quadro<br />
della “Semana de la Construcción”,<br />
una settimana all’insegna del settore<br />
della costruzione e che è oggetto di grande<br />
attenzione in Cile. Sono attesi a questa<br />
manifestazione circa 160 espositori e<br />
numerosi visitatori. Finora sono stati spediti<br />
ben 20’000 inviti.<br />
Il presidente cileno e molti ministri<br />
hanno già annunciato la loro intenzione<br />
di visitare la fiera.<br />
Altri ragguagli: www.expoconstruccion.cl<br />
Swiss Food & Drink Show - Savour the<br />
Swiss flavour<br />
Partecipate ad una fiera –<br />
allacciate nuovi contatti!<br />
Ambasciata svizzera a Londra,<br />
11 maggio <strong>2004</strong><br />
I produttori dell’industria alimentare<br />
svizzeri e del Liechtenstein incontrano gli<br />
acquirenti britannici.<br />
Valutate le vostre opportunità di riuscita<br />
sul mercato UK – Presentate i vostri prodotti:<br />
la manifestazione dell’11 maggio<br />
<strong>2004</strong> sarà l’occasione ideale per presentare<br />
di persona i vostri prodotti nel quadro<br />
dello “Swiss Food & Drink Show“ ad<br />
una cerchia privilegiata di acquirenti e di<br />
dirigenti britannici.<br />
Incontri one-to-one con interlocutori<br />
mirati: lo Swiss Business Hub UK si incaricherà<br />
del marketing visitatori in funzione<br />
dei vostri prodotti. Saranno invitati i<br />
direttori e i principali responsabili di<br />
supermercati, grossisti, distributori,<br />
rivenditori ed acquirenti. Se possibile<br />
riceverete in anticipo la lista dei visitatori<br />
britannici in modo da programmare i<br />
vostri appuntamenti.<br />
Numero d’espositori limitato: a causa<br />
dello spazio limitato nella “Lecture Hall”<br />
dell’ambasciata svizzera è possibile accettare<br />
solo fino ad un massimo di 20-25<br />
espositori. Non aspettate quindi oltre ad<br />
iscrivervi a questa manifestazione!<br />
Costi di partecipazione per espositore:<br />
CHF 2’100.- per i soci dell’Osec e della<br />
FIAL / CHF 2’400.- per i non soci. I prezzi<br />
si intendono esenti IVA. In caso di<br />
annullamento fino a 60 giorni prima della<br />
manifestazione sarà trattenuto il 50% del<br />
contributo di partecipazione, oltre questo<br />
termine sarà riscossa la quota integrale.<br />
Tassa d’iscrizione: CHF 210.— per i soci<br />
dell’Osec e della FIAL / CHF 240.— per i<br />
non soci. Questa tassa sarà fatturata a<br />
ricevimento della vostra iscrizione, la fattura<br />
fungerà da conferma della vostra<br />
partecipazione.<br />
Per ulteriori ragguagli non esitate a contattare<br />
il Segretariato dell’Osec:<br />
tel. 091 911 51 37, info.lugano@osec.ch<br />
<strong>Ti</strong>cino Business - 03/<strong>2004</strong> • 34<br />
ENVEX <strong>2004</strong><br />
Seoul, 14-17 giugno <strong>2004</strong><br />
La 26a esposizione internazionale delle<br />
tecnologie ambientali ENVEX costituisce<br />
una delle principali fiere di questo settore<br />
in Corea del Sud.<br />
Grazie alla vasta gamma di prodotti presentati,<br />
che riveste quasi l’insieme delle<br />
tecniche ambientali, questo salone attira<br />
ogni anno un gran numero di visitatori<br />
ed espositori del mondo intero. I prodotti<br />
principali sono le tecnologie e tecniche<br />
di trattamento delle acque ed il<br />
miglioramento della qualità dell’acqua.<br />
Per altre informazioni:<br />
www.envex.or.kr/envex2002/eng/<br />
index.asp<br />
Big 5 Show <strong>2004</strong><br />
Dubai, 20-24 novembre <strong>2004</strong><br />
Il boom della costruzione nella regione<br />
del Golfo non mostra alcun segno di<br />
affanno, ne sono la prova i numerosi visitatori<br />
e i budget d’acquisto crescenti<br />
registrati al Big 5 Show 2003 di Dubai.<br />
L’edizione <strong>2004</strong> che si terrà dal 20 al 24<br />
novembre, dovrebbe ancora una volta<br />
battere ogni record.<br />
La richiesta di superfici d’esposizione<br />
progredisce quanto il mercato della<br />
costruzione nella regione.<br />
L’Osec Business Network Switzerland ha<br />
già potuto ottenere dalla direzione della<br />
fiera la garanzia di una maggiore superficie<br />
d’esposizione per il padiglione collettivo<br />
svizzero all’edizione <strong>2004</strong>.<br />
Riservate sin d’ora la vostra superficie<br />
d’esposizione al Big 5 Show <strong>2004</strong>!<br />
Contattate il Segretariato dell’Osec.<br />
L’Osec ha inoltre redatto il rapporto di<br />
chiusura dell’edizione 2003 del Big 5<br />
Show, esso può essere consultato cliccando<br />
su<br />
www.osec.ch/%7E0xc1878d1b_0x0001c1<br />
1e/Countries/ver_arabische_emirate/Se<br />
minar_TradeFair/summary_report_big_<br />
5_show_2003
E se domani…<br />
Quella mattina Carlo Fritz si svegliò<br />
di pessimo umore. Aveva<br />
passato la notte a rigirarsi nel<br />
letto, nervoso e inquieto: la telefonata<br />
del ministro del Debito Pubblico,<br />
poco prima di coricarsi, l’aveva turbato,<br />
mettendolo in uno stato di tensione<br />
insopportabile che gli aveva guastato il<br />
sonno, di solito profondo e senza sogni.<br />
Il ministro del Debito Pubblico era una<br />
donna dall’aspetto gentile, che nascondeva<br />
un carattere forte e volitivo.<br />
Abituata al comando e a trattare i suoi<br />
subordinati con sufficienza, l’aveva chiamato<br />
a mezzanotte per dirgli che non era<br />
per nulla contenta di come lui, Carlo<br />
Fritz, gestiva l’Ufficio Cantonale per la<br />
Creatività Fiscale. Il suo compito consisteva<br />
nell’inventare nuovi e proficui pre-<br />
di Franco Ambrosetti, Presidente <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong><br />
lievi fiscali che, da una parte fossero eticamente<br />
compatibili e benevolmente<br />
accettati dal cittadino-leader, dall’altra,<br />
servissero ad alimentare le disastrate<br />
casse dello Stato. Quella del cittadinoleader<br />
era una carica istituzionale e veniva<br />
assegnata dal Parlamento in base a criteri<br />
di censo, cultura e morale. Ma più di<br />
tutto contava l’appartenenza politica al<br />
partito di maggioranza, il PSG, Partito<br />
della Socialità Globale, che aveva un<br />
largo margine di vantaggio sull’unico<br />
concorrente, il PEU, Partito per<br />
un’Ecologia Universale; il cittadino-leader,<br />
chiamato comunemente “leader”,<br />
non poteva far parte del Parlamento, al<br />
quale però era molto legato.<br />
Nelle urne un voto contro gli sprechi<br />
Intervista con Marina Masoni,<br />
direttrice del dipartimento delle Finanze e dell’Economia, di Elisabetta Pisa<br />
Onorevole Marina Masoni, perché<br />
votare quattro volte sì ai referendum<br />
del 16 maggio? Quali saranno<br />
le conseguenze sulla vita dei ticinesi e<br />
sulle imprese del Cantone?<br />
“I quattro referendum sono stati lanciati<br />
contro alcune misure di contenimento<br />
della spesa decise dal Parlamento nell’ambito<br />
del Preventivo <strong>2004</strong> del<br />
Cantone. Questo preventivo presenta il<br />
deficit d’esercizio più elevato nella storia<br />
del Cantone: 288 milioni di franchi. Già<br />
nel 2002 i conti avevano chiuso in rosso,<br />
con un disavanzo di 42 milioni di franchi;<br />
l’anno scorso il deficit è stato di 235<br />
milioni di franchi; per i prossimi anni il<br />
Continua a pagina 3<br />
Piano finanziario <strong>2004</strong>-2007 prevede disavanzi<br />
correnti di 362 milioni di franchi<br />
nel 2005, 396 milioni nel 2006 e 405 nel<br />
2007.<br />
È anche possibile ipotizzare una crescita<br />
economica più forte di quella oggi stimata<br />
e quindi entrate maggiori, ma se non si<br />
frena il costante aumento della spesa<br />
pubblica il dissesto delle finanze cantonali<br />
non può in alcun caso essere evitato.<br />
Le misure adottate con il Preventivo <strong>2004</strong><br />
sono il minimo necessario per frenare<br />
questa tendenza molto pericolosa. Sono<br />
misure ragionevoli e sostenibilissime,<br />
oltre che necessarie.<br />
Continua a pagina 6<br />
News della <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong><br />
Sommario<br />
Strong opinions<br />
Contromano: 7 domande per 4 SI<br />
M. Masoni: un voto contro<br />
gli sprechi<br />
D. Marty: SI all’11ma revisione<br />
AVS<br />
le menzogne e verità sui<br />
referendum di maggio<br />
SI al pacchetto fiscale e all’AVS<br />
• Agenda <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong> pag. 13<br />
• SI al pacchetto fiscale<br />
per le famiglie pag. 14<br />
• Accesso al capitale pag. 15<br />
• Fondazione La Fonte pag. 16<br />
• “Occhi e sbocchi sul futuro”:<br />
la tredicesima Giornata ticinese<br />
del marketing pag. 17<br />
• ASC – resoconto AGO<br />
Info Schede IFCAM pag. 18<br />
• SMPP <strong>Ti</strong>cino pag. 20<br />
•<br />
Aprile <strong>2004</strong><br />
pag. 23<br />
• UPSA sezione <strong>Ti</strong>cino pag. 28<br />
• Pagani Sagl pag. 30<br />
• Cornèr Banca pag. 33<br />
• HR Outsourcing Services pag. 34<br />
• Poretti Moda Uomo pag. 36<br />
• REX Articoli Tecnici SA pag. 38<br />
• DocuStor SA pag. 40<br />
• Metall <strong>Ti</strong>cino pag. 41<br />
• Economista aziendale pag. 42<br />
• Mercato lavoro<br />
+ immobiliare pag. 44<br />
• Nuovi corsi <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong> pag. 45<br />
• Fiere internazionali pag. 46
3• <strong>Ti</strong>cino Business - 04/<strong>2004</strong> Strong opinions<br />
E se domani…<br />
continua da pagina 1<br />
di Franco Ambrosetti, Presidente della <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong><br />
Imembri del Parlamento erano tali per<br />
diritto ereditario, ma al massimo per<br />
tre generazioni. Era un’abitudine che<br />
veniva da lontano: all’inizio del millennio,<br />
infatti, il Parlamento cantonale annoverava<br />
fra i suoi membri padri, figli e anche<br />
nipoti, a volte pure contemporaneamente.<br />
Questa tendenza era stata istituzionalizzata,<br />
grazie alla possibilità di trasmettere<br />
ai propri eredi la funzione di parlamentare.<br />
Il leader aveva, però, ampia autonomia<br />
nella gestione dei CIQUPOL, i Circoli di<br />
Qualità Politica ed Economica, ai quali<br />
partecipavano i cittadini, divisi in circoscrizioni.<br />
Il leader aveva il compito di convincere,<br />
se necessario, con argomenti forti<br />
(forti come il bastone elettrico da 10’000<br />
volt) della bontà di alcune leggi, soprattutto<br />
quelle riguardo alla fiscalità.<br />
Carlo Fritz aveva preso in mano l’Ufficio<br />
Cantonale per la Creatività Fiscale con<br />
grande entusiasmo, reclutando alcuni dei<br />
più brillanti ideatori di prelievi fiscali,<br />
ingaggiando i “tassatori” più accaniti, di<br />
origine prussiana e rumena, affidando<br />
incarichi specifici ai “balzellasti” (inventori<br />
di balzelli). Insomma aveva messo insieme<br />
un team efficiente, che in poco tempo<br />
aveva sfornato una serie di nuove tasse,<br />
ottenendo il plauso dei media, TV e giornali,<br />
a cominciare da “Fisco sei grande”, la<br />
popolare trasmissione televisiva domenicale<br />
a premi che mette in palio sgravi<br />
fiscali e “Porta aperta” di Bruno Vispo. La<br />
rivista “Il contributo” e i quotidiani come<br />
“Manifestiamo” e “Regime transitorio”<br />
avevano elogiato l’inventiva e la fantasia<br />
dell’Ufficio con una sbrodolata di complimenti,<br />
francamente un po’ adulatori.<br />
Unico contrario era la rivista “Caffè<br />
Liberale”, poco letta perché molto costo-<br />
sa, sottoposta com’era, all’obbligo di<br />
stampare su pergamena in caratteri d’oro,<br />
per ordine del governo.<br />
Particolarmente riuscita era l’applicazione<br />
della tassa sulla mobilità. Dopo auto,<br />
moto e bici, si erano tassate le scarpe in<br />
base a dimensione, prezzo e modello.<br />
Esenti erano state dapprima le scarpe<br />
sportive per non frenare il legittimo accesso<br />
dei giovani al mondo dello sport. Ma<br />
poi, gli abusi maturati negli ambienti<br />
benestanti e radical-chic avevano vanificato<br />
quest’apertura sociale del governo;<br />
ormai si mettevano scarpe da ginnastica<br />
anche ai gala di partito e perfino con il<br />
bikini o l’abito talare, obbligando l’ufficio<br />
di Fritz ad abolire l’esenzione.<br />
Una tassa sulla spazzatura, con il sistema<br />
tipo telepass dei sacchi personalizzati, era<br />
stata un successo grandioso, così come<br />
quella sulla raccolta delle castagne e i mirtilli.<br />
Quella sui funghi, invece, era stata<br />
abolita perché nemmeno i leader avevano<br />
condiviso questo zelo punitivo nei confronti<br />
di onesti contribuenti “fungiatt”.<br />
La “window tax”, la tassa sulle finestre<br />
ideata per tassare con 1 centesimo ogni<br />
costruzione con 20 finestre e con 1.50.-<br />
CHF edifici con più di venti finestre, invece,<br />
era stata un disastro. In poco tempo la<br />
popolazione aveva cominciato a costruire<br />
case senza finestre, fomentata dai soliti<br />
reazionari liberali: con il deprecabile aiuto<br />
di un gruppo di architetti degenerati della<br />
secessione di Mendrisio, avevano sostituito<br />
le finestre con porte trasparenti e prodotto<br />
tegole anch’esse trasparenti, rendendo<br />
obsolete le finestre e con esse, l’ingegnosa<br />
idea di Carlo Fritz.<br />
Il problema più grande non era dato tanto<br />
dalla mancata entrata di fondi, quanto dai<br />
funzionari addetti alla conta, che lo Stato<br />
aveva assunto e che ora doveva impiegare<br />
in altro modo.<br />
Questo fallimento inatteso era la causa<br />
primaria della telefonata a sorpresa del<br />
ministro del Debito Pubblico. E questo<br />
era il compito che doveva risolvere Carlo<br />
Fritz: ovviare alla débâcle della “window<br />
tax”.<br />
Si recò quindi in cucina e si preparò un<br />
caffè e una spremuta. Poi dopo aver dato<br />
da mangiare a Torquemada, il suo pappagallo,<br />
si sedette di fronte alla lavastoviglie,<br />
accese una sigaretta ecologica e cominciò<br />
a pensare. In fondo, la “window tax” era il<br />
suo unico insuccesso. La nuova eco-tax,<br />
tassa ecologica, che imponeva prelievi su<br />
qualsiasi soggetto inquinante, aveva funzionato.<br />
I miliardi erano confluiti come<br />
panini freschi nelle casse statali, contribuendo<br />
a diminuire il deficit pubblico e<br />
nel contempo, a ridurre sensibilmente<br />
l’impatto ambientale, con il motto, unanimamente<br />
condiviso, “chi inquina paga”.<br />
Un’idea ben vista dalla popolazione al<br />
completo; ora che anche nel settore agricolo,<br />
esisteva una tassa ecologica commisurata<br />
alle flatulenze animali di mucche,<br />
cavalli e suini, nulla impediva che il concetto<br />
venisse esteso oltre. Ciò che causa<br />
CO2, causa effetto serra e tassarlo è non<br />
solo utile, ma doveroso. Fritz si scosse di<br />
botto come colpito da un fulmine. Ecco!<br />
Finalmente! Aveva trovato il modo perfettamente<br />
legale ed eticamente accettabile<br />
di tassare un bene che finora nessuno<br />
aveva mai osato toccare: l’aria. Non si può,<br />
si era sempre detto. Ai comitati del CIQU-<br />
POL, nonostante alcuni leader fossero a<br />
favore, la tendenza imperante era quella<br />
di sostenere che l’aria è di tutti e non si<br />
può tassare.<br />
È un bene naturale. Un dono della natura.
Strong opinions<br />
Ma anche l’acqua è un bene naturale,<br />
eppure è tassata, argomentava Fritz.<br />
Discussioni interminabili, malumori,<br />
scontento popolare, disinteresse, erano il<br />
risultato della consultazione.<br />
Ma quella mattina, mentre sorseggiava il<br />
caffè brasiliano esentasse, privilegio esclusivo<br />
dei funzionari, aveva capito, improvvisamente<br />
che non era l’aria che bisognava<br />
tassare, bensì le emissioni di CO2 degli<br />
esseri umani. Tassare l’aria che si respira<br />
significava tassare le immissioni. Con che<br />
diritto? Con che giustificazione? Ma tutt’altra<br />
storia è tassare le emissioni; si inspira<br />
aria pulita ma si espira anidride carbonica e<br />
questa sì che si può tassare. In fondo l’uomo<br />
sporca l’aria e per questo deve pagare.<br />
Che differenza c’è fra il CO2 emesso da un<br />
tubo di scappamento catalizzato e il respiro<br />
dell’uomo? Nessuna. A livello scientifico<br />
nessuna. È CO2. Inquina. Provoca l’effetto<br />
serra. Quindi si tassa. Ecco la genialità,<br />
ecco la grande idea maturata dal frizzante<br />
cervello di Carlo Fritz quella mattina del<br />
marzo 2034. Tecnicamente era fattibilissimo.<br />
Si poteva finalmente riciclare il personale<br />
esuberante a causa dell’insuccesso<br />
della “window tax”. Invece di contare le<br />
finestre, ora avrebbero creato un modello<br />
di calcolo scientifico e infallibile per misurare<br />
le emissioni di CO2 dell’uomo.<br />
In base, per esempio, al peso, all’età, alla<br />
condizione fisica, alla razza, e così via.<br />
Sarebbe stato un modello equo, calibrato<br />
e inattaccabile. Certo, si sarebbe potuto<br />
semplificare il tutto, introducendo una<br />
flat tax, che so io, 10.- CHF al mese =<br />
120.- CHF all’anno pro capite, per un<br />
totale di 36 milioni per il Cantone, ogni<br />
anno. Però non si sarebbero potuti piazzare<br />
i funzionari in esubero. Comunque,<br />
l’una o l’altra soluzione, era lo stesso. E<br />
pensare che una ventina d’anni or sono,<br />
per risparmiare una cifra simile, i governanti<br />
di allora avevano cercato di abolire<br />
la ginnastica correttiva, i contributi alle<br />
casse malati e perfino aumentare di un’ora<br />
l’orario settimanale dei docenti. Che<br />
sciocchezza! Infatti era andata a finire<br />
malissimo, il governo era saltato, l’opposizione<br />
aveva preso il potere mandando<br />
in esilio chi in Tunisia, chi a Bora Bora, gli<br />
incauti governanti. Da allora gli insegnanti,<br />
dopo un periodo di grandi discussioni,<br />
avevano ottenuto di insegnare sei ore in<br />
meno, con la promessa però di donare<br />
otto ore gratuitamente, a scopo benefico,<br />
alla comunità contro l’analfabetismo di<br />
ritorno.<br />
Le casse malati non esistono più. Con il<br />
caos che avevano generato, aderendo a<br />
un mercato sempre più selvaggio, con la<br />
confusione creatasi perché c’era troppa,<br />
troppa libertà, era scoppiata una specie di<br />
guerra civile, all’arma bianca, un<br />
Sonderbund dei poveri, stroncato dall’intervento<br />
risolutore e provvidenziale del<br />
PSG, che aveva riportato la legge e l’ordine<br />
nel Paese, con grande soddisfazione<br />
della popolazione.<br />
Oggi c’è un’unica grande organizzazione,<br />
come una grande famiglia svizzera, indulgente,<br />
solidale ed efficiente, la “Volks-<br />
Gesundheit”, gratuita, per tutti i cittadini,<br />
eccezion fatta per gli alcolizzati, i drogati e<br />
i sovversivi. Come segno di grande<br />
modernità ha introdotto l’eutanasia per<br />
chi lo desideri (incentivata fortemente<br />
dallo Stato), contribuendo a rendere florida<br />
in tempi brevi la situazione finanziaria<br />
dell’organizzazione.<br />
La ginnastica correttiva dal canto suo è<br />
stata finalmente resa obbligatoria per tutti:<br />
donne, vecchi e bambini. Si praticava<br />
quattro volte la settimana all’aperto, con<br />
ogni tempo, durante i periodi scolastici.<br />
Carlo Fritz si vestì, dopo una doccia rapida,<br />
mise la cravatta del club dei no global,<br />
una delle associazioni più esclusive del<br />
Paese, e si recò in garage. Optò per lo<br />
scooter a idrogeno, più maneggevole e<br />
agile nel caotico traffico cittadino ormai<br />
ingestibile, dopo la chiusura definitiva<br />
della galleria autostradale.<br />
Sarebbe andato dal ministro e gli avrebbe<br />
spiegato l’idea di tassare le emissioni<br />
inquinanti dell’uomo, un vero colpo di<br />
genio, una soluzione radicale e definitiva<br />
ai problemi finanziari dello Stato.<br />
Sapeva di essere bravo in questo: da grande<br />
esperto di fiscalità creativa, era perfettamente<br />
conscio del fatto che solo le tasse<br />
indirette avrebbero avuto il successo sperato.<br />
Altri Cantoni avevano tentato con le<br />
tasse dirette sul reddito e sulla sostanza,<br />
ma il risultato era stato pessimo: i ricchi<br />
avevano lasciato il Paese, molti erano<br />
andati nella vicina Italia e, quel che era<br />
peggio, ciò aveva creato uno sproporzionato<br />
aumento del lavoro nero.<br />
Ovunque si erano alzate le tasse sul reddito,<br />
la gente aveva preso a lavorare meno<br />
nell’ambito dell’attività ufficiale, per svolgere<br />
mansioni e compiti che non dichiaravano<br />
al fisco. Era nata un’economia<br />
sommersa di proporzioni gigantesche,<br />
che aveva tolto risorse indispensabili allo<br />
Stato, a tal punto che il canton Argovia<br />
aveva venduto il lago di Sempach e<br />
Ginevra aveva privatizzato il getto d’ac-<br />
<strong>Ti</strong>cino Business - 04/<strong>2004</strong> • 4<br />
qua. La popolazione, esasperata dai troppi<br />
prelievi fiscali, si era trasformata in un<br />
esercito di artigiani, idraulici, specialisti di<br />
moquettes, falegnami, elettricisti, imbianchini,<br />
ristoratori, collaboratori ospedalieri.<br />
Altri avevano scelto professioni artistiche:<br />
musica rock, pittura, poesia, pur<br />
esercitando nobili professioni come<br />
avvocato, ingegnere e perfino “tassatore”<br />
cantonale.<br />
Ma lui, Carlo Fritz, aveva da tempo capito<br />
che solo le tasse indirette risolvevano i<br />
problemi finanziari dello Stato, senza<br />
provocare grandi fughe di capitali e<br />
soprattutto evitando la nascita del lavoro<br />
nero e la creazione di un’economia sommersa.<br />
Certo non era tutt’oro quel che luccicava:<br />
qualche problema in questo turbine di<br />
nuovi balzelli, cosiddetti innovativi, c’era.<br />
Per alcuni prodotti era nato un mercato<br />
nero, le scarpe ad esempio; era stata<br />
appena scoperta una banda di falsificatori<br />
che avevano contraffatto le scarpe normali,<br />
e peggio ancora, mirtilli e castagne<br />
venivano raccolti di notte con il laser e<br />
venduti via internet sfuggendo al controllo<br />
fiscale.<br />
Ma tutto questo sarebbe stato impossibile<br />
con la nuova tassa sulle emissioni dell’uomo:<br />
si doveva respirare. Per vivere.<br />
Un dubbio fugace l’attraversò. E se qualcuno<br />
avesse brevettato un filtro da applicare<br />
al naso, magari prodotto a Taiwan per<br />
pochi centesimi…?<br />
Beh, si poteva vietarne l’importazione,<br />
sostenendo che quelli usavano i bambini<br />
per fare i filtri.<br />
E se li avessero prodotti da noi, legalmente?<br />
Si poteva vietarne l’uso? Dichiararli<br />
fuori legge perché permessi solo per uso<br />
militare? Mah!<br />
Carlo Fritz svoltò l’angolo.<br />
Non si accorse del colpo. Andò a sbattere<br />
contro un veicolo blindato della polizia tributaria,<br />
fermo in doppia fila davanti alla<br />
Banca Nuovo Stato. Stramazzò sul ciglio<br />
della strada. Qualcuno gli tolse il casco;<br />
vide il cielo blu, sentì la brezza accarezzargli<br />
il viso, pensò che anche le nuvole potevano<br />
essere tassate, udì il cinguettio dei<br />
passeri appollaiati sul platano, poi non udì<br />
più nulla. Buio. Esalò il suo ultimo respiro<br />
carico di CO2 e con esso svanì anche l’idea<br />
di tassare l’aria.<br />
Gentili signore, egregi signori, direte che<br />
abbiamo scherzato.<br />
È vero, ma solo un po’.<br />
Un mondo simile a quello descritto ha<br />
dominato per decenni il nostro continen-
5• <strong>Ti</strong>cino Business - 04/<strong>2004</strong> Contromano<br />
te durante il secolo scorso. Non c’è nessuna<br />
garanzia e nessuna certezza che ciò<br />
non possa riproporsi. Dipende da noi.<br />
Solo da noi. Thomas Jefferson diceva che<br />
il prezzo della democrazia è la vigilanza<br />
eterna. E noi vigileremo, se andremo a<br />
votare i quattro referendum cantonali il 16<br />
maggio. È di fondamentale importanza<br />
che questi referendum vengano bocciati.<br />
Non per i milioni che non si risparmierebbero,<br />
ma per il messaggio che una bocciatura<br />
darebbe: questo Governo e in particolare<br />
il Dipartimento finanze e economia<br />
sono stati gli unici che negli ultimi trent’anni<br />
hanno operato delle riforme fiscali<br />
in <strong>Ti</strong>cino. Vogliamo dare un segnale forte<br />
di sostegno a chi ha avuto il coraggio di<br />
riformare la fiscalità?<br />
Oggi, per la prima volta nella sua storia, lo<br />
Stato si indebita per pagare le spese correnti,<br />
cioè gli stipendi dei funzionari.<br />
È gravissimo. Se ne esce soltanto in due<br />
modi: risparmiando o aumentando le<br />
tasse. La proposta di una parte della sinistra<br />
di riportare la fiscalità per le società a<br />
13 punti dai 9 attuali, com’era qualche<br />
anno fa, è un suicidio. Vuol dire rimanda-<br />
Sette domande per quattro Sì<br />
di Alessio Del Grande<br />
Per decidere come votare il 16<br />
maggio sui quattro referendum<br />
contro le misure di contenimento<br />
della spesa pubblica,<br />
promossi dalla sinistra e dai<br />
docenti, basta porsi alcune<br />
domande terra terra, senza perdere<br />
la testa nella girandola delle<br />
cifre.<br />
➊ E’ giusto non concedere più i sussidi<br />
cantonali per i premi delle<br />
casse malati agli assicurati che, pur<br />
avendo i soldi per pagarli, non li<br />
pagano di proposito?<br />
➋ E’ giusto non concedere più i sussidi<br />
per le casse malati a quelle<br />
famiglie con tre figli a carico, ma<br />
che dispongono di un reddito<br />
mensile di oltre 10 mila franchi?<br />
➌ E’ giusto non continuare più a sussidiare<br />
coloro che scelgono le<br />
casse malati più care, col risultato<br />
re a casa tutte quelle aziende che<br />
dall’Italia sono venute in <strong>Ti</strong>cino, perché<br />
siamo fiscalmente attrattivi o farle emigrare<br />
verso altri Cantoni più competitivi.<br />
Oggi, – il ministro Tremonti lo sa bene –<br />
la competizione fra Stati si fa con la leva<br />
fiscale. La fiscalità è uno dei principali criteri<br />
per la scelta del luogo dove impiantare<br />
un’attività. Il <strong>Ti</strong>cino ha fatto bene fino<br />
ad oggi. Sosteniamo la proposta di<br />
Governo e Parlamento, andiamo a votare.<br />
Concludo, aggiungendo che, se è fondamentale<br />
che passi la linea di Governo e<br />
Parlamento, questo non basterà.<br />
Due cose importantissime vanno fatte in<br />
tempi rapidi, comunque vadano i referendum:<br />
mi riferisco alla riforma dei compiti<br />
dello Stato, ad Amministrazione 2000,<br />
ferma al palo. Si dovrà riprendere il discorso,<br />
pur sapendo che mettere in discussione<br />
i compiti dello Stato è un incarico<br />
delicatissimo e politicamente rischioso.<br />
L’altra questione, che andrebbe affrontata<br />
in tempi brevi è uno studio sull’organico<br />
dello Stato.<br />
Negli ultimi vent’anni, tutte le aziende di<br />
tutti i settori si sono ridimensionate. Solo<br />
che costoro ricevono dal Cantone<br />
contributi maggiori di quanti,<br />
invece, scelgono avvedutamente<br />
assicurazioni malattia meno care?<br />
➍ E’ giusto non continuare più a sussidiare<br />
chi approfitta della generosità<br />
dello Stato, sottraendo risorse<br />
finanziarie a quanti hanno veramente<br />
bisogno dell’aiuto dello<br />
Stato?<br />
➎ Il <strong>Ti</strong>cino è l’unico Cantone svizzero<br />
che ancora finanzia la ginnastica<br />
correttiva nelle scuole. Per evitare<br />
tagli a servizi e prestazioni più<br />
importanti per la scuola, è giusto<br />
abolire il finanziamento della ginnastica<br />
correttiva, ma senza licenziare<br />
i docenti?<br />
➏ Con la nuova perequazione intercomunale,<br />
lo Stato ha aumentato il<br />
sostegno finanziario ai Comuni. E’<br />
giusto che, ora, il Cantone per<br />
così sono sopravvissute. Per i settori non<br />
ancora toccati, il ballo comincia ora.<br />
Mi chiedo quindi: è mai possibile che il<br />
nostro Stato, per quanto efficiente, dinamico<br />
e produttivo, non abbia proprio<br />
neanche un po’ di grasso superfluo da eliminare?<br />
Se tutto il mondo economico si è<br />
ristrutturato, può lo Stato rimanere<br />
immobile come una montagna di granito?<br />
Faccio un paio di esempi, a caso, magari<br />
sbagliati, tanto per alimentare il dibattito:<br />
è indispensabile che l’Ufficio Caccia e<br />
Pesca impieghi 32 funzionari? L’Ufficio<br />
Tutore ufficiale 17, l’Ufficio Protezione<br />
acqua, suolo, aria, 82 persone? E che pur<br />
avendo così tanti boschi, l’Ufficio Sezione<br />
Forestale impieghi 98 funzionari?<br />
Forse sì. Forse è tutto giusto e non c’è<br />
niente da cambiare. Però ci piacerebbe<br />
saperlo. Ci piacerebbe che lo Stato compisse<br />
una breve e sintetica analisi critica<br />
del proprio organico. E se la conclusione<br />
fosse che c’è troppa gente? Pazienza.<br />
Questo è un problema politico. Ma almeno<br />
saperlo mi sembra un diritto inalienabile<br />
del cittadino contribuente.<br />
Ricordate: la democrazia richiede la vigi-<br />
Contromano<br />
risparmiare qualcosa riduca i contributi<br />
per pagare gli stipendi dei<br />
docenti, tenendo conto però della<br />
forza finanziaria dei singoli<br />
Comuni?<br />
➐ Il <strong>Ti</strong>cino è anche l’unico Cantone<br />
svizzero dove gli insegnanti lavorano<br />
36 settimane e mezzo all’anno.<br />
Altrove si va dalle 38 alle 40 settimane.<br />
In tempi in cui tutti sono<br />
chiamati a fare sacrifici, è giusto<br />
che anche i docenti diano il loro<br />
contributo con un’ora in più di<br />
insegnamento alla settimana?<br />
Se si pensa che tutto questo è giusto,<br />
se si è convinti che è altrettanto giusto<br />
che Governo e Parlamento debbano<br />
impegnarsi a risanare le finanze pubbliche<br />
per non mandare in rovina il<br />
Cantone, allora per i referendum del 16<br />
maggio basta votare quattro Sì.
L’ospite<br />
Nelle urne un voto<br />
contro gli sprechi<br />
continua da pagina 1<br />
Eliminano alcuni sprechi (come, ad<br />
esempio, i sussidi di cassa malati<br />
alle famiglie con redditi di 10mila<br />
franchi al mese) o spese discutibili, chiedono<br />
uno sforzo di responsabilità a chi<br />
riceve l’aiuto dello Stato e continuerà a<br />
riceverlo (ossia evitare di scegliere le<br />
casse malati più costose), comportano<br />
un sacrificio sopportabile per i docenti e<br />
per i Comuni finanziariamente forti e la<br />
rinuncia ad un servizio non strettamente<br />
indispensabile come la ginnastica correttiva.<br />
Votando sì sappiamo esattamente cosa<br />
cambierà; votando no non sappiamo<br />
invece quale sarà l’alternativa, anche se è<br />
facile intuirlo. Allo Stato, finanziato dai<br />
cittadini, si chiede di comportarsi come<br />
una famiglia responsabile e di buon<br />
senso: non spendere regolarmente più<br />
di quanto guadagna. Lo Stato lo può fare<br />
uno, due, tre anni, in momenti di difficoltà<br />
economica; ed è quello che abbiamo<br />
fatto nel 2002, 2003 e che facciamo<br />
quest’anno. Ma poi occorre riportare l’evoluzione<br />
della spesa in linea con le disponibilità<br />
finanziarie. Per questo occorrono<br />
misure durature di contenimento<br />
della spesa”.<br />
Secondo il Governo, la situazione di<br />
difficoltà delle finanze cantonali non<br />
è dovuta alla politica di sgravi fiscali,<br />
condotta dal 1995, né al crollo delle<br />
entrate, bensì all’esplosione della<br />
spesa pubblica.<br />
Qual è il motivo per cui la situazione<br />
è sfuggita di mano? Perché non c’è<br />
stato un controllo della spesa<br />
pubblica?<br />
“Quest’anno non entrano in vigore sgra-<br />
vi fiscali; al contrario viene applicata una<br />
misura di aumento delle entrate, con una<br />
riformulazione temporanea del meccanismo<br />
di neutralizzazione nel passaggio<br />
dalla tassazione biennale a quella annuale.<br />
Eppure il disavanzo del Cantone<br />
aumenta pesantemente, di oltre 50 milioni<br />
di franchi. Nel 2007 il deficit supererà<br />
il tetto dei 400 milioni di franchi contro i<br />
235 del 2003 e non è previsto alcun<br />
nuovo sgravio fiscale.<br />
Quindi, la causa delle cifre rosse è evidente:<br />
l’esplosione della spesa pubblica.<br />
E parlo di esplosione perché la tendenza<br />
è proprio questa dopo il 2000: +89<br />
milioni di franchi nel 2001, +109 nel<br />
2002, +125 nel 2003. Il <strong>Ti</strong>cino, i suoi cittadini,<br />
le sue imprese non sono in grado<br />
di sostenere e di finanziare aumenti di<br />
spesa di oltre 100 milioni di franchi ogni<br />
anno e in progressione. Aumenti di questa<br />
portata sarebbero finanziabili solo<br />
aumentando ogni anno tutte le imposte<br />
tra il 5% e il 10%, a dipendenza della crescita<br />
economica.<br />
Il Movimento per il socialismo ha annunciato<br />
un’iniziativa popolare per aumenti<br />
di imposte molto più pesanti a carico<br />
delle persone giuridiche. Evidentemente<br />
un Governo responsabile non può collocarsi<br />
in una simile prospettiva: metteremmo<br />
in ginocchio l’economia, i cittadini,<br />
il <strong>Ti</strong>cino tutto. La situazione è sfuggita<br />
di mano negli ultimi tre anni perché la<br />
politica economica e finanziaria, paradossalmente,<br />
è rimasta vittima dei suoi<br />
successi: dal 1995 al 2001 abbiamo rilanciato<br />
l’economia, che è diventata più<br />
competitiva, abbiamo attuato sgravi fiscali,<br />
abbiamo chiuso in attivo i conti e<br />
ridotto il debito pubblico.<br />
<strong>Ti</strong>cino Business - 04/<strong>2004</strong> • 6<br />
Intervista con Marina Masoni,<br />
direttrice del dipartimento delle Finanze e dell’Economia, di Elisabetta Pisa Marina Masoni<br />
Questo ha creato l’illusione in molte persone<br />
che si potesse spendere allegramente<br />
senza freni.<br />
Da aumenti medi delle uscite di 45 milioni<br />
di franchi all’anno siamo così passati<br />
ad aumenti medi annui di 107 milioni.<br />
E questo lo stiamo pagando pesantemente.<br />
I moniti lanciati continuamente<br />
dal DFE non sono stati ascoltati: ci hanno<br />
accusato di fare del terrorismo finanziario.<br />
I fatti ci hanno invece dato ragione”.<br />
Tra le altre misure, è previsto anche<br />
un giro di vite per gli assicurati<br />
morosi che non pagano<br />
i premi di cassi malati,<br />
pur essendo in grado di farlo.<br />
Allo stato attuale non è possibile<br />
punire questi abusi ed evitare<br />
lo sperpero di denaro pubblico?<br />
“No, non è possibile: occorre modificare<br />
la legge sull’assicurazione malattie.<br />
Queste persone purtroppo approfittano<br />
di una lacuna legislativa. Stupisce veramente<br />
che chi dice di voler sostenere la<br />
solidarietà e la socialità non approvi questa<br />
misura, che serve proprio per poter<br />
continuare ad aiutare chi veramente ha<br />
bisogno del sostegno dello Stato.<br />
Premiare i furbi non dovrebbe essere l’obiettivo<br />
della socialità”.<br />
Se le misure di contenimento<br />
della spesa pubblica dovessero<br />
essere bocciate, crescerebbero<br />
il debito pubblico e le imposte.<br />
La sensazione è però che i ticinesi<br />
non vogliano fare grossi sacrifici.<br />
In pratica non vogliono<br />
che si tocchi lo Stato sociale,<br />
non vogliono rinunciare
7• <strong>Ti</strong>cino Business - 04/<strong>2004</strong> L’ospite<br />
ad avere una protezione<br />
da parte dello Stato.<br />
“In effetti non tocchiamo lo Stato sociale:<br />
la spesa sociale quest’anno aumenterà da<br />
687 a 734 milioni di franchi, cioè del 6,8%<br />
con un’inflazione quasi nulla. I sussidi di<br />
cassa malati aumenteranno da 158 a 181<br />
milioni di franchi (+14,5%), la spesa per<br />
l’insegnamento da 592 a 608 milioni di<br />
Bocciare l’undicesima revisione dell’Avs<br />
significa mettere in pericolo<br />
il sistema previdenziale elvetico<br />
Intervista con il consigliere agli Stati Dick Marty, di Elisabetta Pisa<br />
Perché votare sì all’undicesima<br />
revisione dell’AVS<br />
e all’aumento dell’IVA?<br />
L’Undicesima revisione dell’AVS costituisce<br />
un importante ed indispensabile<br />
passo per garantire la salvaguardia a<br />
lungo termine della nostra principale<br />
istituzione di coesione sociale. Certo,<br />
non è stato possibile soddisfare tutte le<br />
attese.<br />
La politica, tuttavia, è l’arte del possibile<br />
e le modifiche proposte tengono conto<br />
in modo equilibrato delle attuali contingenze<br />
socio-economiche, nonché della<br />
necessità di continuare a disporre di un<br />
moderno strumento previdenziale fondato<br />
sul principio della solidarietà.<br />
Per ciò che riguarda l’aumento<br />
dell’Iva, non si può negare<br />
che l’imposizione indiretta in<br />
Svizzera sia rimasta molto bassa<br />
rispetto<br />
agli altri Paesi europei.<br />
Però, ritoccando l’aliquota,<br />
non si rischia di colpire i consumi<br />
con una ricaduta sulla crescita<br />
economica?<br />
franchi (+2,7%). Non vedo proprio<br />
come si possa parlare di tagli alla socialità<br />
o nella scuola. Si tratta invece di frenare<br />
una spinta che è economicamente<br />
insostenibile.<br />
Lo Stato potrà continuare a sostenere<br />
adeguatamente chi ha veramente bisogno<br />
solo attuando una socialità mirata e<br />
non a pioggia.<br />
Contrariamente alla maggior parte degli<br />
altri Paesi, la Svizzera conosce una proporzione<br />
tra imposte dirette ed indirette<br />
che privilegia fortemente le prime.<br />
Un riequilibrio appare da tempo auspicabile,<br />
con una minor tassazione del reddito,<br />
compensata da una moderata<br />
accentuazione dell’imposizione del consumo.<br />
Il modesto aumento del tasso<br />
dell’IVA è parte integrante dell’Undicesima<br />
revisione dell’AVS e, dunque,<br />
necessario per assicurare il finanziamento<br />
a lungo termine della nostra principale<br />
istituzione sociale. Continueremo, tuttavia,<br />
ad avere uno dei tassi IVA più bassi<br />
dell’Europa.<br />
Gli oppositori dicono che la situazione<br />
dell’Avs non è così catastrofica,<br />
checché ne dica il governo federale.<br />
Non occorre essere particolarmente<br />
dotati in matematica per capire che,<br />
senza adeguati interventi, l’AVS non sarà<br />
più finanziabile: il numero di coloro che<br />
pagano le quote è in continua diminuzione,<br />
mentre, complice peraltro il rallegrante<br />
invecchiamento della popolazione,<br />
il numero di coloro che percepisco-<br />
Oggi invece il Cantone sussidia famiglie<br />
che hanno un reddito lordo di 10’000<br />
franchi al mese e oltre: se non abbiamo il<br />
coraggio e la responsabilità di eliminare<br />
questi sprechi, non potremo in futuro<br />
aiutare in modo appropriato chi è in difficoltà.<br />
È una scelta: Governo e Parlamento<br />
l’hanno fatta; ora tocca ai cittadini”.<br />
Dick Marty<br />
no le rendite è in continuo aumento. Per<br />
parecchio tempo il fenomeno è stato<br />
mascherato dalla forte crescita economica.<br />
Da ormai dieci anni il nostro Paese<br />
non conosce più una vera espansione.<br />
Intervenire per tempo per assicurare la<br />
sopravvivenza del nostro sistema previdenziale<br />
altro non è che un elementare<br />
atto di responsabilità.<br />
C’è anche chi dice che si rischia<br />
di smantellare lo Stato sociale.<br />
Non pensa che effettivamente<br />
i ticinesi diano l’impressione<br />
di non voler rinunciare a certe<br />
tutele dello Stato?<br />
Votare no all’Undicesima revisione<br />
dell’AVS vuole dire indubbiamente mettere<br />
a repentaglio uno strumento essenziale<br />
del nostro Stato sociale.<br />
Significherebbe scegliere la via dell’incertezza.<br />
L’adeguamento dell’AVS alle<br />
mutanti condizioni economiche e sociali<br />
deve essere un processo continuo.<br />
Rifiutare di guardare in faccia alla realtà,<br />
come sembrano fare i fautori del no, è,<br />
a mio parere, prova di scarsa responsabilità.
9• <strong>Ti</strong>cino Business - 04/<strong>2004</strong> Il tema<br />
Referendum di maggio:<br />
le menzogne delle parole<br />
e le verità dei numeri<br />
di Alessio Del Grande<br />
Il 16 maggio si andrà alle urne<br />
per votare sui quattro referendum<br />
lanciati dalla sinistra e dai<br />
docenti contro le misure di contenimento<br />
della spesa pubblica. I promotori<br />
dei referendum con una plateale<br />
campagna di disinformazione<br />
agitano lo spettro di tagli drastici<br />
che intaccherebbero servizi essenziali<br />
per i cittadini e propagandano<br />
irresponsabilmente la tesi di un<br />
continuo attacco alla spesa pubblica.<br />
Un attacco che avrebbe come<br />
obiettivo lo smantellamento graduale<br />
delle prestazioni sociali. Che le<br />
cose non stiano affatto così lo dimostrano:<br />
le cifre sulla difficile situazione<br />
delle finanze cantonali; la progressione<br />
con cui in questi ultimi<br />
anni è cresciuta la spesa pubblica; la<br />
portata effettiva delle misure di contenimento<br />
approvate dal Governo e<br />
dal Parlamento; le stesse argomentazioni<br />
degli oppositori che tentano<br />
di spacciare per tagli dei provvedimenti<br />
che, oltre a contribuire al<br />
risanamento finanziario, eliminano<br />
anche evidenti distorsioni e clamorose<br />
ingiustizie nel sistema di erogazione<br />
dei sussidi cantonali.<br />
Le cifre<br />
• In <strong>Ti</strong>cino dal 2001 la spesa pubblica è<br />
aumentata con una media di 100 milioni<br />
di franchi all’anno. Nel 2002 il<br />
Cantone ha registrato un deficit di 42,2<br />
milioni; nel 2003 di 254 milioni e per il<br />
<strong>2004</strong> il bilancio preventivo ipotizza un<br />
disavanzo di 288,1 milioni.<br />
Anche se fossero approvate le misure<br />
di contenimento per il preventivo<br />
<strong>2004</strong>, si prevedono deficit di 362 milioni<br />
nel 2005, di 396 nel 2006 e di 405 nel<br />
2007. Senza queste misure, assai<br />
modeste in verità, la situazione per le<br />
finanze cantonali sarebbe ben più<br />
grave.<br />
• Contrariamente a quanto sostiene la<br />
sinistra, la spesa pubblica negli ultimi<br />
anni è costantemente aumentata: 89<br />
milioni in più di uscite correnti nel<br />
2001; 109 nel 2002; più 113 milioni nel<br />
2003. Nonostante le tanto temute<br />
misure di contenimento, crescerà<br />
ancora: 87 milioni in più quest’anno e<br />
di altri 94 milioni nel 2005. La strategia<br />
di contenimento permetterà un risparmio<br />
di appena 21,1 milioni per il <strong>2004</strong>,<br />
a fronte di un volume complessivo di<br />
spesa pubblica che supera i due miliardi<br />
e mezzo di franchi. Dunque, affermare<br />
che si stia tagliando nella “carne<br />
viva” della spesa è una grossolana<br />
menzogna smentita dalle stesse cifre.<br />
• Nel nostro Cantone si è innescata una<br />
pericolosa spirale che sta facendo lievitare<br />
il debito pubblico. Si è, difatti, già<br />
superato il tetto di un miliardo di franchi.<br />
Dagli 814 milioni del 2002 si passerà<br />
ai 2,6 miliardi stimati per la fine<br />
del quadriennio <strong>2004</strong>-2007. Il che<br />
significa anche pagare alle banche 83<br />
milioni di soli interessi passivi.<br />
• Non meno allarmante è il cosiddetto<br />
autofinanziamento negativo: lo Stato è<br />
ormai costretto a indebitarsi non solo<br />
per sostenere gli investimenti, ma<br />
anche per finanziare la gestione corrente.<br />
Oggi il Cantone è costretto a<br />
chiedere alle banche 200 milioni di<br />
franchi per poter pagare gli stipendi<br />
dei dipendenti dell’amministrazione<br />
cantonale.<br />
• Persistendo l’attuale trend di crescita<br />
incontrollata della spesa pubblica, si<br />
profilano per la gestione corrente deficit<br />
annui di 400 milioni di franchi.<br />
Le misure di contenimento<br />
Casse malati<br />
• Assicurati morosi. Attualmente lo<br />
Stato spende sette milioni di franchi<br />
all’anno per pagare i premi delle casse<br />
malati agli assicurati morosi che, pur<br />
disponendo di adeguati mezzi finanziari,<br />
non saldano le relative fatture.<br />
Con la modifica approvata da Governo<br />
e Gran Consiglio si prevede un giro di<br />
vite per quanti abusano di questa situazione.<br />
Lo Stato, perciò, non si assumerà<br />
più i costi dei premi degli assicurati<br />
morosi che hanno redditi superiori ai<br />
limiti che danno diritto al sussidio. La<br />
modifica, che sarà applicata solo agli<br />
assicurati adulti, permetterà di risparmiare<br />
2,4 milioni di franchi all’anno.<br />
• Un nuovo metodo di calcolo. Con<br />
l’attuale sistema di sussidiamento dei<br />
premi si crea una vera discriminazione.<br />
Infatti, chi ha diritto al sussidio e sceglie<br />
una cassa malati cara riceve dal<br />
Cantone un contributo maggiore<br />
rispetto a chi ne sceglie una meno cara<br />
e che riceve, perciò, un sussidio infe-
Il tema<br />
riore. Con l’introduzione del nuovo<br />
metodo di calcolo - la quota media<br />
ponderata stimata sulle 20 casse malati<br />
meno care - gli assicurati che hanno<br />
diritto al sussidio continueranno a<br />
riceverlo, ma dovranno scegliere un’assicurazione<br />
malattia meno costosa.<br />
Tutti i sussidiati saranno quindi trattati<br />
allo stesso modo e lo Stato risparmierà<br />
9,5 milioni di franchi all’anno.<br />
• Alti redditi. Oggi si registrano diversi<br />
casi di famiglie, che pur disponendo di<br />
un reddito mensile di oltre 10 mila<br />
franchi, ricevono i sussidi per i premi<br />
della cassa malati dei figli. Con la modifica<br />
saranno ridotti i limiti di reddito<br />
superiori che danno diritto al sussidio<br />
per il secondo figlio e per quelli successivi.<br />
Con queste tre misure si evita un<br />
palese sperpero di denaro pubblico<br />
che non ha niente a che fare con la<br />
socialità. Che lo Stato non riduca il<br />
suo impegno per sostenere chi davvero<br />
non ce la fa a pagare le casse<br />
malati, lo dimostra il fatto che i sussidi<br />
per le assicurazioni malattia<br />
passeranno dai 177,1 milioni del<br />
2003 ai 180,5 del <strong>2004</strong>.<br />
Scuola<br />
• Abolizione della ginnastica correttiva.<br />
A partire dall’anno scolastico<br />
2007-2008 si prevede di<br />
abolire la ginnastica correttiva<br />
nelle scuole. Il<br />
<strong>Ti</strong>cino è l’unico Cantone<br />
svizzero a finanziare<br />
ancora questo servizio.<br />
Questa misura non comporterà<br />
nessun licenziamento<br />
di docenti.<br />
• Stipendi dei docenti<br />
comunali. Il Cantone<br />
intende ridurre i contributi<br />
per il pagamento dei<br />
docenti. Una riduzione<br />
che tiene conto, però,<br />
della situazione finanziaria<br />
dei singoli Comuni.<br />
Perciò, a sostenere l’onere<br />
maggiore saranno i<br />
Comuni più ricchi.<br />
Inoltre, questa riduzione<br />
è compensata dal fatto<br />
che nell’ambito della<br />
perequazione intercomu-<br />
nale, il Cantone ha aumentato il suo<br />
sostegno finanziario ai Comuni.<br />
• Un’ora in più la settimana. Ai<br />
docenti si chiede un’ora di lezione in<br />
più la settimana. Non è certo un grande<br />
sacrificio, visto che il <strong>Ti</strong>cino è l’unico<br />
Cantone con 36 settimane e mezzo<br />
d’insegnamento all’anno, mentre<br />
altrove la media va dalle 38 alle 40 settimane.<br />
L’ora in più non comporta<br />
licenziamenti, né diminuzione dei<br />
posti di lavoro nella scuola.<br />
Anche per la scuola, come si vede,<br />
non sono previsti tagli. Si tratta<br />
invece di provvedimenti di risparmio<br />
per evitare di dover incidere su<br />
servizi e prestazioni essenziali.<br />
La riduzione dei contributi per il<br />
pagamento degli insegnanti, ad<br />
esempio, è stata già applicata dal<br />
2000 al 2002 senza grandi sconvolgimenti<br />
finanziari per scuole e<br />
Comuni.<br />
Che i docenti ticinesi protestino per<br />
l’ora in più, nonostante beneficino<br />
di un carico di lavoro annuale molto<br />
al di sotto della media svizzera, si<br />
commenta da sé.<br />
Spesa e fisco<br />
A disastrare le finanze del Cantone non<br />
L’abbuffata a spese<br />
dei contribuenti<br />
<strong>Ti</strong>cino Business - 04/<strong>2004</strong> • 10<br />
sono state né la politica di sgravi fiscali<br />
avviata nel ’95 dal Governo, come<br />
sostengono i referendisti, né un presunto<br />
crollo delle entrate che in effetti non<br />
si è registrato.<br />
Nel ’99 - ossia prima del voto sulle iniziative<br />
della Lega e dell’approvazione<br />
del terzo e del quarto pacchetto di sgravi<br />
- si stimava per il 2003 un gettito fiscale<br />
di 1.220 milioni di franchi. Il gettito<br />
effettivo, e con l’attuazione di tutti i<br />
nuovi sgravi, nel 2003 è stato di 1.222<br />
milioni.<br />
Dunque, la crescita economica, favorita<br />
anche dagli alleggerimenti fiscali, ha<br />
interamente compensato l’incidenza<br />
degli sgravi.<br />
In realtà a svuotare le casse del Cantone<br />
è stata l’esplosione incontrollata della<br />
spesa, nelle cui grasse pieghe si nascondono<br />
situazioni di privilegio, parassitismi<br />
cronici e approfittatori di varia natura,<br />
che spacciano per interessi pubblici<br />
il loro tornaconto privato.<br />
Se non venissero approvate le misure di<br />
contenimento, il Cantone sarebbe<br />
costretto ad aumentare pericolosamente<br />
il debito pubblico oppure ad aumentare<br />
dal 5% al 10% le imposte per tutti.<br />
Il 16 maggio l’alternativa è tra una politica<br />
di risanamento finanziario, di cui le<br />
misure di contenimento sono un primo<br />
passo, e un aumento del debito pubblico<br />
o delle imposte che colpirebbe direttamente<br />
i cittadini e le imprese.
11 • <strong>Ti</strong>cino Business - 04/<strong>2004</strong> Il tema<br />
Sì al pacchetto fiscale<br />
della Confederazione e all’Avs<br />
di Alessio Del Grande<br />
Il prossimo 16 maggio si voterà anche<br />
su alcuni importanti temi federali: i<br />
due referendum contro il pacchetto<br />
fiscale 2001 della Confederazione e<br />
sull’Avs (undicesima revisione e aumento<br />
dell’1% dell’Iva per finanziare a lungo<br />
termine il primo pilastro; l’aliquota<br />
dell’Imposta sul valore aggiunto dovrebbe<br />
aumentare anche di un altro 0,8%, a<br />
partire dal 2005, per far fronte alle grosse<br />
difficoltà finanziarie dell’Assicurazione<br />
invalidità).<br />
Sì al pacchetto fiscale<br />
Il pacchetto di sgravi approvato dalle<br />
Camere federali nella sessione estiva del<br />
2003, prevede: alleggerimenti fiscali per<br />
le famiglie, incentivi all’acquisto della<br />
prima abitazione e l’abolizione del valore<br />
locativo, e la riforma della tassa di bollo<br />
che avrà importanti ricadute positive<br />
anche per le piccole e medie imprese.<br />
Ma saranno soprattutto le famiglie a<br />
beneficiare degli sgravi, che hanno pure<br />
lo scopo di eliminare l’attuale disparità di<br />
trattamento fiscale tra le coppie non sposate<br />
e quelle sposate che sono tassate<br />
con un’aliquota superiore.<br />
Più in generale, la riforma punta ad attenuare<br />
la pressione del fisco sulle famiglie,<br />
aumentando le deduzioni d’imposta<br />
per i figli e le detrazioni per le spese di<br />
assistenza. Grazie a questi alleggerimenti<br />
e ad altre misure, una famiglia, ad esempio,<br />
con due figli e con un reddito lordo<br />
di 80 mila franchi, in futuro non pagherà<br />
più l’imposta federale diretta.<br />
Sgravi che hanno, dunque, grande<br />
importanza non solo per l’economia svizzera,<br />
ma in particolare per le famiglie e i<br />
coniugi del ceto medio con redditi<br />
modesti, che godranno di una diminuzione<br />
dell’imposizione fiscale.<br />
Sì all’Avs<br />
Per le nostre assicurazioni<br />
sociali si prevedono<br />
tempi difficili,<br />
che diventeranno<br />
ancora più critici se<br />
non s’interverrà in<br />
tempo per risolvere i<br />
problemi di finanziamento.<br />
Ecco perché<br />
la <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong> è favorevole<br />
all’11. revisione<br />
dell’Avs che porterà<br />
a 65 anni l’età pensionabile<br />
per le<br />
donne, ma al tempo<br />
stesso introduce la<br />
possibilità del pensionamentoanticipato<br />
per tutti. Per la<br />
stessa ragione la<br />
Camera di commercio<br />
e dell’industria sostiene la proposta<br />
di aumentare l’Iva per finanziare il primo<br />
pilastro e l’Assicurazione invalidità.<br />
Se le casse dell’Ai sono già pesantemente<br />
in rosso, per quelle dell’Avs non mancano<br />
di certo le minacce, sia per i contraccolpi<br />
della crisi economica ma<br />
soprattutto a causa di una crescita<br />
demografica che non permette più<br />
come un tempo di finanziare il nostro<br />
sistema previdenziale. Se nel 1948 c’erano<br />
6,5 persone attive, ossia occupati per<br />
ogni pensionato, oggi si è scesi a 3,8<br />
lavoratori per un pensionato. Per quanto<br />
l’Avs sia in attivo, sul lungo periodo il<br />
suo finanziamento diventerà impossibile<br />
senza altre fonti di entrata. Ancora più<br />
drammatica è la situazione dell’Ai che<br />
già adesso cumula di anno in anno<br />
pesanti deficit.<br />
La <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong> ritiene che sia indispensabile<br />
rafforzare istituti sociali come l’Avs e l’Ai,<br />
Tutti a votare, 7 SI il 16 maggio<br />
e invita, perciò, a votare sì all’aumento<br />
dell’Iva. Una scelta dettata anche da una<br />
ragione molto semplice. Negli ultimi<br />
dieci anni si è avuta una forte progressione<br />
dell’aliquota dell’imposizione<br />
diretta sia nei Cantoni che a livello nazionale.<br />
Una crescita che è servita in gran parte a<br />
sostenere un sistema di socialità dove<br />
eccessi e sprechi non mancano di certo.<br />
Insistere ancora su questa strada sarebbe<br />
molto rischioso. L’imposizione indiretta<br />
è rimasta, invece, molto bassa<br />
rispetto agli altri Paesi europei.<br />
Se è vero che un aumento dell’Iva colpisce<br />
tutti e può rappresentare un freno<br />
per i consumi, è però altrettanto vero<br />
che il rincaro di questa imposta rappresenta<br />
un passaggio necessario anche per<br />
responsabilizzare e sensibilizzare tutti i<br />
cittadini sul futuro del sistema previdenziale.
13 • <strong>Ti</strong>cino Business - 04/<strong>2004</strong> Agenda <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong><br />
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Rinaldo Gobbi, Alessia Romano e Aldo Stoffel<br />
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Impaginazione e stampa: La Buona Stampa, via Fola, 6963 Pregassona<br />
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Indirizzo redazione:<br />
<strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong>, Corso Elvezia 16, CH-6900 Lugano<br />
Tel. +41 91 911 51 11 Fax +41 91 911 51 12<br />
stoffel@cci.ch www.cciati.ch<br />
AGENDA<br />
• Mercoledì 7 aprile <strong>2004</strong>, dalle ore 10:00 alle ore 12:00 presso Palazzo dei<br />
Congressi di Lugano, Sala C: Communication Forum <strong>2004</strong> “Quale e quanto<br />
Stato per un <strong>Ti</strong>cino che cambia?”<br />
• Mercoledì 7 aprile <strong>2004</strong>, dalle ore 17:00 alle ore 19:00 presso <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong>, sala<br />
Dr. Gildo Papa (6° piano) organizzato dalla <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong> in collaborazione con<br />
l’Osec Business Network Switzerland: Ciclo di incontri informativi<br />
“L’allargamento ad Est dell’UE: quali opportunità per le aziende ticinesi?”-<br />
Focus su Repubblica ceca, Slovacchia e Slovenia<br />
• Giovedì 15 aprile <strong>2004</strong>, dalle ore 10:15 a Zurigo: Riunione delle Camere di<br />
commercio e dell’industria svizzere<br />
• Dal 19 al 21 aprile <strong>2004</strong>, presso l’Allegro Gran Casino Kursaal di Berna: La<br />
Giornata svizzera delle vacanze <strong>2004</strong>. Una piattaforma d’informazione<br />
per i professionisti del turismo.<br />
• Martedì 20 aprile <strong>2004</strong>, alle ore 10:00 presso il Centro SSIC a Gordola,<br />
riunione Commissione edilizia della <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong><br />
• Martedì 20 aprile <strong>2004</strong>, dalle ore 08:30 presso la Volkhaus a Zurigo,<br />
Seminario “The African Development Bank Group – Seminar on Business<br />
Opportunities and Project Financing”. Per partecipare rivolgersi a SOFI, Ivan<br />
Jabbour, Tel +41 1 249 26 20<br />
• Mercoledì 21 aprile <strong>2004</strong>, dalle ore 17:00 alle ore 19:00 presso <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong>, sala<br />
Dr. Gildo Papa (6° piano) organizzato dalla <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong> in collaborazione con<br />
l’Osec Business Network Switzerland: Ciclo di incontri informativi<br />
“L’allargamento ad Est dell’UE: quali opportunità per le aziende ticinesi?”-<br />
Focus su Polonia ed Ungheria<br />
• Giovedì 22 aprile <strong>2004</strong>, ore 17:00, presso l’Hotel Ascona ad Ascona,<br />
Assemblea Generale Ordinaria UPSA <strong>Ti</strong>cino, con la partecipazione<br />
dell’Onorevole Marina Masoni.<br />
• Lunedì 26 aprile <strong>2004</strong>, ore 17:00, Villa Principe Leopoldo & Residence:<br />
Riunione Ufficio Presidenziale <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong><br />
• Giovedì 29 aprile <strong>2004</strong>, dalle ore 09:45, Zurigo, Giornata di conferenze<br />
legate al tema “Ungarns EU-Beitritt” Chancen für Schweizer Unternehmen<br />
• Venerdì 30 aprile <strong>2004</strong>, Losanna, seduta Info-Chambres<br />
• Lunedì 3 maggio <strong>2004</strong>, alle ore 19:30 presso la <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong>, Serata informativa<br />
sul “Corso preparatorio <strong>2004</strong>-2005 all’esame professionale di Specialista<br />
nel commercio al dettaglio”<br />
• Venerdì 7 maggio <strong>2004</strong>, ore 17:30 presso la Locanda degli Eventi a<br />
Novazzano, Assemblea Generale Ordinaria AIET<br />
• Domenica 16 maggio <strong>2004</strong>, Votazioni federali e cantonali<br />
• Lunedì 24 maggio, Assemblea Generale Ordinaria AFRA<br />
• Martedì 8 giugno <strong>2004</strong>, alle ore 10:00 a Kloster-Fischingen: Riunione<br />
Textilverband
Attualità<br />
Pacchetto fiscale:<br />
un sostegno concreto<br />
alle nostre famiglie<br />
di Stefano Modenini, responsabile economiesuisse Lugano<br />
Idue terzi del pacchetto fiscale della<br />
Confederazione, ma potremmo dire<br />
quasi la sua totalità, non vengono<br />
contestati dagli undici Cantoni che<br />
hanno lanciato il referendum e sul quale<br />
dovremo pronunciarci il prossimo 16<br />
maggio. La riforma dell’imposizione<br />
fiscale delle famiglie è attesa da circa<br />
vent’anni e per raggiungere un compromesso<br />
che fosse sufficientemente sostenuto<br />
dalle forze politiche il Parlamento<br />
ha impiegato poco meno di dieci anni.<br />
La riforma dei diritti di bollo, che<br />
migliora la competitività della piazza<br />
finanziaria svizzera, è già in vigore, si<br />
tratta qui di ancorarla nel diritto ordinario.<br />
Ciò che ha scatenato la reazione dei<br />
Cantoni che hanno deciso di ricorrere al<br />
referendum è indubbiamente la riforma<br />
dell’imposizione fiscale dell’abitazione,<br />
anche se, valutando le cifre in gioco,<br />
non si comprende tutta la foga utilizzata<br />
dagli avversari del pacchetto fiscale.<br />
Nell’ambito della riforma dell’imposizione<br />
fiscale dell’abitazione i Cantoni sono<br />
chiamati a riprendere le modifiche adottate<br />
sul piano del diritto federale – l’abolizione<br />
del valore locativo ad esempio<br />
– ma le nuove disposizioni entreranno<br />
in vigore solo a partire dal 2008, con<br />
effetto sui conti dei Cantoni a partire dal<br />
2009. Questi ultimi dispongono quindi<br />
di un sufficiente spazio di tempo per<br />
adattarsi alla nuova situazione e per far<br />
fronte a perdite fiscali equivalenti a circa<br />
un quinto del complesso degli sgravi<br />
concessi dal pacchetto fiscale.<br />
La contemporanea abolizione, anche se<br />
progressiva, della deducibilità degli<br />
interessi passivi è prima di tutto una<br />
contropartita all’abolizione del valore<br />
locativo, ma il senso della riforma è<br />
indubbiamente più ampio: si tratta di<br />
prevenire l’indebitamento ipotecario<br />
eccessivo. La riforma contiene tuttavia<br />
un altro elemento importante: la costituzione<br />
dello strumento del risparmioalloggio,<br />
che rappresenta un incentivo<br />
per soddisfare il grande desiderio di<br />
molta parte della popolazione svizzera<br />
di poter accedere alla proprietà.<br />
Concretamente, sino all’età di 45 anni e<br />
per una durata da cinque a dieci anni<br />
sarà possibile accantonare dei risparmi<br />
(24’000 franchi all’anno per le coppie,<br />
12’000 franchi per le persone singole)<br />
esenti da imposte, finalizzati all’acquisto<br />
dell’abitazione.<br />
Ma è indubbiamente la riforma dell’imposizione<br />
fiscale della famiglia il piatto<br />
forte del pacchetto fiscale. Viene innanzitutto<br />
sanata l’ingiustizia che penalizza<br />
fiscalmente le coppie sposate rispetto ai<br />
conviventi, in particolare nella situazione<br />
in cui entrambi i coniugi lavorano.<br />
L’equilibrio viene raggiunto attraverso<br />
l’introduzione del cosiddetto “splitting<br />
parziale”: i redditi cumulati dei coniugi<br />
verranno divisi per il fattore 1,9 per<br />
ottenere il reddito imponibile, il quale<br />
verrà tassato con un’aliquota inferiore.<br />
La riforma dell’imposizione fiscale delle<br />
famiglie non crea solo giustizia bensì è<br />
pure maggiormente sociale: vengono<br />
aumentate le deduzioni per figli ma<br />
anche quelle per le persone a carico e le<br />
deduzioni per le famiglie monoparentali.<br />
Potranno essere dedotte entro il limite<br />
dei 7’000 franchi per figlio le spese di<br />
assistenza per i figli; una misura di aiuto<br />
concreta per chi magari deve lavorare<br />
per mantenere la propria famiglia.<br />
<strong>Ti</strong>cino Business - 04/<strong>2004</strong> • 14<br />
Stefano Modenini<br />
Anche la deduzione completa dei premi<br />
di cassa malati nell’ambito dell’assicurazione<br />
malattie di base rappresenta un<br />
miglioramento che aumenta lo spazio di<br />
manovra dei redditi delle famiglie.<br />
Anche in questo ambito i Cantoni devono<br />
adattare la loro legislazione nei cinque<br />
anni che seguono i cambiamenti a<br />
livello federale. Tuttavia essi fissano in<br />
maniera autonoma l’importo delle<br />
deduzioni e il divisore per lo splitting,<br />
ad eccezione della deduzione per i<br />
premi di cassa malati che deve essere<br />
ripresa interamente.<br />
Per le famiglie svizzere, confrontate a<br />
oneri sempre maggiori, il pacchetto<br />
fiscale costituisce un insieme di misure<br />
che intervengono concretamente a<br />
sostenere il reddito familiare. Appaiono<br />
del tutto esagerate e persino false le<br />
accuse mosse nei confronti del pacchetto<br />
fiscale di favorire e premiare i redditi<br />
elevati. In realtà saranno soprattutto il<br />
ceto medio e i redditi inferiori (particolarmente<br />
con le nuove deduzioni fiscali)<br />
ad usufruire di un miglioramento. Si<br />
pensi ad esempio che con la riforma<br />
della famiglia la quota di persone che<br />
non pagherà più l’Imposta federale<br />
diretta sale dal 20 al 37%; le persone e le<br />
famiglie con reddito sino a 80’000 franchi<br />
non pagheranno più questa imposta.<br />
Appare inoltre del tutto giustificato<br />
migliorare il livello delle deduzioni fiscali<br />
concesse dalla Confederazione alle<br />
famiglie, ancora oggi decisamente inferiore<br />
al livello delle deduzioni praticate<br />
da molti Cantoni.
15 • <strong>Ti</strong>cino Business - 04/<strong>2004</strong><br />
Accesso al capitale e relazioni<br />
tra banche ed aziende<br />
di Claudio Camponovo, Direttore <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong><br />
Votate<br />
7 Sì<br />
Claudio Camponovo<br />
il prossimo<br />
16 maggio!<br />
La competizione internazionale<br />
diventa di giorno in giorno più dura.<br />
Compito principe dell’imprenditore è<br />
proporre prodotti e servizi richiesti dalla<br />
clientela e dai mercati. Il suo obiettivo<br />
superiore è di garantire l’esistenza di<br />
un’azienda ottimizzando il suo valore.<br />
Nel raggiungere il suo obiettivo, l’imprenditore<br />
deve garantire all’azienda la<br />
necessaria liquidità gestendo al meglio i<br />
rischi.<br />
La dotazione in capitale proprio delle<br />
aziende svizzere è del 34% in media ciò<br />
che corrisponde ad un valore medio nel<br />
confronto internazionale.<br />
Nel nostro studio “Competitività e accesso<br />
al capitale-Analisi settoriale dell’economia<br />
ticinese, edizione <strong>2004</strong>” abbiamo<br />
esaminato come si situano le relazioni fra<br />
le banche e i beneficiari di crediti.<br />
Le aziende devono convincersi che il<br />
rating diventa uno strumento di credito<br />
importante, ottenere un buon rating non<br />
Attualità<br />
dipende dalla dimensione dell’azienda.<br />
Gli elementi determinanti sono piuttosto<br />
la qualità della direzione, la strategia e la<br />
qualità della gestione finanziaria.<br />
Il giudizio dato dagli imprenditori sull’atteggiamento<br />
delle banche è generalmente<br />
buono. La maggioranza ha affermato di<br />
considerare medio-alto il livello di adeguatezza<br />
degli strumenti finanziari presenti<br />
sulla piazza ticinese. Inoltre dalla<br />
nostra indagine emerge un particolare<br />
apprezzamento dei metodi di rating utilizzati<br />
dalle banche. Importante rimane<br />
comunque la qualità dei documenti presentati<br />
dalle imprese. Secondo il parere<br />
degli imprenditori è l’efficacia la qualità<br />
migliore degli istituti finanziari, seguita<br />
nell’ordine, dalla lealtà, dalla personalizzazione<br />
del servizio e dall’abilità di discutere<br />
su forze e debolezze dell’impresa.<br />
Un buon sistema di finanziamento permette<br />
alle aziende con idee innovative di<br />
trovare i fondi necessari per sviluppare i<br />
propri progetti.
Informazione<br />
<strong>Ti</strong>cino Business - 04/<strong>2004</strong> • 16<br />
Un nuovo patto tra il mondo del lavoro<br />
e il disagio sociale<br />
La Fonte: una Fondazione in <strong>Ti</strong>cino che si occupa del recupero della persona invalida<br />
e del suo reinserimento nel mondo del lavoro.<br />
di Rossano Cambrosio, direttore Fondazione La Fonte<br />
che si occupa del reinserimento<br />
delle persone invalide o<br />
L’area<br />
con handicap nel mondo del<br />
lavoro è sovente considerata, dall’opinione<br />
pubblica, costosa per la sua capacità<br />
di produrre ricavi, nella situazione<br />
congiunturale attuale.<br />
È questo il momento adeguato per<br />
riflettere sulla costruzione di un<br />
ponte concreto tra due mondi che<br />
si stanno sempre più allontanando<br />
tra loro, un confronto costruttivo<br />
tra realtà della produzione e universo<br />
del disagio sociale.<br />
L’obiettivo è quello di riuscire a ristabilire<br />
un punto di incontro fondato sulla<br />
reciproca disponibilità, sul dialogo che<br />
possa dar luogo ad una rinnovata ed<br />
indispensabile modalità di collaborazione.<br />
Una piattaforma di incontro, quindi, tra<br />
due differenti realtà che si vengono a<br />
trovare dinnanzi ad un identica situazione,<br />
ancorché vista da angolature opposte,<br />
in funzione di realizzare un patto di<br />
alleanza e di tangibile collaborazione.<br />
Ogni uomo, sano o meno, ha diritto ad<br />
un orientamento verso l’occupazione<br />
lavorativa, che dia senso alla sua esistenza<br />
in termini di ruolo rivestito nella<br />
società.<br />
La realtà sociale della Fondazione La<br />
Fonte, che offre opportunità di lavoro a<br />
persone invalide, si basa su laboratori<br />
protetti – luoghi dove si svolge un’attività<br />
mirata alla produzione – nei quali, nel<br />
corso degli ultimi anni, alla voce utenti,<br />
hanno inserito nei propri organici per-<br />
sone con diverse problematiche legate<br />
ad un disagio sociale.<br />
Persone, molte fra le quali ancora in giovane<br />
età, con dinnanzi a sé un avvenire<br />
incerto, e con problemi tali da compromettere<br />
un collocamento nella realtà<br />
lavorativa, ma con un grande dignità<br />
che li porta a voler essere utili e partecipi<br />
alla vita professionale del Cantone.<br />
La prima conseguenza inevitabile per i<br />
lavoratori della sfera sociale dinnanzi a<br />
tale fenomeno è stata quella di ripensare<br />
il concetto di struttura protetta.<br />
Tra le strutture in gestione alla<br />
Fondazione La Fonte che si profilano in<br />
quest’area e che tutt’oggi sono riconosciute<br />
quel partner apprezzato per molteplici<br />
ditte industriali, si pone il laboratorio<br />
protetto Fonte 2 in via Pezza 3 ad<br />
Agno. Il principio su cui si fonda la filosofia<br />
della struttura (“Il lavoro come<br />
mezzo per ritrovare un ruolo sociale<br />
attivo”) permette di creare un reciproco<br />
interesse con ditte partner esterne,<br />
basato su una serie di vantaggi cui ambo<br />
le parti possano attingere: da un lato<br />
per le industrie nel disporre di un<br />
potenziale ritorno economico fondato<br />
sull’alleanza e sull’unione di risorse<br />
materiali (l’uso della struttura in termini<br />
di sinergia); dall’altro, per il laboratorio,<br />
nel trovare terreno fertile per disporre<br />
di una certa mole di attività in funzione<br />
di un graduale recupero sul piano<br />
umano degli utenti, migliorando sensibilmente<br />
la loro salute psichica.<br />
La conoscenza delle esigenze e dei bisogni<br />
di questi due mondi – indispensabi-<br />
le per fare da collante tra universo lavorativo<br />
e sociale – sono filtrati attraverso<br />
la professionalità del personale socioeducativo<br />
che opera in struttura, la<br />
capacità di pensare verso due distinti<br />
ma non inscindibili obiettivi, sono infatti<br />
la forza ed il fondamento del loro operare<br />
quotidiano.<br />
La proposta qui portata è quella di un<br />
incontro, della presentazione di un’offerta<br />
e della discussione di quella che<br />
potrebbe essere una migliore collaborazione<br />
tra due realtà differenti ma complementari,<br />
per un benessere futuro<br />
generalizzabile anche alle categorie più<br />
svantaggiate.<br />
Per eventuali informazioni si può contattare:<br />
Fondazione La Fonte<br />
6991 Neggio<br />
Tel. +41 91 606 56 56<br />
Fax +41 91 606 71 20<br />
lafonte@lafonte.ch<br />
www.lafonte.ch
17 • <strong>Ti</strong>cino Business - 04/<strong>2004</strong><br />
“Occhi e sbocchi sul futuro”:<br />
la tredicesima Giornata ticinese<br />
del marketing<br />
C’è grande attesa per il forum proposto dal Club Svizzero di Marketing<br />
che si terrà a Mendrisio il prossimo 13 maggio.<br />
Con relatori di prestigio internazionale saranno affrontati temi<br />
legati al futuro della politica, dell’economia e dei modi di fare impresa e comunicazione.<br />
Bruno Marchi, presidente SMC-<strong>Ti</strong>cino<br />
2001: odissea nello spaccio. Sono passati<br />
quattro anni da quella giornata del marketing<br />
a Chiasso e come Hal, il computer<br />
del film di Kubrick, il ciclo espansivo che<br />
pareva inarrestabile si è inceppato e,<br />
dopo aver lasciato sul campo una cospicua<br />
quantità di macerie, sembra tuttora<br />
rifiutarsi di reagire agli impulsi che vorrebbero<br />
orientare l’astronave economica<br />
verso più sicuri orizzonti di crescita.<br />
Ma allora, il progetto di un’economia<br />
mondiale integrata supportata da una<br />
travolgente evoluzione tecnologica con<br />
ricadute positive per tutti, che ha ispirato<br />
il nostro forum del 2000, è davvero un<br />
sogno infranto, una promessa svanita,<br />
un’esperienza da consegnare alla storia,<br />
o sta piuttosto scontando una prolungata<br />
battuta d’arresto dei meccanismi di<br />
mercato per rigenerarsi e ripartire in<br />
vista di ulteriori progressi futuri?<br />
Sarà quel che sarà, ma di sicuro l’agognata<br />
ripartenza, la ripresa dello sviluppo,<br />
non avverrà spontaneamente, senza che<br />
vengano effettivamente rimosse le cause<br />
che generano crisi di fiducia nei cittadini,<br />
senza un impiego delle risorse finalizzato<br />
alla creazione di mercati più aperti e<br />
concorrenziali e senza<br />
che gli imprenditori sappiano<br />
riprogrammarsi in<br />
funzione dei nuovi valori<br />
e dei nuovi comportamenti<br />
sociali.<br />
Che cosa ci hanno<br />
insegnato i primi, difficili<br />
anni di questo<br />
secolo? Quali prospettive<br />
di sviluppo<br />
lasciano presagire?<br />
Per quali obiettivi e<br />
con quali strumenti politici occorrerà<br />
operare nel prevedibile futuro?<br />
Come evolverà l’economia e quali<br />
saranno le nuove forme di socialità?<br />
Come leggere e soddisfare i bisogni<br />
e le crescenti aspettative del consumatore<br />
postmoderno attraverso i<br />
nuovi paradigmi, al di là delle superate<br />
logiche di persuasione? Mercati<br />
sempre più aperti e globalizzati,<br />
impressionanti progressi tecnologici<br />
e risorse ambientali in via di esaurimento:<br />
con quali strategie dovranno<br />
operare le imprese? E come<br />
dovranno comunicare con consumatori<br />
sempre più esigenti, dalle tante<br />
identità e in costante trasformazione?<br />
Come percepisce il consumatore<br />
i mutamenti che influiscono sul suo<br />
atteggiamento e quale funzione possono<br />
assumere i media nella formazione<br />
di un’opinione pubblica più<br />
informata e perciò più consapevole<br />
del proprio ruolo?<br />
Sarebbe già un successo se il convegno<br />
riuscisse a formulare anche solo qualche<br />
ipotesi di risposta a queste domande<br />
impellenti: come il monolite del film di<br />
Informazione<br />
Bruno Marchi, presidente SMC-<strong>Ti</strong>cino<br />
Kubrick avrà acceso la scintilla dell’intelligenza,<br />
avrà fatto vivere al cosmonauta<br />
che è in ognuno di noi una stimolante<br />
esperienza conoscitiva e ci avrà fatto socchiudere<br />
gli occhi su un mondo di<br />
opportunità tutte da cogliere.<br />
La tredicesima Giornata ticinese del marketing<br />
“Occhi e sbocchi sul futuro” si<br />
terrà a Mendrisio al Palazzo Canavée<br />
presso l’Accademia di Architettura il<br />
prossimo 13 maggio a partire dalle 13.30.<br />
Maggiori informazioni in merito possono<br />
essere richieste a:<br />
SMC – <strong>Ti</strong>cino<br />
Corso Elvezia 16<br />
CP 5160<br />
6901 Lugano<br />
Tel. +41 91 923 45 73<br />
Fax. +41 91 923 46 36<br />
marketing@smc-ticino.ch<br />
www.smc-ticino.ch
Vita dei Soci<br />
Assemblea generale ordinaria<br />
dell’Associazione Spedizionieri Chiasso<br />
05 marzo <strong>2004</strong><br />
di Alessia Romano e Luca Albertoni<br />
Lo scorso 05 marzo si è tenuta<br />
l’Assemblea generale ordinaria<br />
dell’Associazione Spedizionieri<br />
Chiasso – ASC. Essa si è distinta per l’ottima<br />
affluenza dei soci che hanno seguito<br />
con molto interesse i diversi rapporti sulle<br />
attività svolte nel corso dell’esercizio 2003.<br />
Dopo le dimissioni del signor Silvio<br />
Zürcher dalla carica di Presidente alla vigilia<br />
dell’Assemblea generale del 11 aprile<br />
2003, l’Associazione Spedizionieri Chiasso<br />
(ASC) si è trovata confrontata ad una<br />
nuova situazione, che ha imposto una<br />
profonda analisi delle strutture e degli<br />
obiettivi dell’ASC. Grazie al notevole<br />
impegno profuso da tutto il Comitato, dal<br />
presidente Maurizio Ponti e dalla vice-presidente<br />
Roberta Cippà-Cavadini, l’ASC ha<br />
saputo confermare la sua posizione quale<br />
importante rappresentante della categoria<br />
delle spedizioni. L’ASC gode di buona<br />
salute finanziaria, grazie all’introduzione<br />
di una nuova struttura tariffale per le<br />
quote sociali. Inoltre, ha saputo profilarsi<br />
come partner di discussione anche verso<br />
le autorità comunali, cantonali e federali e,<br />
grazie a quest’impegno e all’alleggerimento<br />
delle norme statutarie, ha potuto raccogliere<br />
nuove adesioni, che hanno portato<br />
il numero dei suoi membri a 55.<br />
Il presidente Ponti ha poi dato la parola al<br />
signor Oeschger rappresentante di SPED-<br />
LOGSWISS, per un suo breve saluto di<br />
benvenuto e per riferire sulle problematiche<br />
che vengono dibattute in seno all’associazione<br />
centrale di categoria.<br />
Uno dei tanti argomenti dibattuti durante<br />
l’assemblea è stato l’operato del Gruppo<br />
Chiasso Spedizioni.<br />
Il gruppo di lavoro “Commissione di lavoro<br />
Chiasso Spedizioni” è nato in seno alla<br />
Commissione Paritetica, con lo scopo di<br />
difendere e promuovere gli interessi<br />
generali della categoria degli spedizionieri,<br />
segnatamente nei confronti dell’opinione<br />
pubblica e delle autorità.Inizialmente<br />
facevano parte di questo gruppo di lavoro<br />
i signori Zürcher, Valcamonica, Agustoni e<br />
Peverelli. Successivamente, nel gruppo,<br />
sono entrati anche i signori Ponti, l’Ing.<br />
Guanziroli (Presidente dell’ALSEA di<br />
Como) e l’Ing. Janner come consulente. Il<br />
gruppo di lavoro ha avuto numerosi contatti:<br />
con le amministrazioni comunali di<br />
Chiasso, di Lugano e con i rappresentanti<br />
del Dipartimento cantonale finanze ed<br />
economia. Il cantone ha riconosciuto uffi-<br />
<strong>Ti</strong>cino Business - 04/<strong>2004</strong> • 18<br />
da sinistra a destra Vice Presidente ASC Roberta Cippà-Cavadini, rappresentante SPEDLOGSWISS<br />
Martin Oeschger, Presidente ASC Maurizio Ponti, Segretario ASC Luca Albertoni<br />
cialmente il gruppo, assegnandogli un<br />
mandato per approfondire uno studio sull’offerta<br />
dei prodotti logistici in <strong>Ti</strong>cino e<br />
rielaborare la mappa dei poli logistici ed il<br />
tipo di servizi offerti, valutando le potenzialità<br />
e la fattibilità.<br />
Il nome esatto del progetto è “Piattaforma<br />
logistica Insubrica” e sarà presentato<br />
durante il convegno Forum <strong>Ti</strong>cino<br />
Logistica, che si terrà nell’autunno del<br />
<strong>2004</strong> probabilmente presso il Teatro a<br />
Chiasso.<br />
Il gruppo di lavoro ha incontrato lo scorso<br />
mese di gennaio i Consiglieri di Stato<br />
Marina Masoni e Marco Borradori, la<br />
Presidente della deputazione ticinese alle
19 • <strong>Ti</strong>cino Business - 04/<strong>2004</strong><br />
Camere federali Chiara Simoneschi-<br />
Cortesi, ottenendo un importante sostegno<br />
per le questioni inerenti l’ambito<br />
della logistica segnatamente al progetto di<br />
riorganizzazione della stazione<br />
Internazionale di Chiasso.<br />
Lo stesso lavoro è stato compiuto sul versante<br />
italiano presentando il progetto<br />
all’Amministrazione provinciale ed il<br />
comune di Como, ottenendo consensi di<br />
massima, ed attualmente sono in atto<br />
degli approfondimenti da parte dei tecnici<br />
sulla fattibilità del progetto.<br />
Si sono anche gettate le basi per la realizzazione<br />
di un museo delle case di spedizioni<br />
chiassesi, un progetto che ha riscosso<br />
interesse anche da parte del sindaco di<br />
Chiasso Claudio Moro, che ha dato la sua<br />
disponibilità alla collaborazione.<br />
Questa assemblea è stata un importante<br />
momento di riflessione annuale sull’operato<br />
dell’associazione come pure sulle<br />
dinamiche economico-sociali che influenzano<br />
il settore delle spedizioni.<br />
Quest’anno è ricorsa la 55ema edizione<br />
Schede IFCAM<br />
Èstata pubblicata nello scorso mese<br />
di marzo la Scheda IFCAM numero<br />
121 (categoria tematica Direzione e<br />
politica aziendale) intitolata<br />
“Pianificare il futuro della propria<br />
impresa con metodo: La Balanced<br />
Scorecard”, redatta dal Signor Alberto<br />
Gandolfi, Dr. Sc. Techn. ETH, direttore<br />
della AFG & Partners Management<br />
Consulting (www.afgpartners.ch).<br />
La scheda mette in luce i punti essenziali e<br />
le necessità a cui vanno incontro oggi le<br />
aziende che si confrontano con la pianificazione<br />
strategica, i problemi che esse<br />
incontrano, le incertezze ed i dubbi che<br />
esse riscontrano nel pianificare il proprio<br />
futuro. Essa propone e spiega uno strumento,<br />
la Balanced Scorecard (carta di<br />
valutazione bilanciata), che aiuta a risolvere<br />
le difficoltà nella progettazione.<br />
dell’assemblea dell’associazionespedizionieri<br />
chiasso e l’occasione<br />
è stata propizia per sottolineare<br />
come alcune<br />
aziende siano presenti<br />
sulla piazza da lungo<br />
tempo. L’ASC ha infatti<br />
voluto premiare, simbolicamente,<br />
quelle<br />
aziende che hanno<br />
saputo cogliere, anno<br />
dopo anno, i mutamenti<br />
e le evoluzioni economiche<br />
adattandosi<br />
ad esse. Sono state premiate<br />
le seguenti case di spedizione:<br />
• ABX Logistics Saima SA, 71 anni<br />
• Bianchi & Co. SA, 80 anni<br />
• DHL Danzas SA, 81 anni<br />
• Fischer Rechsteiner SA, 122 anni<br />
• Franzosini Luciano SA, 75 anni<br />
• Gondrand SA, 101 anni<br />
• Magazzini Generali con Punto Franco,<br />
84 anni<br />
Un’importante pubblicazione della Camera di commercio,<br />
dell’industria e del cantone <strong>Ti</strong>cino per tutti gli imprenditori ticinesi<br />
come strumento di approfondimento<br />
di Lisa Pantini<br />
Sviluppato negli anni ’90 presso la<br />
Harvard University, il modello di pianificazione<br />
strategica permette di realizzare la<br />
visione aziendale, attraverso la definizione<br />
di obiettivi strategici, di indicatori e di iniziative<br />
di miglioramento; ed è definito<br />
come Balanced Scorecard.<br />
Esso prende in considerazione quattro<br />
dimensioni strategiche:<br />
• obiettivi finanziari (orientamento al<br />
successo finanziario);<br />
• clienti e mercati (orientamento esterno,<br />
al cliente);<br />
• processi interni (orientamento ai processi<br />
interni);<br />
• apprendimento e crescita (orientamento<br />
alle risorse).<br />
Per ogni dimensione vengono identificati<br />
degli obiettivi strategici; ogni obiettivo<br />
viene in seguito approfondito, con la defi-<br />
Vita dei Soci<br />
• Schenker Schweiz SA, 87 anni<br />
• Valeriano Lorenzoni SA,93 anni<br />
• Zürcher & Co. SA, 103 anni<br />
• Züst & Bachmeier SA, 93 anni<br />
La <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong> formula all’Associazione<br />
Spedizionieri Chiasso i migliori auguri per<br />
un avvenire ricco di soddisfazioni e successo.<br />
nizione di:<br />
• indicatori che permettano di monitorare<br />
il raggiungimento dell’obiettivo,<br />
• target concreti (numerici, se possibile)<br />
per l’anno successivo,<br />
• iniziative e progetti che permettano<br />
il conseguimento dell’obiettivo.<br />
Ricordiamo a tutti gli interessati che l’abbonamento<br />
annuale di CHF 190.- può<br />
essere sottoscritto in qualsiasi momento,<br />
con la possibilità di ricevere tutte le<br />
Schede IFCAM dell’anno in corso.<br />
Per ricevere ulteriori informazioni su questa<br />
pubblicazione della Camera di commercio,<br />
dell’industria e dell’artigianato del<br />
cantone <strong>Ti</strong>cino, non esitate a contattarci.<br />
Alessia Romano, lic.sc.com.,<br />
Tel. +41 91 911 51 28, romano@cci.ch
Vita dei Soci<br />
<strong>Ti</strong>cino Business - 04/<strong>2004</strong> • 20<br />
Il buon pane artigianale del panettiere<br />
A colloquio con Giuseppe Piffaretti, consulente professionale<br />
della Società Mastri Panettieri Pasticcieri del Canton <strong>Ti</strong>cino (SMPP)<br />
di Lisa Pantini<br />
La SMPP è stata fondata nel 1917 da<br />
Francesco Stieger a Cassarate,<br />
riunendo da subito 163 soci attivi.<br />
Da allora è sempre stata attiva e presente<br />
sul territorio ticinese, arrivando ad avere<br />
un numero massimo di aderenti nel<br />
1951: ben 309 soci. Questo alto numero<br />
era dovuto al fatto che ogni paese aveva<br />
un forno produttivo. Il numero di soci da<br />
allora è diminuito a causa della chiusura<br />
di parecchi piccoli forni e con l’aumento<br />
del pane in vendita nei negozi della<br />
Grande Distribuzione. Attualmente la<br />
Società conta 100 soci con una produzione<br />
regolare di pane nel proprio forno e<br />
una sessantina senza attività.<br />
Lo scopo della SMPP è quello di promuovere<br />
l’artigianato panario in tutto il<br />
cantone, curandone l’immagine, difendendone<br />
e incrementandone gli interessi<br />
dinnanzi ai vari pubblici di riferimento,<br />
promuovendo la formazione professionale,<br />
mantenendo la quota di produzione<br />
di pane artigianale in <strong>Ti</strong>cino al livello<br />
del 50%, in quanto, come anticipato, la<br />
Grande Distribuzione, con un agguerrita<br />
concorrenza sta cercando di togliere<br />
quota agli artigiani. “La modernizzazione,<br />
i nuovi consumi, il libero commercio,<br />
ecc. hanno cambiato radicalmente le abitudini<br />
di consumo e di spesa della popolazione.”<br />
dice Giuseppe Piffaretti, “Oggi,<br />
soprattutto le nuove generazioni, vanno<br />
a far compere nei grandi magazzini, dove<br />
trovano tutto e subito, e dove il pane è<br />
disponibile fino a sera. Aggiungendo a<br />
questo il fatto che spesso oggigiorno il<br />
pane lo si trova anche nei distributori di<br />
benzina, si può facilmente intuire quanto<br />
sia difficoltoso per i panettieri mantenere<br />
una quota del 50%.” La Società Mastri<br />
Panettieri Pasticcieri del Canton <strong>Ti</strong>cino<br />
offre anche agli affiliati un servizio di<br />
consulenza e varie prestazioni, come ad<br />
esempio: la progettazione per nuovi<br />
impianti di produzione, vendita e ristrutturazione;<br />
i controlli sulla produzione ed<br />
eventuali interventi correttivi, lo studio e<br />
lo sviluppo di nuovi prodotti, ecc.<br />
Da sempre molto sensibile ai cambiamenti<br />
nel campo della formazione professionale<br />
e nel suo aggiornamento, la<br />
SMPP ha già organizzato pomeriggi informativi<br />
sull’introduzione del tempo compensativo<br />
per il lavoro notturno; inoltre<br />
è all’avanguardia per quanto concerne i<br />
corsi sulla sicurezza aziendale e l’introduzione<br />
dell’IVA.<br />
La SMPP si occupa anche del controllo<br />
qualitativo del pane, tramite la<br />
Confraternita dei Cavalieri del Buon<br />
Pane. La SMPP si occupa di raccogliere il<br />
pane presso i produttori che sono stati<br />
segnalati al segretariato. Tra le 05.00 e le<br />
06.00 del mattino gli iscritti ricevono una<br />
telefonata dai raccoglitori, che passeranno<br />
a ritirare il pane da sottoporre all’esame.<br />
Il panettiere è impossibilitato a produrre<br />
un pane appositamente preparato<br />
per il superamento dell’esame: il lasso di<br />
tempo tra la telefonata e il ritiro è troppo<br />
breve e non consente di produrre un<br />
pane sostitutivo di buona qualità. Le giurie<br />
esamineranno il pane attribuendo un<br />
punteggio al pane. I panettieri che superano<br />
tre volte 90 punti o raggiungono un<br />
totale di 270 su tre controlli nell’arco di 5<br />
anni verranno premiati dal Gran Maestro<br />
<strong>Ti</strong>cinese, Sergio Antognini, con la consegna<br />
del collare di Cavaliere del Buon<br />
Pane. Oltre a cavalieri attivi – panettieri<br />
attivi -, vi sono anche i cavalieri d’onore<br />
Massimo Turuani, Presidente SMPP<br />
per meriti diversi o per aver in qualche<br />
modo riconosciuto il valore del pane.<br />
Sono personalità del mondo sportivo,<br />
economico o politico.<br />
L’insegna del panettiere, oltre ad offrire<br />
una garanzia di alta qualità, presenta una<br />
sostanziale differenza nel gusto e nella<br />
preparazione dell’impasto. La Grande<br />
Distribuzione impasta una volta sola,<br />
mentre l’artigiano prepara un impasto<br />
nel pomeriggio, durante la notte viene<br />
Giuseppe Piffaretti,<br />
consulente professionale SMPP
21 • <strong>Ti</strong>cino Business - 04/<strong>2004</strong><br />
lavorato: gli viene aggiunta della<br />
nuova farina, lievito, sale, lasciandolo<br />
lievitare per circa 3 ore. Questa procedura<br />
conferisce al pane un gusto particolare.<br />
Quale organo d’informazione per tutti<br />
i soci la Società si avvale del settimanale<br />
Panissimo, giornale di categoria,<br />
del quale è redattore per le pagine in<br />
italiano Nereo Cambrosio, già docente<br />
ai corsi per apprendisti pasticceri nonché<br />
nota figura del mondo panario,<br />
che commenta con competenza tutte<br />
le iniziative proposte a livello cantonale,<br />
nazionale ed internazionale.<br />
Panissimo è redatto in tre lingue, presenta<br />
i principali trend del momento,<br />
e contiene un messaggio del<br />
Presidente nazionale della ASMPP con<br />
sede a Berna.<br />
Un altro organo di informazione è il<br />
Bollettino professionale di Richemont,<br />
che presenta ricerche e studi nel settore,<br />
proponendo innovazioni e nuovi impulsi<br />
per un servizio alternativo. Richemont è<br />
un’impresa indipendente nel settore<br />
della panetteria – pasticceria, costituita<br />
da due imprese anche indipendenti, ma<br />
legate alla ASMPP a livello svizzero.<br />
Per quanto riguarda la formazione professionale,<br />
l’apprendistato prevede un<br />
tirocinio di 3 anni su 2 profili professionali:<br />
panettiere pasticcere e pasticcere<br />
confettiere presso il Centro SPAI di<br />
Trevano. La formazione scolastica delle<br />
conoscenze professionali è affidata a<br />
Luciano Mignami e Marco Pasotti, mentre<br />
la parte di cultura generale è affidata<br />
a Nikita Valentini. “Dopo l’esame di fine<br />
tirocinio, il ventaglio di opportunità che<br />
si presenta al giovane è davvero vasto,”<br />
afferma Giuseppe Piffaretti, “gli sbocchi<br />
professionali per una persona dinamica<br />
sono molteplici nel settore turistico –<br />
alberghiero, sul nostro territorio ma<br />
anche per chi non vuole restare in<br />
Svizzera; o eventualmente c’è la possibilità<br />
di fare al maestria e diventare capo<br />
laboratorio. Oltre a ciò vi sono possibilità<br />
di iscriversi ad una SUP e svolgere studi<br />
come ingegnere alimentare.“continua<br />
Piffaretti. “Oggigiorno però ci sono<br />
meno apprendisti rispetto al passato.<br />
Dato che è una professione particolare,<br />
con orari particolari, si dovrebbe cercare<br />
di promuoverla maggiormente facendone<br />
conoscere anche i lati positivi, il lavoro<br />
reale, le soddisfazioni che si<br />
traggono.” Per quanto riguarda<br />
invece i corsi di aggiornamento,<br />
questi vengono organizzati<br />
con frequenza regolare.<br />
Uno degli ultimi ha avuto<br />
inizio il 17 febbraio scorso a<br />
Lucerna, con il tema delle specialità<br />
mediterranee inerenti il<br />
pane.<br />
Le attività svolte dalla SMPP<br />
sono numerose. Va detto che<br />
ogni sezione organizza le propri<br />
manifestazioni o promozioni<br />
indipendentemente dalle altre. Gli<br />
appuntamenti fissi sono sparsi sull’arco<br />
dell’anno, in particolare in occasione<br />
delle festività. Vi sono poi le partecipazioni<br />
a manifestazioni come “Saperi e<br />
Sapori”, Espoprofessioni, collaborazioni<br />
con Telethon, vendite a favore della Ftia,<br />
la creazione di una tavoletta di cioccolato<br />
con il pane <strong>Ti</strong>cino per il 75° della<br />
Chocolat Stella di Giubiasco, ecc. Si<br />
devono anche ricordare: per la Festa<br />
della Donna, l’8 marzo, la Torta Mimosa;<br />
le Colombe per Pasqua; la promozione<br />
del Marchio di Qualità e la vendita del<br />
panettone, dalla seconda settimana di<br />
dicembre circa. La Sezione <strong>Ti</strong>cino sta<br />
inoltre organizzando per marzo 2007 il<br />
Vita dei Soci<br />
Congresso Nazionale dei Panettieri<br />
Pasticceri, che si svolgerà in <strong>Ti</strong>cino.<br />
L’Assemblea Nazionale prevede circa<br />
400 delegati riuniti.<br />
La Società Mastri Panettieri Pasticcieri<br />
del Canton <strong>Ti</strong>cino ha creato ed inaugurato<br />
nel 2000 il Marchio di Qualità<br />
SMPP, che raggruppa circa 40 soci<br />
produttori di panettone. Essi hanno<br />
sottoscritto un regolamento che prevede<br />
nella produzione l’uso di ingredienti<br />
e aromi naturali senza l’ausilio<br />
di coloranti e conservanti, il 40%<br />
minimo di burro, il 30% minimo di<br />
tuorli e il 70% di frutta candita rispetto<br />
al peso della farina. Ogni anno<br />
prima di Natale e Pasqua la Società<br />
organizza dei controlli di qualità –<br />
simili a quelli effettuati per il controllo<br />
del pane – dopo i quali, con un comunicato<br />
stampa, vengono designati i soci<br />
che potranno apporre il marchio sul loro<br />
prodotto. Il Marchio di Qualità SMPP ha<br />
saputo innalzare il livello qualitativo di<br />
un prodotto che non molto tempo fa era<br />
conosciuto principalmente solo per qualche<br />
produttore locale e si riconosceva<br />
nelle grandi industrie italiane. Come<br />
sostegno a questo progetto la SMPP ha<br />
organizzato un corso di aggiornamento<br />
sulla produzione del panettone, punto di<br />
partenza per lo spronare a perseguire il<br />
miglioramento continuo dei prodotto<br />
raggruppati sotto il cappello del marchio.<br />
Un altro fiore all’occhiello della<br />
SMPP è il Pane <strong>Ti</strong>cino, il pregiato pane<br />
prodotto interamente in <strong>Ti</strong>cino, composto<br />
da farine di frumento, segale e farro;<br />
con cereali coltivati dall’Unione<br />
Contadini <strong>Ti</strong>cinesi (UCT), farine prodotte<br />
dall’Unione Mugnai <strong>Ti</strong>cinesi (UMT),<br />
sfornato dalla SMPP. Dopo un attento<br />
esame, l’UCT gli ha attribuito il Marchio<br />
di garanzia TICINO.<br />
La Camera di commercio, dell’industria e<br />
dell’artigianato del canton <strong>Ti</strong>cino si felicita<br />
con la Società Mastri Panettieri<br />
Pasticceri del Cantone <strong>Ti</strong>cino per i buoni<br />
risultati ottenuti e le augura un avvenire<br />
ricco di soddisfazioni.<br />
Società Mastri Panettieri Pasticceri del<br />
Cantone <strong>Ti</strong>cino<br />
Via Monte Bré 9<br />
6900 Lugano<br />
Tel. +41 91 91 923 38 28<br />
Fax +41 91 921 35 94<br />
info@panettieriticinesi.ch<br />
www.panettieriticinesi.ch
23 • <strong>Ti</strong>cino Business - 04/<strong>2004</strong> Commercio estero<br />
Come creare opportunità d’affari<br />
con la Banca mondiale<br />
Sapevate che la Svizzera è membro del<br />
Gruppo della Banca mondiale, che<br />
include la Banca internazionale per la<br />
ricostruzione e lo sviluppo (BIRS),<br />
l’Associazione internazionale per lo sviluppo<br />
(IDA), la Società finanziaria internazionale<br />
(SFI), l’Agenzia multilaterale<br />
di garanzia degli investimenti (MIGA) e<br />
il Centro internazionale per la composizione<br />
delle controversie relative agli<br />
investimenti (ICSID)? Sapevate che poiché<br />
la Svizzera è azionista della Banca<br />
mondiale, voi in qualità di azienda svizzera<br />
potete beneficiare di un supporto<br />
finanziario o delle opportunità commerciali<br />
con la Banca e le organizzazioni affiliate?<br />
Opportunità in Francia<br />
per i subfornitori svizzeri<br />
dell’industria automobilistica<br />
ed aeronautica<br />
Il mercato francese della subfornitura,<br />
che rappresenta 37’000 aziende per una<br />
cifra d’affari di 73,2 miliardi di euro, è il<br />
secondo più importante d’Europa, subito<br />
dopo la Germania. Il solo mercato<br />
della subfornitura automobilistica in questo<br />
Paese conta 15 miliardi di euro (20%<br />
del volume totale dell’industria della subfornitura).<br />
La sua importanza per i subfornitori<br />
svizzeri ha fornito l’occasione<br />
allo Swiss Business Hub France, in accordo<br />
con l’Osec e le associazioni di categoria,<br />
per fare uno studio più approfondito<br />
delle filiali dell’industria automobilistica<br />
ed aeronautica.<br />
Nel rapporto “Opportunités pour les<br />
industriels suisses dans les marchés de la<br />
sous-traitance automobile et aéronautique”<br />
sono stati analizzati cinque settori<br />
Per saperne di più sulla Banca mondiale<br />
e sulle sue organizzazioni, partecipate<br />
alle seguenti manifestazioni organizzate<br />
dalla SOFI - Swiss Organisation for<br />
Facilitating Investments in collaborazione<br />
con l’Osec e l’Ambasciata di Svizzera<br />
a Washington, DC:<br />
• Workshop: World Bank<br />
Procurement Opportunities for<br />
Swiss Suppliers and Consultants<br />
Zurigo, 24-25 maggio <strong>2004</strong> e Ginevra,<br />
26-27 maggio <strong>2004</strong><br />
› Learn about how the World Bank<br />
runs the procurement process<br />
› Find out about the Bank’s work and<br />
project pipeline in specific sectors<br />
and regions<br />
› Discover how to identify and bid suc-<br />
d’attività:<br />
• produzione di componenti tecnici in<br />
materia plastica<br />
• trattamento e rivestimento dei metalli<br />
• décolletage<br />
• subfornitura elettronica<br />
• microtecnica.<br />
La struttura delle filiali, la posizione<br />
occupata dalla subfornitura, le evoluzioni<br />
tecnologiche (ascesa dell’elettronica,<br />
delle materie plastiche, ecc.), le nuove<br />
fonti d’approvvigionamento (ex-paesi<br />
dell’Est), gli attori principali e le prospettive<br />
a corto e medio termine consentono<br />
al lettore di farsi un quadro chiaro della<br />
situazione (80 pagine, in francese).<br />
Costo: CHF 110.- per i soci Osec,<br />
Swissmem, SIM-SMZ, CCI e CHF 130.per<br />
i non soci (IVA esclusa, spese di spedizione<br />
incluse).<br />
Per ulteriori ragguagli potete visionare il<br />
sommario, con relativo bollettino d’ordinazione,<br />
su www.osec.ch/laenderseite/fr<br />
cessfully for procurement opportunities<br />
• Business Mission to World Bank<br />
Group’s Headquarters<br />
Washington DC ( USA), 14-17 giugno<br />
<strong>2004</strong><br />
› Learn more about IFC and MIGA<br />
through presentations and networking<br />
with key executives<br />
› Participate in discussions on how to<br />
do business with the World Bank<br />
› Meet with selected specialists to discuss<br />
opportunities of relevance to<br />
you<br />
Il programma dettagliato di queste<br />
manifestazioni (in inglese) e i relativi<br />
costi di partecipazione possono essere<br />
richiesti presso il Segretariato dell’Osec.<br />
/businessopportunities/tude_opportunits_pour_les_industriels_suisses_dans_les_marchs_de_la_soustraitance_automobile_et_aronautique/f<br />
r/bestell_zuliefer.doc<br />
Promozione dell’innovazione<br />
in Spagna<br />
bns – La Spagna vuole rafforzare il suo<br />
impegno in materia di ricerca e sviluppo.<br />
Madrid si sforza di colmare il suo ritardo<br />
lanciando un programma di finanziamento<br />
mirato, che tiene conto dei bisogni<br />
delle PMI. Per ulteriori ragguagli sul<br />
nuovo piano nazionale di ricerca scientifica,<br />
di sviluppo e d’innovazione tecnologica<br />
per il periodo <strong>2004</strong>-2007 si rinvia al<br />
rapporto (in lingua francese) redatto<br />
dallo Swiss Business Hub Spain e visionabile<br />
all’indirizzo www.osec.ch/marktplaces/spanien/Businessopportunities/s<br />
panien_staatliche_finanzierungshilfen_f<br />
uer_entwicklung_forschung_und_tech-
Commercio estero<br />
nologische_innovation/fr/redvelopespagnedoc<br />
La GRE completa la sua lista di banche<br />
gre- Per la copertura dei rischi del delcredere<br />
in Turchia, la Garanzia contro i<br />
rischi all’esportazione (GRE) accetta<br />
d’ora innanzi le banche seguenti: T.C.<br />
Ziraat Bankasi A.S e Türkiye Halk<br />
Bankasi A.S. Per quanto riguarda il<br />
Sudafrica accetta invece Nedbank<br />
Limited, mentre per l’Ucraina è accettata<br />
la Ukreximbank (The State Export-<br />
Import Bank of Ukraine). Ulteriori informazioni<br />
sulle banche accettate dalla CRE<br />
come garanti per il delcredere:<br />
www.swiss-erg.ch/politik/bankenliste/<br />
liste/f/index.htm.<br />
La GRE riclassifica alcuni paesi<br />
I paesi seguenti sono stati riclassificati:<br />
Albania: 6 (prima 7)<br />
Bulgaria: 4 (prima 5)<br />
Romania: 4 (prima 5)<br />
Turchia: 5 (prima 6)<br />
Ucraina: 6 (prima 7)<br />
Per ulteriori informazioni sulla politica di<br />
copertura della GRE vale la pena consultare<br />
la pagina web<br />
www.swiss-erg.ch/politik/laenderliste/<br />
liste/f/index.htm<br />
Francia: entrata in vigore di un nuovo<br />
codice degli appalti pubblici<br />
In Francia, il nuovo codice degli appalti<br />
pubblici è entrato in vigore il 10 gennaio<br />
<strong>2004</strong>. La procedura d’attribuzione degli<br />
appalti pubblici dovrebbe guadagnarci<br />
in trasparenza ed efficacia. D’ora innanzi<br />
la pubblicazione è obbligatoria per<br />
tutti gli appalti pubblici. La soglia delle<br />
procedure formalizzate, che era di<br />
90’000 euro esentasse è inoltre stata elevata<br />
a 150’000 euro esentasse per lo<br />
Stato e a 230’000 euro esentasse per le<br />
collettività territoriali per quanto concerne<br />
gli appalti di forniture e servizi; la<br />
soglia è portata invece a 230’000 euro<br />
esentasse per gli appalti di lavori.<br />
Trattandosi di appalti relativi a servizi<br />
d’approvvigionamento pubblici, la<br />
soglia è fissata a 400’000 euro. A partire<br />
da 5,9 milioni di euro le direttive dell’UE<br />
in materia di appalti pubblici si applicano.<br />
Per ulteriori ragguagli potete consultare<br />
il sito web del Ministero francese<br />
dell’economia, delle finanze e dell’industria,<br />
all’indirizzo<br />
www.finances.gouv.fr/minefi/publique/marches_publics/index-b.htm<br />
Riforma dell’IVA in Repubblica ceca<br />
Il 1° maggio <strong>2004</strong>, Praga porterà il suo<br />
tasso di IVA generale dal 22 al 19%. In<br />
contemporanea il tasso preferenziale del<br />
5% applicato a numerosi beni e servizi<br />
(tra cui l’approvvigionamento in acqua,<br />
l’alloggio, i biglietti aerei, i biglietti per<br />
manifestazioni sportive e culturali, i prodotti<br />
per l’igiene) sarà abbandonato a<br />
vantaggio di quello del 19%. L’IVA al 5%<br />
resterà invece in vigore per quanto concerne<br />
i prodotti alimentari, i medicinali, i<br />
libri, i giornali, il riscaldamento, i lavori<br />
legati al settore dell’alloggio, le pompe<br />
funebri e i trasporti pubblici urbani.<br />
Bisnis: informazioni<br />
sui mercati eurasiatici<br />
Le opportunità d’affari nelle ex-<br />
Repubbliche socialiste sovietiche sono<br />
innumerevoli. È tuttavia molto difficile<br />
capire l’attuale situazione del mercato,<br />
poiché il contesto politico ed economico<br />
è piuttosto versatile nella regione.<br />
Lanciato dal Dipartimento americano<br />
del commercio, il portale web Bisnis<br />
(Bisnis Information Service for the<br />
Newly Independent States) si propone<br />
di fare un po’ d’ordine in questo caos,<br />
soprattutto fornendo informazioni dettagliate<br />
sui vari mercati – dalla<br />
Bielorussia al Kirghizistan – e sulle<br />
opportunità d’affari, fino a sintetizzare i<br />
dati che possono interessare le aziende<br />
attive a livello internazionale (disposizioni<br />
sui prodotti, regimi doganali, fiscalità,<br />
ecc.).<br />
L’indirizzo del portale di Bisnis è<br />
www.bisnis.doc.gov/bisnis/bisnis.cfm<br />
Apertura del mercato<br />
delle telecomunicazioni in Vietnam<br />
Entro il 2005 il mercato vietnamita delle<br />
telecomunicazioni dovrebbe aprirsi agli<br />
operatori stranieri che agiscono tramite<br />
coimprese (anche con partecipazione<br />
maggioritaria). Dal 12 dicembre 2003 è<br />
possibile creare delle coimprese con<br />
partner vietnamiti attivi nel settore delle<br />
telecomunicazioni, tuttavia queste si<br />
limitano a determinati servizi (servizi<br />
con valore aggiunto). Il governo non ha<br />
ancora definito precisamente cosa rientra<br />
in questo campo. L’apertura dei servizi<br />
d’accesso a Internet ai prestatari<br />
stranieri è prevista per fine <strong>2004</strong>, la liberalizzazione<br />
del mercato della telefonia<br />
di base (rete fissa e rete mobile) dovrebbe<br />
invece intervenire nel dicembre<br />
2005.<br />
<strong>Ti</strong>cino Business - 04/<strong>2004</strong> • 24<br />
Come fare affari ad Hong Kong<br />
All’indirizzo web www.business.gov.hk,<br />
Hong Kong ha di recente inaugurato un<br />
nuovo portale destinato ai professionisti.<br />
Il suo scopo è infatti quello di guidare gli<br />
investitori nazionali o stranieri che desiderano<br />
insediarsi o rafforzare la loro presenza<br />
sull’isola e quindi fornire loro delle<br />
informazioni di base sul finanziamento e<br />
la gestione di un’impresa, per far sì che i<br />
loro affari a Hong Kong siano coronati<br />
dal successo. Per ulteriori ragguagli potete<br />
visitare la pagina web<br />
www.business.gov.hk/bep/opencms/rele<br />
ase/eng/index.html<br />
Camera di commercio europea<br />
nella Corea del Nord<br />
Da inizio anno la camera di commercio<br />
europea in Corea del Sud dispone di una<br />
rappresentanza nella capitale nordcoreana<br />
Pyongyang. Questo ufficio, che dispone<br />
di due collaboratori nordcoreani, è<br />
denominato “Korea-Europe Technology<br />
& Economy Services (KETES)”. La sua<br />
missione è quella di promuovere le attività<br />
commerciali e i contatti d’affari tra le<br />
aziende europee e gli organismi commerciali<br />
nordcoreani.<br />
Per ulteriori ragguagli su KETES e sulla<br />
sua gamma di servizi potete consultare il<br />
sito web www.ketes.org.<br />
Mercato russo dei cosmetici:<br />
crescita superiore alle aspettative<br />
Lo scorso anno, il mercato russo dei prodotti<br />
cosmetici e per la cura del corpo ha<br />
avuto un tasso di crescita del 20% e le<br />
previsioni per il <strong>2004</strong> lo danno al 15%. Si<br />
constata in particolare un forte aumento<br />
della domanda di cosmetici maschili e di<br />
quelli per la cura del corpo. Il consumo<br />
per abitante resta comunque nettamente<br />
al di sotto delle medie dell’Europa occidentale.<br />
Per quanto concerne l’anno in<br />
corso il valore dei prodotti smerciati<br />
dovrebbe ammontare a circa sei miliardi<br />
di dollari, cifra che è comunque di molto<br />
superiore ai pronostici iniziali, valutati a<br />
5,1 miliardi di dollari.<br />
Osec<br />
Business Network Switzerland<br />
Corso Elvezia 16<br />
Casella postale 5399<br />
CH-6901 Lugano<br />
Tel. +41 91 911 51 35<br />
Fax +41 91 911 51 39<br />
info.lugano@osec.ch<br />
www.osec.ch
25 • <strong>Ti</strong>cino Business - 04/<strong>2004</strong> Speciale Unione europea<br />
Commercio estero: attivo<br />
di 72,5 miliardi di euro nel 2003<br />
In base alle stime Eurostat per il commercio<br />
estero del 2003, nella zona euro è<br />
stato registrato un surplus di 5,7 miliardi<br />
di euro contro i 6,9 miliardi del 2002.<br />
Per ulteriori ragguagli potete consultare<br />
il comunicato stampa di Eurostat (in lingua<br />
inglese) su europa.eu.int/comm/<br />
eurostat/Public/datashop/print-product/EN?catalogue=Eurostat&product=6-1902<strong>2004</strong>-EN-AP-EN&type=pdf<br />
Etichettatura dei vini<br />
Coe - La Commissione europea ha adottato<br />
il 23 febbraio una serie di modifiche<br />
al regolamento concernente l’etichettatura<br />
dei vini (753/2002/CE). Con queste<br />
modifiche, le due categorie di “menzioni<br />
tradizionali” utilizzate sulle etichette dei<br />
vini per designare i vini di qualità sono<br />
state unificate in un’unica categoria e i<br />
paesi terzi saranno autorizzati ad utilizzare<br />
tali menzioni per i loro vini a condizione<br />
che questi rispettino una serie di<br />
requisiti equivalenti a quelli vigenti negli<br />
Stati membri.<br />
Il testo integrale del comunicato stampa<br />
della Commissione può essere visionato<br />
all’indirizzo web europa.eu.int/rapid/<br />
start/cgi/guesten.ksh?p_action.getfile=gf&doc=IP/04/254|0|RAPID&lg=I<br />
T&type=PDF<br />
Il nuovo regolamento 316/<strong>2004</strong>/CE sull’etichettatura<br />
dei vini è invece disponibile<br />
su europa.eu.int/eur-lex/pri/it/oj/<br />
dat/<strong>2004</strong>/l_055/l_055<strong>2004</strong>0224it0016004<br />
2.pdf mentre il regolamento<br />
753/2002/CE è visionabile su<br />
europa.eu.int/eur-lex/pri/it/oj/dat/2002/<br />
l_118/l_11820020504it00010054.pdf<br />
La diffidenza dei consumatori europei<br />
nei confronti dell’e-commerce<br />
In occasione della giornata europea dei<br />
consumatori, il 15 marzo la<br />
Commissione ha pubblicato il sondaggio<br />
Eurobarometro “EU pubblic opinion on<br />
issues relating to business to consumer<br />
e-commerce”, da cui emerge la diffidenza<br />
dei consumatori verso il commercio<br />
elettronico e le difficoltà che impediscono<br />
tuttora una sua maggiore affermazione<br />
sul mercato dell’Unione europea.<br />
Per ulteriori ragguagli potete consultare<br />
il comunicato stampa del Comitato economico<br />
e sociale europeo (in inglese) su<br />
www.esc.eu.int/press/cp/docs/cp_eesc_<br />
35_<strong>2004</strong>_en.doc oppure la pagina della<br />
Commissione europea dedicata ai consumatorieuropa.eu.int/comm/consumers/topics/facts_en.htm<br />
Dati economico–sociali dell’Unione<br />
europea prima e dopo l’allargamento<br />
In prossimità dell’allargamento<br />
dell’Unione, Eurostat ha pubblicato un<br />
quadro d’insieme degli indicatori economico-sociali<br />
relativi a un’Unione a 25.<br />
Il comunicato stampa di Eurostat può<br />
essere visionato (in lingua inglese) all’indirizzo<br />
web<br />
europa.eu.int/comm/eurostat/Public/dat<br />
ashop/print-product/<br />
EN?catalogue=Eurostat&product=1-<br />
1103<strong>2004</strong>-EN-AP-EN&type=pdf<br />
Accordo sulla responsabilità<br />
ambientale<br />
Il Consiglio e il Parlamento europeo<br />
hanno raggiunto un accordo su un progetto<br />
di direttiva intesa ad istituire un<br />
quadro giuridico sulla responsabilità<br />
ambientale in materia di prevenzione e<br />
riparazione del danno ambientale. Per far<br />
sì che la direttiva possa essere adottata,<br />
l’accordo deve ora essere approvato dal<br />
Parlamento europeo (maggioranza assoluta<br />
dei voti espressi) e dal Consiglio<br />
(procedura di voto a maggioranza qualificata).<br />
Il progetto di direttiva si prefigge di prevenire<br />
il danno ambientale, sulla base del<br />
principio “chi inquina paga” - ovvero l’operatore<br />
la cui attività ha causato un<br />
danno ambientale o la minaccia imminente<br />
di tale danno deve adottare tutte<br />
le misure di prevenzione o di riparazione<br />
necessarie e assumerne i costi - il che<br />
dovrebbe indurre gli operatori a ridurre<br />
al minimo i rischi di danni ambientali.<br />
Il campo di applicazione di questo atto<br />
copre i danni al terreno, alle acque e alla<br />
biodiversità. Sono escluse le perdite economiche.<br />
La proposta di direttiva COM(2002)17<br />
sulla responsabilità ambientale può esser<br />
consultato su europa.eu.int/eur-lex/it/<br />
com/pdf/2002/it_502PC0017.pdf.<br />
Ulteriori ragguagli sul tema della responsabilità<br />
ambientale sono invece disponibili<br />
all’indirizzo europa.eu.int/comm/<br />
environment/liability/index.htm.<br />
Sito web dedicato<br />
alle attrezzature a pressione<br />
Avete domande relative alle attrezzature<br />
a pressione, alle esigenze in materia di<br />
concetto, fabbricazione e materiali al fine<br />
di poter apporre la marcatura CE?<br />
Visitate allora il sito web della<br />
Commissione europea dedicato a questi<br />
prodotti:<br />
ped.eurodyn.com/fr/index.html
Speciale Unione europea<br />
La Commissione propone<br />
di inserire elementi di identificazione<br />
biometrici nei passaporti<br />
dei cittadini dell’UE<br />
Coe- La Commissione europea ha adottato<br />
una proposta di regolamento relativa<br />
all’armonizzazione delle norme di sicurezza,<br />
in particolare degli elementi biometrici,<br />
per i passaporti dei cittadini UE.<br />
Secondo le conclusioni del Consiglio<br />
europeo di Salonicco, occorre un<br />
approccio coerente per quanto riguarda<br />
gli elementi di identificazione biometrici<br />
per i visti, i permessi di soggiorno e i passaporti.<br />
Le proposte relative ai visti e ai<br />
permessi di soggiorno prevedono due<br />
identificatori biometrici obbligatori: l’immagine<br />
del volto e le impronte digitali.<br />
Per i passaporti, solamente l’immagine<br />
del volto è stata scelta come elemento di<br />
identificazione biometrico obbligatorio.<br />
Gli Stati membri che lo ritengano necessario<br />
possono prevedere, a titolo facoltativo,<br />
l’aggiunta delle impronte digitali.<br />
La proposta di regolamento può essere<br />
visionata su europa.eu.int/eurlex/it/com/pdf/<strong>2004</strong>/com<strong>2004</strong>_0116it01.<br />
pdf<br />
Servizio CORDIS relativo al 6PQ<br />
CORDIS, il servizio comunitario di informazione<br />
in materia di ricerca e sviluppo,<br />
ha lanciato un servizio dedicato ai progetti<br />
del Sesto programma quadro<br />
(6PQ). Il servizio, che comprende tutti i<br />
settori di attività del 6PQ, proporrà schede<br />
descrittive e informazioni sulle persone<br />
da contattare per ciascun progetto<br />
finanziato nell’ambito del programma.<br />
Gli utenti possono consultare una serie<br />
di azioni del CCR e accedere ad una<br />
guida pratica al 6PQ. Le informazioni sui<br />
progetti sono pubblicate su CORDIS<br />
dopo le trattative e la firma del contratto<br />
tra la Commissione europea e i consorzi.<br />
Ulteriori ragguagli su questo servizio<br />
sono disponibili su<br />
www.cordis.lu/fp6/projects.htm (in lingua<br />
inglese)<br />
Statistics on science and technology<br />
in Europe - Data 1991-2002<br />
La nuova edizione di “Statistics on science<br />
and technology in Europe” (in inglese)<br />
presenta i dati e gli indicatori principali<br />
sugli sviluppi della scienza e della<br />
tecnologia in Europa comparati alle altre<br />
regioni del mondo. Contiene dei capitoli<br />
relativi alle statistiche sui crediti pubblici<br />
destinati alla ricerca e allo sviluppo, sulle<br />
spese e il personale di R&S, sui brevetti e<br />
sul commercio nel settore delle high<br />
tech, sulle risorse umane in scienza e tecnologia<br />
e sugli altri indicatori legati all’high<br />
tech e all’alto livello di conoscenza.<br />
Il documento in formato pdf può essere<br />
scaricato gratuitamente dal sito di<br />
Eurostat, l’ufficio statistico dell’Unione<br />
europea, all’indirizzo<br />
europa.eu.int/comm/eurostat/<br />
La versione cartacea di 196 pagine può<br />
invece essere ordinata presso l’EICS.<br />
No. ISBN 92-894-6823-8<br />
Costo: EUR 35 (+ IVA e spese di spedizione)<br />
Termine di consegna: 2-3 settimane<br />
Dati chiave sulla salute in Europa<br />
E’stato pubblicato da Eurostat un nuovo<br />
rapporto sulla salute in Europa aggiornato<br />
al 2002: “Health statistics - Key data on<br />
health 2002” (in inglese). Il testo presenta<br />
un’ampia serie di dati ed indicatori,<br />
facilmente comparabili, tratti da diverse<br />
fonti internazionali tra cui OCSE ed<br />
OMS. Suddiviso in sei capitoli (popolazione<br />
e background socio-economico,<br />
stili di vita, rischi associati all’ambiente,<br />
condizioni di lavoro, tempo libero e viaggi,<br />
cure sanitarie e mortalità) il rapporto<br />
introduce anche nuovi argomenti tra cui<br />
la salute mentale e le malattie legate al<br />
luogo di lavoro.<br />
Il documento in formato pdf può essere<br />
scaricato gratuitamente dal sito di<br />
Eurostat all’indirizzo<br />
europa.eu.int/comm/eurostat/.<br />
La versione cartacea può invece essere<br />
acquistata presso l’EICS.<br />
No. ISBN 92-894-3730-8<br />
Costo: EUR 45 (+ IVA e spese di spedizione)<br />
Termine di consegna: 2-3 settimane<br />
Pubblicazioni gratuite Eurostat<br />
Eurostat ha messo online una serie di<br />
pubblicazioni in formato pdf, visionabili<br />
e scaricabili gratuitamente.<br />
europa.eu.int/comm/eurostat/Public/dat<br />
ashop/print-catalogue/<br />
EN?catalogue=Eurostat&service=free_<br />
downloads<br />
Modifiche della legislazione europea<br />
• Direttiva 2003/89/CE del Parlamento<br />
europeo e del Consiglio del 10 novembre<br />
2003 che modifica la direttiva<br />
2000/13/CE per quanto riguarda l’indicazione<br />
degli ingredienti contenuti nei<br />
prodotti alimentari: europa.eu.int/eur-<br />
<strong>Ti</strong>cino Business - 04/<strong>2004</strong> • 26<br />
lex/pri/it/oj/dat/2003/l_308/l_3082003<br />
1125it00150018.pdf<br />
• Direttiva <strong>2004</strong>/21/CE della<br />
Commissione del 24 febbraio <strong>2004</strong><br />
relativa alle restrizioni in tema di commercializzazione<br />
e d’impiego di coloranti<br />
azoici (tredicesimo adeguamento<br />
al progresso tecnico della direttiva<br />
76/769/CEE del Consiglio):<br />
europa.eu.int/eur-lex/<br />
pri/it/oj/dat/<strong>2004</strong>/l_057/l_057<strong>2004</strong>022<br />
5it00040005.pdf<br />
• Decisione della Commissione del 20<br />
febbraio <strong>2004</strong> che modifica la decisione<br />
1999/815/CE riguardante provvedimenti<br />
che vietano l’immissione sul<br />
mercato di giocattoli e articoli di puericultura<br />
destinati ad essere messi in<br />
bocca da bambini d’età inferiore a tre<br />
anni e fabbricati in PVC morbido contenente<br />
taluni ftalati:<br />
e u r o p a . e u . i n t / e u r -<br />
lex/pri/it/oj/dat/<strong>2004</strong>/l_055/l_055<strong>2004</strong><br />
0224it00660067.pdf<br />
• Regolamento (CE) n. 242/<strong>2004</strong> della<br />
Commissione del 12 febbraio <strong>2004</strong> che<br />
modifica il regolamento (CE) n.<br />
466/2001 per quanto riguarda la presenza<br />
di stagno inorganico nelle derrate<br />
alimentari: europa.eu.int/eurlex/pri/it/oj/dat/<strong>2004</strong>/l_042/l_042<strong>2004</strong><br />
0213it00030004.pdf<br />
• Direttiva <strong>2004</strong>/19/CE della<br />
Commissione del 1° marzo <strong>2004</strong> che<br />
modifica la direttiva 2002/72/CE relativa<br />
ai materiali e agli oggetti di materia<br />
plastica destinati a venire a contatto<br />
con i prodotti alimentari:<br />
e u r o p a . e u . i n t / e u r -<br />
lex/pri/it/oj/dat/<strong>2004</strong>/l_071/l_071<strong>2004</strong><br />
0310it00080021.pdf<br />
Euro Info Centro Svizzera<br />
Corso Elvezia 16<br />
Casella postale 5399<br />
CH-6901 Lugano<br />
Tel. +41 91 911 51 37<br />
Fax +41 91 911 51 39<br />
eics.lugano@osec.ch<br />
www.osec.ch/eics
Vita dei Soci<br />
UPSA: verso il futuro<br />
In un anno di congiuntura negativa come è stato il 2003,<br />
l’UPSA ha saputo attuare, sia a livello nazionale che ticinese,<br />
una strategia vincente. Nell’intervista il Presidente, Enrico Camenisch,<br />
ed il Vice presidente Pierluigi Vizzardi descrivono la situazione attuale<br />
dell’Unione Professionale Svizzera dell’Automobile Sezione <strong>Ti</strong>cino.<br />
di Lisa Pantini<br />
Per l’UPSA l’attuale momento riveste<br />
un carattere di particolarità. A livello<br />
svizzero si sta infatti attuando<br />
una strategia per far fronte al cambiamento<br />
del sistema di distribuzione di veicoli<br />
nuovi, con l’entrata in vigore delle<br />
normative emanate dalla COMCO.<br />
Si assisterà ad una frammentazione degli<br />
interessi dei venditori di veicoli: da una<br />
parte ci saranno i concessionari rappresentanti<br />
di marca, dall’altra i venditori<br />
multimarche. L’UPSA gioca un ruolo<br />
importante quale “collante” tra la definizione<br />
dei vari interessi.<br />
A livello svizzero l’Associazione conta<br />
circa 4000 membri, mentre quelli aderenti<br />
alla Sezione <strong>Ti</strong>cino sono 220.<br />
Attualmente il mercato dell’automobile<br />
attraversa un momento difficile: dall’inizio<br />
del 2003, la vendita di auto nuove è<br />
diminuita del 15% rispetto allo stesso<br />
periodo del 2002. Per quanto riguarda<br />
invece la vendita di veicoli d’occasione,<br />
la situazione si mantiene sui livelli degli<br />
scorsi anni. Il mercato dell’automobile, è<br />
un buon termometro delle variazioni<br />
economiche ed in un periodo di congiuntura<br />
negativa, il settore ne risente<br />
particolarmente.<br />
L’evoluzione tecnologica oggigiorno si<br />
rispecchia nell’inventiva e nelle capacità<br />
dei fabbricanti di auto, con la creazione<br />
di veicoli sempre più sicuri, attenti alle<br />
emissioni ed al consumo.<br />
Il Comitato, che si riunisce mensilmente,<br />
delinea ed applica strategie a livello cantonale<br />
per migliorare il livello professionale<br />
degli associati, controlla l’applicazione<br />
del Codice Etico (introdotto nel 1996,<br />
che fissa le regole di comportamento per<br />
quanto riguarda l’attività, le prestazioni<br />
ed i servizi, con l’impegno per ogni singolo<br />
membro di attenervisi), ed è di supporto<br />
a tutti i soci.<br />
Particolare attenzione è riservata alla formazione<br />
professionale, fulcro delle attività<br />
dell’Associazione. Fra le attività al servizio<br />
dei consumatori, spiccano il soccorso<br />
stradale e la consulenza in caso di vertenza<br />
tra la clientela e i garage associati.<br />
Le pubbliche relazioni sono sorrette dal<br />
semestrale AUTOritratto e dal sito internet<br />
(www.upsa-ti.ch).<br />
All’interno di questo supporto informativo<br />
l’Associazione ha inserito il più completo<br />
e importante mercato dell’automobile<br />
d’occasione, con l’offerta di oltre<br />
1500 veicoli.<br />
Le manifestazioni legate alla parte commerciale<br />
ed alla presentazione dei veicoli<br />
nuovi e d’occasione sono di competen-<br />
<strong>Ti</strong>cino Business - 04/<strong>2004</strong> • 28<br />
Enrico Camenisch, Presidente dell’UPSA Sezione <strong>Ti</strong>cino<br />
za dei gruppi regionali (Luganese,<br />
Mendrisiotto, Bellinzonese, Locarnese,<br />
Biasca e Tre Valli).<br />
“I giovani sono coloro su cui dobbiamo<br />
costruire il futuro” afferma il Presidente<br />
dell’UPSA Enrico Camenisch. Ed è sui<br />
giovani che occorre investire, soprattutto<br />
per la formazione.<br />
“La formazione professionale garantisce<br />
la continuità della professionalità e l’innalzamento<br />
dello standard di qualità, che<br />
sono punti chiave per i partners, i fornitori<br />
ed i consumatori”, conferma il Vice<br />
presidente Pierluigi Vizzardi.<br />
Nel Centro di formazione professionale a<br />
Biasca vengono formati circa 500 apprendisti<br />
ripartiti su 3 e 4 anni di tirocinio,<br />
con 5 docenti a tempo pieno.<br />
Il Centro professionale UPSA è stato uno<br />
dei primi e più importanti in <strong>Ti</strong>cino. Già
29 • <strong>Ti</strong>cino Business - 04/<strong>2004</strong> Vita dei Soci<br />
dal 1972 a Cadenazzo quando non vi era<br />
ancora l’obbligo dei corsi di introduzione,<br />
il Centro era già attivo. Con il grande<br />
incremento di giovani, si è espanso, e dal<br />
1995 si è trasferito in una struttura più<br />
grande a Biasca. I giovani vengono formati<br />
per circa quattro settimane complessive<br />
“sparse” su tutto l’anno.<br />
I profili professionali che esistono per il<br />
settore dell’automobile sono:<br />
• Meccanico d’automobili (apprendistato<br />
di 4 anni)<br />
• Riparatore di autoveicoli (apprendistato<br />
di 3 anni)<br />
• Impiegato di vendita al minuto (3 anni)<br />
• Impiegato di commercio (3 anni)<br />
• Elettricista-Elettronico per autoveicoli<br />
(4 anni)<br />
• Venditore (2 anni)<br />
Ogni apprendista può comunque conoscere<br />
anticipatamente le possibilità che<br />
ha nel settore, e specializzarsi in seguito<br />
su un profilo più specifico (ad esempio<br />
Consulente del servizio alla clientela,<br />
coordinatore di vendita, meccanico diagnostico,<br />
ecc.).<br />
La riforma dell’iter della formazione in<br />
atto sta portando vari cambiamenti nell’organizzazione<br />
della formazione stessa.<br />
Essa prevede una formazione di base di<br />
due anni per tutti, indifferentemente<br />
dalle specializzazioni, dopo i quali si<br />
ottiene un certificato pratico di lavoro.<br />
Dopodiché con una specializzazione (che<br />
a dipendenza del caso dura uno o due<br />
anni) ci si orienterà su varie principali<br />
figure professionali (Meccanico per veicoli<br />
leggeri, Meccanico per veicoli pesanti,<br />
Specialista elettronico per automobili,<br />
Riparatore di veicoli leggeri/pesanti) ottenendo<br />
alla fine un attestato federale di<br />
capacità. L’entrata in vigore di questa<br />
riforma è prevista negli anni 2006 – 2007.<br />
“Il profilo professionale più “gettonato” è<br />
senz’altro il meccanico per veicoli leggeri”<br />
dice Pierluigi Vizzardi, “si tratta della<br />
formazione più completa perché permette<br />
l’uso degli apparecchi più tecnologici,<br />
ed apre la via all’impiego di attrezzature<br />
elettroniche per la diagnosi e la ricerca”.<br />
Il Centro, ogni due anni, organizza una<br />
giornata di porte aperte per ragazzi e<br />
genitori, nella quale si premia il miglior<br />
apprendista meccanico e riparatore; e<br />
durante la quale i genitori possono vedere<br />
e conoscere la realtà dei loro figli.<br />
A Biasca vengono formati i meccanici per<br />
veicoli leggeri e pesanti, i riparatori d’auto<br />
dall’UPSA, ed inoltre i meccanici per<br />
macchine agricole, per gli aggregati<br />
motore, per le macchine da cantiere; profili<br />
professionali non sottostanti all’UPSA,<br />
ma di cui essa si occupa. Oltre a ciò nel<br />
Centro ci si occupa anche di fornire una<br />
formazione empirica a ragazzi “speciali”<br />
(con problemi di inserimento nella società):<br />
circa 15 ragazzi per due settimane<br />
l’anno.<br />
Nel settore commerciale gli apprendisti<br />
vengono formati nelle scuole di commercio<br />
del cantone, poi seguiranno un corso<br />
di introduzione per acquisire nozioni<br />
generali del settore dell’automobile.<br />
Ogni anno vengono immessi sul mercato<br />
circa 100 nuovi professionisti. Il mercato<br />
non sempre riesce ad assorbire questo<br />
grande numero, ma ci sono comunque<br />
pochi disoccupati.<br />
“Si deve notare che l’età media delle persone<br />
che lavorano nei garages è molto<br />
bassa e la riqualifica professionale è<br />
molto facile. Spesso si trovano consulenti<br />
di vendita che prima erano meccanici o<br />
riparatori, addetti al magazzino, ecc. È<br />
anche fattibile cambiare completamente<br />
settore. Le nozioni che vengono impartite<br />
durante la formazione sono ampie e<br />
contemplano anche l’idraulica, l’elettronica,<br />
la meccanica; per cui un giovane<br />
non dovrebbe incontrare problemi particolari<br />
nel riconvertirsi su altri settori”<br />
continua Vizzardi.<br />
Le auto sono sempre state un’attrattiva<br />
prettamente maschile. Ma tra gli apprendisti<br />
ci sono anche delle ragazze. In<br />
<strong>Ti</strong>cino il fenomeno è limitato, ma in<br />
Svizzera ce ne sono alcune. “Il mestiere è<br />
sempre stato visto come sporco, duro,<br />
maschile. Le ragazze si sono accorte che<br />
le officine oggi sono pulite e attrezzate, e<br />
c’è la possibilità anche di svolgere lavori<br />
relativi al settore dell’automobile senza<br />
dover “sporcarsi le mani” (come il consulente<br />
di vendita)” afferma Vizzardi. “In<br />
ogni anno di formazione ci sono alcune<br />
ragazze, e quest’anno c’è stata una di esse<br />
ha superato gli esami finali”.<br />
Nella formazione continua l’UPSA è<br />
molto attiva. Organizza anche dei corsi di<br />
aggiornamento e dei seminari ogni anno<br />
su svariati tematiche prettamente tecniche<br />
(la climatizzazione, l’ambiente, l’elettronica,<br />
ecc.); ed un corso di diagnostico<br />
di autoveicoli per coloro che hanno terminato<br />
la formazione di meccanico.<br />
Questo corso, l’ultimo dei quali è terminato<br />
nel 2001, prevede una formazione di<br />
circa 1100 ore, è attualmente in svolgimento<br />
e terminerà con gli esami finale<br />
nel <strong>2004</strong>. È altresì possibile svolgere una<br />
Pierluigi Vizzardi,<br />
Vice Presidente dell’UPSA Sezione <strong>Ti</strong>cino<br />
maestria dopo aver superato l’esame di<br />
diagnostico. Il corso prevede lezioni<br />
gestionali, con una durata di circa700 ore,<br />
alla fine delle quali si otterrà il diploma di<br />
maestria federale.<br />
Le persone che hanno ottenuto il diploma<br />
di maestria o il brevetto di diagnostico<br />
possono seguire ulteriori corsi per<br />
essere poi chiamati a seguire gli esami di<br />
fine tirocinio degli apprendisti, divenendo<br />
periti d’esame. “L’esame finale è particolare:<br />
ogni candidato dev’essere seguito<br />
da un perito, non è un solo esaminatore<br />
che veglia su un gruppo di candidati, ma<br />
se si presentano 20 candidati, devono<br />
essere contemporaneamente presenti 20<br />
periti” sostiene Vizzardi. Attualmente<br />
l’UPSA Sezione <strong>Ti</strong>cino ha a disposizione<br />
circa 50 periti.<br />
Il Centro UPSA ha ottenuto la<br />
Certificazione ISO 9001 nel giugno 2002.<br />
Questo le ha permesso una riorganizzazione<br />
della formazione, una migliore<br />
gestione del Centro stesso, la messa in<br />
discussione dell’insegnamento per innalzare<br />
il livello di qualità, l’ordine ed il controllo<br />
sulle procedure.<br />
La <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong> augura all’UPSA un avvenire<br />
ricco di soddisfazioni e successo come lo<br />
è stato sin’ora.<br />
UPSA Sezione <strong>Ti</strong>cino,<br />
corso Elvezia 16 - CP 5399<br />
6901 Lugano<br />
Tel. +41 91 911 51 14<br />
Fax +41 91 911 51 12<br />
info@upsa-ti.ch<br />
www.upsa-ti.ch
Vita dei Soci<br />
PAGANI SAGL ARZO<br />
di Alessia Romano<br />
La Pagani Sagl opera essenzialmente<br />
nel campo della moda. La ditta si<br />
occupa in particolare di consulenza,<br />
rappresentanza e di commercio di<br />
tessili nonché di merci, prodotti, macchine<br />
e impianti del settore tessile in<br />
genere. In particolare la Pagani Sagl<br />
opera per quattro aziende nella veste di:<br />
1. agente svizzero della azienda<br />
Intermoda divisione Canepa;<br />
2. rappresentante a livello svizzero<br />
della ditta Maver’s di Varese per<br />
l’abbigliamento conformato;<br />
3. country manager svizzero per la<br />
Riri;<br />
4. produzione e rivendita per dispositivi<br />
di protezione individuale, in<br />
particolare per l’abbigliamento da<br />
lavoro.<br />
Il signor Rocco Pagani, titolare della<br />
azienda, è l’agente svizzero della prestigiosa<br />
casa di moda Intermoda divisione<br />
Canepa. La Intermoda è un’azienda<br />
di riferimento per quel che concerne<br />
il modo degli accessori e di cravatte<br />
di alta moda. I prodotti offerti<br />
sono cravatte in seta, seta lana, lana<br />
cachemire, seta lino, cravatte in unito<br />
jacquard e stampate; sciarpe uomo in<br />
lana e lana cachemire, unite e jacquard.<br />
La produzione di alta qualità permette<br />
di soddisfare le esigenze di un consumatore<br />
specializzato che considera un<br />
accessorio elegante un elemento fondamentale<br />
per l’affermazione di stile. Il<br />
successo della Intermoda scaturisce inizialmente<br />
dalla particolare attenzione<br />
che essa presta nella selezione dei<br />
Maver's s.n.c.<br />
materiali e delle soluzioni ed innovazioni<br />
all’avanguardia, ma anche dalla rete<br />
di distribuzione delle collezioni sui<br />
mercati nazionali ed internazionali.<br />
Il secondo settore di attività della<br />
Pagani Sagl è quello dell’abbigliamento<br />
conformato, rappresenta infatti a livello<br />
svizzero la casa di moda Maver’s.<br />
Grazie a Maver’s il settore della moda<br />
femminile di abbigliamento conformato<br />
si arricchisce di capi esclusivi, pieni di<br />
fascino e seduzione. Questa azienda è<br />
infatti sempre al passo con i tempi,<br />
riuscendo ad interpretare i gusti mutevoli<br />
del prêt à porter con il proprio stile<br />
e la propria personalità. L’inesauribile<br />
creatività, la ricerca dei materiali, l’originalità<br />
dello stile Maver’s ha costituito<br />
la chiave del successo dei suoi capi,<br />
garantendo alle donne dalle curve formose<br />
comodità, eleganza, charme.<br />
Il gruppo Riri è presente nel settore<br />
della produzione e della vendita di<br />
chiusure lampo di alta qualità dal 1936.<br />
Riri produce zip in leghe di metallo pregiato,<br />
di zama e di nylon, nei due stabilimenti<br />
di Mendrisio (Svizzera) e <strong>Ti</strong>rano<br />
(Italia). Oggi il gruppo è attivo sui mercati<br />
strategici con una struttura articolata<br />
di filiali e di agenti. Il signor Pagani è<br />
infatti un agente della Riri per quel che<br />
concerne il territorio elvetico.<br />
La moda è stato il primo settore ad<br />
essere conquistato dalle caratteristiche<br />
funzionali e dall’estetica richieste dall’haute<br />
couture.<br />
Riri offre non soltanto un campione di<br />
qualità unico ai relativi clienti, ma<br />
anche la flessibilità, la creatività e una<br />
capacità di essere rinnovato ogni sta-<br />
<strong>Ti</strong>cino Business - 04/<strong>2004</strong> • 30<br />
gione che si concilia ai bisogni degli stilisti.<br />
La ricerca della qualità per Riri si basa<br />
su una costante innovazione della produzione<br />
e dei processi produttivi, su<br />
rigorosi controlli qualitativi e su una<br />
solida collaborazione con i propri clienti.<br />
Riri è convinta che il successo e la<br />
crescita del Gruppo siano strettamente<br />
legati allo sviluppo di nuovi prodotti e<br />
all’apertura verso nuovi mercati e la<br />
figura dell’country manager va proprio<br />
in questa direzione.<br />
Il quarto settore in cui opera la Pagani<br />
Sagl è quello dei dispositivi di protezione<br />
individuale. Per i non addetti ai<br />
lavori specifichiamo che per Dispositivo<br />
di protezione individuale si intende<br />
qualsiasi attrezzatura destinata ad essere<br />
indossata o tenuta dal lavoratore allo<br />
scopo di proteggerlo da uno o più<br />
rischi suscettibili di minacciare la sicurezza<br />
e la salute durante il lavoro, nonché<br />
ogni complemento o accessorio<br />
destinato a tale scopo. La Pagani Sagl<br />
offre ai propri clienti un’ampia gamma<br />
di prodotti per l’antinfortunistica e la<br />
sicurezza dei lavoratori sui luoghi di<br />
lavoro, garantendo contemporaneamente<br />
anche un valido servizio di consulenza<br />
per l’individuazione e l’acquisto<br />
del prodotto giusto per ogni situazione<br />
di rischio.<br />
I prodotti inseriti nella gamma sono<br />
stati selezionati tra quelli delle migliori<br />
case in ambito nazionale ed internazionale,<br />
sempre in grado di garantire il<br />
rispetto delle specifiche contenute<br />
nelle leggi e nelle norme EN.<br />
Nella scelta dei prodotti da proporre ai
31 • <strong>Ti</strong>cino Business - 04/<strong>2004</strong> Vita dei Soci<br />
La carriera del signor Pagani, nel settore della moda, ha inizio con il conseguimento del diploma di modellista stilista presso<br />
l’istituto artistico dell’Abbigliamento Marangoni di Milano e con il raggiungimento dell’attestato di marketing della Moda<br />
presso il Cesma – Centro Esperienza e Studi di Milano.<br />
In seguito ha ottenuto il diploma di Capo Azienda IFCAM e di economista aziendale IFCAM, ovvero due dei più importanti<br />
corsi di formazione offerti dalla <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong>.<br />
Per quel che concerne le esperienze lavorative, egli ha operato fino alla fine degli anni novanta presso la ditta di famiglia<br />
attiva nel campo dell’abbigliamento femminile.<br />
In seguito il signor Pagani decise di ampliare il suo bagaglio di esperienza muovendo i primi passi nel campo della vendita.<br />
Tutt’ora è attivo nel settore della rappresentanza e della vendita a livello svizzero.<br />
propri clienti, la Pagani Sagl, predilige<br />
da sempre la qualità, considerando<br />
come primo obiettivo la soddisfazione<br />
dei suoi interlocutori, assicurando sempre<br />
prezzi competitivi.<br />
E’ per offrire un ulteriore servizio ai<br />
clienti che la Pagani Sagl ha deciso di<br />
realizzare un catalogo completo, dove<br />
si offre un’ampia gamma dei prodotti,<br />
ordinati per categorie e presentati con<br />
foto e relativa scheda tecnica.<br />
Ogni azienda deve valutare quali possono<br />
essere le categorie di rischio per le<br />
quali i dipendenti devono difendersi.<br />
Le categorie di protezione posso essere<br />
riassumibili genericamente in testa,<br />
occhi, orecchie, mani e corpo.<br />
Le linee di prodotti di abbigliamento<br />
offerte dalla Pagani Sagl sono le<br />
seguenti:<br />
• indumenti ad alta visibilità<br />
(Lucentex)<br />
• indumenti in fustagno (Termoplus)<br />
• indumenti ignifughi (Flammatex)<br />
• indumenti antiacidi e antistatici<br />
• indumenti antimpligliamento<br />
• indumenti settori alimentare e alberghiero<br />
Entrata della Mongolia<br />
nel sistema<br />
dei Carnets ATA<br />
di Luciana Muggiasca<br />
• indumenti hospital<br />
• linea abiti per divisa<br />
• linea abbigliamento invernale<br />
• linea giacconi Lancelot<br />
• linea giacconi Antifreddo<br />
(Termoplus winterwear)<br />
• linea impermeabili PVC e<br />
Nylon<br />
• linea abbigliamento promozionale<br />
(Take <strong>Ti</strong>me)<br />
• linea articoli promozionali<br />
e tempo libero (Lancelot)<br />
• indumenti in tessuto Tyvek<br />
e polipropilene<br />
Tutte le linee di indumenti<br />
possono essere personalizzati<br />
con il logo della propria<br />
azienda.<br />
PAGANI SAGL<br />
Via al Federale<br />
6864 Arzo<br />
Tel. +41 91 646 38 46<br />
Fax +41 91 646 07 30<br />
Nuovi Soci <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong><br />
Questo mese abbiamo il piacere di porgere il benvenuto a:<br />
• Certifica SA, revisione e la consulenza aziendale in senso ampio, 6900 Lugano<br />
• Assioma SA, commercio, prestazione di servizi nel settore dell'informatica, 6932 Breganzona<br />
• Orange Communications SA, telecomunicazioni, 1000 Lausanne<br />
Tramite l’Associazione delle camere di commercio svizzere a<br />
Ginevra vi informiamo che a partire dal prossimo 15 aprile <strong>2004</strong><br />
il sistema dei carnets ATA entrerà in vigore nella Mongolia.<br />
Per qualsiasi informazione vogliate contattare direttamente il<br />
nostro Servizio legalizzazioni telefonando allo<br />
+41 91 911 51 23/24/25.
33 • <strong>Ti</strong>cino Business - 04/<strong>2004</strong> Vita dei Soci<br />
Cornèr Banca:<br />
una banca luganese<br />
al servizio della sua regione<br />
Istituto privato svizzero, attivo a 360<br />
gradi nell’offerta di servizi e prodotti<br />
bancari, Cornèr Banca persegue<br />
da sempre l’obiettivo di soddisfare tutte<br />
le esigenze finanziarie, patrimoniali e<br />
commerciali della propria clientela privata,<br />
aziendale ed istituzionale.<br />
Dal 1952, anno di fondazione, svolge<br />
attività creditizia, con particolare<br />
attenzione alle esigenze della clientela<br />
pubblica e privata del Cantone <strong>Ti</strong>cino.<br />
Le altre attività principali sono, anzitutto,<br />
il private banking, settore nel quale<br />
la lunga esperienza maturata ha permesso<br />
a Cornèr di affermarsi sulla piazza<br />
finanziaria locale e di esportare il<br />
proprio “know-how” al di fuori dei confini<br />
nazionali. Parimenti significativo è il<br />
successo raggiunto nell’attività legata<br />
all’emissione delle carte VISA e<br />
MasterCard, attività introdotta proprio<br />
dalla Cornèr Banca in Svizzera nel 1975.<br />
L’orientamento al cliente rappresenta<br />
il principio ispiratore della filosofia<br />
aziendale: nutrendosi di solidi valori,<br />
quali discrezione, trasparenza, affidabilità<br />
e prudenza, esso si concretizza in<br />
un impegno quotidiano che ha nella<br />
personalizzazione dei servizi, nella volontà<br />
di stabilire relazioni durature con<br />
il cliente, nella competenza e nella flessibilità<br />
le sue coordinate principali.<br />
Catalizzatore di idee, generatore<br />
di risorse: nel cuore del motore<br />
dell’economia locale<br />
Fortemente radicata nel tessuto economico<br />
ticinese, oggetto di costante<br />
monitoraggio e osservazione da parte<br />
della banca, Cornèr è in grado di sviluppare<br />
una vera e propria rete di consulenza<br />
aziendale ad hoc, in cui l’erogazione<br />
del credito è soltanto una<br />
parte del più ampio e complesso processo<br />
di “partnership”.<br />
Il valore aggiunto dei servizi della Divisione<br />
Crediti di Cornèr Banca va rintracciato<br />
proprio nella capacità di “confezionare”<br />
soluzioni personalizzate,<br />
assistendo nell’analisi delle esigenze<br />
individuali una clientela eterogenea.<br />
Consulenza e soluzioni a 360°<br />
L’orientamento al cliente si declina in<br />
un’offerta assai ampia e diversificata di<br />
proposte di consulenza e finanziamento:<br />
oltre ai crediti commerciali,<br />
ipotecari, ad enti di Diritto Pubblico,<br />
crediti Lombard, garanzie, fidejussioni,<br />
crediti documentari ed altri crediti di<br />
firma, Cornèr è oggi l’unico istituto in<br />
<strong>Ti</strong>cino ad offrire crediti navali alla propria<br />
clientela attiva nel settore dell’armatoria.<br />
Radicati in <strong>Ti</strong>cino<br />
Cornèr Banca, pur privilegiando l’area<br />
luganese, dove sono ubicate la sede e la<br />
direzione generale nonché quattro<br />
delle sue agenzie, estende la propria<br />
offerta di servizi anche nel Sopraceneri,<br />
attraverso la succursale di Locarno e l’agenzia<br />
di Ascona.<br />
Direzione Generale e Sede<br />
Cornèr Banca SA<br />
Via Canova 16<br />
6901 Lugano<br />
Tel. +41 91 800 51 11<br />
Fax +41 91 800 53 49<br />
www.cornerbanca.com
Vita dei Soci<br />
<strong>Ti</strong>cino Business - 04/<strong>2004</strong> • 34<br />
Gestione del personale in outsourcing:<br />
una nuova opportunità<br />
per le PMI<br />
di Angela Domenici<br />
Outsourcing: che cosa significa?<br />
Il termine deriva, per contrazione, dall’inglese<br />
“outside resourcing”. Reperire risorse all’esterno,<br />
questo il significato e anche lo scopo principale<br />
di tale pratica manageriale.<br />
Dunque per le aziende rivolgersi all’esterno<br />
per affidare a terzi una parte o un intero processo<br />
aziendale, significa scegliere una soluzione<br />
“outsourcing”.<br />
Come nasce l’outsoucing?<br />
La necessità di fronteggiare un mercato sempre<br />
più competitivo e in rapido cambiamento,<br />
ha fatto nascere nelle imprese l’esigenza di<br />
rendere la propria struttura più snella, flessibile<br />
e dinamica, di elevare la professionalità fatta<br />
di capacità e competenze distintive e di sviluppare<br />
la propria cultura su principi e valori<br />
imprenditoriali.<br />
In questo contesto l’outsourcing trova uno<br />
spazio di sviluppo, potendo rappresentare da<br />
una parte lo strumento che promuove la nascita<br />
di imprenditorialità e dall’altra una forte professionalizzazione,<br />
attraverso la creazione di<br />
poli di eccellenza difficili da gestire e da valorizzare<br />
all’interno di piccole e grandi strutture.<br />
Già dagli anni ’80 si è potuto osservare sul<br />
mercato internazionale da parte delle aziende<br />
una crescente richiesta di servizi esterni dalla<br />
tipologia e dalle modalità di relazione con il<br />
fornitore di servizio molto variegate.<br />
Tradizionalmente è l’area dei sistemi informativi<br />
che occupa un posto privilegiato tra le attività<br />
più frequentemente esternalizzate, affiancato<br />
dalla logistica, l’amministrazione, la finanza<br />
ed il controllo di gestione.<br />
Perché l’azienda dovrebbe scegliere<br />
questa soluzione?<br />
Il principale richiamo per le aziende verso<br />
questa soluzione è rappresentato da due<br />
aspetti: la riduzione dei costi e la possibilità<br />
di concentrarsi sul proprio core business,<br />
ma le motivazioni possono essere numerose e<br />
molti i benefici che si possono ottenere:<br />
• Rendere disponibili risorse da indirizzare su<br />
attività che producono maggior valore<br />
aggiunto<br />
• Essere competitivi nei confronti della concorrenza;<br />
snellire i processi aziendali significa<br />
essere più reattivi e dinamici nel mercato<br />
• Soddisfare più agevolmente le richieste dei<br />
clienti in tempi brevi<br />
• Accedere a competenze specializzate e sempre<br />
aggiornate<br />
• Assicurarsi continuità e professionalità nel<br />
campo specifico<br />
La trasformazione della relazione<br />
con l’outsourcing<br />
Obiettivo razionale di ogni azienda è quello di<br />
dotarsi dei mezzi necessari alla propria conduzione,<br />
nella misura più adeguata nelle singole<br />
fasi delle propria vita ed alle condizioni economiche<br />
più vantaggiose. È certo che l’impiego<br />
di operatori esterni professionali permette di<br />
conseguire una flessibilità ed una riduzione di<br />
costi rispetto all’auto-produzione degli stessi<br />
beni e servizi.<br />
Dunque, un altro elemento non trascurabile<br />
che favorisce i benefici di un servizio in outsourcing<br />
è caratterizzato dalla trasformazione<br />
del rapporto “datore di lavoro - dipendente”<br />
in “mandante - committente”, dove il<br />
datore di lavoro diventa cliente e la relazione<br />
gerarchica il servizio al cliente.<br />
Questo nuovo rapporto rappresenta un grande<br />
cambiamento culturale rispetto al ricorso<br />
alle risorse interne che si ripercuote direttamente<br />
sulla qualità del servizio erogato.<br />
L’outsourcer è pagato in funzione dei servizi<br />
erogati; di conseguenza una delle attività chiave<br />
risulta essere il controllo esteso di tutte le<br />
voci di servizio prestate, favorendo in tal modo<br />
la trasparenza ed il controllo della prestazione.<br />
Chi è HR Outsourcing Services?<br />
HR Outsourcing Services di Angela<br />
Angela Domenici<br />
Angela Domenici, economista aziendale<br />
SSQEA/SUP, ha maturato una ventennale<br />
esperienza in ruoli di responsabilità<br />
presso enti pubblici e privati nel campo<br />
dell’amministrazione, della gestione<br />
delle risorse umane e della formazione.<br />
Esperta federale in materia di gestione<br />
del personale e membro della commissione<br />
esami, già docente presso la<br />
SUPSI e docente ai corsi di preparazione<br />
agli esami federali di “ Specialista del<br />
personale”, “Specialista in finanze e contabilità”<br />
ed “Esperto in finanza e controlling”.<br />
In qualità di membro del comitato<br />
della SGP (Società per la Gestione del<br />
Personale) sezione <strong>Ti</strong>cino, essa la rappresenta<br />
attraverso il mandato di promozione<br />
e direzione del corso per<br />
Specialisti del personale.<br />
Domenici, ha iniziato la sua attività nel 2003<br />
con l’offerta di un servizio di amministrazione<br />
e gestione del personale in outsourcing.<br />
Grazie alla maturata esperienza in questo<br />
campo della sua titolare, coadiuvata dall a stretta<br />
collaborazione di validi professionisti, ne<br />
fanno un partner serio ed in grado di guadagnasi<br />
la fiducia del cliente, istaurando con lui<br />
un rapporto di collaborazione basato su valori<br />
di affidabilità e concretezza.<br />
Attiva nella ricerca di soluzioni concrete e mirate<br />
a risolvere i problemi amministrativi, essa<br />
fornisce un valido supporto nella realizzazione<br />
di decisioni legate alle risorse umane, sollevando<br />
il cliente da onerose incombenze operative,<br />
attraverso la gestione di un intero o di una<br />
parte del processo legata alle risorse umane e<br />
mettendo al servizio dell’azienda una consulenza<br />
mirata alle specifiche esigenze nel campo<br />
della gestione delle risorse umane, formazione<br />
e sviluppo, diritto del lavoro e delle assicurazioni<br />
sociali. Le PMI rappresentano una tipologia<br />
di clientela con la quale HR Outsourcing<br />
Services sa esprimere al meglio la sua potenzialità.
35 • <strong>Ti</strong>cino Business - 04/<strong>2004</strong> Vita dei Soci<br />
HR OUTSOURCING SERVICES ed i processi<br />
di gestione del personale<br />
Lo schema illustra tutti i processi connessi con<br />
l’amministrazione, la gestione e lo sviluppo del<br />
personale, collocati a valle della strategia aziendale<br />
e della politica del personale e nel punto<br />
in cui inizia e termina il cosiddetto “ciclo del<br />
collaboratore”. Da questa prospettiva la<br />
risorsa umana assume una posizione centrale.<br />
L’area interessata è tale che l’outsourcing<br />
della funzione può toccare qualsiasi stadio<br />
della vita del collaboratore in azienda. Infatti il<br />
processo inizia nel momento in cui egli viene<br />
assunto attraverso il processo di ricerca e di<br />
selezione e termina alla scadenza del contratto<br />
d’impiego, indipendentemente dalle cause<br />
che pongono fine al rapporto stesso con l’azienda.<br />
Dunque, dall’assunzione all’uscita comprese le<br />
fasi di permanenza dell’individuo in azienda la<br />
funzione del personale è chiamata ad erogare<br />
servizi più o meno diversificati a dipendenza<br />
della tipologia e delle esigenze aziendali. In tal<br />
senso HR Outsourcing Services si inserisce<br />
perfettamente nella logica della sua offerta di<br />
prestazione.<br />
• Ricerca e selezione: la ricerca e la selezione<br />
di candidati in possesso dei requisiti<br />
richiesti per svolgere un certo ruolo è il<br />
primo impegno della funzione del personale.<br />
Il successo del processo passa attraverso<br />
una pianificazione dei compiti, le cui attività<br />
contemplano una descrizione mirata del<br />
profilo necessario, la scelta della strategia di<br />
ricerca da adottare, la preparazione e l’applicazione<br />
delle tecniche e degli strumenti<br />
di valutazione appropriati (test psicometrici,<br />
assessment center) per formulare la proposta<br />
di scelta del candidato corrispondente al<br />
profilo richiesto sia sul piano qualitativo che<br />
nel rispetto dei parametri di tempo stabiliti.<br />
Dal punto di vista amministrativo il ruolo<br />
assicura la gestione delle candidature attraverso<br />
i contatti personali e la redazione della<br />
relativa corrispondenza.<br />
• Assumere: racchiude una serie di sotto fasi<br />
che, da un punto di vista amministrativo<br />
prevede la negoziazione delle condizioni<br />
d’assunzione e relativa redazione del contratto<br />
d’impiego, la gestione delle formalità<br />
amministrative legate alla richiesta<br />
di permessi di lavoro, il coordinamento<br />
delle attività con le assicurazioni<br />
sociali interessate, l’allestimento del<br />
dossier del personale, la comunicazione<br />
interna. Assicurare il successo del<br />
processo d’assunzione, non significa<br />
limitare l’investimento in una selezione<br />
di qualità, bensì pone la necessità di<br />
curare con particolare attenzione la<br />
fase di accoglienza del neo assunto e la<br />
programmazione del periodo di inserimento.<br />
Infatti, se da un lato il primo obiettivo<br />
è quello di facilitare l’orientamento del<br />
collaboratore assunto nella nuova realtà<br />
aziendale, la gestione della fase di inserimento<br />
permetterà all’azienda di poter contare<br />
al più presto sul pieno inserimento,<br />
senza tralasciare la verifica dell’idoneità del<br />
candidato scelto nella fase precedente.<br />
• Sviluppare: ritenuto che, in un mondo<br />
economico sempre più competitivo, è la<br />
qualità delle Risorse Umane che fa la differenza<br />
tra un’azienda e l’altra, l’impresa non<br />
può rinunciare a garantirsi un patrimonio di<br />
capacità e competenze allineate ai propri<br />
obiettivi ed in grado di supportare la strategia<br />
aziendale. La formazione rappresenta<br />
una leva di gestione che promuove il punto<br />
di incontro fra le potenzialità ed i bisogni<br />
dell’individuo con quelle dell’organizzazione.<br />
La funzione del personale disegna i percorsi<br />
di sviluppo delle persone in termini di<br />
competenze e di crescita all’interno dell’azienda,<br />
applica la leva della mobilità ed utilizza<br />
strumenti e modalità formative coerenti<br />
agli obiettivi attesi.<br />
• Valutare: la sfida è quella di creare un sistema<br />
di valutazione equo e trasparente, semplice<br />
da comprendere e da utilizzare, che<br />
dia la possibilità di misurare il contributo di<br />
ciascuno alla crescita individuale e quella<br />
aziendale. Valutare il personale per l’azienda<br />
significa quindi rilevare le qualità individuali<br />
(analisi del potenziale), i comportamenti ed<br />
i risultati professionali per renderli coerenti<br />
ai propri obiettivi attraverso una metodologia<br />
ed una strumentazione che gli assicuri la<br />
disponibilità all’interno dell’azienda di un<br />
giudizio sistematico ed omogeneo sul valore<br />
di ogni singolo collaboratore. La funzione<br />
del personale assicura il sostegno all’azienda<br />
dalla fase di progettazione del sistema, all’introduzione,<br />
alla formazione fino al controllo<br />
dell’efficacia del sistema.<br />
• Remunerare: una attenta politica retributiva<br />
deve essere in grado di assicurare il<br />
miglior equilibrio fra il contributo individuale<br />
e collettivo dei collaboratori e lo sviluppo<br />
dell’impresa. Con la retribuzione l’azienda<br />
deve poter disporre soprattutto di una leva<br />
che gli permetta di attirare dal mercato i collaboratori<br />
con le competenze necessarie ed<br />
uno strumento di motivazione in grado di<br />
indirizzare ed apprezzare capacità e comportamenti<br />
di valore e contribuire a creare<br />
un ambiente di lavoro soddisfacente. La funzione<br />
del personale, da un punto di vista<br />
gestionale sostiene l’azienda nella definizione<br />
e nell’applicazione della politica retributiva,<br />
mentre da un profilo amministrativo<br />
garantisce la gestione del processo di elaborazione<br />
ed erogazione dei salari, del trattamento<br />
dei dati ai fini fiscali e delle assicurazioni<br />
sociali.<br />
• Trattenere: in un contesto segnato da un<br />
alto grado di competitività, evitare le partenze<br />
indesiderate, migliorare la prestazione ed<br />
aumentare la produttività significa per l’azienda<br />
agire sulla motivazione al lavoro del<br />
personale. In questa prospettiva sono chiamati<br />
in causa, oltre alle leve di gestione del<br />
personale, le competenze individuali, il<br />
modello di conduzione e di condivisione dei<br />
valori. La funzione del personale può operare<br />
passando attraverso un’attività di analisi<br />
all’interno della struttura per identificare le<br />
vere cause del problema e pianificare e realizzare<br />
misure di intervento correttive.<br />
• Rilasciare: gestire con attenzione le uscite<br />
del personale, oltre che di cogliere l’evento<br />
come un’opportunità di rilevazione delle<br />
proprie disfunzioni, per l’azienda significa<br />
verificare e governare la propria immagine e<br />
sostenere il collaboratore che parte. La funzione<br />
del personale garantisce la conduzione<br />
ed il coordinamento del processo relativo<br />
agli specifici eventi che hanno determinato<br />
la partenza (dimissione, licenziamento,<br />
pensionamento, ecc.), attraverso la messa a<br />
disposizione degli strumenti necessari<br />
(piano sociale, outplacement). Dal punto di<br />
vista amministrativo, il ruolo assicura la<br />
gestione delle formalità amministrative, la<br />
redazione del certificato di lavoro, la gestione<br />
delle informazioni e dei dati verso l’interno<br />
e l’esterno dell’azienda.<br />
HR Outsourcing Services<br />
Vicolo di Pavü 8<br />
6926 Montagnola<br />
Tel. +41 91 994 81 14<br />
Natel +41 79 276 29 40<br />
Fax +41 91 994 82 18<br />
adomenici@hros.ch<br />
www.hros.ch
Vita dei Soci<br />
PORETTI MODA UOMO - Lugano<br />
Eleganza e professionalità<br />
Dal 1928 a Lugano con il nome Poretti,<br />
ma con origini ben più lontane nel<br />
tempo (dal 1803) e attualmente alla<br />
terza generazione di conduzione familiare.<br />
Nato come negozio specializzato nella vendita<br />
di cappelli, con il trascorrere del tempo<br />
ha ampliato l’assortimento fino a coprire<br />
l’intera gamma di abbigliamento e calzature<br />
per l’uomo.<br />
La qualità del prodotto, un ampio assortimento<br />
esposto su quattro piani di vendita e<br />
il servizio personalizzato e qualificato sono<br />
sempre stati alla base della filosofia che ha<br />
come obiettivo quello di offrire al cliente<br />
prodotti che danno soddisfazione nel<br />
tempo.<br />
“Dalla testa ai piedi…”<br />
Una delle caratteristiche particolari del<br />
negozio è quella di offrire un assortimento<br />
completo di abbigliamento, maglieria, camiceria,<br />
scarpe, cappelli, intimo, pigiami e<br />
accessori, per tutte le esigenze così da permettere<br />
al cliente di coordinare tutti gli<br />
abbinamenti dei capi e degli accessori sotto<br />
lo stesso tetto.<br />
Elegante e sportivo<br />
Gli abiti eleganti e da cerimonia, proposti<br />
con tagli raffinati, dalla giusta vestibilità e<br />
sempre adeguati ai criteri della moda, sono<br />
abbinati a materiali di prima scelta così da<br />
soddisfare le esigenze di chi li indossa.<br />
Per il tempo libero e per chi predilige un<br />
abbigliamento sportivo, giovane e meno<br />
impegnativo, i materiali selezionati e gli<br />
aspetti funzionali assumono un ruolo determinante<br />
per rendere i capi confortevoli e<br />
adatti a tutte le situazioni.<br />
Confezione su misura<br />
Non è però sempre possibile avere tutto per<br />
tutti e in alcuni casi le taglie “normali” non<br />
corrispondono alle specifiche esigenze del<br />
cliente. In altre occasioni c’è il desiderio di<br />
un capo speciale (il famoso dettaglio che fa<br />
la differenza…) realizzato con tessuti originali,<br />
le proprie iniziali ricamate oppure un<br />
modello particolare….<br />
Per ovviare a questa eventualità esiste la possibilità<br />
di confezionare i capi su misura<br />
(abiti, giacche, pantaloni gilet e camicie).<br />
Nel limite del possibile si possono esaudire<br />
quasi tutti questi desideri per creare un capo<br />
personalizzato con un termine di consegna<br />
di circa 3 settimane!<br />
I sarti specializzati e qualificati sanno consigliare<br />
al meglio e, grazie alla loro esperienza,<br />
sono in grado di definire con precisione<br />
le misure e individuare tutte le modifiche<br />
per creare qualche cosa di veramente<br />
unico.<br />
I tessuti potranno essere scelti fra quanto di<br />
meglio propongono alcuni fra i grandi specialisti<br />
del ramo come Dormeuil, Scabal,<br />
Zegna, Loro Piana, Cerruti e altri ancora…<br />
Consulenze e servizi speciali<br />
La sartoria specializzata è a disposizione per<br />
tutti i lavori di modifica anche se l’acquisto<br />
non è stato effettuato nel negozio.<br />
Per i gruppi o le ditte che desiderano vestire<br />
i propri elementi o collaboratori con un’uniforme<br />
viene offerta la collaborazione e l’esperienza<br />
per lo studio e la realizzazione del<br />
progetto.<br />
Fra i vari servizi viene inoltre offerta l’opportunità<br />
del noleggio di uno smoking nel caso<br />
<strong>Ti</strong>cino Business - 04/<strong>2004</strong> • 36<br />
in cui si presenta l’occasione di partecipare<br />
ad una serata un po’ speciale…<br />
www.poretti-modauomo.ch<br />
Non manca neppure il sito internet che, fra<br />
le altre informazioni generali, offre al pubblico<br />
la possibilità di aggiornarsi sulle principali<br />
novità.<br />
L’apposita pagina delle NEWS informa a scadenza<br />
regolare sulle ultime novità, sui nuovi<br />
arrivi, sulle caratteristiche dei prodotti, sulle<br />
promozioni in corso, oppure propone idee<br />
regalo e altre informazioni utili.<br />
Arriva la primavera<br />
Con l’arrivo della nuova stagione sono<br />
ormai pronte le collezioni per la primavera /<br />
estate <strong>2004</strong>.<br />
Moltissime novità in tutti i reparti; dalla confezione<br />
alla maglieria alle calzature e agli<br />
accessori. Il guardaroba assume colori più<br />
vivaci e freschi mentre i tessuti si alleggeriscono<br />
con cotone e lino che sostituiscono<br />
gradatamente la lana.<br />
Un angolo per le donne<br />
E in mezzo a tutto questo mondo maschile<br />
non manca un pensiero alle donne. Nel<br />
reparto calzature diversi modelli sono stati<br />
scelti per loro… sempre con la stessa esperienza<br />
e professionalità.<br />
PORETTI MODA UOMO<br />
Via Vegezzi 2<br />
CH-6900 Lugano<br />
091.923.27.37<br />
info@poretti.modauomo.ch<br />
www.poretti-modauomo.ch
Vita dei Soci<br />
Rex Articoli Tecnici SA:<br />
una ditta altamente specializzata in <strong>Ti</strong>cino<br />
nel settore gomma e termoplastici<br />
Ha partecipato alla settima edizione di Eisebahn Tecnologie (ET) lo scorso anno a Basilea,<br />
ed è risultata essere l’unica ditta ticinese all’evento. Specializzata in articoli tecnici di gomma,<br />
nel corso degli anni ha cambiato spesso portafoglio prodotti,<br />
mantenendo sempre una presenza importante nel suo settore.<br />
di Lisa Pantini<br />
La Eisebahn Tecnologie (ET) si svolge<br />
ogni due anni e rappresenta un<br />
appuntamento internazionale regolare<br />
del settore ferroviario in Svizzera. Dal<br />
3 al 5 dicembre 2003, presso la Messe<br />
Schweiz a Basilea si è tenuta la settima<br />
edizione che ha richiamato 170 espositori<br />
da 14 paesi.<br />
Tra i nomi dei partecipanti, nell’elenco<br />
delle ditte presenti spiccavano ALSTOM,<br />
Bombarier Transportation e Siemens.<br />
L’evento ET consente a produttori di<br />
impianti e a società di servizi di rivolgersi<br />
agli operatori svizzeri delle ferrovie nazionali,<br />
regionali e urbane, e risulta essere un<br />
importante punto d’incontro per l’intero<br />
mercato ferroviario europeo.<br />
Rex Articoli Tecnici SA ha presenziato<br />
all’evento come unica ditta ticinese, mettendo<br />
in vetrina i suoi prodotti: passaggi a<br />
livello Swisscross, lastre sottoballast, lastre<br />
in gomma, lastrine sottorotaia, sistemi<br />
antivibranti per le linee ferroviarie prive di<br />
massicciata, ecc. con uno stand comune<br />
(Swissrail Export Association) che raggruppava<br />
i principali fabbricanti di prodotti<br />
del settore ferroviario svizzero.<br />
La prossima fiera che vedrà di nuovo protagonista<br />
Rex Articoli Tecnici SA, sarà la<br />
Innotrans a Berlino il prossimo mese di<br />
settembre. Queste manifestazioni sono<br />
un’ottima vetrina per farsi conoscere nel<br />
settore ferroviario, per promuoversi a<br />
livello nazionale ed internazionale e per<br />
attrarre potenziali clienti.<br />
Rex Articoli Tecnici SA fu fondata nel 1935<br />
dall’Ing. Ignazio Favini specializzandosi<br />
prima in prodotti chimici per l’industria<br />
calzaturiera (cere, colle, ecc.). Verso gli<br />
anni ’50, con l’introduzione sul mercato di<br />
collanti a base di elastomeri, l’azienda<br />
diversifica la sua produzione iniziando a<br />
lavorare la gomma e fabbricando, sempre<br />
nell’ambito calzaturiero, suole. Questi<br />
anni sono caratterizzati da una grande<br />
evoluzione per la ditta, che la porterà in<br />
brevissimo tempo ad essere il più grande<br />
fabbricante sul mercato svizzero.<br />
Nel 1972 un grosso incendio distrugge<br />
almeno due terzi della fabbrica, fatto che<br />
però non scoraggia la ditta di Mendrisio,<br />
che “rinasce” più forte che mai producendo<br />
e specializzandosi sempre maggiormente<br />
sull’articolo tecnico in gomma in<br />
diverse applicazioni e per diversi settori -<br />
occorre menzionare quello ferroviario,<br />
ma anche quello degli impianti sanitari,<br />
quello automobilistico, quello edile, ecc...<br />
Tra gli anni ’80 e ’90 Rex ha di nuovo operato<br />
nel campo delle suole sportive,<br />
soprattutto in collaborazione con grandi<br />
aziende del settore.<br />
Attualmente Rex, con circa 100 dipendenti,<br />
esporta circa il 30 – 40% del suo fabbricato<br />
soprattutto nel Nord Europa, mentre<br />
per ciò che riguarda il settore ferroviario<br />
essa fornisce le sue prestazioni in tutto il<br />
mondo.<br />
<strong>Ti</strong>cino Business - 04/<strong>2004</strong> • 38<br />
Rex ha cambiato più volte il proprio portafoglio<br />
prodotti, sempre cercando di adeguarsi<br />
alle esigenze di mercato, ed è<br />
riuscita a conquistare vari mercati internazionali,<br />
affermandosi come leader. Essa<br />
produce soprattutto per il mercato business<br />
to business ossia realizza manufatti<br />
da fornitore per altri fornitori.<br />
I progetti che porta a termine variano a<br />
dipendenza del periodo e dell’anno in<br />
considerazione. Nel 2003 era presente a<br />
Taiwan, dove ha fornito degli elementi<br />
Ing. Ignazio Favini, Direttore Generale REX
39 • <strong>Ti</strong>cino Business - 04/<strong>2004</strong> Vita dei Soci<br />
antivibranti per la nuova linea ad alta velocità.<br />
Nel suo carnet vi sono anche progetti<br />
in Brasile (metropolitana di Rio de<br />
Janeiro), Spagna, Honk Hong, e Stati Uniti<br />
Da tre anni a oggi, Rex è sempre più diretta<br />
verso il settore dello stampaggio della<br />
plastica e la combinazione di materiali tra<br />
gomma, metallo e plastica; studiando con<br />
e per i propri clienti soluzioni che siano<br />
innovative e che soddisfino entrambe le<br />
parti.<br />
“Oggi la tendenza maggiore è quella del<br />
cliente che porta l’ idea, e noi offriamo la<br />
consulenza e sviluppiamo il prodotto”<br />
conferma il Direttore generale di Rex,<br />
l’Ing. Marco Favini.<br />
Rex opera anche con collaborazioni: per i<br />
passaggi a livello in gomma, ad esempio lo<br />
sviluppo dei materiali è svolto in <strong>Ti</strong>cino,<br />
nella sede unica di Mendrisio, ma la fabbricazione<br />
viene fatta i Finlandia.<br />
Rex è anche la produttrice dei pattini per<br />
freni SWISSSTOP, che si distinguono dagli<br />
altri dall’ottima qualità e dal colore verde.<br />
Quest’articolo è venduto direttamente<br />
come ricambio per le grosse marche del<br />
settore sportivo. Rex è spesso presente a<br />
grandi eventi sportivi, gare ciclistiche<br />
come sponsor, fornendo i pattini SWISS-<br />
STOP.<br />
In questo ambito il successo deriva dall’ottima<br />
reputazione che Rex possiede.<br />
Non viene fatta particolare pubblicità o<br />
comunicazione verso l’esterno.<br />
Il successo ottenuto proviene dal passaparola<br />
dei clienti soddisfatti, e da una<br />
grande capacità progettuale, un know-<br />
Lo stand della REX alla Eisenbahn Technologie<br />
how altamente specializzato ed una produzione<br />
per alti standard qualitativi.<br />
Per il futuro Rex conta molto su progetti<br />
ferroviari a livello mondiale. Ha subito<br />
duri colpi per la mancata assegnazione<br />
delle forniture inerenti la galleria ferroviaria<br />
del Lötschberg, un progetto in casa<br />
propria che è stato assegnato a ditte estere.<br />
L’azienda chiuderà un reparto produttivo<br />
ma cercherà di riaffermarsi ulteriormente<br />
all’estero.<br />
Da sottolineare infine l’impegno che Rex<br />
ha verso la formazione. La ditta forma<br />
attualmente due apprendisti in agente<br />
tecnico di materie sintetiche. “Sono veramente<br />
troppo pochi i giovani in <strong>Ti</strong>cino<br />
interessati a questo ambito” continua<br />
Marco Favini “anche perché si tratta di un<br />
tirocinio molto interessante con svariate<br />
possibilità di sviluppo futuro”. Il tirocinio<br />
prevede quattro anni di formazione ed è<br />
supportata dall’Associazione Svizzera<br />
delle Materie Plastiche (KVS) con sede ad<br />
Aarau. Al momento presso la SPAI a<br />
Mendrisio sono in formazione 5 allievi<br />
con un insegnante a tempo pieno.<br />
Maggiori informazioni sul sito<br />
www.kvs.ch.<br />
Rex Articoli Tecnici SA<br />
Via Catenazzi 1<br />
6850 Mendrisio<br />
Tel. +41 91 640 50 50<br />
Fax +41 91 640 50 55<br />
sales@rex.ch<br />
www.rex.ch
Vita dei Soci<br />
Ènata nel maggio 2003, ma ha molta<br />
voglia di crescere ed espandersi per<br />
essere più attiva nel mercato ticinese.<br />
Una nuova idea imprenditoriale concepita<br />
da Jeffrey L. Daniels, che vuole portare una<br />
ventata di nuovo sul nostro territorio,<br />
offrendo un servizio che ancora non esiste<br />
(non nella forma proposta) nella realtà del<br />
<strong>Ti</strong>cino.<br />
DocuStor propone l’archiviazione di documenti<br />
per liberare lo spazio e occupare in<br />
modo diverso i posti dove un tempo venivano<br />
accumulati gli archivi.<br />
Spesso in ogni ufficio è presente una sezione<br />
per contenere atti importanti che vanno<br />
conservati. La carta occupa molto posto<br />
che potrebbe venir meglio impiegato. Quasi<br />
tutte le cantine di varie imprese straripano<br />
di vecchi documenti che, forse, non servono<br />
più, per non parlare del tempo che viene<br />
impiegato da un dipendente nella ricerca di<br />
un certo bollettino di consegna piuttosto<br />
che una ricevuta. Il tempo di tale ricerca,<br />
che per alcuni non costa nulla, è invece<br />
oneroso per l’organizzazione: si pensi solo<br />
al fatto che il dipendente potrebbe svolgere<br />
altri lavori.<br />
“La mentalità che si riscontra in <strong>Ti</strong>cino”,<br />
spiega Jeffrey L. Daniels, direttore di<br />
DocuStor, “è quella del conservare tutto<br />
nei propri luoghi. Alcuni imprenditori<br />
dimostrano una certa diffidenza nel delegare<br />
a una ditta esterna il compito di custodire<br />
i propri documenti.<br />
Ulteriori resistenze al cambiamento li notiamo,<br />
in determinati casi, quando si propone<br />
di affidare in outsourcing la gestione e l’amministrazione<br />
di documenti. Nella sostanza,<br />
si tratta invece di offrire i giusti equilibri fra<br />
creatività e razionalità, fra servizio al cliente<br />
e controllo dei costi, fra rapidità, innovazione<br />
e qualità”.<br />
Come funziona allora DocuStor?<br />
DocuStor vuole essere una soluzione per<br />
migliorare la produttività in un mercato<br />
dove la concorrenza è sempre maggiore,<br />
gestendo esternamente le risorse alfine di<br />
ottimizzare la produttività delle imprese.<br />
Come esiste una strategia aziendale, ne<br />
occorrerebbe anche una per la gestione dei<br />
documenti. Dato che ogni impiegato trascorre<br />
il 60% del suo tempo trattando documenti<br />
che vengono poi archiviati; che più<br />
del 90% della comunicazione con i clienti è<br />
effettuata con documenti, che verranno<br />
conservati; che la gestione di tali documenti<br />
incide fino al 40% sui costi della mano<br />
d’opera e fino al 15% nella perdita di entrate<br />
aziendali, la gestione in outsourcing è<br />
una soluzione per molte imprese.<br />
DocuStor offre, come punto di partenza,<br />
un’accurata analisi dei bisogni e delle necessità,<br />
secondo il CNA - Customer Needs<br />
Assessment -. Questo studio prevede l’analisi<br />
della situazione in cui si trova l’azienda<br />
nella gestione dei documenti, propone<br />
opzioni raccomandate con un preciso schema<br />
di implementazione, coinvolte ed integrate<br />
nei processi lavorativi secondo nuove<br />
tecnologie. Ciò porta ad una maggior efficienza<br />
del processo lavorativo ed ad una<br />
riduzione dei costi operativi.<br />
Composta da specialisti, essa vuole aiutare a<br />
supervisionare la programmazione per la<br />
gestione dei documenti, con la massima<br />
sicurezza. I locali debiti al magazzino sono<br />
assicurati e proteggono ogni tipo di documento<br />
contro eventuali danni naturali,<br />
fuoco e furti. Viene fornito ai clienti un codice<br />
a barre da applicare alle scatole ed al contenuto<br />
di esse: classatori, fogli, ricevute,ecc.<br />
ed il tutto è depositato nel magazzino.<br />
Accedendo al sito web, il cliente, al quale<br />
viene fornita una password, è in grado d’ac-<br />
<strong>Ti</strong>cino Business - 04/<strong>2004</strong> • 40<br />
DocuStor: una brillante idea imprenditoriale<br />
per archiviare documenti<br />
Molte imprese in <strong>Ti</strong>cino navigano e sono sommerse da archivi che straripano di documenti.<br />
DocuStor propone un metodo efficace per la gestione e l’amministrazione degli archivi.<br />
di Lisa Pantini<br />
cedere in qualsiasi momento alle informazioni<br />
particolari inerenti l’archivio e conoscere<br />
la collocazione dei propri documenti.<br />
Se si dovesse poi necessitare un particolare<br />
documento, esso può venir richiesto, e<br />
verrà consegnato nel più breve tempo possibile.<br />
Nella realtà ticinese non esistono altre<br />
società del genere, ve ne sono di simili, ma<br />
non offrono le stesse prestazioni. Nella vicina<br />
Italia invece molte società del genere<br />
hanno un buon successo.<br />
DocuStor è una società che trae le sue origini<br />
da una ditta simile operante negli Stati<br />
Uniti. Inoltre è membro di PRISM<br />
International – Professional Records and<br />
Information Services Management.<br />
“La strategia che stiamo perseguendo in<br />
questo momento, data la novità che abbiamo<br />
introdotto sul mercato ticinese, è principalmente<br />
quella di farci conoscere per<br />
poter ampliare il nostro ramo di attività”.<br />
Conclude il direttore di DocuStor “in un<br />
prossimo futuro vorremmo poi espanderci<br />
Oltralpe, perché converrebbe avere un centro<br />
in un punto importante”.<br />
La <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong> dà il benvenuto a DocuStor tra i<br />
suoi soci e le augura un avvenire ricco di<br />
soddisfazioni.<br />
DocuStor SA<br />
Via Ponteggia 2<br />
6814 Cadempino<br />
Tel. +41 91 967 52 12<br />
Fax +41 91 967 52 14<br />
info@docu-stor.ch<br />
www.docu-stor.ch<br />
Jeffrey L. Daniels
41 • <strong>Ti</strong>cino Business - 04/<strong>2004</strong> Vita dei Soci<br />
Metall <strong>Ti</strong>cino<br />
comunicato stampa<br />
Recentemente a Bioggio – in località<br />
Strecce – zona industriale 2 (dietro<br />
lo stabilimento Galvolux) è divenuto<br />
operativo il punto-vendita diretto<br />
“Metall <strong>Ti</strong>cino” appartenente alla catena<br />
dei punti “Metall“ già attivi in diverse<br />
località europee.<br />
Lo scopo di questa struttura commerciale<br />
è la vendita diretta di articolo in rete stirata<br />
e prodotti con esse finiti di produzione<br />
delle industrie FILS S.p.A. e ITAFIM S.p.A.<br />
con sede a Pedrengo – provincia di<br />
Bergamo – già conosciuti ed apprezzati<br />
da molti clienti ticinesi.<br />
Queste aziende, fondate nel lontano<br />
1948, sono tra i leaders mondiali nella fabbricazione<br />
di reti e microreti stirate prodotte<br />
con una tecnologia completamente<br />
sviluppata all’interno del complesso<br />
aziendale come pure le macchine e le<br />
linee quasi tutte di nostra produzione e su<br />
nostro brevetto internazionale.<br />
I prodotti sono esportati in tutto il mondo<br />
e in particolare in Europa e negli Stati<br />
Uniti. Essi hanno ottenuto con gli anni<br />
parecchie certificazioni ovunque (per<br />
esempio in Svizzera siamo certificati<br />
EMPA). A giusto titolo possiamo definirci<br />
“specialisti internazionali in rete metalliche”.<br />
Per quanto riguarda la Confederazione<br />
Elvetica siamo presenti sul mercato da<br />
oltre 40 anni dove contiamo tra i nostri<br />
clienti società e studi di progettazione tra<br />
i più prestigiosi del paese Segnaliamo tra<br />
gli altri la presenza dei nostri prodotti<br />
presso la borsa di Zurigo e lo stadio St.<br />
Jakob di Basilea.<br />
Oltre al resto, un grosso successo stanno<br />
ottenendo in tutta Europa i nostri pannelli<br />
in rete stirata per il rivestimento di facciate<br />
di edifici di vario genere come pure<br />
le nostre doghe per soffitti ribassati prodotte<br />
a disegno in una ampia scelta di<br />
maglie che trovano applicazione in saloni<br />
di rappresentanza, auditori, uffici, ecc.<br />
A fronte di una crisi economica che coinvolge<br />
molti settori dell’economia europea,<br />
e quindi anche della metallurgia, con<br />
conseguente recessione delle produzione<br />
e delle vendite, le nostre aziende sono<br />
investite ormai da parecchi anni da un<br />
ritmo crescente di richieste che ne impiegano<br />
al massimo le capacità produttiva e<br />
garantiscono un pieno impiego del personale.<br />
Con l’apertura del punto-vendita “Metall<br />
<strong>Ti</strong>cino” viene a colmarsi una lacuna<br />
parecchio sentita in questo settore dalla<br />
potenziale clientela e che interessa molteplici<br />
categorie quali ad esempio metalcostruttori-carpentieri-lattonieri-officine<br />
meccaniche-imprese di costruzione-falegnami<br />
ecc. che possono finalmente acqui-<br />
CORSO PREPARATORIO ALL’ESAME PROFESSIONALE<br />
DI SPECIALISTA NEL COMMERCIO AL DETTAGLIO<br />
stare direttamente prodotti di indiscussa<br />
qualità anche in piccole quantità e a prezzi<br />
decisamente competitivi quali, per citarne<br />
alcuni, fogli o rotoli di rete stirata in<br />
diversi disegni di maglia-grigliati-gradini di<br />
sicurezza zincati a caldo e pronti alla posapianerottoli-pannelli<br />
per recinzioni in<br />
diverse esecuzioni-lamiere forate-reti<br />
ondulate e una moltitudine di altri prodotti<br />
senza dimenticare che possono<br />
essere eseguiti manufatti su richiesta e a<br />
disegno.<br />
La “Metall <strong>Ti</strong>cino” è dunque lieta di ricevere<br />
presso il suo punto-vendita tutti gli<br />
interessati e mettere a loro disposizione<br />
tutta la sua competenza e professionalità<br />
per una consulenza finalizzata alle caratteristiche<br />
e all’impiego dei nostri prodotti.<br />
Metall-<strong>Ti</strong>cino<br />
Distributore esclusivo prodotti Fils -<br />
Italfim<br />
Giampietro Bossi<br />
Quartiere Crusagh<br />
6864 Arzo<br />
Tel. +41 91 646 40 78 o<br />
+41 79 444 03 91<br />
Punto vendita diretto<br />
6934 Bioggio – zona industriale 2<br />
Tel/Fax +41 91 605 18 92<br />
metall-ticino@bluewin.ch<br />
Ricordiamo a tutti gli interessati che:<br />
lunedì 3 maggio <strong>2004</strong> alle 19h30<br />
è prevista una serata informativa su questo nuovo corso organizzato in collaborazione tra <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong> e<br />
SIU im Detailhandel di Zurigo. Per altre informazioni e iscrizioni Tel. +41 91 911 51 18.
Formazione<br />
Economista aziendale<br />
nelle arti e mestieri diplomato<br />
Testimonianze<br />
di Patrizia Villa<br />
La <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong> propone da qualche anno<br />
il Corso preparatorio all’esame professionale<br />
superiore per il diploma<br />
federale di Economista aziendale nelle<br />
arti e mestieri.<br />
Chi consegue il titolo sarà iscritto in un<br />
registro tenuto all’Ufficio federale della<br />
formazione professionale e della tecnologia<br />
(UFFT) e otterrà un diploma professionale<br />
superiore riconosciuto dalla<br />
Confederazione.<br />
Per poter iscriversi al Corso è richiesto il<br />
diploma SIUIFCAM di capo-azienda nelle<br />
arti e mestieri oppure una formazione<br />
equipollente.<br />
In <strong>Ti</strong>cino il titolo è ancora poco conosciuto,<br />
ma si tratta di una formazione<br />
superiore che potrebbe essere di grande<br />
interesse per tutti coloro che desiderassero<br />
affinare e migliorare le proprie capacità<br />
di gestione aziendale.<br />
Per avere qualche genuina impressione<br />
sul Corso preparatorio all’esame professionale<br />
superiore per il diploma federale<br />
di Economista aziendale nelle arti e<br />
mestieri abbiamo incontrato presso la<br />
sua ditta a Mendrisio il signor Battista<br />
Filippini, che ha frequentato il Corso il<br />
primo anno che si è tenuto in <strong>Ti</strong>cino.<br />
Battista Filippini è socio fondatore, insieme<br />
a François Inaichen e Giampietro<br />
Facci, di <strong>Ti</strong>comel, un’azienda molto ben<br />
avviata e attiva dal 1990.<br />
Iniziamo dalle attività della<br />
sua azienda, di cosa vi occupate?<br />
La <strong>Ti</strong>comel si occupa di componenti elettromagnetici<br />
(e da qui il nome <strong>Ti</strong>cino<br />
componenti elettromagnetici), più in<br />
particolare ha tre linee di prodotti:<br />
assemblaggio e test di circuiti elettronici,<br />
sviluppo e produzione di filtri antidisturbo<br />
per la rete elettrica e trasformatori<br />
per applicazioni in alta frequenza.<br />
Le componenti<br />
sono destinate al<br />
settore delle telecomunicazioni,dell’elettronicaindustriale<br />
e al settore della<br />
compatibilità elettromagnetica.<br />
<strong>Ti</strong>comel è certificata<br />
secondo la norma<br />
ISO 9001-2000 sia a<br />
Mendrisio che in<br />
Romania.<br />
Quante persone<br />
occupa la <strong>Ti</strong>comel?<br />
Attualmente a<br />
Mendrisio sono attive<br />
una cinquantina<br />
di persone nella<br />
produzione e una<br />
dozzina nell’amministrazione,sviluppo<br />
e test. Inoltre dal<br />
1996 <strong>Ti</strong>comel è presente<br />
in Romania<br />
dove oggi conta<br />
duecentocinquanta<br />
dipendenti. Nel<br />
2000 abbiamo anche<br />
provveduto alla<br />
costruzione di uno<br />
stabile per la produzione<br />
in Romania,<br />
infatti, a differenza<br />
del Mendrisiotto<br />
che ha numerosi<br />
sedimi industriali<br />
<strong>Ti</strong>cino Business - 04/<strong>2004</strong> • 42<br />
sfitti e inutilizzati, la Romania la si può<br />
definire ancora una terra da scoprire.<br />
Battista Filippini
43 • <strong>Ti</strong>cino Business - 04/<strong>2004</strong><br />
Mi parli del suo percorso formativo…<br />
Posso dire di essere cresciuto con il<br />
tempo: all’inizio ho frequentato l’Arte e<br />
mestieri e mi sono diplomato come elettromeccanico,<br />
successivamente mi sono<br />
iscritto alla Scuola svizzera di organizzazione<br />
aziendale. Dopo questo traguardo,<br />
insieme ai miei attuali soci, ho fondato la<br />
<strong>Ti</strong>comel. Dopodiché, per rispondere al<br />
meglio alle problematiche che l’azienda<br />
pone ed acquisire le competenze basilari<br />
per una buona conduzione, ho deciso di<br />
seguire la Scuola per capi-azienda.<br />
Quando ho saputo che sarebbe stato<br />
organizzato il Corso per l’ottenimento<br />
del diploma federale professionale di<br />
economista aziendale ho deciso di iscrivermi.<br />
Di cosa si occupa all’interno<br />
dell’azienda?<br />
Mi occupo prevalentemente dell’organizzazione<br />
e dell’amministrazione: acquisti,<br />
vendite, personale e gestione.<br />
Ritiene di aver fatto un buon<br />
investimento scegliendo la Scuola<br />
per capi-azienda prima e<br />
successivamente il Corso preparatorio<br />
all’esame professionale superiore<br />
per il diploma federale di Economista<br />
aziendale nelle arti e mestieri ?<br />
La Scuola di capo-azienda è stata sicuramente<br />
utile perché non avevo nessuna<br />
conoscenza di gestione aziendale e<br />
amministrativa. Sicuramente la Scuola ha<br />
dato un bel contributo alla mia attività,<br />
infatti, per me si trattava di mettere in<br />
pratica da subito le conoscenze acquisite<br />
al corso.<br />
Cosa le ha dato in più il Corso<br />
preparatorio all’esame professionale<br />
superiore per il diploma federale<br />
di Economista aziendale?<br />
Nelle lezioni si affrontano numerose<br />
tematiche legate al management e alla<br />
strategia aziendale. L’approccio è un po’<br />
più strategico-filosofico e si ha la possibilità<br />
di approfondire delle questioni<br />
abbozzate nella Scuola per capi-azienda.<br />
Lo ha trovato impegnativo il Corso?<br />
Ho fatto fatica soprattutto per gli impegni<br />
che si hanno normalmente. Infatti il<br />
Corso si teneva tutto il giovedì e il sabato<br />
mattina…mancava il tempo per il lavoro<br />
e per la famiglia, specie se si hanno figli<br />
piccoli... Tuttavia ci si staccava dalla routine<br />
lavorativa e si era confrontati con col-<br />
leghi provenienti da altre realtà lavorative.<br />
L’eterogeneità dei partecipanti, la<br />
loro diversa provenienza, fa emergere<br />
culture distinte che arricchiscono notevolmente<br />
il Corso.<br />
Riesce ad applicare ciò che<br />
ha studiato?<br />
Sicuramente, ma chiaramente non al<br />
100%. La pratica è pure una buona scuola,<br />
ma essere accompagnati da fondamenti<br />
teorici allarga i propri orizzonti. Si<br />
acquisisce una maggiore professionalità,<br />
che migliora sicuramente i rapporti con<br />
gli interlocutori dell’impresa.<br />
Qual è stato il momento<br />
più difficile durante il Corso?<br />
Il lavoro di diploma è stato davvero<br />
impegnativo, inoltre andava consegnato<br />
in agosto….per non parlare degli esami<br />
finali in autunno: quando ormai non si<br />
era più abituati a seguire regolarmente<br />
corsi ci si trova di fronte a esami scritti e<br />
orali. Alla fine ero proprio stufo e mi son<br />
detto: “I prossimi esami saranno solo<br />
quelli del sangue!”<br />
Di quali materie ha il miglior ricordo?<br />
Ho apprezzato molto marketing, i temi<br />
affrontati sull’organizzazione e la comunicazione<br />
interna e serbo un ottimo<br />
ricordo anche di economia politica, nonostante<br />
la difficoltà iniziale. Argomenti<br />
quali la teoria dei giochi e tutti gli aspetti<br />
legati alla negoziazione sono stati molto<br />
interessanti. Per concludere ho appreso<br />
molto da Gestione finanziaria e controlling:<br />
utilissima per poter dialogare con<br />
maggior competenza e fiducia con, per<br />
esempio, le banche.<br />
Con il senno di poi rifarebbe il Corso?<br />
Certamente, e lo consiglio anche.<br />
Ritengo siano ottime le possibilità offerte<br />
di post formazione che permettono di<br />
svolgere parallelamente professione e<br />
studi.<br />
L’inizio del prossimo Corso preparatorio<br />
all’esame professionale superiore<br />
per il diploma federale di<br />
Economista aziendale nelle arti e<br />
mestieri è previsto il prossimo mese<br />
di settembre. Altre informazioni<br />
possono essere richieste al +41 91<br />
911 51 18.<br />
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Servizi <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong><br />
<strong>Ti</strong>cino Business - 04/<strong>2004</strong> • 44<br />
Candidato Conoscenze linguistiche Cerca Indirizzo<br />
Flavio Viglezio<br />
laureato in Scienze Politiche presso<br />
l’Università di Ginevra.<br />
Anno di nascita 1967<br />
Lugano (TI)<br />
Cittadino svizzero<br />
Coniugato<br />
Mattia Bernardoni<br />
laureato in Scienze Politiche<br />
all’Università di Losanna nonché<br />
titolare di un Master nella stessa<br />
materia.<br />
Anno di nascita 1977<br />
Cittadino svizzero<br />
Celibe<br />
Carmela Curatolo<br />
responsabile delle Risorse Umane<br />
presso società tecnologiche in<br />
fase di start up. Quindici anni di<br />
esperienza nel settore commerciale.<br />
Anno di nascita 1963<br />
Cittadina italiana permesso C<br />
Nubile<br />
Ingegnere, 52 anni<br />
inoltre diplomato Capo Azienda<br />
ed Economista aziendale, pluriennale<br />
esperienza gestione progetti<br />
multidisciplinari nella costruzione<br />
e nell’impianistica, pubbliche<br />
relazioni e promozione<br />
Cittadino svizzero<br />
Dario Porrini<br />
maturità professionale<br />
commerciale<br />
Anno di nascita 1981<br />
Cittadino svizzero<br />
Celibe<br />
Italiano: Lingua madre<br />
Francese: Seconda lingua<br />
madre<br />
Inglese: Ottimo<br />
Tedesco: Ottimo<br />
Spagnolo: Conoscenze orali<br />
discrete<br />
Italiano: Lingua madre<br />
Francese: Corrente<br />
Inglese: Corrente<br />
Tedesco: Ottimo<br />
Italiano: lingua madre<br />
Inglese: molto buono<br />
(First Certificate<br />
of English),<br />
uso quotidiano<br />
Tedesco: parlato e scritto<br />
ottimo; svizzero<br />
tedesco ottimo<br />
Spagnolo: buono<br />
Italiano: lingua madre<br />
Inglese: buono<br />
Tedesco: buono<br />
Francese: buono<br />
Italiano: lingua madre<br />
Inglese: discrete conoscenze<br />
orali e scritte<br />
Tedesco: nozioni scolastiche<br />
Francese: buone conoscenze<br />
orali<br />
Portoghese: buone<br />
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Vendita capannoni industriali<br />
Da vendere a Magadino, in zona AR1 (artigianale e industriale)<br />
terreno con superficie di mq 5’466, parzialmente edificato con tre<br />
capannoni:<br />
• fabbricato principale A, ad uso fabbrica, di ml 56.30 x 28.55<br />
(ca. mc 12’858) con strutture portanti in calcestruzzo precompresso;<br />
altezza alla gronda ml 5.50. La struttura del tetto è pure<br />
in calcestruzzo precompresso. La copertura impermeabile è<br />
garantita da lamiere d’alluminio con lattoneria in inox. Le facciate<br />
sono realizzate con pannelli metallici isolanti e presentano<br />
ampie vetrate a correre. Il capannone è dotato di servizi<br />
igienici, piccola mensa e locali sopraelevati per l’amministrazione.<br />
Nel fabbricato è inserito un carro a ponte della portata<br />
di 5 t che lo attraversa da cima a fondo e si snoda per ca. 25 ml<br />
sul piazzale esterno. Il capannone è modulabile internamente<br />
in diversi settori; già attualmente è strutturato in questo modo<br />
e occupato da diversi artigiani;<br />
• fabbricato secondario B, ad uso deposito di ml 30.00 x 14.00<br />
(ca. mc 2’730) con struttura portante in acciaio zincato e rivestimento<br />
con pannelli isolanti in maniera zincata;<br />
Via alla Valletta 2<br />
6900 Lugano<br />
Tel. +41 91 993 37 36<br />
Tel. +41 79 240 17 80<br />
Via Ai Ronchi 27<br />
6943 Vezia<br />
Tel. +41 91 966 66 67<br />
Tel. +41 76 493 69 37<br />
mattiabe@freesurf.ch<br />
Via Massagno 11<br />
6952 Canobbio<br />
Tel. +41 79 621 87 04<br />
E-mail:<br />
prody_815@hotmail.com<br />
Vicolo Cappelletta 27<br />
6648 Minusio<br />
Tel. +41 91 743 67 26<br />
Tel. +41 76 567 08 98<br />
• fabbricato secondario C, ad uso deposito di ml 20.00 x 12.00<br />
(ca. mc 1’716) con struttura portante in acciaio zincato e rivestimento<br />
con pannelli isolanti in maniera zincata;<br />
L’intera superficie non occupata dai fabbricati è pavimentata con<br />
miscela bituminosa con uno sfruttamento totale della superficie<br />
a disposizione (un eccezione in rapporto alle attuali norme pianificatorie).<br />
L’intera proprietà è recintata con una rete metallica di<br />
2.00 ml di altezza. I fabbricati possono essere ampliati fino al limite<br />
delle norme pianificatorie che prevedono un’edificazione fino<br />
a 5mc/mc e un’occupazione fino al 50% della superficie del terreno.<br />
L’altezza alla gronda può raggiungere i 12.50 ml.<br />
La struttura attuale del fabbricato principale permette un’eventuale<br />
sopraelevazione di uno o due piani. Per il nuovo acquirente vi è<br />
la possibilità di occupare anche solo parzialmente il fabbricato e<br />
continuare ad affiatare gli spazi in esubero agli attuali artigiani.<br />
Interessati rivolgersi a:<br />
Arch. Flavio Moro, Locarno<br />
Tel.: +41 91 752 32 81<br />
Fax: +41 91 752 32 82
45 • <strong>Ti</strong>cino Business - 04/<strong>2004</strong> Formazione<br />
OFFERTE FORMATIVE PER I PROSSIMI MESI<br />
di Patrizia Villa<br />
Words that Change Minds<br />
Comunicare efficacemente con i vostri<br />
collaboratori è indispensabile per il buon<br />
andamento dell’impresa. Creare un rapporto<br />
di fiducia e conoscere i sistemi di<br />
comportamento dei vostri interlocutori,<br />
(riconoscere per esempio quello che li<br />
motiva o li demotiva, come reagiscono in<br />
un dato contesto, che cosa li spinge ad<br />
entrare in azione o cosa li convince) vi<br />
permette di collaborare, negoziare e<br />
comunicare più efficacemente.<br />
Il corso è indirizzato ai capi-azienda e a<br />
tutti coloro che devono gestire dei collaboratori<br />
e che desiderano aumentare la<br />
propria efficienza nella comunicazione.<br />
Il corso, della durata di due giorni, si terrà<br />
lunedì 19 e martedì 20 aprile dalle<br />
09h00 alle 17h00, presso la <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong>. Il prezzo<br />
per i soci della <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong> è di CHF 580.-<br />
Pilastri per una gestione ottimale<br />
dei collaboratori<br />
La conduzione del personale è un elemento<br />
chiave all’interno di un’azienda. Il<br />
corso, di 8 pomeriggi, mercoledì 21, 28<br />
aprile, 5, 12, 19, 26 maggio e 2, 9 giugno,<br />
è indirizzato a coloro che desiderano<br />
crearsi delle solide basi in questo ambito.<br />
Il prezzo per i soci della <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong> è di CHF<br />
1’160.-<br />
Fare impresa nell’attuale contesto<br />
competitivo: come disporre in breve<br />
tempo dell’informazione per decidere<br />
L’intuito non basta più e per prendere<br />
decisioni vincenti servono informazioni<br />
precise, affidabili, tempestive. Il presente<br />
seminario intende spiegare come le piccole<br />
imprese possono affrontare il passaggio<br />
da stili di direzione tradizionali a stili manageriali<br />
senza peraltro burocratizzare la<br />
gestione e renderla rigida. Per dare concretezza<br />
alla trattazione il seminario illustrerà<br />
un caso aziendale relativo ad una<br />
piccola impresa di servizi impegnata a contrastare<br />
una difficile situazione di mercato.<br />
Il corso è previsto giovedì 22 aprile<br />
dalle 14h00 alle 18h00 e il prezzo per i<br />
soci della <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong> è di CHF 150.-<br />
Il telefono…la voce dell’azienda<br />
Il centralino costituisce un punto di<br />
incontro fondamentale ed insostituibile<br />
fra la realtà aziendale ed il mondo esterno.<br />
L’esito complessivo della comunicazione<br />
deve essere la percezione di alta qualità e<br />
nessuna impresa ne può fare a meno:<br />
cominciando dal centralino. Il corso, della<br />
durata di una giornata, si terrà lunedì 26<br />
aprile <strong>2004</strong> dalle 09h00 alle 17h00, presso<br />
la <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong>. Il prezzo per i soci della <strong>Cc</strong>ia-<br />
<strong>Ti</strong> è di CHF 290.-<br />
La statistica come metodo<br />
Quante unità in più venderò se abbasserò<br />
il prezzo del 20%? Quanti potenziali clienti<br />
entreranno oggi nel mio negozio?<br />
Quanto denaro verrà prelevato dalla cassa<br />
automatica martedì prossimo? Quanti<br />
impiegati devo prevedere al venerdì dalle<br />
10 alle 12? A queste ed altre domande<br />
contribuisce a dare risposte proprio la statistica.<br />
Risposte che offrono l’opportunità<br />
di affiancare all’esperienza ed al “fiuto” dei<br />
responsabili i dati che servono per ottimizzare<br />
le vendite, i costi, i ricavi o per<br />
aumentare la soddisfazione del cliente.<br />
Si applicheranno i principi statistici a<br />
situazioni reali portate dai partecipanti al<br />
fine di acquisire il modus operandi che<br />
servirà ad ottenere risposte alle domande<br />
che quotidianamente si presentano.<br />
Il corso si terrà giovedì 6 e venerdì 7<br />
maggio, dalle 09h00 alle 17h00. Il costo<br />
per i soci <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong> è di CHF 580.-<br />
Gestione del cambiamento<br />
Tramite la conoscenza di voi stessi e tramite<br />
la conoscenza delle cause di successo<br />
e di insuccesso delle vostre operatività<br />
attuali, il corso vi aiuterà a trovare un<br />
vostro approccio ottimale per la gestione<br />
attiva del cambiamento.<br />
Il corso durerà due giorni, lunedì 10 e<br />
martedì 11 maggio, dalle 09h00 alle<br />
17h00. I posti sono limitati (massimo 8<br />
partecipanti). La quota di partecipazione<br />
per i soci <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong> è di CHF 580.-<br />
Capire il consumatore fidelizzare<br />
il cliente<br />
Gli imprenditori e gli amministratori delle<br />
aziende che vogliono perpetuare la propria<br />
presenza sul mercato considerano da<br />
tempo il consumatore come origine e<br />
punto di riferimento dei propri processi<br />
decisionali. La presenza di questa filosofia<br />
costringe all’elaborazione ed all’utilizzo di<br />
una serie di strumenti per determinare<br />
necessità ed aspettative dei consumatori<br />
sui quali si vuole operare e nel soddisfarle<br />
prima e meglio dei concorrenti, per conseguire<br />
il successo in un mercato vieppiù<br />
competitivo attraverso la trasformazione<br />
dell’anonimo consumatore in identificato<br />
cliente. Quando il numero dei clienti è<br />
elevato bisogna saper dispiegare le modalità<br />
per conservare e se possibile incrementarne<br />
la fedeltà. Il corso è fissato<br />
lunedì 3 e martedì 4 maggio, dalle<br />
09h00 alle 17h00, il prezzo per i soci <strong>Cc</strong>ia-<br />
<strong>Ti</strong> è di CHF 580.-<br />
Corsi di informatica: Word, Excel,<br />
Access, Outlook, PowerPoint<br />
La <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong> propone dei corsi di informatica<br />
di tutti i livelli, destinati quindi<br />
non solo a chi vuole apprendere le basi di<br />
vari programmi, ma anche per chi ne ha<br />
già una buona conoscenza. Tutti i corsi di<br />
informatica sono previsti nel mese di<br />
maggio.<br />
TOEIC: un valido strumento<br />
per testare il proprio inglese<br />
Per quanto riguarda gli esami di lingua è<br />
possibile conseguire presso la <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong> il<br />
certificato di inglese TOEIC<br />
(Test of English for International<br />
Communication).<br />
Le prossime sessioni d’esame sono previste<br />
venerdì 23 aprile <strong>2004</strong> e venerdì<br />
28 maggio <strong>2004</strong>, dalle ore 9h00 fino alle<br />
12h00 presso la <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong>.<br />
Esami di italiano<br />
Anche quest’anno si terranno gli esami di<br />
italiano della <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong> per l’ottenimento del<br />
Certificato di attitudine alla corrispondenza<br />
italiana (orientamento commerciale) e<br />
il Certificato di conoscenza dell’italiano<br />
(orientamento letterario). A Lugano gli<br />
esami avranno luogo mercoledì 5 maggio.<br />
Per ulteriori informazioni ed iscrizione ai<br />
corsi della <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong> potete rivolgervi a<br />
Cécile Chiodini Polloni.<br />
Tel. +41 91 911 51 18<br />
Fax +41 91 911 51 12<br />
corsi@cci.ch
Fiere internazionali<br />
Expo Construcción <strong>2004</strong><br />
Santiago del Cile, 4-8 maggio <strong>2004</strong><br />
Expo Construcción <strong>2004</strong> si terrà nel quadro<br />
della “Semana de la Construcción”,<br />
una settimana all’insegna del settore<br />
della costruzione, oggetto di grande<br />
attenzione in Cile. Sono attesi a questa<br />
manifestazione circa 160 espositori e<br />
numerosi visitatori. Finora sono stati<br />
spediti ben 20’000 inviti.<br />
Il presidente cileno e molti ministri<br />
hanno già annunciato la loro intenzione<br />
di visitare la fiera.<br />
Per ulteriori ragguagli su questa esposizione<br />
potete consultare il sito web<br />
www.expoconstruccion.cl<br />
Expodental <strong>2004</strong><br />
Istanbul, 20-22 maggio <strong>2004</strong><br />
Expodental <strong>2004</strong> (esposizione dedicata<br />
alle tecniche e alla chirurgia dentaria) si<br />
terrà nel quadro dell’11° congresso internazionale<br />
dei dentisti di Istanbul. Gli<br />
organizzatori attendono 3’000 partecipanti<br />
e oltre 10’000 visitatori (soprattutto<br />
dentisti e fabbricanti di prodotti legati<br />
all’odontotecnica).<br />
Per informazioni più dettagliate su questa<br />
esposizione vi invitiamo a consultare<br />
il sito web<br />
www.istanbul<strong>2004</strong>.com/english.asp<br />
ENVEX <strong>2004</strong><br />
Seoul, 14-17 giugno <strong>2004</strong><br />
La 26a esposizione internazionale delle<br />
tecnologie ambientali ENVEX costituisce<br />
una delle principali fiere di questo settore<br />
nella Corea del Sud.<br />
Grazie alla vasta gamma di prodotti presentati,<br />
che riveste quasi l’insieme delle<br />
tecniche ambientali, questo salone attira<br />
ogni anno un gran numero di visitatori<br />
La partecipazione ad una fiera vale la pena solo<br />
se è ben preparata e pianificata.<br />
Il team Fiere dell’Osec è a vostra disposizione.<br />
ed espositori del mondo intero. I prodotti<br />
principali sono le tecnologie e tecniche<br />
di trattamento delle acque ed il<br />
miglioramento della qualità dell’acqua.<br />
Per altre informazioni:<br />
www.envex.or.kr/envex2002/eng/<br />
index.asp<br />
International Food + Beverage<br />
Exposition (IFBE) <strong>2004</strong><br />
Manila, 30 giugno-3 luglio <strong>2004</strong><br />
L’IFBE riunirà ancora una volta sotto lo<br />
stesso tetto le 5 fiere ed esposizioni<br />
seguenti:<br />
•Food + Beverage Engineering Expo<br />
(attrezzature destinate al settore degli<br />
alimentari e delle bibite)<br />
• Bakery Manila International (panetteria)<br />
•Vino Toast – International Wines and<br />
Spirits Expo (vini e spirituosi)<br />
•A Taste of the World: Culinary School<br />
Challenge<br />
• International Food Feast Bazaar (mercato<br />
dedicato alle specialità filippine).<br />
Per saperne di più: www.foodandbeverageexpo.com<br />
K <strong>2004</strong> – Fiera internazionale delle<br />
materie plastiche<br />
Düsseldorf, 20-27 ottobre <strong>2004</strong><br />
Questo salone internazionale è dedicato<br />
alle materie plastiche e al caucciù.<br />
Chiamata più comunemente «K», questa<br />
fiera è un evento da non perdere assolutamente<br />
per le aziende attive nel settore.<br />
All’edizione di ottobre <strong>2004</strong> sono attesi i<br />
dirigenti dell’industria delle materie plastiche<br />
provenienti dai cinque continenti.<br />
Nel 2001 gli espositori erano ben 2’886<br />
da 53 paesi mentre i visitatori erano<br />
228’000 da oltre 100 paesi.<br />
<strong>Ti</strong>cino Business - 04/<strong>2004</strong> • 46<br />
L’Osec in collaborazione con<br />
l’Associazione svizzera delle materie plastiche<br />
organizza un padiglione collettivo<br />
svizzero a questa fiera.<br />
Le aziende interessate a partecipare a<br />
questa manifestazione sullo stand comune<br />
elvetico “SWISS Pavilion” possono<br />
richiedere il prospetto dettagliato al<br />
Segretariato dell’Osec a Lugano: tel. 091<br />
911 51 37 o info.lugano@osec.ch<br />
Big 5 Show <strong>2004</strong><br />
Dubai, 20-24 novembre <strong>2004</strong><br />
Il boom della costruzione nella regione<br />
del Golfo non mostra alcun segno di<br />
affanno, ne sono la prova i numerosi visitatori<br />
e i budget d’acquisto crescenti<br />
registrati alla Big 5 Show 2003 di Dubai.<br />
L’edizione <strong>2004</strong>, che si terrà dal 20 al 24<br />
novembre, dovrebbe ancora una volta<br />
battere ogni record. La richiesta di<br />
superfici d’esposizione progredisce<br />
quanto il mercato della costruzione nella<br />
regione.<br />
L’Osec Business Network Switzerland ha<br />
già potuto ottenere dalla direzione della<br />
fiera la garanzia di una maggiore superficie<br />
d’esposizione per il padiglione collettivo<br />
svizzero all’edizione <strong>2004</strong>.<br />
Riservate sin d’ora la vostra superficie<br />
d’esposizione al Big 5 Show <strong>2004</strong>!<br />
Contattate il Segretariato dell’Osec a<br />
Lugano: tel. 091 911 51 37 o info.lugano@osec.ch<br />
L’Osec ha inoltre redatto il rapporto di<br />
chiusura dell’edizione 2003 del Big 5<br />
Show, esso può essere consultato cliccando<br />
su<br />
www.osec.ch/%7E0xc1878d1b_0x0001c1<br />
1e/Countries/ver_arabische_emirate/Se<br />
minar_TradeFair/summary_report_big_<br />
5_show_2003<br />
“SWISS Pavilion” organizzati dall’Osec Business Network Switzerland alle maggiori fiere internazionali <strong>2004</strong>:<br />
www.osec.ch/internet/top_messen_im_ausland
Debito e autonomia dello Stato<br />
Il dibattito sullo stato delle finanze<br />
cantonali si fa sempre più intenso: le<br />
prese di posizione da una parte e<br />
dall’altra si susseguono a ritmo incalzante,<br />
quasi sempre, però, intrise di<br />
ideologia e quindi ricollegabili a questo<br />
o quel partito e pertanto distanti dall’obiettività<br />
e da quella neutralità, che,<br />
invece, l’analisi economica richiederebbe.<br />
Tutto ciò è parte del gioco normale<br />
delle parti, è conseguenza delle regole<br />
di convivenza democratica ove divergenti<br />
e spesso opposte opinioni si<br />
affrontano in nome del sacrosanto pluralismo,<br />
vero e proprio motore di una<br />
società democratica.<br />
In questo contesto concitato, il cittadino<br />
a volte fa fatica a formarsi un’opinio-<br />
di Franco Ambrosetti, Presidente <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong><br />
ne perché, soprattutto in casi dove la<br />
materia del contendere è complessa,<br />
come nelle questioni di economia, la<br />
presentazione del problema avviene in<br />
modo - diciamo - politico, colorato, e<br />
non in maniera libera e distaccata.<br />
Io credo che tutti i cittadini di questo<br />
Paese siano preoccupati dell’andamento,<br />
peraltro annunciato, delle finanze<br />
cantonali.<br />
Penso anche che non tutti sappiano,<br />
invece, perché debbano preoccuparsi.<br />
La domanda è: può lo Stato avere deficit<br />
cronici che si accumulano, fino ad<br />
arrivare a un debito colossale (come<br />
per esempio in Italia)?<br />
Soltanto la crescita economica<br />
può finanziare lo stato sociale<br />
Intervista con Claudio Camponovo, direttore della <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong>,<br />
di Elisabetta Pisa<br />
Sempre meno soldi nelle casse dello<br />
Stato; sempre uguali,<br />
se non crescenti, le richieste<br />
di prestazioni sociali e aiuti da parte<br />
della popolazione. Direttore<br />
Camponovo, lo stato sociale elvetico è<br />
a rischio?<br />
“Affrontare la problematica dello stato<br />
sociale in Svizzera senza limitarsi al gioco<br />
piuttosto sterile della contrapposizione<br />
ideologica tra più Stato o meno Stato<br />
non è facile. È chiaro che sia le casse<br />
pubbliche sia le casse delle assicurazioni<br />
sociali del nostro Paese stanno risentendo<br />
di un male che non è imputabile<br />
direttamente allo stato sociale. Questo<br />
Continua a pagina 3<br />
male è da addebitare ad una crescita<br />
anemica, inferiore persino a quella, di<br />
per sé già non molto esaltante, dei Paesi<br />
dell’Ue. Basti ricordare che tra il 1980 e il<br />
2002 il differenziale di crescita medio<br />
annuo tra la Svizzera e Eurolandia è stato<br />
dello 0,75%. Riducendo l’arco di tempo<br />
preso in considerazione, questo differenziale<br />
è addirittura aumentato: infatti dal<br />
1990 al 2002 si è attestato all’1%. La situazione<br />
non è migliorata negli ultimi due<br />
anni: la crescita svizzera per l’intero 2003<br />
è stata negativa mentre quella di<br />
Eurolandia di poco superiore allo zero”.<br />
Continua a pagina 8<br />
News della <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong><br />
Sommario<br />
Strong opinions<br />
Votazioni 16 maggio <strong>2004</strong><br />
Allargamento a Est dell’UE<br />
C. Camponovo soltanto la crescita<br />
economica può finanziare lo stato<br />
sociale<br />
• Agenda <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong> pag. 11<br />
• Pacchetto fiscale:<br />
critiche ingiustificate pag. 12<br />
• Il processo d’integrazione<br />
continua imperterrito pag. 13<br />
• Sunrise -<br />
L’alternativa telecom pag. 14<br />
• Revisione legge sui cartelli pag. 16<br />
• FFS: bilancio 2003 pag. 18<br />
•<br />
Maggio <strong>2004</strong><br />
pag. 21<br />
• Visita in <strong>Ti</strong>cino delle CCIS pag. 27<br />
• Mercato immobiliare svizzero pag. 28<br />
• A I E T pag. 29<br />
• Officine Franzi SA pag. 32<br />
• Assioma SA pag. 34<br />
• Nuova scheda IFCAM pag. 35<br />
• IFEC Consulenze SA pag. 36<br />
• Cornèr Banca pag. 38<br />
• Contatti d’affari pag. 39<br />
• Scuola capi-azienda pag. 40<br />
• Offerte formative <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong> pag. 41<br />
• Fiere internazionali pag. 42
3• <strong>Ti</strong>cino Business - 05/<strong>2004</strong> Strong opinions<br />
Debito<br />
e autonomia dello Stato<br />
continua da pagina 1<br />
di Franco Ambrosetti, Presidente della <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong><br />
Ricordo che il deficit è il disavanzo<br />
che si registra ogni anno, mentre<br />
il debito è la somma dei disavanzi<br />
accumulati di anno in anno.<br />
Le scienze economiche nascono nel<br />
Settecento come branca dell’etica.<br />
Qualsiasi teoria economica è imprescindibile<br />
da un concetto etico. Quindi il<br />
debito statale va ricondotto a questa<br />
semplice constatazione: scegliere di<br />
avere o non avere un debito è una questione<br />
etica. Inoltre il tipo di Stato che<br />
si vuole dipende dalla priorità data ai<br />
valori che si vogliono adottare.<br />
Se, come mi sembra corretto sostenere,<br />
l’indipendenza è un valore fondamentale<br />
per uno Stato, allora è evidente che<br />
questo valore viene messo in discussione<br />
da finanze ammalate.<br />
Ho avuto modo di scrivere ripetutamente<br />
che tra uno Stato e un’impresa ci<br />
sono molte differenze, ma sono accomunati<br />
dal fatto che i debiti vanno<br />
pagati. I cittadini lo sanno bene: e<br />
anche lo Stato deve pagarli. A chi? A chi<br />
gli ha prestato il denaro.<br />
Nel nostro caso specifico, il nostro<br />
Cantone si indebita ogni mese di due<br />
milioni e più per pagare le cosiddette<br />
spese correnti, che sono poi gli stipen-<br />
di dei funzionari. Chi glieli dà? Le banche.<br />
Se si crede che lo Stato debba essere<br />
indipendente, mi pare ovvio che il non<br />
essere più nemmeno in grado di retribuire,<br />
senza indebitarsi, il proprio personale,<br />
mette in serio pericolo la capacità<br />
di essere autonomo.<br />
Se il debito raggiungesse, come dicono<br />
le previsioni, 2.5 miliardi in un paio<br />
d’anni, beh, il nostro Paese avrebbe<br />
allora ceduto poco meno del 20% di ciò<br />
che produce ogni anno (il PIL), ai banchieri.<br />
È curioso constatare come non<br />
si vogliano privatizzare le aziende stata-<br />
La Scuola<br />
Fate come dico, non fate come faccio
Contromano<br />
li, ma si possa mettere in mano di banche,<br />
anche private, l’autonomia dello<br />
Stato.<br />
Le soluzioni per ovviare a questa situazione,<br />
che metterebbe in pericolo la<br />
nostra indipendenza e quindi anche la<br />
libertà, sono solo tre: o si aumentano le<br />
entrate o si diminuiscono le uscite.<br />
La terza sarebbe un mix delle prime<br />
due. Aumentare le entrate vuol dire<br />
fondamentalmente aumentare le impo-<br />
Il falso solidarismo della sinistra<br />
di Alessio Del Grande<br />
La situazione finanziaria del Cantone<br />
si può riassumere in pochi dati: per<br />
la prima volta il bilancio consuntivo<br />
registra un autofinanziamento negativo,<br />
il che significa che l’anno scorso lo Stato<br />
è stato costretto ad indebitarsi non per<br />
finanziare investimenti, bensì per sostenere<br />
la spesa corrente. L’aumento delle<br />
entrate è stato del tutto vanificato dalla<br />
crescita delle uscite, che hanno registrato<br />
un sorpasso di circa 50 milioni di franchi,<br />
rispetto a quanto ipotizzato nel preventivo.<br />
Due semplici e inequivocabili<br />
verità che confermano un’emergenza<br />
finanziaria provocata dall’impennata<br />
ormai fuori controllo della spesa pubblica,<br />
che sta aumentando di circa 100<br />
milioni di franchi l’anno.<br />
Le misure di contenimento proposte dal<br />
Governo e dal Parlamento, contro di cui<br />
sono stati lanciati i referendum, sono<br />
solo un modesto ma indispensabile tentativo<br />
di frenare una tendenza che rischia<br />
di disastrare in modo irreversibile le<br />
finanze cantonali. Ci vuole una buona<br />
dose di malafede per sostenere che non<br />
concedere più i sussidi per le casse malati<br />
alle famiglie con redditi di oltre 10’000<br />
franchi od obbligare gli altri sussidiati ad<br />
orientarsi su assicurazioni malattie meno<br />
care sia un attacco allo Stato sociale. Che<br />
chiedere ai docenti un’ora in più d’insegnamento<br />
alla settimana o rinunciare alla<br />
ginnastica correttiva nelle scuole (siamo<br />
l’unico Cantone svizzero a permettersi<br />
ste. Diminuire le uscite, vuol dire<br />
risparmiare con i famosi tagli.<br />
Siamo a conoscenza delle conseguenze<br />
dell’una e dell’altra misura o di una<br />
combinazione di entrambe. Il dibattito<br />
politico è molto vivace e il che ben<br />
venga.<br />
La nostra posizione è chiara e non vorrei<br />
ribadirla. Tocca al cittadino ora decidere<br />
quale strada desidera imboccare.<br />
Se accetterà i referendum il 16 maggio,<br />
ancora questo servizio) rappresenti un<br />
taglio nella viva carne del Paese, come<br />
affermano la sinistra, i sindacati e la lobby<br />
scolastica.<br />
Il fronte referendario sa benissimo che si<br />
tratta di misure assai limitate e ragionevoli,<br />
che servono anche a correggere<br />
alcune inique distorsioni della spesa<br />
sociale, a tutto vantaggio di chi ha davvero<br />
bisogno. Ma è stato impossibile resistere<br />
alla voglia di cimentarsi in una<br />
“meravigliosa” prova di forza.<br />
E’ l’effetto di una schizofrenia ideologica<br />
assai indicativa del pericoloso deficit di<br />
cultura politica che sta spingendo la sinistra<br />
ticinese, e le sue organizzazioni collaterali,<br />
su posizioni grettamente conservatrici.<br />
Qualche mese fa, scrivevamo su<br />
queste stesse colonne che le differenze e<br />
il confronto politico non passano più tra<br />
destra e sinistra, ma tra innovatori e conservatori.<br />
Cioè tra chi interpreta la politica<br />
come produzione pubblica di nuova<br />
progettualità sociale, di continua innovazione<br />
in contesti fortemente mutevoli e<br />
concorrenziali - assumendosi tutti i rischi<br />
che tale scelta comporta - e chi, invece,<br />
s’arrocca sulla semplice quanto inutile<br />
difesa dello status quo. Ragionando più<br />
sulla base di astratte categorie ideologiche,<br />
connotate da un linguaggio retorico<br />
e simbolico, che non per programmi<br />
concreti. In quest’ottica va anche letta la<br />
battaglia del 16 maggio.<br />
Da anni in <strong>Ti</strong>cino si discute sul “più” o<br />
<strong>Ti</strong>cino Business - 05/<strong>2004</strong> • 4<br />
darà questo segnale alle istituzioni:<br />
aumentiamo le imposte. Se li boccerà,<br />
il messaggio sarà: “Risparmiate”.<br />
Una cosa il cittadino non la può fare:<br />
non decidere.<br />
Prendere posizione su una questione<br />
etica di vitale importanza, da cui<br />
dipende l’indipendenza dello Stato, è<br />
un atto di affetto e di solidarietà verso<br />
il proprio Paese. Penso che questo sia<br />
dovuto.<br />
Contromano<br />
“meno” Stato, un fumoso dibattito che ha<br />
fatto perdere di vista quello che dovrebbe<br />
essere il vero obiettivo di tutte le forze<br />
politiche: lo “Stato utile” per i cittadini.<br />
“Stato utile”, non solo come superamento<br />
dello sterile confronto sul troppo o<br />
poco Stato, ma come nuovo paradigma<br />
culturale che disincagli la politica, quindi<br />
l’azione di governo, parlamento e partiti,<br />
da concezioni ideologiche che hanno<br />
ormai fatto il loro tempo.<br />
“Stato utile” significa: liberarsi dai retaggi<br />
ottocenteschi e concentrarsi sugli obiettivi<br />
davvero strategici dell’ente pubico<br />
per garantire la crescita futura; sostituire<br />
all’imperativo della giustizia redistributiva<br />
il concetto di partecipazione attiva e<br />
responsabile dei cittadini ai processi di<br />
sviluppo; uscire dal ghetto del solidarismo<br />
assistenzialista e impegnarsi invece<br />
per creare opportunità di crescita per<br />
tutti; trasformare le garanzie sociali da<br />
costi passivi in reali investimenti sulle<br />
persone, andando oltre la logica del “ti<br />
proteggo perché sei debole, ma non ti<br />
metto in condizione di sconfiggere la tua<br />
debolezza”; aiutare, dunque, chi ha bisogno,<br />
senza però perpetuare la dipendenza<br />
attraverso la mera assistenza.<br />
Ecco la sfida che la sinistra non riesce a<br />
cogliere per sperimentare un nuovo<br />
modello di Welfare State. E’ molto più<br />
comodo limitarsi a rivendicare demagogicamente<br />
solo e sempre più spesa<br />
sociale.
5• <strong>Ti</strong>cino Business - 05/<strong>2004</strong> Il tema<br />
Le misure in votazione<br />
il 16 maggio <strong>2004</strong><br />
di Alessio Del Grande<br />
Casse malati<br />
Assicurati morosi<br />
Per pagare i premi delle casse malati agli assicurati morosi che,<br />
pur avendo i mezzi finanziari, non saldano le relative fatture,<br />
lo Stato spende sette milioni di franchi all’anno. Con la modifica<br />
approvata da Governo e Gran Consiglio, il Cantone non si<br />
assumerà più i costi dei premi degli assicurati morosi che<br />
hanno redditi superiori ai limiti che danno diritto al sussidio.<br />
La misura che sarà applicata solo agli assicurati adulti, permetterà<br />
di risparmiare 2,4 milioni di franchi all’anno.<br />
Un nuovo metodo di calcolo<br />
Attualmente chi ha il diritto al sussidio e sceglie una cassa<br />
malati cara riceve dal Cantone un contributo maggiore rispetto<br />
a chi ne sceglie una meno cara e che riceve,<br />
perciò, un sussidio inferiore. Con l’introduzione<br />
di un nuovo metodo di calcolo, gli assicurati che<br />
hanno diritto al sussidio continueranno a riceverlo,<br />
ma dovranno scegliere un’assicurazione<br />
malattia meno cara. I sussidiati saranno quindi<br />
trattati tutti allo stesso modo. Lo Stato risparmierà<br />
9,5 milioni di franchi all’anno.<br />
Alti redditi<br />
Oggi molte famiglie, che dispongono di un reddito<br />
mensile lordo di oltre 10 mila franchi, ricevono<br />
i sussidi per i premi della cassa malati dei<br />
figli. Con la modifica proposta da Governo e<br />
Parlamento saranno ridotti i limiti di reddito<br />
superiori che danno diritto al sussidio per il<br />
secondo figlio e per quelli successivi.<br />
Scuola<br />
Abolizione della ginnastica correttiva<br />
Dall’anno scolastico 2007-2008 si prevede di abo-<br />
lire la ginnastica correttiva nelle scuole. Il <strong>Ti</strong>cino è l’unico<br />
Cantone svizzero a finanziare ancora questo servizio. Non ci<br />
saranno licenziamenti dei docenti.<br />
Stipendi dei docenti comunali<br />
Il Cantone vuole ridurre i contributi per il pagamento dei<br />
docenti. Una riduzione che tiene conto, però, della situazione<br />
finanziaria dei singoli Comuni. Perciò, a sostenere l’onere<br />
maggiore saranno i Comuni più ricchi.<br />
Un’ora in più la settimana<br />
Ai docenti ticinesi si chiede un’ora di lezione in più la settimana.<br />
Il <strong>Ti</strong>cino è l’unico Cantone con 36 settimane e mezzo d’insegnamento<br />
all’anno, mentre altrove la media va dalle 38 alle<br />
40 settimane. L’ora in più non comporta licenziamenti né diminuzione<br />
dei posti di lavoro nella scuola.
Il tema<br />
Un voto contro abusi e sprechi<br />
e per una vera politica sociale<br />
di Alessio Del Grande<br />
Facciamo parlare i numeri: il preventivo<br />
<strong>2004</strong> registra un deficit d’esercizio<br />
record: 288 milioni di franchi, il<br />
più alto nella storia del Cantone; il consuntivo<br />
del 2003 (50 milioni di franchi in<br />
più di uscite) presenta un autofinanziamento<br />
negativo, vale a dire che lo Stato è<br />
dovuto ricorrere a dei prestiti non per<br />
sostenere nuovi investimenti, bensì per<br />
pagare le spese della gestione corrente. I<br />
conti del 2002 si sono chiusi con un disavanzo<br />
di 42 milioni di franchi, mentre<br />
l’anno scorso il deficit è balzato a 235<br />
milioni; per il <strong>2004</strong>-2007 il Piano finanziario<br />
prevede disavanzi in crescita: 362<br />
milioni l’anno prossimo, 396 nel 2006 e<br />
405 milioni di franchi nel 2007. Dal 2001 la<br />
spesa pubblica è aumentata in media di<br />
circa 100 milioni all’anno, mentre il debito<br />
pubblico ha sfondato già il tetto del miliardo<br />
di franchi e alla fine del 2007, persistendo<br />
questo trend, raggiungerà i 2,6<br />
miliardi.<br />
E’ questa in cifre, nude e crude, la situazione<br />
finanziaria del Cantone. Nonostante<br />
questo quadro allarmante, che rischia d’ipotecare<br />
ogni ipotesi di sviluppo futuro,<br />
sinistra e sindacati sono scesi in campo<br />
La famiglia Svizzera ha bisogno<br />
d’ossigeno<br />
www.pacchettofiscale-si.ch<br />
per silurare con i referendum un modesto<br />
pacchetto di misure di risparmio: appena<br />
21 milioni di franchi per il <strong>2004</strong>, su un<br />
ammontare complessivo della spesa pubblica<br />
di oltre due miliardi e mezzo.<br />
Quest’anno la spesa sociale aumenterà da<br />
687 a 734 milioni di franchi, un incremento<br />
del 6,8%. I sussidi delle casse malati<br />
aumenteranno da 158 a 181 milioni, con<br />
una crescita del 14,5%, mentre la spesa<br />
per l’insegnamento con un +2,7% passerà<br />
da 592 a 608 milioni. Eppure i referendisti<br />
agitano lo spauracchio dello smantellamento<br />
dello stato sociale e dei tagli<br />
sconsiderati alla scuola.<br />
Evidentemente la sinistra ha una singolare<br />
concezione della socialità e della politica<br />
scolastica. Come si fa a sostenere che sia<br />
un attacco allo Stato sociale non erogare<br />
più sussidi per le casse malati alle famiglie<br />
con redditi lordi di oltre 10 mila franchi al<br />
mese, o ancora non sussidiare più gli assicurati<br />
morosi che pur avendo i soldi non<br />
pagano i premi delle casse malati e obbligare<br />
chi riceve i sussidi ad orientarsi sulle<br />
casse malati meno care.<br />
Questo non significa tagliare, bensì eliminare<br />
dei semplici e intollerabili sprechi. Ci<br />
sì<br />
al pacchetto fiscale<br />
il 16 maggio <strong>2004</strong><br />
Comitato “SÌ a meno imposte per le famiglie”<br />
<strong>Ti</strong>cino Business - 05/<strong>2004</strong> • 6<br />
vuole altresì un bel coraggio per parlare di<br />
attacco alla scuola per il fatto che agli insegnati<br />
ticinesi, che hanno il carico orario<br />
annuo più leggero di tutta la Svizzera, si<br />
chieda di fare un’ora d’insegnamento in<br />
più la settimana, o perché si propone di<br />
abolire dal 2007-2008 la ginnastica correttiva<br />
nella scuola, ma senza licenziare nessun<br />
docente.<br />
Al di là della demagogia che si fa a sinistra,<br />
la verità è che il Cantone, o meglio i contribuenti,<br />
non possono più sostenere<br />
aumenti della spesa pubblica al ritmo di<br />
100 milioni di franchi in più all’anno. Per<br />
fronteggiare simili impennate di spesa<br />
sarebbe necessario aumentare tutte le<br />
imposte cantonali di un 5% all’anno. E’<br />
questo che vogliono i ticinesi? Oppure<br />
ritengono giusto eliminare sprechi e abusi<br />
nella spesa sociale, per aiutare chi ha davvero<br />
bisogno e non coloro che approfittano<br />
della generosità dello Stato?<br />
Il 16 maggio si tratta di decidere se sostenere<br />
con continui aumenti delle tasse una<br />
spesa pubblica che cresce in maniera<br />
incontrollata, o invece se avviare una politica<br />
di risanamento finanziario prima che i<br />
conti dello Stato deraglino del tutto.
7• <strong>Ti</strong>cino Business - 05/<strong>2004</strong> Il tema<br />
Allargamento a Est dell’UE:<br />
più opportunità d’investimento<br />
per gli imprenditori ticinesi<br />
di Elisabetta Pisa<br />
Una crescita del Pil svizzero dello<br />
0,2-0,5%, pari a circa 1-2 miliardi di<br />
franchi. Un mercato di 450 milioni<br />
di consumatori con un ampio serbatoio<br />
di manodopera disponibile. Per la<br />
Svizzera l’allargamento a Est dell’Unione<br />
Europea sarà come il carburante per un<br />
motore che perde colpi. Del resto la stagnazione<br />
dell’economia elvetica è sotto<br />
gli occhi di tutti. Una crisi accentuatasi<br />
negli ultimi anni, ma che affonda le sue<br />
radici negli anni Novanta, quando il PIL<br />
elvetico è sì cresciuto, ma a tassi inferiori<br />
rispetto a quelli degli altri Paesi occidentali.<br />
Adesso si presenta un’occasione in più<br />
per tentare di invertire la rotta. La <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong><br />
è, difatti, convinta che l’ingresso nel club<br />
dell’Ue di 10 Paesi dell’Est avrà conseguenze<br />
positive per la Svizzera. Si tratta di<br />
nazioni che si stanno mobilitando per<br />
accogliere al meglio ditte straniere intenzionate<br />
a trasferirvi le attività. Incentivi<br />
fiscali, zone industriali già equipaggiate,<br />
salari competitivi, manodopera preparata<br />
e leggi in linea con quelle dell’Ue: queste<br />
sono le condizioni messe sul piatto della<br />
bilancia. Condizioni per agevolare anche<br />
gli imprenditori ticinesi a caccia di nuovi<br />
mercati, di nuovi sbocchi per i propri prodotti.<br />
Il fatto che siano stati accettati<br />
nell’Ue è garanzia della stabilità politica di<br />
questi Paesi, alcuni dei quali facevano<br />
parte dell’ex blocco sovietico. La chiara<br />
affermazione dei diritti di libertà e della<br />
democrazia sono condizioni che agevolano<br />
anche i progetti economici e tutelano<br />
gli investimenti degli imprenditori stranieri.<br />
Tutti atout che sono stati messi in luce nel<br />
ciclo di conferenze, organizzato tra marzo<br />
e aprile dalla <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong>. I dieci nuovi Paesi,<br />
con i loro 75 milioni di abitanti, sono lanciati<br />
verso l’espansione delle proprie economie.<br />
L’inflazione è sotto controllo e i<br />
conti pubblici sono in ordine. Nazioni<br />
pronte a beneficiare dei vantaggi di un<br />
mercato comune, dove vengono abbattuti<br />
gli ostacoli agli scambi. Una nuova presenza<br />
che però in Svizzera e pure in<br />
<strong>Ti</strong>cino fa anche tanta paura.<br />
Gli ambienti sindacali e l’Unione democratica<br />
di centro agitano lo spettro di<br />
ondate immigratorie incontrollabili. Di<br />
arrivi di massa di persone in cerca di<br />
migliori condizioni di lavoro e di vita che<br />
potrebbero portare a una pressione sui<br />
salari. Un fenomeno che è peraltro al centro<br />
di studi, che possano dare indicazioni<br />
più affidabili. A giudicare, però, dalle<br />
esperienze finora sperimentate dall’UE<br />
con l’adesione di Paesi considerati deboli<br />
come la Grecia, la Spagna e il Portogallo,<br />
questo timore appare infondato, visto<br />
che non si sono registrati movimenti di<br />
massa verso i Paesi più ricchi.<br />
Fatto sta che in Svizzera si teme il dumping<br />
salariale e sociale a causa della possibile<br />
importazione di manodopera a<br />
basso costo, in particolare nei settori in<br />
cui già vigono condizioni salariali modeste,<br />
come nell’agricoltura, nel comparto<br />
alberghiero e della ristorazione e nella<br />
sanità, in particolare tra gli infermieri. In<br />
realtà sono settori che già fanno capo a<br />
personale straniero. Non solo. Gli oppositori<br />
ribattono che l’adesione all’UE di<br />
Stati che dispongono di un’agricoltura a<br />
basso prezzo come la Polonia o la<br />
Slovenia, porterebbe, a medio o a lungo<br />
termine, ad un’importante pressione sui<br />
prezzi di produzione anche in Svizzera.<br />
Un rischio che potrebbe invece tradursi<br />
in opportunità. L’economia elvetica è<br />
ingessata, stretta tra cartelli e prezzi<br />
amministrati, che non hanno lasciato spazio<br />
alla concorrenza, bloccando così l’espansione<br />
economica. Potrebbe, invece,<br />
essere questa un’occasione per introdurre<br />
dei meccanismi virtuosi. Insomma,<br />
non tutto il male vien per nuocere.<br />
Del resto, però, bisogna guardare in faccia<br />
alla realtà e mettere in conto la possibilità<br />
che venga lanciato il referendum<br />
contro l’estensione degli accordi bilaterali<br />
con l’UE ai nuovi dieci Paesi dell’Est.<br />
La libera circolazione delle persone costituisce<br />
l’ostacolo maggiore. Ma la Svizzera<br />
sta già negoziando in modo che vengano<br />
fornite tutte le necessarie garanzie. In<br />
altre parole l’apertura del mercato del<br />
lavoro avverrà a tappe, a partire dal 2005<br />
e per un periodo di sette anni, oltre al<br />
fatto che sono previste misure d’accompagnamento<br />
per evitare il dumping salariale<br />
e sociale.<br />
La bocciatura da parte del popolo dell’estensione<br />
della libera circolazione metterebbe<br />
in discussione tutto il pacchetto di<br />
accordi bilaterali già conclusi con i<br />
Quindici, con conseguenze politiche ed<br />
economiche enormi. “A parte le questioni<br />
di immagine e le grandi difficoltà a livello<br />
politico che ne deriverebbero, basti pensare<br />
ai rapporti già oggi difficili con l’UE<br />
su alcune questioni come il caso dei dazi<br />
doganali – precisa Luca Albertoni, segretario<br />
della <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong> -, è opportuno ricordare<br />
che gli Accordi bilaterali hanno finora<br />
avuto un impatto positivo sull’economia<br />
elvetica”. Cancellarli significherebbe per<br />
la Svizzera fare un passo indietro nel<br />
tempo.
L’ospite<br />
Soltanto<br />
la crescita economica<br />
può finanziare<br />
lo stato sociale<br />
continua da pagina 1<br />
Intervista con Claudio Camponovo, direttore della <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong>, di Elisabetta Pisa<br />
Quali sono le ragioni dello scarso<br />
dinamismo dell’economia elvetica?<br />
“Sono molteplici le cause, su cui peraltro<br />
non vi è un’unanimità di consensi.<br />
Sta di fatto che tra i motivi non possono<br />
figurare la mancata flessibilità del mercato<br />
del lavoro (in Svizzera è molto più<br />
flessibile rispetto a quello della maggioranza<br />
dei Paesi europei), il costo del<br />
lavoro (nella Confederazione è più alto,<br />
ma la differenza con i Paesi confinanti si<br />
è ridotta negli ultimi anni), e le capacità<br />
della forza lavoro (la manodopera elvetica<br />
è sicuramente molto qualificata e<br />
non ha quindi nulla da invidiare a quella<br />
di altri Paesi).<br />
Vi sono, quindi, alcuni indizi che portano<br />
a ritenere che cartelli, limitazioni alla<br />
concorrenza, prezzi amministrati e così<br />
via abbiano limitato le capacità imprenditoriali<br />
del nostro Paese e quindi fiaccato<br />
le possibilità di crescita dell’economia”.<br />
Nel contempo il fisco è diventato<br />
più “vorace”.<br />
“Vi è anche indubbiamente un aumento<br />
della pressione fiscale che, pur rimanendo<br />
inferiore a quella degli altri Paesi<br />
europei, ha subìto negli ultimi anni il<br />
maggiore tasso di crescita.<br />
Preoccupante è la progressione fiscale<br />
che interessa le fasce medio-alte della<br />
nostra popolazione. Indubbiamente su<br />
questo tema si apre una controversia: la<br />
pressione fiscale è aumentata perché la<br />
crescita è stata bassa e quindi il gettito<br />
fiscale non è cresciuto sufficientemente,<br />
oppure la pressione fiscale è aumentata<br />
e ha ridotto la capacità di espansione<br />
dell’economia elvetica?<br />
Pur non volendo entrare nel merito di<br />
questa disputa, è indubbio che se l’economia<br />
elvetica non sarà capace di incrementare<br />
il proprio tasso di crescita, è<br />
inevitabile che lo stato sociale svizzero<br />
dovrà essere rivisto e ridimensionato, a<br />
meno di aumentare ulteriormente la<br />
pressione fiscale”.<br />
A questo punto entra in gioco<br />
il discorso su due dei capisaldi<br />
dello stato sociale elvetico,<br />
che sono appunto il sistema<br />
<strong>Ti</strong>cino Business - 05/<strong>2004</strong> • 8<br />
Claudio Camponovo<br />
previdenziale, e soprattutto il primo<br />
pilastro rappresentato dall’AVS,<br />
e l’assicurazione di invalidità.<br />
Potrebbero essere messi<br />
in discussione?<br />
“L’AVS, tuttora in condizioni finanziarie<br />
ottime, soffre oltre che di una crescita<br />
anemica - la quale ha indubbiamente<br />
l’effetto di ridurre il livello degli introiti<br />
che rappresentano una percentuale dei<br />
redditi percepiti dai lavoratori - anche<br />
del problema dell’invecchiamento della<br />
popolazione, che crea un rapporto tendenzialmente<br />
più sfavorevole tra i lavoratori<br />
attivi, che pagano i contributi, e i<br />
pensionati che percepiscono le rendite.<br />
Il Consiglio federale con la proposta di<br />
attribuire una parte, ossia l’1% del prossimo<br />
aumento dell’IVA alle casse<br />
dell’AVS, ritiene che in questo modo il<br />
primo pilastro non avrà problemi finanziari<br />
fino al 2015.<br />
Allora si porrà il problema, che diventerà<br />
via via sempre più acuto. Tra le soluzioni<br />
da mettere in campo c’è la possibilità<br />
di agevolare con deduzioni fiscali<br />
le giovani coppie che intendono fare
9• <strong>Ti</strong>cino Business - 05/<strong>2004</strong> L’ospite<br />
più figli e creare degli incentivi,<br />
sia per le aziende, sia per i<br />
lavoratori, affinché questi ultimi<br />
continuino a lavorare più a<br />
lungo e quindi diventino più<br />
tardi beneficiari delle rendite<br />
AVS”.<br />
Come intervenire, invece,<br />
sull’assicurazione<br />
invalidità?<br />
“In questo caso la situazione è<br />
ancora più drammatica. Il<br />
debito complessivo dell’AI<br />
ammonta a 4,5 miliardi di franchi<br />
ed è destinato ad aumentare<br />
al ritmo di un miliardo<br />
all’anno. Nel 2002 le spese<br />
dell’AI hanno raggiunto i 10<br />
miliardi di franchi e hanno rappresentato<br />
il 2,4% del Pil elvetico.<br />
L’aumento dell’IVA, posto in<br />
votazione il prossimo 16 maggio,<br />
non basterà a risolvere i<br />
problemi della nostra assicurazione<br />
di invalidità.<br />
Il problema è che l’AI, così<br />
come è capitato in altri Paesi,<br />
specialmente in Olanda, sta<br />
diventando il «ponte» attraverso<br />
cui i lavoratori espulsi dal<br />
mercato del lavoro e che non<br />
riescono a trovare un nuovo<br />
impiego, ottengono un’indennità<br />
mensile in grado di garantire<br />
un reddito decoroso.<br />
L’AI, difatti, soffre di un’esplosione<br />
dell’invalidità per motivi<br />
psichici, che è di solito la motivazione<br />
addotta in questi casi.<br />
La controprova che l’AI si stia<br />
trasformando in una cassa di<br />
disoccupazione permanente è data<br />
anche dal fatto che all’esplosione delle<br />
spese dell’AI e del numero di beneficiari<br />
di rendite, corrisponde una stagnazione<br />
delle spese dei Cantoni e dei Comuni<br />
elvetici per l’assistenza. Di fatto l’AI sta<br />
sostituendo l’assistenza e quindi si sta<br />
snaturando”.<br />
Per quanto tempo si potrà<br />
andare avanti così?<br />
“È ovvio che questa situazione non può<br />
essere sostenuta a lungo termine ed è<br />
pure ovvio che questo tipo di tendenza<br />
produce effetti perversi anche per il<br />
secondo pilastro. Infatti l’attestato di<br />
invalidità dato dall’AI fa scattare imme-<br />
Salviamo<br />
l'AVS!<br />
Prima che sia<br />
troppo tardi.<br />
diatamente il diritto a percepire una<br />
rendita di invalidità del secondo pilastro.<br />
Quindi vi è un doppio costo che questo<br />
fenomeno crea, da una parte sulle casse<br />
dell’AI e quindi sulle casse pubbliche e<br />
dall’altra sui bilanci delle casse pensioni.<br />
L’effetto finale è assolutamente negativo<br />
per l’insieme dell’economia”.<br />
Alla luce del quadro attuale, quali<br />
sono gli scenari che si prospettano?<br />
“Se l’economia elvetica non riprenderà<br />
a marciare a passo svelto, le scelte<br />
diverranno sempre più chiare: o si<br />
aumenta ulteriormente la pressione<br />
fiscale, con pregiudizio per la nostra<br />
competitività, oppure si tagliano le pre-<br />
Sì<br />
all'AVS<br />
Il 16 maggio SÌ alla revisione dell'AVS<br />
Comitato "SÌ all'AVS", casella postale 5563, 6901 Lugano, www.avs-si.ch<br />
stazioni delle assicurazioni sociali.<br />
Questa scelta non può più essere procrastinata.<br />
D’altra parte non si può nemmeno ipotizzare<br />
che le attuali assicurazioni sociali<br />
non dispongano di mezzi prima che vi<br />
sia stata una chiara discussione politica<br />
sulla loro riforma.<br />
Per questi motivi voterò il prossimo 16<br />
maggio per l’aumento delle aliquote<br />
dell’IVA proposto dal Consiglio federale.<br />
Il ritocco dell’IVA è da sostenere<br />
come il minore dei mali, ma la vera<br />
soluzione del problema la si avrà unicamente<br />
attraverso una profonda riflessione<br />
sulla sostenibilità della nostra<br />
socialità confrontata con una realtà in<br />
profondo mutamento”.
11 • <strong>Ti</strong>cino Business - 05/<strong>2004</strong> Agenda <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong><br />
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Rinaldo Gobbi, Alessia Romano e Aldo Stoffel<br />
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stoffel@cci.ch www.cciati.ch<br />
AGENDA<br />
• Giovedì 6 maggio <strong>2004</strong>, dalle 17:30 alle 19:30 presso l’Auditorium della Banca<br />
della Svizzera Italiana: Seminario “Il nuovo Regolamento svizzero d’arbitrato<br />
internazionale”<br />
• Giovedì 6 maggio <strong>2004</strong>; dalle ore 08:00 alle ore 09:30 presso l’Azienda agraria<br />
cantonale di Mezzana: Business Breakfast, ciclo di incontri organizzati<br />
dal Dipartimento delle Finanze e dell’Economia e da BancaStato, con la collaborazione<br />
di AITI e <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong>. “La relazione Stato impresa”, relatori: Arnoldo<br />
Coduri e Fausto Castiglione<br />
• Venerdì 7 maggio <strong>2004</strong>; ore 17:30 presso la Locanda degli Eventi a<br />
Novazzano, Assemblea Generale Ordinaria AIET<br />
• Giovedì 13 maggio <strong>2004</strong>, dalle 13:30, presso il Palazzo Canavée, Accademia di<br />
Architettura, Mendrisio: 13. Giornata ticinese del marketing “Occhi e<br />
sbocchi sul futuro”<br />
• Giovedì 13 maggio <strong>2004</strong>, dalle ore 17:15 presso il Salone Olimpia di Airolo,<br />
Assemblea generale ordinaria SSIC Sezione <strong>Ti</strong>cino<br />
• Domenica 16 maggio <strong>2004</strong>: Votazioni federali e cantonali<br />
• Lunedì 24 maggio <strong>2004</strong>, ore 16:30 presso Hotel Parco Paradiso: Assemblea<br />
ordinaria AFRA - Associazione fabbricanti ramo abbigliamento del Cantone<br />
<strong>Ti</strong>cino (Svizzera)<br />
• Martedì 25 maggio <strong>2004</strong>, Villa Principe Leopoldo & Residence: Riunione<br />
Ufficio presidenziale <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong><br />
• Giovedì 27 maggio <strong>2004</strong> dalle ore 10:00, BEA Bern Expo, blocco 2-hall 220:<br />
125° Anniversario dell’Unione svizzera delle arti e mestieri (USAM)<br />
• Venerdì 28 maggio <strong>2004</strong>, ore 10:00 presso SSIC TI, Bellinzona: Riunione<br />
Gruppo NEAT<br />
• Martedì 1. giugno <strong>2004</strong>, dalle ore 09:30 alle ore 14:00, Bern Restaurant zum<br />
Äussern Stand, Zeughausstrasse 17, Durchführung Steinbeis Schweiz und<br />
Fernfachhochschule Schweiz: 2. Technologie-Transfer-Tagung, invitato<br />
d’onore On. Consigliere federale Joseph Deiss<br />
• Giovedì 3 giugno <strong>2004</strong>; dalle ore 08:00 alle ore 09:30 presso l’Azienda agraria<br />
cantonale di Mezzana: Business Breakfast, ciclo di incontri organizzati<br />
dal Dipartimento delle Finanze e dell’Economia e da BancaStato, con la collaborazione<br />
di AITI e <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong>. “Gli strumenti e gli incentivi per le imprese”,<br />
relatori: Arnoldo Coduri e Roberto Melzi<br />
• Martedì 8 giugno <strong>2004</strong>, Aarau ore 14:00, Riunione Camere di Commercio<br />
e dell’Industria della Svizzera<br />
• Martedì 8 giugno <strong>2004</strong> alle ore 10:00 a Kloster-Fischingen, Canton Turgovia:<br />
Riunione Textilverband<br />
• Venerdì 11 giugno <strong>2004</strong> a Sion: Riunione Info-Chambres<br />
• Giovedì 17 giugno <strong>2004</strong> presso World Trade Center di Zurigo: Assemblea<br />
generale Osec Business Network Switzerland
Attualità<br />
Pacchetto fiscale:<br />
critiche degli oppositori ingiustificate<br />
di Stefano Modenini, responsabile economiesuisse Lugano<br />
Sono soprattutto i Cantoni che hanno<br />
voluto il referendum contro il pacchetto<br />
fiscale in votazione il 16 maggio<br />
(fra cui non figura tuttavia il <strong>Ti</strong>cino) ad<br />
esporsi in prima linea in questa campagna<br />
di votazione. Uno dei loro principali argomenti<br />
è quello di dire che con il pacchetto<br />
fiscale i Cantoni vedranno diminuire<br />
fortemente le proprie entrate fiscali e<br />
saranno dunque costretti a ridurre le prestazioni<br />
ai cittadini e ad aumentare le<br />
imposte, tanto più che sia la<br />
Confederazione sia i Cantoni medesimi<br />
devono già mettere in atto pacchetti di<br />
contenimento della spesa pubblica.<br />
La reazione dei Cantoni appare tuttavia<br />
piuttosto esagerata. Con il pacchetto fiscale<br />
i Cantoni devono riprendere il cosiddetto<br />
sistema dello splitting che elimina<br />
finalmente la disparità di trattamento<br />
fiscale fra coppie sposate e conviventi, ma<br />
non sono obbligati ad utilizzare il medesimo<br />
divisore della Confederazione (1,9)<br />
per determinare il reddito delle coppie<br />
effettivamente tassato. Al capitolo delle<br />
deduzioni sempre i Cantoni devono<br />
riprendere interamente la deduzione<br />
completa dei premi di cassa malati degli<br />
adulti, dei bambini e dei giovani in formazione<br />
(assicurazione di base) ed esonerare<br />
dalle imposte il minimo vitale, ma<br />
devono adattare la propria legislazione<br />
non immediatamente bensì nei cinque<br />
anni che seguono i cambiamenti a livello<br />
federale, quindi non prima del 2009.<br />
Per arrivare ad affermare che<br />
Confederazione, Cantoni e Comuni perderanno<br />
complessivamente 4 miliardi di<br />
franchi con il pacchetto fiscale - senza<br />
considerare per nulla gli effetti di rilancio<br />
della crescita economica che una maggio-<br />
re propensione al consumo derivante<br />
dalla riduzione delle imposte inevitabilmente<br />
avrà - i Cantoni devono sostenere<br />
di introdurre integralmente lo splitting<br />
fiscale che verrà utilizzato dalla<br />
Confederazione, ma da questo punto di<br />
vista non sussiste nessun obbligo da parte<br />
loro. Come detto i Cantoni devono introdurre<br />
il principio e il meccanismo dello<br />
splitting, ma sono liberi di determinarne<br />
la soglia.<br />
I Cantoni non menzionano poi le nuove<br />
entrate di cui beneficeranno presto: nuovi<br />
introiti legati alla tassa sul traffico pesante<br />
(mezzo miliardo in più dal 2005), nuova<br />
ripartizione loro favorevole degli utili<br />
della Banca Nazionale Svizzera (1 miliardo<br />
di franchi secondo la proposta di ripartizione<br />
del Consiglio federale), nuova perequazione<br />
finanziaria e dei compiti (per il<br />
<strong>Ti</strong>cino si tratta di 70 milioni di franchi in<br />
più). Inoltre, con il pacchetto fiscale i<br />
Cantoni introdurranno una tassa sulle<br />
residenze secondarie delle persone non<br />
domiciliate nel Cantone, aumentando<br />
dunque ulteriormente le loro entrate.<br />
Mal si comprende dunque perché mai ad<br />
esempio il Consiglio di Stato del cantone<br />
Zurigo a maggioranza si opponga al pacchetto<br />
fiscale, i cui effetti positivi ricadranno<br />
comunque sulla popolazione di questo<br />
Cantone e sull’economia cantonale, ma<br />
non dica assolutamente nulla sulla nuova<br />
perequazione finanziaria e dei compiti fra<br />
Confederazione e Cantoni, che comporterà<br />
un travaso di oltre 300 milioni di franchi<br />
da Zurigo verso gli altri Cantoni.<br />
Negli ultimi dieci-quindici anni in Svizzera<br />
abbiamo assistito ad un generale aumento<br />
della spesa pubblica e ad un aumento<br />
consistente delle entrate degli enti pubbli-<br />
<strong>Ti</strong>cino Business - 05/<strong>2004</strong> • 12<br />
Stefano Modenini<br />
ci. I Cantoni incassavano 39 miliardi di<br />
franchi nel 1990, hanno incassato 65<br />
miliardi nel 2003, con un aumento del 66<br />
percento. Sono parimenti cresciuti gli<br />
oneri a carico delle famiglie e delle persone<br />
sole. Di fronte a questa tendenza è difficile<br />
sostenere che la popolazione non<br />
abbia diritto di usufruire di una riduzione<br />
moderata delle imposte, tanto più che le<br />
deduzioni fiscali a livello federale sono<br />
decisamente fino ad oggi inferiori a quelle<br />
concesse a livello cantonale.<br />
L’abolizione del valore locativo nell’ambito<br />
della riforma dell’imposizione fiscale<br />
dell’abitazione e la parallela abolizione<br />
scalare degli interessi passivi del debito<br />
ipotecario sono misure che devono essere<br />
giudicate nel reale contesto storico ed<br />
economico per il quale sono state pensate:<br />
la Svizzera è un paese con un forte<br />
indebitamento ipotecario e la riforma da<br />
questo punto di vista vuole ridurre prima<br />
di tutto il livello di questo indebitamento.<br />
Da qui deriva una maggiore promozione<br />
del rimborso diretto dei debiti ipotecari<br />
che avrà luogo qualora il pacchetto fiscale<br />
verrà accettato dal popolo.<br />
D’altra parte la riforma dell’imposizione<br />
fiscale delle famiglie e delle persone è un<br />
atto dovuto: sono passati vent’anni da<br />
quando il Tribunale federale stabilì in una<br />
sentenza che le coppie sposate dovevano<br />
essere trattate dal punto di vista fiscale alla<br />
medesima maniera dei conviventi.<br />
I Cantoni hanno già adeguato la loro legislazione;<br />
ora tocca alla Confederazione.
13 • <strong>Ti</strong>cino Business - 05/<strong>2004</strong><br />
Il processo d’integrazione<br />
continua imperterrito<br />
di Claudio Camponovo, Direttore <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong><br />
Claudio Camponovo<br />
Nuovi Soci <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong><br />
Questo mese abbiamo il piacere di porgere il benvenuto a:<br />
Dal 1. maggio <strong>2004</strong> l’Unione europea<br />
si arricchisce di 10 nuovi paesi:<br />
sono circa 75 milioni di persone<br />
che si aggiungono agli oltre 370 milioni di<br />
abitanti. È incredibile la formazione effettuata<br />
da queste popolazioni in soli 10 anni:<br />
sono passati da un’economia pianificata ad<br />
un’economia di mercato senza versare<br />
sangue, hanno buttato via le vecchie stampelle<br />
di stato per poter camminare con le<br />
proprie forze. L’Europa dell’Est ha fatto<br />
molti passi anche se non tutto si è trasformato<br />
nel migliore dei modi.<br />
Per i 15 paesi dell’UE si prevede una crescita<br />
economica di poco superiore all’1%<br />
del PIL: i maggiori beneficiari di quell’allargamento<br />
saranno la Germania e<br />
l’Austria per i quali si prevede un maggior<br />
tasso di crescita dell’1.5%.<br />
È risaputo che attualmente il reddito pro<br />
capite della popolazione di questi nuovi<br />
Paesi ammonta mediamente al 50% da<br />
quello dei 15 vecchi Paesi dell’UE. La forza<br />
economica complessiva di questi 10 Paesi<br />
raggiunge con il 5% del PIL dell’attuale<br />
• Piero Ferrari - Silos e Beton <strong>Ti</strong>cino, estrazione di inerti e fabbricazione di calcestruzzo,<br />
6596 Gordola<br />
• BASELUX SA, importazione ed esportazione per l’industria farmaceutica,<br />
6901 Lugano<br />
• Generali Information Technologies, servizi informatici, 6928 Manno<br />
• CCT SA, scuola di lingue e di altre materie scolastiche, 6900 Lugano<br />
• Centro Funerario di Lugano SA, onoranze funebri, 6963 Pregassona<br />
Attualità<br />
UE. La riforma del processo strutturale si<br />
attuerà in modo più lento di quanto avvenuto.<br />
Nel recente passato e solo a lungo<br />
termine si vedranno gli effetti positivi.<br />
L’economia basata principalmente sull’agricoltura<br />
e su attività industriali ad elevata<br />
percentuale di manodopera si trasformerà<br />
lentamente lasciando spazio alla<br />
razionalizzazione e all’automazione. L’UE<br />
sosterrà questo processo di trasformazione<br />
con crediti quadro per un ammontare<br />
di 41 miliardi di Euro dal <strong>2004</strong> al 2006. Se<br />
si pensa che da 14 anni il flusso di mezzi<br />
finanziari per l’ex DDR è stato di 80 miliardi<br />
di Euro per 17 milioni di tedeschi dell’est,<br />
e malgrado ciò, si conta ancora una<br />
disoccupazione del 20%, si può immaginare<br />
con quali difficoltà verrà svolto questo<br />
compito. L’allargamento dell’UE all’est<br />
è soprattutto un progetto politico che<br />
darà i suoi risultati positivi soprattutto a<br />
lungo termine.<br />
Sposare scenari troppo estremi o viscerali<br />
significa non confrontarsi con dinamiche<br />
e tendenze ormai inevitabili.<br />
Votate<br />
7 Sì<br />
il prossimo<br />
16 maggio!
Informazione<br />
Partenariato <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong> & Sunrise<br />
L’alternativa telecom<br />
Unica alternativa completa all’ex monopolio<br />
svizzero delle telecomunicazioni,<br />
sunrise è il marchio con il quale la TDC<br />
Switzerland SA commercializza i servizi.<br />
Si tratta del nuovo partner dalle credenziali<br />
solide che propone alle aziende l’intera<br />
gamma di servizi di trasmissione –<br />
voce, dati, multimedia e Internet, su rete<br />
fissa e mobile – offrendo condizioni particolarmente<br />
vantaggiose a tutte le<br />
imprese affiliate alla <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong>.<br />
Un partner solido e performante<br />
Tra la moltitudine di operatori che sono<br />
apparsi dopo la liberalizzazione del mercato<br />
svizzero delle telecomunicazioni,<br />
sunrise figura oggi al primo posto con<br />
oltre un milione di clienti nella rete fissa,<br />
quasi altrettanti in quella mobile e più di<br />
500’000 per Internet. Oltre a godere di<br />
un forte sostegno da parte degli azionisti,<br />
sunrise vanta un’infrastruttura autonoma:<br />
in Svizzera, il suo fiore all’occhiello<br />
sono le «autostrade della comunicazione»,<br />
una rete a fibre ottiche dalle altissime<br />
prestazioni lunga quasi 7000 km con<br />
90 nodi d’accesso strategici, mentre la<br />
rete di telefonia mobile dualband garantisce<br />
un tasso di copertura della popolazione<br />
elvetica superiore al 98%; all’estero,<br />
sunrise possiede la rete a fibre ottiche<br />
più veloce d’Europa.<br />
Full Service Made in Switzerland<br />
sunrise offre un ventaglio completo di<br />
servizi di telecomunicazione.<br />
Su rete fissa:<br />
• intera gamma di servizi Voice, con relativi<br />
numeri di servizio, sulla rete tradizionale<br />
o attraverso Internet (IP);<br />
• per il trasferimento di dati, servizi<br />
modulari basati sul protocollo Internet<br />
(IP) che permette di integrare<br />
l’insieme della comunicazione<br />
su scala nazionale e internazionale.<br />
Su rete mobile:<br />
• offerte personalizzate, abbonamenti<br />
forfettari, prepagamento, SMS, GPRS,<br />
multiservizi, per aziende ecc.<br />
Su Internet:<br />
• tutte le forme di accesso, Dial-up,<br />
ADSL, SDSL, circuito in affitto ecc.;<br />
• un portale www.sunrise.ch con numerosi<br />
servizi.<br />
Offerta speciale SWISSFIRMS Telecom<br />
per i membri CCIS<br />
SWISSFIRMS, la società di servizi fondata<br />
dalle Camere di Commercio e<br />
dell’Industria della Svizzera (CCIS), ha<br />
siglato con l’operatore sunrise un contratto<br />
di partenariato. A tutti i membri,<br />
grandi e piccoli, sono stati concessi degli<br />
sconti speciali in virtù del principio<br />
secondo cui le imprese CCIS costituiscono<br />
un’unica azienda che, per le sue<br />
dimensioni, beneficia di sconti sul volume<br />
oltre che di condizioni e tariffe vantaggiose<br />
già riservate a tutte le imprese.<br />
I membri CCIS hanno così ottenuto uno<br />
sconto supplementare fisso del 3%, che<br />
va a sommarsi a uno sconto sul volume<br />
fino al 20%.<br />
Sodalizio d’interessi<br />
Primo operatore privato svizzero, sunrise<br />
è all’avanguardia nelle tecnologie moderne<br />
e spesso non compete ad armi pari<br />
proprio per offrire le migliori tariffe, le<br />
migliori condizioni e i migliori servizi al<br />
grande pubblico in generale e alle imprese<br />
in particolare. Questa giovane azienda<br />
dal logo sorridente è già il primo operatore<br />
privato svizzero di telefonia mobile<br />
e aspira a diventare il numero uno nell’ambito<br />
dello sviluppo delle telecomunicazioni<br />
in questo Paese. sunrise intende<br />
sostenere le PMI e le grandi società affin-<br />
<strong>Ti</strong>cino Business - 05/<strong>2004</strong> • 14<br />
ché siano in grado di fronteggiare la concorrenza<br />
mondiale avendo a disposizione<br />
strumenti di telecomunicazione dalle<br />
eccellenti prestazioni e senza essere<br />
penalizzate a livello dei costi.<br />
TDC SWITZERLAND SA<br />
• Società istituita nel 2000 da Tele<br />
Danmark Communications e dei suoi<br />
azionisti per realizzare la fusione tra gli<br />
operatori diAx e sunrise<br />
• Sede a Zurigo-Oerlikon<br />
• Più di 2500 collaboratori<br />
sunrise<br />
• Marchio per la commercializzazione<br />
dei servizi risultanti dalla fusione nel<br />
2001 delle reti diAx (mobile) e sunrise<br />
(fissa)<br />
• Numero di clienti al 31.12.2003:<br />
Rete fissa: 903’000<br />
Rete mobile: 1’200’000<br />
Internet: 612’000<br />
OFFERTA SWISSFIRMS TELECOM<br />
• Riservata ai membri delle Camere di<br />
Commercio e dell’Industria della<br />
Svizzera<br />
• Sconti abituali concessi alle imprese<br />
• Sconto supplementare fisso del 3%<br />
• Sconto sul volume fino al 20%<br />
• Per maggiori informazioni:<br />
sunrise, Tel. 800 111 555 o Andrea<br />
Pistoia, Tel. +41 91 913 38 00, responsabile<br />
per il Cantone <strong>Ti</strong>cino<br />
TDC Switzerland SA<br />
Via Cantonale<br />
Centro Galleria 3<br />
6928 Manno<br />
Tel. +41 91 913 38 00<br />
Business solutions: Tel. 0800 111 555<br />
Prodotti e servizi per i clienti privati:<br />
Tel. 0800 707 707<br />
www.sunrise.ch
Informazione<br />
Revisione della legge federale<br />
sui cartelli (LCart)<br />
Le nuove regole in vigore dal 1° aprile <strong>2004</strong><br />
di Luca Albertoni<br />
Come già ampiamente anticipato<br />
negli scorsi mesi, il 1° aprile scorso<br />
è entrata in vigore la revisione<br />
della legge federale sui cartelli (LCart),<br />
che contempla la concretizzazione di<br />
alcuni principi sviluppati dalla giurisprudenza<br />
negli ultimi anni, ma anche<br />
importanti novità che toccano tutte le<br />
aziende, grandi o piccole che siano.<br />
All’inasprimento delle disposizioni sulla<br />
concorrenza si è giunti a seguito delle<br />
lacune evidenziate dalla prima versione<br />
della LCart e delle intense discussioni a<br />
livello politico inerenti il livello dei<br />
prezzi in Svizzera e la competitività<br />
delle nostre aziende. Non è però pensabile<br />
che la sola revisione della LCart<br />
possa produrre effetti benefici immediati<br />
per l’economia, se altre importanti<br />
leggi restano di fatto inapplicate e<br />
quindi inutili, come la legge federale sul<br />
mercato interno. Inoltre, le necessarie<br />
liberalizzazioni del mercato devono<br />
anche e soprattutto passare attraverso<br />
decisioni politiche e del popolo (vedi<br />
l’esempio del mercato dell’elettricità) e<br />
non possono semplicemente essere<br />
demandate ad un’autorità amministrativa.<br />
Qui di seguito sono comunque riassunte<br />
le principali novità della revisione.<br />
La <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong> ha già a più riprese approfondito<br />
l’argomento LCart, in particolare<br />
attraverso la pubblicazione di Schede<br />
IFCAM speciali, che possono essere<br />
ottenute in abbonamento (per informazioni<br />
rivolgersi alla signora Alessia<br />
Romano, +41 91 911 51 28<br />
Fax +41 91 911 51 12<br />
romano@cci.ch).<br />
1. Chi soggiace alla LCart?<br />
La LCart è applicabile a tutte le aziende<br />
private e pubbliche, indipendentemente<br />
dal loro statuto giuridico o dalla loro<br />
forma organizzativa. Viene quindi a<br />
cadere una riserva introdotta dal<br />
Tribunale federale (TF) per le unità<br />
amministrative senza personalità giuridica.<br />
Questa modifica potrebbe avere<br />
importanti ripercussioni soprattutto<br />
nell’ambito degli appalti pubblici.<br />
2. Importazioni parallele facilitate<br />
La LCart è dichiarata applicabile anche<br />
all’ambito della proprietà intellettuale,<br />
in particolare per quanto concerne le<br />
questioni legate all’importazione dei<br />
prodotti. Lo scopo è di permettere le<br />
importazioni parallele anche nell’ambito<br />
dei brevetti e quindi di ottenere una<br />
diminuzione generalizzata dei prezzi<br />
dei beni di consumo.<br />
La Commissione della concorrenza<br />
(Comco) dovrà esaminare se, nel caso<br />
concreto, vi sono le condizioni per<br />
poter applicare la LCart, tenendo conto<br />
di eventuali importanti differenze di<br />
prezzo esistenti fra la Svizzera e il paese<br />
d’origine del prodotto e della comparabilità<br />
delle condizioni di messa sul mercato<br />
dei prodotti brevettati nei due<br />
paesi.<br />
3. La posizione dominante<br />
La revisione della LCart conferma una<br />
prassi corrente, cioè che per giudicare<br />
un’eventuale posizione dominante di<br />
un’azienda occorre tenere conto non<br />
solo dei rapporti con i diretti concorrenti<br />
e con i fornitori, ma anche delle<br />
relazioni esistenti con i compratori.<br />
<strong>Ti</strong>cino Business - 05/<strong>2004</strong> • 16<br />
4. Gli accordi verticali<br />
Allo scopo di favorire la concorrenza e<br />
portare ad una diminuzione del livello<br />
dei prezzi, la Comco aveva già emanato<br />
due circolari sugli accordi verticali, una<br />
di ordine generale ed una inerente il<br />
settore dell’automobile. La revisione<br />
della LCart ha introdotto un nuovo principio.<br />
Analogamente a quanto già avviene<br />
per gli accordi orizzontali (cioè fra<br />
aziende concorrenti), anche per gli<br />
accordi verticali fra aziende di livelli<br />
diversi vi è presunzione di soppressione<br />
della concorrenza se si stabiliscono<br />
prezzi minimi o fissi oppure in caso di<br />
suddivisione dei mercati secondo zone.<br />
Se la presunzione è confermata, l’accordo<br />
è considerato illecito. Nel caso in cui<br />
non fosse dimostrata la soppressione<br />
della concorrenza, è comunque possibile<br />
che gli accordi possano essere considerati<br />
come notevoli limitazioni della<br />
concorrenza e quindi sanzionabili.<br />
5. Articolo speciale per le piccole e<br />
medie imprese (PMI)<br />
A determinate condizioni, le autorità<br />
della concorrenza possono considerare<br />
lecite situazioni lesive della concorrenza,<br />
ma che hanno un impatto limitato<br />
sul mercato. Questa regola intende proteggere<br />
le PMI.<br />
6. Misure d’inchiesta più incisive<br />
La Comco dispone di una base legale<br />
chiara per ordinare perquisizioni e<br />
sequestrare mezzi di prova, in caso di<br />
sospetto fondato di limitazione illecita<br />
della concorrenza. Per queste misure è<br />
necessario un ordine di perquisizione
17 • <strong>Ti</strong>cino Business - 05/<strong>2004</strong><br />
firmato da un membro della presidenza<br />
della Comco su richiesta del<br />
Segretariato della Comco. Contro i menzionati<br />
provvedimenti coercitivi è possibile<br />
ricorrere alla Commissione di ricorso<br />
in materia di concorrenza.<br />
7. Le sanzioni amministrative<br />
Con le nuove disposizioni della LCart è<br />
possibile infliggere sanzioni direttamente<br />
alla prima violazione delle regole<br />
sulla concorrenza e non più solo in caso<br />
di recidiva. Le sanzioni dirette sono<br />
però previste solo per i casi di gravi violazioni<br />
dal punto di vista dell’interesse<br />
economico generale. Si tratta della partecipazione<br />
ad un cartello orizzontale o<br />
verticale (che concerne i prezzi, la ripartizione<br />
delle zone di vendita, ecc.) e dell’abuso<br />
di posizione dominante.<br />
La sanzione più temuta è evidentemente<br />
la multa che può raggiungere un<br />
massimo del 10% della cifra d’affari realizzata<br />
dall’azienda in Svizzera negli ultimi<br />
tre esercizi sommati. La mula varia<br />
evidentemente secondo la gravità e la<br />
durata della violazione delle norme sulla<br />
concorrenza e secondo il presunto guadagno<br />
realizzato dall’azienda attraverso<br />
il cartello.<br />
In determinate situazioni, la multa può<br />
essere evitata o ridotta. Ad esempio<br />
un’impresa può annunciare volontaria-<br />
mente alla Comco una limitazione della<br />
concorrenza, prima che tale limitazione<br />
esplichi i suoi effetti, oppure l’impresa<br />
può collaborare a rilevare e a eliminare<br />
la limitazione della concorrenza.<br />
Da rilevare infine che vi è un periodo<br />
transitorio fino al 31 marzo 2005, entro<br />
il quale le aziende possono mettersi in<br />
regola, senza subire alcuna sanzione.<br />
8. Altre modifiche<br />
Anche per le sanzioni in caso di recidiva<br />
il limite massimo della sanzione pecuniaria<br />
è stato portato al 10% della cifra<br />
d’affari realizzata in Svizzera negli ultimi<br />
3 esercizi, e regole più chiare sono state<br />
introdotte pure per le spese procedurali.<br />
Inoltre, sono stati uniformati tutti i<br />
valori limite oltre i quali le aziende<br />
devono annunciare i progetti di concentrazione<br />
ed è stato adattato al diritto<br />
europeo il calcolo dei valori limite concernenti<br />
le banche e gli altri intermediari<br />
finanziari.<br />
Per quanto riguarda la Comco, i suoi<br />
membri devono rendere noti i loro interessi<br />
in un apposito registro. Dal canto<br />
suo, il Consiglio federale esaminerà a<br />
scadenze regolari l’efficacia e le misure<br />
della LCart. Infine, vi è stata una modifica<br />
concernente la legge federale sul<br />
diritto d’autore a proposito dell’importazione<br />
di supporti video.<br />
Corso preparatorio<br />
all’esame professionale superiore<br />
per il diploma federale<br />
di Economista aziendale<br />
nelle arti e mestieri<br />
Sono ancora aperte le iscrizioni per il corso di Economista<br />
aziendale: inizio del corso settembre <strong>2004</strong>.<br />
Il corso dura solo un anno<br />
e permette di ottenere un diploma federale!<br />
Per informazioni e iscrizioni telefonare allo +41 91 911 51 18.<br />
Informazione
Informazione<br />
Le FFS sono sulla giusta via:<br />
presentato il bilancio 2003<br />
ed il nuovo progetto d’orario 2005<br />
Comunicato stampa FFS<br />
Il Gruppo FFS torna in attivo. Nel<br />
2003, in un clima economicamente<br />
difficile, il gruppo ha realizzato un<br />
utile annuo di 24,9 mio di CHF. L’anno<br />
precedente le FFS avevano registrato<br />
una perdita di 12 mio di CHF. Rispetto<br />
all’esercizio precedente FFS Cargo è<br />
riuscita a ridurre la perdita di due terzi.<br />
Il traffico viaggiatori ha fatto segnare un<br />
aumento del traffico interno e del traffico<br />
per il tempo libero, senza tuttavia<br />
ripetere il risultato finanziario dell’anno<br />
dell’Expo. Il risultato ha risentito di<br />
eventi particolari: da una parte, l’azienda<br />
ha dovuto effettuare accantonamenti<br />
complessivi pari a 182 mio di CHF per<br />
imposte e per la Cassa pensioni.<br />
Dall’altra, la vendita dell’ultima quota di<br />
partecipazione TDC, ha generato un<br />
utile di 95,4 mio di CHF. Thierry Lalive<br />
d’Epinay, presidente del Consiglio di<br />
amministrazione, ha parlato di un<br />
“risultato corretto nell’attuale contesto”.<br />
“Dal punto di vista economico il 2003 è<br />
stato un anno difficile per le FFS” ha<br />
dichiarato il presidente del Consiglio<br />
d’amministrazione FFS. Anche le FFS<br />
hanno risentito della difficile congiuntura<br />
che ha interessato l’andamento<br />
economico generale nel 2003: “Il settore<br />
colpito per primo e in misura più<br />
acuta è stato il traffico merci che, come<br />
è noto, è estremamente sensibile alla<br />
congiuntura. Ma, anche nella divisione<br />
Traffico viaggiatori, il traffico internazionale<br />
ha sofferto del calo del turismo”. Il<br />
risultato è “buono, considerate tutte le<br />
circostanze”, ha dichiarato ed ha<br />
aggiunto: “Siamo sul binario giusto. La<br />
via tracciata è quella buona”.<br />
Il risultato registrato dalle FFS nel 2003<br />
è stato caratterizzato da particolari<br />
influenze: in seguito a una risoluzione<br />
del Tribunale federale concernente<br />
l’obbligo di pagamento delle imposte<br />
per gli immobili cosiddetti «non necessari<br />
all’esercizio», per gli anni dal 1999<br />
al 2003 sono stati accantonati complessivamente<br />
50 mio di CHF per imposte.<br />
In seguito all’insufficiente copertura<br />
della Cassa pensioni FFS è inoltre stato<br />
necessario effettuare ulteriori accantonamenti<br />
per 132 mio di CHF. Dalla vendita<br />
dell’ultima quota di partecipazione<br />
nella TDC (“Sunrise”) è risultato un<br />
utile di 95,4 mio di CHF.<br />
I principali punti del bilancio d’esercizio<br />
2003:<br />
• riduzione dei costi nel traffico<br />
merci: si è denotata una vera inversione<br />
di tendenza sul fronte dei costi,<br />
la FFS Cargo è riuscita a ridurre la<br />
perdita di due terzi<br />
• il traffico viaggiatori ha incrementato<br />
quello interno e per il<br />
tempo libero: il traffico interno e<br />
quello per il tempo libero sono cresciuti<br />
ulteriormente, dopo i record<br />
avuti nel 2002 legati all’Expo.<br />
• conti separati per Infrastruttura<br />
e Immobili: in data 1.1.2003 il settore<br />
Immobili FFS è stato scorporato<br />
dalla Divisione Infrastruttura FFS.<br />
Nell’ambito della nuova organizzazione,<br />
la Confederazione ha imposto al<br />
settore Immobili l’obbligo di eseguire<br />
versamenti a compenso dei man-<br />
<strong>Ti</strong>cino Business - 05/<strong>2004</strong> • 18<br />
cati introiti causati all’Infrastruttura<br />
dallo scorporo. Infrastruttura ha invece<br />
generato un’eccedenza di 0,3 mio<br />
di CHF; complessivamente è stato<br />
raggiunto l’obiettivo posto a<br />
Infrastruttura di raggiungere la chiusura<br />
dei conti in pareggio tenuto<br />
conto delle sovvenzioni versate dal<br />
settore Immobili.<br />
• irrisolti i problemi della Cassa<br />
pensioni FFS: L’insufficiente copertura<br />
della Cassa pensioni FFS incide<br />
in modo profondo sul conto economico<br />
del gruppo; in ogni caso il<br />
grado di copertura è leggermente<br />
aumentato.<br />
Il presidente del Consiglio di amministrazione<br />
FFS, Thierry Lalive d’Epinay,<br />
si è espresso in modo critico al riguardo<br />
di ulteriori misure di risparmio a carico<br />
delle FFS. L’azienda ha “raggiunto il<br />
massimo livello sul fronte del risparmi”<br />
e negli ultimi anni ha “fornito sempre<br />
più prestazioni risparmiando sempre<br />
maggiormente”. È giunto il momento di<br />
considerare le conseguenze a medio e<br />
lungo termine delle misure di risparmio<br />
decise.<br />
Progetto d’orario 2005<br />
Il 12 dicembre <strong>2004</strong> avrà inizio in<br />
Svizzera il progetto «Ferrovia 2000» con<br />
il 12 % di treni in più, il 14 % di trenichilometro<br />
in più e un orario modificato<br />
e ottimizzato per il 90 %. Benedikt<br />
Weibel, presidente della Direzione FFS,<br />
ha affermato: “La realizzazione di un<br />
cambiamento d’orario così radicale per
19 • <strong>Ti</strong>cino Business - 05/<strong>2004</strong><br />
una rete tanto trafficata è l’operazione<br />
più importante con la quale le FFS si<br />
siano mai confrontate fino ad ora”.<br />
Per i viaggiatori ciò significherà trasporti<br />
pubblici con maggiori frequenze, più<br />
rapidi, più diretti e più comodi. Il<br />
<strong>Ti</strong>cino approfitterà dell’introduzione di<br />
collegamenti a cadenza semioraria nel<br />
trasporto regionale (<strong>Ti</strong>lo) e treni diretti<br />
da Locarno verso nord, sulle tratte<br />
Locarno – Bellinzona e Chiasso –<br />
Bellinzona. Il progetto d’orario 2005 è<br />
Gruppo aziendale FFS espresso in cifre<br />
(Valori in milioni di franchi)<br />
Informazione<br />
già entrato nella fase di consultazione,<br />
ed è accessibile a tutti a partire dallo<br />
scorso 16 aprile. L’Ufficio federale dei<br />
trasporti ha posto in consultazione il<br />
progetto d’orario presso i Cantoni sul<br />
sito Internet www.fahrplanentwurf.ch.<br />
Conto economico dell’azienda<br />
2003 2002 Differenza (assoluta) Differenza (in percentuale)<br />
Reddito di esercizio 6490,1 6323,9 166,2 2,6<br />
Spese di esercizio 6312,8 6129,9 182,9 3,0<br />
Risultato prima dell’accantonamento 177,3 194,0 - 16,7 - 8,6<br />
Risultato dopo l’accantonamento 45,3 11,0 34,3 311,8<br />
EBIT 199,8 122,0 77,8 63,8<br />
Risultato del gruppo 24,9 - 12,0 36,9<br />
Collaboratrici/tori* 28’707 28’786 -79 -0,3<br />
* Organico medio delle FFS (comprese le società affiliate): impieghi a tempo pieno.<br />
Quantità e prestazioni 2003<br />
Traffico viaggiatori 250,2* 245,2* 5,0 2,0<br />
Persone trasportate (in milioni)<br />
Viaggiatori-chilometro (in milioni) 12’290* 12’229* 61 0,5<br />
La differenza rispetto alle cifre presentate nel rendiconto 2002 è da ricondurre al cambiamento di metodo nel calcolo delle cifre<br />
delle prestazioni.<br />
Traffico merci 9’936 9’732 204 2,1<br />
Tonnellate-chilometro (in milioni)<br />
Infrastruttura 138,0 135,5 2,5 1,8<br />
Tracce-chilometro (in milioni)<br />
Quote dei segmenti, determinanti per il risultato del gruppo aziendale<br />
2003 2002 Differenza (assoluta) Differenza (in percentuale)<br />
Traffico viaggiatori 93,4 113,7 - 20,3 - 17,9<br />
Traffico merci - 33,1 - 96,1 63 65,6<br />
Infrastruttura * 0,3 106,5 -106,2 –<br />
Immobili * -4,6 – – –<br />
* Il 1° gennaio 2003 il settore Immobili è stato scorporato dalla Divisione Infrastruttura.<br />
Ferrovie federali svizzere FFS<br />
Ufficio centrale per i media<br />
Hochschulstrasse 6<br />
3000 Berna 65<br />
Tel. +41 51 220 41 11<br />
press@ffs.ch<br />
www.ffs.ch/press
21 • <strong>Ti</strong>cino Business - 05/<strong>2004</strong> Commercio estero<br />
SNV: One-Stop-Shop per le norme<br />
nazionali ed internazionali<br />
Dal 1° aprile <strong>2004</strong> tutte le norme di base e<br />
i prodotti ivi collegati possono essere consultati<br />
sulla piattaforma unica battezzata<br />
“SNV Shop”.<br />
Questo sportello unico creato<br />
dall’Associazione Svizzera di Normazione<br />
(SNV ) e dal Technischer Fachbuch-<br />
Vertrieb AG (TFV) fornisce l’accesso a<br />
tutte le norme svizzere, europee ed internazionali<br />
(SN, EN, ISO, ITU, IEC), nonché<br />
ai cataloghi di norme di altri paesi. I documenti<br />
possono essere forniti su DVD, CD-<br />
Rom, per via elettronica oppure in forma<br />
cartacea.<br />
Per ulteriori ragguagli: www.snv.ch.<br />
GMDN: una nuova nomenclatura per i<br />
dispositivi medici, compresi i dispositivi<br />
medico-diagnostici in vitro<br />
La GMDN (Global Medical Device<br />
Nomenclature) sostituisce le nomenclature<br />
finora utilizzate in Europa come la<br />
UMDNS (Universal Medical Device<br />
Nomenclature System) e la EDMS<br />
(European Diagnostic Market Statistics).<br />
La GMDN sarà utilizzata nel mondo intero.<br />
In futuro la GMDN sarà la nomenclatura<br />
utilizzata per tutti i contatti con e tra le<br />
autorità, in particolare anche per la nuova<br />
banca dati europea sui dispositivi medici<br />
“EUDAMED”. “EUDAMED” fa parte degli<br />
accordi tra la Comunità Europea e la<br />
Confederazione Svizzera sul riconoscimento<br />
reciproco in materia di valutazione<br />
della conformità (bilaterali I). La banca<br />
dati conterrà gli elementi seguenti per i<br />
contatti tra le autorità:<br />
• dati relativi alla registrazione dei dispositivi<br />
medici classici della classe I<br />
• dati relativi alla registrazione dei dispositivi<br />
medico-diagnostici in vitro<br />
• dati ottenuti in base alla procedura di<br />
vigilanza<br />
• dati relativi ai certificati rilasciati dagli<br />
organi incaricati della valutazione della<br />
conformità (certificati CE).<br />
Attualmente solo la versione inglese della<br />
GMDN è disponibile, versioni in altre lingue<br />
sono in corso di elaborazione nella<br />
commissione europea.<br />
In futuro, i codici GMDN saranno necessari<br />
per le notifiche a Swissmedic. Le<br />
seguenti procedure di notifica sono interessate:<br />
• notifiche per l’immissione in commercio<br />
di dispositivi medici, articolo 6<br />
ODmed (Ordinanza relativa ai dispositivi<br />
medici del 17 ottobre 2001)<br />
• notifiche degli organi incaricati della<br />
valutazione della conformità, articolo<br />
13 ODmed<br />
• notifiche di eventi gravi e di ritiri sistematici<br />
da parte del responsabile dell’immissione<br />
in commercio (vigilanza),<br />
articolo 15 cpv 1 ODmed.<br />
Swissmedic prevede di mettere a disposizione<br />
sul suo sito internet dei formulari di<br />
notifica che integrano una ricerca dei<br />
codici GMDN. A causa delle condizioni di<br />
licenza, Swissmedic non può mettere a<br />
disposizione una versione scaricabile della<br />
GMDN.<br />
Indirizzo di contatto per ulteriori ragguagli:<br />
Swissmedic, Istituto svizzero per gli agenti<br />
terapeutici<br />
Divisione Dispostivi Medici<br />
Erlachstrasse 8, 3000 Berna 9<br />
Tel. 031 323 22 51<br />
Fax 031 322 76 46<br />
medical.devices@swissmedic.ch<br />
www.swissmedic.ch.<br />
Ulteriori informazioni sulla GMDN possono<br />
invece sono essere ottenute su<br />
www.gmdn.org.<br />
Nuova antenna del seco in Giappone<br />
Location: Switzerland, l’agenzia del promovimento<br />
economico della Svizzera del<br />
Segretariato di Stato dell’economia<br />
(seco), ha nominato un nuovo rappresentante<br />
in Giappone. Il suo compito è di attirare<br />
nuovi investitori giapponesi verso la<br />
Svizzera. Tale nomina si aggiunge ad altre<br />
attività di Location: Switzerland in<br />
Giappone, in aumento dal 2003. André<br />
Zimmermann, consulente esterno svizzero<br />
residente in Giappone da più di 18<br />
anni, è stato nominato rappresentante di<br />
Location:Switzerland a Tokyo. I suoi compiti<br />
consistono nel reperire investitori<br />
giapponesi interessati dal mercato europeo<br />
e a promuovere la Svizzera come<br />
luogo privilegiato per l’insediamento<br />
aziendale. André Zimmermann lavorerà in<br />
stretta collaborazione con lo Swiss<br />
Business Hub a Tokyo. Questo nuovo<br />
posto è stato creato grazie alla cooperazione<br />
fra 13 cantoni svizzeri, il seco e<br />
Presenza Svizzera, che ne garantiscono<br />
anche il finanziamento.<br />
Location:Switzerland ha finora stabilito<br />
quali mercati prioritari quelli nord-americani<br />
e quelli europei. L’antenna in<br />
Giappone è una prima esperienza in Asia.<br />
Per aiutare gli investitori giapponesi intenzionati<br />
a stabilirsi in Svizzera,<br />
Location:Switzerland e lo Swiss Business<br />
Hub a Tokyo organizzano due seminari<br />
per investitori potenziali a Tokyo e Osaka,<br />
le cui date sono il 24 e il 25 maggio <strong>2004</strong>.<br />
Questi seminari saranno da una parte<br />
incentrati sui vantaggi comparativi economici<br />
e commerciali della Svizzera, e dall’altra<br />
sulla biotecnologia e la nanotecnologia.<br />
Vi parteciperanno numerosi rappresentanti<br />
della confederazione, dei cantoni,<br />
del mondo accademico e di enti economici<br />
privati e pubblici della Svizzera.<br />
Location: Switzerland sarà pure presente
Commercio estero<br />
a Bio Expo Japan a Tokyo dal 19 al 21 maggio<br />
<strong>2004</strong> nonché a Bio Japan nel settembre<br />
<strong>2004</strong>. In collaborazione con Osec e<br />
Swiss Biotech Association, Location:<br />
Switzerland presenterà i vantaggi della<br />
Svizzera come paese dove insediare un’azienda.<br />
Opportunità commerciali<br />
per le tecnologie ambientali in India<br />
La coscienza ambientale sta prendendo<br />
piede in India. Uno studio effettuato dallo<br />
Swiss Business Hub India in collaborazione<br />
con Baleco AG propone un giro d’orizzonte<br />
del mercato indiano dell’ambiente<br />
e ne valuta le opportunità per le aziende<br />
elvetiche.<br />
Gli specialisti in materia sono unanimi: il<br />
potenziale del mercato indiano dell’ambiente<br />
è enorme. L’India è però un mercato<br />
difficile per le aziende attive nelle tecniche<br />
ambientali che desiderano insediarsi<br />
in questo Paese, poiché l’attuazione<br />
delle disposizioni giuridiche è spesso<br />
incompleta e la diversità delle legislazioni<br />
specifiche nei vari Stati dell’India costituiscono<br />
degli ostacoli supplementari.<br />
Ma è proprio perché questo mercato è<br />
ancora poco sfruttato che il rapporto lo<br />
considera come promettente. Effettuato<br />
su mandato dell’Ufficio federale dell’ambiente,<br />
delle foreste e del paesaggio<br />
(UFAFP/BUWAL), lo studio “Opportunities<br />
for Environmental Technology in India -<br />
Focus Water, Air and Hazardous Waste”<br />
(140 pagine, in inglese) fa luce sul quadro<br />
politico, giuridico ed economico in India<br />
e passa in rassegna i settori seguenti: trattamento<br />
dell’acqua e delle acque reflue,<br />
rifiuti speciali, strumenti di finanziamento<br />
e fonti d’informazione e di consulenza.<br />
Costo: CHF 125.- per i soci Osec, CHF<br />
150.- per i non soci (IVA esclusa, spese di<br />
spedizione incluse).<br />
Le ordinazioni possono essere effettuate<br />
via fax al no. 091 911 51 39 oppure tramite<br />
e-mail all’indirizzo<br />
info.lugano@osec.ch.<br />
India: nuove regole per l’importazione<br />
di imballaggi in legno<br />
bns – L’India ha adottato nuove disposizioni<br />
per l’importazione di imballaggi in<br />
legno il 1° aprile <strong>2004</strong>. Esse si riferiscono<br />
alla norma fitosanitaria ISPM 15 relativa al<br />
trattamento degli imballaggi in legno grezzo<br />
della FAO, l’organizzazione delle<br />
Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura.<br />
Per informazioni complementari: plant-<br />
quarantineindia.org/pdffiles/PQ_order_2<br />
003.pdf.<br />
Nota dell’UFAFP/BUWAL sulla norma<br />
ISPM-15:<br />
www.osec.ch/%7E0xc1878d1b_0x0001cc<br />
83/ProductSafety/ispmstandard_15__der_neue_phytosanitaere_standard_fuer_holzverpackungen_2.<br />
Un complesso tecnologico polivalente<br />
per Aqaba<br />
bns- La Royal Scientific Society (RSS)<br />
intende costruire nella città portuale giordana<br />
di Aqaba un complesso tecnologico<br />
che accoglierà diversi poli specializzati, in<br />
particolare dei laboratori di ricerca votati<br />
all’energia solare, alla desalinizzazione<br />
dell’acqua di mare e al controllo delle<br />
sostanze per verificarne la conformità alle<br />
norme locali ed internazionali. L’ispezione<br />
dei beni d’importazione, la garanzia di formalità<br />
amministrative semplificate in<br />
materia di commercio estero e la promozione<br />
del trasferimento di tecnologia<br />
dovrebbero anche rilevare dal settore<br />
delle competenze delle istituzioni che si<br />
insedieranno nel futuro complesso tecnologico.<br />
Unico porto di Giordania (mar Rosso),<br />
Aqaba conosce in questo momento uno<br />
spettacolare sviluppo industriale ed economico<br />
al quale non sono estranei la forte<br />
ripresa degli scambi con l’Iraq e il successo<br />
della zona economica speciale creata<br />
per i progetti industriali e turistici.<br />
Per saperne di più sulla Royal Scientific<br />
Society: www.rss.gov.jo.<br />
Brasile : in gestazione legge<br />
sui progetti PPP<br />
na- Il Brasile prepara una legge che<br />
dovrebbe creare la base giuridica per una<br />
collaborazione tra pubblico e privato per<br />
quanto concerne determinati progetti.<br />
Nel quadro di questi progetti (detti progetti<br />
PPP, ossia “partenariato pubblico-privato”),<br />
lo Stato deve dare agli investitori<br />
privati delle garanzie finanziarie per quanto<br />
concerne la redditività dei progetti.<br />
Brasilia ha già sin d’ora reso pubblici 23<br />
progetti basati su partenariati tra settore<br />
pubblico e privato, per un valore di circa<br />
4,5 miliardi di EUR. Si tratta essenzialmente<br />
di progetti relativi ai trasporti (stradali,<br />
ferroviari o per via navigabile). Il piano<br />
quadriennale <strong>2004</strong>-2007 prevede degli<br />
investimenti di 65 miliardi di euro per<br />
migliorare le infrastrutture brasiliane e i<br />
progetti PPP finanziati da fondi privati<br />
fanno la parte del leone.<br />
<strong>Ti</strong>cino Business - 05/<strong>2004</strong> • 22<br />
Per qualsiasi complemento d’informazione<br />
www.planejamento.gov.br (ministero<br />
brasiliano della pianificazione) e<br />
www.abdib.org.br (associazione brasiliana<br />
dell’infrastruttura e delle industrie di<br />
base).<br />
Nigeria: lista dei beni<br />
d’importazione proibiti<br />
pg – Il governo nigeriano ha pubblicato a<br />
fine febbraio <strong>2004</strong> l’“Import Prohibition<br />
Order” ufficiale. Questa lista elenca una<br />
trentina di merci, essenzialmente beni di<br />
consumo, che è proibito importare in<br />
Nigeria. Questa proibizione è già in vigore.<br />
L’elenco dei beni d’importazione vietati<br />
può essere consultato su<br />
www.osec.ch/%7E0xc1878d1b_0x0001c1<br />
1e/Countries/NG/Customs_Origin/expor<br />
t_prohibition_list_2.<br />
Dov’è il paradiso degli imprenditori?<br />
na – Canada ed Australia figurano in testa<br />
del palmarès mondiale dei paesi maggiormente<br />
favorevoli all’attività economica. I<br />
costi generati dalla creazione e dello sfruttamento<br />
di un’azienda sono in media il 9%<br />
più bassi degli Stati Uniti, a loro volta il<br />
13,9% meno cari della Germania. È quanto<br />
risulta dallo studio “The CEOs Guide to<br />
International Business Costs” condotto da<br />
KPMG.<br />
Questo studio tiene conto dei principali<br />
fattori di costo (ad es. salari, imposte, prestazioni<br />
d’approvvigionamento) in 98 città<br />
d’Australia, Germania, Canada, Stati Uniti,<br />
Francia, Gran Bretagna, Islanda, Italia,<br />
Giappone, Lussemburgo e Paesi Bassi.<br />
Lo studio di KPMG può essere integralmente<br />
consultato su www.competitivealternatives.com/report/default.asp.<br />
Osec<br />
Business Network Switzerland<br />
Corso Elvezia 16<br />
Casella postale 5399<br />
CH-6901 Lugano<br />
Tel. +41 91 911 51 35<br />
Fax +41 91 911 51 39<br />
info.lugano@osec.ch<br />
www.osec.ch
23 • <strong>Ti</strong>cino Business - 05/<strong>2004</strong> Speciale Unione europea<br />
Nuovo opuscolo<br />
“Europa Brevier II: +10”<br />
La “Europafachstelle” del Canton Zurigo<br />
(cellula zurighese d’informazione sull’UE),<br />
in collaborazione con l’ufficio dell’integrazione<br />
DFAE/DFE, la Camera di commercio<br />
Svizzera-Europa centrale (SEC), la Swiss<br />
Organisation for Facilitating Investments<br />
(SOFI), l’Europa Institut dell’Università di<br />
Zurigo, il Credit Suisse e l’Euro Info<br />
Centro Svizzera ha elaborato un nuovo<br />
opuscolo informativo, di una sessantina di<br />
pagine, sul tema dell’allargamento ad est<br />
dell’UE. L’opuscolo, disponibile solo in<br />
tedesco e francese, approfondisce le<br />
seguenti tematiche: impatto dell’allargamento<br />
dell’UE sulla Svizzera; le conseguenze<br />
economiche per il nostro Paese;<br />
profilo dei nuovi Stati membri, testimonianze<br />
di aziende svizzere; consigli ed<br />
astuzie per profilarsi su questi mercati.<br />
Questo opuscolo è gratuito e può essere<br />
richiesto direttamente all’EICS (pf. indicare<br />
la lingua desiderata).<br />
La ripresa economica resiste<br />
nella zona euro<br />
La DG Economia e Finanze ha pubblicato<br />
la prima relazione <strong>2004</strong> sull’area euro. Essa<br />
ritrae una situazione di crescita moderata.<br />
L’evoluzione positiva, sia sul piano interno<br />
che esterno, lascia intravedere una nuova<br />
accelerazione dell’attività nella seconda<br />
parte dell’anno. La fiducia dei consumatori<br />
è migliorata, anche se solo progressivamente,<br />
le condizioni finanziarie sono favorevoli<br />
e un certo numero di segnali fanno<br />
pensare che la lunga crisi dell’investimento<br />
stia per finire. Inoltre, sondaggi presso<br />
le aziende mostrano che il vigore della<br />
domanda internazionale compensa l’incidenza<br />
negativa dell’apprezzamento della<br />
moneta unica sulle esportazioni della zona<br />
euro.<br />
La relazione “Quarterly report on the euro<br />
area” (in inglese) può essere consultata<br />
online su<br />
europa.eu.int/comm/economy_finance/p<br />
ublications/quarterly_report_on_the_eu<br />
ro_area/<strong>2004</strong>/report0104en.pdf.<br />
Per altre informazioni sulla politica economica<br />
dell’UE:<br />
europa.eu.int/comm/economy_finance/i<br />
ndex_en.htm.<br />
Maggiore protezione dei lavoratori<br />
europei dai rischi di esposizione<br />
ai campi elettromagnetici<br />
Il Consiglio UE ha adottato il 7 aprile,<br />
mediante procedura scritta, una direttiva<br />
del Parlamento europeo e del Consiglio<br />
sulle prescrizioni minime di sicurezza e di<br />
salute relative all’esposizione dei lavoratori<br />
ai rischi derivanti dagli agenti fisici<br />
(campi elettromagnetici), che include gli<br />
emendamenti adottati dal Parlamento<br />
europeo in seconda lettura.<br />
La direttiva si prefigge di completare la<br />
direttiva 89/391/CEE concernente l’attuazione<br />
di misure volte a promuovere il<br />
miglioramento della sicurezza e della salute<br />
dei lavoratori durante il lavoro, stabilendo<br />
requisiti minimi e consentendo agli<br />
Stati membri di adottare disposizioni più<br />
rigorose per la protezione dei lavoratori.<br />
Essa dà priorità alla riduzione dei rischi alla<br />
fonte mediante l’adozione di misure preventive<br />
connesse alla progettazione dei<br />
posti di lavoro nonché alla scelta delle<br />
attrezzature, dei procedimenti e dei metodi<br />
di lavoro.<br />
La direttiva stabilisce valori limite di esposizione<br />
e valori di azione basati su raccomandazioni<br />
elaborate dalla Commissione<br />
internazionale per la protezione dalle<br />
radiazioni non ionizzanti. Attribuisce ai<br />
datori di lavoro la responsabilità di valutare<br />
i livelli di esposizione, adottare misure<br />
preventive e provvedere all’informazione<br />
e alla formazione dei lavoratori. Dato che<br />
per il momento non esistono prove scientifiche<br />
sufficienti riguardo a eventuali effetti<br />
a lungo termine, la direttiva è circoscritta<br />
agli effetti a breve termine dell’esposizione<br />
ai campi elettromagnetici.<br />
I campi elettromagnetici erano stati in origine<br />
oggetto di un’unica proposta riguardante<br />
quattro tipi di agenti fisici. Tuttavia,<br />
considerata la complessità dei vari agenti,<br />
è stato deciso di esaminare ciascun tipo<br />
separatamente. Di conseguenza sono<br />
state adottate direttive sulle vibrazioni e<br />
sul rumore.<br />
Il testo completo del comunicato stampa<br />
del Consiglio può essere consultato su<br />
europa.eu.int/rapid/start/cgi/guesten.ksh?<br />
p_action.gettxt=gt&doc=PRES/04/105|<br />
0|RAPID&lg=IT&display.<br />
La Commissione propone una direttiva<br />
per combattere frodi e irregolarità<br />
Coe - Il 16 marzo la Commissione europea<br />
ha proposto una nuova direttiva sul controllo<br />
legale dei conti nella UE. Gli obiettivi<br />
di tale direttiva sono garantire che gli<br />
investitori e le altre parti interessate possano<br />
avere piena fiducia nell’esattezza dei<br />
conti controllati dai revisori e rafforzare la<br />
protezione nell’UE contro scandali quali<br />
quelli che hanno coinvolto di recente le<br />
società Parmalat e Ahold. La direttiva proposta<br />
chiarirebbe gli obblighi dei revisori<br />
legali dei conti e stabilirebbe alcuni principi<br />
etici per assicurarne l’obiettività e l’indipendenza,<br />
in particolare nei casi in cui le<br />
società di revisione forniscono ai loro
Speciale Unione europea<br />
clienti anche altri servizi. Introdurrebbe<br />
un obbligo di controllo esterno della qualità,<br />
garantirebbe un forte controllo pubblico<br />
sui revisori e migliorerebbe la cooperazione<br />
tra le autorità di regolamentazione<br />
dell’UE. La direttiva consentirebbe di dare<br />
velocemente una risposta normativa a<br />
livello europeo in caso di nuovi sviluppi<br />
grazie all’istituzione di un comitato di<br />
regolamentazione per la revisione contabile<br />
composto dai rappresentanti degli Stati<br />
membri, che potrebbe adottare o modificare<br />
rapidamente le misure di esecuzione<br />
della direttiva stessa. La proposta prevede<br />
altresì l’uso dei principi di revisione internazionali<br />
(ISA) per tutti i controlli legali dei<br />
conti nell’UE e getta le basi per una collaborazione<br />
equilibrata ed efficace tra le<br />
autorità di regolamentazione degli Stati<br />
membri e quelle dei paesi terzi, come ad<br />
esempio lo statunitense Public Company<br />
Accounting Oversight Board (PCAOB). La<br />
proposta sarà ora inviata al Consiglio dei<br />
ministri della UE e al Parlamento europeo<br />
ai fini della sua adozione nel quadro della<br />
cosiddetta procedura di codecisione.<br />
La proposta di direttiva può essere consultata<br />
online su<br />
europa.eu.int/comm/internal_market/au<br />
diting/docs/com-<strong>2004</strong>-177/com<strong>2004</strong>-<br />
177_it.pdf.<br />
Ulteriori informazioni sui rapporti finanziari<br />
sono invece disponibili su<br />
europa.eu.int/comm/internal_market/au<br />
diting/index_en.htm.<br />
La Commissione adotta una nuova<br />
“zona di sicurezza” per gli accordi<br />
di licenza di brevetti, know-how<br />
e diritti d’autore sul software<br />
La Commissione europea ha adottato il 7<br />
aprile <strong>2004</strong> una nuova normativa relativa<br />
all’applicazione della politica di concorrenza<br />
agli accordi di licenza di brevetti,<br />
know-how e diritti d’autore sul software.<br />
Grazie alle nuove norme vi sarà meno<br />
burocrazia e più sicurezza giuridica per le<br />
imprese, in quanto un maggior numero di<br />
accordi di licenza beneficeranno di una<br />
“zona di sicurezza” normativa in virtù della<br />
quale molti accordi saranno esentati dallo<br />
scrutinio individuale. Tali norme contribuiranno<br />
inoltre in misura efficace alla diffusione<br />
di tecnologia e know-how<br />
nell’Unione europea, nel rispetto degli<br />
obiettivi fissati al Consiglio di Lisbona nel<br />
2001. La nuova politica si iscrive nella riforma<br />
fondamentale delle disposizioni di<br />
applicazione delle norme antitrust, in<br />
vigore dal 1° maggio <strong>2004</strong>.<br />
Il testo completo del comunicato stampa<br />
può essere consultato su<br />
europa.eu.int/rapid/start/cgi/guesten.ksh?<br />
p_action.gettxt=gt&doc=IP/04/470|0|<br />
RAPID&lg=IT&display.<br />
Il regolamento e le linee direttrici saranno<br />
pubblicati nella Gazzetta ufficiale e saranno<br />
inoltre disponibili sul sito Internet:<br />
europa.eu.int/comm/competition/whatsnew.html.<br />
Protocollo di Kyoto giuridicamente<br />
vincolante per gli Stati membri dell’UE<br />
Con l’entrata in vigore della decisione<br />
280/<strong>2004</strong>/CE, il Protocollo di Kyoto è<br />
diventato giuridicamente vincolante per<br />
tutti gli Stati membri. Obiettivo primario<br />
del protocollo di Kyoto alla convenzione<br />
quadro delle Nazioni Uniti sui cambiamenti<br />
climatici (UNFCCC) è quello di stabilizzare<br />
le concentrazioni di gas ad effetto<br />
serra nell’atmosfera, secondo il rispetto di<br />
precisi livelli di emissione (a norma della<br />
decisione 2002/358/CE).<br />
La decisione 280/<strong>2004</strong>/CE istituisce un<br />
meccanismo per:<br />
• monitorare tutte le emissioni di origine<br />
antropica dalle fonti e l’assorbimento<br />
tramite pozzi di assorbimento dei gas a<br />
effetto serra non inclusi nel protocollo<br />
di Montreal sulle sostanze che riducono<br />
lo strato di ozono negli Stati membri;<br />
• valutare i progressi;<br />
• attuare, secondo i rispettivi programmi<br />
nazionali, la convenzione UNFCCC e il<br />
protocollo di Kyoto relativamente agli<br />
inventari dei gas ad effetto serra;<br />
• garantire la bontà e la precisione delle<br />
informazioni inviate da Comunità e Stati<br />
membri al segretariato della UNFCCC.<br />
La decisione può essere consultata online<br />
al seguente indirizzo<br />
europa.eu.int/eur-lex/pri/it/<br />
oj/dat/<strong>2004</strong>/l_078/l_078<strong>2004</strong>0316it00220<br />
024.pdf.<br />
Ulteriori informazioni sul protocollo di<br />
Kyoto sono invece disponibili su<br />
europa.eu.int/comm/environment/climat/home_en.htm.<br />
Il futuro dell’industria del tessile e<br />
dell’abbigliamento dopo il 2005<br />
La DG Impresa ha di recente pubblicato<br />
uno studio sulla liberalizzazione del commercio<br />
nel settore del tessile e dell’abbigliamento.<br />
Questo studio, di 384 pagine in inglese,<br />
può essere consultato online all’indirizzo<br />
www.europa.eu.int/comm/enterprise/textile/documents/ifm_final_report_2005.pdf<br />
<strong>Ti</strong>cino Business - 05/<strong>2004</strong> • 24<br />
Ulteriori informazioni sul settore tessile e<br />
dell’abbigliamento nell’UE possono essere<br />
ottenute alla pagina web<br />
www.europa.eu.int/comm/enterprise/textile/.<br />
“E-commerce and the Internet<br />
in European businesses”<br />
Questo è il titolo di una pubblicazione che<br />
è il risultato di un’inchiesta condotta presso<br />
le aziende sull’utilizzo di Internet e del<br />
commercio elettronico. L’inchiesta è stata<br />
realizzata in tutti gli Stati membri dell’UE e<br />
in Norvegia nel 2002. La pubblicazione<br />
tratta i temi seguenti:<br />
• definizione ed importanza dell’e-commerce<br />
• paragone con le precedenti inchieste<br />
• diffusione dei mezzi tecnologici d’informazione<br />
e di comunicazione<br />
• l’e-commerce in certi settori<br />
• l’e-commerce nell’UE e in Norvegia<br />
La pubblicazione è disponibile unicamente<br />
in inglese e può essere ordinata presso<br />
l’EICS al costo di EUR 20 (IVA e spese di<br />
spedizione escluse), facendo riferimento<br />
al nr. ISBN 92-894-6219-1. Termine di consegna<br />
ca. 3 settimane.<br />
“SMEs in Europe –<br />
Candidate countries”<br />
Questa pubblicazione di recente pubblicazione<br />
paragona la struttura e la performance<br />
delle aziende nei paesi candidati e<br />
nell’Europa dei 15. I dati si basano su una<br />
metodologia uniformata per i paesi candidati<br />
e su una media per quanto concerne<br />
l’Europa dei 15. La pubblicazione fornisce<br />
una panoramica sui paesi candidati, informazioni<br />
sulla loro competitività e un<br />
numero importante di statistiche sugli<br />
indicatori strutturali.<br />
La pubblicazione è disponibile unicamente<br />
in inglese e può essere ordinata presso<br />
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27 • <strong>Ti</strong>cino Business - 05/<strong>2004</strong> Informazione<br />
Visita in <strong>Ti</strong>cino<br />
delle Camere di Commercio<br />
e dell’Industria della Svizzera<br />
di Gorica Veljkovic<br />
Venerdì 2 aprile e sabato 3 aprile<br />
<strong>2004</strong>, la Camera di commercio,<br />
dell’industria e dell’artigianato del<br />
cantone <strong>Ti</strong>cino ha ospitato le omonime<br />
Camere di Commercio Svizzere. Come<br />
vuole la tradizione ogni anno una delle<br />
Camere di Commercio e dell’Industria<br />
della Svizzera ha il piacere di accogliere i<br />
colleghi delle Camere di Commercio<br />
degli altri Cantoni per far loro conoscere<br />
una parte della Svizzera e soprattutto la<br />
cultura del posto.<br />
La gita culturale ricreativa di quest’anno<br />
ha visto partecipare una cinquantina di<br />
persone che hanno potuto ammirare le<br />
diverse peculiarità del nostro territorio.<br />
Nel primo pomeriggio di venerdì 2 aprile<br />
il gruppo si è recato nella capitale amministrativa<br />
del Canton <strong>Ti</strong>cino per visitare<br />
alcuni beni culturali di Bellinzona e<br />
Castelgrande, proclamato da parte<br />
dell’UNESCO patrimonio dell’umanità.<br />
La seconda tappa del percorso è stata la<br />
visita all’Unione Farmaceutica<br />
Distribuzione SA e alla Cerbios Pharma<br />
SA di Barbengo. Il Direttore generale<br />
Pierangelo Ghirlanda e il Presidente<br />
Giovanni Pelli hanno illustrato la struttura<br />
dell’azienda e le sue attività.<br />
Nata settant’anni fa, l’Unione<br />
Farmaceutica Distribuzione SA ha consolidato<br />
la propria posizione di leader<br />
quale grossista e distributore di prodotti<br />
farmaceutici in <strong>Ti</strong>cino. Fin dall’inizio, si è<br />
contraddistinta sul territorio ticinese per<br />
la sua attenzione al singolo farmacista,<br />
considerandolo non un cliente qualsiasi,<br />
ma una persona con delle precise esigenze<br />
e problemi logistici. Tra i suoi ottimi<br />
clienti conta pure diverse farmacie<br />
della Svizzera tedesca e francese.<br />
Si è fatta una breve ma interessante visita<br />
anche alla Cerbios-Pharma SA. La<br />
Cerbios-Pharma SA è un’azienda svizzera<br />
nata nel 1995 dalla fusione delle due<br />
ditte Sapec Fine Chemicals SA e<br />
Bioferment Industrial Biologicals SA. I<br />
nomi di queste due industrie sono stati<br />
mantenuti a livello aziendale come nomi<br />
di divisione. La Cerbios-Pharma SA<br />
appartiene alla Chemholding SA, la<br />
quale, a sua volta, fa parte dell’Unione<br />
Farmaceutica SA di Barbengo. I prodotti<br />
della Cerbios-Pharma SA vengono commercializzati<br />
in tutto il mondo. I mercati<br />
più importanti sono gli Stati Uniti<br />
d’America e i Paesi dell’UE.<br />
Alla fine della giornata gli ospiti hanno<br />
potuto assistere al défilé di moda al<br />
Palazzo dei Congressi di Lugano, apprez-<br />
Un momento della sfilata al Palazzo dei Congressi<br />
zando i giovani creativi della Scuola specializzata<br />
superiore di tecnica dell’abbigliamento<br />
e della moda di Lugano in collaborazione<br />
con la SAMS di Viganello e di<br />
Biasca.<br />
Sabato 3 aprile, Chicco d’Oro SA di<br />
Balerna ha entusiasmato i partecipanti<br />
della gita, offrendo loro una visita guidata<br />
attraverso l’azienda e il museo del<br />
Caffè. Degustando il buonissimo caffè si<br />
è scoperta la storia di questa impresa,<br />
nata nel 1949, grazie alle profonde conoscenze<br />
del mondo del caffè e all’utilizzo<br />
di tecnologie eccellenti, si è consolidata<br />
in Svizzera e nel mondo.<br />
Arrivata la sera è giunto anche il momento<br />
di congedarsi e di portare assieme alle<br />
valigie tutti i bei ricordi dal fiorito Canton<br />
<strong>Ti</strong>cino.
Informazione<br />
Mercato immobiliare svizzero:<br />
ripresa degli immobili residenziali<br />
Studio del Credit Suisse sul mercato immobiliare svizzero per il <strong>2004</strong><br />
Comunicato Stampa Credit Suisse<br />
La rinascita dell’edilizia locativa è<br />
cominciata, seppure con un po’ di<br />
ritardo. Tuttavia, soprattutto negli<br />
agglomerati urbani, si prevede che i mercati<br />
si manterranno il liquidi. A questa conclusione<br />
giungono gli economisti del<br />
Credit Suisse nel loro studio di quest’anno<br />
“Il mercato immobiliare svizzero – Fatti e<br />
tendenze”. Secondo gli autori, così come<br />
era stato annunciato nello studio dell’anno<br />
precedente, c’è stato un rallentamento<br />
della dinamica dei prezzi nel segmento<br />
delle case unifamiliari.<br />
A differenza di quanto è avvenuto per le<br />
case unifamiliari, invece, è cresciuta notevolmente<br />
la domanda di proprietà per<br />
piani. Sui mercati delle superfici a uso ufficio<br />
e commerciali, nel 2003, si sono accentuate<br />
le difficoltà di vendita. Sebbene sembri<br />
raggiunto il livello minimo, per il prossimo<br />
anno si devono prevedere ulteriori<br />
flessioni dell’andamento occupazionale,<br />
soprattutto nei settori Finance, Insurance<br />
e Real Estate (i cosiddetti “settori FIRE”).<br />
Di conseguenza, a dispetto di eventuali<br />
schiarite sull’orizzonte congiunturale, non<br />
si ridurranno e sovraccapacità nel mercato<br />
delle superfici a uso ufficio e vendita.<br />
Il mercato degli alloggi in affitto, come<br />
preannunciato lo scorso anno, è in ripresa.<br />
Negli agglomerati urbani, tuttavia, ad eccezione<br />
della città di Basilea, i mercati continuano<br />
ad essere poveri di offerte.<br />
Nonostante possa essere osservato un<br />
ampliamento dell’offerta di abitazioni in<br />
affitto, sulla base della ripresa congiunturale<br />
gli specialisti del settore immobiliare<br />
prevedono per il <strong>2004</strong> una lieve crescita<br />
dei canoni di locazione, che dovrebbe<br />
accentuarsi nel 2005.<br />
Abitazioni: la proprietà per piani<br />
diventa ancora più interessante<br />
L’attrattiva della proprietà per piani è cre-<br />
sciutafortemente. Attualmente gli<br />
appartamenti in<br />
condominio<br />
non interessano<br />
più soltanto le<br />
classi d’età superiori<br />
ai 50 anni,<br />
bensì incontrano<br />
un favore<br />
sempre maggiore<br />
anche tra i<br />
giovani a partire<br />
dai 30 anni. Di<br />
conseguenza gli economisti del Credit<br />
Suisse prevedono che la crescita dei prezzi<br />
per la proprietà per piani sarà più marcata<br />
che per le case unifamiliari.<br />
Superfici a uso terziario:<br />
nessuna ripresa nel <strong>2004</strong><br />
Sebbene permangano le difficoltà di vendita,<br />
nel <strong>2004</strong> dovrebbe essere raggiunto il<br />
livello minimo nel mercato degli immobili<br />
a uso ufficio. Gli investimenti in immobili<br />
adibiti a ufficio, soprattutto negli agglomerati<br />
urbani, vengono valutati ancora con<br />
scetticismo. Gli autori dello studio prevedono<br />
che, nonostante la ripresa congiunturale,<br />
vi sarà un aumento a medio termine<br />
delle superfici sfitte.<br />
Ciò è da ricondurre da un lato al perdurare<br />
dell’ampliamento dell’offerta, dall’altro<br />
ad una riduzione della domanda. Gli economisti<br />
del Credit Suisse sono del parere<br />
che, nel <strong>2004</strong>, ci saranno ulteriori riduzioni<br />
di posti di lavoro, in particolare nei “settori<br />
FIRE”. Di conseguenza anche l’anno in<br />
corso, nonostante una chiara ripresa della<br />
congiuntura, sarà molto difficile per gli<br />
immobili a uso ufficio.<br />
Per il 2005 gli autori attendono i primi<br />
segni di un consolidamento, che però, a<br />
<strong>Ti</strong>cino Business - 05/<strong>2004</strong> • 28<br />
da sinistra, gli autori dello studio:<br />
Niels Zilkens, Ulrich Braun (responsabile dell’analisi immobiliare) e Philip Rauh<br />
livello nazionale, non dovrebbe cominciare<br />
prima del 2006.<br />
Investimenti immobiliari indiretti:<br />
grado di finanziamento esterno<br />
massimo del 60%<br />
Anche lo scorso anno gli investimenti<br />
immobiliari indiretti hanno dato buoni<br />
risultati. Sia i fondi immobiliari che le<br />
società anonime immobiliari, infatti,<br />
hanno fatto segnare un’interessante performance.<br />
Secondo gli economisti del<br />
Credit Suissse ciò conferma ancora una<br />
volta le ottime caratteristiche di diversificazione<br />
degli investimenti immobiliari indiretti.<br />
Anche l’inserimento di un fondo<br />
immobiliare internazionale in un portafoglio<br />
composto da azioni e obbligazioni ha<br />
l’effetto di ridurre il rischio. Per il successo<br />
di un investimento, oltre ad un’asset allocation<br />
ottimale, è d grande importanza un<br />
adeguato grado di finanziamento esterno.<br />
A seconda della propensione del rischio,<br />
gli autori consigliano di limitare al 60% il<br />
grado di finanziamento esterno.<br />
Lo studio è ottenibile gratuitamente chiamando<br />
il Credit Suisse, Signora Daniela<br />
Pignataro, al numero +41 91 802 61 36.
29 • <strong>Ti</strong>cino Business - 05/<strong>2004</strong> Vita dei Soci<br />
AIET: un’associazione “vitale”<br />
Un’Associazione, quella degli Installatori Elettricisti <strong>Ti</strong>cinesi, attiva su più fronti.<br />
Ce ne parlano il Presidente, Gianni Albertoni e Michele Pedrioli,<br />
responsabile della formazione professionale.<br />
di Lisa Pantini<br />
conta oggi 106 soci, forma<br />
oltre 450 apprendisti e ha circa<br />
L’AIET<br />
850 dipendenti del settore.<br />
La professione è in continua evoluzione,<br />
le novità tecniche escono sul mercato<br />
ad un ritmo frenetico, e questo<br />
obbliga gli addetti ai lavori ad un continuo<br />
aggiornamento in ambito tecnico.<br />
Nuovi sistemi d’impianto e nuove tecnologie<br />
obbligano le aziende ad investimenti<br />
sia dal profilo tecnico (corsi di<br />
Gianni Albertoni, Presidente AIET<br />
aggiornamento) sia dal profilo dell’acquisto<br />
di nuovi e sempre più sofisticati<br />
strumenti di misura per la loro verifica.<br />
Qualche esempio: dopo il “boom” di<br />
tutte le reti informatiche e degli<br />
impianti telematici registrati negli ultimi<br />
10 anni, le prime trasformazioni non<br />
corrispondono più agli attuali standard<br />
tecnici della trasmissione di dati, infatti<br />
nuove tecnologie avanzano. Per un<br />
lustro vi è stato un incremento del carico<br />
di lavoro, che ha portato ad una specializzazione<br />
sempre più marcata nel<br />
ramo telematico e ha fatto sì che venisse<br />
creato un nuovo profilo professionale<br />
nella formazione degli apprendisti: il<br />
telematico. Ora il mercato è oramai<br />
saturo, tutte le vecchie reti sono state<br />
trasformate, di conseguenza per i giovani<br />
telematici il settore non promette<br />
grandi posti di lavoro.<br />
Abbiamo assistito a diverse rivoluzioni<br />
tecniche, la più grande è stata quella<br />
della telefonia che ha portato all’introduzione<br />
dei centralini telefonici elettronici.<br />
Negli anni 50, quando vi era ancora<br />
il telefono a disco, la durata di un<br />
apparecchio era valutata in circa 20<br />
anni, da allora, dapprima con l’intervento<br />
dell’elettronica, in seguito con la<br />
liberalizzazione del mercato della telefonia,<br />
la durata tecnica degli apparecchi<br />
è drasticamente diminuita, si sono fatti<br />
grandissimi progressi tecnologici e si<br />
può tranquillamente affermare che un<br />
apparecchio quando esce sul mercato il<br />
lunedì tempo un fine settimana lo si<br />
può considerare superato.<br />
Il settore della corrente forte invece è<br />
fortemente influenzato dalla crisi dell’edilizia.<br />
Sono in atto varie ristrutturazioni<br />
che il Cantone sostiene, come committente<br />
pubblico, attribuendo i lavori a<br />
varie ditte ticinesi (come lavori in scuole,<br />
ospedali, ecc.). Tutti pensavano che<br />
la nuova trasversale alpina avrebbe portato<br />
ad un miglioramento dell’occupazione<br />
nel nostro settore, purtroppo le<br />
aspettative sono andate deluse, per il<br />
momento, a parte pochi interventi, di<br />
grandi appalti non ce ne sono. Per il<br />
<strong>2004</strong> è anche previsto il rinnovo di tutte<br />
le gallerie stradali dell’Alta Leventina<br />
(compresa quella del San Gottardo):<br />
queste opere sono già state assegnate<br />
parzialmente ad un consorzio di ditte<br />
ticinesi. Una scelta governativa è purtroppo<br />
fonte di preoccupazione per gli<br />
operatori del settore, voci sempre più<br />
insistenti danno indicazioni sulla nuova<br />
tendenza ad appaltare opere importanti<br />
ad imprese generali. Questo non<br />
potrà che portare ad un ulteriore svilimento<br />
delle condizioni di mercato nel<br />
settore dell’impiantistica. Si spera in un<br />
Michele Pedrioli,<br />
responsabile della Formazione Professionale<br />
intervento della Camera di Commercio<br />
a difesa degli appalti con la formula del<br />
concorso pubblico aperto a tutte le<br />
categorie professionali.<br />
L’AIET si propone di tutelare il livello<br />
professionale dei suoi soci, soprattutto<br />
tramite la formazione professionale dei<br />
capi azienda, quadri, maestranze ed<br />
apprendisti. Attraverso la propria attivi
Vita dei Soci<br />
tà, essa si prefigge di salvaguardare e<br />
promuovere gli interessi generali nel<br />
ramo delle installazioni elettriche e<br />
telematiche. Un’Associazione dinamica<br />
quindi, che opera anche per la tutela<br />
del livello professionale, la difesa della<br />
professione, la collaborazione con le<br />
autorità pubbliche, la stipulazione di<br />
convenzioni, lo sviluppo della collegialità<br />
e della collaborazione tra membri.<br />
“La nostra professione è protetta” spiega<br />
Gianni Albertoni, Presidente, “una<br />
persona per poter mettersi in proprio e<br />
operare legalmente deve per forza essere<br />
o avere un portatore di concessione<br />
alle proprie dipendenze, cioè una persona<br />
del mestiere in possesso della<br />
maestria o che ha conseguito il diploma<br />
di ingegnere STS/ETH” e aver superato<br />
in alcune materie gli esami professionali<br />
superiori.<br />
Con l’introduzione, nel gennaio 2001,<br />
dell’Ordinanza sugli Impianti elettrici a<br />
Bassa Tensione (OIBT), vi è stata una<br />
modifica sostanziale per la procedura di<br />
controllo della sicurezza degli impianti<br />
elettrici verso il cliente. Questo significa<br />
che se prima erano le aziende elettriche<br />
a compilare il rapporto di sicurezza<br />
(RASI) all’indirizzo degli abbonati, oggi<br />
il controllo è affidato a persone o enti<br />
competenti. L’AIET in questo ambito,<br />
era intenzionata a formare una struttura<br />
specializzata in tal senso, evitando<br />
che ogni ditta debba assumere un controllore<br />
di impianti elettrici.<br />
Si era pensato alla costituzione di una<br />
Società Anonima, nella quale gli azionisti<br />
dovevano statutariamente essere<br />
soci dell’AIET, con il fine di riunire i<br />
controllori in un’unica entità e far eseguire<br />
da quest’ultima i controlli di tutti<br />
gli stabili pubblici e privati che sottostanno<br />
all’OIBT. L’Ordinanza stabilisce<br />
che tutti gli impianti, a dipendenza del<br />
genere, sottostiano ad un controllo<br />
ogni 1/5/10/20 anni.<br />
Le prospettive di mercato erano più<br />
che ottime, purtroppo questo progetto<br />
è stato volutamente affossato da alcuni<br />
soci.<br />
L’AIET ha anche creato, in collaborazione<br />
con l’Associazione Maestri<br />
Elettricisti della Svizzera Italiana<br />
(AMESI) e con l’Associazione<br />
Controllori <strong>Ti</strong>cinesi di Impianti Elettrici<br />
(ACTIE), la Formazione Professionale<br />
Continua nel ramo delle installazioni<br />
Elettriche (FPCE), un’organizzazione<br />
che vede uniti gli sforzi nel campo dell’insegnamento<br />
professionale di tre<br />
entità alfine di offrire una più alta qualità<br />
d’insegnamento con l’offerta dei<br />
migliori docenti, senza concorrenza<br />
interna.<br />
L’AIET, attraverso al Commissione paritetica,<br />
opera anche con l’AIC<br />
(Associazione Inter-professionale di<br />
Controllo), che si occupa di effettuare<br />
controlli a livello del personale impiegato<br />
nei cantieri ticinesi (ad esempio<br />
manodopera in nero) e delle ditte estere<br />
a cui vengono deliberati lavori nel<br />
Cantone e che operano senza i relativi<br />
permessi. Questi controlli, che vogliono<br />
togliere dal mercato i lavoratori non<br />
regolari e le ditte che non operano nel<br />
pieno possesso dei permessi richiesti,<br />
sono effettuati da appositi ispettori.<br />
Per quanto riguarda la comunicazione,<br />
l’AIET ha attivato il nuovo sito web (raggiungibile<br />
all’indirizzo www.aiet.ch)<br />
dalla primavera del 2003. Non si tratta<br />
di un sito statico, ma, soprattutto per<br />
soddisfare le esigenze di comunicazione<br />
tra i membri di Comitato e per quelli<br />
delle varie Commissioni, è molto<br />
dinamico. Questo perché, come spiega<br />
il Presidente Gianni Albertoni, “sono<br />
stati attivati 5 forum all’interno dei<br />
quali le varie persone possono districarsi<br />
e, oltre che trovare informazioni<br />
postare threads con i quali comunicare<br />
con gli altri membri, interagire, informare<br />
e scambiarsi opinioni. Malgrado la<br />
reticenza iniziale all’uso del forum<br />
come strumento di comunicazione, ora<br />
tutti i miei colleghi hanno capito l’importanza<br />
e l’utilità di tale dispositivo, e<br />
la comunicazione è molto più semplice<br />
ed immediata. Ogni partecipante al<br />
forum possiede un nome utente ed una<br />
password, ed una volta sulla home page<br />
dell’AIET può accedere all’area riservata”.<br />
Nella parte di libero accesso invece<br />
sono presenti numerose informazioni<br />
sul Centro Professionale di Gordola, sui<br />
profili professionali; oltre all’organigramma<br />
completo, alle informazioni<br />
sulla storia e sulle attività<br />
dell’Associazione.<br />
La collaborazione con l’USIE (Unione<br />
Svizzera degli Installatori Elettricisti) è<br />
molto attiva e buona: i corsi, i manuali<br />
di calcolo, gli adeguamenti del<br />
Contratto Collettivo di Lavoro naziona-<br />
<strong>Ti</strong>cino Business - 05/<strong>2004</strong> • 30<br />
le vengono elaborati e aggiornati tenendo<br />
conto anche della “voce” ticinese<br />
(specifichiamo che esiste anche un CCL<br />
a livello ticinese). L’USIE cura gli interessi<br />
anche dell’AIET nei rapporti con la<br />
Confederazione.<br />
“I giovani rappresentano il futuro. Sono<br />
necessari e si devono inserire nelle attività<br />
di Comitato e dell’Associazione, ma<br />
sta ai veterani dare la possibilità ai giovani<br />
di crearsi un’esperienza”. afferma<br />
Gianni Albertoni. “Un primo coinvolgimento<br />
è quello per le persone che<br />
hanno un interesse nel ramo della formazione:<br />
possono diventare esperti<br />
d’esame di fine tirocinio o membri della<br />
Commissione per gli esami”.<br />
“Il Centro Professionale di Gordola<br />
conta circa 450 apprendisti suddivisi<br />
nei 4 anni” prosegue Michele Pedrioli,<br />
responsabile della formazione professionale,<br />
nonché membro di Comitato<br />
AIET.<br />
L’Associazione dispone d’un proprio<br />
centro di formazione professionale fin<br />
dal 1972. I primi corsi furono organizzati<br />
a Bironico, in seguito dal 1975 a<br />
Giubiasco e dal 1980 è operativo il centro<br />
di Gordola. Nel centro, composto<br />
da tre aule di teoria, una sala di conferenze,<br />
tre laboratori completamente<br />
equipaggiati per l’istruzione degli<br />
apprendisti, sono formati sia apprendisti<br />
sia i diplomati che vogliono proseguire<br />
il loro percorso formativo ottenendo<br />
la maestria o seguendo corsi<br />
d’aggiornamento. Ogni anno i corsi<br />
proposti vengono illustrati in un opuscolo<br />
informativo redatto in collaborazione<br />
con la FPCE. Attualmente sono<br />
impiegati tre istruttori qualificati che<br />
seguono la formazione per tutta la<br />
durata del tirocinio degli apprendisti,<br />
suddivisi nelle seguenti formazioni professionali:<br />
• Montatore elettricista,<br />
• Elettricista di montaggio,<br />
• Disegnatore d’impianti elettrici,<br />
• Telematico.<br />
Ogni apprendistato dura 4 anni, con<br />
l’eccezione di quello per elettricista di<br />
montaggio che è di 3. Il profilo professionale<br />
più “gettonato” è quello di<br />
montatore elettricista. Da non dimenticare<br />
che quello degli elettricisti è senza<br />
dubbio “il settore con il vivaio più<br />
numeroso di apprendisti in formazione”<br />
continua Michele Pedrioli.
31 • <strong>Ti</strong>cino Business - 05/<strong>2004</strong> Vita dei Soci<br />
“Nell’anno scolastico 2003/<strong>2004</strong> ci<br />
sono ben 130 iscritti al primo anno. La<br />
suddivisione tra tutti i profili prevede<br />
400 montatori elettricisti, 8 disegnatori<br />
d’impianti elettrici e 26 telematici”.<br />
Se dovessimo guardare all’evoluzione<br />
dei contratti di tirocinio stipulati negli<br />
ultimi 10 anni notiamo che il numero<br />
di apprendisti per profilo è sempre<br />
più o meno stabile. Nel 1992 vi erano<br />
112 montatori elettricisti e 10 disegnatori.<br />
Numeri che scendono a 102/5<br />
nel 1993, a 93/2 nel 1998 e risalgono<br />
attorno ai 120/8 nel 2002.<br />
La formazione di base prevede i 4<br />
(rispettivamente 3 più 2 supplementari<br />
per l’elettricista di montaggio) anni<br />
di tirocinio, dopo i quali con la pratica<br />
ed il perfezionamento si possono raggiungere<br />
gli esami professionali (con<br />
attestato professionale federale) di<br />
elettricista capo progetto, consulente<br />
in sicurezza elettrica e telematico<br />
capo progetto. Con l’esame professionale<br />
superiore si raggiunge la maestria.<br />
Si può constatare come la professione<br />
in questo settore sia ancora prettamente<br />
maschile e non vi sia un interesse<br />
da parte delle ragazze nel svolgerla<br />
o nel portare a termine la formazione.<br />
“C’è stata una ragazza circa<br />
10 anni fa che aveva iniziato al formazione”<br />
conferma Pedrioli, “ma non<br />
l’ha terminata. Questo si può spiegare<br />
con il fatto che la professione di elettricista<br />
è sempre stata vista come<br />
maschile e dura, pesante. Da non<br />
dimenticare che una buona parte del<br />
lavoro è svolta sui cantieri; questo<br />
forse blocca le ragazze”.<br />
Visto il gran numero di apprendisti e<br />
di diplomati ogni anno (su circa<br />
90/100 diplomandi che si presentano<br />
all’esame circa 70 lo superano), il<br />
mercato non riesce ad assorbirli completamente.<br />
“A volte i diplomati vengono<br />
riorientati verso il campo informatico,<br />
ma si deve comunque affermare<br />
che c’è un buon “ricambio” tra<br />
anziani e giovani nelle ditte ticinesi.<br />
Molti giovani, finito il tirocinio vanno<br />
nella Svizzera tedesca o proseguono<br />
la formazione specializzandosi su un<br />
altro ramo oppure si orientano verso<br />
la maturità professionale, iscrivendosi<br />
alla SUPSI”. continua Pedrioli.<br />
La riforma dell’iter della formazione<br />
non ha toccato i corsi per apprendisti,<br />
ma ha leggermente modificato la<br />
forma degli esami per la maestria: essi<br />
non si svolgeranno più in un’unica<br />
sessione, ma saranno a moduli, permettendo<br />
così di attivare il concetto<br />
di “esami su misura”. Attualmente in<br />
<strong>Ti</strong>cino si sta terminando un corso di<br />
maestria che sta formando circa 30<br />
persone, che otterranno il diploma<br />
presumibilmente nel 2005.<br />
Data la complessità degli esami di fine<br />
tirocinio sono necessari molti periti<br />
d’esame. Agli interessati viene proposto<br />
un corso per divenire perito della<br />
durata di 4/5 giorni. Oggi l’AIET dispone<br />
di circa 50 persone attive in tale<br />
ruolo.<br />
L’AIET è sempre presente anche ad<br />
Espoprofessioni (tenutasi lo scorso<br />
mese di marzo), la manifestazione tramite<br />
la quale le varie professioni<br />
hanno la possibilità di farsi conoscere<br />
ai giovanissimi (ragazzi delle scuole<br />
medie), in modo interattivo: alterna<br />
infatti uno stand fisso con la presenza<br />
di docenti e datori di lavoro a vere<br />
testimonianze di apprendisti in formazione<br />
che possono dare consigli e illustrare<br />
la loro esperienza diretta ai propri<br />
coetanei. Per farsi conoscere<br />
l’AIET offe anche delle visite al Centro<br />
Professionale di Gordola ed organizza<br />
degli stages della durata di una settimana,<br />
sempre per i ragazzi delle SME,<br />
nelle varie aziende. “Il giovane può<br />
farsi un’idea: capisce come si opera e<br />
tocca con mano l’effettivo lavoro”<br />
conclude Pedrioli.<br />
La Camera di commercio, dell’industria<br />
e dell’artigianato del canton<br />
<strong>Ti</strong>cino si congratula con<br />
l’Associazione degli Installatori<br />
Elettricisti <strong>Ti</strong>cinesi, e le formula i<br />
migliori auguri per un avvenire ricco<br />
di successo.<br />
AIET<br />
Segretariato<br />
Corso Elvezia 16<br />
6900 Lugano<br />
Tel. +41 91 911 51 14<br />
Fax +41 91 911 51 12<br />
info@aiet.ch<br />
www.aiet.ch<br />
OUTSOURCING<br />
Amministrazione e gestione risorse umane<br />
Gestione processi<br />
ricerca e selezione<br />
inizio e fine<br />
rapporto di lavoro<br />
stipendi e<br />
oneri sociali<br />
contratti e<br />
permessi di lavoro<br />
certificati di lavoro<br />
Strumenti di gestione<br />
descrizione<br />
della funzione<br />
dossier del<br />
personale<br />
regolamenti e<br />
manuali<br />
profili professionali<br />
e individuali<br />
Consulenza<br />
gestione<br />
risorse umane<br />
formazione e<br />
sviluppo<br />
piani sociali<br />
portafoglio<br />
assicurativo<br />
diritto del lavoro<br />
Vicolo di Pavü 8<br />
CH-6926 Montagnola<br />
Telefono: +41 (0)91 994 81 14<br />
Telefax: +41 (0)91 994 82 18<br />
Natel: +41 (0)79 276 29 40<br />
E-mail: adomenici@hros.ch<br />
Http: www.hros.ch<br />
di Angela Domenici
Vita dei Soci<br />
Officine Franzi SA:<br />
un compleanno d’acciaio<br />
125 anni di attività: dall’officina ad azienda industriale,<br />
operando in nuovi settori nel corso degli anni<br />
fino a giungere alla suddivisone attuale,<br />
Metalcostruzioni e Metalmeccanica, attiva dagli inizi degli anni ’80.<br />
L’8 maggio le porte aperte allo stabilimento a Barbengo.<br />
di Lisa Pantini<br />
Una signora che ha più di un secolo,<br />
una signora d’acciaio e alluminio,<br />
indistruttibile. Una signora che ha<br />
vissuto più epoche, cambiando “veste” e<br />
adeguandosi ai trend del momento ed alle<br />
esigenze dei mercati. Una signora che ha<br />
saputo tramandare di generazione in<br />
generazione i valori fondamentali della<br />
cultura aziendale in cui crede ed opera.<br />
Complimenti alla Officine Franzi SA per<br />
questo importante traguardo, che verrà<br />
festeggiato sull’arco di due giornate i<br />
prossimi 7 e 8 maggio.<br />
Venerdì 7 maggio l’azienda riceverà le<br />
autorità, i media ed alcuni clienti istituzionali.<br />
Dalle 16.30 verranno visitati gli stabilimenti<br />
e i loro rispettivi reparti; Franco<br />
Franzi presenterà l’evento con un discorso<br />
introduttivo. In seguito verrà proiettato<br />
un breve documentario in DVD di<br />
Adriano Kestenholz, noto cineasta ticinese,<br />
che per l’occasione ha interpretato in<br />
maniera lirica i diversi aspetti dell’azienda<br />
illustrandone le competenze fra tradizione<br />
e nuove tecnologie.<br />
Alla proiezione seguirà un buffet.<br />
La festa continuerà l’8 maggio dalle 11.00<br />
alle 16.00, con un giornata di porte aperte<br />
agli stabilimenti.<br />
Fondata a Lugano nel 1878 da Domenico<br />
Franzi, l’officina si trasformò in seguito in<br />
azienda industriale con fonderia e officina<br />
meccanica, realizzando prodotti nel settore<br />
delle macchine sotto la conduzione del<br />
figlio Giuseppe.<br />
In 125 anni la ditta ha subito molti rinnovamenti,<br />
mutazioni e diversificazioni di<br />
settore operativo. Inoltre si è confrontata<br />
con grandi accadimenti storici e crisi economiche<br />
che l’hanno spinta ad adattarsi<br />
alle necessità dei propri clienti, spesso<br />
modificando la gamma dei prodotti. Sono<br />
essenzialmente due le caratteristiche che<br />
non sono mutate: la conduzione famiglia-<br />
re dell’impresa e la sua sede in <strong>Ti</strong>cino.<br />
Successivamente la ditta passa nelle mani<br />
del nipote Ing. Franco Franzi, che sviluppò<br />
i settori delle costruzioni metalliche e<br />
delle protezioni autostradali. Nel 1974,<br />
dopo la prematura scomparsa dell’Ing.<br />
Franzi, la vedova, signora Mina Franzi,<br />
assume la conduzione dell’azienda e<br />
costituisce, nel 1977, la Società Anonima<br />
Officine Franzi SA insediandosi a<br />
Barbengo - attuale sede della ditta - nel<br />
1980. Dal 1981 è il figlio, Franco Franzi jr.,<br />
attuale presidente del Consiglio<br />
d’Amministrazione e amministratore delegato,<br />
che dirige con successo l’impresa di<br />
famiglia.<br />
Con lui la ditta si è aperta verso nuovi settori,<br />
divenendo operativa nelle telecomunicazioni,<br />
nelle macchine e negli impianti,<br />
nell’ambito ferroviario ed in quello medicale.<br />
Inoltre la ditta ha subito un’importante<br />
riorganizzazione interna, adeguandosi<br />
ai moderni criteri di conduzione<br />
aziendale.<br />
L’azienda conta oggi circa 150 dipendenti,<br />
dopo una riduzione del personale avvenuta<br />
nel biennio 2001 – 2003. Il mercato<br />
di riferimento è principalmente svizzero<br />
(85%), mentre esporta all’estero circa il<br />
15% dei prodotti: i clienti, in questo caso,<br />
sono soprattutto grossi gruppi esteri con<br />
filiali in Svizzera o società svizzere con<br />
sedi all’estero, operanti nel settore metalmeccanico.<br />
La Officine Franzi è anche stata uno dei<br />
soci fondatori dell’AITI e dell’AMETI,<br />
Associazione Industrie Metalmeccaniche<br />
<strong>Ti</strong>cinesi.<br />
Il “core business” dell’azienda risiede<br />
nella tecnologia delle saldature, in acciaio<br />
e in alluminio. Su questi processi vengono<br />
eseguiti dei controlli non distruttivi per<br />
verificarne la qualità con raggi X o ultrasuoni.<br />
Il cliente che interagisce con la<br />
<strong>Ti</strong>cino Business - 05/<strong>2004</strong> • 32<br />
Franco Franzi jr. amministratore delegato e<br />
Presidente CDA delle Officine Franzi<br />
Franzi SA è principalmente un buyer che<br />
si occupa di approvvigionamento o un<br />
tecnico, responsabile operante nella<br />
sezione di Ricerca e Sviluppo o<br />
Engineering di un’azienda alla ricerca di<br />
partner e fornitori volti ad instaurare un<br />
rapporto duraturo basato su un’alleanza<br />
strategica. I tecnici cercano di estrapolare<br />
da questa interazione il know-how specifico<br />
per la gestione ottimale dei processi<br />
all’interno delle proprie aziende.<br />
I criteri di valutazione principali su cui si<br />
basano i clienti per scegliere un fornitore<br />
sono la qualità, i termini ed i costi nell’ambito<br />
dei quali si realizza la collaborazione.<br />
Per questo, secondo Franco Franzi,<br />
si deve principalmente puntare sulla tecnica<br />
di produzione, cercando di ottimizzare<br />
i processi produttivi. Ogni progetto,<br />
sulla base della richiesta ricevuta e grazie<br />
al simultaneous engineering – che permette<br />
lo scambio di disegni di dettaglio<br />
tra cliente e partner tramite le nuove tec-
33 • <strong>Ti</strong>cino Business - 05/<strong>2004</strong> Vita dei Soci<br />
nologie multimediali – viene sviluppato in<br />
modo efficiente secondo le specifiche<br />
definite, offrendo una consulenza personalizzata<br />
sia nella preparazione dei documenti<br />
che degli elaborati tecnici.<br />
Attualmente la ditta che sta progettando<br />
un componente saldato in acciaio, critico<br />
e particolarmente sollecitato per i nuovi<br />
tram di Zurigo, è altresì fornitore per grosse<br />
ditte come Siemens, Bombardier e<br />
Stadler.<br />
“Per continuare a produrre in maniera<br />
ottimale e rafforzare la posizione di nicchia<br />
raggiunta, abbiamo dovuto razionalizzare<br />
e ottimizzare le risorse nella realizzazione<br />
dei progetti, nella politica dei<br />
prezzi, semplificando i processi produttivi<br />
Centro Solis di Mendrisio affitta<br />
Il Centro Solis è situato nelle immediate<br />
vicinanze dell’uscita autostradale<br />
di Mendrisio, ben visibile, nella<br />
zona industriale/commerciale denominata<br />
“Industrie 4”.<br />
I collegamenti interni sono garantiti da 2<br />
rampe di scale, da un scala di sicurezza<br />
oltre che da un ascensore e da due montacarichi.<br />
Gli uffici in locazione sono<br />
situati al secondo piano, sono distinti in<br />
due parti.<br />
Il blocco A è composto da una ricezione,<br />
da cinque uffici di diverse metrature, da<br />
un locale tecnico con doppio pavimento<br />
alfine di ottenere una<br />
buona qualità” spiega<br />
Franco Franzi “ma portare<br />
al cliente un buon<br />
prodotto con un prezzo<br />
altamente competitivo<br />
risulta oggi estremamente<br />
difficoltoso.<br />
Questo a causa di tutti<br />
gli stravolgimenti dei<br />
mercati internazionali,<br />
che influenzano le strategie<br />
di approvvigionamento<br />
dei grandi committenti,<br />
attratti dalle<br />
unità produttive a<br />
buon mercato provenienti<br />
dall’Est, che talvolta<br />
sono lacunose<br />
nella qualità. Uno dei<br />
nostri punti forti, nonché<br />
fattore competitivo,<br />
è il fatto che, pur operando in <strong>Ti</strong>cino,<br />
siamo in grado di offrire un buon rapporto<br />
qualità-prezzo”.<br />
La sovraccapacità produttiva che era presente<br />
in passato si è affievolita con la crisi<br />
economica in atto da parecchio tempo. La<br />
tendenza che si riscontra oggi è quella di<br />
produrre sempre meno in casa componenti<br />
a basso valore aggiunto, ma concentrarsi<br />
sul vero core business dell’azienda,<br />
cercando di creare le proprie opportunità<br />
per essere sempre più vicini alle aspettative<br />
dei clienti.<br />
La Officine Franzi è attiva anche nell’ambito<br />
delle formazione professionale e forma<br />
apprendisti in varie discipline, tra cui:<br />
polimeccanici, costruttori di impianti,<br />
e da doppi servizi. I locali sono completi<br />
di soffitti ribassati, corpi illuminati, allacciamenti<br />
telefonici e cablaggio EDP (ca.<br />
300 m2 CHF 175.-/m2 p.a.).<br />
Il blocco B è un open space che offre<br />
all’utente la massima flessibilità per una<br />
ripartizione ottimale degli spazi. I numerosi<br />
servizi, un locale guardaroba, un<br />
locale pausa e la climatizzazione a mezzo<br />
di soffitti raffreddanti completano l’offerta<br />
di questi spazi (ca. 1'200 m2 CHF 175.-<br />
7m2 p.a.). (Acconto spese accessorie per<br />
A e B: CHF 16.-/m2 p.a.).<br />
Il contratto di locazione ha una durata di<br />
metalcostruttori, disegnatori di costruzioni<br />
metalliche. “Terminato l’apprendistato,<br />
spesso i giovani restano a lavorare da noi,”<br />
continua Franzi, “visto il forte senso di<br />
appartenenza all’azienda. Oltre a ciò<br />
offriamo anche la possibilità di svolgere la<br />
maestria, per poi occupare una posizione<br />
come quadro intermedio, o comunque<br />
fare carriera all’interno della ditta. Da<br />
notare che i costi di formazione sono<br />
molto onerosi, e l’azienda si assume integralmente<br />
questi ultimi”. Le possibilità<br />
infatti sono molte: MBA in Ingegneria<br />
Gestionale in una SUP, scuole all’estero<br />
specializzate nell’ingegneria e tecnologia<br />
di saldatura, come pure tutti i processi<br />
speciali legati ai controlli non distruttivi.<br />
L’auspicio di Franco Franzi è quello di<br />
poter continuare la gestione famigliare<br />
dell’azienda, cercando di contare sempre<br />
su collaboratori motivati, che si identifichino<br />
fortemente con la filosofia della<br />
società. Oltre a ciò l’obiettivo di piena<br />
occupazione ed una sana crescita del fatturato<br />
e dei relativi margini operativi.<br />
La Camera di commercio, dell’industria e<br />
dell’artigianato del canton <strong>Ti</strong>cino si congratula<br />
vivamente con la Officine Franzi<br />
per il grande traguardo raggiunto e formula<br />
i suoi migliori auguri per un avvenire<br />
ricco di successi.<br />
Officine Franzi SA<br />
Via Cantonale 22<br />
6917 Barbengo<br />
Tel. +41 91 985 31 00<br />
Fax +41 91 985 31 99<br />
info@franzi.ch<br />
www.franzi.ch<br />
5 anni; eventuali accordi particolari possono<br />
essere concordati in sede di trattativa.<br />
Interessati possono rivolgersi a:<br />
MIB AG<br />
Property + Facility Management<br />
Via Cantonale 34a<br />
6928 Manno<br />
Silvano Miglioretto<br />
Tel. +41 91 612 21 55<br />
Fax +41 91 612 21 51<br />
silvano.miglioretto@mibag.com<br />
www.mibag@com/vermarktung
Vita dei Soci<br />
di Giorgio Franchetti<br />
<strong>Ti</strong>cino Business - 05/<strong>2004</strong> • 34<br />
Assioma SA: 10 anni di hi-tech in <strong>Ti</strong>cino<br />
Assioma SA rappresenta da ben 10<br />
anni un punto di riferimento nel<br />
panorama dell’alta tecnologia informatica<br />
in <strong>Ti</strong>cino. Fondata nel 1994 da<br />
Andrea Cariglia, amministratore unico<br />
della società, ha acquisito nel tempo alcune<br />
delle più importanti certificazioni<br />
(Microsoft, Citrix, Cisco, HP, IBM,<br />
Computer Associates, RSA, ecc.) e si è evoluta<br />
da semplice “Integratore di Sistemi” a<br />
“Consulente e fornitore di servizi tecnologici”<br />
a più ampio respiro, collocandosi<br />
sempre all’avanguardia nell’offerta di servizi<br />
informatici sul mercato locale. Essa<br />
supporta centinaia di clienti nella Svizzera<br />
italiana, come anche in ambito nazionale<br />
ed internazionale, progettando ed implementando<br />
reti e sistemi complessi.<br />
Pietra miliare in questo processo di crescita<br />
professionale è stata sicuramente l’apertura<br />
del Data Center (centro elaborazione<br />
dati) di Breganzona, attuale sede<br />
della società, che ha consentito lo sviluppo<br />
di una intera nuova gamma di servizi di<br />
ultima generazione in grado di diversificare<br />
ed ampliare notevolmente l’offerta sul<br />
mercato dell’azienda. Infatti, l’infrastruttura<br />
del Data Center di Assioma, grazie ad<br />
alcune caratteristiche peculiari che la rendono<br />
unica nel panorama ticinese, oltre al<br />
più classico “housing” di apparecchiature<br />
dei clienti e all’assistenza sistemistica, è in<br />
grado di erogare servizi centralizzati per le<br />
aziende in modalità ASP (Application<br />
Service Provider: fornitore in grado di<br />
sopperire dall’esterno alle necessità di<br />
operatività e gestione del funzionamento<br />
dei software di un cliente) che consentono<br />
alle imprese interessate di spostare in<br />
outsourcing l’operatività IT non strategica<br />
per i propri specifici business.<br />
Grazie a questa logica Assioma si posiziona<br />
come “trait d’union” ideale tra gli sviluppatori<br />
e fornitori di servizi applicativi<br />
alle prese con un mercato “tradizionale”<br />
ormai abbastanza coperto, e le aziende<br />
che richiedono nuovi metodi di distribuzione<br />
e utilizzo del software dalla gestione<br />
meno onerosa e economicamente più<br />
convenienti.<br />
La fornitura in modalità ASP si presta in<br />
modo particolarmente efficace all’erogazione<br />
di servizi di sicurezza informatica,<br />
cruccio non indifferente per tutte le aziende<br />
che si interfacciano con il mondo esterno<br />
tramite la rete. Il blocco dei virus e<br />
dello SPAM (posta indesiderata o spazzatura)<br />
circolanti nei sistemi di posta elettronica,<br />
il controllo degli accessi Internet a<br />
siti indesiderati e l’individuazione di tentativi<br />
di intrusione nella rete interna di un’azienda<br />
sono problemi che devono ormai<br />
essere affrontati quotidianamente con<br />
grande dispendio di energie, spesso distogliendo<br />
risorse da attività maggiormente<br />
produttive. In questi casi, il loro affidamento<br />
in outsourcing a una terza parte<br />
esperta nel settore può rappresentare una<br />
soluzione ideale.<br />
“Il nostro servizio ASPmx effettua un efficace<br />
opera di filtro della posta elettronica,<br />
interponendosi tra Internet e i sistemi di<br />
posta elettronica dei nostri clienti, inoltrando<br />
solo le e-mail non contenenti virus<br />
e/o SPAM. In questo modo l’utente si “lava<br />
le mani” del controllo, che avviene esternamente<br />
alla propria rete, garantendosi<br />
Andrea Cariglia, Amministratore Unico Assioma SA<br />
così un’ulteriore sicurezza” ha dichiarato<br />
Andrea Cariglia, Amministratore unico di<br />
Assioma.<br />
Il servizio ASPmx rappresenta un passo<br />
avanti rispetto ai classici sistemi antivirus e<br />
ai più comuni metodi anti SPAM, poiché,<br />
essendo interamente gestito presso il centro<br />
elaborazione dati (data-center) di<br />
Assioma, protegge la rete dell’azienda in<br />
modo preventivo e con un livello di sicurezza<br />
che i sistemi locali, operanti quando<br />
il contenuto indesiderato - sia esso virus o<br />
SPAM - è ormai già giunto a destinazione,<br />
non sono in grado di garantire. Inoltre,<br />
grazie a questo servizio è possibile quantificare<br />
i costi necessari per la difesa da virus<br />
e SPAM in maniera precisa e programmabile,<br />
senza incorrere in spiacevoli imprevisti<br />
di percorso.<br />
Come funziona in realtà, e per quale<br />
motivo risulta essere così efficace?<br />
“La logica di funzionamento di ASPmx”<br />
continua Cariglia “è in realtà abbastanza<br />
semplice: si viene a creare un passaggio in<br />
più nel flusso di dati tra Internet e la rete<br />
di un’azienda e viceversa, che, senza rallentarlo,<br />
lo analizza e filtra, impedendo a<br />
tutti i contenuti potenzialmente dannosi<br />
di giungere a destinazione, bloccandoli in<br />
quello che potremmo definire un territorio<br />
“neutrale”.<br />
La particolare efficacia del servizio va poi
35 • <strong>Ti</strong>cino Business - 05/<strong>2004</strong> Vita dei Soci<br />
ricercata nell’approccio di tipo euristico<br />
che lo caratterizza e nel costante aggiornamento<br />
di tutti i parametri che consentono<br />
la corretta individuazione dei contenuti<br />
e degli allegati inviati tramite posta<br />
elettronica. In pratica, questo si traduce<br />
nella capacità del sistema di elaborare in<br />
maniera logica i dati analizzati, individuandone<br />
la potenziale pericolosità o indesiderabilità<br />
anche quando i contenuti non<br />
appartengono esplicitamente a “liste<br />
nere” di sorgenti pericolose (black list).<br />
Il filtro della posta elettronica<br />
non è sicuramente l’unico servizio<br />
di sicurezza IT che ha senso gestire<br />
in outsourcing…<br />
“Sicuramente i problemi di sicurezza IT<br />
che devono essere fronteggiati da un’azienda<br />
non si limitano purtroppo al solo<br />
controllo del traffico di posta elettronica.<br />
Pensiamo ad esempio ai pericoli e ai contenuti<br />
indesiderati per l’azienda a cui ci si<br />
espone semplicemente navigando in<br />
Internet, che è uno strumento utilizzato<br />
Schede IFCAM<br />
diffusamente da molti utenti in ambito<br />
business.<br />
Assioma fornisce un servizio denominato<br />
“OfficeSurf ” che consente il controllo<br />
della navigazione impedendo l’accesso a<br />
determinati siti ed effettua una rilevazione<br />
statistica di tutto il traffico Internet.<br />
Questo tipo di strumento consente una<br />
flessibilità e una personalizzazione massima,<br />
poiché i parametri che determinano<br />
le regole di navigazione possono essere<br />
definiti per singoli utenti o per gruppi o<br />
anche per fasce orarie, permettendo di<br />
decidere chi fa cosa e come, riducendo al<br />
minimo la possibilità di creare danni<br />
anche accidentalmente.<br />
Pensando invece ad un controllo totale<br />
è possibile passare ad un “Intrusion<br />
Detection System”, capace di individuare<br />
e controllare tutto il traffico che<br />
transita su di una rete mediante rilevatori<br />
che analizzano tutto quanto passa<br />
fisicamente nei cavi di trasmissione.<br />
Anche in questo caso è possibile ottenere<br />
il servizio in outsourcing, utilizzando<br />
La pubblicazione della Camera di commercio,<br />
dell’industria e del cantone <strong>Ti</strong>cino che offre approfondimenti utili<br />
a tutti gli imprenditori ticinesi<br />
di Lisa Pantini<br />
Èstata pubblicata recentemente la<br />
Scheda IFCAM numero 9110 intitolata<br />
“Legge federale sui cartelli e<br />
altre limitazioni della concorrenza<br />
(LCart), aspetti principali della revisione<br />
del 1° aprile <strong>2004</strong>”, elaborata dal<br />
Signor Luca Albertoni, Segretario giurista<br />
della <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong>, lic.jur. LL.M, rientrante nella<br />
categoria tematica Nozioni giuridiche.<br />
La scheda presenta le principali novità<br />
(scopo della revisione, estensione del<br />
campo d’applicazione, limitazioni, ecc.)<br />
inerenti la revisione del 1° aprile <strong>2004</strong><br />
della Legge federale sui cartelli (LCart).<br />
Benché in vigore dal 1995 (cfr. Scheda<br />
IFCAM 9107), della LCart si è iniziato a parlare<br />
solo dopo qualche anno e la sua applicazione<br />
ha assunto contorni più definiti<br />
ed incisivi con il passare del tempo.<br />
Tuttavia, alcuni celebri casi di portata<br />
internazionale hanno evidenziato che la<br />
base legale elvetica, pur essendo calcata<br />
sulle corrispondenti norme europee,<br />
aveva determinate lacune più o meno<br />
gravi.<br />
È stato ad esempio ritenuto molto urtante<br />
il fatto che il colosso farmaceutico Roche<br />
potesse essere condannato ad importanti<br />
pene pecuniarie negli Stati Uniti ed in<br />
Europa per un accordo illegale sul prezzo<br />
delle vitamine, mentre in Svizzera la LCart<br />
non permetteva di infliggere alcuna multa<br />
(vedi Scheda 9107 y-z). A livello politico<br />
sono dunque cresciute le pressioni per<br />
inasprire la LCart, in particolare nel contesto<br />
della discussione sull’elevato livello dei<br />
prezzi in Svizzera, dovuto (almeno in<br />
parte) al fatto che alcuni settori economici<br />
risultano bloccati da rigide strutture cartellistiche.<br />
Il 20 giugno 2003 il Parlamento<br />
ha pertanto adottato la revisione entrata<br />
in vigore il 1° aprile <strong>2004</strong>.<br />
ad esempio “OfficeDetect” di Assioma.<br />
La fornitura di questi servizi, viene facilitata<br />
da un nuovo servizio che Assioma ha<br />
pensato per le PMI che, basandosi su<br />
un’offerta di connettività esclusivamente<br />
dedicata alla clientela business denominata<br />
“OfficeADSL”, consente di associare una<br />
grande varietà di servizi ASP, delegandone<br />
ad un unico interlocutore la gestione specialistica<br />
e centralizzata.<br />
In questo modo Assioma è convinta di fare<br />
un passo avanti nella direzione che consente<br />
alle aziende di delegare a terzi le<br />
principali incombenze scaturenti dall’utilizzo<br />
della tecnologia, a costi ragionevoli e<br />
con la garanzia fornita da esperti del settore.<br />
Assioma SA<br />
Via Vergiò 8<br />
6932 Breganzona<br />
Tel. +41 91 961 21 61<br />
Fax +41 91 961 21 62<br />
info@assioma.ch<br />
www.assioma.ch<br />
Lo scopo della nuova versione della LCart<br />
è di evitare in modo ancora più efficace le<br />
limitazioni della concorrenza. In altre<br />
parole, i cartelli non devono più presentare<br />
alcun vantaggio per le aziende e la<br />
nuova LCart dovrebbe avere un maggiore<br />
effetto preventivo, grazie anche all’introduzione<br />
di strumenti che dovrebbero facilitare<br />
la scoperta e quindi lo smantellamento<br />
di un cartello.<br />
Ricordiamo che l’abbonamento annuale<br />
di CHF 190.- può essere sottoscritto in<br />
qualsiasi momento, con la possibilità di<br />
ricevere tutte le Schede IFCAM dell’anno<br />
in corso.<br />
Siamo a vostra disposizione per ulteriori<br />
informazioni.<br />
Luca Albertoni, lic.iur. LL.M.,<br />
Tel. +41 91 911 51 21<br />
albertoni@cci.ch
Vita dei Soci<br />
IFEC Consulenze SA: obiettivo benessere<br />
Offre consulenze specialistiche nel campo della fisica e acustica della costruzione,<br />
nonché dell’ambiente, basate sia su verifiche sperimentali<br />
(mediante strumenti di misura all’avanguardia)<br />
sia teoriche (mediante programmi informatici e/o metodi<br />
di calcolo scientificamente riconosciuti).<br />
Tutto questo ruotando attorno ad un punto:<br />
garantire il benessere dell’individuo.<br />
di Lisa Pantini<br />
IFEC Consulenze SA è una società di<br />
consulenze – apprezzate soprattutto<br />
per la loro neutralità - nel campo<br />
ambientale rispettivamente della fisica<br />
delle costruzioni, dell’energia e dell’acustica<br />
che sta dando un particolare riscontro<br />
pratico a quelle che fino ad alcuni anni fa<br />
erano solo delle discipline teoriche. “La<br />
parola chiave”, spiega l’ing. Sergio Tami,<br />
co-titolare della ditta insieme al dott. Dario<br />
Bozzolo, “per descrivere l’operato della<br />
nostra azienda è senza dubbio concretezza”.<br />
Una concretezza che si realizza nei<br />
numerosi progetti che l’ufficio segue,<br />
facendo sempre leva sulla praticità delle<br />
azioni proposte, ed avendo sempre in<br />
primo piano il benessere dell’individuo.<br />
La ditta conta oggi 14 impiegati di cui 2 nel<br />
settore amministrativo e 12 che si dividono<br />
tra ingegneri (civili, elettrotecnici,<br />
informatici ed ambientali), architetti e fisici.<br />
Fondata agli inizi degli anni ’90, nel<br />
2000 muove i primi passi verso la forma<br />
attuale per poi ufficializzarsi come Società<br />
Anonima nel 2003. Il mercato di riferimento<br />
per il quale opera è principalmente<br />
quello ticinese, anche se si sta aprendo a<br />
livello nazionale e nel Nord Italia.<br />
L’obiettivo di IFEC è quello di garantire il<br />
benessere dell’individuo, attraverso l’ambiente<br />
che lo circonda o, in scala ridotta,<br />
all’interno dei locali nei quali si trova o<br />
vive.<br />
Parlando del settore dell’edilizia, IFEC è<br />
attenta a tutto ciò che riguarda la termica,<br />
l’igrometria, la ventilazione, l’illuminazione,<br />
le protezioni solari, la protezione<br />
antincendio e i danni costruttivi. In altre<br />
parole il benessere visivo, termico e acustico<br />
dell’individuo. “I progetti vengono<br />
sviluppati principalmente come supporto<br />
al lavoro di un architetto o ingegnere civile,<br />
che allestendo un progetto su richiesta<br />
di un committente, necessita una consulenza<br />
per soddisfare determinate richieste,<br />
dall’implementazione del progetto alla<br />
scelta del materiale” continua Tami. Oltre<br />
alla tipologia di committente citato vi<br />
sono pure imprese, enti pubblici o singoli<br />
privati.<br />
L’altro grande settore d’attività di IFEC<br />
sono le azioni è legato alla consulenza<br />
volta alla protezione ambientale. In<br />
questo ambito rientrano gli esami per<br />
determinare l’impatto ambientale che le<br />
grandi opere hanno sul territorio, considerando<br />
in primis quanto espresso dalla<br />
Legge Federale sulla protezione dell’ambiente.<br />
La sollecitazione dell’ambiente da<br />
parte di un’opera può avvenire in tre<br />
distinti momenti:<br />
1. quando è in fase di costruzione<br />
2. quando<br />
l’impianto<br />
è attivo e<br />
operante<br />
(fase di<br />
esercizio)<br />
3. quando, al<br />
termine<br />
della propria<br />
vita,<br />
d o v r à<br />
essere<br />
smaltito<br />
IFEC offre<br />
pure consulenzespecialistiche<br />
nei<br />
campi della<br />
qualità dell’a-<br />
<strong>Ti</strong>cino Business - 05/<strong>2004</strong> • 36<br />
ria (emissioni ed immissioni di sostanze<br />
inquinanti e relative mappe di esposizione),<br />
delle radiazioni elettromagnetiche<br />
(alta e bassa frequenza) e dell’acqua<br />
(depurazione, …).<br />
Dopo la fase di consulenza, segue quella<br />
di implementazione e verifica del progetto.<br />
L’opera eseguita può essere certificata<br />
da un collaudo, che testa se ciò che si è<br />
eseguito adempie all’obiettivo iniziale<br />
preposto.<br />
“Si hanno molte consulenze inerenti il<br />
risparmio energetico,” afferma l’Ing. Tami.<br />
“Con l’introduzione di nuovi standard<br />
come Minergie o Minergie Plus si garantisce<br />
al committente un alto benessere.<br />
Questi standard puntano alle energie<br />
alternative e rinnovabili”. prosegue Tami.<br />
“È noto che i costi sono maggiori inizialmente<br />
(ordine del 3-4%, massimo 10%),<br />
ma l’investimento maggiore iniziale viene<br />
Una parte del team della ditta IFEC Consulenze SA
37 • <strong>Ti</strong>cino Business - 05/<strong>2004</strong> Vita dei Soci<br />
ammortizzato in breve tempo durante l’esercizio<br />
dell’edificio o dell’opera progettata.<br />
Ma quanto vale il benessere di cui una<br />
persona può usufruire?”<br />
Tra i lavori portati a termine, in fase di realizzazione<br />
o di progettazione di IFEC, per<br />
il settore dell’edilizia, vi sono la nuova Sala<br />
del Gran Consiglio a Bellinzona, il futuro<br />
centro termale di Arosa, il nuovo Centro<br />
News della TSI a Comano, la nuova Sala<br />
del Consiglio Comunale a Lugano. Per il<br />
settore ambientale invece la galleria ferroviaria<br />
di base del Monte Ceneri per<br />
l’Alptransit San Gottardo SA, i ripari fonici<br />
autostradali lungo il tratto autostradale tra<br />
i comuni di Melide e Bissone, gli studi inerenti<br />
il risanamento dell’aria di alcune<br />
regioni del cantone <strong>Ti</strong>cino, la realizzazione<br />
di alcuni elettrodotti, ecc.<br />
IFEC Consulenze SA ha anche creato una<br />
raccolta di semplici programmi informatici<br />
sviluppati internamente, chiamato Kelvin,<br />
per avvicinare architetti ed ingegneri civili<br />
alla disciplina, nonché promuoverla.<br />
Attualmente il sistema di programmi<br />
Kelvin è usato in una trentina di uffici.<br />
IFEC ha ottenuto la certificazione ISO<br />
9001:2001 nel corso dell’estate 2003.<br />
IFEC Consulenze SA ricopre anche un<br />
ruolo formativo, aiutando i giovani ad avvicinarsi<br />
al mondo del lavoro con degli stages<br />
all’interno del proprio ufficio, durante<br />
i quali studenti di università svizzere o straniere<br />
lavorano in <strong>Ti</strong>cino per un determi-<br />
nato lasso di tempo. La ditta è attenta alla<br />
formazione continua, al trasferimento e<br />
all’acquisizione di conoscenze.<br />
La Camera di commercio, dell’industria e<br />
dell’artigianato del canton <strong>Ti</strong>cino da il benvenuto<br />
a IFEC Consulenze SA tra i suoi<br />
nuovi soci e le augura un futuro ricco di<br />
successi.<br />
IFEC Consulenze SA<br />
Via Cantonale<br />
Casella Postale 505<br />
6802 Rivera<br />
Tel. +41 91 935 97 00<br />
Fax +41 91 935 97 09<br />
contact@ifec.ch<br />
www.ifec.ch<br />
Candidato Conoscenze linguistiche Cerca Indirizzo<br />
Davide Fancellu<br />
laureato in Ingegneria dei<br />
Materiali al Politecnico di<br />
Milano<br />
Anno di nascita 1976<br />
Cittadino italiano<br />
Celibe<br />
Fabio Massimo<br />
corsi frequentati presso Santa<br />
Rosa University Petaluma<br />
California; esperienze acquisite<br />
presso Frangi S.p.a e Sola<br />
International<br />
Anno di nascita 1972<br />
Cittadino italiano<br />
Celibe<br />
Eros Albisetti<br />
maturità commerciale presso<br />
la scuola cantonale di commercio<br />
a Bellinzona<br />
Anno di nascita 1983<br />
Cittadino svizzero<br />
Celibe<br />
Fabio Emiliano<br />
maturità tecnica per geometri<br />
presso l’istituto “A. Volta” di<br />
Varese; esperienze lavorative<br />
presso aziende di costruzione;rappresentante<br />
e agente della Camera di<br />
Commercio di Varese<br />
Anno di nascita 1971<br />
Cittadino italiano<br />
Celibe<br />
Italiano: lingua madre<br />
Inglese: buono parlato e<br />
scritto<br />
Italiano: lingua madre<br />
Inglese: buono parlato e<br />
scritto<br />
Tedesco: scolastico<br />
Italiano: lingua madre<br />
Francese: discrete conoscenze<br />
Inglese: discrete conoscenze<br />
Tedesco: discrete conoscenze<br />
(corso intensivo)<br />
Inglese: buone conoscenze<br />
(corso intensivo)<br />
Italiano: lingua madre<br />
Inglese: buono parlato e<br />
scritto<br />
Cerca un’occupazione interessante.<br />
È disponibile a viaggiare<br />
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di soddisfazione professionale<br />
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consentendogli così una pianificazione<br />
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Tel. + 39 031307888<br />
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Tel. + 39 3357583934<br />
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Tel. + 41 91 648 15 52<br />
Tel. + 41 79 415 66 83<br />
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Tel. + 39 3482655627
Vita dei Soci<br />
Si consolida il trend positivo<br />
del Gruppo Cornèr Banca<br />
Comunicato stampa<br />
In un contesto bancario che ha<br />
mostrato maggiore tenuta nell’avversa<br />
congiuntura rispetto agli anni precedenti,<br />
il Gruppo Cornèr Banca ha chiuso<br />
il 2003 con risultati positivi, evidenziando<br />
un generale miglioramento dei<br />
già buoni risultati conseguiti nell’anno<br />
precedente.<br />
La crescita dei volumi in tutte le società<br />
del Gruppo, con particolare riguardo alla<br />
casa madre Cornèr Banca SA di Lugano,<br />
ha contribuito a far progredire del 16,1%<br />
la somma di bilancio consolidata (3'492<br />
milioni di franchi). Sono inoltre avanzate<br />
tutte le voci dei ricavi ordinari, a un totale<br />
di 290,3 milioni di franchi (+ 4,2%).<br />
In discesa, invece, i costi di gestione,<br />
mentre quelli per il personale hanno<br />
riportato un lieve aumento dell’1,5%, a<br />
seguito del contenuto ampliamento dell’organico.<br />
Dopo prudenziali ammortamenti e<br />
accantonamenti, l’utile intermedio anteimposte<br />
è risultato pari a 83,1 milioni di<br />
franchi contro i 70,5 dell’anno precedente,<br />
con un aumento del 17,9%. A questo<br />
si aggiunge un ricavo straordinario di<br />
84,6 milioni, determinato in massima<br />
parte dallo scioglimento di accantonamenti<br />
non più giustificabili, in base al<br />
concetto di rischio contemplato dalle<br />
nuove direttive della CFB (Commissione<br />
Federale delle Banche). Pertanto, l’utile<br />
netto del Gruppo si è posizionato a 143,6<br />
milioni di franchi, dopo aver sostenuto<br />
imposte per 24,1 milioni, contro i 14,7<br />
dell’esercizio precedente.<br />
Il Gruppo Cornèr Banca, che dispone di<br />
fondi propri per un totale di 717,3 milioni<br />
di franchi (578,0 nel 2002), attraverso<br />
la casa madre e le sue succursali svizzere<br />
eroga principalmente servizi di Private<br />
Banking, finanziamento e carte di credito;<br />
l’attività delle affiliate estere si concentra,<br />
per contro, prevalentemente sulla<br />
gestione patrimoniale. L’organico del<br />
Gruppo si compone di 865 collaboratori,<br />
di cui 772 attivi in <strong>Ti</strong>cino.<br />
<strong>Ti</strong>cino Business - 05/<strong>2004</strong> • 38<br />
Il Gruppo Cornèr Banca in sintesi (mio CHF)<br />
2003 2002<br />
Somma di bilancio 3 492.3 3 006.8 16.1%<br />
Depositi della clientela 2 014.7 1 845.3 9.2%<br />
Crediti alla clientela 1 949.4 1 536.1 26.9%<br />
Fondi propri 717.3 578.0 24.1%<br />
Ricavi 290.3 278.6 4.2%<br />
Costi -172.6 -172.3 0.2%<br />
Utile lordo 117.7 106.4 10.6%<br />
Ammortamenti, rettifiche di valore,<br />
accantonamenti e perdite -34.6 -35.9 -3.7%<br />
Risultato intermedio 83.1 70.5 17.9%<br />
Ricavi straordinari 84.6 1.5<br />
Imposte -24.1 -14.6<br />
Utile netto 143.6 57.4<br />
Per eventuali chiarimenti:<br />
Anna Russo, resp. ufficio PR<br />
Tel. +41 91 800 53 54<br />
Fax +41 91 800 43 03<br />
anna.russo@corner.ch
39 • <strong>Ti</strong>cino Business - 05/<strong>2004</strong> Contatti d’affari<br />
Molte sono le comunicazioni per richieste di contatti d’affari che giungono quotidianamente alla nostra segreteria.<br />
Di seguito ve ne proponiamo alcune.<br />
CHI<br />
MISSION OF ARAB REPUBLIC OF<br />
EGYPT: “GHOBRIAL”<br />
An Egyptian prominent producer and<br />
exporter of fruits and vegetables.<br />
SPAIN – EUROPE BUSINESS PROPO-<br />
SALS<br />
Companies looking for European products<br />
to be imported into Spain.<br />
SCHWEIZER PAVILLON<br />
AN DER GRAZER<br />
HERBSTMESSE 04<br />
Die Handelskammer Schweiz-Österreich<br />
und Liechtenstein.<br />
POSSIBILITÉS D’AFFAIRES EN SUISSE<br />
ET À L’ÉTRANGER<br />
Grosshandelsfirma sucht neue<br />
Kontakte.<br />
COSA<br />
“Ghobrial” is looking for a promotion’s<br />
and products’ assistance.<br />
His main target is directed towards<br />
organic agriculture in Egyptian virgin<br />
lands.<br />
He is ready to cultivate any kind of fruit<br />
or vegetable according to the importers<br />
need and request. The importer can<br />
receive his order after about four<br />
month from making the deal, except<br />
for the kinds needing more time for<br />
cultivation.<br />
Equipment for dental sugeries and<br />
laboratories for dental prosthesis:<br />
- dry pistol compressor<br />
- articulators<br />
- muffles<br />
- flanges<br />
- presses<br />
- centrifuges<br />
- crucibles<br />
- polinders<br />
- cutters<br />
- preheating oven<br />
- polishers, etc.<br />
Von 2.-10. Oktober <strong>2004</strong> organisiert die<br />
Handelskammer Schweiz- Österreich<br />
und Liechtenstein wieder einen<br />
Schweizer Gemeinschaftsstand an der<br />
Grazer Herbstmesse 04. Wir bieten die<br />
Schweizer.<br />
Unternehmen die Möglichkeit, ihre<br />
Produkte einem breiten Publikum<br />
unter dem Schweizer Dach vorzustellen.<br />
Grosshandelsfirma sucht<br />
neue Kontakte zur Erweiterung ihrer<br />
Tätigkeit auf der Markt in der<br />
Slowakischen bzw. auch Tschechischen<br />
Republik. Ausserdem sind sich auch am<br />
gemeinsamen Unternehmen mit ausländischen<br />
Partner in der Slowakei<br />
interessiert.<br />
CONTATTO<br />
14 Orabi Street, Downtown Cairo Egypt<br />
Tel. +202 788 25 10<br />
Fax +202 574 22 21<br />
Ihab_ghobrial@hotmail.com<br />
DENTAL ESPAÑA, S.L.<br />
D.Pedro Cabrera<br />
Apartado de Correos, 150<br />
28200-S.LORENZO<br />
DEL ESCORIAL/MADRID<br />
Tel. +34 91 890 83 20<br />
Fax +34 91 890 84 49<br />
Dental@dentalespana.es<br />
www.dentalespana.es<br />
Alex Becker, Projektleiter<br />
Handelskammer Schweiz- Österreich<br />
und Liechtenstein Leiter Swiss<br />
Business Hub Austria<br />
Neuer Markt 4<br />
A-1010 Wien<br />
Tel. +43 1 512 79 50<br />
Fax +43 1 513 92 82<br />
www.hk-schweiz.at<br />
Prvá slovenská obchodná spol. s.r.o.,<br />
Sredná 13,<br />
917 01 Trnava<br />
Slowakische Republik,<br />
Ing. Milan Válek, Gesellschafter<br />
Tel. +421 33 535 0401<br />
Fax +421 33 535 0402<br />
Le sopra riportate segnalazioni vengono fatte senza responsabilità alcuna da parte della Camera di commercio,<br />
dell’industria e dell’artigianato del cantone <strong>Ti</strong>cino.
Formazione<br />
Scuola per capi-azienda:<br />
a settembre inizierà<br />
il nuovo corso<br />
Testimonianze<br />
di Patrizia Villa<br />
La Scuola per capi-azienda inizierà il<br />
prossimo 3 settembre e si terrà ogni<br />
settimana il venerdì mattina e il sabato<br />
mattina ogni tre settimane.<br />
A luglio 2005 si svolgeranno gli esami<br />
intermedi. Il secondo anno inizierà il 2 settembre<br />
2005 e si terrà sempre il venerdì<br />
mattina e quindicinalmente il sabato mattina.<br />
Gli esami finali sono previsti nel luglio<br />
del 2006.<br />
Per presentare la Scuola abbiamo incontrato<br />
il signor Mauro Canonica, attualmente<br />
occupato presso la ATEL Elettroimpianti<br />
SA di Savosa. Ha seguito con successo la<br />
Scuola nel biennio 2000-2002.<br />
Qual è la sua posizione all’interno<br />
dell’azienda per cui lavora?<br />
Sono un capo- azienda…! Più precisamente<br />
sono il Responsabile della filiale di<br />
Savosa.<br />
Quanti dipendenti occupa l’ATEL?<br />
A Lugano siamo in 52 e in <strong>Ti</strong>cino, contando<br />
le filiali di Locarno, Bellinzona e<br />
Mendrisio siamo in circa 180.<br />
Mi spiega brevemente<br />
quali sono le attività dell’ATEL?<br />
L’ATEL è un gruppo Svizzero attivo in due<br />
campi. Il primo è il trasporto e la produzione<br />
di energia, il secondo è l’installazione<br />
di impiantistica in generale.<br />
Perché ha deciso di seguire<br />
la Scuola per capi-azienda?<br />
Mi sono formato come elettricista e posso<br />
dire di essere cresciuto all’interno<br />
dell’ATEL, perché vi lavoro da ormai 30<br />
anni. Nel momento in cui le mie responsabilità<br />
si sono estese ho avuto bisogno di<br />
approfondire le mie conoscenze e, concordemente<br />
con la ditta, è stata scelta la<br />
Scuola per capi-azienda.<br />
L’azienda l’ha appoggiata<br />
nella formazione?<br />
Sì, mi ha spronato a seguire il corso, si è<br />
fatta carico delle tasse di iscrizione e della<br />
mezza giornata il venerdì. La ATEL, infatti,<br />
crede fermamente nella necessità e nell’importanza<br />
della formazione del personale.<br />
È stato soddisfatto della Scuola?<br />
Per me è stata una sfida e alla fine sono<br />
stato molto soddisfatto. Si parla di conduzione<br />
del personale, contabilità, organizzazione,<br />
ecc....tutte le componenti che<br />
fanno parte della gestione aziendale. Il<br />
bilancio è molto positivo perché questa è<br />
una scuola che permette di applicare ciò<br />
che si è appreso.<br />
La Scuola è stata come “una sfida”,<br />
per quali ragioni?<br />
Avendo più di 40 anni è stata davvero una<br />
sfida. Benché si viva nel mondo del lavoro<br />
e le sollecitazioni non manchino, si è un<br />
po’ arrugginiti e tornare sui banchi di<br />
scuola non è immediato. Seguire una<br />
metodologia e memorizzare quanto esposto<br />
nelle lezioni e sulle dispense necessita<br />
di esercizio. Io ce l’ho fatta sicuramente<br />
anche grazie al gruppo con cui mi trovavo<br />
due volte la settimana per studiare.<br />
È stato soddisfatto degli insegnanti?<br />
La maggior parte di loro trovo avesse una<br />
professionalità elevatissima, perché riusciva<br />
a trasmettere efficacemente i concetti e<br />
le nozioni.<br />
<strong>Ti</strong>cino Business - 05/<strong>2004</strong> • 40<br />
Mauro Canonica<br />
Consiglierebbe la Scuola per capi-azienda?<br />
Sì, perché dà una formazione generale su<br />
tutti i punti che un capo-azienda ha bisogno.<br />
Dalla conduzione del personale alla<br />
gestione di una ditta, a come affrontare i<br />
momenti di crisi e di tensione.<br />
Ha tratto qualche vantaggio tangibile<br />
da quanto appreso?<br />
Credo che all’interno della ditta mi sono<br />
posto di fronte ai problemi in modo<br />
nuovo e ritengo che, anche grazie ai contributi<br />
che ho portato io, la struttura è<br />
migliorata.<br />
Ha qualche ricordo particolare?<br />
Ciò che più mi è piaciuto è stato un rapporto<br />
attivo e un grande spirito di squadra<br />
nello studio. Quando la Scuola si è conclusa<br />
se ne sentiva la mancanza… Inoltre la<br />
classe non era omogenea, eravamo persone<br />
con mentalità differenti e esperienze<br />
lavorative diverse, ma in comune avevamo<br />
tutte la posizione di capo-azienda. Nella<br />
normale attività si diventa abitudinari e<br />
nella Scuola si incontrano delle altre professioni<br />
con cui è possibile avere degli<br />
scambi interessanti.<br />
La rifarebbe?<br />
Certo. Con la medesime esperienze la rifarei<br />
e la consiglio anche.<br />
Posso affermare che quasi tutto ciò che ho<br />
appreso mi è servito. Ho sicuramente<br />
migliorato le mie competenze e affronto i<br />
problemi in modo più aperto ed elastico.<br />
Il capo-azienda deve essere sicuramente<br />
capace a pianificare le sue attività, ma deve<br />
essere in grado soprattutto di gestire le<br />
eccezioni e gli imprevisti che quotidianamente<br />
si presentano.
41 • <strong>Ti</strong>cino Business - 05/<strong>2004</strong> Formazione<br />
Offerte formative<br />
per i prossimi mesi<br />
di Patrizia Villa<br />
Gestione del cambiamento<br />
Tramite la conoscenza di voi stessi e tramite<br />
la conoscenza delle cause di successo<br />
e di insuccesso delle vostre operatività<br />
attuali, il corso vi aiuterà a trovare un<br />
vostro approccio ottimale per la gestione<br />
attiva del cambiamento.<br />
Il corso durerà due giorni, lunedì 10 e<br />
martedì 11 maggio. I posti sono limitati<br />
(massimo 8 partecipanti). La quota di<br />
partecipazione per i soci <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong> è di CHF<br />
580.-<br />
BASILEA II: come adeguare la propria<br />
azienda al nuovo sistema<br />
di finanziamento bancario<br />
Basilea II definisce in modo accurato e<br />
matematico parametri e modalità di cessione<br />
del credito da parte degli istituti<br />
bancari e degli enti preposti. I relatori<br />
per presentare questo nuovo importante<br />
accordo che entrerà in vigore prossimamente<br />
saranno Donato Barbuscia, Curzio<br />
De Gottardi, Domenico Morano,<br />
Gilberto Zwahlen e Enrico Miglino. Il<br />
corso avrà luogo il prossimo 12 maggio.<br />
Relazioni pubbliche: opportunità<br />
per le PMI<br />
Come creare un buona reputazione alla<br />
propria azienda?<br />
Le PMI molto spesso non hanno un<br />
responsabile ed esperto delle pubbliche<br />
relazioni e normalmente si fa carico di<br />
questa funzione il titolare dell’azienda.<br />
Durante la giornata sarà fornita una<br />
panoramica generale delle relazioni pubbliche,<br />
della loro importanza in seno<br />
all’azienda e degli strumenti più utilizzati,<br />
con l’ausilio di molti esempi concreti.<br />
Il corso è previsto martedì 15 giugno,<br />
dalle 09h00 alle17h00. La quota di partecipazione<br />
per i soci <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong> è di CHF 290.-<br />
Corsi di informatica<br />
La <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong> propone dei corsi di informatica<br />
di tutti i livelli, destinati quindi<br />
non solo a chi vuole apprendere le basi<br />
di vari programmi, ma anche per chi ne<br />
ha già una buona conoscenza. Tutti i<br />
corsi di informatica, da Word a Access,<br />
sono previsti nel mese di maggio.<br />
TOEIC: un valido strumento<br />
per testare il proprio inglese<br />
Per quanto riguarda i corsi di lingua è<br />
possibile conseguire presso la <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong> il<br />
certificato<br />
di inglese TOEIC (Test of English for<br />
International Communication).<br />
Le prossime sessioni d’esame sono previste<br />
venerdì 28 maggio <strong>2004</strong> e<br />
venerdì 25 giugno, dalle ore 9h00 fino<br />
alle 12h00 presso la <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong>.<br />
Per ulteriori informazioni ed iscrizione ai<br />
corsi della <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong> potete rivolgervi a<br />
Cécile Chiodini Polloni<br />
Tel. +41 91 911 51 18<br />
Fax +41 91 911 51 12<br />
corsi@cci.ch<br />
Corso preparatorio<br />
all’esame professionale superiore<br />
per il diploma federale<br />
di Economista aziendale<br />
nelle arti e mestieri<br />
Sono ancora aperte le iscrizioni per il corso di Economista<br />
aziendale: inizio del corso settembre <strong>2004</strong>.<br />
Il corso dura solo un anno<br />
e permette di ottenere un diploma federale!<br />
Per informazioni e iscrizioni telefonare allo +41 91 911 51 18.
Fiere internazionali<br />
National Manufacturing Week <strong>2004</strong><br />
Sydney, 1-4 giugno <strong>2004</strong><br />
La Svizzera sarà rappresentata in occasione<br />
della National Manufacturing Week che<br />
si terrà al Sydney Convention & Exhibition<br />
Centre grazie ad un padiglione svizzero<br />
allestito dalla Camera di commercio e<br />
d’industria svizzero-australiana SACCI, in<br />
collaborazione con l’Osec Business<br />
Network Switzerland. Nel quadro di questa<br />
settimana si terranno le seguenti manifestazioni:<br />
AIEE Manufacturing and<br />
Engineering, PACEX Process and Control<br />
Exhibition, AUSTECH Machine Tools,<br />
ATExpo Assembly Technology Expo.<br />
Per maggiori ragguagli si invita a contattare<br />
il signor Dean Storchenegger,<br />
SACCI General Manager,<br />
tel. +61 2 93 26 19 86, fax +61 2 93 28<br />
72 99, admin@sacci.com.au, nonché a<br />
visitare i siti web www.sacci.com.au,<br />
www.avantievents.com.au/nmw<strong>2004</strong>.h<br />
tm e il sito ufficiale della NMW <strong>2004</strong><br />
www.nmw.reedexpo.com.au.<br />
Il trattamento dell’acqua potabile e<br />
delle acque reflue in Spagna - Quali<br />
opportunità per le aziende svizzere?<br />
Berna, 2 giugno <strong>2004</strong><br />
L’acqua è un bene prezioso in Spagna, che<br />
a causa della posizione geografica e delle<br />
condizioni climatiche è un Paese soggetto<br />
a periodi di siccità.<br />
Il governo spagnolo ha pertanto elaborato<br />
nel 1998 un “Libro bianco sull’acqua” invitando<br />
i principali attori del settore dell’ambiente<br />
a portare i loro commenti e<br />
suggerimenti. Le conclusioni sono servite<br />
da base per l’elaborazione del “piano ideologico<br />
nazionale” che prevede un investimento<br />
di 18’000 milioni di euro per i prossimi<br />
setti anni. I vari progetti risponderanno<br />
non solo ad una maggiore richiesta di<br />
approvvigionamento in acqua a fini domestici,<br />
industriali ed agricoli, ma anche e<br />
soprattutto ad un bisogno crescente di<br />
incanalare l’acqua verso agglomerati turistici.<br />
Questo significa che il governo spagnolo<br />
sarà costretto a migliorare se non addirit-<br />
Partecipate ad una fiera su uno “SWISS Pavilion” –<br />
vi farete notare!<br />
tura a sostituire le infrastrutture esistenti.<br />
Queste prospettive hanno motivato lo<br />
Swiss Business Hub Spain a realizzare uno<br />
studio approfondito del settore. Il rapporto<br />
“Drinking Water and Waste Water<br />
Treatment System in Spain” presenta la<br />
struttura e il rodaggio del mercato, le sfide<br />
tecnologiche, gli attori principali e le prospettive<br />
a corto e medio termine e dà al<br />
lettore un’immagine fedele e completa<br />
della situazione.<br />
Questo rapporto sarà presentato a Berna<br />
nel corso di un pomeriggio informativo,<br />
durante il quale oltre ai risultati dello studio,<br />
saranno presentati anche gli aspetti<br />
pratici dei meccanismi del mercato e delle<br />
strategie di appoggio; due aziende svizzere<br />
testimonieranno la loro esperienza e<br />
sveleranno i segreti della loro riuscita in<br />
Spagna; verranno infine presentate la piattaforma<br />
www.econet.ch e Smagua, la più<br />
grande fiera spagnola del settore.<br />
Prospetto dettagliato e condizioni di partecipazione<br />
a questa seduta informativa<br />
possono essere richieste presso il<br />
Segretariato dell’Osec, al no. 091 911 51<br />
37 oppure info.lugano@osec.ch.<br />
Incontri d’affari per i subfornitori<br />
dell’industria automobilistica<br />
Stoccarda, 1-2 luglio <strong>2004</strong><br />
La “Giornata della subfornitura per l’industria<br />
automobilistica” che si terrà a<br />
Stoccarda l’1 e 2 luglio <strong>2004</strong> costituisce<br />
una piattaforma di contatti ideali per i produttori<br />
alla ricerca di nuovi clienti.<br />
L’industria automobilistica e i subfornitori<br />
sfruttano sempre di più i mercati internazionali<br />
per rafforzare la loro competitività.<br />
La cooperazione internazionale in materia<br />
di produzione di pezzi, componenti e<br />
moduli, di vendita e di servizi costituisce<br />
un fattore essenziale di successo sia per le<br />
grandi che per le piccole aziende.<br />
Al centro dell’azione: il networking -<br />
Come trovare dei partner all’estero ?<br />
L’appuntamento è per l’1 e 2 luglio <strong>2004</strong> a<br />
Stoccarda, alla manifestazione<br />
“Automobilzulieferer International”, organizzata<br />
dalla GZW del Baden-<br />
<strong>Ti</strong>cino Business - 05/<strong>2004</strong> • 42<br />
Württemberg (l’agenzia per la cooperazione<br />
economica internazionale). Si tratta di<br />
un vero incontro d’affari, senza espositori.<br />
L’obiettivo è quello di favorire gli scambi<br />
tra le aziende che lavorano nella catena<br />
della subfornitura per l’industria automobilistica<br />
e che sono interessate da una<br />
cooperazione.<br />
Sulla base di un “profilo”, le aziende presentano<br />
i loro prodotti e le loro tecnologie<br />
in modo mirato e possono identificare i<br />
potenziali partner. Dopo l’iscrizione, le<br />
aziende possono selezionare fino a 10<br />
interlocutori con i quali desiderano intrattenersi.<br />
Questo concetto è molto efficace<br />
per allacciare numerosi contatti internazionali<br />
in un lasso di tempo molto breve.<br />
Per informazioni ed iscrizioni:<br />
http://194.25.138.140/site/gwz_en/ alla<br />
voce “Automotive-suppliers international”.<br />
“Das Tor zum EU-Ostmarkt”<br />
Forum economico Svizzera-Sassonia<br />
Dresda, 21-22 ottobre <strong>2004</strong><br />
Forum organizzato sotto la direzione della<br />
Camera di commercio e dell’industria di<br />
Dresda in collaborazione con lo Swiss<br />
Business Hub Germany, il consolato generale<br />
di Svizzera ed il circolo d’affari locale<br />
Svizzera-Germania.<br />
La Sassonia si profila come porta d’entrata<br />
per i mercati dell’Est Europa. Nel quadro<br />
di colloqui individuali diretti con i rappresentanti<br />
delle aziende, vi sarà occasione di<br />
incontrare aziende di Sassonia, Polonia,<br />
Repubblica ceca e Slovacchia.<br />
Questo forum si rivolge in modo particolare<br />
alle aziende attive nei seguenti settori<br />
• costruzione di attrezzi e macchinari /<br />
industria metallurgica<br />
• industria della subfornitura per automobili<br />
• informatica e comunicazione<br />
• biotecnologia, tecniche mediche, tecniche<br />
ambientali.<br />
Ulteriori ragguagli e tagliando d’iscrizioni<br />
sono disponibili al sito<br />
www.osec.ch/osec/intranet/internetrubriken/seminare/drittveranstaltungen/wirtschaftsforum_schweiz_-_sachsen.
Saggezza Popolare<br />
All’indomani della votazione del 16<br />
maggio, nel nostro Cantone erano<br />
tutti trionfanti. Mi riferisco ai partiti<br />
e ai loro rappresentanti che, da destra a<br />
sinistra, interpretavano i risultati secondo<br />
il colore della loro lente. A noi del<br />
mondo economico nessuno ha chiesto<br />
niente. È vero che le votazioni sono una<br />
questione politica; è altrettanto vero<br />
però che i temi trattati erano strettamente<br />
economici. Il deficit e il debito pubblico,<br />
prima di essere una questione politica<br />
sono una questione economica. E<br />
quindi ci sembra doveroso dare una valutazione<br />
del risultato di questa votazione.<br />
La <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong> si era schierata molto nettamente<br />
contro i referendum cantonali. Lo<br />
ha fatto sostenendo, tra l’altro, che il<br />
debito pubblico avrebbe raggiunto a fine<br />
di Franco Ambrosetti, Presidente <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong><br />
Mercato del lavoro aperto:<br />
“Non ci sarà il Far West”<br />
legislatura proporzioni allarmanti (2,6<br />
miliardi ovvero più del 15% del PIL) sottolineando<br />
come uno Stato indebitato<br />
così pesantemente verso le banche,<br />
anche private, mettesse in serio pericolo<br />
la propria indipendenza. Questa non è<br />
demagogia. È un rischio concreto, tutti<br />
conosciamo l’adagio “cash is king” ovvero<br />
chi paga, comanda. Non so se il popolo<br />
abbia tenuto in considerazione i nostri<br />
avvertimenti è questo l’aspetto fondamentale<br />
che riguarda l’autonomia del<br />
Paese. Probabilmente non si è andati così<br />
in là nel ragionamento. È bastato pensare<br />
che i debiti sono una brutta cosa, sempre<br />
e comunque, per tirare il campanello<br />
d’allarme.<br />
Intervista con l’Ambasciatore Alexis Lautenberg, di Elisabetta Pisa<br />
Nessuno squilibrio. Ma solo una graduale<br />
apertura con un processo di<br />
adeguamento progressivo che<br />
non scombussolerà il mercato del lavoro<br />
ticinese, ma offrirà parecchie opportunità<br />
in più. L’ambasciatore svizzero a Roma,<br />
Alexis Lautenberg, uno degli architetti<br />
del negoziato sui bilaterali con l’Ue, è<br />
convinto che la seconda fase dell’accordo<br />
sulla libera circolazione delle persone,<br />
scattata lo scorso 1. giugno, darà un<br />
impulso positivo all’economia.<br />
«Il sistema precedente – dice il diplomatico<br />
- era molto rigido e incideva in<br />
modo non necessariamente positivo sul<br />
mercato del lavoro. Ci sarà ora una rica-<br />
Continua a pagina 3<br />
duta pure sui livelli salariali, anche se<br />
l’impatto nella prima fase, nei primi due<br />
anni, è stato in fondo contenuto. Si è<br />
indubbiamente registrato un cambiamento<br />
qualitativo con problemi per gli<br />
imprenditori della Brianza, che hanno<br />
lamentato la fuga dei lavoratori. Adesso<br />
ci sarà un nuovo salto qualitativo. Ma<br />
non ho ragione di credere che questo<br />
porterà a grossissimi cambiamenti. Il<br />
sistema che avevamo a suo tempo escogitato,<br />
ossia il procedere a piccoli passi,<br />
è stata una scelta saggia. Non ci saranno<br />
degli scompigli importanti».<br />
Continua a pagina 6<br />
News della <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong><br />
Sommario<br />
Strong opinions<br />
Contromano<br />
Basilea II<br />
Intervista con Alexis Lautenberg<br />
sul mercato del lavoro aperto<br />
• Agenda <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong> pag. 9<br />
• L’Europa è più vicina pag. 10<br />
• NO all’aumento della<br />
fiscalità per le imprese pag. 11<br />
• Banking Solutions Forum pag. 12<br />
• Certificato di salario pag. 13<br />
• Comunicazione e<br />
crescita economica pag. 14<br />
• Bettini Sagl pag. 16<br />
•<br />
Giugno <strong>2004</strong><br />
pag. 19<br />
• Luisoni Consulenze<br />
Professionali SA pag. 24<br />
• Procom SA pag. 25<br />
• Gestione e servizi pubblici pag. 26<br />
• Assemblea AFRA pag. 27<br />
• Macroswiss SA pag. 28<br />
• Bella Tavola pag. 29<br />
• Cerca lavoro pag. 32<br />
• Il Made in <strong>Ti</strong>cino pag. 33<br />
• Testimonianza di<br />
Francesco Schenardi pag. 34<br />
• Contatti d’affari pag. 36<br />
• Corsi della <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong> pag. 37<br />
• Fiere internazionali pag. 38
3• <strong>Ti</strong>cino Business - 06/<strong>2004</strong> Strong opinions<br />
Saggezza Popolare<br />
Continua da pagina 1<br />
di Franco Ambrosetti, Presidente della <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong><br />
Ma lo ha fatto con discernimento<br />
senza cedere alla demagogia,<br />
selezionando le misure singole<br />
vendute come un pacchetto, toccando<br />
pesantemente la casta dei docenti da<br />
una parte e opponendosi con fermezza<br />
ad ulteriori intrusioni nel complesso<br />
universo della sanità dall’altra.<br />
Dei risparmi proposti dal governo e<br />
parlamento ne ha approvati, in franchi,<br />
un po’ meno della metà. Da questo<br />
comportamento del “sovrano” si possono<br />
trarre tre conclusioni. La prima:<br />
siamo seriamente preoccupati per l’andamento<br />
delle finanze cantonali. Per<br />
cui, si deve risparmiare. Secondo: i<br />
risparmi non vanno fatti toccando i<br />
meccanismi delle casse malati perché,<br />
se già ci si capisce poco oggi, figuriamoci<br />
dopo che ci avranno messo le<br />
mani le istituzioni politiche. Terzo:<br />
basta con tagli ai sussidi destinati ai<br />
Comuni: perché il Comune, che non<br />
sempre è in grado di risparmiare, dovrà<br />
aumentare il moltiplicatore, cioè le<br />
imposte. Da queste tre considerazioni<br />
scaturisce un messaggio forte e chiaro e<br />
cioè che lo Stato deve introdurre misure<br />
di riduzione della spesa pubblica, ma<br />
lo deve fare risparmiando. Non aumentando<br />
le imposte. Quindi, caro Stato,<br />
rimettiti a fare i compiti e trova delle<br />
soluzioni che non tocchino il sociale,<br />
anche perché i tagli nel sociale non ci<br />
piacciono. E come corollario o se preferite,<br />
come morale di tutta la vicenda,<br />
smettetela di litigare, perché non è<br />
sempre vero che tra i due litiganti il<br />
terzo gode. Qui non gode proprio nessuno:<br />
il terzo siamo noi, il popolo, e<br />
non ci stiamo affatto divertendo. Certo<br />
non è facile. La sinistra sa benissimo<br />
che non può far passare un aumento<br />
delle imposte e la destra sa che i risparmi<br />
sono diventati molto, molto difficile<br />
da attuare. A meno di non decidere,<br />
una volta per tutte, (questo lo dico io,<br />
non il popolo), di prendere il toro per<br />
le corna e introdurre, come abbiamo<br />
più volte detto e scritto, un’analisi dell’organico<br />
statale oggi sovradimensionato<br />
se confrontato a quello di altri<br />
Cantoni svizzeri equivalenti. È solo una<br />
questione di tempo. Prima o poi, una<br />
razionalizzazione si dovrà pur fare.<br />
Meglio prima che poi…<br />
Ora un paio di considerazioni sulle<br />
votazioni federali. Certo per governo e<br />
parlamento federale la débâcle è stata<br />
grande. Un no così secco contro tutto<br />
quello che c’era in votazione non l’ho<br />
mai visto. Considerazioni? Forse due, di<br />
una certa rilevanza.<br />
Primo: la popolazione ha paura e quindi<br />
già per principio non accetta in questo<br />
momento economico difficile e<br />
incerto, cambiamenti di nessun tipo.<br />
Secondo: i pacchetti, quando contengono<br />
troppe sorprese, confondono. La<br />
materia in votazione era molto complessa,<br />
anche gli addetti ai lavori facevano<br />
fatica a capire chi si avvantaggiasse<br />
veramente con il pacchetto fiscale proposto.<br />
E se non si capisce chi ha ragione dopo<br />
essere stati frastornati dal ritmo incessante<br />
dei tamburi delle varie fazioni,<br />
non si lascia il certo per l’incerto.<br />
Si vota no.<br />
Il popolo svizzero sa benissimo che,<br />
rimandando il pacco al mittente, non ha<br />
risolto il problema. Tocca ai politici ora,<br />
sottoporre misure chiare e comprensibili<br />
a tutti invece di presentare pacchetti<br />
traboccanti di proposte che a raccapezzarsi<br />
bisogna aver vinto un Nobel e<br />
non quello per la pace. Per far questo i<br />
responsabili del legislativo e dell’esecutivo<br />
devono discutere e portare in votazione<br />
un progetto. Vuol dire qualcosa<br />
rivolto al futuro, non misure pompieristiche.<br />
Al di là di tutte le considerazioni che si<br />
possono fare sull’esito di queste votazioni<br />
c’è un messaggio, molto chiaro,<br />
che il popolo ha voluto dare: basta<br />
baraonda, basta conflitti risolti con<br />
insulti, basta topi rossi e slogan come<br />
gli imbrogli da 30 miliardi, la gente<br />
vuole che i politici facciano il lavoro per<br />
cui sono stati eletti e cioè risolvere i<br />
problemi, non divenire essi stessi il problema.<br />
La demagogia fracassona non<br />
piace al popolo svizzero. Certi toni, frequenti<br />
nei Paesi vicini (che non conoscono<br />
una democrazia così diretta),<br />
non piacciono perché non servono a<br />
risolvere i problemi enormi che abbiamo<br />
davanti.<br />
La Svizzera non è ancora pronta per un<br />
sistema maggioritario al posto del proporzionale.<br />
Preferisce la concertazione.<br />
Giusto o sbagliato che sia. Prendano<br />
nota i politici, che, per affrontare le<br />
sfide ardue che ci aspettano, bisogna<br />
discuterne tutti insieme. Per discutere<br />
ci vogliono due requisiti fondamentali:<br />
saper ascoltare e, soprattutto avere<br />
RISPETTO per la controparte. Non so<br />
quanto seria sia la capacità di ascoltare,<br />
so però che, per quanto attiene al<br />
rispetto, ultimamente siamo scesi sotto<br />
i livelli di guardia.
Contromano<br />
La bolla statalista<br />
Di Alessio Del Grande<br />
Due a due e palla al centro. Ma ora,<br />
passata la sbornia referendaria che<br />
si fa? Si va ai tempi supplementari<br />
per decidere una volta per tutte come e<br />
dove contenere la spesa pubblica? Si farà<br />
ancora “melina”, dopo che per mesi il<br />
Governo ticinese è rimasto bloccato nell’attesa<br />
del voto del 16 maggio? C’è veramente<br />
la volontà, da tutti ribadita a parole,<br />
di sedersi attorno ad un tavolo per evitare<br />
il dissesto finanziario del Cantone?<br />
Sono queste le domande che si pongono<br />
i cittadini, che dal Governo, dal<br />
Parlamento e dalle parti sociali si aspettano<br />
precise risposte.<br />
Ma ci si può davvero sedere attorno ad un<br />
tavolo, solo se si è liberi da quei calcoli<br />
elettorali che hanno più a che vedere con<br />
gli interessi di bottega dei partiti, che non<br />
con l’interesse pubblico che si sostiene di<br />
voler difendere. Si può discutere e confrontarsi<br />
in maniera costruttiva, soltanto<br />
se si mette da parte quel solidarismo peloso<br />
che niente ha a che fare con la giusta<br />
protezione sociale di chi si trova in una<br />
condizione di bisogno. Si potrà arrivare a<br />
delle giuste soluzioni se si rinuncia alle<br />
contrapposizioni ideologiche sul “più o<br />
meno Stato” e ci si sforza, invece, di capire<br />
e definire i compiti e le dimensioni di<br />
uno “Stato utile” per i cittadini. Uno Stato<br />
che non lascia di certo alla deriva i meno<br />
fortunati, ma capace di produrre o liberare<br />
risorse per creare opportunità di crescita<br />
per tutti. In grado, dunque, di promuovere<br />
solidarietà attiva, aiutando i<br />
deboli ad uscire dalla “trappola” della loro<br />
debolezza, senza farli dipendere per tutta<br />
la vita dai sussidi pubblici.<br />
Il recente documento del Dipartimento<br />
della finanza e delle economia, “Offerta<br />
pubblica, proposte di correzione del<br />
come e del cosa” può essere un’ottima<br />
base di partenza per riprendere la discussione.<br />
Sempre che si voglia davvero discutere.<br />
Si tratta di un’analisi critica di tutte le<br />
spese dello Stato, che offre abbondanti<br />
spunti per correggere la pericolosa involuzione<br />
delle uscite. Un documento<br />
“aperto” che può essere la giusta premessa<br />
per una riqualificazione della spesa<br />
pubblica, che riorienti i compiti e la funzione<br />
dello Stato su obiettivi prioritari per<br />
lo sviluppo futuro.<br />
Finito l’irreality show della campagna<br />
referendaria, è giunto il momento di<br />
domandarsi responsabilmente quale<br />
modello di crescita vogliamo per il<br />
nostro Cantone e con quali mezzi realiz-<br />
<strong>Ti</strong>cino Business - 06/<strong>2004</strong> • 4<br />
zarlo. Una domanda a cui bisogna rispondere<br />
in tutta onestà, prima che scoppi<br />
fragorosamente la bolla di uno statalismo<br />
esasperato, che ha sedimentato interessi<br />
corporativi, rendite parassitarie e aspettative<br />
crescenti verso l’ente pubblico a<br />
cui si chiede di tutto e di più.<br />
E’ questo il frutto velenoso di una cultura<br />
ostile all’economia e allo slancio<br />
imprenditoriale, che purtroppo in questi<br />
ultimi anni si è andata pericolosamente<br />
diffondendo in <strong>Ti</strong>cino. Una cultura<br />
fomentata da quanti fanno di tutto per<br />
penalizzare le imprese, senza però mai<br />
domandarsi chi dovrebbe produrre quella<br />
ricchezza che si pretende poi di redistribuire.<br />
Realtà virtuale o reale ?
5• <strong>Ti</strong>cino Business - 06/<strong>2004</strong> Il tema<br />
Basilea II, come cambia<br />
il credito alle imprese<br />
di Alessio Del Grande<br />
Basilea II, l’accordo internazionale<br />
sui requisiti patrimoniali delle banche,<br />
rivoluzionerà il sistema di<br />
accesso al credito per le imprese. Il<br />
nuovo accordo, a cui si lavora dal 1999,<br />
entrerà in vigore alla fine del 2006, ma i<br />
cambiamenti sono già cominciati.<br />
La <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong>, con l’obiettivo di offrire alle<br />
imprese ticinesi efficaci strumenti conoscitivi<br />
per adeguarsi al nuovo sistema di<br />
finanziamento delle banche, ha organizzato,<br />
all’inizio di maggio, in collaborazione<br />
con BancaStato, la società Apogeo e<br />
Fidirevisa, un interessante corso di formazione,<br />
a cui hanno partecipato<br />
imprenditori e rappresentanti del<br />
mondo finanziario. Scopo dell’incontro<br />
la messa a punto di una metodologia<br />
operativa per definire gli elementi necessari<br />
all’autocertificazione dell’impresa, in<br />
sintonia con i requisiti stabiliti da Basilea<br />
II, che indica in modo preciso i parametri<br />
e la modalità per la concessione del<br />
credito da parte di banche e istituti<br />
finanziari.<br />
La nuova intesa sul capitale, che sostituisce<br />
Basilea I, si articola sostanzialmente<br />
su tre pilastri: i requisiti patrimoniali<br />
minimi affinché una banca oppure un<br />
istituto di credito possano rientrare nell’<br />
accordo Basilea II; la definizione di un<br />
processo di controllo prudenziale nella<br />
gestione del credito; la gestione del rapporto<br />
di credito secondo una disciplina<br />
di mercato. L’elemento più innovativo<br />
dell’accordo è rappresentato soprattutto<br />
dal principio della trasparenza, che dovrà<br />
improntare il rapporto di credito e la<br />
negoziazione tra banche e imprese.<br />
Trasparenza garantita da procedure codificate<br />
che tracciano una rigorosa meto-<br />
dologia, alla quale si dovranno attenere<br />
le banche nel definire il profilo delle<br />
aziende che chiedono di accedere al credito.<br />
In sostanza, per la valutazione e la<br />
gestione del credito si configura un<br />
impianto finanziario e organizzativo basato<br />
su regole e metodi certi. Un approccio<br />
che presenta anche un’altra importante e<br />
positiva conseguenza: gli stessi strumenti<br />
che saranno usati dalle banche per<br />
valutare le aziende, sono a disposizione<br />
delle stesse per elaborare una propria<br />
autovalutazione. Scopo centrale di<br />
Basilea II è di permettere agli istituti di<br />
credito di ridurre la quota di accantonamento<br />
degli utili (finora fissata all’8%) a<br />
garanzia dell’esposizione verso la clientela.<br />
Un sistema orientato, dunque, sulla<br />
riduzione e una migliore valutazione del<br />
rischio da parte delle banche.<br />
Gli accordi in breve<br />
In sintesi, le banche dei Paesi che partecipano<br />
all’accordo dovranno accantonare<br />
capitali proporzionali al rischio che<br />
deriva dai vari rapporti di credito. Sulla<br />
base di precisi requisiti di solvibilità, ogni<br />
impresa avrà un suo “identikit” finanziario.<br />
Detto in altri termini, per l’azienda<br />
che vuole accedere al credito si procederà<br />
ad un rating, usando metodi e criteri<br />
predefiniti, quindi certi. Una classificazione<br />
che in tempi di continua trasformazione<br />
economica richiederà, per restare<br />
affidabile, un costante aggiornamento<br />
delle informazioni.<br />
Un monitoraggio che non mancherà<br />
d’influire positivamente sul governo e<br />
sulla conduzione delle stesse aziende,<br />
che saranno ancora più interessate e<br />
coinvolte negli sforzi per mantenersi<br />
dentro i parametri di solvibilità.<br />
Gli accordi di Basilea sono il risultato dei lavori dell’omonimo Comitato creato nel<br />
1974 dai governatori delle Banche centrali dei dieci Paesi più industrializzati.<br />
Attualmente ne fanno parte: Svizzera, Belgio, Canada, Francia, Germania, Italia,<br />
Giappone, Lussemburgo, Paesi Bassi, Spagna, Svezia, Regno Unito e Stati Uniti. Il<br />
Comitato si affianca alla Banca dei regolamenti internazionali, con sede a Basilea,<br />
che ha per obiettivo la promozione della cooperazione tra le Banche centrali per<br />
migliorare la stabilità monetaria e finanziaria.<br />
Il primo Accordo di Basilea risale al 1998, ad esso hanno aderito oltre 100 Paesi.<br />
Alla base di questa intesa c’era l’obbligo per le banche di accantonare capitali nella<br />
misura dell’8% dei fondi erogati, al fine di garantire la solidità della loro attività.<br />
Nel gennaio del 2001 si gettano le basi per il nuovo accordo Basilea II, con cui si<br />
vuole definire una regolamentazione più avanzata dei requisiti patrimoniali delle<br />
banche.
L’ospite<br />
Mercato del lavoro aperto:<br />
“Non ci sarà il Far West”<br />
Continua da pagina 1<br />
Intervista con l’Ambasciatore Alexis Lautenberg, di Elisabetta Pisa<br />
Ma in <strong>Ti</strong>cino c'è chi teme la concorrenza<br />
della manodopera italiana.<br />
Come rassicurare coloro che hanno<br />
paura di essere penalizzati?<br />
«Bisogna paragonare le nuove regole con il<br />
sistema precedente, un sistema abbastanza<br />
frazionato, con la frontiera con un ruolo<br />
molto rigido. In un sistema dove si ragiona<br />
per grandi Regioni, perfino a livello globale,<br />
è difficile concepire una situazione dove<br />
i mercati sono segmentati, sottoposti a<br />
gestioni amministrative molto pesanti<br />
come la procedura per dimostrare che si<br />
assume uno straniero perché non si è trovato<br />
alcun lavoratore svizzero. Quello che<br />
è importante – questo è un punto molto<br />
sensibile per i sindacati - è che non ci sia<br />
un dumping sociale e salariale. Quando<br />
verranno creati gli accordi salariali, ci si<br />
dovrà muovere in un sistema di coordinate<br />
accettabili. Comunque non ci sarà il Far<br />
West grazie alle commissioni tripartite.<br />
Non bisogna poi dimenticare di iscrivere i<br />
vari passi della liberalizzazione in quello<br />
che è il contesto europeo in cui da molti<br />
anni la persona si muove liberamente. Non<br />
è più possibile che in un’Europa integrata<br />
la frontiera possa rappresentare la chiusura<br />
di un sistema completamente rigido.<br />
Dobbiamo fare i conti con la concorrenza<br />
sfrenata dei Paesi dell’Europa orientale e<br />
della Cina. Vogliamo stare qui a sottilizzare<br />
sulla frontiera tra Chiasso e Como?».<br />
L'allargamento dell'Ue a Est non è<br />
visto di buon occhio in certi ambienti<br />
in Svizzera, soprattutto per l'accordo<br />
sulla libera circolazione delle persone<br />
che potrebbe essere esteso anche<br />
alle "New Entry".<br />
«Quando la Spagna e il Portogallo alla<br />
metà degli anni Ottanta sono entrati<br />
nell’Ue, c’erano dei grossi timori per una<br />
possibile emigrazione di massa verso il<br />
Nord più avanzato economicamente. È<br />
successo esattamente il contrario. Gli<br />
spagnoli e portoghesi sono stati bravissimi<br />
ad approfittare dell’appartenenza<br />
all’Ue, nel senso di un utilizzo intelligente<br />
dei fondi a disposizione e dei processi<br />
di liberalizzazione. Fino a 25 anni fa in<br />
Svizzera avevamo un numero molto<br />
importante di lavoratori stagionali portoghesi.<br />
Queste persone sono ora rientrate<br />
in Portogallo. I nuovi Paesi che sono<br />
entrati in maggio nell’Ue, a giudicare dai<br />
tassi di crescita economica, sono meno<br />
ingessati dei nostri. Naturalmente partano<br />
da un livello basso, ma hanno un<br />
potenziale di crescita importante, che<br />
implica nuovi posti di lavoro e un<br />
aumento del livello dei salari. Credo che<br />
i movimenti migratori saranno molto<br />
meno importanti di quanto si pensi. E se<br />
ci dovessero essere, si verificheranno<br />
solo in una prima fase: gli emigranti poi<br />
torneranno in patria».<br />
Ma i Paesi dell’Est possono essere<br />
paragonati alla Spagna e<br />
al Portogallo degli anni Ottanta?<br />
«Naturalmente ci sono differenze importanti.<br />
Ma io paragono semplicemente<br />
l’effetto economico di Paesi che hanno<br />
esportato manodopera per molto<br />
tempo, ma che a partire dal momento in<br />
cui sono entrati nell’Ue hanno fatto degli<br />
enormi passi avanti. A suo tempo c’era<br />
stato lo stesso genere di dibattito con gli<br />
stessi timori nella Comunità Economica<br />
dell’epoca».<br />
Ma se venisse lanciato un<br />
referendum contro l’estensione della<br />
libera circolazione delle persone<br />
<strong>Ti</strong>cino Business - 06/<strong>2004</strong> • 6<br />
ai Paesi dell’Est, non c'è il rischio<br />
concreto che gli svizzeri dicano no<br />
a questa possibilità,<br />
con la conseguenza di azzerare gli<br />
accordi già raggiunti con i Quindici?<br />
Quali sarebbero gli effetti?<br />
«Gli svizzeri devono stare molto attenti.<br />
Si tratta di uno dei sette accordi bilaterali,<br />
che sono legati fra di loro. Se il Trattato<br />
dovesse cadere per un riflesso populista,<br />
cadrebbero tutti. Il prezzo da pagare<br />
sarebbe altissimo, oltretutto per un timore<br />
che è probabilmente infondato».<br />
In questo caso però ci sono delle<br />
differenze sostanziali. Con l’Italia<br />
e altri Paesi dell’Ue i rapporti sono<br />
consolidati da tempo. L’Est forse<br />
genera qualche timore in più.<br />
«Si può dire esattamente il contrario. Nel<br />
2001 c’era preoccupazione proprio per<br />
l’eliminazione della frontiera coi nostri<br />
“grandi” vicini. Adesso che è stato dimostrato<br />
che non è un problema per il<br />
<strong>Ti</strong>cino, non penso che la Cechia o la<br />
Polonia rappresentino un grosso ostacolo.<br />
Potrebbero esserlo per gli austriaci o i<br />
tedeschi che sono in prima linea, ma non<br />
per il <strong>Ti</strong>cino».<br />
Gli ultimi negoziati per i bilaterali-bis<br />
sono stati particolarmente difficili.<br />
C’è chi dice che la via bilaterale si<br />
è ormai esaurita. Anche lei la pensa<br />
allo stesso modo?<br />
«Effettivamente diventa sempre più complicata<br />
per l’incremento del numero dei<br />
Paesi membri, ma anche perché le tematiche<br />
da negoziare sono legate ad altre<br />
questioni, principi e settori, ed è difficile<br />
ritagliare quella parte che si vuole o su<br />
cui si può negoziare con un Paese terzo.<br />
Se c’è un interesse delle due parti, non
7• <strong>Ti</strong>cino Business - 06/<strong>2004</strong> L’ospite<br />
escluderei che lo si possa fare.<br />
Prendiamo ad esempio Schengen, cui ha<br />
voluto aderire la Svizzera. Questo accordo<br />
è anche nell’interesse dell’Unione,<br />
che non avrebbe nessun vantaggio se la<br />
Svizzera continuasse a rappresentare<br />
un’isola di insicurezza. Quando ci sono<br />
degli sviluppi nell’integrazione europea,<br />
la Svizzera, con la sua posizione geografica<br />
e la sua integrazione economica – non<br />
bisogna dimenticare che la Confederazione<br />
è il secondo partner commerciale<br />
dell’Ue dopo gli Stati Uniti – ne risente:<br />
ha degli interessi in gioco, che vanno<br />
risolti. Se nell’Ue l’integrazione continua<br />
a progredire, in alcuni settori – come ad<br />
esempio la fiscalità del risparmio – è difficile<br />
concludere all’interno, se non c’è<br />
un accordo con l’esterno. La stessa cosa<br />
vale per l’esterno che rischia sovente di<br />
sentirsi messo da parte o discriminato, se<br />
non si trovano delle soluzioni pragmatiche.<br />
Ed è esattamente quello che abbia-<br />
mo fatto. Per cui diventa più difficile e<br />
complicato isolare un settore per via dell’impatto<br />
su tutti gli altri, ma se questo si<br />
rivela necessario perché è nell’interesse<br />
delle parti, sono sicuro che si troveranno<br />
altre soluzioni di questo tipo. La via bilaterale<br />
è ancora percorribile, anche se<br />
diventa più complicata».<br />
Il prossimo passo, quindi,<br />
potrebbe essere l’adesione all’Ue,<br />
un passo non facile dato che alle<br />
ultime elezioni federali ha stravinto<br />
l’antieuropeista Udc.<br />
«È vero che c’è stata una certa polarizzazione.<br />
Ma al di là delle ragioni che stanno<br />
dietro a questo scetticismo, a mio avviso<br />
quello che è determinante nel momento<br />
in cui si vuole lanciare effettivamente il<br />
processo di adesione è dimostrare su<br />
quale bastimento la Svizzera si vuole<br />
imbarcare. La gente è incerta perché non<br />
sa esattamente che cos’è l’Ue e come si<br />
svilupperà. Il funzionamento del patto di<br />
Meglio non tirare<br />
troppo la corda con l’UE<br />
di Alessio del Grande<br />
Sottoscritto l’accordo sui Bilaterali bis<br />
tra Berna e Bruxelles, resta ora la<br />
ratifica da parte dei parlamenti dei<br />
Paesi dell’UE e in Svizzera lo scoglio di un<br />
referendum.<br />
Quasi tre anni di dure trattative per un’intesa<br />
che ha pressoché accolto quasi tutte<br />
le richieste della Confederazione, salvando<br />
il segreto bancario da ripetuti e pericolosi<br />
attacchi. Ed evitando pure al nostro<br />
Paese la famigerata tassa sulle riesportazioni<br />
elvetiche di prodotti comunitari, che<br />
avrebbe fortemente penalizzato la nostra<br />
industria nazionale più avanzata, quella<br />
appunto orientata sull’export.<br />
Tanto per farsi un’idea delle conseguenze<br />
di questa tassa - che Bruxelles voleva<br />
introdurre già dal primo marzo scorso -<br />
l’industria chimica da sola avrebbe dovuto<br />
sborsare una somma compresa tra 1 e 2<br />
miliardi franchi annui. Ma oltre al settore<br />
chimico, ci sarebbero state pesanti ripercussioni<br />
per l’industria tessile e per quella<br />
delle macchine. Gravi le conseguenze per<br />
l’export ticinese, soprattutto nel settore<br />
dell’abbigliamento, che ha registrato in<br />
questi ultimi anni l’insediamento di marchi<br />
italiani ed esteri prestigiosi. Imprese<br />
che, scoraggiate da questa nuova tassa,<br />
avrebbero potuto abbandonare il Cantone<br />
per rientrare nei più comodi e meno<br />
costosi confini dell’UE. Fortunatamente<br />
Bruxelles ci ha ripensato e gli stessi<br />
Bilaterali bis, tra un colpo di freno e uno<br />
di acceleratore, sono entrati finalmente in<br />
porto, proprio mentre l’UE si allargava ad<br />
altri dieci Stati. Un mercato di 450 milioni<br />
di persone che per l’economia svizzera<br />
rappresenta una grande opportunità.<br />
Da quando i Paesi dell’Est europeo si<br />
sono avvicinati all’UE, si sono pure intensificati<br />
gli scambi commerciali con la<br />
stabilità, la politica estera: molte questioni<br />
sono incerte Finché il “pacchetto” non<br />
sarà chiaro, non ci sono chance. In altre<br />
parole, finché non si è in grado di “vendere<br />
il prodotto Ue”, non ci sono possibilità».<br />
Quando tutti gli accordi saranno<br />
entrati in vigore nella loro fase definitiva<br />
- in altre parole saranno a regime<br />
- compresi i bilaterali bis, la Svizzera<br />
come sarà? Quale sarà il suo volto?<br />
«La Svizzera sta cambiando per integrazione<br />
osmotica. Noi assorbiamo sempre<br />
di più l’integrazione che l’Unione sta<br />
vivendo. Siamo fuori istituzionalmente,<br />
ma sul piano della sostanza ci stiamo<br />
adeguando. Il mondo si apre, e bisogna<br />
adattarsi. La Confederazione verrà percepita<br />
come entità a sé stante, che sta fuori,<br />
ma nel dettaglio le differenze si ridurranno<br />
ancora di più. Pensiamo solo a<br />
Schengen: saremo più integrati nell’Unione<br />
degli inglesi».<br />
Svizzera. Negli ultimi dieci anni, il commercio<br />
tra il nostro Paese e i nuovi dieci<br />
membri dell’Unione Europea è cresciuto<br />
annualmente dell’11%. Nel 2002 oltre il<br />
4% dell’export svizzero, pari a 5,7 miliardi<br />
di franchi, e più del 10% delle esportazioni<br />
annuali di capitali(1,48 miliardi) si sono<br />
indirizzati verso questi Paesi.<br />
Un’Unione Europea con 25 Stati è una<br />
realtà economica e politica con cui bisognerà<br />
fare continuamente i conti. Stando<br />
attenti, però, a non tirare troppo la corda,<br />
come si rischia, purtroppo, di fare con il<br />
referendum sui Bilaterali bis. Forse ci si<br />
dimentica troppo facilmente che il mercato<br />
UE assorbe oltre il 70% delle esportazioni<br />
elvetiche. Se Bruxelles decidesse di<br />
chiuderci la porta in faccia, la Svizzera si<br />
ridurrebbe al rango della Repubblica di<br />
San Marino. A vivere di turisti frettolosi a<br />
caccia di pacchiani souvenir.
9• <strong>Ti</strong>cino Business - 06/<strong>2004</strong> Agenda <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong><br />
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AGENDA<br />
• Martedì 8 giugno <strong>2004</strong>, alle ore 14:00 ad Aarau: Riunione Camere di<br />
Commercio e dell’Industria della Svizzera<br />
• Martedì 8 giugno <strong>2004</strong> alle ore 10:30 a Kloster-Fischingen, Canton Turgovia:<br />
Assemblea generale Textilverbands Schweiz<br />
• Mercoledì 9 giugno <strong>2004</strong> alle ore 17:00 presso la Camera di Commercio<br />
Svizzera in Italia – Via Palestro 2, Milano: Assemblea generale CCSI, ospiti<br />
d’onore S.E. Ambasciatore di Svizzera in Italia Alexis Lautenberg e Arch.<br />
Mario Botta<br />
• Venerdì 11 giugno <strong>2004</strong> a Sion: Riunione Info-Chambres<br />
• Mercoledì 16 giugno <strong>2004</strong> a Berna: Assemblea generale SWISS LABEL<br />
• Giovedì 17 giugno <strong>2004</strong> presso World Trade Center di Zurigo: Assemblea<br />
generale Osec Business Network Switzerland<br />
• Giovedì 17 e venerdì 18 giugno <strong>2004</strong>, Chambre de commerce et d’industrie<br />
du Doubs, 46 avenue Villarceau, Besançon (F): Vorstandssitzung 2/<strong>2004</strong><br />
der UNION europäischer Handelskammern Rhein, Rhône, Donau,<br />
Alpen<br />
• Giovedì 1 luglio <strong>2004</strong>; dalle ore 08:00 alle ore 09:30 presso l’Azienda agraria<br />
cantonale di Mezzana: Business Breakfast, ciclo di incontri organizzati dal<br />
Dipartimento delle Finanze e dell’Economia e da BancaStato, con la collaborazione<br />
di AITI e <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong>. “Gli strumenti di finanza innovativa per le imprese”,<br />
relatore: Marco Zatta<br />
• Martedì 6 luglio <strong>2004</strong>, Villa Principe Leopoldo & Residence: Riunione<br />
Ufficio presidenziale <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong><br />
• Martedì 6 e Mercoledì 7 luglio <strong>2004</strong> ETH Zürich: Seminario 7. Klippeneck-<br />
Seminar “Nachhaltige Textiltechnologie: Naturfasern“
Attualità<br />
L’Europa è più vicina alla<br />
Svizzera<br />
di Stefano Modenini, responsabile economiesuisse Lugano<br />
La conclusione delle trattative sugli<br />
accordi bilaterali II rappresenta<br />
indubbiamente un’ulteriore tappa di<br />
avvicinamento del nostro paese all’UE.<br />
Questa conclusione tuttavia ha pure il<br />
“potere” di allontanare nel tempo la questione<br />
di un’eventuale adesione della<br />
Svizzera all’Unione europea, almeno fino<br />
a quando un possibile referendum su<br />
almeno uno degli aspetti delle nuove<br />
relazioni con l’Europa non dovesse<br />
incontrare i favori di una maggioranza<br />
della popolazione.<br />
Gli accordi bilaterali II appena sottoscritti,<br />
così come i primi accordi bilaterali in vigore<br />
da due anni e l’accordo che estende le<br />
clausole della libera circolazione delle persone<br />
ai dieci nuovi paesi membri dell’UE,<br />
sono dunque le facce di una medesima<br />
medaglia, con la quale avversari e sostenitori<br />
dell’avvicinamento guardano con<br />
occhi naturalmente diversi all’Europa.<br />
L’economia svizzera saluta positivamente<br />
la conclusione dei Bilaterali II. È indubbio<br />
che la Svizzera, paese che convive da un<br />
decennio con una crescita economica<br />
assai debole, ha interesse ad approfittare<br />
di condizioni quadro più stabili, che questi<br />
accordi complessivamente permettono.<br />
Accanto al dossier sulla fiscalità del risparmio,<br />
con il quale la Svizzera preservando il<br />
segreto bancario si impegna a introdurre<br />
una ritenuta d’imposta alla fonte anonima<br />
sugli interessi prodotti da fondi depositati<br />
in Svizzera da cittadini residenti in uno<br />
stato dell’UE, anche gli altri dossier sono<br />
di grande importanza per il nostro paese.<br />
L’adesione all’accordo di Schengen – che<br />
sarà il dossier che certamente farà più discutere<br />
nelle prossime settimane nel<br />
nostro paese – non comporta né un’apertura<br />
delle frontiere elvetiche né un’abolizione<br />
dei controlli, tanto più che la<br />
Svizzera non aderisce all’Unione doganale.<br />
I controlli alle dogane continueranno ad<br />
essere svolti grosso modo secondo le<br />
modalità già applicate attualmente, ma la<br />
Svizzera potrà accedere al cosiddetto SIS,<br />
il sistema informatico centralizzato con il<br />
quale nell’Unione europea vengono schedate<br />
le persone ricercate e gli oggetti<br />
scomparsi. Questo accordo è dunque di<br />
primaria importanza per le forze di polizia<br />
e rafforza la collaborazione internazionale<br />
in questo ambito. Anche l’accordo di<br />
Dublino sui richiedenti l’asilo permette<br />
alla Svizzera di non restare isolata. La<br />
Convenzione di Dublino impedisce infatti<br />
che un richiedente l’asilo presenti candidature<br />
in più di un paese dell’UE. Questo<br />
accordo e quello di Schengen a lungo termine<br />
eviteranno certamente che la<br />
Svizzera diventi una zona franca appetibile<br />
per la criminalità internazionale e per quei<br />
richiedenti che non hanno visto riconosciuta<br />
la propria candidatura all’asilo in<br />
Europa. L’accordo sui prodotti agricoli trasformati,<br />
valido per un’ampia serie di prodotti,<br />
aprirà i mercati e faciliterà gli scambi<br />
commerciali. La Svizzera potrà così esportare<br />
numerosi prodotti senza più dover<br />
pagare dazi doganali. Anche l’accordo<br />
sulla statistica è importante in quanto<br />
armonizza i dati statistici fra Svizzera e UE,<br />
ad esempio in settori quali il mercato del<br />
lavoro e i trasporti. In passato sovente la<br />
Svizzera è stata criticata per non aver ancora<br />
adottato criteri statistici comparabili.<br />
La “carne al fuoco” è sicuramente molta. Il<br />
1. giugno è scattata una seconda fase<br />
importante degli accordi bilaterali I, con<br />
l’eliminazione della clausola di preferenza<br />
sin qui utilizzata per i lavoratori indigeni<br />
rispetto ai lavoratori dei primi quindici<br />
paesi dell’UE nell’accesso al mercato del<br />
lavoro. Parallelamente però entrano in<br />
<strong>Ti</strong>cino Business - 06/<strong>2004</strong> • 10<br />
Stefano Modenini<br />
vigore le misure di accompagnamento e i<br />
controlli relativi al rispetto delle condizioni<br />
e dei contratti di lavoro. La già citata<br />
estensione dell’accordo sulla libera circolazione<br />
delle persone ai nuovi paesi membri<br />
dell’UE deve essere considerata un<br />
successo per la Svizzera in quanto anche<br />
per questi nuovi membri il nostro Paese<br />
potrà far valere i medesimi criteri di transizione<br />
regolati per i Quindici.<br />
Considerando che gli accordi bilaterali II<br />
devono ora passare la ratifica dei venticinque<br />
paesi membri dell’UE – per i primi<br />
accordi bilaterali tale processo durò oltre<br />
due anni – la questione sarà ora soprattutto<br />
politica e interna alla Svizzera.<br />
Consiglio federale e Parlamento dovranno<br />
prima di tutto decidere se considerare gli<br />
accordi bilaterali II come un unico pacchetto<br />
oppure se presentare due o più<br />
pacchetti separati in base all’omogeneità<br />
della materia. Questa seconda via sembra<br />
già sin d’ora raccogliere i maggiori favori<br />
sia a livello economico sia a livello politico.<br />
Poi il mondo politico e quello economico<br />
che hanno sin qui difeso e sostenuto<br />
l’approccio della via bilaterale<br />
all’Europa dovranno impegnarsi a spiegare<br />
alla popolazione la bontà di queste<br />
scelte, che verranno certamente messe in<br />
discussione da procedure di referendum.<br />
Questi ultimi potranno essere lanciati sia<br />
contro i dossier degli accordi bilaterali II<br />
– soprattutto l’accordo di Schengen – sia<br />
contro l’accordo che estende la libera circolazione<br />
delle persone ai nuovi membri<br />
dell’UE, sia contro la libera circolazione<br />
delle persone in vigore dal 2002 per i<br />
primi quindici paesi membri dell’UE.<br />
Schengen insomma potrebbe rivelarsi<br />
solo la prima tappa di una contesa politica<br />
destinata a durare ancora diverso<br />
tempo.
11 • <strong>Ti</strong>cino Business - 06/<strong>2004</strong><br />
No all’aumento<br />
della fiscalità per le imprese<br />
di Claudio Camponovo, direttore <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong><br />
Bene ha fatto la Consigliera di Stato<br />
Marina Masoni a formulare le 571<br />
domande sui singoli settori e uffici<br />
dello Stato del Cantone <strong>Ti</strong>cino per verificare<br />
se certi servizi siano ancora di attualità<br />
o non vadano affidati, a minor costo, in<br />
outsourcing all’esterno.<br />
È assurdo che il nostro Stato spenda un<br />
milione di franchi in più al giorno rispetto<br />
a quello che incassa. Occorre infatti intervenire<br />
urgentemente sul contenimento<br />
della spesa pubblica attraverso misure<br />
razionali.<br />
Dobbiamo dotarci di una legge sul freno<br />
alla spesa e invitare il Parlamento cantonale<br />
a dare assoluta priorità a questo argomento.<br />
Gli obiettivi di fondo della legge sul freno<br />
alla spesa sono sostanzialmente tre: garantire<br />
la sostenibilità della spesa pubblica,<br />
distribuire gli interventi di correzione della<br />
spesa sull’arco di più anni ed evitare di<br />
cadere in situazioni di emergenza finanziaria.<br />
Il Cantone <strong>Ti</strong>cino registra un autofinanziamento<br />
negativo pertanto si impone un<br />
esame attento dei compiti dello Stato evitando<br />
il più possibile il ribaltamento di<br />
oneri sui Comuni.<br />
Tutti insieme dobbiamo comunque combattere<br />
l’iniziativa popolare lanciata dal<br />
Movimento per il Socialismo (MPS), con la<br />
quale si chiede un aumento pesante delle<br />
imposte a carico delle aziende e sulla<br />
quale il popolo ticinese dovrà esprimersi<br />
presumibilmente nel corso del 2005.<br />
Nel febbraio dell’anno 2000 il popolo ticinese<br />
ha dato un segnale importante votando<br />
una riduzione dal 12 al 9 % dell’aliquota<br />
d’imposta sugli utili delle aziende.<br />
L’iniziativa dell’MPS vorrebbe riportare<br />
questa aliquota dal 9 al 13 % e vorrebbe<br />
pure raddoppiare l’aliquota d’imposta sul<br />
capitale dall’1,5 al 3 per mille. Queste proposte,<br />
se accettate, si tradurrebbero in una<br />
stangata fiscale per tutte le imprese attive<br />
nell’economia cantonale e non solo per le<br />
banche e gli istituti finanziari come vorrebbero<br />
far credere gli iniziativisti. Questa<br />
stangata, inevitabilmente, farebbe sentire i<br />
suoi pesanti effetti negativi anche sui posti<br />
di lavoro e sul potere d’acquisto della<br />
nostra popolazione. Le circa ventimila<br />
Attualità<br />
Claudio Camponovo<br />
aziende attive in <strong>Ti</strong>cino sarebbero chiamate<br />
a sborsare tra i 165 e i 190 milioni di<br />
franchi in più all’anno fra imposte cantonali<br />
e imposte comunali. Questa situazione<br />
non farebbe che peggiorare la capacità<br />
concorrenziale del cantone <strong>Ti</strong>cino e non<br />
contribuirebbe affatto al risanamento dei<br />
conti dello Stato, dove il problema è piuttosto<br />
la crescita fuori misura della spesa<br />
pubblica.<br />
Cercasi un corrispondente sul territorio elvetico, con il quale sviluppare un servizio<br />
groupages fisso in export e in import. La struttura offre in zona: ritiri, consegne,<br />
stoccaggio, magazzinaggio, esplicazioni di formalità doganali. La società è in<br />
grado di offrire i servizi tipici della Casa di Spedizione nelle seguenti aree:<br />
• SPEDIZIONI TERRA: gestione di camion completi e spedizioni groupages nei<br />
paesi europei comunitari ed extracomunitari, in andata e ritorno. Gli specialisti<br />
delle spedizioni destinate in Francia garantiscono le partenze giornaliere di<br />
camion completi a prezzi estremamente competitivi.<br />
• CAMPO DOGANALE: i tre doganalisti effettuano oltre alle operazioni doganali<br />
in import e in export i seguenti servizi accessori:<br />
• temporanee importazioni ed esportazioni; • traffici di perfezionamento passivo<br />
ed attivo; • operazioni triangolari; • operazioni con la Repubblica di San<br />
Marino; • tenuta e controllo dati Intrastat; • vendita in leasing nelle zone franche;<br />
• regolarizzazione a posteriore di esportazione ed importazione.<br />
Contatto: CUSTOMS AND LOGISTICS SERVICE SRL – Signor Omar Selvi – Via dei<br />
Mercanti 6/A – I-47100 Forlì – Tel. +39 0543 77 53 60 – Fax +39 0543 77 53 61 –<br />
omar.s@clstrasporti.com.
Attualità<br />
BANKING SOLUTIONS FORUM LUGANO<br />
Comunicato stampa<br />
La terza edizione del Banking<br />
Solutions Forum Lugano si terrà il<br />
17 giugno <strong>2004</strong> all'Hotel de la<br />
Paix di Lugano.<br />
Il Banking Solutions Forum Lugano<br />
riunisce annualmente un numero limitato<br />
di invitati sia partner che ospiti partecipanti<br />
attivi ed è un’opportunità unica<br />
per Banchieri svizzeri ed italiani, esperti<br />
internazionali, professionisti dell’Asset<br />
and Wealth Management e fornitori di<br />
piattaforme, software e soluzioni, che si<br />
incontrano in un ambiente di prestigio<br />
per fare networking, per interagire a<br />
livello strategico e discutere possibilità di<br />
business.<br />
Una giornata di analisi da parte di noti<br />
esperti e responsabili internazionali,<br />
strumenti soluzioni, per gestire il quadro<br />
sempre più complesso e gli impegni<br />
sempre maggiori derivanti dalle rigide<br />
regolamentazioni sull’attività bancaria.<br />
Due gli argomenti principali: L’Anti<br />
Money Laundering e L’analisi e la<br />
gestione dei rischi operativi conseguenti<br />
all’accordo di “Basilea II” sui<br />
requisiti patrimoniali.<br />
Urs Zulauf, Capo del Legal and<br />
Enforcement Department della Swiss<br />
Federal Banking Commission parlerà dei<br />
Trends attuali nella regolamentazione<br />
dell’ anti-money-laundering durante l’annuale<br />
convegno di informazione e networking<br />
per il management bancario<br />
svizzero ed italiano.<br />
Interverranno: Dr. Massimiliano<br />
Facchi, Director, Pricewaterhouse<br />
Coopers Global Management Solutions<br />
Srl, Milano; Dr. Stefano Piattelli,<br />
Associated Partner, Macfin Management<br />
Consultants, Roma; Dr. Giuseppe<br />
Marsi, Executive Director Head of private<br />
banking, Schroder Investment<br />
Management (Italy) Sim Spa. Inoltre<br />
Franco Citterio, Direttore dell'Associazione<br />
Bancaria <strong>Ti</strong>cinese, aggiornerà<br />
i presenti su un nuovo probabile<br />
rischio operativo per i Bank Managers:<br />
"La Nuova tassazione del risparmio:<br />
banchiere o esattore ?" Moderatore:<br />
Dr. Lino Terlizzi, Giornalista Il<br />
Sole24-ORE e Radiotelevisione svizzera<br />
di lingua italiana RTSI.<br />
Alcuni Selezionati Software Providers<br />
Nuovi Soci <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong><br />
Questo mese abbiamo il piacere di porgere il benvenuto a:<br />
<strong>Ti</strong>cino Business - 06/<strong>2004</strong> • 12<br />
• RML SERVICES SA, Macchinario industriale, 6900 Lugano<br />
• ANAMEDICA SA, Laboratorio di analisi, 6512 Giubiasco<br />
• APOGEO SA, Consulenza e tecnologie, 6945 Origlio<br />
Un momento del forum della passata edizione<br />
presenteranno e dimostreranno soluzioni<br />
legate alle problematiche attuali del<br />
mondo bancario.<br />
Per maggiori informazioni ed iscrizioni:<br />
BC FORUM LUGANO<br />
Tel.+ 41 91 945 04 76/77<br />
Fax + 41 91 945 04 78<br />
bankingsolutions@forumlugano.com<br />
www.forumlugano.com
13 • <strong>Ti</strong>cino Business - 06/<strong>2004</strong><br />
Attualità<br />
L’USAM esige un certificato di salario che tenga<br />
conto dei bisogni e delle possibilità delle PMI<br />
L’Unione svizzera delle arti e<br />
mestieri (USAM) mantiene fermamente<br />
la sua posizione nella lotta<br />
per ottenere un certificato di<br />
salario che tenga conto dei bisogni<br />
e delle possibilità delle PMI.<br />
In una risoluzione, la Camera<br />
svizzera delle arti e mestieri si<br />
appella alla Conferenza svizzera<br />
delle imposte (CSI) affinché questa<br />
adatti di conseguenza i suoi<br />
piani attuali per un nuovo certificato<br />
di salario.<br />
In occasione della sua seduta di primavera,<br />
la Camera svizzera delle arti e mestieri<br />
ha analizzato in maniera approfondita<br />
le prescrizioni e le linee direttrici della proposta<br />
di nuovo certificato di salario, sottomesso<br />
attualmente per consultazione alle<br />
principali associazioni economiche.<br />
Il “Parlamento delle arti e dei mestieri” si<br />
è visto costretto, a riguardo delle proposte<br />
presentate, di rivolgersi alla CSI attraverso<br />
una risoluzione, affinché essa<br />
modifichi questo suo progetto marcatamente<br />
anti-PMI.<br />
La CSI concluderà il suo lavoro concernente<br />
il nuovo certificato di salario entro la fine<br />
di giugno e quest’ultimo dovrebbe entrare<br />
in vigore nel 2006.<br />
La Camera svizzera delle arti e mestieri<br />
valuta le proposte della CSI come inaccettabili<br />
poiché deteriorerebbero fortemente<br />
le condizioni-quadro delle PMI. Agli occhi<br />
dell’USAM, vi sono ben dieci argomenti<br />
(riportati in seguito) che giustificano<br />
un’opposizione risoluta al nuovo certificato<br />
di salario.<br />
Il Parlamento delle arti e dei mestieri è<br />
favorevole all’adozione di un nuovo certificato<br />
di salario che sia più trasparente e<br />
tenga conto dei veri bisogni dell’amministrazione<br />
e dell’economia ma, poiché le<br />
nuove proposte formulate sono inaccettabili,<br />
il Parlamento chiede alle autorità fiscali<br />
di ritirare o di modificare profondamente<br />
il loro progetto affinché questo corrisponda<br />
agli interessi delle PMI nonché a quello<br />
dei loro collaboratori.<br />
Se il certificato di salario dovesse essere<br />
adottato nella versione attualmente proposta<br />
dalla CSI, l’USAM è pronta a lanciare<br />
una vasta campagna d’opposizione contro<br />
questo progetto cavilloso e considera di:<br />
• Sostenere le iniziative che intendono<br />
modificare le leggi fiscali in maniera tale<br />
da mantenere la pratica tollerante e<br />
liberale ben rodata impiegata ormai da<br />
30 anni.<br />
• Mobilizzare le proprie risorse al fine di<br />
sensibilizzare le autorità politiche federali<br />
e cantonali competenti sulle disastrose<br />
conseguenze indotte sulle PMI da questo<br />
progetto<br />
• In ultima istanza, praticare, se necessario,<br />
il boicottaggio.<br />
I dieci argomenti principali che giustificano<br />
il No dell’USAM al nuovo certificato<br />
di salario (NCS) sono:<br />
1. Il NCS accresce il carico amministrativo<br />
delle PMI. Le prescrizioni<br />
sulla maniera di riempire il certificato<br />
di salario sono due volte più lunghe di<br />
quelle attuali. I datori di lavoro dovrebbero<br />
consacrare più tempo (e quindi<br />
più denaro) non solo per comprendere<br />
i documenti esplicativi del NCS e per<br />
compilare il nuovo formulario, ma<br />
anche per raccogliere, trattare e conservare<br />
i dati.<br />
2. Il NCS implica importanti costi per<br />
la messa a norma. L’introduzione del<br />
nuovo conteggio salariale induce<br />
importanti costi per la messa a norma<br />
per le PMI (nuovi software per la compatibilità<br />
e il trattamento elettronico<br />
dei dati, corsi di formazione per il personale).<br />
3. Il NCS aumenta, in maniera non<br />
immediatamente visibile, il piatto<br />
fiscale. La volontà di inglobare, qualche<br />
volta fino al centesimo, tutte le prestazioni<br />
e tutti gli anticipi monetari ricevuti<br />
dall’impiegato nella cornice del<br />
suo contratto di lavoro conduce ad un<br />
aumento molto importante dell’imponibile.<br />
4. Il NCS obbliga le PMI a ricorrere a<br />
consulenti fiscali. La complessità<br />
intrinseca della materia e il carattere<br />
molto dettagliato di alcune rubriche<br />
rende ardua per il profano la comprensione<br />
del conteggio salariale. La maggioranza<br />
delle PMI si vedrebbe costretta<br />
a ricorrere ad un aiuto esterno all’impresa,<br />
con le pesanti conseguenze<br />
finanziarie implicate.<br />
5. Il NCS produce un ulteriore massa<br />
cartacea. L’NCS è presentato generalmente<br />
dalle autorità fiscali come un<br />
semplice adattamento del conteggio<br />
salariale attualmente in vigore, ma si<br />
dimentica di precisare che il nuovo formulario<br />
è accompagnato da prescrizioni<br />
(20 pagine) e linee direttrici (6 pagine),<br />
estensibili inoltre a piacimento.<br />
6. Il NCS penalizza in particolar<br />
modo le PMI. Qualsiasi sia la loro<br />
natura, i costi originati dal NCS comporterebbero<br />
degli effetti decrescenti<br />
sulle imprese. In particolare, più un’impresa<br />
è piccola più aumentano le spese<br />
indotte per collaboratore.<br />
7. Il NCS rischia di deteriorare le<br />
relazioni tra le PMI e le autorità<br />
fiscali. La qualità dei rapporti tra contribuenti<br />
e amministrazione è un criterio<br />
fondamentale per l’attrattiva di ogni<br />
sistema fiscale.<br />
8. Il NCS attenta alla libertà imprenditoriale.<br />
Per ragioni imperative di<br />
semplificazione del lavoro e per evitare<br />
carichi supplementari, è molto probabile<br />
che molte PMI semplicemente<br />
abbandoneranno alcune pratiche a<br />
carattere sociale destinate al loro personale.<br />
9. Il NCS tende a criminalizzare i<br />
dirigenti delle PMI. In quanto criminale,<br />
il datore di lavoro che compila il<br />
formulario in maniera imprecisa o inesatta<br />
verrà severamente punito: multe<br />
fino a 50'000 CHF e la prigione sono<br />
previste.<br />
10. Il NCS contraddice diverse politiche<br />
condotte dalle autorità federali.<br />
L’NCS cela molti elementi che sono<br />
in contraddizione con certe politiche<br />
pubbliche condotte su scala federale.<br />
Questa cacofonia priva l’azione statale<br />
della necessaria coerenza, e questo<br />
può portare ad un fastidioso contesto<br />
di incertezze per le PMI.
Informazione<br />
Da qualche anno a questa parte la<br />
parola “comunicazione” è entrata<br />
a far parte del vocabolario quotidiano<br />
del mondo del lavoro, spesso insieme<br />
alla “rivoluzione di internet” e alla<br />
“new economy”. Siamo ormai abituati ad<br />
associare la comunicazione a uffici ultramoderni<br />
cosparsi di schermi piatti con<br />
cifre che piovono in tempo reale dai<br />
quattro angoli della terra e nessuno si<br />
sognerebbe di mettere in discussione la<br />
sua fondamentale importanza per qualsiasi<br />
attività dell’uomo. Purtroppo queste<br />
affermazioni sono sovente vuote di intenti<br />
e cognizione e hanno origine più che<br />
altro nel sentito dire e nelle pseudo-verità<br />
della conoscenza collettiva.<br />
In realtà, sarà banale dirlo, la comunica-<br />
zione non è un fenomeno affatto nuovo,<br />
mentre nuovo è lo studio metodico della<br />
sua struttura, dei suoi canali e l’introduzione<br />
dell’insegnamento dei risultati di<br />
queste ricerche. Questo ha condotto a<br />
riconsiderare sotto un’ottica diversa e<br />
con strumenti innovativi dinamiche spesso<br />
vecchie di secoli.<br />
Il tessuto stesso di una società si fonda<br />
sulla comunicazione. La vita sociale, culturale<br />
e scientifica nonché qualsiasi minima<br />
forma di evoluzione intellettuale<br />
sarebbe impossibile per esseri incapaci di<br />
comunicare. In individui sensibili alla bellezza<br />
e complessità dell’universo nel<br />
quale vivono, la necessità di esternare la<br />
meraviglia e il senso di vertigine di fronte<br />
a questa vastità ha portato ai più alti pic-<br />
<strong>Ti</strong>cino Business - 06/<strong>2004</strong> • 14<br />
Comunicazione e crescita economica<br />
Estratti dell’intervento di Claudio Camponovo, dir. <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong> alla conferenza<br />
“La comunicazione strategica nelle PMI ticinesi” presentata<br />
da Treelogix media SA nella cornice del “Lugano<br />
Communication Forum <strong>2004</strong>”.<br />
di Gianluca Ambrosetti<br />
chi della cultura umana, dalle tragedie<br />
greche ai blues di Coltrane.<br />
Anche il legame tra commercio e comunicazione<br />
ha radici antichissime. Da millenni<br />
le civiltà si sono influenzate attraverso<br />
lo scambio di beni e sia le conoscenze<br />
che l’arte hanno spesso viaggiato<br />
con le navi e i trasporti mercantili. I risultati<br />
di queste interazioni tra culture sono<br />
visibili ovunque nella nostra società, dalla<br />
pasta alla polvere da sparo.<br />
Bastano quindi poche riflessioni per rendersi<br />
conto che la comunicazione e l’economia<br />
sono effettivamente profondamente<br />
legate. Tuttavia, quando precedentemente<br />
parlavo di “affermazioni<br />
vuote d’intenti e cognizione” mi riferivo<br />
non tanto al contenuto di queste quanto<br />
TNS Abacus<br />
Gli strumenti di comunicazione ritenuti più importanti
15 • <strong>Ti</strong>cino Business - 06/<strong>2004</strong><br />
piuttosto alla tendenza, quando si parla<br />
di comunicazione, a “dire e non fare”.<br />
Molte imprese continuano infatti a trascurare<br />
lo sviluppo dell’aspetto comunicativo<br />
al proprio interno e verso l’esterno.<br />
Questo è vero in particolare per le<br />
PMI, ma non sempre si tratta di negligenza,<br />
poiché sicuramente non è facile<br />
districarsi nel mare di informazioni e<br />
diverse strategie disponibili e trovare<br />
una soluzione adatta alla propria piccola<br />
impresa.<br />
Entrando un po’ più nel particolare, un’azienda<br />
può essere vista come un organismo<br />
interagente con un ambiente esterno<br />
con il quale, nei momenti positivi, vive<br />
“in simbiosi”: entrambi traggono mutualmente<br />
beneficio l’uno dall’altro. Essendo<br />
l’azienda molto più piccola (e quindi versatile)<br />
del sistema nel quale è iscritta, sta<br />
ad essa di percepire e interpretare al<br />
meglio le esigenze e le potenzialità del<br />
suo contesto: studi di mercato, riscontri<br />
nella clientela, negoziazione, promozione,<br />
R&D sono tutti elementi di questa<br />
ricerca dell’equilibrio e sono tutte attività<br />
che non possono prescindere dallo scambio<br />
di dati, di informazioni e di messaggi,<br />
ovvero dalla comunicazione.<br />
La flessibilità, la destrezza e l’inventiva<br />
sono caratteristiche fondamentali per la<br />
crescita e il successo di un’impresa e va<br />
quindi da sé che un oculato studio dei<br />
canali comunicativi è di fondamentale<br />
importanza.<br />
Il grafico proiettato proviene da un<br />
recente studio eseguito su di un ampio<br />
campione di PMI italiane e ci mostra gli<br />
strumenti di comunicazione ritenuti più<br />
importanti.<br />
Vale la pena di sottolineare l’importanza<br />
data nella vicina penisola alle fiere. Le<br />
fiere specialistiche sono infatti un luogo<br />
ideale per farsi conoscere, incontrare<br />
potenziali clienti e vedere cosa fa la concorrenza.<br />
Se ora consideriamo gli investimenti in<br />
comunicazione pro capite, dal medesimo<br />
studio emerge che la Svizzera è molto<br />
ben messa, con 346 euro pro capite contro<br />
per esempio i 280 dell’Inghilterra e i<br />
21 (!) dell’Italia.<br />
L’importanza della rete è ormai un dato di<br />
fatto e il sito internet è diventato una<br />
necessità. Non da sottovalutare sono<br />
anche i canali “indiretti” rappresentati dai<br />
vari elenchi e banche dati ecc. che stanno<br />
proliferando in internet. Un esempio è<br />
proprio la banca dati swissfirms realizzata<br />
dalle Camere di commercio e dell’indu-<br />
stria svizzere (www.swissfirms.ch), lo<br />
specchio dell’imprenditoria elvetica.<br />
Abbiamo finora visto come la sopravvivenza<br />
e la crescita di un’azienda siano vincolate<br />
alla comunicazione.<br />
È poi naturale che la crescita di una<br />
buona parte delle aziende di una regione<br />
porti ad una crescita macroeconomica.<br />
La crescita macroeconomica è una caratteristica<br />
del sistema globale ed è ovvio<br />
che essa sia uno dei suoi principali<br />
obbiettivi. Quindi, al fine di permettere<br />
agli “organismi” con i quali vive in simbiosi<br />
di proliferare, il sistema deve creare<br />
condizioni favorevoli. In natura questo è<br />
impossibile poiché il sistema non è<br />
un’entità ma piuttosto un substrato, un<br />
“background”, mentre in una società<br />
questa possibilità esiste ed è nelle mani<br />
dello stato.<br />
Poiché nessuno, e di nuovo la biologia<br />
insegna, ha la capacità di identificare e di<br />
prevedere la miriade di sottili interrelazioni<br />
ed equilibri di un sistema e le conseguenze<br />
di un’azione su di esso, non<br />
sempre gli interventi diretti sono efficaci.<br />
Ritengo allora molto importanti gli interventi<br />
indiretti. Per far riprodurre microrganismi<br />
in laboratorio, si creano condizioni<br />
di temperatura, luce, nutrimento<br />
favorevoli. In una società, le condizioni<br />
favorevoli per il proliferare di imprese<br />
sono una bassa pressione fiscale, pochi<br />
ostacoli burocratici, e naturalmente valide<br />
infrastrutture, sopratutto per la comunicazione.<br />
Riassumendo, è indubbio che la comunicazione<br />
rappresenti uno strumento indispensabile<br />
per il funzionamento e la promozione<br />
di un’attività.<br />
Abbiamo visto come il commercio stesso<br />
rappresenti da millenni una forma di<br />
comunicazione che ha condotto a fertili<br />
scambi di idee e tecnologie tra civiltà.<br />
Un’azienda per crescere deve necessariamente<br />
percepire e interpretare i bisogni<br />
dell’ambiente esterno nel quale essa è<br />
inserita e quest’interazione è mediata<br />
dalla comunicazione nelle sue varie<br />
forme.<br />
La comunicazione rappresenta quindi il<br />
substrato sul quale riposa l’intera economia<br />
e incentivandola si favoriscono l’artigianato,<br />
il commercio e l’industria.<br />
Questa connessione profonda implica<br />
che la crescita macroeconomica come<br />
pure microeconomica è intimamente<br />
legata alla comunicazione e allo sviluppo<br />
delle reti attraverso le quali essa si<br />
svolge.<br />
Informazione
Vita dei Soci<br />
<strong>Ti</strong>cino Business - 06/<strong>2004</strong> • 16<br />
Bettini Sagl: l’altra possibilità di vedere<br />
Offre un supporto tecnologico a quella parte di persone che,<br />
nella nostra società, sono costrette a non vedere la luce del sole.<br />
Con una nuova tecnologia e un nuovo metodo di stampa,<br />
essa ha recentemente vinto uno degli Swiss Tecnology Award <strong>2004</strong>.<br />
di Lisa Pantini<br />
Bettini Sagl nasce nell’ottobre<br />
del 1998 per volontà di Mauro<br />
L’azienda<br />
Bettini, che dopo aver lasciato la<br />
ditta nella quale lavorava, decide di mettersi<br />
in proprio. La decisione è maturata<br />
dall’esperienza che egli ha accumulato nel<br />
corso degli anni lavorando in tipografia e<br />
da un progetto iniziato nel 1996 ma non<br />
andato a buon fine. Allora un maestro di<br />
una scuola per non vedenti chiese di mettere<br />
a punto uno studio per la stampa<br />
Braille, di compiere alcune ricerche e fare<br />
degli esperimenti. Dopo alcuni mesi di<br />
attività, i vertici decisero che l’attività non<br />
era pagante in quanto si confrontavano<br />
con un mercato troppo piccolo, non sviluppato<br />
e che richiedeva cospicui investimenti<br />
finanziari. Bettini, allora addetto alla<br />
macchina impiegata nelle ricerche e nelle<br />
prove di stampa, la acquistò, la installò e<br />
continuò la sperimentazione in proprio.<br />
Nei primi anni di attività le energie vennero<br />
canalizzate e concentrate sulla crescita<br />
dell’azienda. Insediatasi a Sigirino, nella<br />
Zona Industriale, inizialmente operava con<br />
due dipendenti, mentre ora ne conta 6, tra<br />
cui, dal settembre 2003, una persona del<br />
laboratorio protetto La Fonte, che partecipa<br />
attivamente al lavoro.<br />
Bettini ha avuto la capacità di persistere in<br />
un mercato nel quale era difficile cominciare<br />
a muoversi, per il quale era facile scoraggiarsi<br />
e gettare la spugna. Operando in<br />
una nicchia di mercato, l’espansione avuta<br />
in questi anni è da considerarsi più che<br />
buona. In <strong>Ti</strong>cino si calcola ci siano circa<br />
500/600 ciechi e circa 5'000 ipovedenti. Il<br />
segmento sul quale operare è decisamente<br />
molto ristretto. Bettini ce l’ha fatta. Ha<br />
ideato il Double Language System<br />
(DLS) che stampa sovrapponendo le normali<br />
lettere a quelle Braille, andando così a<br />
mettere in un unico stampato due utilità:<br />
testo per ipovedenti e Braille per ciechi. La<br />
tecnologia che sta alle spalle di questo<br />
metodo permette la stampa sovrapposta<br />
di un testo nero con l’alfabeto Braille; che<br />
non viene più creato con un punzone<br />
bucando il supporto cartaceo, ma con un<br />
speciale inchiostro che lascia una traccia in<br />
rilievo trasparente e di lunga durata sul<br />
sostegno. Un altro dei principali vantaggi<br />
di questo metodo è appunto la durata dei<br />
mezzi così stampati: solitamente con il<br />
metodo tradizionale il foglio viene bucato,<br />
poi il cieco che legge con quattro dita,<br />
sempre da sinistra verso destra, passa le<br />
dita effettuando una pressione abbastanza<br />
decisa. Dopo un paio di volte calcando un<br />
po’ più del dovuto, il testo risulta inutilizzabile.<br />
Il DLS consente la realizzazione di stampati<br />
su diversi supporti: carta, plastica, etichette,<br />
ecc.<br />
La mission che si pone il DLS è quella di<br />
migliorare la qualità della vita ai ciechi ed<br />
ipovedenti, facilitando la lettura e permettendo<br />
loro un’immediata e durevole identificazione<br />
delle lettere.<br />
L’attività principale nei primi tempi era la<br />
stampa di un calendario, in collaborazione<br />
con l’Unitas di Tenero. L’azienda ha<br />
Mauro Bettini in un momento della premiazione dello Swiss Technology Award<br />
sempre svolto ricerche su nuovi inchiostri,<br />
migliorando sempre la qualità, e cercando<br />
di mantenere costi bassi e accessibili<br />
a tutte le persone che hanno un interesse<br />
a tale proposito. Oggi l’alto potenziale<br />
di questa ditta è riposto in un progetto<br />
partito in collaborazione con<br />
Migros e la ditta PGRR di Coldrerio (che<br />
si occupa della parte inerente il marketing).<br />
Il progetto, iniziato nel maggio<br />
2003 che si concluderà a giugno 2005,<br />
consiste nel creare una serie di etichette<br />
per i più comuni prodotti alimentari, di<br />
modo ché quando le persone non vedenti<br />
fanno la spesa possono leggere per lo<br />
meno il nome di tali prodotti sull’imballaggio.<br />
Per ora le etichette si possono<br />
applicare chiedendole al banco Informazioni<br />
dei grandi magazzini nel canton<br />
Lucerna ed in <strong>Ti</strong>cino. Se in partenza l’idea<br />
è stata lanciata da Migros Lucerna, seguita<br />
a ruota da Migros <strong>Ti</strong>cino; hanno poi<br />
aderito all’iniziativa: Zurigo, Basilea, ai<br />
quali a breve dovrebbero aggiungersi<br />
Neuchâtel, Vaud e Ginevra. A conclusione<br />
del progetto i vertici decideranno se<br />
richiedere ai fornitori di etichettare direttamente<br />
i propri prodotti.
17 • <strong>Ti</strong>cino Business - 06/<strong>2004</strong><br />
Espandendosi l’azienda ha acquistato due<br />
nuove macchine. Essa risulta essere l’unica<br />
azienda che opera in tal senso in <strong>Ti</strong>cino e<br />
una della poche a livello nazionale.<br />
Purtroppo, vista l’esiguità delle ditte che<br />
operano nel settore, non è per ora possibile<br />
formare apprendisti. Questo causa<br />
una spesa notevole per la formazione di<br />
operai specializzati da parte della ditta<br />
stessa.<br />
La ditta Bettini Sagl ha ampliato il suo ventaglio<br />
di prodotti, non solo fermandosi ai<br />
calendari – che sono stati affinati introducendo<br />
i segni per le lune (crescente,<br />
piena, nera, ecc.) – ma arrivando alle cartine,<br />
mappe, gioco delle carte, gioco della<br />
tombola, etichette per vino, ecc. che però<br />
richiedono grandi sforzi finanziari, non<br />
sempre potendo contare sulle sovvenzioni<br />
statali.<br />
Inoltre Bettini ha sviluppato un’intensa<br />
rete di partnership con aziende produttrici<br />
di materiali, le quali fanno ricerche e<br />
lasciano che sia essa stessa ad effettuare i<br />
test finali; e non solo, essa sta cercando di<br />
creare delle sinergie con i piccoli produttori<br />
locali.<br />
Bettini ha vinto uno degli Swiss Tecnology<br />
Award <strong>2004</strong>, consegnatogli a Berna lo scor-<br />
so 19 febbraio. Il riconoscimento per<br />
questo Award è stata la possibilità di<br />
poter partecipare alla fiera mondiale per<br />
le tecnologie innovative, la Deutsche<br />
Messe di Hannover tenutasi dal 19 al 24<br />
aprile <strong>2004</strong>, nella quale l’azienda ha<br />
avuto modo di esporsi maggiormente al<br />
pubblico, facendosi notare e trovando<br />
nuovi contatti d’affari.<br />
La <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong> si congratula vivamente per la<br />
brillante idea imprenditoriale di Bettini<br />
Sagl, annoverandolo tra i suoi nuovi soci.<br />
Bettini Sagl<br />
Il metodo Braille<br />
Vita dei Soci<br />
Zona Industriale<br />
6806 Sigirino<br />
Tel. +41 91 645 07 45<br />
Fax +41 91 945 07 46<br />
bettini.sagl@ticino.com<br />
www.bettini.ch<br />
Marketing PGRR<br />
Via Campagnadorna<br />
6852 Genestrerio<br />
Tel. +41 91 630 99 50<br />
Fax +41 91 630 99 52<br />
info@pgrr.ch<br />
Già a partire dalla seconda metà del XVI secolo numerosi furono i tentativi che cercarono<br />
di escogitare un sistema che consentisse ai ciechi di leggere e scrivere. Ad<br />
esempio, l'abate italiano Lana-Terzi ideò un complicato sistema di fili intrecciati e<br />
annodati che rappresentavano le diverse lettere dell'alfabeto, mentre che nel 1640<br />
il tipografo francese Pierre Moreau mise a punto un metodo di lettura per i ciechi<br />
basato sulla combinazione di lettere mobili. Il vero precursore dell'alfabeto Braille<br />
fu il sistema messo a punto da Charles Barbier, un capitano di artiglieria dell'esercito<br />
napoleonico. Barbier riteneva che i punti sarebbero risultati più consoni delle<br />
linee all'identificazione tattile, realizzando così l’alfabeto puntiforme nel 1815. Si<br />
trattava di due colonne verticali di sei punti ciascuna: un massimo di dodici punti<br />
per ogni simbolo. Barbier inoltre,aveva ideato la tavoletta e il punteruolo per scrivere<br />
con il proprio codice. L’avvento del sistema Braille si deve all’omonimo Louis<br />
Braille (1809 – 1852), divenuto cieco all'età di tre anni per via di un incidente nella<br />
bottega artigiana del padre. Fino all'età di dieci anni, Louis visse nella casa paterna,<br />
in seguito venne accolto come allievo presso l'antichissimo Istituto dei Ciechi di<br />
Parigi; dove Barbier introdusse il proprio metodo. Dalla diretta esperienza di un utilizzatore<br />
assiduo e intelligente, emerse il limite maggiore del metodo di Barbier: la<br />
scarsa duttilità tattile dovuta a una percezione difficoltosa, a causa delle dimensioni<br />
dei singoli segni. Colonne di sei punti infatti, si coglievano a fatica nell'esplorazione<br />
tattile del polpastrello del dito indice, rallentando così il processo di identificazione<br />
e l'intero fluire della lettura.<br />
Louis Braille pose rimedio a tale inconveniente mediante la riduzione della matrice<br />
di ciascun segno che passò da due colonne di sei punti, a due colonne di tre punti,<br />
dando origine al sistema così come oggi lo conosciamo. Louis Braille dunque pubblica<br />
il suo “metodo” sistematico nel 1829. Con i 63 segni a disposizione, egli procedette<br />
anche alla codifica dei numeri, della punteggiatura e della musica, regalando<br />
finalmente a tutti i ciechi del mondo un vero sistema per scrivere e per leggere.<br />
Nella seconda edizione del suo metodo, Louis Braille aveva adattato l'alfabeto alle<br />
sei maggiori lingue parlate e scritte in Europa e in America: inglese, francese, spagnolo,<br />
tedesco, italiano e portoghese.
19 • <strong>Ti</strong>cino Business - 06/<strong>2004</strong> Commercio estero<br />
Appuntamenti da non perdere<br />
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nostri specialisti locali per discutere direttamente con loro dei passi da intraprendere, delle opportunità, ma anche dei rischi che<br />
vi si presentano su questi mercati.<br />
L’Osec <strong>Ti</strong>cino organizza le seguenti giornate di colloqui individuali:<br />
• Russia: martedì 21 settembre <strong>2004</strong><br />
• Spagna: lunedì 15 novembre <strong>2004</strong><br />
• Germania ed Austria: mercoledì 24 novembre <strong>2004</strong>.<br />
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Accordo di libero scambio Svizzera-UE:<br />
accordo sulle merci comunitarie<br />
riesportate dalla Svizzera<br />
Svizzera ed UE hanno trovato una soluzione<br />
per la riesportazione delle merci comunitarie<br />
da parte del nostro Paese. Essa permetterà<br />
di continuare la riesportazione in<br />
franchigia doganale di merci industriali<br />
comunitarie dalla Svizzera nell’UE.<br />
Il comunicato stampa del seco può essere<br />
consultato su www.seco.admin.ch/news/<br />
00316/index.html?lang=it<br />
Svizzera: misure tariffarie relative<br />
all’allargamento dell’UE<br />
Sul piano doganale l’allargamento dell’UE<br />
non porterà grandi modifiche per le aziende<br />
svizzere che commerciano con i dieci<br />
nuovi Stati membri. Le novità principali<br />
sono elencate in una circolare dell’Amministrazione<br />
federale delle dogane, visionabile<br />
su Internet all’indirizzo www.zoll.<br />
admin.ch/i/gesetze/zirkulare/osterweiterung_04_04_i.pdf<br />
Tariffa doganale elettronica t@res<br />
su Internet<br />
AFD - Dal 3 maggio <strong>2004</strong> la “Tariffa doga-<br />
nale elettronica” t@res può essere consultata<br />
gratuitamente su Internet all’indirizzo<br />
www.zoll.ch/tares.<br />
Oltre alla tariffa d’uso svizzera, t@res contempla<br />
anche le note esplicative della tariffa<br />
doganale nonché le decisioni relative<br />
alle classificazioni delle merci. Inoltre l’utente<br />
ha la possibilità di utilizzare delle<br />
funzioni di ricerca per reperire il testo integrale<br />
della tariffa, delle agevolazioni doganali<br />
e dei numeri convenzionali.<br />
Alla voce “Cambiare configurazione utente”<br />
l’utente stesso ha la possibilità di modificare<br />
l’applicazione a seconda dei suoi<br />
bisogni (lingua, direzione di traffico, paese<br />
e visualizzazione della struttura tariffale). A<br />
causa di problemi tecnici, la messa online<br />
della versione elettronica è stata rimandata<br />
più volte.<br />
Onde facilitare il passaggio a questo<br />
nuovo mezzo di comunicazione, la tariffa<br />
d’uso cartacea verrà ancora attualizzata e<br />
pubblicata per un periodo di sei mesi.<br />
Eventuali abbonamenti alla “Tariffa doganale<br />
D.3” manterranno la loro validità<br />
sino alla sospensione della produzione<br />
stampata, dopodiché non sarà più necessario<br />
disdirli.<br />
Nuovo strumento online a sostegno<br />
del commercio internazionale<br />
Il Segretariato di Stato dell’economia<br />
(seco) sostiene le aziende svizzere nel loro<br />
commercio con l’estero fornendo diverse<br />
prestazioni di servizio. Tra queste figura<br />
una nuova pagina web, www.nose.ch/<br />
www_se001/seco_www/index.php, molto<br />
semplice ma efficiente, che ha lo scopo di<br />
aiutare le aziende a reperire l’interlocutore<br />
giusto.<br />
Per una PMI che per la prima volta vuole<br />
andare oltre i confini nazionali, non è sempre<br />
facile riuscire ad orientarsi tra le varie<br />
prestazioni della Confederazione.<br />
Il nuovo strumento appena messo online<br />
dal seco è volutamente molto semplice da<br />
utilizzare: grazie ad un “menu a comparsa”<br />
gli utenti possono selezionare il servizio<br />
(consulenza per le esportazioni, consulenza<br />
UE/SEE, consulenza tecnologica, consulenza<br />
per le importazioni, ecc.) o il prestatario<br />
di servizi (GRE, Osec, SIPPO, SOFI,<br />
ecc.) al quale sono interessati ed ottengono<br />
le informazioni desiderate nonché gli<br />
indirizzi di contatto.<br />
Ulteriori informazioni sui portali online di<br />
aiuto alle PMI: www.osec.ch/Osec_
Commercio estero<br />
Internet/Market_Information/Countries/S<br />
chweiz/für kmu_ die online-angebote des<br />
bundes_2<br />
Ultime novità GRE<br />
L’ufficio per la Garanzia contro i rischi<br />
all’esportazione (GRE) informa che il<br />
Pakistan è stato riclassificato in categoria<br />
6 (prima 7).<br />
Per informazioni sulla politica di copertura<br />
della GRE: www.swiss-erg.com/politik/<br />
laenderliste/liste/f/index.htm<br />
A fine marzo <strong>2004</strong>, il Parlamento ha approvato<br />
i due contratti di riassicurazione conclusi<br />
con l’EKN svedese e l'EGAP ceco. Il<br />
sistema delle riassicurazioni si applica<br />
quando le consegne provenienti da due o<br />
più paesi riguardano lo stesso contratto/progetto.<br />
Per ulteriori informazioni è<br />
possibile consultare la nota informativa<br />
“Formes de coopération entre les assureurs<br />
de crédits à l' exportation” disponibile<br />
online (anche in tedesco) all’indirizzo<br />
www.swiss-erg.com/downloads/merkblatt/f/zusammen_export.pdf.<br />
La GRE lavora sulla base di tali contratti di<br />
riassicurazione con:<br />
EulerHermes/Germania, Coface/Francia,<br />
OeKB/Austria, SACE/Italia, Cesce/Spagna,<br />
EKN/Svezia e EGAP/Repubblica ceca.<br />
Fine del periodo transitorio senza dazi<br />
doganali in Iraq<br />
Da poco l’Iraq ha ricominciato a prelevare<br />
dazi doganali sulle importazioni di merci<br />
(tasso unico del 5%). I prodotti alimentari,<br />
i medicinali, le attrezzature mediche, i<br />
vestiti, i beni in transito e i beni umanitari<br />
appartenenti alle organizzazioni restano<br />
tuttavia esenti dazio.<br />
Per altre informazioni sull’Iraq potete consultare<br />
la newsletter del Segretariato di<br />
Stato dell’economia (seco) intitolata<br />
“Iraq’s Reconstruction: Business Opportunities<br />
for Swiss Private Companies”.<br />
Questa newsletter è aggiornata regolarmente<br />
e può essere visionata all’indirizzo<br />
www.seco-admin.ch/imperia/md/content/aussenwirtschaft/laenderinformationen/uebersicht_irak_wiederaufbau_e<br />
.doc<br />
Brasile: la riforma fiscale rincara le<br />
importazioni<br />
La riforma fiscale in Brasile potrebbe causare<br />
un sensibile rincaro delle importazioni<br />
(fino al 15% secondo certe stime) poiché<br />
induce un aumento dell’imposta<br />
Cofins (contributo al finanziamento della<br />
sicurezza sociale) dal 3 al 7,6%. La tassa PIS<br />
(1,65% dedicata al finanziamento del programma<br />
d’integrazione sociale) colpirà<br />
anch’essa duramente le importazioni. Solo<br />
le importazioni di macchine e di attrezzature<br />
beneficeranno di una riduzione dei<br />
dazi doganali dal 4 al 2%. Questi stessi dazi<br />
dovrebbero essere soppressi per i macchinari<br />
prodotti nell’area Mercosur.<br />
Nota informativa sulla norma ISPM 15<br />
relativa agli imballaggi in legno<br />
Al fine di ridurre la diffusione dei parassiti<br />
forestali, un numero sempre maggiore di<br />
paesi applicano la norma fitosanitaria<br />
ISPM 15, che prevede che gli imballaggi in<br />
legno (casse, palette, ecc.) che sono<br />
importati in questi paesi siano sottoposti<br />
ad un trattamento fitosanitario rigido.<br />
La Nuova Zelanda è il paese che ha progredito<br />
maggiormente nell’attuazione<br />
della norma. Negli Stati Uniti, in Canada e<br />
in Messico la norma sarà messa in applicazione<br />
definitivamente nei prossimi<br />
mesi. Diversi paesi d’Asia – quali India,<br />
Giappone, Corea del Sud e Cina – hanno<br />
anch’essi iscritto questo tema nella loro<br />
agenda.<br />
La norma entrerà in vigore nell’UE il 1°<br />
gennaio 2005. I paesi che non appartengono<br />
all’UE e che esportano verso uno<br />
Stato membro dovranno fornire un certificato<br />
di trattamento termico (HT) o di<br />
fumigazione (Mb) conforme alla norma<br />
ISPM 15. La Svizzera spera di essere considerata<br />
come paese appartenente all’UE<br />
grazie ai bilaterali II.<br />
L’attuazione di questa norma adottata nel<br />
2002 dall’IPPC varia generalmente da un<br />
paese all’altro secondo i termini di transizione<br />
e il contenuto da applicare. Le<br />
informazioni attualmente a disposizione<br />
sono eterogenee e in parte contraddittorie.<br />
In caso di dubbio è quindi importante<br />
informarsi presso l’ufficio delle dogane o<br />
il vostro agente nel paese d’importazione.<br />
L’Osec ha elaborato una nota informativa<br />
che, oltre ad aggiornare sulla situazione<br />
risponde alle domande poste più di frequente<br />
dalle imprese. Questo documento<br />
può essere consultato, in francese o tedesco,<br />
al sito www.osec.ch/holzverpackungen.<br />
Norvegia: un organo per promuovere<br />
le esportazioni e gli investimenti<br />
Desiderosa di dare maggior impatto agli<br />
sforzi spiegati, l’economia norvegese ha<br />
raggruppato in un unico organismo battezzato<br />
“Innovation Norway” le sue forze<br />
di promozione delle esportazioni<br />
<strong>Ti</strong>cino Business - 06/<strong>2004</strong> • 20<br />
(Norwegian Trade Council), di promozione<br />
economica e di sviluppo regionale<br />
(Norwegian Industrial and Regional<br />
Development Fund), di sviluppo del turismo<br />
(Norwegian Tourist Board) e di aiuto<br />
alla creazione di imprese (Consultative<br />
Office for Inventors). Per ulteriori ragguagli:<br />
www.invanor.no/templates/Page.aspx?<br />
id=45053<br />
Unione doganale nella Comunità economica<br />
est-africana<br />
Una tariffa doganale comune entrerà in<br />
vigore il 1° luglio prossimo negli Stati<br />
membri della Comunità est-africana<br />
(Kenya, Uganda e Tanzania). A partire da<br />
questa data, il numero dei vari dazi doganali<br />
che colpiscono le importazioni provenienti<br />
da paesi terzi sarà portato a tre:<br />
• 0% per le materie prime e le attrezzature<br />
industriali<br />
• 10% per i semi-lavorati<br />
• 25% per i prodotti finiti.<br />
Per quanto concerne gli scambi tra i tre<br />
paesi della East African Community (EAC),<br />
durante un periodo transitorio di cinque<br />
anni, solo i beni kenioti resteranno sottoposti<br />
a dazi doganali, questo al fine di consentire<br />
alle industrie più deboli d’Uganda<br />
e Tanzania di procedere agli adattamenti<br />
necessari.<br />
Liberalizzazione degli acquisti pubblici<br />
in Polonia<br />
Il 1° marzo <strong>2004</strong> in Polonia sono entrate<br />
in vigore nuove disposizioni in materia di<br />
appalti pubblici. Esse stipulano che tutti<br />
gli acquisti pubblici superiori o uguali a<br />
30'000 euro sono soggetti ad appalti pubblici<br />
aperti alle aziende estere. Gli appalti<br />
il cui valore si situa tra i 3'000 e i 30'000<br />
euro possono essere attribuiti nel quadro<br />
di appalti regionali ed essere aperti<br />
ad offerenti esteri. I bandi vengono pubblicati<br />
sul “Foglio ufficiale degli appalti<br />
pubblici”.<br />
Osec<br />
Business Network Switzerland<br />
Corso Elvezia 16<br />
Casella postale 5399<br />
CH-6901 Lugano<br />
Tel. +41 91 911 51 35<br />
Fax +41 91 911 51 39<br />
info.lugano@osec.ch<br />
www.osec.ch
21 • <strong>Ti</strong>cino Business - 06/<strong>2004</strong> Speciale Unione europea<br />
Siglato l’accordo sui bilaterali bis<br />
UI - In occasione di un incontro al vertice<br />
tenutosi mercoledì 19 maggio <strong>2004</strong> a<br />
Bruxelles, la Svizzera e l’UE hanno raggiunto<br />
un’intesa politica, sancita in una<br />
dichiarazione comune, sia sui Bilaterali II<br />
sia sull’estensione della libera circolazione<br />
delle persone (Bilaterali I) ai nuovi Stati<br />
membri dell’UE. Gli altri punti della dichiarazione<br />
riguardano il mantenimento dell’esenzione<br />
dai dazi per i prodotti riesportati<br />
nonché il mantenimento del trattamento<br />
preferenziale in ambito agricolo per i<br />
nuovi Stati membri dell’UE.<br />
Per quanto concerne l’estensione della<br />
libera circolazione, la Svizzera può applicare<br />
restrizioni in materia di mercato del<br />
lavoro (precedenza ai lavoratori indigeni,<br />
controllo dei salari, contingenti) nei confronti<br />
dei nuovi Stati membri dell’UE fino<br />
al 30 aprile 2011. Inoltre, fino al 31 maggio<br />
2014, la Svizzera potrà avvalersi della clausola<br />
di salvaguardia (reintroduzione dei<br />
contingenti in caso di forte afflusso) concordata<br />
nell’ambito dell’attuale accordo<br />
sulla libera circolazione delle persone.<br />
Infine, la Svizzera può sottoporre le persone<br />
che soggiornano fino a quattro mesi<br />
nonché i fornitori di servizi in determinati<br />
settori a talune restrizioni interne come la<br />
precedenza ai lavoratori indigeni, il controllo<br />
dei salari e i requisiti in materia di<br />
qualificazione.<br />
Per quanto concerne invece il secondo<br />
pacchetto di accordi bilaterali tra Svizzera<br />
ed UE, ricordiamo che i negoziati erano<br />
iniziati nel mese di giugno del 2002. Le<br />
trattative vertevano inizialmente su dieci<br />
ambiti: la fiscalità del risparmio, la lotta<br />
contro la frode, la collaborazione nei settori<br />
della giustizia, della polizia, dell’asilo e<br />
della migrazione (Schengen/Dublino), i<br />
prodotti agricoli trasformati, l’ambiente, la<br />
statistica, il tema dell’educazione, della formazione<br />
professionale e della gioventù, il<br />
programma MEDIA, le pensioni e i servizi.<br />
A causa delle notevole divergenze, e per<br />
evitare di ostacolare l’adozione degli altri<br />
accordi, la Svizzera e l’UE hanno stabilito di<br />
comune accordo di estromettere il dossier<br />
relativo ai servizi dal pacchetto dei bilaterali<br />
bis.<br />
Vediamo più in dettaglio i 9 dossier dei<br />
bilaterali bis:<br />
•Fiscalità del risparmio: La Svizzera è<br />
riuscita a salvare il segreto bancario<br />
impegnandosi ad introdurre una ritenuta<br />
alla fonte sugli interessi (corrisposti o<br />
accreditati in Svizzera) prodotti da fondi<br />
depositati in Svizzera da persone fisiche<br />
residenti in un uno Stato membro<br />
dell’UE. Questa trattenuta fiscale, che<br />
verrà aumentata progressivamente al<br />
35%, può essere sostituita da una comunicazione<br />
volontaria, previa espressa<br />
istruzione degli effettivi beneficiari.<br />
•Lotta contro la frode: L’accordo mira a<br />
potenziare la cooperazione fra le polizie<br />
dei Paesi aderenti per meglio lottare<br />
contro il contrabbando e altre forme di<br />
delitti in materia di fiscalità indiretta<br />
(dazi doganali, imposta sul valore<br />
aggiunto, imposta di consumo) e nell’ambito<br />
delle sovvenzioni e degli appalti<br />
pubblici. L’assistenza giudiziaria e<br />
amministrativa viene rafforzata e nel<br />
contempo lo scambio d’informazioni tra<br />
autorità amministrative e giudiziarie<br />
dell’UE è intensificato. Entrambe le parti<br />
traggono vantaggio da una maggiore<br />
cooperazione nella lotta contro le attività<br />
criminali.<br />
• Schengen/Dublino: Grazie a questo<br />
accordo la Svizzera accede agli strumen-<br />
ti di cooperazione in materia di sicurezza<br />
e di asilo dell’UE. Schengen permette<br />
di agevolare la libera circolazione delle<br />
persone grazie all’abolizione dei controlli<br />
delle persone alle frontiere interne,<br />
mentre invece i controlli alle frontiere<br />
esterne del cosiddetto “spazio<br />
Schengen” vengono potenziati. Un<br />
aspetto assai importante per la Svizzera<br />
è costituito dall’adesione al sistema d’informazione<br />
di Schengen (SIS) che è una<br />
banca dati informatizzata, contenente<br />
informazioni relative a persone ricercate<br />
e a oggetti scomparsi. Questo strumento<br />
è un mezzo efficace nella lotta contro<br />
la criminalità transfrontaliera. Dublino<br />
crea le basi che permettono di gestire in<br />
modo equo ed efficiente la problematica<br />
dei flussi migratori e dell’asilo. Un richiedente<br />
l’asilo ha il diritto di presentare<br />
una sola domanda in tutta l’UE; un<br />
unico Stato membro è quindi competente<br />
per l’esame della domanda del<br />
candidato. Grazie alla banca dati elettronica<br />
EURODAC, nella quale sono raccolte<br />
le impronte digitali dei richiedenti l’asilo,<br />
è possibile identificare rapidamente<br />
una persona che ha già presentato una<br />
domanda di asilo in un altro Stato membro<br />
dell’UE e ricondurre questa persona<br />
verso il Paese di primo asilo. Si possono<br />
in tal modo facilmente rintracciare ed<br />
evitare le cosiddette domande “multiple”,<br />
dispendiose in termini di tempo,<br />
personale e denaro.<br />
• Prodotti agricoli trasformati: Grazie a<br />
questo accordo le imprese dell’industria<br />
alimentare svizzera possono esportare<br />
un ampio ventaglio di prodotti (cioccolato,<br />
biscotti, minestre, salse, pasta alimentare,<br />
caffè solubile) sui mercati<br />
europei senza pagare dazi doganali. L’UE
Speciale Unione europea<br />
rinuncia inoltre alle sovvenzioni all’esportazione;<br />
dal canto suo, la Svizzera<br />
riduce i suoi dazi doganali e le sue sovvenzioni<br />
alle esportazioni oppure, in<br />
taluni casi, li abolisce completamente.<br />
• Ambiente: Questo accordo consiste nell’adesione<br />
della Svizzera all’Agenzia<br />
europea per l’ambiente (AEA). Fino ad<br />
oggi la Svizzera ha partecipato unicamente<br />
in modo informale - sulla base di<br />
accordi specifici - alle attività dell’AEA.<br />
L’adesione della Svizzera all’AEA permette<br />
non solo di contribuire attivamente<br />
ad orientare i progetti e le ricerche<br />
condotte a livello europeo e di<br />
accedere ai dati dell’AEA, ma consente<br />
anche al nostro Paese di fornire i propri<br />
dati comparabili al fine di elaborare una<br />
politica ambientale coordinata.<br />
• Statistica: L’accordo bilaterale di cooperazione<br />
nell’ambito della statistica consente<br />
una progressiva armonizzazione<br />
delle statistiche tra Svizzera ed UE, contribuendo<br />
così a migliorare la comparabilità<br />
dei dati in settori fondamentali<br />
quali le relazioni commerciali, il mercato<br />
del lavoro, la sicurezza sociale, i trasporti,<br />
l’assetto del territorio o l’ambiente.<br />
Essendo maggiormente integrata<br />
nelle statistiche pubblicate a livello<br />
europeo, la Svizzera approfitta di un<br />
migliore accesso ai dati pubblicati<br />
dall’UE.<br />
• Educazione, formazione professionale,<br />
gioventù: Questo accordo consente alla<br />
Svizzera di partecipare a pari livello con<br />
l’UE ai progetti per la mobilità di giovani<br />
e studenti a partire dal 2007. L’UE promuove<br />
la mobilità degli studenti, delle<br />
persone in formazione e dei giovani in<br />
generale, nell’ambito di programmi<br />
comunitari intitolati Socrate (educazione<br />
generale), Leonardo da Vinci (formazione<br />
professionale) e Gioventù per<br />
l’Europa (attività extrascolastiche); permettendo<br />
loro di acquisire un bagaglio<br />
di esperienze internazionali a livello<br />
accademico o pratico tramite soggiorni<br />
all’estero. Oltre trenta Paesi partecipano<br />
attualmente a questi tre programmi<br />
comunitari. Finora la Svizzera prendeva<br />
parte in modo non ufficiale a questi programmi<br />
nell’ambito del cosiddetto “partenariato<br />
silenzioso”. Questo accordo<br />
bilaterale permette ai giovani svizzeri di<br />
partecipare a pieno titolo e integralmente<br />
a questi programmi, ossia di beneficiare<br />
degli stessi diritti degli altri partecipanti<br />
per quanto riguarda le iniziative,<br />
l’avvio e la direzione dei progetti.<br />
• MEDIA: Il dossier denominato MEDIA<br />
(programma comunitario di collaborazione<br />
per la promozione delle produzioni<br />
audiovisive) consente alla Svizzera<br />
di partecipare ai programmi comunitari<br />
MEDIA Plus (promovimento, sviluppo e<br />
diffusione di opere audiovisive comunitarie)<br />
e MEDIA Formazione (programma<br />
di formazione rivolto ai professionisti<br />
dell’industria audiovisiva europea);<br />
in questo modo le produzioni cinematografiche<br />
e televisive svizzere possono<br />
usufruire delle numerose forme di<br />
sostegno offerte dall’UE alla stregua<br />
degli Stati membri.<br />
•Pensioni: Con questo accordo viene colmata<br />
una lacuna giuridica che concerne<br />
la doppia imposizione delle pensioni<br />
versate ad ex funzionari dell’UE domiciliati<br />
in Svizzera: tali rendite sono infatti<br />
tassate alla fonte dall’UE; nel caso in cui<br />
un funzionario dell’UE in pensione si è<br />
stabilito in Svizzera, la sua rendita pensionistica<br />
viene però tassata una seconda<br />
volta dalla Svizzera alla stregua del<br />
reddito. Dato che non esiste un accordo<br />
in merito tra la Svizzera e la<br />
Comunità europea, le rendite pensionistiche<br />
dei funzionari dell’UE sono<br />
attualmente soggette alla doppia imposizione.<br />
L’Ufficio dell’integrazione pubblica sul suo<br />
sito Internet (www.europa.admin.ch)<br />
spiegazioni dettagliate su ognuna di queste<br />
tematiche. I dossier vengono aggiornati<br />
regolarmente.<br />
L’UE pubblica le regole per la messa in<br />
opera del dominio “.eu”<br />
L’Unione europea ha appena pubblicato le<br />
regole relative alla messa in opera, alle<br />
funzioni e alla registrazione del dominio di<br />
primo livello .eu. Il testo de regolamento<br />
può essere consultato online all’indirizzo<br />
europa.eu.int/eur-lex/pri/it/oj/dat/<br />
<strong>2004</strong>/l_162/l_162<strong>2004</strong>0430it00400050.pdf<br />
Ulteriori informazioni sono disponibili<br />
anche su: www.eurid.org/Information/<br />
timetable.html<br />
Nuove regole d’igiene applicabili alle<br />
derrate alimentari<br />
Coe- Il “pacchetto igiene”, composto da<br />
cinque testi legislativi che l’UE ha appena<br />
adottato, mira a rifondere, armonizzare e<br />
semplificare le disposizioni molto dettagliate<br />
e complesse in materia d’igiene che<br />
sono attualmente disperse in 17 direttive<br />
comunitarie. L’obiettivo generale è di<br />
instaurare una politica unica e trasparente<br />
<strong>Ti</strong>cino Business - 06/<strong>2004</strong> • 22<br />
in materia d’igiene, applicabile a tutte le<br />
derrate alimentari, e di creare degli strumenti<br />
efficaci per gestire la sicurezza alimentare<br />
ed eventuali crisi alimentari future,<br />
sull’insieme della catena alimentare. La<br />
nuova legislazione relativa all’igiene sarà<br />
applicabile dal 1° gennaio 2006.<br />
Testo del comunicato stampa della<br />
Commissione europea: europa.eu.int/<br />
rapid/start/cgi/guesten.ksh?p_action.gett<br />
xt=gt&doc=MEMO/04/95|0|RAPID&lg<br />
=FR&display=<br />
Proposte di direttive relative al “pacchetto<br />
igiene”: europa.eu.int/comm/food/food/<br />
biosafety/hygienelegislation/legisl_en.ht<br />
m<br />
Direttive in materia d’igiene per quanto<br />
concerne le derrate alimentari:<br />
europa.eu.int/comm/food/food/biosafety/hygienelegislation/directives_en.htm<br />
Maggiori informazioni su questa tematica:<br />
europa.eu.int/comm/food/food/biosafety/hygienelegislation/index_en.htm<br />
CORDIS Focus – numero speciale PMI<br />
CORDIS, il servizio comunitario d’informazione<br />
sulla ricerca e l’innovazione ha<br />
recentemente pubblicato il suo primo<br />
supplemento speciale sulle PMI. Questa<br />
nuova pubblicazione ha lo scopo di<br />
accompagnare le PMI nelle loro iniziative<br />
in materia d’innovazione, proponendo<br />
loro in particolare esempi di offerte di tecnologie<br />
e i risultati di progetti di ricerca<br />
privati importanti e di progetti finanziati<br />
dall’UE ai quali prendono parte delle PMI<br />
e/o che possono essere sfruttati da loro.<br />
Questa edizione propone anche una<br />
guida completa delle reti comunitarie di<br />
assistenza alle PMI, quali gli Euro Info<br />
Centres (EIC), gli Innovation Relay<br />
Centres (IRC), la rete europea dei centri<br />
d’impresa e innovazione, SME TechWeb,<br />
ecc.<br />
Il supplemento speciale dedicato alle PMI<br />
può essere scaricato online all’indirizzo<br />
ftp://ftp.cordis.lu/pub/focus/docs/supplement_sme1_it.pdf<br />
Euro Info Centro Svizzera<br />
Corso Elvezia 16<br />
Casella postale 5399<br />
CH-6901 Lugano<br />
Tel. +41 91 911 51 37<br />
Fax +41 91 911 51 39<br />
eics.lugano@osec.ch<br />
www.osec.ch/eics
Vita dei Soci<br />
Luisoni Consulenze<br />
Professionali SA<br />
Un’azienda che vanta una decennale esperienza nella consulenza<br />
e nella selezione del personale<br />
di Lisa Pantini<br />
La Luisoni Consulenze Professionali<br />
SA viene fondata nel 1988 e sin dalla<br />
sua costituzione si distingue per professionalità<br />
e discrezione.<br />
Dal settembre 2002 la società fa parte del<br />
Gruppo Wilhelm-DMS, un’organizzazione<br />
altamente specializzata e qualificata nel<br />
campo della selezione del personale.<br />
Il team di Lugano conta 7 persone ed è<br />
diretto da Roberto Lipari.<br />
Il compito della Luisoni Consulenze<br />
Pofessionali SA nella selezione del personale<br />
è quello di intermediazione fra le esigenze<br />
di chi offre un posto di lavoro e chi<br />
lo cerca.<br />
Le imprese che si rivolgono alla Luisoni<br />
Consulenze per la ricerca di personale,<br />
sanno di poter contare su professionisti<br />
discreti e competenti, che gestiranno l’incarico<br />
con la massima celerità ed affidabilità<br />
richiesta.<br />
I candidati che affidano le loro aspirazioni/esigenze<br />
professionali alla Luisoni<br />
Consulenze potranno sempre contare<br />
sulla profonda conoscenza del tessuto<br />
economico ticinese e sulle opportunità<br />
che esso offre, oltre che sulla proverbiale<br />
riservatezza e professionalità dei suoi consulenti.<br />
Affidarsi ai servizi offerti dalla Luisoni<br />
Consulenze offre una serie di vantaggi sia<br />
al candidato (essere attivo sul mercato del<br />
lavoro senza esporsi troppo, con la garanzia<br />
di una consulenza che ha solide basi e<br />
la certezza di un trattamento confidenziale<br />
dei propri dati), sia all’impresa (riservatezza,<br />
valutazione del potenziale dei candidati<br />
da parte di professionisti seri e preparati,<br />
velocità nella selezione e conseguente<br />
risparmio di tempo ecc).<br />
Inoltre, la Luisoni Consulenze offre anche<br />
servizi aggiuntivi quali:<br />
• l’assessment, che ha lo scopo di offrire<br />
un aiuto nella scelta durante la selezio-<br />
ne del personale; inoltre serve ad individuare<br />
il potenziale dirigenziale e a<br />
riconoscere i punti forti ed i punti<br />
deboli di ogni profilo. Esso serve da<br />
valutazione esterna del candidato o dei<br />
collaboratori quale supporto al giudizio<br />
personale. Viene offerta un’analisi<br />
attendibile e indicativa sulle competenze<br />
intellettive, emotive e personali del<br />
candidato in modo da permettere una<br />
previsione precisa sull’attività lavorativa<br />
presente e futura.<br />
• l’outplacement, utile quando un’azienda<br />
che deve separarsi da un collaboratore<br />
con funzioni dirigenziali o specialistiche,<br />
oppure quando, sottoposta ad una<br />
ristrutturazione con la conseguente perdita<br />
di diversi collaboratori, decide di<br />
sostenere le persone coinvolte nella<br />
ricerca di una nuova collocazione con<br />
un aiuto professionale e specialistico.<br />
• il coaching e il team building, giornate<br />
formative in cui si evidenziano, mediante<br />
appropriati esercizi di simulazione<br />
delle situazioni tipiche di un ambiente<br />
lavorativo, il grado di collaborazione e<br />
<strong>Ti</strong>cino Business - 06/<strong>2004</strong> • 24<br />
Team Luisoni Consulenze Professionali SA - Lugano<br />
comunicazione tra i vari reparti dell’azienda;<br />
l’intento è di eliminare possibili<br />
ostacoli o incomprensioni. cercando di<br />
creare uno spirito di gruppo pienamente<br />
collaborativo.<br />
La Luisoni Consulenze Professionali sponsorizza<br />
diversi eventi, partecipa abitualmente<br />
a convegni e a workshop a tema,<br />
ma il punto fermo per continuare ad essere<br />
la società leader in <strong>Ti</strong>cino nella consulenza<br />
globale delle Risorse Umane e a<br />
godere di un’ottima reputazione è la qualità<br />
dei servizi offerti e la soddisfazione dei<br />
propri clienti.<br />
Se desiderate maggiori informazioni sulla<br />
Luisoni Consulenze Professionali SA,<br />
potete visitare il sito internet: www.luisoni.ch.<br />
Luisoni Consulenze Professionali SA<br />
Via Balestra 9<br />
6900 Lugano<br />
Tel. +41 91 923 55 41<br />
Fax +41 91 923 55 43<br />
infoluisoni@luisoni.ch<br />
www.luisoni.ch
25 • <strong>Ti</strong>cino Business - 06/<strong>2004</strong><br />
Procom SA:<br />
un mondo a colori<br />
Da quasi tren’anni un leader “della porta accanto”<br />
nel settore delle industrie grafiche.<br />
di Lisa Pantini<br />
Fondata nel 1976, la Procom SA ha<br />
sempre operato nell’ambito dell’industria<br />
grafica, ampliando ed adattando<br />
nel corso degli anni tecnologie ed<br />
attività in base alle evoluzioni economiche<br />
e tecniche del settore. Nel 1981 viene<br />
installata la prima rotativa nella sede di<br />
Bioggio ancora attuale e la Procom SA<br />
diventa a tutti gli effetti un polo produttivo<br />
e commerciale. Nel 1983 vi è l’inserimento<br />
di una seconda rotativa e l’azienda<br />
si specializza sempre più in modulistica<br />
per computer creando una rete di clienti<br />
in tutta la Svizzera, annoverando vari enti<br />
pubblici, amministrazioni cantonali, l’economato<br />
federale di Berna, ecc.<br />
Dopo aver operato per quasi un ventennio<br />
in un solo settore, confrontandosi con<br />
la rivoluzione tecnologica in atto nei centri<br />
elaborazione dati, la Procom SA ha cercato<br />
di riconvertirsi in altri settori, affiancando<br />
alla modulistica altre attività come<br />
la stampa a foglio. Nel 1996 avviene anche<br />
un passaggio di proprietà e investimenti<br />
in nuove tecnologie che permettono una<br />
presenza efficace sul mercato degli stampati<br />
in genere ed assicurare quindi all’azienda<br />
un futuro produttivo e commerciale.<br />
Nel corso dell’anno 2002 l’azienda stringe<br />
un accordo di collaborazione tecnicocommerciale<br />
con un’importante tipografia<br />
luganese, la Arti Grafiche Veladini SA,<br />
intervento che ha permesso l’ampliamento<br />
del ventaglio di prodotti stampati, dal<br />
semplice biglietto da visita al libro d’arte,<br />
diventando così un “Centro <strong>Ti</strong>pografico”.<br />
Per poter operare efficacemente nell’ambito<br />
grafico e di pre-stampa, la Procom SA<br />
si è dotata di un reparto di fotocomposizione,<br />
installando macchinari dell’ultima<br />
generazione.<br />
Attualmente occupa 13 dipendenti, 3 dei<br />
quali curano la clientela non solo dal<br />
punto di vista commerciale ma anche in<br />
forma di consulenza tecnica. L’azienda<br />
forma apprendisti stampatori e apprendisti<br />
di commercio. Il suo mercato di riferimento<br />
è per due terzi in <strong>Ti</strong>cino, per la<br />
restante parte in Svizzera tedesca e francese.<br />
È affiliata alla Viscom, l’Associazione<br />
di categoria con sede a Bellinzona. La<br />
materia prima viene in buona parte da cartiere<br />
svizzere.<br />
Procom SA non ha mai avuto dubbi sulla<br />
politica ambientale da adottare. Con le<br />
idee ben chiare nel 1994 ha introdotto<br />
l’uso di inchiostro per stampa ecologico a<br />
base di oli vegetali, sostituendo quelli a<br />
base di oli minerali ritenuti inquinanti.<br />
Questa scelta, allora pionieristica, le ha<br />
permesso di crearsi una buona reputazione,<br />
contribuendo a posizionarla tra le<br />
migliori tipografie del Cantone. Nel 2001<br />
ha anche ottenuto la certificazione di qualità<br />
ISO 9001/2000, affinando così proce-<br />
Vita dei Soci<br />
Agostino Ballabio, Direttore Procom SA ed Erineo Spataro, Responsabile vendite<br />
dure e ottimizzando le risorse, controllando<br />
la qualità e promuovendo l’immagine<br />
aziendale.<br />
Ricorrerà tra due anni il trentesimo di attività.<br />
Un traguardo importante che si vorrebbe<br />
festeggiare con una nuova sede<br />
costruita “su misura”, sempre nella stessa<br />
zona in quanto essa rappresenta un luogo<br />
strategico e possiede un valore “affettivo”.<br />
Un caloroso benvenuto alla Procom SA tra<br />
i nuovi soci della Camera di commercio,<br />
dell’industria e dell’artigianato del canton<br />
<strong>Ti</strong>cino!<br />
Procom SA<br />
Via Industria<br />
Zona 2<br />
6934 Bioggio<br />
Tel. +41 91 605 19 82<br />
Fax +41 91 604 61 19<br />
info@procom-sa.ch<br />
www.procom-sa.ch
Vita dei Soci<br />
“Gestione e servizi pubblici”<br />
La nuova rivista ticinese destinata agli amministratori pubblici.<br />
di Fabio Sacchi<br />
Pubblicata dall’agenzia editoriale Pubblicità<br />
Sacchi con sede a Manno,<br />
“gestione e servizi pubblici” è la<br />
nuova rivista specializzata con apparizione<br />
a cadenza biennale (maggio e settembre)<br />
per fornire informazioni in un settore<br />
come quello dell’amministrazione pubblica<br />
che è in piena evoluzione non solo perché<br />
periodicamente è necessario un<br />
aggiornamento delle proprie conoscenze,<br />
ma anche perché siamo nel bel mezzo del<br />
fenomeno di fusioni comunali che deve<br />
rendere attenti tutti coloro che ne sono<br />
coinvolti. Questa neonata rivista pubblicata<br />
a colori, si rivolge in primo luogo ai quadri<br />
dirigenziali ed ai collaboratori degli<br />
enti pubblici, secondariamente a tutti<br />
quelli che sono impiegati in un servizio a<br />
favore della comunità. Il ruolo di questa<br />
pubblicazione vuol essere assolutamente<br />
informativo, un compito che sarà svolto in<br />
modo indipendente, senza condizionamenti<br />
da parte d’associazioni o di gruppi<br />
d’interesse. La rivista illustra agli operatori<br />
del settore pubblico, servizi particolari,<br />
prodotti tecnologicamente innovativi o<br />
semplicemente novità nei vari campi d’interesse.<br />
“gestione e servizi pubblici” vuole essere<br />
anche un veicolo pubblicitario – certamente<br />
efficace – per le aziende e le società<br />
private che desiderano a loro volta mettere<br />
in evidenza la loro produzione e la<br />
loro offerta in modo da imporsi sul mercato.<br />
I compiti che deve affrontare un amministratore<br />
comunale sono diversi ed a volte<br />
complessi. Diverse e interessanti sono le<br />
tematiche redatte da personaggi di spicco<br />
che si sono contraddistinti nella loro<br />
materia, ad esempio articoli sulla forma-<br />
zione nei Comuni, sul finanziamento pubblico,<br />
sui flussi finanziari tra Cantone e<br />
Comune, sulla pianificazione territoriale,<br />
sul problema dei rifiuti urbani ecc. E la<br />
sicurezza? L’argomento, tanto d’attualità,<br />
purtroppo, il giorno d’oggi, non sarà trascurato:<br />
polizia, vigilanza, protezione civile<br />
e dispositivi antincendio sono solo<br />
alcuni esempi di quanto è trattato e tratteremo<br />
ancora per questa pubblicazione.<br />
Non mancano nemmeno informazioni<br />
sugli strumenti a disposizione per un’oculata<br />
gestione dei servizi pubblici, a beneficio<br />
di tutta la comunità. Pensiamo in particolare<br />
ai veicoli comunali, alle varie<br />
attrezzature ed ai macchinari in dotazione<br />
per il mantenimento e la pulizia degli<br />
<strong>Ti</strong>cino Business - 06/<strong>2004</strong> • 26<br />
Da sinistra: On. Luigi Pedrazzini (Dir. dip. delle istituzioni), Mauro De Lorenzi (Caposezione degli enti locali)<br />
con l’editore Fabio Sacchi.<br />
spazi verdi e delle strade. Come ben si<br />
può vedere da questa sommaria presentazione,<br />
la rivista “gestione e servizi pubblici”<br />
offre tutta una serie d’indicazioni<br />
indubbiamente utili che altrimenti non si<br />
potrebbero trovare in una singola pubblicazione.<br />
Per gli amministratori comunali, confrontati<br />
con incessanti novità nei vari settori di<br />
competenza, sarà l’occasione per prendere<br />
atto delle novità o per rinfrescare certi<br />
meccanismi di lavoro magari dimenticati.<br />
E siamo convinti che anche il cittadino<br />
comune potrà trovare articoli e rubriche<br />
degne di stuzzicare il suo interesse. La rivista<br />
è stata distribuita gratuitamente a tutti<br />
gli enti pubblici del Cantone <strong>Ti</strong>cino.
27 • <strong>Ti</strong>cino Business - 06/<strong>2004</strong><br />
Assemblea dell’AFRA<br />
del 24 maggio <strong>2004</strong><br />
di Gorica Veljkovic<br />
In data 24 maggio <strong>2004</strong> si è tenuta<br />
l’Assemblea Ordinaria annuale<br />
dell’Associazione fabbricanti ramo<br />
abbigliamento del Cantone <strong>Ti</strong>cino (AFRA)<br />
presso l’Hotel Parco Paradiso. Durante<br />
questo importante incontro, che ha visto<br />
partecipare una cinquantina di persone<br />
tra le quali i rappresentanti dei grandi<br />
nomi della moda internazionale, si sono<br />
toccati diversi temi d’attualità riguardanti<br />
il ramo dell’abbigliamento nel Cantone<br />
<strong>Ti</strong>cino.<br />
Uno dei momenti importanti dell’Assemblea<br />
è stata la rinomina del Signor<br />
Franco Cavadini già attuale Presidente<br />
dell’Associazione, il quale è stato rieletto<br />
all’unanimità e con grande piacere dei<br />
presenti per altri quattro anni.<br />
Il Presidente ha sottolineato che rafforzando<br />
la qualità e la quantità dei prodotti<br />
è cresciuta l’esportazione dal <strong>Ti</strong>cino del 2-<br />
3% (particolarmente in Germania) anche<br />
se il consumo interno dell’abbigliamento<br />
non ha avuto un aumento come altri beni<br />
di consumo. Nonostante tutto l’AFRA si è<br />
posta il compito di sostenere le aziende e<br />
soprattutto di cercare di tutelare i posti di<br />
lavoro delle persone qualificate, pensando<br />
anche come inserire i giovani in cerca<br />
di occupazione in questo settore.<br />
I due altri grandi temi discussi durante<br />
l’Assemblea Ordinaria sono stati gli accordi<br />
bilaterali e i dazi sulle riesportazioni.<br />
Secondo il Presidente la libera circolazione<br />
delle persone porterà grossi cambiamenti<br />
per i quali bisogna preparasi e<br />
soprattutto bisogna cominciare a confrontarsi<br />
con la concorrenza perché questo è<br />
il miglior modo per far aumentare la qualità<br />
dei nostri prodotti. Per approfondire<br />
meglio l’argomento è intervenuto il<br />
Signor Libero Malandra, Capo ufficio della<br />
Manodopera estera che ha spiegato tutti i<br />
cambiamenti che entreranno in vigore dal<br />
1. giugno <strong>2004</strong>.<br />
Il secondo grande tema che ha suscitato<br />
un notevole interesse è stato quello relativo<br />
ai dazi sulle riesportazioni dei prodotti<br />
in transito nel nostro paese. Argomento<br />
che ha suscitato forti opposizioni soprattutto<br />
da parte del mondo imprenditoriale<br />
svizzero. Fortunatamente il 1. giugno <strong>2004</strong><br />
non entreranno in vigore le nuove disposizioni<br />
concernenti le riesportazioni di<br />
prodotti comunitari provenienti da Paesi<br />
con i quali l'Unione europea ha stipulato<br />
accordi di libero scambio. In occasione<br />
del vertice del 19 maggio <strong>2004</strong>, la delegazione<br />
del Consiglio federale e quella della<br />
Presidenza europea hanno convenuto<br />
che le nuove disposizioni non sono applicabili<br />
al traffico di merci tra Svizzera e<br />
Unione europea. Continua quindi ad<br />
Vita dei Soci<br />
Il Presidente dell’AFRA, Franco Cavadini<br />
essere applicata la vecchia prassi dell'esenzione<br />
doganale per le riesportazioni di<br />
merci UE, come prima con l'eccezione<br />
delle riesportazioni di prodotti agricoli.<br />
Il rinnovo di questo accordo è stato un<br />
gran bene per il settore dell’abbigliamento,<br />
in caso contrario questo settore sarebbe<br />
stato fortemente penalizzato, specialmente<br />
nel campo della logistica, che ha<br />
visto arrivare negli ultimi anni in <strong>Ti</strong>cino<br />
alcune delle firme internazionali più affermate,<br />
da Zegna ad Armani, da Hugo Boss<br />
a Gucci.<br />
Le conclusioni tratte dall’Assemblea<br />
Ordinaria dell’AFRA sono state ottimiste<br />
per quanto riguarda il futuro del nostro<br />
Cantone che vorrebbe continuare ad<br />
essere il ponte per lo sviluppo internazionale<br />
dell’industria dell’abbigliamento,<br />
offrendo un terreno fertile alle imprese di<br />
alto rilievo e creando nuovi posti di lavoro<br />
soprattutto per persone qualificate.
Vita dei Soci<br />
<strong>Ti</strong>cino Business - 06/<strong>2004</strong> • 28<br />
Robotica Mobile e apparecchiature di telepresenza:<br />
la sfida di Macroswiss<br />
di Cino Robin Castelli,<br />
General Manager MACROSWISS S.A.<br />
Nel mercato dei prodotti tecnologici si<br />
nota una crescente pressione competitiva<br />
da parte di aziende di paesi<br />
esteri che, forti di costi produttivi inferiori,<br />
utilizzano strategie di mercato molto<br />
aggressive ponendo le aziende Svizzere<br />
spesso in condizioni di poca competitività.<br />
Questa situazione dipende purtroppo da<br />
fattori difficilmente controllabili o modificabili.<br />
I vantaggi dell’operare in Svizzera, nel<br />
campo tecnologico, fortunatamente sono<br />
numerosi sia a livello di immagine (il “Made<br />
in Switzerland” è ancora un indicatore di<br />
qualità molto forte) che di logistica in quanto<br />
la Svizzera si trova posizionata strategicamente<br />
a metà strada fra le ricchissime aree<br />
industriali del Nord Italia e della Germania.<br />
Il tessuto industriale svizzero inoltre è<br />
molto ricco di aziende di medio-piccole<br />
dimensioni altamente specializzate che possono<br />
fornire prodotti e servizi di valore<br />
indiscusso.<br />
All’interno di questo contesto opera<br />
Macroswiss, un’azienda dedita alla progettazione<br />
e produzione di robot e sistemi di<br />
sicurezza ad alta tecnologia, fondata nel<br />
1999.<br />
La sua missione è quella di realizzare soluzioni<br />
su misura a complessi problemi ingegneristici<br />
per aziende ed enti leader nel<br />
mondo tramite la nostra visione che è quella<br />
di affrontare l’imminente rivoluzione<br />
robotica con un approccio che unisca l’ingegneria<br />
con il design e la creatività.<br />
Tramite flessibilità, affidabilità e riservatezza<br />
Macroswiss crea prodotti che vogliono essere<br />
superiori, più piccoli e meno costosi<br />
della attuale concorrenza, facendo così fruttare<br />
al pieno i vantaggi offerti dalla collocazione<br />
in Svizzera.<br />
Il mercato di Macroswiss si compone principalmente<br />
di apparecchiature per la sorveglianza<br />
a distanza e di prodotti per forze<br />
speciali (unità robotiche mobili e sistemi di<br />
acquisizione di immagini e audio a distanza).<br />
La linea brevettata Sentinel (Patent<br />
Pending) si propone di superare i problemi<br />
degli attuali sistemi di videosorveglianza<br />
fissa unendo in un solo oggetto la funzione<br />
di sorveglianza remota tramite videocamera<br />
miniaturizzata e l’illuminazione dell’area circostante.<br />
Le telecamere Sentinel nascono dall’analisi<br />
della situazione attuale del mercato della<br />
sorveglianza video in cui si evidenzia che le<br />
attuali tecnologie di videosorveglianza da<br />
esterni sono caratterizzate da un elevato<br />
grado di visibilità da parte di terzi e dalla<br />
necessità di illuminazione di un certo livello<br />
per poter funzionare in maniera adeguata<br />
durante le ore notturne. In aggiunta alla<br />
linea standard di unità Sentinel, denominata<br />
Sentinel_Fix, si è pensato di offrire anche<br />
una versione priva di telecamera ma di<br />
aspetto identico alla versione da videosorveglianza.<br />
Questa opzione è stata introdotta per venire<br />
incontro alle necessità di utenti che debbano<br />
sorvegliare ampie zone in cui sia<br />
necessario avere un livello generalizzato di<br />
illuminazione e non si voglia richiamare l’attenzione<br />
sulle unità Sentinel inserendole<br />
come entità isolate nel contesto.<br />
Per ciò che si riferisce alla linea di robotica<br />
mobile e prodotti per forze speciali la produzione<br />
di Macroswiss si basa sul concetto<br />
di Extended Combat Capabilities (Capacità<br />
di Combattimento Estesa) che integra al<br />
suo interno vari sistemi per dare al soldato<br />
una percezione più vasta dell’ambiente circostante.<br />
Mediante l’uso di sistemi atti ad osservare<br />
ed ascoltare, nonché di Robot da osservazione<br />
e combattimento, la valutazione della<br />
situazione e le possibilità di intervento sono<br />
potenziate, riducendo così i rischi di perdite<br />
e feriti, in scenari ad alto rischio.<br />
Tra i prodotti della linea ECC vale la pena di<br />
segnalare la SRTC ( Videocamera da lancio<br />
ravvicinato) – brevetto depositato – che è<br />
stata sviluppata come prototipo da lancio<br />
Uno dei prodotti Macroswiss: il prototipo sperimentale Tankbot<br />
manuale di un sistema d’osservazione, simile<br />
per dinamica di lancio alle granate.<br />
Quando la SRTC colpisce il terreno si apre<br />
raddrizandosi automaticamente e comincia<br />
a trasmettere video a mezzo collegamento<br />
radio in rotazione continua.<br />
La SRTC è intesa come sistema a basso<br />
costo da usarsi per ottenere informazione<br />
visiva in situazioni in cui l’avanzamento alla<br />
cieca del soldato lo esporrebbe ad alto<br />
rischio di ferimento o morte.<br />
Un altro interessante integrante della linea<br />
ECC è il Macroswiss Crawler che è stato sviluppato<br />
come prototipo di un Robot a controllo<br />
remoto disegnato per sorveglianza a<br />
basso impatto visivo, in condizioni di fuoristrada.<br />
Un’ultima menzione la merita senz’altro l’unità<br />
sperimentale Tankbot che è stato sviluppato<br />
come prototipo di una piattaforma<br />
robotica a controllo remoto, disegnata per<br />
vari campi d’utilizzazione.<br />
L’architettura modulare del Tankbot consente<br />
l’integrazione di una vasta gamma di<br />
possibili sensori, sistemi ottici e componenti<br />
attivi come manipolatori, antenne radio,<br />
taglio-plasma ecc. Esso può essere costruito<br />
per soddisfare necessità speciali come<br />
diversi livelli di blindatura antiproiettile.<br />
Tra i possibili moduli addizionali si possono<br />
installare antenne per utilizzazione sotterranea<br />
e nebulizzatori d’acqua sull’eventuale<br />
motore termico per minimizzare la rivelabilità<br />
all’infrarosso.<br />
Macroswiss SA<br />
Via Cattori 5<br />
6900 Lugano – Paradiso<br />
Tel. +41 91 994 42 25<br />
Fax +41 91 994 42 38<br />
info@macroswiss.com<br />
www.macroswiss.com
29 • <strong>Ti</strong>cino Business - 06/<strong>2004</strong> Vita dei Soci<br />
Premio internazionale<br />
negli Usa per “Bella Tavola”<br />
di Aldo Stoffel<br />
Congratulazioni vivissime alla nostra<br />
socia Antonella D’Agostino, titolare<br />
del negozio Bella Tavola di<br />
Locarno, per un prestigioso riconoscimento<br />
ottenuto negli Usa.<br />
Bella Tavola, negozio specializzato in<br />
cristalleria, porcellana, argenteria,<br />
design e articoli cucina gourmet, ha<br />
vinto il premio del concorso internazionale<br />
Global Innovator Award, “GIA” che<br />
si è tenuto a Chicago nel marzo scorso.<br />
Con questo premio, Bella Tavola, presentato<br />
al “Gia” dalla rivista austriaca<br />
“Die Vitrine” è stato riconosciuto quale<br />
miglior negozio svizzero del settore per<br />
il <strong>2004</strong>.<br />
Dieci i criteri adottati dalla giuria del<br />
Global Innovator Award per selezionare<br />
i concorrenti più qualificati:<br />
• successo nell’attività<br />
• gamma e scelta degli articoli<br />
• strategie commerciali innovative<br />
• allestimento vetrine<br />
• innovazione nel merchandising<br />
• tecniche espositive, Lifestyle<br />
• attività promozionali<br />
• marketing esterno<br />
• qualità nel servizio clienti<br />
• formazione e training per il personale.<br />
Nel corso della suggestiva serata di gala<br />
che si è tenuta nell’esclusivo hotel “Four<br />
Seasons” di Chicago, assieme alla signora<br />
Antonella D’Agostino, proprietaria di<br />
“Bella Tavola”, sono stati premiati 23<br />
vincitori in rappresentanza di 21 paesi di<br />
cinque continenti, che hanno partecipato<br />
al concorso.<br />
Il premio, oltre a rappresentare un<br />
importante riconoscimento per Bella<br />
Tavola, è anche un significativo segnale<br />
d’incoraggiamento per quelle attività<br />
commerciali ticinesi, e in particolare del<br />
Locarnese, che s’impegnano costantemente<br />
in una strategia innovativa per<br />
offrire servizi e consulenza di qualità alla<br />
propria clientela.<br />
Il “Gia”, giunto alla sua quarta edizione,<br />
ha come obiettivo la promozione internazionale<br />
della cultura della tavola e<br />
Antonella D’Agostino, titolare del negozio Bella Tavola, premiata a Chicago<br />
I pannelli della premiazione alla Convention di Chicago<br />
della cucina, puntando sull’eccellenza<br />
delle proposte e della consulenza per i<br />
clienti. Il concorso è sponsorizzato<br />
dalla nota fiera mondiale “Home &<br />
Housewares Shows”, che si tiene ogni<br />
anno a Chicago, uno degli appuntamenti<br />
più qualificati per gli operatori<br />
del settore.
L’assicurazione sulla vita agganciata a fondi d’investimento<br />
Nuovi impulsi con PAX-LifeStar<br />
L’assicurazione sulla vita agganciata a fondi d’investimento è stata<br />
introdotta in Svizzera circa 10 anni fa. Fin dall’inizio la PAX Assicurazioni<br />
è stata una delle più importanti società ad offrirla sul mercato<br />
svizzero. La compagnia assicurativa con sede a Basilea dispone di una<br />
gamma ampia e innovativa di prodotti legati a fondi d’investimento,<br />
lanciati in collaborazione con rinomati offerenti di fondi. Il prodotto<br />
più nuovo, PAX-LifeStar, è la risposta ideale alle esigenze attuali<br />
dei clienti nel campo dell’assicurazione vita, poiché congiunge in modo<br />
ideale flessibilità e sicurezza.<br />
L’assicurazione sulla vita agganciata a fondi d’investimento<br />
è considerata uno strumento ideale<br />
per una proficua previdenza per la vecchiaia.<br />
Essa abbina i vantaggi dell’assicurazione vita al<br />
potenziale di guadagno della borsa, permettendo<br />
così ai clienti di sfruttare diversi vantaggi: oltre<br />
a un’ampia protezione contro il rischio, agli attraenti<br />
vantaggi fiscali e ai privilegi del diritto<br />
esecutivo, la polizza agganciata a fondi d’investimento<br />
offre la possibilità di risparmiare secondo<br />
un piano e mirando a un utile.<br />
Con il lancio di PAX-FondsPlan e PAX-Fonds-<br />
Invest nel 1993, la PAX è stata una delle prime<br />
società a portare sul mercato proprio due prodotti<br />
di questo tipo. A quei tempi in Svizzera<br />
solo pochi avevano il coraggio di commercializzare<br />
l’assicurazione sulla vita agganciata a<br />
fondi d’investimento. Da una parte non esisteva<br />
una regolamentazione legale del trattamento<br />
fiscale e dall’altra parte le assicurazioni si concentravano<br />
sostanzialmente sulla loro attività<br />
principale. Soltanto gli anni di forte rialzo in<br />
borsa e il successo registrato da questi prodotti<br />
sul mercato hanno indotto un numero sempre<br />
maggiore di nuovi offerenti ad unirsi ai pionieri<br />
nel commercializzare l’assicurazione sulla vita<br />
agganciata a fondi d’investimento.<br />
La molteplice offerta di prodotti<br />
della PAX Assicurazioni<br />
Nel frattempo la PAX ha sviluppato diversi prodotti<br />
di previdenza agganciati a fondi per differenti<br />
gruppi bersaglio. Questi prodotti possono<br />
essere finanziati con premi unici o premi periodici<br />
e possono rientrare nella previdenza vincolata<br />
o nella previdenza libera (pilastro 3a o pilastro 3b).<br />
Questo ventaglio di prodotti è completato in modo<br />
ottimale dal piano di risparmio per bambini,<br />
PAX First Step, uno dei prodotti assicurativi per<br />
bambini di maggior successo offerti attualmente<br />
sul mercato svizzero.<br />
Per le assicurazioni vita agganciate a fondi d’investimento<br />
la PAX Assicurazioni si affida a partner<br />
con pluriennali esperienze e buoni successi<br />
nello sviluppo costante del patrimonio: le quattro<br />
rinomate banche private svizzere Banca Sarasin<br />
& Cie SA, Banca Vontobel SA, Lombard Odier<br />
Darier Hentsch & Cie e Pictet & Cie. I clienti della<br />
PAX possono quindi fruire di un ampio ventaglio<br />
di fondi d’investimento di prim’ordine che conta<br />
complessivamente 23 fondi tra azionari, obbligazionari,<br />
monetari e strategici. Il cliente li può<br />
scegliere liberamente in concordanza con il suo<br />
profilo di rischio e inserire nella polizza agganciata<br />
a fondi d’investimento.
Accurata selezione dei fondi<br />
grazie a portafogli fondi gestiti<br />
attivamente<br />
Le turbolenze registrate in passato sui mercati<br />
azionari hanno dimostrato che un’analisi regola re<br />
dello sviluppo dell’economia e delle borse è utile<br />
per ottenere un successo costante in borsa. Per<br />
questa ragione tre anni fa la PAX ha deciso di intraprendere<br />
un’ulteriore cooperazione nel campo<br />
dei fondi d’investimento: da allora collabora con<br />
la società indipendente BEVAG, Better Value AG,<br />
una tra le più famose specialiste di fondi. Insieme<br />
alla BEVAG ha lanciato i portafogli fondi gestiti<br />
attivamente e compensa con successo i rischi di<br />
oscillazione dei mercati azionari mediante un’accurata<br />
selezione tra circa 150 fondi di prim’ordine.<br />
Oggi la PAX offre quattro portafogli fondi di<br />
questo genere, differenziati in base alla loro strategia<br />
d’investimento e alla loro quota di azioni e<br />
commisurati ai diversi profili di rischio dei clien ti.<br />
I portafogli fondi gestiti sono particolarmente<br />
vantaggiosi per il cliente, in quanto il capitale<br />
non viene solo investito correttamente da esperti<br />
gestori di fondi e di porta fogli, ma viene an-<br />
che sorvegliato e gestito attivamente durante<br />
tutto il periodo d’investimento. Ciò garantisce che<br />
l’investimento corrisponda in qualsiasi momento<br />
al profilo di rischio del cliente. Anche per questi<br />
portafogli la scelta dei fondi da parte della BEVAG<br />
si concentra sulle quattro banche partner della<br />
PAX Assicurazioni.<br />
PAX-LifeStar: maggiori vantaggi<br />
per i clienti grazie a una maggiore<br />
flessibilità<br />
Il passato dei mercati azionari ha dimostrato che<br />
sono utili anche i prodotti tradizionali nel campo<br />
La PAX Assicurazioni e la sua assicurazione sulla vita<br />
agganciata a fondi d’investimento<br />
Lancio della prima assicurazione vita PAX<br />
agganciata a fondi<br />
1993<br />
Prodotti nella previdenza libera PAX-FondsPlan, PAX-FondsInvest,<br />
PAX-LifeStar, PAX First Step<br />
Prodotti nella previdenza vincolata TerzaFondsPlan, TerzaFondsInvest,<br />
TerzaLifeStar<br />
Fondi offerti 1 fondo monetario, 1 fondo obbligazionario,<br />
7 fondi strategici, 14 fondi azionari<br />
Portafogli fondi gestiti Equity, Dynamic, Balanced, Balanced 3a<br />
Partner della PAX Assicurazioni BEVAG, Better Value AG<br />
Banche private svizzere:<br />
Banca Sarasin & Cie SA, Banca Vontobel SA,<br />
Lombard Odier Darier Hentsch & Cie,<br />
Pictet & Cie<br />
dell’assicurazione vita, in cui la parte di risparmio<br />
viene investita a un tasso d’interesse garantito.<br />
Qui il cliente non è legato agli andamenti<br />
dei mercati azionari, e alla scadenza del periodo<br />
d’assicurazione riceve un capitale in caso di vita<br />
accordato contrattualmente.<br />
Dal 1° dicembre 2003 la PAX offre PAX-LifeStar,<br />
una polizza agganciata a fondi d’investimento<br />
innovativa, in cui il cliente può suddividere i<br />
depo siti di risparmio in due forme d’investimento:<br />
in un’assicurazione vita convenzionale costituente<br />
capitale e in fondi d’investimento. Il prodotto è<br />
caratterizzato da una grande flessibilità. Infatti<br />
il cliente può cambiare la suddivisione dei depositi<br />
di risparmio – secondo i suoi obiettivi e le sue<br />
esigenze finanziarie – durante tutto il periodo<br />
dell’assicurazione. Oltre a un rapido adattamento<br />
della strategia d’investimento, PAX-LifeStar<br />
gli permette di reagire prontamente di fronte ai<br />
cambiamenti dei mercati dei capitali. E infine:<br />
alla scadenza del contratto il cliente riceve un<br />
capitale minimo garantito e approfitta dei vantaggi<br />
generali offerti dalle assicurazioni vita,<br />
come gli sgravi fiscali e il privilegio in caso<br />
di fallimento.<br />
Con PAX-LifeStar la PAX Assicurazioni ha lanciato<br />
un’ulteriore soluzione previdenziale agganciata<br />
a fondi che ha riscontrato una grande risonanza<br />
grazie alle sue attraenti caratteristiche.<br />
Con queste innovazioni nei suoi prodotti, la società<br />
d’assicurazione sulla vita domiciliata a Basilea<br />
già da 10 anni riesce a mantenere una buona<br />
posizione sul mercato svizzero come importante<br />
offerente dell’assicurazione vita agganciata a<br />
fondi d’investimento.<br />
Isabelle Spitz<br />
lic. phil. I<br />
Manager dei prodotti del Servizio Marketing<br />
PAX, Società svizzera di assicurazione sulla vita<br />
Aeschenplatz 13, casella postale, 4002 Basilea<br />
Telefono +41 61 277 66 66, telefax +41 61 277 64 56<br />
info@pax.ch, www.pax.ch
Cerca lavoro<br />
<strong>Ti</strong>cino Business - 06/<strong>2004</strong> • 32<br />
Candidato Conoscenze linguistiche Cerca Indirizzo<br />
Claudio Zanotta<br />
Licenza / Master in management<br />
all’università di Friborgo.<br />
Anno di nascita 1978<br />
Cittadino svizzero<br />
Celibe<br />
Lucas Marchesini<br />
Ingegnere & MBA, esperienza<br />
di project management nei<br />
settori aeronautico/difesa ed<br />
automobilistico (macchine da<br />
corsa),<br />
organizzazione aziendale.<br />
Anno di nascita 1970<br />
Cittadino italiano/argentino<br />
Coniugato<br />
Ingegnere, 52 anni<br />
inoltre diplomato Capo<br />
Azienda ed Economista<br />
aziendale, pluriennale<br />
esperienza gestione progetti<br />
multidisciplinari nella costruzione<br />
e nell’impianistica, pubbliche<br />
relazioni e promozione.<br />
Cittadino svizzero<br />
Mattia Bernardoni<br />
laureato in Scienze Politiche<br />
all’Università di Losanna nonché<br />
titolare di un Master nella<br />
stessa materia.<br />
Anno di nascita 1977<br />
Cittadino svizzero<br />
Celibe<br />
Leonardo Wezel<br />
laureato in ingegneria meccanica<br />
al Politecnico ETH -<br />
Zurigo,<br />
Project e Product Manager nel<br />
settore biomedico.<br />
Anno di nascita 1971<br />
Cittadino svizzero<br />
Celibe<br />
Italiano: lingua madre<br />
Romancio: lingua madre<br />
Francese: ottimo<br />
Tedesco: ottimo<br />
Inglese: discrete<br />
conoscenze<br />
Italiano: lingua madre<br />
Spagnolo: lingua madre<br />
Inglese: ottimo<br />
Tedesco: buono<br />
Francese: di base<br />
Italiano: lingua madre<br />
Inglese: buono<br />
Tedesco: buono<br />
Francese: buono<br />
Italiano: lingua madre<br />
Francese: corrente<br />
Inglese: corrente<br />
Tedesco: ottimo<br />
Italiano: lingua madre<br />
Francese: ottimo<br />
Inglese: buono<br />
Tedesco: ottimo<br />
Cerca un posto di lavoro nel<br />
settore del marketing, più precisamente<br />
negli aspetti comunicativi<br />
di quest’ultimo.<br />
Interessato anche ad una posizione<br />
nella gestione della produzione<br />
o nella gestione del<br />
personale.<br />
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a contratto relativa a gestione<br />
aziendale eventualmente<br />
anche con contenuti commerciali<br />
e finanziari / gestione di<br />
progetti.<br />
Disponibile a spostamenti.<br />
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della gestione aziendale al servizio<br />
di società in <strong>Ti</strong>cino.<br />
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marketing, interessato anche<br />
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della ricerca che in quello<br />
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Via Fornasette 8<br />
6833 Vacallo<br />
tel. +41 91 683 83 52<br />
tel. +41 79 691 63 23<br />
za3@gmx.ch<br />
Via Camara 50<br />
6932 Breganzona<br />
tel. +41 78 609 69 68<br />
tel. +39 335 520 66 62<br />
lucas@marchesini-home.com<br />
lmarchesini@gmx.net<br />
E-mail:<br />
prody_815@hotmail.com<br />
Via Ai Ronchi 27<br />
6943 Vezia<br />
tel.:+41 91 966 66 67<br />
tel.:+41 76 493 69 37<br />
mattiabe@freesurf.ch<br />
Via Pedemonte 23<br />
6962 Viganello<br />
tel. +41 91 972 90 76<br />
tel. +41 91 569 69 21<br />
ciclista@bluewin.ch<br />
Per le aziende interessate disponiamo dei curriculum vitae completi, da richiedere alla Signora Lazzeri +41 91 911 51 11 o cciati@cci.ch
33 • <strong>Ti</strong>cino Business - 06/<strong>2004</strong> Informazione<br />
Il Made in <strong>Ti</strong>cino protagonista della quarta edizione<br />
della Gioranta Cantonale delle Nuove Imprese,<br />
al mercato coperto di Mendrisio il 17-18 novembre <strong>2004</strong><br />
Una mostra per valorizzare e promuovere le nostre imprese<br />
di Claudio Camponovo, direttore della <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong><br />
Anche quest'anno avrà luogo la Giornata<br />
Cantonale delle Nuove Imprese promossa<br />
dal Dipartimento delle Finanze<br />
e dell'Economia e da Banca Stato con la collaborazione<br />
della AITI, della Camera di commercio,<br />
dell’industria e dell’artigianato del<br />
cantone <strong>Ti</strong>cino e dell'OSEC Business<br />
Network Switzerland.<br />
Ricordiamo che la Giornata è nata con l'intento<br />
di realizzare una piattaforma per far<br />
conoscere da vicino il panorama imprenditoriale<br />
ticinese, presentando sia le aziende con<br />
una consolidata tradizione sia quelle avviate<br />
negli ultimi anni.<br />
Tema di questa quarta edizione è il Made in<br />
<strong>Ti</strong>cino. Il nostro Cantone vanta da tempo la<br />
presenza di industrie di spicco che hanno<br />
fatto della tradizione e dell'innovazione tecnologica<br />
la loro filosofia; imprese che contribuiscono<br />
quotidianamente a valorizzare il<br />
contesto economico e sociale nel quale operano.<br />
Le altre novità di quest'anno sono lo<br />
svolgimento della manifestazione su due<br />
giornate per far conoscere alle scuole e al<br />
grande pubblico i prodotti del Made in<br />
<strong>Ti</strong>cino, e l'estensione della manifestazione su<br />
altri mercati nel 2005.<br />
Come rappresentare il meglio del made in<br />
<strong>Ti</strong>cino? Attraverso una mostra che metterà in<br />
scena i prodotti più rappresentativi di quello<br />
che potremmo definire il nostro DNA<br />
imprenditoriale.<br />
I prodotti saranno esposti attraverso un percorso<br />
evolutivo: da quelli che hanno fatto la<br />
storia del <strong>Ti</strong>cino, a quelli che caratterizzano<br />
le competenze imprenditoriali del presente<br />
e quelli che ci proietteranno nel futuro.<br />
L'esposizione sul Made in <strong>Ti</strong>cino intende<br />
avviare un progetto di promozione del<br />
nostro tessuto economico-produttivo che<br />
dall'ambito cantonale si svilupperà in nuovi<br />
mercati: Svizzera, Italia e Germania, con i<br />
nostri prodotti e le aziende che li fabbricano<br />
come testimonial della competitività del<br />
nostro Paese.<br />
Vogliamo che il Made del <strong>Ti</strong>cino non si limiti<br />
a caratterizzare la produzione geografica dei<br />
prodotti ma che diventi un modo per certifi-<br />
carne la qualità, l'affidabilità, la creatività la<br />
tradizione e la tecnologia.<br />
Il passato, il presente e il futuro industriale<br />
del <strong>Ti</strong>cino saranno visti attraverso 60 prodotti<br />
e un reportage fotografico sulle aziende<br />
che hanno fatto la storia del <strong>Ti</strong>cino.<br />
I prodotti esposti avranno 5 caratteristiche<br />
principali: l'origine (prodotti e/o processati<br />
in <strong>Ti</strong>cino), l'unicità (elemento di differenziazione<br />
da altri prodotti presenti nel settore di<br />
mercato), la marca, la reputazione (premi<br />
e/o certificazioni prestigiosi), l'internazionalizzazione<br />
commercializzato in mercati<br />
nazionali e/o internazionali). Se siete interessati<br />
a partecipare come espositori a questa<br />
mostra sul Made in <strong>Ti</strong>cino (la partecipazione<br />
è gratuita) e ritenete di avere uno o più prodotti<br />
da esporre a Mendrisio, al mercato<br />
coperto, nei giorni 17 e 18 novembre <strong>2004</strong>, vi<br />
preghiamo di indicarci caratteristiche e informazioni<br />
utili, compilando il formulario sottostante.<br />
Ricordiamo che per ragioni organizzative e<br />
logistiche saranno esposti un massimo di 60<br />
prodotti. La selezione verrà effettuata tenendo<br />
conto sia della rispondenza dei prodotti ai<br />
requisiti indicati, sia all'ordine temporale di<br />
trasmissione delle informazioni richieste.<br />
Ringraziandovi per la collaborazione, siamo<br />
certi che coglierete con entusiasmo questa<br />
opportunità concorrendo con la vostra partecipazione<br />
a valorizzare il Made in <strong>Ti</strong>cino.<br />
Informazioni richieste per la partecipazione all'esposizione:<br />
GCNI04-MADE IN TICINO, 17-18 novembre Mendrisio, mercato coperto<br />
Compilare con le informazioni richieste entro il 16 giugno , inviandolo a<br />
Persone di contatto per informazioni:<br />
per l'Associazione:<br />
via fax o via e-mail<br />
per il Dipartimento Finanze Economia:<br />
Nadya Bregoli - Direzione DFE tel.091-8143716 , nadia.bregoli@ti.ch<br />
Fausto Castiglioni- Sezione Promozione Economica DFE: tel.091-8143520; fausto.castiglione@ti.ch<br />
Coduri Arnoldo: Direttore Divisione economia DFE-tel.091-8143530;arnoldo.coduri@ti.ch<br />
1. Descrizione del prodotto o dei prodotti se piú di uno:<br />
2. Categoria dei prodotti<br />
• Passato • Presente • Futuro<br />
3. Settore merceologico<br />
4. Area d'affari:<br />
• Business to business • Business to consumer<br />
5. Possibilità di presentare un campione del prodotto/i alla mostra e dimensioni<br />
6. In alternativa alla presentazione diretta del prodotto alla mostra , eventuale forma alternativa di<br />
rappresentazione del prodotto (es. modellino, filmato, cartellone) etc.<br />
7. Altro materiale collegato al made in <strong>Ti</strong>cino che puo' essere messo a disposizione<br />
8. Riconoscimenti, certificazioni, premi conseguiti<br />
9. Principali mercati dove il prodotto è venduto<br />
10. Disponibilità a partecipare con gli stessi prodotti ad esposizioni itineranti sul made in <strong>Ti</strong>cino in<br />
Svizzera , Italia e Germania<br />
11. Persona di contatto in azienda per la mostra made in <strong>Ti</strong>cino<br />
• Nome e cognome • Ruolo • Tel. • E-mail
Formazione<br />
Economista aziendale<br />
nelle arti e mestieri<br />
diplomato<br />
Testimonianze<br />
di Patrizia Villa<br />
La <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong> propone da qualche anno il<br />
Corso preparatorio all’esame professionale<br />
superiore per il diploma<br />
federale di Economista aziendale nelle<br />
arti e mestieri. Chi consegue il titolo sarà<br />
iscritto in un registro tenuto all’Ufficio<br />
federale della formazione professionale e<br />
della tecnologia (UFFT) e otterrà un<br />
diploma professionale superiore riconosciuto<br />
dalla Confederazione. L’inizio del<br />
prossimo corso è previsto per il mese di<br />
settembre <strong>2004</strong>.<br />
Questo mese, per raccogliere nuove<br />
impressioni sul Corso di economista<br />
aziendale, abbiamo incontrato<br />
Francesco Schenardi, che ha frequentato<br />
con successo il Corso 2002-2003.<br />
Dove lavori attualmente?<br />
Per le Ferrovie, FFS SA Divisione infrastruttura,<br />
settore contabilità.<br />
Perché hai scelto di seguire il Corso<br />
di economista aziendale?<br />
Volevo uscire dal mio campo per avere<br />
delle esperienze diverse e trovare nuovi<br />
stimoli per l’attività professionale. È una<br />
scelta che ho fatto per me, volevo allargare<br />
i miei orizzonti e poter avere più<br />
porte aperte in futuro.<br />
Le FFS erano d’accordo che tu seguissi<br />
il Corso? <strong>Ti</strong> hanno sostenuto?<br />
Mi hanno sostenuto nel corso precedente,<br />
la Scuola per capi-azienda, dandomi<br />
il venerdì pomeriggio libero, ma<br />
mi hanno vincolato per 4 anni, facendomi<br />
sottoscrivere un accordo in cui mi<br />
impegnavo a restare alla loro dipendenze.<br />
Il corso l’ho però pagato io. Per quel<br />
che riguarda il Corso di economista<br />
aziendale è stato tutto a carico mio.<br />
Dunque hai fatto vacanza venendo al<br />
corso?<br />
Esatto: pagato io, vacanze per seguirlo e<br />
alcuni giorni non pagati. Tuttavia mi<br />
sento fortunato perché durante le mie<br />
assenze per seguire le lezioni hanno cercato<br />
una persona che mi sostituisse per<br />
restare al passo con i lavori in ufficio.<br />
Puoi applicare quello che hai imparato<br />
o sei troppo limitato dal settore<br />
in cui operi?<br />
Lavorando in una SA si è chiamati ad<br />
operare anche con attori esterni e quindi<br />
il mio settore contabilità ha delle<br />
competenze ampie, che non si limitano<br />
alla verifica di entrate, uscite e numeri<br />
da mattina a sera… Anche tutto quel<br />
che riguarda la contrattualistica e i rapporti<br />
con altre sezioni sono molto<br />
importanti. Infatti ho spesso contatti<br />
con ditte e persone che entrano in<br />
gioco quando vi sono problemi da risolvere<br />
nell’infrastruttura. Una grande<br />
parte del mio lavoro si concentra sui<br />
sinistri che possono toccare la rete ferroviaria<br />
(alluvioni, vento, ecc.) e intervengo<br />
anche come interlocutore quando<br />
è necessario discutere con le assicurazioni<br />
per la copertura dei danni.<br />
Mi occupo inoltre della notazione del<br />
tempo del personale: ossia del monitoraggio<br />
su ciò che incide nel bilancio.<br />
Lavori con altre persone?<br />
Sono solo in contabilità, ma ho molti<br />
contatti con le succursali di Arth-<br />
Goldau, Airolo e Giubiasco. Senza loro<br />
non potrei lavorare, infatti ogni succursale<br />
è responsabile di una tratta, per<br />
esempio Giubiasco va da Chiasso fino a<br />
Biasca.<br />
Quindi sei anche attivo fuori cantone<br />
<strong>Ti</strong>cino Business - 06/<strong>2004</strong> • 34<br />
Francesco Schenardi<br />
e ti sono richieste delle buone doti di<br />
negoziazione?<br />
Sì, anche con Berna lavoro molto e mi<br />
devo spesso recare per richiedere crediti<br />
supplementari quando il budget a disposizione,<br />
che diminuisce ogni anno,<br />
non è sufficiente per gli interventi sull’infrastruttura<br />
delle tratte sotto il controllo<br />
di Bellinzona.<br />
Il tuo compito è salvare l’infrastruttura<br />
con il budget a disposizione,<br />
quindi.<br />
Sì, il mio compito principale consiste<br />
nel rispettare il budget annuale che<br />
serve unicamente per mantenere l’infrastruttura<br />
esistente (es. binari rotti, linee<br />
di contatto, riparazioni, ecc.).<br />
È fondamentale ottimizzare i costi, per<br />
questo lavoriamo molto con ditte esterne.<br />
Io mi concentro, molto spesso,<br />
anche sulla fatturazione, che tra l’altro è<br />
estremamente rigorosa tra le varie divisioni<br />
di FFS SA.<br />
Quali insegnamenti ti servono per il<br />
lavoro ?<br />
Per esempio le nozioni apprese in diritto<br />
mi tornano spesso utili, come del resto la<br />
pianificazione del lavoro, il marketing e i<br />
temi riguardanti le contrattazioni, il controlling,<br />
la gestione del personale. Le<br />
lezioni di fisco sono state utilissime<br />
soprattutto in ambito privato.<br />
Consiglieresti il Corso di economista<br />
aziendale?<br />
Sicuramente e posso anche dire che è<br />
stato utile, perché dà una visione globale<br />
e mostra cosa si può fare di più e<br />
come ci si può migliorare.<br />
Ma il difficile è mantenere e usare tutto,<br />
purtroppo, perché quando quanto<br />
appreso non si usa, si dimentica.
35 • <strong>Ti</strong>cino Business - 06/<strong>2004</strong> Formazione<br />
Pensi che il Corso sia stato un buon<br />
prosieguo della Scuola per capiazienda?<br />
Sì, poiché certe materie sono state già<br />
ben abbozzate nella Scuola per capiazienda<br />
e si ha quindi la possibilità di<br />
approfondirle.<br />
Come hai trovato gli esami finali del<br />
Corso di economista? Sono stati difficili?<br />
Non semplici, tanto che quando sono<br />
uscito dall’aula degli esami ero davvero<br />
depresso…<br />
Ma alla fine hai ottenuto dei buoni<br />
risultati…<br />
Ritieni che i docenti vi abbiano preparato<br />
bene agli esami?<br />
La maggior parte direi di sì. Purtroppo<br />
ad alcune materie sarebbe stato interessante<br />
dedicare qualche ora in più, in<br />
particolare ai temi fiscali.<br />
Hai qualche ricordo particolare?<br />
Sì, il bell’ambiente tra i partecipanti.<br />
Forse, se non ci fosse già stato nella<br />
Scuola per capi-azienda, non l’avrei<br />
fatto il terzo anno. Anche con i docenti<br />
si è instaurato un ottimo rapporto. E,<br />
insieme ad altri, avevo formato un gruppo<br />
di studio.<br />
Quante volte vi trovavate per studiare?<br />
Due volte la settimana. L’importante è<br />
stato prendere il ritmo. L’incontro era<br />
fissato alle 18h30, ora in cui prendevamo<br />
un caffè, saltavamo la cena e studiavamo<br />
fino alle 22h00 circa.<br />
Vi siete impegnati molto, lo ricordi<br />
come un sacrificio tutto questo studio?<br />
L’energia riposta nello studio è stata<br />
notevole, ma lo sforzo era necessario<br />
per raggiungere un obiettivo ben chiaro.<br />
Lo studio in gruppo porta ad avere<br />
maggior impegno e si è più stimolati<br />
nell’apprendimento, perciò i nostri<br />
incontri sono stati quasi sempre molto<br />
proficui. Le materie più studiate sono<br />
state sicuramente contabilità ed economia<br />
politica.<br />
Gli esami erano come te li aspettavi?<br />
Non tutti, a volte mi è sembrato che le<br />
domande fossero più del programma<br />
della scuola per capi-azienda, altri mi<br />
sono sembrati più difficili di quel che in<br />
realtà erano…<br />
La seconda parte degli esami, nel mese<br />
di ottobre, è stata più dura, perché i<br />
corsi terminano a maggio e poi si perde<br />
un po’il ritmo frenetico studio/lavoro a<br />
cui ci si è abituati.<br />
E gli esami orali?<br />
Ho scoperto il lato umano dei docenti…cercavano<br />
di metterti a tuo agio e<br />
sono contento dell’esito finale ottenuto.<br />
Il lavoro di diploma (la preparazione<br />
di un Business plan) com’ è andata?<br />
Mi è un po’ mancata la presenza di un<br />
tutore che seguisse il business plan e mi<br />
orientasse sulle mie scelte. Non volevo<br />
farlo sulle FFS perché è un’organizzazione<br />
molto complessa, pertanto, visto il<br />
mio hobby, la viticoltura, ho simulato di<br />
avere un’azienda vinicola e di volerla<br />
ampliare. La parte finanziaria non è stata<br />
complicata da preparare, ma la valutazione<br />
dei rischi, non avendo una cantina<br />
reale, mi ha creato qualche problema.<br />
<strong>Ti</strong> sei ispirato alle aziende vinicole esistenti<br />
per redigere il Business plan?<br />
È stato molto difficile avere qualsiasi<br />
tipo di informazione dalle ditte attive…<br />
e pensare che io volevo solo vedere<br />
quali erano le voci di bilancio, un conto<br />
economico (anche senza cifre), ecc., ma<br />
l’accesso ai dati di qualsiasi tipo mi è<br />
stato negato e ogni mio sforzo per<br />
acquisirli è stato vano. Mi mancavano<br />
una serie di informazioni utili per rendere<br />
più reale la mia azienda vinicola...<br />
Durante il corso sei riuscito a mantenere<br />
il tuo hobby?<br />
Per la verità no, ho dovuto chiedere<br />
aiuto al mio vicino di casa. La vigna<br />
necessita di molte cure durante la primavera…<br />
Un bilancio sul Corso di economista<br />
con il senno di poi?<br />
In generale posso affermare di essere<br />
soddisfatto, sia nel campo professionale<br />
che personale, e ritengo positivo averlo<br />
seguito.<br />
Ultima domanda: come hai trovato la<br />
cerimonia di consegna delle note a<br />
Berna?<br />
È stata una bella festa, mi è solo dispiaciuto<br />
che un paio di noi non ce l’abbiano<br />
fatta e quindi il gruppo non era completo.<br />
Ma posso dire che dell’organizzazione<br />
della trasferta e della cerimonia a<br />
Berna ho uno splendido ricordo.<br />
Corso preparatorio<br />
all’esame professionale superiore<br />
per il diploma federale<br />
di Economista aziendale<br />
nelle arti e mestieri<br />
Sono ancora aperte le iscrizioni per<br />
il corso di Economista aziendale:<br />
inizio del corso settembre <strong>2004</strong>.<br />
Il corso dura solo un anno<br />
e permette di ottenere un diploma federale!<br />
Per informazioni e iscrizioni telefonare<br />
allo +41 91 911 51 18.
Contatti d’affari<br />
<strong>Ti</strong>cino Business - 06/<strong>2004</strong> • 36<br />
Molte sono le comunicazioni per richieste di contatti d’affari che giungono quotidianamente alla nostra segreteria.<br />
Di seguito ve ne proponiamo alcune.<br />
BUREAU CONTACT<br />
CHI<br />
Traitement général par micro-diffusion<br />
Hygiène – Air – Odeurs - Sols<br />
31st INTERNATIONAL SMALL BUSINESS<br />
CONGRESS<br />
26-29 September <strong>2004</strong> Warsaw, Poland<br />
REPRÉSENTATION PERMANENTE DE<br />
BELGIQUE<br />
Recherche de partenariat -société belge<br />
MACROSWISS SA<br />
Società operante nel settore della ricerca,<br />
sviluppo e applicazione di alta tecnologia<br />
COSA<br />
Importateur exclusif de machines a<br />
micro diffusion à sec –nouvelle génération-<br />
pour la désinfection/ désodorisation/<br />
désinsectisation. Cherche les<br />
revendeurs/distributeurs de leur produits<br />
dans le Canton Tessin<br />
The aim of Congress is to promote the<br />
development of small and mediumsized<br />
enterprises, to initiate international<br />
business co-operation and to<br />
emphasize the role of SMEs in the social<br />
and economic development of individual<br />
countries.<br />
The Programme is designed to initiate<br />
business relationship between entrepreneurs<br />
from all over the world and their<br />
Polish counterparts<br />
Société belge fabriquant à papillon, particulièrement<br />
spécialisée en grands diamètres<br />
et en eaux, souhaite établir une<br />
ou deux agences commerciales en<br />
Suisse. Les produits sont les suivants:<br />
vannes de régulation, vannes d’isolement,<br />
clapets de non retour, vannes à<br />
papillon rectangulaire pour isolement,<br />
etc.<br />
Chiffre d’affaires 2003: environ 250 millions<br />
d’euros<br />
Effectif: 906 personnes (total du groupe:<br />
1900 personnes)<br />
Cerca venditore multimandatario specializzato<br />
nel settore tecnologico per<br />
vendita di sistema brevettato di videocamere<br />
nascoste di sorveglianza.<br />
Contratto a provvigione per il <strong>Ti</strong>cino e<br />
Svizzera d’oltralpe.<br />
Lingue indispensabili: italiano, tedesco,<br />
inglese<br />
CONTATTO<br />
BUREAU CONTACT<br />
M.Savioz<br />
4 Rte Antoine-Martin<br />
C.P. 39<br />
1234 Vessy / Genève<br />
Tel. +41 22 784 47 91<br />
Fax +41 22 784 68 53<br />
bureau.contact@bluewin.ch<br />
31st ISBC Programme and Registration<br />
Form at the Geneva Chamber of commerce:<br />
phone +41 22 819 91 11<br />
u.frutiger@ccig.ch<br />
more information and registration online:<br />
www.isbc<strong>2004</strong>@.pl<br />
31st ISBC Secretariat Foundation of<br />
Small and Medium-Sized Enterprises<br />
ul. Smocza 27, 01-048 Warsaw, Poland<br />
Tel. +48 22 636 29 70<br />
Fax +48 22 838 02 61<br />
office@isbc<strong>2004</strong>.pl<br />
Représentation Permanente de Belgique<br />
Monsieur Jean- Marie Warêgne<br />
Conseiller Economique et Commercial<br />
pour la Région Wallonne<br />
10, Rue François- Bonivard<br />
1201 Genève<br />
Tel. +41 22 788 48 60<br />
Fax +41 22 788 87 37<br />
www.awex.ch<br />
MACROSWISS SA<br />
Central H. Q.<br />
via Cattori 5<br />
casella postale 547<br />
6902 Paradiso-Lugano<br />
Tel. +41 91 994 42 25<br />
Fax +41 91 994 42 38<br />
persona di contatto:<br />
Sig.ra Filpa<br />
Tel. +41 79 409 80 56<br />
Le sopra riportate segnalazioni vengono fatte senza responsabilità alcuna da parte della Camera di commercio,<br />
dell’industria e dell’artigianato del cantone <strong>Ti</strong>cino.
37 • <strong>Ti</strong>cino Business - 06/<strong>2004</strong> Formazione<br />
Specialista nel commercio<br />
al dettaglio<br />
Un nuovo corso dell’Istituto svizzero per la formazione di capi<br />
azienda in collaborazione con la <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong><br />
di Patrizia Villa<br />
Asettembre inizierà un nuovo corso<br />
rivolto ai venditori e a tutte le persone<br />
attive nel commercio al dettaglio.<br />
Il corso, della durata di un anno,<br />
prepara all’esame per l’ottenimento del<br />
titolo di “Specialista nel commercio al<br />
dettaglio con attestato federale”.<br />
Il programma di formazione<br />
Sono previste 320 lezioni, che si terranno<br />
da martedì 7 settembre. Le lezioni<br />
impartite verteranno sui seguenti temi:<br />
• mercato d’approvvigionamento merci<br />
• mercati potenziali<br />
• logistica e sicurezza<br />
• finanza e matematica<br />
• gestione del personale<br />
• comunicazione e tecnica del lavoro<br />
• nozioni di vendita al dettaglio<br />
• diritto<br />
Requisiti per l’ammissione<br />
Sono ammessi all’esame professionale<br />
coloro che:<br />
a.sono titolari del certificato di abilitazione<br />
a impiegato di commercio, venditore<br />
o di un certificato equivalente;<br />
b.possono comprovare una pratica professionale<br />
di 3 anni come impiegato<br />
di commercio o di 4 se in possesso un<br />
altro certificato;<br />
c. hanno frequentato un corso di formazione<br />
per maestri di tirocinio;<br />
d.hanno versato la tassa d’esame entro i<br />
termini fissati.<br />
Coloro che non posseggono un certificato<br />
riconosciuto possono essere tuttavia<br />
ammessi all’esame se dispongono di<br />
almeno 7 anni di pratica professionale,<br />
di cui almeno 4 con una funzione di<br />
rilievo nel commercio al dettaglio.<br />
Quota di partecipazione<br />
La quota di partecipazione ammonta a<br />
CHF 4600.- e sono inclusi tutti i libri di<br />
testo, i test, due esami intermedi, preparazione<br />
all’esame, ripetizione nonché<br />
attestato SIUIFCAM. La tassa d’esame,<br />
riscossa direttamente dalla commissio-<br />
MONGOLIA – Introduzione<br />
del carnet ATA<br />
di Luciana Muggiasca<br />
ne esaminatrice, ammonta a ca. CHF<br />
1200.-<br />
Per avere più informazioni potete telefonare<br />
allo +41 91 911 51 18.<br />
Come già anticipato il carnet ATA è entrato in vigore anche nella Mongolia a<br />
partire dal 15 aprile <strong>2004</strong>. I carnets ATA sono accettati dagli Uffici doganali<br />
della Mongolia per le operazioni d’ammissione temporanea sul territorio<br />
doganale della Mongolia nell’ambito della Convenzione relativa all’ammissione<br />
temporanea (Convenzione d’Istanbul, 26 giugno 1990) dell’OMD/CCD e degli<br />
allegati seguenti:<br />
• Allegato A Carnets ATA.<br />
• Allegato B.1 merce destinata ad essere presentata o utilizzata ad un’esposizione,<br />
una fiera, un congresso o manifestazione similare.<br />
• Allegato B.2 materiale professionale<br />
• Allegato B.5 merce importata ad uno scopo educativo, scientifico o culturale.<br />
I carnets ATA non sono accettati per il traffico postale. L’uso dei carnets ATA è<br />
accettato per il transito. I carnets ATA non sono accettati per merci non accompagnate.<br />
Gli uffici doganali della Mongolia abilitati ad accettare i carnets ATA negli<br />
orari normali d’apertura sono i seguenti:<br />
1) Ufficio doganale di Altanbulag, Selenge aimag<br />
2) Ufficio doganale di Zamiin-Uud, Dornogovi aimag<br />
3) Ufficio doganale di Ulaanbaatar<br />
4) Comitato doganale di Darhan-Uul aimag<br />
5) Comitato doganale di Orkhon aimag<br />
6) Comitato doganale di Khanh, Huvsgul aimag<br />
7) Ufficio doganale di Tsagaaannuur, Bayan-Ulgii aimag<br />
8) Ufficio doganale di Ereentsav, Dornod aimag<br />
9) Ufficio doganale di Bulgan, Khovd aimag/only Bulgan point<br />
10) Ufficio doganale di Borshoo, Uvs aimag<br />
11) Ufficio doganale di Buyant-Ukhaa, Ville d’Ulaanbaatar<br />
I carnets ATA possono essere riempiti in lingua inglese. La Dogana si riserva il<br />
diritto di richiedere una traduzione quando i carnets sono riempiti in un’altra<br />
lingua. I carnets ATA sono garantiti dalla Camera nazionale di commercio e dell’industria<br />
della Mongolia (MNCCI).
Fiere internazionali<br />
Tecnologia ambientale in Polonia:<br />
possibilità di finanziamento<br />
Osec Zurigo, 24 giugno <strong>2004</strong><br />
La Polonia sta subendo enormi pressioni<br />
per quanto concerne l’adattamento delle<br />
tecnologie ambientali, da una parte a causa<br />
della sua adesione all’Unione europea, dall’altra<br />
per ben specifici obiettivi nazionali.<br />
Ne risultano considerevoli opportunità per<br />
le aziende svizzere, non da meno vista la<br />
partecipazione della Svizzera all’EcoFund<br />
polacco.<br />
Nel 2003 lo Swiss Business Hub Poland ha<br />
effettuato un’analisi del mercato ambientale<br />
polacco. I risultati sono riportati nel rapporto<br />
“The Environmental Market in<br />
Poland – an Overview”, che indica anche<br />
le possibilità d’affari e le tendenze di questo<br />
mercato.<br />
L’evento del 24 giugno si concentrerà in<br />
modo particolare sulle possibilità di finanziamento<br />
nel settore delle tecnologie<br />
ambientali in questo Paese.<br />
Il programma dettagliato della manifestazione<br />
(che si svolgerà in lingua tedesca)<br />
può essere consultato su www.osec.ch/<br />
0xd417eb28_0x0008de1a<br />
Costo di partecipazione:<br />
• per i soci Osec/Swissmem: senza rapporto<br />
settoriale CHF 75.-, con rapporto<br />
settoriale CHF 150.-<br />
• per i non soci: senza rapporto settoriale<br />
CHF 100.-, con rapporto settoriale<br />
CHF 180.-<br />
Per ulteriori ragguagli non esitate a contattare<br />
il Segretariato dell’Osec:<br />
tel. 091 911 51 37, info.lugano@osec.ch.<br />
Tendence Lifestyle<br />
Frankfurt am Main, 27-31 agosto<br />
<strong>2004</strong><br />
Con l’appello “Decorate Life!”, la nuova<br />
Tendence Lifestyle prenderà il via per la<br />
seconda volta dal 27 al 31 agosto a<br />
Francoforte. La piattaforma commerciale<br />
internazionale dedicata ai beni di consumo<br />
rappresenta l’appuntamento principale<br />
per inaugurare la stagione autunno/inver-<br />
Partecipate ad una fiera su uno “SWISS Pavilion”,<br />
che costituisce la presenza ufficiale dell’attività<br />
economica svizzera!<br />
no e il periodo delle vendite natalizie.<br />
Messe Frankfurt prevede che a rispondere<br />
all’appello saranno circa 3’500 espositori e<br />
100’000 visitatori.<br />
Lo slogan della nuova Tendence Lifestyle<br />
svolge un ruolo doppiamente importante.<br />
“Decora l’ambiente che ti circonda, decora<br />
la tua vita”: con questo invito, “Decorate<br />
Life” fa centro nel cuore delle nuove tendenze<br />
del settore arredamento e allo stesso<br />
tempo esprime chiaramente il nuovo<br />
orientamento della fiera del lifestyle. In<br />
occasione del suo debutto nel 2003 con il<br />
nome di Tendence Lifestyle, la più grande<br />
fiera dei beni di consumo del periodo<br />
autunnale è stata infatti completamente<br />
ristrutturata. Questa manifestazione è fortemente<br />
orientata ai cambiamenti nelle<br />
abitudini dei moderni consumatori e al<br />
loro bisogno di un’offerta ordinata per stili<br />
e tematiche. I quattro mondi del lifestyle<br />
“Modern Living”, “Emotion”, “Joy” e<br />
“Function” riflettono perfettamente questo<br />
sviluppo del mercato. In questo contesto<br />
plurimerceologico, i compratori specializzati<br />
internazionali possono trovare<br />
produttori che presentano assortimenti<br />
adatti ad ogni stile di vita: dalle stoviglie ai<br />
complementi d’arredo, dalle idee regalo<br />
agli utensili per la cucina.<br />
Ad attendere i visitatori quest’anno ci sarà<br />
una Tendence Lifestyle dal profilo ulteriormente<br />
affinato. In particolar modo il<br />
mondo del lifestyle “Modern Living”, che<br />
nel 2003 è stato il settore preferito dai visitatori,<br />
ospiterà più espositori. Questi presenteranno<br />
le principali novità per uno<br />
stile di vita moderno e orientato al design:<br />
dai prodotti d’avanguardia al design d’autore,<br />
dai best seller del design classico alle<br />
divertenti e frizzanti proposte pronto-vendita.<br />
I nomi degli espositori del mondo del<br />
lifestyle “Emotion” sono garanzia di qualità,<br />
eleganza, tradizione e atemporalità.<br />
Essi offrono proposte in stile country ed<br />
etnico, ma anche articoli classici e prodotti<br />
per vivere all’aria aperta, dai mobili<br />
<strong>Ti</strong>cino Business - 06/<strong>2004</strong> • 38<br />
da giardino alle decorazioni per esterni.<br />
“Joy” invita a regalare momenti di gioia e a<br />
godersi giornalmente i piccoli oggetti di<br />
lusso. A questo scopo i produttori internazionali<br />
presenteranno articoli da regalo,<br />
cartoleria, prodotti dell’artigianato artistico,<br />
oggetti da collezione, decorazioni per<br />
ogni tipo di festa, gioielli moderni, profumi,<br />
prodotti per il wellness e per la cura del<br />
corpo, ovvero tutto ciò che è fonte di gioia.<br />
A “Function” i compratori, soprattutto<br />
quelli specializzati nel commercio in grossi<br />
quantitativi, troveranno espositori provenienti<br />
dall’Europa e da oltreoceano, che<br />
presenteranno prodotti relativi alla cultura<br />
della cucina e della tavola.<br />
Ulteriori informazioni sono disponibili su<br />
www.tendence-lifestyle.messefrankfurt.<br />
com<br />
Fiera d’autunno di Graz<br />
Graz, 2-10 ottobre <strong>2004</strong><br />
Anche quest’anno la Svizzera sarà rappresentata<br />
alla fiera d’autunno di Graz con<br />
uno stand collettivo (700 m2) allestito<br />
come sempre dalla Camera di commercio<br />
Svizzera-Austria e Liechtenstein. Lo scorso<br />
anno, la delegazione svizzera ha avuto un<br />
buon successo e ci si augura che questo si<br />
ripeterà anche quest’anno, soprattutto<br />
visto che i prodotti “made in Switzerland”<br />
sono molto gettonati fra i vicini dell’Est.<br />
La fiera d’autunno di Graz è uno dei principali<br />
saloni rivolti al grande pubblico in<br />
Austria e ha anche un riscontro internazionale<br />
poiché attira visitatori da Slovenia,<br />
Croazia, Italia ed Ungheria.<br />
Per informazioni ed iscrizioni:<br />
Swiss Business Hub Austria<br />
c/o Camera di commercio Svizzera-Austria<br />
e Liechtenstein<br />
Neuer Markt 4<br />
A-1010 Vienna<br />
Persona di contatto: Signor Alex Becker<br />
Tel. +43 1 512 79 50<br />
Fax +43 1 513 92 82<br />
becker@hk-schweiz.at<br />
www.hk-schweiz.at
Dubbi e certezze.<br />
Divagazioni su temi ecologici<br />
Eccolo là! Ci risiamo. È riapparso,<br />
puntuale come la morte, il fantasma<br />
malefico dello smog. E immediatamente,<br />
con tempismo degno di<br />
Schumacher il dipartimento competente,<br />
memore dei “successi” dello scorso<br />
anno, si prepara a muovere guerra all’ozono:<br />
O3, gas ancor più aggressivo dell’ossigeno<br />
(O2) presente nell’aria. Tutti<br />
sappiamo che senza ossigeno non c’è<br />
vita per noi della terra. Pochi considerano,<br />
invece, il fatto che l’ossigeno è uno<br />
dei gas più aggressivi in natura: aggredisce<br />
tutto, indistintamente, segnando la<br />
sua presenza in modo marcato con ruggine<br />
e ossidazioni di altro tipo, sempre<br />
ed ovunque. Ma noi lo respiriamo.<br />
Evidentemente perché, in miliardi di<br />
anni, ci siamo abituati alla sua aggressi-<br />
di Franco Ambrosetti, Presidente <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong><br />
La tirannia dello status quo<br />
Arispondere soltanto alla metà delle<br />
571 domande dello studio del Dfe<br />
“Offerta pubblica, proposte di correzione<br />
del come e del cosa” lo Stato<br />
risparmierebbe un bel pacco di milioni.<br />
Di grasso, che cola nelle 571 domande,<br />
ce n’è sin troppo e per di più si sgraverebbe<br />
la pubblica amministrazione di<br />
compiti ormai superflui o superati. Si<br />
potrebbero, così, concentrare importanti<br />
risorse sui servizi davvero utili per i cittadini<br />
e su obiettivi strategici per lo Stato.<br />
Grazie agli spunti offerti da questa analisi,<br />
oltre a risparmiare sulla spesa pubbli-<br />
di Alessio del Grande<br />
vità, a dimostrazione che le specie viventi<br />
si assuefanno anche ai veleni, purché si<br />
rispetti la misura. Una buona regola per<br />
tutti, è ricordare che non ci sono veleni,<br />
ma solo livelli di tossicità. Dipende dal<br />
“quanto”. Il curaro (un veleno quasi…<br />
omeopatico) uccide già a dosi infinitesimali.<br />
Ma ha effetti positivi se usato bene<br />
e viene impiegato in medicina. È quasi<br />
sempre una questione di misura: dall’arsenico<br />
alla margarina, dalla Coca-Cola alla<br />
vodka. L’esposizione al sole, per esempio,<br />
fino agli anni 80 era considerata<br />
molto sana, poi divenne all’improvviso<br />
causa di tutti i mali; ora, secondo nuovissimi<br />
studi americani, con moderazione,<br />
fa perfino bene. C’era bisogno di scomodare<br />
la scienza per scoprire che la nonna<br />
aveva ragione? Continua a pagina 3<br />
ca - che sta ormai sfiorando la bella cifra<br />
dei tre miliardi di franchi (spendendo<br />
ogni giorno un milione in più di quanto<br />
lo Stato incassi) - si potrebbe anche<br />
razionalizzare l’amministrazione cantonale.<br />
Eppure sullo studio elaborato dalla<br />
Divisione risorse del Dfe è sceso il silenzio.<br />
Un silenzio premeditato. Con la speranza<br />
che finisca nel dimenticatoio, seppellito<br />
tra i tanti quintali di scartoffie stivati<br />
a Palazzo.<br />
Continua a pagina 10<br />
News della <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong><br />
Sommario<br />
Strong opinions<br />
Contromano<br />
Interviste con Roberto Galli e<br />
Giuliano Bignasca<br />
L’iniziativa del MPS<br />
La tirrannia dello status quo<br />
• Agenda <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong> pag. 11<br />
• Segreto bancario salvato? pag. 12<br />
• Sostegno della <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong> al Business<br />
Network Switzerland pag. 13<br />
• Prixenergie suisse <strong>2004</strong>/05 pag. 14<br />
• Assemblea generale USIE pag. 15<br />
• USAM: strategia <strong>2004</strong>-2007 pag. 16<br />
• Autonassa <strong>2004</strong> pag. 17<br />
•<br />
Luglio-Agosto <strong>2004</strong><br />
pag. 19<br />
• SIZ Care SA pag. 24<br />
• SSIC sezione <strong>Ti</strong>cino pag. 26<br />
• Lanier (Svizzera) SA pag. 28<br />
• Debrunner SA pag. 30<br />
• Carnet ATA pag. 31<br />
• Nuovi Master dell’USI pag. 32<br />
• Lugano Summer School pag. 33<br />
• Cerca lavoro pag. 34<br />
• Schede IFCAM pag. 35<br />
• Contatti d’affari pag. 36<br />
• Scuola Capi-azienda pag. 37<br />
• Fiere internazionali pag. 38
3• <strong>Ti</strong>cino Business - 07-08/<strong>2004</strong> Strong opinions<br />
Dubbi e certezze.<br />
Divagazioni su temi ecologici<br />
Continua da pagina 1<br />
di Franco Ambrosetti, Presidente della <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong><br />
Quand’ero piccolo si usava curare<br />
le bruciature, che inevitabilmente<br />
si beccavano coi fornelli in cucina,<br />
con l’olio. Guai a mettere la piaga<br />
nell’acqua!!<br />
Oggi si fa esattamente il contrario.<br />
A riprova che quel che ieri faceva bene,<br />
oggi fa male. E magari domani farà di<br />
nuovo bene. Come la pasta asciutta nelle<br />
diete, che secondo alcuni è un sacrilegio,<br />
secondo altri la salvezza. Dopo aver smesso<br />
di fumare, Woody Allen diceva: “e se<br />
fra 20 anni, svegliandomi al mattino, leggessi<br />
su giornale che il fumo fa bene?”.<br />
Queste brevi annotazioni servono solo a<br />
dimostrare che le certezze, tutte quante,<br />
vanno relativizzate.<br />
So che ciò è un grave colpo per i dogmatici.<br />
Genera insicurezza. Ma tant’è.<br />
Relativizzare vuol anche dire non prendere<br />
tutto per oro colato.<br />
Da economista, a proposito di dogmi, mi<br />
permetto di aggiungere un’altra osservazione:<br />
lo sviluppo e l’accelerazione del<br />
successo di cui ha goduto e gode tuttora<br />
lo studio delle scienze economiche, ha<br />
avuto per la società effetti ampiamente<br />
positivi, ma almeno in un caso, ha creato<br />
un mondo virtuale pericolosissimo.<br />
Quello inventato attorno alla statistica.<br />
Che di per sé non avrebbe nulla di eccitante,<br />
essendo solo una normalissima<br />
materia che si studia nei primi due semestri<br />
(se ricordo bene), e che nessuno<br />
aveva nemmeno lontanamente sospettato<br />
che un giorno sarebbe diventata una<br />
vera e propria bomba. Ovviamente non è<br />
la statistica in quanto tale che viene<br />
messa sotto accusa, bensì il suo uso per<br />
scopi spesso eticamente discutibili, perché<br />
rivolti a costruire vere e proprie teo-<br />
rie per affermare false verità. La statistica<br />
è il mezzo più abusato da chi ha tradito<br />
l’onestà intellettuale. I risultati in cifre<br />
vengono adattati, piegati, interpretati,<br />
riempiti di contenuti per dimostrare ipotesi<br />
controverse se non addirittura sbagliate.<br />
Per capire il meccanismo, basta guardare<br />
una volta Porta a Porta su RaiUno e cosa<br />
riesce a dedurre il signor Mannheimer<br />
dalle domande che pone a campioni,<br />
peraltro, insignificanti di pubblico. Buona<br />
parte del mondo di oggi ruota attorno a<br />
questa pseudo-scienza che si arroga il<br />
diritto di conoscere la verità, dalla quale<br />
deriva inevitabilmente il dogma. Beh,<br />
lasciatelo dire a un laico come me, faceva<br />
molto meglio la Chiesa, che per sostenere<br />
i suoi dogmi non ha mai avuto bisogno<br />
di statistiche. Solo di fede. Ora, questa<br />
mentalità pericolosa ha contagiato anche<br />
tanti settori della pubblica amministrazione<br />
e della società in generale.<br />
Ma veniamo al tema di questo articolo:<br />
tutte le battaglie ecologiche si fanno a<br />
suon di cifre. Usando due armi che sono<br />
la “correlazione” e la “media”. Invento un<br />
esempio. Il cioccolato fa male perché su<br />
100 mila pazienti che mangiano cioccolato,<br />
il 20% subisce carie ai denti, brufoli in<br />
faccia, chili in eccesso; studi medici dimostrano<br />
che c’è una correlazione, positiva,<br />
tra i mangiatori di cioccolato e questi<br />
mali. Ciò fa aumentare i costi della salute<br />
che tutti contribuiamo a pagare. Quindi<br />
che facciamo: vietiamo la cioccolata?<br />
Introduciamo una tassa proibitiva? A<br />
Singapore è vietato masticare la cicca<br />
americana. La sanzione per i trasgressivi è<br />
il carcere. Facciamo lo stesso con la cioccolata?<br />
L’arma della media può essere anche più<br />
terribile, come dimostra una vecchia barzelletta:<br />
la statistica è quella scienza per<br />
cui se un paese è abitato da due persone,<br />
delle quali una mangia un pollo arrosto al<br />
giorno e l’altra niente, risulta che la popolazione<br />
si nutre di mezzo pollo arrosto al<br />
giorno. Bene.<br />
Queste sono, grossolanamente, le armi di<br />
cui si dotano alcuni pseudo scienziati per<br />
sostenere la propria tesi. Si producono<br />
dei numeri. Poi si stabilisce dove porre<br />
l’asticella del limite. Ed è fatta. Anche in<br />
un campo serio come la difesa della natura<br />
si usa questa metodologia. Così ha<br />
agito l’amministrazione cantonale. A proposito<br />
dello smog, ha raccolto dati, analizzato<br />
i numeri e ne ha tratto le conseguenze<br />
raccolte in un rapporto reso pubblico.<br />
I limiti ci sono e vanno rispettati.<br />
Con la misura d’urgenza si vogliono introdurre<br />
di nuovo gli 80 km/h sulle autostrade<br />
se i valori stabiliti (sulla validità dei<br />
quali c’è che discutere, e come!) venissero<br />
superati.<br />
In sostanza si sostiene che il traffico è<br />
responsabile dello smog e che l’introduzione<br />
del famoso limite di 80 km/h per<br />
una settimana è stato un successo. Un po’<br />
come dire che il vapore è conseguenza<br />
dell’acqua che bolle e che se si spegne il<br />
fornello, il vapore cessa.<br />
Non ho il piacere di conoscere i responsabili<br />
della Divisione dell’ambiente, dell’ufficio<br />
di protezione dell’aria e nemmeno<br />
gli altri membri della task force contro<br />
lo smog. Credo che siano seri, onesti e<br />
competenti. Quindi pongo le seguenti<br />
domande: con quali benedetti dati alla<br />
mano si può dimostrare che l’anno scorso,<br />
durante il periodo di applicazione
Strong opinions<br />
degli 80 km/h sulle autostrade, l’ozono<br />
sia diminuito come conseguenza diretta<br />
di questo specifico provvedimento? Non<br />
ricordano forse i funzionari responsabili<br />
che il venerdì o il sabato, ovvero 5 o 6<br />
giorni dopo l’applicazione dell’80 km/h,<br />
piovve, e che la pioggia è una causa<br />
importante nell’abbattimento dei valori<br />
di ozono? E allora, perché non si dà a<br />
Cesare quel che è di Cesare? Attendo<br />
risposta.<br />
Inoltre, prego cortesemente di notare<br />
che una settimana non è sufficiente per<br />
trarre conclusioni definitive e di spessore<br />
sul successo delle misure.<br />
Concordo invece su un punto di fondamentale<br />
importanza: il traffico motorizzato<br />
inquina. Che bisogna far qualcosa di<br />
serio per contrastare l’evoluzione di questo<br />
processo, invece di introdurre misure<br />
pompieristiche di effetto dubbio, invece<br />
di creare corpi di pronto intervento (che<br />
costano), manco fossimo a Chernobyl,<br />
invece di trattare il problema “inquina-<br />
mento”, come un’emergenza al posto di<br />
affrontarlo come una sfida sul lungo<br />
periodo.<br />
Aggiungo che senza aver fatto un’analisi<br />
approfondita dei costi e dei ricavi, che<br />
deve sopportare un sistema economico<br />
quando queste misure restrittive del traffico<br />
vengono applicate, nessuno studio è<br />
completo ed esaustivo.<br />
Se mi è permesso, non è così che si risolve<br />
il problema. Anzi, è poco onesto il<br />
pensarlo.<br />
L’ecologia è una cosa seria. Non si può<br />
non affrontare il problema alla radice. Se<br />
non è possibile fermare il traffico per eliminare<br />
l’inquinamento che provoca, è<br />
possibile per contro investire in tecnologie<br />
che mirano a risolvere il problema.<br />
Proprio in questa direzione vuole andare<br />
la <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong> istituendo ai primi di luglio un<br />
gruppo di lavoro mirato con lo scopo di<br />
studiare ed incentivare tecnologie che, a<br />
breve, possano contribuire ad alleviare il<br />
problema dell’inquinamento senza pena-<br />
<strong>Ti</strong>cino Business - 07-08/<strong>2004</strong> • 4<br />
lizzare la mobilità. Auto con motori all’idrogeno?<br />
Celle combustibili che alimentano<br />
motori elettrici? Vedremo.<br />
Un’ultima cosa. A proposito del progetto<br />
Arcobaleno: è illusorio, per non dire fuorviante,<br />
pensare che con i mezzi pubblici<br />
al 50% del prezzo, si possano risolvere in<br />
modo sostanziale i problemi citati. Lo<br />
può credere solo un marziano.<br />
Perché chiunque abbia provato ad usare<br />
tali mezzi per recarsi a Lugano abitando,<br />
come una buona fetta della popolazione<br />
nel Malcantone, nel Mendrisiotto, o che<br />
so io, a Brusino o a Morcote, sa perfettamente<br />
che i tempi di percorrenza sono<br />
quelli di un pendolare newyorkese che<br />
abita nel New Jersey. Vuol dire almeno<br />
due ore. Non è una questione di prezzo.<br />
Ma di tempo.<br />
Così si risolve poco o nulla. Solo dei servizi<br />
pubblici veramente competitivi anche<br />
sul piano del tempo di percorrenza contribuirebbero<br />
a risolvere il problema. Se<br />
non ci credete provate ad abitare a<br />
Non tutte le buone idee<br />
sono progetti proponibili
5• <strong>Ti</strong>cino Business - 07-08/<strong>2004</strong> Contromano<br />
Gentilino e lavorare a Manno o abitare ad<br />
Arzo e avere gli uffici a Cassarate.<br />
La conclusione? Eccola: se diamo per<br />
scontato che a 80 km/h si riduce lo smog,<br />
a 60 si riduce ancor di più, e a 0 km/h,<br />
scompare.<br />
Quindi? Se lo smog è la causa di tanti mali<br />
dal cancro al ginocchio della lavandaia,<br />
dalla perdita dei capelli alle verruche<br />
seborroiche, dalla congiuntivite all’asma<br />
cronica, allora riduciamo la velocità a 10<br />
km/h.<br />
Così passa la tosse e ci godiamo il panorama<br />
fantastico che offre il nostro splendido<br />
Cantone da Chiasso ad Airolo.<br />
Almeno fino alla prossima pioggia.<br />
La politica dei paradossi<br />
di Alessio del Grande<br />
A proposito di risparmi, fisco e di soluzioni<br />
cosiddette “eque”:<br />
• aver portato il <strong>Ti</strong>cino al terzo posto<br />
nella classifica dei cantoni fiscalmente<br />
più attrattivi, non è un grande merito,<br />
ma una colpa vergognosa. Da espiare<br />
con nuovi aggravi fiscali;<br />
• l’Italia sta riducendo la pressione<br />
fiscale su cittadini e imprese; l’Austria<br />
abbassa le aliquote per le persone<br />
giuridiche e la Germania si muove<br />
nella stessa direzione. Nel nostro<br />
Cantone c’è, invece, chi pensa di torchiare<br />
di più le imprese e magari<br />
anche i cittadini;<br />
• è dimostrato che a disastrare le finanze<br />
cantonali non è stata una diminuzione<br />
delle entrate - che in questi<br />
anni sono aumentate -, ma l’esplosione<br />
sconsiderata della spesa pubblica.<br />
Per riequilibrare i conti, invece di<br />
contenere drasticamente le uscite, si<br />
vogliono incrementare le entrate.<br />
Con nuove imposte che serviranno<br />
soprattutto per continuare ad alimentare<br />
allegramente una spesa pubblica<br />
fuori controllo;<br />
• nel 1995, prima che si avviasse la politica<br />
degli sgravi fiscali della direttrice<br />
del Dfe, Marina Masoni, con un’aliquota<br />
sugli utili delle persone giuridiche<br />
del 13% e una sul capitale del 3<br />
per mille, il Cantone incassava 186<br />
milioni di franchi di gettito fiscale<br />
dalle persone giuridiche. Nel 2003<br />
con un’aliquota sugli utili del 9% e<br />
dell’1,5 per mille sul capitale, l’erario<br />
ha incassato 248 milioni di franchi.<br />
Dunque, al contrario di quanto sostiene<br />
il partito delle tasse, gli sgravi non<br />
solo hanno contribuito a rafforzare il<br />
substrato fiscale cantonale, ma hanno<br />
anche generato più entrate per lo<br />
Stato;<br />
• grazie ad una legislazione che risale a<br />
70 anni fa, la Svizzera è ormai uno dei<br />
pochi paesi, se non l’unico, dove vige<br />
la doppia imposizione su utile e capitale.<br />
Da noi l’imposizione dei dividendi<br />
è del 45%, in Italia, ad esempio,<br />
arriva al massimo al 27%. Perché, dunque,<br />
un azionista italiano o di altri<br />
Paesi, dovrebbe essere contento di<br />
continuare a pagare di più, quando<br />
potrebbe trasferirsi armi e bagagli<br />
dove paga meno? Essendo la materia<br />
di competenza federale, l’unico margine<br />
di manovra dei Cantoni, peraltro<br />
molto ridotto, è sulla tassazione degli<br />
utili delle società. Un margine che il<br />
partito delle tasse vorrebbe ritoccare,<br />
per ragione di equità si dice, verso<br />
l’alto;<br />
• a Emmen, Canton Lucerna, si vuole<br />
concedere un bonus fiscale di 100<br />
mila franchi a chi porta nel Comune<br />
nuovi contribuenti danarosi. In <strong>Ti</strong>cino<br />
si sta facendo di tutto per mandarli<br />
via. Sebbene sia sempre questo 5% di<br />
super contribuenti che assicura il 45-<br />
50% dell’intero gettito fiscale;<br />
• da sinistra si è ripetuto sino alla noia<br />
che gli sgravi fiscali sono stati una<br />
manna solo per i ricchi. In verità se si<br />
guarda l’imposizione per fasce di red-<br />
Ah, dimenticavo, le città lombarde sono<br />
tra le più inquinate in Europa e il vento<br />
soffia spesso dal sud verso le Alpi. Ma di<br />
questo sicuramente si è tenuto conto<br />
nello studio dell’ufficio per l’ambiente.<br />
E poi, la Svizzera non è nell’UE, quindi<br />
anche lo smog italiano è tenuto a fermarsi<br />
al confine.<br />
Contromano<br />
dito, rispetto agli altri Cantoni, ci si<br />
accorge che il <strong>Ti</strong>cino è fiscalmente<br />
competitivo per i redditi bassi e medi,<br />
molto meno per quelli alti;<br />
• la spesa pubblica ha toccato ormai la<br />
bella cifra di 2 miliardi e 800 milioni di<br />
franchi. Di fatto, ogni giorno il<br />
Cantone spende un milione di franchi<br />
in più di quanto incassa. Se lo Stato<br />
fosse un’azienda privata sarebbe fallita<br />
da un pezzo;<br />
• per risparmiare il Dfe ha tagliato del<br />
20% il credito quadro per l’innovazione<br />
economica. Da 40 milioni di franchi<br />
stanziati nel quadriennio ‘99-2003<br />
si è scesi ai 32 milioni per <strong>2004</strong>-2007.<br />
Se anche gli altri Dipartimenti avessero<br />
seguito questo esempio, il<br />
Cantone non si troverebbe oggi in<br />
una situazione di emergenza finanziaria.<br />
Ma i flussi di spesa negli altri<br />
Dipartimenti, soprattutto in quello<br />
della Sanità e socialità, restano un<br />
inviolabile tabù. Per finanziare le uscite<br />
è molto più comodo imboccare la<br />
strada degli aggravi fiscali, facendo<br />
pagare più imposte a imprese e<br />
società. Ma anche ai cittadini che si<br />
sono visti già bruciare 24 milioni di<br />
franchi con il passaggio dalla tassazione<br />
biennale a quella annuale.<br />
Domanda finale a socialisti, radicali, sindacati,<br />
centristi di ogni colore e a quanti<br />
altri cercano un equo “compromesso”<br />
tra entrate e risparmi per risanare i conti<br />
dello Stato: fino a che punto si può<br />
spennare un’oca senza ucciderla o farla<br />
fuggire via?
L’ospite<br />
Il Touring Club Svizzero:<br />
“Il Cantone si contraddice”<br />
Intervista con Roberto Galli, di Elisabetta Pisa<br />
dipartimento del Territorio lo<br />
scorso aprile aveva ammesso che «Il<br />
l’abbassamento del limite di velocità<br />
a 80 chilometri all’ora in autostrada,<br />
non ha un impatto sulla riduzione dell’ozono.<br />
Lo stesso consigliere di Stato Marco<br />
Borradori ha detto a noi del Touring Club<br />
Svizzero che si tratta solo di una misura<br />
per sensibilizzare la gente sui problemi<br />
ambientali». Roberto Galli, presidente<br />
della Sezione <strong>Ti</strong>cino del Tcs, non ci sta.<br />
Boccia, senza possibilità di appello, il provvedimento<br />
che verrà applicato nel caso in<br />
cui l’ozono superi la soglia d’allarme, sottolineando<br />
le contraddizioni della politica<br />
adottata dal Cantone.<br />
«Tutti gli studi disponibili a livello planetario<br />
– dice – dimostrano che l’ozono non<br />
può essere combattuto con interventi<br />
locali. Tutti gli esperti del mondo – il<br />
Buwal di Berna, il dipartimento federale<br />
dell’ambiente della Germania, numerosi<br />
studi francesi e i rapporti dell’Ue –, dicono<br />
che l’ozono può essere combattuto solo<br />
con misure concordate tra le nazioni».<br />
Ma lo scorso 4 giugno a Bellinzona,<br />
alla conferenza stampa di presentazione<br />
del pianto anti-inquinamento, è<br />
stato invece sostenuto che la misura<br />
adottata l’anno scorso per 8 giorni ha<br />
funzionato.<br />
«In un comunicato stampa di aprile del<br />
dipartimento del Territorio si parlava delle<br />
misure stagionali e d’urgenza per contrastare<br />
l’inquinamento da ozono. Nel rapporto<br />
tecnico allegato, a pagina 26 si può<br />
leggere che “in concomitanza con l’introduzione<br />
della riduzione di velocità, l’11<br />
agosto del 2003, le concentrazioni d’ozono<br />
sono dapprima risalite – il giorno 12 –<br />
e in seguito sono subentrati i primi rilevanti<br />
cambiamenti meteorologici, caratterizzati<br />
da vento da Nord, dalla drastica<br />
riduzione dell’irraggiamento del sole e<br />
infine dalla pioggia. Questi cambiamenti<br />
hanno determinato una riduzione significativa<br />
delle concentrazioni di ozono presso<br />
tutte le stazioni di rilevamento considerate.<br />
A pagina 27 si prosegue, dicendo che<br />
“… non è possibile attribuire il calo delle<br />
concentrazioni di ozono direttamente alla<br />
diminuzione della velocità dei veicoli”.<br />
Dunque i funzionari stessi hanno dovuto<br />
constatare che il vento, la pioggia e la riduzione<br />
dell’irraggiamento solare sono stati<br />
alla base del miglioramento della situazione.<br />
La diminuzione della velocità non ha<br />
fatto nulla. In realtà gli ossidi di azoto, che<br />
determinano l’ozono assieme ai composti<br />
organici volatili, sono diminuiti in quel<br />
periodo. Questo è confermato nel rapporto<br />
tecnico del dipartimento, in cui si legge<br />
però che “parte di queste riduzioni è da<br />
imputare alla diminuzione del traffico,<br />
che, in particolare nella settimana antecedente,<br />
era superiore di oltre il 30%”. Ossia<br />
il provvedimento degli 80 chilometri all’ora<br />
è coinciso con Ferragosto, quando c’erano<br />
meno <strong>Ti</strong>r in circolazione. La riduzione<br />
del traffico pesante durante le ferie ha<br />
avuto sì un impatto decisivo sulla diminuzione<br />
degli ossidi di azoto».<br />
Ma allora come si spiega che il consigliere<br />
di Stato Borradori abbia annunciato<br />
che in caso di emergenza verrà<br />
riproposto il provvedimento, che a suo<br />
dire ha dato buoni risultati?<br />
«Noi siamo stati convocati da Borradori il<br />
giorno prima della conferenza stampa.<br />
Ebbene, ha ammesso con noi che queste<br />
misure non servono, aggiungendo che<br />
non bisogna parlare di lotta all’ozono per<br />
legittimare l’introduzione della limitazione<br />
della velocità per i veicoli. Quest’ultima<br />
non è nient’altro che una misura per sensibilizzare<br />
la gente».<br />
Il provvedimento dell’anno scorso era<br />
una disposizione eccezionale. Poteva<br />
anche non essere riproposta quest’anno.<br />
«Borradori è un politico. E la misura è, a<br />
mio avviso, politicamente pagante».<br />
Ma allora, qual è la strategia giusta<br />
per combattere l’ozono?<br />
«La direttiva del 12 febbraio del 2002 del<br />
Parlamento europeo e del Consiglio europeo<br />
indica che l’inquinamento può essere<br />
contrastato solo con una lotta a livello<br />
internazionale. Tra l’altro si dice che “la<br />
natura transfrontaliera dell’ozono può esi-<br />
<strong>Ti</strong>cino Business - 07-08/<strong>2004</strong> • 6<br />
Roberto Galli<br />
gere certe misure che però devono essere<br />
concertate tra gli Stati membri”.<br />
Ad esempio?<br />
«Determinare una soglia di allarme, a cui<br />
ora il dipartimento del Territorio si è allineato<br />
e in base alla quale far scattare gli<br />
interventi. Una soglia pari a una concentrazione<br />
di ozono di 240 microgrammi per<br />
metro cubo. L’anno scorso in <strong>Ti</strong>cino a 120<br />
microgrammi per metro cubo si gridava al<br />
“catastrofismo”. La direttiva Ue prevede<br />
inoltre che gli Stati membri allestiscano un<br />
elenco delle zone a rischio. Inoltre, prima<br />
di adottare misure a livello regionale, deve<br />
essere fatta un’attenta analisi dei vantaggi e<br />
degli svantaggi, valutando anche le ripercussioni<br />
sul commercio e sul turismo. In<br />
pratica per essere in linea con l’Ue, il<br />
Cantone deve ancora lavorare».<br />
Dall’esperienza dell’anno scorso sembra<br />
emergere che forse limitando il<br />
traffico, più che la velocità, si otterrebbero<br />
dei risultati.<br />
«Sì, ad esempio, limitando la circolazione<br />
dei <strong>Ti</strong>r. Qualche camion in meno (3-4%)<br />
avrebbe più effetti. Inoltre, se la misura è<br />
ritenuta utile, perché non si è pensato a<br />
ridurre la velocità anche dei <strong>Ti</strong>r?».<br />
Altri suggerimenti?<br />
«Bisogna considerare anche dove sono<br />
ubicate le stazioni di misurazione delle<br />
sostanze inquinanti. L’Ue sottolinea che le
7• <strong>Ti</strong>cino Business - 07-08/<strong>2004</strong> L’ospite<br />
stazioni “urbane” (rappresentative per una<br />
zona di qualche chilometro quadrato) per<br />
i rilievi devono essere lontane dall’influenza<br />
di emissioni locali, quali il traffico, i benzinai<br />
e così via. Se sono poste su grandi<br />
strade o piazze esse devono essere poco<br />
trafficate. In pratica non si devono effettuare<br />
le misurazioni in corrispondenza del<br />
tubo di scappamento, come purtroppo<br />
spesso avviene da noi anche per l’esiguità<br />
del territorio. Per l’Ue le stazioni di misurazione<br />
periferiche (rappresentative per<br />
una zona di qualche decina di chilometri<br />
quadrati) devono essere collocate a una<br />
certa distanza dai punti di emissione massimi,<br />
ad esempio all’estrema periferia di<br />
un agglomerato. Se vogliamo ragionare<br />
Bignasca sconfessa Borradori:<br />
«Ottanta all’ora in autostrada contro l’ozono?<br />
Via tutti i limiti di velocità»<br />
Intervista con Giuliano Bignasca, di Elisabetta Pisa<br />
Marco Borradori in rotta di collisione<br />
con Giuliano Bignasca.<br />
La decisione del consigliere di<br />
Stato leghista di abbassare il limite di<br />
velocità a 80 chilometri all’ora in autostrada,<br />
nel caso in cui scatti l’emergenza<br />
ozono, non è condivisa dal presidente<br />
della Lega. «Non sono d’accordo»,<br />
taglia corto Bignasca. Del resto<br />
era prevedibile.<br />
Il provvedimento viene contestato dai<br />
tecnici, secondo cui non è una misura<br />
che possa dare un contributo all’abbattimento<br />
delle sostanze inquinanti nell’aria.<br />
È, invece, difeso dagli ecologisti. In<br />
realtà il Presidente della Lega non ha<br />
mai fatto mistero della propria antipatia<br />
per gli ambientalisti. Al punto che si<br />
è beccato anche una denuncia da parte<br />
dei Verdi per ingiuria, minaccia e pubblica<br />
istigazione alla violenza, dopo<br />
aver fatto pesanti apprezzamenti sugli<br />
ambientalisti durante una trasmissione<br />
radiofonica, andata in onda nel marzo<br />
2003, che aver fatto .<br />
Anche se questa è l’opinione del leader<br />
della Lega, lo stesso non si scom-<br />
con i criteri dell’Europa, dobbiamo tenere<br />
conto di queste disposizioni e non misurare<br />
i livelli di inquinamento a 10 metri dall’autostrada».<br />
Sembra quasi che lei si fidi di più<br />
delle indicazioni dell’Ue piuttosto che<br />
di quelle del dipartimento del<br />
Territorio.<br />
«Esattamente. Anche perché la filosofia<br />
Ue è condivisa, tra gli altri, dal Buwal e<br />
dall’Ufficio federale tedesco dell’ambiente».<br />
Se scatterà la riduzione della velocità<br />
in autostrada, vi mobiliterete?<br />
«Protesteremo, anche se in realtà ciò non<br />
pone più di tanto se un suo uomo – il<br />
direttore del dipartimento del<br />
Territorio – adotta un provvedimento<br />
che piace soprattutto agli ambientalisti,<br />
distanziandosi dalla linea del movimento.<br />
«Noi siamo favorevoli all’eliminazione<br />
dei limiti di velocità», dice<br />
Bignasca.<br />
Così come succede in Germania?<br />
«Esattamente. I camion, poi, dovrebbero<br />
viaggiare un po’ meno di giorno e un<br />
po’ più di notte».<br />
Alla luce della vostra posizione,<br />
pare strana la scelta di Borradori.<br />
«Mi ha avvisato. Gli ho detto che non<br />
ero d’accordo. Noi come Lega siamo<br />
contrari».<br />
Borradori, quindi, ha carta bianca?<br />
«Io non posso mica intervenire. Se<br />
dovessi intervenire tutte le volte, la<br />
metà delle decisioni non le prenderebbe.<br />
Non sono mica un dittatore. Lui è al<br />
governo. Gli ho detto che non sono<br />
d’accordo. Del resto non è la prima<br />
volta che siamo su posizioni diverse».<br />
servirà a molto. È bene ribadire, comunque,<br />
che nessuno è riuscito a dimostrare<br />
finora che questo tipo di provvedimenti<br />
abbia un effetto sull’ozono. Se lo ha, lo<br />
stesso è talmente piccolo da non essere<br />
misurabile. Da un documento del Buwal<br />
stesso dell’anno scorso si evince che con<br />
una concentrazione di ozono di 200<br />
microgrammi per metro cubo, dunque al<br />
di sotto della soglia di allarme, solo 4<br />
microgrammi sono dovuti al traffico leggero<br />
locale. Il che significa che ci si trova al<br />
limite di precisione dello strumento di<br />
misura. In realtà lo stato dell’aria migliora<br />
grazie al colpo di vento o alla pioggia e il<br />
dipartimento del Territorio lo ha ammesso<br />
nel documento dell’aprile scorso».<br />
Giuliano Bignasca<br />
La Lega, dunque, non ha cambiato<br />
linea in materia?<br />
«Noi siamo contrari. Non siamo disposti<br />
ad accettare limitazioni di velocità, che<br />
non risolvono il problema dell’inquinamento.<br />
Anzi, siamo addirittura per la<br />
“libertà di velocità”. Per eliminare gli<br />
incolonnamenti siamo favorevoli a far<br />
viaggiare i camion di notte e meno di<br />
giorno».
Il tema<br />
L’iniziativa del MPS:<br />
“la demagogia danneggia gli interessi<br />
del <strong>Ti</strong>cino e della popolazione”<br />
Considerazioni dell’Ufficio presidenziale della <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong><br />
<strong>Ti</strong>cino, un Cantone<br />
fiscalmente attrattivo<br />
La politica degli sgravi fiscali mirati<br />
adottata dal cantone <strong>Ti</strong>cino in particolare<br />
a partire dal 1995, oltre a portare<br />
benefici concreti a diverse fasce della<br />
popolazione, ha migliorato sensibilmente<br />
la concorrenzialità fiscale del<br />
cantone <strong>Ti</strong>cino rispetto alla media svizzera<br />
e agli altri Cantoni, sia per le persone<br />
fisiche sia per le persone giuridiche.<br />
Di questo risultato dobbiamo essere<br />
lieti e non lamentarci, come hanno<br />
fatto ancora recentemente i partiti della<br />
sinistra, sostenendo erroneamente e<br />
falsamente che gli sgravi fiscali hanno<br />
svuotato le casse pubbliche. In realtà il<br />
gettito fiscale complessivo del Cantone<br />
è aumentato, a riprova del fatto che le<br />
misure di sgravio fiscale hanno sostenuto<br />
l’attività economica e che di ciò ha<br />
beneficiato anche lo Stato. Lo dimostra<br />
il gettito delle persone giuridiche che<br />
dai 217 milioni del 2000 è passato ai 248<br />
milioni del 2003.<br />
La concorrenzialità fiscale è uno dei fattori<br />
più importanti che viene analizzato<br />
e considerato nel giudicare la capacità<br />
di un territorio di favorire gli investimenti<br />
e più in generale l’attività economica.<br />
Il fatto che il <strong>Ti</strong>cino sia diventato<br />
un Cantone fiscalmente interessante<br />
deve essere difeso e sostenuto, smentendo<br />
pertanto le cassandre che vorrebbero<br />
invece facilmente compromettere<br />
quanto è stato faticosamente<br />
acquisito.<br />
La popolazione ha già detto sì<br />
ad una politica fiscale migliore<br />
In occasione della votazione cantonale<br />
del 6 febbraio 2000 la popolazione ticinese<br />
ha chiaramente sostenuto la riduzione<br />
delle imposte a favore delle persone<br />
fisiche e delle persone giuridiche,<br />
approvando sia l’iniziativa popolare<br />
generica “per una esenzione della<br />
imposizione delle successioni e delle<br />
donazioni più sociale” sia l’iniziativa<br />
popolare elaborata “per una politica<br />
fiscale più vicina al popolo”, entrambe<br />
lanciate dalla Lega dei ticinesi. La prima<br />
iniziativa popolare è stata approvata da<br />
oltre il 72 per cento delle persone che<br />
hanno espresso il proprio voto, la<br />
seconda iniziativa popolare da quasi il<br />
59 per cento.<br />
Con questo voto l’aliquota sugli utili<br />
delle persone giuridiche era stata ridotta<br />
dal 12 all’attuale 9 per cento, indicando<br />
la chiara volontà del popolo ticinese<br />
di sostenere l’economia cantonale,<br />
poiché del positivo andamento economico<br />
avrebbe beneficiato in conclusione<br />
anche lo Stato.<br />
I contenuti demagogici<br />
dell’iniziativa dell’MPS<br />
Il 22 marzo <strong>2004</strong> il Movimento per il<br />
socialismo (MPS) ha depositato l’iniziativa<br />
popolare denominata “I soldi ci<br />
sono”, che ha raccolto nel termine del<br />
25 maggio le firme necessarie per essere<br />
sottoposta al voto, dopo che essa<br />
verrà analizzata e discussa dal Consiglio<br />
di Stato e dal Gran Consiglio.<br />
Con questa iniziativa si chiede di modificare<br />
la legge tributaria cantonale in<br />
due punti:<br />
- art. 76 (modifica): l’imposta sull’utile<br />
delle società di capitali e delle società<br />
<strong>Ti</strong>cino Business - 07-08/<strong>2004</strong> • 8<br />
cooperative, come pure delle persone<br />
giuridiche di cui all’art. 59 cpv. 3 è<br />
del 13 per cento dell’utile netto.<br />
- art. 87, cpv 1 (modifica): l’imposta sul<br />
capitale è del 3 per mille del capitale<br />
imponibile.<br />
Le percentuali del 13 per cento per gli<br />
utili e del 3 per mille per il capitale non<br />
sono casuali. Si tratta infatti delle percentuali<br />
con le quali si tassavano questi<br />
tipi di società fino alla fine del 1999 per<br />
l’imposta sull’utile e fino alla fine del<br />
1996 per quel che concerne l’imposta<br />
sul capitale.<br />
In pratica l’iniziativa dell’MPS vuole<br />
ripristinare la situazione di qualche<br />
anno fa, ponendo il <strong>Ti</strong>cino dal punto di<br />
vista fiscale al di sopra della media svizzera.<br />
L’iniziativa dell’MPS prevede pertanto<br />
due misure oltremodo drastiche: il raddoppio<br />
dell’imposta sul capitale e l’aumento<br />
del 44 per cento (dal 9 al 13 per<br />
cento) dell’imposta sugli utili.<br />
Gli effetti teorici e pratici per le<br />
casse pubbliche dell’iniziativa<br />
appaiono del tutto illusori e certamente<br />
non in grado di contrastare<br />
l’attuale inarrestabile tendenza<br />
alla crescita della spesa pubblica.<br />
In cifre assolute l’iniziativa si rivelerebbe<br />
niente altro che una stangata fiscale<br />
ai danni soprattutto delle piccole e<br />
medie imprese attive nell’economia<br />
ticinese, quantificabile in 70/80 milioni<br />
di franchi per l’imposta sugli utili e in<br />
20/25 milioni di franchi per l’imposta<br />
sul capitale.
9• <strong>Ti</strong>cino Business - 07-08/<strong>2004</strong><br />
A ciò bisognerebbe aggiungere la stangata<br />
a livello delle imposte comunali<br />
che colpirebbe ugualmente le persone<br />
giuridiche, quantificabile in ulteriori<br />
75/85 milioni di franchi.<br />
Questa stangata fiscale danneggerebbe<br />
l’economia cantonale e<br />
riporterebbe il cantone <strong>Ti</strong>cino nel<br />
gruppo dei Cantoni fiscalmente<br />
meno attrattivi. Oltre al danno economico<br />
in termini di imprese attive sul<br />
territorio e di posti di lavoro offerti, il<br />
risultato dell’iniziativa non contribuirebbe<br />
affatto a riequilibrare la difficile<br />
situazione delle finanze cantonali: basti<br />
pensare che l’aumento teorico del gettito<br />
fiscale che comporterebbe l’iniziativa<br />
verrebbe consumato immediatamente<br />
e interamente dall’aumento della<br />
spesa pubblica che si registrerebbe in<br />
un solo anno.<br />
La tesi di fondo degli iniziativisti è quella<br />
secondo cui la politica degli sgravi<br />
fiscali condotta dal Consiglio di Stato, in<br />
particolare dopo il 1995, avrebbe svuotato<br />
le casse pubbliche.<br />
Ora che le finanze pubbliche sono in<br />
difficoltà, secondo l’MPS per continuare<br />
a garantire le prestazioni dello Stato<br />
bisogna recuperare entrate fiscali tassando<br />
maggiormente le persone giuridiche.<br />
La <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong> giudica i contenuti dell’iniziativa<br />
popolare del MPS sbagliati,<br />
demagogici, controproducenti<br />
e lesivi degli interessi del<br />
cantone <strong>Ti</strong>cino e della sua popolazione.<br />
Contrariamente a quanto sostiene<br />
l’MPS non si tratta di riportare la pressione<br />
fiscale per quanto concerne gli<br />
utili al livello del 1999 bensì al livello<br />
del 1995, quando è entrata in vigore la<br />
nuova legge tributaria cantonale che<br />
prevedeva appunto la diminuzione dal<br />
13 al 12 per cento dell’aliquota sugli<br />
utili a partire dal 1999. Contro questa<br />
riforma non era stato avanzato alcun<br />
referendum.<br />
L’iniziativa del MPS è sbagliata in quanto<br />
non solo giunge in un momento economicamente<br />
difficile sia per le famiglie<br />
sia per le aziende, ma anche perché<br />
non cura la vera origine del male legato<br />
all’evoluzione negativa delle finanze<br />
cantonali, ossia la tendenza alla crescita<br />
fuori misura della spesa pubblica rispetto<br />
alla ricchezza prodotta dal paese.<br />
L’iniziativa è pure demagogica, a cominciare<br />
dal suo titolo, in quanto vuol far<br />
credere che a pagare maggiori imposte<br />
sarebbero solo le banche e le grandi<br />
società, ma in realtà essa colpirebbe<br />
duramente le piccole e medie<br />
imprese ticinesi, i commerci e l’artigianato.<br />
Il risultato di questa stangata fiscale<br />
sarebbe solo quello di mettere<br />
ulteriormente in difficoltà l’economia<br />
cantonale, compromettendo<br />
infine anche le entrate fiscali del<br />
Cantone e non<br />
risolvendo il<br />
problema<br />
essenziale<br />
delle finanze<br />
pubbliche.<br />
Conclusioni<br />
La <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong> invita<br />
già sin d’ora le<br />
forze politiche a<br />
non sottovalutare<br />
la pericolosa<br />
demagogia contenutanell’inizia-<br />
Nuovi Soci <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong><br />
Questo mese abbiamo il piacere di porgere il benvenuto a:<br />
• YESPEEDY LOGISTICS SA, Servizi logistici, 6828 Balerna<br />
• BARBARA NALDI, Specialista NHS in nutrizione, 6850 Mendrisio<br />
• VALORING SAGL, consulenza ed analisi aziendale, manageriale, strategica ed organizzativa , 6900 Lugano<br />
Il tema<br />
tiva popolare del MPS e a combatterla<br />
senza indugi nel reale interesse del cantone<br />
<strong>Ti</strong>cino e della sua popolazione.<br />
L’iniziativa del MPS vuole illudere la<br />
popolazione facendole credere che i<br />
soldi per rimettere in sesto le finanze<br />
pubbliche e continuare a garantire le<br />
prestazioni dello Stato possano essere<br />
facilmente reperiti provocando una<br />
stangata fiscale a danno delle persone<br />
giuridiche.<br />
In realtà a pagare questa stangata fiscale<br />
sarebbero non tanto o comunque<br />
non solo le banche ma piuttosto le piccole<br />
e medie imprese attive nell’economia<br />
cantonale nonché i commerci, i servizi<br />
e l’artigianato.<br />
Ma a fare le spese di questa facile quanto<br />
demagogica cecità fiscale sarebbe in<br />
ultima analisi anche la popolazione ticinese,<br />
poiché l’iniziativa del MPS metterebbe<br />
in forse anche il mantenimento<br />
in <strong>Ti</strong>cino delle attività di molte aziende<br />
e dei posti di lavoro offerti.<br />
Una prospettiva di impoverimento del<br />
nostro Cantone e della sua popolazione<br />
alla quale dobbiamo opporci con fermezza<br />
e ragionevolezza.<br />
• AOREP, Associazione per l’organizzazione e la realizzazione di eventi e progetti Africa e Medio Oriente, 6900 Lugano
Il tema<br />
La tirannia dello status quo<br />
Continua da pagina 1<br />
di Alessio del Grande<br />
Si è detto e scritto che la fuga di notizie<br />
che ha fatto arrivare lo studio<br />
alla stampa, prima che esso venisse<br />
presentato e discusso in Consiglio di<br />
Stato, abbia indispettito gli altri quattro<br />
ministri, i quali per ripicca avrebbero<br />
deciso di snobbarlo. Forse dimentichi del<br />
fatto che dalle stanze del Governo ci<br />
sono state ben altre fughe di documenti<br />
e notizie. E certamente di minore interesse<br />
pubblico rispetto ad un’analisi, che<br />
in forma del tutto interlocutoria, indica<br />
delle possibili strade per evitare al<br />
Cantone il definitivo disastro finanziario.<br />
Si è anche scritto e letto che il Governo è<br />
attualmente “chinato” (come si suol<br />
dire) su un altro rapporto preparato da<br />
un gruppo di lavoro interdipartimentale,<br />
ritenuto da alcuni Consiglieri di Stato più<br />
interessante e innovativo di quello della<br />
Divisione delle risorse, che non sarebbe<br />
perciò prioritario. Rapporto ovviamente<br />
top secret. Ma forse, azzardiamo malignamente,<br />
è innovativo e interessante<br />
solo perché darà probabilmente i crismi<br />
della legittimità al nuovo orientamento<br />
della maggioranza governativa che, per<br />
tenere buona la sinistra, vuole compensare<br />
con delle nuove entrate, ossia<br />
aumenti d’imposta, alcune misure di<br />
risparmio. E’ quello che in questi giorni<br />
si sta cercando di spacciare per un “compromesso<br />
equo”.<br />
Stranamente, dopo che per mesi si è<br />
inveito contro la mancanza di dialogo<br />
sulla politica di contenimento della<br />
spesa, nel momento in cui il Dfe propone<br />
un documento “aperto”, interlocutorio,<br />
e che, quindi, ben si presta come<br />
punto di partenza per una strategia concertata,<br />
tra Governo, Parlamento, partiti<br />
e forze sociali, esso venga bellamente<br />
ignorato. Il che è quantomeno singolare.<br />
Il problema vero dell’analisi del Dfe è<br />
che essa ha toccato il nervo scoperto di<br />
una pubblica amministrazione elefantiaca<br />
e autoreferenziale, che eroga spesso<br />
servizi inutili solo per giustificare la propria<br />
esistenza, barricata e protetta da un<br />
potere discrezionale che nessuno osa<br />
mettere più in discussione. Si è tentato<br />
di scalfire quella che il premio Nobel dell’economia,<br />
Milton Friedman, in un suo<br />
saggio del 1983, definiva “La tirannia<br />
dello status quo”. Una tirannia sostenuta<br />
da quei gruppi di interesse che, secondo<br />
Friedman, compongono il cosiddetto<br />
“triangolo di ferro”: i beneficiari di certe<br />
politiche, i burocrati che prosperano su<br />
di loro e i politici a caccia di voti.<br />
E’ questo l’intreccio perverso che in<br />
<strong>Ti</strong>cino sta paralizzando ogni serio tentativo<br />
di risanare i conti dello Stato, senza<br />
dover spremere soldi ai cittadini e alle<br />
imprese, ma frenando l’aumento irresponsabile<br />
della spesa pubblica.<br />
La spesa pubblica non si tocca, o al massimo<br />
le si dà qualche toccatina, anche<br />
perché serve ad alimentare questo<br />
intreccio e a creare consenso politicoclientelare<br />
attorno ad esso. Magari contrabbandando<br />
per solidarietà e interesse<br />
pubblico, interessi che di pubblico<br />
hanno ben poco.<br />
Sarebbe ora che si facesse uno studio<br />
serio sull’amministrazione cantonale:<br />
numero di dipendenti, retribuzioni, incarichi<br />
e quanto altro possa servire per<br />
radiografare l’apparato in tutte le sue pieghe,<br />
raffrontando i dati, i servizi forniti e<br />
i costi con quelli degli altri Cantoni.<br />
Mentre i presidenti dei partiti di governo,<br />
<strong>Ti</strong>cino Business - 07-08/<strong>2004</strong> • 10<br />
Lega esclusa, discutono a scadenze mensili<br />
sulle misure di risanamento, ammiccando<br />
più o meno pudicamente alla sinistra<br />
sulla possibilità di rialzi delle imposte,<br />
il Cantone ha chiuso i conti del 2003<br />
con un deficit record: 235 milioni di franchi,<br />
e nella prima valutazione del preventivo<br />
per il 2005 si stimano un disavanzo<br />
di 450 e un aumento della spesa, rispetto<br />
a quest’anno, di ben 178 milioni.<br />
Ma quello che dà l’idea della voragine<br />
che si sta aprendo nel bilancio cantonale<br />
è il fatto che per la prima volta ci si ritrova<br />
in una situazione di autofinanziamento<br />
negativo. Vale a dire che il Cantone<br />
dovrà indebitarsi per poter pagare le<br />
spese correnti, dagli stipendi dei suo<br />
dipendenti agli articoli di cancelleria e a<br />
quanto altro serve per far funzionare la<br />
sin troppo complessa e oscura macchina<br />
amministrativa. Si faranno nuovi debiti<br />
solo per poter sostenere le uscite ordinarie,<br />
non per fare degli investimenti, e<br />
nello stesso tempo bisognerà fare altri<br />
debiti per restituire quelli che sono arrivati<br />
alla scadenza.<br />
E’ la soffocante spirale dei passivi che<br />
generano altri passivi. Un piano inclinato<br />
che porterebbe una qualsiasi azienda privata<br />
o una famiglia dritta al fallimento.<br />
Senza interventi strutturali per bloccare<br />
la metastasi della spesa pubblica, il dissesto<br />
finanziario sarà inevitabile. Una previsione<br />
questa che non è il frutto avvelenato<br />
del “catastrofismo” della direttrice del<br />
Dipartimento delle finanze, Marina<br />
Masoni, ma chiaramente delineata dalla<br />
spietata logica dei numeri, almeno per<br />
chi abbia voglia di leggerli e interpretarli<br />
onestamente e con un pizzico di senso<br />
dello Stato.
11 • <strong>Ti</strong>cino Business - 07-08/<strong>2004</strong> Agenda <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong><br />
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Impressum<br />
Comitato redazionale: Franco Ambrosetti, Claudio Camponovo,<br />
Rinaldo Gobbi, Alessia Romano e Aldo Stoffel<br />
Editore: <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong><br />
Impaginazione e stampa: La Buona Stampa, via Fola, 6963 Pregassona<br />
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Indirizzo redazione:<br />
<strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong>, Corso Elvezia 16, CH-6900 Lugano<br />
Tel. +41 91 911 51 11 Fax +41 91 911 51 12<br />
stoffel@cci.ch www.cciati.ch<br />
AGENDA<br />
• Martedì 17 agosto <strong>2004</strong>, riunione Comitato UPSA <strong>Ti</strong>cino<br />
• Mercoledì 18 agosto <strong>2004</strong>, a Ginevra: riunione Camere di Commercio<br />
dell’Industria della Svizzera<br />
• Lunedì 30 agosto <strong>2004</strong>, Berna: Assemblea generale ordinaria DigiSigna<br />
• Martedì 31 agosto <strong>2004</strong>, riunione Comitato AIET<br />
• Giovedì 02 settembre <strong>2004</strong>, ore 16.00 c/o Osec di Zurigo Workshop della<br />
rete interna del Business Network Switzerland<br />
• Venerdì 03 settembre <strong>2004</strong>, economiesuisse organizza a Zurigo “Tag der<br />
Wirtschaft <strong>2004</strong>”<br />
• Domenica 12, lunedì 13 e martedì 14 settembre <strong>2004</strong>, Hotel Bellevue au Lac,<br />
Riva A. Caccia 10, Lugano: Congresso Gruppo Donne PMI Svizzera, giubileo<br />
10° anniversario<br />
• Martedì 14, mercoledì 15, giovedì 16 settembre <strong>2004</strong>, Olma Messen, S. Gallo:<br />
Nanofair <strong>2004</strong>, piattaforma internazionale delle nano e microtecnologie<br />
• Martedì 21 settembre, Auditorium BancaStato, Bellinzona: Consiglio economico<br />
<strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong><br />
• Venerdì 08 ottobre, a Mezzana, Assemblea Generale Ordinaria Aqua<br />
Nostra<br />
• Venerdì 15 ottobre, Grand Hotel Eden, Lugano-Paradiso: Assemblea generale<br />
ordinaria <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong>, Ospite d’onore Ambasciatore Luzius Wasescha<br />
• Lunedì 18 e martedì 19 ottobre <strong>2004</strong>, presso il Kultur- und Kongresszentrum<br />
di Lucerna, conferenza “Die Erweiterung der Europäischen Union und<br />
die Schweiz”<br />
• Mercoledì 17 e giovedì 18 novembre, presso il Mercato Coperto di Mendrisio,<br />
Giornata Cantonale Nuove Imprese “Made in <strong>Ti</strong>cino”
Attualità<br />
Abbiamo davvero salvato<br />
il segreto bancario?<br />
Il segreto bancario” è salvo, hanno<br />
sentenziato i più dopo l’intesa politica<br />
raggiunta lo scorso 19 maggio fra<br />
Svizzera e Unione europea a proposito<br />
degli accordi bilaterali II. Anche se il professore<br />
universitario Xavier Oberson, in<br />
una perizia consegnata al Consiglio federale,<br />
ha manifestato perplessità indicando<br />
che lo scambio di informazioni in materia<br />
di fiscalità indiretta rappresenta una breccia<br />
attraverso cui l’Unione europea potrà<br />
arrivare a raccogliere dati per perseguire<br />
l’evasione delle imposte dirette sul reddito<br />
e la sostanza.<br />
Ciò potrebbe avvenire in base all’accordo<br />
bilaterale sulla frode il quale permette<br />
l’assistenza amministrativa per sottrazione<br />
di imposte indirette, in particolare<br />
l’IVA.<br />
Dopo che lo scorso 25 giugno gli accordi<br />
sono stati parafati, la questione degli<br />
accordi bilaterali II giunge nel terreno<br />
della politica. Le Camere federali saranno<br />
chiamate a discutere e approvare o meno<br />
il messaggio del Consiglio federale sui<br />
singoli accordi bilaterali, fra cui quello<br />
sulla tassazione del risparmio. In seguito<br />
sarà possibile lanciare il referendum e<br />
chiamare dunque il popolo ad esprimersi<br />
in votazione.<br />
Nonostante il raggiungimento di un’intesa<br />
sulla tassazione del risparmio le pressioni<br />
sulla Svizzera e il suo segreto bancario<br />
non sono destinate a cessare molto<br />
presto. Non solo o non tanto perché la<br />
questione del mantenimento del segreto<br />
bancario è oggetto di analisi e di discussione<br />
all’interno anche dell’OCSE, ma<br />
piuttosto perché il “prelibato boccone”<br />
dei capitali gestiti dalla piazza finanziaria<br />
svizzera è comunque imponente e fa gola<br />
a molte piazze estere concorrenti.<br />
La salvaguardia del segreto bancario operata<br />
dalla Svizzera con la conclusione<br />
degli accordi bilaterali II non è a “costo<br />
zero”. L’accordo con l’Unione europea<br />
prevede, infatti, clausole precise relative<br />
alla tassazione dei redditi da interessi dei<br />
cittadini europei che hanno conti e depositi<br />
presso banche in Svizzera. Sulla base<br />
dell’accordo sulla tassazione del risparmio,<br />
la Svizzera introdurrà un’imposta su<br />
una serie di redditi da interessi, quali<br />
quelli derivanti da prestiti obbligazionari,<br />
da fondi di investimento o da investimenti<br />
sul mercato monetario. La trattenuta<br />
d’imposta alla fonte sarà progressiva, vale<br />
a dire inizialmente del 15 per cento per i<br />
primi tre anni dall’introduzione dell’accordo,<br />
in seguito del 20 per cento per i<br />
successivi tre anni e del 35 per cento a<br />
regime, ossia a partire presumibilmente<br />
dal 2011. La trattenuta d’imposta vale per<br />
tutti i pagamenti di interessi effettuati da<br />
un agente pagatore che si trova sul territorio<br />
svizzero a una persona fisica che ha<br />
il proprio domicilio fiscale in uno Stato<br />
membro dell’UE. Concretamente, l’agente<br />
pagatore verserà l’importo corrispondente<br />
per i propri clienti in forma anonima<br />
e forfetaria all’Amministrazione federale<br />
delle contribuzioni a Berna, la quale<br />
a sua volta rifonderà il 75 per cento del<br />
gettito ai rispettivi paesi, mentre il restante<br />
25 per cento rimarrà nelle casse della<br />
Confederazione.<br />
L’accordo fra Svizzera e Unione europea<br />
prevede inoltre che i clienti stranieri<br />
delle banche possano scegliere fra la trattenuta<br />
d’imposta e la notifica alle autorità<br />
fiscali. Assoggettate alle nuove norme<br />
saranno le persone fisiche domiciliate in<br />
uno Stato membro dell’UE. A questo proposito<br />
determinante sarà il criterio relati-<br />
<strong>Ti</strong>cino Business - 07-08/<strong>2004</strong> • 12<br />
di Stefano Modenini, responsabile economiesuisse Lugano Stefano Modenini<br />
vo alla dimora o al domicilio fiscale: un<br />
cittadino svizzero domiciliato fiscalmente<br />
in Francia sarà soggetto alla ritenuta d’imposta,<br />
mentre che un cittadino italiano in<br />
possesso di un permesso B o C in<br />
Svizzera sarà escluso dalla nuova ritenuta.<br />
L’accordo sul risparmio d’altra parte non<br />
concerne le persone giuridiche indipendentemente<br />
dalla sede della persona giuridica<br />
stessa.<br />
Il cliente estero della banca svizzera<br />
dovrebbe dunque dormire sonni tranquilli<br />
relativamente al rispetto del segreto<br />
bancario. A far rispettare la nuova direttiva<br />
bilaterale sulla tassazione del risparmio<br />
sarà l’Amministrazione federale delle<br />
contribuzioni, e in nessun caso i dati<br />
della clientela abbandoneranno la banca<br />
oppure verranno utilizzati per altri scopi<br />
diversi da quello dell’accertamento del<br />
pagamento dell’imposta.<br />
Accordi analoghi non sono ancora stati<br />
raggiunti fra l’Unione europea e altri<br />
paesi, sovente piccoli paesi, dove operano<br />
piazze finanziarie concorrenti di quella<br />
Svizzera. Un simile accordo non è in<br />
vigore nemmeno con gli Stati Uniti,<br />
anche se questi ultimi concedono lo<br />
scambio di informazioni su richiesta.<br />
D’altra parte l’UE deve ancora regolare il<br />
trattamento fiscale delle fondazioni di<br />
famiglia con il Liechtenstein in un prossimo<br />
trattato bilaterale.<br />
Non solo pertanto il segreto bancario<br />
non è del tutto al riparo da prossimi<br />
attacchi provenienti dall’estero, bensì la<br />
Svizzera dovrà battersi ancora affinché le<br />
regole che è chiamata a rispettare nell’ambito<br />
dell’accordo europeo sulla tassazione<br />
del risparmio vengano in seguito<br />
richieste e applicate a tutte le piazze<br />
finanziarie concorrenti.
13 • <strong>Ti</strong>cino Business - 07-08/<strong>2004</strong><br />
Sostegno della <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong><br />
al Business Network<br />
Switzerland<br />
Le Camere di commercio e dell’industria<br />
svizzere mantengono rapporti<br />
stretti con oltre 15'000 imprese.<br />
Queste aziende, grazie alla loro operosità<br />
sui mercati svizzeri ed esteri,<br />
sono all’origine della maggior parte<br />
delle transazioni commerciali che contribuiscono<br />
alla creazione del PIL.<br />
Le 18 Camere di commercio e dell’industria,<br />
che operano in Svizzera, constatano<br />
che, nell’attuale situazione di<br />
sempre più aspra lotta competitiva, le<br />
aziende estere godono di forti sostegni<br />
e di elevati finanziamenti de parte dei<br />
loro Stati.<br />
La creazione del Business Network<br />
Switzerland, di cui l’Osec è il coordinatore<br />
generale, deve continuare attivamente.<br />
Le considerazioni politiche, burocratiche<br />
e sterili che si sono susseguite nel<br />
corso del 2003 devono ora dar spazio<br />
alla priorità principale che è la seguente:<br />
offrire alle imprese svizzere il massimo<br />
di opportunità di fronte alla concorrenza<br />
internazionale. Il successo di<br />
queste imprese favorisce il benessere<br />
della popolazione.<br />
Per perseguire questo obbiettivo le<br />
Camere di Commercio e dell’industria<br />
partecipano attivamente alla promozione<br />
del Business Network Switzerland.<br />
Le componenti svizzere della rete sono<br />
18 Camere di commercio e dell’industria,<br />
tutte firmatarie con l’Osec di un<br />
contratto quadro di partenariato; la rete<br />
dà accesso a 13 punti d’appoggio all’estero<br />
definiti Swiss Business Hubs.<br />
Grazie a questo dispositivo, le imprese<br />
svizzere attive al di fuori delle nostre<br />
frontiere possono ottenere il sostegno<br />
per la loro promozione ed il loro sviluppo.<br />
Le stesse dispongono così di<br />
partners disponibili e competenti per<br />
poter avere successo su detti mercati.<br />
Attualità<br />
di Claudio Camponovo, direttore <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong> Claudio Camponovo<br />
Cambio della Presidenza<br />
nel Comitato del San Gottardo<br />
La strategia dell’Osec è stata oggetto di<br />
riflessione sia al Consiglio dell’Osec<br />
come pure al seco: si tratta ora di mettere<br />
in atto le proposte scaturite.<br />
Le Camere di commercio e dell’industria<br />
svizzere augurano all’Osec e al seco di<br />
trovare la giusta via per poter operare di<br />
comune accordo nell’interesse del Paese.<br />
L’influenza “politica” sulla vita dell’Osec è<br />
cresciuta negli ultimi dodici mesi, con<br />
una accentuazione durante l’autunno e<br />
l’inverno. È urgente riequilibrare le forze<br />
e accrescere notevolmente la presenza<br />
dell’Osec sul mercato.<br />
I cambiamenti alla presidenza (Rolf<br />
Jecker rimpiazza il Segretario di Stato<br />
David Syz) e alla direzione dell’Osec<br />
(Daniel Küng succede a Balz Hösly),<br />
come pure il rinnovo dei membri del<br />
Consiglio di vigilanza dell’Osec, sono una<br />
buona premessa per attuare una saggia<br />
politica di promozione economica.<br />
L’Assemblea generale di Olten ha eletto come nuovo Presidente del Comitato del San Gottardo la Consigliere di Stato Rita<br />
Fuhrer, Direttrice del Dipartimento dell’economia del Cantone Zurigo, al posto del Consigliere di Stato dott. Ruedi Jeker, in<br />
carica dal 2000.<br />
Il Comitato del San Gottardo, un gruppo d’interessi composto da 12 Cantoni come anche associazioni economiche e dei trasporti<br />
che sostengono misure atte ad una migliore circolazione del traffico sull’asse del San Gottardo e che rispetti l’ambiente.
Attualità<br />
PRIXENERGIE SUISSE <strong>2004</strong>/2005<br />
Sono aperte le iscrizioni al “PRIXENERGIE SUISSE <strong>2004</strong>/05”!<br />
di Claudio Caccia, Centro di coordinamento del programma SvizzeraEnergia<br />
Il “PrixEnergie Suisse”, che riprende ed<br />
amplia l’esperienza positiva del<br />
“Premio solare svizzero” è un nuovo<br />
riconoscimento conferito dall’Ufficio federale<br />
dell’energia per progetti e personalità<br />
esemplari dal punto di vista energetico, in<br />
sintonia con il programma federale<br />
SvizzeraEnergia (informazioni più dettagliate<br />
sono ottenibili agli indirizzi:<br />
www.prixenergie.ch,<br />
www.prixenergie.ch/fr/default.htm e<br />
www.prixenergie.ch/fr/medien/Flyer_f.pdf<br />
Lo scopo è quello di mettere in risalto progetti<br />
recenti di edifici o impianti realizzati<br />
o risanati secondo i criteri dell’uso efficiente<br />
dell’energia o applicando le risorse<br />
energetiche rinnovabili (energia solare,<br />
energia del legno, biomassa, ecc.), così<br />
pure come le personalità che sono distinte<br />
in questo campo.<br />
Questa distinzione mira anche a far<br />
conoscere ad un vasto pubblico la possibilità<br />
di unire da una parte la funzionalità,<br />
l’estetismo e la funzionalità<br />
energetica, e dall’altra un certo pragmatismo<br />
e realismo economico.<br />
Le categorie considerate sono:<br />
• Edifici nuovi o risanati, termine dei lavori<br />
tra il 1.1.2003 e il 31.07.<strong>2004</strong><br />
• Impianti solari, impianti a legna, impianti<br />
a biomassa, entrati in esercizio tra il<br />
1.1.2003 e il 31.07.<strong>2004</strong><br />
• Persone fisiche o giuridiche che si sono<br />
distinte nel settore dell’uso efficiente<br />
dell’energia o dell’uso delle fonti rinnovabili<br />
Possono partecipare al concorso tutte le<br />
persone interessate, i gruppi, le organizzazioni,<br />
le istituzioni, le scuole e le imprese<br />
svizzere. Il “PrixEnergie Suisse” è un premio<br />
onorifico; i vincitori beneficeranno di<br />
ampia pubblicità grazie allo scenario<br />
messo in atto dal premio.<br />
I criteri di valutazione determinanti per i<br />
progetti saranno: il valore innovativo, gli<br />
effetti energetici, la concezione estetica, gli<br />
effetti ecologici e la loro durata, il profitto.<br />
Negli scorsi anni tra i vincitori di questo<br />
premio ci sono stati numerosi progetti ticinesi<br />
come ad esempio: il Centro<br />
UomoNatura ad Acquacalda, la Sede<br />
Federazione Esercenti Albergatori a<br />
<strong>Ti</strong>cino Business - 07-08/<strong>2004</strong> • 14<br />
Lugano, il Laboratorio energia ecologia<br />
economia della SUPSI, la Centrale termica<br />
a legna “Torretta” a Bellinzona, ecc.<br />
Per i dettagli, si rimanda al regolamento:<br />
www.prixenergie.ch/de/anmeldung/Regle<br />
ment_D.pdf<br />
e rispettivamente<br />
www.prixenergie.ch/fr/anmeldung/Regle<br />
ment_F.pdf<br />
L’iscrizione, da effettuare tramite i formulari<br />
scaricabili al sito<br />
www.prixenergie.ch/de/anmeldung/Anme<br />
ldeformular_D.pdf, deve avvenire entro e<br />
non oltre il 2 agosto <strong>2004</strong> (data del timbro<br />
postale).<br />
Per eventuali domande, si prega di contattare:<br />
Bundesamt für Energie BFE<br />
PrixEnergie Suisse<br />
Mireille Fleury<br />
3003 Bern<br />
Tel. +41 31 322 56 64<br />
Fax +41 31 323 25 10<br />
mireille.fleury@bfe.admin.ch<br />
www.prixenergie.ch<br />
“Abbiamo bisogno di una nuova centrale nucleare”<br />
lo afferma il Presidente di ATEL<br />
La Svizzera ha bisogno di una nuova centrale nucleare affinché l’approvvigionamento dell’elettricità sia assicurato dopo il 2020? In un’intervista<br />
apparsa sul giornale “Sonntagszeitung” l’11 aprile <strong>2004</strong>, l’ingegnere Alessandro Sala, Presidente del gruppo Atel, risponde così<br />
alla domanda posta: “Se non si arriva a rimpiazzare le centrali nucleari di Mühleberg e Beznau, la risposta è affermativa. Secondo il mio<br />
parere, abbiamo bisogno di una nuova centrale nucleare entro il 2025. Affinché questa possa essere collegata alla rete in tempo utile,<br />
occorrerebbe iniziare già sin d’ora la progettazione. In caso contrario diventeremo dipendenti dai paesi esteri.”<br />
La Svizzera è in grado di realizzare tale progetto, ritiene il Presidente d’ATEL Alessandro Sala, constatando anche che a causa dell'inquinamento<br />
di CO2 è impossibile realizzare nel nostro paese le centrali termiche a combustibile fossile. “Quanto alla forza idraulica, si può<br />
al massimo pensare ad un’ottimizzazione delle centrali esistenti, poiché la costruzione di nuove centrali di quest'ordine di grandezza è<br />
di difficile attuazione”, ha aggiunto il Presidente del gruppo ATEL.
15 • <strong>Ti</strong>cino Business - 07-08/<strong>2004</strong><br />
Lo scorso 19 giugno si è tenuta sulle<br />
rive del Lago Lemano la 98ma<br />
Assemblea generale dell’USIE.<br />
Durante quest’assemblea gli imprenditori<br />
del settore elettrico hanno chiaramente<br />
espresso il loro malcontento sulle prestazioni<br />
dei parlamentari federali e del<br />
Consiglio federale.<br />
“Non è segno di grande saggezza concentrarsi<br />
sui risultati delle votazioni,<br />
come usano fare i partiti politici, analizzando<br />
quale partito politico ha vinto e<br />
quale ha perso. Tutto ciò non serve a<br />
niente. Importante è conoscere le ragioni<br />
che hanno portato a tale risultato” così<br />
si è espresso nel suo rapporto annuale il<br />
Presidente dell’USIE, signor Alfons<br />
Meier. Gli installatori elettricisti chiedono<br />
quindi ai partiti politici di concentrarsi<br />
maggiormente sulla risoluzione dei problemi.<br />
Rivendicata un’amministrazione<br />
semplificata<br />
Le discussioni sull’introduzione del<br />
nuovo certificato di salario interessano<br />
anche gli elettricisti. Secondo il<br />
Presidente Meier, non è ammissibile che<br />
per compilare un certificato di salario di<br />
una pagina si necessita un manuale di 25<br />
pagine. Non è sicuramente in questo<br />
modo che si raggiunge lo scopo di un<br />
alleggerimento dei lavori amministrativi.<br />
Questo metodo, invece, obbliga le PMI a<br />
ricorrere a degli specialisti capaci di compilare<br />
correttamente questi formulari.<br />
Anche il diritto di ricorso delle associazioni<br />
crea delle difficoltà agli elettricisti.<br />
Le pressioni esercitate da alcuni organismi<br />
per rallentare le necessarie riforme<br />
potrebbero incoraggiare gli investitori a<br />
trasferirsi all’estero. Un controllo del<br />
diritto di ricorso delle associazioni è<br />
assolutamente necessario se si vuole che<br />
i finanziamenti di progetti di costruzioni<br />
siano effettuati sul nostro territorio,<br />
commenta Meier. Se non ci si affretta a<br />
realizzare la revisione, perderemo anche<br />
l’ultimo investitore, afferma Meier.<br />
Anche le banche suscitano malumore fra<br />
gli installatori elettricisti. Capita sempre<br />
più spesso che le banche rifiutano di<br />
concedere dei crediti alle PMI, constata il<br />
Presidente Meier. Per la concessione di<br />
un credito, le banche dovrebbero aver<br />
un maggior riguardo e rispetto verso le<br />
PMI del nostro paese. Al sistema bancario<br />
si sollecita la messa a disposizione<br />
delle PMI di mezzi finanziari a costi ragionevoli.<br />
Accordo sociale assicurato<br />
per i prossimi anni<br />
Durante l’assemblea generale si è pure<br />
Attualità<br />
USIE Assemblea generale <strong>2004</strong> a Montreux<br />
L’USIE non è più soddisfatta delle prestazioni dei nostri parlamentari federali.<br />
Cresce sempre più l’esigenza per una riduzione della burocrazia<br />
e una maggiore attenzione verso le PMI.<br />
di Aldo Stoffel<br />
Verband Schweizerischer Elektro-Istallationsfirmen<br />
Unione Svizzera degli Installatori Elettricisti<br />
Uniun Svizra dals Installaturs Electricists<br />
Union Suisse des Installateurs-Electriciens<br />
Panoramica sui lavori assembleari<br />
constatata la preoccupazione degli<br />
imprenditori per quanto riguarda la pace<br />
sociale. L’attuale CCL scade infatti alla<br />
fine di quest’anno. Al contrario di altre<br />
associazioni, l’USIE ha già stipulato con i<br />
sindacati un nuovo accordo valido per i<br />
prossimi anni a garanzia della pace sociale<br />
sul lavoro.<br />
Nomine statutarie<br />
L’Assemblea generale doveva pure provvedere<br />
alla nomina d’un nuovo membro<br />
del Comitato centrale per le dimissioni di<br />
Giovanni Leonardi di Airolo che, seguito<br />
alla sua nomina alla direzione generale<br />
del Gruppo ATEL, lascia la funzione di<br />
vice-presidente dopo numerosi anni di<br />
attività in seno al Comitato USIE.<br />
Dopo la simpatica presentazione del<br />
nuovo candidato da parte del Presidente<br />
della sezione proponente AIET, Gianni<br />
Albertoni, è stato nominato per acclamazione<br />
Didier Guglielmetti di Sementina<br />
quale nuovo membro di Comitato centrale.<br />
Didier Guglielmetti e Giovanni Leonardi
Attualità<br />
<strong>Ti</strong>cino Business - 07-08/<strong>2004</strong> • 16<br />
Le grandi linee guida nella politica<br />
dell’Unione svizzera delle arti e mestieri<br />
Programma <strong>2004</strong>-2007<br />
di Gorica Veljkovic<br />
L'Unione svizzera delle arti e mestieri (USAM)<br />
ha come compito principale difendere e promuovere<br />
gli interessi delle piccole e medie<br />
imprese (PMI). Di conseguenza, sostiene un<br />
regime economico e sociale liberale che si<br />
basa sui principi della proprietà e dell’economia<br />
privata, della libertà di commercio e d'industria.<br />
Dalla sua creazione, 125 anni fa,<br />
l'USAM si impegna attivamente per creare condizioni-quadro<br />
che permettano alle PMI di<br />
restare efficienti e concorrenziali e di salvaguardare<br />
la loro capacità innovativa.<br />
Sia una fiscalità attrattiva, quindi sopportabile e<br />
adeguata, sia i carichi amministrativi semplificati<br />
sono una premessa fondamentale per<br />
garantire alle PMI di stare a galla in un contesto<br />
che cambia costantemente. Da diversi anni gli<br />
ostacoli burocratici che pesano sulle imprese<br />
non cessano di aumentare. Questa evoluzione<br />
negativa deve essere invertita a tutti i costi poiché<br />
grava pesantemente sull’economia, indebolisce<br />
la competitività delle imprese e rischia<br />
d’intaccare lo spirito d’iniziativa dei dirigenti<br />
delle PMI, elemento motore di un’economia di<br />
mercato. Nei prossimi tre anni, la lotta contro i<br />
carichi amministrativi delle PMI sarà l’obiettivo<br />
principale della politica dell'USAM.<br />
Valutazione del programma 2000-<strong>2004</strong><br />
Muovendo dalla constatazione che le PMI sono<br />
in continua evoluzione - grazie alla mondializzazione<br />
e al progresso tecnologico e che operano<br />
in un ambiente in rapida trasformazione -<br />
i delegati dell'USAM hanno adottato, in occasione<br />
del Congresso svizzero delle arti e<br />
mestieri organizzato a San Gallo il 25 ottobre<br />
2000, un programma quadriennale che non<br />
riguardava un tema preciso, ma intendeva<br />
piuttosto tracciare le condizioni-quadro favorevoli<br />
alle PMI, per permettere ad esse di<br />
entrare nel terzo millennio unite e restando<br />
efficienti e concorrenziali.<br />
Dall'ottobre 2000, la congiuntura si è un po'<br />
deteriorata. A partire da questa data, il prodotto<br />
interno lordo (PIL) si è andato evolvendo<br />
seguendo una linea discontinua, frenando così<br />
la crescita economica della Svizzera. Inoltre, la<br />
disoccupazione è progredita, la quota parte<br />
dello Stato e la quota fiscale sono esplose, il<br />
debito delle istituzioni pubbliche ha conosciuto<br />
un vertiginoso aumento. In questo conte-<br />
sto, l'azione governativa, che si è soprattutto<br />
distinta per la scarsa incisività, si è rivelata inadatta<br />
per rilanciare un’economia debole.<br />
È giusto riconoscere che in quest'ultimi anni<br />
l’Unione ha adottato un certo numero di misure,<br />
come nel programma 2000-<strong>2004</strong>, per stimolare<br />
l’occupazione, rivitalizzare gli investimenti,<br />
riequilibrare i conti pubblici e ridurre la<br />
pressione fiscale. A questo proposito, ricordiamo<br />
l'accettazione da parte del popolo del<br />
“freno” federale sulla spesa per il contenimento<br />
dell’indebitamento, che mira a stabilizzare il<br />
debito della Confederazione, e il rifiuto dell’iniziativa<br />
popolare "per una durata di lavoro<br />
ridotta ", che avrebbe avuto conseguenze disastrose<br />
sull’impiego e la competitività delle<br />
nostre imprese. Per uscire dal vicolo cieco, un<br />
programma di rilancio tramite la sola via della<br />
politica finanziaria è da escludere poiché,<br />
come dimostra l’esperienza, tale strategia dà<br />
sempre i suoi effetti nel momento sbagliato.<br />
Conviene, dunque, imboccare un’altra strada.<br />
Nel momento in cui l'economia svizzera va<br />
male, è importante non soltanto incoraggiare<br />
la creazione di forme di lavoro più flessibili,<br />
gestire con rigore le finanze pubbliche e ridurre<br />
la pressione fiscale, ma è soprattutto fondamentale<br />
che la politica economica integri maggiormente<br />
gli interessi delle micro-imprese tradizionali:<br />
una maggioranza spesso trascurata,<br />
che rappresenta, però, il principale vettore<br />
d’impiego e d’innovazione del Paese.<br />
Sfide <strong>2004</strong>-2007<br />
L'USAM raccomanda una riduzione dei compiti<br />
amministrativi che le PMI devono sobbarcarsi<br />
per rispettare le prescrizioni statali. Infatti, i<br />
lavori di ordine burocratico non comportano<br />
soltanto delle perdite di tempo e delle spese<br />
finanziarie supplementari, ma rischiano anche<br />
di mettere in pericolo la libertà d’azione delle<br />
imprese e la loro capacità di prendere decisioni,<br />
il che può condurre ad una flessione della<br />
loro competitività. Da alcuni anni si assiste ad<br />
un preoccupante aumento dei vincoli amministrativi<br />
indotti dall'attività legislativa e di regolamentazione<br />
dello Stato. Secondo il Consiglio<br />
federale, questo carico ammonta a circa il 2%<br />
del PIL, cioè attorno ai sette miliardi di franchi<br />
all'anno. A partire da questa constatazione,<br />
l'USAM impernierà in modo prioritario il suo<br />
programma politico <strong>2004</strong>-2007 sull’impegno<br />
per ridurre i carichi amministrativi delle PMI.<br />
Il piano d'azione dell'USAM punta a ridurre gli<br />
ostacoli burocratici, poiché se tutte le imprese<br />
sono normalmente toccate dall’attività regolamentare<br />
dello Stato, in realtà sono le PMI che<br />
devono sopportarne più duramente le conseguenze.<br />
Difatti, molti compiti imposti dai pubblici<br />
poteri non dipendono dal numero di persone<br />
occupate né dalle dimensioni dell’attività.<br />
Detto diversamente, ogni impresa, piccola o<br />
grande, è sottoposta agli stessi ostacoli burocratici:<br />
ciò si traduce in costi fissi proporzionalmente<br />
più importanti per le piccole imprese.<br />
Dall’altra parte, occorre sottolineare che, in<br />
mancanza di adeguate risorse umane e finanziarie,<br />
le PMI non hanno le stesse possibilità di<br />
applicare le disposizioni legali delle grandi<br />
imprese.<br />
È illusorio esigere un’abolizione pura e semplice<br />
delle formalità amministrative. Tuttavia è<br />
legittimo aspettarsi dalle autorità che si adoperino<br />
per diminuire in modo sostanziale i costi<br />
amministrativi sopportati dalle PMI. Delle<br />
misure devono essere previste, in particolare,<br />
per semplificare le leggi, accelerare le procedure,<br />
rafforzare il coordinamento tra i servizi<br />
d’amministrazione e per ridurre le lungaggini<br />
burocratiche. Fondamentalmente, le attività<br />
statali devono orientarsi maggiormente verso<br />
le necessità delle PMI. La riduzione del giogo<br />
amministrativo delle PMI, che sono il principale<br />
vettore d’innovazione e d’impiego del<br />
Paese, è altrettanto importante per rimettere<br />
l'economia svizzera sulla giusta strada della<br />
crescita.<br />
La capacità concorrenziale ed innovatrice delle<br />
PMI dipende in ampia misura dagli interventi<br />
statali nell’economia. Di conseguenza, la lotta<br />
contro i carichi amministrativi deve essere considerata<br />
soltanto come un aspetto di una strategia<br />
più ampia che mira a rendere l’azione statale<br />
più efficiente. Questa strategia - che passa<br />
in particolare per la diminuzione delle spese<br />
pubbliche, lo snellimento dell’amministrazione,<br />
la prosecuzione degli sforzi per deregolamentare<br />
i servizi e le infrastrutture pubbliche<br />
e la soppressione del diritto di ricorso delle<br />
associazioni, un diritto inutile di cui si è fatto<br />
un uso abusivo - dovrebbe contribuire al risanamento<br />
delle finanze dello Stato.
17 • <strong>Ti</strong>cino Business - 07-08/<strong>2004</strong><br />
Autonassa <strong>2004</strong>:<br />
hanno vinto l’impegno e la solidarietà<br />
115 le auto che sono state esposte nel “salotto” di Lugano: un successo assicurato<br />
di Lisa Pantini<br />
Alcuni giorni dopo la chiusura di<br />
Autonassa <strong>2004</strong>, avendo conteggiato<br />
i ricavati della vendita di fiori di beneficenza<br />
e avendo decretato i numerosi vincitori<br />
dei concorsi indetti nel corso della<br />
manifestazione, il Comitato di Autonassa è<br />
orgoglioso di comunicare che l’edizione di<br />
quest’anno è sicuramente la più riuscita tra<br />
le ventiquattro fino ad ora organizzate.<br />
Il record di 40’000 visitatori stabilito nel<br />
2003 è stato ampiamente superato. Il<br />
Comitato promotore, nonostante la difficile<br />
situazione del mercato, decidendo di<br />
perseguire la strada dell’accoglienza, della<br />
professionalità e della qualità, ha confermato<br />
tutte le innovazioni che già erano<br />
state il successo dell’anno precedente.<br />
L’impegno profuso nella realizzazione da<br />
un lato della manifestazione e dall’altro<br />
delle decorazioni e delle animazioni, studiate<br />
appositamente per rendere più bella<br />
ed attrattiva la ventiquattresima edizione,<br />
nonché le quattro splendide giornate di<br />
sole che sono state riservate alla manifestazione<br />
anche quest’anno, hanno invogliato<br />
un numero ancora più grande di appassio-<br />
nati e curiosi a percorrere Via Nassa, ed il<br />
percorso che ha toccato sette piazze del<br />
centro città.<br />
Presenti 115 auto, per un valore di oltre 6<br />
milioni di franchi, e numerose novità direttamente<br />
dal Salone dell’Automobile di<br />
Ginevra.<br />
Oltre 9’000 i fiori che hanno decorato le<br />
strade e le piazze di Via Nassa e che hanno<br />
permesso alle associazioni benefiche coinvolte<br />
nella vendita di raccogliere fondi per<br />
la realizzazione<br />
dei loro progetti.<br />
È stata ripresa la<br />
formula vincente<br />
dello scorso<br />
anno, un’esposizione<br />
all’insegna<br />
dell’eleganza e<br />
dell’esclusività. I<br />
partecipanti<br />
hanno, infatti, trovato<br />
le decorazioni<br />
floreali realizzate<br />
dagli apprendisti<br />
giardinieri –<br />
del secondo anno<br />
di formazione a<br />
Trevano – insie-<br />
Da sin. a destra: Mauro Cassina, Responsabile dell'Agenzia AIL di Lugano,<br />
Gisella Guffanti, moglie del vincitore, Sergio Guffanti, vincitore dello scooter<br />
elettrico, Edvino Pessina, Presidente dell'Associazione Via Nassa<br />
meall’Associazione Svizzera<br />
M a e s t r i<br />
Attualità<br />
Uno dei disegni premiati: Jonathan Erba, 10 anni<br />
Giardinieri (ASMG), ispirate ai colori dell’arcobaleno.<br />
Per quanto riguarda i concorsi, venerdì 25<br />
giugno si è tenuta la cerimonia di consegna<br />
del primo premio del Concorso Autonassa<br />
<strong>2004</strong> offerto da AIL SA.<br />
Il Signor Sergio Guffanti di Lugano, fortunato<br />
vincitore del premio, si è aggiudicato<br />
uno scooter Malaguti Ciak Electric Power<br />
con casco.<br />
Agli altri 125 estratti sono andati dei buoni<br />
per la risalita offerti dalla Funicolare San<br />
Salvatore SA e per piacevoli gite in battello<br />
offerte dalla Società Navigazione del Lago<br />
di Lugano.<br />
Invece, per il tradizionale Concorso di disegno<br />
per i bambini denominato “disegna la<br />
tua auto”, sono stati come sempre numerosissimi<br />
i piccoli artisti che hanno voluto<br />
sbizzarrirsi e dare sfogo alla loro fantasia<br />
con disegni coloratissimi e ricchi d’impegno.<br />
La scelta di chi premiare era veramente difficile<br />
e, per questo motivo, il Comitato di<br />
Autonassa ha deciso di non decretare<br />
alcun vincitore ma premiare tutti i disegni<br />
in concorso.<br />
Il Comitato dell’organizzazione ringrazia<br />
tutte le persone che, con una visita, hanno<br />
voluto dimostrare il loro interesse e conferma<br />
già sin da ora l’appuntamento per la<br />
prossima edizione.
19 • <strong>Ti</strong>cino Business - 07-08/<strong>2004</strong> Commercio estero<br />
Giornata di consulenza individuale sulla Russia<br />
Lugano, 21 settembre <strong>2004</strong><br />
Scoprite il mercato russo e sfruttatelo con professionalità grazie all’appoggio<br />
dei nostri specialisti in loco. I consulenti dell’Osec e dello Swiss<br />
Business Hub Russia sono al vostro servizio!<br />
Il 21 settembre <strong>2004</strong> il Business Network Switzerland organizza una<br />
giornata di consulenze individuali a Lugano, nel corso della quale i<br />
nostri specialisti del mercato russo risponderanno volentieri alle vostre<br />
domande.<br />
Gli incontri saranno preparati in base alle domande che avrete sottoposto<br />
loro in anticipo; ecco perché durante il colloquio potranno già<br />
esservi fornite delle risposte concrete!<br />
Non esitate a fissare un appuntamento: questi incontri sono un modo semplice di ricevere una consulenza personalizzata sul mercato<br />
russo e vi faciliteranno l’accesso a quest’area!<br />
Il colloquio individuale della durata di un’ora costa solo CHF 210.- + IVA per i soci Osec e CHF 250.- + IVA per i non soci.<br />
Le iscrizioni possono essere effettuate tramite fax allo 091 911 51 39 oppure via e-mail all’indirizzo info.lugano@osec.ch.<br />
Nel corso dell’autunno <strong>2004</strong> sono previste altre giornate di consulenze individuali presso l’Osec a Lugano:<br />
• Spagna: lunedì 15 novembre <strong>2004</strong><br />
• Germania: mercoledì 24 novembre <strong>2004</strong><br />
• Austria: mercoledì 24 novembre <strong>2004</strong><br />
Non mancate a questi appuntamenti! Prenotate il vostro colloquio individuale sin d’ora!<br />
Forum del commercio estero svizzero<br />
Technopark di Zurigo,<br />
11-12 novembre <strong>2004</strong><br />
Conquistare nuovi mercati è un po’ come<br />
scalare una vetta: bisogna prepararsi bene<br />
e in particolare analizzare tutti i rischi.<br />
Il Forum svizzero del commercio estero<br />
<strong>2004</strong> tratterà proprio questo tema: il<br />
primo giorno sarà infatti dedicato ai vantaggi<br />
della gestione dei rischi, mentre il<br />
secondo giorno si concentrerà sulle prospettive<br />
del mercato russo.<br />
I conferenzieri, grandi conoscitori del<br />
mondo economico e politico, condivideranno<br />
con voi le loro conoscenze ed esperienze.<br />
Partecipate a queste giornate e al<br />
“networking dinner” dell’11 novembre e<br />
prendete contatto con questi esperti!<br />
Il programma dettagliato della manifesta-<br />
zione e le modalità d’iscrizione possono<br />
essere consultati su www.osec.ch/forum.<br />
Swiss Technology Award<br />
Invito all’edizione 2005 del concorso<br />
Giocate nella lega dei campioni delle innovazioni<br />
tecnologiche!<br />
Vincere il trofeo “Swiss Technology Award<br />
2005” vi consentirà di profilarvi a livello<br />
internazionale!<br />
Possono partecipare al concorso le società<br />
e le giovani imprese attive nel settore delle<br />
tecnologie, nonché le start-up e le spin-off<br />
delle scuole universitarie e specializzate<br />
con sede in Svizzera.<br />
Il concorso concerne i prodotti e i procedimenti<br />
disponibili sotto forma di prototipi<br />
funzionanti e per i quali si cercano partner<br />
per assicurarne la produzione industriale<br />
o il lancio sul mercato. Sono anche<br />
accettati prodotti e tecnologie già sottoposti<br />
con successo ai primi test di mercato.<br />
Ulteriori informazioni sul concorso sono<br />
disponibili al sito www.swisstechnologyaward.ch.<br />
In alternativa potete contattare:<br />
Swiss Technology Award<br />
Urs Stuber<br />
Untere Sternengasse 2<br />
CH-4509 Solothurn<br />
Tel. 032 627 95 27<br />
Fax 032 627 95 92<br />
urs.stuber@awa.so.ch<br />
Industry Snapshot:<br />
il mercato USA degli snackfood<br />
La concorrenza sul mercato USA degli<br />
snackfood è grande e il posto sugli scaffali<br />
dei supermercati è molto ambito. Ci<br />
sono tuttavia ancora possibilità per nuovi<br />
prodotti. L’”Industry Snapshot” dello
Commercio estero<br />
Swiss Business Hub Chicago (ed. maggio<br />
<strong>2004</strong>) getta uno sguardo sui “player” più<br />
importanti e mostra non solo le tendenze,<br />
ma anche le opportunità in questo settore.<br />
Per saperne di più:<br />
www.osec.ch/~0xc1878d1b_0x0001bbd<br />
2/wirtschaftsdaten/branchenbericht_sna<br />
ckfood_mai_<strong>2004</strong><br />
Legal handbook for doing business<br />
in the United States<br />
Lo Swiss Business Hub USA a Chicago ha<br />
redatto un “Legal handbook for doing<br />
business in the United States” (ed. maggio<br />
<strong>2004</strong>).<br />
Questo documento è suddiviso in 14 capitoli<br />
che corrispondono ad altrettante<br />
tematiche di sicuro interesse per le PMI<br />
svizzere che operano sul mercato americano:<br />
• The Legal Environment in the US<br />
• The Value Of Contracts<br />
• Choice Of Business Entity For<br />
Operations In The United States<br />
• Key Issues In Dealing With U.S.<br />
Customs<br />
• Income Tax Aspects - Choice Of<br />
Business Entity For Operations In The<br />
United States<br />
• Product Liability Law And Litigation<br />
• Basic Federal Employment Law<br />
• Overview Of Major Employee Benefit<br />
Regulations<br />
• Overview Of U.S. Employment-Based<br />
Immigration Issues<br />
• A Short Guide To Basic Commercial<br />
Real Estate Transactions In The United<br />
States<br />
• Overview Of Environmental Statutes<br />
And Regulations In The U.S.<br />
• Intellectual Property (Patents,<br />
Trademarks, Copyrights And Trade<br />
Secrets)<br />
• E-Commerce And Internet Law<br />
• Contract Dispute And Resolution<br />
Il “legal handbook” (pdf, 81 pagine, in<br />
inglese) può essere consultato online su<br />
www.osec.ch/legal_handbook<br />
La marcatura CE causa difficoltà<br />
al passaggio della dogana turca<br />
Con la trasposizione nel suo diritto nazionale<br />
delle direttive UE, la Turchia da metà<br />
aprile <strong>2004</strong> ha riconosciuto anche la marcatura<br />
CE. Tuttavia, alla dogana turca ci<br />
sono stati ritardi a causa di disposizioni<br />
poco chiare e delle infrastrutture insufficienti.<br />
A seguito della trasposizione delle direttive<br />
UE, le esportazioni a destinazione della<br />
Turchia seguono le stesse formalità di<br />
quelle previste negli Stati membri dell’UE.<br />
Manifestamente, la dogana turca si è riservata<br />
la facoltà di esaminare da vicino le<br />
consegne e insiste che la sigla CE sia correttamente<br />
indicata sia sull’imballaggio sia<br />
su una certificazione della Turkish<br />
Standards Institution (TSE) all’importazione<br />
di alcuni gruppi di merci provenienti<br />
da paesi terzi tra i quali la Svizzera.<br />
Nel corso delle ultime settimane, numerose<br />
aziende svizzere, soprattutto del settore<br />
dei macchinari, hanno riportato delle<br />
difficoltà riscontrate alla dogana turca. Il<br />
Segretariato di Stato dell’economia (seco)<br />
e l’Ambasciata svizzera ad Ankara hanno<br />
pertanto deciso di reagire. A seguito degli<br />
interventi dell’Ambasciata presso le autorità<br />
turche, si è deciso di discutere prossimamente<br />
di questo problema nel corso di<br />
una seduta del comitato misto dell’accordo<br />
di libero scambio AELS-Turchia.<br />
L’Ambasciata svizzera ad Ankara consiglia<br />
alle aziende svizzere di assicurarsi che i<br />
seguenti documenti vengano perfettamente<br />
presentati al momento dell’importazione<br />
delle merci in Turchia:<br />
• documentazione tecnica della merce<br />
(piani, lista dei componenti, rapporti di<br />
test, ecc. così come ogni<br />
certificato/documento specifico alla<br />
merce, che possa essere rilevante)<br />
• certificati d’omologazione (approved<br />
type certificate)<br />
• dichiarazione CE di conformità<br />
• manuale d’utilizzo in lingua inglese e<br />
turca<br />
• marcatura CE sulla merce.<br />
Le aziende svizzere che hanno problemi<br />
alla dogana turca a causa della marcatura<br />
CE o della certificazione TSE sono pregate<br />
di rivolgersi al seco (sig. Manuel Keller,<br />
manuel.keller@seco.admin.ch,<br />
Tel. 031 324 08 32) oppure all’Osec (sig.ra<br />
Monika Remund (mremund@osec.ch,<br />
Tel. 044 365 57 19).<br />
L’Ambasciata di Svizzera ad Ankara ha<br />
redatto un rapporto che descrive la situazione<br />
e ne riassume i retroscena (pdf, in<br />
inglese); il documento può essere consultato<br />
online su<br />
www.osec.ch/osec/intranet/internetrubriken/news/aktuelle_meldungen/cekennzeichnung_sorgt_fuer_probleme_a<br />
m_tuerkischen_zoll/en/040621_ce_osec<br />
.pdf<br />
Restrizione alle importazioni<br />
di imballaggi in legno in India<br />
L’India ha posticipato al 1° novembre<br />
<strong>Ti</strong>cino Business - 07-08/<strong>2004</strong> • 20<br />
<strong>2004</strong> l’entrata in vigore (inizialmente prevista<br />
per il 1° aprile <strong>2004</strong> e poi per il 1°<br />
giugno <strong>2004</strong>) delle restrizioni all’importazione<br />
di imballaggi in legno (secondo la<br />
norma ISPM 15), come stabilito dal “Plant<br />
Quarantine Order”. A partire dal 1°<br />
novembre <strong>2004</strong> quindi, tutti i materiali da<br />
imballaggio in legno dovranno essere sottoposti<br />
ad un trattamento fitosanitario ed<br />
essere accompagnati da un certificato<br />
sanitario che ne attesti per l’appunto l’avvenuto<br />
trattamento.<br />
Il “Plant Quarantine Order” può essere<br />
consultato online all’indirizzo<br />
www.plantquarantineindia.org/pdffiles/P<br />
Q_order_2003.pdf.<br />
L’Osec ha inoltre redatto una nota informativa,<br />
disponibile in francese e tedesco,<br />
volta a rispondere alle domande poste più<br />
di frequente dalle aziende in merito alla<br />
norma ISPM 15 e a fornire delle fonti<br />
d’informazione complementari:<br />
www.osec.ch/holzverpackungen.<br />
Taipei: Formalità d’entrata<br />
per i cittadini svizzeri<br />
Gli svizzeri non necessitano di un visto<br />
per recarsi a Taiwan se il soggiorno è inferiore<br />
ai 30 giorni. Devono tuttavia essere<br />
in possesso di un biglietto di ritorno (con<br />
posto riservato) e di un passaporto valido<br />
6 mesi oltre la data di ritorno.<br />
Per un soggiorno superiore ai 30 giorni<br />
deve invece essere richiesto un visto alla<br />
Délégation culturelle et économique de<br />
Taipei<br />
Monbijoustrasse 30<br />
3011 Berna<br />
Tel: 031 382 29 27<br />
Fax: 031 382 29 27<br />
Il visto può essere ritirato anche all'aeroporto;<br />
questo vale soprattutto per le persone<br />
che intraprendono un viaggio d'affari<br />
in Estremo oriente e che desiderano<br />
recarsi a Taipei a breve scadenza.<br />
Osec<br />
Business Network Switzerland<br />
Corso Elvezia 16<br />
Casella postale 5399<br />
CH-6901 Lugano<br />
Tel. +41 91 911 51 35<br />
Fax +41 91 911 51 39<br />
info.lugano@osec.ch<br />
www.osec.ch
21 • <strong>Ti</strong>cino Business - 07-08/<strong>2004</strong> Speciale Unione europea<br />
Nuovo opuscolo dell’EICS sugli accordi bilaterali CH-UE<br />
L’Euro Info Centro Svizzera ha appena pubblicato un opuscolo rivolto alle piccole e medie imprese che desiderano<br />
farsi un quadro generale degli accordi bilaterali conclusi tra la Svizzera e l’Unione europea.<br />
Grazie alla preziosa collaborazione della <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong> e di varie camere di commercio latine, l’EICS ha potuto integrare<br />
anche le domande poste più di frequente dalle PMI. Queste “FAQ” nonché i numerosi link utili menzionati<br />
contribuiscono a rendere la brochure una piccola ma preziosa guida pratica sugli accordi bilaterali I<br />
e II.<br />
L’opuscolo, di una trentina di pagine, è disponibile in italiano e in francese e può essere richiesto gratuitamente<br />
all’Euro Info Centro Svizzera via fax allo 091 911 51 39 oppure via e-mail all’indirizzo eics.lugano@osec.ch.<br />
In alternativa può essere scaricato in formato pdf dal sito www.osec.ch/eics/bilaterale.<br />
Accordo di compromesso sul testo<br />
della nuova Carta UE<br />
Venerdì 18 giugno <strong>2004</strong> la Conferenza<br />
intergovernativa riunita dalla Presidenza<br />
irlandese di turno dell'UE ha raggiunto un<br />
accordo di compromesso sul testo della<br />
Costituzione europea.<br />
Il testo dell'accordo (parte I. Istituzioni)<br />
prevede che la Commissione sia composta<br />
a partire dal 2014 da un numero di membri<br />
corrispondente ai “due terzi del numero<br />
degli Stati membri” e che il sistema di<br />
voto al Consiglio sia quello della doppia<br />
maggioranza. In generale ciò significherà il<br />
65% della popolazione e il 55% degli Stati,<br />
ma per determinate decisioni giudicate<br />
più sensibili (come per le decisioni assunte<br />
in politica economica e monetaria quando<br />
si agisce in base ad una raccomandazione<br />
della Commissione o della BCE; giustizia<br />
e affari interni quando il Consiglio<br />
agisce non in base ad una proposta della<br />
Commissione UE, politica estera e di sicurezza<br />
comune quando il Consiglio agisce<br />
di sua propria iniziativa, nel caso di<br />
sospensione o ritiro di uno Stato) sarà<br />
richiesto il 72% degli Stati membri. Il compromesso<br />
prevede inoltre che se i membri<br />
del Consiglio chiamati ad esprimersi su un<br />
testo legislativo, che rappresentino “almeno<br />
i tre quarti del livello della popolazione,<br />
o almeno i tre quarti del numero degli<br />
Stati membri”, manifestino l’intenzione di<br />
opporsi all'adozione di un atto a maggioranza<br />
qualificata, il Consiglio debba discutere<br />
della questione per trovare una “ soluzione<br />
soddisfacente che tenga conto delle<br />
preoccupazioni manifestate dai membri<br />
del Consiglio”. Nell’ultimo allegato della<br />
prima parte dedicata alle istituzioni si stabilisce<br />
che il numero degli eurodeputati<br />
potrà aumentare fino a raggiungere un<br />
massimo a 750 e che “a nessun Stato<br />
[potranno essere] assegnati più di 96<br />
seggi”.<br />
Nella seconda parte del testo dedicata alle<br />
“questioni non istituzionali” non è stato<br />
inserito nessun riferimento esplicito alle<br />
radici cristiane nella Costituzione europea,<br />
elemento questo che ha suscitato forti critiche.<br />
Resta comunque “il riconoscimento<br />
delle grandi radici religiose e culturali<br />
dell'Unione” contenuto nel preambolo e il<br />
riconoscimento dei “diritti delle Chiese e il<br />
dialogo strutturale fra le istituzioni europee<br />
e le Chiese” nell’art. 51.<br />
I presidenti delle tre Istituzioni hanno sottolineato<br />
la necessità di intraprendere una<br />
campagna di comunicazione rivolta ai cittadini,<br />
che faccia loro comprendere il<br />
significato della Costituzione e la sua<br />
importanza per il futuro del continente.<br />
Questo dovrebbe permettere di ottenere<br />
senza problemi le 25 ratifiche nazionali<br />
necessarie per l’entrata in vigore del testo.<br />
Per ulteriori ragguagli si invita a consultare<br />
il seguente documento<br />
ue.eu.int/ueDocs/cms_Data/docs/pressD<br />
ata/it/misc/81119.pdf<br />
Importazioni parallele<br />
di medicinali nell’UE<br />
La Commissione europea ha riassunto le<br />
basi giuridiche esistenti in questo settore<br />
in una comunicazione destinata alle<br />
imprese e alle amministrazioni. Questa<br />
comunicazione aggiorna la nota della<br />
Commissione del 1982 sullo stesso argomento<br />
e si prefigge di fornire una serie di<br />
orientamenti sull’applicazione pratica<br />
della giurisprudenza della Corte di giustizia<br />
delle Comunità europee alle misure<br />
nazionali relative alle importazioni parallele,<br />
da uno Stato membro all’altro, di spe-
Speciale Unione europea<br />
cialità medicinali la cui immissione in commercio<br />
è già stata autorizzata nello Stato<br />
membro di destinazione.<br />
L’importazione parallela di medicinali è<br />
una legittima forma di scambio in seno al<br />
mercato interno, fondata sull’articolo 28<br />
del trattato CE e soggetta a deroghe relative<br />
alla tutela della salute e della vita delle<br />
persone e alla tutela della proprietà industriale<br />
e commerciale, secondo l’articolo<br />
30 del trattato CE.<br />
Ove le informazioni necessarie ai fini della<br />
tutela della salute pubblica siano già disponibili<br />
alle autorità competenti dello Stato<br />
membro di destinazione a seguito della<br />
prima immissione in commercio di un<br />
prodotto in tale Stato membro, un medicinale<br />
importato parallelamente è soggetto<br />
a un'autorizzazione concessa sulla base di<br />
una procedura proporzionalmente “semplificata”<br />
(rispetto alla procedura di autorizzazione<br />
all’immissione in commercio), a<br />
condizione che:<br />
• al prodotto importato sia stata concessa<br />
un’autorizzazione all’immissione in commercio<br />
nello Stato membro di origine;<br />
• il prodotto importato sia essenzialmente<br />
analogo a un prodotto che ha già ricevuto<br />
l’autorizzazione all’immissione in<br />
commercio nello Stato membro di<br />
destinazione.<br />
L’importazione parallela di un medicinale<br />
è possibile anche quando l’autorizzazione<br />
di riferimento è stata ritirata; in questo<br />
caso la licenza di importazione parallela<br />
non può essere ritirata sempreché tale<br />
misura non sia motivata da aspetti relativi<br />
alla tutela della salute pubblica.<br />
Quanto ai diritti di proprietà industriale e<br />
commerciale protetti dalla legislazione di<br />
uno Stato membro, quest’ultima non può<br />
essere utilizzata per opporsi all’importazione<br />
di un prodotto che sia stato legittimamente<br />
immesso in commercio in un<br />
altro Stato membro dal titolare di tale diritto<br />
o con il suo consenso. Inoltre, il titolare<br />
del marchio non può utilizzare il suo diritto<br />
al fine di vietare il riconfezionamento di<br />
un prodotto importato in parallelo nei casi<br />
in cui:<br />
• l’esercizio del diritto relativo al marchio<br />
da parte del titolare, tenuto conto del<br />
sistema di commercializzazione da lui<br />
adottato, può contribuire all’isolamento<br />
artificioso dei mercati tra Stati membri;<br />
• il riconfezionamento non altera la condizione<br />
originale del prodotto;<br />
• il prodotto riporta il nome di chi lo ha<br />
riconfezionato;<br />
• il prodotto riconfezionato non è presen-<br />
tato in un modo che potrebbe danneggiare<br />
la reputazione del marchio o del<br />
suo titolare; e<br />
• il titolare del marchio è stato informato<br />
anticipatamente dell’immissione in commercio<br />
del prodotto riconfezionato.<br />
Il testo completo della comunicazione della<br />
Commissione può essere consultato su<br />
www.europa.eu.int/eur-lex/it/<br />
com/cnc/2003/com2003_0839it01.pdf<br />
Per più ampi ragguagli:<br />
www.europa.eu.int/comm/internal_mark<br />
et/en/goods/art2830.htm<br />
Appalti pubblici: gli accordi dell'OMC<br />
sono estesi anche ai nuovi<br />
Stati membri<br />
A seguito di intensi negoziati condotti<br />
dalla Commissione europea, l'accordo<br />
sugli appalti pubblici (GPA) dell'OMC è<br />
stato esteso anche ai nuovi Stati membri.<br />
Ne consegue che i fornitori di ogni paese<br />
firmatario dell'accordo (Stati dell'UE, Stati<br />
Uniti, Canada, il Giappone, Hong Kong,<br />
Cina, Corea del Sud e Svizzera) potranno<br />
partecipare alle procedure di aggiudicazione<br />
degli appalti pubblici negli altri paesi firmatari,<br />
alle condizioni fissate dall’OMC.<br />
Il GPA è il primo accordo dell’OMC che è<br />
stato adattato con successo all’allargamento<br />
dell’UE.<br />
Il testo completo della decisione del<br />
Comitato degli appalti pubblici può essere<br />
consultato su<br />
www.europa.eu.int/comm/internal_mark<br />
et/publicprocurement/international_en.h<br />
tm.<br />
Ulteriori ragguagli sul GPA sono invece<br />
disponibili all’indirizzo<br />
www.wto.org/english/tratop_e/gproc_e/g<br />
p_gpa_e.htm<br />
Licenza per l'uso di un diritto<br />
di proprietà intellettuale<br />
Coe- Il rifiuto di un'impresa in posizione<br />
dominante di concedere una licenza per<br />
l'uso di un diritto di proprietà intellettuale<br />
costituisce un abuso di posizione dominante<br />
solo a talune condizioni.<br />
Perché un siffatto rifiuto possa qualificarsi<br />
abusivo, deve costituire ostacolo alla comparsa<br />
di un nuovo prodotto o servizio per<br />
il quale esiste una domanda potenziale,<br />
essere senza obiettiva giustificazione e tale<br />
da escludere qualsiasi concorrente sul<br />
mercato rilevante. Questo è quanto risulta<br />
dalla sentenza della Corte di giustizia nella<br />
causa C-418/01 IMS Health GmbH & Co.<br />
OHG / NDC Health GmbH & Co KG.<br />
Il testo integrale del comunicato stampa<br />
<strong>Ti</strong>cino Business - 07-08/<strong>2004</strong> • 22<br />
può essere consultato online all’indirizzo<br />
www.europa.eu.int/rapid/start/cgi/guestfr.ksh?p_action.gettxt=gt&doc=CJE/04/<br />
32|0|RAPID&lg=IT&display<br />
Altri comunicati stampa della Corte di giustizia<br />
possono invece essere visionati su<br />
www.curia.eu.int/it/actu/calendriers/index<br />
.htm<br />
Economic papers<br />
Sono disponibili online gli ultimi due<br />
numeri della rivista “European Economic<br />
papers” intitolati “The empirics of trade<br />
and growth: where are the policy recommendations?”<br />
(n. 204) e “Fiscal effects of<br />
accession in the new Member States “ (n.<br />
203).<br />
Questi due documenti possono essere<br />
consultati gli indirizzi seguenti:<br />
www.europa.eu.int/comm/economy_fina<br />
nce/publications/economic_papers/<strong>2004</strong><br />
/ecp204en.pdf<br />
www.europa.eu.int/comm/economy_fina<br />
nce/publications/economic_papers/<strong>2004</strong><br />
/ecp203en.pdf<br />
Impresa Europa:<br />
numero di aprile aprile-giugno<br />
L'ultimo numero (aprile-giugno) della rivista<br />
trimestrale “Impresa Europa” pubblicata<br />
dalla Direzione Generale Imprese può<br />
essere consultato online all’indirizzo<br />
www.europa.eu.int/comm/enterprise/librar<br />
y/enterprise-europe/issue15/index_it.htm<br />
Si segnalano in particolare i seguenti articoli:<br />
• Politica d’impresa: Sprazzi di sereno sull’industria<br />
europea<br />
• Innovazione: I Centri di collegamento<br />
mettono le imprese a contatto con l’innovazione<br />
• Mercato globale: Tracciare il cammino<br />
per le imprese dei Balcani.<br />
Euro Info Centro Svizzera<br />
Corso Elvezia 16<br />
Casella postale 5399<br />
CH-6901 Lugano<br />
Tel. +41 91 911 51 37<br />
Fax +41 91 911 51 39<br />
eics.lugano@osec.ch<br />
www.osec.ch/eics
Informazione<br />
Ridurre le inabilità al lavoro?<br />
Un colloquio può fare miracoli<br />
di Mara Zanetti-Maestrani<br />
Nel rispetto del dipendente<br />
e del datore di lavoro<br />
G.B, 45 anni, impiegato da anni in<br />
una ditta di vendita all’ingrosso, si<br />
assenta dal lavoro per problemi alla<br />
schiena. La sua assenza però si protrae<br />
inaspettatamente per mesi. G.B<br />
presenta domanda all’Assicurazione<br />
invalidità (AI) e attende l’esito.<br />
Dopo un anno si sente meglio e i<br />
dolori sembrano essersi attenuati di<br />
molto. Gli ultimi esami confermano<br />
l’aumento della capacità lavorativa,<br />
ma G.B è incerto: teme di non riuscire<br />
più a lavorare. Con il datore di<br />
lavoro non ha più avuto contatti e<br />
ciò gli fa credere che il suo posto di<br />
lavoro non esista più. Intanto, rimane<br />
a casa ed il tempo passa ...<br />
F.R, invece, è inabile per due settimane<br />
a causa di un’influenza. Il<br />
vero motivo, però, è che deve effettuare<br />
i lavori di trasloco, ma non ha<br />
più giorni di vacanza ...<br />
Situazioni del genere sono molto frequenti<br />
in ditte, aziende ed uffici di vari<br />
settori. Si calcola che nell’economia sviz-<br />
zera, le inabilità lavorative causano costi<br />
diretti ed indiretti di svariati milioni di<br />
franchi. Per un datore di lavoro non si<br />
tratta solamente di costi derivanti dalle<br />
prestazioni versate per la perdita di salario<br />
e di rischio LPP, ma soprattutto di<br />
costi supplementari sotto forma di mancata<br />
produttività, calo di qualità e conseguente<br />
perdita d’immagine aziendale. In<br />
questo senso, il tasso d’assenteismo è un<br />
indicatore preciso sullo stato di salute di<br />
un’azienda.<br />
Proprio con lo scopo di seguire ed assistere<br />
professionalmente casi d’incapacità<br />
lavorativa per ridurre in maniera tangibile<br />
la durata delle assenze in un’azienda -<br />
quindi contribuire concretamente alla<br />
riduzione dei costi - migliorandone pure<br />
l’immagine, è nata nel 1994 SIZ Care<br />
SA, una società - finora unica nel suo<br />
genere in Svizzera - operante su tutto il<br />
territorio nazionale e nelle fasce di confine,<br />
nel delicato settore della gestione<br />
delle assenze.<br />
Per saperne di più, abbiamo avvicinato il<br />
responsabile per il <strong>Ti</strong>cino Walter<br />
Cortinovis, domiciliato a Prugiasco, in<br />
Valle di Blenio.<br />
<strong>Ti</strong>cino Business - 07-08/<strong>2004</strong> • 24<br />
La lungimirante azione di SIZ Care SA, società specializzata nelle gestione delle assenze<br />
Qual è il concetto base di SIZ Care?<br />
“E’ ormai noto - spiega Cortinovis - che<br />
un’inabilità lavorativa, in particolare se di<br />
lunga durata o se già avviata verso il riconoscimento<br />
di prestazioni AI, è causa di<br />
un cambiamento radicale, difficile e delicato<br />
delle abitudini di vita di una persona”.<br />
Più il tempo passa e più l’ammalato,<br />
appurata la sua inabilità, rimane solo e l’i-<br />
Flavia Guidali, Head Human Resources Management Assistant<br />
presso la ditta NELM SA di Mendrisio<br />
Cortinovis Walter<br />
In un'azienda come la NELM SA, che occupa oltre 350 dipendenti, seguire ogni inabilità lavorativa si dimostrava<br />
un onere troppo gravoso per l'ufficio del personale. In SIZ Care SA abbiamo trovato un partner affidabile, neutrale<br />
e professionale, grazie al quale tutti possono trarre benefici. L'ufficio del personale è alleggerito nei delicati<br />
compiti di contatto e verifica durante la malattia, i nostri impiegati malati non rimangono da soli e possono usufruire di un sostegno<br />
attivo, i nostri partner assicurativi ricevono utili informazioni sulle differenti inabilità lavorative.<br />
SIZ Care SA ci fornisce, inoltre, una dettagliata statistica, molto utile per la gestione delle nostre risorse e per le trattative annuali per<br />
i rinnovi dei contratti assicurativi.<br />
Dopo un anno di collaborazione abbiamo rilevato una diminuzione delle assenze e un aumento del reciproco rispetto, a tutto vantaggio<br />
di ogni collaboratore e della produttività dell'azienda stessa.
25 • <strong>Ti</strong>cino Business - 07-08/<strong>2004</strong><br />
solamento non è una terapia da seguire<br />
per guarire. Se solo potesse provare, ma<br />
manca il coraggio per chiedere e a chi?<br />
Le trasformazioni aziendali di questi ultimi<br />
anni hanno apportato cambiamenti<br />
anche tra i quadri dirigenti. Grazie ad<br />
un’assistenza professionale - continua -<br />
riteniamo possibile gestire questa particolare<br />
situazione”. Nell’esempio citato<br />
all’inizio, il signor G.B è stato avvicinato<br />
da un consulente che, chiarita con lui la<br />
situazione, ha potuto ritornare dal suo<br />
datore di lavoro e riprendere la sua professione<br />
nella misura massima possibile.<br />
E qual è il risultato di questa<br />
assistenza professionale (contatti<br />
frequenti e visite a domicilio)?<br />
“Ci sforziamo - continua Walter<br />
Cortinovis - e spesso ci riusciamo, per<br />
evitare la cronicizzazione dei disturbi (a<br />
seguito malattia o infortunio) del dipendente,<br />
evitando quindi la definizione del<br />
caso con una rendita di invalidità (che<br />
coinvolge pure l’assicurazione di cassa<br />
pensione dell’azienda). Puntiamo molto<br />
sui contatti personali e umani e sull’attenzione<br />
alle reali necessità della persona.<br />
In questa maniera, riusciamo ad<br />
instaurare una collaborazione schietta ed<br />
aperta tra i vari partners: il datore di lavo-<br />
ro, il dipendente, le assicurazioni, i medici.<br />
Chiaramente si fa appello alla disponibilità,<br />
sensibilità ed al senso di responsabilità<br />
di tutte le parti coinvolte in questo<br />
processo”.<br />
Tuttavia, il problema delle assenze non è<br />
causato esclusivamente dalle malattie di<br />
lunga durata, ma anche dalle frequenti<br />
assenze brevi. “Bisogna marcare la propria<br />
presenza avvicinando già nei primi<br />
giorni la persona a casa. Questo contatto<br />
permette di chiarire l’origine dei disturbi<br />
e facilita la ripresa del lavoro. La prevenzione<br />
indiretta serve a far riflettere e a<br />
soprassedere circa le intenzioni di stare a<br />
casa per scopi privati. L’assistenza di una<br />
persona inabile si prolunga, in caso di<br />
necessità, fino al giorno in cui sono riconosciute<br />
le prestazioni dell’AI.”<br />
Quali rapporti intrattiene il<br />
consulente di SIZ Care SA con il<br />
committente (azienda, assicurazione<br />
malattia, casse pensioni, assicurazioni<br />
private)?<br />
“Dopo ogni contatto con la persona -<br />
spiega ancora Cortinovis - redigiamo un<br />
rapporto dettagliato dell’incontro, che<br />
trasmettiamo all’assicurazione committente.<br />
Quando committente è il datore di<br />
lavoro, gli forniamo utili indicazioni rela-<br />
Informazione<br />
tive ad eventuali ulteriori procedure,<br />
affinché possa stimare la presumibile<br />
durata dell’assenza. Inoltre, per lui allestiamo<br />
una statistica dettagliata (a scadenze<br />
regolari) di tutte le sue inabilità<br />
lavorative. Assieme valutiamo e commentiamo<br />
le cifre in essa rappresentate.<br />
Il nostro servizio - continua Cortinovis -<br />
contribuisce ad alleggerire e sostenere<br />
l’attività della gestione del personale<br />
aziendale, settore molto importante e<br />
sensibile. La nostra presenza valorizza la<br />
politica sociale all’interno dell’azienda”.<br />
“E’ importante sottolineare che è garantita<br />
la protezione dei dati poiché operiamo<br />
nell’assoluto rispetto delle normative<br />
vigenti in Svizzera”.<br />
Anche se la cosa appare difficile, si<br />
può tentare di quantificare il beneficio<br />
finanziario del vostro intervento?<br />
“Una premessa è necessaria: la nostra<br />
consulenza e il nostro intervento possono<br />
contribuire in modo incisivo a capire<br />
da vicino, conoscere ed analizzare le<br />
motivazioni di possibili discrepanze e<br />
situazioni difficili createsi tra datore di<br />
lavoro e impiegato, situazioni controproducenti<br />
per ambo le parti e che creano,<br />
soprattutto nel dipendente, sentimenti<br />
di disagio psichico che alla fine possono<br />
essere nocive”. Da una ricerca del<br />
Segretariato di Stato dell’economia<br />
(Seco) sugli effetti dello stress, risulta<br />
che i dipendenti soddisfatti ed in buona<br />
salute contribuiscono notevolmente al<br />
successo di un’azienda e che la situazione<br />
sul posto di lavoro influisce in maniera<br />
decisiva sulla salute del dipendente.<br />
“Per rispondere alla domanda, quindi,<br />
stimiamo che per ogni franco investito<br />
dal committente a favore del nostro concetto,<br />
se ne risparmiano tre. Le assenze<br />
registrano un calo (frequenza e durata)<br />
dal 10 al 30 %.<br />
Un ulteriore vantaggio, grazie all’introduzione<br />
del nostro servizio, il cliente azienda<br />
lo scopre al momento di (ri)negoziare<br />
un contratto assicurativo per la perdita di<br />
guadagno o per la cassa pensione: l’azienda<br />
che dimostra interesse nella<br />
gestione delle proprie assenze può<br />
affrontare serenamente la discussione<br />
sui costi contrattuali con il suo partner<br />
assicurativo, e chissà, di una qualche piacevole<br />
sorpresa?”<br />
SIZ Care SA dispone di un sito Internet,<br />
che può essere consultato per ulteriori<br />
informazioni, all’indirizzo:<br />
www.sizag.ch
Vita dei Soci<br />
<strong>Ti</strong>cino Business - 07-08/<strong>2004</strong> • 26<br />
SSIC Sezione <strong>Ti</strong>cino: uniti, anche domani<br />
A colloquio con il Direttore della Società Svizzera Impresari Costruttori Sezione <strong>Ti</strong>cino, Edo Bobbià,<br />
che esprime un certo ottimismo per il futuro, nonostante le incertezze momentanee del mercato<br />
di Lisa Pantini<br />
La SSIC Sezione <strong>Ti</strong>cino fu fondata a<br />
Bellinzona il 14 settembre 1918 tramite<br />
l’Assemblea generale costitutiva,<br />
quando alcuni impresari ticinesi decisero di<br />
riunirsi in un’associazione di categoria che<br />
incanalasse gli interessi diversificati delle<br />
persone che operavano nel settore delle<br />
costruzioni, già importante nell’economia<br />
ticinese di allora. Il primo Presidente fu l’ingegnere<br />
Serafino Prada, nato a Castel S.<br />
Pietro il 21 febbraio 1878, quindi un<br />
Mendrisiotto come l’attuale Direttore.<br />
Il mondo delle costruzioni è senza dubbio<br />
uno dei più vivaci e affascinanti: coinvolge<br />
diversi interessi e persone con professioni<br />
che spaziano in vari ambiti.<br />
Uno degli scopi principali della Società fu<br />
proprio quello di creare un organo che<br />
operasse guardando agli interessi comuni<br />
delle varie parti in gioco e non a quelli specifici,<br />
cercando però anche di appianare le<br />
forti rivalità. L’Associazione volle in questo<br />
modo porre le basi per avere quali caratteristiche<br />
che la contraddistinguessero l’etica,<br />
la professionalità, la qualità e l’affidabilità,<br />
garantendo così al cliente che il lavoro<br />
venisse eseguito secondo le regole dell’arte<br />
del costruire. L’attività operativa si svolgeva,<br />
in misura di circa il 60% per i privati ed il<br />
40% restante per gli Enti pubblici.<br />
Subito si profilano cinque sottosezioni che<br />
lavorano indipendentemente l’una dall’altra<br />
con la supervisione della sede cantonale:<br />
Mendrisiotto, Luganese, Locarnese,<br />
Bellinzonese e Biasca e Valli.<br />
Da allora la Società ha vissuto momenti<br />
positivi e negativi, confrontandosi con congiunture<br />
difficili, crisi e boom economici,<br />
che l’hanno portata ad oggi, con 200 soci<br />
attivi che svolgono circa l’80% dei lavori dell’edilizia<br />
e del genio civile.<br />
Il lavoro che la Società Svizzera Impresari<br />
Costruttori Sezione <strong>Ti</strong>cino si prefigge di<br />
svolgere è senza dubbio profilato in molti<br />
ambiti e presuppone diverse approfondite<br />
conoscenze, non solo tecniche, ma anche<br />
finanziarie, legislative, di pianificazione,<br />
ecologiche e relative alla sicurezza sui cantieri.<br />
Per questo la SSIC si impegna nell’organizzare<br />
momenti formativi per i suoi<br />
associati, favorendo così l’aggiornamento<br />
nei vari ambiti professionali. È anche per<br />
questo che la SSIC TI oggi mette a disposizione<br />
dei propri soci, sotto forma di consulenza,<br />
le conoscenze di un pool di ingegneri<br />
e di persone specializzate, che forniscono<br />
un qualificato supporto conoscitivo sulle<br />
norme fiscali, tecniche, giuridiche e di sicurezza<br />
sul lavoro.<br />
Tutto ciò rientra nel campo dei servizi indirizzati<br />
agli associati e della formazione professionale,<br />
che sta molto a cuore alla SSIC.<br />
Dal 1976 essa dispone infatti di un proprio<br />
Centro di formazione e di perfezionamento<br />
professionale a Gordola. Centro, attualmente<br />
diretto dal signor Gian Pietro Losa,<br />
che ha assunto in breve tempo un ruolo<br />
guida nonché di aggregazione delle numerose<br />
Associazioni di categoria affini al settore<br />
della costruzione. Presso l’infrastruttura<br />
formativa di Gordola si svolge infatti la formazione<br />
di ben 30 profili professionali, che<br />
fanno capo a 14 Associazioni di categoria.<br />
Le principali attività sono quelle della formazione<br />
di base come i corsi di introduzione<br />
per apprendisti e quelli di aggiornamento<br />
professionale (corsi ed esami a vari livelli,<br />
maestria, ecc.). La paternità di questo<br />
Centro è da attribuire a Giacomo Pisoni<br />
(recentemente scomparso) che, in collaborazione<br />
con l’allora Segretario cantonale<br />
Felice Lazzarotto, convinsero la Direzione<br />
societaria della necessità di investire molti<br />
soldi a favore della formazione.<br />
La professione di base per l’edilizia, quella<br />
di muratore, prevede tre anni di apprendistato;<br />
il numero complessivo di giovani in<br />
formazione è di circa 150 unità. In partico-<br />
Il Direttore della SSIC Sezione <strong>Ti</strong>cino, Edo Bobbià<br />
lare per quanto riguarda l’anno scolastico<br />
2003 – <strong>2004</strong>, gli apprendisti sono stati: 53 al<br />
primo anno, 39 al secondo e 45 al terzo. In<br />
questi numeri si legge il marcato interesse<br />
riposto dalle nuove generazioni verso un<br />
settore che da sempre è tra i rilevanti per<br />
l’economia cantonale. I giovani sono ticinesi<br />
o domiciliati, ma vi è anche un buon 30%<br />
di apprendisti frontalieri; questi restano<br />
sovente nelle imprese dove hanno cominciato<br />
a lavorare. Il mercato non è saturo e vi<br />
è quindi un’interessante domanda per questa<br />
figura professionale in funzione del<br />
buon “riciclo”, promosso anche dall’introduzione<br />
del pensionamento a 62 anni. La<br />
carriera professionale possibile comincia<br />
dall’ottenimento dell’attestato di capacità<br />
quale muratore, con la possibilità di specifica<br />
nel campo dell’edilizia o del genio civile.<br />
Dopo la pratica in cantiere e con altri<br />
corsi si può arrivare ad essere capo squadra,<br />
capo muratore, tecnico dell’edilizia<br />
ed infine impresario costruttore diplomato<br />
federale.<br />
Gli impresari costruttori credono nel futuro,<br />
ed il futuro è fatto dei giovani formati<br />
oggi. Alfine di concorrere nel quadro dell’azione<br />
svolta dalla SSIC TI, segnatamente di
27 • <strong>Ti</strong>cino Business - 07-08/<strong>2004</strong><br />
Il Centro di Formazione Professionale della SSIC TI<br />
a Gordola<br />
contribuire alla vita associativa con l’apporto<br />
di nuove idee e progetti, nel 1998 è stato<br />
costituito un Gruppo interno alla struttura<br />
associativa composto proprio da giovani<br />
imprenditori. Questo gruppo ha lo scopo<br />
di stimolare nei giovani la consapevolezza<br />
della loro funzione etico-sociale-economica;<br />
favorire un avvicinamento dei nuovi<br />
imprenditori alla vita ed alla struttura della<br />
SSIC TI, onde promuovere la creazione ed<br />
il rafforzamento di un sano e proficuo spirito<br />
associativo; in altre parole propagandare<br />
l’azione imprenditoriale seria all’interno ed<br />
al di fuori del suo ambito, mediante dibattiti<br />
o contatti con altri Gruppi o Associazioni;<br />
seguire attentamente l’aspetto della formazione<br />
e del perfezionamento professionale<br />
in tutte le sue forme.<br />
Il lavoro del Segretariato e dell’Ufficio presidenziale<br />
è spesso confrontato con vari<br />
aspetti: crisi economiche, periodi congiunturali<br />
altalenanti, sindacati (quello dell’edilizia<br />
è il più intraprendente), e altri ancora. La<br />
SSIC TI ha funto da mediatore, negoziatore<br />
e da collante a salvaguardia della professione,<br />
della sua difesa, nonché della promozione<br />
dell’immagine di categoria.<br />
“Nei rapporti con i sindacati, la SSIC ha<br />
sempre saputo trovare soluzioni favorevoli<br />
per entrambe le parti anche quando le cose<br />
non andavano per il verso giusto” afferma<br />
Edo Bobbià, Direttore della SSIC Sezione<br />
<strong>Ti</strong>cino, “… in carica dal 1987, ho visto e mi<br />
sono confrontato con molteplici scenari,<br />
che hanno però sempre portato soluzioni<br />
soddisfacenti per le parti coinvolte”.<br />
Bobbià parla di passione per il lavoro ed il<br />
mondo entro il quale si opera per salvare le<br />
prerogative dei datori di lavoro “senza i<br />
quali, non ci sarebbe economia” continua<br />
Bobbià. Egli precisa però che “l’imprenditore<br />
è bravo nella misura in cui i suoi collaboratori<br />
glielo permettono”, con chiaro riferimento<br />
al rispetto e alla considerazione da<br />
riservare sempre ai lavoratori, anche ai più<br />
umili.<br />
Dopo il boom economico degli anni ’80, e<br />
la crisi profonda del 1990, ora, nel nuovo<br />
millennio, la congiuntura ha raggiunto un<br />
certo livello di stabilità. “La situazione negativa<br />
passeggera di cui si è tanto discusso<br />
negli altri settori non ha toccato il nostro”,<br />
prosegue Bobbià, “anzi, una volta usciti dal<br />
crollo degli anni ’90, tutto è andato lentamente<br />
migliorando. Le persone hanno<br />
riflettuto sulle speculazioni finanziarie,<br />
ritrovando la voglia dell’investimento nel<br />
mattone. In aggiunta a questo, il basso<br />
costo del denaro e la maggior disponibilità<br />
delle banche, hanno incentivato la ripresa.”<br />
I giovani ticinesi, da sempre, vogliono divenire<br />
proprietari di una casa, vivendo il presente<br />
e mettendo le basi, solide, per un<br />
avvenire. A favore di questa nuova tendenza<br />
di mercato, la SSIC non è rimasta con le<br />
mani in mano, ma ha creato al suo interno<br />
uno specifico servizio di consulenza tecnico–finanziaria.<br />
L’impresario costruttore ha contribuito a far<br />
crescere il <strong>Ti</strong>cino, creando infrastrutture,<br />
scuole, ospedali, ecc. Un buon <strong>Ti</strong>cino, con<br />
delle opere importanti.<br />
Nell’ambito della comunicazione, alla quale<br />
la SSIC TI presta particolare attenzione, trovano<br />
spazio la rivista bimestrale<br />
metroCUBO e, da diversi anni, il sito<br />
Internet all’indirizzo www.ssic-ti.ch. La base<br />
della strategia comunicativa perseguita<br />
dalla Società è quella interattiva, quella che<br />
ha lo scopo di avvicinare le basi con le strutture<br />
societarie, a tutti i livelli. Anche per<br />
questo, l’Associazione dei costruttori ticinesi<br />
opera in ambito culturale, proponendo<br />
regolarmente ai propri soci degli incontri<br />
culturali, ricreativi, ecc.<br />
Va inoltre ribadito che la SSIC <strong>Ti</strong>cino intrattiene<br />
ottimi rapporti di collaborazione con<br />
la sede nazionale a Zurigo.<br />
Uno sguardo all’attualità<br />
Si è tenuta ad Airolo, il 13 maggio scorso,<br />
l’Assemblea generale ordinaria della SSIC<br />
Sezione <strong>Ti</strong>cino. Uno dei temi principali toccati<br />
è stato quello riferito all’apertura del<br />
mercato e alla libera circolazione delle persone<br />
nell’ambito degli Accordi Bilaterali. “Si<br />
dovrà prevedere una concorrenza profilata<br />
dall’Italia. L’imprenditoria italiana è migliorata<br />
e dunque non ci resta che migliorare<br />
Vita dei Soci<br />
La sede societaria in Viale Portone a Bellinzona<br />
anche noi per reggere il confronto. Poi si<br />
vedrà, sperando in una concorrenza leale,<br />
nel rispetto delle regole vigenti in <strong>Ti</strong>cino,<br />
rispettate scrupolosamente dagli imprenditori<br />
locali”.<br />
Si è anche voluto puntare l’accento sullo<br />
slogan “La conoscenza è gerarchia” che<br />
ha messo in luce l’importanza di far valere<br />
non solo le proprie conoscenze professionali<br />
ma anche quelle particolari alfine di<br />
“imporre” una gerarchia che assicuri una<br />
priorità nelle scelte del cliente verso la<br />
concorrenza.<br />
Importante infine sottolineare le nuove<br />
nomine statutarie in seno alla SSIC TI per il<br />
periodo <strong>2004</strong> – 2008, delineatesi durante<br />
l’ultima Assemblea generale ordinaria:<br />
• Ufficio presidenziale (potere esecutivo):<br />
Dante Gilardi (Presidente), Cleto<br />
Muttoni (Vicepresidente), Michele Barra<br />
(membro), Edo Bobbià (Direttore), Gian<br />
Pietro Losa (Direttore Centro di formazione).<br />
• Consiglio sezionale (potere legislativo):<br />
Claudio Balemi, Odis Barbara de<br />
Leoni, Egidio Bernasconi, Simone<br />
Campana-Riva, Loretta Canonica,<br />
Massimo Cereghetti, Andrea Ender,<br />
Nicola Ferrari, Stefano Frei, Mauro Galli,<br />
Carlo Garzoni, Matteo Milani,<br />
Ferdinando Santaniello, Paolo Tamò,<br />
Nicola Zani, Ernesto Zanini.<br />
La <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong> formula i migliori auspici per il<br />
futuro operato dell’Associazione dei costruttori<br />
ticinesi.<br />
SSIC Sezione <strong>Ti</strong>cino<br />
Viale Portone 4<br />
6500 Bellinzona<br />
Tel. +41 91 825 54 23<br />
Fax +41 91 825 75 38<br />
info@ssic-ti.ch<br />
www.ssic-ti.ch
Vita dei Soci<br />
<strong>Ti</strong>cino Business - 07-08/<strong>2004</strong> • 28<br />
Lanier (Svizzera) SA:<br />
inaugurato l’ampliamento del centro<br />
Si sono tenute il mese scorso le porte aperte nel centro a Taverne.<br />
Un’occasione per inaugurare l’ampliamento della sede e conoscere le ultime novità tecnologiche.<br />
di Lisa Pantini<br />
Il 16 e 17 giugno scorsi a Taverne,<br />
nella sede di Lanier Svizzera SA, si<br />
sono tenute le porte aperte dell’azienda,<br />
durante le quali sono state presentate<br />
le novità in ambito di creazione<br />
e distribuzione di documenti, di stampanti,<br />
fotocopiatrici e soluzioni software<br />
per la gestione dei documenti.<br />
Il tutto nel nuovo spazio creato appositamente<br />
per l’occasione. Una grande<br />
sala allestita dove prima vi era solo un<br />
deposito, il personale pronto ad accogliere<br />
ed illustrare agli ospiti le tecnologie<br />
avanzate che hanno permesso a<br />
Lanier Svizzera SA di diventare leader<br />
nel proprio settore. Con una vasta<br />
gamma di apparecchi multifunzionali,<br />
Lanier offre le soluzioni più adatte ad<br />
ogni genere di problema. Fanno parte<br />
dei sistemi multifunzionali gli apparecchi<br />
come le stampanti o le fotocopiatrici<br />
in grado di svolgere più funzioni, come<br />
ad esempio raccogliere in un unico<br />
apparecchio una fotocopiatrice a colori,<br />
una stampante, un fax, e uno scanner. E<br />
non è tutto: può gestire l’archiviazione<br />
di documenti.<br />
Lanier è una società del gruppo Ricoh.<br />
Esso è riuscito a livello mondiale e con<br />
una strategia multibrand, ad ottenere<br />
una consistente quota di mercato,<br />
essendo presente in moltissimi paesi<br />
nell’automazione degli uffici. In Svizzera<br />
il rappresentante per le soluzioni di<br />
gestione dei documenti è Lanier.<br />
La quota di mercato di Ricoh in tre anni<br />
è andata crescendo raggiungendo il<br />
28.4% sul mercato europeo, superando<br />
crisi economiche, e momenti altalenanti,<br />
sorpassando concorrenti come<br />
Canon, Konica-Minolta, Xerox, ecc.<br />
Lanier nasce nel 1934 negli Stati Uniti,<br />
quando Hicks, Sartain e Tommy Lanier la<br />
fondarono vendendo dittafoni. Nel 1955<br />
inizia la collaborazione con la 3M, grande<br />
distributore autonomo. Nel 1983<br />
Harris, una grande casa produttrice di<br />
fotocopiatrici e tecnologie specializzate<br />
nelle macchine per la stampa, la acquista.<br />
Tre anni dopo con una joint venture<br />
viene fondata la Harris/3M. Nel 1989<br />
Harris integra la parte del ramo macchine<br />
d’ufficio 3M, modificandone il nome<br />
in Lanier Worldwide Inc. Un’altra acquisizione<br />
è quella fatta nel 1993 in<br />
Germania, quando Lanier conquista il<br />
mercato Telefax della Pitney Bowes.<br />
L’importante passo strategico, che ha<br />
L'Ing. André Roesti, Direttore Regionale della sede ticinese<br />
visto l’incremento delle quote di mercato<br />
a massimi livelli e che ha permesso a<br />
Lanier – ed a Ricoh – di divenire uno dei<br />
leader mondiali che è oggi, è l’acquisizione<br />
della divisione Copyng di Agfa in<br />
Europa, azienda all’avanguardia operante<br />
nell’editoria. Nel 1999 Lanier entra in<br />
borsa a New York e nel 2001 diventa una<br />
società del gruppo Ricoh al 100%. Infine<br />
nel 2003 essa ottiene la certificazione<br />
ISO DIN EN 9001 e 14001.<br />
Lanier non è solo un rivenditore di macchinari<br />
specializzati, ma offre una seria<br />
consulenza al cliente, trovando una<br />
soluzione perfetta su misura per il cliente;<br />
non vendendo macchine a scatola<br />
chiusa, ma eseguendo un’analisi perso
29 • <strong>Ti</strong>cino Business - 07-08/<strong>2004</strong> Vita dei Soci<br />
nalizzata dei bisogni del cliente. La<br />
Customer Vision infatti, slogan lanciato<br />
nel 1992 quale filosofia di Lanier, che<br />
investe l’intera struttura aziendale, chiama<br />
tutti i dipendenti ad osservare le<br />
attività aziendali con gli occhi del cliente<br />
per rispondere a tutte le sue esigenze e<br />
possibilmente superarle. L’azienda si<br />
occupa infatti, oltre che del business tradizionale<br />
di vendita di sistemi per la<br />
copia, fax e stampa, di output (l’osservazione<br />
sistematica del workflow dei documenti<br />
con la priorità sull’output), di facilitymanagemenet<br />
(la gestione e la manutenzione<br />
di tutto il parco macchine) e<br />
dell’outsourcing (vale a dire la ripresa<br />
dell’attività dei clienti). L’analisi<br />
DOCutivity è un altro dei punti strategici<br />
di quest’impresa. Questa procedura<br />
permette al cliente di valutare la trasparenza<br />
dei costi, e si esegue tramite:<br />
• un inventario del parco macchine<br />
• un inventario dei volumi di stampa<br />
• un’analisi dei reparti<br />
I dati vengono poi elaborati con uno<br />
strumento informatico che ne calcola la<br />
redditività. Viene valutata la necessità<br />
per ogni reparto dell’azienda, e proposta<br />
una soluzione ottimale che permetta<br />
di risparmiare. Il trend attuale è quello<br />
di sostituire molte macchine periferiche<br />
con sistemi multifunzionali, in modo da<br />
ridurre il numero di periferiche e di<br />
comprimere i costi per l’output di documenti.<br />
La sede di Taverne conta 13 addetti: 4<br />
venditori, 7 tecnici e 2 persone che si<br />
Comunicato Stampa<br />
occupano dell’amministrazione. Come<br />
filiale, essa deve far riferimento alla sede<br />
centrale svizzera ad Horgen, che conta<br />
203 collaboratori, che a sua volta dipende<br />
dalla sede internazionale di<br />
Bruxelles. Mentre che a livello mondiale,<br />
il Gruppo Ricoh conta circa 75'000<br />
impiegati.<br />
In Svizzera Lanier ottiene un fatturato di<br />
circa 68 milioni di franchi, con i 6 centri<br />
regionali e la disposizione di interventi<br />
tecnici decentralizzati nelle tre lingue.<br />
La rappresentanza sul mercato svizzero<br />
è del 13.8%, al secondo posto dopo<br />
Canon, che ha una quota di mercato del<br />
Il Gruppo Donne PMI <strong>Ti</strong>cino ha tenuto recentemente la sua Assemblea Generale annuale.<br />
Durante i lavori, il Comitato uscente è stato riconfermato: Marie Jeanne Bosia, Presidente<br />
Mary Bernardasci, Tesoriera; Cécile Chiodini Polloni, Segretaria.<br />
Un momento della giornata di porte aperte a Taverne<br />
16.7%. In <strong>Ti</strong>cino, per macchine installate<br />
e fatturato, Lanier si “piazza” al primo<br />
posto.<br />
A Lanier (Svizzera) SA vanno i complimenti<br />
della <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong> per il proprio operato.<br />
Lanier (Svizzera) SA<br />
Via Carvina 3<br />
6807 Taverne<br />
Tel. +41 91 935 78 38<br />
Fax +41 91 935 78 48<br />
chinfo@lanier-europe.com<br />
www.lanier.ch<br />
A fine estate il gruppo riprenderà la sua attività accogliendo a Lugano il 13 settembre all'hotel Bellevue di Lugano un convegno (con<br />
inizio alle ore 10.00) aperto anche al pubblico che sarà intitolato “La Donna in <strong>Ti</strong>cino nel XXI secolo: cultura, politica e economia”.<br />
Il tema sarà sviluppato da diverse personalità femminili ticinesi: per la politica la consigliera nazionale Laura Sadis, per l’economia<br />
Fides Baldesberger direttrice della ditta Outils Rubis SA di Stabio e per la cultura Denis Fedeli direttrice d'orchestra e insegnante al<br />
Conservatorio della Svizzera italiana.<br />
Il 20 settembre alle 18.30, il gruppo Donne PMI <strong>Ti</strong>cino riceverà nell'Auditorium della sede centrale della Banca Stato Cantone <strong>Ti</strong>cino a<br />
Bellinzona, la Signora Paola Ghillani, Direttrice Generale della Fondazione Max Havelaar Svizzera.<br />
Questa importante serata sarà aperta al pubblico. Seguirà un dibattito.
Vita dei Soci<br />
Debrunner SA - Giubiasco<br />
di Veljkovic Gorica<br />
La società Debrunner &<br />
Acifer è un’azienda del<br />
gruppo Klöckner & Co.,<br />
il quale occupa una posizione<br />
di primo piano a livello<br />
mondiale, nella distribuzione<br />
dei diversi materiali. Il<br />
gruppo svizzero dispone,<br />
oltre a depositi e punti vendita<br />
regionali, anche di<br />
ampie capacità nelle lavorazioni<br />
e assortimenti con<br />
oltre 90'000 articoli.<br />
Debrunner SA di Giubiasco<br />
nasce nel 1971. Dopo l’insediamento<br />
e le diverse fasi di<br />
ristrutturazione negli anni,<br />
nel 2000 vengono riorganizzati<br />
totalmente tutti gli uffici<br />
e quest’anno è stato inaugurato<br />
un ammodernato centro<br />
artigianale. Il centro artigianale<br />
è facilmente raggiungibile<br />
grazie alla sua ubicazione,<br />
in vicinanza ai raccordi<br />
autostradali, ampi posteggi<br />
a disposizione e stazione ferroviaria di<br />
fronte.<br />
Oltre alla nuova struttura è presente un<br />
moderno banco di vendita, al quale si<br />
trovano collaboratori molto competenti,<br />
sia per quanto attiene al servizio di<br />
vendita, nonché conoscenza merceologica,<br />
dunque in grado di consigliare<br />
nella scelta dei prodotti e offrire valide<br />
indicazioni per il relativo impiego.<br />
Vengono assunti regolarmente degli<br />
apprendisti, i quali hanno la possibilità<br />
di svolgere il tirocinio di impiegato di<br />
commercio o impiegato di vendita: alla<br />
formazione degli stessi viene riservata<br />
particolare attenzione, vedendo in loro<br />
le forze del domani.<br />
Debrunner Giubiasco, il vostro fornitore<br />
• nelle immediate vicinanze<br />
• con una lunga storia alle spalle<br />
• tutto “sotto un sol tetto”<br />
• ampi e attrezzati spazi di vendita<br />
• vasto assortimento di prodotti a<br />
disposizione (o fornibili in breve spazio<br />
di tempo)<br />
• lavorazioni degli acciai per cemento<br />
armato<br />
• moderne macchine atte all’esecuzione<br />
di tagli per acciai mercantili, trafilati<br />
e inossidabili, tubi e metalli<br />
<strong>Ti</strong>cino Business - 07-08/<strong>2004</strong> • 30<br />
Il nuovo centro artigianale<br />
• competenti consulenze sui prodotti<br />
• sistema manageriale di qualità<br />
• certificato ISO 9001.<br />
Debrunner SA<br />
Via Moderna 15, Zona 2<br />
6512 Giubiasco<br />
fabbisogni per l’edilizia,<br />
ferramenta tecnica di fissaggio<br />
utensili, macchine<br />
Tel. + 41 91 850 13 78<br />
Fax + 41 91 850 12 51<br />
sales_ti@d-a.ch<br />
www.d-a.ch
31 • <strong>Ti</strong>cino Business - 07-08/<strong>2004</strong> Servizi della <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong><br />
Carnet ATA:<br />
nuove disposizioni<br />
valide dal 1° maggio <strong>2004</strong><br />
di Luciana Muggiasca, responsabile del servizio legalizzazioni <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong><br />
Con l’allargamento dell’Unione<br />
Europea, il territorio doganale si è<br />
esteso.<br />
Le dogane interne sono state soppresse,<br />
pertanto non ci sono più controlli doganali<br />
tra i quindici Paesi già membri e, dal<br />
1° maggio <strong>2004</strong>, anche con i dieci nuovi<br />
aderenti.<br />
Per memoria, i dieci nuovi Paesi sono:<br />
Estonia, Lettonia, Lituania, Malta,<br />
Polonia, Slovacchia, Slovenia, Repubblica<br />
Ceca, Ungheria, e Cipro.<br />
Questi Paesi fanno già parte<br />
dell’Organizzazione garante ATA.<br />
Cosa cambia per i titolari<br />
di Carnets ATA?<br />
I titolari di carnets, che si recano in uno<br />
di questi Paesi o che sono in possesso di<br />
carnets rimasti aperti, sono tenuti, al<br />
momento della riesportazione delle<br />
merci dopo il 1° maggio <strong>2004</strong>, a fare scaricare<br />
il proprio carnet presso la nuova<br />
frontiera dell’Unione doganale.<br />
Per esempio, dopo il 1° maggio <strong>2004</strong>, di<br />
ritorno da un viaggio in Polonia, non c’è<br />
più la dogana polacca dove registrare la<br />
riesportazione ma unicamente il passaggio<br />
alla dogana Germania-Svizzera dove<br />
si dovrà far registrare nel carnet la rie-<br />
sportazione in Germania quale scarico<br />
dell’importazione in Polonia.<br />
Allo scopo di evitare ogni e qualsiasi problema<br />
di richiesta per diritti doganali e<br />
tasse, occorre far registrare in ogni caso<br />
la reimportazione delle merci in Svizzera<br />
prima della scadenza del carnet.<br />
Per ulteriori domande, non esitate a<br />
rivolgervi al nostro<br />
Servizio legalizzazioni<br />
Tel. +41 91 911 51 23/24/25<br />
che ben volentieri rimane a disposizione<br />
per fornire le informazioni del caso.<br />
La Polizia Cantonale di Zurigo mette in guardia<br />
contro ordinazioni fraudolente<br />
Comunicato di Creditreform<br />
Nel corso degli ultimi mesi sono state commesse ordinazioni fraudolente per diversi milioni di franchi nel Cantone Zurigo e nei cantoni<br />
limitrofi.<br />
Queste frodi si svolgono secondo uno stesso schema. I “nuovi clienti” ordinano merci e pagano la prima fornitura in contanti. Poco dopo<br />
ordinano di nuovo merce ma per una quantità maggiore. Dopo la prima esperienza positiva si invia loro la merce con una fattura che<br />
non verrà mai pagata. Le merci acquistate dal “cliente” (sigarette, bevande analcoliche, alcolici, articoli elettronici e materiali da costruzione)<br />
vengono vendute al mercato nero a metà prezzo.<br />
Prudenza con la fiducia nel principio commerciale di lealtà e buona fede!<br />
Bisognerebbe trattare i nuovi clienti con precauzione, anche se le informazioni del Registro di commercio e dell’Ufficio Esecuzione e<br />
Fallimenti risultano essere in ordine.<br />
Le imprese sono più protette se le relazioni iniziali che si intrattengono si basano su pagamento in contanti, se i termini di pagamento<br />
sono ridotti e i limiti di credito abbassati. I sistemi di controllo interno dovrebbero essere verificati e intensificati, e si dovrebbero mettere<br />
delle “bandiere rosse”. Se il nuovo cliente è una società di recente costituzione o se vi sono state frequenti modifiche degli amministratori<br />
al domicilio, alla sede o ai revisori, questi sono segnali d’allarme. La richiesta d’informazioni commerciali può anche proteggere<br />
contro questi rischi di frode.
Formazione<br />
Da ottobre <strong>2004</strong> un’ampia offerta<br />
di master biennali all’USI<br />
Università<br />
della<br />
Svizzera<br />
italiana<br />
Comunicato Stampa<br />
L’USI è stata fra le prime università in<br />
Svizzera ad adottare il nuovo<br />
Ordinamento europeo per gli studi universitari,<br />
detto di Bologna, che suddivide<br />
il percorso formativo in due cicli: un<br />
triennio di base con titolo di Bachelor e<br />
un biennio di specializzazione che conclude<br />
gli studi con il titolo di Master.<br />
Insieme, il triennio di Bachelor e il biennio<br />
di Master sostituiscono il sistema di<br />
studi precedente con laurea o licenza<br />
quadriennale. In ottobre le facoltà di<br />
Scienze economiche e di Scienze della<br />
comunicazione inaugurano il secondo<br />
ciclo con un’ampia offerta di bienni di<br />
specializzazione. È ammesso al biennio<br />
di Master chi ha ottenuto un Bachelor o<br />
una laurea quadriennale secondo l’ordinamento<br />
precedente. Le lingue d’insegnamento<br />
sono l’italiano e l’inglese.<br />
Grazie alla Fondazione per le facoltà di<br />
Lugano sono disponibili numerose borse di<br />
studio dell’importo massimo di 5’000 franchi,<br />
attribuite in base al merito e al reddito a studenti<br />
di qualsiasi provenienza iscritti ad un<br />
programma di Master biennale.<br />
I Master che inizieranno sono:<br />
Master in Scienze economiche:<br />
Finance (in inglese): formazione di specialisti<br />
dei mercati finanziari con una solida conoscenza<br />
dei fondamenti teorici e degli strumenti<br />
di gestione finanziaria. Particolare<br />
attenzione è riservata al tema dell’informazione<br />
finanziaria e alla gestione dei rischi.<br />
Economia e Management (in italiano): formazione<br />
di economisti e manager che integrano<br />
nelle loro competenze strumenti di<br />
analisi economica, tecniche manageriali e<br />
gestione aziendale. Tre settori di approfondimento:<br />
piccole e medie imprese, servizi<br />
pubblici e intermediari finanziari.<br />
Economics, institutions and public policies<br />
(in inglese): programma internazionale<br />
offerto in cooperazione con l’Università<br />
Cattolica di Milano. Propone uno studio<br />
interdisciplinare dei molteplici aspetti che<br />
regolano i rapporti fra le istituzioni e l’economia<br />
a livello nazionale e globale.<br />
Master in Scienze della comunicazione:<br />
Gestione dei media (in italiano): formazione<br />
di professionisti con una buona conoscenza<br />
del funzionamento e delle peculiarità<br />
delle imprese editoriali che saranno in grado<br />
di assumere funzioni di progettazione, organizzazione,<br />
coordinazione e controllo dei<br />
processi nel settore dei media.<br />
Tecnologie per la comunicazione (in italiano):<br />
formazione di specialisti con specifiche<br />
competenze analitiche, progettuali e<br />
gestionali per valutare le potenzialità delle<br />
nuove tecnologie e le peculiarità dei contesti<br />
individuali e sociali nei quali vengono utilizzate.<br />
Technolog y-enhanced communication<br />
for cultural heritage (in inglese): formazione<br />
di specialisti in grado di utilizzare le nuove<br />
tecnologie nelle attività comunicative delle<br />
istituzioni culturali. Formazione interdisciplinare<br />
indirizzata a studenti con una preparazione<br />
umanistica e culturale.<br />
Comunicazione istituzionale (in italiano):<br />
formazione di specialisti che gestiscono la<br />
comunicazione in istituzioni pubbliche e<br />
organizzazioni internazionali. Particolare<br />
attenzione è rivolta al contesto politico, sociale<br />
e culturale, in cui operano le istituzioni.<br />
Formazione (in italiano): formazione di specialisti<br />
capaci di progettare, realizzare e valutare<br />
programmi di formazione nelle aziende<br />
e nelle istituzioni. Due i settori d’approfondimento:<br />
il management delle formazione e<br />
l’utilizzazione delle nuove tecnologie nei<br />
<strong>Ti</strong>cino Business - 07-08/<strong>2004</strong> • 32<br />
contesti formativi.<br />
Master congiunti in Scienze economiche<br />
e Scienze della comunicazione:<br />
Comunicazione finanziaria (in inglese e<br />
in italiano): formazione di specialisti con le<br />
competenze e gli strumenti per comprendere<br />
e gestire la comunicazione nel campo<br />
della finanza, creando una connessione<br />
comunicativa adeguata fra specialisti della<br />
finanza e il vasto pubblico degli investitori.<br />
Marketing (in inglese): formazione di specialisti<br />
con le competenze per analizzare e<br />
valutare i mercati in modo da orientare le<br />
attività aziendali verso soluzioni efficaci nel<br />
rapporto con i clienti. Particolare attenzione<br />
è rivolta al settore business-to-business,<br />
ai servizi e al marketing internazionale.<br />
Corporate communication (in inglese):<br />
formazione di specialisti con competenze<br />
manageriali e conoscenze specialistiche<br />
della comunicazione d’impresa. Molteplici<br />
gli sbocchi professionali: responsabile della<br />
comunicazione aziendale, responsabile<br />
dell’immagine, advertising manager, ecc.<br />
International Tourism (in inglese): programma<br />
internazionale in collaborazione<br />
con l’Università degli studi di Pavia per la<br />
formazione di figure professionali qualificate<br />
nei settori più importanti del turismo<br />
internazionale: tour operator, gestione di<br />
catene alberghiere, uffici regionali e nazionali<br />
del turismo, comunicazione nel turismo,<br />
eccetera. I diplomati dispongono di<br />
solide competenze in economia, comunicazione<br />
e scienze politiche.<br />
Facoltà di Scienze informatiche<br />
Il 18 ottobre inizieranno i primi corsi del<br />
triennio di Bachelor della nuova facoltà di<br />
Scienze informatiche e il primo biennio di<br />
Master di Scienze informatiche in<br />
Embedded Systems Design accessibile a<br />
chi possiede un Bachelor in facoltà tecni-
33 • <strong>Ti</strong>cino Business - 07-08/<strong>2004</strong> Formazione<br />
che o scientifiche. Il Master forma specialisti<br />
con competenze teoriche e pratiche<br />
nella progettazione e programmazione di<br />
sistemi embedded, piccoli dispositivi elettronici<br />
che dotano d’intelligenza le strutture<br />
più diverse, nelle quali vengono incor-<br />
porati. La nuova offerta formativa si avvale<br />
dell’esperienza e delle competenze internazionali<br />
dell’Istituto ALaRI, che dal 2000<br />
propone con notevole successo un corso<br />
post-laurea nella programmazione di sistemi<br />
embedded: il Master of Advanced<br />
LUGANO SUMMER SCHOOL<br />
La seconda sessione della Lugano Summer School, organizzata<br />
da BC Forum Lugano: un percorso didattico formativo<br />
in Quantitative Management per la Direzione Aziendale.<br />
Comunicato Stampa<br />
La Lugano Summer School giunta al<br />
suo appuntamento annuale si propone<br />
come momento di formazione<br />
per i quadri direzionali delle medie e<br />
grandi aziende attraverso due sessioni di<br />
corsi in Quantitative Management.<br />
• la sessione di Luglio (14, 15, 16<br />
luglio <strong>2004</strong>), tratta il tema del<br />
Processo decisionale strategico in<br />
condizioni di incertezza. Gli strumenti<br />
di valutazione dell’incertezza ed<br />
i metodi che consentono di prendere<br />
decisioni ottimali in condizioni di<br />
imprevedibilità sono strumenti fondamentali<br />
per l’alta direzione. Nel corso<br />
viene data particolare enfasi all’analisi<br />
dei fenomeni estremi che possono<br />
profondamente condizionare l’andamento<br />
aziendale.<br />
• Il corso di settembre (8, 9, 10 settembre<br />
<strong>2004</strong>) è incentrato sul tema<br />
La gestione del rischio finanziario<br />
per le aziende manifatturiere e<br />
commerciali. Questo corso avanzato<br />
approfondisce le metodologie di<br />
gestione del rischio finanziario per le<br />
aziende manifatturiere e commerciali.<br />
La parte teorica del corso presenta i<br />
concetti fondamentali di gestione del<br />
rischio finanziario, i metodi valutazione<br />
quantitativa del rischio e i metodi di<br />
copertura o mitigazione del rischio.<br />
È indubbio che la Direzione aziendale<br />
affronta di questi tempi pressioni enormi.<br />
Il rischio, la complessità e l’incertezza<br />
sono oramai caratteristiche dell’ambiente<br />
in cui si opera. Fattori come la compe-<br />
tizione sempre più intensa, la globalizzazione,<br />
le aspettative dei clienti che si<br />
modificano rapidamente, le nuove tecnologie,<br />
i cambiamenti normativi, la volatilità<br />
dei mercati finanziari, ed altri ancora<br />
portano le aziende ad anticipare e non<br />
solo a gestire il cambiamento, al fine di<br />
soddisfare le esigenze di crescenti dividendi<br />
e continua generazione di valore.<br />
Gestendo il rischio in maniera efficace, le<br />
organizzazioni possono non solo minimizzarlo<br />
nel momento in cui un evento<br />
negativo accade, ma essere anche in<br />
grado di sfruttare in maniera attiva le<br />
opportunità che potrebbero presentarsi<br />
nel raggiungimento dei propri obiettivi.<br />
Molte organizzazioni nel mondo utilizzano,<br />
al fine di fronteggiare il rischio, specifici<br />
strumenti e processi di gestione del<br />
rischio, strumenti e processi che finiscono<br />
per integrarsi sinergicamente con la<br />
gestione del proprio business.<br />
In altre parole le organizzazioni stanno<br />
iniziando a comprendere che il rischio<br />
non è più un onere da sopportare, ma al<br />
contrario, se ben gestito, può diventare<br />
un fattore critico di successo e dare un<br />
vantaggio competitivo.<br />
In questo quadro, i corsi che Lugano<br />
Summer School organizza offrono a<br />
managers e dirigenti aziendali un’interessante<br />
opportunità di accrescimento della<br />
loro competenza decisionale per ottimizzare<br />
al meglio i flussi operativi strategici<br />
all’interno dell’azienda.<br />
I corsi si rivolgono infatti a quei dirigenti<br />
che vogliono applicare le moderne tecni-<br />
Studies in Embedded Systems Design.<br />
Le informazioni complete sono disponibili in<br />
forma elettronica (www.master.unisi.ch) o<br />
presso il Servizio di orientamento<br />
(orientamento@lu.unisi.ch,<br />
Claudine Marty, Tel. +41 912 47 95).<br />
che di teoria della decisione in condizioni<br />
di incertezza a problemi aziendali:<br />
direttori generali, direttori operativi,<br />
direttori della pianificazione, direttori<br />
marketing, direttori finanziari e responsabili<br />
project financing.<br />
Interverranno: Augusto Carena, fondatore<br />
ed amministratore della Dharma<br />
SA nonché cofondatore del Chapter italiano<br />
della System Dynamics Society. È<br />
uno dei maggiori esperti di System<br />
Dynamics applicata a problemi di simulazione<br />
aziendale; Giulio Focardi, partner<br />
di Dharma, dove collabora allo sviluppo<br />
del software di simulazione ed alle<br />
attività di formazione manageriale;<br />
Sergio Focardi, uno dei fondatori di<br />
The Intertek Group e consulente di grandi<br />
banche ed aziende finanziarie a livello<br />
internazionale su problemi di modellazione<br />
finanziaria e gestione del rischio.<br />
Per maggiori informazioni e iscrizioni:<br />
BC FORUM LUGANO<br />
Tel. + 41 91 945 04 76/77<br />
Fax + 41 91 945 04 78<br />
brusconi@forumlugano.com<br />
www.forumlugano.com<br />
www.forumlugano.com/summersch04/it
Cerca lavoro<br />
<strong>Ti</strong>cino Business - 07-08/<strong>2004</strong> • 34<br />
Candidato Conoscenze linguistiche Cerca Indirizzo<br />
Direttore di Stabilimento,<br />
48 anni<br />
laureato in ingegneria meccanica-indirizzotecnologicopresso<br />
Politecnico di Milano<br />
con varie esperienze in realtà<br />
lavorative di grandi dimensioni<br />
in Italia e <strong>Ti</strong>cino.<br />
Cittadino italiano<br />
Coniugato<br />
Eros Albisetti<br />
maturità commerciale presso<br />
la scuola cantonale di commercio<br />
a Bellinzona.<br />
Anno di nascita 1983<br />
Cittadino svizzero<br />
Celibe<br />
Att. Signor Largader-<br />
Ledermann, Wieting & Gai SA<br />
capo officina con ampia<br />
esperienza nel settore<br />
automobilistico in <strong>Ti</strong>cino<br />
e in Svizzera<br />
Anno di nascita 1945<br />
Cittadino italiano<br />
(permesso C)<br />
Coniugato<br />
Dario Porrini<br />
Maturità professionale commerciale<br />
quale impiegato di<br />
commercio.<br />
Anno di nascita 1981<br />
Cittadino svizzero<br />
Celibe<br />
Leonardo Wezel<br />
laureato in ingegneria meccanica<br />
al Politecnico ETH -<br />
Zurigo,<br />
Project e Product Manager nel<br />
settore biomedico.<br />
Anno di nascita 1971<br />
Cittadino svizzero<br />
Celibe<br />
Italiano: lingua madre<br />
Francese: buono<br />
Inglese: discreto<br />
Italiano: lingua madre<br />
Francese: discreto<br />
Inglese: discreto<br />
Tedesco: discreto<br />
Inglese: buono<br />
Italiano: lingua madre<br />
Tedesco: buono<br />
Italiano: lingua madre<br />
Inglese: discrete<br />
conoscenze<br />
Tedesco: nozioni<br />
scolastiche<br />
Francese: buono<br />
Portoghese: buono<br />
Italiano: lingua madre<br />
Francese: ottimo<br />
Inglese: buono<br />
Tedesco: ottimo<br />
Cerca delle nuove opportunità<br />
lavorative, pur essendo orientato<br />
a valorizzare le conoscenze<br />
specifiche acquisite in ambito<br />
professionale analizza anche<br />
le posizioni non espressamente<br />
legate all’ambito produttivo.<br />
Cerca attività per poter crescere<br />
dal punto di vista personale<br />
e professionale.<br />
Cerca impiego in cui possa<br />
mettere a disposizione la sua<br />
vasta esperienza accumulata<br />
negli anni.<br />
Vorrebbe lavorare nel settore<br />
dell’automobile come impiegato<br />
di commercio o come<br />
venditore di vetture o di pezzi<br />
di ricambio, così da trasformare<br />
la sua passione in un lavoro.<br />
Cerca un impiego nel settore<br />
marketing, interessato anche<br />
alla conduzione di un team.<br />
Esperienza sia nell’ambito<br />
della ricerca che in quello<br />
aziendale, cerca aziende anche<br />
in via di start up.<br />
Disposto a viaggiare.<br />
Tel. +41 76 503 43 63<br />
Tel. +39 333 788 93 66<br />
Via dei Gelsi 13a<br />
CH – 6826 Riva San Vitale<br />
Tel. + 41 91 648 15 52<br />
Tel. + 41 79 415 66 83<br />
Via G. Maraini 42c<br />
CH – 6963 Pregassona<br />
Tel. + 41 91 941 77 05<br />
Vicolo Cappelletta 27<br />
6648 Minusio<br />
Tel. 091 743 67 26<br />
Tel. 076 567 08 98<br />
Via Pedemonte 23<br />
6962 Viganello<br />
Tel. +41 91 972 90 76<br />
Tel. +41 91 569 69 21<br />
ciclista@bluewin.ch<br />
Per le aziende interessate disponiamo dei curriculum vitae completi, da richiedere alla Signora Lazzeri +41 91 911 51 11 o cciati@cci.ch
35 • <strong>Ti</strong>cino Business - 07-08/<strong>2004</strong> Servizi della <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong><br />
Schede IFCAM<br />
La pubblicazione mensile della <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong> utile<br />
a tutti gli imprenditori ticinesi<br />
come strumento di approfondimento e di direzione aziendale<br />
di Lisa Pantini<br />
Abbiamo pubblicato nel mese di<br />
giugno una nuova Scheda IFCAM.<br />
Si tratta della numero 623 (categoria<br />
tematica Marketing) intitolata “La<br />
comunicazione di marketing tra<br />
pubblicità, promozione delle vendite<br />
e agenzia pubblicitaria”, redatta<br />
dalla Signora Lisa Pantini, studentessa<br />
presso l’Università della Svizzera Italiana<br />
di Lugano e staigiare presso la <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong>,<br />
con la collaborazione del Signor Claudio<br />
Naldi, Managing Director treelogix<br />
media SA.<br />
La Scheda vuole essere uno strumento<br />
di appoggio per le imprese ticinesi che<br />
si confrontano con l’attuale tema della<br />
comunicazione e della pubblicità. Essa<br />
definisce brevemente cosa si intende<br />
per pubblicità oggigiorno, presentando<br />
poi schematicamente i più noti metodi<br />
e le strategie volte alla definizione del<br />
budget destinato alla pubblicità. Si<br />
passa poi alla pianificazione e alla<br />
scelta dei mezzi pubblicitari, dove<br />
vengono elencati anche i principali<br />
sistemi per raggiungere una copertura<br />
efficiente. Infine viene presentata la<br />
promozione delle vendite, e il ruolo<br />
dell’agenzia pubblicitaria. Tutto<br />
questo con un particolare occhio rivolto<br />
alla realtà economica e comunicativa<br />
ticinese.<br />
La pubblicità è uno degli strumenti fondamentali<br />
che l’impresa utilizza per trasmettere<br />
comunicazioni ai propri acquirenti<br />
e ai diversi tipi di pubblico. Essa è,<br />
innanzitutto, un tipo di comunicazione.<br />
È, infatti, una forma strutturata di comunicazione<br />
applicata che utilizza elementi<br />
sia verbali che non-verbali uniti insie-<br />
me per riempire spazi e tempi determinati<br />
e controllati dallo sponsor.<br />
Le esigenze per quanto concerne pubblicità<br />
e comunicazione delle PMI in<br />
<strong>Ti</strong>cino sono assai difficili da valutare.<br />
L’ostacolo sta nel capire, per l’azienda<br />
che si occupa di comunicazione, che<br />
cosa le PMI ritengano sia la pubblicità,<br />
che peso danno alla comunicazione –<br />
che spesso è sottovalutata, sconosciuta<br />
o ritenuta superflua – e che uso ne facciano<br />
all’interno ed all’esterno dell’impresa,<br />
anche come presidio strategico.<br />
Si ricorda agli interessati che l’abbonamento<br />
annuale di CHF 190.- può essere<br />
sottoscritto in qualsiasi momento, con<br />
la possibilità di ricevere tutte le Schede<br />
IFCAM dell’anno in corso. Per ulteriori<br />
informazioni su questa pubblicazione<br />
non esitate a contattarci.<br />
Alessia Romano, lic. sc.com.,<br />
Tel. +41 91 911 51 28, romano@cci.ch<br />
Lisa Pantini,<br />
Tel. +41 91 911 51 32, pantini@cci.ch
Contatti d’affari<br />
<strong>Ti</strong>cino Business - 07-08/<strong>2004</strong> • 36<br />
Molte sono le comunicazioni per richieste di contatti d’affari che giungono quotidianamente alla nostra segreteria. Di seguito<br />
ve ne proponiamo alcune.<br />
CHI<br />
SWISS TECHNOLOGY AWARD<br />
Invitation<br />
à l’édition 2005 du concours<br />
IMMOBILI IN VENDITA A BARBENGO<br />
I due stabili sono muniti dI impianti di<br />
riscaldamento ad olio, aria condizionata,<br />
elettrico, telefonico, allarme anti –<br />
intrusione, allarme fuoco, idrosanitario,<br />
e il montacarichi. La proprietà è<br />
situata nel territorio del comune di<br />
Barbengo nella zona industriale 2, a 5<br />
km da Lugano. Il primo stabile in via<br />
alle Brughette – via Roggia P. Scairolo,<br />
il secondo in via Roggia P. Scairolo –<br />
via dei Balconi.<br />
REPRÉSENTATION PERMANENTE<br />
DE BELGIQUE<br />
Recherche de partenariat<br />
-société belge<br />
COSA<br />
Sont invitées à participer au concours<br />
de préférence les sociétés et les jeunes<br />
entreprises du secteur des technologies<br />
de même que les start-ups et les<br />
spin-offs des hautes écoles et des hautes<br />
écoles spécialisées ayant leur siège<br />
en Suisse, soit: les créateurs d’entreprise<br />
à la conquête de nouveaux<br />
marchés; les équipes de développement<br />
interne d’entreprise chevronnées<br />
à la recherche de nouveaux<br />
défis.<br />
Primo terreno: superficie di 14'000<br />
m 2 con uno stabile su 2, parzialmente<br />
su 3 piani con una superficie totale di<br />
9’400 m 2 , suddivisa in spazi di produzione,<br />
magazzini ed uffici. Le infrastrutture<br />
esterne comprendono i<br />
posteggi scoperti e coperti, piazzali di<br />
manovra asfaltati, 3 rampe di<br />
carico/scarico delle quali 2 con piattaforme<br />
di sollevamento, ecc.<br />
Secondo terreno: superficie di 3’216<br />
m 2 con uno stabile di 1'428 m 2 su un<br />
unico piano, dotato di due portoni<br />
d’accesso, una rampa di carico/scarico<br />
con piattaforma di sollevamento carichi,<br />
piazzale di manovra e posteggi.<br />
Sotto terra vi sono il locale macchine<br />
per la ventilazione, un deposito ed il<br />
locale tank. La volumetria complessiva<br />
ammonta a 6'890 m 3 . Il tipo di costruzione<br />
è misto, in parte prefabbricato.<br />
Société belge spécialisée dans l’enseignement<br />
des langues par téléphone<br />
recherche partenaire en Suisse afin<br />
de diffuser sa méthode d’enseignement<br />
et développer sa clientèle en<br />
entreprise.<br />
Date de création: 1985<br />
Chiffre d’affaires 2003: 537.506 d’euros<br />
Professeurs de toutes langues<br />
CONTATTO<br />
Il est possible de s’inscrire sur<br />
Internet.<br />
La documentation du concours peut<br />
être téléchargée depuis le site ou à l’adresse<br />
suivant:<br />
Swiss Technology Award<br />
Urs Stuber<br />
Untere Sternengasse 2<br />
4509 Soleure<br />
urs.stuber@awa.so.ch<br />
Tel. +41 32 627 95 27<br />
Fax +41 32 627 95 92<br />
www.swisstechnology-award.ch<br />
Date limite d’envoi: 16 août <strong>2004</strong><br />
Per ulteriori informazioni potete contattare:<br />
SIMFINA SA<br />
Immobiliare e finanziaria<br />
Zona Industriale 2<br />
Casella postale 60<br />
CH-6917 Barbengo<br />
Tel. +41 91 985 42 05<br />
Fax +41 91 985 42 07<br />
Phone Languages sprl<br />
Monsieur André Laluox et Patrick<br />
Thonart – Directeures<br />
Rue de Rotterdam 541<br />
B-4000 Liège<br />
Tel. +32 42 33 00 46<br />
Fax +32 42 54 37 50<br />
info@phonelanguages.com<br />
Le sopra riportate segnalazioni vengono fatte senza responsabilità alcuna da parte della Camera di commercio,<br />
dell’industria e dell’artigianato del cantone <strong>Ti</strong>cino.
37 • <strong>Ti</strong>cino Business - 07-08/<strong>2004</strong> Formazione<br />
Scuola per Capi-azienda: il programma<br />
di Patrizia Villa<br />
La Scuola per capi-azienda è organizzata<br />
a Lugano dalla Camera di commercio,<br />
dell’industria e dell’artigianato<br />
del cantone <strong>Ti</strong>cino sotto l’egida<br />
dell’IFCAM, l’Istituto svizzero per la formazione<br />
di capi-azienda nelle arti e<br />
mestieri di Berna.<br />
Scopo di questa scuola è fornire le basi<br />
per una formazione generale del<br />
dirigente d’azienda e aiutare l’imprenditore<br />
a sviluppare le sue capacità organizzative<br />
e applicare con il maggior profitto<br />
possibile all’interno della sua azienda<br />
le nuove nozioni acquisite.<br />
Il corso prevede 440 ore di lezioni e si<br />
sviluppa nell’arco di due anni, inizierà il 3<br />
settembre prossimo, si terrà ogni settimana<br />
il venerdì mattina e il sabato mattina<br />
ogni tre settimane nel primo anno<br />
scolastico. A luglio 2005 si svolgeranno<br />
gli esami intermedi.<br />
Le materie sono nove, qui elencate da<br />
quella che ha più ore (140 ore) a quella<br />
che ne ha di meno (16 ore):<br />
1. Tecniche e problemi contabili<br />
2. Principi fondamentali della gestione<br />
aziendale<br />
3. Gestione del personale<br />
4. Questioni giuridiche<br />
5. Gestione aziendale e marketing<br />
6. Questioni economiche<br />
7. Gestione aziendale e amministrazione<br />
8. Gestione aziendale e approvvigionamento<br />
9. Gestione aziendale e produzione<br />
1. Si può osservare che la contabilità<br />
(140 ore) ha un ruolo estremamente rilevante,<br />
tanto da occupare più di un quarto<br />
delle lezioni totali. Sono approfonditi<br />
temi quali: la contabilità finanziaria, la<br />
calcolazione dei costi, l’allestimento dei<br />
preventivi, l’analisi e valutazione dell’a-<br />
zienda e i risanamenti. Un ricco bagaglio<br />
di temi, indispensabili e basilari per condurre<br />
un’impresa.<br />
2. Sotto il cappello Principi fondamentali<br />
della gestione aziendale (56<br />
ore) troviamo i seguenti argomenti:<br />
- definizione dei compiti della direzione,<br />
della gestione aziendale e dei<br />
metodi di conduzione<br />
- politica e strategia aziendale<br />
- organizzazione dell’azienda<br />
- la creatività<br />
- tecniche di discussione e negoziazione<br />
- tecniche di lavoro del capo-azienda<br />
3. Gestione del personale (48 ore)<br />
risulta essere un pilastro determinante e<br />
si divide nelle seguenti parti:<br />
- Pianificazione della gestione del personale<br />
e reclutamento<br />
- Guida del personale<br />
- Qualifiche del personale<br />
- Formazione e perfezionamento del<br />
personale<br />
- Politica delle retribuzioni<br />
- Fondamenti della psicologia del lavoro<br />
4. Le lezioni di Questioni giuridiche<br />
(48 ore) si concentrano su alcuni aspetti<br />
del diritto e in particolare su:<br />
- nozioni generali<br />
- codice delle obbligazioni<br />
- proprietà intellettuale<br />
- procedura sull’esecuzione e sul fallimento<br />
- i beni matrimoniali e le successioni<br />
- diritto delle cose e norme dell’edilizia<br />
- scelta della forma giuridica dell’azienda<br />
- la responsabilità del prodotto<br />
5. Il marketing ha un ruolo strategico<br />
indiscusso, pertanto anche per questa<br />
materia sono previste delle ore di<br />
approfondimento (40 ore). Ciò a cui si<br />
mira è fornire le basi per conoscere i<br />
temi e applicarli, se necessario. Gli argomenti<br />
che la Scuola per capi-azienda<br />
affronta sono:<br />
- strategie di marketing<br />
- conoscenza e ricerche di mercato<br />
- politica della vendita<br />
- strumenti del marketing<br />
- sviluppo di un concetto di marketing<br />
6. Le lezioni di Questioni economiche<br />
(34 ore) sono determinanti per la comprensione<br />
di elementi di base di economia<br />
politica, come pure decisivi per la<br />
conoscenza di ordinamenti economici,<br />
la comprensione delle moneta, la struttura<br />
e lo sviluppo dell’economia svizzera<br />
e per soffermarsi sui problemi economici<br />
di attualità dal punto di vista delle<br />
aziende.<br />
7. Gestione aziendale e amministrazione<br />
(30 ore) abbozza temi legati a questioni<br />
fiscali, assicurative e il ruolo dell’informatica<br />
nelle PMI.<br />
8. Gestione aziendale e approvvigionamento<br />
(28 ore) si affianca ai temi trattati<br />
in contabilità e prevede di trasmettere<br />
delle nozioni fondamentali che riguardano<br />
i finanziamenti e gli investimenti.<br />
9. La pianificazione della produzione,<br />
l’approvvigionamento in materie prime,<br />
il controllo della produzione e il controllo<br />
della qualità sono i temi previsti per<br />
Gestione aziendale e produzione (16<br />
ore).<br />
La Scuola per capi-azienda, che inizierà il<br />
prossimo mese di settembre, ha ancora<br />
alcuni posti liberi, chi fosse interessato<br />
può telefonare per avere più informazioni<br />
allo 091 911 51 18.
Fiere internazionali<br />
FACETS <strong>2004</strong><br />
Colombo (Sri Lanka), 6-8 settembre <strong>2004</strong><br />
Facets <strong>2004</strong> si rivolge soprattutto agli acquirenti<br />
di pietre preziose e di gioielli. Alla 14a<br />
edizione dello Sri Lanka International Gem<br />
& Jewellery Show saranno presentati 40 dei<br />
60 tipi di pietre preziose più conosciute. Lo<br />
Sri Lanka esporta ben 11 milioni di carati<br />
l’anno e ciò classifica questi prodotti al 4°<br />
posto tra i beni principali esportati dal<br />
paese. La Svizzera ne importa circa il 30%.<br />
Ulteriori informazioni su Facets <strong>2004</strong>:<br />
www.facetsgemshow.com<br />
facets@facetsgemshow.com<br />
Index Dubai <strong>2004</strong><br />
Dubai, 22-26 settembre <strong>2004</strong><br />
Index Dubai <strong>2004</strong> (14° Salone internazionale<br />
del mobilio e dell’architettura d’interni) è<br />
una delle esposizioni più importanti del<br />
Medio Oriente. Comprende un salone tessile<br />
(per mobilio), l’Arabshop (installazioni<br />
per negozi) e Furniture Production (produzione<br />
di mobili). Da rilevare che l’edizione<br />
<strong>2004</strong> includerà anche la parte illuminazione.<br />
Altri ragguagli sono disponibili sul sito<br />
www.dmgdubai.com<br />
electronica <strong>2004</strong><br />
Monaco, 9-12 novembre <strong>2004</strong><br />
L’Osec Business Network Switzerland allestisce<br />
congiuntamente con la Gesellschaft<br />
für internationale wirtschaftliche<br />
Zusammenarbeit Baden-Württemberg<br />
mbH (GWZ) uno “Swiss Pavilion” alla fiera<br />
electronica <strong>2004</strong> (21° Salone internazionale<br />
per componenti ed insiemi elettronici).<br />
L’edizione <strong>2004</strong> di questa fiera biennale sarà<br />
dedicata tra l’altro ai seguenti settori:<br />
MEMS, “automotive”, “wearable electronics”,<br />
“wireless solutions”.<br />
Per ulteriori ragguagli e modalità d’iscrizione<br />
potete consultare la pagina web<br />
www.osec.ch/0xd417eb28_0x0008801e<br />
Building China <strong>2004</strong> & Building<br />
Materials Machinery Expo <strong>2004</strong><br />
Pechino, 9-12 novembre <strong>2004</strong><br />
La 6a esposizione internazionale Building<br />
Lo “SWISS Pavilion” offre alle aziende uno spazio<br />
attrattivo. Aperto e dinamico, esso crea un’atmosfera<br />
gradevole che attira i visitatori!<br />
Materials, Building Services and Interior<br />
Decoration e la 11a International Building<br />
Materials Machinery Expo avranno come<br />
temi principali “Advanced Building<br />
Materials”, “Advanced Wall Materials” e<br />
“China Concrete”. Entrambe le esposizioni<br />
continuano ad offrire una vetrina ideale a<br />
tutte le imprese attive nel settore della<br />
costruzione che desiderano espandersi sul<br />
mercato cinese.<br />
Per ulteriori ragguagli:<br />
Bulding China: www.2456.com/building<br />
Building Materials Machinery Expo:<br />
www.2456.com/construction<br />
MIDEST<br />
Salone internazionale<br />
della subfornitura industriale<br />
Villepinte (F), 7-10 dicembre <strong>2004</strong><br />
Midest non è soltanto un salone d’affari ma<br />
anche una vetrina nonché una fonte di<br />
informazioni sulle tecnologie portatrici di<br />
sviluppi industriali ed economici concreti.<br />
Partecipare a questa fiera consente di trovare<br />
nuovi subfornitori, di scoprire l’evoluzione<br />
dei procedimenti e delle tecnologie, di<br />
ideare e lanciare nuovi prodotti grazie a<br />
nuove applicazioni, di incontrare oltre<br />
2’000 espositori venuti da 40 paesi.<br />
Midest è considerato il numero uno della<br />
subfornitura in Europa.<br />
Le aziende francesi espongono regolarmente<br />
i loro prodotti e la Svizzera vi partecipa<br />
con un suo padiglione nazionale. I prodotti<br />
dell’industria metallurgica formano la<br />
più grande categoria di beni proposti,<br />
seguiti dagli articoli dell’industria plastica,<br />
della microtecnologia e dell’elettronica ed<br />
elettrotecnica.<br />
In collaborazione con lo Swiss Business<br />
Hub France e la SIM (Associazione svizzera<br />
dei subfornitori dell’industria metallurgica),<br />
anche quest’anno è l’Osec ad essere incaricato<br />
di allestire lo “SWISS Pavilion”. Non esitate<br />
ad utilizzare questa piattaforma promozionale,<br />
l’Osec si occupa dell’organizzazione<br />
della vostra partecipazione e voi<br />
potrete dedicarvi completamente ai vostri<br />
affari e ai vostri clienti.<br />
Ulteriori informazioni e modalità di parteci-<br />
<strong>Ti</strong>cino Business - 07-08/<strong>2004</strong> • 38<br />
pazione possono essere ottenuti e scaricati<br />
dal sito<br />
www.osec.ch/0xd417eb28_0x00082245<br />
Building & Construction Vietnam <strong>2004</strong>,<br />
VinaPlas <strong>2004</strong>, VinaWood <strong>2004</strong><br />
Hô Chi Minh (Vietnam),<br />
8-11 dicembre <strong>2004</strong><br />
La 10a Vietnam International Exhibition on<br />
Building & Construction, la 3a Vietnam<br />
International Woodworking & Furniture<br />
Exhibition e la 3a Vietnam International<br />
Plastics & Packaging Exhibition saranno riunite<br />
quest’anno sotto un unico tetto. La<br />
maggiore affluenza che dovrebbe derivarne<br />
non spiacerà sicuramente alle aziende estere<br />
desiderose di prendere piede sul mercato<br />
vietnamita!<br />
Per ulteriori ragguagli:<br />
Building & Construction Vietnam:<br />
www.2456.com/vbu<br />
VinaWood e VinaPlas: www.2456.com/vmac<br />
Arab Health 2005<br />
Dubai, 12-15 febbraio 2005<br />
Arab Health è la più grande fiera del settore<br />
medico nel Medio Oriente. Il successo dell’edizione<br />
<strong>2004</strong> sottolinea l’importanza di<br />
quest’area: gli espositori sono stati oltre<br />
1’500, provenienti da 50 paesi, inclusi 26<br />
padiglioni nazionali; i visitatori sono stati<br />
invece 23’000.<br />
La vasta gamma di prodotti presentati spazia<br />
dalle tecniche mediche alle attrezzature<br />
ospedaliere, passando dalla rieducazione e<br />
dalla fisioterapia. Non viene dimenticato<br />
alcun settore.<br />
Secondo la Gulf Marketing Review di marzo<br />
<strong>2004</strong>, il mercato della sanità pubblica in<br />
quest’area geografica è valutato a 74 miliardi<br />
di dollari, mentre quello dell’odontotecnica<br />
è di 2 miliardi di dollari.<br />
Partecipate a questa fiera e presentate i<br />
vostri prodotti ad un pubblico di specialisti<br />
sullo “SWISS Pavilion” allestito dall’Osec<br />
Business Network Switzerland in collaborazione<br />
con il Consolato generale di Svizzera<br />
a Dubai.<br />
Per ulteriori ragguagli e modalità d’iscrizione:<br />
www.osec.ch/0xd417eb28_0x0008af00.
Debiti, gazzelle ed elefanti<br />
Sto seguendo con attenzione in questa<br />
fresca estate, il dibattito sull’indebitamento<br />
del nostro Cantone e<br />
l’iter travagliato delle proposte governative<br />
che presto approderanno in<br />
Parlamento.<br />
Dalle prime indiscrezioni che abbiamo<br />
letto, non c’è da stare allegri! Il risultato<br />
finale sembra orientato al compromesso,<br />
si faranno un po’ di tagli alla spesa e un<br />
po’ di aumenti delle entrate. Dimenticando,<br />
in ossequio al consociativismo,<br />
che non è la diminuzione delle entrate<br />
che ha messo in crisi le finanze cantonali,<br />
bensì lo sproporzionato, incontrollato<br />
aumento della spesa.<br />
Perché il nostro Governo esce allo scoperto<br />
con una simile proposta? Perché<br />
esso, così come il nostro Parlamento e i<br />
di Franco Ambrosetti, Presidente <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong><br />
nostri partiti, tutti quanti, fanno politica.<br />
Perché, se io voglio qualcosa da te<br />
devo darti qualcosa in cambio: riduciamo<br />
la spesa? Ok, ma diamo uno zuccherino<br />
(o forse una botte di zucchero?) a<br />
chi si oppone, facciamo cioè il solito<br />
inciúcio. I politici pensano che solo così<br />
si possa governare il Paese, quello che è<br />
stato proposto il 17 agosto sarà l’unico<br />
comune denominatore possibile per<br />
ottenere una parvenza di consenso e di<br />
governabilità, senza la quale il Paese è<br />
ingestibile.<br />
Dal loro punto di vista hanno ragione.<br />
Questo, è ragionamento condiviso da<br />
tutti i cittadini che, innanzi a tutto,<br />
hanno a cuore la governabilità del proprio<br />
Paese.<br />
Continua a pagina 3<br />
Il 26 settembre un sì e un no<br />
Nuovo appuntamento con le<br />
urne il prossimo 26 settembre.<br />
Per queste votazioni<br />
popolari l’Ufficio Presidenziale<br />
della <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong> raccomanda l’approvazione<br />
per l’indennità di maternità;<br />
un deciso No, invece, all’iniziativa<br />
“Servizi postali per tutti”.<br />
Sulla naturalizzazione degli stranieri<br />
di seconda e terza generazione<br />
l’UP non ha preso posizione e<br />
lascia pertanto libertà di voto. Di<br />
seguito ricordiamo le motivazioni<br />
delle raccomandazioni di voto<br />
della <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong>.<br />
di Alessio del Grande<br />
Indennità per la perdita di guadagno<br />
in caso di servizio o maternità<br />
Sì ad un’assicurazione maternità equa,<br />
economicamente sostenibile e rispettosa<br />
del mandato costituzionale che è rimasto<br />
inadempiuto dal lontano 1945. Sì, per eliminare<br />
finalmente le ingiustizie e i paradossi<br />
di una legge che vieta alle donne di<br />
lavorare nelle otto settimane che seguono<br />
il parto, ma che garantisce loro a volte<br />
appena tre settimane di salario, e che le<br />
costringe, inoltre, a versare i contributi<br />
per la perdita di guadagno senza poi<br />
poterne concretamente beneficiare in<br />
caso di bisogno.<br />
Continua a pagina 10<br />
News della <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong><br />
Sommario<br />
Strong opinions<br />
Contromano<br />
Dubbi e certezze. Divagazioni su<br />
temi ecologici<br />
Interviste sull’IPG per maternità<br />
Votazioni del 26 settembre<br />
• Agenda <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong> pag. 13<br />
• Odore di aumento delle imposte<br />
nell’aria del canton <strong>Ti</strong>cino pag. 14<br />
• Standing up<br />
economia ticinese pag. 15<br />
• Scuola capi-azienda pag. 16<br />
• Accesso agli appalti pubblici<br />
in Italia pag. 17<br />
• <strong>Ti</strong>cinocom pag. 18<br />
• Forum <strong>Ti</strong>cino logistica pag. 19<br />
•<br />
Settembre <strong>2004</strong><br />
pag. 21<br />
• Edilespo <strong>2004</strong> pag. 26<br />
• Creatività pag. 27<br />
• Silos Ferrari pag. 28<br />
• Filiera bosco-legno pag. 29<br />
• Donne PMI pag. 32<br />
• Darwin Airline pag. 34<br />
• Orange Communications SA pag. 37<br />
• Schede IFCAM pag. 38<br />
• Cerimonia di premiazione<br />
Scuole commerciali pag. 39<br />
• Specialisti del personale pag. 40<br />
• Cerca lavoro pag. 41<br />
• Fiere internazionali pag. 42
3• <strong>Ti</strong>cino Business - 09/<strong>2004</strong> Strong opinions<br />
Debiti, gazzelle ed elefanti<br />
Continua da pagina 1<br />
di Franco Ambrosetti, Presidente della <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong><br />
Enon si può dare torto. Se non che,<br />
quest’atteggiamento, un po’ da<br />
suddito e un po’ da struzzo, che<br />
per amor di pace accetta il compromesso<br />
politico, mette in serio pericolo la<br />
sopravvivenza a lunga scadenza dello<br />
Stato che si vuol difendere. Così facendo<br />
infatti, rafforzando con cerotti, bende e<br />
creme emollienti da grande ustionato le<br />
ferite del malato, si rimanda la soluzione<br />
del problema al futuro. Ai nostri figli e<br />
nipoti. I politici non vogliono vedere ciò<br />
che gli economisti, quelli non schierati,<br />
quelli indipendenti e rispettosi dell’onestà<br />
intellettuale, da tempo vanno dicendo.<br />
Certo, non c’è miglior cieco di chi<br />
non vuol vedere, ma francamente far<br />
finta di non sapere dove sia il vero problema<br />
è, per usare un termine gentile,<br />
incoscienza. La questione è lì, grande<br />
come un elefante: il nostro Stato è troppo<br />
grande. Ha troppi funzionari. Ha un<br />
organico esagerato che pone il nostro<br />
Cantone ai primi posti nella classifica del<br />
rapporto cittadini-numero di dipendenti<br />
cantonali. Per non tediarvi con le solite<br />
battaglie di cifre, basti sapere che il<br />
Canton <strong>Ti</strong>cino, senza corpo insegnante,<br />
ospedali, servizi industriali ecc., impiega<br />
circa 4’000 funzionari. Cioè pressappoco<br />
13 per 1’000 abitanti. Secondo studi<br />
interni della nostra Camera, questo ci<br />
colloca al terzo o quarto posto della classifica<br />
svizzera. Ciò è sufficiente a far<br />
nascere dubbi legittimi. E indurci a riflettere.<br />
Noi reputiamo che mantenendo gli<br />
attuali compiti statali, sarebbe possibile<br />
ridurre l’organico dello Stato. Una riduzione<br />
del 5%, ovvero circa 200 persone –<br />
ad una media di CHF 100’000.- a persona<br />
per anno (costo per lo Stato incluso<br />
oneri e contributi) – comporterebbe un<br />
risparmio di 20 mio. Senza calcolare i<br />
vantaggi derivanti da una migliore efficienza.<br />
Il 10% di riduzione ci farebbe<br />
risparmiare 40 mio. E così via.<br />
Ovviamente, quest’operazione andrebbe<br />
fatta senza licenziamenti, con incentivazioni<br />
ai pre-pensionamenti (che hanno<br />
costi una tantum), oltre che col blocco<br />
delle assunzioni. Senza fretta, diciamo in<br />
5 anni, approfittando del normale ritmo<br />
di uscite per limiti di età, cambio di lavoro,<br />
infortuni, ecc. Siamo fermamente<br />
convinti che sia possibile, senza drammi<br />
sociali e senza creare disuguaglianze,<br />
senza tagli al personale dell’altro Stato,<br />
quello della formazione, degli ospedali,<br />
dei servizi sociali, operare ad una riduzione<br />
soft del numero di funzionari dell’amministrazione<br />
cantonale.<br />
Per questa ragione pensiamo che la proposta<br />
del Governo di aumentare tasse e<br />
imposte per 60 mio e di ridurre la spesa<br />
di 180 mio sia insufficiente e incompleta.<br />
Inoltre, ha mirato alla gazzella senza<br />
vedere il bufalo che sta caricando.<br />
Sorge spontanea una domanda: perché,<br />
se la nostra tesi fosse vera, nessuno l’affronta<br />
in maniera diretta come ha fatto<br />
invece l’economia privata negli ultimi 20<br />
anni?<br />
Perché lo Stato non è un’azienda. Non ha<br />
concorrenti, non opera in un’economia<br />
di mercato, ha finalità diverse, non si può<br />
vendere né acquistare; ha bisogno di funzionari<br />
e il compito di occupare le cariche<br />
libere all’interno dell’amministrazione<br />
cantonale con persone gradite è stata<br />
la principale occupazione dei partiti storici<br />
negli ultimi trent’anni. E lo è tuttora.<br />
Non c’è nulla di male in tutto ciò. Salvo<br />
che, dopo aver gestito le assunzioni, difficilmente<br />
si può con altrettanta disinvoltura<br />
gestire il ridimensionamento. È<br />
come aprire il vaso di Pandora, non sai<br />
quel che ci trovi. È il classico dilemma<br />
posto dal conflitto di interessi. Un vicolo<br />
senza uscita? Non proprio. L’operazione<br />
di ridurre l’organico sarebbe possibile<br />
ma solo se tutti i partiti politici, indistintamente,<br />
fossero d’accordo e stabilissero<br />
tempi e modalità per la sua attuazione.<br />
Insieme. Concordi. Con un atto di grande<br />
responsabilità e lungimiranza verso la<br />
società civile.<br />
Certo, non siamo messi molto bene: se i<br />
partiti, quelli maggiori intendo, avessero<br />
evitato di cacciarsi nella trappola del conflitto<br />
d’interessi, oggi una riduzione del<br />
personale statale sarebbe una misura<br />
d’ordinaria amministrazione, come lo è<br />
ormai da decenni nel privato e recentemente<br />
anche nel parastato. Ma purtroppo<br />
così non è. La cecità sul problema è<br />
generale, l’argomento è tabù: de esto no<br />
se abla. Così si preferisce tartassare il cittadino<br />
prendendo la più banale, la più<br />
scontata delle scorciatoie: aumentare le<br />
tasse. Penso di non offendere nessuno se<br />
dico che a far questo, “je bon tücc!” Pur<br />
di non aprire i citati vasi di Pandora, pur<br />
di non toccare delicati equilibri del<br />
nostro sistema consociativo, si ricorre a<br />
un’arma di sicuro effetto, millenaria e<br />
prevedibile: spremere i cittadini.<br />
Io credo che se Robin Hood oggi si materializzasse<br />
in <strong>Ti</strong>cino e tentasse di rifare<br />
quel che fece in Inghilterra nel XII secolo,<br />
non troverebbe Riccardo Cuor di<br />
Leone a premiarlo. Troverebbe invece<br />
tutta una serie di sceriffi di Nottingham,
Contromano<br />
annidati in tutti i partiti storici, moralisti,<br />
zelanti, ingrugniti e arroganti che, in<br />
forza del loro potere e giocando con i<br />
soldi degli altri, trasformerebbero un<br />
eroe della libertà in un sovversivo liberista<br />
che tenta di svuotare le casse dello<br />
Stato (a proposito, questa l’ho già sentita…).<br />
Termino dicendo che la <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong>, come<br />
sempre analizzerà con serietà e con<br />
imparzialità ciò che uscirà dalle elucubrazioni<br />
governative di mezza estate.<br />
Non saltiamo a conclusioni affrettate e<br />
pertanto, con estiva pazienza, attendiamo.<br />
Se però le proposte non ci piacessero,<br />
non esiteremmo a schierarci contro<br />
L’inviolabile tabù della spesa pubblica<br />
di Alessio Del Grande<br />
Dopo la pausa estiva, è ripreso il<br />
tormentone sulle misure di contenimento<br />
della spesa pubblica.<br />
Al di là del fatto se il Governo riuscirà o<br />
meno a varare la manovra finanziaria per<br />
il preventivo 2005 – 120 milioni di contenimento<br />
e 60 di nuove entrate - il futuro<br />
resta, comunque, gramo.<br />
Difatti, anche se la manovra dovesse<br />
andare in porto, per l’anno prossimo il<br />
Cantone si ritroverebbe con un deficit di<br />
circa 280 milioni, un debito pubblico di<br />
un miliardo e 700 milioni (che salirà a 2,6<br />
miliardi di franchi alla fine della legislatura),<br />
e con la necessità di dover continuare<br />
a ricorrere ai prestiti bancari, non per<br />
finanziare gli investimenti, ma per saldare<br />
le spese correnti. Per pagare, ad esempio,<br />
gli stipendi dell’amministrazione<br />
cantonale e gli interessi sui debiti precedenti.<br />
Tutto ciò significa che un anno di discussioni<br />
e di confronti serrati, che hanno<br />
paralizzato l’attività governativa, non<br />
sono serviti molto a disinnescare l’esplosione<br />
incontrollata della spesa pubblica.<br />
Anzi, la decisione d’incrementare le<br />
entrate, con una maggiore pressione<br />
fiscale - che è il prezzo dell’”equo compromesso”<br />
pagato per accontentare e<br />
tenere buoni i socialisti - legittimerà la<br />
pericolosa illusione di poter continuare a<br />
finanziare la spesa con nuovi aumenti<br />
d’imposte o di tasse. Vale a dire torchiando<br />
cittadini e imprese. Si perpetua<br />
così quella logica perversa per cui si sottraggono<br />
risorse finanziarie alle aziende<br />
e reddito ai cittadini, quindi potenzialità<br />
d’investimento e consumo, per continuare<br />
a sostenere una spesa pubblica<br />
che dal 2001 aumenta a colpi di 110<br />
milioni di franchi all’anno. Dunque, non<br />
si è risolto un bel niente. La spesa<br />
aumenterà ancora, anche se in modo più<br />
contenuto, frenando ogni ipotesi di crescita<br />
economica e gli effetti positivi della<br />
politica di sgravi fiscali avviata dal<br />
Dipartimento di Marina Masoni in questi<br />
ultimi anni.<br />
E’ davvero sconfortante leggere le osservazioni<br />
di un liberale radicale, quale l’attuale<br />
presidente del Governo, Gabriele<br />
Gendotti, secondo cui se i cittadini non<br />
si lamentano e non protestano per gli<br />
aumenti del prezzo della benzina, non si<br />
vede perché dovrebbero farlo per un<br />
aumento delle tasse. “Anche la macchina<br />
Stato – scrive Gendotti – ha bisogno di<br />
benzina”. Vero. Ma la domanda è: quanta<br />
benzina, per fare cosa e per andare dove?<br />
Il nodo della crescita sconsiderata delle<br />
uscite non è solo un problema ticinese.<br />
Tutti paesi avanzati dell’Europa si trovano<br />
confrontati con lo stesso dilemma.<br />
L’aggravante da noi è che non si vogliono<br />
affrontare una volta per tutte due elementi<br />
chiave per un’incisiva politica di<br />
risanamento finanziario: i costi del personale<br />
dell’amministrazione cantonale<br />
(notoriamente sovradimensionato) che<br />
da soli rappresentano un terzo delle uscite<br />
totali e la riqualificazione della spesa<br />
pubblica, ciò che Sergio Morisoli, capo<br />
Divisione delle risorse del Dfe, definisce<br />
“spendere meglio”. Ossia, spendere<br />
meglio i soldi dei contribuenti siano essi<br />
<strong>Ti</strong>cino Business - 09/<strong>2004</strong> • 4<br />
di esse, con tutti i mezzi che la democrazia<br />
mette a disposizione. Anche il referendum.<br />
Non ci par giusto che gli equilibri politici<br />
si mantengano in vita affondando le mani<br />
nelle tasche dei cittadini, che si finanzi il<br />
funambolismo circense facendo pagare<br />
la rete agli spettatori.<br />
Contromano<br />
persone giuridiche o persone fisiche. Il<br />
che è una sacrosanta aspettativa di tutti i<br />
cittadini verso lo Stato e un obbligo<br />
morale e politico dell’Ente pubblico. Ma<br />
siamo di fronte a due intoccabili tabù.<br />
Affrontare di petto questi due elementi<br />
significherebbe lavorare davvero di forbice<br />
su privilegi, rendite di posizione,<br />
caste burocratiche, finanziamenti bislacchi,<br />
crediti di favore e assistenzialismo<br />
parassitario. Aggredendo, cioè, quella<br />
vasta e frastagliata zona grigia di sperperi,<br />
abusi e spese allegre sulla quale negli<br />
ultimi decenni si sono cementati consenso<br />
politico e robuste clientele. E’<br />
davvero, però, difficile segare il ramo sul<br />
quale si sta comodamente appollaiati.<br />
Molto più facile, allora, far pagare questa<br />
frenesia dilapidatoria a chi lavora e produce.<br />
Del resto non siamo forse nel Cantone in<br />
cui si arriva persino a solidarizzare, dalle<br />
colonne de “la Regione”, con quei poveri<br />
insegnanti che sono ritornati dalle<br />
vacanze - tanto lunghe quanto altri lavoratori<br />
non si possono nemmeno permettere<br />
di sognare - alle loro cattedre stressati,<br />
angosciati, demotivati e frustrati<br />
perché saranno costretti a fare un’ora in<br />
più, e minacciano persino uno “sciopero<br />
dello zelo”. Non viviamo forse in un<br />
<strong>Ti</strong>cino che ha un’amministrazione cantonale<br />
con un organico che è quasi il doppio<br />
di quello della Regione Lombardia<br />
che ha poco più di 3.300 dipendenti.<br />
Con la differenze che là si contano nove<br />
milioni di abitanti e da noi appena trecentomila.
5• <strong>Ti</strong>cino Business - 09/<strong>2004</strong> Strong opinions<br />
Dubbi e certezze.<br />
Divagazioni su temi ecologici<br />
Qui di seguito pubblichiamo la risposta del Dipartimento del Territorio all'articolo del Presidente<br />
Ambrosetti apparso su <strong>Ti</strong>cino Business di luglio-agosto <strong>2004</strong>, il quale affrontava il tema dello smog<br />
e l'introduzione degli 80 km/h sulle autostrade se i valori stabiliti venivano superati.<br />
Divisione dell’ambiente: arch. Marcello Bernardi e dott. Luca Colombo<br />
Signor Presidente,<br />
è con interesse che abbiamo letto il suo<br />
articolo comparso su <strong>Ti</strong>cino Business, 7-<br />
8/<strong>2004</strong> “Dubbi e certezze. Divagazioni<br />
su temi ecologici” e in considerazione<br />
delle domande che ci pone le rispondiamo<br />
in modo da potere chiarire la posizione<br />
della Divisione dell’Ambiente e<br />
dell’Ufficio della protezione dell’aria in<br />
merito alla problematica dello smog<br />
fotochimico estivo.<br />
Iniziamo dalla terminologia, utilizzando<br />
il termine di smog fotochimico estivo, in<br />
quanto parlare semplicemente di ozono<br />
è semplicistico e riduttivo e non permette<br />
di intravedere tutte le sfaccettature<br />
di un problema complesso e quindi<br />
non consente di comprendere esaurientemente<br />
le considerazioni che ci hanno<br />
portato a formulare le proposte in merito<br />
alla riduzione della velocità ad 80<br />
km/h in autostrada in caso di superamento<br />
della soglia di 240µg/m3 prevista<br />
dall’UE.<br />
L’ozono infatti non è che una componente<br />
della miscela di gas inquinanti<br />
che si formano in estate a seguito dell’irraggiamento<br />
solare e per di più non è<br />
nemmeno prodotto direttamente da<br />
nessuna fonte d’emissione ma ne è la<br />
risultante finale. I suoi principali precursori<br />
sono gli ossidi di azoto, NOx, generati<br />
in <strong>Ti</strong>cino in misura dell’80% dal traffico<br />
stradale, e i composti organi volatili,<br />
COV, emessi dal traffico, dalle industrie<br />
e dalle economie domestiche.<br />
In <strong>Ti</strong>cino determinanti per la formazione<br />
dell’ozono sono essenzialmente le<br />
emissioni degli NOx. Ad accrescere la<br />
complessità del problema dello smog<br />
estivo fotochimico vi è poi il fatto che<br />
non esiste una relazione lineare tra i<br />
valori d’ozono e quello dei suoi precursori.<br />
Di tutte queste difficoltà siamo perfettamente<br />
coscienti e cerchiamo anche tramite<br />
una continua informazione basata<br />
su campagne promozionali come ad<br />
esempio quella condotta da due anni a<br />
arch. Marcello Bernardi dott. Luca Colombo<br />
livello nazionale (www.ozonok.ch) di<br />
divulgare le conoscenze relative all’inquinamento<br />
atmosferico. E in tema di<br />
divulgazione veniamo allo studio comparso<br />
nella pubblicazione “Analisi della<br />
qualità dell’aria 2003” (liberamente scaricabile<br />
al sito www.ti.ch/aria) da lei citato<br />
nel suo articolo e dove in realtà
Strong opinions<br />
abbiamo dato risposta a tutte le domande<br />
da lei formulate in merito all’efficacia<br />
del provvedimento di riduzione della<br />
velocità in autostrada adottato la scorsa<br />
estate.<br />
Cercheremo brevemente di riassumere<br />
le considerazioni contenute in quello<br />
studio che riteniamo oggettivo in quanto<br />
riporta i dati effettivamente osservati<br />
e non finalizzato a sostenere una tesi<br />
piuttosto che un’altra. Evidentemente<br />
poi i dati possono essere oggetto di<br />
interpretazioni divergenti ma almeno<br />
sulla base scientifica delle osservazioni<br />
non riteniamo si possa discutere.<br />
E proprio in quest’ottica la prima cosa<br />
che abbiamo precisato a chiare lettere<br />
nel rapporto è che a causa della brevità<br />
del provvedimento, del cambiamento<br />
meteorologico intervenuto durante<br />
quella settimana e del differente regime<br />
di traffico, soprattutto pesante, non è<br />
possibile trarre conclusioni in merito ad<br />
una correlazione diretta tra riduzione<br />
della velocità e diminuzione dei tassi<br />
d’ozono. Abbiamo per contro potuto<br />
osservare una drastica diminuzione dell’ordine<br />
del 40-50% delle emissioni dei<br />
suoi precursori e cioè gli NOx generati<br />
direttamente dal traffico.<br />
Abbiamo così approfondito la nostra<br />
analisi per discriminare quale sia stato<br />
l’influsso dei vari fattori a cui lei accenna,<br />
la meteorologia e il numero di passaggi.<br />
Grazie al rilevamento di numero<br />
di passaggi per tipologia di veicolo e<br />
velocità media è stato così possibile calcolare<br />
la riduzione dovuta alla diminuzione<br />
del traffico pesante e quella dovuta<br />
alla riduzione della velocità.<br />
Il risultato mostra chiaramente come il<br />
20-25% della riduzione totale degli NOx è<br />
da attribuire al provvedimento limitativo<br />
degli 80 km/h e l’altro 20-25% alla riduzione<br />
dei passaggi di veicoli pesanti.<br />
Questa valutazione per gli ossidi di azoto<br />
è possibile anche su brevi intervalli di<br />
tempo come ad esempio alcune ore.<br />
Riteniamo di avere svolto un’analisi corretta<br />
seria e approfondita che ci ha permesso<br />
di avere una valutazione oggettiva<br />
del provvedimento che abbiamo giudicato<br />
come estremamente efficace<br />
avendo sensibilmente ridotto i precursori<br />
dell’ozono, gli unici su cui si può<br />
agire direttamente.<br />
Non sono stati valutati gli aspetti economici<br />
della misura come da lei auspicato<br />
e ritenuto fondamentale ma a questo<br />
proposito vorremmo ricordare due<br />
aspetti; il provvedimento non concerne<br />
il traffico pesante e quindi non esplica<br />
effetti direttamente sul trasporto delle<br />
merci e la riduzione della velocità, come<br />
dimostrato da modelli matematici del<br />
traffico, in realtà aumenta la fluidità del<br />
traffico medesimo.<br />
Ed ora vorremo giungere alle considerazioni<br />
che ci hanno portato a riproporre<br />
questo provvedimento per questa estate<br />
nella forma che abbiamo valutato la<br />
migliore in assenza di una legislazione<br />
specifica in materia e che ancora attendiamo.<br />
Gli NOx sono sostanze nocive per se<br />
stesse e quindi una loro riduzione<br />
durante episodi di smog fotochimico<br />
acuto permette di alleviare la situazione<br />
per la popolazione esposta alla miscela<br />
di gas inquinanti. Questo è anche il<br />
parere della commissione federale per<br />
l’igiene dell’aria, EKL, che in una sua<br />
presa di posizione del giugno <strong>2004</strong> (scaricabile<br />
al sito: www.umweltschweiz.ch/buwal/it/fachgebiete<br />
/fg_luft/themen/sommersmog/) così<br />
testualmente si esprime “Adottate a<br />
livello regionale e a titolo preventivo in<br />
estate, queste misure possono ridurre il<br />
carico di NOx e COV e di ozono, contribuendo<br />
così a migliorare sensibilmente<br />
le condizioni di salute della popolazione<br />
interessata, senza tuttavia risolvere il<br />
problema alla base. La EKL ritiene che<br />
tali misure siano necessarie in particolare<br />
nel <strong>Ti</strong>cino meridionale e in<br />
Lombardia, dove lo smog estivo raggiunge<br />
i suoi valori più alti.”<br />
In caso di episodi acuti di smog estivo, e<br />
cioè al di sopra di concentrazioni di<br />
ozono superiori a 240 µg/m3, valore<br />
oltre il quale tutte le fasce di popolazione<br />
risentono di problemi di salute fino<br />
ad arrivare al 15% del totale secondo<br />
l’OMS, Organizzazione Mondiale della<br />
Sanità, è quindi giustificato prendere<br />
provvedimenti per ridurre l’esposizione<br />
della popolazione.<br />
La decisione di stabilire una soglia oltre<br />
la quale ridurre la velocità permette così<br />
di intervenire solo in caso di estrema<br />
necessità. Il provvedimento verrà poi<br />
preso eventualmente su scala regionale,<br />
Sottoceneri/Sopraceneri, Mesolcina<br />
compresa visto che anche i Grigioni<br />
prenderanno questo provvedimento se<br />
necessario qualora fosse solo una regione<br />
del Cantone ad esserne colpita.<br />
A proposito di misure di riduzione della<br />
velocità vorremmo ricordare che all’in-<br />
<strong>Ti</strong>cino Business - 09/<strong>2004</strong> • 6<br />
terno dell’UE ogni paese elabora una<br />
sua strategia d’intervento e che tra questi<br />
la Francia, anch’essa spesso colpita<br />
dal medesimo problema attua una politica<br />
simile, autorizzando i prefetti ad<br />
introdurre limiti di velocità restrittivi<br />
proprio in caso di concentrazioni di<br />
ozono sopra il valore d’allarme.<br />
Non siamo evidentemente i soli a ritenere<br />
che provvedimenti di questo tipo<br />
siano necessari e possano contribuire al<br />
contenimento dei picchi di inquinanti<br />
durante gli episodi di smog estivo e<br />
oltre alla commissione federale per l’igiene<br />
dell’aria, EKL, anche l’associazione<br />
svizzera dei responsabili della protezione<br />
dell’aria, Cercl’Air, di cui fanno<br />
parte anche gli esperti del BUWAL, ritiene<br />
che misure stagionali preventive<br />
siano da adottare al sud delle Alpi.<br />
Questa misura da sola, e siamo noi i<br />
primi a dirlo, evidentemente non risolve<br />
il problema ma deve essere inserita in<br />
una politica prima di tutto a lungo termine<br />
come quella che viene adottata da<br />
quindici anni in Svizzera e che da risultati<br />
solo nel lungo periodo.<br />
Da alcuni anni in <strong>Ti</strong>cino le misure a<br />
lungo termine sono affiancate da provvedimenti<br />
stagionali. Pensiamo in particolare<br />
alle campagne promozionali già<br />
citate o a quelle per la diffusione dell’utilizzo<br />
di benzine alchilate, ma anche<br />
alla promozione del trasporto pubblico,<br />
e qui pensiamo alla campagna “Cambia<br />
l’aria, c’è Arcobaleno al 50%”, che<br />
riscontra un grande successo malgrado i<br />
dubbi da lei sollevati. Con noi lo credono<br />
anche 93 Comuni ticinesi che sostengono<br />
questa azione offrendo un’ulteriore<br />
riduzione del prezzo del 25%. E i<br />
risultati si vedono tanto che nel giro di<br />
due soli anni, nei mesi di luglio e agosto,<br />
gli abbonamenti venduti sono<br />
aumentati dell’87% passando da 12500<br />
nel 2001 a 23200 nel 2003. Non siamo<br />
marziani e non vogliamo fuorviare nessuno<br />
facendo credere che questa azione<br />
da sola risolva tutti i problemi d’inquinamento<br />
atmosferico. Ma reputiamo<br />
che risultati tangibili possono essere<br />
ottenuti tramite una strategia d’azione<br />
che integri tutta una serie di misure e<br />
spinga, anche nell’attesa di tecnologie<br />
più performanti dal profilo ambientale<br />
per i veicoli leggeri e pesanti, verso un<br />
cambiamento culturale del singolo nell’approccio<br />
alla mobilità.<br />
Gradisca, signor Presidente, i nostri cordiali<br />
saluti.
L’ospite<br />
Assicurazione maternità:<br />
un diritto delle donne,<br />
un risparmio per le imprese<br />
di Elisabetta Pisa<br />
Il mondo economico risparmierà più<br />
di 100 milioni di franchi all’anno. È<br />
questo uno degli effetti positivi della<br />
nuova normativa di cui beneficeranno<br />
le neomamme, ma anche tutta la<br />
società se il 26 settembre gli svizzeri<br />
diranno sì alla revisione della legge<br />
sulle indennità di perdita di guadagno<br />
(IPG). Una revisione che introduce il<br />
congedo di maternità con norme chiare<br />
e valide per tutte le lavoratrici, e che dà<br />
seguito a più di cinquant’anni di distanza<br />
a un articolo costituzionale del 1945.<br />
Un adeguamento della legge non più<br />
procrastinabile per la consigliera nazionale<br />
Chiara Simoneschi-Cortesi, presidente<br />
della Commissione federale per<br />
le questioni femminili. “Non è possibile<br />
– dice - disattendere in modo così crasso<br />
un dettame costituzionale. È l’ora di<br />
procedere con una legge di applicazio-<br />
Chiara Simoneschi Cortesi, Consigliera Nazionale<br />
ne. Del resto la Svizzera è l’unico Paese<br />
in Europa che non ha un’assicurazione<br />
maternità. Dal punto di vista internazionale<br />
è inaccettabile.<br />
Nella Confederazione non proteggiamo<br />
né la mamma, né il bambino dopo il<br />
parto. Senza contare che in Svizzera si<br />
registra un’incidenza maggiore di bimbi<br />
nati prematuri. La maternità non deve<br />
essere una fonte di stress, né di povertà<br />
per il venir meno del salario della madre.<br />
Dobbiamo dare tranquillità e sicurezza<br />
alle donne”. Come? Con una nuova<br />
legge che in realtà costituisce solo un<br />
primo passo nell’ambito del riconoscimento<br />
del diritto alla maternità. “Si tratta<br />
semplicemente – aggiunge la parlamentare<br />
ticinese - di uno standard minimo<br />
in Europa. Altri Paesi garantiscono il<br />
100% dello stipendio per più di 14 settimane<br />
dopo il parto. Quasi tutti hanno<br />
congedi non pagati, in alcuni casi anche<br />
per il padre. La revisione della legge è<br />
un must. Non siamo un Paese civile se<br />
non prevediamo una soluzione minima<br />
per la maternità”. Una base di partenza<br />
che dovrebbe apparire un buon compromesso<br />
anche agli oppositori come<br />
l’Udc. “Dopo il rifiuto dell’introduzione<br />
dell’assicurazione maternità nella votazione<br />
popolare del 13 giugno 1999 –<br />
precisa Marilena Fontaine, consulente<br />
del governo per la condizione femminile<br />
- si è creata una coalizione che ha<br />
portato all’elaborazione di una soluzione<br />
sostenibile dal punto di vista politico,<br />
in grado di raccogliere il consenso<br />
di una maggioranza e che rinuncia,<br />
contrariamente al progetto precedente,<br />
a prevedere una prestazione di base<br />
per le madri che non esercitano<br />
<strong>Ti</strong>cino Business - 09/<strong>2004</strong> • 8<br />
Laura Sadis, Consigliera Nazionale<br />
un’attività lucrativa e per le adozioni”.<br />
“È questa una formula più attenuata –<br />
aggiunge Laura Sadis, Consigliera<br />
Nazionale – che tiene conto delle perplessità<br />
del 1999, ed è più aderente alle<br />
osservazioni di chi è critico.<br />
L’assicurazione maternità è una richiesta<br />
fondata, rimasta inevasa fino ad<br />
oggi. Adesso occorre intervenire. E lo<br />
dimostra anche il continuo calo delle<br />
nascite: avere figli può creare un problema<br />
finanziario”.<br />
La nuova legge prevede che per 14 settimane<br />
tutte le neomamme, indipendentemente<br />
dalla professione e dal<br />
ramo economico in cui operano, percepiscano<br />
l’80% del reddito. I costi saranno<br />
ripartiti in modo più equo. Se finora<br />
le aziende stipulavano delle assicurazioni,<br />
interamente a loro carico, per corrispondere<br />
parte del reddito per un
9• <strong>Ti</strong>cino Business - 09/<strong>2004</strong><br />
periodo di tempo proporzionale alla<br />
durata del rapporto di lavoro con evidenti<br />
disparità di trattamento tra lavoratrici,<br />
un domani i costi saranno suddivisi<br />
a metà tra lavoratori e lavoratrici e<br />
datori di lavoro. Una soluzione finanziariamente<br />
sostenibile – l’aumento dei<br />
contributi per il Fondo IPG, se ci sarà,<br />
sarà minimo - che va a vantaggio delle<br />
aziende, soprattutto di quelle che<br />
impiegano un numero consistente di<br />
donne. Il mondo economico elvetico –<br />
oltre a 140 tra associazioni ed enti di<br />
vario genere a livello svizzero - si è,<br />
difatti, schierato a favore della revisione.<br />
L’Usam, l’Unione svizzera delle arti<br />
e mestieri, ha stimato in oltre 100 milioni<br />
il risparmio per le imprese, uno sgravio<br />
di cui beneficeranno soprattutto le<br />
Pmi, dato che tutti i datori di lavoro<br />
pagheranno i contributi anche per la<br />
maternità.<br />
In realtà si tratta pure di rimediare a<br />
una disparità di trattamento tra uomini<br />
e donne. “La maternità – afferma<br />
Fontaine – è attualmente l’unica interruzione<br />
del lavoro che non ha una compensazione<br />
della perdita di guadagno.<br />
Con l'introduzione del congedo maternità<br />
retribuito le donne potranno finalmente<br />
usufruire delle prestazioni<br />
dell'IPG, al cui finanziamento hanno<br />
contribuito fin dal lontano 1953. Il congedo<br />
maternità retribuito dovrebbe<br />
inoltre dare un apporto alla riduzione<br />
del numero di donne che abbandonano<br />
o interrompono per lungo tempo l'attività<br />
professionale in seguito alla nascita<br />
di un figlio e facilitare il reinserimento<br />
delle donne nel mercato del lavoro,<br />
migliorando così le loro prospettive di<br />
sviluppo professionale. Senza un giusto<br />
riconoscimento della maternità non<br />
può esserci un giusto riconoscimento<br />
della famiglia e nemmeno una società<br />
progredita e solidale. L'indennità di<br />
maternità permetterà a ogni neonata o<br />
neonato di beneficiare delle stesse<br />
attenzioni nella prima e importante fase<br />
della propria esistenza”. Non solo. Verrà<br />
anche fatto un passo avanti nella battaglia<br />
per la parità tra uomini e donne.<br />
“La situazione attuale – precisa<br />
Simoneschi-Cortesi – discrimina il<br />
mondo femminile. La sicurezza sociale<br />
in Svizzera è stata costruita progressivamente<br />
negli ultimi 50 anni partendo<br />
dalla biografia degli uomini. Essa copre<br />
tutti i rischi ai quali gli uomini sono<br />
esposti: per esempio per compensare<br />
la perdita di guadagno in caso di servizio<br />
militare si è introdotto il Fondo IPG.<br />
Le condizioni di vita delle donne invece<br />
sono largamente ignorate quando si<br />
L’ospite<br />
Marilena Fontaine,<br />
Consulente per la condizione femminile<br />
tratta di determinare i bisogni assicurativi.<br />
La mancanza di un “rischio maternità”<br />
lo dimostra in modo eclatante.<br />
È ora il momento di prendere in considerazione<br />
anche le esigenze delle<br />
donne e di colmare finalmente questa<br />
lacuna, concretizzando così pure l’articolo<br />
costituzionale sulla parità che da<br />
più di 20 anni chiede che vengano eliminate<br />
tutte le discriminazioni dirette<br />
ed indirette”.
Il tema<br />
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di Alessio Del Grande<br />
Un importante passo avanti nella<br />
politica familiare che potrà<br />
anche contribuire ad una ripresa<br />
demografica di cui il nostro Paese ha<br />
urgente bisogno. Grazie a questa revisione<br />
del sistema attuale, contro cui<br />
l’Udc ha lanciato il referendum, si<br />
potranno raggiungere tre obiettivi: si<br />
elimina la disparità di trattamento per<br />
il diritto al salario dopo il parto tra le<br />
donne impiegate nei diversi rami professionali;<br />
si sgrava l’economia di costi<br />
non indifferenti, 300 milioni di franchi,<br />
poiché verrà a cadere l’obbligo unilaterale<br />
dei datori di lavoro di versare il<br />
salario; non sarà necessario istituire<br />
una nuova assicurazione sociale, con<br />
conseguente apparato burocraticoamministrativo,<br />
in quanto le indennità<br />
di maternità potranno essere erogate<br />
attraverso l’attuale sistema delle<br />
indennità per la perdita di guadagno<br />
(Ipg).<br />
Con la revisione della legge aumenteranno<br />
anche le indennità per chi presta<br />
servizio militare, civile o di protezione<br />
civile. Le indennità passeranno<br />
dal 65% all’80% del reddito medio conseguito<br />
prima del servizio, mentre l’indennità<br />
giornaliera per le reclute passerà<br />
da 43 a 54 franchi.<br />
“Servizi postali per tutti”.<br />
D’accordo con la raccomandazione del<br />
Consiglio federale e del Parlamento, la<br />
<strong>Cc</strong>ia-ti invita a bocciare questa iniziativa.<br />
I suoi obiettivi sull’universalità del<br />
servizio sono, difatti, ormai realizzati<br />
grazie all’ultima revisione della legge<br />
sulle Poste, mentre la richiesta di<br />
eventuali sussidi statali per coprire il<br />
<strong>Ti</strong>cino Business - 09/<strong>2004</strong> • 10<br />
Il 26 settembre un sì e un no<br />
Sì all’indennità per la perdita di guadagno<br />
No ai “Servizi postali per tutti”<br />
Continua da pagina 1<br />
mantenimento della rete di uffici<br />
postali, inciderebbe pesantemente<br />
sulla delicata situazione delle finanze<br />
pubbliche.<br />
Riguardo al primo aspetto c’è da ricordare<br />
che attualmente in Svizzera ci<br />
sono 4 uffici postali ogni diecimila abitanti,<br />
quando nell’Ue la media è di 2,5<br />
uffici; si contano 68,9 uffici postali<br />
ogni mille chilometri quadrati contro i<br />
38,6 dell’Europa; mentre la distanza<br />
media dall’ufficio più vicino è di 2,4<br />
chilometri rispetto ai 3,2 dei Paesi Ue.<br />
Con i suoi 2.700 uffici, 18 centri lettera,<br />
4 centri pacchi, 2 print center per<br />
stampa e imballaggio, 6 operation center<br />
– PostFinance- e 55 mila dipendenti,<br />
la Posta svizzera offre già un servizio<br />
capillare su tutto il territorio nazionale<br />
che risponde ai bisogni della popolazione<br />
e dell’economia. Inoltre, anche<br />
la proposta di coinvolgere i Comuni,<br />
nel caso di chiusura o di trasferimento<br />
degli uffici postali, è stata già accolta<br />
dall’ ultima revisione legislativa che<br />
riconosce loro il diritto di essere consultati.<br />
Molto più controversa è invece la<br />
richiesta alla Confederazione di versare<br />
delle indennità per i costi del servizio<br />
postale non coperti con il ricavato<br />
dei servizi riservati e con le tasse di<br />
concessione. Una richiesta che verrebbe<br />
a costare alle casse dello Stato 500<br />
milioni di franchi all’anno.<br />
Oltre a questo costo, il rischio maggiore,<br />
qualora dovesse essere approvata<br />
l’iniziativa, è di frenare pericolosamente<br />
il processo di adattamento della<br />
nostra Posta alle nuove condizioni del<br />
mercato internazionale.
11 • <strong>Ti</strong>cino Business - 09/<strong>2004</strong><br />
Su cosa si vota<br />
Naturalizzazione agevolata<br />
per i giovani di seconda<br />
generazione<br />
Governo federale e Parlamento hanno<br />
deciso di facilitare la naturalizzazione<br />
dei giovani stranieri di seconda generazione,<br />
ossia i figli di immigrati in<br />
Svizzera, semplificando la complicata<br />
procedura attuale.<br />
Questi giovani potranno chiedere la<br />
naturalizzazione agevolata se hanno<br />
frequentato per almeno 5 anni una<br />
scuola in Svizzera e sono titolari di un<br />
permesso di dimora o domicilio.<br />
Inoltre, devono avere abitato almeno<br />
due anni nel Comune in cui inoltrano<br />
la loro richiesta di cittadinanza, essere<br />
integrati nel nostro paese, conformandosi<br />
alle nostre leggi, e parlare una lingua<br />
nazionale.<br />
Acquisizione della cittadinanza<br />
svizzera per la terza generazione<br />
Per il Consiglio federale e le Camere, i<br />
figli di cittadini stranieri di terza generazione<br />
devono acquisire con la nascita<br />
nel nostro Paese la cittadinanza svizzera.<br />
Salvo dichiarazione contraria dei<br />
loro genitori.<br />
Iniziativa “Servizi postali per tutti”<br />
Lanciata da sindacati e associazioni dei<br />
consumatori, l’iniziativa chiede che la<br />
Costituzione garantisca un servizio<br />
postale universale con una rete di uffici<br />
su tutto il territorio nazionale. Che i<br />
Comuni siano coinvolti nelle decisioni<br />
che riguardano questi uffici e che la<br />
Confederazione versi delle indennità<br />
qualora gli introiti non siano sufficienti<br />
a mantenere la rete di uffici postali.<br />
Telefono Amico - Conferenza pubblica<br />
Telefono Amico, il nr. 143 aperto a tutti, opera in Svizzera da oltre quarant’anni con un crescente<br />
volume di interventi. A fine settembre organizza una conferenza pubblica per sensibilizzare<br />
la popolazione e per far meglio conoscere la sua funzione e le sue attività. Dopo un<br />
breve intervento di una rappresentante di Telefono Amico e due conferenze sul tema (ca. 30<br />
min. ciascuna), ci sarà uno spazio per le domande del pubblico. Alla fine sarà offerto un rinfresco,<br />
con la possibilità di approfondire ulteriormente gli argomenti con i relatori e rappresentanti<br />
del 143 in sala.<br />
INSICUREZZA SOCIALE E DISAGIO INDIVIDUALE<br />
CONFERENZA E DISCUSSIONE CON IL PUBBLICO<br />
ENTRATA LIBERA<br />
Mercoledì, 29 settembre <strong>2004</strong>, ore 20.30<br />
Lugano, Palazzo dei congressi, Sala B<br />
Relatori:<br />
Lina Bertola, filosofa e saggista<br />
Ferruccio Marcoli, psicologo e psicoterapeuta<br />
Luisa Reggiani, responsabile formazione, Telefono Amico<br />
Moderatrice:<br />
Cristina Bonzanigo, giornalista RSI<br />
Si ringraziano per il loro sostegno i Grand Casinò Admiral Mendrisio e Grand Casinò Locarno e la Città di Lugano.<br />
www.143.ch<br />
Il tema<br />
Governo e Parlamento raccomandano<br />
di respingere questa iniziativa, poiché i<br />
suoi principali obiettivi sono stati già<br />
raggiunti, mentre l’erogazione di nuovi<br />
sussidi non è sostenibile per le finanze<br />
federali.<br />
Indennità di perdita di guadagno<br />
in caso di servizio o maternità<br />
Governo e Parlamento federale vogliono<br />
aumentare le indennità di perdita di<br />
guadagno per le persone che prestano<br />
servizio militare, civile o di protezione<br />
civile e introdurre un’indennità di<br />
maternità per le donne. Indennità che<br />
corrisponde all’80% del loro salario -<br />
ma non più di 172 franchi al giornoper<br />
14 settimane al massimo dalla<br />
nascita del figlio. Contro questa proposta<br />
è stato lanciato un referendum.
13 • <strong>Ti</strong>cino Business - 09/<strong>2004</strong> Agenda <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong><br />
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Indirizzo redazione:<br />
<strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong>, Corso Elvezia 16, CH-6900 Lugano<br />
Tel. +41 91 911 51 11 Fax +41 91 911 51 12<br />
stoffel@cci.ch www.cciati.ch<br />
AGENDA<br />
• Giovedì 9 settembre <strong>2004</strong>, ore 14:00, Palazzo Canavée – Accademia di<br />
Architettura, Mendrisio: Forum <strong>Ti</strong>cino Logistica, giornata di studio sul<br />
progetto di sviluppo “DIL – Distretto Internazionale Logistico”, organizzata<br />
dal Dipartimento delle finanze e dell’economia<br />
• Mercoledì 15 settembre <strong>2004</strong>, Auditorium BancaStato, Bellinzona: Giornata di<br />
studio organizzata dalla SSSL, Società Svizzera per la Sicurezza sul Lavoro “Il<br />
caso G. Bianchi, implicazioni giuridiche di un incidente sul posto di lavoro”<br />
• Domenica 12, lunedì 13 e martedì 14 settembre <strong>2004</strong>, Hotel Bellevue au Lac,<br />
Riva A. Caccia 10, Lugano: Congresso Gruppo Donne PMI Svizzera, giubileo<br />
10° anniversario<br />
• Venerdì 17 settembre <strong>2004</strong> ore 13:30, Palazzo Canavée – Accademia di<br />
Architettura, Mendrisio: prima edizione Expo Life Sciences della<br />
Svizzera italiana (ELISSI), “Imprenditorialità e start-up in <strong>Ti</strong>cino: quali<br />
sono le opportunità per l’industria delle scienze della vita”, organizzata da<br />
Biopolo <strong>Ti</strong>cino, ASIRB, ATC e AFTI<br />
• Martedì 21 settembre ore 10:00, Auditorium BancaStato, Bellinzona:<br />
Consiglio economico <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong>, “MS Outlook in tasca”, “Formazione continua:<br />
e-learning”, “Freno alla spesa pubblica”<br />
• Mercoledì 22 settembre <strong>2004</strong> ore 14:00, Aarau: Assemblea CCIS – Camere<br />
di Commercio e dell’Industria della Svizzera<br />
• Giovedì 30 settembre, ore 17:00, Centro formazione professionale, Biasca:<br />
Ciclo di conferenze “Il finanziamento di attività economiche” organizzate<br />
dal Dipartimento delle finanze e dell’economia e BancaStato, in collaborazione<br />
con <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong> e AITI<br />
• Giovedì 30 settembre <strong>2004</strong>, ore 09:30-15:00, Forum Fribourg: Seconda giornata<br />
della formazione professionale, organizzata dall’Ufficio federale<br />
della formazione professionale e della tecnologia<br />
• Giovedì 14 ottobre <strong>2004</strong>, ore 17:00, Sala Sopracenerina, Locarno: Ciclo di<br />
conferenze “Il finanziamento di attività economiche” organizzate dal<br />
Dipartimento delle finanze e dell’economia e BancaStato, in collaborazione<br />
con <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong> e AITI<br />
• Venerdì 15 ottobre <strong>2004</strong>, ore 16:30, Grand Hotel Eden, Lugano-Paradiso:<br />
Assemblea generale ordinaria <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong>, ospite d’onore Ambasciatore<br />
Luzius Wasescha<br />
• Montag 18. und Dienstag 19. Oktober <strong>2004</strong>, Kultur und Kongresszentrum<br />
KKL, Luzern: „Die Erweiterung der Europäischen Union und die<br />
Schweiz“, Referenten - Micheline Calmy-Rey (Bundesrätin, Vorsteherin des<br />
Eidg. Departementes für auswärtige Angelegenheiten EDA) und Günter<br />
Verheugen (Mitglied der Europäischen Kommission, zuständig für die EU-<br />
Erweiterung
Attualità<br />
Odore di aumento delle imposte<br />
nell’aria del cantone <strong>Ti</strong>cino<br />
di Stefano Modenini, responsabile economiesuisse Lugano<br />
Sono queste settimane molto<br />
importanti per la politica ticinese.<br />
Il Consiglio di Stato e i partiti di<br />
governo, senza dimenticare il<br />
Parlamento, sono confrontati alla<br />
necessità di delineare contorno e contenuti<br />
della manovra necessaria per iniziare<br />
il riequilibrio dei conti pubblici.<br />
Il cantone <strong>Ti</strong>cino rimane collocato a<br />
pieno e giusto titolo nel novero dei<br />
Cantoni svizzeri fiscalmente più interessanti<br />
per le persone fisiche e per le attività<br />
economiche. Proprio nel momento<br />
in cui sto scrivendo la proprietà di un<br />
grande gruppo industriale internazionale<br />
sta decidendo se spostare parte<br />
dell’attività produttiva e direttiva nel<br />
nostro Cantone.<br />
Dal punto di vista delle finanze pubbliche<br />
la barca ticinese fa acqua da tutte le<br />
parti e quest’anno il nostro Cantone<br />
presenta uno dei disavanzi più elevati<br />
di tutta la Svizzera. Le cause di questa<br />
situazione sono note: una crescita oltre<br />
misura e persino senza controllo della<br />
spesa pubblica rispetto alla ricchezza<br />
prodotta nel paese, anche se occorre<br />
riconoscere che parte del disavanzo è<br />
pure da addebitare agli oneri e alle<br />
incombenze semplicemente scaricate<br />
dalla Confederazione sui Cantoni, ad<br />
esempio in ambito sanitario e sociale.<br />
Sappiamo ugualmente che nel paese<br />
c’è grande bisogno di ritrovare tranquillità<br />
e dialogo; la campagna che ha condotto<br />
alla votazione sui referendum<br />
cantonali dello scorso 16 maggio ha<br />
lasciato inevitabilmente degli strascichi<br />
ma tutti sanno, a cominciare da chi si<br />
pone da una parte e dall’altra della barricata<br />
che divide oppositori e fautori di<br />
un aumento dell’imposizione fiscale<br />
per ritrovare il riequilibrio finanziario,<br />
che il paese non può permettersi un’ulteriore<br />
stagione di polemiche politiche.<br />
Ciò non significa tuttavia – ci mancherebbe<br />
altro – che si debbano accettare<br />
supinamente scelte e decisioni che possono<br />
avere anche conseguenze difficili<br />
e sbagliate senza per questo contribuire<br />
a risolvere il problema di fondo. In altre<br />
parole, rischiamo di penalizzare la<br />
nostra capacità concorrenziale (che<br />
non è solo fiscale) senza contribuire a<br />
migliorare lo stato delle finanze pubbliche<br />
a medio e lungo termine.<br />
Nel <strong>Ti</strong>cino politico di oggi – che appare<br />
assai più debole del <strong>Ti</strong>cino a cui eravamo<br />
confrontati nella legislatura immediatamente<br />
precedente – ci si accontenta<br />
quasi della raggiunta intesa politica<br />
sulla cornice dell’intervento finanziario,<br />
costituita da un terzo di nuove<br />
entrate e da due terzi di contenimento<br />
delle uscite.<br />
Scorrendo la lista delle possibili misure<br />
di intervento prospettate dal Consiglio<br />
di Stato si notano immediatamente le<br />
proposte provocatorie, certamente<br />
impraticabili, come quella dell’aumento<br />
delle tasse di circolazione o quella dell’aumento<br />
lineare delle imposte alle<br />
persone fisiche. Ma la direzione dove il<br />
governo, anzi una parte di esso, vuole<br />
andare a parare è un’altra, ossia l’aumento<br />
delle imposte alle persone giuridiche.<br />
Quattro anni e mezzo fa, con l’avallo<br />
del popolo ticinese beninteso, il <strong>Ti</strong>cino<br />
fece un notevole passo in avanti nella<br />
classifica dei Cantoni fiscalmente più<br />
attrattivi, riducendo dal 12 al 9 per<br />
<strong>Ti</strong>cino Business - 09/<strong>2004</strong> • 14<br />
Stefano Modenini<br />
cento l’aliquota sugli utili delle società.<br />
I benefici di questa decisione si fecero<br />
sentire anche per le casse pubbliche.<br />
Ora si vorrebbe far risalire tale aliquota<br />
dal 9 al 10 per cento e aumentare parallelamente<br />
l’imposta sul capitale dall’1,5<br />
al 2,5 per mille. Misure ritenute sopportabili<br />
e da un punto di vista strettamente<br />
finanziario potrebbe anche essere<br />
così, ma il segnale che si darebbe con<br />
una simile decisione sarebbe sbagliato,<br />
proprio in un momento di accentuata<br />
concorrenzialità fra nazioni e territori.<br />
I politici e i burocrati dovrebbero uscire<br />
ogni tanto dai loro uffici e andare a<br />
verificare cosa significhi e cosa comporti<br />
oggi la concorrenzialità in ambito<br />
economico.<br />
Scoprirebbero forse l’aleatorietà delle<br />
decisioni.<br />
E’ vero che la fiscalità è uno – e non<br />
l’unico – dei fattori che determinano le<br />
buone o le cattive condizioni-quadro di<br />
un territorio. Ma è anche vero che oggi<br />
basta un niente per far decidere ad<br />
un’impresa o ad un gruppo industriale<br />
di delocalizzare le proprie attività all’estero.<br />
L’attuale difficile situazione finanziaria<br />
del Cantone è figlia della crescita fuori<br />
misura della spesa pubblica. Se non si<br />
interviene sulla questione di fondo e se<br />
non si ridefiniscono ruolo e compiti<br />
dello Stato gli aumenti delle entrate serviranno<br />
a poco e rischieremo concretamente<br />
un peggioramento delle condizioni-quadro<br />
del Cantone. Per questo è<br />
necessario che le forze più vive del<br />
Cantone vigilino nei confronti di un sin<br />
troppo facile ricorso all’aumento delle<br />
tasse e delle imposte.
15 • <strong>Ti</strong>cino Business - 09/<strong>2004</strong><br />
Standing up<br />
economia<br />
ticinese<br />
di Claudio Camponovo, direttore <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong><br />
Abbiamo bisogno di imprenditori<br />
che hanno il coraggio delle loro<br />
idee. Ci sono ottime premesse: il<br />
mondo è sempre più aperto.<br />
Il nostro Paese offre condizioni ottimali.<br />
I settori economici si stanno deregolamentando.<br />
I campi di attività si aprono sempre più<br />
alla concorrenza: le telecomunicazioni, la<br />
formazione e la ricerca sono solo alcuni<br />
esempi.<br />
Le regole del gioco diventano sempre<br />
più trasparenti, la tecnologia infrange le<br />
barriere.<br />
La creazione di un’impresa è un atto<br />
emozionale ma è anche soprattutto un<br />
atto di fiducia.<br />
Il lato di passione e la parte entusiasmante<br />
di questa avventura non deve<br />
farci dimenticare che si basa sovente su<br />
un’analisi razionale del mercato, sul<br />
padroneggio dei conti finanziari e i su<br />
stretti contatti con i partner commerciali.<br />
C’è un vecchio adagio che recita<br />
Corsi SIUIFCAM<br />
A settembre inizia<br />
un nuovo corso<br />
L’Istituto svizzero per la formazione<br />
di capi-azienda propone, con la collaborazione<br />
della Camera di commercio,<br />
dell’industria e dell’artigianato<br />
del cantone <strong>Ti</strong>cino una nuova<br />
proposta formativa: il Corso preparatorio<br />
all’esame professionale di specialista<br />
nel commercio al dettaglio.<br />
“Nessuna azienda è creata sui sogni ma<br />
nessuna vive senza questi.”<br />
La nostra economia deve essere meno<br />
condizionata da leggi e regolamenti inutili<br />
per poter agire in modo più rapido e<br />
in modo più competitivo.<br />
Il mercato sempre più aperto a livello<br />
planetario, per i prodotti, per i servizi e<br />
per le informazioni<br />
offre opportunità<br />
ma cela evidentemente<br />
anche dei<br />
rischi. Ogni azienda<br />
deve pertanto<br />
esaminare attentamente<br />
in che misura<br />
e in che modo<br />
iniziare, rispettivamente<br />
potenziare,<br />
la propria presenza<br />
all’estero.<br />
Per far ciò necessita<br />
di collaboratori<br />
ben formati e preparati<br />
a raccogliere<br />
le numerose sfide.<br />
Imprenditori non<br />
lesinate nella formazione<br />
continua,<br />
iscrivete i vostri<br />
quadri ai nostri<br />
corsi specialistici.<br />
A settembre inizia<br />
un nuovo corso<br />
dell’Istituto svizzero<br />
per la formazione<br />
di Capi azienda,<br />
come pure quello<br />
per raggiungere il<br />
titolo di Economista<br />
aziendale nelle<br />
Un’iniziativa di:<br />
Attualità<br />
Claudio Camponovo<br />
arti e mestieri diplomato federale e<br />
anche il nuovo corso preparatorio <strong>2004</strong>-<br />
05 all’esame professionale di Specialista<br />
nel commercio al dettaglio.<br />
Concedete a questi compiti assoluta<br />
priorità, sono investimenti paganti e rappresentano<br />
la premessa di un migliore<br />
successo a medio e lungo termine.<br />
Il finanziamento di<br />
attività economiche<br />
Un tema e 5 incontri:<br />
Biasca - 30.09.04<br />
Locarno - 14.10.04<br />
Manno - 28.10.04<br />
Chiasso - 11.11.04<br />
Bellinzona - 02.12.04<br />
www.ti.ch/dfe-spazioinformativo<br />
Programma<br />
17:00 Gli strumenti di valutazione<br />
delle attività economiche<br />
17:20 Il ruolo di informazione, consulenza<br />
e accompagnamento dello Stato per<br />
promuovere l’economia<br />
17:40 Il ruolo e i servizi delle Associazioni<br />
18:00 Dibattito con il pubblico<br />
18:30 Aperitivo<br />
Per partecipare<br />
Indicare la località scelta<br />
e i vostri dati personali.<br />
Via posta:<br />
Sezione della promozione economica (SPE)<br />
Sigra. Lucia Noseda<br />
Viale S. Franscini 17, CH-6501 Bellinzona<br />
Via e-mail:<br />
lucia.noseda@ti.ch<br />
Via telefono o fax ai numeri:<br />
T +41 (0)91 814 35 15 - F +41 (0)91 814 44 57<br />
In collaborazione con:
Informazione<br />
Scuola per<br />
capi-azienda<br />
nelle arti e<br />
mestieri<br />
Risultati molto buoni<br />
per i 15 neo diplomati<br />
di Patrizia Villa<br />
La Cerimonia di consegna dei<br />
diplomi di capo-azienda si è tenuta<br />
il 24 agosto a Bodio, presso la<br />
TIMCAL, azienda leader nella produzione<br />
di grafite sintetica.<br />
I neo diplomati della Scuola per capiazienda<br />
nelle arti e mestieri si sono<br />
cimentati il 30 giugno e il 1. luglio con<br />
gli esami finali: le prove sostenute<br />
sono state di contabilità, valutazione<br />
aziendale, questioni economiche,<br />
gestione del personale e marketing.<br />
Ci felicitiamo per i meritati risultati<br />
ottenuti da tutti i neo capi-azienda e in<br />
particolare con: Flavio Petraglio,<br />
migliore media (IFEC Consulenze SA,<br />
Rivera); Massimo Bertarelli (Grassi Oil<br />
SA, Mendrisio), Loris Bizzozzero<br />
( Jermini Elettricità SA, Bioggio),<br />
Marco Brocco (FFS SA, Bellinzona),<br />
Dagmar Cima Baistrocchi (Cima<br />
Amministrazioni, Acquarossa), <strong>Ti</strong>ziano<br />
Codiroli (Elettroprogetti SA,<br />
Camorino), Enrico Derigo (Gommec<br />
Guarnizioni Meccaniche SA, Losone),<br />
Marco Doninelli (Genurauto SA,<br />
Coldrerio), <strong>Ti</strong>ziano Gamboni<br />
(Laboratorio Peter Daniel, Bellinzona),<br />
Andrea Genini (TIMCAL Ltd., Bodio),<br />
Pierangelo Lancianesi (Zetel SA,<br />
Breganzona), Giuseppe Mognoni<br />
(Steib Canonica SA, Grancia), Enea<br />
Pasinelli (Comune di Locarno,<br />
Locarno), Marzio Pasinelli (Ditta Elio<br />
Moser, Chiasso), Hervé Schmidt<br />
(Ortotecnica SA, Lugano). Ha inoltre<br />
ottenuto l’attestato di frequenza<br />
Domenico Chiaravalloti (Imel Energy<br />
SA, Riazzino). Complimenti a tutti!<br />
<strong>Ti</strong>cino Business - 09/<strong>2004</strong> • 16<br />
CORSI AUTUNNALI ORGANIZZATI<br />
DALLA CCIA-TI<br />
• Lettere commerciali: tecniche trucchi trappole<br />
Per aggiornare le proprie competenze ed evadere dalla routine<br />
4 ottobre<br />
• Il reclamo del cliente come opportunità per l’azienda<br />
18 ottobre<br />
• Business Plan, monitoraggio finanziario e garanzie:<br />
i criteri per ottenere prestiti/finanziamenti dopo gli<br />
Accordi di Basilea 2<br />
Moduli di approfondimento<br />
29 settembre - 27 ottobre - 1 dicembre<br />
• Nozioni superiori per la gestione dei collaboratori<br />
Approfondimento in blocchi di tematiche chiave della conduzione<br />
del personale<br />
25 ottobre - 8, 15, 22, 29 novembre<br />
• Aggiornamenti per esportatori<br />
21 ottobre - 11,18, 25 novembre - 2 dicembre<br />
• Diritto del lavoro<br />
novembre - dicembre<br />
• INFORMATICA<br />
Corsi di base, medi e avanzati di Word, Excel, Powerpoint, Outlook,<br />
Access<br />
• TOEIC - Test of English for International Communication<br />
Ogni mese un’occasione per testare il proprio livello di inglese<br />
Per ulteriori informazioni ed iscrizioni ai corsi potete rivolgervi a Cécile<br />
Chiodini Polloni.<br />
Tel. 091 911 51 18 - Fax 091 911 51 12 - corsi@cci.ch
17 • <strong>Ti</strong>cino Business - 09/<strong>2004</strong><br />
Accesso agli appalti pubblici<br />
in Italia<br />
Apertura per ingegneri ed architetti svizzeri<br />
di Luca Albertoni<br />
Malgrado l’entrata in vigore degli<br />
accordi bilaterali fra Svizzera ed<br />
Unione europea (UE), numerosi<br />
ingegneri ed architetti svizzeri si sono<br />
finora visti rifiutare la partecipazione a<br />
concorsi per appalti pubblici in Italia. In<br />
effetti, le autorità italiane preposte all’aggiudicazione<br />
dell’appalto erano solite<br />
chiedere l’iscrizione di ingegneri ed architetti<br />
in un registro professionale, dato che<br />
tale iscrizione costituisce un criterio di<br />
qualifica indispensabile secondo il diritto<br />
italiano.<br />
Poiché il diritto svizzero non contempla<br />
invece una regola simile, per gli ingegneri<br />
ed architetti svizzeri risultava fino ad oggi<br />
di fatto impossibile partecipare ai concorsi<br />
in Italia.<br />
Fortunatamente, la questione ha potuto<br />
essere risolta, grazie in particolare all’impegno<br />
dell’Ambasciatore svizzero Luzius<br />
Wasescha, Presidente della Commissione<br />
appalti pubblici Confederazione-Cantoni,<br />
Nuovi Soci <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong><br />
Questo mese abbiamo il piacere di porgere il benvenuto a:<br />
che ha lavorato in modo particolarmente<br />
intenso con le autorità italiane.<br />
Queste ultime hanno dovuto avantutto<br />
tenere conto del fatto che, sulla base<br />
dell’Accordo bilaterale fra Svizzera ed UE<br />
sulla libera circolazione delle persone,<br />
ogni restrizione alla fornitura di servizi fra<br />
le parti contrattuali è proibita. Inoltre,<br />
secondo il principio del riconoscimento<br />
reciproco che vige in seno all’UE, deve<br />
essere accettato qualsiasi ingegnere o<br />
architetto ammesso all’esercizio della professione<br />
secondo le regole del paese<br />
dell’UE dal quale proviene e questo principio<br />
vale anche per il campo d’applicazione<br />
del menzionato Accordo bilaterale.<br />
Poiché la Svizzera non prevede l’obbligo<br />
di iscriversi in un registro professionale,<br />
non è quindi necessario che un ingegnere<br />
o architetto svizzero disponga di una simile<br />
iscrizione per partecipare ai bandi di<br />
concorso in Italia. Una condizione del<br />
genere è considerata illegittima.<br />
• I.B.B. PULIMASTER SA, lavori di pulizia e vendita prodotti, 6900 Lugano.<br />
Informazione<br />
Da parte italiana vi sono state chiare assicurazioni<br />
in questo senso da parte<br />
dell’Autorità preposta alla sorveglianza<br />
sugli appalti pubblici e da parte del<br />
Ministero della giustizia.<br />
Ingegneri ed architetti svizzeri potranno<br />
quindi partecipare a concorsi per appalti<br />
pubblici in Italia senza dover osservare<br />
l’obbligo di un’iscrizione in un registro<br />
professionale.<br />
Invitiamo tutti coloro che dovessero ancora<br />
riscontrare difficoltà ad ottenere l’accesso<br />
agli appalti pubblici in Italia o in altri<br />
paesi dell’UE a prendere contatto con la<br />
Camera di commercio, dell’industria<br />
e dell’artigianato del Cantone <strong>Ti</strong>cino<br />
(<strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong>)<br />
Corso Elvezia 16<br />
6901 Lugano<br />
Tel. +41 91 911 51 11<br />
Fax +41 91 911 51 12<br />
cciati@cci.ch<br />
• CASAFORTE SELF-STORAGE (SUISSE) SA, compra, la vendita, la costruzione e la locazione, nonché la gestione<br />
di beni mobili e immobili, 6900 Lugano.<br />
• ISYS BANKING SOFT WARE SA, succursale di Agno, Consulenza e servizi relativi all’organizzazione e alla gestione<br />
di imprese, in particolare nel settore bancario, 6982 Agno.<br />
• IFEC Consulenze SA, scienze ambientali applicate (fisica ed energetica della costruzione, acustica e vibrazioni),<br />
6802 Rivera.<br />
• Stock System SA, ricupero e preparazione per il riciclaggio di materiali metallici, 6983 Magliaso.
Informazione<br />
<strong>Ti</strong>cinocom lancia<br />
il telefono nella rete<br />
di Fabio Sacchi<br />
<strong>Ti</strong>cinocom SA, il più<br />
importante Internet<br />
Service Provider in<br />
<strong>Ti</strong>cino, diventa anche la<br />
prima compagnia telefonica<br />
ticinese. <strong>Ti</strong>cinocom è stata<br />
fondata a Muralto nel 1996.<br />
Il Direttore Karl Frankeser<br />
con i suoi 17 collaboratori, si<br />
occupa attualmente della<br />
vendita e installazione di<br />
allacciamenti Internet tradizionali<br />
e a banda larga, come<br />
pure la creazione e la promozione<br />
di siti Internet.<br />
Gli abbonati in tutta la<br />
Svizzera superano le 30’000<br />
unità, e per la maggior parte<br />
sono ticinesi. I bisogni e i<br />
desideri della clientela sono<br />
al centro dell’attenzione,<br />
per questo motivo vengono<br />
utilizzate unicamente infrastrutture e<br />
tecnologie all’avanguardia e altamente<br />
professionali affinché i prodotti e i servizi<br />
siano sempre un passo avanti.<br />
Con l’implementazione di una nuova<br />
compagnia telefonica, una primizia ticinese,<br />
si è voluto ampliare la gamma dei<br />
prodotti proposti, così da offrire al cliente<br />
tutto quanto permette un allacciamento<br />
telefonico unico.<br />
<strong>Ti</strong>cinocom Digitel, questo è il nome<br />
dell’ultima creazione, è un servizio di<br />
telefonia fissa trasmessa tramite Internet,<br />
con una qualità equivalente alla rete fissa<br />
tradizionale e ben superiore a quella<br />
mobile.<br />
L’allacciamento propone una vasta gamma<br />
di prestazioni quali l’indicazione del<br />
numero del “chiamante” e avviso di chia-<br />
mata, anche su telefoni convenzionali<br />
(analogici), rendendo superfluo l’allacciamento<br />
ISDN.<br />
La scelta del provider con cui operare<br />
rimane libera, tramite Internet a banda<br />
larga via cavo o ADSL.<br />
I numeri telefonici assegnati sono di tipo<br />
pubblico, i quali possono ricevere ed<br />
effettuare chiamate da e per tutto il<br />
mondo.<br />
Per quanto concerne i prezzi, in tutta la<br />
Svizzera è applicata la tariffa locale. Le<br />
chiamate effettuate fra abbonati<br />
“<strong>Ti</strong>cinocom Digitel” sono gratuite 24 ore<br />
su 24, mentre le tariffe internazionali<br />
sono inferiori fino al 70% rispetto ai prodotti<br />
concorrenti.<br />
Un’ampia varietà di prestazioni sono possibili<br />
con questo nuovo allacciamento,<br />
<strong>Ti</strong>cino Business - 09/<strong>2004</strong> • 18<br />
come ad esempio la segreteria telefonica<br />
gratuita, le funzioni “lista nera” e “lista<br />
bianca” (per rifiutare o accettare chiamate<br />
solo da parte di una determinata cerchia<br />
di persone), la possibilità di controllare<br />
tutti i collegamenti effettuati (costi,<br />
minuti, ecc.) direttamente sul proprio<br />
PC, ogni qualvolta lo si desidera. Tutta<br />
una serie d’occasioni e possibilità che i<br />
consulenti di <strong>Ti</strong>cinocom sapranno elencare<br />
dettagliatamente agli interessati.<br />
Per ulteriori informazioni:<br />
<strong>Ti</strong>cinocom SA<br />
Via Stazione 5<br />
6600 Locarno<br />
Tel. 0844 00 70 70<br />
Fax 0844 00 70 71<br />
www.ticinocom.com<br />
info@ticino.com
19 • <strong>Ti</strong>cino Business - 09/<strong>2004</strong><br />
DIL - Distretto<br />
Internazionale<br />
Logistico<br />
Il 9 settembre <strong>2004</strong>, al Palazzo Canavée dell’Accademia di<br />
Architettura a Mendrisio, si terrà la giornata di studio sul progetto<br />
di sviluppo “DIL - Distretto Internazionale Logistico”, alla<br />
quale siete cordialmente invitati.<br />
La giornata è organizzata dal Dipartimento delle finanze e dell’economia,<br />
in collaborazione con l’Amministrazione federale delle<br />
dogane (AFD) - Direzione del IV circondario delle dogane, Lugano,<br />
l’Associazione Spedizionieri Chiasso (SpedLogSwiss Sezione<br />
<strong>Ti</strong>cino) e l’Associazione svizzera dei trasportatori stradali (ASTAG<br />
Sezione <strong>Ti</strong>cino), nell’ambito della seconda edizione del convegno<br />
“Forum <strong>Ti</strong>cino Logistica”.<br />
Il DIL, che si inserisce nel programma di marketing territoriale<br />
"Copernico", si propone di svolgere un ruolo di piattaforma di servizi<br />
logistici integrati per le imprese locali e internazionali che lavorano<br />
con i paesi esteri da e per tutto il mondo.<br />
La base per delineare questa piattaforma sono i risultati di un workshop<br />
con alcuni degli attori dei principali settori dell’intera filiera<br />
logistica, che saranno presentati nel corso della giornata.<br />
La vostra partecipazione e il vostro apporto alla discussione che<br />
concluderà le relazioni saranno determinanti per individuare le<br />
soluzioni ed i passi successivi più appropriati da adottare per lo sviluppo<br />
del Distretto Internazionale Logistico.<br />
Vi aspettiamo numerosi a questo importante appuntamento dell’economia<br />
ticinese.<br />
Sezione della promozione economica - Lucia Noseda<br />
Viale Stefano Franscini 17 - CH-6501 Bellinzona<br />
tel. +41.91.814.35.41 - fax +41.91.814.44.57<br />
e-mail: lucia.noseda@ti.ch - www.ti.ch/ticino-logistica<br />
Informazione
21 • <strong>Ti</strong>cino Business - 09/<strong>2004</strong> Commercio estero<br />
Giornata di consulenze individuali sulla Spagna<br />
Lugano, 15 novembre <strong>2004</strong><br />
Scoprite il mercato spagnolo e immettetevi con professionalità grazie all’appoggio<br />
dei nostri specialisti in loco. I consulenti dell’Osec e dello Swiss Business Hub<br />
Spain sono al vostro servizio!<br />
Il 15 novembre <strong>2004</strong> il Business Network Switzerland organizza una giornata di<br />
consulenze individuali a Lugano, nel corso della quale i nostri specialisti del mercato<br />
spagnolo risponderanno volentieri alle vostre domande.<br />
Gli incontri saranno preparati in base alle domande che avrete sottoposto loro in<br />
anticipo; ecco perché durante il colloquio potranno già esservi fornite delle risposte<br />
concrete!<br />
Non esitate a fissare un appuntamento: questi incontri sono un modo semplice di<br />
ricevere una consulenza personalizzata sul mercato spagnolo e vi faciliteranno<br />
l’accesso a questo paese!<br />
Il colloquio individuale della durata di un’ora costa solo CHF 210.- + IVA per i<br />
soci Osec e CHF 250.- + IVA per i non soci.<br />
Le iscrizioni possono essere effettuate tramite fax allo 091 911 51 39 oppure via e-mail all’indirizzo info.lugano@osec.ch.<br />
Nel corso dell’autunno <strong>2004</strong> sono previste altre giornate di consulenze individuali presso l’Osec a Lugano:<br />
• Germania: mercoledì 24 novembre <strong>2004</strong><br />
• Austria: mercoledì 24 novembre <strong>2004</strong><br />
Non mancate a questi appuntamenti! Prenotate sin d’ora il vostro colloquio individuale!<br />
La Garanzia contro i rischi<br />
d’esportazione (GRE)<br />
La GRE è un fondo istituito dalla<br />
Confederazione -ma finanziariamente<br />
indipendente- che sgrava l’esportatore da<br />
determinati rischi insiti nel commercio<br />
estero e non influenzabili né da lui né dall’acquirente<br />
estero. Essa riguarda principalmente<br />
i rischi connessi ai contratti a<br />
lungo termine per i quali il mercato non<br />
offre alcuna copertura: rischi politici,<br />
rischi di trasferimento, rischi delcredere,<br />
rischi di fabbricazione ed eventuali rischi<br />
monetari.<br />
Sono oggetto della GRE le seguenti prestazioni:<br />
esportazione di beni di consumo<br />
o di beni d’investimento, lavori di costruzione,<br />
d’ingegneria e altri servizi, contratti<br />
di licenza e di know-how, deposito all’estero<br />
o merci destinate ad esposizioni,<br />
garanzie di pagamento.<br />
La GRE ha appena pubblicato un opuscolo<br />
intitolato “Überblick” in tedesco,<br />
“Aperçu” in francese e “At a glance” in<br />
inglese (sfortunatamente non esiste in italiano),<br />
che fornisce tutte le informazioni<br />
necessarie sulla procedura da seguire per<br />
sollecitare una garanzia e sulle tariffe<br />
applicate.<br />
L’opuscolo può essere richiesto gratuitamente<br />
sia direttamente alla GRE sia presso<br />
il Segretariato dell’Osec; in alternativa<br />
può essere scaricato in formato pdf direttamente<br />
dal sito web www.swiss-erg.com<br />
alla voce “downloads” e in seguito “pubblicazioni”.<br />
L’indirizzo di contatto della GRE è<br />
GRE Garanzia contro i rischi d’esportazione<br />
Kirchenweg 8<br />
casella postale<br />
CH-8032 Zurich<br />
Tel. +41 1 384 47 77<br />
Fax +41 1 384 47 87<br />
office@swiss-erg.com<br />
AutoCluster.ch: forum<br />
per i subfornitori svizzeri<br />
dell’industria automobilistica<br />
L’iniziativa www.AutoCluster.ch lanciata ad<br />
aprile <strong>2004</strong> vuole essere una piattaforma<br />
per i subfornitori svizzeri, i cui prodotti<br />
sotto forma di materie prime, semilavorati,<br />
parti, componenti, assemblaggi e sistemi,<br />
direttamente o indirettamente, vengono<br />
forniti all’industria automobilistica.<br />
AutoCluster intende organizzare regolarmente<br />
per i suoi affiliati delle giornate, dei<br />
gruppi di riflessione, dei corsi di formazione<br />
e di perfezionamento, fornire loro
Commercio estero<br />
informazioni specifiche nonché organizzare<br />
la presenza a fiere e ad eventi volti ad<br />
acquisire nuovi soci e collaboratori. Tutto<br />
ciò in cooperazione con altre organizzazioni<br />
in Svizzera e all’estero.<br />
In agosto <strong>2004</strong> AutoCluster ha registrato<br />
ben 50 affiliati e per fine autunno <strong>2004</strong> è<br />
previsto un “Kick-Off Event”, sostenuto<br />
dall’Innovationsberatungsstelle IBS della<br />
Camera di commercio di Soletta, dalla<br />
Camera di commercio e dell’industria di<br />
Neuchâtel, dalla promozione economica<br />
dei cantoni dello Spazio Mittelland, dalla<br />
Greater Zurich Area e da Innoconnet.<br />
Germania: nuova legge sulla sicurezza<br />
delle apparecchiature e dei prodotti<br />
pd – Una nuova legge sulla sicurezza delle<br />
apparecchiature e dei prodotti è entrata<br />
in vigore il 1° maggio <strong>2004</strong> in Germania.<br />
Essa mira ad ottimizzare le misure di protezione<br />
dei consumatori e porta numerose<br />
novità in materia di obbligo di prevenzione<br />
e di marcatura. Per ulteriori ragguagli<br />
invitiamo a consultare il seguente articolo<br />
(in tedesco):<br />
www.tuev-sued.de/download/images/<br />
GPSG_TUeVJournal_Jan<strong>2004</strong>.pdf<br />
Iran: importazione di prodotti<br />
farmaceutici previa registrazione<br />
Le aziende farmaceutiche internazionali<br />
che desiderano vendere dei prodotti in<br />
Iran devono avere un rappresentante<br />
esclusivo in loco.<br />
Questa nuova regola concerne anche le<br />
aziende farmaceutiche che esportano i<br />
loro prodotti in Iran tramite la IPI (Iran<br />
Pharmeceutical Incorporation) o il<br />
Crescente Rosso. Inoltre per l’importazione<br />
di prodotti farmaceutici vi sono nuove<br />
regole da rispettare, quali:<br />
• Le aziende farmaceutiche e i loro prodotti<br />
devono essere registrati al<br />
Department of Pharmaceutical Affairs.<br />
• Solo i prodotti farmaceutici elencati<br />
sull’ “Iran Drug List” possono essere<br />
registrati ed importati nel paese. I nuovi<br />
prodotti possono essere ammessi<br />
nell’“Iran Drug List” su richiesta del<br />
produttore.<br />
• I prodotti importati tramite un rappresentante<br />
locale sono distribuiti da grossisti<br />
affiliati all’azienda farmaceutica o<br />
da distributori specializzati in Iran.<br />
Per ulteriori informazioni:<br />
Ministry of Health and Medical Education<br />
Food and Drug Department Iran:<br />
www.fdo.ir<br />
Call for Registration:<br />
www.fdo.ir/fdo_eng_dep0_p6.asp<br />
Rapporto sul settore ambientale<br />
in Ungheria <strong>2004</strong><br />
L’Ungheria rispetta già adesso gran parte<br />
delle norme ambientali che le sono state<br />
imposte nel quadro dei negoziati d’adesione<br />
dell’UE. Restano tuttavia ancora<br />
degli sforzi da fare, in particolare per<br />
quanto concerne il riciclaggio degli imballaggi,<br />
il trattamento delle acque reflue, le<br />
misure di lotta contro l’inquinamento<br />
atmosferico dovuto ai grandi impianti di<br />
incenerimento e di eliminazione “pulita”<br />
dei rifiuti pericolosi.<br />
Per porre rimedio a questa situazione a<br />
medio termine saranno necessari diversi<br />
miliardi di euro di investimenti. I settori<br />
della gestione dei rifiuti e della depurazione<br />
delle acque reflue sono quelli che<br />
offrono le maggiori opportunità per le<br />
aziende svizzere; questo grazie all’accordo<br />
bilaterale CH-UE sugli appalti pubblici<br />
che consente alle aziende elvetiche di sottoporre<br />
le loro offerte nel quadro di progetti<br />
finanziati dai fondi strutturali e di<br />
coesione dell’UE.<br />
Per ulteriori ragguagli si invita a consultare<br />
il rapporto dell’Ambasciata svizzera a<br />
Budapest (in tedesco) all’indirizzo<br />
www.osec.ch/~0xc1878d1b_0x0001c11e<br />
/countries/ungarn/wirtschaftsdaten/umw<br />
eltbericht_ungarn_<strong>2004</strong><br />
Nota informativa sulla norma ISPM 15<br />
relativa agli imballaggi in legno<br />
È sempre maggiore il numero di paesi che<br />
applicano la norma fitosanitaria ISPM 15<br />
per evitare la disseminazione dei parassiti<br />
del legno. L’importazione di merci in questi<br />
paesi deve essere effettuata in imballaggi<br />
in legno (casse, palette, ecc.) che<br />
sono stati sottoposti a un trattamento fitosanitario<br />
molto rigido. Una nota informativa<br />
dell’Osec su www.osec.ch/holzverpackungen<br />
fornisce ampi ragguagli in<br />
merito.<br />
Lista delle aziende autorizzate (pdf ):<br />
www.osec.ch/System/Zusatzinfos/Listeispm-15-zugel-betriebe.pdf<br />
Numeri delle aziende autorizzate (pdf ):<br />
www.osec.ch/System/Zusatzinfos/listezulassungsnr-ispm-15.pdf<br />
Cina: nuova regolamentazione<br />
nel settore della costruzione<br />
bns - Le aziende straniere attive nella<br />
costruzione e nell’ingegneria che desiderano<br />
insediarsi in Cina devono concludere<br />
un partenariato con almeno una<br />
<strong>Ti</strong>cino Business - 09/<strong>2004</strong> • 22<br />
società cinese qualificata e riconosciuta<br />
nel settore della costruzione. Questa<br />
nuova regolamentazione, valida anche<br />
per le aziende di Hong Kong, Taiwan e<br />
Macao, è entrata in vigore il 10 giugno<br />
<strong>2004</strong>.<br />
Per saperne di più:<br />
www.osec.ch/~0xc1878d1b_0x0001b994<br />
/businesslaw_contracts/china_neue_vorschrift_im_bauwesen<br />
Expo 2010 a Shanghai: contratti<br />
lucrativi in vista<br />
(nfa) Con 200 paesi invitati, l’Expo 2010<br />
vuole battere un nuovo record di partecipazione.<br />
Per adempiere al meglio la sua<br />
missione di città ospitante nei confronti di<br />
espositori e visitatori, Shanghai mette<br />
mano al portamonete. La maggior parte<br />
delle spese (circa 30 miliardi di euro) sarà<br />
dedicata al miglioramento dell’infrastruttura<br />
urbana. Questo progetto è all’insegna<br />
del motto “Better City, Better Life“.<br />
Per il sito dell’esposizione è previsto un<br />
investimento di circa 3 miliardi di euro.<br />
Nuove opportunità d’affari provengono<br />
soprattutto dai settori della costruzione,<br />
della gestione delle istallazioni, della commercializzazione<br />
dei marchi dell’esposizione,<br />
nonché del miglioramento delle<br />
condizioni ambientali e dell’infrastruttura.<br />
Il sito comprenderà tra l’altro varie linee<br />
metropolitane e regionali, tre terminal<br />
che servono 15 linee di bus e di tram nonché<br />
delle sale per esposizioni; si parla di<br />
una superficie totale di circa 1,2 milioni di<br />
m2, con 132 padiglioni individuali e cinque<br />
stand collettivi, 40 padiglioni aziendali<br />
e cinque padiglioni a tema.<br />
Diversi saranno i bandi di gara internazionali<br />
pubblicati per la costruzione del sito<br />
delle esposizioni (di 5,28 km2).<br />
Per ottenere informazioni in tempo reale<br />
sull’Expo 2010 a Shanghai:<br />
www.expo2010china.com/renda/node11<br />
62/index.html<br />
Osec<br />
Business Network Switzerland<br />
Corso Elvezia 16<br />
Casella postale 5399<br />
CH-6901 Lugano<br />
Tel. +41 91 911 51 35<br />
Fax +41 91 911 51 39<br />
info.lugano@osec.ch<br />
www.osec.ch
23 • <strong>Ti</strong>cino Business - 09/<strong>2004</strong> Speciale Unione europea<br />
Sito web dell’EICS ampliato con due nuovi dossier<br />
L’Euro Info Centro Svizzera è il centro di informazione, assistenza e consulenza per le PMI<br />
elvetiche che desiderano accedere al mercato unico europeo.<br />
Oltre a fornire informazioni e consulenze personalizzate, l’EICS ha anche pubblicato sul<br />
suo sito web www.osec.ch/eics diversi dossier di approfondimento dei temi o dei settori<br />
di maggior interesse per le aziende svizzere: accordi bilaterali, marcatura CE, IVA, allargamento<br />
dell’UE, dogane, ecc.<br />
Negli ultimi mesi l’EICS ha ampliato la sua gamma di informazioni online con due nuovi<br />
dossier:<br />
• Il primo è interamente dedicato alla responsabilità per danno da prodotti; vengono illustrati<br />
gli elementi costitutivi della responsabilità e la legislazione europea in materia.<br />
• Il secondo dossier è invece dedicato ai programmi UE/SEE di finanziamento e di incoraggiamento. Quali sono i programmi dell’UE? A<br />
quali programmi possono partecipare le aziende svizzere? Il dossier fornisce indicazioni in merito.<br />
Necessitate dei testi completi o di informazioni su trattati nell’UE, direttive, regolamenti o decisioni comunitarie, ma non sapete come<br />
reperirli? Avete domande in merito all’applicazione della marcatura CE dei vostri prodotti? Avete bisogno di una consulenza specifica per<br />
l’immissione del vostro prodotto nel mercato unico europeo? Contattateci! Vi aiuteremo volentieri!<br />
Celex: accesso libero alla banca dati<br />
sul diritto comunitario<br />
Dal 1° luglio <strong>2004</strong> Celex, la banca dati online<br />
della Commissione europea sul diritto<br />
comunitario, è accessibile liberamente e<br />
gratuitamente.<br />
Celex rappresenta una preziosa e completa<br />
fonte informativa; contiene i trattati e gli<br />
atti di diritto derivato con valore vincolante<br />
e non, quali regolamenti, direttive, decisioni,<br />
raccomandazioni e pareri della<br />
Commissione, giurisprudenza, interrogazioni<br />
parlamentari e disposizioni nazionali<br />
di attuazione delle direttive comunitarie.<br />
Per effettuare delle ricerche e accedere alla<br />
documentazione, si deve digitare un login<br />
(enlu0000) ed una password (europe).<br />
Il servizio è disponibile all’indirizzo:<br />
www.europa.eu.int/celex<br />
Gli EIC presentano una guida<br />
sugli agenti commerciali nell’UE<br />
L’Euro Info Centre “Market Access<br />
Working Group” presenta una nuova edizione<br />
della sua guida “Commercial<br />
Agents” (pdf, luglio <strong>2004</strong>, 93 pagine, in<br />
inglese). Essa contiene molteplici informazioni<br />
e consigli utili per trovare l’agente<br />
commerciale ideale negli Stati membri<br />
dell’UE.<br />
A sommario figurano tra l’altro.<br />
• una checklist per aiutare a definire la<br />
propria strategia<br />
• vantaggi ed inconvenienti di collaborare<br />
con un agente<br />
• spiegazioni sulla direttiva europea relativa<br />
agli agenti commerciali indipendenti<br />
(86/653/CEE)<br />
• astuzie e consigli / checklist per trovare<br />
un agente<br />
• contratti tipo<br />
• informazioni specifiche ai singoli paesi:<br />
Austria, Belgio, Danimarca, Finlandia,<br />
Francia, Germania, Gran Bretagna,<br />
Grecia, Irlanda, Italia, Lituania,<br />
Lussemburgo, Paesi Bassi, Portogallo,<br />
Slovenia, Spagna e Svezia nonché<br />
Norvegia e Bulgaria.<br />
La guida può essere consultata online<br />
all’indirizzo www.osec.ch/osec_internet_root/marktinformationen/topics/bus<br />
inesslaw_contracts/handelsvertreter_in_<br />
der_eu_ein_leitfaden_des_eic/en/leitfaden_handelvertreter.pdf<br />
Verifica online dei numeri di partita IVA<br />
Al sito www.europa.eu.int/comm/taxation_customs/vies/it/vieshome.htm<br />
è<br />
possibile effettuare una verifica online dei<br />
numeri di partita IVA intracomunitari dei<br />
propri partner commerciali. È sufficiente<br />
selezionare lo Stato membro ed indicare il<br />
numero IVA; risulterà se il numero è valido<br />
o meno. Dal 1° maggio <strong>2004</strong> la verifica è<br />
possibile per tutti i 25 Stati membri.<br />
Inoltre il sito è stato migliorato: per Belgio,<br />
Estonia, Finlandia, Lettonia, Lituania,<br />
Slovenia e Svezia, quando la convalida è<br />
positiva viene affisso il nome e l’indirizzo<br />
della persona imponibile. Per la<br />
Repubblica ceca viene indicato unicamente<br />
il nominativo.<br />
Linee guida sulle nuove sostanze<br />
chimicamente attive per prodotti<br />
medicinali ad uso veterinario<br />
Il Comitato per prodotti medicinali ad uso<br />
veterinario dell’EMEA ha realizzato, in
Speciale Unione europea<br />
applicazione di quanto previsto dalla<br />
Direttiva 2001/82/CE del 6 novembre<br />
2001, recante un codice comunitario relativo<br />
ai medicinali veterinari, le linee guida<br />
sulle nuove sostanze chimicamente attive.<br />
Essa può essere consultata online all’indirizzo:<br />
www.emea.eu.int/pdfs/vet/qwp/<br />
054103en.pdf<br />
Misure di prevenzione contro<br />
il riciclaggio dei proventi da attività<br />
illecite: proposta della Commissione<br />
La Commissione europea ha presentato<br />
una proposta per rafforzare ulteriormente<br />
le difese dell’Unione europea contro il<br />
riciclaggio di denaro ed il finanziamento<br />
del terrorismo. La proposta mira ad<br />
aggiornare ed a migliorare la direttiva<br />
2001/97 CE attualmente in vigore.<br />
Il testo della proposta, nonché ulteriori<br />
ragguagli sulla criminalità finanziaria possono<br />
essere consultati alla pagina<br />
www.europa.eu.int/comm/internal_mark<br />
et/en/company/financialcrime/index.htm<br />
Dati economici demografici e sociali<br />
di 258 città europee fotografati<br />
da Eurostat<br />
Eurostat, in collaborazione con gli uffici<br />
nazionali di statistica, ha recentemente<br />
fotografato i dati economici, sociali e<br />
demografici di 258 città europee di medie<br />
e grandi dimensioni appartenenti ai venticinque<br />
stati membri, alla Bulgaria e alla<br />
Romania. Ai primi posti per la più alta concentrazione<br />
di popolazione over 65 le città<br />
italiane, Trieste e Bologna in primo luogo,<br />
rispettivamente con il 13,2% e il 13%,<br />
seguite da Firenze, con il 12,3%, Genova,<br />
Ancona, Venezia e Cremona, tutte con percentuali<br />
che variano tra l’11,7% e il 10,8%.<br />
Per quanto riguarda la disoccupazione,<br />
ben dodici sono le città con un tasso di<br />
senza lavoro superiore al 20% della popolazione;<br />
due, di contro, sono le città olandesi<br />
(Utrecht ed Eindhoven) in cima alla<br />
lista di quelle con la percentuale più bassa.<br />
Per ulteriori ragguagli:<br />
europa.eu.int/comm/eurostat/Public/data<br />
shop/print-product/FR?catalogue=<br />
Eurostat&product=urban-<br />
FR&mode=download<br />
Promozione della sicurezza e della<br />
salute sul luogo di lavoro nelle PMI<br />
Nella recente pubblicazione dell’Agenzia<br />
europea per la sicurezza e la salute sul<br />
luogo di lavoro “Promoting health and<br />
safety in European Small and Mediumsized<br />
Enterprises (SMEs) - SME Funding<br />
Scheme 2002-2003” vengono presentati i<br />
risultati di 51 progetti nazionali e transnazionali<br />
realizzati negli Stati membri per<br />
promuovere la sicurezza e la salute sul<br />
luogo di lavoro nelle PMI. La pubblicazione<br />
può essere consultata online su<br />
agency.osha.eu.int/publications/reports/1<br />
07/en/SME02-03.pdf<br />
Novità sul sito CORDIS<br />
Infine, conseguentemente all’evoluzione<br />
storica che ha portato a un’Unione a 25, la<br />
nuova pagina del sito CORDIS dedicata ai<br />
servizi nazionali di informazione su ricerca<br />
e sviluppo www.cordis.lu/national_service/en/w_it.htm<br />
raccoglie informazioni su<br />
ricerca e innovazione relative alla nuova<br />
Unione allargata. Ciascun servizio nazionale<br />
fornisce inoltre informazioni dettagliate<br />
sulla partecipazione del proprio paese a<br />
progetti dei programmi quadro dell’UE<br />
per la ricerca; uno strumento prezioso per<br />
la valutazione dell’impatto dei finanziamenti<br />
comunitari a livello nazionale.<br />
Infine, sempre sul sito CORDIS, alla pagina<br />
www.cordis.lu/fp6/projects.htm sono<br />
disponibili i dati relativi a 18 progetti finanziati<br />
nell’ambito delle tre aree di attività<br />
Euratom per la fissione del 6PQ: sette sulla<br />
gestione dei rifiuti radioattivi, quattro sulla<br />
protezione dalle radiazioni, sette per “altre<br />
attività nel campo delle tecnologie e della<br />
sicurezza nucleare”. I nuovi progetti pubblicati<br />
sono stati tutti approvati e selezionati<br />
dopo la chiusura del primo appello a<br />
proposte di questo programma nel maggio<br />
2003.<br />
Nuovo servizio di informazione<br />
sulla ricerca europea<br />
Un nuova pagina sulla ricerca europea predisposta<br />
dalla Commissione europea permette<br />
di accedere contemporaneamente a<br />
informazioni su progetti europei, attività<br />
di ricerca e articoli tratti da diverse fonti<br />
d’informazione:<br />
www.europa.eu.int/comm/research/fp6/p<br />
rojects.cfm<br />
Un nuovo portale europeo giovani<br />
La Commissione europea ha inaugurato<br />
un nuovo portale Internet dell’Unione<br />
interamente dedicato alle opportunità di<br />
lavoro, viaggio e studio offerte dall’Unione<br />
europea ai giovani. L’indirizzo web di questo<br />
portale è www.europa.eu.int/youth/.<br />
Le informazioni, suddivise per sezioni<br />
tematiche (studio, lavoro, volontariato,<br />
scambi, diritti, viaggi, informazioni) sono<br />
disponibili nelle 20 lingue ufficiali<br />
<strong>Ti</strong>cino Business - 09/<strong>2004</strong> • 24<br />
dell’Unione. Il portale, che sarà nel corso<br />
dei prossimi mesi ulteriormente ampliato,<br />
contiene già da ora più di 10’000 link a siti<br />
web nazionali, regionali e locali.<br />
Opuscolo sui diritti fondamentali<br />
nell’Unione europea<br />
La Direzione Generale della Commissione<br />
europea Giustizia e Affari interni ha realizzato<br />
un documento sui diritti fondamentali<br />
nell’Unione europea. Questo documento<br />
è destinato al pubblico e può essere<br />
consultato online al sito:<br />
www.europa.eu.int/comm/justice_home/<br />
key_issues/fundamental_rights/010903_i<br />
t.pdf<br />
Ultimi numeri della rivista<br />
“European economy. Economic Papers”<br />
Sono online gli ultimi numeri della rivista<br />
“European economy. Economic Papers”:<br />
• “To be or not to be in the euro? Benefits<br />
and costs of monetary unification as<br />
perceived by voters in the Swedish euro<br />
referendum 2003” (n. 205)<br />
• “Fiscal policy in EMU: Rules, discretion<br />
and political incentives” (n. 206)<br />
• “Public pensions in the national<br />
accounts and public finance targets” (n.<br />
207)<br />
• “An analysis of EU and US productivity<br />
developments (a total economy and<br />
industry level perspective)” (n. 208)<br />
• “The link between product market<br />
reform and macro-economic performance”<br />
(n. 209)<br />
• “Improving fiscal policy in the EU: the<br />
case for independent forecasts” (n.<br />
210).<br />
Essi possono essere consultati in formato<br />
pdf alla pagina<br />
www.europa.eu.int/comm/economy_finan<br />
ce/publications/economicpapers_en.htm<br />
Euro Info Centro Svizzera<br />
Corso Elvezia 16<br />
Casella postale 5399<br />
CH-6901 Lugano<br />
Tel. +41 91 911 51 37<br />
Fax +41 91 911 51 39<br />
eics.lugano@osec.ch<br />
www.osec.ch/eics
Informazione<br />
Alle porte della sua decima edizione,<br />
la rassegna “Edilespo” si svolgerà<br />
come consuetudine al<br />
Centro Esposizioni di Lugano dal 23 al<br />
27 novembre <strong>2004</strong>. Una visita a questa<br />
importante rassegna per vedere, constatare<br />
e anche toccare con mano gli ultimi<br />
derivati di questo settore così specifico,<br />
una fonte d’informazione tutta sotto un<br />
solo tetto con ca. 150 espositori suddivisi<br />
per settori: materiali da costruzione,<br />
costruzioni e rifiniture, impianti tecnici,<br />
costruzioni metalliche, arredamenti<br />
sanitari e cucine, domotica che si presenteranno<br />
con i loro prodotti e le loro<br />
ultime innovazioni. Interessanti saranno<br />
anche le conferenze e i dibattiti che si<br />
svolgeranno all’interno della manifestazione<br />
nella nuova sala allestita e dotata<br />
di tutte le più moderne e sofisticate<br />
apparecchiature. L’invito è rivolto agli<br />
operatori del settore, ai proprietari di<br />
case e tutti coloro che sono direttamente<br />
interessati nella costruzione, è quello<br />
di presenziare per cogliere quelle proposte<br />
avanzate che offre questa interessante<br />
vetrina, una situazione anche per<br />
qualche piacevole incontro fra colleghi<br />
e operatori del settore.<br />
<strong>Ti</strong>cino Business - 09/<strong>2004</strong> • 26<br />
, l’appuntamento da non perdere<br />
per gli operatori del settore edile<br />
e non solo!<br />
Dal 23-27 novembre <strong>2004</strong><br />
di Fabio Sacchi<br />
modello di stand all’Edilespo<br />
Per quelle ditte che intendono presenziare<br />
con un proprio stand, è ancora<br />
disponibile qualche spazio.<br />
Per informazioni potete contattare l’ufficio<br />
d’informazione<br />
Edilespo<br />
Via Castausio 20<br />
6900 Lugano<br />
Tel. +41 91 973 54 41<br />
edilespo.info@bluewin.ch<br />
Orari d’apertura:<br />
feriali 16.00 - 23.00<br />
sabato 14.00 - 23.00<br />
Biglietti d’ingresso:<br />
Adulti CHF. 6.-<br />
Ragazzi CHF. 3.-<br />
un momento dell’esposizione 2002
27 • <strong>Ti</strong>cino Business - 09/<strong>2004</strong><br />
CREATIVITÀ:<br />
4 tappe per trovare<br />
la chiave dell’innovazione<br />
4LUNEDÌ SERA per lo sviluppo<br />
del potenziale creativo che si<br />
cela in ognuno di noi, abbinati<br />
alla scoperta di prelibatezze culinarie<br />
dal sapore innovativo. Questo è quanto<br />
propone la Fondazione Monte<br />
Verità da settembre a dicembre <strong>2004</strong>.<br />
L’innovazione è la chiave del successo<br />
delle persone e delle aziende del nostro<br />
tempo. La capacità di porsi in maniera inedita<br />
e di affrontare le sfide personali e professionali<br />
con spirito propositivo e rivolto<br />
a costruire qualcosa di nuovo non dà solo<br />
maggior soddisfazione, ma permette<br />
anche di fare di più in meno tempo e con<br />
risultati migliori.<br />
E qual è la chiave dell’innovazione? La<br />
creatività. Poiché apre porte che senza di<br />
essa neppure si vedrebbero. Una qualità<br />
che posseggono tutti e che si può allenare,<br />
come un muscolo.<br />
In questo senso il percorso vuole offrire a<br />
persone di ogni età e professione un’occasione<br />
formativo-culinaria con un approccio<br />
attitudino-esperienziale che vada a stimolare<br />
tutti e cinque i sensi. Le quattro<br />
serate toccheranno infatti temi come l’atteggiamento<br />
e l’attitudine personale, la<br />
forza dei colori e delle forme, il processo<br />
di Problem Solving Creativo e le qualità<br />
correlate che si possono sviluppare attraverso<br />
il ritmo, il suono e l’ascolto.<br />
“La conoscenza<br />
è nulla senza<br />
l’immaginazione.”<br />
Albert Einstein<br />
Programma<br />
Benvenuto ore 18.15<br />
Incontro formativo ore 18.30<br />
Aperitivo ore 20.15<br />
Cena ore 20.30<br />
E’ quindi un’occasione unica per<br />
sposare l’utile al dilettevole, ossia sviluppo<br />
personale e professionale con<br />
buona cucina e socialità.<br />
Le tappe…<br />
OSARE NUOVE VIE<br />
Lunedì, 13 settembre <strong>2004</strong><br />
Chi vuole lasciare una traccia deve uscire<br />
dalle impronte di chi lo precede<br />
Conferenza interattiva tenuta da<br />
Giovanni Franco, ICA, Lugano<br />
SAPER CREARE PER AGIRE<br />
Lunedì, 18 ottobre <strong>2004</strong><br />
Lo sviluppo del potenziale creativo<br />
attraverso la pittura<br />
Sessione tenuta da Monica Caradonna,<br />
Atelier Caradonna, Verscio<br />
IL RISOLUTORE INNOVATIVO<br />
Lunedì, 15 novembre <strong>2004</strong><br />
Il successo è la vittoria delle idee sulle<br />
coincidenze<br />
Conferenza interattiva tenuta da<br />
Giovanni Franco, ICA, Lugano<br />
ASCOLTO QUINDI SUONO<br />
Lunedì, 13 dicembre <strong>2004</strong><br />
Ritmo, suono e ascolto come mezzi di<br />
espressione creativa<br />
Sessione tenuta da Jacques Giunta,<br />
Atelier del ritmo, Riazzino<br />
Informazioni dettagliate su contenuti,<br />
tariffe e iscrizioni:<br />
Fondazione Monte Verità,<br />
Via collina 78, CH – 6612 Ascona<br />
Tel.: 091 791 01 81, Fax: 091 780 51 35<br />
Virtualmente su:<br />
www.monteverita.org & www.ica-it.com<br />
Ideazione e coordinazione dell’ICA<br />
Istituto per la Creatività Applicata, Lugano<br />
Informazione<br />
Il Monte Verità<br />
Situato sulle colline che sovrastano Ascona<br />
e il Lago Maggiore, il Monte Verità rappresenta<br />
da sempre un polo magnetico di<br />
convergenza di idee, tendenze, sperimentazioni<br />
e personaggi storici. Oggi si presenta<br />
con una nuova identità nata dalla<br />
combinazione ottimale fra tradizione e<br />
innovazione proponendo un’immagine<br />
fedele alla storia centenaria riletta in chiave<br />
innovativa con testimonianze architettoniche,<br />
culturali e naturali di un’utopia<br />
realizzata.<br />
La buona tavola come creazione. Il<br />
Ristorante Monte Verità propone una cucina<br />
di stagione impiegando prodotti locali<br />
sapientemente abbinati ad alcune chicche<br />
esotiche per dare un’offerta culinaria leggera<br />
e accattivante. Un piacere per il palato<br />
e per riscoprire la cura di un’offerta su<br />
misura in occasione di una cena, di un<br />
congresso o di qualsiasi altro evento.<br />
ICA -<br />
Istituto<br />
per la Creatività<br />
Applicata<br />
La missione dell’ICA consiste nel sostenere<br />
persone e organizzazioni nel diventare<br />
ciò che vogliono.<br />
L’Istituto, fondato nel 1970, è uno dei<br />
primi istituti europei a operare nel campo<br />
della creatività. A tutt’oggi ne fanno parte<br />
30 partner e i suoi servizi di punta sono<br />
reperibili in Austria, Francia, Germania,<br />
Italia, Stati Uniti d’America e Svizzera.<br />
La qualità della conduzione e dell’innovazione<br />
è decisiva per un successo durevole<br />
nel tempo e che sia in grado di persistere<br />
anche in tempi difficili. Sin dalla sua fondazione<br />
l’ICA ha applicato e costantemente<br />
sviluppato questi due temi nell’ambito di<br />
ricerche, seminari e progetti concreti.<br />
Istituto per la Creatività Applicata<br />
Via Baroffio 4, CH – 6900 Lugano<br />
Tel.: 091 921 45 15, Fax: 091 921 45 16<br />
info@ica-it.com, www.ica-it.com
Vita dei Soci<br />
SILOS FERRARI,<br />
nuova ubicazione<br />
e soluzione ottimale<br />
per tutti<br />
di C. Scarpetta<br />
Idirigenti del Gruppo Piero Ferrari<br />
hanno presentato la proposta di nuova<br />
ubicazione degli impianti di trasformazione<br />
di inerti della Silos e Beton <strong>Ti</strong>cino ,<br />
che dalla foce del fiume <strong>Ti</strong>cino saranno<br />
spostati in uno spazio nel comune di<br />
Locarno. Il trasferimento della struttura,<br />
attiva sin dal 1955, ma sempre al centro di<br />
controversie perché vicina a una zona<br />
protetta, è reso necessario dopo l’ordine<br />
intimato dal Cantone di allontanare in<br />
modo definitivo entro il 2005, gli impianti<br />
dalla zona di protezione delle Bolle di<br />
Magadino.<br />
La proposta prevede lo sfruttamento degli<br />
inerti, depositati nel lago Maggiore.<br />
Questo materiale, pescato lontano dalla<br />
riserva naturale del Delta della Maggia, ad<br />
una profondità di 80-100 metri, verrebbe<br />
poi trasportato su barconi fino ad un<br />
attracco multifunzionale alla Foce della<br />
Verzasca.<br />
Da qui, il materiale continuerebbe il suo<br />
tragitto su un nastro trasportatore che lo<br />
farebbe confluire, costeggiando la superstrada<br />
A13, nei nuovi impianti di lavorazione<br />
previsti nelle immediate vicinanze<br />
dell’impianto di depurazione ubicato nel<br />
territorio di Locarno, su un’area di 20 mila<br />
metri quadrati.<br />
Questo progetto, studiato dall’arch. paesaggista<br />
Ottomar Lang e dal Dr. Markus<br />
Fries di Zurigo, sarà realizzato sulla base<br />
delle moderne tecnologie che permetteranno<br />
di contenere al massimo le immissioni<br />
foniche e ambientali. Il trasporto del<br />
materiale su gomma sarebbe poi garantito<br />
attraverso nuovi allacciamenti stradali.<br />
La proposta presentata dal Gruppo Piero<br />
Ferrari permetterebbe di “sposare” le esigenze<br />
pianificatorie e ambientali della<br />
regione con gli interessi economici pubblici<br />
e privati già presenti, come il settore<br />
turistico, permettendo nel contempo al<br />
mondo dell’estrazione degli inerti, impor-<br />
tante braccio dell’economia ticinese, di<br />
continuare ad esistere. Infatti la riserva di<br />
inerti tutt’oggi disponibile, sarebbe quantificabile<br />
in 50 milioni di metri cubi per un<br />
valore di circa 200-300 milioni di franchi,<br />
con una durata così garantita per diverse<br />
generazioni. Non occorre dimenticare<br />
l’importanza economica dell’attività dell’estrazione<br />
degli inerti. Quella prospettata<br />
dalla ditta Piero Ferrari permetterebbe<br />
di coprire metà del fabbisogno annuo dell’intero<br />
cantone. Attualmente il quantitativo<br />
necessario per coprire le richieste del<br />
mercato ticinese è di ca. un milione di<br />
metri cubi, la metà dei quali potrebbe<br />
dunque provenire dal lago Maggiore.<br />
Occorre ancora aggiungere i dati relativi al<br />
calcestruzzo di cui il Gruppo Ferrari produce<br />
65 dei 500 mila metri cubi annui del<br />
fabbisogno cantonale.<br />
Privando l’edilizia ticinese dell’opportunità<br />
di realizzare la proposta presentata, si<br />
arrischia di far precipitare il settore in un<br />
<strong>Ti</strong>cino Business - 09/<strong>2004</strong> • 28<br />
Possibile sviluppo del delta del <strong>Ti</strong>cino<br />
regime di “vassallaggio” perché, per ottenere<br />
la materia prima, gli imprenditori<br />
edili sarebbero costretti a dipendere da<br />
operatori fuori cantone o esteri.<br />
Il progetto in questione è di grande utilità<br />
per il mondo della costruzione, ma pure il<br />
cantone sarebbe uno dei tanti beneficiari<br />
perché, per ogni metro cubo di inerti<br />
estratto, viene prelevata una tassa di 5<br />
franchi.<br />
In tutto questo discorso non va dimenticato<br />
anche il futuro dei 200 e più dipendenti<br />
del Gruppo Ferrari: il loro avvenire,<br />
oggi più che mai, è legato al destino dell’azienda<br />
per la quale lavorano.<br />
Questa operazione richiede un investimento<br />
tra i 5 e i 10 milioni di franchi, tutti<br />
a carico della ditta Piero Ferrari.<br />
La posta in gioco è elevata sia per la regione<br />
come pure per l’intero cantone: le<br />
associazioni economiche auspicano che<br />
questa soluzione ottenga il sostegno<br />
dovuto da tutte le parti in causa.
29 • <strong>Ti</strong>cino Business - 09/<strong>2004</strong><br />
Filiera bosco-legno:<br />
in pochi ma uniti<br />
per la salvaguardia del settore<br />
L’Ing. Fulvio Giudici, segretario dell’Associazione Segherie del <strong>Ti</strong>cino e della Mesolcina,<br />
espone la situazione delle segherie in <strong>Ti</strong>cino e i problemi che incontrano<br />
di Lisa Pantini<br />
Conta un esiguo numero di membri,<br />
l’Associazione Segherie del <strong>Ti</strong>cino e<br />
della Mesolcina, e si trova attualmente<br />
confrontata con problematiche<br />
legate al settore del legno, che sta cercando<br />
di superare con delle interazioni strette<br />
con la Federazione del legno in <strong>Ti</strong>cino,<br />
la Federlegno, con enti pubblici ticinesi e<br />
con diverse attività proprie. Iniziative che<br />
vogliono far intendere che il settore forestale<br />
e del legno, in <strong>Ti</strong>cino, non è fermo,<br />
ma vivo.<br />
Il settore forestale del legno in <strong>Ti</strong>cino è<br />
racchiuso in una Federazione, la<br />
Federlegno <strong>Ti</strong>cino, un’organizzazione<br />
mantello di diritto privato che raggruppa<br />
enti ed associazioni professionali che operano<br />
a favore dei settori bosco e legno.<br />
Essa raccoglie: l’ALPA, Alleanza dei patriziati<br />
ticinesi; l’ASTM, Associazione<br />
Segherie del <strong>Ti</strong>cino e della Mesolcina;<br />
l’AFT, Associazione forestale ticinese –<br />
Forestaviva; l’ASIF, Associazione impresari<br />
forestali Svizzera Italiana; la Conferenza<br />
presidenti delle Regioni di Montagna ticinesi;<br />
l’AELSI, Associazione Energia del<br />
legno della Svizzera Italiana e l’ASFMS,<br />
Associazione Svizzera fabbricanti di mobili<br />
e serramenti.<br />
Il <strong>Ti</strong>cino possiede circa 150’000 ettari di<br />
bosco che appartengono a 300 proprietari<br />
pubblici (Patriziati, Comuni, Cantone,<br />
Confederazione) e a oltre 30’000 proprietari<br />
privati.<br />
Nel sistema foresta - legno ticinese sono<br />
attive direttamente ca. 300 ditte con oltre<br />
1’500 occupati e 200 apprendisti, oltre al<br />
personale che opera nei diversi servizi<br />
amministrativi, istituti di ricerca e uffici di<br />
progettazione.<br />
L’attività della Federlegno consiste nel<br />
promuovere, in collaborazione con singole<br />
associazioni, aziende, servizi cantonali e<br />
federali, azioni per valorizzare il legno<br />
proveniente dai nostri boschi, come pure<br />
i relativi prodotti derivati; informare professionisti,<br />
progettisti, potenziali committenti,<br />
consumatori e l’opinione pubblica<br />
sui problemi legati alla gestione dei<br />
boschi e sui vantaggi di un maggiore uso<br />
del legno; incoraggiare la ricerca ed inoltre<br />
sostenere la formazione e l’aggiornamento<br />
nelle diverse professioni della filiera<br />
bosco-legno; e realizzare un centro<br />
Foresta-Legno della Svizzera Italiana quale<br />
luogo d’incontro, di scambio e di esposizione<br />
dei molteplici usi del legno.<br />
L’Associazione Segherie del <strong>Ti</strong>cino e della<br />
Valle Mesolcina fu fondata nel 1948. Allora<br />
in <strong>Ti</strong>cino e nel Moesano erano presenti ed<br />
operavano ancora una cinquantina di<br />
segherie, che costituivano una presenza<br />
artigianale importante in tutte le regioni e<br />
vallate, in quanto permettevano di lavorare<br />
il legname direttamente nella zona di<br />
produzione, soddisfacendo così il fabbisogno<br />
locale di legname per le costruzioni.<br />
In seguito le necessità di razionalizzazione<br />
e il fenomeno di concentrazione che ha<br />
iniziato a farsi sentire un po’ in tutti i settori<br />
ha fatto sentire i propri effetti anche<br />
in questo campo, portando ad una importante<br />
riduzione degli effettivi.<br />
Oggi l’Associazione raggruppa 8 delle 10<br />
segherie rimaste ed attive nella regione.<br />
L’attuale Presidente è Roberto Filippi di<br />
Airolo.<br />
È diretta da una commissione di 3 membri,<br />
eletti ogni 2 anni dall’assemblea<br />
generale, che si tiene entro tre mesi<br />
dalla chiusura dei conti annuali, fa inoltre<br />
parte dell’associazione centrale sviz-<br />
Vita dei Soci<br />
Ing. Fulvio Giudici<br />
zera (Industria del Legno Svizzera).<br />
Il numero di segherie è andato calando<br />
nel cantone (delle circa trenta che erano<br />
ancora in attività negli anni ‘60, ne rimangono<br />
oggi solo una decina). Il tracollo è<br />
dovuto in buona parte alla concorrenza<br />
estera consolidatasi negli ultimi anni e<br />
divenuta troppo forte ed agguerrita.<br />
L’attività dell’Associazione è quindi confrontata<br />
sia da un momento economico<br />
poco favorevole – con un’attività edilizia<br />
piuttosto ridotta - sia con la concorrenza<br />
straniera, soprattutto tedesca e austriaca<br />
(a loro volta sotto pressione da grossi produttori<br />
della Scandinavia e dei paesi<br />
dell’Est Europa). Inoltre al sud delle Alpi<br />
manca (o meglio è andata persa negli ultimi<br />
decenni…) la “cultura del legno”: se<br />
in Austria il consumo medio di legname<br />
da costruzione è di 0,7 m 3 per abitante, in<br />
Svizzera esso scende a 0,4 m 3 mentre è
Vita dei Soci<br />
probabile che in <strong>Ti</strong>cino esso si situi attorno<br />
al consumo italiano di 0,10 – 0,15 m 3 .<br />
Va però messo in evidenza che i circa<br />
25’000 m 3 di legname che viene lavorato<br />
nelle segherie del <strong>Ti</strong>cino e del Moesano è<br />
di provenienza indigena solo per il 20%<br />
del totale, ma vi sono buone prospettive<br />
affinché la situazione possa migliorare, in<br />
particolare grazie alla specializzazione in<br />
alcune lavorazioni “di nicchia” (castagno o<br />
larice) verso cui si sono orientate alcune<br />
segherie. Inoltre proprio all’inizio dell’anno<br />
una nuova ditta ticinese ha avviato una<br />
produzione di “palette” (o bancali in termine<br />
tecnico), approfittando dei vantaggi<br />
logistici offerti dal sedime della ex<br />
Monteforno a Giornico.<br />
La strategia, per far fronte a questi problemi,<br />
è quella di specializzarsi su alcuni tipi<br />
di legno pregiati, come il castagno, focalizzandosi<br />
su nicchie di mercato, che per<br />
quanto piccole siano, offrono buone prospettive<br />
di lavoro alle segherie operanti in<br />
<strong>Ti</strong>cino. Per cui si punta sì sull’alta qualità e<br />
sulla professionalità, che hanno sempre<br />
contraddistinto il lavoro accurato degli<br />
addetti, ma anche per il valore aggiunto:<br />
le segherie non si limitano a tagliare il<br />
legno, ma cercano di eseguire anche lavori<br />
o prestazioni su commissione. In particolare<br />
producendo semilavorati per parquet,<br />
rivestimenti per facciate, perline,<br />
ecc. Il tutto puntando specialmente su<br />
specie legnose locali quali il castagno o il<br />
larice, piuttosto diffuse sul territorio ticinese.<br />
Chi vede abbattere una pianta spesso<br />
immagina che esista un pericolo di disboscare<br />
il territorio o di consumare le riserve<br />
di legno: il cantone <strong>Ti</strong>cino è quello<br />
maggiormente boscato, con una superficie<br />
forestale pari al 50% del territorio totale<br />
(in Svizzera la percentuale scende al<br />
27%). Il capitale legnoso presente nelle<br />
selve e i boschi è di 31 milioni di m 3 di<br />
legname, ed esso cresce annualmente di<br />
500’000 m 2 . A differenza di altre materie<br />
prime o di altre fonti energetiche, il legno<br />
ha quindi il grosso vantaggio di “rinnovarsi<br />
in continuazione”. Considerando poi<br />
che di fatto solo il 10-15% viene utilizzato,<br />
si capisce l’enorme riserva a disposizione<br />
che potrebbe venir usata in modo più redditizia,<br />
sfruttando meglio le potenzialità. È<br />
vero anche che non tutto il legname qui<br />
prodotto è di qualità pregiata, si rende<br />
quindi necessario pensare a soluzioni che<br />
favoriscano lo smercio di smaltire di questo<br />
tipo di legname in modo redditizio ed<br />
ecologico. Per motivi storici i nostri boschi<br />
in passato erano infatti utilizzati specialmente<br />
per produrre legna da ardere e<br />
quindi negli ultimi 4-5 decenni non sono<br />
più stati “curati”: per tale motivo i “forestali”<br />
cercano quindi di intervenire con<br />
tagli volti anche a migliorare la qualità del<br />
legname.<br />
Per smerciare il legname prodotto durante<br />
i tagli, l’AELSI, in collaborazione con le<br />
segherie, l’ASIF e la Sezione forestale cantonale<br />
del Dipartimento del territorio promuovono<br />
l’uso del legno quale fonte di<br />
energia.<br />
Gli sforzi fatti negli ultimi anni, non sono<br />
riusciti a colmare la lacuna nella diffusione<br />
dei riscaldamenti a legna. Infatti, il numero<br />
di impianti è ancora largamente insufficiente:<br />
attualmente sono infatti 35 gli<br />
impianti di media-grande potenza in<br />
<strong>Ti</strong>cino, mentre in Svizzera ve ne sono<br />
circa 6’000 ed in Austria 24’000.<br />
Durante i tagli di bosco, che servono<br />
peraltro a garantirne la rinnovazione e<br />
dunque le diverse funzioni, protezione<br />
contro i pericoli naturali in particolare,<br />
vengono infatti prodotti grossi quantitativi<br />
di legname di seconda qualità, adatti<br />
alla produzione di cippato.<br />
Anche solo limitandosi a gestire i boschi<br />
meglio accessibili, almeno 100’000 m 3 del<br />
potenziale sopra indicato potrebbe essere<br />
utilizzato per produrre 250’000 m 3 di cippato,<br />
che permetterebbero di evitare di<br />
importare 24 milioni di litri di olio combustibile<br />
all’anno. Si potrebbero così alimentare<br />
circa 500 nuove medio-grosse<br />
centrali di riscaldamento automatiche a<br />
legna, impianti che con i moderni sistemi<br />
di distribuzione di calore a distanza per-<br />
<strong>Ti</strong>cino Business - 09/<strong>2004</strong> • 30<br />
Il parco giochi in castagno<br />
metterebbero di riscaldare anche numerose<br />
abitazioni private o attività artigianali<br />
a prezzi competitivi rispetto a quelli raggiunti<br />
dall’olio combustibile. Tutto ciò con<br />
effetti positivi sull’ambiente visto che il<br />
legno ha un ciclo ecologico chiuso e che<br />
bruciando, viene re-immesso nell’ambiente<br />
un quantitativo di CO 2 equivalente a<br />
quello del legname che marcisce nei<br />
boschi. Senza contare i benefici per il circuito<br />
economico locale: in sintesi un connubio<br />
ideale tra ecologia ed economia<br />
Un altro progetto in corso, promosso<br />
sempre in collaborazione con la<br />
Federlegno ed altri enti è quello delle<br />
pareti anti - rumore in legno ticinese. Il<br />
risanamento fonico è partito nella tratta a<br />
Nord di Biasca. Le Ferrovie Federali<br />
hanno elaborato un programma di risanamento<br />
fonico che riguarda circa 300 km di<br />
tracciati ferroviari in tutta la Svizzera. Il<br />
<strong>Ti</strong>cino è uno dei primi cantoni attivi.<br />
Verranno realizzate pareti fonoassorbenti<br />
in legno, che apportano svariati vantaggi<br />
ecologici ed estetici, oltre che creare<br />
sinergie tra imprese ed artigiani della filiera<br />
legno. Si sottolinea che tale soluzione<br />
implica una collaborazione anche con i<br />
settori del genio civile e del cemento<br />
(lavori di fondazione e manufatti portanti)<br />
oltre che del metallo (sostegni e coperture).<br />
Inoltre la variante legno è chiaramente<br />
interessante per le regioni periferiche e<br />
montane, in quanto garantisce un indotto<br />
ai proprietari di bosco (Patriziati).<br />
Rispetto alle pareti in calcestruzzo, le<br />
pareti in legno migliorano il paesaggio dal<br />
punto di vista estetico, salvaguardando<br />
l’ambiente a lungo termine. Il legno è
31 • <strong>Ti</strong>cino Business - 09/<strong>2004</strong> Vita dei Soci<br />
infatti un materiale naturale che si inserisce<br />
perfettamente nell’ambiente e che, al<br />
momento della sostituzione e dello smaltimento,<br />
non presenta alcun problema.<br />
Questi elementi sono realizzabili con<br />
legname di larice o castagno, e secondo<br />
diverse configurazioni (orizzontale, verticale<br />
e diagonale), che mostrano la grande<br />
versatilità di questa nostra materia prima,<br />
rinnovabile e disponibile in grande quantità.<br />
L’Associazione, come tutto il settore del<br />
resto, è attenta alla formazione professionale<br />
ed ai giovani. Purtroppo, dato l’esiguo<br />
numero di segherie, in <strong>Ti</strong>cino si può<br />
contare solo un’apprendista segantino. In<br />
ogni caso per i giovani che fossero interessati<br />
a questa formazione, esiste la possibilità<br />
di frequentare la scuola d’oltralpe,<br />
dove gli apprendisti segantini sono più<br />
numerosi.<br />
Le associazioni del settore stanno infine<br />
promuovendo un’azione per l’utilizzo del<br />
castagno nei parchi giochi del cantone.<br />
Rispetto ad altre specie legnose indigene<br />
il castagno ed il larice presentano diversi<br />
vantaggi quali l’ottima efficienza strutturale<br />
e l’elevata durabilità naturale. Per impieghi<br />
all’aperto quest’ultimo vantaggio fa sì<br />
che realizzazioni prodotte con questi<br />
legnami, specialmente se allo stato grezzo<br />
o poco lavorato, non devono essere<br />
impregnati con preservanti chimici, procedimento<br />
che invece è indispensabile in<br />
tutti gli altri legnami indigeni come ad<br />
esempio l’abete o il pino. Le aree di svago<br />
in castagno e in larice hanno un elevato<br />
valore simbolico ed educativo, sia per gli<br />
utilizzatori di parchi (i bambini), che per<br />
Un esempio di pareti foniche, foto Laube SA<br />
le scuole, le famiglie, e le autorità comunali<br />
che partecipano attivamente alla scelta<br />
dei giochi e alla loro posa. Grazie all’iniziativa<br />
di diverse persone ed associazioni<br />
negli scorsi anni sono stati ideati e realizzati<br />
numerosi parchi gioco originali e<br />
assai apprezzati anche dal profilo didattico.<br />
La Federlegno <strong>Ti</strong>cino sta preparando<br />
un CD informativo sul tema (v. anche<br />
www.ti.ch/dt/da/sf/temi/<br />
Parchi_gioco/p1-frame.html). Alcuni<br />
esempi di parchi gioco in castagno sono<br />
visibili nei comuni di Arbedo, Calonico,<br />
Biasca, Malvaglia, Sonvico, Ligornetto,<br />
Piazzogna e di recente costruzione a<br />
Gordola.<br />
Privilegiare il legno indigeno crea un<br />
indotto economico notevole, oltre che<br />
supportare l’economia ticinese. Un maggior<br />
impiego di tale legno contribuirebbe<br />
a creare e mantenere operatività nelle<br />
zone periferiche e di montagna. L’auspicio<br />
è quello di superare la crisi grazie agli sforzi<br />
in corso. La Camera di commercio, dell’industria<br />
e dell’artigianato del canton<br />
<strong>Ti</strong>cino augura all’Associazione Segherie<br />
del <strong>Ti</strong>cino e della Mesolcina di poter<br />
riprendere al più presto la piena attività,<br />
con un prospero futuro.<br />
Associazione Segherie<br />
del <strong>Ti</strong>cino e della Mesolcina<br />
c/o Federlegno <strong>Ti</strong>cino<br />
Casella postale 280<br />
6802 Rivera<br />
Tel. +41 91 946 42 12<br />
Fax +41 91 946 42 92<br />
info@federlegno.ch<br />
www.federlegno.ch<br />
OUTSOURCING<br />
Amministrazione e gestione risorse umane<br />
Gestione processi<br />
ricerca e selezione<br />
inizio e fine<br />
rapporto di lavoro<br />
stipendi e<br />
oneri sociali<br />
contratti e<br />
permessi di lavoro<br />
certificati di lavoro<br />
Strumenti di gestione<br />
descrizione<br />
della funzione<br />
dossier del<br />
personale<br />
regolamenti e<br />
manuali<br />
profili professionali<br />
e individuali<br />
Consulenza<br />
gestione<br />
risorse umane<br />
formazione e<br />
sviluppo<br />
piani sociali<br />
portafoglio<br />
assicurativo<br />
diritto del lavoro<br />
Vicolo di Pavü 8<br />
CH-6926 Montagnola<br />
Telefono: +41 (0)91 994 81 14<br />
Telefax: +41 (0)91 994 82 18<br />
Natel: +41 (0)79 276 29 40<br />
E-mail: adomenici@hros.ch<br />
Http: www.hros.ch<br />
di Angela Domenici
Vita dei Soci<br />
Donne PMI Svizzera<br />
A settembre riunite a Lugano per festeggiare il 10° anniversario<br />
di Patrizia Villa<br />
KMU<br />
Frauen Schweiz<br />
Femmes<br />
PME Suisse<br />
Donne<br />
PMI<br />
Svizzera<br />
Un po’ di storia<br />
Il gruppo Donne PMI Svizzera nasce per<br />
riunire tutte le donne attive in azienda e,<br />
nonostante lo scetticismo iniziale da<br />
parte dell’Unione Svizzera delle arti e<br />
mestieri (USAM), il gruppo è fondato nel<br />
1994. Le Donne PMI Svizzera sono parte<br />
integrante dell’USAM, organizzazione<br />
mantello delle piccole e medie aziende.<br />
L’USAM rappresenta circa 250’000 imprese<br />
e nella maggior parte di esse lavorano<br />
delle donne, tuttavia né l’opinione pubblica,<br />
né le associazioni hanno reale<br />
coscienza del loro contributo e delle loro<br />
attività. Proprio per correggere questa<br />
distorsione e per far sì che emerga il<br />
ruolo politico-economico della donna è<br />
stato fondato il gruppo Donne PMI<br />
Svizzera.<br />
Denise Fedeli, Direttrice d’orchestra<br />
Lo scopo dell’associazione è promuovere<br />
tutte le donne delle PMI che sono legate all’USAM. Non si è voluto fare un<br />
club riservato alle donne, ma si è voluto<br />
integrarlo pienamente nelle strutture<br />
dell’USAM, con il sostegno delle organizzazioni<br />
membro.<br />
Laura Sadis, Consigliera Nazionale PLR<br />
Riconosciute-attive-solidali<br />
Lo slogan di Donne PMI Svizzera è “riconosciute-attive-solidali”.<br />
Riconosciute, perché vogliono che il<br />
pubblico e le associazioni prendano pienamente<br />
coscienza del lavoro effettuato<br />
dalle donne PMI. Tutti si dovrebbero rendere<br />
conto che senza la partecipazione<br />
attiva di queste donne, numerose imprese<br />
non potrebbero esistere e dunque la<br />
nostra economia non può ignorarle.<br />
Attive: perché l’intento è di integrare le<br />
donne PMI negli organi associativi e permetterle<br />
di essere attive.<br />
Solidali, infine, per mostrare che le<br />
<strong>Ti</strong>cino Business - 09/<strong>2004</strong> • 32<br />
donne PMI si trovano bene nel loro ramo<br />
e insieme alle donne attive in altri campi<br />
e in regioni diverse.<br />
L’anniversario<br />
Lo slogan “riconosciute-attive-solidali” si<br />
traduce annualmente con l’organizzazione<br />
di una giornata in cui si radunano<br />
tutte le Donne PMI del nostro Paese.<br />
Quest’anno, il 13 settembre, le Donne<br />
PMI Svizzera si riuniranno a Lugano. La<br />
giornata è patrocinata dalla Camera di<br />
commercio, dell’industria e dell’artigianato<br />
del cantone <strong>Ti</strong>cino con il Gruppo<br />
Donne PMI <strong>Ti</strong>cino, da BDO Visura e<br />
dall’USAM.<br />
“La donna in <strong>Ti</strong>cino nel XXI secolo<br />
nella politica, nell’economia e nella<br />
cultura” è il tema su cui sono imperniati<br />
gli interventi che arricchiranno la mattinata<br />
e saranno alla base del dibattito. La<br />
Fides Baldesberger, Direttrice della Outils Rubis SA
33 • <strong>Ti</strong>cino Business - 09/<strong>2004</strong> Vita dei Soci<br />
prima a portare il proprio contributo sarà<br />
Laura Sadis, stimata Consigliera<br />
Nazionale PLR. Seguirà l’intervento di<br />
Fides Baldesberger, Direttrice della<br />
Outils Rubis SA di Stabio, una ditta con<br />
una storia legata alla tradizione orologera<br />
svizzera, ma anche all’High Tech globale.<br />
Infine la Direttrice d’orchestra Denise<br />
Tavola rotonda con un’invitata<br />
d’eccezione<br />
Lunedì 20 settembre il Gruppo Donne<br />
PMI <strong>Ti</strong>cino propone a Bellinzona una<br />
tavola rotonda sul tema “Le PMI e il potere<br />
d’acquisto”. Interverranno Donato<br />
Barbuscia, direttore generale di Banca<br />
Stato <strong>Ti</strong>cino e Paola Ghillani, direttrice<br />
della Fondazione Max Havelaar Svizzera.<br />
I temi trattati verteranno sull’organizzazione<br />
e l’operato di Max Havelaar, nonché<br />
su come si possa applicare il sistema<br />
della fondazione nel commercio interno<br />
svizzero. La moderatrice sarà Marie-<br />
Jeanne Bosia, presidente del Gruppo<br />
Donne PMI <strong>Ti</strong>cino.<br />
L’ospite d’onore<br />
Paola Ghillani è laureata in farmacia e ha<br />
ottenuto un master di specializzazione in<br />
management. Dopo un’esperienza professionale<br />
come dirigente in due multinazionali<br />
farmaceutiche è diventata presidente<br />
di Flo (Fair Trade labelling organizations,<br />
il coordinamento internazionale<br />
dei marchi di garanzia del commercio<br />
equo e solidale) ed è attualmente<br />
impegnata come direttrice di Max<br />
Havelaar Svizzera.<br />
Una fondazione di successo<br />
La fondazione Max Havelaar Svizzera<br />
nasce nel 1992, è un ente senza scopo di<br />
lucro ed è fondata da sei grandi organizzazioni<br />
di cooperazione allo sviluppo.<br />
Fedeli si soffermerà sul ruolo della donna<br />
nella vita culturale.<br />
Il dibattito finale sarà moderato da<br />
Christine Davatz-Höchner, presidente<br />
del Gruppo Donne PMI Svizzera e vice<br />
direttrice dell’USAM.<br />
Dopo il pranzo le partecipanti potranno<br />
spostarsi a Balerna e visitare il Museo del<br />
Le PMI e il potere d’acquisto<br />
Obiettivi della fondazione sono la promozione<br />
di un commercio rispettoso<br />
dell’ambiente, in grado di assicurare una<br />
vita dignitosa alle produttrici e ai produttori/lavoratori<br />
nei paesi di sviluppo, e<br />
l’informazione su problematiche ad esso<br />
legate. Ai prodotti commercializzati in<br />
modo equo Max Havelaar conferisce il<br />
suo marchio di qualità, che gode ormai<br />
di un’alta notorietà. A livello mondiale,<br />
fra le iniziative a favore del commercio<br />
equo, Max Havelaar Svizzera, è quella che<br />
ha riscosso maggiore successo.<br />
Attualmente nel nostro Paese si possono<br />
acquistare oltre 60 tipi diversi di caffè,<br />
Caffè Chicco d’Oro. Seguirà una visita a<br />
Stabio della vinoteca “Vinattieri”.<br />
Coloro che desiderassero ricevere informazioni<br />
sul programma dettagliato e partecipare<br />
alla giornata possono richiedere<br />
il formulario di iscrizione telefonando<br />
allo 091 911 51 18.<br />
Paola Ghillani, direttrice della Fondazione Max Havelaar Svizzera<br />
più di una dozzina di diversi tipi di miele,<br />
di cioccolato e tè, banane, ananas, succo<br />
d’arancia, succo di pompelmo, diverse<br />
varietà di riso e fiori recisi. Nel 2002 la<br />
cifra d’affari sui prodotti con il marchio<br />
di qualità Max Havelaar ha raggiunto 112<br />
milioni di franchi.<br />
L’appuntamento per questa tavola rotonda<br />
da non perdere è fissato il 20 settembre<br />
alle 18h30 presso l’Auditorium della<br />
sede centrale della Banca Stato Cantone<br />
<strong>Ti</strong>cino a Bellinzona. Per informazioni e<br />
iscrizioni telefonare allo 091 911 51 18.
Vita dei Soci<br />
Darwin Airline,<br />
un sogno che è diventato realtà<br />
di Mosè Franco, Presidente & Ceo<br />
Finalmente in volo, come un novello<br />
“Icaro” libero di librarsi in aria, con<br />
il cielo per tetto e le nuvole come<br />
soffici guanciali. La fantasia non pone<br />
limiti alla mente umana, ed a volte questo<br />
esercizio ci rende poi più consci dei<br />
risultati che riusciamo a realizzare, che<br />
assumono un valore ed un significato<br />
molto più realistico e tangibile.<br />
Noi in Darwin Airline siamo consci dei<br />
risultati ottenuti finora, ma siamo<br />
anche consapevoli della realtà e delle<br />
difficoltà che dovremmo affrontare nel<br />
futuro.<br />
Dopo avere affrontato l’esame delle<br />
autorità aeronautiche ed averlo superato,<br />
dopo avere affrontato l’esame dei<br />
nostri partner tecnici ed averlo supera-<br />
<strong>Ti</strong>cino Business - 09/<strong>2004</strong> • 34<br />
to, dopo avere affrontato l’esame dei<br />
nostri azionisti ed averlo superato, oggi<br />
ci troviamo a dovere superare l’esame<br />
più difficile, quello dei nostri futuri<br />
clienti.<br />
Siamo convinti di esserci preparati<br />
scrupolosamente per questa prova, con<br />
argomenti validi ma semplici, che apparentemente<br />
in questo nostro mondo di<br />
Mosè Franco, Presidente & Ceo
35 • <strong>Ti</strong>cino Business - 09/<strong>2004</strong> Vita dei Soci<br />
globalizzazione ed appiattimento dei<br />
valori, sembrano essere stati persi.<br />
Darwin Airline si vuole porre come<br />
partner affidabile, per tutti coloro che<br />
avranno bisogno di trasporti veloci ed<br />
efficienti, sia per lavoro che per diletto,<br />
usando le infrastrutture di Lugano-<br />
Airport, un aeroporto ancora a dimensione<br />
umana, dove tutte le necessarie<br />
pratiche operative (imbarco, sbarco,<br />
ritiro bagaglio etc.) vengo svolte con<br />
un’efficienza ed una rapidità d’altri<br />
tempi.<br />
La filosofia alla base del nostro successo<br />
“Fatti, non parole” ci accompagnerà<br />
nel nostro cammino, come monito per<br />
fare sempre di più, ma anche come<br />
garanzia che quello che faremo sarà<br />
sempre fatto nello spirito di offrire il<br />
meglio di noi stessi.<br />
Cosa sarebbe il <strong>Ti</strong>cino e Lugano in particolare,<br />
se a partire dalla metà del 1800<br />
non si fossero costruite la ferrovia<br />
prima e l’autostrada poi. Saremmo certamente<br />
rimasti per lungo tempo un villaggio<br />
di pescatori isolati dal resto<br />
dell’Europa. Le infrastrutture per il trasporto<br />
sono l’anima dello sviluppo economico<br />
di una regione ed una corretta<br />
politica di gestione delle stesse ha sempre<br />
creato i presupposti per un incremento<br />
del commercio.<br />
L’impulso che l’aeroporto di Agno ha<br />
dato all’inizio degli anni 80 a tutto il<br />
Cantone è sintomatico. Noi sicuramente<br />
non abbiamo la presunzione di prenderci<br />
a carico lo sviluppo futuro di tutto<br />
il Cantone, ma certamente possiamo<br />
essere una pedina importante nella<br />
scacchiera delle risorse per la promozione<br />
delle attività economiche della<br />
regione.<br />
Dal 28 Luglio <strong>2004</strong> Darwin Airline ha<br />
iniziato la propria attività, offrendo due<br />
voli giornalieri con Ginevra e tre voli<br />
alla settimana per Olbia. Il nostro primo<br />
velivolo Saab 2000 HB-IZG, battezzato<br />
“Insubria”, ha cominciato a portare i<br />
colori del <strong>Ti</strong>cino al di fuori dei nostri<br />
confini.<br />
La scelta del nome è coerente con l’area<br />
geografica alla quale ci rivolgiamo.<br />
La nostra regione è circondata da un<br />
potenziale economico, culturale e professionale<br />
di grande valore. Noi guardiamo<br />
con grande interesse anche a<br />
questa fascia di potenziali clienti, convinti<br />
che la nostra validità imprenditoriale<br />
non sia seconda a nessuno, ma<br />
soprattutto convinti di potere usare i<br />
trasporti come ponte verso altre realtà<br />
imprenditoriali, capaci con il nostro<br />
sforzo di aprire una finestra dialettica<br />
fra diverse interpretazioni per il raggiungimento<br />
di uno stesso traguardo.<br />
Da settembre <strong>2004</strong> Darwin Airline<br />
aprirà una nuova porta verso sud, collegando<br />
con due voli al giorno Roma.<br />
Roma, la città eterna, una destinazione<br />
di grande richiamo, con un grande peso<br />
politico ed economico; una meta<br />
sognata da tanti per potere passare un<br />
piacevole e rilassante fine settimana,<br />
alla scoperta di un mondo che riesce,<br />
nonostante tutto, a mantenere un fascino<br />
che non si scalfisce con il passare<br />
degli anni.<br />
Intendiamo proseguire su questo cammino,<br />
proponendo nuove destinazioni,<br />
che riducano la fatica ed il tempo nel<br />
raggiungerle per ragioni di lavoro, ma<br />
che siano anche un’alternativa per dei<br />
viaggi durante il tempo libero, di arricchimento<br />
sociale e culturale.<br />
Le nostre previsioni sono di offrire una<br />
capacità di mobilità da Lugano che<br />
rispecchi le necessità della vita odierna,<br />
eliminando per quanto possibile i fastidiosi<br />
trasbordi durante il viaggio.<br />
Certamente non pensiamo di potere<br />
fare tutto con il solo tocco di una bacchetta<br />
magica, ma ci auguriamo che<br />
durante i prossimi 18 mesi, l’andamento<br />
operativo della compagnia ci permetta<br />
di aggiungere una decina di<br />
nuove destinazioni alle rotte da noi servite.<br />
Darwin Airline, un volto nuovo di una<br />
compagnia giovane, dinamica e con la<br />
sua forza lavoro fortemente radicata nel<br />
nostro territorio. Una compagnia apparentemente<br />
alle prime armi, ma con<br />
una grande esperienza alle spalle, maturata<br />
attraverso l’esperienza di anni di<br />
lavoro nel campo aeronautico di ogni<br />
singolo dei propri collaboratori.<br />
Un’esperienza che si riflette sulla capacità<br />
operativa e sulla qualità del servizio<br />
offerto.<br />
Noi ci auguriamo che il nostro sforzo<br />
sia un messaggio chiaro e forte. Siamo<br />
pronti a raccogliere le sfide che ci<br />
aspettano, guardando al futuro con<br />
fiducia e rispetto.<br />
Fiducia nelle nostre capacità di poterci<br />
adattare alle esigenze e rispetto verso il<br />
bene più importante che abbiamo: i<br />
nostri passeggeri. È a loro che diamo il<br />
nostro più cordiale benvenuto a bordo<br />
dei nostri aerei.
37 • <strong>Ti</strong>cino Business - 09/<strong>2004</strong> Vita dei Soci<br />
Orange Communications SA<br />
Intervista con Rene Burgener, Vice Presidente Business Channels di<br />
Orange Communications SA, che afferma:<br />
“Lavoriamo in stretta collaborazione con le aziende ticinesi”.<br />
di Lisa Pantini<br />
Orange si profila chiaramente come il<br />
provider di telefonia mobile numero<br />
2 sul mercato svizzero. Anche in<br />
<strong>Ti</strong>cino continua a guadagnare quote di mercato,<br />
in particolare perché la società ha<br />
rafforzato la sua presenza nella regione e collabora<br />
strettamente con i partner locali.<br />
Signor Burgener, qual è l’importanza del<br />
mercato ticinese per Orange?<br />
Il <strong>Ti</strong>cino è un mercato importante per noi.<br />
Lo dimostra il fatto che Lugano, insieme a<br />
Losanna, Bienna e Zurigo, è una delle quattro<br />
principali sedi di Orange. Lo dimostrano<br />
anche i grandi investimenti che Orange ha<br />
finora effettuato nel Cantone <strong>Ti</strong>cino.<br />
Può indicare delle cifre?<br />
Da quando siamo entrati sul mercato, cinque<br />
anni fa, abbiamo investito oltre tre miliardi di<br />
franchi in tutta la Svizzera, soprattutto nella<br />
costruzione della rete, per la quale, ogniqualvolta<br />
possibile, sono state incaricate<br />
aziende locali. Quasi la metà dei contratti in<br />
<strong>Ti</strong>cino è stata quindi conclusa direttamente<br />
con aziende ticinesi. Nell’anno in corso investiremo<br />
ancora diversi milioni di franchi in<br />
<strong>Ti</strong>cino, certamente un importo a due cifre.<br />
Orange è quindi diventata un importante fattore<br />
economico per il cantone.<br />
In che modo Orange si distingue dagli<br />
altri provider?<br />
Naturalmente, grazie alle molte innovazioni<br />
da noi introdotte e ai telefonini disponibili<br />
esclusivamente da noi. Per esempio i modelli<br />
di telefonini Treo 600, SPV E200 e anche<br />
SPV M1000 riscuotono molto successo presso<br />
in nostri clienti business, perché rendono<br />
il lavoro mobile molto più facile ed efficace.<br />
Che cosa hanno di tanto particolare questi<br />
telefonini?<br />
Orange ha elaborato questi telefonini insieme<br />
a Microsoft e PalmOne. Nel mondo dei<br />
computer, Microsoft Windows è lo standard<br />
conosciuto e utilizzato da tutti. PalmOne<br />
occupa la stessa posizione nel mondo dei<br />
palmari. Questi telefonini consentono l’accesso<br />
mobile alle e-mail, al calendario e persino<br />
al server interno dell’azienda, in modo<br />
semplice e protetto. Tutti i dati possono<br />
essere ottenuti in viaggio tramite GPRS e<br />
possono essere attualizzati via radio sul<br />
telefonino.<br />
Per le piccole aziende questo servizio è<br />
spesso molto caro e tecnicamente complicato.<br />
Assolutamente no. I telefonini come Treo<br />
600, SPV E200 e anche i nuovissimi SPV<br />
M1000 e C500 sono configurati da noi per<br />
lavorare in modo mobile e sono facili da<br />
usare. Inoltre, disponiamo di offerte appositamente<br />
destinate alle piccole imprese: è<br />
necessario soltanto installare sui loro computer<br />
i software di sincronizzazione venduti<br />
da Microsoft (già compresi in Exchange<br />
Server 2003). Queste soluzioni sono molto<br />
convenienti e facilmente realizzabili.<br />
In Svizzera Orange è considerata una<br />
società particolarmente innovatrice.<br />
Com’è percepita la qualità dei servizi<br />
offerti?<br />
Di recente Orange è stata valutata tra le<br />
migliori per innovazione e qualità in due rapporti<br />
comparativi indipendenti, il primo<br />
della rivista mensile Bilanz e il secondo<br />
dell’International Institute of<br />
Telecommunication Management (IIMT).<br />
Ne siamo estremamente orgogliosi.<br />
La qualità ha un prezzo.<br />
La nostra offerta per le aziende è attualmente<br />
la più vantaggiosa sul mercato. I clienti<br />
Rene Burgener, Vice Presidente Business Channels<br />
di Orange Communications SA<br />
delle aziende telefonano con il Group Plan di<br />
Orange per soli sette centesimi al minuto.<br />
Con Group Plan i collaboratori di un’azienda<br />
sono registrati come gruppo di lavoro e possono<br />
chiamarsi a vicenda tramite un numero<br />
breve. Inoltre si applicheranno anche tariffe<br />
speciali per le conversazioni interne dell’azienda,<br />
dalle reti fisse a quelle mobili e viceversa.<br />
Che cosa possono<br />
attendersi i clienti<br />
ticinesi da Orange<br />
in futuro?<br />
Presenteremo sicuramente<br />
altri telefonini<br />
esclusivi e svilupperemo<br />
ulteriormente il<br />
nostro servizio personale<br />
e la nostra presenza<br />
locale in <strong>Ti</strong>cino.<br />
Questo comprende<br />
anche i nostri Phone<br />
Trainers, che sono<br />
SPV C500, appena<br />
lanciato sul mercato<br />
appositamente formati e restano gratuitamente<br />
a disposizione dei clienti per spiegare<br />
loro il funzionamento dei telefonini.<br />
Probabilmente apriremo entro quest’anno<br />
un altro Orange Centre vicino a Lugano.<br />
Infine, a giugno abbiamo presentato il portale<br />
Orange World, che offre attualità e divertimento<br />
ai nostri clienti. Per il momento, non<br />
posso rivelarvi altro sulle nostre ulteriori<br />
offerte innovative. Lasciatevi sorprendere!<br />
Orange Communications SA<br />
Av. de Gratta-Paille 2 via Cantonale<br />
POBox 455 Centro Galleria 3<br />
1000 Lausanne 30 Grey 6928 Manno<br />
Tel. +41 21 216 10 10 Fax +41 91 600 27 78<br />
Fax +41 21 216 15 15 MARCO CALDELARI<br />
Customer care: 0800 700 700 Account Manager B2B <strong>Ti</strong>cino<br />
www.orange.ch Tel 078 787 90 65
Servizi della <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong><br />
Schede IFCAM<br />
Una pubblicazione mensile della Camera di commercio,<br />
dell’industria e dell’artigianato del canton <strong>Ti</strong>cino<br />
destinata agli imprenditori ticinesi<br />
che desiderano approfondire tematiche attuali.<br />
di Lisa Pantini<br />
Èstata pubblicata durante i mesi<br />
estivi una nuova Scheda IFCAM. Si<br />
tratta della numero 122 (categoria<br />
tematica Direzione e politica aziendale)<br />
intitolata “Un approccio alla<br />
mobilità individuale”, redatta dal<br />
Signor Gianluca Ambrosetti, Dipl. Phys.<br />
Questa Scheda esula lievemente dalla<br />
forma abituale essendo più tecnica,<br />
essa presenta delle parti marcatamente<br />
più scientifiche, racchiuse in riquadri,<br />
incluse per dare una maggior completezza<br />
al trattamento del tema, nonché<br />
per fornire un dettaglio maggiore al lettore<br />
interessato.<br />
Il tema del trasporto individuale,<br />
responsabile attualmente della maggior<br />
parte delle emissioni di gas che favoriscono<br />
l’effetto serra (in questo caso<br />
CO 2 ), è oggetto di accesi dibattiti e di<br />
sforzi più o meno concreti per ovviare a<br />
questa sua caratteristica negativa.<br />
Sentiamo spesso parlare di fantastiche<br />
soluzioni già a portata di mano la cui<br />
introduzione è osteggiata solo dalla<br />
lobby dei petrolieri e qualche misterioso<br />
complotto mondiale o d’altro canto<br />
sentiamo convinte affermazioni su<br />
come sia assolutamente impossibile<br />
abbandonare il petrolio come carburante.<br />
Come spesso accade, la verità (se di<br />
verità si può parlare) sta nel mezzo.<br />
Esistono sì tecnologie ecologiche efficaci<br />
e promettenti, ma la loro valenza non<br />
è assoluta e una o un’altra soluzione<br />
può risultare più adatta a dipendenza<br />
del contesto.<br />
Lo scopo della Scheda è quindi quello<br />
di illustrare le alternative presenti e<br />
futuribili con i loro pregi e difetti, evidenziando<br />
possibili scelte per la nostra<br />
regione (nell’analisi si è tenuto conto<br />
delle realtà presenti in <strong>Ti</strong>cino e in<br />
Svizzera).<br />
Nella trattazione, l’accento è stato<br />
posto sulla tecnologia delle celle a combustibile<br />
a idrogeno poiché questa rappresenta<br />
una soluzione valida ma<br />
soprattutto perché è stata scelta dalle<br />
case automobilistiche e dai governi per<br />
il futuro del trasporto ecologico.<br />
La Scheda presenta il Progetto VEL e<br />
le alternative attuali, un percorso<br />
tecnico che consideri le problematiche<br />
del trasporto individuale a basso impatto<br />
ambientale, le varie soluzioni possibili<br />
a confronto, la valutazione<br />
<strong>Ti</strong>cino Business - 09/<strong>2004</strong> • 38<br />
delle possibili scelte, e offre qualche<br />
suggerimento per affrontare il problema<br />
in <strong>Ti</strong>cino e in Svizzera.<br />
A tutti gli interessati, si ricorda che l’abbonamento<br />
annuale di CHF 190.- può<br />
essere sottoscritto in qualsiasi momento,<br />
con la possibilità di ricevere tutte le<br />
Schede IFCAM dell’anno in corso.<br />
Per ulteriori informazioni su questa<br />
pubblicazione non esitate a contattarci.<br />
Lisa Pantini,<br />
Tel. +41 91 911 51 32<br />
pantini@cci.ch<br />
BIELORUSSIA – Introduzione del carnet ATA<br />
Vi informiamo che a partire dal 15.08.<strong>2004</strong> il carnet ATA è entrato in vigore nella Bielorussia.<br />
Ulteriori dettagli vi verranno comunicati nel prossimo numero di <strong>Ti</strong>cino Business.<br />
Nel frattempo, per qualsiasi informazione vi invitiamo cortesemente a voler contattare il nostro Servizio legalizzazioni e carnets ATA al<br />
no Tel. 091 911 51 23 / 24 / 25, e Fax 091 911 51 12, che sarà lieto di evadere le vostre richieste.
39 • <strong>Ti</strong>cino Business - 09/<strong>2004</strong> Formazione<br />
La cerimonia di premiazione<br />
delle scuole professionali commerciali<br />
presso la scuola cantonale di commercio<br />
di Rinaldo Gobbi<br />
Afine giugno si sono svolte le cerimonie<br />
di consegna dei diplomi<br />
agli allievi delle Scuole professionali<br />
commerciali di Chiasso, Lugano,<br />
Locarno e della Scuola Cantonale di<br />
Commercio di Bellinzona.<br />
Anche quest’anno la Camera di commercio,<br />
dell’industria e dell’artigianato<br />
del cantone <strong>Ti</strong>cino ha voluto premiare,<br />
unitamente ad altri enti e aziende, gli<br />
allievi che più di tutti si sono distinti<br />
nelle varie sessioni d’esame.<br />
I premi della <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong> sono andati ai<br />
seguenti allievi:<br />
CPC di Chiasso (Scuola media di<br />
commercio): premio di fr. 500.- ad Elisa<br />
Giovannini di Rancate che ha ottenuto la<br />
miglior media (5,55).<br />
CPC di Locarno (Scuola media di<br />
commercio): premio di fr. 500.- a Sonya<br />
Durisch di Brione s/Minusio che ha ottenuto<br />
la miglior media (5,3).<br />
Scuola cantonale di commercio di<br />
Bellinzona: il premio <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong> è stato<br />
assegnato ex-aequo con la nota 5.35 (fr.<br />
250.- a testa) a Marlène B. De Leoni di<br />
Ponto Valentino e a Marco Fusi di Agno.<br />
CPC di Lugano (Scuola media di<br />
commercio): premio al “miglior lavoro<br />
pratico” è stato assegnato ex-aequo con<br />
la nota 6,0 (fr. 200.- a testa) a: Pamela<br />
Trincado di Lugano, Giovanni Cairoli di<br />
Vezia e Sara Catella di Sonvico.<br />
da sinistra a destra nella foto il segretario della <strong>Cc</strong>ia-ti Rinaldo Gobbi, Pamela Trincado, Sara Catella, Giovanni Cairoli e il direttore del CPC di Lugano prof. Alberto Vigani
Formazione<br />
Specialisti del personale:<br />
parte l’ottava edizione del corso<br />
Nell’intervista con la responsabile del corso, Angela Domenici, viene presentato<br />
il nuovo corso di preparazione all’esame federale di Specialista del personale,<br />
promosso dalla Società di Gestione del Personale – sezione <strong>Ti</strong>cino (SGP).<br />
di Lisa Pantini<br />
La SGP – Società per la Gestione del<br />
Personale – promuove a cadenza<br />
annuale, da oltre 7 anni, il corso di preparazione<br />
per l’ottenimento dell’attestato<br />
professionale federale di Specialista del personale.<br />
L’ottava edizione del corso partirà a<br />
gennaio 2005. Le iscrizioni sono aperte sino<br />
al 30 settembre <strong>2004</strong>.<br />
Chi è la SGP?<br />
La SGP è un’associazione senza scopo di<br />
lucro, fondata nel 1973 e membro della SGP<br />
Svizzera le cui finalità riconducono alla diffusione<br />
e allo sviluppo delle conoscenze nel<br />
campo della gestione delle risorse umane.<br />
Il comitato si compone di 8 membri:<br />
Presidente: Marco Bläsi, Vice Presidente:<br />
Andrea Frey, Membri di comitato: Valeria<br />
Boscardin, Cristina Carella, Silvano<br />
Degiovannini, Angela Domenici, Luca<br />
Merlini e Pietro Soldini.<br />
I suoi principali obiettivi si realizzano attraverso<br />
la promozione e l’organizzazione di<br />
corsi di formazione e di perfezionamento<br />
professionale nel campo delle risorse<br />
umane, la cura dei contatti personali grazie<br />
al suo ricco programma di attività e il sostegno<br />
di lavori svolti in questo settore da studenti<br />
delle scuole universitarie e universitarie<br />
professionali.<br />
A chi è destinato il corso?<br />
Il corso di preparazione all’esame federale di<br />
Specialista del personale, “piatto-forte” della<br />
nostra associazione, è destinato ai responsabili<br />
e ai collaboratori che operano nella funzione<br />
del “personale” o in altri settori in cui<br />
sono confrontati con tematiche legate alla<br />
gestione del personale (capi-azienda,<br />
responsabili di linea, formatori, operatori<br />
delle agenzie di collocamento, ecc.).<br />
La frequenza del corso è aperta a tutti gli<br />
interessati senza condizioni particolari.<br />
Tuttavia, coloro che intendono sostenere l’esame<br />
federale al termine del percorso formativo,<br />
devono dimostrare di possedere i<br />
requisiti descritti nel relativo Regolamento<br />
d’esame<br />
(2001) emanato<br />
dalla<br />
competente<br />
autorità federale.<br />
Chi è lo<br />
“specialista<br />
del personale”?<br />
E quali sono<br />
allora questi<br />
requisiti?<br />
Lo specialista<br />
del personale,<br />
grazie alle<br />
competenze<br />
acquisite, può essere impiegato come consulente<br />
o assistente del responsabile del<br />
personale in una media o grande azienda. In<br />
una piccola impresa egli può assumere un<br />
ruolo importante nella gestione del personale<br />
e nella formazione continua.<br />
Occorre rilevare che il corso prevede la scelta<br />
di due principali opzioni: la gestione del<br />
personale (opzione A) e la consulenza<br />
(opzione B). Nel primo caso il candidato<br />
avrà acquisito le competenze necessarie per<br />
gestire in modo indipendente la parte<br />
amministrativa della gestione del personale<br />
ed offrire un valido contributo in altri settori<br />
del personale.<br />
Con la seconda opzione il candidato, è indirizzato<br />
a svolgere la sua attività soprattutto<br />
nelle agenzie di collocamento, dove sarà in<br />
grado di consigliare un’azienda circa l’occupazione<br />
ottimale dei posti di lavoro ed applicare<br />
con sicurezza i relativi strumenti di economia<br />
aziendale e di diritto.<br />
I requisiti richiesti per poter accedere all’esame<br />
variano in funzione del titolo di studio<br />
e degli anni di pratica professionale maturata.<br />
Ad esempio Un candidato che possiede<br />
un diploma universitario necessita di almeno<br />
due anni di pratica nel settore delle risorse<br />
umane; per contro con un attestato fede-<br />
<strong>Ti</strong>cino Business - 09/<strong>2004</strong> • 40<br />
La struttura del corso<br />
rale di capacità (AFC), la pratica professionale<br />
deve essere di almeno quattro anni, di cui<br />
due nel campo della gestione del personale.<br />
Quanto dura e dove si tiene il corso?<br />
Da gennaio di quest’anno la durata del corso<br />
è stata dilatata su 3 semestri al posto di due.<br />
Esso inizia a gennaio 2005 e termina a fine<br />
giugno 2006; l’ultimo mese è dedicato alla<br />
preparazione degli esami previsti in autunno.<br />
Questa nuova veste offre ai corsisti una<br />
maggiore disponibilità di tempo per assimi-<br />
Angela Domenici, responsabile del corso
41 • <strong>Ti</strong>cino Business - 09/<strong>2004</strong> Cerca lavoro<br />
Candidato Conoscenze linguistiche Cerca Indirizzo<br />
Alessandra Grossi<br />
Diploma impiegata<br />
di commercio<br />
Anno di nascita 1970<br />
Cittadina svizzera<br />
Nubile<br />
Coulibaly N’klo<br />
Diplomato in commercio<br />
internazionale<br />
Anno di nascita 1970<br />
Cittadino della Costa d’Avorio<br />
Coniugato<br />
Albertelli Luigi<br />
Impiegato di commercio<br />
Anno di nascita 1964<br />
lare con migliore efficacia il corposo programma<br />
che conta circa 470 ore lezione<br />
distribuite alternativamente di sera (martedì,<br />
giovedì) ed il sabato mattina. Da oltre<br />
due anni, i circa 30-35 iscritti, hanno inoltre<br />
la possibilità di scegliere la sede di frequenza<br />
che meglio risponde alle esigenze individuali<br />
di provenienza: per il Sottoceneri i<br />
corsi si tengono a Lugano, presso la FCPC,<br />
per il Sopraceneri la sede è presso il nuovo<br />
Centro TCS a Rivera.<br />
Come è strutturato il corso?<br />
Il nostro nuovo concetto formativo introdotto<br />
da tempo, più moderno e vicino alla<br />
realtà aziendale, tiene conto dell‘organizzazione<br />
per processi. Esso si ispira da un lato<br />
alla “Catena del valore” di Michael Porter e<br />
d’altro canto alla norma ISO. Si fonda dunque<br />
su 6 processi principali (Assunzione,<br />
valutazione, formazione, socialità, retribuzione<br />
e consulenza) e 3 competenze di<br />
supporto (economia aziendale e organizzazione,<br />
psicologia e diritto).<br />
Un insegnamento ricco e di qualità.<br />
Quali i fattori determinanti?<br />
L’esperienza maturata in questi ultimi anni e<br />
le moderne metodologie didattiche applicate<br />
alla specifica formazione per adulti hanno<br />
certamente contribuito a migliorare la qualità<br />
dell’offerta, unitamente alla particolare<br />
Italiano: lingua madre<br />
Francese: buono<br />
Inglese: conoscenze<br />
scolastiche<br />
Tedesco: conoscenze<br />
scolastiche<br />
Italiano: buono<br />
Francese: ottime<br />
Inglese: ottime<br />
Italiano: lingua materna<br />
Francese: molto buono<br />
Inglese: buono<br />
Tedesco: conoscenze base<br />
Spagnolo: conoscenze base<br />
Cerca impiego in cui possa<br />
mettere a disposizione le proprie<br />
capacità lavorative. Con<br />
diversi anni di esperienza professionale.<br />
Data la particolare conoscenza<br />
della terra africana<br />
potrebbe mettere a disposizione<br />
la sua conoscenza per sviluppare<br />
il commercio internazionale<br />
verso questi paesi.<br />
Vanta un passato di dirigente<br />
di un grande albergo.<br />
Cerca nuove offerte in cui<br />
possa mettere a disposizione<br />
le proprie competenze acquisite<br />
durante una lunga esperienza<br />
nel ramo bancario.<br />
attenzione riposta alle esigenze dei nostri<br />
corsisti e alla professionalità del nostro consolidato<br />
team di formatori, selezionato con<br />
cura nel corso degli anni, ci hanno permesso<br />
di giungere alla fase finale del processo di<br />
certificazione della qualità EduQua.<br />
E se qualcuno desiderasse frequentare<br />
solo una parte del corso, è data questa<br />
possibilità?<br />
Il percorso formativo è strutturato a moduli,<br />
dunque la possibilità di inserire eventuali<br />
corsisti che intendono seguire singoli temi<br />
esiste. Tuttavia, con un numero di interessati<br />
sufficiente, la nostra scelta è quella di proporre<br />
moduli alternativi.<br />
A quanto ammonta il costo del corso?<br />
La tassa di iscrizione al corso completo (3<br />
semestri) è di fr. 5’000.— (esclusa eventuale<br />
tassa di iscrizione all’esame incassata direttamente<br />
dal segretariato esami).<br />
Come si svolge l’esame finale?<br />
L’esame può essere sostenuto nelle tre lingue<br />
nazionali. Gli esami si suddividono in<br />
due sessioni: gli esami scritti hanno luogo<br />
nel mese di settembre 2006 in <strong>Ti</strong>cino e quelli<br />
orali in ottobre 2006, finora nella Svizzera<br />
romanda.<br />
Quali sono le materie d’esame?<br />
Esami scritti: Gestione del personale in<br />
6814 Cadempino (TI)<br />
+41.79.256.26.57<br />
ale.grossi@bluewin.ch<br />
+41.76.540.83.29<br />
cnklo@yahoo.fr<br />
In <strong>Ti</strong>cino da 9 mesi.<br />
Via Guidino 9 A<br />
6900 Paradiso<br />
+41.76.437.19.64<br />
+41.91.968.10.24<br />
Per le aziende interessate disponiamo dei curriculum vitae completi, da richiedere alla Signora Lazzeri +41 91 911 51 11 o cciati@cci.ch<br />
azienda (opzione A) o Consulenza del personale<br />
(opzione B), Istituzioni e assicurazioni<br />
sociali, Formazione e sviluppo del personale,<br />
Diritto del lavoro.<br />
Esami orali: Gestione del personale in<br />
azienda (opzione A) o Consulenza del personale<br />
(opzione B), Marketing del personale,<br />
Psicologia aziendale.<br />
Quale è il grado di promozione?<br />
Il livello di promozione a livello nazionale si<br />
situa mediamente tra il 50 e il 60 %. I nostri<br />
corsisti raggiungono un grado di promozione<br />
superiore di circa il 10 %. Infatti anche lo<br />
scorso anno, il 62.5 % degli iscritti all’esame<br />
ha ottenuto l’attestato federale per l’opzione<br />
A, a fronte di una media svizzera del 51.7%,<br />
mentre per l’opzione B le promozioni sono<br />
risultate in linea con la media nazionale.<br />
Informazioni di servizio:<br />
Il prossimo 9 settembre <strong>2004</strong> alle 18h30<br />
presso la sala Multiuso, Paradiso, è prevista<br />
una serata informativa.<br />
Per ulteriori informazioni è possibile contattare<br />
la Signora Angela Domenici,<br />
responsabile del corso.<br />
Tel. +41 91 994 81 14 oppure<br />
+41 79 276 29 40.<br />
Segretariato SGP<br />
Casella Postale 3330<br />
6901 Lugano
Fiere internazionali<br />
SWISS Pavilion 2005<br />
Calendario delle partecipazioni collettive<br />
svizzere alle principali fiere<br />
internazionali<br />
Nel 2005, l’Osec Business Network<br />
Switzerland intende realizzare 31 partecipazioni<br />
collettive svizzere alle più<br />
grandi fiere ed esposizioni organizzate<br />
all’estero. Oltre ai “passaggi obbligati”<br />
(quali la Hannover Messe, l’Anuga,<br />
ecc.), il programma comporta un gran<br />
numero di novità dedicate ai settori e ai<br />
mercati in piena espansione. Il programma<br />
2005 delle fiere alle quali verrà<br />
allestito uno “SWISS Pavilion” può essere<br />
richiesto direttamente al segretariato<br />
dell’Osec <strong>Ti</strong>cino allo 091 911 51 37.<br />
In alternativa può essere scaricato dal<br />
seguente sito web in formato pdf:<br />
www.osec.ch/topmessen/messeprogramm-2005-it.pdf<br />
Textil Innovativ<br />
Monaco, 20 ottobre <strong>2004</strong><br />
Il simposio “Textil Innovativ”, accompagnato<br />
da un’esposizione, è dedicato all’utilizzo<br />
delle materie tessili innovatrici nei<br />
settori dell’automobile (tecnica e design),<br />
della moda e dello sport (funzione e<br />
marca).<br />
Per qualsiasi complemento d’informazione:<br />
www.bayern-innovativ.de/projekte/detail<br />
/1141_0<br />
PRODEXPO 2005 - Fiera internazionale<br />
dell’industria alimentare<br />
Mosca, 14-18 febbraio 2005<br />
PRODEXPO è il primo salone russo specializzato<br />
nell’industria alimentare: copre<br />
l’insieme dei campi d’attività del settore.<br />
La fama internazionale crescente di questa<br />
fiera consente di farla figurare tra le grandi,<br />
alla pari dell’Anuga di Colonia e del<br />
SIAL di Parigi. Lo “SWISS Pavilion” allestito<br />
per la prima volta nel <strong>2004</strong> ha avuto grande<br />
successo presso i visitatori russi e gli<br />
acquirenti venuti da altri stati della CSI. La<br />
posizione dello stand svizzero, situato vicino<br />
a quello tedesco, si è rivelata ideale.<br />
Anche nel 2005 l’Osec in collaborazione<br />
Non partecipate da soli ad una fiera estera – affidatevi<br />
al centro di competenza Fiere dell’Osec!<br />
con la Federazione svizzera delle industrie<br />
alimentari (FIAL) e lo Swiss Business Hub<br />
Russia organizza una partecipazione collettiva<br />
svizzera.<br />
Informazioni generali sulla fiera:<br />
www.auma.de, www.expocentr.ru<br />
Informazioni sullo “SWISS Pavilion”:<br />
www.osec.ch/0xd417eb28_0x000aa631<br />
BioFach 2005<br />
Norimberga, 24-27 febbraio 2005<br />
Nel <strong>2004</strong> quasi 1’900 espositori e oltre<br />
29’500 visitatori si sono recati alla BioFach<br />
per trarre profitto dell’espansione del settore<br />
bio e contribuire alla crescita di questo<br />
fiorente mercato. Sostenuta<br />
dall’IFOAM (l’organizzazione mondiale<br />
che rappresenta il movimento dell’agricoltura<br />
biologica), BioFach garantisce l’elevata<br />
e costante qualità dei prodotti esposti<br />
applicando dei criteri d’ammissione severi.<br />
L’Osec organizza anche nel 2005 uno<br />
“SWISS Pavilion“ attrattivo in collaborazione<br />
con BIO SUISSE. Non perdete il più<br />
grande salone bio e riservate sin d’ora il<br />
vostro posto sullo “SWISS Pavilion“!<br />
Informazioni generali sulla fiera: www.biofach.de<br />
Informazioni sullo “SWISS Pavilion”:<br />
www.osec.ch/0xd417eb28_0x00098329<br />
IFE 2005<br />
Londra, 13-16 marzo 2005<br />
È la prima volta che l’Osec allestisce uno<br />
“SWISS Pavilion” all’IFE. Uno studio effettuato<br />
dello Swiss Business Hub UK e pubblicato<br />
nel novembre 2003 ha messo chiaramente<br />
in luce il potenziale del mercato<br />
britannico per le specialità svizzere. Lo<br />
“SWISS Pavilion”, coordinato dall’Osec e<br />
dallo Swiss Business Hub UK in collaborazione<br />
con la Federazione delle industrie<br />
alimentari svizzere (FIAL) offre un quadro<br />
ideale per approfondire i contatti con<br />
distributori ed acquirenti britannici o per<br />
allacciare nuove relazioni d’affari. L’IFE è il<br />
più grande salone di tutta la Gran Bretagna<br />
per quanto concerne gli alimentari e le<br />
bibite e si terrà al parco espositivo ExCel a<br />
Londra. Questa fiera si articola attorno a<br />
10 diversi settori e dà quindi una buona<br />
<strong>Ti</strong>cino Business - 09/<strong>2004</strong> • 42<br />
visione dell’offerta internazionale.<br />
Informazioni generali sulla fiera:<br />
www.ife.co.uk<br />
Informazioni sullo “SWISS Pavilion”:<br />
www.osec.ch/0xd417eb28_0x00095ec4<br />
CeBIT 2005<br />
Hannover, 10-16 marzo 2005<br />
La CeBIT ha davvero preso il volo. Mai in<br />
passato, le aziende erano pronte ad investire<br />
come nel <strong>2004</strong>. Esse si sono infatti<br />
recate alla CeBIT per confermare la loro<br />
decisione finale. Circa il 50% dei visitatori<br />
del <strong>2004</strong> avevano partecipato a questa<br />
fiera con l’intenzione di concretizzare i<br />
loro progetti d’investimento.<br />
Anche nel 2005 l’Osec organizza, in collaborazione<br />
con simsa -swiss interactive<br />
media and software association, uno<br />
“SWISS pavilion”.<br />
Informazioni generali sulla fiera:<br />
www.cebit.de<br />
Informazioni sullo “SWISS Pavilion”:<br />
www.osec.ch/0xd417eb28_0x00096e5e<br />
Fiera di Hannover 2005<br />
Hannover, 11-15 aprile 2005<br />
Qualunque siano i vostri bisogni, il salone<br />
internazionale Subcontracting vi propone<br />
un quadro completo delle soluzioni per il<br />
futuro che si offrono ai subfornitori.<br />
Partner internazionali vi aiutano a realizzare<br />
le vostre idee e i concetti innovativi in<br />
materia di sviluppo, di costruzione o di<br />
fabbricazione. Nel <strong>2004</strong>, i 210 espositori di<br />
MicroTechnology hanno presentato innovazioni<br />
nei microsistemi e nelle nanotecnologie;<br />
questo rende la Fiera di Hannover<br />
un trampolino di lancio anche per le<br />
nuove tecnologie. Nuove applicazioni<br />
sono state presentate per la costruzione di<br />
macchine e di istallazioni, l’industria chimica<br />
e farmaceutica, le biotecnologie, l’industria<br />
automobilistica e l’elettronica.<br />
Gli “SWISS Pavilion” sono allestiti a<br />
“Subcontracting” e “Motion, drive & automation”<br />
in collaborazione con l’associazione<br />
svizzera dei subfornitori dell’industria<br />
metallurgica SIM/SMZ.<br />
Ulteriori ragguagli:<br />
www.osec.ch/0xd417eb28_0x00096e63
RTSI: libero mercato o qualità?<br />
Prossimamente entrerà in vigore la<br />
nuova legge federale sulla radiotelevisione<br />
(LRTV ).<br />
Fondamentalmente, la nuova legge servirebbe<br />
a liberalizzare, seppur in modo<br />
molto timido, il complesso mondo della<br />
comunicazione radiotelevisiva in<br />
Svizzera. Scopo principale è quello di<br />
creare un po’ di concorrenza, senza<br />
peraltro abolire il servizio pubblico,<br />
mantenendo, pur con qualche ritocco, il<br />
regime di quasi monopolio che oggi lo<br />
regola. Quando si parla di liberalizzazioni<br />
il pensiero corre automaticamente alla<br />
concorrenza.<br />
di Franco Ambrosetti, Presidente <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong><br />
La <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong> sostiene da sempre il libero<br />
mercato con le sue liberalizzazioni e le<br />
privatizzazioni che poi (le seconde) in<br />
Svizzera nessuno ha fatto.<br />
Che l’economia di mercato sia migliore<br />
dell’economia di Stato, oggi è una cosa<br />
accettata da tutti. Così come il fatto che<br />
la concorrenza sia meglio del monopolio.<br />
Quindi la conclusione ovvia pare essere:<br />
ben venga questa mini-liberalizzazione.<br />
Sì, ma. Ben venga, ma non incondizionatamente.<br />
Un polo logistico ticinese per l’Europa<br />
Il <strong>Ti</strong>cino gioca la carta della logistica.<br />
Il comparto potrebbe, difatti, contribuire<br />
al rilancio dell’economia cantonale,<br />
diventando il fulcro di un progetto,<br />
che potrebbe trasformare il Cantone in<br />
un Distretto internazionale logistico. In<br />
pratica un polo al servizio dell’Europa.<br />
Un’operazione che è stata studiata da sei<br />
gruppi di lavoro e illustrata il 9 settembre<br />
a Mendrisio nel corso del secondo<br />
Forum <strong>Ti</strong>cino Logistica. Lo studio ha<br />
disegnato il futuro del Cantone, a partire<br />
dalle potenzialità del tessuto economico.<br />
In altre parole, se la logistica è un settore<br />
che ha una lunga tradizione in <strong>Ti</strong>cino,<br />
di Elisabetta Pisa<br />
Continua a pagina 3<br />
adesso è venuto il momento di cambiare<br />
marcia e di fare in modo che proceda di<br />
pari passo con altre attività di punta dell’economia<br />
cantonale.<br />
“Dobbiamo evitare l’interpretazione<br />
minimalista del concetto di logistica, che<br />
non può essere intesa semplicemente<br />
come servizio di trasporto delle merci<br />
– ha detto Marina Masoni, direttrice del<br />
Dipartimento delle finanze e dell’economia<br />
al convegno di settembre – il trasporto<br />
è una componente importante,<br />
ma non la sola”.<br />
Continua a pagina 7<br />
News della <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong><br />
Sommario<br />
Strong opinions<br />
Contromano<br />
Un polo logistico ticinese<br />
per l’Europa<br />
Frenare la spesa pubblica per<br />
evitare il disastro finanziario<br />
Amb. Luzius Wesescha<br />
• Assemblea <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong> 15.10.<strong>2004</strong> pag. 12<br />
• Agenda <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong> pag. 13<br />
• La politica aerea della Svizzera<br />
ha bisogno di nuove certezze pag. 14<br />
• Nuova professione:<br />
Category Manager pag. 15<br />
• <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong> ed arbitrato pag. 16<br />
• Lavoro di notte pag. 17<br />
• ECR – Efficient Consumer<br />
Response pag. 18<br />
•<br />
Ottobre <strong>2004</strong><br />
pag. 21<br />
• Misure di rilancio<br />
per i datori di lavoro pag. 26<br />
• <strong>Ti</strong> impiego SA pag. 27<br />
• Le PMI e il potere d’acquisto pag. 28<br />
• SCTA: rilancio del turismo<br />
con nuove strategie pag. 30<br />
• 10mo anniversario<br />
Donne PMI Svizzera pag. 34<br />
• Scuola per capi-azienda pag. 35<br />
• Certifica SA pag. 36<br />
• Carnets ATA pag. 38<br />
• Schede IFCAM pag. 39<br />
• Cerca lavoro pag. 40<br />
• SSIC:<br />
premio Renato Antonini pag. 41<br />
• Fiere internazionali pag. 42
3• <strong>Ti</strong>cino Business - 10/<strong>2004</strong> Strong opinions<br />
RTSI:<br />
libero mercato o qualità?<br />
Continua da pagina 1<br />
di Franco Ambrosetti, Presidente della <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong><br />
Perché? Mi spiego con un esempio.<br />
Vi ricordate quando la Swissair<br />
ruppe con l’aeroporto di Ginevra,<br />
dicendo che non era redditizio operare<br />
con due scali così vicini (Ginevra e<br />
Zurigo) e concentrò tutto a Zurigo-<br />
Kloten? Dal profilo economico ciò aveva<br />
una sua logica. Ma nel contempo<br />
Swissair era il national carrier, l’operatore<br />
nazionale, con tanto di concessione<br />
federale in regime di quasi monopolio.<br />
Quindi delle due l’una: o serviva anche<br />
Ginevra o rinunciava alla concessione e<br />
al monopolio. Il Parlamento non revocò<br />
la concessione a Swissair.<br />
Ginevra si infuriò, si rese indipendente e<br />
oggi è un aeroporto di successo. Swissair<br />
continuò ad agire con arroganza e megalomania,<br />
fallì, e trascinò con sé l’aeroporto<br />
di Zurigo (e Basilea), oggi condannato<br />
a vivacchiare semivuoto, dopo aver<br />
investito quasi 3 miliardi di franchi nell’ingrandimento<br />
dei terminali.<br />
Con la nuova legge televisiva si ripropone,<br />
forse con qualche sfumatura più<br />
morbida, lo stesso schema. Da una<br />
parte la radiotelevisione di Stato, ovvero<br />
un quasi monopolio, dall’altra i privati<br />
per i quali è prevista una maggiore<br />
distribuzione dei finanziamenti (riceveranno<br />
il 5% del canone, che rappresenta<br />
un miglioramento rispetto al 3% attuale).<br />
Ovviamente la legge è più complessa di<br />
così, ma questo è il punto saliente, a<br />
nostro parere.<br />
Prima di continuare, vorrei sottoporvi<br />
qualche considerazione sull’utilità della<br />
concorrenza in ambito radiotelevisivo:<br />
in proposito ho qualche dubbio, che<br />
non sono riuscito a fugare.<br />
Il dubbio è se la televisione e la radio<br />
siano entità riconducibili alle leggi del<br />
mercato.<br />
Mi spiego. Cosa fa la concorrenza in<br />
regime di libero mercato? Fa sì che un<br />
prodotto che venga messo sul mercato,<br />
abbia un prezzo. E questo prezzo sarà<br />
minimo, a parità di qualità. Cioè: il pane<br />
della Migros non potrà costare di più<br />
dello stesso pane, alla Coop. Il consumatore<br />
lo sa. Se beve vino cattivo perché<br />
glielo vendono per buono, se ne<br />
accorgerà. Il cittadino consumatore<br />
gode di questa situazione, è giudice e<br />
controlla il rapporto prezzo-qualità. Per<br />
scegliere Swisscom, Orange, Sunrise si<br />
baserà sulla qualità e sul prezzo.<br />
Pertanto la concorrenza non sopprime il<br />
prodotto di qualità. Anzi!<br />
Tutto ciò non avviene nel mondo radiotelevisivo.<br />
Qui il consumatore non ha<br />
potere. La concorrenza non produce gli<br />
stessi effetti che ha avuto per esempio<br />
con la liberalizzazione delle telecom.<br />
Prendiamo la televisione. Basta osservare<br />
ciò che avviene in USA ove la concorrenza<br />
televisiva, tutta privata perché la<br />
tv di Stato non è mai esistita, ha portato<br />
in continua discesa la qualità del prodotto<br />
per raggiungere, in certi casi, livelli<br />
che non per nulla vengono chiamati<br />
Trash-TV (TV spazzatura).<br />
Allora, come la mettiamo? Credo che in<br />
questo campo, in cui il mercato sembra<br />
essere in difficoltà, possano coesistere<br />
TV di Stato e TV private. Penso anche<br />
che un’ulteriore liberalizzazione, nel<br />
senso di favorire maggiormente i privati,<br />
sarebbe fortemente auspicabile. Ma la<br />
condizione ESSENZIALE affinché ciò<br />
funzioni, è che i ruoli siano chiari: che la<br />
TV di Stato offra un vero servizio pubblico,<br />
e cioè prodotti diversi da ciò che<br />
offrono le TV private.<br />
Oggi non è così. La TSI, per esempio, si<br />
è sempre più staccata dal concetto di<br />
servizio pubblico, soprattutto da quando<br />
si è invaghita del concetto di “share”<br />
e “audience”, cioè degli indici di ascolto.<br />
Non c’è, dal profilo etico, nessuna differenza<br />
tra il tanto (giustamente) vituperato<br />
“share holder value” (il valore dei<br />
titoli in mano agli azionisti) e lo “share”<br />
televisivo. Entrambi privilegiano il corto<br />
termine. Entrambi confondono mezzi<br />
con fini. Se il raggiungimento del profitto<br />
è un mezzo, anche lo share è un<br />
mezzo.<br />
Se la TV vuol essere per gli anni a venire<br />
un servizio pubblico (inteso come<br />
ente che ha per oggetto cose pubbliche<br />
e per fine l’interesse generale) deve<br />
staccarsi dalla filosofia dell’audience.<br />
Seguirla vuol dire che lo scopo è quello<br />
di far numero. Per far questo rinuncia<br />
alla qualità. Basta vedere dove è finita la<br />
Rai seguendo la logica dell’auditel. Da<br />
noi rischiamo di vivere lo stesso fenomeno.<br />
Tutti sappiamo perché il successo RTSI<br />
viene misurato in questo modo: l’audience<br />
è un criterio di fondamentale<br />
importanza per programmare la nostra<br />
RTSI. Pertanto si privilegiano quiz,<br />
rumori misteriosi, serial come<br />
“L’avvocato”, giuochi come il Malloppo<br />
e mediocrissima musica italiana, mentre<br />
vanno in onda, a orari strani, bellissimi<br />
programmi culturali, documentari, ecc.,<br />
come se indurre lo spettatore a usare il<br />
cervello fosse peccato. Siamo sicuri che<br />
ciò è televisione di qualità?
Strong opinions<br />
Seguire a priori il numero, la percentuale<br />
di share, è qualcosa che può interessare<br />
le televisioni private, non il servizio<br />
pubblico. Perché ciò va a scapito della<br />
cultura, dell’informazione (anche da noi<br />
non si riferisce in RTSI su fatti che occupano<br />
invece ampi spazi sui quotidiani<br />
locali, alla faccia del conflitto di interessi),<br />
insomma ci rimette la qualità che un<br />
servizio pubblico, per il quale siamo<br />
obbligati a pagare il canone, deve offri-<br />
re. Qualità per tutte le fasce. Non numeri<br />
sulla cui significatività non ho dubbi,<br />
ma restano sempre solo numeri!<br />
Insisto nel dire che la qualità, in una TV<br />
di Stato, è più importante della quantità.<br />
Che un film di Antognoni o Fassbinder è<br />
immensamente più culturale di uno di<br />
Vanzina. Che i 200 spettatori che guardano<br />
il primo sono più influenti, più<br />
colti dei 10’000 che guarderanno il<br />
secondo, invece, è una cosa che biso-<br />
<strong>Ti</strong>cino Business - 10/<strong>2004</strong> • 4<br />
Finalmente sono nati i Cestini <strong>Ti</strong>cino "REGALO"<br />
Prodotti alimentari ticinesi e artigianali confezionati nel cestino sono i punti più forti.<br />
Il costo del cestino è a partire da franchi 14.90, che comprendono:<br />
- bibita, pane, formaggio<br />
- verdura, cioccolato, crackers.<br />
gnerebbe spiegare ai pubblicitari, che<br />
tanto insistono sulla quantità, non rendendosi<br />
conto che così, oltre a rendere<br />
un disservizio alla TV di Stato, contribuiscono<br />
a rimbecillire lo spettatore, dimostrando<br />
poca sensibilità sul piano etico<br />
e molta invece sul piano del profitto. Un<br />
servizio pubblico non deve piegarsi ai<br />
voleri del mondo pubblicitario. Se lo fa,<br />
diviene come una TV privata e perde la<br />
sua ragione di essere.<br />
Componibili a vostro piacimento a prezzi vantaggiosi per le vostre occasioni speciali con altri prodotti ideali<br />
da regalare.<br />
Tutti i cestini sono confezionati a mano e decorati con i colori del <strong>Ti</strong>cino.<br />
Spedizioni postali possibili.<br />
Cestino <strong>Ti</strong>cino “Diploma”<br />
Aceto balsamico, bott 20cl, Delea<br />
Olio alle erbe, bott 20cl, Cofit<br />
Marmellata di castagne,vas. 100ml<br />
Miele di castagne, vasetto 100ml<br />
<strong>Ti</strong>sana di Olivone, scatola<br />
Caramelle alle erbe, scatola di latta<br />
Le Pastefrolle della Valle Bedretto<br />
Fr. 69.—<br />
Cestino <strong>Ti</strong>cino “Uomo”<br />
Duo Grappa 2x10cl, Delea<br />
Vino Saleggi, 20cl, Delea<br />
Marmellata di castagne, vas. 50ml<br />
Miele di castagne, vasetto 50ml<br />
Polenta nostrana, 500 gr<br />
Caramelle alle erbe, scatola di latta<br />
Cracker Fantastic<br />
Le Pastefrolle della Valle Bedretto<br />
2 bustine di <strong>Ti</strong>sana di Olivone<br />
3 caramelle alle erbe Cofit<br />
Fr. 44.—<br />
Informazioni e ordinazioni direttamente a:<br />
D&R GHIDOSSI Sagl - Daniela Ghidossi - 6512 Giubiasco<br />
Tel. +41 91 857 57 82 oppure +41 79 728 05 38 - Fax +41 91 857 51 76<br />
Cestino <strong>Ti</strong>cino<br />
“Piccolo pensierino”<br />
Marmellata di castagne, 2 vas. 50ml<br />
Miele di castagne, vasetto 100 ml<br />
Le Pastefrolle della Valle Bedretto<br />
2 bustine di <strong>Ti</strong>sana di Olivine<br />
2 caramelle alle erbe Cofit<br />
Fr. 19.—
5• <strong>Ti</strong>cino Business - 10/<strong>2004</strong> Contromano<br />
Il produttore radiotelevisivo deve contribuire<br />
a formare il consumatore. E con<br />
questo assume una responsabilità<br />
importantissima. Come l’arte, così la<br />
definiva il pittore Matta, anche la<br />
responsabilità di chi fa televisione, è<br />
grave.<br />
Riassumendo, quindi, va bene la nuova<br />
Legge federale sulla radiotelevisione e il<br />
convivere del sistema misto di emittenti<br />
pubbliche e private. Va bene un merca-<br />
to regolamentato. Purché i ruoli siano<br />
chiari e definiti, purché la TV di Stato<br />
produca qualità per tutti, rinunciando a<br />
inseguire le TV commerciali. Certo, non<br />
sarà facile dirlo ai pubblicitari. Ma<br />
dovranno capire: perché se non piazzano<br />
i loro spot alla TV di Stato che ha il<br />
controllo quasi totale del mercato<br />
nazionale, dove diavolo li piazzerebbero?<br />
So che non è facile. Per ottenere bilanci<br />
La politica ecologically correct<br />
del Dipartimento del territorio<br />
di Alessio Del Grande<br />
Alla fine del luglio scorso, la <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong><br />
aveva chiesto ufficialmente al<br />
Dipartimento del territorio un<br />
incontro con un suo rappresentante,<br />
affinché lo stesso spiegasse alla<br />
Commissione trasporti della Camera di<br />
commercio, come mai nel rapporto<br />
“Mobilità in <strong>Ti</strong>cino” non fosse stato<br />
bene evidenziato il problema del raddoppio<br />
del tunnel autostradale del San<br />
Gottardo. Incontro rifiutato.<br />
Nonostante nella richiesta fossero implicite<br />
le forti perplessità della <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong> per<br />
questa palese sottovalutazione delle difficoltà<br />
che l’attuale situazione al<br />
Gottardo sta creando a tutta l’economia<br />
cantonale.<br />
Nella sua risposta del 10 agosto, il DT<br />
scrive che dopo il voto del febbraio<br />
scorso sul controprogetto all’iniziativa<br />
Avanti, “nell’agenda politica nazionale il<br />
tema del raddoppio della galleria autostradale<br />
a breve e medio termine non<br />
troverà spazio (…). Gli accenti e le<br />
priorità vanno realisticamente rivisti e ci<br />
auguriamo che anche la vostra<br />
Associazione possa dare un contributo<br />
in tal senso”. Per poi concludere: “La<br />
vostra richiesta d’incontro ci sembra a<br />
questo punto superata”, riservandosi,<br />
tuttavia, di riprenderla eventualmente<br />
in autunno, in occasione della consultazione<br />
sulla revisione del Piano direttore.<br />
Da notare che a chiedere un incontro su<br />
un problema di cruciale importanza per<br />
l’economia cantonale non era un’associazione<br />
qualsiasi. Bensì la Camera di<br />
commercio a cui – è bene ricordarlo al<br />
Dipartimento del territorio – sono<br />
direttamente affiliate 800 aziende con<br />
43 mila posti di lavoro e 50 associazioni<br />
professionali che raggruppano 5.800<br />
imprese per un totale di 47 mila dipendenti.<br />
Ma al DT discutere e fornire dei chiarimenti<br />
ad un’associazione che rappresenta<br />
il mondo imprenditoriale ticinese,<br />
evidentemente non importa più di quel<br />
tanto, visto che la questione non figura<br />
“nell’agenda politica nazionale”. E qui<br />
casca l’asino. Prima osservazione: questa<br />
conclusione del DT dimostra un’eccessiva<br />
remissività alle scelte di Berna, e<br />
in particolare a quelle del Dipartimento<br />
federale dei trasporti, dove le potenti<br />
lobby rossoverdi sono di casa; seconda<br />
osservazione: non è affatto vero che la<br />
partita per il raddoppio del tunnel sia<br />
chiusa. Al proposito va ricordato che<br />
l’Usam, l’Unione svizzera delle arti e<br />
in attivo, il ricco calderone pubblicitario<br />
fa gola. E questo jack pot è strettamente<br />
legato all’audience.<br />
Ma non può essere lo scopo di una concessione<br />
federale alla TV di Stato, quello<br />
di far lievitare le entrate con la pubblicità,<br />
sottraendosi alla necessità di ridurre<br />
i costi e anche l’organico, condannandosi<br />
alla logica del numero a tutti i<br />
costi a scapito della qualità.<br />
Non vi pare?<br />
Contromano<br />
mestieri, proprio grazie alle sollecitazioni<br />
della <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong>, ha inserito nella sua<br />
piattaforma programmatica <strong>2004</strong>-2007<br />
la richiesta di una seconda galleria autostradale<br />
al Gottardo. Quindi, si tratta di<br />
una rivendicazione ribadita anche da<br />
una grande organizzazione imprenditoriale<br />
nazionale e che, a differenza di<br />
qualche ufficio di Bellinzona, il<br />
Consiglio federale non potrà ignorare.<br />
Comunque, le sue perplessità sul rapporto<br />
“Mobilità in <strong>Ti</strong>cino” la <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong> ha<br />
avuto modo di manifestarle in un’articolata<br />
presa di posizione inviata nelle scorse<br />
settimane al DT. Posizione nella quale<br />
si sottolineava l’importanza del raddoppio<br />
per garantire la competitività delle<br />
nostre imprese su mercati sempre più<br />
concorrenziali.<br />
Ma al di là di tutto, questa vicenda è sintomatica<br />
dell’aria “ecologically correct”<br />
che tira nel Dipartimento del territorio.<br />
Crediamo, e con la sincera speranza di<br />
essere smentiti, che se a chiedere un<br />
incontro con il DT fosse stata una qualsiasi<br />
organizzazione ambientalista, da<br />
Bellinzona si sarebbe precipitato subito<br />
qualche rassicurante funzionario, se<br />
non addirittura il consigliere di Stato in<br />
persona, onorevole Marco Borradori.
7• <strong>Ti</strong>cino Business - 10/<strong>2004</strong> Il tema<br />
Un polo logistico ticinese<br />
per l’Europa<br />
Continua da pagina 1<br />
di Elisabetta Pisa<br />
In pratica la presenza di infrastrutture<br />
adeguate non è più solo l’unico fattore<br />
di cui tenere conto.<br />
Oggi si fa largo il concetto di logistica<br />
integrata e avanzata, che “è l’insieme<br />
delle attività che, ha precisato la<br />
Consigliera di Stato, da un lato portano la<br />
domanda dal cliente al produttore di<br />
merci e, dall’altro lato, consentono poi<br />
alle merci (materie prime, semilavorati,<br />
prodotti finiti) di andare dal produttore<br />
al cliente. Siamo quindi di fronte ad un<br />
insieme di attività imprenditoriali orientate<br />
al servizio alle imprese e ai clienti. La<br />
logistica integrata mira a realizzare una<br />
stretta collaborazione tra queste diverse<br />
attività e servizi. L’unione tra le competenze,<br />
le risorse e le conoscenze dei settori<br />
con una consolidata tradizione in<br />
<strong>Ti</strong>cino costituisce la forza e la specificità<br />
del nostro progetto rispetto ad altri poli<br />
logistici”.<br />
Uno dei comparti di punta dell’economia<br />
cantonale è, appunto, quello bancario, su<br />
cui è possibile fare leva. E se è vero che il<br />
<strong>Ti</strong>cino è scelto sempre più spesso da<br />
ditte affermate sul piano internazionale<br />
quale luogo ideale da cui smistare i prodotti<br />
nel mondo, alle stesse può essere<br />
offerto un pacchetto di servizi logistici:<br />
non solo il trasporto e l’immagazzinamento,<br />
ma anche il finanziamento delle<br />
operazioni, la gestione dei capitali e delle<br />
lettere di credito. In sostanza servizi bancari,<br />
assicurativi, e consulenza d’impresa:<br />
servizi che ora vengono offerti “spezzettati”,<br />
ma che verrebbero accorpati e<br />
“venduti” come un prodotto unico, agevolando<br />
così gli imprenditori e invogliandoli<br />
a mettere piede in <strong>Ti</strong>cino.<br />
Un trend a cui il dipartimento delle<br />
Finanze e dell’Economia sta cercando di<br />
imprimere un’accelerazione con un<br />
occhio di riguardo per il mercato italiano.<br />
La Lombardia e il Piemonte sono tra<br />
le aree principali cui proporre l’articolata<br />
offerta di servizi logistici. Ma il processo<br />
di integrazione tra le varie attività è da<br />
avviare. Ad esempio, delle 70 banche<br />
presenti in <strong>Ti</strong>cino solo 4 o 5 operano nel<br />
credito commerciale. Un ambito, quindi,<br />
da sviluppare.<br />
D’altra parte non bisogna dimenticare<br />
che la logistica sta già cambiando volto.<br />
Se qualche anno fa il comparto era in<br />
crisi, come peraltro tutta l’economia ticinese,<br />
adesso le case di spedizione – una<br />
cinquantina in tutto – si stanno trasformando,<br />
anche per adeguarsi ai cambiamenti<br />
del business. In primo luogo non<br />
sono tutte concentrate lungo la fascia di<br />
confine. Alcune si trovano all’interno del<br />
Cantone, anche nel Bellinzonese, a circa<br />
50 chilometri dalla frontiera, dove hanno<br />
aperto depositi doganali autorizzati: in<br />
pratica la merce viene sdoganata nel<br />
magazzino dello spedizioniere e i documenti<br />
vengono consegnati a destinazione.<br />
Il carico, quindi, viaggia più velocemente,<br />
evitando le code in dogana. Con la<br />
conseguenza che la merce si sposta sempre<br />
di più da un capo all’altro del mondo<br />
e in tempi possibilmente rapidi. Lo studio<br />
ha messo comunque in evidenza che<br />
sono necessari altri interventi infrastrutturali<br />
in <strong>Ti</strong>cino, soprattutto nella zona<br />
della stazione internazionale di Chiasso<br />
per rispondere al meglio alle esigenze<br />
del mercato lombardo. “I punti forti della<br />
nostra offerta – ha detto la consigliera di<br />
Stato – dovranno essere la convenienza<br />
economica, data dai prezzi competitivi,<br />
dalle condizioni fiscali e dagli incentivi<br />
finanziari, l’opportunità di incrementare<br />
gli affari, e l’efficienza delle consegne<br />
(puntualità e sicurezza)”.
9• <strong>Ti</strong>cino Business - 10/<strong>2004</strong><br />
Frenare la spesa pubblica<br />
per evitare il disastro finanziario<br />
di Alessio Del Grande<br />
Fare debiti per rimborsare altri<br />
debiti, per uno Stato è una scelta di<br />
politica finanziaria da terzo mondo.<br />
Ma è purtroppo quello che sta accadendo<br />
in <strong>Ti</strong>cino. Lo ha ricordato, cifre alla mano,<br />
Sergio Morisoli, direttore della Divisione<br />
risorse del Dipartimento finanze ed<br />
economia, presentando al Consiglio<br />
economico allargato della <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong> la<br />
nuova legge sul freno della spesa<br />
pubblica.<br />
Quello di Morisoli non è facile<br />
allarmismo, bensì una denuncia dura e<br />
cruda di un dato di fatto che nessuno può<br />
smentire. Oggi il Cantone è costretto ad<br />
indebitarsi con le banche per pagare le<br />
spese correnti, ad esempio, gli stipendi<br />
dei dipendenti pubblici. Dunque, si è già<br />
innescata quella spirale perversa per cui<br />
l’ente pubblico è costretto a fare debiti<br />
non per sostenere degli investimenti, che<br />
prima o poi hanno un ritorno economico<br />
o sociale, ma solo per coprire le uscite<br />
correnti. Col risultato che alla fine di<br />
questa legislatura il debito pubblico<br />
cantonale raggiungerà i 2,5 miliardi di<br />
franchi. Una pesante zavorra che<br />
condizionerà la politica economica e una<br />
fattura salata che qualcuno in futuro<br />
prima o poi dovrà comunque pagare.<br />
Proprio l’estenuante braccio di ferro sulla<br />
manovra finanziaria per il preventivo<br />
2005, ripropone con pressante urgenza la<br />
necessità della nuova legge sul freno della<br />
spesa pubblica, che vincolerebbe<br />
quest’ultima alla ricchezza realmente<br />
prodotta in <strong>Ti</strong>cino. Una necessità che<br />
Morisoli ha spiegato confrontando grafici<br />
e cifre su preventivi, prodotto interno<br />
lordo e spese da un decennio a questa<br />
parte.<br />
Se la formula di calcolo della legge può<br />
sembrare astrusa, i suoi risultati, grazie a<br />
regole precise, sono però chiari e sicuri:<br />
si limita il rischio di crescita eccessiva<br />
della spesa negli anni di crescita<br />
economica - quando cioè tutti si sentono<br />
in diritto di assaltare la diligenza - anzi,<br />
nelle fase espansive si dovranno<br />
costituire delle riserve per compensare i<br />
disavanzi provocati dalle fasi recessive; si<br />
rallenta automaticamente l’aumento<br />
delle spese correnti se non c’è una<br />
situazione finanziaria sana; è, infine,<br />
possibile verificare prima dell’allestimento<br />
di un nuovo preventivo il rapporto<br />
tra congiuntura economica e struttura<br />
della spesa pubblica. Sono in sostanza le<br />
sagge regole di una buona<br />
amministrazione.<br />
Per questo la <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong> ha sostenuto sin<br />
dall’inizio la legge sul freno della spesa<br />
pubblica, approvata nei mesi scorsi dal<br />
Consiglio di Stato, ritenendola uno dei<br />
pochi strumenti oggi a disposizione per il<br />
risanamento delle finanze cantonali.<br />
Risanamento che non può prescindere<br />
da un più rigoroso controllo delle spesa<br />
pubblica che sta aumentando al ritmo di<br />
100 milioni all’anno. È questa la vera<br />
causa del dissesto delle finanze cantonali<br />
e non, come sostengono sindacati e<br />
sinistra, la politica di sgravi fiscali avviata<br />
dal Dfe, che avrebbe svuotato le casse<br />
dello Stato. Le entrate continuano, difatti,<br />
ad aumentare ma non riescono più a<br />
compensare la crescita vertiginosa delle<br />
uscite.<br />
La legge sul freno della spesa pubblica<br />
sarà perciò una leva importante per la<br />
politica finanziaria. Si tratta di un<br />
meccanismo abbastanza simile al freno<br />
all’indebitamento adottato a livello<br />
federale che sta dando risultati<br />
incoraggianti. Stabilendo il vincolo di una<br />
crescita delle uscite proporzionata alla<br />
crescita dell’economia, si garantirà<br />
un’evoluzione sostenibile delle spese<br />
dello Stato. L’obiettivo di questa legge è<br />
di permettere a Governo e Parlamento di<br />
disporre di adeguati margini di manovra<br />
per finanziare gli attuali compiti dello<br />
Stato e per realizzare quelle riforme<br />
richieste dai cambiamenti economici e<br />
sociali, senza provocare distorsioni e<br />
squilibri strutturali nelle finanze<br />
Il tema<br />
cantonali. In sostanza, grazie al freno<br />
della spesa pubblica Governo e<br />
Parlamento sono chiamati a verificare<br />
regolarmente, secondo una logica di<br />
priorità politica, il rapporto tra i compiti<br />
che lo Stato svolge attualmente e le<br />
nuove esigenze a cui deve far fronte.<br />
Contrariamente a quanto sostengono gli<br />
oppositori, la legge non impone un limite<br />
percentuale della spesa pubblica rispetto<br />
al prodotto interno lordo. Stabilisce,<br />
invece, in che misura possa crescere di<br />
anno in anno la spesa in rapporto<br />
all’evoluzione del Pil. La regola generale<br />
è: l’aumento della spesa non può<br />
superare l’aumento nominale<br />
tendenziale del Pil sull’arco di un<br />
quinquennio. Altrettanto infondata è la<br />
critica secondo cui con questa legge si<br />
sottrae a Consiglio di Stato e Parlamento<br />
la prerogativa di decidere volumi e<br />
obiettivi della spesa pubblica. In realtà si<br />
stabilisce soltanto un tetto massimo, ma<br />
non fisso, per la crescita della spesa<br />
corrente, senza, però, vincolare la scelta<br />
su come e per che cosa spendere.<br />
Garantendo così la più ampia autonomia<br />
nell’orientamento della spesa pubblica.<br />
È evidente che se il Cantone avesse già<br />
avuto disposizione una legge simile non<br />
ci troveremmo oggi di fronte a deficit<br />
crescenti. Né, tantomeno, ci troveremmo<br />
in una pericolosa situazione di<br />
autofinanziamento negativo per cui<br />
bisogna ricorrere ai prestiti bancari per<br />
sostenere la gestione corrente.<br />
L’approvazione della legge è, quindi, un<br />
passaggio cruciale per risanare le finanze<br />
cantonali, riorientare, riqualificandola, la<br />
spesa pubblica e selezionare i compiti<br />
dello Stato senza disperdere mezzi e<br />
risorse.<br />
Agli oppositori della legge sul freno alla<br />
spesa pubblica, va infine ricordato, che<br />
soltanto uno Stato finanziariamente sano<br />
potrà assicurare anche in futuro le<br />
prestazioni e i servizi necessari per la<br />
crescita economica e sociale.
L’ospite<br />
La Svizzera e i suoi rapporti economici<br />
con il mondo. Ora e nel prossimo<br />
futuro. Di questo parlerà a Lugano<br />
l’ambasciatore Luzius Wasescha venerdì<br />
15 ottobre <strong>2004</strong>. Il delegato del Consiglio<br />
federale agli accordi commerciali interverrà,<br />
difatti, all’87esima assemblea generale<br />
ordinaria della Camera di commercio,<br />
dell’industria e dell’artigianato del cantone<br />
<strong>Ti</strong>cino, che si terrà alle 16.30 al Grand<br />
Hotel Eden.<br />
Il suo intervento sarà preceduto da quelli<br />
del presidente della <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong>, Franco<br />
Ambrosetti, e di Marina Masoni, direttrice<br />
del Dipartimento delle finanze e dell’economia.<br />
Alle 17.40 è in programma la conferenza<br />
dell’Ambasciatore intitolata “Le<br />
sfide per la nostra politica economica<br />
estera nel <strong>2004</strong>”. In altre parole Wasescha<br />
illustrerà i rapporti economici tra la<br />
Svizzera e gli altri Paesi del mondo. Un terreno<br />
di cui si occupa da tempo, avendo<br />
partecipato a diversi negoziati per gli<br />
accordi di carattere commerciale siglati<br />
dalla Svizzera.<br />
L’ambasciatore, 58 anni, laureato in legge,<br />
ricopre dall’ottobre del 2003 la carica di<br />
capo del campo di prestazioni per il<br />
Commercio mondiale presso la Direzione<br />
dell’economia esterna. Wasescha nel 1980<br />
è entrato nell’Amministrazione federale<br />
quale collaboratore giuridico presso<br />
l’Ufficio dell’integrazione del dipartimento<br />
federale degli affari esteri e del dipartimento<br />
federale dell’economia. Nel 1994<br />
ha ricevuto l’incarico di occuparsi dei<br />
negoziati bilaterali con l’Unione Europea<br />
nell’ambito degli appalti pubblici. Dal<br />
1995 al 1999 è stato vicedirettore<br />
dell’UFEE (l’Ufficio federale dell’economia<br />
esterna) e dal 1987 capo della divisione<br />
Commercio mondiale – GATT presso<br />
l’UFEE. Nel luglio del 1999 è diventato<br />
capo ”Strategia e coordinazione – OMC” e<br />
<strong>Ti</strong>cino Business - 10/<strong>2004</strong> • 10<br />
I rapporti commerciali della Svizzera con il mondo<br />
L’Ambasciatore Luzius Wasescha<br />
all’Assemblea generale ordinaria della <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong><br />
di Elisabetta Pisa<br />
PROPOSTE FORMATIVE ORGANIZZATE DALLA CCIA-TI<br />
Business Plan, monitoraggio finanziario e garanzie:<br />
i criteri per ottenere prestiti/finanziamenti dopo<br />
gli Accordi di Basilea 2<br />
Sono ancora disponibili dei posti per il<br />
Modulo 2: Il monitoraggio finanziario e Modulo 3:<br />
Finanziamenti alternativi e garanzie<br />
27 ottobre - 1 dicembre<br />
Nozioni superiori per la gestione dei collaboratori<br />
Approfondimento in blocchi di tematiche chiave della<br />
conduzione del personale: Processo di reclutamento,<br />
Valutazione del personale, Gestione dei colloqui e conflitti,<br />
Amministrazione del personale, Sviluppo dell’organizzazione<br />
e del personale<br />
25 ottobre - 8, 15, 22, 29 novembre<br />
Diritto del lavoro<br />
Aggiornamenti sulla Legge federale sul<br />
lavoro,Contratto individuale di lavoro, Assicurazioni<br />
sociali e Libera circolazione delle persone.<br />
10, 17, 24 novembre – 1 dicembre<br />
INFORMATICA<br />
Corsi di base, medi e avanzati di Word, Excel,<br />
Powerpoint, Outlook, Access<br />
nell’autunno del 2000 responsabile del<br />
campo di prestazioni del Commercio<br />
mondiale presso il Seco.<br />
L’Ambasciatore Luzius Wasescha<br />
Know-how per esportatori<br />
In collaborazione con osec business network switzerland<br />
I temi approfonditi in 5 moduli saranno: Procedure<br />
doganali all’esportazione, Crediti ed incassi documentari,<br />
Lo strumento di garanzia, I rischi derivanti dal trasporto<br />
delle merci, L’IVA negli scambi internazionali,<br />
L’origine delle merci nel traffico internazionale, La rete<br />
interna e la rete esterna: i due anelli della promozione<br />
del commercio estero svizzero, EICS tutto quello che<br />
bisogna sapere sull’unione europea.<br />
21 ottobre - 11,18, 25 novembre – 2 dicembre<br />
TOEIC – Test of English for International<br />
Communication<br />
Ogni mese un’occasione per testare il proprio livello di<br />
inglese<br />
Per ulteriori informazioni ed iscrizioni ai corsi potete<br />
rivolgervi a Cécile Chiodini Polloni.<br />
Tel. 091 911 51 18 – Fax 091 911 51 12<br />
corsi@cci.ch<br />
www.cciati.ch
La Camera di commercio, dell’industria e dell’artigianato del canton <strong>Ti</strong>cino invita tutti i soci a partecipare<br />
numerosi all’87esima Assemblea Generale Ordinaria, che si terrà:<br />
Venerdì<br />
15 ottobre <strong>2004</strong><br />
ore 16.30<br />
Grand Hotel Eden – Lugano<br />
L’evento è un’occasione di incontro tra soci, prestigiosi ospiti, personaggi politici ed alti funzionari<br />
dell’Amministrazione Cantonale. La cornice di tale evento sarà il Grand Hotel Eden di Lugano, che ospiterà<br />
i lavori assembleari, la conferenza sul tema “Le sfide per la nostra politica economica estera nel <strong>2004</strong>”<br />
e la seguente cena.<br />
Interverranno, oltre al Presidente della Camera di commercio, dell’industria e dell’artigianato del canton<br />
<strong>Ti</strong>cino, Franco Ambrosetti, l’On. Avv. Marina Masoni, Direttrice del Dipartimento delle finanze e dell’economia,<br />
che porterà il saluto del Consiglio di Stato, e l’Ambasciatore Dr. iur. Luzius Wasescha, Delegato<br />
del Consiglio federale agli accordi commerciali. Quest’ultimo illustrerà il ruolo della Svizzera nei vari rapporti<br />
economici con i diversi Paesi a livello mondiale in una conferenza intitolata “Le sfide per la nostra<br />
politica economica estera nel <strong>2004</strong>”.<br />
Cari soci, vi aspettiamo numerosi a questa manifestazione!<br />
Programma:<br />
16.30 Arrivo dei partecipanti<br />
16.45 Relazione del Presidente Franco Ambrosetti, lic.rer.pol.<br />
17.00 Saluto del Consiglio di Stato da parte della Direttrice del Dipartimento delle finanze e dell’economia,<br />
On. Avv. Marina Masoni<br />
17.20 Relazione finanziaria, rapporto dei revisori ed approvazione<br />
dei conti<br />
Completamento Membri Ufficio presidenziale<br />
ottantasettesima<br />
ASSEMBLEA<br />
GENERALE<br />
17.40<br />
18.45<br />
Conferenza dell’Ambasciatore Dr. iur. Luzius Wasescha,<br />
Delegato del Consiglio federale agli accordi commerciali,<br />
Segretariato di Stato dell’economia, “Le sfide per la nostra<br />
politica economica estera nel <strong>2004</strong>”<br />
Aperitivo offerto da cablecom<br />
ORDINARIA<br />
della Camera<br />
di commercio,<br />
dell’industria<br />
e dell’artigianato<br />
del cantone <strong>Ti</strong>cino<br />
19.45 Cena<br />
(<strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong>)<br />
Società svizzera sclerosi multipla<br />
Concerto di beneficenza “Take Bach”<br />
La Società svizzera sclerosi multipla (SSSM) organizza, per la prima volta in <strong>Ti</strong>cino, un concerto di beneficenza a favore delle persone<br />
colpite di sclerosi multipla. Il concerto vedrà l’unione di musica classica e musica moderna in un divertente dialogo. I concerti<br />
per due e tre pianoforti di Bach e opere di Vivaldi e Lutoslawski saranno eseguiti in appositi affascinanti arrangiamenti jazz.<br />
Il ricavo è destinato interamente a "SM Antenna Svizzera italiana" con sede a Giubiasco. La SSSM promuove progetti di ricerca in<br />
campo medico e terapeutico, ed assiste con i suoi servizi le 10’000 persone con sclerosi multipla che risiedono in Svizzera, proponendosi<br />
come obiettivo quello di far condurre loro una vita il più possibile indipendente nonostante la malattia.<br />
Il concerto si terrà: martedì 9 novembre <strong>2004</strong> alle ore 20.30, presso il Palazzo dei Congressi a Lugano<br />
Suoneranno: Güher e Süher Pekinel, pianoforte & Jacques Loussier Trio<br />
Biglietti: CHF 80.- / 60.- / 40.- / 25.-<br />
Prevendita: Musica Soldini, Bottega del Pianoforte,Cassa serale del Palazzo dei Congressi<br />
Informazioni e biglietti on line: www.sclerosi-multipla.ch (rubrica “News“)
13 • <strong>Ti</strong>cino Business - 10/<strong>2004</strong> Agenda <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong><br />
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Impressum<br />
Comitato redazionale: Franco Ambrosetti, Claudio Camponovo, Luca Albertoni<br />
Rinaldo Gobbi e Aldo Stoffel<br />
Editore: <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong><br />
Impaginazione e stampa: La Buona Stampa, via Fola, 6963 Pregassona<br />
Responsabile pubblicità:<br />
Pubblicità Sacchi, C.P. 558, 6928 Manno<br />
Tel. +41 91 600 20 70 Fax +41 91 600 20 74 info@pubblicitasacchi.ch<br />
La Buona Stampa, via Fola, 6963 Pregassona<br />
Tel. +41 91 973 31 71 Fax +41 91 973 31 72 info@labuonastampa.ch<br />
Diffusione: (tiratura 2’500 copie)<br />
Abbonamento gratuito per i soci <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong><br />
Abbonamento supplementare CHF 50.- annuo<br />
per i non soci CHF 70.- annuo (+ IVA)<br />
Indirizzo redazione:<br />
<strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong>, Corso Elvezia 16, CH-6900 Lugano<br />
Tel. +41 91 911 51 11 Fax +41 91 911 51 12<br />
stoffel@cci.ch www.cciati.ch<br />
AGENDA<br />
•Martedì 12 ottobre <strong>2004</strong>, Haute Ecole Technique et Informatique HTI,<br />
Bienne: Technolog y Leadership Day <strong>2004</strong> “Microelettronica ed ingegneria<br />
biomedica”<br />
•Giovedì 14 ottobre <strong>2004</strong>, ore 17:00, Sala Sopracenerina, Locarno: “Il finanziamento<br />
di attività economiche” organizzate dal Dipartimento delle<br />
finanze e dell’economia e BancaStato, in collaborazione con <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong> e AITI<br />
•Venerdì 15 ottobre <strong>2004</strong>, ore 16:30, Grand Hotel Eden, Lugano-Paradiso:<br />
Assemblea generale ordinaria <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong>, ospite d’onore Ambasciatore<br />
Luzius Wasescha<br />
•Montag 18. und Dienstag 19. Oktober <strong>2004</strong>, Kultur und Kongresszentrum<br />
KKL, Luzern: „Die Erweiterung der Europäischen Union und die<br />
Schweiz“, Referenten - Micheline Calmy-Rey (Bundesrätin, Vorsteherin des<br />
Eidg. Departementes für auswärtige Angelegenheiten EDA) und Günter<br />
Verheugen (Mitglied der Europäischen Kommission, zuständig für die EU-<br />
Erweiterung<br />
• Mercoledì 27 ottobre <strong>2004</strong>, Berna: Riunione Camere di Commercio e<br />
dell’Industria della Svizzera<br />
•Da mercoledì 20 a domenica 24 ottobre <strong>2004</strong>, Palazzo dei Congressi, Lugano:<br />
<strong>Ti</strong>cino Informatica <strong>2004</strong> – “Tecnologia, contatti ed emozioni”<br />
•Giovedì 28 ottobre <strong>2004</strong>, ore 17:00, Sala Aragonite, Manno: “Il finanziamento<br />
di attività economiche” organizzate dal Dipartimento delle finanze<br />
e dell’economia e BancaStato, in collaborazione con <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong> e AITI<br />
•Giovedì 28 ottobre <strong>2004</strong> ore 17:00-23:00, Kursaal, Berna: Synerg y <strong>2004</strong>, 6a<br />
Assemblea generale della Società per la promozione della Fondazione PMI<br />
Svizzera<br />
•Da venerdì 29 ottobre a sabato 6 novembre <strong>2004</strong>: Missione economica a<br />
Shanghai “Discover Shanghai-Special economic discovery program”, organizzata<br />
dallo Swiss Center Shanghai in collaborazione con alcune delle maggiori<br />
associazioni economiche svizzere<br />
•Da mercoledì 10 a domenica 14 novembre <strong>2004</strong>: Visita ufficiale del<br />
Presidente della Confederazione Joseph Deiss in Messico<br />
•Giovedì 11 novembre <strong>2004</strong>, ore 17:00, Sala Diego Chiesa-Scuole elementari,<br />
Chiasso: “Il finanziamento di attività economiche” organizzate dal<br />
Dipartimento delle finanze e dell’economia e BancaStato, in collaborazione<br />
con <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong> e AITI<br />
•Da domenica 14 a sabato 20 novembre <strong>2004</strong>: Missione economica a Hong<br />
Kong organizzata dalla Swiss-Hong Kong Business Association in collaborazione<br />
con alcune delle maggiori associazioni economiche svizzere<br />
•Giovedì 18 e venerdì 19 novembre, Palazzo dei Congressi, Lugano: Giornate<br />
nazionali Interreg Lugano – Risultati-Esperienze-Prospettive, organizzate<br />
dal seco e dall’ARE con il sostegno dell’Ufficio federale del personale
Attualità<br />
La politica aerea della Svizzera<br />
ha bisogno di nuove certezze<br />
di Stefano Modenini, responsabile economiesuisse Lugano<br />
Dal crollo definitivo della Swissair<br />
nel 2001 la politica aerea della<br />
Svizzera non ha ancora trovato pienamente<br />
i giusti equilibri. La nuova compagnia<br />
Swiss non ha finora raggiunto una<br />
salvezza strategica e finanziaria certe. In<br />
situazioni abbastanza analoghe se non<br />
peggiori si trovano altre compagnie aeree<br />
come ad esempio Alitalia.<br />
Il trasporto aereo merita certamente<br />
migliore attenzione di quella che sembra<br />
attribuirgli la cronaca, ed è sicuramente<br />
necessario ribadire la sua importanza per<br />
tutta l’economia elvetica.<br />
Le “Tesi sulla politica aerea della Svizzera”<br />
elaborate da economiesuisse e presentate<br />
nel corso del mese di settembre vogliono<br />
appunto fornire un contributo di analisi e<br />
di sostegno della nostra politica aerea.<br />
Eccole in sintesi:<br />
1. La navigazione aerea è un settore indispensabile<br />
all’economia svizzera.<br />
2. Il traffico aereo è un fattore concorrenziale<br />
primario.<br />
3. La navigazione aerea presuppone<br />
un’infrastruttura efficace.<br />
4. Le compagnie aeree nazionali rispettivamente<br />
le compagnie aeree che<br />
hanno una base operativa in Svizzera<br />
contribuiscono in maniera importante<br />
a collegare il nostro paese al traffico<br />
aereo internazionale.<br />
5. Il traffico aereo implica emissioni sonore.<br />
Bisogna scegliere i sistemi di decollo<br />
e di atterraggio che comportano<br />
disagi per il minore numero possibile<br />
di abitanti.<br />
6. Il traffico aereo fa parte di un insieme di<br />
sistemi di trasporto.<br />
7. La sicurezza aerea è un elemento centrale<br />
del traffico aereo.<br />
8. Il settore del trasporto delle merci per<br />
via aerea deve essere mantenuto e sviluppato<br />
sul territorio elvetico.<br />
Il trasporto aereo è un fattore concorrenziale<br />
importante per l’economia svizzera e<br />
di per sé un settore fondamentale della<br />
nostra economia. Si calcola a questo proposito<br />
che i sei aeroporti di Zurigo,<br />
Ginevra, Basilea, Berna-Belp, Lugano-<br />
Agno e San Gallo-Alternhein e le attività ad<br />
essi collegate generano annualmente circa<br />
20 miliardi di franchi.<br />
I lavoratori che direttamente o indirettamente<br />
sono collegati alla navigazione<br />
aerea sono oltre 150’000, mentre ogni<br />
milione di passeggeri che passa da un<br />
aeroporto elvetico genera direttamente<br />
circa 1’100 posti di lavoro.<br />
È ugualmente fondamentale per l’economia<br />
svizzera poter disporre di un accesso<br />
aereo diretto ai mercati europei ed intercontinentali<br />
dove affluisce una parte<br />
importante delle nostre esportazioni. Basti<br />
pensare che in valore oltre il 30 per cento<br />
dei beni esportati viene trasportato per via<br />
aerea.<br />
Un buon collegamento aereo alla rete<br />
<strong>Ti</strong>cino Business - 10/<strong>2004</strong> • 14<br />
Stefano Modenini<br />
europea e intercontinentale d’altra parte è<br />
di vitale interesse anche per il turismo svizzero,<br />
uno dei settori portanti dell’economia<br />
svizzera. In questo ambito è importante<br />
poter contare su collegamenti diretti da<br />
e per la Svizzera.<br />
Alla Confederazione si richiede l’allestimento<br />
di un quadro giuridico certo per<br />
quanto concerne lo sfruttamento razionale<br />
dello spazio aereo e una politica che<br />
permetta di definire condizioni-quadro<br />
effettivamente concorrenziali per la politica<br />
aerea svizzera.<br />
Anche la sicurezza è un elemento centrale<br />
della politica aerea e da questo punto di<br />
vista in Svizzera occorre migliorare la struttura<br />
e l’efficacia di Skyguide, società<br />
appunto responsabile della sicurezza<br />
aerea nel nostro paese.<br />
I collegamenti aerei intercontinentali possono<br />
essere definiti una cartina di tornasole<br />
dello stato di salute del trasporto aereo.<br />
Questo genere di collegamenti sono assicurati<br />
pressoché esclusivamente da compagnie<br />
aeree nazionali. Ne consegue per la<br />
Svizzera che senza una compagnia aerea<br />
nazionale le principali destinazioni estere<br />
potrebbero essere raggiunte solo attraverso<br />
un “hub” straniero.<br />
Che la necessità di mantenere rotte dirette<br />
a livello intercontinentale sia un fattore<br />
decisivo per la Svizzera e la sua economia<br />
è testimoniato forse da un fatto: alcune<br />
rotte precedentemente servite da Swissair<br />
in seguito in parte anche da Swiss e successivamente<br />
abbandonate non sono state<br />
riprese da compagnie estere.<br />
Per il nostro paese si tratta indubbiamente<br />
di un segnale negativo che rende ancora<br />
più difficile la lotta concorrenziale sul mercato<br />
del trasporto aereo.
15 • <strong>Ti</strong>cino Business - 10/<strong>2004</strong><br />
Nuova professione:<br />
Category Manager<br />
di Claudio Camponovo, direttore <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong><br />
Al recente convegno promosso dal<br />
Dipartimento delle finanze e dell’economia<br />
sul progetto di <strong>Ti</strong>cino logistico<br />
ho avuto modo di preannunciare, ai<br />
circa duecento convenuti, la nuova professione<br />
di Category Manager promossa<br />
in Svizzera, su licenza, dall’IFCAM -Istituto<br />
svizzero per la formazione di capi-azienda<br />
– settore commercio al dettaglio. I primi<br />
corsi si terranno all’inizio del prossimo<br />
anno a Zurigo e in autunno<br />
seguiranno in <strong>Ti</strong>cino.<br />
In concomitanza alla giornata ticinese<br />
sulla logistica si svolgevano a Berlino le<br />
giornate europee ECR-D-A-CH che hanno<br />
visto riuniti i primi 45 Category Manager<br />
attivi presso importanti aziende dell’industria<br />
e del commercio in Germania,<br />
Austria e Svizzera.<br />
Il corso preparatorio si svolge accanto<br />
all’attività lavorativa su tre - quattro mesi.<br />
Congedo di<br />
Milena Brusa<br />
La signora Milena Brusa riceve dal Presidente CAF<br />
<strong>Cc</strong>ia - <strong>Ti</strong>, signor Luciano Clerici, già agente generale<br />
della PAX, e dal direttore Claudio Camponovo un<br />
regalo dopo ben 43 anni di apprezzata attività professionale.<br />
La signora Milena Brusa è stata una diligente,<br />
precisa e apprezzata collaboratrice della <strong>Cc</strong>ia - <strong>Ti</strong> per<br />
la quale ha tenuto la contabilità e la gestione delle<br />
Casse Assegni Familiari della Camera, dell’Abbigliamento<br />
e dell’Associazione degli spedizionieri. La<br />
ricorderemo sempre con affetto e riconoscenza formulandole<br />
i migliori auguri di buona salute per permetterle<br />
di continuare a scoprire il mondo con la sua<br />
fantastica passione di compiere viaggi.<br />
L’insegnamento avviene in gruppi di lavoro<br />
e si tiene in modo didattico molto valido<br />
basato su casi pratici concreti che<br />
devono trovare una giusta soluzione. La<br />
filosofia dell’ECR – Efficient Consumer<br />
Response è quella di porre il cliente al<br />
centro dell’attenzione.<br />
Sulla finalità della logistica delle merci<br />
tutti gli attori sono d’accordo: il prodotto<br />
giusto deve giungere al posto desiderato,<br />
al momento richiesto e al minor costo<br />
possibile (vedi articolo a pagina 18<br />
“Efficient Consumer Response” per un’efficiente<br />
logistica delle merci). Premessa<br />
importante per ottenere una giusta ottimizzazione<br />
nell’ambito della catena della<br />
fornitura e per offrire al cliente una maggiore<br />
utilità, un miglior servizio e una più<br />
ampia gamma di prodotti è la disponibilità<br />
a collaborare.<br />
Il messaggio che ho voluto dare con il mio<br />
Attualità<br />
Claudio Camponovo<br />
intervento è quello di puntare sulla formazione<br />
come necessità assoluta per ottenere<br />
migliori probabilità di riuscita nel<br />
contesto sempre più ampio di una maggiore<br />
concorrenzialità.<br />
Ogni investimento nella formazione dà un<br />
return a medio–lungo termine. Oggi più<br />
di ieri abbiamo bisogno di aziende che<br />
producano idee, competenze, know-how,<br />
creatività, professionalità, formazione<br />
qualificata, immagine, scambi e relazioni<br />
economiche con il resto del mondo.<br />
Come viene ben esplicitato nel<br />
Programma politico dell’USAM <strong>2004</strong>-2007<br />
requisiti quali maggiori competenze<br />
sociali, adattamento alle nuove tecnologie<br />
e la necessità di apprendimento durante<br />
tutta la vita sono imperativi che richiedono<br />
una sempre maggiore collaborazione<br />
di tutti gli attori coinvolti nel sistema<br />
paese.
Informazione<br />
Formazione<br />
Linguistica<br />
e Culturale<br />
SA<br />
Da oltre 20 anni<br />
al vostro servizio<br />
Corsi a tutti i livelli, diurni<br />
e serali.<br />
Corsi intensivi.<br />
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diverse materie scolastiche.<br />
Soggiorni all’estero.<br />
Traduzioni.<br />
Lezioni individuali<br />
per adulti e ragazzi.<br />
Corsi di formazione presso<br />
le aziende.<br />
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Tel. e Fax 091 923 49 18<br />
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SCEF 029<br />
<strong>Cc</strong>ia - <strong>Ti</strong> ed arbitrato<br />
Ciclo di conferenze sulle misure cautelari<br />
nella giurisdizione statale ed arbitrale<br />
di Luca Albertoni<br />
Il sistema arbitrale della <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong> è<br />
ormai un’importante realtà del<br />
panorama giuridico svizzero.<br />
Per le aziende l’arbitrato rappresenta<br />
oggi uno strumento fondamentale per<br />
la risoluzione di conflitti commerciali<br />
sempre più complessi. Con l’entrata in<br />
vigore, lo scorso 1° gennaio <strong>2004</strong>, del<br />
Regolamento svizzero dell’arbitrato<br />
internazionale, adottato dalla <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong><br />
unitamente alle Camere di Basilea,<br />
Berna, Ginevra, Vaud e Zurigo, la<br />
Svizzera dispone di regole unificate<br />
chiare e che reggono molto bene il confronto<br />
internazionale.<br />
Per approfondire alcuni temi legati alle<br />
questioni d’arbitrato, il Gruppo ASA<br />
della Svizzera italiana (GASI), la cui collaborazione<br />
con la <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong> è ormai consolidata,<br />
organizza un ciclo di conferenze<br />
sul tema “Misure cautelari nella giurisdizione<br />
statale ed arbitrale”. Le conferenze,<br />
che potranno avvalersi di relatori<br />
di grande prestigio, si terranno al 4°<br />
piano dell’Auditorium del Credito<br />
Svizzero, via Canova 15, Lugano e tratteranno<br />
i seguenti temi:<br />
Quota di partecipazione:<br />
Ciclo intero Singola conferenza<br />
Praticanti 100.- 40.-<br />
Altri 200.- 80.-<br />
Le quote vanno versate al momento del-<br />
<strong>Ti</strong>cino Business - 10/<strong>2004</strong> • 16<br />
• Mercoledì 13 ottobre <strong>2004</strong>,<br />
ore 17.00<br />
Le misure cautelari nella giurisdizione<br />
statale<br />
Relatori:<br />
Avv. Francesco Trezzini, Pretore,<br />
Lugano<br />
Avv. Carlo Lombardini, Ginevra<br />
• In data da definire<br />
( febbraio 2005), ore 17.00<br />
Le misure cautelari nella giurisdizione<br />
arbitrale<br />
Relatori:<br />
Avv. Jean-François Poudret, Professore<br />
all’Università di Losanna<br />
Avv. Marc Blessing, Zurigo, Presidente<br />
d’onore dell’Associazione svizzera per<br />
l’arbitrato (ASA)<br />
• Martedì 25 maggio 2005,<br />
ore 17.00<br />
Misure cautelari: interplay tra le misure<br />
e competenze statali e arbitrali<br />
Relatori:<br />
Avv. Bruno Cocchi, Giudice al<br />
Tribunale d’appello, Lugano<br />
Avv. Gabrielle Kaufmann-Kohler,<br />
Professoressa all’Università di Ginevra<br />
e Presidente dell’ASA<br />
l’iscrizione sul conto CCP 65-771102-8<br />
intestato a nome dell’avv. Henry Peter,<br />
GASI. Per ulteriori informazioni si può<br />
contattare l’Avv. Francesca Cavadini<br />
all’indirizzo e-mail fcavadini@sbpg.ch o<br />
al numero Tel +41 91 910 19 19.
17 • <strong>Ti</strong>cino Business - 10/<strong>2004</strong><br />
Importante comunicato<br />
per le aziende che svolgono<br />
turni di notte<br />
Lavoro di notte senza alternanza con un lavoro di giorno<br />
di Luca Albertoni<br />
Con un comunicato del 1° settembre <strong>2004</strong>, il Segretariato di<br />
Stato dell’economia (Seco) ha emanato un’importante nota<br />
informativa per le aziende che impiegano personale che<br />
svolge solo turni di notte, senza alternare turni diurni.<br />
Orbene, in un primo tempo le aziende erano state informate che<br />
le autorizzazioni per tale tipo di lavoro sarebbero state rinnovate<br />
solo fino alla fine del <strong>2004</strong>, dato che era prevista la pubblicazione<br />
di uno studio sulle ripercussioni sulla salute del lavoro notturno<br />
senza alternanza con un lavoro di giorno.<br />
Sulla base dei risultati di questo studio, il Seco avrebbe poi deciso<br />
la prassi da adottare per casi del genere. Dato che il menzionato<br />
studio non potrà essere terminato nei prossimi mesi, il Seco ha<br />
deciso di prorogare le relative autorizzazioni per questo particolare<br />
genere di lavoro fino alla fine del 2005.<br />
In linea di principio, le aziende interessate sono state informate<br />
direttamente. Riteniamo però utile segnalare i dati del Seco, in<br />
modo che un’azienda che non dovesse avere ricevuto il formulario<br />
necessario alla richiesta di proroga dell’autorizzazione<br />
possa farne domanda direttamente presso l’autorità federale al<br />
seguente indirizzo:<br />
Nuovi Soci <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong><br />
Questo mese abbiamo il piacere di porgere il benvenuto a:<br />
• LORIS KESSEL AUTO SA, Vendita, manutenzione<br />
e riparazione di autoveicoli, 6916 Grancia<br />
• MACROSWISS SA, Studio e produzione di piattaforme<br />
video a controllo remoto e di prodotti per<br />
sicurezza e sorveglianza, 6900 Lugano<br />
• M. ZARDI & Co. SA, Consulenza legale in proprietà<br />
industriale, brevetti e diritti d’autore, 6900<br />
Lugano<br />
• SUNRISE, TDC Switzerland AG,<br />
Telecomunicazioni, 6928 Manno<br />
Informazione<br />
Seco<br />
Effingerstrasse 31-35<br />
3003 Berna<br />
Tel. +41 31 322 29 36<br />
Fax +41 31 322 78 31<br />
www.seco-admin.ch<br />
christine.pitteloud@seco.admin.ch<br />
Il nuovo permesso sarà rilasciato dopo la presentazione del formulario<br />
debitamente compilato ed è gratuito.<br />
di Angela Domenici<br />
amministrazione e<br />
gestione risorse umane<br />
Vicolo di Pavü 8<br />
CH-6926 Montagnola<br />
Tel. +41 (0)91 994 81 14<br />
Fax +41 (0)91 994 82 18<br />
Natel +41 (0)79 276 29 40<br />
E-mail: adomenici@hros.ch<br />
Http: www.hros.ch
Informazione<br />
Icosti di distribuzione per i beni di<br />
consumo superano molto spesso i<br />
costi di produzione. Il concetto ECR<br />
- Efficient Consumer Response permette,<br />
nonostante l’impegnativo lavoro<br />
di coordinamento, l’uso ottimizzato<br />
della catena di produzione di valore<br />
aggiunto.<br />
L’obiettivo della logistica è chiaro a tutti:<br />
il prodotto giusto deve giungere al posto<br />
desiderato al momento richiesto e al<br />
minor costo possibile.<br />
Vi sono tuttavia due ostacoli: in primo<br />
luogo nella citata formulazione non<br />
sono stabiliti i criteri di guida e di valutazione,<br />
secondariamente un sistema di<br />
logistica non può contemporaneamente<br />
massimizzare l’assistenza al cliente e<br />
minimizzare i costi di distribuzione.<br />
Attualmente un’elevata capacità di consegna,<br />
rispettivamente un alto grado di<br />
servizio richiede grandi scorte, mezzi di<br />
trasporto rapidi e costosi e una vasta<br />
rete di punti per l’immagazzinamento.<br />
La logistica<br />
Grazie alla logistica – quindi la previsione,<br />
la pianificazione, la realizzazione e<br />
controllo dello spostamento fisico dei<br />
prodotti dal posto d’origine al posto<br />
d’impiego – questo procedimento sarà<br />
redditizio.<br />
Ciò presuppone quindi un coordinamento<br />
efficace della catena dell’offerta<br />
dai sottofornitori alle industrie, passando<br />
dalle aziende commerciali ai consumatori<br />
finali.<br />
A questo scopo sono a disposizione dei<br />
mezzi ausiliari come i Sistemi Integrati<br />
di Logistica (SIL).<br />
Wal-Mart, la pioniera<br />
Sam Walton, il fondatore<br />
e proprietario di Wal-<br />
Mart (USA), la più grande<br />
multinazionale del<br />
commercio al dettaglio a<br />
livello mondiale, è stato<br />
tra i primi commercianti<br />
che hanno riconosciuto<br />
l’utilità della tecnologia<br />
dell’informazione. Wal-<br />
Mart aveva investito in<br />
scanner e in casse elettroniche.<br />
Ogni vendita<br />
veniva “segnalata” direttamente<br />
al fornitore (il<br />
concetto Wal-Mart è<br />
basato sul fatto di collegare<br />
i propri computer<br />
direttamente con quelli<br />
dei produttori). Grazie a<br />
questi dati il produttore<br />
può pianificare e regolare<br />
più precisamente la<br />
propria produzione.<br />
Sempre secondo la filosofia<br />
Wal-Mart i prodotti<br />
già etichettati con l’indicazione del<br />
prezzo per la maggior parte vengono<br />
collocati direttamente dai fornitori sugli<br />
scaffali di vendita. In tal modo i costi di<br />
mantenimento del magazzino e i costi<br />
amministrativi possono essere ridotti<br />
drasticamente. Ciò può sembrare chiaro<br />
e semplice ma richiede tuttavia di<br />
una complessa interazione dell’intero<br />
processo: dalla previsione delle vendite<br />
all’approvvigionamento delle merci,<br />
alla pianificazione della logistica, alla<br />
gestione del magazzino, al trasporto,<br />
allo stoccaggio, alle commissioni e<br />
<strong>Ti</strong>cino Business - 10/<strong>2004</strong> • 18<br />
“ECR - Efficient Consumer Response”<br />
per una logistica efficiente delle merci<br />
di Claudio Camponovo, direttore della <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong><br />
ancora altre funzioni. La logistica rappresenta<br />
tanto per la singola azienda<br />
quanto per l’intera economia un notevole<br />
blocco di costi. A seconda della<br />
struttura del settore e del tipo di prodotto<br />
i costi per la logistica possono<br />
raggiungere l’8% e talvolta superare<br />
pure il 30%. Da un lato la logistica è un<br />
fattore di costo, dall’altro può anche<br />
essere uno strumento strategico per<br />
differenziarsi e profilarsi. In un mercato<br />
concorrenziale una logistica efficace<br />
permetterà un servizio migliore o un<br />
minor prezzo e sarà dunque pagante.
19 • <strong>Ti</strong>cino Business - 10/<strong>2004</strong><br />
Un americano padre dell’idea<br />
Negli anni sessanta l’analista dei sistemi<br />
Jay Forrester ha introdotto il concetto<br />
del “SCM - Supply Chain<br />
Management”. Con il concetto SCM<br />
(= Management della catena della fornitura),<br />
s’intende una collaborazione<br />
coordinata nella logistica tra fornitori,<br />
produttori e commercianti.<br />
Ciò significa che il fabbisogno di materiale,<br />
il flusso di materiale, la distribuzione<br />
delle merci, la capacità di occupazione,<br />
i tempi di produzione e la distribuzione<br />
con tutti gli attori coinvolti<br />
devono essere orientati alla domanda<br />
finale.<br />
L’istituto Fraunhofer a Dortmund fornisce<br />
dei dati empirici: riduzione dello<br />
stoccaggio fino al 60% e dei tempi dei<br />
cicli fino al 50%, aumento degli utili<br />
fino al 30%, delle vendite e delle quote<br />
di mercato fino al 5%. Grazie al SCM<br />
tutte le aziende possono ottimizzare la<br />
catena d’approvvigionamento e reagire<br />
rapidamente ai cambiamenti delle condizioni<br />
del mercato.<br />
Il concetto ECR -<br />
Efficient Consumer Response<br />
Anche nel concetto di “ECR - Efficient<br />
Consumer Response”, c’è il principio<br />
della catena dei valori. Secondo la definizione<br />
del ECR-Board europeo l’ECR è<br />
“un’iniziativa in comune derivante da<br />
una stretta collaborazione tra produttori<br />
e commercianti con l’obiettivo di otti-<br />
mizzare la catena dell’approvvigionamento<br />
per offrire al<br />
cliente una maggiore utilità, un<br />
miglior servizio ed una gamma<br />
più ampia di prodotti”. Per<br />
questo scopo tutti gli attori<br />
della catena del valore aggiunto<br />
devono essere pronti a collaborare<br />
in modo efficace e<br />
cooperativo.<br />
Il cliente al centro<br />
dell’attenzione<br />
L’ECR – Efficient Consumer<br />
Response - si orienta verso le<br />
esigenze dei clienti e mira ad<br />
un aumento dell’efficienza.<br />
L’idea di base non è nuova,<br />
anzi, l’orientamento al cliente<br />
e l’efficienza sono vecchi principi<br />
del Marketing, rispettivamente<br />
dell’economia aziendale.<br />
Anche se la “filosofia”del<br />
ECR è conosciuta e permette<br />
grandi risparmi, il sistema viene introdotto<br />
poco alla volta. Ciò è motivato dal<br />
fatto che l’introduzione del concetto<br />
ECR si attua gradualmente e ne consegue<br />
dunque un lavoro impegnativo. In<br />
oltre i costi risparmiati sono registrati<br />
come utili e devono essere ripartiti<br />
sulle singole componenti della catena<br />
del valore. Un ulteriore ostacolo da<br />
superare è dato dal fatto che troppe<br />
volte il commerciante e il produttore<br />
lottano per la posizione di leader del<br />
sistema, il “category-captain”, questa<br />
posizione “costringe” gli altri attori del<br />
ECR ad un adattamento strutturale<br />
organizzativo. Se ne deduce che per<br />
sfruttare al meglio questo potenziale di<br />
risparmio occorre spesso una spiccata<br />
volontà di collaborazione tra i partner.<br />
Category Management,<br />
il cuore del sistema<br />
All’interno del concetto ECR tutto ruota<br />
attorno al Category Management (CM),<br />
la cui definizione è la guida coordinata<br />
e orientata di un elemento che fa parte<br />
di un intero programma di vendite<br />
verso il mercato. I diversi gruppi di<br />
merce con ruolo strategico, categories,<br />
possono essere formate secondo i<br />
seguenti criteri:<br />
• relazione nell’utilizzo<br />
• interazioni di sostituzione tra i prodotti<br />
Informazione<br />
• comportamento di ricerca dei consumatori<br />
nei punti di vendita<br />
• necessità logistiche<br />
Obiettivo della filosofia dei gruppi di<br />
merci è il saper superare le problematiche<br />
legate al diverso punto di vista dei<br />
commercianti e dei produttori sull’assortimento<br />
e sulle marche.<br />
Questa differenza di visione dei due<br />
partner si esprime anche nel messaggio<br />
al consumatore. Il messaggio del commerciante<br />
è “non importa quello che<br />
compri ma compralo da me!” Il messaggio<br />
del produttore invece è un altro:<br />
“Non importa dove compri ma compra<br />
il mio prodotto, il mio marchio, la mia<br />
etichetta, la mia griffe!”.<br />
Uno dei compiti più importanti del<br />
Category Management è la definizione<br />
dei punti d’integrazione.<br />
Nonostante le difficoltà, il potenziale<br />
profitto è enorme: aumento delle<br />
richieste soddisfatte dei consumatori,<br />
diminuzione della dipendenza dal capitale,<br />
necessità inferiore del magazzino,<br />
riduzione dei costi nella gestione del<br />
magazzino, minimizzazione dei costi di<br />
trasporto e altro ancora. In conclusione:<br />
in ogni azienda la logistica cela dei<br />
profitti nascosti.<br />
ECR in Svizzera<br />
Efficient Consumer Response (ECR)<br />
promuove la collaborazione tra tutti gli<br />
attori del mercato allo scopo di soddisfare<br />
al meglio, più rapidamente, in<br />
maniera sicura e a costi minori le richieste<br />
dei consumatori.<br />
ECR Svizzera è una base comune neutrale<br />
di know-how e di comunicazione<br />
dell’ECR per l’economia dei beni di<br />
consumo di cui fanno parte anche le<br />
aziende di servizio.<br />
www.ecr-schweiz.ch<br />
Esclusiva per la Svizzera<br />
La conduzione del Category<br />
Management Training Programm ECR<br />
D-A-CH con certificato è affidata in<br />
Svizzera in esclusiva a SIUIFCAM commercio<br />
al dettaglio che, soddisfando<br />
tutte le normative della legislazione<br />
svizzera, possiede le licenze dal ECR<br />
Svizzera.<br />
A partire dal 2005 questo corso sarà<br />
proposto per il <strong>Ti</strong>cino in esclusiva dalla<br />
Camera di commercio, dell’industria e<br />
dell’artigianato del <strong>Ti</strong>cino.
21 • <strong>Ti</strong>cino Business - 10/<strong>2004</strong> Commercio estero<br />
Giornate di consulenze individuali su Spagna, Austria e Germania<br />
Lugano, 15 e 24 novembre <strong>2004</strong><br />
Scoprite il mercato spagnolo, austriaco e quello tedesco e immettetevi con<br />
professionalità grazie all’appoggio dei nostri specialisti in loco. I consulenti<br />
dell’Osec e degli Swiss Business Hubs Spain, Austria e Germany sono al<br />
vostro servizio!<br />
Il Business Network Switzerland organizza delle giornate di consulenze<br />
individuali a Lugano nel corso delle quali i nostri specialisti del mercato<br />
spagnolo, austriaco e tedesco risponderanno volentieri alle vostre domande.<br />
Le date:<br />
• Spagna: 15 novembre <strong>2004</strong><br />
• Austria: 24 novembre <strong>2004</strong><br />
• Germania: 24 novembre <strong>2004</strong>.<br />
Gli incontri saranno preparati in base alle domande che avrete sottoposto loro in anticipo; ecco perché<br />
durante il colloquio potranno già esservi fornite delle risposte concrete!<br />
Non esitate a fissare un appuntamento: questi incontri sono un modo semplice di ricevere una consulenza<br />
personalizzata su questi mercati e vi faciliteranno l’accesso a questi paesi!<br />
Ogni colloquio individuale della durata di un’ora costa solo CHF 210.- + IVA per i soci Osec e CHF 250.-<br />
+ IVA per i non soci. Uno sconto verrà applicato a chi fisserà più appuntamenti.<br />
Le iscrizioni possono essere effettuate tramite fax allo 091 911 51 39 oppure via e-mail all’indirizzo info.lugano@osec.ch.<br />
Sito web dell’Osec: le novità<br />
Dal 16 settembre la homepage dell’Osec si<br />
presenta con una nuova veste. Le modifiche<br />
attuate sono volte a migliorare la struttura<br />
del sito e a facilitarne l’accesso ai novizi<br />
dell’export.<br />
La piattaforma d’informazione dell’economia<br />
d’esportazione svizzera www.osec.ch<br />
vanta un elevato numero di visite: ogni<br />
mese sono ben 50’000 i visitatori che consultano<br />
le quasi 250’000 pagine del sito. Dal<br />
lancio del sito tre anni fa, il numero di<br />
accessi è quasi triplicato. Anche se il bilancio<br />
è positivo, alcune modifiche si sono<br />
rese necessarie.<br />
Ecco le principali:<br />
• Barra di navigazione principale ampliata:<br />
la barra di navigazione principale nella<br />
parte sinistra della pagina è stata ampliata.<br />
Essa include ora tutte le rubriche del<br />
sito. Segnaliamo in particolare:<br />
Informazioni di mercato (suddivise per<br />
paese, tema e settore), Service Center<br />
(sportello unico per le domande inerenti<br />
il commercio con l’estero), Partner<br />
Intranet (area protetta da password e<br />
riservata ai partner del Business<br />
Network Switzerland), Doing Business<br />
in & with Switzerland (rubrica in inglese<br />
per gli utenti esteri).<br />
• Export ABC (nuova rubrica): nella parte<br />
sinistra della homepage trovate un<br />
nuovo menu a cascata “Export ABC”.<br />
Questa rubrica propone ai novizi dell’export<br />
un’ampia gamma di informazioni<br />
utili e di strumenti, quali il test online<br />
“Fit für den Export?”, la guida alla partecipazione<br />
ad una fiera, le prestazioni<br />
online per PMI, ecc.<br />
• Swiss Business Hubs (nuova pagina<br />
introduttiva): la rubrica “Swiss Business<br />
Hubs” nella barra di navigazione principale<br />
è la porta d’entrata agli Swiss<br />
Business Hubs impiantati nei 13 paesi<br />
prioritari per l’economia d’esportazione<br />
svizzera.<br />
• “Stampa questa pagina” e “Invia questa<br />
pagina” (nuove funzioni): la prima funzione<br />
propone una versione stampabile<br />
della pagina visualizzata, con conseguente<br />
minor spreco di carta, mentre la<br />
seconda funzione consente di inviare email<br />
a collaboratori, partner ecc. per<br />
segnalare una determinata pagina.<br />
Forum del commercio estero svizzero<br />
Technopark di Zurigo,<br />
11-12 novembre <strong>2004</strong><br />
“I vantaggi della gestione dei rischi” –<br />
Questo è il tema della prima giornata del<br />
Forum <strong>2004</strong> dedicato al commercio estero<br />
svizzero. Per qualsiasi azienda, lanciarsi<br />
negli affari all’estero è un’avventura piena<br />
di possibilità ma anche di rischi. Se l’azienda<br />
vi riesce, essa moltiplica considerevolmente<br />
i suoi sbocchi, trova nuovi partner e
Commercio estero<br />
vede la sua cifra d’affari e i suoi benefici<br />
aumentare. La gestione dei rischi è uno dei<br />
fattori di successo che determina il profitto<br />
che può generare l’internazionalizzazione.<br />
Durante il forum saranno presentate le<br />
tendenze e l’evoluzione dei rischi legati agli<br />
affari sui mercati mondiali. Numerosi<br />
esperti internazionali vi introdurranno agli<br />
strumenti più innovativi della gestione dei<br />
rischi. L’analisi di rischi concreti e lo sviluppo<br />
di soluzioni figurano pure nel programma<br />
della manifestazione.<br />
“Le prospettive del mercato russo” –<br />
Questo è il tema trattato nella seconda<br />
giornata. Nel primo semestre <strong>2004</strong>, l’economia<br />
russa è progredita di circa il 7%, con<br />
un aumento di quasi il 10% del reddito<br />
reale delle economie domestiche. La crescita<br />
dovrebbe continuare grazie alla revisione<br />
della legge sulla fiscalità e di altre<br />
riforme economiche. La Russia ha un bisogno<br />
immenso di nuove tecnologie. In vista<br />
di ciò, ma anche per colmare la mancanza<br />
risentita dai consumatori russi, il potenziale<br />
di questo mercato è enorme. Durante<br />
conferenze e workshop, alti rappresentanti<br />
del governo e del settore bancario, nonché<br />
aziende ed investitori svizzeri illustreranno<br />
le loro esperienze e saranno a disposizione<br />
per rispondere a tutte le domande<br />
del pubblico. Saranno inoltre presenti<br />
numerosi imprenditori russi provenienti<br />
da varie regioni del Paese e con i quali sarà<br />
possibile intrattenersi personalmente.<br />
Il programma dettagliato della manifestazione<br />
e le modalità d’iscrizione possono<br />
essere consultati su www.osec.ch/forum.<br />
In alternativa potete richiedere il prospetto<br />
al Segretariato dell’Osec.<br />
Il Giappone annoda una densa rete<br />
di comunicazione<br />
Il Giappone intende creare una<br />
“Ubiquitous Network Society”. Questo<br />
progetto congiunto del governo e degli<br />
ambienti economici pone le basi di una<br />
società in rete orientata al futuro, le cui<br />
tecniche d’informazione e di comunicazione<br />
dovrebbero dare nuove possibilità d’utilizzo<br />
ai consumatori e alle aziende giapponesi.<br />
Il progetto dovrebbe anche dare<br />
nuovi impulsi all’economia del paese.<br />
Entro il 2010, la creazione di una società in<br />
rete più globalizzata dovrebbe generare un<br />
mercato degli equipaggiamenti e dei servizi<br />
pari a circa 4 miliardi di euro.<br />
Secondo uno studio del Nomura Research<br />
Institute (NRI), la costituzione della rete<br />
necessiterà soprattutto la messa a disposizione<br />
di servizi d’informazione e di comunicazione<br />
a banda larga e mobili. Si aprono<br />
quindi nuove opportunità, soprattutto per<br />
i produttori di hardware e software.<br />
(nfa/pd)<br />
Per ulteriori ragguagli:<br />
Sito del NRI: www.nri.co.jp/english/index<br />
Rapporto “Ubiquitous Network Society:<br />
Business Opportunities and Strategic<br />
Issues” (pdf, agosto <strong>2004</strong>, 24 pagine, in<br />
inglese): www.nri.co.jp/english/opinion/<br />
papers/<strong>2004</strong>/pdf/np<strong>2004</strong>79.pdf<br />
L’India lancia “Power for All”<br />
(nfa) Entro l’estate 2009 tutte le economie<br />
domestiche in India dovranno essere<br />
approvvigionate in elettricità. Questo<br />
è l’obiettivo prefissato dal programma<br />
del Ministero indiano dell’energia<br />
“Power for All”.<br />
Attualmente il 45% dei focolai indiani è<br />
senza elettricità e questa percentuale raggiunge<br />
il 90% nelle zone rurali. Inoltre, il<br />
paese soffre continuamente di penuria ed<br />
interruzioni di corrente elettrica. A tutto<br />
ciò dovrebbero porre rimedio le misure<br />
previste dal “Power for All”.<br />
Per rispondere al previsto aumento della<br />
domanda, entro il 2012 bisognerà accrescere<br />
la capacità di produzione di energia<br />
elettrica di circa 100’000 MW, pari ad un<br />
aumento del 100%. Gli investimenti necessari<br />
ammonteranno a circa 160 miliardi di<br />
euro.<br />
Numerose sono le opportunità d’affari si<br />
annunciano per le aziende attive nella produzione,<br />
nel trasporto e nella distribuzione<br />
di energia elettrica. Anche gli stimoli per gli<br />
investitori privati dovrebbero essere considerevolmente<br />
ottimizzati.<br />
Informazioni complementari del Ministero<br />
indiano dell’energia:<br />
powermin.nic.in<br />
Ospedali pubblici in Israele: obbligo<br />
di pubblicazione dei bandi di gara<br />
Dal 2005, gli ospedali pubblici in Israele<br />
saranno obbligati a pubblicare dei bandi di<br />
gara per acquistare apparecchiature ed<br />
medicinali.<br />
La proposta di riforma del ministero delle<br />
finanze israeliano ha lo scopo di imporre ai<br />
25 ospedali pubblici del Paese un’ottimizzazione<br />
dei loro acquisti di prodotti medici.<br />
Questi stabilimenti pubblici rappresentano<br />
solo il 7% dell’insieme dei 360 ospedali<br />
israeliani, ma quasi il 47% dei posti<br />
letto e questo a causa della loro dimensione<br />
superiore alla media.<br />
Fino ad oggi, gli ospedali pubblici erano<br />
dispensati da questo obbligo. Essi dovevano<br />
però effettuare i loro acquisti tramite l’azienda<br />
pubblica S.A.R.E.L., che da poco<br />
<strong>Ti</strong>cino Business - 10/<strong>2004</strong> • 22<br />
tempo si è rivelata essere non più competitiva.<br />
Questa nuova regolamentazione, che<br />
dovrebbe essere applicata prossimamente,<br />
non mancherà di rafforzare la concorrenza<br />
sul mercato israeliano delle tecniche mediche<br />
e dei prodotti farmaceutici. Si prospettano<br />
quindi interessanti opportunità d’affari<br />
per i fornitori svizzeri. (nfa)<br />
Per ulteriori ragguagli:<br />
Ministero delle finanze israeliano:<br />
www.mof.gov.il/mainpage_eng.htm<br />
Ministero della salute israeliano:<br />
www.health.gov.il/english<br />
Nuovo parco divertimenti a Dubai<br />
Dubai intende costruire un parco divertimenti<br />
con oltre 200 attrazioni su una<br />
superficie di oltre 190 km2. Il costo del<br />
progetto è valutato a 7 miliardi di franchi.<br />
Il parco si situerà nelle immediate vicinanze<br />
della città e dovrebbe attirare oltre 7<br />
milioni di visitatori l’anno.<br />
Il responsabile del progetto, la Dubai<br />
Tourism and Development Company<br />
(DTDC), fa parte della Dubai Development<br />
and Investment Authority. Nove progetti<br />
(per un totale di 2,6 miliardi di franchi)<br />
sono già in fase di realizzazione. Inoltre,<br />
secondo quanto afferma la DTDC, sono in<br />
fase conclusiva anche i negoziati per altri<br />
10 progetti (del valore di 1,2 miliardi di<br />
franchi).<br />
Figurano tra questi progetti: la prima pista<br />
di sci indoor della regione del Golfo, un circuito<br />
di prova di formula 1 e un enorme<br />
parco acquatico. Il parco divertimenti accoglierà<br />
inoltre istallazioni sportive, alberghi e<br />
centri commerciali.<br />
Le opportunità commerciali da cogliere<br />
riguardano soprattutto gli investitori e le<br />
aziende attive nel turismo, nel mercato<br />
immobiliare e nel settore del divertimento.<br />
(bns)<br />
Per ulteriori ragguagli:<br />
Dubailand: www.dubailand.ae<br />
Dubai Development and Investment<br />
Authority: www.ddia.ae<br />
Arif Mubarak Ghanim, Business<br />
Development Manager Dubailand:<br />
arif@dtdc.ae<br />
Osec<br />
Business Network Switzerland<br />
Corso Elvezia 16<br />
Casella postale 5399<br />
CH-6901 Lugano<br />
Tel. +41 91 911 51 35<br />
Fax +41 91 911 51 39<br />
info.lugano@osec.ch<br />
www.osec.ch
23 • <strong>Ti</strong>cino Business - 10/<strong>2004</strong> Speciale Unione europea<br />
Ultime novità sul sito web dell’EICS<br />
Sul sito dell’EICS www.osec.ch/eics sono appena stati pubblicati:<br />
• “La circolazione delle merci tra Svizzera e UE”: questa nota informativa sarà il vostro documento di riferimento per le questioni<br />
doganali! Il documento è reperibile nel dossier “Tariffe e prescrizioni doganali“.<br />
• Dossier “Sicurezza dei prodotti alimentari”. Qui trovate tutto sulla legislazione comunitaria in materia di prodotti alimentari: dalla<br />
preparazione delle derrate alimentari, all’igiene, all’etichettatura, ai tenori massimi per le sostanze tossiche, ecc. Consultatelo!<br />
Se necessitate dei testi completi di direttive, regolamenti o decisioni comunitarie, se avete domande in merito all’applicazione della<br />
marcatura CE dei vostri prodotti o avete bisogno di una consulenza specifica per l’immissione del vostro prodotto nel mercato unico<br />
europeo… contattateci! Vi aiuteremo volentieri!<br />
Carta geografica dell’Unione europea<br />
Dal 1° maggio <strong>2004</strong>, con l’adesione dei<br />
nuovi Stati membri (Cipro, Repubblica<br />
ceca, Estonia, Ungheria, Lettonia, Lituania,<br />
Malta, Polonia, Slovacchia e Slovenia) il<br />
paesaggio europeo è profondamente<br />
modificato.<br />
La carta dell’Unione europea ha dovuto<br />
essere ridisegnata sul piano politico ed<br />
economico.<br />
L’edizione <strong>2004</strong> della carta ufficiale<br />
dell’Unione comprende alcuni dati statistici<br />
relativi alla superficie, alla popolazione e<br />
al PIL degli Stati membri, dei paesi candidati<br />
all’adesione nonché di Cina,<br />
Giappone, Russia e Stati Uniti.<br />
Scala 1:4 740 000, formato 87 x 101 cm,<br />
carta non plastificata<br />
No. cat.: NA-57-03-063-IT-P<br />
Costo: EUR 20.00 (2,4% IVA e CHF 6.45<br />
spese di spedizione escluse)<br />
Cambio applicato: come da Gazzetta ufficiale<br />
dell’UE<br />
Consegna: 2-3 settimane<br />
Rapporto annuale 2003<br />
sulle attività di ricerca<br />
La Commissione europea ha pubblicato il<br />
suo rapporto annuale sulla attività di<br />
Ricerca e Sviluppo Tecnologico in Europa<br />
nel 2003.<br />
Il rapporto copre il periodo gennaio 2002marzo<br />
2003 e riguarda l’ultimo anno dell’attuazione<br />
del 5° PQ così come i negozia-<br />
ti per il 6° PQ nelle prime fasi della sua<br />
attuazione.<br />
Alcune delle attività nel report sono state<br />
ben pubblicizzate, altre no. Ad esempio<br />
non molti sanno che la cooperazione UE<br />
con Eureka ha avuto termine nel 2002.<br />
Il documento contiene tabelle con numero<br />
e tipo di proposte e contratti stipulati<br />
fra gennaio 2002 e marzo 2003.<br />
Download del rapporto:<br />
europa.eu.int/comm/research/reports/20<br />
03/pdf/report-working-doc-<strong>2004</strong>_en.pdf<br />
Sicurezza nucleare e gestione<br />
dei rifiuti radioattivi:<br />
la Commissione ribadisce la necessità<br />
di un quadro regolamentare a livello<br />
comunitario<br />
L’8 settembre <strong>2004</strong>, la Commissione ha<br />
proposto una versione modificata delle<br />
due proposte di direttive del 30 gennaio<br />
2003, miranti ad introdurre una nuova<br />
normativa comunitaria nel settore della<br />
sicurezza degli impianti nucleari e della<br />
gestione dei rifiuti radioattivi.<br />
La Commissione ha ribadito quindi la sua<br />
volontà di dotare l’Unione europea allargata<br />
di una legislazione vincolante nel settore<br />
della sicurezza degli impianti nucleari<br />
e della gestione dei rifiuti radioattivi.<br />
Sicurezza degli impianti nucleari: la<br />
Commissione continua ad attribuire grande<br />
rilievo alla “comunitarizzazione” delle<br />
norme e dei principi esistenti così come<br />
all’instaurazione di un sistema comune di<br />
valutazioni della sicurezza nucleare in ciascuno<br />
Stato membro.<br />
Gestione dei rifiuti radioattivi: la<br />
Commissione mantiene l’obbligo per ciascuno<br />
Stato membro di definire un programma<br />
per la gestione definitiva dei rifiuti,<br />
corredato del relativo calendario di<br />
attuazione, e ribadisce la necessità di<br />
intensificare le attività di ricerca e sviluppo<br />
in questo settore.<br />
Per ulteriori ragguagli:<br />
europa.eu.int/rapid/pressReleasesAction.<br />
do?reference=IP/04/1080&format=HTM<br />
L&aged=0&language=IT<br />
Aggiornamento di ECICS<br />
L’inventario doganale europeo delle<br />
sostanze chimiche (ECICS) è stato aggiornato.<br />
Questo strumento consente di identificare<br />
la maggior parte dei prodotti chimici<br />
commercializzati a livello internazionale,<br />
a scopo doganale e giuridico.<br />
Contiene circa 35’400 nomi chimici (ISO,<br />
DCI, CI, IUPAC) per circa 28’600 prodotti<br />
chimici, in 11 lingue, nonché la classificazione<br />
doganale (sistema armonizzato e<br />
nomenclatura combinata) e il “Chemical<br />
Abstracts Service Registry Number”.<br />
La banca dati ECICS può essere consultata<br />
anche in lingua italiana all’indirizzo web<br />
europa.eu.int/comm/taxation_customs/d<br />
ds/cgi-bin/eciquer?Periodic=0&Lang<br />
=IT
Speciale Unione europea<br />
Iscrizione di varietà di granturco MON<br />
810 nel catalogo comune delle varietà<br />
dell’Unione europea<br />
La Commissione europea ha approvato l’iscrizione<br />
di diciassette varietà derivanti dal<br />
granturco MON 810 nel catalogo comune<br />
delle varietà delle specie di piante agricole<br />
dell’Unione europea. Tale granturco è<br />
stato autorizzato dalla normativa comunitaria<br />
sugli OGM nel 1998. Il catalogo<br />
comune, compilato sulla base dei cataloghi<br />
nazionali degli Stati membri, comprende<br />
circa 30 000 varietà. Quando una varietà<br />
di sementi viene inserita in un catalogo<br />
nazionale, la Commissione ne riceve notizia<br />
ed inserisce quindi la varietà nel catalogo<br />
comune, con pubblicazione nella<br />
Gazzetta ufficiale. Le sementi delle varietà<br />
del catalogo comune possono essere<br />
immesse in commercio in tutta l’Unione<br />
europea, mentre le sementi delle varietà<br />
dei cataloghi nazionali solo sul mercato<br />
del paese interessato.<br />
Con l’iscrizione delle varietà MON 810,<br />
varietà GM entrano per la prima volta a far<br />
parte del catalogo comune. Le varietà<br />
geneticamente modificate possono essere<br />
iscritte solo dopo essere state sottoposte a<br />
valutazione ed autorizzazione in conformità<br />
con la normativa sugli OGM. Il granturco<br />
MON 810 è stato approvato<br />
nell’Unione europea nel 1998. Nei cataloghi<br />
nazionali sono iscritte diciassette<br />
varietà di granturco derivanti dal MON810:<br />
sei in Francia e undici in Spagna. Come<br />
prevede la direttiva 2001/18/CE,<br />
Monsanto, detentore dell’autorizzazione<br />
del MON 810, ha fornito un piano di monitoraggio<br />
che è stato valutato positivamente<br />
dal comitato scientifico per le piante e<br />
approvato dagli Stati membri nel comitato<br />
di regolamentazione. Le varietà MON810<br />
saranno soggette agli obblighi di etichettatura<br />
e di tracciabilità previsti dal quadro<br />
normativo sugli OGM.<br />
Il MON810 verrà chiaramente etichettato<br />
come granturco geneticamente modificato<br />
per garantire la libertà di scelta dei coltivatori.<br />
Per ulteriori ragguagli:<br />
europa.eu.int/rapid/pressReleasesAction.<br />
do?reference=IP/04/1083&format=HTM<br />
L&aged=0&language=IT<br />
Tassazione delle società: inchiesta<br />
mette in evidenza la necessità<br />
di una base unica armonizzata<br />
Uno studio dei costi che le imprese devono<br />
sostenere per conformarsi ai vari sistemi<br />
fiscali (“compliance costs”), pubblicato<br />
ad inizio settembre, conferma che è necessaria<br />
una proposta della Commissione<br />
volta a consentire alle società di calcolare<br />
l’imponibile secondo una stessa regola per<br />
l’insieme delle loro attività nell’UE. Questo<br />
dovrebbe permettere loro di evitare i costi<br />
che risultano dall’esistenza di 25 sistemi<br />
fiscali diversi nell’UE.<br />
L’inchiesta sulla fiscalità europea<br />
(“European Tax Survey”) alla quale hanno<br />
partecipato 700 aziende, mostra che<br />
un’impresa con filiali in altri stati comunitari<br />
deve fronteggiare costi di adeguamento<br />
significativamente più rilevanti rispetto<br />
a quelli delle imprese senza filiali estere: si<br />
tratta di un rapporto di circa cinque a uno.<br />
I costi della “compliance” si attestano su<br />
una media di 202mila euro annui per le<br />
piccole e medie imprese e arrivano a<br />
1’470’000 euro per le grandi. Rispetto al<br />
volume d’affari si tratta di una somma che<br />
incide del 2,6% per le imprese medio piccole<br />
e dello 0,02 per le grandi. Nota dolente<br />
tra le spese di adeguamento è rappresentata<br />
dall’attenzione del Fisco sui prezzi<br />
di trasferimento: circa l’82% delle imprese<br />
lamenta difficoltà in materia di obblighi di<br />
documentazione in questo ambito.<br />
Lo studio sottolinea anche l’interesse della<br />
proposta di un sistema di sportello unico<br />
IVA che la Commissione intende presentare<br />
nei prossimi mesi. Questo sportello<br />
unico IVA consentirebbe alle aziende di<br />
ottemperare ai propri adempimenti IVA<br />
per le attività di rilievo europeo soltanto<br />
nel proprio paese di stabilimento. Il vantaggio<br />
dello sportello unico sarebbe quello<br />
di non mettere sul tappeto subito la<br />
questione della completa armonizzazione<br />
IVA, che non viene ritenuta fattibile in<br />
tempi brevi.<br />
Per ulteriori ragguagli:<br />
europa.eu.int/rapid/pressReleasesAction.<br />
do?reference=IP/04/1091&format=HTM<br />
L&aged=0&language=EN<br />
Appalti pubblici: avviata una<br />
consultazione per sapere come<br />
l’Europa potrebbe meglio sfruttare<br />
gli appalti pubblici elettronici<br />
La Commissione europea ha avviato una<br />
consultazione online per identificare le<br />
opportunità e le sfide legate all’aggiudicazione<br />
degli appalti pubblici per via elettronica.<br />
Questa iniziativa si iscrive nel quadro<br />
del processo di elaborazione d’un piano<br />
d’azione volto a garantire che l’economia<br />
europea tragga il maggior numero di<br />
benefici possibili nell’attuazione delle<br />
nuove disposizioni sull’aggiudicazione<br />
<strong>Ti</strong>cino Business - 10/<strong>2004</strong> • 24<br />
elettronica degli appalti, che figura nel<br />
pacchetto legislativo delle direttive sugli<br />
appalti pubblici adottato a febbraio <strong>2004</strong>.<br />
Il termine di risposta è fissato al 15 ottobre.<br />
Gli appalti pubblici costituiscono un<br />
settore chiave dell’economia dell’UE (ca. il<br />
16% del PIL). La modernizzazione e l’apertura<br />
transfrontaliera degli appalti pubblici<br />
– in particolare grazie allo sviluppo dell’aggiudicazione<br />
elettronica – sono vitali<br />
per la competitività dell’Europa e per la<br />
creazione di nuove opportunità per le<br />
imprese.<br />
Per ulteriori ragguagli:<br />
europa.eu.int/rapid/pressReleasesAction.<br />
do?reference=IP/04/1095&format=HTM<br />
L&aged=0&language=EN<br />
“Impresa Europa”<br />
ed. luglio-settembre<br />
L’ultimo numero di “Impresa Europa”, il<br />
bollettino d’informazione trimestrale pubblicato<br />
dalla DG Impresa, analizza due settori<br />
industriali (l’industria automobilistica<br />
e quella farmaceutica) in un contesto più<br />
ampio, che evidenzia come iniziative della<br />
Commissione in altri settori possano<br />
influire positivamente sull’industria. Il<br />
comparto automobilistico è evidenziato<br />
da un lato in quanto forza trainante nello<br />
sviluppo dell’economia dell’idrogeno e<br />
dall’altro in quanto capace di assicurarsi<br />
un crescente vantaggio competitivo nella<br />
produzione di pneumatici, grazie alla maggiore<br />
tutela ambientale che garantisce.<br />
Allo stesso modo, le iniziative per migliorare<br />
i medicinali per uso pediatrico stimoleranno<br />
la ricerca e lo sviluppo del settore<br />
farmaceutico.<br />
“Impresa Europa” di luglio-settembre è<br />
visionabile online all’indirizzo www.europa.eu.int/comm/enterprise/library/enterprise-europe/issue16/pdf/ee16_it.pdf<br />
Euro Info Centro Svizzera<br />
Corso Elvezia 16<br />
Casella postale 5399<br />
CH-6901 Lugano<br />
Tel. +41 91 911 51 37<br />
Fax +41 91 911 51 39<br />
eics.lugano@osec.ch<br />
www.osec.ch/eics
Informazione<br />
Misure di rilancio<br />
relative al contatto<br />
con i datori di lavoro<br />
Incentivi a favore delle aziende che assumono disoccupati<br />
o creano nuovi posti di lavoro<br />
Intervista di Lisa Pantini<br />
del tasso di disoccupazione<br />
rappresenta, per ogni Paese,<br />
L’evoluzione<br />
un indicatore economico di grande<br />
rilievo. Va in ogni caso ribadito che il problema<br />
occupazionale non è soltanto correlato<br />
al principio della domanda e dell’offerta<br />
dettato dai vari settori economici,<br />
ma è spesso influenzato da aspetti<br />
sociali, culturali, di flessibilità e d’approccio<br />
al mondo del lavoro di coloro che si<br />
trovano senza impiego.<br />
È proprio in quest’ambito che emerge il<br />
ruolo importante degli Uffici regionali di<br />
collocamento.<br />
Per meglio capire alcuni aspetti dell’attività<br />
del collocamento pubblico, abbiamo<br />
posto alcune domande a Carlo<br />
Martines, Capo dell’Ufficio di collocamento<br />
della Sezione del lavoro che, il<br />
primo giugno scorso, ha lanciato una<br />
campagna di sensibilizzazione verso i<br />
datori di lavoro.<br />
Come mai è nata quest’iniziativa?<br />
“Negli ultimi anni ci siamo concentrati<br />
molto sulla corretta gestione degli assicurati<br />
trascurando i contatti con i datori di<br />
lavoro. I rapporti con le aziende spesso<br />
erano caratterizzati da aspetti burocratici/amministrativi.<br />
Con la realizzazione di<br />
una strategia di marketing orientata alle<br />
aziende vogliamo da un lato fare chiarezza<br />
per quanto concerne le nostre strutture e<br />
dall’altro informare i datori di lavoro su<br />
quanto e cosa possiamo offrire loro in qualità<br />
di servizio pubblico”.<br />
Che tipo di comunicazione è stata scelta?<br />
“Abbiamo realizzato una brochure<br />
informativa che contiene una panoramica<br />
su chi siamo, cosa facciamo e cosa<br />
possiamo offrire. Inoltre abbiamo attivato<br />
un sito Internet (www.ti.ch/collocamento)<br />
che permette al datore di lavoro di<br />
consultare una banca dati con i profili<br />
delle persone in cerca di impiego. In più<br />
l’azienda ha la possibilità di segnalarci online<br />
eventuali richieste specifiche. Per<br />
sottolineare il nostro interesse ad<br />
incontrare i datori di lavoro, quest’anno<br />
abbiamo deciso di partecipare con un<br />
nostro stand alla Giornata Cantonale delle<br />
nuove imprese e all’EDILESPO che<br />
avranno luogo a novembre.<br />
L’organizzazione di incontri con gruppi di<br />
aziende (ad esempio i commercianti) in<br />
modo mirato e puntuale a livello locale<br />
completa la panoramica delle attività”.<br />
In qualità di servizio pubblico,<br />
cosa può offrire alle aziende l’Ufficio<br />
di collocamento?<br />
“Puntiamo soprattutto sulle competenze,<br />
sulla professionalità delle collaboratrici e<br />
collaboratori degli uffici regionali di collocamento<br />
e sugli strumenti a nostra disposizione.<br />
È importante ricordare la nostra missione:<br />
promuovere l’inserimento rapido e duraturo<br />
dei disoccupati!<br />
In quest’ottica ci proponiamo alle aziende<br />
offrendo i servizi e gli incentivi a disposizione<br />
delle imprese che intendono assumere<br />
persone disoccupate o che creano<br />
nuovi posti di lavoro”.<br />
Ma, a livello pratico, come viene<br />
aiutato il datore di lavoro<br />
nell’ambito del collocamento<br />
dei disoccupati?<br />
“Ad ogni datore di lavoro viene attribuito<br />
un interlocutore (Consulente del<br />
personale di riferimento) presso l’Ufficio<br />
regionale di collocamento della sua<br />
regione.<br />
Questa persona di contatto si prenderà<br />
<strong>Ti</strong>cino Business - 10/<strong>2004</strong> • 26<br />
Carlo Martines, Capo dell’Ufficio di collocamento<br />
della Sezione del lavoro<br />
carico delle esigenze dell’azienda con la<br />
quale cercherà la soluzione migliore.<br />
Questo presuppone uno o più contatti<br />
personali e la fiducia reciproca. Attraverso<br />
le nostre attività promozionali intendiamo<br />
dare dei segnali importanti in questa direzione”.<br />
Al di là della bontà della vostra<br />
iniziativa, non pensa che bisognerebbe<br />
investire di più sui disoccupati?<br />
Spesso sono poco qualificati e poco<br />
motivati!<br />
“Purtroppo siamo confrontati con una<br />
casistica molto eterogenea. Anche per<br />
quanto riguarda la gestione degli assicurati<br />
abbiamo lavorato sulla qualità degli strumenti<br />
a nostra disposizione. Tutti gli assicurati<br />
vengono da noi seguiti, consigliati,<br />
accompagnati, controllati e dove necessario<br />
sanzionati. Ci siamo dotati di uno strumento<br />
importante quale il rilevamento<br />
delle competenze per i vari settori professionali.<br />
Inoltre viene pattuito con tutti gli<br />
assicurati un percorso di reinserimento<br />
con degli obiettivi minimi. Questo ci permette<br />
di personalizzare non solo il rapporto<br />
con i datori di lavoro ma anche con gli<br />
assicurati”.<br />
Signor Martines, cosa si aspetta da<br />
questa iniziativa?<br />
“La nostra missione è promuovere l’inserimento<br />
rapido e duraturo dei disoccupati.<br />
Non possiamo tenere fede a questo<br />
impegno se non attraverso una collaborazione<br />
attiva e propositiva con i datori di<br />
lavoro. L’iniziativa presa ci permetterà di<br />
informare e di sensibilizzare le imprese su<br />
quanto noi possiamo fare per loro. Inoltre<br />
i contatti con le aziende nei vari settori<br />
aumenteranno la nostra sensibilità verso i<br />
loro bisogni”.
27 • <strong>Ti</strong>cino Business - 10/<strong>2004</strong><br />
<strong>Ti</strong> impiego SA –<br />
L’esperto ticinese<br />
in risorse umane<br />
Accordo di cooperazione tra <strong>Ti</strong> impiego SA e <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong><br />
di Diego Fianchetti, direttore <strong>Ti</strong> impiego SA<br />
Con l’intento di promuovere la crescita professionale in <strong>Ti</strong>cino,<br />
<strong>Ti</strong> impiego SA, società affiliata alla Camera di commercio, dell’industria<br />
e dell’artigianato del cantone <strong>Ti</strong>cino, ha stipulato<br />
un accordo tramite il quale offre un sostegno concreto alla <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong> ed<br />
alle aziende iscritte.<br />
L’accordo prevede che durante tutto l’anno <strong>2004</strong>, <strong>Ti</strong> impiego SA versi<br />
il 10% di tutti gli onorari incassati per i collocamenti fissi, provenienti<br />
dalle aziende affiliate, a sostegno dei corsi di formazione organizzati<br />
dalla <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong>.<br />
<strong>Ti</strong> impiego SA coglie l’occasione per ringraziare tutti i soci<br />
che in questi mesi hanno collaborato consentendoci di versare<br />
nel primo semestre del <strong>2004</strong> un primo ristorno a favore<br />
dell’azione formativa svolta dalla <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong>.<br />
Pertanto, con l’assunzione di personale tramite <strong>Ti</strong> impiego SA, i soci<br />
della <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong> oltre ad usufruire di un servizio competente, veloce ed<br />
adatto alle diverse esigenze, potranno contribuire attivamente alla<br />
formazione professionale dei propri dipendenti.<br />
Grazie all’esperienza nel campo delle risorse umane e ad una radicata<br />
conoscenza della realtà sociale e professionale ticinese, <strong>Ti</strong><br />
impiego SA è in grado di rispondere alle reali esigenze delle aziende.<br />
Oltre alla consulenza nell’ambito del collocamento fisso, per il<br />
quale è in grado di valutare competenze e potenzialità dei candidati,<br />
<strong>Ti</strong> impiego SA possiede l’autorizzazione cantonale e federale, e la<br />
struttura per la fornitura di lavoro temporaneo, strumento utile ed<br />
efficace per rispondere alla flessibilità sempre più richiesta oggi dal<br />
mercato del lavoro.<br />
Con l’ausilio dei più moderni sistemi informatici, <strong>Ti</strong> impiego SA offre<br />
una panoramica di servizi standard o creati ad hoc per le necessità<br />
del cliente, tra i quali:<br />
• Assessment: metodologia efficace di valutazione e sviluppo delle<br />
competenze personali, manageriali e sociali. Il sistema si compone<br />
di un applicativo informatico che esegue l’analisi delle competenze<br />
e da colloqui personali e di gruppo per delineare i punti di<br />
forza e di debolezza di ogni profilo.<br />
• Test e E-Learnig: processo di valutazione delle competenze professionali<br />
e caratteriali al fine di delineare, ove esista, l’intervento<br />
formativo adeguato ad ogni singolo collaboratore formandolo per<br />
lo standard desiderato.<br />
• Outplacement: strumento di supporto alle aziende e ai suoi collaboratori<br />
nell’ambito del ricollocamento e riduzione d’organico.<br />
• Gestione banca dati: servizio di screening e gestione delle candidature<br />
finalizzato ad alleggerire il carico di lavoro delle aziende.<br />
Vita dei Soci<br />
• Gestione salari: l’azienda conferisce gli oneri amministrativi dei<br />
propri collaboratori consentendo di snellire i compiti amministrativi.<br />
Se desiderate maggiori informazioni sui servizi offerti potete contattare<br />
direttamente i collaboratori di <strong>Ti</strong> impiego SA. Il Signor Diego<br />
Franchetti con Gabriele Molteni, Ariela Tamassia e Clara Fasana restano<br />
volentieri a vostra disposizione.<br />
<strong>Ti</strong> impiego SA<br />
Via Bossi 1 - 6900 Lugano<br />
Tel. +41 91 911 66 00<br />
Fax +41 91 921 45 43<br />
www.tiimpiego.ch<br />
e-mail info@tiimpiego.ch
Vita dei Soci<br />
Le PMI e il potere d’acquisto<br />
Una serata di successo per il Gruppo Donne PMI <strong>Ti</strong>cino<br />
di Patrizia Villa<br />
Introduzione<br />
L’Auditorium di BancaStato <strong>Ti</strong>cino a<br />
Bellinzona ha accolto il gruppo Donne<br />
PMI <strong>Ti</strong>cino nella sua bella sala per<br />
un’interessantissima tavola rotonda che<br />
ha visto partecipare, oltre al Direttore<br />
di BancaStato Donato Barbuscia, la<br />
Direttrice della Fondazione Max<br />
Havelaar Svizzera, Paola Ghillani.<br />
Moderatrice presente la signora Marie<br />
Jeanne Bosia, Presidente del Gruppo<br />
Donne PMI <strong>Ti</strong>cino.<br />
La serata è iniziata con un’esposizione<br />
sugli Accordi di Basilea 2 da parte del<br />
Direttore Barbuscia, che ha sottolineato,<br />
dopo aver ripercorso alcune tappe<br />
fondamentali di questi Accordi, come<br />
un aspetto nuovo fondamentale sia l’introduzione<br />
della ponderazione del<br />
rischio e la variabile più dubbia per le<br />
PMI si possa rivelare il rating. Elemento<br />
che giocherà un ruolo fondamentale<br />
sarà probabilmente la trasparenza tra le<br />
aziende e le banche. Tuttavia, nonostante<br />
i rumori di alcuni mesi or sono,<br />
il Direttore di BancaStato ritiene che<br />
per le PMI ottenere dei finanziamenti<br />
con i nuovi Accordi, di cui si è già pubblicata<br />
la versione definitiva, sarà<br />
meglio di quanto si era previsto inizialmente.<br />
Il tema della serata:<br />
La Fondazione Max Havelaar<br />
La brillante e giovane direttrice Paola<br />
Ghillani ha esposto le attività, la missione<br />
e numerose cifre sulla realtà economica<br />
che muove il mercato equo e solidale.<br />
Ha iniziato dalle basi, spiegando perché<br />
è stato scelto il nome “Max Havelaar”<br />
per la fondazione. Si crede spesso erroneamente<br />
che esista o sia esistito il<br />
signor Max Havelaar, invece no. Almeno<br />
nella realtà. Il nome è quello di un personaggio<br />
di finzione di un romanzo del<br />
diciannovesimo secolo creato da un<br />
autore che, a causa di quanto denunciava<br />
nella sua opera 1 , decise di mantenere<br />
l’anonimato usando lo pseudonimo<br />
di “Multatuli”, che in latino significa “ho<br />
sofferto moltissimo”.<br />
La fondazione Max Havelaar nasce nel<br />
1992, non ha scopo di lucro e i suoi fondatori<br />
sono le associazioni: Pane per i<br />
fratelli, Caritas, Sacrificio quaresimale,<br />
Aces, Helvetas, Swissaid. Dal 2001 la<br />
fondazione si autofinanzia tramite i<br />
diritti di licenza.<br />
<strong>Ti</strong>cino Business - 10/<strong>2004</strong> • 28<br />
Paola Ghillani, direttrice della Fondazione Max Havelaar Svizzera<br />
Un nuovo marchio per il caffè<br />
e un boom per le banane…<br />
La storia del marchio Max Havelaar nel<br />
nostro Paese inizia nelle Botteghe del<br />
mondo e successivamente approda nei<br />
grandi distributori proponendo del<br />
caffè. Il marchio non ha moltissimo successo<br />
con questo prodotto, ma l’introduzione<br />
delle banane biologiche crea<br />
dei nuovi equilibri nel mercato delle<br />
banane svizzero. L’anno scorso una<br />
banana su tre aveva il bollino Max<br />
Havelaar e se la crescita continua, quest’anno,<br />
secondo la direttrice Ghillani,<br />
la metà delle banane mangiate in<br />
Svizzera proverranno dal mercato equo<br />
e solidale. Concorrenza alle multinazionali<br />
storiche come Chiquita e Dole? No.<br />
Max Havelaar: Or the Coffee Auctions of the Dutch Trading Company / Multatuli. – Penguin Books, 1995.
29 • <strong>Ti</strong>cino Business - 10/<strong>2004</strong><br />
Max Havelaar non ha intenzione di concorrere,<br />
quello di cui però può essere<br />
soddisfatta è che la risposta di chi ha<br />
subito questa erosione di quota di mercato<br />
è stata quella di introdurre dei progetti<br />
sociali e ambientali per migliorare<br />
la propria immagine. A questo mira Max<br />
Havelaar: mostrare un valido esempio<br />
di un nuovo modello economico<br />
possibile da seguire.<br />
La Fairtrade Labelling Organization<br />
(FLO)<br />
La FLO è un’organizzazione internazionale,<br />
creata nel 1997, che raggruppa 19 iniziative<br />
nazionali di commercio equo di<br />
14 paesi occidentali. Anche Max Havelaar<br />
Svizzera fa parte di FLO e rispetta gli<br />
standard del commercio equo.<br />
Lo scopo principale di FLO è quello di<br />
definire gli standard internazionali del<br />
commercio equo e coordinare il lavoro<br />
di controllo e certificazione nei Paesi in<br />
via di sviluppo. I quattro elementi principali<br />
della certificazione sono: accertarsi<br />
che i produttori rispondano agli standard<br />
del commercio equo; garantire che i<br />
benefici del commercio equo siano utilizzati<br />
per lo sviluppo sociale e economico<br />
della comunità, verificare che i commercianti<br />
registrati dei prodotti certificati<br />
arrivino in forma diretta ai produttori<br />
e, infine, garantire che i marchi siano utilizzati<br />
per i prodotti che provengono da<br />
produttori con una certificazione del<br />
commercio equo. FLO lavora con una<br />
rete di ispettori indipendenti che visitano<br />
tutte le organizzazioni produttrici.<br />
I pilastri del commercio equo<br />
e solidale<br />
Le missioni di Max Havelaar sono due. La<br />
prima consiste nell’aprire il mercato svizzero<br />
a dei beni prodotti a condizioni<br />
“umane”, ossia contribuire a creare le<br />
condizioni affinché i piccoli produttori o<br />
lavoratori dei Paesi in via di sviluppo possano<br />
condurre una vita dignitosa. La<br />
seconda missione consiste nel controllare<br />
che i prodotti recanti il marchio Max<br />
Havelaar rispettino i criteri del commercio<br />
equo. I tre pilastri alla base sono: economia,<br />
socialità e ambiente.<br />
Tra le condizioni basilari per chi acquista<br />
i prodotti vi è l’impegno a pagare un<br />
prezzo minimo che permetta ai produttori<br />
di vivere decentemente, a distribuire<br />
un premio del commercio equo destinato<br />
a migliorare qualcosa nella comunità e<br />
instaurare dei rapporti commerciali sta-<br />
bili e durevoli. Infine vi è un acquisto<br />
diretto presso le organizzazioni di produttori.<br />
Da parte dei produttori (e spesso dalle<br />
cooperative di piccoli produttori) ci si<br />
aspetta che formino delle organizzazioni<br />
indipendenti che riescano, tra l’altro,<br />
anche a prendere decisioni democratiche<br />
sulla destinazione del premio, inoltre<br />
devono poter produrre un quantitativo<br />
sufficiente all’esportazione (le ONG,<br />
Organizzazioni non governative, che<br />
operano a livello locale possono intervenire<br />
per aiutare a rispondere a questa<br />
condizione). Molto importante e necessario<br />
per mantenere la fiducia dei consumatori<br />
è la trasparenza nel flusso della<br />
merce e in quello finanziario. Infine si<br />
auspicano miglioramenti sociali e<br />
ambientali.<br />
Alcune cifre<br />
Il commercio equo mondiale nel settore<br />
agricolo ha una cifra d’affari di 350<br />
milioni di euro, quella del mercato agricolo<br />
mondiale è di 460 miliardi di euro.<br />
Ancora “una goccia nell’oceano” l’operato<br />
di quelle istituzioni impegnate nel<br />
commercio equo e solidale, ma che<br />
acquista sempre più visibilità. Tanto che<br />
il marchio Max Havelaar è conosciuto<br />
dal 78% dei consumatori svizzeri.<br />
La cifra d’affari di Max Havelaar ammontava<br />
a circa 30 milioni di franchi nel<br />
1996 e a 156 milioni di franchi nel 2003.<br />
Di questi ultimi 38 milioni sono andati<br />
ai produttori e 4 sono stati destinati al<br />
funzionamento della Fondazione.<br />
Vita dei Soci<br />
Donato Barbuscia, Marie Jeanne Bosia e Paola Ghillani<br />
Da sei anni si registra una buona crescita,<br />
non solo dovuta alle banane, ma<br />
pure ai numerosi prodotti che sono<br />
stati introdotti: miele, fiori, tè, cacao,<br />
cioccolato, ecc.<br />
La quota di mercato maggiore l’hanno,<br />
come detto, le banane (30% nel 2003),<br />
segue il miele (12%) e i fiori (10%).<br />
L’impegno costante permetterà, sempre<br />
a condizione che nel mercato vi sia<br />
la domanda per un determinato bene,<br />
di introdurre e ampliare le linee di prodotti<br />
con marchio Max Havelaar. Infine<br />
è una priorità continuare a dare informazioni<br />
trasparenti ai consumatori.<br />
La visione per il futuro<br />
Il modello di commercio Max Havelaar<br />
non è perfetto, dichiara la direttrice<br />
Paola Ghillani, ma ha imboccato una<br />
buona direzione per uno sviluppo<br />
sostenibile del nostro pianeta.<br />
Quando finalmente tutti i produttori di<br />
beni potranno veder riconosciuti i loro<br />
sforzi e condurranno una vita dignitosa<br />
con il loro lavoro, forse tra cent’anni,<br />
non si dovrà più parlare di commercio<br />
equo.<br />
La visione e speranza di Paola Ghillani<br />
per il futuro è proprio questa: che il<br />
commercio equo sia ovvio.<br />
Siti internet di interesse<br />
www.maxhavelaar.ch<br />
www.fairtrade.net
Vita dei Soci<br />
Società Cantonale <strong>Ti</strong>cinese<br />
degli Albergatori:<br />
per un rilancio del turismo<br />
con nuove strategie<br />
A colloquio con Corrado Kneschaurek, Presidente della SCTA<br />
di Lisa Pantini<br />
La nascita di una Società che raccogliesse<br />
tutto il settore alberghiero<br />
risale al 1882, quando un gruppo<br />
di 169 albergatori fondò la Società<br />
Svizzera degli Albergatori (SSA-SSH-<br />
SHV ), ora denominata Hôtellerie<br />
Suisse, che riscontrò una notevole crescita<br />
nelle varie regioni turistiche della<br />
Svizzera. Anche in <strong>Ti</strong>cino si sono distinte<br />
varie sezioni, esse sono: Lugano,<br />
Locarno, Ascona, Bellinzona e valli<br />
Gambarogno e Mendrisiotto; che dal<br />
1950 sono rappresentate dalla Società<br />
Cantonale <strong>Ti</strong>cinese degli Albergatori<br />
oggi SCTA. Dal 1990 La SCTA svolge un<br />
ruolo attivo di segretariato per la propria<br />
categoria e rappresenta Hôtellerie<br />
Suisse nel Cantone <strong>Ti</strong>cino.<br />
Tra gli scopi della SCTA troviamo: preservare<br />
gli interessi degli associati sulla<br />
scena politica attuale, la rappresentanza<br />
nelle diverse commissioni per questioni<br />
inerenti alla categoria, informare e<br />
sostenere gli associati nell’ambito delle<br />
leggi, regole e situazioni giuridiche, fornire<br />
dati per agevolare la selezione dei<br />
collaboratori tramite la borsa del lavoro,<br />
operare nell’interesse di un turismo<br />
di qualità in collaborazione con <strong>Ti</strong>cino<br />
Turismo, con gli Enti locali, con<br />
Gastroticino; vigilare e controllare l’applicazione<br />
delle norme di classificazione,<br />
sostenere gli albergatori in questioni<br />
d’analisi e management, fornire un<br />
supporto necessario, creare possibilità<br />
per l’istruzione e la formazione continua<br />
nel ramo (apprendistati, corsi,<br />
ecc.), sviluppare nuovi supporti d’informazione<br />
con le nuove tecnologie.<br />
Oggi la SCTA rappresenta circa 250<br />
alberghi in <strong>Ti</strong>cino, su circa 500 alberghi<br />
esistenti. Per definizione viene chiamata<br />
“albergo” una struttura che possiede<br />
più di 20 letti, questi ovviamente possono<br />
appartenere a categorie diverse e<br />
fornire più o meno servizi e comfort. Si<br />
calcola che la SCTA rappresenti oggi<br />
circa l’80% della capacità letti.<br />
È interessante vedere come è suddivisa<br />
la struttura degli alberghi in <strong>Ti</strong>cino (affiliati<br />
SCTA) e quanti ve ne siano in ogni<br />
categoria:<br />
È indubbio che il settore alberghiero,<br />
come quello esercentesco, quello del<br />
commercio e altri affini, siano direttamente<br />
toccati dall’andamento del turismo.<br />
Per questo, la maggior parte degli<br />
alberghi e delle sezioni regionali della<br />
SCTA opera a stretto contatto con gli<br />
uffici del turismo, creando azioni e strategie<br />
volte a contrastare il recente fenomeno<br />
del calo dei pernottamenti e la<br />
generale crisi che il settore turistico sta<br />
vivendo.<br />
Come conferma Corrado Kneschaurek,<br />
Presidente della Società Cantonale<br />
<strong>Ti</strong>cinese degli Albergatori, “Le collaborazioni<br />
con <strong>Ti</strong>cino Turismo sono un<br />
must, insieme è possibile delineare<br />
delle strategie ed unendo le forze si<br />
<strong>Ti</strong>cino Business - 10/<strong>2004</strong> • 30<br />
può trovare una linea vincente che ci<br />
faccia uscire da questo periodo un po’<br />
grigio, sia nel settore alberghiero che<br />
più generalmente da quello economico.<br />
Negli ultimi 3 anni, abbiamo assistito ad<br />
un calo del 20% del fatturato”.<br />
Le collaborazioni con gli Enti Turistici<br />
sono cominciate anni or sono, dagli<br />
anni ‘70 in poi, passando attraverso<br />
l’ATT (Associazione Turistica <strong>Ti</strong>cinese),<br />
l’ETT (Ente Turismo <strong>Ti</strong>cinese), sino ad<br />
arrivare ad oggi con <strong>Ti</strong>cino Turismo.<br />
Landgasthof Alloggio di campagna 37 14,8%<br />
Hôtel/pensioni * Molto semplici 19 7,6%<br />
Hôtel/pensioni ** Modesti 56 22,4%<br />
Hôtel *** Confortevoli 95 38,0%<br />
Hôtel **** Di prima categoria 34 13,6%<br />
Hôtel ***** Di lusso 9 3,6<br />
L’organigramma della SCTA si basa su<br />
una struttura di lavoro volontario.<br />
Solitamente in passato vi erano due<br />
grandi poli in <strong>Ti</strong>cino, Locarno e Lugano,<br />
e la Presidenza della Sezione Cantonale<br />
veniva passata dal Sopraceneri al<br />
Sottoceneri di mandato in mandato.<br />
Oggi ogni entità regionale ha un presidente,<br />
che a sua volta è membro di<br />
comitato della Sezione Cantonale.<br />
Corrado Kneschaurek è il primo<br />
Presidente a non essere contemporaneamente<br />
Presidente cantonale e di<br />
sezione. Egli ricopre infatti solo la carica<br />
di Presidente Cantonale.<br />
La struttura della SCTA possiede un<br />
segretariato, sostenuto finanziariamente<br />
da Hôtellerie Suisse. Fanno parte del
31 • <strong>Ti</strong>cino Business - 10/<strong>2004</strong> Vita dei Soci<br />
Corrado Kneschaurek, Presidente della SCTA<br />
Comitato SCTA: Corrado Kneschaurek,<br />
Presidente; Jürg A. Wernli, Vice<br />
Presidente e Presidente della sezione di<br />
Lugano; Guy Berger, Vice Presidente e<br />
Presidente della sezione del<br />
Gambarogno; Ronaldo Vonlanthen,<br />
membro e Presidente della sezione di<br />
Locarno; Alf Omischl, membro e<br />
Presidente della sezione del<br />
Mendrisiotto; Marco Berini, membro e<br />
Presidente della sezione di Bellinzona;<br />
Sergio Cotti, membro e Presidente della<br />
sezione di Ascona; Marco Boggia, segretario<br />
cantonale.<br />
“Una possibile strategia per contrastare<br />
questo fenomeno, sarebbe quello di<br />
unire maggiormente le forze, concentrando<br />
le entità, per ottenere maggior<br />
efficienza - continua Kneschaurek - nei<br />
prossimi mesi dovremo delineare una<br />
strategia che ci permetta di far fronte<br />
all’andamento del turismo e ai cambi<br />
generazionali di gestione degli alberghi,<br />
nonché ai nuovi trend turistici. Per<br />
rilanciare il turismo in <strong>Ti</strong>cino occorrerebbe<br />
unire i settori, essere più coesi e<br />
non solo svolgere azioni di abbassamento<br />
dei prezzi. Già nel 1988, con l’introduzione<br />
della prima legge sul turismo,<br />
si era pensato ad un’unificazione,<br />
ma regnavano sentimenti di incertezza.<br />
È ovvio che la realtà turistica esiste in<br />
<strong>Ti</strong>cino. Ma la situazione è ben diversa<br />
da quella degli anni ‘80. Notiamo che i<br />
capitali investiti nel settore alberghiero<br />
in <strong>Ti</strong>cino non siano titinesi, che non ci<br />
sono azioni concrete per rafforzare il<br />
settore, ed il turismo in generale.<br />
(Gottardo, apertura dei negozi,<br />
Passerella della Maggia, ecc.) È necessario<br />
ritornare al genuino e alla realtà territoriale<br />
del <strong>Ti</strong>cino, valorizzandone i<br />
pregi, facendo passare al turista tutto<br />
quello di bello e buono che il <strong>Ti</strong>cino<br />
possiede. Le risorse sono ottime, occorre<br />
solo pubblicizzarle maggiormente.<br />
Questa forse è una soluzione vincente”,<br />
sostiene Kneschaurek.<br />
La SCTA si impegna anche nella costruzione<br />
di progetti concreti. Uno di quelli<br />
che hanno avuto maggiore successo,<br />
e che è in continua evoluzione, è quello<br />
che nel 1996 ha visto la creazione<br />
delle colonnine elettroniche informative<br />
sugli alberghi del cantone, posti in<br />
punti strategici (Piotta-Quinto,<br />
Locarno, Lugano (Centro, Aeroporto e<br />
stazione FFS), Bellinzona e Mendrisio),<br />
dove un turista o un cliente che necessita<br />
una prenotazione può immediatamente<br />
vedere gli alberghi disponibili<br />
secondo le proprie necessità (disponibilità,<br />
categoria, caratteristiche).<br />
Questo progetto è stato poi portato<br />
anche su internet. È infatti consultabile<br />
all’indirizzo www.scta.ch la grande<br />
banca dati degli alberghi ticinesi.<br />
L’accesso è possibile anche dal sito di<br />
<strong>Ti</strong>cino Turismo. “Questo progetto è<br />
stato portato a termine, ed è in continua<br />
evoluzione per aggiornare i dati, e<br />
seguire la rapida evoluzione dei sistemi<br />
informatici. All’inizio fu un progetto<br />
innovativo e non fu semplice realizzarlo<br />
anche perché esulava un po’ dai compiti<br />
statutari - afferma Kneschaurek - oltre<br />
a ciò la SCTA collabora con <strong>Ti</strong>cino<br />
Turismo per sviluppare azioni di marketing,<br />
ed è proprio in questi casi che<br />
sono stati promossi<br />
le manifestazioni<br />
Zurigo<br />
<strong>Ti</strong>cino nel 1997,<br />
e Ciao Basilea<br />
<strong>Ti</strong>cino nel 1999”.<br />
Tra le altre atti-<br />
vità vi è il ruolo<br />
di intermediario<br />
tra le autorità<br />
cantonali e federali<br />
e i membri<br />
della società per<br />
i solleciti e i riconoscimenti<br />
delle<br />
leggi (come ad<br />
Traduzioni<br />
Via Bossi 19<br />
CP 6331 - 6901 Lugano<br />
tel. 091 911 55 40<br />
Fax 091 911 55 49<br />
traduzioni@reistlingue.ch<br />
Scuola<br />
Corso Elvezia 9A<br />
CP 6331 - 6901 Lugano<br />
tel. 091 911 55 41<br />
Fax 091 921 44 26<br />
scuola@reistlingue.ch<br />
www.reistlingue.ch<br />
esempio quella sul fumo, gli Accordi<br />
Bilaterali, la legge sul turismo, l’IVA, la<br />
legge per le regioni periferiche, ecc.).<br />
Infine uno dei capisaldi della SCTA è la<br />
formazione, in collaborazione con le<br />
Scuole Alberghiere presenti sul territorio<br />
svizzero. Le figure professionali possibili<br />
sono il cuoco/a con un apprendistato<br />
di 3 anni, il cameriere, e l’assistente<br />
d’albergo, oggi con due anni di formazione,<br />
ma a partire dal 2005 con<br />
apprendistati di 3 anni. “Vi è oggi una<br />
grande richiesta da parte di cuochi/e,<br />
mentre purtroppo in <strong>Ti</strong>cino la professione<br />
di cameriere e cameriera sono<br />
sempre ancora oggetto di pregiudizi. La<br />
carriera professionale una volta ottenuto<br />
l’attestato federale di capacità, permette<br />
di recarsi a lavorare in svizzera o<br />
all’estero, iscriversi ad una scuola superiore<br />
e con una formazione di ottima<br />
qualità, magari crearsi la propia azienda<br />
ed nome. Nel nostro piccolo possiamo<br />
ancora essere creativi!” conclude<br />
Kneschaurek.<br />
La <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong> si felicita con la Società<br />
Cantonale <strong>Ti</strong>cinese degli Albergatori<br />
per i traguardi ottenuti, e le augura di<br />
riuscire nei propri intenti con successo.<br />
Società Cantonale <strong>Ti</strong>cinese degli<br />
Albergatori<br />
Via Lugano 18<br />
6500 Bellinzona<br />
Tel. +41 91 826 20 38<br />
Fax +41 91 826 20 53<br />
Segretariato@scta.ch<br />
www.scta.ch
Diamo credito alle vostre idee<br />
LuganoLocarnoAsconaCassarateMassagnoParadisoPregassona
Cornèr Banca:<br />
una banca luganese al servizio<br />
della sua regione<br />
Istituto privato svizzero, attivo a 360<br />
gradi nell’offerta di servizi e prodotti<br />
bancari, Cornèr Banca persegue da<br />
sempre l’obiettivo di soddisfare tutte le<br />
esigenze finanziarie, patrimoniali<br />
e commerciali della propria clientela<br />
privata, aziendale ed istituzionale.<br />
Dal 1952, anno di fondazione, svolge<br />
attività creditizia, sostenendo,<br />
attraverso finanziamenti e servizi di<br />
consulenza correlati, l’economia<br />
pubblica e privata del Cantone <strong>Ti</strong>cino.<br />
Le altre attività principali sono, anzitutto,<br />
il private banking, settore nel<br />
quale la lunga esperienza maturata ha<br />
permesso a Cornèr di affermarsi sulla<br />
piazza finanziaria locale e di esportare<br />
il proprio «know-how» al di fuori dei<br />
confini nazionali. Parimenti significativo<br />
è il successo raggiunto nell’attività<br />
legata all’emissione delle carte VISA<br />
e MasterCard, attività introdotta<br />
proprio dalla Cornèr Banca in Svizzera<br />
nel 1975.<br />
L’orientamento al cliente rappresenta<br />
il principio ispiratore della filosofia<br />
aziendale: nutrendosi di solidi valori,<br />
quali discrezione, trasparenza, affidabilità<br />
e prudenza, esso si concretizza<br />
in un impegno quotidiano che<br />
ha nella personalizzazione dei servizi,<br />
nella volontà di stabilire relazioni<br />
durature con il cliente, nella competenza<br />
e nella flessibilità le sue coordinate<br />
principali.<br />
Catalizzatrice di idee,<br />
generatrice di risorse:<br />
nel cuore del motore<br />
dell’economia locale<br />
Fortemente radicata nel tessuto<br />
economico ticinese, oggetto di costante<br />
monitoraggio e osservazione da<br />
parte della banca, Cornèr è in grado di<br />
sviluppare una vera e propria rete di<br />
consulenza ad hoc, in cui l’erogazione<br />
del credito è soltanto una parte del più<br />
ampio e complesso processo di<br />
«partnership».<br />
Il valore aggiunto dei servizi della<br />
Divisione Crediti di Cornèr Banca va<br />
rintracciato proprio nella capacità<br />
di «confezionare» soluzioni personalizzate,assistendo<br />
nell’analisi<br />
delle esigenze individuali una clientela<br />
eterogenea.<br />
Consulenza e soluzioni<br />
a 360 gradi<br />
L’orientamento al cliente si declina<br />
in un’offerta assai ampia e diversificata<br />
di proposte di consulenza e finanziamento:<br />
oltre ai crediti commerciali,<br />
ipotecari, ad enti di Diritto Pubblico,<br />
crediti Lombard, garanzie, fidejussioni,<br />
crediti documentari ed altri crediti<br />
di firma, Cornèr è oggi l’unico istituto<br />
in <strong>Ti</strong>cino ad offrire crediti navali<br />
alla propria clientela attiva nel settore<br />
dell’armatoria.<br />
Radicati in <strong>Ti</strong>cino<br />
Cornèr Banca, pur privilegiando l’area<br />
luganese, dove sono ubicate la sede<br />
e la direzione generale nonché quattro<br />
delle sue agenzie, estende la propria<br />
offerta di servizi anche nel Sopraceneri,<br />
attraverso la succursale di Locarno<br />
e l’agenzia di Ascona.<br />
Direzione Generale e Sede<br />
Cornèr Banca SA<br />
Via Canova 16<br />
6901 Lugano<br />
Tel. +41 91 800 51 11<br />
Fax +41 91 800 53 49<br />
www.cornerbanca.com
Vita dei Soci<br />
10° anniversario<br />
del Gruppo Donne PMI Svizzera<br />
Il 13 settembre le donne attive in PMI Svizzere si sono date appuntamento a Lugano<br />
KMU<br />
Frauen Schweiz<br />
Femmes<br />
PME Suisse<br />
Donne<br />
PMI<br />
Svizzera<br />
di Cécile Chiodini Polloni<br />
Ifesteggiamenti per il decimo anniversario<br />
del Gruppo Donne PMI Svizzera,<br />
sono perfettamente riusciti con un<br />
gran seguito di pubblico. Numerose<br />
donne confederate e ticinesi si sono date<br />
appuntamento sulle rive del Ceresio per<br />
riflettere sulla condizione femminile e soffermarsi<br />
sui temi in programma.<br />
La giornata è stata aperta da Marie Jeanne<br />
Bosia che ha sottolineato come la sezione<br />
ticinese del gruppo, nata nel 2000, grazie<br />
alla buona offerta di incontri informativi su<br />
temi d’attualità, vuole aggiornare le<br />
imprenditrici e cerca di promuovere il<br />
ruolo delle donne nel mondo politico,<br />
economico e culturale del cantone.<br />
La vice presidente dell’USAM ha ricordato<br />
che in Svizzera è migliorato il riconoscimento<br />
del ruolo delle donne, ma resta<br />
ancora molto da fare.<br />
Le relatrici invitate si sono immerse nel<br />
Da sinistra in basso: Fides Baldesberger, direttrice della Outils Rubis SA e Laura<br />
Sadis, consigliera nazionale, insieme al Comitato del Gruppo Donne PMI <strong>Ti</strong>cino:<br />
Marie Jeanne Bosia, presidente, Cécile Chiodini Polloni, segretaria, Mary<br />
Bernardasci, tesoriere.<br />
tema della conferenza: “La donna in <strong>Ti</strong>cino<br />
nel XXI secolo nella politica, nell’economia<br />
e nella cultura”.<br />
La prima ad intervenire è stata la consigliera<br />
nazionale Laura Sadis: ha evidenziato<br />
come in Svizzera la rappresentanza femminile<br />
nelle istituzioni politiche sia ancora<br />
bassa. Alcune cifre in merito: solo il 26%<br />
dei consiglieri nazionali sono donne e in<br />
<strong>Ti</strong>cino solo l’11% dei deputati in Gran<br />
Consiglio lo sono.<br />
Fides Baldesberger, direttrice della Outils<br />
Rubis SA di Stabio ha presentato la sua<br />
azienda, attiva nella produzione di pinzette<br />
destinate al settore dell’orologeria e dell’elettronica,<br />
e ha offerto spunti di riflessione<br />
per la posizione della donna nel<br />
mondo economico. Infine ha lanciato un<br />
chiaro messaggio a tutte le imprenditrici<br />
“è la professionalità che apre le porte del<br />
successo imprenditoriale” sottolineando<br />
il fatto che un’imprenditricecapace<br />
ha le stesse<br />
possibilità di successo<br />
di un<br />
uomo.<br />
Ha concluso le<br />
relazioni Denise<br />
Fedeli, direttrice<br />
d’orchestra, affermando<br />
che non si<br />
è mai sentita<br />
discriminata ma<br />
che il suo è<br />
comunque un<br />
mestiere “diffici-<br />
le” che implica<br />
sacrifici sia a uomini<br />
che a donne. Ha<br />
inoltre auspicato<br />
<strong>Ti</strong>cino Business - 10/<strong>2004</strong> • 34<br />
Denise Fedeli, Direttrice d’orchestra<br />
una maggior apertura a livello musicale del<br />
<strong>Ti</strong>cino verso il resto della Svizzera, perché<br />
il nostro Paese può offrire ancora molto in<br />
questo ambito.<br />
La giornata è proseguita nel pomeriggio,<br />
dedicato alla scoperta di imprese attive<br />
nella regione, con la visita al Museo del<br />
Caffè della Chicco d’Oro che ha senz’altro<br />
incuriosito tutte le partecipanti grazie alla<br />
vastissima esposizione di tutto ciò che<br />
riguarda il caffè: dalle tazzine, alle moka,<br />
alle macchinette vere e proprie di varie<br />
epoche e provenienti da tutte le parti del<br />
mondo.<br />
Il pomeriggio si è poi concluso alla Cantina<br />
“Vinattieri” di Ligornetto, le partecipanti<br />
sono state sorprese dalla particolare architettura<br />
di questo locale ed hanno molto<br />
apprezzato le degustazioni di vini della<br />
zona.
35 • <strong>Ti</strong>cino Business - 10/<strong>2004</strong> Formazione<br />
Scuola per capi-azienda<br />
Testimonianze<br />
di Patrizia Villa Massimo Vicedomini<br />
La testimonianza sulla Scuola che<br />
appare in questo numero di <strong>Ti</strong>cino<br />
Business ce l’ha rilasciata un capoazienda<br />
diplomatosi quattro anni fa:<br />
Massimo Vicedomini, attivo presso il<br />
Garage Rivapiana di Minusio, luogo dove<br />
l’abbiamo incontrato.<br />
Quante persone occupa il Garage<br />
Rivapiana?<br />
Le persone impiegate, incluse quelle a<br />
tempo parziale e gli apprendisti, sono<br />
ventiquattro.<br />
Di cosa ti occupi?<br />
Sono il responsabile del reparto amministrativo<br />
e del personale del servizio assistenza.<br />
Qual è stata la tua formazione?<br />
Dopo l’apprendistato di commercio ho<br />
lavorato due anni a Zurigo, successivamente,<br />
e inaspettatamente, sono tornato<br />
qui a Minusio, dove avevo iniziato la mia<br />
attività lavorativa.<br />
Come sei venuto a conoscenza<br />
della Scuola per capi-azienda?<br />
Il direttore (ndr del Garage Rivapiana, Ing.<br />
Fritzsche) me ne ha parlato e così è nato un<br />
interesse per la Scuola di capo-azienda,<br />
tanto che, dopo aver approfondito in cosa<br />
consistesse, ho deciso di seguirla.<br />
Credi che quanto hai appreso sia<br />
utile per le attività che svolgi?<br />
Certamente durante un corso della durata<br />
di due anni si ricevono moltissimi stimoli<br />
che mostrano degli aspetti nuovi in<br />
ciò che si è abituati a fare. Ma mettere in<br />
pratica tutto è impossibile.<br />
Sicuramente non è semplice visto che<br />
le lezioni impartite vanno dalla<br />
contabilità al marketing, all’economia<br />
politica, alle questioni giuridiche, ecc.<br />
In generale posso dire di essere soddisfatto<br />
di quanto ho appreso, ma quello<br />
che un po’ rammarica è che molte conoscenze<br />
acquisite, con il tempo e perché<br />
non toccano direttamente le proprie<br />
attività quotidiane, perdono vigore ed è<br />
quindi impossibile, purtroppo, mettere<br />
in pratica tutto ciò che si vorrebbe.<br />
Hai avuto delle difficoltà con alcune<br />
materie? Ad esempio con<br />
contabilità?<br />
Io ero uno dei pochi fortunati che possedeva<br />
già le basi grazie a quanto acquisito<br />
durante l’apprendistato. La domanda<br />
è tuttavia pertinente, poiché si tratta<br />
di una materia che, purtroppo, crea<br />
sempre qualche difficoltà a chi ne è<br />
digiuno.<br />
Nonostante ciò credo che una buona<br />
conduzione aziendale è legata anche<br />
alla gestione e conoscenza dei “numeri”<br />
ed è quindi indispensabile approfondire<br />
temi contabili in un corso per capiazienda,<br />
in modo da offrire gli strumenti<br />
per poter comprendere cosa succede<br />
“dietro le quinte” della quotidianità<br />
imprenditoriale più pratica.<br />
Qual è il corso che ricordi<br />
con maggiore interesse?<br />
Sicuramente quello di “Gestione del<br />
personale”.<br />
Sei stato soddisfatto dei docenti<br />
che hai conosciuto?<br />
Direi di sì. Inizialmente sono rimasto<br />
colpito dal fatto che la maggioranza dei<br />
docenti fossero attivi professionalmente<br />
e quindi, conoscendo bene il mondo<br />
del lavoro, non si sono limitati a impartire<br />
lezioni teoriche. Questo è senz’altro<br />
un aspetto positivo.<br />
Hai dedicato molto tempo allo<br />
studio?<br />
Direi che ero piuttosto costante, in<br />
quanto ripetevo sempre la materia in<br />
programma rileggendo bene gli appunti<br />
della lezione precedente.<br />
Mi ero iscritto per scelta alla Scuola e<br />
quindi mi sono impegnato, perché desideravo<br />
sfruttare al meglio quanto le<br />
lezioni offrivano.<br />
Gli esami erano come te li<br />
immaginavi?<br />
Sì, in generale rispettavano quanto<br />
appreso ed esposto durante le lezioni.<br />
Hai qualche ricordo particolare della<br />
classe e dei compagni di corso?<br />
Forse mi ha un po’ sconfortato la classe<br />
numerosa e la sua eterogeneità, visto<br />
che è mancato in più occasioni uno<br />
scambio di vedute. Inoltre eravamo una<br />
classe di soli uomini, ciò ha sicuramente<br />
tolto un po’ di brio e ha impoverito<br />
le discussioni durante le lezioni.<br />
Se dovessi scegliere di iscriverti<br />
nuovamente alla Scuola per capiazienda,<br />
cosa faresti?<br />
Mi iscriverei! Mi sarebbe piaciuto anche<br />
partecipare al corso di Economista<br />
aziendale, ma purtroppo ho dovuto<br />
rimandare, ciononostante spero di riuscire<br />
a frequentarlo in futuro.
Vita dei Soci<br />
Certifica SA:<br />
sulla piazza fiduciaria ticinese<br />
un nuovo protagonista<br />
<strong>Ti</strong>cino Business - 10/<strong>2004</strong> • 36<br />
Certifica fornisce servizi professionali di elevata qualità nel settore della revisione dei conti<br />
e delle attività ad essa correlate. Claudio Massa, partner e socio fondatore dell’azienda, la racconta.<br />
di Lisa Pantini<br />
La ditta Certifica SA nasce nel 2002,<br />
per volontà di alcuni fiduciari, già<br />
attivi sulla piazza ticinese e membri<br />
della Camera Fiduciaria Svizzera,<br />
desiderosi di fornire al <strong>Ti</strong>cino una<br />
società operante nella revisione dei<br />
conti e nei servizi ad essa correlati. Tra<br />
i soci promotori di Certifica troviamo<br />
infatti: Franco Bertoni (Revifida SA),<br />
Angelo Gianini e Gabriele Broggini<br />
(Besfid Fiduciaria SA), Donato Cortesi e<br />
Duilio Benigna (Cortesi & Associati SA),<br />
Giuseppe Doninelli e Roberto Franchini<br />
(Amifiduciaria SA), Adelio Lardi (Lardi<br />
& Partners SA), Claudio Massa<br />
(Amministra SA) e Paolo Mondia<br />
(Mondia & Associati SA).<br />
La volontà dei fondatori di Certifica è<br />
stata quella di creare un’azienda che si<br />
occupasse in modo esclusivo della revisione<br />
dei conti e dei servizi ad essa<br />
associati, fornendo alle imprese ticinesi<br />
un partner fidato e con ottime competenze,<br />
quale valida alternativa alle grandi<br />
società di revisione (Big Four),<br />
attualmente attive in <strong>Ti</strong>cino. Gli amministratori<br />
e i dirigenti di Certifica SA<br />
provengono da esperienze in società<br />
multinazionali della revisione e possiedono<br />
un know-how degno di nota.<br />
Queste conoscenze, acquisite in ambito<br />
locale prima ed internazionale in seguito,<br />
permettono a Certifica SA ed ai suoi<br />
dipendenti di distinguersi ottenendo<br />
un vantaggio competitivo non indifferente<br />
sul mercato, e non di meno<br />
offrendo al cliente la sicurezza di un<br />
valore aggiunto, fondato sull’utilizzo di<br />
moderne metodologie di revisione a<br />
prezzi competitivi e accessibili. Essa<br />
coniuga dunque l’alta specializzazione<br />
del settore contabile con la profonda<br />
conoscenza del mercato locale.<br />
L’obiettivo di Certifica è quello di soddisfare<br />
le esigenze sempre più dinamiche<br />
e complesse dei propri clienti con servizi<br />
di elevata professionalità, considerando<br />
non solo gli elementi tecnici e<br />
organizzativi, ma puntando molto sulla<br />
posizione centrale dell’essere umano<br />
nell’organizzazione.<br />
Noi operiamo in modo dinamico e flessibile,<br />
andando incontro al cliente, trovando<br />
quell’interazione umana, che ci<br />
permetta di comprendere l’attività svol-<br />
ta, i rischi ad essa correlati, al fine di<br />
potere effettuare il nostro lavoro di<br />
revisione in maniera efficiente ed efficace<br />
- afferma Claudio Massa, partner di<br />
Certifica SA - anche elementi umani ed<br />
interpersonali dunque”.<br />
Certifica svolge tutte le funzioni di ufficio<br />
di revisione previste dal Codice<br />
delle Obbligazioni (CO), attribuendo la<br />
massima importanza al concetto di indipendenza<br />
del revisore, tenendone rigorosamente<br />
conto in ogni sua attività, sia<br />
in fase di accettazione dei mandati, sia<br />
Claudio Massa, Partner e socio fondatore di Certifica SA
37 • <strong>Ti</strong>cino Business - 10/<strong>2004</strong> Vita dei Soci<br />
durante lo svolgimento degli stessi.<br />
Oltre a ciò Certifica è accreditata<br />
dall’Amministrazione Federale delle<br />
Finanze quale organo di revisione<br />
secondo la Legge Federale relativa alla<br />
lotta contro il riciclaggio di denaro nel<br />
settore finanziario (LRD). Essa offre<br />
inoltre una serie di altri servizi quali l’ispettorato<br />
interno, perizie giudiziarie in<br />
ambito penale e civile, valutazioni<br />
aziendali, ecc.<br />
“Il servizio di ispettorato interno ci permette<br />
di effettuare una sorveglianza, in<br />
accordo con le nuove normative legali<br />
apparse sia sul Codice delle obbligazioni<br />
che sul Codice Penale, che prescrivono<br />
il controllo aziendale e la sua<br />
responsabilità”, continua Massa.<br />
Infatti, dal punto di vista del controllo<br />
interno, e alla luce di tutte le evoluzioni<br />
legislative tutti i membri di un<br />
Consiglio di Amministrazione si trovano<br />
confrontati con molteplici responsabilità:<br />
competenze inalienabili stabilite<br />
dal Codice delle Obbligazioni, e nuove<br />
responsabilità in materia di organizzazione<br />
aziendale (ossia che l’impresa<br />
deve dotarsi di un’organizzazione, la cui<br />
esistenza ed il cui funzionamento possa<br />
essere dimostrabile nel tempo).<br />
Occorre dunque trovare ed usare degli<br />
strumenti di gestione che sappiano<br />
monitorare la performance aziendale e<br />
implementare strategie e progetti dell’alta<br />
direzione; sistemi di controllo che<br />
garantiscano la salvaguardia del patrimonio<br />
aziendale, l’attendibilità dei dati<br />
forniti dai sistemi informativi e l’adempimento<br />
alle normative vigenti.<br />
Certifica offre quindi una serie di servizi<br />
che le permettono di essere orientati<br />
alle PMI in tutti i settori aziendali.<br />
In particolare essa si occupa di:<br />
- Check up aziendali (la verifica e la<br />
valutazione delle misure organizzative<br />
adottate dalla società per identificare<br />
e monitorare i rischi connessi<br />
all’attività aziendale)<br />
- Analisi del sistema di controllo interno<br />
(l’analisi approfondita del sistema<br />
al fine di individuarne le lacune,<br />
ridurre i costi e proporre eventuali<br />
misure correttive)<br />
- Implementazione di sistemi di controllo<br />
interno<br />
- Internal audit<br />
- Analisi degli strumenti di gestione<br />
- Implementazione degli strumenti di<br />
gestione<br />
“Grazie a questi servizi ci è possibile<br />
offrire soluzioni idonee a seconda del<br />
caso che abbiamo in gestione. Questo<br />
attraverso tre semplici punti: semplicità,<br />
immediatezza, grande capacità di<br />
problem solving. Qualità che si riscontrano<br />
nel nostro team, che attualmente<br />
conta 10 dipendenti con formazione<br />
superiore (esperti contabili diplomati<br />
federali, laureati). Un punto di fondamentale<br />
importanza per Certifica è la<br />
formazione dei collaboratori: è importante<br />
che essi siano sempre aggiornati e<br />
al passo con le metodologie più all’avanguardia<br />
nel settore in cui operiamo.<br />
Per questo non esitiamo ad offrire corsi<br />
di specializzazione e formazione continua”,<br />
conclude Massa.<br />
Il mercato in <strong>Ti</strong>cino è molto ristretto,<br />
ma le capacità e le attività sviluppate da<br />
Certifica consentono un potenziale non<br />
indifferente di crescita. Anche a questo<br />
proposito, nonché per potersi realizzare<br />
al meglio, Certifica ha creato una rete<br />
di partnership internazionale. Sono già<br />
attive Certifica Lussemburgo e Certifica<br />
Liechtenstein, ed è in procinto d’essere<br />
aperta Certifica Zurigo. Questo perché<br />
stanno emergendo entità regionali con<br />
le stesse capacità e caratteristiche di<br />
quella ticinese, ossia persone che<br />
hanno la stessa missione e gli stessi<br />
obiettivi dei fondatori di Certifica, e che<br />
vogliono fornire un servizio esclusivo e<br />
d’alto livello.<br />
Per il futuro, Massa si augura di poter<br />
presto divenire un punto di riferimento<br />
ancor più importante nella realtà ticinese<br />
sia per la revisione che per i servizi<br />
aggiunti, e di continuare a formare i<br />
propri dipendenti. E a quest’auspicio la<br />
<strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong> si associa, dandole il benvenuto<br />
tra i suoi nuovi soci.<br />
Certifica SA<br />
Via al Forte 2<br />
6900 Lugano<br />
Tel. +41 91 911 11 11<br />
Fax +41 91 911 11 12<br />
www.certifica.ch<br />
info@certifica.ch
Servizi della <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong><br />
VINI<br />
RISERVA DEI PATRIZI DI VEZIA<br />
2000<br />
MERLOT, <strong>Ti</strong>cino DOC<br />
Figli fu Alberto Daldini – Vini<br />
Via San Gottardo 153<br />
6942 Savosa<br />
Tel. 091 966 30 56<br />
Fax 091 966 30 57<br />
www.vini.ch<br />
info@daldini-vini.ch<br />
Carnets ATA<br />
<strong>Ti</strong>cino Business - 10/<strong>2004</strong> • 38<br />
di Luciana Muggiasca, responsabile del Servizio legalizzazioni della <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong><br />
BIELORUSSIA – Introduzione del Carnet ATA<br />
Come anticipato lo scorso mese, il<br />
Carnet ATA è entrato in vigore nella<br />
Bielorussia a partire dal 15.08.<strong>2004</strong>. I<br />
Carnets ATA saranno accettati dalle dogane<br />
della Bielorussia, nell’ambito della<br />
Convenzione sul Carnet ATA per l’ammissione<br />
temporanea di merci (Convenzione<br />
ATA, 6 dicembre 1961) e della<br />
Convenzione relativa all’ammissione temporanea<br />
dell’OMD (Convenzione<br />
d’Istanbul, 26 giugno 1990) e degli annessi<br />
seguenti:<br />
Annesso A relativo ai titoli d’ammissione<br />
temporanea<br />
(Carnets ATA).<br />
Annesso B.1 relativo alle merci destinate<br />
ad essere presentate o<br />
utilizzate ad una esposizione,<br />
una fiera, un congresso<br />
o una manifestazione<br />
similare.<br />
Annesso B.2 relativo al materiale professionale.<br />
Annesso B.3 relativo ai contenitori,<br />
palette, imballaggi, campioni<br />
ed altre merci<br />
importate nell’ambito<br />
d’una operazione commerciale.<br />
Sovente vengono presentati Carnets<br />
ATA alla Dogana germanica con valori<br />
simbolici.<br />
In particolare i cavalli da corsa sono dichiarati<br />
con valori inferiori a<br />
CHF 5’000.-<br />
Le Autorità germaniche non sono più<br />
disposte ad accettare nuovi Carnets ATA o<br />
quelli già in corso con valori simbolici.<br />
I nuovi valori minimi da considerare sono<br />
i seguenti:<br />
Cavallo per il pascolo CHF 10’000.-<br />
Cavallo per la partecipazione a concorsi<br />
regionali CHF 15’000.-<br />
Annesso B.5 relativo alle merci importate<br />
per uno scopo educativo,<br />
scientifico o culturale.<br />
I Carnets ATA sono accettati per il traffico<br />
postale a condizione che sul Carnet ATA<br />
risulti una descrizione delle merci che permetta<br />
l’identificazione di quest’ultime.<br />
I Carnets ATA sono accettati per il transito.<br />
Le merci coperte da Carnets ATA possono<br />
essere trasferite unicamente dal titolare<br />
del carnet stesso o dal suo rappresentante.<br />
Conformemente a questa regola, il trasferimento<br />
delle merci non accompagnate è<br />
fattibile solo se il trasportatore è in possesso<br />
dei documenti che attestano questo<br />
mandato.<br />
Tutti gli uffici doganali della Bielorussia<br />
(secondo una lista a disposizione presso il<br />
nostro Segretariato) sono abilitati ad accettare<br />
i Carnets ATA negli orari normali di<br />
apertura.<br />
I Carnets ATA possono essere riempiti in<br />
lingua russa / bielorussia o inglese. La<br />
dogana si riserva il diritto di richiedere una<br />
traduzione se fossero riempiti in un’altra<br />
lingua.<br />
Organizzazione nazionale garante è la<br />
Camera di commercio e dell’ industria<br />
della Bielorussia.<br />
Carnets ATA per l’importazione di cavalli<br />
in Germania<br />
Cavallo per la partecipazione a concorsi<br />
internazionali CHF 29’500.-<br />
Vi invitiamo cortesemente a voler<br />
osservare scrupolosamente le suddette<br />
disposizioni alfine di evitare spiacevoli<br />
contrattempi.<br />
Per ogni complemento d’informazione,<br />
potete contattare il nostro<br />
Servizio legalizzazioni e Carnets ATA<br />
al numero<br />
Tel. +41 91 911 51 23/24/25<br />
oppure Fax +41 91 911 51 12<br />
che sarà lieto di evadere le vostre richieste.
39 • <strong>Ti</strong>cino Business - 10/<strong>2004</strong> Servizi della <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong><br />
Schede IFCAM<br />
La pubblicazione mensile della Camera di commercio, dell’industria e dell’artigianato<br />
del canton <strong>Ti</strong>cino per l’imprenditore ticinese come strumento d’informazione ed approfondimento<br />
di Lisa Pantini<br />
Abbiamo pubblicato<br />
nel mese<br />
di settembre<br />
una nuova Scheda<br />
IFCAM. Si tratta della<br />
numero 1128 (categoria<br />
tematica<br />
Questioni fiscali) intitolata<br />
“La riforma II<br />
della fiscalità<br />
migliora la competitività<br />
della piazza<br />
economica svizzera”,<br />
redatta dal<br />
Signor Stefano<br />
Modenini, responsabile<br />
di economiesuisse<br />
per Lugano.<br />
La Scheda presenta una riflessione sulla riforma II della fiscalità<br />
in Svizzera, andando a mettere in evidenza come questa<br />
possa migliorare la competitività e l’attrattività della piazza<br />
economica a livello nazionale. Inoltre essa illustra i contenuti<br />
principali della riforma fiscale II, la posizione degli<br />
ambienti economici nazionali, le ripercussioni finanziarie<br />
sopportabili dalla riforma; giungendo alla conclusone<br />
che la riforma II dell’imposizione delle imprese va sostenuta.<br />
La Svizzera è uno dei pochi paesi membri dell’OCSE che conosce<br />
ancora il sistema classico della doppia imposizione economica<br />
degli utili: l’imposta viene prelevata una prima volta sull’utile<br />
complessivo della società e una seconda volta sul dividendo<br />
distribuito agli azionisti. Questa doppia imposizione è<br />
sovente fonte di distorsioni all’atto di una distribuzione: penalizza<br />
le imprese organizzate quali società di capitale, favorisce<br />
il finanziamento attraverso i debiti a scapito del finanziamento<br />
tramite mezzi propri, sfavorisce il finanziamento attraverso<br />
l’aumento di capitale in rapporto all’autofinanziamento e<br />
frena gli investimenti delle imprese, soprattutto delle PMI e<br />
delle giovani imprese, elevando il costo del capitale.<br />
La tendenza internazionale va chiaramente nella direzione di<br />
una riduzione del carico fiscale che grava sulle imprese. Per la<br />
Svizzera si tratta allora di seguire la tendenza mettendo in<br />
vigore questa importante riforma fiscale II delle imprese; l’o-<br />
biettivo finale deve essere quello di un’attenuazione sostanziale<br />
se non proprio l’eliminazione della doppia imposizione<br />
economica e di rafforzare l’attrattività fiscale della Svizzera per<br />
gli investitori svizzeri e internazionali.<br />
L’abbonamento annuale alle Schede IFCAM, che ammonta a<br />
CHF 190.-, può essere sottoscritto in qualsiasi momento, con<br />
la possibilità di ricevere tutte le Schede IFCAM dell’anno in<br />
corso.<br />
Restiamo a disposizione per ulteriori informazioni su questa<br />
pubblicazione.<br />
Lisa Pantini,<br />
Tel. +41 91 911 51 32<br />
pantini@cci.ch
Cerca lavoro<br />
<strong>Ti</strong>cino Business - 10/<strong>2004</strong> • 40<br />
Candidato Conoscenze linguistiche Cerca Indirizzo<br />
Matteo Armati<br />
neolaureato all’Università<br />
HEC di Losanna, menzione<br />
Management.<br />
Anno di nascita 1978<br />
Cittadino svizzero<br />
Celibe<br />
Fausto Betti<br />
diploma di qualifica professionale:<br />
installatore d’impianti<br />
sanitari.<br />
Anno di nascita 1967<br />
Cittadino svizzero<br />
Celibe<br />
Daniele Franzoni<br />
diploma d’impiegato qualificato<br />
presso la Scuola Media di<br />
Commercio di Lugano.<br />
Corso di Contabile Federale e<br />
di Manager Sportivo Federale.<br />
Anno di nascita 1980<br />
Cittadino svizzero<br />
Celibe<br />
Franco Riccio<br />
formazione di operaio specializzato.<br />
Anno di nascita 1957<br />
Coniugato<br />
Ivan Buioni<br />
scuola di Commercio e scuola<br />
di Gestione<br />
Aziendale.<br />
Anno di nascita 1970<br />
Cittadino italiano<br />
(permesso C)<br />
Celibe<br />
Italiano: lingua madre<br />
Francese: buono<br />
Tedesco: conoscenze<br />
di base<br />
Inglese: conoscenze<br />
di base<br />
Italiano: lingua madre<br />
Spagnolo: buono<br />
Francese: buono<br />
Italiano: lingua madre<br />
Francese: buono<br />
Tedesco: discreto<br />
Inglese: buono<br />
Italiano: lingua madre<br />
Tedesco: ottimo<br />
Italiano: lingua madre<br />
Spagnolo: base<br />
Francese: professionale<br />
Tedesco: base<br />
Inglese: professionale<br />
Cerca un’occupazione nel<br />
ramo economico, ma gli piacerebbe<br />
soprattutto effettuare<br />
esperienze significative<br />
nella gestione e nel controllo<br />
contabile essendo specializzato<br />
nella fiscalità d’azienda.<br />
Ha svolto diverse attività<br />
lavorative tra cui: responsabile<br />
della qualità merce e sicurezza<br />
impianti, disponente al<br />
reparto trucking, ecc. Cerca<br />
principalmente un’occupazione<br />
nell’ambito degli<br />
impianti sanitari.<br />
Ha lavorato in qualità di assistentecontabile/amministrativo<br />
presso diverse istituzioni<br />
cantonali. Desideroso di<br />
affrontare nuove sfide lavorative<br />
nel settore del management<br />
e della contabilità.<br />
Attualmente lavora in una<br />
fabbrica come macchinista<br />
specializzato nel cantone Uri.<br />
Cerca lavoro in <strong>Ti</strong>cino per<br />
svolgere questa attività.<br />
Ha svolto diverse attività:<br />
venditore di materiale discografico,<br />
assistente commerciale<br />
in aziende, operatore<br />
centro elettronico in banca.<br />
Cerca un impiego in uno di<br />
questi settori.<br />
Via Cantonale<br />
6518 Gorduno<br />
Tel. +41 79 291 05 01<br />
matteo.armati@etu.unil.ch<br />
Piazza St. Stefano<br />
6862 Rancate<br />
Tel. +41 79 542 78 27<br />
fausto_67@hotmail.com<br />
Via Serta 20<br />
6814 Lamone<br />
Tel. +41 91 945 21 88<br />
Tel. +41 79 203 24 45<br />
Waldmatt 2<br />
6460 Altdorf<br />
Tel. +41 870 68 81<br />
r.fcmv25dag@freesurf.ch<br />
Contrada Vecchio<br />
Municipio10<br />
6976 Castagnola<br />
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41 • <strong>Ti</strong>cino Business - 10/<strong>2004</strong> Formazione<br />
SSIC: 13a edizione<br />
della cerimonia di consegna<br />
del “Premio Renato Antonini”<br />
di Lisa Pantini<br />
Foto SSIC<br />
Da sinistra: Ronny Bernardi, Omar Maffia, Lorenza Santaniello Antonini e Reto Peretti<br />
Si è svolta nella serata di martedì 21 settembre, presso il<br />
Centro di Formazione Professionale (CFP) della SSIC TI di<br />
Gordola, la cerimonia di premiazione dei tre neo diplomati<br />
muratori che nella sessione d’esami <strong>2004</strong> di fine tirocinio hanno<br />
ottenuto i migliori risultati. I giovani vincitori sono: Omar Maffia,<br />
vincitore del 1° premio con la media finale del 5.2 (formatosi presso<br />
l’impresa Gianini & Colombo SA di Chiasso); Reto Peretti<br />
(impresa Savioni Attilio SA, Castaneda), 2° classificato; e Ronny<br />
Bernardi (impresa Galli Costruzioni SA, Rivera), 3° classificato.<br />
La patrocinatrice del premio è la Signora Lorenza Santaniello<br />
Antonini, figlia del patrocinatore Renato Antonini, scomparso nel<br />
gennaio scorso, che ha voluto, nel ricordo del padre, perpetuare<br />
l’assegnazione del premio.<br />
Oltre a questa prestigiosa cerimonia, a tutti i 29 giovani diplomati<br />
è stato consegnato il certificato federale di muratore.<br />
L’occasione è stata lieta per incontrare familiari, apprendisti neo<br />
diplomati, insegnanti, autorità ed esponenti del settore edile in<br />
genere. Durante la cerimonia vi è stato l’intervento dell’On.<br />
Oviedo Marzorini, Presidente del Gran Consiglio; del Direttore del<br />
CFP di Gordola, Gian Pietro Losa; e del Presidente della SSIC TI,<br />
ing. Dante Gilardi.<br />
Il “Premio Renato Antonini”, giunto alla 13a edizione, ha lo scopo<br />
di incentivare gli apprendisti muratori durante i tre anni di formazione<br />
pratica e teorica. Il riconoscimento, istituito dal valente e<br />
compianto Renato Antonini, “protagonista” nel settore del mattone<br />
in <strong>Ti</strong>cino, è a favore dei migliori apprendisti nell’annuale sessione<br />
d’esami di fine tirocinio per l’ottenimento del certificato<br />
federale di muratore.<br />
www.tech-insta.ch
Fiere internazionali<br />
Salone internazionale dell’impresa<br />
Yaoundé (Camerun),<br />
6-12 dicembre <strong>2004</strong><br />
Il Salone internazionale dell’impresa è la<br />
più grande esposizione multisettoriale di<br />
tutto il Camerun, destinata ai fornitori<br />
stranieri. Un forum di quattro giorni sul<br />
tema “Entrepreneurship and Corporate<br />
Governance” nonché diverse manifestazioni<br />
di promozione ed eventi culturali si<br />
terranno a margine del salone. Le aziende<br />
svizzere hanno la possibilità di presentare<br />
i loro prodotti e servizi nel quadro<br />
di una partecipazione collettiva organizzata<br />
dalla Camera di commercio<br />
Svizzera – Africa Centrale.<br />
Per ulteriori ragguagli ed iscrizioni:<br />
Chambre de Commerce Suisse – Afrique<br />
Centrale (Cameroun)<br />
s/c Interprogress, Pierre Zumbach<br />
B.P. 1687, CM Yaoundé<br />
Tel. +237 220 44 15<br />
Fax +237 220 44 88<br />
interprogress@camnet.cm<br />
Sito web dell’organizzatore:<br />
www.promote2005.org<br />
export21,<br />
Francoforte, 7–8 dicembre <strong>2004</strong><br />
Questa prima edizione di export21 è in<br />
realtà un doppio appuntamento: un congresso<br />
e un salone specializzato nell’export<br />
e negli investimenti diretti, entrambi<br />
volti a presentare alle PMI tedesche i<br />
concetti e le soluzioni che si offrono loro<br />
per internazionalizzare i loro affari.<br />
Congiuntamente alla Greater Zurich<br />
Area, l’Osec Business Network<br />
Switzerland metterà a disposizione delle<br />
aziende svizzere attive nel settore dei<br />
servizi uno “SWISS Pavilion”, ossia una<br />
piattaforma che servirà loro per prendere<br />
contatto e presentare le loro prestazioni<br />
a nuovi potenziali clienti.<br />
L’evento si rivolge alle aziende che si<br />
occupano di:<br />
Per un’azienda esportatrice, partecipare ad una<br />
fiera costituisce uno dei momenti più importanti<br />
della propria attività!<br />
• consulenza e strategia<br />
• finanziamento ad assicurazione-crediti<br />
• gestione dell’informazione e del sapere,<br />
qualifica<br />
• logistica, approvvigionamento, trasporto<br />
• fiere e saloni<br />
• gestione d’aziende all’estero<br />
• promozione economica, camere di<br />
commercio e dell’industria, associazioni<br />
• mass media<br />
Maggiori ragguagli sul padiglione collettivo<br />
svizzero allestito dall’Osec sono<br />
disponibili all’indirizzo<br />
www.osec.ch/0xd417eb28_0x000adee8<br />
Sito web dell’organizzatore:<br />
www.export21.com<br />
MIDEST<br />
Salone internazionale della<br />
subfornitura industriale<br />
Villepinte (F), 7-10 dicembre <strong>2004</strong><br />
Midest non è soltanto un salone d’affari<br />
ma anche una vetrina nonché una fonte<br />
di informazioni sulle tecnologie portatrici<br />
di sviluppi industriali ed economici<br />
concreti.<br />
Partecipare a questa fiera consente di<br />
trovare nuovi subfornitori, di scoprire<br />
l’evoluzione dei procedimenti e delle<br />
tecnologie, di ideare e lanciare nuovi<br />
prodotti grazie a nuove applicazioni, di<br />
incontrare oltre 2’000 espositori venuti<br />
da 40 paesi.<br />
Midest è considerato il numero uno della<br />
subfornitura in Europa. Le aziende francesi<br />
espongono regolarmente i loro prodotti<br />
e la Svizzera vi partecipa con un suo<br />
padiglione nazionale. I prodotti dell’industria<br />
metallurgica formano la più grande<br />
categoria di beni proposti, seguiti<br />
dagli articoli dell’industria plastica, della<br />
microtecnologia e dell’elettronica ed<br />
elettrotecnica.<br />
In collaborazione con lo Swiss Business<br />
Hub France e la SIM (Associazione sviz-<br />
<strong>Ti</strong>cino Business - 10/<strong>2004</strong> • 42<br />
zera dei subfornitori dell’industria metallurgica),<br />
anche quest’anno è l’Osec ad<br />
essere incaricato di allestire lo “SWISS<br />
Pavilion”. Non esitate ad utilizzare questa<br />
piattaforma promozionale: l’Osec si<br />
occupa dell’organizzazione della vostra<br />
partecipazione e voi potrete dedicarvi<br />
completamente ai vostri affari e ai vostri<br />
clienti.<br />
Ulteriori informazioni e modalità di partecipazione<br />
possono essere ottenuti e<br />
scaricati dal sito<br />
www.osec.ch/0xd417eb28_0x00082245<br />
Beautyworld 2005<br />
Francoforte sul Meno,<br />
26-30 gennaio 2005<br />
Beautyworld, la fiera specializzata internazionale<br />
dei settori profumeria, erboristeria,<br />
cosmetica e del commercio specializzato<br />
di articoli per parrucchieri, nel<br />
2005 si svolgerà nuovamente a gennaio.<br />
Con questa nuova data, dal 26 al 30 gennaio,<br />
Beautyworld si svolgerà parallelamente<br />
a Paperworld e Christmasworld e<br />
occuperà i padiglioni 5.0 e10.0.<br />
Con la nuova data, la manifestazione avrà<br />
anche una diversa sequenza di giorni fieristici.<br />
Nel 2005 questa fiera specializzata<br />
si svolgerà per la prima volta da mercoledì<br />
a domenica. Con l’aggiunta di un<br />
terzo giorno feriale la manifestazione<br />
diventerà ancora più interessante soprattutto<br />
per i compratori internazionali così<br />
come per il commercio all’ingrosso e con<br />
l’estero. I visitatori specializzati nazionali,<br />
invece, potranno trarre vantaggio dalla<br />
giornata di domenica che sarà prevalentemente<br />
all’insegna del commercio specializzato<br />
tedesco. Sono in programma<br />
numerose iniziative, come ad esempio<br />
vantaggiosi pacchetti-viaggio e interessanti<br />
mostre speciali.<br />
Per ulteriori informazioni su<br />
Beautyworld:<br />
www.beautyworld.messefrankfurt.com
Riforme e meno tasse in <strong>Ti</strong>cino,<br />
ecco la ricetta per uscire dalla crisi<br />
Di seguito pubblichiamo la relazione<br />
del Presidente Ambrosetti<br />
all’87esima Assemblea<br />
Generale Ordinaria della <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong>,<br />
tenutasi il 15 ottobre <strong>2004</strong> presso il<br />
Grand Hotel Eden a Paradiso.<br />
In tutti questi anni passati alla presidenza<br />
della <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong>, ogni anno, in occasione<br />
dell’Assemblea generale la mia più grande<br />
preoccupazione è stata la scelta del tema<br />
del discorso presidenziale. Mai come quest’anno,<br />
l’argomento di cui parlare, mi era<br />
parso così impellente, così ovvio. Perché<br />
mai come quest’anno, durante il passato<br />
decennio a capo di questa istituzione, noi<br />
della Camera siamo stati così preoccupati,<br />
così profondamente allarmati dall’avvicendarsi<br />
di avvenimenti economici e politici<br />
in questo Cantone: avrete capito che mi<br />
sto riferendo alla spesa pubblica. La situazione<br />
è grave oggi, ma sembra essere<br />
ancora peggiore domani. Perché lo Stato<br />
si sta indebitando al ritmo di 300 milioni<br />
all’anno e intende risolvere la questione di<br />
di Franco Ambrosetti, Presidente <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong><br />
Tre Sì il 28 novembre<br />
Nuova perequazione finanziaria,<br />
nuovo ordinamento finanziario e<br />
legge sulle cellule staminali, sono<br />
i tre oggetti in votazione il prossimo 28<br />
novembre.<br />
Due riforme e una nuova legge molto<br />
importanti per il Paese, per cui la <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong><br />
raccomanda tre Sì. Ma ecco nel dettaglio<br />
i temi in votazione.<br />
Perequazione finanziaria<br />
La riforma della perequazione finanziaria<br />
di Alessio Del Grande<br />
un debito pubblico, che raggiungerà tra 4<br />
anni il 20% del PIL, applicando cerotti,<br />
anzi cerottini, che servono soltanto come<br />
specchietto per le allodole. Nonostante il<br />
fatto che per 10 anni, in questo Cantone si<br />
sia cercato di ottenere una parvenza di<br />
competitività con altri Stati a livello fiscale,<br />
nonostante che la Svizzera nel suo insieme,<br />
oggi, sia meno attrattiva per le persone<br />
giuridiche di Inghilterra, Irlanda,<br />
Austria, Danimarca, Norvegia e perfino la<br />
socialdemocraticatissima Svezia, patria di<br />
Myrdal e Ohlin; nonostante in quattro<br />
anni, con gli sgravi fiscali, le entrate siano<br />
sostanziosamente aumentate di circa<br />
mezzo miliardo, a riprova che una politica<br />
fiscale amica delle aziende serve alla crescita<br />
economica; nonostante tutto ciò, si<br />
propone ancora una volta di inasprire la<br />
fiscalità alle imprese per medicare, con<br />
misure pompieristiche e di breve durata,<br />
la disastrosa crescita delle uscite, causa<br />
principale, se non unica, del disastro<br />
finanziario cui stiamo andando incontro.<br />
Continua a pagina 3<br />
per una migliore ripartizione dei compiti<br />
tra Cantoni e Confederazione, muove dal<br />
presupposto che il federalismo negli ultimi<br />
anni sia andato progressivamente<br />
svuotandosi, delegando troppi compiti al<br />
Governo centrale e riducendo poteri e<br />
margini di manovra dei Cantoni.<br />
Con la conseguenza, inoltre, di un accavallarsi<br />
delle competenze e di una gestione<br />
poco chiara ed equilibrata dei flussi<br />
finanziari.<br />
Continua a pagina 10<br />
News della <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong><br />
Sommario<br />
Strong opinions<br />
Contromano<br />
Intervista Amb. Luzius Wesescha<br />
Tre Sì il 28 novembre<br />
• Agenda <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong> pag. 13<br />
• Sì alla legge<br />
sulle cellule staminali pag. 14<br />
• Votazioni del 28.11.<strong>2004</strong> pag. 15<br />
• La vera questione morale pag. 16<br />
• Flat Tax pag. 18<br />
• Edilespo<br />
23-27 novembre <strong>2004</strong> pag. 20<br />
•<br />
Novembre <strong>2004</strong><br />
pag. 23<br />
• Nuovo certificato di salario pag. 28<br />
• Lavoro temporaneo<br />
e periodo di prova pag. 29<br />
• Assioma SA pag. 30<br />
• Tunisia, nuove opportunità pag. 32<br />
• Outils Rubis SA pag. 34<br />
• Premec SA +<br />
Micron SA Agno pag. 36<br />
• Pharmaton SA pag. 37<br />
• 87esima AGO della <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong> pag. 38<br />
• AOREP pag. 40<br />
• Contatti d’affari pag. 42<br />
• Schede IFCAM pag. 43<br />
• Cerca lavoro pag. 44<br />
• Intervista con Guido De Carli pag. 45<br />
• Fiere internazionali pag. 46
3• <strong>Ti</strong>cino Business - 11/<strong>2004</strong> Strong opinions<br />
Riforme e meno tasse in <strong>Ti</strong>cino,<br />
ecco la ricetta per uscire dalla crisi<br />
Continua da pagina 1<br />
di Franco Ambrosetti, Presidente della <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong><br />
Tutto ciò, in un contesto di incertezza<br />
economica, a livello mondiale,<br />
dovuta:<br />
a) al prezzo del petrolio ormai impazzito;<br />
b) ad una possibile brusca frenata di Cina<br />
e India;<br />
c) ad un possibile ripensamento del<br />
consumatore americano che prima o<br />
poi dovrà mettersi di nuovo a risparmiare<br />
(penalizzando il consumo e la<br />
crescita);<br />
d) il pericolo di un imminente scoppio<br />
della bolla speculativa immobiliare, (in<br />
un mercato gonfiato) con conseguenze<br />
che vi lascio immaginare. Perché i<br />
proprietari di immobili sono molto più<br />
numerosi dei proprietari di titoli in<br />
Borsa, e al confronto lo scoppio della<br />
Borsa del 2000, sembrerà quello di un<br />
palloncino della fiera di S. Provino.<br />
Di mese in mese, gli economisti rivedono<br />
le previsioni di crescita verso il basso a<br />
causa di quanto appena descritto e dell’incognita<br />
delle guerre in Medio Oriente.<br />
E noi, in evidente fase di rallentamento<br />
della crescita, andiamo ad aumentare le<br />
imposte quando da Zugo a Milano il trend<br />
è quello di abbassarle, pensando che ciò<br />
contribuisca a migliorare le finanze cantonali.<br />
Ma così non sarà. La maggior imposizione,<br />
in un periodo di instabilità, è in<br />
contrasto con tutte le teorie economiche,<br />
anche quelle tanto amate dai post-<br />
Keynesiani che postulano l’intervento statale<br />
a sostegno di economie in fase di rallentamento<br />
o in recessione. Si potrà dire<br />
che gli aumenti sono contenuti e transitori,<br />
solo 3 anni. Peggio! Perché significa che<br />
fra 3 anni, per non dire già l’anno prossimo,<br />
saremo daccapo. Significa che non c’è<br />
la volontà politica di affrontare un vero<br />
risanamento della spesa pubblica a cominciare<br />
dal ridimensionamento dell’organico<br />
statale. A questo proposito, vorrei<br />
ricordarvi che su questo importante problema,<br />
quello dell’organico, la <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong><br />
assieme all’USI, organizzerà un congresso<br />
in primavera con ospiti anche di altre università<br />
per dibattere, discutere, chiarire<br />
quest’importante aspetto economico.<br />
Tornando alla questione delle finanze<br />
pubbliche, vi chiederete con chi ce l’ho.<br />
La risposta è univoca: non con il Ministro<br />
delle finanze, che ha fatto di tutto per<br />
dare a questo Paese finanze sane e condizioni-quadro<br />
ottimali, e ci ha fatto arrivare<br />
al 3° posto, da quasi ultimi, nella classifica<br />
dei Cantoni fiscalmente favorevoli per le<br />
aziende.<br />
Noi siamo arrabbiati con il partito delle<br />
tasse alte. Quel blocco sociale, trasversale<br />
e potente che domina da sinistra a destra.<br />
Ce l’abbiamo con la cultura delle tasse alte<br />
e della spesa pubblica gonfiata, con questo<br />
“ancien régime” che crede ancora che<br />
le imprese per andar via devono spostare<br />
fisicamente le infrastrutture, dimenticando<br />
che basta deviare legalmente e legittimamente<br />
gli utili altrove. Per non parlare<br />
delle società ausiliarie che in mezz’ora trasferiscono<br />
l’attività in Lussemburgo e con<br />
esse anche decine, centinaia di milioni di<br />
introiti fiscali. Gli appartenenti a questa<br />
cultura trasversale pensano che la giustizia<br />
sociale e l’equità siano garantite dal<br />
gonfiamento della spesa pubblica e dall’aumento<br />
delle tasse. Dimenticano che lo<br />
Stato, oggi, si indebita per poter pagare gli<br />
stipendi ai propri funzionari (spese correnti);<br />
e con chi si indebita lo Stato? Con<br />
le banche private, quelle stesse che regolarmente<br />
vengono attaccate perché spo-<br />
stano posti di lavoro e centri di competenza<br />
oltre Gottardo; indebitandosi, lo<br />
Stato mette a repentaglio la propria indipendenza,<br />
la propria autonomia, favorendo<br />
in pratica una specie di privatizzazione<br />
larvata dello Stato stesso. La storia è piena<br />
zeppa di eventi riconducibili all’indebitamento<br />
sproporzionato di principi e re<br />
verso i finanziatori, dagli Asburgo ai<br />
Fugger, da Francesco I ai banchieri fiorentini.<br />
È vero che oggi ci si indebita per uno<br />
scopo, dal profilo etico, migliore, finanziare<br />
cioè uno Stato sociale in nome del principio<br />
redistributivo, che è un sacro principio<br />
di giustizia sociale. Ma è eticamente<br />
corretto solo a breve termine: perché<br />
ribalta sulle generazioni future il debito<br />
che, come tutti sappiamo, prima o poi<br />
deve essere rimborsato. Spendere i soldi<br />
dei propri figli per finanziare istituti che<br />
non ci possiamo più permettere, non è<br />
solo eticamente scorretto è anche suicida.<br />
Perché basterebbe favorire la crescita<br />
della torta da usare per scopi sociali. E la<br />
crescita economica non è, mai e poi mai,<br />
stata favorita da aumenti di tasse che semmai<br />
fanno parte del bagaglio delle misure<br />
restrittive, di raffreddamento della congiuntura.<br />
Ciò nondimeno, da noi si continua ad alimentare<br />
la perversa spirale-aumento<br />
spesa pubblica-aumento tasse per finanziarla,<br />
invece di spingere sulla drastica<br />
riduzione dell’imposizione e sull’effetto<br />
crescita che ne deriverebbe. Qui, prima si<br />
spende e poi si aumentano le tasse per<br />
chiudere la falla.<br />
Questo “ancien régime”, sostiene che gli<br />
sgravi fiscali sono un regalo ai ricchi. Ma<br />
quali ricchi? I veri ricchi, il <strong>Ti</strong>cino l’hanno
Strong opinions<br />
abbandonato da un pezzo, vivono legittimamente<br />
indisturbati a Montecarlo o a<br />
Londra. Chi invece rimane ad alimentare<br />
le smanie di una socialità distorta del partitone,<br />
è il ceto medio, quello produttivo<br />
che lavora duro, paga le tasse senza eccepire,<br />
al quale nessuno dice grazie. Sono gli<br />
stessi che durante il vero ancien régime, si<br />
chiamavano il terzo Stato. Sono loro che<br />
hanno scatenato la Rivoluzione francese.<br />
Sono piccoli e medi imprenditori della<br />
borghesia lavoratrice, la spina dorsale del<br />
sistema economico che producono la ricchezza<br />
e sono il vanto di questo Paese.<br />
A nessuno piace essere considerato conservatore.<br />
Ma che nome si dà a chi rifiuta<br />
il cambiamento anche di fronte a un disastro?<br />
Questo grande serpentone trasversale,<br />
composto da sindacati, aziende assistite,<br />
impiego pubblico, parastato, è, più in<br />
generale, contro le riforme. Le riforme,<br />
tout court.<br />
È per la conservazione perché conosce<br />
bene ciò che ha oggi e percepisce una diffusa<br />
paura per tutto ciò che può cambiargli<br />
la vita. Il cambiamento è spesso un<br />
salto nel buio; vuol dire scambiare il certo<br />
per l’incerto. E in una democrazia c’è<br />
posto per tutti purché le responsabilità<br />
siano ben definite e chi ha il compito di<br />
riformare, lo faccia fino in fondo assumendosi<br />
le proprie responsabilità. Le<br />
riforme, non sempre hanno un colore a<br />
priori. Solo dopo che hanno sortito i loro<br />
effetti, si può dire se sono di destra o di<br />
sinistra, per chi crede ancora a queste<br />
categorie che datano ormai di 200 anni! Il<br />
terzo Stato non era composto solo da<br />
estremisti e fondamentalisti! La maggioranza<br />
era media borghesia che ingrassava<br />
con il suo lavoro la Francia e con essa l’aristocrazia<br />
e il clero.<br />
Quelli che in <strong>Ti</strong>cino e più generalmente in<br />
Svizzera, oggi reclamano a gran voce le<br />
riforme, sono della stessa pasta, sono artigiani,<br />
piccoli e medi imprenditori, sono il<br />
ceto medio produttivo, quel 7% che paga<br />
il 50% di tasse all’erario, con i redditi privati.<br />
Non sono i ricchi, non sono le multinazionali,<br />
tanto vituperate dai no-global,<br />
una popolazione che si è sciolta come<br />
neve al sole con la guerra in Irak. Il nostro<br />
Cantone ha maledettamente bisogno di<br />
riforme urgenti. A cominciare dai compiti<br />
dello Stato. Non è giusto spendere decine<br />
di milioni per compiere studi ed analisi<br />
che finiscono metodicamente nel cassetto<br />
di Palazzo, perché non si può o non si<br />
vuole politicamente affrontare il proble-<br />
ma. Mi riferisco ad Amministrazione 2000.<br />
E poi: vi ricordate lo studio che fece il<br />
consulente McKinsey una ventina di anni<br />
fa? Beh, questo studio non è mai stato<br />
reso pubblico, non solo, ma di esso non<br />
c’è più traccia a Palazzo, svanito nel nulla.<br />
Non consola il fatto che proprio McKinsey<br />
sia responsabile del fallimento di Swissair<br />
e di una serie di altre strategie suicide, che<br />
hanno messo in difficoltà l’economia svizzera.<br />
Ora, questa Camera che è costituita da<br />
banchieri, impresari e costruttori, industriali<br />
ma la cui maggioranza è formata dai<br />
“piccoli”, rivolge un appello urgente al<br />
monolitico gruppo antiriforme. Non<br />
è frenando le riforme che si salva lo Stato.<br />
L’indebitamento è grande. Il pericolo di<br />
un disastro finanziario anche. Aumentare<br />
le tasse oltre il periodo transitorio sarebbe<br />
pura follia. È vessatorio, per chi oggi è già<br />
tassato due volte: infatti 1 franco svizzero<br />
di utile aziendale viene tassato con circa il<br />
30%, diventa 70 centesimi. Poi, se viene<br />
distribuito è tassato di nuovo con il 30% e<br />
diventa 49 centesimi. Aggiungiamo AVS,<br />
cassa pensione e contributi vari sui 49<br />
centesimi, che sono divenuti un reddito<br />
di persona fisica, e ci restano circa 40 centesimi.<br />
Si è pagato più del 60% tra tasse e<br />
contributi. E fino a poco tempo fa, quando<br />
il poveraccio chiudeva gli occhi per<br />
passare a un mondo migliore, i 40 centesimi<br />
erano gravati dall’imposta di successione…<br />
che qualcuno pensa di dover<br />
reintrodurre!<br />
Si può tassare tutto nella vita economica.<br />
Ma pregherei insistentemente il partito<br />
antiriforma di rivolgere uno sguardo fuori<br />
del confine del Canton <strong>Ti</strong>cino che spesso<br />
crediamo essere il centro del mondo: i<br />
governi socialisti di Blair, Schröder,<br />
dell’Olanda, Irlanda, anche la sinistra italiana<br />
(quand’era al potere), le riforme le<br />
hanno fatte. Parlo di fiscalità oltre che di<br />
liberalizzazioni e privatizzazioni.<br />
Ma vi rendete conto che in Germania è<br />
caduto il tabù delle 35 ore??? Il più potente<br />
sindacato di questo continente, la IG<br />
Metall ha accettato di ritornare a 40 ore<br />
settimanali senza aumenti di salario?? Che<br />
Schröder e soprattutto il socialista Blair<br />
stanno riformando l’amministrazione<br />
dello Stato? Che la Francia segue a ruota<br />
con la riforma del mercato del lavoro e<br />
dell’amministrazione? Che Zapatero<br />
segue la stessa politica economica di<br />
Aznar? Che tutta l’Europa ha privatizzato,<br />
sotto i governi di sinistra e in Svizzera non<br />
si è privatizzato niente? Il partitone si<br />
<strong>Ti</strong>cino Business - 11/<strong>2004</strong> • 4<br />
rende conto che la pressione fiscale delle<br />
imprese nel mondo intero, dalla Cina agli<br />
Stati Uniti, dalla Russia ai paesi dell’Est<br />
europeo che devono attirare aziende,<br />
dalla Svezia all’Italia, è stata allentata? Che<br />
pianeta abitano questi signori se non riescono<br />
a vedere che tra Stati e soprattutto<br />
tra i Cantoni è in atto una guerra per la<br />
competitività fiscale sulle aliquote ordinarie<br />
(quindi non per i casi eccezionali tipo<br />
Holding) che rimanderà sine die la tanto<br />
auspicata armonizzazione fiscale dalle<br />
sinistre dell’UE? Perché il <strong>Ti</strong>cino deve<br />
essere l’eccezione in questo contesto di<br />
generale riforma fiscale e muoversi come<br />
i gamberi? Siamo più bravi, più belli, più<br />
intelligenti?<br />
Al partitone non chiedo di credere nelle<br />
dottrine liberali del circolo virtuoso tra<br />
fiscalità e imprese come arma per produrre<br />
crescita nel contesto odierno di concorrenza<br />
fiscale fra Stati sovrani. Chiedo<br />
solo di guardare, non di capire e tanto<br />
meno condividere, solo guardare quello<br />
che fanno i nostri concorrenti a Zugo,<br />
Svitto, Glarona, Friborgo, Baden<br />
Würtenberg, Baviera, Lussemburgo,<br />
Norvegia, Irlanda, Cechia, ecc. per restare<br />
solo in Europa.<br />
Guardare non costa nulla. Se queste ricette<br />
sulla fiscalità funzionano a Zugo, a<br />
Svitto, a Ginevra dove la socialista Calmy-<br />
Rey ha abbassato per tre volte consecutivamente<br />
le imposte, risanando il pesante<br />
deficit del Canton Ginevra, e anche a<br />
Göteborg, a Cork o a Liverpool, forse un<br />
motivo c’è. E magari, guardando meglio si<br />
scoprirebbe che, perbacco, funziona!<br />
Mi fermo alla fiscalità. Non parlerò di privatizzazioni<br />
e liberalizzazioni, monopoli e<br />
libero mercato ingessato. Ne abbiamo già<br />
parlato fino alla nausea. Le privatizzazioni<br />
in Svizzera sono come leggere Penthouse<br />
in una moschea di Najaff o il trillo del<br />
telefonino mentre atterra l’aereo.<br />
E poi la riforma delle finanze statali è<br />
ormai prioritaria e improrogabile. Ma il<br />
risanamento finanziario non può fare a<br />
meno di un ridimensionamento dell’organico<br />
statale. Che prima o poi, più prima<br />
che poi, dovrà inevitabilmente affrontare<br />
il doloroso tema dei compiti dello Stato.<br />
Concludo rivolgendo un pressante appello<br />
a tutte le forze politiche di questo Paese<br />
che tanto amiamo: le riforme s’hanno da<br />
fare. SONO DI ESTREMA URGENZA! Per<br />
farle ci vuole il consenso, non crediamo ai<br />
colpi di maggioranza. Farle vuol dire<br />
sederci al tavolo, tutti quanti, a trovare un<br />
minimo comun denominatore che risolva
Strong opinions<br />
la crisi finanziaria dello Stato. Discutere,<br />
magari perfino litigare al tavolo delle riforme<br />
è l’unico sistema per mitigare la rissa<br />
all’interno delle singole fazioni di una<br />
stessa forza politica. Quindi, che le forze<br />
istituzionali, quelle che hanno un’irrefrenabile<br />
paura dell’iniziativa del Signor Pino<br />
Sergi, si siedano al tavolo delle riforme<br />
per elaborare un progetto comune di<br />
riforma dello Stato in sintonia con ciò che<br />
avviene nel resto del mondo occidentale,<br />
che riguardi in primis i compiti dello<br />
Amb. Luzius Wasescha<br />
Stato, il suo organico e di conseguenza la<br />
spesa pubblica. Riforme sulla struttura<br />
quindi, urgenti e comunque inevitabili.<br />
Un consenso sui contenuti e sui modi di<br />
riformare lo Stato da parte di tutte le forze<br />
politiche tarperebbe le ali alle iniziative<br />
estemporanee che vanno ripetendosi<br />
sempre più.<br />
La soluzione di aumentare le tasse del<br />
13% per le persone giuridiche, come recita<br />
l’iniziativa del MPS, con la motivazione<br />
che “i soldi ci sono”, dimentica che, chi<br />
87esima AGO della <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong> del 15 ottobre <strong>2004</strong><br />
<strong>Ti</strong>cino Business - 11/<strong>2004</strong> • 6<br />
prende i soldi dove ci sono, di regola sono<br />
i ladri. Non lo Stato.<br />
Quindi i partiti, tutti i partiti; che hanno il<br />
compito di mediare fra società civile e<br />
Stato, devono farsi carico di questa problematica<br />
con spirito costruttivo e senso<br />
della responsabilità, proponendo con spirito<br />
riformista, obiettivi e metodologia per<br />
la nascita di un generale consenso sulle<br />
riforme strutturali che questo Paese deve<br />
compiere. Prima che ciò venga imposto<br />
dal precipitare degli eventi.<br />
Scambio di opinioni tra<br />
il Presidente e l’Ambasciatore<br />
da sinistra: Amb. Luzius Wasescha, Dir. Claudio Camponovo,<br />
avv. Marina Masoni, Pres. Franco Ambrosetti e Marco Solari
7• <strong>Ti</strong>cino Business - 11/<strong>2004</strong> Contromano<br />
Diritto di ricorso contro lo sviluppo del Paese<br />
di Alessio Del Grande<br />
Da qualche mese a Berna si discute<br />
della limitazione del diritto di<br />
ricorso, delle associazioni<br />
ambientaliste soprattutto che con la<br />
loro opposizione hanno bloccato<br />
importanti investimenti e grandi progetti<br />
edilizi. Gli eccessi del diritto di<br />
ricorso, di cui, purtroppo, si ha una triste<br />
esperienza anche in <strong>Ti</strong>cino, sono<br />
stati al centro della recente assemblea<br />
di “Aqua nostra”, associazione che si<br />
batte per una tutela equilibrata di un<br />
ambiente a misura d’uomo, ben lontana,<br />
quindi, dal fondamentalismo ecologico<br />
di talune organizzazioni rosso<br />
verdi. L’assemblea ha approvato una<br />
risoluzione a favore di una seria riforma<br />
di un diritto legittimo, che negli ultimi<br />
anni è degenerato però nell’applicazione<br />
sistematica di una “filosofia proibizionista”<br />
che ha impedito o ritardato la<br />
realizzazione di importanti progetti<br />
d’interesse pubblico, con gravi pregiudizi<br />
per la crescita economica.<br />
Un primo passo di questa possibile<br />
riforma, ha ricordato il consigliere agli<br />
Stati Filippo Lombardi, presidente di<br />
Aqua nostra, potrebbe essere<br />
quello di togliere l’effetto<br />
sospensivo dei ricorsi su opere<br />
riconosciute di pubblica utilità o<br />
approvate dal voto popolare.<br />
Non si tratta di un problema da<br />
poco. Come ha sottolineato<br />
Claudio Camponovo, segretario<br />
dell’associazione e direttore<br />
della <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong>, l’esercizio esasperato,<br />
o per meglio dire l’abuso,<br />
di questo diritto, causa ogni<br />
anno il blocco di lavori per ben<br />
tre miliardi di franchi.<br />
Introdotto una ventina di anni<br />
fa, il diritto di ricorso si è andato<br />
progressivamente trasformando<br />
in micidiale arma in<br />
mano alle cerchie ambientaliste<br />
più radicali per impedire, condizionare<br />
o paralizzare importanti<br />
investimenti. O peggio, per<br />
ricattare ed estorcere del denaro,<br />
come ha affermato lo stesso<br />
ministro dell’ambiente, Moritz<br />
Leuenberger, il quale poche set-<br />
timane fa in un dibattito parlamentare<br />
ha ammesso di essere a conoscenza di<br />
accordi finanziari per alcuni ricorsi contro<br />
la costruzione di parcheggi, presentati<br />
al solo scopo di ottenere dei soldi.<br />
Al di là di questo uso da codice penale<br />
del diritto di ricorso, si tratta comunque<br />
di un potere di condizionamento che<br />
moltiplica in maniera esponenziale la<br />
forza contrattuale anche di organizzazioni<br />
a volte numericamente poco o per<br />
nulla rappresentative, ma che hanno<br />
così la possibilità di accrescere la loro<br />
visibilità politica e di accreditarsi come<br />
controparte.<br />
Dovrebbe far riflettere quanto accaduto<br />
recentemente con il progetto per il<br />
nuovo stadio dell’Hardturm a Zurigo,<br />
che avrebbe dovuto ospitare alcune partite<br />
di calcio per gli Europei 2008,<br />
o la rinuncia per ragioni politico finanziarie<br />
- ma anche per il timore di altre<br />
opposizioni ambientaliste - alla candidatura<br />
delle olimpiadi invernali 2014. Si<br />
sono persi grossi investimenti, sostanziosi<br />
indotti e migliaia di posti di lavoro,<br />
con un grave danno d’immagine, peral-<br />
tro, non solo per Zurigo, ma per tutta la<br />
Svizzera. Ma ciò non preoccupa gli<br />
ambientalisti. Loro, la battaglia ideologica<br />
l’hanno vinta, ancora una volta hanno<br />
dimostrato quanto è forte il loro potere<br />
di veto sull’economia.<br />
In <strong>Ti</strong>cino non siamo messi meglio. E’<br />
ancora fresco il ricordo del braccio di<br />
ferro per l’insediamento a Besazio della<br />
Hugo Boss che è stata costretta a spostarsi<br />
in altro centro. Subito dopo ecco<br />
l’opposizione dell’Ata, l’Associazione<br />
traffico e ambiente, contro il raddoppio<br />
del Fox Town a Mendrisio. Tanto per<br />
citare gli ultimi episodi di una lunga<br />
catena di ricorsi e opposizioni che<br />
hanno avuto come bersaglio sia gli investimenti<br />
pubblici che quelli privati.<br />
Dunque, ben venga una riforma del<br />
diritto di ricorso per evitare che progetti<br />
importanti restino in sospeso per anni<br />
o che contro di essi si possa ricorrere,<br />
persino separatamente, a quattro istanze<br />
giuridico amministrative diverse,<br />
dilungando all’infinito, in un accavallarsi<br />
di competenze, i tempi della decisione<br />
finale.
L’ospite<br />
Più concorrenza e immigrati:<br />
così la Svizzera tornerà a crescere<br />
Intervista con Luzius Wasescha, di Elisabetta Pisa<br />
Svizzera deve svegliarsi e avviare<br />
una serie di riforme che la por- “La<br />
tino a una maggiore integrazione<br />
nel mercato mondiale”. Non usa mezzi<br />
termini l’ambasciatore Luzius Wasescha,<br />
58 anni, delegato del Consiglio federale<br />
agli accordi commerciali. Da anni rappresenta<br />
la Confederazione nei negoziati<br />
sugli scambi internazionali. Un’esperienza<br />
che gli ha fatto maturare la convinzione<br />
che per crescere la Svizzera deve aprirsi<br />
all’esterno, eliminando il protezionismo<br />
che da decenni tutela determinati comparti<br />
dell’economia elvetica.<br />
Adesso è tempo di cambiare marcia. Ne<br />
sanno qualcosa gli agricoltori svizzeri, che<br />
lavorano in un settore al centro di una<br />
vera e propria rivoluzione. Un cambiamento<br />
che sarà graduale, ma che ha già<br />
preso corpo e si concluderà nel 2007. Se<br />
non ci saranno intoppi, tra circa due anni<br />
andrà, difatti, in porto l’accordo sulla liberalizzazione<br />
degli scambi internazionali<br />
tra i 148 Paesi membri del WTO. Ma che<br />
cosa cambierà per la Svizzera?<br />
“Non si sa con precisione quali saranno le<br />
conseguenze – dice l’ambasciatore –.<br />
Comunque alla fine di quel negoziato il<br />
primario avrà meno dazi doganali, meno<br />
sussidi interni, salvo i pagamenti indiretti,<br />
e i sussidi all’esportazione tenderanno a<br />
sparire”.<br />
Un’economia più aperta costituisce<br />
un vantaggio per i consumatori, ma<br />
non per gli agricoltori, abituati a un<br />
mercato protetto.<br />
“La politica agricola elvetica va grosso<br />
modo nella stessa direzione dell’accordo<br />
dell’OMC. Nel settore del latte è in via di<br />
implementazione il programma<br />
“Agricoltura 2007”,<br />
che significa l’eliminazione<br />
delle quote<br />
di produzione e il<br />
ritiro dello Stato dal<br />
mercato del latte.<br />
Inoltre con<br />
l’Unione Europea<br />
abbiamo concluso<br />
un accordo nell’ambito<br />
della prima tornata<br />
dei bilaterali,<br />
che dal 2006 aprirà<br />
la strada al libero<br />
scambio nel comparto<br />
dei formaggi.<br />
Abbiamo siglato poi<br />
un’altra intesa con<br />
Bruxelles sui prodotti<br />
agricoli trasformati<br />
– come la<br />
cioccolata – che<br />
porterà tra l’altro<br />
allo smantellamento<br />
dei sussidi all’esportazione.<br />
La<br />
riforma “Agricoltura<br />
2007” e gli accordi<br />
con l’Ue vanno tutti<br />
nella stessa direzione:<br />
ossia integrare di<br />
più l’agricoltura nell’economia<br />
di mercato”.<br />
Un trend irreversibile, insomma. Ai<br />
contadini non resta che diventare più<br />
competitivi.<br />
“Il primario si sta effettivamente ridimensionando.<br />
Del resto il settore è in movimento<br />
da tempo: in dieci anni la Svizzera<br />
<strong>Ti</strong>cino Business - 11/<strong>2004</strong> • 8<br />
L’Ambasciatore Luzius Wasescha<br />
ha perso il 30% delle sue aziende agricole.<br />
Adesso si registra un ridimensionamento<br />
strutturale del 3% all’anno”.<br />
Quali sono gli svantaggi dell’accordo<br />
con l’OMC?<br />
”Per i settori che verranno privati -<br />
totalmente o in parte – della protezione,
9• <strong>Ti</strong>cino Business - 11/<strong>2004</strong><br />
come l’agricoltura e l’industria di<br />
trasformazione - sicuramente tutto sarà<br />
più difficile. Ma nel complesso<br />
l’economia svizzera crescerà di più,<br />
anche se al momento non si può valutare<br />
quale sarà l’impatto sul Pil”.<br />
La vertenza sulla riesportazione dei<br />
beni provenienti dall’UE, sebbene poi<br />
si sia risolta nel migliore dei<br />
modi, dimostra come i rapporti con<br />
Bruxelles, nonostante gli accordi<br />
bilaterali, non siano sempre facili.<br />
Anzi, negli ultimi mesi sono stati<br />
sempre più difficili. Come se lo<br />
spiega?<br />
“I rapporti con Bruxelles sono buoni, ma<br />
difficili, non per una mancanza di volontà,<br />
ma perché la Commissione europea deve<br />
far fronte ad alcune sfide complicate.<br />
Ha dunque meno tempo di occuparsi di<br />
un caso speciale come la Svizzera.<br />
Siamo molto contenti di aver potuto<br />
concludere i Bilaterali 2.<br />
Speriamo di riuscire a farli accettare<br />
anche a livello nazionale e magari con un<br />
risultato in <strong>Ti</strong>cino un po’ più positivo che<br />
in passato”.<br />
Bruxelles ha, dunque, meno tempo<br />
per fare delle eccezioni. Questo che<br />
cosa significa? Significa forse che la<br />
Svizzera rischia di doversi adeguare<br />
alle esigenze dell’Ue?<br />
”Noi abbiamo un problema di<br />
competitività. Non a causa dell’Unione<br />
Europea, ma per l’aumento della<br />
competitività dell’Asia e dell’America<br />
Latina.<br />
Quindi dobbiamo svegliarci e adottare<br />
una politica di riforme economiche, che<br />
ci conduca di nuovo in una fase di<br />
crescita. È questa la sfida più grande.<br />
Certi aspetti dei nostri rapporti con l’UE<br />
possono aiutarci nello sviluppo<br />
dell’economia. Ad esempio nel ramo dei<br />
servizi e con l’apertura del mercato<br />
dell’elettricità”.<br />
Quindi significa sempre abbattere le<br />
barriere di protezione.<br />
“La Svizzera è certamente il Paese economicamente<br />
più integrato non solamente<br />
in Europa, ma anche nel mondo grazie ai<br />
settori orientati all’export.<br />
Ma c’è un’altra porzione del tessuto economico<br />
nazionale dove mancano gli stimoli<br />
alla concorrenza, come nella distribuzione,<br />
nel settore delle costruzioni e in<br />
certi lavori professionali”.<br />
Di quale riforme economiche ha<br />
bisogno la Svizzera?<br />
“Occorre semplificare la vita alle Pmi, con<br />
meno burocrazia, con il concetto dello<br />
sportello unico, ossia del coordinamento<br />
di tutte le ispezioni dell’amministrazione<br />
pubblica. Ad esempio in un sol giorno<br />
una ditta deve ricevere l’ispettore della<br />
Suva, quello dell’ambiente e così via, evitando<br />
perdite di tempo. Il Seco, il<br />
Segretariato di Stato dell’economia, ha<br />
lanciato un progetto di questo genere<br />
che consentirebbe di risparmiare milioni.<br />
Se sul piano interno ci vogliono riforme,<br />
sul piano esterno invece bisogna vincere<br />
tutte le forme di “discriminazione” che<br />
incontrano gli esportatori svizzeri, i prestatori<br />
di servizi e i titolari di proprietà<br />
intellettuale”.<br />
A quali “discriminazioni”<br />
fa riferimento?<br />
“Ad esempio la Tunisia ha concluso un<br />
accordo di libero scambio con Bruxelles.<br />
Il che significa che vengono eliminati i<br />
dazi doganali che peraltro sono altissimi.<br />
Non avendo siglato la Svizzera la stessa<br />
intesa, i nostri esportatori vengono esclusi<br />
da quel mercato. Con la tendenza attuale<br />
nel commercio mondiale a concludere<br />
accordi regionali o bilaterali, questo<br />
rischio aumenta. Per combattere questo<br />
trend, possiamo lavorare all’OMC, ma<br />
pure noi dobbiamo raggiungere delle<br />
intese sul libero scambio con i nostri<br />
partner più importanti”.<br />
All’Ats lo scorso aprile Lei ha detto, a<br />
proposito delle<br />
difficoltà nei rapporti con l’Ue,<br />
che «il grado delle nostre relazioni<br />
economiche è molto più avanzato di<br />
quello dei nostri accordi giuridici».<br />
Quale potrebbe essere la soluzione a<br />
questo problema?<br />
“La cosa più semplice sarebbe aderire<br />
all’Unione Europea, anche se al momento<br />
politicamente non sembra possibile.<br />
Dobbiamo, quindi, cercare vie intermedie<br />
ossia accordi puntuali con Bruxelles,<br />
che diventano vieppiù difficili, dato che<br />
l’UE è composta da 25 Paesi. Anche dal<br />
punto di vista tecnico le cose si complicano:<br />
tutto deve essere tradotto in 22-23<br />
lingue.<br />
Poi sotto il profilo politico, nell’ambito<br />
commerciale quando si richiede qualcosa,<br />
bisogna dare in cambio qualcos’altro.<br />
Il prezzo per noi può essere altissimo con<br />
25 partner, che costituiscono un fronte<br />
L’ospite<br />
L’Ambasciatore Luzius Wasescha<br />
compatto. Verrà il giorno in cui non sarà<br />
più possibile seguire quel modello bilaterale<br />
e sarà necessario ripensare le nostre<br />
relazioni con Bruxelles”.<br />
È già arrivato quel momento?<br />
“Adesso si tratta di assicurare i bilaterali 2,<br />
con il via libera parlamentare e popolare.<br />
Poi bisognerà riflettere su quali siano i<br />
prossimi passi da compiere. Se non c’è la<br />
garanzia giuridica dell’integrazione economica,<br />
diventa molto difficile per le ditte<br />
svizzere continuare a produrre nella<br />
Confederazione. Il rischio di un trasferimento<br />
della produzione all’estero<br />
aumenta di giorno in giorno col pericolo<br />
di una perdita di posti di lavoro in<br />
Svizzera”.<br />
Quali sono le sfide, in materia di<br />
politica economica estera, che la<br />
Confederazione dovrà affrontare?<br />
“In sintesi c’è la sfida dell’OMC e quella<br />
degli accordi bilaterali con l’UE e con i<br />
Paesi al di fuori dell’Europa, soprattutto<br />
Stati Uniti e Giappone. E ancora la sfida<br />
dello sviluppo, perché con la povertà nel<br />
mondo, lo stesso diventa meno sicuro e<br />
la pressione all’immigrazione clandestina<br />
aumenta. La soluzione è aprirsi agli immigrati,<br />
anche per finanziare l’Avs e altre istituzioni<br />
sociali. La popolazione elvetica,<br />
difatti, continua a invecchiare”.
Il tema<br />
Tre Sì il 28 novembre<br />
Continua da pagina 1<br />
di Alessio Del Grande<br />
Sono tre le linee guida della riforma<br />
proposta dal Consiglio federale e<br />
dalle Camere:<br />
• La Confederazione dovrebbe farsi<br />
carico soltanto dei compiti per quei<br />
settori che richiedono una disciplina<br />
uniforme e che non possono<br />
essere svolti dai Cantoni. Gli altri<br />
compiti saranno di esclusiva competenza<br />
dei Cantoni che dovranno<br />
rafforzare la loro collaborazione.<br />
• Confederazione e Cantoni avranno<br />
ancora dei compiti in comune, ma<br />
sono previste nuove forme di cooperazione.<br />
• Grazie alla perequazione delle risorse,<br />
sia la Confederazione che i<br />
Cantoni finanziariamente più forti<br />
aiuteranno quelli più deboli. Berna<br />
contribuirà a coprire gli oneri speciali<br />
dei Cantoni con regioni di<br />
montagna e poli urbani.<br />
Benché si prevedano maggiori oneri<br />
nella fase iniziale della riforma, sul<br />
lungo periodo la nuova perequazione<br />
finanziaria non dovrebbe comportare<br />
un aggravio di costi né per la<br />
Confederazione né per i Cantoni. Anzi,<br />
la nuova impostazione oltre a rivitalizzare<br />
il federalismo, che è uno dei pilastri<br />
della Confederazione, permetterà<br />
allo Stato di svolgere meglio e in modo<br />
meno dispendioso i suoi compiti.<br />
Nello stesso tempo s’incentiverà quella<br />
solidarietà intercantonale che contribuirà<br />
a rafforzare anche la coesione<br />
regionale.<br />
Nuovo ordinamento<br />
finanziario<br />
L’obiettivo di questa revisione costituzionale<br />
è di garantire alla<br />
Confederazione mezzi finanziari adeguati<br />
per poter continuare ad adempiere<br />
ai suoi compiti.<br />
Attualmente la Costituzione limita sino<br />
al 2006 il diritto della Confederazione<br />
di riscuotere l’imposta federale diretta<br />
e l’Iva, l’imposta sul valore aggiunto.<br />
Due imposte che assicurano rispettivamente<br />
il 26% e il 37% delle entrate statali,<br />
per un ammontare complessivo<br />
nel 2003 di 29,6 miliardi di franchi.<br />
Con la modifica chiesta da Governo e<br />
Parlamento si vuole prorogare la riscossione<br />
delle due imposte sino al 2020.<br />
Inoltre, si aggiornerà la costituzione su<br />
alcuni punti.<br />
In particolare, nel caso dell’imposta<br />
federale diretta si farà riferimento alla<br />
soppressione dell’imposta sul capitale<br />
e alla riduzione dell’aliquota massima<br />
dell’imposta sull’utile dal 9,8 all’8,5%.<br />
Grazie a questa proroga si garantiranno<br />
alla Confederazione anche in futuro le<br />
risorse finanziarie necessarie per sostenere<br />
le spese per la socialità, l’educazione,<br />
la ricerca, i trasporti pubblici e<br />
l’agricoltura.<br />
Legge sulle cellule<br />
staminali<br />
Contro la legge approvata dal<br />
Parlamento nel dicembre del 2003, è<br />
stato lanciato un referendum da diversi<br />
comitati e associazioni, che per motivi<br />
etici chiedono un divieto generale per<br />
le ricerche sulle cellule staminali<br />
embrionali umane.<br />
<strong>Ti</strong>cino Business - 11/<strong>2004</strong> • 10<br />
Cosa sono le cellule staminali<br />
embrionali<br />
Si tratta di cellule non ancora definite<br />
nella loro crescita. Possono, dunque,<br />
svilupparsi in uno qualsiasi dei 200 tipi<br />
circa di cellule: muscolari, epatiche,<br />
ematiche o di altro genere.<br />
Proprio per questa caratteristica sono<br />
estremamente interessanti per la ricerca<br />
scientifica. Le cellule staminali si possono<br />
ricavare soltanto da embrioni<br />
“soprannumerari” ossia da embrioni<br />
generati attraverso un’inseminazione<br />
artificiale, ma in seguito non utilizzati e<br />
che, perciò, sulla base dell’attuale normativa,<br />
andrebbero comunque distrutti.<br />
Obiettivi della ricerca scientifica<br />
Un obiettivo delle ricerca medica è di<br />
sostituire, ad esempio, nei paraplegici<br />
cellule danneggiate con cellule sane.<br />
Già oggi queste cellule sono usate con<br />
successo in medicina.<br />
Nei Paesi avanzati la ricerca sulle cellule<br />
staminali sta conoscendo progressi<br />
enormi, offrendo la concreta speranza<br />
di poter curare gravi malattie ritenute<br />
finora incurabili. Per alcune malattie<br />
neurodegenerative, quali il morbo di<br />
Parkinson, o per le lesioni del midollo<br />
spinale, il diabete, le cardiopatie e persino<br />
per alcune forme tumorali, si possono<br />
prefigurare nuove e più efficaci<br />
terapie. Perciò, è importante che gli<br />
studi sulle cellule staminali possano<br />
proseguire anche in Svizzera nel rispetto<br />
di severe condizioni.<br />
I limiti stabiliti dalla legge<br />
Innanzitutto ogni progetto di ricerca<br />
deve essere esaminato sulla base di cri
11 • <strong>Ti</strong>cino Business - 11/<strong>2004</strong> Il tema<br />
teri etici e scientifici, in modo da evitare<br />
ogni possibile abuso.<br />
In particolare si vieta espressamente:<br />
• la produzione di embrioni a scopo<br />
di ricerca;<br />
• l’uso di embrioni “soprannumerari”<br />
per altri scopi, che non siano la<br />
derivazione di cellule staminali<br />
embrionali;<br />
• la derivazione di cellule staminali da<br />
un embrione “soprannumerario”<br />
dopo il settimo giorno di sviluppo;<br />
• l’importazione o l’esportazione di<br />
embrioni “soprannumerari”;<br />
• il commercio di embrioni soprannumerari<br />
o di cellule staminali embrionali.<br />
Infine, la legge consente di derivare cellule<br />
staminali embrionali solo se la coppia<br />
da cui proviene l’embrione ha dato<br />
il suo consenso scritto.<br />
Meglio controllare che vietare<br />
La nuova legge permette, quindi, una<br />
ricerca sulle cellule staminali embrionali<br />
vincolandola a norme severe, secondo<br />
il principio che è meglio controllare<br />
piuttosto che vietare. Un divieto assoluto<br />
sarebbe invece controproducente<br />
anche dal punto di vista etico, considerato<br />
il grande aiuto che potrà venire<br />
dalla ricerca nella lotta contro terribili<br />
malattie.<br />
Ritenere, come sostengono i referendisti,<br />
che sia sufficiente continuare gli<br />
studi esclusivamente sulle cellule staminali<br />
adulte, è sbagliato, poiché è molto<br />
difficile isolare quest’ultime. Ma cosa<br />
più importante è che soltanto le stami-<br />
nali embrionali possono svilupparsi, in<br />
condizioni appropriate, in cellule “specializzate”<br />
dei diversi organi umani.<br />
Rispetto ad altri Paesi, come<br />
l’Inghilterra e Belgio, che hanno adottato<br />
regole molto meno rigide, la Svizzera<br />
con questa nuova legge ha scelto, al<br />
pari di Olanda, Svezia e Spagna, una<br />
posizione equilibrata ed eticamente<br />
corretta, vietando la clonazione o la<br />
produzione di embrioni a scopi scientifici.<br />
Sarebbe per contro pericoloso<br />
impedire del tutto la ricerca. Oltre a<br />
penalizzare il progresso della medicina,<br />
si danneggerebbe anche la Svizzera<br />
come luogo della ricerca scientifica in<br />
un settore in cui il nostro Paese è da<br />
anni all’avanguardia.<br />
La <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong> invita a deporre 3 x Sì<br />
nell’urna il prossimo<br />
28 novembre
13 • <strong>Ti</strong>cino Business - 11/<strong>2004</strong> Agenda <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong><br />
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AGENDA<br />
•Da mercoledì 10 novembre a domenica 14 novembre <strong>2004</strong>: Visita ufficiale<br />
del Presidente della Confederazione Joseph Deiss in Messico<br />
•Giovedì 11 novembre <strong>2004</strong>, ore 17:00, Sala Diego Chiesa - Scuole elementari,<br />
Chiasso: Ciclo di conferenze “Il finanziamento di attività economiche”<br />
organizzate da DFE e BancaStato, in collaborazione con <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong> e AITI<br />
•Da domenica 14 novembre a sabato 20 novembre <strong>2004</strong>: Missione economica<br />
a Hong Kong organizzata dalla Swiss - Hong Kong Business<br />
Association in collaborazione con alcune delle maggiori associazioni economiche<br />
svizzere<br />
•Mercoledì 17 novembre <strong>2004</strong>, dalle ore 13:30, Spazio Arena, Via A. Maspoli 24<br />
- Mendrisio: 4a Giornata cantonale delle nuove imprese, organizzata da<br />
DFE e BancaStato, protagonista il “Made in <strong>Ti</strong>cino”. Verrà presentata una<br />
panoramica di prodotti di oltre 60 aziende, illustrando il mondo imprenditoriale<br />
cantonale di ieri, di oggi e di domani<br />
•Giovedì 18 novembre e venerdì 19 novembre <strong>2004</strong>, Palazzo dei Congressi,<br />
Lugano: Giornate nazionali Interreg Lugano – Risultati-Esperienze-<br />
Prospettive, organizzate dal seco ed dall’ARE con il sostegno dell’Ufficio federale<br />
del personale<br />
•Giovedì 25 novembre <strong>2004</strong>, ore 08:30-16:45, Fondazione Monte Verità -<br />
Ascona: Confron<strong>Ti</strong> 04 “Il <strong>Ti</strong>cino economico nel confronto interregionale”,<br />
organizzato dall’IRE – Istituto di Ricerche Economiche e dal CODE – Centro<br />
per l’Osservazione delle Dinamiche Economiche. L’evento si rivolge ad attori<br />
economici e istituzionali coinvolgendoli sia nella fase di produzione che di<br />
presentazione e fruizione dei risultati. Confron<strong>Ti</strong> 04 vuole approfondire il<br />
tema della tecnologia e dell’innovazione nei processi di crescita e sviluppo<br />
dell’economia cantonale, sempre nell’ottica del confronto interregionale<br />
•Donnerstag 25. und Freitag 26. November <strong>2004</strong>, Hotel Bellevue Palace, Bern:<br />
Symposium <strong>2004</strong> – Ernst Schmidheiny Stiftung “Welchen Staat braucht<br />
die Schweiz?“<br />
•Domenica 28 novembre <strong>2004</strong>, votazioni federali: 1. Decreto federale del 3<br />
ottobre 2003 concernente la nuova impostazione della perequazione finanziaria<br />
e della ripartizione dei compiti tra Confederazione e Cantoni (NPC) 2.<br />
Decreto federale del 19 marzo <strong>2004</strong> concernente un nuovo ordinamento<br />
finanziario 3. Legge federale del 19 dicembre 2003 concernente la ricerca<br />
sulle cellule staminali embrionali (Legge sulle cellule staminali, LCel)<br />
•Giovedì 2 dicembre <strong>2004</strong>, ore 17:00, Auditorium BancaStato, Bellinzona:<br />
Ciclo di conferenze “Il finanziamento di attività economiche” organizzate<br />
da DFE e BancaStato, in collaborazione con <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong> e AITI<br />
•Venerdì 3 dicembre <strong>2004</strong>, ore 09:30, Friborgo: Riunione Info-Chambres
Attualità<br />
Sì alla legge sulle cellule staminali,<br />
perché controllare è meglio<br />
che vietare<br />
di Stefano Modenini, responsabile economiesuisse Lugano<br />
Nel mese di giugno del 1998 il<br />
popolo svizzero rifiutò a chiara<br />
maggioranza l’iniziativa popolare<br />
sulla protezione genetica.<br />
Con quell’iniziativa si voleva limitare fortemente<br />
il ricorso della scienza a questa<br />
moderna tecnologia, che negli ultimi<br />
anni ha conosciuto uno sviluppo e applicazioni<br />
notevoli, anche in campo medico<br />
e farmacologico, pur essendo sottoposta<br />
a limitazioni e regole severe. In quell’occasione<br />
furono soprattutto i protagonisti<br />
della ricerca scientifica e universitaria a<br />
mobilitarsi e a scendere in piazza.<br />
Il rifiuto popolare dell’iniziativa permise<br />
alla Svizzera di sviluppare ulteriormente<br />
le applicazioni della tecnologia genetica<br />
e di divenire in alcuni ambiti un paese<br />
all’avanguardia.<br />
Con la legge per la ricerca sulle cellule<br />
staminali embrionali, in votazione il 28<br />
novembre a seguito di un referendum<br />
riuscito, la storia per certi versi sembra<br />
ripetersi.<br />
Le cellule staminali sono un nuovo filone<br />
importante della ricerca scientifica e<br />
medica. Il loro utilizzo è destinato ad<br />
aprire la porta alla soluzione di malattie<br />
oggi incurabili, quali il morbo di<br />
Parkinson, il diabete, le lesioni del midollo<br />
spinale, ecc.<br />
Perché, se questa è la prospettiva, v’è chi<br />
si oppone alla legge sulle staminali?<br />
Perché non si vuole permettere che<br />
malattie oggi inguaribili possano trovare<br />
un rimedio?<br />
Le opposizioni alla legge non derivano<br />
tanto dal ruolo della piazza scientifica<br />
elvetica e nemmeno dall’evidente interesse<br />
dell’industria farmaceutica nell’uti-<br />
lizzo delle cellule staminali. Esse sono<br />
piuttosto di natura etica, tanto è vero che<br />
il referendum è sostenuto soprattutto<br />
dagli ambienti che si sono sempre opposti<br />
all’aborto ma anche alle tecniche della<br />
fecondazione assistita.<br />
Stiamo parlando infatti dell’utilizzo di<br />
cellule staminali derivanti dagli embrioni<br />
e non tanto delle cellule staminali adulte,<br />
rintracciabili in diversi organi umani, nel<br />
midollo spinale o nel cordone ombelicale,<br />
il cui utilizzo non dà adito a grossa critica.<br />
Oggi, grazie alle tecniche della fecondazione<br />
assistita, sottoposte ad una legislazione<br />
piuttosto severa, molte coppie riescono<br />
a trovare una soluzione al crescente<br />
problema della sterilità e coronano<br />
dunque il sogno di diventare genitori.<br />
I cosiddetti embrioni soprannumerari<br />
derivanti dall’utilizzo di queste tecniche<br />
e che non vengono immediatamente utilizzati<br />
vengono congelati in attesa di un<br />
successivo utilizzo o della distruzione,<br />
così come impone la legge in vigore.<br />
La legge sulle cellule staminali embrionali<br />
chiede nella sostanza, secondo criteri e<br />
limitazioni ben precise, di utilizzare questi<br />
embrioni inutilizzati e destinati alla<br />
distruzione, a fini di ricerca scientifica e<br />
medica.<br />
La legislazione svizzera come detto è<br />
severa: non è possibile clonare embrioni<br />
né produrli a fini di ricerca, né modificarne<br />
il patrimonio genetico. Si possono<br />
solo utilizzare gli embrioni soprannumerari<br />
ma esclusivamente con il consenso<br />
scritto della coppia interessata.<br />
E’ vietata inoltre la commercializzazione<br />
degli embrioni e ogni progetto di ricerca<br />
che contempla l’utilizzo delle cellule sta-<br />
<strong>Ti</strong>cino Business - 11/<strong>2004</strong> • 14<br />
Stefano Modenini<br />
minali embrionali deve essere autorizzato<br />
da una commissione etica nazionale<br />
oltre che dall’ufficio federale della sanità<br />
pubblica.<br />
Le cellule staminali embrionali sono definite<br />
“cellule pluripotenti”. Ciò significa<br />
che esse possono svilupparsi in cellule<br />
specializzate della pelle, del cuore, dei<br />
muscoli o dei nervi.<br />
Sarà un giorno possibile ad esempio rigenerare<br />
tessuti danneggiati dei diversi<br />
organi umani.<br />
Le cellule staminali embrionali non possono<br />
essere paragonate alle cellule staminali<br />
adulte, poiché quest’ultime non<br />
sono sempre utilizzabili nelle medesime<br />
applicazioni.<br />
Bloccare in Svizzera la ricerca scientifica<br />
e medica sulle cellule staminali embrionali<br />
non appare una soluzione sensata.<br />
Si impedirebbe lo sviluppo di soluzioni<br />
mediche promettenti atte a guarire<br />
malattie gravi oggi incurabili, ma soprattutto<br />
la ricerca scientifica e medica proseguirebbe<br />
comunque all’estero.<br />
Per questo si dice che “controllare è<br />
meglio che vietare”.<br />
Non si può impedire l’utilizzo delle cellule<br />
staminali embrionali a fini scientifici e<br />
medici, né ciò appare sensato.<br />
Consiglio federale e Parlamento hanno<br />
ritenuto che fosse più onesto autorizzare<br />
il prelievo di cellule staminali embrionali<br />
a determinate condizioni e svolgere la<br />
ricerca scientifica in Svizzera piuttosto<br />
che tollerare l’importazione di cellule<br />
staminali embrionali dall’estero o utilizzare<br />
i risultati delle ricerche effettuate<br />
all’estero per curare le malattie oggi<br />
inguaribili. Una posizione che appare del<br />
tutto sensata e lungimirante.
15 • <strong>Ti</strong>cino Business - 11/<strong>2004</strong><br />
Responsabilizzare i Cantoni,<br />
ottimizzare il sistema fiscale<br />
e rafforzare la ricerca svizzera<br />
Per le votazioni del 28 novembre <strong>2004</strong>,<br />
vi invitiamo a deporre tre SÌ<br />
di Claudio Camponovo, direttore <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong><br />
Le associazioni economiche svizzere<br />
sostengono la riforma della<br />
perequazione finanziaria e della<br />
ripartizione dei compiti tra la<br />
Confederazione e i Cantoni (NPC). La<br />
NPC aumenta l’autonomia dei Cantoni<br />
ed estende le loro responsabilità.<br />
Dal momento che i Cantoni avranno<br />
maggiori risorse a loro disposizione,<br />
essi avranno meno bisogno di aiuti<br />
federali per svolgere i loro compiti<br />
regionali. La suddivisione dei compiti<br />
va nella giusta direzione.<br />
Ad un ulteriore stadio occorrerà inoltre<br />
prevedere misure supplementari<br />
per ottimizzare maggiormente la collaborazione<br />
tra la Confederazione e i<br />
Cantoni.<br />
Gli ambienti economici e la <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong><br />
sostengono pure il nuovo ordinamento<br />
finanziario (NOF).<br />
Il NOF raggiunge il suo obiettivo principale,<br />
che consiste nel garantire le<br />
principali fonti d’entrata della<br />
Confederazione. Quest’ultima potrà<br />
così continuare a svolgere i propri<br />
compiti dopo il 2006.<br />
Nonostante i difetti persistenti del<br />
sistema fiscale svizzero, nessuna proposta<br />
visionaria è stata fatta nell’ambito<br />
del NOF. Tenuto conto dell’intensità<br />
della concorrenza fiscale internazionale,<br />
bisogna effettuare le necessarie<br />
riforme mediante progetti specifici,<br />
come è il caso della riforma dell’imposizione<br />
delle società II.<br />
PROPOSTE FORMATIVE ORGANIZZATE DALLA CCIA-TI<br />
Business Plan, monitoraggio finanziario e garanzie:<br />
i criteri per ottenere prestiti/finanziamenti dopo gli Accordi<br />
di Basilea 2<br />
È possibile iscriversi ancora al:<br />
Modulo 3: Finanziamenti alternativi e garanzie (1 dicembre)<br />
Nozioni superiori per la gestione dei collaboratori<br />
È possibile iscriversi ancora ai seguenti moduli:<br />
Modulo 3: Gestione dei colloqui e conflitti (15 novembre)<br />
Modulo 4: Amministrazione del personale (22 novembre)<br />
Modulo 5: Sviluppo dell’organizzazione e del personale (29<br />
novembre)<br />
Diritto del lavoro<br />
È possibile iscriversi ancora ai seguenti moduli:<br />
Modulo 2+3: Contratto individuale di lavoro (19 novembre +<br />
3 dicembre)<br />
Modulo 4: Libera circolazione delle persone (26 novembre)<br />
Modulo 5: Assicurazioni sociali (10 dicembre)<br />
Attualità<br />
Claudio Camponovo<br />
La <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong> è chiaramente favorevole alla<br />
legge relativa alla ricerca sulle cellule<br />
staminali (Lcel). La legge pone basi<br />
legali chiare e rigorose per la ricerca.<br />
Essa previene agli abusi e tiene conto di<br />
criteri etici. Occorre far beneficiare la<br />
società del grande potenziale medico<br />
della ricerca sulle cellule staminali. Non<br />
abbiamo il diritto di privare i malati<br />
della speranza della scoperta di una<br />
cura efficace. L’accettazione della legge<br />
relativa alla ricerca sulle cellule staminali<br />
darebbe inoltre un segnale positivo<br />
per la ricerca le la piazza scientifica svizzera.<br />
Andate a votare ed esprimete il vostro<br />
consenso alle proposte del Consiglio<br />
Federale e del Parlamento: 3 x SÌ.<br />
Know-how per esportatori<br />
In collaborazione con osec business network switzerland<br />
È possibile iscriversi ancora ai seguenti moduli:<br />
Modulo 3: I rischi derivanti dal trasporto delle merci (18<br />
novembre)<br />
Modulo 4: L’IVA negli scambi internazionali (25 novembre)<br />
Modulo 5: L’origine delle merci nel traffico internazionale /<br />
La rete interna e la rete esterna: i due anelli della promozione<br />
del commercio estero svizzero, EICS tutto quello che<br />
bisogna sapere sull’unione europea (2 dicembre)<br />
INFORMATICA<br />
Corsi di base, medi e avanzati di Word, Excel, Powerpoint,<br />
Outlook, Access<br />
TOEIC – Test of English for International Communication<br />
Ogni mese un’occasione per testare il proprio livello di inglese<br />
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Informazione<br />
La vera questione morale<br />
del Dott. Giorgio Ghiringhelli<br />
politica” ironizzava lo<br />
scrittore satirico tedesco Kurt<br />
“Economia<br />
Tucholsky “è quando la gente<br />
si chiede perché non ha denaro”. Di<br />
questi tempi a Bellinzona, come pure a<br />
Berna, i nostri governanti stanno facendo<br />
intensi esercizi in economia politica.<br />
Spendono giorno dopo giorno soldi<br />
che non hanno, soldi che non sono mai<br />
esistiti e negano che ciò possa accadere<br />
allo Stato, a questo Essere supremo cui<br />
la volontà divina o popolare, a seconda<br />
del credo politico, ha affidato il compito<br />
di ridistribuire ad annaffiatoio la ricchezza<br />
del Paese. Nel nostro linguaggio<br />
politico e anche mediatico si sono cristallizzate<br />
alcune espressioni come “i<br />
soldi dello stato”, “togliere mezzi allo<br />
stato”, che avrebbero senso solo se<br />
questi soldi ci fossero veramente. Ma<br />
poiché non ci sono, gli apprendisti stregoni<br />
dell’economia politica, che di<br />
regola non si chiedono mai né quanto<br />
costano i loro provvedimenti, né con<br />
quali soldi saranno finanziati, sono<br />
finalmente costretti a chiedersi cosa si<br />
possa fare per rimediare alla mancanza<br />
di denaro. E’ in fondo lo stesso interrogativo<br />
che devono porre molte famiglie<br />
e aziende, ma qui la risposta appare<br />
ovvia. Quando il denaro non c’è bisogna<br />
risparmiare, stringere la cinghia o<br />
darsi daffare per incrementare gli<br />
introiti. In qualche caso si può ricorrere<br />
all’indebitamento, a condizione tuttavia<br />
di avere idee chiare sulle concrete possibilità<br />
di rimborso. Quando questo<br />
non avviene le famiglie finiscono in<br />
carenza di beni e le aziende portano i<br />
libri in tribunale. Prescindendo da alcuni<br />
paesi emergenti (o da qualche comu-<br />
ne vallesano), quest’ ultime soluzioni<br />
appaiono difficilmente proponibili per<br />
l’ente pubblico.<br />
Purtroppo in <strong>Ti</strong>cino la situazione è stata<br />
esacerbata da anni di apparente prosperità,<br />
che hanno permesso ai politici<br />
di ridistribuire ricchezza e di sovradotare<br />
i servizi pubblici per comperare il<br />
consenso popolare. Così quelli che in<br />
tempi normali sarebbero apparsi come<br />
lussi o persino sprechi sono diventati<br />
per molti cittadini e dipendenti pubblici<br />
inalienabili diritti. Il miglior condensato<br />
di questa cultura dei solo diritti e<br />
niente doveri lo troviamo nella nostra<br />
recente Costituzione cantonale, che a<br />
suo tempo avevo definito, scherzosamente<br />
ma poi non tanto, Costituzione<br />
delle ferie pagate.<br />
A seguito di mutamenti strutturali dell’economia,<br />
i soldi per pagare a tutti<br />
queste ferie cominciano a scarseggiare:<br />
siamo quindi tornati all’economia politica<br />
definita da Tucholsky.<br />
In <strong>Ti</strong>cino, per affrontare l’emergenza,<br />
sono emerse tre scuole di pensiero. La<br />
prima sostiene che l’indebitamento del<br />
Cantone è ancora a livello modesto e<br />
che c’è quindi ampio spazio per perseverare<br />
nell’attuale politica di finanza<br />
allegra.<br />
La seconda è pure a favore di continuare<br />
in questa politica, finanziandola però<br />
con un aumento delle entrate, ossia<br />
facendo marcia indietro sugli sgravi<br />
concessi negli ultimi anni ai contribuenti<br />
e stringendo ulteriormente la<br />
morsa fiscale. La terza infine vorrebbe<br />
una politica di risparmio e chiede perlomeno<br />
un certo freno alla crescita<br />
della spesa pubblica.<br />
<strong>Ti</strong>cino Business - 11/<strong>2004</strong> • 16<br />
Abbiamo deciso di pubblicare questo articolo ancora di estrema attualità (apparso sul Corriere del<br />
<strong>Ti</strong>cino il 13 dicembre 2003), del Vicepresidente della <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong> e Presidente dell'Associazione Bancaria<br />
<strong>Ti</strong>cinese, Dott. Giorgio Ghiringhelli, in cui lo stesso si esprime a titolo personale<br />
Dott. Giorgio Ghiringhelli<br />
L’aumento del debito pubblico<br />
Attualmente il <strong>Ti</strong>cino è indebitato per<br />
circa 800 milioni di franchi. L’importo è<br />
bugiardo poiché non tiene conto degli<br />
impegni assunti dal Cantone nei confronti<br />
della Cassa Pensione dei suoi<br />
dipendenti, che ha oggi un disavanzo<br />
tecnico che supera il miliardo (ma<br />
secondo altri calcoli i miliardi sarebbero<br />
tre), una voragine che un giorno si<br />
dovrà colmare con i soldi dei contribuenti.<br />
Ma pur trascurando queste bagattelle,<br />
in base al piano finanziario presentato<br />
il debito pubblico dovrebbe salire nel
17 • <strong>Ti</strong>cino Business - 11/<strong>2004</strong><br />
prossimo quadriennio a oltre 2.6<br />
miliardi.<br />
Ora non c’è bisogno di scomodare la<br />
teoria finanziaria per capire che lo stato<br />
- come un’azienda - ha il diritto di indebitarsi<br />
per finanziare i propri investimenti,<br />
a condizione però che le sue<br />
entrate bastino a coprire il servizio<br />
degli interessi nonché un ragionevole<br />
piano di ammortamento. In altre parole<br />
alla scadenza prevista bisogna aver<br />
accumulato soldi sufficienti per rinnovare<br />
l’investimento ai prezzi correnti,<br />
magari ricorrendo a un altro credito in<br />
sostituzione di quello nel frattempo<br />
ammortizzato.<br />
Se invece lo stato, come si accinge a<br />
fare il nostro Cantone, usa i soldi presi<br />
a prestito non per investimenti ammortizzabili<br />
ma per finanziare la sua spesa<br />
corrente, non fa altro che trasferire<br />
oneri sulle spalle delle future generazioni,<br />
ovvero sulle spalle di quei giovani<br />
del cui avvenire tanto si finge oggi di<br />
preoccuparsi, sprecando lacrime e<br />
manifestando in piazza.<br />
L’aumento delle imposte<br />
Non è qui il caso di aprire un dibattito<br />
sul carico fiscale, che a taluni sembra<br />
ancora accettabile e ad altri, come coloro<br />
ad esempio che sono chiamati a versare<br />
circa metà del loro reddito all’erario,<br />
sembra invece eccessivo. Il fatto<br />
che contribuenti facoltosi portino altrove<br />
il loro domicilio, che persone morali<br />
rinuncino a stabilirsi nel nostro<br />
Cantone, che dirigenti tartassati dal<br />
fisco spingano affinché la sede e gli<br />
investimenti delle loro aziende partano<br />
per altri lidi oppure il fatto che parecchi<br />
nostri concittadini dedichino una parte<br />
rilevante del loro tempo (e del loro<br />
ingegno) alla cosiddetta ottimizzazione<br />
fiscale non convincerà mai il cosiddetto<br />
partito delle tasse a rinunciare a proporre<br />
ad ogni piè sospinto ulteriori<br />
aggravi a carico delle fasce produttive<br />
della società.<br />
Di regola questi nuovi balzelli vanno di<br />
pari passo con l’esenzione dai tributi di<br />
percentuali crescenti della popolazione,<br />
esenzioni alle quali si accompagnano<br />
forme più o meno limpide di sussidio.<br />
Così il partito delle tasse è convinto di<br />
trovare nel popolo comode maggioranze<br />
per la propria politica fiscale e di<br />
poter in ogni momento mobilitare la<br />
piazza - secondo un vezzo importato di<br />
recente - a favore delle proprie tesi.<br />
Ma anche se si accetta questo dibattito<br />
o scontro come un normale gioco delle<br />
parti politico, non è accettabile il continuo<br />
ricorso a nuove spese senza mai<br />
precisarne la fonte di finanziamento. Il<br />
parlamento, che da anni ormai ha tradito<br />
la sua funzione storica di controllore<br />
delle spese del sovrano, sforna a getto<br />
continuo provvedimenti a sfondo ovviamente<br />
“sociale”, a “protezione dei più<br />
deboli”, senza mai rivelare (anche perché<br />
in genere lo ignora) né quanto<br />
costeranno né con quali mezzi dovranno<br />
essere finanziati.<br />
Se il popolo conoscesse il costo e le<br />
modalità di finanziamento delle misure<br />
sociali partorite dal nostro legislativo,<br />
forse sarebbe maggiormente invogliato<br />
a esercitare un certo suo controllo sulla<br />
spesa pubblica.<br />
D’altronde questa mancanza di trasparenza<br />
è pure riscontrabile a livello<br />
comunale. Il moltiplicatore di imposta,<br />
che in teoria dovrebbe servire ogni<br />
anno ai cittadini a meglio sorvegliare le<br />
spese, è divenuto un oggetto misterioso<br />
manovrato dai municipi, il più delle<br />
volte a fini elettorali.<br />
La politica del risparmio<br />
Il <strong>Ti</strong>cino, che vanta il poco invidiabile<br />
primato di avere tra i cantoni il maggior<br />
numero di dipendenti pubblici per abitante,<br />
ha iniziato tempo fa un programma<br />
di razionalizzazione delle risorse<br />
umane pomposamente denominato<br />
“Amministrazione 2000”.<br />
Dopo qualche anno e qualche milione<br />
di spesa il risultato è stato pari a zero. Il<br />
Cantone ha quindi aggiunto un altro<br />
trofeo alla sua collana e questa volta<br />
non su piano nazionale bensì su piano<br />
globale: a nostra conoscenza è l’unica<br />
azienda di servizi in cui l’automazione<br />
non ha permesso di risparmiare nemmeno<br />
un posto di lavoro.<br />
Quando poi qualcuno osa proporre una<br />
qualsiasi misura di contenimento della<br />
spesa succede il finimondo: insorgono<br />
le associazioni di categoria, i sindacati, i<br />
paladini del servizio pubblico, i partiti e<br />
chi più ne ha più ne metta, spalleggiati<br />
ovviamente dai mass media, per i quali<br />
le adunate di piazza sono oceaniche già<br />
prima di avere avuto luogo. Persino<br />
operazioni di cui ci si dovrebbe vergognare,<br />
come la strumentalizzazione dei<br />
bambini per sostenere i privilegi dei<br />
Informazione<br />
docenti, raccolgono ampi consensi<br />
politici e mediatici.<br />
La questione morale<br />
Per concludere ribadiamo in primo<br />
luogo che l’indebitamento per finanziare<br />
la spesa corrente non è ammissibile,<br />
poiché significa trasferire oneri alle<br />
prossime generazioni, che dio sa quali<br />
altri grattacapi economici dovranno<br />
affrontare a cominciare da quello del<br />
progressivo invecchiamento della<br />
popolazione.<br />
Rileviamo in secondo luogo che l’aumento<br />
delle tasse, che a nostro modo<br />
di vedere si è già purtroppo reso necessario,<br />
potrebbe rivelarsi un boomerang,<br />
provocando una fuga di contribuenti e<br />
di capitali, e che esso presuppone<br />
comunque una trasparenza che finora<br />
in <strong>Ti</strong>cino non esiste: ogni spesa deve<br />
essere quantificata e indicare con quali<br />
soldi sarà finanziata.<br />
E questo forse, contrariamente a quanto<br />
pensa il partito delle tasse, smorzerebbe<br />
gli entusiasmi del popolo contribuente.<br />
Per finire le misure di risparmio,<br />
che pure sono indispensabili a<br />
dispetto delle invettive della piazza,<br />
devono partire da una ridefinizione dei<br />
compiti dello stato che sfoci in uno sfoltimento<br />
del pubblico impiego.<br />
Se entro breve non si fa qualcosa di<br />
radicale, i nostri politici continueranno<br />
a spendere soldi che non ci sono, a<br />
distribuire decine (o forse centinaia) di<br />
milioni inesistenti, compiendo operazioni<br />
non solo economicamente sbagliate,<br />
ma anche eticamente discutibili.<br />
Questa è la vera questione morale che<br />
assilla oggi e assillerà il <strong>Ti</strong>cino nei prossimi<br />
anni.<br />
Confrontati ad essa e alla magnitudine<br />
dei problemi qui esposti, tutti gli episodi<br />
di malcostume finanziario che negli<br />
ultimi tempi sono stati contrabbandati<br />
sotto questa etichetta, pur se gravi,<br />
non sono che bazzecole, delle quali si<br />
stanno occupando egregiamente i<br />
nostri magistrati.<br />
Ma quale magistrato si occuperà dei<br />
politicanti che vogliono trasferire il fardello<br />
delle spese correnti alle prossime<br />
generazioni, che cercano di sfilare con<br />
destrezza una parte crescente del reddito<br />
dalle tasche dei contribuenti e che<br />
per finire non solo tollerano, ma incoraggiano<br />
un colossale spreco di risorse<br />
con la loro gestione clientelare del pubblico<br />
impiego?
Informazione<br />
Flat Tax<br />
Panacea di tutti i mali o chimera?<br />
di Luca Albertoni<br />
Nella nostra realtà politica, sociale<br />
ed economia odierna, bloccata<br />
dal conservatorismo trasversale<br />
che coinvolge tutte le parti politiche<br />
(che alcuni impropriamente si ostinano<br />
a definire destra e sinistra, utilizzando<br />
una distinzione che dovrebbe ormai<br />
figurare solo nei libri di storia), è fondamentale<br />
che le vere forze liberali e<br />
riformatrici (anche queste trasversali ai<br />
vari partiti) si uniscano per dare corpo<br />
alla sola via praticabile: quella delle<br />
riforme. Riforme strutturali, non misure<br />
e misurette a breve scadenza, atte ad<br />
imbonirsi la tanto temuta piazza o a salvare<br />
i vari cadreghini attribuiti più per<br />
meriti partitici che per una vera e propria<br />
meritocrazia.<br />
Fra le numerose riforme di cui il nostro<br />
Stato avrebbe bisogno vi sono quelle<br />
concernenti il sistema fiscale, ormai<br />
divenuto un ginepraio, al cui confronto<br />
la foresta amazzonica sembra un prato<br />
verde inglese. Tra mezze concessioni a<br />
chi sbraita di più, compromessi degni<br />
dell’ambito circense per accontentare<br />
un settore senza scontentare gli altri,<br />
invenzione di strumenti di controllo e<br />
repressione surreali, siamo riusciti a<br />
creare un sistema fiscale poco trasparente,<br />
iniquo, vessatorio ed eccessivamente<br />
dipendente dal potere discrezionale<br />
delle autorità fiscali.<br />
Probabilmente una soluzione miracolosa<br />
non esiste. È però indispensabile<br />
almeno pensare a quelle che potrebbero<br />
essere soluzioni valide e discuterne,<br />
senza pregiudizi e senza utilizzare a<br />
sproposito amenità anacronistiche del<br />
tipo “golpe reazionario fascista e capitalista”<br />
solo perché qualcuno osa dire che<br />
forse, magari, qualche correttivo alle<br />
strutture andrebbe dato. Oggi è più che<br />
mai necessaria una discussione aperta e<br />
franca, senza tabù. La discussione,<br />
anche vivace, non ha del resto mai fatto<br />
male a nessuno.<br />
Una delle possibili soluzioni in ambito<br />
fiscale potrebbe essere la Flat Tax.<br />
Facile immaginare la schiena di alcuni<br />
ambienti integralisti nostrani (nulla a<br />
che vedere con l’integralismo islamico,<br />
ma l’effetto, fatte le debite proporzioni,<br />
è simile…) percorsa da brividi freddi<br />
causati da un’immagine tremenda:<br />
quella dei favori ai ricchi e della volontà<br />
di affamare i poveri.<br />
Magari sarà anche così, ma se non si<br />
entra nel merito della questione, non lo<br />
si saprà mai e continueremo ad andare<br />
avanti (?) a forza di rammendi equilibristici<br />
per ritrovarci un giorno nemmeno<br />
troppo lontano con le pezze sul posteriore<br />
perché non avremo nemmeno<br />
valutato l’esistenza della possibilità di<br />
migliorare, sottolineo migliorare, le<br />
nostre strutture.<br />
Cos’è la Flat Tax?<br />
In sostanza si tratta di un sistema che<br />
dovrebbe permettere di semplificare<br />
radicalmente l’ambito fiscale, utilizzando<br />
una sola aliquota fissa ed uguale per<br />
tutti. La percentuale resterebbe da<br />
determinare.<br />
Alcuni propongono il 15%, altri il 18%,<br />
mentre l’Amministrazione federale<br />
delle contribuzioni in un recente studio<br />
ha ventilato la possibilità di un 24%. Ma<br />
queste sono già regole di dettaglio, la<br />
cui efficacia va studiata seriamente. In<br />
generale, si può però affermare che i<br />
<strong>Ti</strong>cino Business - 11/<strong>2004</strong> • 18<br />
Luca Albertoni<br />
vantaggi di avere solo un’aliquota<br />
(oppure eventualmente anche due o<br />
tre, sul modello di quanto si sta pensando<br />
di fare con la riforma fiscale in<br />
Italia, che prevede 3 aliquote) sarebbero<br />
numerosi.<br />
In primis, verrebbe a cadere il sistema<br />
dell’imposizione progressiva, che ormai<br />
si è trasformato in un fattore penalizzante,<br />
perché punisce chi si trova, per<br />
sua somma sfortuna, ad incrementare il<br />
proprio reddito. Inutile sottolineare<br />
che ciò frena la creatività “sana”, stimolando<br />
quella meno nobile dell’evasione
19 • <strong>Ti</strong>cino Business - 11/<strong>2004</strong><br />
fiscale. Quindi, un reddito di 50'000<br />
franchi avrebbe la stessa aliquota di un<br />
reddito di 100'000 franchi, ad es. il 18%.<br />
A chi già si strappa le vesti perché i redditi<br />
bassi avrebbero la stessa aliquota di<br />
quelli alti, è facile replicare che un sistema<br />
di aliquota unica non esclude correttivi<br />
per tutelare chi guadagna meno,<br />
senza però scadere nell’assurdo sistema<br />
con il quale siamo obbligati a confrontarci<br />
oggi, nel quale vi è una miriade di<br />
deduzioni e deduzioni delle deduzioni,<br />
tanto che nessuno capisce più nulla e al<br />
momento di presentare la dichiarazione<br />
delle imposte anche i laici invocano<br />
la protezione divina nella speranza di<br />
non dimenticare nulla e di godere del<br />
buon umore del tassatore il giorno in<br />
cui egli porrà mano ai fatidici formulari<br />
compilati con un misto di fatica, terrore<br />
ed incazzatura.<br />
Il fatto poi che la Flat Tax potrebbe<br />
essere riscossa alla fonte semplificherebbe<br />
ulteriormente il compito dei cittadini<br />
e delle cittadine, senza probabilmente<br />
intaccare di molto l’effettivo del<br />
personale dello Stato, visto che comunque<br />
rimarrebbe necessario un controllo.<br />
Così sono tranquilli anche i sindacati.<br />
Assurdità? Mica tanto, se pensiamo<br />
che il sistema dell’imposizione alla<br />
fonte funziona da tempo per talune<br />
categorie di stranieri che lavorano in<br />
Svizzera e, udite, udite, anche per la<br />
mitica AVS, difesa (giustamente) da chi<br />
teme invece lo stesso sistema applicato<br />
nell’ambito dell’imposizione fiscale<br />
diretta.<br />
Come mai tanta paura? Probabilmente<br />
una certa aprioristica disonestà intellettuale<br />
non è estranea ad una simile posizione.<br />
Chi ha già adottato la Flat Tax?<br />
A parte il già menzionato caso dell’Italia<br />
che, malgrado gli immaginabili sorrisetti<br />
ironici dei fondamentalisti dell’antiberlusconismo,<br />
può avvalersi di specialisti<br />
con i fiocchi che hanno già permesso<br />
di colmare in gran parte il “gap” concorrenziale<br />
in ambito fiscale nei confronti<br />
degli altri Paesi europei ed extracomunitari<br />
come la Svizzera, sono abbastanza<br />
numerose le nazioni che hanno<br />
deciso di adottare, con buoni risultati,<br />
la Flat Tax.<br />
Si tratta di una quindicina di Paesi, fra<br />
cui figurano Hong Kong (15%),<br />
l’Estonia (26%), la Lituania (25%), la<br />
Lettonia (25%), la Russia (13%),<br />
l’Ucraina (13%), la Slovacchia (19%),<br />
nonché diverse altre ex Repubbliche<br />
sovietiche. Evidentemente gli scettici<br />
(eufemismo…) diranno che si tratta di<br />
Paesi particolari, non indicativi e non<br />
comparabili alla Svizzera, tanto per il<br />
piacere di rimanere fermi ed evitare la<br />
discussione.<br />
Ma chi è comparabile oggi alla Svizzera<br />
in ambito fiscale? E poi, perché orientarsi<br />
sempre verso le stesse nazioni,<br />
prese a modello quando fa comodo,<br />
salvo coprirle d’insulti quando hanno<br />
comportamenti che potrebbero minacciare<br />
le nostre posizioni, come si sta<br />
verificando nell’ambito delle discussioni<br />
dei rapporti della Svizzera con<br />
l’Europa? Perché non fare tesoro anche<br />
delle esperienze di Paesi economicamente<br />
emergenti, che sono confrontati<br />
a scelte epocali per rendere attrattiva la<br />
propria offerta di condizioni-quadro<br />
ideali non solo per le persone giuridiche<br />
ma anche per le persone fisiche?<br />
Conclusione? Discutiamone!<br />
A tutti i quesiti che precedono, vi è una<br />
sola risposta: lanciare un dibattito serio,<br />
non macchiato da pregiudizi ideologici<br />
e quindi atto ad esaminare con obiettività<br />
se la Flat Tax possa essere una soluzione<br />
praticabile anche per la Svizzera.<br />
E’ forse opportuno sottolineare, tanto<br />
per fare ulteriormente rabbrividire chi<br />
si nutre di preconcetti attinti più da<br />
posizioni no-global che da analisi attente<br />
della realtà sociale in senso lato, che<br />
anche negli Stati Uniti è allo studio la<br />
possibilità di una riforma fiscale basata<br />
sulla Flat Tax. Anche se in Europa vi è la<br />
perniciosa tendenza a considerarsi culturalmente<br />
superiori alla grande potenza<br />
di oltre Atlantico e a sbeffeggiarne le<br />
scelte di politica internazionale, difficilmente<br />
si potrà affermare che in campo<br />
economico gli Stati Uniti siano esclusivamente<br />
in mano a pazzi furiosi privi<br />
del senso della realtà. I fatti dimostrano<br />
che, probabilmente, anche dagli americani<br />
possiamo imparare qualcosa.<br />
I principali vantaggi della Flat Tax<br />
• emplificazione del sistema fiscale<br />
• riduzione drastica della burocrazia<br />
• imposizione alla fonte<br />
• una sola aliquota fiscale<br />
• quote deducibili predeterminate<br />
• imposizione più trasparente ed equa<br />
• incentivo a chi produce e non ai furbi<br />
• conseguente crescita economica.<br />
OUTSOURCING<br />
Amministrazione e gestione risorse umane<br />
Informazione<br />
Gestione processi<br />
ricerca e selezione<br />
inizio e fine<br />
rapporto di lavoro<br />
stipendi e<br />
oneri sociali<br />
contratti e<br />
permessi di lavoro<br />
certificati di lavoro<br />
Strumenti di gestione<br />
descrizione<br />
della funzione<br />
dossier del<br />
personale<br />
regolamenti e<br />
manuali<br />
profili professionali<br />
e individuali<br />
Consulenza<br />
gestione<br />
risorse umane<br />
formazione e<br />
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piani sociali<br />
portafoglio<br />
assicurativo<br />
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Telefax: +41 (0)91 994 82 18<br />
Natel: +41 (0)79 276 29 40<br />
E-mail: adomenici@hros.ch<br />
Http: www.hros.ch<br />
di Angela Domenici
Informazione<br />
Edilespo,<br />
la più grande vetrina<br />
di novità nel settore edile<br />
Dal 23 al 27 novembre <strong>2004</strong><br />
di Fabio Sacchi, Responsabile marketing Edilespo <strong>2004</strong><br />
Apre i battenti alla sua decima edizione,<br />
la più grande mostra cantonale<br />
dell’edilizia che si svolge al<br />
Centro Esposizione di Lugano dal 23 al<br />
27 novembre <strong>2004</strong>.<br />
Edilespo molto attesa da<br />
parte del settore edile,<br />
annuncia sempre l’arrivo<br />
di molte novità nel<br />
campo della tecnologia<br />
relativa alla costruzione,<br />
alla ristrutturazione della<br />
casa.<br />
Sono 130 gli espositori<br />
presenti che vi attendono<br />
con i loro prodotti, le loro<br />
innovazioni, suddivisi per<br />
settori: dai macchinari e<br />
materiali da costruzione,<br />
rifiniture, impianti tecnici,<br />
costruzioni metalliche,<br />
arredamenti sanitari e<br />
cucine, domotica.<br />
«Costruiamo a favore dello sviluppo<br />
sostenibile: risanamento fonico e<br />
gestione cantieri», è questo il motto<br />
dello stand che vi aspetta all’entrata principale<br />
di Edilespo, che raggruppa il<br />
Dipartimento del territorio, la Società<br />
svizzera impresari costruttori Sezione<br />
<strong>Ti</strong>cino, la Scuola Universitaria<br />
Professionale della Svizzera Italiana e la<br />
HG Commerciale.<br />
Edilespo è sicuramente fonte insostituibile<br />
ed inesauribile d’informazioni nelle<br />
quali prodotti e componenti sono offerti<br />
all’esame del pubblico e molto spesso, si<br />
possono ottenere importanti informazioni,<br />
istruzioni e dettagli difficilmente reperibili<br />
altrimenti.<br />
Un bravo professionista del settore non<br />
manca mai d’adeguata biblioteca dove<br />
reperire i cataloghi dei vari prodotti maggiormente<br />
in uso, questo vale anche per<br />
il pubblico privato che vuole vedere, toccare,<br />
migliorare le proprie conoscenze<br />
alla ricerca di nuove idee e soluzioni<br />
sugli ultimi derivati, praticamente un<br />
punto di riferimento per il mercato<br />
odierno e futuro.<br />
I visitatori potranno partecipare anche<br />
alle diverse conferenze e dibattiti che<br />
quotidianamente si svolgeranno nella<br />
grande sala con capienza di 150 posti a<br />
sedere, dotata delle più moderne e sofisticate<br />
apparecchiature.<br />
All’interno dei padiglioni, sono in funzione<br />
dei bar e ristoranti che rimangono<br />
aperti sino alle ore 24.00<br />
L’invito che suggerisco a tutti i lettori, è<br />
di presenziare per cogliere quelle proposte<br />
avanzate che offre questa importante<br />
rassegna, e perché no, una situazione<br />
<strong>Ti</strong>cino Business - 11/<strong>2004</strong> • 20<br />
sicuramente piacevole anche per qualche<br />
incontro fra operatori e colleghi del<br />
settore.<br />
Edilespo rimane aperta al pubblico<br />
durante i cinque giorni da: martedì a<br />
venerdì dalle ore 16.00 – 23.00, sabato<br />
dalle ore 14.00 – 23.00.<br />
CONFERENZE A EDILESPO <strong>2004</strong><br />
Martedì 23 novembre ore 18.00 – 19.00<br />
Il Credit Suisse presenta:<br />
“Lugano: a work in progress”<br />
Relatori:<br />
Arch. Giorgio Giudici, Sindaco di<br />
Lugano<br />
Arch. Ivano Gianola, autore del progetto<br />
Palace<br />
moderatore: Loris Joppini, responsabile<br />
clientela privata<br />
Credit Suisse <strong>Ti</strong>cino<br />
La conferenza è aperta a tutti.<br />
Martedì 23 novembre ore 19.30 – 20.30<br />
Pompe di calore DEMO e nuova<br />
produzione di acqua calda tramite<br />
pompa di calore.<br />
Relatori:<br />
Monn Pio, Dir. DEMO SA. – Bioggio<br />
Curti Vinicio, Dr. Ing.Termogamma SA -<br />
Biasca<br />
Andreoli Christian, Resp.Vend. DEMO<br />
SA - Bioggio<br />
Buser Daniel, Resp.Vend.Termogamma<br />
SA - Biasca<br />
La conferenza è aperta a tutti.<br />
Fabio Sacchi
21 • <strong>Ti</strong>cino Business - 11/<strong>2004</strong><br />
Mercoledì 24 novembre ore 13.00 - 16.00<br />
Qualità dell’energia e dell’aria<br />
interna nella tecnica dell’impiantistica<br />
Destinatari:<br />
Ingegneri e tecnici dell’impiantistica,<br />
architetti, imprese generali,<br />
ditte di Facility Management, amministratori<br />
di immobili,<br />
locatari come per esempio punti di<br />
distribuzione, centri commerciali,<br />
università, ospedali, costruttori/fornitori<br />
di apparecchi e componenti<br />
per la tecnica impiantistica come pure<br />
fornitori di prestazioni<br />
di servizio nel settore dell’igiene nella<br />
tecnica impiantistica, ecc.<br />
Relatori:<br />
Milton Generelli, Sergio Rusconi,<br />
Matthias Frei<br />
Costo dell’iscrizione Fr. 90.-<br />
(per eventuali informazioni contattate<br />
il n° +41 31 852 13 01 o per iscrivervi<br />
direttamente alla conferenza visitate il<br />
sito www.swki.ch)<br />
Pubblicità Sacchi, 6928 Manno<br />
Mercoledi 24 novembre<br />
ore 18.45 – 19.45<br />
Stiamo costruendo il futuro:<br />
il progetto AlpTransit<br />
A cura di AlpTransit San Gottardo SA<br />
Per informazioni: ATG Comunicazione -<br />
Bellinzona,<br />
David Iselin, 091 825 00 61,<br />
david.iselin@alptransit.ch<br />
La conferenza è aperta a tutti.<br />
Giovedi 25 novembre ore 18.45 – 19.45<br />
Le nuove caldaie murali a condensazione<br />
a gas<br />
A cura della Ditta Viessmann<br />
(Svizzera) SA - Taverne<br />
La conferenza è aperta a tutti.<br />
Informazione<br />
Venerdì 26 novembre ore 18.45 – 19.45<br />
La mobilità in <strong>Ti</strong>cino: obiettivi e<br />
prospettive in un contesto di sviluppo<br />
sostenibile<br />
A cura della Società svizzera impresari<br />
costruttori Sezione <strong>Ti</strong>cino<br />
Relatori:<br />
Marco Borradori, Direttore del<br />
Dipartimento del territorio<br />
Giorgio Giudici, Sindaco di Lugano<br />
Josep Acebillo, Direttore Accademia di<br />
architettura di Mendrisio<br />
Edo Bobbià, Direttore SSIC Sezione<br />
<strong>Ti</strong>cino<br />
La conferenza è aperta a tutti.
23 • <strong>Ti</strong>cino Business - 11/<strong>2004</strong> Commercio estero<br />
Apertura dello Swiss Business Hub United Arab Emirates<br />
Il 22 novembre <strong>2004</strong> a Dubai, negli Emirati Arabi Uniti, alla presenza del<br />
Dr. Jean-Daniel Gerber, Segretario di Stato, dell’Ambasciatore Peter Vogler,<br />
del Console generale e futuro direttore dello SBH UAE Hans Hauser, nonché<br />
di Daniel Küng, CEO dell’Osec, sarà ufficialmente inaugurata l’apertura<br />
dello Swiss Business Hub United Arab Ermirates, con sede presso il<br />
Consolato svizzero.<br />
Lo SBH UAE è il 14° hub aperto dal Business Network Switzerland ed il<br />
primo che si concentrerà nella promozione di attività regionali.<br />
Dalla garanzia dei rischi delle<br />
esportazioni all’assicurazione<br />
contro i rischi delle esportazioni<br />
Il 24.09.<strong>2004</strong> il Consiglio federale ha<br />
approvato il messaggio e la legge concernenti<br />
l’assicurazione svizzera contro<br />
i rischi delle esportazioni (ASRE) nell’ambito<br />
della revisione della legge concernente<br />
la garanzia dei rischi delle<br />
esportazioni (GRE). I punti essenziali<br />
della revisione della GRE sono costituiti<br />
dall’introduzione del rischio degli acquirenti<br />
privati e dalla creazione di un istituto<br />
di diritto pubblico.<br />
La nuova legge federale concernente<br />
l’assicurazione svizzera contro i rischi<br />
delle esportazioni (ASRE) sostituirà l’attuale<br />
legge federale concernente la<br />
garanzia dei rischi delle esportazioni<br />
(GRE), la quale risale 1958.<br />
L’assicurazione svizzera contro i rischi<br />
delle esportazioni permetterà agli<br />
esportatori svizzeri di assicurarsi, alla<br />
stregua dei loro concorrenti stranieri,<br />
contro il rischio degli acquirenti privati.<br />
Lo svantaggio concorrenziale dell’economia<br />
svizzera d’esportazione verrà in<br />
tal modo eliminato.<br />
La revisione totale comporterà anche<br />
una riorganizzazione dell’attuale sistema<br />
della GRE. Il fondo esistente, non<br />
autonomo, verrà trasformato in un isti-<br />
tuto di diritto pubblico indipendente<br />
denominato Assicurazione svizzera contro<br />
i rischi delle esportazioni (ASRE). La<br />
ripartizione dei compiti e delle competenze<br />
tra la Confederazione e l’ASRE si<br />
baserà sulle conoscenze della moderna<br />
gestione amministrativa.<br />
La nuova ASRE mantiene l’obiettivo di<br />
garantire i posti di lavoro in Svizzera e<br />
di promuovere le esportazioni delle<br />
imprese svizzere. Coprendo i rischi di<br />
mancati pagamenti legati a situazioni<br />
politiche o economiche instabili e che<br />
non sono assunti dal mercato dell’assicurazione<br />
privata, essa permetterà agli<br />
esportatori svizzeri di accettare più<br />
facilmente ordinazioni provenienti dall’estero.<br />
Per ulteriori ragguagli sulla GRE:<br />
www.swiss-erg.ch<br />
Registri di commercio europei<br />
online<br />
Per portare a buon fine gli affari con l’estero<br />
è importante avere accesso a informazioni<br />
affidabili sui propri partner commerciali<br />
e clienti. In questo senso, una<br />
buona fonte d’informazione è data dai<br />
registri di commercio, tenuti in quasi<br />
tutti i paesi europei. L’elenco dei registri<br />
di commercio europei accessibili online<br />
può essere scaricato all’indirizzo<br />
www.osec.ch/osec_internet_root/mark<br />
tinformationen/topics/businesslaw_con<br />
tracts/handelsregister_in_europa/it/ha<br />
ndelsregister_in_europa-annexe-it.pdf<br />
Attenzione: malgrado gli sforzi d’armonizzazione<br />
dispiegati dall’Unione europea,<br />
il contenuto e le modalità di consultazione<br />
delle iscrizioni possono variare<br />
molto da un paese all’altro. In particolare,<br />
manca ancora talvolta un controllo<br />
sistematico dell’esattezza e della<br />
completezza delle iscrizioni.<br />
European Payment Guide:<br />
tutto sui rischi di pagamento<br />
La “European Payment Guide” di<br />
Intrum Justitia AG, società con sede a<br />
Schwerzenbach/ZH e specializzata nella<br />
gestione dei crediti, presenta una panoramica,<br />
dettata dall’esperienza, delle<br />
abitudini e delle basi giuridiche per<br />
quanto concerne i pagamenti in 22<br />
paesi d’Europa. Questa guida di 13 pagine<br />
è suddivisa in cinque capitoli.<br />
Pubblicata ad inizio ottobre <strong>2004</strong>, essa<br />
riassume e completa lo “European<br />
Payment Index”, pubblicato due volte<br />
l’anno e passa al vaglio il comportamento<br />
e le tendenze in materia di pagamenti<br />
in 22 paesi d’Europa. Il prossimo<br />
Index sarà pubblicato a dicembre <strong>2004</strong>.<br />
La guida può essere scaricata gratuita-
Commercio estero<br />
mente dal web in formato pdf.<br />
European Payment Guide: intrum.neteducation.com/includes/Intrum<br />
Justitia<br />
European Payment Guide.pdf<br />
European Payment Index (primavera<br />
<strong>2004</strong>):<br />
www.osec.ch/europeanpaymentindex<br />
European Payment Dictionary (128 termini<br />
in 20 lingue europee):<br />
www.intrum.ch/pagebig.cfm?ID=dictionary.cfm<br />
Per ulteriori ragguagli su Intrum Justitia<br />
AG: www.intrum.ch<br />
Newsletter: Swiss Business Hub<br />
China News Update<br />
Numerose sono le aziende svizzere attive<br />
in Cina con un eccellente ricordo del<br />
«China Business Briefing (CBB)» pubblicato<br />
dall’Ambasciata svizzera a Pechino.<br />
Lo Swiss Business Hub China ha deciso<br />
di dare un successore a questa newsletter,<br />
che era stata abbandonata ad inizio<br />
2003.<br />
Ecco quindi che, in collaborazione con<br />
Sinomedia (a cui si deve la rinomata<br />
“China Economic Review”), lo Swiss<br />
Business Hub China, da fine settembre<br />
pubblica il settimanale “Swiss Business<br />
Hub China News Update”.<br />
Abbonandovi a questa newsletter gratuita,<br />
ogni venerdì riceverete nella vostra<br />
casella postale elettronica le ultime<br />
novità economiche e settoriali sulla<br />
Cina!<br />
Ultimo numero pubblicato:<br />
www.chinaeconomicreview.com/sbh/vi<br />
ew<br />
Per abbonarsi: www.chinaeconomicreview.com/sbh/sub<br />
Giappone: nuova legge farmaceutica<br />
facilita l’outsourcing<br />
La nuova legge farmaceutica giapponese<br />
(Pharmaceutical Affairs Law), modificata<br />
e implementata in tre tappe,<br />
entrerà in vigore in aprile 2005. La<br />
nuova legge apporta importanti facilitazioni<br />
in particolare nel settore dell’outsourcing,<br />
finora estremamente restrittivo.<br />
Ci si attende che le aziende farmaceutiche<br />
giapponesi e stranieri facciano<br />
uso delle nuove possibilità di esternalizzare<br />
certe funzioni dell’azienda; in particolare<br />
per quanto concerne lo sviluppo,<br />
i test clinici e lo screening.<br />
Per l’industria farmaceutica giapponese<br />
si creano così nuove sinergie e una spinta<br />
degli investimenti, che dovrebbero<br />
dare nuovi impulsi alla produttività del<br />
settore, in particolare nella ricerca e<br />
nello sviluppo. (nfa)<br />
Per ulteriori ragguagli:<br />
Japan Pharmaceutical Manufacturers<br />
Association ( JPMA):<br />
www.jpma.or.jp/12english/index.html<br />
L’Iran intensifica la gestione<br />
dell’acqua<br />
La gestione dell’acqua in Iran è in continuo<br />
sviluppo. Questo concerne in particolare<br />
l’installazione di sistemi d’approvvigionamento<br />
e di distribuzione<br />
dell’acqua e la costruzione di dighe.<br />
Nel 2005 è prevista la costruzione di ben<br />
80 dighe. Teheran prevede anche di<br />
costruire a lungo termine dei sistemi<br />
d’irrigazione che miglioreranno la qualità<br />
generale dell’acqua e consentiranno<br />
di migliorarne il riciclaggio.<br />
Alle aziende svizzere si presentano quindi<br />
nuove opportunità. Secondo un rapporto<br />
dell’ambasciata di Svizzera in Iran,<br />
queste nuove opportunità riguardano<br />
l’ingegneria, gli equipaggiamenti, la<br />
manutenzione e il monitoraggio.<br />
Per maggiori informazioni:<br />
www.osec.ch/~0xc1878d1b_0x0001c1<br />
1f/iran/investments/irans_dams_and_<br />
water_distribution_system_-<br />
_a_brief/en/iranwaterdams.pdf<br />
Coppa del mondo di calcio in<br />
Sudafrica: numerose opportunità<br />
La Coppa del mondo 2010 che si terrà in<br />
Sudafrica apre nuove interessanti prospettive<br />
anche per le aziende svizzere.<br />
I preparativi della Soccer World Cup<br />
2010 sono accompagnati da interessanti<br />
possibilità in vari settori.<br />
Le più numerose riguardano la costruzione<br />
e la ricostruzione degli stadi. Ma<br />
non è tutto: entro il 2008, il Sudafrica<br />
vuole ottimizzare anche le sue infrastrutture<br />
aeroportuali, ferroviarie, stradali<br />
e quelle relative alla distribuzione<br />
dell’acqua e al trattamento delle acque<br />
reflue.<br />
Anche le aziende attive nel turismo,<br />
nella sicurezza, nelle assicurazioni e nell’organizzazione<br />
di eventi hanno grandi<br />
possibilità.<br />
Le aziende svizzere che desiderano ottenere<br />
informazioni su appalti pubblici,<br />
manifestazioni, ecc. possono rivolgersi a:<br />
Ambasciata svizzera a Pretoria,<br />
Economic and Trade Section:<br />
www.eda.admin.ch/pretoria_emb/e/ho<br />
me/buseco.html<br />
e-mail: trade@pre.rep.admin.ch<br />
<strong>Ti</strong>cino Business - 11/<strong>2004</strong> • 24<br />
Brasile: potenziamento<br />
dell’approvvigionamento elettrico<br />
nelle zone rurali<br />
Entro i prossimi tre anni, il Brasile<br />
vuole allacciare alla rete elettrica la maggioranza<br />
delle economie domestiche<br />
delle regioni isolate del paese. “Luz para<br />
Todos” è il nome del programma del<br />
governo che è stato lanciato a questo<br />
proposito.<br />
Entro fine 2008, sono previsti ben 2<br />
miliardi di euro di investimenti, di cui<br />
1,75 miliardi saranno dedicati agli equipaggiamenti.<br />
Nella prima fase del progetto<br />
è previsto l’acquisto di 243’000<br />
trasformatori, 1,5 milioni di distributori<br />
e 161’000 km di cavi. Vanno inoltre ad<br />
aggiungersi contatori e dispositivi per la<br />
distribuzione dell’energia.<br />
Gli investimenti maggiori saranno effettuati<br />
nel Nord del paese, dove, come<br />
accade ad esempio nello Stato dell’Acre,<br />
solo il 20% della popolazione dispone<br />
attualmente di corrente elettrica.<br />
Contemporaneamente al programma<br />
“Luz para Todos”, l’Agência Nacional de<br />
Energia Elétrica (Agenzia nazionale dell’energia<br />
elettrica, ANEEL) prevede la<br />
costruzione di 12 linee ad alta tensione<br />
di una lunghezza totale di 2’860 km e di<br />
6 stazioni di trasformazione. Inoltre, il<br />
Ministério de Minas y Energia (Ministero<br />
delle mine e dell’energia) ha annunciato<br />
che prossimamente sarà messa a concorso<br />
la costruzione di due linee di<br />
2’000 km di lunghezza totale negli Stati<br />
del Piauí e São Paulo/Minas Gerais.<br />
Per ulteriori ragguagli:<br />
Programma “Luz para Todos”:<br />
www.mme.gov.br/luzparatodos/<br />
Ministério de Minas y Energia:<br />
www.mme.gov.br<br />
Agência Nacional de Energia Elétrica<br />
(ANEEL): www.aneel.gov.br<br />
Osec<br />
Business Network Switzerland<br />
Corso Elvezia 16<br />
Casella postale 5399<br />
CH-6901 Lugano<br />
Tel. +41 91 911 51 35<br />
Fax +41 91 911 51 39<br />
info.lugano@osec.ch<br />
www.osec.ch
25 • <strong>Ti</strong>cino Business - 11/<strong>2004</strong> Speciale Unione europea<br />
Annuario Eurostat <strong>2004</strong><br />
Dati: 1992 – 2002<br />
Con le sue informazioni chiare, utili e complete, l’Annuario Eurostat <strong>2004</strong> costituisce una guida<br />
statistica pratica su tutte le grandi questioni relative all’evoluzione dell’Unione europea.<br />
L’Annuario Eurostat <strong>2004</strong> contiene<br />
• statistiche sullo sviluppo della società, dell’economia, dell’ecologia e dell’attività delle imprese<br />
nel periodo 1992-2002;<br />
• dati confrontabili sui 25 Stati membri, la zona euro, lo Spazio economico europeo e altri grandi<br />
attori mondiali;<br />
• dati strutturati in modo logico e semplice, corredati da testi esplicativi, grafici, un glossario e<br />
una lista delle abbreviazioni.<br />
La pubblicazione (280 pagine ca.) è disponibile in francese, tedesco o inglese e include un Cd-<br />
Rom trilingue (francese/inglese/tedesco) che comprende un migliaio di tabelle e grafici, lo stesso<br />
annuario Eurostat <strong>2004</strong> in versione pdf e le informazioni statistiche complete che esso include).<br />
Le novità dell’edizione <strong>2004</strong>:<br />
• l’annuario Eurostat <strong>2004</strong> ha una nuova struttura e una nuova presentazione, più attrattive e contiene un maggior numero di fotografie<br />
e di immagini;<br />
• il Cd-Rom comporta anche numerose novità quali una struttura più chiara, dei metadati, la possibilità di creare dei grafici, ecc.;<br />
• una sezione sullo sviluppo durevole.<br />
L’annuario Eurostat <strong>2004</strong> è suddiviso in 7 capitoli: gli statistici al servizio dell’Unione europea, gli europei, l’economia, l’ambiente,<br />
le scienze e le tecnologie, i settori d’attività e le aziende, l’agricoltura, la selvicoltura e la pesca.<br />
L’Annuario Eurostat <strong>2004</strong> può essere ordinato presso l’EICS.<br />
Costo: EUR 50 (+ 2,4% IVA e CHF 6.45 di spese di spedizione)<br />
No. cat: KS-CD-04-001-**-C<br />
Si applica il tasso di cambio pubblicato sulla Gazzetta ufficiale dell’UE.<br />
Termine di consegna: 2-3 settimane.<br />
Parlamento europeo: note sintetiche<br />
sull’Unione europea<br />
Questa pubblicazione del parlamento<br />
europeo illustra in modo semplice e<br />
chiaro al vasto pubblico:<br />
• il funzionamento dell’Unione europea:<br />
caratteristiche principali, procedure<br />
decisionali, finanziamento, ecc.<br />
• L’Europa dei cittadini: rispetto dei<br />
diritti fondamentali nell’UE<br />
• Il mercato interno: libertà, regole<br />
della concorrenza e ravvicinamento<br />
delle legislazioni<br />
• Le politiche comuni: politica agricola,<br />
politica della pesca, politica regionale,<br />
ecc.<br />
• L’Unione economica e monetaria: sviluppo,<br />
istituzioni e coordinazione<br />
delle politiche<br />
• Le relazioni esterne dell’UE: politica<br />
estera e di sicurezza comune, politica<br />
economica e commerciale estera,<br />
ecc.<br />
Questa pubblicazione integra gli sviluppi<br />
intervenuti nel corso degli ultimi<br />
anni e in particolare le modifiche<br />
apportate dal trattato di Nizza e le proposte<br />
del trattato costitutivo.<br />
Questa pubblicazione è disponibile in<br />
francese o in inglese, in formato cartaceo<br />
o su Cd-Rom.<br />
Versione cartacea: 420 pagine<br />
No. cat.: QA-58-04-845-**-C,<br />
Prezzo: EUR 25 (+ 2.4% IVA e CHF 6.45<br />
di spese di spedizione)<br />
CD-ROM: disponibile in francese/inglese<br />
No. cat. QA-58-04-845-2A-Z,<br />
Prezzo: EUR 25 (+ 7,6% IVA e CHF 6.45<br />
di spese di spedizione)<br />
Si applica il tasso di cambio pubblicato<br />
sulla Gazzetta ufficiale dell’UE.<br />
Termine di consegna: 2-3 settimane.<br />
Pubblicazione e Cd-Rom possono essere<br />
ordinati presso l’EICS.<br />
Le note sintetiche in italiano possono<br />
essere consultate online all’indirizzo<br />
www.europarl.eu.int/factsheets/default_it
Speciale Unione europea<br />
A pocketbook of e-business indicators<br />
Tutto l’e-business europeo in formato<br />
tascabile. L’ultimo rapporto dell’e-<br />
Business W@tch esamina i risultati di un<br />
sondaggio condotto nel 2003 in dieci<br />
diversi settori economici nei 25 Stati<br />
membri dell’UE. La più recente edizione<br />
(<strong>2004</strong>) della “guida tascabile sugli indicatori<br />
dell’e-Business” offre un quadro sintetico<br />
degli sviluppi nel campo dell’ebusiness.<br />
Una delle indicazioni fornite dal rapporto<br />
è che il turismo è probabilmente l’industria<br />
con il più alto volume di transazioni<br />
di e-commerce nel mercato B2C. Il<br />
rapporto specifico sul settore turistico,<br />
insieme a quello sui servizi di tecnologia<br />
dell’informazione e della comunicazione<br />
(TIC), è stato presentato in occasione<br />
del Forum che ha preceduto il WCIT<br />
<strong>2004</strong> (Congresso mondiale della tecnologia<br />
dell’informazione) tenutosi ad Atene.<br />
Le presentazioni ed i dibattiti sulle<br />
opportunità, sui rischi e sulle sfide politiche<br />
hanno ribadito la grande importanza<br />
del ricorso alle TIC e al commercio elettronico<br />
sia da parte dei servizi TIC che da<br />
parte del comparto turistico. Anche se i<br />
due settori hanno pochi elementi in<br />
comune, sono entrambi fortemente<br />
influenzati dagli sviluppi tecnologici. Se è<br />
vero che le aziende operanti nei servizi<br />
di telecomunicazione e di informatica<br />
fanno ormai già largo uso delle TIC, il<br />
turismo emerge come un settore in cui<br />
l’e-commerce sta effettivamente decollando,<br />
con una conseguente ridefinizione<br />
dei modelli commerciali operativi e,<br />
potenzialmente, dell’intera catena dei<br />
valori dell’industria.<br />
Questo utilissimo strumento tascabile<br />
può essere scaricato gratuitamente dalla<br />
sezione pubblicazioni del sito web<br />
www.ebusiness-watch.org oppure richiesto<br />
in formato cartaceo (disponibile fino<br />
ad esaurimento scorte) all’indirizzo email<br />
entr-ict-e-commerce@cec.eu.int.<br />
Relazione sulla convergenza <strong>2004</strong>:<br />
i nuovi Stati membri non sono ancora<br />
eurocompatibili<br />
Secondo questa relazione, al momento<br />
nessuno degli Stati esaminati riempie i<br />
presupposti per l’introduzione dell’euro.<br />
Questi Stati continuano quindi ad essere<br />
considerati “Stati membri con deroga”.<br />
Il 20 ottobre, la Commissione europea<br />
ha adottato la sua relazione sulla convergenza<br />
<strong>2004</strong>, che fa il punto dei progressi<br />
compiuti da Repubblica ceca, Estonia,<br />
Cipro, Lettonia, Lituania, Ungheria,<br />
Malta, Polonia, Slovenia, Slovacchia e<br />
Svezia per quanto concerne il rispetto<br />
dei criteri di convergenza nel contesto<br />
dell’Unione economica e monetaria<br />
(UEM).<br />
Il rapporto esamina se questi Stati membri<br />
adempiono ai criteri di convergenza<br />
relativi alla stabilità dei prezzi, alla situazione<br />
della finanza pubblica, al tasso di<br />
cambio e ai tassi d’interesse e se hanno<br />
fatto progressi sotto il profilo della compatibilità<br />
della loro legislazione nazionale<br />
con il trattato.<br />
Alla luce delle singole valutazioni, la<br />
Commissione conclude che la posizione<br />
di ognuno di questi Stati summenzionati<br />
non deve cambiare e che essi devono<br />
rimanere “Stati membri con deroga”.<br />
Il testo integrale del comunicato stampa<br />
della commissione può essere consultato<br />
online all’indirizzo<br />
europa.eu.int/rapid/pressReleasesAction.<br />
do?reference=IP/04/1251&format=HT<br />
ML&aged=0&language=EN&guiLangua<br />
ge=en<br />
La relazione sulla convergenza <strong>2004</strong> è<br />
invece disponibile su<br />
europa.eu.int/comm/economy_finance/p<br />
ublications/european_economy/<strong>2004</strong>/cr2<br />
004_it.pdf<br />
È in vigore la statuto europeo<br />
delle società di capitali<br />
È entrato in vigore l’atteso statuto europeo<br />
delle società di capitali, in base al<br />
quale una società europea può essere<br />
costituita attraverso la creazione di una<br />
“holding”, o di una filiale comune, tramite<br />
la fusione di società situate in almeno<br />
10 Stati membri. Solo sei Stati membri,<br />
ovvero Belgio, Austria, Danimarca,<br />
Svezia, Finlandia e Islanda, hanno sinora<br />
attuato misure pratiche per permettere<br />
la registrazione delle società europee.<br />
Contemporaneamente allo statuto è<br />
entrata in vigore anche la direttiva sulla<br />
partecipazione dei lavoratori delle<br />
società europee.<br />
Testo integrale del comunicato stampa:<br />
www.europa.eu.int/rapid/pressReleasesA<br />
ction.do?reference=IP/04/1195&format=HTML&aged=0&language=EN&<br />
guiLanguage=en<br />
Il testo integrale del regolamento sullo<br />
statuto della società europea e quello<br />
della connessa direttiva sulla partecipazione<br />
dei lavoratori possono essere visionati<br />
su<br />
www.europa.eu.int/comm/internal_mark<br />
<strong>Ti</strong>cino Business - 11/<strong>2004</strong> • 26<br />
et/en/company/company/official/index.ht<br />
m#regulations<br />
Accordo bilaterale per l’ingresso<br />
del Vietnam nell’OMC<br />
Il 9 ottobre <strong>2004</strong>, dopo una settimana di<br />
trattative intercorse a Hanoi, il<br />
Commissario UE al Commercio Pascal<br />
Lamy e il Ministro vietnamita al<br />
Commercio Truong Dinh Tuyen hanno<br />
concluso un accordo bilaterale per l’ingresso<br />
del Vietnam all’interno<br />
dell’Organizzazione mondiale del commercio<br />
(OMC).<br />
L’Unione europea è il più grande partner<br />
commerciale del Vietnam e, con la firma<br />
dell’intesa, diviene primo sostenitore per<br />
l’ingresso del Vietnam nell’OMC.<br />
Per ulteriori ragguagli:<br />
europa.eu.int/comm/trade/issues/bilateral/regions/asem/pr051004_en.htm<br />
Additivi alimentari diversi<br />
dai coloranti e dagli edulcoranti<br />
La Commissione europea ha adottato<br />
una proposta di modifica della Direttiva<br />
95/2/CE del 20 febbraio 1995 relativa agli<br />
additivi alimentari diversi dai coloranti e<br />
dagli edulcoranti. Gli emendamenti<br />
intendono in particolare ridurre il livello<br />
autorizzato di nitrati e nitriti nella carne,<br />
ritirare l’autorizzazione all’uso di alcune<br />
proteine (E216 ed E217) e all’uso di additivi<br />
gelatinosi all’interno dei “Jelly minicups”,<br />
piccoli dolci monodose preconfezionati<br />
che, a causa della loro forma e<br />
consistenza, possono essere pericolosi<br />
per i bambini.<br />
La proposta di modifica può essere consultata<br />
online all’indirizzo<br />
europa.eu.int/eurlex/en/com/pdf/<strong>2004</strong>/c<br />
om<strong>2004</strong>_0650en01.pdf<br />
Euro Info Centro Svizzera<br />
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Tel. +41 91 911 51 37<br />
Fax +41 91 911 51 39<br />
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www.osec.ch/eics
Informazione<br />
Nuovo certificato di salario<br />
La battaglia continua…<br />
di Luca Albertoni<br />
del nuovo certificato di<br />
salario sembra ormai sempre più<br />
L’introduzione<br />
un’interminabile e surreale telenovela.<br />
Se non fosse un tema terribilmente<br />
serio, ci sarebbe quasi da ridere. Per chi<br />
avesse perso le puntate precedenti, ecco<br />
un breve riassunto: da tempo la temibile<br />
Conferenza svizzera delle imposte (CSI) ha<br />
deciso che la Svizzera ha assolutamente<br />
bisogno di un certificato di salario unico ed<br />
esaustivo.<br />
Un po’ di ordine, che diamine! Siamo svizzeri<br />
o no? Fin qui tutto bene. Il problema è<br />
che dietro un apparentemente innocuo<br />
strumento amministrativo si celano ben<br />
altre intenzioni, che vanno chiaramente<br />
oltre la legittima lotta agli abusi in materia<br />
fiscale. A parte il fatto che le aziende si troveranno<br />
confrontate ad un maggiore onere<br />
amministrativo (alla faccia della politica<br />
promossa dal Consigliere federale Joseph<br />
Deiss, che un giorno sì e l’altro pure celebra<br />
gli sforzi del Consiglio federale per<br />
diminuire la burocrazia che penalizza le<br />
aziende…), il malcelato scopo del nuovo<br />
certificato di salario è quello di aumentare<br />
le entrate fiscali dello Stato, andando a tassare<br />
a tappeto tutto quello che abbia una<br />
parvenza di vantaggio attribuito da un’azienda<br />
ai propri dipendenti. Per i dettagli vi<br />
rinviamo ai precedenti articoli già apparsi<br />
nei mesi scorsi su <strong>Ti</strong>cino Business.<br />
La levata di scudi degli ambienti economici<br />
aveva finora permesso di instaurare un dialogo<br />
con la CSI per cercare soluzioni accettabili<br />
per l’interesse pubblico e quelli privati.<br />
Orbene, la CSI non ha trovato di meglio<br />
da fare che decidere unilateralmente, lo<br />
scorso 30 settembre <strong>2004</strong>, di introdurre il<br />
nuovo certificato di salario a titolo facoltati-<br />
vo dal 2005 e<br />
con forza<br />
obbligatoria<br />
dal 2006.<br />
Questo malgrado,<br />
per<br />
stessa ammissione<br />
della<br />
CSI, non<br />
siano assolutamente<br />
stati<br />
risolti numerosi<br />
problemi<br />
che rischiano<br />
di penalizzare<br />
pesantemente<br />
sia le aziende<br />
che i<br />
dipendenti.<br />
Una volta di<br />
più quindi le<br />
associazioni economiche non nono state<br />
consultate e sono state messe di fronte al<br />
fatto compiuto, benché avessero ripetutamente<br />
manifestato una chiara disponibilità<br />
al negoziato. Anche nei confronti del<br />
Consigliere federale Hans-Rudolf Merz, che<br />
aveva garantito all’Unione svizzera delle arti<br />
e mestieri (USAM) di mettersi a disposizione<br />
quale mediatore, la mossa è stata quantomeno<br />
poco elegante.... Il nocciolo del<br />
problema è che l’agire della CSI sfugge ad<br />
ogni controllo, fatto molto grave dal punto<br />
di vista istituzionale. Ad esempio, la<br />
Conferenza dei direttori cantonali delle<br />
finanze non ha diritto di impartire istruzioni<br />
alla CSI. In altre parole, una decisione<br />
importante e carica di conseguenze come<br />
quella dell’introduzione del nuovo certificato<br />
di salario è presa da un gremio ammi-<br />
<strong>Ti</strong>cino Business - 11/<strong>2004</strong> • 28<br />
nistrativo intercantonale difficilmente definibile<br />
e che può agire senza doversi sottoporre<br />
ad un controllo politico. Come se<br />
questo non bastasse, la CSI ha semplicemente<br />
ignorato diverse iniziative parlamentari<br />
presentate recentemente alle Camere<br />
federali, in particolare quella del basilese<br />
Hans-Rudolg Gysin, approvata a larga maggioranza<br />
dal Consiglio nazionale e volta ad<br />
ottenere maggiore trasparenza per il nuovo<br />
certificato di salario, che dovrebbe maggiormente<br />
tenere conto del nostro ordinamento<br />
giuridico.<br />
Probabilmente non è detta l’ultima parola e<br />
le associazioni economiche restano aperte<br />
al dialogo, malgrado questo ennesimo<br />
affronto. Tuttavia, l’ipotesi di un boicotto<br />
del nuovo certificato di salario, lanciata<br />
dall’USAM, prende sempre più corpo…
29 • <strong>Ti</strong>cino Business - 11/<strong>2004</strong><br />
Dalla giurisprudenza:<br />
il lavoro a prestito<br />
e il periodo di prova<br />
di Luca Albertoni<br />
Non sono rari i casi in cui una persona<br />
lavora in un’azienda dapprima<br />
a titolo temporaneo per conto<br />
di un’agenzia collocamento e poi viene<br />
assunta direttamente dalla ditta stessa.<br />
Questa situazione provoca spesso divergenze<br />
d’interpretazione quanto all’applicazione<br />
di determinate norme del<br />
Codice delle obbligazioni (CO), ad esempio<br />
a proposito del periodo di prova.<br />
In una sentenza del 7 gennaio 2003 (DTF<br />
129 III 124), il Tribunale federale ha precisato<br />
che, quando un lavoratore passa<br />
da un rapporto di lavoro a prestito ad un<br />
impiego stabile nell’azienda presso la<br />
quale è occupato, la durata dell’attività<br />
temporanea non può essere detratta dal<br />
periodo di prova.<br />
Questa decisione ha evidentemente<br />
importanti conseguenze anche sul termine<br />
di disdetta del contratto di lavoro.<br />
Al proposito, è opportuno ricordare che,<br />
secondo l’art. 335b cpv. 2 CO, il periodo<br />
di prova non può in alcun caso superare<br />
i 3 mesi e, durante questo periodo, il termine<br />
di disdetta è di 7 giorni (art. 335b<br />
cpv. 1 CO).<br />
Dopo il periodo di prova, il termine minimo<br />
per la disdetta è invece di almeno 1<br />
mese (art. 335c cpv. 1 CO).<br />
Nel caso concreto giudicato dal TF, si<br />
trattava di una segretaria che aveva lavorato<br />
presso una banca dapprima per 2<br />
mesi quale impiegata temporanea a prestito.<br />
Infatti, durante questi 2 mesi, la<br />
segretaria era legata ad un contratto di<br />
lavoro con un ufficio di collocamento per<br />
personale temporaneo.<br />
Dopo tale periodo, essa era stata assunta<br />
direttamente dalla banca quale impiegata<br />
fissa, con un regolare contratto di lavoro<br />
che prevedeva un periodo di prova di 3<br />
mesi. Da notare che il posto di lavoro e il<br />
lavoro svolto erano assolutamente identici<br />
all’attività effettuata durante il periodo<br />
di assunzione temporanea a prestito.<br />
Prima della scadenza del periodo di<br />
prova di 3 mesi previsto dal contratto, la<br />
segretaria era stata licenziata dalla banca<br />
con un termine di disdetta di 7 giorni.<br />
L’interessata aveva interposto ricorso,<br />
contestando la disdetta di 7 giorni e chiedendo<br />
l’osservanza del termine di 1<br />
mese (e quindi il relativo pagamento),<br />
dovendo sommare, per il calcolo della<br />
durata del rapporto di lavoro, i 2 mesi del<br />
periodo di impiego temporaneo ai 3<br />
mesi dell’impiego “regolare”.<br />
Il TF ha respinto questa tesi, sottolineando<br />
che durante l’impiego temporaneo a<br />
prestito né l’azienda né il lavoratore sono<br />
in grado di valutare l’esistenza di un rapporto<br />
di fiducia e quindi la rispettiva idoneità,<br />
come è invece è il caso quando<br />
l’assunzione è diretta. In altre parole, nel<br />
caso dell’impiego temporaneo a prestito<br />
non vi è un rapporto contrattuale con l’azienda<br />
presso cui l’impiegato fornisce la<br />
propria prestazione lavorativa, per cui il<br />
rapporto è da considerare profondamente<br />
diverso rispetto a quello esistente in<br />
caso di assunzione diretta da parte dell’azienda.<br />
Da questo punto di vista non è rilevante<br />
che, come nel caso specifico, venga svolta<br />
la stessa attività. In tale contesto è<br />
necessario ricordare che lo scopo del<br />
periodo di prova è proprio quello di permettere<br />
alle due parti di conoscersi<br />
approfonditamente, per valutare se sussistono<br />
le condizioni per continuare il<br />
rapporto di lavoro.<br />
Informazione
Informazione<br />
Assioma e l’outsourcing<br />
dell’informatica aziendale<br />
Flessibilità organizzativa e competenza tecnica<br />
di Giorgio Franchetti<br />
di molti dei processi<br />
vitali di un’azienda è ormai un<br />
L’informatizzazione<br />
fenomeno irreversibile, poiché costituisce<br />
una delle principali colonne portanti<br />
dell’operatività delle imprese. L’ICT<br />
(Information & Communication<br />
Technology) aziendale rappresenta quindi<br />
una funzione essenziale e un ben definito<br />
centro di costo e il suo scopo ed utilizzo<br />
meritano considerazioni molto approfondite<br />
nella definizione delle strategie del<br />
management.<br />
La scelta dell’internalizzazione o esternalizzazione<br />
di determinati servizi è spesso<br />
strettamente correlata alla tipologia del<br />
business, a una serie di fattori spesso non<br />
direttamente traducibili in un mero confronto<br />
di cifre. Il dubbio del “make or buy”<br />
o meglio, in questo caso, del “do or rent”<br />
deve quindi essere fonte di considerazioni<br />
che riguardano la natura stessa dell’azienda<br />
e il suo essere a 360°.<br />
Per quanto l’informatica sia entrata in<br />
azienda relativamente di recente, se paragonata<br />
ad altre funzioni tipiche dell’organizzazione<br />
di impresa, la filosofia alla base<br />
del suo utilizzo ha già subito notevoli cambiamenti<br />
e rivoluzioni. In principio la<br />
gestione dell’ICT non poteva che essere<br />
demandata all’esterno, poiché rappresentava<br />
un mondo ancora in gran parte oscuro<br />
e misterioso, le cui chiavi di lettura<br />
erano in mano a pochi “illuminati” che<br />
avevano più dello scienziato che del tecnico.<br />
In questa fase si verificò il fiorire dei<br />
centri di calcolo, della distribuzione centralizzata<br />
delle applicazioni aziendali che<br />
l’utente usava come scatole magiche:<br />
fanno quel che mi serve ma non so nemmeno<br />
con che logica funzionino...<br />
Gradualmente, da poche funzioni di base,<br />
l’informatica ha iniziato a<br />
svilupparsi e prendere<br />
piede in una molteplicità di<br />
processi che richiedevano<br />
un’interazione sempre<br />
maggiore con l’utenza. Ci fu<br />
quindi una fase di standardizzazione<br />
dei programmi<br />
che andò di pari passo con<br />
il tentativo di educare l’utente<br />
alla conoscenza non<br />
solo del funzionamento<br />
delle applicazioni che usava<br />
direttamente, ma anche del<br />
mezzo che gli consentiva di<br />
farlo. Con l’avvento dei<br />
desktop PC e il passaggio<br />
dell’informatica da “scienza<br />
misteriosa” a materia di studio<br />
per tecnici specialisti, il<br />
desiderio di possedere e<br />
controllare i processi ad<br />
essa collegati internamente<br />
all’azienda ebbe il sopravvento<br />
e ci fu una fase di informatizzazione<br />
più spinta ma anche più disomogenea.<br />
E ora, a che punto ci troviamo?<br />
Probabilmente è giunto il momento della<br />
maturità, in cui l’informatica viene finalmente<br />
percepita per quel che è: un mezzo<br />
che deve essere utilizzato nel miglior<br />
modo possibile per perseguire gli scopi<br />
aziendali. Il tempo delle “guerre di religione”<br />
dovrebbe ormai essere superato.<br />
Osservando l’ICT aziendale da questo<br />
punto di vista emerge abbastanza chiaramente<br />
che all’interno dell’azienda moderna<br />
convivono necessità e funzioni molto<br />
diverse tra loro, e che il panorama delle<br />
soluzioni possibili è vastissimo. In quest’ottica<br />
è necessario effettuare un’attenta<br />
<strong>Ti</strong>cino Business - 11/<strong>2004</strong> • 30<br />
analisi dei processi aziendali e individuare<br />
quali e quanti servizi ICT vengano effettivamente<br />
utilizzati, quanto siano o meno<br />
critici, quanto sia complicata o semplice la<br />
loro gestione, quale sia il loro costo sia in<br />
valore assoluto che rapportato ai benefici<br />
che apportano, che tipo di impegno organizzativo<br />
comporta la loro gestione e<br />
soprattutto che tipo di evoluzione è possibile<br />
intravvedere date le strategie di management<br />
dell’azienda.<br />
Innanzitutto va detto che l’internalizzazione<br />
dei servizi ICT, seppur originata dalla<br />
semplificazione e standardizzazione di<br />
alcune funzioni, ha fatalmente portato,<br />
con il crescere della diffusione delle competenze<br />
di base, ad una personalizzazione
31 • <strong>Ti</strong>cino Business - 11/<strong>2004</strong><br />
e ad una polverizzazione estreme delle<br />
soluzioni adottate. Questo complica notevolmente<br />
l’organizzazione dei compiti IT<br />
per le aziende, che si trovano a dover<br />
incrementare la propria conoscenza nei<br />
settori più disparati e ciò comporta, inesorabilmente,<br />
un aumento dei costi per l’acquisizione<br />
delle risorse specializzate o un<br />
peggioramento dei livelli di servizio forniti<br />
all’utenza.<br />
La domanda da porsi, quindi, non è più<br />
semplicemente: “Faccio tutto in casa o<br />
lo faccio fare fuori?”, ma: “Data la mia<br />
struttura interna, gli obiettivi che voglio<br />
ottenere e la disponibilità di risorse che<br />
ho, cosa ha senso che faccia in casa e<br />
cosa ha senso che faccia fare da terzi<br />
specializzati?”.<br />
La differenza non è solo di natura formale,<br />
poiché i servizi ICT, per la loro stessa<br />
natura, incidono molto più sostanzialmente<br />
di altri nella vita e nell’organizzazione<br />
aziendale.<br />
Probabilmente una delle risposte più sensate<br />
che si possa dare ad una domanda del<br />
genere è: “mi tengo la gestione ordinaria e<br />
l’assistenza agli utenti per cui il mio reparto<br />
informatica è sufficientemente dimensionato,<br />
e cerco un partner affidabile e<br />
specializzato per l’erogazione di quei servizi<br />
che comportano un impatto notevole<br />
sui costi e sull’organizzazione del lavoro”.<br />
In un mondo in cui la tecnologia ha tempi<br />
di evoluzione compressi all’estremo, con<br />
livelli di obsolescenza e di stress da acquisizione<br />
di know-how degli operatori elevatissimi,<br />
questo tipo di atteggiamento<br />
dovrebbe essere considerato quasi come<br />
l’unico possibile per una miriade di operatori<br />
che non dispongono delle risorse per<br />
effettuare investimenti di lungo periodo.<br />
Purtroppo accade spesso che la percezione<br />
non sia questa e per molte aziende, tipicamente<br />
PMI, l’informatica diventa più<br />
una sorta di male necessario che un motore<br />
per il business.<br />
L’esternalizzazione di servizi ICT, quindi, è<br />
sicuramente una valida alternativa per un<br />
numero elevato di aziende, ma dato il suo<br />
impatto, anche di lungo periodo, sulle<br />
scelte strategiche del management, per<br />
poterne usufruire in modo soddisfacente<br />
è necessario prendere in considerazione<br />
alcuni elementi fondamentali.<br />
Innanzitutto è necessario individuare in<br />
maniera precisa quali sono i servizi e le<br />
funzioni che possono essere date in outsourcing<br />
avendo un impatto positivo sull’organizzazione<br />
interna dell’azienda. In<br />
teoria esiste la possibilità di dare qualun-<br />
que tipo di servizio in outsourcing, ma<br />
non è detto che ciò si adatti in ogni caso a<br />
qualunque organizzazione.<br />
È necessario poi considerare che l’outsourcing<br />
di determinati servizi, per dare i<br />
suoi frutti, non può essere un progetto di<br />
breve periodo, ma deve diventare parte<br />
della strategia aziendale. In quest’ottica<br />
risulta quindi di fondamentale importanza<br />
l’individuazione di un partner affidabile,<br />
tecnicamente preparato e sopratutto in<br />
grado di “capire” l’azienda e le sue logiche,<br />
collaborando con essa nella implementazione<br />
delle strategie e fornendo un valido<br />
apporto consulenziale nello sviluppo delle<br />
attività IT. Inoltre, data la crescente importanza<br />
assunta dalla remotizzazione completa<br />
sopratutto di alcuni servizi applicativi,<br />
un outsourcer valido deve disporre<br />
sicuramente di una infrastruttura in grado<br />
di garantire sicurezza e continuità di servizio.<br />
Assioma si pone da anni come interlocutore<br />
ideale per le piccole e medie aziende<br />
che desiderano affidare la gestione, in<br />
parte o in toto, del loro ICT all’esterno<br />
della propria organizzazione. Grazie alla<br />
sua lunga esperienza di progetti di System<br />
Integration e di Networking e al proprio<br />
centro dati autonomo, allo stato dell’arte e<br />
in grado di fornire le più ampie garanzie di<br />
sicurezza e di efficienza, Assioma può offrire<br />
alle aziende che intendono avvalersi dei<br />
suoi servizi un apporto altamente qualificato<br />
e una capacità consulenziale maturata<br />
grazie all’esperienza e alla flessibilità.<br />
In particolar modo Assioma si pone all’avanguardia<br />
per quel che riguarda l’erogazione<br />
di servizi applicativi software utilizzati<br />
nella operatività quotidiana delle<br />
aziende, non solo semplificando notevolmente<br />
la gestione dei servizi ad essi correlati,<br />
ma consentendo alle aziende utenti<br />
una pianificazione finanziaria più precisa<br />
e attenta, con un controllo maggiore<br />
sui costi degli investimenti ICT e la possibilità<br />
di disinvestire parzialmente anche<br />
sull’apparato hardware interno, la cui<br />
obsolescenza viene significativamente rallentata<br />
dall’utilizzo di tecnologie all’avanguardia<br />
che consentono l’utilizzo di<br />
software di ultima generazione con mezzi<br />
anche datati.<br />
Grazie quindi alla conoscenza di questo<br />
tipo di tecnologie e all’esperienza maturata<br />
nel loro utilizzo, Assioma è in grado di<br />
proporre una vasta gamma di soluzioni, e,<br />
quel che è più importante, di configurarle<br />
in modo che si adattino al meglio alle specifiche<br />
esigenze di ogni interlocutore.<br />
Informazione<br />
Assioma si preoccupa non solo di fornire<br />
un servizio, ma di far in modo che il proprio<br />
lavoro si integri al meglio con l’operatività<br />
e le necessità del committente,<br />
diventando a tutti gli effetti un partner ad<br />
elevato valore aggiunto. Il matrimonio tra<br />
l’azienda e il proprio outsourcer per essere<br />
felice e duraturo non può prescindere<br />
da un dialogo continuo, e in questa filosofia<br />
Assioma crede fermamente.<br />
assioma sa<br />
Via Vergiò 8<br />
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Tel. +41 91 961 21 61<br />
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di sistemi, si posiziona rapidamente<br />
in una nuova categoria di<br />
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sui tre pilastri tecnologici – infrastruttura,<br />
eBusiness ed applicazioni<br />
gestite – che servono ai clienti per<br />
competere nei nuovi scenari della<br />
economia in Rete.<br />
Questi tre ambiti costituiscono per<br />
Assioma la base della propria offerta<br />
di soluzioni per il Business del prossimo<br />
futuro. Siamo uno dei primi<br />
fornitori di applicazione gestite<br />
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estendono dal server fino al desktop.<br />
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applicazione, aiutiamo i nostri<br />
clienti a gestire i costi e la complessità,<br />
migliorando al contempo l’accessibilità,<br />
l’affidabilità e la sicurezza.<br />
Abbiamo instaurato collaborazioni<br />
commerciali e tecnologiche strategiche<br />
con Microsoft, Cisco Systems,<br />
Citrix, Compaq, IBM, Hewlett<br />
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Assioma figurano società del calibro<br />
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In Tunisia per giocare a golf, per una<br />
rilassante talassoterapia, per una visita<br />
archeologica o per un tour nel deserto?<br />
Senz’altro, ma è a poca distanza da tutto<br />
ciò, che l’accogliente Tunisia può offrire<br />
una nuova opportunità.<br />
Ad Enfidhà si sta infatti concretizzando<br />
un’interessante occasione per le aziende<br />
grazie alla creazione del nuovo “Distretto<br />
Industriale” con delle straordinarie condizioni<br />
fiscali.<br />
Questo il tema conduttore di un incontro<br />
svoltosi lo scorso 7 ottobre a Lugano presso<br />
Villa Principe Leopoldo, in cui il delegato<br />
di Fipa (Foreign Investment Promotion<br />
Agency) per Svizzera e Italia Ing.<br />
Chatmen ha incontrato alcuni imprenditori<br />
ed autorità del <strong>Ti</strong>cino.<br />
L’iniziativa è gestita da una azienda italiana,<br />
la CARTA ISNARDO S.P.A. (che vanta più di<br />
100 anni di esperienza nel settore delle<br />
costruzioni), che tramite la propria controllata<br />
D.I.E.T. ha acquisito la proprietà delle<br />
aree e sta realizzando le opere di urbanizzazione<br />
ed i fabbricati che potranno essere<br />
forniti “chiavi in mano” secondo le specifiche<br />
esigenze produttive.<br />
Nell’area (circa 200 Ha) le aziende possono<br />
insediare la propria attività in un contesto<br />
modernamente attrezzato, servito di tutto<br />
ciò che è utile al supporto della produzione<br />
(banche, poste, corrieri, servizi di interpretariato,<br />
uffici, spedizionieri doganali, ambulatori,<br />
attività di ristorazione, ricettività e<br />
tempo libero). L’infrastruttura è realizzata<br />
secondo i migliori standard europei con<br />
tutti i servizi di base (acqua, gas, fibre ottiche,<br />
energia, fognature, depuratore, illuminazione<br />
etc.).<br />
UN LUOGO STRATEGICO<br />
Il nuovo Distretto Industriale si caratterizza<br />
per la sua posizione essendo servito da<br />
Autostrada, Aeroporto, Porto e<br />
Ferrovia in un<br />
raggio di pochissimi<br />
chilometri,<br />
tanto da renderlo<br />
strategicamente<br />
unico nel suo<br />
genere.<br />
Ma il vero punto di<br />
forza è l’imminente<br />
inizio dei lavori<br />
(previsto per la<br />
primavera 2005) del nuovo Aeroporto<br />
Intercontinentale del Magreb che sorgerà a<br />
soli 3 Km dal distretto industriale.<br />
Tale importante opera sarà il più importante<br />
HUB del nord africa e servirà 30 milioni<br />
passeggeri.<br />
Questa stretta interconnessione con le reti<br />
infrastrutturali permette al distretto industriale<br />
di garantire la distribuzione delle<br />
merci e l’approvvigionamento delle materie<br />
prime da e per l’Europa in tempi rapidi<br />
e certi.<br />
Le aziende che si insediano nel “Distretto<br />
Industriale di Enfidha” e che esportano il<br />
proprio prodotto beneficiano di esenzioni<br />
e agevolazioni fiscali che si possono così<br />
riassumere:<br />
• ESENZIONE TOTALE sugli utili per i<br />
primi 10 anni.<br />
• SGRAVIO DEL 50% sugli utili dall’ 11°<br />
anno in poi.<br />
• ESENZIONE dall’imposta doganale e da<br />
IVA per beni di consumo e attrezzature<br />
importate per le imprese esportatrici e/o<br />
appartenenti alla filiera produttiva.<br />
• ESENZIONE IVA per le attrezzature<br />
importate e i beni strumentali prodotti<br />
localmente.<br />
• AMMORTAMENTO REGRESSIVO per le<br />
attrezzature la cui durata di utilizzo superi<br />
i 7 anni.<br />
• AGEVOLAZIONI per l’introduzione di<br />
nuove tecnologie<br />
<strong>Ti</strong>cino Business - 11/<strong>2004</strong> • 32<br />
TUNISIA, nuove opportunità da scoprire<br />
“Datteri & Merlot <strong>Ti</strong>cinese”<br />
insieme, in una serata a Lugano<br />
di Gabriele Callegari, Foreign Department<br />
La zona di Enfidha può inoltre contare su<br />
costi estremamente competitivi della<br />
manodopera (1/10 della media europea –<br />
circa 230 CHF mese per un operaio specializzato)<br />
e di acqua, gas, benzina, gasolio, ed<br />
energia elettrica (40% in meno che in<br />
Europa).<br />
La Tunisia ha un’economia dinamica e competitiva<br />
con una media di crescita annuale<br />
del 5%, continua e costante dal 1987; una<br />
comunità attenta all’imprenditorialità,<br />
proiettata su una dimensione internazionale,<br />
una società giovane, aperta e moderna<br />
dove la formazione professionale è di alto<br />
livello ed in linea con le richieste del mercato<br />
internazionale.<br />
In Tunisia sono attualmente presenti circa<br />
90 aziende provenienti dalla Svizzera (5°<br />
paese per numero di aziende presenti,<br />
dopo Francia, Italia, Germania e Belgio).<br />
Vi sono anche circa 700 imprese totalmente<br />
italiane o a partecipazione mista, per un<br />
investimento complessivo pari a circa 516<br />
milioni di euro e oltre 40 mila addetti complessivi.<br />
Non rimane che pianificare un vero viaggio<br />
“di piacere” in Tunisia, per avere il piacere<br />
di scoprire un paese, una realtà ed una<br />
opportunità decisamente attraente.<br />
Per ulteriori informazioni rivolgersi a:<br />
info@cartaisnardo.it oppure<br />
suisse@ideacostozero.com<br />
Lugano, Tel. +41 91 971 12 43
Vita dei Soci<br />
Il <strong>Ti</strong>cino incontra il design<br />
Grande festa a Stabio per Outils Rubis SA<br />
di Lisa Pantini<br />
Si è tenuta a Stabio presso la sede<br />
dell’azienda, lo scorso 8 ottobre, l’inaugurazione<br />
dei nuovi uffici di<br />
Outils Rubis SA, che per l’occasione presentavano<br />
anche gli oggetti premiati al<br />
Premio Svizzero per il Design 2003.<br />
La giornata, cominciata con la visita della<br />
ditta, un’introduzione al Premio Svizzero<br />
per il Design 2003 e agli oggetti in<br />
mostra, ha poi visto il saluto dell’On.<br />
Marina Masoni, di Heiko Trittler, architetto<br />
e di Franco Clivio, product designer e<br />
nominatore del Design Premio Svizzero<br />
2003. Presente anche la curatrice del premio,<br />
Signora Heidi Wegener, che ha fornito<br />
agli interessati informazioni e spunti<br />
per la nuova edizione del premio, prevista<br />
nel 2005, e la direttrice dell’azienda<br />
Fides Baldesberger, già Imprenditrice<br />
dell’anno Ernst & Young 2001.<br />
La Outils Rubis SA ha voluto rinnovarsi<br />
per stare al passo con i tempi e confermare<br />
la vena del design che le è innata.<br />
La ditta nasce nell’industria orologiera<br />
più di 60 anni fa. Oggi specializzata in<br />
pinzette, manufatti per l’industria medica,<br />
orologiaia ed elettronica, e prodotti<br />
per la bellezza e la cosmesi, essa è tra i<br />
leader mondiali in questo settore. Come<br />
ha confermato la direttrice F.<br />
Baldesberger, Outils Rubis esporta principalmente<br />
il 90% del prodotto in Asia,<br />
Europa ed America, vendendo nel<br />
campo della cosmesi tramite importatori,<br />
reti di distribuzione ai consumatori<br />
finali; e nel dominio dei prodotti industriali<br />
in un sistema business-to-business.<br />
Nel campo della cosmesi oggi essa eccelle<br />
nella qualità e nel design industriale,<br />
curando ogni dettaglio dei propri prodotti.<br />
Il marchio Rubis è diventato un<br />
sinonimo di materiale e design esclusivo<br />
per piccoli oggetti in acciaio. Questo<br />
nuovo settore è stato sviluppato a partire<br />
dal 1992 e sin dall’inizio ha riscontrato<br />
un successo per gli standard elevati che<br />
lo contraddistingue da sempre. Questi<br />
prodotti, per la loro linea, dal 1990<br />
hanno vinto oltre 10 premi internazionali<br />
per il design.<br />
Nel 1997 vi è stata la costruzione della<br />
nuova fabbrica. 7 anni più tardi e dopo<br />
10 mesi di lavori, la struttura originale è<br />
stata ampliata per contenere i nuovi<br />
uffici.<br />
<strong>Ti</strong>cino Business - 11/<strong>2004</strong> • 34<br />
Da sinistra: Michele Starvaggi, membro della direzione Outils Rubis SA,<br />
Fides P. Baldesberger, amministratrice Outils Rubis SA, Heiko Trittler, architetto, Heidi Wegener,<br />
curatrice Design Premio Svizzero, Franco Clivio, product designer.<br />
La struttura creata rispecchia la corporate<br />
identity di Rubis: una combinazione<br />
funzionale di estetica ed essenzialità, così<br />
come una sintesi tra la sensualità e la<br />
razionalità, a detta dell’architetto che ha<br />
curato l’esecuzione, Heiko Trittler di<br />
Barcellona, che per la prima volta ha<br />
lavorato in Svizzera. Il lavoro svolto aveva<br />
l’obiettivo di dover creare un parallelo<br />
solida tra i prodotti Rubis e l’architettura,<br />
realizzato poi col proposito di ottenere<br />
una semplicità affascinante attraverso il<br />
minimalismo delle forme e dei materiali,<br />
e amalgamandosi bene alla costruzione
35 • <strong>Ti</strong>cino Business - 11/<strong>2004</strong> Vita dei Soci<br />
già esistente. Gli elementi trasparenti del<br />
vetro si combinano con l’edilizia industriale,<br />
creando giochi di luce ed ombre.<br />
Da notare la particolare scala posta all’interno<br />
dell’edificio, ottenuta con una<br />
trave a sbalzo lunga 5,5 metri e spessa 12<br />
cm. Il design si estende dunque anche al<br />
quotidiano, ed in particolare al contesto<br />
lavorativo.<br />
Questo crea un ponte tra l’inaugurazione<br />
e l’esposizione che Rubis ospita fino al 5<br />
novembre. Sono infatti in mostra gli<br />
oggetti che hanno vinto il Design Premio<br />
Svizzero nel 2003, per la categoria product<br />
and industrial design.<br />
Il Premio Svizzero per il Design (Design<br />
Preis Schweiz) documenta l’innovativa<br />
creazione strutturale e trasmette il significato<br />
del design svizzero all’estero.<br />
Il rinomato concorso, bandito a livello<br />
nazionale e presentato internazionalmente<br />
ogni due anni, osserva e forgia il<br />
mercato. Il concorso, giunto alla settima<br />
edizione e iniziato nel 1991, premia<br />
opere distintive ed esorta alla realizzazione<br />
di idee coraggiose che aprano la strada<br />
al futuro del design.<br />
In mostra 9 oggetti rientranti nella categoria<br />
del product and industrial design<br />
(tra le cinque categorie disponibili troviamo<br />
tra l’altro: communication design,<br />
retail and exhibition design, forniture<br />
and interior design e fashion and textil<br />
design), che si sono distinti per stile ed<br />
innovatività: il Tavolo in alluminio 2,<br />
una nuova tecinica di lavorare la materia;<br />
Clickbed, un giaciglio per cani facile da<br />
montare; MaRe, una poltrona relax;<br />
Misura, il più leggero e piccolo apparecchio<br />
fotografico per grandi formati;<br />
Naxo nx01, l’attacco per sci d’alpini-<br />
I nuovi uffici<br />
smo; Nespresso, la macchina per caffé<br />
manuale ed automatica; Sessa Two, le<br />
poltrone per aeroporti; Tender 06, il<br />
battello; VITAVM®, la bottiglietta in<br />
ceramica per le cure dentali. Gli altri<br />
oggetti premiati in altre categorie, sono<br />
esposti grazie a poster.<br />
Come hanno sottolineato sia Heidi<br />
Wegener, curatrice del premio, che<br />
Franco Clivio, product designer, il fatto<br />
che oggetti di design siano in mostra in<br />
<strong>Ti</strong>cino per la prima volta ed abbinati all’inaugurazione<br />
di uffici di un’azienda<br />
attenta al design e che opera nel contesto<br />
del design industriale, è un’opportunità<br />
in più per far conoscere ai media,<br />
alla popolazione ed al mondo che il desi-<br />
gn svizzero vive, benché ci sia una concorrenza<br />
su altri mercati.<br />
Il design dona all’oggetto un valore<br />
aggiunto che permette al prodotto di differenziarsi<br />
sul mercato creando un vantaggio<br />
competitivo non indifferente per<br />
l’azienda produttrice. Oggi il “buon design”<br />
non ha un prezzo eccessivo, ma è alla<br />
portata di tutti, dato che, come si vede<br />
dagli oggetti in mostra, lo si ritrova negli<br />
oggetti di uso quotidiano.<br />
Importante rilevare che il Premio<br />
Svizzero per il Design ha una reputazione<br />
internazionale e permette l’accesso a<br />
fiere o esposizioni all’estero<br />
(Francoforte, Düsseldorf, Berlino, ecc.)<br />
L’ottava edizione del premio, il Design<br />
Preis Schweiz 2005, verrà indetto a<br />
novembre <strong>2004</strong>.<br />
Tutte le informazioni saranno disponibili<br />
sul sito www.designpreis.ch dalla metà<br />
del mese.<br />
La <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong> si complimenta con Outils<br />
Rubis SA per i successi ed i traguardi raggiunti,<br />
augurandole i migliori auspici per<br />
l’avvenire.<br />
L’apparecchio fotografico Misura: uno degli oggetti esposti<br />
Outils Rubis SA<br />
Via Lische 14<br />
Casella Postale 71<br />
6855 Stabio<br />
Tel. +41 91 641 62 50<br />
Fax +41 91 647 07 26<br />
rubis@rubis-swiss.ch<br />
www.rubis-swiss.ch
Vita dei Soci<br />
Mikron SA Agno … e sono 100<br />
Mikron SA Agno ha celebrato lo<br />
scorso 1° ottobre, presso la sede<br />
di Serocca Agno, la consegna<br />
alla Premec SA di Cadempino della centesima<br />
macchina Multistar.<br />
Si tratta di una macchina transfer a tavolo<br />
rotante di tecnologia avanzata ed alta<br />
precisione per la produzione di puntine<br />
per penne a sfera.<br />
Queste due aziende ticinesi operano<br />
ormai da anni con successo nel mercato<br />
mondiale della scrittura. Mikron, quale<br />
produttore di primaria importanza di<br />
macchine automatiche per la fabbricazione<br />
di puntine, mentre Premec quale leader<br />
mondiale nella produzione di com-<br />
ponenti (puntine) per l’industria della<br />
scrittura.<br />
Entrambe le aziende hanno fatto del<br />
<strong>Ti</strong>cino il punto di partenza e di forza<br />
nello sviluppo della propria ricerca e tecnologia,<br />
con una distribuzione internazionale<br />
dei loro prodotti.<br />
Il parco macchine Multistar di Premec<br />
raggiunge oggi le 100 unità di produzione<br />
per garantire da Cadempino, sede<br />
della società, una produzione giornaliera<br />
di oltre 18 milioni di puntine, in oltre 140<br />
modelli, che vengono distribuiti all’industria<br />
della scrittura nel mondo.<br />
La stretta collaborazione tra Mikron e<br />
Premec conferma da anni l’impegno di<br />
La consegna della 100° Multistar (da sin. Markus Schnyder, Laurent Vuille di Mikron e Giorgio Pagani e<br />
Guglielmo Pedrazzini di Premec)<br />
<strong>Ti</strong>cino Business - 11/<strong>2004</strong> • 36<br />
queste aziende a mantenere alto il livello<br />
di competenza, professionalità ed efficienza<br />
dell’industria ticinese.<br />
Alla cerimonia hanno partecipato autorità<br />
di rilievo cantonale insieme alle rappresentanze<br />
dei primari gruppi bancari<br />
elvetici, ai rappresentanti delle associazioni<br />
economiche ed ai rappresentanti<br />
sindacali.<br />
Per la <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong> era presente il segretario<br />
Rinaldo Gobbi, e per l’Osec Business<br />
Network Switzerland, il delegato per il<br />
<strong>Ti</strong>cino Jean-Antoine Wild.<br />
Mikron e Premec guardano al futuro con<br />
consapevolezza e rinnovato impegno,<br />
fiduciose di continuare la strada intrapresa<br />
che porta ad apprezzare il “made in<br />
<strong>Ti</strong>cino” nel mondo intero.<br />
La <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong> si congratula con le due imprese<br />
che rappresentano un esempio di solida<br />
collaborazione ed augura ad entrambe<br />
un futuro ricco di successi e di soddisfazioni.<br />
Per maggiori informazioni potete contattare:<br />
Simona Fargion<br />
Premec SA<br />
6814 Cadempino<br />
Tel. +41 91 960 11 41<br />
Fax +41 91 960 11 18<br />
simona.fargion@premec.ch<br />
Patrizia Bacchetta<br />
Mikron SA Agno<br />
6982 Serocca d’Agno<br />
Tel. +41 91 610 65 38<br />
Fax +41 91 610 66 82<br />
simona.fargion@premec.ch<br />
p.bacchetta@ch.mikron-tg.com
37 • <strong>Ti</strong>cino Business - 11/<strong>2004</strong> Vita dei Soci<br />
Pharmaton SA Bioggio:<br />
tra i migliori datori di lavoro svizzeri<br />
nel <strong>2004</strong><br />
di Lisa Pantini<br />
Il prestigioso riconoscimento “Cash<br />
Arbeitgeber Award <strong>2004</strong>”, conferito ai<br />
25 migliori datori di lavoro svizzeri ogni<br />
anno, promosso dal settimanale Cash in<br />
collaborazione con HR Swiss, è stato conferito<br />
all’azienda Pharmaton SA di Bioggio,<br />
centro d’eccellenza per la fitomedicina del<br />
Gruppo Boehringer Ingelheim.<br />
La cerimonia svoltasi lo scorso 22 settembre<br />
a Berna, alla quale hanno partecipato<br />
le delegazioni delle 25 aziende vincitrici,<br />
ha visto la Pharmaton come unica protagonista<br />
ticinese.<br />
Pharmaton SA nasce nel 1942 a Lugano,<br />
fondata dal Dr. Paul Kradolfer, e già nel<br />
1945 inizia ad esportare i suoi prodotti,<br />
che a quell’epoca erano costituiti da<br />
anestetici locali per l’odontoiatria. Dal<br />
1960 in poi focalizza le sue attività sulla<br />
ricerca e documentazione scientifica di<br />
diverse piante medicinali, tra le quali<br />
spicca il ginseng (Panax ginseng C.A.<br />
Meyer). Nel 1991 Pharmaton entra a far<br />
parte del Gruppo internazionale<br />
Boehringer Ingelheim come centro<br />
La sede della Pharmaton a Bioggio<br />
d’eccellenza per la fitomedicina.<br />
Nel 2003 i prodotti Pharmaton Natural<br />
Health hanno avuto un giro d’affari (vendite<br />
nel mercato mondiale) di quasi 200<br />
milioni di Euro. Essa possiede un’affermata<br />
gamma di fitofarmaci e prodotti naturali<br />
sperimentati e testati scientificamente, i<br />
quali sono disponibili in oltre 100 paesi del<br />
mondo.<br />
“Questo riconoscimento è il coronamento<br />
di un sforzo che Pharmaton sta intraprendendo<br />
da diversi anni”, ha affermato il Dr.<br />
Ceppi, Direttore Generale dell’azienda.<br />
“Diventare world class in termini di prodotti<br />
e servizi, affermarsi nel campo della<br />
fitomedicina come leader, grazie all’altissima<br />
qualità, è frutto di una strategia aziendale<br />
mirata e di uno staff molto competente”.<br />
Il direttore ha poi voluto ringraziare<br />
tutto il personale della ditta che si impegna<br />
quotidianamente a dare il meglio di sé<br />
e che vede nel proprio datore di lavoro un<br />
partner innovativo e competitivo, un’azienda<br />
che offre numerose possibilità di<br />
formazione e sviluppo, delle condizioni<br />
sociali all’avanguardia ed un ambiente di<br />
lavoro creativo e interattivo orientato al<br />
conseguimento dei risultati, al dialogo e al<br />
teamwork.<br />
Al “Cash Arbeitgeber Award <strong>2004</strong>“ quest’anno<br />
hanno partecipato 80 aziende con<br />
un totale di 46'607 valutazioni espresse da<br />
parte dei loro collaboratori, ai quali è stato<br />
chiesto di rispondere a 70 domande tramite<br />
questionario. I parametri spaziavano<br />
dalla situazione lavorativa alla soddisfazione<br />
e impressione personale, al concetto e<br />
all’immagine del datore di lavoro. La<br />
Pharmaton si è particolarmente distinta<br />
per la formazione e lo sviluppo nonché i<br />
sistemi retributivi attualmente in vigore.<br />
Questo traguardo è stato raggiunto anche<br />
grazie alla filosofia aziendale che la ditta<br />
persegue e che risulta essere uno dei<br />
punti di forza della sua strategia. Ogni collaboratore<br />
(sia i 220 collaboratori di<br />
Bioggio, sia gli oltre 34'000 del Gruppo<br />
Boehringer Ingelheim) condivide gli stessi<br />
valori espressi nei principi di Vision e<br />
Leadership che vanno a formare una solida<br />
cultura aziendale. La filosofia è di offrire<br />
soltanto il meglio, sia per i prodotti che<br />
per le competenze messe a disposizione<br />
dei consumatori.<br />
La <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong> vuole complimentarsi con<br />
Pharmaton SA per il rilevante riconoscimento<br />
ottenuto e per l’impegno e la forte<br />
cultura aziendale sviluppate, augurandole<br />
di prosperare anche nel prossimo futuro.<br />
Pharmaton SA<br />
Via Mulini<br />
6934 Bioggio<br />
Tel. +41 91 610 31 11<br />
Fax +41 91 610 32 09<br />
www.pharmaton-sa.ch
87 esima AGO <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong> 15/10/<strong>2004</strong><br />
<strong>Ti</strong>cino Business - 11/<strong>2004</strong> • 38
39 • <strong>Ti</strong>cino Business - 11/<strong>2004</strong> 87 esima AGO <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong> 15/10/<strong>2004</strong>
Vita dei Soci<br />
per l’Organizzazione e<br />
la Realizzazione di Eventi e Progetti<br />
L’Associazione<br />
in Africa e Medio Oriente, creata nel<br />
febbraio <strong>2004</strong>, ha lo scopo di favorire i<br />
contatti tramite la realizzazione e l’organizzazione<br />
di eventi e progetti culturali, di<br />
interscambio economico e sociale tra le<br />
diverse culture. Tutto questo facendo leva<br />
sulla possibilità di sviluppare un aiuto concreto<br />
ed un sostegno a culture e popolazioni<br />
che sul territorio ticinese non sono<br />
conosciute, o lo sono ma sottoforma di<br />
stereotipi consolidati che non corrispondono<br />
alla realtà (la fame e la povertà in<br />
Africa, il terrorismo in Medio Oriente).<br />
A questo proposito è nata AOREP: la barriera<br />
stereotipica va tolta e le culture<br />
vanno messe in contatto. Occorre dare la<br />
possibilità agli imprenditori di questi paesi<br />
di incontrare l’occidente, e vice versa,<br />
favorendo relazioni di business, l’integrazione<br />
e l’insediamento di aziende, ma non<br />
solo, anche quelle umane e intellettuali.<br />
Sono in corso i lavori per l’organizzazione<br />
di due eventi ed altrettanti due progetti.<br />
Il primo riguarda la Libia, dove si vorrebbe<br />
cercare di eliminare il pregiudizio della<br />
corsa all’oro nero, favorendo la conoscenza<br />
di un popolo che ha molto da offrire in<br />
termini di ricchezza culturale, architettonica,<br />
storica, e con ottime opportunità di<br />
business in quanto vi è una propensione<br />
all’apertura dei mercati. Il secondo in Siria,<br />
dove coesistono una tradizione storica<br />
millenaria con modernità e realtà diverse e<br />
contrastanti tra loro. Questi due paesi<br />
fanno da ponte tra Occidente, Africa e<br />
Medio Oriente, dovrebbero dunque rappresentare<br />
una valenza strategica.<br />
Come conferma anche la Presidente<br />
Samya Fennich Andreoletti, “lo scopo<br />
principale di questi eventi è proprio quello<br />
di far incontrare le culture di queste<br />
regioni con quella che già conosciamo.<br />
L’idea è quella di “portare un po’ di<br />
Libia/Siria in <strong>Ti</strong>cino”, creando così i presupposti<br />
per una rassegna che tratta l’interezza<br />
del paese: non solo business, ma<br />
anche storia, cucina e gastronomia, arte<br />
cultura, musica, ecc.”<br />
Per quanto riguarda i progetti, uno è destinato<br />
alla costruzione di un centro sociale<br />
per bambini nel Togo, nel villaggio di<br />
Tomégbé; dove nel recente passato il<br />
governo ha deciso di chiudere ed eliminare<br />
le scuole, cosicché la situazione attuale<br />
vede i bambini riversati nelle strade e<br />
docenti e professori disoccupati. Il centro<br />
a cui pensa AOREP è un punto d’incontro<br />
dove i bambini possano trovare non solo<br />
scolarità, ma anche cibo, giochi, accoglienza,<br />
alloggio, dove possano essere seguiti<br />
dall’infanzia alla pubertà; e dall’altro lato<br />
dove i docenti possano ritrovare un lavoro.<br />
“È importante sottolineare che si vorrebbe<br />
dare ai giovani un mestiere, facendo<br />
in modo che essi siano i grado di svolgere<br />
un’attività in futuro autonoma. Per questo<br />
stiamo cercando di contattare alcuni enti e<br />
scuole qui in <strong>Ti</strong>cino, potendo contare sulla<br />
professionalità che li contraddistingue.<br />
Essi rappresenterebbero un valido partner<br />
al progetto.”continua Fennich Andreoletti.<br />
L’ultimo progetto in fase di attuazione è<br />
quello che prevede la creazione di un centro<br />
per donne in gestazione in Mali, dove<br />
essere possano trovare cure, assistenza ed<br />
un sostegno alimentare.<br />
Inoltre sono in atto delle collaborazioni<br />
con altre Fondazioni internazionali, tra le<br />
quali si trovano la FISA di Siviglia (Spagna)<br />
e l’ASSAUT di Tombouktou nel Mali, per la<br />
realizzazione di due opere didattiche sull’architettura<br />
sudanosaheliana e le ricchezze<br />
culturali africane, nonché per la salvaguardia<br />
del patrimonio territoriale del<br />
Mali, ecc.<br />
I contatti per questi progetti sono stati sta-<br />
<strong>Ti</strong>cino Business - 11/<strong>2004</strong> • 40<br />
AOREP: per l’incontro e l’integrazione<br />
di culture diverse<br />
L’Associazione per l’Organizzazione e la Realizzazione di Eventi e Progetti in Africa e Medio Oriente raccontata<br />
dalla Presidente Samya Fennich Andreoletti<br />
di Lisa Pantini<br />
Samya Fennich Andreoletti, Presidente AOREP<br />
biliti attraverso le conoscenze dei fondatori,<br />
la Signora Fennich Andreoletti,<br />
Presidente, e il Signor Nayo Koffi, direttore<br />
- entrambi laureati in comunicazione<br />
presso l’USI -; nonché grazie a professori,<br />
ambasciate ed enti pubblici.<br />
“Si tratta di progetti a medio – lungo termine,<br />
che si spera vedano presto la luce.<br />
Non pensiamo di avere problemi con la<br />
popolazione ticinese, al contrario, crediamo<br />
che essa sarà interessata e parteciperà<br />
con entusiasmo alle eventuali manifestazioni<br />
che saranno organizzate nella cornice<br />
degli eventi.” conclude Fennich<br />
Andreoletti.<br />
Per ulteriori informazioni, è consultabile<br />
online il sito internet dell’Associazione:<br />
www.aorep.org<br />
La <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong> annovera l’Associazione per<br />
l’Organizzazione e la Realizzazione di<br />
Eventi e Progetti in Africa e Medio Oriente<br />
tra i suoi nuovi soci, e le porge un caloroso<br />
benvenuto.<br />
Associazione per l’Organizzazione e<br />
la Realizzazione di Eventi e Progetti<br />
in Africa e Medio Oriente<br />
Piazza Molino Nuovo 15<br />
6900 Lugano<br />
Tel. +41 91 924 04 34<br />
Fax +41 91 924 04 33<br />
www.aorep.org<br />
fennich@aorep.org
Servizi della <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong><br />
<strong>Ti</strong>cino Business - 11/<strong>2004</strong> • 42<br />
Molte sono le comunicazioni per richieste di contatti d’affari che giungono quotidianamente alla nostra segreteria. Di seguito<br />
ve ne proponiamo alcune.<br />
CHI<br />
POSSIBILITÉS D’AFFAIRES EN SUISSE<br />
ET EN BELGIQUE<br />
Société belge spécialisée dans l’enseignement<br />
des langues par téléphone<br />
POSSIBILITÉS D’AFFAIRES EN SUISSE<br />
ET EN RÉPUBLIQUE TCHÈQUE<br />
République tchèque<br />
Base de données de fournisseurs<br />
tchèques<br />
POSSIBILITÉS D’AFFAIRES EN SUISSE<br />
ET À L’ÉTRANGER<br />
Coopérations/<br />
contacts/<br />
représentations<br />
COSA<br />
Société belge spécialisée dans l’enseignement<br />
des langues par téléphone<br />
recherche partenaire en Suisse afin de<br />
diffuser sa méthode d’enseignement<br />
et de développer sa clientèle en entreprise.<br />
Date de création: 1985<br />
CA: 537'506 Euros en 2003<br />
Professeurs de toutes langues.<br />
L’agence gouvernementale tchèque<br />
pour la promotion des investissements<br />
CzechInvest aide à identifier des fournisseurs<br />
dans les nombreuses branches<br />
de l’industrie en République<br />
Tchèque. La Base de données est librement<br />
accessible sur le site www.czechinvest.org<br />
et contient un large éventail<br />
d’informations:<br />
- les coordonnées détaillées<br />
- les produits<br />
- l’équipement utilisé<br />
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Entrepreneur étrange, secteur pharmaceutique,<br />
cherche à s’établir en<br />
Suisse suite à la vente de son entreprise<br />
et à acquérir une société du même<br />
secteur, région indifférente. Prise de<br />
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souhaitée, en totalité si possible. Pas<br />
d’intérêt pour les start-up. Prix d’acquisition<br />
entre 5 et 8 millions de franc.<br />
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discrétion assurée. Cette annonce<br />
est passée sous le sceau de la confidentialité;<br />
les coordonnée des à entreprises<br />
seront transmises à l’annonceur.<br />
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avec: Phone Languages sprl<br />
André Laloux et Patrick Thonart,<br />
Directeurs<br />
Rue de Rotterdam 541<br />
B-4000 Liège<br />
Tel. +32 42 33 00 46<br />
Fax +32 42 54 37 50<br />
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Pour de plus amples informations:<br />
Tschechischer Industriverband<br />
Renata Ivasenkova<br />
Kirchenweg 4<br />
8032 Zurich<br />
Tel. +41 01 384 48 98<br />
Fax +41 01 384 48 49<br />
r.ivasenkova@swissmem.ch<br />
Emmanuelle Nicolas<br />
Cvci Vaud<br />
Tel.+41 21 613 36 24<br />
cvci@cvci.ch<br />
Des information supplémentaires peuvent<br />
être obtenues au sujet de ces<br />
offres auprès des Chambres de commerce<br />
et d’industrie concernées.<br />
Le sopra riportate segnalazioni vengono fatte senza responsabilità alcuna da parte della Camera di commercio,<br />
dell’industria e dell’artigianato del cantone <strong>Ti</strong>cino.<br />
SERBIA – Introduzione del carnet ATA<br />
Vi informiamo che a partire dal 1° novembre <strong>2004</strong> il carnet ATA entrerà in vigore nella Serbia.<br />
La convenzione ATA non è valida nel territorio di Montenegro.<br />
Tutti i dettagli vi verranno comunicati con la prossima edizione di dicembre.<br />
Nel frattempo, per qualsiasi informazione vi invitiamo cortesemente a voler contattare il nostro Servio legalizzazioni e carnets ATA<br />
al nro +41 91 911 51 23 / 24 / 25, oppure per fax al nro +41 91 911 51 12, che sarà lieto di evadere le vostre richieste.
43 • <strong>Ti</strong>cino Business - 11/<strong>2004</strong> Servizi della <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong><br />
Schede IFCAM<br />
L’approfondimento mensile<br />
per gli imprenditori ticinesi<br />
di Lisa Pantini<br />
Èstato pubblicato nel<br />
mese di ottobre un<br />
nuovo testo per le<br />
Schede Ifcam. Si tratta<br />
della Scheda numero<br />
1207 rientrante nella<br />
categoria tematica La<br />
legislazione UE ed intitolata<br />
“Bilaterali II e<br />
libera circolazione<br />
delle persone: le<br />
opportunità per la<br />
Svizzera sono positive”.<br />
Il testo è stato redatto<br />
dal Signor Rinaldo<br />
Gobbi, lic.oec.HSG,<br />
segretario della Camera<br />
di commercio, dell’industria<br />
e dell’artigianato del<br />
canton <strong>Ti</strong>cino.<br />
La Scheda presenta una riflessione sugli Accordi Bilaterali II, e sulle<br />
opportunità che essi rappresentano per la Svizzera, andando a toccare<br />
il tema di grande rilevanza e così discusso oggigiorno della<br />
libera circolazione delle persone.<br />
La Svizzera ha raggiunto l’intesa con l’Unione Europea lo scorso 19<br />
maggio, concludendo i negoziati intavolati a partire dal giugno<br />
2001; mentre l’UE, con l’entrata di dieci nuovi paesi membri il 1o<br />
maggio <strong>2004</strong> (Estonia, Lettonia, Lituania, Malta, Polonia, Slovacchia,<br />
Slovenia, Repubblica Ceca, Ungheria e Cipro), conta oramai venticinque<br />
paesi.<br />
Come si pone la Svizzera dinnanzi a questa situazione?<br />
Essa estenderà l’Accordo sulla libera circolazione delle persone<br />
anche a questi paesi, tuttavia in maniera graduale e secondo le<br />
medesime modalità temporali adottate negli Accordi bilaterali I.<br />
Maggiori informazioni in merito nel testo.<br />
Le Schede IFCAM,<br />
pubblicate dal 1972 dalla <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong>,<br />
sono ottenibili tramite un abbonamento annuale di 190.— CHF, che<br />
può essere sottoscritto in qualsiasi momento dell’anno.<br />
Per ulteriori informazioni non esitate a contattarci!<br />
Lisa Pantini<br />
Tel. +41 91 911 51 32<br />
pantini@cci.ch<br />
The World of Office<br />
and Paper Products<br />
Essere i primi quando i mercati si espandono. Visionare<br />
l’intera offerta globale e riconoscere le tendenze dominanti<br />
prima dell’inizio della stagione. Ordinare i propri<br />
assortimenti laddove il futuro dei settori cartoleria, scuola<br />
e articoli per l’ufficio viene costruito.<br />
Per informazioni: Messe Frankfurt,<br />
Rappresentanza Svizzera/Liechtenstein,<br />
Telefono 061/316 59 99, Telefax 061/316 59 98,<br />
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www.paperworld.messefrankfurt.com<br />
Frankfurt am Main, 26 – 30. 1. 2005<br />
Da mercoledì<br />
a domenica<br />
NOVITÀ
Cerca lavoro<br />
<strong>Ti</strong>cino Business - 11/<strong>2004</strong> • 44<br />
Candidato Conoscenze linguistiche Cerca Indirizzo<br />
Mario Billwiller<br />
diploma di Ragioniere e perito<br />
Commerciale, diploma di<br />
Economia e commercio l’attestato<br />
Federale di contabile.<br />
Anno di nascita 1954<br />
Cittadino svizzero<br />
Coniugato<br />
Carlo Cavuoti<br />
maturità artistica presso<br />
l’Istituto Statale d’Arte in<br />
Italia.<br />
Anno di nascita 1966<br />
Cittadino italiano<br />
(permesso C)<br />
Celibe<br />
Candidato con un notevole<br />
bagaglio professionale<br />
laureato in scienze politiche<br />
Anno di nascita 1946<br />
Cittadino svizzero/italiano<br />
Coniugato<br />
Candidato<br />
diploma di impiegato qualificato<br />
Anno di nascita 1943<br />
Cittadino svizzero<br />
Coniugato<br />
Italiano: lingua madre<br />
Francese: buono<br />
Tedesco: conoscenze di<br />
base<br />
Inglese: buono<br />
Italiano: lingua madre<br />
Francese: buono<br />
Tedesco: conoscenze di<br />
base<br />
Italiano: lingua madre<br />
Francese: ottimo<br />
Tedesco: buono<br />
Inglese: buono<br />
Italiano: lingua madre<br />
Francese: ottimo<br />
Tedesco: buono<br />
Contabile/controller con pluriennale<br />
esperienza in funzione<br />
di responsabile amministrativo,<br />
operations, sicurezza,<br />
gestione e condizione<br />
risorse, maturata principalmente<br />
nel settore bancario e<br />
finanziario. È alla ricerca di<br />
una posizione di responsabilità,<br />
con un contenuto professionale<br />
che gli permetta di<br />
fornire le conoscenze e competenze<br />
acquisite.<br />
Esperienza nel settore progettistica<br />
tecnico edile; insegnante<br />
di disegno geometrico<br />
e addetto al centro benessere<br />
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capacità di coordinamento e<br />
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Via Monte Boglia 7<br />
6900 Lugano<br />
Tel. +41 91 972 12 39<br />
Tel. +41 79 686 41 01<br />
Tel. +41 79 620 59 47<br />
Tel.+41 76 519 36 18<br />
Per le aziende interessate disponiamo dei curriculum vitae completi, da richiedere alla Signora Lazzeri +41 91 911 51 11 o cciati@cci.ch<br />
Nuovi Soci <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong><br />
Questo mese abbiamo il piacere di porgere il benvenuto a:<br />
• ERBICOL SA, Microlavorazioni e commercio, 6828 Balerna<br />
• AIM CONSLTING SA, Progettazione, esecuzione, commercializzazione, installazione e sviluppo di hardware e<br />
software, 6900 Lugano<br />
• DOLLMAR SA, Commercio impianti industriali per lavaggio metalli, 6830 Chiasso<br />
• BS MEDICAL SURGERY SA, La produzione e il commercio di prodotti farmaceutici e parafarmaceutici, 6900<br />
Paradiso
45 • <strong>Ti</strong>cino Business - 11/<strong>2004</strong> Formazione<br />
Scuola per capi-azienda<br />
e Economista aziendale<br />
nelle arti e mestieri diplomato<br />
Testimonianze<br />
Intervista con Guido De Carli di Patrizia Villa<br />
Lo scorso 14 ottobre abbiamo incontrato<br />
Guido De Carli, Capo-azienda e<br />
Economista aziendale nelle arti e<br />
mestieri diplomato. Da quattro anni lavora<br />
presso la Regazzi SA, rinomata azienda<br />
presente nel settore delle costruzioni<br />
metalliche. Questi alcuni dei suoi prodotti:<br />
serramenti in alluminio, protezione solare,<br />
rolladen, arredo urbano, impianti protezione<br />
civile, porte automatiche per garage,<br />
bucalettere, sistema magazzini per pallet<br />
Flow Rail.<br />
La funzione che occupa il signor De Carli è<br />
quella di direttore commerciale. Lo abbiamo<br />
intervistato nel suo ufficio a Gordola.<br />
Mi può illustrare brevemente il suo<br />
curriculum formativo?<br />
Dopo il ginnasio ho intrapreso l’apprendistato<br />
di impiegato di commercio, successivamente<br />
ho seguito la formazione di Capo<br />
del personale.<br />
Qualche anno dopo mi sono iscritto alla<br />
Scuola per capi–azienda. Seguito naturale<br />
è stato il corso preparatorio all’esame professionale<br />
superiore per il diploma federale<br />
di Economista aziendale nelle arti e<br />
mestieri.<br />
Perché ha deciso di seguire questi<br />
corsi?<br />
Dopo l’apprendistato mi sono occupato di<br />
contabilità per diversi anni e avrei avuto la<br />
possibilità di approfondire la materia e<br />
diventare uno specialista del campo, ma<br />
non ero interessato a questo tipo di percorso.<br />
Desideravo una formazione più generale<br />
che abbracciasse altre tematiche, perciò,<br />
non avendo delle competenze sulle questioni<br />
del personale, ero desideroso di colmare<br />
le mie lacune in questo ambito e ho<br />
iniziato il corso di Capo del personale.<br />
Sono così entrato in una sorta di circuito<br />
formativo che mi ha convinto a seguire la<br />
Scuola per capi-azienda e il corso di<br />
Economista, formazioni che hanno il pregio<br />
di trattare interessanti temi legati all’attività<br />
imprenditoriale.<br />
Dopo aver seguito la Scuola per capiazienda<br />
come giudica l’aver<br />
partecipato anche al corso<br />
preparatorio all’esame professionale<br />
superiore per il diploma federale di<br />
Economista aziendale nelle arti e<br />
mestieri?<br />
Il corso di Economista è stato il complemento<br />
ideale al corso di capo-azienda e mi<br />
ha permesso di approfondire le conoscenze<br />
acquisite nei due anni precedenti.<br />
È stato appoggiato dal suo datore di<br />
lavoro quando ha deciso di seguire la<br />
Scuola per capi-azienda e il corso di<br />
Economista?<br />
Da Regazzi fin dall’inizio mi è stato concesso<br />
un completo incentivo.<br />
Precedentemente mi è stato pure riconosciuto<br />
un sostegno.<br />
Se le chiedessi un giudizio globale sul<br />
corso di Economista ?<br />
Complessivamente direi che è stato un<br />
buon corso, in cui ho ricevuto degli utili<br />
insegnamenti sulle conoscenze che avevo<br />
già acquisito.<br />
Ha avuto qualche materia preferita o<br />
detestata?<br />
No e non credo che l’interesse sia un problema<br />
intrinseco alla materia, perché<br />
ritengo che tutte le materie siano belle,<br />
piuttosto accade che dei docenti riescano<br />
Guido De Carli<br />
a trasmettere meglio le nozioni e le conoscenze<br />
in un determinato ambito.<br />
Ha dedicato molto tempo allo studio<br />
durante il corso di Economista?<br />
L’impegno profuso era costante: riordinavo<br />
regolarmente gli appunti. Prima degli<br />
esami, insieme ad un gruppo di amici, ci<br />
trovavamo per delle sessioni di studio.<br />
Gli esami rispondevano a quanto era<br />
stato presentato nel corso di<br />
Economista?<br />
Direi di sì.<br />
Quanto appreso ha potuto applicarlo?<br />
Sì, certo. Forse non si riesce ad applicare<br />
tutto in un determinato momento, ma in<br />
molte circostanze quanto imparato riaffiora<br />
e permette di rispondere meglio a problemi<br />
o situazioni che si presentano. Il<br />
fatto di conoscere delle materie in modo<br />
approfondito dà inoltre più sicurezza, che<br />
consente di gestire più adeguatamente le<br />
proprie attività.<br />
Mi sembra di capire che consiglierebbe<br />
sia la Scuola per capi-azienda sia il<br />
corso preparatorio all’esame<br />
professionale superiore per il diploma<br />
federale di Economista aziendale nelle<br />
arti e mestieri.<br />
L’ho già fatto a più riprese.<br />
Qualche ricordo particolare?<br />
Ci sono state delle amicizie che durano<br />
tutt’oggi e inoltre posso dire che abbiamo<br />
fatto delle gran risate, nel senso che ho<br />
avuto la fortuna di aver avuto delle belle<br />
classi, in cui si lavorava seriamente, ma<br />
c’era anche spazio per dei momenti più<br />
informali.
Fiere internazionali<br />
Soccer Expo <strong>2004</strong><br />
Johannesburg, 25-28 novembre <strong>2004</strong><br />
Soccer Expo <strong>2004</strong> è una tappa obbligata<br />
per tutte le aziende attive nel settore sportivo.<br />
Tema della manifestazione: il calcio, il<br />
suo potenziale e i mezzi per farsi conoscere<br />
in Sudafrica, che – non dimentichiamolo<br />
– accoglierà la Coppa del Mondo nel<br />
2010 e che, quindi, è nel mirino delle<br />
aziende che desiderano promuovere i loro<br />
prodotti e servizi legati al mondo del pallone.<br />
Informazioni generali sulla fiera:<br />
www.villageexhibitions.co.za/se_venuedetails.htm<br />
COSMOPROF ExpoBeauty 2005<br />
Mosca, 2-5 febbraio 2005<br />
L’Osec Business Network Switzerland, in<br />
collaborazione con l’Associazione svizzera<br />
dei cosmetici e dei detergenti, organizza<br />
per la prima volta una partecipazione collettiva<br />
svizzera a COSMOPROF Expo, salone<br />
della profumeria e della cosmetica, che<br />
si terrà a Mosca dal 2 al 5 febbraio 2005.<br />
Questo salone è frutto di un’iniziativa<br />
congiunta dell’organizzatore ExpoBeauty<br />
e di COSMOPROF. Il mercato dell’esteuropeo<br />
è in piena crescita. La Russia<br />
occupa il 6° posto per quanto concerne la<br />
vendita di cosmetici in Europa. Questa<br />
tendenza è in aumento a causa della crescente<br />
crescita della classe media, il cui<br />
potere d’acquisto sta migliorando. Lo sviluppo<br />
del mercato russo è accompagnato<br />
da un aumento del bisogno nel settore<br />
dei cosmetici. Va inoltre sottolineato che<br />
il mercato russo della cosmetica è in continua<br />
crescita da ben 5 anni. La Russia è<br />
quindi uno dei mercati più promettenti, il<br />
suo potenziale è immenso per le aziende<br />
svizzere del settore.<br />
Nel <strong>2004</strong>, gli espositori erano ben 400, da<br />
30 nazioni, i visitatori ben 40’000.<br />
Informazioni generali sulla fiera:<br />
www.expobeauty.ru<br />
Informazioni sullo “SWISS Pavilion”:<br />
Partecipare ad una fiera significa conoscere il<br />
mercato specifico, prendere nuovi spunti creativi<br />
ed allacciare nuovi rapporti commerciali.<br />
www.osec.ch/topmessen/cosmoprof_exp<br />
obeauty_2005<br />
International Forum Dairy Industry<br />
2005<br />
Mosca, 3-6 febbraio 2005<br />
Il forum Dairy Industry è il più grande<br />
appuntamento russo dell’industria casearia<br />
internazionale. In Russia sono infatti<br />
numerose le aziende che cercano di<br />
modernizzare le loro strutture e i loro procedimenti<br />
e che mostrano quindi un grande<br />
interesse per il know-how e le attrezzature<br />
provenienti dall’estero.<br />
Informazioni generali sulla fiera:<br />
www.dairy-industry.ru<br />
nano tech 2005<br />
Tokyo, 23-25 febbraio 2005<br />
La “International Nanotechnology<br />
Exhibition & Conference nano tech” è il<br />
primo salone dedicato ai prodotti e servizi<br />
nel campo del trasferimento tecnologico.<br />
La fiera si svolge in Giappone, uno dei<br />
paesi leader delle nanotecnologie, settore<br />
in piena espansione. La società Olma AG<br />
di San Gallo, forte dell’esperienza acquisita<br />
nell’organizzare la fiera Nanofair in<br />
Svizzera, allestirà per la prima volta lo<br />
“SWISS Pavilion”, con il sostegno dell’Osec<br />
e in collaborazione con lo Swiss Business<br />
Hub Japan.<br />
Informazioni generali sulla fiera:<br />
www.ics-inc.co.jp/nanotech/index_e.html<br />
Informazioni sullo “SWISS Pavilion”:<br />
www.osec.ch/0xd417eb28_0x000c07b3<br />
COSMOPROF 2005<br />
Bologna, 1-4 aprile 2005<br />
COSMOPROF è il più grande salone internazionale<br />
della profumeria e della cosmesi.<br />
Per il terzo anno consecutivo, anche nel<br />
2005, l’Osec, in collaborazione con<br />
l’Associazione svizzera dei cosmetici e dei<br />
detergenti, allestirà uno stand collettivo<br />
svizzero a questa fiera.<br />
Nel <strong>2004</strong>, oltre 1’795 espositori, da 46<br />
<strong>Ti</strong>cino Business - 11/<strong>2004</strong> • 46<br />
nazioni, hanno presentato i loro prodotti<br />
ad un vasto pubblico specializzato (oltre<br />
132’000 visitatori). COSMOPROF si terrà<br />
presso Bolognafiere, su una superficie di<br />
78’831 m2, ossia 7’470 m2 in più rispetto al<br />
<strong>2004</strong>, grazie alla costruzione di due nuove<br />
hall. Per gli specialisti della cosmesi, si tratta<br />
indubbiamente della miglior piattaforma<br />
di contatto.<br />
Non esitate a riservare il vostro posto nello<br />
“SWISS Pavilion”.<br />
Informazioni generali sulla fiera:<br />
www.cosmoprof.com<br />
Informazioni sullo “SWISS Pavilion”:<br />
www.osec.ch/0xd417eb28_0x000b34d3<br />
GETEX 2005<br />
Dubai, 4-5 aprile 2005<br />
Gulf Education & Training Exhibition:<br />
Salone internazionale del materiale pedagogico<br />
e della formazione. GETEX è il salone<br />
leader del materiale d’insegnamento,<br />
d’apprendistato e della formazione nel<br />
Medio Oriente. All’edizione <strong>2004</strong>, la 16a,<br />
un numero considerevole d’istituti di formazione<br />
hanno presentato i loro servizi a<br />
oltre 20’000 studenti, genitori, specialisti e<br />
rappresentanti degli ambienti accademici.<br />
GETEX <strong>2004</strong>, che ha riunito 365 espositori<br />
da 23’000 visitatori, ha conosciuto un<br />
aumento del 37% della sua frequentazione<br />
in rapporto al 2003. Gli attuali indicatori<br />
lasciano intravedere un nuovo aumento<br />
del numero di espositori e visitatori per il<br />
2005.<br />
Per la prima volta, nel 2005 l’Osec Business<br />
Network Switzerland organizzerà uno<br />
stand collettivo svizzero, in collaborazione<br />
con Presenza Svizzera e la Federazione<br />
svizzera delle scuole private.<br />
Cogliete quest’occasione per presentare i<br />
vostri prodotti e servizi sullo “SWISS<br />
Pavilion” ad un pubblico davvero esigente.<br />
Informazioni generali sulla fiera:<br />
www.gulfeducation.com<br />
Informazioni sullo “SWISS Pavilion”:<br />
www.osec.ch/topmessen/getex-2005
Competitività fiscale internazionale<br />
Il dibattito sulla fiscalità in <strong>Ti</strong>cino è<br />
uno dei temi dominanti del “presente<br />
economico” e dominerà anche<br />
l’anno che ci apprestiamo a iniziare, il<br />
2005. Non ha molto senso considerare il<br />
nostro Cantone come un sistema chiuso,<br />
come un’isola di Robinson Crusoe, al<br />
riparo dagli influssi del mondo vicino e<br />
lontano che ci circonda.<br />
Il <strong>Ti</strong>cino - economicamente, s’intende -<br />
non esiste senza la Svizzera, senza<br />
l’Europa, senza il resto del mondo.<br />
Immaginiamolo, il mondo economico,<br />
come un’interminabile fila di vagoni,<br />
agganciati l’uno all’altro con più locomotive,<br />
una americana, una europea, una<br />
del sud-est asiatico, una cinese, una<br />
oceanica e così via. La Svizzera di questo<br />
treno è un vagone, il <strong>Ti</strong>cino uno scompartimento.<br />
Quindi, in questo contesto<br />
globale, che ci piaccia o no, siamo<br />
costretti a tener conto di ciò che succede,<br />
a livello fiscale, anche negli altri vagoni<br />
e cioè gli altri Paesi. Oggigiorno la<br />
di Franco Ambrosetti, Presidente <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong><br />
competizione economica internazionale<br />
si fa anche a livello di fiscalità. Il sistema-<br />
Paese, il vagone se volete, è visibile agli<br />
occhi di tutti quelli che vogliono guardare<br />
il treno passare. E lo si giudica in base<br />
a ciò che ha da offrire: stabilità politica,<br />
sociale, clima, qualità di vita, e, fiscalità,<br />
appunto. La grande mobilità transfrontaliera<br />
acquisita dai contribuenti (società e<br />
persone), ma anche dai fattori di produzione<br />
(capitale e lavoro) è una sfida per<br />
tutti i regimi fiscali nazionali. Pensate<br />
solo alla famigerata “159” del 1976, la<br />
legge che vietava (con poco successo)<br />
l’esportazione dei capitali dall’Italia, o<br />
l’analoga disposizione vigente negli anni<br />
Ottanta in Francia, per osservare come<br />
oggi che questi ostacoli non esistono<br />
più, la libera circolazione di capitali e di<br />
persone (oltre che di beni e servizi)<br />
abbia avuto conseguenze profonde e<br />
durature e continui a influenzare i sistemi-Paese.<br />
Continua a pagina 3<br />
Il volto oscuro del partito delle tasse<br />
Definita pomposamente “politica<br />
della concertazione”, la manovra<br />
finanziaria del governo si è ridotta<br />
in realtà a semplici interventi di manutenzione<br />
per evitare che i conti dello<br />
Stato deraglino del tutto. Eppure l’estenuante<br />
dibattito sui preventivi 2005 ha il<br />
grande merito di aver fatto emergere in<br />
tutta la sua geometrica potenza il partito<br />
ticinese delle tasse.<br />
Un partito che non è rappresentato solo<br />
di Alessio Del Grande<br />
dalla sinistra, ma che abbraccia un largo<br />
schieramento trasversale di matrice statalista<br />
in cui si ritrovano sindacati, conventicole<br />
politiche, impiego pubblico,<br />
spezzoni di società che vivono sotto varie<br />
forme di denaro pubblico e di pubblica<br />
assistenza, segmenti di economia pure<br />
essi assistiti, e per finire quanti altri che,<br />
in gruppi organizzati o individualmente,<br />
godono di protezione e privilegi di Stato.<br />
Continua a pagina 10<br />
News della <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong><br />
Sommario<br />
Strong opinions<br />
Contromano<br />
Riforme e spesa pubblica<br />
Il volto oscuro del partito delle<br />
tasse<br />
• Agenda <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong> pag. 13<br />
• La battaglia per ridurre<br />
i prezzi pag. 14<br />
• Condizioni quadro<br />
dell’economia ticinese pag. 15<br />
• Costituzione di una SA pag. 16<br />
• Mini-riforma della LEF pag. 17<br />
• Boss Editore SA pag. 18<br />
•<br />
Dicembre <strong>2004</strong><br />
pag. 21<br />
• Cablecom: carrier<br />
multiservizi pag. 26<br />
• Comida SA pag. 28<br />
• Gruppo Donne PMI<br />
<strong>Ti</strong>cino <strong>2004</strong> pag. 29<br />
• Isys Banking Software pag. 30<br />
• Procedure di consultazione<br />
federali pag. 35<br />
• Carnet ATA in Serbia pag. 36<br />
• Contatti d’affari pag. 37<br />
• Tassazione dei risparmi pag. 38<br />
• Schede IFCAM pag. 39<br />
• Scuola Capi-azienda pag. 40<br />
• Cerca lavoro pag. 41<br />
• Fiere internazionali pag. 42
TICINOCOM<br />
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3• <strong>Ti</strong>cino Business - 12/<strong>2004</strong> Strong opinions<br />
Competitività fiscale internazionale<br />
Una sfida per il modello svizzero<br />
Continua da pagina 1<br />
di Franco Ambrosetti, Presidente della <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong><br />
a Est dell’UE dei<br />
Quindici e la pressione esercitata<br />
L’allargamento<br />
dai tentativi di armonizzazione fiscale<br />
all’interno dell’UE stessa, ci obbligano<br />
ad agire. Questo per quanto attiene alle<br />
ragioni esterne. Ma ci sono validissime<br />
ragioni interne che ci spingono a riconsiderare<br />
la nostra situazione fiscale.<br />
Intanto, in Svizzera il carico fiscale è<br />
aumentato, negli ultimi 15 anni a un ritmo<br />
molto superiore rispetto ai Paesi<br />
dell’OECD. Un’occhiata alle statistiche<br />
OECD (riportate nell’interessantissimo<br />
studio di economisuisse, dal titolo<br />
“Dynamique fiscale et concurrence internationale”,<br />
novembre <strong>2004</strong>) dimostra che<br />
la quota parte fiscale misurata in percentuale<br />
del PIL ha raggiunto, se si considerano<br />
gli oneri sociali obbligatori, devoluti a<br />
istituzioni private come le casse pensioni,<br />
le assicurazioni malattia e così via, il 43%<br />
(!). Siamo al 7° posto (prima la Svezia) su<br />
27 Paesi considerati. Certo c’è chi sta peggio.<br />
Ma il nostro modello per le imprese<br />
(tasse basse, regole per regimi speciali,<br />
buon clima fiscale) ha ceduto terreno a<br />
causa dei progressi e di soluzioni attrattive<br />
applicate da altri Paesi.<br />
Importante è inoltre il fatto che i cittadini<br />
vogliono un sistema fiscale più trasparente<br />
e più efficace: si chiede una semplificazione<br />
generalizzata del sistema perché in uno<br />
Stato liberale, le imposte, rappresentano<br />
un obbligo che deriva dall’autorità sovrana<br />
del cittadino (non del popolo, che è un<br />
concetto collettivista). E quest’autorità è<br />
seriamente messa in discussione se per<br />
riempire la dichiarazione di imposte bisogna<br />
ricorrere all’aiuto del commercialista o<br />
dall’avvocato!<br />
Inoltre ci si deve porre serie domande sul-<br />
l’idea che un sistema fiscale possa da solo<br />
risolvere tutti i problemi, per esempio inasprendo<br />
la progressione (<strong>Ti</strong>cino <strong>2004</strong>,<br />
insegna…) in totale controtendenza<br />
rispetto agli altri Paesi, oppure per raggiungere<br />
obiettivi politici diversi da quelli<br />
economici.<br />
Queste, e non sono tutte, mi sembrano<br />
valide ragioni per riesaminare la politica<br />
fiscale svizzera e quindi anche ticinese.<br />
È vero che gli sviluppi di tali politiche<br />
dipendono molto direttamente dalla storia<br />
e dalla cultura specifica di ogni singolo<br />
Paese. Uno sguardo a volo d’aquila sul<br />
panorama fiscale europeo conferma questa<br />
teoria, i sistemi fiscali variano molto da<br />
Paese a Paese. Ma globalmente in Europa<br />
ne esce un quadro che ha un comune<br />
denominatore, una tendenza generalizzata<br />
che si chiama: migliorare il proprio sistema<br />
fiscale e, a volte, perfino riformare.<br />
Modifiche radicali sono state attuate in<br />
diversi Paesi, per esempio con il sistema<br />
delle “tre scatole” in Olanda, ossia tassare:<br />
1. redditi di attività lucrative<br />
2. redditi da partecipazioni importanti<br />
3. redditi da risparmio e investimenti;<br />
o con il “modello nordico” (imposizione<br />
separata di reddito da lavoro e reddito da<br />
capitale), usato in Scandinavia con la “flat<br />
tax” applicata in Slovacchia; e il “modello<br />
croato” (imposizione sul consumo) oggi in<br />
disuso ma sempre attuale (vedi USA).<br />
Alcuni Stati hanno applicato un mix dei<br />
vari sistemi (l’Irlanda ha una flat tax per gli<br />
utili aziendali, il Belgio ha innovato….),<br />
altri erano già in vantaggio (Lussemburgo,<br />
Inghilterra), altri ancora come la Norvegia<br />
e l’Italia hanno in cantiere riforme di vario<br />
tipo per i prossimi anni. Insomma si percepisce<br />
un generale fermento e un po’ di<br />
creatività nel mescolare gli ingredienti per<br />
tenere il passo con il trend: quello di rendere<br />
i Paesi attrattivi per i capitali, le aziende,<br />
e i tanto vituperati ricchi.<br />
Non è il caso di addentrarsi nelle specificità<br />
dei vari modelli. Ma una conclusione è<br />
d’obbligo: se tutti riformano, migliorano,<br />
competono, allora anche noi non possiamo<br />
star fermi. La concorrenza internazionale<br />
ci obbliga a cambiare. Il peggior nemico<br />
che ha il nostro Paese è l’immobilismo.<br />
Il rigetto del pacchetto fiscale del 16 maggio<br />
<strong>2004</strong> non è di buon auspicio. Ci consola<br />
invece l’esito della votazione di domenica<br />
28 novembre. Un piccolo Paese così<br />
interdipendente con l’estero non può permettersi<br />
di stare immobile: sarebbe fatale<br />
per la propria crescita. Cosa fare? Ho due<br />
soluzioni da proporre: la prima, una politica<br />
dei piccoli passi, ma sistematica e determinata.<br />
La seconda: una riforma radicale.<br />
Cominciamo con la prima.<br />
Per l’imposizione delle persone fisiche, a<br />
livello federale bisogna eliminare al più<br />
presto la penalizzazione, che subiscono le<br />
coppie sposate rispetto ai conviventi<br />
(penalizzate perché sposati!). Poi abolire o<br />
attenuare la doppia imposizione per utili<br />
aziendali e azionisti: quasi tutti i Paesi<br />
OECD l’hanno eliminata o attenuata fortemente.<br />
Inoltre è urgente alleggerire le aliquote<br />
della classe media con una attenuazione<br />
della progressione a livello federale<br />
e cantonale.<br />
Per le persone giuridiche: dobbiamo<br />
recuperare le posizioni di cui si sono<br />
avvantaggiati altri Paesi (Irlanda, nuovi<br />
Paesi UE):<br />
a) con la riduzione delle aliquote, segnale<br />
importante e immediatamente recepito<br />
dalla comunità internazionale;
Strong opinions<br />
b) alleggerimenti mirati per ricerca e sviluppo;<br />
c) eliminazione dell’imposta sul capitale<br />
e varie altre imposte, come il bollo.<br />
Tornando alla doppia imposizione, è noto<br />
che la Svizzera è oggi praticamente sola<br />
nel contesto OECD, nel praticarla in modo<br />
integrale. La tendenza internazionale è<br />
quella di tassare in maniera attenuata i redditi<br />
da capitale.<br />
Ma anche la tassa sulla fortuna delle persone<br />
fisiche, elevata oggi cantonalmente e<br />
a livello comunale, è rimasta una caratteristica<br />
tipicamente elvetica. Queste imposte<br />
sulla sostanza sono superate, perfino in<br />
Scandinavia, terra non sospetta di privilegiare<br />
i ricchi: la tendenza è quella di tassare<br />
i redditi da lavoro e da capitale in modo<br />
separato. D’altronde la sostanza, cos’altro<br />
è se non un’accumulazione di reddito sul<br />
quale si sono già pagate le imposte? Una<br />
somma di risparmi già tassata?<br />
Termino il modello soft aggiungendo che<br />
dobbiamo assolutamente mantenere i<br />
vantaggi che già abbiamo, come privilegiare<br />
le società holding, di sede e ausiliarie;<br />
estendere le convenzioni di doppia imposizione;<br />
e soprattutto mantenere l’IVA ai<br />
livelli di oggi, migliorando le modalità di<br />
prelevamento e facilitando la vita delle<br />
imprese.<br />
Questa era la proposta per una politica dei<br />
piccoli passi.<br />
E ora, brevemente, la riforma radicale, la<br />
“flat tax”. Qualcuno riderà, qualcun altro<br />
dirà che è troppo bello per funzionare,<br />
altri sosterranno che è un attacco al sistema<br />
di solidarietà sociale (sbagliando).<br />
Ma nella vita, se è giusto essere realisti, è<br />
anche legittimo sognare. Quindi chiudiamo<br />
gli occhi e sogniamo di essere in un<br />
Paese che ha un’unica tassa del 20%. Per le<br />
persone fisiche e per quelle giuridiche.<br />
Faremo l’esempio con le persone fisiche.<br />
Si tratta di un’imposta proporzionale. Non<br />
progressiva. Antisociale? Non per me. Ma<br />
per renderla più attrattiva a chi crede nella<br />
progressione come misura di giustizia<br />
sociale, si introduce il concetto di tassa<br />
negativa. Vuol dire che alcuni non pagano,<br />
ricevono. Tutti pagano il 20%. Tutti hanno<br />
diritto a un “buono fiscale” uguale per<br />
tutti: 5’000.- per figlio per anno, senza<br />
condizioni. Poi 5’000.- per adulto per<br />
anno. Se è una coppia riceve 5’000.- ciascuno<br />
a partire da un reddito di 25’000.-.<br />
Se single riceve 5’000.- a partire da<br />
15’000.- di reddito.<br />
Facciamo ora l’esempio di due adulti con<br />
due bambini:<br />
Esempio con Famiglia di due adulti e<br />
due bambini<br />
(Modello simile a quello illustrato da M.<br />
Schneider, “Weissbuch <strong>2004</strong>”, edito da die<br />
Weltwoche)<br />
Salario 20% Buono Totale<br />
tassa risultato<br />
0.- 0.- 10’000.- 10’000.-<br />
10’000.- -2’000.- 10’000.- 18’000.-<br />
25’000.- -5’000.- 20’000.- 40’000.-<br />
50’000.- -10’000.- 20’000.- 60’000.-<br />
100’000.- -20’000.- 20’000.- 100’000.-<br />
150’000.- -30’000.- 20’000.- 140’000.-<br />
1’000’000.- -200’000.- 20’000.- 820’000.-<br />
Mi fermo a questo esempio per questioni<br />
di spazio. Ma vi garantisco che funziona<br />
anche per i single, ragazze-madri, eccetera.<br />
Questo sistema risolve per esempio il problema<br />
dei working poors che oggi devono<br />
pagare i contributi sociali. Con ad esempio<br />
25’000.- una famiglia di working poors<br />
ottiene 40’000.-. Il ceto medio oggi tartassato<br />
riceve soldi fino a 70’000.-.<br />
Ma è possibile in pratica? Proviamo a fare<br />
quattro conti. Innanzitutto lo Stato tasserebbe<br />
alla fonte. Come succede oggi per<br />
AVS/AI; con il 10,1% lo Stato incassa 26,4<br />
miliardi. Quindi con la flat tax del 20%<br />
incasserebbe circa 52 miliardi. Inoltre tasserebbe<br />
con il 20% anche redditi da capitale,<br />
come oggi con la preventiva, senza<br />
doverla restituire. Con prudenza vengono<br />
calcolati circa 13 miliardi addizionali.<br />
Quindi il totale è di 65 miliardi. Dobbiamo<br />
togliere i buoni fiscali con 5 milioni di adulti<br />
con attività lucrativa e bambini (già<br />
detratti coloro che ricevono rendite e non<br />
pagheranno più tasse, stranieri che non<br />
<strong>Ti</strong>cino Business - 12/<strong>2004</strong> • 4<br />
hanno diritto per vari motivi, eccetera).<br />
Circa 25 miliardi sono da togliere, il che<br />
porta il ricavato dello Stato a 40 miliardi<br />
(65 meno 25).<br />
Nel 2001 Confederazione, Cantoni e<br />
Comuni hanno incassato imposte (dirette)<br />
per 40 miliardi.<br />
Non è paradossale? Sembra. Ma non lo è. Il<br />
sistema è molto più efficiente, non si può<br />
né eludere né evadere, a differenza del<br />
sistema oggi in uso.<br />
Certo ci sono problemi: i più gravi riguardano<br />
lo sparire di 26 diversi sistemi fiscali<br />
cantonali, dell’imposta federale diretta, di<br />
innumerevoli leggi, e leggine, norme e<br />
disposizioni, di esperti fiscali, fiduciari,<br />
funzionari dello Stato e così via. Ma il<br />
mondo è sottoposto a continui cambiamenti.<br />
Sono convinto che l’introduzione<br />
della flat tax libererebbe enormi energie a<br />
favore della crescita economica. Così<br />
come i barbieri sono scomparsi con le<br />
invenzioni della “Gillette”, così come le<br />
carrozze a cavalli sono state soppiantate<br />
dall’automobile, anche le forze lavorative<br />
in esubero potranno riciclarsi in attività<br />
più utili che quella di controllare e aiutare<br />
a riempire le dichiarazioni fiscali, smantellando<br />
un po’ di burocrazia.<br />
Nel nostro sogno siamo come il<br />
Landvermesser del “Castello” di Kafka,<br />
che, invece di disperarsi dinnanzi all’enorme<br />
ammasso di dossier cartacei da<br />
riordinare nell’ufficio del Catasto, può,<br />
con un’alzata di spalle, uscire dall’archivio<br />
chiudendosi alle spalle un mondo<br />
antico. Ma, ...è un sogno. So che tanti<br />
preferiranno la strada dei piccoli passi. Va<br />
bene così. Purché si faccia qualcosa e<br />
subito.<br />
La<br />
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un Buon Natale e un Felice 2005
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mondiali indipendenti presenteranno tutte<br />
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Dining – l’affascinante mondo dedicato alla<br />
tavola, alla cucina e agli articoli casalinghi;<br />
Giving – il creativo mondo degli articoli da<br />
regalo; Living – l’esclusivo mondo dell’arredamento,<br />
delle decorazioni e della cultura dell’abitare.<br />
Ciascuna di queste fiere svolge una funzione<br />
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Contromano<br />
Gli orari arretrati del <strong>Ti</strong>cino avanzato<br />
di Alessio Del Grande<br />
Eccezioni e divieti, deroghe e permessi,<br />
zone di confine e zone turistiche,<br />
prolungamenti serali e aperture<br />
festive. È la solita, immutabile solfa<br />
degli orari dei negozi che, con una nuova<br />
legge cantonale ferma ormai da anni, si<br />
ripropone periodicamente, mettendo in<br />
luce il paradosso di un <strong>Ti</strong>cino da terziario<br />
avanzato, ma i cui ritmi ufficiali sono scanditi,<br />
con tanto di norme e regolamenti,<br />
come quelli della vecchia società agricola,<br />
sincronizzata sul cambio delle stagioni e<br />
sulle ore utili di luce naturale. Dopo le<br />
18.30 si ferma tutto e il lavoro domenicale<br />
resta un inviolabile tabù.<br />
Così in un cantone turistico, quale pretende<br />
di essere il nostro, di domenica i<br />
negozi sono sbarrati e le città desolatamente<br />
vuote, mentre d’estate restano<br />
aperti nelle ore in cui la gente si rilassa al<br />
lago o in montagna, per chiudere, invece,<br />
a metà pomeriggio, quando turisti e residenti<br />
hanno più tempo e voglia di fare<br />
shopping.<br />
Appena si accenna a qualche deroga o a<br />
qualche prolungamento d’orario, i sindacati<br />
urlano e protestano contro la “deregolamentazione<br />
selvaggia” del commercio.<br />
Che migliorare i risultati economici<br />
delle attività commerciali significa anche<br />
mantenere e incrementare<br />
posti di lavoro, quindi produrre<br />
più ricchezza per tutti, non<br />
è affare loro. Che andare in<br />
giro a fare shopping quando<br />
si è liberi dal lavoro o da altri<br />
impegni, magari spostandosi<br />
da una città all’altra per una<br />
gita fuori porta, sia ormai non<br />
solo un costume di massa, ma<br />
anche un atout turistico, ai<br />
sindacati poco importa. La<br />
legge sul lavoro è sempre<br />
legge da imporre e far rispettare,<br />
con tutti i suoi orari<br />
regolamentati al minuto,<br />
secondo uno schema vecchio<br />
di trent’anni e rinverdito con<br />
un armamentario di eccezioni,<br />
deroghe e permessi. Di<br />
autorizzazioni maniacalmente misurate<br />
sulla distanza dai confini – in un cantone<br />
di soli 2.800 chilometri quadrati e 306<br />
mila abitanti – e sulla qualifica turistica o<br />
meno delle diverse località.<br />
Intanto, al di là della frontiera nei grandi<br />
centri i negozi restano aperti quasi tutto il<br />
giorno, domeniche comprese. Pronti ad<br />
accogliere migliaia di clienti o di semplici<br />
curiosi, e tra di loro i ticinesi non mancano<br />
di certo.<br />
Da noi, invece, si piange sulla crisi dei<br />
commerci e sul turismo che non tira più<br />
come una volta. Imperterriti si continua,<br />
però, a sindacare e a trattare per qualche<br />
ora in più di apertura per i negozi a Natale<br />
e nei mesi estivi.<br />
Ma fino a quando potremmo continuare<br />
a permetterci di fermare tutto al calare<br />
della sera, a santificare le domeniche con<br />
le saracinesche sbarrate, mentre attorno<br />
a noi i ritmi di lavoro, le abitudini della<br />
gente e l’organizzazione sociale sono<br />
radicalmente cambiati.<br />
È vero, non siamo a Milano o a Londra,<br />
tantomeno a New York, e siamo anche<br />
ben lontani dalle frenetiche “società aperte<br />
24 ore su 24”. Tuttavia, una giusta via di<br />
mezzo deve pur esserci per conciliare le<br />
esigenze economiche e i bisogni dei con-<br />
<strong>Ti</strong>cino Business - 12/<strong>2004</strong> • 6<br />
sumatori con la sacrosanta tutela dei diritti<br />
dei lavoratori, gli interessi dei piccoli<br />
negozianti con quelli della grande distribuzione.<br />
Ciò sembra un’impresa impossibile in<br />
Svizzera, in un Paese dove si arriva persino<br />
a lanciare un referendum contro l’estensione<br />
del lavoro domenicale nelle<br />
principali stazioni ferroviarie per quelle<br />
attività commerciali che hanno una cifra<br />
d’affari di almeno 20 milioni annui. Per la<br />
sinistra e i sindacati allentare il divieto sul<br />
lavoro domenicale è solo un passo verso<br />
lo smantellamento delle garanzie sociali,<br />
un subdolo attacco che sarebbe confermato<br />
anche dalla decisione del Consiglio<br />
federale di abbassare da 20 a 18 anni l’età<br />
per poter lavorare di domenica e la notte.<br />
Una riduzione che, invece, tiene semplicemente<br />
conto di quella che è la maggiore<br />
età civile e di quanto avviene nel resto<br />
dell’Europa, dove diciottenni già lavorano<br />
di notte e di domenica. Da noi questo<br />
è inaccettabile.<br />
Perdiamo competitività e ci impoveriamo,<br />
ma vogliamo conservare gli usi e le<br />
comode abitudini di una nazione di super<br />
ricchi. Mentre il mondo corre e cambia,<br />
da noi il tempo è rimasto fermo alla bella<br />
favola di una società che non esiste più.
7• <strong>Ti</strong>cino Business - 12/<strong>2004</strong> L’ospite<br />
Riforme e spesa pubblica:<br />
ecco i nodi da sciogliere<br />
Intervista con Mauro Dell’Ambrogio di Elisabetta Pisa<br />
Troppe risorse e soldi sprecati<br />
Razionalizzare per offrire più servizi<br />
“Il <strong>Ti</strong>cino ha bisogno con grande urgenza<br />
di una riforma della politica del personale”.<br />
Mauro Dell’Ambrogio, capogruppo<br />
liberale in Gran Consiglio, ha le idee chiare.<br />
Il Canton <strong>Ti</strong>cino non può andare avanti<br />
così, ma intervenire è come scalare la<br />
montagna più alta del mondo.<br />
“In parte è illusorio pensare di poterlo<br />
fare – dice –: sappiamo quali sono i<br />
limiti degli enti pubblici. Non si può<br />
licenziare, gli stipendi possono solo<br />
salire, e mai diminuire. Ci sono sproporzioni<br />
rispetto al mercato esterno, ci<br />
sono degli automatismi assolutamente<br />
anacronistici, senza parlare della ridondanza<br />
di strutture. La politica di gestione<br />
dell’amministrazione va cambiata”.<br />
Un cambiamento di difficile<br />
attuazione.<br />
“Gestire un ente pubblico come un’azienda<br />
è praticamente impossibile.<br />
Bisogna fare i conti con dei limiti fortissimi<br />
di carattere politico: l’impiego<br />
pubblico serve anche a creare consenso<br />
e a rispondere alla domanda di<br />
occupazione. Però tra l’optimum, che è<br />
irraggiungibile, e la situazione attuale,<br />
c’è una via di mezzo”.<br />
La manovra finanziaria,<br />
approntata dal governo,<br />
contiene anche delle misure per<br />
contenere l’organico dello Stato:<br />
verrà ridotto del 2% all’anno.<br />
“Sono finzioni. Si è concesso, secondo<br />
me in modo folle, all’organizzazione<br />
del personale di nominare quelli che<br />
sono chiamati precari, che non sono<br />
nient’altro che dipendenti. Invece di<br />
cogliere l’occasione unica di avere una<br />
parte dei dipendenti pubblici con uno<br />
statuto più flessibile, più simile a quello<br />
privato – che poteva permettere di<br />
riformare lo statuto del funzionario –<br />
in cambio di qualche milione risparmiato<br />
si vanno a creare altri 500-1’000<br />
funzionari in più. Dal profilo strutturale<br />
è una sconfitta catastrofica”.<br />
Ma non è stata decisa la riduzione<br />
dell’organico del 2% all’anno?<br />
“In teoria. Ma in realtà ogni anno la<br />
spesa aumenta e c’è sempre una buona<br />
ragione, come l’aumento del numero<br />
degli allievi. Di fatto la spesa per il personale<br />
aumenta sempre, è da anni che<br />
dicono che ci sarà la riduzione del 2%,<br />
ma non si attua mai”.<br />
Non sarà, questa, la volta buona,<br />
soprattutto alla luce della<br />
situazione finanziaria?<br />
“Non lo sarà mai per le ragioni di cui<br />
parlavo prima. Ci sono delle dinamiche<br />
e degli automatismi che fanno disperare<br />
che con questi strumenti si possa<br />
venirne fuori. Poi è già comunque folle<br />
che si ragioni in termini di unità di personale,<br />
anziché in termini di spesa. Da<br />
un decennio lo Stato continua a fare la<br />
politica del personale contando le<br />
teste, anziché la spesa.<br />
Quando bisogna risparmiare, ci si limita<br />
a dare in outsourcing qualche lavoro<br />
poco qualificato e si creano dirigenti in<br />
più, con l’aumento dei costi”.<br />
Mauro Dell’Ambrogio,<br />
capogruppo liberale in Gran Consiglio<br />
È solo il mondo della scuola ad avere<br />
personale in eccesso?<br />
“No, dico solo che la scuola ha logiche<br />
tutte sue. Non c’è la logica di utilizzare le<br />
risorse date in modo ottimale. Ad esempio,<br />
se ci sono 40 allievi in una regione, si<br />
fa in modo di averne 26 da una parte del<br />
ruscello e 14 dall’altra parte, in modo che<br />
dove ve ne sono 26 bisognerà formare<br />
due classi, anziché una, visto che il limite<br />
fissato è di 25 studenti per classe. Non c’è<br />
nessuna spinta all’ottimizzazione. Tutta la<br />
gestione – la macchina delle scuola – è<br />
fatta in funzione di creare posti di lavoro.<br />
Allo stesso modo sollevano qualche dubbio<br />
alcune bocciature, promozioni e<br />
ammissioni di allievi. Tutto è funzionale a<br />
mantenere posti di lavoro”.<br />
I ticinesi non vogliono stringere la<br />
cinghia, i politici hanno le mani<br />
legate. Dunque le riforme non si<br />
fanno.
L’ospite<br />
“È un problema di cultura. Tutta la macchina<br />
amministrativa è abituata a lavorare<br />
così ed effettivamente è difficile per i politici<br />
intervenire, anche perché il potere<br />
politico è molto diluito, tra Parlamento,<br />
governo e partiti. Difficoltà doppia, poi, in<br />
un governo litigioso come quello attuale:<br />
non ci sono le premesse per una volontà<br />
politica unitaria e prolungata nel tempo<br />
con la possibilità di interferire in modo<br />
forte nei processi organizzativi di gestione<br />
dell’amministrazione. Di fatto governare<br />
l’amministrazione è quasi impossibile”.<br />
Qual è la sua ricetta?<br />
“Non ho ricette. Dico solo che è un faticosissimo<br />
lavoro che comporta comunque<br />
un’unità d’intenti. Forse solo la crisi<br />
finanziaria ci sta obbligando ad affrontare<br />
il problema. La mia speranza è che si dia<br />
seguito a ciò che si dice da tempo, perché<br />
le contingenze finanziarie ci obbligano a<br />
farlo”.<br />
Non è ancora arrivato quel momento?<br />
“Ci stiamo arrivando”.<br />
In qualità di relatore della<br />
Commissione Amministrazione 2000,<br />
in un rapporto scrisse che era<br />
mancata la forza politica necessaria,<br />
intesa come volontà e responsabilità<br />
di imporre il cambiamento.<br />
“Sì, perché i progetti che più erano strategici,<br />
determinanti e incisivi dal profilo<br />
della riforma sono stati congelati: appunto<br />
la politica del personale, l’autonomia<br />
delle unità amministrative, che voleva dire<br />
fissare dei budget e obbligare a ragionare<br />
come ragiona un’azienda, ossia conformare<br />
i costi alle risorse disponibili. I progetti<br />
di spesa, come comprare il sistema Sap,<br />
migliorare l’informatica, sono stati realizzati.<br />
Tutto quello che è facile - perché si<br />
potenziano gli strumenti, si spende e si<br />
creano posti di lavoro - si fa. Tutto quello<br />
che è difficile – ripensare il modo di lavorare,<br />
cambiare la cultura – non si fa”.<br />
C’è a suo parere un modello nel<br />
mondo cui il <strong>Ti</strong>cino dovrebbe<br />
guardare?<br />
“Nei Paesi anglosassoni o del<br />
Commonwealth, la Nuova Zelanda, e i<br />
Paesi Nordici. Pur essendo nazioni in<br />
parte con un’alta spesa pubblica, non<br />
sono di certo Paesi del meno Stato: hanno<br />
un’amministrazione più efficiente, strutturata<br />
per agenzie indipendenti con controlli<br />
budgetari rigorosi”.<br />
I Paesi nordici hanno però uno Stato<br />
sociale fortissimo.<br />
“Sì, è così anche in Olanda. Ma lo Stato<br />
sociale si traduce in una minor spesa<br />
individuale e una maggiore spesa pubblica,<br />
con una visibile maggior presenza di<br />
servizi gratuiti per tutti. Per cui, ad esempio,<br />
i cittadini dispongono vicino a casa di<br />
asili nido gratuiti o a buon prezzo.<br />
Naturalmente non bisogna mitizzare, non<br />
mancano nemmeno in questi Paesi i<br />
difetti. Però la burocrazia, come la intendiamo<br />
noi, è relativamente snella. Il sistema<br />
scolastico olandese è molto più snello<br />
del nostro e più efficiente, oltre a<br />
costare meno. E sono in grado di offrire<br />
molti altri servizi, di cui noi non disponiamo,<br />
proprio perché la scuola riesce ad<br />
essere efficiente con una minore spesa.<br />
Con le imposte che i cittadini pagano,<br />
possono mettere a disposizione anche<br />
l’asilo nido, la mensa per gli allievi a mezzogiorno,<br />
tutta una serie di servizi che noi<br />
ci sogniamo. Perché ci costa troppo quello<br />
che abbiamo già. Non è un discorso<br />
ideologico di più o meno Stato. È un<br />
discorso di efficienza dello Stato”.<br />
Non potrebbe essere questa una via<br />
praticabile? Ossia razionalizzare per<br />
offrire più servizi?<br />
“Il problema è che da noi si assiste allo<br />
scontro politico sul più Stato e meno<br />
Stato. Dall’altra parte, poi, c’è lo scontro<br />
politico e culturale delle categorie dell’amministrazione<br />
pubblica. Pagare<br />
meno gli insegnanti e coi soldi risparmiati<br />
finanziare un asilo nido, non credo che<br />
incontrerebbe un grande consenso. Alla<br />
fine si tratta di fare queste scelte politiche.<br />
Io non dico che bisogna ridurre lo<br />
Stato, ma che i soldi che ci sono bisogna<br />
utilizzarli meglio. Allora tanto vale lasciali<br />
ai privati per buttarli via così”.<br />
Altri esempi?<br />
“La giustizia è uno scandalo. In <strong>Ti</strong>cino i<br />
costi sono aumentati del 30% negli ultimi<br />
tre anni. È un proliferare di magistrati e la<br />
produttività non è per niente cresciuta,<br />
anzi”.<br />
Ma non è vero che la criminalità è in<br />
aumento?<br />
“Sono fandonie. Il numero di arresti in<br />
<strong>Ti</strong>cino è la metà rispetto a 15 anni fa.<br />
Allora finivano in manette 2’500-3’000 persone<br />
all’anno, adesso 1’000. Basta leggere<br />
il rendiconto annuale del Consiglio di<br />
Stato o l’annuario di statistica. I furti sono<br />
<strong>Ti</strong>cino Business - 12/<strong>2004</strong> • 8<br />
quasi dimezzati rispetto a quindici anni fa.<br />
C’è qualche fenomeno nuovo, come la<br />
violenza dei minorenni. Ma i problemi<br />
classici sono diminuiti. Nel periodi un cui<br />
ero comandante della polizia cantonale, si<br />
verificava una rapina a mano armata alla<br />
settimana. Adesso non è più così”.<br />
Scuola, giustizia, cos’altro?<br />
“Lo stesso discorso si può fare in ogni<br />
campo. Anche per l’assistenza sociale. Si è<br />
commesso l’errore catastrofico di centralizzare,<br />
eliminando il ruolo dei Comuni.<br />
Poi ci si meraviglia se gli abusi si moltiplicano,<br />
se il sistema non è più sotto controllo.<br />
Una volta, soprattutto per l’assistenza<br />
pubblica, il Comune faceva da filtro, c’era<br />
una conoscenza diretta delle persone.<br />
A Lugano cambia poco, perché è un grosso<br />
agglomerato, ma in altre località del<br />
Cantone, negli uffici comunali si sapeva<br />
tutto di tutti. Oggi chiunque si presenti a<br />
uno sportello anonimo del Cantone, riceve<br />
soldi. Poi ci si meraviglia se le spese per<br />
l’assistenza sociale sono aumentate del<br />
20-30% in un anno o due. Conseguenza<br />
diretta dell’esautorazione dei Comuni. È<br />
una politica sciagurata del dipartimento<br />
delle Istituzioni, che dice di voler migliorare<br />
attraverso le aggregazioni. Di fatto<br />
negli ultimi 10 anni ha tolto tantissimi<br />
compiti ai Comuni con le conseguenze<br />
che vediamo”.<br />
Sanità?<br />
“Abbiamo una sanità di lusso, perché<br />
siamo regionalisti e vogliamo un ospedale<br />
in ogni angolo del Cantone. Un po’<br />
perché siamo latini e ci sentiamo malati<br />
anche quando non lo siamo e andiamo<br />
dal medico anche quando non è necessario.<br />
Abbiamo voluto ospedali anziché<br />
creare case per anziani. L’ente ospedaliero<br />
ha voluto avere la cardiologia con il<br />
Cardiocentro, pseudo-privato che è un<br />
costo che nessuno all’inizio aveva solo<br />
lontanamente ipotizzato e alla fine lo<br />
paghiamo tutti”.<br />
E l’idea di farsi curare in Italia?<br />
“Dal profilo macroeconomico non sarebbe<br />
opportuno, ma se la logica del sistema<br />
è che le casse malati devono essere concorrenziali<br />
dal profilo dei costi, ben<br />
venga la concorrenza, che crea un controllo<br />
sui prezzi”.<br />
Lei si farebbe curare in Italia?<br />
“Perché no, ci sono ottime cliniche. Poi<br />
chi vuole la libertà di scelta, se la paghi”.
9• <strong>Ti</strong>cino Business - 12/<strong>2004</strong><br />
Intervista con Prof. Rico Maggi, direttore IRE, di Elisabetta Pisa<br />
Più efficienza e scelte di campo<br />
Così si riduce la spesa pubblica<br />
Professor Maggi, a suo parere,<br />
come si può ridurre la spesa pubblica<br />
in <strong>Ti</strong>cino?<br />
“Ci sono due possibilità, che non si escludono<br />
a vicenda: aumentare l’efficienza e<br />
decidere quali sono le priorità. Nel primo<br />
caso significa offrire lo stesso servizio a un<br />
costo più basso. Il problema è che non c’è<br />
concorrenza, dunque non è facile.<br />
Dovremmo tornare sul discorso del New<br />
Public Management, che non ha avuto<br />
grande successo. Bisogna allora riflettere<br />
sulla parte della spesa di cui si discute<br />
attualmente, ossia l’amministrazione generale.<br />
In questo caso il <strong>Ti</strong>cino è al di sopra<br />
della media svizzera, dunque ci sono dei<br />
margini per migliorare l’efficienza. Sulla<br />
questione delle priorità, occorre ragionare<br />
su che cosa si vuole offrire alla collettività e<br />
se si vogliono ridurre dei servizi”.<br />
Queste sono naturalmente scelte<br />
politiche. Vuole sbilanciarsi?<br />
“L’economista ragiona sulla base di un’analisi<br />
costi-benefici, ossia di quanto rendono<br />
certe scelte ai cittadini. In quest’ottica è<br />
meno interessante la parte di spesa che<br />
distribuisce sussidi di quella che ha un<br />
impatto sulla crescita economica. Ci sono<br />
sicuramente sussidi che rendono politicamente,<br />
ma non economicamente”.<br />
Come valuta l’ultima manovra<br />
finanziaria del governo ticinese?<br />
“Direi, meglio di niente. In realtà è semplicemente<br />
un non decidere sulle priorità,<br />
ma cercare in ogni angolo di ridurre la<br />
spesa. Bisognerebbe, invece, risparmiare<br />
in meno settori, ma in modo più incisivo.<br />
La struttura della spesa ticinese per alcune<br />
voci è sotto la media, per altre sopra. Se si<br />
vuole risparmiare, si può decidere per<br />
esempio di rimanere sotto la media,<br />
accentuando la riduzione delle uscite in<br />
alcuni settori, e negli altri comparti riportarsi<br />
in media. Insomma, bisogna fare delle<br />
scelte di campo”.<br />
Invece il governo, che è espressione di<br />
diversi partiti, deve trovare il<br />
compromesso. Lo impone,<br />
innanzitutto, il sistema politico<br />
svizzero.<br />
“Il bisogno di trovare il compromesso non<br />
è uguale a non prendere determinate<br />
decisioni. Il <strong>Ti</strong>cino è molto al di sopra della<br />
media svizzera per la spesa per l’amministrazione<br />
generale e la previdenza sociale.<br />
È sotto per ciò che riguarda l’economia,<br />
l’insegnamento e la salute pubblica.<br />
Prendere delle decisioni vorrebbe dire stabilire,<br />
ad esempio, che la specialità del<br />
<strong>Ti</strong>cino coincide con i settori in cui si spende<br />
di più e, dunque, si taglia altrove.<br />
Oppure si decide di tagliare nell’amministrazione<br />
generale. La previdenza sociale<br />
è, invece, pura distribuzione e non ha un<br />
grande impatto sulla crescita economica”.<br />
L’aumento delle imposte a carico delle<br />
aziende quanto peserà sulla<br />
competitività del <strong>Ti</strong>cino?<br />
“Non si può sapere quanto peserà. Per le<br />
imprese orientate all’export sarà più dura.<br />
Non credo, comunque, che sia una situazione<br />
drammatica. È più la tendenza che è<br />
preoccupante. In altre parole, invece di<br />
risparmiare perché le spese sono troppo<br />
alte, si aumentano le imposte per poter in<br />
futuro aumentare ancora le spese”.<br />
Con questa manovra finanziaria è<br />
stata bloccata la tendenza al<br />
progressivo aumento del disavanzo e<br />
sono aumentate tasse e imposte. Il<br />
governo ha detto chiaramente che<br />
queste misure non basteranno a<br />
risanare la situazione finanziaria.<br />
Quali sono a suo parere i passi<br />
obbligati da compiere? Cosa succederà<br />
nella prossima legislatura? Come vede<br />
il futuro?<br />
“In generale la politica funziona sempre<br />
allo stesso modo. Quando l’economia va<br />
bene, gli introiti dello Stato sono alti. Ci<br />
sono molti soldi e dunque è politicamente<br />
impossibile risparmiare. Quando le finanze<br />
sono in buona salute si soddisfano i<br />
desideri di tutte le clientele politiche. Con<br />
la crisi finanziaria, gli introiti diminuiscono<br />
L’ospite<br />
Prof. Rico Maggi<br />
e si risparmia. Ciò che è esattamente il<br />
contrario di quello che si dovrebbe fare. In<br />
pratica bisognerebbe accantonare o almeno<br />
limitare la spesa quando l’economia è<br />
florida e spendere più di quello che sarebbe<br />
finanziabile con le imposte quando la<br />
congiuntura rallenta. Questo è esattamente<br />
il programma del freno all’indebitamento<br />
della Confederazione. In <strong>Ti</strong>cino adesso<br />
è possibile puntare sulle scelte strategiche<br />
o sostituirle con degli automatismi, come<br />
il freno alla spesa”.<br />
Per ridurre la spesa pubblica, ci sono<br />
dei modelli nel mondo cui potrebbe<br />
ispirarsi il <strong>Ti</strong>cino?<br />
“Una possibilità è scegliere, appunto, degli<br />
automatismi: ossia non fidarsi dei processi<br />
politici, dopo che con il sistema attuale si<br />
è creato un grosso indebitamento, e adottare<br />
ad esempio il modello della<br />
Confederazione. Un’altra alternativa è<br />
puntare su un nuovo patto sociale. In pratica<br />
significa, alla prossima tornata elettorale,<br />
incentrare la discussione su cosa propongono<br />
i diversi politici e partiti: ossia,<br />
quanti soldi per fare che cosa. La nuova<br />
perequazione finanziaria è una chance e<br />
un pericolo. Ci saranno meno soldi in arrivo<br />
direttamente dalla Confederazione per<br />
essere spesi in un determinato modo, e<br />
più denaro lasciato alla discrezionalità<br />
decisionale. Dunque è una chance, perché<br />
ci saranno più risorse a disposizione, senza<br />
troppi vincoli, e sarà più facile fare delle<br />
scelte, imponendosi delle priorità. Ma<br />
meno le cose sono predefinite sul piano<br />
federale, più si potrà fare il vecchio gioco<br />
di servire la propria clientela. Ci sono poi<br />
Stati come Olanda, Danimarca, Finlandia e<br />
Spagna, che negli ultimi dieci anni hanno<br />
riformato lo Stato. Dei modelli nel mondo<br />
sicuramente ci sono. Ma è un discorso<br />
profondamente politico: bisogna dare ai<br />
cittadini la possibilità di scegliere i propri<br />
rappresentanti sulla base di programmi<br />
con priorità chiare”.
Il tema<br />
di Alessio Del Grande<br />
Questo partito delle tasse si è andato<br />
a intrecciare fittamente con<br />
una subcultura dell’antagonismo<br />
politico – di cui il Movimento per<br />
il socialismo ha solo il marchio di fabbrica<br />
– che non ragiona più nemmeno con<br />
le categorie marxiste di produzione,<br />
capitale e lavoro, bensì sulla base della<br />
contrapposizione popolustica tra ricchi e<br />
poveri. Per cui la ricchezza è sempre e<br />
comunque da punire, mentre la produzione<br />
di questa ricchezza, che ha il suo<br />
centro nel lavoro e nell’impresa, va regolamentate<br />
e imbrigliata con mille “lacci e<br />
lacciuoli”. Dunque, una subcultura che<br />
mortifica il lavoro, quale mezzo di promozione<br />
personale – anche se ci si atteggia<br />
a paladini dei lavoratori – che penalizza<br />
l’iniziativa individuale, la propensione<br />
a fare impresa e la capacità stessa di<br />
operare come imprenditori di fronte alle<br />
sfide della concorrenza nazionale e internazionale.<br />
Con questo substrato “ideologico” è<br />
naturale per il partito delle tasse usare, o<br />
spacciare, il fisco quale mezzo per ottenere<br />
una presunta equità o giustizia<br />
sociale, o sollecitare una maggiore pressione<br />
contributiva per finanziare una<br />
spesa pubblica gonfiata e incontrollabile.<br />
Muovendo da questa visione è altrettanto<br />
conseguenziale sostenere che le<br />
entrate dello Stato devono essere rapportate<br />
alla spesa pubblica, e non viceversa<br />
come sarebbe giusto e corretto che<br />
fosse.<br />
In questo anno di duro confronto sul<br />
bilancio preventivo più volte, ma invano,<br />
si è cercato di richiamare l’attenzione sui<br />
pericoli di un aumento della pressione<br />
fiscale per le persone giuridiche e fisiche,<br />
proprio quando tutti gli altri<br />
Paesi avanzati (vedasi scheda)<br />
stanno alleggerendo tasse e<br />
imposte. Allarmi caduti nel<br />
vuoto, sacrificati alla politica di<br />
piccolo cabotaggio, alla logica<br />
del compromesso, a scapito di<br />
una progettualità di più largo<br />
respiro dello Stato per garantire<br />
la crescita futura.<br />
Ma il problema delle tasse non è<br />
solo una questione di soldi, di<br />
introiti per le casse pubbliche. La questione<br />
fiscale investe direttamente i rapporti<br />
tra Stato e cittadini, interessa l’uso<br />
efficiente e corretto delle risorse pubbliche<br />
(denaro dei contribuenti), riguarda<br />
la disponibilità di reddito da lasciare ai<br />
cittadini per i consumi, e alle imprese<br />
per effettuare investimenti. È una questione<br />
che investe l’attrattività territoriale<br />
di un sistema-Paese, ossia l’immagine<br />
positiva di uno Stato che non vuole essere<br />
vorace e fiscalmente oppressivo.<br />
Purtroppo viviamo in un Paese ingessato<br />
dallo statalismo, dove va prevalendo una<br />
concezione secondo cui il fisco è soltanto<br />
uno strumento di confisca e di ridistribuzione<br />
della ricchezza.<br />
In una delle tante fasi calde del braccio di<br />
ferro sui preventivi, il presidente del Plr,<br />
Giovanni Merlini, ha lanciato la proposta<br />
di un patto per il Paese. Una proposta<br />
opportuna quanto interessante. A condizione<br />
però che questo patto si fondi su<br />
un comune impegno per un progetto di<br />
crescita, e non sull’ordinaria amministrazione<br />
dell’esistente, o per meglio dire<br />
della ridistribuzione delle “miserie” presenti<br />
ripartite con la chiave della simmetria<br />
dei sacrifici: un tot di risparmi per un<br />
<strong>Ti</strong>cino Business - 12/<strong>2004</strong> • 10<br />
Il volto oscuro del partito delle tasse<br />
Continua da pagina 1<br />
tot di nuove imposte. Così non si farà<br />
molta strada.<br />
Per poter davvero ridistribuire la ricchezza<br />
bisogna prima produrla, sostenendo e<br />
incoraggiando quanti la producono e<br />
non penalizzandoli. È questa la sola via<br />
per una crescita armonica che non provochi<br />
strappi sociali ed emarginazione.<br />
Non esiste un solo caso di Paese che sia<br />
riuscito a sconfiggere povertà e precarietà<br />
distribuendo la miseria stessa. Ci<br />
hanno provato i vecchi regimi dell’Est<br />
europeo e sappiamo tutti come è andata<br />
a finire. Nella discussione sulla politica<br />
finanziaria di questi ultimi mesi ci sono<br />
due cose importanti che non si sono<br />
capite, o non si è voluto capire. La prima<br />
è che non si tratta solo di “tagliare” la<br />
spesa pubblica, bensì di riqualificarla per<br />
orientarla verso quei compiti davvero<br />
strategici dello Stato, per assicurare uno<br />
sviluppo di cui beneficeranno tutti i cittadini.<br />
La seconda è che la missione di una<br />
vera politica sociale e ridistribuita è di<br />
sostenere i più deboli a sviluppare risorse<br />
e capacità per liberarsi dalla necessità<br />
di essere aiutati dallo Stato, per non perpetuare<br />
un’umiliante condizione di<br />
dipendenza.
11 • <strong>Ti</strong>cino Business - 12/<strong>2004</strong> Il tema<br />
Il fisco negli altri Paesi<br />
Mentre gli altri Paesi avanzati alleggeriscono tasse e imposte, in <strong>Ti</strong>cino si va contro tendenza e si aumenta la<br />
pressione fiscale. Complessivamente nell’area Ue in questi ultimi anni il carico fiscale globale è sceso dal<br />
41,1% al 40,4% registrato nel 2002; le tasse sulle imprese fra il 2000 e il 2003 sono state ridotte del 3,5%. Oggi<br />
la media Ue della tassazione sulle aziende è del 31,7%. Oltre all’Irlanda e all’Austria che hanno imboccato<br />
decisamente la strada del fisco leggero per attirare investimenti esteri, ci sono Paesi come il Portogallo che<br />
hanno abbassato dal 33% al 27% le imposte sui redditi societari. Tra i nuovi entrati nell’Ue, Polonia e<br />
Slovacchia si vanno sempre più profilando come Stati fiscalmente attrattivi.<br />
Ma ecco una rapida panoramica della strategia fiscale di alcuni Stati.<br />
Usa<br />
Grazie a sgravi e sconti sulle tasse per le fasce di reddito più basse, negli Usa 44 milioni di contribuenti hanno<br />
pareggiato i loro conti o sono addirittura in credito col fisco. Il presidente Bush vuole anche ridurre l’aliquota<br />
massima dal 39,6% al 36%, mentre la minima resta ferma al 15%.<br />
Francia<br />
È il Paese dove la pressione fiscale, 44%, è al di sopra della media europea. Già quattro anni fa è stato messo<br />
a punto un piano triennale di alleggerimenti fiscali di 3 punti e mezzo per i bassi redditi e di un punto per<br />
quelli più alti. L’imposizione sulle imprese è al 35,4%.<br />
Austria<br />
Il prossimo gennaio entrerà in vigore la riduzione dell’imposta societaria che passerà dal 34% al 25%. La riduzione<br />
approvata dal Parlamento nel maggio scorso, ha soprattutto l’obiettivo di contrastare la concorrenza<br />
fiscale di Paesi come Repubblica Ceca, Slovenia, Ungheria, Slovacchia e Polonia.<br />
Italia<br />
La riforma fiscale è uno degli obiettivi prioritari nell’agenda del governo italiano. È stata avviata la prima tappa<br />
del programma di alleggerimento e semplificazione della tassazione, per imprese e cittadini.<br />
Regno Unito<br />
Sono state abbassate le imposte sulle imprese: 30% per le grandi aziende e 19% per quelle piccole. Restano<br />
relativamente alte le tasse sul reddito; bassi, invece, gli oneri sociali e l’Iva è solo del 5%. La pressione fiscale<br />
globale con il 35,3% del Pil è al di sotto della media Ue.<br />
Germania<br />
L’anno scorso la pressione fiscale ha toccato il 36,2% del Pil. Le imposte sul reddito hanno già subito due tagli<br />
e un’ulteriore riduzione è prevista per il gennaio 2005.<br />
Spagna<br />
Dal 1995 con tre riforme, una per le imprese e due sulle persone fisiche, la pressione fiscale è scesa al 35,8%<br />
del Pil. Semplificato anche il sistema di scaglioni fiscali.<br />
Polonia<br />
Per attirare investimenti esteri sono state create 17 “zone speciali”, aree con sgravi alle imprese che vanno dall'esenzione<br />
completa a tagli del 50% in dieci anni per le aziende che reinvestono gli utili. Nel resto del Paese<br />
la pressione fiscale sulle imprese è stata ridotta al 24%.<br />
Slovacchia<br />
Il livello della pressione fiscale è del 31,3% del Pil. Assieme a Lituania, Lettonia e Malta, la Slovacchia è il Paese<br />
col fisco più leggero. Dal gennaio scorso tutte le imposte sono state portate al 19% provocando un aumento<br />
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Tel. +41 91 973 31 71 Fax +41 91 973 31 72 info@labuonastampa.ch<br />
Diffusione: (tiratura 2’500 copie)<br />
Abbonamento gratuito per i soci <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong><br />
Abbonamento supplementare CHF 50.- annuo<br />
per i non soci CHF 70.- annuo (+ IVA)<br />
Indirizzo redazione:<br />
<strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong>, Corso Elvezia 16, CH-6900 Lugano<br />
Tel. +41 91 911 51 11 Fax +41 91 911 51 12<br />
stoffel@cci.ch www.cciati.ch<br />
AGENDA<br />
• Dienstag 14. und Mittwoch 15. Dezember <strong>2004</strong>, Köln - Intensiv Seminar:<br />
“Verbesserte Textilien durch funktionale Ausrüstung”<br />
• Mercoledì 15 dicembre <strong>2004</strong>, Centro di Studi Bancari Villa Negroni, Vezia -<br />
Ciclo di seminari organizzato dal Centro di Studi Bancari, sponsorizzato<br />
dall’ABT e in collaborazione con AITI, <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong> e SSIC, sul tema: Indicatori<br />
di riferimento per la costruzione del rating e l’analisi della debt<br />
capacity dopo Basilea II<br />
• Mercoledì 15 dicembre <strong>2004</strong>, dalle ore 18:30, Hotel Schweizerhof, Berna -<br />
Aperitivo e cena Parlamentarische Gruppe für die Textilwirtschaft,<br />
con intervento del Signor Thomas Isler, Presidente Textilverband Schweiz<br />
• Donnerstag 16. Dezember <strong>2004</strong>, von 13:30 bis ca. 18:15, im Seminarzentrum<br />
L’Entrée, Riehenring 118, Basel - Seminar “Der neue Lohnausweis” in<br />
Zusammenarbeit mit Gewerbeverband Basel-Stadt und Finanzdepartement<br />
des Kantons Basel-Stadt<br />
• Venerdì 17 dicembre <strong>2004</strong>, ore 09:45, Berna - Riunione Camere di<br />
Commercio e dell’Industria della Svizzera<br />
• Montag 10. Januar 2005, von 13:30 bis ca. 18:15, im Seminarzentrum<br />
L’Entrée, Riehenring 118, Basel: Seminar “Der neue Lohnausweis” in<br />
Zusammenarbeit mit Gewerbeverband Basel-Stadt und Finanzdepartement<br />
des Kantons Basel-Stadt<br />
• Martedì 18 gennaio <strong>2004</strong>, Centro di Studi Bancari Villa Negroni, Vezia - Ciclo<br />
di seminari organizzato dal Centro di Studi Bancari, sponsorizzato dall’ABT<br />
e in collaborazione con AITI, <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong> e SSIC, sul tema: Il finanziamento<br />
alle PMI: aspetti generali e approfondimenti<br />
• Mercoledì 19 gennaio <strong>2004</strong>, Centro di Studi Bancari Villa Negroni, Vezia -<br />
Ciclo di seminari organizzato dal Centro di Studi Bancari, sponsorizzato<br />
dall’ABT e in collaborazione con AITI, <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong> e SSIC, sul tema: Il finanziamento<br />
al commercio internazionale e la gestione del FOREX: ruolo<br />
delle banche, delle assicurazioni e dello Stato<br />
• Martedì 25 gennaio <strong>2004</strong>, ore 10:00, Neuchâtel - Riunione Camere di<br />
Commercio e dell’Industria della Svizzera<br />
• From Friday 28 to Sunday 30 January 2005, Hotel Römerbad, Badenweiler-<br />
Germany - Practice Building Seminar, organized by the Swiss Arbitration<br />
Association and the German Institution of Arbitration.
Attualità<br />
La Svizzera deve condurre<br />
sino in fondo la battaglia<br />
per la riduzione dei prezzi<br />
di Stefano Modenini, responsabile economiesuisse Lugano<br />
Una parte non indifferente della<br />
popolazione che vive nel nostro<br />
paese è scontenta. Viviamo in uno<br />
dei paesi più ricchi del mondo ma nella<br />
realtà, se consideriamo principalmente il<br />
potere di acquisto, allora dobbiamo constatare<br />
che molti cittadini hanno sempre<br />
meno soldi a disposizione. Da tempo<br />
questa situazione non concerne più solo<br />
i cosiddetti bassi redditi, bensì anche il<br />
ceto medio e medio-alto, quelle famiglie<br />
cioè che non percepiscono generalmente<br />
alcun aiuto da parte dello Stato ma che<br />
hanno sempre contribuito in una misura<br />
determinante all’incremento dei consumi.<br />
I salari in Svizzera non sono destinati ad<br />
aumentare molto in termini reali nei<br />
prossimi anni, nemmeno in presenza di<br />
una stabile crescita economica.<br />
Assomigliamo in questo a molti altri paesi<br />
occidentali e industrializzati, sempre più<br />
confrontati ad una concorrenza proveniente<br />
da paesi come la Cina o l’India, in<br />
grado di essere ben concorrenziali anche<br />
nella fascia dei prodotti ad elevato valore<br />
aggiunto.<br />
Non esprimiamo nemmeno una produttività<br />
tale da giustificare un aumento davvero<br />
reale dei salari; la produttività<br />
aumenta ma tale incremento non è sufficiente<br />
per ripercuotersi positivamente<br />
sui nostri salari.<br />
Si evidenzia dunque sempre più il problema<br />
principale del nostro paese, cioè<br />
quello dell’elevato livello dei prezzi, non<br />
solo di quelli amministrati bensì anche di<br />
quelli che dovrebbero liberamente formarsi<br />
sul mercato. Dovrebbero, perché in<br />
realtà sappiamo fin troppo bene che in<br />
non pochi settori economici alcune inte-<br />
se che odorano di cartello sono molto<br />
dure a morire. Eppure la Svizzera deve<br />
pigiare sull’acceleratore della riduzione<br />
dei prezzi se vuole uscire dall’attuale<br />
situazione bloccata, dove le riforme sono<br />
pressoché impossibili – a causa delle<br />
opposizioni contrapposte provenienti sia<br />
da destra sia da sinistra – se non vuole<br />
scivolare verso una progressiva fase di<br />
instabilità sociale.<br />
I processi di apertura dei mercati voluti<br />
con gli accordi bilaterali I e II oltre a favorire<br />
l’accesso ai mercati esteri della produzione<br />
svizzera sono destinati indubbiamente<br />
ad esercitare una pressione al<br />
ribasso dei prezzi in taluni settori economici<br />
all’interno del nostro paese. Inutile<br />
dire che qualora questi accordi bilaterali<br />
venissero smentiti dal popolo in una probabile<br />
votazione referendaria futura<br />
(estensione della libera circolazione delle<br />
persone ai nuovi paesi membri dell’UE;<br />
Bilaterali II e in particolare l’accordo di<br />
Schengen/Dublino) la Svizzera sarebbe<br />
drammaticamente confrontata alla decisione<br />
se aderire o meno all’Unione europea.<br />
Chi vuole sabotare la politica europea<br />
del nostro paese deve avere il coraggio<br />
di dire al popolo che la bocciatura<br />
degli accordi bilaterali ci porterebbe dritti<br />
verso l’adesione all’Unione europea,<br />
dove saremmo davvero costretti a fare le<br />
riforme che davvero si impongono (mercato<br />
dell’elettricità, ecc.).<br />
Sarebbe tuttavia più intelligente non<br />
attendere l’Europa per farci imporre<br />
riforme e riduzioni dei prezzi e agire noi<br />
stessi per ridare spazio di manovra sufficiente<br />
alla nostra popolazione in materia<br />
di potere di acquisto. Anche lo Stato deve<br />
fare la sua parte, nel senso che occorre<br />
<strong>Ti</strong>cino Business - 12/<strong>2004</strong> • 14<br />
Stefano Modenini<br />
maggiore attenzione e oculatezza nel scegliere<br />
le offerte di appalto. Troppi<br />
imprenditori e artigiani si sono abituati al<br />
fatto che lo Stato comunque paga ed è<br />
dunque un buon cliente, dimenticandosi<br />
forse che lo Stato spende i soldi dei cittadini.<br />
Una decina di anni fa, quando esisteva<br />
ancora la lira in Italia e il cambio era più o<br />
meno di un franco svizzero per 1'400 lire<br />
italiane, svizzeri e ticinesi andavano in<br />
massa nella vicina penisola ad acquistare<br />
ad esempio mobili e suppellettili per la<br />
casa. I negozi di arredamento presenti in<br />
<strong>Ti</strong>cino dovettero reagire alla situazione e<br />
molti abbassarono i prezzi del dieci sino<br />
al trenta-quaranta per cento, cioè al livello<br />
dei prezzi italiani. Eppure quei negozi<br />
sono ancora presenti, il che ci fa concludere<br />
che non solo essi hanno saputo reagire<br />
alla concorrenza bensì si è infine permesso<br />
ai consumatori di usufruire di una<br />
giusta riduzione dei prezzi.<br />
Di esempi analoghi se ne possono fare a<br />
decine se non centinaia, così come è ora<br />
di ribadire apertamente quanto ha rilevato<br />
negli scorsi giorni la commissione tripartita<br />
cantonale, incaricata di osservare il<br />
mercato del lavoro, e cioè che a quasi sei<br />
mesi dall’introduzione delle novità più<br />
significative degli accordi bilaterali I (libera<br />
circolazione delle persone) non c’è<br />
ancora stata una sola denuncia in <strong>Ti</strong>cino<br />
per dumping salariale o concorrenza sleale.<br />
I controlli che vengono effettuati sembrano<br />
anzi far emergere il lavoro nero<br />
svolto da ditte non estere, il che fa sorgere<br />
il dubbio in molti che con gli strumenti<br />
di controllo degli accordi bilaterali si<br />
voglia in realtà combattere una sana concorrenza<br />
imprenditoriale.
15 • <strong>Ti</strong>cino Business - 12/<strong>2004</strong><br />
Diciamo no<br />
ad un peggioramento<br />
delle condizioni-quadro<br />
dell’economia ticinese<br />
di Claudio Camponovo, direttore <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong><br />
Peggiorare le condizioni-quadro<br />
dell’economia ticinese significa<br />
mettere in pericolo la capacità<br />
della nostra economia di generare lavoro<br />
e ricchezza e quella dei cittadini di<br />
contribuire alla creazione di un benessere<br />
stabile e sufficientemente distribuito.<br />
Aumentare le imposte è sbagliato e<br />
diamo un segnale oltremodo negativo.<br />
Ciò è ancora più grave sapendo già sin<br />
d’ora che un inasprimento della fiscalità<br />
non sarà comunque sufficiente a migliorare<br />
la situazione dei conti pubblici in<br />
quanto la spesa pubblica continua a crescere<br />
a ritmi superiori a quelli della ricchezza<br />
prodotta dal paese.<br />
Taluni ambienti sostengono che le persone<br />
giuridiche, cioè principalmente le<br />
banche, le società, le imprese e le piccole<br />
e medie imprese, possano permettersi<br />
un inasprimento della fiscalità<br />
come quello richiesto nell’ambito del<br />
preventivo 2005 del Cantone.<br />
Questa opinione non tiene tuttavia<br />
conto di tutti gli oneri ai quali sono con-<br />
Nuovi Soci <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong><br />
Questo mese abbiamo il piacere di porgere il benvenuto a:<br />
frontate le aziende ma soprattutto la<br />
burocrazia e gli svantaggi concorrenziali<br />
che penalizzano tutta l’economia e principalmente<br />
le piccole e medie imprese.<br />
Inasprire la fiscalità, principalmente a<br />
carico delle persone giuridiche, nell’attuale<br />
contesto competitivo significa<br />
facilmente impoverire il tessuto economico<br />
del cantone <strong>Ti</strong>cino e ridurre ulteriormente<br />
la capacità dell’economia<br />
cantonale e della popolazione ticinese<br />
di generare il benessere di cui abbiamo<br />
sin qui goduto.<br />
Gli imprenditori sono chiamati a<br />
mostrare la volontà di combattere l’iniziativa<br />
dell’MPS. Quest’iniziativa che<br />
chiede un pesante inasprimento della<br />
fiscalità a carico delle persone giuridiche,<br />
dovrà essere votata dal popolo<br />
prossimamente. La stessa prevede un<br />
drastico peggioramento delle condizioni-quadro<br />
dell’economia ticinese che se<br />
accettate produrrebbero le condizioni<br />
per un ritorno alla povertà del cantone<br />
<strong>Ti</strong>cino. A fare principalmente le spese di<br />
Attualità<br />
Claudio Camponovo<br />
questa iniziativa qualora essa venisse<br />
accolta non sarebbero le banche o le<br />
grandi società finanziarie e i gruppi<br />
industriali, bensì le piccole e medie<br />
imprese, le attività commerciali e artigianali,<br />
cioè tutte quelle categorie di<br />
attività che non possono spostarsi facilmente<br />
in un territorio maggiormente<br />
competitivo.<br />
In <strong>Ti</strong>cino si è creato uno stato che i ticinesi<br />
non si possono più permettere di<br />
mantenere. Basti pensare che il gettito<br />
fiscale delle persone fisiche non è nemmeno<br />
sufficiente a coprire il costo dell’amministrazione<br />
pubblica.<br />
La politica di sgravi fiscali mirati condotta<br />
dal Governo su iniziativa del<br />
Dipartimento delle finanze e dell’economia<br />
ha anzi permesso di migliorare<br />
notevolmente la capacità concorrenziale<br />
in ambito fiscale del cantone <strong>Ti</strong>cino.<br />
Gli effetti positivi in termini di aumento<br />
del gettito fiscale e di creazione di nuovi<br />
posti di lavoro sono stati evidenti.<br />
• ALVEAR SA, fiduciaria, 6616 Losone<br />
• Centre for International Fiscal Studies SA, servizi di consulenza nel campo della fiscalità svizzera ed internazionale,<br />
6900 Lugano<br />
• Darwin Airline SA, compagnia aerea, 6900 Lugano<br />
• PB Packaging Business SA, consulenza settore imballaggi, 6900 Lugano
Informazione<br />
Costituzione<br />
di una società anonima (SA)<br />
Attenzione all’uso disinvolto dei mezzi propri della società<br />
di Luca Albertoni<br />
Quando si decide di costituire una<br />
persona giuridica, in particolare<br />
una SA o una società a garanzia<br />
limitata (Sagl), sono numerosi gli<br />
elementi a cui occorre prestare attenzione.<br />
Uno degli aspetti più delicati e spesso<br />
sottovalutati è quello dell’apporto di capitali<br />
e di come questi possono rispettivamente<br />
devono essere utilizzati.<br />
È avantutto opportuno ricordare che la<br />
costituzione di una SA avviene con un atto<br />
pubblico, nel quale figurano la dichiarazione<br />
dei futuri soci di voler costituire una SA,<br />
lo statuto e la designazione degli organi<br />
societari (art. 629 cpv. 1 del Codice delle<br />
obbligazioni, CO). Nello stesso atto pubblico,<br />
i soci sottoscrivono le azioni (art.<br />
629 cpv. 2 CO). Condizione di validità di<br />
tale sottoscrizione è “l’impegno incondizionato<br />
di effettuare un conferimento corrispondente<br />
al prezzo d’emissione” (art.<br />
630 CO).<br />
La prestazione è fondamentale, perché<br />
destinata a permettere alla costituenda SA<br />
di poter disporre liberamente dei mezzi<br />
che le sono stati conferiti. Troppo spesso<br />
però i soci ritengono questo impegno una<br />
semplice formalità, ignorando che si tratta<br />
di un impegno dalle conseguenze molto<br />
importanti, anche dal punto di vista penale.<br />
A questo proposito si può citare una sentenza<br />
del 19 giugno 2002 (6S.96/2002) del<br />
Tribunale federale (TF), che illustra i rischi<br />
legati ad un uso disinvolto dei mezzi conferiti<br />
alla SA al momento della sua creazione.<br />
Nel caso in questione un terzo aveva<br />
messo a disposizione della SA il capitale<br />
necessario solo per permetterne la costituzione,<br />
ritirandolo poi immediatamente<br />
dopo, cioè a costituzione avvenuta.<br />
La Corte di cassazione penale del TF ha<br />
considerato che si tratta di un classico caso<br />
di frode, poiché in pratica dal punto di<br />
vista economico la SA non ha mai avuto a<br />
disposizione esclusiva il capitale che le era<br />
stato conferito sulla carta.<br />
La sottoscrizione era infatti avvenuta solo<br />
formalmente ed in realtà il capitale non<br />
era stato liberato. Per questo<br />
motivo le indicazioni sul versamento<br />
del capitale fornite dall’istituto<br />
di deposito, quelle figuranti<br />
nell’atto notarile di costituzione<br />
e nel Registro di commercio,<br />
secondo cui il capitale azionario<br />
della SA era a libera disposizione<br />
di quest’ultima, sono<br />
state ritenute non veritiere.<br />
Il notaio e il Registro di commercio<br />
sono stati indotti in errore<br />
sull’utilizzo illecito dei soldi,<br />
per cui il TF ha sancito la condanna<br />
del socio che ha costituito<br />
la SA per falsità in documento<br />
<strong>Ti</strong>cino Business - 12/<strong>2004</strong> • 16<br />
Luca Albertoni<br />
e conseguimento fraudolento di una falsa<br />
attestazione, secondo gli articoli 251 e 253<br />
del Codice penale svizzero (CP).<br />
In altre parole, si rischia grosso se si costituisce<br />
una SA, liberando il capitale azionario<br />
con soldi prestati da terzi per un breve<br />
periodo e che devono essere restituiti<br />
subito dopo l’iscrizione della SA al<br />
Registro di commercio.<br />
Un’operazione del genere è pericolosa<br />
non solo dal punto di vista della solidità<br />
finanziaria della società, con i conseguenti<br />
rischi di natura civile, ma anche nell’ottica<br />
del diritto penale.
17 • <strong>Ti</strong>cino Business - 12/<strong>2004</strong><br />
Mini-riforma<br />
della legge federale<br />
sull’esecuzione<br />
e sul fallimento (LEF)<br />
Entrata in vigore fissata al 1° gennaio 2005<br />
di Luca Albertoni<br />
Il Consiglio federale ha deciso di<br />
porre in vigore il 1° gennaio 2005<br />
una mini-riforma della LEF, volta ad<br />
accelerare i tempi di menzione del fallimento<br />
nel registro fondiario e a migliorare<br />
la posizione dei crediti dei lavoratori<br />
in caso di fallimento del datore di<br />
lavoro.<br />
Sul primo aspetto, la versione attuale<br />
della LEF prevede l’obbligo del giudice<br />
del fallimento di comunicare immediatamente<br />
la dichiarazione di fallimento agli<br />
uffici d’esecuzione, agli uffici dei fallimenti,<br />
al registro di commercio e al registro<br />
fondiario (art. 176 cpv. 1). L’art. 176<br />
cpv. 2 LEF prevede già la menzione della<br />
dichiarazione di fallimento nel registro<br />
fondiario, ma senza termini particolari.<br />
In pratica accade quindi spesso che dalla<br />
dichiarazione di fallimento alla relativa<br />
menzione nel registro fondiario trascorrano<br />
diverse settimane, con i relativi<br />
rischi di danni per terzi, in particolare<br />
per l’acquirente in buona fede di un<br />
diritto reale su un immobile. Tale acquirente<br />
rischia infatti di compiere l’operazione<br />
(e di pagare il prezzo convenuto…)<br />
quando il fallimento è già stato<br />
aperto, ma non figura ancora a registro<br />
fondiario. Conseguenza: l’atto di vendita<br />
del fallito non è opponibile ai creditori<br />
del fallimento e l’acquirente “ingannato”<br />
può agire contro il fallito per la restituzione<br />
dell’importo versato, ma, in mancanza<br />
di privilegi, il suo credito sarà collocato<br />
nella terza classe dei creditori, per<br />
cui potrà verosimilmente recuperarne<br />
solo una piccola parte. La nuova versione<br />
dell’art. 176 cpv. 2 LEF prevede quindi<br />
la menzione al più tardi entro 2 giorni<br />
dalla dichiarazione di fallimento, per<br />
ridurre drasticamente il periodo a<br />
rischio che intercorre fra il momento<br />
della dichiarazione e la menzione nel<br />
Registro fondiario. Lo stesso termine di<br />
2 giorni per la menzione nel registro<br />
fondiario viene introdotto anche per i<br />
casi in cui è concessa la moratoria concordataria<br />
(art. 296, secondo periodo,<br />
LEF).<br />
La seconda novità concerne l’art. 219<br />
cpv. 4 lett. a LEF, che ordina le classi dei<br />
creditori. In futuro, in caso di fallimento<br />
del datore di lavoro, saranno privilegiati<br />
in prima classe non solo i crediti dei<br />
lavoratori derivanti dal rapporto di lavoro<br />
per i sei mesi precedenti la dichiarazione<br />
di fallimento, ma anche i crediti<br />
divenuti esigibili durante tale periodo.<br />
Lo scopo della revisione è di colmare<br />
una lacuna, visto che, con il regime<br />
attuale, se un datore di lavoro dichiara<br />
fallimento durante il secondo semestre<br />
dell’anno civile, i crediti del lavoratore<br />
inerenti componenti di salario la cui esigibilità<br />
è differita rispetto al momento in<br />
cui sorgono – è il caso segnatamente<br />
della 13esima mensilità che di regola è<br />
esigibile in dicembre – non possono<br />
beneficiare del privilegio della collocazione<br />
nella prima classe di creditori e<br />
finiscono nella terza classe. Si tratta evidentemente<br />
di una soluzione che, a<br />
seconda delle circostanze, può essere<br />
considerata iniqua e che quindi il legislatore<br />
ha ritenuto giusto correggere.<br />
I rapporti delle Commissioni<br />
Parlamentari e del Consiglio federale agli<br />
indirizzi:<br />
www.bk.admin.ch/ch/i/ff/2003/7103.pdf<br />
www.bk.admin.ch/ch/i/ff/<strong>2004</strong>/1179.pdf<br />
Informazione
Informazione<br />
Due interessanti pubblicazioni<br />
della Boss Editore SA<br />
Il diritto del lavoro applicato e la libera circolazione delle persone<br />
di Eva Zanetti<br />
Nel 2002, il signor Robert Boss ha<br />
fondato la Boss Editore SA, portando<br />
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accumulata in campo editoriale<br />
come membro del consiglio direttivo di<br />
uno dei più grandi gruppi europei di<br />
informazione specializzata, a capo di 35<br />
case editrici e 3000 collaboratori in 7<br />
Paesi. Dopo 20 anni trascorsi all’estero,<br />
Robert Boss è tornato in Svizzera, animato<br />
dalla passione per la qualità, per dedicarsi<br />
alla creazione e alla realizzazione di<br />
nuovi prodotti. A dicembre 2003 è stata<br />
pubblicata la prima opera dedicata al<br />
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<strong>Ti</strong>cino Business - 12/<strong>2004</strong> • 18<br />
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viene affiancato da un supporto elettronico,<br />
per fungere da complemento o da<br />
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tra i diversi media – manuale<br />
cartaceo, newsletter, CD - ROM e sito<br />
web. È in quest’ottica che va interpretato<br />
il concetto di «sistemi d’informazione»:<br />
ogni medium propone vari aspetti dell’informazione,<br />
in modo diverso, in linea<br />
con la specificità e la funzione che è<br />
destinata ad assolvere: consultazione,<br />
verifica, apprendimento, prevenzione,<br />
applicazione immediata o addirittura<br />
comunicazione. Tale approccio assicura<br />
all’utente una fruibilità ottimale.<br />
sulla libera circolazione delle persone (ALCP) intercorso<br />
tra la Svizzera e l’Unione europea, ed esteso ai Paesi<br />
L’Accordo<br />
dell’AELS ha introdotto significative novità nell’ordinamento<br />
svizzero, novità che riguardano il diritto di stabilimento e il rilascio<br />
dei permessi di lavoro, il coordinamento dei sistemi nazionali di<br />
previdenza, il riconoscimento dei diplomi.<br />
In particolare, l’entrata in vigore della seconda fase dell’ALCP, avvenuta<br />
il 1° giugno <strong>2004</strong>, ha comportato nelle zone svizzere di frontiera<br />
una sostanziale apertura del mercato del lavoro ai lavoratori<br />
dipendenti e autonomi dei Quindici.<br />
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presenta in maniera concisa e completa i contenuti del trattato<br />
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19 • <strong>Ti</strong>cino Business - 12/<strong>2004</strong><br />
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assicura un gran successo
21 • <strong>Ti</strong>cino Business - 12/<strong>2004</strong> Commercio estero<br />
Gestione dei rischi all’esportazione<br />
Saper identificare e gestire i rischi legati<br />
alle attività d’esportazione: ecco cosa vi<br />
propongono l’Osec Business Network<br />
Switzerland e la Zurigo, che si sono associati<br />
per creare una piattaforma introduttiva<br />
sulla gestione dei rischi. Un tema da<br />
non sottovalutare visto che costituisce<br />
uno dei fattori di successo (o di fallimento!)<br />
di un’azienda.<br />
Su www.osec.ch/osec/intranet/internetrubriken/auslandsgeschaeft/risikentrovate<br />
informazioni dettagliate sui rischi<br />
legati ai prodotti, sulla responsabilità<br />
personale e sul commercio elettronico e<br />
molto altro ancora!<br />
Il seco lancia l’iniziativa SwissMedtech<br />
(seco) L’ingegneria medica quale settore<br />
chiave dell’economia svizzera: con un fatturato<br />
di 8,5 miliardi di franchi, il settore<br />
contribuisce notevolmente alla crescita e<br />
al benessere della Svizzera. E il suo potenziale<br />
è lungi dall’essere esaurito.<br />
Il lancio dell’iniziativa «SwissMedtech»<br />
del Segretariato di Stato dell’economia<br />
(seco) prevede un nuovo portale<br />
Internet www.swiss-medtech.org, che<br />
contiene dati sul settore dell’ingegneria<br />
medica svizzera e informazioni a esso<br />
dedicate. Questo portale è stato sviluppato<br />
dal seco in collaborazione con<br />
l’Agenzia per il promovimento dell’innovazione<br />
CTI, l’Ufficio federale della sanità<br />
pubblica UFSP, l’Istituto svizzero per gli<br />
agenti terapeutici Swissmedic, l’Istituto<br />
federale della proprietà intellettuale IPI e<br />
con i rappresentanti del mondo industriale<br />
e della ricerca. Parte integrante<br />
dell’iniziativa è l’utilizzo del marchio<br />
«SwissMedtech» quale marca mantello<br />
per la presentazione alle fiere in Svizzera<br />
e all’estero.<br />
Lo Swiss Business Hub USA pubblica infatti<br />
con questo marchio un rapporto che<br />
facilita alle ditte svizzere l’accesso al mercato<br />
americano dell’ingegneria medica.<br />
Il rapporto può essere consultato su<br />
www.osec.ch/~0xc1878d1b_0x0001bbd<br />
2/wirtschaftsdaten/report_the_u.s._mar<br />
ket_for_medical_devices/en/swissmedtech-usa_final_16.09.04.pdf<br />
Nuovi contingenti tariffali<br />
preferenziali nel traffico<br />
con l’AELS e la CE<br />
afd - In correlazione con l’estensione<br />
dell’UE ai paesi dell’Est in data 1° maggio<br />
<strong>2004</strong>, la Svizzera e l’UE hanno deciso di<br />
mantenere le preferenze commerciali<br />
convenute bilateralmente sino ad allora<br />
tra la Svizzera e i nuovi Stati membri. Le<br />
nuove concessioni vengono accordate ai<br />
paesi di tutta l’UE sotto forma di contingenti<br />
tariffali preferenziali, in aggiunta a<br />
quelle già esistenti nel campo dell’agricoltura.<br />
Il Consiglio federale ha fissato l’entrata in<br />
vigore della modifica dell’ordinanza in<br />
questione per il 15 novembre; i nuovi<br />
contingenti tariffali avranno effetto<br />
retroattivo al 1° maggio <strong>2004</strong>.<br />
Per le importazioni dall’UE avvenute tra il<br />
1° maggio e il 31 dicembre <strong>2004</strong> nell’ambito<br />
dei nuovi contingenti tariffali (v.<br />
www.zoll.admin.ch/i/firmen/import/kontingente_beilage_i.pdf)<br />
sussiste la possibilità<br />
di chiedere la restituzione dei tributi<br />
d’entrata in funzione delle quantità<br />
concesse pro rata. Inoltre:<br />
• Le quote parte dei contingenti tariffali<br />
vengono assegnate dall’Amministrazione<br />
federale delle dogane in base<br />
all’ordine di ricezione delle domande<br />
e i tributi d’entrata pagati in più restituiti<br />
senza tasse.<br />
• Le domande di restituzione devono<br />
essere inoltrate per iscritto all’ispettorato<br />
doganale di Briga, casella postale<br />
730, 3900 Briga, entro il 31 marzo 2005<br />
al più tardi, allegando i mezzi di prova<br />
necessari (originali dei certificati doganali<br />
e delle prove d’origine, nonché<br />
copie della decisione d’assegnazione<br />
per i contingenti relativi ai cavalli, alla<br />
carne, alla verdura e alla frutta). Non si<br />
entrerà nel merito delle domande presentate<br />
in ritardo. Le domande incomplete<br />
non danno parimenti diritto<br />
all’attribuzione di una quota del contingente.<br />
• Lo stato di esaurimento dei contingenti<br />
doganali può essere consultato elettronicamente<br />
su Internet alla pagina<br />
www.dogana.admin.ch/i/firmen/import<br />
/kontingente.php.<br />
• Del resto, si applicano le prescrizioni<br />
dell’ordinanza rivista dell’8 marzo<br />
2002 sulle aliquote di dazio per le<br />
merci nel traffico con l’AELS e la CE<br />
(ordinanza sul libero scambio; RS<br />
632.421.0; disposizioni transitorie;<br />
Info seco).<br />
La GRE modifica la sua lista di banche<br />
e le sue categorie<br />
(gre) Per quanto concerne le garanzie<br />
del delcredere, la Garanzia contro i rischi<br />
all’esportazione (GRE) accetta d’ora<br />
innanzi le banche seguenti: Alfa Bank<br />
(Russia), Rosbank (Russia), Anadolubank<br />
A.S. (Turchia), MNG Bank A.S. (Turchia).<br />
La GRE ha inoltre modificato la classifica<br />
dei paesi seguenti: Ghana 6 (prima 7),<br />
Giordania 5 (prima 6), Qatar 2 (prima 3),<br />
Mali 6 (prima 7), Oman 2 (prima 3),<br />
Venezuela 6 (prima 7).<br />
Per ulteriori ragguagli sulla GRE:<br />
www.swiss-erg.com
Commercio estero<br />
La Libia sviluppa<br />
le sue strutture sanitarie pubbliche<br />
(nfa) Entro il 2008 la Libia investirà ben 7<br />
miliardi di dollari per lo sviluppo delle<br />
sue strutture sanitarie pubbliche.<br />
Secondo il governo, la metà del budget<br />
sarà dedicato alla costruzione di ospedali.<br />
Se la maggior parte degli ospedali resta<br />
in mani pubbliche, a causa della liberalizzazione<br />
del mercato della sanità il numero<br />
di cliniche private è aumentato considerevolmente<br />
negli ultimi anni.<br />
Inoltre, l’importazione di prodotti farmaceutici,<br />
finora riservata alle istituzioni<br />
pubbliche, sarà ormai autorizzata anche<br />
alle aziende private.<br />
Questo crea opportunità d’affari per<br />
quanto concerne gli articoli sanitari, gli<br />
strumenti da laboratorio e per ospedali,<br />
le apparecchiature mediche, i prodotti<br />
farmaceutici e i servizi legati alla gestione<br />
degli ospedali.<br />
Assieme a Gran Bretagna, Germania e<br />
Francia, la Svizzera fa parte dei principali<br />
fornitori della Libia per quanto concerne<br />
i prodotti sanitari.<br />
Ulteriori informazioni sul mercato della<br />
sanità in Libia:<br />
www.trade.uktradeinvest.gov.uk/healthcare/libya/profile/overview.shtml<br />
Un elenco di contatti utili è disponibile<br />
alla pagina:<br />
www.osec.ch/~0xc1878d1b_0x0003d55a<br />
/businessopportunities/libyen_baut_me<br />
dizinische_versorgung_aus<br />
Israele rafforza la protezione dei dati<br />
per l’importazione<br />
di prodotti farmaceutici<br />
Israele sta preparando una legge che<br />
dovrebbe garantire una migliore protezione<br />
dei dati ai produttori farmaceutici<br />
mondiali per quanto concerne l’importazione<br />
dei loro prodotti in questo paese.<br />
Il governo israeliano intende così affrontare<br />
le frequenti critiche dei produttori di<br />
medicinali, che considerano che i dati<br />
portati alla conoscenza del pubblico in<br />
occasione dell’immissione sul mercato<br />
dei loro prodotti sono insufficientemente<br />
protetti e che sono troppo rapidamente<br />
utilizzati dalla concorrenza locale per<br />
produrre dei farmaci generici.<br />
Secondo l’ultima bozza di progetto di<br />
legge, tutti i risultati delle ricerche saranno<br />
ormai protetti per un periodo di cinque<br />
anni. A causa della pressione esercitata<br />
dagli Stati Uniti, delle misure di protezione<br />
di durata superiore sono ancora<br />
in fase di studio.<br />
Per ulteriori ragguagli sull’industria farmaceutica<br />
israeliana: www.pharmaisrael.org.il/eng/HTMLs/home.aspx<br />
L’Egitto riduce i dazi all’importazione<br />
Nel quadro della revisione della tariffa<br />
doganale, il Ministero delle finanze egiziano<br />
ha annunciato una diminuzione<br />
dei dazi all’importazione. In media i tassi<br />
ammonteranno al 9%.<br />
Inoltre, le attuali 27 classi tariffarie saranno<br />
ridotte alle 6 classi seguenti:<br />
• materie prime industriali, pezzi di<br />
ricambio, alimenti di base (nuovo<br />
dazio: 2%)<br />
• carburanti, combustibili, petrolio greggio,<br />
beni d’investimento escluse le<br />
attrezzature da trasporto (5%)<br />
• prodotti industriali prefabbricati e carburanti/combustibili<br />
pretrattati (12%)<br />
• beni di consumo non durevoli (22%)<br />
• beni di consumo semi durevoli (32%)<br />
• beni di consumo durevoli (40%).<br />
L’alcool, il tabacco e le automobili la cui<br />
cilindrata supera i 2’000 cm 3 non sottostanno<br />
a questa nuova regolamentazione.<br />
Gli altri due pilastri della revisione della<br />
tariffa doganale riguardano la riduzione<br />
della nomenclatura da 13’000 a 6’000<br />
linee tariffarie e la soppressione dell’insieme<br />
dei costi amministrativi, attualmente<br />
compresi tra 1 e 4%.<br />
Le nuove disposizioni tariffarie entreranno<br />
in vigore con la pubblicazione del<br />
relativo decreto nella Gazzetta ufficiale<br />
egiziana. La data di questa pubblicazione<br />
non è ancora conosciuta.<br />
Comunicato stampa del Ministero delle<br />
finanze egiziano: www.us-egypt.org/MOF<br />
Tariff Reductions 9.04.htm<br />
Venezuela: grandi progetti<br />
nella regione della Guayana<br />
Nella regione della Guayana venezuelana<br />
sono previsti numerosi progetti per il<br />
potenziamento dell’approvvigionamento<br />
di corrente elettrica, lo sviluppo della<br />
produzione di alluminio e lo sfruttamento<br />
del minerale del ferro. Le filiali della<br />
Corporacíon Venezolana de Guayana<br />
(CVG) faranno da capofila.<br />
Il programma d’investimento prevede:<br />
• Seconda tappa della modernizzazione<br />
della centrale idroelettrica di Guri<br />
(risanamento di nove turbine, installazione<br />
di sistemi d’informazione e di<br />
automatizzazione per un valore di 455<br />
milioni di dollari. La filiale Edelca ha<br />
appena lanciato un bando di gara<br />
internazionale.<br />
<strong>Ti</strong>cino Business - 12/<strong>2004</strong> • 22<br />
• Costruzione di una centrale termica<br />
con una potenza pari a 1’000 MW<br />
(valutata a 600 milioni di dollari). Uno<br />
studio di fattibilità è già stato ordinato.<br />
Secondo Edelca l’inizio dei lavori è<br />
previsto per il 2006.<br />
• Costruzione della centrale idroelettrica<br />
di Tocoma della potenza di 2’250<br />
MW (circa 3 miliardi di dollari). I primi<br />
lavori sono già iniziati (struttura in<br />
cemento). L’installazione di apparecchi<br />
di controllo verrà effettuata dal<br />
2008. Anche in questo caso il mandante<br />
è Edelca.<br />
• Misure di protezione dell’ambiente<br />
per l’estrazione della bauxite. La<br />
società Bauxilum affiliata a CVG conta<br />
su investimenti pari a 27 milioni di dollari<br />
per l’importazione dei prodotti<br />
necessari all’attuazione di queste misure:<br />
pompe, bilance, strumenti d’analisi<br />
dei gas e dei fumi, ecc.<br />
• Costruzione e equipaggiamento di una<br />
quinta fabbrica di alluminio (Linea V )<br />
di una capacità di 240’000 tonnellate<br />
l’anno (981 milioni di dollari). I lavori<br />
che inizieranno quest’anno sono sotto<br />
la responsabilità di Glencore<br />
International, società con sede in<br />
Svizzera. Alcasa sarà incaricata degli<br />
equipaggiamenti: gru, sistemi di raffreddamento<br />
e di controllo, ecc. (850<br />
milioni di dollari).<br />
• Costruzione di stazioni di trasformazione<br />
(20 milioni di dollari).<br />
Ferrominera, filiale di CVG, prevede di<br />
lanciare bandi nel 2005.<br />
• Rimessa in servizio e modernizzazione<br />
della miniera di ferro di Alamira. Per<br />
questo progetto, Ferrominera necessiterà<br />
soprattutto di macchine minerarie<br />
e di materiale rotante per il tratto ferroviario<br />
che condurrà a Alamira.<br />
Per ulteriori ragguagli: www.cvg.com<br />
Osec<br />
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Corso Elvezia 16<br />
Casella postale 5399<br />
CH-6901 Lugano<br />
Tel. +41 91 911 51 35<br />
Fax +41 91 911 51 39<br />
info.lugano@osec.ch<br />
www.osec.ch
23 • <strong>Ti</strong>cino Business - 12/<strong>2004</strong> Speciale Unione europea<br />
Accesso per le imprese svizzere<br />
agli appalti pubblici<br />
finanziati dai fondi di coesione<br />
e dai fondi strutturali dell’UE<br />
(KBBK) A seguito dell’adesione dei 10<br />
nuovi Stati membri all’Unione europea,<br />
le aziende svizzere hanno accesso agli<br />
appalti pubblici finanziati dai fondi di<br />
coesione e dai fondi strutturali dell’UE.<br />
Le aziende svizzere sono autorizzate a<br />
partecipare ai bandi relativi agli appalti<br />
lanciati sul territorio dell’UE e finanziati<br />
da questi fondi. Esse non sono invece<br />
autorizzate a partecipare ad appalti lanciati<br />
al di fuori del territorio dell’UE<br />
anche se sono finanziati da questi fondi.<br />
La partecipazione delle aziende svizzere<br />
agli appalti pubblici che concernono progetti<br />
all’interno dell’UE finanziati dai<br />
fondi di coesione o dai fondi strutturali<br />
dell’UE è soggetta alle seguenti condizioni:<br />
• le procedure sono avviate direttamente<br />
dalla Commissione, con gestione<br />
centralizzata a titolo delle iniziative<br />
comunitarie;<br />
• le procedure sono avviate da Stati<br />
membri dell’UE (questo è il caso più<br />
frequente) nel quadro di appalti pubblici<br />
legati alla realizzazione di determinati<br />
progetti nazionali con finanziamento<br />
comunitario a titolo dei fondi<br />
strutturali e dei fondi di coesione.<br />
La partecipazione agli appalti volti ad<br />
attuare i fondi strutturali e i fondi di coesione<br />
è aperta ai cittadini svizzeri per i<br />
progetti eseguiti all’interno dell’UE, ossia<br />
sul territorio dei 25 Stati membri dell’UE,<br />
grazie all’Accordo sugli appalti pubblici<br />
concluso nel quadro dell’OMC, che la<br />
Svizzera ha ratificato.<br />
Dal 1° novembre <strong>2004</strong><br />
nuova versione Eurlex<br />
Il nuovo sito incorpora i servizi di Celex<br />
e garantisce un accesso libero e gratuito<br />
nelle 20 lingue comunitarie al diritto<br />
comunitario.<br />
Nuove funzionalità saranno aggiunte gradualmente.<br />
Celex coesisterà temporaneamente<br />
col nuovo sito e sarà aggiornata<br />
fino alla fine del <strong>2004</strong>.<br />
Per ulteriori ragguagli<br />
europa.eu.int/eur-lex/it/index.html<br />
Unione Europea: i nuovi paesi<br />
nella zona euro entro il 2010<br />
(Coe) La Commissione europea ha pubblicato<br />
un Rapporto che fa il punto sulla<br />
preparazione di Repubblica Ceca,<br />
Estonia, Cipro, Lettonia, Lituania,<br />
Ungheria, Malta, Polonia, Slovenia e<br />
Slovacchia all’Unione monetaria. Dal<br />
documento emerge che tutti gli Stati<br />
membri entrati nell’UE nel maggio <strong>2004</strong><br />
desiderano che questo accada tra il 2007<br />
e il 2010.<br />
Secondo il rapporto di Bruxelles occorreranno<br />
sei anni per organizzare l’adozione<br />
della moneta unica nei nuovi paesi<br />
e, nonostante la familiarità del 50% della<br />
popolazione con l’euro testata da un<br />
recente sondaggio di Eurobaromentro, i<br />
cittadini dovranno essere preparati e<br />
assicurati che il passaggio dalla valuta<br />
nazionale all’euro sarà vantaggioso.<br />
“Anche se l’euro è già una valuta conosciuta<br />
e apprezzata - ha affermato il commissario<br />
UE agli Affari monetari ed economici<br />
Joaquin Almunia - i preparativi<br />
per l’adozione nei nuovi Stati membri<br />
non dovranno essere sottovalutati o rinviati<br />
se desideriamo assicurare una larga<br />
accettazione pubblica e una transazione<br />
disciplinata”.<br />
Estonia, Cipro, Lituania e Slovenia hanno<br />
annunciato di voler entrare nella zona<br />
euro entro il 2007, mentre gli altri sei<br />
paesi dovrebbero aderirvi entro il 2010 al<br />
massimo. La conformità ai criteri previsti<br />
dal Trattato dovrà essere valutata dalla<br />
Commissione e la decisione finale sarà<br />
presa dal Consiglio sulla base di una raccomandazione<br />
della Commissione.<br />
Attualmente cinque paesi stanno considerando<br />
un piano d’azione in cui l’entrata<br />
nella zona euro e l’introduzione reale<br />
delle banconote e delle monete avvengano<br />
simultaneamente. Tutti i paesi che<br />
fanno parte di Eurolandia, tranne la<br />
Grecia, hanno avuto l’esperienza di un<br />
periodo di transizione di tre anni.<br />
Il comunicato stampa della Commissione<br />
è disponibile su<br />
europa.eu.int/rapid/pressReleasesAction.<br />
do?reference=IP/04/1350&format=HT<br />
ML&aged=0&language=EN&guiLangua<br />
ge=en<br />
Ulteriori informazioni sul tema sono<br />
disponibili al sito della DG Affari economici<br />
e monetari della Commissione europa.eu.int/comm/economy_finance/index<br />
_en.htm nonché alla pagina “Affari economici<br />
e monetari” del sito del Consiglio<br />
ue.eu.int/emu/it/index.htm.<br />
Sistema di preferenza commerciale<br />
2006-2008 per aiutare paesi<br />
in via di sviluppo<br />
(Coe) Lo scorso 20 ottobre <strong>2004</strong>, la<br />
Commissione europea ha adottato un<br />
progetto di regolamento del Consiglio<br />
relativo al sistema europeo di preferenze<br />
commerciali per i paesi in via di sviluppo
Speciale Unione europea<br />
per gli anni 2006-2008. Al fine di migliorare<br />
l’attuale sistema SPG, la<br />
Commissione propone di estendere la<br />
lista dei prodotti coperti dalla SPG, concentrare<br />
i benefici nei paesi in via di sviluppo<br />
che ne hanno bisogno, creare un<br />
“SPG addizionale” per incitare al rispetto<br />
delle pratiche conformi allo sviluppo<br />
sostenibile. La proposta si basa sulle<br />
linee guida pubblicate dalla<br />
Commissione lo scorso mese di luglio.<br />
La proposta di regolamento può essere<br />
consultata online su europa.eu.int/eurlex/en/com/pdf/<strong>2004</strong>/com<strong>2004</strong>_0699en0<br />
1.pdf<br />
L’UE non imporrà la norma ISPM 15<br />
agli imballaggi in legno<br />
d’origine svizzera<br />
(Coe) Nell’UE, dal 1° marzo 2005, i materiali<br />
d’imballaggio in legno (casse, cassette,<br />
gabbie, palette, ecc.) originari da<br />
paesi terzi ed introdotti nell’UE saranno<br />
sottoposti alla norma ISPM 15. La<br />
Svizzera sfugge a quest’obbligo.<br />
Sono sempre più numerosi i paesi che<br />
introducono la norma fitosanitaria ISPM<br />
15 per impedire la propagazione dei<br />
parassiti del legno. Questa norma prevede<br />
varie misure per ridurre i rischi d’importazione<br />
o di diffusione degli agenti<br />
patogeni contenuti negli imballaggi in<br />
legno.<br />
Dal 1° marzo 2005, i cittadini di Stati terzi<br />
che introducono nell’UE degli imballaggi<br />
in legno dovranno provare che i materiali<br />
sono stati trattati conformemente a<br />
questa norma.<br />
La Svizzera sfugge a queste disposizioni e<br />
beneficerà dello stesso trattamento degli<br />
Stati membri dell’UE.<br />
Gli imballaggi in legno d’origine svizzera<br />
non saranno quindi sottoposti alla<br />
norma ISPM 15.<br />
Ulteriori ragguagli sulla norma ISPM 15:<br />
www.osec.ch/holzverpackungen<br />
Testo della direttiva europea:<br />
europa.eu.int/eur-lex/pri/it/oj/dat/<strong>2004</strong>/<br />
l_309/l_309<strong>2004</strong>1006it00090025.pdf<br />
Dimensione degli imballaggi:<br />
deregolamentazione in vista<br />
(Coe) La Commissione europea ha presentato<br />
una proposta per deregolamentare<br />
le dimensioni degli imballaggi per<br />
tutta una serie di prodotti di consumo.<br />
Questo concerne in particolare i detergenti,<br />
il cibo per animali domestici, il<br />
gelato, i prodotti surgelati, le bevande a<br />
basso tenore alcolico, le bibite senz’al-<br />
cool, i prodotti per la pulizia, le vernici,<br />
gli shampoo e i dentifrici.<br />
La deregolamentazione si giustifica alla<br />
luce della maggiore trasparenza offerta<br />
dalla normativa europea a favore dei consumatori,<br />
che prescrive l’indicazione del<br />
prezzo unitario e vieta le pratiche e la<br />
pubblicità ingannevoli.<br />
La Commissione europea propone quindi<br />
di abrogare tutte le dimensioni degli<br />
imballaggi attualmente in vigore e di<br />
mantenere soltanto in settori molto specifici<br />
alcune delle norme vigenti fondate<br />
sull’armonizzazione totale (escludendo<br />
quindi le disposizioni nazionali).<br />
Il formato degli imballaggi viene mantenuto<br />
in quattro settori: vino, bevande<br />
spiritose, caffè solubile e zucchero bianco.<br />
La proposta prevede di prolungare<br />
questa deroga per 20 anni, questo limite<br />
riflette il ciclo di investimenti medio per<br />
gli impianti d’imballaggio e consentirà ai<br />
settori interessati di adeguarsi alla deregolamentazione.<br />
Testo integrale della proposta della<br />
Commissione:<br />
europa.eu.int/eurolex/it/com/pdf/<strong>2004</strong>/c<br />
om<strong>2004</strong>_0708it01.pdf<br />
Ulteriori ragguagli sulle prescrizioni per<br />
gli imballaggi (in inglese):<br />
europa.eu.int/comm/enterprise/prepack/index_en.htm<br />
Direttive in materia contabile:<br />
proposte di modifica<br />
della Commissione<br />
(Coe) La Commissione europea ha adottato<br />
quattro proposte di modifica delle<br />
direttive in materia contabile.<br />
L’accento è posto sulla responsabilità collettiva<br />
fra i membri degli organi d’amministrazione,<br />
gestione e sorveglianza, nonché<br />
su una maggiore trasparenza nelle<br />
transazioni, nelle operazioni fuori bilancio<br />
e nella gestione d’impresa.<br />
Le proposte fanno parte del piano d’azione<br />
della Commissione sull’ammodernamento<br />
del diritto societario del maggio<br />
2003.<br />
Il comunicato stampa della Commissione<br />
può essere consultato su<br />
europa.eu.int/rapid/pressReleasesAction.<br />
do?reference=IP/04/1318&format=HT<br />
ML&aged=0&language=EN&guiLangua<br />
ge=en<br />
La proposta di modifica di direttiva nonché<br />
altre informazioni utili sono disponibili<br />
alla pagina<br />
www.europa.eu.int/comm/internal_mark<br />
et/accounting/board/index_en.htm<br />
<strong>Ti</strong>cino Business - 12/<strong>2004</strong> • 24<br />
L’UE intensifica la lotta<br />
contro la pirateria e la contraffazione<br />
all’esterno delle sue frontiere<br />
(Coe) Al fine di arrestare la crescita di<br />
pirateria e contraffazione, la<br />
Commissione europea ha adottato una<br />
strategia per far rispettare i diritti di proprietà<br />
intellettuale (DPI) nei paesi terzi.<br />
Il piano d’azione si concentra su un’attuazione<br />
e un’applicazione rigorose ed<br />
efficaci delle leggi in materia di DPI. Si<br />
prefigge di identificare paesi prioritari in<br />
cui concentrare le attività volte a far<br />
rispettare i diritti. Sarà posto l’accento<br />
sulla cooperazione e l’assistenza tecnica<br />
per aiutare i paesi terzi a lottare contro la<br />
contraffazione, ma la Commissione non<br />
esiterà ad applicare tutti i meccanismi di<br />
sanzione bilaterali e multilaterali nei confronti<br />
di paesi rei di violazione sistematica.<br />
La Commissione promuoverà la sensibilizzazione<br />
degli utenti e dei consumatori<br />
dei paesi terzi e sosterrà la creazione<br />
di partenariati pubblico-privato a fini di<br />
applicazione.<br />
Il comunicato stampa della Commissione<br />
è disponibile su<br />
europa.eu.int/rapid/pressReleasesAction.<br />
do?reference=IP/04/1352&format=HT<br />
ML&aged=0&language=IT&guiLangua<br />
ge=en<br />
Work Working papers della BCE<br />
Sono disponibili online sul sito della BCE<br />
gli ultimi tre numeri della serie Working<br />
Papers dal titolo “Labour market reform<br />
and the sustainability of exchange rate<br />
pegs” (n. 406), “A joint econometric<br />
model of macroeconomic and term<br />
structure dynamics” (n. 405) e “An analysis<br />
of systemic risk in alternative securities<br />
settlement architectures” (n. 404):<br />
www.ecb.int/pub/pdf/scpwps/ecbwp40<br />
5.pdf<br />
www.ecb.int/pub/pdf/scpwps/ecbwp40<br />
6.pdf<br />
www.ecb.int/pub/pdf/scpwps/ecbwp40<br />
4.pdf<br />
Euro Info Centro Svizzera<br />
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del tempo prezioso. Ecco il perché di Mobile Office Card, che vi permette di scaricare<br />
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0800 700 600 o visitate il nostro sito Internet www.orange.ch/business<br />
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Vita dei Soci<br />
Cablecom, leader nella fornitura di<br />
programmi radio e televisivi analogici<br />
e digitali, si presenta sul<br />
mercato ticinese e svizzero con una serie<br />
di servizi innovativi e molto competitivi.<br />
Ripercorrendo la storia di cablecom troviamo<br />
nel 1931 la creazione di<br />
Rediffusion, per la diffusione di tre programmi<br />
radiofonici a Zurigo per 20 centesimi<br />
al mese. Nel 1958 si sono mossi i<br />
primi passi attraverso lo studio di progetti<br />
per la distribuzione televisiva tramite la<br />
rete via cavo; nel 1960 nasce la prima<br />
rete televisiva via cavo in Svizzera che<br />
distribuisce 6 programmi nella città di<br />
Zurigo.<br />
Oggi cablecom distribuisce, in <strong>Ti</strong>cino, 37<br />
programmi radio e 45 programmi TV<br />
analogici ai quali si aggiunge un’apprezzabile<br />
offerta di programmi radio (44) e<br />
TV (41) digitali.<br />
Nel 1998 è stato introdotto hispeed, un<br />
servizio Internet a banda larga che permette<br />
di navigare in rete ad altissima<br />
velocità.<br />
All’inizio del 2003 cablecom ha avviato il<br />
primo servizio pilota a livello mondiale e<br />
su larga scala di telefonia digitale su rete<br />
via cavo TV. I risultati sono stati più che<br />
incoraggianti pertanto oggi, dopo un<br />
anno di test, questo servizio è disponibile<br />
per buona parte della clientela cablecom<br />
a condizioni molto vantaggiose.<br />
Il successo di cablecom è dovuto innanzitutto<br />
alle tecnologie innovative ed alle<br />
scelte strategiche adottate, ma anche da<br />
una trasparente politica aziendale.<br />
I principali servizi offerti sono:<br />
• servizi aziendali personalizzati ad alte<br />
prestazioni, con un eccellente grado di<br />
sicurezza;<br />
• radio e televisione in tecnologia analogica<br />
e digitale;<br />
• telefonia digitale con alte prestazioni;<br />
• Internet a banda larga.<br />
In Svizzera cablecom risulta essere l’unica<br />
alternativa per un’infrastruttura di rete<br />
a banda larga che opera su tutto il territorio<br />
nazionale a prezzi contenuti e competitivi.<br />
cablecom fornisce oggi i propri<br />
servizi ad oltre 1.5 Mio di economie<br />
domestiche ed a centinaia di aziende.<br />
Negli scorsi anni cablecom ha investito<br />
oltre 1.5 miliardi di franchi nella propria<br />
rete di fibre ottiche che si estende per<br />
oltre 130’000 Km e conta più di 6’000<br />
punti d’accesso. Ogni anno nella rete e<br />
nelle infrastrutture sono investite centinaia<br />
di milioni di franchi.<br />
Attualmente cablecom può contare su<br />
più di 1’500 collaboratori molto qualificati;<br />
in <strong>Ti</strong>cino sono circa 100.<br />
Cablecom ha adottato in <strong>Ti</strong>cino una strategia<br />
di successo nella fornitura di servizi<br />
via cavo a banda larga, investendo ogni<br />
anno decine di milioni di franchi. Ciò l’ha<br />
portata a servire oggi oltre il 90% delle<br />
economie domestiche ed un importante<br />
numero d’aziende.<br />
In <strong>Ti</strong>cino cablecom è presente con 7<br />
unità (Sales, Service, Construction,<br />
Business solutions, Internal services, e<br />
Customer Care).<br />
<strong>Ti</strong>cino Business - 12/<strong>2004</strong> • 26<br />
Cablecom:<br />
dalla televisione al carrier multiservizi<br />
Cablecom raccontata da Giorgio Ricci, Head cablecom <strong>Ti</strong>cino<br />
di Lisa Pantini<br />
Giorgio Ricci, Head cablecom <strong>Ti</strong>cino<br />
Cablecom sostiene e garantisce la diversità<br />
culturale e contribuisce all’integrazione<br />
degli stranieri residenti in Svizzera;<br />
di fatto non distribuisce solo programmi<br />
televisivi e radiofonici nazionali ma<br />
anche una vasta scelta di programmi<br />
esteri.<br />
Per mezzo della tv digitale è possibile<br />
ricevere ben 41 emittenti TV e ascoltare<br />
44 canali radio, tra cui programmi provenienti<br />
da: Italia, Francia, Inghilterra, USA,<br />
Germania, Grecia, Turchia, Bosnia,<br />
Croazia, Romania, Ungheria, ecc.<br />
Oltre ai sopraccitati programmi, vi sono
27 • <strong>Ti</strong>cino Business - 12/<strong>2004</strong><br />
anche canali monotematici che propongono:<br />
motori, vela, nautica, moda,<br />
gastronomia, viaggi, ecc.<br />
Prossimamente, grazie ad un personal<br />
video recorder (PVR) integrato nel decoder<br />
della TV digitale, sarà possibile scaricare<br />
programmi (film, sport, ecc.) e visionarli<br />
in un secondo tempo, il tutto senza<br />
dover utilizzare cassette o cd.<br />
“Un prodotto che sta andando per la<br />
maggiore è hispeed nelle sue varie versioni:<br />
la nostra offerta Internet che funziona<br />
tramite la rete della TV via cavo a<br />
banda larga. hispeed permette tutta una<br />
serie di vantaggi, tra i quali l’essere sempre<br />
online, grazie alla più moderna tecnologia<br />
via cavo” afferma Giorgio Ricci,<br />
Head cablecom <strong>Ti</strong>cino. “E con una completa<br />
trasparenza dei costi. Da non sottovalutare<br />
poi l’aspetto tanto discusso<br />
oggigiorno della sicurezza al quale dedichiamo<br />
la massima attenzione.”<br />
Da luglio scorso cablecom ha esteso la<br />
sua offerta lanciando sul mercato un<br />
nuovo prodotto: la telefonia digitale su<br />
rete via cavo TV. digital phone risulta<br />
Revisione dei conti<br />
Alcuni esempi di servizi<br />
essere uno dei migliori prodotti telefonici<br />
sul mercato, sicuramente il più innovativo<br />
ed ad alte prestazioni. In appena 3<br />
mesi (luglio <strong>2004</strong> – settembre <strong>2004</strong>)<br />
cablecom ha già registrato più di 40’000<br />
nove adesioni. “Si tratta di un successo<br />
che non ha eguali in Svizzera. Non pensavamo<br />
di avere un tale boom di clienti<br />
in così poco tempo.” prosegue Ricci.<br />
L’azienda possiede anche numerosi servizi<br />
business, tra cui, hispeed office, topnet<br />
Global IP.<br />
Recentemente è stato lanciato un nuovo<br />
servizio: l’accesso Internet wireless, a<br />
livello nazionale, con una elevata copertura<br />
del territorio. Con oltre 800 punti<br />
hotspot, tariffe chiare e vantaggiose,<br />
cablecom dà il via, anche in questo segmento<br />
di mercato, ad una reale concorrenza<br />
a vantaggio dei consumatori.<br />
“Le nuove tecnologie introdotte da<br />
cablecom – Internet a banda larga,<br />
telefonia digitale, WLAN, ecc. – sono<br />
senza dubbio uno stimolo all’innovazione<br />
per tutte le aziende. Di certo contribuiranno<br />
a far evolvere tecnicamente il<br />
Certifica SA<br />
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del Codice delle Obbligazioni<br />
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generalmente riconosciuti<br />
• Revisioni secondo leggi specifiche (fondi di<br />
previdenza, fondi di investimento, ecc)<br />
• Altre revisioni speciali previste dalla legge<br />
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Altri servizi<br />
Alcuni esempi di servizi<br />
• Ispettorato Interno<br />
Vita dei Soci<br />
mercato ed a ridurre i costi di connessione“.<br />
prosegue Ricci.<br />
“Per il futuro ci aspettiamo di estendere<br />
le nostre attività e consolidare la nostra<br />
posizione in specifici segmenti di mercato<br />
– la telefonia fissa e l’Internet wireless<br />
ad esempio – ed ampliare i servizi attualmente<br />
proposti a beneficio dei nostri<br />
utenti” conclude Ricci.<br />
A quest’auspicio si associa anche la<br />
Camera di commercio, dell’industria e<br />
dell’artigianato del canton <strong>Ti</strong>cino, augurando<br />
a cablecom un avvenire ricco di<br />
soddisfazioni.<br />
cablecom<br />
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6928 Manno<br />
Tel. +41 91 612 40 70<br />
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Altri uffici:<br />
• Certifica AG Zürich, Zurigo<br />
• Certifica AG, Liechtenstein<br />
• Certifica Sàrl, Lussemburgo<br />
• Perizie giudiziarie ed extragiudiziarie<br />
• Valutazioni aziendali<br />
• Check-up aziendali<br />
• Analisi e implemetazioni sistemi di controllo<br />
interno<br />
• Analisi e implementazioni sistemi di controllo<br />
di gestione
Vita dei Soci<br />
COMIDA<br />
L’arte dell’alimentazione<br />
di Giorgio Franchetti<br />
diventa arte: questa è<br />
l’etica e la filosofia professionale di<br />
L’alimentazione<br />
COMIDA, un’azienda specializzata<br />
nel settore delle mense e della gastronomia<br />
che offre un servizio serio e di prima<br />
qualità nel rispetto dei principi per una<br />
sana e corretta alimentazione, contrassegnata<br />
dal logo “Fourchette Verte”<br />
(www.fourchetteverte.ch), (promozione e<br />
valutazione sanitaria del Dipartimento<br />
Sanità e Socialità del Cantone <strong>Ti</strong>cino), un<br />
marchio di qualità che questa azienda ha<br />
saputo conquistarsi.<br />
Personale qualificato e mezzi all’avanguardia,<br />
servizio puntuale, prodotti certificati<br />
e accuratamente selezionati, una<br />
presenza capillare su tutto il territorio del<br />
Canton <strong>Ti</strong>cino, dalla gestione dei ristoranti<br />
e delle mescite scolastiche (pubbliche<br />
e private) alla ristorazione di concezione<br />
sanitaria, sempre sensibili alle esigenze<br />
e ai desideri di un mercato in continua<br />
evoluzione. Una cucina che rappresenta<br />
lo stile di chi non si accontenta del<br />
sapore, ma va alla ricerca delle tradizioni,<br />
del perché e del valore delle pietanze;<br />
un viaggio culminato in un traguardo<br />
molto importante: i pasti in atmosfera<br />
protettiva pronti al consumo, un successo<br />
unico a livello cantonale nella definizione<br />
“Convenience Food Systems”.<br />
Banchetti, cerimonie, eventi privati:<br />
qualunque sia l’esigenza, la COMIDA è<br />
in grado di soddisfarla, non solo dal<br />
punto di vista del gusto, ma anche per lo<br />
stile ed il servizio. Oltre a piatti prelibati<br />
o cocktails originali, la COMIDA offre un<br />
servizio irreprensibile anche per la qualità<br />
dell’immagine nei modi e nei tempi<br />
richiesti per garantire, sempre, la<br />
necessaria freschezza del prodotto.<br />
La COMIDA è in grado di organizzare<br />
ricevimenti di qualsiasi livello e dimensione,<br />
ovunque lo si desideri: presso aziende,<br />
ville, rustici, sale multiuso. Inoltre<br />
mette a disposizione ampie sale da pranzo<br />
molto accoglienti all’interno dei diversi<br />
centri scolastici (http://www.comida.ch/sito/leviedelpiacere/cartinaok.htm<br />
) da lei gestiti. Secondo le circostanze e<br />
gli eventi, si può richiedere l’allestimento<br />
con addobbi floreali a tema e complessi<br />
musicali.<br />
Si desidera un party memorabile? Si è alla<br />
ricerca di pietanze succulenti e prelibate?<br />
La COMIDA ha la soluzione. Grazie alla<br />
sua organizzazione può preparare e far<br />
recapitare tutto ciò che si desidera.<br />
Collaboratori qualificati si occuperanno<br />
della preparazione, della presentazione,<br />
del servizio e, non da ultimo, del trasporto<br />
e della consegna direttamente nel<br />
luogo prescelto con l’ausilio di mezzi idonei.<br />
La COMIDA, desiderosa di conservare le<br />
virtù della cucina sana e naturale e di<br />
poter offrire alla sua clientela cibi sempre<br />
freschi, si è impegnata nella ricerca più<br />
avanzata. L’utilizzo del metodo di conservazione<br />
in atmosfera protettiva permette<br />
ai cibi di venire preparati in modo<br />
tradizionale unendo, ai segreti dello chef,<br />
solo due gas naturali: l’anidride carbonica<br />
e l’azoto. Questi elementi permettono di<br />
prolungare la conservazione del prodotto<br />
mantenendone costanti le caratteristiche<br />
di genuinità e freschezza. “Convenience<br />
Food Systems” rappresenta, in assoluto, il<br />
superamento di una nuova frontiera, una<br />
soluzione utile, talvolta necessaria, proprio<br />
per le persone che si trovano, per<br />
motivi diversi, nell’impossibilità di prepa-<br />
<strong>Ti</strong>cino Business - 12/<strong>2004</strong> • 28<br />
rarsi il pranzo. In questo senso la fascia di<br />
età che maggiormente ha destato e desta<br />
tuttora interesse, è quella dell’anziano.<br />
Il cliente della COMIDA per eccellenza,<br />
un partner di tutto riguardo che merita<br />
un gran rispetto per il lavoro e le attività<br />
che promuove nel nostro Cantone è la<br />
ProSenectute <strong>Ti</strong>cino e Moesano.<br />
Direttore della COMIDA è il Signor<br />
Christian Da Pont che, nell’agosto 1998 si<br />
è lanciato in questa nuova sfida forte<br />
delle conoscenze, dell’esperienza e della<br />
passione che la madre, signora Graziella,<br />
attiva in questo settore da oltre 30 anni,<br />
gli ha saputo trasmettere.<br />
Punto di partenza, determinante e<br />
soprattutto stimolante per tutto il successo<br />
poi ottenuto, è stata l’acquisizione<br />
della mensa del Centro Formazione<br />
Professionale della SSIC a Gordola.<br />
Questa mensa ha dato alla COMIDA maggior<br />
determinazione nel cercare poi di<br />
espandersi in tutto il cantone.<br />
Nel 1998 il Signor Da Pont ha cominciato<br />
questa “avventura” quasi per gioco e poi,<br />
continuando a lavorare anche divertendosi<br />
e senza la pressione di dover dimostrare<br />
qualcosa, ha visto la sua COMIDA,<br />
passata dagli 8 impiegati di allora ai 50<br />
dipendenti di oggi, diventare la grande<br />
realtà odierna.<br />
COMIDA mense e gastronomia SA<br />
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29 • <strong>Ti</strong>cino Business - 12/<strong>2004</strong><br />
Gruppo Donne PMI <strong>Ti</strong>cino<br />
<strong>2004</strong>: un anno di successi<br />
di Patrizia Villa<br />
Anche quest’anno gli incontri<br />
del Gruppo Donne PMI <strong>Ti</strong>cino<br />
hanno dato colore e soprattutto<br />
hanno informato e aggiornato su<br />
svariate tematiche tutti coloro che vi<br />
hanno partecipato.<br />
Il <strong>2004</strong> è stato per il Gruppo Donne<br />
PMI <strong>Ti</strong>cino un anno importante,<br />
caratterizzato dai festeggiamenti del<br />
X Anniversario Donne PMI Svizzera<br />
a Lugano. Ricordiamo che per l’occasione<br />
si è tenuta una tavola rotonda<br />
con tema “La donna in <strong>Ti</strong>cino nel<br />
XXI secolo” cui hanno preso parte<br />
Laura Sadis, consigliera nazionale,<br />
Denise Fedeli, direttrice d’orchestra<br />
e Fides Baldesberger, direttrice della<br />
Outils Rubis di Stabio. Inoltre erano<br />
state organizzate stimolanti attività<br />
per le partecipanti: dalla visita di<br />
aziende a itinerari culturali.<br />
Ma durante il resto dell’anno altri<br />
appuntamenti hanno riscosso un<br />
notevole successo: basti ricordare la<br />
serata tenutasi a febbraio dedicata a<br />
“Come creare un’attività indipendente”,<br />
tema discusso da<br />
Bernardino Bulla di BancaStato e da<br />
Luca Albertoni, segretario giurista<br />
della <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong>.<br />
In autunno, altro incontro, che ha<br />
contato numerosi partecipanti; è<br />
stato quello con la direttrice della<br />
Fondazione Max Havelaar Svizzera<br />
Paola Ghillani.<br />
Infine lo scorso 8 novembre il<br />
Gruppo Donne PMI <strong>Ti</strong>cino ha ospitato<br />
Carlo Luisoni, esperto di risorse<br />
umane, che ha tenuto una conferenza<br />
sul tema “L’evoluzione delle<br />
risorse umane nel mondo professio-<br />
nale”. Carlo Luisoni vanta un’esperienza<br />
ventennale nell’ambito della<br />
selezione di quadri dirigenti e ha<br />
intrattenuto il pubblico parlando<br />
della sua visione del tempo, del<br />
Vita dei Soci<br />
Mary Bernardasci, Carlo Luisoni, Marie Jeanne Bosia<br />
lavoro e del mondo professionale.<br />
Il Gruppo Donne PMI <strong>Ti</strong>cino è sempre<br />
impegnato a proporre degli<br />
incontri sulle problematiche comuni<br />
alle PMI e lo sarà anche nel 2005.
Vita dei Soci<br />
Isys Banking Software:<br />
il vostro partner tecnologico<br />
Isys Banking Software, facente parte<br />
del Gruppo Best Vision Holding, un<br />
gruppo che riunisce sotto uno stesso<br />
nome varie società operanti nell’ambito<br />
tecnologico per il mercato del<br />
mondo bancario e società finanziarie,<br />
nasce nel 1977, con la fondazione di<br />
Informatique Bancarie ISYS SA.<br />
Isys fornisce software e servizi per istituti<br />
bancari e grandi società finanziarie<br />
in tutto il mondo, infatti attraverso le<br />
proprie sedi di Ginevra, Zurigo e<br />
Lugano, essa rappresenta oggi una<br />
realtà ben conosciuta nel mercato globale<br />
con una rete di filiali ed uffici di<br />
rappresentanza internazionali (presenti<br />
a Nassau, Milano, S. Pietroburgo,<br />
Belgrado, Dubai e Lagos; prossimamente<br />
si aspettano aperture a Parigi,<br />
Lussemburgo e al Cairo). Questa<br />
società ha così maturato, nel corso<br />
degli anni, una tale esperienza da divenire<br />
leader nello sviluppo di prodotti<br />
software destinati alla banca.<br />
Risale infatti al 1981 la prima installazione<br />
di BEST (acronimo di: Banking<br />
Efficiency Software Tool), che evolvendosi<br />
nel corso degli anni, grazie alla sua<br />
flessibilità e modularità, è divenuto un<br />
sistema completo per la gestione bancaria,<br />
integrabile e personalizzabile,<br />
facilmente adattabile alle nuove normative<br />
ed alle crescenti esigenze del mercato<br />
finanziario.<br />
Isys non offre solo un prodotto innovativo,<br />
all’avanguardia ed efficiente, ma<br />
vuole instaurare con i propri clienti e<br />
partner una relazione basata sulla fiducia<br />
e sulle prestazioni post vendita.<br />
Infatti, adottando una metafora, Isys si<br />
presenta come una boutique<br />
che cuce un abito su misura<br />
per il committente, offrendo<br />
non solo il meglio della qualità,<br />
ma anche l’assistenza e<br />
garanzie di sicurezza dopo<br />
l’acquisto. “Con una strategia<br />
orientata alla qualità” afferma<br />
Fabrizio Rizzi, responsabile<br />
Strategies & Innovation,<br />
“l’approccio con cui ci proponiamo<br />
al mercato garantisce<br />
noi, quanto i nostri partners<br />
–che sono i nostri clienti–, e<br />
possiamo affermare che, grazie<br />
ai nostri prodotti e alle<br />
nostre competenze siamo<br />
competitivi sia su mercati<br />
maturi e consolidati, sia su<br />
strade emergenti e di frontiera.”<br />
Isys offre dunque tutta una gamma di<br />
servizi che spaziano dall’IT alle funzioni<br />
bancarie, con servizi di assistenza,<br />
manutenzione, personalizzazione e<br />
consulenza.<br />
Annualmente, Isys organizza un grande<br />
evento, il BEST User Club, al quale vengono<br />
invitati tutti gli utenti che usano<br />
BEST, e dall’incontro emergono proposte<br />
per la definizione di nuove linee<br />
evolutive per il prodotto.<br />
Per il prossimo futuro, prosegue Rizzi,<br />
“il nostro principale obiettivo è quello<br />
di terminare la fase di test per rilasciare<br />
la nuova versione di BEST, completamente<br />
sviluppata in Java, indipendente<br />
dalla piattaforma e totalmente accessibile<br />
via Internet, con un normale browser.<br />
<strong>Ti</strong>cino Business - 12/<strong>2004</strong> • 30<br />
Nell’intervista con Fabrizio Rizzi, responsabile Strategies & Innovation, e con Paolo Arioli,<br />
Managing Director di Best Vision Holding, viene presentata una delle aziende leader del settore<br />
di Lisa Pantini<br />
Paolo Arioli, Managing Director Best Vision Holding<br />
Del gruppo Best Vision Holding, fondata<br />
nel 2000 con sede generale a Zugo,<br />
fanno parte, oltre a Isys: ARIUS Suisse,<br />
IBE Banking Tecnology, Best Vision<br />
Real Estate, Best Vision Italia, Best<br />
Vision Middle East e PAC (Consulting);<br />
nonché aziende partecipate quali: Best<br />
Vision Holden Nigeria, Swiss Forfaiting<br />
Company, EMICS e Safe Digital<br />
Technology, e altre ancora.<br />
Gli investimenti del gruppo negli ultimi<br />
anni sono andati sempre crescendo,<br />
apportando anche una parallela crescita<br />
di fatturato e del numero di addetti ai<br />
lavori, che si aggira attorno a 125 persone.<br />
La mission della Hoding e quella di<br />
“coordinare le attività delle aziende par
31 • <strong>Ti</strong>cino Business - 12/<strong>2004</strong> Vita dei Soci<br />
tecipate secondo obiettivi e strategie di<br />
gruppo”, come spiega il Signor Paolo<br />
Arioli, Managing Director di Best Vision<br />
Holding.<br />
L’obiettivo è quello di divenire leader<br />
come Global Banking Provider,<br />
attraverso una strategia fondata su tre<br />
pilastri fondamentali:<br />
• Potenziamento del gruppo (con<br />
acquisizioni e fusioni, partnership e<br />
investimenti),<br />
• Sviluppo di nuovi prodotti e servizi,<br />
• Ricerca applicata (coinvolgendo le<br />
Accademie nei progetti di innovazione).<br />
Paolo Arioli ci conferma che l’anno<br />
<strong>2004</strong> per Isys è stato soddisfacente. “In<br />
particolare per le nuove vendite di<br />
BEST in Svizzera e all’estero e per il<br />
notevole ampliamento della nostra<br />
offerta grazie a nuovi moduli di BEST,<br />
quali AML (Anti Money Laundering),<br />
EDM (Encrypted Data Management),<br />
interamente svilupparti in Java, e per<br />
l’evoluzione delle funzionalità nelle<br />
aree Retail, Crediti, Front Office e Data<br />
Warehousing. Il periodo non estremamente<br />
positivo per la piazza<br />
Finanziaria” continua Arioli “ha portato<br />
banche e società finanziarie ad una<br />
selezione dei fornitori di soluzioni,<br />
puntando molto sulla qualità e parallelamente<br />
ad un contenimento dei costi<br />
di gestione; grazie così al nostro<br />
approccio al mercato abbiamo incontrato<br />
nei nostri interlocutori una buona<br />
disponibilità ad investire in infrastrutture<br />
IT”.<br />
Isys, grazie alla sua lunga esperienza<br />
non ha timori per il futuro. “Riteniamo<br />
che i trend futuri convergeranno sempre<br />
più verso l’utilizzo di nuove tecnologie<br />
per elevare le performance delle<br />
soluzioni, che dovranno, a loro volta,<br />
migliorare continuamente il livello del<br />
servizio offerto alla clientela. Crediamo<br />
pertanto che la continua estensione dei<br />
singoli servizi porterà al punto di offrire<br />
un singolo servizio a tutto tondo, e<br />
quindi che società come Isys, saranno<br />
sempre meno semplici Software House<br />
e sempre più società di servizi.” conclude<br />
Arioli.<br />
Uno studio di Andersen intitolato<br />
”Satisfaction survey of Integrated<br />
banking packages 2001/2002” ha definito<br />
Isys tra i migliori “Global Bankig<br />
Provider” del proprio segmento, commentando:<br />
“overall, BEST has been<br />
rated with a higher satisfaction and<br />
almost constantly above the market<br />
mean”. (Studio disponibile in lingua<br />
inglese sul sito www.isys.ch).<br />
Per questo significativo commento e<br />
per i progressi tecnologici che Isys<br />
muove costantemente, la <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong> si congratula<br />
con questa brillante azienda,<br />
annoverandola tra i suoi nuovi soci.<br />
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Fax 091 825 55 23<br />
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6512 Giubiasco<br />
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• Dati Media<br />
Da decenni la <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong> persegue una politica di informazione e<br />
vigilanza sui fatti dell’economia ticinese. I soci e gli abbonati<br />
vengono informati con articoli mirati sull’evoluzione dell’economia,<br />
della politica e delle normative in genere. Questo<br />
mezzo di comunicazione permette di informare l’imprenditore<br />
ticinese sulle opportunità per conoscere nuovi mercati, sulle<br />
procedure in consultazione, sui temi in votazione e sui corsi di<br />
formazione.<br />
<strong>Ti</strong>cino Business intende fungere da cassa di risonanza di quella<br />
che la <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong> ritiene essere una buona politica economica,<br />
aperta ed evolutiva, in completa indipendenza di giudizio, aldilà<br />
delle fazioni politiche, ed intervenire più incisivamente sugli<br />
eventi che ci toccano.<br />
Ringraziamo gli inserzionisti che, grazie alla loro pubblicità,<br />
sostengono un’azione concreta a favore dell’economia ticinese.<br />
ORGANO UFFICIALE:<br />
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1/4 pagina verticale SP 88 x 125 mm 350.– 1˙500.–0<br />
1/4 pagina orizzontale SP 180 x 60 mm 350.– 1˙500.–0<br />
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RIBASSO DI RIPETIZIONE TIRATURA MESI D’APPARIZIONE<br />
03 volte 5% 2˙500 copie febbraio maggio settembre dicembre<br />
06 volte 8% marzo giugno ottobre<br />
10 volte 10% aprile luglio novembre<br />
INDIRIZZI<br />
Editore: <strong>Cc</strong>ia -<strong>Ti</strong>, casella postale 2378, 6901 Lugano<br />
Redattore responsabile: Aldo Stoffel - Tel 091 911 51 14 - stoffel@cci.ch<br />
Stampa: La Buona Stampa, via Fola, 6963 Pregassona<br />
Pubblicità: Pubblicità Sacchi - Edizioni Tecniche & Commerciali - Stabile Violino - Via Cantonale 34a, casella postale 558<br />
6928 Manno, Tel. 091 600 20 70 - Fax 091 600 20 74 - info@pubblicitasacchi.ch - www.pubblicitasacchi.ch<br />
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Adobe Photoshop 5.0, 6.0<br />
D<br />
i seguito pubblichiamo la relazione<br />
del Presidente Ambro-<br />
setti all’87esima Assemblea<br />
Generale Ordinaria della <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong>,<br />
tenutasi il 15 ottobre <strong>2004</strong> presso il<br />
Grand Hotel Eden a Paradiso.<br />
In tutti questi anni passati alla presidenza<br />
della <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong>, ogni anno, in occasione<br />
dell’Assemblea generale la mia più grande<br />
preoccupazione è stata la scelta del tema<br />
del discorso presidenziale. Mai come quest’anno,<br />
l’argomento di cui parlare, mi era<br />
parso così impellente, così ovvio. Perché<br />
mai come quest’anno, durante il passato<br />
decennio a capo di questa istituzione, noi<br />
della Camera siamo stati così preoccupati,<br />
così profondamente allarmati dall’avvicendarsi<br />
di avvenimenti economici e politici<br />
in questo Cantone: avrete capito che mi<br />
sto riferendo alla spesa pubblica. La situazione<br />
è grave oggi, ma sembra essere<br />
ancora peggiore domani. Perché lo Stato<br />
si sta indebitando al ritmo di 300 milioni<br />
all’anno e intende risolvere la questione di<br />
N<br />
Riforme e meno tasse in <strong>Ti</strong>cino,<br />
ecco la ricetta per uscire dalla crisi<br />
di Franco Ambrosetti, Presidente <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong><br />
Tre Sì il 28 novembre<br />
uova perequazione finanziaria,<br />
nuovo ordinamento finanziario e<br />
legge sulle cellule staminali, sono<br />
i tre oggetti in votazione il prossimo 28<br />
novembre.<br />
Due riforme e una nuova legge molto<br />
importanti per il Paese, per cui la <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong><br />
raccomanda tre Sì. Ma ecco nel dettaglio<br />
i temi in votazione.<br />
Perequazione finanziaria<br />
La riforma della perequazione finanziaria<br />
di Alessio Del Grande<br />
un debito pubblico, che raggiungerà tra 4<br />
anni il 20% del PIL, applicando cerotti,<br />
anzi cerottini, che servono soltanto come<br />
specchietto per le allodole. Nonostante il<br />
fatto che per 10 anni, in questo Cantone si<br />
sia cercato di ottenere una parvenza di<br />
competitività con altri Stati a livello fiscale,<br />
nonostante che la Svizzera nel suo insieme,<br />
oggi, sia meno attrattiva per le persone<br />
giuridiche di Inghilterra, Irlanda,<br />
Austria, Danimarca, Norvegia e perfino la<br />
socialdemocraticatissima Svezia, patria di<br />
Myrdal e Ohlin; nonostante in quattro<br />
anni, con gli sgravi fiscali, le entrate siano<br />
sostanziosamente aumentate di circa<br />
mezzo miliardo, a riprova che una politica<br />
fiscale amica delle aziende serve alla crescita<br />
economica; nonostante tutto ciò, si<br />
propone ancora una volta di inasprire la<br />
fiscalità alle imprese per medicare, con<br />
misure pompieristiche e di breve durata,<br />
la disastrosa crescita delle uscite, causa<br />
principale, se non unica, del disastro<br />
finanziario cui stiamo andando incontro.<br />
Continua a pagina 3<br />
per una migliore ripartizione dei compiti<br />
tra Cantoni e Confederazione, muove dal<br />
presupposto che il federalismo negli ultimi<br />
anni sia andato progressivamente<br />
svuotandosi, delegando troppi compiti al<br />
Governo centrale e riducendo poteri e<br />
margini di manovra dei Cantoni.<br />
Con la conseguenza, inoltre, di un accavallarsi<br />
delle competenze e di una gestione<br />
poco chiara ed equilibrata dei flussi<br />
finanziari.<br />
Continua a pagina 10<br />
News della <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong><br />
Sommario<br />
Strong opinions<br />
Contromano<br />
Intervista Amb. Luzius Wesescha<br />
Tre Sì il 28 novembre<br />
• Agenda <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong> pag. 13<br />
• Sì alla legge<br />
sulle cellule staminali pag. 14<br />
• Votazioni del 28.11.<strong>2004</strong> pag. 15<br />
• La vera questione morale pag. 16<br />
• Flat Tax pag. 18<br />
• Edilespo<br />
23-27 novembre <strong>2004</strong> pag. 20<br />
•<br />
Novembre <strong>2004</strong><br />
pag. 23<br />
• Nuovo certificato di salario pag. 28<br />
• Lavoro temporaneo<br />
e periodo di prova pag. 29<br />
• Assioma SA pag. 30<br />
• Tunisia, nuove opportunità pag. 32<br />
• Outils Rubis SA pag. 34<br />
• Premec SA +<br />
Micron SA Agno pag. 36<br />
• Pharmaton SA pag. 37<br />
• 87esima AGO della <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong> pag. 38<br />
• AOREP pag. 40<br />
• Contatti d’affari pag. 42<br />
• Schede IFCAM pag. 43<br />
• Cerca lavoro pag. 44<br />
• Intervista con Guido De Carli pag. 45<br />
• Fiere internazionali pag. 46
News Dati della Media <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong><br />
2005<br />
Nel mese di gennaio+febbraio marzo aprile maggio giugno<br />
luglio+agosto settembre ottobre novembre dicembre<br />
Formati e prezzi delle inserzioni (IVA 7,6% esclusa) Bianco/Nero Quadricromia<br />
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35 • <strong>Ti</strong>cino Business - 12/<strong>2004</strong> Servizi della <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong><br />
Procedure di consultazione federali<br />
di Luca Albertoni<br />
Q<br />
ui di seguito sono elencate alcune<br />
delle procedure di consultazione<br />
della Confederazione che<br />
possono essere ritenute rilevanti<br />
per gli ambienti economici. Invitiamo<br />
tutti i soci della <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong> a partecipare alle<br />
procedure ad inviarci le loro osservazioni<br />
al più tardi 7 giorni prima della data di<br />
scadenza indicata accanto ad ogni progetto.<br />
Le osservazioni possono essere<br />
trasmesse per posta, Fax (+41 91 911 51<br />
12) o e-mail (albertoni@cci.ch).<br />
Sarà poi premura della <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong> trasmettere<br />
una presa di posizione alle autorità<br />
federali.<br />
La documentazione concernente le relative<br />
procedure può essere ottenuta sul<br />
sito:<br />
www.admin.ch/ch/i/gg/pc/pendent.html.<br />
1. Legge federale sull’introduzione<br />
dell’iniziativa popolare generica e<br />
revisione della legislazione federale<br />
sui diritti politici.<br />
Scopo principale è l’introduzione<br />
dell’iniziativa popolare generica e<br />
alcune semplificazioni per l’elezione<br />
del Consiglio nazionale.<br />
Data limite: 28.02.2005.<br />
2. Modifica della legge sul diritto<br />
d’autore e sui diritti di protezione<br />
affini, che si prefigge di favorire<br />
la creatività e migliorare il quadro<br />
legislativo relativo al commercio<br />
elettronico di opere letterarie e artistiche,<br />
tenendo conto dei più recenti<br />
trattati internazionali.<br />
Data limite: 31.01.2005.<br />
3. Decreto federale che approva la<br />
Convenzione dell’Aja relativa alla<br />
legge applicabile ai trust ed al<br />
loro riconoscimento.<br />
La ratifica del trattato internazionale<br />
è importante alla luce della crescente<br />
importanza dei trust. Il progetto<br />
prevede anche importanti<br />
modifiche della legge federale sul<br />
diritto internazionale privato<br />
(LPDIP) e della legge federale sulla<br />
esecuzione e sul fallimento (LEF).<br />
Data limite: 31.01.2005.<br />
4. Nuova impostazione della perequazione<br />
finanziaria e dei compiti<br />
NPC<br />
Si tratta della legislazione d’esecuzione<br />
relativa alla nuova impostazione<br />
della perequazione finanziaria<br />
e della ripartizione dei compiti<br />
tra Confederazione e Cantoni<br />
(NPC), approvata in votazione<br />
popolare lo scorso 28 novembre<br />
<strong>2004</strong>.<br />
Data limite: 15.02.2005<br />
5. Rapporto “Sanzioni in materia di<br />
vigilanza sui mercati finanziari”<br />
Una speciale Commissione di<br />
esperti completa, attraverso un<br />
sistema di sanzioni, la legge federale<br />
sulla vigilanza sui mercati finanziari<br />
(legge sui mercati finanziari<br />
[LFINMA]) - proposta nel primo<br />
rapporto parziale - che prevede di<br />
riunire Commissione federale delle<br />
banche (CFB) e Ufficio federale<br />
delle assicurazioni private (UFAP).<br />
Inoltre vi vengono indicati gli strumenti<br />
sanzionatori di cui dovrebbe<br />
essere dotata la futura FINMA.<br />
Data limite: 31.01.2005<br />
6. Modifica della legge federale sull’imposizione<br />
degli oli minerali<br />
A partire dal 2007 i carburanti “puliti”<br />
fruiranno di agevolazioni fiscali.<br />
Il progetto intende promuovere i<br />
carburanti “puliti” mediante incentivi<br />
fiscali al fine di ridurre le emissioni<br />
di CO2 nel traffico stradale. La<br />
modifica prevede l’esonero dall’imposta<br />
sugli oli minerali per i carburanti<br />
derivati da materie prime rinnovabili.<br />
Nel contempo l’imposizione<br />
del gas naturale e di quello liquido<br />
utilizzati come carburanti è<br />
ridotta di 40 centesimi al litro equivalente<br />
di benzina. La diminuzione<br />
delle entrate sarà integralmente<br />
compensata da un’imposta più elevata<br />
sulla benzina. L’imposizione<br />
fiscale della benzina subirà probabilmente<br />
un aumento di 1-2 centesimi<br />
nel 2007 e di circa 6 centesimi<br />
al litro nel 2010.<br />
Data limite: 21.01.2005<br />
7. Riduzione del CO2<br />
La Svizzera deve adottare misure<br />
supplementari per poter raggiungere<br />
gli obiettivi di politica climatica<br />
fissati dalla legge sul CO2 e sono<br />
quindi poste in consultazione quattro<br />
varianti per la riduzione delle<br />
emissioni di CO2. Tre prevedono<br />
una tassa sul CO2, mentre una si<br />
limita al “centesimo per il clima”<br />
facoltativo sui carburanti.<br />
Data limite: 20.01.2005
Servizi della <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong><br />
Carnet ATA:<br />
valido e operativo anche in Serbia<br />
di Luciana Muggiasca, responsabile del servizio legalizzazione e Carnet ATA<br />
<strong>Ti</strong>cino Business - 12/<strong>2004</strong> • 36<br />
Come anticipato nel numero dello scorso mese di novembre, il Carnet ATA è già entrato in vigore nella Serbia a partire<br />
dal 1° novembre <strong>2004</strong>.<br />
I Carnet ATA saranno accettati dalle dogane serbe sul territorio doganale della Serbia, all’eccezione del territorio del<br />
Kosovo e Metohija, nell’ambito delle seguenti Convenzioni:<br />
a) Convenzione Doganale sul Carnet ATA per l’ammissione temporanea delle merci (Convenzione ATA, Bruxelles, 6 dicembre<br />
1961);<br />
b) Convenzione Doganale relativa all’importazione temporanea del materiale professionale (Bruxelles, 8 giugno 1961);<br />
c) Convenzione Doganale relativa alle facilitazioni accordate per l’importazione delle merci destinate ad essere presentate o utilizzate<br />
ad un’esposizione, una fiera, un congresso o una manifestazione analoga (Bruxelles, 8 giugno 1961);<br />
d) Convenzione internazionale per facilitare l’importazione dei campioni commerciali e del materiale pubblicitario<br />
(Ginevra, 7 novembre 1952);<br />
e) Convenzione doganale relativa all’importazione temporanea degli imballaggi (Bruxelles, 6 ottobre 1960);<br />
f ) Come pure nell’ambito delle disposizioni della Convenzione doganale relativa all’importazione temporanea dei veicoli stradali<br />
commerciali (Ginevra, 18 maggio 1956).<br />
La Convenzione ATA non è applicata nel territorio di Montenegro.<br />
I Carnet ATA non sono accettati per le merci non accompagnate.<br />
I Carnet ATA non sono accettati per il traffico postale.<br />
I Carnet ATA sono accettati per il transito attraverso il territorio doganale della Serbia, conformemente alle disposizioni della<br />
Convenzione ATA.<br />
Tutti gli uffici doganali serbi sono abilitati ad accettare i Carnet ATA 24 ore su 24, ad eccezione degli uffici doganali situati all’interno<br />
del Paese, che seguono i normali orari di lavoro. Una lista di questi uffici è ottenibile presso il nostro Segretariato.<br />
I Carnet ATA possono essere riempiti in lingua serba, francese, inglese o tedesca. La dogana si riserva il diritto di richiedere una traduzione.<br />
L’amministrazione generale delle dogane della Serbia ha accettato la Camera di commercio e dell’industria della Serbia (CCIS) quale<br />
organizzazione nazionale garante ed emittente dei Carnet ATA per il territorio della Serbia.<br />
Per ogni ulteriore informazione,<br />
vi invitiamo a contattare il nostro Servizio legalizzazioni e Carnet ATA<br />
Tel +41 91 911 51 23/24/25<br />
Fax +41 91 911 51 12.
37 • <strong>Ti</strong>cino Business - 12/<strong>2004</strong> Servizi della <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong><br />
Molte sono le comunicazioni per richieste di contatti d’affari che giungono quotidianamente alla nostra segreteria. Di seguito<br />
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Le segnalazioni sopra riportate vengono pubblicate senza responsabilità alcuna da parte della Camera di commercio,<br />
dell’industria e dell’artigianato del cantone <strong>Ti</strong>cino.
Servizi della <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong><br />
<strong>Ti</strong>cino Business - 12/<strong>2004</strong> • 38<br />
Aggiornamento sulla tassazione dei<br />
risparmi tra Svizzera ed Unione Europea<br />
Riflessioni sull’introduzione dell’entrata in vigore sull’accordo della fiscalità del risparmio<br />
di Lisa Pantini<br />
in vigore dell’accordo sulla<br />
tassazione del risparmio tra<br />
L’entrata<br />
Svizzera ed Unione Europea è previsto<br />
per il primo luglio 2005.<br />
Quest’ordinamento è giunto a conclusione<br />
il 3 giugno scorso quando il ministero<br />
europeo delle finanze ha ratificato la<br />
direttiva sulla tassazione del risparmio,<br />
che ha come elemento chiave in esso lo<br />
scambio di informazioni tra autorità<br />
fiscali. Anche Belgio, Austria e<br />
Lussemburgo introdurranno una ritenuta<br />
sui redditi da interessi dei non residenti,<br />
seguendo così le stesse regole<br />
svizzere.<br />
I principali elementi del progetto sono:<br />
• L’introduzione di un principio di<br />
paying agent (agente pagatore),<br />
ossia una persona che accetta i pagamenti<br />
da un’emittente e li distribuisce<br />
ai supporti della sicurezza.<br />
(Solitamente si tratta di un agente<br />
bancario che esegue operazioni con<br />
dividendo, coupons ed i pagamenti<br />
principali al supporto della sicurezza<br />
a nome dell’emittente). L’entità che<br />
offre al cliente gli interessi sul capitale<br />
investito ha il compito di riscuotere<br />
e versare alla Confederazione l’imposta<br />
preventiva sui capitali esteri;<br />
• La coesistenza di un modello, nel<br />
quale chi si trova nella situazione di<br />
essere tassato possa scegliere tra uno<br />
scambio di informazioni o un prelevamento<br />
di una ritenuta alla fonte sui<br />
redditi da interessi;<br />
• La tassa alla fonte, che sarà del<br />
15% nei primi tre anni, del 20% nei<br />
successivi tre, fino ad arrivare al<br />
35% in seguito;<br />
• L’incasso derivante dalla tassa<br />
alla fonte sarà diviso sulla base del<br />
75/25 tra UE e Svizzera;<br />
• Il pagamento della tassa è valido<br />
solo per le persone fisiche,<br />
non saranno soggette a queste<br />
tasse ed imposizioni le società offshore<br />
e le fondazioni, anche se il<br />
beneficiario ultimo è un residente<br />
europeo;<br />
• Molti fondi d’investimento<br />
non sono considerati tassabili,<br />
tra questi i prodotti strutturati,<br />
quelli assicurativi, i derivati, gli<br />
hedge funds, ecc.;<br />
• La grandfathering clause,<br />
quella clausola per cui esiste un’esenzione<br />
che permette a persone o<br />
ad entità di continuare con un’attività<br />
prima che questa diventasse illegale<br />
dopo un cambiamento nella norme<br />
legali.<br />
L’accordo, firmato in ottobre a Bruxelles,<br />
dovrebbe essere approvato dal<br />
Parlamento questo dicembre. La Svizzera<br />
appare orientata ad effettuare un adattamento<br />
delle direttive UE alla propria legislazione,<br />
senza un automatico scambio di<br />
informazioni, e senza un link formale alle<br />
direttive UE. È prevista una postilla che<br />
funge da compromesso per la rinegoziazione.<br />
La verifica delle funzionalità tecniche<br />
è possibile in qualsiasi periodo, la<br />
richiesta da parte dell’UE per una revisione<br />
sarà fattibile solo attorno al<br />
2013/2014, dopo un sufficiente periodo<br />
di prova per l’implementazione integrale.<br />
Utile sottolineare infine, anche il probabile<br />
grande sforzo organizzativo e formativo<br />
al quale andranno incontro le banche<br />
elvetiche nei prossimi tempi. Con<br />
questo accordo, il segreto bancario svizzero<br />
è salvo, ma non lo è l’impegno ed il<br />
lavoro che gli istituti dovranno compiere<br />
per adeguarsi alle nuove norme. Ciò<br />
comporterà una serie di costi per creare<br />
le premesse giuridiche e gli strumenti<br />
per far fronte a quest’accordo.
39 • <strong>Ti</strong>cino Business - 12/<strong>2004</strong> Servizi della <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong><br />
Schede IFCAM<br />
La pubblicazione mensile della <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong> per gli approfondimenti<br />
di tematiche attuali<br />
di Lisa Pantini<br />
Èstata pubblicata nel mese di<br />
novembre <strong>2004</strong> la Scheda Ifcam<br />
numero 123, appartenente alla<br />
categoria tematica Direzione e politica<br />
aziendale, redatta dal Signor Frode<br />
Hvaring, lic.rer.pol., consulente risorse<br />
umane e direttore dell’azienda Valoring<br />
Sagl di Lugano, sul tema “Meglio prevenire<br />
che curare: lo stress in azienda”.<br />
Il testo affronta con chiarezza e praticità<br />
gli elementi principali che contraddistinguono<br />
lo stress in azienda oggi, portando,<br />
oltre che numerosi esempi, anche<br />
alcuni fondamenti teorici, che possono<br />
far ben intendere al lettore i problemi<br />
che potrebbero insorgere in un’azienda a<br />
causa dello stress.<br />
Fenomeno attuale, certo. Fenomeno da<br />
non sottovalutare però sia dai collaboratori<br />
che dal management di un’azienda.<br />
Una definizione corrente di stress dice<br />
che esso è un insieme di reazioni fisiche<br />
ed emotive dannose che si manifesta<br />
quando le richieste poste dal lavoro<br />
non sono commisurate alle capacità,<br />
risorse o esigenze del lavoratore. Lo<br />
stress connesso al lavoro può influire<br />
negativamente sulle condizioni di salute<br />
e provocare persino infortuni<br />
(National Institute for Occupational<br />
Safety).<br />
Nella Scheda troveremo dunque maggiori<br />
spunti su che cosa sia lo stress, su<br />
cause e prevenzione, su come riconoscere<br />
questo “sintomo” in pratica, consigli<br />
su come correggerlo, descrizione di<br />
studi fatti che evidenziano i suoi costi<br />
nella società e per un’azienda. Infine<br />
vengono presentati altri fenomeni legati<br />
allo stress e possibili<br />
referenze e links<br />
utili al lettore per<br />
una più approfondita<br />
documentazione.<br />
Frode Hvaring è<br />
nato e cresciuto in<br />
Norvegia e ha studiato<br />
in Francia ed<br />
in Svizzera.<br />
Laureato in scienze<br />
economiche e sociali,<br />
si è specializzato<br />
nella Direzione e<br />
nell’Organizzazione<br />
aziendale. Hvaring<br />
dispone di una<br />
quindicinale esperienza<br />
“sul campo”:<br />
ha difeso gli interessi<br />
padronali in<br />
Svizzera interna; è<br />
stato poi capo del<br />
personale a Lugano<br />
durante il periodo<br />
della ristrutturazione<br />
del Credit Suisse<br />
ed in seguito, fino al<br />
2003, ha creato e<br />
gestito il settore Risorse presso un<br />
gruppo bancario e finanziario italo-svizzero.<br />
Hvaring ha co-fondato Valoring a fine<br />
2003, desideroso di servire tutti i settori<br />
economici con la sua esperienza a 360°<br />
nelle Risorse Umane. Valoring si adopera<br />
per incrementare il “valore aggiunto<br />
umano”, tramite interventi principalmente<br />
in aziende localizzate in Svizzera<br />
ed in Italia (www.valoring.com).<br />
Ricordiamo a tutti gli interessati che l’abbonamento<br />
per le Schede Ifcam è sottoscrivibile<br />
in qualsiasi momento dell’anno<br />
al prezzo di 190.- franchi.<br />
Non esitate a contattarci per maggiori<br />
informazioni!<br />
Lisa Pantini<br />
Tel. +41 91 911 51 32<br />
pantini@cci.ch
Formazione<br />
<strong>Ti</strong>cino Business - 12/<strong>2004</strong> • 40<br />
Scuola per capi-azienda e corso di<br />
Economista aziendale nelle arti e mestieri<br />
Testimonianze<br />
di Patrizia Villa<br />
Questo mese abbiamo incontrato<br />
Nedo Lombardi, capo-azienda e<br />
Economista aziendale nelle arti e<br />
mestieri diplomato.<br />
Attualmente lavora presso l’AET<br />
(Azienda Elettrica <strong>Ti</strong>cinese) a Bellinzona:<br />
come noto impresa cantonale attiva nella<br />
produzione e distribuzione di energia.<br />
Da quanti anni lavora presso AET?<br />
Sono ormai dieci anni, ma non sono<br />
sempre stato attivo presso la sede di<br />
Bellinzona, precedentemente ho lavorato<br />
per alcuni anni alla centrale Piottino.<br />
Qual è la sua funzione?<br />
Momentaneamente sono attivo nel<br />
reparto contabilità quale impiegato contabile.<br />
Come mai ha deciso di seguire la<br />
Scuola per capi-azienda e<br />
successivamente il Corso<br />
preparatorio all’esame<br />
professionale superiore per il<br />
diploma federale<br />
di Economista aziendale nelle arti e<br />
mestieri?<br />
Devo premettere che sono figlio di un<br />
imprenditore: mio padre ha infatti una<br />
segheria con nove dipendenti.<br />
Pertanto, essendo l’unico in famiglia che<br />
potrebbe subentrare nell’attività, ho<br />
deciso di consolidare le mie conoscenze<br />
nella conduzione di un’azienda anche se<br />
per entrare in un’attività come quella in<br />
questione sono necessarie delle conoscenze<br />
specifiche, ad esempio le caratteristiche<br />
della materia prima, il legno, e<br />
tutta una serie di conoscenze del settore<br />
che, al momento, sento di non avere.<br />
Ha intenzione di rilevare<br />
prossimamente l’azienda famigliare?<br />
Direi di no, anche se non scarto a priori<br />
tale possibilità; eventualmente potrei<br />
vagliare questa opportunità per un futuro<br />
prossimo. In passato ho già avuto<br />
occasione di seguire un periodo di<br />
“apprendistato” di un anno nella segheria,<br />
ma poi ho deciso che quella non<br />
sarebbe stata la mia strada.<br />
Quanto appreso le potrebbe quindi<br />
tornare utile anche in un futuro,<br />
forse, ma sente di aver fatto un<br />
buon investimento pur non avendo<br />
ancora un’azienda propria?<br />
Sicuramente sì, dalle formazioni seguite<br />
alla Camera di commercio ho imparato a<br />
vedere i problemi in modo diverso, a<br />
capire alcuni meccanismi della realtà<br />
aziendale in cui sono attivo. Credo inoltre<br />
di aver imparato a ragionare in modo<br />
più metodico. Non ho mai cercato nei<br />
corsi una panacea per risolvere tutti i<br />
problemi che si presentano o potrebbero<br />
presentarsi in futuro. Sicuramente ho<br />
ottenuto quanto desideravo: degli strumenti<br />
per comprendere ed affrontare in<br />
maniera diversa tematiche a volte complesse.<br />
Quale materia ricorda in modo<br />
particolare?<br />
Sono sempre stato molto interessato alla<br />
gestione del personale. Come dipendente<br />
di una grande azienda spesso è molto<br />
utile riuscire a vedere oltre, analizzare e<br />
valutare le decisioni adottate dalla direzione<br />
dell’impresa.Tra l’altro, sulla scia di<br />
questo mio interesse, sono membro, in<br />
qualità di segretario, della Commissione<br />
Nedo Lombardi<br />
dipendenti dell’Azienda Elettrica<br />
<strong>Ti</strong>cinese.<br />
Quale materia le ha dato maggiori<br />
grattacapi?<br />
Il diritto! I cavilli giuridici non mi hanno<br />
proprio mai appassionato minimamente.<br />
L’azienda l’ha sostenuta nel seguire i<br />
corsi?<br />
Per la scuola di capo-azienda mi sono<br />
assunto di persona l’onere finanziario,<br />
ma ho avuto a disposizione dei congedi<br />
non pagati per seguire le lezioni.<br />
Per il corso preparatorio all’esame professionale<br />
superiore di Economista<br />
aziendale nelle arti e mestieri mi ero già<br />
spostato nella sede in cui lavoro attualmente,<br />
anche le mie mansioni erano<br />
cambiate: l’AET mi avrebbe dato sostegno<br />
totale nel caso in cui avessi superato<br />
gli esami, e così alla fine è stato.
41 • <strong>Ti</strong>cino Business - 12/<strong>2004</strong> Cerca lavoro<br />
Il tempo dedicato allo studio per il<br />
corso di Economista è stato molto?<br />
Direi abbastanza: tra una lezione e l’altra<br />
bisogna essere predisposti allo studio e<br />
all’apprendimento per assimilare al<br />
meglio quanto udito durante i corsi, ma<br />
quando gli esami si avvicinano si sentono<br />
sulle spalle tensione e stress che spronano<br />
certamente allo studio più sistematico.<br />
Motivante credo sia stato anche il<br />
gruppo di studio costituitosi, infatti insieme<br />
ad altri due colleghi del corso ci trovavamo<br />
per le ripetizioni.<br />
Candidato Conoscenze linguistiche Cerca Indirizzo<br />
Candidata<br />
ha ottenuto l’attestato<br />
professionale federale assistente<br />
di direzione, l’attestato<br />
di maestro di tirocinio, l’attestato<br />
federale di capacità<br />
impiegata di commercio.<br />
Anno di nascita 1957<br />
Cittadina svizzera/italiana<br />
Nadia Tripolitano<br />
laureata in Scienze Politiche<br />
con indirizzo Politico-<br />
Internazionale<br />
Anno di nascita 1977<br />
Cittadina italiana<br />
Nubile<br />
Moeys Branko<br />
laureato in Storia dell’Arte<br />
all’università di Amsterdam,<br />
ha ottenuto l’European<br />
Baccalaureate Cerificate in<br />
languages a Varese.<br />
Anno di nascita 1964<br />
Coniugato<br />
Avete mantenuto i contatti?<br />
Certo, ci vediamo ancora almeno una<br />
volta l’anno. Di solito alla festa dell’uva di<br />
Mendrisio oppure per una cena più classica.<br />
È riuscito bene a conciliare lavoro e<br />
studio?<br />
Sì, anche se è molto impegnativo, dal<br />
momento che oltre al lavoro ho anche la<br />
famiglia.<br />
Il tempo è sicuramente una risorsa<br />
scarsa.<br />
Italiano: lingua madre<br />
Francese: buono<br />
Tedesco: buono<br />
Inglese: buono<br />
Italiano: lingua madre<br />
Francese: buone conoscenze<br />
Tedesco: buone conoscenze<br />
Inglese: buone conoscenze<br />
Spagnolo: conoscenze scolastiche<br />
Olandese: lingua madre<br />
Italiano: ottimo<br />
Francese: ottimo<br />
Tedesco: buono<br />
Inglese: ottimo<br />
Spagnolo: buono<br />
Cinese: in fase di studio<br />
Ha assunto responsabilità<br />
nella comunicazione e nell’amministrazione<br />
del segretariato,<br />
contribuendo con competenza<br />
alla pianificazione ed<br />
all’organizzazione del lavoro<br />
nell’azienda, nonché all’elaborazione<br />
di piani di lavoro in<br />
ambito amministrativo.<br />
Cerca un’attività in veste di<br />
assistente di direzione o mandataria<br />
commerciale.<br />
Cerca un’attività nella quale<br />
poter applicare tutta la sua<br />
esperienza nel settore della<br />
contabilità e della gestione<br />
dei diversi reparti aziendali.<br />
Una persona molto affidabile,<br />
puntuale e con un forte spirito<br />
d’adattamento.<br />
Vista la sua ampia esperienza<br />
in veste di direttore commerciale<br />
e direttore export in<br />
grandi aziende europee, cerca<br />
una posizione come responsabile<br />
oppure come direttore<br />
commerciale-export in un’azienda<br />
di respiro internazionale.<br />
Consiglierebbe la Scuola per capiazienda<br />
e il corso preparatorio<br />
all’esame professionale superiore di<br />
Economista aziendale nelle arti e<br />
mestieri diplomato?<br />
L’ho già fatto più volte, sottolineando che<br />
se la Scuola per capi-azienda richiede un<br />
certo impegno, il corso di Economista ne<br />
richiede molto di più ed entrambi non<br />
sono corsi da sottovalutare.<br />
Tel. +41 91 79 721 16 60<br />
milon@freesurf.ch<br />
Via Zezio 63<br />
22100 Como - Italia<br />
Tel. +39 347 905 68 34<br />
nadiatripolitano@hotmail.com<br />
Via Cesare Battisti 15<br />
21023 Besozzo ( VA) - Italia<br />
Tel.+39 0335 57 39 875<br />
Tel.+39 0332 77 02 79<br />
Tel.+39 0323 65 32 40 ufficio<br />
moeys@libero.it<br />
Per le aziende interessate disponiamo dei curriculum vitae completi, da richiedere alla Signora Lazzeri +41 91 911 51 11 o cciati@cci.ch
Fiere internazionali<br />
Beautyworld Middle East / Gulf Beauty<br />
Dubai, 2-4 maggio 2005<br />
Dal dicembre 2002, Messe Frankfurt ha<br />
aperto la strada verso un altro importante<br />
mercato del futuro. Con l’acquisizione<br />
della fiera specializzata “Gulf Beauty“ della<br />
società fieristica Channels Exhibition,<br />
Messe Frankfurt propone una manifestazione<br />
Beautyworld anche in luogo significativo<br />
come Dubai, che rappresenta la<br />
porta d’accesso al mondo arabo. Il successo<br />
dell’edizione di quest’anno, che si è<br />
svolta dal 26 al 28 aprile presso il Dubai<br />
World Trade Center, parla da sé.<br />
Beautyworld Middle East/ Gulf Beauty ha<br />
registrato un incremento sia sul fronte<br />
degli espositori che dei visitatori. Con 433<br />
espositori, le presenze sono aumentate<br />
del 33% rispetto al 2003. 7’136 visitatori, il<br />
10% in più rispetto allo scorso anno,<br />
hanno manifestato grande entusiasmo<br />
per i prodotti degli espositori.<br />
Ulteriori ragguagli:<br />
www.gulfbeautyexpo.com<br />
Beautyworld Japan<br />
Tokyo, 9-19 maggio 2005<br />
Beautyworld Japan rappresenta non solo<br />
la fiera della bellezza più grande e di maggior<br />
successo, ma anche l’evento leader<br />
nel più importante mercato del settore<br />
cosmetico asiatico. Beautyworld Japan si<br />
svolge ogni anno nel mese di maggio nel<br />
centro espositivo internazionale “Tokyo<br />
Big Sight”, estremamente suggestivo dal<br />
punto di vista architettonico.<br />
Nel <strong>2004</strong>, 565 espositori provenienti da 23<br />
paesi hanno partecipato alla manifestazione<br />
e hanno presentato prodotti, trattamenti<br />
e servizi relativi al tema della bellezza.<br />
Con un afflusso di 43.400 visitatori, è<br />
stato registrato un notevole incremento<br />
rispetto allo scorso anno. Molti visitatori<br />
provenivano da settori affini, come quello<br />
alberghiero, del fitness e della sanità.<br />
Una delle novità di Beautyworld Japan<br />
di quest’anno è stata un’area espositiva<br />
indipendente dedicata al settore del<br />
confezionamento, un segmento in forte<br />
crescita economica, che il prossimo<br />
“SWISS Pavilion”: quale modo migliore per farsi<br />
notare? Il calendario delle partecipazioni collettive<br />
svizzere è disponibile su www.osec.ch/messen<br />
anno verrà ulteriormente ampliato.<br />
Nel 2005 gli espositori e i visitatori possono<br />
inoltre trarre vantaggio dai preziosi<br />
effetti sinergici derivanti dalla concomitanza<br />
con Intima Japan, la fiera tessile specializzata<br />
dedicata ai raffinati articoli di<br />
abbigliamento intimo e lingerie.<br />
Ulteriori ragguagli:<br />
www.beautyworldjapan.com<br />
BIO EXPO JAPAN 2005<br />
Tokyo, 18-20 maggio 2005<br />
La fiera internazionale BIO EXPO JAPAN è<br />
l’evento più importante del settore biotecnologico<br />
in Asia. In Giappone, questo<br />
mercato è in piena espansione grazie alle<br />
aziende private e ai fondi pubblici in continua<br />
crescita: il governo giapponese ha<br />
definito una strategia proprio per sostenere<br />
la biotecnologia.<br />
L’Osec Business Network Switzerland e lo<br />
Swiss Business Hub Japan, in collaborazione<br />
con Swiss Biotech, l’associazione<br />
delle biotecnologie in Svizzera, organizza<br />
per la quarta volta nel 2005 uno “SWISS<br />
Pavilion” a Tokyo. L’unione fa la forza, unitevi<br />
allo “SWISS Pavilion”: usufruendo dei<br />
servizi dell’Osec potrete dedicarvi interamente<br />
ai vostri clienti!<br />
Informazioni generali sulla fiera:<br />
www.reedexpo.co.jp/bio/english<br />
Informazioni sullo “SWISS Pavilion”:<br />
www.osec.ch/0xd417eb28_0x000c6094<br />
PLMA 2005 World of Private Label<br />
Amsterdam, 24-25 maggio 2005<br />
Da anni l’Osec organizza due “SWISS<br />
Pavilion”, uno nel settore alimentare, l’altro<br />
nel non-food, al salone internazionale<br />
specializzato PLMA “Il Mondo del Marchio<br />
del Distributore” di Amsterdam. PLMA è<br />
l’unico salone europeo dedicato unicamente<br />
ai marchi dei distributori.<br />
Tra le partecipazioni straniere, la Svizzera<br />
occupa tradizionalmente una posizione<br />
importante.<br />
Ben 5’500 professionisti d’Europa hanno<br />
visitato la PLMA <strong>2004</strong>. La parte di mercato<br />
delle marche di distributori non è mai<br />
stata così importante come oggi.<br />
<strong>Ti</strong>cino Business - 12/<strong>2004</strong> • 42<br />
Informazioni generali sulla fiera:<br />
www.plmainternational.com<br />
Informazioni sullo “SWISS Pavilion”:<br />
www.osec.ch/0xd417eb28_0x000bfcf5<br />
ShanghaiTex 2005<br />
Shanghai, 3-6 giugno 2005<br />
ShanghaiTex è il salone leader dell’industria<br />
tessile nella Repubblica popolare di<br />
Cina e in tutta l’Asia. E l’edizione 2005<br />
promette di attirare ancora più espositori<br />
e visitatori del 2003.<br />
L’Osec in collaborazione con SWISSMEM<br />
e lo Swiss Business Hub China allestirà<br />
uno “SWISS Pavilion” a questa fiera. Lo<br />
“SWISS Pavilion” sarà situato nella hall 6.<br />
Informazioni generali sulla fiera:<br />
www.2456.com/shanghaitex<br />
Informazioni sullo “SWISS Pavilion”:<br />
www.osec.ch/0xd417eb28_0x000ca09a<br />
BIO 2005<br />
Philadelphia, 19-22 giugno 2005<br />
BIO – Annual International Convention è<br />
l’evento mondiale più importante nel settore<br />
della biotecnologia. Questo salone,<br />
corredato da seminari e congressi, si tiene<br />
ogni anno in una grande città degli Stati<br />
Uniti o del Canada ed è organizzato dalla<br />
Biotechnology Industry Organization<br />
(BIO), associazione economica americana<br />
con sede a Washington che conta più di<br />
un migliaio di associati, tra cui aziende<br />
americane di biotecnologia, centri di<br />
ricerca e di sviluppo, aziende ed organizzazioni<br />
estere.<br />
Negli ultimi anni, il numero di visitatori è<br />
aumentato continuamente. Il tasso di partecipazione<br />
crescente riflette il grande<br />
interesse per la commercializzazione delle<br />
biotecnologie nel mondo intero.<br />
L’Osec Business Network Switzerland, in<br />
collaborazione con l’associazione Swiss<br />
Biotech, organizza una partecipazione<br />
collettiva ufficiale svizzera al salone BIO<br />
2005 a Philadelphia.<br />
Informazioni generali sulla fiera:<br />
www.bio.org/events/2005<br />
Informazioni sullo “SWISS Pavilion”:<br />
www.osec.ch/0xd417eb28_0x000c6a4d
gestione<br />
e servizi pubblici<br />
La rivista specializzata per gli amministratori pubblici - Aprile <strong>2004</strong><br />
Informazione<br />
professionale...<br />
INSTALLATORE<br />
Rivista dell’Unione Svizzera dei professionisti<br />
nella Tecnica Sanitaria e di Riscaldamento<br />
GESTIONE E SERVIZI PUBBLICI<br />
La rivista specializzata rivolta ai quadri dirigenziali,<br />
ai collaboratori dell’amministrazione pubblica del Cantone <strong>Ti</strong>cino<br />
TICINO ECONOMICO<br />
Presentazione della vita economica, industriale<br />
e commerciale ticinese<br />
CANTIERI & ABITARE<br />
Rivista professionale della costruzione<br />
e dell’arredamento<br />
RIVISTA ATTS<br />
Rivista dell’impiantistica dell’Associazione<br />
Tecnica Termo - Sanitaria<br />
SUISSETEC<br />
Prontuario delle ditte affiliate suissetec<br />
del Cantone <strong>Ti</strong>cino<br />
TICINO BUSINESS<br />
Mensile della Camera commercio<br />
industria artigianato cantone <strong>Ti</strong>cino<br />
AIET<br />
Elenco delle ditte affiliate AIET<br />
del cantone <strong>Ti</strong>cino - Associazione<br />
Installatori Elettricisti <strong>Ti</strong>cinesi<br />
ARCHI<br />
Rivista Svizzera di architettura,<br />
ingegneria e urbanistica,<br />
organo ufficiale SIA-OTIA-ATEA<br />
ANNUARIO IMPRESARI<br />
COSTRUTTORI TICINESI<br />
Elenco delle imprese di costruzioni<br />
iscritte all’Albo cantonale <strong>Ti</strong>cinese<br />
e membri SSIC<br />
Pubblicità Sacchi<br />
Edizioni Tecniche & Commerciali<br />
Via Cantonale 34a - Stabile Violino<br />
Casella Postale 558 - CH-6928 Manno<br />
Tel. +41 91 600 20 70<br />
Fax +41 91 600 20 74<br />
Dati media aggiornati su:<br />
www.pubblicitasacchi.ch<br />
info@pubblicitasacchi.ch<br />
...per professionisti<br />
informati
Dedicata alla bellezza, alla varietà,<br />
alle tendenze e agli affari.<br />
La Heimtextil 2005.<br />
Heimtextil, ambita piattaforma internazionale del settore, evento stimolante, foriero di nuove mode e<br />
tendenze, punto di riferimento per ogni specialista, tutto all'insegna del motto «imagine new dimensions».<br />
bed+more, Forum innovativo dell’arte del dormire, completa l’ormai vasto assortimento merceologico<br />
di scena a Heimtextil, senza dimenticare le tendenze della stagione 2005/2006.<br />
Messe Frankfurt, Rappresentanza Svizzera/Liechtenstein,<br />
Tel. 061/316 59 99, Fax 061/316 59 98, info@ch.messefrankfurt.com,<br />
www.heimtextil.messefrankfurt.com<br />
Frankfurt am Main, 12 –15.1. 2005