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2004 - Cc-Ti

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Etica, dove sei ?<br />

In realtà volevo scrivere questo articolo<br />

su tutt’altro tema. Mi interessava<br />

parlare dei problemi delle spese statali<br />

in relazione all’organico dell’amministrazione<br />

pubblica, con le possibili misure<br />

di riduzione dei costi attraverso l’outsourcing<br />

e così via. Invece, il caso<br />

Parmalat, che fa seguito a quello di<br />

Ahold (Olanda) e ad altri clamorosi<br />

esempi europei, mi ha fermato, aiutato<br />

anche dall’esempio di Adecco e dalle<br />

incertezze collegate al ritardo nella pubblicazione<br />

dei bilanci 2003. Molte voci si<br />

sono levate contro il sistema capitalistico,<br />

alimentate da sacrosante paure e<br />

di Franco Ambrosetti, Presidente <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong><br />

angosce dei risparmiatori, ma anche da<br />

un po’ di ideologia da parte di chi ne<br />

approfitta per cavalcare la tigre del capitalismo-caproespiatorio-e-causa-di-tuttii-mali.<br />

Cosa succede? Il nostro sistema è<br />

veramente da buttare? Cosa abbiamo<br />

sbagliato? Cosa fare?<br />

Per rispondere a queste domande bisogna<br />

fare qualche distinguo. Diciamo<br />

subito che il caso Adecco, se confermato,<br />

è un buon esempio di impeccabile<br />

efficienza dei meccanismi di controllo<br />

che stanno alla base del funzionamento<br />

del sistema.<br />

Continua a pagina 3<br />

8 febbraio: le ragioni di un Sì<br />

a “Mobilità su misura”<br />

Tra qualche settimana si deciderà<br />

il futuro della politica<br />

dei trasporti in Svizzera.<br />

Obiettivo a lungo termine del controprogetto<br />

“Mobilità su misura”<br />

all’iniziativa Avanti, in votazione il<br />

prossimo 8 febbraio, è di<br />

garantire infrastrut-<br />

di Alessio Del Grande<br />

ALLA MOBILITÀ<br />

SÌ<br />

votazione 8 febbraio <strong>2004</strong><br />

ture di trasporto efficienti<br />

in tutti i settori.<br />

Sia per la strada<br />

che per la ferrovia, sia<br />

per il trasporto pubblico che per il<br />

traffico privato. Difatti, con l’approvazione<br />

del controprogetto saranno<br />

introdotti tre articoli costituzionali<br />

che prevedono:<br />

• un mandato generale alla Confederazione<br />

per controllare che le infra-<br />

strutture di trasporto, per la strada e la<br />

ferrovia, siano in grado di soddisfare le<br />

necessità della mobilità;<br />

• l’attuazione di questo mandato attraverso<br />

un programma di costruzione;<br />

• il finanziamento del mandato grazie ad<br />

un fondo speciale d’infrastruttura.<br />

Per il <strong>Ti</strong>cino il voto assume<br />

un’importanza decisiva, poi-<br />

ché il controprogetto prevede<br />

anche le basi legali per realizzare<br />

finalmente il raddoppio della<br />

galleria autostradale del San Gottardo.<br />

Un’opera che il nostro Cantone attende<br />

ormai da vent’anni e senza la quale si<br />

rischia un progressivo isolamento. Ecco<br />

in concreto cinque buone ragioni, tra<br />

le tante, per cui bisogna votare Sì.<br />

Continua a pagina 5<br />

News della <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong><br />

Sommario<br />

Strong opinions +<br />

Comitato cantonale<br />

“SI alla mobilità”<br />

8 febbraio: SI alla mobilità +<br />

Contromano<br />

Le opinioni di Bignasca e<br />

Lombardi sulla<br />

“Mobilità su misura”<br />

• Agenda <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong> pag. 11<br />

• SI al controprogetto<br />

“Mobilità su misura” pag. 13<br />

• SOFI - Swiss Organisation<br />

for Facilitating Investments pag. 14<br />

• Una riforma fiscale per dare<br />

nuovo ossigeno alle imprese pag. 16<br />

•<br />

Gennaio+Febbraio <strong>2004</strong><br />

pag. 17<br />

• Nuovo orario FFS pag. 22<br />

• Gastroticino pag. 23<br />

• Coiffure SUISSE pag. 26<br />

• Gruppo donne PMI <strong>Ti</strong>cino pag. 31<br />

• Economisti aziendali pag. 32<br />

• Contatti d’affari pag. 33<br />

• DAXA pag. 34<br />

• Fiere internazionali pag. 35


3• <strong>Ti</strong>cino Business - 01-02/<strong>2004</strong> Strong opinions<br />

Etica, dove sei ?<br />

continua da pagina 1<br />

di Franco Ambrosetti, Presidente della <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong><br />

La società svizzera, leader mondiale<br />

nel settore dell’impiego temporaneo,<br />

(nasce dalla fusione di Adia e<br />

Ecco) è quotata alla borsa di Zurigo oltre<br />

che al NYSE e in altre due borse europee;<br />

fattura 25 miliardi di CHF all’anno; impiega<br />

28'000 dipendenti in 68 nazioni; ha<br />

ottenuto un utile netto di 354 milioni di<br />

CHF nel 2002. A inizio gennaio dichiara<br />

di non essere in grado di fornire i risultati<br />

2003 nei tempi previsti, a causa di un<br />

problema di controllo sorto negli States.<br />

Di preciso, non si sa cosa sia successo,<br />

ma gli osservatori sono concordi nell’ipotizzare<br />

che il problema sia la filiale<br />

USA, la Olsten Corporation, acquistata<br />

nel marzo 2000 per 1,5 miliardi di a. E se<br />

questo fosse vero, sarebbe a rischio il<br />

valore (goodwill) di 1,5 miliardi di a<br />

della partecipazione che Adecco ha al<br />

suo attivo nei conti del gruppo. Può essere<br />

che questa partecipazione debba subire<br />

una svalutazione e, quindi, in attesa di<br />

indicazioni più precise, correttamente, la<br />

direzione comunica che, ci sarà un ritardo<br />

nella pubblicazione dei dati contabili<br />

2003 per il pubblico.<br />

Questa correttezza non è necessariamente<br />

solo di tipo etico. È imposta da precise<br />

norme della SEC e implementata dalle<br />

nuove regole del Sarbanes-Oxley act<br />

introdotte immediatamente dopo il crollo<br />

di Enron. Una società quotata è tenuta<br />

a fornire al mercato tempestivamente<br />

tutte le informazioni idonee per avere un<br />

quadro esaustivo e trasparente della<br />

situazione dell’azienda, e i suoi dirigenti<br />

sono ritenuti direttamente responsabili<br />

(firmano i bilanci!) del suo stato di salute<br />

e della correttezza dell’informazione.<br />

Adecco ha comunicato subito, contro il<br />

proprio interesse immediato, e il titolo è<br />

crollato del 35% in poche ore, mandando<br />

in fumo svariati miliardi.<br />

Questo è l’esatto contrario del caso<br />

Parmalat. Se l’azienda del signor Tanzi<br />

avesse correttamente informato il mercato<br />

della reale situazione aziendale, allorché<br />

aveva constatato per la prima volta –<br />

cioè diversi anni fa - l’esistenza di un problema<br />

finanziario, non ci sarebbe stato<br />

bisogno di falsificare le carte e frodare il<br />

mondo intero.<br />

Il caso Parmalat è unico in Europa per<br />

l’incredibile numero di livelli di controllo<br />

che il management è riuscito a far fuori.<br />

Hanno fallito in ordine di grado, il consiglio<br />

di amministrazione tenuto per legge<br />

a informare correttamente il mercato<br />

sulla situazione e il collegio sindacale che<br />

controlla il consiglio di amministrazione.<br />

Poi di seguito: i revisori esterni, che<br />

dovrebbero essere indipendenti e spesso<br />

non lo sono (vedi Arthur Andersen) a<br />

causa di conflitti d’interesse; le agenzie<br />

di rating, veri e propri centri di potere<br />

potentissimi e a volte ciechi e sordi,<br />

come si è visto anche nel caso Swissair<br />

(ricordo, per inciso, che Parmalat in ottobre<br />

era data con BBB in una classifica che<br />

va da AAA a DDD). Continuiamo con le<br />

banche che hanno emesso prestiti obbligazionari<br />

fidandosi incautamente (col<br />

senno di poi) dei revisori che certificano<br />

i bilanci e delle agenzie di rating<br />

(Moody’s, S.P. ecc.). Poi ci sono le banche<br />

che con Parmalat lavoravano concedendo<br />

linee di credito come a tutte le<br />

aziende. Da ultimo gli organi di controllo<br />

istituzionali dello Stato, preposti a questo<br />

delicato compito: la CONSOB, che<br />

controlla la borsa e la Bankitalia, che controlla<br />

(mah!) il sistema bancario e il<br />

risparmio.<br />

Che ben sette livelli di controllo saltassero<br />

contemporaneamente, che nessuno si<br />

accorgesse di ciò che stava avvenendo,<br />

dopo che qualcosa di analogo era appena<br />

avvenuto con la Cirio, ha dell’incredibile.<br />

E si spiega solo con la parola<br />

“frode”, e con l’espressione “politica<br />

dello struzzo”. La fattispecie non è solo<br />

italiana. Anche il caso Ahold in Olanda è<br />

un caso di frode contabile. Da che<br />

mondo è mondo i contabili scappano<br />

con la cassa e gli imbroglioni vestiti da<br />

manager infestano il mondo economico.<br />

La concentrazione tramite fusioni e<br />

acquisizioni, la globalizzazione dei mercati<br />

ovvero la libertà di commercio internazionale,<br />

la velocità delle transazioni<br />

hanno ingigantito questi casi che assumono<br />

dimensioni macroscopiche causando<br />

drammi macroscopici. E non è<br />

finita. Ci saranno altri casi di frode contabile,<br />

non è una questione di dimensioni<br />

bensì di cultura.<br />

Il caso di Collecchio porta molti a fare di<br />

tutta l’erba un fascio. Erroneamente: non<br />

tutte le società di revisione sono colpevoli,<br />

non tutte le banche si comportano<br />

con leggerezza, insomma anche qui bisogna<br />

fare delle distinzioni.<br />

Il caso Adecco è la miglior dimostrazione<br />

che già il primo livello, il consiglio di<br />

amministrazione, ha esercitato efficacemente<br />

il suo controllo. Anche la società<br />

di revisione ha agito con sollecitudine<br />

denunciando il problema al CdA che è<br />

dovuto uscire allo scoperto.<br />

Ciò vuol dire che il sistema funziona, che<br />

gli USA (e l’Inghilterra) ancora una volta<br />

ci bagnano il naso in fatto di tempestività<br />

nell’introdurre correttivi efficaci a protezione<br />

dei risparmiatori e dei dipendenti.<br />

La “Corporate Governance” non è qual-


Strong opinions<br />

cosa di astratto e nemmeno solo un<br />

codice deontologico: è una cultura che<br />

sempre più viene inculcata a livello di<br />

formazione manageriale nei Paesi anglosassoni.<br />

Abbiamo sempre sostenuto che un capitalismo<br />

senza il rispetto di regole etiche<br />

non ha futuro. Se l’America ha contribuito<br />

in passato all’allontanamento dall’etica<br />

capitalistica - introducendo metodi che<br />

privilegiavano i mezzi, a scapito dei fini<br />

(il profitto immediato contro la garanzia<br />

di sopravvivenza dell’azienda) - oggi è la<br />

stessa America che ci insegna a governare<br />

le nostre aziende con criteri di eticità<br />

e correttezza.<br />

I Paesi anglosassoni, spinti da un forte<br />

spirito puritano, hanno da tempo adottato<br />

codici di comportamento etico come<br />

Cadbury report, Blueribbon report,<br />

Turnbull report, Hampel report, che non<br />

sono la causa bensì la conseguenza di<br />

una cultura del capitalismo etico profondamente<br />

radicata nel mondo protestante.<br />

Certe cose in Inghilterra, semplicemente<br />

non si fanno. Non perché è proibito<br />

dalla legge, ma perché la società non<br />

tollera certi comportamenti ed emargina<br />

chi trasgredisce. È una società la cui cultura<br />

semplicemente non ammette (e non<br />

perdona) alcuna violazione, al di là di ciò<br />

che prescrive la legge.<br />

I codici di best practice sono una conseguenza<br />

di questa cultura e si stanno diffondendo<br />

(spesso troppo lentamente)<br />

anche nei Paesi a sud delle Alpi. È su questo<br />

che dobbiamo insistere tutti insieme,<br />

operatori economici, istituzioni, associa-<br />

Membri del Comitato cantonale<br />

«Sì alla mobilità su misura –<br />

Controprogetto all’iniziativa Avanti»<br />

Copresidenti comitato cantonale<br />

Filippo Lombardi; Fabio Abate; Attilio Bignasca<br />

Deputati Consiglio Nazionale :<br />

Dick Marty; Fulvio Pelli; Laura Sadis; Chiara Simoneschi-Cortesi<br />

<strong>Ti</strong>cino Business - 01-02/<strong>2004</strong> •4<br />

zioni, affinché nasca una cultura che<br />

difenda, perché l’apprezza, l’etica nel<br />

mondo economico. Mentre lo Stato deve<br />

riguardare in senso restrittivo le regole<br />

del gioco.<br />

Noi della <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong> ci impegneremo ancor<br />

di più in questo campo e lo facciamo per<br />

ragioni di mero interesse, perché questo<br />

è l’unico modo serio per difendere l’economia<br />

liberale di mercato. Certo, ciò non<br />

ci metterà al riparo dagli imbroglioni. Se<br />

non ci può essere il bene senza il male, la<br />

povertà senza la ricchezza, il coraggio<br />

senza la paura, non ci può essere neppure<br />

un mondo economico onesto senza<br />

imbroglioni.<br />

Il gioco delle tre carte si farà anche in<br />

futuro, e noi dobbiamo continuare a diffidarne.<br />

ALLA MOBILITÀ<br />

SÌ<br />

votazione 8 febbraio <strong>2004</strong><br />

Albertoni Gianni (Presidente AIET),Amadò Fabio (Presidente Gessatori), Ambrosetti Franco<br />

(Presidente <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong>), Bär Erich (Presidente AGIE SA), Belloli Claudio (Presidente Gastroticino),<br />

Bernasconi Waldo (Presidente ASTAG), Bernasconi Sergio (membro Comitato ASC), Bernasconi Franz (Direttore/ Pres.<br />

CDA Precicast SA), Bernasconi Fabio (Direttore regionale Winterthur Assicurazioni), Bianda Nicola (Vice-Presidente<br />

SCIA), Bizzini Silvio (Vice-Presidente UPSA), Bordoni Giancarlo (Direttore/ Pres. CDA Oleificio SABO), Braglia Riccardo<br />

(Amministratore delegato Helsinn Healthcare SA), Brasi Ettore (membro Comitato UPSA), Brivio Nicola (Avvocato<br />

Deputato in Gran Consiglio), Brülisauer Paolo (membro Comitato AFRA), Caimi Carlo Luigi (Avvocato Gran Consiglio,<br />

PPD), Camenisch Enrico (Presidente UPSA), Camponovo Claudio (Direttore <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong>), Cattaneo Aleardo (Direttore<br />

Ferriere Cattaneo SA), Cavadini Franco (Presidente AFRA), Cavalli Bruno (membro Comitato AFRA), Cavalli Marco<br />

(membro Comitato ACTIE), Ceppi Eros (Membro CdA Pharmaton SA), Chicherio Augusto (Vice-Presidente<br />

Federcommercio), Cippà-Cavadini Roberta (Vice-Presidente ASC), Citterio Franco (Direttore ABT), Corti Ivano<br />

(Segretario ACTIE), De Carli Marco (Ingegnere Membro ASIAT), Del Bufalo Alessandro (Medico, Gran Consiglio, PLRT),<br />

Ercolani Diego (membro Comitato AIET), Esposito Spartaco (membro Comitato AFRA), Fabbri Christian (Presidente CDA<br />

Waldys SA), Facchini Giuseppe (Vice direttore SMB SA), Fasol Rino (membro Comitato AFRA), Favoni Marco (Direttore/<br />

Pres. CDA Rex Articoli Tecinici SA), Ferrari Franco (membro Comitato UPSA), Ferretti Marco (membro Comitato AFRA),<br />

Fioravanti Paolo (Presidente AITI), Fritzsche Hansludwig (membro Comitato UPSA), Gallina Roberto (Direttore/ Pres.<br />

CDA Roga SA), Ghiringhelli Giorgio (Presidente ABT), Gianoli Remo (membro Comitato UPSA), Gilardi Dante<br />

(Presidente SSIC-TI), Giovanni Franco (Presidente SCIA), Giudici Giorgio (Sindaco di Lugano), Gobbi Rinaldo<br />

(Segretariato <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong>), Grandini Sergio (Presidente onorario <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong>), Guggiari Fausto (membro Comitato ACTIE), Karpf<br />

Silvano (membro Comitato UPSA), Klumpp Frederic F. (membro Comitato AFRA), Kneschaurek Corrado (Presidente<br />

Società cantonale degli albergatori), Kriemler Peter (membro Comitato AFRA), Lazzaroni Gabriele (Segretariato <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong>),<br />

Libotte Claudio (Delegato direzione qualità ambiente e sicurezza Mikron SA), Lombardi Sandro (Direttore AITI), Maggioni<br />

Nicola (membro Comitato UPSA), Marcionni Giorgio (Direttore TPL), Merlini Giovanni (Avvocato Deputato in Gran<br />

Consiglio), Meschiari Marco (Cassiere SCIA), Modenini Stefano (Responsabile per il <strong>Ti</strong>cino economiesuisse), Mora Fulvio<br />

(membro Comitato ACTIE), Moro Alessandro (Presidente ACTIE), Olgiati Giancarlo (Avvocato Studio legale e notarile<br />

Ghiringhelli Olgiati e Associati), Orsi Lorenzo (Architetto Gran Consiglio, PLRT), Pantani Rodolfo (Rappresentante Gran<br />

Consiglio Lega), Peduzzi Fiorenzo (membro Comitato AFRA), Pellegrinelli Rocco (Direttore Brainpower SA), Pessina Aldo<br />

(Consulente assicurativo Consigliere comunale), Petralli Moreno (membro Comitato ACTIE), Piattini Pelloni Ina (Membro<br />

CdA Fidinam Group Holding SA Presidente CdA GPM SA), Ponti Maurizio (Presidente ASC), Poretti Paolo (Presidente<br />

Società dei commercianti di Lugano), Regazzi Efrem (Presidente CDA Regazzi SA), Regazzi Fabio (Direttore generale<br />

Regazzi SA), Rielo Vicente (membro Comitato AFRA), Righinetti Tullio (Farmacista Deputato in Gran Consiglio), Robbiani<br />

Walter (membro Comitato UPSA), Salvadé Giorgio (Medico, Gran Consiglio, Lega), Schmalz Urlich (membro Comitato<br />

AFRA), Soldati Enrico (membro Comitato UPSA), Tavoli Massimo (Vice-Presidente ACTIE), Tettamanti Gianfranco (membro<br />

Comitato AIET), Tettamanti Eros (Presidente onorario Federazione Svizzera degli Agenti Generali di Assicurazione),<br />

<strong>Ti</strong>ni Marco (membro Comitato AFRA), Turani Massimo (Presidente SMPP), Vellini Luigi (Presidente ASSCOPROFI),<br />

Vizzardi Pierluigi (Vice-Presidente UPSA), Wullschleger Carlo Luigi Direttore/ Pres. CDA Agglomerati di cemento SA), Zeli<br />

Giordano (Presidente Federazione Svizzera degli Agenti Generali di Assicurazione).


5• <strong>Ti</strong>cino Business - 01-02/<strong>2004</strong> Il tema<br />

8 febbraio: le ragioni di un Sì<br />

a “Mobilità su misura”<br />

continua da pagina 1<br />

di Alessio Del Grande<br />

Più sicurezza per tutti<br />

“Mobilità su misura” significa anche più<br />

sicurezza sulle strade e nelle gallerie.In<br />

primo luogo nel tunnel del San<br />

Gottardo, dove il ripetersi d’incidenti<br />

più o meno gravi, dopo la terribile tragedia<br />

di tre anni fa che costò la vita a<br />

undici persone, dimostra giorno dopo<br />

giorno la necessità di una galleria a più<br />

tubi. Meno di un mese fa, il 20 dicembre,<br />

l’ennesimo incidente che poteva<br />

provocare un’altra strage. Numerosi<br />

studi hanno accertato che se si paragona<br />

la frequenza degli incidenti nei tunnel<br />

a senso unico con quelli nelle gallerie<br />

con traffico nei due sensi, i primi<br />

sono quasi due volte più sicuri delle<br />

seconde; un chiaro esempio al proposito<br />

è il confronto Seelisberg - San<br />

Gottardo.<br />

Non meno importante è la sicurezza<br />

sugli assi di maggiore traffico.<br />

Attualmente nel nostro Paese le autostrade<br />

sono le arterie di transito più<br />

sicure. Infatti registrano meno del 10%<br />

degli incidenti, mentre assicurano un<br />

terzo del traffico stradale. Grazie al controprogetto<br />

si migliorerà ulteriormente<br />

la loro sicurezza. Con l’allargamento di<br />

quei tratti autostradali che sono diventati<br />

ormai delle strettoie in sovraccarico<br />

cronico, si contribuirà a ridurre ancora il<br />

numero degli incidenti, come ha dimostrato<br />

l’ampliamento a sei corsie dell’autostrada<br />

di circonvallazione a Losanna.<br />

Ma obiettivo irrinunciabile per la sicurezza<br />

sulle strade svizzere è la realizzazione<br />

della seconda galleria del San<br />

Gottardo. Un’opera che sarà resa possibile<br />

dall’approvazione del controproget-<br />

to. Se esso non dovesse essere approvato<br />

si continuerà a mettere in pericolo la<br />

vita di automobilisti e camionisti,<br />

costretti a transitare in un tunnel di 17<br />

chilometri con circolazione bidirezionale<br />

e, quindi, con un elevatissimo rischio<br />

di collisione, come purtroppo è accaduto<br />

ripetutamente in questi ultimi anni.<br />

L’economia cantonale ha bisogno<br />

di collegamenti rapidi e sicuri<br />

Da troppi anni ormai l’economia ticinese<br />

deve fare i conti con i gravi problemi<br />

di viabilità sull’asse del San Gottardo.<br />

Ne hanno sofferto e ne soffrono tuttora<br />

l’industria, il turismo, le attività commerciali<br />

e la stessa mobilità privata. Per<br />

il <strong>Ti</strong>cino, il Gottardo è ormai un incubo<br />

fisso, è la paura quotidiana per un<br />

nuovo grave incidente, che oltre a fare<br />

delle vittime innocenti, potrebbe portare<br />

ad una prolungata chiusura della galleria,<br />

con conseguenze pesanti sulla vita<br />

di noi tutti. Come è avvenuto dopo il<br />

tragico rogo dell’ottobre del 2001, con<br />

la chiusura del tunnel che ha provocato<br />

inconvenienti, ritardi e aggravi di costo<br />

nell’approvvigionamento e nella fornitura<br />

di merci. Per le nostre imprese i<br />

danni sono stati ingenti. La mancanza di<br />

un seconda galleria che garantisca un<br />

collegamento rapido, sicuro con il resto<br />

del Paese, rappresenta una dei più mortificanti<br />

handicap per la crescita economica<br />

del cantone. Non va dimenticato<br />

che, secondo i dati dello studio della<br />

Abay & Meier di Zurigo, il 70% del traffico<br />

totale, persone e merci, nel tunnel, è<br />

originato da spostamenti all’interno dei<br />

SÌ<br />

ALLA MOBILITÀ<br />

votazione 8 febbraio <strong>2004</strong><br />

confini nazionali; l’80% è dovuto al traffico<br />

interno e di transito di persone;<br />

mentre soltanto il 15% è riconducibile ai<br />

mezzi pesanti che viaggiano da confine<br />

a confine. Dunque, il raddoppio servirà<br />

soprattutto alla nostra economia, al turismo,<br />

ai commerci interni e al traffico<br />

privato.<br />

Sostenere che l’unica soluzione è il trasferimento<br />

del traffico merci sulla rotaia<br />

è soltanto pura e avventata demagogia,<br />

poiché la ferrovia non potrà mai garantire<br />

tutta la capacità di trasporto necessaria<br />

e la flessibilità di collegamenti, che<br />

può essere, invece, soddisfatta da una<br />

razionale combinazione tra strada e<br />

rotaia.<br />

Per il tunnel del Gottardo è diventato<br />

persino impossibile un risanamento<br />

totale, e si procede a tappe e a toppe<br />

con i lavori di manutenzione. Difatti, un<br />

intervento radicale vorrebbe dire interrompere<br />

per mesi il più importante collegamento<br />

tra il nord e il sud della<br />

Svizzera.<br />

Meno code, aria più pulita<br />

Nel 2002 sulle strade nazionali si sono<br />

registrate 11.563 ore di code, con un<br />

aumento del 26% rispetto l’anno precedente.<br />

I più grossi intasamenti si sono<br />

avuti sull’asse nord-sud. Sulla A2, tra<br />

Basilea e Chiasso, ci sono state 5022 ore<br />

di colonna (+65%); al tunnel del<br />

Belchen 1870 ore su 277 giorni; nella<br />

tratta del San Gottardo 1622 ore su 222<br />

giorni. Secondo l’Ufficio federale delle<br />

strade, per un buon 71% le ore di coda<br />

sono dovute al sovraccarico di traffico.


Il tema<br />

Colonne e ingorghi significano stress,<br />

appuntamenti e affari che saltano, ore<br />

sottratte al lavoro e al tempo libero, ma<br />

significano soprattutto inquinamento<br />

fonico e atmosferico. Per impedire le<br />

code basterebbe semplicemente eliminare<br />

le strettoie che le provocano, e<br />

non, come demagogicamente sostengono<br />

gli ambienti rossoverdi, limitare la<br />

costruzione e l’ampliamento delle strade<br />

o scoraggiare in tutti i modi l’uso<br />

delle auto, che è pur sempre una scelta,<br />

un diritto innegabile della libertà individuale.<br />

Checchè ne dicano gli ambientalisti, le<br />

code ai portali della galleria del San<br />

Gottardo coinvolgono prima ancora dei<br />

<strong>Ti</strong>r, gli automobilisti. Sarebbero, quindi,<br />

questi ultimi a beneficiare per primi di<br />

una seconda galleria, che permettendo<br />

un traffico più fluido provocherebbe<br />

anche un minor carico ambientale.<br />

Senza il completamento della rete autostradale<br />

previsto dal controprogetto, in<br />

molte tratte il numero di ore delle<br />

colonne aumenterà notevolmente nei<br />

prossimi anni con ricadute ambientali<br />

devastanti. Inoltre, si prevede che senza<br />

autostrade scorrevoli grandi flussi di<br />

traffico si sposteranno verso le arterie<br />

dei centri urbani, pregiudicando così la<br />

qualità della vita e dell’aria nelle città e<br />

nei paesi.<br />

Mobilità delle merci e delle persone<br />

per una società moderna<br />

Storicamente la mobilità delle merci e<br />

delle persone è stata in ogni Paese uno<br />

dei principali fattori di crescita economica,<br />

sociale e culturale. Dove c’è mobilità<br />

c’è scambio, dove c’è scambio c’è<br />

comunicazione, conoscenza e benessere<br />

per tutta la collettività. Non per niente<br />

le società isolate, prive di efficienti vie<br />

di comunicazioni e d’infrastrutture adeguate,<br />

sono inesorabilmente scivolate<br />

lungo la china del declino economico.<br />

Oggi, nell’epoca della globalizzazione, a<br />

maggior ragione se si vuole mantenere<br />

prospero e dinamico un Paese, bisogna<br />

Le conseguenze del No:<br />

dotarlo di una moderna rete stradale e<br />

ferroviaria, capace di garantire collegamenti<br />

veloci e sicuri, con grande vantaggio<br />

non solo per l’economia ma per la<br />

popolazione tutta.<br />

Mentre si sono avviati i grandi cantieri<br />

per le nuove trasversali ferroviarie alpine,<br />

il sistema stradale nazionale è, invece,<br />

rimasto sostanzialmente fermo al<br />

palo. Eppure in Svizzera l’automobile<br />

assicura l’80% del trasporto per le persone.<br />

L’auto è il mezzo più usato per<br />

recarsi al lavoro, per gli acquisti e il<br />

tempo libero. Con i loro 1800 chilometri<br />

le autostrade svizzere garantiscono<br />

da sole un terzo del traffico stradale, e<br />

di fatto sono la spina dorsale della rete<br />

stradale nazionale.<br />

Tuttavia, senza un programma d’interventi<br />

come quello ipotizzato dal controprogetto<br />

all’iniziativa Avanti, nel giro di<br />

qualche decennio la nostra rete stradale<br />

rischia il collasso completo. Merito del<br />

controprogetto è di aver proiettato uno<br />

sguardo lungo sulla mobilità, coniugando<br />

all’interno di unica strategia, trasporti<br />

privati e pubblici, traffico su gomma e<br />

su rotaia. Un approccio combinato, una<br />

<strong>Ti</strong>cino Business - 01-02/<strong>2004</strong> •6<br />

strategia innovatrice per la mobilità che<br />

concilia esigenze e bisogni diversi: la<br />

necessità di mantenere efficiente il<br />

sistema dei trasporti, sia su strada che<br />

su ferrovia, con la giusta tutela dell’ambiente.<br />

Lo sviluppo del <strong>Ti</strong>cino viaggia<br />

su strada e ferrovia<br />

Il futuro del nostro cantone non può<br />

prescindere da una rete stradale e ferroviaria<br />

che lo colleghi rapidamente con il<br />

resto della Svizzera e con il grande sistema<br />

dei trasporti europei.<br />

Retoricamente si ama ripetere che il<br />

<strong>Ti</strong>cino è nel cuore dell’Europa, ma forse<br />

senza rendersi conto sino in fondo di<br />

cosa significhi ciò al di là delle semplici<br />

coordinate geografiche. Il nostro cantone<br />

è soprattutto al centro di una macro<br />

regione europea - Lombardia, Svizzera<br />

centrale, Baden-Würtember, Voralberg -<br />

di oltre 20 milioni di abitanti e con una<br />

densità di imprese che non ha riscontri<br />

in altre aree dell’UE. Tanto per farsi<br />

un’idea, basta ricordare che siamo al<br />

niente raddoppio del San Gottardo; nuovi rinvii per il completamento delle autostrade A4 - A8 - A9 - A16; ulteriori code<br />

sulle autostrade; niente contributi federali per i trasporti negli agglomerati; spostamento del traffico autostradale verso<br />

le città e i paesi.


7• <strong>Ti</strong>cino Business - 01-02/<strong>2004</strong> Il tema<br />

confine di una realtà economica come la<br />

Lombardia, che da sola conta 720 mila<br />

aziende (con più di quattro milioni di<br />

dipendenti) e che assicura il 25% del<br />

prodotto interno lordo italiano. Una<br />

macro regione alpina che per le sue<br />

attività produttive, per i traffici, i commerci<br />

e i suoi scambi, gravita in gran<br />

parte su un sistema di trasporti il cui<br />

perno principale è l’asse del San<br />

Gottardo. Ossia quell’arteria che purtroppo<br />

è il punto debole del <strong>Ti</strong>cino.<br />

Siamo al centro di uno dei più poderosi<br />

motori economici del Continente, senza<br />

però poter sfruttare tutte le potenzialità<br />

di questa posizione, a causa di una<br />

debolezza infrastrutturale in cui il tunnel<br />

autostradale del San Gottardo rappresenta<br />

uno dei nodi più critici. Per<br />

essere davvero parte integrante di questo<br />

sistema economico, e non sua periferia<br />

o semplice corridoio di transito,<br />

per interagire dinamicamente con esso,<br />

in termini produttivi, di scambio e di<br />

Il raddoppio del San Gottardo<br />

dipende dal nostro voto<br />

di Alessio Del Grande<br />

Jennifer Zocco ha soltanto 12 anni e ha<br />

rischiato di morire nella galleria del San<br />

Gottardo. Come tante famiglie di emigrati,<br />

dalla Germania stava rientrando a<br />

casa, in Italia, assieme ai genitori e ai<br />

fratelli per le vacanze di Natale. Ma il<br />

suo viaggio verso le feste si è fermato a<br />

qualche centinaio di metri dal portale<br />

sud del tunnel. Un <strong>Ti</strong>r è andato a<br />

schiantarsi contro la Toyota guidata dal<br />

padre. Non sappiamo quali ricordi o,<br />

peggio, quali conseguenze fisiche<br />

riporterà Jennifer da questa brutta<br />

avventura. Si è detto che la colpa dell’incidente<br />

è dell’autista del camion,<br />

che si era messo alla guida mezzo<br />

ubriaco. Vero. Ma in quel budello è<br />

bastata una sbandata, uno scarto di<br />

poche decine di centimetri per provocare<br />

il terribile impatto. Su una strada<br />

normale questo non sarebbe successo.<br />

Né tantomeno sarebbe successo in una<br />

galleria a due tubi. Come non sarebbero<br />

successi il rogo dell’ottobre 2001: 11<br />

persone bruciate vive; lo scontro del<br />

settembre 2002 tra un bus inglese carico<br />

di turisti con due auto, bilancio un<br />

ferito grave; il frontale dell’agosto 2003<br />

tra un <strong>Ti</strong>r e una Mercedes con un<br />

morto e quattro feriti gravi. Altre stragi<br />

evitate per un pelo, solo per un tocco<br />

di fortuna.<br />

Si dirà che ricordare questi incidenti<br />

per sostenere il raddoppio del tunnel è<br />

speculare sulle tragedie.<br />

Ebbene, preferiamo queste speculazioni<br />

- perché il raddoppio della galleria è<br />

in primo luogo un problema di sicurezza<br />

per tutti - alle aberranti dichiarazioni<br />

di Fabio Pedrina, presidente<br />

dell’Iniziativa delle Alpi, il quale all’indomani<br />

dell’incidente del 20 dicembre,<br />

ha dichiarato che con una seconda galleria<br />

il rischio di collisione si sposterebbe<br />

semplicemente altrove, che la sicurezza<br />

potrebbe essere migliorata già<br />

ora spostando il trasporto merci sulla<br />

ferrovia. Continuiamo allora a trastullarci<br />

con la demagogia della rotaia, ad<br />

annichilirci coi discorsi sui 2000 morti<br />

all’anno in Svizzera per inquinamento<br />

(ma chi li ha accertati, chi li ha contati!),<br />

con i catastrofici scenari ambientali<br />

ipotizzati dai profeti di sventura rosso<br />

verdi. E rassegniamoci al pericolo, questo<br />

sì terribilmente vero e concreto,<br />

che è oggi il Gottardo per tutti noi,<br />

aspettando magari il prossimo incidente,<br />

una nuova strage per riparlare seriamente<br />

del raddoppio. L’8 febbraio<br />

abbiamo la possibilità di decidere una<br />

volta per tutte su una galleria che è<br />

ormai diventata un incubo per migliaia<br />

di automobilisti e camionisti, che giorno<br />

dopo giorno rischiano la vita per<br />

fare 17 chilometri.<br />

Cosa può succedere quando si transita<br />

sotto il Gottardo nessuno lo sa, perché<br />

il tunnel è diventato ormai una roulette<br />

russa. Basta una semplice distrazio-<br />

logistica, il <strong>Ti</strong>cino deve disporre di<br />

un’efficiente rete di trasporti sia su strada<br />

e che su ferrovia. L’una non esclude<br />

l’altra. Anzi, la loro intelligente combinazione<br />

offre una risorsa logistica che<br />

potrà rivelarsi decisiva per la crescita<br />

economica del cantone. Un primo<br />

importante passo in questa direzione<br />

sarà l’approvazione del controprogetto<br />

“Mobilità su misura”, con cui si potrà<br />

finalmente aprire il cantiere per il raddoppio<br />

del San Gottardo.<br />

Contromano<br />

ne, basta togliere un attimo gli occhi<br />

dal volante per sintonizzare la radio o<br />

schiacciare il mozzicone della sigaretta,<br />

per non uscirne vivi. E’ normale, è giusto<br />

tutto questo?<br />

Il prossimo 8 febbraio non decideremo<br />

se aumentare il traffico o meno su uno<br />

dei principali assi di transito europei,<br />

ma voteremo su una soluzione concreta<br />

per salvare delle vite umane, per evitare<br />

morti assurde, inaccettabili.<br />

Ma non sarà una votazione facile. Non<br />

illudiamoci che l’approvazione del controprogetto<br />

sia scontata. Che il raddoppio<br />

del San Gottardo sia così ovvio e<br />

logico, poiché l’attuale galleria rappresenta<br />

un rischio reale per migliaia di<br />

persone, poiché è inammissibile rinviare<br />

ancora un’opera che il <strong>Ti</strong>cino attende<br />

e reclama da vent’anni, e che era<br />

stata addirittura promessa dal<br />

Consiglio federale al momento dell’inaugurazione<br />

del tunnel.<br />

Il risultato delle urne non è affatto<br />

certo. La potente macchina propagandistica<br />

rosso verde si è messa fragorosamente<br />

in moto, alimentata dal furore<br />

ideologico di un ambientalismo che<br />

distorce persino una verità elementare<br />

come quella della sicurezza, pur di non<br />

riconoscere le ragioni degli altri. Solo<br />

andando tutti a votare, solo con un<br />

massiccio sì al controprogetto ci libereremo<br />

finalmente da un incubo che<br />

dura da troppo tempo.


L’ospite<br />

Stop alle code:<br />

così si tutela l’ambiente<br />

Fanno leva su preoccupazioni di carattere<br />

ambientale gli oppositori al raddoppio del<br />

Gottardo. La seconda galleria porterà a un<br />

incremento del traffico e dunque dell’inquinamento:<br />

è questo il ritornello che<br />

viene ripetuto con insistenza dagli<br />

ambientalisti e dalla sinistra. Ma il controprogetto<br />

all’Iniziativa Avanti tiene, invece,<br />

in considerazione il rispetto della natura.<br />

“Innanzi tutto i veicoli fermi in colonna –<br />

precisa Attilio Bignasca, consigliere nazionale<br />

e copresidente del comitato cantonale<br />

“Sì alla mobilità su misura”, che sostiene<br />

il controprogetto all’Iniziativa Avanti –<br />

inquinano più di quelli in movimento.<br />

D’inverno i motori vengono tenuti accesi<br />

per riscaldarsi e d’estate per tenere in<br />

funzione gli impianti di condizionamento.<br />

Del resto il problema ambientale esiste in<br />

tutta Europa: le case automobilistiche<br />

hanno dato e continueranno a dare il loro<br />

contributo, costruendo veicoli sempre<br />

meno inquinanti”. Per Bignasca nel 2025,<br />

quando nella migliore delle ipotesi il tunnel<br />

del Gottardo sarà pronto, l’impatto<br />

ambientale dei veicoli sarà decisamente<br />

inferiore a quello di oggi, come oggi il<br />

loro impatto ambientale è decisamente<br />

inferiore a quello di 20 anni fa. Senza considerare<br />

che l’aumento del traffico previsto<br />

sul tratto autostradale compreso tra<br />

Lugano e Chiasso è superiore a quello dei<br />

movimenti al Gottardo. Come dire: altre<br />

arterie attirano più traffico della galleria<br />

autostradale, concepita peraltro per un<br />

traffico di 1,5 milioni di veicoli all’anno,<br />

mentre ora siamo vicini a 7 milioni.<br />

Stando alle stime del Politecnico di<br />

Zurigo, i movimenti cresceranno al massimo<br />

del 6%, un incremento trascurabile<br />

secondo il consigliere nazionale, che<br />

sarebbe assorbito da un’infrastruttura<br />

dalle capacità adeguate.<br />

Del resto la situazione attuale è desolante.<br />

Tra il 1998 e il 2002, le ore di colonna sulle<br />

strade nazionali elvetiche sono raddoppiate,<br />

passando da 5.640 a 11.563, che raggruppate<br />

sono pari a un periodo di 16<br />

mesi. Secondo valutazioni fatte nel 1995,<br />

il costo delle ore trascorse in coda sull’intera<br />

rete stradale svizzera equivale a 1,2<br />

miliardi di franchi. Perdite a livello economico<br />

che nel frattempo si sono triplicate.<br />

Se una mobilità congestionata ha un notevole<br />

impatto sull’economia, non sono da<br />

meno le conseguenze sull’ambiente, le<br />

cui esigenze sono però tenute in considerazione<br />

dal programma di adeguamento<br />

della rete viaria elvetica.<br />

Il controprogetto inserisce nella<br />

Costituzione federale il divieto per i veicoli<br />

pesanti - peraltro già in vigore - di circolare<br />

di notte e di domenica. Inoltre è<br />

previsto anche un adattamento dell’articolo<br />

costituzionale sulla protezione delle<br />

Alpi, che attualmente vieta un aumento<br />

della capacità delle strade di transito nella<br />

regione alpina. Il controprogetto non<br />

rimette in discussione, ma conferma il<br />

principio della protezione delle Alpi e<br />

quello del trasferimento del transito alpino<br />

delle merci dalla strada alla ferrovia,<br />

sancito anche dagli Accordi bilaterali tra<br />

Svizzera ed Unione Europea. “Se si dispone<br />

di mezzi adeguati – afferma Bignasca –<br />

si possono anche prendere provvedimenti<br />

per proteggere l’ambiente. Con l’apertura<br />

del Lötschberg la tassa sul traffico<br />

<strong>Ti</strong>cino Business - 01-02/<strong>2004</strong> •8<br />

La politica dei trasporti svizzera non può<br />

fare a meno del controprogetto<br />

Le opinioni di Attilio Bignasca e Filippo Lombardi<br />

di Elisabetta Pisa<br />

SÌ<br />

ALLA MOBILITÀ<br />

votazione 8 febbraio <strong>2004</strong><br />

pesante raggiungerà il suo livello più alto,<br />

consentendo il completamento delle trasversali<br />

alpine. Malgrado ciò l’asse del<br />

Gottardo sarà sempre il più vantaggioso<br />

per il trasporto delle merci tra Nord e Sud<br />

Europa: al Brennero le tariffe sono, difatti,<br />

molto alte. Bisognerà quindi imporre a<br />

Bruxelles l’obbligo per i <strong>Ti</strong>r di muoversi<br />

su rotaia”.<br />

Il Comitato cantonale<br />

per il controprogetto<br />

“Mobilità su misura”<br />

Politici ed esponenti del mondo economico<br />

sono scesi in campo per rivendicare<br />

il raddoppio del Gottardo. Si è,<br />

difatti, costituito il Comitato cantonale<br />

“Sì alla mobilità su misura” per sostenere<br />

il controprogetto all’Iniziativa Avanti,<br />

in votazione l’8 febbraio. La Camera di<br />

commercio del Canton <strong>Ti</strong>cino coordina<br />

le attività del Comitato, presieduto dal<br />

Consigliere agli Stati Filippo Lombardi<br />

e dai consiglieri nazionali Fabio Abate<br />

ed Attilio Bignasca. Fanno pure parte<br />

del Comitato i parlamentari a Berna<br />

Dick Marty, Fulvio Pelli, Laura Sadis e<br />

Chiara Simoneschi Cortesi. Ma numerose<br />

adesioni sono giunte anche da<br />

associazioni che rappresentano il<br />

mondo economico ticinese, tra cui<br />

l’ABT, (Associazione Bancaria <strong>Ti</strong>cinese),<br />

l’AFRA (Associazione dei fabbricanti del<br />

ramo dell’abbigliamento), l’AIET<br />

(Associazione installatori elettricisti tici-


9• <strong>Ti</strong>cino Business - 01-02/<strong>2004</strong> L’ospite<br />

Ma gli oppositori al controprogetto<br />

ribadiscono che raddoppiando il<br />

Gottardo si lancerà un messaggio<br />

inequivocabile a Bruxelles. Come<br />

dire: anche la Svizzera punta sulla<br />

strada.<br />

“La seconda galleria del Gottardo sarà<br />

pronta quando l’Alptransit sarà terminato.<br />

Con l’Europa bisogna essere chiari, si<br />

deve imporre un aut aut. I camionisti<br />

anche se rimangono bloccati nelle colonne,<br />

passano sempre dalla Svizzera.<br />

Dovranno invece caricare i <strong>Ti</strong>r sui treni”.<br />

Ma il raddoppio del Gottardo non è<br />

in contraddizione con l’Iniziativa<br />

delle Alpi, votata dal popolo?<br />

“Se fosse stato specificato che l’Iniziativa<br />

avrebbe impedito il completamento del<br />

tunnel, probabilmente non sarebbe passata”.<br />

La Svizzera ritoccherà al rialzo<br />

la tassa sul traffico pesante<br />

“Il raddoppio del Gottardo consentirà di<br />

rinegoziare l’accordo sul trasporto tra<br />

Svizzera ed Europa. In altre parole Berna<br />

potrà ritoccare al rialzo la tassa sul traffico<br />

pesante”. Non ha dubbi Filippo Lombardi,<br />

nesi), l’AITI (Associazione industrie ticinesi),<br />

l’ASC (Associazione spedizionieri<br />

Chiasso), ASSCOPROFI (Associazione<br />

sapere come), l’ASTAG (Associazione<br />

svizzera dei trasportatori stradali), la<br />

Federcommercio, la Federazione degli<br />

agenti generali di assicurazione, Gastro<br />

<strong>Ti</strong>cino, SCIA (Società dei commercianti,<br />

industriale ed artigiani del Locarnese),<br />

SCTA (Società cantonale ticinese degli<br />

albergatori), SMPP (Società mastri<br />

panettieri-pasticceri del Canton<br />

<strong>Ti</strong>cino), la Società dei commerciati di<br />

Lugano, l’UPSA (Unione professionale<br />

svizzera dell’automobile) e l’Asip<br />

(Associazione svizzera imprenditori pittori).<br />

Un ampio fronte che dimostra<br />

come il raddoppio del tunnel del<br />

Gottardo sia prioritario per tutta l’economia<br />

cantonale, poiché permetterà di<br />

migliorare gli scambi all’interno della<br />

Svizzera. Senza naturalmente dimenticare<br />

la sicurezza di chi percorre la galleria:<br />

il raddoppio del tunnel autostradale,<br />

che consentirebbe di separare il<br />

traffico nelle due direzioni di marcia, è<br />

l’unico intervento che potrà garantire<br />

un livello di sicurezza più elevato.<br />

senatore a Berna, nonché copresidente<br />

del comitato cantonale “Sì alla mobilità su<br />

misura”, che sostiene il controprogetto<br />

all’Iniziativa avanti in votazione l’8 febbraio.<br />

A suo parere il completamento del<br />

tunnel che collega il <strong>Ti</strong>cino ad Uri avrà<br />

anche un risvolto a livello internazionale.<br />

Una ricaduta decisamente positiva per la<br />

Confederazione. In pratica se la Svizzera<br />

potrà offrire all’Europa un sistema infrastrutturale<br />

potenziato, per Lombardi<br />

Berna potrà alzare la posta in gioco: ossia<br />

imporre una tassa più onerosa per i <strong>Ti</strong>r<br />

che circolano in Svizzera, disincentivando<br />

ulteriormente il transito sul territorio<br />

elvetico. Del resto non è un mistero che<br />

l’accordo bilaterale sul trasporto, entrato<br />

in vigore nel gennaio del 2001, è uno dei<br />

più controversi del pacchetto di misure<br />

che hanno avvicinato economicamente la<br />

Svizzera all’Unione Europea.<br />

Grandi discussioni ne hanno preceduto<br />

l’applicazione. A distanza di due anni, le<br />

polemiche non si sono placate. Il trattato,<br />

che prevede la progressiva liberalizzazione<br />

del traffico pesante in Svizzera, in cambio<br />

di una tassa i cui proventi vengono utilizzati<br />

per la costruzione di Alptransit, ha<br />

effettivamente portato a un aumento del<br />

volume di traffico sul territorio elvetico. Il<br />

traforo del Gottardo spesso viene preferito<br />

a Brennero, Frejus e Monte Bianco.<br />

Ma negli ultimi due anni, il sistema infrastrutturale<br />

svizzero, sottoposto a una<br />

pressione crescente, ha mostrato tutta la<br />

sua fragilità: lunghe code, traffico paralizzato,<br />

per non parlare del grave incidente<br />

del 24 ottobre del 2001 sotto al Gottardo.<br />

Oltre al pesante bilancio in termini di vite<br />

umane – 11 i morti –, la ricaduta sulla<br />

mobilità non è stata di poco conto: il tunnel<br />

è rimasto chiuso per due mesi.<br />

Dopodiché è stato riaperto al traffico<br />

pesante, anche se è stato imposto il senso<br />

unico alternato. Tra il gennaio e l’autunno<br />

del 2002 i <strong>Ti</strong>r non si sono più incrociati<br />

sotto il tunnel, una misura adottata per<br />

motivi di sicurezza che ha però prodotto<br />

lunghe code, una limitazione del numero<br />

dei transiti - pari a 2.800 <strong>Ti</strong>r al giorno contro<br />

gli oltre 4 mila del periodo precedente<br />

al rogo del Gottardo - e non poche proteste<br />

da parte degli autotrasportatori di<br />

mezza Europa.<br />

Completati i lavori all’impianto di ventilazione,<br />

che hanno consentito di ridurre i<br />

rischi in caso di fuoco o fumo in galleria, i<br />

“bisonti della strada” sono tornati a incrociarsi<br />

nella galleria secondo un sistema<br />

goccia a goccia: si immettono nella galleria<br />

ogni 30 secondi, con una distanza di<br />

almeno 150 metri l’uno dall’altro.<br />

Una misura che non piace agli addetti ai<br />

lavori, così come la “fase rossa”, ossia il<br />

dispositivo che consente alle autorità cantonali<br />

di bloccare l’ingresso dei <strong>Ti</strong>r in arrivo<br />

dall’Italia, quando la rete viaria è congestionata.<br />

Insomma, dal 2001 ad oggi<br />

diversi sono stati gli adattamenti di un<br />

accordo, giudicato da più parti inadeguato.<br />

Un accordo che in pratica ha lasciato<br />

insoddisfatti tutti.<br />

Da parte italiana viene rimproverato a<br />

Berna di non aver mantenuto i patti: in<br />

cambio della tassa, la Svizzera aveva promesso<br />

di liberalizzare il traffico pesante,<br />

invece scatta il blocco dei <strong>Ti</strong>r, ogni qualvolta<br />

il loro numero rischia di paralizzare<br />

il sistema viario elvetico. Da parte svizzera<br />

si ritiene eccessivo il volume di traffico e<br />

troppo bassa la tassa sui <strong>Ti</strong>r. “Nel 2007 –<br />

dice Lombardi, quando verrà aperto il<br />

tunnel del Lötschberg, il “pedaggio” salirà<br />

al suo livello massimo, passando da 160 a<br />

340 franchi. Un importo che potrebbe<br />

essere rinegoziato con Bruxelles, se mettessimo<br />

sul piatto della bilancia la seconda<br />

galleria del Gottardo. Il tunnel si pone su<br />

uno degli assi principali del traffico europeo:<br />

collega nel modo più diretto il Nord<br />

al Sud dell’Europa. Ha dunque un’importanza<br />

strategica nella politica di trasporto,<br />

anche se è vero che più dei due terzi del<br />

traffico sotto il tunnel è alimentato da veicoli<br />

svizzeri. Comunque sia, la tassa è<br />

troppo bassa: da una parte la Svizzera ha<br />

bisogno di finanziare l’Alptransit, dall’altra<br />

di disincentivare il transito nella<br />

Confederazione”.<br />

Una prospettiva che non mancherà di sollevare<br />

le proteste degli altri Paesi. “Del<br />

resto la Svizzera – afferma Lombardi – sta<br />

costruendo le trasversali ferroviarie alpine<br />

per alleggerire la pressione del traffico<br />

sulle strade. I lavori sono in corso da anni.<br />

Nel 2007 sarà pronto il Lötschberg. C’è<br />

solo da augurarsi che l’Italia faccia la sua<br />

parte e a Domodossola vengano realizzati<br />

i terminali di carico e scarico. Non bisogna<br />

poi dimenticare che la Svizzera attualmente<br />

sovvenziona il trasporto ferroviario<br />

europeo di transito, con sussidi che vanno<br />

da 50 a mille franchi a vagone, su cui vengono<br />

caricati due camion.<br />

Eventuali rimproveri non sarebbero quindi<br />

giustificati: se il trasferimento del traffico<br />

pesante dalla strada alla ferrovia fallirà è<br />

perché non ci saranno i terminali in Italia”.


Votazioni dell’8 febbraio<br />

<strong>Ti</strong>cino Business - 01-02/<strong>2004</strong> •10<br />

“Il dubbio”<br />

SÌ<br />

ALLA MOBILITÀ<br />

votazione 8 febbraio <strong>2004</strong>


11 • <strong>Ti</strong>cino Business - 01-02/<strong>2004</strong> Agenda <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong><br />

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stoffel@cci.ch www.cciati.ch<br />

AGENDA<br />

• Mercoledì 28 gennaio <strong>2004</strong>, dalle ore 09.30, Business Center Bellinzona:<br />

Giornata di studio “Fascino della tecnica”, gli organizzatori sono<br />

l’Accademia Svizzera delle Scienze Tecniche, il Dipartimento dell’educazione,<br />

della cultura e dello sport e l’INGCH Engineers Shape our Future<br />

• Mercoledì 28 gennaio <strong>2004</strong> dalle ore 10.00, Neuchâtel: Riunione Camere di<br />

commercio e dell’industria svizzere<br />

• Mercoledì 28 gennaio <strong>2004</strong> dalle ore 09.15 alle 17.30 Hotel InterContinental<br />

Zürich: Conferenza e Workshop “Chemikalienpolitik der Europäischen<br />

Union”<br />

• 28-31 gennaio <strong>2004</strong> a Menthon Saint Bernard: EUROCHAMBRES’ACADEMY<br />

Forum on International Trade Globalisation<br />

• Domenica 8 febbraio, Votazione federale “Sì alla mobilità”<br />

Tutti dicono Sì alla mobilità l’8 febbraio <strong>2004</strong>!<br />

Il Consiglio federale e il parlamento;<br />

la Conferenza dei direttori cantonali dei trasporti pubblici (DTP);<br />

la Conferenza svizzera dei direttori cantonali dei lavori pubblici,<br />

della pianificazione del territorio e dell’ambiente (DLPP);<br />

l’Unione delle città svizzere;<br />

le associazioni stradali;<br />

l’Unione dei trasporti pubblici;<br />

le organizzazioni economiche.<br />

BASTA INGORGHI diciamo Sì al controprogetto “Mobilità su misura”<br />

• Martedì 17 febbraio <strong>2004</strong>, dalle ore 18.00 alle ore 21.00, SUPSI-Manno: Corso<br />

per dirigenti e imprenditori “La Strategia competitiva dei Gruppi<br />

(Corporate)”<br />

• Mercoledì 18 febbraio <strong>2004</strong>, ore 17.00, Villa Principe Leopoldo & Residence:<br />

Riunione Ufficio presidenziale <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong><br />

• Venerdì 20 febbraio <strong>2004</strong>, Friborgo: Seduta Info-Chambres<br />

• Martedì 2 marzo <strong>2004</strong>, dalle ore 18.30 alle ore 21.00, SUPSI-Manno: Corso per<br />

dirigenti e imprenditori “La Strategia nel mercato globale e nella new economy”<br />

• Martedì 9 marzo <strong>2004</strong>, alle 10.00 presso <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong>: Conferenza stampa<br />

Rapporto congiunturale sulla situazione economica del Cantone <strong>Ti</strong>cino<br />

• Mercoledì 10 marzo <strong>2004</strong>, dalle ore 14.00 alle ore 17.00 presso <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong>:<br />

Seminario sui cartelli, relatore Luca Albertoni Segretario giurista <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong><br />

• Giovedì 25 marzo <strong>2004</strong>, alle ore 10.00, Hotel La Perla-Agno: Consiglio economico


Votazioni dell’8 febbraio<br />

L’imbroglio?<br />

<strong>Ti</strong>cino Business - 01-02/<strong>2004</strong> •12<br />

SÌ<br />

ALLA MOBILITÀ<br />

votazione 8 febbraio <strong>2004</strong>


13 • <strong>Ti</strong>cino Business - 01-02/<strong>2004</strong><br />

SÌ al Controprogetto relativo<br />

all’iniziativa AVANTI<br />

di Claudio Camponovo, Direttore <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong><br />

Claudio Camponovo<br />

La mobilità è un fattore importante<br />

per una piazza economica moderna<br />

e il <strong>Ti</strong>cino non può farne a<br />

meno.<br />

Dicendo “SÌ alla mobilità su misura” per<br />

autostrade efficienti e appropriate non<br />

si tratta di percepire nuove tasse e<br />

imposte, bensì di destinare una parte<br />

dei mezzi versati dagli automobilisti per<br />

ultimare la rete autostradale e per risolvere<br />

i problemi negli agglomerati. Le<br />

rimanenti risorse saranno, come per il<br />

passato, destinate per le altre spese<br />

della Confederazione.<br />

Con la creazione del fondo infrastrutturale,<br />

il Consiglio federale è tenuto a presentare,<br />

entro il termine di un anno, un<br />

programma per l’estensione delle infrastrutture.<br />

Si stima che gli investimenti<br />

per le strade saranno di circa 1.5 miliar-<br />

di di CHF all’anno. Efficienti infrastrutture<br />

dei trasporti sono un presupposto<br />

essenziale per la crescita economica ed<br />

il benessere.<br />

La seconda galleria al Gottardo è necessaria<br />

per motivi economici, di sicurezza<br />

e per permettere di procedere al risanamento<br />

della galleria nel 2014. La maggior<br />

parte del traffico che transita attraverso<br />

il Gottardo concerne il traffico<br />

interno svizzero e non passa oltre il<br />

ponte di Melide. Solo un terzo dell’utenza<br />

arriva nel Mendrisiotto. La costruzione<br />

della seconda galleria al Gottardo<br />

non è una priorità del Controprogetto.<br />

Tuttavia esso autorizza in principio la<br />

sua pianificazione.<br />

L’attuale galleria è diventata una vera e<br />

propria barriera, fisica e psicologica, per<br />

i flussi turistici provenienti dalla<br />

Svizzera interna e dalla Germania, che<br />

Attualità<br />

ALLA MOBILITÀ<br />

SÌ<br />

votazione 8 febbraio <strong>2004</strong><br />

restano i nostri principali mercati di riferimento.<br />

Ben il 75% delle nostre esportazioni<br />

vanno oltre Gottardo. Senza il raddoppio<br />

della galleria le nostre industrie non<br />

possono più lavorare seguendo i principi<br />

del just in time.<br />

Ogni giorno scorre su una sola carreggiata<br />

un flusso ininterrotto di traffico:<br />

18'000 automezzi con punte a volte vicine<br />

ai 40'000 transiti.<br />

Per anni la <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong> ha sollecitato il raddoppio,<br />

non possiamo permetterci di<br />

perdere questo appuntamento, andiamo<br />

tutti alle urne a votare SÌ al<br />

Controprogetto all’iniziativa AVANTI che<br />

non significa affatto un aumento del<br />

traffico come sostengono gli oppositori,<br />

ma che rappresenta invece una intelligente<br />

combinazione tra strada e rotaia<br />

per una saggia politica dei trasporti.


Informazione<br />

Nuove opportunità<br />

per gli investitori ticinesi<br />

nell’Europa Sud Orientale<br />

Intervista con Hans-Peter Achermann, Direttore di SOFI (Swiss Organisation for Facilitating<br />

Investments) per le operazioni in Europa Centrale e Orientale<br />

di Marietta Frey, Senior Consultant SOFI<br />

Hans-Peter Achermann, Direttore di SOFI (Swiss<br />

Organisation for Facilitating Investments) per le<br />

operazioni in Europa Centrale e Orientale<br />

SOFI<br />

è un’organizzazione<br />

voluta dalla<br />

Confederazione per<br />

facilitare gli investimenti svizzeri all’estero.<br />

È stata creata nel 1997 su iniziativa del<br />

seco. SOFI si occupa della promozione di<br />

progetti d’investimento delle imprese<br />

Svizzere nei paesi con economie di sviluppo<br />

e di transizione, favorendo il trasferimento<br />

di capitali e di conoscenze<br />

tecnologiche. Finora ci sono stati relativamente<br />

pochi contatti con le imprese<br />

ticinesi. SOFI vorrebbe cambiare questa<br />

tendenza facendo sì che nel futuro possa<br />

esistere una marcata presenza in <strong>Ti</strong>cino<br />

sia attraverso la partecipazione a con-<br />

gressi ticinesi per gli investitori che sulla<br />

base di contatti diretti con gli imprenditori<br />

o attraverso le pubblicazioni.<br />

Quali compiti ha SOFI rispetto<br />

all’Osec?<br />

SOFI e Osec sono complementari: SOFI<br />

si concentra soprattutto sugli investimenti<br />

compiuti all’estero, mentre Osec si<br />

occupa di tutte le domande relative all’esportazione.<br />

L’ambizione di SOFI è di<br />

unire la dinamica degli affari con quella<br />

dell’aiuto ai paesi in via di sviluppo.<br />

Questa preoccupazione si riflette nella<br />

realizzazione di oltre 300 progetti d’investimento<br />

in Africa, Medio Oriente,<br />

America latina, Asia, Europa centrale,<br />

Europa orientale e nella Comunità degli<br />

Stati Indipendenti (CSI).”<br />

Quali sono le opportunità per gli<br />

investitori ticinesi nei paesi<br />

in via di sviluppo e di transizione ?<br />

La maggioranza dei paesi in via di sviluppo<br />

e di transizione ha iniziato ad affrontare<br />

le nuove sfide poste dalla trasformazione<br />

economica e politica in modo radicale<br />

e offre grandi occasioni e opportunità<br />

agli investitori stranieri. Un altro elemento<br />

importante per gli affari deriva dal<br />

fatto che in generale questi paesi godono<br />

di una buona crescita economica e dispongono<br />

di manodopera a costi molto<br />

convenienti. Queste sono buone condizioni<br />

per molte imprese Svizzere che<br />

vogliono rimanere competitive.<br />

Lei è responsabile delle operazioni<br />

nell’Europa centrale ed orientale e ha<br />

organizzato alcuni mesi fa un importante<br />

avvenimento a Zurigo sugli<br />

<strong>Ti</strong>cino Business - 01-02/<strong>2004</strong> •14<br />

investimenti nell’Europa Sud<br />

Orientale. Quali sono<br />

le caratteristiche di questa regione ?<br />

L’Europa Sud Orientale comprende:<br />

l’Albania, la Bulgaria, la Croazia, la<br />

Macedonia, la Moldavia, la Romania, la<br />

Serbia Montenegro e la Bosnia<br />

Herzegovina. La maggioranza delle economie<br />

di questi paesi ha delle dinamiche<br />

veloci e si sviluppa rapidamente (ad<br />

esempio 7% in Albania) e rappresenta un<br />

mercato di 60 milioni di consumatori.<br />

Altre offrono una manodopera specializzata<br />

a costi competitivi con più di 24<br />

milioni di operai in un’area geografica<br />

vicina alla Svizzera. Alcune grandi imprese<br />

svizzere come ABB, Sulzer, Holcim,<br />

Vetropack o Ceramic Holding hanno già<br />

investito nella regione. Il nostro scopo è<br />

di permettere questo passo alle imprese<br />

più piccole (PMI) che non hanno esperienza<br />

nel campo degli investimenti all’estero<br />

e hanno bisogno di supporto di<br />

fronte ad un mercato sempre più globalizzato.<br />

L’Europa Sud Orientale è abbastanza<br />

integrata al sistema economico internazionale<br />

e costituisce un precedente<br />

per avere creato le condizioni favorevoli<br />

per gli investitori stranieri. Quali<br />

sono gli ultimi progressi in questo<br />

senso?<br />

I progressi realizzati nell’Europa Sud<br />

Orientale negli ultimi anni sono stati<br />

costanti e hanno contribuito ad aprire<br />

nuovi mercati e creare nuove prospettive<br />

di sviluppo. Estremamente significativa è<br />

l’adesione di tutti i paesi, tranne la<br />

Bosnia e la Serbia, all’Organizzazione<br />

Internazionale del Commercio (OIC). Il


15 • <strong>Ti</strong>cino Business - 01-02/<strong>2004</strong><br />

fatto che la Bulgaria e la Romania parteciperanno<br />

al futuro allargamento<br />

dell’Unione Europea costituisce un fattore<br />

essenziale di sviluppo economico e<br />

favorisce il processo d’avvicinamento tra<br />

l’Europa Occidentale e Orientale. Ormai,<br />

l’Europa Sud Orientale gode di una<br />

attenzione particolare, ulteriore prova ne<br />

sono gli avvenuti accordi di stabilizzazione<br />

e di associazione con gli altri paesi<br />

della regione.<br />

Concretamente quale è stato<br />

il volume degli investimenti esteri<br />

verso questi paesi negli ultimi anni?<br />

Nel 2001, per esempio, gli investimenti<br />

esteri diretti in questa regione hanno<br />

raggiunto il livello di 4’660 milioni di dollari.<br />

Tuttavia gli afflussi di capitale non<br />

sono stati distribuiti in modo uniforme,<br />

infatti solo due paesi ne hanno assorbito<br />

i due terzi del totale: la Croazia con 1’500<br />

milioni di dollari e la Romania con 1’370<br />

milioni di dollari.<br />

Quali sono invece i settori di particolare<br />

interesse per gli investimenti<br />

nell’Europa Sud Orientale?<br />

In genere quasi tutti questi paesi offrono<br />

molte opportunità nei settori del tessile,<br />

dell’agricoltura, dell’industria alimentare,<br />

della fabbricazione, dei trasporti e nel<br />

campo energetico.<br />

Benché ci siano parecchie somiglianze<br />

tra i paesi di questa regione è comunque<br />

più ragionevole considerarli individualmente.<br />

SOFI ha potuto costatare che<br />

negli ultimi anni la Bulgaria e la Romania<br />

sono stati i paesi con una maggior attrattività.<br />

Perché la Bulgaria e Romania attirano<br />

gli investimenti in modo particolare?<br />

Nuovi Soci <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong><br />

Questo mese abbiamo il piacere di porgere il benvenuto a:<br />

Entrambi paesi sono candidati all’UE, ciò<br />

offre agli investitori stranieri una serie di<br />

vantaggi. Prima di tutto le prospettive di<br />

adesione garantiscono una certa stabilità<br />

politica e prosperità economica, dato<br />

che i due paesi sono disposti ad adeguarsi<br />

alle direttive europee in modo di<br />

accelerare il processo d’integrazione.<br />

In secondo luogo, in un futuro non troppo<br />

lontano, gli investitori presenti in<br />

Bulgaria o in Romania avranno accesso a<br />

tutto il mercato europeo. Infatti questi<br />

due paesi posseggono un posizionamento<br />

geografico strategico ed esercitano il<br />

ruolo di ponte e crocevia degli scambi tra<br />

l’ Europa, il Medio Oriente e la Russia.<br />

I due paesi offrono una manodopera<br />

competitiva, non solo dal punto di vista<br />

dei costi, ma anche da quello della specializzazione.<br />

Per esempio il sistema educativo<br />

bulgaro genera una manodopera<br />

particolarmente specializzata nei campi<br />

della matematica, dell’ingegneria e della<br />

tecnologia dell’informazione ed è riconosciuto<br />

come uno dei migliori al<br />

mondo (avendo vinto nel 2003 il concorso<br />

International Maths Olympics a<br />

Tokyo).<br />

In ambedue paesi le riforme strutturali<br />

sono in via di realizzazione e i governi,<br />

che si sono accorti dell’importanza degli<br />

investimenti privati per l’avvenire del<br />

paese, hanno adottato un atteggiamento<br />

a favore degli investitori.<br />

La crescita economica osservata in<br />

Bulgaria e in Romania del 5 % circa viene<br />

sostenuta da una varietà di settori e<br />

sopratutto da quello dei servizi, che contribuisce<br />

con il 50% a questa percentuale.<br />

La proporzione del settore dei servizi<br />

nelle economie bulgare e rumene è<br />

abbastanza sorprendente per dei paesi in<br />

transizione e proviene da una grande tra-<br />

Informazione<br />

dizione nella tecnologia dell’informazione.<br />

Oggi, questo settore conta più di<br />

1000 imprese in Bulgaria e continua a<br />

crescere velocemente. Anche il commercio,<br />

i trasporti e la comunicazione sono<br />

di grande importanza. Nel settore industriale<br />

spiccano: la trasformazione dei<br />

prodotti di base, l’elettricità, l’industria<br />

metallurgica, l’industria chimica, l’ingegneria<br />

meccanica e l’industria tessile.<br />

Quale è la principale differenza fra la<br />

Bulgaria e la Romania?<br />

In Romania vivono 22 milioni di persone,<br />

mentre in Bulgaria c’è ne sono soltanto<br />

7.5 milioni. Anche dal punto di vista del<br />

territorio, la Romania è molto più grande.<br />

Ma c’è anche una grande differenza<br />

linguistica: in Bulgaria la scrittura cirillica<br />

è predominante mentre in Romania la<br />

lingua è molto simile all’italiano e perciò<br />

rende la comunicazione fra gli italiani ed<br />

i rumeni relativamente facile. Questa è<br />

forse anche una delle ragioni per la quale<br />

gli investitori italiani sono attirati dalla<br />

Romania<br />

Per maggiori informazioni potete contattare:<br />

Hans-Peter Achermann, Direttore delle<br />

operazioni in Europa Centrale e dell’Est,<br />

Tel. +41 (0)1 249 27 17<br />

Achermann_HansPeter@sofi.ch oppure<br />

Marietta Frey, Senior Consultant,<br />

Tel. +41 (0)1 249 47 98<br />

Frey_Marietta@sofi.ch<br />

SOFI - Swiss Organisation for<br />

Facilitating Investments<br />

Stauffacherstrasse 45 - 8026 Zurich 4<br />

Tel. +41 (0)1 249 47 98<br />

oppure +41 (0)78 660 70 93<br />

Fax: +41 (0)1 249 31 33<br />

www.sofi.ch<br />

• DocuStor SA, archiviazione, protezione, conservazione di dati informatici di backup, soluzioni sicure di acquisizione digitale,<br />

accesso ed elaborazione dei documenti, Cadempino<br />

• Desteco Fiduciaria SA, gestione e amministrazione di patrimoni, Paradiso<br />

• Elettro-Mastai, progettazione e esecuzione di impianti elettrotecnici, Riazzino


Attualità<br />

Una riforma fiscale per dare<br />

nuovo ossigeno alle imprese<br />

Il progetto di riforma II della fiscalità<br />

delle imprese, di cui il Consiglio<br />

federale ha avviato la procedura di<br />

consultazione lo scorso 15 dicembre è di<br />

indubbia importanza per la piazza economica<br />

svizzera ed è atteso da anni,<br />

dopo che nel 1998 è entrata in vigore la<br />

prima riforma dell’imposizione delle<br />

società. Si tratta di migliorare il sistema<br />

fiscale a favore degli investitori, in particolare<br />

attraverso lo sgravio del capitale<br />

di rischio imprenditoriale e la soluzione<br />

del problema della doppia imposizione<br />

economica degli utili.<br />

Questo secondo aspetto è notevolmente<br />

sentito dall’economia svizzera, nella<br />

considerazione che diversi paesi membri<br />

dell’OCSE negli ultimi anni hanno introdotto<br />

misure per attenuare se non eliminare<br />

del tutto la doppia imposizione<br />

fiscale e hanno dunque migliorato la<br />

propria attrattività fiscale.<br />

Più in generale bisogna inoltre garantire<br />

un’effettiva neutralità dell’imposizione<br />

fiscale delle imprese dal punto di vista<br />

decisionale.<br />

Il principio della neutralità di finanziamento<br />

esige infatti che la scelta tra finanziamento<br />

tramite partecipazioni, autofinanziamento<br />

e finanziamento tramite<br />

terzi non risulti distorta, ciò che non si<br />

verifica oggi. L’aliquota d’imposta marginale<br />

effettiva che grava sul finanziamento<br />

tramite partecipazioni ammonta a<br />

circa il 60 %, quando essa raggiunge il<br />

35% circa se si ricorre invece all’autofinanziamento.<br />

Ne consegue che non solo sussistono<br />

scarsi incentivi a procurarsi nuove fonti<br />

di capitale proprio all’esterno dell’azienda,<br />

compromettendo lo sviluppo di un<br />

mercato liquido dei capitali per la partecipazione<br />

finanziaria alle imprese e quindi<br />

il possibile arrivo di nuovi investitori,<br />

bensì anche che le piccole e medie<br />

imprese le quali, ricordiamolo, costituiscono<br />

l’ossatura della nostra economia,<br />

praticamente non distribuiscono alcun<br />

utile.<br />

Il progetto posto in consultazione dal<br />

Consiglio Federale contempla tre varianti,<br />

le quali si differenziano sotto il profilo<br />

dell’imposizione del titolare della partecipazione.<br />

Mentre le prime due varianti<br />

prospettano oltre allo sgravio degli utili<br />

distribuiti l’imposizione parziale della<br />

vendita delle partecipazioni qualificate<br />

nell’ambito della sostanza commerciale<br />

e della sostanza privata, la terza variante<br />

prevede esclusivamente un’imposizione<br />

più attenuata della distribuzione degli<br />

utili.<br />

Quest’ultima variante punta pertanto<br />

esclusivamente all’eliminazione della<br />

doppia imposizione economica (imposizione<br />

fiscale degli utili d’impresa e successiva<br />

imposizione dei dividendi distribuiti<br />

ai fini dell’imposta sul reddito)<br />

sugli utili distribuiti, che opera comunque<br />

solo parzialmente.<br />

Lo sgravio fiscale riguarderebbe gli utili<br />

distribuiti derivanti da tutte le partecipazioni<br />

e sarebbe concesso a prescindere<br />

dalle dimensioni e dal tipo di partecipazione<br />

(privata o commerciale).<br />

Concretamente economiesuisse e<br />

l’Usam - l’Unione svizzera delle arti e<br />

mestieri - rifiutano l’idea di un’imposta<br />

sugli utili da partecipazione come delineata<br />

nelle prime due varianti della riforma<br />

posta in consultazione, che avrebbe<br />

effetti negativi sulla crescita economica e<br />

<strong>Ti</strong>cino Business - 01-02/<strong>2004</strong> •16<br />

di Stefano Modenini, responsabile economiesuisse Lugano Stefano Modenini<br />

persino sulle finanze pubbliche e ritengono<br />

necessario alleggerire il carico<br />

fiscale che grava sull’azionista, sopprimendo<br />

la doppia imposizione dell’insieme<br />

dei dividendi tanto a livello federale<br />

quanto a livello cantonale (pertanto in<br />

direzione della variante tre della riforma).<br />

Un simile modello ha il merito di preservare<br />

l’autonomia tariffaria dei Cantoni e<br />

non crea discriminazioni fra i differenti<br />

tipi di dividendi, che si tratti o meno di<br />

una partecipazione qualificata.<br />

La riforma in consultazione affronta<br />

pure la questione della semplificazione<br />

delle successioni in seno all’impresa, di<br />

particolare interesse per le PMI e prevede<br />

provvedimenti a favore delle imprese<br />

di persone.<br />

A detta del Consiglio federale la riforma<br />

II dell’imposizione fiscale delle imprese<br />

è sostenibile dal punto di vista finanziario;<br />

il costo iniziale della riforma, attorno<br />

ai 700-800 milioni di franchi, verrebbe<br />

infatti compensato a medio e lungo termine<br />

da maggiori introiti fiscali derivanti<br />

dall’espansione economica che una<br />

simile riforma certamente agevolerebbe.<br />

Nel confronto internazionale, la Svizzera<br />

risulta essere un paese fiscalmente ancora<br />

competitivo a livello federale e cantonale<br />

per quanto concerne la sola imposizione<br />

fiscale delle imprese. La situazione<br />

è invece meno favorevole se consideriamo<br />

anche gli oneri fiscali a carico degli<br />

investitori.<br />

La riforma II della fiscalità delle imprese<br />

è pertanto un passo necessario per ridare<br />

smalto e competitività ad una Svizzera<br />

sempre meno brillante da questo punto<br />

di vista.


17 • <strong>Ti</strong>cino Business - 01-02/<strong>2004</strong> Commercio estero<br />

Mercato UK – tante nuove<br />

opportunità da sfruttare!<br />

Incontro informativo “Opportunità<br />

Food & Drink in Gran Bretagna”<br />

martedì 16 marzo <strong>2004</strong><br />

c/o <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong>, Sala Dr. Gildo Papa,<br />

Lugano<br />

Evento organizzato dall’Osec in collaborazione<br />

con la <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong>, lo Swiss<br />

Business Hub UK, la BSCC British Swiss<br />

Chamber of Commerce e la<br />

Promozione economica del Canton<br />

<strong>Ti</strong>cino.<br />

Il mercato britannico della distribuzione<br />

nel settore “Food & Drink” è uno dei<br />

più importanti d’Europa. Questo mercato<br />

è fortemente concentrato ed è dominato<br />

da quattro grandi distributori. Lo<br />

Swiss Business Hub UK e l’Osec hanno<br />

deciso di sviluppare nel <strong>2004</strong> la tematica<br />

“Food & Drink”. Una serie di misure<br />

sono quindi state programmate per aiutare<br />

le PMI ad accedere a questo mercato.<br />

Quali sono le opportunità offerte alle<br />

PMI svizzere in Gran Bretagna? Come<br />

operare su questo mercato? Quali difficoltà<br />

si possono incontrare? A quali fiere<br />

non bisogna assolutamente mancare<br />

per presentare i propri prodotti?<br />

L’incontro informativo del 16 marzo<br />

<strong>2004</strong> fornisce una risposta a tutte queste<br />

domande.<br />

Il programma della manifestazione è il<br />

seguente:<br />

14h00 Arrivo dei partecipanti<br />

14h15 Saluto di benvenuto<br />

Jean-Antoine Wild, responsabile<br />

Osec <strong>Ti</strong>cino<br />

14h30 “Swiss Food & Drink Market<br />

Opportunities in the UK”<br />

Presentazione dei principali<br />

risultati del rapporto settoriale<br />

commissionato dallo Swiss<br />

Business Hub UK<br />

Claudio Mazzucchelli, responsabile<br />

Swiss Business Hub UK<br />

15h10 Le condizioni quadro su<br />

come operare nel Regno<br />

Unito e servizi offerti dalla<br />

BSCC British Swiss Chamber<br />

of Commerce agli operatori<br />

svizzeri<br />

Peter Steimle, responsabile<br />

British Swiss Chamber of<br />

Commerce, Sezione <strong>Ti</strong>cino<br />

15h30 Pausa caffè<br />

16h00 Il mercato britannico: rischi<br />

ed opportunità<br />

Testimonianza<br />

Stefania Bordoni, Oleificio<br />

SABO<br />

16h20 “Food & Beverage Event UK<br />

– 11 May <strong>2004</strong>”<br />

Breve informazione su questo<br />

evento B2B che si terrà presso<br />

l’Ambasciata svizzera a Londra<br />

Claudio Mazzucchelli, responsabile<br />

Swiss Business Hub UK<br />

16h40 Calendario <strong>2004</strong> delle fiere<br />

“Food & Drink”: partecipazioni<br />

collettive svizzere ai<br />

grandi saloni alimentari e<br />

dei settori ivi collegati<br />

Presentazione del nuovo calendario<br />

<strong>2004</strong><br />

Jean-Antoine Wild, responsabile<br />

Osec <strong>Ti</strong>cino<br />

17h00 Aperitivo offerto dalla British<br />

Swiss Chamber of Commerce<br />

Costi di partecipazione: CHF 80.- per<br />

azienda (tariffa socio Osec/<strong>Cc</strong>ia-<br />

<strong>Ti</strong>/BSCC), CHF 100.- per azienda (tariffa<br />

non socio)<br />

In caso d’annullamento entro 10 giorni<br />

dalla manifestazione sarà trattenuto un<br />

contributo alle spese pari al 50% della<br />

quota d’iscrizione. Dopo questo termine<br />

sarà riscossa la quota totale.<br />

Per informazioni ed iscrizioni non esitate<br />

a contattare il Segretariato dell’Osec.<br />

Consulenze individuali<br />

sulla Gran Bretagna<br />

Lugano, 17 marzo <strong>2004</strong><br />

Non avete ancora un’attività commerciale<br />

in Gran Bretagna e volete entrare<br />

in questo mercato, ma il fattore<br />

“rischio” vi fa tentennare? Siete già presenti<br />

nel mercato britannico, ma vendete<br />

soltanto in alcuni segmenti oppure<br />

in modo limitato e non ottimale?<br />

Un colloquio con Claudio Mazzucchelli,<br />

responsabile dello Swiss Business Hub<br />

United Kingdom presso l’Ambasciata<br />

svizzera a Londra e nostro specialista<br />

del mercato britannico, può essere una<br />

soluzione ai vostri problemi.<br />

Il 17 marzo <strong>2004</strong>, Claudio Mazzucchelli<br />

sarà all’Osec a Lugano per animare una<br />

giornata di consulenze individuali.<br />

Questa è l’occasione ideale per intrattenervi<br />

personalmente con lui e discutere<br />

dei rischi, ma anche delle opportunità<br />

che si presentano alla vostra<br />

impresa sul mercato britannico.<br />

Approfittate di questa giornata di consulenze<br />

individuali del Business<br />

Network Switzerland per ottenere preziose<br />

informazioni ad un prezzo vantaggioso:<br />

il colloquio individuale della<br />

durata di un’ora costa solo CHF 210.-<br />

+ IVA per i soci Osec e CHF 250.- +<br />

IVA per i non soci.<br />

Non esitate a contattarci per ottenere<br />

maggiori informazioni e per conoscere<br />

le modalità di partecipazione.


Commercio estero<br />

School for International<br />

Business (SFIB)<br />

Dal 1° gennaio <strong>2004</strong>, l'Osec ha ridotto la<br />

sua offerta di formazione unicamente ai<br />

seminari previsti dal mandato di prestazioni<br />

"promozione delle esportazioni"<br />

della Confederazione. In particolare,<br />

l'Osec organizza quindi delle formazioni<br />

per i suoi partner di rete in Svizzera e<br />

all'estero.<br />

I corsi di interesse generale organizzati<br />

fino a fine 2003 dall'Osec saranno d'ora<br />

innanzi assicurati da un nuovo organismo<br />

indipendente: la School for<br />

International Business.<br />

Per maggiori informazioni sulla SFIB e<br />

per conoscere altri organismi di formazione<br />

per l'esportazione potete consultare<br />

la lista disponibile sul sito web<br />

dell'Osec www.osec.ch, sotto<br />

"Manifestazioni", alla voce "Altri enti di<br />

formazione sul commercio con l'estero".<br />

Netti segni di ripresa<br />

per il commercio esterno<br />

nel mese di novembre 2003<br />

afd - Nel mese di novembre 2003 il<br />

commercio esterno svizzero è migliorato<br />

di gran lunga: le importazioni e le<br />

esportazioni hanno registrato un<br />

aumento del 3,3 e 4,4% in termini nominali,<br />

risp. del 2,7 e 0,8% in termini reali.<br />

Il testo integrale del comunicato stampa<br />

dell’Amministrazione federale delle<br />

dogane, in francese, può essere consultato<br />

alla pagina<br />

www.zoll.admin.ch/f/aussen/presse/11-<br />

03-f.pdf<br />

Carnet ATA in formato standard A4<br />

afd- Il carnet ATA è stato ridotto al formato<br />

standard A4 per facilitare la sua<br />

manipolazione e migliorarne la presentazione.<br />

Questo nuovo formato consentirà<br />

anche la sua trasmissione elettronica,<br />

ma solo tra la camera di commercio<br />

emettrice e il titolare del carnet.<br />

L’utilizzo del nuovo carnet ATA sarà<br />

obbligatorio dal 18 dicembre <strong>2004</strong>. Fino<br />

a questa data i vecchi carnet, svizzeri o<br />

esteri, restano validi.<br />

La circolare D.11 della direzione generale<br />

delle dogane fornisce ampi ragguagli<br />

in merito e può essere consultato su<br />

www.zoll.admin.ch/i/gesetze/zirkulare/carnet_ata_11_03_i.pdf.<br />

Il modello del nuovo carnet ATA può<br />

invece essere scaricato all'indirizzo<br />

www.zoll.admin.ch/i/gesetze/anhang_z<br />

irkulare/carnet_ata.pdf.<br />

Ricostruzione dell’Iraq: procedura<br />

d’attribuzione degli appalti<br />

bns – Nel corso di una riunione informativa<br />

che ha riunito oltre 1’300 persone<br />

a Washington, l’Iraq Infrastructure<br />

Reconstruction Office (IIRO) ha fornito<br />

dettagli sulla procedura d’attribuzione<br />

degli appalti per la ricostruzione<br />

dell’Iraq.<br />

Gli appalti riguardano 24 mandati che<br />

raggruppano circa 2’000 progetti vari<br />

per un importo di 18,6 miliardi di dollari.<br />

Le società americane sono le uniche<br />

a poter pretendere il titolo di “Prime<br />

Contractors”, le aziende svizzere possono<br />

tuttavia proporre la loro candidatura<br />

in qualità di subfornitori.<br />

Per ulteriori ragguagli si rinvia al rapporto<br />

dell’Ambasciata svizzera a<br />

Washington:<br />

www.osec.ch/%7E0xc1878d1b_0x0001c<br />

11e/countries/iq/businessopportunities/wiederaufbau_im_irak_-_informationsveranstaltung_in_washington<br />

Accordo quadro<br />

per il finanziamento<br />

delle esportazioni verso l’Iraq<br />

seco – Il 5 dicembre 2003 il Consiglio<br />

federale ha approvato un accordo quadro<br />

per il finanziamento delle esportazioni<br />

in Iraq. Lo stesso giorno a Roma<br />

l’accordo è stato firmato da Peter W.<br />

Silberschmidt, direttore del<br />

Finanziamento delle esportazioni<br />

(GRE). In base all’accordo, la Coalition<br />

Provisional Authority garantisce, attraverso<br />

il Development Fund for Iraq che<br />

viene alimentato dalla vendita di petrolio,<br />

i finanziamenti alle importazioni<br />

della Trade Bank of Iraq, recentemente<br />

fondata.<br />

L’accordo quadro tra il Finanziamento<br />

delle esportazioni (GRE), la banca statale<br />

Trade Bank of Iraq e la Coalition<br />

Provisional Authority, approvato dal<br />

Consiglio federale, prevede un meccanismo<br />

di finanziamento per le esportazioni<br />

svizzere in Iraq. La Trade Bank of<br />

Iraq si occupa dei finanziamenti delle<br />

importazioni per committenti iracheni.<br />

La Coalition Provisional Authority autorizza<br />

le transazioni e concede il finanziamento<br />

tramite il Development Fund<br />

for Iraq. Se la Trade Bank of Iraq non<br />

dovesse rispettare i propri obblighi sarà<br />

<strong>Ti</strong>cino Business - 01-02/<strong>2004</strong> •18<br />

la Coalition Provisional Authority a<br />

garantire i pagamenti nei confronti della<br />

GRE. In questo modo viene appoggiato<br />

il finanziamento delle esportazioni svizzere<br />

verso l’Iraq.<br />

Gli affari finanziati attraverso questo<br />

accordo quadro vengono esaminati singolarmente<br />

attraverso procedure ordinarie<br />

dalla GRE. Oltre alla Svizzera<br />

hanno firmato l’accordo anche altri<br />

Stati: Germania, Olanda, Belgio, Austria,<br />

Svezia, Italia, Stati Uniti, Spagna e<br />

Giappone.<br />

Per ulteriori informazioni sulla GRE si<br />

invita a contattare:<br />

Swiss Export Risk guarantee<br />

Kirchenweg 8<br />

P.O.Box<br />

CH-8032 Zürich<br />

Tel. +41 1 384 47 77<br />

Fax +41 1 384 47 87<br />

www.swiss-erg.com<br />

Tariffa generale svizzera <strong>2004</strong><br />

afd – La Tariffa generale svizzera <strong>2004</strong><br />

può essere consultata online sul sito<br />

web dell’Amministrazione federale<br />

delle dogane. Il documento è composto<br />

da 436 pagine (pdf ) di informazioni<br />

complete e pratiche sulla tariffa doganale<br />

(disposizione, osservazioni, testo<br />

tariffale e voci di tariffa).<br />

La Tariffa generale svizzera può essere<br />

scaricata all’indirizzo<br />

www.zoll.admin.ch/i/firmen/import/ge<br />

neraltarif_i.pdf<br />

Non dimenticate:<br />

www.osec.ch<br />

il vostro portale<br />

sul commercio con l'estero<br />

Osec<br />

Business Network Switzerland<br />

Corso Elvezia 16<br />

Casella postale 5399<br />

CH-6901 Lugano<br />

Tel. +41 91 911 51 35<br />

Fax +41 91 911 51 39<br />

info.lugano@osec.ch<br />

www.osec.ch


19 • <strong>Ti</strong>cino Business - 01-02/<strong>2004</strong> Speciale Unione europea<br />

Seminario “La revisione della legge<br />

federale sui cartelli (LCart)”<br />

mercoledì 10 marzo <strong>2004</strong>,<br />

dalle 14h00 alle 17h00<br />

presso la <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong>, Sala Dr. Gildo Papa<br />

La <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong>, con la collaborazione<br />

dell’EICS, ha il piacere di invitarvi a partecipare<br />

al pomeriggio informativo sulla<br />

revisione della legge sui cartelli (LCart),<br />

che entrerà in vigore il 1° aprile <strong>2004</strong> e<br />

che prevede importanti novità per<br />

molte aziende. Il seminario - condotto<br />

da Luca Albertoni, lic.iur., LL.M.,<br />

Segretario giurista <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong> - intende fornire<br />

informazioni di base utili agli<br />

imprenditori nelle loro attività quotidiane.<br />

Oltre alla presentazione di tali novità,<br />

saranno brevemente illustrati anche<br />

gli aspetti generali della LCart.<br />

Luce verde del Consiglio federale per<br />

la firma dell’accordo sulla ricerca tra<br />

la Svizzera e l’Unione europea<br />

DFI- Il 26 novembre 2003 il Consiglio<br />

federale ha deciso di firmare l’accordo<br />

sulla ricerca tra la Svizzera e l’Unione<br />

europea e ha quindi trasmesso al<br />

Parlamento il messaggio relativo all’approvazione<br />

dell’accordo sulla cooperazione<br />

scientifica e tecnologica in vista dell’adesione<br />

della Svizzera al sesto programma<br />

quadro dell’UE.<br />

Con l’accordo parafato il 5 settembre<br />

2003, la Svizzera aderisce al 6° programma<br />

quadro di ricerca dell’Unione europea<br />

(2003-2006), che prevede attività di ricerca<br />

e sviluppo tecnologico in seno alla CE<br />

come pure di ricerca e formazione nel<br />

quadro della Comunità europea dell’ener-<br />

Il programma dettagliato di questo<br />

pomeriggio informativo è il seguente:<br />

Introduzione generale – i 3 pilastri<br />

della LCart<br />

• accordi illeciti<br />

• abuso di posizione dominante<br />

• controllo delle fusioni<br />

Principali novità della revisione del<br />

1° aprile <strong>2004</strong><br />

• aspetti generali<br />

• accordi verticali<br />

• articolo speciale PMI<br />

• sanzioni dirette ed eccezioni<br />

• disposizioni transitorie<br />

Domande e discussione<br />

Costo: CHF 150.- per i soci della <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong><br />

o dell’Osec, CHF 170.- per i membri di<br />

Associazioni affiliate alla <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong>, CHF<br />

190.- per tutti gli altri interessati. Dalla<br />

gia atomica EURATOM. I ricercatori svizzeri<br />

beneficeranno così degli stessi diritti<br />

di partecipazione accordati ai loro partner<br />

dell’Unione europea.<br />

Dal 1° gennaio <strong>2004</strong>, i ricercatori svizzeri<br />

possono quindi assumere la direzione di<br />

progetti condotti nell’ambito del 6° programma<br />

quadro e le partecipazioni svizzere<br />

usufruiranno del sostegno finanziario<br />

stanziato dalla Commissione europea di<br />

Bruxelles. Inoltre, in qualità di Paese associato,<br />

la Svizzera avrà maggiori possibilità<br />

di intervenire negli organi consultivi e<br />

gestionali, incaricati di attuare in seno<br />

all’UE il 6° programma quadro. Quale<br />

contropartita, il nostro Paese parteciperà<br />

alle spese di ricerca dell’Unione europea<br />

negli anni <strong>2004</strong>-2006. Il contributo sarà<br />

stabilito annualmente in base al prodotto<br />

seconda iscrizione proveniente dalla<br />

stessa ditta verrà applicato uno sconto<br />

del 10%.<br />

Ultimo termine d’iscrizione: martedì 17<br />

febbraio <strong>2004</strong>.<br />

In caso di impedimento il partecipante<br />

può farsi sostituire da un’altra persona.<br />

In caso di annullamento fino a dieci<br />

giorni prima dell’inizio del seminario<br />

sarà trattenuto un contributo alle spese<br />

del 30% della quota d’iscrizione. Dopo<br />

questo termine sarà riscossa la quota<br />

integrale.<br />

Per ulteriori informazioni ed iscrizioni<br />

potete contattare la signora Monica<br />

Zurfluh<br />

tel. 091 911 51 37<br />

mzurfluh@osec.ch<br />

interno lordo e dovrebbe aggirarsi attorno<br />

ai 200-220 milioni di franchi annui.<br />

Una volta firmato, l’accordo sarà sottoposto<br />

al Parlamento svizzero e a quello europeo<br />

per la ratifica. Dato che la procedura<br />

si concluderà soltanto nel corso dell’anno<br />

prossimo, è stato convenuto, per evitare<br />

di far ulteriormente attendere i ricercatori<br />

svizzeri, di applicare provvisoriamente<br />

l’accordo già dal 1° gennaio <strong>2004</strong>.<br />

I ricercatori svizzeri che desiderano partecipare<br />

al 6° programma quadro dell’UE<br />

possono rivolgersi per informazioni o<br />

consulenza a Euresearch (www.euresearch.ch),<br />

la rete d’informazione appositamente<br />

istituita dall’Ufficio federale dell’educazione<br />

e della scienza.<br />

Per maggiori informazioni sul 6° programma<br />

quadro di ricerca:


Speciale Unione europea<br />

www.ti-edu.ch/servizi/ricerca/<br />

ricerca_programmi/6pq/ricerca_presentazione.htmwww.bbw.admin.ch/html/pages/forschung/eu/eurahmen-f.html<br />

(in francese,<br />

disponibile anche in tedesco e inglese)<br />

europa.eu.int/comm/research/fp6/index<br />

_en.html (in inglese)<br />

Fusioni transfrontaliere delle società:<br />

proposta di direttiva della Commissione<br />

La Commissione ha presentato il 18<br />

novembre 2003 una proposta di direttiva<br />

volta ad agevolare le operazioni di fusioni<br />

transfrontaliere delle società eliminando<br />

gli ostacoli posti dalle diverse normative<br />

nazionali.<br />

La direttiva semplificherebbe tali operazioni<br />

a tutte le imprese di capitali. Sarebbe<br />

di particolare utilità per le imprese di<br />

medie dimensioni che vogliono operare<br />

in più di uno Stato membro, ma non in<br />

tutta l’Europa, e quindi meno suscettibili<br />

di volersi costituire come società di diritto<br />

europeo attraverso l’adozione dello statuto<br />

di società europea.<br />

La direttiva proposta istituirebbe una procedura<br />

per le fusioni transfrontaliere, in<br />

base alla quale all’interno dei singoli Stati<br />

membri le fusioni sarebbero disciplinate<br />

dai principi e dalle disposizioni vigenti per<br />

le operazioni di concentrazione nazionali.<br />

La direttiva proposta colmerebbe un’importante<br />

lacuna del diritto societario ed è<br />

la prima misura ad essere presentata nel<br />

quadro del Piano d’azione della<br />

Commissione in materia di diritto societario<br />

e governo di società nell’Unione europea,<br />

pubblicato nel maggio 2003. La proposta<br />

di direttiva sarà presentata ai fini<br />

dell’adozione al Consiglio dei Ministri<br />

dell’Unione europea (decisione a maggioranza<br />

qualificata) e al Parlamento europeo,<br />

mediante procedura di codecisione.<br />

Per ulteriori informazioni potete consultare<br />

il sito web<br />

europa.eu.int/comm/internal_market/en<br />

/company/company/mergers/mergers_e<br />

n.htm<br />

“European Business,<br />

Facts and figures – Nuova edizione”<br />

Nuova edizione della pubblicazione<br />

annuale di Eurostat “European Business,<br />

Facts and figures - data for 1991-2001”.<br />

Oltre che per la presenza dei dati relativi<br />

ai paesi candidati, quest’ultimo numero si<br />

distingue per il maggior rilievo dato alla<br />

sezione dedicata ai servizi.<br />

Ulteriori ragguagli sono disponibili sul<br />

comunicato stampa di Eurostat del 26<br />

novembre 2003, scaricabile in formato pdf<br />

dal sito<br />

europa.eu.int/comm/eurostat/Public/data<br />

shop/print-product/EN?catalogue=<br />

Eurostat&product=4-26112003-EN-BP-<br />

EN&type=pdf<br />

La pubblicazione, di 440 pagine e disponibile<br />

unicamente in francese, tedesco o<br />

inglese, può essere ordinata presso l’EICS<br />

al costo di 50 euro (ISBN 92-894-5444-X).<br />

Il CD-ROM (multilingue inglese, francese,<br />

tedesco) comprende dati dettagliati relativi<br />

al periodo 1985-2001 ed è in vendita a<br />

EUR 300.<br />

Innovazione in Europa 2003 –<br />

Quadro di valutazione<br />

Il divario di innovazione fra l’UE e gli Stati<br />

Uniti non sarà risolto prima del 2010 se si<br />

continuerà a procedere ai ritmi attuali: è<br />

quanto emerge dai nuovi dati contenuti<br />

nel Quadro di valutazione dell’innovazione<br />

in Europa per il 2003 della<br />

Commissione europea.<br />

Il quadro di valutazione, pubblicato il 27<br />

novembre dalla DG Imprese della<br />

Commissione, è uno strumento di analisi<br />

comparativa che fa parte della strategia<br />

tesa a fare dell’Europa l’economia basata<br />

sulla conoscenza più competitiva del<br />

mondo entro il 2010.<br />

Di contro al messaggio moderatamente<br />

ottimista espresso nel Quadro di valutazione<br />

per il 2002, la relazione di quest’anno<br />

offre uno scenario meno favorevole; i<br />

dati comparativi chiave rivelano infatti<br />

come l’Europa stia compiendo progressi<br />

soltanto in tre degli 11 settori prescelti<br />

come indicatori delle prestazioni di Stati<br />

Uniti ed UE in materia d’innovazione.<br />

Nonostante il ritardo complessivo, i paesi<br />

europei all’avanguardia (Svezia, Finlandia,<br />

Paesi Bassi e la Germania) occupano posizioni<br />

di vantaggio nei confronti degli USA<br />

e del Giappone.<br />

Per ulteriori ragguagli:<br />

trendchart.cordis.lu/scoreboard2003/ind<br />

ex.html<br />

Rapporto sulla competitività 2003<br />

La Commissione ha reso pubblico il rapporto<br />

sulla competitività per il 2003. In<br />

esso si sostiene che per migliorare gli<br />

standard di vita, l’UE deve necessariamente<br />

riconquistare la leadership nella crescita<br />

produttiva e aumentare i tassi di occupazione.<br />

Il documento si sofferma anche<br />

sull’analisi della competitività dei paesi<br />

candidati e presenta ipotesi in merito<br />

<strong>Ti</strong>cino Business - 01-02/<strong>2004</strong> •20<br />

all’impatto che l’allargamento potrà avere<br />

sulle strutture economiche dell’Unione.<br />

Il rapporto può essere consultato direttamente<br />

online sul sito<br />

europa.eu.int/comm/enterprise/enterprise_policy/competitiveness/doc/comprep_2003_en.pdf<br />

Contraffazione e<br />

pirateria commerciale nel 2002-2003<br />

In base a dati pubblicati dalla<br />

Commissione, circa 85 milioni di articoli<br />

contraffatti e distribuiti illegalmente<br />

avrebbero attraversato le frontiere esterne<br />

dell’UE nel 2002 e circa 50 milioni nel<br />

solo primo semestre del 2003.<br />

I casi di contraffazione non riguardano<br />

più solo i prodotti di lusso ma, secondo<br />

una tendenza in crescita, anche quelli di<br />

largo consumo (prodotti alimentari,<br />

medicinali, telefoni cellulari, pile, batterie<br />

…).<br />

Inoltre, dato che questi prodotti contraffatti<br />

non subiscono controlli di sicurezza,<br />

mettono in pericolo la salute e la vita dei<br />

consumatori.<br />

Per complemento d’informazione potete<br />

consultare il sito<br />

europa.eu.int/comm/taxation_customs/c<br />

ustoms/counterfeit_piracy/counterfeit8_en.htm<br />

Programma della presidenza<br />

irlandese del Consiglio<br />

Il 1° gennaio <strong>2004</strong> ha preso avvio il semestre<br />

di Presidenza irlandese del Consiglio.<br />

Il Primo Ministro irlandese Bertie Ahern<br />

ha sottolineato come, durante la<br />

Presidenza irlandese, gli sforzi saranno in<br />

primis rivolti a riavviare il dibattito sulla<br />

Costituzione europea e a affrontare e le<br />

tematiche legate al completamento dell’ampliamento<br />

dell’Unione Europea il 1°<br />

maggio <strong>2004</strong>.<br />

Per ulteriori informazioni sulla presidenza<br />

irlandese del Consiglio potete consultare<br />

il sito web: www.eu<strong>2004</strong>.ie<br />

Euro Info Centro Svizzera<br />

Corso Elvezia 16<br />

Casella postale 5399<br />

CH-6901 Lugano<br />

Tel. +41 91 911 51 37<br />

Fax +41 91 911 51 39<br />

eics.lugano@osec.ch<br />

www.osec.ch/eics


BASTA INGORGHI !<br />

10 ragioni per un Sì a «Mobilità su misura»<br />

ALLA MOBILITÀ<br />

SÌ<br />

votazione 8 febbraio <strong>2004</strong><br />

1. Migliorare la sicurezza sulle autostrade<br />

2. Realizzare una combinazione ottimale tra strada e ferrovia<br />

3. Garantire il finanziamento di un efficiente sistema di trasporti senza nuove imposte<br />

4. Dare nuovi impulsi all’economia nazionale grazie a collegamenti rapidi e sicuri<br />

5. Completare la rete autostradale svizzera<br />

6. Raddoppiare la galleria autostradale del San Gottardo<br />

7. Niente più ingorghi sulle autostrade<br />

8. Potenziare i trasporti pubblici nelle aree urbane<br />

9. Rendere più fluido il traffico migliorando la qualità dell’aria e dell’ambiente<br />

10. Garantire per persone e merci la giusta mobilità<br />

Comitato cantonale «Sì alla mobilità su misura - controprogetto all’iniziativa avanti»


Informazione<br />

Il nuovo orario <strong>2004</strong> offrirà ai pendolari<br />

ticinesi maggiori collegamenti tra<br />

Lugano e Chiasso. Otto nuove relazioni<br />

FFS permetteranno di completare<br />

l’orario del traffico regionale e garantire<br />

un treno ogni mezz’ora, da e verso tutte<br />

le stazioni situate sulle due linee: Chiasso<br />

– Lugano – Bellinzona e Bellinzona –<br />

Locarno. Grazie alla stretta collaborazione<br />

con il Cantone <strong>Ti</strong>cino vengono gettate<br />

quest’anno le basi per la realizzazione<br />

nel 2005 della S–Bahn TILO.<br />

Più collegamenti significano pure migliori<br />

relazioni con gli altri vettori di trasporto<br />

pubblico di arcobaleno, la Comunità<br />

tariffale <strong>Ti</strong>cino e Moesano. Maggiori relazioni<br />

non bastano però a garantire il<br />

buon funzionamento e la qualità della<br />

catena dei trasporti pubblici. Per realizzare<br />

questo obiettivo sono necessari treni<br />

in orario. Le FFS raggiungono appieno<br />

questo presupposto: nel traffico regionale<br />

infatti, anche grazie alla realizzazione<br />

quest’anno del Centro d’esercizio regionale<br />

(CER <strong>Ti</strong>cino), il 97% dei treni giunge<br />

a destinazione con al massimo 4 minuti<br />

di ritardo, mentre ben l’85% non supera<br />

il minuto.<br />

Le altre novità per i clienti FFS sono rappresentate<br />

da un nuovo collegamento<br />

diretto Chiasso – Zurigo, e da misure<br />

previste contro la sporcizia ed i vandalismi<br />

sui treni regionali.<br />

Da notare anche che con il cambio d’orario,<br />

Trenitalia ha aumentato le relazioni<br />

sulla linea Milano – Seregno – Chiasso.<br />

Inoltre le FFS hanno concluso una nuova<br />

cooperazione con Trenitalia (FS) con l’offerta<br />

„TEE Plan + Spar“, oggi già valida<br />

in Germania e Austria, che offre riduzioni<br />

del 25% per i viaggi nel Belpaese, in<br />

caso di pernottamento nella notte tra<br />

sabato e domenica e acquisto del biglietto<br />

almeno tre giorni prima del primo<br />

giorno di validità.<br />

In <strong>Ti</strong>cino, le FFS stanno concentrando i<br />

propri sforzi per migliorare il livello di<br />

pulizia dei convogli, puntando in particolare<br />

sull’ottimizzazione dei processi organizzativi.<br />

Nel corso del <strong>2004</strong> è prevista l’adozione<br />

di un monitoraggio costante<br />

sulla situazione dei treni regionali e<br />

un’inchiesta di mercato tra i viaggiatori.<br />

Verrà pure riorganizzato il servizio pulizia<br />

nelle carrozze in previsione dell’introduzione<br />

della S–Bahn TILO a partire da<br />

dicembre <strong>2004</strong>. Ad esempio sono previsti<br />

sui treni regionali in corsa, dei team<br />

distaccati di pulizia.<br />

Per quanto concerne gli atti di vandalismo<br />

sul materiale rotabile, le FFS stanno<br />

procedendo alla riverniciatura totale di<br />

alcune carrozze danneggiate dagli sprayer.<br />

In seguito, sul materiale riverniciato,<br />

viene applicato uno strato protettivo che<br />

permette una rapida eliminazione dei<br />

graffiti. Le unità della polizia ferroviaria,<br />

in collaborazione con le polizie comunali,<br />

hanno intensificato i controlli sui convogli<br />

ricoverati nelle stazioni durante la<br />

notte. In primavera è inoltre prevista in<br />

<strong>Ti</strong>cino Business - 01-02/<strong>2004</strong> •22<br />

FFS: potenziato il traffico regionale<br />

con il nuovo orario<br />

Il nuovo orario <strong>2004</strong> delle FFS – in vigore dal 14 dicembre 2003 –<br />

ha quale piatto forte un aumento dell’offerta tra Lugano e Chiasso con otto nuove relazioni regionali.<br />

Sulla linea Chiasso – Lugano – Bellinzona e Bellinzona – Locarno, grazie alla stretta collaborazione<br />

tra Cantone e FFS, i viaggiatori avranno a disposizione un treno regionale ogni mezz’ora.<br />

Comunicato stampa FFS<br />

<strong>Ti</strong>cino una campagna nazionale di sensibilizzazione<br />

indirizzata ai giovani.<br />

È anche attivo un nuovo “orario da porta<br />

a porta”. La novità consiste nel fatto che<br />

nel calcolo del tempo di percorrenza<br />

possono essere inseriti gli indirizzi privati<br />

e professionali e stampate le relative<br />

cartine locali. I vari collegamenti individuali<br />

possono essere scaricati sul PALM.<br />

Per i programmi Windows CE, l’indicazione<br />

dell’orario è adattata alla grandezza<br />

dello schermo. L’orario personale può<br />

essere inoltre scaricato sui portatili, compatibili<br />

con il sistema Java e consultato<br />

fuori dalla rete. Tutte le novità sono disponibili<br />

alla pagina internet<br />

www.ffs.ch/orario. Ogni mese la pagina<br />

host Internet delle FFS registra cinque<br />

milioni di contatti e fa parte dei cinque<br />

siti più visitati in Svizzera.<br />

Per maggiori informazioni consultate il<br />

sito www.ffs.ch.<br />

Ferrovie federali svizzere FFS<br />

Servizio per i media <strong>Ti</strong>cino<br />

Palazzo della Stazione<br />

6500 Bellinzona<br />

Tel. 0512 27 64 98<br />

www.ffs.ch/press<br />

press@ffs.ch


23 • <strong>Ti</strong>cino Business - 01/<strong>2004</strong> Vita dei Soci<br />

Gastroticino: la Federazione<br />

degli esercenti e degli albergatori<br />

in <strong>Ti</strong>cino a 360°<br />

di Lisa Pantini<br />

Gastroticino nasce all’inizio del<br />

secolo scorso, quando alcuni<br />

esercenti di Lugano ed in seguito<br />

provenienti da tutto il cantone<br />

(Sopraceneri e Sottoceneri), si unirono<br />

in una Società Esercenti ed Albergatori<br />

per far fronte ad alcuni problemi insorti.<br />

Il decreto che obbligava i futuri esercenti<br />

a frequentare un corso per l’ottenimento<br />

di un certificato di capacità del 25<br />

novembre 1935 fece in modo che<br />

l’Associazione acquistasse potere e<br />

notorietà, poiché li incaricava dell’organizzazione<br />

di tali corsi.<br />

Il primo corso si tenne all’albergo Dante<br />

di Lugano nel 1938 e da allora sino al<br />

1973 i corsi venivano organizzati annualmente<br />

in tutto il <strong>Ti</strong>cino a turni tra<br />

Lugano, Locarno e Bellinzona.<br />

Fu del Presidente Basilio Pedrini l’idea di<br />

promuovere la costruzione di un centro<br />

professionale degli esercenti, che venne<br />

concretizzata con lo stabile in Via<br />

Gemmo 11 a Lugano nel gennaio del<br />

1974, e con lo svolgimento del primo<br />

corso esercenti. Lo stabile ospita oggi<br />

anche la scuola per apprendisti cuochi,<br />

nonché il segretariato di Gastroticino –<br />

nel quale lavorano 12 persone – e la<br />

cassa AVS Gastrosuisse.<br />

Gastroticino è parte di Gastrosuisse,<br />

l’associazione mantello a livello svizzero<br />

che raggruppa le 26 sezioni ed unisce<br />

circa 21’000 membri. A livello cantonale<br />

essa conta circa 1’600 soci, è la più grande<br />

associazione economica padronale<br />

dell’industria esercentesca ed alberghiera,<br />

che arriva ad ottenere un complessivo<br />

giro d’affari di circa 2 miliardi di franchi,<br />

ed occupa circa 25’000 dipendenti<br />

in tutto il settore. Essa rappresenta l’isti-<br />

tuzione nella quale esercenti<br />

ed albergatori dovrebbero<br />

identificarsi, e alla quale possono<br />

far capo per qualsiasi<br />

problema dovessero avere.<br />

Gastroticino è vitale per i<br />

propri soci: vuole non solo<br />

dare il massimo ad essi per<br />

far sì che il settore turistico<br />

degli esercenti venga riconosciuto<br />

come tale, ma anche<br />

offrire una consulenza personale<br />

in vari campi (giuridica,<br />

su questioni sociali, sui<br />

contratti di locazione, ecc.)<br />

come valore aggiunto.<br />

Gastroticino si compone di 5<br />

sezioni regionali (Gastro Tre<br />

Valli, Gastro Bellinzona,<br />

Gastro Lago Maggiore e<br />

Valli, Gastro Lugano e Gastro<br />

Mendrisiotto). Gli obiettivi<br />

che l’Associazione si prefigge<br />

sono quelli di difendere,<br />

promuovere e migliorare gli<br />

interessi, l’immagine e la<br />

prosperità della categoria, la<br />

considerazione professionale,<br />

la solidarietà e la collaborazione<br />

tra soci, la partecipazione<br />

alla vita sociale ed economica<br />

del Paese.<br />

Gastroticino è anche attenta all’ambiente<br />

ed “ecologicamente all’avanguardia”:<br />

ha infatti promosso un progetto di rinnovamento<br />

dello stabile con delle soluzioni<br />

innovative nel campo del risparmio<br />

energetico. È così stata insignita del<br />

premio Solar 91 (European Solar Prize)<br />

nel 1997 per aver attuato un sistema di<br />

produzione di energia elettrica attraver-<br />

Claudio Belloli, Presidente Gastroticino<br />

so impianti solari, che sono stati integrati<br />

nei parapetti della facciata sud dello<br />

stabile.<br />

Oggi Gastroticino è l’unico intermediario<br />

tra il Cantone e gli esercenti ticinesi,<br />

per quanto riguarda la riforma della<br />

Legge sugli esercizi pubblici del 21<br />

dicembre 1994 (Les pubb), dato che<br />

l’Amministrazione cantonale ha contattato<br />

l’Associazione per creare un ponte


Vita dei Soci<br />

unico tra le due parti che sappia mediare<br />

e sia rappresentativo di tutti gli esercenti<br />

ticinesi.<br />

Inoltre nel novembre 2001 Gastroticino<br />

ha istituito, un codice professionale e<br />

deontologico, che illustra i principi professionali<br />

della categoria. Esso è composto<br />

da 24 articoli, che gli associati<br />

dovrebbero rispettare per far regnare<br />

serietà e professionalità nel locale. Tutti<br />

i soci hanno ricevuto un adesivo da<br />

apporre sull’uscio dell’esercizio in<br />

modo da rendere partecipe il cliente del<br />

fatto che l’esercente opera in un<br />

ambiente controllato.<br />

Questo provvedimento si pone come<br />

tutela per gli esercenti. Il codice è stato<br />

inserito nel messaggio inviato al<br />

Consiglio di Stato lo scorso febbraio,<br />

assumendo che anche le associazioni di<br />

categoria possono effettuare dei regolari<br />

controlli presso gli esercizi pubblici.<br />

Ed è proprio in questo che la legge<br />

dovrebbe cambiare: innanzitutto per<br />

quanto riguarda la possibilità di effettuare<br />

dei controlli da parte di associazioni<br />

private, in secondo luogo la diminuzione<br />

dell’età di vendita di alcolici dai 18 ai<br />

16 anni per vino e birra.<br />

Quest’Associazione dà anche una forte<br />

considerazione alla formazione: nell’ambito<br />

del promovimento economico e<br />

turistico, dettato anche della Les pubb<br />

del 21 dicembre 1994, il Cantone assume<br />

la formazione professionale degli<br />

esercenti assicurandone il finanziamento.<br />

Gastroticino è stata designata quale<br />

organizzatrice dei corsi per l’ottenimento<br />

del certificato di capacità.<br />

Gastroticino ha istituito questi corsi che<br />

prevedono due diversi tipi di certificati:<br />

il <strong>Ti</strong>po I richiesto per la gerenza di tutti<br />

gli esercizi pubblici, ottenibile con un<br />

periodo di pratica a tempo pieno in<br />

Svizzera di otto mesi, presso un esercizio<br />

pubblico il cui gerente abbia almeno<br />

tre anni d’esperienza; ed il <strong>Ti</strong>po II, certificato<br />

che serve per la gerenza di esercizi<br />

pubblici specifici quali: mescite,<br />

capanne alpine, case di cura, mense<br />

aziendali e scolastiche, ecc. per il quale<br />

non è necessario un periodo di pratica.<br />

Questi corsi durano 65 giorni e si tengono<br />

nelle aule dello stabile di Via<br />

Gemmo 11.<br />

Oltre a ciò, Gastroticino propone anche<br />

una ricca varietà di corsi d’aggiornamento<br />

settoriali per gerenti e soci (tra cui si<br />

notano: Psicologia della vendita, Pronto<br />

soccorso di base, Marketing del perso-<br />

nale, Servizio, Igiene, ecc.) e<br />

di cucina aperti anche al<br />

pubblico (come ad esempio:<br />

Cucina regionale lombarda,<br />

Pizza, Gnocchi, Pasta fresca,<br />

Cucina giapponese, ecc.).<br />

Questi corsi sono organizzati<br />

grazie ad un accordo stipulato<br />

in collaborazione con<br />

“La cucina italiana”, nota rivista<br />

mensile italiana del settore.<br />

L’organo ufficiale di informazione<br />

di Gastroticino è il settimanale<br />

domenicale “Il<br />

Caffè”. Nacque nel 1994 dall’allora<br />

giornale degli esercenti<br />

albergatori <strong>Ti</strong>cino<br />

“Geat”, da un cambiamento<br />

ed ampliamento del target di<br />

riferimento, portando così<br />

l’attenzione su tutti i problemi<br />

dell’industria alberghiera.<br />

“Il Caffè” è anche organo di<br />

informazione di interesse<br />

culturale, turistico, economico<br />

e di attualità. Da quindicinale<br />

per il tempo libero,<br />

è successivamente e progressivamente<br />

diventato un<br />

punto d’incontro per varie<br />

associazioni che operano nel turismo.<br />

Oggi il giornale è distribuito gratuitamente<br />

nelle stazioni, in bar e ristoranti e<br />

nei grandi magazzini del Cantone; ed ha<br />

una tiratura di 41’250 copie.<br />

Un secondo media partner è il trimestrale<br />

“Ristora Magazine”, rivista che<br />

propone spunti, interviste, trend, promozioni<br />

di eventi, approfondimenti,<br />

ecc. per gli esercenti, per il settore<br />

alberghiero, turistico e per tutti gli interessati.<br />

La tiratura del primo numero è<br />

stata di 3’000 copie, e al secondo numero<br />

è aumentata a 3’700, riscuotendo un<br />

enorme successo nel target di riferimento.<br />

“Ristora Magazine” è anche il mezzo di<br />

supporto della manifestazione biennale<br />

“Ristora<strong>Ti</strong>”, la fiera specifica del settore<br />

della ristorazione professionale e della<br />

hôtellerie, svoltasi per la prima volta nel<br />

2002 a Bellinzona, la manifestazione<br />

riscosse un enorme successo con circa<br />

15’000 visitatori per una fiera che occupava<br />

uno spazio espositivo di 3’000 m 2 .<br />

La prossima edizione è prevista per<br />

marzo <strong>2004</strong>, presso l’Espocentro di<br />

Bellinzona, con molte novità rispetto<br />

alla prima edizione, a cominciare dal-<br />

<strong>Ti</strong>cino Business - 01-02/<strong>2004</strong> •24<br />

Fabio Bernaschina, Segretario – Direttore<br />

l’aumento della superficie espositiva<br />

che sarà raddoppiata. “Ristora<strong>Ti</strong><br />

Magazine” funge da ponte di contatto<br />

tra la manifestazione e il pubblico.<br />

L’evento presenta le grandi innovazioni<br />

del settore, le nuove tendenze, le mode,<br />

che sulla rivista sono riprese. Di rilievo<br />

sarà anche il “Premio Ristora” in collaborazione<br />

con Grünenfelder SA, alla<br />

seconda edizione, la cui serata finale si<br />

terrà in concomitanza con la serata finale<br />

di “Ristora<strong>Ti</strong>”.<br />

Nella prima edizione, tenutasi tra maggio<br />

e giugno del 2003, sono stati premiati<br />

cuochi creativi che hanno voluto<br />

ideare nuove ricette per la gastronomia<br />

ticinese. I partecipanti appartenevano a<br />

tutte le categorie di esercizio del territorio<br />

ticinese. Il concorso per il prossimo<br />

anno prevede molte novità e nuovi criteri<br />

di valutazione.<br />

Gastroticino è presente anche ad altre<br />

importanti manifestazioni, tra cui ad<br />

esempio “Sapori e Saperi”, la rassegna<br />

agroalimentare promossa dal<br />

Dipartimento Finanze ed Economia<br />

Sezione Agricoltura, tenutasi, nella sua<br />

seconda edizione, dal 20 al 22 settembre<br />

2003 al Mercato Coperto di Mendrisio.


25 • <strong>Ti</strong>cino Business - 01-02/<strong>2004</strong> Vita dei Soci<br />

Ristora<strong>Ti</strong> e RistoWine <strong>2004</strong><br />

Si terrà dal 5 al 9 marzo <strong>2004</strong> la seconda edizione di Ristora<strong>Ti</strong>, la manifestazione organizzata da Isicom<br />

SA in collaborazione con Gastroticino e <strong>Ti</strong>cino Turismo, presso l’Espocentro a Bellinzona.<br />

Ristora<strong>Ti</strong> presenta un’esposizione di prodotti e servizi destinati al mondo della ristorazione professionale e<br />

dell’hôtellerie come vetrina per tutti gli operatori del settore per conoscere le novità in fatto di nuove attrezzature,<br />

tendenze e prodotti.<br />

Quest’anno verrà presentata anche RistoWine, la novità dell’evento: un salotto del vino e dei distillati, dove<br />

in un’ampia area interamente dedicata al vino, si potranno conoscere, degustare ed apprezzare vini e distillati<br />

provenienti da tutto il mondo.<br />

La manifestazione, svoltasi per la prima volta nel 2002, ottenne un enorme successo sia come affluenza di<br />

pubblico sia dal punto di vista degli operatori, con 15'000 i visitatori , provenienti in parte anche da oltre<br />

Gottardo e dalla Regione Insubrica, dei quali più del 50% operatori ticinesi del settore.<br />

Ristora<strong>Ti</strong> raggruppa i professionisti del settore in un’unica area espositiva, con le seguenti categorie: alimenti<br />

e bevande, arredamento, attrezzature, formazione, forniture alberghiere, impianti e servizi.<br />

Verranno offerti laboratori del gusto, conferenze, forum, incontri, organizzati dalle varie associazioni di<br />

categoria e dalle aziende partecipanti.<br />

Maggiori informazioni sulla manifestazione: Tel. +41 91 682 49 37, Fax +41 91 682 49 38,<br />

oppure sul sito www.isicom.ch, o inviando un e-mail a info@isicom.ch.<br />

L’organizzazione di Gastroticino è composta<br />

da un Consiglio Direttivo, un<br />

Consiglio d’Amministrazione e<br />

un’Assemblea dei Delegati che opera tramite<br />

il Segretariato.<br />

Sono membri del Consiglio Direttivo:<br />

Claudio Belloli, Presidente<br />

Alfredo Carmine, Vice presidente<br />

Marco Huber, Cassiere<br />

Tullio Merizzi, Membro<br />

Mattia Manzocchi, Membro<br />

Sono membri del Segretariato:<br />

Fabio Bernaschina, Segretario - Direttore<br />

Mirco Pucci, Contabile<br />

Scala della produttività per posto lavoro:<br />

INDUSTRIA<br />

Agricoltura<br />

Gastronomia<br />

Edilizia<br />

Ramo assicurativo<br />

Chimica-farmaceutica<br />

Rachele Kuster, Segretaria formazione<br />

professionale<br />

Diana Spielmann, Segretaria direzione<br />

Mara Caratti, Responsabile della<br />

Formazione Gastrosuisse<br />

Roberta Martines, Apprendista<br />

Sono invece membri del Consiglio<br />

d’Amministrazione:<br />

Michele Gabuzzi, Walo Weidmann,<br />

Giorgio Genucchi, Cesare Defanti, Aris<br />

Balmelli, Gianfranco Perazzi, Giuseppe<br />

Lupi ed Antonio Cavadini.<br />

Infine, sono membri onorari Enrico<br />

Balestra, Celeste Berini, Mario Boneff,<br />

Mathis Bremy, Franco Del Curto, Fausto<br />

40’000 CHF<br />

50’000 CHF<br />

80’000 CHF<br />

225’000 CHF<br />

300’000 CHF<br />

Quattrini, Roberto Unternährer e Sergio<br />

Willimann.<br />

Maggiori informazioni sono ottenibili<br />

consultando il sito web www.gastroticino.ch,<br />

inviando una mail a info@gastroticino.ch,<br />

oppure ancora su www.ristoramagazine.ch.<br />

Gastroticino<br />

Via Gemmo 11<br />

Casella postale 70<br />

6903 Lugano<br />

Tel. +41 91 961 83 11<br />

Fax +41 91 961 83 25<br />

0 50’000 100’000 150’000 200’000 250’000 300’000 350’000<br />

CHF<br />

(dati ricavati dall’articolo del C.N. Rolf Schweiger “Die Verantwortung des Freisinns”, Finanz und Wirschaft nr.97)


Vita dei Soci<br />

Coiffure SUISSE ha dietro si sé una<br />

lunga storia fatta di successo,<br />

creatività e professionalità, che è<br />

sempre intenta a migliorare.<br />

La storia di coiffure SUISSE (a livello<br />

svizzero) comincia in un passato molto<br />

lontano: il 7 dicembre 1887 quando due<br />

parrucchieri lucernesi decisero di fondare<br />

l’ “Associazione parrucchieri e chirurghi”.<br />

La nascita dell’Associazione fu<br />

dettata dalla necessità di tutelare gli<br />

interessi della categoria nei confronti<br />

della tassa su profumi e profumieri. Nel<br />

1888 a Berna si svolgeva la prima<br />

Assemblea, che approvava già il primo<br />

regolamento d’apprendistato, ed i delegati<br />

diedero il loro sostegno per la creazione<br />

della prima Scuola Cantonale per<br />

parrucchieri.<br />

A livello svizzero quella dei parrucchieri<br />

è sicuramente una delle associazioni di<br />

categoria tra le più vecchie e che vanta<br />

un’esperienza ed una storia esemplari.<br />

Questa associazione si è anche dotata di<br />

uno Contratto Collettivo di Lavoro<br />

(CCL) che risulta essere, oltre che uno<br />

dei primi importanti traguardi realizzati,<br />

uno dei primi contratti collettivi del territorio<br />

nazionale; esso viene costantemente<br />

aggiornato e rivisto alle richieste<br />

attuali.<br />

L’Associazione si prefigge la tutela dell’immagine<br />

e la difesa degli interessi<br />

della categoria, nonché divulgare ed<br />

accrescere la professionalità dei parruc-<br />

chieri, far avanzare la formazione degli<br />

apprendisti, quella continua e la maestria.<br />

Per quanto concerne invece il <strong>Ti</strong>cino,<br />

l’Associazione venne fondata nel 1940<br />

con il nome “Associazione <strong>Ti</strong>cinese dei<br />

Padroni Parrucchieri”, benché già nel<br />

1800 si ha storia che i maestri parruc-<br />

<strong>Ti</strong>cino Business - 01-02/<strong>2004</strong> •26<br />

Nuovo centro di formazione<br />

per coiffure SUISSE Sezione Unica <strong>Ti</strong>cino:<br />

tra innovazione e storia<br />

È stata inaugurata nel settembre 2003 a Giubiasco la nuova sede del Centro professionale,<br />

che è motivo di orgoglio e innovazione per l’Associazione, nonché di un futuro particolarmente ricco,<br />

soprattutto dal punto di vista della qualità professionale.<br />

Nell’intervista la Presidente, la Signora Rosy Albanese, racconta la sua storia<br />

e come si è giunti al nuovo centro professionale.<br />

di Lisa Pantini<br />

All’inaugurazione del Centro Professionale a Giubiasco, il 29 settembre 2003 erano presenti da sin.: l’On.<br />

Gabriele Gendotti, la Presidente di coiffure SUISSE Sezione Unica <strong>Ti</strong>cino Rosy Albanese, il Presidente SSIC Edo<br />

Bobbià ed direttore DFP Vincenzo Nembrini.<br />

chieri si unirono per definire e risolvere<br />

insieme alcuni aspetti pratici, come il<br />

listino prezzi, gli orari d’apertura, ecc.,<br />

ma non erano svelati il sapere e le tecniche<br />

di lavoro, custodite gelosamente.<br />

Nel 1994 si decise la fusione della associazioni<br />

dei maestri parrucchieri regionali<br />

in un’unica Associazione cantonale.


27 • <strong>Ti</strong>cino Business - 01-02/<strong>2004</strong> Vita dei Soci<br />

Con i suoi 63 anni di attività, coiffure<br />

SUISSE Sezione Unica <strong>Ti</strong>cino conta oggi<br />

211 soci ed una massa salariale di circa 8<br />

milioni di franchi.<br />

Il nuovo centro di formazione è un<br />

fiore all’occhiello quale “culla del futuro”<br />

della professione anche a livello<br />

svizzero.<br />

I soci possono appoggiarsi alla consulenza<br />

dell’Associazione, operativa attraverso<br />

il Segretariato, per qualsiasi questione.<br />

È una struttura che si occupa<br />

della gestione e di dare assistenza agli<br />

affiliati, nonché offrire servizi competitivi<br />

(come una Cassa compensazione<br />

nazionale a Berna) e contratti assicurativi<br />

vantaggiosi.<br />

Oltre a ciò offre anche dei corsi particolari<br />

come quelli di moda e di gestione<br />

(oneri sociali, gestione del negozio,<br />

ecc.).<br />

L’organigramma attuale di coiffure<br />

SUISSE Sezione Unica <strong>Ti</strong>cino è composto<br />

da un Assemblea dei soci (l’organo<br />

che prende le decisioni di principi e<br />

procede alle nomine), dal Comitato<br />

Cantonale (che prepara le decisioni<br />

dell’Assemblea dei soci, provvede alla<br />

loro esecuzione, prende decisioni su<br />

proposta delle commissioni e della<br />

Segreteria Cantonale, dirige e coordina),<br />

dalla Segreteria Cantonale (che si<br />

occupa dell’organizzazione amministrativa<br />

e della contabilità), e dalla<br />

Direzione. In seno alla Direzione operano<br />

6 organi: la Cassa Assegni Famigliari,<br />

la Commissione Apprendisti ed Esami, il<br />

Fondo Riqualificazione Professionale,<br />

l’Organo di Revisione, la Commissione<br />

di Gestione e la Sezione Formazione<br />

Professionale per adulti.<br />

Sono membri della Direzione<br />

dell’Associazione Rosy Albanese,<br />

Presidente, Senerella Mionozzo, Vice<br />

Presidente, Eugenio Capocasale,<br />

Membro di direzione e Walter Tesolat,<br />

Presidente della Commissione<br />

Apprendisti.<br />

Dopo otto anni di presidenza, Rosy<br />

Albanese si ritiene soddisfatta dell’esperienza<br />

vissuta, “l’evoluzione di questi<br />

anni” dice, “ha portato all’Associazione<br />

un’ottima qualità professionale, facendole<br />

ottenere una immagine di alta professionalità<br />

ed attenzione al giovane ed<br />

al suo percorso formativo. La gente oggi<br />

è molto informata e di conseguenza<br />

esige che anche i parrucchieri lo siano,<br />

sia dal punto di vista culturale, sia da<br />

quello professionale. È per questo che<br />

alla nostra Associazione sta così a cuore<br />

la formazione e il livello di quest’ultima;<br />

ed un nuovo Centro di formazione rappresenta<br />

quest’ottica al meglio”.<br />

coiffure SUISSE dedica tempo e ricerca<br />

alla formazione dei propri giovani ed ha<br />

messo quest’obiettivo al primo posto<br />

tra i suoi fini. A questo si aggiungono la<br />

formazione continua, la riqualifica professionale<br />

e la maestria. <strong>Ti</strong>ene vari corsi<br />

che vanno dalle pettinature, al trucco<br />

di base, alla manicure, alle tecniche di<br />

taglio, alle tecniche di taglio per uomo,<br />

ecc. così come giornate a tema come la<br />

Giornata moda total look, e manifestazioni<br />

come il concorso Ricciolo d’oro,<br />

un concorso aperto a tutte le parrucchiere<br />

e parrucchieri. Questa manifestazione,<br />

molto sentita, permette ai giovani<br />

di affermarsi con i propri lavori esprimendo<br />

tutta la loro creatività e fantasia.<br />

La prossima edizione avrà luogo il 7<br />

marzo al Palazzotto Fevi a Locarno. In<br />

collaborazione con i quattro principali<br />

sponsor dell’Associazione, che sono<br />

Schwarzkopf, Wella, l’Oréal e Goldwell,<br />

che costituiscono anche una grande<br />

rete di partnership per l’intrattenimento<br />

di relazioni commerciali e sponsorship.<br />

L’Associazione forma attualmente 160<br />

apprendisti su tre anni, con 120 maestri<br />

di tirocinio.<br />

“L’Associazione deve cercare di stimolare<br />

maggiormente i professionisti affin-<br />

La sede di coiffure SUISSE a Giubiasco<br />

ché si impegnino a divenire maestri di<br />

tirocinio per garantire a tutti un buon<br />

posto di lavoro ed un insegnamento di<br />

alta qualità” afferma Rosy Albanese.<br />

Questa professione non presenta una<br />

distinzione in fatto di sesso. Ci sono<br />

molte ragazze, è vero, ma vi è un avvicinamento<br />

anche dalla parte dei ragazzi.<br />

Se si compara la situazione di mercato<br />

con quella del passato si vedrà che vi è<br />

stato un abbassamento netto del numero<br />

di apprendisti, infatti negli anni ’70 –<br />

’80 vi erano circa 300 alunni in formazione.<br />

Questa scrematura è dovuta innanzitutto<br />

ad un innalzamento dello standard di<br />

qualità delle capacità professionali (il<br />

parrucchiere non deve solo saper tagliare<br />

i capelli, deve saperlo fare bene e<br />

deve saper intrattenere delle ottime<br />

relazioni sociali con i clienti), ad una<br />

saturazione del mercato per l’esiguo<br />

numero di maestri di tirocinio presenti<br />

ed al calo demografico generale a cui si<br />

è assistito in questi anni.<br />

Il tirocinio dura tre anni, dopo i quali<br />

viene ottenuto l’attestato federale di<br />

capacità. Il perfezionamento professionale<br />

è possibile attraverso determinate<br />

specializzazioni (ad esempio una specializzazione<br />

in un’altra tecnica – taglio,<br />

trapianto di capelli, ecc. –, in diversi settori<br />

di attività –saloni in stazioni ferroviarie,<br />

in località turistiche, presso ospedali,<br />

ecc. –, l’esame professionale supe-


Vita dei Soci<br />

riore per la maestria, ecc.). Il nuovo centro<br />

di formazione, dopo quello inaugurato<br />

nel 1976 sempre a Giubiasco in via<br />

Linoleum 14, ha avuto un cammino<br />

caratterizzato da 5 tappe significative:<br />

nel 2000 – 2001 è stato visto il progetto<br />

preliminare, nel dicembre 2002 è stata<br />

concessa la notifica di costruzione, nell’aprile<br />

2003 arriva la delibera per l’esecuzione<br />

dei lavori, durante i mesi di<br />

maggio e giugno, e finalmente il 7 luglio<br />

sono iniziati i corsi di formazione.<br />

Inoltre è molto importante notare che<br />

coiffure SUISSE Sezione Unica <strong>Ti</strong>cino<br />

sta avvalendosi della certificazione<br />

EduQua, con le nuove direttive per formatori<br />

di adulti, e risulta essere una<br />

delle poche a livello ticinese.<br />

coiffure SUISSE è anche presente su<br />

altri fronti: nel 2001 è stato organizzato<br />

un corso per la maestria – che mette in<br />

luce l’importanza del ruolo formativo –;<br />

ogni anno inoltre si svolge la manifestazione<br />

Espoprofessioni, nella quale<br />

l’Associazione è molto attiva, non solo<br />

con uno stand, ma presentando anche<br />

uno show.<br />

Nell’ambito della beneficenza, all’inizio<br />

di dicembre 2003, coiffure SUISSE ha<br />

aderito a Telethon: i giovani parrucchieri<br />

si sono messi a disposizione in due<br />

piazze ticinesi<br />

(Locarno e Lugano) e<br />

con lo slogan<br />

“Illumina la tua testa<br />

con una mèche e<br />

porta un sorriso di<br />

speranza” hanno eseguito<br />

sulla popolazione<br />

delle mèches per<br />

un prezzo simbolico,<br />

che poi è stato devoluto<br />

interamente alla<br />

ricerca.<br />

È sempre nel recente<br />

passato che l’Associazione ha contribuito<br />

alla realizzazione, in collaborazione<br />

con il Centro di dialettologia e di etnografia<br />

di Bellinzona (www.ti.ch/cde), di<br />

un volume della collana “Le voci” intitolato<br />

“Barba, baffi, capelli”.<br />

La rivista ufficiale mensile è “Swiss hair”<br />

che presenta le tendenze e le novità del<br />

momento, con una parte “Shop” dedicata<br />

agli annunci. Le parrucchiere ed i parrucchieri<br />

sono gli specialisti della cura e<br />

dell’abbellimento della cute e dei capelli.<br />

Offrono la loro consulenza ai clienti<br />

TI IMPIEGO SA<br />

L’esperto ticinese in risorse umane<br />

<strong>Ti</strong>cino Business - 01-02/<strong>2004</strong> •28<br />

NOVITA’ <strong>2004</strong><br />

ed alle clienti consigliando il taglio più<br />

adatto. Sono creativi ed estrosi, sono<br />

degli artisti. Devono saper cogliere le<br />

esigenze e le caratteristiche dell’individuo,<br />

facendolo sentire a proprio agio.<br />

“Il parrucchiere oggi è visto come un<br />

artista, ma un artista di alta qualità. È un<br />

professionista che ha un ottima immagine<br />

presso i suoi clienti, è informato dei<br />

trend più “in” del momento perché si<br />

aggiorna di continuo ed è consapevole<br />

della società in cui vive.” conclude la<br />

Presidente Rosy Albanese.<br />

La <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong> si congratula con coiffure<br />

SUISSE Sezione Unica <strong>Ti</strong>cino per i risultati<br />

ottenuti, e le augura un futuro ricco<br />

di successo.<br />

coiffure SUISSE Sezione Unica <strong>Ti</strong>cino<br />

Via Ferriere 11<br />

Casella Postale 532<br />

6512 Giubiasco<br />

Tel. +41 91 857 17 31<br />

+41 91 857 14 42<br />

Fax +41 91 857 39 33<br />

coiffuresuisseti@ticino.com<br />

www.coiffuresuisse.ch<br />

Accordo <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong> – <strong>Ti</strong> impiego SA<br />

Il 10% a beneficio degli affiliati della <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong><br />

Per informazioni: www.tiimpiego.ch<br />

<strong>Ti</strong> impiego SA Via Bossi 1 - 6900 Lugano<br />

Tel +41 91 911 66 00 Fax +41 91 921 45 43<br />

Cerca lavoro<br />

STEFANO NUSSBAUMER, 44 anni<br />

Ho maturato un’esperienza di oltre 15 anni di lavoro nel settore informatico ed amministrativo in <strong>Ti</strong>cino. Nel settore<br />

informatico ho scritto numerose procedure software per soddisfare le esigenze più svariate, dal ramo logistico<br />

a quello sportivo. Ho lavorato soprattutto in ambiente DOS e Windows, e tra i miei lavori più apprezzati,<br />

vi sono programmi di migrazione dati tra grossi sistemi ed ambiente PC, con interfacce Basic e Visual Basic.<br />

La mia esperienza sulla linea Microsoft Office mi ha premesso di insegnare e condurre corsi di formazione<br />

presso alcune tra le più grosse e rinomate aziende del <strong>Ti</strong>cino. Sarei interessato ad un’occupazione nella quale<br />

si possa coniugare entusiasmo ed ottimismo, onestà e precisione.Sono disponibile a qualsiasi lavoro sia di tipo<br />

impiegatizio che segretariale. Inglese e francese buoni, tedesco e spagnolo essenziali. Non ho ostacoli nell’apprendere,<br />

e neanche a muovermi e viaggiare. Disponibilità immediata.<br />

Contatto: stefanonuss@hotmail.com oppure Natel: +39 347 043 18 95


• Dati Media<br />

Da decenni la <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong> persegue una politica di informazione e<br />

vigilanza sui fatti dell’economia ticinese. I soci e gli abbonati<br />

vengono informati con articoli mirati sull’evoluzione dell’economia,<br />

della politica e delle normative in genere. Questo<br />

mezzo di comunicazione permette di informare l’imprenditore<br />

ticinese sulle opportunità per conoscere nuovi mercati, sulle<br />

procedure in consultazione, sui temi in votazione e sui corsi di<br />

formazione.<br />

<strong>Ti</strong>cino Business intende fungere da cassa di risonanza di quella<br />

che la <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong> ritiene essere una buona politica economica,<br />

aperta ed evolutiva, in completa indipendenza di giudizio, aldilà<br />

delle fazioni politiche, ed intervenire più incisivamente sugli<br />

eventi che ci toccano.<br />

Ringraziamo gli inserzionisti che, grazie alla loro pubblicità,<br />

sostengono un’azione concreta a favore dell’economia ticinese.<br />

ORGANO UFFICIALE:<br />

FORMATO / PREZZI D’INSERZIONE<br />

Grandezza Formato (larghezza x altezza) Prezzo base (bianco/nero) Prezzo base (quadricromia)<br />

(IVA 7,6% esclusa) (IVA 7,6% esclusa)<br />

1/1 pagina SP 180 x 260 mm 1˙200.– 1˙600.–<br />

PV 210 x 297 mm<br />

1/2 pagina verticale SP 88 x 260 mm 600.– 1˙850.–0<br />

1/2 pagina orizzontale SP 180 x 125 mm 600.– 1˙850.–0<br />

1/4 pagina verticale SP 88 x 125 mm 350.– 1˙500.–0<br />

1/4 pagina orizzontale SP 180 x 60 mm 350.– 1˙500.–0<br />

1/8 pagina SP 88 x 60 mm 200.– 1˙300.–0<br />

Posizione in pagina testo<br />

1 colonna SP 60 x 260 mm 450.– 1˙600.–0<br />

Pagine di copertina<br />

2ª SP 180 x 260 mm 1˙700.–<br />

3ª SP 180 x 260 mm 1˙700.–<br />

4ª PV 210 x 297 mm 1˙800.–<br />

RIBASSO DI RIPETIZIONE TIRATURA MESI D’APPARIZIONE<br />

03 volte 5% 2˙500 copie febbraio maggio settembre dicembre<br />

06 volte 8% marzo giugno ottobre<br />

10 volte 10% aprile luglio novembre<br />

INDIRIZZI<br />

Editore: <strong>Cc</strong>ia -<strong>Ti</strong>, casella postale 2378, 6901 Lugano<br />

Redattore responsabile: Aldo Stoffel - Tel 091 911 51 14 - stoffel@cci.ch<br />

Stampa: La Buona Stampa, via Fola, 6963 Pregassona<br />

Pubblicità: Pubblicità Sacchi - Edizioni Tecniche & Commerciali - Stabile Violino - Via Cantonale 34a,<br />

casella postale 558 - 6928 Manno, Tel. 091 600 20 70 - Fax 091 600 20 74 - info@pubblicitasacchi.ch<br />

SP: specchio pagina<br />

PV: pagina al vivo<br />

INDICAZIONI TECNICHE<br />

Carta Colore <strong>Ti</strong>po di stampa/Film Fornitura dati Macintosh/PC Rilegatura<br />

Royal Print lucida Quadricromia Offset QuarkXPress 3.3, 4.0 Piegato,<br />

90 e 170 g/m 2 Retino 60 l/cm Adobe Illustrator 9.0, 10.0 2 punti metallici<br />

Macromedia Freehand 9.0, 10.0<br />

Adobe Photoshop 5.0, 6.0<br />

È<br />

opinione abbastanza diffusa che la<br />

Svizzera sia un paese ricco, sano<br />

economicamente, con istituzioni<br />

solide ed efficienti. E siamo anche i campioni<br />

del mondo in democrazia.<br />

Di questo sono convinti anche i nostri<br />

concittadini. Così almeno è stato per<br />

anni. Con valide ragioni, questo ruolo<br />

virtuoso del nostro Paese è diventato<br />

parte integrante della nostra cultura, è<br />

l’immagine che abbiamo di noi stessi:<br />

quella di un paese che, basandosi sulla<br />

istituzionalizzazione del consenso, ha<br />

raggiunto in passato un meritato e invidiato<br />

benessere.<br />

Pur non volendo fare un discorso politico,<br />

constato però che da un po’ di<br />

S<br />

Come riformare il modello svizzero<br />

di Franco Ambrosetti, Presidente <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong><br />

tempo si accumulano voci critiche verso<br />

questo modello, detto anche il modello<br />

svizzero, il quale, bisogna ammetterlo,<br />

ormai sembra essere in crisi.<br />

Se negli ultimi dieci anni e più, la<br />

Svizzera è scesa di alcuni gradini nella<br />

graduatoria dei Paesi con più benessere,<br />

vuol dire che il problema è di struttura,<br />

sicché, in qualche modo, riguarda il<br />

nostro modello di concordanza a tutti i<br />

costi. Da noi il consenso è più importante<br />

della crescita! E questo ha conseguenze<br />

ovvie. Sulla carta siamo sempre<br />

un Paese ricco, ma un franco guadagnato<br />

in Svizzera permette di acquistare<br />

meno che negli stati che ci circondano.<br />

Continua a pagina 3<br />

Un forte Sì alla “Mobilità su misura”<br />

i è costituito in <strong>Ti</strong>cino il comitato<br />

cantonale “Sì alla mobilità su misura”<br />

in vista della votazione popolare del<br />

prossimo 8 febbraio sul controprogetto<br />

all’iniziativa “Avanti”. Al comitato hanno<br />

aderito i consiglieri agli Stati Filippo<br />

Lombardi e Dick Marty, e i consiglieri<br />

nazionali Laura Sadis, Fulvio Pelli, Fabio<br />

Abate e Attilio Bignasca.<br />

Il controprogetto, se verrà accettato dal<br />

popolo, segnerà in modo decisivo la politica<br />

dei trasporti, su gomma e su rotaia,<br />

per i prossimi decenni. Per il nostro<br />

Cantone la sua approvazione assume<br />

un’importanza del tutto particolare, poiché<br />

fornirà le basi legali per realizzare<br />

finalmente il secondo tunnel autostradale<br />

del San Gottardo. L’8 febbraio è, dunque,<br />

un appuntamento cruciale con due chiari<br />

di Alessio Del Grande<br />

obiettivi per il futuro del <strong>Ti</strong>cino: l’approvazione<br />

del controprogetto e l’impegno a<br />

sventare tutte le manovre dilatatorie per<br />

rinviare ancora la costruzione della seconda<br />

galleria. Un pericolo quest’ultimo di<br />

cui ci sono stati già inquietanti segnali con<br />

le dichiarazioni di alti funzionari del<br />

Datec, il Dipartimento federale dei trasporti.<br />

Per il Datec, difatti, il raddoppio del<br />

Gottardo non è una priorità.<br />

SÌ<br />

ALLA MOBILITÀ<br />

votazione 8 febbraio <strong>2004</strong><br />

Continua a pagina 6<br />

News della <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong><br />

Sommario<br />

Strong opinions + Contromano<br />

Un forte Sì alla “Mobilità<br />

su misura”<br />

Senza il secondo tunnel del<br />

Gottardo, il <strong>Ti</strong>cino resterà isolato<br />

• Agenda <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong> pag. 11<br />

• Un dialogo intenso<br />

fra banche e PMI pag. 12<br />

• Dedichiamo energie alla<br />

internazionalizzazione<br />

delle imprese pag. 13<br />

• Forte impatto economico<br />

in <strong>Ti</strong>cino di AlpTransit pag. 15<br />

• Visita al cantiere AlpTransit pag. 16<br />

• Accordo di cooperazione<br />

tra <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong> e TI IMPIEGO SA pag. 17<br />

•<br />

Dicembre 2003<br />

pag. 19<br />

• Una buona reputazione<br />

fa bene al business pag. 24<br />

• Premio ASPAN 2003 pag. 26<br />

• Associazione <strong>Ti</strong>cinese<br />

Negozianti di Vino e<br />

Vinificatori - ATNVV pag. 28<br />

• I più amati di casa Rapelli pag. 32<br />

• Gestione espatriati:<br />

mobilità internazionale pag. 33<br />

• Nuova commissione cantonale<br />

per la formazione<br />

nel commercio pag. 34<br />

• Schede IFCAM pag. 36<br />

• Manuale delle regole<br />

d’origine autonome pag. 36<br />

• Contatti d’affari pag. 37<br />

• Fiere internazionali pag. 38


News Dati della Media <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong><br />

<strong>2004</strong><br />

Nel mese di gennaio+febbraio marzo aprile maggio giugno<br />

luglio+agosto settembre ottobre novembre dicembre<br />

Formati e prezzi delle inserzioni (IVA 7,6% esclusa) Bianco/Nero Quadricromia<br />

Materiale fornito per la stampa Film positivo<br />

Dischetto<br />

Originale da riprodurre<br />

Eseguire a nuovo (lavoro fatturato a parte)<br />

Ditta<br />

Persona di contatto<br />

Indirizzo per la fattura<br />

1/1 (pagine interne) 1’200.– 1’600.–<br />

SP 180 x 260 mm<br />

PV 210 x 297 mm<br />

1/2 (pagine interne) 600.– 850.–<br />

SP 88 x 260 mm (verticale)<br />

SP 180 x 125 mm (orizzontale)<br />

1/4 (pagine interne) 350.– 500.–<br />

SP 88 x 125 mm (verticale)<br />

SP 180 x 60 mm (orizzontale)<br />

1/8 (pagine interne) 200.– 300.–<br />

SP 88 x 60 mm<br />

1 Colonna (pagine interne) 450.– 600.–<br />

SP 60 x 260 mm<br />

1/1 pagina di copertina: 2 a , 3 a pagina 1’300.– 1’700.–<br />

4 a pagina 1’400.– 1’800.–<br />

SP 180 x 260 mm<br />

PV 210 x 297 mm<br />

SP: specchio pagina PV: pagina al vivo<br />

Telefono Fax<br />

Luogo/Data Firma<br />

Riservate sin d’ora il vostro spazio pubblicitario<br />

Da ritornare a: Pubblicità Sacchi - Edizioni Tecniche & Commerciali - Stabile Violino - Via Cantonale 34a,<br />

casella postale 558 - 6928 Manno, Tel. 091 600 20 70 - Fax 091 600 20 74 - info@pubblicitasacchi.ch


31 • <strong>Ti</strong>cino Business - 01-02/<strong>2004</strong> Vita dei Soci<br />

Gruppo donne PMI <strong>Ti</strong>cino<br />

Attività 2003 - <strong>2004</strong><br />

di Cécile Chiodini-Polloni<br />

è trascorso all’insegna di<br />

appuntamenti stimolanti che<br />

L’anno<br />

hanno dato colore ma soprattutto<br />

informato e aggiornato.<br />

Due sono gli incontri che hanno caratterizzato<br />

l’autunno: ottobre ha visto quale<br />

relatrice la consigliera nazionale Chiara<br />

Simoneschi-Cortesi che ha presentato la<br />

condizione femminile nel mondo famigliare,<br />

professionale e politico.<br />

La serata - segnata da una forte partecipazione<br />

- ha dato spunto ad un lungo e<br />

vivace dibattito che non si è indubbiamente<br />

esaurito.<br />

Di tutt’altro genere, ma altrettanto interessante,<br />

il tema affrontato in novembre:<br />

“Agopuntura: leggenda metropolitana o<br />

medicina reale?”.<br />

L’animatrice dell’incontro Bruna Macario,<br />

vanta un curriculum estremamente<br />

variegato e insolito arricchitosi con gli<br />

anni trascorsi in Cina ed una grande flessibilità<br />

ed apertura mentale. Grazie alla<br />

sua esperienza – è attiva da anni nella<br />

fisioterapia e nell’agopuntura – ha tenuto<br />

con grande verve una brillante conferenza<br />

che ha suscitato molto interesse ed<br />

una piacevole discussione.<br />

Il prossimo appuntamento, fissato per<br />

martedì 10 febbraio <strong>2004</strong> alle ore 19.00<br />

presso l’albergo Parco Maraini, tratterà<br />

un altro tema di sempre grande attualità:<br />

“Come creare un’attività indipendente”,<br />

animatori della serata saranno<br />

Bernardino Bulla, membro della direzione<br />

generale della Banca Stato responsabile<br />

della clientela aziendale, che ci fornirà<br />

utili indicazioni in materia di finanziamento,<br />

mentre Luca Albertoni, segretario<br />

giurista della Camera di commercio, si<br />

soffermerà sugli aspetti giuridici: a quali<br />

problemi si viene confrontati quando si<br />

crea un’attività, le questioni legate al rico-<br />

La Presidente del Gruppo, Marie-Jeanne Bosia e Chiara Simoneschi Cortesi<br />

noscimento dello statuto di indipendente<br />

dal punto di vista AVS, la scelta del<br />

nome dell’azienda, il deposito di marchi/brevetti<br />

di prodotto, ecc.<br />

Questo incontro è aperto a tutti, coloro<br />

che volessero parteciparvi possono<br />

annunciarsi telefonando<br />

allo +41 91 911 51 18<br />

o per e-mail a:chiodini@cci.ch.<br />

Cerca lavoro<br />

Jill Ann Rutten, 1968<br />

laurea in „Recreation, Leisure, Travel and Tourism“ presso la North Carolina State University.<br />

Calciatrice professionista, attualmente gioca nel F.C. Rapid Lugano. Cerca impiego in cui possa utilizzare<br />

le sue vaste conoscenze linguistiche (insegnante di inglese o interprete).<br />

Madrelingua Inglese, buone conoscenze Italiano, Tedesco. Conoscenza discreta dello Spagnolo e<br />

del Giapponese.<br />

Interessati rivolgersi a :<br />

Tel.: +41 79 246 99 71 oppure +39 347 714 84 80


Vita dei Soci<br />

Quest’anno la direzione SIU IFCAM<br />

ha deciso di festeggiare gli<br />

Economisti aziendali nelle<br />

arti e mestieri diplomati di tutta la<br />

Svizzera all’Hotel Schweizerhof a Berna.<br />

Per l’occasione si è pensato ad una trasferta<br />

di tutto il gruppo ticinese in bus.<br />

La partenza da Lugano è stata alle 11.30 di<br />

venerdì 28 novembre, il sole splendeva e i<br />

neo economisti erano tutti in perfetto<br />

orario. Varcato il San Gottardo si è presentato<br />

un autentico paesaggio invernale,<br />

abeti bianchi e neve che fioccava dal cielo.<br />

Fortunatamente, poco dopo, la neve si è<br />

tramutata in pioggia.<br />

Grazie al poco traffico e all’assenza di<br />

nebbia il gruppo ticinese è stato il primo<br />

ad arrivare a Berna, in anticipo su tutti, e<br />

ha potuto così apprezzare la sala dell’hotel<br />

addobbata a festa con ancora tutti i<br />

posti a sedere liberi.<br />

Le 16.00, orario previsto per l’inizio della<br />

cerimonia, non sono tardate ad arrivare e<br />

la bella sala, ora divenuta rumorosa e<br />

piena di altri neo economisti svizzero<br />

tedeschi e francesi, era finalmente animata<br />

come conviene in queste occasioni.<br />

I presenti hanno assistito ad una presentazione<br />

nelle tre lingue nazionali dei<br />

responsabili regionali SIU IFCAM sul<br />

corso. In sostanza è stato riassunto il percorso<br />

affrontato dai diplomati presenti.<br />

Dopo aver seguito il corso preparatorio<br />

all’esame di economista aziendale nelle<br />

arti e mestieri e aver affrontato dapprima<br />

tre prove scritte in marzo in “Sviluppo<br />

delle proprie capacità di direzione”,<br />

“Aspetti dell’ambiente imprenditoriale” e<br />

“Aspetti gestionali all’interno dell’azienda”<br />

gli esaminati si sono cimentati con un<br />

duro lavoro di diploma: l’allestimento di<br />

un business plan.<br />

Quest’ultimo non prevedeva l’aiuto di<br />

terze persone e doveva essere consegna-<br />

to entro il 15 agosto. Il 16 e 17 ottobre si<br />

è tenuta la seconda parte degli esami scritti,<br />

sono state verificate le seguenti materie:<br />

“Organizzazione e comunicazione<br />

interna”, “Gestione del personale”,<br />

“Marketing”, “Gestione finanziaria e controlling”<br />

e “Direzione strategica dell’azienda”.<br />

Dieci giorni dopo sono state esaminate<br />

oralmente alcune di queste materie e<br />

il lavoro di diploma.<br />

Finalmente, dopo i discorsi, le panoramiche<br />

generali sugli esami e intermezzi<br />

musicali, c’è stata l’attesa consegna dei<br />

risultati ai diplomati. I neo Economisti<br />

aziendali nelle arti e mestieri, quest’anno,<br />

sono stati in tutta la Svizzera ben centoquarantuno:<br />

il tasso di successo agli esami<br />

si è globalmente situato attorno all’80%.<br />

In <strong>Ti</strong>cino era la seconda volta che il corso<br />

era organizzato e i diplomati nel 2003<br />

sono stati sedici.<br />

Hanno ottenuto la miglior media (5.0) tre<br />

candidati: Ennio Losa, Muralto<br />

(InterSystems B.V. Amsterdam, succursale<br />

di Lugano); Giorgio Ramelli, Moghegno<br />

<strong>Ti</strong>cino Business - 01-02/<strong>2004</strong> •32<br />

Festeggiati i neo-diplomati<br />

Economisti aziendali nelle arti e mestieri<br />

28 novembre 2003: obiettivo Berna<br />

di Patrizia Villa<br />

I diplomati ticinesi a Berna<br />

(Schindler Elettronica SA, Locarno);<br />

Francesco Schenardi, Roveredo GR (FFS<br />

SA Berna, Bellinzona).<br />

Gli altri diplomati sono: Tazio Binaghi,<br />

Mendrisio (Garage Binaghi Milton,<br />

Mendrisio); Andrea Brocchi, Montagnola<br />

(Agustoni Cesare SA, Lamone); Antonio<br />

Caruso, Agno (TYCO Integrated Systems,<br />

Manno); Fiorenzo Dadò, Cavergno<br />

(<strong>Ti</strong>pografia Stazione SA, Locarno); Oscar<br />

Figini, Vacallo (Chocolat Alprose SA,<br />

Caslano); Luca Koffel, Gentilino (Mikron<br />

SA, Agno); Rocco Pagani, Arzo (Pagani<br />

Sagl, Arzo); Danilo Piccioli, Novazzano<br />

(ECO 2000 SA, Corteglia); Paolo Rais,<br />

Gentilino (FFS SA Berna, Luzern); Luca<br />

Robbiani, Agno (Robbiani Automobili SA,<br />

Agno); Paul Rodenhäuser, Coldrerio<br />

(Sanodent, Balerna); Antonio Silvestro,<br />

Vezia (Electronic Studio 84 SA,<br />

Camorino); Dario Spinelli, Torricella<br />

(Spinelli SA, Massagno).<br />

Al termine della cerimonia è stato offerto<br />

un aperitivo a tutti i presenti: un piacevole<br />

epilogo a una giornata particolare nella<br />

bella capitale elvetica.


33 • <strong>Ti</strong>cino Business - 01-02/<strong>2004</strong> Contatti d’affari<br />

Molte sono le comunicazioni per richieste di contatti d’affari che giungono quotidianamente alla nostra segreteria.<br />

Di seguito ve ne proponiamo alcune.<br />

CHI<br />

32° SALONE DELLE INVENZIONI<br />

DI GINEVRA <strong>2004</strong><br />

32° Salone Internazionale delle<br />

Invenzioni, delle Tecniche e Prodotti<br />

Nuovi di Ginevra, si terrà al Palexpo<br />

dal 31 Marzo al 4 Aprile <strong>2004</strong>.<br />

SPAIN – EUROPE BUSINESS<br />

PROPOSALS<br />

COOPERATION<br />

Companies looking for Cooperation<br />

Agreements with European companies.<br />

UNISON KOREA<br />

Korean Microfiber<br />

Manufacturer are interested to<br />

export microfiber to Switzerland.<br />

SALON INTERNATIONAL DES AFFAIRES<br />

du 7 au 9 octobre <strong>2004</strong>.<br />

Centre de congrès et<br />

d’expositions Beaulieu – Lausanne.<br />

COSA<br />

Sotto il patronato del Consiglio di<br />

Stato di Ginevra, questo evento eccezionale<br />

esporrà ben 1.000 invenzioni,<br />

presentate da più di 600 espositori<br />

provenienti da 42 paesi diversi.<br />

The product range consists of the<br />

consumables like:<br />

-Diesel engines,<br />

-Petrol engines,<br />

-Pumping sets,<br />

-Diesel electrogenous sets,<br />

-Second-hand agricultural material.<br />

Microfiber is mainly used for Camera<br />

Lenses, Optical Equipment, Eye<br />

Glasses, Electronic Equipment including<br />

TV’s and Computer Monitors,<br />

CD’s, Jewellery, Musical instruments,<br />

Windows, Show Cases, etc.<br />

Pour sa première édition, le Salon<br />

International des Affaires a pour<br />

ambition de créer un cadre propice<br />

au développement d’opportunités<br />

d’affaires pour ses participants, de<br />

regrouper le plus possible d’acteurs<br />

économiques et de créer entre eux<br />

des relations favorisant le développement<br />

de chacun.<br />

CONTATTO<br />

SALON INTERNATIONAL<br />

DES INVENTIONS DE GENÈVE<br />

Rue du 31-Décembre 8<br />

1207 Genève<br />

Tel. +41 (0)22 736 59 49<br />

Fax +41 (0)22 786 00 96<br />

www.inventions-geneva.ch<br />

promex@worldcom.ch<br />

COMMUNICACION Y SISTEMAS C.A,<br />

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D. Miguel Sanchez<br />

C/ Ferraz, 33-2° C<br />

28008-MADRID<br />

Tel. +34 (0)91 547 17 05<br />

Fax +34 (0)91 547 17 05<br />

ikemas@ctv.es<br />

Joel FERNANDES<br />

Tel. +41 (0)26 347 12 20<br />

Fax +41 (0)26 347 12 39<br />

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joel.fernandes@cfcis.ch<br />

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1202 Genève<br />

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Salondesaffaires@easevents.com<br />

Le sopra riportate segnalazioni vengono fatte senza responsabilità alcuna da parte della Camera di commercio,<br />

dell’industria e dell’artigianato del cantone <strong>Ti</strong>cino.<br />

Cerca lavoro<br />

Signora referenziata, 1955<br />

Vasta esperienza nel ramo socio-sanitario, aiuto infermiera con anche mansioni di segretariato medico.<br />

Cerca nuove sfide professionali nel campo summenzionato o commerciale.<br />

Attualmente frequenta il corso modulare per ottenere l’attestato federale di capacità di impiegato di<br />

commercio. Ottime conoscenze delle lingue nazionali e dell’inglese.<br />

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Informazione<br />

DAXA<br />

PIANIFICAZIONE<br />

FINANZIARIA<br />

GLOBALE<br />

La Daxa Pianificazione Finanziaria SA<br />

è una società anonima costituita l’8<br />

febbraio del 1999. I Fondatori della<br />

società, dopo aver maturato una solida<br />

esperienza nel campo bancario e assicurativo,<br />

hanno pensato di creare (erigere)<br />

qualcosa che potesse ampliare la soddisfazione<br />

dei propri clienti.<br />

L'idea di base si è trasformata in breve<br />

tempo in una solida struttura professionale<br />

in continua espansione, il cui scopo<br />

è quello di consigliare e seguire i clienti<br />

nell’ambito della Pianificazione<br />

Finanziaria Globale, con la prerogativa di<br />

assoluta neutralità ed efficienza.<br />

Sulla base di questo principio, il cliente è<br />

continuamente seguito e tutelato dal suo<br />

consulente Daxa, nel rispetto della privacy<br />

e del segreto professionale.<br />

Con il termine "Pianificazione Finanziaria<br />

Globale", s'intende una serie di servizi<br />

finanziari gestiti da una unica<br />

società/unico consulente. Il servizio di<br />

Finanza Globale è normalmente formato<br />

dall'insieme dei settori bancari e assicurativi<br />

e dalle prestazioni di consulenza<br />

fiscale e investimento di capitali. Il concetto<br />

sopra citato si poggia dunque su<br />

un’idea di consulenza studiata sul cliente<br />

stesso, prendendo in considerazione la<br />

sua situazione attuale e i suoi obiettivi.<br />

Poiché ogni persona o ditta ha diverse<br />

esigenze e obiettivi, il compito del<br />

Pianificatore Finanziario è quello di studiare<br />

insieme al cliente tutte le soluzioni<br />

ad hoc per migliorare e dare vantaggi<br />

finanziari tangibili. Vantaggi non solo<br />

sotto il profilo di prestazioni ma anche<br />

sotto il profilo costi.<br />

La Daxa offre ai suoi clienti la possibilità<br />

di ricevere un’analisi e una consulenza<br />

fatta su misura. Alcuni esempi?<br />

• Come risparmiare dalle assicurazioni<br />

• Come risparmiare dalle imposte<br />

• Come far rendere maggiormente i propri<br />

risparmi<br />

• Come realizzare il desiderio futuro<br />

della propria casa<br />

• Informazioni e consigli dal punto di<br />

vista previdenziale (pensioni, rendite,<br />

ecc)<br />

•Consigli e informazioni per intraprendere<br />

un’attività indipendente<br />

• Costituzioni di società<br />

FIDUCIARIE<br />

<strong>Ti</strong>cino Business - 01-02/<strong>2004</strong> •34<br />

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un’impresa, le soluzioni di risparmio possono<br />

essere sorprendenti!<br />

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ASSICURAZIONI


35 • <strong>Ti</strong>cino Business - 01-02/<strong>2004</strong> Fiere internazionali<br />

Ambiente<br />

Frankfurt am Main, 20-24 febbraio <strong>2004</strong><br />

Un fresco vento di primavera soffierà a<br />

favore del design d’interni nei padiglioni<br />

del quartiere fieristico di Francoforte dal<br />

20 al 24 febbraio <strong>2004</strong> e tra le tante novità<br />

porterà anche un nuovo nome per la fiera<br />

leader mondiale del design d’interni, che<br />

si chiamerà “World of Interiors“. Gli esclusivi<br />

eventi collaterali e le ultime novità e<br />

proposte dei circa 800 espositori provenienti<br />

da tutto il mondo promettono di<br />

stimolare la fantasia dei visitatori specializzati<br />

internazionali con articoli innovativi e<br />

nuove ispirazioni. Su una superficie espositiva<br />

di 325’000 metri quadrati lordi, alla<br />

prossima edizione di Ambiente sono attesi<br />

complessivamente circa 5’000 espositori<br />

provenienti da oltre 80 paesi circa<br />

140’000 visitatori specializzati. Il marchio<br />

cappello “Ambiente” riunirà tre fiere leader<br />

mondiali: “World of Table, Kitchen &<br />

Houseware”, “World of Gifts Unlimited” e<br />

“World of Interiors”.<br />

La fiera leader mondiale del design d’interni<br />

si distingue grazie alla sua vasta e differenziata<br />

offerta di prodotti internazionali.<br />

Saranno inoltre presentate soluzioni<br />

d’avanguardia di giovani designer, proposte<br />

del design classico e idee per l’ “outdoor<br />

equipment”. “World of Interiors”<br />

offrirà tante proposte e novità, da quelle<br />

tradizionali e divertenti a quelle romantiche,<br />

semplici ed eleganti. Dettaglianti e<br />

grossisti di negozi d’arredamento e oggettistica<br />

per la casa, gardencenter e boutique<br />

troveranno a Francoforte, tutte le<br />

principali novità internazionali per i loro<br />

assortimenti. “World of Interiors” sarà<br />

suddivisa in sei settori merceologici:<br />

“Loft”, “Outdoor Living”, “Country<br />

Home”, “Bel Etage”, “Gallery” e “Passage<br />

Home”.<br />

Per ulteriori informazioni su Ambiente<br />

potete consultare il sito:<br />

www.ambiente.messefrankfurt.com<br />

Pyongyang ITIE <strong>2004</strong><br />

23–26 marzo <strong>2004</strong><br />

Le aziende internazionali non hanno spes-<br />

Fate decollare le vostre esportazioni<br />

partecipando alle fiere su uno “SWISS Pavilion!<br />

so l’occasione di informarsi delle opportunità<br />

commerciali in Corea del nord e<br />

men che meno di presentare in loco i loro<br />

prodotti e prestazioni.<br />

La Pyongyang International Technology<br />

and Infrastructure Exhibition (ITIE) costituisce<br />

un’eccezione, nel senso che, come<br />

l’ha dimostrato la prima edizione nel<br />

2002, consente di gettare un ponte in<br />

questo mercato ancora vergine.<br />

I settori dell’ITIE <strong>2004</strong> sono: la tecnologia<br />

dell’informazione, la comunicazione e l’elettronica,<br />

la salute, le tecniche mediche e<br />

la farmacia, il trasporto, la logistica e la<br />

tecnologia ferroviaria.<br />

Il salone ITIE <strong>2004</strong> è organizzato congiuntamente<br />

da Messe München International<br />

(MMI) e da Korea International Exhibition<br />

Corporation (KIEC).<br />

Per saperne di più:<br />

www.pyongyang-itie.com<br />

Swiss Food & Drink Show -<br />

Savour the Swiss flavour<br />

Ambasciata svizzera a Londra,<br />

11 maggio <strong>2004</strong><br />

I produttori dell’industria alimentare svizzeri<br />

e del Liechtenstein incontrano gli<br />

acquirenti britannici.<br />

Valutate le vostre opportunità di riuscita<br />

sul mercato UK – Presentate i vostri prodotti:<br />

la manifestazione dell’11 maggio<br />

<strong>2004</strong> sarà l’occasione ideale per presentare<br />

di persona i vostri prodotti nel quadro<br />

dello “Swiss Food & Drink Show“ ad una<br />

cerchia privilegiata di acquirenti e di dirigenti<br />

britannici.<br />

Incontri one-to-one con interlocutori<br />

mirati: lo Swiss Business Hub UK si incaricherà<br />

del marketing visitatori in funzione<br />

dei vostri prodotti. Saranno invitati i direttori<br />

e i principali responsabili di supermercati,<br />

grossisti, distributori, rivenditori<br />

ed acquirenti. Se possibile riceverete in<br />

anticipo la lista dei visitatori britannici in<br />

modo da programmare i vostri appuntamenti.<br />

Numero d’espositori limitato: a causa<br />

dello spazio limitato nella “Lecture Hall”<br />

dell’ambasciata svizzera è possibile accet-<br />

tare solo fino ad un massimo di 20-25<br />

espositori. Non aspettate quindi oltre ad<br />

iscrivervi a questa manifestazione!<br />

Il programma dettagliato è il seguente:<br />

Lunedi 10 maggio<br />

dalle 12h00 Allestimento dello spazio<br />

espositivo<br />

17h00 Saluto di benvenuto agli<br />

espositori da parte di<br />

Claudio Mazzucchelli,<br />

responsabile SBH UK<br />

Briefing sull’evento<br />

dell’11 maggio<br />

Cocktail<br />

Martedi 11 maggio<br />

9h00 Ultimi preparativi<br />

10h00 – 17h00 “Swiss Food & Drink<br />

Show” presso<br />

l’Ambasciata svizzera a<br />

Londra<br />

in parallelo Seminari animati da noti<br />

e qualificati conferenzieri<br />

17h00 Ricevimento e networking<br />

per espositori e visitatori<br />

18h00 Fine della manifestazione<br />

Mercoledì 12 maggio<br />

mattino<br />

Facoltativo: visita di un supermercato<br />

londinese di alimentari<br />

Costi di partecipazione per espositore:<br />

CHF 2’100.—per i soci dell’Osec e della<br />

FIAL / CHF 2’400.—per i non soci. I prezzi<br />

si intendono esenti IVA. In caso di annullamento<br />

fino a 60 giorni prima della manifestazione<br />

sarà trattenuto il 50% del contributo<br />

di partecipazione, oltre questo termine<br />

sarà riscossa la quota integrale.<br />

Tassa d’iscrizione: CHF 210.—per i soci<br />

dell’Osec e della FIAL / CHF 240.—per i<br />

non soci: Questa tassa sarà fatturata a ricevimento<br />

della vostra iscrizione, la fattura<br />

funge da conferma della vostra partecipazione.<br />

Per ulteriori ragguagli non esitate a contattare<br />

il Segretariato dell’Osec:<br />

tel. +41 (0)91 911 51 37<br />

info.lugano@osec.ch


Casca il mondo, casca la terra…<br />

tutti giù per terra<br />

Non stupisce la grande incertezza,<br />

diffusa e insidiosa, che sembra<br />

regnare sovrana tra la popolazione<br />

del nostro Paese in questi ultimi anni.<br />

Troppe sicurezze si sono infrante nel settore<br />

privato e pubblico, da Swissair alla<br />

Posta, da ABB all’incerto futuro di Swiss,<br />

dalle fusioni di banche agli equlibrismi<br />

del settore assicurativo, il tutto condito<br />

con crolli clamorosi attorno a noi come<br />

Enron, Parmalat, Kirch, Arthur Andersen<br />

e così via. A ciò si aggiunge una difficile<br />

situazione nei rapporti bilaterali con i<br />

nostri vicini: i litigi con la Germania sul<br />

sorvolo degli aerei in avvicinamento a<br />

di Franco Ambrosetti, Presidente <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong><br />

Kloten, lo spuntare improvviso di dazi<br />

UE verso la Svizzera, che potrebbero<br />

avere pesanti conseguenze per l’economia<br />

ticinese, le gravi difficoltà a concludere<br />

i bilaterali due, e gli attacchi continui<br />

al segreto bancario, anche se in<br />

forma più larvata di prima e via discorrendo.<br />

Sappiamo che la causa principale di questo<br />

generale clima brumoso è innanzitutto<br />

lo scoppio della bolla speculativa del<br />

marzo 2000 e i cui effetti non sono ancora<br />

stati completamente assorbiti.<br />

La nuova tassa Ue sulle riesportazioni:<br />

una grave minaccia<br />

per la nostra economia<br />

Sta suscitando notevoli preoccupazioni<br />

in <strong>Ti</strong>cino, la volontà di<br />

Bruxelles di introdurre dal prossimo<br />

giugno una tassa sui prodotti importati<br />

in Svizzera dall’Ue e riesportati,<br />

senza ulteriori processi di lavorazione,<br />

nell’area dei Paesi comunitari. Una misura<br />

che colpirebbe in maniera pesante la<br />

nostra economia, in particolare alcuni<br />

importanti settori, e che stroncherebbe<br />

gli sforzi fatti con successo in questi ultimi<br />

anni per promuovere il <strong>Ti</strong>cino come<br />

una piattaforma logistica internazionale.<br />

Per sottolineare i pericoli che rappresentano<br />

per il nostro Cantone i nuovi dazi<br />

di Claudio Camponovo, Direttore <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong><br />

Continua a pagina 3<br />

dell’Ue, peraltro, in netto contrasto con<br />

gli Accordi di libero Scambio tra la<br />

Svizzera e l’Unione Europea, il direttore<br />

della <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong>, Claudio Camponovo, ha<br />

inoltrato una decisa presa di posizione<br />

all’onorevole Joseph Deiss, presidente<br />

della Confederazione e responsabile del<br />

Dipartimento federale dell’Economia.<br />

Ecco il testo integrale della lettera inviata,<br />

con copia all’ambasciatore Luzius<br />

Wasescha, dalla <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong> al Consigliere<br />

federale.<br />

Continua a pagina 7<br />

News della <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong><br />

Sommario<br />

Strong opinions<br />

Contromano: è cominciata<br />

la campagna di primavera<br />

L’export rilancia<br />

l’economia ticinese<br />

La nuova tassa Ue sulle<br />

riesportazioni: una grave<br />

minaccia per la nostra economia<br />

• Agenda <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong> pag. 9<br />

• NO ai referendum ticinesi pag. 10<br />

• Stop all’aumento<br />

della spesa pubblica pag. 11<br />

• 16 maggio: SI per salvare<br />

il reddito delle famiglie<br />

e le finanze dello Stato pag. 12<br />

• Importante novità nell’ambito<br />

dell’arbitrato internazionale pag. 13<br />

• Speciale Cantone <strong>Ti</strong>cino<br />

nella rivista “PLATINUM” pag. 13<br />

• Un centesimo a favore<br />

dell’ambiente pag. 14<br />

• Il Marketing Trophy d’oro alla<br />

“Parroco erboristeria Künzle” pag. 15<br />

•<br />

Marzo <strong>2004</strong><br />

pag. 17<br />

• Stipendi per tecnici ST pag. 22<br />

• AFG Management Consulting pag. 23<br />

• D&R Ghidossi pag. 24<br />

• VALORING Sagl pag. 26<br />

• Piero Ferrari pag. 28<br />

• Cerca lavoro pag. 29<br />

• Scuola per capi-azienda pag. 30<br />

• Swissfirms: offerta del mese pag. 31<br />

• Corsi della <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong> pag. 32<br />

• Contatti d’affari pag. 33<br />

• Fiere internazionali pag. 34


3• <strong>Ti</strong>cino Business - 03/<strong>2004</strong> Strong opinions<br />

Casca il mondo,<br />

casca la terra…<br />

tutti giù per terra<br />

continua da pagina 1<br />

di Franco Ambrosetti, Presidente della <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong><br />

Dopo quattro anni con questo<br />

andazzo, la gente non ha più solo<br />

incertezze, ansie e dubbi: ha<br />

paura. Paura. Le reazioni alle ultime votazioni,<br />

al di là della demagogia, mostrano<br />

che chi vota è impaurito, quindi è meglio<br />

dire di no. Il no è un po’ come se fermasse<br />

il viaggio verso l’inevitabile, è<br />

come completare il presente, non<br />

rischiare, non azzardare. Con un futuro<br />

che sembra una strada ripidissima e faticosa,<br />

prospettive inquietanti perché in<br />

pericolo sono le pensioni, le assicurazioni<br />

sociali, lo Stato sociale in genere. A<br />

rischio è quel contratto stipulato decenni<br />

or sono, e ciò ti sembra un tradimento,<br />

sa di promesse non mantenute, un<br />

rimangiarsi la parola su quasi tutto quel<br />

che si era pattuito. Altro che aver paura!<br />

Non è questione di sinistra o destra.<br />

Tutti, ovunque ci collochiamo politicamente,<br />

sappiamo che il problema c’è e va<br />

affrontato. Ma, intanto, è meglio votare<br />

no, anche perché a fermarsi un attimo,<br />

chissà che non si riesca a raccapezzarsi in<br />

questo turbinio di novità, avvenimenti<br />

quasi giornalieri in cui si affastellano<br />

notizie buone e cattive.<br />

In questo contesto di paura diffusa non<br />

stupisce nemmeno che una fetta di politici,<br />

magari con un po’ di malizia e un po’<br />

di buona fede, sfruttino la situazione a<br />

loro vantaggio facendo passare messaggi<br />

demagogici, che in un clima di paura colpiscono<br />

diritto al cuore di chi è vulnerabile<br />

e, forse, anche indifeso. Non voglio<br />

fare un sermone etico-politico per colpevolizzare<br />

chi ne approfitta per seminare<br />

idee usando come terreno fertile la<br />

paura. Sfruttare la corrente a proprio<br />

vantaggio, quando si gareggia in un<br />

fiume è, se non corretto, almeno sconta-<br />

to e prevedibile, in politica si fa così.<br />

Anche se ho qualche dubbio sulla bontà<br />

dell’uso indiscriminato di slogan demagogici<br />

per influenzare una decisione<br />

popolare. Dire, per esempio, che l’iniziativa<br />

AVANTI è una “truffa da 30 miliardi”<br />

francamente, è un po’ troppo, perché<br />

non lo è, a meno che non si vogliono<br />

considerare Governo e Parlamento<br />

un’associazione a delinquere. Come non<br />

è giusto che si tappezzi la Svizzera tedesca<br />

di manifesti che rappresentano i<br />

socialisti come topi rossi che mangiano a<br />

sbaffo. Ma, che volete, sembra che questo<br />

sia divenuto normale: sfruttare la<br />

paura per raggiungere i propri scopi non<br />

crea problemi di coscienza proprio a nessuno.<br />

Il che la dice lunga sulla crisi etica<br />

che stiamo attraversando nel nostro (e<br />

non solo) Paese.<br />

Da noi i maestri non vogliono lavorare<br />

un’ora in più e l’abolizione graduale della<br />

ginnastica correttiva viene portata in<br />

votazione popolare. Subito si grida allo<br />

smantellamento dello Stato sociale,<br />

all’ingiustizia, all’affronto. In un contesto<br />

di gente spaventata è una tattica di successo.<br />

Funziona. È quasi automatico, se<br />

sei contro le riforme basta far leva sulla<br />

paura e tutto si ferma con il no popolare.<br />

Alcuni concetti come liberismo o neoliberalismo,<br />

privatizzazioni, deregolamentazione,<br />

smantellamento dello Stato<br />

sociale sono divenuti parte del linguaggio<br />

comune come sinonimo di una cosa<br />

non buona, vuol dire stai attento, sono<br />

tutte fregature.<br />

Dal 1291 a oggi, noi, la più vecchia democrazia<br />

al mondo, siamo uno Stato sociale,<br />

anzi forse siamo uno stato socialista,<br />

siamo testardamente egualitari, vagamente<br />

dirigisti, non troppo però, perché<br />

in contrasto con il concetto di libertà,<br />

fortemente radicato nel nostro animo.<br />

Che speranze di successo possono avere<br />

i fantomatici neoliberali in un Paese<br />

come il nostro? Le stesse di Gessler attraversando<br />

la Via Cava. È più facile che il<br />

mullah Omar venga invitato a cena da<br />

Bush che una signora Thatcher guadagni<br />

potere in Svizzera.<br />

Bene, diranno alcuni. Concordo. Ma<br />

smettiamo di gridare al lupo.<br />

Anche la nuova legge per la Radio-TV,<br />

non mi sembra molto liberale. Ancor<br />

meno neoliberale, dove neoliberale<br />

significa un liberale diventato cattivo,<br />

arrogante e prepotente, pericoloso e velleitario.<br />

Un po’ come Stalin. Stiamo forse<br />

meglio con la legge sulla liberalizzazione<br />

dell’energia elettrica? Non mi pare.<br />

Parliamo di privatizzazioni. Dove?<br />

Quando? Chi? Mi piacerebbe proporre a<br />

Comano una trasmissione televisiva dal<br />

titolo “Chi l’ha vista?” E se qualcuno, per<br />

delirio di ipotesi avesse visto uno straccio<br />

di privatizzazione, che si faccia avanti,<br />

lo dica adesso o taccia per sempre. È più<br />

facile vedere un indù mangiare una<br />

mucca sacra che trovare qualcosa di privatizzato<br />

da noi.<br />

Deregolamentazione: il nostro è il mercato<br />

più regolamentato del mondo. Lo<br />

dice anche l’OECD che dobbiamo far<br />

qualcosa. Con 1000 cartelli, monopoli,<br />

tariffe statali e non, un mercato che per il<br />

60% è ingessato e non rispetta le regole<br />

della concorrenza, è un po’ dura parlare<br />

di deregolamentazione. Il nostro è un<br />

paese ultra-regolamentato, non il contrario.<br />

Ricordate la battuta, in Svizzera è<br />

tutto proibito, se non è proibito, è obbligatorio.<br />

C’è un po’ di verità, no?<br />

Da ultimo lo smantellamento della Stato


Strong opinions<br />

sociale. Una vera barzelletta. Forse qualcuno<br />

aveva una vaga intenzione di farlo,<br />

questo famoso smantellamento, ma evidentemente<br />

non c’è riuscito. La spesa<br />

statale globale (Confederazione, cantoni,<br />

comuni) è passata dal 1990 al 2001 dal<br />

27.3% del PIL al 31.4%. Inoltre, la quota<br />

fiscale misurata dall’OECD, comprendente<br />

oltre alla tassa sul reddito anche i<br />

contributi obbligatori alle assicurazioni<br />

sociali, è passata dal 30.6% del PIL al<br />

35.6% nell’ultimo decennio.<br />

A ciò aggiungiamo che lo Stato federale ha<br />

aumentato negli ultimi 6 anni i posti di<br />

lavoro nell’amministrazione del 4%. Vi<br />

sembra che stiamo smantellando qualcosa?<br />

Tornando al <strong>Ti</strong>cino, constatiamo che la<br />

situazione è identica.<br />

La demagogia la fa anche da noi da<br />

padrone. Lo Stato ha un serissimo problema<br />

di aumento della spesa. Tutti lo<br />

sanno, anche chi è contro la riduzione<br />

dell’aumento (scusate il bisticcio), lo sa.<br />

Abbiamo un debito di circa un miliardo<br />

e, se non limitiamo l’aumento tra un po’<br />

toccherà i 2.7 miliardi. Chi pagherà? Lo<br />

lasciamo ai nostri figli? Giammai!<br />

Piuttosto aumentiamo le tasse del 10%,<br />

così ai nostro figli invece che debito<br />

lasciamo in eredità un’economia sgangherata<br />

dove il terziario è emigrato verso<br />

lidi migliori, per esempio, (udite, udite!)<br />

in Italia, dove già oggi la fiscalità per alcune<br />

categorie è migliore che da noi: oppure<br />

in Paesi UE dell’Est europeo dove si<br />

introduce tra poco la flat tax.<br />

Per compensare il gettito fiscale delle<br />

aziende partite, i nostri figli aumenteranno<br />

ulteriormente le tasse sul reddito di<br />

persone fisiche e giuridiche, così se ne<br />

andranno altri e allora non resta che<br />

aumentare le imposte indirette. Su, un<br />

po’ di fantasia, si chiama finanza creativa,<br />

tassiamo, per esempio, ulteriormente la<br />

mobilità: dopo auto e biciclette mettiamo<br />

una tassa sulle scarpe nuove in base<br />

a dimensioni, prezzo e modello. Poi tassiamo<br />

oltre ai sacchi della spazzatura<br />

anche la spazzatura stessa, ogni camion<br />

sarà equipaggiato con un apparecchio<br />

che radiografa il contenuto: tot bottiglie<br />

di Pet, tot carta, tot vetro, lo scarto di<br />

cibo è gratis (grazie!), fa tot franchi di fattura<br />

che verranno addebitati, in automatico,<br />

sul conto bancario, come il Telepass;<br />

il sistema è infallibile perché ogni sacco è<br />

identificabile, grazie ad un microchip che<br />

segnala la sua provenienza. Potremmo<br />

tassare la raccolta di castagne, mirtilli e<br />

funghi nei boschi del demanio pubblico,<br />

il consumo di farmaci come tranquillanti<br />

e analgesici (oltre all’IVA) come si fa con<br />

alcol e tabacco; tassiamo le flatulenze di<br />

mucche, cavalli, in genere mammiferi<br />

grossi, che provocano effetto serra, un<br />

tanto al kg di peso per animale, che so io,<br />

10.- cts ogni 100 kg, farebbe 400.- CHF a<br />

mucca, all’anno. Poi mettiamo una tassa<br />

su certi profumi troppo insistenti, quelli<br />

che, come il fumo, se li aspiri uccidono;<br />

una tassa sulla calvizie, paga chi calvo<br />

non è, perché il calvo soffre e vive il suo<br />

stato come un’ingiustizia. Tassiamo chi<br />

non porta gli occhiali, perché non contribuisce<br />

a creare posti di lavoro oltre che<br />

essere spudoratamente avvantaggiato dal<br />

destino e così via. Ah, dimenticavo,<br />

anche una bella tassa sulla ricchezza. Ma<br />

non di quelle comuni, sui banalissimi<br />

soldi, no, qualcosa di più vistoso. Ecco, la<br />

tassa sulle finestre. Avete capito bene.<br />

Ogni costruzione (casa, fabbrica) viene<br />

tassata con 1.- CHF per finestra/anno.<br />

Oltre 20 finestre la tassa aumenta a 1.50.-<br />

CHF, e così di seguito, come deve essere<br />

una sana e giusta progressione. Pensate<br />

quanti bei posti di lavori si creerebbero<br />

per contare le finestre e soprattutto per<br />

controllare che nessuno imbrogli; la luce<br />

è di tutti ma chi ne usa di più è un privilegiato<br />

e paga di più. Abbiamo scherzato?<br />

In realtà questa tassa, la window tax, era<br />

Il motore<br />

dell’economia<br />

<strong>Ti</strong>cino Business - 03/<strong>2004</strong> • 4<br />

in vigore in Inghilterra dal 1697 al 1851;<br />

fa parte di quella cultura che vuole che le<br />

uscite statali non coperte dalle entrate<br />

vengano compensate con maggiori prelievi<br />

fiscali. Non con risparmi. Non con<br />

tagli. Non con ridimensionamenti. La<br />

stessa cultura che non vuole abolire la<br />

ginnastica correttiva. La stessa che pensa<br />

seriamente che tutto ciò che lo Stato<br />

offre (non gratuitamente ma pienamente<br />

pagato dai contribuenti) sia un diritto<br />

acquisito. Non se ne discute nemmeno.<br />

“Don’t touch my Breil!” Attenzione però:<br />

la filosofia del giù le mani dal bottino finisce<br />

per stufare. Il <strong>Ti</strong>cino è diventato ricco<br />

grazie a questo, grazie agli italiani spazientiti<br />

dal carico fiscale spropositato.<br />

È bastato un ministro, uno solo,<br />

Tremonti, a invertire il trend che durava<br />

da decenni e a far tornare a casa oltre 40<br />

miliardi dal nostro Paese. E non è finita,<br />

ci attendiamo ulteriori mosse che renderanno<br />

l’Italia fiscalmente più competitiva.<br />

Forse è bene riflettere se i vari diritti<br />

acquisiti siano proprio tutti così indispensabili<br />

da richiedere un aumento<br />

delle fiscalità per mantenerli in vita.<br />

È strano che non si sia ancora organizzato<br />

un girotondo in favore di certi diritti<br />

acquisiti. Ma forse è perché si sa come va<br />

a finire: casca il mondo, casca la terra,…<br />

tutti giù per terra!


5• <strong>Ti</strong>cino Business - 03/<strong>2004</strong> Contromano<br />

E’ cominciata la campagna di primavera<br />

Per riqualificare la spesa pubblica, NO ai referendum della sinistra<br />

di Alessio Del Grande<br />

Politicamente sarà una primavera<br />

molto calda: in aprile si voterà per le<br />

elezioni comunali e a maggio, il 16,<br />

si andrà alle urne per i referendum lanciati<br />

dalla sinistra contro le misure di contenimento<br />

della spesa pubblica e per<br />

decidere sugli sgravi fiscali federali e<br />

l’Avs. Per i referendum cantonali di maggio<br />

la campagna è già iniziata e si va arroventando<br />

di giorno in giorno. Del resto la<br />

posta in gioco non è da poco: non si tratta<br />

solo di decidere misure di risparmio<br />

per poche decine di milioni, ma il futuro<br />

orientamento della spesa pubblica cantonale.<br />

Rispetto al 2003, quest’anno la spesa pubblica<br />

aumenterà di 98 milioni di franchi;<br />

dal 2000 è aumentata mediamente di 100<br />

milioni all’anno. Dunque, gridare contro i<br />

tagli della spesa pubblica (che invece continua<br />

a crescere) come fa la sinistra è francamente<br />

fuori luogo. Come sono decisamente<br />

fuori luogo gli stessi referendum.<br />

Ben tre referendum sulla scuola, nati<br />

soprattutto sotto la spinta di una reazione<br />

corporativa degli insegnanti; mentre<br />

quello sui sussidi per le casse malati ha<br />

come bersaglio alcuni correttivi che<br />

Governo e Parlamento vorrebbero introdurre<br />

per sanare, in parte, alcune distorsioni<br />

in un sistema di aiuti che per il <strong>2004</strong><br />

comporterà una spesa di ben 180 milioni<br />

di franchi. Una cifra mai toccata prima e<br />

che dimostra chiaramente due cose:<br />

innanzitutto che anche in questo non si<br />

può parlare di tagli visto che la spesa<br />

aumenta ancora; in secondo luogo che<br />

nelle modalità di sussidiamento c’è qualcosa<br />

che non funziona, per cui si tende<br />

pericolosamente ad approfittare della<br />

generosità dello Stato.<br />

Il problema di fondo è però un altro.<br />

Visto che la riforma dei compiti dello<br />

Stato (cosa deve davvero fare e con quali<br />

mezzi) resta un sogno bello ma impossi-<br />

bile, allora come finanziare e contenere la<br />

crescita inarrestabile della spesa pubblica.<br />

Le strade possibile sono solo quattro:<br />

aumentare il debito pubblico; aumentare<br />

le tasse; ridurre notevolmente il peso e i<br />

costi dell’amministrazione cantonale;<br />

procedere ad una selezione mirata e graduale<br />

delle voci di spesa, per rinunciare al<br />

superfluo o a quanto il Cantone non può<br />

più permettersi di pagare. Vediamo più<br />

da vicino queste quattro possibilità.<br />

Aumentare il debito pubblico. Questa<br />

soluzione non è di per se stessa un guaio.<br />

Lo diventa, ed è un grosso guaio, quando<br />

l’aumento del debito pubblico non è<br />

coperto da tassi di crescita economica<br />

adeguati. Quando è finalizzato non ad<br />

una politica d’investimenti - che avranno<br />

positive ricadute economiche e sociali<br />

nel futuro - ma solo a sostenere i costi<br />

delle spese correnti, come potrebbe capitare<br />

in <strong>Ti</strong>cino. Aumentare il debito pubblico<br />

significa, in questo caso, solo rimandare<br />

il pagamento di una fattura che si<br />

farà sempre più pesante, ma soprattutto<br />

chiamare alla cassa le generazioni future,<br />

che non hanno di certo beneficiato dei<br />

precedenti volumi di spesa sfuggiti ad<br />

ogni controllo.<br />

Aumentare le tasse. E’ ciò che vuole la<br />

sinistra. Una bella torchiata a banche,<br />

imprese e ai ricchi. Ma domandiamoci se<br />

è davvero questa la strada giusta, quando<br />

altri Paesi europei, anche quelli retti da<br />

Governi di sinistra, puntano decisamente<br />

sulla competitività fiscale per il rilancio<br />

economico e riducono il peso delle tasse<br />

per salvaguardare i redditi dei cittadini.<br />

Nel confronto internazionale sulla concorrenzialità<br />

fiscale, la Svizzera negli ultimi<br />

anni ha già perso parecchi punti.<br />

Perciò, insistere su questa strada potrebbe<br />

essere molto rischioso. Oggi i contribuenti<br />

super ricchi, le banche e le aziende<br />

si spostano facilmente là dove<br />

hanno costi minori, tasse comprese.<br />

Incoraggiare questa fuga, accentuando la<br />

pressione fiscale, vuol dire perdere posti<br />

di lavoro, flussi di redditi e ottimi contribuenti.<br />

Gli effetti finali sarebbero un’enorme<br />

sottrazione di ricchezza e di<br />

opportunità di crescita per la società tutta<br />

e una drastica riduzione delle entrate per<br />

l’erario del Cantone. Inoltre, sarebbe davvero<br />

paradossale se il 16 maggio, quando<br />

in Svizzera si vota per gli sgravi fiscali<br />

federali, in <strong>Ti</strong>cino si approvassero dei<br />

referendum che di fatto costringerebbero<br />

Governo e Parlamento ad aumentare le<br />

tasse.<br />

Ridurre il peso e i costi dell’amministrazione<br />

cantonale. Bello a dirsi,<br />

difficile a farsi. Non viviamo in un Paese<br />

come l’Inghilterra, dove un premier<br />

socialista come Blair può permettersi di<br />

lanciare la campagna nazionale “meno<br />

impiegati pubblici più computer”. Da<br />

noi, Mauro Dell’Ambrogio, capogruppo<br />

Plr in Gran Consiglio, appena ha accennato<br />

ad un alleggerimento dei costi della<br />

pubblica amministrazione, eliminando<br />

magari quelli che sono solo dei privilegi,<br />

è stato immediatamente lapidato a<br />

mezzo stampa.<br />

Dunque, in attesa della mitica riforma dei<br />

compiti dello Stato o della legge cantonale<br />

sul freno della spesa (che sembra destinata<br />

ad un’analoga sorte), se non si<br />

vogliono aumentare le tasse o il debito<br />

pubblico non resta che andare avanti con<br />

misure mirate di contenimento. Come<br />

quelle approvate dal Parlamento.<br />

Sperando che bastino in un Cantone in<br />

cui ci si accapiglia da anni sul “più” o<br />

“meno” Stato, mentre si è dilatata a dismisura<br />

la peggior forma di statalismo.<br />

Ovvero, quella che nasconde la perdita<br />

progressiva del senso dello Stato, per cui<br />

dallo stesso si pretende di tutto e sempre<br />

e di più.


L’ospite<br />

L’export rilancia<br />

l’economia ticinese<br />

Il <strong>Ti</strong>cino è uscito dal tunnel della recessione. Secondo lo studio annuale,<br />

realizzato dall’Istituto di Ricerche Economiche,<br />

in collaborazione con la <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong>,<br />

il Cantone può tirare un sospiro di sollievo: il peggio è passato.<br />

settoriale da noi<br />

svolta presso gli imprenditori<br />

“Dall’analisi<br />

ticinesi – dice Andrea<br />

Romano, dell’IRE - risulta che l’economia<br />

cantonale si sta lentamente riprendendo<br />

dopo due anni consecutivi caratterizzati<br />

da difficoltà in quasi ogni comparto. In<br />

definitiva si può affermare che la prima<br />

metà del 2003 è stata ancora parecchio<br />

influenzata dal clima di recessione e d’incertezza<br />

geo-politica che ha colpito<br />

buona parte dei Paesi industrializzati”. Il<br />

venir meno di una parte delle incognite e<br />

i risultati positivi provenienti da oltre<br />

Oceano, secondo Romano, hanno rinvigorito<br />

l’economia elvetica e quella europea,<br />

che sembrano in grado di uscire<br />

quest’anno dal periodo di stagnazionerecessione.<br />

E in <strong>Ti</strong>cino?<br />

Un fattore importante per l’economia<br />

ticinese è stata la rivalutazione dell’euro.<br />

L’industria d’esportazione ha conosciuto<br />

così un miglioramento della competitività<br />

rispetto alle aziende della zona Euro. Non<br />

a caso i settori manifatturieri che hanno<br />

registrato un miglioramento della situazione<br />

rispetto all’anno precedente (vedi<br />

grafico), sono anche quelli che possiedono<br />

una forte propensione all’export. È il<br />

caso, ad esempio, della chimica e delle<br />

macchine e apparecchiature elettriche.<br />

Anche i settori del commercio all’ingrosso<br />

e al dettaglio (grande distribuzione)<br />

hanno beneficiato della relativa debolezza<br />

del franco per accaparrarsi clientela<br />

estera e riconquistare quella locale. I servizi<br />

avanzati sono tornati in territorio<br />

positivo grazie alle ristrutturazioni che<br />

hanno permesso un miglioramento della<br />

competitività e della redditività. Il settore<br />

bancario ha inoltre tratto vantaggio dal<br />

buon andamento dei mercati borsistici”.<br />

Quali rimangono i punti di debolezza<br />

dell’economia cantonale?<br />

“I settori del turismo, del tessile, della<br />

meccanica e dell’edilizia conoscono ancora<br />

delle difficoltà. Nel primo caso le cause<br />

sono da imputare al difficile momento<br />

congiunturale che ha colpito le principali<br />

economie nel 2003, alle incertezze e ai<br />

timori legati al terrorismo, e, non da ultimo,<br />

alla crescente concorrenza di altre<br />

mete turistiche. Il settore tessile è sottoposto<br />

a una forte concorrenza a livello<br />

internazionale, comparto messo sotto<br />

pressione soprattutto dal dinamismo del<br />

Sud-Est asiatico. Per quanto riguarda il<br />

comparto della meccanica, bisognerà probabilmente<br />

attendere una ripresa mondiale<br />

più robusta che sappia rilanciare anche<br />

gli investimenti. L’andamento del settore<br />

delle costruzioni è invece più difficile<br />

da interpretare. Infatti, il nostro<br />

risultato sembra contraddire l’indagine<br />

congiunturale del KOF che evidenzia<br />

un andamento del comparto<br />

certamente più ottimistico”.<br />

Ci sono differenze rispetto<br />

all’analisi dell’anno scorso?<br />

“Rispetto all’anno scorso, l’andamento<br />

generale è risultato più confortante.<br />

Quattro settori presentano<br />

di nuovo miglioramenti del fatturato.<br />

Si tratta dei comparti delle<br />

macchine e delle apparecchiature<br />

elettriche, il commercio al dettaglio,<br />

i trasporti e telecomunicazioni<br />

e il settore finanziario e assicurativo.<br />

Come elencato già in precedenza,<br />

i motivi del miglioramento sono<br />

da attribuire alle ristrutturazioni<br />

interne, al rafforzamento dell’euro,<br />

al buon andamento borsistico e,<br />

non da ultimo, all’evoluzione positiva<br />

della congiuntura mondiale.<br />

<strong>Ti</strong>cino Business - 03/<strong>2004</strong> • 6<br />

Intervista con Andrea Romano, di Elisabetta Pisa Andrea Romano<br />

Il dato negativo giunge invece dalle<br />

costruzioni, che nel 2002 registravano<br />

ancora un aumento del fatturato. In generale,<br />

il fatturato ticinese è in media migliorato<br />

rispetto al 2002. Dall’indagine dell’anno<br />

precedente risultava invece una<br />

peggioramento rispetto al 2001”.<br />

Quali sono le prospettive per il <strong>2004</strong>?<br />

“Per il <strong>2004</strong> gli imprenditori esprimono un<br />

giudizio prudenzialmente ottimista. Le<br />

variazioni del fatturato dei vari comparti<br />

dovrebbero avere lo stesso segno rispetto<br />

a quanto affermato per l’anno analizzato.<br />

L’unica eccezione è rappresentata dal settore<br />

alberghiero. Gli operatori, infatti,<br />

esprimono un giudizio positivo, seppur<br />

timido, per quanto riguarda un miglioramento<br />

del fatturato”.<br />

Andamento del fatturato nel 2003<br />

e previsioni <strong>2004</strong>


7• <strong>Ti</strong>cino Business - 03/<strong>2004</strong> Lettera aperta a…<br />

La nuova tassa Ue sulle riesportazioni:<br />

una grave minaccia<br />

per la nostra economia<br />

continua da pagina 1<br />

Lettera al Presidente della Confederazione, Joseph Deiss<br />

Onorevole Consigliere federale<br />

Joseph Deiss, complimenti<br />

innanzitutto per la Sua riconferma<br />

in Consiglio federale da parte della<br />

Camera di commercio, dell’industria e<br />

dell’artigianato del cantone <strong>Ti</strong>cino (<strong>Cc</strong>ia-<br />

<strong>Ti</strong>), associazione mantello dell’economia<br />

ticinese. È, inoltre, nostro desiderio<br />

felicitarci con Lei e il Consiglio federale<br />

per le proposte enunciate a sostegno di<br />

un rilancio dell’economia svizzera.<br />

La <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong> sostiene pienamente la volontà<br />

del Consiglio federale di correggere il<br />

deficit strutturale della Confederazione<br />

con un nuovo programma inteso a generare<br />

risparmi per 2,5 miliardi, nonché<br />

stabilizzare la quota parte dello Stato<br />

con una riforma delle imposizioni delle<br />

aziende. Solo uno Stato finanziariamente<br />

forte può fungere da promotore per<br />

la propria economia.<br />

Vi è in questi giorni in <strong>Ti</strong>cino un’ulteriore<br />

forte preoccupazione, al di là della<br />

bocciatura del Controprogetto all’iniziativa<br />

AVANTI e in particolare al rifiuto del<br />

popolo svizzero al completamento della<br />

galleria autostradale del San Gottardo<br />

(unica vera via di congiunzione con i<br />

nostri mercati di sbocco tradizionali),<br />

per la crescita economica futura del<br />

nostro Cantone: si tratta della tassa sulle<br />

riesportazioni che l’UE intende introdurre<br />

a partire dal 1. giugno <strong>2004</strong>.<br />

Con grandi sforzi stiamo tentando negli<br />

ultimi anni di promuovere la piazza economica<br />

ticinese come centro della logistica.<br />

È chiaro che qualora questa disposizione<br />

europea dovesse entrare in vigore,<br />

tassando i prodotti importati in<br />

Svizzera dai paesi dell’Unione Europea<br />

in caso di riesportazione nell’area comunitaria,<br />

se i beni non hanno subito una<br />

lavorazione in Svizzera, sarebbe altamente<br />

discriminatoria per molteplici attività<br />

nate e sviluppate in <strong>Ti</strong>cino. Con la presente<br />

chiediamo fermamente al<br />

Consiglio federale di fare tutto il<br />

necessario affinché questa modifica<br />

unilaterale del regime doganale tra<br />

l’Unione Europea e la Svizzera non<br />

entri in vigore.<br />

Siamo altamente turbati per il fatto<br />

che l’Unione Europea voglia introdurre<br />

questa regolamentazione, contraria<br />

al senso e allo spirito di un qualunque<br />

accordo di libero scambio mettendo<br />

in pericolo numerosi posti di lavoro.<br />

A titolo esemplificativo trova sulla<br />

scheda allegata alcuni esempi di aziende,<br />

nel campo dell’abbigliamento, che<br />

verrebbero colpite pienamente o parzialmente<br />

da tale misura (vedi allegato).<br />

Non va dimenticato inoltre tutto il<br />

settore degli spedizionieri e della logistica,<br />

dell’industria chimica-farmaceutica,<br />

dell’automobile, dell’industria delle<br />

macchine e dell’elettrotecnica, che sono<br />

importanti rami dell’economia ticinese.<br />

Gli ambienti economici ticinesi sostengono<br />

pienamente l’opposizione di<br />

Berna contro l’introduzione di una tale<br />

normativa, dato che la stessa non è solo<br />

contraria agli Accordi Bilaterali, ma<br />

infrange l’Accordo di libero Scambio tra<br />

la Svizzera e l’Unione Europea sottoscritto<br />

nel 1972. Senza arrivare all’assurdo<br />

di chiedere misure di ritorsione Vi<br />

supplichiamo di adire tutte le vie per<br />

mostrare una reazione forte e senza<br />

equivoci del Consiglio federale contro<br />

questo nuovo regime doganale imposto<br />

da Bruxelles al nostro Paese.<br />

D’altronde la Svizzera è uno dei principali<br />

partner commerciali dell’Unione<br />

Europea e nel 2002 l’UE ha esportato<br />

beni e servizi nel nostro Paese per oltre<br />

70 miliardi di Euro. La Svizzera si attesta<br />

così come il maggiore mercato delle<br />

Onorevole Consigliere federale<br />

Joseph Deiss<br />

aziende europee dopo gli Stati Uniti.<br />

Inoltre le aziende svizzere figurano<br />

anche tra i maggiori investitori<br />

nell’Unione Europea: gli investimenti<br />

diretti nei 15 paesi dell’UE sono stati nel<br />

2002 pari a 7,27 miliardi di franchi e<br />

hanno generato moltissimi posti di lavoro.<br />

Queste poche cifre stanno a dimostrare<br />

la forte integrazione esistente tra<br />

la Svizzera e i paesi dell’UE e pertanto si<br />

impone una immediata abolizione delle<br />

palesi violazioni che Bruxelles desidera<br />

introdurre con il 1. giugno <strong>2004</strong>.<br />

RingraziandoLa per il Suo impegno in<br />

questo dossier, Onorevole Consigliere<br />

federale Joseph Deiss, restiamo volentieri<br />

a Sua disposizione per ogni ulteriore<br />

informazione e nell’attesa di una soluzione<br />

favorevole alla piazza economica<br />

svizzera, cogliamo l’occasione per<br />

porgerLe i nostri più distinti saluti”.


9• <strong>Ti</strong>cino Business - 03/<strong>2004</strong> Agenda <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong><br />

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Rinaldo Gobbi, Alessia Romano e Aldo Stoffel<br />

Editore: <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong><br />

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Indirizzo redazione:<br />

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Tel. +41 91 911 51 11 Fax +41 91 911 51 12<br />

stoffel@cci.ch www.cciati.ch<br />

AGENDA<br />

• Giovedì 4 marzo <strong>2004</strong>, dalle ore 08:00 alle ore 09:30, presso l’Azienda agraria<br />

cantonale di Mezzana: Business Breakfast, ogni primo giovedì del mese da<br />

febbraio a luglio, ciclo di incontri per parlare delle relazioni istituzionali tra<br />

aziende, banche e amministrazione cantonale, organizzato dal Dipartimento<br />

delle Finanze e dell’economia, da BancaStato con la collaborazione di <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong><br />

e AITI<br />

• Martedì 9 marzo <strong>2004</strong>, alle 10:00 presso <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong>, sala Dr. Gildo Papa (6°<br />

piano): Conferenza stampa Rapporto congiunturale sulla situazione economica<br />

del Cantone <strong>Ti</strong>cino <strong>2004</strong><br />

• Mercoledì 10 marzo <strong>2004</strong>, dalle ore 14:00 alle ore 17:00 presso <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong>, sala<br />

Dr. Gildo Papa (6° piano): Seminario <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong> / EICS “La revisione della<br />

legge federale sui cartelli (LCart)”, relatore Luca Albertoni Segretario giurista<br />

<strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong><br />

• Martedì 16 marzo <strong>2004</strong>, dalle ore 14:00 alle ore 17:00 Incontro informativo<br />

dell’Osec Business Network Switzerland: “Opportunità Food & Drink in<br />

Gran Bretagna”<br />

• Mercoledì 17 marzo <strong>2004</strong>, Giornata di consulenze individuali sulla<br />

Gran Bretagna “Volete avviare o consolidare la vostra attività sul mercato<br />

britannico ma non sapete come fare?”<br />

• Mercoledì 17 marzo <strong>2004</strong>, Assemblea Generale Ordinaria Aqua Nostra, presso<br />

l’Hôtel Glaxy a Berna<br />

• Mercoledì 24 marzo <strong>2004</strong>, dalle ore 17:00 alle ore 19:00 presso <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong>, sala<br />

Dr. Gildo Papa (6° piano) organizzato dalla <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong> in collaborazione con<br />

l’EICS: Ciclo di incontri informativi “L’allargamento ad Est dell’UE:<br />

quali opportunità per le aziende ticinesi?”- Focus su Lettonia, Estonia,<br />

Lituania<br />

• Giovedì 25 marzo <strong>2004</strong>, alle ore 10:00, Hotel La Perla-Agno: Consiglio economico<br />

della <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong>: competitività e accesso al capitale<br />

• Mercoledì 7 aprile <strong>2004</strong>, dalle ore 17:00 alle ore 19:00 presso <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong>, sala Dr.<br />

Gildo Papa (6° piano) organizzato dalla <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong> in collaborazione con l’EICS:<br />

Ciclo di incontri informativi “L’allargamento ad Est dell’UE: quali<br />

opportunità per le aziende ticinesi?”- Focus su Repubblica Ceca, Slovacchia<br />

e Slovenia<br />

• Mercoledì 7 aprile <strong>2004</strong> alle ore 16.30 Importanza della comunicazione<br />

per le PMI durante il Lugano Communication Forum<br />

• Martedì 20 aprile <strong>2004</strong> alle ore 10.00 presso la <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong> al 6° piano, riunione<br />

Commissione edilizia <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong><br />

• Mercoledì 21 aprile <strong>2004</strong>, dalle ore 17:00 alle ore 19:00 presso <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong>, sala Dr.<br />

Gildo Papa (6° piano) organizzato dalla <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong> in collaborazione con l’EICS:<br />

Ciclo di incontri informativi “L’allargamento ad Est dell’UE: quali<br />

opportunità per le aziende ticinesi?”- Focus su Polonia e Ungheria


Votazioni del 16 maggio<br />

No ai referendum ticinesi<br />

Presa di posizione del Comitato cantonale contrario ai referendum<br />

Ipresidenti Giovanni Merlini (PLR),<br />

Fabio Bacchetta-Cattori (PPD) e<br />

Paolo Clemente Wicht (UDC), unitamente<br />

al deputato Michele Foletti (Lega)<br />

hanno deciso di costituire un comitato<br />

interpartitico per difendere le misure di<br />

contenimento della spesa pubblica decise<br />

dal Governo e dal Parlamento con il<br />

Preventivo <strong>2004</strong> e oggetto di referendum.<br />

Il Comitato ritiene che la situazione<br />

di emergenza finanziaria causata dal<br />

forte aumento delle uscite dello Stato<br />

negli ultimi tre anni richieda scelte di<br />

responsabilità, finalizzate a salvaguardare<br />

la capacità del Cantone di dare risposte<br />

positive ed economicamente sostenibili<br />

ai problemi del Paese.<br />

Le misure contro le quali sono stati lanciati<br />

i referendum rispondono a questa<br />

esigenza fondamentale: la riduzione del<br />

sussidio cantonale ai Comuni per gli stipendi<br />

dei docenti, l’abolizione a medio<br />

termine della ginnastica correttiva, l’aumento<br />

di un’ora-lezione settimanale per<br />

i docenti e le modifiche della legge cantonale<br />

di applicazione sull’assicurazione<br />

contro le malattie consentono di contenere<br />

il forte aumento delle uscite correnti<br />

del Cantone, che ammonterà<br />

comunque a 86 milioni di franchi quest’anno.<br />

Le misure non intaccano servizi<br />

e prestazioni essenziali per i cittadini e<br />

consentono al Cantone di concentrare<br />

l’utilizzo delle risorse pubbliche per i cittadini<br />

che si trovano veramente nel bisogno.<br />

I referendum promossi dalla sinistra,<br />

dagli ambienti sindacali e da una parte<br />

dei docenti della scuola ticinese, e per i<br />

quali venerdì 6 febbraio <strong>2004</strong> sono state<br />

depositate le firme alla Cancelleria<br />

dello Stato, intendono bloccare l’adozione<br />

di misure necessarie per evitare il<br />

dissesto delle finanze pubbliche. La<br />

mancata attuazione dei provvedimenti<br />

approvati dal Governo e dal Parlamento<br />

aggraverebbe pesantemente una situazione<br />

già molto precaria, al cui risanamento<br />

tutti i partiti di governo dovrebbero<br />

concorrere.<br />

I risultati del consuntivo provvisorio del<br />

Cantone per il 2003 confermano la<br />

necessità di far entrare in vigore le misure<br />

di contenimento della spesa. Il disavanzo<br />

d’esercizio ammonta infatti a 254<br />

milioni di franchi ed è così di ben 33<br />

milioni di franchi superiore a quanto<br />

preventivato. Questo peggioramento è<br />

dovuto esclusivamente ai sorpassi di<br />

spesa registrati per complessivi 45 milioni<br />

di franchi, mentre i ricavi sono risultati<br />

leggermente superiori ai dati di preventivo.<br />

Il debito pubblico ha così superato<br />

il tetto del miliardo di franchi, raggiungendo<br />

1’099 milioni di franchi.<br />

La tendenza in atto rischia di pregiudicare<br />

la capacità dello Stato di operare a<br />

vantaggio anche delle future generazioni.<br />

Le misure oggetto di referendum sono<br />

state definite dal Governo e dal<br />

Parlamento in modo da contenere la<br />

spesa secondo criteri di equità, di efficienza<br />

e di priorità politica. La diminuzione<br />

dei sussidi cantonali ai Comuni<br />

per gli stipendi dei docenti è sopportabile<br />

per gli enti locali, che hanno beneficiato<br />

in questi ultimi anni di importanti<br />

aumenti di entrate e di interventi finanziari<br />

del Cantone (vedi contributi alle<br />

fusioni comunali). L’abolizione della ginnastica<br />

correttiva entro l’anno scolastico<br />

2007/2008 non toglie alla scuola ticinese<br />

un servizio irrinunciabile: la dimostrazione<br />

è data dal fatto che il <strong>Ti</strong>cino è l’unico<br />

Cantone in Svizzera a prevedere<br />

questo servizio. L’aumento di un’oralezione<br />

settimanale per i docenti è una<br />

<strong>Ti</strong>cino Business - 03/<strong>2004</strong> • 10<br />

misura sostenibile, sia perché attuata<br />

senza licenziamenti e senza diminuzione<br />

dei posti di lavoro, sia perché evita l’adozione<br />

di interventi più pesanti nella<br />

scuola.<br />

Le tre misure sull’assicurazione malattia<br />

mirano infine ad evitare un’utilizzazione<br />

impropria dei sussidi che il Cantone<br />

deve riservare all’aiuto di assicurati in<br />

situazione di difficoltà finanziaria, senza<br />

dispersioni verso cittadini che non<br />

hanno bisogno dell’aiuto statale perché<br />

hanno un reddito superiore o verso<br />

casse malati che presentano costi superiori<br />

alla media. Il nuovo metodo di calcolo<br />

della quota media ponderata sui<br />

premi di cassa malati mira ad incentivare<br />

la scelta di assicuratori con premi convenienti<br />

per il cittadino e per lo Stato; l’adeguamento<br />

dei limiti di reddito per<br />

l’aiuto ai figli di famiglie non altrimenti<br />

sussidiate evita il versamento di sussidi<br />

ad assicurati con redditi superiori ai<br />

100’000 franchi; le nuove norme sugli<br />

assicurati morosi elimina gli abusi nel<br />

campo del pagamento dei premi da<br />

parte dello Stato.<br />

La votazione popolare sul referendum<br />

sarà una prova difficile per il Governo, il<br />

Parlamento e i partiti impegnati nel risanamento<br />

delle finanze cantonali, a causa<br />

degli argomenti emotivi e fuorvianti utilizzati<br />

dai promotori. È pertanto intenzione<br />

del comitato promuovere una<br />

campagna di informazione sui massmedia<br />

per spiegare alle cittadine e ai cittadini<br />

ticinesi che soltanto uno Stato con<br />

finanze sane è in grado di offrire un servizio<br />

pubblico efficace e una socialità<br />

mirata.<br />

Persona di contatto:<br />

Reto Malandrini<br />

+41 91 821 41 81


11 • <strong>Ti</strong>cino Business - 03/<strong>2004</strong><br />

Il deficit d’esercizio del Cantone è<br />

passato da 42 milioni nel 2002 a 254<br />

milioni nel 2003 e salirà a 288 milioni<br />

nel <strong>2004</strong>. Il piano finanziario indica<br />

un’evoluzione preoccupante. I promotori<br />

dei referendum cantonali non accettano<br />

il freno della spesa pubblica che<br />

toccherà a fine legislatura i 2,7 miliardi<br />

di franchi. I partiti di governo responsabili<br />

PLR e PPD, congiuntamente all’UDC,<br />

una parte della Lega e agli ambienti economici<br />

ticinesi, sostengono le proposte<br />

per frenare l’aumento della spesa, formulate<br />

dal Governo e dal Parlamento.<br />

Durante la conferenza stampa del comi-<br />

tato contrario ai referendum, il<br />

Presidente PLR Giovanni Merlini ha sottolineato<br />

che non si tratta di tagli bensì<br />

di contenimenti: è infatti inaccettabile<br />

che lo Stato paghi già oggi 80 milioni di<br />

franchi all’anno per interessi passivi, per<br />

portare avanti la gestione corrente. Il<br />

Presidente PPD Fabio Bacchetta-Cattori<br />

ha messo in evidenza che l’alternativa a<br />

queste misure di risparmio consiste nel<br />

ribaltare sulla popolazione i maggiori<br />

oneri con una più forte pressione fiscale,<br />

avendo come conseguenza l’impoverimento<br />

della popolazione e del nostro<br />

tessuto economico. Il Presidente UDC<br />

Paolo Clemente Wicht ha messo l’accento<br />

sulla situazione finanziaria di squilibrio<br />

strutturale che richiede imperativamente<br />

una moderazione dell’aumento<br />

della spesa pubblica.<br />

Anche sotto il profilo dell’equità redistributiva<br />

è inaccettabile che il Cantone<br />

continui con una politica di sussidi al di<br />

sopra dei propri mezzi che porta ad uno<br />

spreco del denaro pubblico. Il <strong>Ti</strong>cino<br />

intero deve reagire per garantire la propria<br />

forza istituzionale e la stabilità di<br />

governo. Se non attuiamo queste misure<br />

l’aumento della spesa pubblica sfiorerà<br />

nel <strong>2004</strong> i 120 milioni di franchi e il<br />

deficit sfonderà per la prima volta il tetto<br />

dei 300 milioni di franchi.<br />

Nel settore dei sussidi di cassa malati lo<br />

Stato deve assolutamente limitare l’aiuto<br />

a chi veramente non è in grado di<br />

pagare i premi e toglierlo a chi se ne<br />

approfitta. Oggi abbiamo in questo<br />

campo una situazione iniqua che non<br />

stimola gli assicurati a cercare casse<br />

malati più convenienti.<br />

Nel campo della scuola si tratta di adeguare<br />

l’onere di insegnamento in <strong>Ti</strong>cino<br />

a quanto vige negli altri cantoni, portando<br />

le ore di insegnamento nella scuola<br />

Votazioni del 16 maggio<br />

Stop all’aumento della spesa pubblica<br />

Andiamo a votare il prossimo 16 maggio <strong>2004</strong><br />

di Claudio Camponovo, Direttore <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong><br />

Claudio Camponovo<br />

media a 25 ore alla settimana e nel liceo<br />

a 24 ore alla settimana. Pur con l’aumento<br />

di un’ora lezione (45-50 minuti) il<br />

<strong>Ti</strong>cino resterà sotto la media degli altri<br />

cantoni. Per la ginnastica correttiva va<br />

detto che il <strong>Ti</strong>cino è l’unico cantone in<br />

Svizzera ad avere nelle scuole questo<br />

tipo di servizio, l’abolizione graduale<br />

della stessa entro l’anno 2007-2008 sembra<br />

quindi una misura giustificata.<br />

L’appuntamento del 16 maggio <strong>2004</strong> è<br />

importante perché si tratta di evitare un<br />

obbligato aumento massiccio delle<br />

imposte, ogni anno del 10%, annullando<br />

così l’effetto benefico dei pacchetti<br />

fiscali approvati con difficoltà nel passato.<br />

Dal 2001 la spesa pubblica cantonale<br />

aumenta al ritmo di 100 milioni di franchi<br />

ogni anno che potrebbe toccare 120<br />

milioni nel <strong>2004</strong>. Stiamo scivolando in<br />

un declino finanziario e pertanto una<br />

manovra correttiva si impone. Andiamo<br />

tutti alle urne e votiamo 6 SI a queste<br />

sagge proposte di contenimento della<br />

spesa nell’ambito del preventivo <strong>2004</strong><br />

del Cantone.<br />

Dobbiamo assolutamente sostenere il<br />

pacchetto fiscale federale che alleggerisce<br />

la pressione fiscale per la classe<br />

media e le famiglie. Lo stesso elimina la<br />

palese disparità di trattamento fiscale<br />

tra le coppie sposate e le coppie conviventi.<br />

Occorre inoltre approvare l’11 ma revisione<br />

dell’AVS che introdurrà, a partire dal<br />

2009, l’armonizzazione dell’età di pensionamento<br />

della donna con l’uomo.<br />

Tutti gli ambienti economici svizzeri<br />

sostengono queste proposte perché stimolano<br />

una crescita economica durevole.<br />

Mobilitate tutti i vostri parenti e conoscenti,<br />

rechiamoci alle urne: determiniamo<br />

il nostro futuro.


Votazioni del 16 maggio<br />

16 maggio:<br />

SI per salvare il reddito delle<br />

famiglie e le finanze dello Stato<br />

Il prossimo 16 maggio le cittadine e i<br />

cittadini saranno chiamati a scelte<br />

difficili in ambito federale e cantonale,<br />

tutte concernenti gli aspetti finanziari<br />

e fiscali. Fra i temi federali spicca il pacchetto<br />

di sgravi fiscali 2001 della<br />

Confederazione, il quale prevede in particolare<br />

una diminuzione dell’imposizione<br />

fiscale a carico delle famiglie e del<br />

ceto medio, l’abolizione del reddito<br />

locativo e la promozione dell’accesso<br />

alla proprietà dell’abitazione, nonché<br />

una riforma dei diritti di bollo che<br />

migliorerà la capacità concorrenziale<br />

della piazza finanziaria svizzera.<br />

Ma è indubbiamente anche sul piano<br />

cantonale che si giocherà una contesa<br />

assai delicata, in parte ideologica, di<br />

quasi scontro fra due visioni e concezioni<br />

dello Stato e dell’intervento pubblico.<br />

I quattro referendum cantonali, tre concernenti<br />

la scuola - l’ora di lezione in più<br />

per i docenti; l’abolizione graduale della<br />

ginnastica correttiva; la riduzione dei<br />

sussidi versati dal Cantone ai comuni<br />

finanziariamente più forti per il finanziamento<br />

degli stipendi dei docenti comunali<br />

- e uno concernente i sussidi di<br />

cassa malati - norme più restrittive per<br />

gli assicurati che non pagano i premi di<br />

cassa malati pur avendone finanziariamente<br />

la possibilità; l’eliminazione del<br />

sussidio di cassa malati per i redditi elevati<br />

(oltre i diecimila franchi mensili);<br />

l’incentivo per gli assicurati sussidiati a<br />

scegliere una cassa malati meno cara,<br />

evitando così che lo Stato sussidi le<br />

casse malati più costose - si oppongono<br />

ad un contenimento della crescita della<br />

spesa pubblica cantonale, decisa dal<br />

Consiglio di Stato e dal Parlamento, cer-<br />

tamente limitato. Anche i sostenitori dei<br />

referendum convengono che si tratta<br />

delle misure meno dolorose che potessero<br />

essere decise per intervenire a contenere<br />

la spesa pubblica, ma trattandosi<br />

di una votazione che si è voluto da parte<br />

loro trasformare in appuntamento simbolico<br />

- ossia a favore o contro la politica<br />

finanziaria e fiscale sin qui condotta<br />

dal Consiglio di Stato - essi non vanno<br />

tanto per il sottile e cercano attraverso il<br />

voto del 16 maggio di sabotare una politica<br />

di risanamento dei conti pubblici<br />

che non è più possibile rinviare se si<br />

vuole essere davvero onesti con le cittadine<br />

e i cittadini.<br />

Le alternative al contenimento della crescita<br />

della spesa pubblica oltre misura<br />

sono l’aumento regolare delle imposte a<br />

tutti gli strati sociali della popolazione<br />

e/o una crescita fuori controllo del debito<br />

pubblico, ben oltre il livello già elevato<br />

che esso raggiungerà alla fine di questa<br />

legislatura senza misure di contenimento<br />

della spesa.<br />

E’ abbastanza conseguente che qualora<br />

la popolazione ticinese non accettasse<br />

anche questo minimo contenimento<br />

della spesa pubblica - quantificabile fra i<br />

i 20 e i 30 milioni di franchi a fronte di<br />

una spesa pubblica di oltre 2 miliardi e<br />

mezzo -, un contenimento che non<br />

intaccherà affatto il ruolo e l’intervento<br />

dello Stato, bisognerà imboccare una<br />

delle scarse strade alternative già citate;<br />

una scelta ben più dolorosa di quella che<br />

siamo chiamati a decidere il 16 maggio.<br />

L’aumento delle imposte sarebbe senz’altro<br />

una misura “violenta” e poco<br />

rispettosa nei confronti dei cittadini contribuenti,<br />

ma non meno negativo sareb-<br />

<strong>Ti</strong>cino Business - 03/<strong>2004</strong> • 12<br />

di Stefano Modenini, responsabile economiesuisse Lugano Stefano Modenini<br />

be l’aumento della fiscalità nei confronti<br />

dell’economia e delle imprese. Giusto<br />

quattro anni fa la popolazione ticinese<br />

approvava in votazione una diminuzione<br />

dell’aliquota d’imposta sugli utili aziendali<br />

che faceva del <strong>Ti</strong>cino un Cantone<br />

fiscalmente concorrenziale per le attività<br />

economiche. Un segnale importante<br />

verso chi concorre a creare posti di lavoro<br />

e benessere della popolazione. Oggi<br />

la sinistra chiede al paese di tornare sui<br />

propri passi e di rimettere in discussione<br />

una delle poche carte vincenti che il<br />

nostro Cantone può giocare per attrarre<br />

investimenti sul proprio territorio e produrre<br />

ricchezza.<br />

Il Cantone imbocca la strada dell’autofinanziamento<br />

negativo, deve cioè ricorrere<br />

ai prestiti bancari per finanziare la<br />

spesa corrente. Il Cantone insomma ha<br />

bisogno delle banche per pagare i salari<br />

dei dipendenti pubblici e finanziare la<br />

spesa e i referendisti, per contraccambiare<br />

il favore, vorrebbero inasprire la<br />

fiscalità a tutti!<br />

Suona allora per lo meno indelicata se<br />

non scellerata l’ipotesi avanzata dal<br />

nuovo presidente del Partito socialista,<br />

Manuele Bertoli, secondo il quale il<br />

Cantone può giocare ancora un poco<br />

con l’aumento del debito pubblico.<br />

Non è proprio il caso di dipingere scenari<br />

apocalittici qualora il 16 maggio i<br />

referendum venissero accettati, ma il cittadino<br />

che si reca alle urne deve essere<br />

cosciente del fatto che dovrà scegliere<br />

fra un risanamento difficile ma possibile<br />

dei conti pubblici e una deriva finanziaria<br />

che pagheremo tutti noi già oggi, ma<br />

che pagheranno soprattutto i nostri figli<br />

domani.


13 • <strong>Ti</strong>cino Business - 03/<strong>2004</strong><br />

Importante novità nell’ambito<br />

dell’arbitrato internazionale<br />

Un Regolamento unico adottato dalle Camere di commercio<br />

e dell’industria svizzere<br />

di Luca Albertoni<br />

è ormai diventato una<br />

realtà molto importante nella riso-<br />

L’arbitrato<br />

luzione dei conflitti fra aziende e<br />

anche la Camera di commercio, dell’industria<br />

e dell’artigianato del catone <strong>Ti</strong>cino<br />

(<strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong>) ha contribuito a questo sviluppo<br />

grazie al sistema arbitrale di Lugano.<br />

Per promuovere ulteriormente il cosiddetto<br />

arbitrato istituzionale (ovvero quello<br />

gestito da istituzioni riconosciute), le<br />

Camere di commercio e dell’industria di<br />

Basilea, Berna, Ginevra, <strong>Ti</strong>cino, Vaud e<br />

Zurigo hanno adottato il Regolamento<br />

svizzero dell’arbitrato internazionale<br />

(Regolamento svizzero), che, dal 1° gennaio<br />

<strong>2004</strong>, sostituisce i Regolamenti d’arbitrato<br />

internazionale delle varie Camere.<br />

Si tratta di una novità importantissima,<br />

perché frutto di lunghi lavori preparatori,<br />

che hanno permesso di creare uno strumento<br />

moderno, in grado di ottenere un<br />

Grazie anche all’appoggio del<br />

Dipartimento delle finanze e dell’economia,<br />

“Platinum” dedicherà<br />

un servizio speciale nel prossimo numero<br />

della rivista alla realtà economica ed<br />

imprenditoriale del nostro Cantone.<br />

Platinum – Aziende & Protagonisti - è la<br />

rivista che illustra ogni quadrimestre il<br />

panorama economico italiano e interna-<br />

ampio riconoscimento a livello internazionale.<br />

Il Regolamento svizzero è basato sul<br />

Regolamento d’arbitrato della CNUDCI<br />

(UNCITRAL), con alcune modifiche per<br />

adattarlo all’arbitrato istituzionale e per<br />

rispecchiare la più recente prassi e gli sviluppi<br />

del diritto internazionale nell’ambito<br />

dell’arbitrato.<br />

Il Regolamento svizzero che, come detto,<br />

è entrato in vigore il 1° gennaio <strong>2004</strong>, è<br />

applicabile a tutte le procedure arbitrali<br />

depositate dopo questa data, a meno che<br />

le parti non decidano altrimenti. Occorre<br />

sottolineare che il Regolamento d’arbitrato<br />

e di conciliazione di Lugano della <strong>Cc</strong>ia-<br />

<strong>Ti</strong> resta applicabile agli arbitrati interni,<br />

ovvero a quelli che concernono esclusivamente<br />

parti svizzere.<br />

Il testo del Regolamento, nelle versioni<br />

inglese, tedesca, francese ed italiana può<br />

zionale attraverso i suoi principali interlocutori.<br />

Platinum è distribuita in Italia in<br />

“direct mailing” con Il Sole 24 Ore con<br />

una tiratura di 180’000 copie e in Europa<br />

in lingua inglese (20’000 copie) tramite la<br />

rete delle Camere di commercio italiane<br />

all’estero.<br />

All’interno della rivista, ogni realtà aziendale<br />

è presentata da un servizio redazionale<br />

e fotografico che consente di rag-<br />

Informazione<br />

essere ordinato<br />

presso<br />

la <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong><br />

oppure scaricato<br />

dal<br />

sito Internet www.swissarbitration.ch.<br />

Le Camere di commercio e dell’industria<br />

svizzere attive nell’ambito dell’arbitrato<br />

sono quindi liete di mettere a disposizione<br />

degli avvocati e delle aziende un<br />

Regolamento moderno e pratico per la<br />

risoluzione dei litigi. La speranza è che l’unificazione<br />

delle prassi arbitrali in Svizzera<br />

possa contribuire ad una migliore visibilità<br />

della piazza arbitrale elvetica a livello<br />

internazionale.<br />

Per maggiori informazioni potete contattare:<br />

Luca Albertoni, lic.iur., LL.M.<br />

Tel. +41 91 911 51 21<br />

Fax +41 91 911 51 12<br />

Rivista “PLATINUM” distribuita in Italia<br />

con “IL SOLE 24 ORE”<br />

SPECIALE CANTONE TICINO<br />

di Gianluca Ambrosetti<br />

giungere efficacemente un interessante<br />

pubblico.<br />

Il corrispondente di Platinum è a vostra<br />

disposizione per illustrare tutti gli elementi<br />

che contraddistinguono questa<br />

iniziativa e, per qualsiasi informazione,<br />

è disponibile la redazione Platinum<br />

(Sig.ra Liana Orlando)<br />

al numero +39 0423 72 44 46


Informazione<br />

<strong>Ti</strong>cino Business - 03/<strong>2004</strong> • 14<br />

Un centesimo a favore dell’ambiente<br />

di Gianluca Ambrosetti<br />

Nella cornice del celebre protocollo<br />

di Kyoto per la riduzione delle<br />

emissioni di gas serra, la Svizzera<br />

ha introdotto una propria legge sul<br />

CO2. Questa legge si prefigge l’obiettivo<br />

di una riduzione entro il 2010 dell’8%<br />

delle emissioni CO2 dovute ai carburanti<br />

rispetto a quelle prodotte nel 1990.<br />

A priori, i provvedimenti volontari costituiscono<br />

lo strumento principale per<br />

raggiungere quest’obiettivo. Se tuttavia i<br />

risultati fossero insufficienti, la<br />

Confederazione potrà introdurre una<br />

tassa a scopo dissuasivo sugli agenti<br />

energetici fossili. Questa tassa sul CO2<br />

si aggirerebbe sui 30 centesimi al litro e<br />

potrebbe raggiungere i 50 centesimi.<br />

Nel 2002, le emissioni, al posto di essere<br />

dell’8% inferiori, erano del 6% superiori<br />

a quelle del 1990 e perciò in primavera<br />

il Parlamento si appresterà a discutere<br />

l’eventuale introduzione della suddetta<br />

tassa.<br />

Dal punto di vista economico, questo<br />

provvedimento risulterebbe alquanto<br />

negativo, in particolare se preso indipendentemente<br />

dagli stati europei con i<br />

quali la nostra nazione confina. Uno studio<br />

della Confederazione valuta le sole<br />

perdite legate alle tasse sugli oli minerali<br />

a più di 650 milioni di franchi, poiché<br />

non solo cadrebbero tutti i ricavi legati<br />

alla clientela straniera che viene a rifornirsi<br />

in Svizzera ma si avrebbero anche<br />

perdite dovute ai cittadini elvetici che,<br />

all’inverso di ciò che accade oggi, si<br />

recherebbero oltre frontiera per fare il<br />

pieno.<br />

Va da se che un ulteriore tassa si ripercuoterebbe<br />

in maniera negativa sui costi<br />

e quindi sulla competitività sul mercato<br />

internazionale dei nostri<br />

prodotti.<br />

Essendo tuttavia l’effetto<br />

serra un fenomeno globale, non fa differenza<br />

se le emissioni vengono ridotte in<br />

Svizzera o in qualsiasi altro luogo del<br />

pianeta. Per questo motivo, la Legge<br />

federale sul CO2 ha integrato una parte<br />

del protocollo di Kyoto che permette di<br />

raggiungere gli obiettivi prefissi anche<br />

tramite riduzioni di emissioni ottenute<br />

all’estero.<br />

Basandosi sull’idea che è meglio e più<br />

utile investire per la protezione dell’ambiente<br />

dove il ritorno in riduzione è<br />

massimo, il protocollo di Kyoto permette<br />

alle nazioni di rientrare nei limiti<br />

imposti da questo anche contribuendo<br />

a programmi di riduzione delle emissioni<br />

in altri paesi. Questi meccanismi flessibili<br />

prendono il nome di Joint<br />

Implementation ( JI) e Clean<br />

Development Mechanism (CDM).<br />

Finanziando questi progetti si possono<br />

ottenere certificati che attestano la partecipazione<br />

e l’effetto in riduzione associato<br />

(certificati di riduzione).<br />

È in questo contesto che si inserisce la<br />

proposta dell’Unione petrolifera (sostenuta<br />

da ASTAG, ACS, TCS, economiesuisse,<br />

auto-schweiz e UPSA) di introdurre<br />

un aumento volontario di un centesimo<br />

al litro per i carburanti.<br />

Con un introito annuo di circa 70 milioni<br />

di franchi, il “centesimo climatico”<br />

permetterebbe, se sfruttato correttamente,<br />

di ottenere il contenimento<br />

delle emissioni di CO2 senza i costi e gli<br />

effetti negativi della futura tassa.<br />

Poiché vi è una chiara volontà politica di<br />

ottenere il più possibile delle riduzioni<br />

in Svizzera, più di due terzi di questi<br />

ricavi verrebbero investiti nel nostro<br />

paese. Fra i possibili beneficiari dei contributi<br />

avremmo per esempio la promozione<br />

dei sistemi Eco-Drive, le vetture<br />

funzionanti con carburanti alternativi<br />

(per esempio celle a combustibile a<br />

idrogeno) e le vetture ibride.<br />

Tuttavia, a livello nazionale sarà difficile<br />

a breve termine ottenere più del 20%<br />

della riduzione totale prefissata, ed è<br />

per questo motivo che il rimanente<br />

terzo dell’introito annuo verrebbe utilizzato<br />

per acquistare riduzioni di emissioni<br />

all’estero. Il mercato internazionale di<br />

questi certificati di riduzione è già una<br />

realtà, e con 20 milioni di franchi all’anno<br />

si riuscirebbe effettivamente a colmare<br />

la lacuna restante.<br />

Grazie al responso molto positivo di<br />

uno studio dell’Ufficio federale dell’ambiente,<br />

delle foreste e del paesaggio e<br />

dell’Ufficio dell’energia che valuta il<br />

contributo del centesimo climatico<br />

come equivalente ad una tassa sul CO2<br />

di 30 cts./litro, anche la Confederazione<br />

si è convinta della validità della proposta.<br />

È quindi importante che a questo progetto<br />

venga data la possibilità di mostrare<br />

la sua efficacia sul campo, evitando di<br />

introdurre la tassa sul CO2. In ogni caso,<br />

resta sempre la possibilità di implementare<br />

le due misure casomai la prima<br />

risultasse insoddisfacente.<br />

Per ulteriori informazioni:<br />

www.plate-forme-co2.ch


15 • <strong>Ti</strong>cino Business - 03/<strong>2004</strong><br />

Informazione<br />

Il Marketing Trophy d’oro alla Parroco<br />

erboristeria Künzle di Minusio<br />

Con più di 600 partecipanti si è tenuta alla fine di gennaio a Friborgo<br />

la 7.ma Giornata svizzera del marketing durante la quale<br />

sono stati assegnati gli ambiti Marketing Trophy <strong>2004</strong>.<br />

Il primo premio, per la prima volta ad una ditta ticinese:<br />

la Parroco erborista Künzle di Minusio.<br />

Comunicato stampa SMC – <strong>Ti</strong>cino<br />

La Parroco erborista Künzle ha ricevuto<br />

il premio Marketing Trophy d’oro<br />

nella categoria 1, nella quale gareggiano<br />

le aziende che hanno da 1 a 50 collaboratori,<br />

con il progetto di riposizionamemto<br />

strategico “Partenza verso una<br />

nuova dimensione”. È la prima volta che il<br />

riconoscimento più prestigioso della rassegna<br />

nazionale della Giornata svizzera del<br />

marketing viene attribuito ad una ditta ticinese.<br />

Il progetto premiato è stato il 28 gennaio<br />

scorso durante una serata organizzata<br />

dallo SMC - <strong>Ti</strong>cino all’Università della<br />

Svizzera Italiana di Lugano, dove Stefano<br />

Airlodi, titolare della Parroco erborista<br />

Künzle, ha spiegato come una strategia di<br />

distribuzione molto esclusiva unita ad un<br />

impiego mirato e creativo degli strumenti<br />

di marketing e comunicazione, abbiano<br />

contribuito in modo determinante all’affermazione<br />

dell’azienda ticinese sul mercato<br />

svizzero.<br />

“Dopo quasi un decennio di costante<br />

discesa dei prodotti a base di erbe naturali,<br />

si trattava,” ha detto Airoldi, “di rilanciare<br />

il segmento in funzione del rinato interesse<br />

dei consumatori per i prodotti naturali<br />

e di assecondare il nuovo posiziona-<br />

Stefano Airoldi con il Marketing Trophy riceve i complimenti<br />

di Bruno Marchi<br />

mento delle drogherie nel mercato della<br />

distribuzione”.<br />

Ed il risultato è stato subito ben visibile:<br />

dopo 7 mesi dal lancio della nuova strategia<br />

la Künzle è presente con 52 specialità<br />

(tisane medicinali, compresse, capsule,<br />

liquidi, dermo-cosmetici, ecc.)<br />

in più di 110 punti di vendita in<br />

Svizzera e si prevede di arrivare<br />

a 200 entro la fine di quest’anno.<br />

Di questo successo possono<br />

beneficiare anche gli 80<br />

contadini ticinesi che producono<br />

le erbe medicinali con<br />

metodi di coltivazione quasi<br />

esclusivamente biologici, ciò<br />

che assicura ai prodotti il riconoscimento<br />

ufficiale per essere<br />

utilizzati anche nella fitoterapia.<br />

Nel cantone <strong>Ti</strong>cino essa è presente in due<br />

drogherie che dispongono di tutto l’assortimento,<br />

la drogheria Belotti a Lugano e la<br />

drogheria Isler di Ascona.<br />

Nel corso della manifestazione è stato<br />

pure illustrato il progetto di coltivazioni<br />

coordinato dalla Cooperativa COFIT, fornitore<br />

della Parroco erborista Künzle di<br />

diverse erbe che poi vengono trasformate<br />

in ottime tisane da succhiare a base di<br />

Salvia e Malva o a base di<br />

Bibernel.<br />

La Parroco erborista Künzle SA<br />

è stata creata nel 1922 dal<br />

Parroco erborista Johann<br />

Künzle a Zizers nel canton<br />

Grigioni.<br />

Sino agli anni ‘70 la ditta è stata<br />

tra le più importanti nel settore<br />

della medicina naturale sia in<br />

Svizzera che in vari paesi esteri.<br />

Negli ultimi anni l’attività di promozione<br />

è stata meno attiva ed<br />

è iniziata l’erosione della cifra<br />

d’affari da parte di concorrenti<br />

più attenti alle trasformazioni in atto sul<br />

mercato farmaceutico e, soprattutto negli<br />

anni ‘80, l’avvento massiccio della chimica<br />

ha fatto dimenticare l’importanza della<br />

medicina naturale.<br />

È nel 1997 che l’attuale titolare Stefano<br />

Airoldi rileva i diritti del marchio<br />

e le registrazioni ed inizia<br />

un’attività di riposizionamento<br />

strategico.<br />

Inizialmente si sono dovute<br />

aggiornare le numerose<br />

autorizzazioni dei prodotti,<br />

poi cercare delle risorse<br />

esterne che potessero<br />

garantire la fabbricazione<br />

con una qualità ineccepibile<br />

dei prodotti ed infine un<br />

accordo con un canale di distribuzione<br />

che permettesse di essere nuovamente<br />

presente sui punti vendita-consiglio.<br />

Ed è stato con lo studio del consumatore<br />

di prodotti naturali ed i processi di acquisto<br />

che si è deciso di orientarsi alle drogherie<br />

e tralasciare le farmacie.<br />

“Un rilancio molto riuscito che meritava<br />

proprio il Marketing Trophy d’oro” ha<br />

detto il presidente dello SMC - <strong>Ti</strong>cino<br />

Bruno Marchi felicitandosi con Stefano<br />

Airoldi e ricordando come questo successo<br />

rappresenti una nuova soddisfazione<br />

anche per il Marketing Club <strong>Ti</strong>cino che,<br />

dopo meno di un anno dalla medaglia<br />

d’oro di Giampaolo Mameli agli esami<br />

federali di Tecnico di marketing, vede un<br />

altro dei suoi associati, Stefano Airlodi, salire<br />

sui gradini più alti del marketing nazionale.<br />

SMC – <strong>Ti</strong>cino<br />

Corso Elvezia 16 - CP 5160 - 6901 Lugano<br />

Tel. +41 91 923 45 73<br />

Fax. +41 91 923 46 36<br />

marketing@smc-ticino.ch<br />

www.smc-ticino.ch


17 • <strong>Ti</strong>cino Business - 03/<strong>2004</strong> Commercio estero<br />

Consulenze individuali sulla Polonia<br />

e gli altri nuovi Stati membri dell’UE<br />

Lugano, 22 aprile <strong>2004</strong><br />

Il 1° maggio <strong>2004</strong> l’Unione europea<br />

diventerà più grande: 10 nuovi paesi si<br />

aggiungeranno ai 15 Stati membri attuali<br />

e con 75 milioni di abitanti in più<br />

andrà a costituirsi una UE a 25 con 450<br />

milioni di persone. Estonia, Lettonia,<br />

Lituania, Polonia, Slovacchia, Slovenia,<br />

Repubblica ceca ed Ungheria sono gli<br />

otto Paesi dell’Europa centrale e dell’est<br />

che, insieme con Malta e Cipro, entreranno<br />

infatti a far parte dell’UE.<br />

Per molti versi si tratta di un avvenimento<br />

speciale: entreranno nell’UE<br />

numerosi Paesi che dopo la Seconda<br />

guerra mondiale erano scomparsi dietro<br />

la cortina di ferro e che spesso in<br />

Occidente vengono ancora considerati<br />

come un blocco uniforme e visti con<br />

paura e scetticismo. Eppure l’allargamento<br />

ad Est dell’UE costituisce un’opportunità<br />

anche per le aziende elvetiche,<br />

che avranno quindi accesso ad un<br />

mercato interno più vasto.<br />

La Polonia in particolare è fra i nuovi<br />

Stati membri uno dei più dinamici, dove<br />

il processo di trasformazione verso<br />

un’economia di mercato è stato praticamente<br />

già completato. Inoltre è il paese<br />

L’Osec ha un nuovo direttore<br />

Daniel Küng è il nuovo CEO dell’Osec.<br />

Designato dalla Commissione di sorveglianza<br />

quale nuovo direttore dell’Osec il<br />

26 febbraio nel corso di una seduta ordinaria<br />

a Zurigo, Daniel Küng prenderà la<br />

direzione dell’Osec al più tardi il 17 giugno<br />

<strong>2004</strong> in occasione della prossima<br />

Assemblea generale ordinaria.<br />

Daniel Küng, nato nel 1952 e diplomato<br />

alla Handelshochschule di San Gallo (lic.<br />

più grande e popoloso (oltre 38,6<br />

milioni di abitanti) e grazie alla sua<br />

posizione geografica si sta guadagnando<br />

il ruolo di grande mercato<br />

ponte tra l’Europa occidentale e<br />

l’Europa dell’Est, costituendo così<br />

un grande mercato di sbocco per<br />

questa Unione allargata.<br />

Non avete ancora un’attività commerciale<br />

in Polonia oppure siete già<br />

presenti ma vendete soltanto in<br />

alcuni segmenti? Allora approfittate<br />

della giornata di consulenze individuali<br />

organizzate dal Business<br />

Network Switzerland e fissate un<br />

appuntamento con Mirjam Walker,<br />

già consulente presso l’Euro Info<br />

Centro Svizzera di Zurigo e ora consulente<br />

legale e commerciale presso lo<br />

Swiss Business Hub Poland: la nostra<br />

collaboratrice vi può sicuramente aiutare<br />

ad individuare i rischi, ma soprattutto<br />

le opportunità offerte dal mercato<br />

polacco!<br />

Grazie alla sua vasta esperienza sulle<br />

questioni inerenti la legislazione europea<br />

e sugli accordi bilaterali CH-UE,<br />

Mirjam Walker è in grado di consigliarvi<br />

anche sugli altri paesi dell’Est che il 1°<br />

maggio <strong>2004</strong> entreranno a far parte<br />

dell’UE: Estonia, Lettonia, Lituania,<br />

oec. HSG), è imprenditore indipendente<br />

dal 1982, prima in Brasile e poi in<br />

Portogallo. In questo paese, dal 1987 era a<br />

capo di un’azienda di servizi essenzialmente<br />

rivolti all’industria farmaceutica<br />

internazionale. Daniel Küng è presidente<br />

dalla Camera di commercio e dell’industria<br />

Svizzera-Portogallo e membro del<br />

comitato direttivo di Swisscham, l’unione<br />

delle camere di commercio bilaterali svizzere<br />

all’estero. Possiede una grande espe-<br />

Repubblica ceca, Slovacchia, Slovenia<br />

ed Ungheria.<br />

Approfittate di questa giornata di consulenze<br />

individuali del Business<br />

Network Switzerland per ottenere preziose<br />

informazioni ad un prezzo vantaggioso:<br />

il colloquio individuale della<br />

durata di un’ora costa solo CHF 210.- +<br />

IVA per i soci Osec e CHF 250.- + IVA<br />

per i non soci.<br />

Le iscrizioni possono essere effettuate<br />

tramite fax allo 091 911 51 39 oppure via<br />

e-mail all’indirizzo<br />

info.lugano@osec.ch.<br />

rienza nella conduzione di PMI e conosce<br />

bene i loro bisogni d’esportazione.<br />

L'Osec <strong>Ti</strong>cino ringrazia Balz Hösly per il<br />

lavoro svolto dall'estate 2000 fino ad inizio<br />

<strong>2004</strong> e formula a Daniel Küng i migliori<br />

auguri per la sua nuova attività a capo<br />

dell'Osec.<br />

L’Osec elimina alcuni servizi<br />

Dall’inizio dell’anno l’Osec non fornisce<br />

più il servizio “Indirizzi internazionali”.


Commercio estero<br />

Questo tipo di informazione può ad<br />

esempio essere ottenuto presso<br />

• Dun & Bradstreet www.dnb.com<br />

• Kompass www.kompassonline.ch<br />

• Schober<br />

www.schober-international.com<br />

• Hoppenstedt www.hoppenstedt.de<br />

L’Osec ha inoltre deciso di non più riproporre<br />

nemmeno i servizi “Info Brokerage”<br />

e “Coaching Web Search”. Per queste prestazioni<br />

potete contattare, ad esempio:<br />

• Centredoc www.centredoc.ch<br />

• Recherchen Informationsbeschaffung<br />

www.recherchen.ch<br />

• InfoCollect, tel. +41 (0)71 260 28 52<br />

(www.infocollect.ch, sito in costruzione)<br />

• Info-Broker www.info-broker.ch<br />

• InfoLit Information Broker www.infolit.ch<br />

• i2K www.i2k-services.de<br />

Studio di mercato «open4D» sui<br />

software e i servizi IT in Germania<br />

bns - Lo Swiss Business Hub Germany, in<br />

collaborazione con l’Osec e le associazioni<br />

professionali simsa e SAP, ha commissionato<br />

uno studio di mercato sul settore<br />

tedesco dell’informatica e in particolare<br />

sui software e i servizi delle tecnologie<br />

dell’informazione. Da questo studio risulta<br />

che malgrado le difficoltà attraversate<br />

dal settore negli ultimi due anni questo<br />

segmento offre sempre un eccellente<br />

potenziale per i prestatari svizzeri.<br />

Questo studio (75 pagine, in tedesco) è<br />

stato pubblicato nell’autunno 2003 e può<br />

essere ordinato all’Osec al costo di<br />

CHF 150.- per i soci e di CHF 200.- per i<br />

non soci.<br />

Per ulteriori ragguagli e ordinazioni non<br />

esitate a contattare il nostro Segretariato.<br />

The Environmental Market in Poland –<br />

an Overview<br />

bns - Redatto dallo Swiss Business Hub<br />

Poland, lo studio “The Environmental<br />

Market in Poland – an Overview” (99 pagine,<br />

in inglese) tratta l’evoluzione delle<br />

prospettive del mercato ambientale polacco,<br />

le opportunità d’affari che esso offre<br />

alle aziende svizzere, la legislazione in<br />

vigore e gli strumenti di finanziamento<br />

utili.<br />

Lo studio può essere ottenuto presso<br />

l’Osec al prezzo di CHF 125.- per i soci e<br />

CHF 150.- per i non soci.<br />

Ulteriori ragguagli su questo rapporto<br />

possono essere ottenuti all’indirizzo web<br />

www.eco-net.ch/umweltplattform/mark-<br />

tinfo/polen/the_environmental_market_in_poland/en/umweltberichtpl_ove<br />

rview.pdf<br />

Brasile: richiesti i beni d’investimento<br />

bns- Negli ultimi tre mesi le importazioni<br />

di beni d’investimento in Brasile sono<br />

aumentate rispetto allo stesso periodo<br />

dell’anno precedente. Il risultato è<br />

influenzato soprattutto da un aumento<br />

del 30.9% solo in ottobre 2003 dell’acquisto<br />

di beni strumentali. Questo indica che<br />

si sta di nuovo investendo in macchinari<br />

ed attrezzature industriali e che l’attività<br />

industriale nazionale sta recuperando. Nel<br />

2003 sono stati introdotti in Brasile beni<br />

d’investimento per un valore di 14,1<br />

miliardi di dollari, mentre il totale delle<br />

importazioni è valutato a 48,26 miliardi di<br />

dollari.<br />

Inoltre a gennaio <strong>2004</strong> il governo brasiliano<br />

ha annunciato una riduzione del 30%<br />

della tassa sui prodotti industrializzati (IPI)<br />

per ben 643 beni strumentali. Per la maggioranza<br />

delle attrezzature la tassa IPI è<br />

quindi stata ridotta dal 5% al 3.5%.<br />

Per ulteriori informazioni potete consultare<br />

il rapporto redatto dallo Swiss Business<br />

Hub Brazil (in inglese) disponibile online su<br />

www.osec.ch/~0xc1878d1b_0x0001b932<br />

/wirtschaftsdaten/capital_goods_increase_of_imports_/_ipi_tax_reduction_in_<br />

brazil<br />

Il Kuwait si apre agli investitori esteri<br />

bns - Il consiglio dei ministri del Kuwait<br />

ammette da subito investimenti esteri in<br />

undici settori e servizi che prima erano<br />

riservati unicamente agli investitori indigeni.<br />

L’Ambasciata svizzera in Kuwait ha<br />

redatto un documento, in inglese, che<br />

illustra i settori toccati da questa novità e<br />

la regolamentazione alla quale devono<br />

sottostare le aziende con 100% di capitale<br />

estero. Questo documento può essere<br />

consultato all’indirizzo<br />

www.osec.ch/~0xc1878d1b_0x0001c11f/<br />

kuwait/investments/kuwait_open_to_for<br />

eign_investors/en/kuwaitinvest.doc<br />

Arabia Saudita: boom della costruzione<br />

bns – Il settore della costruzione in Arabia<br />

Saudita conosce attualmente un periodo<br />

molto favorevole. Secondo il rapporto sull’evoluzione<br />

di questo settore redatto dal<br />

Consolato generale di Svizzera a Jeddah<br />

questa prosperità dovrebbe mantenersi<br />

ancora un anno o due.<br />

Il rapporto, in tedesco, può essere consultato<br />

online su:<br />

<strong>Ti</strong>cino Business - 03/<strong>2004</strong> • 18<br />

www.osec.ch/%7E0xc1878d1b_0x0001c1<br />

1f/saudi-arabien/wirtschaftsdaten/branchenbericht_bausektor_saudiarabien_<br />

januar_<strong>2004</strong><br />

Svizzera-Iran: in vigore la convenzione<br />

di doppia imposizione<br />

dff- La Convenzione di doppia imposizione<br />

firmata in ottobre 2002 tra la Svizzera e<br />

la Repubblica islamica d’Iran è entrata in<br />

vigore il 31 dicembre 2003. Le disposizioni<br />

della Convenzione di doppia imposizione<br />

si applicano in Svizzera alle imposte sul<br />

reddito o sul capitale dovute a partire dal<br />

1° gennaio <strong>2004</strong>. In Iran queste disposizioni<br />

si applicano invece alle imposte sul<br />

reddito o sul capitale dovute a partire dal<br />

1° Farvardin 1383 (= 20 marzo <strong>2004</strong>).<br />

L’accordo di libero scambio AELS-Cile<br />

entra in vigore con ritardo<br />

afd- Era previsto che l’accordo di libero<br />

scambio AELS-Cile entrasse in vigore il 1°<br />

febbraio <strong>2004</strong>. Il Ministero degli affari<br />

esteri del Cile ha però comunicato di non<br />

essere in grado di ratificare entro i tempi<br />

questo accordo di libero scambio.<br />

Verosimilmente quindi l’accordo non<br />

entrerà in vigore prima del 1° aprile <strong>2004</strong>.<br />

Fino a quel momento il Cile conserverà il<br />

suo statuto di paese in via di sviluppo e<br />

potrà rivendicare le preferenze doganali<br />

SGP.<br />

CETRA diventa TAITRA<br />

bns – Ristrutturazione e cambiamento di<br />

ragione sociale per l’organismo di promozione<br />

commerciale a Taiwan. Infatti dal 1°<br />

gennaio <strong>2004</strong> il CETRA (China External<br />

Trade Development Council) ha ceduto il<br />

posto al TAITRA (Taiwan External Trade<br />

Development Council) e il reparto sviluppo<br />

del mercato è stato scisso in due divisioni,<br />

incaricate l’una dello sviluppo generale<br />

del mercato e l’altra dei progetti specifici<br />

di marketing. Per ulteriori informazioni:<br />

www.taitra.org<br />

Osec<br />

Business Network Switzerland<br />

Corso Elvezia 16<br />

Casella postale 5399<br />

CH-6901 Lugano<br />

Tel. +41 91 911 51 35<br />

Fax +41 91 911 51 39<br />

info.lugano@osec.ch<br />

www.osec.ch


19 • <strong>Ti</strong>cino Business - 03/<strong>2004</strong> Speciale Unione europea<br />

Ciclo di incontri informativi<br />

L’allargamento ad Est dell’UE: quali<br />

opportunità per le aziende ticinesi?<br />

mercoledì 24 marzo, 7 aprile<br />

e 21 aprile <strong>2004</strong> dalle 17h00 alle 19h00<br />

Il 1° maggio <strong>2004</strong> l’Unione europea registrerà<br />

la crescita territoriale più significativa<br />

della sua storia: 10 nuovi paesi con<br />

75 milioni di abitanti si aggiungeranno<br />

agli attuali 15 Stati membri per costituire<br />

una UE a 25 con 450 milioni di persone.<br />

Anche se la Svizzera non fa parte dell’UE,<br />

l’allargamento di quest’ultima ha un<br />

impatto importante per le aziende elvetiche,<br />

che possono così partecipare ad un<br />

mercato interno più vasto.<br />

Quali opportunità si offrono quindi alle<br />

aziende ticinesi sui mercati di quelli che<br />

in gran parte erano Stati dell’ex blocco<br />

sovietico? Cosa cambierà per gli accordi<br />

bilaterali CH-UE, in particolare per l’accordo<br />

sulla libera circolazione?<br />

Il ciclo di incontri informativi organizzati<br />

dalla <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong> con la collaborazione<br />

dell’EICS vuole dare una risposta a tutte<br />

queste domande.<br />

Focus su Estonia, Lettonia,<br />

Lituania – mercoledì 24 marzo <strong>2004</strong><br />

• Allargamento ad Est dell’UE e accordi<br />

bilaterali CH-UE<br />

Luca Albertoni, <strong>Cc</strong>ia-ti, Lugano<br />

• Estonia, Lettonia, Lituania - analisi<br />

della situazione economica, tendenze<br />

delle economie locali, overview dei<br />

settori in espansione - Quali opportunità<br />

per le PMI ticinesi?<br />

Ilaria Martinenghi, Swibusiness SA,<br />

Viganello<br />

• Domande e discussione<br />

finale<br />

• Aperitivo<br />

Focus su<br />

Repubblica Ceca,<br />

Slovacchia<br />

e slovenia<br />

mercoledì<br />

7 aprile <strong>2004</strong><br />

• Conseguenze<br />

dell’allargamento<br />

ad Est dell’UE<br />

sull’accordo<br />

bilaterale sulla<br />

libera circolazione<br />

delle persone<br />

Avv. Michele Rossi, Studio legale e<br />

notarile Respini Rossi & Beretta<br />

Piccoli, Lugano<br />

• Repubblica ceca, Slovacchia e<br />

Slovenia: analisi della situazione economica,<br />

relazioni con la Svizzera e prospettive<br />

future<br />

Maurizio Cerratti, Segretariato di<br />

Stato dell’economia (seco), Berna<br />

• Domande e discussione finale<br />

• Aperitivo<br />

Focus su Polonia ed Ungheria -<br />

mercoledì 21 aprile <strong>2004</strong><br />

• Polonia ed Ungheria: analisi della<br />

situazione economica, relazioni con la<br />

Svizzera e prospettive future<br />

Rodolfo Laub, Segretariato di Stato<br />

dell’economia (seco), Berna<br />

• Conseguenze dell’allargamento ad Est<br />

dell’UE per le PMI svizzere – ostacoli<br />

tecnici al commercio, prodotti agricoli,<br />

libera circolazione. L’esempio del mercato<br />

polacco.<br />

Mirjam Walker, Swiss Business Hub<br />

Poland, Varsavia (in inglese)<br />

• Domande e discussione finale<br />

• Aperitivo<br />

Quota d’iscrizione:<br />

Per ogni singola serata: CHF 50.- per i<br />

soci della <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong> o dell’Osec, CHF 60.per<br />

i membri di Associazioni affiliate alla<br />

<strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong>, CHF 70.- per i non soci.<br />

Per le 3 serate: CHF 120.- per i soci della<br />

<strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong> o dell’Osec, CHF 145.- per i membri<br />

di Associazioni affiliate alla <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong>,<br />

CHF 170.- per i non soci.<br />

Per informazioni non esitate a contattare<br />

il Segretariato dell’Osec/EICS. Le iscrizioni<br />

possono essere effettuate via fax al<br />

+41 91 911 51 39 oppure tramite e-mail<br />

all’indirizzo mzurfluh@osec.ch.


Speciale Unione europea<br />

Tassi IVA applicati nei nuovi Stati<br />

membri dell’UE<br />

Sul sito web della DG “Fiscalità e unione<br />

doganale”, alla pagina<br />

europa.eu.int/comm/taxation_customs/p<br />

ublications/info_doc/info_doc.htm#vat<br />

_rates, sono disponibili informazioni di<br />

base provvisorie relative all’IVA applicata a<br />

Cipro, Estonia, Lettonia, Lituania, Malta,<br />

Repubblica ceca, Slovenia e Slovacchia.<br />

Mancano ancora i dati relativi a Polonia ed<br />

Ungheria. Queste informazioni, in inglese,<br />

forniscono un quadro provvisorio<br />

della legislazione di questi paesi in materia<br />

di IVA: coordinate delle amministrazioni<br />

fiscali competenti, procedura per l’ottenimento<br />

di un numero d’identificazione,<br />

fatturazione, ecc.<br />

I dati sono aggiornati, ma forniti senza<br />

garanzia. Per ottenere i dati applicati realmente<br />

si consiglia infatti di rivolgersi<br />

direttamente alle autorità fiscali di ogni<br />

paese.<br />

Sicurezza dei prodotti: guida<br />

informale prodotta dalla Commissione<br />

A novembre 2003 la Commissione ha pubblicato<br />

un documento guida sul rapporto<br />

tra la direttiva sulla sicurezza generale dei<br />

prodotti e determinate direttive di settore<br />

contenenti norme sulla sicurezza dei prodotti.<br />

La guida può essere consultata online<br />

su<br />

europa.eu.int/comm/consumers/cons_sa<br />

fe/prod_safe/gpsd/guidance_gpsd_it.pdf<br />

Strumenti e modalità<br />

di finanziamento per la ricerca<br />

A gennaio <strong>2004</strong> il Servizio ricerca<br />

USI/SUPSI ha pubblicato l’opuscolo<br />

“Piccole e medie imprese, ricerca e sviluppo<br />

tecnologico – Strumenti, opportunità<br />

e collaborazioni” che presenta le misure e<br />

gli strumenti predisposti dallo Stato per<br />

sostenere la ricerca e l’innovazione nelle<br />

PMI e per favorire la collaborazione con le<br />

scuole universitarie. Questa brochure<br />

informativa si concentra su tre temi:<br />

• il finanziamento della ricerca (gli strumenti<br />

che consentono di finanziare la<br />

ricerca nelle PMI);<br />

• le possibilità di cooperazione con le<br />

università e le scuole universitarie professionali;<br />

• le misure generali di sostegno all’innovazione<br />

nelle imprese.<br />

Il documento può essere scaricato online<br />

in formato pdf dal sito www.ti-edu.ch/servizi/ricerca/ricerca_enti/ricerca_pmi/bro<br />

churePMI.PDF.<br />

La versione cartacea come pure ulteriori<br />

informazioni possono invece essere<br />

richieste a<br />

Servizio ricerca USI/SUPSI<br />

Via Lambertenghi 10a<br />

6904 Lugano<br />

Tel. +41 91 912 46 17<br />

Fax +41 91 913 47 40<br />

sr@unisi.ch<br />

www.ticinoricerca.ch<br />

Relazione generale<br />

sull’attività dell’UE 2003<br />

La Relazione generale sull’attività<br />

dell’Unione europea è pubblicata ogni<br />

anno dalla Commissione europea in conformità<br />

dell’articolo 212 del trattato CE e<br />

dell’articolo 125 del trattato CEEA. Essa<br />

fornisce una panoramica generale delle<br />

attività svolte dalla Comunità nel corso<br />

dell’anno che ne precede la presentazione.<br />

L’ultima relazione disponibile è quella<br />

riguardante il 2003. A partire da quest’anno<br />

la Relazione generale, consultabile<br />

online all’indirizzo<br />

europa.eu.int/abc/doc/off/rg/it/2003/inde<br />

x.htm, è dotata di un motore di ricerca<br />

che permette la consultazione mirata del<br />

contenuto di tutte le relazioni pubblicate<br />

su Internet.<br />

La Relazione generale è completata dal<br />

Bollettino dell’Unione europea che riporta<br />

una descrizione delle attività della<br />

Commissione e delle altre istituzioni<br />

comunitarie nel corso del mese di riferimento.<br />

L’edizione su carta della relazione generale<br />

può essere ordinata presso l’EICS.<br />

Nr. cat. KA-AD-04-001-IT-C.<br />

Costo: a 38 (+ IVA e spese di spedizione)<br />

L’UE si dota di nuove regole<br />

sul controllo delle concentrazioni<br />

Il 20 gennaio il Consiglio dei ministri ha<br />

approvato una nuova normativa sul controllo<br />

delle concentrazioni che entrerà in<br />

vigore a maggio, in concomitanza con l’allargamento<br />

dell’Unione europea.<br />

Il Regolamento sulle concentrazioni era<br />

stato adottato per la prima volta nel 1989<br />

ed era entrato in vigore il 21 dicembre<br />

1990. Esso introduceva il concetto di<br />

“one-stop shop”, in base al quale le società<br />

che superavano determinate soglie di<br />

fatturato, a livello sia mondiale che europeo,<br />

dovevano chiedere un’autorizzazione<br />

in caso di concentrazioni e di acquisizioni.<br />

Il nuovo regolamento introduce una certa<br />

<strong>Ti</strong>cino Business - 03/<strong>2004</strong> • 20<br />

flessibilità nei tempi dell’indagine, rafforza<br />

il concetto di “one-stop shop” e chiarisce<br />

che la Commissione ha il potere di svolgere<br />

indagini su tutti i possibili scenari<br />

pericolosi provocati da una fusione, dal<br />

predominio di una sola società fino agli<br />

effetti derivanti da una situazione di oligopolio<br />

che potrebbe ledere gli interessi dei<br />

consumatori europei. Con questo regolamento<br />

la Commissione intende fornire<br />

una guida sulle modalità con cui le fusioni<br />

possono essere contestate.<br />

Il testo completo del comunicato stampa<br />

può essere consultato su<br />

europa.eu.int/rapid/start/cgi/guesten.ksh<br />

nr. di riferimento IP/04/70.<br />

Il regolamento <strong>2004</strong>/139/CE e altre informazioni<br />

su questo tema sono invece disponibili<br />

su europa.eu.int/comm/competition/mergers/legislation/regulation/#reg<br />

ulation.<br />

Nuova lista di organismi notificati<br />

Sulla GU C 302 del 12 dicembre 2003 è<br />

stata pubblicata la nuova lista degli organismi<br />

notificati designati dagli Stati membri,<br />

dai paesi aderenti e dai paesi EFTA in<br />

accordo alle direttive “Nuovo Approccio”.<br />

Il documento, contenente gli organismi<br />

notificati fino al 30 settembre 2003, sostituisce<br />

le precedenti liste ufficiali pubblicate<br />

nel 2000 e nel 2001.<br />

L’elenco comprende il nome e l’indirizzo<br />

degli organismi, il numero di identificazione<br />

e le competenze per le quali sono stati<br />

notificati. Questa lista fornisce così tutte le<br />

indicazioni relative agli organismi autorizzati<br />

al rilascio della marcatura CE e costituisce<br />

un indispensabile strumento di<br />

lavoro per tutti coloro che producono o<br />

commercializzano prodotti per i quali è<br />

necessaria la marcatura CE.<br />

Il documento può essere consultato online<br />

all’indirizzo europa.eu.int/eurlex/pri/it/oj/dat/2003/c_302/c_30220031<br />

212it00010414.pdf<br />

La versione cartacea può invece essere<br />

acquistata presso l’EICS.<br />

Euro Info Centro Svizzera<br />

Corso Elvezia 16<br />

Casella postale 5399<br />

CH-6901 Lugano<br />

Tel. +41 91 911 51 37<br />

Fax +41 91 911 51 39<br />

eics.lugano@osec.ch<br />

www.osec.ch/eics


Informazione<br />

OUTSOURCING<br />

Amministrazione e gestione risorse umane<br />

Gestione processi<br />

ricerca e selezione<br />

inizio e fine<br />

rapporto di lavoro<br />

stipendi e<br />

oneri sociali<br />

contratti e<br />

permessi di lavoro<br />

certificati di lavoro<br />

Strumenti di gestione<br />

descrizione<br />

della funzione<br />

dossier del<br />

personale<br />

regolamenti e<br />

manuali<br />

profili professionali<br />

e individuali<br />

Consulenza<br />

gestione<br />

risorse umane<br />

formazione e<br />

sviluppo<br />

piani sociali<br />

portafoglio<br />

assicurativo<br />

diritto del lavoro<br />

Vicolo di Pavü 8<br />

CH-6926 Montagnola<br />

Telefono: +41 (0)91 994 81 14<br />

Telefax: +41 (0)91 994 82 18<br />

Natel: +41 (0)79 276 29 40<br />

E-mail: adomenici@hros.ch<br />

Http: www.hros.ch<br />

di Angela Domenici<br />

è il maggior rappresentante in<br />

Svizzera della categoria professiona-<br />

L’ASST<br />

le dei tecnici ST, la quale ha nuovamente<br />

eseguito un rilevamento degli stipendi<br />

tra i suoi membri. All’inchiesta ha<br />

partecipato il 40% dei soci. Questa partecipazione<br />

ha permesso una chiara rappresentazione<br />

degli stipendi in diversi settori<br />

e regioni e una maggiore trasparenza nell’ambito<br />

dei salari. Questo rilevamento<br />

fornisce risposte chiare in merito agli stipendi<br />

in rapporto all’età, alla funzione e<br />

alla specializzazione.<br />

Il presente studio fornisce anche indicazioni<br />

dettagliate su differenze che risultano<br />

da fattori geografici e demografici.<br />

Sono state considerate tutte le 72 specializzazioni,<br />

ciò che permette di formulare<br />

interessanti paragoni tra i diversi campi.<br />

Come ci si aspettava, gli stipendi medi nel<br />

settore bancario/assicurativo e informatico<br />

sono risultati i più alti.<br />

E’ il settore dell’architettura, soprattutto il<br />

ramo tessile, che registra gli stipendi più<br />

bassi. Oltre ai dati sugli stipendi questo<br />

studio contiene anche informazioni sulle<br />

possibilità di post-formazione e sulle posizioni<br />

professionali attualmente occupate<br />

da tecnici ST: il 37% degli interpellati ha<br />

seguito un corso postdiploma, di cui il<br />

60% nel campo dell’economia aziendale.<br />

La formazione di tecnico ST è una formazione<br />

teorica e pratica che segue l’apprendistato.<br />

E’ una formazione non universitaria<br />

più alta nel campo della tecnica.<br />

Questo percorso formativo, svolto a<br />

tempo pieno o parallelamente all’attività<br />

lavorativa, esiste da più di 25 anni. In questo<br />

periodo più di 33’000 persone si sono<br />

diplomate in una scuola per tecnici ST e<br />

annualmente 1’600 studenti concludono i<br />

loro studi in questo settore. Per accedere<br />

a questa formazione bisogna aver concluso<br />

un apprendistato in un ramo delle spe-<br />

<strong>Ti</strong>cino Business - 03/<strong>2004</strong> • 22<br />

Rilevamento stipendi<br />

dettagliato per tecnici ST<br />

In Svizzera un tecnico ST diplomato guadagna in media 99’000<br />

franchi: questo è quanto risulta dal rilevamento stipendi realizzato<br />

su richiesta dell’Associazione Svizzera dei tecnici ST (ASST).<br />

Quest’inchiesta fornisce ai tecnici ST e ai datori di lavoro un ottimo<br />

strumento per rispondere alle domande riguardanti lo stipendio<br />

di Urs Gassmann<br />

cializzazioni ST. Dei ca. 63’000 apprendisti<br />

che ogni anno concludono la loro formazione,<br />

sono ca. 30’000 quelli nei rami di<br />

specializzazione ST. Successivamente ca. il<br />

5.3% prosegue la sua formazione per<br />

diventare tecnico ST. In media la formazione<br />

di tecnico ST viene intrapresa 4 anni<br />

dopo aver concluso l’apprendistato.<br />

I percorsi formativi delle scuole ST permettono<br />

ai futuri tecnici ST di occupare<br />

delle funzioni di quadro intermedio. Il<br />

programma scolastico pone fortemente<br />

l’accento sull’analisi e la risoluzione dei<br />

problemi, in modo da preparare i futuri<br />

tecnici ST ad addossarsi delle responsabilità<br />

di gestione e a far sì che siano in grado<br />

di mettere in pratica le loro conoscenze<br />

teoriche.<br />

E’ possibile ottenere il rilevamento stipendi<br />

dei tecnici ST presso l’Associazione<br />

Svizzera dei Tecnici ST al prezzo di fr. 25.-:<br />

SVTS, Eichgutstrasse 1, Postfach 2307,<br />

8401 Winterthur, info@svts.ch oder<br />

www.svts.ch.<br />

Persona di contatto:<br />

Urs Gassmann<br />

Tel. 052 214 22 40 o Fax 052 214 22 42<br />

E-Mail: ugassmann@svts.ch<br />

L’Associazione Svizzera dei Tecnici ST<br />

(ASST) è stata fondata nel 1981 e, con<br />

3’400 soci, è la maggiore rappresentante<br />

d’interessi dei diplomati ad una scuola<br />

tecnica o scuola specializzata superiore.<br />

Tra i compiti principali dell’Associazione<br />

vi è la rappresentanza della professione<br />

a livello politico ed economico e il sostegno<br />

continuo per una formazione sempre<br />

al miglior livello. L’ASST è anche l’organismo<br />

rappresentativo nazionale<br />

dell’EurEta, l’Associazione Europea delle<br />

Professioni tecniche dell’Ingegneria.<br />

Tramite l’ASST i soci possono registrarsi<br />

come Ing. EurEta a livello europeo.


23 • <strong>Ti</strong>cino Business - 03/<strong>2004</strong> Vita dei Soci<br />

AFG Management Consulting:<br />

formazione e consulenza aziendale<br />

di Alessia Romano<br />

Management Consulting, nata<br />

nel 1996 con sede a Riazzino, è un’a-<br />

L’AFG<br />

zienda attiva nel campo della consulenza<br />

organizzativa e della formazione alle<br />

aziende ed agli enti pubblici. Essa presenta<br />

una struttura organizzativa composta da<br />

un gruppo di ingegneri ed economisti con<br />

lunga esperienza aziendale e esperti nei<br />

campi della gestione ed organizzazione<br />

aziendale, nell’informatica gestionale, nella<br />

produzione, nella logistica e nell’organizzazione<br />

del personale. Fra i clienti troviamo<br />

alcune fra le più importanti aziende e d<br />

enti pubblici ticinesi e svizzeri. Sul sito<br />

www.afgpartners.ch è possibile trovare<br />

informazioni più dettagliate e una lista di<br />

referenze. L’AFG & Partners possiede un<br />

elevato livello di know-how che le permette<br />

di proporre una consulenza ai propri<br />

clienti mirata allo sviluppo delle risorse<br />

umane in modo efficiente, nonché una formazione<br />

per dirigenti e collaboratori<br />

(attraverso seminari e corsi).<br />

La sua filosofia è basata su un semplice -<br />

ma importante - punto: le persone che<br />

compongono AFG credono fermamente<br />

nel servizio e nella costruzione di nuove<br />

soluzioni con i clienti, che portino vantaggi<br />

reciproci. La soluzione che sempre si<br />

prospetta è quella win-win per entrambe le<br />

parti in causa, che sia immediata e porti<br />

reali benefici.<br />

Per questo uno degli obiettivi principali<br />

per l’azienda (che è lo stesso per tutte le<br />

imprese innovative di ogni grandezza e settore)<br />

è quello del raggiungimento di livelli<br />

di eccellenza nel proprio campo specifico.<br />

I punti di forza sono l’utilizzo di una metodologia<br />

avanzata di risoluzione di problemi<br />

basata su un approccio sistemico; lo sviluppo<br />

di un proprio sistema di gestione<br />

del know-how che permette di garantire<br />

assoluta discrezione ma al contempo grande<br />

efficienza; ed infine un’importante e<br />

fitta rete di contatti<br />

con tutta la realtà economica,<br />

politica e<br />

accademica in <strong>Ti</strong>cino,<br />

Svizzera e Italia.<br />

L’offerta della AFG<br />

Management<br />

Consulting comprende<br />

la consulenza nella<br />

gestione aziendale,<br />

nell’organizzazione,<br />

nel Change<br />

Management, nelle<br />

strategie, nel coaching direzionale,<br />

nell‘analisi aziendale e di Business Plan;<br />

nell’elaborazione di strategie aziendali, per<br />

esempio con il supporto della metodica di<br />

Balanced Scorecard; nei modelli di management<br />

e business excellence secondo il<br />

modello EFQM e nella gestione della qualità<br />

(Total Quality Management, certificazione<br />

ISO 9000); nella gestione della produzione<br />

e della logistica (just-in-time, riduzione<br />

magazzini e tempi di percorrenza,<br />

nuove linee di produzione, gestione degli<br />

acquisti e dei fornitori), nello sviluppo<br />

delle risorse umane attraverso la formazione<br />

aziendale, nell’informatica di gestione<br />

(sistemi per la gestione aziendale, strategie<br />

informatiche).<br />

È rilevante anche il ruolo che AFG<br />

Management Consulting gioca a livello di<br />

formazione. Infatti, grazie ad una ricca<br />

esperienza professionale, l’azienda può<br />

offrire un’ampia gamma di corsi, sempre<br />

orientati alla pratica, con numerosi esempi,<br />

simulazioni e case studies.<br />

I relatori, (docenti universitari, autori di<br />

libri e articoli sui temi trattati) sono esperti<br />

nelle diverse tematiche e capaci di un’ottima<br />

interazione con il pubblico. I corsi<br />

sono modulari: vengono infatti creati in<br />

base alle esigenze del cliente per quanto<br />

riguarda costi, temi e durata. I temi propo-<br />

da sinistra a destra: Alberto Gandolfi, Giovanni Alberti e Giuseppe Larghi<br />

sti per la formazione vanno dal Project<br />

Management alla gestione dei processi e<br />

della qualità, al lavoro in team, ecc.<br />

Nel 2002 è stato sviluppato uno specifico<br />

programma di sviluppo personale<br />

(Management Development Program) per<br />

quadri intermedi e capi gruppo, che è già<br />

stato adottato da tre importanti aziende<br />

svizzere. Il programma mira allo sviluppo<br />

delle competenze manageriali e organizzative<br />

dei quadri intermedi di aziende industriali<br />

e dei servizi, sia nel settore pubblico<br />

che privato.<br />

Dal 2001 AFG Management Consulting<br />

offre inoltre una consulenza mirata per l’elaborazione<br />

e lo sviluppo di Business Plan<br />

professionali, dall’idea iniziale fino alla<br />

richiesta di capitali, alla fondazione dell’azienda<br />

e alla commercializzazione del prodotto<br />

o servizio.<br />

Per ulteriori informazioni potete contattare:<br />

AFG Management Consulting<br />

Dr. Giovanni E. Alberti<br />

Casella Postale 151<br />

6595 Riazzino<br />

Tel. +41 91 840 92 50<br />

+41 79 405 39 22<br />

Fax +41 91 840 92 53<br />

info@afgpartners.ch<br />

www.afgpartners.ch


Vita dei Soci<br />

Cestino <strong>Ti</strong>cino tu sì che sei carino!<br />

Una nuova brillante invenzione dell’imprenditrice Daniela Ghidossi e del suo team<br />

porterà i prodotti tipici ticinesi alla ribalta, facendoli apprezzare al pubblico<br />

e incentivando così il turismo per la prossima stagione.<br />

di Lisa Pantini<br />

La Development & Research D&R<br />

Ghidossi Sagl lancia sul mercato ticinese,<br />

il 1. marzo presso i Mövenpick<br />

Marché Bellinzona Nord, Bellinzona Sud<br />

e Mövenpick Hotel Benjaminn a Monte<br />

Carasso una nuova “invenzione” frutto di<br />

una creatività che non consoce limiti. Si<br />

tratta di un cestino con prodotti tipici ticinesi,<br />

che non sono conosciuti o lo sono<br />

poco, che vuole far riscoprire ai ticinesi e<br />

più in generale a tutti i turisti, soprattutto<br />

svizzeri, che giungono in <strong>Ti</strong>cino la bontà<br />

gastronomica che esso possiede. Questo<br />

attraverso una simpatica idea di porre in<br />

un cestino tutti i sapori di una terra vasta,<br />

golosa e ricca come la nostra.<br />

Quanti sono i beni che possediamo e produciamo,<br />

ma che non sono conosciuti?<br />

Moltissimi. Per questo è giusto valorizzarli,<br />

pubblicizzarli e promuoverli.<br />

L’idea nasce in un momento di crisi sia a<br />

livello turistico che economico. Quale<br />

migliore incentivo per promuovere l’immagine<br />

di un <strong>Ti</strong>cino forte, creativo, innovativo<br />

pur mantenendo ancorate le radici<br />

nella tradizione gastronomico - culturale?<br />

Il <strong>Ti</strong>cino è una terra ricca di prodotti tipici,<br />

con un energico carattere ed un sole splendente.<br />

La Development & Research D&R Ghidossi<br />

Sagl ha voluto creare un cestino da nome<br />

“Cestino <strong>Ti</strong>cino tu sì che sei carino!”, che<br />

raccogliesse le prelibatezze ticinesi.<br />

Questo verrà proposto in tre grandezze<br />

(Kids, Sole, Duo) e conterrà un pasto completo,<br />

nutriente e sano (ad esempio potrà<br />

contenere: salumi, formaggio, verdura,<br />

pane, acqua, cioccolato, caffè, crackers,<br />

marmellata, ecc.).<br />

I prodotti provengono tutti dal territorio<br />

ticinese: sono prodotti in <strong>Ti</strong>cino da azien-<br />

de che sono ticinesi o che hanno una fabbrica<br />

qui e una distribuzione a livello nazionale.<br />

La D&R Ghidossi ha già trovato aziende<br />

partners per questo progetto: una di queste<br />

è l’Azienda Martinelli di Contone, che<br />

fornirà prodotti di castagne. Altre partnerships<br />

e collaborazioni sono state confermate<br />

con Rapelli SA industria salumi di Stabio,<br />

L’Ortofrutticola di Cadenazzo, Chocolat<br />

Stella SA di Giubiasco, Tamaro Drinks SA<br />

di Sigirino, Caseificio dimostrativo del<br />

Gottardo SA di Airolo, Caffè Chicco d’Oro<br />

SA di Balerna, Primefood SA prodotti dell’agricoltura<br />

per l’alimentazione di Bioggio,<br />

Vini & distillati Angelo Delea SA di Losone<br />

e Panetteria De Giovanetti SA di<br />

Sementina.<br />

Quest’idea ai produttori ticinesi, a cui è<br />

stata proposta la collaborazione, è piaciuta<br />

<strong>Ti</strong>cino Business - 03/<strong>2004</strong> • 24<br />

Team D&R Ghidossi, da sinistra a destra: Anna Bovenzi, Daniela Ghidossi e Valerie Laheurte<br />

particolarmente per la sua creatività, che<br />

spesso nella Svizzera Italiana manca.<br />

“Il cestino richiama i vecchi valori e la tradizione<br />

passata, assomiglia a quello con cui<br />

in passato si raccoglievano le ciliegie e funghi.”,<br />

spiega Daniela Ghidossi, ideatrice<br />

del cestino.<br />

“Il cestino, una volta acquistato, e consumati<br />

i prodotti, essendo in legno, potrà<br />

essere riutilizzato in molti modi: come portaoggetti,<br />

per raccogliere i giocattoli dei<br />

bambini, ecc.” Per cui viene creato un valore<br />

attorno al contenuto del cestino (in<br />

quanto i prodotti genuini rappresentano in<br />

piccolo il <strong>Ti</strong>cino).<br />

“L’idea è quella di stabilire una rete di<br />

conoscenze e collaborazioni con alberghi e<br />

tour operator, tutti i tipi di gruppi in<br />

modo da poter fornire, previa prenotazione<br />

almeno 24 ore prima e con pagamento


25 • <strong>Ti</strong>cino Business - 03/<strong>2004</strong> Vita dei Soci<br />

in contanti, i cestini con prodotti<br />

freschi, a tutti che ne faranno<br />

richiesta.” continua Daniela<br />

Ghidossi.<br />

Secondo i dati raccolti da <strong>Ti</strong>cino<br />

Turismo nel periodo gennaio –<br />

novembre 2003 il nostro cantone<br />

ha avuto in visita ben<br />

2’384’885 persone, di cui<br />

1’318’945 erano turisti svizzeri.<br />

Il trend delineato da questi dati<br />

vede il resto della Svizzera come<br />

fonte principale del mercato<br />

turistico ticinese. Le previsioni<br />

per il <strong>2004</strong> annunciano un<br />

incremento dello 0,4%. Inoltre,<br />

sempre dagli indicatori inerenti<br />

la domanda effettiva del turismo<br />

in <strong>Ti</strong>cino (da “L’ospite in <strong>Ti</strong>cino, domanda<br />

effettiva e domanda potenziale”,<br />

Osservatorio <strong>Ti</strong>cino Turismo) per la spesa<br />

media per persona al giorno in ambito di<br />

ristorazione si situa per la maggioranza del<br />

campione tra i 50 ed i 100.- franchi<br />

(52,6%).<br />

Tale inclinazione del processo d’acquisto<br />

dei turisti si pone in rapporto con il prezzo<br />

dei cestini (Kids CHF 14.90 / Sole CHF<br />

19.90 / Duo CHF 29.90), chiaramente esso<br />

è inferiore alla spesa media per persona,<br />

ed il cibo offerto è di prima qualità.<br />

Un pasto completo e sano dunque, nel<br />

quale ogni prodotto verrà valorizzato perché<br />

possiede una sua storia. “In un futuro<br />

vorremmo anche creare cestini specifici<br />

per varie fasce di mercato e per rispondere<br />

in maniera più completa alle diverse esi-<br />

I prodotti contenuti nel cestino<br />

genze di mercato: un cestino con prodotti<br />

biologici, uno per persone che soffrono di<br />

particolari allergie come ad esempio i celiaci,<br />

ecc.” prosegue Daniela Ghidossi.<br />

“Come rilancio del turismo ticinese, il<br />

cestino potrà accompagnare bambini in<br />

passeggiate scolastiche, turisti di passaggio,<br />

essere un buon sostituto per lavoratori<br />

o impiegati che sulla pausa del mezzogiorno<br />

non hanno molto tempo e non<br />

vogliono comunque rinunciare ad un<br />

pasto sano”.<br />

Questa nuova iniziativa imprenditoriale<br />

sarà presentata ufficialmente al Mövenpick<br />

Marché Bellinzona Sud, venerdì 5 marzo<br />

alle ore 10.30.<br />

E’ possibile acquistarlo, 24 ore su 24, presso<br />

i Mövenpick Marché Bellinzona Nord,<br />

Bellinzona Sud e Mövenpick Hotel<br />

REGOLAMENTAZIONI<br />

CARNETS ATA:<br />

modifica del formato<br />

di Luciana Muggiasca<br />

Nel mese di ottobre 2003 i firmatari della Convenzione ATA<br />

hanno deciso di modificare il formato dei carnets ATA.<br />

Di conseguenza le dimensioni dei carnets destinati al traffico<br />

Nuovi Soci <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong><br />

Questo mese abbiamo il piacere di porgere il benvenuto a:<br />

Benjaminn a Monte Carasso.<br />

Inoltre, sarà venduto in occasione<br />

delle porte aperte della “The<br />

Pelican Drive Manno SA” Via<br />

Vedeggio 4 a Manno, sabato 13<br />

marzo, dalle 9 alle 17.<br />

La Development & Research D&R<br />

Ghidossi Sagl, fondata nel 2000, è<br />

divenuta famosa grazie ai bicchieri<br />

luminosi – di cui è ancora unico<br />

produttore e distributore – e alla<br />

fodera per l’asse da stiro Origami,<br />

venduta a LauraStar.<br />

Composta da Daniela e Raffaello<br />

Ghidossi, Valerie Laheurte e Anna<br />

Bovenzi, con sede operativa a<br />

Giubiasco, la D&R Ghidossi si<br />

occupa di marketing e creatività,<br />

cercando sempre nuovi spunti per offrire<br />

interessanti ed originali idee sul mercato<br />

ticinese, a dimostrazione che le donne –<br />

madri con figli – in <strong>Ti</strong>cino sono attive e<br />

prolifiche di buone intenzioni da realizzare.<br />

La <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong> si congratula con la<br />

Development & Research D&R Ghidossi<br />

Sagl per la brillante idea avuta, augurandole<br />

un avvenire ricco di successo.<br />

Grazie ad Alessia, Luca e Lisa della <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong>.<br />

Daniela Ghidossi.<br />

Development & Research D&R<br />

Ghidossi Sagl<br />

Daniela Brigitte Ghidossi-Daepp<br />

Via Sottocentrale 7 - 6512 Giubiasco<br />

Tel. +41 91 857 57 82<br />

Fax +41 91 857 51 76<br />

bellinzona@bluewin.ch<br />

www.ghidossi.ch<br />

temporaneo di merci sono state standardizzate secondo il formato<br />

A4.<br />

Il nuovo formato dei carnets ATA sarà disponibile dalla primavera<br />

<strong>2004</strong>.<br />

Il vecchio formato resterà comunque ancora in vigore fino ad<br />

esaurimento degli stock di formulari.<br />

I due formati sono dunque utilizzabili durante un periodo transitorio<br />

e precisamente fino al 17.12.<strong>2004</strong>.<br />

A partire dal 18.12.<strong>2004</strong> il formato A4 sarà obbligatorio.<br />

Informazioni: presso il nostro Servizio legalizzazioni,<br />

Tel. +41 91 911 51 23/24/25<br />

• PROCOM SA, Centro tipografico, fotocomposizione, grafica, stampa in piano e rotativa, 6934 Bioggio<br />

• Bettini Sagl, Produzione di stampati in rilievo, scrittura Braille e con il sistema DLS (Double Language System),<br />

6806 Sigirino<br />

• D & R Ghidossi Sagl, Società attiva nel campo delle ricerca, sviluppo, produzione e vendita, di prodotti di ogni genere,<br />

6512 Giubiasco


Vita dei Soci<br />

VALORING Sagl<br />

Valorizza le tue risorse!<br />

di Alessia Romano<br />

Le risorse umane adeguate fanno la<br />

differenza tra l’insuccesso<br />

ed il successo aziendale.<br />

L’impiego ottimale delle risorse<br />

umane fa la differenza<br />

tra il successo e l’eccellenza.<br />

Come bene si evince dalle frasi sopra citate,<br />

le risorse umane rappresentano il fulcro<br />

per ogni tipologia di azienda. Una<br />

gestione consapevole del personale crea<br />

un valore aggiunto e contribuisce al<br />

benessere aziendale. La Valoring Sagl,<br />

azienda di recente costituzione che opera<br />

principalmente sul territorio ticinese ed<br />

italiano, ha fondato la sua attività proprio<br />

su questa filosofia.<br />

La Valoring nasce nel 2003. Il fondatore,<br />

signor Frode Hvaring, ha saputo attorniarsi<br />

di collaborazioni specialistiche di grande<br />

esperienza nel campo delle risorse<br />

umane, operando con approcci innovativi<br />

ma pragmatici. Il suo core business è quello<br />

di creare un valore umano aggiunto,<br />

ossia valorizzare le risorse in azienda. La<br />

Valoring propone delle soluzioni concrete<br />

e commisurate alle esigenze della clientela<br />

ed in particolare offre le seguenti categorie<br />

di servizi.<br />

Outsourcing & Consulenza risorse<br />

umane<br />

Affidarsi agli esperti per un lavoro<br />

di qualità<br />

La creazione e la gestione di un settore<br />

completo di risorse umane può rivelarsi<br />

per molte aziende inopportuno e costoso.<br />

Ora, anche in <strong>Ti</strong>cino, vi è la possibilità di<br />

far capo ad un’azienda specializzata, in<br />

qualche modo affittare un capo del personale<br />

sperimentato. In questo campo, la<br />

Valoring propone in particolare i seguenti<br />

servizi di Outsourcing & Consulenza:<br />

• definizione dei flussi di lavoro e delle<br />

posizioni<br />

• gestione di attività di ricerca e selezione<br />

• pianificazione dei percorsi professionali<br />

• riduzioni o incrementi di personale<br />

• formazione e sviluppo personale e<br />

manageriale<br />

• politiche di retribuzione<br />

Ottimizzazione del Team<br />

Potenziare l’output individuale<br />

e collettivo<br />

Il valore aggiunto di una buona dinamica<br />

di gruppo è altissimo. La Valoring, utilizzando<br />

metodi semplici, pratici ed efficaci,<br />

aiuta le aziende ad aumentare il rendimento<br />

dei gruppi di lavoro in modo duraturo,<br />

lavorando su tre fattori chiave: preferenze<br />

lavorative, competenze operative<br />

e le motivazioni del comportamento.<br />

Formazione e Sviluppo<br />

Crescita + Motivazione = Produttività<br />

Creare motivazione nel personale significa<br />

creare condizioni che stimolino alti<br />

livelli di prestazioni lavorative. Per ottenere<br />

tale risultato è necessario stimolare la<br />

passione delle persone verso il lavoro che<br />

esse svolgono, accrescendo le conoscenze<br />

e le capacità personali. Grazie a vari<br />

strumenti, a specialisti di coaching e di<br />

formazione, la Valoring fornisce il suo<br />

<strong>Ti</strong>cino Business - 03/<strong>2004</strong> • 26<br />

supporto per formazioni, di cui citiamo<br />

alcuni esempi:<br />

• team ad alto rendimento<br />

• comunicazione efficace<br />

• gestione del cambiamento<br />

• gestione delle risorse in azienda<br />

• tecniche e strategie di selezione<br />

Alcuni di questi corsi sono sin d’ora presenti<br />

nelle proposte formative offerte<br />

dalla <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong>.<br />

Assessment & Valutazione<br />

del Potenziale<br />

Individuare i responsabili di domani<br />

Un’oggettiva valutazione del potenziale,<br />

delle competenze e delle attitudini delle<br />

persone permette alle imprese di orientare<br />

lo sviluppo verso posizioni aziendali<br />

idonee. La Valoring dispone di esperienze<br />

specialistiche nell’assessment ed utilizza<br />

specifici strumenti operativi:<br />

• test psicologici e situazionali<br />

• compiti individuali e di gruppo<br />

• colloqui approfonditi<br />

Ottimizzazione del Compensi<br />

Retribuire in modo sistematico<br />

e coerente<br />

Un’oculata strategia di retribuzione aziendale<br />

deve comprendere almeno due<br />

obiettivi. Il primo obiettivo è quello di attirare<br />

e trattenere le persone con le competenze<br />

ritenute fondamentali per l’azienda,<br />

mentre il secondo obiettivo riguarda la<br />

motivazione delle risorse attraverso il<br />

riconoscimento degli sforzi individuali e<br />

di team. La Valoring assiste concretamen-


27 • <strong>Ti</strong>cino Business - 03/<strong>2004</strong> Vita dei Soci<br />

te le aziende nella strutturazione di un<br />

sistema di compensi che sia:<br />

• adeguato agli obiettivi del proprio business<br />

• in allineamento al mercato<br />

• completo (fisso, variabile, finge benefits,<br />

assicurazioni, efficacia fiscale, ecc.)<br />

• coerente ed equo<br />

• conforme alla filosofia aziendale.<br />

Executive Search & Selezione<br />

La risorsa giusta per l’azienda giusta<br />

Per la ricerca e selezione di quei particolari<br />

profili professionali per i quali si rende<br />

necessario aprire una vera e propria “caccia”<br />

sul campo, la Valoring ha preferito<br />

concludere collaborazioni strategiche con<br />

delle importanti società di executive<br />

search e di selezione di personale.<br />

In effetti, queste attività sono “a valle” dei<br />

servizi che propone la Valoring e non rappresentano<br />

un’attività centrale come tale,<br />

ma più un risultato di altre decisioni e<br />

migliorie in azienda.<br />

Human Resources Audit<br />

Ottimizzare le risorse umane<br />

Frode Hvaring<br />

Lo Human Resources Audit è un programma<br />

esclusivo della Valoring che propone<br />

un’analisi approfondita ed una base<br />

Frode Hvaring è laureato in<br />

scienze economiche e sociali,<br />

specializzato nella gestione<br />

strategica ed operativa delle<br />

risorse umane. Egli ha lavorato<br />

come segretario padronale, è<br />

stato poi responsabile del personale<br />

presso una grande<br />

banca svizzera ed in seguito ha<br />

operato come responsabile<br />

delle risorse umane e dell’organizzazione<br />

in un gruppo bancario-finanziario<br />

a Lugano. Ha raggiunto<br />

poi la Valoring Sagl, per<br />

mettere a disposizione di tutti i<br />

settori economici la sua esperienza<br />

a 360° nelle risorse<br />

umane.<br />

di decisione concreta, in linea con la specifica<br />

strategia aziendale. Esso si suddivide<br />

in 6 capitoli particolari:<br />

1. verifica degli obiettivi, dei valori e della<br />

cultura aziendale<br />

2. definizione del livello di dettaglio e<br />

degli strumenti da utilizzare<br />

3. analisi di tutti gli strumenti e processi<br />

HR dell’azienda<br />

4. risultati sotto forma statistica e grafica<br />

5. elenco delle criticità riscontrate<br />

6. riassunto finale con proposte concrete.<br />

Business Partners<br />

Collaborazioni privilegiate<br />

Come menzionato la Valoring collabora<br />

attivamente con altri esperti nel campo<br />

delle risorse umane, dell’organizzazione e<br />

dell’utilizzo progressivo della tecnologia,<br />

a livello locale, regionale ed internazionale.<br />

Le collaborazioni si basano esclusivamente<br />

sulla qualità dei servizi proposti dai<br />

partners e sulla complementarietà con i<br />

servizi offerti dalla Valoring.<br />

Per ogni ulteriore informazione non esitate<br />

a contattare:<br />

Valoring Sagl<br />

Corso Elvezia 16<br />

6900 Lugano<br />

Tel. +41 91 921 45 75<br />

www.valoring.com


Vita dei Soci<br />

Nulla si crea, nulla si distrugge,<br />

tutto si trasforma<br />

di C. Scarpetta<br />

Piero Ferrari ha iniziato la sua attività<br />

nel 1955, estraendo inerti dal delta<br />

dei fiumi Maggia, Verzasca e <strong>Ti</strong>cino.<br />

Con il passare degli anni, sempre con una<br />

grande tenacia imprenditoriale, ha via via<br />

creato quelle che oggi sono le società che<br />

fanno capo al Gruppo Ferrari, società che<br />

si occupano dell’approvvigionamento e<br />

della produzione di inerti, della produzione<br />

e della confezione del calcestruzzo, di<br />

pavimentazioni stradali, in pietra naturale<br />

e sportive, di discariche, di un’impresa di<br />

costruzione, ma pure di albergheria e<br />

ristorazione.<br />

Da sempre la Piero Ferrari ha lavorato nell’elemento<br />

della natura facendo proprio il<br />

motto di Lavoisier “Nulla si crea, nulla si<br />

distrugge, tutto si trasforma”.<br />

La principale attività per cui è conosciuto<br />

il Gruppo Ferrari è quella legata al Silos<br />

<strong>Ti</strong>cino.<br />

La Silos <strong>Ti</strong>cino, dal fondale del fiume<br />

Maggia, estrae gli inerti in modo moderno<br />

ed ecologico tramite draghe galleggianti.<br />

Agli inizi questo era un lavoro che gli operai<br />

facevano a mano, muniti di sole pale.<br />

Oggi, grazie alle draghe a benna, si possono<br />

estrarre gli inerti dal fondo del lago a<br />

ca. 100-150 m di profondità.<br />

Gli inerti si formano con la disgregazione<br />

delle rocce, vengono poi trasporti a valle<br />

dai fiumi che li depositano nel lago for-<br />

Membro dal 1969 dell’Associazione Svizzera Draghe e Chiatte<br />

mando i delta. Qui sono estratti, puliti,<br />

frantumanti e poi utilizzati per la formazione<br />

di malte e calcestruzzo.<br />

Nell’interesse della qualità ambientale e<br />

nel rispetto delle leggi federali vigenti, la<br />

Silos <strong>Ti</strong>cino non estrae più inerti dalla<br />

foce del fiume <strong>Ti</strong>cino, ma lavora inerti<br />

provenienti dall’Italia e dalla Maggia.<br />

Questi inerti vengono portati alla foce del<br />

<strong>Ti</strong>cino via lago impiegando quattro barconi<br />

che possono trasportare l’equivalente<br />

di 120 autocarri evitando così forti disagi<br />

al traffico come pure un notevole inquinamento<br />

dell’aria.<br />

L’attracco al lago poi è a disposizione gratuitamente<br />

sia degli enti pubblici che<br />

degli imprenditori privati che ne avessero<br />

la necessità.<br />

Visto che il silos si trova in vicinanza delle<br />

Bolle di Magadino, la Piero Ferrari ha svolto<br />

varie operazioni di disinfestazione dell’area<br />

come pure ha investito nel monitoraggio<br />

e nella ricerca sul suolo per stabilire<br />

un giusto equilibrio per la convivenza<br />

del silos con il parco naturale.<br />

La Silos <strong>Ti</strong>cino, grazie alla possibilità di<br />

produrre inerti “mirati” e qualitativamente<br />

idonei, ha l’opportunità di produrre<br />

calcestruzzo sempre più confacente alle<br />

esigenze del mercato.<br />

Per il trasporto e il pompaggio è stata<br />

costituita la Rapid Beton SA che garantisce<br />

la qualità del<br />

prodotto sino alla<br />

messa in opera<br />

dello stesso.<br />

La Piero Ferrari è<br />

inoltre in grado di<br />

eseguire tutti i tipi<br />

di scavo necessari<br />

per la messa in<br />

opera di una nuova<br />

edificazione, come<br />

pure di realizzare<br />

qualsiasi lavoro di<br />

sistemazione generale<br />

necessaria nel<br />

corso della costruzione<br />

di un’opera.<br />

<strong>Ti</strong>cino Business - 03/<strong>2004</strong> • 28<br />

Nella logica del servizio completo, la Piero<br />

Ferrari effettua opere di smaltimento dei<br />

materiali provenienti dal settore dell’edilizia.<br />

Dapprima il riciclaggio e il recupero<br />

dei materiali ancora reciclabili e, in seguito,<br />

il deposito in discarica dei materiali di<br />

scarto.<br />

Piero Ferrari ha iniziato la sua avventura<br />

industriale con l’aiuto e i sacrifici di poche<br />

persone. Oggi può contare su circa 220<br />

collaboratori.<br />

Ma la singolarità del Gruppo Ferrari è la<br />

conduzione delle società, una conduzione<br />

di tipo famigliare. Infatti la moglie<br />

Graziella, i figli Luca, Piero jr, Luigi,<br />

Francesca e Lilia occupano delle posizioni<br />

dirigenziali, collaborando, in modo determinante,<br />

con il padre nello sviluppo e nel<br />

potenziamento delle diverse attività della<br />

ditta.<br />

Questa conduzione, oltre naturalmente<br />

alla tenacia di Piero Ferrari, ha anche sicuramente<br />

determinato il successo di questo<br />

gruppo che risulta tra i più rilevanti<br />

del Locarnese.<br />

Uffici amministrativi<br />

Via Cantonale 6 - 6596 Gordola<br />

Tel. +41 91 735 15 15<br />

Fax +41 91 735 15 19<br />

info@pieroferrari.ch<br />

www.pieroferrari.ch<br />

Piero Ferrari


29 • <strong>Ti</strong>cino Business - 03/<strong>2004</strong> Cerca lavoro<br />

Candidato Conoscenze linguistiche Cerca Indirizzo<br />

Christophe Taddei<br />

Dott. economista<br />

Anno di nascita 1974<br />

A Sorengo (TI)<br />

Cittadino svizzero<br />

Celibe<br />

Flaminio Cadlini<br />

Lic. sc. economiche Lugano<br />

Ricercatore<br />

38 anni<br />

Cittadino svizzero<br />

Celibe<br />

Domenico Caratozzolo<br />

Maturità Tecnica Commerciale<br />

Anno di nascita 1955<br />

Cittadino italiano<br />

Permesso Categoria Confinanti<br />

di tipo G<br />

Roberto Sabatinelli<br />

Maturità linguistica<br />

(conseguita a Bruxelles)<br />

Anno di nascita 1963<br />

Cittadino italiano<br />

Celibe<br />

Sara Tettamanti<br />

Laurea in economia<br />

e commercio (Zurigo)<br />

Anno di nascita 1974<br />

Cittadina svizzera<br />

Nubile<br />

Italiano: lingua madre<br />

Francese: Ottimo<br />

Inglese: Buono<br />

Tedesco: Discreto<br />

Italiano: Lingua madre<br />

Francese: Ottimo<br />

Inglese: Buono<br />

Tedesco: Discreto<br />

Italiano: lingua madre<br />

Inglese: parlato e scritto<br />

discreto<br />

Francese: parlato e scritto<br />

discreto<br />

Italiano: lingua madre<br />

Francese: parlato e scritto<br />

ottimo<br />

Inglese: parlato e scritto<br />

buono<br />

Tedesco: conoscenza a livello<br />

scolastico<br />

Italiano: lingua madre<br />

Tedesco: parlato e scritto<br />

molto buono<br />

Francese: parlato molto<br />

buono, scritto buono<br />

Inglese: parlato e scritto<br />

buono (First &<br />

Advance Certificate)<br />

Cerca attività presso industrie,<br />

preferibilmente nel settore finanziario.<br />

CH - 6872 Salorino (TI)<br />

+41 91 646 76 84<br />

+41 79 215 63 41<br />

chtaddei@bluewin.ch<br />

Cerca un impiego stimolante. Via Cantone 3<br />

CH - 6517 Arbedo (TI)<br />

+41 91 829 07 57<br />

cadlinif@educanet.ch<br />

Cerca nuove offerte di collaborazione.<br />

Possiede particolare propensione<br />

per i lavori di organizzazione<br />

e pianificazione.<br />

Cerca nuove offerte come traduttore.<br />

Possiede ottime conoscenze<br />

di italiano e francese.<br />

Cerca attività per poter crescere<br />

dal punto di vista personale e<br />

professionale.<br />

Per la aziende che fossero interessate disponiamo del curriculum vitae completo,<br />

rivolgersi a A. Lazzeri 091 911 51 11 o cciati@cci.ch<br />

Sedime F.O.F.T.<br />

Federazione Ortofrutticola <strong>Ti</strong>cinese, Cadenazzo<br />

La F.O.F.T. vende il sedime di Cadenazzo con<br />

allacciamento ferroviario a industria interessata.<br />

La superficie è di 8070 mq.<br />

Interessati rivolgersi a:<br />

Marchetti Engineering Sagl<br />

Ing. S. Marchetti<br />

Tel. 091 743 32 28, Fax 091 743 37 89,<br />

e-mail: smarchetti@swissonline.ch<br />

Via Gallio 10<br />

I - Como<br />

+39 031 26 79 87<br />

+39 338 313 79 81<br />

mcaratozzolo@tin.it<br />

Via Albarese 17<br />

I - 00149 Roma<br />

+39 06 65 37 27 76<br />

+39 347 92 38 714<br />

Schaffhauserstrasse 29<br />

CH - 8006 Zurigo<br />

+41 79 689 65 68<br />

sara_tettamanti@yahoo.it<br />

UNDERWRITERS LABORATORIES INC.:<br />

LEADER MONDIALE NEL CONTROLLO DELLA SICUREZZA<br />

UL (Underwriters Laboratories Inc.) è il sigillo di sicurezza più diffuso negli<br />

USA. Numerosi prodotti non riescono ad entrare nel mercato se non portando<br />

il marchio UL. Più di 17 miliardi di prodotti, provenienti da numerosi<br />

settori – materiali per le tecnologie dell’informazione, apparecchiature<br />

domestiche, mediche o di laboratorio, unità di comando industriali, circuiti,<br />

cavi e linee, materiali sintetici, ecc. – ricevono ogni anno il marchio UL.<br />

L’UL propone peraltro dei servizi adattati ad altre marche di controllo della<br />

sicurezza in modo che il cliente possa accedere al mercato mondiale facendo<br />

appello ad un’unica società. Tra queste marche e servizi, ci sono il processo<br />

CB, i marchi CCC per la Cina, GS (geprüfte Sicherheit: sicurezza controllata,<br />

testata) per la Germania, D per la Danimarca, il marchio CE e quello<br />

russo GOST.


Formazione<br />

Scuola per capi-azienda:<br />

a settembre inizierà il nuovo corso<br />

Testimonianze<br />

di Patrizia Villa<br />

La scuola per capi-azienda inizierà<br />

con un nuovo corso il prossimo<br />

mese di settembre. Scopo di questa<br />

formazione biennale è preparare i partecipanti<br />

ad affrontare i problemi che si<br />

presentano quotidianamente in un’impresa.<br />

Sono infatti previsti corsi di contabilità,<br />

marketing, diritto, gestione del<br />

personale, economia politica e molte<br />

altre discipline. La Scuola si articola su<br />

due anni, le lezioni si svolgono mezza<br />

giornata il venerdì e ogni due settimane<br />

il sabato. I docenti sono attivi professionalmente,<br />

una scelta che conferisce al<br />

corso un’ impronta estremamente pratica.<br />

Per presentare la Scuola per capiazienda<br />

con una testimonianza abbiamo<br />

incontrato il signor Marco Musio e gli<br />

abbiamo posto alcune domande. Ha<br />

infatti seguito con successo la Scuola per<br />

capi-azienda nel biennio 2000-2002.<br />

Attualmente è occupato presso la Fratelli<br />

Locatelli SA, azienda attiva nel settore<br />

delle telecomunicazioni e dell’elettricità.<br />

Partiamo dall’inizio…<br />

qual è la sua formazione?<br />

La mia formazione professionale iniziò<br />

25 anni fa con un apprendistato di 4 anni<br />

quale montatore elettricista.<br />

Successivamente perfezionai le mie<br />

conoscenze seguendo vari corsi e seminari,<br />

specializzandomi nell’ambito telematico.<br />

Tutt’oggi seguo diversi corsi di<br />

formazione e aggiornamento in virtù<br />

delle novità tecnologiche offerte dal mercato.<br />

Grazie alla mia profonda conoscenza<br />

della materia, dal 1986 sono<br />

responsabile della relativa parte tecnicooperativa<br />

dell’azienda.<br />

Di cosa si occupa nell’azienda<br />

per cui lavora?<br />

Essendo una piccola azienda sono chiamato<br />

a svolgere compiti di varia natura, in<br />

particolare sono consulente tecnico sulla<br />

parte telematica e redigo dunque progetti,<br />

preventivi e fatture per la clientela che<br />

seguo. Mi occupo anche della formazione<br />

degli apprendisti, nonché della gestione<br />

del personale e collaboro attivamente<br />

nell’organizzazione aziendale.<br />

Perché ha deciso di seguire<br />

la Scuola per capi-azienda?<br />

Desideravo avere qualcosa in più per me<br />

stesso, qualcosa che mi potesse aiutare<br />

anche nel mio lavoro. Infatti nell’azienda<br />

in cui sono occupato ho avuto a poco a<br />

poco sempre più mansioni da svolgere e<br />

da tempo ero interessato a seguire un<br />

corso completo che si soffermasse su<br />

temi quali l’organizzazione aziendale e la<br />

gestione del personale. Ero particolarmente<br />

attratto dal conoscere le basi per<br />

una buona conduzione aziendale.<br />

È stato difficile conciliare<br />

l’attività lavorativa con la scuola?<br />

Non è stato difficile, ma è stato impegnativo.<br />

Volevo ottenere qualcosa dalla formazione,<br />

per cui ho dedicato molto<br />

tempo allo studio per una buona riuscita.<br />

La scuola è iniziata con il corso di organizzazione,<br />

che ha contribuito a farmi<br />

apprendere l’importanza di sapere gestire<br />

le proprie attività e il proprio tempo.<br />

Infatti sapersi gestire significa riuscire a<br />

far di più spendendo meno tempo.<br />

Le lezioni del sabato mattina non mi<br />

hanno posto nessun problema. Infatti,<br />

torno su quanto dicevo poco fa, saper<br />

organizzare bene il proprio tempo è<br />

determinate. Gestirlo meglio, significa<br />

anche dare di più nelle proprie attività.<br />

Le è stato utile seguire la Scuola<br />

per capi-azienda?<br />

U t i l i s s i m o! Infatti non è sufficiente<br />

occuparsi solo del lavoro pratico e sotto-<br />

<strong>Ti</strong>cino Business - 03/<strong>2004</strong> • 30<br />

valutare tutto ciò che ruota intorno e<br />

all’interno di un’azienda. Una scuola di<br />

questo tipo è assolutamente da seguire.<br />

I docenti della scuola erano come<br />

se gli aspettava?<br />

È stato contento complessivamente?<br />

Per la maggior parte direi di sì.<br />

Il suo datore di lavoro<br />

l’ha appoggiata in questa formazione?<br />

Sì, mi ha concesso la mezza giornata il<br />

venerdì per seguire il corso. Dopo gli<br />

esami ho inoltre recuperato delle vacanze<br />

che mi hanno permesso, congiuntamente<br />

ad un congedo, di recarmi per tre mesi<br />

in Austria a migliorare il mio tedesco.<br />

Ha qualche ricordo particolare<br />

che ci vuole raccontare?<br />

Con dei miei compagni avevamo costituito<br />

il “Conta Team” e due volte la settimana<br />

ci incontravamo per dei ripassi.<br />

Ci trovavamo quasi sempre a risolvere<br />

esercizi di contabilità, ma ripetevamo<br />

anche altre materie. Nella mia attività<br />

non mi occupo personalmente della contabilità,<br />

quindi era una disciplina sicuramente<br />

da approfondire…[…].<br />

Nel “Conta Team” eravamo in cinque.<br />

Ognuno aveva la sua opinione e il suo<br />

modo di vedere le cose… succedeva che<br />

uno fosse portato più su una materia che<br />

su un’altra, così si arrivava sempre, nella<br />

risoluzione di problemi, a un buon risultato.<br />

Come dire un effetto sinergico…<br />

Senz’altro sì, c’era chi era ferrato nelle<br />

questioni tecniche, chi nella contabilità e<br />

ci sottoponeva casi pratici freschi dalla<br />

sua azienda, chi si prendeva la briga di<br />

pianificare accuratamente le nostre sessioni<br />

di studio… bei ricordi, era bellissimo…ma<br />

a pensarci..che fatica!


31 • <strong>Ti</strong>cino Business - 03/<strong>2004</strong> Formazione<br />

"Ero particolarmente<br />

attratto dal conoscere le<br />

basi per una buona conduzione<br />

aziendale"<br />

Per me è stato molto positivo seguire la<br />

scuola, non è una passeggiata e credo<br />

che a volte abbiamo anche esagerato…<br />

tanto che agli esami siamo arrivati davvero<br />

esausti!<br />

Dopo gli esami sembrava mancare qualcosa..mi<br />

sono sentito svuotato.<br />

Evidentemente mi ero abituato a tutte le<br />

ore di studio…<br />

Può indicare qualche ragione<br />

per cui consiglierebbe<br />

la Scuola per capi-azienda?<br />

Dapprima per accrescere la propria cultura<br />

personale.<br />

Ma soprattutto perché è utilissimo sapere<br />

rispondere alle esigenze che si presentano<br />

all’interno di una ditta anche a<br />

livello dirigenziale.<br />

Consiglierei molto il corso a chi è già tito-<br />

Desiderate effettuare un mailing<br />

mirato? Vi piacerebbe ad esempio<br />

conoscere l’indirizzo di tutte le<br />

industrie che impiegano più di 250 collaboratori<br />

nel canton <strong>Ti</strong>cino, Friborgo o<br />

Vaud?<br />

Questo documento é indispensabile per<br />

tutte le professioni di direct marketing o<br />

per tutte quelle imprese desiderose di<br />

raggiungere un largo target per posta o<br />

telefono, la lista di indirizzi banca dati<br />

delle Camere di commercio e dell’industria<br />

svizzere è un investimento interessante<br />

subito ammortizzabile.<br />

La banca dati SWISSFIRMS conta circa 900<br />

membri della Camera di commercio del-<br />

lare di una ditta o intende mettersi in<br />

proprio, ma non solo… il corso è sicuramente<br />

interessante per coloro che<br />

dovranno in un futuro rilevare l’azienda<br />

di famiglia, infatti la scuola offre le basi<br />

l’industria e dell’artigianato del cantone<br />

<strong>Ti</strong>cino, come pure i membri delle CCI<br />

svizzere, con indirizzi completi, numeri di<br />

telefono e di fax, indirizzi elettronici,<br />

nomi dei responsabili, attività principale<br />

ed effettivo del personale.<br />

Marco Musio, Capo-azienda SIU IFCAM<br />

necessarie per poter affrontare una<br />

gestione aziendale completa. Per questo<br />

motivo, quando ne ho l’occasione, ai<br />

miei amici e conoscenti consiglio sempre<br />

di seguirla.<br />

L’offerta del mese: la banca dati<br />

Può essere offerto sia su supporto elettronico<br />

che cartaceo. Gli invii per posta<br />

elettronica sono pure possibili. Troverete<br />

qui di seguito degli esempi di prezzi in<br />

funzione del numero di imprese e del tipo<br />

di supporto:<br />

<strong>Ti</strong>po di supporto Numero di imprese Prezzo in CHF*<br />

200 60.-<br />

Elenchi 700 195.-<br />

1’500 370.-<br />

200 70.-<br />

Etichette 700 230.-<br />

1’500 445.-<br />

Foglio informatico 200 150.-<br />

(Word, Excel, ASCII) 700 480.-<br />

1’500 885.-<br />

Informazioni, tariffe e ordinazioni: Alberto Riva, Tel. +41 91 911 51 31, riva@cci.ch, www.cciati.ch<br />

*IVA 7.6% compresa – spese di ricerca CHF 45.- non comprese


Formazione<br />

Anche quest’anno la Camera di commercio<br />

è lieta di presentarvi i corsi<br />

che ha in calendario: a marzo si inizierà<br />

con un corso sul look, in cui la consulente<br />

d’immagine Edith Dolder vi offrirà<br />

la sua esperienza e la sua competenza<br />

per rispondere al meglio a quello cui tutti<br />

si domandano davanti allo specchio<br />

“Come valorizzare la mia immagine?”<br />

Seguiranno numerosi altri corsi, in particolare:<br />

Le operazioni documentarie<br />

Saranno dedicati tre intensi pomeriggi ai<br />

temi dell’incasso documentario, dei documenti<br />

usati nell’importazione ed esportazioni<br />

di merci, ai crediti documentari e<br />

alla negoziazione di un credito documentario.<br />

Il corso offre la possibilità di consolidare<br />

le necessarie nozioni di base e di approfondimento<br />

nel campo delle importazioni<br />

/ esportazioni di merce ai collaboratori<br />

delle aziende esportatrici e di intermediazione.<br />

Il corso è previsto martedì 16, 23 e 30<br />

marzo <strong>2004</strong> dalle 13h30 alle 17h30.<br />

Il prezzo per i soci della <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong> è di CHF<br />

580.-<br />

Il telefono…la voce dell’azienda<br />

Il centralino costituisce un punto di incontro<br />

fondamentale ed insostituibile fra la<br />

realtà aziendale ed il mondo esterno ed è<br />

per ciò che il personale addetto deve trasformarsi<br />

da soggetto “passivo”, inteso<br />

come mero raccoglitore di dati, a soggetto<br />

“attivo”, in grado di proporsi come filtro<br />

efficace ed autonomo tra l’impresa, i clienti<br />

potenziali ed acquisiti ed il mercato.<br />

Quindi le caratteristiche richieste a chi<br />

gestisce quotidianamente il centralino<br />

sono fiuto, tatto, sensibilità, gentilezza,<br />

pazienza e grande disponibilità.<br />

L’impresa, il mercato, la concorrenza chiedono<br />

che questa persona sia preparata,<br />

cordiale e pronta ad accettare le sfide che<br />

spesso lanciano gli interlocutori, magari<br />

importanti ma non sempre ben disposti.<br />

Anche quando il servizio è costituito da<br />

una serie di operazioni brevi e ripetitive,<br />

l’esito complessivo deve essere la percezione<br />

di alta qualità e nessuna impresa ne<br />

può fare a meno: cominciando dal centralino.<br />

Il corso, della durata di una giornata, si<br />

terrà lunedì 26 aprile <strong>2004</strong> dalle 09h00<br />

alle 17h00, presso la <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong>.<br />

Corsi di informatica<br />

La <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong> propone dei corsi di informatica<br />

di tutti i livelli, destinati quindi<br />

non solo a chi vuole apprendere le basi di<br />

vari programmi, ma anche per chi ne ha<br />

già una buona conoscenza. Tutti i corsi di<br />

informatica, da Word a Access, sono previsti<br />

nel mese di maggio.<br />

TOEIC: un valido strumento<br />

per testare il proprio inglese<br />

Per quanto riguarda i corsi di lingua è possibile<br />

conseguire presso la <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong> il certificato<br />

di inglese TOEIC Test of English for<br />

International Communication.<br />

Data la sempre crescente importanza dell’inglese<br />

come lingua internazionale,<br />

TOEIC si dimostra un valido e sempre<br />

maggiormente utilizzato strumento di<br />

delle proprie conoscenze orali e scritte.<br />

TOEIC è dunque il più importante fra i test<br />

d’inglese attualmente disponibili e ne<br />

fanno uso ben oltre 3000 aziende in tutto<br />

il mondo come pure alcune università per<br />

favorire il collocamento dei propri diplomati.<br />

Oltre al certificato i candidati ottengono<br />

una descrizione dettagliata delle<br />

proprie capacità di comprensione<br />

orale/scritta e di correttezza grammaticale.<br />

Le prossime sessioni di esame sono previste<br />

venerdì 26 marzo <strong>2004</strong> e venerdì<br />

23 aprile <strong>2004</strong>, dalle ore 9h00 fino alle<br />

12h00 presso la <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong>.<br />

Pilastri per una gestione ottimale<br />

dei collaboratori<br />

La conduzione del personale è un elemento<br />

chiave all’interno di un’azienda. Il<br />

corso, di 8 pomeriggi (21, 28 aprile, 5,12,<br />

19, 26 maggio e 2,9 giugno), è indirizzato<br />

a coloro che desiderano crearsi delle solide<br />

basi in questo ambito. Il programma<br />

<strong>Ti</strong>cino Business - 03/<strong>2004</strong> • 32<br />

Offerte formative per i prossimi mesi<br />

di Patrizia Villa<br />

prevede i seguenti temi: il processo di<br />

acquisizione del personale, la gestione del<br />

personale, Tools di conduzione, sviluppo<br />

dell’organizzazione e la gestione del cambiamento.<br />

Il prezzo per i soci della <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong> è di CHF<br />

1160.-<br />

Team ad alto rendimento<br />

Con metodi semplici, pratici ed efficaci, il<br />

corso vi aiuterà ad aumentare il rendimento<br />

dei vostri gruppi di lavoro, in<br />

modo duraturo. Il corso comprende l’analisi<br />

delle mansioni e delle competenze, il<br />

test sulla performance individuale e sul<br />

comportamento nel team, vi saranno inoltre<br />

numerosi esercizi pratici di approcci<br />

vincenti ed una documentazione con svariati<br />

strumenti e riferimenti per l’utilizzo<br />

futuro della metodologia insegnata.<br />

Il corso si terrà lunedì 29 e martedì 30<br />

marzo e sarà tenuto da Frode Hvaring,<br />

economista, specializzato nella gestione<br />

strategica ed operativa delle risorse<br />

umane. Il prezzo per i soci della <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong> è<br />

di CHF 1470.-<br />

Strategia per PMI in azione<br />

In quale business competere? Come posizionarsi<br />

sul mercato? Come costruire un<br />

vantaggio sostenibile? Ecco alcune questioni<br />

strategiche che troveranno risposta<br />

nel corso di un workshop interattivo che<br />

offrirà ai partecipanti di accertare la sostenibilità<br />

e la vulnerabilità delle proprie strategie<br />

competitive e di cogliere nuovi<br />

spunti per opportunità di crescita e profitto.<br />

Il workshop, che sarà animato da<br />

Dalmazio Zolesi, docente di Strategia<br />

aziendale all’Executive Master in Business<br />

Administration della SUPSI, è previsto giovedì<br />

11 marzo <strong>2004</strong>, dalle 14h00 alle<br />

17h00. Il prezzo per i soci della <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong> è<br />

di CHF 150.-<br />

Per ulteriori informazioni ed iscrizione ai<br />

corsi della <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong> potete rivolgervi a<br />

Cécile Chiodini Polloni.<br />

Tel. +41 91 911 51 18<br />

Fax +41 91 911 51 12<br />

corsi@cci.ch


33 • <strong>Ti</strong>cino Business - 03/<strong>2004</strong> Contatti d’affari<br />

Molte sono le comunicazioni per richieste di contatti d’affari che giungono quotidianamente alla nostra segreteria.<br />

Di seguito ve ne proponiamo alcune.<br />

CHI<br />

SHANGHAI<br />

March 30th/April 1st.<br />

The N°1 International Trade<br />

Exhibition in China for Food,<br />

Beverages, Wines and Spirits.<br />

Shanghai New International Expo<br />

Centre.<br />

38 countries, 900 exhibitors,<br />

30000 trade visitors.<br />

BUSINESS OFFERS FROM<br />

THE MEMBERS OF THE FEDERATION<br />

OF THE ISRAELI CHAMBERS<br />

OF COMMERCE<br />

Is one of Israel’s largest business organizations.<br />

SUPER CLASS<br />

STERILISATION SYSTEM<br />

INDICATORS ALL FOR<br />

“REAL INFECTION CONTROL”<br />

NITTO TRADING CO., LTD.<br />

a Japanese exporter specialized in<br />

hospital supplies.<br />

La LOMBARDIE en SUISSE<br />

La Chambre de commerce suisse en<br />

Italie désire promouvoir un projet<br />

pour le développement des relations<br />

entre les entreprises lombardes et les<br />

entreprises suisses afin de renforcer<br />

leur position dans le marché international.<br />

COSA<br />

EXHIBITION<br />

Take part at the Qualitative addedvalue<br />

of the show for free:<br />

- One-to-one meetings with CARRE-<br />

FOUR and METRO buyers.<br />

- Conferences, forums and seminars<br />

on the following topics: Legislation in<br />

China, Entrepreneurship,<br />

Distribution and Quarantine issues<br />

among others.<br />

With its finger on the pulse of the<br />

country’s economy, the Federation is<br />

regarded as one of the most influential<br />

and most dynamic organizations<br />

of its kind in Israel. Strictly non-profit,<br />

non-political and non-partisan, FICC<br />

is dedicated to a market economy and<br />

free enterprise.<br />

Company is looking for the medical<br />

supplier (disposable one way products<br />

for hospital as well as related<br />

fields) for the new model for their<br />

super-class sterilization system chemical-physic<br />

indicators widely used in<br />

the governmental and university<br />

hospitals for real infection control.<br />

Les rencontrent se feront le 3 mai<br />

<strong>2004</strong> à Zürich et le 4 mai <strong>2004</strong> à<br />

Lausanne.<br />

Le Centre Extérieur a sélectionné les<br />

entreprises des secteurs de l’hôtellerie,<br />

de la gastronomie, de la sous-traitance<br />

et du tricot. Elles rencontreront<br />

les acheteurs suisses intéressés à<br />

importer des produits italiens ou bien<br />

à développer des activités de coopération.<br />

CONTATTO<br />

SOFI<br />

Stauffacherstrasse 45<br />

8004 Zurich - Mr. Dejian Cui<br />

Tel. +41 1 249 2160<br />

Fax +41 1 249 3133<br />

www.sialchina.com<br />

Cui_Dejian@sofi.ch<br />

Devorach Fuchs (Ms.) Deputy<br />

Director<br />

International Trade Relations Division<br />

Federation of Israeli Chambers of<br />

Commerce<br />

84 Haashmonaim St. Tel-Aviv 67123,<br />

ISRAEL<br />

Tel. +972 3 563 1017<br />

Fax +972 3 561 9027<br />

www.chamber.org.il<br />

devorahf@chamber.org.il<br />

10-35 KYOEI-CHO<br />

TSURUGASHIMA-CITY<br />

SAITAMA-PREFECTURE 350-2212<br />

JAPAN<br />

Tel. +81-49-287-7217<br />

Fax +81-49-287-7218<br />

nitto@crest.ocn.ne.jp<br />

Renseignements:<br />

Chambre de commerce et d’industrie<br />

de Genève,<br />

4 bd Théâtre, 1211 Genève<br />

Tel. +41 22 819 91 11<br />

Fax +41 22 819 91 00<br />

www.ccig.ch<br />

ccig@cci.ch<br />

Le sopra riportate segnalazioni vengono fatte senza responsabilità alcuna da parte della Camera di commercio,<br />

dell’industria e dell’artigianato del cantone <strong>Ti</strong>cino.


Fiere internazionali<br />

Horizon Exhibition for Pharmaceutical<br />

Industries and Hospitals (HEPC) <strong>2004</strong><br />

Amman (Giordania),<br />

19-22 aprile <strong>2004</strong><br />

Organizzata sotto l’egida del ministero<br />

giordano della salute, l’esposizione<br />

HEPC <strong>2004</strong> costituisce un’eccellente<br />

vetrina per le società internazionali del<br />

settore medico-farmaceutico che desiderano<br />

promuovere i loro prodotti nel<br />

Medio Oriente e in particolare in Iraq.<br />

La manifestazione è organizzata da<br />

EXPOSUN for International Exhibitions.<br />

Per maggiori ragguagli:<br />

www.hepc-expo.com<br />

info@exposun.com<br />

Bangkok International Gift<br />

& Houseware<br />

Bangkok, 20-25 aprile <strong>2004</strong><br />

Al BIG <strong>2004</strong>, salone internazionale del<br />

regalo e della casa, potete trovare tutto<br />

quello che serve per il “living less ordinary”<br />

(vivere meno banalmente). In quest’occasione<br />

saranno presentate anche le<br />

nuove tendenze del mercato asiatico.<br />

Ulteriori informazioni su questa fiera<br />

sono disponibili su<br />

www.depthai.go.th/fairin/big<br />

Expo Construcción <strong>2004</strong><br />

Santiago del Cile, 4-8 maggio <strong>2004</strong><br />

Expo Construcción <strong>2004</strong> si terrà nel quadro<br />

della “Semana de la Construcción”,<br />

una settimana all’insegna del settore<br />

della costruzione e che è oggetto di grande<br />

attenzione in Cile. Sono attesi a questa<br />

manifestazione circa 160 espositori e<br />

numerosi visitatori. Finora sono stati spediti<br />

ben 20’000 inviti.<br />

Il presidente cileno e molti ministri<br />

hanno già annunciato la loro intenzione<br />

di visitare la fiera.<br />

Altri ragguagli: www.expoconstruccion.cl<br />

Swiss Food & Drink Show - Savour the<br />

Swiss flavour<br />

Partecipate ad una fiera –<br />

allacciate nuovi contatti!<br />

Ambasciata svizzera a Londra,<br />

11 maggio <strong>2004</strong><br />

I produttori dell’industria alimentare<br />

svizzeri e del Liechtenstein incontrano gli<br />

acquirenti britannici.<br />

Valutate le vostre opportunità di riuscita<br />

sul mercato UK – Presentate i vostri prodotti:<br />

la manifestazione dell’11 maggio<br />

<strong>2004</strong> sarà l’occasione ideale per presentare<br />

di persona i vostri prodotti nel quadro<br />

dello “Swiss Food & Drink Show“ ad<br />

una cerchia privilegiata di acquirenti e di<br />

dirigenti britannici.<br />

Incontri one-to-one con interlocutori<br />

mirati: lo Swiss Business Hub UK si incaricherà<br />

del marketing visitatori in funzione<br />

dei vostri prodotti. Saranno invitati i<br />

direttori e i principali responsabili di<br />

supermercati, grossisti, distributori,<br />

rivenditori ed acquirenti. Se possibile<br />

riceverete in anticipo la lista dei visitatori<br />

britannici in modo da programmare i<br />

vostri appuntamenti.<br />

Numero d’espositori limitato: a causa<br />

dello spazio limitato nella “Lecture Hall”<br />

dell’ambasciata svizzera è possibile accettare<br />

solo fino ad un massimo di 20-25<br />

espositori. Non aspettate quindi oltre ad<br />

iscrivervi a questa manifestazione!<br />

Costi di partecipazione per espositore:<br />

CHF 2’100.- per i soci dell’Osec e della<br />

FIAL / CHF 2’400.- per i non soci. I prezzi<br />

si intendono esenti IVA. In caso di<br />

annullamento fino a 60 giorni prima della<br />

manifestazione sarà trattenuto il 50% del<br />

contributo di partecipazione, oltre questo<br />

termine sarà riscossa la quota integrale.<br />

Tassa d’iscrizione: CHF 210.— per i soci<br />

dell’Osec e della FIAL / CHF 240.— per i<br />

non soci. Questa tassa sarà fatturata a<br />

ricevimento della vostra iscrizione, la fattura<br />

fungerà da conferma della vostra<br />

partecipazione.<br />

Per ulteriori ragguagli non esitate a contattare<br />

il Segretariato dell’Osec:<br />

tel. 091 911 51 37, info.lugano@osec.ch<br />

<strong>Ti</strong>cino Business - 03/<strong>2004</strong> • 34<br />

ENVEX <strong>2004</strong><br />

Seoul, 14-17 giugno <strong>2004</strong><br />

La 26a esposizione internazionale delle<br />

tecnologie ambientali ENVEX costituisce<br />

una delle principali fiere di questo settore<br />

in Corea del Sud.<br />

Grazie alla vasta gamma di prodotti presentati,<br />

che riveste quasi l’insieme delle<br />

tecniche ambientali, questo salone attira<br />

ogni anno un gran numero di visitatori<br />

ed espositori del mondo intero. I prodotti<br />

principali sono le tecnologie e tecniche<br />

di trattamento delle acque ed il<br />

miglioramento della qualità dell’acqua.<br />

Per altre informazioni:<br />

www.envex.or.kr/envex2002/eng/<br />

index.asp<br />

Big 5 Show <strong>2004</strong><br />

Dubai, 20-24 novembre <strong>2004</strong><br />

Il boom della costruzione nella regione<br />

del Golfo non mostra alcun segno di<br />

affanno, ne sono la prova i numerosi visitatori<br />

e i budget d’acquisto crescenti<br />

registrati al Big 5 Show 2003 di Dubai.<br />

L’edizione <strong>2004</strong> che si terrà dal 20 al 24<br />

novembre, dovrebbe ancora una volta<br />

battere ogni record.<br />

La richiesta di superfici d’esposizione<br />

progredisce quanto il mercato della<br />

costruzione nella regione.<br />

L’Osec Business Network Switzerland ha<br />

già potuto ottenere dalla direzione della<br />

fiera la garanzia di una maggiore superficie<br />

d’esposizione per il padiglione collettivo<br />

svizzero all’edizione <strong>2004</strong>.<br />

Riservate sin d’ora la vostra superficie<br />

d’esposizione al Big 5 Show <strong>2004</strong>!<br />

Contattate il Segretariato dell’Osec.<br />

L’Osec ha inoltre redatto il rapporto di<br />

chiusura dell’edizione 2003 del Big 5<br />

Show, esso può essere consultato cliccando<br />

su<br />

www.osec.ch/%7E0xc1878d1b_0x0001c1<br />

1e/Countries/ver_arabische_emirate/Se<br />

minar_TradeFair/summary_report_big_<br />

5_show_2003


E se domani…<br />

Quella mattina Carlo Fritz si svegliò<br />

di pessimo umore. Aveva<br />

passato la notte a rigirarsi nel<br />

letto, nervoso e inquieto: la telefonata<br />

del ministro del Debito Pubblico,<br />

poco prima di coricarsi, l’aveva turbato,<br />

mettendolo in uno stato di tensione<br />

insopportabile che gli aveva guastato il<br />

sonno, di solito profondo e senza sogni.<br />

Il ministro del Debito Pubblico era una<br />

donna dall’aspetto gentile, che nascondeva<br />

un carattere forte e volitivo.<br />

Abituata al comando e a trattare i suoi<br />

subordinati con sufficienza, l’aveva chiamato<br />

a mezzanotte per dirgli che non era<br />

per nulla contenta di come lui, Carlo<br />

Fritz, gestiva l’Ufficio Cantonale per la<br />

Creatività Fiscale. Il suo compito consisteva<br />

nell’inventare nuovi e proficui pre-<br />

di Franco Ambrosetti, Presidente <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong><br />

lievi fiscali che, da una parte fossero eticamente<br />

compatibili e benevolmente<br />

accettati dal cittadino-leader, dall’altra,<br />

servissero ad alimentare le disastrate<br />

casse dello Stato. Quella del cittadinoleader<br />

era una carica istituzionale e veniva<br />

assegnata dal Parlamento in base a criteri<br />

di censo, cultura e morale. Ma più di<br />

tutto contava l’appartenenza politica al<br />

partito di maggioranza, il PSG, Partito<br />

della Socialità Globale, che aveva un<br />

largo margine di vantaggio sull’unico<br />

concorrente, il PEU, Partito per<br />

un’Ecologia Universale; il cittadino-leader,<br />

chiamato comunemente “leader”,<br />

non poteva far parte del Parlamento, al<br />

quale però era molto legato.<br />

Nelle urne un voto contro gli sprechi<br />

Intervista con Marina Masoni,<br />

direttrice del dipartimento delle Finanze e dell’Economia, di Elisabetta Pisa<br />

Onorevole Marina Masoni, perché<br />

votare quattro volte sì ai referendum<br />

del 16 maggio? Quali saranno<br />

le conseguenze sulla vita dei ticinesi e<br />

sulle imprese del Cantone?<br />

“I quattro referendum sono stati lanciati<br />

contro alcune misure di contenimento<br />

della spesa decise dal Parlamento nell’ambito<br />

del Preventivo <strong>2004</strong> del<br />

Cantone. Questo preventivo presenta il<br />

deficit d’esercizio più elevato nella storia<br />

del Cantone: 288 milioni di franchi. Già<br />

nel 2002 i conti avevano chiuso in rosso,<br />

con un disavanzo di 42 milioni di franchi;<br />

l’anno scorso il deficit è stato di 235<br />

milioni di franchi; per i prossimi anni il<br />

Continua a pagina 3<br />

Piano finanziario <strong>2004</strong>-2007 prevede disavanzi<br />

correnti di 362 milioni di franchi<br />

nel 2005, 396 milioni nel 2006 e 405 nel<br />

2007.<br />

È anche possibile ipotizzare una crescita<br />

economica più forte di quella oggi stimata<br />

e quindi entrate maggiori, ma se non si<br />

frena il costante aumento della spesa<br />

pubblica il dissesto delle finanze cantonali<br />

non può in alcun caso essere evitato.<br />

Le misure adottate con il Preventivo <strong>2004</strong><br />

sono il minimo necessario per frenare<br />

questa tendenza molto pericolosa. Sono<br />

misure ragionevoli e sostenibilissime,<br />

oltre che necessarie.<br />

Continua a pagina 6<br />

News della <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong><br />

Sommario<br />

Strong opinions<br />

Contromano: 7 domande per 4 SI<br />

M. Masoni: un voto contro<br />

gli sprechi<br />

D. Marty: SI all’11ma revisione<br />

AVS<br />

le menzogne e verità sui<br />

referendum di maggio<br />

SI al pacchetto fiscale e all’AVS<br />

• Agenda <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong> pag. 13<br />

• SI al pacchetto fiscale<br />

per le famiglie pag. 14<br />

• Accesso al capitale pag. 15<br />

• Fondazione La Fonte pag. 16<br />

• “Occhi e sbocchi sul futuro”:<br />

la tredicesima Giornata ticinese<br />

del marketing pag. 17<br />

• ASC – resoconto AGO<br />

Info Schede IFCAM pag. 18<br />

• SMPP <strong>Ti</strong>cino pag. 20<br />

•<br />

Aprile <strong>2004</strong><br />

pag. 23<br />

• UPSA sezione <strong>Ti</strong>cino pag. 28<br />

• Pagani Sagl pag. 30<br />

• Cornèr Banca pag. 33<br />

• HR Outsourcing Services pag. 34<br />

• Poretti Moda Uomo pag. 36<br />

• REX Articoli Tecnici SA pag. 38<br />

• DocuStor SA pag. 40<br />

• Metall <strong>Ti</strong>cino pag. 41<br />

• Economista aziendale pag. 42<br />

• Mercato lavoro<br />

+ immobiliare pag. 44<br />

• Nuovi corsi <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong> pag. 45<br />

• Fiere internazionali pag. 46


3• <strong>Ti</strong>cino Business - 04/<strong>2004</strong> Strong opinions<br />

E se domani…<br />

continua da pagina 1<br />

di Franco Ambrosetti, Presidente della <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong><br />

Imembri del Parlamento erano tali per<br />

diritto ereditario, ma al massimo per<br />

tre generazioni. Era un’abitudine che<br />

veniva da lontano: all’inizio del millennio,<br />

infatti, il Parlamento cantonale annoverava<br />

fra i suoi membri padri, figli e anche<br />

nipoti, a volte pure contemporaneamente.<br />

Questa tendenza era stata istituzionalizzata,<br />

grazie alla possibilità di trasmettere<br />

ai propri eredi la funzione di parlamentare.<br />

Il leader aveva, però, ampia autonomia<br />

nella gestione dei CIQUPOL, i Circoli di<br />

Qualità Politica ed Economica, ai quali<br />

partecipavano i cittadini, divisi in circoscrizioni.<br />

Il leader aveva il compito di convincere,<br />

se necessario, con argomenti forti<br />

(forti come il bastone elettrico da 10’000<br />

volt) della bontà di alcune leggi, soprattutto<br />

quelle riguardo alla fiscalità.<br />

Carlo Fritz aveva preso in mano l’Ufficio<br />

Cantonale per la Creatività Fiscale con<br />

grande entusiasmo, reclutando alcuni dei<br />

più brillanti ideatori di prelievi fiscali,<br />

ingaggiando i “tassatori” più accaniti, di<br />

origine prussiana e rumena, affidando<br />

incarichi specifici ai “balzellasti” (inventori<br />

di balzelli). Insomma aveva messo insieme<br />

un team efficiente, che in poco tempo<br />

aveva sfornato una serie di nuove tasse,<br />

ottenendo il plauso dei media, TV e giornali,<br />

a cominciare da “Fisco sei grande”, la<br />

popolare trasmissione televisiva domenicale<br />

a premi che mette in palio sgravi<br />

fiscali e “Porta aperta” di Bruno Vispo. La<br />

rivista “Il contributo” e i quotidiani come<br />

“Manifestiamo” e “Regime transitorio”<br />

avevano elogiato l’inventiva e la fantasia<br />

dell’Ufficio con una sbrodolata di complimenti,<br />

francamente un po’ adulatori.<br />

Unico contrario era la rivista “Caffè<br />

Liberale”, poco letta perché molto costo-<br />

sa, sottoposta com’era, all’obbligo di<br />

stampare su pergamena in caratteri d’oro,<br />

per ordine del governo.<br />

Particolarmente riuscita era l’applicazione<br />

della tassa sulla mobilità. Dopo auto,<br />

moto e bici, si erano tassate le scarpe in<br />

base a dimensione, prezzo e modello.<br />

Esenti erano state dapprima le scarpe<br />

sportive per non frenare il legittimo accesso<br />

dei giovani al mondo dello sport. Ma<br />

poi, gli abusi maturati negli ambienti<br />

benestanti e radical-chic avevano vanificato<br />

quest’apertura sociale del governo;<br />

ormai si mettevano scarpe da ginnastica<br />

anche ai gala di partito e perfino con il<br />

bikini o l’abito talare, obbligando l’ufficio<br />

di Fritz ad abolire l’esenzione.<br />

Una tassa sulla spazzatura, con il sistema<br />

tipo telepass dei sacchi personalizzati, era<br />

stata un successo grandioso, così come<br />

quella sulla raccolta delle castagne e i mirtilli.<br />

Quella sui funghi, invece, era stata<br />

abolita perché nemmeno i leader avevano<br />

condiviso questo zelo punitivo nei confronti<br />

di onesti contribuenti “fungiatt”.<br />

La “window tax”, la tassa sulle finestre<br />

ideata per tassare con 1 centesimo ogni<br />

costruzione con 20 finestre e con 1.50.-<br />

CHF edifici con più di venti finestre, invece,<br />

era stata un disastro. In poco tempo la<br />

popolazione aveva cominciato a costruire<br />

case senza finestre, fomentata dai soliti<br />

reazionari liberali: con il deprecabile aiuto<br />

di un gruppo di architetti degenerati della<br />

secessione di Mendrisio, avevano sostituito<br />

le finestre con porte trasparenti e prodotto<br />

tegole anch’esse trasparenti, rendendo<br />

obsolete le finestre e con esse, l’ingegnosa<br />

idea di Carlo Fritz.<br />

Il problema più grande non era dato tanto<br />

dalla mancata entrata di fondi, quanto dai<br />

funzionari addetti alla conta, che lo Stato<br />

aveva assunto e che ora doveva impiegare<br />

in altro modo.<br />

Questo fallimento inatteso era la causa<br />

primaria della telefonata a sorpresa del<br />

ministro del Debito Pubblico. E questo<br />

era il compito che doveva risolvere Carlo<br />

Fritz: ovviare alla débâcle della “window<br />

tax”.<br />

Si recò quindi in cucina e si preparò un<br />

caffè e una spremuta. Poi dopo aver dato<br />

da mangiare a Torquemada, il suo pappagallo,<br />

si sedette di fronte alla lavastoviglie,<br />

accese una sigaretta ecologica e cominciò<br />

a pensare. In fondo, la “window tax” era il<br />

suo unico insuccesso. La nuova eco-tax,<br />

tassa ecologica, che imponeva prelievi su<br />

qualsiasi soggetto inquinante, aveva funzionato.<br />

I miliardi erano confluiti come<br />

panini freschi nelle casse statali, contribuendo<br />

a diminuire il deficit pubblico e<br />

nel contempo, a ridurre sensibilmente<br />

l’impatto ambientale, con il motto, unanimamente<br />

condiviso, “chi inquina paga”.<br />

Un’idea ben vista dalla popolazione al<br />

completo; ora che anche nel settore agricolo,<br />

esisteva una tassa ecologica commisurata<br />

alle flatulenze animali di mucche,<br />

cavalli e suini, nulla impediva che il concetto<br />

venisse esteso oltre. Ciò che causa<br />

CO2, causa effetto serra e tassarlo è non<br />

solo utile, ma doveroso. Fritz si scosse di<br />

botto come colpito da un fulmine. Ecco!<br />

Finalmente! Aveva trovato il modo perfettamente<br />

legale ed eticamente accettabile<br />

di tassare un bene che finora nessuno<br />

aveva mai osato toccare: l’aria. Non si può,<br />

si era sempre detto. Ai comitati del CIQU-<br />

POL, nonostante alcuni leader fossero a<br />

favore, la tendenza imperante era quella<br />

di sostenere che l’aria è di tutti e non si<br />

può tassare.<br />

È un bene naturale. Un dono della natura.


Strong opinions<br />

Ma anche l’acqua è un bene naturale,<br />

eppure è tassata, argomentava Fritz.<br />

Discussioni interminabili, malumori,<br />

scontento popolare, disinteresse, erano il<br />

risultato della consultazione.<br />

Ma quella mattina, mentre sorseggiava il<br />

caffè brasiliano esentasse, privilegio esclusivo<br />

dei funzionari, aveva capito, improvvisamente<br />

che non era l’aria che bisognava<br />

tassare, bensì le emissioni di CO2 degli<br />

esseri umani. Tassare l’aria che si respira<br />

significava tassare le immissioni. Con che<br />

diritto? Con che giustificazione? Ma tutt’altra<br />

storia è tassare le emissioni; si inspira<br />

aria pulita ma si espira anidride carbonica e<br />

questa sì che si può tassare. In fondo l’uomo<br />

sporca l’aria e per questo deve pagare.<br />

Che differenza c’è fra il CO2 emesso da un<br />

tubo di scappamento catalizzato e il respiro<br />

dell’uomo? Nessuna. A livello scientifico<br />

nessuna. È CO2. Inquina. Provoca l’effetto<br />

serra. Quindi si tassa. Ecco la genialità,<br />

ecco la grande idea maturata dal frizzante<br />

cervello di Carlo Fritz quella mattina del<br />

marzo 2034. Tecnicamente era fattibilissimo.<br />

Si poteva finalmente riciclare il personale<br />

esuberante a causa dell’insuccesso<br />

della “window tax”. Invece di contare le<br />

finestre, ora avrebbero creato un modello<br />

di calcolo scientifico e infallibile per misurare<br />

le emissioni di CO2 dell’uomo.<br />

In base, per esempio, al peso, all’età, alla<br />

condizione fisica, alla razza, e così via.<br />

Sarebbe stato un modello equo, calibrato<br />

e inattaccabile. Certo, si sarebbe potuto<br />

semplificare il tutto, introducendo una<br />

flat tax, che so io, 10.- CHF al mese =<br />

120.- CHF all’anno pro capite, per un<br />

totale di 36 milioni per il Cantone, ogni<br />

anno. Però non si sarebbero potuti piazzare<br />

i funzionari in esubero. Comunque,<br />

l’una o l’altra soluzione, era lo stesso. E<br />

pensare che una ventina d’anni or sono,<br />

per risparmiare una cifra simile, i governanti<br />

di allora avevano cercato di abolire<br />

la ginnastica correttiva, i contributi alle<br />

casse malati e perfino aumentare di un’ora<br />

l’orario settimanale dei docenti. Che<br />

sciocchezza! Infatti era andata a finire<br />

malissimo, il governo era saltato, l’opposizione<br />

aveva preso il potere mandando<br />

in esilio chi in Tunisia, chi a Bora Bora, gli<br />

incauti governanti. Da allora gli insegnanti,<br />

dopo un periodo di grandi discussioni,<br />

avevano ottenuto di insegnare sei ore in<br />

meno, con la promessa però di donare<br />

otto ore gratuitamente, a scopo benefico,<br />

alla comunità contro l’analfabetismo di<br />

ritorno.<br />

Le casse malati non esistono più. Con il<br />

caos che avevano generato, aderendo a<br />

un mercato sempre più selvaggio, con la<br />

confusione creatasi perché c’era troppa,<br />

troppa libertà, era scoppiata una specie di<br />

guerra civile, all’arma bianca, un<br />

Sonderbund dei poveri, stroncato dall’intervento<br />

risolutore e provvidenziale del<br />

PSG, che aveva riportato la legge e l’ordine<br />

nel Paese, con grande soddisfazione<br />

della popolazione.<br />

Oggi c’è un’unica grande organizzazione,<br />

come una grande famiglia svizzera, indulgente,<br />

solidale ed efficiente, la “Volks-<br />

Gesundheit”, gratuita, per tutti i cittadini,<br />

eccezion fatta per gli alcolizzati, i drogati e<br />

i sovversivi. Come segno di grande<br />

modernità ha introdotto l’eutanasia per<br />

chi lo desideri (incentivata fortemente<br />

dallo Stato), contribuendo a rendere florida<br />

in tempi brevi la situazione finanziaria<br />

dell’organizzazione.<br />

La ginnastica correttiva dal canto suo è<br />

stata finalmente resa obbligatoria per tutti:<br />

donne, vecchi e bambini. Si praticava<br />

quattro volte la settimana all’aperto, con<br />

ogni tempo, durante i periodi scolastici.<br />

Carlo Fritz si vestì, dopo una doccia rapida,<br />

mise la cravatta del club dei no global,<br />

una delle associazioni più esclusive del<br />

Paese, e si recò in garage. Optò per lo<br />

scooter a idrogeno, più maneggevole e<br />

agile nel caotico traffico cittadino ormai<br />

ingestibile, dopo la chiusura definitiva<br />

della galleria autostradale.<br />

Sarebbe andato dal ministro e gli avrebbe<br />

spiegato l’idea di tassare le emissioni<br />

inquinanti dell’uomo, un vero colpo di<br />

genio, una soluzione radicale e definitiva<br />

ai problemi finanziari dello Stato.<br />

Sapeva di essere bravo in questo: da grande<br />

esperto di fiscalità creativa, era perfettamente<br />

conscio del fatto che solo le tasse<br />

indirette avrebbero avuto il successo sperato.<br />

Altri Cantoni avevano tentato con le<br />

tasse dirette sul reddito e sulla sostanza,<br />

ma il risultato era stato pessimo: i ricchi<br />

avevano lasciato il Paese, molti erano<br />

andati nella vicina Italia e, quel che era<br />

peggio, ciò aveva creato uno sproporzionato<br />

aumento del lavoro nero.<br />

Ovunque si erano alzate le tasse sul reddito,<br />

la gente aveva preso a lavorare meno<br />

nell’ambito dell’attività ufficiale, per svolgere<br />

mansioni e compiti che non dichiaravano<br />

al fisco. Era nata un’economia<br />

sommersa di proporzioni gigantesche,<br />

che aveva tolto risorse indispensabili allo<br />

Stato, a tal punto che il canton Argovia<br />

aveva venduto il lago di Sempach e<br />

Ginevra aveva privatizzato il getto d’ac-<br />

<strong>Ti</strong>cino Business - 04/<strong>2004</strong> • 4<br />

qua. La popolazione, esasperata dai troppi<br />

prelievi fiscali, si era trasformata in un<br />

esercito di artigiani, idraulici, specialisti di<br />

moquettes, falegnami, elettricisti, imbianchini,<br />

ristoratori, collaboratori ospedalieri.<br />

Altri avevano scelto professioni artistiche:<br />

musica rock, pittura, poesia, pur<br />

esercitando nobili professioni come<br />

avvocato, ingegnere e perfino “tassatore”<br />

cantonale.<br />

Ma lui, Carlo Fritz, aveva da tempo capito<br />

che solo le tasse indirette risolvevano i<br />

problemi finanziari dello Stato, senza<br />

provocare grandi fughe di capitali e<br />

soprattutto evitando la nascita del lavoro<br />

nero e la creazione di un’economia sommersa.<br />

Certo non era tutt’oro quel che luccicava:<br />

qualche problema in questo turbine di<br />

nuovi balzelli, cosiddetti innovativi, c’era.<br />

Per alcuni prodotti era nato un mercato<br />

nero, le scarpe ad esempio; era stata<br />

appena scoperta una banda di falsificatori<br />

che avevano contraffatto le scarpe normali,<br />

e peggio ancora, mirtilli e castagne<br />

venivano raccolti di notte con il laser e<br />

venduti via internet sfuggendo al controllo<br />

fiscale.<br />

Ma tutto questo sarebbe stato impossibile<br />

con la nuova tassa sulle emissioni dell’uomo:<br />

si doveva respirare. Per vivere.<br />

Un dubbio fugace l’attraversò. E se qualcuno<br />

avesse brevettato un filtro da applicare<br />

al naso, magari prodotto a Taiwan per<br />

pochi centesimi…?<br />

Beh, si poteva vietarne l’importazione,<br />

sostenendo che quelli usavano i bambini<br />

per fare i filtri.<br />

E se li avessero prodotti da noi, legalmente?<br />

Si poteva vietarne l’uso? Dichiararli<br />

fuori legge perché permessi solo per uso<br />

militare? Mah!<br />

Carlo Fritz svoltò l’angolo.<br />

Non si accorse del colpo. Andò a sbattere<br />

contro un veicolo blindato della polizia tributaria,<br />

fermo in doppia fila davanti alla<br />

Banca Nuovo Stato. Stramazzò sul ciglio<br />

della strada. Qualcuno gli tolse il casco;<br />

vide il cielo blu, sentì la brezza accarezzargli<br />

il viso, pensò che anche le nuvole potevano<br />

essere tassate, udì il cinguettio dei<br />

passeri appollaiati sul platano, poi non udì<br />

più nulla. Buio. Esalò il suo ultimo respiro<br />

carico di CO2 e con esso svanì anche l’idea<br />

di tassare l’aria.<br />

Gentili signore, egregi signori, direte che<br />

abbiamo scherzato.<br />

È vero, ma solo un po’.<br />

Un mondo simile a quello descritto ha<br />

dominato per decenni il nostro continen-


5• <strong>Ti</strong>cino Business - 04/<strong>2004</strong> Contromano<br />

te durante il secolo scorso. Non c’è nessuna<br />

garanzia e nessuna certezza che ciò<br />

non possa riproporsi. Dipende da noi.<br />

Solo da noi. Thomas Jefferson diceva che<br />

il prezzo della democrazia è la vigilanza<br />

eterna. E noi vigileremo, se andremo a<br />

votare i quattro referendum cantonali il 16<br />

maggio. È di fondamentale importanza<br />

che questi referendum vengano bocciati.<br />

Non per i milioni che non si risparmierebbero,<br />

ma per il messaggio che una bocciatura<br />

darebbe: questo Governo e in particolare<br />

il Dipartimento finanze e economia<br />

sono stati gli unici che negli ultimi trent’anni<br />

hanno operato delle riforme fiscali<br />

in <strong>Ti</strong>cino. Vogliamo dare un segnale forte<br />

di sostegno a chi ha avuto il coraggio di<br />

riformare la fiscalità?<br />

Oggi, per la prima volta nella sua storia, lo<br />

Stato si indebita per pagare le spese correnti,<br />

cioè gli stipendi dei funzionari.<br />

È gravissimo. Se ne esce soltanto in due<br />

modi: risparmiando o aumentando le<br />

tasse. La proposta di una parte della sinistra<br />

di riportare la fiscalità per le società a<br />

13 punti dai 9 attuali, com’era qualche<br />

anno fa, è un suicidio. Vuol dire rimanda-<br />

Sette domande per quattro Sì<br />

di Alessio Del Grande<br />

Per decidere come votare il 16<br />

maggio sui quattro referendum<br />

contro le misure di contenimento<br />

della spesa pubblica,<br />

promossi dalla sinistra e dai<br />

docenti, basta porsi alcune<br />

domande terra terra, senza perdere<br />

la testa nella girandola delle<br />

cifre.<br />

➊ E’ giusto non concedere più i sussidi<br />

cantonali per i premi delle<br />

casse malati agli assicurati che, pur<br />

avendo i soldi per pagarli, non li<br />

pagano di proposito?<br />

➋ E’ giusto non concedere più i sussidi<br />

per le casse malati a quelle<br />

famiglie con tre figli a carico, ma<br />

che dispongono di un reddito<br />

mensile di oltre 10 mila franchi?<br />

➌ E’ giusto non continuare più a sussidiare<br />

coloro che scelgono le<br />

casse malati più care, col risultato<br />

re a casa tutte quelle aziende che<br />

dall’Italia sono venute in <strong>Ti</strong>cino, perché<br />

siamo fiscalmente attrattivi o farle emigrare<br />

verso altri Cantoni più competitivi.<br />

Oggi, – il ministro Tremonti lo sa bene –<br />

la competizione fra Stati si fa con la leva<br />

fiscale. La fiscalità è uno dei principali criteri<br />

per la scelta del luogo dove impiantare<br />

un’attività. Il <strong>Ti</strong>cino ha fatto bene fino<br />

ad oggi. Sosteniamo la proposta di<br />

Governo e Parlamento, andiamo a votare.<br />

Concludo, aggiungendo che, se è fondamentale<br />

che passi la linea di Governo e<br />

Parlamento, questo non basterà.<br />

Due cose importantissime vanno fatte in<br />

tempi rapidi, comunque vadano i referendum:<br />

mi riferisco alla riforma dei compiti<br />

dello Stato, ad Amministrazione 2000,<br />

ferma al palo. Si dovrà riprendere il discorso,<br />

pur sapendo che mettere in discussione<br />

i compiti dello Stato è un incarico<br />

delicatissimo e politicamente rischioso.<br />

L’altra questione, che andrebbe affrontata<br />

in tempi brevi è uno studio sull’organico<br />

dello Stato.<br />

Negli ultimi vent’anni, tutte le aziende di<br />

tutti i settori si sono ridimensionate. Solo<br />

che costoro ricevono dal Cantone<br />

contributi maggiori di quanti,<br />

invece, scelgono avvedutamente<br />

assicurazioni malattia meno care?<br />

➍ E’ giusto non continuare più a sussidiare<br />

chi approfitta della generosità<br />

dello Stato, sottraendo risorse<br />

finanziarie a quanti hanno veramente<br />

bisogno dell’aiuto dello<br />

Stato?<br />

➎ Il <strong>Ti</strong>cino è l’unico Cantone svizzero<br />

che ancora finanzia la ginnastica<br />

correttiva nelle scuole. Per evitare<br />

tagli a servizi e prestazioni più<br />

importanti per la scuola, è giusto<br />

abolire il finanziamento della ginnastica<br />

correttiva, ma senza licenziare<br />

i docenti?<br />

➏ Con la nuova perequazione intercomunale,<br />

lo Stato ha aumentato il<br />

sostegno finanziario ai Comuni. E’<br />

giusto che, ora, il Cantone per<br />

così sono sopravvissute. Per i settori non<br />

ancora toccati, il ballo comincia ora.<br />

Mi chiedo quindi: è mai possibile che il<br />

nostro Stato, per quanto efficiente, dinamico<br />

e produttivo, non abbia proprio<br />

neanche un po’ di grasso superfluo da eliminare?<br />

Se tutto il mondo economico si è<br />

ristrutturato, può lo Stato rimanere<br />

immobile come una montagna di granito?<br />

Faccio un paio di esempi, a caso, magari<br />

sbagliati, tanto per alimentare il dibattito:<br />

è indispensabile che l’Ufficio Caccia e<br />

Pesca impieghi 32 funzionari? L’Ufficio<br />

Tutore ufficiale 17, l’Ufficio Protezione<br />

acqua, suolo, aria, 82 persone? E che pur<br />

avendo così tanti boschi, l’Ufficio Sezione<br />

Forestale impieghi 98 funzionari?<br />

Forse sì. Forse è tutto giusto e non c’è<br />

niente da cambiare. Però ci piacerebbe<br />

saperlo. Ci piacerebbe che lo Stato compisse<br />

una breve e sintetica analisi critica<br />

del proprio organico. E se la conclusione<br />

fosse che c’è troppa gente? Pazienza.<br />

Questo è un problema politico. Ma almeno<br />

saperlo mi sembra un diritto inalienabile<br />

del cittadino contribuente.<br />

Ricordate: la democrazia richiede la vigi-<br />

Contromano<br />

risparmiare qualcosa riduca i contributi<br />

per pagare gli stipendi dei<br />

docenti, tenendo conto però della<br />

forza finanziaria dei singoli<br />

Comuni?<br />

➐ Il <strong>Ti</strong>cino è anche l’unico Cantone<br />

svizzero dove gli insegnanti lavorano<br />

36 settimane e mezzo all’anno.<br />

Altrove si va dalle 38 alle 40 settimane.<br />

In tempi in cui tutti sono<br />

chiamati a fare sacrifici, è giusto<br />

che anche i docenti diano il loro<br />

contributo con un’ora in più di<br />

insegnamento alla settimana?<br />

Se si pensa che tutto questo è giusto,<br />

se si è convinti che è altrettanto giusto<br />

che Governo e Parlamento debbano<br />

impegnarsi a risanare le finanze pubbliche<br />

per non mandare in rovina il<br />

Cantone, allora per i referendum del 16<br />

maggio basta votare quattro Sì.


L’ospite<br />

Nelle urne un voto<br />

contro gli sprechi<br />

continua da pagina 1<br />

Eliminano alcuni sprechi (come, ad<br />

esempio, i sussidi di cassa malati<br />

alle famiglie con redditi di 10mila<br />

franchi al mese) o spese discutibili, chiedono<br />

uno sforzo di responsabilità a chi<br />

riceve l’aiuto dello Stato e continuerà a<br />

riceverlo (ossia evitare di scegliere le<br />

casse malati più costose), comportano<br />

un sacrificio sopportabile per i docenti e<br />

per i Comuni finanziariamente forti e la<br />

rinuncia ad un servizio non strettamente<br />

indispensabile come la ginnastica correttiva.<br />

Votando sì sappiamo esattamente cosa<br />

cambierà; votando no non sappiamo<br />

invece quale sarà l’alternativa, anche se è<br />

facile intuirlo. Allo Stato, finanziato dai<br />

cittadini, si chiede di comportarsi come<br />

una famiglia responsabile e di buon<br />

senso: non spendere regolarmente più<br />

di quanto guadagna. Lo Stato lo può fare<br />

uno, due, tre anni, in momenti di difficoltà<br />

economica; ed è quello che abbiamo<br />

fatto nel 2002, 2003 e che facciamo<br />

quest’anno. Ma poi occorre riportare l’evoluzione<br />

della spesa in linea con le disponibilità<br />

finanziarie. Per questo occorrono<br />

misure durature di contenimento<br />

della spesa”.<br />

Secondo il Governo, la situazione di<br />

difficoltà delle finanze cantonali non<br />

è dovuta alla politica di sgravi fiscali,<br />

condotta dal 1995, né al crollo delle<br />

entrate, bensì all’esplosione della<br />

spesa pubblica.<br />

Qual è il motivo per cui la situazione<br />

è sfuggita di mano? Perché non c’è<br />

stato un controllo della spesa<br />

pubblica?<br />

“Quest’anno non entrano in vigore sgra-<br />

vi fiscali; al contrario viene applicata una<br />

misura di aumento delle entrate, con una<br />

riformulazione temporanea del meccanismo<br />

di neutralizzazione nel passaggio<br />

dalla tassazione biennale a quella annuale.<br />

Eppure il disavanzo del Cantone<br />

aumenta pesantemente, di oltre 50 milioni<br />

di franchi. Nel 2007 il deficit supererà<br />

il tetto dei 400 milioni di franchi contro i<br />

235 del 2003 e non è previsto alcun<br />

nuovo sgravio fiscale.<br />

Quindi, la causa delle cifre rosse è evidente:<br />

l’esplosione della spesa pubblica.<br />

E parlo di esplosione perché la tendenza<br />

è proprio questa dopo il 2000: +89<br />

milioni di franchi nel 2001, +109 nel<br />

2002, +125 nel 2003. Il <strong>Ti</strong>cino, i suoi cittadini,<br />

le sue imprese non sono in grado<br />

di sostenere e di finanziare aumenti di<br />

spesa di oltre 100 milioni di franchi ogni<br />

anno e in progressione. Aumenti di questa<br />

portata sarebbero finanziabili solo<br />

aumentando ogni anno tutte le imposte<br />

tra il 5% e il 10%, a dipendenza della crescita<br />

economica.<br />

Il Movimento per il socialismo ha annunciato<br />

un’iniziativa popolare per aumenti<br />

di imposte molto più pesanti a carico<br />

delle persone giuridiche. Evidentemente<br />

un Governo responsabile non può collocarsi<br />

in una simile prospettiva: metteremmo<br />

in ginocchio l’economia, i cittadini,<br />

il <strong>Ti</strong>cino tutto. La situazione è sfuggita<br />

di mano negli ultimi tre anni perché la<br />

politica economica e finanziaria, paradossalmente,<br />

è rimasta vittima dei suoi<br />

successi: dal 1995 al 2001 abbiamo rilanciato<br />

l’economia, che è diventata più<br />

competitiva, abbiamo attuato sgravi fiscali,<br />

abbiamo chiuso in attivo i conti e<br />

ridotto il debito pubblico.<br />

<strong>Ti</strong>cino Business - 04/<strong>2004</strong> • 6<br />

Intervista con Marina Masoni,<br />

direttrice del dipartimento delle Finanze e dell’Economia, di Elisabetta Pisa Marina Masoni<br />

Questo ha creato l’illusione in molte persone<br />

che si potesse spendere allegramente<br />

senza freni.<br />

Da aumenti medi delle uscite di 45 milioni<br />

di franchi all’anno siamo così passati<br />

ad aumenti medi annui di 107 milioni.<br />

E questo lo stiamo pagando pesantemente.<br />

I moniti lanciati continuamente<br />

dal DFE non sono stati ascoltati: ci hanno<br />

accusato di fare del terrorismo finanziario.<br />

I fatti ci hanno invece dato ragione”.<br />

Tra le altre misure, è previsto anche<br />

un giro di vite per gli assicurati<br />

morosi che non pagano<br />

i premi di cassi malati,<br />

pur essendo in grado di farlo.<br />

Allo stato attuale non è possibile<br />

punire questi abusi ed evitare<br />

lo sperpero di denaro pubblico?<br />

“No, non è possibile: occorre modificare<br />

la legge sull’assicurazione malattie.<br />

Queste persone purtroppo approfittano<br />

di una lacuna legislativa. Stupisce veramente<br />

che chi dice di voler sostenere la<br />

solidarietà e la socialità non approvi questa<br />

misura, che serve proprio per poter<br />

continuare ad aiutare chi veramente ha<br />

bisogno del sostegno dello Stato.<br />

Premiare i furbi non dovrebbe essere l’obiettivo<br />

della socialità”.<br />

Se le misure di contenimento<br />

della spesa pubblica dovessero<br />

essere bocciate, crescerebbero<br />

il debito pubblico e le imposte.<br />

La sensazione è però che i ticinesi<br />

non vogliano fare grossi sacrifici.<br />

In pratica non vogliono<br />

che si tocchi lo Stato sociale,<br />

non vogliono rinunciare


7• <strong>Ti</strong>cino Business - 04/<strong>2004</strong> L’ospite<br />

ad avere una protezione<br />

da parte dello Stato.<br />

“In effetti non tocchiamo lo Stato sociale:<br />

la spesa sociale quest’anno aumenterà da<br />

687 a 734 milioni di franchi, cioè del 6,8%<br />

con un’inflazione quasi nulla. I sussidi di<br />

cassa malati aumenteranno da 158 a 181<br />

milioni di franchi (+14,5%), la spesa per<br />

l’insegnamento da 592 a 608 milioni di<br />

Bocciare l’undicesima revisione dell’Avs<br />

significa mettere in pericolo<br />

il sistema previdenziale elvetico<br />

Intervista con il consigliere agli Stati Dick Marty, di Elisabetta Pisa<br />

Perché votare sì all’undicesima<br />

revisione dell’AVS<br />

e all’aumento dell’IVA?<br />

L’Undicesima revisione dell’AVS costituisce<br />

un importante ed indispensabile<br />

passo per garantire la salvaguardia a<br />

lungo termine della nostra principale<br />

istituzione di coesione sociale. Certo,<br />

non è stato possibile soddisfare tutte le<br />

attese.<br />

La politica, tuttavia, è l’arte del possibile<br />

e le modifiche proposte tengono conto<br />

in modo equilibrato delle attuali contingenze<br />

socio-economiche, nonché della<br />

necessità di continuare a disporre di un<br />

moderno strumento previdenziale fondato<br />

sul principio della solidarietà.<br />

Per ciò che riguarda l’aumento<br />

dell’Iva, non si può negare<br />

che l’imposizione indiretta in<br />

Svizzera sia rimasta molto bassa<br />

rispetto<br />

agli altri Paesi europei.<br />

Però, ritoccando l’aliquota,<br />

non si rischia di colpire i consumi<br />

con una ricaduta sulla crescita<br />

economica?<br />

franchi (+2,7%). Non vedo proprio<br />

come si possa parlare di tagli alla socialità<br />

o nella scuola. Si tratta invece di frenare<br />

una spinta che è economicamente<br />

insostenibile.<br />

Lo Stato potrà continuare a sostenere<br />

adeguatamente chi ha veramente bisogno<br />

solo attuando una socialità mirata e<br />

non a pioggia.<br />

Contrariamente alla maggior parte degli<br />

altri Paesi, la Svizzera conosce una proporzione<br />

tra imposte dirette ed indirette<br />

che privilegia fortemente le prime.<br />

Un riequilibrio appare da tempo auspicabile,<br />

con una minor tassazione del reddito,<br />

compensata da una moderata<br />

accentuazione dell’imposizione del consumo.<br />

Il modesto aumento del tasso<br />

dell’IVA è parte integrante dell’Undicesima<br />

revisione dell’AVS e, dunque,<br />

necessario per assicurare il finanziamento<br />

a lungo termine della nostra principale<br />

istituzione sociale. Continueremo, tuttavia,<br />

ad avere uno dei tassi IVA più bassi<br />

dell’Europa.<br />

Gli oppositori dicono che la situazione<br />

dell’Avs non è così catastrofica,<br />

checché ne dica il governo federale.<br />

Non occorre essere particolarmente<br />

dotati in matematica per capire che,<br />

senza adeguati interventi, l’AVS non sarà<br />

più finanziabile: il numero di coloro che<br />

pagano le quote è in continua diminuzione,<br />

mentre, complice peraltro il rallegrante<br />

invecchiamento della popolazione,<br />

il numero di coloro che percepisco-<br />

Oggi invece il Cantone sussidia famiglie<br />

che hanno un reddito lordo di 10’000<br />

franchi al mese e oltre: se non abbiamo il<br />

coraggio e la responsabilità di eliminare<br />

questi sprechi, non potremo in futuro<br />

aiutare in modo appropriato chi è in difficoltà.<br />

È una scelta: Governo e Parlamento<br />

l’hanno fatta; ora tocca ai cittadini”.<br />

Dick Marty<br />

no le rendite è in continuo aumento. Per<br />

parecchio tempo il fenomeno è stato<br />

mascherato dalla forte crescita economica.<br />

Da ormai dieci anni il nostro Paese<br />

non conosce più una vera espansione.<br />

Intervenire per tempo per assicurare la<br />

sopravvivenza del nostro sistema previdenziale<br />

altro non è che un elementare<br />

atto di responsabilità.<br />

C’è anche chi dice che si rischia<br />

di smantellare lo Stato sociale.<br />

Non pensa che effettivamente<br />

i ticinesi diano l’impressione<br />

di non voler rinunciare a certe<br />

tutele dello Stato?<br />

Votare no all’Undicesima revisione<br />

dell’AVS vuole dire indubbiamente mettere<br />

a repentaglio uno strumento essenziale<br />

del nostro Stato sociale.<br />

Significherebbe scegliere la via dell’incertezza.<br />

L’adeguamento dell’AVS alle<br />

mutanti condizioni economiche e sociali<br />

deve essere un processo continuo.<br />

Rifiutare di guardare in faccia alla realtà,<br />

come sembrano fare i fautori del no, è,<br />

a mio parere, prova di scarsa responsabilità.


9• <strong>Ti</strong>cino Business - 04/<strong>2004</strong> Il tema<br />

Referendum di maggio:<br />

le menzogne delle parole<br />

e le verità dei numeri<br />

di Alessio Del Grande<br />

Il 16 maggio si andrà alle urne<br />

per votare sui quattro referendum<br />

lanciati dalla sinistra e dai<br />

docenti contro le misure di contenimento<br />

della spesa pubblica. I promotori<br />

dei referendum con una plateale<br />

campagna di disinformazione<br />

agitano lo spettro di tagli drastici<br />

che intaccherebbero servizi essenziali<br />

per i cittadini e propagandano<br />

irresponsabilmente la tesi di un<br />

continuo attacco alla spesa pubblica.<br />

Un attacco che avrebbe come<br />

obiettivo lo smantellamento graduale<br />

delle prestazioni sociali. Che le<br />

cose non stiano affatto così lo dimostrano:<br />

le cifre sulla difficile situazione<br />

delle finanze cantonali; la progressione<br />

con cui in questi ultimi<br />

anni è cresciuta la spesa pubblica; la<br />

portata effettiva delle misure di contenimento<br />

approvate dal Governo e<br />

dal Parlamento; le stesse argomentazioni<br />

degli oppositori che tentano<br />

di spacciare per tagli dei provvedimenti<br />

che, oltre a contribuire al<br />

risanamento finanziario, eliminano<br />

anche evidenti distorsioni e clamorose<br />

ingiustizie nel sistema di erogazione<br />

dei sussidi cantonali.<br />

Le cifre<br />

• In <strong>Ti</strong>cino dal 2001 la spesa pubblica è<br />

aumentata con una media di 100 milioni<br />

di franchi all’anno. Nel 2002 il<br />

Cantone ha registrato un deficit di 42,2<br />

milioni; nel 2003 di 254 milioni e per il<br />

<strong>2004</strong> il bilancio preventivo ipotizza un<br />

disavanzo di 288,1 milioni.<br />

Anche se fossero approvate le misure<br />

di contenimento per il preventivo<br />

<strong>2004</strong>, si prevedono deficit di 362 milioni<br />

nel 2005, di 396 nel 2006 e di 405 nel<br />

2007. Senza queste misure, assai<br />

modeste in verità, la situazione per le<br />

finanze cantonali sarebbe ben più<br />

grave.<br />

• Contrariamente a quanto sostiene la<br />

sinistra, la spesa pubblica negli ultimi<br />

anni è costantemente aumentata: 89<br />

milioni in più di uscite correnti nel<br />

2001; 109 nel 2002; più 113 milioni nel<br />

2003. Nonostante le tanto temute<br />

misure di contenimento, crescerà<br />

ancora: 87 milioni in più quest’anno e<br />

di altri 94 milioni nel 2005. La strategia<br />

di contenimento permetterà un risparmio<br />

di appena 21,1 milioni per il <strong>2004</strong>,<br />

a fronte di un volume complessivo di<br />

spesa pubblica che supera i due miliardi<br />

e mezzo di franchi. Dunque, affermare<br />

che si stia tagliando nella “carne<br />

viva” della spesa è una grossolana<br />

menzogna smentita dalle stesse cifre.<br />

• Nel nostro Cantone si è innescata una<br />

pericolosa spirale che sta facendo lievitare<br />

il debito pubblico. Si è, difatti, già<br />

superato il tetto di un miliardo di franchi.<br />

Dagli 814 milioni del 2002 si passerà<br />

ai 2,6 miliardi stimati per la fine<br />

del quadriennio <strong>2004</strong>-2007. Il che<br />

significa anche pagare alle banche 83<br />

milioni di soli interessi passivi.<br />

• Non meno allarmante è il cosiddetto<br />

autofinanziamento negativo: lo Stato è<br />

ormai costretto a indebitarsi non solo<br />

per sostenere gli investimenti, ma<br />

anche per finanziare la gestione corrente.<br />

Oggi il Cantone è costretto a<br />

chiedere alle banche 200 milioni di<br />

franchi per poter pagare gli stipendi<br />

dei dipendenti dell’amministrazione<br />

cantonale.<br />

• Persistendo l’attuale trend di crescita<br />

incontrollata della spesa pubblica, si<br />

profilano per la gestione corrente deficit<br />

annui di 400 milioni di franchi.<br />

Le misure di contenimento<br />

Casse malati<br />

• Assicurati morosi. Attualmente lo<br />

Stato spende sette milioni di franchi<br />

all’anno per pagare i premi delle casse<br />

malati agli assicurati morosi che, pur<br />

disponendo di adeguati mezzi finanziari,<br />

non saldano le relative fatture.<br />

Con la modifica approvata da Governo<br />

e Gran Consiglio si prevede un giro di<br />

vite per quanti abusano di questa situazione.<br />

Lo Stato, perciò, non si assumerà<br />

più i costi dei premi degli assicurati<br />

morosi che hanno redditi superiori ai<br />

limiti che danno diritto al sussidio. La<br />

modifica, che sarà applicata solo agli<br />

assicurati adulti, permetterà di risparmiare<br />

2,4 milioni di franchi all’anno.<br />

• Un nuovo metodo di calcolo. Con<br />

l’attuale sistema di sussidiamento dei<br />

premi si crea una vera discriminazione.<br />

Infatti, chi ha diritto al sussidio e sceglie<br />

una cassa malati cara riceve dal<br />

Cantone un contributo maggiore<br />

rispetto a chi ne sceglie una meno cara<br />

e che riceve, perciò, un sussidio infe-


Il tema<br />

riore. Con l’introduzione del nuovo<br />

metodo di calcolo - la quota media<br />

ponderata stimata sulle 20 casse malati<br />

meno care - gli assicurati che hanno<br />

diritto al sussidio continueranno a<br />

riceverlo, ma dovranno scegliere un’assicurazione<br />

malattia meno costosa.<br />

Tutti i sussidiati saranno quindi trattati<br />

allo stesso modo e lo Stato risparmierà<br />

9,5 milioni di franchi all’anno.<br />

• Alti redditi. Oggi si registrano diversi<br />

casi di famiglie, che pur disponendo di<br />

un reddito mensile di oltre 10 mila<br />

franchi, ricevono i sussidi per i premi<br />

della cassa malati dei figli. Con la modifica<br />

saranno ridotti i limiti di reddito<br />

superiori che danno diritto al sussidio<br />

per il secondo figlio e per quelli successivi.<br />

Con queste tre misure si evita un<br />

palese sperpero di denaro pubblico<br />

che non ha niente a che fare con la<br />

socialità. Che lo Stato non riduca il<br />

suo impegno per sostenere chi davvero<br />

non ce la fa a pagare le casse<br />

malati, lo dimostra il fatto che i sussidi<br />

per le assicurazioni malattia<br />

passeranno dai 177,1 milioni del<br />

2003 ai 180,5 del <strong>2004</strong>.<br />

Scuola<br />

• Abolizione della ginnastica correttiva.<br />

A partire dall’anno scolastico<br />

2007-2008 si prevede di<br />

abolire la ginnastica correttiva<br />

nelle scuole. Il<br />

<strong>Ti</strong>cino è l’unico Cantone<br />

svizzero a finanziare<br />

ancora questo servizio.<br />

Questa misura non comporterà<br />

nessun licenziamento<br />

di docenti.<br />

• Stipendi dei docenti<br />

comunali. Il Cantone<br />

intende ridurre i contributi<br />

per il pagamento dei<br />

docenti. Una riduzione<br />

che tiene conto, però,<br />

della situazione finanziaria<br />

dei singoli Comuni.<br />

Perciò, a sostenere l’onere<br />

maggiore saranno i<br />

Comuni più ricchi.<br />

Inoltre, questa riduzione<br />

è compensata dal fatto<br />

che nell’ambito della<br />

perequazione intercomu-<br />

nale, il Cantone ha aumentato il suo<br />

sostegno finanziario ai Comuni.<br />

• Un’ora in più la settimana. Ai<br />

docenti si chiede un’ora di lezione in<br />

più la settimana. Non è certo un grande<br />

sacrificio, visto che il <strong>Ti</strong>cino è l’unico<br />

Cantone con 36 settimane e mezzo<br />

d’insegnamento all’anno, mentre<br />

altrove la media va dalle 38 alle 40 settimane.<br />

L’ora in più non comporta<br />

licenziamenti, né diminuzione dei<br />

posti di lavoro nella scuola.<br />

Anche per la scuola, come si vede,<br />

non sono previsti tagli. Si tratta<br />

invece di provvedimenti di risparmio<br />

per evitare di dover incidere su<br />

servizi e prestazioni essenziali.<br />

La riduzione dei contributi per il<br />

pagamento degli insegnanti, ad<br />

esempio, è stata già applicata dal<br />

2000 al 2002 senza grandi sconvolgimenti<br />

finanziari per scuole e<br />

Comuni.<br />

Che i docenti ticinesi protestino per<br />

l’ora in più, nonostante beneficino<br />

di un carico di lavoro annuale molto<br />

al di sotto della media svizzera, si<br />

commenta da sé.<br />

Spesa e fisco<br />

A disastrare le finanze del Cantone non<br />

L’abbuffata a spese<br />

dei contribuenti<br />

<strong>Ti</strong>cino Business - 04/<strong>2004</strong> • 10<br />

sono state né la politica di sgravi fiscali<br />

avviata nel ’95 dal Governo, come<br />

sostengono i referendisti, né un presunto<br />

crollo delle entrate che in effetti non<br />

si è registrato.<br />

Nel ’99 - ossia prima del voto sulle iniziative<br />

della Lega e dell’approvazione<br />

del terzo e del quarto pacchetto di sgravi<br />

- si stimava per il 2003 un gettito fiscale<br />

di 1.220 milioni di franchi. Il gettito<br />

effettivo, e con l’attuazione di tutti i<br />

nuovi sgravi, nel 2003 è stato di 1.222<br />

milioni.<br />

Dunque, la crescita economica, favorita<br />

anche dagli alleggerimenti fiscali, ha<br />

interamente compensato l’incidenza<br />

degli sgravi.<br />

In realtà a svuotare le casse del Cantone<br />

è stata l’esplosione incontrollata della<br />

spesa, nelle cui grasse pieghe si nascondono<br />

situazioni di privilegio, parassitismi<br />

cronici e approfittatori di varia natura,<br />

che spacciano per interessi pubblici<br />

il loro tornaconto privato.<br />

Se non venissero approvate le misure di<br />

contenimento, il Cantone sarebbe<br />

costretto ad aumentare pericolosamente<br />

il debito pubblico oppure ad aumentare<br />

dal 5% al 10% le imposte per tutti.<br />

Il 16 maggio l’alternativa è tra una politica<br />

di risanamento finanziario, di cui le<br />

misure di contenimento sono un primo<br />

passo, e un aumento del debito pubblico<br />

o delle imposte che colpirebbe direttamente<br />

i cittadini e le imprese.


11 • <strong>Ti</strong>cino Business - 04/<strong>2004</strong> Il tema<br />

Sì al pacchetto fiscale<br />

della Confederazione e all’Avs<br />

di Alessio Del Grande<br />

Il prossimo 16 maggio si voterà anche<br />

su alcuni importanti temi federali: i<br />

due referendum contro il pacchetto<br />

fiscale 2001 della Confederazione e<br />

sull’Avs (undicesima revisione e aumento<br />

dell’1% dell’Iva per finanziare a lungo<br />

termine il primo pilastro; l’aliquota<br />

dell’Imposta sul valore aggiunto dovrebbe<br />

aumentare anche di un altro 0,8%, a<br />

partire dal 2005, per far fronte alle grosse<br />

difficoltà finanziarie dell’Assicurazione<br />

invalidità).<br />

Sì al pacchetto fiscale<br />

Il pacchetto di sgravi approvato dalle<br />

Camere federali nella sessione estiva del<br />

2003, prevede: alleggerimenti fiscali per<br />

le famiglie, incentivi all’acquisto della<br />

prima abitazione e l’abolizione del valore<br />

locativo, e la riforma della tassa di bollo<br />

che avrà importanti ricadute positive<br />

anche per le piccole e medie imprese.<br />

Ma saranno soprattutto le famiglie a<br />

beneficiare degli sgravi, che hanno pure<br />

lo scopo di eliminare l’attuale disparità di<br />

trattamento fiscale tra le coppie non sposate<br />

e quelle sposate che sono tassate<br />

con un’aliquota superiore.<br />

Più in generale, la riforma punta ad attenuare<br />

la pressione del fisco sulle famiglie,<br />

aumentando le deduzioni d’imposta<br />

per i figli e le detrazioni per le spese di<br />

assistenza. Grazie a questi alleggerimenti<br />

e ad altre misure, una famiglia, ad esempio,<br />

con due figli e con un reddito lordo<br />

di 80 mila franchi, in futuro non pagherà<br />

più l’imposta federale diretta.<br />

Sgravi che hanno, dunque, grande<br />

importanza non solo per l’economia svizzera,<br />

ma in particolare per le famiglie e i<br />

coniugi del ceto medio con redditi<br />

modesti, che godranno di una diminuzione<br />

dell’imposizione fiscale.<br />

Sì all’Avs<br />

Per le nostre assicurazioni<br />

sociali si prevedono<br />

tempi difficili,<br />

che diventeranno<br />

ancora più critici se<br />

non s’interverrà in<br />

tempo per risolvere i<br />

problemi di finanziamento.<br />

Ecco perché<br />

la <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong> è favorevole<br />

all’11. revisione<br />

dell’Avs che porterà<br />

a 65 anni l’età pensionabile<br />

per le<br />

donne, ma al tempo<br />

stesso introduce la<br />

possibilità del pensionamentoanticipato<br />

per tutti. Per la<br />

stessa ragione la<br />

Camera di commercio<br />

e dell’industria sostiene la proposta<br />

di aumentare l’Iva per finanziare il primo<br />

pilastro e l’Assicurazione invalidità.<br />

Se le casse dell’Ai sono già pesantemente<br />

in rosso, per quelle dell’Avs non mancano<br />

di certo le minacce, sia per i contraccolpi<br />

della crisi economica ma<br />

soprattutto a causa di una crescita<br />

demografica che non permette più<br />

come un tempo di finanziare il nostro<br />

sistema previdenziale. Se nel 1948 c’erano<br />

6,5 persone attive, ossia occupati per<br />

ogni pensionato, oggi si è scesi a 3,8<br />

lavoratori per un pensionato. Per quanto<br />

l’Avs sia in attivo, sul lungo periodo il<br />

suo finanziamento diventerà impossibile<br />

senza altre fonti di entrata. Ancora più<br />

drammatica è la situazione dell’Ai che<br />

già adesso cumula di anno in anno<br />

pesanti deficit.<br />

La <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong> ritiene che sia indispensabile<br />

rafforzare istituti sociali come l’Avs e l’Ai,<br />

Tutti a votare, 7 SI il 16 maggio<br />

e invita, perciò, a votare sì all’aumento<br />

dell’Iva. Una scelta dettata anche da una<br />

ragione molto semplice. Negli ultimi<br />

dieci anni si è avuta una forte progressione<br />

dell’aliquota dell’imposizione<br />

diretta sia nei Cantoni che a livello nazionale.<br />

Una crescita che è servita in gran parte a<br />

sostenere un sistema di socialità dove<br />

eccessi e sprechi non mancano di certo.<br />

Insistere ancora su questa strada sarebbe<br />

molto rischioso. L’imposizione indiretta<br />

è rimasta, invece, molto bassa<br />

rispetto agli altri Paesi europei.<br />

Se è vero che un aumento dell’Iva colpisce<br />

tutti e può rappresentare un freno<br />

per i consumi, è però altrettanto vero<br />

che il rincaro di questa imposta rappresenta<br />

un passaggio necessario anche per<br />

responsabilizzare e sensibilizzare tutti i<br />

cittadini sul futuro del sistema previdenziale.


13 • <strong>Ti</strong>cino Business - 04/<strong>2004</strong> Agenda <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong><br />

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Impressum<br />

Comitato redazionale: Franco Ambrosetti, Claudio Camponovo,<br />

Rinaldo Gobbi, Alessia Romano e Aldo Stoffel<br />

Editore: <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong><br />

Impaginazione e stampa: La Buona Stampa, via Fola, 6963 Pregassona<br />

Responsabile pubblicità:<br />

Pubblicità Sacchi, C.P. 558, 6928 Manno<br />

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Abbonamento supplementare CHF 50.- annuo<br />

per i non soci CHF 70.- annuo (+ IVA)<br />

Indirizzo redazione:<br />

<strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong>, Corso Elvezia 16, CH-6900 Lugano<br />

Tel. +41 91 911 51 11 Fax +41 91 911 51 12<br />

stoffel@cci.ch www.cciati.ch<br />

AGENDA<br />

• Mercoledì 7 aprile <strong>2004</strong>, dalle ore 10:00 alle ore 12:00 presso Palazzo dei<br />

Congressi di Lugano, Sala C: Communication Forum <strong>2004</strong> “Quale e quanto<br />

Stato per un <strong>Ti</strong>cino che cambia?”<br />

• Mercoledì 7 aprile <strong>2004</strong>, dalle ore 17:00 alle ore 19:00 presso <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong>, sala<br />

Dr. Gildo Papa (6° piano) organizzato dalla <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong> in collaborazione con<br />

l’Osec Business Network Switzerland: Ciclo di incontri informativi<br />

“L’allargamento ad Est dell’UE: quali opportunità per le aziende ticinesi?”-<br />

Focus su Repubblica ceca, Slovacchia e Slovenia<br />

• Giovedì 15 aprile <strong>2004</strong>, dalle ore 10:15 a Zurigo: Riunione delle Camere di<br />

commercio e dell’industria svizzere<br />

• Dal 19 al 21 aprile <strong>2004</strong>, presso l’Allegro Gran Casino Kursaal di Berna: La<br />

Giornata svizzera delle vacanze <strong>2004</strong>. Una piattaforma d’informazione<br />

per i professionisti del turismo.<br />

• Martedì 20 aprile <strong>2004</strong>, alle ore 10:00 presso il Centro SSIC a Gordola,<br />

riunione Commissione edilizia della <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong><br />

• Martedì 20 aprile <strong>2004</strong>, dalle ore 08:30 presso la Volkhaus a Zurigo,<br />

Seminario “The African Development Bank Group – Seminar on Business<br />

Opportunities and Project Financing”. Per partecipare rivolgersi a SOFI, Ivan<br />

Jabbour, Tel +41 1 249 26 20<br />

• Mercoledì 21 aprile <strong>2004</strong>, dalle ore 17:00 alle ore 19:00 presso <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong>, sala<br />

Dr. Gildo Papa (6° piano) organizzato dalla <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong> in collaborazione con<br />

l’Osec Business Network Switzerland: Ciclo di incontri informativi<br />

“L’allargamento ad Est dell’UE: quali opportunità per le aziende ticinesi?”-<br />

Focus su Polonia ed Ungheria<br />

• Giovedì 22 aprile <strong>2004</strong>, ore 17:00, presso l’Hotel Ascona ad Ascona,<br />

Assemblea Generale Ordinaria UPSA <strong>Ti</strong>cino, con la partecipazione<br />

dell’Onorevole Marina Masoni.<br />

• Lunedì 26 aprile <strong>2004</strong>, ore 17:00, Villa Principe Leopoldo & Residence:<br />

Riunione Ufficio Presidenziale <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong><br />

• Giovedì 29 aprile <strong>2004</strong>, dalle ore 09:45, Zurigo, Giornata di conferenze<br />

legate al tema “Ungarns EU-Beitritt” Chancen für Schweizer Unternehmen<br />

• Venerdì 30 aprile <strong>2004</strong>, Losanna, seduta Info-Chambres<br />

• Lunedì 3 maggio <strong>2004</strong>, alle ore 19:30 presso la <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong>, Serata informativa<br />

sul “Corso preparatorio <strong>2004</strong>-2005 all’esame professionale di Specialista<br />

nel commercio al dettaglio”<br />

• Venerdì 7 maggio <strong>2004</strong>, ore 17:30 presso la Locanda degli Eventi a<br />

Novazzano, Assemblea Generale Ordinaria AIET<br />

• Domenica 16 maggio <strong>2004</strong>, Votazioni federali e cantonali<br />

• Lunedì 24 maggio, Assemblea Generale Ordinaria AFRA<br />

• Martedì 8 giugno <strong>2004</strong>, alle ore 10:00 a Kloster-Fischingen: Riunione<br />

Textilverband


Attualità<br />

Pacchetto fiscale:<br />

un sostegno concreto<br />

alle nostre famiglie<br />

di Stefano Modenini, responsabile economiesuisse Lugano<br />

Idue terzi del pacchetto fiscale della<br />

Confederazione, ma potremmo dire<br />

quasi la sua totalità, non vengono<br />

contestati dagli undici Cantoni che<br />

hanno lanciato il referendum e sul quale<br />

dovremo pronunciarci il prossimo 16<br />

maggio. La riforma dell’imposizione<br />

fiscale delle famiglie è attesa da circa<br />

vent’anni e per raggiungere un compromesso<br />

che fosse sufficientemente sostenuto<br />

dalle forze politiche il Parlamento<br />

ha impiegato poco meno di dieci anni.<br />

La riforma dei diritti di bollo, che<br />

migliora la competitività della piazza<br />

finanziaria svizzera, è già in vigore, si<br />

tratta qui di ancorarla nel diritto ordinario.<br />

Ciò che ha scatenato la reazione dei<br />

Cantoni che hanno deciso di ricorrere al<br />

referendum è indubbiamente la riforma<br />

dell’imposizione fiscale dell’abitazione,<br />

anche se, valutando le cifre in gioco,<br />

non si comprende tutta la foga utilizzata<br />

dagli avversari del pacchetto fiscale.<br />

Nell’ambito della riforma dell’imposizione<br />

fiscale dell’abitazione i Cantoni sono<br />

chiamati a riprendere le modifiche adottate<br />

sul piano del diritto federale – l’abolizione<br />

del valore locativo ad esempio<br />

– ma le nuove disposizioni entreranno<br />

in vigore solo a partire dal 2008, con<br />

effetto sui conti dei Cantoni a partire dal<br />

2009. Questi ultimi dispongono quindi<br />

di un sufficiente spazio di tempo per<br />

adattarsi alla nuova situazione e per far<br />

fronte a perdite fiscali equivalenti a circa<br />

un quinto del complesso degli sgravi<br />

concessi dal pacchetto fiscale.<br />

La contemporanea abolizione, anche se<br />

progressiva, della deducibilità degli<br />

interessi passivi è prima di tutto una<br />

contropartita all’abolizione del valore<br />

locativo, ma il senso della riforma è<br />

indubbiamente più ampio: si tratta di<br />

prevenire l’indebitamento ipotecario<br />

eccessivo. La riforma contiene tuttavia<br />

un altro elemento importante: la costituzione<br />

dello strumento del risparmioalloggio,<br />

che rappresenta un incentivo<br />

per soddisfare il grande desiderio di<br />

molta parte della popolazione svizzera<br />

di poter accedere alla proprietà.<br />

Concretamente, sino all’età di 45 anni e<br />

per una durata da cinque a dieci anni<br />

sarà possibile accantonare dei risparmi<br />

(24’000 franchi all’anno per le coppie,<br />

12’000 franchi per le persone singole)<br />

esenti da imposte, finalizzati all’acquisto<br />

dell’abitazione.<br />

Ma è indubbiamente la riforma dell’imposizione<br />

fiscale della famiglia il piatto<br />

forte del pacchetto fiscale. Viene innanzitutto<br />

sanata l’ingiustizia che penalizza<br />

fiscalmente le coppie sposate rispetto ai<br />

conviventi, in particolare nella situazione<br />

in cui entrambi i coniugi lavorano.<br />

L’equilibrio viene raggiunto attraverso<br />

l’introduzione del cosiddetto “splitting<br />

parziale”: i redditi cumulati dei coniugi<br />

verranno divisi per il fattore 1,9 per<br />

ottenere il reddito imponibile, il quale<br />

verrà tassato con un’aliquota inferiore.<br />

La riforma dell’imposizione fiscale delle<br />

famiglie non crea solo giustizia bensì è<br />

pure maggiormente sociale: vengono<br />

aumentate le deduzioni per figli ma<br />

anche quelle per le persone a carico e le<br />

deduzioni per le famiglie monoparentali.<br />

Potranno essere dedotte entro il limite<br />

dei 7’000 franchi per figlio le spese di<br />

assistenza per i figli; una misura di aiuto<br />

concreta per chi magari deve lavorare<br />

per mantenere la propria famiglia.<br />

<strong>Ti</strong>cino Business - 04/<strong>2004</strong> • 14<br />

Stefano Modenini<br />

Anche la deduzione completa dei premi<br />

di cassa malati nell’ambito dell’assicurazione<br />

malattie di base rappresenta un<br />

miglioramento che aumenta lo spazio di<br />

manovra dei redditi delle famiglie.<br />

Anche in questo ambito i Cantoni devono<br />

adattare la loro legislazione nei cinque<br />

anni che seguono i cambiamenti a<br />

livello federale. Tuttavia essi fissano in<br />

maniera autonoma l’importo delle<br />

deduzioni e il divisore per lo splitting,<br />

ad eccezione della deduzione per i<br />

premi di cassa malati che deve essere<br />

ripresa interamente.<br />

Per le famiglie svizzere, confrontate a<br />

oneri sempre maggiori, il pacchetto<br />

fiscale costituisce un insieme di misure<br />

che intervengono concretamente a<br />

sostenere il reddito familiare. Appaiono<br />

del tutto esagerate e persino false le<br />

accuse mosse nei confronti del pacchetto<br />

fiscale di favorire e premiare i redditi<br />

elevati. In realtà saranno soprattutto il<br />

ceto medio e i redditi inferiori (particolarmente<br />

con le nuove deduzioni fiscali)<br />

ad usufruire di un miglioramento. Si<br />

pensi ad esempio che con la riforma<br />

della famiglia la quota di persone che<br />

non pagherà più l’Imposta federale<br />

diretta sale dal 20 al 37%; le persone e le<br />

famiglie con reddito sino a 80’000 franchi<br />

non pagheranno più questa imposta.<br />

Appare inoltre del tutto giustificato<br />

migliorare il livello delle deduzioni fiscali<br />

concesse dalla Confederazione alle<br />

famiglie, ancora oggi decisamente inferiore<br />

al livello delle deduzioni praticate<br />

da molti Cantoni.


15 • <strong>Ti</strong>cino Business - 04/<strong>2004</strong><br />

Accesso al capitale e relazioni<br />

tra banche ed aziende<br />

di Claudio Camponovo, Direttore <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong><br />

Votate<br />

7 Sì<br />

Claudio Camponovo<br />

il prossimo<br />

16 maggio!<br />

La competizione internazionale<br />

diventa di giorno in giorno più dura.<br />

Compito principe dell’imprenditore è<br />

proporre prodotti e servizi richiesti dalla<br />

clientela e dai mercati. Il suo obiettivo<br />

superiore è di garantire l’esistenza di<br />

un’azienda ottimizzando il suo valore.<br />

Nel raggiungere il suo obiettivo, l’imprenditore<br />

deve garantire all’azienda la<br />

necessaria liquidità gestendo al meglio i<br />

rischi.<br />

La dotazione in capitale proprio delle<br />

aziende svizzere è del 34% in media ciò<br />

che corrisponde ad un valore medio nel<br />

confronto internazionale.<br />

Nel nostro studio “Competitività e accesso<br />

al capitale-Analisi settoriale dell’economia<br />

ticinese, edizione <strong>2004</strong>” abbiamo<br />

esaminato come si situano le relazioni fra<br />

le banche e i beneficiari di crediti.<br />

Le aziende devono convincersi che il<br />

rating diventa uno strumento di credito<br />

importante, ottenere un buon rating non<br />

Attualità<br />

dipende dalla dimensione dell’azienda.<br />

Gli elementi determinanti sono piuttosto<br />

la qualità della direzione, la strategia e la<br />

qualità della gestione finanziaria.<br />

Il giudizio dato dagli imprenditori sull’atteggiamento<br />

delle banche è generalmente<br />

buono. La maggioranza ha affermato di<br />

considerare medio-alto il livello di adeguatezza<br />

degli strumenti finanziari presenti<br />

sulla piazza ticinese. Inoltre dalla<br />

nostra indagine emerge un particolare<br />

apprezzamento dei metodi di rating utilizzati<br />

dalle banche. Importante rimane<br />

comunque la qualità dei documenti presentati<br />

dalle imprese. Secondo il parere<br />

degli imprenditori è l’efficacia la qualità<br />

migliore degli istituti finanziari, seguita<br />

nell’ordine, dalla lealtà, dalla personalizzazione<br />

del servizio e dall’abilità di discutere<br />

su forze e debolezze dell’impresa.<br />

Un buon sistema di finanziamento permette<br />

alle aziende con idee innovative di<br />

trovare i fondi necessari per sviluppare i<br />

propri progetti.


Informazione<br />

<strong>Ti</strong>cino Business - 04/<strong>2004</strong> • 16<br />

Un nuovo patto tra il mondo del lavoro<br />

e il disagio sociale<br />

La Fonte: una Fondazione in <strong>Ti</strong>cino che si occupa del recupero della persona invalida<br />

e del suo reinserimento nel mondo del lavoro.<br />

di Rossano Cambrosio, direttore Fondazione La Fonte<br />

che si occupa del reinserimento<br />

delle persone invalide o<br />

L’area<br />

con handicap nel mondo del<br />

lavoro è sovente considerata, dall’opinione<br />

pubblica, costosa per la sua capacità<br />

di produrre ricavi, nella situazione<br />

congiunturale attuale.<br />

È questo il momento adeguato per<br />

riflettere sulla costruzione di un<br />

ponte concreto tra due mondi che<br />

si stanno sempre più allontanando<br />

tra loro, un confronto costruttivo<br />

tra realtà della produzione e universo<br />

del disagio sociale.<br />

L’obiettivo è quello di riuscire a ristabilire<br />

un punto di incontro fondato sulla<br />

reciproca disponibilità, sul dialogo che<br />

possa dar luogo ad una rinnovata ed<br />

indispensabile modalità di collaborazione.<br />

Una piattaforma di incontro, quindi, tra<br />

due differenti realtà che si vengono a<br />

trovare dinnanzi ad un identica situazione,<br />

ancorché vista da angolature opposte,<br />

in funzione di realizzare un patto di<br />

alleanza e di tangibile collaborazione.<br />

Ogni uomo, sano o meno, ha diritto ad<br />

un orientamento verso l’occupazione<br />

lavorativa, che dia senso alla sua esistenza<br />

in termini di ruolo rivestito nella<br />

società.<br />

La realtà sociale della Fondazione La<br />

Fonte, che offre opportunità di lavoro a<br />

persone invalide, si basa su laboratori<br />

protetti – luoghi dove si svolge un’attività<br />

mirata alla produzione – nei quali, nel<br />

corso degli ultimi anni, alla voce utenti,<br />

hanno inserito nei propri organici per-<br />

sone con diverse problematiche legate<br />

ad un disagio sociale.<br />

Persone, molte fra le quali ancora in giovane<br />

età, con dinnanzi a sé un avvenire<br />

incerto, e con problemi tali da compromettere<br />

un collocamento nella realtà<br />

lavorativa, ma con un grande dignità<br />

che li porta a voler essere utili e partecipi<br />

alla vita professionale del Cantone.<br />

La prima conseguenza inevitabile per i<br />

lavoratori della sfera sociale dinnanzi a<br />

tale fenomeno è stata quella di ripensare<br />

il concetto di struttura protetta.<br />

Tra le strutture in gestione alla<br />

Fondazione La Fonte che si profilano in<br />

quest’area e che tutt’oggi sono riconosciute<br />

quel partner apprezzato per molteplici<br />

ditte industriali, si pone il laboratorio<br />

protetto Fonte 2 in via Pezza 3 ad<br />

Agno. Il principio su cui si fonda la filosofia<br />

della struttura (“Il lavoro come<br />

mezzo per ritrovare un ruolo sociale<br />

attivo”) permette di creare un reciproco<br />

interesse con ditte partner esterne,<br />

basato su una serie di vantaggi cui ambo<br />

le parti possano attingere: da un lato<br />

per le industrie nel disporre di un<br />

potenziale ritorno economico fondato<br />

sull’alleanza e sull’unione di risorse<br />

materiali (l’uso della struttura in termini<br />

di sinergia); dall’altro, per il laboratorio,<br />

nel trovare terreno fertile per disporre<br />

di una certa mole di attività in funzione<br />

di un graduale recupero sul piano<br />

umano degli utenti, migliorando sensibilmente<br />

la loro salute psichica.<br />

La conoscenza delle esigenze e dei bisogni<br />

di questi due mondi – indispensabi-<br />

le per fare da collante tra universo lavorativo<br />

e sociale – sono filtrati attraverso<br />

la professionalità del personale socioeducativo<br />

che opera in struttura, la<br />

capacità di pensare verso due distinti<br />

ma non inscindibili obiettivi, sono infatti<br />

la forza ed il fondamento del loro operare<br />

quotidiano.<br />

La proposta qui portata è quella di un<br />

incontro, della presentazione di un’offerta<br />

e della discussione di quella che<br />

potrebbe essere una migliore collaborazione<br />

tra due realtà differenti ma complementari,<br />

per un benessere futuro<br />

generalizzabile anche alle categorie più<br />

svantaggiate.<br />

Per eventuali informazioni si può contattare:<br />

Fondazione La Fonte<br />

6991 Neggio<br />

Tel. +41 91 606 56 56<br />

Fax +41 91 606 71 20<br />

lafonte@lafonte.ch<br />

www.lafonte.ch


17 • <strong>Ti</strong>cino Business - 04/<strong>2004</strong><br />

“Occhi e sbocchi sul futuro”:<br />

la tredicesima Giornata ticinese<br />

del marketing<br />

C’è grande attesa per il forum proposto dal Club Svizzero di Marketing<br />

che si terrà a Mendrisio il prossimo 13 maggio.<br />

Con relatori di prestigio internazionale saranno affrontati temi<br />

legati al futuro della politica, dell’economia e dei modi di fare impresa e comunicazione.<br />

Bruno Marchi, presidente SMC-<strong>Ti</strong>cino<br />

2001: odissea nello spaccio. Sono passati<br />

quattro anni da quella giornata del marketing<br />

a Chiasso e come Hal, il computer<br />

del film di Kubrick, il ciclo espansivo che<br />

pareva inarrestabile si è inceppato e,<br />

dopo aver lasciato sul campo una cospicua<br />

quantità di macerie, sembra tuttora<br />

rifiutarsi di reagire agli impulsi che vorrebbero<br />

orientare l’astronave economica<br />

verso più sicuri orizzonti di crescita.<br />

Ma allora, il progetto di un’economia<br />

mondiale integrata supportata da una<br />

travolgente evoluzione tecnologica con<br />

ricadute positive per tutti, che ha ispirato<br />

il nostro forum del 2000, è davvero un<br />

sogno infranto, una promessa svanita,<br />

un’esperienza da consegnare alla storia,<br />

o sta piuttosto scontando una prolungata<br />

battuta d’arresto dei meccanismi di<br />

mercato per rigenerarsi e ripartire in<br />

vista di ulteriori progressi futuri?<br />

Sarà quel che sarà, ma di sicuro l’agognata<br />

ripartenza, la ripresa dello sviluppo,<br />

non avverrà spontaneamente, senza che<br />

vengano effettivamente rimosse le cause<br />

che generano crisi di fiducia nei cittadini,<br />

senza un impiego delle risorse finalizzato<br />

alla creazione di mercati più aperti e<br />

concorrenziali e senza<br />

che gli imprenditori sappiano<br />

riprogrammarsi in<br />

funzione dei nuovi valori<br />

e dei nuovi comportamenti<br />

sociali.<br />

Che cosa ci hanno<br />

insegnato i primi, difficili<br />

anni di questo<br />

secolo? Quali prospettive<br />

di sviluppo<br />

lasciano presagire?<br />

Per quali obiettivi e<br />

con quali strumenti politici occorrerà<br />

operare nel prevedibile futuro?<br />

Come evolverà l’economia e quali<br />

saranno le nuove forme di socialità?<br />

Come leggere e soddisfare i bisogni<br />

e le crescenti aspettative del consumatore<br />

postmoderno attraverso i<br />

nuovi paradigmi, al di là delle superate<br />

logiche di persuasione? Mercati<br />

sempre più aperti e globalizzati,<br />

impressionanti progressi tecnologici<br />

e risorse ambientali in via di esaurimento:<br />

con quali strategie dovranno<br />

operare le imprese? E come<br />

dovranno comunicare con consumatori<br />

sempre più esigenti, dalle tante<br />

identità e in costante trasformazione?<br />

Come percepisce il consumatore<br />

i mutamenti che influiscono sul suo<br />

atteggiamento e quale funzione possono<br />

assumere i media nella formazione<br />

di un’opinione pubblica più<br />

informata e perciò più consapevole<br />

del proprio ruolo?<br />

Sarebbe già un successo se il convegno<br />

riuscisse a formulare anche solo qualche<br />

ipotesi di risposta a queste domande<br />

impellenti: come il monolite del film di<br />

Informazione<br />

Bruno Marchi, presidente SMC-<strong>Ti</strong>cino<br />

Kubrick avrà acceso la scintilla dell’intelligenza,<br />

avrà fatto vivere al cosmonauta<br />

che è in ognuno di noi una stimolante<br />

esperienza conoscitiva e ci avrà fatto socchiudere<br />

gli occhi su un mondo di<br />

opportunità tutte da cogliere.<br />

La tredicesima Giornata ticinese del marketing<br />

“Occhi e sbocchi sul futuro” si<br />

terrà a Mendrisio al Palazzo Canavée<br />

presso l’Accademia di Architettura il<br />

prossimo 13 maggio a partire dalle 13.30.<br />

Maggiori informazioni in merito possono<br />

essere richieste a:<br />

SMC – <strong>Ti</strong>cino<br />

Corso Elvezia 16<br />

CP 5160<br />

6901 Lugano<br />

Tel. +41 91 923 45 73<br />

Fax. +41 91 923 46 36<br />

marketing@smc-ticino.ch<br />

www.smc-ticino.ch


Vita dei Soci<br />

Assemblea generale ordinaria<br />

dell’Associazione Spedizionieri Chiasso<br />

05 marzo <strong>2004</strong><br />

di Alessia Romano e Luca Albertoni<br />

Lo scorso 05 marzo si è tenuta<br />

l’Assemblea generale ordinaria<br />

dell’Associazione Spedizionieri<br />

Chiasso – ASC. Essa si è distinta per l’ottima<br />

affluenza dei soci che hanno seguito<br />

con molto interesse i diversi rapporti sulle<br />

attività svolte nel corso dell’esercizio 2003.<br />

Dopo le dimissioni del signor Silvio<br />

Zürcher dalla carica di Presidente alla vigilia<br />

dell’Assemblea generale del 11 aprile<br />

2003, l’Associazione Spedizionieri Chiasso<br />

(ASC) si è trovata confrontata ad una<br />

nuova situazione, che ha imposto una<br />

profonda analisi delle strutture e degli<br />

obiettivi dell’ASC. Grazie al notevole<br />

impegno profuso da tutto il Comitato, dal<br />

presidente Maurizio Ponti e dalla vice-presidente<br />

Roberta Cippà-Cavadini, l’ASC ha<br />

saputo confermare la sua posizione quale<br />

importante rappresentante della categoria<br />

delle spedizioni. L’ASC gode di buona<br />

salute finanziaria, grazie all’introduzione<br />

di una nuova struttura tariffale per le<br />

quote sociali. Inoltre, ha saputo profilarsi<br />

come partner di discussione anche verso<br />

le autorità comunali, cantonali e federali e,<br />

grazie a quest’impegno e all’alleggerimento<br />

delle norme statutarie, ha potuto raccogliere<br />

nuove adesioni, che hanno portato<br />

il numero dei suoi membri a 55.<br />

Il presidente Ponti ha poi dato la parola al<br />

signor Oeschger rappresentante di SPED-<br />

LOGSWISS, per un suo breve saluto di<br />

benvenuto e per riferire sulle problematiche<br />

che vengono dibattute in seno all’associazione<br />

centrale di categoria.<br />

Uno dei tanti argomenti dibattuti durante<br />

l’assemblea è stato l’operato del Gruppo<br />

Chiasso Spedizioni.<br />

Il gruppo di lavoro “Commissione di lavoro<br />

Chiasso Spedizioni” è nato in seno alla<br />

Commissione Paritetica, con lo scopo di<br />

difendere e promuovere gli interessi<br />

generali della categoria degli spedizionieri,<br />

segnatamente nei confronti dell’opinione<br />

pubblica e delle autorità.Inizialmente<br />

facevano parte di questo gruppo di lavoro<br />

i signori Zürcher, Valcamonica, Agustoni e<br />

Peverelli. Successivamente, nel gruppo,<br />

sono entrati anche i signori Ponti, l’Ing.<br />

Guanziroli (Presidente dell’ALSEA di<br />

Como) e l’Ing. Janner come consulente. Il<br />

gruppo di lavoro ha avuto numerosi contatti:<br />

con le amministrazioni comunali di<br />

Chiasso, di Lugano e con i rappresentanti<br />

del Dipartimento cantonale finanze ed<br />

economia. Il cantone ha riconosciuto uffi-<br />

<strong>Ti</strong>cino Business - 04/<strong>2004</strong> • 18<br />

da sinistra a destra Vice Presidente ASC Roberta Cippà-Cavadini, rappresentante SPEDLOGSWISS<br />

Martin Oeschger, Presidente ASC Maurizio Ponti, Segretario ASC Luca Albertoni<br />

cialmente il gruppo, assegnandogli un<br />

mandato per approfondire uno studio sull’offerta<br />

dei prodotti logistici in <strong>Ti</strong>cino e<br />

rielaborare la mappa dei poli logistici ed il<br />

tipo di servizi offerti, valutando le potenzialità<br />

e la fattibilità.<br />

Il nome esatto del progetto è “Piattaforma<br />

logistica Insubrica” e sarà presentato<br />

durante il convegno Forum <strong>Ti</strong>cino<br />

Logistica, che si terrà nell’autunno del<br />

<strong>2004</strong> probabilmente presso il Teatro a<br />

Chiasso.<br />

Il gruppo di lavoro ha incontrato lo scorso<br />

mese di gennaio i Consiglieri di Stato<br />

Marina Masoni e Marco Borradori, la<br />

Presidente della deputazione ticinese alle


19 • <strong>Ti</strong>cino Business - 04/<strong>2004</strong><br />

Camere federali Chiara Simoneschi-<br />

Cortesi, ottenendo un importante sostegno<br />

per le questioni inerenti l’ambito<br />

della logistica segnatamente al progetto di<br />

riorganizzazione della stazione<br />

Internazionale di Chiasso.<br />

Lo stesso lavoro è stato compiuto sul versante<br />

italiano presentando il progetto<br />

all’Amministrazione provinciale ed il<br />

comune di Como, ottenendo consensi di<br />

massima, ed attualmente sono in atto<br />

degli approfondimenti da parte dei tecnici<br />

sulla fattibilità del progetto.<br />

Si sono anche gettate le basi per la realizzazione<br />

di un museo delle case di spedizioni<br />

chiassesi, un progetto che ha riscosso<br />

interesse anche da parte del sindaco di<br />

Chiasso Claudio Moro, che ha dato la sua<br />

disponibilità alla collaborazione.<br />

Questa assemblea è stata un importante<br />

momento di riflessione annuale sull’operato<br />

dell’associazione come pure sulle<br />

dinamiche economico-sociali che influenzano<br />

il settore delle spedizioni.<br />

Quest’anno è ricorsa la 55ema edizione<br />

Schede IFCAM<br />

Èstata pubblicata nello scorso mese<br />

di marzo la Scheda IFCAM numero<br />

121 (categoria tematica Direzione e<br />

politica aziendale) intitolata<br />

“Pianificare il futuro della propria<br />

impresa con metodo: La Balanced<br />

Scorecard”, redatta dal Signor Alberto<br />

Gandolfi, Dr. Sc. Techn. ETH, direttore<br />

della AFG & Partners Management<br />

Consulting (www.afgpartners.ch).<br />

La scheda mette in luce i punti essenziali e<br />

le necessità a cui vanno incontro oggi le<br />

aziende che si confrontano con la pianificazione<br />

strategica, i problemi che esse<br />

incontrano, le incertezze ed i dubbi che<br />

esse riscontrano nel pianificare il proprio<br />

futuro. Essa propone e spiega uno strumento,<br />

la Balanced Scorecard (carta di<br />

valutazione bilanciata), che aiuta a risolvere<br />

le difficoltà nella progettazione.<br />

dell’assemblea dell’associazionespedizionieri<br />

chiasso e l’occasione<br />

è stata propizia per sottolineare<br />

come alcune<br />

aziende siano presenti<br />

sulla piazza da lungo<br />

tempo. L’ASC ha infatti<br />

voluto premiare, simbolicamente,<br />

quelle<br />

aziende che hanno<br />

saputo cogliere, anno<br />

dopo anno, i mutamenti<br />

e le evoluzioni economiche<br />

adattandosi<br />

ad esse. Sono state premiate<br />

le seguenti case di spedizione:<br />

• ABX Logistics Saima SA, 71 anni<br />

• Bianchi & Co. SA, 80 anni<br />

• DHL Danzas SA, 81 anni<br />

• Fischer Rechsteiner SA, 122 anni<br />

• Franzosini Luciano SA, 75 anni<br />

• Gondrand SA, 101 anni<br />

• Magazzini Generali con Punto Franco,<br />

84 anni<br />

Un’importante pubblicazione della Camera di commercio,<br />

dell’industria e del cantone <strong>Ti</strong>cino per tutti gli imprenditori ticinesi<br />

come strumento di approfondimento<br />

di Lisa Pantini<br />

Sviluppato negli anni ’90 presso la<br />

Harvard University, il modello di pianificazione<br />

strategica permette di realizzare la<br />

visione aziendale, attraverso la definizione<br />

di obiettivi strategici, di indicatori e di iniziative<br />

di miglioramento; ed è definito<br />

come Balanced Scorecard.<br />

Esso prende in considerazione quattro<br />

dimensioni strategiche:<br />

• obiettivi finanziari (orientamento al<br />

successo finanziario);<br />

• clienti e mercati (orientamento esterno,<br />

al cliente);<br />

• processi interni (orientamento ai processi<br />

interni);<br />

• apprendimento e crescita (orientamento<br />

alle risorse).<br />

Per ogni dimensione vengono identificati<br />

degli obiettivi strategici; ogni obiettivo<br />

viene in seguito approfondito, con la defi-<br />

Vita dei Soci<br />

• Schenker Schweiz SA, 87 anni<br />

• Valeriano Lorenzoni SA,93 anni<br />

• Zürcher & Co. SA, 103 anni<br />

• Züst & Bachmeier SA, 93 anni<br />

La <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong> formula all’Associazione<br />

Spedizionieri Chiasso i migliori auguri per<br />

un avvenire ricco di soddisfazioni e successo.<br />

nizione di:<br />

• indicatori che permettano di monitorare<br />

il raggiungimento dell’obiettivo,<br />

• target concreti (numerici, se possibile)<br />

per l’anno successivo,<br />

• iniziative e progetti che permettano<br />

il conseguimento dell’obiettivo.<br />

Ricordiamo a tutti gli interessati che l’abbonamento<br />

annuale di CHF 190.- può<br />

essere sottoscritto in qualsiasi momento,<br />

con la possibilità di ricevere tutte le<br />

Schede IFCAM dell’anno in corso.<br />

Per ricevere ulteriori informazioni su questa<br />

pubblicazione della Camera di commercio,<br />

dell’industria e dell’artigianato del<br />

cantone <strong>Ti</strong>cino, non esitate a contattarci.<br />

Alessia Romano, lic.sc.com.,<br />

Tel. +41 91 911 51 28, romano@cci.ch


Vita dei Soci<br />

<strong>Ti</strong>cino Business - 04/<strong>2004</strong> • 20<br />

Il buon pane artigianale del panettiere<br />

A colloquio con Giuseppe Piffaretti, consulente professionale<br />

della Società Mastri Panettieri Pasticcieri del Canton <strong>Ti</strong>cino (SMPP)<br />

di Lisa Pantini<br />

La SMPP è stata fondata nel 1917 da<br />

Francesco Stieger a Cassarate,<br />

riunendo da subito 163 soci attivi.<br />

Da allora è sempre stata attiva e presente<br />

sul territorio ticinese, arrivando ad avere<br />

un numero massimo di aderenti nel<br />

1951: ben 309 soci. Questo alto numero<br />

era dovuto al fatto che ogni paese aveva<br />

un forno produttivo. Il numero di soci da<br />

allora è diminuito a causa della chiusura<br />

di parecchi piccoli forni e con l’aumento<br />

del pane in vendita nei negozi della<br />

Grande Distribuzione. Attualmente la<br />

Società conta 100 soci con una produzione<br />

regolare di pane nel proprio forno e<br />

una sessantina senza attività.<br />

Lo scopo della SMPP è quello di promuovere<br />

l’artigianato panario in tutto il<br />

cantone, curandone l’immagine, difendendone<br />

e incrementandone gli interessi<br />

dinnanzi ai vari pubblici di riferimento,<br />

promuovendo la formazione professionale,<br />

mantenendo la quota di produzione<br />

di pane artigianale in <strong>Ti</strong>cino al livello<br />

del 50%, in quanto, come anticipato, la<br />

Grande Distribuzione, con un agguerrita<br />

concorrenza sta cercando di togliere<br />

quota agli artigiani. “La modernizzazione,<br />

i nuovi consumi, il libero commercio,<br />

ecc. hanno cambiato radicalmente le abitudini<br />

di consumo e di spesa della popolazione.”<br />

dice Giuseppe Piffaretti, “Oggi,<br />

soprattutto le nuove generazioni, vanno<br />

a far compere nei grandi magazzini, dove<br />

trovano tutto e subito, e dove il pane è<br />

disponibile fino a sera. Aggiungendo a<br />

questo il fatto che spesso oggigiorno il<br />

pane lo si trova anche nei distributori di<br />

benzina, si può facilmente intuire quanto<br />

sia difficoltoso per i panettieri mantenere<br />

una quota del 50%.” La Società Mastri<br />

Panettieri Pasticcieri del Canton <strong>Ti</strong>cino<br />

offre anche agli affiliati un servizio di<br />

consulenza e varie prestazioni, come ad<br />

esempio: la progettazione per nuovi<br />

impianti di produzione, vendita e ristrutturazione;<br />

i controlli sulla produzione ed<br />

eventuali interventi correttivi, lo studio e<br />

lo sviluppo di nuovi prodotti, ecc.<br />

Da sempre molto sensibile ai cambiamenti<br />

nel campo della formazione professionale<br />

e nel suo aggiornamento, la<br />

SMPP ha già organizzato pomeriggi informativi<br />

sull’introduzione del tempo compensativo<br />

per il lavoro notturno; inoltre<br />

è all’avanguardia per quanto concerne i<br />

corsi sulla sicurezza aziendale e l’introduzione<br />

dell’IVA.<br />

La SMPP si occupa anche del controllo<br />

qualitativo del pane, tramite la<br />

Confraternita dei Cavalieri del Buon<br />

Pane. La SMPP si occupa di raccogliere il<br />

pane presso i produttori che sono stati<br />

segnalati al segretariato. Tra le 05.00 e le<br />

06.00 del mattino gli iscritti ricevono una<br />

telefonata dai raccoglitori, che passeranno<br />

a ritirare il pane da sottoporre all’esame.<br />

Il panettiere è impossibilitato a produrre<br />

un pane appositamente preparato<br />

per il superamento dell’esame: il lasso di<br />

tempo tra la telefonata e il ritiro è troppo<br />

breve e non consente di produrre un<br />

pane sostitutivo di buona qualità. Le giurie<br />

esamineranno il pane attribuendo un<br />

punteggio al pane. I panettieri che superano<br />

tre volte 90 punti o raggiungono un<br />

totale di 270 su tre controlli nell’arco di 5<br />

anni verranno premiati dal Gran Maestro<br />

<strong>Ti</strong>cinese, Sergio Antognini, con la consegna<br />

del collare di Cavaliere del Buon<br />

Pane. Oltre a cavalieri attivi – panettieri<br />

attivi -, vi sono anche i cavalieri d’onore<br />

Massimo Turuani, Presidente SMPP<br />

per meriti diversi o per aver in qualche<br />

modo riconosciuto il valore del pane.<br />

Sono personalità del mondo sportivo,<br />

economico o politico.<br />

L’insegna del panettiere, oltre ad offrire<br />

una garanzia di alta qualità, presenta una<br />

sostanziale differenza nel gusto e nella<br />

preparazione dell’impasto. La Grande<br />

Distribuzione impasta una volta sola,<br />

mentre l’artigiano prepara un impasto<br />

nel pomeriggio, durante la notte viene<br />

Giuseppe Piffaretti,<br />

consulente professionale SMPP


21 • <strong>Ti</strong>cino Business - 04/<strong>2004</strong><br />

lavorato: gli viene aggiunta della<br />

nuova farina, lievito, sale, lasciandolo<br />

lievitare per circa 3 ore. Questa procedura<br />

conferisce al pane un gusto particolare.<br />

Quale organo d’informazione per tutti<br />

i soci la Società si avvale del settimanale<br />

Panissimo, giornale di categoria,<br />

del quale è redattore per le pagine in<br />

italiano Nereo Cambrosio, già docente<br />

ai corsi per apprendisti pasticceri nonché<br />

nota figura del mondo panario,<br />

che commenta con competenza tutte<br />

le iniziative proposte a livello cantonale,<br />

nazionale ed internazionale.<br />

Panissimo è redatto in tre lingue, presenta<br />

i principali trend del momento,<br />

e contiene un messaggio del<br />

Presidente nazionale della ASMPP con<br />

sede a Berna.<br />

Un altro organo di informazione è il<br />

Bollettino professionale di Richemont,<br />

che presenta ricerche e studi nel settore,<br />

proponendo innovazioni e nuovi impulsi<br />

per un servizio alternativo. Richemont è<br />

un’impresa indipendente nel settore<br />

della panetteria – pasticceria, costituita<br />

da due imprese anche indipendenti, ma<br />

legate alla ASMPP a livello svizzero.<br />

Per quanto riguarda la formazione professionale,<br />

l’apprendistato prevede un<br />

tirocinio di 3 anni su 2 profili professionali:<br />

panettiere pasticcere e pasticcere<br />

confettiere presso il Centro SPAI di<br />

Trevano. La formazione scolastica delle<br />

conoscenze professionali è affidata a<br />

Luciano Mignami e Marco Pasotti, mentre<br />

la parte di cultura generale è affidata<br />

a Nikita Valentini. “Dopo l’esame di fine<br />

tirocinio, il ventaglio di opportunità che<br />

si presenta al giovane è davvero vasto,”<br />

afferma Giuseppe Piffaretti, “gli sbocchi<br />

professionali per una persona dinamica<br />

sono molteplici nel settore turistico –<br />

alberghiero, sul nostro territorio ma<br />

anche per chi non vuole restare in<br />

Svizzera; o eventualmente c’è la possibilità<br />

di fare al maestria e diventare capo<br />

laboratorio. Oltre a ciò vi sono possibilità<br />

di iscriversi ad una SUP e svolgere studi<br />

come ingegnere alimentare.“continua<br />

Piffaretti. “Oggigiorno però ci sono<br />

meno apprendisti rispetto al passato.<br />

Dato che è una professione particolare,<br />

con orari particolari, si dovrebbe cercare<br />

di promuoverla maggiormente facendone<br />

conoscere anche i lati positivi, il lavoro<br />

reale, le soddisfazioni che si<br />

traggono.” Per quanto riguarda<br />

invece i corsi di aggiornamento,<br />

questi vengono organizzati<br />

con frequenza regolare.<br />

Uno degli ultimi ha avuto<br />

inizio il 17 febbraio scorso a<br />

Lucerna, con il tema delle specialità<br />

mediterranee inerenti il<br />

pane.<br />

Le attività svolte dalla SMPP<br />

sono numerose. Va detto che<br />

ogni sezione organizza le propri<br />

manifestazioni o promozioni<br />

indipendentemente dalle altre. Gli<br />

appuntamenti fissi sono sparsi sull’arco<br />

dell’anno, in particolare in occasione<br />

delle festività. Vi sono poi le partecipazioni<br />

a manifestazioni come “Saperi e<br />

Sapori”, Espoprofessioni, collaborazioni<br />

con Telethon, vendite a favore della Ftia,<br />

la creazione di una tavoletta di cioccolato<br />

con il pane <strong>Ti</strong>cino per il 75° della<br />

Chocolat Stella di Giubiasco, ecc. Si<br />

devono anche ricordare: per la Festa<br />

della Donna, l’8 marzo, la Torta Mimosa;<br />

le Colombe per Pasqua; la promozione<br />

del Marchio di Qualità e la vendita del<br />

panettone, dalla seconda settimana di<br />

dicembre circa. La Sezione <strong>Ti</strong>cino sta<br />

inoltre organizzando per marzo 2007 il<br />

Vita dei Soci<br />

Congresso Nazionale dei Panettieri<br />

Pasticceri, che si svolgerà in <strong>Ti</strong>cino.<br />

L’Assemblea Nazionale prevede circa<br />

400 delegati riuniti.<br />

La Società Mastri Panettieri Pasticcieri<br />

del Canton <strong>Ti</strong>cino ha creato ed inaugurato<br />

nel 2000 il Marchio di Qualità<br />

SMPP, che raggruppa circa 40 soci<br />

produttori di panettone. Essi hanno<br />

sottoscritto un regolamento che prevede<br />

nella produzione l’uso di ingredienti<br />

e aromi naturali senza l’ausilio<br />

di coloranti e conservanti, il 40%<br />

minimo di burro, il 30% minimo di<br />

tuorli e il 70% di frutta candita rispetto<br />

al peso della farina. Ogni anno<br />

prima di Natale e Pasqua la Società<br />

organizza dei controlli di qualità –<br />

simili a quelli effettuati per il controllo<br />

del pane – dopo i quali, con un comunicato<br />

stampa, vengono designati i soci<br />

che potranno apporre il marchio sul loro<br />

prodotto. Il Marchio di Qualità SMPP ha<br />

saputo innalzare il livello qualitativo di<br />

un prodotto che non molto tempo fa era<br />

conosciuto principalmente solo per qualche<br />

produttore locale e si riconosceva<br />

nelle grandi industrie italiane. Come<br />

sostegno a questo progetto la SMPP ha<br />

organizzato un corso di aggiornamento<br />

sulla produzione del panettone, punto di<br />

partenza per lo spronare a perseguire il<br />

miglioramento continuo dei prodotto<br />

raggruppati sotto il cappello del marchio.<br />

Un altro fiore all’occhiello della<br />

SMPP è il Pane <strong>Ti</strong>cino, il pregiato pane<br />

prodotto interamente in <strong>Ti</strong>cino, composto<br />

da farine di frumento, segale e farro;<br />

con cereali coltivati dall’Unione<br />

Contadini <strong>Ti</strong>cinesi (UCT), farine prodotte<br />

dall’Unione Mugnai <strong>Ti</strong>cinesi (UMT),<br />

sfornato dalla SMPP. Dopo un attento<br />

esame, l’UCT gli ha attribuito il Marchio<br />

di garanzia TICINO.<br />

La Camera di commercio, dell’industria e<br />

dell’artigianato del canton <strong>Ti</strong>cino si felicita<br />

con la Società Mastri Panettieri<br />

Pasticceri del Cantone <strong>Ti</strong>cino per i buoni<br />

risultati ottenuti e le augura un avvenire<br />

ricco di soddisfazioni.<br />

Società Mastri Panettieri Pasticceri del<br />

Cantone <strong>Ti</strong>cino<br />

Via Monte Bré 9<br />

6900 Lugano<br />

Tel. +41 91 91 923 38 28<br />

Fax +41 91 921 35 94<br />

info@panettieriticinesi.ch<br />

www.panettieriticinesi.ch


23 • <strong>Ti</strong>cino Business - 04/<strong>2004</strong> Commercio estero<br />

Come creare opportunità d’affari<br />

con la Banca mondiale<br />

Sapevate che la Svizzera è membro del<br />

Gruppo della Banca mondiale, che<br />

include la Banca internazionale per la<br />

ricostruzione e lo sviluppo (BIRS),<br />

l’Associazione internazionale per lo sviluppo<br />

(IDA), la Società finanziaria internazionale<br />

(SFI), l’Agenzia multilaterale<br />

di garanzia degli investimenti (MIGA) e<br />

il Centro internazionale per la composizione<br />

delle controversie relative agli<br />

investimenti (ICSID)? Sapevate che poiché<br />

la Svizzera è azionista della Banca<br />

mondiale, voi in qualità di azienda svizzera<br />

potete beneficiare di un supporto<br />

finanziario o delle opportunità commerciali<br />

con la Banca e le organizzazioni affiliate?<br />

Opportunità in Francia<br />

per i subfornitori svizzeri<br />

dell’industria automobilistica<br />

ed aeronautica<br />

Il mercato francese della subfornitura,<br />

che rappresenta 37’000 aziende per una<br />

cifra d’affari di 73,2 miliardi di euro, è il<br />

secondo più importante d’Europa, subito<br />

dopo la Germania. Il solo mercato<br />

della subfornitura automobilistica in questo<br />

Paese conta 15 miliardi di euro (20%<br />

del volume totale dell’industria della subfornitura).<br />

La sua importanza per i subfornitori<br />

svizzeri ha fornito l’occasione<br />

allo Swiss Business Hub France, in accordo<br />

con l’Osec e le associazioni di categoria,<br />

per fare uno studio più approfondito<br />

delle filiali dell’industria automobilistica<br />

ed aeronautica.<br />

Nel rapporto “Opportunités pour les<br />

industriels suisses dans les marchés de la<br />

sous-traitance automobile et aéronautique”<br />

sono stati analizzati cinque settori<br />

Per saperne di più sulla Banca mondiale<br />

e sulle sue organizzazioni, partecipate<br />

alle seguenti manifestazioni organizzate<br />

dalla SOFI - Swiss Organisation for<br />

Facilitating Investments in collaborazione<br />

con l’Osec e l’Ambasciata di Svizzera<br />

a Washington, DC:<br />

• Workshop: World Bank<br />

Procurement Opportunities for<br />

Swiss Suppliers and Consultants<br />

Zurigo, 24-25 maggio <strong>2004</strong> e Ginevra,<br />

26-27 maggio <strong>2004</strong><br />

› Learn about how the World Bank<br />

runs the procurement process<br />

› Find out about the Bank’s work and<br />

project pipeline in specific sectors<br />

and regions<br />

› Discover how to identify and bid suc-<br />

d’attività:<br />

• produzione di componenti tecnici in<br />

materia plastica<br />

• trattamento e rivestimento dei metalli<br />

• décolletage<br />

• subfornitura elettronica<br />

• microtecnica.<br />

La struttura delle filiali, la posizione<br />

occupata dalla subfornitura, le evoluzioni<br />

tecnologiche (ascesa dell’elettronica,<br />

delle materie plastiche, ecc.), le nuove<br />

fonti d’approvvigionamento (ex-paesi<br />

dell’Est), gli attori principali e le prospettive<br />

a corto e medio termine consentono<br />

al lettore di farsi un quadro chiaro della<br />

situazione (80 pagine, in francese).<br />

Costo: CHF 110.- per i soci Osec,<br />

Swissmem, SIM-SMZ, CCI e CHF 130.per<br />

i non soci (IVA esclusa, spese di spedizione<br />

incluse).<br />

Per ulteriori ragguagli potete visionare il<br />

sommario, con relativo bollettino d’ordinazione,<br />

su www.osec.ch/laenderseite/fr<br />

cessfully for procurement opportunities<br />

• Business Mission to World Bank<br />

Group’s Headquarters<br />

Washington DC ( USA), 14-17 giugno<br />

<strong>2004</strong><br />

› Learn more about IFC and MIGA<br />

through presentations and networking<br />

with key executives<br />

› Participate in discussions on how to<br />

do business with the World Bank<br />

› Meet with selected specialists to discuss<br />

opportunities of relevance to<br />

you<br />

Il programma dettagliato di queste<br />

manifestazioni (in inglese) e i relativi<br />

costi di partecipazione possono essere<br />

richiesti presso il Segretariato dell’Osec.<br />

/businessopportunities/tude_opportunits_pour_les_industriels_suisses_dans_les_marchs_de_la_soustraitance_automobile_et_aronautique/f<br />

r/bestell_zuliefer.doc<br />

Promozione dell’innovazione<br />

in Spagna<br />

bns – La Spagna vuole rafforzare il suo<br />

impegno in materia di ricerca e sviluppo.<br />

Madrid si sforza di colmare il suo ritardo<br />

lanciando un programma di finanziamento<br />

mirato, che tiene conto dei bisogni<br />

delle PMI. Per ulteriori ragguagli sul<br />

nuovo piano nazionale di ricerca scientifica,<br />

di sviluppo e d’innovazione tecnologica<br />

per il periodo <strong>2004</strong>-2007 si rinvia al<br />

rapporto (in lingua francese) redatto<br />

dallo Swiss Business Hub Spain e visionabile<br />

all’indirizzo www.osec.ch/marktplaces/spanien/Businessopportunities/s<br />

panien_staatliche_finanzierungshilfen_f<br />

uer_entwicklung_forschung_und_tech-


Commercio estero<br />

nologische_innovation/fr/redvelopespagnedoc<br />

La GRE completa la sua lista di banche<br />

gre- Per la copertura dei rischi del delcredere<br />

in Turchia, la Garanzia contro i<br />

rischi all’esportazione (GRE) accetta<br />

d’ora innanzi le banche seguenti: T.C.<br />

Ziraat Bankasi A.S e Türkiye Halk<br />

Bankasi A.S. Per quanto riguarda il<br />

Sudafrica accetta invece Nedbank<br />

Limited, mentre per l’Ucraina è accettata<br />

la Ukreximbank (The State Export-<br />

Import Bank of Ukraine). Ulteriori informazioni<br />

sulle banche accettate dalla CRE<br />

come garanti per il delcredere:<br />

www.swiss-erg.ch/politik/bankenliste/<br />

liste/f/index.htm.<br />

La GRE riclassifica alcuni paesi<br />

I paesi seguenti sono stati riclassificati:<br />

Albania: 6 (prima 7)<br />

Bulgaria: 4 (prima 5)<br />

Romania: 4 (prima 5)<br />

Turchia: 5 (prima 6)<br />

Ucraina: 6 (prima 7)<br />

Per ulteriori informazioni sulla politica di<br />

copertura della GRE vale la pena consultare<br />

la pagina web<br />

www.swiss-erg.ch/politik/laenderliste/<br />

liste/f/index.htm<br />

Francia: entrata in vigore di un nuovo<br />

codice degli appalti pubblici<br />

In Francia, il nuovo codice degli appalti<br />

pubblici è entrato in vigore il 10 gennaio<br />

<strong>2004</strong>. La procedura d’attribuzione degli<br />

appalti pubblici dovrebbe guadagnarci<br />

in trasparenza ed efficacia. D’ora innanzi<br />

la pubblicazione è obbligatoria per<br />

tutti gli appalti pubblici. La soglia delle<br />

procedure formalizzate, che era di<br />

90’000 euro esentasse è inoltre stata elevata<br />

a 150’000 euro esentasse per lo<br />

Stato e a 230’000 euro esentasse per le<br />

collettività territoriali per quanto concerne<br />

gli appalti di forniture e servizi; la<br />

soglia è portata invece a 230’000 euro<br />

esentasse per gli appalti di lavori.<br />

Trattandosi di appalti relativi a servizi<br />

d’approvvigionamento pubblici, la<br />

soglia è fissata a 400’000 euro. A partire<br />

da 5,9 milioni di euro le direttive dell’UE<br />

in materia di appalti pubblici si applicano.<br />

Per ulteriori ragguagli potete consultare<br />

il sito web del Ministero francese<br />

dell’economia, delle finanze e dell’industria,<br />

all’indirizzo<br />

www.finances.gouv.fr/minefi/publique/marches_publics/index-b.htm<br />

Riforma dell’IVA in Repubblica ceca<br />

Il 1° maggio <strong>2004</strong>, Praga porterà il suo<br />

tasso di IVA generale dal 22 al 19%. In<br />

contemporanea il tasso preferenziale del<br />

5% applicato a numerosi beni e servizi<br />

(tra cui l’approvvigionamento in acqua,<br />

l’alloggio, i biglietti aerei, i biglietti per<br />

manifestazioni sportive e culturali, i prodotti<br />

per l’igiene) sarà abbandonato a<br />

vantaggio di quello del 19%. L’IVA al 5%<br />

resterà invece in vigore per quanto concerne<br />

i prodotti alimentari, i medicinali, i<br />

libri, i giornali, il riscaldamento, i lavori<br />

legati al settore dell’alloggio, le pompe<br />

funebri e i trasporti pubblici urbani.<br />

Bisnis: informazioni<br />

sui mercati eurasiatici<br />

Le opportunità d’affari nelle ex-<br />

Repubbliche socialiste sovietiche sono<br />

innumerevoli. È tuttavia molto difficile<br />

capire l’attuale situazione del mercato,<br />

poiché il contesto politico ed economico<br />

è piuttosto versatile nella regione.<br />

Lanciato dal Dipartimento americano<br />

del commercio, il portale web Bisnis<br />

(Bisnis Information Service for the<br />

Newly Independent States) si propone<br />

di fare un po’ d’ordine in questo caos,<br />

soprattutto fornendo informazioni dettagliate<br />

sui vari mercati – dalla<br />

Bielorussia al Kirghizistan – e sulle<br />

opportunità d’affari, fino a sintetizzare i<br />

dati che possono interessare le aziende<br />

attive a livello internazionale (disposizioni<br />

sui prodotti, regimi doganali, fiscalità,<br />

ecc.).<br />

L’indirizzo del portale di Bisnis è<br />

www.bisnis.doc.gov/bisnis/bisnis.cfm<br />

Apertura del mercato<br />

delle telecomunicazioni in Vietnam<br />

Entro il 2005 il mercato vietnamita delle<br />

telecomunicazioni dovrebbe aprirsi agli<br />

operatori stranieri che agiscono tramite<br />

coimprese (anche con partecipazione<br />

maggioritaria). Dal 12 dicembre 2003 è<br />

possibile creare delle coimprese con<br />

partner vietnamiti attivi nel settore delle<br />

telecomunicazioni, tuttavia queste si<br />

limitano a determinati servizi (servizi<br />

con valore aggiunto). Il governo non ha<br />

ancora definito precisamente cosa rientra<br />

in questo campo. L’apertura dei servizi<br />

d’accesso a Internet ai prestatari<br />

stranieri è prevista per fine <strong>2004</strong>, la liberalizzazione<br />

del mercato della telefonia<br />

di base (rete fissa e rete mobile) dovrebbe<br />

invece intervenire nel dicembre<br />

2005.<br />

<strong>Ti</strong>cino Business - 04/<strong>2004</strong> • 24<br />

Come fare affari ad Hong Kong<br />

All’indirizzo web www.business.gov.hk,<br />

Hong Kong ha di recente inaugurato un<br />

nuovo portale destinato ai professionisti.<br />

Il suo scopo è infatti quello di guidare gli<br />

investitori nazionali o stranieri che desiderano<br />

insediarsi o rafforzare la loro presenza<br />

sull’isola e quindi fornire loro delle<br />

informazioni di base sul finanziamento e<br />

la gestione di un’impresa, per far sì che i<br />

loro affari a Hong Kong siano coronati<br />

dal successo. Per ulteriori ragguagli potete<br />

visitare la pagina web<br />

www.business.gov.hk/bep/opencms/rele<br />

ase/eng/index.html<br />

Camera di commercio europea<br />

nella Corea del Nord<br />

Da inizio anno la camera di commercio<br />

europea in Corea del Sud dispone di una<br />

rappresentanza nella capitale nordcoreana<br />

Pyongyang. Questo ufficio, che dispone<br />

di due collaboratori nordcoreani, è<br />

denominato “Korea-Europe Technology<br />

& Economy Services (KETES)”. La sua<br />

missione è quella di promuovere le attività<br />

commerciali e i contatti d’affari tra le<br />

aziende europee e gli organismi commerciali<br />

nordcoreani.<br />

Per ulteriori ragguagli su KETES e sulla<br />

sua gamma di servizi potete consultare il<br />

sito web www.ketes.org.<br />

Mercato russo dei cosmetici:<br />

crescita superiore alle aspettative<br />

Lo scorso anno, il mercato russo dei prodotti<br />

cosmetici e per la cura del corpo ha<br />

avuto un tasso di crescita del 20% e le<br />

previsioni per il <strong>2004</strong> lo danno al 15%. Si<br />

constata in particolare un forte aumento<br />

della domanda di cosmetici maschili e di<br />

quelli per la cura del corpo. Il consumo<br />

per abitante resta comunque nettamente<br />

al di sotto delle medie dell’Europa occidentale.<br />

Per quanto concerne l’anno in<br />

corso il valore dei prodotti smerciati<br />

dovrebbe ammontare a circa sei miliardi<br />

di dollari, cifra che è comunque di molto<br />

superiore ai pronostici iniziali, valutati a<br />

5,1 miliardi di dollari.<br />

Osec<br />

Business Network Switzerland<br />

Corso Elvezia 16<br />

Casella postale 5399<br />

CH-6901 Lugano<br />

Tel. +41 91 911 51 35<br />

Fax +41 91 911 51 39<br />

info.lugano@osec.ch<br />

www.osec.ch


25 • <strong>Ti</strong>cino Business - 04/<strong>2004</strong> Speciale Unione europea<br />

Commercio estero: attivo<br />

di 72,5 miliardi di euro nel 2003<br />

In base alle stime Eurostat per il commercio<br />

estero del 2003, nella zona euro è<br />

stato registrato un surplus di 5,7 miliardi<br />

di euro contro i 6,9 miliardi del 2002.<br />

Per ulteriori ragguagli potete consultare<br />

il comunicato stampa di Eurostat (in lingua<br />

inglese) su europa.eu.int/comm/<br />

eurostat/Public/datashop/print-product/EN?catalogue=Eurostat&product=6-1902<strong>2004</strong>-EN-AP-EN&type=pdf<br />

Etichettatura dei vini<br />

Coe - La Commissione europea ha adottato<br />

il 23 febbraio una serie di modifiche<br />

al regolamento concernente l’etichettatura<br />

dei vini (753/2002/CE). Con queste<br />

modifiche, le due categorie di “menzioni<br />

tradizionali” utilizzate sulle etichette dei<br />

vini per designare i vini di qualità sono<br />

state unificate in un’unica categoria e i<br />

paesi terzi saranno autorizzati ad utilizzare<br />

tali menzioni per i loro vini a condizione<br />

che questi rispettino una serie di<br />

requisiti equivalenti a quelli vigenti negli<br />

Stati membri.<br />

Il testo integrale del comunicato stampa<br />

della Commissione può essere visionato<br />

all’indirizzo web europa.eu.int/rapid/<br />

start/cgi/guesten.ksh?p_action.getfile=gf&doc=IP/04/254|0|RAPID&lg=I<br />

T&type=PDF<br />

Il nuovo regolamento 316/<strong>2004</strong>/CE sull’etichettatura<br />

dei vini è invece disponibile<br />

su europa.eu.int/eur-lex/pri/it/oj/<br />

dat/<strong>2004</strong>/l_055/l_055<strong>2004</strong>0224it0016004<br />

2.pdf mentre il regolamento<br />

753/2002/CE è visionabile su<br />

europa.eu.int/eur-lex/pri/it/oj/dat/2002/<br />

l_118/l_11820020504it00010054.pdf<br />

La diffidenza dei consumatori europei<br />

nei confronti dell’e-commerce<br />

In occasione della giornata europea dei<br />

consumatori, il 15 marzo la<br />

Commissione ha pubblicato il sondaggio<br />

Eurobarometro “EU pubblic opinion on<br />

issues relating to business to consumer<br />

e-commerce”, da cui emerge la diffidenza<br />

dei consumatori verso il commercio<br />

elettronico e le difficoltà che impediscono<br />

tuttora una sua maggiore affermazione<br />

sul mercato dell’Unione europea.<br />

Per ulteriori ragguagli potete consultare<br />

il comunicato stampa del Comitato economico<br />

e sociale europeo (in inglese) su<br />

www.esc.eu.int/press/cp/docs/cp_eesc_<br />

35_<strong>2004</strong>_en.doc oppure la pagina della<br />

Commissione europea dedicata ai consumatorieuropa.eu.int/comm/consumers/topics/facts_en.htm<br />

Dati economico–sociali dell’Unione<br />

europea prima e dopo l’allargamento<br />

In prossimità dell’allargamento<br />

dell’Unione, Eurostat ha pubblicato un<br />

quadro d’insieme degli indicatori economico-sociali<br />

relativi a un’Unione a 25.<br />

Il comunicato stampa di Eurostat può<br />

essere visionato (in lingua inglese) all’indirizzo<br />

web<br />

europa.eu.int/comm/eurostat/Public/dat<br />

ashop/print-product/<br />

EN?catalogue=Eurostat&product=1-<br />

1103<strong>2004</strong>-EN-AP-EN&type=pdf<br />

Accordo sulla responsabilità<br />

ambientale<br />

Il Consiglio e il Parlamento europeo<br />

hanno raggiunto un accordo su un progetto<br />

di direttiva intesa ad istituire un<br />

quadro giuridico sulla responsabilità<br />

ambientale in materia di prevenzione e<br />

riparazione del danno ambientale. Per far<br />

sì che la direttiva possa essere adottata,<br />

l’accordo deve ora essere approvato dal<br />

Parlamento europeo (maggioranza assoluta<br />

dei voti espressi) e dal Consiglio<br />

(procedura di voto a maggioranza qualificata).<br />

Il progetto di direttiva si prefigge di prevenire<br />

il danno ambientale, sulla base del<br />

principio “chi inquina paga” - ovvero l’operatore<br />

la cui attività ha causato un<br />

danno ambientale o la minaccia imminente<br />

di tale danno deve adottare tutte<br />

le misure di prevenzione o di riparazione<br />

necessarie e assumerne i costi - il che<br />

dovrebbe indurre gli operatori a ridurre<br />

al minimo i rischi di danni ambientali.<br />

Il campo di applicazione di questo atto<br />

copre i danni al terreno, alle acque e alla<br />

biodiversità. Sono escluse le perdite economiche.<br />

La proposta di direttiva COM(2002)17<br />

sulla responsabilità ambientale può esser<br />

consultato su europa.eu.int/eur-lex/it/<br />

com/pdf/2002/it_502PC0017.pdf.<br />

Ulteriori ragguagli sul tema della responsabilità<br />

ambientale sono invece disponibili<br />

all’indirizzo europa.eu.int/comm/<br />

environment/liability/index.htm.<br />

Sito web dedicato<br />

alle attrezzature a pressione<br />

Avete domande relative alle attrezzature<br />

a pressione, alle esigenze in materia di<br />

concetto, fabbricazione e materiali al fine<br />

di poter apporre la marcatura CE?<br />

Visitate allora il sito web della<br />

Commissione europea dedicato a questi<br />

prodotti:<br />

ped.eurodyn.com/fr/index.html


Speciale Unione europea<br />

La Commissione propone<br />

di inserire elementi di identificazione<br />

biometrici nei passaporti<br />

dei cittadini dell’UE<br />

Coe- La Commissione europea ha adottato<br />

una proposta di regolamento relativa<br />

all’armonizzazione delle norme di sicurezza,<br />

in particolare degli elementi biometrici,<br />

per i passaporti dei cittadini UE.<br />

Secondo le conclusioni del Consiglio<br />

europeo di Salonicco, occorre un<br />

approccio coerente per quanto riguarda<br />

gli elementi di identificazione biometrici<br />

per i visti, i permessi di soggiorno e i passaporti.<br />

Le proposte relative ai visti e ai<br />

permessi di soggiorno prevedono due<br />

identificatori biometrici obbligatori: l’immagine<br />

del volto e le impronte digitali.<br />

Per i passaporti, solamente l’immagine<br />

del volto è stata scelta come elemento di<br />

identificazione biometrico obbligatorio.<br />

Gli Stati membri che lo ritengano necessario<br />

possono prevedere, a titolo facoltativo,<br />

l’aggiunta delle impronte digitali.<br />

La proposta di regolamento può essere<br />

visionata su europa.eu.int/eurlex/it/com/pdf/<strong>2004</strong>/com<strong>2004</strong>_0116it01.<br />

pdf<br />

Servizio CORDIS relativo al 6PQ<br />

CORDIS, il servizio comunitario di informazione<br />

in materia di ricerca e sviluppo,<br />

ha lanciato un servizio dedicato ai progetti<br />

del Sesto programma quadro<br />

(6PQ). Il servizio, che comprende tutti i<br />

settori di attività del 6PQ, proporrà schede<br />

descrittive e informazioni sulle persone<br />

da contattare per ciascun progetto<br />

finanziato nell’ambito del programma.<br />

Gli utenti possono consultare una serie<br />

di azioni del CCR e accedere ad una<br />

guida pratica al 6PQ. Le informazioni sui<br />

progetti sono pubblicate su CORDIS<br />

dopo le trattative e la firma del contratto<br />

tra la Commissione europea e i consorzi.<br />

Ulteriori ragguagli su questo servizio<br />

sono disponibili su<br />

www.cordis.lu/fp6/projects.htm (in lingua<br />

inglese)<br />

Statistics on science and technology<br />

in Europe - Data 1991-2002<br />

La nuova edizione di “Statistics on science<br />

and technology in Europe” (in inglese)<br />

presenta i dati e gli indicatori principali<br />

sugli sviluppi della scienza e della<br />

tecnologia in Europa comparati alle altre<br />

regioni del mondo. Contiene dei capitoli<br />

relativi alle statistiche sui crediti pubblici<br />

destinati alla ricerca e allo sviluppo, sulle<br />

spese e il personale di R&S, sui brevetti e<br />

sul commercio nel settore delle high<br />

tech, sulle risorse umane in scienza e tecnologia<br />

e sugli altri indicatori legati all’high<br />

tech e all’alto livello di conoscenza.<br />

Il documento in formato pdf può essere<br />

scaricato gratuitamente dal sito di<br />

Eurostat, l’ufficio statistico dell’Unione<br />

europea, all’indirizzo<br />

europa.eu.int/comm/eurostat/<br />

La versione cartacea di 196 pagine può<br />

invece essere ordinata presso l’EICS.<br />

No. ISBN 92-894-6823-8<br />

Costo: EUR 35 (+ IVA e spese di spedizione)<br />

Termine di consegna: 2-3 settimane<br />

Dati chiave sulla salute in Europa<br />

E’stato pubblicato da Eurostat un nuovo<br />

rapporto sulla salute in Europa aggiornato<br />

al 2002: “Health statistics - Key data on<br />

health 2002” (in inglese). Il testo presenta<br />

un’ampia serie di dati ed indicatori,<br />

facilmente comparabili, tratti da diverse<br />

fonti internazionali tra cui OCSE ed<br />

OMS. Suddiviso in sei capitoli (popolazione<br />

e background socio-economico,<br />

stili di vita, rischi associati all’ambiente,<br />

condizioni di lavoro, tempo libero e viaggi,<br />

cure sanitarie e mortalità) il rapporto<br />

introduce anche nuovi argomenti tra cui<br />

la salute mentale e le malattie legate al<br />

luogo di lavoro.<br />

Il documento in formato pdf può essere<br />

scaricato gratuitamente dal sito di<br />

Eurostat all’indirizzo<br />

europa.eu.int/comm/eurostat/.<br />

La versione cartacea può invece essere<br />

acquistata presso l’EICS.<br />

No. ISBN 92-894-3730-8<br />

Costo: EUR 45 (+ IVA e spese di spedizione)<br />

Termine di consegna: 2-3 settimane<br />

Pubblicazioni gratuite Eurostat<br />

Eurostat ha messo online una serie di<br />

pubblicazioni in formato pdf, visionabili<br />

e scaricabili gratuitamente.<br />

europa.eu.int/comm/eurostat/Public/dat<br />

ashop/print-catalogue/<br />

EN?catalogue=Eurostat&service=free_<br />

downloads<br />

Modifiche della legislazione europea<br />

• Direttiva 2003/89/CE del Parlamento<br />

europeo e del Consiglio del 10 novembre<br />

2003 che modifica la direttiva<br />

2000/13/CE per quanto riguarda l’indicazione<br />

degli ingredienti contenuti nei<br />

prodotti alimentari: europa.eu.int/eur-<br />

<strong>Ti</strong>cino Business - 04/<strong>2004</strong> • 26<br />

lex/pri/it/oj/dat/2003/l_308/l_3082003<br />

1125it00150018.pdf<br />

• Direttiva <strong>2004</strong>/21/CE della<br />

Commissione del 24 febbraio <strong>2004</strong><br />

relativa alle restrizioni in tema di commercializzazione<br />

e d’impiego di coloranti<br />

azoici (tredicesimo adeguamento<br />

al progresso tecnico della direttiva<br />

76/769/CEE del Consiglio):<br />

europa.eu.int/eur-lex/<br />

pri/it/oj/dat/<strong>2004</strong>/l_057/l_057<strong>2004</strong>022<br />

5it00040005.pdf<br />

• Decisione della Commissione del 20<br />

febbraio <strong>2004</strong> che modifica la decisione<br />

1999/815/CE riguardante provvedimenti<br />

che vietano l’immissione sul<br />

mercato di giocattoli e articoli di puericultura<br />

destinati ad essere messi in<br />

bocca da bambini d’età inferiore a tre<br />

anni e fabbricati in PVC morbido contenente<br />

taluni ftalati:<br />

e u r o p a . e u . i n t / e u r -<br />

lex/pri/it/oj/dat/<strong>2004</strong>/l_055/l_055<strong>2004</strong><br />

0224it00660067.pdf<br />

• Regolamento (CE) n. 242/<strong>2004</strong> della<br />

Commissione del 12 febbraio <strong>2004</strong> che<br />

modifica il regolamento (CE) n.<br />

466/2001 per quanto riguarda la presenza<br />

di stagno inorganico nelle derrate<br />

alimentari: europa.eu.int/eurlex/pri/it/oj/dat/<strong>2004</strong>/l_042/l_042<strong>2004</strong><br />

0213it00030004.pdf<br />

• Direttiva <strong>2004</strong>/19/CE della<br />

Commissione del 1° marzo <strong>2004</strong> che<br />

modifica la direttiva 2002/72/CE relativa<br />

ai materiali e agli oggetti di materia<br />

plastica destinati a venire a contatto<br />

con i prodotti alimentari:<br />

e u r o p a . e u . i n t / e u r -<br />

lex/pri/it/oj/dat/<strong>2004</strong>/l_071/l_071<strong>2004</strong><br />

0310it00080021.pdf<br />

Euro Info Centro Svizzera<br />

Corso Elvezia 16<br />

Casella postale 5399<br />

CH-6901 Lugano<br />

Tel. +41 91 911 51 37<br />

Fax +41 91 911 51 39<br />

eics.lugano@osec.ch<br />

www.osec.ch/eics


Vita dei Soci<br />

UPSA: verso il futuro<br />

In un anno di congiuntura negativa come è stato il 2003,<br />

l’UPSA ha saputo attuare, sia a livello nazionale che ticinese,<br />

una strategia vincente. Nell’intervista il Presidente, Enrico Camenisch,<br />

ed il Vice presidente Pierluigi Vizzardi descrivono la situazione attuale<br />

dell’Unione Professionale Svizzera dell’Automobile Sezione <strong>Ti</strong>cino.<br />

di Lisa Pantini<br />

Per l’UPSA l’attuale momento riveste<br />

un carattere di particolarità. A livello<br />

svizzero si sta infatti attuando<br />

una strategia per far fronte al cambiamento<br />

del sistema di distribuzione di veicoli<br />

nuovi, con l’entrata in vigore delle<br />

normative emanate dalla COMCO.<br />

Si assisterà ad una frammentazione degli<br />

interessi dei venditori di veicoli: da una<br />

parte ci saranno i concessionari rappresentanti<br />

di marca, dall’altra i venditori<br />

multimarche. L’UPSA gioca un ruolo<br />

importante quale “collante” tra la definizione<br />

dei vari interessi.<br />

A livello svizzero l’Associazione conta<br />

circa 4000 membri, mentre quelli aderenti<br />

alla Sezione <strong>Ti</strong>cino sono 220.<br />

Attualmente il mercato dell’automobile<br />

attraversa un momento difficile: dall’inizio<br />

del 2003, la vendita di auto nuove è<br />

diminuita del 15% rispetto allo stesso<br />

periodo del 2002. Per quanto riguarda<br />

invece la vendita di veicoli d’occasione,<br />

la situazione si mantiene sui livelli degli<br />

scorsi anni. Il mercato dell’automobile, è<br />

un buon termometro delle variazioni<br />

economiche ed in un periodo di congiuntura<br />

negativa, il settore ne risente<br />

particolarmente.<br />

L’evoluzione tecnologica oggigiorno si<br />

rispecchia nell’inventiva e nelle capacità<br />

dei fabbricanti di auto, con la creazione<br />

di veicoli sempre più sicuri, attenti alle<br />

emissioni ed al consumo.<br />

Il Comitato, che si riunisce mensilmente,<br />

delinea ed applica strategie a livello cantonale<br />

per migliorare il livello professionale<br />

degli associati, controlla l’applicazione<br />

del Codice Etico (introdotto nel 1996,<br />

che fissa le regole di comportamento per<br />

quanto riguarda l’attività, le prestazioni<br />

ed i servizi, con l’impegno per ogni singolo<br />

membro di attenervisi), ed è di supporto<br />

a tutti i soci.<br />

Particolare attenzione è riservata alla formazione<br />

professionale, fulcro delle attività<br />

dell’Associazione. Fra le attività al servizio<br />

dei consumatori, spiccano il soccorso<br />

stradale e la consulenza in caso di vertenza<br />

tra la clientela e i garage associati.<br />

Le pubbliche relazioni sono sorrette dal<br />

semestrale AUTOritratto e dal sito internet<br />

(www.upsa-ti.ch).<br />

All’interno di questo supporto informativo<br />

l’Associazione ha inserito il più completo<br />

e importante mercato dell’automobile<br />

d’occasione, con l’offerta di oltre<br />

1500 veicoli.<br />

Le manifestazioni legate alla parte commerciale<br />

ed alla presentazione dei veicoli<br />

nuovi e d’occasione sono di competen-<br />

<strong>Ti</strong>cino Business - 04/<strong>2004</strong> • 28<br />

Enrico Camenisch, Presidente dell’UPSA Sezione <strong>Ti</strong>cino<br />

za dei gruppi regionali (Luganese,<br />

Mendrisiotto, Bellinzonese, Locarnese,<br />

Biasca e Tre Valli).<br />

“I giovani sono coloro su cui dobbiamo<br />

costruire il futuro” afferma il Presidente<br />

dell’UPSA Enrico Camenisch. Ed è sui<br />

giovani che occorre investire, soprattutto<br />

per la formazione.<br />

“La formazione professionale garantisce<br />

la continuità della professionalità e l’innalzamento<br />

dello standard di qualità, che<br />

sono punti chiave per i partners, i fornitori<br />

ed i consumatori”, conferma il Vice<br />

presidente Pierluigi Vizzardi.<br />

Nel Centro di formazione professionale a<br />

Biasca vengono formati circa 500 apprendisti<br />

ripartiti su 3 e 4 anni di tirocinio,<br />

con 5 docenti a tempo pieno.<br />

Il Centro professionale UPSA è stato uno<br />

dei primi e più importanti in <strong>Ti</strong>cino. Già


29 • <strong>Ti</strong>cino Business - 04/<strong>2004</strong> Vita dei Soci<br />

dal 1972 a Cadenazzo quando non vi era<br />

ancora l’obbligo dei corsi di introduzione,<br />

il Centro era già attivo. Con il grande<br />

incremento di giovani, si è espanso, e dal<br />

1995 si è trasferito in una struttura più<br />

grande a Biasca. I giovani vengono formati<br />

per circa quattro settimane complessive<br />

“sparse” su tutto l’anno.<br />

I profili professionali che esistono per il<br />

settore dell’automobile sono:<br />

• Meccanico d’automobili (apprendistato<br />

di 4 anni)<br />

• Riparatore di autoveicoli (apprendistato<br />

di 3 anni)<br />

• Impiegato di vendita al minuto (3 anni)<br />

• Impiegato di commercio (3 anni)<br />

• Elettricista-Elettronico per autoveicoli<br />

(4 anni)<br />

• Venditore (2 anni)<br />

Ogni apprendista può comunque conoscere<br />

anticipatamente le possibilità che<br />

ha nel settore, e specializzarsi in seguito<br />

su un profilo più specifico (ad esempio<br />

Consulente del servizio alla clientela,<br />

coordinatore di vendita, meccanico diagnostico,<br />

ecc.).<br />

La riforma dell’iter della formazione in<br />

atto sta portando vari cambiamenti nell’organizzazione<br />

della formazione stessa.<br />

Essa prevede una formazione di base di<br />

due anni per tutti, indifferentemente<br />

dalle specializzazioni, dopo i quali si<br />

ottiene un certificato pratico di lavoro.<br />

Dopodiché con una specializzazione (che<br />

a dipendenza del caso dura uno o due<br />

anni) ci si orienterà su varie principali<br />

figure professionali (Meccanico per veicoli<br />

leggeri, Meccanico per veicoli pesanti,<br />

Specialista elettronico per automobili,<br />

Riparatore di veicoli leggeri/pesanti) ottenendo<br />

alla fine un attestato federale di<br />

capacità. L’entrata in vigore di questa<br />

riforma è prevista negli anni 2006 – 2007.<br />

“Il profilo professionale più “gettonato” è<br />

senz’altro il meccanico per veicoli leggeri”<br />

dice Pierluigi Vizzardi, “si tratta della<br />

formazione più completa perché permette<br />

l’uso degli apparecchi più tecnologici,<br />

ed apre la via all’impiego di attrezzature<br />

elettroniche per la diagnosi e la ricerca”.<br />

Il Centro, ogni due anni, organizza una<br />

giornata di porte aperte per ragazzi e<br />

genitori, nella quale si premia il miglior<br />

apprendista meccanico e riparatore; e<br />

durante la quale i genitori possono vedere<br />

e conoscere la realtà dei loro figli.<br />

A Biasca vengono formati i meccanici per<br />

veicoli leggeri e pesanti, i riparatori d’auto<br />

dall’UPSA, ed inoltre i meccanici per<br />

macchine agricole, per gli aggregati<br />

motore, per le macchine da cantiere; profili<br />

professionali non sottostanti all’UPSA,<br />

ma di cui essa si occupa. Oltre a ciò nel<br />

Centro ci si occupa anche di fornire una<br />

formazione empirica a ragazzi “speciali”<br />

(con problemi di inserimento nella società):<br />

circa 15 ragazzi per due settimane<br />

l’anno.<br />

Nel settore commerciale gli apprendisti<br />

vengono formati nelle scuole di commercio<br />

del cantone, poi seguiranno un corso<br />

di introduzione per acquisire nozioni<br />

generali del settore dell’automobile.<br />

Ogni anno vengono immessi sul mercato<br />

circa 100 nuovi professionisti. Il mercato<br />

non sempre riesce ad assorbire questo<br />

grande numero, ma ci sono comunque<br />

pochi disoccupati.<br />

“Si deve notare che l’età media delle persone<br />

che lavorano nei garages è molto<br />

bassa e la riqualifica professionale è<br />

molto facile. Spesso si trovano consulenti<br />

di vendita che prima erano meccanici o<br />

riparatori, addetti al magazzino, ecc. È<br />

anche fattibile cambiare completamente<br />

settore. Le nozioni che vengono impartite<br />

durante la formazione sono ampie e<br />

contemplano anche l’idraulica, l’elettronica,<br />

la meccanica; per cui un giovane<br />

non dovrebbe incontrare problemi particolari<br />

nel riconvertirsi su altri settori”<br />

continua Vizzardi.<br />

Le auto sono sempre state un’attrattiva<br />

prettamente maschile. Ma tra gli apprendisti<br />

ci sono anche delle ragazze. In<br />

<strong>Ti</strong>cino il fenomeno è limitato, ma in<br />

Svizzera ce ne sono alcune. “Il mestiere è<br />

sempre stato visto come sporco, duro,<br />

maschile. Le ragazze si sono accorte che<br />

le officine oggi sono pulite e attrezzate, e<br />

c’è la possibilità anche di svolgere lavori<br />

relativi al settore dell’automobile senza<br />

dover “sporcarsi le mani” (come il consulente<br />

di vendita)” afferma Vizzardi. “In<br />

ogni anno di formazione ci sono alcune<br />

ragazze, e quest’anno c’è stata una di esse<br />

ha superato gli esami finali”.<br />

Nella formazione continua l’UPSA è<br />

molto attiva. Organizza anche dei corsi di<br />

aggiornamento e dei seminari ogni anno<br />

su svariati tematiche prettamente tecniche<br />

(la climatizzazione, l’ambiente, l’elettronica,<br />

ecc.); ed un corso di diagnostico<br />

di autoveicoli per coloro che hanno terminato<br />

la formazione di meccanico.<br />

Questo corso, l’ultimo dei quali è terminato<br />

nel 2001, prevede una formazione di<br />

circa 1100 ore, è attualmente in svolgimento<br />

e terminerà con gli esami finale<br />

nel <strong>2004</strong>. È altresì possibile svolgere una<br />

Pierluigi Vizzardi,<br />

Vice Presidente dell’UPSA Sezione <strong>Ti</strong>cino<br />

maestria dopo aver superato l’esame di<br />

diagnostico. Il corso prevede lezioni<br />

gestionali, con una durata di circa700 ore,<br />

alla fine delle quali si otterrà il diploma di<br />

maestria federale.<br />

Le persone che hanno ottenuto il diploma<br />

di maestria o il brevetto di diagnostico<br />

possono seguire ulteriori corsi per<br />

essere poi chiamati a seguire gli esami di<br />

fine tirocinio degli apprendisti, divenendo<br />

periti d’esame. “L’esame finale è particolare:<br />

ogni candidato dev’essere seguito<br />

da un perito, non è un solo esaminatore<br />

che veglia su un gruppo di candidati, ma<br />

se si presentano 20 candidati, devono<br />

essere contemporaneamente presenti 20<br />

periti” sostiene Vizzardi. Attualmente<br />

l’UPSA Sezione <strong>Ti</strong>cino ha a disposizione<br />

circa 50 periti.<br />

Il Centro UPSA ha ottenuto la<br />

Certificazione ISO 9001 nel giugno 2002.<br />

Questo le ha permesso una riorganizzazione<br />

della formazione, una migliore<br />

gestione del Centro stesso, la messa in<br />

discussione dell’insegnamento per innalzare<br />

il livello di qualità, l’ordine ed il controllo<br />

sulle procedure.<br />

La <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong> augura all’UPSA un avvenire<br />

ricco di soddisfazioni e successo come lo<br />

è stato sin’ora.<br />

UPSA Sezione <strong>Ti</strong>cino,<br />

corso Elvezia 16 - CP 5399<br />

6901 Lugano<br />

Tel. +41 91 911 51 14<br />

Fax +41 91 911 51 12<br />

info@upsa-ti.ch<br />

www.upsa-ti.ch


Vita dei Soci<br />

PAGANI SAGL ARZO<br />

di Alessia Romano<br />

La Pagani Sagl opera essenzialmente<br />

nel campo della moda. La ditta si<br />

occupa in particolare di consulenza,<br />

rappresentanza e di commercio di<br />

tessili nonché di merci, prodotti, macchine<br />

e impianti del settore tessile in<br />

genere. In particolare la Pagani Sagl<br />

opera per quattro aziende nella veste di:<br />

1. agente svizzero della azienda<br />

Intermoda divisione Canepa;<br />

2. rappresentante a livello svizzero<br />

della ditta Maver’s di Varese per<br />

l’abbigliamento conformato;<br />

3. country manager svizzero per la<br />

Riri;<br />

4. produzione e rivendita per dispositivi<br />

di protezione individuale, in<br />

particolare per l’abbigliamento da<br />

lavoro.<br />

Il signor Rocco Pagani, titolare della<br />

azienda, è l’agente svizzero della prestigiosa<br />

casa di moda Intermoda divisione<br />

Canepa. La Intermoda è un’azienda<br />

di riferimento per quel che concerne<br />

il modo degli accessori e di cravatte<br />

di alta moda. I prodotti offerti<br />

sono cravatte in seta, seta lana, lana<br />

cachemire, seta lino, cravatte in unito<br />

jacquard e stampate; sciarpe uomo in<br />

lana e lana cachemire, unite e jacquard.<br />

La produzione di alta qualità permette<br />

di soddisfare le esigenze di un consumatore<br />

specializzato che considera un<br />

accessorio elegante un elemento fondamentale<br />

per l’affermazione di stile. Il<br />

successo della Intermoda scaturisce inizialmente<br />

dalla particolare attenzione<br />

che essa presta nella selezione dei<br />

Maver's s.n.c.<br />

materiali e delle soluzioni ed innovazioni<br />

all’avanguardia, ma anche dalla rete<br />

di distribuzione delle collezioni sui<br />

mercati nazionali ed internazionali.<br />

Il secondo settore di attività della<br />

Pagani Sagl è quello dell’abbigliamento<br />

conformato, rappresenta infatti a livello<br />

svizzero la casa di moda Maver’s.<br />

Grazie a Maver’s il settore della moda<br />

femminile di abbigliamento conformato<br />

si arricchisce di capi esclusivi, pieni di<br />

fascino e seduzione. Questa azienda è<br />

infatti sempre al passo con i tempi,<br />

riuscendo ad interpretare i gusti mutevoli<br />

del prêt à porter con il proprio stile<br />

e la propria personalità. L’inesauribile<br />

creatività, la ricerca dei materiali, l’originalità<br />

dello stile Maver’s ha costituito<br />

la chiave del successo dei suoi capi,<br />

garantendo alle donne dalle curve formose<br />

comodità, eleganza, charme.<br />

Il gruppo Riri è presente nel settore<br />

della produzione e della vendita di<br />

chiusure lampo di alta qualità dal 1936.<br />

Riri produce zip in leghe di metallo pregiato,<br />

di zama e di nylon, nei due stabilimenti<br />

di Mendrisio (Svizzera) e <strong>Ti</strong>rano<br />

(Italia). Oggi il gruppo è attivo sui mercati<br />

strategici con una struttura articolata<br />

di filiali e di agenti. Il signor Pagani è<br />

infatti un agente della Riri per quel che<br />

concerne il territorio elvetico.<br />

La moda è stato il primo settore ad<br />

essere conquistato dalle caratteristiche<br />

funzionali e dall’estetica richieste dall’haute<br />

couture.<br />

Riri offre non soltanto un campione di<br />

qualità unico ai relativi clienti, ma<br />

anche la flessibilità, la creatività e una<br />

capacità di essere rinnovato ogni sta-<br />

<strong>Ti</strong>cino Business - 04/<strong>2004</strong> • 30<br />

gione che si concilia ai bisogni degli stilisti.<br />

La ricerca della qualità per Riri si basa<br />

su una costante innovazione della produzione<br />

e dei processi produttivi, su<br />

rigorosi controlli qualitativi e su una<br />

solida collaborazione con i propri clienti.<br />

Riri è convinta che il successo e la<br />

crescita del Gruppo siano strettamente<br />

legati allo sviluppo di nuovi prodotti e<br />

all’apertura verso nuovi mercati e la<br />

figura dell’country manager va proprio<br />

in questa direzione.<br />

Il quarto settore in cui opera la Pagani<br />

Sagl è quello dei dispositivi di protezione<br />

individuale. Per i non addetti ai<br />

lavori specifichiamo che per Dispositivo<br />

di protezione individuale si intende<br />

qualsiasi attrezzatura destinata ad essere<br />

indossata o tenuta dal lavoratore allo<br />

scopo di proteggerlo da uno o più<br />

rischi suscettibili di minacciare la sicurezza<br />

e la salute durante il lavoro, nonché<br />

ogni complemento o accessorio<br />

destinato a tale scopo. La Pagani Sagl<br />

offre ai propri clienti un’ampia gamma<br />

di prodotti per l’antinfortunistica e la<br />

sicurezza dei lavoratori sui luoghi di<br />

lavoro, garantendo contemporaneamente<br />

anche un valido servizio di consulenza<br />

per l’individuazione e l’acquisto<br />

del prodotto giusto per ogni situazione<br />

di rischio.<br />

I prodotti inseriti nella gamma sono<br />

stati selezionati tra quelli delle migliori<br />

case in ambito nazionale ed internazionale,<br />

sempre in grado di garantire il<br />

rispetto delle specifiche contenute<br />

nelle leggi e nelle norme EN.<br />

Nella scelta dei prodotti da proporre ai


31 • <strong>Ti</strong>cino Business - 04/<strong>2004</strong> Vita dei Soci<br />

La carriera del signor Pagani, nel settore della moda, ha inizio con il conseguimento del diploma di modellista stilista presso<br />

l’istituto artistico dell’Abbigliamento Marangoni di Milano e con il raggiungimento dell’attestato di marketing della Moda<br />

presso il Cesma – Centro Esperienza e Studi di Milano.<br />

In seguito ha ottenuto il diploma di Capo Azienda IFCAM e di economista aziendale IFCAM, ovvero due dei più importanti<br />

corsi di formazione offerti dalla <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong>.<br />

Per quel che concerne le esperienze lavorative, egli ha operato fino alla fine degli anni novanta presso la ditta di famiglia<br />

attiva nel campo dell’abbigliamento femminile.<br />

In seguito il signor Pagani decise di ampliare il suo bagaglio di esperienza muovendo i primi passi nel campo della vendita.<br />

Tutt’ora è attivo nel settore della rappresentanza e della vendita a livello svizzero.<br />

propri clienti, la Pagani Sagl, predilige<br />

da sempre la qualità, considerando<br />

come primo obiettivo la soddisfazione<br />

dei suoi interlocutori, assicurando sempre<br />

prezzi competitivi.<br />

E’ per offrire un ulteriore servizio ai<br />

clienti che la Pagani Sagl ha deciso di<br />

realizzare un catalogo completo, dove<br />

si offre un’ampia gamma dei prodotti,<br />

ordinati per categorie e presentati con<br />

foto e relativa scheda tecnica.<br />

Ogni azienda deve valutare quali possono<br />

essere le categorie di rischio per le<br />

quali i dipendenti devono difendersi.<br />

Le categorie di protezione posso essere<br />

riassumibili genericamente in testa,<br />

occhi, orecchie, mani e corpo.<br />

Le linee di prodotti di abbigliamento<br />

offerte dalla Pagani Sagl sono le<br />

seguenti:<br />

• indumenti ad alta visibilità<br />

(Lucentex)<br />

• indumenti in fustagno (Termoplus)<br />

• indumenti ignifughi (Flammatex)<br />

• indumenti antiacidi e antistatici<br />

• indumenti antimpligliamento<br />

• indumenti settori alimentare e alberghiero<br />

Entrata della Mongolia<br />

nel sistema<br />

dei Carnets ATA<br />

di Luciana Muggiasca<br />

• indumenti hospital<br />

• linea abiti per divisa<br />

• linea abbigliamento invernale<br />

• linea giacconi Lancelot<br />

• linea giacconi Antifreddo<br />

(Termoplus winterwear)<br />

• linea impermeabili PVC e<br />

Nylon<br />

• linea abbigliamento promozionale<br />

(Take <strong>Ti</strong>me)<br />

• linea articoli promozionali<br />

e tempo libero (Lancelot)<br />

• indumenti in tessuto Tyvek<br />

e polipropilene<br />

Tutte le linee di indumenti<br />

possono essere personalizzati<br />

con il logo della propria<br />

azienda.<br />

PAGANI SAGL<br />

Via al Federale<br />

6864 Arzo<br />

Tel. +41 91 646 38 46<br />

Fax +41 91 646 07 30<br />

Nuovi Soci <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong><br />

Questo mese abbiamo il piacere di porgere il benvenuto a:<br />

• Certifica SA, revisione e la consulenza aziendale in senso ampio, 6900 Lugano<br />

• Assioma SA, commercio, prestazione di servizi nel settore dell'informatica, 6932 Breganzona<br />

• Orange Communications SA, telecomunicazioni, 1000 Lausanne<br />

Tramite l’Associazione delle camere di commercio svizzere a<br />

Ginevra vi informiamo che a partire dal prossimo 15 aprile <strong>2004</strong><br />

il sistema dei carnets ATA entrerà in vigore nella Mongolia.<br />

Per qualsiasi informazione vogliate contattare direttamente il<br />

nostro Servizio legalizzazioni telefonando allo<br />

+41 91 911 51 23/24/25.


33 • <strong>Ti</strong>cino Business - 04/<strong>2004</strong> Vita dei Soci<br />

Cornèr Banca:<br />

una banca luganese<br />

al servizio della sua regione<br />

Istituto privato svizzero, attivo a 360<br />

gradi nell’offerta di servizi e prodotti<br />

bancari, Cornèr Banca persegue<br />

da sempre l’obiettivo di soddisfare tutte<br />

le esigenze finanziarie, patrimoniali e<br />

commerciali della propria clientela privata,<br />

aziendale ed istituzionale.<br />

Dal 1952, anno di fondazione, svolge<br />

attività creditizia, con particolare<br />

attenzione alle esigenze della clientela<br />

pubblica e privata del Cantone <strong>Ti</strong>cino.<br />

Le altre attività principali sono, anzitutto,<br />

il private banking, settore nel quale<br />

la lunga esperienza maturata ha permesso<br />

a Cornèr di affermarsi sulla piazza<br />

finanziaria locale e di esportare il<br />

proprio “know-how” al di fuori dei confini<br />

nazionali. Parimenti significativo è il<br />

successo raggiunto nell’attività legata<br />

all’emissione delle carte VISA e<br />

MasterCard, attività introdotta proprio<br />

dalla Cornèr Banca in Svizzera nel 1975.<br />

L’orientamento al cliente rappresenta<br />

il principio ispiratore della filosofia<br />

aziendale: nutrendosi di solidi valori,<br />

quali discrezione, trasparenza, affidabilità<br />

e prudenza, esso si concretizza in<br />

un impegno quotidiano che ha nella<br />

personalizzazione dei servizi, nella volontà<br />

di stabilire relazioni durature con<br />

il cliente, nella competenza e nella flessibilità<br />

le sue coordinate principali.<br />

Catalizzatore di idee, generatore<br />

di risorse: nel cuore del motore<br />

dell’economia locale<br />

Fortemente radicata nel tessuto economico<br />

ticinese, oggetto di costante<br />

monitoraggio e osservazione da parte<br />

della banca, Cornèr è in grado di sviluppare<br />

una vera e propria rete di consulenza<br />

aziendale ad hoc, in cui l’erogazione<br />

del credito è soltanto una<br />

parte del più ampio e complesso processo<br />

di “partnership”.<br />

Il valore aggiunto dei servizi della Divisione<br />

Crediti di Cornèr Banca va rintracciato<br />

proprio nella capacità di “confezionare”<br />

soluzioni personalizzate,<br />

assistendo nell’analisi delle esigenze<br />

individuali una clientela eterogenea.<br />

Consulenza e soluzioni a 360°<br />

L’orientamento al cliente si declina in<br />

un’offerta assai ampia e diversificata di<br />

proposte di consulenza e finanziamento:<br />

oltre ai crediti commerciali,<br />

ipotecari, ad enti di Diritto Pubblico,<br />

crediti Lombard, garanzie, fidejussioni,<br />

crediti documentari ed altri crediti di<br />

firma, Cornèr è oggi l’unico istituto in<br />

<strong>Ti</strong>cino ad offrire crediti navali alla propria<br />

clientela attiva nel settore dell’armatoria.<br />

Radicati in <strong>Ti</strong>cino<br />

Cornèr Banca, pur privilegiando l’area<br />

luganese, dove sono ubicate la sede e la<br />

direzione generale nonché quattro<br />

delle sue agenzie, estende la propria<br />

offerta di servizi anche nel Sopraceneri,<br />

attraverso la succursale di Locarno e l’agenzia<br />

di Ascona.<br />

Direzione Generale e Sede<br />

Cornèr Banca SA<br />

Via Canova 16<br />

6901 Lugano<br />

Tel. +41 91 800 51 11<br />

Fax +41 91 800 53 49<br />

www.cornerbanca.com


Vita dei Soci<br />

<strong>Ti</strong>cino Business - 04/<strong>2004</strong> • 34<br />

Gestione del personale in outsourcing:<br />

una nuova opportunità<br />

per le PMI<br />

di Angela Domenici<br />

Outsourcing: che cosa significa?<br />

Il termine deriva, per contrazione, dall’inglese<br />

“outside resourcing”. Reperire risorse all’esterno,<br />

questo il significato e anche lo scopo principale<br />

di tale pratica manageriale.<br />

Dunque per le aziende rivolgersi all’esterno<br />

per affidare a terzi una parte o un intero processo<br />

aziendale, significa scegliere una soluzione<br />

“outsourcing”.<br />

Come nasce l’outsoucing?<br />

La necessità di fronteggiare un mercato sempre<br />

più competitivo e in rapido cambiamento,<br />

ha fatto nascere nelle imprese l’esigenza di<br />

rendere la propria struttura più snella, flessibile<br />

e dinamica, di elevare la professionalità fatta<br />

di capacità e competenze distintive e di sviluppare<br />

la propria cultura su principi e valori<br />

imprenditoriali.<br />

In questo contesto l’outsourcing trova uno<br />

spazio di sviluppo, potendo rappresentare da<br />

una parte lo strumento che promuove la nascita<br />

di imprenditorialità e dall’altra una forte professionalizzazione,<br />

attraverso la creazione di<br />

poli di eccellenza difficili da gestire e da valorizzare<br />

all’interno di piccole e grandi strutture.<br />

Già dagli anni ’80 si è potuto osservare sul<br />

mercato internazionale da parte delle aziende<br />

una crescente richiesta di servizi esterni dalla<br />

tipologia e dalle modalità di relazione con il<br />

fornitore di servizio molto variegate.<br />

Tradizionalmente è l’area dei sistemi informativi<br />

che occupa un posto privilegiato tra le attività<br />

più frequentemente esternalizzate, affiancato<br />

dalla logistica, l’amministrazione, la finanza<br />

ed il controllo di gestione.<br />

Perché l’azienda dovrebbe scegliere<br />

questa soluzione?<br />

Il principale richiamo per le aziende verso<br />

questa soluzione è rappresentato da due<br />

aspetti: la riduzione dei costi e la possibilità<br />

di concentrarsi sul proprio core business,<br />

ma le motivazioni possono essere numerose e<br />

molti i benefici che si possono ottenere:<br />

• Rendere disponibili risorse da indirizzare su<br />

attività che producono maggior valore<br />

aggiunto<br />

• Essere competitivi nei confronti della concorrenza;<br />

snellire i processi aziendali significa<br />

essere più reattivi e dinamici nel mercato<br />

• Soddisfare più agevolmente le richieste dei<br />

clienti in tempi brevi<br />

• Accedere a competenze specializzate e sempre<br />

aggiornate<br />

• Assicurarsi continuità e professionalità nel<br />

campo specifico<br />

La trasformazione della relazione<br />

con l’outsourcing<br />

Obiettivo razionale di ogni azienda è quello di<br />

dotarsi dei mezzi necessari alla propria conduzione,<br />

nella misura più adeguata nelle singole<br />

fasi delle propria vita ed alle condizioni economiche<br />

più vantaggiose. È certo che l’impiego<br />

di operatori esterni professionali permette di<br />

conseguire una flessibilità ed una riduzione di<br />

costi rispetto all’auto-produzione degli stessi<br />

beni e servizi.<br />

Dunque, un altro elemento non trascurabile<br />

che favorisce i benefici di un servizio in outsourcing<br />

è caratterizzato dalla trasformazione<br />

del rapporto “datore di lavoro - dipendente”<br />

in “mandante - committente”, dove il<br />

datore di lavoro diventa cliente e la relazione<br />

gerarchica il servizio al cliente.<br />

Questo nuovo rapporto rappresenta un grande<br />

cambiamento culturale rispetto al ricorso<br />

alle risorse interne che si ripercuote direttamente<br />

sulla qualità del servizio erogato.<br />

L’outsourcer è pagato in funzione dei servizi<br />

erogati; di conseguenza una delle attività chiave<br />

risulta essere il controllo esteso di tutte le<br />

voci di servizio prestate, favorendo in tal modo<br />

la trasparenza ed il controllo della prestazione.<br />

Chi è HR Outsourcing Services?<br />

HR Outsourcing Services di Angela<br />

Angela Domenici<br />

Angela Domenici, economista aziendale<br />

SSQEA/SUP, ha maturato una ventennale<br />

esperienza in ruoli di responsabilità<br />

presso enti pubblici e privati nel campo<br />

dell’amministrazione, della gestione<br />

delle risorse umane e della formazione.<br />

Esperta federale in materia di gestione<br />

del personale e membro della commissione<br />

esami, già docente presso la<br />

SUPSI e docente ai corsi di preparazione<br />

agli esami federali di “ Specialista del<br />

personale”, “Specialista in finanze e contabilità”<br />

ed “Esperto in finanza e controlling”.<br />

In qualità di membro del comitato<br />

della SGP (Società per la Gestione del<br />

Personale) sezione <strong>Ti</strong>cino, essa la rappresenta<br />

attraverso il mandato di promozione<br />

e direzione del corso per<br />

Specialisti del personale.<br />

Domenici, ha iniziato la sua attività nel 2003<br />

con l’offerta di un servizio di amministrazione<br />

e gestione del personale in outsourcing.<br />

Grazie alla maturata esperienza in questo<br />

campo della sua titolare, coadiuvata dall a stretta<br />

collaborazione di validi professionisti, ne<br />

fanno un partner serio ed in grado di guadagnasi<br />

la fiducia del cliente, istaurando con lui<br />

un rapporto di collaborazione basato su valori<br />

di affidabilità e concretezza.<br />

Attiva nella ricerca di soluzioni concrete e mirate<br />

a risolvere i problemi amministrativi, essa<br />

fornisce un valido supporto nella realizzazione<br />

di decisioni legate alle risorse umane, sollevando<br />

il cliente da onerose incombenze operative,<br />

attraverso la gestione di un intero o di una<br />

parte del processo legata alle risorse umane e<br />

mettendo al servizio dell’azienda una consulenza<br />

mirata alle specifiche esigenze nel campo<br />

della gestione delle risorse umane, formazione<br />

e sviluppo, diritto del lavoro e delle assicurazioni<br />

sociali. Le PMI rappresentano una tipologia<br />

di clientela con la quale HR Outsourcing<br />

Services sa esprimere al meglio la sua potenzialità.


35 • <strong>Ti</strong>cino Business - 04/<strong>2004</strong> Vita dei Soci<br />

HR OUTSOURCING SERVICES ed i processi<br />

di gestione del personale<br />

Lo schema illustra tutti i processi connessi con<br />

l’amministrazione, la gestione e lo sviluppo del<br />

personale, collocati a valle della strategia aziendale<br />

e della politica del personale e nel punto<br />

in cui inizia e termina il cosiddetto “ciclo del<br />

collaboratore”. Da questa prospettiva la<br />

risorsa umana assume una posizione centrale.<br />

L’area interessata è tale che l’outsourcing<br />

della funzione può toccare qualsiasi stadio<br />

della vita del collaboratore in azienda. Infatti il<br />

processo inizia nel momento in cui egli viene<br />

assunto attraverso il processo di ricerca e di<br />

selezione e termina alla scadenza del contratto<br />

d’impiego, indipendentemente dalle cause<br />

che pongono fine al rapporto stesso con l’azienda.<br />

Dunque, dall’assunzione all’uscita comprese le<br />

fasi di permanenza dell’individuo in azienda la<br />

funzione del personale è chiamata ad erogare<br />

servizi più o meno diversificati a dipendenza<br />

della tipologia e delle esigenze aziendali. In tal<br />

senso HR Outsourcing Services si inserisce<br />

perfettamente nella logica della sua offerta di<br />

prestazione.<br />

• Ricerca e selezione: la ricerca e la selezione<br />

di candidati in possesso dei requisiti<br />

richiesti per svolgere un certo ruolo è il<br />

primo impegno della funzione del personale.<br />

Il successo del processo passa attraverso<br />

una pianificazione dei compiti, le cui attività<br />

contemplano una descrizione mirata del<br />

profilo necessario, la scelta della strategia di<br />

ricerca da adottare, la preparazione e l’applicazione<br />

delle tecniche e degli strumenti<br />

di valutazione appropriati (test psicometrici,<br />

assessment center) per formulare la proposta<br />

di scelta del candidato corrispondente al<br />

profilo richiesto sia sul piano qualitativo che<br />

nel rispetto dei parametri di tempo stabiliti.<br />

Dal punto di vista amministrativo il ruolo<br />

assicura la gestione delle candidature attraverso<br />

i contatti personali e la redazione della<br />

relativa corrispondenza.<br />

• Assumere: racchiude una serie di sotto fasi<br />

che, da un punto di vista amministrativo<br />

prevede la negoziazione delle condizioni<br />

d’assunzione e relativa redazione del contratto<br />

d’impiego, la gestione delle formalità<br />

amministrative legate alla richiesta<br />

di permessi di lavoro, il coordinamento<br />

delle attività con le assicurazioni<br />

sociali interessate, l’allestimento del<br />

dossier del personale, la comunicazione<br />

interna. Assicurare il successo del<br />

processo d’assunzione, non significa<br />

limitare l’investimento in una selezione<br />

di qualità, bensì pone la necessità di<br />

curare con particolare attenzione la<br />

fase di accoglienza del neo assunto e la<br />

programmazione del periodo di inserimento.<br />

Infatti, se da un lato il primo obiettivo<br />

è quello di facilitare l’orientamento del<br />

collaboratore assunto nella nuova realtà<br />

aziendale, la gestione della fase di inserimento<br />

permetterà all’azienda di poter contare<br />

al più presto sul pieno inserimento,<br />

senza tralasciare la verifica dell’idoneità del<br />

candidato scelto nella fase precedente.<br />

• Sviluppare: ritenuto che, in un mondo<br />

economico sempre più competitivo, è la<br />

qualità delle Risorse Umane che fa la differenza<br />

tra un’azienda e l’altra, l’impresa non<br />

può rinunciare a garantirsi un patrimonio di<br />

capacità e competenze allineate ai propri<br />

obiettivi ed in grado di supportare la strategia<br />

aziendale. La formazione rappresenta<br />

una leva di gestione che promuove il punto<br />

di incontro fra le potenzialità ed i bisogni<br />

dell’individuo con quelle dell’organizzazione.<br />

La funzione del personale disegna i percorsi<br />

di sviluppo delle persone in termini di<br />

competenze e di crescita all’interno dell’azienda,<br />

applica la leva della mobilità ed utilizza<br />

strumenti e modalità formative coerenti<br />

agli obiettivi attesi.<br />

• Valutare: la sfida è quella di creare un sistema<br />

di valutazione equo e trasparente, semplice<br />

da comprendere e da utilizzare, che<br />

dia la possibilità di misurare il contributo di<br />

ciascuno alla crescita individuale e quella<br />

aziendale. Valutare il personale per l’azienda<br />

significa quindi rilevare le qualità individuali<br />

(analisi del potenziale), i comportamenti ed<br />

i risultati professionali per renderli coerenti<br />

ai propri obiettivi attraverso una metodologia<br />

ed una strumentazione che gli assicuri la<br />

disponibilità all’interno dell’azienda di un<br />

giudizio sistematico ed omogeneo sul valore<br />

di ogni singolo collaboratore. La funzione<br />

del personale assicura il sostegno all’azienda<br />

dalla fase di progettazione del sistema, all’introduzione,<br />

alla formazione fino al controllo<br />

dell’efficacia del sistema.<br />

• Remunerare: una attenta politica retributiva<br />

deve essere in grado di assicurare il<br />

miglior equilibrio fra il contributo individuale<br />

e collettivo dei collaboratori e lo sviluppo<br />

dell’impresa. Con la retribuzione l’azienda<br />

deve poter disporre soprattutto di una leva<br />

che gli permetta di attirare dal mercato i collaboratori<br />

con le competenze necessarie ed<br />

uno strumento di motivazione in grado di<br />

indirizzare ed apprezzare capacità e comportamenti<br />

di valore e contribuire a creare<br />

un ambiente di lavoro soddisfacente. La funzione<br />

del personale, da un punto di vista<br />

gestionale sostiene l’azienda nella definizione<br />

e nell’applicazione della politica retributiva,<br />

mentre da un profilo amministrativo<br />

garantisce la gestione del processo di elaborazione<br />

ed erogazione dei salari, del trattamento<br />

dei dati ai fini fiscali e delle assicurazioni<br />

sociali.<br />

• Trattenere: in un contesto segnato da un<br />

alto grado di competitività, evitare le partenze<br />

indesiderate, migliorare la prestazione ed<br />

aumentare la produttività significa per l’azienda<br />

agire sulla motivazione al lavoro del<br />

personale. In questa prospettiva sono chiamati<br />

in causa, oltre alle leve di gestione del<br />

personale, le competenze individuali, il<br />

modello di conduzione e di condivisione dei<br />

valori. La funzione del personale può operare<br />

passando attraverso un’attività di analisi<br />

all’interno della struttura per identificare le<br />

vere cause del problema e pianificare e realizzare<br />

misure di intervento correttive.<br />

• Rilasciare: gestire con attenzione le uscite<br />

del personale, oltre che di cogliere l’evento<br />

come un’opportunità di rilevazione delle<br />

proprie disfunzioni, per l’azienda significa<br />

verificare e governare la propria immagine e<br />

sostenere il collaboratore che parte. La funzione<br />

del personale garantisce la conduzione<br />

ed il coordinamento del processo relativo<br />

agli specifici eventi che hanno determinato<br />

la partenza (dimissione, licenziamento,<br />

pensionamento, ecc.), attraverso la messa a<br />

disposizione degli strumenti necessari<br />

(piano sociale, outplacement). Dal punto di<br />

vista amministrativo, il ruolo assicura la<br />

gestione delle formalità amministrative, la<br />

redazione del certificato di lavoro, la gestione<br />

delle informazioni e dei dati verso l’interno<br />

e l’esterno dell’azienda.<br />

HR Outsourcing Services<br />

Vicolo di Pavü 8<br />

6926 Montagnola<br />

Tel. +41 91 994 81 14<br />

Natel +41 79 276 29 40<br />

Fax +41 91 994 82 18<br />

adomenici@hros.ch<br />

www.hros.ch


Vita dei Soci<br />

PORETTI MODA UOMO - Lugano<br />

Eleganza e professionalità<br />

Dal 1928 a Lugano con il nome Poretti,<br />

ma con origini ben più lontane nel<br />

tempo (dal 1803) e attualmente alla<br />

terza generazione di conduzione familiare.<br />

Nato come negozio specializzato nella vendita<br />

di cappelli, con il trascorrere del tempo<br />

ha ampliato l’assortimento fino a coprire<br />

l’intera gamma di abbigliamento e calzature<br />

per l’uomo.<br />

La qualità del prodotto, un ampio assortimento<br />

esposto su quattro piani di vendita e<br />

il servizio personalizzato e qualificato sono<br />

sempre stati alla base della filosofia che ha<br />

come obiettivo quello di offrire al cliente<br />

prodotti che danno soddisfazione nel<br />

tempo.<br />

“Dalla testa ai piedi…”<br />

Una delle caratteristiche particolari del<br />

negozio è quella di offrire un assortimento<br />

completo di abbigliamento, maglieria, camiceria,<br />

scarpe, cappelli, intimo, pigiami e<br />

accessori, per tutte le esigenze così da permettere<br />

al cliente di coordinare tutti gli<br />

abbinamenti dei capi e degli accessori sotto<br />

lo stesso tetto.<br />

Elegante e sportivo<br />

Gli abiti eleganti e da cerimonia, proposti<br />

con tagli raffinati, dalla giusta vestibilità e<br />

sempre adeguati ai criteri della moda, sono<br />

abbinati a materiali di prima scelta così da<br />

soddisfare le esigenze di chi li indossa.<br />

Per il tempo libero e per chi predilige un<br />

abbigliamento sportivo, giovane e meno<br />

impegnativo, i materiali selezionati e gli<br />

aspetti funzionali assumono un ruolo determinante<br />

per rendere i capi confortevoli e<br />

adatti a tutte le situazioni.<br />

Confezione su misura<br />

Non è però sempre possibile avere tutto per<br />

tutti e in alcuni casi le taglie “normali” non<br />

corrispondono alle specifiche esigenze del<br />

cliente. In altre occasioni c’è il desiderio di<br />

un capo speciale (il famoso dettaglio che fa<br />

la differenza…) realizzato con tessuti originali,<br />

le proprie iniziali ricamate oppure un<br />

modello particolare….<br />

Per ovviare a questa eventualità esiste la possibilità<br />

di confezionare i capi su misura<br />

(abiti, giacche, pantaloni gilet e camicie).<br />

Nel limite del possibile si possono esaudire<br />

quasi tutti questi desideri per creare un capo<br />

personalizzato con un termine di consegna<br />

di circa 3 settimane!<br />

I sarti specializzati e qualificati sanno consigliare<br />

al meglio e, grazie alla loro esperienza,<br />

sono in grado di definire con precisione<br />

le misure e individuare tutte le modifiche<br />

per creare qualche cosa di veramente<br />

unico.<br />

I tessuti potranno essere scelti fra quanto di<br />

meglio propongono alcuni fra i grandi specialisti<br />

del ramo come Dormeuil, Scabal,<br />

Zegna, Loro Piana, Cerruti e altri ancora…<br />

Consulenze e servizi speciali<br />

La sartoria specializzata è a disposizione per<br />

tutti i lavori di modifica anche se l’acquisto<br />

non è stato effettuato nel negozio.<br />

Per i gruppi o le ditte che desiderano vestire<br />

i propri elementi o collaboratori con un’uniforme<br />

viene offerta la collaborazione e l’esperienza<br />

per lo studio e la realizzazione del<br />

progetto.<br />

Fra i vari servizi viene inoltre offerta l’opportunità<br />

del noleggio di uno smoking nel caso<br />

<strong>Ti</strong>cino Business - 04/<strong>2004</strong> • 36<br />

in cui si presenta l’occasione di partecipare<br />

ad una serata un po’ speciale…<br />

www.poretti-modauomo.ch<br />

Non manca neppure il sito internet che, fra<br />

le altre informazioni generali, offre al pubblico<br />

la possibilità di aggiornarsi sulle principali<br />

novità.<br />

L’apposita pagina delle NEWS informa a scadenza<br />

regolare sulle ultime novità, sui nuovi<br />

arrivi, sulle caratteristiche dei prodotti, sulle<br />

promozioni in corso, oppure propone idee<br />

regalo e altre informazioni utili.<br />

Arriva la primavera<br />

Con l’arrivo della nuova stagione sono<br />

ormai pronte le collezioni per la primavera /<br />

estate <strong>2004</strong>.<br />

Moltissime novità in tutti i reparti; dalla confezione<br />

alla maglieria alle calzature e agli<br />

accessori. Il guardaroba assume colori più<br />

vivaci e freschi mentre i tessuti si alleggeriscono<br />

con cotone e lino che sostituiscono<br />

gradatamente la lana.<br />

Un angolo per le donne<br />

E in mezzo a tutto questo mondo maschile<br />

non manca un pensiero alle donne. Nel<br />

reparto calzature diversi modelli sono stati<br />

scelti per loro… sempre con la stessa esperienza<br />

e professionalità.<br />

PORETTI MODA UOMO<br />

Via Vegezzi 2<br />

CH-6900 Lugano<br />

091.923.27.37<br />

info@poretti.modauomo.ch<br />

www.poretti-modauomo.ch


Vita dei Soci<br />

Rex Articoli Tecnici SA:<br />

una ditta altamente specializzata in <strong>Ti</strong>cino<br />

nel settore gomma e termoplastici<br />

Ha partecipato alla settima edizione di Eisebahn Tecnologie (ET) lo scorso anno a Basilea,<br />

ed è risultata essere l’unica ditta ticinese all’evento. Specializzata in articoli tecnici di gomma,<br />

nel corso degli anni ha cambiato spesso portafoglio prodotti,<br />

mantenendo sempre una presenza importante nel suo settore.<br />

di Lisa Pantini<br />

La Eisebahn Tecnologie (ET) si svolge<br />

ogni due anni e rappresenta un<br />

appuntamento internazionale regolare<br />

del settore ferroviario in Svizzera. Dal<br />

3 al 5 dicembre 2003, presso la Messe<br />

Schweiz a Basilea si è tenuta la settima<br />

edizione che ha richiamato 170 espositori<br />

da 14 paesi.<br />

Tra i nomi dei partecipanti, nell’elenco<br />

delle ditte presenti spiccavano ALSTOM,<br />

Bombarier Transportation e Siemens.<br />

L’evento ET consente a produttori di<br />

impianti e a società di servizi di rivolgersi<br />

agli operatori svizzeri delle ferrovie nazionali,<br />

regionali e urbane, e risulta essere un<br />

importante punto d’incontro per l’intero<br />

mercato ferroviario europeo.<br />

Rex Articoli Tecnici SA ha presenziato<br />

all’evento come unica ditta ticinese, mettendo<br />

in vetrina i suoi prodotti: passaggi a<br />

livello Swisscross, lastre sottoballast, lastre<br />

in gomma, lastrine sottorotaia, sistemi<br />

antivibranti per le linee ferroviarie prive di<br />

massicciata, ecc. con uno stand comune<br />

(Swissrail Export Association) che raggruppava<br />

i principali fabbricanti di prodotti<br />

del settore ferroviario svizzero.<br />

La prossima fiera che vedrà di nuovo protagonista<br />

Rex Articoli Tecnici SA, sarà la<br />

Innotrans a Berlino il prossimo mese di<br />

settembre. Queste manifestazioni sono<br />

un’ottima vetrina per farsi conoscere nel<br />

settore ferroviario, per promuoversi a<br />

livello nazionale ed internazionale e per<br />

attrarre potenziali clienti.<br />

Rex Articoli Tecnici SA fu fondata nel 1935<br />

dall’Ing. Ignazio Favini specializzandosi<br />

prima in prodotti chimici per l’industria<br />

calzaturiera (cere, colle, ecc.). Verso gli<br />

anni ’50, con l’introduzione sul mercato di<br />

collanti a base di elastomeri, l’azienda<br />

diversifica la sua produzione iniziando a<br />

lavorare la gomma e fabbricando, sempre<br />

nell’ambito calzaturiero, suole. Questi<br />

anni sono caratterizzati da una grande<br />

evoluzione per la ditta, che la porterà in<br />

brevissimo tempo ad essere il più grande<br />

fabbricante sul mercato svizzero.<br />

Nel 1972 un grosso incendio distrugge<br />

almeno due terzi della fabbrica, fatto che<br />

però non scoraggia la ditta di Mendrisio,<br />

che “rinasce” più forte che mai producendo<br />

e specializzandosi sempre maggiormente<br />

sull’articolo tecnico in gomma in<br />

diverse applicazioni e per diversi settori -<br />

occorre menzionare quello ferroviario,<br />

ma anche quello degli impianti sanitari,<br />

quello automobilistico, quello edile, ecc...<br />

Tra gli anni ’80 e ’90 Rex ha di nuovo operato<br />

nel campo delle suole sportive,<br />

soprattutto in collaborazione con grandi<br />

aziende del settore.<br />

Attualmente Rex, con circa 100 dipendenti,<br />

esporta circa il 30 – 40% del suo fabbricato<br />

soprattutto nel Nord Europa, mentre<br />

per ciò che riguarda il settore ferroviario<br />

essa fornisce le sue prestazioni in tutto il<br />

mondo.<br />

<strong>Ti</strong>cino Business - 04/<strong>2004</strong> • 38<br />

Rex ha cambiato più volte il proprio portafoglio<br />

prodotti, sempre cercando di adeguarsi<br />

alle esigenze di mercato, ed è<br />

riuscita a conquistare vari mercati internazionali,<br />

affermandosi come leader. Essa<br />

produce soprattutto per il mercato business<br />

to business ossia realizza manufatti<br />

da fornitore per altri fornitori.<br />

I progetti che porta a termine variano a<br />

dipendenza del periodo e dell’anno in<br />

considerazione. Nel 2003 era presente a<br />

Taiwan, dove ha fornito degli elementi<br />

Ing. Ignazio Favini, Direttore Generale REX


39 • <strong>Ti</strong>cino Business - 04/<strong>2004</strong> Vita dei Soci<br />

antivibranti per la nuova linea ad alta velocità.<br />

Nel suo carnet vi sono anche progetti<br />

in Brasile (metropolitana di Rio de<br />

Janeiro), Spagna, Honk Hong, e Stati Uniti<br />

Da tre anni a oggi, Rex è sempre più diretta<br />

verso il settore dello stampaggio della<br />

plastica e la combinazione di materiali tra<br />

gomma, metallo e plastica; studiando con<br />

e per i propri clienti soluzioni che siano<br />

innovative e che soddisfino entrambe le<br />

parti.<br />

“Oggi la tendenza maggiore è quella del<br />

cliente che porta l’ idea, e noi offriamo la<br />

consulenza e sviluppiamo il prodotto”<br />

conferma il Direttore generale di Rex,<br />

l’Ing. Marco Favini.<br />

Rex opera anche con collaborazioni: per i<br />

passaggi a livello in gomma, ad esempio lo<br />

sviluppo dei materiali è svolto in <strong>Ti</strong>cino,<br />

nella sede unica di Mendrisio, ma la fabbricazione<br />

viene fatta i Finlandia.<br />

Rex è anche la produttrice dei pattini per<br />

freni SWISSSTOP, che si distinguono dagli<br />

altri dall’ottima qualità e dal colore verde.<br />

Quest’articolo è venduto direttamente<br />

come ricambio per le grosse marche del<br />

settore sportivo. Rex è spesso presente a<br />

grandi eventi sportivi, gare ciclistiche<br />

come sponsor, fornendo i pattini SWISS-<br />

STOP.<br />

In questo ambito il successo deriva dall’ottima<br />

reputazione che Rex possiede.<br />

Non viene fatta particolare pubblicità o<br />

comunicazione verso l’esterno.<br />

Il successo ottenuto proviene dal passaparola<br />

dei clienti soddisfatti, e da una<br />

grande capacità progettuale, un know-<br />

Lo stand della REX alla Eisenbahn Technologie<br />

how altamente specializzato ed una produzione<br />

per alti standard qualitativi.<br />

Per il futuro Rex conta molto su progetti<br />

ferroviari a livello mondiale. Ha subito<br />

duri colpi per la mancata assegnazione<br />

delle forniture inerenti la galleria ferroviaria<br />

del Lötschberg, un progetto in casa<br />

propria che è stato assegnato a ditte estere.<br />

L’azienda chiuderà un reparto produttivo<br />

ma cercherà di riaffermarsi ulteriormente<br />

all’estero.<br />

Da sottolineare infine l’impegno che Rex<br />

ha verso la formazione. La ditta forma<br />

attualmente due apprendisti in agente<br />

tecnico di materie sintetiche. “Sono veramente<br />

troppo pochi i giovani in <strong>Ti</strong>cino<br />

interessati a questo ambito” continua<br />

Marco Favini “anche perché si tratta di un<br />

tirocinio molto interessante con svariate<br />

possibilità di sviluppo futuro”. Il tirocinio<br />

prevede quattro anni di formazione ed è<br />

supportata dall’Associazione Svizzera<br />

delle Materie Plastiche (KVS) con sede ad<br />

Aarau. Al momento presso la SPAI a<br />

Mendrisio sono in formazione 5 allievi<br />

con un insegnante a tempo pieno.<br />

Maggiori informazioni sul sito<br />

www.kvs.ch.<br />

Rex Articoli Tecnici SA<br />

Via Catenazzi 1<br />

6850 Mendrisio<br />

Tel. +41 91 640 50 50<br />

Fax +41 91 640 50 55<br />

sales@rex.ch<br />

www.rex.ch


Vita dei Soci<br />

Ènata nel maggio 2003, ma ha molta<br />

voglia di crescere ed espandersi per<br />

essere più attiva nel mercato ticinese.<br />

Una nuova idea imprenditoriale concepita<br />

da Jeffrey L. Daniels, che vuole portare una<br />

ventata di nuovo sul nostro territorio,<br />

offrendo un servizio che ancora non esiste<br />

(non nella forma proposta) nella realtà del<br />

<strong>Ti</strong>cino.<br />

DocuStor propone l’archiviazione di documenti<br />

per liberare lo spazio e occupare in<br />

modo diverso i posti dove un tempo venivano<br />

accumulati gli archivi.<br />

Spesso in ogni ufficio è presente una sezione<br />

per contenere atti importanti che vanno<br />

conservati. La carta occupa molto posto<br />

che potrebbe venir meglio impiegato. Quasi<br />

tutte le cantine di varie imprese straripano<br />

di vecchi documenti che, forse, non servono<br />

più, per non parlare del tempo che viene<br />

impiegato da un dipendente nella ricerca di<br />

un certo bollettino di consegna piuttosto<br />

che una ricevuta. Il tempo di tale ricerca,<br />

che per alcuni non costa nulla, è invece<br />

oneroso per l’organizzazione: si pensi solo<br />

al fatto che il dipendente potrebbe svolgere<br />

altri lavori.<br />

“La mentalità che si riscontra in <strong>Ti</strong>cino”,<br />

spiega Jeffrey L. Daniels, direttore di<br />

DocuStor, “è quella del conservare tutto<br />

nei propri luoghi. Alcuni imprenditori<br />

dimostrano una certa diffidenza nel delegare<br />

a una ditta esterna il compito di custodire<br />

i propri documenti.<br />

Ulteriori resistenze al cambiamento li notiamo,<br />

in determinati casi, quando si propone<br />

di affidare in outsourcing la gestione e l’amministrazione<br />

di documenti. Nella sostanza,<br />

si tratta invece di offrire i giusti equilibri fra<br />

creatività e razionalità, fra servizio al cliente<br />

e controllo dei costi, fra rapidità, innovazione<br />

e qualità”.<br />

Come funziona allora DocuStor?<br />

DocuStor vuole essere una soluzione per<br />

migliorare la produttività in un mercato<br />

dove la concorrenza è sempre maggiore,<br />

gestendo esternamente le risorse alfine di<br />

ottimizzare la produttività delle imprese.<br />

Come esiste una strategia aziendale, ne<br />

occorrerebbe anche una per la gestione dei<br />

documenti. Dato che ogni impiegato trascorre<br />

il 60% del suo tempo trattando documenti<br />

che vengono poi archiviati; che più<br />

del 90% della comunicazione con i clienti è<br />

effettuata con documenti, che verranno<br />

conservati; che la gestione di tali documenti<br />

incide fino al 40% sui costi della mano<br />

d’opera e fino al 15% nella perdita di entrate<br />

aziendali, la gestione in outsourcing è<br />

una soluzione per molte imprese.<br />

DocuStor offre, come punto di partenza,<br />

un’accurata analisi dei bisogni e delle necessità,<br />

secondo il CNA - Customer Needs<br />

Assessment -. Questo studio prevede l’analisi<br />

della situazione in cui si trova l’azienda<br />

nella gestione dei documenti, propone<br />

opzioni raccomandate con un preciso schema<br />

di implementazione, coinvolte ed integrate<br />

nei processi lavorativi secondo nuove<br />

tecnologie. Ciò porta ad una maggior efficienza<br />

del processo lavorativo ed ad una<br />

riduzione dei costi operativi.<br />

Composta da specialisti, essa vuole aiutare a<br />

supervisionare la programmazione per la<br />

gestione dei documenti, con la massima<br />

sicurezza. I locali debiti al magazzino sono<br />

assicurati e proteggono ogni tipo di documento<br />

contro eventuali danni naturali,<br />

fuoco e furti. Viene fornito ai clienti un codice<br />

a barre da applicare alle scatole ed al contenuto<br />

di esse: classatori, fogli, ricevute,ecc.<br />

ed il tutto è depositato nel magazzino.<br />

Accedendo al sito web, il cliente, al quale<br />

viene fornita una password, è in grado d’ac-<br />

<strong>Ti</strong>cino Business - 04/<strong>2004</strong> • 40<br />

DocuStor: una brillante idea imprenditoriale<br />

per archiviare documenti<br />

Molte imprese in <strong>Ti</strong>cino navigano e sono sommerse da archivi che straripano di documenti.<br />

DocuStor propone un metodo efficace per la gestione e l’amministrazione degli archivi.<br />

di Lisa Pantini<br />

cedere in qualsiasi momento alle informazioni<br />

particolari inerenti l’archivio e conoscere<br />

la collocazione dei propri documenti.<br />

Se si dovesse poi necessitare un particolare<br />

documento, esso può venir richiesto, e<br />

verrà consegnato nel più breve tempo possibile.<br />

Nella realtà ticinese non esistono altre<br />

società del genere, ve ne sono di simili, ma<br />

non offrono le stesse prestazioni. Nella vicina<br />

Italia invece molte società del genere<br />

hanno un buon successo.<br />

DocuStor è una società che trae le sue origini<br />

da una ditta simile operante negli Stati<br />

Uniti. Inoltre è membro di PRISM<br />

International – Professional Records and<br />

Information Services Management.<br />

“La strategia che stiamo perseguendo in<br />

questo momento, data la novità che abbiamo<br />

introdotto sul mercato ticinese, è principalmente<br />

quella di farci conoscere per<br />

poter ampliare il nostro ramo di attività”.<br />

Conclude il direttore di DocuStor “in un<br />

prossimo futuro vorremmo poi espanderci<br />

Oltralpe, perché converrebbe avere un centro<br />

in un punto importante”.<br />

La <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong> dà il benvenuto a DocuStor tra i<br />

suoi soci e le augura un avvenire ricco di<br />

soddisfazioni.<br />

DocuStor SA<br />

Via Ponteggia 2<br />

6814 Cadempino<br />

Tel. +41 91 967 52 12<br />

Fax +41 91 967 52 14<br />

info@docu-stor.ch<br />

www.docu-stor.ch<br />

Jeffrey L. Daniels


41 • <strong>Ti</strong>cino Business - 04/<strong>2004</strong> Vita dei Soci<br />

Metall <strong>Ti</strong>cino<br />

comunicato stampa<br />

Recentemente a Bioggio – in località<br />

Strecce – zona industriale 2 (dietro<br />

lo stabilimento Galvolux) è divenuto<br />

operativo il punto-vendita diretto<br />

“Metall <strong>Ti</strong>cino” appartenente alla catena<br />

dei punti “Metall“ già attivi in diverse<br />

località europee.<br />

Lo scopo di questa struttura commerciale<br />

è la vendita diretta di articolo in rete stirata<br />

e prodotti con esse finiti di produzione<br />

delle industrie FILS S.p.A. e ITAFIM S.p.A.<br />

con sede a Pedrengo – provincia di<br />

Bergamo – già conosciuti ed apprezzati<br />

da molti clienti ticinesi.<br />

Queste aziende, fondate nel lontano<br />

1948, sono tra i leaders mondiali nella fabbricazione<br />

di reti e microreti stirate prodotte<br />

con una tecnologia completamente<br />

sviluppata all’interno del complesso<br />

aziendale come pure le macchine e le<br />

linee quasi tutte di nostra produzione e su<br />

nostro brevetto internazionale.<br />

I prodotti sono esportati in tutto il mondo<br />

e in particolare in Europa e negli Stati<br />

Uniti. Essi hanno ottenuto con gli anni<br />

parecchie certificazioni ovunque (per<br />

esempio in Svizzera siamo certificati<br />

EMPA). A giusto titolo possiamo definirci<br />

“specialisti internazionali in rete metalliche”.<br />

Per quanto riguarda la Confederazione<br />

Elvetica siamo presenti sul mercato da<br />

oltre 40 anni dove contiamo tra i nostri<br />

clienti società e studi di progettazione tra<br />

i più prestigiosi del paese Segnaliamo tra<br />

gli altri la presenza dei nostri prodotti<br />

presso la borsa di Zurigo e lo stadio St.<br />

Jakob di Basilea.<br />

Oltre al resto, un grosso successo stanno<br />

ottenendo in tutta Europa i nostri pannelli<br />

in rete stirata per il rivestimento di facciate<br />

di edifici di vario genere come pure<br />

le nostre doghe per soffitti ribassati prodotte<br />

a disegno in una ampia scelta di<br />

maglie che trovano applicazione in saloni<br />

di rappresentanza, auditori, uffici, ecc.<br />

A fronte di una crisi economica che coinvolge<br />

molti settori dell’economia europea,<br />

e quindi anche della metallurgia, con<br />

conseguente recessione delle produzione<br />

e delle vendite, le nostre aziende sono<br />

investite ormai da parecchi anni da un<br />

ritmo crescente di richieste che ne impiegano<br />

al massimo le capacità produttiva e<br />

garantiscono un pieno impiego del personale.<br />

Con l’apertura del punto-vendita “Metall<br />

<strong>Ti</strong>cino” viene a colmarsi una lacuna<br />

parecchio sentita in questo settore dalla<br />

potenziale clientela e che interessa molteplici<br />

categorie quali ad esempio metalcostruttori-carpentieri-lattonieri-officine<br />

meccaniche-imprese di costruzione-falegnami<br />

ecc. che possono finalmente acqui-<br />

CORSO PREPARATORIO ALL’ESAME PROFESSIONALE<br />

DI SPECIALISTA NEL COMMERCIO AL DETTAGLIO<br />

stare direttamente prodotti di indiscussa<br />

qualità anche in piccole quantità e a prezzi<br />

decisamente competitivi quali, per citarne<br />

alcuni, fogli o rotoli di rete stirata in<br />

diversi disegni di maglia-grigliati-gradini di<br />

sicurezza zincati a caldo e pronti alla posapianerottoli-pannelli<br />

per recinzioni in<br />

diverse esecuzioni-lamiere forate-reti<br />

ondulate e una moltitudine di altri prodotti<br />

senza dimenticare che possono<br />

essere eseguiti manufatti su richiesta e a<br />

disegno.<br />

La “Metall <strong>Ti</strong>cino” è dunque lieta di ricevere<br />

presso il suo punto-vendita tutti gli<br />

interessati e mettere a loro disposizione<br />

tutta la sua competenza e professionalità<br />

per una consulenza finalizzata alle caratteristiche<br />

e all’impiego dei nostri prodotti.<br />

Metall-<strong>Ti</strong>cino<br />

Distributore esclusivo prodotti Fils -<br />

Italfim<br />

Giampietro Bossi<br />

Quartiere Crusagh<br />

6864 Arzo<br />

Tel. +41 91 646 40 78 o<br />

+41 79 444 03 91<br />

Punto vendita diretto<br />

6934 Bioggio – zona industriale 2<br />

Tel/Fax +41 91 605 18 92<br />

metall-ticino@bluewin.ch<br />

Ricordiamo a tutti gli interessati che:<br />

lunedì 3 maggio <strong>2004</strong> alle 19h30<br />

è prevista una serata informativa su questo nuovo corso organizzato in collaborazione tra <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong> e<br />

SIU im Detailhandel di Zurigo. Per altre informazioni e iscrizioni Tel. +41 91 911 51 18.


Formazione<br />

Economista aziendale<br />

nelle arti e mestieri diplomato<br />

Testimonianze<br />

di Patrizia Villa<br />

La <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong> propone da qualche anno<br />

il Corso preparatorio all’esame professionale<br />

superiore per il diploma<br />

federale di Economista aziendale nelle<br />

arti e mestieri.<br />

Chi consegue il titolo sarà iscritto in un<br />

registro tenuto all’Ufficio federale della<br />

formazione professionale e della tecnologia<br />

(UFFT) e otterrà un diploma professionale<br />

superiore riconosciuto dalla<br />

Confederazione.<br />

Per poter iscriversi al Corso è richiesto il<br />

diploma SIUIFCAM di capo-azienda nelle<br />

arti e mestieri oppure una formazione<br />

equipollente.<br />

In <strong>Ti</strong>cino il titolo è ancora poco conosciuto,<br />

ma si tratta di una formazione<br />

superiore che potrebbe essere di grande<br />

interesse per tutti coloro che desiderassero<br />

affinare e migliorare le proprie capacità<br />

di gestione aziendale.<br />

Per avere qualche genuina impressione<br />

sul Corso preparatorio all’esame professionale<br />

superiore per il diploma federale<br />

di Economista aziendale nelle arti e<br />

mestieri abbiamo incontrato presso la<br />

sua ditta a Mendrisio il signor Battista<br />

Filippini, che ha frequentato il Corso il<br />

primo anno che si è tenuto in <strong>Ti</strong>cino.<br />

Battista Filippini è socio fondatore, insieme<br />

a François Inaichen e Giampietro<br />

Facci, di <strong>Ti</strong>comel, un’azienda molto ben<br />

avviata e attiva dal 1990.<br />

Iniziamo dalle attività della<br />

sua azienda, di cosa vi occupate?<br />

La <strong>Ti</strong>comel si occupa di componenti elettromagnetici<br />

(e da qui il nome <strong>Ti</strong>cino<br />

componenti elettromagnetici), più in<br />

particolare ha tre linee di prodotti:<br />

assemblaggio e test di circuiti elettronici,<br />

sviluppo e produzione di filtri antidisturbo<br />

per la rete elettrica e trasformatori<br />

per applicazioni in alta frequenza.<br />

Le componenti<br />

sono destinate al<br />

settore delle telecomunicazioni,dell’elettronicaindustriale<br />

e al settore della<br />

compatibilità elettromagnetica.<br />

<strong>Ti</strong>comel è certificata<br />

secondo la norma<br />

ISO 9001-2000 sia a<br />

Mendrisio che in<br />

Romania.<br />

Quante persone<br />

occupa la <strong>Ti</strong>comel?<br />

Attualmente a<br />

Mendrisio sono attive<br />

una cinquantina<br />

di persone nella<br />

produzione e una<br />

dozzina nell’amministrazione,sviluppo<br />

e test. Inoltre dal<br />

1996 <strong>Ti</strong>comel è presente<br />

in Romania<br />

dove oggi conta<br />

duecentocinquanta<br />

dipendenti. Nel<br />

2000 abbiamo anche<br />

provveduto alla<br />

costruzione di uno<br />

stabile per la produzione<br />

in Romania,<br />

infatti, a differenza<br />

del Mendrisiotto<br />

che ha numerosi<br />

sedimi industriali<br />

<strong>Ti</strong>cino Business - 04/<strong>2004</strong> • 42<br />

sfitti e inutilizzati, la Romania la si può<br />

definire ancora una terra da scoprire.<br />

Battista Filippini


43 • <strong>Ti</strong>cino Business - 04/<strong>2004</strong><br />

Mi parli del suo percorso formativo…<br />

Posso dire di essere cresciuto con il<br />

tempo: all’inizio ho frequentato l’Arte e<br />

mestieri e mi sono diplomato come elettromeccanico,<br />

successivamente mi sono<br />

iscritto alla Scuola svizzera di organizzazione<br />

aziendale. Dopo questo traguardo,<br />

insieme ai miei attuali soci, ho fondato la<br />

<strong>Ti</strong>comel. Dopodiché, per rispondere al<br />

meglio alle problematiche che l’azienda<br />

pone ed acquisire le competenze basilari<br />

per una buona conduzione, ho deciso di<br />

seguire la Scuola per capi-azienda.<br />

Quando ho saputo che sarebbe stato<br />

organizzato il Corso per l’ottenimento<br />

del diploma federale professionale di<br />

economista aziendale ho deciso di iscrivermi.<br />

Di cosa si occupa all’interno<br />

dell’azienda?<br />

Mi occupo prevalentemente dell’organizzazione<br />

e dell’amministrazione: acquisti,<br />

vendite, personale e gestione.<br />

Ritiene di aver fatto un buon<br />

investimento scegliendo la Scuola<br />

per capi-azienda prima e<br />

successivamente il Corso preparatorio<br />

all’esame professionale superiore<br />

per il diploma federale di Economista<br />

aziendale nelle arti e mestieri ?<br />

La Scuola di capo-azienda è stata sicuramente<br />

utile perché non avevo nessuna<br />

conoscenza di gestione aziendale e<br />

amministrativa. Sicuramente la Scuola ha<br />

dato un bel contributo alla mia attività,<br />

infatti, per me si trattava di mettere in<br />

pratica da subito le conoscenze acquisite<br />

al corso.<br />

Cosa le ha dato in più il Corso<br />

preparatorio all’esame professionale<br />

superiore per il diploma federale<br />

di Economista aziendale?<br />

Nelle lezioni si affrontano numerose<br />

tematiche legate al management e alla<br />

strategia aziendale. L’approccio è un po’<br />

più strategico-filosofico e si ha la possibilità<br />

di approfondire delle questioni<br />

abbozzate nella Scuola per capi-azienda.<br />

Lo ha trovato impegnativo il Corso?<br />

Ho fatto fatica soprattutto per gli impegni<br />

che si hanno normalmente. Infatti il<br />

Corso si teneva tutto il giovedì e il sabato<br />

mattina…mancava il tempo per il lavoro<br />

e per la famiglia, specie se si hanno figli<br />

piccoli... Tuttavia ci si staccava dalla routine<br />

lavorativa e si era confrontati con col-<br />

leghi provenienti da altre realtà lavorative.<br />

L’eterogeneità dei partecipanti, la<br />

loro diversa provenienza, fa emergere<br />

culture distinte che arricchiscono notevolmente<br />

il Corso.<br />

Riesce ad applicare ciò che<br />

ha studiato?<br />

Sicuramente, ma chiaramente non al<br />

100%. La pratica è pure una buona scuola,<br />

ma essere accompagnati da fondamenti<br />

teorici allarga i propri orizzonti. Si<br />

acquisisce una maggiore professionalità,<br />

che migliora sicuramente i rapporti con<br />

gli interlocutori dell’impresa.<br />

Qual è stato il momento<br />

più difficile durante il Corso?<br />

Il lavoro di diploma è stato davvero<br />

impegnativo, inoltre andava consegnato<br />

in agosto….per non parlare degli esami<br />

finali in autunno: quando ormai non si<br />

era più abituati a seguire regolarmente<br />

corsi ci si trova di fronte a esami scritti e<br />

orali. Alla fine ero proprio stufo e mi son<br />

detto: “I prossimi esami saranno solo<br />

quelli del sangue!”<br />

Di quali materie ha il miglior ricordo?<br />

Ho apprezzato molto marketing, i temi<br />

affrontati sull’organizzazione e la comunicazione<br />

interna e serbo un ottimo<br />

ricordo anche di economia politica, nonostante<br />

la difficoltà iniziale. Argomenti<br />

quali la teoria dei giochi e tutti gli aspetti<br />

legati alla negoziazione sono stati molto<br />

interessanti. Per concludere ho appreso<br />

molto da Gestione finanziaria e controlling:<br />

utilissima per poter dialogare con<br />

maggior competenza e fiducia con, per<br />

esempio, le banche.<br />

Con il senno di poi rifarebbe il Corso?<br />

Certamente, e lo consiglio anche.<br />

Ritengo siano ottime le possibilità offerte<br />

di post formazione che permettono di<br />

svolgere parallelamente professione e<br />

studi.<br />

L’inizio del prossimo Corso preparatorio<br />

all’esame professionale superiore<br />

per il diploma federale di<br />

Economista aziendale nelle arti e<br />

mestieri è previsto il prossimo mese<br />

di settembre. Altre informazioni<br />

possono essere richieste al +41 91<br />

911 51 18.<br />

Formazione<br />

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Linguistica<br />

e Culturale<br />

SA<br />

Da 20 anni<br />

al vostro servizio<br />

Sostegno per ragazzi delle<br />

elementari, medie e superiori<br />

Corsi per adulti<br />

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TEDESCO<br />

INGLESE<br />

ITALIANO<br />

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e Culturale<br />

Viale Cassarate 6, 6900 Lugano<br />

Tel. e Fax 091 923 49 18<br />

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SCEF 029


Servizi <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong><br />

<strong>Ti</strong>cino Business - 04/<strong>2004</strong> • 44<br />

Candidato Conoscenze linguistiche Cerca Indirizzo<br />

Flavio Viglezio<br />

laureato in Scienze Politiche presso<br />

l’Università di Ginevra.<br />

Anno di nascita 1967<br />

Lugano (TI)<br />

Cittadino svizzero<br />

Coniugato<br />

Mattia Bernardoni<br />

laureato in Scienze Politiche<br />

all’Università di Losanna nonché<br />

titolare di un Master nella stessa<br />

materia.<br />

Anno di nascita 1977<br />

Cittadino svizzero<br />

Celibe<br />

Carmela Curatolo<br />

responsabile delle Risorse Umane<br />

presso società tecnologiche in<br />

fase di start up. Quindici anni di<br />

esperienza nel settore commerciale.<br />

Anno di nascita 1963<br />

Cittadina italiana permesso C<br />

Nubile<br />

Ingegnere, 52 anni<br />

inoltre diplomato Capo Azienda<br />

ed Economista aziendale, pluriennale<br />

esperienza gestione progetti<br />

multidisciplinari nella costruzione<br />

e nell’impianistica, pubbliche<br />

relazioni e promozione<br />

Cittadino svizzero<br />

Dario Porrini<br />

maturità professionale<br />

commerciale<br />

Anno di nascita 1981<br />

Cittadino svizzero<br />

Celibe<br />

Italiano: Lingua madre<br />

Francese: Seconda lingua<br />

madre<br />

Inglese: Ottimo<br />

Tedesco: Ottimo<br />

Spagnolo: Conoscenze orali<br />

discrete<br />

Italiano: Lingua madre<br />

Francese: Corrente<br />

Inglese: Corrente<br />

Tedesco: Ottimo<br />

Italiano: lingua madre<br />

Inglese: molto buono<br />

(First Certificate<br />

of English),<br />

uso quotidiano<br />

Tedesco: parlato e scritto<br />

ottimo; svizzero<br />

tedesco ottimo<br />

Spagnolo: buono<br />

Italiano: lingua madre<br />

Inglese: buono<br />

Tedesco: buono<br />

Francese: buono<br />

Italiano: lingua madre<br />

Inglese: discrete conoscenze<br />

orali e scritte<br />

Tedesco: nozioni scolastiche<br />

Francese: buone conoscenze<br />

orali<br />

Portoghese: buone<br />

conoscenze orali<br />

Cerca impiego in cui mettere a<br />

profitto le esperienze maturate,<br />

in particolare nel campo del marketing,<br />

della comunicazione e<br />

delle pubbliche relazioni<br />

Cerca attività per poter crescere<br />

dal punto di vista personale e<br />

professionale<br />

Cerca impiego in qualità di<br />

Specialista del Personale<br />

Desideroso di affrontare nuove<br />

sfide in diversi campi della gestione<br />

aziendale al servizio di società<br />

in <strong>Ti</strong>cino<br />

Vorrebbe lavorare nel settore dell’automobile<br />

come impiegato di<br />

commercio o come venditore di<br />

vetture o di pezzi di ricambio,<br />

così da trasformare la sua passione<br />

in un lavoro<br />

Per le aziende interessate disponiamo dei curriculum vitae completi,<br />

da richiedere alla Signora Lazzeri +41 91 911 51 11 o cciati@cci.ch<br />

Vendita capannoni industriali<br />

Da vendere a Magadino, in zona AR1 (artigianale e industriale)<br />

terreno con superficie di mq 5’466, parzialmente edificato con tre<br />

capannoni:<br />

• fabbricato principale A, ad uso fabbrica, di ml 56.30 x 28.55<br />

(ca. mc 12’858) con strutture portanti in calcestruzzo precompresso;<br />

altezza alla gronda ml 5.50. La struttura del tetto è pure<br />

in calcestruzzo precompresso. La copertura impermeabile è<br />

garantita da lamiere d’alluminio con lattoneria in inox. Le facciate<br />

sono realizzate con pannelli metallici isolanti e presentano<br />

ampie vetrate a correre. Il capannone è dotato di servizi<br />

igienici, piccola mensa e locali sopraelevati per l’amministrazione.<br />

Nel fabbricato è inserito un carro a ponte della portata<br />

di 5 t che lo attraversa da cima a fondo e si snoda per ca. 25 ml<br />

sul piazzale esterno. Il capannone è modulabile internamente<br />

in diversi settori; già attualmente è strutturato in questo modo<br />

e occupato da diversi artigiani;<br />

• fabbricato secondario B, ad uso deposito di ml 30.00 x 14.00<br />

(ca. mc 2’730) con struttura portante in acciaio zincato e rivestimento<br />

con pannelli isolanti in maniera zincata;<br />

Via alla Valletta 2<br />

6900 Lugano<br />

Tel. +41 91 993 37 36<br />

Tel. +41 79 240 17 80<br />

Via Ai Ronchi 27<br />

6943 Vezia<br />

Tel. +41 91 966 66 67<br />

Tel. +41 76 493 69 37<br />

mattiabe@freesurf.ch<br />

Via Massagno 11<br />

6952 Canobbio<br />

Tel. +41 79 621 87 04<br />

E-mail:<br />

prody_815@hotmail.com<br />

Vicolo Cappelletta 27<br />

6648 Minusio<br />

Tel. +41 91 743 67 26<br />

Tel. +41 76 567 08 98<br />

• fabbricato secondario C, ad uso deposito di ml 20.00 x 12.00<br />

(ca. mc 1’716) con struttura portante in acciaio zincato e rivestimento<br />

con pannelli isolanti in maniera zincata;<br />

L’intera superficie non occupata dai fabbricati è pavimentata con<br />

miscela bituminosa con uno sfruttamento totale della superficie<br />

a disposizione (un eccezione in rapporto alle attuali norme pianificatorie).<br />

L’intera proprietà è recintata con una rete metallica di<br />

2.00 ml di altezza. I fabbricati possono essere ampliati fino al limite<br />

delle norme pianificatorie che prevedono un’edificazione fino<br />

a 5mc/mc e un’occupazione fino al 50% della superficie del terreno.<br />

L’altezza alla gronda può raggiungere i 12.50 ml.<br />

La struttura attuale del fabbricato principale permette un’eventuale<br />

sopraelevazione di uno o due piani. Per il nuovo acquirente vi è<br />

la possibilità di occupare anche solo parzialmente il fabbricato e<br />

continuare ad affiatare gli spazi in esubero agli attuali artigiani.<br />

Interessati rivolgersi a:<br />

Arch. Flavio Moro, Locarno<br />

Tel.: +41 91 752 32 81<br />

Fax: +41 91 752 32 82


45 • <strong>Ti</strong>cino Business - 04/<strong>2004</strong> Formazione<br />

OFFERTE FORMATIVE PER I PROSSIMI MESI<br />

di Patrizia Villa<br />

Words that Change Minds<br />

Comunicare efficacemente con i vostri<br />

collaboratori è indispensabile per il buon<br />

andamento dell’impresa. Creare un rapporto<br />

di fiducia e conoscere i sistemi di<br />

comportamento dei vostri interlocutori,<br />

(riconoscere per esempio quello che li<br />

motiva o li demotiva, come reagiscono in<br />

un dato contesto, che cosa li spinge ad<br />

entrare in azione o cosa li convince) vi<br />

permette di collaborare, negoziare e<br />

comunicare più efficacemente.<br />

Il corso è indirizzato ai capi-azienda e a<br />

tutti coloro che devono gestire dei collaboratori<br />

e che desiderano aumentare la<br />

propria efficienza nella comunicazione.<br />

Il corso, della durata di due giorni, si terrà<br />

lunedì 19 e martedì 20 aprile dalle<br />

09h00 alle 17h00, presso la <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong>. Il prezzo<br />

per i soci della <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong> è di CHF 580.-<br />

Pilastri per una gestione ottimale<br />

dei collaboratori<br />

La conduzione del personale è un elemento<br />

chiave all’interno di un’azienda. Il<br />

corso, di 8 pomeriggi, mercoledì 21, 28<br />

aprile, 5, 12, 19, 26 maggio e 2, 9 giugno,<br />

è indirizzato a coloro che desiderano<br />

crearsi delle solide basi in questo ambito.<br />

Il prezzo per i soci della <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong> è di CHF<br />

1’160.-<br />

Fare impresa nell’attuale contesto<br />

competitivo: come disporre in breve<br />

tempo dell’informazione per decidere<br />

L’intuito non basta più e per prendere<br />

decisioni vincenti servono informazioni<br />

precise, affidabili, tempestive. Il presente<br />

seminario intende spiegare come le piccole<br />

imprese possono affrontare il passaggio<br />

da stili di direzione tradizionali a stili manageriali<br />

senza peraltro burocratizzare la<br />

gestione e renderla rigida. Per dare concretezza<br />

alla trattazione il seminario illustrerà<br />

un caso aziendale relativo ad una<br />

piccola impresa di servizi impegnata a contrastare<br />

una difficile situazione di mercato.<br />

Il corso è previsto giovedì 22 aprile<br />

dalle 14h00 alle 18h00 e il prezzo per i<br />

soci della <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong> è di CHF 150.-<br />

Il telefono…la voce dell’azienda<br />

Il centralino costituisce un punto di<br />

incontro fondamentale ed insostituibile<br />

fra la realtà aziendale ed il mondo esterno.<br />

L’esito complessivo della comunicazione<br />

deve essere la percezione di alta qualità e<br />

nessuna impresa ne può fare a meno:<br />

cominciando dal centralino. Il corso, della<br />

durata di una giornata, si terrà lunedì 26<br />

aprile <strong>2004</strong> dalle 09h00 alle 17h00, presso<br />

la <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong>. Il prezzo per i soci della <strong>Cc</strong>ia-<br />

<strong>Ti</strong> è di CHF 290.-<br />

La statistica come metodo<br />

Quante unità in più venderò se abbasserò<br />

il prezzo del 20%? Quanti potenziali clienti<br />

entreranno oggi nel mio negozio?<br />

Quanto denaro verrà prelevato dalla cassa<br />

automatica martedì prossimo? Quanti<br />

impiegati devo prevedere al venerdì dalle<br />

10 alle 12? A queste ed altre domande<br />

contribuisce a dare risposte proprio la statistica.<br />

Risposte che offrono l’opportunità<br />

di affiancare all’esperienza ed al “fiuto” dei<br />

responsabili i dati che servono per ottimizzare<br />

le vendite, i costi, i ricavi o per<br />

aumentare la soddisfazione del cliente.<br />

Si applicheranno i principi statistici a<br />

situazioni reali portate dai partecipanti al<br />

fine di acquisire il modus operandi che<br />

servirà ad ottenere risposte alle domande<br />

che quotidianamente si presentano.<br />

Il corso si terrà giovedì 6 e venerdì 7<br />

maggio, dalle 09h00 alle 17h00. Il costo<br />

per i soci <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong> è di CHF 580.-<br />

Gestione del cambiamento<br />

Tramite la conoscenza di voi stessi e tramite<br />

la conoscenza delle cause di successo<br />

e di insuccesso delle vostre operatività<br />

attuali, il corso vi aiuterà a trovare un<br />

vostro approccio ottimale per la gestione<br />

attiva del cambiamento.<br />

Il corso durerà due giorni, lunedì 10 e<br />

martedì 11 maggio, dalle 09h00 alle<br />

17h00. I posti sono limitati (massimo 8<br />

partecipanti). La quota di partecipazione<br />

per i soci <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong> è di CHF 580.-<br />

Capire il consumatore fidelizzare<br />

il cliente<br />

Gli imprenditori e gli amministratori delle<br />

aziende che vogliono perpetuare la propria<br />

presenza sul mercato considerano da<br />

tempo il consumatore come origine e<br />

punto di riferimento dei propri processi<br />

decisionali. La presenza di questa filosofia<br />

costringe all’elaborazione ed all’utilizzo di<br />

una serie di strumenti per determinare<br />

necessità ed aspettative dei consumatori<br />

sui quali si vuole operare e nel soddisfarle<br />

prima e meglio dei concorrenti, per conseguire<br />

il successo in un mercato vieppiù<br />

competitivo attraverso la trasformazione<br />

dell’anonimo consumatore in identificato<br />

cliente. Quando il numero dei clienti è<br />

elevato bisogna saper dispiegare le modalità<br />

per conservare e se possibile incrementarne<br />

la fedeltà. Il corso è fissato<br />

lunedì 3 e martedì 4 maggio, dalle<br />

09h00 alle 17h00, il prezzo per i soci <strong>Cc</strong>ia-<br />

<strong>Ti</strong> è di CHF 580.-<br />

Corsi di informatica: Word, Excel,<br />

Access, Outlook, PowerPoint<br />

La <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong> propone dei corsi di informatica<br />

di tutti i livelli, destinati quindi<br />

non solo a chi vuole apprendere le basi di<br />

vari programmi, ma anche per chi ne ha<br />

già una buona conoscenza. Tutti i corsi di<br />

informatica sono previsti nel mese di<br />

maggio.<br />

TOEIC: un valido strumento<br />

per testare il proprio inglese<br />

Per quanto riguarda gli esami di lingua è<br />

possibile conseguire presso la <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong> il<br />

certificato di inglese TOEIC<br />

(Test of English for International<br />

Communication).<br />

Le prossime sessioni d’esame sono previste<br />

venerdì 23 aprile <strong>2004</strong> e venerdì<br />

28 maggio <strong>2004</strong>, dalle ore 9h00 fino alle<br />

12h00 presso la <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong>.<br />

Esami di italiano<br />

Anche quest’anno si terranno gli esami di<br />

italiano della <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong> per l’ottenimento del<br />

Certificato di attitudine alla corrispondenza<br />

italiana (orientamento commerciale) e<br />

il Certificato di conoscenza dell’italiano<br />

(orientamento letterario). A Lugano gli<br />

esami avranno luogo mercoledì 5 maggio.<br />

Per ulteriori informazioni ed iscrizione ai<br />

corsi della <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong> potete rivolgervi a<br />

Cécile Chiodini Polloni.<br />

Tel. +41 91 911 51 18<br />

Fax +41 91 911 51 12<br />

corsi@cci.ch


Fiere internazionali<br />

Expo Construcción <strong>2004</strong><br />

Santiago del Cile, 4-8 maggio <strong>2004</strong><br />

Expo Construcción <strong>2004</strong> si terrà nel quadro<br />

della “Semana de la Construcción”,<br />

una settimana all’insegna del settore<br />

della costruzione, oggetto di grande<br />

attenzione in Cile. Sono attesi a questa<br />

manifestazione circa 160 espositori e<br />

numerosi visitatori. Finora sono stati<br />

spediti ben 20’000 inviti.<br />

Il presidente cileno e molti ministri<br />

hanno già annunciato la loro intenzione<br />

di visitare la fiera.<br />

Per ulteriori ragguagli su questa esposizione<br />

potete consultare il sito web<br />

www.expoconstruccion.cl<br />

Expodental <strong>2004</strong><br />

Istanbul, 20-22 maggio <strong>2004</strong><br />

Expodental <strong>2004</strong> (esposizione dedicata<br />

alle tecniche e alla chirurgia dentaria) si<br />

terrà nel quadro dell’11° congresso internazionale<br />

dei dentisti di Istanbul. Gli<br />

organizzatori attendono 3’000 partecipanti<br />

e oltre 10’000 visitatori (soprattutto<br />

dentisti e fabbricanti di prodotti legati<br />

all’odontotecnica).<br />

Per informazioni più dettagliate su questa<br />

esposizione vi invitiamo a consultare<br />

il sito web<br />

www.istanbul<strong>2004</strong>.com/english.asp<br />

ENVEX <strong>2004</strong><br />

Seoul, 14-17 giugno <strong>2004</strong><br />

La 26a esposizione internazionale delle<br />

tecnologie ambientali ENVEX costituisce<br />

una delle principali fiere di questo settore<br />

nella Corea del Sud.<br />

Grazie alla vasta gamma di prodotti presentati,<br />

che riveste quasi l’insieme delle<br />

tecniche ambientali, questo salone attira<br />

ogni anno un gran numero di visitatori<br />

La partecipazione ad una fiera vale la pena solo<br />

se è ben preparata e pianificata.<br />

Il team Fiere dell’Osec è a vostra disposizione.<br />

ed espositori del mondo intero. I prodotti<br />

principali sono le tecnologie e tecniche<br />

di trattamento delle acque ed il<br />

miglioramento della qualità dell’acqua.<br />

Per altre informazioni:<br />

www.envex.or.kr/envex2002/eng/<br />

index.asp<br />

International Food + Beverage<br />

Exposition (IFBE) <strong>2004</strong><br />

Manila, 30 giugno-3 luglio <strong>2004</strong><br />

L’IFBE riunirà ancora una volta sotto lo<br />

stesso tetto le 5 fiere ed esposizioni<br />

seguenti:<br />

•Food + Beverage Engineering Expo<br />

(attrezzature destinate al settore degli<br />

alimentari e delle bibite)<br />

• Bakery Manila International (panetteria)<br />

•Vino Toast – International Wines and<br />

Spirits Expo (vini e spirituosi)<br />

•A Taste of the World: Culinary School<br />

Challenge<br />

• International Food Feast Bazaar (mercato<br />

dedicato alle specialità filippine).<br />

Per saperne di più: www.foodandbeverageexpo.com<br />

K <strong>2004</strong> – Fiera internazionale delle<br />

materie plastiche<br />

Düsseldorf, 20-27 ottobre <strong>2004</strong><br />

Questo salone internazionale è dedicato<br />

alle materie plastiche e al caucciù.<br />

Chiamata più comunemente «K», questa<br />

fiera è un evento da non perdere assolutamente<br />

per le aziende attive nel settore.<br />

All’edizione di ottobre <strong>2004</strong> sono attesi i<br />

dirigenti dell’industria delle materie plastiche<br />

provenienti dai cinque continenti.<br />

Nel 2001 gli espositori erano ben 2’886<br />

da 53 paesi mentre i visitatori erano<br />

228’000 da oltre 100 paesi.<br />

<strong>Ti</strong>cino Business - 04/<strong>2004</strong> • 46<br />

L’Osec in collaborazione con<br />

l’Associazione svizzera delle materie plastiche<br />

organizza un padiglione collettivo<br />

svizzero a questa fiera.<br />

Le aziende interessate a partecipare a<br />

questa manifestazione sullo stand comune<br />

elvetico “SWISS Pavilion” possono<br />

richiedere il prospetto dettagliato al<br />

Segretariato dell’Osec a Lugano: tel. 091<br />

911 51 37 o info.lugano@osec.ch<br />

Big 5 Show <strong>2004</strong><br />

Dubai, 20-24 novembre <strong>2004</strong><br />

Il boom della costruzione nella regione<br />

del Golfo non mostra alcun segno di<br />

affanno, ne sono la prova i numerosi visitatori<br />

e i budget d’acquisto crescenti<br />

registrati alla Big 5 Show 2003 di Dubai.<br />

L’edizione <strong>2004</strong>, che si terrà dal 20 al 24<br />

novembre, dovrebbe ancora una volta<br />

battere ogni record. La richiesta di<br />

superfici d’esposizione progredisce<br />

quanto il mercato della costruzione nella<br />

regione.<br />

L’Osec Business Network Switzerland ha<br />

già potuto ottenere dalla direzione della<br />

fiera la garanzia di una maggiore superficie<br />

d’esposizione per il padiglione collettivo<br />

svizzero all’edizione <strong>2004</strong>.<br />

Riservate sin d’ora la vostra superficie<br />

d’esposizione al Big 5 Show <strong>2004</strong>!<br />

Contattate il Segretariato dell’Osec a<br />

Lugano: tel. 091 911 51 37 o info.lugano@osec.ch<br />

L’Osec ha inoltre redatto il rapporto di<br />

chiusura dell’edizione 2003 del Big 5<br />

Show, esso può essere consultato cliccando<br />

su<br />

www.osec.ch/%7E0xc1878d1b_0x0001c1<br />

1e/Countries/ver_arabische_emirate/Se<br />

minar_TradeFair/summary_report_big_<br />

5_show_2003<br />

“SWISS Pavilion” organizzati dall’Osec Business Network Switzerland alle maggiori fiere internazionali <strong>2004</strong>:<br />

www.osec.ch/internet/top_messen_im_ausland


Debito e autonomia dello Stato<br />

Il dibattito sullo stato delle finanze<br />

cantonali si fa sempre più intenso: le<br />

prese di posizione da una parte e<br />

dall’altra si susseguono a ritmo incalzante,<br />

quasi sempre, però, intrise di<br />

ideologia e quindi ricollegabili a questo<br />

o quel partito e pertanto distanti dall’obiettività<br />

e da quella neutralità, che,<br />

invece, l’analisi economica richiederebbe.<br />

Tutto ciò è parte del gioco normale<br />

delle parti, è conseguenza delle regole<br />

di convivenza democratica ove divergenti<br />

e spesso opposte opinioni si<br />

affrontano in nome del sacrosanto pluralismo,<br />

vero e proprio motore di una<br />

società democratica.<br />

In questo contesto concitato, il cittadino<br />

a volte fa fatica a formarsi un’opinio-<br />

di Franco Ambrosetti, Presidente <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong><br />

ne perché, soprattutto in casi dove la<br />

materia del contendere è complessa,<br />

come nelle questioni di economia, la<br />

presentazione del problema avviene in<br />

modo - diciamo - politico, colorato, e<br />

non in maniera libera e distaccata.<br />

Io credo che tutti i cittadini di questo<br />

Paese siano preoccupati dell’andamento,<br />

peraltro annunciato, delle finanze<br />

cantonali.<br />

Penso anche che non tutti sappiano,<br />

invece, perché debbano preoccuparsi.<br />

La domanda è: può lo Stato avere deficit<br />

cronici che si accumulano, fino ad<br />

arrivare a un debito colossale (come<br />

per esempio in Italia)?<br />

Soltanto la crescita economica<br />

può finanziare lo stato sociale<br />

Intervista con Claudio Camponovo, direttore della <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong>,<br />

di Elisabetta Pisa<br />

Sempre meno soldi nelle casse dello<br />

Stato; sempre uguali,<br />

se non crescenti, le richieste<br />

di prestazioni sociali e aiuti da parte<br />

della popolazione. Direttore<br />

Camponovo, lo stato sociale elvetico è<br />

a rischio?<br />

“Affrontare la problematica dello stato<br />

sociale in Svizzera senza limitarsi al gioco<br />

piuttosto sterile della contrapposizione<br />

ideologica tra più Stato o meno Stato<br />

non è facile. È chiaro che sia le casse<br />

pubbliche sia le casse delle assicurazioni<br />

sociali del nostro Paese stanno risentendo<br />

di un male che non è imputabile<br />

direttamente allo stato sociale. Questo<br />

Continua a pagina 3<br />

male è da addebitare ad una crescita<br />

anemica, inferiore persino a quella, di<br />

per sé già non molto esaltante, dei Paesi<br />

dell’Ue. Basti ricordare che tra il 1980 e il<br />

2002 il differenziale di crescita medio<br />

annuo tra la Svizzera e Eurolandia è stato<br />

dello 0,75%. Riducendo l’arco di tempo<br />

preso in considerazione, questo differenziale<br />

è addirittura aumentato: infatti dal<br />

1990 al 2002 si è attestato all’1%. La situazione<br />

non è migliorata negli ultimi due<br />

anni: la crescita svizzera per l’intero 2003<br />

è stata negativa mentre quella di<br />

Eurolandia di poco superiore allo zero”.<br />

Continua a pagina 8<br />

News della <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong><br />

Sommario<br />

Strong opinions<br />

Votazioni 16 maggio <strong>2004</strong><br />

Allargamento a Est dell’UE<br />

C. Camponovo soltanto la crescita<br />

economica può finanziare lo stato<br />

sociale<br />

• Agenda <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong> pag. 11<br />

• Pacchetto fiscale:<br />

critiche ingiustificate pag. 12<br />

• Il processo d’integrazione<br />

continua imperterrito pag. 13<br />

• Sunrise -<br />

L’alternativa telecom pag. 14<br />

• Revisione legge sui cartelli pag. 16<br />

• FFS: bilancio 2003 pag. 18<br />

•<br />

Maggio <strong>2004</strong><br />

pag. 21<br />

• Visita in <strong>Ti</strong>cino delle CCIS pag. 27<br />

• Mercato immobiliare svizzero pag. 28<br />

• A I E T pag. 29<br />

• Officine Franzi SA pag. 32<br />

• Assioma SA pag. 34<br />

• Nuova scheda IFCAM pag. 35<br />

• IFEC Consulenze SA pag. 36<br />

• Cornèr Banca pag. 38<br />

• Contatti d’affari pag. 39<br />

• Scuola capi-azienda pag. 40<br />

• Offerte formative <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong> pag. 41<br />

• Fiere internazionali pag. 42


3• <strong>Ti</strong>cino Business - 05/<strong>2004</strong> Strong opinions<br />

Debito<br />

e autonomia dello Stato<br />

continua da pagina 1<br />

di Franco Ambrosetti, Presidente della <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong><br />

Ricordo che il deficit è il disavanzo<br />

che si registra ogni anno, mentre<br />

il debito è la somma dei disavanzi<br />

accumulati di anno in anno.<br />

Le scienze economiche nascono nel<br />

Settecento come branca dell’etica.<br />

Qualsiasi teoria economica è imprescindibile<br />

da un concetto etico. Quindi il<br />

debito statale va ricondotto a questa<br />

semplice constatazione: scegliere di<br />

avere o non avere un debito è una questione<br />

etica. Inoltre il tipo di Stato che<br />

si vuole dipende dalla priorità data ai<br />

valori che si vogliono adottare.<br />

Se, come mi sembra corretto sostenere,<br />

l’indipendenza è un valore fondamentale<br />

per uno Stato, allora è evidente che<br />

questo valore viene messo in discussione<br />

da finanze ammalate.<br />

Ho avuto modo di scrivere ripetutamente<br />

che tra uno Stato e un’impresa ci<br />

sono molte differenze, ma sono accomunati<br />

dal fatto che i debiti vanno<br />

pagati. I cittadini lo sanno bene: e<br />

anche lo Stato deve pagarli. A chi? A chi<br />

gli ha prestato il denaro.<br />

Nel nostro caso specifico, il nostro<br />

Cantone si indebita ogni mese di due<br />

milioni e più per pagare le cosiddette<br />

spese correnti, che sono poi gli stipen-<br />

di dei funzionari. Chi glieli dà? Le banche.<br />

Se si crede che lo Stato debba essere<br />

indipendente, mi pare ovvio che il non<br />

essere più nemmeno in grado di retribuire,<br />

senza indebitarsi, il proprio personale,<br />

mette in serio pericolo la capacità<br />

di essere autonomo.<br />

Se il debito raggiungesse, come dicono<br />

le previsioni, 2.5 miliardi in un paio<br />

d’anni, beh, il nostro Paese avrebbe<br />

allora ceduto poco meno del 20% di ciò<br />

che produce ogni anno (il PIL), ai banchieri.<br />

È curioso constatare come non<br />

si vogliano privatizzare le aziende stata-<br />

La Scuola<br />

Fate come dico, non fate come faccio


Contromano<br />

li, ma si possa mettere in mano di banche,<br />

anche private, l’autonomia dello<br />

Stato.<br />

Le soluzioni per ovviare a questa situazione,<br />

che metterebbe in pericolo la<br />

nostra indipendenza e quindi anche la<br />

libertà, sono solo tre: o si aumentano le<br />

entrate o si diminuiscono le uscite.<br />

La terza sarebbe un mix delle prime<br />

due. Aumentare le entrate vuol dire<br />

fondamentalmente aumentare le impo-<br />

Il falso solidarismo della sinistra<br />

di Alessio Del Grande<br />

La situazione finanziaria del Cantone<br />

si può riassumere in pochi dati: per<br />

la prima volta il bilancio consuntivo<br />

registra un autofinanziamento negativo,<br />

il che significa che l’anno scorso lo Stato<br />

è stato costretto ad indebitarsi non per<br />

finanziare investimenti, bensì per sostenere<br />

la spesa corrente. L’aumento delle<br />

entrate è stato del tutto vanificato dalla<br />

crescita delle uscite, che hanno registrato<br />

un sorpasso di circa 50 milioni di franchi,<br />

rispetto a quanto ipotizzato nel preventivo.<br />

Due semplici e inequivocabili<br />

verità che confermano un’emergenza<br />

finanziaria provocata dall’impennata<br />

ormai fuori controllo della spesa pubblica,<br />

che sta aumentando di circa 100<br />

milioni di franchi l’anno.<br />

Le misure di contenimento proposte dal<br />

Governo e dal Parlamento, contro di cui<br />

sono stati lanciati i referendum, sono<br />

solo un modesto ma indispensabile tentativo<br />

di frenare una tendenza che rischia<br />

di disastrare in modo irreversibile le<br />

finanze cantonali. Ci vuole una buona<br />

dose di malafede per sostenere che non<br />

concedere più i sussidi per le casse malati<br />

alle famiglie con redditi di oltre 10’000<br />

franchi od obbligare gli altri sussidiati ad<br />

orientarsi su assicurazioni malattie meno<br />

care sia un attacco allo Stato sociale. Che<br />

chiedere ai docenti un’ora in più d’insegnamento<br />

alla settimana o rinunciare alla<br />

ginnastica correttiva nelle scuole (siamo<br />

l’unico Cantone svizzero a permettersi<br />

ste. Diminuire le uscite, vuol dire<br />

risparmiare con i famosi tagli.<br />

Siamo a conoscenza delle conseguenze<br />

dell’una e dell’altra misura o di una<br />

combinazione di entrambe. Il dibattito<br />

politico è molto vivace e il che ben<br />

venga.<br />

La nostra posizione è chiara e non vorrei<br />

ribadirla. Tocca al cittadino ora decidere<br />

quale strada desidera imboccare.<br />

Se accetterà i referendum il 16 maggio,<br />

ancora questo servizio) rappresenti un<br />

taglio nella viva carne del Paese, come<br />

affermano la sinistra, i sindacati e la lobby<br />

scolastica.<br />

Il fronte referendario sa benissimo che si<br />

tratta di misure assai limitate e ragionevoli,<br />

che servono anche a correggere<br />

alcune inique distorsioni della spesa<br />

sociale, a tutto vantaggio di chi ha davvero<br />

bisogno. Ma è stato impossibile resistere<br />

alla voglia di cimentarsi in una<br />

“meravigliosa” prova di forza.<br />

E’ l’effetto di una schizofrenia ideologica<br />

assai indicativa del pericoloso deficit di<br />

cultura politica che sta spingendo la sinistra<br />

ticinese, e le sue organizzazioni collaterali,<br />

su posizioni grettamente conservatrici.<br />

Qualche mese fa, scrivevamo su<br />

queste stesse colonne che le differenze e<br />

il confronto politico non passano più tra<br />

destra e sinistra, ma tra innovatori e conservatori.<br />

Cioè tra chi interpreta la politica<br />

come produzione pubblica di nuova<br />

progettualità sociale, di continua innovazione<br />

in contesti fortemente mutevoli e<br />

concorrenziali - assumendosi tutti i rischi<br />

che tale scelta comporta - e chi, invece,<br />

s’arrocca sulla semplice quanto inutile<br />

difesa dello status quo. Ragionando più<br />

sulla base di astratte categorie ideologiche,<br />

connotate da un linguaggio retorico<br />

e simbolico, che non per programmi<br />

concreti. In quest’ottica va anche letta la<br />

battaglia del 16 maggio.<br />

Da anni in <strong>Ti</strong>cino si discute sul “più” o<br />

<strong>Ti</strong>cino Business - 05/<strong>2004</strong> • 4<br />

darà questo segnale alle istituzioni:<br />

aumentiamo le imposte. Se li boccerà,<br />

il messaggio sarà: “Risparmiate”.<br />

Una cosa il cittadino non la può fare:<br />

non decidere.<br />

Prendere posizione su una questione<br />

etica di vitale importanza, da cui<br />

dipende l’indipendenza dello Stato, è<br />

un atto di affetto e di solidarietà verso<br />

il proprio Paese. Penso che questo sia<br />

dovuto.<br />

Contromano<br />

“meno” Stato, un fumoso dibattito che ha<br />

fatto perdere di vista quello che dovrebbe<br />

essere il vero obiettivo di tutte le forze<br />

politiche: lo “Stato utile” per i cittadini.<br />

“Stato utile”, non solo come superamento<br />

dello sterile confronto sul troppo o<br />

poco Stato, ma come nuovo paradigma<br />

culturale che disincagli la politica, quindi<br />

l’azione di governo, parlamento e partiti,<br />

da concezioni ideologiche che hanno<br />

ormai fatto il loro tempo.<br />

“Stato utile” significa: liberarsi dai retaggi<br />

ottocenteschi e concentrarsi sugli obiettivi<br />

davvero strategici dell’ente pubico<br />

per garantire la crescita futura; sostituire<br />

all’imperativo della giustizia redistributiva<br />

il concetto di partecipazione attiva e<br />

responsabile dei cittadini ai processi di<br />

sviluppo; uscire dal ghetto del solidarismo<br />

assistenzialista e impegnarsi invece<br />

per creare opportunità di crescita per<br />

tutti; trasformare le garanzie sociali da<br />

costi passivi in reali investimenti sulle<br />

persone, andando oltre la logica del “ti<br />

proteggo perché sei debole, ma non ti<br />

metto in condizione di sconfiggere la tua<br />

debolezza”; aiutare, dunque, chi ha bisogno,<br />

senza però perpetuare la dipendenza<br />

attraverso la mera assistenza.<br />

Ecco la sfida che la sinistra non riesce a<br />

cogliere per sperimentare un nuovo<br />

modello di Welfare State. E’ molto più<br />

comodo limitarsi a rivendicare demagogicamente<br />

solo e sempre più spesa<br />

sociale.


5• <strong>Ti</strong>cino Business - 05/<strong>2004</strong> Il tema<br />

Le misure in votazione<br />

il 16 maggio <strong>2004</strong><br />

di Alessio Del Grande<br />

Casse malati<br />

Assicurati morosi<br />

Per pagare i premi delle casse malati agli assicurati morosi che,<br />

pur avendo i mezzi finanziari, non saldano le relative fatture,<br />

lo Stato spende sette milioni di franchi all’anno. Con la modifica<br />

approvata da Governo e Gran Consiglio, il Cantone non si<br />

assumerà più i costi dei premi degli assicurati morosi che<br />

hanno redditi superiori ai limiti che danno diritto al sussidio.<br />

La misura che sarà applicata solo agli assicurati adulti, permetterà<br />

di risparmiare 2,4 milioni di franchi all’anno.<br />

Un nuovo metodo di calcolo<br />

Attualmente chi ha il diritto al sussidio e sceglie una cassa<br />

malati cara riceve dal Cantone un contributo maggiore rispetto<br />

a chi ne sceglie una meno cara e che riceve,<br />

perciò, un sussidio inferiore. Con l’introduzione<br />

di un nuovo metodo di calcolo, gli assicurati che<br />

hanno diritto al sussidio continueranno a riceverlo,<br />

ma dovranno scegliere un’assicurazione<br />

malattia meno cara. I sussidiati saranno quindi<br />

trattati tutti allo stesso modo. Lo Stato risparmierà<br />

9,5 milioni di franchi all’anno.<br />

Alti redditi<br />

Oggi molte famiglie, che dispongono di un reddito<br />

mensile lordo di oltre 10 mila franchi, ricevono<br />

i sussidi per i premi della cassa malati dei<br />

figli. Con la modifica proposta da Governo e<br />

Parlamento saranno ridotti i limiti di reddito<br />

superiori che danno diritto al sussidio per il<br />

secondo figlio e per quelli successivi.<br />

Scuola<br />

Abolizione della ginnastica correttiva<br />

Dall’anno scolastico 2007-2008 si prevede di abo-<br />

lire la ginnastica correttiva nelle scuole. Il <strong>Ti</strong>cino è l’unico<br />

Cantone svizzero a finanziare ancora questo servizio. Non ci<br />

saranno licenziamenti dei docenti.<br />

Stipendi dei docenti comunali<br />

Il Cantone vuole ridurre i contributi per il pagamento dei<br />

docenti. Una riduzione che tiene conto, però, della situazione<br />

finanziaria dei singoli Comuni. Perciò, a sostenere l’onere<br />

maggiore saranno i Comuni più ricchi.<br />

Un’ora in più la settimana<br />

Ai docenti ticinesi si chiede un’ora di lezione in più la settimana.<br />

Il <strong>Ti</strong>cino è l’unico Cantone con 36 settimane e mezzo d’insegnamento<br />

all’anno, mentre altrove la media va dalle 38 alle<br />

40 settimane. L’ora in più non comporta licenziamenti né diminuzione<br />

dei posti di lavoro nella scuola.


Il tema<br />

Un voto contro abusi e sprechi<br />

e per una vera politica sociale<br />

di Alessio Del Grande<br />

Facciamo parlare i numeri: il preventivo<br />

<strong>2004</strong> registra un deficit d’esercizio<br />

record: 288 milioni di franchi, il<br />

più alto nella storia del Cantone; il consuntivo<br />

del 2003 (50 milioni di franchi in<br />

più di uscite) presenta un autofinanziamento<br />

negativo, vale a dire che lo Stato è<br />

dovuto ricorrere a dei prestiti non per<br />

sostenere nuovi investimenti, bensì per<br />

pagare le spese della gestione corrente. I<br />

conti del 2002 si sono chiusi con un disavanzo<br />

di 42 milioni di franchi, mentre<br />

l’anno scorso il deficit è balzato a 235<br />

milioni; per il <strong>2004</strong>-2007 il Piano finanziario<br />

prevede disavanzi in crescita: 362<br />

milioni l’anno prossimo, 396 nel 2006 e<br />

405 milioni di franchi nel 2007. Dal 2001 la<br />

spesa pubblica è aumentata in media di<br />

circa 100 milioni all’anno, mentre il debito<br />

pubblico ha sfondato già il tetto del miliardo<br />

di franchi e alla fine del 2007, persistendo<br />

questo trend, raggiungerà i 2,6<br />

miliardi.<br />

E’ questa in cifre, nude e crude, la situazione<br />

finanziaria del Cantone. Nonostante<br />

questo quadro allarmante, che rischia d’ipotecare<br />

ogni ipotesi di sviluppo futuro,<br />

sinistra e sindacati sono scesi in campo<br />

La famiglia Svizzera ha bisogno<br />

d’ossigeno<br />

www.pacchettofiscale-si.ch<br />

per silurare con i referendum un modesto<br />

pacchetto di misure di risparmio: appena<br />

21 milioni di franchi per il <strong>2004</strong>, su un<br />

ammontare complessivo della spesa pubblica<br />

di oltre due miliardi e mezzo.<br />

Quest’anno la spesa sociale aumenterà da<br />

687 a 734 milioni di franchi, un incremento<br />

del 6,8%. I sussidi delle casse malati<br />

aumenteranno da 158 a 181 milioni, con<br />

una crescita del 14,5%, mentre la spesa<br />

per l’insegnamento con un +2,7% passerà<br />

da 592 a 608 milioni. Eppure i referendisti<br />

agitano lo spauracchio dello smantellamento<br />

dello stato sociale e dei tagli<br />

sconsiderati alla scuola.<br />

Evidentemente la sinistra ha una singolare<br />

concezione della socialità e della politica<br />

scolastica. Come si fa a sostenere che sia<br />

un attacco allo Stato sociale non erogare<br />

più sussidi per le casse malati alle famiglie<br />

con redditi lordi di oltre 10 mila franchi al<br />

mese, o ancora non sussidiare più gli assicurati<br />

morosi che pur avendo i soldi non<br />

pagano i premi delle casse malati e obbligare<br />

chi riceve i sussidi ad orientarsi sulle<br />

casse malati meno care.<br />

Questo non significa tagliare, bensì eliminare<br />

dei semplici e intollerabili sprechi. Ci<br />

sì<br />

al pacchetto fiscale<br />

il 16 maggio <strong>2004</strong><br />

Comitato “SÌ a meno imposte per le famiglie”<br />

<strong>Ti</strong>cino Business - 05/<strong>2004</strong> • 6<br />

vuole altresì un bel coraggio per parlare di<br />

attacco alla scuola per il fatto che agli insegnati<br />

ticinesi, che hanno il carico orario<br />

annuo più leggero di tutta la Svizzera, si<br />

chieda di fare un’ora d’insegnamento in<br />

più la settimana, o perché si propone di<br />

abolire dal 2007-2008 la ginnastica correttiva<br />

nella scuola, ma senza licenziare nessun<br />

docente.<br />

Al di là della demagogia che si fa a sinistra,<br />

la verità è che il Cantone, o meglio i contribuenti,<br />

non possono più sostenere<br />

aumenti della spesa pubblica al ritmo di<br />

100 milioni di franchi in più all’anno. Per<br />

fronteggiare simili impennate di spesa<br />

sarebbe necessario aumentare tutte le<br />

imposte cantonali di un 5% all’anno. E’<br />

questo che vogliono i ticinesi? Oppure<br />

ritengono giusto eliminare sprechi e abusi<br />

nella spesa sociale, per aiutare chi ha davvero<br />

bisogno e non coloro che approfittano<br />

della generosità dello Stato?<br />

Il 16 maggio si tratta di decidere se sostenere<br />

con continui aumenti delle tasse una<br />

spesa pubblica che cresce in maniera<br />

incontrollata, o invece se avviare una politica<br />

di risanamento finanziario prima che i<br />

conti dello Stato deraglino del tutto.


7• <strong>Ti</strong>cino Business - 05/<strong>2004</strong> Il tema<br />

Allargamento a Est dell’UE:<br />

più opportunità d’investimento<br />

per gli imprenditori ticinesi<br />

di Elisabetta Pisa<br />

Una crescita del Pil svizzero dello<br />

0,2-0,5%, pari a circa 1-2 miliardi di<br />

franchi. Un mercato di 450 milioni<br />

di consumatori con un ampio serbatoio<br />

di manodopera disponibile. Per la<br />

Svizzera l’allargamento a Est dell’Unione<br />

Europea sarà come il carburante per un<br />

motore che perde colpi. Del resto la stagnazione<br />

dell’economia elvetica è sotto<br />

gli occhi di tutti. Una crisi accentuatasi<br />

negli ultimi anni, ma che affonda le sue<br />

radici negli anni Novanta, quando il PIL<br />

elvetico è sì cresciuto, ma a tassi inferiori<br />

rispetto a quelli degli altri Paesi occidentali.<br />

Adesso si presenta un’occasione in più<br />

per tentare di invertire la rotta. La <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong><br />

è, difatti, convinta che l’ingresso nel club<br />

dell’Ue di 10 Paesi dell’Est avrà conseguenze<br />

positive per la Svizzera. Si tratta di<br />

nazioni che si stanno mobilitando per<br />

accogliere al meglio ditte straniere intenzionate<br />

a trasferirvi le attività. Incentivi<br />

fiscali, zone industriali già equipaggiate,<br />

salari competitivi, manodopera preparata<br />

e leggi in linea con quelle dell’Ue: queste<br />

sono le condizioni messe sul piatto della<br />

bilancia. Condizioni per agevolare anche<br />

gli imprenditori ticinesi a caccia di nuovi<br />

mercati, di nuovi sbocchi per i propri prodotti.<br />

Il fatto che siano stati accettati<br />

nell’Ue è garanzia della stabilità politica di<br />

questi Paesi, alcuni dei quali facevano<br />

parte dell’ex blocco sovietico. La chiara<br />

affermazione dei diritti di libertà e della<br />

democrazia sono condizioni che agevolano<br />

anche i progetti economici e tutelano<br />

gli investimenti degli imprenditori stranieri.<br />

Tutti atout che sono stati messi in luce nel<br />

ciclo di conferenze, organizzato tra marzo<br />

e aprile dalla <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong>. I dieci nuovi Paesi,<br />

con i loro 75 milioni di abitanti, sono lanciati<br />

verso l’espansione delle proprie economie.<br />

L’inflazione è sotto controllo e i<br />

conti pubblici sono in ordine. Nazioni<br />

pronte a beneficiare dei vantaggi di un<br />

mercato comune, dove vengono abbattuti<br />

gli ostacoli agli scambi. Una nuova presenza<br />

che però in Svizzera e pure in<br />

<strong>Ti</strong>cino fa anche tanta paura.<br />

Gli ambienti sindacali e l’Unione democratica<br />

di centro agitano lo spettro di<br />

ondate immigratorie incontrollabili. Di<br />

arrivi di massa di persone in cerca di<br />

migliori condizioni di lavoro e di vita che<br />

potrebbero portare a una pressione sui<br />

salari. Un fenomeno che è peraltro al centro<br />

di studi, che possano dare indicazioni<br />

più affidabili. A giudicare, però, dalle<br />

esperienze finora sperimentate dall’UE<br />

con l’adesione di Paesi considerati deboli<br />

come la Grecia, la Spagna e il Portogallo,<br />

questo timore appare infondato, visto<br />

che non si sono registrati movimenti di<br />

massa verso i Paesi più ricchi.<br />

Fatto sta che in Svizzera si teme il dumping<br />

salariale e sociale a causa della possibile<br />

importazione di manodopera a<br />

basso costo, in particolare nei settori in<br />

cui già vigono condizioni salariali modeste,<br />

come nell’agricoltura, nel comparto<br />

alberghiero e della ristorazione e nella<br />

sanità, in particolare tra gli infermieri. In<br />

realtà sono settori che già fanno capo a<br />

personale straniero. Non solo. Gli oppositori<br />

ribattono che l’adesione all’UE di<br />

Stati che dispongono di un’agricoltura a<br />

basso prezzo come la Polonia o la<br />

Slovenia, porterebbe, a medio o a lungo<br />

termine, ad un’importante pressione sui<br />

prezzi di produzione anche in Svizzera.<br />

Un rischio che potrebbe invece tradursi<br />

in opportunità. L’economia elvetica è<br />

ingessata, stretta tra cartelli e prezzi<br />

amministrati, che non hanno lasciato spazio<br />

alla concorrenza, bloccando così l’espansione<br />

economica. Potrebbe, invece,<br />

essere questa un’occasione per introdurre<br />

dei meccanismi virtuosi. Insomma,<br />

non tutto il male vien per nuocere.<br />

Del resto, però, bisogna guardare in faccia<br />

alla realtà e mettere in conto la possibilità<br />

che venga lanciato il referendum<br />

contro l’estensione degli accordi bilaterali<br />

con l’UE ai nuovi dieci Paesi dell’Est.<br />

La libera circolazione delle persone costituisce<br />

l’ostacolo maggiore. Ma la Svizzera<br />

sta già negoziando in modo che vengano<br />

fornite tutte le necessarie garanzie. In<br />

altre parole l’apertura del mercato del<br />

lavoro avverrà a tappe, a partire dal 2005<br />

e per un periodo di sette anni, oltre al<br />

fatto che sono previste misure d’accompagnamento<br />

per evitare il dumping salariale<br />

e sociale.<br />

La bocciatura da parte del popolo dell’estensione<br />

della libera circolazione metterebbe<br />

in discussione tutto il pacchetto di<br />

accordi bilaterali già conclusi con i<br />

Quindici, con conseguenze politiche ed<br />

economiche enormi. “A parte le questioni<br />

di immagine e le grandi difficoltà a livello<br />

politico che ne deriverebbero, basti pensare<br />

ai rapporti già oggi difficili con l’UE<br />

su alcune questioni come il caso dei dazi<br />

doganali – precisa Luca Albertoni, segretario<br />

della <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong> -, è opportuno ricordare<br />

che gli Accordi bilaterali hanno finora<br />

avuto un impatto positivo sull’economia<br />

elvetica”. Cancellarli significherebbe per<br />

la Svizzera fare un passo indietro nel<br />

tempo.


L’ospite<br />

Soltanto<br />

la crescita economica<br />

può finanziare<br />

lo stato sociale<br />

continua da pagina 1<br />

Intervista con Claudio Camponovo, direttore della <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong>, di Elisabetta Pisa<br />

Quali sono le ragioni dello scarso<br />

dinamismo dell’economia elvetica?<br />

“Sono molteplici le cause, su cui peraltro<br />

non vi è un’unanimità di consensi.<br />

Sta di fatto che tra i motivi non possono<br />

figurare la mancata flessibilità del mercato<br />

del lavoro (in Svizzera è molto più<br />

flessibile rispetto a quello della maggioranza<br />

dei Paesi europei), il costo del<br />

lavoro (nella Confederazione è più alto,<br />

ma la differenza con i Paesi confinanti si<br />

è ridotta negli ultimi anni), e le capacità<br />

della forza lavoro (la manodopera elvetica<br />

è sicuramente molto qualificata e<br />

non ha quindi nulla da invidiare a quella<br />

di altri Paesi).<br />

Vi sono, quindi, alcuni indizi che portano<br />

a ritenere che cartelli, limitazioni alla<br />

concorrenza, prezzi amministrati e così<br />

via abbiano limitato le capacità imprenditoriali<br />

del nostro Paese e quindi fiaccato<br />

le possibilità di crescita dell’economia”.<br />

Nel contempo il fisco è diventato<br />

più “vorace”.<br />

“Vi è anche indubbiamente un aumento<br />

della pressione fiscale che, pur rimanendo<br />

inferiore a quella degli altri Paesi<br />

europei, ha subìto negli ultimi anni il<br />

maggiore tasso di crescita.<br />

Preoccupante è la progressione fiscale<br />

che interessa le fasce medio-alte della<br />

nostra popolazione. Indubbiamente su<br />

questo tema si apre una controversia: la<br />

pressione fiscale è aumentata perché la<br />

crescita è stata bassa e quindi il gettito<br />

fiscale non è cresciuto sufficientemente,<br />

oppure la pressione fiscale è aumentata<br />

e ha ridotto la capacità di espansione<br />

dell’economia elvetica?<br />

Pur non volendo entrare nel merito di<br />

questa disputa, è indubbio che se l’economia<br />

elvetica non sarà capace di incrementare<br />

il proprio tasso di crescita, è<br />

inevitabile che lo stato sociale svizzero<br />

dovrà essere rivisto e ridimensionato, a<br />

meno di aumentare ulteriormente la<br />

pressione fiscale”.<br />

A questo punto entra in gioco<br />

il discorso su due dei capisaldi<br />

dello stato sociale elvetico,<br />

che sono appunto il sistema<br />

<strong>Ti</strong>cino Business - 05/<strong>2004</strong> • 8<br />

Claudio Camponovo<br />

previdenziale, e soprattutto il primo<br />

pilastro rappresentato dall’AVS,<br />

e l’assicurazione di invalidità.<br />

Potrebbero essere messi<br />

in discussione?<br />

“L’AVS, tuttora in condizioni finanziarie<br />

ottime, soffre oltre che di una crescita<br />

anemica - la quale ha indubbiamente<br />

l’effetto di ridurre il livello degli introiti<br />

che rappresentano una percentuale dei<br />

redditi percepiti dai lavoratori - anche<br />

del problema dell’invecchiamento della<br />

popolazione, che crea un rapporto tendenzialmente<br />

più sfavorevole tra i lavoratori<br />

attivi, che pagano i contributi, e i<br />

pensionati che percepiscono le rendite.<br />

Il Consiglio federale con la proposta di<br />

attribuire una parte, ossia l’1% del prossimo<br />

aumento dell’IVA alle casse<br />

dell’AVS, ritiene che in questo modo il<br />

primo pilastro non avrà problemi finanziari<br />

fino al 2015.<br />

Allora si porrà il problema, che diventerà<br />

via via sempre più acuto. Tra le soluzioni<br />

da mettere in campo c’è la possibilità<br />

di agevolare con deduzioni fiscali<br />

le giovani coppie che intendono fare


9• <strong>Ti</strong>cino Business - 05/<strong>2004</strong> L’ospite<br />

più figli e creare degli incentivi,<br />

sia per le aziende, sia per i<br />

lavoratori, affinché questi ultimi<br />

continuino a lavorare più a<br />

lungo e quindi diventino più<br />

tardi beneficiari delle rendite<br />

AVS”.<br />

Come intervenire, invece,<br />

sull’assicurazione<br />

invalidità?<br />

“In questo caso la situazione è<br />

ancora più drammatica. Il<br />

debito complessivo dell’AI<br />

ammonta a 4,5 miliardi di franchi<br />

ed è destinato ad aumentare<br />

al ritmo di un miliardo<br />

all’anno. Nel 2002 le spese<br />

dell’AI hanno raggiunto i 10<br />

miliardi di franchi e hanno rappresentato<br />

il 2,4% del Pil elvetico.<br />

L’aumento dell’IVA, posto in<br />

votazione il prossimo 16 maggio,<br />

non basterà a risolvere i<br />

problemi della nostra assicurazione<br />

di invalidità.<br />

Il problema è che l’AI, così<br />

come è capitato in altri Paesi,<br />

specialmente in Olanda, sta<br />

diventando il «ponte» attraverso<br />

cui i lavoratori espulsi dal<br />

mercato del lavoro e che non<br />

riescono a trovare un nuovo<br />

impiego, ottengono un’indennità<br />

mensile in grado di garantire<br />

un reddito decoroso.<br />

L’AI, difatti, soffre di un’esplosione<br />

dell’invalidità per motivi<br />

psichici, che è di solito la motivazione<br />

addotta in questi casi.<br />

La controprova che l’AI si stia<br />

trasformando in una cassa di<br />

disoccupazione permanente è data<br />

anche dal fatto che all’esplosione delle<br />

spese dell’AI e del numero di beneficiari<br />

di rendite, corrisponde una stagnazione<br />

delle spese dei Cantoni e dei Comuni<br />

elvetici per l’assistenza. Di fatto l’AI sta<br />

sostituendo l’assistenza e quindi si sta<br />

snaturando”.<br />

Per quanto tempo si potrà<br />

andare avanti così?<br />

“È ovvio che questa situazione non può<br />

essere sostenuta a lungo termine ed è<br />

pure ovvio che questo tipo di tendenza<br />

produce effetti perversi anche per il<br />

secondo pilastro. Infatti l’attestato di<br />

invalidità dato dall’AI fa scattare imme-<br />

Salviamo<br />

l'AVS!<br />

Prima che sia<br />

troppo tardi.<br />

diatamente il diritto a percepire una<br />

rendita di invalidità del secondo pilastro.<br />

Quindi vi è un doppio costo che questo<br />

fenomeno crea, da una parte sulle casse<br />

dell’AI e quindi sulle casse pubbliche e<br />

dall’altra sui bilanci delle casse pensioni.<br />

L’effetto finale è assolutamente negativo<br />

per l’insieme dell’economia”.<br />

Alla luce del quadro attuale, quali<br />

sono gli scenari che si prospettano?<br />

“Se l’economia elvetica non riprenderà<br />

a marciare a passo svelto, le scelte<br />

diverranno sempre più chiare: o si<br />

aumenta ulteriormente la pressione<br />

fiscale, con pregiudizio per la nostra<br />

competitività, oppure si tagliano le pre-<br />

Sì<br />

all'AVS<br />

Il 16 maggio SÌ alla revisione dell'AVS<br />

Comitato "SÌ all'AVS", casella postale 5563, 6901 Lugano, www.avs-si.ch<br />

stazioni delle assicurazioni sociali.<br />

Questa scelta non può più essere procrastinata.<br />

D’altra parte non si può nemmeno ipotizzare<br />

che le attuali assicurazioni sociali<br />

non dispongano di mezzi prima che vi<br />

sia stata una chiara discussione politica<br />

sulla loro riforma.<br />

Per questi motivi voterò il prossimo 16<br />

maggio per l’aumento delle aliquote<br />

dell’IVA proposto dal Consiglio federale.<br />

Il ritocco dell’IVA è da sostenere<br />

come il minore dei mali, ma la vera<br />

soluzione del problema la si avrà unicamente<br />

attraverso una profonda riflessione<br />

sulla sostenibilità della nostra<br />

socialità confrontata con una realtà in<br />

profondo mutamento”.


11 • <strong>Ti</strong>cino Business - 05/<strong>2004</strong> Agenda <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong><br />

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Comitato redazionale: Franco Ambrosetti, Claudio Camponovo,<br />

Rinaldo Gobbi, Alessia Romano e Aldo Stoffel<br />

Editore: <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong><br />

Impaginazione e stampa: La Buona Stampa, via Fola, 6963 Pregassona<br />

Responsabile pubblicità:<br />

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stoffel@cci.ch www.cciati.ch<br />

AGENDA<br />

• Giovedì 6 maggio <strong>2004</strong>, dalle 17:30 alle 19:30 presso l’Auditorium della Banca<br />

della Svizzera Italiana: Seminario “Il nuovo Regolamento svizzero d’arbitrato<br />

internazionale”<br />

• Giovedì 6 maggio <strong>2004</strong>; dalle ore 08:00 alle ore 09:30 presso l’Azienda agraria<br />

cantonale di Mezzana: Business Breakfast, ciclo di incontri organizzati<br />

dal Dipartimento delle Finanze e dell’Economia e da BancaStato, con la collaborazione<br />

di AITI e <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong>. “La relazione Stato impresa”, relatori: Arnoldo<br />

Coduri e Fausto Castiglione<br />

• Venerdì 7 maggio <strong>2004</strong>; ore 17:30 presso la Locanda degli Eventi a<br />

Novazzano, Assemblea Generale Ordinaria AIET<br />

• Giovedì 13 maggio <strong>2004</strong>, dalle 13:30, presso il Palazzo Canavée, Accademia di<br />

Architettura, Mendrisio: 13. Giornata ticinese del marketing “Occhi e<br />

sbocchi sul futuro”<br />

• Giovedì 13 maggio <strong>2004</strong>, dalle ore 17:15 presso il Salone Olimpia di Airolo,<br />

Assemblea generale ordinaria SSIC Sezione <strong>Ti</strong>cino<br />

• Domenica 16 maggio <strong>2004</strong>: Votazioni federali e cantonali<br />

• Lunedì 24 maggio <strong>2004</strong>, ore 16:30 presso Hotel Parco Paradiso: Assemblea<br />

ordinaria AFRA - Associazione fabbricanti ramo abbigliamento del Cantone<br />

<strong>Ti</strong>cino (Svizzera)<br />

• Martedì 25 maggio <strong>2004</strong>, Villa Principe Leopoldo & Residence: Riunione<br />

Ufficio presidenziale <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong><br />

• Giovedì 27 maggio <strong>2004</strong> dalle ore 10:00, BEA Bern Expo, blocco 2-hall 220:<br />

125° Anniversario dell’Unione svizzera delle arti e mestieri (USAM)<br />

• Venerdì 28 maggio <strong>2004</strong>, ore 10:00 presso SSIC TI, Bellinzona: Riunione<br />

Gruppo NEAT<br />

• Martedì 1. giugno <strong>2004</strong>, dalle ore 09:30 alle ore 14:00, Bern Restaurant zum<br />

Äussern Stand, Zeughausstrasse 17, Durchführung Steinbeis Schweiz und<br />

Fernfachhochschule Schweiz: 2. Technologie-Transfer-Tagung, invitato<br />

d’onore On. Consigliere federale Joseph Deiss<br />

• Giovedì 3 giugno <strong>2004</strong>; dalle ore 08:00 alle ore 09:30 presso l’Azienda agraria<br />

cantonale di Mezzana: Business Breakfast, ciclo di incontri organizzati<br />

dal Dipartimento delle Finanze e dell’Economia e da BancaStato, con la collaborazione<br />

di AITI e <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong>. “Gli strumenti e gli incentivi per le imprese”,<br />

relatori: Arnoldo Coduri e Roberto Melzi<br />

• Martedì 8 giugno <strong>2004</strong>, Aarau ore 14:00, Riunione Camere di Commercio<br />

e dell’Industria della Svizzera<br />

• Martedì 8 giugno <strong>2004</strong> alle ore 10:00 a Kloster-Fischingen, Canton Turgovia:<br />

Riunione Textilverband<br />

• Venerdì 11 giugno <strong>2004</strong> a Sion: Riunione Info-Chambres<br />

• Giovedì 17 giugno <strong>2004</strong> presso World Trade Center di Zurigo: Assemblea<br />

generale Osec Business Network Switzerland


Attualità<br />

Pacchetto fiscale:<br />

critiche degli oppositori ingiustificate<br />

di Stefano Modenini, responsabile economiesuisse Lugano<br />

Sono soprattutto i Cantoni che hanno<br />

voluto il referendum contro il pacchetto<br />

fiscale in votazione il 16 maggio<br />

(fra cui non figura tuttavia il <strong>Ti</strong>cino) ad<br />

esporsi in prima linea in questa campagna<br />

di votazione. Uno dei loro principali argomenti<br />

è quello di dire che con il pacchetto<br />

fiscale i Cantoni vedranno diminuire<br />

fortemente le proprie entrate fiscali e<br />

saranno dunque costretti a ridurre le prestazioni<br />

ai cittadini e ad aumentare le<br />

imposte, tanto più che sia la<br />

Confederazione sia i Cantoni medesimi<br />

devono già mettere in atto pacchetti di<br />

contenimento della spesa pubblica.<br />

La reazione dei Cantoni appare tuttavia<br />

piuttosto esagerata. Con il pacchetto fiscale<br />

i Cantoni devono riprendere il cosiddetto<br />

sistema dello splitting che elimina<br />

finalmente la disparità di trattamento<br />

fiscale fra coppie sposate e conviventi, ma<br />

non sono obbligati ad utilizzare il medesimo<br />

divisore della Confederazione (1,9)<br />

per determinare il reddito delle coppie<br />

effettivamente tassato. Al capitolo delle<br />

deduzioni sempre i Cantoni devono<br />

riprendere interamente la deduzione<br />

completa dei premi di cassa malati degli<br />

adulti, dei bambini e dei giovani in formazione<br />

(assicurazione di base) ed esonerare<br />

dalle imposte il minimo vitale, ma<br />

devono adattare la propria legislazione<br />

non immediatamente bensì nei cinque<br />

anni che seguono i cambiamenti a livello<br />

federale, quindi non prima del 2009.<br />

Per arrivare ad affermare che<br />

Confederazione, Cantoni e Comuni perderanno<br />

complessivamente 4 miliardi di<br />

franchi con il pacchetto fiscale - senza<br />

considerare per nulla gli effetti di rilancio<br />

della crescita economica che una maggio-<br />

re propensione al consumo derivante<br />

dalla riduzione delle imposte inevitabilmente<br />

avrà - i Cantoni devono sostenere<br />

di introdurre integralmente lo splitting<br />

fiscale che verrà utilizzato dalla<br />

Confederazione, ma da questo punto di<br />

vista non sussiste nessun obbligo da parte<br />

loro. Come detto i Cantoni devono introdurre<br />

il principio e il meccanismo dello<br />

splitting, ma sono liberi di determinarne<br />

la soglia.<br />

I Cantoni non menzionano poi le nuove<br />

entrate di cui beneficeranno presto: nuovi<br />

introiti legati alla tassa sul traffico pesante<br />

(mezzo miliardo in più dal 2005), nuova<br />

ripartizione loro favorevole degli utili<br />

della Banca Nazionale Svizzera (1 miliardo<br />

di franchi secondo la proposta di ripartizione<br />

del Consiglio federale), nuova perequazione<br />

finanziaria e dei compiti (per il<br />

<strong>Ti</strong>cino si tratta di 70 milioni di franchi in<br />

più). Inoltre, con il pacchetto fiscale i<br />

Cantoni introdurranno una tassa sulle<br />

residenze secondarie delle persone non<br />

domiciliate nel Cantone, aumentando<br />

dunque ulteriormente le loro entrate.<br />

Mal si comprende dunque perché mai ad<br />

esempio il Consiglio di Stato del cantone<br />

Zurigo a maggioranza si opponga al pacchetto<br />

fiscale, i cui effetti positivi ricadranno<br />

comunque sulla popolazione di questo<br />

Cantone e sull’economia cantonale, ma<br />

non dica assolutamente nulla sulla nuova<br />

perequazione finanziaria e dei compiti fra<br />

Confederazione e Cantoni, che comporterà<br />

un travaso di oltre 300 milioni di franchi<br />

da Zurigo verso gli altri Cantoni.<br />

Negli ultimi dieci-quindici anni in Svizzera<br />

abbiamo assistito ad un generale aumento<br />

della spesa pubblica e ad un aumento<br />

consistente delle entrate degli enti pubbli-<br />

<strong>Ti</strong>cino Business - 05/<strong>2004</strong> • 12<br />

Stefano Modenini<br />

ci. I Cantoni incassavano 39 miliardi di<br />

franchi nel 1990, hanno incassato 65<br />

miliardi nel 2003, con un aumento del 66<br />

percento. Sono parimenti cresciuti gli<br />

oneri a carico delle famiglie e delle persone<br />

sole. Di fronte a questa tendenza è difficile<br />

sostenere che la popolazione non<br />

abbia diritto di usufruire di una riduzione<br />

moderata delle imposte, tanto più che le<br />

deduzioni fiscali a livello federale sono<br />

decisamente fino ad oggi inferiori a quelle<br />

concesse a livello cantonale.<br />

L’abolizione del valore locativo nell’ambito<br />

della riforma dell’imposizione fiscale<br />

dell’abitazione e la parallela abolizione<br />

scalare degli interessi passivi del debito<br />

ipotecario sono misure che devono essere<br />

giudicate nel reale contesto storico ed<br />

economico per il quale sono state pensate:<br />

la Svizzera è un paese con un forte<br />

indebitamento ipotecario e la riforma da<br />

questo punto di vista vuole ridurre prima<br />

di tutto il livello di questo indebitamento.<br />

Da qui deriva una maggiore promozione<br />

del rimborso diretto dei debiti ipotecari<br />

che avrà luogo qualora il pacchetto fiscale<br />

verrà accettato dal popolo.<br />

D’altra parte la riforma dell’imposizione<br />

fiscale delle famiglie e delle persone è un<br />

atto dovuto: sono passati vent’anni da<br />

quando il Tribunale federale stabilì in una<br />

sentenza che le coppie sposate dovevano<br />

essere trattate dal punto di vista fiscale alla<br />

medesima maniera dei conviventi.<br />

I Cantoni hanno già adeguato la loro legislazione;<br />

ora tocca alla Confederazione.


13 • <strong>Ti</strong>cino Business - 05/<strong>2004</strong><br />

Il processo d’integrazione<br />

continua imperterrito<br />

di Claudio Camponovo, Direttore <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong><br />

Claudio Camponovo<br />

Nuovi Soci <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong><br />

Questo mese abbiamo il piacere di porgere il benvenuto a:<br />

Dal 1. maggio <strong>2004</strong> l’Unione europea<br />

si arricchisce di 10 nuovi paesi:<br />

sono circa 75 milioni di persone<br />

che si aggiungono agli oltre 370 milioni di<br />

abitanti. È incredibile la formazione effettuata<br />

da queste popolazioni in soli 10 anni:<br />

sono passati da un’economia pianificata ad<br />

un’economia di mercato senza versare<br />

sangue, hanno buttato via le vecchie stampelle<br />

di stato per poter camminare con le<br />

proprie forze. L’Europa dell’Est ha fatto<br />

molti passi anche se non tutto si è trasformato<br />

nel migliore dei modi.<br />

Per i 15 paesi dell’UE si prevede una crescita<br />

economica di poco superiore all’1%<br />

del PIL: i maggiori beneficiari di quell’allargamento<br />

saranno la Germania e<br />

l’Austria per i quali si prevede un maggior<br />

tasso di crescita dell’1.5%.<br />

È risaputo che attualmente il reddito pro<br />

capite della popolazione di questi nuovi<br />

Paesi ammonta mediamente al 50% da<br />

quello dei 15 vecchi Paesi dell’UE. La forza<br />

economica complessiva di questi 10 Paesi<br />

raggiunge con il 5% del PIL dell’attuale<br />

• Piero Ferrari - Silos e Beton <strong>Ti</strong>cino, estrazione di inerti e fabbricazione di calcestruzzo,<br />

6596 Gordola<br />

• BASELUX SA, importazione ed esportazione per l’industria farmaceutica,<br />

6901 Lugano<br />

• Generali Information Technologies, servizi informatici, 6928 Manno<br />

• CCT SA, scuola di lingue e di altre materie scolastiche, 6900 Lugano<br />

• Centro Funerario di Lugano SA, onoranze funebri, 6963 Pregassona<br />

Attualità<br />

UE. La riforma del processo strutturale si<br />

attuerà in modo più lento di quanto avvenuto.<br />

Nel recente passato e solo a lungo<br />

termine si vedranno gli effetti positivi.<br />

L’economia basata principalmente sull’agricoltura<br />

e su attività industriali ad elevata<br />

percentuale di manodopera si trasformerà<br />

lentamente lasciando spazio alla<br />

razionalizzazione e all’automazione. L’UE<br />

sosterrà questo processo di trasformazione<br />

con crediti quadro per un ammontare<br />

di 41 miliardi di Euro dal <strong>2004</strong> al 2006. Se<br />

si pensa che da 14 anni il flusso di mezzi<br />

finanziari per l’ex DDR è stato di 80 miliardi<br />

di Euro per 17 milioni di tedeschi dell’est,<br />

e malgrado ciò, si conta ancora una<br />

disoccupazione del 20%, si può immaginare<br />

con quali difficoltà verrà svolto questo<br />

compito. L’allargamento dell’UE all’est<br />

è soprattutto un progetto politico che<br />

darà i suoi risultati positivi soprattutto a<br />

lungo termine.<br />

Sposare scenari troppo estremi o viscerali<br />

significa non confrontarsi con dinamiche<br />

e tendenze ormai inevitabili.<br />

Votate<br />

7 Sì<br />

il prossimo<br />

16 maggio!


Informazione<br />

Partenariato <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong> & Sunrise<br />

L’alternativa telecom<br />

Unica alternativa completa all’ex monopolio<br />

svizzero delle telecomunicazioni,<br />

sunrise è il marchio con il quale la TDC<br />

Switzerland SA commercializza i servizi.<br />

Si tratta del nuovo partner dalle credenziali<br />

solide che propone alle aziende l’intera<br />

gamma di servizi di trasmissione –<br />

voce, dati, multimedia e Internet, su rete<br />

fissa e mobile – offrendo condizioni particolarmente<br />

vantaggiose a tutte le<br />

imprese affiliate alla <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong>.<br />

Un partner solido e performante<br />

Tra la moltitudine di operatori che sono<br />

apparsi dopo la liberalizzazione del mercato<br />

svizzero delle telecomunicazioni,<br />

sunrise figura oggi al primo posto con<br />

oltre un milione di clienti nella rete fissa,<br />

quasi altrettanti in quella mobile e più di<br />

500’000 per Internet. Oltre a godere di<br />

un forte sostegno da parte degli azionisti,<br />

sunrise vanta un’infrastruttura autonoma:<br />

in Svizzera, il suo fiore all’occhiello<br />

sono le «autostrade della comunicazione»,<br />

una rete a fibre ottiche dalle altissime<br />

prestazioni lunga quasi 7000 km con<br />

90 nodi d’accesso strategici, mentre la<br />

rete di telefonia mobile dualband garantisce<br />

un tasso di copertura della popolazione<br />

elvetica superiore al 98%; all’estero,<br />

sunrise possiede la rete a fibre ottiche<br />

più veloce d’Europa.<br />

Full Service Made in Switzerland<br />

sunrise offre un ventaglio completo di<br />

servizi di telecomunicazione.<br />

Su rete fissa:<br />

• intera gamma di servizi Voice, con relativi<br />

numeri di servizio, sulla rete tradizionale<br />

o attraverso Internet (IP);<br />

• per il trasferimento di dati, servizi<br />

modulari basati sul protocollo Internet<br />

(IP) che permette di integrare<br />

l’insieme della comunicazione<br />

su scala nazionale e internazionale.<br />

Su rete mobile:<br />

• offerte personalizzate, abbonamenti<br />

forfettari, prepagamento, SMS, GPRS,<br />

multiservizi, per aziende ecc.<br />

Su Internet:<br />

• tutte le forme di accesso, Dial-up,<br />

ADSL, SDSL, circuito in affitto ecc.;<br />

• un portale www.sunrise.ch con numerosi<br />

servizi.<br />

Offerta speciale SWISSFIRMS Telecom<br />

per i membri CCIS<br />

SWISSFIRMS, la società di servizi fondata<br />

dalle Camere di Commercio e<br />

dell’Industria della Svizzera (CCIS), ha<br />

siglato con l’operatore sunrise un contratto<br />

di partenariato. A tutti i membri,<br />

grandi e piccoli, sono stati concessi degli<br />

sconti speciali in virtù del principio<br />

secondo cui le imprese CCIS costituiscono<br />

un’unica azienda che, per le sue<br />

dimensioni, beneficia di sconti sul volume<br />

oltre che di condizioni e tariffe vantaggiose<br />

già riservate a tutte le imprese.<br />

I membri CCIS hanno così ottenuto uno<br />

sconto supplementare fisso del 3%, che<br />

va a sommarsi a uno sconto sul volume<br />

fino al 20%.<br />

Sodalizio d’interessi<br />

Primo operatore privato svizzero, sunrise<br />

è all’avanguardia nelle tecnologie moderne<br />

e spesso non compete ad armi pari<br />

proprio per offrire le migliori tariffe, le<br />

migliori condizioni e i migliori servizi al<br />

grande pubblico in generale e alle imprese<br />

in particolare. Questa giovane azienda<br />

dal logo sorridente è già il primo operatore<br />

privato svizzero di telefonia mobile<br />

e aspira a diventare il numero uno nell’ambito<br />

dello sviluppo delle telecomunicazioni<br />

in questo Paese. sunrise intende<br />

sostenere le PMI e le grandi società affin-<br />

<strong>Ti</strong>cino Business - 05/<strong>2004</strong> • 14<br />

ché siano in grado di fronteggiare la concorrenza<br />

mondiale avendo a disposizione<br />

strumenti di telecomunicazione dalle<br />

eccellenti prestazioni e senza essere<br />

penalizzate a livello dei costi.<br />

TDC SWITZERLAND SA<br />

• Società istituita nel 2000 da Tele<br />

Danmark Communications e dei suoi<br />

azionisti per realizzare la fusione tra gli<br />

operatori diAx e sunrise<br />

• Sede a Zurigo-Oerlikon<br />

• Più di 2500 collaboratori<br />

sunrise<br />

• Marchio per la commercializzazione<br />

dei servizi risultanti dalla fusione nel<br />

2001 delle reti diAx (mobile) e sunrise<br />

(fissa)<br />

• Numero di clienti al 31.12.2003:<br />

Rete fissa: 903’000<br />

Rete mobile: 1’200’000<br />

Internet: 612’000<br />

OFFERTA SWISSFIRMS TELECOM<br />

• Riservata ai membri delle Camere di<br />

Commercio e dell’Industria della<br />

Svizzera<br />

• Sconti abituali concessi alle imprese<br />

• Sconto supplementare fisso del 3%<br />

• Sconto sul volume fino al 20%<br />

• Per maggiori informazioni:<br />

sunrise, Tel. 800 111 555 o Andrea<br />

Pistoia, Tel. +41 91 913 38 00, responsabile<br />

per il Cantone <strong>Ti</strong>cino<br />

TDC Switzerland SA<br />

Via Cantonale<br />

Centro Galleria 3<br />

6928 Manno<br />

Tel. +41 91 913 38 00<br />

Business solutions: Tel. 0800 111 555<br />

Prodotti e servizi per i clienti privati:<br />

Tel. 0800 707 707<br />

www.sunrise.ch


Informazione<br />

Revisione della legge federale<br />

sui cartelli (LCart)<br />

Le nuove regole in vigore dal 1° aprile <strong>2004</strong><br />

di Luca Albertoni<br />

Come già ampiamente anticipato<br />

negli scorsi mesi, il 1° aprile scorso<br />

è entrata in vigore la revisione<br />

della legge federale sui cartelli (LCart),<br />

che contempla la concretizzazione di<br />

alcuni principi sviluppati dalla giurisprudenza<br />

negli ultimi anni, ma anche<br />

importanti novità che toccano tutte le<br />

aziende, grandi o piccole che siano.<br />

All’inasprimento delle disposizioni sulla<br />

concorrenza si è giunti a seguito delle<br />

lacune evidenziate dalla prima versione<br />

della LCart e delle intense discussioni a<br />

livello politico inerenti il livello dei<br />

prezzi in Svizzera e la competitività<br />

delle nostre aziende. Non è però pensabile<br />

che la sola revisione della LCart<br />

possa produrre effetti benefici immediati<br />

per l’economia, se altre importanti<br />

leggi restano di fatto inapplicate e<br />

quindi inutili, come la legge federale sul<br />

mercato interno. Inoltre, le necessarie<br />

liberalizzazioni del mercato devono<br />

anche e soprattutto passare attraverso<br />

decisioni politiche e del popolo (vedi<br />

l’esempio del mercato dell’elettricità) e<br />

non possono semplicemente essere<br />

demandate ad un’autorità amministrativa.<br />

Qui di seguito sono comunque riassunte<br />

le principali novità della revisione.<br />

La <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong> ha già a più riprese approfondito<br />

l’argomento LCart, in particolare<br />

attraverso la pubblicazione di Schede<br />

IFCAM speciali, che possono essere<br />

ottenute in abbonamento (per informazioni<br />

rivolgersi alla signora Alessia<br />

Romano, +41 91 911 51 28<br />

Fax +41 91 911 51 12<br />

romano@cci.ch).<br />

1. Chi soggiace alla LCart?<br />

La LCart è applicabile a tutte le aziende<br />

private e pubbliche, indipendentemente<br />

dal loro statuto giuridico o dalla loro<br />

forma organizzativa. Viene quindi a<br />

cadere una riserva introdotta dal<br />

Tribunale federale (TF) per le unità<br />

amministrative senza personalità giuridica.<br />

Questa modifica potrebbe avere<br />

importanti ripercussioni soprattutto<br />

nell’ambito degli appalti pubblici.<br />

2. Importazioni parallele facilitate<br />

La LCart è dichiarata applicabile anche<br />

all’ambito della proprietà intellettuale,<br />

in particolare per quanto concerne le<br />

questioni legate all’importazione dei<br />

prodotti. Lo scopo è di permettere le<br />

importazioni parallele anche nell’ambito<br />

dei brevetti e quindi di ottenere una<br />

diminuzione generalizzata dei prezzi<br />

dei beni di consumo.<br />

La Commissione della concorrenza<br />

(Comco) dovrà esaminare se, nel caso<br />

concreto, vi sono le condizioni per<br />

poter applicare la LCart, tenendo conto<br />

di eventuali importanti differenze di<br />

prezzo esistenti fra la Svizzera e il paese<br />

d’origine del prodotto e della comparabilità<br />

delle condizioni di messa sul mercato<br />

dei prodotti brevettati nei due<br />

paesi.<br />

3. La posizione dominante<br />

La revisione della LCart conferma una<br />

prassi corrente, cioè che per giudicare<br />

un’eventuale posizione dominante di<br />

un’azienda occorre tenere conto non<br />

solo dei rapporti con i diretti concorrenti<br />

e con i fornitori, ma anche delle<br />

relazioni esistenti con i compratori.<br />

<strong>Ti</strong>cino Business - 05/<strong>2004</strong> • 16<br />

4. Gli accordi verticali<br />

Allo scopo di favorire la concorrenza e<br />

portare ad una diminuzione del livello<br />

dei prezzi, la Comco aveva già emanato<br />

due circolari sugli accordi verticali, una<br />

di ordine generale ed una inerente il<br />

settore dell’automobile. La revisione<br />

della LCart ha introdotto un nuovo principio.<br />

Analogamente a quanto già avviene<br />

per gli accordi orizzontali (cioè fra<br />

aziende concorrenti), anche per gli<br />

accordi verticali fra aziende di livelli<br />

diversi vi è presunzione di soppressione<br />

della concorrenza se si stabiliscono<br />

prezzi minimi o fissi oppure in caso di<br />

suddivisione dei mercati secondo zone.<br />

Se la presunzione è confermata, l’accordo<br />

è considerato illecito. Nel caso in cui<br />

non fosse dimostrata la soppressione<br />

della concorrenza, è comunque possibile<br />

che gli accordi possano essere considerati<br />

come notevoli limitazioni della<br />

concorrenza e quindi sanzionabili.<br />

5. Articolo speciale per le piccole e<br />

medie imprese (PMI)<br />

A determinate condizioni, le autorità<br />

della concorrenza possono considerare<br />

lecite situazioni lesive della concorrenza,<br />

ma che hanno un impatto limitato<br />

sul mercato. Questa regola intende proteggere<br />

le PMI.<br />

6. Misure d’inchiesta più incisive<br />

La Comco dispone di una base legale<br />

chiara per ordinare perquisizioni e<br />

sequestrare mezzi di prova, in caso di<br />

sospetto fondato di limitazione illecita<br />

della concorrenza. Per queste misure è<br />

necessario un ordine di perquisizione


17 • <strong>Ti</strong>cino Business - 05/<strong>2004</strong><br />

firmato da un membro della presidenza<br />

della Comco su richiesta del<br />

Segretariato della Comco. Contro i menzionati<br />

provvedimenti coercitivi è possibile<br />

ricorrere alla Commissione di ricorso<br />

in materia di concorrenza.<br />

7. Le sanzioni amministrative<br />

Con le nuove disposizioni della LCart è<br />

possibile infliggere sanzioni direttamente<br />

alla prima violazione delle regole<br />

sulla concorrenza e non più solo in caso<br />

di recidiva. Le sanzioni dirette sono<br />

però previste solo per i casi di gravi violazioni<br />

dal punto di vista dell’interesse<br />

economico generale. Si tratta della partecipazione<br />

ad un cartello orizzontale o<br />

verticale (che concerne i prezzi, la ripartizione<br />

delle zone di vendita, ecc.) e dell’abuso<br />

di posizione dominante.<br />

La sanzione più temuta è evidentemente<br />

la multa che può raggiungere un<br />

massimo del 10% della cifra d’affari realizzata<br />

dall’azienda in Svizzera negli ultimi<br />

tre esercizi sommati. La mula varia<br />

evidentemente secondo la gravità e la<br />

durata della violazione delle norme sulla<br />

concorrenza e secondo il presunto guadagno<br />

realizzato dall’azienda attraverso<br />

il cartello.<br />

In determinate situazioni, la multa può<br />

essere evitata o ridotta. Ad esempio<br />

un’impresa può annunciare volontaria-<br />

mente alla Comco una limitazione della<br />

concorrenza, prima che tale limitazione<br />

esplichi i suoi effetti, oppure l’impresa<br />

può collaborare a rilevare e a eliminare<br />

la limitazione della concorrenza.<br />

Da rilevare infine che vi è un periodo<br />

transitorio fino al 31 marzo 2005, entro<br />

il quale le aziende possono mettersi in<br />

regola, senza subire alcuna sanzione.<br />

8. Altre modifiche<br />

Anche per le sanzioni in caso di recidiva<br />

il limite massimo della sanzione pecuniaria<br />

è stato portato al 10% della cifra<br />

d’affari realizzata in Svizzera negli ultimi<br />

3 esercizi, e regole più chiare sono state<br />

introdotte pure per le spese procedurali.<br />

Inoltre, sono stati uniformati tutti i<br />

valori limite oltre i quali le aziende<br />

devono annunciare i progetti di concentrazione<br />

ed è stato adattato al diritto<br />

europeo il calcolo dei valori limite concernenti<br />

le banche e gli altri intermediari<br />

finanziari.<br />

Per quanto riguarda la Comco, i suoi<br />

membri devono rendere noti i loro interessi<br />

in un apposito registro. Dal canto<br />

suo, il Consiglio federale esaminerà a<br />

scadenze regolari l’efficacia e le misure<br />

della LCart. Infine, vi è stata una modifica<br />

concernente la legge federale sul<br />

diritto d’autore a proposito dell’importazione<br />

di supporti video.<br />

Corso preparatorio<br />

all’esame professionale superiore<br />

per il diploma federale<br />

di Economista aziendale<br />

nelle arti e mestieri<br />

Sono ancora aperte le iscrizioni per il corso di Economista<br />

aziendale: inizio del corso settembre <strong>2004</strong>.<br />

Il corso dura solo un anno<br />

e permette di ottenere un diploma federale!<br />

Per informazioni e iscrizioni telefonare allo +41 91 911 51 18.<br />

Informazione


Informazione<br />

Le FFS sono sulla giusta via:<br />

presentato il bilancio 2003<br />

ed il nuovo progetto d’orario 2005<br />

Comunicato stampa FFS<br />

Il Gruppo FFS torna in attivo. Nel<br />

2003, in un clima economicamente<br />

difficile, il gruppo ha realizzato un<br />

utile annuo di 24,9 mio di CHF. L’anno<br />

precedente le FFS avevano registrato<br />

una perdita di 12 mio di CHF. Rispetto<br />

all’esercizio precedente FFS Cargo è<br />

riuscita a ridurre la perdita di due terzi.<br />

Il traffico viaggiatori ha fatto segnare un<br />

aumento del traffico interno e del traffico<br />

per il tempo libero, senza tuttavia<br />

ripetere il risultato finanziario dell’anno<br />

dell’Expo. Il risultato ha risentito di<br />

eventi particolari: da una parte, l’azienda<br />

ha dovuto effettuare accantonamenti<br />

complessivi pari a 182 mio di CHF per<br />

imposte e per la Cassa pensioni.<br />

Dall’altra, la vendita dell’ultima quota di<br />

partecipazione TDC, ha generato un<br />

utile di 95,4 mio di CHF. Thierry Lalive<br />

d’Epinay, presidente del Consiglio di<br />

amministrazione, ha parlato di un<br />

“risultato corretto nell’attuale contesto”.<br />

“Dal punto di vista economico il 2003 è<br />

stato un anno difficile per le FFS” ha<br />

dichiarato il presidente del Consiglio<br />

d’amministrazione FFS. Anche le FFS<br />

hanno risentito della difficile congiuntura<br />

che ha interessato l’andamento<br />

economico generale nel 2003: “Il settore<br />

colpito per primo e in misura più<br />

acuta è stato il traffico merci che, come<br />

è noto, è estremamente sensibile alla<br />

congiuntura. Ma, anche nella divisione<br />

Traffico viaggiatori, il traffico internazionale<br />

ha sofferto del calo del turismo”. Il<br />

risultato è “buono, considerate tutte le<br />

circostanze”, ha dichiarato ed ha<br />

aggiunto: “Siamo sul binario giusto. La<br />

via tracciata è quella buona”.<br />

Il risultato registrato dalle FFS nel 2003<br />

è stato caratterizzato da particolari<br />

influenze: in seguito a una risoluzione<br />

del Tribunale federale concernente<br />

l’obbligo di pagamento delle imposte<br />

per gli immobili cosiddetti «non necessari<br />

all’esercizio», per gli anni dal 1999<br />

al 2003 sono stati accantonati complessivamente<br />

50 mio di CHF per imposte.<br />

In seguito all’insufficiente copertura<br />

della Cassa pensioni FFS è inoltre stato<br />

necessario effettuare ulteriori accantonamenti<br />

per 132 mio di CHF. Dalla vendita<br />

dell’ultima quota di partecipazione<br />

nella TDC (“Sunrise”) è risultato un<br />

utile di 95,4 mio di CHF.<br />

I principali punti del bilancio d’esercizio<br />

2003:<br />

• riduzione dei costi nel traffico<br />

merci: si è denotata una vera inversione<br />

di tendenza sul fronte dei costi,<br />

la FFS Cargo è riuscita a ridurre la<br />

perdita di due terzi<br />

• il traffico viaggiatori ha incrementato<br />

quello interno e per il<br />

tempo libero: il traffico interno e<br />

quello per il tempo libero sono cresciuti<br />

ulteriormente, dopo i record<br />

avuti nel 2002 legati all’Expo.<br />

• conti separati per Infrastruttura<br />

e Immobili: in data 1.1.2003 il settore<br />

Immobili FFS è stato scorporato<br />

dalla Divisione Infrastruttura FFS.<br />

Nell’ambito della nuova organizzazione,<br />

la Confederazione ha imposto al<br />

settore Immobili l’obbligo di eseguire<br />

versamenti a compenso dei man-<br />

<strong>Ti</strong>cino Business - 05/<strong>2004</strong> • 18<br />

cati introiti causati all’Infrastruttura<br />

dallo scorporo. Infrastruttura ha invece<br />

generato un’eccedenza di 0,3 mio<br />

di CHF; complessivamente è stato<br />

raggiunto l’obiettivo posto a<br />

Infrastruttura di raggiungere la chiusura<br />

dei conti in pareggio tenuto<br />

conto delle sovvenzioni versate dal<br />

settore Immobili.<br />

• irrisolti i problemi della Cassa<br />

pensioni FFS: L’insufficiente copertura<br />

della Cassa pensioni FFS incide<br />

in modo profondo sul conto economico<br />

del gruppo; in ogni caso il<br />

grado di copertura è leggermente<br />

aumentato.<br />

Il presidente del Consiglio di amministrazione<br />

FFS, Thierry Lalive d’Epinay,<br />

si è espresso in modo critico al riguardo<br />

di ulteriori misure di risparmio a carico<br />

delle FFS. L’azienda ha “raggiunto il<br />

massimo livello sul fronte del risparmi”<br />

e negli ultimi anni ha “fornito sempre<br />

più prestazioni risparmiando sempre<br />

maggiormente”. È giunto il momento di<br />

considerare le conseguenze a medio e<br />

lungo termine delle misure di risparmio<br />

decise.<br />

Progetto d’orario 2005<br />

Il 12 dicembre <strong>2004</strong> avrà inizio in<br />

Svizzera il progetto «Ferrovia 2000» con<br />

il 12 % di treni in più, il 14 % di trenichilometro<br />

in più e un orario modificato<br />

e ottimizzato per il 90 %. Benedikt<br />

Weibel, presidente della Direzione FFS,<br />

ha affermato: “La realizzazione di un<br />

cambiamento d’orario così radicale per


19 • <strong>Ti</strong>cino Business - 05/<strong>2004</strong><br />

una rete tanto trafficata è l’operazione<br />

più importante con la quale le FFS si<br />

siano mai confrontate fino ad ora”.<br />

Per i viaggiatori ciò significherà trasporti<br />

pubblici con maggiori frequenze, più<br />

rapidi, più diretti e più comodi. Il<br />

<strong>Ti</strong>cino approfitterà dell’introduzione di<br />

collegamenti a cadenza semioraria nel<br />

trasporto regionale (<strong>Ti</strong>lo) e treni diretti<br />

da Locarno verso nord, sulle tratte<br />

Locarno – Bellinzona e Chiasso –<br />

Bellinzona. Il progetto d’orario 2005 è<br />

Gruppo aziendale FFS espresso in cifre<br />

(Valori in milioni di franchi)<br />

Informazione<br />

già entrato nella fase di consultazione,<br />

ed è accessibile a tutti a partire dallo<br />

scorso 16 aprile. L’Ufficio federale dei<br />

trasporti ha posto in consultazione il<br />

progetto d’orario presso i Cantoni sul<br />

sito Internet www.fahrplanentwurf.ch.<br />

Conto economico dell’azienda<br />

2003 2002 Differenza (assoluta) Differenza (in percentuale)<br />

Reddito di esercizio 6490,1 6323,9 166,2 2,6<br />

Spese di esercizio 6312,8 6129,9 182,9 3,0<br />

Risultato prima dell’accantonamento 177,3 194,0 - 16,7 - 8,6<br />

Risultato dopo l’accantonamento 45,3 11,0 34,3 311,8<br />

EBIT 199,8 122,0 77,8 63,8<br />

Risultato del gruppo 24,9 - 12,0 36,9<br />

Collaboratrici/tori* 28’707 28’786 -79 -0,3<br />

* Organico medio delle FFS (comprese le società affiliate): impieghi a tempo pieno.<br />

Quantità e prestazioni 2003<br />

Traffico viaggiatori 250,2* 245,2* 5,0 2,0<br />

Persone trasportate (in milioni)<br />

Viaggiatori-chilometro (in milioni) 12’290* 12’229* 61 0,5<br />

La differenza rispetto alle cifre presentate nel rendiconto 2002 è da ricondurre al cambiamento di metodo nel calcolo delle cifre<br />

delle prestazioni.<br />

Traffico merci 9’936 9’732 204 2,1<br />

Tonnellate-chilometro (in milioni)<br />

Infrastruttura 138,0 135,5 2,5 1,8<br />

Tracce-chilometro (in milioni)<br />

Quote dei segmenti, determinanti per il risultato del gruppo aziendale<br />

2003 2002 Differenza (assoluta) Differenza (in percentuale)<br />

Traffico viaggiatori 93,4 113,7 - 20,3 - 17,9<br />

Traffico merci - 33,1 - 96,1 63 65,6<br />

Infrastruttura * 0,3 106,5 -106,2 –<br />

Immobili * -4,6 – – –<br />

* Il 1° gennaio 2003 il settore Immobili è stato scorporato dalla Divisione Infrastruttura.<br />

Ferrovie federali svizzere FFS<br />

Ufficio centrale per i media<br />

Hochschulstrasse 6<br />

3000 Berna 65<br />

Tel. +41 51 220 41 11<br />

press@ffs.ch<br />

www.ffs.ch/press


21 • <strong>Ti</strong>cino Business - 05/<strong>2004</strong> Commercio estero<br />

SNV: One-Stop-Shop per le norme<br />

nazionali ed internazionali<br />

Dal 1° aprile <strong>2004</strong> tutte le norme di base e<br />

i prodotti ivi collegati possono essere consultati<br />

sulla piattaforma unica battezzata<br />

“SNV Shop”.<br />

Questo sportello unico creato<br />

dall’Associazione Svizzera di Normazione<br />

(SNV ) e dal Technischer Fachbuch-<br />

Vertrieb AG (TFV) fornisce l’accesso a<br />

tutte le norme svizzere, europee ed internazionali<br />

(SN, EN, ISO, ITU, IEC), nonché<br />

ai cataloghi di norme di altri paesi. I documenti<br />

possono essere forniti su DVD, CD-<br />

Rom, per via elettronica oppure in forma<br />

cartacea.<br />

Per ulteriori ragguagli: www.snv.ch.<br />

GMDN: una nuova nomenclatura per i<br />

dispositivi medici, compresi i dispositivi<br />

medico-diagnostici in vitro<br />

La GMDN (Global Medical Device<br />

Nomenclature) sostituisce le nomenclature<br />

finora utilizzate in Europa come la<br />

UMDNS (Universal Medical Device<br />

Nomenclature System) e la EDMS<br />

(European Diagnostic Market Statistics).<br />

La GMDN sarà utilizzata nel mondo intero.<br />

In futuro la GMDN sarà la nomenclatura<br />

utilizzata per tutti i contatti con e tra le<br />

autorità, in particolare anche per la nuova<br />

banca dati europea sui dispositivi medici<br />

“EUDAMED”. “EUDAMED” fa parte degli<br />

accordi tra la Comunità Europea e la<br />

Confederazione Svizzera sul riconoscimento<br />

reciproco in materia di valutazione<br />

della conformità (bilaterali I). La banca<br />

dati conterrà gli elementi seguenti per i<br />

contatti tra le autorità:<br />

• dati relativi alla registrazione dei dispositivi<br />

medici classici della classe I<br />

• dati relativi alla registrazione dei dispositivi<br />

medico-diagnostici in vitro<br />

• dati ottenuti in base alla procedura di<br />

vigilanza<br />

• dati relativi ai certificati rilasciati dagli<br />

organi incaricati della valutazione della<br />

conformità (certificati CE).<br />

Attualmente solo la versione inglese della<br />

GMDN è disponibile, versioni in altre lingue<br />

sono in corso di elaborazione nella<br />

commissione europea.<br />

In futuro, i codici GMDN saranno necessari<br />

per le notifiche a Swissmedic. Le<br />

seguenti procedure di notifica sono interessate:<br />

• notifiche per l’immissione in commercio<br />

di dispositivi medici, articolo 6<br />

ODmed (Ordinanza relativa ai dispositivi<br />

medici del 17 ottobre 2001)<br />

• notifiche degli organi incaricati della<br />

valutazione della conformità, articolo<br />

13 ODmed<br />

• notifiche di eventi gravi e di ritiri sistematici<br />

da parte del responsabile dell’immissione<br />

in commercio (vigilanza),<br />

articolo 15 cpv 1 ODmed.<br />

Swissmedic prevede di mettere a disposizione<br />

sul suo sito internet dei formulari di<br />

notifica che integrano una ricerca dei<br />

codici GMDN. A causa delle condizioni di<br />

licenza, Swissmedic non può mettere a<br />

disposizione una versione scaricabile della<br />

GMDN.<br />

Indirizzo di contatto per ulteriori ragguagli:<br />

Swissmedic, Istituto svizzero per gli agenti<br />

terapeutici<br />

Divisione Dispostivi Medici<br />

Erlachstrasse 8, 3000 Berna 9<br />

Tel. 031 323 22 51<br />

Fax 031 322 76 46<br />

medical.devices@swissmedic.ch<br />

www.swissmedic.ch.<br />

Ulteriori informazioni sulla GMDN possono<br />

invece sono essere ottenute su<br />

www.gmdn.org.<br />

Nuova antenna del seco in Giappone<br />

Location: Switzerland, l’agenzia del promovimento<br />

economico della Svizzera del<br />

Segretariato di Stato dell’economia<br />

(seco), ha nominato un nuovo rappresentante<br />

in Giappone. Il suo compito è di attirare<br />

nuovi investitori giapponesi verso la<br />

Svizzera. Tale nomina si aggiunge ad altre<br />

attività di Location: Switzerland in<br />

Giappone, in aumento dal 2003. André<br />

Zimmermann, consulente esterno svizzero<br />

residente in Giappone da più di 18<br />

anni, è stato nominato rappresentante di<br />

Location:Switzerland a Tokyo. I suoi compiti<br />

consistono nel reperire investitori<br />

giapponesi interessati dal mercato europeo<br />

e a promuovere la Svizzera come<br />

luogo privilegiato per l’insediamento<br />

aziendale. André Zimmermann lavorerà in<br />

stretta collaborazione con lo Swiss<br />

Business Hub a Tokyo. Questo nuovo<br />

posto è stato creato grazie alla cooperazione<br />

fra 13 cantoni svizzeri, il seco e<br />

Presenza Svizzera, che ne garantiscono<br />

anche il finanziamento.<br />

Location:Switzerland ha finora stabilito<br />

quali mercati prioritari quelli nord-americani<br />

e quelli europei. L’antenna in<br />

Giappone è una prima esperienza in Asia.<br />

Per aiutare gli investitori giapponesi intenzionati<br />

a stabilirsi in Svizzera,<br />

Location:Switzerland e lo Swiss Business<br />

Hub a Tokyo organizzano due seminari<br />

per investitori potenziali a Tokyo e Osaka,<br />

le cui date sono il 24 e il 25 maggio <strong>2004</strong>.<br />

Questi seminari saranno da una parte<br />

incentrati sui vantaggi comparativi economici<br />

e commerciali della Svizzera, e dall’altra<br />

sulla biotecnologia e la nanotecnologia.<br />

Vi parteciperanno numerosi rappresentanti<br />

della confederazione, dei cantoni,<br />

del mondo accademico e di enti economici<br />

privati e pubblici della Svizzera.<br />

Location: Switzerland sarà pure presente


Commercio estero<br />

a Bio Expo Japan a Tokyo dal 19 al 21 maggio<br />

<strong>2004</strong> nonché a Bio Japan nel settembre<br />

<strong>2004</strong>. In collaborazione con Osec e<br />

Swiss Biotech Association, Location:<br />

Switzerland presenterà i vantaggi della<br />

Svizzera come paese dove insediare un’azienda.<br />

Opportunità commerciali<br />

per le tecnologie ambientali in India<br />

La coscienza ambientale sta prendendo<br />

piede in India. Uno studio effettuato dallo<br />

Swiss Business Hub India in collaborazione<br />

con Baleco AG propone un giro d’orizzonte<br />

del mercato indiano dell’ambiente<br />

e ne valuta le opportunità per le aziende<br />

elvetiche.<br />

Gli specialisti in materia sono unanimi: il<br />

potenziale del mercato indiano dell’ambiente<br />

è enorme. L’India è però un mercato<br />

difficile per le aziende attive nelle tecniche<br />

ambientali che desiderano insediarsi<br />

in questo Paese, poiché l’attuazione<br />

delle disposizioni giuridiche è spesso<br />

incompleta e la diversità delle legislazioni<br />

specifiche nei vari Stati dell’India costituiscono<br />

degli ostacoli supplementari.<br />

Ma è proprio perché questo mercato è<br />

ancora poco sfruttato che il rapporto lo<br />

considera come promettente. Effettuato<br />

su mandato dell’Ufficio federale dell’ambiente,<br />

delle foreste e del paesaggio<br />

(UFAFP/BUWAL), lo studio “Opportunities<br />

for Environmental Technology in India -<br />

Focus Water, Air and Hazardous Waste”<br />

(140 pagine, in inglese) fa luce sul quadro<br />

politico, giuridico ed economico in India<br />

e passa in rassegna i settori seguenti: trattamento<br />

dell’acqua e delle acque reflue,<br />

rifiuti speciali, strumenti di finanziamento<br />

e fonti d’informazione e di consulenza.<br />

Costo: CHF 125.- per i soci Osec, CHF<br />

150.- per i non soci (IVA esclusa, spese di<br />

spedizione incluse).<br />

Le ordinazioni possono essere effettuate<br />

via fax al no. 091 911 51 39 oppure tramite<br />

e-mail all’indirizzo<br />

info.lugano@osec.ch.<br />

India: nuove regole per l’importazione<br />

di imballaggi in legno<br />

bns – L’India ha adottato nuove disposizioni<br />

per l’importazione di imballaggi in<br />

legno il 1° aprile <strong>2004</strong>. Esse si riferiscono<br />

alla norma fitosanitaria ISPM 15 relativa al<br />

trattamento degli imballaggi in legno grezzo<br />

della FAO, l’organizzazione delle<br />

Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura.<br />

Per informazioni complementari: plant-<br />

quarantineindia.org/pdffiles/PQ_order_2<br />

003.pdf.<br />

Nota dell’UFAFP/BUWAL sulla norma<br />

ISPM-15:<br />

www.osec.ch/%7E0xc1878d1b_0x0001cc<br />

83/ProductSafety/ispmstandard_15__der_neue_phytosanitaere_standard_fuer_holzverpackungen_2.<br />

Un complesso tecnologico polivalente<br />

per Aqaba<br />

bns- La Royal Scientific Society (RSS)<br />

intende costruire nella città portuale giordana<br />

di Aqaba un complesso tecnologico<br />

che accoglierà diversi poli specializzati, in<br />

particolare dei laboratori di ricerca votati<br />

all’energia solare, alla desalinizzazione<br />

dell’acqua di mare e al controllo delle<br />

sostanze per verificarne la conformità alle<br />

norme locali ed internazionali. L’ispezione<br />

dei beni d’importazione, la garanzia di formalità<br />

amministrative semplificate in<br />

materia di commercio estero e la promozione<br />

del trasferimento di tecnologia<br />

dovrebbero anche rilevare dal settore<br />

delle competenze delle istituzioni che si<br />

insedieranno nel futuro complesso tecnologico.<br />

Unico porto di Giordania (mar Rosso),<br />

Aqaba conosce in questo momento uno<br />

spettacolare sviluppo industriale ed economico<br />

al quale non sono estranei la forte<br />

ripresa degli scambi con l’Iraq e il successo<br />

della zona economica speciale creata<br />

per i progetti industriali e turistici.<br />

Per saperne di più sulla Royal Scientific<br />

Society: www.rss.gov.jo.<br />

Brasile : in gestazione legge<br />

sui progetti PPP<br />

na- Il Brasile prepara una legge che<br />

dovrebbe creare la base giuridica per una<br />

collaborazione tra pubblico e privato per<br />

quanto concerne determinati progetti.<br />

Nel quadro di questi progetti (detti progetti<br />

PPP, ossia “partenariato pubblico-privato”),<br />

lo Stato deve dare agli investitori<br />

privati delle garanzie finanziarie per quanto<br />

concerne la redditività dei progetti.<br />

Brasilia ha già sin d’ora reso pubblici 23<br />

progetti basati su partenariati tra settore<br />

pubblico e privato, per un valore di circa<br />

4,5 miliardi di EUR. Si tratta essenzialmente<br />

di progetti relativi ai trasporti (stradali,<br />

ferroviari o per via navigabile). Il piano<br />

quadriennale <strong>2004</strong>-2007 prevede degli<br />

investimenti di 65 miliardi di euro per<br />

migliorare le infrastrutture brasiliane e i<br />

progetti PPP finanziati da fondi privati<br />

fanno la parte del leone.<br />

<strong>Ti</strong>cino Business - 05/<strong>2004</strong> • 22<br />

Per qualsiasi complemento d’informazione<br />

www.planejamento.gov.br (ministero<br />

brasiliano della pianificazione) e<br />

www.abdib.org.br (associazione brasiliana<br />

dell’infrastruttura e delle industrie di<br />

base).<br />

Nigeria: lista dei beni<br />

d’importazione proibiti<br />

pg – Il governo nigeriano ha pubblicato a<br />

fine febbraio <strong>2004</strong> l’“Import Prohibition<br />

Order” ufficiale. Questa lista elenca una<br />

trentina di merci, essenzialmente beni di<br />

consumo, che è proibito importare in<br />

Nigeria. Questa proibizione è già in vigore.<br />

L’elenco dei beni d’importazione vietati<br />

può essere consultato su<br />

www.osec.ch/%7E0xc1878d1b_0x0001c1<br />

1e/Countries/NG/Customs_Origin/expor<br />

t_prohibition_list_2.<br />

Dov’è il paradiso degli imprenditori?<br />

na – Canada ed Australia figurano in testa<br />

del palmarès mondiale dei paesi maggiormente<br />

favorevoli all’attività economica. I<br />

costi generati dalla creazione e dello sfruttamento<br />

di un’azienda sono in media il 9%<br />

più bassi degli Stati Uniti, a loro volta il<br />

13,9% meno cari della Germania. È quanto<br />

risulta dallo studio “The CEOs Guide to<br />

International Business Costs” condotto da<br />

KPMG.<br />

Questo studio tiene conto dei principali<br />

fattori di costo (ad es. salari, imposte, prestazioni<br />

d’approvvigionamento) in 98 città<br />

d’Australia, Germania, Canada, Stati Uniti,<br />

Francia, Gran Bretagna, Islanda, Italia,<br />

Giappone, Lussemburgo e Paesi Bassi.<br />

Lo studio di KPMG può essere integralmente<br />

consultato su www.competitivealternatives.com/report/default.asp.<br />

Osec<br />

Business Network Switzerland<br />

Corso Elvezia 16<br />

Casella postale 5399<br />

CH-6901 Lugano<br />

Tel. +41 91 911 51 35<br />

Fax +41 91 911 51 39<br />

info.lugano@osec.ch<br />

www.osec.ch


23 • <strong>Ti</strong>cino Business - 05/<strong>2004</strong> Speciale Unione europea<br />

Nuovo opuscolo<br />

“Europa Brevier II: +10”<br />

La “Europafachstelle” del Canton Zurigo<br />

(cellula zurighese d’informazione sull’UE),<br />

in collaborazione con l’ufficio dell’integrazione<br />

DFAE/DFE, la Camera di commercio<br />

Svizzera-Europa centrale (SEC), la Swiss<br />

Organisation for Facilitating Investments<br />

(SOFI), l’Europa Institut dell’Università di<br />

Zurigo, il Credit Suisse e l’Euro Info<br />

Centro Svizzera ha elaborato un nuovo<br />

opuscolo informativo, di una sessantina di<br />

pagine, sul tema dell’allargamento ad est<br />

dell’UE. L’opuscolo, disponibile solo in<br />

tedesco e francese, approfondisce le<br />

seguenti tematiche: impatto dell’allargamento<br />

dell’UE sulla Svizzera; le conseguenze<br />

economiche per il nostro Paese;<br />

profilo dei nuovi Stati membri, testimonianze<br />

di aziende svizzere; consigli ed<br />

astuzie per profilarsi su questi mercati.<br />

Questo opuscolo è gratuito e può essere<br />

richiesto direttamente all’EICS (pf. indicare<br />

la lingua desiderata).<br />

La ripresa economica resiste<br />

nella zona euro<br />

La DG Economia e Finanze ha pubblicato<br />

la prima relazione <strong>2004</strong> sull’area euro. Essa<br />

ritrae una situazione di crescita moderata.<br />

L’evoluzione positiva, sia sul piano interno<br />

che esterno, lascia intravedere una nuova<br />

accelerazione dell’attività nella seconda<br />

parte dell’anno. La fiducia dei consumatori<br />

è migliorata, anche se solo progressivamente,<br />

le condizioni finanziarie sono favorevoli<br />

e un certo numero di segnali fanno<br />

pensare che la lunga crisi dell’investimento<br />

stia per finire. Inoltre, sondaggi presso<br />

le aziende mostrano che il vigore della<br />

domanda internazionale compensa l’incidenza<br />

negativa dell’apprezzamento della<br />

moneta unica sulle esportazioni della zona<br />

euro.<br />

La relazione “Quarterly report on the euro<br />

area” (in inglese) può essere consultata<br />

online su<br />

europa.eu.int/comm/economy_finance/p<br />

ublications/quarterly_report_on_the_eu<br />

ro_area/<strong>2004</strong>/report0104en.pdf.<br />

Per altre informazioni sulla politica economica<br />

dell’UE:<br />

europa.eu.int/comm/economy_finance/i<br />

ndex_en.htm.<br />

Maggiore protezione dei lavoratori<br />

europei dai rischi di esposizione<br />

ai campi elettromagnetici<br />

Il Consiglio UE ha adottato il 7 aprile,<br />

mediante procedura scritta, una direttiva<br />

del Parlamento europeo e del Consiglio<br />

sulle prescrizioni minime di sicurezza e di<br />

salute relative all’esposizione dei lavoratori<br />

ai rischi derivanti dagli agenti fisici<br />

(campi elettromagnetici), che include gli<br />

emendamenti adottati dal Parlamento<br />

europeo in seconda lettura.<br />

La direttiva si prefigge di completare la<br />

direttiva 89/391/CEE concernente l’attuazione<br />

di misure volte a promuovere il<br />

miglioramento della sicurezza e della salute<br />

dei lavoratori durante il lavoro, stabilendo<br />

requisiti minimi e consentendo agli<br />

Stati membri di adottare disposizioni più<br />

rigorose per la protezione dei lavoratori.<br />

Essa dà priorità alla riduzione dei rischi alla<br />

fonte mediante l’adozione di misure preventive<br />

connesse alla progettazione dei<br />

posti di lavoro nonché alla scelta delle<br />

attrezzature, dei procedimenti e dei metodi<br />

di lavoro.<br />

La direttiva stabilisce valori limite di esposizione<br />

e valori di azione basati su raccomandazioni<br />

elaborate dalla Commissione<br />

internazionale per la protezione dalle<br />

radiazioni non ionizzanti. Attribuisce ai<br />

datori di lavoro la responsabilità di valutare<br />

i livelli di esposizione, adottare misure<br />

preventive e provvedere all’informazione<br />

e alla formazione dei lavoratori. Dato che<br />

per il momento non esistono prove scientifiche<br />

sufficienti riguardo a eventuali effetti<br />

a lungo termine, la direttiva è circoscritta<br />

agli effetti a breve termine dell’esposizione<br />

ai campi elettromagnetici.<br />

I campi elettromagnetici erano stati in origine<br />

oggetto di un’unica proposta riguardante<br />

quattro tipi di agenti fisici. Tuttavia,<br />

considerata la complessità dei vari agenti,<br />

è stato deciso di esaminare ciascun tipo<br />

separatamente. Di conseguenza sono<br />

state adottate direttive sulle vibrazioni e<br />

sul rumore.<br />

Il testo completo del comunicato stampa<br />

del Consiglio può essere consultato su<br />

europa.eu.int/rapid/start/cgi/guesten.ksh?<br />

p_action.gettxt=gt&doc=PRES/04/105|<br />

0|RAPID&lg=IT&display.<br />

La Commissione propone una direttiva<br />

per combattere frodi e irregolarità<br />

Coe - Il 16 marzo la Commissione europea<br />

ha proposto una nuova direttiva sul controllo<br />

legale dei conti nella UE. Gli obiettivi<br />

di tale direttiva sono garantire che gli<br />

investitori e le altre parti interessate possano<br />

avere piena fiducia nell’esattezza dei<br />

conti controllati dai revisori e rafforzare la<br />

protezione nell’UE contro scandali quali<br />

quelli che hanno coinvolto di recente le<br />

società Parmalat e Ahold. La direttiva proposta<br />

chiarirebbe gli obblighi dei revisori<br />

legali dei conti e stabilirebbe alcuni principi<br />

etici per assicurarne l’obiettività e l’indipendenza,<br />

in particolare nei casi in cui le<br />

società di revisione forniscono ai loro


Speciale Unione europea<br />

clienti anche altri servizi. Introdurrebbe<br />

un obbligo di controllo esterno della qualità,<br />

garantirebbe un forte controllo pubblico<br />

sui revisori e migliorerebbe la cooperazione<br />

tra le autorità di regolamentazione<br />

dell’UE. La direttiva consentirebbe di dare<br />

velocemente una risposta normativa a<br />

livello europeo in caso di nuovi sviluppi<br />

grazie all’istituzione di un comitato di<br />

regolamentazione per la revisione contabile<br />

composto dai rappresentanti degli Stati<br />

membri, che potrebbe adottare o modificare<br />

rapidamente le misure di esecuzione<br />

della direttiva stessa. La proposta prevede<br />

altresì l’uso dei principi di revisione internazionali<br />

(ISA) per tutti i controlli legali dei<br />

conti nell’UE e getta le basi per una collaborazione<br />

equilibrata ed efficace tra le<br />

autorità di regolamentazione degli Stati<br />

membri e quelle dei paesi terzi, come ad<br />

esempio lo statunitense Public Company<br />

Accounting Oversight Board (PCAOB). La<br />

proposta sarà ora inviata al Consiglio dei<br />

ministri della UE e al Parlamento europeo<br />

ai fini della sua adozione nel quadro della<br />

cosiddetta procedura di codecisione.<br />

La proposta di direttiva può essere consultata<br />

online su<br />

europa.eu.int/comm/internal_market/au<br />

diting/docs/com-<strong>2004</strong>-177/com<strong>2004</strong>-<br />

177_it.pdf.<br />

Ulteriori informazioni sui rapporti finanziari<br />

sono invece disponibili su<br />

europa.eu.int/comm/internal_market/au<br />

diting/index_en.htm.<br />

La Commissione adotta una nuova<br />

“zona di sicurezza” per gli accordi<br />

di licenza di brevetti, know-how<br />

e diritti d’autore sul software<br />

La Commissione europea ha adottato il 7<br />

aprile <strong>2004</strong> una nuova normativa relativa<br />

all’applicazione della politica di concorrenza<br />

agli accordi di licenza di brevetti,<br />

know-how e diritti d’autore sul software.<br />

Grazie alle nuove norme vi sarà meno<br />

burocrazia e più sicurezza giuridica per le<br />

imprese, in quanto un maggior numero di<br />

accordi di licenza beneficeranno di una<br />

“zona di sicurezza” normativa in virtù della<br />

quale molti accordi saranno esentati dallo<br />

scrutinio individuale. Tali norme contribuiranno<br />

inoltre in misura efficace alla diffusione<br />

di tecnologia e know-how<br />

nell’Unione europea, nel rispetto degli<br />

obiettivi fissati al Consiglio di Lisbona nel<br />

2001. La nuova politica si iscrive nella riforma<br />

fondamentale delle disposizioni di<br />

applicazione delle norme antitrust, in<br />

vigore dal 1° maggio <strong>2004</strong>.<br />

Il testo completo del comunicato stampa<br />

può essere consultato su<br />

europa.eu.int/rapid/start/cgi/guesten.ksh?<br />

p_action.gettxt=gt&doc=IP/04/470|0|<br />

RAPID&lg=IT&display.<br />

Il regolamento e le linee direttrici saranno<br />

pubblicati nella Gazzetta ufficiale e saranno<br />

inoltre disponibili sul sito Internet:<br />

europa.eu.int/comm/competition/whatsnew.html.<br />

Protocollo di Kyoto giuridicamente<br />

vincolante per gli Stati membri dell’UE<br />

Con l’entrata in vigore della decisione<br />

280/<strong>2004</strong>/CE, il Protocollo di Kyoto è<br />

diventato giuridicamente vincolante per<br />

tutti gli Stati membri. Obiettivo primario<br />

del protocollo di Kyoto alla convenzione<br />

quadro delle Nazioni Uniti sui cambiamenti<br />

climatici (UNFCCC) è quello di stabilizzare<br />

le concentrazioni di gas ad effetto<br />

serra nell’atmosfera, secondo il rispetto di<br />

precisi livelli di emissione (a norma della<br />

decisione 2002/358/CE).<br />

La decisione 280/<strong>2004</strong>/CE istituisce un<br />

meccanismo per:<br />

• monitorare tutte le emissioni di origine<br />

antropica dalle fonti e l’assorbimento<br />

tramite pozzi di assorbimento dei gas a<br />

effetto serra non inclusi nel protocollo<br />

di Montreal sulle sostanze che riducono<br />

lo strato di ozono negli Stati membri;<br />

• valutare i progressi;<br />

• attuare, secondo i rispettivi programmi<br />

nazionali, la convenzione UNFCCC e il<br />

protocollo di Kyoto relativamente agli<br />

inventari dei gas ad effetto serra;<br />

• garantire la bontà e la precisione delle<br />

informazioni inviate da Comunità e Stati<br />

membri al segretariato della UNFCCC.<br />

La decisione può essere consultata online<br />

al seguente indirizzo<br />

europa.eu.int/eur-lex/pri/it/<br />

oj/dat/<strong>2004</strong>/l_078/l_078<strong>2004</strong>0316it00220<br />

024.pdf.<br />

Ulteriori informazioni sul protocollo di<br />

Kyoto sono invece disponibili su<br />

europa.eu.int/comm/environment/climat/home_en.htm.<br />

Il futuro dell’industria del tessile e<br />

dell’abbigliamento dopo il 2005<br />

La DG Impresa ha di recente pubblicato<br />

uno studio sulla liberalizzazione del commercio<br />

nel settore del tessile e dell’abbigliamento.<br />

Questo studio, di 384 pagine in inglese,<br />

può essere consultato online all’indirizzo<br />

www.europa.eu.int/comm/enterprise/textile/documents/ifm_final_report_2005.pdf<br />

<strong>Ti</strong>cino Business - 05/<strong>2004</strong> • 24<br />

Ulteriori informazioni sul settore tessile e<br />

dell’abbigliamento nell’UE possono essere<br />

ottenute alla pagina web<br />

www.europa.eu.int/comm/enterprise/textile/.<br />

“E-commerce and the Internet<br />

in European businesses”<br />

Questo è il titolo di una pubblicazione che<br />

è il risultato di un’inchiesta condotta presso<br />

le aziende sull’utilizzo di Internet e del<br />

commercio elettronico. L’inchiesta è stata<br />

realizzata in tutti gli Stati membri dell’UE e<br />

in Norvegia nel 2002. La pubblicazione<br />

tratta i temi seguenti:<br />

• definizione ed importanza dell’e-commerce<br />

• paragone con le precedenti inchieste<br />

• diffusione dei mezzi tecnologici d’informazione<br />

e di comunicazione<br />

• l’e-commerce in certi settori<br />

• l’e-commerce nell’UE e in Norvegia<br />

La pubblicazione è disponibile unicamente<br />

in inglese e può essere ordinata presso<br />

l’EICS al costo di EUR 20 (IVA e spese di<br />

spedizione escluse), facendo riferimento<br />

al nr. ISBN 92-894-6219-1. Termine di consegna<br />

ca. 3 settimane.<br />

“SMEs in Europe –<br />

Candidate countries”<br />

Questa pubblicazione di recente pubblicazione<br />

paragona la struttura e la performance<br />

delle aziende nei paesi candidati e<br />

nell’Europa dei 15. I dati si basano su una<br />

metodologia uniformata per i paesi candidati<br />

e su una media per quanto concerne<br />

l’Europa dei 15. La pubblicazione fornisce<br />

una panoramica sui paesi candidati, informazioni<br />

sulla loro competitività e un<br />

numero importante di statistiche sugli<br />

indicatori strutturali.<br />

La pubblicazione è disponibile unicamente<br />

in inglese e può essere ordinata presso<br />

l’EICS al costo di EUR 14.50 (IVA e spese di<br />

spedizione escluse), facendo riferimento<br />

al nr. ISBN 92-894-4965-9. Termine di consegna<br />

ca. 3 settimane.<br />

Euro Info Centro Svizzera<br />

Corso Elvezia 16<br />

Casella postale 5399<br />

CH-6901 Lugano<br />

Tel. +41 91 911 51 37<br />

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27 • <strong>Ti</strong>cino Business - 05/<strong>2004</strong> Informazione<br />

Visita in <strong>Ti</strong>cino<br />

delle Camere di Commercio<br />

e dell’Industria della Svizzera<br />

di Gorica Veljkovic<br />

Venerdì 2 aprile e sabato 3 aprile<br />

<strong>2004</strong>, la Camera di commercio,<br />

dell’industria e dell’artigianato del<br />

cantone <strong>Ti</strong>cino ha ospitato le omonime<br />

Camere di Commercio Svizzere. Come<br />

vuole la tradizione ogni anno una delle<br />

Camere di Commercio e dell’Industria<br />

della Svizzera ha il piacere di accogliere i<br />

colleghi delle Camere di Commercio<br />

degli altri Cantoni per far loro conoscere<br />

una parte della Svizzera e soprattutto la<br />

cultura del posto.<br />

La gita culturale ricreativa di quest’anno<br />

ha visto partecipare una cinquantina di<br />

persone che hanno potuto ammirare le<br />

diverse peculiarità del nostro territorio.<br />

Nel primo pomeriggio di venerdì 2 aprile<br />

il gruppo si è recato nella capitale amministrativa<br />

del Canton <strong>Ti</strong>cino per visitare<br />

alcuni beni culturali di Bellinzona e<br />

Castelgrande, proclamato da parte<br />

dell’UNESCO patrimonio dell’umanità.<br />

La seconda tappa del percorso è stata la<br />

visita all’Unione Farmaceutica<br />

Distribuzione SA e alla Cerbios Pharma<br />

SA di Barbengo. Il Direttore generale<br />

Pierangelo Ghirlanda e il Presidente<br />

Giovanni Pelli hanno illustrato la struttura<br />

dell’azienda e le sue attività.<br />

Nata settant’anni fa, l’Unione<br />

Farmaceutica Distribuzione SA ha consolidato<br />

la propria posizione di leader<br />

quale grossista e distributore di prodotti<br />

farmaceutici in <strong>Ti</strong>cino. Fin dall’inizio, si è<br />

contraddistinta sul territorio ticinese per<br />

la sua attenzione al singolo farmacista,<br />

considerandolo non un cliente qualsiasi,<br />

ma una persona con delle precise esigenze<br />

e problemi logistici. Tra i suoi ottimi<br />

clienti conta pure diverse farmacie<br />

della Svizzera tedesca e francese.<br />

Si è fatta una breve ma interessante visita<br />

anche alla Cerbios-Pharma SA. La<br />

Cerbios-Pharma SA è un’azienda svizzera<br />

nata nel 1995 dalla fusione delle due<br />

ditte Sapec Fine Chemicals SA e<br />

Bioferment Industrial Biologicals SA. I<br />

nomi di queste due industrie sono stati<br />

mantenuti a livello aziendale come nomi<br />

di divisione. La Cerbios-Pharma SA<br />

appartiene alla Chemholding SA, la<br />

quale, a sua volta, fa parte dell’Unione<br />

Farmaceutica SA di Barbengo. I prodotti<br />

della Cerbios-Pharma SA vengono commercializzati<br />

in tutto il mondo. I mercati<br />

più importanti sono gli Stati Uniti<br />

d’America e i Paesi dell’UE.<br />

Alla fine della giornata gli ospiti hanno<br />

potuto assistere al défilé di moda al<br />

Palazzo dei Congressi di Lugano, apprez-<br />

Un momento della sfilata al Palazzo dei Congressi<br />

zando i giovani creativi della Scuola specializzata<br />

superiore di tecnica dell’abbigliamento<br />

e della moda di Lugano in collaborazione<br />

con la SAMS di Viganello e di<br />

Biasca.<br />

Sabato 3 aprile, Chicco d’Oro SA di<br />

Balerna ha entusiasmato i partecipanti<br />

della gita, offrendo loro una visita guidata<br />

attraverso l’azienda e il museo del<br />

Caffè. Degustando il buonissimo caffè si<br />

è scoperta la storia di questa impresa,<br />

nata nel 1949, grazie alle profonde conoscenze<br />

del mondo del caffè e all’utilizzo<br />

di tecnologie eccellenti, si è consolidata<br />

in Svizzera e nel mondo.<br />

Arrivata la sera è giunto anche il momento<br />

di congedarsi e di portare assieme alle<br />

valigie tutti i bei ricordi dal fiorito Canton<br />

<strong>Ti</strong>cino.


Informazione<br />

Mercato immobiliare svizzero:<br />

ripresa degli immobili residenziali<br />

Studio del Credit Suisse sul mercato immobiliare svizzero per il <strong>2004</strong><br />

Comunicato Stampa Credit Suisse<br />

La rinascita dell’edilizia locativa è<br />

cominciata, seppure con un po’ di<br />

ritardo. Tuttavia, soprattutto negli<br />

agglomerati urbani, si prevede che i mercati<br />

si manterranno il liquidi. A questa conclusione<br />

giungono gli economisti del<br />

Credit Suisse nel loro studio di quest’anno<br />

“Il mercato immobiliare svizzero – Fatti e<br />

tendenze”. Secondo gli autori, così come<br />

era stato annunciato nello studio dell’anno<br />

precedente, c’è stato un rallentamento<br />

della dinamica dei prezzi nel segmento<br />

delle case unifamiliari.<br />

A differenza di quanto è avvenuto per le<br />

case unifamiliari, invece, è cresciuta notevolmente<br />

la domanda di proprietà per<br />

piani. Sui mercati delle superfici a uso ufficio<br />

e commerciali, nel 2003, si sono accentuate<br />

le difficoltà di vendita. Sebbene sembri<br />

raggiunto il livello minimo, per il prossimo<br />

anno si devono prevedere ulteriori<br />

flessioni dell’andamento occupazionale,<br />

soprattutto nei settori Finance, Insurance<br />

e Real Estate (i cosiddetti “settori FIRE”).<br />

Di conseguenza, a dispetto di eventuali<br />

schiarite sull’orizzonte congiunturale, non<br />

si ridurranno e sovraccapacità nel mercato<br />

delle superfici a uso ufficio e vendita.<br />

Il mercato degli alloggi in affitto, come<br />

preannunciato lo scorso anno, è in ripresa.<br />

Negli agglomerati urbani, tuttavia, ad eccezione<br />

della città di Basilea, i mercati continuano<br />

ad essere poveri di offerte.<br />

Nonostante possa essere osservato un<br />

ampliamento dell’offerta di abitazioni in<br />

affitto, sulla base della ripresa congiunturale<br />

gli specialisti del settore immobiliare<br />

prevedono per il <strong>2004</strong> una lieve crescita<br />

dei canoni di locazione, che dovrebbe<br />

accentuarsi nel 2005.<br />

Abitazioni: la proprietà per piani<br />

diventa ancora più interessante<br />

L’attrattiva della proprietà per piani è cre-<br />

sciutafortemente. Attualmente gli<br />

appartamenti in<br />

condominio<br />

non interessano<br />

più soltanto le<br />

classi d’età superiori<br />

ai 50 anni,<br />

bensì incontrano<br />

un favore<br />

sempre maggiore<br />

anche tra i<br />

giovani a partire<br />

dai 30 anni. Di<br />

conseguenza gli economisti del Credit<br />

Suisse prevedono che la crescita dei prezzi<br />

per la proprietà per piani sarà più marcata<br />

che per le case unifamiliari.<br />

Superfici a uso terziario:<br />

nessuna ripresa nel <strong>2004</strong><br />

Sebbene permangano le difficoltà di vendita,<br />

nel <strong>2004</strong> dovrebbe essere raggiunto il<br />

livello minimo nel mercato degli immobili<br />

a uso ufficio. Gli investimenti in immobili<br />

adibiti a ufficio, soprattutto negli agglomerati<br />

urbani, vengono valutati ancora con<br />

scetticismo. Gli autori dello studio prevedono<br />

che, nonostante la ripresa congiunturale,<br />

vi sarà un aumento a medio termine<br />

delle superfici sfitte.<br />

Ciò è da ricondurre da un lato al perdurare<br />

dell’ampliamento dell’offerta, dall’altro<br />

ad una riduzione della domanda. Gli economisti<br />

del Credit Suisse sono del parere<br />

che, nel <strong>2004</strong>, ci saranno ulteriori riduzioni<br />

di posti di lavoro, in particolare nei “settori<br />

FIRE”. Di conseguenza anche l’anno in<br />

corso, nonostante una chiara ripresa della<br />

congiuntura, sarà molto difficile per gli<br />

immobili a uso ufficio.<br />

Per il 2005 gli autori attendono i primi<br />

segni di un consolidamento, che però, a<br />

<strong>Ti</strong>cino Business - 05/<strong>2004</strong> • 28<br />

da sinistra, gli autori dello studio:<br />

Niels Zilkens, Ulrich Braun (responsabile dell’analisi immobiliare) e Philip Rauh<br />

livello nazionale, non dovrebbe cominciare<br />

prima del 2006.<br />

Investimenti immobiliari indiretti:<br />

grado di finanziamento esterno<br />

massimo del 60%<br />

Anche lo scorso anno gli investimenti<br />

immobiliari indiretti hanno dato buoni<br />

risultati. Sia i fondi immobiliari che le<br />

società anonime immobiliari, infatti,<br />

hanno fatto segnare un’interessante performance.<br />

Secondo gli economisti del<br />

Credit Suissse ciò conferma ancora una<br />

volta le ottime caratteristiche di diversificazione<br />

degli investimenti immobiliari indiretti.<br />

Anche l’inserimento di un fondo<br />

immobiliare internazionale in un portafoglio<br />

composto da azioni e obbligazioni ha<br />

l’effetto di ridurre il rischio. Per il successo<br />

di un investimento, oltre ad un’asset allocation<br />

ottimale, è d grande importanza un<br />

adeguato grado di finanziamento esterno.<br />

A seconda della propensione del rischio,<br />

gli autori consigliano di limitare al 60% il<br />

grado di finanziamento esterno.<br />

Lo studio è ottenibile gratuitamente chiamando<br />

il Credit Suisse, Signora Daniela<br />

Pignataro, al numero +41 91 802 61 36.


29 • <strong>Ti</strong>cino Business - 05/<strong>2004</strong> Vita dei Soci<br />

AIET: un’associazione “vitale”<br />

Un’Associazione, quella degli Installatori Elettricisti <strong>Ti</strong>cinesi, attiva su più fronti.<br />

Ce ne parlano il Presidente, Gianni Albertoni e Michele Pedrioli,<br />

responsabile della formazione professionale.<br />

di Lisa Pantini<br />

conta oggi 106 soci, forma<br />

oltre 450 apprendisti e ha circa<br />

L’AIET<br />

850 dipendenti del settore.<br />

La professione è in continua evoluzione,<br />

le novità tecniche escono sul mercato<br />

ad un ritmo frenetico, e questo<br />

obbliga gli addetti ai lavori ad un continuo<br />

aggiornamento in ambito tecnico.<br />

Nuovi sistemi d’impianto e nuove tecnologie<br />

obbligano le aziende ad investimenti<br />

sia dal profilo tecnico (corsi di<br />

Gianni Albertoni, Presidente AIET<br />

aggiornamento) sia dal profilo dell’acquisto<br />

di nuovi e sempre più sofisticati<br />

strumenti di misura per la loro verifica.<br />

Qualche esempio: dopo il “boom” di<br />

tutte le reti informatiche e degli<br />

impianti telematici registrati negli ultimi<br />

10 anni, le prime trasformazioni non<br />

corrispondono più agli attuali standard<br />

tecnici della trasmissione di dati, infatti<br />

nuove tecnologie avanzano. Per un<br />

lustro vi è stato un incremento del carico<br />

di lavoro, che ha portato ad una specializzazione<br />

sempre più marcata nel<br />

ramo telematico e ha fatto sì che venisse<br />

creato un nuovo profilo professionale<br />

nella formazione degli apprendisti: il<br />

telematico. Ora il mercato è oramai<br />

saturo, tutte le vecchie reti sono state<br />

trasformate, di conseguenza per i giovani<br />

telematici il settore non promette<br />

grandi posti di lavoro.<br />

Abbiamo assistito a diverse rivoluzioni<br />

tecniche, la più grande è stata quella<br />

della telefonia che ha portato all’introduzione<br />

dei centralini telefonici elettronici.<br />

Negli anni 50, quando vi era ancora<br />

il telefono a disco, la durata di un<br />

apparecchio era valutata in circa 20<br />

anni, da allora, dapprima con l’intervento<br />

dell’elettronica, in seguito con la<br />

liberalizzazione del mercato della telefonia,<br />

la durata tecnica degli apparecchi<br />

è drasticamente diminuita, si sono fatti<br />

grandissimi progressi tecnologici e si<br />

può tranquillamente affermare che un<br />

apparecchio quando esce sul mercato il<br />

lunedì tempo un fine settimana lo si<br />

può considerare superato.<br />

Il settore della corrente forte invece è<br />

fortemente influenzato dalla crisi dell’edilizia.<br />

Sono in atto varie ristrutturazioni<br />

che il Cantone sostiene, come committente<br />

pubblico, attribuendo i lavori a<br />

varie ditte ticinesi (come lavori in scuole,<br />

ospedali, ecc.). Tutti pensavano che<br />

la nuova trasversale alpina avrebbe portato<br />

ad un miglioramento dell’occupazione<br />

nel nostro settore, purtroppo le<br />

aspettative sono andate deluse, per il<br />

momento, a parte pochi interventi, di<br />

grandi appalti non ce ne sono. Per il<br />

<strong>2004</strong> è anche previsto il rinnovo di tutte<br />

le gallerie stradali dell’Alta Leventina<br />

(compresa quella del San Gottardo):<br />

queste opere sono già state assegnate<br />

parzialmente ad un consorzio di ditte<br />

ticinesi. Una scelta governativa è purtroppo<br />

fonte di preoccupazione per gli<br />

operatori del settore, voci sempre più<br />

insistenti danno indicazioni sulla nuova<br />

tendenza ad appaltare opere importanti<br />

ad imprese generali. Questo non<br />

potrà che portare ad un ulteriore svilimento<br />

delle condizioni di mercato nel<br />

settore dell’impiantistica. Si spera in un<br />

Michele Pedrioli,<br />

responsabile della Formazione Professionale<br />

intervento della Camera di Commercio<br />

a difesa degli appalti con la formula del<br />

concorso pubblico aperto a tutte le<br />

categorie professionali.<br />

L’AIET si propone di tutelare il livello<br />

professionale dei suoi soci, soprattutto<br />

tramite la formazione professionale dei<br />

capi azienda, quadri, maestranze ed<br />

apprendisti. Attraverso la propria attivi


Vita dei Soci<br />

tà, essa si prefigge di salvaguardare e<br />

promuovere gli interessi generali nel<br />

ramo delle installazioni elettriche e<br />

telematiche. Un’Associazione dinamica<br />

quindi, che opera anche per la tutela<br />

del livello professionale, la difesa della<br />

professione, la collaborazione con le<br />

autorità pubbliche, la stipulazione di<br />

convenzioni, lo sviluppo della collegialità<br />

e della collaborazione tra membri.<br />

“La nostra professione è protetta” spiega<br />

Gianni Albertoni, Presidente, “una<br />

persona per poter mettersi in proprio e<br />

operare legalmente deve per forza essere<br />

o avere un portatore di concessione<br />

alle proprie dipendenze, cioè una persona<br />

del mestiere in possesso della<br />

maestria o che ha conseguito il diploma<br />

di ingegnere STS/ETH” e aver superato<br />

in alcune materie gli esami professionali<br />

superiori.<br />

Con l’introduzione, nel gennaio 2001,<br />

dell’Ordinanza sugli Impianti elettrici a<br />

Bassa Tensione (OIBT), vi è stata una<br />

modifica sostanziale per la procedura di<br />

controllo della sicurezza degli impianti<br />

elettrici verso il cliente. Questo significa<br />

che se prima erano le aziende elettriche<br />

a compilare il rapporto di sicurezza<br />

(RASI) all’indirizzo degli abbonati, oggi<br />

il controllo è affidato a persone o enti<br />

competenti. L’AIET in questo ambito,<br />

era intenzionata a formare una struttura<br />

specializzata in tal senso, evitando<br />

che ogni ditta debba assumere un controllore<br />

di impianti elettrici.<br />

Si era pensato alla costituzione di una<br />

Società Anonima, nella quale gli azionisti<br />

dovevano statutariamente essere<br />

soci dell’AIET, con il fine di riunire i<br />

controllori in un’unica entità e far eseguire<br />

da quest’ultima i controlli di tutti<br />

gli stabili pubblici e privati che sottostanno<br />

all’OIBT. L’Ordinanza stabilisce<br />

che tutti gli impianti, a dipendenza del<br />

genere, sottostiano ad un controllo<br />

ogni 1/5/10/20 anni.<br />

Le prospettive di mercato erano più<br />

che ottime, purtroppo questo progetto<br />

è stato volutamente affossato da alcuni<br />

soci.<br />

L’AIET ha anche creato, in collaborazione<br />

con l’Associazione Maestri<br />

Elettricisti della Svizzera Italiana<br />

(AMESI) e con l’Associazione<br />

Controllori <strong>Ti</strong>cinesi di Impianti Elettrici<br />

(ACTIE), la Formazione Professionale<br />

Continua nel ramo delle installazioni<br />

Elettriche (FPCE), un’organizzazione<br />

che vede uniti gli sforzi nel campo dell’insegnamento<br />

professionale di tre<br />

entità alfine di offrire una più alta qualità<br />

d’insegnamento con l’offerta dei<br />

migliori docenti, senza concorrenza<br />

interna.<br />

L’AIET, attraverso al Commissione paritetica,<br />

opera anche con l’AIC<br />

(Associazione Inter-professionale di<br />

Controllo), che si occupa di effettuare<br />

controlli a livello del personale impiegato<br />

nei cantieri ticinesi (ad esempio<br />

manodopera in nero) e delle ditte estere<br />

a cui vengono deliberati lavori nel<br />

Cantone e che operano senza i relativi<br />

permessi. Questi controlli, che vogliono<br />

togliere dal mercato i lavoratori non<br />

regolari e le ditte che non operano nel<br />

pieno possesso dei permessi richiesti,<br />

sono effettuati da appositi ispettori.<br />

Per quanto riguarda la comunicazione,<br />

l’AIET ha attivato il nuovo sito web (raggiungibile<br />

all’indirizzo www.aiet.ch)<br />

dalla primavera del 2003. Non si tratta<br />

di un sito statico, ma, soprattutto per<br />

soddisfare le esigenze di comunicazione<br />

tra i membri di Comitato e per quelli<br />

delle varie Commissioni, è molto<br />

dinamico. Questo perché, come spiega<br />

il Presidente Gianni Albertoni, “sono<br />

stati attivati 5 forum all’interno dei<br />

quali le varie persone possono districarsi<br />

e, oltre che trovare informazioni<br />

postare threads con i quali comunicare<br />

con gli altri membri, interagire, informare<br />

e scambiarsi opinioni. Malgrado la<br />

reticenza iniziale all’uso del forum<br />

come strumento di comunicazione, ora<br />

tutti i miei colleghi hanno capito l’importanza<br />

e l’utilità di tale dispositivo, e<br />

la comunicazione è molto più semplice<br />

ed immediata. Ogni partecipante al<br />

forum possiede un nome utente ed una<br />

password, ed una volta sulla home page<br />

dell’AIET può accedere all’area riservata”.<br />

Nella parte di libero accesso invece<br />

sono presenti numerose informazioni<br />

sul Centro Professionale di Gordola, sui<br />

profili professionali; oltre all’organigramma<br />

completo, alle informazioni<br />

sulla storia e sulle attività<br />

dell’Associazione.<br />

La collaborazione con l’USIE (Unione<br />

Svizzera degli Installatori Elettricisti) è<br />

molto attiva e buona: i corsi, i manuali<br />

di calcolo, gli adeguamenti del<br />

Contratto Collettivo di Lavoro naziona-<br />

<strong>Ti</strong>cino Business - 05/<strong>2004</strong> • 30<br />

le vengono elaborati e aggiornati tenendo<br />

conto anche della “voce” ticinese<br />

(specifichiamo che esiste anche un CCL<br />

a livello ticinese). L’USIE cura gli interessi<br />

anche dell’AIET nei rapporti con la<br />

Confederazione.<br />

“I giovani rappresentano il futuro. Sono<br />

necessari e si devono inserire nelle attività<br />

di Comitato e dell’Associazione, ma<br />

sta ai veterani dare la possibilità ai giovani<br />

di crearsi un’esperienza”. afferma<br />

Gianni Albertoni. “Un primo coinvolgimento<br />

è quello per le persone che<br />

hanno un interesse nel ramo della formazione:<br />

possono diventare esperti<br />

d’esame di fine tirocinio o membri della<br />

Commissione per gli esami”.<br />

“Il Centro Professionale di Gordola<br />

conta circa 450 apprendisti suddivisi<br />

nei 4 anni” prosegue Michele Pedrioli,<br />

responsabile della formazione professionale,<br />

nonché membro di Comitato<br />

AIET.<br />

L’Associazione dispone d’un proprio<br />

centro di formazione professionale fin<br />

dal 1972. I primi corsi furono organizzati<br />

a Bironico, in seguito dal 1975 a<br />

Giubiasco e dal 1980 è operativo il centro<br />

di Gordola. Nel centro, composto<br />

da tre aule di teoria, una sala di conferenze,<br />

tre laboratori completamente<br />

equipaggiati per l’istruzione degli<br />

apprendisti, sono formati sia apprendisti<br />

sia i diplomati che vogliono proseguire<br />

il loro percorso formativo ottenendo<br />

la maestria o seguendo corsi<br />

d’aggiornamento. Ogni anno i corsi<br />

proposti vengono illustrati in un opuscolo<br />

informativo redatto in collaborazione<br />

con la FPCE. Attualmente sono<br />

impiegati tre istruttori qualificati che<br />

seguono la formazione per tutta la<br />

durata del tirocinio degli apprendisti,<br />

suddivisi nelle seguenti formazioni professionali:<br />

• Montatore elettricista,<br />

• Elettricista di montaggio,<br />

• Disegnatore d’impianti elettrici,<br />

• Telematico.<br />

Ogni apprendistato dura 4 anni, con<br />

l’eccezione di quello per elettricista di<br />

montaggio che è di 3. Il profilo professionale<br />

più “gettonato” è quello di<br />

montatore elettricista. Da non dimenticare<br />

che quello degli elettricisti è senza<br />

dubbio “il settore con il vivaio più<br />

numeroso di apprendisti in formazione”<br />

continua Michele Pedrioli.


31 • <strong>Ti</strong>cino Business - 05/<strong>2004</strong> Vita dei Soci<br />

“Nell’anno scolastico 2003/<strong>2004</strong> ci<br />

sono ben 130 iscritti al primo anno. La<br />

suddivisione tra tutti i profili prevede<br />

400 montatori elettricisti, 8 disegnatori<br />

d’impianti elettrici e 26 telematici”.<br />

Se dovessimo guardare all’evoluzione<br />

dei contratti di tirocinio stipulati negli<br />

ultimi 10 anni notiamo che il numero<br />

di apprendisti per profilo è sempre<br />

più o meno stabile. Nel 1992 vi erano<br />

112 montatori elettricisti e 10 disegnatori.<br />

Numeri che scendono a 102/5<br />

nel 1993, a 93/2 nel 1998 e risalgono<br />

attorno ai 120/8 nel 2002.<br />

La formazione di base prevede i 4<br />

(rispettivamente 3 più 2 supplementari<br />

per l’elettricista di montaggio) anni<br />

di tirocinio, dopo i quali con la pratica<br />

ed il perfezionamento si possono raggiungere<br />

gli esami professionali (con<br />

attestato professionale federale) di<br />

elettricista capo progetto, consulente<br />

in sicurezza elettrica e telematico<br />

capo progetto. Con l’esame professionale<br />

superiore si raggiunge la maestria.<br />

Si può constatare come la professione<br />

in questo settore sia ancora prettamente<br />

maschile e non vi sia un interesse<br />

da parte delle ragazze nel svolgerla<br />

o nel portare a termine la formazione.<br />

“C’è stata una ragazza circa<br />

10 anni fa che aveva iniziato al formazione”<br />

conferma Pedrioli, “ma non<br />

l’ha terminata. Questo si può spiegare<br />

con il fatto che la professione di elettricista<br />

è sempre stata vista come<br />

maschile e dura, pesante. Da non<br />

dimenticare che una buona parte del<br />

lavoro è svolta sui cantieri; questo<br />

forse blocca le ragazze”.<br />

Visto il gran numero di apprendisti e<br />

di diplomati ogni anno (su circa<br />

90/100 diplomandi che si presentano<br />

all’esame circa 70 lo superano), il<br />

mercato non riesce ad assorbirli completamente.<br />

“A volte i diplomati vengono<br />

riorientati verso il campo informatico,<br />

ma si deve comunque affermare<br />

che c’è un buon “ricambio” tra<br />

anziani e giovani nelle ditte ticinesi.<br />

Molti giovani, finito il tirocinio vanno<br />

nella Svizzera tedesca o proseguono<br />

la formazione specializzandosi su un<br />

altro ramo oppure si orientano verso<br />

la maturità professionale, iscrivendosi<br />

alla SUPSI”. continua Pedrioli.<br />

La riforma dell’iter della formazione<br />

non ha toccato i corsi per apprendisti,<br />

ma ha leggermente modificato la<br />

forma degli esami per la maestria: essi<br />

non si svolgeranno più in un’unica<br />

sessione, ma saranno a moduli, permettendo<br />

così di attivare il concetto<br />

di “esami su misura”. Attualmente in<br />

<strong>Ti</strong>cino si sta terminando un corso di<br />

maestria che sta formando circa 30<br />

persone, che otterranno il diploma<br />

presumibilmente nel 2005.<br />

Data la complessità degli esami di fine<br />

tirocinio sono necessari molti periti<br />

d’esame. Agli interessati viene proposto<br />

un corso per divenire perito della<br />

durata di 4/5 giorni. Oggi l’AIET dispone<br />

di circa 50 persone attive in tale<br />

ruolo.<br />

L’AIET è sempre presente anche ad<br />

Espoprofessioni (tenutasi lo scorso<br />

mese di marzo), la manifestazione tramite<br />

la quale le varie professioni<br />

hanno la possibilità di farsi conoscere<br />

ai giovanissimi (ragazzi delle scuole<br />

medie), in modo interattivo: alterna<br />

infatti uno stand fisso con la presenza<br />

di docenti e datori di lavoro a vere<br />

testimonianze di apprendisti in formazione<br />

che possono dare consigli e illustrare<br />

la loro esperienza diretta ai propri<br />

coetanei. Per farsi conoscere<br />

l’AIET offe anche delle visite al Centro<br />

Professionale di Gordola ed organizza<br />

degli stages della durata di una settimana,<br />

sempre per i ragazzi delle SME,<br />

nelle varie aziende. “Il giovane può<br />

farsi un’idea: capisce come si opera e<br />

tocca con mano l’effettivo lavoro”<br />

conclude Pedrioli.<br />

La Camera di commercio, dell’industria<br />

e dell’artigianato del canton<br />

<strong>Ti</strong>cino si congratula con<br />

l’Associazione degli Installatori<br />

Elettricisti <strong>Ti</strong>cinesi, e le formula i<br />

migliori auguri per un avvenire ricco<br />

di successo.<br />

AIET<br />

Segretariato<br />

Corso Elvezia 16<br />

6900 Lugano<br />

Tel. +41 91 911 51 14<br />

Fax +41 91 911 51 12<br />

info@aiet.ch<br />

www.aiet.ch<br />

OUTSOURCING<br />

Amministrazione e gestione risorse umane<br />

Gestione processi<br />

ricerca e selezione<br />

inizio e fine<br />

rapporto di lavoro<br />

stipendi e<br />

oneri sociali<br />

contratti e<br />

permessi di lavoro<br />

certificati di lavoro<br />

Strumenti di gestione<br />

descrizione<br />

della funzione<br />

dossier del<br />

personale<br />

regolamenti e<br />

manuali<br />

profili professionali<br />

e individuali<br />

Consulenza<br />

gestione<br />

risorse umane<br />

formazione e<br />

sviluppo<br />

piani sociali<br />

portafoglio<br />

assicurativo<br />

diritto del lavoro<br />

Vicolo di Pavü 8<br />

CH-6926 Montagnola<br />

Telefono: +41 (0)91 994 81 14<br />

Telefax: +41 (0)91 994 82 18<br />

Natel: +41 (0)79 276 29 40<br />

E-mail: adomenici@hros.ch<br />

Http: www.hros.ch<br />

di Angela Domenici


Vita dei Soci<br />

Officine Franzi SA:<br />

un compleanno d’acciaio<br />

125 anni di attività: dall’officina ad azienda industriale,<br />

operando in nuovi settori nel corso degli anni<br />

fino a giungere alla suddivisone attuale,<br />

Metalcostruzioni e Metalmeccanica, attiva dagli inizi degli anni ’80.<br />

L’8 maggio le porte aperte allo stabilimento a Barbengo.<br />

di Lisa Pantini<br />

Una signora che ha più di un secolo,<br />

una signora d’acciaio e alluminio,<br />

indistruttibile. Una signora che ha<br />

vissuto più epoche, cambiando “veste” e<br />

adeguandosi ai trend del momento ed alle<br />

esigenze dei mercati. Una signora che ha<br />

saputo tramandare di generazione in<br />

generazione i valori fondamentali della<br />

cultura aziendale in cui crede ed opera.<br />

Complimenti alla Officine Franzi SA per<br />

questo importante traguardo, che verrà<br />

festeggiato sull’arco di due giornate i<br />

prossimi 7 e 8 maggio.<br />

Venerdì 7 maggio l’azienda riceverà le<br />

autorità, i media ed alcuni clienti istituzionali.<br />

Dalle 16.30 verranno visitati gli stabilimenti<br />

e i loro rispettivi reparti; Franco<br />

Franzi presenterà l’evento con un discorso<br />

introduttivo. In seguito verrà proiettato<br />

un breve documentario in DVD di<br />

Adriano Kestenholz, noto cineasta ticinese,<br />

che per l’occasione ha interpretato in<br />

maniera lirica i diversi aspetti dell’azienda<br />

illustrandone le competenze fra tradizione<br />

e nuove tecnologie.<br />

Alla proiezione seguirà un buffet.<br />

La festa continuerà l’8 maggio dalle 11.00<br />

alle 16.00, con un giornata di porte aperte<br />

agli stabilimenti.<br />

Fondata a Lugano nel 1878 da Domenico<br />

Franzi, l’officina si trasformò in seguito in<br />

azienda industriale con fonderia e officina<br />

meccanica, realizzando prodotti nel settore<br />

delle macchine sotto la conduzione del<br />

figlio Giuseppe.<br />

In 125 anni la ditta ha subito molti rinnovamenti,<br />

mutazioni e diversificazioni di<br />

settore operativo. Inoltre si è confrontata<br />

con grandi accadimenti storici e crisi economiche<br />

che l’hanno spinta ad adattarsi<br />

alle necessità dei propri clienti, spesso<br />

modificando la gamma dei prodotti. Sono<br />

essenzialmente due le caratteristiche che<br />

non sono mutate: la conduzione famiglia-<br />

re dell’impresa e la sua sede in <strong>Ti</strong>cino.<br />

Successivamente la ditta passa nelle mani<br />

del nipote Ing. Franco Franzi, che sviluppò<br />

i settori delle costruzioni metalliche e<br />

delle protezioni autostradali. Nel 1974,<br />

dopo la prematura scomparsa dell’Ing.<br />

Franzi, la vedova, signora Mina Franzi,<br />

assume la conduzione dell’azienda e<br />

costituisce, nel 1977, la Società Anonima<br />

Officine Franzi SA insediandosi a<br />

Barbengo - attuale sede della ditta - nel<br />

1980. Dal 1981 è il figlio, Franco Franzi jr.,<br />

attuale presidente del Consiglio<br />

d’Amministrazione e amministratore delegato,<br />

che dirige con successo l’impresa di<br />

famiglia.<br />

Con lui la ditta si è aperta verso nuovi settori,<br />

divenendo operativa nelle telecomunicazioni,<br />

nelle macchine e negli impianti,<br />

nell’ambito ferroviario ed in quello medicale.<br />

Inoltre la ditta ha subito un’importante<br />

riorganizzazione interna, adeguandosi<br />

ai moderni criteri di conduzione<br />

aziendale.<br />

L’azienda conta oggi circa 150 dipendenti,<br />

dopo una riduzione del personale avvenuta<br />

nel biennio 2001 – 2003. Il mercato<br />

di riferimento è principalmente svizzero<br />

(85%), mentre esporta all’estero circa il<br />

15% dei prodotti: i clienti, in questo caso,<br />

sono soprattutto grossi gruppi esteri con<br />

filiali in Svizzera o società svizzere con<br />

sedi all’estero, operanti nel settore metalmeccanico.<br />

La Officine Franzi è anche stata uno dei<br />

soci fondatori dell’AITI e dell’AMETI,<br />

Associazione Industrie Metalmeccaniche<br />

<strong>Ti</strong>cinesi.<br />

Il “core business” dell’azienda risiede<br />

nella tecnologia delle saldature, in acciaio<br />

e in alluminio. Su questi processi vengono<br />

eseguiti dei controlli non distruttivi per<br />

verificarne la qualità con raggi X o ultrasuoni.<br />

Il cliente che interagisce con la<br />

<strong>Ti</strong>cino Business - 05/<strong>2004</strong> • 32<br />

Franco Franzi jr. amministratore delegato e<br />

Presidente CDA delle Officine Franzi<br />

Franzi SA è principalmente un buyer che<br />

si occupa di approvvigionamento o un<br />

tecnico, responsabile operante nella<br />

sezione di Ricerca e Sviluppo o<br />

Engineering di un’azienda alla ricerca di<br />

partner e fornitori volti ad instaurare un<br />

rapporto duraturo basato su un’alleanza<br />

strategica. I tecnici cercano di estrapolare<br />

da questa interazione il know-how specifico<br />

per la gestione ottimale dei processi<br />

all’interno delle proprie aziende.<br />

I criteri di valutazione principali su cui si<br />

basano i clienti per scegliere un fornitore<br />

sono la qualità, i termini ed i costi nell’ambito<br />

dei quali si realizza la collaborazione.<br />

Per questo, secondo Franco Franzi,<br />

si deve principalmente puntare sulla tecnica<br />

di produzione, cercando di ottimizzare<br />

i processi produttivi. Ogni progetto,<br />

sulla base della richiesta ricevuta e grazie<br />

al simultaneous engineering – che permette<br />

lo scambio di disegni di dettaglio<br />

tra cliente e partner tramite le nuove tec-


33 • <strong>Ti</strong>cino Business - 05/<strong>2004</strong> Vita dei Soci<br />

nologie multimediali – viene sviluppato in<br />

modo efficiente secondo le specifiche<br />

definite, offrendo una consulenza personalizzata<br />

sia nella preparazione dei documenti<br />

che degli elaborati tecnici.<br />

Attualmente la ditta che sta progettando<br />

un componente saldato in acciaio, critico<br />

e particolarmente sollecitato per i nuovi<br />

tram di Zurigo, è altresì fornitore per grosse<br />

ditte come Siemens, Bombardier e<br />

Stadler.<br />

“Per continuare a produrre in maniera<br />

ottimale e rafforzare la posizione di nicchia<br />

raggiunta, abbiamo dovuto razionalizzare<br />

e ottimizzare le risorse nella realizzazione<br />

dei progetti, nella politica dei<br />

prezzi, semplificando i processi produttivi<br />

Centro Solis di Mendrisio affitta<br />

Il Centro Solis è situato nelle immediate<br />

vicinanze dell’uscita autostradale<br />

di Mendrisio, ben visibile, nella<br />

zona industriale/commerciale denominata<br />

“Industrie 4”.<br />

I collegamenti interni sono garantiti da 2<br />

rampe di scale, da un scala di sicurezza<br />

oltre che da un ascensore e da due montacarichi.<br />

Gli uffici in locazione sono<br />

situati al secondo piano, sono distinti in<br />

due parti.<br />

Il blocco A è composto da una ricezione,<br />

da cinque uffici di diverse metrature, da<br />

un locale tecnico con doppio pavimento<br />

alfine di ottenere una<br />

buona qualità” spiega<br />

Franco Franzi “ma portare<br />

al cliente un buon<br />

prodotto con un prezzo<br />

altamente competitivo<br />

risulta oggi estremamente<br />

difficoltoso.<br />

Questo a causa di tutti<br />

gli stravolgimenti dei<br />

mercati internazionali,<br />

che influenzano le strategie<br />

di approvvigionamento<br />

dei grandi committenti,<br />

attratti dalle<br />

unità produttive a<br />

buon mercato provenienti<br />

dall’Est, che talvolta<br />

sono lacunose<br />

nella qualità. Uno dei<br />

nostri punti forti, nonché<br />

fattore competitivo,<br />

è il fatto che, pur operando in <strong>Ti</strong>cino,<br />

siamo in grado di offrire un buon rapporto<br />

qualità-prezzo”.<br />

La sovraccapacità produttiva che era presente<br />

in passato si è affievolita con la crisi<br />

economica in atto da parecchio tempo. La<br />

tendenza che si riscontra oggi è quella di<br />

produrre sempre meno in casa componenti<br />

a basso valore aggiunto, ma concentrarsi<br />

sul vero core business dell’azienda,<br />

cercando di creare le proprie opportunità<br />

per essere sempre più vicini alle aspettative<br />

dei clienti.<br />

La Officine Franzi è attiva anche nell’ambito<br />

delle formazione professionale e forma<br />

apprendisti in varie discipline, tra cui:<br />

polimeccanici, costruttori di impianti,<br />

e da doppi servizi. I locali sono completi<br />

di soffitti ribassati, corpi illuminati, allacciamenti<br />

telefonici e cablaggio EDP (ca.<br />

300 m2 CHF 175.-/m2 p.a.).<br />

Il blocco B è un open space che offre<br />

all’utente la massima flessibilità per una<br />

ripartizione ottimale degli spazi. I numerosi<br />

servizi, un locale guardaroba, un<br />

locale pausa e la climatizzazione a mezzo<br />

di soffitti raffreddanti completano l’offerta<br />

di questi spazi (ca. 1'200 m2 CHF 175.-<br />

7m2 p.a.). (Acconto spese accessorie per<br />

A e B: CHF 16.-/m2 p.a.).<br />

Il contratto di locazione ha una durata di<br />

metalcostruttori, disegnatori di costruzioni<br />

metalliche. “Terminato l’apprendistato,<br />

spesso i giovani restano a lavorare da noi,”<br />

continua Franzi, “visto il forte senso di<br />

appartenenza all’azienda. Oltre a ciò<br />

offriamo anche la possibilità di svolgere la<br />

maestria, per poi occupare una posizione<br />

come quadro intermedio, o comunque<br />

fare carriera all’interno della ditta. Da<br />

notare che i costi di formazione sono<br />

molto onerosi, e l’azienda si assume integralmente<br />

questi ultimi”. Le possibilità<br />

infatti sono molte: MBA in Ingegneria<br />

Gestionale in una SUP, scuole all’estero<br />

specializzate nell’ingegneria e tecnologia<br />

di saldatura, come pure tutti i processi<br />

speciali legati ai controlli non distruttivi.<br />

L’auspicio di Franco Franzi è quello di<br />

poter continuare la gestione famigliare<br />

dell’azienda, cercando di contare sempre<br />

su collaboratori motivati, che si identifichino<br />

fortemente con la filosofia della<br />

società. Oltre a ciò l’obiettivo di piena<br />

occupazione ed una sana crescita del fatturato<br />

e dei relativi margini operativi.<br />

La Camera di commercio, dell’industria e<br />

dell’artigianato del canton <strong>Ti</strong>cino si congratula<br />

vivamente con la Officine Franzi<br />

per il grande traguardo raggiunto e formula<br />

i suoi migliori auguri per un avvenire<br />

ricco di successi.<br />

Officine Franzi SA<br />

Via Cantonale 22<br />

6917 Barbengo<br />

Tel. +41 91 985 31 00<br />

Fax +41 91 985 31 99<br />

info@franzi.ch<br />

www.franzi.ch<br />

5 anni; eventuali accordi particolari possono<br />

essere concordati in sede di trattativa.<br />

Interessati possono rivolgersi a:<br />

MIB AG<br />

Property + Facility Management<br />

Via Cantonale 34a<br />

6928 Manno<br />

Silvano Miglioretto<br />

Tel. +41 91 612 21 55<br />

Fax +41 91 612 21 51<br />

silvano.miglioretto@mibag.com<br />

www.mibag@com/vermarktung


Vita dei Soci<br />

di Giorgio Franchetti<br />

<strong>Ti</strong>cino Business - 05/<strong>2004</strong> • 34<br />

Assioma SA: 10 anni di hi-tech in <strong>Ti</strong>cino<br />

Assioma SA rappresenta da ben 10<br />

anni un punto di riferimento nel<br />

panorama dell’alta tecnologia informatica<br />

in <strong>Ti</strong>cino. Fondata nel 1994 da<br />

Andrea Cariglia, amministratore unico<br />

della società, ha acquisito nel tempo alcune<br />

delle più importanti certificazioni<br />

(Microsoft, Citrix, Cisco, HP, IBM,<br />

Computer Associates, RSA, ecc.) e si è evoluta<br />

da semplice “Integratore di Sistemi” a<br />

“Consulente e fornitore di servizi tecnologici”<br />

a più ampio respiro, collocandosi<br />

sempre all’avanguardia nell’offerta di servizi<br />

informatici sul mercato locale. Essa<br />

supporta centinaia di clienti nella Svizzera<br />

italiana, come anche in ambito nazionale<br />

ed internazionale, progettando ed implementando<br />

reti e sistemi complessi.<br />

Pietra miliare in questo processo di crescita<br />

professionale è stata sicuramente l’apertura<br />

del Data Center (centro elaborazione<br />

dati) di Breganzona, attuale sede<br />

della società, che ha consentito lo sviluppo<br />

di una intera nuova gamma di servizi di<br />

ultima generazione in grado di diversificare<br />

ed ampliare notevolmente l’offerta sul<br />

mercato dell’azienda. Infatti, l’infrastruttura<br />

del Data Center di Assioma, grazie ad<br />

alcune caratteristiche peculiari che la rendono<br />

unica nel panorama ticinese, oltre al<br />

più classico “housing” di apparecchiature<br />

dei clienti e all’assistenza sistemistica, è in<br />

grado di erogare servizi centralizzati per le<br />

aziende in modalità ASP (Application<br />

Service Provider: fornitore in grado di<br />

sopperire dall’esterno alle necessità di<br />

operatività e gestione del funzionamento<br />

dei software di un cliente) che consentono<br />

alle imprese interessate di spostare in<br />

outsourcing l’operatività IT non strategica<br />

per i propri specifici business.<br />

Grazie a questa logica Assioma si posiziona<br />

come “trait d’union” ideale tra gli sviluppatori<br />

e fornitori di servizi applicativi<br />

alle prese con un mercato “tradizionale”<br />

ormai abbastanza coperto, e le aziende<br />

che richiedono nuovi metodi di distribuzione<br />

e utilizzo del software dalla gestione<br />

meno onerosa e economicamente più<br />

convenienti.<br />

La fornitura in modalità ASP si presta in<br />

modo particolarmente efficace all’erogazione<br />

di servizi di sicurezza informatica,<br />

cruccio non indifferente per tutte le aziende<br />

che si interfacciano con il mondo esterno<br />

tramite la rete. Il blocco dei virus e<br />

dello SPAM (posta indesiderata o spazzatura)<br />

circolanti nei sistemi di posta elettronica,<br />

il controllo degli accessi Internet a<br />

siti indesiderati e l’individuazione di tentativi<br />

di intrusione nella rete interna di un’azienda<br />

sono problemi che devono ormai<br />

essere affrontati quotidianamente con<br />

grande dispendio di energie, spesso distogliendo<br />

risorse da attività maggiormente<br />

produttive. In questi casi, il loro affidamento<br />

in outsourcing a una terza parte<br />

esperta nel settore può rappresentare una<br />

soluzione ideale.<br />

“Il nostro servizio ASPmx effettua un efficace<br />

opera di filtro della posta elettronica,<br />

interponendosi tra Internet e i sistemi di<br />

posta elettronica dei nostri clienti, inoltrando<br />

solo le e-mail non contenenti virus<br />

e/o SPAM. In questo modo l’utente si “lava<br />

le mani” del controllo, che avviene esternamente<br />

alla propria rete, garantendosi<br />

Andrea Cariglia, Amministratore Unico Assioma SA<br />

così un’ulteriore sicurezza” ha dichiarato<br />

Andrea Cariglia, Amministratore unico di<br />

Assioma.<br />

Il servizio ASPmx rappresenta un passo<br />

avanti rispetto ai classici sistemi antivirus e<br />

ai più comuni metodi anti SPAM, poiché,<br />

essendo interamente gestito presso il centro<br />

elaborazione dati (data-center) di<br />

Assioma, protegge la rete dell’azienda in<br />

modo preventivo e con un livello di sicurezza<br />

che i sistemi locali, operanti quando<br />

il contenuto indesiderato - sia esso virus o<br />

SPAM - è ormai già giunto a destinazione,<br />

non sono in grado di garantire. Inoltre,<br />

grazie a questo servizio è possibile quantificare<br />

i costi necessari per la difesa da virus<br />

e SPAM in maniera precisa e programmabile,<br />

senza incorrere in spiacevoli imprevisti<br />

di percorso.<br />

Come funziona in realtà, e per quale<br />

motivo risulta essere così efficace?<br />

“La logica di funzionamento di ASPmx”<br />

continua Cariglia “è in realtà abbastanza<br />

semplice: si viene a creare un passaggio in<br />

più nel flusso di dati tra Internet e la rete<br />

di un’azienda e viceversa, che, senza rallentarlo,<br />

lo analizza e filtra, impedendo a<br />

tutti i contenuti potenzialmente dannosi<br />

di giungere a destinazione, bloccandoli in<br />

quello che potremmo definire un territorio<br />

“neutrale”.<br />

La particolare efficacia del servizio va poi


35 • <strong>Ti</strong>cino Business - 05/<strong>2004</strong> Vita dei Soci<br />

ricercata nell’approccio di tipo euristico<br />

che lo caratterizza e nel costante aggiornamento<br />

di tutti i parametri che consentono<br />

la corretta individuazione dei contenuti<br />

e degli allegati inviati tramite posta<br />

elettronica. In pratica, questo si traduce<br />

nella capacità del sistema di elaborare in<br />

maniera logica i dati analizzati, individuandone<br />

la potenziale pericolosità o indesiderabilità<br />

anche quando i contenuti non<br />

appartengono esplicitamente a “liste<br />

nere” di sorgenti pericolose (black list).<br />

Il filtro della posta elettronica<br />

non è sicuramente l’unico servizio<br />

di sicurezza IT che ha senso gestire<br />

in outsourcing…<br />

“Sicuramente i problemi di sicurezza IT<br />

che devono essere fronteggiati da un’azienda<br />

non si limitano purtroppo al solo<br />

controllo del traffico di posta elettronica.<br />

Pensiamo ad esempio ai pericoli e ai contenuti<br />

indesiderati per l’azienda a cui ci si<br />

espone semplicemente navigando in<br />

Internet, che è uno strumento utilizzato<br />

Schede IFCAM<br />

diffusamente da molti utenti in ambito<br />

business.<br />

Assioma fornisce un servizio denominato<br />

“OfficeSurf ” che consente il controllo<br />

della navigazione impedendo l’accesso a<br />

determinati siti ed effettua una rilevazione<br />

statistica di tutto il traffico Internet.<br />

Questo tipo di strumento consente una<br />

flessibilità e una personalizzazione massima,<br />

poiché i parametri che determinano<br />

le regole di navigazione possono essere<br />

definiti per singoli utenti o per gruppi o<br />

anche per fasce orarie, permettendo di<br />

decidere chi fa cosa e come, riducendo al<br />

minimo la possibilità di creare danni<br />

anche accidentalmente.<br />

Pensando invece ad un controllo totale<br />

è possibile passare ad un “Intrusion<br />

Detection System”, capace di individuare<br />

e controllare tutto il traffico che<br />

transita su di una rete mediante rilevatori<br />

che analizzano tutto quanto passa<br />

fisicamente nei cavi di trasmissione.<br />

Anche in questo caso è possibile ottenere<br />

il servizio in outsourcing, utilizzando<br />

La pubblicazione della Camera di commercio,<br />

dell’industria e del cantone <strong>Ti</strong>cino che offre approfondimenti utili<br />

a tutti gli imprenditori ticinesi<br />

di Lisa Pantini<br />

Èstata pubblicata recentemente la<br />

Scheda IFCAM numero 9110 intitolata<br />

“Legge federale sui cartelli e<br />

altre limitazioni della concorrenza<br />

(LCart), aspetti principali della revisione<br />

del 1° aprile <strong>2004</strong>”, elaborata dal<br />

Signor Luca Albertoni, Segretario giurista<br />

della <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong>, lic.jur. LL.M, rientrante nella<br />

categoria tematica Nozioni giuridiche.<br />

La scheda presenta le principali novità<br />

(scopo della revisione, estensione del<br />

campo d’applicazione, limitazioni, ecc.)<br />

inerenti la revisione del 1° aprile <strong>2004</strong><br />

della Legge federale sui cartelli (LCart).<br />

Benché in vigore dal 1995 (cfr. Scheda<br />

IFCAM 9107), della LCart si è iniziato a parlare<br />

solo dopo qualche anno e la sua applicazione<br />

ha assunto contorni più definiti<br />

ed incisivi con il passare del tempo.<br />

Tuttavia, alcuni celebri casi di portata<br />

internazionale hanno evidenziato che la<br />

base legale elvetica, pur essendo calcata<br />

sulle corrispondenti norme europee,<br />

aveva determinate lacune più o meno<br />

gravi.<br />

È stato ad esempio ritenuto molto urtante<br />

il fatto che il colosso farmaceutico Roche<br />

potesse essere condannato ad importanti<br />

pene pecuniarie negli Stati Uniti ed in<br />

Europa per un accordo illegale sul prezzo<br />

delle vitamine, mentre in Svizzera la LCart<br />

non permetteva di infliggere alcuna multa<br />

(vedi Scheda 9107 y-z). A livello politico<br />

sono dunque cresciute le pressioni per<br />

inasprire la LCart, in particolare nel contesto<br />

della discussione sull’elevato livello dei<br />

prezzi in Svizzera, dovuto (almeno in<br />

parte) al fatto che alcuni settori economici<br />

risultano bloccati da rigide strutture cartellistiche.<br />

Il 20 giugno 2003 il Parlamento<br />

ha pertanto adottato la revisione entrata<br />

in vigore il 1° aprile <strong>2004</strong>.<br />

ad esempio “OfficeDetect” di Assioma.<br />

La fornitura di questi servizi, viene facilitata<br />

da un nuovo servizio che Assioma ha<br />

pensato per le PMI che, basandosi su<br />

un’offerta di connettività esclusivamente<br />

dedicata alla clientela business denominata<br />

“OfficeADSL”, consente di associare una<br />

grande varietà di servizi ASP, delegandone<br />

ad un unico interlocutore la gestione specialistica<br />

e centralizzata.<br />

In questo modo Assioma è convinta di fare<br />

un passo avanti nella direzione che consente<br />

alle aziende di delegare a terzi le<br />

principali incombenze scaturenti dall’utilizzo<br />

della tecnologia, a costi ragionevoli e<br />

con la garanzia fornita da esperti del settore.<br />

Assioma SA<br />

Via Vergiò 8<br />

6932 Breganzona<br />

Tel. +41 91 961 21 61<br />

Fax +41 91 961 21 62<br />

info@assioma.ch<br />

www.assioma.ch<br />

Lo scopo della nuova versione della LCart<br />

è di evitare in modo ancora più efficace le<br />

limitazioni della concorrenza. In altre<br />

parole, i cartelli non devono più presentare<br />

alcun vantaggio per le aziende e la<br />

nuova LCart dovrebbe avere un maggiore<br />

effetto preventivo, grazie anche all’introduzione<br />

di strumenti che dovrebbero facilitare<br />

la scoperta e quindi lo smantellamento<br />

di un cartello.<br />

Ricordiamo che l’abbonamento annuale<br />

di CHF 190.- può essere sottoscritto in<br />

qualsiasi momento, con la possibilità di<br />

ricevere tutte le Schede IFCAM dell’anno<br />

in corso.<br />

Siamo a vostra disposizione per ulteriori<br />

informazioni.<br />

Luca Albertoni, lic.iur. LL.M.,<br />

Tel. +41 91 911 51 21<br />

albertoni@cci.ch


Vita dei Soci<br />

IFEC Consulenze SA: obiettivo benessere<br />

Offre consulenze specialistiche nel campo della fisica e acustica della costruzione,<br />

nonché dell’ambiente, basate sia su verifiche sperimentali<br />

(mediante strumenti di misura all’avanguardia)<br />

sia teoriche (mediante programmi informatici e/o metodi<br />

di calcolo scientificamente riconosciuti).<br />

Tutto questo ruotando attorno ad un punto:<br />

garantire il benessere dell’individuo.<br />

di Lisa Pantini<br />

IFEC Consulenze SA è una società di<br />

consulenze – apprezzate soprattutto<br />

per la loro neutralità - nel campo<br />

ambientale rispettivamente della fisica<br />

delle costruzioni, dell’energia e dell’acustica<br />

che sta dando un particolare riscontro<br />

pratico a quelle che fino ad alcuni anni fa<br />

erano solo delle discipline teoriche. “La<br />

parola chiave”, spiega l’ing. Sergio Tami,<br />

co-titolare della ditta insieme al dott. Dario<br />

Bozzolo, “per descrivere l’operato della<br />

nostra azienda è senza dubbio concretezza”.<br />

Una concretezza che si realizza nei<br />

numerosi progetti che l’ufficio segue,<br />

facendo sempre leva sulla praticità delle<br />

azioni proposte, ed avendo sempre in<br />

primo piano il benessere dell’individuo.<br />

La ditta conta oggi 14 impiegati di cui 2 nel<br />

settore amministrativo e 12 che si dividono<br />

tra ingegneri (civili, elettrotecnici,<br />

informatici ed ambientali), architetti e fisici.<br />

Fondata agli inizi degli anni ’90, nel<br />

2000 muove i primi passi verso la forma<br />

attuale per poi ufficializzarsi come Società<br />

Anonima nel 2003. Il mercato di riferimento<br />

per il quale opera è principalmente<br />

quello ticinese, anche se si sta aprendo a<br />

livello nazionale e nel Nord Italia.<br />

L’obiettivo di IFEC è quello di garantire il<br />

benessere dell’individuo, attraverso l’ambiente<br />

che lo circonda o, in scala ridotta,<br />

all’interno dei locali nei quali si trova o<br />

vive.<br />

Parlando del settore dell’edilizia, IFEC è<br />

attenta a tutto ciò che riguarda la termica,<br />

l’igrometria, la ventilazione, l’illuminazione,<br />

le protezioni solari, la protezione<br />

antincendio e i danni costruttivi. In altre<br />

parole il benessere visivo, termico e acustico<br />

dell’individuo. “I progetti vengono<br />

sviluppati principalmente come supporto<br />

al lavoro di un architetto o ingegnere civile,<br />

che allestendo un progetto su richiesta<br />

di un committente, necessita una consulenza<br />

per soddisfare determinate richieste,<br />

dall’implementazione del progetto alla<br />

scelta del materiale” continua Tami. Oltre<br />

alla tipologia di committente citato vi<br />

sono pure imprese, enti pubblici o singoli<br />

privati.<br />

L’altro grande settore d’attività di IFEC<br />

sono le azioni è legato alla consulenza<br />

volta alla protezione ambientale. In<br />

questo ambito rientrano gli esami per<br />

determinare l’impatto ambientale che le<br />

grandi opere hanno sul territorio, considerando<br />

in primis quanto espresso dalla<br />

Legge Federale sulla protezione dell’ambiente.<br />

La sollecitazione dell’ambiente da<br />

parte di un’opera può avvenire in tre<br />

distinti momenti:<br />

1. quando è in fase di costruzione<br />

2. quando<br />

l’impianto<br />

è attivo e<br />

operante<br />

(fase di<br />

esercizio)<br />

3. quando, al<br />

termine<br />

della propria<br />

vita,<br />

d o v r à<br />

essere<br />

smaltito<br />

IFEC offre<br />

pure consulenzespecialistiche<br />

nei<br />

campi della<br />

qualità dell’a-<br />

<strong>Ti</strong>cino Business - 05/<strong>2004</strong> • 36<br />

ria (emissioni ed immissioni di sostanze<br />

inquinanti e relative mappe di esposizione),<br />

delle radiazioni elettromagnetiche<br />

(alta e bassa frequenza) e dell’acqua<br />

(depurazione, …).<br />

Dopo la fase di consulenza, segue quella<br />

di implementazione e verifica del progetto.<br />

L’opera eseguita può essere certificata<br />

da un collaudo, che testa se ciò che si è<br />

eseguito adempie all’obiettivo iniziale<br />

preposto.<br />

“Si hanno molte consulenze inerenti il<br />

risparmio energetico,” afferma l’Ing. Tami.<br />

“Con l’introduzione di nuovi standard<br />

come Minergie o Minergie Plus si garantisce<br />

al committente un alto benessere.<br />

Questi standard puntano alle energie<br />

alternative e rinnovabili”. prosegue Tami.<br />

“È noto che i costi sono maggiori inizialmente<br />

(ordine del 3-4%, massimo 10%),<br />

ma l’investimento maggiore iniziale viene<br />

Una parte del team della ditta IFEC Consulenze SA


37 • <strong>Ti</strong>cino Business - 05/<strong>2004</strong> Vita dei Soci<br />

ammortizzato in breve tempo durante l’esercizio<br />

dell’edificio o dell’opera progettata.<br />

Ma quanto vale il benessere di cui una<br />

persona può usufruire?”<br />

Tra i lavori portati a termine, in fase di realizzazione<br />

o di progettazione di IFEC, per<br />

il settore dell’edilizia, vi sono la nuova Sala<br />

del Gran Consiglio a Bellinzona, il futuro<br />

centro termale di Arosa, il nuovo Centro<br />

News della TSI a Comano, la nuova Sala<br />

del Consiglio Comunale a Lugano. Per il<br />

settore ambientale invece la galleria ferroviaria<br />

di base del Monte Ceneri per<br />

l’Alptransit San Gottardo SA, i ripari fonici<br />

autostradali lungo il tratto autostradale tra<br />

i comuni di Melide e Bissone, gli studi inerenti<br />

il risanamento dell’aria di alcune<br />

regioni del cantone <strong>Ti</strong>cino, la realizzazione<br />

di alcuni elettrodotti, ecc.<br />

IFEC Consulenze SA ha anche creato una<br />

raccolta di semplici programmi informatici<br />

sviluppati internamente, chiamato Kelvin,<br />

per avvicinare architetti ed ingegneri civili<br />

alla disciplina, nonché promuoverla.<br />

Attualmente il sistema di programmi<br />

Kelvin è usato in una trentina di uffici.<br />

IFEC ha ottenuto la certificazione ISO<br />

9001:2001 nel corso dell’estate 2003.<br />

IFEC Consulenze SA ricopre anche un<br />

ruolo formativo, aiutando i giovani ad avvicinarsi<br />

al mondo del lavoro con degli stages<br />

all’interno del proprio ufficio, durante<br />

i quali studenti di università svizzere o straniere<br />

lavorano in <strong>Ti</strong>cino per un determi-<br />

nato lasso di tempo. La ditta è attenta alla<br />

formazione continua, al trasferimento e<br />

all’acquisizione di conoscenze.<br />

La Camera di commercio, dell’industria e<br />

dell’artigianato del canton <strong>Ti</strong>cino da il benvenuto<br />

a IFEC Consulenze SA tra i suoi<br />

nuovi soci e le augura un futuro ricco di<br />

successi.<br />

IFEC Consulenze SA<br />

Via Cantonale<br />

Casella Postale 505<br />

6802 Rivera<br />

Tel. +41 91 935 97 00<br />

Fax +41 91 935 97 09<br />

contact@ifec.ch<br />

www.ifec.ch<br />

Candidato Conoscenze linguistiche Cerca Indirizzo<br />

Davide Fancellu<br />

laureato in Ingegneria dei<br />

Materiali al Politecnico di<br />

Milano<br />

Anno di nascita 1976<br />

Cittadino italiano<br />

Celibe<br />

Fabio Massimo<br />

corsi frequentati presso Santa<br />

Rosa University Petaluma<br />

California; esperienze acquisite<br />

presso Frangi S.p.a e Sola<br />

International<br />

Anno di nascita 1972<br />

Cittadino italiano<br />

Celibe<br />

Eros Albisetti<br />

maturità commerciale presso<br />

la scuola cantonale di commercio<br />

a Bellinzona<br />

Anno di nascita 1983<br />

Cittadino svizzero<br />

Celibe<br />

Fabio Emiliano<br />

maturità tecnica per geometri<br />

presso l’istituto “A. Volta” di<br />

Varese; esperienze lavorative<br />

presso aziende di costruzione;rappresentante<br />

e agente della Camera di<br />

Commercio di Varese<br />

Anno di nascita 1971<br />

Cittadino italiano<br />

Celibe<br />

Italiano: lingua madre<br />

Inglese: buono parlato e<br />

scritto<br />

Italiano: lingua madre<br />

Inglese: buono parlato e<br />

scritto<br />

Tedesco: scolastico<br />

Italiano: lingua madre<br />

Francese: discrete conoscenze<br />

Inglese: discrete conoscenze<br />

Tedesco: discrete conoscenze<br />

(corso intensivo)<br />

Inglese: buone conoscenze<br />

(corso intensivo)<br />

Italiano: lingua madre<br />

Inglese: buono parlato e<br />

scritto<br />

Cerca un’occupazione interessante.<br />

È disponibile a viaggiare<br />

saltuariamente e per lunghi<br />

periodi di tempo.<br />

Cerca un’azienda dove il livello<br />

di soddisfazione professionale<br />

sia direttamente proporzionale<br />

a quello retributivo,<br />

consentendogli così una pianificazione<br />

collaborativa di<br />

lunghissimo periodo.<br />

Cerca attività per poter crescere<br />

dal punto di vista personale<br />

e professionale.<br />

Cerca un nuovo impiego<br />

dove può progredire, proferire<br />

tutta la sua professionalità<br />

e il suo impegno sentendosi<br />

adeguatamente ripagato.<br />

Per le aziende interessate disponiamo dei curriculum vitae completi,<br />

da richiedere alla Signora Lazzeri +41 91 911 51 11 o cciati@cci.ch<br />

Via Carloni 29<br />

I - 22100 Como<br />

Tel. + 39 031307888<br />

Tel. + 39 3291256737<br />

fancellu@davide.it<br />

Viale Milano 31/a<br />

I - Viggiù ( Va)<br />

Tel. + 39 3357583934<br />

massimo.fabio@americanoptical.it<br />

Via dei Gelsi 13°<br />

CH – 6826 Riva San Vitale<br />

Tel. + 41 91 648 15 52<br />

Tel. + 41 79 415 66 83<br />

Via Martino Longhi 94<br />

I – Viggiù ( VA)<br />

Tel. + 39 3482655627


Vita dei Soci<br />

Si consolida il trend positivo<br />

del Gruppo Cornèr Banca<br />

Comunicato stampa<br />

In un contesto bancario che ha<br />

mostrato maggiore tenuta nell’avversa<br />

congiuntura rispetto agli anni precedenti,<br />

il Gruppo Cornèr Banca ha chiuso<br />

il 2003 con risultati positivi, evidenziando<br />

un generale miglioramento dei<br />

già buoni risultati conseguiti nell’anno<br />

precedente.<br />

La crescita dei volumi in tutte le società<br />

del Gruppo, con particolare riguardo alla<br />

casa madre Cornèr Banca SA di Lugano,<br />

ha contribuito a far progredire del 16,1%<br />

la somma di bilancio consolidata (3'492<br />

milioni di franchi). Sono inoltre avanzate<br />

tutte le voci dei ricavi ordinari, a un totale<br />

di 290,3 milioni di franchi (+ 4,2%).<br />

In discesa, invece, i costi di gestione,<br />

mentre quelli per il personale hanno<br />

riportato un lieve aumento dell’1,5%, a<br />

seguito del contenuto ampliamento dell’organico.<br />

Dopo prudenziali ammortamenti e<br />

accantonamenti, l’utile intermedio anteimposte<br />

è risultato pari a 83,1 milioni di<br />

franchi contro i 70,5 dell’anno precedente,<br />

con un aumento del 17,9%. A questo<br />

si aggiunge un ricavo straordinario di<br />

84,6 milioni, determinato in massima<br />

parte dallo scioglimento di accantonamenti<br />

non più giustificabili, in base al<br />

concetto di rischio contemplato dalle<br />

nuove direttive della CFB (Commissione<br />

Federale delle Banche). Pertanto, l’utile<br />

netto del Gruppo si è posizionato a 143,6<br />

milioni di franchi, dopo aver sostenuto<br />

imposte per 24,1 milioni, contro i 14,7<br />

dell’esercizio precedente.<br />

Il Gruppo Cornèr Banca, che dispone di<br />

fondi propri per un totale di 717,3 milioni<br />

di franchi (578,0 nel 2002), attraverso<br />

la casa madre e le sue succursali svizzere<br />

eroga principalmente servizi di Private<br />

Banking, finanziamento e carte di credito;<br />

l’attività delle affiliate estere si concentra,<br />

per contro, prevalentemente sulla<br />

gestione patrimoniale. L’organico del<br />

Gruppo si compone di 865 collaboratori,<br />

di cui 772 attivi in <strong>Ti</strong>cino.<br />

<strong>Ti</strong>cino Business - 05/<strong>2004</strong> • 38<br />

Il Gruppo Cornèr Banca in sintesi (mio CHF)<br />

2003 2002<br />

Somma di bilancio 3 492.3 3 006.8 16.1%<br />

Depositi della clientela 2 014.7 1 845.3 9.2%<br />

Crediti alla clientela 1 949.4 1 536.1 26.9%<br />

Fondi propri 717.3 578.0 24.1%<br />

Ricavi 290.3 278.6 4.2%<br />

Costi -172.6 -172.3 0.2%<br />

Utile lordo 117.7 106.4 10.6%<br />

Ammortamenti, rettifiche di valore,<br />

accantonamenti e perdite -34.6 -35.9 -3.7%<br />

Risultato intermedio 83.1 70.5 17.9%<br />

Ricavi straordinari 84.6 1.5<br />

Imposte -24.1 -14.6<br />

Utile netto 143.6 57.4<br />

Per eventuali chiarimenti:<br />

Anna Russo, resp. ufficio PR<br />

Tel. +41 91 800 53 54<br />

Fax +41 91 800 43 03<br />

anna.russo@corner.ch


39 • <strong>Ti</strong>cino Business - 05/<strong>2004</strong> Contatti d’affari<br />

Molte sono le comunicazioni per richieste di contatti d’affari che giungono quotidianamente alla nostra segreteria.<br />

Di seguito ve ne proponiamo alcune.<br />

CHI<br />

MISSION OF ARAB REPUBLIC OF<br />

EGYPT: “GHOBRIAL”<br />

An Egyptian prominent producer and<br />

exporter of fruits and vegetables.<br />

SPAIN – EUROPE BUSINESS PROPO-<br />

SALS<br />

Companies looking for European products<br />

to be imported into Spain.<br />

SCHWEIZER PAVILLON<br />

AN DER GRAZER<br />

HERBSTMESSE 04<br />

Die Handelskammer Schweiz-Österreich<br />

und Liechtenstein.<br />

POSSIBILITÉS D’AFFAIRES EN SUISSE<br />

ET À L’ÉTRANGER<br />

Grosshandelsfirma sucht neue<br />

Kontakte.<br />

COSA<br />

“Ghobrial” is looking for a promotion’s<br />

and products’ assistance.<br />

His main target is directed towards<br />

organic agriculture in Egyptian virgin<br />

lands.<br />

He is ready to cultivate any kind of fruit<br />

or vegetable according to the importers<br />

need and request. The importer can<br />

receive his order after about four<br />

month from making the deal, except<br />

for the kinds needing more time for<br />

cultivation.<br />

Equipment for dental sugeries and<br />

laboratories for dental prosthesis:<br />

- dry pistol compressor<br />

- articulators<br />

- muffles<br />

- flanges<br />

- presses<br />

- centrifuges<br />

- crucibles<br />

- polinders<br />

- cutters<br />

- preheating oven<br />

- polishers, etc.<br />

Von 2.-10. Oktober <strong>2004</strong> organisiert die<br />

Handelskammer Schweiz- Österreich<br />

und Liechtenstein wieder einen<br />

Schweizer Gemeinschaftsstand an der<br />

Grazer Herbstmesse 04. Wir bieten die<br />

Schweizer.<br />

Unternehmen die Möglichkeit, ihre<br />

Produkte einem breiten Publikum<br />

unter dem Schweizer Dach vorzustellen.<br />

Grosshandelsfirma sucht<br />

neue Kontakte zur Erweiterung ihrer<br />

Tätigkeit auf der Markt in der<br />

Slowakischen bzw. auch Tschechischen<br />

Republik. Ausserdem sind sich auch am<br />

gemeinsamen Unternehmen mit ausländischen<br />

Partner in der Slowakei<br />

interessiert.<br />

CONTATTO<br />

14 Orabi Street, Downtown Cairo Egypt<br />

Tel. +202 788 25 10<br />

Fax +202 574 22 21<br />

Ihab_ghobrial@hotmail.com<br />

DENTAL ESPAÑA, S.L.<br />

D.Pedro Cabrera<br />

Apartado de Correos, 150<br />

28200-S.LORENZO<br />

DEL ESCORIAL/MADRID<br />

Tel. +34 91 890 83 20<br />

Fax +34 91 890 84 49<br />

Dental@dentalespana.es<br />

www.dentalespana.es<br />

Alex Becker, Projektleiter<br />

Handelskammer Schweiz- Österreich<br />

und Liechtenstein Leiter Swiss<br />

Business Hub Austria<br />

Neuer Markt 4<br />

A-1010 Wien<br />

Tel. +43 1 512 79 50<br />

Fax +43 1 513 92 82<br />

www.hk-schweiz.at<br />

Prvá slovenská obchodná spol. s.r.o.,<br />

Sredná 13,<br />

917 01 Trnava<br />

Slowakische Republik,<br />

Ing. Milan Válek, Gesellschafter<br />

Tel. +421 33 535 0401<br />

Fax +421 33 535 0402<br />

Le sopra riportate segnalazioni vengono fatte senza responsabilità alcuna da parte della Camera di commercio,<br />

dell’industria e dell’artigianato del cantone <strong>Ti</strong>cino.


Formazione<br />

Scuola per capi-azienda:<br />

a settembre inizierà<br />

il nuovo corso<br />

Testimonianze<br />

di Patrizia Villa<br />

La Scuola per capi-azienda inizierà il<br />

prossimo 3 settembre e si terrà ogni<br />

settimana il venerdì mattina e il sabato<br />

mattina ogni tre settimane.<br />

A luglio 2005 si svolgeranno gli esami<br />

intermedi. Il secondo anno inizierà il 2 settembre<br />

2005 e si terrà sempre il venerdì<br />

mattina e quindicinalmente il sabato mattina.<br />

Gli esami finali sono previsti nel luglio<br />

del 2006.<br />

Per presentare la Scuola abbiamo incontrato<br />

il signor Mauro Canonica, attualmente<br />

occupato presso la ATEL Elettroimpianti<br />

SA di Savosa. Ha seguito con successo la<br />

Scuola nel biennio 2000-2002.<br />

Qual è la sua posizione all’interno<br />

dell’azienda per cui lavora?<br />

Sono un capo- azienda…! Più precisamente<br />

sono il Responsabile della filiale di<br />

Savosa.<br />

Quanti dipendenti occupa l’ATEL?<br />

A Lugano siamo in 52 e in <strong>Ti</strong>cino, contando<br />

le filiali di Locarno, Bellinzona e<br />

Mendrisio siamo in circa 180.<br />

Mi spiega brevemente<br />

quali sono le attività dell’ATEL?<br />

L’ATEL è un gruppo Svizzero attivo in due<br />

campi. Il primo è il trasporto e la produzione<br />

di energia, il secondo è l’installazione<br />

di impiantistica in generale.<br />

Perché ha deciso di seguire<br />

la Scuola per capi-azienda?<br />

Mi sono formato come elettricista e posso<br />

dire di essere cresciuto all’interno<br />

dell’ATEL, perché vi lavoro da ormai 30<br />

anni. Nel momento in cui le mie responsabilità<br />

si sono estese ho avuto bisogno di<br />

approfondire le mie conoscenze e, concordemente<br />

con la ditta, è stata scelta la<br />

Scuola per capi-azienda.<br />

L’azienda l’ha appoggiata<br />

nella formazione?<br />

Sì, mi ha spronato a seguire il corso, si è<br />

fatta carico delle tasse di iscrizione e della<br />

mezza giornata il venerdì. La ATEL, infatti,<br />

crede fermamente nella necessità e nell’importanza<br />

della formazione del personale.<br />

È stato soddisfatto della Scuola?<br />

Per me è stata una sfida e alla fine sono<br />

stato molto soddisfatto. Si parla di conduzione<br />

del personale, contabilità, organizzazione,<br />

ecc....tutte le componenti che<br />

fanno parte della gestione aziendale. Il<br />

bilancio è molto positivo perché questa è<br />

una scuola che permette di applicare ciò<br />

che si è appreso.<br />

La Scuola è stata come “una sfida”,<br />

per quali ragioni?<br />

Avendo più di 40 anni è stata davvero una<br />

sfida. Benché si viva nel mondo del lavoro<br />

e le sollecitazioni non manchino, si è un<br />

po’ arrugginiti e tornare sui banchi di<br />

scuola non è immediato. Seguire una<br />

metodologia e memorizzare quanto esposto<br />

nelle lezioni e sulle dispense necessita<br />

di esercizio. Io ce l’ho fatta sicuramente<br />

anche grazie al gruppo con cui mi trovavo<br />

due volte la settimana per studiare.<br />

È stato soddisfatto degli insegnanti?<br />

La maggior parte di loro trovo avesse una<br />

professionalità elevatissima, perché riusciva<br />

a trasmettere efficacemente i concetti e<br />

le nozioni.<br />

<strong>Ti</strong>cino Business - 05/<strong>2004</strong> • 40<br />

Mauro Canonica<br />

Consiglierebbe la Scuola per capi-azienda?<br />

Sì, perché dà una formazione generale su<br />

tutti i punti che un capo-azienda ha bisogno.<br />

Dalla conduzione del personale alla<br />

gestione di una ditta, a come affrontare i<br />

momenti di crisi e di tensione.<br />

Ha tratto qualche vantaggio tangibile<br />

da quanto appreso?<br />

Credo che all’interno della ditta mi sono<br />

posto di fronte ai problemi in modo<br />

nuovo e ritengo che, anche grazie ai contributi<br />

che ho portato io, la struttura è<br />

migliorata.<br />

Ha qualche ricordo particolare?<br />

Ciò che più mi è piaciuto è stato un rapporto<br />

attivo e un grande spirito di squadra<br />

nello studio. Quando la Scuola si è conclusa<br />

se ne sentiva la mancanza… Inoltre la<br />

classe non era omogenea, eravamo persone<br />

con mentalità differenti e esperienze<br />

lavorative diverse, ma in comune avevamo<br />

tutte la posizione di capo-azienda. Nella<br />

normale attività si diventa abitudinari e<br />

nella Scuola si incontrano delle altre professioni<br />

con cui è possibile avere degli<br />

scambi interessanti.<br />

La rifarebbe?<br />

Certo. Con la medesime esperienze la rifarei<br />

e la consiglio anche.<br />

Posso affermare che quasi tutto ciò che ho<br />

appreso mi è servito. Ho sicuramente<br />

migliorato le mie competenze e affronto i<br />

problemi in modo più aperto ed elastico.<br />

Il capo-azienda deve essere sicuramente<br />

capace a pianificare le sue attività, ma deve<br />

essere in grado soprattutto di gestire le<br />

eccezioni e gli imprevisti che quotidianamente<br />

si presentano.


41 • <strong>Ti</strong>cino Business - 05/<strong>2004</strong> Formazione<br />

Offerte formative<br />

per i prossimi mesi<br />

di Patrizia Villa<br />

Gestione del cambiamento<br />

Tramite la conoscenza di voi stessi e tramite<br />

la conoscenza delle cause di successo<br />

e di insuccesso delle vostre operatività<br />

attuali, il corso vi aiuterà a trovare un<br />

vostro approccio ottimale per la gestione<br />

attiva del cambiamento.<br />

Il corso durerà due giorni, lunedì 10 e<br />

martedì 11 maggio. I posti sono limitati<br />

(massimo 8 partecipanti). La quota di<br />

partecipazione per i soci <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong> è di CHF<br />

580.-<br />

BASILEA II: come adeguare la propria<br />

azienda al nuovo sistema<br />

di finanziamento bancario<br />

Basilea II definisce in modo accurato e<br />

matematico parametri e modalità di cessione<br />

del credito da parte degli istituti<br />

bancari e degli enti preposti. I relatori<br />

per presentare questo nuovo importante<br />

accordo che entrerà in vigore prossimamente<br />

saranno Donato Barbuscia, Curzio<br />

De Gottardi, Domenico Morano,<br />

Gilberto Zwahlen e Enrico Miglino. Il<br />

corso avrà luogo il prossimo 12 maggio.<br />

Relazioni pubbliche: opportunità<br />

per le PMI<br />

Come creare un buona reputazione alla<br />

propria azienda?<br />

Le PMI molto spesso non hanno un<br />

responsabile ed esperto delle pubbliche<br />

relazioni e normalmente si fa carico di<br />

questa funzione il titolare dell’azienda.<br />

Durante la giornata sarà fornita una<br />

panoramica generale delle relazioni pubbliche,<br />

della loro importanza in seno<br />

all’azienda e degli strumenti più utilizzati,<br />

con l’ausilio di molti esempi concreti.<br />

Il corso è previsto martedì 15 giugno,<br />

dalle 09h00 alle17h00. La quota di partecipazione<br />

per i soci <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong> è di CHF 290.-<br />

Corsi di informatica<br />

La <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong> propone dei corsi di informatica<br />

di tutti i livelli, destinati quindi<br />

non solo a chi vuole apprendere le basi<br />

di vari programmi, ma anche per chi ne<br />

ha già una buona conoscenza. Tutti i<br />

corsi di informatica, da Word a Access,<br />

sono previsti nel mese di maggio.<br />

TOEIC: un valido strumento<br />

per testare il proprio inglese<br />

Per quanto riguarda i corsi di lingua è<br />

possibile conseguire presso la <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong> il<br />

certificato<br />

di inglese TOEIC (Test of English for<br />

International Communication).<br />

Le prossime sessioni d’esame sono previste<br />

venerdì 28 maggio <strong>2004</strong> e<br />

venerdì 25 giugno, dalle ore 9h00 fino<br />

alle 12h00 presso la <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong>.<br />

Per ulteriori informazioni ed iscrizione ai<br />

corsi della <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong> potete rivolgervi a<br />

Cécile Chiodini Polloni<br />

Tel. +41 91 911 51 18<br />

Fax +41 91 911 51 12<br />

corsi@cci.ch<br />

Corso preparatorio<br />

all’esame professionale superiore<br />

per il diploma federale<br />

di Economista aziendale<br />

nelle arti e mestieri<br />

Sono ancora aperte le iscrizioni per il corso di Economista<br />

aziendale: inizio del corso settembre <strong>2004</strong>.<br />

Il corso dura solo un anno<br />

e permette di ottenere un diploma federale!<br />

Per informazioni e iscrizioni telefonare allo +41 91 911 51 18.


Fiere internazionali<br />

National Manufacturing Week <strong>2004</strong><br />

Sydney, 1-4 giugno <strong>2004</strong><br />

La Svizzera sarà rappresentata in occasione<br />

della National Manufacturing Week che<br />

si terrà al Sydney Convention & Exhibition<br />

Centre grazie ad un padiglione svizzero<br />

allestito dalla Camera di commercio e<br />

d’industria svizzero-australiana SACCI, in<br />

collaborazione con l’Osec Business<br />

Network Switzerland. Nel quadro di questa<br />

settimana si terranno le seguenti manifestazioni:<br />

AIEE Manufacturing and<br />

Engineering, PACEX Process and Control<br />

Exhibition, AUSTECH Machine Tools,<br />

ATExpo Assembly Technology Expo.<br />

Per maggiori ragguagli si invita a contattare<br />

il signor Dean Storchenegger,<br />

SACCI General Manager,<br />

tel. +61 2 93 26 19 86, fax +61 2 93 28<br />

72 99, admin@sacci.com.au, nonché a<br />

visitare i siti web www.sacci.com.au,<br />

www.avantievents.com.au/nmw<strong>2004</strong>.h<br />

tm e il sito ufficiale della NMW <strong>2004</strong><br />

www.nmw.reedexpo.com.au.<br />

Il trattamento dell’acqua potabile e<br />

delle acque reflue in Spagna - Quali<br />

opportunità per le aziende svizzere?<br />

Berna, 2 giugno <strong>2004</strong><br />

L’acqua è un bene prezioso in Spagna, che<br />

a causa della posizione geografica e delle<br />

condizioni climatiche è un Paese soggetto<br />

a periodi di siccità.<br />

Il governo spagnolo ha pertanto elaborato<br />

nel 1998 un “Libro bianco sull’acqua” invitando<br />

i principali attori del settore dell’ambiente<br />

a portare i loro commenti e<br />

suggerimenti. Le conclusioni sono servite<br />

da base per l’elaborazione del “piano ideologico<br />

nazionale” che prevede un investimento<br />

di 18’000 milioni di euro per i prossimi<br />

setti anni. I vari progetti risponderanno<br />

non solo ad una maggiore richiesta di<br />

approvvigionamento in acqua a fini domestici,<br />

industriali ed agricoli, ma anche e<br />

soprattutto ad un bisogno crescente di<br />

incanalare l’acqua verso agglomerati turistici.<br />

Questo significa che il governo spagnolo<br />

sarà costretto a migliorare se non addirit-<br />

Partecipate ad una fiera su uno “SWISS Pavilion” –<br />

vi farete notare!<br />

tura a sostituire le infrastrutture esistenti.<br />

Queste prospettive hanno motivato lo<br />

Swiss Business Hub Spain a realizzare uno<br />

studio approfondito del settore. Il rapporto<br />

“Drinking Water and Waste Water<br />

Treatment System in Spain” presenta la<br />

struttura e il rodaggio del mercato, le sfide<br />

tecnologiche, gli attori principali e le prospettive<br />

a corto e medio termine e dà al<br />

lettore un’immagine fedele e completa<br />

della situazione.<br />

Questo rapporto sarà presentato a Berna<br />

nel corso di un pomeriggio informativo,<br />

durante il quale oltre ai risultati dello studio,<br />

saranno presentati anche gli aspetti<br />

pratici dei meccanismi del mercato e delle<br />

strategie di appoggio; due aziende svizzere<br />

testimonieranno la loro esperienza e<br />

sveleranno i segreti della loro riuscita in<br />

Spagna; verranno infine presentate la piattaforma<br />

www.econet.ch e Smagua, la più<br />

grande fiera spagnola del settore.<br />

Prospetto dettagliato e condizioni di partecipazione<br />

a questa seduta informativa<br />

possono essere richieste presso il<br />

Segretariato dell’Osec, al no. 091 911 51<br />

37 oppure info.lugano@osec.ch.<br />

Incontri d’affari per i subfornitori<br />

dell’industria automobilistica<br />

Stoccarda, 1-2 luglio <strong>2004</strong><br />

La “Giornata della subfornitura per l’industria<br />

automobilistica” che si terrà a<br />

Stoccarda l’1 e 2 luglio <strong>2004</strong> costituisce<br />

una piattaforma di contatti ideali per i produttori<br />

alla ricerca di nuovi clienti.<br />

L’industria automobilistica e i subfornitori<br />

sfruttano sempre di più i mercati internazionali<br />

per rafforzare la loro competitività.<br />

La cooperazione internazionale in materia<br />

di produzione di pezzi, componenti e<br />

moduli, di vendita e di servizi costituisce<br />

un fattore essenziale di successo sia per le<br />

grandi che per le piccole aziende.<br />

Al centro dell’azione: il networking -<br />

Come trovare dei partner all’estero ?<br />

L’appuntamento è per l’1 e 2 luglio <strong>2004</strong> a<br />

Stoccarda, alla manifestazione<br />

“Automobilzulieferer International”, organizzata<br />

dalla GZW del Baden-<br />

<strong>Ti</strong>cino Business - 05/<strong>2004</strong> • 42<br />

Württemberg (l’agenzia per la cooperazione<br />

economica internazionale). Si tratta di<br />

un vero incontro d’affari, senza espositori.<br />

L’obiettivo è quello di favorire gli scambi<br />

tra le aziende che lavorano nella catena<br />

della subfornitura per l’industria automobilistica<br />

e che sono interessate da una<br />

cooperazione.<br />

Sulla base di un “profilo”, le aziende presentano<br />

i loro prodotti e le loro tecnologie<br />

in modo mirato e possono identificare i<br />

potenziali partner. Dopo l’iscrizione, le<br />

aziende possono selezionare fino a 10<br />

interlocutori con i quali desiderano intrattenersi.<br />

Questo concetto è molto efficace<br />

per allacciare numerosi contatti internazionali<br />

in un lasso di tempo molto breve.<br />

Per informazioni ed iscrizioni:<br />

http://194.25.138.140/site/gwz_en/ alla<br />

voce “Automotive-suppliers international”.<br />

“Das Tor zum EU-Ostmarkt”<br />

Forum economico Svizzera-Sassonia<br />

Dresda, 21-22 ottobre <strong>2004</strong><br />

Forum organizzato sotto la direzione della<br />

Camera di commercio e dell’industria di<br />

Dresda in collaborazione con lo Swiss<br />

Business Hub Germany, il consolato generale<br />

di Svizzera ed il circolo d’affari locale<br />

Svizzera-Germania.<br />

La Sassonia si profila come porta d’entrata<br />

per i mercati dell’Est Europa. Nel quadro<br />

di colloqui individuali diretti con i rappresentanti<br />

delle aziende, vi sarà occasione di<br />

incontrare aziende di Sassonia, Polonia,<br />

Repubblica ceca e Slovacchia.<br />

Questo forum si rivolge in modo particolare<br />

alle aziende attive nei seguenti settori<br />

• costruzione di attrezzi e macchinari /<br />

industria metallurgica<br />

• industria della subfornitura per automobili<br />

• informatica e comunicazione<br />

• biotecnologia, tecniche mediche, tecniche<br />

ambientali.<br />

Ulteriori ragguagli e tagliando d’iscrizioni<br />

sono disponibili al sito<br />

www.osec.ch/osec/intranet/internetrubriken/seminare/drittveranstaltungen/wirtschaftsforum_schweiz_-_sachsen.


Saggezza Popolare<br />

All’indomani della votazione del 16<br />

maggio, nel nostro Cantone erano<br />

tutti trionfanti. Mi riferisco ai partiti<br />

e ai loro rappresentanti che, da destra a<br />

sinistra, interpretavano i risultati secondo<br />

il colore della loro lente. A noi del<br />

mondo economico nessuno ha chiesto<br />

niente. È vero che le votazioni sono una<br />

questione politica; è altrettanto vero<br />

però che i temi trattati erano strettamente<br />

economici. Il deficit e il debito pubblico,<br />

prima di essere una questione politica<br />

sono una questione economica. E<br />

quindi ci sembra doveroso dare una valutazione<br />

del risultato di questa votazione.<br />

La <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong> si era schierata molto nettamente<br />

contro i referendum cantonali. Lo<br />

ha fatto sostenendo, tra l’altro, che il<br />

debito pubblico avrebbe raggiunto a fine<br />

di Franco Ambrosetti, Presidente <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong><br />

Mercato del lavoro aperto:<br />

“Non ci sarà il Far West”<br />

legislatura proporzioni allarmanti (2,6<br />

miliardi ovvero più del 15% del PIL) sottolineando<br />

come uno Stato indebitato<br />

così pesantemente verso le banche,<br />

anche private, mettesse in serio pericolo<br />

la propria indipendenza. Questa non è<br />

demagogia. È un rischio concreto, tutti<br />

conosciamo l’adagio “cash is king” ovvero<br />

chi paga, comanda. Non so se il popolo<br />

abbia tenuto in considerazione i nostri<br />

avvertimenti è questo l’aspetto fondamentale<br />

che riguarda l’autonomia del<br />

Paese. Probabilmente non si è andati così<br />

in là nel ragionamento. È bastato pensare<br />

che i debiti sono una brutta cosa, sempre<br />

e comunque, per tirare il campanello<br />

d’allarme.<br />

Intervista con l’Ambasciatore Alexis Lautenberg, di Elisabetta Pisa<br />

Nessuno squilibrio. Ma solo una graduale<br />

apertura con un processo di<br />

adeguamento progressivo che<br />

non scombussolerà il mercato del lavoro<br />

ticinese, ma offrirà parecchie opportunità<br />

in più. L’ambasciatore svizzero a Roma,<br />

Alexis Lautenberg, uno degli architetti<br />

del negoziato sui bilaterali con l’Ue, è<br />

convinto che la seconda fase dell’accordo<br />

sulla libera circolazione delle persone,<br />

scattata lo scorso 1. giugno, darà un<br />

impulso positivo all’economia.<br />

«Il sistema precedente – dice il diplomatico<br />

- era molto rigido e incideva in<br />

modo non necessariamente positivo sul<br />

mercato del lavoro. Ci sarà ora una rica-<br />

Continua a pagina 3<br />

duta pure sui livelli salariali, anche se<br />

l’impatto nella prima fase, nei primi due<br />

anni, è stato in fondo contenuto. Si è<br />

indubbiamente registrato un cambiamento<br />

qualitativo con problemi per gli<br />

imprenditori della Brianza, che hanno<br />

lamentato la fuga dei lavoratori. Adesso<br />

ci sarà un nuovo salto qualitativo. Ma<br />

non ho ragione di credere che questo<br />

porterà a grossissimi cambiamenti. Il<br />

sistema che avevamo a suo tempo escogitato,<br />

ossia il procedere a piccoli passi,<br />

è stata una scelta saggia. Non ci saranno<br />

degli scompigli importanti».<br />

Continua a pagina 6<br />

News della <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong><br />

Sommario<br />

Strong opinions<br />

Contromano<br />

Basilea II<br />

Intervista con Alexis Lautenberg<br />

sul mercato del lavoro aperto<br />

• Agenda <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong> pag. 9<br />

• L’Europa è più vicina pag. 10<br />

• NO all’aumento della<br />

fiscalità per le imprese pag. 11<br />

• Banking Solutions Forum pag. 12<br />

• Certificato di salario pag. 13<br />

• Comunicazione e<br />

crescita economica pag. 14<br />

• Bettini Sagl pag. 16<br />

•<br />

Giugno <strong>2004</strong><br />

pag. 19<br />

• Luisoni Consulenze<br />

Professionali SA pag. 24<br />

• Procom SA pag. 25<br />

• Gestione e servizi pubblici pag. 26<br />

• Assemblea AFRA pag. 27<br />

• Macroswiss SA pag. 28<br />

• Bella Tavola pag. 29<br />

• Cerca lavoro pag. 32<br />

• Il Made in <strong>Ti</strong>cino pag. 33<br />

• Testimonianza di<br />

Francesco Schenardi pag. 34<br />

• Contatti d’affari pag. 36<br />

• Corsi della <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong> pag. 37<br />

• Fiere internazionali pag. 38


3• <strong>Ti</strong>cino Business - 06/<strong>2004</strong> Strong opinions<br />

Saggezza Popolare<br />

Continua da pagina 1<br />

di Franco Ambrosetti, Presidente della <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong><br />

Ma lo ha fatto con discernimento<br />

senza cedere alla demagogia,<br />

selezionando le misure singole<br />

vendute come un pacchetto, toccando<br />

pesantemente la casta dei docenti da<br />

una parte e opponendosi con fermezza<br />

ad ulteriori intrusioni nel complesso<br />

universo della sanità dall’altra.<br />

Dei risparmi proposti dal governo e<br />

parlamento ne ha approvati, in franchi,<br />

un po’ meno della metà. Da questo<br />

comportamento del “sovrano” si possono<br />

trarre tre conclusioni. La prima:<br />

siamo seriamente preoccupati per l’andamento<br />

delle finanze cantonali. Per<br />

cui, si deve risparmiare. Secondo: i<br />

risparmi non vanno fatti toccando i<br />

meccanismi delle casse malati perché,<br />

se già ci si capisce poco oggi, figuriamoci<br />

dopo che ci avranno messo le<br />

mani le istituzioni politiche. Terzo:<br />

basta con tagli ai sussidi destinati ai<br />

Comuni: perché il Comune, che non<br />

sempre è in grado di risparmiare, dovrà<br />

aumentare il moltiplicatore, cioè le<br />

imposte. Da queste tre considerazioni<br />

scaturisce un messaggio forte e chiaro e<br />

cioè che lo Stato deve introdurre misure<br />

di riduzione della spesa pubblica, ma<br />

lo deve fare risparmiando. Non aumentando<br />

le imposte. Quindi, caro Stato,<br />

rimettiti a fare i compiti e trova delle<br />

soluzioni che non tocchino il sociale,<br />

anche perché i tagli nel sociale non ci<br />

piacciono. E come corollario o se preferite,<br />

come morale di tutta la vicenda,<br />

smettetela di litigare, perché non è<br />

sempre vero che tra i due litiganti il<br />

terzo gode. Qui non gode proprio nessuno:<br />

il terzo siamo noi, il popolo, e<br />

non ci stiamo affatto divertendo. Certo<br />

non è facile. La sinistra sa benissimo<br />

che non può far passare un aumento<br />

delle imposte e la destra sa che i risparmi<br />

sono diventati molto, molto difficile<br />

da attuare. A meno di non decidere,<br />

una volta per tutte, (questo lo dico io,<br />

non il popolo), di prendere il toro per<br />

le corna e introdurre, come abbiamo<br />

più volte detto e scritto, un’analisi dell’organico<br />

statale oggi sovradimensionato<br />

se confrontato a quello di altri<br />

Cantoni svizzeri equivalenti. È solo una<br />

questione di tempo. Prima o poi, una<br />

razionalizzazione si dovrà pur fare.<br />

Meglio prima che poi…<br />

Ora un paio di considerazioni sulle<br />

votazioni federali. Certo per governo e<br />

parlamento federale la débâcle è stata<br />

grande. Un no così secco contro tutto<br />

quello che c’era in votazione non l’ho<br />

mai visto. Considerazioni? Forse due, di<br />

una certa rilevanza.<br />

Primo: la popolazione ha paura e quindi<br />

già per principio non accetta in questo<br />

momento economico difficile e<br />

incerto, cambiamenti di nessun tipo.<br />

Secondo: i pacchetti, quando contengono<br />

troppe sorprese, confondono. La<br />

materia in votazione era molto complessa,<br />

anche gli addetti ai lavori facevano<br />

fatica a capire chi si avvantaggiasse<br />

veramente con il pacchetto fiscale proposto.<br />

E se non si capisce chi ha ragione dopo<br />

essere stati frastornati dal ritmo incessante<br />

dei tamburi delle varie fazioni,<br />

non si lascia il certo per l’incerto.<br />

Si vota no.<br />

Il popolo svizzero sa benissimo che,<br />

rimandando il pacco al mittente, non ha<br />

risolto il problema. Tocca ai politici ora,<br />

sottoporre misure chiare e comprensibili<br />

a tutti invece di presentare pacchetti<br />

traboccanti di proposte che a raccapezzarsi<br />

bisogna aver vinto un Nobel e<br />

non quello per la pace. Per far questo i<br />

responsabili del legislativo e dell’esecutivo<br />

devono discutere e portare in votazione<br />

un progetto. Vuol dire qualcosa<br />

rivolto al futuro, non misure pompieristiche.<br />

Al di là di tutte le considerazioni che si<br />

possono fare sull’esito di queste votazioni<br />

c’è un messaggio, molto chiaro,<br />

che il popolo ha voluto dare: basta<br />

baraonda, basta conflitti risolti con<br />

insulti, basta topi rossi e slogan come<br />

gli imbrogli da 30 miliardi, la gente<br />

vuole che i politici facciano il lavoro per<br />

cui sono stati eletti e cioè risolvere i<br />

problemi, non divenire essi stessi il problema.<br />

La demagogia fracassona non<br />

piace al popolo svizzero. Certi toni, frequenti<br />

nei Paesi vicini (che non conoscono<br />

una democrazia così diretta),<br />

non piacciono perché non servono a<br />

risolvere i problemi enormi che abbiamo<br />

davanti.<br />

La Svizzera non è ancora pronta per un<br />

sistema maggioritario al posto del proporzionale.<br />

Preferisce la concertazione.<br />

Giusto o sbagliato che sia. Prendano<br />

nota i politici, che, per affrontare le<br />

sfide ardue che ci aspettano, bisogna<br />

discuterne tutti insieme. Per discutere<br />

ci vogliono due requisiti fondamentali:<br />

saper ascoltare e, soprattutto avere<br />

RISPETTO per la controparte. Non so<br />

quanto seria sia la capacità di ascoltare,<br />

so però che, per quanto attiene al<br />

rispetto, ultimamente siamo scesi sotto<br />

i livelli di guardia.


Contromano<br />

La bolla statalista<br />

Di Alessio Del Grande<br />

Due a due e palla al centro. Ma ora,<br />

passata la sbornia referendaria che<br />

si fa? Si va ai tempi supplementari<br />

per decidere una volta per tutte come e<br />

dove contenere la spesa pubblica? Si farà<br />

ancora “melina”, dopo che per mesi il<br />

Governo ticinese è rimasto bloccato nell’attesa<br />

del voto del 16 maggio? C’è veramente<br />

la volontà, da tutti ribadita a parole,<br />

di sedersi attorno ad un tavolo per evitare<br />

il dissesto finanziario del Cantone?<br />

Sono queste le domande che si pongono<br />

i cittadini, che dal Governo, dal<br />

Parlamento e dalle parti sociali si aspettano<br />

precise risposte.<br />

Ma ci si può davvero sedere attorno ad un<br />

tavolo, solo se si è liberi da quei calcoli<br />

elettorali che hanno più a che vedere con<br />

gli interessi di bottega dei partiti, che non<br />

con l’interesse pubblico che si sostiene di<br />

voler difendere. Si può discutere e confrontarsi<br />

in maniera costruttiva, soltanto<br />

se si mette da parte quel solidarismo peloso<br />

che niente ha a che fare con la giusta<br />

protezione sociale di chi si trova in una<br />

condizione di bisogno. Si potrà arrivare a<br />

delle giuste soluzioni se si rinuncia alle<br />

contrapposizioni ideologiche sul “più o<br />

meno Stato” e ci si sforza, invece, di capire<br />

e definire i compiti e le dimensioni di<br />

uno “Stato utile” per i cittadini. Uno Stato<br />

che non lascia di certo alla deriva i meno<br />

fortunati, ma capace di produrre o liberare<br />

risorse per creare opportunità di crescita<br />

per tutti. In grado, dunque, di promuovere<br />

solidarietà attiva, aiutando i<br />

deboli ad uscire dalla “trappola” della loro<br />

debolezza, senza farli dipendere per tutta<br />

la vita dai sussidi pubblici.<br />

Il recente documento del Dipartimento<br />

della finanza e delle economia, “Offerta<br />

pubblica, proposte di correzione del<br />

come e del cosa” può essere un’ottima<br />

base di partenza per riprendere la discussione.<br />

Sempre che si voglia davvero discutere.<br />

Si tratta di un’analisi critica di tutte le<br />

spese dello Stato, che offre abbondanti<br />

spunti per correggere la pericolosa involuzione<br />

delle uscite. Un documento<br />

“aperto” che può essere la giusta premessa<br />

per una riqualificazione della spesa<br />

pubblica, che riorienti i compiti e la funzione<br />

dello Stato su obiettivi prioritari per<br />

lo sviluppo futuro.<br />

Finito l’irreality show della campagna<br />

referendaria, è giunto il momento di<br />

domandarsi responsabilmente quale<br />

modello di crescita vogliamo per il<br />

nostro Cantone e con quali mezzi realiz-<br />

<strong>Ti</strong>cino Business - 06/<strong>2004</strong> • 4<br />

zarlo. Una domanda a cui bisogna rispondere<br />

in tutta onestà, prima che scoppi<br />

fragorosamente la bolla di uno statalismo<br />

esasperato, che ha sedimentato interessi<br />

corporativi, rendite parassitarie e aspettative<br />

crescenti verso l’ente pubblico a<br />

cui si chiede di tutto e di più.<br />

E’ questo il frutto velenoso di una cultura<br />

ostile all’economia e allo slancio<br />

imprenditoriale, che purtroppo in questi<br />

ultimi anni si è andata pericolosamente<br />

diffondendo in <strong>Ti</strong>cino. Una cultura<br />

fomentata da quanti fanno di tutto per<br />

penalizzare le imprese, senza però mai<br />

domandarsi chi dovrebbe produrre quella<br />

ricchezza che si pretende poi di redistribuire.<br />

Realtà virtuale o reale ?


5• <strong>Ti</strong>cino Business - 06/<strong>2004</strong> Il tema<br />

Basilea II, come cambia<br />

il credito alle imprese<br />

di Alessio Del Grande<br />

Basilea II, l’accordo internazionale<br />

sui requisiti patrimoniali delle banche,<br />

rivoluzionerà il sistema di<br />

accesso al credito per le imprese. Il<br />

nuovo accordo, a cui si lavora dal 1999,<br />

entrerà in vigore alla fine del 2006, ma i<br />

cambiamenti sono già cominciati.<br />

La <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong>, con l’obiettivo di offrire alle<br />

imprese ticinesi efficaci strumenti conoscitivi<br />

per adeguarsi al nuovo sistema di<br />

finanziamento delle banche, ha organizzato,<br />

all’inizio di maggio, in collaborazione<br />

con BancaStato, la società Apogeo e<br />

Fidirevisa, un interessante corso di formazione,<br />

a cui hanno partecipato<br />

imprenditori e rappresentanti del<br />

mondo finanziario. Scopo dell’incontro<br />

la messa a punto di una metodologia<br />

operativa per definire gli elementi necessari<br />

all’autocertificazione dell’impresa, in<br />

sintonia con i requisiti stabiliti da Basilea<br />

II, che indica in modo preciso i parametri<br />

e la modalità per la concessione del<br />

credito da parte di banche e istituti<br />

finanziari.<br />

La nuova intesa sul capitale, che sostituisce<br />

Basilea I, si articola sostanzialmente<br />

su tre pilastri: i requisiti patrimoniali<br />

minimi affinché una banca oppure un<br />

istituto di credito possano rientrare nell’<br />

accordo Basilea II; la definizione di un<br />

processo di controllo prudenziale nella<br />

gestione del credito; la gestione del rapporto<br />

di credito secondo una disciplina<br />

di mercato. L’elemento più innovativo<br />

dell’accordo è rappresentato soprattutto<br />

dal principio della trasparenza, che dovrà<br />

improntare il rapporto di credito e la<br />

negoziazione tra banche e imprese.<br />

Trasparenza garantita da procedure codificate<br />

che tracciano una rigorosa meto-<br />

dologia, alla quale si dovranno attenere<br />

le banche nel definire il profilo delle<br />

aziende che chiedono di accedere al credito.<br />

In sostanza, per la valutazione e la<br />

gestione del credito si configura un<br />

impianto finanziario e organizzativo basato<br />

su regole e metodi certi. Un approccio<br />

che presenta anche un’altra importante e<br />

positiva conseguenza: gli stessi strumenti<br />

che saranno usati dalle banche per<br />

valutare le aziende, sono a disposizione<br />

delle stesse per elaborare una propria<br />

autovalutazione. Scopo centrale di<br />

Basilea II è di permettere agli istituti di<br />

credito di ridurre la quota di accantonamento<br />

degli utili (finora fissata all’8%) a<br />

garanzia dell’esposizione verso la clientela.<br />

Un sistema orientato, dunque, sulla<br />

riduzione e una migliore valutazione del<br />

rischio da parte delle banche.<br />

Gli accordi in breve<br />

In sintesi, le banche dei Paesi che partecipano<br />

all’accordo dovranno accantonare<br />

capitali proporzionali al rischio che<br />

deriva dai vari rapporti di credito. Sulla<br />

base di precisi requisiti di solvibilità, ogni<br />

impresa avrà un suo “identikit” finanziario.<br />

Detto in altri termini, per l’azienda<br />

che vuole accedere al credito si procederà<br />

ad un rating, usando metodi e criteri<br />

predefiniti, quindi certi. Una classificazione<br />

che in tempi di continua trasformazione<br />

economica richiederà, per restare<br />

affidabile, un costante aggiornamento<br />

delle informazioni.<br />

Un monitoraggio che non mancherà<br />

d’influire positivamente sul governo e<br />

sulla conduzione delle stesse aziende,<br />

che saranno ancora più interessate e<br />

coinvolte negli sforzi per mantenersi<br />

dentro i parametri di solvibilità.<br />

Gli accordi di Basilea sono il risultato dei lavori dell’omonimo Comitato creato nel<br />

1974 dai governatori delle Banche centrali dei dieci Paesi più industrializzati.<br />

Attualmente ne fanno parte: Svizzera, Belgio, Canada, Francia, Germania, Italia,<br />

Giappone, Lussemburgo, Paesi Bassi, Spagna, Svezia, Regno Unito e Stati Uniti. Il<br />

Comitato si affianca alla Banca dei regolamenti internazionali, con sede a Basilea,<br />

che ha per obiettivo la promozione della cooperazione tra le Banche centrali per<br />

migliorare la stabilità monetaria e finanziaria.<br />

Il primo Accordo di Basilea risale al 1998, ad esso hanno aderito oltre 100 Paesi.<br />

Alla base di questa intesa c’era l’obbligo per le banche di accantonare capitali nella<br />

misura dell’8% dei fondi erogati, al fine di garantire la solidità della loro attività.<br />

Nel gennaio del 2001 si gettano le basi per il nuovo accordo Basilea II, con cui si<br />

vuole definire una regolamentazione più avanzata dei requisiti patrimoniali delle<br />

banche.


L’ospite<br />

Mercato del lavoro aperto:<br />

“Non ci sarà il Far West”<br />

Continua da pagina 1<br />

Intervista con l’Ambasciatore Alexis Lautenberg, di Elisabetta Pisa<br />

Ma in <strong>Ti</strong>cino c'è chi teme la concorrenza<br />

della manodopera italiana.<br />

Come rassicurare coloro che hanno<br />

paura di essere penalizzati?<br />

«Bisogna paragonare le nuove regole con il<br />

sistema precedente, un sistema abbastanza<br />

frazionato, con la frontiera con un ruolo<br />

molto rigido. In un sistema dove si ragiona<br />

per grandi Regioni, perfino a livello globale,<br />

è difficile concepire una situazione dove<br />

i mercati sono segmentati, sottoposti a<br />

gestioni amministrative molto pesanti<br />

come la procedura per dimostrare che si<br />

assume uno straniero perché non si è trovato<br />

alcun lavoratore svizzero. Quello che<br />

è importante – questo è un punto molto<br />

sensibile per i sindacati - è che non ci sia<br />

un dumping sociale e salariale. Quando<br />

verranno creati gli accordi salariali, ci si<br />

dovrà muovere in un sistema di coordinate<br />

accettabili. Comunque non ci sarà il Far<br />

West grazie alle commissioni tripartite.<br />

Non bisogna poi dimenticare di iscrivere i<br />

vari passi della liberalizzazione in quello<br />

che è il contesto europeo in cui da molti<br />

anni la persona si muove liberamente. Non<br />

è più possibile che in un’Europa integrata<br />

la frontiera possa rappresentare la chiusura<br />

di un sistema completamente rigido.<br />

Dobbiamo fare i conti con la concorrenza<br />

sfrenata dei Paesi dell’Europa orientale e<br />

della Cina. Vogliamo stare qui a sottilizzare<br />

sulla frontiera tra Chiasso e Como?».<br />

L'allargamento dell'Ue a Est non è<br />

visto di buon occhio in certi ambienti<br />

in Svizzera, soprattutto per l'accordo<br />

sulla libera circolazione delle persone<br />

che potrebbe essere esteso anche<br />

alle "New Entry".<br />

«Quando la Spagna e il Portogallo alla<br />

metà degli anni Ottanta sono entrati<br />

nell’Ue, c’erano dei grossi timori per una<br />

possibile emigrazione di massa verso il<br />

Nord più avanzato economicamente. È<br />

successo esattamente il contrario. Gli<br />

spagnoli e portoghesi sono stati bravissimi<br />

ad approfittare dell’appartenenza<br />

all’Ue, nel senso di un utilizzo intelligente<br />

dei fondi a disposizione e dei processi<br />

di liberalizzazione. Fino a 25 anni fa in<br />

Svizzera avevamo un numero molto<br />

importante di lavoratori stagionali portoghesi.<br />

Queste persone sono ora rientrate<br />

in Portogallo. I nuovi Paesi che sono<br />

entrati in maggio nell’Ue, a giudicare dai<br />

tassi di crescita economica, sono meno<br />

ingessati dei nostri. Naturalmente partano<br />

da un livello basso, ma hanno un<br />

potenziale di crescita importante, che<br />

implica nuovi posti di lavoro e un<br />

aumento del livello dei salari. Credo che<br />

i movimenti migratori saranno molto<br />

meno importanti di quanto si pensi. E se<br />

ci dovessero essere, si verificheranno<br />

solo in una prima fase: gli emigranti poi<br />

torneranno in patria».<br />

Ma i Paesi dell’Est possono essere<br />

paragonati alla Spagna e<br />

al Portogallo degli anni Ottanta?<br />

«Naturalmente ci sono differenze importanti.<br />

Ma io paragono semplicemente<br />

l’effetto economico di Paesi che hanno<br />

esportato manodopera per molto<br />

tempo, ma che a partire dal momento in<br />

cui sono entrati nell’Ue hanno fatto degli<br />

enormi passi avanti. A suo tempo c’era<br />

stato lo stesso genere di dibattito con gli<br />

stessi timori nella Comunità Economica<br />

dell’epoca».<br />

Ma se venisse lanciato un<br />

referendum contro l’estensione della<br />

libera circolazione delle persone<br />

<strong>Ti</strong>cino Business - 06/<strong>2004</strong> • 6<br />

ai Paesi dell’Est, non c'è il rischio<br />

concreto che gli svizzeri dicano no<br />

a questa possibilità,<br />

con la conseguenza di azzerare gli<br />

accordi già raggiunti con i Quindici?<br />

Quali sarebbero gli effetti?<br />

«Gli svizzeri devono stare molto attenti.<br />

Si tratta di uno dei sette accordi bilaterali,<br />

che sono legati fra di loro. Se il Trattato<br />

dovesse cadere per un riflesso populista,<br />

cadrebbero tutti. Il prezzo da pagare<br />

sarebbe altissimo, oltretutto per un timore<br />

che è probabilmente infondato».<br />

In questo caso però ci sono delle<br />

differenze sostanziali. Con l’Italia<br />

e altri Paesi dell’Ue i rapporti sono<br />

consolidati da tempo. L’Est forse<br />

genera qualche timore in più.<br />

«Si può dire esattamente il contrario. Nel<br />

2001 c’era preoccupazione proprio per<br />

l’eliminazione della frontiera coi nostri<br />

“grandi” vicini. Adesso che è stato dimostrato<br />

che non è un problema per il<br />

<strong>Ti</strong>cino, non penso che la Cechia o la<br />

Polonia rappresentino un grosso ostacolo.<br />

Potrebbero esserlo per gli austriaci o i<br />

tedeschi che sono in prima linea, ma non<br />

per il <strong>Ti</strong>cino».<br />

Gli ultimi negoziati per i bilaterali-bis<br />

sono stati particolarmente difficili.<br />

C’è chi dice che la via bilaterale si<br />

è ormai esaurita. Anche lei la pensa<br />

allo stesso modo?<br />

«Effettivamente diventa sempre più complicata<br />

per l’incremento del numero dei<br />

Paesi membri, ma anche perché le tematiche<br />

da negoziare sono legate ad altre<br />

questioni, principi e settori, ed è difficile<br />

ritagliare quella parte che si vuole o su<br />

cui si può negoziare con un Paese terzo.<br />

Se c’è un interesse delle due parti, non


7• <strong>Ti</strong>cino Business - 06/<strong>2004</strong> L’ospite<br />

escluderei che lo si possa fare.<br />

Prendiamo ad esempio Schengen, cui ha<br />

voluto aderire la Svizzera. Questo accordo<br />

è anche nell’interesse dell’Unione,<br />

che non avrebbe nessun vantaggio se la<br />

Svizzera continuasse a rappresentare<br />

un’isola di insicurezza. Quando ci sono<br />

degli sviluppi nell’integrazione europea,<br />

la Svizzera, con la sua posizione geografica<br />

e la sua integrazione economica – non<br />

bisogna dimenticare che la Confederazione<br />

è il secondo partner commerciale<br />

dell’Ue dopo gli Stati Uniti – ne risente:<br />

ha degli interessi in gioco, che vanno<br />

risolti. Se nell’Ue l’integrazione continua<br />

a progredire, in alcuni settori – come ad<br />

esempio la fiscalità del risparmio – è difficile<br />

concludere all’interno, se non c’è<br />

un accordo con l’esterno. La stessa cosa<br />

vale per l’esterno che rischia sovente di<br />

sentirsi messo da parte o discriminato, se<br />

non si trovano delle soluzioni pragmatiche.<br />

Ed è esattamente quello che abbia-<br />

mo fatto. Per cui diventa più difficile e<br />

complicato isolare un settore per via dell’impatto<br />

su tutti gli altri, ma se questo si<br />

rivela necessario perché è nell’interesse<br />

delle parti, sono sicuro che si troveranno<br />

altre soluzioni di questo tipo. La via bilaterale<br />

è ancora percorribile, anche se<br />

diventa più complicata».<br />

Il prossimo passo, quindi,<br />

potrebbe essere l’adesione all’Ue,<br />

un passo non facile dato che alle<br />

ultime elezioni federali ha stravinto<br />

l’antieuropeista Udc.<br />

«È vero che c’è stata una certa polarizzazione.<br />

Ma al di là delle ragioni che stanno<br />

dietro a questo scetticismo, a mio avviso<br />

quello che è determinante nel momento<br />

in cui si vuole lanciare effettivamente il<br />

processo di adesione è dimostrare su<br />

quale bastimento la Svizzera si vuole<br />

imbarcare. La gente è incerta perché non<br />

sa esattamente che cos’è l’Ue e come si<br />

svilupperà. Il funzionamento del patto di<br />

Meglio non tirare<br />

troppo la corda con l’UE<br />

di Alessio del Grande<br />

Sottoscritto l’accordo sui Bilaterali bis<br />

tra Berna e Bruxelles, resta ora la<br />

ratifica da parte dei parlamenti dei<br />

Paesi dell’UE e in Svizzera lo scoglio di un<br />

referendum.<br />

Quasi tre anni di dure trattative per un’intesa<br />

che ha pressoché accolto quasi tutte<br />

le richieste della Confederazione, salvando<br />

il segreto bancario da ripetuti e pericolosi<br />

attacchi. Ed evitando pure al nostro<br />

Paese la famigerata tassa sulle riesportazioni<br />

elvetiche di prodotti comunitari, che<br />

avrebbe fortemente penalizzato la nostra<br />

industria nazionale più avanzata, quella<br />

appunto orientata sull’export.<br />

Tanto per farsi un’idea delle conseguenze<br />

di questa tassa - che Bruxelles voleva<br />

introdurre già dal primo marzo scorso -<br />

l’industria chimica da sola avrebbe dovuto<br />

sborsare una somma compresa tra 1 e 2<br />

miliardi franchi annui. Ma oltre al settore<br />

chimico, ci sarebbero state pesanti ripercussioni<br />

per l’industria tessile e per quella<br />

delle macchine. Gravi le conseguenze per<br />

l’export ticinese, soprattutto nel settore<br />

dell’abbigliamento, che ha registrato in<br />

questi ultimi anni l’insediamento di marchi<br />

italiani ed esteri prestigiosi. Imprese<br />

che, scoraggiate da questa nuova tassa,<br />

avrebbero potuto abbandonare il Cantone<br />

per rientrare nei più comodi e meno<br />

costosi confini dell’UE. Fortunatamente<br />

Bruxelles ci ha ripensato e gli stessi<br />

Bilaterali bis, tra un colpo di freno e uno<br />

di acceleratore, sono entrati finalmente in<br />

porto, proprio mentre l’UE si allargava ad<br />

altri dieci Stati. Un mercato di 450 milioni<br />

di persone che per l’economia svizzera<br />

rappresenta una grande opportunità.<br />

Da quando i Paesi dell’Est europeo si<br />

sono avvicinati all’UE, si sono pure intensificati<br />

gli scambi commerciali con la<br />

stabilità, la politica estera: molte questioni<br />

sono incerte Finché il “pacchetto” non<br />

sarà chiaro, non ci sono chance. In altre<br />

parole, finché non si è in grado di “vendere<br />

il prodotto Ue”, non ci sono possibilità».<br />

Quando tutti gli accordi saranno<br />

entrati in vigore nella loro fase definitiva<br />

- in altre parole saranno a regime<br />

- compresi i bilaterali bis, la Svizzera<br />

come sarà? Quale sarà il suo volto?<br />

«La Svizzera sta cambiando per integrazione<br />

osmotica. Noi assorbiamo sempre<br />

di più l’integrazione che l’Unione sta<br />

vivendo. Siamo fuori istituzionalmente,<br />

ma sul piano della sostanza ci stiamo<br />

adeguando. Il mondo si apre, e bisogna<br />

adattarsi. La Confederazione verrà percepita<br />

come entità a sé stante, che sta fuori,<br />

ma nel dettaglio le differenze si ridurranno<br />

ancora di più. Pensiamo solo a<br />

Schengen: saremo più integrati nell’Unione<br />

degli inglesi».<br />

Svizzera. Negli ultimi dieci anni, il commercio<br />

tra il nostro Paese e i nuovi dieci<br />

membri dell’Unione Europea è cresciuto<br />

annualmente dell’11%. Nel 2002 oltre il<br />

4% dell’export svizzero, pari a 5,7 miliardi<br />

di franchi, e più del 10% delle esportazioni<br />

annuali di capitali(1,48 miliardi) si sono<br />

indirizzati verso questi Paesi.<br />

Un’Unione Europea con 25 Stati è una<br />

realtà economica e politica con cui bisognerà<br />

fare continuamente i conti. Stando<br />

attenti, però, a non tirare troppo la corda,<br />

come si rischia, purtroppo, di fare con il<br />

referendum sui Bilaterali bis. Forse ci si<br />

dimentica troppo facilmente che il mercato<br />

UE assorbe oltre il 70% delle esportazioni<br />

elvetiche. Se Bruxelles decidesse di<br />

chiuderci la porta in faccia, la Svizzera si<br />

ridurrebbe al rango della Repubblica di<br />

San Marino. A vivere di turisti frettolosi a<br />

caccia di pacchiani souvenir.


9• <strong>Ti</strong>cino Business - 06/<strong>2004</strong> Agenda <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong><br />

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Impressum<br />

Comitato redazionale: Franco Ambrosetti, Claudio Camponovo,<br />

Rinaldo Gobbi, Alessia Romano e Aldo Stoffel<br />

Editore: <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong><br />

Impaginazione e stampa: La Buona Stampa, via Fola, 6963 Pregassona<br />

Responsabile pubblicità:<br />

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stoffel@cci.ch www.cciati.ch<br />

AGENDA<br />

• Martedì 8 giugno <strong>2004</strong>, alle ore 14:00 ad Aarau: Riunione Camere di<br />

Commercio e dell’Industria della Svizzera<br />

• Martedì 8 giugno <strong>2004</strong> alle ore 10:30 a Kloster-Fischingen, Canton Turgovia:<br />

Assemblea generale Textilverbands Schweiz<br />

• Mercoledì 9 giugno <strong>2004</strong> alle ore 17:00 presso la Camera di Commercio<br />

Svizzera in Italia – Via Palestro 2, Milano: Assemblea generale CCSI, ospiti<br />

d’onore S.E. Ambasciatore di Svizzera in Italia Alexis Lautenberg e Arch.<br />

Mario Botta<br />

• Venerdì 11 giugno <strong>2004</strong> a Sion: Riunione Info-Chambres<br />

• Mercoledì 16 giugno <strong>2004</strong> a Berna: Assemblea generale SWISS LABEL<br />

• Giovedì 17 giugno <strong>2004</strong> presso World Trade Center di Zurigo: Assemblea<br />

generale Osec Business Network Switzerland<br />

• Giovedì 17 e venerdì 18 giugno <strong>2004</strong>, Chambre de commerce et d’industrie<br />

du Doubs, 46 avenue Villarceau, Besançon (F): Vorstandssitzung 2/<strong>2004</strong><br />

der UNION europäischer Handelskammern Rhein, Rhône, Donau,<br />

Alpen<br />

• Giovedì 1 luglio <strong>2004</strong>; dalle ore 08:00 alle ore 09:30 presso l’Azienda agraria<br />

cantonale di Mezzana: Business Breakfast, ciclo di incontri organizzati dal<br />

Dipartimento delle Finanze e dell’Economia e da BancaStato, con la collaborazione<br />

di AITI e <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong>. “Gli strumenti di finanza innovativa per le imprese”,<br />

relatore: Marco Zatta<br />

• Martedì 6 luglio <strong>2004</strong>, Villa Principe Leopoldo & Residence: Riunione<br />

Ufficio presidenziale <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong><br />

• Martedì 6 e Mercoledì 7 luglio <strong>2004</strong> ETH Zürich: Seminario 7. Klippeneck-<br />

Seminar “Nachhaltige Textiltechnologie: Naturfasern“


Attualità<br />

L’Europa è più vicina alla<br />

Svizzera<br />

di Stefano Modenini, responsabile economiesuisse Lugano<br />

La conclusione delle trattative sugli<br />

accordi bilaterali II rappresenta<br />

indubbiamente un’ulteriore tappa di<br />

avvicinamento del nostro paese all’UE.<br />

Questa conclusione tuttavia ha pure il<br />

“potere” di allontanare nel tempo la questione<br />

di un’eventuale adesione della<br />

Svizzera all’Unione europea, almeno fino<br />

a quando un possibile referendum su<br />

almeno uno degli aspetti delle nuove<br />

relazioni con l’Europa non dovesse<br />

incontrare i favori di una maggioranza<br />

della popolazione.<br />

Gli accordi bilaterali II appena sottoscritti,<br />

così come i primi accordi bilaterali in vigore<br />

da due anni e l’accordo che estende le<br />

clausole della libera circolazione delle persone<br />

ai dieci nuovi paesi membri dell’UE,<br />

sono dunque le facce di una medesima<br />

medaglia, con la quale avversari e sostenitori<br />

dell’avvicinamento guardano con<br />

occhi naturalmente diversi all’Europa.<br />

L’economia svizzera saluta positivamente<br />

la conclusione dei Bilaterali II. È indubbio<br />

che la Svizzera, paese che convive da un<br />

decennio con una crescita economica<br />

assai debole, ha interesse ad approfittare<br />

di condizioni quadro più stabili, che questi<br />

accordi complessivamente permettono.<br />

Accanto al dossier sulla fiscalità del risparmio,<br />

con il quale la Svizzera preservando il<br />

segreto bancario si impegna a introdurre<br />

una ritenuta d’imposta alla fonte anonima<br />

sugli interessi prodotti da fondi depositati<br />

in Svizzera da cittadini residenti in uno<br />

stato dell’UE, anche gli altri dossier sono<br />

di grande importanza per il nostro paese.<br />

L’adesione all’accordo di Schengen – che<br />

sarà il dossier che certamente farà più discutere<br />

nelle prossime settimane nel<br />

nostro paese – non comporta né un’apertura<br />

delle frontiere elvetiche né un’abolizione<br />

dei controlli, tanto più che la<br />

Svizzera non aderisce all’Unione doganale.<br />

I controlli alle dogane continueranno ad<br />

essere svolti grosso modo secondo le<br />

modalità già applicate attualmente, ma la<br />

Svizzera potrà accedere al cosiddetto SIS,<br />

il sistema informatico centralizzato con il<br />

quale nell’Unione europea vengono schedate<br />

le persone ricercate e gli oggetti<br />

scomparsi. Questo accordo è dunque di<br />

primaria importanza per le forze di polizia<br />

e rafforza la collaborazione internazionale<br />

in questo ambito. Anche l’accordo di<br />

Dublino sui richiedenti l’asilo permette<br />

alla Svizzera di non restare isolata. La<br />

Convenzione di Dublino impedisce infatti<br />

che un richiedente l’asilo presenti candidature<br />

in più di un paese dell’UE. Questo<br />

accordo e quello di Schengen a lungo termine<br />

eviteranno certamente che la<br />

Svizzera diventi una zona franca appetibile<br />

per la criminalità internazionale e per quei<br />

richiedenti che non hanno visto riconosciuta<br />

la propria candidatura all’asilo in<br />

Europa. L’accordo sui prodotti agricoli trasformati,<br />

valido per un’ampia serie di prodotti,<br />

aprirà i mercati e faciliterà gli scambi<br />

commerciali. La Svizzera potrà così esportare<br />

numerosi prodotti senza più dover<br />

pagare dazi doganali. Anche l’accordo<br />

sulla statistica è importante in quanto<br />

armonizza i dati statistici fra Svizzera e UE,<br />

ad esempio in settori quali il mercato del<br />

lavoro e i trasporti. In passato sovente la<br />

Svizzera è stata criticata per non aver ancora<br />

adottato criteri statistici comparabili.<br />

La “carne al fuoco” è sicuramente molta. Il<br />

1. giugno è scattata una seconda fase<br />

importante degli accordi bilaterali I, con<br />

l’eliminazione della clausola di preferenza<br />

sin qui utilizzata per i lavoratori indigeni<br />

rispetto ai lavoratori dei primi quindici<br />

paesi dell’UE nell’accesso al mercato del<br />

lavoro. Parallelamente però entrano in<br />

<strong>Ti</strong>cino Business - 06/<strong>2004</strong> • 10<br />

Stefano Modenini<br />

vigore le misure di accompagnamento e i<br />

controlli relativi al rispetto delle condizioni<br />

e dei contratti di lavoro. La già citata<br />

estensione dell’accordo sulla libera circolazione<br />

delle persone ai nuovi paesi membri<br />

dell’UE deve essere considerata un<br />

successo per la Svizzera in quanto anche<br />

per questi nuovi membri il nostro Paese<br />

potrà far valere i medesimi criteri di transizione<br />

regolati per i Quindici.<br />

Considerando che gli accordi bilaterali II<br />

devono ora passare la ratifica dei venticinque<br />

paesi membri dell’UE – per i primi<br />

accordi bilaterali tale processo durò oltre<br />

due anni – la questione sarà ora soprattutto<br />

politica e interna alla Svizzera.<br />

Consiglio federale e Parlamento dovranno<br />

prima di tutto decidere se considerare gli<br />

accordi bilaterali II come un unico pacchetto<br />

oppure se presentare due o più<br />

pacchetti separati in base all’omogeneità<br />

della materia. Questa seconda via sembra<br />

già sin d’ora raccogliere i maggiori favori<br />

sia a livello economico sia a livello politico.<br />

Poi il mondo politico e quello economico<br />

che hanno sin qui difeso e sostenuto<br />

l’approccio della via bilaterale<br />

all’Europa dovranno impegnarsi a spiegare<br />

alla popolazione la bontà di queste<br />

scelte, che verranno certamente messe in<br />

discussione da procedure di referendum.<br />

Questi ultimi potranno essere lanciati sia<br />

contro i dossier degli accordi bilaterali II<br />

– soprattutto l’accordo di Schengen – sia<br />

contro l’accordo che estende la libera circolazione<br />

delle persone ai nuovi membri<br />

dell’UE, sia contro la libera circolazione<br />

delle persone in vigore dal 2002 per i<br />

primi quindici paesi membri dell’UE.<br />

Schengen insomma potrebbe rivelarsi<br />

solo la prima tappa di una contesa politica<br />

destinata a durare ancora diverso<br />

tempo.


11 • <strong>Ti</strong>cino Business - 06/<strong>2004</strong><br />

No all’aumento<br />

della fiscalità per le imprese<br />

di Claudio Camponovo, direttore <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong><br />

Bene ha fatto la Consigliera di Stato<br />

Marina Masoni a formulare le 571<br />

domande sui singoli settori e uffici<br />

dello Stato del Cantone <strong>Ti</strong>cino per verificare<br />

se certi servizi siano ancora di attualità<br />

o non vadano affidati, a minor costo, in<br />

outsourcing all’esterno.<br />

È assurdo che il nostro Stato spenda un<br />

milione di franchi in più al giorno rispetto<br />

a quello che incassa. Occorre infatti intervenire<br />

urgentemente sul contenimento<br />

della spesa pubblica attraverso misure<br />

razionali.<br />

Dobbiamo dotarci di una legge sul freno<br />

alla spesa e invitare il Parlamento cantonale<br />

a dare assoluta priorità a questo argomento.<br />

Gli obiettivi di fondo della legge sul freno<br />

alla spesa sono sostanzialmente tre: garantire<br />

la sostenibilità della spesa pubblica,<br />

distribuire gli interventi di correzione della<br />

spesa sull’arco di più anni ed evitare di<br />

cadere in situazioni di emergenza finanziaria.<br />

Il Cantone <strong>Ti</strong>cino registra un autofinanziamento<br />

negativo pertanto si impone un<br />

esame attento dei compiti dello Stato evitando<br />

il più possibile il ribaltamento di<br />

oneri sui Comuni.<br />

Tutti insieme dobbiamo comunque combattere<br />

l’iniziativa popolare lanciata dal<br />

Movimento per il Socialismo (MPS), con la<br />

quale si chiede un aumento pesante delle<br />

imposte a carico delle aziende e sulla<br />

quale il popolo ticinese dovrà esprimersi<br />

presumibilmente nel corso del 2005.<br />

Nel febbraio dell’anno 2000 il popolo ticinese<br />

ha dato un segnale importante votando<br />

una riduzione dal 12 al 9 % dell’aliquota<br />

d’imposta sugli utili delle aziende.<br />

L’iniziativa dell’MPS vorrebbe riportare<br />

questa aliquota dal 9 al 13 % e vorrebbe<br />

pure raddoppiare l’aliquota d’imposta sul<br />

capitale dall’1,5 al 3 per mille. Queste proposte,<br />

se accettate, si tradurrebbero in una<br />

stangata fiscale per tutte le imprese attive<br />

nell’economia cantonale e non solo per le<br />

banche e gli istituti finanziari come vorrebbero<br />

far credere gli iniziativisti. Questa<br />

stangata, inevitabilmente, farebbe sentire i<br />

suoi pesanti effetti negativi anche sui posti<br />

di lavoro e sul potere d’acquisto della<br />

nostra popolazione. Le circa ventimila<br />

Attualità<br />

Claudio Camponovo<br />

aziende attive in <strong>Ti</strong>cino sarebbero chiamate<br />

a sborsare tra i 165 e i 190 milioni di<br />

franchi in più all’anno fra imposte cantonali<br />

e imposte comunali. Questa situazione<br />

non farebbe che peggiorare la capacità<br />

concorrenziale del cantone <strong>Ti</strong>cino e non<br />

contribuirebbe affatto al risanamento dei<br />

conti dello Stato, dove il problema è piuttosto<br />

la crescita fuori misura della spesa<br />

pubblica.<br />

Cercasi un corrispondente sul territorio elvetico, con il quale sviluppare un servizio<br />

groupages fisso in export e in import. La struttura offre in zona: ritiri, consegne,<br />

stoccaggio, magazzinaggio, esplicazioni di formalità doganali. La società è in<br />

grado di offrire i servizi tipici della Casa di Spedizione nelle seguenti aree:<br />

• SPEDIZIONI TERRA: gestione di camion completi e spedizioni groupages nei<br />

paesi europei comunitari ed extracomunitari, in andata e ritorno. Gli specialisti<br />

delle spedizioni destinate in Francia garantiscono le partenze giornaliere di<br />

camion completi a prezzi estremamente competitivi.<br />

• CAMPO DOGANALE: i tre doganalisti effettuano oltre alle operazioni doganali<br />

in import e in export i seguenti servizi accessori:<br />

• temporanee importazioni ed esportazioni; • traffici di perfezionamento passivo<br />

ed attivo; • operazioni triangolari; • operazioni con la Repubblica di San<br />

Marino; • tenuta e controllo dati Intrastat; • vendita in leasing nelle zone franche;<br />

• regolarizzazione a posteriore di esportazione ed importazione.<br />

Contatto: CUSTOMS AND LOGISTICS SERVICE SRL – Signor Omar Selvi – Via dei<br />

Mercanti 6/A – I-47100 Forlì – Tel. +39 0543 77 53 60 – Fax +39 0543 77 53 61 –<br />

omar.s@clstrasporti.com.


Attualità<br />

BANKING SOLUTIONS FORUM LUGANO<br />

Comunicato stampa<br />

La terza edizione del Banking<br />

Solutions Forum Lugano si terrà il<br />

17 giugno <strong>2004</strong> all'Hotel de la<br />

Paix di Lugano.<br />

Il Banking Solutions Forum Lugano<br />

riunisce annualmente un numero limitato<br />

di invitati sia partner che ospiti partecipanti<br />

attivi ed è un’opportunità unica<br />

per Banchieri svizzeri ed italiani, esperti<br />

internazionali, professionisti dell’Asset<br />

and Wealth Management e fornitori di<br />

piattaforme, software e soluzioni, che si<br />

incontrano in un ambiente di prestigio<br />

per fare networking, per interagire a<br />

livello strategico e discutere possibilità di<br />

business.<br />

Una giornata di analisi da parte di noti<br />

esperti e responsabili internazionali,<br />

strumenti soluzioni, per gestire il quadro<br />

sempre più complesso e gli impegni<br />

sempre maggiori derivanti dalle rigide<br />

regolamentazioni sull’attività bancaria.<br />

Due gli argomenti principali: L’Anti<br />

Money Laundering e L’analisi e la<br />

gestione dei rischi operativi conseguenti<br />

all’accordo di “Basilea II” sui<br />

requisiti patrimoniali.<br />

Urs Zulauf, Capo del Legal and<br />

Enforcement Department della Swiss<br />

Federal Banking Commission parlerà dei<br />

Trends attuali nella regolamentazione<br />

dell’ anti-money-laundering durante l’annuale<br />

convegno di informazione e networking<br />

per il management bancario<br />

svizzero ed italiano.<br />

Interverranno: Dr. Massimiliano<br />

Facchi, Director, Pricewaterhouse<br />

Coopers Global Management Solutions<br />

Srl, Milano; Dr. Stefano Piattelli,<br />

Associated Partner, Macfin Management<br />

Consultants, Roma; Dr. Giuseppe<br />

Marsi, Executive Director Head of private<br />

banking, Schroder Investment<br />

Management (Italy) Sim Spa. Inoltre<br />

Franco Citterio, Direttore dell'Associazione<br />

Bancaria <strong>Ti</strong>cinese, aggiornerà<br />

i presenti su un nuovo probabile<br />

rischio operativo per i Bank Managers:<br />

"La Nuova tassazione del risparmio:<br />

banchiere o esattore ?" Moderatore:<br />

Dr. Lino Terlizzi, Giornalista Il<br />

Sole24-ORE e Radiotelevisione svizzera<br />

di lingua italiana RTSI.<br />

Alcuni Selezionati Software Providers<br />

Nuovi Soci <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong><br />

Questo mese abbiamo il piacere di porgere il benvenuto a:<br />

<strong>Ti</strong>cino Business - 06/<strong>2004</strong> • 12<br />

• RML SERVICES SA, Macchinario industriale, 6900 Lugano<br />

• ANAMEDICA SA, Laboratorio di analisi, 6512 Giubiasco<br />

• APOGEO SA, Consulenza e tecnologie, 6945 Origlio<br />

Un momento del forum della passata edizione<br />

presenteranno e dimostreranno soluzioni<br />

legate alle problematiche attuali del<br />

mondo bancario.<br />

Per maggiori informazioni ed iscrizioni:<br />

BC FORUM LUGANO<br />

Tel.+ 41 91 945 04 76/77<br />

Fax + 41 91 945 04 78<br />

bankingsolutions@forumlugano.com<br />

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13 • <strong>Ti</strong>cino Business - 06/<strong>2004</strong><br />

Attualità<br />

L’USAM esige un certificato di salario che tenga<br />

conto dei bisogni e delle possibilità delle PMI<br />

L’Unione svizzera delle arti e<br />

mestieri (USAM) mantiene fermamente<br />

la sua posizione nella lotta<br />

per ottenere un certificato di<br />

salario che tenga conto dei bisogni<br />

e delle possibilità delle PMI.<br />

In una risoluzione, la Camera<br />

svizzera delle arti e mestieri si<br />

appella alla Conferenza svizzera<br />

delle imposte (CSI) affinché questa<br />

adatti di conseguenza i suoi<br />

piani attuali per un nuovo certificato<br />

di salario.<br />

In occasione della sua seduta di primavera,<br />

la Camera svizzera delle arti e mestieri<br />

ha analizzato in maniera approfondita<br />

le prescrizioni e le linee direttrici della proposta<br />

di nuovo certificato di salario, sottomesso<br />

attualmente per consultazione alle<br />

principali associazioni economiche.<br />

Il “Parlamento delle arti e dei mestieri” si<br />

è visto costretto, a riguardo delle proposte<br />

presentate, di rivolgersi alla CSI attraverso<br />

una risoluzione, affinché essa<br />

modifichi questo suo progetto marcatamente<br />

anti-PMI.<br />

La CSI concluderà il suo lavoro concernente<br />

il nuovo certificato di salario entro la fine<br />

di giugno e quest’ultimo dovrebbe entrare<br />

in vigore nel 2006.<br />

La Camera svizzera delle arti e mestieri<br />

valuta le proposte della CSI come inaccettabili<br />

poiché deteriorerebbero fortemente<br />

le condizioni-quadro delle PMI. Agli occhi<br />

dell’USAM, vi sono ben dieci argomenti<br />

(riportati in seguito) che giustificano<br />

un’opposizione risoluta al nuovo certificato<br />

di salario.<br />

Il Parlamento delle arti e dei mestieri è<br />

favorevole all’adozione di un nuovo certificato<br />

di salario che sia più trasparente e<br />

tenga conto dei veri bisogni dell’amministrazione<br />

e dell’economia ma, poiché le<br />

nuove proposte formulate sono inaccettabili,<br />

il Parlamento chiede alle autorità fiscali<br />

di ritirare o di modificare profondamente<br />

il loro progetto affinché questo corrisponda<br />

agli interessi delle PMI nonché a quello<br />

dei loro collaboratori.<br />

Se il certificato di salario dovesse essere<br />

adottato nella versione attualmente proposta<br />

dalla CSI, l’USAM è pronta a lanciare<br />

una vasta campagna d’opposizione contro<br />

questo progetto cavilloso e considera di:<br />

• Sostenere le iniziative che intendono<br />

modificare le leggi fiscali in maniera tale<br />

da mantenere la pratica tollerante e<br />

liberale ben rodata impiegata ormai da<br />

30 anni.<br />

• Mobilizzare le proprie risorse al fine di<br />

sensibilizzare le autorità politiche federali<br />

e cantonali competenti sulle disastrose<br />

conseguenze indotte sulle PMI da questo<br />

progetto<br />

• In ultima istanza, praticare, se necessario,<br />

il boicottaggio.<br />

I dieci argomenti principali che giustificano<br />

il No dell’USAM al nuovo certificato<br />

di salario (NCS) sono:<br />

1. Il NCS accresce il carico amministrativo<br />

delle PMI. Le prescrizioni<br />

sulla maniera di riempire il certificato<br />

di salario sono due volte più lunghe di<br />

quelle attuali. I datori di lavoro dovrebbero<br />

consacrare più tempo (e quindi<br />

più denaro) non solo per comprendere<br />

i documenti esplicativi del NCS e per<br />

compilare il nuovo formulario, ma<br />

anche per raccogliere, trattare e conservare<br />

i dati.<br />

2. Il NCS implica importanti costi per<br />

la messa a norma. L’introduzione del<br />

nuovo conteggio salariale induce<br />

importanti costi per la messa a norma<br />

per le PMI (nuovi software per la compatibilità<br />

e il trattamento elettronico<br />

dei dati, corsi di formazione per il personale).<br />

3. Il NCS aumenta, in maniera non<br />

immediatamente visibile, il piatto<br />

fiscale. La volontà di inglobare, qualche<br />

volta fino al centesimo, tutte le prestazioni<br />

e tutti gli anticipi monetari ricevuti<br />

dall’impiegato nella cornice del<br />

suo contratto di lavoro conduce ad un<br />

aumento molto importante dell’imponibile.<br />

4. Il NCS obbliga le PMI a ricorrere a<br />

consulenti fiscali. La complessità<br />

intrinseca della materia e il carattere<br />

molto dettagliato di alcune rubriche<br />

rende ardua per il profano la comprensione<br />

del conteggio salariale. La maggioranza<br />

delle PMI si vedrebbe costretta<br />

a ricorrere ad un aiuto esterno all’impresa,<br />

con le pesanti conseguenze<br />

finanziarie implicate.<br />

5. Il NCS produce un ulteriore massa<br />

cartacea. L’NCS è presentato generalmente<br />

dalle autorità fiscali come un<br />

semplice adattamento del conteggio<br />

salariale attualmente in vigore, ma si<br />

dimentica di precisare che il nuovo formulario<br />

è accompagnato da prescrizioni<br />

(20 pagine) e linee direttrici (6 pagine),<br />

estensibili inoltre a piacimento.<br />

6. Il NCS penalizza in particolar<br />

modo le PMI. Qualsiasi sia la loro<br />

natura, i costi originati dal NCS comporterebbero<br />

degli effetti decrescenti<br />

sulle imprese. In particolare, più un’impresa<br />

è piccola più aumentano le spese<br />

indotte per collaboratore.<br />

7. Il NCS rischia di deteriorare le<br />

relazioni tra le PMI e le autorità<br />

fiscali. La qualità dei rapporti tra contribuenti<br />

e amministrazione è un criterio<br />

fondamentale per l’attrattiva di ogni<br />

sistema fiscale.<br />

8. Il NCS attenta alla libertà imprenditoriale.<br />

Per ragioni imperative di<br />

semplificazione del lavoro e per evitare<br />

carichi supplementari, è molto probabile<br />

che molte PMI semplicemente<br />

abbandoneranno alcune pratiche a<br />

carattere sociale destinate al loro personale.<br />

9. Il NCS tende a criminalizzare i<br />

dirigenti delle PMI. In quanto criminale,<br />

il datore di lavoro che compila il<br />

formulario in maniera imprecisa o inesatta<br />

verrà severamente punito: multe<br />

fino a 50'000 CHF e la prigione sono<br />

previste.<br />

10. Il NCS contraddice diverse politiche<br />

condotte dalle autorità federali.<br />

L’NCS cela molti elementi che sono<br />

in contraddizione con certe politiche<br />

pubbliche condotte su scala federale.<br />

Questa cacofonia priva l’azione statale<br />

della necessaria coerenza, e questo<br />

può portare ad un fastidioso contesto<br />

di incertezze per le PMI.


Informazione<br />

Da qualche anno a questa parte la<br />

parola “comunicazione” è entrata<br />

a far parte del vocabolario quotidiano<br />

del mondo del lavoro, spesso insieme<br />

alla “rivoluzione di internet” e alla<br />

“new economy”. Siamo ormai abituati ad<br />

associare la comunicazione a uffici ultramoderni<br />

cosparsi di schermi piatti con<br />

cifre che piovono in tempo reale dai<br />

quattro angoli della terra e nessuno si<br />

sognerebbe di mettere in discussione la<br />

sua fondamentale importanza per qualsiasi<br />

attività dell’uomo. Purtroppo queste<br />

affermazioni sono sovente vuote di intenti<br />

e cognizione e hanno origine più che<br />

altro nel sentito dire e nelle pseudo-verità<br />

della conoscenza collettiva.<br />

In realtà, sarà banale dirlo, la comunica-<br />

zione non è un fenomeno affatto nuovo,<br />

mentre nuovo è lo studio metodico della<br />

sua struttura, dei suoi canali e l’introduzione<br />

dell’insegnamento dei risultati di<br />

queste ricerche. Questo ha condotto a<br />

riconsiderare sotto un’ottica diversa e<br />

con strumenti innovativi dinamiche spesso<br />

vecchie di secoli.<br />

Il tessuto stesso di una società si fonda<br />

sulla comunicazione. La vita sociale, culturale<br />

e scientifica nonché qualsiasi minima<br />

forma di evoluzione intellettuale<br />

sarebbe impossibile per esseri incapaci di<br />

comunicare. In individui sensibili alla bellezza<br />

e complessità dell’universo nel<br />

quale vivono, la necessità di esternare la<br />

meraviglia e il senso di vertigine di fronte<br />

a questa vastità ha portato ai più alti pic-<br />

<strong>Ti</strong>cino Business - 06/<strong>2004</strong> • 14<br />

Comunicazione e crescita economica<br />

Estratti dell’intervento di Claudio Camponovo, dir. <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong> alla conferenza<br />

“La comunicazione strategica nelle PMI ticinesi” presentata<br />

da Treelogix media SA nella cornice del “Lugano<br />

Communication Forum <strong>2004</strong>”.<br />

di Gianluca Ambrosetti<br />

chi della cultura umana, dalle tragedie<br />

greche ai blues di Coltrane.<br />

Anche il legame tra commercio e comunicazione<br />

ha radici antichissime. Da millenni<br />

le civiltà si sono influenzate attraverso<br />

lo scambio di beni e sia le conoscenze<br />

che l’arte hanno spesso viaggiato<br />

con le navi e i trasporti mercantili. I risultati<br />

di queste interazioni tra culture sono<br />

visibili ovunque nella nostra società, dalla<br />

pasta alla polvere da sparo.<br />

Bastano quindi poche riflessioni per rendersi<br />

conto che la comunicazione e l’economia<br />

sono effettivamente profondamente<br />

legate. Tuttavia, quando precedentemente<br />

parlavo di “affermazioni<br />

vuote d’intenti e cognizione” mi riferivo<br />

non tanto al contenuto di queste quanto<br />

TNS Abacus<br />

Gli strumenti di comunicazione ritenuti più importanti


15 • <strong>Ti</strong>cino Business - 06/<strong>2004</strong><br />

piuttosto alla tendenza, quando si parla<br />

di comunicazione, a “dire e non fare”.<br />

Molte imprese continuano infatti a trascurare<br />

lo sviluppo dell’aspetto comunicativo<br />

al proprio interno e verso l’esterno.<br />

Questo è vero in particolare per le<br />

PMI, ma non sempre si tratta di negligenza,<br />

poiché sicuramente non è facile<br />

districarsi nel mare di informazioni e<br />

diverse strategie disponibili e trovare<br />

una soluzione adatta alla propria piccola<br />

impresa.<br />

Entrando un po’ più nel particolare, un’azienda<br />

può essere vista come un organismo<br />

interagente con un ambiente esterno<br />

con il quale, nei momenti positivi, vive<br />

“in simbiosi”: entrambi traggono mutualmente<br />

beneficio l’uno dall’altro. Essendo<br />

l’azienda molto più piccola (e quindi versatile)<br />

del sistema nel quale è iscritta, sta<br />

ad essa di percepire e interpretare al<br />

meglio le esigenze e le potenzialità del<br />

suo contesto: studi di mercato, riscontri<br />

nella clientela, negoziazione, promozione,<br />

R&D sono tutti elementi di questa<br />

ricerca dell’equilibrio e sono tutte attività<br />

che non possono prescindere dallo scambio<br />

di dati, di informazioni e di messaggi,<br />

ovvero dalla comunicazione.<br />

La flessibilità, la destrezza e l’inventiva<br />

sono caratteristiche fondamentali per la<br />

crescita e il successo di un’impresa e va<br />

quindi da sé che un oculato studio dei<br />

canali comunicativi è di fondamentale<br />

importanza.<br />

Il grafico proiettato proviene da un<br />

recente studio eseguito su di un ampio<br />

campione di PMI italiane e ci mostra gli<br />

strumenti di comunicazione ritenuti più<br />

importanti.<br />

Vale la pena di sottolineare l’importanza<br />

data nella vicina penisola alle fiere. Le<br />

fiere specialistiche sono infatti un luogo<br />

ideale per farsi conoscere, incontrare<br />

potenziali clienti e vedere cosa fa la concorrenza.<br />

Se ora consideriamo gli investimenti in<br />

comunicazione pro capite, dal medesimo<br />

studio emerge che la Svizzera è molto<br />

ben messa, con 346 euro pro capite contro<br />

per esempio i 280 dell’Inghilterra e i<br />

21 (!) dell’Italia.<br />

L’importanza della rete è ormai un dato di<br />

fatto e il sito internet è diventato una<br />

necessità. Non da sottovalutare sono<br />

anche i canali “indiretti” rappresentati dai<br />

vari elenchi e banche dati ecc. che stanno<br />

proliferando in internet. Un esempio è<br />

proprio la banca dati swissfirms realizzata<br />

dalle Camere di commercio e dell’indu-<br />

stria svizzere (www.swissfirms.ch), lo<br />

specchio dell’imprenditoria elvetica.<br />

Abbiamo finora visto come la sopravvivenza<br />

e la crescita di un’azienda siano vincolate<br />

alla comunicazione.<br />

È poi naturale che la crescita di una<br />

buona parte delle aziende di una regione<br />

porti ad una crescita macroeconomica.<br />

La crescita macroeconomica è una caratteristica<br />

del sistema globale ed è ovvio<br />

che essa sia uno dei suoi principali<br />

obbiettivi. Quindi, al fine di permettere<br />

agli “organismi” con i quali vive in simbiosi<br />

di proliferare, il sistema deve creare<br />

condizioni favorevoli. In natura questo è<br />

impossibile poiché il sistema non è<br />

un’entità ma piuttosto un substrato, un<br />

“background”, mentre in una società<br />

questa possibilità esiste ed è nelle mani<br />

dello stato.<br />

Poiché nessuno, e di nuovo la biologia<br />

insegna, ha la capacità di identificare e di<br />

prevedere la miriade di sottili interrelazioni<br />

ed equilibri di un sistema e le conseguenze<br />

di un’azione su di esso, non<br />

sempre gli interventi diretti sono efficaci.<br />

Ritengo allora molto importanti gli interventi<br />

indiretti. Per far riprodurre microrganismi<br />

in laboratorio, si creano condizioni<br />

di temperatura, luce, nutrimento<br />

favorevoli. In una società, le condizioni<br />

favorevoli per il proliferare di imprese<br />

sono una bassa pressione fiscale, pochi<br />

ostacoli burocratici, e naturalmente valide<br />

infrastrutture, sopratutto per la comunicazione.<br />

Riassumendo, è indubbio che la comunicazione<br />

rappresenti uno strumento indispensabile<br />

per il funzionamento e la promozione<br />

di un’attività.<br />

Abbiamo visto come il commercio stesso<br />

rappresenti da millenni una forma di<br />

comunicazione che ha condotto a fertili<br />

scambi di idee e tecnologie tra civiltà.<br />

Un’azienda per crescere deve necessariamente<br />

percepire e interpretare i bisogni<br />

dell’ambiente esterno nel quale essa è<br />

inserita e quest’interazione è mediata<br />

dalla comunicazione nelle sue varie<br />

forme.<br />

La comunicazione rappresenta quindi il<br />

substrato sul quale riposa l’intera economia<br />

e incentivandola si favoriscono l’artigianato,<br />

il commercio e l’industria.<br />

Questa connessione profonda implica<br />

che la crescita macroeconomica come<br />

pure microeconomica è intimamente<br />

legata alla comunicazione e allo sviluppo<br />

delle reti attraverso le quali essa si<br />

svolge.<br />

Informazione


Vita dei Soci<br />

<strong>Ti</strong>cino Business - 06/<strong>2004</strong> • 16<br />

Bettini Sagl: l’altra possibilità di vedere<br />

Offre un supporto tecnologico a quella parte di persone che,<br />

nella nostra società, sono costrette a non vedere la luce del sole.<br />

Con una nuova tecnologia e un nuovo metodo di stampa,<br />

essa ha recentemente vinto uno degli Swiss Tecnology Award <strong>2004</strong>.<br />

di Lisa Pantini<br />

Bettini Sagl nasce nell’ottobre<br />

del 1998 per volontà di Mauro<br />

L’azienda<br />

Bettini, che dopo aver lasciato la<br />

ditta nella quale lavorava, decide di mettersi<br />

in proprio. La decisione è maturata<br />

dall’esperienza che egli ha accumulato nel<br />

corso degli anni lavorando in tipografia e<br />

da un progetto iniziato nel 1996 ma non<br />

andato a buon fine. Allora un maestro di<br />

una scuola per non vedenti chiese di mettere<br />

a punto uno studio per la stampa<br />

Braille, di compiere alcune ricerche e fare<br />

degli esperimenti. Dopo alcuni mesi di<br />

attività, i vertici decisero che l’attività non<br />

era pagante in quanto si confrontavano<br />

con un mercato troppo piccolo, non sviluppato<br />

e che richiedeva cospicui investimenti<br />

finanziari. Bettini, allora addetto alla<br />

macchina impiegata nelle ricerche e nelle<br />

prove di stampa, la acquistò, la installò e<br />

continuò la sperimentazione in proprio.<br />

Nei primi anni di attività le energie vennero<br />

canalizzate e concentrate sulla crescita<br />

dell’azienda. Insediatasi a Sigirino, nella<br />

Zona Industriale, inizialmente operava con<br />

due dipendenti, mentre ora ne conta 6, tra<br />

cui, dal settembre 2003, una persona del<br />

laboratorio protetto La Fonte, che partecipa<br />

attivamente al lavoro.<br />

Bettini ha avuto la capacità di persistere in<br />

un mercato nel quale era difficile cominciare<br />

a muoversi, per il quale era facile scoraggiarsi<br />

e gettare la spugna. Operando in<br />

una nicchia di mercato, l’espansione avuta<br />

in questi anni è da considerarsi più che<br />

buona. In <strong>Ti</strong>cino si calcola ci siano circa<br />

500/600 ciechi e circa 5'000 ipovedenti. Il<br />

segmento sul quale operare è decisamente<br />

molto ristretto. Bettini ce l’ha fatta. Ha<br />

ideato il Double Language System<br />

(DLS) che stampa sovrapponendo le normali<br />

lettere a quelle Braille, andando così a<br />

mettere in un unico stampato due utilità:<br />

testo per ipovedenti e Braille per ciechi. La<br />

tecnologia che sta alle spalle di questo<br />

metodo permette la stampa sovrapposta<br />

di un testo nero con l’alfabeto Braille; che<br />

non viene più creato con un punzone<br />

bucando il supporto cartaceo, ma con un<br />

speciale inchiostro che lascia una traccia in<br />

rilievo trasparente e di lunga durata sul<br />

sostegno. Un altro dei principali vantaggi<br />

di questo metodo è appunto la durata dei<br />

mezzi così stampati: solitamente con il<br />

metodo tradizionale il foglio viene bucato,<br />

poi il cieco che legge con quattro dita,<br />

sempre da sinistra verso destra, passa le<br />

dita effettuando una pressione abbastanza<br />

decisa. Dopo un paio di volte calcando un<br />

po’ più del dovuto, il testo risulta inutilizzabile.<br />

Il DLS consente la realizzazione di stampati<br />

su diversi supporti: carta, plastica, etichette,<br />

ecc.<br />

La mission che si pone il DLS è quella di<br />

migliorare la qualità della vita ai ciechi ed<br />

ipovedenti, facilitando la lettura e permettendo<br />

loro un’immediata e durevole identificazione<br />

delle lettere.<br />

L’attività principale nei primi tempi era la<br />

stampa di un calendario, in collaborazione<br />

con l’Unitas di Tenero. L’azienda ha<br />

Mauro Bettini in un momento della premiazione dello Swiss Technology Award<br />

sempre svolto ricerche su nuovi inchiostri,<br />

migliorando sempre la qualità, e cercando<br />

di mantenere costi bassi e accessibili<br />

a tutte le persone che hanno un interesse<br />

a tale proposito. Oggi l’alto potenziale<br />

di questa ditta è riposto in un progetto<br />

partito in collaborazione con<br />

Migros e la ditta PGRR di Coldrerio (che<br />

si occupa della parte inerente il marketing).<br />

Il progetto, iniziato nel maggio<br />

2003 che si concluderà a giugno 2005,<br />

consiste nel creare una serie di etichette<br />

per i più comuni prodotti alimentari, di<br />

modo ché quando le persone non vedenti<br />

fanno la spesa possono leggere per lo<br />

meno il nome di tali prodotti sull’imballaggio.<br />

Per ora le etichette si possono<br />

applicare chiedendole al banco Informazioni<br />

dei grandi magazzini nel canton<br />

Lucerna ed in <strong>Ti</strong>cino. Se in partenza l’idea<br />

è stata lanciata da Migros Lucerna, seguita<br />

a ruota da Migros <strong>Ti</strong>cino; hanno poi<br />

aderito all’iniziativa: Zurigo, Basilea, ai<br />

quali a breve dovrebbero aggiungersi<br />

Neuchâtel, Vaud e Ginevra. A conclusione<br />

del progetto i vertici decideranno se<br />

richiedere ai fornitori di etichettare direttamente<br />

i propri prodotti.


17 • <strong>Ti</strong>cino Business - 06/<strong>2004</strong><br />

Espandendosi l’azienda ha acquistato due<br />

nuove macchine. Essa risulta essere l’unica<br />

azienda che opera in tal senso in <strong>Ti</strong>cino e<br />

una della poche a livello nazionale.<br />

Purtroppo, vista l’esiguità delle ditte che<br />

operano nel settore, non è per ora possibile<br />

formare apprendisti. Questo causa<br />

una spesa notevole per la formazione di<br />

operai specializzati da parte della ditta<br />

stessa.<br />

La ditta Bettini Sagl ha ampliato il suo ventaglio<br />

di prodotti, non solo fermandosi ai<br />

calendari – che sono stati affinati introducendo<br />

i segni per le lune (crescente,<br />

piena, nera, ecc.) – ma arrivando alle cartine,<br />

mappe, gioco delle carte, gioco della<br />

tombola, etichette per vino, ecc. che però<br />

richiedono grandi sforzi finanziari, non<br />

sempre potendo contare sulle sovvenzioni<br />

statali.<br />

Inoltre Bettini ha sviluppato un’intensa<br />

rete di partnership con aziende produttrici<br />

di materiali, le quali fanno ricerche e<br />

lasciano che sia essa stessa ad effettuare i<br />

test finali; e non solo, essa sta cercando di<br />

creare delle sinergie con i piccoli produttori<br />

locali.<br />

Bettini ha vinto uno degli Swiss Tecnology<br />

Award <strong>2004</strong>, consegnatogli a Berna lo scor-<br />

so 19 febbraio. Il riconoscimento per<br />

questo Award è stata la possibilità di<br />

poter partecipare alla fiera mondiale per<br />

le tecnologie innovative, la Deutsche<br />

Messe di Hannover tenutasi dal 19 al 24<br />

aprile <strong>2004</strong>, nella quale l’azienda ha<br />

avuto modo di esporsi maggiormente al<br />

pubblico, facendosi notare e trovando<br />

nuovi contatti d’affari.<br />

La <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong> si congratula vivamente per la<br />

brillante idea imprenditoriale di Bettini<br />

Sagl, annoverandolo tra i suoi nuovi soci.<br />

Bettini Sagl<br />

Il metodo Braille<br />

Vita dei Soci<br />

Zona Industriale<br />

6806 Sigirino<br />

Tel. +41 91 645 07 45<br />

Fax +41 91 945 07 46<br />

bettini.sagl@ticino.com<br />

www.bettini.ch<br />

Marketing PGRR<br />

Via Campagnadorna<br />

6852 Genestrerio<br />

Tel. +41 91 630 99 50<br />

Fax +41 91 630 99 52<br />

info@pgrr.ch<br />

Già a partire dalla seconda metà del XVI secolo numerosi furono i tentativi che cercarono<br />

di escogitare un sistema che consentisse ai ciechi di leggere e scrivere. Ad<br />

esempio, l'abate italiano Lana-Terzi ideò un complicato sistema di fili intrecciati e<br />

annodati che rappresentavano le diverse lettere dell'alfabeto, mentre che nel 1640<br />

il tipografo francese Pierre Moreau mise a punto un metodo di lettura per i ciechi<br />

basato sulla combinazione di lettere mobili. Il vero precursore dell'alfabeto Braille<br />

fu il sistema messo a punto da Charles Barbier, un capitano di artiglieria dell'esercito<br />

napoleonico. Barbier riteneva che i punti sarebbero risultati più consoni delle<br />

linee all'identificazione tattile, realizzando così l’alfabeto puntiforme nel 1815. Si<br />

trattava di due colonne verticali di sei punti ciascuna: un massimo di dodici punti<br />

per ogni simbolo. Barbier inoltre,aveva ideato la tavoletta e il punteruolo per scrivere<br />

con il proprio codice. L’avvento del sistema Braille si deve all’omonimo Louis<br />

Braille (1809 – 1852), divenuto cieco all'età di tre anni per via di un incidente nella<br />

bottega artigiana del padre. Fino all'età di dieci anni, Louis visse nella casa paterna,<br />

in seguito venne accolto come allievo presso l'antichissimo Istituto dei Ciechi di<br />

Parigi; dove Barbier introdusse il proprio metodo. Dalla diretta esperienza di un utilizzatore<br />

assiduo e intelligente, emerse il limite maggiore del metodo di Barbier: la<br />

scarsa duttilità tattile dovuta a una percezione difficoltosa, a causa delle dimensioni<br />

dei singoli segni. Colonne di sei punti infatti, si coglievano a fatica nell'esplorazione<br />

tattile del polpastrello del dito indice, rallentando così il processo di identificazione<br />

e l'intero fluire della lettura.<br />

Louis Braille pose rimedio a tale inconveniente mediante la riduzione della matrice<br />

di ciascun segno che passò da due colonne di sei punti, a due colonne di tre punti,<br />

dando origine al sistema così come oggi lo conosciamo. Louis Braille dunque pubblica<br />

il suo “metodo” sistematico nel 1829. Con i 63 segni a disposizione, egli procedette<br />

anche alla codifica dei numeri, della punteggiatura e della musica, regalando<br />

finalmente a tutti i ciechi del mondo un vero sistema per scrivere e per leggere.<br />

Nella seconda edizione del suo metodo, Louis Braille aveva adattato l'alfabeto alle<br />

sei maggiori lingue parlate e scritte in Europa e in America: inglese, francese, spagnolo,<br />

tedesco, italiano e portoghese.


19 • <strong>Ti</strong>cino Business - 06/<strong>2004</strong> Commercio estero<br />

Appuntamenti da non perdere<br />

Russia, Spagna, Germania ed Austria: volete avviare o consolidare la vostra attività in uno di questi Paesi? Venite ad incontrare i<br />

nostri specialisti locali per discutere direttamente con loro dei passi da intraprendere, delle opportunità, ma anche dei rischi che<br />

vi si presentano su questi mercati.<br />

L’Osec <strong>Ti</strong>cino organizza le seguenti giornate di colloqui individuali:<br />

• Russia: martedì 21 settembre <strong>2004</strong><br />

• Spagna: lunedì 15 novembre <strong>2004</strong><br />

• Germania ed Austria: mercoledì 24 novembre <strong>2004</strong>.<br />

Non perdete quest’occasione. Annunciatevi sin d’ora ed approfittate di queste giornate di consulenze individuali del Business<br />

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Accordo di libero scambio Svizzera-UE:<br />

accordo sulle merci comunitarie<br />

riesportate dalla Svizzera<br />

Svizzera ed UE hanno trovato una soluzione<br />

per la riesportazione delle merci comunitarie<br />

da parte del nostro Paese. Essa permetterà<br />

di continuare la riesportazione in<br />

franchigia doganale di merci industriali<br />

comunitarie dalla Svizzera nell’UE.<br />

Il comunicato stampa del seco può essere<br />

consultato su www.seco.admin.ch/news/<br />

00316/index.html?lang=it<br />

Svizzera: misure tariffarie relative<br />

all’allargamento dell’UE<br />

Sul piano doganale l’allargamento dell’UE<br />

non porterà grandi modifiche per le aziende<br />

svizzere che commerciano con i dieci<br />

nuovi Stati membri. Le novità principali<br />

sono elencate in una circolare dell’Amministrazione<br />

federale delle dogane, visionabile<br />

su Internet all’indirizzo www.zoll.<br />

admin.ch/i/gesetze/zirkulare/osterweiterung_04_04_i.pdf<br />

Tariffa doganale elettronica t@res<br />

su Internet<br />

AFD - Dal 3 maggio <strong>2004</strong> la “Tariffa doga-<br />

nale elettronica” t@res può essere consultata<br />

gratuitamente su Internet all’indirizzo<br />

www.zoll.ch/tares.<br />

Oltre alla tariffa d’uso svizzera, t@res contempla<br />

anche le note esplicative della tariffa<br />

doganale nonché le decisioni relative<br />

alle classificazioni delle merci. Inoltre l’utente<br />

ha la possibilità di utilizzare delle<br />

funzioni di ricerca per reperire il testo integrale<br />

della tariffa, delle agevolazioni doganali<br />

e dei numeri convenzionali.<br />

Alla voce “Cambiare configurazione utente”<br />

l’utente stesso ha la possibilità di modificare<br />

l’applicazione a seconda dei suoi<br />

bisogni (lingua, direzione di traffico, paese<br />

e visualizzazione della struttura tariffale). A<br />

causa di problemi tecnici, la messa online<br />

della versione elettronica è stata rimandata<br />

più volte.<br />

Onde facilitare il passaggio a questo<br />

nuovo mezzo di comunicazione, la tariffa<br />

d’uso cartacea verrà ancora attualizzata e<br />

pubblicata per un periodo di sei mesi.<br />

Eventuali abbonamenti alla “Tariffa doganale<br />

D.3” manterranno la loro validità<br />

sino alla sospensione della produzione<br />

stampata, dopodiché non sarà più necessario<br />

disdirli.<br />

Nuovo strumento online a sostegno<br />

del commercio internazionale<br />

Il Segretariato di Stato dell’economia<br />

(seco) sostiene le aziende svizzere nel loro<br />

commercio con l’estero fornendo diverse<br />

prestazioni di servizio. Tra queste figura<br />

una nuova pagina web, www.nose.ch/<br />

www_se001/seco_www/index.php, molto<br />

semplice ma efficiente, che ha lo scopo di<br />

aiutare le aziende a reperire l’interlocutore<br />

giusto.<br />

Per una PMI che per la prima volta vuole<br />

andare oltre i confini nazionali, non è sempre<br />

facile riuscire ad orientarsi tra le varie<br />

prestazioni della Confederazione.<br />

Il nuovo strumento appena messo online<br />

dal seco è volutamente molto semplice da<br />

utilizzare: grazie ad un “menu a comparsa”<br />

gli utenti possono selezionare il servizio<br />

(consulenza per le esportazioni, consulenza<br />

UE/SEE, consulenza tecnologica, consulenza<br />

per le importazioni, ecc.) o il prestatario<br />

di servizi (GRE, Osec, SIPPO, SOFI,<br />

ecc.) al quale sono interessati ed ottengono<br />

le informazioni desiderate nonché gli<br />

indirizzi di contatto.<br />

Ulteriori informazioni sui portali online di<br />

aiuto alle PMI: www.osec.ch/Osec_


Commercio estero<br />

Internet/Market_Information/Countries/S<br />

chweiz/für kmu_ die online-angebote des<br />

bundes_2<br />

Ultime novità GRE<br />

L’ufficio per la Garanzia contro i rischi<br />

all’esportazione (GRE) informa che il<br />

Pakistan è stato riclassificato in categoria<br />

6 (prima 7).<br />

Per informazioni sulla politica di copertura<br />

della GRE: www.swiss-erg.com/politik/<br />

laenderliste/liste/f/index.htm<br />

A fine marzo <strong>2004</strong>, il Parlamento ha approvato<br />

i due contratti di riassicurazione conclusi<br />

con l’EKN svedese e l'EGAP ceco. Il<br />

sistema delle riassicurazioni si applica<br />

quando le consegne provenienti da due o<br />

più paesi riguardano lo stesso contratto/progetto.<br />

Per ulteriori informazioni è<br />

possibile consultare la nota informativa<br />

“Formes de coopération entre les assureurs<br />

de crédits à l' exportation” disponibile<br />

online (anche in tedesco) all’indirizzo<br />

www.swiss-erg.com/downloads/merkblatt/f/zusammen_export.pdf.<br />

La GRE lavora sulla base di tali contratti di<br />

riassicurazione con:<br />

EulerHermes/Germania, Coface/Francia,<br />

OeKB/Austria, SACE/Italia, Cesce/Spagna,<br />

EKN/Svezia e EGAP/Repubblica ceca.<br />

Fine del periodo transitorio senza dazi<br />

doganali in Iraq<br />

Da poco l’Iraq ha ricominciato a prelevare<br />

dazi doganali sulle importazioni di merci<br />

(tasso unico del 5%). I prodotti alimentari,<br />

i medicinali, le attrezzature mediche, i<br />

vestiti, i beni in transito e i beni umanitari<br />

appartenenti alle organizzazioni restano<br />

tuttavia esenti dazio.<br />

Per altre informazioni sull’Iraq potete consultare<br />

la newsletter del Segretariato di<br />

Stato dell’economia (seco) intitolata<br />

“Iraq’s Reconstruction: Business Opportunities<br />

for Swiss Private Companies”.<br />

Questa newsletter è aggiornata regolarmente<br />

e può essere visionata all’indirizzo<br />

www.seco-admin.ch/imperia/md/content/aussenwirtschaft/laenderinformationen/uebersicht_irak_wiederaufbau_e<br />

.doc<br />

Brasile: la riforma fiscale rincara le<br />

importazioni<br />

La riforma fiscale in Brasile potrebbe causare<br />

un sensibile rincaro delle importazioni<br />

(fino al 15% secondo certe stime) poiché<br />

induce un aumento dell’imposta<br />

Cofins (contributo al finanziamento della<br />

sicurezza sociale) dal 3 al 7,6%. La tassa PIS<br />

(1,65% dedicata al finanziamento del programma<br />

d’integrazione sociale) colpirà<br />

anch’essa duramente le importazioni. Solo<br />

le importazioni di macchine e di attrezzature<br />

beneficeranno di una riduzione dei<br />

dazi doganali dal 4 al 2%. Questi stessi dazi<br />

dovrebbero essere soppressi per i macchinari<br />

prodotti nell’area Mercosur.<br />

Nota informativa sulla norma ISPM 15<br />

relativa agli imballaggi in legno<br />

Al fine di ridurre la diffusione dei parassiti<br />

forestali, un numero sempre maggiore di<br />

paesi applicano la norma fitosanitaria<br />

ISPM 15, che prevede che gli imballaggi in<br />

legno (casse, palette, ecc.) che sono<br />

importati in questi paesi siano sottoposti<br />

ad un trattamento fitosanitario rigido.<br />

La Nuova Zelanda è il paese che ha progredito<br />

maggiormente nell’attuazione<br />

della norma. Negli Stati Uniti, in Canada e<br />

in Messico la norma sarà messa in applicazione<br />

definitivamente nei prossimi<br />

mesi. Diversi paesi d’Asia – quali India,<br />

Giappone, Corea del Sud e Cina – hanno<br />

anch’essi iscritto questo tema nella loro<br />

agenda.<br />

La norma entrerà in vigore nell’UE il 1°<br />

gennaio 2005. I paesi che non appartengono<br />

all’UE e che esportano verso uno<br />

Stato membro dovranno fornire un certificato<br />

di trattamento termico (HT) o di<br />

fumigazione (Mb) conforme alla norma<br />

ISPM 15. La Svizzera spera di essere considerata<br />

come paese appartenente all’UE<br />

grazie ai bilaterali II.<br />

L’attuazione di questa norma adottata nel<br />

2002 dall’IPPC varia generalmente da un<br />

paese all’altro secondo i termini di transizione<br />

e il contenuto da applicare. Le<br />

informazioni attualmente a disposizione<br />

sono eterogenee e in parte contraddittorie.<br />

In caso di dubbio è quindi importante<br />

informarsi presso l’ufficio delle dogane o<br />

il vostro agente nel paese d’importazione.<br />

L’Osec ha elaborato una nota informativa<br />

che, oltre ad aggiornare sulla situazione<br />

risponde alle domande poste più di frequente<br />

dalle imprese. Questo documento<br />

può essere consultato, in francese o tedesco,<br />

al sito www.osec.ch/holzverpackungen.<br />

Norvegia: un organo per promuovere<br />

le esportazioni e gli investimenti<br />

Desiderosa di dare maggior impatto agli<br />

sforzi spiegati, l’economia norvegese ha<br />

raggruppato in un unico organismo battezzato<br />

“Innovation Norway” le sue forze<br />

di promozione delle esportazioni<br />

<strong>Ti</strong>cino Business - 06/<strong>2004</strong> • 20<br />

(Norwegian Trade Council), di promozione<br />

economica e di sviluppo regionale<br />

(Norwegian Industrial and Regional<br />

Development Fund), di sviluppo del turismo<br />

(Norwegian Tourist Board) e di aiuto<br />

alla creazione di imprese (Consultative<br />

Office for Inventors). Per ulteriori ragguagli:<br />

www.invanor.no/templates/Page.aspx?<br />

id=45053<br />

Unione doganale nella Comunità economica<br />

est-africana<br />

Una tariffa doganale comune entrerà in<br />

vigore il 1° luglio prossimo negli Stati<br />

membri della Comunità est-africana<br />

(Kenya, Uganda e Tanzania). A partire da<br />

questa data, il numero dei vari dazi doganali<br />

che colpiscono le importazioni provenienti<br />

da paesi terzi sarà portato a tre:<br />

• 0% per le materie prime e le attrezzature<br />

industriali<br />

• 10% per i semi-lavorati<br />

• 25% per i prodotti finiti.<br />

Per quanto concerne gli scambi tra i tre<br />

paesi della East African Community (EAC),<br />

durante un periodo transitorio di cinque<br />

anni, solo i beni kenioti resteranno sottoposti<br />

a dazi doganali, questo al fine di consentire<br />

alle industrie più deboli d’Uganda<br />

e Tanzania di procedere agli adattamenti<br />

necessari.<br />

Liberalizzazione degli acquisti pubblici<br />

in Polonia<br />

Il 1° marzo <strong>2004</strong> in Polonia sono entrate<br />

in vigore nuove disposizioni in materia di<br />

appalti pubblici. Esse stipulano che tutti<br />

gli acquisti pubblici superiori o uguali a<br />

30'000 euro sono soggetti ad appalti pubblici<br />

aperti alle aziende estere. Gli appalti<br />

il cui valore si situa tra i 3'000 e i 30'000<br />

euro possono essere attribuiti nel quadro<br />

di appalti regionali ed essere aperti<br />

ad offerenti esteri. I bandi vengono pubblicati<br />

sul “Foglio ufficiale degli appalti<br />

pubblici”.<br />

Osec<br />

Business Network Switzerland<br />

Corso Elvezia 16<br />

Casella postale 5399<br />

CH-6901 Lugano<br />

Tel. +41 91 911 51 35<br />

Fax +41 91 911 51 39<br />

info.lugano@osec.ch<br />

www.osec.ch


21 • <strong>Ti</strong>cino Business - 06/<strong>2004</strong> Speciale Unione europea<br />

Siglato l’accordo sui bilaterali bis<br />

UI - In occasione di un incontro al vertice<br />

tenutosi mercoledì 19 maggio <strong>2004</strong> a<br />

Bruxelles, la Svizzera e l’UE hanno raggiunto<br />

un’intesa politica, sancita in una<br />

dichiarazione comune, sia sui Bilaterali II<br />

sia sull’estensione della libera circolazione<br />

delle persone (Bilaterali I) ai nuovi Stati<br />

membri dell’UE. Gli altri punti della dichiarazione<br />

riguardano il mantenimento dell’esenzione<br />

dai dazi per i prodotti riesportati<br />

nonché il mantenimento del trattamento<br />

preferenziale in ambito agricolo per i<br />

nuovi Stati membri dell’UE.<br />

Per quanto concerne l’estensione della<br />

libera circolazione, la Svizzera può applicare<br />

restrizioni in materia di mercato del<br />

lavoro (precedenza ai lavoratori indigeni,<br />

controllo dei salari, contingenti) nei confronti<br />

dei nuovi Stati membri dell’UE fino<br />

al 30 aprile 2011. Inoltre, fino al 31 maggio<br />

2014, la Svizzera potrà avvalersi della clausola<br />

di salvaguardia (reintroduzione dei<br />

contingenti in caso di forte afflusso) concordata<br />

nell’ambito dell’attuale accordo<br />

sulla libera circolazione delle persone.<br />

Infine, la Svizzera può sottoporre le persone<br />

che soggiornano fino a quattro mesi<br />

nonché i fornitori di servizi in determinati<br />

settori a talune restrizioni interne come la<br />

precedenza ai lavoratori indigeni, il controllo<br />

dei salari e i requisiti in materia di<br />

qualificazione.<br />

Per quanto concerne invece il secondo<br />

pacchetto di accordi bilaterali tra Svizzera<br />

ed UE, ricordiamo che i negoziati erano<br />

iniziati nel mese di giugno del 2002. Le<br />

trattative vertevano inizialmente su dieci<br />

ambiti: la fiscalità del risparmio, la lotta<br />

contro la frode, la collaborazione nei settori<br />

della giustizia, della polizia, dell’asilo e<br />

della migrazione (Schengen/Dublino), i<br />

prodotti agricoli trasformati, l’ambiente, la<br />

statistica, il tema dell’educazione, della formazione<br />

professionale e della gioventù, il<br />

programma MEDIA, le pensioni e i servizi.<br />

A causa delle notevole divergenze, e per<br />

evitare di ostacolare l’adozione degli altri<br />

accordi, la Svizzera e l’UE hanno stabilito di<br />

comune accordo di estromettere il dossier<br />

relativo ai servizi dal pacchetto dei bilaterali<br />

bis.<br />

Vediamo più in dettaglio i 9 dossier dei<br />

bilaterali bis:<br />

•Fiscalità del risparmio: La Svizzera è<br />

riuscita a salvare il segreto bancario<br />

impegnandosi ad introdurre una ritenuta<br />

alla fonte sugli interessi (corrisposti o<br />

accreditati in Svizzera) prodotti da fondi<br />

depositati in Svizzera da persone fisiche<br />

residenti in un uno Stato membro<br />

dell’UE. Questa trattenuta fiscale, che<br />

verrà aumentata progressivamente al<br />

35%, può essere sostituita da una comunicazione<br />

volontaria, previa espressa<br />

istruzione degli effettivi beneficiari.<br />

•Lotta contro la frode: L’accordo mira a<br />

potenziare la cooperazione fra le polizie<br />

dei Paesi aderenti per meglio lottare<br />

contro il contrabbando e altre forme di<br />

delitti in materia di fiscalità indiretta<br />

(dazi doganali, imposta sul valore<br />

aggiunto, imposta di consumo) e nell’ambito<br />

delle sovvenzioni e degli appalti<br />

pubblici. L’assistenza giudiziaria e<br />

amministrativa viene rafforzata e nel<br />

contempo lo scambio d’informazioni tra<br />

autorità amministrative e giudiziarie<br />

dell’UE è intensificato. Entrambe le parti<br />

traggono vantaggio da una maggiore<br />

cooperazione nella lotta contro le attività<br />

criminali.<br />

• Schengen/Dublino: Grazie a questo<br />

accordo la Svizzera accede agli strumen-<br />

ti di cooperazione in materia di sicurezza<br />

e di asilo dell’UE. Schengen permette<br />

di agevolare la libera circolazione delle<br />

persone grazie all’abolizione dei controlli<br />

delle persone alle frontiere interne,<br />

mentre invece i controlli alle frontiere<br />

esterne del cosiddetto “spazio<br />

Schengen” vengono potenziati. Un<br />

aspetto assai importante per la Svizzera<br />

è costituito dall’adesione al sistema d’informazione<br />

di Schengen (SIS) che è una<br />

banca dati informatizzata, contenente<br />

informazioni relative a persone ricercate<br />

e a oggetti scomparsi. Questo strumento<br />

è un mezzo efficace nella lotta contro<br />

la criminalità transfrontaliera. Dublino<br />

crea le basi che permettono di gestire in<br />

modo equo ed efficiente la problematica<br />

dei flussi migratori e dell’asilo. Un richiedente<br />

l’asilo ha il diritto di presentare<br />

una sola domanda in tutta l’UE; un<br />

unico Stato membro è quindi competente<br />

per l’esame della domanda del<br />

candidato. Grazie alla banca dati elettronica<br />

EURODAC, nella quale sono raccolte<br />

le impronte digitali dei richiedenti l’asilo,<br />

è possibile identificare rapidamente<br />

una persona che ha già presentato una<br />

domanda di asilo in un altro Stato membro<br />

dell’UE e ricondurre questa persona<br />

verso il Paese di primo asilo. Si possono<br />

in tal modo facilmente rintracciare ed<br />

evitare le cosiddette domande “multiple”,<br />

dispendiose in termini di tempo,<br />

personale e denaro.<br />

• Prodotti agricoli trasformati: Grazie a<br />

questo accordo le imprese dell’industria<br />

alimentare svizzera possono esportare<br />

un ampio ventaglio di prodotti (cioccolato,<br />

biscotti, minestre, salse, pasta alimentare,<br />

caffè solubile) sui mercati<br />

europei senza pagare dazi doganali. L’UE


Speciale Unione europea<br />

rinuncia inoltre alle sovvenzioni all’esportazione;<br />

dal canto suo, la Svizzera<br />

riduce i suoi dazi doganali e le sue sovvenzioni<br />

alle esportazioni oppure, in<br />

taluni casi, li abolisce completamente.<br />

• Ambiente: Questo accordo consiste nell’adesione<br />

della Svizzera all’Agenzia<br />

europea per l’ambiente (AEA). Fino ad<br />

oggi la Svizzera ha partecipato unicamente<br />

in modo informale - sulla base di<br />

accordi specifici - alle attività dell’AEA.<br />

L’adesione della Svizzera all’AEA permette<br />

non solo di contribuire attivamente<br />

ad orientare i progetti e le ricerche<br />

condotte a livello europeo e di<br />

accedere ai dati dell’AEA, ma consente<br />

anche al nostro Paese di fornire i propri<br />

dati comparabili al fine di elaborare una<br />

politica ambientale coordinata.<br />

• Statistica: L’accordo bilaterale di cooperazione<br />

nell’ambito della statistica consente<br />

una progressiva armonizzazione<br />

delle statistiche tra Svizzera ed UE, contribuendo<br />

così a migliorare la comparabilità<br />

dei dati in settori fondamentali<br />

quali le relazioni commerciali, il mercato<br />

del lavoro, la sicurezza sociale, i trasporti,<br />

l’assetto del territorio o l’ambiente.<br />

Essendo maggiormente integrata<br />

nelle statistiche pubblicate a livello<br />

europeo, la Svizzera approfitta di un<br />

migliore accesso ai dati pubblicati<br />

dall’UE.<br />

• Educazione, formazione professionale,<br />

gioventù: Questo accordo consente alla<br />

Svizzera di partecipare a pari livello con<br />

l’UE ai progetti per la mobilità di giovani<br />

e studenti a partire dal 2007. L’UE promuove<br />

la mobilità degli studenti, delle<br />

persone in formazione e dei giovani in<br />

generale, nell’ambito di programmi<br />

comunitari intitolati Socrate (educazione<br />

generale), Leonardo da Vinci (formazione<br />

professionale) e Gioventù per<br />

l’Europa (attività extrascolastiche); permettendo<br />

loro di acquisire un bagaglio<br />

di esperienze internazionali a livello<br />

accademico o pratico tramite soggiorni<br />

all’estero. Oltre trenta Paesi partecipano<br />

attualmente a questi tre programmi<br />

comunitari. Finora la Svizzera prendeva<br />

parte in modo non ufficiale a questi programmi<br />

nell’ambito del cosiddetto “partenariato<br />

silenzioso”. Questo accordo<br />

bilaterale permette ai giovani svizzeri di<br />

partecipare a pieno titolo e integralmente<br />

a questi programmi, ossia di beneficiare<br />

degli stessi diritti degli altri partecipanti<br />

per quanto riguarda le iniziative,<br />

l’avvio e la direzione dei progetti.<br />

• MEDIA: Il dossier denominato MEDIA<br />

(programma comunitario di collaborazione<br />

per la promozione delle produzioni<br />

audiovisive) consente alla Svizzera<br />

di partecipare ai programmi comunitari<br />

MEDIA Plus (promovimento, sviluppo e<br />

diffusione di opere audiovisive comunitarie)<br />

e MEDIA Formazione (programma<br />

di formazione rivolto ai professionisti<br />

dell’industria audiovisiva europea);<br />

in questo modo le produzioni cinematografiche<br />

e televisive svizzere possono<br />

usufruire delle numerose forme di<br />

sostegno offerte dall’UE alla stregua<br />

degli Stati membri.<br />

•Pensioni: Con questo accordo viene colmata<br />

una lacuna giuridica che concerne<br />

la doppia imposizione delle pensioni<br />

versate ad ex funzionari dell’UE domiciliati<br />

in Svizzera: tali rendite sono infatti<br />

tassate alla fonte dall’UE; nel caso in cui<br />

un funzionario dell’UE in pensione si è<br />

stabilito in Svizzera, la sua rendita pensionistica<br />

viene però tassata una seconda<br />

volta dalla Svizzera alla stregua del<br />

reddito. Dato che non esiste un accordo<br />

in merito tra la Svizzera e la<br />

Comunità europea, le rendite pensionistiche<br />

dei funzionari dell’UE sono<br />

attualmente soggette alla doppia imposizione.<br />

L’Ufficio dell’integrazione pubblica sul suo<br />

sito Internet (www.europa.admin.ch)<br />

spiegazioni dettagliate su ognuna di queste<br />

tematiche. I dossier vengono aggiornati<br />

regolarmente.<br />

L’UE pubblica le regole per la messa in<br />

opera del dominio “.eu”<br />

L’Unione europea ha appena pubblicato le<br />

regole relative alla messa in opera, alle<br />

funzioni e alla registrazione del dominio di<br />

primo livello .eu. Il testo de regolamento<br />

può essere consultato online all’indirizzo<br />

europa.eu.int/eur-lex/pri/it/oj/dat/<br />

<strong>2004</strong>/l_162/l_162<strong>2004</strong>0430it00400050.pdf<br />

Ulteriori informazioni sono disponibili<br />

anche su: www.eurid.org/Information/<br />

timetable.html<br />

Nuove regole d’igiene applicabili alle<br />

derrate alimentari<br />

Coe- Il “pacchetto igiene”, composto da<br />

cinque testi legislativi che l’UE ha appena<br />

adottato, mira a rifondere, armonizzare e<br />

semplificare le disposizioni molto dettagliate<br />

e complesse in materia d’igiene che<br />

sono attualmente disperse in 17 direttive<br />

comunitarie. L’obiettivo generale è di<br />

instaurare una politica unica e trasparente<br />

<strong>Ti</strong>cino Business - 06/<strong>2004</strong> • 22<br />

in materia d’igiene, applicabile a tutte le<br />

derrate alimentari, e di creare degli strumenti<br />

efficaci per gestire la sicurezza alimentare<br />

ed eventuali crisi alimentari future,<br />

sull’insieme della catena alimentare. La<br />

nuova legislazione relativa all’igiene sarà<br />

applicabile dal 1° gennaio 2006.<br />

Testo del comunicato stampa della<br />

Commissione europea: europa.eu.int/<br />

rapid/start/cgi/guesten.ksh?p_action.gett<br />

xt=gt&doc=MEMO/04/95|0|RAPID&lg<br />

=FR&display=<br />

Proposte di direttive relative al “pacchetto<br />

igiene”: europa.eu.int/comm/food/food/<br />

biosafety/hygienelegislation/legisl_en.ht<br />

m<br />

Direttive in materia d’igiene per quanto<br />

concerne le derrate alimentari:<br />

europa.eu.int/comm/food/food/biosafety/hygienelegislation/directives_en.htm<br />

Maggiori informazioni su questa tematica:<br />

europa.eu.int/comm/food/food/biosafety/hygienelegislation/index_en.htm<br />

CORDIS Focus – numero speciale PMI<br />

CORDIS, il servizio comunitario d’informazione<br />

sulla ricerca e l’innovazione ha<br />

recentemente pubblicato il suo primo<br />

supplemento speciale sulle PMI. Questa<br />

nuova pubblicazione ha lo scopo di<br />

accompagnare le PMI nelle loro iniziative<br />

in materia d’innovazione, proponendo<br />

loro in particolare esempi di offerte di tecnologie<br />

e i risultati di progetti di ricerca<br />

privati importanti e di progetti finanziati<br />

dall’UE ai quali prendono parte delle PMI<br />

e/o che possono essere sfruttati da loro.<br />

Questa edizione propone anche una<br />

guida completa delle reti comunitarie di<br />

assistenza alle PMI, quali gli Euro Info<br />

Centres (EIC), gli Innovation Relay<br />

Centres (IRC), la rete europea dei centri<br />

d’impresa e innovazione, SME TechWeb,<br />

ecc.<br />

Il supplemento speciale dedicato alle PMI<br />

può essere scaricato online all’indirizzo<br />

ftp://ftp.cordis.lu/pub/focus/docs/supplement_sme1_it.pdf<br />

Euro Info Centro Svizzera<br />

Corso Elvezia 16<br />

Casella postale 5399<br />

CH-6901 Lugano<br />

Tel. +41 91 911 51 37<br />

Fax +41 91 911 51 39<br />

eics.lugano@osec.ch<br />

www.osec.ch/eics


Vita dei Soci<br />

Luisoni Consulenze<br />

Professionali SA<br />

Un’azienda che vanta una decennale esperienza nella consulenza<br />

e nella selezione del personale<br />

di Lisa Pantini<br />

La Luisoni Consulenze Professionali<br />

SA viene fondata nel 1988 e sin dalla<br />

sua costituzione si distingue per professionalità<br />

e discrezione.<br />

Dal settembre 2002 la società fa parte del<br />

Gruppo Wilhelm-DMS, un’organizzazione<br />

altamente specializzata e qualificata nel<br />

campo della selezione del personale.<br />

Il team di Lugano conta 7 persone ed è<br />

diretto da Roberto Lipari.<br />

Il compito della Luisoni Consulenze<br />

Pofessionali SA nella selezione del personale<br />

è quello di intermediazione fra le esigenze<br />

di chi offre un posto di lavoro e chi<br />

lo cerca.<br />

Le imprese che si rivolgono alla Luisoni<br />

Consulenze per la ricerca di personale,<br />

sanno di poter contare su professionisti<br />

discreti e competenti, che gestiranno l’incarico<br />

con la massima celerità ed affidabilità<br />

richiesta.<br />

I candidati che affidano le loro aspirazioni/esigenze<br />

professionali alla Luisoni<br />

Consulenze potranno sempre contare<br />

sulla profonda conoscenza del tessuto<br />

economico ticinese e sulle opportunità<br />

che esso offre, oltre che sulla proverbiale<br />

riservatezza e professionalità dei suoi consulenti.<br />

Affidarsi ai servizi offerti dalla Luisoni<br />

Consulenze offre una serie di vantaggi sia<br />

al candidato (essere attivo sul mercato del<br />

lavoro senza esporsi troppo, con la garanzia<br />

di una consulenza che ha solide basi e<br />

la certezza di un trattamento confidenziale<br />

dei propri dati), sia all’impresa (riservatezza,<br />

valutazione del potenziale dei candidati<br />

da parte di professionisti seri e preparati,<br />

velocità nella selezione e conseguente<br />

risparmio di tempo ecc).<br />

Inoltre, la Luisoni Consulenze offre anche<br />

servizi aggiuntivi quali:<br />

• l’assessment, che ha lo scopo di offrire<br />

un aiuto nella scelta durante la selezio-<br />

ne del personale; inoltre serve ad individuare<br />

il potenziale dirigenziale e a<br />

riconoscere i punti forti ed i punti<br />

deboli di ogni profilo. Esso serve da<br />

valutazione esterna del candidato o dei<br />

collaboratori quale supporto al giudizio<br />

personale. Viene offerta un’analisi<br />

attendibile e indicativa sulle competenze<br />

intellettive, emotive e personali del<br />

candidato in modo da permettere una<br />

previsione precisa sull’attività lavorativa<br />

presente e futura.<br />

• l’outplacement, utile quando un’azienda<br />

che deve separarsi da un collaboratore<br />

con funzioni dirigenziali o specialistiche,<br />

oppure quando, sottoposta ad una<br />

ristrutturazione con la conseguente perdita<br />

di diversi collaboratori, decide di<br />

sostenere le persone coinvolte nella<br />

ricerca di una nuova collocazione con<br />

un aiuto professionale e specialistico.<br />

• il coaching e il team building, giornate<br />

formative in cui si evidenziano, mediante<br />

appropriati esercizi di simulazione<br />

delle situazioni tipiche di un ambiente<br />

lavorativo, il grado di collaborazione e<br />

<strong>Ti</strong>cino Business - 06/<strong>2004</strong> • 24<br />

Team Luisoni Consulenze Professionali SA - Lugano<br />

comunicazione tra i vari reparti dell’azienda;<br />

l’intento è di eliminare possibili<br />

ostacoli o incomprensioni. cercando di<br />

creare uno spirito di gruppo pienamente<br />

collaborativo.<br />

La Luisoni Consulenze Professionali sponsorizza<br />

diversi eventi, partecipa abitualmente<br />

a convegni e a workshop a tema,<br />

ma il punto fermo per continuare ad essere<br />

la società leader in <strong>Ti</strong>cino nella consulenza<br />

globale delle Risorse Umane e a<br />

godere di un’ottima reputazione è la qualità<br />

dei servizi offerti e la soddisfazione dei<br />

propri clienti.<br />

Se desiderate maggiori informazioni sulla<br />

Luisoni Consulenze Professionali SA,<br />

potete visitare il sito internet: www.luisoni.ch.<br />

Luisoni Consulenze Professionali SA<br />

Via Balestra 9<br />

6900 Lugano<br />

Tel. +41 91 923 55 41<br />

Fax +41 91 923 55 43<br />

infoluisoni@luisoni.ch<br />

www.luisoni.ch


25 • <strong>Ti</strong>cino Business - 06/<strong>2004</strong><br />

Procom SA:<br />

un mondo a colori<br />

Da quasi tren’anni un leader “della porta accanto”<br />

nel settore delle industrie grafiche.<br />

di Lisa Pantini<br />

Fondata nel 1976, la Procom SA ha<br />

sempre operato nell’ambito dell’industria<br />

grafica, ampliando ed adattando<br />

nel corso degli anni tecnologie ed<br />

attività in base alle evoluzioni economiche<br />

e tecniche del settore. Nel 1981 viene<br />

installata la prima rotativa nella sede di<br />

Bioggio ancora attuale e la Procom SA<br />

diventa a tutti gli effetti un polo produttivo<br />

e commerciale. Nel 1983 vi è l’inserimento<br />

di una seconda rotativa e l’azienda<br />

si specializza sempre più in modulistica<br />

per computer creando una rete di clienti<br />

in tutta la Svizzera, annoverando vari enti<br />

pubblici, amministrazioni cantonali, l’economato<br />

federale di Berna, ecc.<br />

Dopo aver operato per quasi un ventennio<br />

in un solo settore, confrontandosi con<br />

la rivoluzione tecnologica in atto nei centri<br />

elaborazione dati, la Procom SA ha cercato<br />

di riconvertirsi in altri settori, affiancando<br />

alla modulistica altre attività come<br />

la stampa a foglio. Nel 1996 avviene anche<br />

un passaggio di proprietà e investimenti<br />

in nuove tecnologie che permettono una<br />

presenza efficace sul mercato degli stampati<br />

in genere ed assicurare quindi all’azienda<br />

un futuro produttivo e commerciale.<br />

Nel corso dell’anno 2002 l’azienda stringe<br />

un accordo di collaborazione tecnicocommerciale<br />

con un’importante tipografia<br />

luganese, la Arti Grafiche Veladini SA,<br />

intervento che ha permesso l’ampliamento<br />

del ventaglio di prodotti stampati, dal<br />

semplice biglietto da visita al libro d’arte,<br />

diventando così un “Centro <strong>Ti</strong>pografico”.<br />

Per poter operare efficacemente nell’ambito<br />

grafico e di pre-stampa, la Procom SA<br />

si è dotata di un reparto di fotocomposizione,<br />

installando macchinari dell’ultima<br />

generazione.<br />

Attualmente occupa 13 dipendenti, 3 dei<br />

quali curano la clientela non solo dal<br />

punto di vista commerciale ma anche in<br />

forma di consulenza tecnica. L’azienda<br />

forma apprendisti stampatori e apprendisti<br />

di commercio. Il suo mercato di riferimento<br />

è per due terzi in <strong>Ti</strong>cino, per la<br />

restante parte in Svizzera tedesca e francese.<br />

È affiliata alla Viscom, l’Associazione<br />

di categoria con sede a Bellinzona. La<br />

materia prima viene in buona parte da cartiere<br />

svizzere.<br />

Procom SA non ha mai avuto dubbi sulla<br />

politica ambientale da adottare. Con le<br />

idee ben chiare nel 1994 ha introdotto<br />

l’uso di inchiostro per stampa ecologico a<br />

base di oli vegetali, sostituendo quelli a<br />

base di oli minerali ritenuti inquinanti.<br />

Questa scelta, allora pionieristica, le ha<br />

permesso di crearsi una buona reputazione,<br />

contribuendo a posizionarla tra le<br />

migliori tipografie del Cantone. Nel 2001<br />

ha anche ottenuto la certificazione di qualità<br />

ISO 9001/2000, affinando così proce-<br />

Vita dei Soci<br />

Agostino Ballabio, Direttore Procom SA ed Erineo Spataro, Responsabile vendite<br />

dure e ottimizzando le risorse, controllando<br />

la qualità e promuovendo l’immagine<br />

aziendale.<br />

Ricorrerà tra due anni il trentesimo di attività.<br />

Un traguardo importante che si vorrebbe<br />

festeggiare con una nuova sede<br />

costruita “su misura”, sempre nella stessa<br />

zona in quanto essa rappresenta un luogo<br />

strategico e possiede un valore “affettivo”.<br />

Un caloroso benvenuto alla Procom SA tra<br />

i nuovi soci della Camera di commercio,<br />

dell’industria e dell’artigianato del canton<br />

<strong>Ti</strong>cino!<br />

Procom SA<br />

Via Industria<br />

Zona 2<br />

6934 Bioggio<br />

Tel. +41 91 605 19 82<br />

Fax +41 91 604 61 19<br />

info@procom-sa.ch<br />

www.procom-sa.ch


Vita dei Soci<br />

“Gestione e servizi pubblici”<br />

La nuova rivista ticinese destinata agli amministratori pubblici.<br />

di Fabio Sacchi<br />

Pubblicata dall’agenzia editoriale Pubblicità<br />

Sacchi con sede a Manno,<br />

“gestione e servizi pubblici” è la<br />

nuova rivista specializzata con apparizione<br />

a cadenza biennale (maggio e settembre)<br />

per fornire informazioni in un settore<br />

come quello dell’amministrazione pubblica<br />

che è in piena evoluzione non solo perché<br />

periodicamente è necessario un<br />

aggiornamento delle proprie conoscenze,<br />

ma anche perché siamo nel bel mezzo del<br />

fenomeno di fusioni comunali che deve<br />

rendere attenti tutti coloro che ne sono<br />

coinvolti. Questa neonata rivista pubblicata<br />

a colori, si rivolge in primo luogo ai quadri<br />

dirigenziali ed ai collaboratori degli<br />

enti pubblici, secondariamente a tutti<br />

quelli che sono impiegati in un servizio a<br />

favore della comunità. Il ruolo di questa<br />

pubblicazione vuol essere assolutamente<br />

informativo, un compito che sarà svolto in<br />

modo indipendente, senza condizionamenti<br />

da parte d’associazioni o di gruppi<br />

d’interesse. La rivista illustra agli operatori<br />

del settore pubblico, servizi particolari,<br />

prodotti tecnologicamente innovativi o<br />

semplicemente novità nei vari campi d’interesse.<br />

“gestione e servizi pubblici” vuole essere<br />

anche un veicolo pubblicitario – certamente<br />

efficace – per le aziende e le società<br />

private che desiderano a loro volta mettere<br />

in evidenza la loro produzione e la<br />

loro offerta in modo da imporsi sul mercato.<br />

I compiti che deve affrontare un amministratore<br />

comunale sono diversi ed a volte<br />

complessi. Diverse e interessanti sono le<br />

tematiche redatte da personaggi di spicco<br />

che si sono contraddistinti nella loro<br />

materia, ad esempio articoli sulla forma-<br />

zione nei Comuni, sul finanziamento pubblico,<br />

sui flussi finanziari tra Cantone e<br />

Comune, sulla pianificazione territoriale,<br />

sul problema dei rifiuti urbani ecc. E la<br />

sicurezza? L’argomento, tanto d’attualità,<br />

purtroppo, il giorno d’oggi, non sarà trascurato:<br />

polizia, vigilanza, protezione civile<br />

e dispositivi antincendio sono solo<br />

alcuni esempi di quanto è trattato e tratteremo<br />

ancora per questa pubblicazione.<br />

Non mancano nemmeno informazioni<br />

sugli strumenti a disposizione per un’oculata<br />

gestione dei servizi pubblici, a beneficio<br />

di tutta la comunità. Pensiamo in particolare<br />

ai veicoli comunali, alle varie<br />

attrezzature ed ai macchinari in dotazione<br />

per il mantenimento e la pulizia degli<br />

<strong>Ti</strong>cino Business - 06/<strong>2004</strong> • 26<br />

Da sinistra: On. Luigi Pedrazzini (Dir. dip. delle istituzioni), Mauro De Lorenzi (Caposezione degli enti locali)<br />

con l’editore Fabio Sacchi.<br />

spazi verdi e delle strade. Come ben si<br />

può vedere da questa sommaria presentazione,<br />

la rivista “gestione e servizi pubblici”<br />

offre tutta una serie d’indicazioni<br />

indubbiamente utili che altrimenti non si<br />

potrebbero trovare in una singola pubblicazione.<br />

Per gli amministratori comunali, confrontati<br />

con incessanti novità nei vari settori di<br />

competenza, sarà l’occasione per prendere<br />

atto delle novità o per rinfrescare certi<br />

meccanismi di lavoro magari dimenticati.<br />

E siamo convinti che anche il cittadino<br />

comune potrà trovare articoli e rubriche<br />

degne di stuzzicare il suo interesse. La rivista<br />

è stata distribuita gratuitamente a tutti<br />

gli enti pubblici del Cantone <strong>Ti</strong>cino.


27 • <strong>Ti</strong>cino Business - 06/<strong>2004</strong><br />

Assemblea dell’AFRA<br />

del 24 maggio <strong>2004</strong><br />

di Gorica Veljkovic<br />

In data 24 maggio <strong>2004</strong> si è tenuta<br />

l’Assemblea Ordinaria annuale<br />

dell’Associazione fabbricanti ramo<br />

abbigliamento del Cantone <strong>Ti</strong>cino (AFRA)<br />

presso l’Hotel Parco Paradiso. Durante<br />

questo importante incontro, che ha visto<br />

partecipare una cinquantina di persone<br />

tra le quali i rappresentanti dei grandi<br />

nomi della moda internazionale, si sono<br />

toccati diversi temi d’attualità riguardanti<br />

il ramo dell’abbigliamento nel Cantone<br />

<strong>Ti</strong>cino.<br />

Uno dei momenti importanti dell’Assemblea<br />

è stata la rinomina del Signor<br />

Franco Cavadini già attuale Presidente<br />

dell’Associazione, il quale è stato rieletto<br />

all’unanimità e con grande piacere dei<br />

presenti per altri quattro anni.<br />

Il Presidente ha sottolineato che rafforzando<br />

la qualità e la quantità dei prodotti<br />

è cresciuta l’esportazione dal <strong>Ti</strong>cino del 2-<br />

3% (particolarmente in Germania) anche<br />

se il consumo interno dell’abbigliamento<br />

non ha avuto un aumento come altri beni<br />

di consumo. Nonostante tutto l’AFRA si è<br />

posta il compito di sostenere le aziende e<br />

soprattutto di cercare di tutelare i posti di<br />

lavoro delle persone qualificate, pensando<br />

anche come inserire i giovani in cerca<br />

di occupazione in questo settore.<br />

I due altri grandi temi discussi durante<br />

l’Assemblea Ordinaria sono stati gli accordi<br />

bilaterali e i dazi sulle riesportazioni.<br />

Secondo il Presidente la libera circolazione<br />

delle persone porterà grossi cambiamenti<br />

per i quali bisogna preparasi e<br />

soprattutto bisogna cominciare a confrontarsi<br />

con la concorrenza perché questo è<br />

il miglior modo per far aumentare la qualità<br />

dei nostri prodotti. Per approfondire<br />

meglio l’argomento è intervenuto il<br />

Signor Libero Malandra, Capo ufficio della<br />

Manodopera estera che ha spiegato tutti i<br />

cambiamenti che entreranno in vigore dal<br />

1. giugno <strong>2004</strong>.<br />

Il secondo grande tema che ha suscitato<br />

un notevole interesse è stato quello relativo<br />

ai dazi sulle riesportazioni dei prodotti<br />

in transito nel nostro paese. Argomento<br />

che ha suscitato forti opposizioni soprattutto<br />

da parte del mondo imprenditoriale<br />

svizzero. Fortunatamente il 1. giugno <strong>2004</strong><br />

non entreranno in vigore le nuove disposizioni<br />

concernenti le riesportazioni di<br />

prodotti comunitari provenienti da Paesi<br />

con i quali l'Unione europea ha stipulato<br />

accordi di libero scambio. In occasione<br />

del vertice del 19 maggio <strong>2004</strong>, la delegazione<br />

del Consiglio federale e quella della<br />

Presidenza europea hanno convenuto<br />

che le nuove disposizioni non sono applicabili<br />

al traffico di merci tra Svizzera e<br />

Unione europea. Continua quindi ad<br />

Vita dei Soci<br />

Il Presidente dell’AFRA, Franco Cavadini<br />

essere applicata la vecchia prassi dell'esenzione<br />

doganale per le riesportazioni di<br />

merci UE, come prima con l'eccezione<br />

delle riesportazioni di prodotti agricoli.<br />

Il rinnovo di questo accordo è stato un<br />

gran bene per il settore dell’abbigliamento,<br />

in caso contrario questo settore sarebbe<br />

stato fortemente penalizzato, specialmente<br />

nel campo della logistica, che ha<br />

visto arrivare negli ultimi anni in <strong>Ti</strong>cino<br />

alcune delle firme internazionali più affermate,<br />

da Zegna ad Armani, da Hugo Boss<br />

a Gucci.<br />

Le conclusioni tratte dall’Assemblea<br />

Ordinaria dell’AFRA sono state ottimiste<br />

per quanto riguarda il futuro del nostro<br />

Cantone che vorrebbe continuare ad<br />

essere il ponte per lo sviluppo internazionale<br />

dell’industria dell’abbigliamento,<br />

offrendo un terreno fertile alle imprese di<br />

alto rilievo e creando nuovi posti di lavoro<br />

soprattutto per persone qualificate.


Vita dei Soci<br />

<strong>Ti</strong>cino Business - 06/<strong>2004</strong> • 28<br />

Robotica Mobile e apparecchiature di telepresenza:<br />

la sfida di Macroswiss<br />

di Cino Robin Castelli,<br />

General Manager MACROSWISS S.A.<br />

Nel mercato dei prodotti tecnologici si<br />

nota una crescente pressione competitiva<br />

da parte di aziende di paesi<br />

esteri che, forti di costi produttivi inferiori,<br />

utilizzano strategie di mercato molto<br />

aggressive ponendo le aziende Svizzere<br />

spesso in condizioni di poca competitività.<br />

Questa situazione dipende purtroppo da<br />

fattori difficilmente controllabili o modificabili.<br />

I vantaggi dell’operare in Svizzera, nel<br />

campo tecnologico, fortunatamente sono<br />

numerosi sia a livello di immagine (il “Made<br />

in Switzerland” è ancora un indicatore di<br />

qualità molto forte) che di logistica in quanto<br />

la Svizzera si trova posizionata strategicamente<br />

a metà strada fra le ricchissime aree<br />

industriali del Nord Italia e della Germania.<br />

Il tessuto industriale svizzero inoltre è<br />

molto ricco di aziende di medio-piccole<br />

dimensioni altamente specializzate che possono<br />

fornire prodotti e servizi di valore<br />

indiscusso.<br />

All’interno di questo contesto opera<br />

Macroswiss, un’azienda dedita alla progettazione<br />

e produzione di robot e sistemi di<br />

sicurezza ad alta tecnologia, fondata nel<br />

1999.<br />

La sua missione è quella di realizzare soluzioni<br />

su misura a complessi problemi ingegneristici<br />

per aziende ed enti leader nel<br />

mondo tramite la nostra visione che è quella<br />

di affrontare l’imminente rivoluzione<br />

robotica con un approccio che unisca l’ingegneria<br />

con il design e la creatività.<br />

Tramite flessibilità, affidabilità e riservatezza<br />

Macroswiss crea prodotti che vogliono essere<br />

superiori, più piccoli e meno costosi<br />

della attuale concorrenza, facendo così fruttare<br />

al pieno i vantaggi offerti dalla collocazione<br />

in Svizzera.<br />

Il mercato di Macroswiss si compone principalmente<br />

di apparecchiature per la sorveglianza<br />

a distanza e di prodotti per forze<br />

speciali (unità robotiche mobili e sistemi di<br />

acquisizione di immagini e audio a distanza).<br />

La linea brevettata Sentinel (Patent<br />

Pending) si propone di superare i problemi<br />

degli attuali sistemi di videosorveglianza<br />

fissa unendo in un solo oggetto la funzione<br />

di sorveglianza remota tramite videocamera<br />

miniaturizzata e l’illuminazione dell’area circostante.<br />

Le telecamere Sentinel nascono dall’analisi<br />

della situazione attuale del mercato della<br />

sorveglianza video in cui si evidenzia che le<br />

attuali tecnologie di videosorveglianza da<br />

esterni sono caratterizzate da un elevato<br />

grado di visibilità da parte di terzi e dalla<br />

necessità di illuminazione di un certo livello<br />

per poter funzionare in maniera adeguata<br />

durante le ore notturne. In aggiunta alla<br />

linea standard di unità Sentinel, denominata<br />

Sentinel_Fix, si è pensato di offrire anche<br />

una versione priva di telecamera ma di<br />

aspetto identico alla versione da videosorveglianza.<br />

Questa opzione è stata introdotta per venire<br />

incontro alle necessità di utenti che debbano<br />

sorvegliare ampie zone in cui sia<br />

necessario avere un livello generalizzato di<br />

illuminazione e non si voglia richiamare l’attenzione<br />

sulle unità Sentinel inserendole<br />

come entità isolate nel contesto.<br />

Per ciò che si riferisce alla linea di robotica<br />

mobile e prodotti per forze speciali la produzione<br />

di Macroswiss si basa sul concetto<br />

di Extended Combat Capabilities (Capacità<br />

di Combattimento Estesa) che integra al<br />

suo interno vari sistemi per dare al soldato<br />

una percezione più vasta dell’ambiente circostante.<br />

Mediante l’uso di sistemi atti ad osservare<br />

ed ascoltare, nonché di Robot da osservazione<br />

e combattimento, la valutazione della<br />

situazione e le possibilità di intervento sono<br />

potenziate, riducendo così i rischi di perdite<br />

e feriti, in scenari ad alto rischio.<br />

Tra i prodotti della linea ECC vale la pena di<br />

segnalare la SRTC ( Videocamera da lancio<br />

ravvicinato) – brevetto depositato – che è<br />

stata sviluppata come prototipo da lancio<br />

Uno dei prodotti Macroswiss: il prototipo sperimentale Tankbot<br />

manuale di un sistema d’osservazione, simile<br />

per dinamica di lancio alle granate.<br />

Quando la SRTC colpisce il terreno si apre<br />

raddrizandosi automaticamente e comincia<br />

a trasmettere video a mezzo collegamento<br />

radio in rotazione continua.<br />

La SRTC è intesa come sistema a basso<br />

costo da usarsi per ottenere informazione<br />

visiva in situazioni in cui l’avanzamento alla<br />

cieca del soldato lo esporrebbe ad alto<br />

rischio di ferimento o morte.<br />

Un altro interessante integrante della linea<br />

ECC è il Macroswiss Crawler che è stato sviluppato<br />

come prototipo di un Robot a controllo<br />

remoto disegnato per sorveglianza a<br />

basso impatto visivo, in condizioni di fuoristrada.<br />

Un’ultima menzione la merita senz’altro l’unità<br />

sperimentale Tankbot che è stato sviluppato<br />

come prototipo di una piattaforma<br />

robotica a controllo remoto, disegnata per<br />

vari campi d’utilizzazione.<br />

L’architettura modulare del Tankbot consente<br />

l’integrazione di una vasta gamma di<br />

possibili sensori, sistemi ottici e componenti<br />

attivi come manipolatori, antenne radio,<br />

taglio-plasma ecc. Esso può essere costruito<br />

per soddisfare necessità speciali come<br />

diversi livelli di blindatura antiproiettile.<br />

Tra i possibili moduli addizionali si possono<br />

installare antenne per utilizzazione sotterranea<br />

e nebulizzatori d’acqua sull’eventuale<br />

motore termico per minimizzare la rivelabilità<br />

all’infrarosso.<br />

Macroswiss SA<br />

Via Cattori 5<br />

6900 Lugano – Paradiso<br />

Tel. +41 91 994 42 25<br />

Fax +41 91 994 42 38<br />

info@macroswiss.com<br />

www.macroswiss.com


29 • <strong>Ti</strong>cino Business - 06/<strong>2004</strong> Vita dei Soci<br />

Premio internazionale<br />

negli Usa per “Bella Tavola”<br />

di Aldo Stoffel<br />

Congratulazioni vivissime alla nostra<br />

socia Antonella D’Agostino, titolare<br />

del negozio Bella Tavola di<br />

Locarno, per un prestigioso riconoscimento<br />

ottenuto negli Usa.<br />

Bella Tavola, negozio specializzato in<br />

cristalleria, porcellana, argenteria,<br />

design e articoli cucina gourmet, ha<br />

vinto il premio del concorso internazionale<br />

Global Innovator Award, “GIA” che<br />

si è tenuto a Chicago nel marzo scorso.<br />

Con questo premio, Bella Tavola, presentato<br />

al “Gia” dalla rivista austriaca<br />

“Die Vitrine” è stato riconosciuto quale<br />

miglior negozio svizzero del settore per<br />

il <strong>2004</strong>.<br />

Dieci i criteri adottati dalla giuria del<br />

Global Innovator Award per selezionare<br />

i concorrenti più qualificati:<br />

• successo nell’attività<br />

• gamma e scelta degli articoli<br />

• strategie commerciali innovative<br />

• allestimento vetrine<br />

• innovazione nel merchandising<br />

• tecniche espositive, Lifestyle<br />

• attività promozionali<br />

• marketing esterno<br />

• qualità nel servizio clienti<br />

• formazione e training per il personale.<br />

Nel corso della suggestiva serata di gala<br />

che si è tenuta nell’esclusivo hotel “Four<br />

Seasons” di Chicago, assieme alla signora<br />

Antonella D’Agostino, proprietaria di<br />

“Bella Tavola”, sono stati premiati 23<br />

vincitori in rappresentanza di 21 paesi di<br />

cinque continenti, che hanno partecipato<br />

al concorso.<br />

Il premio, oltre a rappresentare un<br />

importante riconoscimento per Bella<br />

Tavola, è anche un significativo segnale<br />

d’incoraggiamento per quelle attività<br />

commerciali ticinesi, e in particolare del<br />

Locarnese, che s’impegnano costantemente<br />

in una strategia innovativa per<br />

offrire servizi e consulenza di qualità alla<br />

propria clientela.<br />

Il “Gia”, giunto alla sua quarta edizione,<br />

ha come obiettivo la promozione internazionale<br />

della cultura della tavola e<br />

Antonella D’Agostino, titolare del negozio Bella Tavola, premiata a Chicago<br />

I pannelli della premiazione alla Convention di Chicago<br />

della cucina, puntando sull’eccellenza<br />

delle proposte e della consulenza per i<br />

clienti. Il concorso è sponsorizzato<br />

dalla nota fiera mondiale “Home &<br />

Housewares Shows”, che si tiene ogni<br />

anno a Chicago, uno degli appuntamenti<br />

più qualificati per gli operatori<br />

del settore.


L’assicurazione sulla vita agganciata a fondi d’investimento<br />

Nuovi impulsi con PAX-LifeStar<br />

L’assicurazione sulla vita agganciata a fondi d’investimento è stata<br />

introdotta in Svizzera circa 10 anni fa. Fin dall’inizio la PAX Assicurazioni<br />

è stata una delle più importanti società ad offrirla sul mercato<br />

svizzero. La compagnia assicurativa con sede a Basilea dispone di una<br />

gamma ampia e innovativa di prodotti legati a fondi d’investimento,<br />

lanciati in collaborazione con rinomati offerenti di fondi. Il prodotto<br />

più nuovo, PAX-LifeStar, è la risposta ideale alle esigenze attuali<br />

dei clienti nel campo dell’assicurazione vita, poiché congiunge in modo<br />

ideale flessibilità e sicurezza.<br />

L’assicurazione sulla vita agganciata a fondi d’investimento<br />

è considerata uno strumento ideale<br />

per una proficua previdenza per la vecchiaia.<br />

Essa abbina i vantaggi dell’assicurazione vita al<br />

potenziale di guadagno della borsa, permettendo<br />

così ai clienti di sfruttare diversi vantaggi: oltre<br />

a un’ampia protezione contro il rischio, agli attraenti<br />

vantaggi fiscali e ai privilegi del diritto<br />

esecutivo, la polizza agganciata a fondi d’investimento<br />

offre la possibilità di risparmiare secondo<br />

un piano e mirando a un utile.<br />

Con il lancio di PAX-FondsPlan e PAX-Fonds-<br />

Invest nel 1993, la PAX è stata una delle prime<br />

società a portare sul mercato proprio due prodotti<br />

di questo tipo. A quei tempi in Svizzera<br />

solo pochi avevano il coraggio di commercializzare<br />

l’assicurazione sulla vita agganciata a<br />

fondi d’investimento. Da una parte non esisteva<br />

una regolamentazione legale del trattamento<br />

fiscale e dall’altra parte le assicurazioni si concentravano<br />

sostanzialmente sulla loro attività<br />

principale. Soltanto gli anni di forte rialzo in<br />

borsa e il successo registrato da questi prodotti<br />

sul mercato hanno indotto un numero sempre<br />

maggiore di nuovi offerenti ad unirsi ai pionieri<br />

nel commercializzare l’assicurazione sulla vita<br />

agganciata a fondi d’investimento.<br />

La molteplice offerta di prodotti<br />

della PAX Assicurazioni<br />

Nel frattempo la PAX ha sviluppato diversi prodotti<br />

di previdenza agganciati a fondi per differenti<br />

gruppi bersaglio. Questi prodotti possono<br />

essere finanziati con premi unici o premi periodici<br />

e possono rientrare nella previdenza vincolata<br />

o nella previdenza libera (pilastro 3a o pilastro 3b).<br />

Questo ventaglio di prodotti è completato in modo<br />

ottimale dal piano di risparmio per bambini,<br />

PAX First Step, uno dei prodotti assicurativi per<br />

bambini di maggior successo offerti attualmente<br />

sul mercato svizzero.<br />

Per le assicurazioni vita agganciate a fondi d’investimento<br />

la PAX Assicurazioni si affida a partner<br />

con pluriennali esperienze e buoni successi<br />

nello sviluppo costante del patrimonio: le quattro<br />

rinomate banche private svizzere Banca Sarasin<br />

& Cie SA, Banca Vontobel SA, Lombard Odier<br />

Darier Hentsch & Cie e Pictet & Cie. I clienti della<br />

PAX possono quindi fruire di un ampio ventaglio<br />

di fondi d’investimento di prim’ordine che conta<br />

complessivamente 23 fondi tra azionari, obbligazionari,<br />

monetari e strategici. Il cliente li può<br />

scegliere liberamente in concordanza con il suo<br />

profilo di rischio e inserire nella polizza agganciata<br />

a fondi d’investimento.


Accurata selezione dei fondi<br />

grazie a portafogli fondi gestiti<br />

attivamente<br />

Le turbolenze registrate in passato sui mercati<br />

azionari hanno dimostrato che un’analisi regola re<br />

dello sviluppo dell’economia e delle borse è utile<br />

per ottenere un successo costante in borsa. Per<br />

questa ragione tre anni fa la PAX ha deciso di intraprendere<br />

un’ulteriore cooperazione nel campo<br />

dei fondi d’investimento: da allora collabora con<br />

la società indipendente BEVAG, Better Value AG,<br />

una tra le più famose specialiste di fondi. Insieme<br />

alla BEVAG ha lanciato i portafogli fondi gestiti<br />

attivamente e compensa con successo i rischi di<br />

oscillazione dei mercati azionari mediante un’accurata<br />

selezione tra circa 150 fondi di prim’ordine.<br />

Oggi la PAX offre quattro portafogli fondi di<br />

questo genere, differenziati in base alla loro strategia<br />

d’investimento e alla loro quota di azioni e<br />

commisurati ai diversi profili di rischio dei clien ti.<br />

I portafogli fondi gestiti sono particolarmente<br />

vantaggiosi per il cliente, in quanto il capitale<br />

non viene solo investito correttamente da esperti<br />

gestori di fondi e di porta fogli, ma viene an-<br />

che sorvegliato e gestito attivamente durante<br />

tutto il periodo d’investimento. Ciò garantisce che<br />

l’investimento corrisponda in qualsiasi momento<br />

al profilo di rischio del cliente. Anche per questi<br />

portafogli la scelta dei fondi da parte della BEVAG<br />

si concentra sulle quattro banche partner della<br />

PAX Assicurazioni.<br />

PAX-LifeStar: maggiori vantaggi<br />

per i clienti grazie a una maggiore<br />

flessibilità<br />

Il passato dei mercati azionari ha dimostrato che<br />

sono utili anche i prodotti tradizionali nel campo<br />

La PAX Assicurazioni e la sua assicurazione sulla vita<br />

agganciata a fondi d’investimento<br />

Lancio della prima assicurazione vita PAX<br />

agganciata a fondi<br />

1993<br />

Prodotti nella previdenza libera PAX-FondsPlan, PAX-FondsInvest,<br />

PAX-LifeStar, PAX First Step<br />

Prodotti nella previdenza vincolata TerzaFondsPlan, TerzaFondsInvest,<br />

TerzaLifeStar<br />

Fondi offerti 1 fondo monetario, 1 fondo obbligazionario,<br />

7 fondi strategici, 14 fondi azionari<br />

Portafogli fondi gestiti Equity, Dynamic, Balanced, Balanced 3a<br />

Partner della PAX Assicurazioni BEVAG, Better Value AG<br />

Banche private svizzere:<br />

Banca Sarasin & Cie SA, Banca Vontobel SA,<br />

Lombard Odier Darier Hentsch & Cie,<br />

Pictet & Cie<br />

dell’assicurazione vita, in cui la parte di risparmio<br />

viene investita a un tasso d’interesse garantito.<br />

Qui il cliente non è legato agli andamenti<br />

dei mercati azionari, e alla scadenza del periodo<br />

d’assicurazione riceve un capitale in caso di vita<br />

accordato contrattualmente.<br />

Dal 1° dicembre 2003 la PAX offre PAX-LifeStar,<br />

una polizza agganciata a fondi d’investimento<br />

innovativa, in cui il cliente può suddividere i<br />

depo siti di risparmio in due forme d’investimento:<br />

in un’assicurazione vita convenzionale costituente<br />

capitale e in fondi d’investimento. Il prodotto è<br />

caratterizzato da una grande flessibilità. Infatti<br />

il cliente può cambiare la suddivisione dei depositi<br />

di risparmio – secondo i suoi obiettivi e le sue<br />

esigenze finanziarie – durante tutto il periodo<br />

dell’assicurazione. Oltre a un rapido adattamento<br />

della strategia d’investimento, PAX-LifeStar<br />

gli permette di reagire prontamente di fronte ai<br />

cambiamenti dei mercati dei capitali. E infine:<br />

alla scadenza del contratto il cliente riceve un<br />

capitale minimo garantito e approfitta dei vantaggi<br />

generali offerti dalle assicurazioni vita,<br />

come gli sgravi fiscali e il privilegio in caso<br />

di fallimento.<br />

Con PAX-LifeStar la PAX Assicurazioni ha lanciato<br />

un’ulteriore soluzione previdenziale agganciata<br />

a fondi che ha riscontrato una grande risonanza<br />

grazie alle sue attraenti caratteristiche.<br />

Con queste innovazioni nei suoi prodotti, la società<br />

d’assicurazione sulla vita domiciliata a Basilea<br />

già da 10 anni riesce a mantenere una buona<br />

posizione sul mercato svizzero come importante<br />

offerente dell’assicurazione vita agganciata a<br />

fondi d’investimento.<br />

Isabelle Spitz<br />

lic. phil. I<br />

Manager dei prodotti del Servizio Marketing<br />

PAX, Società svizzera di assicurazione sulla vita<br />

Aeschenplatz 13, casella postale, 4002 Basilea<br />

Telefono +41 61 277 66 66, telefax +41 61 277 64 56<br />

info@pax.ch, www.pax.ch


Cerca lavoro<br />

<strong>Ti</strong>cino Business - 06/<strong>2004</strong> • 32<br />

Candidato Conoscenze linguistiche Cerca Indirizzo<br />

Claudio Zanotta<br />

Licenza / Master in management<br />

all’università di Friborgo.<br />

Anno di nascita 1978<br />

Cittadino svizzero<br />

Celibe<br />

Lucas Marchesini<br />

Ingegnere & MBA, esperienza<br />

di project management nei<br />

settori aeronautico/difesa ed<br />

automobilistico (macchine da<br />

corsa),<br />

organizzazione aziendale.<br />

Anno di nascita 1970<br />

Cittadino italiano/argentino<br />

Coniugato<br />

Ingegnere, 52 anni<br />

inoltre diplomato Capo<br />

Azienda ed Economista<br />

aziendale, pluriennale<br />

esperienza gestione progetti<br />

multidisciplinari nella costruzione<br />

e nell’impianistica, pubbliche<br />

relazioni e promozione.<br />

Cittadino svizzero<br />

Mattia Bernardoni<br />

laureato in Scienze Politiche<br />

all’Università di Losanna nonché<br />

titolare di un Master nella<br />

stessa materia.<br />

Anno di nascita 1977<br />

Cittadino svizzero<br />

Celibe<br />

Leonardo Wezel<br />

laureato in ingegneria meccanica<br />

al Politecnico ETH -<br />

Zurigo,<br />

Project e Product Manager nel<br />

settore biomedico.<br />

Anno di nascita 1971<br />

Cittadino svizzero<br />

Celibe<br />

Italiano: lingua madre<br />

Romancio: lingua madre<br />

Francese: ottimo<br />

Tedesco: ottimo<br />

Inglese: discrete<br />

conoscenze<br />

Italiano: lingua madre<br />

Spagnolo: lingua madre<br />

Inglese: ottimo<br />

Tedesco: buono<br />

Francese: di base<br />

Italiano: lingua madre<br />

Inglese: buono<br />

Tedesco: buono<br />

Francese: buono<br />

Italiano: lingua madre<br />

Francese: corrente<br />

Inglese: corrente<br />

Tedesco: ottimo<br />

Italiano: lingua madre<br />

Francese: ottimo<br />

Inglese: buono<br />

Tedesco: ottimo<br />

Cerca un posto di lavoro nel<br />

settore del marketing, più precisamente<br />

negli aspetti comunicativi<br />

di quest’ultimo.<br />

Interessato anche ad una posizione<br />

nella gestione della produzione<br />

o nella gestione del<br />

personale.<br />

Cerca posizione permanente o<br />

a contratto relativa a gestione<br />

aziendale eventualmente<br />

anche con contenuti commerciali<br />

e finanziari / gestione di<br />

progetti.<br />

Disponibile a spostamenti.<br />

Desideroso di affrontare<br />

nuove sfide in diversi campi<br />

della gestione aziendale al servizio<br />

di società in <strong>Ti</strong>cino.<br />

Cerca attività per poter crescere<br />

dal punto di vista personale<br />

e professionale.<br />

Cerca un impiego nel settore<br />

marketing, interessato anche<br />

alla conduzione di un team.<br />

Esperienza sia nell’ambito<br />

della ricerca che in quello<br />

aziendale, cerca un impiego in<br />

aziende in start up.<br />

Disposto a viaggiare.<br />

Via Fornasette 8<br />

6833 Vacallo<br />

tel. +41 91 683 83 52<br />

tel. +41 79 691 63 23<br />

za3@gmx.ch<br />

Via Camara 50<br />

6932 Breganzona<br />

tel. +41 78 609 69 68<br />

tel. +39 335 520 66 62<br />

lucas@marchesini-home.com<br />

lmarchesini@gmx.net<br />

E-mail:<br />

prody_815@hotmail.com<br />

Via Ai Ronchi 27<br />

6943 Vezia<br />

tel.:+41 91 966 66 67<br />

tel.:+41 76 493 69 37<br />

mattiabe@freesurf.ch<br />

Via Pedemonte 23<br />

6962 Viganello<br />

tel. +41 91 972 90 76<br />

tel. +41 91 569 69 21<br />

ciclista@bluewin.ch<br />

Per le aziende interessate disponiamo dei curriculum vitae completi, da richiedere alla Signora Lazzeri +41 91 911 51 11 o cciati@cci.ch


33 • <strong>Ti</strong>cino Business - 06/<strong>2004</strong> Informazione<br />

Il Made in <strong>Ti</strong>cino protagonista della quarta edizione<br />

della Gioranta Cantonale delle Nuove Imprese,<br />

al mercato coperto di Mendrisio il 17-18 novembre <strong>2004</strong><br />

Una mostra per valorizzare e promuovere le nostre imprese<br />

di Claudio Camponovo, direttore della <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong><br />

Anche quest'anno avrà luogo la Giornata<br />

Cantonale delle Nuove Imprese promossa<br />

dal Dipartimento delle Finanze<br />

e dell'Economia e da Banca Stato con la collaborazione<br />

della AITI, della Camera di commercio,<br />

dell’industria e dell’artigianato del<br />

cantone <strong>Ti</strong>cino e dell'OSEC Business<br />

Network Switzerland.<br />

Ricordiamo che la Giornata è nata con l'intento<br />

di realizzare una piattaforma per far<br />

conoscere da vicino il panorama imprenditoriale<br />

ticinese, presentando sia le aziende con<br />

una consolidata tradizione sia quelle avviate<br />

negli ultimi anni.<br />

Tema di questa quarta edizione è il Made in<br />

<strong>Ti</strong>cino. Il nostro Cantone vanta da tempo la<br />

presenza di industrie di spicco che hanno<br />

fatto della tradizione e dell'innovazione tecnologica<br />

la loro filosofia; imprese che contribuiscono<br />

quotidianamente a valorizzare il<br />

contesto economico e sociale nel quale operano.<br />

Le altre novità di quest'anno sono lo<br />

svolgimento della manifestazione su due<br />

giornate per far conoscere alle scuole e al<br />

grande pubblico i prodotti del Made in<br />

<strong>Ti</strong>cino, e l'estensione della manifestazione su<br />

altri mercati nel 2005.<br />

Come rappresentare il meglio del made in<br />

<strong>Ti</strong>cino? Attraverso una mostra che metterà in<br />

scena i prodotti più rappresentativi di quello<br />

che potremmo definire il nostro DNA<br />

imprenditoriale.<br />

I prodotti saranno esposti attraverso un percorso<br />

evolutivo: da quelli che hanno fatto la<br />

storia del <strong>Ti</strong>cino, a quelli che caratterizzano<br />

le competenze imprenditoriali del presente<br />

e quelli che ci proietteranno nel futuro.<br />

L'esposizione sul Made in <strong>Ti</strong>cino intende<br />

avviare un progetto di promozione del<br />

nostro tessuto economico-produttivo che<br />

dall'ambito cantonale si svilupperà in nuovi<br />

mercati: Svizzera, Italia e Germania, con i<br />

nostri prodotti e le aziende che li fabbricano<br />

come testimonial della competitività del<br />

nostro Paese.<br />

Vogliamo che il Made del <strong>Ti</strong>cino non si limiti<br />

a caratterizzare la produzione geografica dei<br />

prodotti ma che diventi un modo per certifi-<br />

carne la qualità, l'affidabilità, la creatività la<br />

tradizione e la tecnologia.<br />

Il passato, il presente e il futuro industriale<br />

del <strong>Ti</strong>cino saranno visti attraverso 60 prodotti<br />

e un reportage fotografico sulle aziende<br />

che hanno fatto la storia del <strong>Ti</strong>cino.<br />

I prodotti esposti avranno 5 caratteristiche<br />

principali: l'origine (prodotti e/o processati<br />

in <strong>Ti</strong>cino), l'unicità (elemento di differenziazione<br />

da altri prodotti presenti nel settore di<br />

mercato), la marca, la reputazione (premi<br />

e/o certificazioni prestigiosi), l'internazionalizzazione<br />

commercializzato in mercati<br />

nazionali e/o internazionali). Se siete interessati<br />

a partecipare come espositori a questa<br />

mostra sul Made in <strong>Ti</strong>cino (la partecipazione<br />

è gratuita) e ritenete di avere uno o più prodotti<br />

da esporre a Mendrisio, al mercato<br />

coperto, nei giorni 17 e 18 novembre <strong>2004</strong>, vi<br />

preghiamo di indicarci caratteristiche e informazioni<br />

utili, compilando il formulario sottostante.<br />

Ricordiamo che per ragioni organizzative e<br />

logistiche saranno esposti un massimo di 60<br />

prodotti. La selezione verrà effettuata tenendo<br />

conto sia della rispondenza dei prodotti ai<br />

requisiti indicati, sia all'ordine temporale di<br />

trasmissione delle informazioni richieste.<br />

Ringraziandovi per la collaborazione, siamo<br />

certi che coglierete con entusiasmo questa<br />

opportunità concorrendo con la vostra partecipazione<br />

a valorizzare il Made in <strong>Ti</strong>cino.<br />

Informazioni richieste per la partecipazione all'esposizione:<br />

GCNI04-MADE IN TICINO, 17-18 novembre Mendrisio, mercato coperto<br />

Compilare con le informazioni richieste entro il 16 giugno , inviandolo a<br />

Persone di contatto per informazioni:<br />

per l'Associazione:<br />

via fax o via e-mail<br />

per il Dipartimento Finanze Economia:<br />

Nadya Bregoli - Direzione DFE tel.091-8143716 , nadia.bregoli@ti.ch<br />

Fausto Castiglioni- Sezione Promozione Economica DFE: tel.091-8143520; fausto.castiglione@ti.ch<br />

Coduri Arnoldo: Direttore Divisione economia DFE-tel.091-8143530;arnoldo.coduri@ti.ch<br />

1. Descrizione del prodotto o dei prodotti se piú di uno:<br />

2. Categoria dei prodotti<br />

• Passato • Presente • Futuro<br />

3. Settore merceologico<br />

4. Area d'affari:<br />

• Business to business • Business to consumer<br />

5. Possibilità di presentare un campione del prodotto/i alla mostra e dimensioni<br />

6. In alternativa alla presentazione diretta del prodotto alla mostra , eventuale forma alternativa di<br />

rappresentazione del prodotto (es. modellino, filmato, cartellone) etc.<br />

7. Altro materiale collegato al made in <strong>Ti</strong>cino che puo' essere messo a disposizione<br />

8. Riconoscimenti, certificazioni, premi conseguiti<br />

9. Principali mercati dove il prodotto è venduto<br />

10. Disponibilità a partecipare con gli stessi prodotti ad esposizioni itineranti sul made in <strong>Ti</strong>cino in<br />

Svizzera , Italia e Germania<br />

11. Persona di contatto in azienda per la mostra made in <strong>Ti</strong>cino<br />

• Nome e cognome • Ruolo • Tel. • E-mail


Formazione<br />

Economista aziendale<br />

nelle arti e mestieri<br />

diplomato<br />

Testimonianze<br />

di Patrizia Villa<br />

La <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong> propone da qualche anno il<br />

Corso preparatorio all’esame professionale<br />

superiore per il diploma<br />

federale di Economista aziendale nelle<br />

arti e mestieri. Chi consegue il titolo sarà<br />

iscritto in un registro tenuto all’Ufficio<br />

federale della formazione professionale e<br />

della tecnologia (UFFT) e otterrà un<br />

diploma professionale superiore riconosciuto<br />

dalla Confederazione. L’inizio del<br />

prossimo corso è previsto per il mese di<br />

settembre <strong>2004</strong>.<br />

Questo mese, per raccogliere nuove<br />

impressioni sul Corso di economista<br />

aziendale, abbiamo incontrato<br />

Francesco Schenardi, che ha frequentato<br />

con successo il Corso 2002-2003.<br />

Dove lavori attualmente?<br />

Per le Ferrovie, FFS SA Divisione infrastruttura,<br />

settore contabilità.<br />

Perché hai scelto di seguire il Corso<br />

di economista aziendale?<br />

Volevo uscire dal mio campo per avere<br />

delle esperienze diverse e trovare nuovi<br />

stimoli per l’attività professionale. È una<br />

scelta che ho fatto per me, volevo allargare<br />

i miei orizzonti e poter avere più<br />

porte aperte in futuro.<br />

Le FFS erano d’accordo che tu seguissi<br />

il Corso? <strong>Ti</strong> hanno sostenuto?<br />

Mi hanno sostenuto nel corso precedente,<br />

la Scuola per capi-azienda, dandomi<br />

il venerdì pomeriggio libero, ma<br />

mi hanno vincolato per 4 anni, facendomi<br />

sottoscrivere un accordo in cui mi<br />

impegnavo a restare alla loro dipendenze.<br />

Il corso l’ho però pagato io. Per quel<br />

che riguarda il Corso di economista<br />

aziendale è stato tutto a carico mio.<br />

Dunque hai fatto vacanza venendo al<br />

corso?<br />

Esatto: pagato io, vacanze per seguirlo e<br />

alcuni giorni non pagati. Tuttavia mi<br />

sento fortunato perché durante le mie<br />

assenze per seguire le lezioni hanno cercato<br />

una persona che mi sostituisse per<br />

restare al passo con i lavori in ufficio.<br />

Puoi applicare quello che hai imparato<br />

o sei troppo limitato dal settore<br />

in cui operi?<br />

Lavorando in una SA si è chiamati ad<br />

operare anche con attori esterni e quindi<br />

il mio settore contabilità ha delle<br />

competenze ampie, che non si limitano<br />

alla verifica di entrate, uscite e numeri<br />

da mattina a sera… Anche tutto quel<br />

che riguarda la contrattualistica e i rapporti<br />

con altre sezioni sono molto<br />

importanti. Infatti ho spesso contatti<br />

con ditte e persone che entrano in<br />

gioco quando vi sono problemi da risolvere<br />

nell’infrastruttura. Una grande<br />

parte del mio lavoro si concentra sui<br />

sinistri che possono toccare la rete ferroviaria<br />

(alluvioni, vento, ecc.) e intervengo<br />

anche come interlocutore quando<br />

è necessario discutere con le assicurazioni<br />

per la copertura dei danni.<br />

Mi occupo inoltre della notazione del<br />

tempo del personale: ossia del monitoraggio<br />

su ciò che incide nel bilancio.<br />

Lavori con altre persone?<br />

Sono solo in contabilità, ma ho molti<br />

contatti con le succursali di Arth-<br />

Goldau, Airolo e Giubiasco. Senza loro<br />

non potrei lavorare, infatti ogni succursale<br />

è responsabile di una tratta, per<br />

esempio Giubiasco va da Chiasso fino a<br />

Biasca.<br />

Quindi sei anche attivo fuori cantone<br />

<strong>Ti</strong>cino Business - 06/<strong>2004</strong> • 34<br />

Francesco Schenardi<br />

e ti sono richieste delle buone doti di<br />

negoziazione?<br />

Sì, anche con Berna lavoro molto e mi<br />

devo spesso recare per richiedere crediti<br />

supplementari quando il budget a disposizione,<br />

che diminuisce ogni anno,<br />

non è sufficiente per gli interventi sull’infrastruttura<br />

delle tratte sotto il controllo<br />

di Bellinzona.<br />

Il tuo compito è salvare l’infrastruttura<br />

con il budget a disposizione,<br />

quindi.<br />

Sì, il mio compito principale consiste<br />

nel rispettare il budget annuale che<br />

serve unicamente per mantenere l’infrastruttura<br />

esistente (es. binari rotti, linee<br />

di contatto, riparazioni, ecc.).<br />

È fondamentale ottimizzare i costi, per<br />

questo lavoriamo molto con ditte esterne.<br />

Io mi concentro, molto spesso,<br />

anche sulla fatturazione, che tra l’altro è<br />

estremamente rigorosa tra le varie divisioni<br />

di FFS SA.<br />

Quali insegnamenti ti servono per il<br />

lavoro ?<br />

Per esempio le nozioni apprese in diritto<br />

mi tornano spesso utili, come del resto la<br />

pianificazione del lavoro, il marketing e i<br />

temi riguardanti le contrattazioni, il controlling,<br />

la gestione del personale. Le<br />

lezioni di fisco sono state utilissime<br />

soprattutto in ambito privato.<br />

Consiglieresti il Corso di economista<br />

aziendale?<br />

Sicuramente e posso anche dire che è<br />

stato utile, perché dà una visione globale<br />

e mostra cosa si può fare di più e<br />

come ci si può migliorare.<br />

Ma il difficile è mantenere e usare tutto,<br />

purtroppo, perché quando quanto<br />

appreso non si usa, si dimentica.


35 • <strong>Ti</strong>cino Business - 06/<strong>2004</strong> Formazione<br />

Pensi che il Corso sia stato un buon<br />

prosieguo della Scuola per capiazienda?<br />

Sì, poiché certe materie sono state già<br />

ben abbozzate nella Scuola per capiazienda<br />

e si ha quindi la possibilità di<br />

approfondirle.<br />

Come hai trovato gli esami finali del<br />

Corso di economista? Sono stati difficili?<br />

Non semplici, tanto che quando sono<br />

uscito dall’aula degli esami ero davvero<br />

depresso…<br />

Ma alla fine hai ottenuto dei buoni<br />

risultati…<br />

Ritieni che i docenti vi abbiano preparato<br />

bene agli esami?<br />

La maggior parte direi di sì. Purtroppo<br />

ad alcune materie sarebbe stato interessante<br />

dedicare qualche ora in più, in<br />

particolare ai temi fiscali.<br />

Hai qualche ricordo particolare?<br />

Sì, il bell’ambiente tra i partecipanti.<br />

Forse, se non ci fosse già stato nella<br />

Scuola per capi-azienda, non l’avrei<br />

fatto il terzo anno. Anche con i docenti<br />

si è instaurato un ottimo rapporto. E,<br />

insieme ad altri, avevo formato un gruppo<br />

di studio.<br />

Quante volte vi trovavate per studiare?<br />

Due volte la settimana. L’importante è<br />

stato prendere il ritmo. L’incontro era<br />

fissato alle 18h30, ora in cui prendevamo<br />

un caffè, saltavamo la cena e studiavamo<br />

fino alle 22h00 circa.<br />

Vi siete impegnati molto, lo ricordi<br />

come un sacrificio tutto questo studio?<br />

L’energia riposta nello studio è stata<br />

notevole, ma lo sforzo era necessario<br />

per raggiungere un obiettivo ben chiaro.<br />

Lo studio in gruppo porta ad avere<br />

maggior impegno e si è più stimolati<br />

nell’apprendimento, perciò i nostri<br />

incontri sono stati quasi sempre molto<br />

proficui. Le materie più studiate sono<br />

state sicuramente contabilità ed economia<br />

politica.<br />

Gli esami erano come te li aspettavi?<br />

Non tutti, a volte mi è sembrato che le<br />

domande fossero più del programma<br />

della scuola per capi-azienda, altri mi<br />

sono sembrati più difficili di quel che in<br />

realtà erano…<br />

La seconda parte degli esami, nel mese<br />

di ottobre, è stata più dura, perché i<br />

corsi terminano a maggio e poi si perde<br />

un po’il ritmo frenetico studio/lavoro a<br />

cui ci si è abituati.<br />

E gli esami orali?<br />

Ho scoperto il lato umano dei docenti…cercavano<br />

di metterti a tuo agio e<br />

sono contento dell’esito finale ottenuto.<br />

Il lavoro di diploma (la preparazione<br />

di un Business plan) com’ è andata?<br />

Mi è un po’ mancata la presenza di un<br />

tutore che seguisse il business plan e mi<br />

orientasse sulle mie scelte. Non volevo<br />

farlo sulle FFS perché è un’organizzazione<br />

molto complessa, pertanto, visto il<br />

mio hobby, la viticoltura, ho simulato di<br />

avere un’azienda vinicola e di volerla<br />

ampliare. La parte finanziaria non è stata<br />

complicata da preparare, ma la valutazione<br />

dei rischi, non avendo una cantina<br />

reale, mi ha creato qualche problema.<br />

<strong>Ti</strong> sei ispirato alle aziende vinicole esistenti<br />

per redigere il Business plan?<br />

È stato molto difficile avere qualsiasi<br />

tipo di informazione dalle ditte attive…<br />

e pensare che io volevo solo vedere<br />

quali erano le voci di bilancio, un conto<br />

economico (anche senza cifre), ecc., ma<br />

l’accesso ai dati di qualsiasi tipo mi è<br />

stato negato e ogni mio sforzo per<br />

acquisirli è stato vano. Mi mancavano<br />

una serie di informazioni utili per rendere<br />

più reale la mia azienda vinicola...<br />

Durante il corso sei riuscito a mantenere<br />

il tuo hobby?<br />

Per la verità no, ho dovuto chiedere<br />

aiuto al mio vicino di casa. La vigna<br />

necessita di molte cure durante la primavera…<br />

Un bilancio sul Corso di economista<br />

con il senno di poi?<br />

In generale posso affermare di essere<br />

soddisfatto, sia nel campo professionale<br />

che personale, e ritengo positivo averlo<br />

seguito.<br />

Ultima domanda: come hai trovato la<br />

cerimonia di consegna delle note a<br />

Berna?<br />

È stata una bella festa, mi è solo dispiaciuto<br />

che un paio di noi non ce l’abbiano<br />

fatta e quindi il gruppo non era completo.<br />

Ma posso dire che dell’organizzazione<br />

della trasferta e della cerimonia a<br />

Berna ho uno splendido ricordo.<br />

Corso preparatorio<br />

all’esame professionale superiore<br />

per il diploma federale<br />

di Economista aziendale<br />

nelle arti e mestieri<br />

Sono ancora aperte le iscrizioni per<br />

il corso di Economista aziendale:<br />

inizio del corso settembre <strong>2004</strong>.<br />

Il corso dura solo un anno<br />

e permette di ottenere un diploma federale!<br />

Per informazioni e iscrizioni telefonare<br />

allo +41 91 911 51 18.


Contatti d’affari<br />

<strong>Ti</strong>cino Business - 06/<strong>2004</strong> • 36<br />

Molte sono le comunicazioni per richieste di contatti d’affari che giungono quotidianamente alla nostra segreteria.<br />

Di seguito ve ne proponiamo alcune.<br />

BUREAU CONTACT<br />

CHI<br />

Traitement général par micro-diffusion<br />

Hygiène – Air – Odeurs - Sols<br />

31st INTERNATIONAL SMALL BUSINESS<br />

CONGRESS<br />

26-29 September <strong>2004</strong> Warsaw, Poland<br />

REPRÉSENTATION PERMANENTE DE<br />

BELGIQUE<br />

Recherche de partenariat -société belge<br />

MACROSWISS SA<br />

Società operante nel settore della ricerca,<br />

sviluppo e applicazione di alta tecnologia<br />

COSA<br />

Importateur exclusif de machines a<br />

micro diffusion à sec –nouvelle génération-<br />

pour la désinfection/ désodorisation/<br />

désinsectisation. Cherche les<br />

revendeurs/distributeurs de leur produits<br />

dans le Canton Tessin<br />

The aim of Congress is to promote the<br />

development of small and mediumsized<br />

enterprises, to initiate international<br />

business co-operation and to<br />

emphasize the role of SMEs in the social<br />

and economic development of individual<br />

countries.<br />

The Programme is designed to initiate<br />

business relationship between entrepreneurs<br />

from all over the world and their<br />

Polish counterparts<br />

Société belge fabriquant à papillon, particulièrement<br />

spécialisée en grands diamètres<br />

et en eaux, souhaite établir une<br />

ou deux agences commerciales en<br />

Suisse. Les produits sont les suivants:<br />

vannes de régulation, vannes d’isolement,<br />

clapets de non retour, vannes à<br />

papillon rectangulaire pour isolement,<br />

etc.<br />

Chiffre d’affaires 2003: environ 250 millions<br />

d’euros<br />

Effectif: 906 personnes (total du groupe:<br />

1900 personnes)<br />

Cerca venditore multimandatario specializzato<br />

nel settore tecnologico per<br />

vendita di sistema brevettato di videocamere<br />

nascoste di sorveglianza.<br />

Contratto a provvigione per il <strong>Ti</strong>cino e<br />

Svizzera d’oltralpe.<br />

Lingue indispensabili: italiano, tedesco,<br />

inglese<br />

CONTATTO<br />

BUREAU CONTACT<br />

M.Savioz<br />

4 Rte Antoine-Martin<br />

C.P. 39<br />

1234 Vessy / Genève<br />

Tel. +41 22 784 47 91<br />

Fax +41 22 784 68 53<br />

bureau.contact@bluewin.ch<br />

31st ISBC Programme and Registration<br />

Form at the Geneva Chamber of commerce:<br />

phone +41 22 819 91 11<br />

u.frutiger@ccig.ch<br />

more information and registration online:<br />

www.isbc<strong>2004</strong>@.pl<br />

31st ISBC Secretariat Foundation of<br />

Small and Medium-Sized Enterprises<br />

ul. Smocza 27, 01-048 Warsaw, Poland<br />

Tel. +48 22 636 29 70<br />

Fax +48 22 838 02 61<br />

office@isbc<strong>2004</strong>.pl<br />

Représentation Permanente de Belgique<br />

Monsieur Jean- Marie Warêgne<br />

Conseiller Economique et Commercial<br />

pour la Région Wallonne<br />

10, Rue François- Bonivard<br />

1201 Genève<br />

Tel. +41 22 788 48 60<br />

Fax +41 22 788 87 37<br />

www.awex.ch<br />

MACROSWISS SA<br />

Central H. Q.<br />

via Cattori 5<br />

casella postale 547<br />

6902 Paradiso-Lugano<br />

Tel. +41 91 994 42 25<br />

Fax +41 91 994 42 38<br />

persona di contatto:<br />

Sig.ra Filpa<br />

Tel. +41 79 409 80 56<br />

Le sopra riportate segnalazioni vengono fatte senza responsabilità alcuna da parte della Camera di commercio,<br />

dell’industria e dell’artigianato del cantone <strong>Ti</strong>cino.


37 • <strong>Ti</strong>cino Business - 06/<strong>2004</strong> Formazione<br />

Specialista nel commercio<br />

al dettaglio<br />

Un nuovo corso dell’Istituto svizzero per la formazione di capi<br />

azienda in collaborazione con la <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong><br />

di Patrizia Villa<br />

Asettembre inizierà un nuovo corso<br />

rivolto ai venditori e a tutte le persone<br />

attive nel commercio al dettaglio.<br />

Il corso, della durata di un anno,<br />

prepara all’esame per l’ottenimento del<br />

titolo di “Specialista nel commercio al<br />

dettaglio con attestato federale”.<br />

Il programma di formazione<br />

Sono previste 320 lezioni, che si terranno<br />

da martedì 7 settembre. Le lezioni<br />

impartite verteranno sui seguenti temi:<br />

• mercato d’approvvigionamento merci<br />

• mercati potenziali<br />

• logistica e sicurezza<br />

• finanza e matematica<br />

• gestione del personale<br />

• comunicazione e tecnica del lavoro<br />

• nozioni di vendita al dettaglio<br />

• diritto<br />

Requisiti per l’ammissione<br />

Sono ammessi all’esame professionale<br />

coloro che:<br />

a.sono titolari del certificato di abilitazione<br />

a impiegato di commercio, venditore<br />

o di un certificato equivalente;<br />

b.possono comprovare una pratica professionale<br />

di 3 anni come impiegato<br />

di commercio o di 4 se in possesso un<br />

altro certificato;<br />

c. hanno frequentato un corso di formazione<br />

per maestri di tirocinio;<br />

d.hanno versato la tassa d’esame entro i<br />

termini fissati.<br />

Coloro che non posseggono un certificato<br />

riconosciuto possono essere tuttavia<br />

ammessi all’esame se dispongono di<br />

almeno 7 anni di pratica professionale,<br />

di cui almeno 4 con una funzione di<br />

rilievo nel commercio al dettaglio.<br />

Quota di partecipazione<br />

La quota di partecipazione ammonta a<br />

CHF 4600.- e sono inclusi tutti i libri di<br />

testo, i test, due esami intermedi, preparazione<br />

all’esame, ripetizione nonché<br />

attestato SIUIFCAM. La tassa d’esame,<br />

riscossa direttamente dalla commissio-<br />

MONGOLIA – Introduzione<br />

del carnet ATA<br />

di Luciana Muggiasca<br />

ne esaminatrice, ammonta a ca. CHF<br />

1200.-<br />

Per avere più informazioni potete telefonare<br />

allo +41 91 911 51 18.<br />

Come già anticipato il carnet ATA è entrato in vigore anche nella Mongolia a<br />

partire dal 15 aprile <strong>2004</strong>. I carnets ATA sono accettati dagli Uffici doganali<br />

della Mongolia per le operazioni d’ammissione temporanea sul territorio<br />

doganale della Mongolia nell’ambito della Convenzione relativa all’ammissione<br />

temporanea (Convenzione d’Istanbul, 26 giugno 1990) dell’OMD/CCD e degli<br />

allegati seguenti:<br />

• Allegato A Carnets ATA.<br />

• Allegato B.1 merce destinata ad essere presentata o utilizzata ad un’esposizione,<br />

una fiera, un congresso o manifestazione similare.<br />

• Allegato B.2 materiale professionale<br />

• Allegato B.5 merce importata ad uno scopo educativo, scientifico o culturale.<br />

I carnets ATA non sono accettati per il traffico postale. L’uso dei carnets ATA è<br />

accettato per il transito. I carnets ATA non sono accettati per merci non accompagnate.<br />

Gli uffici doganali della Mongolia abilitati ad accettare i carnets ATA negli<br />

orari normali d’apertura sono i seguenti:<br />

1) Ufficio doganale di Altanbulag, Selenge aimag<br />

2) Ufficio doganale di Zamiin-Uud, Dornogovi aimag<br />

3) Ufficio doganale di Ulaanbaatar<br />

4) Comitato doganale di Darhan-Uul aimag<br />

5) Comitato doganale di Orkhon aimag<br />

6) Comitato doganale di Khanh, Huvsgul aimag<br />

7) Ufficio doganale di Tsagaaannuur, Bayan-Ulgii aimag<br />

8) Ufficio doganale di Ereentsav, Dornod aimag<br />

9) Ufficio doganale di Bulgan, Khovd aimag/only Bulgan point<br />

10) Ufficio doganale di Borshoo, Uvs aimag<br />

11) Ufficio doganale di Buyant-Ukhaa, Ville d’Ulaanbaatar<br />

I carnets ATA possono essere riempiti in lingua inglese. La Dogana si riserva il<br />

diritto di richiedere una traduzione quando i carnets sono riempiti in un’altra<br />

lingua. I carnets ATA sono garantiti dalla Camera nazionale di commercio e dell’industria<br />

della Mongolia (MNCCI).


Fiere internazionali<br />

Tecnologia ambientale in Polonia:<br />

possibilità di finanziamento<br />

Osec Zurigo, 24 giugno <strong>2004</strong><br />

La Polonia sta subendo enormi pressioni<br />

per quanto concerne l’adattamento delle<br />

tecnologie ambientali, da una parte a causa<br />

della sua adesione all’Unione europea, dall’altra<br />

per ben specifici obiettivi nazionali.<br />

Ne risultano considerevoli opportunità per<br />

le aziende svizzere, non da meno vista la<br />

partecipazione della Svizzera all’EcoFund<br />

polacco.<br />

Nel 2003 lo Swiss Business Hub Poland ha<br />

effettuato un’analisi del mercato ambientale<br />

polacco. I risultati sono riportati nel rapporto<br />

“The Environmental Market in<br />

Poland – an Overview”, che indica anche<br />

le possibilità d’affari e le tendenze di questo<br />

mercato.<br />

L’evento del 24 giugno si concentrerà in<br />

modo particolare sulle possibilità di finanziamento<br />

nel settore delle tecnologie<br />

ambientali in questo Paese.<br />

Il programma dettagliato della manifestazione<br />

(che si svolgerà in lingua tedesca)<br />

può essere consultato su www.osec.ch/<br />

0xd417eb28_0x0008de1a<br />

Costo di partecipazione:<br />

• per i soci Osec/Swissmem: senza rapporto<br />

settoriale CHF 75.-, con rapporto<br />

settoriale CHF 150.-<br />

• per i non soci: senza rapporto settoriale<br />

CHF 100.-, con rapporto settoriale<br />

CHF 180.-<br />

Per ulteriori ragguagli non esitate a contattare<br />

il Segretariato dell’Osec:<br />

tel. 091 911 51 37, info.lugano@osec.ch.<br />

Tendence Lifestyle<br />

Frankfurt am Main, 27-31 agosto<br />

<strong>2004</strong><br />

Con l’appello “Decorate Life!”, la nuova<br />

Tendence Lifestyle prenderà il via per la<br />

seconda volta dal 27 al 31 agosto a<br />

Francoforte. La piattaforma commerciale<br />

internazionale dedicata ai beni di consumo<br />

rappresenta l’appuntamento principale<br />

per inaugurare la stagione autunno/inver-<br />

Partecipate ad una fiera su uno “SWISS Pavilion”,<br />

che costituisce la presenza ufficiale dell’attività<br />

economica svizzera!<br />

no e il periodo delle vendite natalizie.<br />

Messe Frankfurt prevede che a rispondere<br />

all’appello saranno circa 3’500 espositori e<br />

100’000 visitatori.<br />

Lo slogan della nuova Tendence Lifestyle<br />

svolge un ruolo doppiamente importante.<br />

“Decora l’ambiente che ti circonda, decora<br />

la tua vita”: con questo invito, “Decorate<br />

Life” fa centro nel cuore delle nuove tendenze<br />

del settore arredamento e allo stesso<br />

tempo esprime chiaramente il nuovo<br />

orientamento della fiera del lifestyle. In<br />

occasione del suo debutto nel 2003 con il<br />

nome di Tendence Lifestyle, la più grande<br />

fiera dei beni di consumo del periodo<br />

autunnale è stata infatti completamente<br />

ristrutturata. Questa manifestazione è fortemente<br />

orientata ai cambiamenti nelle<br />

abitudini dei moderni consumatori e al<br />

loro bisogno di un’offerta ordinata per stili<br />

e tematiche. I quattro mondi del lifestyle<br />

“Modern Living”, “Emotion”, “Joy” e<br />

“Function” riflettono perfettamente questo<br />

sviluppo del mercato. In questo contesto<br />

plurimerceologico, i compratori specializzati<br />

internazionali possono trovare<br />

produttori che presentano assortimenti<br />

adatti ad ogni stile di vita: dalle stoviglie ai<br />

complementi d’arredo, dalle idee regalo<br />

agli utensili per la cucina.<br />

Ad attendere i visitatori quest’anno ci sarà<br />

una Tendence Lifestyle dal profilo ulteriormente<br />

affinato. In particolar modo il<br />

mondo del lifestyle “Modern Living”, che<br />

nel 2003 è stato il settore preferito dai visitatori,<br />

ospiterà più espositori. Questi presenteranno<br />

le principali novità per uno<br />

stile di vita moderno e orientato al design:<br />

dai prodotti d’avanguardia al design d’autore,<br />

dai best seller del design classico alle<br />

divertenti e frizzanti proposte pronto-vendita.<br />

I nomi degli espositori del mondo del<br />

lifestyle “Emotion” sono garanzia di qualità,<br />

eleganza, tradizione e atemporalità.<br />

Essi offrono proposte in stile country ed<br />

etnico, ma anche articoli classici e prodotti<br />

per vivere all’aria aperta, dai mobili<br />

<strong>Ti</strong>cino Business - 06/<strong>2004</strong> • 38<br />

da giardino alle decorazioni per esterni.<br />

“Joy” invita a regalare momenti di gioia e a<br />

godersi giornalmente i piccoli oggetti di<br />

lusso. A questo scopo i produttori internazionali<br />

presenteranno articoli da regalo,<br />

cartoleria, prodotti dell’artigianato artistico,<br />

oggetti da collezione, decorazioni per<br />

ogni tipo di festa, gioielli moderni, profumi,<br />

prodotti per il wellness e per la cura del<br />

corpo, ovvero tutto ciò che è fonte di gioia.<br />

A “Function” i compratori, soprattutto<br />

quelli specializzati nel commercio in grossi<br />

quantitativi, troveranno espositori provenienti<br />

dall’Europa e da oltreoceano, che<br />

presenteranno prodotti relativi alla cultura<br />

della cucina e della tavola.<br />

Ulteriori informazioni sono disponibili su<br />

www.tendence-lifestyle.messefrankfurt.<br />

com<br />

Fiera d’autunno di Graz<br />

Graz, 2-10 ottobre <strong>2004</strong><br />

Anche quest’anno la Svizzera sarà rappresentata<br />

alla fiera d’autunno di Graz con<br />

uno stand collettivo (700 m2) allestito<br />

come sempre dalla Camera di commercio<br />

Svizzera-Austria e Liechtenstein. Lo scorso<br />

anno, la delegazione svizzera ha avuto un<br />

buon successo e ci si augura che questo si<br />

ripeterà anche quest’anno, soprattutto<br />

visto che i prodotti “made in Switzerland”<br />

sono molto gettonati fra i vicini dell’Est.<br />

La fiera d’autunno di Graz è uno dei principali<br />

saloni rivolti al grande pubblico in<br />

Austria e ha anche un riscontro internazionale<br />

poiché attira visitatori da Slovenia,<br />

Croazia, Italia ed Ungheria.<br />

Per informazioni ed iscrizioni:<br />

Swiss Business Hub Austria<br />

c/o Camera di commercio Svizzera-Austria<br />

e Liechtenstein<br />

Neuer Markt 4<br />

A-1010 Vienna<br />

Persona di contatto: Signor Alex Becker<br />

Tel. +43 1 512 79 50<br />

Fax +43 1 513 92 82<br />

becker@hk-schweiz.at<br />

www.hk-schweiz.at


Dubbi e certezze.<br />

Divagazioni su temi ecologici<br />

Eccolo là! Ci risiamo. È riapparso,<br />

puntuale come la morte, il fantasma<br />

malefico dello smog. E immediatamente,<br />

con tempismo degno di<br />

Schumacher il dipartimento competente,<br />

memore dei “successi” dello scorso<br />

anno, si prepara a muovere guerra all’ozono:<br />

O3, gas ancor più aggressivo dell’ossigeno<br />

(O2) presente nell’aria. Tutti<br />

sappiamo che senza ossigeno non c’è<br />

vita per noi della terra. Pochi considerano,<br />

invece, il fatto che l’ossigeno è uno<br />

dei gas più aggressivi in natura: aggredisce<br />

tutto, indistintamente, segnando la<br />

sua presenza in modo marcato con ruggine<br />

e ossidazioni di altro tipo, sempre<br />

ed ovunque. Ma noi lo respiriamo.<br />

Evidentemente perché, in miliardi di<br />

anni, ci siamo abituati alla sua aggressi-<br />

di Franco Ambrosetti, Presidente <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong><br />

La tirannia dello status quo<br />

Arispondere soltanto alla metà delle<br />

571 domande dello studio del Dfe<br />

“Offerta pubblica, proposte di correzione<br />

del come e del cosa” lo Stato<br />

risparmierebbe un bel pacco di milioni.<br />

Di grasso, che cola nelle 571 domande,<br />

ce n’è sin troppo e per di più si sgraverebbe<br />

la pubblica amministrazione di<br />

compiti ormai superflui o superati. Si<br />

potrebbero, così, concentrare importanti<br />

risorse sui servizi davvero utili per i cittadini<br />

e su obiettivi strategici per lo Stato.<br />

Grazie agli spunti offerti da questa analisi,<br />

oltre a risparmiare sulla spesa pubbli-<br />

di Alessio del Grande<br />

vità, a dimostrazione che le specie viventi<br />

si assuefanno anche ai veleni, purché si<br />

rispetti la misura. Una buona regola per<br />

tutti, è ricordare che non ci sono veleni,<br />

ma solo livelli di tossicità. Dipende dal<br />

“quanto”. Il curaro (un veleno quasi…<br />

omeopatico) uccide già a dosi infinitesimali.<br />

Ma ha effetti positivi se usato bene<br />

e viene impiegato in medicina. È quasi<br />

sempre una questione di misura: dall’arsenico<br />

alla margarina, dalla Coca-Cola alla<br />

vodka. L’esposizione al sole, per esempio,<br />

fino agli anni 80 era considerata<br />

molto sana, poi divenne all’improvviso<br />

causa di tutti i mali; ora, secondo nuovissimi<br />

studi americani, con moderazione,<br />

fa perfino bene. C’era bisogno di scomodare<br />

la scienza per scoprire che la nonna<br />

aveva ragione? Continua a pagina 3<br />

ca - che sta ormai sfiorando la bella cifra<br />

dei tre miliardi di franchi (spendendo<br />

ogni giorno un milione in più di quanto<br />

lo Stato incassi) - si potrebbe anche<br />

razionalizzare l’amministrazione cantonale.<br />

Eppure sullo studio elaborato dalla<br />

Divisione risorse del Dfe è sceso il silenzio.<br />

Un silenzio premeditato. Con la speranza<br />

che finisca nel dimenticatoio, seppellito<br />

tra i tanti quintali di scartoffie stivati<br />

a Palazzo.<br />

Continua a pagina 10<br />

News della <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong><br />

Sommario<br />

Strong opinions<br />

Contromano<br />

Interviste con Roberto Galli e<br />

Giuliano Bignasca<br />

L’iniziativa del MPS<br />

La tirrannia dello status quo<br />

• Agenda <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong> pag. 11<br />

• Segreto bancario salvato? pag. 12<br />

• Sostegno della <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong> al Business<br />

Network Switzerland pag. 13<br />

• Prixenergie suisse <strong>2004</strong>/05 pag. 14<br />

• Assemblea generale USIE pag. 15<br />

• USAM: strategia <strong>2004</strong>-2007 pag. 16<br />

• Autonassa <strong>2004</strong> pag. 17<br />

•<br />

Luglio-Agosto <strong>2004</strong><br />

pag. 19<br />

• SIZ Care SA pag. 24<br />

• SSIC sezione <strong>Ti</strong>cino pag. 26<br />

• Lanier (Svizzera) SA pag. 28<br />

• Debrunner SA pag. 30<br />

• Carnet ATA pag. 31<br />

• Nuovi Master dell’USI pag. 32<br />

• Lugano Summer School pag. 33<br />

• Cerca lavoro pag. 34<br />

• Schede IFCAM pag. 35<br />

• Contatti d’affari pag. 36<br />

• Scuola Capi-azienda pag. 37<br />

• Fiere internazionali pag. 38


3• <strong>Ti</strong>cino Business - 07-08/<strong>2004</strong> Strong opinions<br />

Dubbi e certezze.<br />

Divagazioni su temi ecologici<br />

Continua da pagina 1<br />

di Franco Ambrosetti, Presidente della <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong><br />

Quand’ero piccolo si usava curare<br />

le bruciature, che inevitabilmente<br />

si beccavano coi fornelli in cucina,<br />

con l’olio. Guai a mettere la piaga<br />

nell’acqua!!<br />

Oggi si fa esattamente il contrario.<br />

A riprova che quel che ieri faceva bene,<br />

oggi fa male. E magari domani farà di<br />

nuovo bene. Come la pasta asciutta nelle<br />

diete, che secondo alcuni è un sacrilegio,<br />

secondo altri la salvezza. Dopo aver smesso<br />

di fumare, Woody Allen diceva: “e se<br />

fra 20 anni, svegliandomi al mattino, leggessi<br />

su giornale che il fumo fa bene?”.<br />

Queste brevi annotazioni servono solo a<br />

dimostrare che le certezze, tutte quante,<br />

vanno relativizzate.<br />

So che ciò è un grave colpo per i dogmatici.<br />

Genera insicurezza. Ma tant’è.<br />

Relativizzare vuol anche dire non prendere<br />

tutto per oro colato.<br />

Da economista, a proposito di dogmi, mi<br />

permetto di aggiungere un’altra osservazione:<br />

lo sviluppo e l’accelerazione del<br />

successo di cui ha goduto e gode tuttora<br />

lo studio delle scienze economiche, ha<br />

avuto per la società effetti ampiamente<br />

positivi, ma almeno in un caso, ha creato<br />

un mondo virtuale pericolosissimo.<br />

Quello inventato attorno alla statistica.<br />

Che di per sé non avrebbe nulla di eccitante,<br />

essendo solo una normalissima<br />

materia che si studia nei primi due semestri<br />

(se ricordo bene), e che nessuno<br />

aveva nemmeno lontanamente sospettato<br />

che un giorno sarebbe diventata una<br />

vera e propria bomba. Ovviamente non è<br />

la statistica in quanto tale che viene<br />

messa sotto accusa, bensì il suo uso per<br />

scopi spesso eticamente discutibili, perché<br />

rivolti a costruire vere e proprie teo-<br />

rie per affermare false verità. La statistica<br />

è il mezzo più abusato da chi ha tradito<br />

l’onestà intellettuale. I risultati in cifre<br />

vengono adattati, piegati, interpretati,<br />

riempiti di contenuti per dimostrare ipotesi<br />

controverse se non addirittura sbagliate.<br />

Per capire il meccanismo, basta guardare<br />

una volta Porta a Porta su RaiUno e cosa<br />

riesce a dedurre il signor Mannheimer<br />

dalle domande che pone a campioni,<br />

peraltro, insignificanti di pubblico. Buona<br />

parte del mondo di oggi ruota attorno a<br />

questa pseudo-scienza che si arroga il<br />

diritto di conoscere la verità, dalla quale<br />

deriva inevitabilmente il dogma. Beh,<br />

lasciatelo dire a un laico come me, faceva<br />

molto meglio la Chiesa, che per sostenere<br />

i suoi dogmi non ha mai avuto bisogno<br />

di statistiche. Solo di fede. Ora, questa<br />

mentalità pericolosa ha contagiato anche<br />

tanti settori della pubblica amministrazione<br />

e della società in generale.<br />

Ma veniamo al tema di questo articolo:<br />

tutte le battaglie ecologiche si fanno a<br />

suon di cifre. Usando due armi che sono<br />

la “correlazione” e la “media”. Invento un<br />

esempio. Il cioccolato fa male perché su<br />

100 mila pazienti che mangiano cioccolato,<br />

il 20% subisce carie ai denti, brufoli in<br />

faccia, chili in eccesso; studi medici dimostrano<br />

che c’è una correlazione, positiva,<br />

tra i mangiatori di cioccolato e questi<br />

mali. Ciò fa aumentare i costi della salute<br />

che tutti contribuiamo a pagare. Quindi<br />

che facciamo: vietiamo la cioccolata?<br />

Introduciamo una tassa proibitiva? A<br />

Singapore è vietato masticare la cicca<br />

americana. La sanzione per i trasgressivi è<br />

il carcere. Facciamo lo stesso con la cioccolata?<br />

L’arma della media può essere anche più<br />

terribile, come dimostra una vecchia barzelletta:<br />

la statistica è quella scienza per<br />

cui se un paese è abitato da due persone,<br />

delle quali una mangia un pollo arrosto al<br />

giorno e l’altra niente, risulta che la popolazione<br />

si nutre di mezzo pollo arrosto al<br />

giorno. Bene.<br />

Queste sono, grossolanamente, le armi di<br />

cui si dotano alcuni pseudo scienziati per<br />

sostenere la propria tesi. Si producono<br />

dei numeri. Poi si stabilisce dove porre<br />

l’asticella del limite. Ed è fatta. Anche in<br />

un campo serio come la difesa della natura<br />

si usa questa metodologia. Così ha<br />

agito l’amministrazione cantonale. A proposito<br />

dello smog, ha raccolto dati, analizzato<br />

i numeri e ne ha tratto le conseguenze<br />

raccolte in un rapporto reso pubblico.<br />

I limiti ci sono e vanno rispettati.<br />

Con la misura d’urgenza si vogliono introdurre<br />

di nuovo gli 80 km/h sulle autostrade<br />

se i valori stabiliti (sulla validità dei<br />

quali c’è che discutere, e come!) venissero<br />

superati.<br />

In sostanza si sostiene che il traffico è<br />

responsabile dello smog e che l’introduzione<br />

del famoso limite di 80 km/h per<br />

una settimana è stato un successo. Un po’<br />

come dire che il vapore è conseguenza<br />

dell’acqua che bolle e che se si spegne il<br />

fornello, il vapore cessa.<br />

Non ho il piacere di conoscere i responsabili<br />

della Divisione dell’ambiente, dell’ufficio<br />

di protezione dell’aria e nemmeno<br />

gli altri membri della task force contro<br />

lo smog. Credo che siano seri, onesti e<br />

competenti. Quindi pongo le seguenti<br />

domande: con quali benedetti dati alla<br />

mano si può dimostrare che l’anno scorso,<br />

durante il periodo di applicazione


Strong opinions<br />

degli 80 km/h sulle autostrade, l’ozono<br />

sia diminuito come conseguenza diretta<br />

di questo specifico provvedimento? Non<br />

ricordano forse i funzionari responsabili<br />

che il venerdì o il sabato, ovvero 5 o 6<br />

giorni dopo l’applicazione dell’80 km/h,<br />

piovve, e che la pioggia è una causa<br />

importante nell’abbattimento dei valori<br />

di ozono? E allora, perché non si dà a<br />

Cesare quel che è di Cesare? Attendo<br />

risposta.<br />

Inoltre, prego cortesemente di notare<br />

che una settimana non è sufficiente per<br />

trarre conclusioni definitive e di spessore<br />

sul successo delle misure.<br />

Concordo invece su un punto di fondamentale<br />

importanza: il traffico motorizzato<br />

inquina. Che bisogna far qualcosa di<br />

serio per contrastare l’evoluzione di questo<br />

processo, invece di introdurre misure<br />

pompieristiche di effetto dubbio, invece<br />

di creare corpi di pronto intervento (che<br />

costano), manco fossimo a Chernobyl,<br />

invece di trattare il problema “inquina-<br />

mento”, come un’emergenza al posto di<br />

affrontarlo come una sfida sul lungo<br />

periodo.<br />

Aggiungo che senza aver fatto un’analisi<br />

approfondita dei costi e dei ricavi, che<br />

deve sopportare un sistema economico<br />

quando queste misure restrittive del traffico<br />

vengono applicate, nessuno studio è<br />

completo ed esaustivo.<br />

Se mi è permesso, non è così che si risolve<br />

il problema. Anzi, è poco onesto il<br />

pensarlo.<br />

L’ecologia è una cosa seria. Non si può<br />

non affrontare il problema alla radice. Se<br />

non è possibile fermare il traffico per eliminare<br />

l’inquinamento che provoca, è<br />

possibile per contro investire in tecnologie<br />

che mirano a risolvere il problema.<br />

Proprio in questa direzione vuole andare<br />

la <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong> istituendo ai primi di luglio un<br />

gruppo di lavoro mirato con lo scopo di<br />

studiare ed incentivare tecnologie che, a<br />

breve, possano contribuire ad alleviare il<br />

problema dell’inquinamento senza pena-<br />

<strong>Ti</strong>cino Business - 07-08/<strong>2004</strong> • 4<br />

lizzare la mobilità. Auto con motori all’idrogeno?<br />

Celle combustibili che alimentano<br />

motori elettrici? Vedremo.<br />

Un’ultima cosa. A proposito del progetto<br />

Arcobaleno: è illusorio, per non dire fuorviante,<br />

pensare che con i mezzi pubblici<br />

al 50% del prezzo, si possano risolvere in<br />

modo sostanziale i problemi citati. Lo<br />

può credere solo un marziano.<br />

Perché chiunque abbia provato ad usare<br />

tali mezzi per recarsi a Lugano abitando,<br />

come una buona fetta della popolazione<br />

nel Malcantone, nel Mendrisiotto, o che<br />

so io, a Brusino o a Morcote, sa perfettamente<br />

che i tempi di percorrenza sono<br />

quelli di un pendolare newyorkese che<br />

abita nel New Jersey. Vuol dire almeno<br />

due ore. Non è una questione di prezzo.<br />

Ma di tempo.<br />

Così si risolve poco o nulla. Solo dei servizi<br />

pubblici veramente competitivi anche<br />

sul piano del tempo di percorrenza contribuirebbero<br />

a risolvere il problema. Se<br />

non ci credete provate ad abitare a<br />

Non tutte le buone idee<br />

sono progetti proponibili


5• <strong>Ti</strong>cino Business - 07-08/<strong>2004</strong> Contromano<br />

Gentilino e lavorare a Manno o abitare ad<br />

Arzo e avere gli uffici a Cassarate.<br />

La conclusione? Eccola: se diamo per<br />

scontato che a 80 km/h si riduce lo smog,<br />

a 60 si riduce ancor di più, e a 0 km/h,<br />

scompare.<br />

Quindi? Se lo smog è la causa di tanti mali<br />

dal cancro al ginocchio della lavandaia,<br />

dalla perdita dei capelli alle verruche<br />

seborroiche, dalla congiuntivite all’asma<br />

cronica, allora riduciamo la velocità a 10<br />

km/h.<br />

Così passa la tosse e ci godiamo il panorama<br />

fantastico che offre il nostro splendido<br />

Cantone da Chiasso ad Airolo.<br />

Almeno fino alla prossima pioggia.<br />

La politica dei paradossi<br />

di Alessio del Grande<br />

A proposito di risparmi, fisco e di soluzioni<br />

cosiddette “eque”:<br />

• aver portato il <strong>Ti</strong>cino al terzo posto<br />

nella classifica dei cantoni fiscalmente<br />

più attrattivi, non è un grande merito,<br />

ma una colpa vergognosa. Da espiare<br />

con nuovi aggravi fiscali;<br />

• l’Italia sta riducendo la pressione<br />

fiscale su cittadini e imprese; l’Austria<br />

abbassa le aliquote per le persone<br />

giuridiche e la Germania si muove<br />

nella stessa direzione. Nel nostro<br />

Cantone c’è, invece, chi pensa di torchiare<br />

di più le imprese e magari<br />

anche i cittadini;<br />

• è dimostrato che a disastrare le finanze<br />

cantonali non è stata una diminuzione<br />

delle entrate - che in questi<br />

anni sono aumentate -, ma l’esplosione<br />

sconsiderata della spesa pubblica.<br />

Per riequilibrare i conti, invece di<br />

contenere drasticamente le uscite, si<br />

vogliono incrementare le entrate.<br />

Con nuove imposte che serviranno<br />

soprattutto per continuare ad alimentare<br />

allegramente una spesa pubblica<br />

fuori controllo;<br />

• nel 1995, prima che si avviasse la politica<br />

degli sgravi fiscali della direttrice<br />

del Dfe, Marina Masoni, con un’aliquota<br />

sugli utili delle persone giuridiche<br />

del 13% e una sul capitale del 3<br />

per mille, il Cantone incassava 186<br />

milioni di franchi di gettito fiscale<br />

dalle persone giuridiche. Nel 2003<br />

con un’aliquota sugli utili del 9% e<br />

dell’1,5 per mille sul capitale, l’erario<br />

ha incassato 248 milioni di franchi.<br />

Dunque, al contrario di quanto sostiene<br />

il partito delle tasse, gli sgravi non<br />

solo hanno contribuito a rafforzare il<br />

substrato fiscale cantonale, ma hanno<br />

anche generato più entrate per lo<br />

Stato;<br />

• grazie ad una legislazione che risale a<br />

70 anni fa, la Svizzera è ormai uno dei<br />

pochi paesi, se non l’unico, dove vige<br />

la doppia imposizione su utile e capitale.<br />

Da noi l’imposizione dei dividendi<br />

è del 45%, in Italia, ad esempio,<br />

arriva al massimo al 27%. Perché, dunque,<br />

un azionista italiano o di altri<br />

Paesi, dovrebbe essere contento di<br />

continuare a pagare di più, quando<br />

potrebbe trasferirsi armi e bagagli<br />

dove paga meno? Essendo la materia<br />

di competenza federale, l’unico margine<br />

di manovra dei Cantoni, peraltro<br />

molto ridotto, è sulla tassazione degli<br />

utili delle società. Un margine che il<br />

partito delle tasse vorrebbe ritoccare,<br />

per ragione di equità si dice, verso<br />

l’alto;<br />

• a Emmen, Canton Lucerna, si vuole<br />

concedere un bonus fiscale di 100<br />

mila franchi a chi porta nel Comune<br />

nuovi contribuenti danarosi. In <strong>Ti</strong>cino<br />

si sta facendo di tutto per mandarli<br />

via. Sebbene sia sempre questo 5% di<br />

super contribuenti che assicura il 45-<br />

50% dell’intero gettito fiscale;<br />

• da sinistra si è ripetuto sino alla noia<br />

che gli sgravi fiscali sono stati una<br />

manna solo per i ricchi. In verità se si<br />

guarda l’imposizione per fasce di red-<br />

Ah, dimenticavo, le città lombarde sono<br />

tra le più inquinate in Europa e il vento<br />

soffia spesso dal sud verso le Alpi. Ma di<br />

questo sicuramente si è tenuto conto<br />

nello studio dell’ufficio per l’ambiente.<br />

E poi, la Svizzera non è nell’UE, quindi<br />

anche lo smog italiano è tenuto a fermarsi<br />

al confine.<br />

Contromano<br />

dito, rispetto agli altri Cantoni, ci si<br />

accorge che il <strong>Ti</strong>cino è fiscalmente<br />

competitivo per i redditi bassi e medi,<br />

molto meno per quelli alti;<br />

• la spesa pubblica ha toccato ormai la<br />

bella cifra di 2 miliardi e 800 milioni di<br />

franchi. Di fatto, ogni giorno il<br />

Cantone spende un milione di franchi<br />

in più di quanto incassa. Se lo Stato<br />

fosse un’azienda privata sarebbe fallita<br />

da un pezzo;<br />

• per risparmiare il Dfe ha tagliato del<br />

20% il credito quadro per l’innovazione<br />

economica. Da 40 milioni di franchi<br />

stanziati nel quadriennio ‘99-2003<br />

si è scesi ai 32 milioni per <strong>2004</strong>-2007.<br />

Se anche gli altri Dipartimenti avessero<br />

seguito questo esempio, il<br />

Cantone non si troverebbe oggi in<br />

una situazione di emergenza finanziaria.<br />

Ma i flussi di spesa negli altri<br />

Dipartimenti, soprattutto in quello<br />

della Sanità e socialità, restano un<br />

inviolabile tabù. Per finanziare le uscite<br />

è molto più comodo imboccare la<br />

strada degli aggravi fiscali, facendo<br />

pagare più imposte a imprese e<br />

società. Ma anche ai cittadini che si<br />

sono visti già bruciare 24 milioni di<br />

franchi con il passaggio dalla tassazione<br />

biennale a quella annuale.<br />

Domanda finale a socialisti, radicali, sindacati,<br />

centristi di ogni colore e a quanti<br />

altri cercano un equo “compromesso”<br />

tra entrate e risparmi per risanare i conti<br />

dello Stato: fino a che punto si può<br />

spennare un’oca senza ucciderla o farla<br />

fuggire via?


L’ospite<br />

Il Touring Club Svizzero:<br />

“Il Cantone si contraddice”<br />

Intervista con Roberto Galli, di Elisabetta Pisa<br />

dipartimento del Territorio lo<br />

scorso aprile aveva ammesso che «Il<br />

l’abbassamento del limite di velocità<br />

a 80 chilometri all’ora in autostrada,<br />

non ha un impatto sulla riduzione dell’ozono.<br />

Lo stesso consigliere di Stato Marco<br />

Borradori ha detto a noi del Touring Club<br />

Svizzero che si tratta solo di una misura<br />

per sensibilizzare la gente sui problemi<br />

ambientali». Roberto Galli, presidente<br />

della Sezione <strong>Ti</strong>cino del Tcs, non ci sta.<br />

Boccia, senza possibilità di appello, il provvedimento<br />

che verrà applicato nel caso in<br />

cui l’ozono superi la soglia d’allarme, sottolineando<br />

le contraddizioni della politica<br />

adottata dal Cantone.<br />

«Tutti gli studi disponibili a livello planetario<br />

– dice – dimostrano che l’ozono non<br />

può essere combattuto con interventi<br />

locali. Tutti gli esperti del mondo – il<br />

Buwal di Berna, il dipartimento federale<br />

dell’ambiente della Germania, numerosi<br />

studi francesi e i rapporti dell’Ue –, dicono<br />

che l’ozono può essere combattuto solo<br />

con misure concordate tra le nazioni».<br />

Ma lo scorso 4 giugno a Bellinzona,<br />

alla conferenza stampa di presentazione<br />

del pianto anti-inquinamento, è<br />

stato invece sostenuto che la misura<br />

adottata l’anno scorso per 8 giorni ha<br />

funzionato.<br />

«In un comunicato stampa di aprile del<br />

dipartimento del Territorio si parlava delle<br />

misure stagionali e d’urgenza per contrastare<br />

l’inquinamento da ozono. Nel rapporto<br />

tecnico allegato, a pagina 26 si può<br />

leggere che “in concomitanza con l’introduzione<br />

della riduzione di velocità, l’11<br />

agosto del 2003, le concentrazioni d’ozono<br />

sono dapprima risalite – il giorno 12 –<br />

e in seguito sono subentrati i primi rilevanti<br />

cambiamenti meteorologici, caratterizzati<br />

da vento da Nord, dalla drastica<br />

riduzione dell’irraggiamento del sole e<br />

infine dalla pioggia. Questi cambiamenti<br />

hanno determinato una riduzione significativa<br />

delle concentrazioni di ozono presso<br />

tutte le stazioni di rilevamento considerate.<br />

A pagina 27 si prosegue, dicendo che<br />

“… non è possibile attribuire il calo delle<br />

concentrazioni di ozono direttamente alla<br />

diminuzione della velocità dei veicoli”.<br />

Dunque i funzionari stessi hanno dovuto<br />

constatare che il vento, la pioggia e la riduzione<br />

dell’irraggiamento solare sono stati<br />

alla base del miglioramento della situazione.<br />

La diminuzione della velocità non ha<br />

fatto nulla. In realtà gli ossidi di azoto, che<br />

determinano l’ozono assieme ai composti<br />

organici volatili, sono diminuiti in quel<br />

periodo. Questo è confermato nel rapporto<br />

tecnico del dipartimento, in cui si legge<br />

però che “parte di queste riduzioni è da<br />

imputare alla diminuzione del traffico,<br />

che, in particolare nella settimana antecedente,<br />

era superiore di oltre il 30%”. Ossia<br />

il provvedimento degli 80 chilometri all’ora<br />

è coinciso con Ferragosto, quando c’erano<br />

meno <strong>Ti</strong>r in circolazione. La riduzione<br />

del traffico pesante durante le ferie ha<br />

avuto sì un impatto decisivo sulla diminuzione<br />

degli ossidi di azoto».<br />

Ma allora come si spiega che il consigliere<br />

di Stato Borradori abbia annunciato<br />

che in caso di emergenza verrà<br />

riproposto il provvedimento, che a suo<br />

dire ha dato buoni risultati?<br />

«Noi siamo stati convocati da Borradori il<br />

giorno prima della conferenza stampa.<br />

Ebbene, ha ammesso con noi che queste<br />

misure non servono, aggiungendo che<br />

non bisogna parlare di lotta all’ozono per<br />

legittimare l’introduzione della limitazione<br />

della velocità per i veicoli. Quest’ultima<br />

non è nient’altro che una misura per sensibilizzare<br />

la gente».<br />

Il provvedimento dell’anno scorso era<br />

una disposizione eccezionale. Poteva<br />

anche non essere riproposta quest’anno.<br />

«Borradori è un politico. E la misura è, a<br />

mio avviso, politicamente pagante».<br />

Ma allora, qual è la strategia giusta<br />

per combattere l’ozono?<br />

«La direttiva del 12 febbraio del 2002 del<br />

Parlamento europeo e del Consiglio europeo<br />

indica che l’inquinamento può essere<br />

contrastato solo con una lotta a livello<br />

internazionale. Tra l’altro si dice che “la<br />

natura transfrontaliera dell’ozono può esi-<br />

<strong>Ti</strong>cino Business - 07-08/<strong>2004</strong> • 6<br />

Roberto Galli<br />

gere certe misure che però devono essere<br />

concertate tra gli Stati membri”.<br />

Ad esempio?<br />

«Determinare una soglia di allarme, a cui<br />

ora il dipartimento del Territorio si è allineato<br />

e in base alla quale far scattare gli<br />

interventi. Una soglia pari a una concentrazione<br />

di ozono di 240 microgrammi per<br />

metro cubo. L’anno scorso in <strong>Ti</strong>cino a 120<br />

microgrammi per metro cubo si gridava al<br />

“catastrofismo”. La direttiva Ue prevede<br />

inoltre che gli Stati membri allestiscano un<br />

elenco delle zone a rischio. Inoltre, prima<br />

di adottare misure a livello regionale, deve<br />

essere fatta un’attenta analisi dei vantaggi e<br />

degli svantaggi, valutando anche le ripercussioni<br />

sul commercio e sul turismo. In<br />

pratica per essere in linea con l’Ue, il<br />

Cantone deve ancora lavorare».<br />

Dall’esperienza dell’anno scorso sembra<br />

emergere che forse limitando il<br />

traffico, più che la velocità, si otterrebbero<br />

dei risultati.<br />

«Sì, ad esempio, limitando la circolazione<br />

dei <strong>Ti</strong>r. Qualche camion in meno (3-4%)<br />

avrebbe più effetti. Inoltre, se la misura è<br />

ritenuta utile, perché non si è pensato a<br />

ridurre la velocità anche dei <strong>Ti</strong>r?».<br />

Altri suggerimenti?<br />

«Bisogna considerare anche dove sono<br />

ubicate le stazioni di misurazione delle<br />

sostanze inquinanti. L’Ue sottolinea che le


7• <strong>Ti</strong>cino Business - 07-08/<strong>2004</strong> L’ospite<br />

stazioni “urbane” (rappresentative per una<br />

zona di qualche chilometro quadrato) per<br />

i rilievi devono essere lontane dall’influenza<br />

di emissioni locali, quali il traffico, i benzinai<br />

e così via. Se sono poste su grandi<br />

strade o piazze esse devono essere poco<br />

trafficate. In pratica non si devono effettuare<br />

le misurazioni in corrispondenza del<br />

tubo di scappamento, come purtroppo<br />

spesso avviene da noi anche per l’esiguità<br />

del territorio. Per l’Ue le stazioni di misurazione<br />

periferiche (rappresentative per<br />

una zona di qualche decina di chilometri<br />

quadrati) devono essere collocate a una<br />

certa distanza dai punti di emissione massimi,<br />

ad esempio all’estrema periferia di<br />

un agglomerato. Se vogliamo ragionare<br />

Bignasca sconfessa Borradori:<br />

«Ottanta all’ora in autostrada contro l’ozono?<br />

Via tutti i limiti di velocità»<br />

Intervista con Giuliano Bignasca, di Elisabetta Pisa<br />

Marco Borradori in rotta di collisione<br />

con Giuliano Bignasca.<br />

La decisione del consigliere di<br />

Stato leghista di abbassare il limite di<br />

velocità a 80 chilometri all’ora in autostrada,<br />

nel caso in cui scatti l’emergenza<br />

ozono, non è condivisa dal presidente<br />

della Lega. «Non sono d’accordo»,<br />

taglia corto Bignasca. Del resto<br />

era prevedibile.<br />

Il provvedimento viene contestato dai<br />

tecnici, secondo cui non è una misura<br />

che possa dare un contributo all’abbattimento<br />

delle sostanze inquinanti nell’aria.<br />

È, invece, difeso dagli ecologisti. In<br />

realtà il Presidente della Lega non ha<br />

mai fatto mistero della propria antipatia<br />

per gli ambientalisti. Al punto che si<br />

è beccato anche una denuncia da parte<br />

dei Verdi per ingiuria, minaccia e pubblica<br />

istigazione alla violenza, dopo<br />

aver fatto pesanti apprezzamenti sugli<br />

ambientalisti durante una trasmissione<br />

radiofonica, andata in onda nel marzo<br />

2003, che aver fatto .<br />

Anche se questa è l’opinione del leader<br />

della Lega, lo stesso non si scom-<br />

con i criteri dell’Europa, dobbiamo tenere<br />

conto di queste disposizioni e non misurare<br />

i livelli di inquinamento a 10 metri dall’autostrada».<br />

Sembra quasi che lei si fidi di più<br />

delle indicazioni dell’Ue piuttosto che<br />

di quelle del dipartimento del<br />

Territorio.<br />

«Esattamente. Anche perché la filosofia<br />

Ue è condivisa, tra gli altri, dal Buwal e<br />

dall’Ufficio federale tedesco dell’ambiente».<br />

Se scatterà la riduzione della velocità<br />

in autostrada, vi mobiliterete?<br />

«Protesteremo, anche se in realtà ciò non<br />

pone più di tanto se un suo uomo – il<br />

direttore del dipartimento del<br />

Territorio – adotta un provvedimento<br />

che piace soprattutto agli ambientalisti,<br />

distanziandosi dalla linea del movimento.<br />

«Noi siamo favorevoli all’eliminazione<br />

dei limiti di velocità», dice<br />

Bignasca.<br />

Così come succede in Germania?<br />

«Esattamente. I camion, poi, dovrebbero<br />

viaggiare un po’ meno di giorno e un<br />

po’ più di notte».<br />

Alla luce della vostra posizione,<br />

pare strana la scelta di Borradori.<br />

«Mi ha avvisato. Gli ho detto che non<br />

ero d’accordo. Noi come Lega siamo<br />

contrari».<br />

Borradori, quindi, ha carta bianca?<br />

«Io non posso mica intervenire. Se<br />

dovessi intervenire tutte le volte, la<br />

metà delle decisioni non le prenderebbe.<br />

Non sono mica un dittatore. Lui è al<br />

governo. Gli ho detto che non sono<br />

d’accordo. Del resto non è la prima<br />

volta che siamo su posizioni diverse».<br />

servirà a molto. È bene ribadire, comunque,<br />

che nessuno è riuscito a dimostrare<br />

finora che questo tipo di provvedimenti<br />

abbia un effetto sull’ozono. Se lo ha, lo<br />

stesso è talmente piccolo da non essere<br />

misurabile. Da un documento del Buwal<br />

stesso dell’anno scorso si evince che con<br />

una concentrazione di ozono di 200<br />

microgrammi per metro cubo, dunque al<br />

di sotto della soglia di allarme, solo 4<br />

microgrammi sono dovuti al traffico leggero<br />

locale. Il che significa che ci si trova al<br />

limite di precisione dello strumento di<br />

misura. In realtà lo stato dell’aria migliora<br />

grazie al colpo di vento o alla pioggia e il<br />

dipartimento del Territorio lo ha ammesso<br />

nel documento dell’aprile scorso».<br />

Giuliano Bignasca<br />

La Lega, dunque, non ha cambiato<br />

linea in materia?<br />

«Noi siamo contrari. Non siamo disposti<br />

ad accettare limitazioni di velocità, che<br />

non risolvono il problema dell’inquinamento.<br />

Anzi, siamo addirittura per la<br />

“libertà di velocità”. Per eliminare gli<br />

incolonnamenti siamo favorevoli a far<br />

viaggiare i camion di notte e meno di<br />

giorno».


Il tema<br />

L’iniziativa del MPS:<br />

“la demagogia danneggia gli interessi<br />

del <strong>Ti</strong>cino e della popolazione”<br />

Considerazioni dell’Ufficio presidenziale della <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong><br />

<strong>Ti</strong>cino, un Cantone<br />

fiscalmente attrattivo<br />

La politica degli sgravi fiscali mirati<br />

adottata dal cantone <strong>Ti</strong>cino in particolare<br />

a partire dal 1995, oltre a portare<br />

benefici concreti a diverse fasce della<br />

popolazione, ha migliorato sensibilmente<br />

la concorrenzialità fiscale del<br />

cantone <strong>Ti</strong>cino rispetto alla media svizzera<br />

e agli altri Cantoni, sia per le persone<br />

fisiche sia per le persone giuridiche.<br />

Di questo risultato dobbiamo essere<br />

lieti e non lamentarci, come hanno<br />

fatto ancora recentemente i partiti della<br />

sinistra, sostenendo erroneamente e<br />

falsamente che gli sgravi fiscali hanno<br />

svuotato le casse pubbliche. In realtà il<br />

gettito fiscale complessivo del Cantone<br />

è aumentato, a riprova del fatto che le<br />

misure di sgravio fiscale hanno sostenuto<br />

l’attività economica e che di ciò ha<br />

beneficiato anche lo Stato. Lo dimostra<br />

il gettito delle persone giuridiche che<br />

dai 217 milioni del 2000 è passato ai 248<br />

milioni del 2003.<br />

La concorrenzialità fiscale è uno dei fattori<br />

più importanti che viene analizzato<br />

e considerato nel giudicare la capacità<br />

di un territorio di favorire gli investimenti<br />

e più in generale l’attività economica.<br />

Il fatto che il <strong>Ti</strong>cino sia diventato<br />

un Cantone fiscalmente interessante<br />

deve essere difeso e sostenuto, smentendo<br />

pertanto le cassandre che vorrebbero<br />

invece facilmente compromettere<br />

quanto è stato faticosamente<br />

acquisito.<br />

La popolazione ha già detto sì<br />

ad una politica fiscale migliore<br />

In occasione della votazione cantonale<br />

del 6 febbraio 2000 la popolazione ticinese<br />

ha chiaramente sostenuto la riduzione<br />

delle imposte a favore delle persone<br />

fisiche e delle persone giuridiche,<br />

approvando sia l’iniziativa popolare<br />

generica “per una esenzione della<br />

imposizione delle successioni e delle<br />

donazioni più sociale” sia l’iniziativa<br />

popolare elaborata “per una politica<br />

fiscale più vicina al popolo”, entrambe<br />

lanciate dalla Lega dei ticinesi. La prima<br />

iniziativa popolare è stata approvata da<br />

oltre il 72 per cento delle persone che<br />

hanno espresso il proprio voto, la<br />

seconda iniziativa popolare da quasi il<br />

59 per cento.<br />

Con questo voto l’aliquota sugli utili<br />

delle persone giuridiche era stata ridotta<br />

dal 12 all’attuale 9 per cento, indicando<br />

la chiara volontà del popolo ticinese<br />

di sostenere l’economia cantonale,<br />

poiché del positivo andamento economico<br />

avrebbe beneficiato in conclusione<br />

anche lo Stato.<br />

I contenuti demagogici<br />

dell’iniziativa dell’MPS<br />

Il 22 marzo <strong>2004</strong> il Movimento per il<br />

socialismo (MPS) ha depositato l’iniziativa<br />

popolare denominata “I soldi ci<br />

sono”, che ha raccolto nel termine del<br />

25 maggio le firme necessarie per essere<br />

sottoposta al voto, dopo che essa<br />

verrà analizzata e discussa dal Consiglio<br />

di Stato e dal Gran Consiglio.<br />

Con questa iniziativa si chiede di modificare<br />

la legge tributaria cantonale in<br />

due punti:<br />

- art. 76 (modifica): l’imposta sull’utile<br />

delle società di capitali e delle società<br />

<strong>Ti</strong>cino Business - 07-08/<strong>2004</strong> • 8<br />

cooperative, come pure delle persone<br />

giuridiche di cui all’art. 59 cpv. 3 è<br />

del 13 per cento dell’utile netto.<br />

- art. 87, cpv 1 (modifica): l’imposta sul<br />

capitale è del 3 per mille del capitale<br />

imponibile.<br />

Le percentuali del 13 per cento per gli<br />

utili e del 3 per mille per il capitale non<br />

sono casuali. Si tratta infatti delle percentuali<br />

con le quali si tassavano questi<br />

tipi di società fino alla fine del 1999 per<br />

l’imposta sull’utile e fino alla fine del<br />

1996 per quel che concerne l’imposta<br />

sul capitale.<br />

In pratica l’iniziativa dell’MPS vuole<br />

ripristinare la situazione di qualche<br />

anno fa, ponendo il <strong>Ti</strong>cino dal punto di<br />

vista fiscale al di sopra della media svizzera.<br />

L’iniziativa dell’MPS prevede pertanto<br />

due misure oltremodo drastiche: il raddoppio<br />

dell’imposta sul capitale e l’aumento<br />

del 44 per cento (dal 9 al 13 per<br />

cento) dell’imposta sugli utili.<br />

Gli effetti teorici e pratici per le<br />

casse pubbliche dell’iniziativa<br />

appaiono del tutto illusori e certamente<br />

non in grado di contrastare<br />

l’attuale inarrestabile tendenza<br />

alla crescita della spesa pubblica.<br />

In cifre assolute l’iniziativa si rivelerebbe<br />

niente altro che una stangata fiscale<br />

ai danni soprattutto delle piccole e<br />

medie imprese attive nell’economia<br />

ticinese, quantificabile in 70/80 milioni<br />

di franchi per l’imposta sugli utili e in<br />

20/25 milioni di franchi per l’imposta<br />

sul capitale.


9• <strong>Ti</strong>cino Business - 07-08/<strong>2004</strong><br />

A ciò bisognerebbe aggiungere la stangata<br />

a livello delle imposte comunali<br />

che colpirebbe ugualmente le persone<br />

giuridiche, quantificabile in ulteriori<br />

75/85 milioni di franchi.<br />

Questa stangata fiscale danneggerebbe<br />

l’economia cantonale e<br />

riporterebbe il cantone <strong>Ti</strong>cino nel<br />

gruppo dei Cantoni fiscalmente<br />

meno attrattivi. Oltre al danno economico<br />

in termini di imprese attive sul<br />

territorio e di posti di lavoro offerti, il<br />

risultato dell’iniziativa non contribuirebbe<br />

affatto a riequilibrare la difficile<br />

situazione delle finanze cantonali: basti<br />

pensare che l’aumento teorico del gettito<br />

fiscale che comporterebbe l’iniziativa<br />

verrebbe consumato immediatamente<br />

e interamente dall’aumento della<br />

spesa pubblica che si registrerebbe in<br />

un solo anno.<br />

La tesi di fondo degli iniziativisti è quella<br />

secondo cui la politica degli sgravi<br />

fiscali condotta dal Consiglio di Stato, in<br />

particolare dopo il 1995, avrebbe svuotato<br />

le casse pubbliche.<br />

Ora che le finanze pubbliche sono in<br />

difficoltà, secondo l’MPS per continuare<br />

a garantire le prestazioni dello Stato<br />

bisogna recuperare entrate fiscali tassando<br />

maggiormente le persone giuridiche.<br />

La <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong> giudica i contenuti dell’iniziativa<br />

popolare del MPS sbagliati,<br />

demagogici, controproducenti<br />

e lesivi degli interessi del<br />

cantone <strong>Ti</strong>cino e della sua popolazione.<br />

Contrariamente a quanto sostiene<br />

l’MPS non si tratta di riportare la pressione<br />

fiscale per quanto concerne gli<br />

utili al livello del 1999 bensì al livello<br />

del 1995, quando è entrata in vigore la<br />

nuova legge tributaria cantonale che<br />

prevedeva appunto la diminuzione dal<br />

13 al 12 per cento dell’aliquota sugli<br />

utili a partire dal 1999. Contro questa<br />

riforma non era stato avanzato alcun<br />

referendum.<br />

L’iniziativa del MPS è sbagliata in quanto<br />

non solo giunge in un momento economicamente<br />

difficile sia per le famiglie<br />

sia per le aziende, ma anche perché<br />

non cura la vera origine del male legato<br />

all’evoluzione negativa delle finanze<br />

cantonali, ossia la tendenza alla crescita<br />

fuori misura della spesa pubblica rispetto<br />

alla ricchezza prodotta dal paese.<br />

L’iniziativa è pure demagogica, a cominciare<br />

dal suo titolo, in quanto vuol far<br />

credere che a pagare maggiori imposte<br />

sarebbero solo le banche e le grandi<br />

società, ma in realtà essa colpirebbe<br />

duramente le piccole e medie<br />

imprese ticinesi, i commerci e l’artigianato.<br />

Il risultato di questa stangata fiscale<br />

sarebbe solo quello di mettere<br />

ulteriormente in difficoltà l’economia<br />

cantonale, compromettendo<br />

infine anche le entrate fiscali del<br />

Cantone e non<br />

risolvendo il<br />

problema<br />

essenziale<br />

delle finanze<br />

pubbliche.<br />

Conclusioni<br />

La <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong> invita<br />

già sin d’ora le<br />

forze politiche a<br />

non sottovalutare<br />

la pericolosa<br />

demagogia contenutanell’inizia-<br />

Nuovi Soci <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong><br />

Questo mese abbiamo il piacere di porgere il benvenuto a:<br />

• YESPEEDY LOGISTICS SA, Servizi logistici, 6828 Balerna<br />

• BARBARA NALDI, Specialista NHS in nutrizione, 6850 Mendrisio<br />

• VALORING SAGL, consulenza ed analisi aziendale, manageriale, strategica ed organizzativa , 6900 Lugano<br />

Il tema<br />

tiva popolare del MPS e a combatterla<br />

senza indugi nel reale interesse del cantone<br />

<strong>Ti</strong>cino e della sua popolazione.<br />

L’iniziativa del MPS vuole illudere la<br />

popolazione facendole credere che i<br />

soldi per rimettere in sesto le finanze<br />

pubbliche e continuare a garantire le<br />

prestazioni dello Stato possano essere<br />

facilmente reperiti provocando una<br />

stangata fiscale a danno delle persone<br />

giuridiche.<br />

In realtà a pagare questa stangata fiscale<br />

sarebbero non tanto o comunque<br />

non solo le banche ma piuttosto le piccole<br />

e medie imprese attive nell’economia<br />

cantonale nonché i commerci, i servizi<br />

e l’artigianato.<br />

Ma a fare le spese di questa facile quanto<br />

demagogica cecità fiscale sarebbe in<br />

ultima analisi anche la popolazione ticinese,<br />

poiché l’iniziativa del MPS metterebbe<br />

in forse anche il mantenimento<br />

in <strong>Ti</strong>cino delle attività di molte aziende<br />

e dei posti di lavoro offerti.<br />

Una prospettiva di impoverimento del<br />

nostro Cantone e della sua popolazione<br />

alla quale dobbiamo opporci con fermezza<br />

e ragionevolezza.<br />

• AOREP, Associazione per l’organizzazione e la realizzazione di eventi e progetti Africa e Medio Oriente, 6900 Lugano


Il tema<br />

La tirannia dello status quo<br />

Continua da pagina 1<br />

di Alessio del Grande<br />

Si è detto e scritto che la fuga di notizie<br />

che ha fatto arrivare lo studio<br />

alla stampa, prima che esso venisse<br />

presentato e discusso in Consiglio di<br />

Stato, abbia indispettito gli altri quattro<br />

ministri, i quali per ripicca avrebbero<br />

deciso di snobbarlo. Forse dimentichi del<br />

fatto che dalle stanze del Governo ci<br />

sono state ben altre fughe di documenti<br />

e notizie. E certamente di minore interesse<br />

pubblico rispetto ad un’analisi, che<br />

in forma del tutto interlocutoria, indica<br />

delle possibili strade per evitare al<br />

Cantone il definitivo disastro finanziario.<br />

Si è anche scritto e letto che il Governo è<br />

attualmente “chinato” (come si suol<br />

dire) su un altro rapporto preparato da<br />

un gruppo di lavoro interdipartimentale,<br />

ritenuto da alcuni Consiglieri di Stato più<br />

interessante e innovativo di quello della<br />

Divisione delle risorse, che non sarebbe<br />

perciò prioritario. Rapporto ovviamente<br />

top secret. Ma forse, azzardiamo malignamente,<br />

è innovativo e interessante<br />

solo perché darà probabilmente i crismi<br />

della legittimità al nuovo orientamento<br />

della maggioranza governativa che, per<br />

tenere buona la sinistra, vuole compensare<br />

con delle nuove entrate, ossia<br />

aumenti d’imposta, alcune misure di<br />

risparmio. E’ quello che in questi giorni<br />

si sta cercando di spacciare per un “compromesso<br />

equo”.<br />

Stranamente, dopo che per mesi si è<br />

inveito contro la mancanza di dialogo<br />

sulla politica di contenimento della<br />

spesa, nel momento in cui il Dfe propone<br />

un documento “aperto”, interlocutorio,<br />

e che, quindi, ben si presta come<br />

punto di partenza per una strategia concertata,<br />

tra Governo, Parlamento, partiti<br />

e forze sociali, esso venga bellamente<br />

ignorato. Il che è quantomeno singolare.<br />

Il problema vero dell’analisi del Dfe è<br />

che essa ha toccato il nervo scoperto di<br />

una pubblica amministrazione elefantiaca<br />

e autoreferenziale, che eroga spesso<br />

servizi inutili solo per giustificare la propria<br />

esistenza, barricata e protetta da un<br />

potere discrezionale che nessuno osa<br />

mettere più in discussione. Si è tentato<br />

di scalfire quella che il premio Nobel dell’economia,<br />

Milton Friedman, in un suo<br />

saggio del 1983, definiva “La tirannia<br />

dello status quo”. Una tirannia sostenuta<br />

da quei gruppi di interesse che, secondo<br />

Friedman, compongono il cosiddetto<br />

“triangolo di ferro”: i beneficiari di certe<br />

politiche, i burocrati che prosperano su<br />

di loro e i politici a caccia di voti.<br />

E’ questo l’intreccio perverso che in<br />

<strong>Ti</strong>cino sta paralizzando ogni serio tentativo<br />

di risanare i conti dello Stato, senza<br />

dover spremere soldi ai cittadini e alle<br />

imprese, ma frenando l’aumento irresponsabile<br />

della spesa pubblica.<br />

La spesa pubblica non si tocca, o al massimo<br />

le si dà qualche toccatina, anche<br />

perché serve ad alimentare questo<br />

intreccio e a creare consenso politicoclientelare<br />

attorno ad esso. Magari contrabbandando<br />

per solidarietà e interesse<br />

pubblico, interessi che di pubblico<br />

hanno ben poco.<br />

Sarebbe ora che si facesse uno studio<br />

serio sull’amministrazione cantonale:<br />

numero di dipendenti, retribuzioni, incarichi<br />

e quanto altro possa servire per<br />

radiografare l’apparato in tutte le sue pieghe,<br />

raffrontando i dati, i servizi forniti e<br />

i costi con quelli degli altri Cantoni.<br />

Mentre i presidenti dei partiti di governo,<br />

<strong>Ti</strong>cino Business - 07-08/<strong>2004</strong> • 10<br />

Lega esclusa, discutono a scadenze mensili<br />

sulle misure di risanamento, ammiccando<br />

più o meno pudicamente alla sinistra<br />

sulla possibilità di rialzi delle imposte,<br />

il Cantone ha chiuso i conti del 2003<br />

con un deficit record: 235 milioni di franchi,<br />

e nella prima valutazione del preventivo<br />

per il 2005 si stimano un disavanzo<br />

di 450 e un aumento della spesa, rispetto<br />

a quest’anno, di ben 178 milioni.<br />

Ma quello che dà l’idea della voragine<br />

che si sta aprendo nel bilancio cantonale<br />

è il fatto che per la prima volta ci si ritrova<br />

in una situazione di autofinanziamento<br />

negativo. Vale a dire che il Cantone<br />

dovrà indebitarsi per poter pagare le<br />

spese correnti, dagli stipendi dei suo<br />

dipendenti agli articoli di cancelleria e a<br />

quanto altro serve per far funzionare la<br />

sin troppo complessa e oscura macchina<br />

amministrativa. Si faranno nuovi debiti<br />

solo per poter sostenere le uscite ordinarie,<br />

non per fare degli investimenti, e<br />

nello stesso tempo bisognerà fare altri<br />

debiti per restituire quelli che sono arrivati<br />

alla scadenza.<br />

E’ la soffocante spirale dei passivi che<br />

generano altri passivi. Un piano inclinato<br />

che porterebbe una qualsiasi azienda privata<br />

o una famiglia dritta al fallimento.<br />

Senza interventi strutturali per bloccare<br />

la metastasi della spesa pubblica, il dissesto<br />

finanziario sarà inevitabile. Una previsione<br />

questa che non è il frutto avvelenato<br />

del “catastrofismo” della direttrice del<br />

Dipartimento delle finanze, Marina<br />

Masoni, ma chiaramente delineata dalla<br />

spietata logica dei numeri, almeno per<br />

chi abbia voglia di leggerli e interpretarli<br />

onestamente e con un pizzico di senso<br />

dello Stato.


11 • <strong>Ti</strong>cino Business - 07-08/<strong>2004</strong> Agenda <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong><br />

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Impressum<br />

Comitato redazionale: Franco Ambrosetti, Claudio Camponovo,<br />

Rinaldo Gobbi, Alessia Romano e Aldo Stoffel<br />

Editore: <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong><br />

Impaginazione e stampa: La Buona Stampa, via Fola, 6963 Pregassona<br />

Responsabile pubblicità:<br />

Pubblicità Sacchi, C.P. 558, 6928 Manno<br />

Tel. +41 91 600 20 70 Fax +41 91 600 20 74 info@pubblicitasacchi.ch<br />

La Buona Stampa, via Fola, 6963 Pregassona<br />

Tel. +41 91 973 31 71 Fax +41 91 973 31 72 info@labuonastampa.ch<br />

Diffusione: (tiratura 2’500 copie)<br />

Abbonamento gratuito per i soci <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong><br />

Abbonamento supplementare CHF 50.- annuo<br />

per i non soci CHF 70.- annuo (+ IVA)<br />

Indirizzo redazione:<br />

<strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong>, Corso Elvezia 16, CH-6900 Lugano<br />

Tel. +41 91 911 51 11 Fax +41 91 911 51 12<br />

stoffel@cci.ch www.cciati.ch<br />

AGENDA<br />

• Martedì 17 agosto <strong>2004</strong>, riunione Comitato UPSA <strong>Ti</strong>cino<br />

• Mercoledì 18 agosto <strong>2004</strong>, a Ginevra: riunione Camere di Commercio<br />

dell’Industria della Svizzera<br />

• Lunedì 30 agosto <strong>2004</strong>, Berna: Assemblea generale ordinaria DigiSigna<br />

• Martedì 31 agosto <strong>2004</strong>, riunione Comitato AIET<br />

• Giovedì 02 settembre <strong>2004</strong>, ore 16.00 c/o Osec di Zurigo Workshop della<br />

rete interna del Business Network Switzerland<br />

• Venerdì 03 settembre <strong>2004</strong>, economiesuisse organizza a Zurigo “Tag der<br />

Wirtschaft <strong>2004</strong>”<br />

• Domenica 12, lunedì 13 e martedì 14 settembre <strong>2004</strong>, Hotel Bellevue au Lac,<br />

Riva A. Caccia 10, Lugano: Congresso Gruppo Donne PMI Svizzera, giubileo<br />

10° anniversario<br />

• Martedì 14, mercoledì 15, giovedì 16 settembre <strong>2004</strong>, Olma Messen, S. Gallo:<br />

Nanofair <strong>2004</strong>, piattaforma internazionale delle nano e microtecnologie<br />

• Martedì 21 settembre, Auditorium BancaStato, Bellinzona: Consiglio economico<br />

<strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong><br />

• Venerdì 08 ottobre, a Mezzana, Assemblea Generale Ordinaria Aqua<br />

Nostra<br />

• Venerdì 15 ottobre, Grand Hotel Eden, Lugano-Paradiso: Assemblea generale<br />

ordinaria <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong>, Ospite d’onore Ambasciatore Luzius Wasescha<br />

• Lunedì 18 e martedì 19 ottobre <strong>2004</strong>, presso il Kultur- und Kongresszentrum<br />

di Lucerna, conferenza “Die Erweiterung der Europäischen Union und<br />

die Schweiz”<br />

• Mercoledì 17 e giovedì 18 novembre, presso il Mercato Coperto di Mendrisio,<br />

Giornata Cantonale Nuove Imprese “Made in <strong>Ti</strong>cino”


Attualità<br />

Abbiamo davvero salvato<br />

il segreto bancario?<br />

Il segreto bancario” è salvo, hanno<br />

sentenziato i più dopo l’intesa politica<br />

raggiunta lo scorso 19 maggio fra<br />

Svizzera e Unione europea a proposito<br />

degli accordi bilaterali II. Anche se il professore<br />

universitario Xavier Oberson, in<br />

una perizia consegnata al Consiglio federale,<br />

ha manifestato perplessità indicando<br />

che lo scambio di informazioni in materia<br />

di fiscalità indiretta rappresenta una breccia<br />

attraverso cui l’Unione europea potrà<br />

arrivare a raccogliere dati per perseguire<br />

l’evasione delle imposte dirette sul reddito<br />

e la sostanza.<br />

Ciò potrebbe avvenire in base all’accordo<br />

bilaterale sulla frode il quale permette<br />

l’assistenza amministrativa per sottrazione<br />

di imposte indirette, in particolare<br />

l’IVA.<br />

Dopo che lo scorso 25 giugno gli accordi<br />

sono stati parafati, la questione degli<br />

accordi bilaterali II giunge nel terreno<br />

della politica. Le Camere federali saranno<br />

chiamate a discutere e approvare o meno<br />

il messaggio del Consiglio federale sui<br />

singoli accordi bilaterali, fra cui quello<br />

sulla tassazione del risparmio. In seguito<br />

sarà possibile lanciare il referendum e<br />

chiamare dunque il popolo ad esprimersi<br />

in votazione.<br />

Nonostante il raggiungimento di un’intesa<br />

sulla tassazione del risparmio le pressioni<br />

sulla Svizzera e il suo segreto bancario<br />

non sono destinate a cessare molto<br />

presto. Non solo o non tanto perché la<br />

questione del mantenimento del segreto<br />

bancario è oggetto di analisi e di discussione<br />

all’interno anche dell’OCSE, ma<br />

piuttosto perché il “prelibato boccone”<br />

dei capitali gestiti dalla piazza finanziaria<br />

svizzera è comunque imponente e fa gola<br />

a molte piazze estere concorrenti.<br />

La salvaguardia del segreto bancario operata<br />

dalla Svizzera con la conclusione<br />

degli accordi bilaterali II non è a “costo<br />

zero”. L’accordo con l’Unione europea<br />

prevede, infatti, clausole precise relative<br />

alla tassazione dei redditi da interessi dei<br />

cittadini europei che hanno conti e depositi<br />

presso banche in Svizzera. Sulla base<br />

dell’accordo sulla tassazione del risparmio,<br />

la Svizzera introdurrà un’imposta su<br />

una serie di redditi da interessi, quali<br />

quelli derivanti da prestiti obbligazionari,<br />

da fondi di investimento o da investimenti<br />

sul mercato monetario. La trattenuta<br />

d’imposta alla fonte sarà progressiva, vale<br />

a dire inizialmente del 15 per cento per i<br />

primi tre anni dall’introduzione dell’accordo,<br />

in seguito del 20 per cento per i<br />

successivi tre anni e del 35 per cento a<br />

regime, ossia a partire presumibilmente<br />

dal 2011. La trattenuta d’imposta vale per<br />

tutti i pagamenti di interessi effettuati da<br />

un agente pagatore che si trova sul territorio<br />

svizzero a una persona fisica che ha<br />

il proprio domicilio fiscale in uno Stato<br />

membro dell’UE. Concretamente, l’agente<br />

pagatore verserà l’importo corrispondente<br />

per i propri clienti in forma anonima<br />

e forfetaria all’Amministrazione federale<br />

delle contribuzioni a Berna, la quale<br />

a sua volta rifonderà il 75 per cento del<br />

gettito ai rispettivi paesi, mentre il restante<br />

25 per cento rimarrà nelle casse della<br />

Confederazione.<br />

L’accordo fra Svizzera e Unione europea<br />

prevede inoltre che i clienti stranieri<br />

delle banche possano scegliere fra la trattenuta<br />

d’imposta e la notifica alle autorità<br />

fiscali. Assoggettate alle nuove norme<br />

saranno le persone fisiche domiciliate in<br />

uno Stato membro dell’UE. A questo proposito<br />

determinante sarà il criterio relati-<br />

<strong>Ti</strong>cino Business - 07-08/<strong>2004</strong> • 12<br />

di Stefano Modenini, responsabile economiesuisse Lugano Stefano Modenini<br />

vo alla dimora o al domicilio fiscale: un<br />

cittadino svizzero domiciliato fiscalmente<br />

in Francia sarà soggetto alla ritenuta d’imposta,<br />

mentre che un cittadino italiano in<br />

possesso di un permesso B o C in<br />

Svizzera sarà escluso dalla nuova ritenuta.<br />

L’accordo sul risparmio d’altra parte non<br />

concerne le persone giuridiche indipendentemente<br />

dalla sede della persona giuridica<br />

stessa.<br />

Il cliente estero della banca svizzera<br />

dovrebbe dunque dormire sonni tranquilli<br />

relativamente al rispetto del segreto<br />

bancario. A far rispettare la nuova direttiva<br />

bilaterale sulla tassazione del risparmio<br />

sarà l’Amministrazione federale delle<br />

contribuzioni, e in nessun caso i dati<br />

della clientela abbandoneranno la banca<br />

oppure verranno utilizzati per altri scopi<br />

diversi da quello dell’accertamento del<br />

pagamento dell’imposta.<br />

Accordi analoghi non sono ancora stati<br />

raggiunti fra l’Unione europea e altri<br />

paesi, sovente piccoli paesi, dove operano<br />

piazze finanziarie concorrenti di quella<br />

Svizzera. Un simile accordo non è in<br />

vigore nemmeno con gli Stati Uniti,<br />

anche se questi ultimi concedono lo<br />

scambio di informazioni su richiesta.<br />

D’altra parte l’UE deve ancora regolare il<br />

trattamento fiscale delle fondazioni di<br />

famiglia con il Liechtenstein in un prossimo<br />

trattato bilaterale.<br />

Non solo pertanto il segreto bancario<br />

non è del tutto al riparo da prossimi<br />

attacchi provenienti dall’estero, bensì la<br />

Svizzera dovrà battersi ancora affinché le<br />

regole che è chiamata a rispettare nell’ambito<br />

dell’accordo europeo sulla tassazione<br />

del risparmio vengano in seguito<br />

richieste e applicate a tutte le piazze<br />

finanziarie concorrenti.


13 • <strong>Ti</strong>cino Business - 07-08/<strong>2004</strong><br />

Sostegno della <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong><br />

al Business Network<br />

Switzerland<br />

Le Camere di commercio e dell’industria<br />

svizzere mantengono rapporti<br />

stretti con oltre 15'000 imprese.<br />

Queste aziende, grazie alla loro operosità<br />

sui mercati svizzeri ed esteri,<br />

sono all’origine della maggior parte<br />

delle transazioni commerciali che contribuiscono<br />

alla creazione del PIL.<br />

Le 18 Camere di commercio e dell’industria,<br />

che operano in Svizzera, constatano<br />

che, nell’attuale situazione di<br />

sempre più aspra lotta competitiva, le<br />

aziende estere godono di forti sostegni<br />

e di elevati finanziamenti de parte dei<br />

loro Stati.<br />

La creazione del Business Network<br />

Switzerland, di cui l’Osec è il coordinatore<br />

generale, deve continuare attivamente.<br />

Le considerazioni politiche, burocratiche<br />

e sterili che si sono susseguite nel<br />

corso del 2003 devono ora dar spazio<br />

alla priorità principale che è la seguente:<br />

offrire alle imprese svizzere il massimo<br />

di opportunità di fronte alla concorrenza<br />

internazionale. Il successo di<br />

queste imprese favorisce il benessere<br />

della popolazione.<br />

Per perseguire questo obbiettivo le<br />

Camere di Commercio e dell’industria<br />

partecipano attivamente alla promozione<br />

del Business Network Switzerland.<br />

Le componenti svizzere della rete sono<br />

18 Camere di commercio e dell’industria,<br />

tutte firmatarie con l’Osec di un<br />

contratto quadro di partenariato; la rete<br />

dà accesso a 13 punti d’appoggio all’estero<br />

definiti Swiss Business Hubs.<br />

Grazie a questo dispositivo, le imprese<br />

svizzere attive al di fuori delle nostre<br />

frontiere possono ottenere il sostegno<br />

per la loro promozione ed il loro sviluppo.<br />

Le stesse dispongono così di<br />

partners disponibili e competenti per<br />

poter avere successo su detti mercati.<br />

Attualità<br />

di Claudio Camponovo, direttore <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong> Claudio Camponovo<br />

Cambio della Presidenza<br />

nel Comitato del San Gottardo<br />

La strategia dell’Osec è stata oggetto di<br />

riflessione sia al Consiglio dell’Osec<br />

come pure al seco: si tratta ora di mettere<br />

in atto le proposte scaturite.<br />

Le Camere di commercio e dell’industria<br />

svizzere augurano all’Osec e al seco di<br />

trovare la giusta via per poter operare di<br />

comune accordo nell’interesse del Paese.<br />

L’influenza “politica” sulla vita dell’Osec è<br />

cresciuta negli ultimi dodici mesi, con<br />

una accentuazione durante l’autunno e<br />

l’inverno. È urgente riequilibrare le forze<br />

e accrescere notevolmente la presenza<br />

dell’Osec sul mercato.<br />

I cambiamenti alla presidenza (Rolf<br />

Jecker rimpiazza il Segretario di Stato<br />

David Syz) e alla direzione dell’Osec<br />

(Daniel Küng succede a Balz Hösly),<br />

come pure il rinnovo dei membri del<br />

Consiglio di vigilanza dell’Osec, sono una<br />

buona premessa per attuare una saggia<br />

politica di promozione economica.<br />

L’Assemblea generale di Olten ha eletto come nuovo Presidente del Comitato del San Gottardo la Consigliere di Stato Rita<br />

Fuhrer, Direttrice del Dipartimento dell’economia del Cantone Zurigo, al posto del Consigliere di Stato dott. Ruedi Jeker, in<br />

carica dal 2000.<br />

Il Comitato del San Gottardo, un gruppo d’interessi composto da 12 Cantoni come anche associazioni economiche e dei trasporti<br />

che sostengono misure atte ad una migliore circolazione del traffico sull’asse del San Gottardo e che rispetti l’ambiente.


Attualità<br />

PRIXENERGIE SUISSE <strong>2004</strong>/2005<br />

Sono aperte le iscrizioni al “PRIXENERGIE SUISSE <strong>2004</strong>/05”!<br />

di Claudio Caccia, Centro di coordinamento del programma SvizzeraEnergia<br />

Il “PrixEnergie Suisse”, che riprende ed<br />

amplia l’esperienza positiva del<br />

“Premio solare svizzero” è un nuovo<br />

riconoscimento conferito dall’Ufficio federale<br />

dell’energia per progetti e personalità<br />

esemplari dal punto di vista energetico, in<br />

sintonia con il programma federale<br />

SvizzeraEnergia (informazioni più dettagliate<br />

sono ottenibili agli indirizzi:<br />

www.prixenergie.ch,<br />

www.prixenergie.ch/fr/default.htm e<br />

www.prixenergie.ch/fr/medien/Flyer_f.pdf<br />

Lo scopo è quello di mettere in risalto progetti<br />

recenti di edifici o impianti realizzati<br />

o risanati secondo i criteri dell’uso efficiente<br />

dell’energia o applicando le risorse<br />

energetiche rinnovabili (energia solare,<br />

energia del legno, biomassa, ecc.), così<br />

pure come le personalità che sono distinte<br />

in questo campo.<br />

Questa distinzione mira anche a far<br />

conoscere ad un vasto pubblico la possibilità<br />

di unire da una parte la funzionalità,<br />

l’estetismo e la funzionalità<br />

energetica, e dall’altra un certo pragmatismo<br />

e realismo economico.<br />

Le categorie considerate sono:<br />

• Edifici nuovi o risanati, termine dei lavori<br />

tra il 1.1.2003 e il 31.07.<strong>2004</strong><br />

• Impianti solari, impianti a legna, impianti<br />

a biomassa, entrati in esercizio tra il<br />

1.1.2003 e il 31.07.<strong>2004</strong><br />

• Persone fisiche o giuridiche che si sono<br />

distinte nel settore dell’uso efficiente<br />

dell’energia o dell’uso delle fonti rinnovabili<br />

Possono partecipare al concorso tutte le<br />

persone interessate, i gruppi, le organizzazioni,<br />

le istituzioni, le scuole e le imprese<br />

svizzere. Il “PrixEnergie Suisse” è un premio<br />

onorifico; i vincitori beneficeranno di<br />

ampia pubblicità grazie allo scenario<br />

messo in atto dal premio.<br />

I criteri di valutazione determinanti per i<br />

progetti saranno: il valore innovativo, gli<br />

effetti energetici, la concezione estetica, gli<br />

effetti ecologici e la loro durata, il profitto.<br />

Negli scorsi anni tra i vincitori di questo<br />

premio ci sono stati numerosi progetti ticinesi<br />

come ad esempio: il Centro<br />

UomoNatura ad Acquacalda, la Sede<br />

Federazione Esercenti Albergatori a<br />

<strong>Ti</strong>cino Business - 07-08/<strong>2004</strong> • 14<br />

Lugano, il Laboratorio energia ecologia<br />

economia della SUPSI, la Centrale termica<br />

a legna “Torretta” a Bellinzona, ecc.<br />

Per i dettagli, si rimanda al regolamento:<br />

www.prixenergie.ch/de/anmeldung/Regle<br />

ment_D.pdf<br />

e rispettivamente<br />

www.prixenergie.ch/fr/anmeldung/Regle<br />

ment_F.pdf<br />

L’iscrizione, da effettuare tramite i formulari<br />

scaricabili al sito<br />

www.prixenergie.ch/de/anmeldung/Anme<br />

ldeformular_D.pdf, deve avvenire entro e<br />

non oltre il 2 agosto <strong>2004</strong> (data del timbro<br />

postale).<br />

Per eventuali domande, si prega di contattare:<br />

Bundesamt für Energie BFE<br />

PrixEnergie Suisse<br />

Mireille Fleury<br />

3003 Bern<br />

Tel. +41 31 322 56 64<br />

Fax +41 31 323 25 10<br />

mireille.fleury@bfe.admin.ch<br />

www.prixenergie.ch<br />

“Abbiamo bisogno di una nuova centrale nucleare”<br />

lo afferma il Presidente di ATEL<br />

La Svizzera ha bisogno di una nuova centrale nucleare affinché l’approvvigionamento dell’elettricità sia assicurato dopo il 2020? In un’intervista<br />

apparsa sul giornale “Sonntagszeitung” l’11 aprile <strong>2004</strong>, l’ingegnere Alessandro Sala, Presidente del gruppo Atel, risponde così<br />

alla domanda posta: “Se non si arriva a rimpiazzare le centrali nucleari di Mühleberg e Beznau, la risposta è affermativa. Secondo il mio<br />

parere, abbiamo bisogno di una nuova centrale nucleare entro il 2025. Affinché questa possa essere collegata alla rete in tempo utile,<br />

occorrerebbe iniziare già sin d’ora la progettazione. In caso contrario diventeremo dipendenti dai paesi esteri.”<br />

La Svizzera è in grado di realizzare tale progetto, ritiene il Presidente d’ATEL Alessandro Sala, constatando anche che a causa dell'inquinamento<br />

di CO2 è impossibile realizzare nel nostro paese le centrali termiche a combustibile fossile. “Quanto alla forza idraulica, si può<br />

al massimo pensare ad un’ottimizzazione delle centrali esistenti, poiché la costruzione di nuove centrali di quest'ordine di grandezza è<br />

di difficile attuazione”, ha aggiunto il Presidente del gruppo ATEL.


15 • <strong>Ti</strong>cino Business - 07-08/<strong>2004</strong><br />

Lo scorso 19 giugno si è tenuta sulle<br />

rive del Lago Lemano la 98ma<br />

Assemblea generale dell’USIE.<br />

Durante quest’assemblea gli imprenditori<br />

del settore elettrico hanno chiaramente<br />

espresso il loro malcontento sulle prestazioni<br />

dei parlamentari federali e del<br />

Consiglio federale.<br />

“Non è segno di grande saggezza concentrarsi<br />

sui risultati delle votazioni,<br />

come usano fare i partiti politici, analizzando<br />

quale partito politico ha vinto e<br />

quale ha perso. Tutto ciò non serve a<br />

niente. Importante è conoscere le ragioni<br />

che hanno portato a tale risultato” così<br />

si è espresso nel suo rapporto annuale il<br />

Presidente dell’USIE, signor Alfons<br />

Meier. Gli installatori elettricisti chiedono<br />

quindi ai partiti politici di concentrarsi<br />

maggiormente sulla risoluzione dei problemi.<br />

Rivendicata un’amministrazione<br />

semplificata<br />

Le discussioni sull’introduzione del<br />

nuovo certificato di salario interessano<br />

anche gli elettricisti. Secondo il<br />

Presidente Meier, non è ammissibile che<br />

per compilare un certificato di salario di<br />

una pagina si necessita un manuale di 25<br />

pagine. Non è sicuramente in questo<br />

modo che si raggiunge lo scopo di un<br />

alleggerimento dei lavori amministrativi.<br />

Questo metodo, invece, obbliga le PMI a<br />

ricorrere a degli specialisti capaci di compilare<br />

correttamente questi formulari.<br />

Anche il diritto di ricorso delle associazioni<br />

crea delle difficoltà agli elettricisti.<br />

Le pressioni esercitate da alcuni organismi<br />

per rallentare le necessarie riforme<br />

potrebbero incoraggiare gli investitori a<br />

trasferirsi all’estero. Un controllo del<br />

diritto di ricorso delle associazioni è<br />

assolutamente necessario se si vuole che<br />

i finanziamenti di progetti di costruzioni<br />

siano effettuati sul nostro territorio,<br />

commenta Meier. Se non ci si affretta a<br />

realizzare la revisione, perderemo anche<br />

l’ultimo investitore, afferma Meier.<br />

Anche le banche suscitano malumore fra<br />

gli installatori elettricisti. Capita sempre<br />

più spesso che le banche rifiutano di<br />

concedere dei crediti alle PMI, constata il<br />

Presidente Meier. Per la concessione di<br />

un credito, le banche dovrebbero aver<br />

un maggior riguardo e rispetto verso le<br />

PMI del nostro paese. Al sistema bancario<br />

si sollecita la messa a disposizione<br />

delle PMI di mezzi finanziari a costi ragionevoli.<br />

Accordo sociale assicurato<br />

per i prossimi anni<br />

Durante l’assemblea generale si è pure<br />

Attualità<br />

USIE Assemblea generale <strong>2004</strong> a Montreux<br />

L’USIE non è più soddisfatta delle prestazioni dei nostri parlamentari federali.<br />

Cresce sempre più l’esigenza per una riduzione della burocrazia<br />

e una maggiore attenzione verso le PMI.<br />

di Aldo Stoffel<br />

Verband Schweizerischer Elektro-Istallationsfirmen<br />

Unione Svizzera degli Installatori Elettricisti<br />

Uniun Svizra dals Installaturs Electricists<br />

Union Suisse des Installateurs-Electriciens<br />

Panoramica sui lavori assembleari<br />

constatata la preoccupazione degli<br />

imprenditori per quanto riguarda la pace<br />

sociale. L’attuale CCL scade infatti alla<br />

fine di quest’anno. Al contrario di altre<br />

associazioni, l’USIE ha già stipulato con i<br />

sindacati un nuovo accordo valido per i<br />

prossimi anni a garanzia della pace sociale<br />

sul lavoro.<br />

Nomine statutarie<br />

L’Assemblea generale doveva pure provvedere<br />

alla nomina d’un nuovo membro<br />

del Comitato centrale per le dimissioni di<br />

Giovanni Leonardi di Airolo che, seguito<br />

alla sua nomina alla direzione generale<br />

del Gruppo ATEL, lascia la funzione di<br />

vice-presidente dopo numerosi anni di<br />

attività in seno al Comitato USIE.<br />

Dopo la simpatica presentazione del<br />

nuovo candidato da parte del Presidente<br />

della sezione proponente AIET, Gianni<br />

Albertoni, è stato nominato per acclamazione<br />

Didier Guglielmetti di Sementina<br />

quale nuovo membro di Comitato centrale.<br />

Didier Guglielmetti e Giovanni Leonardi


Attualità<br />

<strong>Ti</strong>cino Business - 07-08/<strong>2004</strong> • 16<br />

Le grandi linee guida nella politica<br />

dell’Unione svizzera delle arti e mestieri<br />

Programma <strong>2004</strong>-2007<br />

di Gorica Veljkovic<br />

L'Unione svizzera delle arti e mestieri (USAM)<br />

ha come compito principale difendere e promuovere<br />

gli interessi delle piccole e medie<br />

imprese (PMI). Di conseguenza, sostiene un<br />

regime economico e sociale liberale che si<br />

basa sui principi della proprietà e dell’economia<br />

privata, della libertà di commercio e d'industria.<br />

Dalla sua creazione, 125 anni fa,<br />

l'USAM si impegna attivamente per creare condizioni-quadro<br />

che permettano alle PMI di<br />

restare efficienti e concorrenziali e di salvaguardare<br />

la loro capacità innovativa.<br />

Sia una fiscalità attrattiva, quindi sopportabile e<br />

adeguata, sia i carichi amministrativi semplificati<br />

sono una premessa fondamentale per<br />

garantire alle PMI di stare a galla in un contesto<br />

che cambia costantemente. Da diversi anni gli<br />

ostacoli burocratici che pesano sulle imprese<br />

non cessano di aumentare. Questa evoluzione<br />

negativa deve essere invertita a tutti i costi poiché<br />

grava pesantemente sull’economia, indebolisce<br />

la competitività delle imprese e rischia<br />

d’intaccare lo spirito d’iniziativa dei dirigenti<br />

delle PMI, elemento motore di un’economia di<br />

mercato. Nei prossimi tre anni, la lotta contro i<br />

carichi amministrativi delle PMI sarà l’obiettivo<br />

principale della politica dell'USAM.<br />

Valutazione del programma 2000-<strong>2004</strong><br />

Muovendo dalla constatazione che le PMI sono<br />

in continua evoluzione - grazie alla mondializzazione<br />

e al progresso tecnologico e che operano<br />

in un ambiente in rapida trasformazione -<br />

i delegati dell'USAM hanno adottato, in occasione<br />

del Congresso svizzero delle arti e<br />

mestieri organizzato a San Gallo il 25 ottobre<br />

2000, un programma quadriennale che non<br />

riguardava un tema preciso, ma intendeva<br />

piuttosto tracciare le condizioni-quadro favorevoli<br />

alle PMI, per permettere ad esse di<br />

entrare nel terzo millennio unite e restando<br />

efficienti e concorrenziali.<br />

Dall'ottobre 2000, la congiuntura si è un po'<br />

deteriorata. A partire da questa data, il prodotto<br />

interno lordo (PIL) si è andato evolvendo<br />

seguendo una linea discontinua, frenando così<br />

la crescita economica della Svizzera. Inoltre, la<br />

disoccupazione è progredita, la quota parte<br />

dello Stato e la quota fiscale sono esplose, il<br />

debito delle istituzioni pubbliche ha conosciuto<br />

un vertiginoso aumento. In questo conte-<br />

sto, l'azione governativa, che si è soprattutto<br />

distinta per la scarsa incisività, si è rivelata inadatta<br />

per rilanciare un’economia debole.<br />

È giusto riconoscere che in quest'ultimi anni<br />

l’Unione ha adottato un certo numero di misure,<br />

come nel programma 2000-<strong>2004</strong>, per stimolare<br />

l’occupazione, rivitalizzare gli investimenti,<br />

riequilibrare i conti pubblici e ridurre la<br />

pressione fiscale. A questo proposito, ricordiamo<br />

l'accettazione da parte del popolo del<br />

“freno” federale sulla spesa per il contenimento<br />

dell’indebitamento, che mira a stabilizzare il<br />

debito della Confederazione, e il rifiuto dell’iniziativa<br />

popolare "per una durata di lavoro<br />

ridotta ", che avrebbe avuto conseguenze disastrose<br />

sull’impiego e la competitività delle<br />

nostre imprese. Per uscire dal vicolo cieco, un<br />

programma di rilancio tramite la sola via della<br />

politica finanziaria è da escludere poiché,<br />

come dimostra l’esperienza, tale strategia dà<br />

sempre i suoi effetti nel momento sbagliato.<br />

Conviene, dunque, imboccare un’altra strada.<br />

Nel momento in cui l'economia svizzera va<br />

male, è importante non soltanto incoraggiare<br />

la creazione di forme di lavoro più flessibili,<br />

gestire con rigore le finanze pubbliche e ridurre<br />

la pressione fiscale, ma è soprattutto fondamentale<br />

che la politica economica integri maggiormente<br />

gli interessi delle micro-imprese tradizionali:<br />

una maggioranza spesso trascurata,<br />

che rappresenta, però, il principale vettore<br />

d’impiego e d’innovazione del Paese.<br />

Sfide <strong>2004</strong>-2007<br />

L'USAM raccomanda una riduzione dei compiti<br />

amministrativi che le PMI devono sobbarcarsi<br />

per rispettare le prescrizioni statali. Infatti, i<br />

lavori di ordine burocratico non comportano<br />

soltanto delle perdite di tempo e delle spese<br />

finanziarie supplementari, ma rischiano anche<br />

di mettere in pericolo la libertà d’azione delle<br />

imprese e la loro capacità di prendere decisioni,<br />

il che può condurre ad una flessione della<br />

loro competitività. Da alcuni anni si assiste ad<br />

un preoccupante aumento dei vincoli amministrativi<br />

indotti dall'attività legislativa e di regolamentazione<br />

dello Stato. Secondo il Consiglio<br />

federale, questo carico ammonta a circa il 2%<br />

del PIL, cioè attorno ai sette miliardi di franchi<br />

all'anno. A partire da questa constatazione,<br />

l'USAM impernierà in modo prioritario il suo<br />

programma politico <strong>2004</strong>-2007 sull’impegno<br />

per ridurre i carichi amministrativi delle PMI.<br />

Il piano d'azione dell'USAM punta a ridurre gli<br />

ostacoli burocratici, poiché se tutte le imprese<br />

sono normalmente toccate dall’attività regolamentare<br />

dello Stato, in realtà sono le PMI che<br />

devono sopportarne più duramente le conseguenze.<br />

Difatti, molti compiti imposti dai pubblici<br />

poteri non dipendono dal numero di persone<br />

occupate né dalle dimensioni dell’attività.<br />

Detto diversamente, ogni impresa, piccola o<br />

grande, è sottoposta agli stessi ostacoli burocratici:<br />

ciò si traduce in costi fissi proporzionalmente<br />

più importanti per le piccole imprese.<br />

Dall’altra parte, occorre sottolineare che, in<br />

mancanza di adeguate risorse umane e finanziarie,<br />

le PMI non hanno le stesse possibilità di<br />

applicare le disposizioni legali delle grandi<br />

imprese.<br />

È illusorio esigere un’abolizione pura e semplice<br />

delle formalità amministrative. Tuttavia è<br />

legittimo aspettarsi dalle autorità che si adoperino<br />

per diminuire in modo sostanziale i costi<br />

amministrativi sopportati dalle PMI. Delle<br />

misure devono essere previste, in particolare,<br />

per semplificare le leggi, accelerare le procedure,<br />

rafforzare il coordinamento tra i servizi<br />

d’amministrazione e per ridurre le lungaggini<br />

burocratiche. Fondamentalmente, le attività<br />

statali devono orientarsi maggiormente verso<br />

le necessità delle PMI. La riduzione del giogo<br />

amministrativo delle PMI, che sono il principale<br />

vettore d’innovazione e d’impiego del<br />

Paese, è altrettanto importante per rimettere<br />

l'economia svizzera sulla giusta strada della<br />

crescita.<br />

La capacità concorrenziale ed innovatrice delle<br />

PMI dipende in ampia misura dagli interventi<br />

statali nell’economia. Di conseguenza, la lotta<br />

contro i carichi amministrativi deve essere considerata<br />

soltanto come un aspetto di una strategia<br />

più ampia che mira a rendere l’azione statale<br />

più efficiente. Questa strategia - che passa<br />

in particolare per la diminuzione delle spese<br />

pubbliche, lo snellimento dell’amministrazione,<br />

la prosecuzione degli sforzi per deregolamentare<br />

i servizi e le infrastrutture pubbliche<br />

e la soppressione del diritto di ricorso delle<br />

associazioni, un diritto inutile di cui si è fatto<br />

un uso abusivo - dovrebbe contribuire al risanamento<br />

delle finanze dello Stato.


17 • <strong>Ti</strong>cino Business - 07-08/<strong>2004</strong><br />

Autonassa <strong>2004</strong>:<br />

hanno vinto l’impegno e la solidarietà<br />

115 le auto che sono state esposte nel “salotto” di Lugano: un successo assicurato<br />

di Lisa Pantini<br />

Alcuni giorni dopo la chiusura di<br />

Autonassa <strong>2004</strong>, avendo conteggiato<br />

i ricavati della vendita di fiori di beneficenza<br />

e avendo decretato i numerosi vincitori<br />

dei concorsi indetti nel corso della<br />

manifestazione, il Comitato di Autonassa è<br />

orgoglioso di comunicare che l’edizione di<br />

quest’anno è sicuramente la più riuscita tra<br />

le ventiquattro fino ad ora organizzate.<br />

Il record di 40’000 visitatori stabilito nel<br />

2003 è stato ampiamente superato. Il<br />

Comitato promotore, nonostante la difficile<br />

situazione del mercato, decidendo di<br />

perseguire la strada dell’accoglienza, della<br />

professionalità e della qualità, ha confermato<br />

tutte le innovazioni che già erano<br />

state il successo dell’anno precedente.<br />

L’impegno profuso nella realizzazione da<br />

un lato della manifestazione e dall’altro<br />

delle decorazioni e delle animazioni, studiate<br />

appositamente per rendere più bella<br />

ed attrattiva la ventiquattresima edizione,<br />

nonché le quattro splendide giornate di<br />

sole che sono state riservate alla manifestazione<br />

anche quest’anno, hanno invogliato<br />

un numero ancora più grande di appassio-<br />

nati e curiosi a percorrere Via Nassa, ed il<br />

percorso che ha toccato sette piazze del<br />

centro città.<br />

Presenti 115 auto, per un valore di oltre 6<br />

milioni di franchi, e numerose novità direttamente<br />

dal Salone dell’Automobile di<br />

Ginevra.<br />

Oltre 9’000 i fiori che hanno decorato le<br />

strade e le piazze di Via Nassa e che hanno<br />

permesso alle associazioni benefiche coinvolte<br />

nella vendita di raccogliere fondi per<br />

la realizzazione<br />

dei loro progetti.<br />

È stata ripresa la<br />

formula vincente<br />

dello scorso<br />

anno, un’esposizione<br />

all’insegna<br />

dell’eleganza e<br />

dell’esclusività. I<br />

partecipanti<br />

hanno, infatti, trovato<br />

le decorazioni<br />

floreali realizzate<br />

dagli apprendisti<br />

giardinieri –<br />

del secondo anno<br />

di formazione a<br />

Trevano – insie-<br />

Da sin. a destra: Mauro Cassina, Responsabile dell'Agenzia AIL di Lugano,<br />

Gisella Guffanti, moglie del vincitore, Sergio Guffanti, vincitore dello scooter<br />

elettrico, Edvino Pessina, Presidente dell'Associazione Via Nassa<br />

meall’Associazione Svizzera<br />

M a e s t r i<br />

Attualità<br />

Uno dei disegni premiati: Jonathan Erba, 10 anni<br />

Giardinieri (ASMG), ispirate ai colori dell’arcobaleno.<br />

Per quanto riguarda i concorsi, venerdì 25<br />

giugno si è tenuta la cerimonia di consegna<br />

del primo premio del Concorso Autonassa<br />

<strong>2004</strong> offerto da AIL SA.<br />

Il Signor Sergio Guffanti di Lugano, fortunato<br />

vincitore del premio, si è aggiudicato<br />

uno scooter Malaguti Ciak Electric Power<br />

con casco.<br />

Agli altri 125 estratti sono andati dei buoni<br />

per la risalita offerti dalla Funicolare San<br />

Salvatore SA e per piacevoli gite in battello<br />

offerte dalla Società Navigazione del Lago<br />

di Lugano.<br />

Invece, per il tradizionale Concorso di disegno<br />

per i bambini denominato “disegna la<br />

tua auto”, sono stati come sempre numerosissimi<br />

i piccoli artisti che hanno voluto<br />

sbizzarrirsi e dare sfogo alla loro fantasia<br />

con disegni coloratissimi e ricchi d’impegno.<br />

La scelta di chi premiare era veramente difficile<br />

e, per questo motivo, il Comitato di<br />

Autonassa ha deciso di non decretare<br />

alcun vincitore ma premiare tutti i disegni<br />

in concorso.<br />

Il Comitato dell’organizzazione ringrazia<br />

tutte le persone che, con una visita, hanno<br />

voluto dimostrare il loro interesse e conferma<br />

già sin da ora l’appuntamento per la<br />

prossima edizione.


19 • <strong>Ti</strong>cino Business - 07-08/<strong>2004</strong> Commercio estero<br />

Giornata di consulenza individuale sulla Russia<br />

Lugano, 21 settembre <strong>2004</strong><br />

Scoprite il mercato russo e sfruttatelo con professionalità grazie all’appoggio<br />

dei nostri specialisti in loco. I consulenti dell’Osec e dello Swiss<br />

Business Hub Russia sono al vostro servizio!<br />

Il 21 settembre <strong>2004</strong> il Business Network Switzerland organizza una<br />

giornata di consulenze individuali a Lugano, nel corso della quale i<br />

nostri specialisti del mercato russo risponderanno volentieri alle vostre<br />

domande.<br />

Gli incontri saranno preparati in base alle domande che avrete sottoposto<br />

loro in anticipo; ecco perché durante il colloquio potranno già<br />

esservi fornite delle risposte concrete!<br />

Non esitate a fissare un appuntamento: questi incontri sono un modo semplice di ricevere una consulenza personalizzata sul mercato<br />

russo e vi faciliteranno l’accesso a quest’area!<br />

Il colloquio individuale della durata di un’ora costa solo CHF 210.- + IVA per i soci Osec e CHF 250.- + IVA per i non soci.<br />

Le iscrizioni possono essere effettuate tramite fax allo 091 911 51 39 oppure via e-mail all’indirizzo info.lugano@osec.ch.<br />

Nel corso dell’autunno <strong>2004</strong> sono previste altre giornate di consulenze individuali presso l’Osec a Lugano:<br />

• Spagna: lunedì 15 novembre <strong>2004</strong><br />

• Germania: mercoledì 24 novembre <strong>2004</strong><br />

• Austria: mercoledì 24 novembre <strong>2004</strong><br />

Non mancate a questi appuntamenti! Prenotate il vostro colloquio individuale sin d’ora!<br />

Forum del commercio estero svizzero<br />

Technopark di Zurigo,<br />

11-12 novembre <strong>2004</strong><br />

Conquistare nuovi mercati è un po’ come<br />

scalare una vetta: bisogna prepararsi bene<br />

e in particolare analizzare tutti i rischi.<br />

Il Forum svizzero del commercio estero<br />

<strong>2004</strong> tratterà proprio questo tema: il<br />

primo giorno sarà infatti dedicato ai vantaggi<br />

della gestione dei rischi, mentre il<br />

secondo giorno si concentrerà sulle prospettive<br />

del mercato russo.<br />

I conferenzieri, grandi conoscitori del<br />

mondo economico e politico, condivideranno<br />

con voi le loro conoscenze ed esperienze.<br />

Partecipate a queste giornate e al<br />

“networking dinner” dell’11 novembre e<br />

prendete contatto con questi esperti!<br />

Il programma dettagliato della manifesta-<br />

zione e le modalità d’iscrizione possono<br />

essere consultati su www.osec.ch/forum.<br />

Swiss Technology Award<br />

Invito all’edizione 2005 del concorso<br />

Giocate nella lega dei campioni delle innovazioni<br />

tecnologiche!<br />

Vincere il trofeo “Swiss Technology Award<br />

2005” vi consentirà di profilarvi a livello<br />

internazionale!<br />

Possono partecipare al concorso le società<br />

e le giovani imprese attive nel settore delle<br />

tecnologie, nonché le start-up e le spin-off<br />

delle scuole universitarie e specializzate<br />

con sede in Svizzera.<br />

Il concorso concerne i prodotti e i procedimenti<br />

disponibili sotto forma di prototipi<br />

funzionanti e per i quali si cercano partner<br />

per assicurarne la produzione industriale<br />

o il lancio sul mercato. Sono anche<br />

accettati prodotti e tecnologie già sottoposti<br />

con successo ai primi test di mercato.<br />

Ulteriori informazioni sul concorso sono<br />

disponibili al sito www.swisstechnologyaward.ch.<br />

In alternativa potete contattare:<br />

Swiss Technology Award<br />

Urs Stuber<br />

Untere Sternengasse 2<br />

CH-4509 Solothurn<br />

Tel. 032 627 95 27<br />

Fax 032 627 95 92<br />

urs.stuber@awa.so.ch<br />

Industry Snapshot:<br />

il mercato USA degli snackfood<br />

La concorrenza sul mercato USA degli<br />

snackfood è grande e il posto sugli scaffali<br />

dei supermercati è molto ambito. Ci<br />

sono tuttavia ancora possibilità per nuovi<br />

prodotti. L’”Industry Snapshot” dello


Commercio estero<br />

Swiss Business Hub Chicago (ed. maggio<br />

<strong>2004</strong>) getta uno sguardo sui “player” più<br />

importanti e mostra non solo le tendenze,<br />

ma anche le opportunità in questo settore.<br />

Per saperne di più:<br />

www.osec.ch/~0xc1878d1b_0x0001bbd<br />

2/wirtschaftsdaten/branchenbericht_sna<br />

ckfood_mai_<strong>2004</strong><br />

Legal handbook for doing business<br />

in the United States<br />

Lo Swiss Business Hub USA a Chicago ha<br />

redatto un “Legal handbook for doing<br />

business in the United States” (ed. maggio<br />

<strong>2004</strong>).<br />

Questo documento è suddiviso in 14 capitoli<br />

che corrispondono ad altrettante<br />

tematiche di sicuro interesse per le PMI<br />

svizzere che operano sul mercato americano:<br />

• The Legal Environment in the US<br />

• The Value Of Contracts<br />

• Choice Of Business Entity For<br />

Operations In The United States<br />

• Key Issues In Dealing With U.S.<br />

Customs<br />

• Income Tax Aspects - Choice Of<br />

Business Entity For Operations In The<br />

United States<br />

• Product Liability Law And Litigation<br />

• Basic Federal Employment Law<br />

• Overview Of Major Employee Benefit<br />

Regulations<br />

• Overview Of U.S. Employment-Based<br />

Immigration Issues<br />

• A Short Guide To Basic Commercial<br />

Real Estate Transactions In The United<br />

States<br />

• Overview Of Environmental Statutes<br />

And Regulations In The U.S.<br />

• Intellectual Property (Patents,<br />

Trademarks, Copyrights And Trade<br />

Secrets)<br />

• E-Commerce And Internet Law<br />

• Contract Dispute And Resolution<br />

Il “legal handbook” (pdf, 81 pagine, in<br />

inglese) può essere consultato online su<br />

www.osec.ch/legal_handbook<br />

La marcatura CE causa difficoltà<br />

al passaggio della dogana turca<br />

Con la trasposizione nel suo diritto nazionale<br />

delle direttive UE, la Turchia da metà<br />

aprile <strong>2004</strong> ha riconosciuto anche la marcatura<br />

CE. Tuttavia, alla dogana turca ci<br />

sono stati ritardi a causa di disposizioni<br />

poco chiare e delle infrastrutture insufficienti.<br />

A seguito della trasposizione delle direttive<br />

UE, le esportazioni a destinazione della<br />

Turchia seguono le stesse formalità di<br />

quelle previste negli Stati membri dell’UE.<br />

Manifestamente, la dogana turca si è riservata<br />

la facoltà di esaminare da vicino le<br />

consegne e insiste che la sigla CE sia correttamente<br />

indicata sia sull’imballaggio sia<br />

su una certificazione della Turkish<br />

Standards Institution (TSE) all’importazione<br />

di alcuni gruppi di merci provenienti<br />

da paesi terzi tra i quali la Svizzera.<br />

Nel corso delle ultime settimane, numerose<br />

aziende svizzere, soprattutto del settore<br />

dei macchinari, hanno riportato delle<br />

difficoltà riscontrate alla dogana turca. Il<br />

Segretariato di Stato dell’economia (seco)<br />

e l’Ambasciata svizzera ad Ankara hanno<br />

pertanto deciso di reagire. A seguito degli<br />

interventi dell’Ambasciata presso le autorità<br />

turche, si è deciso di discutere prossimamente<br />

di questo problema nel corso di<br />

una seduta del comitato misto dell’accordo<br />

di libero scambio AELS-Turchia.<br />

L’Ambasciata svizzera ad Ankara consiglia<br />

alle aziende svizzere di assicurarsi che i<br />

seguenti documenti vengano perfettamente<br />

presentati al momento dell’importazione<br />

delle merci in Turchia:<br />

• documentazione tecnica della merce<br />

(piani, lista dei componenti, rapporti di<br />

test, ecc. così come ogni<br />

certificato/documento specifico alla<br />

merce, che possa essere rilevante)<br />

• certificati d’omologazione (approved<br />

type certificate)<br />

• dichiarazione CE di conformità<br />

• manuale d’utilizzo in lingua inglese e<br />

turca<br />

• marcatura CE sulla merce.<br />

Le aziende svizzere che hanno problemi<br />

alla dogana turca a causa della marcatura<br />

CE o della certificazione TSE sono pregate<br />

di rivolgersi al seco (sig. Manuel Keller,<br />

manuel.keller@seco.admin.ch,<br />

Tel. 031 324 08 32) oppure all’Osec (sig.ra<br />

Monika Remund (mremund@osec.ch,<br />

Tel. 044 365 57 19).<br />

L’Ambasciata di Svizzera ad Ankara ha<br />

redatto un rapporto che descrive la situazione<br />

e ne riassume i retroscena (pdf, in<br />

inglese); il documento può essere consultato<br />

online su<br />

www.osec.ch/osec/intranet/internetrubriken/news/aktuelle_meldungen/cekennzeichnung_sorgt_fuer_probleme_a<br />

m_tuerkischen_zoll/en/040621_ce_osec<br />

.pdf<br />

Restrizione alle importazioni<br />

di imballaggi in legno in India<br />

L’India ha posticipato al 1° novembre<br />

<strong>Ti</strong>cino Business - 07-08/<strong>2004</strong> • 20<br />

<strong>2004</strong> l’entrata in vigore (inizialmente prevista<br />

per il 1° aprile <strong>2004</strong> e poi per il 1°<br />

giugno <strong>2004</strong>) delle restrizioni all’importazione<br />

di imballaggi in legno (secondo la<br />

norma ISPM 15), come stabilito dal “Plant<br />

Quarantine Order”. A partire dal 1°<br />

novembre <strong>2004</strong> quindi, tutti i materiali da<br />

imballaggio in legno dovranno essere sottoposti<br />

ad un trattamento fitosanitario ed<br />

essere accompagnati da un certificato<br />

sanitario che ne attesti per l’appunto l’avvenuto<br />

trattamento.<br />

Il “Plant Quarantine Order” può essere<br />

consultato online all’indirizzo<br />

www.plantquarantineindia.org/pdffiles/P<br />

Q_order_2003.pdf.<br />

L’Osec ha inoltre redatto una nota informativa,<br />

disponibile in francese e tedesco,<br />

volta a rispondere alle domande poste più<br />

di frequente dalle aziende in merito alla<br />

norma ISPM 15 e a fornire delle fonti<br />

d’informazione complementari:<br />

www.osec.ch/holzverpackungen.<br />

Taipei: Formalità d’entrata<br />

per i cittadini svizzeri<br />

Gli svizzeri non necessitano di un visto<br />

per recarsi a Taiwan se il soggiorno è inferiore<br />

ai 30 giorni. Devono tuttavia essere<br />

in possesso di un biglietto di ritorno (con<br />

posto riservato) e di un passaporto valido<br />

6 mesi oltre la data di ritorno.<br />

Per un soggiorno superiore ai 30 giorni<br />

deve invece essere richiesto un visto alla<br />

Délégation culturelle et économique de<br />

Taipei<br />

Monbijoustrasse 30<br />

3011 Berna<br />

Tel: 031 382 29 27<br />

Fax: 031 382 29 27<br />

Il visto può essere ritirato anche all'aeroporto;<br />

questo vale soprattutto per le persone<br />

che intraprendono un viaggio d'affari<br />

in Estremo oriente e che desiderano<br />

recarsi a Taipei a breve scadenza.<br />

Osec<br />

Business Network Switzerland<br />

Corso Elvezia 16<br />

Casella postale 5399<br />

CH-6901 Lugano<br />

Tel. +41 91 911 51 35<br />

Fax +41 91 911 51 39<br />

info.lugano@osec.ch<br />

www.osec.ch


21 • <strong>Ti</strong>cino Business - 07-08/<strong>2004</strong> Speciale Unione europea<br />

Nuovo opuscolo dell’EICS sugli accordi bilaterali CH-UE<br />

L’Euro Info Centro Svizzera ha appena pubblicato un opuscolo rivolto alle piccole e medie imprese che desiderano<br />

farsi un quadro generale degli accordi bilaterali conclusi tra la Svizzera e l’Unione europea.<br />

Grazie alla preziosa collaborazione della <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong> e di varie camere di commercio latine, l’EICS ha potuto integrare<br />

anche le domande poste più di frequente dalle PMI. Queste “FAQ” nonché i numerosi link utili menzionati<br />

contribuiscono a rendere la brochure una piccola ma preziosa guida pratica sugli accordi bilaterali I<br />

e II.<br />

L’opuscolo, di una trentina di pagine, è disponibile in italiano e in francese e può essere richiesto gratuitamente<br />

all’Euro Info Centro Svizzera via fax allo 091 911 51 39 oppure via e-mail all’indirizzo eics.lugano@osec.ch.<br />

In alternativa può essere scaricato in formato pdf dal sito www.osec.ch/eics/bilaterale.<br />

Accordo di compromesso sul testo<br />

della nuova Carta UE<br />

Venerdì 18 giugno <strong>2004</strong> la Conferenza<br />

intergovernativa riunita dalla Presidenza<br />

irlandese di turno dell'UE ha raggiunto un<br />

accordo di compromesso sul testo della<br />

Costituzione europea.<br />

Il testo dell'accordo (parte I. Istituzioni)<br />

prevede che la Commissione sia composta<br />

a partire dal 2014 da un numero di membri<br />

corrispondente ai “due terzi del numero<br />

degli Stati membri” e che il sistema di<br />

voto al Consiglio sia quello della doppia<br />

maggioranza. In generale ciò significherà il<br />

65% della popolazione e il 55% degli Stati,<br />

ma per determinate decisioni giudicate<br />

più sensibili (come per le decisioni assunte<br />

in politica economica e monetaria quando<br />

si agisce in base ad una raccomandazione<br />

della Commissione o della BCE; giustizia<br />

e affari interni quando il Consiglio<br />

agisce non in base ad una proposta della<br />

Commissione UE, politica estera e di sicurezza<br />

comune quando il Consiglio agisce<br />

di sua propria iniziativa, nel caso di<br />

sospensione o ritiro di uno Stato) sarà<br />

richiesto il 72% degli Stati membri. Il compromesso<br />

prevede inoltre che se i membri<br />

del Consiglio chiamati ad esprimersi su un<br />

testo legislativo, che rappresentino “almeno<br />

i tre quarti del livello della popolazione,<br />

o almeno i tre quarti del numero degli<br />

Stati membri”, manifestino l’intenzione di<br />

opporsi all'adozione di un atto a maggioranza<br />

qualificata, il Consiglio debba discutere<br />

della questione per trovare una “ soluzione<br />

soddisfacente che tenga conto delle<br />

preoccupazioni manifestate dai membri<br />

del Consiglio”. Nell’ultimo allegato della<br />

prima parte dedicata alle istituzioni si stabilisce<br />

che il numero degli eurodeputati<br />

potrà aumentare fino a raggiungere un<br />

massimo a 750 e che “a nessun Stato<br />

[potranno essere] assegnati più di 96<br />

seggi”.<br />

Nella seconda parte del testo dedicata alle<br />

“questioni non istituzionali” non è stato<br />

inserito nessun riferimento esplicito alle<br />

radici cristiane nella Costituzione europea,<br />

elemento questo che ha suscitato forti critiche.<br />

Resta comunque “il riconoscimento<br />

delle grandi radici religiose e culturali<br />

dell'Unione” contenuto nel preambolo e il<br />

riconoscimento dei “diritti delle Chiese e il<br />

dialogo strutturale fra le istituzioni europee<br />

e le Chiese” nell’art. 51.<br />

I presidenti delle tre Istituzioni hanno sottolineato<br />

la necessità di intraprendere una<br />

campagna di comunicazione rivolta ai cittadini,<br />

che faccia loro comprendere il<br />

significato della Costituzione e la sua<br />

importanza per il futuro del continente.<br />

Questo dovrebbe permettere di ottenere<br />

senza problemi le 25 ratifiche nazionali<br />

necessarie per l’entrata in vigore del testo.<br />

Per ulteriori ragguagli si invita a consultare<br />

il seguente documento<br />

ue.eu.int/ueDocs/cms_Data/docs/pressD<br />

ata/it/misc/81119.pdf<br />

Importazioni parallele<br />

di medicinali nell’UE<br />

La Commissione europea ha riassunto le<br />

basi giuridiche esistenti in questo settore<br />

in una comunicazione destinata alle<br />

imprese e alle amministrazioni. Questa<br />

comunicazione aggiorna la nota della<br />

Commissione del 1982 sullo stesso argomento<br />

e si prefigge di fornire una serie di<br />

orientamenti sull’applicazione pratica<br />

della giurisprudenza della Corte di giustizia<br />

delle Comunità europee alle misure<br />

nazionali relative alle importazioni parallele,<br />

da uno Stato membro all’altro, di spe-


Speciale Unione europea<br />

cialità medicinali la cui immissione in commercio<br />

è già stata autorizzata nello Stato<br />

membro di destinazione.<br />

L’importazione parallela di medicinali è<br />

una legittima forma di scambio in seno al<br />

mercato interno, fondata sull’articolo 28<br />

del trattato CE e soggetta a deroghe relative<br />

alla tutela della salute e della vita delle<br />

persone e alla tutela della proprietà industriale<br />

e commerciale, secondo l’articolo<br />

30 del trattato CE.<br />

Ove le informazioni necessarie ai fini della<br />

tutela della salute pubblica siano già disponibili<br />

alle autorità competenti dello Stato<br />

membro di destinazione a seguito della<br />

prima immissione in commercio di un<br />

prodotto in tale Stato membro, un medicinale<br />

importato parallelamente è soggetto<br />

a un'autorizzazione concessa sulla base di<br />

una procedura proporzionalmente “semplificata”<br />

(rispetto alla procedura di autorizzazione<br />

all’immissione in commercio), a<br />

condizione che:<br />

• al prodotto importato sia stata concessa<br />

un’autorizzazione all’immissione in commercio<br />

nello Stato membro di origine;<br />

• il prodotto importato sia essenzialmente<br />

analogo a un prodotto che ha già ricevuto<br />

l’autorizzazione all’immissione in<br />

commercio nello Stato membro di<br />

destinazione.<br />

L’importazione parallela di un medicinale<br />

è possibile anche quando l’autorizzazione<br />

di riferimento è stata ritirata; in questo<br />

caso la licenza di importazione parallela<br />

non può essere ritirata sempreché tale<br />

misura non sia motivata da aspetti relativi<br />

alla tutela della salute pubblica.<br />

Quanto ai diritti di proprietà industriale e<br />

commerciale protetti dalla legislazione di<br />

uno Stato membro, quest’ultima non può<br />

essere utilizzata per opporsi all’importazione<br />

di un prodotto che sia stato legittimamente<br />

immesso in commercio in un<br />

altro Stato membro dal titolare di tale diritto<br />

o con il suo consenso. Inoltre, il titolare<br />

del marchio non può utilizzare il suo diritto<br />

al fine di vietare il riconfezionamento di<br />

un prodotto importato in parallelo nei casi<br />

in cui:<br />

• l’esercizio del diritto relativo al marchio<br />

da parte del titolare, tenuto conto del<br />

sistema di commercializzazione da lui<br />

adottato, può contribuire all’isolamento<br />

artificioso dei mercati tra Stati membri;<br />

• il riconfezionamento non altera la condizione<br />

originale del prodotto;<br />

• il prodotto riporta il nome di chi lo ha<br />

riconfezionato;<br />

• il prodotto riconfezionato non è presen-<br />

tato in un modo che potrebbe danneggiare<br />

la reputazione del marchio o del<br />

suo titolare; e<br />

• il titolare del marchio è stato informato<br />

anticipatamente dell’immissione in commercio<br />

del prodotto riconfezionato.<br />

Il testo completo della comunicazione della<br />

Commissione può essere consultato su<br />

www.europa.eu.int/eur-lex/it/<br />

com/cnc/2003/com2003_0839it01.pdf<br />

Per più ampi ragguagli:<br />

www.europa.eu.int/comm/internal_mark<br />

et/en/goods/art2830.htm<br />

Appalti pubblici: gli accordi dell'OMC<br />

sono estesi anche ai nuovi<br />

Stati membri<br />

A seguito di intensi negoziati condotti<br />

dalla Commissione europea, l'accordo<br />

sugli appalti pubblici (GPA) dell'OMC è<br />

stato esteso anche ai nuovi Stati membri.<br />

Ne consegue che i fornitori di ogni paese<br />

firmatario dell'accordo (Stati dell'UE, Stati<br />

Uniti, Canada, il Giappone, Hong Kong,<br />

Cina, Corea del Sud e Svizzera) potranno<br />

partecipare alle procedure di aggiudicazione<br />

degli appalti pubblici negli altri paesi firmatari,<br />

alle condizioni fissate dall’OMC.<br />

Il GPA è il primo accordo dell’OMC che è<br />

stato adattato con successo all’allargamento<br />

dell’UE.<br />

Il testo completo della decisione del<br />

Comitato degli appalti pubblici può essere<br />

consultato su<br />

www.europa.eu.int/comm/internal_mark<br />

et/publicprocurement/international_en.h<br />

tm.<br />

Ulteriori ragguagli sul GPA sono invece<br />

disponibili all’indirizzo<br />

www.wto.org/english/tratop_e/gproc_e/g<br />

p_gpa_e.htm<br />

Licenza per l'uso di un diritto<br />

di proprietà intellettuale<br />

Coe- Il rifiuto di un'impresa in posizione<br />

dominante di concedere una licenza per<br />

l'uso di un diritto di proprietà intellettuale<br />

costituisce un abuso di posizione dominante<br />

solo a talune condizioni.<br />

Perché un siffatto rifiuto possa qualificarsi<br />

abusivo, deve costituire ostacolo alla comparsa<br />

di un nuovo prodotto o servizio per<br />

il quale esiste una domanda potenziale,<br />

essere senza obiettiva giustificazione e tale<br />

da escludere qualsiasi concorrente sul<br />

mercato rilevante. Questo è quanto risulta<br />

dalla sentenza della Corte di giustizia nella<br />

causa C-418/01 IMS Health GmbH & Co.<br />

OHG / NDC Health GmbH & Co KG.<br />

Il testo integrale del comunicato stampa<br />

<strong>Ti</strong>cino Business - 07-08/<strong>2004</strong> • 22<br />

può essere consultato online all’indirizzo<br />

www.europa.eu.int/rapid/start/cgi/guestfr.ksh?p_action.gettxt=gt&doc=CJE/04/<br />

32|0|RAPID&lg=IT&display<br />

Altri comunicati stampa della Corte di giustizia<br />

possono invece essere visionati su<br />

www.curia.eu.int/it/actu/calendriers/index<br />

.htm<br />

Economic papers<br />

Sono disponibili online gli ultimi due<br />

numeri della rivista “European Economic<br />

papers” intitolati “The empirics of trade<br />

and growth: where are the policy recommendations?”<br />

(n. 204) e “Fiscal effects of<br />

accession in the new Member States “ (n.<br />

203).<br />

Questi due documenti possono essere<br />

consultati gli indirizzi seguenti:<br />

www.europa.eu.int/comm/economy_fina<br />

nce/publications/economic_papers/<strong>2004</strong><br />

/ecp204en.pdf<br />

www.europa.eu.int/comm/economy_fina<br />

nce/publications/economic_papers/<strong>2004</strong><br />

/ecp203en.pdf<br />

Impresa Europa:<br />

numero di aprile aprile-giugno<br />

L'ultimo numero (aprile-giugno) della rivista<br />

trimestrale “Impresa Europa” pubblicata<br />

dalla Direzione Generale Imprese può<br />

essere consultato online all’indirizzo<br />

www.europa.eu.int/comm/enterprise/librar<br />

y/enterprise-europe/issue15/index_it.htm<br />

Si segnalano in particolare i seguenti articoli:<br />

• Politica d’impresa: Sprazzi di sereno sull’industria<br />

europea<br />

• Innovazione: I Centri di collegamento<br />

mettono le imprese a contatto con l’innovazione<br />

• Mercato globale: Tracciare il cammino<br />

per le imprese dei Balcani.<br />

Euro Info Centro Svizzera<br />

Corso Elvezia 16<br />

Casella postale 5399<br />

CH-6901 Lugano<br />

Tel. +41 91 911 51 37<br />

Fax +41 91 911 51 39<br />

eics.lugano@osec.ch<br />

www.osec.ch/eics


Informazione<br />

Ridurre le inabilità al lavoro?<br />

Un colloquio può fare miracoli<br />

di Mara Zanetti-Maestrani<br />

Nel rispetto del dipendente<br />

e del datore di lavoro<br />

G.B, 45 anni, impiegato da anni in<br />

una ditta di vendita all’ingrosso, si<br />

assenta dal lavoro per problemi alla<br />

schiena. La sua assenza però si protrae<br />

inaspettatamente per mesi. G.B<br />

presenta domanda all’Assicurazione<br />

invalidità (AI) e attende l’esito.<br />

Dopo un anno si sente meglio e i<br />

dolori sembrano essersi attenuati di<br />

molto. Gli ultimi esami confermano<br />

l’aumento della capacità lavorativa,<br />

ma G.B è incerto: teme di non riuscire<br />

più a lavorare. Con il datore di<br />

lavoro non ha più avuto contatti e<br />

ciò gli fa credere che il suo posto di<br />

lavoro non esista più. Intanto, rimane<br />

a casa ed il tempo passa ...<br />

F.R, invece, è inabile per due settimane<br />

a causa di un’influenza. Il<br />

vero motivo, però, è che deve effettuare<br />

i lavori di trasloco, ma non ha<br />

più giorni di vacanza ...<br />

Situazioni del genere sono molto frequenti<br />

in ditte, aziende ed uffici di vari<br />

settori. Si calcola che nell’economia sviz-<br />

zera, le inabilità lavorative causano costi<br />

diretti ed indiretti di svariati milioni di<br />

franchi. Per un datore di lavoro non si<br />

tratta solamente di costi derivanti dalle<br />

prestazioni versate per la perdita di salario<br />

e di rischio LPP, ma soprattutto di<br />

costi supplementari sotto forma di mancata<br />

produttività, calo di qualità e conseguente<br />

perdita d’immagine aziendale. In<br />

questo senso, il tasso d’assenteismo è un<br />

indicatore preciso sullo stato di salute di<br />

un’azienda.<br />

Proprio con lo scopo di seguire ed assistere<br />

professionalmente casi d’incapacità<br />

lavorativa per ridurre in maniera tangibile<br />

la durata delle assenze in un’azienda -<br />

quindi contribuire concretamente alla<br />

riduzione dei costi - migliorandone pure<br />

l’immagine, è nata nel 1994 SIZ Care<br />

SA, una società - finora unica nel suo<br />

genere in Svizzera - operante su tutto il<br />

territorio nazionale e nelle fasce di confine,<br />

nel delicato settore della gestione<br />

delle assenze.<br />

Per saperne di più, abbiamo avvicinato il<br />

responsabile per il <strong>Ti</strong>cino Walter<br />

Cortinovis, domiciliato a Prugiasco, in<br />

Valle di Blenio.<br />

<strong>Ti</strong>cino Business - 07-08/<strong>2004</strong> • 24<br />

La lungimirante azione di SIZ Care SA, società specializzata nelle gestione delle assenze<br />

Qual è il concetto base di SIZ Care?<br />

“E’ ormai noto - spiega Cortinovis - che<br />

un’inabilità lavorativa, in particolare se di<br />

lunga durata o se già avviata verso il riconoscimento<br />

di prestazioni AI, è causa di<br />

un cambiamento radicale, difficile e delicato<br />

delle abitudini di vita di una persona”.<br />

Più il tempo passa e più l’ammalato,<br />

appurata la sua inabilità, rimane solo e l’i-<br />

Flavia Guidali, Head Human Resources Management Assistant<br />

presso la ditta NELM SA di Mendrisio<br />

Cortinovis Walter<br />

In un'azienda come la NELM SA, che occupa oltre 350 dipendenti, seguire ogni inabilità lavorativa si dimostrava<br />

un onere troppo gravoso per l'ufficio del personale. In SIZ Care SA abbiamo trovato un partner affidabile, neutrale<br />

e professionale, grazie al quale tutti possono trarre benefici. L'ufficio del personale è alleggerito nei delicati<br />

compiti di contatto e verifica durante la malattia, i nostri impiegati malati non rimangono da soli e possono usufruire di un sostegno<br />

attivo, i nostri partner assicurativi ricevono utili informazioni sulle differenti inabilità lavorative.<br />

SIZ Care SA ci fornisce, inoltre, una dettagliata statistica, molto utile per la gestione delle nostre risorse e per le trattative annuali per<br />

i rinnovi dei contratti assicurativi.<br />

Dopo un anno di collaborazione abbiamo rilevato una diminuzione delle assenze e un aumento del reciproco rispetto, a tutto vantaggio<br />

di ogni collaboratore e della produttività dell'azienda stessa.


25 • <strong>Ti</strong>cino Business - 07-08/<strong>2004</strong><br />

solamento non è una terapia da seguire<br />

per guarire. Se solo potesse provare, ma<br />

manca il coraggio per chiedere e a chi?<br />

Le trasformazioni aziendali di questi ultimi<br />

anni hanno apportato cambiamenti<br />

anche tra i quadri dirigenti. Grazie ad<br />

un’assistenza professionale - continua -<br />

riteniamo possibile gestire questa particolare<br />

situazione”. Nell’esempio citato<br />

all’inizio, il signor G.B è stato avvicinato<br />

da un consulente che, chiarita con lui la<br />

situazione, ha potuto ritornare dal suo<br />

datore di lavoro e riprendere la sua professione<br />

nella misura massima possibile.<br />

E qual è il risultato di questa<br />

assistenza professionale (contatti<br />

frequenti e visite a domicilio)?<br />

“Ci sforziamo - continua Walter<br />

Cortinovis - e spesso ci riusciamo, per<br />

evitare la cronicizzazione dei disturbi (a<br />

seguito malattia o infortunio) del dipendente,<br />

evitando quindi la definizione del<br />

caso con una rendita di invalidità (che<br />

coinvolge pure l’assicurazione di cassa<br />

pensione dell’azienda). Puntiamo molto<br />

sui contatti personali e umani e sull’attenzione<br />

alle reali necessità della persona.<br />

In questa maniera, riusciamo ad<br />

instaurare una collaborazione schietta ed<br />

aperta tra i vari partners: il datore di lavo-<br />

ro, il dipendente, le assicurazioni, i medici.<br />

Chiaramente si fa appello alla disponibilità,<br />

sensibilità ed al senso di responsabilità<br />

di tutte le parti coinvolte in questo<br />

processo”.<br />

Tuttavia, il problema delle assenze non è<br />

causato esclusivamente dalle malattie di<br />

lunga durata, ma anche dalle frequenti<br />

assenze brevi. “Bisogna marcare la propria<br />

presenza avvicinando già nei primi<br />

giorni la persona a casa. Questo contatto<br />

permette di chiarire l’origine dei disturbi<br />

e facilita la ripresa del lavoro. La prevenzione<br />

indiretta serve a far riflettere e a<br />

soprassedere circa le intenzioni di stare a<br />

casa per scopi privati. L’assistenza di una<br />

persona inabile si prolunga, in caso di<br />

necessità, fino al giorno in cui sono riconosciute<br />

le prestazioni dell’AI.”<br />

Quali rapporti intrattiene il<br />

consulente di SIZ Care SA con il<br />

committente (azienda, assicurazione<br />

malattia, casse pensioni, assicurazioni<br />

private)?<br />

“Dopo ogni contatto con la persona -<br />

spiega ancora Cortinovis - redigiamo un<br />

rapporto dettagliato dell’incontro, che<br />

trasmettiamo all’assicurazione committente.<br />

Quando committente è il datore di<br />

lavoro, gli forniamo utili indicazioni rela-<br />

Informazione<br />

tive ad eventuali ulteriori procedure,<br />

affinché possa stimare la presumibile<br />

durata dell’assenza. Inoltre, per lui allestiamo<br />

una statistica dettagliata (a scadenze<br />

regolari) di tutte le sue inabilità<br />

lavorative. Assieme valutiamo e commentiamo<br />

le cifre in essa rappresentate.<br />

Il nostro servizio - continua Cortinovis -<br />

contribuisce ad alleggerire e sostenere<br />

l’attività della gestione del personale<br />

aziendale, settore molto importante e<br />

sensibile. La nostra presenza valorizza la<br />

politica sociale all’interno dell’azienda”.<br />

“E’ importante sottolineare che è garantita<br />

la protezione dei dati poiché operiamo<br />

nell’assoluto rispetto delle normative<br />

vigenti in Svizzera”.<br />

Anche se la cosa appare difficile, si<br />

può tentare di quantificare il beneficio<br />

finanziario del vostro intervento?<br />

“Una premessa è necessaria: la nostra<br />

consulenza e il nostro intervento possono<br />

contribuire in modo incisivo a capire<br />

da vicino, conoscere ed analizzare le<br />

motivazioni di possibili discrepanze e<br />

situazioni difficili createsi tra datore di<br />

lavoro e impiegato, situazioni controproducenti<br />

per ambo le parti e che creano,<br />

soprattutto nel dipendente, sentimenti<br />

di disagio psichico che alla fine possono<br />

essere nocive”. Da una ricerca del<br />

Segretariato di Stato dell’economia<br />

(Seco) sugli effetti dello stress, risulta<br />

che i dipendenti soddisfatti ed in buona<br />

salute contribuiscono notevolmente al<br />

successo di un’azienda e che la situazione<br />

sul posto di lavoro influisce in maniera<br />

decisiva sulla salute del dipendente.<br />

“Per rispondere alla domanda, quindi,<br />

stimiamo che per ogni franco investito<br />

dal committente a favore del nostro concetto,<br />

se ne risparmiano tre. Le assenze<br />

registrano un calo (frequenza e durata)<br />

dal 10 al 30 %.<br />

Un ulteriore vantaggio, grazie all’introduzione<br />

del nostro servizio, il cliente azienda<br />

lo scopre al momento di (ri)negoziare<br />

un contratto assicurativo per la perdita di<br />

guadagno o per la cassa pensione: l’azienda<br />

che dimostra interesse nella<br />

gestione delle proprie assenze può<br />

affrontare serenamente la discussione<br />

sui costi contrattuali con il suo partner<br />

assicurativo, e chissà, di una qualche piacevole<br />

sorpresa?”<br />

SIZ Care SA dispone di un sito Internet,<br />

che può essere consultato per ulteriori<br />

informazioni, all’indirizzo:<br />

www.sizag.ch


Vita dei Soci<br />

<strong>Ti</strong>cino Business - 07-08/<strong>2004</strong> • 26<br />

SSIC Sezione <strong>Ti</strong>cino: uniti, anche domani<br />

A colloquio con il Direttore della Società Svizzera Impresari Costruttori Sezione <strong>Ti</strong>cino, Edo Bobbià,<br />

che esprime un certo ottimismo per il futuro, nonostante le incertezze momentanee del mercato<br />

di Lisa Pantini<br />

La SSIC Sezione <strong>Ti</strong>cino fu fondata a<br />

Bellinzona il 14 settembre 1918 tramite<br />

l’Assemblea generale costitutiva,<br />

quando alcuni impresari ticinesi decisero di<br />

riunirsi in un’associazione di categoria che<br />

incanalasse gli interessi diversificati delle<br />

persone che operavano nel settore delle<br />

costruzioni, già importante nell’economia<br />

ticinese di allora. Il primo Presidente fu l’ingegnere<br />

Serafino Prada, nato a Castel S.<br />

Pietro il 21 febbraio 1878, quindi un<br />

Mendrisiotto come l’attuale Direttore.<br />

Il mondo delle costruzioni è senza dubbio<br />

uno dei più vivaci e affascinanti: coinvolge<br />

diversi interessi e persone con professioni<br />

che spaziano in vari ambiti.<br />

Uno degli scopi principali della Società fu<br />

proprio quello di creare un organo che<br />

operasse guardando agli interessi comuni<br />

delle varie parti in gioco e non a quelli specifici,<br />

cercando però anche di appianare le<br />

forti rivalità. L’Associazione volle in questo<br />

modo porre le basi per avere quali caratteristiche<br />

che la contraddistinguessero l’etica,<br />

la professionalità, la qualità e l’affidabilità,<br />

garantendo così al cliente che il lavoro<br />

venisse eseguito secondo le regole dell’arte<br />

del costruire. L’attività operativa si svolgeva,<br />

in misura di circa il 60% per i privati ed il<br />

40% restante per gli Enti pubblici.<br />

Subito si profilano cinque sottosezioni che<br />

lavorano indipendentemente l’una dall’altra<br />

con la supervisione della sede cantonale:<br />

Mendrisiotto, Luganese, Locarnese,<br />

Bellinzonese e Biasca e Valli.<br />

Da allora la Società ha vissuto momenti<br />

positivi e negativi, confrontandosi con congiunture<br />

difficili, crisi e boom economici,<br />

che l’hanno portata ad oggi, con 200 soci<br />

attivi che svolgono circa l’80% dei lavori dell’edilizia<br />

e del genio civile.<br />

Il lavoro che la Società Svizzera Impresari<br />

Costruttori Sezione <strong>Ti</strong>cino si prefigge di<br />

svolgere è senza dubbio profilato in molti<br />

ambiti e presuppone diverse approfondite<br />

conoscenze, non solo tecniche, ma anche<br />

finanziarie, legislative, di pianificazione,<br />

ecologiche e relative alla sicurezza sui cantieri.<br />

Per questo la SSIC si impegna nell’organizzare<br />

momenti formativi per i suoi<br />

associati, favorendo così l’aggiornamento<br />

nei vari ambiti professionali. È anche per<br />

questo che la SSIC TI oggi mette a disposizione<br />

dei propri soci, sotto forma di consulenza,<br />

le conoscenze di un pool di ingegneri<br />

e di persone specializzate, che forniscono<br />

un qualificato supporto conoscitivo sulle<br />

norme fiscali, tecniche, giuridiche e di sicurezza<br />

sul lavoro.<br />

Tutto ciò rientra nel campo dei servizi indirizzati<br />

agli associati e della formazione professionale,<br />

che sta molto a cuore alla SSIC.<br />

Dal 1976 essa dispone infatti di un proprio<br />

Centro di formazione e di perfezionamento<br />

professionale a Gordola. Centro, attualmente<br />

diretto dal signor Gian Pietro Losa,<br />

che ha assunto in breve tempo un ruolo<br />

guida nonché di aggregazione delle numerose<br />

Associazioni di categoria affini al settore<br />

della costruzione. Presso l’infrastruttura<br />

formativa di Gordola si svolge infatti la formazione<br />

di ben 30 profili professionali, che<br />

fanno capo a 14 Associazioni di categoria.<br />

Le principali attività sono quelle della formazione<br />

di base come i corsi di introduzione<br />

per apprendisti e quelli di aggiornamento<br />

professionale (corsi ed esami a vari livelli,<br />

maestria, ecc.). La paternità di questo<br />

Centro è da attribuire a Giacomo Pisoni<br />

(recentemente scomparso) che, in collaborazione<br />

con l’allora Segretario cantonale<br />

Felice Lazzarotto, convinsero la Direzione<br />

societaria della necessità di investire molti<br />

soldi a favore della formazione.<br />

La professione di base per l’edilizia, quella<br />

di muratore, prevede tre anni di apprendistato;<br />

il numero complessivo di giovani in<br />

formazione è di circa 150 unità. In partico-<br />

Il Direttore della SSIC Sezione <strong>Ti</strong>cino, Edo Bobbià<br />

lare per quanto riguarda l’anno scolastico<br />

2003 – <strong>2004</strong>, gli apprendisti sono stati: 53 al<br />

primo anno, 39 al secondo e 45 al terzo. In<br />

questi numeri si legge il marcato interesse<br />

riposto dalle nuove generazioni verso un<br />

settore che da sempre è tra i rilevanti per<br />

l’economia cantonale. I giovani sono ticinesi<br />

o domiciliati, ma vi è anche un buon 30%<br />

di apprendisti frontalieri; questi restano<br />

sovente nelle imprese dove hanno cominciato<br />

a lavorare. Il mercato non è saturo e vi<br />

è quindi un’interessante domanda per questa<br />

figura professionale in funzione del<br />

buon “riciclo”, promosso anche dall’introduzione<br />

del pensionamento a 62 anni. La<br />

carriera professionale possibile comincia<br />

dall’ottenimento dell’attestato di capacità<br />

quale muratore, con la possibilità di specifica<br />

nel campo dell’edilizia o del genio civile.<br />

Dopo la pratica in cantiere e con altri<br />

corsi si può arrivare ad essere capo squadra,<br />

capo muratore, tecnico dell’edilizia<br />

ed infine impresario costruttore diplomato<br />

federale.<br />

Gli impresari costruttori credono nel futuro,<br />

ed il futuro è fatto dei giovani formati<br />

oggi. Alfine di concorrere nel quadro dell’azione<br />

svolta dalla SSIC TI, segnatamente di


27 • <strong>Ti</strong>cino Business - 07-08/<strong>2004</strong><br />

Il Centro di Formazione Professionale della SSIC TI<br />

a Gordola<br />

contribuire alla vita associativa con l’apporto<br />

di nuove idee e progetti, nel 1998 è stato<br />

costituito un Gruppo interno alla struttura<br />

associativa composto proprio da giovani<br />

imprenditori. Questo gruppo ha lo scopo<br />

di stimolare nei giovani la consapevolezza<br />

della loro funzione etico-sociale-economica;<br />

favorire un avvicinamento dei nuovi<br />

imprenditori alla vita ed alla struttura della<br />

SSIC TI, onde promuovere la creazione ed<br />

il rafforzamento di un sano e proficuo spirito<br />

associativo; in altre parole propagandare<br />

l’azione imprenditoriale seria all’interno ed<br />

al di fuori del suo ambito, mediante dibattiti<br />

o contatti con altri Gruppi o Associazioni;<br />

seguire attentamente l’aspetto della formazione<br />

e del perfezionamento professionale<br />

in tutte le sue forme.<br />

Il lavoro del Segretariato e dell’Ufficio presidenziale<br />

è spesso confrontato con vari<br />

aspetti: crisi economiche, periodi congiunturali<br />

altalenanti, sindacati (quello dell’edilizia<br />

è il più intraprendente), e altri ancora. La<br />

SSIC TI ha funto da mediatore, negoziatore<br />

e da collante a salvaguardia della professione,<br />

della sua difesa, nonché della promozione<br />

dell’immagine di categoria.<br />

“Nei rapporti con i sindacati, la SSIC ha<br />

sempre saputo trovare soluzioni favorevoli<br />

per entrambe le parti anche quando le cose<br />

non andavano per il verso giusto” afferma<br />

Edo Bobbià, Direttore della SSIC Sezione<br />

<strong>Ti</strong>cino, “… in carica dal 1987, ho visto e mi<br />

sono confrontato con molteplici scenari,<br />

che hanno però sempre portato soluzioni<br />

soddisfacenti per le parti coinvolte”.<br />

Bobbià parla di passione per il lavoro ed il<br />

mondo entro il quale si opera per salvare le<br />

prerogative dei datori di lavoro “senza i<br />

quali, non ci sarebbe economia” continua<br />

Bobbià. Egli precisa però che “l’imprenditore<br />

è bravo nella misura in cui i suoi collaboratori<br />

glielo permettono”, con chiaro riferimento<br />

al rispetto e alla considerazione da<br />

riservare sempre ai lavoratori, anche ai più<br />

umili.<br />

Dopo il boom economico degli anni ’80, e<br />

la crisi profonda del 1990, ora, nel nuovo<br />

millennio, la congiuntura ha raggiunto un<br />

certo livello di stabilità. “La situazione negativa<br />

passeggera di cui si è tanto discusso<br />

negli altri settori non ha toccato il nostro”,<br />

prosegue Bobbià, “anzi, una volta usciti dal<br />

crollo degli anni ’90, tutto è andato lentamente<br />

migliorando. Le persone hanno<br />

riflettuto sulle speculazioni finanziarie,<br />

ritrovando la voglia dell’investimento nel<br />

mattone. In aggiunta a questo, il basso<br />

costo del denaro e la maggior disponibilità<br />

delle banche, hanno incentivato la ripresa.”<br />

I giovani ticinesi, da sempre, vogliono divenire<br />

proprietari di una casa, vivendo il presente<br />

e mettendo le basi, solide, per un<br />

avvenire. A favore di questa nuova tendenza<br />

di mercato, la SSIC non è rimasta con le<br />

mani in mano, ma ha creato al suo interno<br />

uno specifico servizio di consulenza tecnico–finanziaria.<br />

L’impresario costruttore ha contribuito a far<br />

crescere il <strong>Ti</strong>cino, creando infrastrutture,<br />

scuole, ospedali, ecc. Un buon <strong>Ti</strong>cino, con<br />

delle opere importanti.<br />

Nell’ambito della comunicazione, alla quale<br />

la SSIC TI presta particolare attenzione, trovano<br />

spazio la rivista bimestrale<br />

metroCUBO e, da diversi anni, il sito<br />

Internet all’indirizzo www.ssic-ti.ch. La base<br />

della strategia comunicativa perseguita<br />

dalla Società è quella interattiva, quella che<br />

ha lo scopo di avvicinare le basi con le strutture<br />

societarie, a tutti i livelli. Anche per<br />

questo, l’Associazione dei costruttori ticinesi<br />

opera in ambito culturale, proponendo<br />

regolarmente ai propri soci degli incontri<br />

culturali, ricreativi, ecc.<br />

Va inoltre ribadito che la SSIC <strong>Ti</strong>cino intrattiene<br />

ottimi rapporti di collaborazione con<br />

la sede nazionale a Zurigo.<br />

Uno sguardo all’attualità<br />

Si è tenuta ad Airolo, il 13 maggio scorso,<br />

l’Assemblea generale ordinaria della SSIC<br />

Sezione <strong>Ti</strong>cino. Uno dei temi principali toccati<br />

è stato quello riferito all’apertura del<br />

mercato e alla libera circolazione delle persone<br />

nell’ambito degli Accordi Bilaterali. “Si<br />

dovrà prevedere una concorrenza profilata<br />

dall’Italia. L’imprenditoria italiana è migliorata<br />

e dunque non ci resta che migliorare<br />

Vita dei Soci<br />

La sede societaria in Viale Portone a Bellinzona<br />

anche noi per reggere il confronto. Poi si<br />

vedrà, sperando in una concorrenza leale,<br />

nel rispetto delle regole vigenti in <strong>Ti</strong>cino,<br />

rispettate scrupolosamente dagli imprenditori<br />

locali”.<br />

Si è anche voluto puntare l’accento sullo<br />

slogan “La conoscenza è gerarchia” che<br />

ha messo in luce l’importanza di far valere<br />

non solo le proprie conoscenze professionali<br />

ma anche quelle particolari alfine di<br />

“imporre” una gerarchia che assicuri una<br />

priorità nelle scelte del cliente verso la<br />

concorrenza.<br />

Importante infine sottolineare le nuove<br />

nomine statutarie in seno alla SSIC TI per il<br />

periodo <strong>2004</strong> – 2008, delineatesi durante<br />

l’ultima Assemblea generale ordinaria:<br />

• Ufficio presidenziale (potere esecutivo):<br />

Dante Gilardi (Presidente), Cleto<br />

Muttoni (Vicepresidente), Michele Barra<br />

(membro), Edo Bobbià (Direttore), Gian<br />

Pietro Losa (Direttore Centro di formazione).<br />

• Consiglio sezionale (potere legislativo):<br />

Claudio Balemi, Odis Barbara de<br />

Leoni, Egidio Bernasconi, Simone<br />

Campana-Riva, Loretta Canonica,<br />

Massimo Cereghetti, Andrea Ender,<br />

Nicola Ferrari, Stefano Frei, Mauro Galli,<br />

Carlo Garzoni, Matteo Milani,<br />

Ferdinando Santaniello, Paolo Tamò,<br />

Nicola Zani, Ernesto Zanini.<br />

La <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong> formula i migliori auspici per il<br />

futuro operato dell’Associazione dei costruttori<br />

ticinesi.<br />

SSIC Sezione <strong>Ti</strong>cino<br />

Viale Portone 4<br />

6500 Bellinzona<br />

Tel. +41 91 825 54 23<br />

Fax +41 91 825 75 38<br />

info@ssic-ti.ch<br />

www.ssic-ti.ch


Vita dei Soci<br />

<strong>Ti</strong>cino Business - 07-08/<strong>2004</strong> • 28<br />

Lanier (Svizzera) SA:<br />

inaugurato l’ampliamento del centro<br />

Si sono tenute il mese scorso le porte aperte nel centro a Taverne.<br />

Un’occasione per inaugurare l’ampliamento della sede e conoscere le ultime novità tecnologiche.<br />

di Lisa Pantini<br />

Il 16 e 17 giugno scorsi a Taverne,<br />

nella sede di Lanier Svizzera SA, si<br />

sono tenute le porte aperte dell’azienda,<br />

durante le quali sono state presentate<br />

le novità in ambito di creazione<br />

e distribuzione di documenti, di stampanti,<br />

fotocopiatrici e soluzioni software<br />

per la gestione dei documenti.<br />

Il tutto nel nuovo spazio creato appositamente<br />

per l’occasione. Una grande<br />

sala allestita dove prima vi era solo un<br />

deposito, il personale pronto ad accogliere<br />

ed illustrare agli ospiti le tecnologie<br />

avanzate che hanno permesso a<br />

Lanier Svizzera SA di diventare leader<br />

nel proprio settore. Con una vasta<br />

gamma di apparecchi multifunzionali,<br />

Lanier offre le soluzioni più adatte ad<br />

ogni genere di problema. Fanno parte<br />

dei sistemi multifunzionali gli apparecchi<br />

come le stampanti o le fotocopiatrici<br />

in grado di svolgere più funzioni, come<br />

ad esempio raccogliere in un unico<br />

apparecchio una fotocopiatrice a colori,<br />

una stampante, un fax, e uno scanner. E<br />

non è tutto: può gestire l’archiviazione<br />

di documenti.<br />

Lanier è una società del gruppo Ricoh.<br />

Esso è riuscito a livello mondiale e con<br />

una strategia multibrand, ad ottenere<br />

una consistente quota di mercato,<br />

essendo presente in moltissimi paesi<br />

nell’automazione degli uffici. In Svizzera<br />

il rappresentante per le soluzioni di<br />

gestione dei documenti è Lanier.<br />

La quota di mercato di Ricoh in tre anni<br />

è andata crescendo raggiungendo il<br />

28.4% sul mercato europeo, superando<br />

crisi economiche, e momenti altalenanti,<br />

sorpassando concorrenti come<br />

Canon, Konica-Minolta, Xerox, ecc.<br />

Lanier nasce nel 1934 negli Stati Uniti,<br />

quando Hicks, Sartain e Tommy Lanier la<br />

fondarono vendendo dittafoni. Nel 1955<br />

inizia la collaborazione con la 3M, grande<br />

distributore autonomo. Nel 1983<br />

Harris, una grande casa produttrice di<br />

fotocopiatrici e tecnologie specializzate<br />

nelle macchine per la stampa, la acquista.<br />

Tre anni dopo con una joint venture<br />

viene fondata la Harris/3M. Nel 1989<br />

Harris integra la parte del ramo macchine<br />

d’ufficio 3M, modificandone il nome<br />

in Lanier Worldwide Inc. Un’altra acquisizione<br />

è quella fatta nel 1993 in<br />

Germania, quando Lanier conquista il<br />

mercato Telefax della Pitney Bowes.<br />

L’importante passo strategico, che ha<br />

L'Ing. André Roesti, Direttore Regionale della sede ticinese<br />

visto l’incremento delle quote di mercato<br />

a massimi livelli e che ha permesso a<br />

Lanier – ed a Ricoh – di divenire uno dei<br />

leader mondiali che è oggi, è l’acquisizione<br />

della divisione Copyng di Agfa in<br />

Europa, azienda all’avanguardia operante<br />

nell’editoria. Nel 1999 Lanier entra in<br />

borsa a New York e nel 2001 diventa una<br />

società del gruppo Ricoh al 100%. Infine<br />

nel 2003 essa ottiene la certificazione<br />

ISO DIN EN 9001 e 14001.<br />

Lanier non è solo un rivenditore di macchinari<br />

specializzati, ma offre una seria<br />

consulenza al cliente, trovando una<br />

soluzione perfetta su misura per il cliente;<br />

non vendendo macchine a scatola<br />

chiusa, ma eseguendo un’analisi perso


29 • <strong>Ti</strong>cino Business - 07-08/<strong>2004</strong> Vita dei Soci<br />

nalizzata dei bisogni del cliente. La<br />

Customer Vision infatti, slogan lanciato<br />

nel 1992 quale filosofia di Lanier, che<br />

investe l’intera struttura aziendale, chiama<br />

tutti i dipendenti ad osservare le<br />

attività aziendali con gli occhi del cliente<br />

per rispondere a tutte le sue esigenze e<br />

possibilmente superarle. L’azienda si<br />

occupa infatti, oltre che del business tradizionale<br />

di vendita di sistemi per la<br />

copia, fax e stampa, di output (l’osservazione<br />

sistematica del workflow dei documenti<br />

con la priorità sull’output), di facilitymanagemenet<br />

(la gestione e la manutenzione<br />

di tutto il parco macchine) e<br />

dell’outsourcing (vale a dire la ripresa<br />

dell’attività dei clienti). L’analisi<br />

DOCutivity è un altro dei punti strategici<br />

di quest’impresa. Questa procedura<br />

permette al cliente di valutare la trasparenza<br />

dei costi, e si esegue tramite:<br />

• un inventario del parco macchine<br />

• un inventario dei volumi di stampa<br />

• un’analisi dei reparti<br />

I dati vengono poi elaborati con uno<br />

strumento informatico che ne calcola la<br />

redditività. Viene valutata la necessità<br />

per ogni reparto dell’azienda, e proposta<br />

una soluzione ottimale che permetta<br />

di risparmiare. Il trend attuale è quello<br />

di sostituire molte macchine periferiche<br />

con sistemi multifunzionali, in modo da<br />

ridurre il numero di periferiche e di<br />

comprimere i costi per l’output di documenti.<br />

La sede di Taverne conta 13 addetti: 4<br />

venditori, 7 tecnici e 2 persone che si<br />

Comunicato Stampa<br />

occupano dell’amministrazione. Come<br />

filiale, essa deve far riferimento alla sede<br />

centrale svizzera ad Horgen, che conta<br />

203 collaboratori, che a sua volta dipende<br />

dalla sede internazionale di<br />

Bruxelles. Mentre che a livello mondiale,<br />

il Gruppo Ricoh conta circa 75'000<br />

impiegati.<br />

In Svizzera Lanier ottiene un fatturato di<br />

circa 68 milioni di franchi, con i 6 centri<br />

regionali e la disposizione di interventi<br />

tecnici decentralizzati nelle tre lingue.<br />

La rappresentanza sul mercato svizzero<br />

è del 13.8%, al secondo posto dopo<br />

Canon, che ha una quota di mercato del<br />

Il Gruppo Donne PMI <strong>Ti</strong>cino ha tenuto recentemente la sua Assemblea Generale annuale.<br />

Durante i lavori, il Comitato uscente è stato riconfermato: Marie Jeanne Bosia, Presidente<br />

Mary Bernardasci, Tesoriera; Cécile Chiodini Polloni, Segretaria.<br />

Un momento della giornata di porte aperte a Taverne<br />

16.7%. In <strong>Ti</strong>cino, per macchine installate<br />

e fatturato, Lanier si “piazza” al primo<br />

posto.<br />

A Lanier (Svizzera) SA vanno i complimenti<br />

della <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong> per il proprio operato.<br />

Lanier (Svizzera) SA<br />

Via Carvina 3<br />

6807 Taverne<br />

Tel. +41 91 935 78 38<br />

Fax +41 91 935 78 48<br />

chinfo@lanier-europe.com<br />

www.lanier.ch<br />

A fine estate il gruppo riprenderà la sua attività accogliendo a Lugano il 13 settembre all'hotel Bellevue di Lugano un convegno (con<br />

inizio alle ore 10.00) aperto anche al pubblico che sarà intitolato “La Donna in <strong>Ti</strong>cino nel XXI secolo: cultura, politica e economia”.<br />

Il tema sarà sviluppato da diverse personalità femminili ticinesi: per la politica la consigliera nazionale Laura Sadis, per l’economia<br />

Fides Baldesberger direttrice della ditta Outils Rubis SA di Stabio e per la cultura Denis Fedeli direttrice d'orchestra e insegnante al<br />

Conservatorio della Svizzera italiana.<br />

Il 20 settembre alle 18.30, il gruppo Donne PMI <strong>Ti</strong>cino riceverà nell'Auditorium della sede centrale della Banca Stato Cantone <strong>Ti</strong>cino a<br />

Bellinzona, la Signora Paola Ghillani, Direttrice Generale della Fondazione Max Havelaar Svizzera.<br />

Questa importante serata sarà aperta al pubblico. Seguirà un dibattito.


Vita dei Soci<br />

Debrunner SA - Giubiasco<br />

di Veljkovic Gorica<br />

La società Debrunner &<br />

Acifer è un’azienda del<br />

gruppo Klöckner & Co.,<br />

il quale occupa una posizione<br />

di primo piano a livello<br />

mondiale, nella distribuzione<br />

dei diversi materiali. Il<br />

gruppo svizzero dispone,<br />

oltre a depositi e punti vendita<br />

regionali, anche di<br />

ampie capacità nelle lavorazioni<br />

e assortimenti con<br />

oltre 90'000 articoli.<br />

Debrunner SA di Giubiasco<br />

nasce nel 1971. Dopo l’insediamento<br />

e le diverse fasi di<br />

ristrutturazione negli anni,<br />

nel 2000 vengono riorganizzati<br />

totalmente tutti gli uffici<br />

e quest’anno è stato inaugurato<br />

un ammodernato centro<br />

artigianale. Il centro artigianale<br />

è facilmente raggiungibile<br />

grazie alla sua ubicazione,<br />

in vicinanza ai raccordi<br />

autostradali, ampi posteggi<br />

a disposizione e stazione ferroviaria di<br />

fronte.<br />

Oltre alla nuova struttura è presente un<br />

moderno banco di vendita, al quale si<br />

trovano collaboratori molto competenti,<br />

sia per quanto attiene al servizio di<br />

vendita, nonché conoscenza merceologica,<br />

dunque in grado di consigliare<br />

nella scelta dei prodotti e offrire valide<br />

indicazioni per il relativo impiego.<br />

Vengono assunti regolarmente degli<br />

apprendisti, i quali hanno la possibilità<br />

di svolgere il tirocinio di impiegato di<br />

commercio o impiegato di vendita: alla<br />

formazione degli stessi viene riservata<br />

particolare attenzione, vedendo in loro<br />

le forze del domani.<br />

Debrunner Giubiasco, il vostro fornitore<br />

• nelle immediate vicinanze<br />

• con una lunga storia alle spalle<br />

• tutto “sotto un sol tetto”<br />

• ampi e attrezzati spazi di vendita<br />

• vasto assortimento di prodotti a<br />

disposizione (o fornibili in breve spazio<br />

di tempo)<br />

• lavorazioni degli acciai per cemento<br />

armato<br />

• moderne macchine atte all’esecuzione<br />

di tagli per acciai mercantili, trafilati<br />

e inossidabili, tubi e metalli<br />

<strong>Ti</strong>cino Business - 07-08/<strong>2004</strong> • 30<br />

Il nuovo centro artigianale<br />

• competenti consulenze sui prodotti<br />

• sistema manageriale di qualità<br />

• certificato ISO 9001.<br />

Debrunner SA<br />

Via Moderna 15, Zona 2<br />

6512 Giubiasco<br />

fabbisogni per l’edilizia,<br />

ferramenta tecnica di fissaggio<br />

utensili, macchine<br />

Tel. + 41 91 850 13 78<br />

Fax + 41 91 850 12 51<br />

sales_ti@d-a.ch<br />

www.d-a.ch


31 • <strong>Ti</strong>cino Business - 07-08/<strong>2004</strong> Servizi della <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong><br />

Carnet ATA:<br />

nuove disposizioni<br />

valide dal 1° maggio <strong>2004</strong><br />

di Luciana Muggiasca, responsabile del servizio legalizzazioni <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong><br />

Con l’allargamento dell’Unione<br />

Europea, il territorio doganale si è<br />

esteso.<br />

Le dogane interne sono state soppresse,<br />

pertanto non ci sono più controlli doganali<br />

tra i quindici Paesi già membri e, dal<br />

1° maggio <strong>2004</strong>, anche con i dieci nuovi<br />

aderenti.<br />

Per memoria, i dieci nuovi Paesi sono:<br />

Estonia, Lettonia, Lituania, Malta,<br />

Polonia, Slovacchia, Slovenia, Repubblica<br />

Ceca, Ungheria, e Cipro.<br />

Questi Paesi fanno già parte<br />

dell’Organizzazione garante ATA.<br />

Cosa cambia per i titolari<br />

di Carnets ATA?<br />

I titolari di carnets, che si recano in uno<br />

di questi Paesi o che sono in possesso di<br />

carnets rimasti aperti, sono tenuti, al<br />

momento della riesportazione delle<br />

merci dopo il 1° maggio <strong>2004</strong>, a fare scaricare<br />

il proprio carnet presso la nuova<br />

frontiera dell’Unione doganale.<br />

Per esempio, dopo il 1° maggio <strong>2004</strong>, di<br />

ritorno da un viaggio in Polonia, non c’è<br />

più la dogana polacca dove registrare la<br />

riesportazione ma unicamente il passaggio<br />

alla dogana Germania-Svizzera dove<br />

si dovrà far registrare nel carnet la rie-<br />

sportazione in Germania quale scarico<br />

dell’importazione in Polonia.<br />

Allo scopo di evitare ogni e qualsiasi problema<br />

di richiesta per diritti doganali e<br />

tasse, occorre far registrare in ogni caso<br />

la reimportazione delle merci in Svizzera<br />

prima della scadenza del carnet.<br />

Per ulteriori domande, non esitate a<br />

rivolgervi al nostro<br />

Servizio legalizzazioni<br />

Tel. +41 91 911 51 23/24/25<br />

che ben volentieri rimane a disposizione<br />

per fornire le informazioni del caso.<br />

La Polizia Cantonale di Zurigo mette in guardia<br />

contro ordinazioni fraudolente<br />

Comunicato di Creditreform<br />

Nel corso degli ultimi mesi sono state commesse ordinazioni fraudolente per diversi milioni di franchi nel Cantone Zurigo e nei cantoni<br />

limitrofi.<br />

Queste frodi si svolgono secondo uno stesso schema. I “nuovi clienti” ordinano merci e pagano la prima fornitura in contanti. Poco dopo<br />

ordinano di nuovo merce ma per una quantità maggiore. Dopo la prima esperienza positiva si invia loro la merce con una fattura che<br />

non verrà mai pagata. Le merci acquistate dal “cliente” (sigarette, bevande analcoliche, alcolici, articoli elettronici e materiali da costruzione)<br />

vengono vendute al mercato nero a metà prezzo.<br />

Prudenza con la fiducia nel principio commerciale di lealtà e buona fede!<br />

Bisognerebbe trattare i nuovi clienti con precauzione, anche se le informazioni del Registro di commercio e dell’Ufficio Esecuzione e<br />

Fallimenti risultano essere in ordine.<br />

Le imprese sono più protette se le relazioni iniziali che si intrattengono si basano su pagamento in contanti, se i termini di pagamento<br />

sono ridotti e i limiti di credito abbassati. I sistemi di controllo interno dovrebbero essere verificati e intensificati, e si dovrebbero mettere<br />

delle “bandiere rosse”. Se il nuovo cliente è una società di recente costituzione o se vi sono state frequenti modifiche degli amministratori<br />

al domicilio, alla sede o ai revisori, questi sono segnali d’allarme. La richiesta d’informazioni commerciali può anche proteggere<br />

contro questi rischi di frode.


Formazione<br />

Da ottobre <strong>2004</strong> un’ampia offerta<br />

di master biennali all’USI<br />

Università<br />

della<br />

Svizzera<br />

italiana<br />

Comunicato Stampa<br />

L’USI è stata fra le prime università in<br />

Svizzera ad adottare il nuovo<br />

Ordinamento europeo per gli studi universitari,<br />

detto di Bologna, che suddivide<br />

il percorso formativo in due cicli: un<br />

triennio di base con titolo di Bachelor e<br />

un biennio di specializzazione che conclude<br />

gli studi con il titolo di Master.<br />

Insieme, il triennio di Bachelor e il biennio<br />

di Master sostituiscono il sistema di<br />

studi precedente con laurea o licenza<br />

quadriennale. In ottobre le facoltà di<br />

Scienze economiche e di Scienze della<br />

comunicazione inaugurano il secondo<br />

ciclo con un’ampia offerta di bienni di<br />

specializzazione. È ammesso al biennio<br />

di Master chi ha ottenuto un Bachelor o<br />

una laurea quadriennale secondo l’ordinamento<br />

precedente. Le lingue d’insegnamento<br />

sono l’italiano e l’inglese.<br />

Grazie alla Fondazione per le facoltà di<br />

Lugano sono disponibili numerose borse di<br />

studio dell’importo massimo di 5’000 franchi,<br />

attribuite in base al merito e al reddito a studenti<br />

di qualsiasi provenienza iscritti ad un<br />

programma di Master biennale.<br />

I Master che inizieranno sono:<br />

Master in Scienze economiche:<br />

Finance (in inglese): formazione di specialisti<br />

dei mercati finanziari con una solida conoscenza<br />

dei fondamenti teorici e degli strumenti<br />

di gestione finanziaria. Particolare<br />

attenzione è riservata al tema dell’informazione<br />

finanziaria e alla gestione dei rischi.<br />

Economia e Management (in italiano): formazione<br />

di economisti e manager che integrano<br />

nelle loro competenze strumenti di<br />

analisi economica, tecniche manageriali e<br />

gestione aziendale. Tre settori di approfondimento:<br />

piccole e medie imprese, servizi<br />

pubblici e intermediari finanziari.<br />

Economics, institutions and public policies<br />

(in inglese): programma internazionale<br />

offerto in cooperazione con l’Università<br />

Cattolica di Milano. Propone uno studio<br />

interdisciplinare dei molteplici aspetti che<br />

regolano i rapporti fra le istituzioni e l’economia<br />

a livello nazionale e globale.<br />

Master in Scienze della comunicazione:<br />

Gestione dei media (in italiano): formazione<br />

di professionisti con una buona conoscenza<br />

del funzionamento e delle peculiarità<br />

delle imprese editoriali che saranno in grado<br />

di assumere funzioni di progettazione, organizzazione,<br />

coordinazione e controllo dei<br />

processi nel settore dei media.<br />

Tecnologie per la comunicazione (in italiano):<br />

formazione di specialisti con specifiche<br />

competenze analitiche, progettuali e<br />

gestionali per valutare le potenzialità delle<br />

nuove tecnologie e le peculiarità dei contesti<br />

individuali e sociali nei quali vengono utilizzate.<br />

Technolog y-enhanced communication<br />

for cultural heritage (in inglese): formazione<br />

di specialisti in grado di utilizzare le nuove<br />

tecnologie nelle attività comunicative delle<br />

istituzioni culturali. Formazione interdisciplinare<br />

indirizzata a studenti con una preparazione<br />

umanistica e culturale.<br />

Comunicazione istituzionale (in italiano):<br />

formazione di specialisti che gestiscono la<br />

comunicazione in istituzioni pubbliche e<br />

organizzazioni internazionali. Particolare<br />

attenzione è rivolta al contesto politico, sociale<br />

e culturale, in cui operano le istituzioni.<br />

Formazione (in italiano): formazione di specialisti<br />

capaci di progettare, realizzare e valutare<br />

programmi di formazione nelle aziende<br />

e nelle istituzioni. Due i settori d’approfondimento:<br />

il management delle formazione e<br />

l’utilizzazione delle nuove tecnologie nei<br />

<strong>Ti</strong>cino Business - 07-08/<strong>2004</strong> • 32<br />

contesti formativi.<br />

Master congiunti in Scienze economiche<br />

e Scienze della comunicazione:<br />

Comunicazione finanziaria (in inglese e<br />

in italiano): formazione di specialisti con le<br />

competenze e gli strumenti per comprendere<br />

e gestire la comunicazione nel campo<br />

della finanza, creando una connessione<br />

comunicativa adeguata fra specialisti della<br />

finanza e il vasto pubblico degli investitori.<br />

Marketing (in inglese): formazione di specialisti<br />

con le competenze per analizzare e<br />

valutare i mercati in modo da orientare le<br />

attività aziendali verso soluzioni efficaci nel<br />

rapporto con i clienti. Particolare attenzione<br />

è rivolta al settore business-to-business,<br />

ai servizi e al marketing internazionale.<br />

Corporate communication (in inglese):<br />

formazione di specialisti con competenze<br />

manageriali e conoscenze specialistiche<br />

della comunicazione d’impresa. Molteplici<br />

gli sbocchi professionali: responsabile della<br />

comunicazione aziendale, responsabile<br />

dell’immagine, advertising manager, ecc.<br />

International Tourism (in inglese): programma<br />

internazionale in collaborazione<br />

con l’Università degli studi di Pavia per la<br />

formazione di figure professionali qualificate<br />

nei settori più importanti del turismo<br />

internazionale: tour operator, gestione di<br />

catene alberghiere, uffici regionali e nazionali<br />

del turismo, comunicazione nel turismo,<br />

eccetera. I diplomati dispongono di<br />

solide competenze in economia, comunicazione<br />

e scienze politiche.<br />

Facoltà di Scienze informatiche<br />

Il 18 ottobre inizieranno i primi corsi del<br />

triennio di Bachelor della nuova facoltà di<br />

Scienze informatiche e il primo biennio di<br />

Master di Scienze informatiche in<br />

Embedded Systems Design accessibile a<br />

chi possiede un Bachelor in facoltà tecni-


33 • <strong>Ti</strong>cino Business - 07-08/<strong>2004</strong> Formazione<br />

che o scientifiche. Il Master forma specialisti<br />

con competenze teoriche e pratiche<br />

nella progettazione e programmazione di<br />

sistemi embedded, piccoli dispositivi elettronici<br />

che dotano d’intelligenza le strutture<br />

più diverse, nelle quali vengono incor-<br />

porati. La nuova offerta formativa si avvale<br />

dell’esperienza e delle competenze internazionali<br />

dell’Istituto ALaRI, che dal 2000<br />

propone con notevole successo un corso<br />

post-laurea nella programmazione di sistemi<br />

embedded: il Master of Advanced<br />

LUGANO SUMMER SCHOOL<br />

La seconda sessione della Lugano Summer School, organizzata<br />

da BC Forum Lugano: un percorso didattico formativo<br />

in Quantitative Management per la Direzione Aziendale.<br />

Comunicato Stampa<br />

La Lugano Summer School giunta al<br />

suo appuntamento annuale si propone<br />

come momento di formazione<br />

per i quadri direzionali delle medie e<br />

grandi aziende attraverso due sessioni di<br />

corsi in Quantitative Management.<br />

• la sessione di Luglio (14, 15, 16<br />

luglio <strong>2004</strong>), tratta il tema del<br />

Processo decisionale strategico in<br />

condizioni di incertezza. Gli strumenti<br />

di valutazione dell’incertezza ed<br />

i metodi che consentono di prendere<br />

decisioni ottimali in condizioni di<br />

imprevedibilità sono strumenti fondamentali<br />

per l’alta direzione. Nel corso<br />

viene data particolare enfasi all’analisi<br />

dei fenomeni estremi che possono<br />

profondamente condizionare l’andamento<br />

aziendale.<br />

• Il corso di settembre (8, 9, 10 settembre<br />

<strong>2004</strong>) è incentrato sul tema<br />

La gestione del rischio finanziario<br />

per le aziende manifatturiere e<br />

commerciali. Questo corso avanzato<br />

approfondisce le metodologie di<br />

gestione del rischio finanziario per le<br />

aziende manifatturiere e commerciali.<br />

La parte teorica del corso presenta i<br />

concetti fondamentali di gestione del<br />

rischio finanziario, i metodi valutazione<br />

quantitativa del rischio e i metodi di<br />

copertura o mitigazione del rischio.<br />

È indubbio che la Direzione aziendale<br />

affronta di questi tempi pressioni enormi.<br />

Il rischio, la complessità e l’incertezza<br />

sono oramai caratteristiche dell’ambiente<br />

in cui si opera. Fattori come la compe-<br />

tizione sempre più intensa, la globalizzazione,<br />

le aspettative dei clienti che si<br />

modificano rapidamente, le nuove tecnologie,<br />

i cambiamenti normativi, la volatilità<br />

dei mercati finanziari, ed altri ancora<br />

portano le aziende ad anticipare e non<br />

solo a gestire il cambiamento, al fine di<br />

soddisfare le esigenze di crescenti dividendi<br />

e continua generazione di valore.<br />

Gestendo il rischio in maniera efficace, le<br />

organizzazioni possono non solo minimizzarlo<br />

nel momento in cui un evento<br />

negativo accade, ma essere anche in<br />

grado di sfruttare in maniera attiva le<br />

opportunità che potrebbero presentarsi<br />

nel raggiungimento dei propri obiettivi.<br />

Molte organizzazioni nel mondo utilizzano,<br />

al fine di fronteggiare il rischio, specifici<br />

strumenti e processi di gestione del<br />

rischio, strumenti e processi che finiscono<br />

per integrarsi sinergicamente con la<br />

gestione del proprio business.<br />

In altre parole le organizzazioni stanno<br />

iniziando a comprendere che il rischio<br />

non è più un onere da sopportare, ma al<br />

contrario, se ben gestito, può diventare<br />

un fattore critico di successo e dare un<br />

vantaggio competitivo.<br />

In questo quadro, i corsi che Lugano<br />

Summer School organizza offrono a<br />

managers e dirigenti aziendali un’interessante<br />

opportunità di accrescimento della<br />

loro competenza decisionale per ottimizzare<br />

al meglio i flussi operativi strategici<br />

all’interno dell’azienda.<br />

I corsi si rivolgono infatti a quei dirigenti<br />

che vogliono applicare le moderne tecni-<br />

Studies in Embedded Systems Design.<br />

Le informazioni complete sono disponibili in<br />

forma elettronica (www.master.unisi.ch) o<br />

presso il Servizio di orientamento<br />

(orientamento@lu.unisi.ch,<br />

Claudine Marty, Tel. +41 912 47 95).<br />

che di teoria della decisione in condizioni<br />

di incertezza a problemi aziendali:<br />

direttori generali, direttori operativi,<br />

direttori della pianificazione, direttori<br />

marketing, direttori finanziari e responsabili<br />

project financing.<br />

Interverranno: Augusto Carena, fondatore<br />

ed amministratore della Dharma<br />

SA nonché cofondatore del Chapter italiano<br />

della System Dynamics Society. È<br />

uno dei maggiori esperti di System<br />

Dynamics applicata a problemi di simulazione<br />

aziendale; Giulio Focardi, partner<br />

di Dharma, dove collabora allo sviluppo<br />

del software di simulazione ed alle<br />

attività di formazione manageriale;<br />

Sergio Focardi, uno dei fondatori di<br />

The Intertek Group e consulente di grandi<br />

banche ed aziende finanziarie a livello<br />

internazionale su problemi di modellazione<br />

finanziaria e gestione del rischio.<br />

Per maggiori informazioni e iscrizioni:<br />

BC FORUM LUGANO<br />

Tel. + 41 91 945 04 76/77<br />

Fax + 41 91 945 04 78<br />

brusconi@forumlugano.com<br />

www.forumlugano.com<br />

www.forumlugano.com/summersch04/it


Cerca lavoro<br />

<strong>Ti</strong>cino Business - 07-08/<strong>2004</strong> • 34<br />

Candidato Conoscenze linguistiche Cerca Indirizzo<br />

Direttore di Stabilimento,<br />

48 anni<br />

laureato in ingegneria meccanica-indirizzotecnologicopresso<br />

Politecnico di Milano<br />

con varie esperienze in realtà<br />

lavorative di grandi dimensioni<br />

in Italia e <strong>Ti</strong>cino.<br />

Cittadino italiano<br />

Coniugato<br />

Eros Albisetti<br />

maturità commerciale presso<br />

la scuola cantonale di commercio<br />

a Bellinzona.<br />

Anno di nascita 1983<br />

Cittadino svizzero<br />

Celibe<br />

Att. Signor Largader-<br />

Ledermann, Wieting & Gai SA<br />

capo officina con ampia<br />

esperienza nel settore<br />

automobilistico in <strong>Ti</strong>cino<br />

e in Svizzera<br />

Anno di nascita 1945<br />

Cittadino italiano<br />

(permesso C)<br />

Coniugato<br />

Dario Porrini<br />

Maturità professionale commerciale<br />

quale impiegato di<br />

commercio.<br />

Anno di nascita 1981<br />

Cittadino svizzero<br />

Celibe<br />

Leonardo Wezel<br />

laureato in ingegneria meccanica<br />

al Politecnico ETH -<br />

Zurigo,<br />

Project e Product Manager nel<br />

settore biomedico.<br />

Anno di nascita 1971<br />

Cittadino svizzero<br />

Celibe<br />

Italiano: lingua madre<br />

Francese: buono<br />

Inglese: discreto<br />

Italiano: lingua madre<br />

Francese: discreto<br />

Inglese: discreto<br />

Tedesco: discreto<br />

Inglese: buono<br />

Italiano: lingua madre<br />

Tedesco: buono<br />

Italiano: lingua madre<br />

Inglese: discrete<br />

conoscenze<br />

Tedesco: nozioni<br />

scolastiche<br />

Francese: buono<br />

Portoghese: buono<br />

Italiano: lingua madre<br />

Francese: ottimo<br />

Inglese: buono<br />

Tedesco: ottimo<br />

Cerca delle nuove opportunità<br />

lavorative, pur essendo orientato<br />

a valorizzare le conoscenze<br />

specifiche acquisite in ambito<br />

professionale analizza anche<br />

le posizioni non espressamente<br />

legate all’ambito produttivo.<br />

Cerca attività per poter crescere<br />

dal punto di vista personale<br />

e professionale.<br />

Cerca impiego in cui possa<br />

mettere a disposizione la sua<br />

vasta esperienza accumulata<br />

negli anni.<br />

Vorrebbe lavorare nel settore<br />

dell’automobile come impiegato<br />

di commercio o come<br />

venditore di vetture o di pezzi<br />

di ricambio, così da trasformare<br />

la sua passione in un lavoro.<br />

Cerca un impiego nel settore<br />

marketing, interessato anche<br />

alla conduzione di un team.<br />

Esperienza sia nell’ambito<br />

della ricerca che in quello<br />

aziendale, cerca aziende anche<br />

in via di start up.<br />

Disposto a viaggiare.<br />

Tel. +41 76 503 43 63<br />

Tel. +39 333 788 93 66<br />

Via dei Gelsi 13a<br />

CH – 6826 Riva San Vitale<br />

Tel. + 41 91 648 15 52<br />

Tel. + 41 79 415 66 83<br />

Via G. Maraini 42c<br />

CH – 6963 Pregassona<br />

Tel. + 41 91 941 77 05<br />

Vicolo Cappelletta 27<br />

6648 Minusio<br />

Tel. 091 743 67 26<br />

Tel. 076 567 08 98<br />

Via Pedemonte 23<br />

6962 Viganello<br />

Tel. +41 91 972 90 76<br />

Tel. +41 91 569 69 21<br />

ciclista@bluewin.ch<br />

Per le aziende interessate disponiamo dei curriculum vitae completi, da richiedere alla Signora Lazzeri +41 91 911 51 11 o cciati@cci.ch


35 • <strong>Ti</strong>cino Business - 07-08/<strong>2004</strong> Servizi della <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong><br />

Schede IFCAM<br />

La pubblicazione mensile della <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong> utile<br />

a tutti gli imprenditori ticinesi<br />

come strumento di approfondimento e di direzione aziendale<br />

di Lisa Pantini<br />

Abbiamo pubblicato nel mese di<br />

giugno una nuova Scheda IFCAM.<br />

Si tratta della numero 623 (categoria<br />

tematica Marketing) intitolata “La<br />

comunicazione di marketing tra<br />

pubblicità, promozione delle vendite<br />

e agenzia pubblicitaria”, redatta<br />

dalla Signora Lisa Pantini, studentessa<br />

presso l’Università della Svizzera Italiana<br />

di Lugano e staigiare presso la <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong>,<br />

con la collaborazione del Signor Claudio<br />

Naldi, Managing Director treelogix<br />

media SA.<br />

La Scheda vuole essere uno strumento<br />

di appoggio per le imprese ticinesi che<br />

si confrontano con l’attuale tema della<br />

comunicazione e della pubblicità. Essa<br />

definisce brevemente cosa si intende<br />

per pubblicità oggigiorno, presentando<br />

poi schematicamente i più noti metodi<br />

e le strategie volte alla definizione del<br />

budget destinato alla pubblicità. Si<br />

passa poi alla pianificazione e alla<br />

scelta dei mezzi pubblicitari, dove<br />

vengono elencati anche i principali<br />

sistemi per raggiungere una copertura<br />

efficiente. Infine viene presentata la<br />

promozione delle vendite, e il ruolo<br />

dell’agenzia pubblicitaria. Tutto<br />

questo con un particolare occhio rivolto<br />

alla realtà economica e comunicativa<br />

ticinese.<br />

La pubblicità è uno degli strumenti fondamentali<br />

che l’impresa utilizza per trasmettere<br />

comunicazioni ai propri acquirenti<br />

e ai diversi tipi di pubblico. Essa è,<br />

innanzitutto, un tipo di comunicazione.<br />

È, infatti, una forma strutturata di comunicazione<br />

applicata che utilizza elementi<br />

sia verbali che non-verbali uniti insie-<br />

me per riempire spazi e tempi determinati<br />

e controllati dallo sponsor.<br />

Le esigenze per quanto concerne pubblicità<br />

e comunicazione delle PMI in<br />

<strong>Ti</strong>cino sono assai difficili da valutare.<br />

L’ostacolo sta nel capire, per l’azienda<br />

che si occupa di comunicazione, che<br />

cosa le PMI ritengano sia la pubblicità,<br />

che peso danno alla comunicazione –<br />

che spesso è sottovalutata, sconosciuta<br />

o ritenuta superflua – e che uso ne facciano<br />

all’interno ed all’esterno dell’impresa,<br />

anche come presidio strategico.<br />

Si ricorda agli interessati che l’abbonamento<br />

annuale di CHF 190.- può essere<br />

sottoscritto in qualsiasi momento, con<br />

la possibilità di ricevere tutte le Schede<br />

IFCAM dell’anno in corso. Per ulteriori<br />

informazioni su questa pubblicazione<br />

non esitate a contattarci.<br />

Alessia Romano, lic. sc.com.,<br />

Tel. +41 91 911 51 28, romano@cci.ch<br />

Lisa Pantini,<br />

Tel. +41 91 911 51 32, pantini@cci.ch


Contatti d’affari<br />

<strong>Ti</strong>cino Business - 07-08/<strong>2004</strong> • 36<br />

Molte sono le comunicazioni per richieste di contatti d’affari che giungono quotidianamente alla nostra segreteria. Di seguito<br />

ve ne proponiamo alcune.<br />

CHI<br />

SWISS TECHNOLOGY AWARD<br />

Invitation<br />

à l’édition 2005 du concours<br />

IMMOBILI IN VENDITA A BARBENGO<br />

I due stabili sono muniti dI impianti di<br />

riscaldamento ad olio, aria condizionata,<br />

elettrico, telefonico, allarme anti –<br />

intrusione, allarme fuoco, idrosanitario,<br />

e il montacarichi. La proprietà è<br />

situata nel territorio del comune di<br />

Barbengo nella zona industriale 2, a 5<br />

km da Lugano. Il primo stabile in via<br />

alle Brughette – via Roggia P. Scairolo,<br />

il secondo in via Roggia P. Scairolo –<br />

via dei Balconi.<br />

REPRÉSENTATION PERMANENTE<br />

DE BELGIQUE<br />

Recherche de partenariat<br />

-société belge<br />

COSA<br />

Sont invitées à participer au concours<br />

de préférence les sociétés et les jeunes<br />

entreprises du secteur des technologies<br />

de même que les start-ups et les<br />

spin-offs des hautes écoles et des hautes<br />

écoles spécialisées ayant leur siège<br />

en Suisse, soit: les créateurs d’entreprise<br />

à la conquête de nouveaux<br />

marchés; les équipes de développement<br />

interne d’entreprise chevronnées<br />

à la recherche de nouveaux<br />

défis.<br />

Primo terreno: superficie di 14'000<br />

m 2 con uno stabile su 2, parzialmente<br />

su 3 piani con una superficie totale di<br />

9’400 m 2 , suddivisa in spazi di produzione,<br />

magazzini ed uffici. Le infrastrutture<br />

esterne comprendono i<br />

posteggi scoperti e coperti, piazzali di<br />

manovra asfaltati, 3 rampe di<br />

carico/scarico delle quali 2 con piattaforme<br />

di sollevamento, ecc.<br />

Secondo terreno: superficie di 3’216<br />

m 2 con uno stabile di 1'428 m 2 su un<br />

unico piano, dotato di due portoni<br />

d’accesso, una rampa di carico/scarico<br />

con piattaforma di sollevamento carichi,<br />

piazzale di manovra e posteggi.<br />

Sotto terra vi sono il locale macchine<br />

per la ventilazione, un deposito ed il<br />

locale tank. La volumetria complessiva<br />

ammonta a 6'890 m 3 . Il tipo di costruzione<br />

è misto, in parte prefabbricato.<br />

Société belge spécialisée dans l’enseignement<br />

des langues par téléphone<br />

recherche partenaire en Suisse afin<br />

de diffuser sa méthode d’enseignement<br />

et développer sa clientèle en<br />

entreprise.<br />

Date de création: 1985<br />

Chiffre d’affaires 2003: 537.506 d’euros<br />

Professeurs de toutes langues<br />

CONTATTO<br />

Il est possible de s’inscrire sur<br />

Internet.<br />

La documentation du concours peut<br />

être téléchargée depuis le site ou à l’adresse<br />

suivant:<br />

Swiss Technology Award<br />

Urs Stuber<br />

Untere Sternengasse 2<br />

4509 Soleure<br />

urs.stuber@awa.so.ch<br />

Tel. +41 32 627 95 27<br />

Fax +41 32 627 95 92<br />

www.swisstechnology-award.ch<br />

Date limite d’envoi: 16 août <strong>2004</strong><br />

Per ulteriori informazioni potete contattare:<br />

SIMFINA SA<br />

Immobiliare e finanziaria<br />

Zona Industriale 2<br />

Casella postale 60<br />

CH-6917 Barbengo<br />

Tel. +41 91 985 42 05<br />

Fax +41 91 985 42 07<br />

Phone Languages sprl<br />

Monsieur André Laluox et Patrick<br />

Thonart – Directeures<br />

Rue de Rotterdam 541<br />

B-4000 Liège<br />

Tel. +32 42 33 00 46<br />

Fax +32 42 54 37 50<br />

info@phonelanguages.com<br />

Le sopra riportate segnalazioni vengono fatte senza responsabilità alcuna da parte della Camera di commercio,<br />

dell’industria e dell’artigianato del cantone <strong>Ti</strong>cino.


37 • <strong>Ti</strong>cino Business - 07-08/<strong>2004</strong> Formazione<br />

Scuola per Capi-azienda: il programma<br />

di Patrizia Villa<br />

La Scuola per capi-azienda è organizzata<br />

a Lugano dalla Camera di commercio,<br />

dell’industria e dell’artigianato<br />

del cantone <strong>Ti</strong>cino sotto l’egida<br />

dell’IFCAM, l’Istituto svizzero per la formazione<br />

di capi-azienda nelle arti e<br />

mestieri di Berna.<br />

Scopo di questa scuola è fornire le basi<br />

per una formazione generale del<br />

dirigente d’azienda e aiutare l’imprenditore<br />

a sviluppare le sue capacità organizzative<br />

e applicare con il maggior profitto<br />

possibile all’interno della sua azienda<br />

le nuove nozioni acquisite.<br />

Il corso prevede 440 ore di lezioni e si<br />

sviluppa nell’arco di due anni, inizierà il 3<br />

settembre prossimo, si terrà ogni settimana<br />

il venerdì mattina e il sabato mattina<br />

ogni tre settimane nel primo anno<br />

scolastico. A luglio 2005 si svolgeranno<br />

gli esami intermedi.<br />

Le materie sono nove, qui elencate da<br />

quella che ha più ore (140 ore) a quella<br />

che ne ha di meno (16 ore):<br />

1. Tecniche e problemi contabili<br />

2. Principi fondamentali della gestione<br />

aziendale<br />

3. Gestione del personale<br />

4. Questioni giuridiche<br />

5. Gestione aziendale e marketing<br />

6. Questioni economiche<br />

7. Gestione aziendale e amministrazione<br />

8. Gestione aziendale e approvvigionamento<br />

9. Gestione aziendale e produzione<br />

1. Si può osservare che la contabilità<br />

(140 ore) ha un ruolo estremamente rilevante,<br />

tanto da occupare più di un quarto<br />

delle lezioni totali. Sono approfonditi<br />

temi quali: la contabilità finanziaria, la<br />

calcolazione dei costi, l’allestimento dei<br />

preventivi, l’analisi e valutazione dell’a-<br />

zienda e i risanamenti. Un ricco bagaglio<br />

di temi, indispensabili e basilari per condurre<br />

un’impresa.<br />

2. Sotto il cappello Principi fondamentali<br />

della gestione aziendale (56<br />

ore) troviamo i seguenti argomenti:<br />

- definizione dei compiti della direzione,<br />

della gestione aziendale e dei<br />

metodi di conduzione<br />

- politica e strategia aziendale<br />

- organizzazione dell’azienda<br />

- la creatività<br />

- tecniche di discussione e negoziazione<br />

- tecniche di lavoro del capo-azienda<br />

3. Gestione del personale (48 ore)<br />

risulta essere un pilastro determinante e<br />

si divide nelle seguenti parti:<br />

- Pianificazione della gestione del personale<br />

e reclutamento<br />

- Guida del personale<br />

- Qualifiche del personale<br />

- Formazione e perfezionamento del<br />

personale<br />

- Politica delle retribuzioni<br />

- Fondamenti della psicologia del lavoro<br />

4. Le lezioni di Questioni giuridiche<br />

(48 ore) si concentrano su alcuni aspetti<br />

del diritto e in particolare su:<br />

- nozioni generali<br />

- codice delle obbligazioni<br />

- proprietà intellettuale<br />

- procedura sull’esecuzione e sul fallimento<br />

- i beni matrimoniali e le successioni<br />

- diritto delle cose e norme dell’edilizia<br />

- scelta della forma giuridica dell’azienda<br />

- la responsabilità del prodotto<br />

5. Il marketing ha un ruolo strategico<br />

indiscusso, pertanto anche per questa<br />

materia sono previste delle ore di<br />

approfondimento (40 ore). Ciò a cui si<br />

mira è fornire le basi per conoscere i<br />

temi e applicarli, se necessario. Gli argomenti<br />

che la Scuola per capi-azienda<br />

affronta sono:<br />

- strategie di marketing<br />

- conoscenza e ricerche di mercato<br />

- politica della vendita<br />

- strumenti del marketing<br />

- sviluppo di un concetto di marketing<br />

6. Le lezioni di Questioni economiche<br />

(34 ore) sono determinanti per la comprensione<br />

di elementi di base di economia<br />

politica, come pure decisivi per la<br />

conoscenza di ordinamenti economici,<br />

la comprensione delle moneta, la struttura<br />

e lo sviluppo dell’economia svizzera<br />

e per soffermarsi sui problemi economici<br />

di attualità dal punto di vista delle<br />

aziende.<br />

7. Gestione aziendale e amministrazione<br />

(30 ore) abbozza temi legati a questioni<br />

fiscali, assicurative e il ruolo dell’informatica<br />

nelle PMI.<br />

8. Gestione aziendale e approvvigionamento<br />

(28 ore) si affianca ai temi trattati<br />

in contabilità e prevede di trasmettere<br />

delle nozioni fondamentali che riguardano<br />

i finanziamenti e gli investimenti.<br />

9. La pianificazione della produzione,<br />

l’approvvigionamento in materie prime,<br />

il controllo della produzione e il controllo<br />

della qualità sono i temi previsti per<br />

Gestione aziendale e produzione (16<br />

ore).<br />

La Scuola per capi-azienda, che inizierà il<br />

prossimo mese di settembre, ha ancora<br />

alcuni posti liberi, chi fosse interessato<br />

può telefonare per avere più informazioni<br />

allo 091 911 51 18.


Fiere internazionali<br />

FACETS <strong>2004</strong><br />

Colombo (Sri Lanka), 6-8 settembre <strong>2004</strong><br />

Facets <strong>2004</strong> si rivolge soprattutto agli acquirenti<br />

di pietre preziose e di gioielli. Alla 14a<br />

edizione dello Sri Lanka International Gem<br />

& Jewellery Show saranno presentati 40 dei<br />

60 tipi di pietre preziose più conosciute. Lo<br />

Sri Lanka esporta ben 11 milioni di carati<br />

l’anno e ciò classifica questi prodotti al 4°<br />

posto tra i beni principali esportati dal<br />

paese. La Svizzera ne importa circa il 30%.<br />

Ulteriori informazioni su Facets <strong>2004</strong>:<br />

www.facetsgemshow.com<br />

facets@facetsgemshow.com<br />

Index Dubai <strong>2004</strong><br />

Dubai, 22-26 settembre <strong>2004</strong><br />

Index Dubai <strong>2004</strong> (14° Salone internazionale<br />

del mobilio e dell’architettura d’interni) è<br />

una delle esposizioni più importanti del<br />

Medio Oriente. Comprende un salone tessile<br />

(per mobilio), l’Arabshop (installazioni<br />

per negozi) e Furniture Production (produzione<br />

di mobili). Da rilevare che l’edizione<br />

<strong>2004</strong> includerà anche la parte illuminazione.<br />

Altri ragguagli sono disponibili sul sito<br />

www.dmgdubai.com<br />

electronica <strong>2004</strong><br />

Monaco, 9-12 novembre <strong>2004</strong><br />

L’Osec Business Network Switzerland allestisce<br />

congiuntamente con la Gesellschaft<br />

für internationale wirtschaftliche<br />

Zusammenarbeit Baden-Württemberg<br />

mbH (GWZ) uno “Swiss Pavilion” alla fiera<br />

electronica <strong>2004</strong> (21° Salone internazionale<br />

per componenti ed insiemi elettronici).<br />

L’edizione <strong>2004</strong> di questa fiera biennale sarà<br />

dedicata tra l’altro ai seguenti settori:<br />

MEMS, “automotive”, “wearable electronics”,<br />

“wireless solutions”.<br />

Per ulteriori ragguagli e modalità d’iscrizione<br />

potete consultare la pagina web<br />

www.osec.ch/0xd417eb28_0x0008801e<br />

Building China <strong>2004</strong> & Building<br />

Materials Machinery Expo <strong>2004</strong><br />

Pechino, 9-12 novembre <strong>2004</strong><br />

La 6a esposizione internazionale Building<br />

Lo “SWISS Pavilion” offre alle aziende uno spazio<br />

attrattivo. Aperto e dinamico, esso crea un’atmosfera<br />

gradevole che attira i visitatori!<br />

Materials, Building Services and Interior<br />

Decoration e la 11a International Building<br />

Materials Machinery Expo avranno come<br />

temi principali “Advanced Building<br />

Materials”, “Advanced Wall Materials” e<br />

“China Concrete”. Entrambe le esposizioni<br />

continuano ad offrire una vetrina ideale a<br />

tutte le imprese attive nel settore della<br />

costruzione che desiderano espandersi sul<br />

mercato cinese.<br />

Per ulteriori ragguagli:<br />

Bulding China: www.2456.com/building<br />

Building Materials Machinery Expo:<br />

www.2456.com/construction<br />

MIDEST<br />

Salone internazionale<br />

della subfornitura industriale<br />

Villepinte (F), 7-10 dicembre <strong>2004</strong><br />

Midest non è soltanto un salone d’affari ma<br />

anche una vetrina nonché una fonte di<br />

informazioni sulle tecnologie portatrici di<br />

sviluppi industriali ed economici concreti.<br />

Partecipare a questa fiera consente di trovare<br />

nuovi subfornitori, di scoprire l’evoluzione<br />

dei procedimenti e delle tecnologie, di<br />

ideare e lanciare nuovi prodotti grazie a<br />

nuove applicazioni, di incontrare oltre<br />

2’000 espositori venuti da 40 paesi.<br />

Midest è considerato il numero uno della<br />

subfornitura in Europa.<br />

Le aziende francesi espongono regolarmente<br />

i loro prodotti e la Svizzera vi partecipa<br />

con un suo padiglione nazionale. I prodotti<br />

dell’industria metallurgica formano la<br />

più grande categoria di beni proposti,<br />

seguiti dagli articoli dell’industria plastica,<br />

della microtecnologia e dell’elettronica ed<br />

elettrotecnica.<br />

In collaborazione con lo Swiss Business<br />

Hub France e la SIM (Associazione svizzera<br />

dei subfornitori dell’industria metallurgica),<br />

anche quest’anno è l’Osec ad essere incaricato<br />

di allestire lo “SWISS Pavilion”. Non esitate<br />

ad utilizzare questa piattaforma promozionale,<br />

l’Osec si occupa dell’organizzazione<br />

della vostra partecipazione e voi<br />

potrete dedicarvi completamente ai vostri<br />

affari e ai vostri clienti.<br />

Ulteriori informazioni e modalità di parteci-<br />

<strong>Ti</strong>cino Business - 07-08/<strong>2004</strong> • 38<br />

pazione possono essere ottenuti e scaricati<br />

dal sito<br />

www.osec.ch/0xd417eb28_0x00082245<br />

Building & Construction Vietnam <strong>2004</strong>,<br />

VinaPlas <strong>2004</strong>, VinaWood <strong>2004</strong><br />

Hô Chi Minh (Vietnam),<br />

8-11 dicembre <strong>2004</strong><br />

La 10a Vietnam International Exhibition on<br />

Building & Construction, la 3a Vietnam<br />

International Woodworking & Furniture<br />

Exhibition e la 3a Vietnam International<br />

Plastics & Packaging Exhibition saranno riunite<br />

quest’anno sotto un unico tetto. La<br />

maggiore affluenza che dovrebbe derivarne<br />

non spiacerà sicuramente alle aziende estere<br />

desiderose di prendere piede sul mercato<br />

vietnamita!<br />

Per ulteriori ragguagli:<br />

Building & Construction Vietnam:<br />

www.2456.com/vbu<br />

VinaWood e VinaPlas: www.2456.com/vmac<br />

Arab Health 2005<br />

Dubai, 12-15 febbraio 2005<br />

Arab Health è la più grande fiera del settore<br />

medico nel Medio Oriente. Il successo dell’edizione<br />

<strong>2004</strong> sottolinea l’importanza di<br />

quest’area: gli espositori sono stati oltre<br />

1’500, provenienti da 50 paesi, inclusi 26<br />

padiglioni nazionali; i visitatori sono stati<br />

invece 23’000.<br />

La vasta gamma di prodotti presentati spazia<br />

dalle tecniche mediche alle attrezzature<br />

ospedaliere, passando dalla rieducazione e<br />

dalla fisioterapia. Non viene dimenticato<br />

alcun settore.<br />

Secondo la Gulf Marketing Review di marzo<br />

<strong>2004</strong>, il mercato della sanità pubblica in<br />

quest’area geografica è valutato a 74 miliardi<br />

di dollari, mentre quello dell’odontotecnica<br />

è di 2 miliardi di dollari.<br />

Partecipate a questa fiera e presentate i<br />

vostri prodotti ad un pubblico di specialisti<br />

sullo “SWISS Pavilion” allestito dall’Osec<br />

Business Network Switzerland in collaborazione<br />

con il Consolato generale di Svizzera<br />

a Dubai.<br />

Per ulteriori ragguagli e modalità d’iscrizione:<br />

www.osec.ch/0xd417eb28_0x0008af00.


Debiti, gazzelle ed elefanti<br />

Sto seguendo con attenzione in questa<br />

fresca estate, il dibattito sull’indebitamento<br />

del nostro Cantone e<br />

l’iter travagliato delle proposte governative<br />

che presto approderanno in<br />

Parlamento.<br />

Dalle prime indiscrezioni che abbiamo<br />

letto, non c’è da stare allegri! Il risultato<br />

finale sembra orientato al compromesso,<br />

si faranno un po’ di tagli alla spesa e un<br />

po’ di aumenti delle entrate. Dimenticando,<br />

in ossequio al consociativismo,<br />

che non è la diminuzione delle entrate<br />

che ha messo in crisi le finanze cantonali,<br />

bensì lo sproporzionato, incontrollato<br />

aumento della spesa.<br />

Perché il nostro Governo esce allo scoperto<br />

con una simile proposta? Perché<br />

esso, così come il nostro Parlamento e i<br />

di Franco Ambrosetti, Presidente <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong><br />

nostri partiti, tutti quanti, fanno politica.<br />

Perché, se io voglio qualcosa da te<br />

devo darti qualcosa in cambio: riduciamo<br />

la spesa? Ok, ma diamo uno zuccherino<br />

(o forse una botte di zucchero?) a<br />

chi si oppone, facciamo cioè il solito<br />

inciúcio. I politici pensano che solo così<br />

si possa governare il Paese, quello che è<br />

stato proposto il 17 agosto sarà l’unico<br />

comune denominatore possibile per<br />

ottenere una parvenza di consenso e di<br />

governabilità, senza la quale il Paese è<br />

ingestibile.<br />

Dal loro punto di vista hanno ragione.<br />

Questo, è ragionamento condiviso da<br />

tutti i cittadini che, innanzi a tutto,<br />

hanno a cuore la governabilità del proprio<br />

Paese.<br />

Continua a pagina 3<br />

Il 26 settembre un sì e un no<br />

Nuovo appuntamento con le<br />

urne il prossimo 26 settembre.<br />

Per queste votazioni<br />

popolari l’Ufficio Presidenziale<br />

della <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong> raccomanda l’approvazione<br />

per l’indennità di maternità;<br />

un deciso No, invece, all’iniziativa<br />

“Servizi postali per tutti”.<br />

Sulla naturalizzazione degli stranieri<br />

di seconda e terza generazione<br />

l’UP non ha preso posizione e<br />

lascia pertanto libertà di voto. Di<br />

seguito ricordiamo le motivazioni<br />

delle raccomandazioni di voto<br />

della <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong>.<br />

di Alessio del Grande<br />

Indennità per la perdita di guadagno<br />

in caso di servizio o maternità<br />

Sì ad un’assicurazione maternità equa,<br />

economicamente sostenibile e rispettosa<br />

del mandato costituzionale che è rimasto<br />

inadempiuto dal lontano 1945. Sì, per eliminare<br />

finalmente le ingiustizie e i paradossi<br />

di una legge che vieta alle donne di<br />

lavorare nelle otto settimane che seguono<br />

il parto, ma che garantisce loro a volte<br />

appena tre settimane di salario, e che le<br />

costringe, inoltre, a versare i contributi<br />

per la perdita di guadagno senza poi<br />

poterne concretamente beneficiare in<br />

caso di bisogno.<br />

Continua a pagina 10<br />

News della <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong><br />

Sommario<br />

Strong opinions<br />

Contromano<br />

Dubbi e certezze. Divagazioni su<br />

temi ecologici<br />

Interviste sull’IPG per maternità<br />

Votazioni del 26 settembre<br />

• Agenda <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong> pag. 13<br />

• Odore di aumento delle imposte<br />

nell’aria del canton <strong>Ti</strong>cino pag. 14<br />

• Standing up<br />

economia ticinese pag. 15<br />

• Scuola capi-azienda pag. 16<br />

• Accesso agli appalti pubblici<br />

in Italia pag. 17<br />

• <strong>Ti</strong>cinocom pag. 18<br />

• Forum <strong>Ti</strong>cino logistica pag. 19<br />

•<br />

Settembre <strong>2004</strong><br />

pag. 21<br />

• Edilespo <strong>2004</strong> pag. 26<br />

• Creatività pag. 27<br />

• Silos Ferrari pag. 28<br />

• Filiera bosco-legno pag. 29<br />

• Donne PMI pag. 32<br />

• Darwin Airline pag. 34<br />

• Orange Communications SA pag. 37<br />

• Schede IFCAM pag. 38<br />

• Cerimonia di premiazione<br />

Scuole commerciali pag. 39<br />

• Specialisti del personale pag. 40<br />

• Cerca lavoro pag. 41<br />

• Fiere internazionali pag. 42


3• <strong>Ti</strong>cino Business - 09/<strong>2004</strong> Strong opinions<br />

Debiti, gazzelle ed elefanti<br />

Continua da pagina 1<br />

di Franco Ambrosetti, Presidente della <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong><br />

Enon si può dare torto. Se non che,<br />

quest’atteggiamento, un po’ da<br />

suddito e un po’ da struzzo, che<br />

per amor di pace accetta il compromesso<br />

politico, mette in serio pericolo la<br />

sopravvivenza a lunga scadenza dello<br />

Stato che si vuol difendere. Così facendo<br />

infatti, rafforzando con cerotti, bende e<br />

creme emollienti da grande ustionato le<br />

ferite del malato, si rimanda la soluzione<br />

del problema al futuro. Ai nostri figli e<br />

nipoti. I politici non vogliono vedere ciò<br />

che gli economisti, quelli non schierati,<br />

quelli indipendenti e rispettosi dell’onestà<br />

intellettuale, da tempo vanno dicendo.<br />

Certo, non c’è miglior cieco di chi<br />

non vuol vedere, ma francamente far<br />

finta di non sapere dove sia il vero problema<br />

è, per usare un termine gentile,<br />

incoscienza. La questione è lì, grande<br />

come un elefante: il nostro Stato è troppo<br />

grande. Ha troppi funzionari. Ha un<br />

organico esagerato che pone il nostro<br />

Cantone ai primi posti nella classifica del<br />

rapporto cittadini-numero di dipendenti<br />

cantonali. Per non tediarvi con le solite<br />

battaglie di cifre, basti sapere che il<br />

Canton <strong>Ti</strong>cino, senza corpo insegnante,<br />

ospedali, servizi industriali ecc., impiega<br />

circa 4’000 funzionari. Cioè pressappoco<br />

13 per 1’000 abitanti. Secondo studi<br />

interni della nostra Camera, questo ci<br />

colloca al terzo o quarto posto della classifica<br />

svizzera. Ciò è sufficiente a far<br />

nascere dubbi legittimi. E indurci a riflettere.<br />

Noi reputiamo che mantenendo gli<br />

attuali compiti statali, sarebbe possibile<br />

ridurre l’organico dello Stato. Una riduzione<br />

del 5%, ovvero circa 200 persone –<br />

ad una media di CHF 100’000.- a persona<br />

per anno (costo per lo Stato incluso<br />

oneri e contributi) – comporterebbe un<br />

risparmio di 20 mio. Senza calcolare i<br />

vantaggi derivanti da una migliore efficienza.<br />

Il 10% di riduzione ci farebbe<br />

risparmiare 40 mio. E così via.<br />

Ovviamente, quest’operazione andrebbe<br />

fatta senza licenziamenti, con incentivazioni<br />

ai pre-pensionamenti (che hanno<br />

costi una tantum), oltre che col blocco<br />

delle assunzioni. Senza fretta, diciamo in<br />

5 anni, approfittando del normale ritmo<br />

di uscite per limiti di età, cambio di lavoro,<br />

infortuni, ecc. Siamo fermamente<br />

convinti che sia possibile, senza drammi<br />

sociali e senza creare disuguaglianze,<br />

senza tagli al personale dell’altro Stato,<br />

quello della formazione, degli ospedali,<br />

dei servizi sociali, operare ad una riduzione<br />

soft del numero di funzionari dell’amministrazione<br />

cantonale.<br />

Per questa ragione pensiamo che la proposta<br />

del Governo di aumentare tasse e<br />

imposte per 60 mio e di ridurre la spesa<br />

di 180 mio sia insufficiente e incompleta.<br />

Inoltre, ha mirato alla gazzella senza<br />

vedere il bufalo che sta caricando.<br />

Sorge spontanea una domanda: perché,<br />

se la nostra tesi fosse vera, nessuno l’affronta<br />

in maniera diretta come ha fatto<br />

invece l’economia privata negli ultimi 20<br />

anni?<br />

Perché lo Stato non è un’azienda. Non ha<br />

concorrenti, non opera in un’economia<br />

di mercato, ha finalità diverse, non si può<br />

vendere né acquistare; ha bisogno di funzionari<br />

e il compito di occupare le cariche<br />

libere all’interno dell’amministrazione<br />

cantonale con persone gradite è stata<br />

la principale occupazione dei partiti storici<br />

negli ultimi trent’anni. E lo è tuttora.<br />

Non c’è nulla di male in tutto ciò. Salvo<br />

che, dopo aver gestito le assunzioni, difficilmente<br />

si può con altrettanta disinvoltura<br />

gestire il ridimensionamento. È<br />

come aprire il vaso di Pandora, non sai<br />

quel che ci trovi. È il classico dilemma<br />

posto dal conflitto di interessi. Un vicolo<br />

senza uscita? Non proprio. L’operazione<br />

di ridurre l’organico sarebbe possibile<br />

ma solo se tutti i partiti politici, indistintamente,<br />

fossero d’accordo e stabilissero<br />

tempi e modalità per la sua attuazione.<br />

Insieme. Concordi. Con un atto di grande<br />

responsabilità e lungimiranza verso la<br />

società civile.<br />

Certo, non siamo messi molto bene: se i<br />

partiti, quelli maggiori intendo, avessero<br />

evitato di cacciarsi nella trappola del conflitto<br />

d’interessi, oggi una riduzione del<br />

personale statale sarebbe una misura<br />

d’ordinaria amministrazione, come lo è<br />

ormai da decenni nel privato e recentemente<br />

anche nel parastato. Ma purtroppo<br />

così non è. La cecità sul problema è<br />

generale, l’argomento è tabù: de esto no<br />

se abla. Così si preferisce tartassare il cittadino<br />

prendendo la più banale, la più<br />

scontata delle scorciatoie: aumentare le<br />

tasse. Penso di non offendere nessuno se<br />

dico che a far questo, “je bon tücc!” Pur<br />

di non aprire i citati vasi di Pandora, pur<br />

di non toccare delicati equilibri del<br />

nostro sistema consociativo, si ricorre a<br />

un’arma di sicuro effetto, millenaria e<br />

prevedibile: spremere i cittadini.<br />

Io credo che se Robin Hood oggi si materializzasse<br />

in <strong>Ti</strong>cino e tentasse di rifare<br />

quel che fece in Inghilterra nel XII secolo,<br />

non troverebbe Riccardo Cuor di<br />

Leone a premiarlo. Troverebbe invece<br />

tutta una serie di sceriffi di Nottingham,


Contromano<br />

annidati in tutti i partiti storici, moralisti,<br />

zelanti, ingrugniti e arroganti che, in<br />

forza del loro potere e giocando con i<br />

soldi degli altri, trasformerebbero un<br />

eroe della libertà in un sovversivo liberista<br />

che tenta di svuotare le casse dello<br />

Stato (a proposito, questa l’ho già sentita…).<br />

Termino dicendo che la <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong>, come<br />

sempre analizzerà con serietà e con<br />

imparzialità ciò che uscirà dalle elucubrazioni<br />

governative di mezza estate.<br />

Non saltiamo a conclusioni affrettate e<br />

pertanto, con estiva pazienza, attendiamo.<br />

Se però le proposte non ci piacessero,<br />

non esiteremmo a schierarci contro<br />

L’inviolabile tabù della spesa pubblica<br />

di Alessio Del Grande<br />

Dopo la pausa estiva, è ripreso il<br />

tormentone sulle misure di contenimento<br />

della spesa pubblica.<br />

Al di là del fatto se il Governo riuscirà o<br />

meno a varare la manovra finanziaria per<br />

il preventivo 2005 – 120 milioni di contenimento<br />

e 60 di nuove entrate - il futuro<br />

resta, comunque, gramo.<br />

Difatti, anche se la manovra dovesse<br />

andare in porto, per l’anno prossimo il<br />

Cantone si ritroverebbe con un deficit di<br />

circa 280 milioni, un debito pubblico di<br />

un miliardo e 700 milioni (che salirà a 2,6<br />

miliardi di franchi alla fine della legislatura),<br />

e con la necessità di dover continuare<br />

a ricorrere ai prestiti bancari, non per<br />

finanziare gli investimenti, ma per saldare<br />

le spese correnti. Per pagare, ad esempio,<br />

gli stipendi dell’amministrazione<br />

cantonale e gli interessi sui debiti precedenti.<br />

Tutto ciò significa che un anno di discussioni<br />

e di confronti serrati, che hanno<br />

paralizzato l’attività governativa, non<br />

sono serviti molto a disinnescare l’esplosione<br />

incontrollata della spesa pubblica.<br />

Anzi, la decisione d’incrementare le<br />

entrate, con una maggiore pressione<br />

fiscale - che è il prezzo dell’”equo compromesso”<br />

pagato per accontentare e<br />

tenere buoni i socialisti - legittimerà la<br />

pericolosa illusione di poter continuare a<br />

finanziare la spesa con nuovi aumenti<br />

d’imposte o di tasse. Vale a dire torchiando<br />

cittadini e imprese. Si perpetua<br />

così quella logica perversa per cui si sottraggono<br />

risorse finanziarie alle aziende<br />

e reddito ai cittadini, quindi potenzialità<br />

d’investimento e consumo, per continuare<br />

a sostenere una spesa pubblica<br />

che dal 2001 aumenta a colpi di 110<br />

milioni di franchi all’anno. Dunque, non<br />

si è risolto un bel niente. La spesa<br />

aumenterà ancora, anche se in modo più<br />

contenuto, frenando ogni ipotesi di crescita<br />

economica e gli effetti positivi della<br />

politica di sgravi fiscali avviata dal<br />

Dipartimento di Marina Masoni in questi<br />

ultimi anni.<br />

E’ davvero sconfortante leggere le osservazioni<br />

di un liberale radicale, quale l’attuale<br />

presidente del Governo, Gabriele<br />

Gendotti, secondo cui se i cittadini non<br />

si lamentano e non protestano per gli<br />

aumenti del prezzo della benzina, non si<br />

vede perché dovrebbero farlo per un<br />

aumento delle tasse. “Anche la macchina<br />

Stato – scrive Gendotti – ha bisogno di<br />

benzina”. Vero. Ma la domanda è: quanta<br />

benzina, per fare cosa e per andare dove?<br />

Il nodo della crescita sconsiderata delle<br />

uscite non è solo un problema ticinese.<br />

Tutti paesi avanzati dell’Europa si trovano<br />

confrontati con lo stesso dilemma.<br />

L’aggravante da noi è che non si vogliono<br />

affrontare una volta per tutte due elementi<br />

chiave per un’incisiva politica di<br />

risanamento finanziario: i costi del personale<br />

dell’amministrazione cantonale<br />

(notoriamente sovradimensionato) che<br />

da soli rappresentano un terzo delle uscite<br />

totali e la riqualificazione della spesa<br />

pubblica, ciò che Sergio Morisoli, capo<br />

Divisione delle risorse del Dfe, definisce<br />

“spendere meglio”. Ossia, spendere<br />

meglio i soldi dei contribuenti siano essi<br />

<strong>Ti</strong>cino Business - 09/<strong>2004</strong> • 4<br />

di esse, con tutti i mezzi che la democrazia<br />

mette a disposizione. Anche il referendum.<br />

Non ci par giusto che gli equilibri politici<br />

si mantengano in vita affondando le mani<br />

nelle tasche dei cittadini, che si finanzi il<br />

funambolismo circense facendo pagare<br />

la rete agli spettatori.<br />

Contromano<br />

persone giuridiche o persone fisiche. Il<br />

che è una sacrosanta aspettativa di tutti i<br />

cittadini verso lo Stato e un obbligo<br />

morale e politico dell’Ente pubblico. Ma<br />

siamo di fronte a due intoccabili tabù.<br />

Affrontare di petto questi due elementi<br />

significherebbe lavorare davvero di forbice<br />

su privilegi, rendite di posizione,<br />

caste burocratiche, finanziamenti bislacchi,<br />

crediti di favore e assistenzialismo<br />

parassitario. Aggredendo, cioè, quella<br />

vasta e frastagliata zona grigia di sperperi,<br />

abusi e spese allegre sulla quale negli<br />

ultimi decenni si sono cementati consenso<br />

politico e robuste clientele. E’<br />

davvero, però, difficile segare il ramo sul<br />

quale si sta comodamente appollaiati.<br />

Molto più facile, allora, far pagare questa<br />

frenesia dilapidatoria a chi lavora e produce.<br />

Del resto non siamo forse nel Cantone in<br />

cui si arriva persino a solidarizzare, dalle<br />

colonne de “la Regione”, con quei poveri<br />

insegnanti che sono ritornati dalle<br />

vacanze - tanto lunghe quanto altri lavoratori<br />

non si possono nemmeno permettere<br />

di sognare - alle loro cattedre stressati,<br />

angosciati, demotivati e frustrati<br />

perché saranno costretti a fare un’ora in<br />

più, e minacciano persino uno “sciopero<br />

dello zelo”. Non viviamo forse in un<br />

<strong>Ti</strong>cino che ha un’amministrazione cantonale<br />

con un organico che è quasi il doppio<br />

di quello della Regione Lombardia<br />

che ha poco più di 3.300 dipendenti.<br />

Con la differenze che là si contano nove<br />

milioni di abitanti e da noi appena trecentomila.


5• <strong>Ti</strong>cino Business - 09/<strong>2004</strong> Strong opinions<br />

Dubbi e certezze.<br />

Divagazioni su temi ecologici<br />

Qui di seguito pubblichiamo la risposta del Dipartimento del Territorio all'articolo del Presidente<br />

Ambrosetti apparso su <strong>Ti</strong>cino Business di luglio-agosto <strong>2004</strong>, il quale affrontava il tema dello smog<br />

e l'introduzione degli 80 km/h sulle autostrade se i valori stabiliti venivano superati.<br />

Divisione dell’ambiente: arch. Marcello Bernardi e dott. Luca Colombo<br />

Signor Presidente,<br />

è con interesse che abbiamo letto il suo<br />

articolo comparso su <strong>Ti</strong>cino Business, 7-<br />

8/<strong>2004</strong> “Dubbi e certezze. Divagazioni<br />

su temi ecologici” e in considerazione<br />

delle domande che ci pone le rispondiamo<br />

in modo da potere chiarire la posizione<br />

della Divisione dell’Ambiente e<br />

dell’Ufficio della protezione dell’aria in<br />

merito alla problematica dello smog<br />

fotochimico estivo.<br />

Iniziamo dalla terminologia, utilizzando<br />

il termine di smog fotochimico estivo, in<br />

quanto parlare semplicemente di ozono<br />

è semplicistico e riduttivo e non permette<br />

di intravedere tutte le sfaccettature<br />

di un problema complesso e quindi<br />

non consente di comprendere esaurientemente<br />

le considerazioni che ci hanno<br />

portato a formulare le proposte in merito<br />

alla riduzione della velocità ad 80<br />

km/h in autostrada in caso di superamento<br />

della soglia di 240µg/m3 prevista<br />

dall’UE.<br />

L’ozono infatti non è che una componente<br />

della miscela di gas inquinanti<br />

che si formano in estate a seguito dell’irraggiamento<br />

solare e per di più non è<br />

nemmeno prodotto direttamente da<br />

nessuna fonte d’emissione ma ne è la<br />

risultante finale. I suoi principali precursori<br />

sono gli ossidi di azoto, NOx, generati<br />

in <strong>Ti</strong>cino in misura dell’80% dal traffico<br />

stradale, e i composti organi volatili,<br />

COV, emessi dal traffico, dalle industrie<br />

e dalle economie domestiche.<br />

In <strong>Ti</strong>cino determinanti per la formazione<br />

dell’ozono sono essenzialmente le<br />

emissioni degli NOx. Ad accrescere la<br />

complessità del problema dello smog<br />

estivo fotochimico vi è poi il fatto che<br />

non esiste una relazione lineare tra i<br />

valori d’ozono e quello dei suoi precursori.<br />

Di tutte queste difficoltà siamo perfettamente<br />

coscienti e cerchiamo anche tramite<br />

una continua informazione basata<br />

su campagne promozionali come ad<br />

esempio quella condotta da due anni a<br />

arch. Marcello Bernardi dott. Luca Colombo<br />

livello nazionale (www.ozonok.ch) di<br />

divulgare le conoscenze relative all’inquinamento<br />

atmosferico. E in tema di<br />

divulgazione veniamo allo studio comparso<br />

nella pubblicazione “Analisi della<br />

qualità dell’aria 2003” (liberamente scaricabile<br />

al sito www.ti.ch/aria) da lei citato<br />

nel suo articolo e dove in realtà


Strong opinions<br />

abbiamo dato risposta a tutte le domande<br />

da lei formulate in merito all’efficacia<br />

del provvedimento di riduzione della<br />

velocità in autostrada adottato la scorsa<br />

estate.<br />

Cercheremo brevemente di riassumere<br />

le considerazioni contenute in quello<br />

studio che riteniamo oggettivo in quanto<br />

riporta i dati effettivamente osservati<br />

e non finalizzato a sostenere una tesi<br />

piuttosto che un’altra. Evidentemente<br />

poi i dati possono essere oggetto di<br />

interpretazioni divergenti ma almeno<br />

sulla base scientifica delle osservazioni<br />

non riteniamo si possa discutere.<br />

E proprio in quest’ottica la prima cosa<br />

che abbiamo precisato a chiare lettere<br />

nel rapporto è che a causa della brevità<br />

del provvedimento, del cambiamento<br />

meteorologico intervenuto durante<br />

quella settimana e del differente regime<br />

di traffico, soprattutto pesante, non è<br />

possibile trarre conclusioni in merito ad<br />

una correlazione diretta tra riduzione<br />

della velocità e diminuzione dei tassi<br />

d’ozono. Abbiamo per contro potuto<br />

osservare una drastica diminuzione dell’ordine<br />

del 40-50% delle emissioni dei<br />

suoi precursori e cioè gli NOx generati<br />

direttamente dal traffico.<br />

Abbiamo così approfondito la nostra<br />

analisi per discriminare quale sia stato<br />

l’influsso dei vari fattori a cui lei accenna,<br />

la meteorologia e il numero di passaggi.<br />

Grazie al rilevamento di numero<br />

di passaggi per tipologia di veicolo e<br />

velocità media è stato così possibile calcolare<br />

la riduzione dovuta alla diminuzione<br />

del traffico pesante e quella dovuta<br />

alla riduzione della velocità.<br />

Il risultato mostra chiaramente come il<br />

20-25% della riduzione totale degli NOx è<br />

da attribuire al provvedimento limitativo<br />

degli 80 km/h e l’altro 20-25% alla riduzione<br />

dei passaggi di veicoli pesanti.<br />

Questa valutazione per gli ossidi di azoto<br />

è possibile anche su brevi intervalli di<br />

tempo come ad esempio alcune ore.<br />

Riteniamo di avere svolto un’analisi corretta<br />

seria e approfondita che ci ha permesso<br />

di avere una valutazione oggettiva<br />

del provvedimento che abbiamo giudicato<br />

come estremamente efficace<br />

avendo sensibilmente ridotto i precursori<br />

dell’ozono, gli unici su cui si può<br />

agire direttamente.<br />

Non sono stati valutati gli aspetti economici<br />

della misura come da lei auspicato<br />

e ritenuto fondamentale ma a questo<br />

proposito vorremmo ricordare due<br />

aspetti; il provvedimento non concerne<br />

il traffico pesante e quindi non esplica<br />

effetti direttamente sul trasporto delle<br />

merci e la riduzione della velocità, come<br />

dimostrato da modelli matematici del<br />

traffico, in realtà aumenta la fluidità del<br />

traffico medesimo.<br />

Ed ora vorremo giungere alle considerazioni<br />

che ci hanno portato a riproporre<br />

questo provvedimento per questa estate<br />

nella forma che abbiamo valutato la<br />

migliore in assenza di una legislazione<br />

specifica in materia e che ancora attendiamo.<br />

Gli NOx sono sostanze nocive per se<br />

stesse e quindi una loro riduzione<br />

durante episodi di smog fotochimico<br />

acuto permette di alleviare la situazione<br />

per la popolazione esposta alla miscela<br />

di gas inquinanti. Questo è anche il<br />

parere della commissione federale per<br />

l’igiene dell’aria, EKL, che in una sua<br />

presa di posizione del giugno <strong>2004</strong> (scaricabile<br />

al sito: www.umweltschweiz.ch/buwal/it/fachgebiete<br />

/fg_luft/themen/sommersmog/) così<br />

testualmente si esprime “Adottate a<br />

livello regionale e a titolo preventivo in<br />

estate, queste misure possono ridurre il<br />

carico di NOx e COV e di ozono, contribuendo<br />

così a migliorare sensibilmente<br />

le condizioni di salute della popolazione<br />

interessata, senza tuttavia risolvere il<br />

problema alla base. La EKL ritiene che<br />

tali misure siano necessarie in particolare<br />

nel <strong>Ti</strong>cino meridionale e in<br />

Lombardia, dove lo smog estivo raggiunge<br />

i suoi valori più alti.”<br />

In caso di episodi acuti di smog estivo, e<br />

cioè al di sopra di concentrazioni di<br />

ozono superiori a 240 µg/m3, valore<br />

oltre il quale tutte le fasce di popolazione<br />

risentono di problemi di salute fino<br />

ad arrivare al 15% del totale secondo<br />

l’OMS, Organizzazione Mondiale della<br />

Sanità, è quindi giustificato prendere<br />

provvedimenti per ridurre l’esposizione<br />

della popolazione.<br />

La decisione di stabilire una soglia oltre<br />

la quale ridurre la velocità permette così<br />

di intervenire solo in caso di estrema<br />

necessità. Il provvedimento verrà poi<br />

preso eventualmente su scala regionale,<br />

Sottoceneri/Sopraceneri, Mesolcina<br />

compresa visto che anche i Grigioni<br />

prenderanno questo provvedimento se<br />

necessario qualora fosse solo una regione<br />

del Cantone ad esserne colpita.<br />

A proposito di misure di riduzione della<br />

velocità vorremmo ricordare che all’in-<br />

<strong>Ti</strong>cino Business - 09/<strong>2004</strong> • 6<br />

terno dell’UE ogni paese elabora una<br />

sua strategia d’intervento e che tra questi<br />

la Francia, anch’essa spesso colpita<br />

dal medesimo problema attua una politica<br />

simile, autorizzando i prefetti ad<br />

introdurre limiti di velocità restrittivi<br />

proprio in caso di concentrazioni di<br />

ozono sopra il valore d’allarme.<br />

Non siamo evidentemente i soli a ritenere<br />

che provvedimenti di questo tipo<br />

siano necessari e possano contribuire al<br />

contenimento dei picchi di inquinanti<br />

durante gli episodi di smog estivo e<br />

oltre alla commissione federale per l’igiene<br />

dell’aria, EKL, anche l’associazione<br />

svizzera dei responsabili della protezione<br />

dell’aria, Cercl’Air, di cui fanno<br />

parte anche gli esperti del BUWAL, ritiene<br />

che misure stagionali preventive<br />

siano da adottare al sud delle Alpi.<br />

Questa misura da sola, e siamo noi i<br />

primi a dirlo, evidentemente non risolve<br />

il problema ma deve essere inserita in<br />

una politica prima di tutto a lungo termine<br />

come quella che viene adottata da<br />

quindici anni in Svizzera e che da risultati<br />

solo nel lungo periodo.<br />

Da alcuni anni in <strong>Ti</strong>cino le misure a<br />

lungo termine sono affiancate da provvedimenti<br />

stagionali. Pensiamo in particolare<br />

alle campagne promozionali già<br />

citate o a quelle per la diffusione dell’utilizzo<br />

di benzine alchilate, ma anche<br />

alla promozione del trasporto pubblico,<br />

e qui pensiamo alla campagna “Cambia<br />

l’aria, c’è Arcobaleno al 50%”, che<br />

riscontra un grande successo malgrado i<br />

dubbi da lei sollevati. Con noi lo credono<br />

anche 93 Comuni ticinesi che sostengono<br />

questa azione offrendo un’ulteriore<br />

riduzione del prezzo del 25%. E i<br />

risultati si vedono tanto che nel giro di<br />

due soli anni, nei mesi di luglio e agosto,<br />

gli abbonamenti venduti sono<br />

aumentati dell’87% passando da 12500<br />

nel 2001 a 23200 nel 2003. Non siamo<br />

marziani e non vogliamo fuorviare nessuno<br />

facendo credere che questa azione<br />

da sola risolva tutti i problemi d’inquinamento<br />

atmosferico. Ma reputiamo<br />

che risultati tangibili possono essere<br />

ottenuti tramite una strategia d’azione<br />

che integri tutta una serie di misure e<br />

spinga, anche nell’attesa di tecnologie<br />

più performanti dal profilo ambientale<br />

per i veicoli leggeri e pesanti, verso un<br />

cambiamento culturale del singolo nell’approccio<br />

alla mobilità.<br />

Gradisca, signor Presidente, i nostri cordiali<br />

saluti.


L’ospite<br />

Assicurazione maternità:<br />

un diritto delle donne,<br />

un risparmio per le imprese<br />

di Elisabetta Pisa<br />

Il mondo economico risparmierà più<br />

di 100 milioni di franchi all’anno. È<br />

questo uno degli effetti positivi della<br />

nuova normativa di cui beneficeranno<br />

le neomamme, ma anche tutta la<br />

società se il 26 settembre gli svizzeri<br />

diranno sì alla revisione della legge<br />

sulle indennità di perdita di guadagno<br />

(IPG). Una revisione che introduce il<br />

congedo di maternità con norme chiare<br />

e valide per tutte le lavoratrici, e che dà<br />

seguito a più di cinquant’anni di distanza<br />

a un articolo costituzionale del 1945.<br />

Un adeguamento della legge non più<br />

procrastinabile per la consigliera nazionale<br />

Chiara Simoneschi-Cortesi, presidente<br />

della Commissione federale per<br />

le questioni femminili. “Non è possibile<br />

– dice - disattendere in modo così crasso<br />

un dettame costituzionale. È l’ora di<br />

procedere con una legge di applicazio-<br />

Chiara Simoneschi Cortesi, Consigliera Nazionale<br />

ne. Del resto la Svizzera è l’unico Paese<br />

in Europa che non ha un’assicurazione<br />

maternità. Dal punto di vista internazionale<br />

è inaccettabile.<br />

Nella Confederazione non proteggiamo<br />

né la mamma, né il bambino dopo il<br />

parto. Senza contare che in Svizzera si<br />

registra un’incidenza maggiore di bimbi<br />

nati prematuri. La maternità non deve<br />

essere una fonte di stress, né di povertà<br />

per il venir meno del salario della madre.<br />

Dobbiamo dare tranquillità e sicurezza<br />

alle donne”. Come? Con una nuova<br />

legge che in realtà costituisce solo un<br />

primo passo nell’ambito del riconoscimento<br />

del diritto alla maternità. “Si tratta<br />

semplicemente – aggiunge la parlamentare<br />

ticinese - di uno standard minimo<br />

in Europa. Altri Paesi garantiscono il<br />

100% dello stipendio per più di 14 settimane<br />

dopo il parto. Quasi tutti hanno<br />

congedi non pagati, in alcuni casi anche<br />

per il padre. La revisione della legge è<br />

un must. Non siamo un Paese civile se<br />

non prevediamo una soluzione minima<br />

per la maternità”. Una base di partenza<br />

che dovrebbe apparire un buon compromesso<br />

anche agli oppositori come<br />

l’Udc. “Dopo il rifiuto dell’introduzione<br />

dell’assicurazione maternità nella votazione<br />

popolare del 13 giugno 1999 –<br />

precisa Marilena Fontaine, consulente<br />

del governo per la condizione femminile<br />

- si è creata una coalizione che ha<br />

portato all’elaborazione di una soluzione<br />

sostenibile dal punto di vista politico,<br />

in grado di raccogliere il consenso<br />

di una maggioranza e che rinuncia,<br />

contrariamente al progetto precedente,<br />

a prevedere una prestazione di base<br />

per le madri che non esercitano<br />

<strong>Ti</strong>cino Business - 09/<strong>2004</strong> • 8<br />

Laura Sadis, Consigliera Nazionale<br />

un’attività lucrativa e per le adozioni”.<br />

“È questa una formula più attenuata –<br />

aggiunge Laura Sadis, Consigliera<br />

Nazionale – che tiene conto delle perplessità<br />

del 1999, ed è più aderente alle<br />

osservazioni di chi è critico.<br />

L’assicurazione maternità è una richiesta<br />

fondata, rimasta inevasa fino ad<br />

oggi. Adesso occorre intervenire. E lo<br />

dimostra anche il continuo calo delle<br />

nascite: avere figli può creare un problema<br />

finanziario”.<br />

La nuova legge prevede che per 14 settimane<br />

tutte le neomamme, indipendentemente<br />

dalla professione e dal<br />

ramo economico in cui operano, percepiscano<br />

l’80% del reddito. I costi saranno<br />

ripartiti in modo più equo. Se finora<br />

le aziende stipulavano delle assicurazioni,<br />

interamente a loro carico, per corrispondere<br />

parte del reddito per un


9• <strong>Ti</strong>cino Business - 09/<strong>2004</strong><br />

periodo di tempo proporzionale alla<br />

durata del rapporto di lavoro con evidenti<br />

disparità di trattamento tra lavoratrici,<br />

un domani i costi saranno suddivisi<br />

a metà tra lavoratori e lavoratrici e<br />

datori di lavoro. Una soluzione finanziariamente<br />

sostenibile – l’aumento dei<br />

contributi per il Fondo IPG, se ci sarà,<br />

sarà minimo - che va a vantaggio delle<br />

aziende, soprattutto di quelle che<br />

impiegano un numero consistente di<br />

donne. Il mondo economico elvetico –<br />

oltre a 140 tra associazioni ed enti di<br />

vario genere a livello svizzero - si è,<br />

difatti, schierato a favore della revisione.<br />

L’Usam, l’Unione svizzera delle arti<br />

e mestieri, ha stimato in oltre 100 milioni<br />

il risparmio per le imprese, uno sgravio<br />

di cui beneficeranno soprattutto le<br />

Pmi, dato che tutti i datori di lavoro<br />

pagheranno i contributi anche per la<br />

maternità.<br />

In realtà si tratta pure di rimediare a<br />

una disparità di trattamento tra uomini<br />

e donne. “La maternità – afferma<br />

Fontaine – è attualmente l’unica interruzione<br />

del lavoro che non ha una compensazione<br />

della perdita di guadagno.<br />

Con l'introduzione del congedo maternità<br />

retribuito le donne potranno finalmente<br />

usufruire delle prestazioni<br />

dell'IPG, al cui finanziamento hanno<br />

contribuito fin dal lontano 1953. Il congedo<br />

maternità retribuito dovrebbe<br />

inoltre dare un apporto alla riduzione<br />

del numero di donne che abbandonano<br />

o interrompono per lungo tempo l'attività<br />

professionale in seguito alla nascita<br />

di un figlio e facilitare il reinserimento<br />

delle donne nel mercato del lavoro,<br />

migliorando così le loro prospettive di<br />

sviluppo professionale. Senza un giusto<br />

riconoscimento della maternità non<br />

può esserci un giusto riconoscimento<br />

della famiglia e nemmeno una società<br />

progredita e solidale. L'indennità di<br />

maternità permetterà a ogni neonata o<br />

neonato di beneficiare delle stesse<br />

attenzioni nella prima e importante fase<br />

della propria esistenza”. Non solo. Verrà<br />

anche fatto un passo avanti nella battaglia<br />

per la parità tra uomini e donne.<br />

“La situazione attuale – precisa<br />

Simoneschi-Cortesi – discrimina il<br />

mondo femminile. La sicurezza sociale<br />

in Svizzera è stata costruita progressivamente<br />

negli ultimi 50 anni partendo<br />

dalla biografia degli uomini. Essa copre<br />

tutti i rischi ai quali gli uomini sono<br />

esposti: per esempio per compensare<br />

la perdita di guadagno in caso di servizio<br />

militare si è introdotto il Fondo IPG.<br />

Le condizioni di vita delle donne invece<br />

sono largamente ignorate quando si<br />

L’ospite<br />

Marilena Fontaine,<br />

Consulente per la condizione femminile<br />

tratta di determinare i bisogni assicurativi.<br />

La mancanza di un “rischio maternità”<br />

lo dimostra in modo eclatante.<br />

È ora il momento di prendere in considerazione<br />

anche le esigenze delle<br />

donne e di colmare finalmente questa<br />

lacuna, concretizzando così pure l’articolo<br />

costituzionale sulla parità che da<br />

più di 20 anni chiede che vengano eliminate<br />

tutte le discriminazioni dirette<br />

ed indirette”.


Il tema<br />

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Tel. 091 966 30 56<br />

Fax 091 966 30 57<br />

www.vini.ch<br />

info@daldini-vini.ch<br />

di Alessio Del Grande<br />

Un importante passo avanti nella<br />

politica familiare che potrà<br />

anche contribuire ad una ripresa<br />

demografica di cui il nostro Paese ha<br />

urgente bisogno. Grazie a questa revisione<br />

del sistema attuale, contro cui<br />

l’Udc ha lanciato il referendum, si<br />

potranno raggiungere tre obiettivi: si<br />

elimina la disparità di trattamento per<br />

il diritto al salario dopo il parto tra le<br />

donne impiegate nei diversi rami professionali;<br />

si sgrava l’economia di costi<br />

non indifferenti, 300 milioni di franchi,<br />

poiché verrà a cadere l’obbligo unilaterale<br />

dei datori di lavoro di versare il<br />

salario; non sarà necessario istituire<br />

una nuova assicurazione sociale, con<br />

conseguente apparato burocraticoamministrativo,<br />

in quanto le indennità<br />

di maternità potranno essere erogate<br />

attraverso l’attuale sistema delle<br />

indennità per la perdita di guadagno<br />

(Ipg).<br />

Con la revisione della legge aumenteranno<br />

anche le indennità per chi presta<br />

servizio militare, civile o di protezione<br />

civile. Le indennità passeranno<br />

dal 65% all’80% del reddito medio conseguito<br />

prima del servizio, mentre l’indennità<br />

giornaliera per le reclute passerà<br />

da 43 a 54 franchi.<br />

“Servizi postali per tutti”.<br />

D’accordo con la raccomandazione del<br />

Consiglio federale e del Parlamento, la<br />

<strong>Cc</strong>ia-ti invita a bocciare questa iniziativa.<br />

I suoi obiettivi sull’universalità del<br />

servizio sono, difatti, ormai realizzati<br />

grazie all’ultima revisione della legge<br />

sulle Poste, mentre la richiesta di<br />

eventuali sussidi statali per coprire il<br />

<strong>Ti</strong>cino Business - 09/<strong>2004</strong> • 10<br />

Il 26 settembre un sì e un no<br />

Sì all’indennità per la perdita di guadagno<br />

No ai “Servizi postali per tutti”<br />

Continua da pagina 1<br />

mantenimento della rete di uffici<br />

postali, inciderebbe pesantemente<br />

sulla delicata situazione delle finanze<br />

pubbliche.<br />

Riguardo al primo aspetto c’è da ricordare<br />

che attualmente in Svizzera ci<br />

sono 4 uffici postali ogni diecimila abitanti,<br />

quando nell’Ue la media è di 2,5<br />

uffici; si contano 68,9 uffici postali<br />

ogni mille chilometri quadrati contro i<br />

38,6 dell’Europa; mentre la distanza<br />

media dall’ufficio più vicino è di 2,4<br />

chilometri rispetto ai 3,2 dei Paesi Ue.<br />

Con i suoi 2.700 uffici, 18 centri lettera,<br />

4 centri pacchi, 2 print center per<br />

stampa e imballaggio, 6 operation center<br />

– PostFinance- e 55 mila dipendenti,<br />

la Posta svizzera offre già un servizio<br />

capillare su tutto il territorio nazionale<br />

che risponde ai bisogni della popolazione<br />

e dell’economia. Inoltre, anche<br />

la proposta di coinvolgere i Comuni,<br />

nel caso di chiusura o di trasferimento<br />

degli uffici postali, è stata già accolta<br />

dall’ ultima revisione legislativa che<br />

riconosce loro il diritto di essere consultati.<br />

Molto più controversa è invece la<br />

richiesta alla Confederazione di versare<br />

delle indennità per i costi del servizio<br />

postale non coperti con il ricavato<br />

dei servizi riservati e con le tasse di<br />

concessione. Una richiesta che verrebbe<br />

a costare alle casse dello Stato 500<br />

milioni di franchi all’anno.<br />

Oltre a questo costo, il rischio maggiore,<br />

qualora dovesse essere approvata<br />

l’iniziativa, è di frenare pericolosamente<br />

il processo di adattamento della<br />

nostra Posta alle nuove condizioni del<br />

mercato internazionale.


11 • <strong>Ti</strong>cino Business - 09/<strong>2004</strong><br />

Su cosa si vota<br />

Naturalizzazione agevolata<br />

per i giovani di seconda<br />

generazione<br />

Governo federale e Parlamento hanno<br />

deciso di facilitare la naturalizzazione<br />

dei giovani stranieri di seconda generazione,<br />

ossia i figli di immigrati in<br />

Svizzera, semplificando la complicata<br />

procedura attuale.<br />

Questi giovani potranno chiedere la<br />

naturalizzazione agevolata se hanno<br />

frequentato per almeno 5 anni una<br />

scuola in Svizzera e sono titolari di un<br />

permesso di dimora o domicilio.<br />

Inoltre, devono avere abitato almeno<br />

due anni nel Comune in cui inoltrano<br />

la loro richiesta di cittadinanza, essere<br />

integrati nel nostro paese, conformandosi<br />

alle nostre leggi, e parlare una lingua<br />

nazionale.<br />

Acquisizione della cittadinanza<br />

svizzera per la terza generazione<br />

Per il Consiglio federale e le Camere, i<br />

figli di cittadini stranieri di terza generazione<br />

devono acquisire con la nascita<br />

nel nostro Paese la cittadinanza svizzera.<br />

Salvo dichiarazione contraria dei<br />

loro genitori.<br />

Iniziativa “Servizi postali per tutti”<br />

Lanciata da sindacati e associazioni dei<br />

consumatori, l’iniziativa chiede che la<br />

Costituzione garantisca un servizio<br />

postale universale con una rete di uffici<br />

su tutto il territorio nazionale. Che i<br />

Comuni siano coinvolti nelle decisioni<br />

che riguardano questi uffici e che la<br />

Confederazione versi delle indennità<br />

qualora gli introiti non siano sufficienti<br />

a mantenere la rete di uffici postali.<br />

Telefono Amico - Conferenza pubblica<br />

Telefono Amico, il nr. 143 aperto a tutti, opera in Svizzera da oltre quarant’anni con un crescente<br />

volume di interventi. A fine settembre organizza una conferenza pubblica per sensibilizzare<br />

la popolazione e per far meglio conoscere la sua funzione e le sue attività. Dopo un<br />

breve intervento di una rappresentante di Telefono Amico e due conferenze sul tema (ca. 30<br />

min. ciascuna), ci sarà uno spazio per le domande del pubblico. Alla fine sarà offerto un rinfresco,<br />

con la possibilità di approfondire ulteriormente gli argomenti con i relatori e rappresentanti<br />

del 143 in sala.<br />

INSICUREZZA SOCIALE E DISAGIO INDIVIDUALE<br />

CONFERENZA E DISCUSSIONE CON IL PUBBLICO<br />

ENTRATA LIBERA<br />

Mercoledì, 29 settembre <strong>2004</strong>, ore 20.30<br />

Lugano, Palazzo dei congressi, Sala B<br />

Relatori:<br />

Lina Bertola, filosofa e saggista<br />

Ferruccio Marcoli, psicologo e psicoterapeuta<br />

Luisa Reggiani, responsabile formazione, Telefono Amico<br />

Moderatrice:<br />

Cristina Bonzanigo, giornalista RSI<br />

Si ringraziano per il loro sostegno i Grand Casinò Admiral Mendrisio e Grand Casinò Locarno e la Città di Lugano.<br />

www.143.ch<br />

Il tema<br />

Governo e Parlamento raccomandano<br />

di respingere questa iniziativa, poiché i<br />

suoi principali obiettivi sono stati già<br />

raggiunti, mentre l’erogazione di nuovi<br />

sussidi non è sostenibile per le finanze<br />

federali.<br />

Indennità di perdita di guadagno<br />

in caso di servizio o maternità<br />

Governo e Parlamento federale vogliono<br />

aumentare le indennità di perdita di<br />

guadagno per le persone che prestano<br />

servizio militare, civile o di protezione<br />

civile e introdurre un’indennità di<br />

maternità per le donne. Indennità che<br />

corrisponde all’80% del loro salario -<br />

ma non più di 172 franchi al giornoper<br />

14 settimane al massimo dalla<br />

nascita del figlio. Contro questa proposta<br />

è stato lanciato un referendum.


13 • <strong>Ti</strong>cino Business - 09/<strong>2004</strong> Agenda <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong><br />

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Impressum<br />

Comitato redazionale: Franco Ambrosetti, Claudio Camponovo,<br />

Rinaldo Gobbi e Aldo Stoffel<br />

Editore: <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong><br />

Impaginazione e stampa: La Buona Stampa, via Fola, 6963 Pregassona<br />

Responsabile pubblicità:<br />

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Tel. +41 91 973 31 71 Fax +41 91 973 31 72 info@labuonastampa.ch<br />

Diffusione: (tiratura 2’500 copie)<br />

Abbonamento gratuito per i soci <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong><br />

Abbonamento supplementare CHF 50.- annuo<br />

per i non soci CHF 70.- annuo (+ IVA)<br />

Indirizzo redazione:<br />

<strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong>, Corso Elvezia 16, CH-6900 Lugano<br />

Tel. +41 91 911 51 11 Fax +41 91 911 51 12<br />

stoffel@cci.ch www.cciati.ch<br />

AGENDA<br />

• Giovedì 9 settembre <strong>2004</strong>, ore 14:00, Palazzo Canavée – Accademia di<br />

Architettura, Mendrisio: Forum <strong>Ti</strong>cino Logistica, giornata di studio sul<br />

progetto di sviluppo “DIL – Distretto Internazionale Logistico”, organizzata<br />

dal Dipartimento delle finanze e dell’economia<br />

• Mercoledì 15 settembre <strong>2004</strong>, Auditorium BancaStato, Bellinzona: Giornata di<br />

studio organizzata dalla SSSL, Società Svizzera per la Sicurezza sul Lavoro “Il<br />

caso G. Bianchi, implicazioni giuridiche di un incidente sul posto di lavoro”<br />

• Domenica 12, lunedì 13 e martedì 14 settembre <strong>2004</strong>, Hotel Bellevue au Lac,<br />

Riva A. Caccia 10, Lugano: Congresso Gruppo Donne PMI Svizzera, giubileo<br />

10° anniversario<br />

• Venerdì 17 settembre <strong>2004</strong> ore 13:30, Palazzo Canavée – Accademia di<br />

Architettura, Mendrisio: prima edizione Expo Life Sciences della<br />

Svizzera italiana (ELISSI), “Imprenditorialità e start-up in <strong>Ti</strong>cino: quali<br />

sono le opportunità per l’industria delle scienze della vita”, organizzata da<br />

Biopolo <strong>Ti</strong>cino, ASIRB, ATC e AFTI<br />

• Martedì 21 settembre ore 10:00, Auditorium BancaStato, Bellinzona:<br />

Consiglio economico <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong>, “MS Outlook in tasca”, “Formazione continua:<br />

e-learning”, “Freno alla spesa pubblica”<br />

• Mercoledì 22 settembre <strong>2004</strong> ore 14:00, Aarau: Assemblea CCIS – Camere<br />

di Commercio e dell’Industria della Svizzera<br />

• Giovedì 30 settembre, ore 17:00, Centro formazione professionale, Biasca:<br />

Ciclo di conferenze “Il finanziamento di attività economiche” organizzate<br />

dal Dipartimento delle finanze e dell’economia e BancaStato, in collaborazione<br />

con <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong> e AITI<br />

• Giovedì 30 settembre <strong>2004</strong>, ore 09:30-15:00, Forum Fribourg: Seconda giornata<br />

della formazione professionale, organizzata dall’Ufficio federale<br />

della formazione professionale e della tecnologia<br />

• Giovedì 14 ottobre <strong>2004</strong>, ore 17:00, Sala Sopracenerina, Locarno: Ciclo di<br />

conferenze “Il finanziamento di attività economiche” organizzate dal<br />

Dipartimento delle finanze e dell’economia e BancaStato, in collaborazione<br />

con <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong> e AITI<br />

• Venerdì 15 ottobre <strong>2004</strong>, ore 16:30, Grand Hotel Eden, Lugano-Paradiso:<br />

Assemblea generale ordinaria <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong>, ospite d’onore Ambasciatore<br />

Luzius Wasescha<br />

• Montag 18. und Dienstag 19. Oktober <strong>2004</strong>, Kultur und Kongresszentrum<br />

KKL, Luzern: „Die Erweiterung der Europäischen Union und die<br />

Schweiz“, Referenten - Micheline Calmy-Rey (Bundesrätin, Vorsteherin des<br />

Eidg. Departementes für auswärtige Angelegenheiten EDA) und Günter<br />

Verheugen (Mitglied der Europäischen Kommission, zuständig für die EU-<br />

Erweiterung


Attualità<br />

Odore di aumento delle imposte<br />

nell’aria del cantone <strong>Ti</strong>cino<br />

di Stefano Modenini, responsabile economiesuisse Lugano<br />

Sono queste settimane molto<br />

importanti per la politica ticinese.<br />

Il Consiglio di Stato e i partiti di<br />

governo, senza dimenticare il<br />

Parlamento, sono confrontati alla<br />

necessità di delineare contorno e contenuti<br />

della manovra necessaria per iniziare<br />

il riequilibrio dei conti pubblici.<br />

Il cantone <strong>Ti</strong>cino rimane collocato a<br />

pieno e giusto titolo nel novero dei<br />

Cantoni svizzeri fiscalmente più interessanti<br />

per le persone fisiche e per le attività<br />

economiche. Proprio nel momento<br />

in cui sto scrivendo la proprietà di un<br />

grande gruppo industriale internazionale<br />

sta decidendo se spostare parte<br />

dell’attività produttiva e direttiva nel<br />

nostro Cantone.<br />

Dal punto di vista delle finanze pubbliche<br />

la barca ticinese fa acqua da tutte le<br />

parti e quest’anno il nostro Cantone<br />

presenta uno dei disavanzi più elevati<br />

di tutta la Svizzera. Le cause di questa<br />

situazione sono note: una crescita oltre<br />

misura e persino senza controllo della<br />

spesa pubblica rispetto alla ricchezza<br />

prodotta nel paese, anche se occorre<br />

riconoscere che parte del disavanzo è<br />

pure da addebitare agli oneri e alle<br />

incombenze semplicemente scaricate<br />

dalla Confederazione sui Cantoni, ad<br />

esempio in ambito sanitario e sociale.<br />

Sappiamo ugualmente che nel paese<br />

c’è grande bisogno di ritrovare tranquillità<br />

e dialogo; la campagna che ha condotto<br />

alla votazione sui referendum<br />

cantonali dello scorso 16 maggio ha<br />

lasciato inevitabilmente degli strascichi<br />

ma tutti sanno, a cominciare da chi si<br />

pone da una parte e dall’altra della barricata<br />

che divide oppositori e fautori di<br />

un aumento dell’imposizione fiscale<br />

per ritrovare il riequilibrio finanziario,<br />

che il paese non può permettersi un’ulteriore<br />

stagione di polemiche politiche.<br />

Ciò non significa tuttavia – ci mancherebbe<br />

altro – che si debbano accettare<br />

supinamente scelte e decisioni che possono<br />

avere anche conseguenze difficili<br />

e sbagliate senza per questo contribuire<br />

a risolvere il problema di fondo. In altre<br />

parole, rischiamo di penalizzare la<br />

nostra capacità concorrenziale (che<br />

non è solo fiscale) senza contribuire a<br />

migliorare lo stato delle finanze pubbliche<br />

a medio e lungo termine.<br />

Nel <strong>Ti</strong>cino politico di oggi – che appare<br />

assai più debole del <strong>Ti</strong>cino a cui eravamo<br />

confrontati nella legislatura immediatamente<br />

precedente – ci si accontenta<br />

quasi della raggiunta intesa politica<br />

sulla cornice dell’intervento finanziario,<br />

costituita da un terzo di nuove<br />

entrate e da due terzi di contenimento<br />

delle uscite.<br />

Scorrendo la lista delle possibili misure<br />

di intervento prospettate dal Consiglio<br />

di Stato si notano immediatamente le<br />

proposte provocatorie, certamente<br />

impraticabili, come quella dell’aumento<br />

delle tasse di circolazione o quella dell’aumento<br />

lineare delle imposte alle<br />

persone fisiche. Ma la direzione dove il<br />

governo, anzi una parte di esso, vuole<br />

andare a parare è un’altra, ossia l’aumento<br />

delle imposte alle persone giuridiche.<br />

Quattro anni e mezzo fa, con l’avallo<br />

del popolo ticinese beninteso, il <strong>Ti</strong>cino<br />

fece un notevole passo in avanti nella<br />

classifica dei Cantoni fiscalmente più<br />

attrattivi, riducendo dal 12 al 9 per<br />

<strong>Ti</strong>cino Business - 09/<strong>2004</strong> • 14<br />

Stefano Modenini<br />

cento l’aliquota sugli utili delle società.<br />

I benefici di questa decisione si fecero<br />

sentire anche per le casse pubbliche.<br />

Ora si vorrebbe far risalire tale aliquota<br />

dal 9 al 10 per cento e aumentare parallelamente<br />

l’imposta sul capitale dall’1,5<br />

al 2,5 per mille. Misure ritenute sopportabili<br />

e da un punto di vista strettamente<br />

finanziario potrebbe anche essere<br />

così, ma il segnale che si darebbe con<br />

una simile decisione sarebbe sbagliato,<br />

proprio in un momento di accentuata<br />

concorrenzialità fra nazioni e territori.<br />

I politici e i burocrati dovrebbero uscire<br />

ogni tanto dai loro uffici e andare a<br />

verificare cosa significhi e cosa comporti<br />

oggi la concorrenzialità in ambito<br />

economico.<br />

Scoprirebbero forse l’aleatorietà delle<br />

decisioni.<br />

E’ vero che la fiscalità è uno – e non<br />

l’unico – dei fattori che determinano le<br />

buone o le cattive condizioni-quadro di<br />

un territorio. Ma è anche vero che oggi<br />

basta un niente per far decidere ad<br />

un’impresa o ad un gruppo industriale<br />

di delocalizzare le proprie attività all’estero.<br />

L’attuale difficile situazione finanziaria<br />

del Cantone è figlia della crescita fuori<br />

misura della spesa pubblica. Se non si<br />

interviene sulla questione di fondo e se<br />

non si ridefiniscono ruolo e compiti<br />

dello Stato gli aumenti delle entrate serviranno<br />

a poco e rischieremo concretamente<br />

un peggioramento delle condizioni-quadro<br />

del Cantone. Per questo è<br />

necessario che le forze più vive del<br />

Cantone vigilino nei confronti di un sin<br />

troppo facile ricorso all’aumento delle<br />

tasse e delle imposte.


15 • <strong>Ti</strong>cino Business - 09/<strong>2004</strong><br />

Standing up<br />

economia<br />

ticinese<br />

di Claudio Camponovo, direttore <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong><br />

Abbiamo bisogno di imprenditori<br />

che hanno il coraggio delle loro<br />

idee. Ci sono ottime premesse: il<br />

mondo è sempre più aperto.<br />

Il nostro Paese offre condizioni ottimali.<br />

I settori economici si stanno deregolamentando.<br />

I campi di attività si aprono sempre più<br />

alla concorrenza: le telecomunicazioni, la<br />

formazione e la ricerca sono solo alcuni<br />

esempi.<br />

Le regole del gioco diventano sempre<br />

più trasparenti, la tecnologia infrange le<br />

barriere.<br />

La creazione di un’impresa è un atto<br />

emozionale ma è anche soprattutto un<br />

atto di fiducia.<br />

Il lato di passione e la parte entusiasmante<br />

di questa avventura non deve<br />

farci dimenticare che si basa sovente su<br />

un’analisi razionale del mercato, sul<br />

padroneggio dei conti finanziari e i su<br />

stretti contatti con i partner commerciali.<br />

C’è un vecchio adagio che recita<br />

Corsi SIUIFCAM<br />

A settembre inizia<br />

un nuovo corso<br />

L’Istituto svizzero per la formazione<br />

di capi-azienda propone, con la collaborazione<br />

della Camera di commercio,<br />

dell’industria e dell’artigianato<br />

del cantone <strong>Ti</strong>cino una nuova<br />

proposta formativa: il Corso preparatorio<br />

all’esame professionale di specialista<br />

nel commercio al dettaglio.<br />

“Nessuna azienda è creata sui sogni ma<br />

nessuna vive senza questi.”<br />

La nostra economia deve essere meno<br />

condizionata da leggi e regolamenti inutili<br />

per poter agire in modo più rapido e<br />

in modo più competitivo.<br />

Il mercato sempre più aperto a livello<br />

planetario, per i prodotti, per i servizi e<br />

per le informazioni<br />

offre opportunità<br />

ma cela evidentemente<br />

anche dei<br />

rischi. Ogni azienda<br />

deve pertanto<br />

esaminare attentamente<br />

in che misura<br />

e in che modo<br />

iniziare, rispettivamente<br />

potenziare,<br />

la propria presenza<br />

all’estero.<br />

Per far ciò necessita<br />

di collaboratori<br />

ben formati e preparati<br />

a raccogliere<br />

le numerose sfide.<br />

Imprenditori non<br />

lesinate nella formazione<br />

continua,<br />

iscrivete i vostri<br />

quadri ai nostri<br />

corsi specialistici.<br />

A settembre inizia<br />

un nuovo corso<br />

dell’Istituto svizzero<br />

per la formazione<br />

di Capi azienda,<br />

come pure quello<br />

per raggiungere il<br />

titolo di Economista<br />

aziendale nelle<br />

Un’iniziativa di:<br />

Attualità<br />

Claudio Camponovo<br />

arti e mestieri diplomato federale e<br />

anche il nuovo corso preparatorio <strong>2004</strong>-<br />

05 all’esame professionale di Specialista<br />

nel commercio al dettaglio.<br />

Concedete a questi compiti assoluta<br />

priorità, sono investimenti paganti e rappresentano<br />

la premessa di un migliore<br />

successo a medio e lungo termine.<br />

Il finanziamento di<br />

attività economiche<br />

Un tema e 5 incontri:<br />

Biasca - 30.09.04<br />

Locarno - 14.10.04<br />

Manno - 28.10.04<br />

Chiasso - 11.11.04<br />

Bellinzona - 02.12.04<br />

www.ti.ch/dfe-spazioinformativo<br />

Programma<br />

17:00 Gli strumenti di valutazione<br />

delle attività economiche<br />

17:20 Il ruolo di informazione, consulenza<br />

e accompagnamento dello Stato per<br />

promuovere l’economia<br />

17:40 Il ruolo e i servizi delle Associazioni<br />

18:00 Dibattito con il pubblico<br />

18:30 Aperitivo<br />

Per partecipare<br />

Indicare la località scelta<br />

e i vostri dati personali.<br />

Via posta:<br />

Sezione della promozione economica (SPE)<br />

Sigra. Lucia Noseda<br />

Viale S. Franscini 17, CH-6501 Bellinzona<br />

Via e-mail:<br />

lucia.noseda@ti.ch<br />

Via telefono o fax ai numeri:<br />

T +41 (0)91 814 35 15 - F +41 (0)91 814 44 57<br />

In collaborazione con:


Informazione<br />

Scuola per<br />

capi-azienda<br />

nelle arti e<br />

mestieri<br />

Risultati molto buoni<br />

per i 15 neo diplomati<br />

di Patrizia Villa<br />

La Cerimonia di consegna dei<br />

diplomi di capo-azienda si è tenuta<br />

il 24 agosto a Bodio, presso la<br />

TIMCAL, azienda leader nella produzione<br />

di grafite sintetica.<br />

I neo diplomati della Scuola per capiazienda<br />

nelle arti e mestieri si sono<br />

cimentati il 30 giugno e il 1. luglio con<br />

gli esami finali: le prove sostenute<br />

sono state di contabilità, valutazione<br />

aziendale, questioni economiche,<br />

gestione del personale e marketing.<br />

Ci felicitiamo per i meritati risultati<br />

ottenuti da tutti i neo capi-azienda e in<br />

particolare con: Flavio Petraglio,<br />

migliore media (IFEC Consulenze SA,<br />

Rivera); Massimo Bertarelli (Grassi Oil<br />

SA, Mendrisio), Loris Bizzozzero<br />

( Jermini Elettricità SA, Bioggio),<br />

Marco Brocco (FFS SA, Bellinzona),<br />

Dagmar Cima Baistrocchi (Cima<br />

Amministrazioni, Acquarossa), <strong>Ti</strong>ziano<br />

Codiroli (Elettroprogetti SA,<br />

Camorino), Enrico Derigo (Gommec<br />

Guarnizioni Meccaniche SA, Losone),<br />

Marco Doninelli (Genurauto SA,<br />

Coldrerio), <strong>Ti</strong>ziano Gamboni<br />

(Laboratorio Peter Daniel, Bellinzona),<br />

Andrea Genini (TIMCAL Ltd., Bodio),<br />

Pierangelo Lancianesi (Zetel SA,<br />

Breganzona), Giuseppe Mognoni<br />

(Steib Canonica SA, Grancia), Enea<br />

Pasinelli (Comune di Locarno,<br />

Locarno), Marzio Pasinelli (Ditta Elio<br />

Moser, Chiasso), Hervé Schmidt<br />

(Ortotecnica SA, Lugano). Ha inoltre<br />

ottenuto l’attestato di frequenza<br />

Domenico Chiaravalloti (Imel Energy<br />

SA, Riazzino). Complimenti a tutti!<br />

<strong>Ti</strong>cino Business - 09/<strong>2004</strong> • 16<br />

CORSI AUTUNNALI ORGANIZZATI<br />

DALLA CCIA-TI<br />

• Lettere commerciali: tecniche trucchi trappole<br />

Per aggiornare le proprie competenze ed evadere dalla routine<br />

4 ottobre<br />

• Il reclamo del cliente come opportunità per l’azienda<br />

18 ottobre<br />

• Business Plan, monitoraggio finanziario e garanzie:<br />

i criteri per ottenere prestiti/finanziamenti dopo gli<br />

Accordi di Basilea 2<br />

Moduli di approfondimento<br />

29 settembre - 27 ottobre - 1 dicembre<br />

• Nozioni superiori per la gestione dei collaboratori<br />

Approfondimento in blocchi di tematiche chiave della conduzione<br />

del personale<br />

25 ottobre - 8, 15, 22, 29 novembre<br />

• Aggiornamenti per esportatori<br />

21 ottobre - 11,18, 25 novembre - 2 dicembre<br />

• Diritto del lavoro<br />

novembre - dicembre<br />

• INFORMATICA<br />

Corsi di base, medi e avanzati di Word, Excel, Powerpoint, Outlook,<br />

Access<br />

• TOEIC - Test of English for International Communication<br />

Ogni mese un’occasione per testare il proprio livello di inglese<br />

Per ulteriori informazioni ed iscrizioni ai corsi potete rivolgervi a Cécile<br />

Chiodini Polloni.<br />

Tel. 091 911 51 18 - Fax 091 911 51 12 - corsi@cci.ch


17 • <strong>Ti</strong>cino Business - 09/<strong>2004</strong><br />

Accesso agli appalti pubblici<br />

in Italia<br />

Apertura per ingegneri ed architetti svizzeri<br />

di Luca Albertoni<br />

Malgrado l’entrata in vigore degli<br />

accordi bilaterali fra Svizzera ed<br />

Unione europea (UE), numerosi<br />

ingegneri ed architetti svizzeri si sono<br />

finora visti rifiutare la partecipazione a<br />

concorsi per appalti pubblici in Italia. In<br />

effetti, le autorità italiane preposte all’aggiudicazione<br />

dell’appalto erano solite<br />

chiedere l’iscrizione di ingegneri ed architetti<br />

in un registro professionale, dato che<br />

tale iscrizione costituisce un criterio di<br />

qualifica indispensabile secondo il diritto<br />

italiano.<br />

Poiché il diritto svizzero non contempla<br />

invece una regola simile, per gli ingegneri<br />

ed architetti svizzeri risultava fino ad oggi<br />

di fatto impossibile partecipare ai concorsi<br />

in Italia.<br />

Fortunatamente, la questione ha potuto<br />

essere risolta, grazie in particolare all’impegno<br />

dell’Ambasciatore svizzero Luzius<br />

Wasescha, Presidente della Commissione<br />

appalti pubblici Confederazione-Cantoni,<br />

Nuovi Soci <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong><br />

Questo mese abbiamo il piacere di porgere il benvenuto a:<br />

che ha lavorato in modo particolarmente<br />

intenso con le autorità italiane.<br />

Queste ultime hanno dovuto avantutto<br />

tenere conto del fatto che, sulla base<br />

dell’Accordo bilaterale fra Svizzera ed UE<br />

sulla libera circolazione delle persone,<br />

ogni restrizione alla fornitura di servizi fra<br />

le parti contrattuali è proibita. Inoltre,<br />

secondo il principio del riconoscimento<br />

reciproco che vige in seno all’UE, deve<br />

essere accettato qualsiasi ingegnere o<br />

architetto ammesso all’esercizio della professione<br />

secondo le regole del paese<br />

dell’UE dal quale proviene e questo principio<br />

vale anche per il campo d’applicazione<br />

del menzionato Accordo bilaterale.<br />

Poiché la Svizzera non prevede l’obbligo<br />

di iscriversi in un registro professionale,<br />

non è quindi necessario che un ingegnere<br />

o architetto svizzero disponga di una simile<br />

iscrizione per partecipare ai bandi di<br />

concorso in Italia. Una condizione del<br />

genere è considerata illegittima.<br />

• I.B.B. PULIMASTER SA, lavori di pulizia e vendita prodotti, 6900 Lugano.<br />

Informazione<br />

Da parte italiana vi sono state chiare assicurazioni<br />

in questo senso da parte<br />

dell’Autorità preposta alla sorveglianza<br />

sugli appalti pubblici e da parte del<br />

Ministero della giustizia.<br />

Ingegneri ed architetti svizzeri potranno<br />

quindi partecipare a concorsi per appalti<br />

pubblici in Italia senza dover osservare<br />

l’obbligo di un’iscrizione in un registro<br />

professionale.<br />

Invitiamo tutti coloro che dovessero ancora<br />

riscontrare difficoltà ad ottenere l’accesso<br />

agli appalti pubblici in Italia o in altri<br />

paesi dell’UE a prendere contatto con la<br />

Camera di commercio, dell’industria<br />

e dell’artigianato del Cantone <strong>Ti</strong>cino<br />

(<strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong>)<br />

Corso Elvezia 16<br />

6901 Lugano<br />

Tel. +41 91 911 51 11<br />

Fax +41 91 911 51 12<br />

cciati@cci.ch<br />

• CASAFORTE SELF-STORAGE (SUISSE) SA, compra, la vendita, la costruzione e la locazione, nonché la gestione<br />

di beni mobili e immobili, 6900 Lugano.<br />

• ISYS BANKING SOFT WARE SA, succursale di Agno, Consulenza e servizi relativi all’organizzazione e alla gestione<br />

di imprese, in particolare nel settore bancario, 6982 Agno.<br />

• IFEC Consulenze SA, scienze ambientali applicate (fisica ed energetica della costruzione, acustica e vibrazioni),<br />

6802 Rivera.<br />

• Stock System SA, ricupero e preparazione per il riciclaggio di materiali metallici, 6983 Magliaso.


Informazione<br />

<strong>Ti</strong>cinocom lancia<br />

il telefono nella rete<br />

di Fabio Sacchi<br />

<strong>Ti</strong>cinocom SA, il più<br />

importante Internet<br />

Service Provider in<br />

<strong>Ti</strong>cino, diventa anche la<br />

prima compagnia telefonica<br />

ticinese. <strong>Ti</strong>cinocom è stata<br />

fondata a Muralto nel 1996.<br />

Il Direttore Karl Frankeser<br />

con i suoi 17 collaboratori, si<br />

occupa attualmente della<br />

vendita e installazione di<br />

allacciamenti Internet tradizionali<br />

e a banda larga, come<br />

pure la creazione e la promozione<br />

di siti Internet.<br />

Gli abbonati in tutta la<br />

Svizzera superano le 30’000<br />

unità, e per la maggior parte<br />

sono ticinesi. I bisogni e i<br />

desideri della clientela sono<br />

al centro dell’attenzione,<br />

per questo motivo vengono<br />

utilizzate unicamente infrastrutture e<br />

tecnologie all’avanguardia e altamente<br />

professionali affinché i prodotti e i servizi<br />

siano sempre un passo avanti.<br />

Con l’implementazione di una nuova<br />

compagnia telefonica, una primizia ticinese,<br />

si è voluto ampliare la gamma dei<br />

prodotti proposti, così da offrire al cliente<br />

tutto quanto permette un allacciamento<br />

telefonico unico.<br />

<strong>Ti</strong>cinocom Digitel, questo è il nome<br />

dell’ultima creazione, è un servizio di<br />

telefonia fissa trasmessa tramite Internet,<br />

con una qualità equivalente alla rete fissa<br />

tradizionale e ben superiore a quella<br />

mobile.<br />

L’allacciamento propone una vasta gamma<br />

di prestazioni quali l’indicazione del<br />

numero del “chiamante” e avviso di chia-<br />

mata, anche su telefoni convenzionali<br />

(analogici), rendendo superfluo l’allacciamento<br />

ISDN.<br />

La scelta del provider con cui operare<br />

rimane libera, tramite Internet a banda<br />

larga via cavo o ADSL.<br />

I numeri telefonici assegnati sono di tipo<br />

pubblico, i quali possono ricevere ed<br />

effettuare chiamate da e per tutto il<br />

mondo.<br />

Per quanto concerne i prezzi, in tutta la<br />

Svizzera è applicata la tariffa locale. Le<br />

chiamate effettuate fra abbonati<br />

“<strong>Ti</strong>cinocom Digitel” sono gratuite 24 ore<br />

su 24, mentre le tariffe internazionali<br />

sono inferiori fino al 70% rispetto ai prodotti<br />

concorrenti.<br />

Un’ampia varietà di prestazioni sono possibili<br />

con questo nuovo allacciamento,<br />

<strong>Ti</strong>cino Business - 09/<strong>2004</strong> • 18<br />

come ad esempio la segreteria telefonica<br />

gratuita, le funzioni “lista nera” e “lista<br />

bianca” (per rifiutare o accettare chiamate<br />

solo da parte di una determinata cerchia<br />

di persone), la possibilità di controllare<br />

tutti i collegamenti effettuati (costi,<br />

minuti, ecc.) direttamente sul proprio<br />

PC, ogni qualvolta lo si desidera. Tutta<br />

una serie d’occasioni e possibilità che i<br />

consulenti di <strong>Ti</strong>cinocom sapranno elencare<br />

dettagliatamente agli interessati.<br />

Per ulteriori informazioni:<br />

<strong>Ti</strong>cinocom SA<br />

Via Stazione 5<br />

6600 Locarno<br />

Tel. 0844 00 70 70<br />

Fax 0844 00 70 71<br />

www.ticinocom.com<br />

info@ticino.com


19 • <strong>Ti</strong>cino Business - 09/<strong>2004</strong><br />

DIL - Distretto<br />

Internazionale<br />

Logistico<br />

Il 9 settembre <strong>2004</strong>, al Palazzo Canavée dell’Accademia di<br />

Architettura a Mendrisio, si terrà la giornata di studio sul progetto<br />

di sviluppo “DIL - Distretto Internazionale Logistico”, alla<br />

quale siete cordialmente invitati.<br />

La giornata è organizzata dal Dipartimento delle finanze e dell’economia,<br />

in collaborazione con l’Amministrazione federale delle<br />

dogane (AFD) - Direzione del IV circondario delle dogane, Lugano,<br />

l’Associazione Spedizionieri Chiasso (SpedLogSwiss Sezione<br />

<strong>Ti</strong>cino) e l’Associazione svizzera dei trasportatori stradali (ASTAG<br />

Sezione <strong>Ti</strong>cino), nell’ambito della seconda edizione del convegno<br />

“Forum <strong>Ti</strong>cino Logistica”.<br />

Il DIL, che si inserisce nel programma di marketing territoriale<br />

"Copernico", si propone di svolgere un ruolo di piattaforma di servizi<br />

logistici integrati per le imprese locali e internazionali che lavorano<br />

con i paesi esteri da e per tutto il mondo.<br />

La base per delineare questa piattaforma sono i risultati di un workshop<br />

con alcuni degli attori dei principali settori dell’intera filiera<br />

logistica, che saranno presentati nel corso della giornata.<br />

La vostra partecipazione e il vostro apporto alla discussione che<br />

concluderà le relazioni saranno determinanti per individuare le<br />

soluzioni ed i passi successivi più appropriati da adottare per lo sviluppo<br />

del Distretto Internazionale Logistico.<br />

Vi aspettiamo numerosi a questo importante appuntamento dell’economia<br />

ticinese.<br />

Sezione della promozione economica - Lucia Noseda<br />

Viale Stefano Franscini 17 - CH-6501 Bellinzona<br />

tel. +41.91.814.35.41 - fax +41.91.814.44.57<br />

e-mail: lucia.noseda@ti.ch - www.ti.ch/ticino-logistica<br />

Informazione


21 • <strong>Ti</strong>cino Business - 09/<strong>2004</strong> Commercio estero<br />

Giornata di consulenze individuali sulla Spagna<br />

Lugano, 15 novembre <strong>2004</strong><br />

Scoprite il mercato spagnolo e immettetevi con professionalità grazie all’appoggio<br />

dei nostri specialisti in loco. I consulenti dell’Osec e dello Swiss Business Hub<br />

Spain sono al vostro servizio!<br />

Il 15 novembre <strong>2004</strong> il Business Network Switzerland organizza una giornata di<br />

consulenze individuali a Lugano, nel corso della quale i nostri specialisti del mercato<br />

spagnolo risponderanno volentieri alle vostre domande.<br />

Gli incontri saranno preparati in base alle domande che avrete sottoposto loro in<br />

anticipo; ecco perché durante il colloquio potranno già esservi fornite delle risposte<br />

concrete!<br />

Non esitate a fissare un appuntamento: questi incontri sono un modo semplice di<br />

ricevere una consulenza personalizzata sul mercato spagnolo e vi faciliteranno<br />

l’accesso a questo paese!<br />

Il colloquio individuale della durata di un’ora costa solo CHF 210.- + IVA per i<br />

soci Osec e CHF 250.- + IVA per i non soci.<br />

Le iscrizioni possono essere effettuate tramite fax allo 091 911 51 39 oppure via e-mail all’indirizzo info.lugano@osec.ch.<br />

Nel corso dell’autunno <strong>2004</strong> sono previste altre giornate di consulenze individuali presso l’Osec a Lugano:<br />

• Germania: mercoledì 24 novembre <strong>2004</strong><br />

• Austria: mercoledì 24 novembre <strong>2004</strong><br />

Non mancate a questi appuntamenti! Prenotate sin d’ora il vostro colloquio individuale!<br />

La Garanzia contro i rischi<br />

d’esportazione (GRE)<br />

La GRE è un fondo istituito dalla<br />

Confederazione -ma finanziariamente<br />

indipendente- che sgrava l’esportatore da<br />

determinati rischi insiti nel commercio<br />

estero e non influenzabili né da lui né dall’acquirente<br />

estero. Essa riguarda principalmente<br />

i rischi connessi ai contratti a<br />

lungo termine per i quali il mercato non<br />

offre alcuna copertura: rischi politici,<br />

rischi di trasferimento, rischi delcredere,<br />

rischi di fabbricazione ed eventuali rischi<br />

monetari.<br />

Sono oggetto della GRE le seguenti prestazioni:<br />

esportazione di beni di consumo<br />

o di beni d’investimento, lavori di costruzione,<br />

d’ingegneria e altri servizi, contratti<br />

di licenza e di know-how, deposito all’estero<br />

o merci destinate ad esposizioni,<br />

garanzie di pagamento.<br />

La GRE ha appena pubblicato un opuscolo<br />

intitolato “Überblick” in tedesco,<br />

“Aperçu” in francese e “At a glance” in<br />

inglese (sfortunatamente non esiste in italiano),<br />

che fornisce tutte le informazioni<br />

necessarie sulla procedura da seguire per<br />

sollecitare una garanzia e sulle tariffe<br />

applicate.<br />

L’opuscolo può essere richiesto gratuitamente<br />

sia direttamente alla GRE sia presso<br />

il Segretariato dell’Osec; in alternativa<br />

può essere scaricato in formato pdf direttamente<br />

dal sito web www.swiss-erg.com<br />

alla voce “downloads” e in seguito “pubblicazioni”.<br />

L’indirizzo di contatto della GRE è<br />

GRE Garanzia contro i rischi d’esportazione<br />

Kirchenweg 8<br />

casella postale<br />

CH-8032 Zurich<br />

Tel. +41 1 384 47 77<br />

Fax +41 1 384 47 87<br />

office@swiss-erg.com<br />

AutoCluster.ch: forum<br />

per i subfornitori svizzeri<br />

dell’industria automobilistica<br />

L’iniziativa www.AutoCluster.ch lanciata ad<br />

aprile <strong>2004</strong> vuole essere una piattaforma<br />

per i subfornitori svizzeri, i cui prodotti<br />

sotto forma di materie prime, semilavorati,<br />

parti, componenti, assemblaggi e sistemi,<br />

direttamente o indirettamente, vengono<br />

forniti all’industria automobilistica.<br />

AutoCluster intende organizzare regolarmente<br />

per i suoi affiliati delle giornate, dei<br />

gruppi di riflessione, dei corsi di formazione<br />

e di perfezionamento, fornire loro


Commercio estero<br />

informazioni specifiche nonché organizzare<br />

la presenza a fiere e ad eventi volti ad<br />

acquisire nuovi soci e collaboratori. Tutto<br />

ciò in cooperazione con altre organizzazioni<br />

in Svizzera e all’estero.<br />

In agosto <strong>2004</strong> AutoCluster ha registrato<br />

ben 50 affiliati e per fine autunno <strong>2004</strong> è<br />

previsto un “Kick-Off Event”, sostenuto<br />

dall’Innovationsberatungsstelle IBS della<br />

Camera di commercio di Soletta, dalla<br />

Camera di commercio e dell’industria di<br />

Neuchâtel, dalla promozione economica<br />

dei cantoni dello Spazio Mittelland, dalla<br />

Greater Zurich Area e da Innoconnet.<br />

Germania: nuova legge sulla sicurezza<br />

delle apparecchiature e dei prodotti<br />

pd – Una nuova legge sulla sicurezza delle<br />

apparecchiature e dei prodotti è entrata<br />

in vigore il 1° maggio <strong>2004</strong> in Germania.<br />

Essa mira ad ottimizzare le misure di protezione<br />

dei consumatori e porta numerose<br />

novità in materia di obbligo di prevenzione<br />

e di marcatura. Per ulteriori ragguagli<br />

invitiamo a consultare il seguente articolo<br />

(in tedesco):<br />

www.tuev-sued.de/download/images/<br />

GPSG_TUeVJournal_Jan<strong>2004</strong>.pdf<br />

Iran: importazione di prodotti<br />

farmaceutici previa registrazione<br />

Le aziende farmaceutiche internazionali<br />

che desiderano vendere dei prodotti in<br />

Iran devono avere un rappresentante<br />

esclusivo in loco.<br />

Questa nuova regola concerne anche le<br />

aziende farmaceutiche che esportano i<br />

loro prodotti in Iran tramite la IPI (Iran<br />

Pharmeceutical Incorporation) o il<br />

Crescente Rosso. Inoltre per l’importazione<br />

di prodotti farmaceutici vi sono nuove<br />

regole da rispettare, quali:<br />

• Le aziende farmaceutiche e i loro prodotti<br />

devono essere registrati al<br />

Department of Pharmaceutical Affairs.<br />

• Solo i prodotti farmaceutici elencati<br />

sull’ “Iran Drug List” possono essere<br />

registrati ed importati nel paese. I nuovi<br />

prodotti possono essere ammessi<br />

nell’“Iran Drug List” su richiesta del<br />

produttore.<br />

• I prodotti importati tramite un rappresentante<br />

locale sono distribuiti da grossisti<br />

affiliati all’azienda farmaceutica o<br />

da distributori specializzati in Iran.<br />

Per ulteriori informazioni:<br />

Ministry of Health and Medical Education<br />

Food and Drug Department Iran:<br />

www.fdo.ir<br />

Call for Registration:<br />

www.fdo.ir/fdo_eng_dep0_p6.asp<br />

Rapporto sul settore ambientale<br />

in Ungheria <strong>2004</strong><br />

L’Ungheria rispetta già adesso gran parte<br />

delle norme ambientali che le sono state<br />

imposte nel quadro dei negoziati d’adesione<br />

dell’UE. Restano tuttavia ancora<br />

degli sforzi da fare, in particolare per<br />

quanto concerne il riciclaggio degli imballaggi,<br />

il trattamento delle acque reflue, le<br />

misure di lotta contro l’inquinamento<br />

atmosferico dovuto ai grandi impianti di<br />

incenerimento e di eliminazione “pulita”<br />

dei rifiuti pericolosi.<br />

Per porre rimedio a questa situazione a<br />

medio termine saranno necessari diversi<br />

miliardi di euro di investimenti. I settori<br />

della gestione dei rifiuti e della depurazione<br />

delle acque reflue sono quelli che<br />

offrono le maggiori opportunità per le<br />

aziende svizzere; questo grazie all’accordo<br />

bilaterale CH-UE sugli appalti pubblici<br />

che consente alle aziende elvetiche di sottoporre<br />

le loro offerte nel quadro di progetti<br />

finanziati dai fondi strutturali e di<br />

coesione dell’UE.<br />

Per ulteriori ragguagli si invita a consultare<br />

il rapporto dell’Ambasciata svizzera a<br />

Budapest (in tedesco) all’indirizzo<br />

www.osec.ch/~0xc1878d1b_0x0001c11e<br />

/countries/ungarn/wirtschaftsdaten/umw<br />

eltbericht_ungarn_<strong>2004</strong><br />

Nota informativa sulla norma ISPM 15<br />

relativa agli imballaggi in legno<br />

È sempre maggiore il numero di paesi che<br />

applicano la norma fitosanitaria ISPM 15<br />

per evitare la disseminazione dei parassiti<br />

del legno. L’importazione di merci in questi<br />

paesi deve essere effettuata in imballaggi<br />

in legno (casse, palette, ecc.) che<br />

sono stati sottoposti a un trattamento fitosanitario<br />

molto rigido. Una nota informativa<br />

dell’Osec su www.osec.ch/holzverpackungen<br />

fornisce ampi ragguagli in<br />

merito.<br />

Lista delle aziende autorizzate (pdf ):<br />

www.osec.ch/System/Zusatzinfos/Listeispm-15-zugel-betriebe.pdf<br />

Numeri delle aziende autorizzate (pdf ):<br />

www.osec.ch/System/Zusatzinfos/listezulassungsnr-ispm-15.pdf<br />

Cina: nuova regolamentazione<br />

nel settore della costruzione<br />

bns - Le aziende straniere attive nella<br />

costruzione e nell’ingegneria che desiderano<br />

insediarsi in Cina devono concludere<br />

un partenariato con almeno una<br />

<strong>Ti</strong>cino Business - 09/<strong>2004</strong> • 22<br />

società cinese qualificata e riconosciuta<br />

nel settore della costruzione. Questa<br />

nuova regolamentazione, valida anche<br />

per le aziende di Hong Kong, Taiwan e<br />

Macao, è entrata in vigore il 10 giugno<br />

<strong>2004</strong>.<br />

Per saperne di più:<br />

www.osec.ch/~0xc1878d1b_0x0001b994<br />

/businesslaw_contracts/china_neue_vorschrift_im_bauwesen<br />

Expo 2010 a Shanghai: contratti<br />

lucrativi in vista<br />

(nfa) Con 200 paesi invitati, l’Expo 2010<br />

vuole battere un nuovo record di partecipazione.<br />

Per adempiere al meglio la sua<br />

missione di città ospitante nei confronti di<br />

espositori e visitatori, Shanghai mette<br />

mano al portamonete. La maggior parte<br />

delle spese (circa 30 miliardi di euro) sarà<br />

dedicata al miglioramento dell’infrastruttura<br />

urbana. Questo progetto è all’insegna<br />

del motto “Better City, Better Life“.<br />

Per il sito dell’esposizione è previsto un<br />

investimento di circa 3 miliardi di euro.<br />

Nuove opportunità d’affari provengono<br />

soprattutto dai settori della costruzione,<br />

della gestione delle istallazioni, della commercializzazione<br />

dei marchi dell’esposizione,<br />

nonché del miglioramento delle<br />

condizioni ambientali e dell’infrastruttura.<br />

Il sito comprenderà tra l’altro varie linee<br />

metropolitane e regionali, tre terminal<br />

che servono 15 linee di bus e di tram nonché<br />

delle sale per esposizioni; si parla di<br />

una superficie totale di circa 1,2 milioni di<br />

m2, con 132 padiglioni individuali e cinque<br />

stand collettivi, 40 padiglioni aziendali<br />

e cinque padiglioni a tema.<br />

Diversi saranno i bandi di gara internazionali<br />

pubblicati per la costruzione del sito<br />

delle esposizioni (di 5,28 km2).<br />

Per ottenere informazioni in tempo reale<br />

sull’Expo 2010 a Shanghai:<br />

www.expo2010china.com/renda/node11<br />

62/index.html<br />

Osec<br />

Business Network Switzerland<br />

Corso Elvezia 16<br />

Casella postale 5399<br />

CH-6901 Lugano<br />

Tel. +41 91 911 51 35<br />

Fax +41 91 911 51 39<br />

info.lugano@osec.ch<br />

www.osec.ch


23 • <strong>Ti</strong>cino Business - 09/<strong>2004</strong> Speciale Unione europea<br />

Sito web dell’EICS ampliato con due nuovi dossier<br />

L’Euro Info Centro Svizzera è il centro di informazione, assistenza e consulenza per le PMI<br />

elvetiche che desiderano accedere al mercato unico europeo.<br />

Oltre a fornire informazioni e consulenze personalizzate, l’EICS ha anche pubblicato sul<br />

suo sito web www.osec.ch/eics diversi dossier di approfondimento dei temi o dei settori<br />

di maggior interesse per le aziende svizzere: accordi bilaterali, marcatura CE, IVA, allargamento<br />

dell’UE, dogane, ecc.<br />

Negli ultimi mesi l’EICS ha ampliato la sua gamma di informazioni online con due nuovi<br />

dossier:<br />

• Il primo è interamente dedicato alla responsabilità per danno da prodotti; vengono illustrati<br />

gli elementi costitutivi della responsabilità e la legislazione europea in materia.<br />

• Il secondo dossier è invece dedicato ai programmi UE/SEE di finanziamento e di incoraggiamento. Quali sono i programmi dell’UE? A<br />

quali programmi possono partecipare le aziende svizzere? Il dossier fornisce indicazioni in merito.<br />

Necessitate dei testi completi o di informazioni su trattati nell’UE, direttive, regolamenti o decisioni comunitarie, ma non sapete come<br />

reperirli? Avete domande in merito all’applicazione della marcatura CE dei vostri prodotti? Avete bisogno di una consulenza specifica per<br />

l’immissione del vostro prodotto nel mercato unico europeo? Contattateci! Vi aiuteremo volentieri!<br />

Celex: accesso libero alla banca dati<br />

sul diritto comunitario<br />

Dal 1° luglio <strong>2004</strong> Celex, la banca dati online<br />

della Commissione europea sul diritto<br />

comunitario, è accessibile liberamente e<br />

gratuitamente.<br />

Celex rappresenta una preziosa e completa<br />

fonte informativa; contiene i trattati e gli<br />

atti di diritto derivato con valore vincolante<br />

e non, quali regolamenti, direttive, decisioni,<br />

raccomandazioni e pareri della<br />

Commissione, giurisprudenza, interrogazioni<br />

parlamentari e disposizioni nazionali<br />

di attuazione delle direttive comunitarie.<br />

Per effettuare delle ricerche e accedere alla<br />

documentazione, si deve digitare un login<br />

(enlu0000) ed una password (europe).<br />

Il servizio è disponibile all’indirizzo:<br />

www.europa.eu.int/celex<br />

Gli EIC presentano una guida<br />

sugli agenti commerciali nell’UE<br />

L’Euro Info Centre “Market Access<br />

Working Group” presenta una nuova edizione<br />

della sua guida “Commercial<br />

Agents” (pdf, luglio <strong>2004</strong>, 93 pagine, in<br />

inglese). Essa contiene molteplici informazioni<br />

e consigli utili per trovare l’agente<br />

commerciale ideale negli Stati membri<br />

dell’UE.<br />

A sommario figurano tra l’altro.<br />

• una checklist per aiutare a definire la<br />

propria strategia<br />

• vantaggi ed inconvenienti di collaborare<br />

con un agente<br />

• spiegazioni sulla direttiva europea relativa<br />

agli agenti commerciali indipendenti<br />

(86/653/CEE)<br />

• astuzie e consigli / checklist per trovare<br />

un agente<br />

• contratti tipo<br />

• informazioni specifiche ai singoli paesi:<br />

Austria, Belgio, Danimarca, Finlandia,<br />

Francia, Germania, Gran Bretagna,<br />

Grecia, Irlanda, Italia, Lituania,<br />

Lussemburgo, Paesi Bassi, Portogallo,<br />

Slovenia, Spagna e Svezia nonché<br />

Norvegia e Bulgaria.<br />

La guida può essere consultata online<br />

all’indirizzo www.osec.ch/osec_internet_root/marktinformationen/topics/bus<br />

inesslaw_contracts/handelsvertreter_in_<br />

der_eu_ein_leitfaden_des_eic/en/leitfaden_handelvertreter.pdf<br />

Verifica online dei numeri di partita IVA<br />

Al sito www.europa.eu.int/comm/taxation_customs/vies/it/vieshome.htm<br />

è<br />

possibile effettuare una verifica online dei<br />

numeri di partita IVA intracomunitari dei<br />

propri partner commerciali. È sufficiente<br />

selezionare lo Stato membro ed indicare il<br />

numero IVA; risulterà se il numero è valido<br />

o meno. Dal 1° maggio <strong>2004</strong> la verifica è<br />

possibile per tutti i 25 Stati membri.<br />

Inoltre il sito è stato migliorato: per Belgio,<br />

Estonia, Finlandia, Lettonia, Lituania,<br />

Slovenia e Svezia, quando la convalida è<br />

positiva viene affisso il nome e l’indirizzo<br />

della persona imponibile. Per la<br />

Repubblica ceca viene indicato unicamente<br />

il nominativo.<br />

Linee guida sulle nuove sostanze<br />

chimicamente attive per prodotti<br />

medicinali ad uso veterinario<br />

Il Comitato per prodotti medicinali ad uso<br />

veterinario dell’EMEA ha realizzato, in


Speciale Unione europea<br />

applicazione di quanto previsto dalla<br />

Direttiva 2001/82/CE del 6 novembre<br />

2001, recante un codice comunitario relativo<br />

ai medicinali veterinari, le linee guida<br />

sulle nuove sostanze chimicamente attive.<br />

Essa può essere consultata online all’indirizzo:<br />

www.emea.eu.int/pdfs/vet/qwp/<br />

054103en.pdf<br />

Misure di prevenzione contro<br />

il riciclaggio dei proventi da attività<br />

illecite: proposta della Commissione<br />

La Commissione europea ha presentato<br />

una proposta per rafforzare ulteriormente<br />

le difese dell’Unione europea contro il<br />

riciclaggio di denaro ed il finanziamento<br />

del terrorismo. La proposta mira ad<br />

aggiornare ed a migliorare la direttiva<br />

2001/97 CE attualmente in vigore.<br />

Il testo della proposta, nonché ulteriori<br />

ragguagli sulla criminalità finanziaria possono<br />

essere consultati alla pagina<br />

www.europa.eu.int/comm/internal_mark<br />

et/en/company/financialcrime/index.htm<br />

Dati economici demografici e sociali<br />

di 258 città europee fotografati<br />

da Eurostat<br />

Eurostat, in collaborazione con gli uffici<br />

nazionali di statistica, ha recentemente<br />

fotografato i dati economici, sociali e<br />

demografici di 258 città europee di medie<br />

e grandi dimensioni appartenenti ai venticinque<br />

stati membri, alla Bulgaria e alla<br />

Romania. Ai primi posti per la più alta concentrazione<br />

di popolazione over 65 le città<br />

italiane, Trieste e Bologna in primo luogo,<br />

rispettivamente con il 13,2% e il 13%,<br />

seguite da Firenze, con il 12,3%, Genova,<br />

Ancona, Venezia e Cremona, tutte con percentuali<br />

che variano tra l’11,7% e il 10,8%.<br />

Per quanto riguarda la disoccupazione,<br />

ben dodici sono le città con un tasso di<br />

senza lavoro superiore al 20% della popolazione;<br />

due, di contro, sono le città olandesi<br />

(Utrecht ed Eindhoven) in cima alla<br />

lista di quelle con la percentuale più bassa.<br />

Per ulteriori ragguagli:<br />

europa.eu.int/comm/eurostat/Public/data<br />

shop/print-product/FR?catalogue=<br />

Eurostat&product=urban-<br />

FR&mode=download<br />

Promozione della sicurezza e della<br />

salute sul luogo di lavoro nelle PMI<br />

Nella recente pubblicazione dell’Agenzia<br />

europea per la sicurezza e la salute sul<br />

luogo di lavoro “Promoting health and<br />

safety in European Small and Mediumsized<br />

Enterprises (SMEs) - SME Funding<br />

Scheme 2002-2003” vengono presentati i<br />

risultati di 51 progetti nazionali e transnazionali<br />

realizzati negli Stati membri per<br />

promuovere la sicurezza e la salute sul<br />

luogo di lavoro nelle PMI. La pubblicazione<br />

può essere consultata online su<br />

agency.osha.eu.int/publications/reports/1<br />

07/en/SME02-03.pdf<br />

Novità sul sito CORDIS<br />

Infine, conseguentemente all’evoluzione<br />

storica che ha portato a un’Unione a 25, la<br />

nuova pagina del sito CORDIS dedicata ai<br />

servizi nazionali di informazione su ricerca<br />

e sviluppo www.cordis.lu/national_service/en/w_it.htm<br />

raccoglie informazioni su<br />

ricerca e innovazione relative alla nuova<br />

Unione allargata. Ciascun servizio nazionale<br />

fornisce inoltre informazioni dettagliate<br />

sulla partecipazione del proprio paese a<br />

progetti dei programmi quadro dell’UE<br />

per la ricerca; uno strumento prezioso per<br />

la valutazione dell’impatto dei finanziamenti<br />

comunitari a livello nazionale.<br />

Infine, sempre sul sito CORDIS, alla pagina<br />

www.cordis.lu/fp6/projects.htm sono<br />

disponibili i dati relativi a 18 progetti finanziati<br />

nell’ambito delle tre aree di attività<br />

Euratom per la fissione del 6PQ: sette sulla<br />

gestione dei rifiuti radioattivi, quattro sulla<br />

protezione dalle radiazioni, sette per “altre<br />

attività nel campo delle tecnologie e della<br />

sicurezza nucleare”. I nuovi progetti pubblicati<br />

sono stati tutti approvati e selezionati<br />

dopo la chiusura del primo appello a<br />

proposte di questo programma nel maggio<br />

2003.<br />

Nuovo servizio di informazione<br />

sulla ricerca europea<br />

Un nuova pagina sulla ricerca europea predisposta<br />

dalla Commissione europea permette<br />

di accedere contemporaneamente a<br />

informazioni su progetti europei, attività<br />

di ricerca e articoli tratti da diverse fonti<br />

d’informazione:<br />

www.europa.eu.int/comm/research/fp6/p<br />

rojects.cfm<br />

Un nuovo portale europeo giovani<br />

La Commissione europea ha inaugurato<br />

un nuovo portale Internet dell’Unione<br />

interamente dedicato alle opportunità di<br />

lavoro, viaggio e studio offerte dall’Unione<br />

europea ai giovani. L’indirizzo web di questo<br />

portale è www.europa.eu.int/youth/.<br />

Le informazioni, suddivise per sezioni<br />

tematiche (studio, lavoro, volontariato,<br />

scambi, diritti, viaggi, informazioni) sono<br />

disponibili nelle 20 lingue ufficiali<br />

<strong>Ti</strong>cino Business - 09/<strong>2004</strong> • 24<br />

dell’Unione. Il portale, che sarà nel corso<br />

dei prossimi mesi ulteriormente ampliato,<br />

contiene già da ora più di 10’000 link a siti<br />

web nazionali, regionali e locali.<br />

Opuscolo sui diritti fondamentali<br />

nell’Unione europea<br />

La Direzione Generale della Commissione<br />

europea Giustizia e Affari interni ha realizzato<br />

un documento sui diritti fondamentali<br />

nell’Unione europea. Questo documento<br />

è destinato al pubblico e può essere<br />

consultato online al sito:<br />

www.europa.eu.int/comm/justice_home/<br />

key_issues/fundamental_rights/010903_i<br />

t.pdf<br />

Ultimi numeri della rivista<br />

“European economy. Economic Papers”<br />

Sono online gli ultimi numeri della rivista<br />

“European economy. Economic Papers”:<br />

• “To be or not to be in the euro? Benefits<br />

and costs of monetary unification as<br />

perceived by voters in the Swedish euro<br />

referendum 2003” (n. 205)<br />

• “Fiscal policy in EMU: Rules, discretion<br />

and political incentives” (n. 206)<br />

• “Public pensions in the national<br />

accounts and public finance targets” (n.<br />

207)<br />

• “An analysis of EU and US productivity<br />

developments (a total economy and<br />

industry level perspective)” (n. 208)<br />

• “The link between product market<br />

reform and macro-economic performance”<br />

(n. 209)<br />

• “Improving fiscal policy in the EU: the<br />

case for independent forecasts” (n.<br />

210).<br />

Essi possono essere consultati in formato<br />

pdf alla pagina<br />

www.europa.eu.int/comm/economy_finan<br />

ce/publications/economicpapers_en.htm<br />

Euro Info Centro Svizzera<br />

Corso Elvezia 16<br />

Casella postale 5399<br />

CH-6901 Lugano<br />

Tel. +41 91 911 51 37<br />

Fax +41 91 911 51 39<br />

eics.lugano@osec.ch<br />

www.osec.ch/eics


Informazione<br />

Alle porte della sua decima edizione,<br />

la rassegna “Edilespo” si svolgerà<br />

come consuetudine al<br />

Centro Esposizioni di Lugano dal 23 al<br />

27 novembre <strong>2004</strong>. Una visita a questa<br />

importante rassegna per vedere, constatare<br />

e anche toccare con mano gli ultimi<br />

derivati di questo settore così specifico,<br />

una fonte d’informazione tutta sotto un<br />

solo tetto con ca. 150 espositori suddivisi<br />

per settori: materiali da costruzione,<br />

costruzioni e rifiniture, impianti tecnici,<br />

costruzioni metalliche, arredamenti<br />

sanitari e cucine, domotica che si presenteranno<br />

con i loro prodotti e le loro<br />

ultime innovazioni. Interessanti saranno<br />

anche le conferenze e i dibattiti che si<br />

svolgeranno all’interno della manifestazione<br />

nella nuova sala allestita e dotata<br />

di tutte le più moderne e sofisticate<br />

apparecchiature. L’invito è rivolto agli<br />

operatori del settore, ai proprietari di<br />

case e tutti coloro che sono direttamente<br />

interessati nella costruzione, è quello<br />

di presenziare per cogliere quelle proposte<br />

avanzate che offre questa interessante<br />

vetrina, una situazione anche per<br />

qualche piacevole incontro fra colleghi<br />

e operatori del settore.<br />

<strong>Ti</strong>cino Business - 09/<strong>2004</strong> • 26<br />

, l’appuntamento da non perdere<br />

per gli operatori del settore edile<br />

e non solo!<br />

Dal 23-27 novembre <strong>2004</strong><br />

di Fabio Sacchi<br />

modello di stand all’Edilespo<br />

Per quelle ditte che intendono presenziare<br />

con un proprio stand, è ancora<br />

disponibile qualche spazio.<br />

Per informazioni potete contattare l’ufficio<br />

d’informazione<br />

Edilespo<br />

Via Castausio 20<br />

6900 Lugano<br />

Tel. +41 91 973 54 41<br />

edilespo.info@bluewin.ch<br />

Orari d’apertura:<br />

feriali 16.00 - 23.00<br />

sabato 14.00 - 23.00<br />

Biglietti d’ingresso:<br />

Adulti CHF. 6.-<br />

Ragazzi CHF. 3.-<br />

un momento dell’esposizione 2002


27 • <strong>Ti</strong>cino Business - 09/<strong>2004</strong><br />

CREATIVITÀ:<br />

4 tappe per trovare<br />

la chiave dell’innovazione<br />

4LUNEDÌ SERA per lo sviluppo<br />

del potenziale creativo che si<br />

cela in ognuno di noi, abbinati<br />

alla scoperta di prelibatezze culinarie<br />

dal sapore innovativo. Questo è quanto<br />

propone la Fondazione Monte<br />

Verità da settembre a dicembre <strong>2004</strong>.<br />

L’innovazione è la chiave del successo<br />

delle persone e delle aziende del nostro<br />

tempo. La capacità di porsi in maniera inedita<br />

e di affrontare le sfide personali e professionali<br />

con spirito propositivo e rivolto<br />

a costruire qualcosa di nuovo non dà solo<br />

maggior soddisfazione, ma permette<br />

anche di fare di più in meno tempo e con<br />

risultati migliori.<br />

E qual è la chiave dell’innovazione? La<br />

creatività. Poiché apre porte che senza di<br />

essa neppure si vedrebbero. Una qualità<br />

che posseggono tutti e che si può allenare,<br />

come un muscolo.<br />

In questo senso il percorso vuole offrire a<br />

persone di ogni età e professione un’occasione<br />

formativo-culinaria con un approccio<br />

attitudino-esperienziale che vada a stimolare<br />

tutti e cinque i sensi. Le quattro<br />

serate toccheranno infatti temi come l’atteggiamento<br />

e l’attitudine personale, la<br />

forza dei colori e delle forme, il processo<br />

di Problem Solving Creativo e le qualità<br />

correlate che si possono sviluppare attraverso<br />

il ritmo, il suono e l’ascolto.<br />

“La conoscenza<br />

è nulla senza<br />

l’immaginazione.”<br />

Albert Einstein<br />

Programma<br />

Benvenuto ore 18.15<br />

Incontro formativo ore 18.30<br />

Aperitivo ore 20.15<br />

Cena ore 20.30<br />

E’ quindi un’occasione unica per<br />

sposare l’utile al dilettevole, ossia sviluppo<br />

personale e professionale con<br />

buona cucina e socialità.<br />

Le tappe…<br />

OSARE NUOVE VIE<br />

Lunedì, 13 settembre <strong>2004</strong><br />

Chi vuole lasciare una traccia deve uscire<br />

dalle impronte di chi lo precede<br />

Conferenza interattiva tenuta da<br />

Giovanni Franco, ICA, Lugano<br />

SAPER CREARE PER AGIRE<br />

Lunedì, 18 ottobre <strong>2004</strong><br />

Lo sviluppo del potenziale creativo<br />

attraverso la pittura<br />

Sessione tenuta da Monica Caradonna,<br />

Atelier Caradonna, Verscio<br />

IL RISOLUTORE INNOVATIVO<br />

Lunedì, 15 novembre <strong>2004</strong><br />

Il successo è la vittoria delle idee sulle<br />

coincidenze<br />

Conferenza interattiva tenuta da<br />

Giovanni Franco, ICA, Lugano<br />

ASCOLTO QUINDI SUONO<br />

Lunedì, 13 dicembre <strong>2004</strong><br />

Ritmo, suono e ascolto come mezzi di<br />

espressione creativa<br />

Sessione tenuta da Jacques Giunta,<br />

Atelier del ritmo, Riazzino<br />

Informazioni dettagliate su contenuti,<br />

tariffe e iscrizioni:<br />

Fondazione Monte Verità,<br />

Via collina 78, CH – 6612 Ascona<br />

Tel.: 091 791 01 81, Fax: 091 780 51 35<br />

Virtualmente su:<br />

www.monteverita.org & www.ica-it.com<br />

Ideazione e coordinazione dell’ICA<br />

Istituto per la Creatività Applicata, Lugano<br />

Informazione<br />

Il Monte Verità<br />

Situato sulle colline che sovrastano Ascona<br />

e il Lago Maggiore, il Monte Verità rappresenta<br />

da sempre un polo magnetico di<br />

convergenza di idee, tendenze, sperimentazioni<br />

e personaggi storici. Oggi si presenta<br />

con una nuova identità nata dalla<br />

combinazione ottimale fra tradizione e<br />

innovazione proponendo un’immagine<br />

fedele alla storia centenaria riletta in chiave<br />

innovativa con testimonianze architettoniche,<br />

culturali e naturali di un’utopia<br />

realizzata.<br />

La buona tavola come creazione. Il<br />

Ristorante Monte Verità propone una cucina<br />

di stagione impiegando prodotti locali<br />

sapientemente abbinati ad alcune chicche<br />

esotiche per dare un’offerta culinaria leggera<br />

e accattivante. Un piacere per il palato<br />

e per riscoprire la cura di un’offerta su<br />

misura in occasione di una cena, di un<br />

congresso o di qualsiasi altro evento.<br />

ICA -<br />

Istituto<br />

per la Creatività<br />

Applicata<br />

La missione dell’ICA consiste nel sostenere<br />

persone e organizzazioni nel diventare<br />

ciò che vogliono.<br />

L’Istituto, fondato nel 1970, è uno dei<br />

primi istituti europei a operare nel campo<br />

della creatività. A tutt’oggi ne fanno parte<br />

30 partner e i suoi servizi di punta sono<br />

reperibili in Austria, Francia, Germania,<br />

Italia, Stati Uniti d’America e Svizzera.<br />

La qualità della conduzione e dell’innovazione<br />

è decisiva per un successo durevole<br />

nel tempo e che sia in grado di persistere<br />

anche in tempi difficili. Sin dalla sua fondazione<br />

l’ICA ha applicato e costantemente<br />

sviluppato questi due temi nell’ambito di<br />

ricerche, seminari e progetti concreti.<br />

Istituto per la Creatività Applicata<br />

Via Baroffio 4, CH – 6900 Lugano<br />

Tel.: 091 921 45 15, Fax: 091 921 45 16<br />

info@ica-it.com, www.ica-it.com


Vita dei Soci<br />

SILOS FERRARI,<br />

nuova ubicazione<br />

e soluzione ottimale<br />

per tutti<br />

di C. Scarpetta<br />

Idirigenti del Gruppo Piero Ferrari<br />

hanno presentato la proposta di nuova<br />

ubicazione degli impianti di trasformazione<br />

di inerti della Silos e Beton <strong>Ti</strong>cino ,<br />

che dalla foce del fiume <strong>Ti</strong>cino saranno<br />

spostati in uno spazio nel comune di<br />

Locarno. Il trasferimento della struttura,<br />

attiva sin dal 1955, ma sempre al centro di<br />

controversie perché vicina a una zona<br />

protetta, è reso necessario dopo l’ordine<br />

intimato dal Cantone di allontanare in<br />

modo definitivo entro il 2005, gli impianti<br />

dalla zona di protezione delle Bolle di<br />

Magadino.<br />

La proposta prevede lo sfruttamento degli<br />

inerti, depositati nel lago Maggiore.<br />

Questo materiale, pescato lontano dalla<br />

riserva naturale del Delta della Maggia, ad<br />

una profondità di 80-100 metri, verrebbe<br />

poi trasportato su barconi fino ad un<br />

attracco multifunzionale alla Foce della<br />

Verzasca.<br />

Da qui, il materiale continuerebbe il suo<br />

tragitto su un nastro trasportatore che lo<br />

farebbe confluire, costeggiando la superstrada<br />

A13, nei nuovi impianti di lavorazione<br />

previsti nelle immediate vicinanze<br />

dell’impianto di depurazione ubicato nel<br />

territorio di Locarno, su un’area di 20 mila<br />

metri quadrati.<br />

Questo progetto, studiato dall’arch. paesaggista<br />

Ottomar Lang e dal Dr. Markus<br />

Fries di Zurigo, sarà realizzato sulla base<br />

delle moderne tecnologie che permetteranno<br />

di contenere al massimo le immissioni<br />

foniche e ambientali. Il trasporto del<br />

materiale su gomma sarebbe poi garantito<br />

attraverso nuovi allacciamenti stradali.<br />

La proposta presentata dal Gruppo Piero<br />

Ferrari permetterebbe di “sposare” le esigenze<br />

pianificatorie e ambientali della<br />

regione con gli interessi economici pubblici<br />

e privati già presenti, come il settore<br />

turistico, permettendo nel contempo al<br />

mondo dell’estrazione degli inerti, impor-<br />

tante braccio dell’economia ticinese, di<br />

continuare ad esistere. Infatti la riserva di<br />

inerti tutt’oggi disponibile, sarebbe quantificabile<br />

in 50 milioni di metri cubi per un<br />

valore di circa 200-300 milioni di franchi,<br />

con una durata così garantita per diverse<br />

generazioni. Non occorre dimenticare<br />

l’importanza economica dell’attività dell’estrazione<br />

degli inerti. Quella prospettata<br />

dalla ditta Piero Ferrari permetterebbe<br />

di coprire metà del fabbisogno annuo dell’intero<br />

cantone. Attualmente il quantitativo<br />

necessario per coprire le richieste del<br />

mercato ticinese è di ca. un milione di<br />

metri cubi, la metà dei quali potrebbe<br />

dunque provenire dal lago Maggiore.<br />

Occorre ancora aggiungere i dati relativi al<br />

calcestruzzo di cui il Gruppo Ferrari produce<br />

65 dei 500 mila metri cubi annui del<br />

fabbisogno cantonale.<br />

Privando l’edilizia ticinese dell’opportunità<br />

di realizzare la proposta presentata, si<br />

arrischia di far precipitare il settore in un<br />

<strong>Ti</strong>cino Business - 09/<strong>2004</strong> • 28<br />

Possibile sviluppo del delta del <strong>Ti</strong>cino<br />

regime di “vassallaggio” perché, per ottenere<br />

la materia prima, gli imprenditori<br />

edili sarebbero costretti a dipendere da<br />

operatori fuori cantone o esteri.<br />

Il progetto in questione è di grande utilità<br />

per il mondo della costruzione, ma pure il<br />

cantone sarebbe uno dei tanti beneficiari<br />

perché, per ogni metro cubo di inerti<br />

estratto, viene prelevata una tassa di 5<br />

franchi.<br />

In tutto questo discorso non va dimenticato<br />

anche il futuro dei 200 e più dipendenti<br />

del Gruppo Ferrari: il loro avvenire,<br />

oggi più che mai, è legato al destino dell’azienda<br />

per la quale lavorano.<br />

Questa operazione richiede un investimento<br />

tra i 5 e i 10 milioni di franchi, tutti<br />

a carico della ditta Piero Ferrari.<br />

La posta in gioco è elevata sia per la regione<br />

come pure per l’intero cantone: le<br />

associazioni economiche auspicano che<br />

questa soluzione ottenga il sostegno<br />

dovuto da tutte le parti in causa.


29 • <strong>Ti</strong>cino Business - 09/<strong>2004</strong><br />

Filiera bosco-legno:<br />

in pochi ma uniti<br />

per la salvaguardia del settore<br />

L’Ing. Fulvio Giudici, segretario dell’Associazione Segherie del <strong>Ti</strong>cino e della Mesolcina,<br />

espone la situazione delle segherie in <strong>Ti</strong>cino e i problemi che incontrano<br />

di Lisa Pantini<br />

Conta un esiguo numero di membri,<br />

l’Associazione Segherie del <strong>Ti</strong>cino e<br />

della Mesolcina, e si trova attualmente<br />

confrontata con problematiche<br />

legate al settore del legno, che sta cercando<br />

di superare con delle interazioni strette<br />

con la Federazione del legno in <strong>Ti</strong>cino,<br />

la Federlegno, con enti pubblici ticinesi e<br />

con diverse attività proprie. Iniziative che<br />

vogliono far intendere che il settore forestale<br />

e del legno, in <strong>Ti</strong>cino, non è fermo,<br />

ma vivo.<br />

Il settore forestale del legno in <strong>Ti</strong>cino è<br />

racchiuso in una Federazione, la<br />

Federlegno <strong>Ti</strong>cino, un’organizzazione<br />

mantello di diritto privato che raggruppa<br />

enti ed associazioni professionali che operano<br />

a favore dei settori bosco e legno.<br />

Essa raccoglie: l’ALPA, Alleanza dei patriziati<br />

ticinesi; l’ASTM, Associazione<br />

Segherie del <strong>Ti</strong>cino e della Mesolcina;<br />

l’AFT, Associazione forestale ticinese –<br />

Forestaviva; l’ASIF, Associazione impresari<br />

forestali Svizzera Italiana; la Conferenza<br />

presidenti delle Regioni di Montagna ticinesi;<br />

l’AELSI, Associazione Energia del<br />

legno della Svizzera Italiana e l’ASFMS,<br />

Associazione Svizzera fabbricanti di mobili<br />

e serramenti.<br />

Il <strong>Ti</strong>cino possiede circa 150’000 ettari di<br />

bosco che appartengono a 300 proprietari<br />

pubblici (Patriziati, Comuni, Cantone,<br />

Confederazione) e a oltre 30’000 proprietari<br />

privati.<br />

Nel sistema foresta - legno ticinese sono<br />

attive direttamente ca. 300 ditte con oltre<br />

1’500 occupati e 200 apprendisti, oltre al<br />

personale che opera nei diversi servizi<br />

amministrativi, istituti di ricerca e uffici di<br />

progettazione.<br />

L’attività della Federlegno consiste nel<br />

promuovere, in collaborazione con singole<br />

associazioni, aziende, servizi cantonali e<br />

federali, azioni per valorizzare il legno<br />

proveniente dai nostri boschi, come pure<br />

i relativi prodotti derivati; informare professionisti,<br />

progettisti, potenziali committenti,<br />

consumatori e l’opinione pubblica<br />

sui problemi legati alla gestione dei<br />

boschi e sui vantaggi di un maggiore uso<br />

del legno; incoraggiare la ricerca ed inoltre<br />

sostenere la formazione e l’aggiornamento<br />

nelle diverse professioni della filiera<br />

bosco-legno; e realizzare un centro<br />

Foresta-Legno della Svizzera Italiana quale<br />

luogo d’incontro, di scambio e di esposizione<br />

dei molteplici usi del legno.<br />

L’Associazione Segherie del <strong>Ti</strong>cino e della<br />

Valle Mesolcina fu fondata nel 1948. Allora<br />

in <strong>Ti</strong>cino e nel Moesano erano presenti ed<br />

operavano ancora una cinquantina di<br />

segherie, che costituivano una presenza<br />

artigianale importante in tutte le regioni e<br />

vallate, in quanto permettevano di lavorare<br />

il legname direttamente nella zona di<br />

produzione, soddisfacendo così il fabbisogno<br />

locale di legname per le costruzioni.<br />

In seguito le necessità di razionalizzazione<br />

e il fenomeno di concentrazione che ha<br />

iniziato a farsi sentire un po’ in tutti i settori<br />

ha fatto sentire i propri effetti anche<br />

in questo campo, portando ad una importante<br />

riduzione degli effettivi.<br />

Oggi l’Associazione raggruppa 8 delle 10<br />

segherie rimaste ed attive nella regione.<br />

L’attuale Presidente è Roberto Filippi di<br />

Airolo.<br />

È diretta da una commissione di 3 membri,<br />

eletti ogni 2 anni dall’assemblea<br />

generale, che si tiene entro tre mesi<br />

dalla chiusura dei conti annuali, fa inoltre<br />

parte dell’associazione centrale sviz-<br />

Vita dei Soci<br />

Ing. Fulvio Giudici<br />

zera (Industria del Legno Svizzera).<br />

Il numero di segherie è andato calando<br />

nel cantone (delle circa trenta che erano<br />

ancora in attività negli anni ‘60, ne rimangono<br />

oggi solo una decina). Il tracollo è<br />

dovuto in buona parte alla concorrenza<br />

estera consolidatasi negli ultimi anni e<br />

divenuta troppo forte ed agguerrita.<br />

L’attività dell’Associazione è quindi confrontata<br />

sia da un momento economico<br />

poco favorevole – con un’attività edilizia<br />

piuttosto ridotta - sia con la concorrenza<br />

straniera, soprattutto tedesca e austriaca<br />

(a loro volta sotto pressione da grossi produttori<br />

della Scandinavia e dei paesi<br />

dell’Est Europa). Inoltre al sud delle Alpi<br />

manca (o meglio è andata persa negli ultimi<br />

decenni…) la “cultura del legno”: se<br />

in Austria il consumo medio di legname<br />

da costruzione è di 0,7 m 3 per abitante, in<br />

Svizzera esso scende a 0,4 m 3 mentre è


Vita dei Soci<br />

probabile che in <strong>Ti</strong>cino esso si situi attorno<br />

al consumo italiano di 0,10 – 0,15 m 3 .<br />

Va però messo in evidenza che i circa<br />

25’000 m 3 di legname che viene lavorato<br />

nelle segherie del <strong>Ti</strong>cino e del Moesano è<br />

di provenienza indigena solo per il 20%<br />

del totale, ma vi sono buone prospettive<br />

affinché la situazione possa migliorare, in<br />

particolare grazie alla specializzazione in<br />

alcune lavorazioni “di nicchia” (castagno o<br />

larice) verso cui si sono orientate alcune<br />

segherie. Inoltre proprio all’inizio dell’anno<br />

una nuova ditta ticinese ha avviato una<br />

produzione di “palette” (o bancali in termine<br />

tecnico), approfittando dei vantaggi<br />

logistici offerti dal sedime della ex<br />

Monteforno a Giornico.<br />

La strategia, per far fronte a questi problemi,<br />

è quella di specializzarsi su alcuni tipi<br />

di legno pregiati, come il castagno, focalizzandosi<br />

su nicchie di mercato, che per<br />

quanto piccole siano, offrono buone prospettive<br />

di lavoro alle segherie operanti in<br />

<strong>Ti</strong>cino. Per cui si punta sì sull’alta qualità e<br />

sulla professionalità, che hanno sempre<br />

contraddistinto il lavoro accurato degli<br />

addetti, ma anche per il valore aggiunto:<br />

le segherie non si limitano a tagliare il<br />

legno, ma cercano di eseguire anche lavori<br />

o prestazioni su commissione. In particolare<br />

producendo semilavorati per parquet,<br />

rivestimenti per facciate, perline,<br />

ecc. Il tutto puntando specialmente su<br />

specie legnose locali quali il castagno o il<br />

larice, piuttosto diffuse sul territorio ticinese.<br />

Chi vede abbattere una pianta spesso<br />

immagina che esista un pericolo di disboscare<br />

il territorio o di consumare le riserve<br />

di legno: il cantone <strong>Ti</strong>cino è quello<br />

maggiormente boscato, con una superficie<br />

forestale pari al 50% del territorio totale<br />

(in Svizzera la percentuale scende al<br />

27%). Il capitale legnoso presente nelle<br />

selve e i boschi è di 31 milioni di m 3 di<br />

legname, ed esso cresce annualmente di<br />

500’000 m 2 . A differenza di altre materie<br />

prime o di altre fonti energetiche, il legno<br />

ha quindi il grosso vantaggio di “rinnovarsi<br />

in continuazione”. Considerando poi<br />

che di fatto solo il 10-15% viene utilizzato,<br />

si capisce l’enorme riserva a disposizione<br />

che potrebbe venir usata in modo più redditizia,<br />

sfruttando meglio le potenzialità. È<br />

vero anche che non tutto il legname qui<br />

prodotto è di qualità pregiata, si rende<br />

quindi necessario pensare a soluzioni che<br />

favoriscano lo smercio di smaltire di questo<br />

tipo di legname in modo redditizio ed<br />

ecologico. Per motivi storici i nostri boschi<br />

in passato erano infatti utilizzati specialmente<br />

per produrre legna da ardere e<br />

quindi negli ultimi 4-5 decenni non sono<br />

più stati “curati”: per tale motivo i “forestali”<br />

cercano quindi di intervenire con<br />

tagli volti anche a migliorare la qualità del<br />

legname.<br />

Per smerciare il legname prodotto durante<br />

i tagli, l’AELSI, in collaborazione con le<br />

segherie, l’ASIF e la Sezione forestale cantonale<br />

del Dipartimento del territorio promuovono<br />

l’uso del legno quale fonte di<br />

energia.<br />

Gli sforzi fatti negli ultimi anni, non sono<br />

riusciti a colmare la lacuna nella diffusione<br />

dei riscaldamenti a legna. Infatti, il numero<br />

di impianti è ancora largamente insufficiente:<br />

attualmente sono infatti 35 gli<br />

impianti di media-grande potenza in<br />

<strong>Ti</strong>cino, mentre in Svizzera ve ne sono<br />

circa 6’000 ed in Austria 24’000.<br />

Durante i tagli di bosco, che servono<br />

peraltro a garantirne la rinnovazione e<br />

dunque le diverse funzioni, protezione<br />

contro i pericoli naturali in particolare,<br />

vengono infatti prodotti grossi quantitativi<br />

di legname di seconda qualità, adatti<br />

alla produzione di cippato.<br />

Anche solo limitandosi a gestire i boschi<br />

meglio accessibili, almeno 100’000 m 3 del<br />

potenziale sopra indicato potrebbe essere<br />

utilizzato per produrre 250’000 m 3 di cippato,<br />

che permetterebbero di evitare di<br />

importare 24 milioni di litri di olio combustibile<br />

all’anno. Si potrebbero così alimentare<br />

circa 500 nuove medio-grosse<br />

centrali di riscaldamento automatiche a<br />

legna, impianti che con i moderni sistemi<br />

di distribuzione di calore a distanza per-<br />

<strong>Ti</strong>cino Business - 09/<strong>2004</strong> • 30<br />

Il parco giochi in castagno<br />

metterebbero di riscaldare anche numerose<br />

abitazioni private o attività artigianali<br />

a prezzi competitivi rispetto a quelli raggiunti<br />

dall’olio combustibile. Tutto ciò con<br />

effetti positivi sull’ambiente visto che il<br />

legno ha un ciclo ecologico chiuso e che<br />

bruciando, viene re-immesso nell’ambiente<br />

un quantitativo di CO 2 equivalente a<br />

quello del legname che marcisce nei<br />

boschi. Senza contare i benefici per il circuito<br />

economico locale: in sintesi un connubio<br />

ideale tra ecologia ed economia<br />

Un altro progetto in corso, promosso<br />

sempre in collaborazione con la<br />

Federlegno ed altri enti è quello delle<br />

pareti anti - rumore in legno ticinese. Il<br />

risanamento fonico è partito nella tratta a<br />

Nord di Biasca. Le Ferrovie Federali<br />

hanno elaborato un programma di risanamento<br />

fonico che riguarda circa 300 km di<br />

tracciati ferroviari in tutta la Svizzera. Il<br />

<strong>Ti</strong>cino è uno dei primi cantoni attivi.<br />

Verranno realizzate pareti fonoassorbenti<br />

in legno, che apportano svariati vantaggi<br />

ecologici ed estetici, oltre che creare<br />

sinergie tra imprese ed artigiani della filiera<br />

legno. Si sottolinea che tale soluzione<br />

implica una collaborazione anche con i<br />

settori del genio civile e del cemento<br />

(lavori di fondazione e manufatti portanti)<br />

oltre che del metallo (sostegni e coperture).<br />

Inoltre la variante legno è chiaramente<br />

interessante per le regioni periferiche e<br />

montane, in quanto garantisce un indotto<br />

ai proprietari di bosco (Patriziati).<br />

Rispetto alle pareti in calcestruzzo, le<br />

pareti in legno migliorano il paesaggio dal<br />

punto di vista estetico, salvaguardando<br />

l’ambiente a lungo termine. Il legno è


31 • <strong>Ti</strong>cino Business - 09/<strong>2004</strong> Vita dei Soci<br />

infatti un materiale naturale che si inserisce<br />

perfettamente nell’ambiente e che, al<br />

momento della sostituzione e dello smaltimento,<br />

non presenta alcun problema.<br />

Questi elementi sono realizzabili con<br />

legname di larice o castagno, e secondo<br />

diverse configurazioni (orizzontale, verticale<br />

e diagonale), che mostrano la grande<br />

versatilità di questa nostra materia prima,<br />

rinnovabile e disponibile in grande quantità.<br />

L’Associazione, come tutto il settore del<br />

resto, è attenta alla formazione professionale<br />

ed ai giovani. Purtroppo, dato l’esiguo<br />

numero di segherie, in <strong>Ti</strong>cino si può<br />

contare solo un’apprendista segantino. In<br />

ogni caso per i giovani che fossero interessati<br />

a questa formazione, esiste la possibilità<br />

di frequentare la scuola d’oltralpe,<br />

dove gli apprendisti segantini sono più<br />

numerosi.<br />

Le associazioni del settore stanno infine<br />

promuovendo un’azione per l’utilizzo del<br />

castagno nei parchi giochi del cantone.<br />

Rispetto ad altre specie legnose indigene<br />

il castagno ed il larice presentano diversi<br />

vantaggi quali l’ottima efficienza strutturale<br />

e l’elevata durabilità naturale. Per impieghi<br />

all’aperto quest’ultimo vantaggio fa sì<br />

che realizzazioni prodotte con questi<br />

legnami, specialmente se allo stato grezzo<br />

o poco lavorato, non devono essere<br />

impregnati con preservanti chimici, procedimento<br />

che invece è indispensabile in<br />

tutti gli altri legnami indigeni come ad<br />

esempio l’abete o il pino. Le aree di svago<br />

in castagno e in larice hanno un elevato<br />

valore simbolico ed educativo, sia per gli<br />

utilizzatori di parchi (i bambini), che per<br />

Un esempio di pareti foniche, foto Laube SA<br />

le scuole, le famiglie, e le autorità comunali<br />

che partecipano attivamente alla scelta<br />

dei giochi e alla loro posa. Grazie all’iniziativa<br />

di diverse persone ed associazioni<br />

negli scorsi anni sono stati ideati e realizzati<br />

numerosi parchi gioco originali e<br />

assai apprezzati anche dal profilo didattico.<br />

La Federlegno <strong>Ti</strong>cino sta preparando<br />

un CD informativo sul tema (v. anche<br />

www.ti.ch/dt/da/sf/temi/<br />

Parchi_gioco/p1-frame.html). Alcuni<br />

esempi di parchi gioco in castagno sono<br />

visibili nei comuni di Arbedo, Calonico,<br />

Biasca, Malvaglia, Sonvico, Ligornetto,<br />

Piazzogna e di recente costruzione a<br />

Gordola.<br />

Privilegiare il legno indigeno crea un<br />

indotto economico notevole, oltre che<br />

supportare l’economia ticinese. Un maggior<br />

impiego di tale legno contribuirebbe<br />

a creare e mantenere operatività nelle<br />

zone periferiche e di montagna. L’auspicio<br />

è quello di superare la crisi grazie agli sforzi<br />

in corso. La Camera di commercio, dell’industria<br />

e dell’artigianato del canton<br />

<strong>Ti</strong>cino augura all’Associazione Segherie<br />

del <strong>Ti</strong>cino e della Mesolcina di poter<br />

riprendere al più presto la piena attività,<br />

con un prospero futuro.<br />

Associazione Segherie<br />

del <strong>Ti</strong>cino e della Mesolcina<br />

c/o Federlegno <strong>Ti</strong>cino<br />

Casella postale 280<br />

6802 Rivera<br />

Tel. +41 91 946 42 12<br />

Fax +41 91 946 42 92<br />

info@federlegno.ch<br />

www.federlegno.ch<br />

OUTSOURCING<br />

Amministrazione e gestione risorse umane<br />

Gestione processi<br />

ricerca e selezione<br />

inizio e fine<br />

rapporto di lavoro<br />

stipendi e<br />

oneri sociali<br />

contratti e<br />

permessi di lavoro<br />

certificati di lavoro<br />

Strumenti di gestione<br />

descrizione<br />

della funzione<br />

dossier del<br />

personale<br />

regolamenti e<br />

manuali<br />

profili professionali<br />

e individuali<br />

Consulenza<br />

gestione<br />

risorse umane<br />

formazione e<br />

sviluppo<br />

piani sociali<br />

portafoglio<br />

assicurativo<br />

diritto del lavoro<br />

Vicolo di Pavü 8<br />

CH-6926 Montagnola<br />

Telefono: +41 (0)91 994 81 14<br />

Telefax: +41 (0)91 994 82 18<br />

Natel: +41 (0)79 276 29 40<br />

E-mail: adomenici@hros.ch<br />

Http: www.hros.ch<br />

di Angela Domenici


Vita dei Soci<br />

Donne PMI Svizzera<br />

A settembre riunite a Lugano per festeggiare il 10° anniversario<br />

di Patrizia Villa<br />

KMU<br />

Frauen Schweiz<br />

Femmes<br />

PME Suisse<br />

Donne<br />

PMI<br />

Svizzera<br />

Un po’ di storia<br />

Il gruppo Donne PMI Svizzera nasce per<br />

riunire tutte le donne attive in azienda e,<br />

nonostante lo scetticismo iniziale da<br />

parte dell’Unione Svizzera delle arti e<br />

mestieri (USAM), il gruppo è fondato nel<br />

1994. Le Donne PMI Svizzera sono parte<br />

integrante dell’USAM, organizzazione<br />

mantello delle piccole e medie aziende.<br />

L’USAM rappresenta circa 250’000 imprese<br />

e nella maggior parte di esse lavorano<br />

delle donne, tuttavia né l’opinione pubblica,<br />

né le associazioni hanno reale<br />

coscienza del loro contributo e delle loro<br />

attività. Proprio per correggere questa<br />

distorsione e per far sì che emerga il<br />

ruolo politico-economico della donna è<br />

stato fondato il gruppo Donne PMI<br />

Svizzera.<br />

Denise Fedeli, Direttrice d’orchestra<br />

Lo scopo dell’associazione è promuovere<br />

tutte le donne delle PMI che sono legate all’USAM. Non si è voluto fare un<br />

club riservato alle donne, ma si è voluto<br />

integrarlo pienamente nelle strutture<br />

dell’USAM, con il sostegno delle organizzazioni<br />

membro.<br />

Laura Sadis, Consigliera Nazionale PLR<br />

Riconosciute-attive-solidali<br />

Lo slogan di Donne PMI Svizzera è “riconosciute-attive-solidali”.<br />

Riconosciute, perché vogliono che il<br />

pubblico e le associazioni prendano pienamente<br />

coscienza del lavoro effettuato<br />

dalle donne PMI. Tutti si dovrebbero rendere<br />

conto che senza la partecipazione<br />

attiva di queste donne, numerose imprese<br />

non potrebbero esistere e dunque la<br />

nostra economia non può ignorarle.<br />

Attive: perché l’intento è di integrare le<br />

donne PMI negli organi associativi e permetterle<br />

di essere attive.<br />

Solidali, infine, per mostrare che le<br />

<strong>Ti</strong>cino Business - 09/<strong>2004</strong> • 32<br />

donne PMI si trovano bene nel loro ramo<br />

e insieme alle donne attive in altri campi<br />

e in regioni diverse.<br />

L’anniversario<br />

Lo slogan “riconosciute-attive-solidali” si<br />

traduce annualmente con l’organizzazione<br />

di una giornata in cui si radunano<br />

tutte le Donne PMI del nostro Paese.<br />

Quest’anno, il 13 settembre, le Donne<br />

PMI Svizzera si riuniranno a Lugano. La<br />

giornata è patrocinata dalla Camera di<br />

commercio, dell’industria e dell’artigianato<br />

del cantone <strong>Ti</strong>cino con il Gruppo<br />

Donne PMI <strong>Ti</strong>cino, da BDO Visura e<br />

dall’USAM.<br />

“La donna in <strong>Ti</strong>cino nel XXI secolo<br />

nella politica, nell’economia e nella<br />

cultura” è il tema su cui sono imperniati<br />

gli interventi che arricchiranno la mattinata<br />

e saranno alla base del dibattito. La<br />

Fides Baldesberger, Direttrice della Outils Rubis SA


33 • <strong>Ti</strong>cino Business - 09/<strong>2004</strong> Vita dei Soci<br />

prima a portare il proprio contributo sarà<br />

Laura Sadis, stimata Consigliera<br />

Nazionale PLR. Seguirà l’intervento di<br />

Fides Baldesberger, Direttrice della<br />

Outils Rubis SA di Stabio, una ditta con<br />

una storia legata alla tradizione orologera<br />

svizzera, ma anche all’High Tech globale.<br />

Infine la Direttrice d’orchestra Denise<br />

Tavola rotonda con un’invitata<br />

d’eccezione<br />

Lunedì 20 settembre il Gruppo Donne<br />

PMI <strong>Ti</strong>cino propone a Bellinzona una<br />

tavola rotonda sul tema “Le PMI e il potere<br />

d’acquisto”. Interverranno Donato<br />

Barbuscia, direttore generale di Banca<br />

Stato <strong>Ti</strong>cino e Paola Ghillani, direttrice<br />

della Fondazione Max Havelaar Svizzera.<br />

I temi trattati verteranno sull’organizzazione<br />

e l’operato di Max Havelaar, nonché<br />

su come si possa applicare il sistema<br />

della fondazione nel commercio interno<br />

svizzero. La moderatrice sarà Marie-<br />

Jeanne Bosia, presidente del Gruppo<br />

Donne PMI <strong>Ti</strong>cino.<br />

L’ospite d’onore<br />

Paola Ghillani è laureata in farmacia e ha<br />

ottenuto un master di specializzazione in<br />

management. Dopo un’esperienza professionale<br />

come dirigente in due multinazionali<br />

farmaceutiche è diventata presidente<br />

di Flo (Fair Trade labelling organizations,<br />

il coordinamento internazionale<br />

dei marchi di garanzia del commercio<br />

equo e solidale) ed è attualmente<br />

impegnata come direttrice di Max<br />

Havelaar Svizzera.<br />

Una fondazione di successo<br />

La fondazione Max Havelaar Svizzera<br />

nasce nel 1992, è un ente senza scopo di<br />

lucro ed è fondata da sei grandi organizzazioni<br />

di cooperazione allo sviluppo.<br />

Fedeli si soffermerà sul ruolo della donna<br />

nella vita culturale.<br />

Il dibattito finale sarà moderato da<br />

Christine Davatz-Höchner, presidente<br />

del Gruppo Donne PMI Svizzera e vice<br />

direttrice dell’USAM.<br />

Dopo il pranzo le partecipanti potranno<br />

spostarsi a Balerna e visitare il Museo del<br />

Le PMI e il potere d’acquisto<br />

Obiettivi della fondazione sono la promozione<br />

di un commercio rispettoso<br />

dell’ambiente, in grado di assicurare una<br />

vita dignitosa alle produttrici e ai produttori/lavoratori<br />

nei paesi di sviluppo, e<br />

l’informazione su problematiche ad esso<br />

legate. Ai prodotti commercializzati in<br />

modo equo Max Havelaar conferisce il<br />

suo marchio di qualità, che gode ormai<br />

di un’alta notorietà. A livello mondiale,<br />

fra le iniziative a favore del commercio<br />

equo, Max Havelaar Svizzera, è quella che<br />

ha riscosso maggiore successo.<br />

Attualmente nel nostro Paese si possono<br />

acquistare oltre 60 tipi diversi di caffè,<br />

Caffè Chicco d’Oro. Seguirà una visita a<br />

Stabio della vinoteca “Vinattieri”.<br />

Coloro che desiderassero ricevere informazioni<br />

sul programma dettagliato e partecipare<br />

alla giornata possono richiedere<br />

il formulario di iscrizione telefonando<br />

allo 091 911 51 18.<br />

Paola Ghillani, direttrice della Fondazione Max Havelaar Svizzera<br />

più di una dozzina di diversi tipi di miele,<br />

di cioccolato e tè, banane, ananas, succo<br />

d’arancia, succo di pompelmo, diverse<br />

varietà di riso e fiori recisi. Nel 2002 la<br />

cifra d’affari sui prodotti con il marchio<br />

di qualità Max Havelaar ha raggiunto 112<br />

milioni di franchi.<br />

L’appuntamento per questa tavola rotonda<br />

da non perdere è fissato il 20 settembre<br />

alle 18h30 presso l’Auditorium della<br />

sede centrale della Banca Stato Cantone<br />

<strong>Ti</strong>cino a Bellinzona. Per informazioni e<br />

iscrizioni telefonare allo 091 911 51 18.


Vita dei Soci<br />

Darwin Airline,<br />

un sogno che è diventato realtà<br />

di Mosè Franco, Presidente & Ceo<br />

Finalmente in volo, come un novello<br />

“Icaro” libero di librarsi in aria, con<br />

il cielo per tetto e le nuvole come<br />

soffici guanciali. La fantasia non pone<br />

limiti alla mente umana, ed a volte questo<br />

esercizio ci rende poi più consci dei<br />

risultati che riusciamo a realizzare, che<br />

assumono un valore ed un significato<br />

molto più realistico e tangibile.<br />

Noi in Darwin Airline siamo consci dei<br />

risultati ottenuti finora, ma siamo<br />

anche consapevoli della realtà e delle<br />

difficoltà che dovremmo affrontare nel<br />

futuro.<br />

Dopo avere affrontato l’esame delle<br />

autorità aeronautiche ed averlo superato,<br />

dopo avere affrontato l’esame dei<br />

nostri partner tecnici ed averlo supera-<br />

<strong>Ti</strong>cino Business - 09/<strong>2004</strong> • 34<br />

to, dopo avere affrontato l’esame dei<br />

nostri azionisti ed averlo superato, oggi<br />

ci troviamo a dovere superare l’esame<br />

più difficile, quello dei nostri futuri<br />

clienti.<br />

Siamo convinti di esserci preparati<br />

scrupolosamente per questa prova, con<br />

argomenti validi ma semplici, che apparentemente<br />

in questo nostro mondo di<br />

Mosè Franco, Presidente & Ceo


35 • <strong>Ti</strong>cino Business - 09/<strong>2004</strong> Vita dei Soci<br />

globalizzazione ed appiattimento dei<br />

valori, sembrano essere stati persi.<br />

Darwin Airline si vuole porre come<br />

partner affidabile, per tutti coloro che<br />

avranno bisogno di trasporti veloci ed<br />

efficienti, sia per lavoro che per diletto,<br />

usando le infrastrutture di Lugano-<br />

Airport, un aeroporto ancora a dimensione<br />

umana, dove tutte le necessarie<br />

pratiche operative (imbarco, sbarco,<br />

ritiro bagaglio etc.) vengo svolte con<br />

un’efficienza ed una rapidità d’altri<br />

tempi.<br />

La filosofia alla base del nostro successo<br />

“Fatti, non parole” ci accompagnerà<br />

nel nostro cammino, come monito per<br />

fare sempre di più, ma anche come<br />

garanzia che quello che faremo sarà<br />

sempre fatto nello spirito di offrire il<br />

meglio di noi stessi.<br />

Cosa sarebbe il <strong>Ti</strong>cino e Lugano in particolare,<br />

se a partire dalla metà del 1800<br />

non si fossero costruite la ferrovia<br />

prima e l’autostrada poi. Saremmo certamente<br />

rimasti per lungo tempo un villaggio<br />

di pescatori isolati dal resto<br />

dell’Europa. Le infrastrutture per il trasporto<br />

sono l’anima dello sviluppo economico<br />

di una regione ed una corretta<br />

politica di gestione delle stesse ha sempre<br />

creato i presupposti per un incremento<br />

del commercio.<br />

L’impulso che l’aeroporto di Agno ha<br />

dato all’inizio degli anni 80 a tutto il<br />

Cantone è sintomatico. Noi sicuramente<br />

non abbiamo la presunzione di prenderci<br />

a carico lo sviluppo futuro di tutto<br />

il Cantone, ma certamente possiamo<br />

essere una pedina importante nella<br />

scacchiera delle risorse per la promozione<br />

delle attività economiche della<br />

regione.<br />

Dal 28 Luglio <strong>2004</strong> Darwin Airline ha<br />

iniziato la propria attività, offrendo due<br />

voli giornalieri con Ginevra e tre voli<br />

alla settimana per Olbia. Il nostro primo<br />

velivolo Saab 2000 HB-IZG, battezzato<br />

“Insubria”, ha cominciato a portare i<br />

colori del <strong>Ti</strong>cino al di fuori dei nostri<br />

confini.<br />

La scelta del nome è coerente con l’area<br />

geografica alla quale ci rivolgiamo.<br />

La nostra regione è circondata da un<br />

potenziale economico, culturale e professionale<br />

di grande valore. Noi guardiamo<br />

con grande interesse anche a<br />

questa fascia di potenziali clienti, convinti<br />

che la nostra validità imprenditoriale<br />

non sia seconda a nessuno, ma<br />

soprattutto convinti di potere usare i<br />

trasporti come ponte verso altre realtà<br />

imprenditoriali, capaci con il nostro<br />

sforzo di aprire una finestra dialettica<br />

fra diverse interpretazioni per il raggiungimento<br />

di uno stesso traguardo.<br />

Da settembre <strong>2004</strong> Darwin Airline<br />

aprirà una nuova porta verso sud, collegando<br />

con due voli al giorno Roma.<br />

Roma, la città eterna, una destinazione<br />

di grande richiamo, con un grande peso<br />

politico ed economico; una meta<br />

sognata da tanti per potere passare un<br />

piacevole e rilassante fine settimana,<br />

alla scoperta di un mondo che riesce,<br />

nonostante tutto, a mantenere un fascino<br />

che non si scalfisce con il passare<br />

degli anni.<br />

Intendiamo proseguire su questo cammino,<br />

proponendo nuove destinazioni,<br />

che riducano la fatica ed il tempo nel<br />

raggiungerle per ragioni di lavoro, ma<br />

che siano anche un’alternativa per dei<br />

viaggi durante il tempo libero, di arricchimento<br />

sociale e culturale.<br />

Le nostre previsioni sono di offrire una<br />

capacità di mobilità da Lugano che<br />

rispecchi le necessità della vita odierna,<br />

eliminando per quanto possibile i fastidiosi<br />

trasbordi durante il viaggio.<br />

Certamente non pensiamo di potere<br />

fare tutto con il solo tocco di una bacchetta<br />

magica, ma ci auguriamo che<br />

durante i prossimi 18 mesi, l’andamento<br />

operativo della compagnia ci permetta<br />

di aggiungere una decina di<br />

nuove destinazioni alle rotte da noi servite.<br />

Darwin Airline, un volto nuovo di una<br />

compagnia giovane, dinamica e con la<br />

sua forza lavoro fortemente radicata nel<br />

nostro territorio. Una compagnia apparentemente<br />

alle prime armi, ma con<br />

una grande esperienza alle spalle, maturata<br />

attraverso l’esperienza di anni di<br />

lavoro nel campo aeronautico di ogni<br />

singolo dei propri collaboratori.<br />

Un’esperienza che si riflette sulla capacità<br />

operativa e sulla qualità del servizio<br />

offerto.<br />

Noi ci auguriamo che il nostro sforzo<br />

sia un messaggio chiaro e forte. Siamo<br />

pronti a raccogliere le sfide che ci<br />

aspettano, guardando al futuro con<br />

fiducia e rispetto.<br />

Fiducia nelle nostre capacità di poterci<br />

adattare alle esigenze e rispetto verso il<br />

bene più importante che abbiamo: i<br />

nostri passeggeri. È a loro che diamo il<br />

nostro più cordiale benvenuto a bordo<br />

dei nostri aerei.


37 • <strong>Ti</strong>cino Business - 09/<strong>2004</strong> Vita dei Soci<br />

Orange Communications SA<br />

Intervista con Rene Burgener, Vice Presidente Business Channels di<br />

Orange Communications SA, che afferma:<br />

“Lavoriamo in stretta collaborazione con le aziende ticinesi”.<br />

di Lisa Pantini<br />

Orange si profila chiaramente come il<br />

provider di telefonia mobile numero<br />

2 sul mercato svizzero. Anche in<br />

<strong>Ti</strong>cino continua a guadagnare quote di mercato,<br />

in particolare perché la società ha<br />

rafforzato la sua presenza nella regione e collabora<br />

strettamente con i partner locali.<br />

Signor Burgener, qual è l’importanza del<br />

mercato ticinese per Orange?<br />

Il <strong>Ti</strong>cino è un mercato importante per noi.<br />

Lo dimostra il fatto che Lugano, insieme a<br />

Losanna, Bienna e Zurigo, è una delle quattro<br />

principali sedi di Orange. Lo dimostrano<br />

anche i grandi investimenti che Orange ha<br />

finora effettuato nel Cantone <strong>Ti</strong>cino.<br />

Può indicare delle cifre?<br />

Da quando siamo entrati sul mercato, cinque<br />

anni fa, abbiamo investito oltre tre miliardi di<br />

franchi in tutta la Svizzera, soprattutto nella<br />

costruzione della rete, per la quale, ogniqualvolta<br />

possibile, sono state incaricate<br />

aziende locali. Quasi la metà dei contratti in<br />

<strong>Ti</strong>cino è stata quindi conclusa direttamente<br />

con aziende ticinesi. Nell’anno in corso investiremo<br />

ancora diversi milioni di franchi in<br />

<strong>Ti</strong>cino, certamente un importo a due cifre.<br />

Orange è quindi diventata un importante fattore<br />

economico per il cantone.<br />

In che modo Orange si distingue dagli<br />

altri provider?<br />

Naturalmente, grazie alle molte innovazioni<br />

da noi introdotte e ai telefonini disponibili<br />

esclusivamente da noi. Per esempio i modelli<br />

di telefonini Treo 600, SPV E200 e anche<br />

SPV M1000 riscuotono molto successo presso<br />

in nostri clienti business, perché rendono<br />

il lavoro mobile molto più facile ed efficace.<br />

Che cosa hanno di tanto particolare questi<br />

telefonini?<br />

Orange ha elaborato questi telefonini insieme<br />

a Microsoft e PalmOne. Nel mondo dei<br />

computer, Microsoft Windows è lo standard<br />

conosciuto e utilizzato da tutti. PalmOne<br />

occupa la stessa posizione nel mondo dei<br />

palmari. Questi telefonini consentono l’accesso<br />

mobile alle e-mail, al calendario e persino<br />

al server interno dell’azienda, in modo<br />

semplice e protetto. Tutti i dati possono<br />

essere ottenuti in viaggio tramite GPRS e<br />

possono essere attualizzati via radio sul<br />

telefonino.<br />

Per le piccole aziende questo servizio è<br />

spesso molto caro e tecnicamente complicato.<br />

Assolutamente no. I telefonini come Treo<br />

600, SPV E200 e anche i nuovissimi SPV<br />

M1000 e C500 sono configurati da noi per<br />

lavorare in modo mobile e sono facili da<br />

usare. Inoltre, disponiamo di offerte appositamente<br />

destinate alle piccole imprese: è<br />

necessario soltanto installare sui loro computer<br />

i software di sincronizzazione venduti<br />

da Microsoft (già compresi in Exchange<br />

Server 2003). Queste soluzioni sono molto<br />

convenienti e facilmente realizzabili.<br />

In Svizzera Orange è considerata una<br />

società particolarmente innovatrice.<br />

Com’è percepita la qualità dei servizi<br />

offerti?<br />

Di recente Orange è stata valutata tra le<br />

migliori per innovazione e qualità in due rapporti<br />

comparativi indipendenti, il primo<br />

della rivista mensile Bilanz e il secondo<br />

dell’International Institute of<br />

Telecommunication Management (IIMT).<br />

Ne siamo estremamente orgogliosi.<br />

La qualità ha un prezzo.<br />

La nostra offerta per le aziende è attualmente<br />

la più vantaggiosa sul mercato. I clienti<br />

Rene Burgener, Vice Presidente Business Channels<br />

di Orange Communications SA<br />

delle aziende telefonano con il Group Plan di<br />

Orange per soli sette centesimi al minuto.<br />

Con Group Plan i collaboratori di un’azienda<br />

sono registrati come gruppo di lavoro e possono<br />

chiamarsi a vicenda tramite un numero<br />

breve. Inoltre si applicheranno anche tariffe<br />

speciali per le conversazioni interne dell’azienda,<br />

dalle reti fisse a quelle mobili e viceversa.<br />

Che cosa possono<br />

attendersi i clienti<br />

ticinesi da Orange<br />

in futuro?<br />

Presenteremo sicuramente<br />

altri telefonini<br />

esclusivi e svilupperemo<br />

ulteriormente il<br />

nostro servizio personale<br />

e la nostra presenza<br />

locale in <strong>Ti</strong>cino.<br />

Questo comprende<br />

anche i nostri Phone<br />

Trainers, che sono<br />

SPV C500, appena<br />

lanciato sul mercato<br />

appositamente formati e restano gratuitamente<br />

a disposizione dei clienti per spiegare<br />

loro il funzionamento dei telefonini.<br />

Probabilmente apriremo entro quest’anno<br />

un altro Orange Centre vicino a Lugano.<br />

Infine, a giugno abbiamo presentato il portale<br />

Orange World, che offre attualità e divertimento<br />

ai nostri clienti. Per il momento, non<br />

posso rivelarvi altro sulle nostre ulteriori<br />

offerte innovative. Lasciatevi sorprendere!<br />

Orange Communications SA<br />

Av. de Gratta-Paille 2 via Cantonale<br />

POBox 455 Centro Galleria 3<br />

1000 Lausanne 30 Grey 6928 Manno<br />

Tel. +41 21 216 10 10 Fax +41 91 600 27 78<br />

Fax +41 21 216 15 15 MARCO CALDELARI<br />

Customer care: 0800 700 700 Account Manager B2B <strong>Ti</strong>cino<br />

www.orange.ch Tel 078 787 90 65


Servizi della <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong><br />

Schede IFCAM<br />

Una pubblicazione mensile della Camera di commercio,<br />

dell’industria e dell’artigianato del canton <strong>Ti</strong>cino<br />

destinata agli imprenditori ticinesi<br />

che desiderano approfondire tematiche attuali.<br />

di Lisa Pantini<br />

Èstata pubblicata durante i mesi<br />

estivi una nuova Scheda IFCAM. Si<br />

tratta della numero 122 (categoria<br />

tematica Direzione e politica aziendale)<br />

intitolata “Un approccio alla<br />

mobilità individuale”, redatta dal<br />

Signor Gianluca Ambrosetti, Dipl. Phys.<br />

Questa Scheda esula lievemente dalla<br />

forma abituale essendo più tecnica,<br />

essa presenta delle parti marcatamente<br />

più scientifiche, racchiuse in riquadri,<br />

incluse per dare una maggior completezza<br />

al trattamento del tema, nonché<br />

per fornire un dettaglio maggiore al lettore<br />

interessato.<br />

Il tema del trasporto individuale,<br />

responsabile attualmente della maggior<br />

parte delle emissioni di gas che favoriscono<br />

l’effetto serra (in questo caso<br />

CO 2 ), è oggetto di accesi dibattiti e di<br />

sforzi più o meno concreti per ovviare a<br />

questa sua caratteristica negativa.<br />

Sentiamo spesso parlare di fantastiche<br />

soluzioni già a portata di mano la cui<br />

introduzione è osteggiata solo dalla<br />

lobby dei petrolieri e qualche misterioso<br />

complotto mondiale o d’altro canto<br />

sentiamo convinte affermazioni su<br />

come sia assolutamente impossibile<br />

abbandonare il petrolio come carburante.<br />

Come spesso accade, la verità (se di<br />

verità si può parlare) sta nel mezzo.<br />

Esistono sì tecnologie ecologiche efficaci<br />

e promettenti, ma la loro valenza non<br />

è assoluta e una o un’altra soluzione<br />

può risultare più adatta a dipendenza<br />

del contesto.<br />

Lo scopo della Scheda è quindi quello<br />

di illustrare le alternative presenti e<br />

futuribili con i loro pregi e difetti, evidenziando<br />

possibili scelte per la nostra<br />

regione (nell’analisi si è tenuto conto<br />

delle realtà presenti in <strong>Ti</strong>cino e in<br />

Svizzera).<br />

Nella trattazione, l’accento è stato<br />

posto sulla tecnologia delle celle a combustibile<br />

a idrogeno poiché questa rappresenta<br />

una soluzione valida ma<br />

soprattutto perché è stata scelta dalle<br />

case automobilistiche e dai governi per<br />

il futuro del trasporto ecologico.<br />

La Scheda presenta il Progetto VEL e<br />

le alternative attuali, un percorso<br />

tecnico che consideri le problematiche<br />

del trasporto individuale a basso impatto<br />

ambientale, le varie soluzioni possibili<br />

a confronto, la valutazione<br />

<strong>Ti</strong>cino Business - 09/<strong>2004</strong> • 38<br />

delle possibili scelte, e offre qualche<br />

suggerimento per affrontare il problema<br />

in <strong>Ti</strong>cino e in Svizzera.<br />

A tutti gli interessati, si ricorda che l’abbonamento<br />

annuale di CHF 190.- può<br />

essere sottoscritto in qualsiasi momento,<br />

con la possibilità di ricevere tutte le<br />

Schede IFCAM dell’anno in corso.<br />

Per ulteriori informazioni su questa<br />

pubblicazione non esitate a contattarci.<br />

Lisa Pantini,<br />

Tel. +41 91 911 51 32<br />

pantini@cci.ch<br />

BIELORUSSIA – Introduzione del carnet ATA<br />

Vi informiamo che a partire dal 15.08.<strong>2004</strong> il carnet ATA è entrato in vigore nella Bielorussia.<br />

Ulteriori dettagli vi verranno comunicati nel prossimo numero di <strong>Ti</strong>cino Business.<br />

Nel frattempo, per qualsiasi informazione vi invitiamo cortesemente a voler contattare il nostro Servizio legalizzazioni e carnets ATA al<br />

no Tel. 091 911 51 23 / 24 / 25, e Fax 091 911 51 12, che sarà lieto di evadere le vostre richieste.


39 • <strong>Ti</strong>cino Business - 09/<strong>2004</strong> Formazione<br />

La cerimonia di premiazione<br />

delle scuole professionali commerciali<br />

presso la scuola cantonale di commercio<br />

di Rinaldo Gobbi<br />

Afine giugno si sono svolte le cerimonie<br />

di consegna dei diplomi<br />

agli allievi delle Scuole professionali<br />

commerciali di Chiasso, Lugano,<br />

Locarno e della Scuola Cantonale di<br />

Commercio di Bellinzona.<br />

Anche quest’anno la Camera di commercio,<br />

dell’industria e dell’artigianato<br />

del cantone <strong>Ti</strong>cino ha voluto premiare,<br />

unitamente ad altri enti e aziende, gli<br />

allievi che più di tutti si sono distinti<br />

nelle varie sessioni d’esame.<br />

I premi della <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong> sono andati ai<br />

seguenti allievi:<br />

CPC di Chiasso (Scuola media di<br />

commercio): premio di fr. 500.- ad Elisa<br />

Giovannini di Rancate che ha ottenuto la<br />

miglior media (5,55).<br />

CPC di Locarno (Scuola media di<br />

commercio): premio di fr. 500.- a Sonya<br />

Durisch di Brione s/Minusio che ha ottenuto<br />

la miglior media (5,3).<br />

Scuola cantonale di commercio di<br />

Bellinzona: il premio <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong> è stato<br />

assegnato ex-aequo con la nota 5.35 (fr.<br />

250.- a testa) a Marlène B. De Leoni di<br />

Ponto Valentino e a Marco Fusi di Agno.<br />

CPC di Lugano (Scuola media di<br />

commercio): premio al “miglior lavoro<br />

pratico” è stato assegnato ex-aequo con<br />

la nota 6,0 (fr. 200.- a testa) a: Pamela<br />

Trincado di Lugano, Giovanni Cairoli di<br />

Vezia e Sara Catella di Sonvico.<br />

da sinistra a destra nella foto il segretario della <strong>Cc</strong>ia-ti Rinaldo Gobbi, Pamela Trincado, Sara Catella, Giovanni Cairoli e il direttore del CPC di Lugano prof. Alberto Vigani


Formazione<br />

Specialisti del personale:<br />

parte l’ottava edizione del corso<br />

Nell’intervista con la responsabile del corso, Angela Domenici, viene presentato<br />

il nuovo corso di preparazione all’esame federale di Specialista del personale,<br />

promosso dalla Società di Gestione del Personale – sezione <strong>Ti</strong>cino (SGP).<br />

di Lisa Pantini<br />

La SGP – Società per la Gestione del<br />

Personale – promuove a cadenza<br />

annuale, da oltre 7 anni, il corso di preparazione<br />

per l’ottenimento dell’attestato<br />

professionale federale di Specialista del personale.<br />

L’ottava edizione del corso partirà a<br />

gennaio 2005. Le iscrizioni sono aperte sino<br />

al 30 settembre <strong>2004</strong>.<br />

Chi è la SGP?<br />

La SGP è un’associazione senza scopo di<br />

lucro, fondata nel 1973 e membro della SGP<br />

Svizzera le cui finalità riconducono alla diffusione<br />

e allo sviluppo delle conoscenze nel<br />

campo della gestione delle risorse umane.<br />

Il comitato si compone di 8 membri:<br />

Presidente: Marco Bläsi, Vice Presidente:<br />

Andrea Frey, Membri di comitato: Valeria<br />

Boscardin, Cristina Carella, Silvano<br />

Degiovannini, Angela Domenici, Luca<br />

Merlini e Pietro Soldini.<br />

I suoi principali obiettivi si realizzano attraverso<br />

la promozione e l’organizzazione di<br />

corsi di formazione e di perfezionamento<br />

professionale nel campo delle risorse<br />

umane, la cura dei contatti personali grazie<br />

al suo ricco programma di attività e il sostegno<br />

di lavori svolti in questo settore da studenti<br />

delle scuole universitarie e universitarie<br />

professionali.<br />

A chi è destinato il corso?<br />

Il corso di preparazione all’esame federale di<br />

Specialista del personale, “piatto-forte” della<br />

nostra associazione, è destinato ai responsabili<br />

e ai collaboratori che operano nella funzione<br />

del “personale” o in altri settori in cui<br />

sono confrontati con tematiche legate alla<br />

gestione del personale (capi-azienda,<br />

responsabili di linea, formatori, operatori<br />

delle agenzie di collocamento, ecc.).<br />

La frequenza del corso è aperta a tutti gli<br />

interessati senza condizioni particolari.<br />

Tuttavia, coloro che intendono sostenere l’esame<br />

federale al termine del percorso formativo,<br />

devono dimostrare di possedere i<br />

requisiti descritti nel relativo Regolamento<br />

d’esame<br />

(2001) emanato<br />

dalla<br />

competente<br />

autorità federale.<br />

Chi è lo<br />

“specialista<br />

del personale”?<br />

E quali sono<br />

allora questi<br />

requisiti?<br />

Lo specialista<br />

del personale,<br />

grazie alle<br />

competenze<br />

acquisite, può essere impiegato come consulente<br />

o assistente del responsabile del<br />

personale in una media o grande azienda. In<br />

una piccola impresa egli può assumere un<br />

ruolo importante nella gestione del personale<br />

e nella formazione continua.<br />

Occorre rilevare che il corso prevede la scelta<br />

di due principali opzioni: la gestione del<br />

personale (opzione A) e la consulenza<br />

(opzione B). Nel primo caso il candidato<br />

avrà acquisito le competenze necessarie per<br />

gestire in modo indipendente la parte<br />

amministrativa della gestione del personale<br />

ed offrire un valido contributo in altri settori<br />

del personale.<br />

Con la seconda opzione il candidato, è indirizzato<br />

a svolgere la sua attività soprattutto<br />

nelle agenzie di collocamento, dove sarà in<br />

grado di consigliare un’azienda circa l’occupazione<br />

ottimale dei posti di lavoro ed applicare<br />

con sicurezza i relativi strumenti di economia<br />

aziendale e di diritto.<br />

I requisiti richiesti per poter accedere all’esame<br />

variano in funzione del titolo di studio<br />

e degli anni di pratica professionale maturata.<br />

Ad esempio Un candidato che possiede<br />

un diploma universitario necessita di almeno<br />

due anni di pratica nel settore delle risorse<br />

umane; per contro con un attestato fede-<br />

<strong>Ti</strong>cino Business - 09/<strong>2004</strong> • 40<br />

La struttura del corso<br />

rale di capacità (AFC), la pratica professionale<br />

deve essere di almeno quattro anni, di cui<br />

due nel campo della gestione del personale.<br />

Quanto dura e dove si tiene il corso?<br />

Da gennaio di quest’anno la durata del corso<br />

è stata dilatata su 3 semestri al posto di due.<br />

Esso inizia a gennaio 2005 e termina a fine<br />

giugno 2006; l’ultimo mese è dedicato alla<br />

preparazione degli esami previsti in autunno.<br />

Questa nuova veste offre ai corsisti una<br />

maggiore disponibilità di tempo per assimi-<br />

Angela Domenici, responsabile del corso


41 • <strong>Ti</strong>cino Business - 09/<strong>2004</strong> Cerca lavoro<br />

Candidato Conoscenze linguistiche Cerca Indirizzo<br />

Alessandra Grossi<br />

Diploma impiegata<br />

di commercio<br />

Anno di nascita 1970<br />

Cittadina svizzera<br />

Nubile<br />

Coulibaly N’klo<br />

Diplomato in commercio<br />

internazionale<br />

Anno di nascita 1970<br />

Cittadino della Costa d’Avorio<br />

Coniugato<br />

Albertelli Luigi<br />

Impiegato di commercio<br />

Anno di nascita 1964<br />

lare con migliore efficacia il corposo programma<br />

che conta circa 470 ore lezione<br />

distribuite alternativamente di sera (martedì,<br />

giovedì) ed il sabato mattina. Da oltre<br />

due anni, i circa 30-35 iscritti, hanno inoltre<br />

la possibilità di scegliere la sede di frequenza<br />

che meglio risponde alle esigenze individuali<br />

di provenienza: per il Sottoceneri i<br />

corsi si tengono a Lugano, presso la FCPC,<br />

per il Sopraceneri la sede è presso il nuovo<br />

Centro TCS a Rivera.<br />

Come è strutturato il corso?<br />

Il nostro nuovo concetto formativo introdotto<br />

da tempo, più moderno e vicino alla<br />

realtà aziendale, tiene conto dell‘organizzazione<br />

per processi. Esso si ispira da un lato<br />

alla “Catena del valore” di Michael Porter e<br />

d’altro canto alla norma ISO. Si fonda dunque<br />

su 6 processi principali (Assunzione,<br />

valutazione, formazione, socialità, retribuzione<br />

e consulenza) e 3 competenze di<br />

supporto (economia aziendale e organizzazione,<br />

psicologia e diritto).<br />

Un insegnamento ricco e di qualità.<br />

Quali i fattori determinanti?<br />

L’esperienza maturata in questi ultimi anni e<br />

le moderne metodologie didattiche applicate<br />

alla specifica formazione per adulti hanno<br />

certamente contribuito a migliorare la qualità<br />

dell’offerta, unitamente alla particolare<br />

Italiano: lingua madre<br />

Francese: buono<br />

Inglese: conoscenze<br />

scolastiche<br />

Tedesco: conoscenze<br />

scolastiche<br />

Italiano: buono<br />

Francese: ottime<br />

Inglese: ottime<br />

Italiano: lingua materna<br />

Francese: molto buono<br />

Inglese: buono<br />

Tedesco: conoscenze base<br />

Spagnolo: conoscenze base<br />

Cerca impiego in cui possa<br />

mettere a disposizione le proprie<br />

capacità lavorative. Con<br />

diversi anni di esperienza professionale.<br />

Data la particolare conoscenza<br />

della terra africana<br />

potrebbe mettere a disposizione<br />

la sua conoscenza per sviluppare<br />

il commercio internazionale<br />

verso questi paesi.<br />

Vanta un passato di dirigente<br />

di un grande albergo.<br />

Cerca nuove offerte in cui<br />

possa mettere a disposizione<br />

le proprie competenze acquisite<br />

durante una lunga esperienza<br />

nel ramo bancario.<br />

attenzione riposta alle esigenze dei nostri<br />

corsisti e alla professionalità del nostro consolidato<br />

team di formatori, selezionato con<br />

cura nel corso degli anni, ci hanno permesso<br />

di giungere alla fase finale del processo di<br />

certificazione della qualità EduQua.<br />

E se qualcuno desiderasse frequentare<br />

solo una parte del corso, è data questa<br />

possibilità?<br />

Il percorso formativo è strutturato a moduli,<br />

dunque la possibilità di inserire eventuali<br />

corsisti che intendono seguire singoli temi<br />

esiste. Tuttavia, con un numero di interessati<br />

sufficiente, la nostra scelta è quella di proporre<br />

moduli alternativi.<br />

A quanto ammonta il costo del corso?<br />

La tassa di iscrizione al corso completo (3<br />

semestri) è di fr. 5’000.— (esclusa eventuale<br />

tassa di iscrizione all’esame incassata direttamente<br />

dal segretariato esami).<br />

Come si svolge l’esame finale?<br />

L’esame può essere sostenuto nelle tre lingue<br />

nazionali. Gli esami si suddividono in<br />

due sessioni: gli esami scritti hanno luogo<br />

nel mese di settembre 2006 in <strong>Ti</strong>cino e quelli<br />

orali in ottobre 2006, finora nella Svizzera<br />

romanda.<br />

Quali sono le materie d’esame?<br />

Esami scritti: Gestione del personale in<br />

6814 Cadempino (TI)<br />

+41.79.256.26.57<br />

ale.grossi@bluewin.ch<br />

+41.76.540.83.29<br />

cnklo@yahoo.fr<br />

In <strong>Ti</strong>cino da 9 mesi.<br />

Via Guidino 9 A<br />

6900 Paradiso<br />

+41.76.437.19.64<br />

+41.91.968.10.24<br />

Per le aziende interessate disponiamo dei curriculum vitae completi, da richiedere alla Signora Lazzeri +41 91 911 51 11 o cciati@cci.ch<br />

azienda (opzione A) o Consulenza del personale<br />

(opzione B), Istituzioni e assicurazioni<br />

sociali, Formazione e sviluppo del personale,<br />

Diritto del lavoro.<br />

Esami orali: Gestione del personale in<br />

azienda (opzione A) o Consulenza del personale<br />

(opzione B), Marketing del personale,<br />

Psicologia aziendale.<br />

Quale è il grado di promozione?<br />

Il livello di promozione a livello nazionale si<br />

situa mediamente tra il 50 e il 60 %. I nostri<br />

corsisti raggiungono un grado di promozione<br />

superiore di circa il 10 %. Infatti anche lo<br />

scorso anno, il 62.5 % degli iscritti all’esame<br />

ha ottenuto l’attestato federale per l’opzione<br />

A, a fronte di una media svizzera del 51.7%,<br />

mentre per l’opzione B le promozioni sono<br />

risultate in linea con la media nazionale.<br />

Informazioni di servizio:<br />

Il prossimo 9 settembre <strong>2004</strong> alle 18h30<br />

presso la sala Multiuso, Paradiso, è prevista<br />

una serata informativa.<br />

Per ulteriori informazioni è possibile contattare<br />

la Signora Angela Domenici,<br />

responsabile del corso.<br />

Tel. +41 91 994 81 14 oppure<br />

+41 79 276 29 40.<br />

Segretariato SGP<br />

Casella Postale 3330<br />

6901 Lugano


Fiere internazionali<br />

SWISS Pavilion 2005<br />

Calendario delle partecipazioni collettive<br />

svizzere alle principali fiere<br />

internazionali<br />

Nel 2005, l’Osec Business Network<br />

Switzerland intende realizzare 31 partecipazioni<br />

collettive svizzere alle più<br />

grandi fiere ed esposizioni organizzate<br />

all’estero. Oltre ai “passaggi obbligati”<br />

(quali la Hannover Messe, l’Anuga,<br />

ecc.), il programma comporta un gran<br />

numero di novità dedicate ai settori e ai<br />

mercati in piena espansione. Il programma<br />

2005 delle fiere alle quali verrà<br />

allestito uno “SWISS Pavilion” può essere<br />

richiesto direttamente al segretariato<br />

dell’Osec <strong>Ti</strong>cino allo 091 911 51 37.<br />

In alternativa può essere scaricato dal<br />

seguente sito web in formato pdf:<br />

www.osec.ch/topmessen/messeprogramm-2005-it.pdf<br />

Textil Innovativ<br />

Monaco, 20 ottobre <strong>2004</strong><br />

Il simposio “Textil Innovativ”, accompagnato<br />

da un’esposizione, è dedicato all’utilizzo<br />

delle materie tessili innovatrici nei<br />

settori dell’automobile (tecnica e design),<br />

della moda e dello sport (funzione e<br />

marca).<br />

Per qualsiasi complemento d’informazione:<br />

www.bayern-innovativ.de/projekte/detail<br />

/1141_0<br />

PRODEXPO 2005 - Fiera internazionale<br />

dell’industria alimentare<br />

Mosca, 14-18 febbraio 2005<br />

PRODEXPO è il primo salone russo specializzato<br />

nell’industria alimentare: copre<br />

l’insieme dei campi d’attività del settore.<br />

La fama internazionale crescente di questa<br />

fiera consente di farla figurare tra le grandi,<br />

alla pari dell’Anuga di Colonia e del<br />

SIAL di Parigi. Lo “SWISS Pavilion” allestito<br />

per la prima volta nel <strong>2004</strong> ha avuto grande<br />

successo presso i visitatori russi e gli<br />

acquirenti venuti da altri stati della CSI. La<br />

posizione dello stand svizzero, situato vicino<br />

a quello tedesco, si è rivelata ideale.<br />

Anche nel 2005 l’Osec in collaborazione<br />

Non partecipate da soli ad una fiera estera – affidatevi<br />

al centro di competenza Fiere dell’Osec!<br />

con la Federazione svizzera delle industrie<br />

alimentari (FIAL) e lo Swiss Business Hub<br />

Russia organizza una partecipazione collettiva<br />

svizzera.<br />

Informazioni generali sulla fiera:<br />

www.auma.de, www.expocentr.ru<br />

Informazioni sullo “SWISS Pavilion”:<br />

www.osec.ch/0xd417eb28_0x000aa631<br />

BioFach 2005<br />

Norimberga, 24-27 febbraio 2005<br />

Nel <strong>2004</strong> quasi 1’900 espositori e oltre<br />

29’500 visitatori si sono recati alla BioFach<br />

per trarre profitto dell’espansione del settore<br />

bio e contribuire alla crescita di questo<br />

fiorente mercato. Sostenuta<br />

dall’IFOAM (l’organizzazione mondiale<br />

che rappresenta il movimento dell’agricoltura<br />

biologica), BioFach garantisce l’elevata<br />

e costante qualità dei prodotti esposti<br />

applicando dei criteri d’ammissione severi.<br />

L’Osec organizza anche nel 2005 uno<br />

“SWISS Pavilion“ attrattivo in collaborazione<br />

con BIO SUISSE. Non perdete il più<br />

grande salone bio e riservate sin d’ora il<br />

vostro posto sullo “SWISS Pavilion“!<br />

Informazioni generali sulla fiera: www.biofach.de<br />

Informazioni sullo “SWISS Pavilion”:<br />

www.osec.ch/0xd417eb28_0x00098329<br />

IFE 2005<br />

Londra, 13-16 marzo 2005<br />

È la prima volta che l’Osec allestisce uno<br />

“SWISS Pavilion” all’IFE. Uno studio effettuato<br />

dello Swiss Business Hub UK e pubblicato<br />

nel novembre 2003 ha messo chiaramente<br />

in luce il potenziale del mercato<br />

britannico per le specialità svizzere. Lo<br />

“SWISS Pavilion”, coordinato dall’Osec e<br />

dallo Swiss Business Hub UK in collaborazione<br />

con la Federazione delle industrie<br />

alimentari svizzere (FIAL) offre un quadro<br />

ideale per approfondire i contatti con<br />

distributori ed acquirenti britannici o per<br />

allacciare nuove relazioni d’affari. L’IFE è il<br />

più grande salone di tutta la Gran Bretagna<br />

per quanto concerne gli alimentari e le<br />

bibite e si terrà al parco espositivo ExCel a<br />

Londra. Questa fiera si articola attorno a<br />

10 diversi settori e dà quindi una buona<br />

<strong>Ti</strong>cino Business - 09/<strong>2004</strong> • 42<br />

visione dell’offerta internazionale.<br />

Informazioni generali sulla fiera:<br />

www.ife.co.uk<br />

Informazioni sullo “SWISS Pavilion”:<br />

www.osec.ch/0xd417eb28_0x00095ec4<br />

CeBIT 2005<br />

Hannover, 10-16 marzo 2005<br />

La CeBIT ha davvero preso il volo. Mai in<br />

passato, le aziende erano pronte ad investire<br />

come nel <strong>2004</strong>. Esse si sono infatti<br />

recate alla CeBIT per confermare la loro<br />

decisione finale. Circa il 50% dei visitatori<br />

del <strong>2004</strong> avevano partecipato a questa<br />

fiera con l’intenzione di concretizzare i<br />

loro progetti d’investimento.<br />

Anche nel 2005 l’Osec organizza, in collaborazione<br />

con simsa -swiss interactive<br />

media and software association, uno<br />

“SWISS pavilion”.<br />

Informazioni generali sulla fiera:<br />

www.cebit.de<br />

Informazioni sullo “SWISS Pavilion”:<br />

www.osec.ch/0xd417eb28_0x00096e5e<br />

Fiera di Hannover 2005<br />

Hannover, 11-15 aprile 2005<br />

Qualunque siano i vostri bisogni, il salone<br />

internazionale Subcontracting vi propone<br />

un quadro completo delle soluzioni per il<br />

futuro che si offrono ai subfornitori.<br />

Partner internazionali vi aiutano a realizzare<br />

le vostre idee e i concetti innovativi in<br />

materia di sviluppo, di costruzione o di<br />

fabbricazione. Nel <strong>2004</strong>, i 210 espositori di<br />

MicroTechnology hanno presentato innovazioni<br />

nei microsistemi e nelle nanotecnologie;<br />

questo rende la Fiera di Hannover<br />

un trampolino di lancio anche per le<br />

nuove tecnologie. Nuove applicazioni<br />

sono state presentate per la costruzione di<br />

macchine e di istallazioni, l’industria chimica<br />

e farmaceutica, le biotecnologie, l’industria<br />

automobilistica e l’elettronica.<br />

Gli “SWISS Pavilion” sono allestiti a<br />

“Subcontracting” e “Motion, drive & automation”<br />

in collaborazione con l’associazione<br />

svizzera dei subfornitori dell’industria<br />

metallurgica SIM/SMZ.<br />

Ulteriori ragguagli:<br />

www.osec.ch/0xd417eb28_0x00096e63


RTSI: libero mercato o qualità?<br />

Prossimamente entrerà in vigore la<br />

nuova legge federale sulla radiotelevisione<br />

(LRTV ).<br />

Fondamentalmente, la nuova legge servirebbe<br />

a liberalizzare, seppur in modo<br />

molto timido, il complesso mondo della<br />

comunicazione radiotelevisiva in<br />

Svizzera. Scopo principale è quello di<br />

creare un po’ di concorrenza, senza<br />

peraltro abolire il servizio pubblico,<br />

mantenendo, pur con qualche ritocco, il<br />

regime di quasi monopolio che oggi lo<br />

regola. Quando si parla di liberalizzazioni<br />

il pensiero corre automaticamente alla<br />

concorrenza.<br />

di Franco Ambrosetti, Presidente <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong><br />

La <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong> sostiene da sempre il libero<br />

mercato con le sue liberalizzazioni e le<br />

privatizzazioni che poi (le seconde) in<br />

Svizzera nessuno ha fatto.<br />

Che l’economia di mercato sia migliore<br />

dell’economia di Stato, oggi è una cosa<br />

accettata da tutti. Così come il fatto che<br />

la concorrenza sia meglio del monopolio.<br />

Quindi la conclusione ovvia pare essere:<br />

ben venga questa mini-liberalizzazione.<br />

Sì, ma. Ben venga, ma non incondizionatamente.<br />

Un polo logistico ticinese per l’Europa<br />

Il <strong>Ti</strong>cino gioca la carta della logistica.<br />

Il comparto potrebbe, difatti, contribuire<br />

al rilancio dell’economia cantonale,<br />

diventando il fulcro di un progetto,<br />

che potrebbe trasformare il Cantone in<br />

un Distretto internazionale logistico. In<br />

pratica un polo al servizio dell’Europa.<br />

Un’operazione che è stata studiata da sei<br />

gruppi di lavoro e illustrata il 9 settembre<br />

a Mendrisio nel corso del secondo<br />

Forum <strong>Ti</strong>cino Logistica. Lo studio ha<br />

disegnato il futuro del Cantone, a partire<br />

dalle potenzialità del tessuto economico.<br />

In altre parole, se la logistica è un settore<br />

che ha una lunga tradizione in <strong>Ti</strong>cino,<br />

di Elisabetta Pisa<br />

Continua a pagina 3<br />

adesso è venuto il momento di cambiare<br />

marcia e di fare in modo che proceda di<br />

pari passo con altre attività di punta dell’economia<br />

cantonale.<br />

“Dobbiamo evitare l’interpretazione<br />

minimalista del concetto di logistica, che<br />

non può essere intesa semplicemente<br />

come servizio di trasporto delle merci<br />

– ha detto Marina Masoni, direttrice del<br />

Dipartimento delle finanze e dell’economia<br />

al convegno di settembre – il trasporto<br />

è una componente importante,<br />

ma non la sola”.<br />

Continua a pagina 7<br />

News della <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong><br />

Sommario<br />

Strong opinions<br />

Contromano<br />

Un polo logistico ticinese<br />

per l’Europa<br />

Frenare la spesa pubblica per<br />

evitare il disastro finanziario<br />

Amb. Luzius Wesescha<br />

• Assemblea <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong> 15.10.<strong>2004</strong> pag. 12<br />

• Agenda <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong> pag. 13<br />

• La politica aerea della Svizzera<br />

ha bisogno di nuove certezze pag. 14<br />

• Nuova professione:<br />

Category Manager pag. 15<br />

• <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong> ed arbitrato pag. 16<br />

• Lavoro di notte pag. 17<br />

• ECR – Efficient Consumer<br />

Response pag. 18<br />

•<br />

Ottobre <strong>2004</strong><br />

pag. 21<br />

• Misure di rilancio<br />

per i datori di lavoro pag. 26<br />

• <strong>Ti</strong> impiego SA pag. 27<br />

• Le PMI e il potere d’acquisto pag. 28<br />

• SCTA: rilancio del turismo<br />

con nuove strategie pag. 30<br />

• 10mo anniversario<br />

Donne PMI Svizzera pag. 34<br />

• Scuola per capi-azienda pag. 35<br />

• Certifica SA pag. 36<br />

• Carnets ATA pag. 38<br />

• Schede IFCAM pag. 39<br />

• Cerca lavoro pag. 40<br />

• SSIC:<br />

premio Renato Antonini pag. 41<br />

• Fiere internazionali pag. 42


3• <strong>Ti</strong>cino Business - 10/<strong>2004</strong> Strong opinions<br />

RTSI:<br />

libero mercato o qualità?<br />

Continua da pagina 1<br />

di Franco Ambrosetti, Presidente della <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong><br />

Perché? Mi spiego con un esempio.<br />

Vi ricordate quando la Swissair<br />

ruppe con l’aeroporto di Ginevra,<br />

dicendo che non era redditizio operare<br />

con due scali così vicini (Ginevra e<br />

Zurigo) e concentrò tutto a Zurigo-<br />

Kloten? Dal profilo economico ciò aveva<br />

una sua logica. Ma nel contempo<br />

Swissair era il national carrier, l’operatore<br />

nazionale, con tanto di concessione<br />

federale in regime di quasi monopolio.<br />

Quindi delle due l’una: o serviva anche<br />

Ginevra o rinunciava alla concessione e<br />

al monopolio. Il Parlamento non revocò<br />

la concessione a Swissair.<br />

Ginevra si infuriò, si rese indipendente e<br />

oggi è un aeroporto di successo. Swissair<br />

continuò ad agire con arroganza e megalomania,<br />

fallì, e trascinò con sé l’aeroporto<br />

di Zurigo (e Basilea), oggi condannato<br />

a vivacchiare semivuoto, dopo aver<br />

investito quasi 3 miliardi di franchi nell’ingrandimento<br />

dei terminali.<br />

Con la nuova legge televisiva si ripropone,<br />

forse con qualche sfumatura più<br />

morbida, lo stesso schema. Da una<br />

parte la radiotelevisione di Stato, ovvero<br />

un quasi monopolio, dall’altra i privati<br />

per i quali è prevista una maggiore<br />

distribuzione dei finanziamenti (riceveranno<br />

il 5% del canone, che rappresenta<br />

un miglioramento rispetto al 3% attuale).<br />

Ovviamente la legge è più complessa di<br />

così, ma questo è il punto saliente, a<br />

nostro parere.<br />

Prima di continuare, vorrei sottoporvi<br />

qualche considerazione sull’utilità della<br />

concorrenza in ambito radiotelevisivo:<br />

in proposito ho qualche dubbio, che<br />

non sono riuscito a fugare.<br />

Il dubbio è se la televisione e la radio<br />

siano entità riconducibili alle leggi del<br />

mercato.<br />

Mi spiego. Cosa fa la concorrenza in<br />

regime di libero mercato? Fa sì che un<br />

prodotto che venga messo sul mercato,<br />

abbia un prezzo. E questo prezzo sarà<br />

minimo, a parità di qualità. Cioè: il pane<br />

della Migros non potrà costare di più<br />

dello stesso pane, alla Coop. Il consumatore<br />

lo sa. Se beve vino cattivo perché<br />

glielo vendono per buono, se ne<br />

accorgerà. Il cittadino consumatore<br />

gode di questa situazione, è giudice e<br />

controlla il rapporto prezzo-qualità. Per<br />

scegliere Swisscom, Orange, Sunrise si<br />

baserà sulla qualità e sul prezzo.<br />

Pertanto la concorrenza non sopprime il<br />

prodotto di qualità. Anzi!<br />

Tutto ciò non avviene nel mondo radiotelevisivo.<br />

Qui il consumatore non ha<br />

potere. La concorrenza non produce gli<br />

stessi effetti che ha avuto per esempio<br />

con la liberalizzazione delle telecom.<br />

Prendiamo la televisione. Basta osservare<br />

ciò che avviene in USA ove la concorrenza<br />

televisiva, tutta privata perché la<br />

tv di Stato non è mai esistita, ha portato<br />

in continua discesa la qualità del prodotto<br />

per raggiungere, in certi casi, livelli<br />

che non per nulla vengono chiamati<br />

Trash-TV (TV spazzatura).<br />

Allora, come la mettiamo? Credo che in<br />

questo campo, in cui il mercato sembra<br />

essere in difficoltà, possano coesistere<br />

TV di Stato e TV private. Penso anche<br />

che un’ulteriore liberalizzazione, nel<br />

senso di favorire maggiormente i privati,<br />

sarebbe fortemente auspicabile. Ma la<br />

condizione ESSENZIALE affinché ciò<br />

funzioni, è che i ruoli siano chiari: che la<br />

TV di Stato offra un vero servizio pubblico,<br />

e cioè prodotti diversi da ciò che<br />

offrono le TV private.<br />

Oggi non è così. La TSI, per esempio, si<br />

è sempre più staccata dal concetto di<br />

servizio pubblico, soprattutto da quando<br />

si è invaghita del concetto di “share”<br />

e “audience”, cioè degli indici di ascolto.<br />

Non c’è, dal profilo etico, nessuna differenza<br />

tra il tanto (giustamente) vituperato<br />

“share holder value” (il valore dei<br />

titoli in mano agli azionisti) e lo “share”<br />

televisivo. Entrambi privilegiano il corto<br />

termine. Entrambi confondono mezzi<br />

con fini. Se il raggiungimento del profitto<br />

è un mezzo, anche lo share è un<br />

mezzo.<br />

Se la TV vuol essere per gli anni a venire<br />

un servizio pubblico (inteso come<br />

ente che ha per oggetto cose pubbliche<br />

e per fine l’interesse generale) deve<br />

staccarsi dalla filosofia dell’audience.<br />

Seguirla vuol dire che lo scopo è quello<br />

di far numero. Per far questo rinuncia<br />

alla qualità. Basta vedere dove è finita la<br />

Rai seguendo la logica dell’auditel. Da<br />

noi rischiamo di vivere lo stesso fenomeno.<br />

Tutti sappiamo perché il successo RTSI<br />

viene misurato in questo modo: l’audience<br />

è un criterio di fondamentale<br />

importanza per programmare la nostra<br />

RTSI. Pertanto si privilegiano quiz,<br />

rumori misteriosi, serial come<br />

“L’avvocato”, giuochi come il Malloppo<br />

e mediocrissima musica italiana, mentre<br />

vanno in onda, a orari strani, bellissimi<br />

programmi culturali, documentari, ecc.,<br />

come se indurre lo spettatore a usare il<br />

cervello fosse peccato. Siamo sicuri che<br />

ciò è televisione di qualità?


Strong opinions<br />

Seguire a priori il numero, la percentuale<br />

di share, è qualcosa che può interessare<br />

le televisioni private, non il servizio<br />

pubblico. Perché ciò va a scapito della<br />

cultura, dell’informazione (anche da noi<br />

non si riferisce in RTSI su fatti che occupano<br />

invece ampi spazi sui quotidiani<br />

locali, alla faccia del conflitto di interessi),<br />

insomma ci rimette la qualità che un<br />

servizio pubblico, per il quale siamo<br />

obbligati a pagare il canone, deve offri-<br />

re. Qualità per tutte le fasce. Non numeri<br />

sulla cui significatività non ho dubbi,<br />

ma restano sempre solo numeri!<br />

Insisto nel dire che la qualità, in una TV<br />

di Stato, è più importante della quantità.<br />

Che un film di Antognoni o Fassbinder è<br />

immensamente più culturale di uno di<br />

Vanzina. Che i 200 spettatori che guardano<br />

il primo sono più influenti, più<br />

colti dei 10’000 che guarderanno il<br />

secondo, invece, è una cosa che biso-<br />

<strong>Ti</strong>cino Business - 10/<strong>2004</strong> • 4<br />

Finalmente sono nati i Cestini <strong>Ti</strong>cino "REGALO"<br />

Prodotti alimentari ticinesi e artigianali confezionati nel cestino sono i punti più forti.<br />

Il costo del cestino è a partire da franchi 14.90, che comprendono:<br />

- bibita, pane, formaggio<br />

- verdura, cioccolato, crackers.<br />

gnerebbe spiegare ai pubblicitari, che<br />

tanto insistono sulla quantità, non rendendosi<br />

conto che così, oltre a rendere<br />

un disservizio alla TV di Stato, contribuiscono<br />

a rimbecillire lo spettatore, dimostrando<br />

poca sensibilità sul piano etico<br />

e molta invece sul piano del profitto. Un<br />

servizio pubblico non deve piegarsi ai<br />

voleri del mondo pubblicitario. Se lo fa,<br />

diviene come una TV privata e perde la<br />

sua ragione di essere.<br />

Componibili a vostro piacimento a prezzi vantaggiosi per le vostre occasioni speciali con altri prodotti ideali<br />

da regalare.<br />

Tutti i cestini sono confezionati a mano e decorati con i colori del <strong>Ti</strong>cino.<br />

Spedizioni postali possibili.<br />

Cestino <strong>Ti</strong>cino “Diploma”<br />

Aceto balsamico, bott 20cl, Delea<br />

Olio alle erbe, bott 20cl, Cofit<br />

Marmellata di castagne,vas. 100ml<br />

Miele di castagne, vasetto 100ml<br />

<strong>Ti</strong>sana di Olivone, scatola<br />

Caramelle alle erbe, scatola di latta<br />

Le Pastefrolle della Valle Bedretto<br />

Fr. 69.—<br />

Cestino <strong>Ti</strong>cino “Uomo”<br />

Duo Grappa 2x10cl, Delea<br />

Vino Saleggi, 20cl, Delea<br />

Marmellata di castagne, vas. 50ml<br />

Miele di castagne, vasetto 50ml<br />

Polenta nostrana, 500 gr<br />

Caramelle alle erbe, scatola di latta<br />

Cracker Fantastic<br />

Le Pastefrolle della Valle Bedretto<br />

2 bustine di <strong>Ti</strong>sana di Olivone<br />

3 caramelle alle erbe Cofit<br />

Fr. 44.—<br />

Informazioni e ordinazioni direttamente a:<br />

D&R GHIDOSSI Sagl - Daniela Ghidossi - 6512 Giubiasco<br />

Tel. +41 91 857 57 82 oppure +41 79 728 05 38 - Fax +41 91 857 51 76<br />

Cestino <strong>Ti</strong>cino<br />

“Piccolo pensierino”<br />

Marmellata di castagne, 2 vas. 50ml<br />

Miele di castagne, vasetto 100 ml<br />

Le Pastefrolle della Valle Bedretto<br />

2 bustine di <strong>Ti</strong>sana di Olivine<br />

2 caramelle alle erbe Cofit<br />

Fr. 19.—


5• <strong>Ti</strong>cino Business - 10/<strong>2004</strong> Contromano<br />

Il produttore radiotelevisivo deve contribuire<br />

a formare il consumatore. E con<br />

questo assume una responsabilità<br />

importantissima. Come l’arte, così la<br />

definiva il pittore Matta, anche la<br />

responsabilità di chi fa televisione, è<br />

grave.<br />

Riassumendo, quindi, va bene la nuova<br />

Legge federale sulla radiotelevisione e il<br />

convivere del sistema misto di emittenti<br />

pubbliche e private. Va bene un merca-<br />

to regolamentato. Purché i ruoli siano<br />

chiari e definiti, purché la TV di Stato<br />

produca qualità per tutti, rinunciando a<br />

inseguire le TV commerciali. Certo, non<br />

sarà facile dirlo ai pubblicitari. Ma<br />

dovranno capire: perché se non piazzano<br />

i loro spot alla TV di Stato che ha il<br />

controllo quasi totale del mercato<br />

nazionale, dove diavolo li piazzerebbero?<br />

So che non è facile. Per ottenere bilanci<br />

La politica ecologically correct<br />

del Dipartimento del territorio<br />

di Alessio Del Grande<br />

Alla fine del luglio scorso, la <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong><br />

aveva chiesto ufficialmente al<br />

Dipartimento del territorio un<br />

incontro con un suo rappresentante,<br />

affinché lo stesso spiegasse alla<br />

Commissione trasporti della Camera di<br />

commercio, come mai nel rapporto<br />

“Mobilità in <strong>Ti</strong>cino” non fosse stato<br />

bene evidenziato il problema del raddoppio<br />

del tunnel autostradale del San<br />

Gottardo. Incontro rifiutato.<br />

Nonostante nella richiesta fossero implicite<br />

le forti perplessità della <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong> per<br />

questa palese sottovalutazione delle difficoltà<br />

che l’attuale situazione al<br />

Gottardo sta creando a tutta l’economia<br />

cantonale.<br />

Nella sua risposta del 10 agosto, il DT<br />

scrive che dopo il voto del febbraio<br />

scorso sul controprogetto all’iniziativa<br />

Avanti, “nell’agenda politica nazionale il<br />

tema del raddoppio della galleria autostradale<br />

a breve e medio termine non<br />

troverà spazio (…). Gli accenti e le<br />

priorità vanno realisticamente rivisti e ci<br />

auguriamo che anche la vostra<br />

Associazione possa dare un contributo<br />

in tal senso”. Per poi concludere: “La<br />

vostra richiesta d’incontro ci sembra a<br />

questo punto superata”, riservandosi,<br />

tuttavia, di riprenderla eventualmente<br />

in autunno, in occasione della consultazione<br />

sulla revisione del Piano direttore.<br />

Da notare che a chiedere un incontro su<br />

un problema di cruciale importanza per<br />

l’economia cantonale non era un’associazione<br />

qualsiasi. Bensì la Camera di<br />

commercio a cui – è bene ricordarlo al<br />

Dipartimento del territorio – sono<br />

direttamente affiliate 800 aziende con<br />

43 mila posti di lavoro e 50 associazioni<br />

professionali che raggruppano 5.800<br />

imprese per un totale di 47 mila dipendenti.<br />

Ma al DT discutere e fornire dei chiarimenti<br />

ad un’associazione che rappresenta<br />

il mondo imprenditoriale ticinese,<br />

evidentemente non importa più di quel<br />

tanto, visto che la questione non figura<br />

“nell’agenda politica nazionale”. E qui<br />

casca l’asino. Prima osservazione: questa<br />

conclusione del DT dimostra un’eccessiva<br />

remissività alle scelte di Berna, e<br />

in particolare a quelle del Dipartimento<br />

federale dei trasporti, dove le potenti<br />

lobby rossoverdi sono di casa; seconda<br />

osservazione: non è affatto vero che la<br />

partita per il raddoppio del tunnel sia<br />

chiusa. Al proposito va ricordato che<br />

l’Usam, l’Unione svizzera delle arti e<br />

in attivo, il ricco calderone pubblicitario<br />

fa gola. E questo jack pot è strettamente<br />

legato all’audience.<br />

Ma non può essere lo scopo di una concessione<br />

federale alla TV di Stato, quello<br />

di far lievitare le entrate con la pubblicità,<br />

sottraendosi alla necessità di ridurre<br />

i costi e anche l’organico, condannandosi<br />

alla logica del numero a tutti i<br />

costi a scapito della qualità.<br />

Non vi pare?<br />

Contromano<br />

mestieri, proprio grazie alle sollecitazioni<br />

della <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong>, ha inserito nella sua<br />

piattaforma programmatica <strong>2004</strong>-2007<br />

la richiesta di una seconda galleria autostradale<br />

al Gottardo. Quindi, si tratta di<br />

una rivendicazione ribadita anche da<br />

una grande organizzazione imprenditoriale<br />

nazionale e che, a differenza di<br />

qualche ufficio di Bellinzona, il<br />

Consiglio federale non potrà ignorare.<br />

Comunque, le sue perplessità sul rapporto<br />

“Mobilità in <strong>Ti</strong>cino” la <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong> ha<br />

avuto modo di manifestarle in un’articolata<br />

presa di posizione inviata nelle scorse<br />

settimane al DT. Posizione nella quale<br />

si sottolineava l’importanza del raddoppio<br />

per garantire la competitività delle<br />

nostre imprese su mercati sempre più<br />

concorrenziali.<br />

Ma al di là di tutto, questa vicenda è sintomatica<br />

dell’aria “ecologically correct”<br />

che tira nel Dipartimento del territorio.<br />

Crediamo, e con la sincera speranza di<br />

essere smentiti, che se a chiedere un<br />

incontro con il DT fosse stata una qualsiasi<br />

organizzazione ambientalista, da<br />

Bellinzona si sarebbe precipitato subito<br />

qualche rassicurante funzionario, se<br />

non addirittura il consigliere di Stato in<br />

persona, onorevole Marco Borradori.


7• <strong>Ti</strong>cino Business - 10/<strong>2004</strong> Il tema<br />

Un polo logistico ticinese<br />

per l’Europa<br />

Continua da pagina 1<br />

di Elisabetta Pisa<br />

In pratica la presenza di infrastrutture<br />

adeguate non è più solo l’unico fattore<br />

di cui tenere conto.<br />

Oggi si fa largo il concetto di logistica<br />

integrata e avanzata, che “è l’insieme<br />

delle attività che, ha precisato la<br />

Consigliera di Stato, da un lato portano la<br />

domanda dal cliente al produttore di<br />

merci e, dall’altro lato, consentono poi<br />

alle merci (materie prime, semilavorati,<br />

prodotti finiti) di andare dal produttore<br />

al cliente. Siamo quindi di fronte ad un<br />

insieme di attività imprenditoriali orientate<br />

al servizio alle imprese e ai clienti. La<br />

logistica integrata mira a realizzare una<br />

stretta collaborazione tra queste diverse<br />

attività e servizi. L’unione tra le competenze,<br />

le risorse e le conoscenze dei settori<br />

con una consolidata tradizione in<br />

<strong>Ti</strong>cino costituisce la forza e la specificità<br />

del nostro progetto rispetto ad altri poli<br />

logistici”.<br />

Uno dei comparti di punta dell’economia<br />

cantonale è, appunto, quello bancario, su<br />

cui è possibile fare leva. E se è vero che il<br />

<strong>Ti</strong>cino è scelto sempre più spesso da<br />

ditte affermate sul piano internazionale<br />

quale luogo ideale da cui smistare i prodotti<br />

nel mondo, alle stesse può essere<br />

offerto un pacchetto di servizi logistici:<br />

non solo il trasporto e l’immagazzinamento,<br />

ma anche il finanziamento delle<br />

operazioni, la gestione dei capitali e delle<br />

lettere di credito. In sostanza servizi bancari,<br />

assicurativi, e consulenza d’impresa:<br />

servizi che ora vengono offerti “spezzettati”,<br />

ma che verrebbero accorpati e<br />

“venduti” come un prodotto unico, agevolando<br />

così gli imprenditori e invogliandoli<br />

a mettere piede in <strong>Ti</strong>cino.<br />

Un trend a cui il dipartimento delle<br />

Finanze e dell’Economia sta cercando di<br />

imprimere un’accelerazione con un<br />

occhio di riguardo per il mercato italiano.<br />

La Lombardia e il Piemonte sono tra<br />

le aree principali cui proporre l’articolata<br />

offerta di servizi logistici. Ma il processo<br />

di integrazione tra le varie attività è da<br />

avviare. Ad esempio, delle 70 banche<br />

presenti in <strong>Ti</strong>cino solo 4 o 5 operano nel<br />

credito commerciale. Un ambito, quindi,<br />

da sviluppare.<br />

D’altra parte non bisogna dimenticare<br />

che la logistica sta già cambiando volto.<br />

Se qualche anno fa il comparto era in<br />

crisi, come peraltro tutta l’economia ticinese,<br />

adesso le case di spedizione – una<br />

cinquantina in tutto – si stanno trasformando,<br />

anche per adeguarsi ai cambiamenti<br />

del business. In primo luogo non<br />

sono tutte concentrate lungo la fascia di<br />

confine. Alcune si trovano all’interno del<br />

Cantone, anche nel Bellinzonese, a circa<br />

50 chilometri dalla frontiera, dove hanno<br />

aperto depositi doganali autorizzati: in<br />

pratica la merce viene sdoganata nel<br />

magazzino dello spedizioniere e i documenti<br />

vengono consegnati a destinazione.<br />

Il carico, quindi, viaggia più velocemente,<br />

evitando le code in dogana. Con la<br />

conseguenza che la merce si sposta sempre<br />

di più da un capo all’altro del mondo<br />

e in tempi possibilmente rapidi. Lo studio<br />

ha messo comunque in evidenza che<br />

sono necessari altri interventi infrastrutturali<br />

in <strong>Ti</strong>cino, soprattutto nella zona<br />

della stazione internazionale di Chiasso<br />

per rispondere al meglio alle esigenze<br />

del mercato lombardo. “I punti forti della<br />

nostra offerta – ha detto la consigliera di<br />

Stato – dovranno essere la convenienza<br />

economica, data dai prezzi competitivi,<br />

dalle condizioni fiscali e dagli incentivi<br />

finanziari, l’opportunità di incrementare<br />

gli affari, e l’efficienza delle consegne<br />

(puntualità e sicurezza)”.


9• <strong>Ti</strong>cino Business - 10/<strong>2004</strong><br />

Frenare la spesa pubblica<br />

per evitare il disastro finanziario<br />

di Alessio Del Grande<br />

Fare debiti per rimborsare altri<br />

debiti, per uno Stato è una scelta di<br />

politica finanziaria da terzo mondo.<br />

Ma è purtroppo quello che sta accadendo<br />

in <strong>Ti</strong>cino. Lo ha ricordato, cifre alla mano,<br />

Sergio Morisoli, direttore della Divisione<br />

risorse del Dipartimento finanze ed<br />

economia, presentando al Consiglio<br />

economico allargato della <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong> la<br />

nuova legge sul freno della spesa<br />

pubblica.<br />

Quello di Morisoli non è facile<br />

allarmismo, bensì una denuncia dura e<br />

cruda di un dato di fatto che nessuno può<br />

smentire. Oggi il Cantone è costretto ad<br />

indebitarsi con le banche per pagare le<br />

spese correnti, ad esempio, gli stipendi<br />

dei dipendenti pubblici. Dunque, si è già<br />

innescata quella spirale perversa per cui<br />

l’ente pubblico è costretto a fare debiti<br />

non per sostenere degli investimenti, che<br />

prima o poi hanno un ritorno economico<br />

o sociale, ma solo per coprire le uscite<br />

correnti. Col risultato che alla fine di<br />

questa legislatura il debito pubblico<br />

cantonale raggiungerà i 2,5 miliardi di<br />

franchi. Una pesante zavorra che<br />

condizionerà la politica economica e una<br />

fattura salata che qualcuno in futuro<br />

prima o poi dovrà comunque pagare.<br />

Proprio l’estenuante braccio di ferro sulla<br />

manovra finanziaria per il preventivo<br />

2005, ripropone con pressante urgenza la<br />

necessità della nuova legge sul freno della<br />

spesa pubblica, che vincolerebbe<br />

quest’ultima alla ricchezza realmente<br />

prodotta in <strong>Ti</strong>cino. Una necessità che<br />

Morisoli ha spiegato confrontando grafici<br />

e cifre su preventivi, prodotto interno<br />

lordo e spese da un decennio a questa<br />

parte.<br />

Se la formula di calcolo della legge può<br />

sembrare astrusa, i suoi risultati, grazie a<br />

regole precise, sono però chiari e sicuri:<br />

si limita il rischio di crescita eccessiva<br />

della spesa negli anni di crescita<br />

economica - quando cioè tutti si sentono<br />

in diritto di assaltare la diligenza - anzi,<br />

nelle fase espansive si dovranno<br />

costituire delle riserve per compensare i<br />

disavanzi provocati dalle fasi recessive; si<br />

rallenta automaticamente l’aumento<br />

delle spese correnti se non c’è una<br />

situazione finanziaria sana; è, infine,<br />

possibile verificare prima dell’allestimento<br />

di un nuovo preventivo il rapporto<br />

tra congiuntura economica e struttura<br />

della spesa pubblica. Sono in sostanza le<br />

sagge regole di una buona<br />

amministrazione.<br />

Per questo la <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong> ha sostenuto sin<br />

dall’inizio la legge sul freno della spesa<br />

pubblica, approvata nei mesi scorsi dal<br />

Consiglio di Stato, ritenendola uno dei<br />

pochi strumenti oggi a disposizione per il<br />

risanamento delle finanze cantonali.<br />

Risanamento che non può prescindere<br />

da un più rigoroso controllo delle spesa<br />

pubblica che sta aumentando al ritmo di<br />

100 milioni all’anno. È questa la vera<br />

causa del dissesto delle finanze cantonali<br />

e non, come sostengono sindacati e<br />

sinistra, la politica di sgravi fiscali avviata<br />

dal Dfe, che avrebbe svuotato le casse<br />

dello Stato. Le entrate continuano, difatti,<br />

ad aumentare ma non riescono più a<br />

compensare la crescita vertiginosa delle<br />

uscite.<br />

La legge sul freno della spesa pubblica<br />

sarà perciò una leva importante per la<br />

politica finanziaria. Si tratta di un<br />

meccanismo abbastanza simile al freno<br />

all’indebitamento adottato a livello<br />

federale che sta dando risultati<br />

incoraggianti. Stabilendo il vincolo di una<br />

crescita delle uscite proporzionata alla<br />

crescita dell’economia, si garantirà<br />

un’evoluzione sostenibile delle spese<br />

dello Stato. L’obiettivo di questa legge è<br />

di permettere a Governo e Parlamento di<br />

disporre di adeguati margini di manovra<br />

per finanziare gli attuali compiti dello<br />

Stato e per realizzare quelle riforme<br />

richieste dai cambiamenti economici e<br />

sociali, senza provocare distorsioni e<br />

squilibri strutturali nelle finanze<br />

Il tema<br />

cantonali. In sostanza, grazie al freno<br />

della spesa pubblica Governo e<br />

Parlamento sono chiamati a verificare<br />

regolarmente, secondo una logica di<br />

priorità politica, il rapporto tra i compiti<br />

che lo Stato svolge attualmente e le<br />

nuove esigenze a cui deve far fronte.<br />

Contrariamente a quanto sostengono gli<br />

oppositori, la legge non impone un limite<br />

percentuale della spesa pubblica rispetto<br />

al prodotto interno lordo. Stabilisce,<br />

invece, in che misura possa crescere di<br />

anno in anno la spesa in rapporto<br />

all’evoluzione del Pil. La regola generale<br />

è: l’aumento della spesa non può<br />

superare l’aumento nominale<br />

tendenziale del Pil sull’arco di un<br />

quinquennio. Altrettanto infondata è la<br />

critica secondo cui con questa legge si<br />

sottrae a Consiglio di Stato e Parlamento<br />

la prerogativa di decidere volumi e<br />

obiettivi della spesa pubblica. In realtà si<br />

stabilisce soltanto un tetto massimo, ma<br />

non fisso, per la crescita della spesa<br />

corrente, senza, però, vincolare la scelta<br />

su come e per che cosa spendere.<br />

Garantendo così la più ampia autonomia<br />

nell’orientamento della spesa pubblica.<br />

È evidente che se il Cantone avesse già<br />

avuto disposizione una legge simile non<br />

ci troveremmo oggi di fronte a deficit<br />

crescenti. Né, tantomeno, ci troveremmo<br />

in una pericolosa situazione di<br />

autofinanziamento negativo per cui<br />

bisogna ricorrere ai prestiti bancari per<br />

sostenere la gestione corrente.<br />

L’approvazione della legge è, quindi, un<br />

passaggio cruciale per risanare le finanze<br />

cantonali, riorientare, riqualificandola, la<br />

spesa pubblica e selezionare i compiti<br />

dello Stato senza disperdere mezzi e<br />

risorse.<br />

Agli oppositori della legge sul freno alla<br />

spesa pubblica, va infine ricordato, che<br />

soltanto uno Stato finanziariamente sano<br />

potrà assicurare anche in futuro le<br />

prestazioni e i servizi necessari per la<br />

crescita economica e sociale.


L’ospite<br />

La Svizzera e i suoi rapporti economici<br />

con il mondo. Ora e nel prossimo<br />

futuro. Di questo parlerà a Lugano<br />

l’ambasciatore Luzius Wasescha venerdì<br />

15 ottobre <strong>2004</strong>. Il delegato del Consiglio<br />

federale agli accordi commerciali interverrà,<br />

difatti, all’87esima assemblea generale<br />

ordinaria della Camera di commercio,<br />

dell’industria e dell’artigianato del cantone<br />

<strong>Ti</strong>cino, che si terrà alle 16.30 al Grand<br />

Hotel Eden.<br />

Il suo intervento sarà preceduto da quelli<br />

del presidente della <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong>, Franco<br />

Ambrosetti, e di Marina Masoni, direttrice<br />

del Dipartimento delle finanze e dell’economia.<br />

Alle 17.40 è in programma la conferenza<br />

dell’Ambasciatore intitolata “Le<br />

sfide per la nostra politica economica<br />

estera nel <strong>2004</strong>”. In altre parole Wasescha<br />

illustrerà i rapporti economici tra la<br />

Svizzera e gli altri Paesi del mondo. Un terreno<br />

di cui si occupa da tempo, avendo<br />

partecipato a diversi negoziati per gli<br />

accordi di carattere commerciale siglati<br />

dalla Svizzera.<br />

L’ambasciatore, 58 anni, laureato in legge,<br />

ricopre dall’ottobre del 2003 la carica di<br />

capo del campo di prestazioni per il<br />

Commercio mondiale presso la Direzione<br />

dell’economia esterna. Wasescha nel 1980<br />

è entrato nell’Amministrazione federale<br />

quale collaboratore giuridico presso<br />

l’Ufficio dell’integrazione del dipartimento<br />

federale degli affari esteri e del dipartimento<br />

federale dell’economia. Nel 1994<br />

ha ricevuto l’incarico di occuparsi dei<br />

negoziati bilaterali con l’Unione Europea<br />

nell’ambito degli appalti pubblici. Dal<br />

1995 al 1999 è stato vicedirettore<br />

dell’UFEE (l’Ufficio federale dell’economia<br />

esterna) e dal 1987 capo della divisione<br />

Commercio mondiale – GATT presso<br />

l’UFEE. Nel luglio del 1999 è diventato<br />

capo ”Strategia e coordinazione – OMC” e<br />

<strong>Ti</strong>cino Business - 10/<strong>2004</strong> • 10<br />

I rapporti commerciali della Svizzera con il mondo<br />

L’Ambasciatore Luzius Wasescha<br />

all’Assemblea generale ordinaria della <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong><br />

di Elisabetta Pisa<br />

PROPOSTE FORMATIVE ORGANIZZATE DALLA CCIA-TI<br />

Business Plan, monitoraggio finanziario e garanzie:<br />

i criteri per ottenere prestiti/finanziamenti dopo<br />

gli Accordi di Basilea 2<br />

Sono ancora disponibili dei posti per il<br />

Modulo 2: Il monitoraggio finanziario e Modulo 3:<br />

Finanziamenti alternativi e garanzie<br />

27 ottobre - 1 dicembre<br />

Nozioni superiori per la gestione dei collaboratori<br />

Approfondimento in blocchi di tematiche chiave della<br />

conduzione del personale: Processo di reclutamento,<br />

Valutazione del personale, Gestione dei colloqui e conflitti,<br />

Amministrazione del personale, Sviluppo dell’organizzazione<br />

e del personale<br />

25 ottobre - 8, 15, 22, 29 novembre<br />

Diritto del lavoro<br />

Aggiornamenti sulla Legge federale sul<br />

lavoro,Contratto individuale di lavoro, Assicurazioni<br />

sociali e Libera circolazione delle persone.<br />

10, 17, 24 novembre – 1 dicembre<br />

INFORMATICA<br />

Corsi di base, medi e avanzati di Word, Excel,<br />

Powerpoint, Outlook, Access<br />

nell’autunno del 2000 responsabile del<br />

campo di prestazioni del Commercio<br />

mondiale presso il Seco.<br />

L’Ambasciatore Luzius Wasescha<br />

Know-how per esportatori<br />

In collaborazione con osec business network switzerland<br />

I temi approfonditi in 5 moduli saranno: Procedure<br />

doganali all’esportazione, Crediti ed incassi documentari,<br />

Lo strumento di garanzia, I rischi derivanti dal trasporto<br />

delle merci, L’IVA negli scambi internazionali,<br />

L’origine delle merci nel traffico internazionale, La rete<br />

interna e la rete esterna: i due anelli della promozione<br />

del commercio estero svizzero, EICS tutto quello che<br />

bisogna sapere sull’unione europea.<br />

21 ottobre - 11,18, 25 novembre – 2 dicembre<br />

TOEIC – Test of English for International<br />

Communication<br />

Ogni mese un’occasione per testare il proprio livello di<br />

inglese<br />

Per ulteriori informazioni ed iscrizioni ai corsi potete<br />

rivolgervi a Cécile Chiodini Polloni.<br />

Tel. 091 911 51 18 – Fax 091 911 51 12<br />

corsi@cci.ch<br />

www.cciati.ch


La Camera di commercio, dell’industria e dell’artigianato del canton <strong>Ti</strong>cino invita tutti i soci a partecipare<br />

numerosi all’87esima Assemblea Generale Ordinaria, che si terrà:<br />

Venerdì<br />

15 ottobre <strong>2004</strong><br />

ore 16.30<br />

Grand Hotel Eden – Lugano<br />

L’evento è un’occasione di incontro tra soci, prestigiosi ospiti, personaggi politici ed alti funzionari<br />

dell’Amministrazione Cantonale. La cornice di tale evento sarà il Grand Hotel Eden di Lugano, che ospiterà<br />

i lavori assembleari, la conferenza sul tema “Le sfide per la nostra politica economica estera nel <strong>2004</strong>”<br />

e la seguente cena.<br />

Interverranno, oltre al Presidente della Camera di commercio, dell’industria e dell’artigianato del canton<br />

<strong>Ti</strong>cino, Franco Ambrosetti, l’On. Avv. Marina Masoni, Direttrice del Dipartimento delle finanze e dell’economia,<br />

che porterà il saluto del Consiglio di Stato, e l’Ambasciatore Dr. iur. Luzius Wasescha, Delegato<br />

del Consiglio federale agli accordi commerciali. Quest’ultimo illustrerà il ruolo della Svizzera nei vari rapporti<br />

economici con i diversi Paesi a livello mondiale in una conferenza intitolata “Le sfide per la nostra<br />

politica economica estera nel <strong>2004</strong>”.<br />

Cari soci, vi aspettiamo numerosi a questa manifestazione!<br />

Programma:<br />

16.30 Arrivo dei partecipanti<br />

16.45 Relazione del Presidente Franco Ambrosetti, lic.rer.pol.<br />

17.00 Saluto del Consiglio di Stato da parte della Direttrice del Dipartimento delle finanze e dell’economia,<br />

On. Avv. Marina Masoni<br />

17.20 Relazione finanziaria, rapporto dei revisori ed approvazione<br />

dei conti<br />

Completamento Membri Ufficio presidenziale<br />

ottantasettesima<br />

ASSEMBLEA<br />

GENERALE<br />

17.40<br />

18.45<br />

Conferenza dell’Ambasciatore Dr. iur. Luzius Wasescha,<br />

Delegato del Consiglio federale agli accordi commerciali,<br />

Segretariato di Stato dell’economia, “Le sfide per la nostra<br />

politica economica estera nel <strong>2004</strong>”<br />

Aperitivo offerto da cablecom<br />

ORDINARIA<br />

della Camera<br />

di commercio,<br />

dell’industria<br />

e dell’artigianato<br />

del cantone <strong>Ti</strong>cino<br />

19.45 Cena<br />

(<strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong>)<br />

Società svizzera sclerosi multipla<br />

Concerto di beneficenza “Take Bach”<br />

La Società svizzera sclerosi multipla (SSSM) organizza, per la prima volta in <strong>Ti</strong>cino, un concerto di beneficenza a favore delle persone<br />

colpite di sclerosi multipla. Il concerto vedrà l’unione di musica classica e musica moderna in un divertente dialogo. I concerti<br />

per due e tre pianoforti di Bach e opere di Vivaldi e Lutoslawski saranno eseguiti in appositi affascinanti arrangiamenti jazz.<br />

Il ricavo è destinato interamente a "SM Antenna Svizzera italiana" con sede a Giubiasco. La SSSM promuove progetti di ricerca in<br />

campo medico e terapeutico, ed assiste con i suoi servizi le 10’000 persone con sclerosi multipla che risiedono in Svizzera, proponendosi<br />

come obiettivo quello di far condurre loro una vita il più possibile indipendente nonostante la malattia.<br />

Il concerto si terrà: martedì 9 novembre <strong>2004</strong> alle ore 20.30, presso il Palazzo dei Congressi a Lugano<br />

Suoneranno: Güher e Süher Pekinel, pianoforte & Jacques Loussier Trio<br />

Biglietti: CHF 80.- / 60.- / 40.- / 25.-<br />

Prevendita: Musica Soldini, Bottega del Pianoforte,Cassa serale del Palazzo dei Congressi<br />

Informazioni e biglietti on line: www.sclerosi-multipla.ch (rubrica “News“)


13 • <strong>Ti</strong>cino Business - 10/<strong>2004</strong> Agenda <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong><br />

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Impressum<br />

Comitato redazionale: Franco Ambrosetti, Claudio Camponovo, Luca Albertoni<br />

Rinaldo Gobbi e Aldo Stoffel<br />

Editore: <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong><br />

Impaginazione e stampa: La Buona Stampa, via Fola, 6963 Pregassona<br />

Responsabile pubblicità:<br />

Pubblicità Sacchi, C.P. 558, 6928 Manno<br />

Tel. +41 91 600 20 70 Fax +41 91 600 20 74 info@pubblicitasacchi.ch<br />

La Buona Stampa, via Fola, 6963 Pregassona<br />

Tel. +41 91 973 31 71 Fax +41 91 973 31 72 info@labuonastampa.ch<br />

Diffusione: (tiratura 2’500 copie)<br />

Abbonamento gratuito per i soci <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong><br />

Abbonamento supplementare CHF 50.- annuo<br />

per i non soci CHF 70.- annuo (+ IVA)<br />

Indirizzo redazione:<br />

<strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong>, Corso Elvezia 16, CH-6900 Lugano<br />

Tel. +41 91 911 51 11 Fax +41 91 911 51 12<br />

stoffel@cci.ch www.cciati.ch<br />

AGENDA<br />

•Martedì 12 ottobre <strong>2004</strong>, Haute Ecole Technique et Informatique HTI,<br />

Bienne: Technolog y Leadership Day <strong>2004</strong> “Microelettronica ed ingegneria<br />

biomedica”<br />

•Giovedì 14 ottobre <strong>2004</strong>, ore 17:00, Sala Sopracenerina, Locarno: “Il finanziamento<br />

di attività economiche” organizzate dal Dipartimento delle<br />

finanze e dell’economia e BancaStato, in collaborazione con <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong> e AITI<br />

•Venerdì 15 ottobre <strong>2004</strong>, ore 16:30, Grand Hotel Eden, Lugano-Paradiso:<br />

Assemblea generale ordinaria <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong>, ospite d’onore Ambasciatore<br />

Luzius Wasescha<br />

•Montag 18. und Dienstag 19. Oktober <strong>2004</strong>, Kultur und Kongresszentrum<br />

KKL, Luzern: „Die Erweiterung der Europäischen Union und die<br />

Schweiz“, Referenten - Micheline Calmy-Rey (Bundesrätin, Vorsteherin des<br />

Eidg. Departementes für auswärtige Angelegenheiten EDA) und Günter<br />

Verheugen (Mitglied der Europäischen Kommission, zuständig für die EU-<br />

Erweiterung<br />

• Mercoledì 27 ottobre <strong>2004</strong>, Berna: Riunione Camere di Commercio e<br />

dell’Industria della Svizzera<br />

•Da mercoledì 20 a domenica 24 ottobre <strong>2004</strong>, Palazzo dei Congressi, Lugano:<br />

<strong>Ti</strong>cino Informatica <strong>2004</strong> – “Tecnologia, contatti ed emozioni”<br />

•Giovedì 28 ottobre <strong>2004</strong>, ore 17:00, Sala Aragonite, Manno: “Il finanziamento<br />

di attività economiche” organizzate dal Dipartimento delle finanze<br />

e dell’economia e BancaStato, in collaborazione con <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong> e AITI<br />

•Giovedì 28 ottobre <strong>2004</strong> ore 17:00-23:00, Kursaal, Berna: Synerg y <strong>2004</strong>, 6a<br />

Assemblea generale della Società per la promozione della Fondazione PMI<br />

Svizzera<br />

•Da venerdì 29 ottobre a sabato 6 novembre <strong>2004</strong>: Missione economica a<br />

Shanghai “Discover Shanghai-Special economic discovery program”, organizzata<br />

dallo Swiss Center Shanghai in collaborazione con alcune delle maggiori<br />

associazioni economiche svizzere<br />

•Da mercoledì 10 a domenica 14 novembre <strong>2004</strong>: Visita ufficiale del<br />

Presidente della Confederazione Joseph Deiss in Messico<br />

•Giovedì 11 novembre <strong>2004</strong>, ore 17:00, Sala Diego Chiesa-Scuole elementari,<br />

Chiasso: “Il finanziamento di attività economiche” organizzate dal<br />

Dipartimento delle finanze e dell’economia e BancaStato, in collaborazione<br />

con <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong> e AITI<br />

•Da domenica 14 a sabato 20 novembre <strong>2004</strong>: Missione economica a Hong<br />

Kong organizzata dalla Swiss-Hong Kong Business Association in collaborazione<br />

con alcune delle maggiori associazioni economiche svizzere<br />

•Giovedì 18 e venerdì 19 novembre, Palazzo dei Congressi, Lugano: Giornate<br />

nazionali Interreg Lugano – Risultati-Esperienze-Prospettive, organizzate<br />

dal seco e dall’ARE con il sostegno dell’Ufficio federale del personale


Attualità<br />

La politica aerea della Svizzera<br />

ha bisogno di nuove certezze<br />

di Stefano Modenini, responsabile economiesuisse Lugano<br />

Dal crollo definitivo della Swissair<br />

nel 2001 la politica aerea della<br />

Svizzera non ha ancora trovato pienamente<br />

i giusti equilibri. La nuova compagnia<br />

Swiss non ha finora raggiunto una<br />

salvezza strategica e finanziaria certe. In<br />

situazioni abbastanza analoghe se non<br />

peggiori si trovano altre compagnie aeree<br />

come ad esempio Alitalia.<br />

Il trasporto aereo merita certamente<br />

migliore attenzione di quella che sembra<br />

attribuirgli la cronaca, ed è sicuramente<br />

necessario ribadire la sua importanza per<br />

tutta l’economia elvetica.<br />

Le “Tesi sulla politica aerea della Svizzera”<br />

elaborate da economiesuisse e presentate<br />

nel corso del mese di settembre vogliono<br />

appunto fornire un contributo di analisi e<br />

di sostegno della nostra politica aerea.<br />

Eccole in sintesi:<br />

1. La navigazione aerea è un settore indispensabile<br />

all’economia svizzera.<br />

2. Il traffico aereo è un fattore concorrenziale<br />

primario.<br />

3. La navigazione aerea presuppone<br />

un’infrastruttura efficace.<br />

4. Le compagnie aeree nazionali rispettivamente<br />

le compagnie aeree che<br />

hanno una base operativa in Svizzera<br />

contribuiscono in maniera importante<br />

a collegare il nostro paese al traffico<br />

aereo internazionale.<br />

5. Il traffico aereo implica emissioni sonore.<br />

Bisogna scegliere i sistemi di decollo<br />

e di atterraggio che comportano<br />

disagi per il minore numero possibile<br />

di abitanti.<br />

6. Il traffico aereo fa parte di un insieme di<br />

sistemi di trasporto.<br />

7. La sicurezza aerea è un elemento centrale<br />

del traffico aereo.<br />

8. Il settore del trasporto delle merci per<br />

via aerea deve essere mantenuto e sviluppato<br />

sul territorio elvetico.<br />

Il trasporto aereo è un fattore concorrenziale<br />

importante per l’economia svizzera e<br />

di per sé un settore fondamentale della<br />

nostra economia. Si calcola a questo proposito<br />

che i sei aeroporti di Zurigo,<br />

Ginevra, Basilea, Berna-Belp, Lugano-<br />

Agno e San Gallo-Alternhein e le attività ad<br />

essi collegate generano annualmente circa<br />

20 miliardi di franchi.<br />

I lavoratori che direttamente o indirettamente<br />

sono collegati alla navigazione<br />

aerea sono oltre 150’000, mentre ogni<br />

milione di passeggeri che passa da un<br />

aeroporto elvetico genera direttamente<br />

circa 1’100 posti di lavoro.<br />

È ugualmente fondamentale per l’economia<br />

svizzera poter disporre di un accesso<br />

aereo diretto ai mercati europei ed intercontinentali<br />

dove affluisce una parte<br />

importante delle nostre esportazioni. Basti<br />

pensare che in valore oltre il 30 per cento<br />

dei beni esportati viene trasportato per via<br />

aerea.<br />

Un buon collegamento aereo alla rete<br />

<strong>Ti</strong>cino Business - 10/<strong>2004</strong> • 14<br />

Stefano Modenini<br />

europea e intercontinentale d’altra parte è<br />

di vitale interesse anche per il turismo svizzero,<br />

uno dei settori portanti dell’economia<br />

svizzera. In questo ambito è importante<br />

poter contare su collegamenti diretti da<br />

e per la Svizzera.<br />

Alla Confederazione si richiede l’allestimento<br />

di un quadro giuridico certo per<br />

quanto concerne lo sfruttamento razionale<br />

dello spazio aereo e una politica che<br />

permetta di definire condizioni-quadro<br />

effettivamente concorrenziali per la politica<br />

aerea svizzera.<br />

Anche la sicurezza è un elemento centrale<br />

della politica aerea e da questo punto di<br />

vista in Svizzera occorre migliorare la struttura<br />

e l’efficacia di Skyguide, società<br />

appunto responsabile della sicurezza<br />

aerea nel nostro paese.<br />

I collegamenti aerei intercontinentali possono<br />

essere definiti una cartina di tornasole<br />

dello stato di salute del trasporto aereo.<br />

Questo genere di collegamenti sono assicurati<br />

pressoché esclusivamente da compagnie<br />

aeree nazionali. Ne consegue per la<br />

Svizzera che senza una compagnia aerea<br />

nazionale le principali destinazioni estere<br />

potrebbero essere raggiunte solo attraverso<br />

un “hub” straniero.<br />

Che la necessità di mantenere rotte dirette<br />

a livello intercontinentale sia un fattore<br />

decisivo per la Svizzera e la sua economia<br />

è testimoniato forse da un fatto: alcune<br />

rotte precedentemente servite da Swissair<br />

in seguito in parte anche da Swiss e successivamente<br />

abbandonate non sono state<br />

riprese da compagnie estere.<br />

Per il nostro paese si tratta indubbiamente<br />

di un segnale negativo che rende ancora<br />

più difficile la lotta concorrenziale sul mercato<br />

del trasporto aereo.


15 • <strong>Ti</strong>cino Business - 10/<strong>2004</strong><br />

Nuova professione:<br />

Category Manager<br />

di Claudio Camponovo, direttore <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong><br />

Al recente convegno promosso dal<br />

Dipartimento delle finanze e dell’economia<br />

sul progetto di <strong>Ti</strong>cino logistico<br />

ho avuto modo di preannunciare, ai<br />

circa duecento convenuti, la nuova professione<br />

di Category Manager promossa<br />

in Svizzera, su licenza, dall’IFCAM -Istituto<br />

svizzero per la formazione di capi-azienda<br />

– settore commercio al dettaglio. I primi<br />

corsi si terranno all’inizio del prossimo<br />

anno a Zurigo e in autunno<br />

seguiranno in <strong>Ti</strong>cino.<br />

In concomitanza alla giornata ticinese<br />

sulla logistica si svolgevano a Berlino le<br />

giornate europee ECR-D-A-CH che hanno<br />

visto riuniti i primi 45 Category Manager<br />

attivi presso importanti aziende dell’industria<br />

e del commercio in Germania,<br />

Austria e Svizzera.<br />

Il corso preparatorio si svolge accanto<br />

all’attività lavorativa su tre - quattro mesi.<br />

Congedo di<br />

Milena Brusa<br />

La signora Milena Brusa riceve dal Presidente CAF<br />

<strong>Cc</strong>ia - <strong>Ti</strong>, signor Luciano Clerici, già agente generale<br />

della PAX, e dal direttore Claudio Camponovo un<br />

regalo dopo ben 43 anni di apprezzata attività professionale.<br />

La signora Milena Brusa è stata una diligente,<br />

precisa e apprezzata collaboratrice della <strong>Cc</strong>ia - <strong>Ti</strong> per<br />

la quale ha tenuto la contabilità e la gestione delle<br />

Casse Assegni Familiari della Camera, dell’Abbigliamento<br />

e dell’Associazione degli spedizionieri. La<br />

ricorderemo sempre con affetto e riconoscenza formulandole<br />

i migliori auguri di buona salute per permetterle<br />

di continuare a scoprire il mondo con la sua<br />

fantastica passione di compiere viaggi.<br />

L’insegnamento avviene in gruppi di lavoro<br />

e si tiene in modo didattico molto valido<br />

basato su casi pratici concreti che<br />

devono trovare una giusta soluzione. La<br />

filosofia dell’ECR – Efficient Consumer<br />

Response è quella di porre il cliente al<br />

centro dell’attenzione.<br />

Sulla finalità della logistica delle merci<br />

tutti gli attori sono d’accordo: il prodotto<br />

giusto deve giungere al posto desiderato,<br />

al momento richiesto e al minor costo<br />

possibile (vedi articolo a pagina 18<br />

“Efficient Consumer Response” per un’efficiente<br />

logistica delle merci). Premessa<br />

importante per ottenere una giusta ottimizzazione<br />

nell’ambito della catena della<br />

fornitura e per offrire al cliente una maggiore<br />

utilità, un miglior servizio e una più<br />

ampia gamma di prodotti è la disponibilità<br />

a collaborare.<br />

Il messaggio che ho voluto dare con il mio<br />

Attualità<br />

Claudio Camponovo<br />

intervento è quello di puntare sulla formazione<br />

come necessità assoluta per ottenere<br />

migliori probabilità di riuscita nel<br />

contesto sempre più ampio di una maggiore<br />

concorrenzialità.<br />

Ogni investimento nella formazione dà un<br />

return a medio–lungo termine. Oggi più<br />

di ieri abbiamo bisogno di aziende che<br />

producano idee, competenze, know-how,<br />

creatività, professionalità, formazione<br />

qualificata, immagine, scambi e relazioni<br />

economiche con il resto del mondo.<br />

Come viene ben esplicitato nel<br />

Programma politico dell’USAM <strong>2004</strong>-2007<br />

requisiti quali maggiori competenze<br />

sociali, adattamento alle nuove tecnologie<br />

e la necessità di apprendimento durante<br />

tutta la vita sono imperativi che richiedono<br />

una sempre maggiore collaborazione<br />

di tutti gli attori coinvolti nel sistema<br />

paese.


Informazione<br />

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diverse materie scolastiche.<br />

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per adulti e ragazzi.<br />

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le aziende.<br />

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SCEF 029<br />

<strong>Cc</strong>ia - <strong>Ti</strong> ed arbitrato<br />

Ciclo di conferenze sulle misure cautelari<br />

nella giurisdizione statale ed arbitrale<br />

di Luca Albertoni<br />

Il sistema arbitrale della <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong> è<br />

ormai un’importante realtà del<br />

panorama giuridico svizzero.<br />

Per le aziende l’arbitrato rappresenta<br />

oggi uno strumento fondamentale per<br />

la risoluzione di conflitti commerciali<br />

sempre più complessi. Con l’entrata in<br />

vigore, lo scorso 1° gennaio <strong>2004</strong>, del<br />

Regolamento svizzero dell’arbitrato<br />

internazionale, adottato dalla <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong><br />

unitamente alle Camere di Basilea,<br />

Berna, Ginevra, Vaud e Zurigo, la<br />

Svizzera dispone di regole unificate<br />

chiare e che reggono molto bene il confronto<br />

internazionale.<br />

Per approfondire alcuni temi legati alle<br />

questioni d’arbitrato, il Gruppo ASA<br />

della Svizzera italiana (GASI), la cui collaborazione<br />

con la <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong> è ormai consolidata,<br />

organizza un ciclo di conferenze<br />

sul tema “Misure cautelari nella giurisdizione<br />

statale ed arbitrale”. Le conferenze,<br />

che potranno avvalersi di relatori<br />

di grande prestigio, si terranno al 4°<br />

piano dell’Auditorium del Credito<br />

Svizzero, via Canova 15, Lugano e tratteranno<br />

i seguenti temi:<br />

Quota di partecipazione:<br />

Ciclo intero Singola conferenza<br />

Praticanti 100.- 40.-<br />

Altri 200.- 80.-<br />

Le quote vanno versate al momento del-<br />

<strong>Ti</strong>cino Business - 10/<strong>2004</strong> • 16<br />

• Mercoledì 13 ottobre <strong>2004</strong>,<br />

ore 17.00<br />

Le misure cautelari nella giurisdizione<br />

statale<br />

Relatori:<br />

Avv. Francesco Trezzini, Pretore,<br />

Lugano<br />

Avv. Carlo Lombardini, Ginevra<br />

• In data da definire<br />

( febbraio 2005), ore 17.00<br />

Le misure cautelari nella giurisdizione<br />

arbitrale<br />

Relatori:<br />

Avv. Jean-François Poudret, Professore<br />

all’Università di Losanna<br />

Avv. Marc Blessing, Zurigo, Presidente<br />

d’onore dell’Associazione svizzera per<br />

l’arbitrato (ASA)<br />

• Martedì 25 maggio 2005,<br />

ore 17.00<br />

Misure cautelari: interplay tra le misure<br />

e competenze statali e arbitrali<br />

Relatori:<br />

Avv. Bruno Cocchi, Giudice al<br />

Tribunale d’appello, Lugano<br />

Avv. Gabrielle Kaufmann-Kohler,<br />

Professoressa all’Università di Ginevra<br />

e Presidente dell’ASA<br />

l’iscrizione sul conto CCP 65-771102-8<br />

intestato a nome dell’avv. Henry Peter,<br />

GASI. Per ulteriori informazioni si può<br />

contattare l’Avv. Francesca Cavadini<br />

all’indirizzo e-mail fcavadini@sbpg.ch o<br />

al numero Tel +41 91 910 19 19.


17 • <strong>Ti</strong>cino Business - 10/<strong>2004</strong><br />

Importante comunicato<br />

per le aziende che svolgono<br />

turni di notte<br />

Lavoro di notte senza alternanza con un lavoro di giorno<br />

di Luca Albertoni<br />

Con un comunicato del 1° settembre <strong>2004</strong>, il Segretariato di<br />

Stato dell’economia (Seco) ha emanato un’importante nota<br />

informativa per le aziende che impiegano personale che<br />

svolge solo turni di notte, senza alternare turni diurni.<br />

Orbene, in un primo tempo le aziende erano state informate che<br />

le autorizzazioni per tale tipo di lavoro sarebbero state rinnovate<br />

solo fino alla fine del <strong>2004</strong>, dato che era prevista la pubblicazione<br />

di uno studio sulle ripercussioni sulla salute del lavoro notturno<br />

senza alternanza con un lavoro di giorno.<br />

Sulla base dei risultati di questo studio, il Seco avrebbe poi deciso<br />

la prassi da adottare per casi del genere. Dato che il menzionato<br />

studio non potrà essere terminato nei prossimi mesi, il Seco ha<br />

deciso di prorogare le relative autorizzazioni per questo particolare<br />

genere di lavoro fino alla fine del 2005.<br />

In linea di principio, le aziende interessate sono state informate<br />

direttamente. Riteniamo però utile segnalare i dati del Seco, in<br />

modo che un’azienda che non dovesse avere ricevuto il formulario<br />

necessario alla richiesta di proroga dell’autorizzazione<br />

possa farne domanda direttamente presso l’autorità federale al<br />

seguente indirizzo:<br />

Nuovi Soci <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong><br />

Questo mese abbiamo il piacere di porgere il benvenuto a:<br />

• LORIS KESSEL AUTO SA, Vendita, manutenzione<br />

e riparazione di autoveicoli, 6916 Grancia<br />

• MACROSWISS SA, Studio e produzione di piattaforme<br />

video a controllo remoto e di prodotti per<br />

sicurezza e sorveglianza, 6900 Lugano<br />

• M. ZARDI & Co. SA, Consulenza legale in proprietà<br />

industriale, brevetti e diritti d’autore, 6900<br />

Lugano<br />

• SUNRISE, TDC Switzerland AG,<br />

Telecomunicazioni, 6928 Manno<br />

Informazione<br />

Seco<br />

Effingerstrasse 31-35<br />

3003 Berna<br />

Tel. +41 31 322 29 36<br />

Fax +41 31 322 78 31<br />

www.seco-admin.ch<br />

christine.pitteloud@seco.admin.ch<br />

Il nuovo permesso sarà rilasciato dopo la presentazione del formulario<br />

debitamente compilato ed è gratuito.<br />

di Angela Domenici<br />

amministrazione e<br />

gestione risorse umane<br />

Vicolo di Pavü 8<br />

CH-6926 Montagnola<br />

Tel. +41 (0)91 994 81 14<br />

Fax +41 (0)91 994 82 18<br />

Natel +41 (0)79 276 29 40<br />

E-mail: adomenici@hros.ch<br />

Http: www.hros.ch


Informazione<br />

Icosti di distribuzione per i beni di<br />

consumo superano molto spesso i<br />

costi di produzione. Il concetto ECR<br />

- Efficient Consumer Response permette,<br />

nonostante l’impegnativo lavoro<br />

di coordinamento, l’uso ottimizzato<br />

della catena di produzione di valore<br />

aggiunto.<br />

L’obiettivo della logistica è chiaro a tutti:<br />

il prodotto giusto deve giungere al posto<br />

desiderato al momento richiesto e al<br />

minor costo possibile.<br />

Vi sono tuttavia due ostacoli: in primo<br />

luogo nella citata formulazione non<br />

sono stabiliti i criteri di guida e di valutazione,<br />

secondariamente un sistema di<br />

logistica non può contemporaneamente<br />

massimizzare l’assistenza al cliente e<br />

minimizzare i costi di distribuzione.<br />

Attualmente un’elevata capacità di consegna,<br />

rispettivamente un alto grado di<br />

servizio richiede grandi scorte, mezzi di<br />

trasporto rapidi e costosi e una vasta<br />

rete di punti per l’immagazzinamento.<br />

La logistica<br />

Grazie alla logistica – quindi la previsione,<br />

la pianificazione, la realizzazione e<br />

controllo dello spostamento fisico dei<br />

prodotti dal posto d’origine al posto<br />

d’impiego – questo procedimento sarà<br />

redditizio.<br />

Ciò presuppone quindi un coordinamento<br />

efficace della catena dell’offerta<br />

dai sottofornitori alle industrie, passando<br />

dalle aziende commerciali ai consumatori<br />

finali.<br />

A questo scopo sono a disposizione dei<br />

mezzi ausiliari come i Sistemi Integrati<br />

di Logistica (SIL).<br />

Wal-Mart, la pioniera<br />

Sam Walton, il fondatore<br />

e proprietario di Wal-<br />

Mart (USA), la più grande<br />

multinazionale del<br />

commercio al dettaglio a<br />

livello mondiale, è stato<br />

tra i primi commercianti<br />

che hanno riconosciuto<br />

l’utilità della tecnologia<br />

dell’informazione. Wal-<br />

Mart aveva investito in<br />

scanner e in casse elettroniche.<br />

Ogni vendita<br />

veniva “segnalata” direttamente<br />

al fornitore (il<br />

concetto Wal-Mart è<br />

basato sul fatto di collegare<br />

i propri computer<br />

direttamente con quelli<br />

dei produttori). Grazie a<br />

questi dati il produttore<br />

può pianificare e regolare<br />

più precisamente la<br />

propria produzione.<br />

Sempre secondo la filosofia<br />

Wal-Mart i prodotti<br />

già etichettati con l’indicazione del<br />

prezzo per la maggior parte vengono<br />

collocati direttamente dai fornitori sugli<br />

scaffali di vendita. In tal modo i costi di<br />

mantenimento del magazzino e i costi<br />

amministrativi possono essere ridotti<br />

drasticamente. Ciò può sembrare chiaro<br />

e semplice ma richiede tuttavia di<br />

una complessa interazione dell’intero<br />

processo: dalla previsione delle vendite<br />

all’approvvigionamento delle merci,<br />

alla pianificazione della logistica, alla<br />

gestione del magazzino, al trasporto,<br />

allo stoccaggio, alle commissioni e<br />

<strong>Ti</strong>cino Business - 10/<strong>2004</strong> • 18<br />

“ECR - Efficient Consumer Response”<br />

per una logistica efficiente delle merci<br />

di Claudio Camponovo, direttore della <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong><br />

ancora altre funzioni. La logistica rappresenta<br />

tanto per la singola azienda<br />

quanto per l’intera economia un notevole<br />

blocco di costi. A seconda della<br />

struttura del settore e del tipo di prodotto<br />

i costi per la logistica possono<br />

raggiungere l’8% e talvolta superare<br />

pure il 30%. Da un lato la logistica è un<br />

fattore di costo, dall’altro può anche<br />

essere uno strumento strategico per<br />

differenziarsi e profilarsi. In un mercato<br />

concorrenziale una logistica efficace<br />

permetterà un servizio migliore o un<br />

minor prezzo e sarà dunque pagante.


19 • <strong>Ti</strong>cino Business - 10/<strong>2004</strong><br />

Un americano padre dell’idea<br />

Negli anni sessanta l’analista dei sistemi<br />

Jay Forrester ha introdotto il concetto<br />

del “SCM - Supply Chain<br />

Management”. Con il concetto SCM<br />

(= Management della catena della fornitura),<br />

s’intende una collaborazione<br />

coordinata nella logistica tra fornitori,<br />

produttori e commercianti.<br />

Ciò significa che il fabbisogno di materiale,<br />

il flusso di materiale, la distribuzione<br />

delle merci, la capacità di occupazione,<br />

i tempi di produzione e la distribuzione<br />

con tutti gli attori coinvolti<br />

devono essere orientati alla domanda<br />

finale.<br />

L’istituto Fraunhofer a Dortmund fornisce<br />

dei dati empirici: riduzione dello<br />

stoccaggio fino al 60% e dei tempi dei<br />

cicli fino al 50%, aumento degli utili<br />

fino al 30%, delle vendite e delle quote<br />

di mercato fino al 5%. Grazie al SCM<br />

tutte le aziende possono ottimizzare la<br />

catena d’approvvigionamento e reagire<br />

rapidamente ai cambiamenti delle condizioni<br />

del mercato.<br />

Il concetto ECR -<br />

Efficient Consumer Response<br />

Anche nel concetto di “ECR - Efficient<br />

Consumer Response”, c’è il principio<br />

della catena dei valori. Secondo la definizione<br />

del ECR-Board europeo l’ECR è<br />

“un’iniziativa in comune derivante da<br />

una stretta collaborazione tra produttori<br />

e commercianti con l’obiettivo di otti-<br />

mizzare la catena dell’approvvigionamento<br />

per offrire al<br />

cliente una maggiore utilità, un<br />

miglior servizio ed una gamma<br />

più ampia di prodotti”. Per<br />

questo scopo tutti gli attori<br />

della catena del valore aggiunto<br />

devono essere pronti a collaborare<br />

in modo efficace e<br />

cooperativo.<br />

Il cliente al centro<br />

dell’attenzione<br />

L’ECR – Efficient Consumer<br />

Response - si orienta verso le<br />

esigenze dei clienti e mira ad<br />

un aumento dell’efficienza.<br />

L’idea di base non è nuova,<br />

anzi, l’orientamento al cliente<br />

e l’efficienza sono vecchi principi<br />

del Marketing, rispettivamente<br />

dell’economia aziendale.<br />

Anche se la “filosofia”del<br />

ECR è conosciuta e permette<br />

grandi risparmi, il sistema viene introdotto<br />

poco alla volta. Ciò è motivato dal<br />

fatto che l’introduzione del concetto<br />

ECR si attua gradualmente e ne consegue<br />

dunque un lavoro impegnativo. In<br />

oltre i costi risparmiati sono registrati<br />

come utili e devono essere ripartiti<br />

sulle singole componenti della catena<br />

del valore. Un ulteriore ostacolo da<br />

superare è dato dal fatto che troppe<br />

volte il commerciante e il produttore<br />

lottano per la posizione di leader del<br />

sistema, il “category-captain”, questa<br />

posizione “costringe” gli altri attori del<br />

ECR ad un adattamento strutturale<br />

organizzativo. Se ne deduce che per<br />

sfruttare al meglio questo potenziale di<br />

risparmio occorre spesso una spiccata<br />

volontà di collaborazione tra i partner.<br />

Category Management,<br />

il cuore del sistema<br />

All’interno del concetto ECR tutto ruota<br />

attorno al Category Management (CM),<br />

la cui definizione è la guida coordinata<br />

e orientata di un elemento che fa parte<br />

di un intero programma di vendite<br />

verso il mercato. I diversi gruppi di<br />

merce con ruolo strategico, categories,<br />

possono essere formate secondo i<br />

seguenti criteri:<br />

• relazione nell’utilizzo<br />

• interazioni di sostituzione tra i prodotti<br />

Informazione<br />

• comportamento di ricerca dei consumatori<br />

nei punti di vendita<br />

• necessità logistiche<br />

Obiettivo della filosofia dei gruppi di<br />

merci è il saper superare le problematiche<br />

legate al diverso punto di vista dei<br />

commercianti e dei produttori sull’assortimento<br />

e sulle marche.<br />

Questa differenza di visione dei due<br />

partner si esprime anche nel messaggio<br />

al consumatore. Il messaggio del commerciante<br />

è “non importa quello che<br />

compri ma compralo da me!” Il messaggio<br />

del produttore invece è un altro:<br />

“Non importa dove compri ma compra<br />

il mio prodotto, il mio marchio, la mia<br />

etichetta, la mia griffe!”.<br />

Uno dei compiti più importanti del<br />

Category Management è la definizione<br />

dei punti d’integrazione.<br />

Nonostante le difficoltà, il potenziale<br />

profitto è enorme: aumento delle<br />

richieste soddisfatte dei consumatori,<br />

diminuzione della dipendenza dal capitale,<br />

necessità inferiore del magazzino,<br />

riduzione dei costi nella gestione del<br />

magazzino, minimizzazione dei costi di<br />

trasporto e altro ancora. In conclusione:<br />

in ogni azienda la logistica cela dei<br />

profitti nascosti.<br />

ECR in Svizzera<br />

Efficient Consumer Response (ECR)<br />

promuove la collaborazione tra tutti gli<br />

attori del mercato allo scopo di soddisfare<br />

al meglio, più rapidamente, in<br />

maniera sicura e a costi minori le richieste<br />

dei consumatori.<br />

ECR Svizzera è una base comune neutrale<br />

di know-how e di comunicazione<br />

dell’ECR per l’economia dei beni di<br />

consumo di cui fanno parte anche le<br />

aziende di servizio.<br />

www.ecr-schweiz.ch<br />

Esclusiva per la Svizzera<br />

La conduzione del Category<br />

Management Training Programm ECR<br />

D-A-CH con certificato è affidata in<br />

Svizzera in esclusiva a SIUIFCAM commercio<br />

al dettaglio che, soddisfando<br />

tutte le normative della legislazione<br />

svizzera, possiede le licenze dal ECR<br />

Svizzera.<br />

A partire dal 2005 questo corso sarà<br />

proposto per il <strong>Ti</strong>cino in esclusiva dalla<br />

Camera di commercio, dell’industria e<br />

dell’artigianato del <strong>Ti</strong>cino.


21 • <strong>Ti</strong>cino Business - 10/<strong>2004</strong> Commercio estero<br />

Giornate di consulenze individuali su Spagna, Austria e Germania<br />

Lugano, 15 e 24 novembre <strong>2004</strong><br />

Scoprite il mercato spagnolo, austriaco e quello tedesco e immettetevi con<br />

professionalità grazie all’appoggio dei nostri specialisti in loco. I consulenti<br />

dell’Osec e degli Swiss Business Hubs Spain, Austria e Germany sono al<br />

vostro servizio!<br />

Il Business Network Switzerland organizza delle giornate di consulenze<br />

individuali a Lugano nel corso delle quali i nostri specialisti del mercato<br />

spagnolo, austriaco e tedesco risponderanno volentieri alle vostre domande.<br />

Le date:<br />

• Spagna: 15 novembre <strong>2004</strong><br />

• Austria: 24 novembre <strong>2004</strong><br />

• Germania: 24 novembre <strong>2004</strong>.<br />

Gli incontri saranno preparati in base alle domande che avrete sottoposto loro in anticipo; ecco perché<br />

durante il colloquio potranno già esservi fornite delle risposte concrete!<br />

Non esitate a fissare un appuntamento: questi incontri sono un modo semplice di ricevere una consulenza<br />

personalizzata su questi mercati e vi faciliteranno l’accesso a questi paesi!<br />

Ogni colloquio individuale della durata di un’ora costa solo CHF 210.- + IVA per i soci Osec e CHF 250.-<br />

+ IVA per i non soci. Uno sconto verrà applicato a chi fisserà più appuntamenti.<br />

Le iscrizioni possono essere effettuate tramite fax allo 091 911 51 39 oppure via e-mail all’indirizzo info.lugano@osec.ch.<br />

Sito web dell’Osec: le novità<br />

Dal 16 settembre la homepage dell’Osec si<br />

presenta con una nuova veste. Le modifiche<br />

attuate sono volte a migliorare la struttura<br />

del sito e a facilitarne l’accesso ai novizi<br />

dell’export.<br />

La piattaforma d’informazione dell’economia<br />

d’esportazione svizzera www.osec.ch<br />

vanta un elevato numero di visite: ogni<br />

mese sono ben 50’000 i visitatori che consultano<br />

le quasi 250’000 pagine del sito. Dal<br />

lancio del sito tre anni fa, il numero di<br />

accessi è quasi triplicato. Anche se il bilancio<br />

è positivo, alcune modifiche si sono<br />

rese necessarie.<br />

Ecco le principali:<br />

• Barra di navigazione principale ampliata:<br />

la barra di navigazione principale nella<br />

parte sinistra della pagina è stata ampliata.<br />

Essa include ora tutte le rubriche del<br />

sito. Segnaliamo in particolare:<br />

Informazioni di mercato (suddivise per<br />

paese, tema e settore), Service Center<br />

(sportello unico per le domande inerenti<br />

il commercio con l’estero), Partner<br />

Intranet (area protetta da password e<br />

riservata ai partner del Business<br />

Network Switzerland), Doing Business<br />

in & with Switzerland (rubrica in inglese<br />

per gli utenti esteri).<br />

• Export ABC (nuova rubrica): nella parte<br />

sinistra della homepage trovate un<br />

nuovo menu a cascata “Export ABC”.<br />

Questa rubrica propone ai novizi dell’export<br />

un’ampia gamma di informazioni<br />

utili e di strumenti, quali il test online<br />

“Fit für den Export?”, la guida alla partecipazione<br />

ad una fiera, le prestazioni<br />

online per PMI, ecc.<br />

• Swiss Business Hubs (nuova pagina<br />

introduttiva): la rubrica “Swiss Business<br />

Hubs” nella barra di navigazione principale<br />

è la porta d’entrata agli Swiss<br />

Business Hubs impiantati nei 13 paesi<br />

prioritari per l’economia d’esportazione<br />

svizzera.<br />

• “Stampa questa pagina” e “Invia questa<br />

pagina” (nuove funzioni): la prima funzione<br />

propone una versione stampabile<br />

della pagina visualizzata, con conseguente<br />

minor spreco di carta, mentre la<br />

seconda funzione consente di inviare email<br />

a collaboratori, partner ecc. per<br />

segnalare una determinata pagina.<br />

Forum del commercio estero svizzero<br />

Technopark di Zurigo,<br />

11-12 novembre <strong>2004</strong><br />

“I vantaggi della gestione dei rischi” –<br />

Questo è il tema della prima giornata del<br />

Forum <strong>2004</strong> dedicato al commercio estero<br />

svizzero. Per qualsiasi azienda, lanciarsi<br />

negli affari all’estero è un’avventura piena<br />

di possibilità ma anche di rischi. Se l’azienda<br />

vi riesce, essa moltiplica considerevolmente<br />

i suoi sbocchi, trova nuovi partner e


Commercio estero<br />

vede la sua cifra d’affari e i suoi benefici<br />

aumentare. La gestione dei rischi è uno dei<br />

fattori di successo che determina il profitto<br />

che può generare l’internazionalizzazione.<br />

Durante il forum saranno presentate le<br />

tendenze e l’evoluzione dei rischi legati agli<br />

affari sui mercati mondiali. Numerosi<br />

esperti internazionali vi introdurranno agli<br />

strumenti più innovativi della gestione dei<br />

rischi. L’analisi di rischi concreti e lo sviluppo<br />

di soluzioni figurano pure nel programma<br />

della manifestazione.<br />

“Le prospettive del mercato russo” –<br />

Questo è il tema trattato nella seconda<br />

giornata. Nel primo semestre <strong>2004</strong>, l’economia<br />

russa è progredita di circa il 7%, con<br />

un aumento di quasi il 10% del reddito<br />

reale delle economie domestiche. La crescita<br />

dovrebbe continuare grazie alla revisione<br />

della legge sulla fiscalità e di altre<br />

riforme economiche. La Russia ha un bisogno<br />

immenso di nuove tecnologie. In vista<br />

di ciò, ma anche per colmare la mancanza<br />

risentita dai consumatori russi, il potenziale<br />

di questo mercato è enorme. Durante<br />

conferenze e workshop, alti rappresentanti<br />

del governo e del settore bancario, nonché<br />

aziende ed investitori svizzeri illustreranno<br />

le loro esperienze e saranno a disposizione<br />

per rispondere a tutte le domande<br />

del pubblico. Saranno inoltre presenti<br />

numerosi imprenditori russi provenienti<br />

da varie regioni del Paese e con i quali sarà<br />

possibile intrattenersi personalmente.<br />

Il programma dettagliato della manifestazione<br />

e le modalità d’iscrizione possono<br />

essere consultati su www.osec.ch/forum.<br />

In alternativa potete richiedere il prospetto<br />

al Segretariato dell’Osec.<br />

Il Giappone annoda una densa rete<br />

di comunicazione<br />

Il Giappone intende creare una<br />

“Ubiquitous Network Society”. Questo<br />

progetto congiunto del governo e degli<br />

ambienti economici pone le basi di una<br />

società in rete orientata al futuro, le cui<br />

tecniche d’informazione e di comunicazione<br />

dovrebbero dare nuove possibilità d’utilizzo<br />

ai consumatori e alle aziende giapponesi.<br />

Il progetto dovrebbe anche dare<br />

nuovi impulsi all’economia del paese.<br />

Entro il 2010, la creazione di una società in<br />

rete più globalizzata dovrebbe generare un<br />

mercato degli equipaggiamenti e dei servizi<br />

pari a circa 4 miliardi di euro.<br />

Secondo uno studio del Nomura Research<br />

Institute (NRI), la costituzione della rete<br />

necessiterà soprattutto la messa a disposizione<br />

di servizi d’informazione e di comunicazione<br />

a banda larga e mobili. Si aprono<br />

quindi nuove opportunità, soprattutto per<br />

i produttori di hardware e software.<br />

(nfa/pd)<br />

Per ulteriori ragguagli:<br />

Sito del NRI: www.nri.co.jp/english/index<br />

Rapporto “Ubiquitous Network Society:<br />

Business Opportunities and Strategic<br />

Issues” (pdf, agosto <strong>2004</strong>, 24 pagine, in<br />

inglese): www.nri.co.jp/english/opinion/<br />

papers/<strong>2004</strong>/pdf/np<strong>2004</strong>79.pdf<br />

L’India lancia “Power for All”<br />

(nfa) Entro l’estate 2009 tutte le economie<br />

domestiche in India dovranno essere<br />

approvvigionate in elettricità. Questo<br />

è l’obiettivo prefissato dal programma<br />

del Ministero indiano dell’energia<br />

“Power for All”.<br />

Attualmente il 45% dei focolai indiani è<br />

senza elettricità e questa percentuale raggiunge<br />

il 90% nelle zone rurali. Inoltre, il<br />

paese soffre continuamente di penuria ed<br />

interruzioni di corrente elettrica. A tutto<br />

ciò dovrebbero porre rimedio le misure<br />

previste dal “Power for All”.<br />

Per rispondere al previsto aumento della<br />

domanda, entro il 2012 bisognerà accrescere<br />

la capacità di produzione di energia<br />

elettrica di circa 100’000 MW, pari ad un<br />

aumento del 100%. Gli investimenti necessari<br />

ammonteranno a circa 160 miliardi di<br />

euro.<br />

Numerose sono le opportunità d’affari si<br />

annunciano per le aziende attive nella produzione,<br />

nel trasporto e nella distribuzione<br />

di energia elettrica. Anche gli stimoli per gli<br />

investitori privati dovrebbero essere considerevolmente<br />

ottimizzati.<br />

Informazioni complementari del Ministero<br />

indiano dell’energia:<br />

powermin.nic.in<br />

Ospedali pubblici in Israele: obbligo<br />

di pubblicazione dei bandi di gara<br />

Dal 2005, gli ospedali pubblici in Israele<br />

saranno obbligati a pubblicare dei bandi di<br />

gara per acquistare apparecchiature ed<br />

medicinali.<br />

La proposta di riforma del ministero delle<br />

finanze israeliano ha lo scopo di imporre ai<br />

25 ospedali pubblici del Paese un’ottimizzazione<br />

dei loro acquisti di prodotti medici.<br />

Questi stabilimenti pubblici rappresentano<br />

solo il 7% dell’insieme dei 360 ospedali<br />

israeliani, ma quasi il 47% dei posti<br />

letto e questo a causa della loro dimensione<br />

superiore alla media.<br />

Fino ad oggi, gli ospedali pubblici erano<br />

dispensati da questo obbligo. Essi dovevano<br />

però effettuare i loro acquisti tramite l’azienda<br />

pubblica S.A.R.E.L., che da poco<br />

<strong>Ti</strong>cino Business - 10/<strong>2004</strong> • 22<br />

tempo si è rivelata essere non più competitiva.<br />

Questa nuova regolamentazione, che<br />

dovrebbe essere applicata prossimamente,<br />

non mancherà di rafforzare la concorrenza<br />

sul mercato israeliano delle tecniche mediche<br />

e dei prodotti farmaceutici. Si prospettano<br />

quindi interessanti opportunità d’affari<br />

per i fornitori svizzeri. (nfa)<br />

Per ulteriori ragguagli:<br />

Ministero delle finanze israeliano:<br />

www.mof.gov.il/mainpage_eng.htm<br />

Ministero della salute israeliano:<br />

www.health.gov.il/english<br />

Nuovo parco divertimenti a Dubai<br />

Dubai intende costruire un parco divertimenti<br />

con oltre 200 attrazioni su una<br />

superficie di oltre 190 km2. Il costo del<br />

progetto è valutato a 7 miliardi di franchi.<br />

Il parco si situerà nelle immediate vicinanze<br />

della città e dovrebbe attirare oltre 7<br />

milioni di visitatori l’anno.<br />

Il responsabile del progetto, la Dubai<br />

Tourism and Development Company<br />

(DTDC), fa parte della Dubai Development<br />

and Investment Authority. Nove progetti<br />

(per un totale di 2,6 miliardi di franchi)<br />

sono già in fase di realizzazione. Inoltre,<br />

secondo quanto afferma la DTDC, sono in<br />

fase conclusiva anche i negoziati per altri<br />

10 progetti (del valore di 1,2 miliardi di<br />

franchi).<br />

Figurano tra questi progetti: la prima pista<br />

di sci indoor della regione del Golfo, un circuito<br />

di prova di formula 1 e un enorme<br />

parco acquatico. Il parco divertimenti accoglierà<br />

inoltre istallazioni sportive, alberghi e<br />

centri commerciali.<br />

Le opportunità commerciali da cogliere<br />

riguardano soprattutto gli investitori e le<br />

aziende attive nel turismo, nel mercato<br />

immobiliare e nel settore del divertimento.<br />

(bns)<br />

Per ulteriori ragguagli:<br />

Dubailand: www.dubailand.ae<br />

Dubai Development and Investment<br />

Authority: www.ddia.ae<br />

Arif Mubarak Ghanim, Business<br />

Development Manager Dubailand:<br />

arif@dtdc.ae<br />

Osec<br />

Business Network Switzerland<br />

Corso Elvezia 16<br />

Casella postale 5399<br />

CH-6901 Lugano<br />

Tel. +41 91 911 51 35<br />

Fax +41 91 911 51 39<br />

info.lugano@osec.ch<br />

www.osec.ch


23 • <strong>Ti</strong>cino Business - 10/<strong>2004</strong> Speciale Unione europea<br />

Ultime novità sul sito web dell’EICS<br />

Sul sito dell’EICS www.osec.ch/eics sono appena stati pubblicati:<br />

• “La circolazione delle merci tra Svizzera e UE”: questa nota informativa sarà il vostro documento di riferimento per le questioni<br />

doganali! Il documento è reperibile nel dossier “Tariffe e prescrizioni doganali“.<br />

• Dossier “Sicurezza dei prodotti alimentari”. Qui trovate tutto sulla legislazione comunitaria in materia di prodotti alimentari: dalla<br />

preparazione delle derrate alimentari, all’igiene, all’etichettatura, ai tenori massimi per le sostanze tossiche, ecc. Consultatelo!<br />

Se necessitate dei testi completi di direttive, regolamenti o decisioni comunitarie, se avete domande in merito all’applicazione della<br />

marcatura CE dei vostri prodotti o avete bisogno di una consulenza specifica per l’immissione del vostro prodotto nel mercato unico<br />

europeo… contattateci! Vi aiuteremo volentieri!<br />

Carta geografica dell’Unione europea<br />

Dal 1° maggio <strong>2004</strong>, con l’adesione dei<br />

nuovi Stati membri (Cipro, Repubblica<br />

ceca, Estonia, Ungheria, Lettonia, Lituania,<br />

Malta, Polonia, Slovacchia e Slovenia) il<br />

paesaggio europeo è profondamente<br />

modificato.<br />

La carta dell’Unione europea ha dovuto<br />

essere ridisegnata sul piano politico ed<br />

economico.<br />

L’edizione <strong>2004</strong> della carta ufficiale<br />

dell’Unione comprende alcuni dati statistici<br />

relativi alla superficie, alla popolazione e<br />

al PIL degli Stati membri, dei paesi candidati<br />

all’adesione nonché di Cina,<br />

Giappone, Russia e Stati Uniti.<br />

Scala 1:4 740 000, formato 87 x 101 cm,<br />

carta non plastificata<br />

No. cat.: NA-57-03-063-IT-P<br />

Costo: EUR 20.00 (2,4% IVA e CHF 6.45<br />

spese di spedizione escluse)<br />

Cambio applicato: come da Gazzetta ufficiale<br />

dell’UE<br />

Consegna: 2-3 settimane<br />

Rapporto annuale 2003<br />

sulle attività di ricerca<br />

La Commissione europea ha pubblicato il<br />

suo rapporto annuale sulla attività di<br />

Ricerca e Sviluppo Tecnologico in Europa<br />

nel 2003.<br />

Il rapporto copre il periodo gennaio 2002marzo<br />

2003 e riguarda l’ultimo anno dell’attuazione<br />

del 5° PQ così come i negozia-<br />

ti per il 6° PQ nelle prime fasi della sua<br />

attuazione.<br />

Alcune delle attività nel report sono state<br />

ben pubblicizzate, altre no. Ad esempio<br />

non molti sanno che la cooperazione UE<br />

con Eureka ha avuto termine nel 2002.<br />

Il documento contiene tabelle con numero<br />

e tipo di proposte e contratti stipulati<br />

fra gennaio 2002 e marzo 2003.<br />

Download del rapporto:<br />

europa.eu.int/comm/research/reports/20<br />

03/pdf/report-working-doc-<strong>2004</strong>_en.pdf<br />

Sicurezza nucleare e gestione<br />

dei rifiuti radioattivi:<br />

la Commissione ribadisce la necessità<br />

di un quadro regolamentare a livello<br />

comunitario<br />

L’8 settembre <strong>2004</strong>, la Commissione ha<br />

proposto una versione modificata delle<br />

due proposte di direttive del 30 gennaio<br />

2003, miranti ad introdurre una nuova<br />

normativa comunitaria nel settore della<br />

sicurezza degli impianti nucleari e della<br />

gestione dei rifiuti radioattivi.<br />

La Commissione ha ribadito quindi la sua<br />

volontà di dotare l’Unione europea allargata<br />

di una legislazione vincolante nel settore<br />

della sicurezza degli impianti nucleari<br />

e della gestione dei rifiuti radioattivi.<br />

Sicurezza degli impianti nucleari: la<br />

Commissione continua ad attribuire grande<br />

rilievo alla “comunitarizzazione” delle<br />

norme e dei principi esistenti così come<br />

all’instaurazione di un sistema comune di<br />

valutazioni della sicurezza nucleare in ciascuno<br />

Stato membro.<br />

Gestione dei rifiuti radioattivi: la<br />

Commissione mantiene l’obbligo per ciascuno<br />

Stato membro di definire un programma<br />

per la gestione definitiva dei rifiuti,<br />

corredato del relativo calendario di<br />

attuazione, e ribadisce la necessità di<br />

intensificare le attività di ricerca e sviluppo<br />

in questo settore.<br />

Per ulteriori ragguagli:<br />

europa.eu.int/rapid/pressReleasesAction.<br />

do?reference=IP/04/1080&format=HTM<br />

L&aged=0&language=IT<br />

Aggiornamento di ECICS<br />

L’inventario doganale europeo delle<br />

sostanze chimiche (ECICS) è stato aggiornato.<br />

Questo strumento consente di identificare<br />

la maggior parte dei prodotti chimici<br />

commercializzati a livello internazionale,<br />

a scopo doganale e giuridico.<br />

Contiene circa 35’400 nomi chimici (ISO,<br />

DCI, CI, IUPAC) per circa 28’600 prodotti<br />

chimici, in 11 lingue, nonché la classificazione<br />

doganale (sistema armonizzato e<br />

nomenclatura combinata) e il “Chemical<br />

Abstracts Service Registry Number”.<br />

La banca dati ECICS può essere consultata<br />

anche in lingua italiana all’indirizzo web<br />

europa.eu.int/comm/taxation_customs/d<br />

ds/cgi-bin/eciquer?Periodic=0&Lang<br />

=IT


Speciale Unione europea<br />

Iscrizione di varietà di granturco MON<br />

810 nel catalogo comune delle varietà<br />

dell’Unione europea<br />

La Commissione europea ha approvato l’iscrizione<br />

di diciassette varietà derivanti dal<br />

granturco MON 810 nel catalogo comune<br />

delle varietà delle specie di piante agricole<br />

dell’Unione europea. Tale granturco è<br />

stato autorizzato dalla normativa comunitaria<br />

sugli OGM nel 1998. Il catalogo<br />

comune, compilato sulla base dei cataloghi<br />

nazionali degli Stati membri, comprende<br />

circa 30 000 varietà. Quando una varietà<br />

di sementi viene inserita in un catalogo<br />

nazionale, la Commissione ne riceve notizia<br />

ed inserisce quindi la varietà nel catalogo<br />

comune, con pubblicazione nella<br />

Gazzetta ufficiale. Le sementi delle varietà<br />

del catalogo comune possono essere<br />

immesse in commercio in tutta l’Unione<br />

europea, mentre le sementi delle varietà<br />

dei cataloghi nazionali solo sul mercato<br />

del paese interessato.<br />

Con l’iscrizione delle varietà MON 810,<br />

varietà GM entrano per la prima volta a far<br />

parte del catalogo comune. Le varietà<br />

geneticamente modificate possono essere<br />

iscritte solo dopo essere state sottoposte a<br />

valutazione ed autorizzazione in conformità<br />

con la normativa sugli OGM. Il granturco<br />

MON 810 è stato approvato<br />

nell’Unione europea nel 1998. Nei cataloghi<br />

nazionali sono iscritte diciassette<br />

varietà di granturco derivanti dal MON810:<br />

sei in Francia e undici in Spagna. Come<br />

prevede la direttiva 2001/18/CE,<br />

Monsanto, detentore dell’autorizzazione<br />

del MON 810, ha fornito un piano di monitoraggio<br />

che è stato valutato positivamente<br />

dal comitato scientifico per le piante e<br />

approvato dagli Stati membri nel comitato<br />

di regolamentazione. Le varietà MON810<br />

saranno soggette agli obblighi di etichettatura<br />

e di tracciabilità previsti dal quadro<br />

normativo sugli OGM.<br />

Il MON810 verrà chiaramente etichettato<br />

come granturco geneticamente modificato<br />

per garantire la libertà di scelta dei coltivatori.<br />

Per ulteriori ragguagli:<br />

europa.eu.int/rapid/pressReleasesAction.<br />

do?reference=IP/04/1083&format=HTM<br />

L&aged=0&language=IT<br />

Tassazione delle società: inchiesta<br />

mette in evidenza la necessità<br />

di una base unica armonizzata<br />

Uno studio dei costi che le imprese devono<br />

sostenere per conformarsi ai vari sistemi<br />

fiscali (“compliance costs”), pubblicato<br />

ad inizio settembre, conferma che è necessaria<br />

una proposta della Commissione<br />

volta a consentire alle società di calcolare<br />

l’imponibile secondo una stessa regola per<br />

l’insieme delle loro attività nell’UE. Questo<br />

dovrebbe permettere loro di evitare i costi<br />

che risultano dall’esistenza di 25 sistemi<br />

fiscali diversi nell’UE.<br />

L’inchiesta sulla fiscalità europea<br />

(“European Tax Survey”) alla quale hanno<br />

partecipato 700 aziende, mostra che<br />

un’impresa con filiali in altri stati comunitari<br />

deve fronteggiare costi di adeguamento<br />

significativamente più rilevanti rispetto<br />

a quelli delle imprese senza filiali estere: si<br />

tratta di un rapporto di circa cinque a uno.<br />

I costi della “compliance” si attestano su<br />

una media di 202mila euro annui per le<br />

piccole e medie imprese e arrivano a<br />

1’470’000 euro per le grandi. Rispetto al<br />

volume d’affari si tratta di una somma che<br />

incide del 2,6% per le imprese medio piccole<br />

e dello 0,02 per le grandi. Nota dolente<br />

tra le spese di adeguamento è rappresentata<br />

dall’attenzione del Fisco sui prezzi<br />

di trasferimento: circa l’82% delle imprese<br />

lamenta difficoltà in materia di obblighi di<br />

documentazione in questo ambito.<br />

Lo studio sottolinea anche l’interesse della<br />

proposta di un sistema di sportello unico<br />

IVA che la Commissione intende presentare<br />

nei prossimi mesi. Questo sportello<br />

unico IVA consentirebbe alle aziende di<br />

ottemperare ai propri adempimenti IVA<br />

per le attività di rilievo europeo soltanto<br />

nel proprio paese di stabilimento. Il vantaggio<br />

dello sportello unico sarebbe quello<br />

di non mettere sul tappeto subito la<br />

questione della completa armonizzazione<br />

IVA, che non viene ritenuta fattibile in<br />

tempi brevi.<br />

Per ulteriori ragguagli:<br />

europa.eu.int/rapid/pressReleasesAction.<br />

do?reference=IP/04/1091&format=HTM<br />

L&aged=0&language=EN<br />

Appalti pubblici: avviata una<br />

consultazione per sapere come<br />

l’Europa potrebbe meglio sfruttare<br />

gli appalti pubblici elettronici<br />

La Commissione europea ha avviato una<br />

consultazione online per identificare le<br />

opportunità e le sfide legate all’aggiudicazione<br />

degli appalti pubblici per via elettronica.<br />

Questa iniziativa si iscrive nel quadro<br />

del processo di elaborazione d’un piano<br />

d’azione volto a garantire che l’economia<br />

europea tragga il maggior numero di<br />

benefici possibili nell’attuazione delle<br />

nuove disposizioni sull’aggiudicazione<br />

<strong>Ti</strong>cino Business - 10/<strong>2004</strong> • 24<br />

elettronica degli appalti, che figura nel<br />

pacchetto legislativo delle direttive sugli<br />

appalti pubblici adottato a febbraio <strong>2004</strong>.<br />

Il termine di risposta è fissato al 15 ottobre.<br />

Gli appalti pubblici costituiscono un<br />

settore chiave dell’economia dell’UE (ca. il<br />

16% del PIL). La modernizzazione e l’apertura<br />

transfrontaliera degli appalti pubblici<br />

– in particolare grazie allo sviluppo dell’aggiudicazione<br />

elettronica – sono vitali<br />

per la competitività dell’Europa e per la<br />

creazione di nuove opportunità per le<br />

imprese.<br />

Per ulteriori ragguagli:<br />

europa.eu.int/rapid/pressReleasesAction.<br />

do?reference=IP/04/1095&format=HTM<br />

L&aged=0&language=EN<br />

“Impresa Europa”<br />

ed. luglio-settembre<br />

L’ultimo numero di “Impresa Europa”, il<br />

bollettino d’informazione trimestrale pubblicato<br />

dalla DG Impresa, analizza due settori<br />

industriali (l’industria automobilistica<br />

e quella farmaceutica) in un contesto più<br />

ampio, che evidenzia come iniziative della<br />

Commissione in altri settori possano<br />

influire positivamente sull’industria. Il<br />

comparto automobilistico è evidenziato<br />

da un lato in quanto forza trainante nello<br />

sviluppo dell’economia dell’idrogeno e<br />

dall’altro in quanto capace di assicurarsi<br />

un crescente vantaggio competitivo nella<br />

produzione di pneumatici, grazie alla maggiore<br />

tutela ambientale che garantisce.<br />

Allo stesso modo, le iniziative per migliorare<br />

i medicinali per uso pediatrico stimoleranno<br />

la ricerca e lo sviluppo del settore<br />

farmaceutico.<br />

“Impresa Europa” di luglio-settembre è<br />

visionabile online all’indirizzo www.europa.eu.int/comm/enterprise/library/enterprise-europe/issue16/pdf/ee16_it.pdf<br />

Euro Info Centro Svizzera<br />

Corso Elvezia 16<br />

Casella postale 5399<br />

CH-6901 Lugano<br />

Tel. +41 91 911 51 37<br />

Fax +41 91 911 51 39<br />

eics.lugano@osec.ch<br />

www.osec.ch/eics


Informazione<br />

Misure di rilancio<br />

relative al contatto<br />

con i datori di lavoro<br />

Incentivi a favore delle aziende che assumono disoccupati<br />

o creano nuovi posti di lavoro<br />

Intervista di Lisa Pantini<br />

del tasso di disoccupazione<br />

rappresenta, per ogni Paese,<br />

L’evoluzione<br />

un indicatore economico di grande<br />

rilievo. Va in ogni caso ribadito che il problema<br />

occupazionale non è soltanto correlato<br />

al principio della domanda e dell’offerta<br />

dettato dai vari settori economici,<br />

ma è spesso influenzato da aspetti<br />

sociali, culturali, di flessibilità e d’approccio<br />

al mondo del lavoro di coloro che si<br />

trovano senza impiego.<br />

È proprio in quest’ambito che emerge il<br />

ruolo importante degli Uffici regionali di<br />

collocamento.<br />

Per meglio capire alcuni aspetti dell’attività<br />

del collocamento pubblico, abbiamo<br />

posto alcune domande a Carlo<br />

Martines, Capo dell’Ufficio di collocamento<br />

della Sezione del lavoro che, il<br />

primo giugno scorso, ha lanciato una<br />

campagna di sensibilizzazione verso i<br />

datori di lavoro.<br />

Come mai è nata quest’iniziativa?<br />

“Negli ultimi anni ci siamo concentrati<br />

molto sulla corretta gestione degli assicurati<br />

trascurando i contatti con i datori di<br />

lavoro. I rapporti con le aziende spesso<br />

erano caratterizzati da aspetti burocratici/amministrativi.<br />

Con la realizzazione di<br />

una strategia di marketing orientata alle<br />

aziende vogliamo da un lato fare chiarezza<br />

per quanto concerne le nostre strutture e<br />

dall’altro informare i datori di lavoro su<br />

quanto e cosa possiamo offrire loro in qualità<br />

di servizio pubblico”.<br />

Che tipo di comunicazione è stata scelta?<br />

“Abbiamo realizzato una brochure<br />

informativa che contiene una panoramica<br />

su chi siamo, cosa facciamo e cosa<br />

possiamo offrire. Inoltre abbiamo attivato<br />

un sito Internet (www.ti.ch/collocamento)<br />

che permette al datore di lavoro di<br />

consultare una banca dati con i profili<br />

delle persone in cerca di impiego. In più<br />

l’azienda ha la possibilità di segnalarci online<br />

eventuali richieste specifiche. Per<br />

sottolineare il nostro interesse ad<br />

incontrare i datori di lavoro, quest’anno<br />

abbiamo deciso di partecipare con un<br />

nostro stand alla Giornata Cantonale delle<br />

nuove imprese e all’EDILESPO che<br />

avranno luogo a novembre.<br />

L’organizzazione di incontri con gruppi di<br />

aziende (ad esempio i commercianti) in<br />

modo mirato e puntuale a livello locale<br />

completa la panoramica delle attività”.<br />

In qualità di servizio pubblico,<br />

cosa può offrire alle aziende l’Ufficio<br />

di collocamento?<br />

“Puntiamo soprattutto sulle competenze,<br />

sulla professionalità delle collaboratrici e<br />

collaboratori degli uffici regionali di collocamento<br />

e sugli strumenti a nostra disposizione.<br />

È importante ricordare la nostra missione:<br />

promuovere l’inserimento rapido e duraturo<br />

dei disoccupati!<br />

In quest’ottica ci proponiamo alle aziende<br />

offrendo i servizi e gli incentivi a disposizione<br />

delle imprese che intendono assumere<br />

persone disoccupate o che creano<br />

nuovi posti di lavoro”.<br />

Ma, a livello pratico, come viene<br />

aiutato il datore di lavoro<br />

nell’ambito del collocamento<br />

dei disoccupati?<br />

“Ad ogni datore di lavoro viene attribuito<br />

un interlocutore (Consulente del<br />

personale di riferimento) presso l’Ufficio<br />

regionale di collocamento della sua<br />

regione.<br />

Questa persona di contatto si prenderà<br />

<strong>Ti</strong>cino Business - 10/<strong>2004</strong> • 26<br />

Carlo Martines, Capo dell’Ufficio di collocamento<br />

della Sezione del lavoro<br />

carico delle esigenze dell’azienda con la<br />

quale cercherà la soluzione migliore.<br />

Questo presuppone uno o più contatti<br />

personali e la fiducia reciproca. Attraverso<br />

le nostre attività promozionali intendiamo<br />

dare dei segnali importanti in questa direzione”.<br />

Al di là della bontà della vostra<br />

iniziativa, non pensa che bisognerebbe<br />

investire di più sui disoccupati?<br />

Spesso sono poco qualificati e poco<br />

motivati!<br />

“Purtroppo siamo confrontati con una<br />

casistica molto eterogenea. Anche per<br />

quanto riguarda la gestione degli assicurati<br />

abbiamo lavorato sulla qualità degli strumenti<br />

a nostra disposizione. Tutti gli assicurati<br />

vengono da noi seguiti, consigliati,<br />

accompagnati, controllati e dove necessario<br />

sanzionati. Ci siamo dotati di uno strumento<br />

importante quale il rilevamento<br />

delle competenze per i vari settori professionali.<br />

Inoltre viene pattuito con tutti gli<br />

assicurati un percorso di reinserimento<br />

con degli obiettivi minimi. Questo ci permette<br />

di personalizzare non solo il rapporto<br />

con i datori di lavoro ma anche con gli<br />

assicurati”.<br />

Signor Martines, cosa si aspetta da<br />

questa iniziativa?<br />

“La nostra missione è promuovere l’inserimento<br />

rapido e duraturo dei disoccupati.<br />

Non possiamo tenere fede a questo<br />

impegno se non attraverso una collaborazione<br />

attiva e propositiva con i datori di<br />

lavoro. L’iniziativa presa ci permetterà di<br />

informare e di sensibilizzare le imprese su<br />

quanto noi possiamo fare per loro. Inoltre<br />

i contatti con le aziende nei vari settori<br />

aumenteranno la nostra sensibilità verso i<br />

loro bisogni”.


27 • <strong>Ti</strong>cino Business - 10/<strong>2004</strong><br />

<strong>Ti</strong> impiego SA –<br />

L’esperto ticinese<br />

in risorse umane<br />

Accordo di cooperazione tra <strong>Ti</strong> impiego SA e <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong><br />

di Diego Fianchetti, direttore <strong>Ti</strong> impiego SA<br />

Con l’intento di promuovere la crescita professionale in <strong>Ti</strong>cino,<br />

<strong>Ti</strong> impiego SA, società affiliata alla Camera di commercio, dell’industria<br />

e dell’artigianato del cantone <strong>Ti</strong>cino, ha stipulato<br />

un accordo tramite il quale offre un sostegno concreto alla <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong> ed<br />

alle aziende iscritte.<br />

L’accordo prevede che durante tutto l’anno <strong>2004</strong>, <strong>Ti</strong> impiego SA versi<br />

il 10% di tutti gli onorari incassati per i collocamenti fissi, provenienti<br />

dalle aziende affiliate, a sostegno dei corsi di formazione organizzati<br />

dalla <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong>.<br />

<strong>Ti</strong> impiego SA coglie l’occasione per ringraziare tutti i soci<br />

che in questi mesi hanno collaborato consentendoci di versare<br />

nel primo semestre del <strong>2004</strong> un primo ristorno a favore<br />

dell’azione formativa svolta dalla <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong>.<br />

Pertanto, con l’assunzione di personale tramite <strong>Ti</strong> impiego SA, i soci<br />

della <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong> oltre ad usufruire di un servizio competente, veloce ed<br />

adatto alle diverse esigenze, potranno contribuire attivamente alla<br />

formazione professionale dei propri dipendenti.<br />

Grazie all’esperienza nel campo delle risorse umane e ad una radicata<br />

conoscenza della realtà sociale e professionale ticinese, <strong>Ti</strong><br />

impiego SA è in grado di rispondere alle reali esigenze delle aziende.<br />

Oltre alla consulenza nell’ambito del collocamento fisso, per il<br />

quale è in grado di valutare competenze e potenzialità dei candidati,<br />

<strong>Ti</strong> impiego SA possiede l’autorizzazione cantonale e federale, e la<br />

struttura per la fornitura di lavoro temporaneo, strumento utile ed<br />

efficace per rispondere alla flessibilità sempre più richiesta oggi dal<br />

mercato del lavoro.<br />

Con l’ausilio dei più moderni sistemi informatici, <strong>Ti</strong> impiego SA offre<br />

una panoramica di servizi standard o creati ad hoc per le necessità<br />

del cliente, tra i quali:<br />

• Assessment: metodologia efficace di valutazione e sviluppo delle<br />

competenze personali, manageriali e sociali. Il sistema si compone<br />

di un applicativo informatico che esegue l’analisi delle competenze<br />

e da colloqui personali e di gruppo per delineare i punti di<br />

forza e di debolezza di ogni profilo.<br />

• Test e E-Learnig: processo di valutazione delle competenze professionali<br />

e caratteriali al fine di delineare, ove esista, l’intervento<br />

formativo adeguato ad ogni singolo collaboratore formandolo per<br />

lo standard desiderato.<br />

• Outplacement: strumento di supporto alle aziende e ai suoi collaboratori<br />

nell’ambito del ricollocamento e riduzione d’organico.<br />

• Gestione banca dati: servizio di screening e gestione delle candidature<br />

finalizzato ad alleggerire il carico di lavoro delle aziende.<br />

Vita dei Soci<br />

• Gestione salari: l’azienda conferisce gli oneri amministrativi dei<br />

propri collaboratori consentendo di snellire i compiti amministrativi.<br />

Se desiderate maggiori informazioni sui servizi offerti potete contattare<br />

direttamente i collaboratori di <strong>Ti</strong> impiego SA. Il Signor Diego<br />

Franchetti con Gabriele Molteni, Ariela Tamassia e Clara Fasana restano<br />

volentieri a vostra disposizione.<br />

<strong>Ti</strong> impiego SA<br />

Via Bossi 1 - 6900 Lugano<br />

Tel. +41 91 911 66 00<br />

Fax +41 91 921 45 43<br />

www.tiimpiego.ch<br />

e-mail info@tiimpiego.ch


Vita dei Soci<br />

Le PMI e il potere d’acquisto<br />

Una serata di successo per il Gruppo Donne PMI <strong>Ti</strong>cino<br />

di Patrizia Villa<br />

Introduzione<br />

L’Auditorium di BancaStato <strong>Ti</strong>cino a<br />

Bellinzona ha accolto il gruppo Donne<br />

PMI <strong>Ti</strong>cino nella sua bella sala per<br />

un’interessantissima tavola rotonda che<br />

ha visto partecipare, oltre al Direttore<br />

di BancaStato Donato Barbuscia, la<br />

Direttrice della Fondazione Max<br />

Havelaar Svizzera, Paola Ghillani.<br />

Moderatrice presente la signora Marie<br />

Jeanne Bosia, Presidente del Gruppo<br />

Donne PMI <strong>Ti</strong>cino.<br />

La serata è iniziata con un’esposizione<br />

sugli Accordi di Basilea 2 da parte del<br />

Direttore Barbuscia, che ha sottolineato,<br />

dopo aver ripercorso alcune tappe<br />

fondamentali di questi Accordi, come<br />

un aspetto nuovo fondamentale sia l’introduzione<br />

della ponderazione del<br />

rischio e la variabile più dubbia per le<br />

PMI si possa rivelare il rating. Elemento<br />

che giocherà un ruolo fondamentale<br />

sarà probabilmente la trasparenza tra le<br />

aziende e le banche. Tuttavia, nonostante<br />

i rumori di alcuni mesi or sono,<br />

il Direttore di BancaStato ritiene che<br />

per le PMI ottenere dei finanziamenti<br />

con i nuovi Accordi, di cui si è già pubblicata<br />

la versione definitiva, sarà<br />

meglio di quanto si era previsto inizialmente.<br />

Il tema della serata:<br />

La Fondazione Max Havelaar<br />

La brillante e giovane direttrice Paola<br />

Ghillani ha esposto le attività, la missione<br />

e numerose cifre sulla realtà economica<br />

che muove il mercato equo e solidale.<br />

Ha iniziato dalle basi, spiegando perché<br />

è stato scelto il nome “Max Havelaar”<br />

per la fondazione. Si crede spesso erroneamente<br />

che esista o sia esistito il<br />

signor Max Havelaar, invece no. Almeno<br />

nella realtà. Il nome è quello di un personaggio<br />

di finzione di un romanzo del<br />

diciannovesimo secolo creato da un<br />

autore che, a causa di quanto denunciava<br />

nella sua opera 1 , decise di mantenere<br />

l’anonimato usando lo pseudonimo<br />

di “Multatuli”, che in latino significa “ho<br />

sofferto moltissimo”.<br />

La fondazione Max Havelaar nasce nel<br />

1992, non ha scopo di lucro e i suoi fondatori<br />

sono le associazioni: Pane per i<br />

fratelli, Caritas, Sacrificio quaresimale,<br />

Aces, Helvetas, Swissaid. Dal 2001 la<br />

fondazione si autofinanzia tramite i<br />

diritti di licenza.<br />

<strong>Ti</strong>cino Business - 10/<strong>2004</strong> • 28<br />

Paola Ghillani, direttrice della Fondazione Max Havelaar Svizzera<br />

Un nuovo marchio per il caffè<br />

e un boom per le banane…<br />

La storia del marchio Max Havelaar nel<br />

nostro Paese inizia nelle Botteghe del<br />

mondo e successivamente approda nei<br />

grandi distributori proponendo del<br />

caffè. Il marchio non ha moltissimo successo<br />

con questo prodotto, ma l’introduzione<br />

delle banane biologiche crea<br />

dei nuovi equilibri nel mercato delle<br />

banane svizzero. L’anno scorso una<br />

banana su tre aveva il bollino Max<br />

Havelaar e se la crescita continua, quest’anno,<br />

secondo la direttrice Ghillani,<br />

la metà delle banane mangiate in<br />

Svizzera proverranno dal mercato equo<br />

e solidale. Concorrenza alle multinazionali<br />

storiche come Chiquita e Dole? No.<br />

Max Havelaar: Or the Coffee Auctions of the Dutch Trading Company / Multatuli. – Penguin Books, 1995.


29 • <strong>Ti</strong>cino Business - 10/<strong>2004</strong><br />

Max Havelaar non ha intenzione di concorrere,<br />

quello di cui però può essere<br />

soddisfatta è che la risposta di chi ha<br />

subito questa erosione di quota di mercato<br />

è stata quella di introdurre dei progetti<br />

sociali e ambientali per migliorare<br />

la propria immagine. A questo mira Max<br />

Havelaar: mostrare un valido esempio<br />

di un nuovo modello economico<br />

possibile da seguire.<br />

La Fairtrade Labelling Organization<br />

(FLO)<br />

La FLO è un’organizzazione internazionale,<br />

creata nel 1997, che raggruppa 19 iniziative<br />

nazionali di commercio equo di<br />

14 paesi occidentali. Anche Max Havelaar<br />

Svizzera fa parte di FLO e rispetta gli<br />

standard del commercio equo.<br />

Lo scopo principale di FLO è quello di<br />

definire gli standard internazionali del<br />

commercio equo e coordinare il lavoro<br />

di controllo e certificazione nei Paesi in<br />

via di sviluppo. I quattro elementi principali<br />

della certificazione sono: accertarsi<br />

che i produttori rispondano agli standard<br />

del commercio equo; garantire che i<br />

benefici del commercio equo siano utilizzati<br />

per lo sviluppo sociale e economico<br />

della comunità, verificare che i commercianti<br />

registrati dei prodotti certificati<br />

arrivino in forma diretta ai produttori<br />

e, infine, garantire che i marchi siano utilizzati<br />

per i prodotti che provengono da<br />

produttori con una certificazione del<br />

commercio equo. FLO lavora con una<br />

rete di ispettori indipendenti che visitano<br />

tutte le organizzazioni produttrici.<br />

I pilastri del commercio equo<br />

e solidale<br />

Le missioni di Max Havelaar sono due. La<br />

prima consiste nell’aprire il mercato svizzero<br />

a dei beni prodotti a condizioni<br />

“umane”, ossia contribuire a creare le<br />

condizioni affinché i piccoli produttori o<br />

lavoratori dei Paesi in via di sviluppo possano<br />

condurre una vita dignitosa. La<br />

seconda missione consiste nel controllare<br />

che i prodotti recanti il marchio Max<br />

Havelaar rispettino i criteri del commercio<br />

equo. I tre pilastri alla base sono: economia,<br />

socialità e ambiente.<br />

Tra le condizioni basilari per chi acquista<br />

i prodotti vi è l’impegno a pagare un<br />

prezzo minimo che permetta ai produttori<br />

di vivere decentemente, a distribuire<br />

un premio del commercio equo destinato<br />

a migliorare qualcosa nella comunità e<br />

instaurare dei rapporti commerciali sta-<br />

bili e durevoli. Infine vi è un acquisto<br />

diretto presso le organizzazioni di produttori.<br />

Da parte dei produttori (e spesso dalle<br />

cooperative di piccoli produttori) ci si<br />

aspetta che formino delle organizzazioni<br />

indipendenti che riescano, tra l’altro,<br />

anche a prendere decisioni democratiche<br />

sulla destinazione del premio, inoltre<br />

devono poter produrre un quantitativo<br />

sufficiente all’esportazione (le ONG,<br />

Organizzazioni non governative, che<br />

operano a livello locale possono intervenire<br />

per aiutare a rispondere a questa<br />

condizione). Molto importante e necessario<br />

per mantenere la fiducia dei consumatori<br />

è la trasparenza nel flusso della<br />

merce e in quello finanziario. Infine si<br />

auspicano miglioramenti sociali e<br />

ambientali.<br />

Alcune cifre<br />

Il commercio equo mondiale nel settore<br />

agricolo ha una cifra d’affari di 350<br />

milioni di euro, quella del mercato agricolo<br />

mondiale è di 460 miliardi di euro.<br />

Ancora “una goccia nell’oceano” l’operato<br />

di quelle istituzioni impegnate nel<br />

commercio equo e solidale, ma che<br />

acquista sempre più visibilità. Tanto che<br />

il marchio Max Havelaar è conosciuto<br />

dal 78% dei consumatori svizzeri.<br />

La cifra d’affari di Max Havelaar ammontava<br />

a circa 30 milioni di franchi nel<br />

1996 e a 156 milioni di franchi nel 2003.<br />

Di questi ultimi 38 milioni sono andati<br />

ai produttori e 4 sono stati destinati al<br />

funzionamento della Fondazione.<br />

Vita dei Soci<br />

Donato Barbuscia, Marie Jeanne Bosia e Paola Ghillani<br />

Da sei anni si registra una buona crescita,<br />

non solo dovuta alle banane, ma<br />

pure ai numerosi prodotti che sono<br />

stati introdotti: miele, fiori, tè, cacao,<br />

cioccolato, ecc.<br />

La quota di mercato maggiore l’hanno,<br />

come detto, le banane (30% nel 2003),<br />

segue il miele (12%) e i fiori (10%).<br />

L’impegno costante permetterà, sempre<br />

a condizione che nel mercato vi sia<br />

la domanda per un determinato bene,<br />

di introdurre e ampliare le linee di prodotti<br />

con marchio Max Havelaar. Infine<br />

è una priorità continuare a dare informazioni<br />

trasparenti ai consumatori.<br />

La visione per il futuro<br />

Il modello di commercio Max Havelaar<br />

non è perfetto, dichiara la direttrice<br />

Paola Ghillani, ma ha imboccato una<br />

buona direzione per uno sviluppo<br />

sostenibile del nostro pianeta.<br />

Quando finalmente tutti i produttori di<br />

beni potranno veder riconosciuti i loro<br />

sforzi e condurranno una vita dignitosa<br />

con il loro lavoro, forse tra cent’anni,<br />

non si dovrà più parlare di commercio<br />

equo.<br />

La visione e speranza di Paola Ghillani<br />

per il futuro è proprio questa: che il<br />

commercio equo sia ovvio.<br />

Siti internet di interesse<br />

www.maxhavelaar.ch<br />

www.fairtrade.net


Vita dei Soci<br />

Società Cantonale <strong>Ti</strong>cinese<br />

degli Albergatori:<br />

per un rilancio del turismo<br />

con nuove strategie<br />

A colloquio con Corrado Kneschaurek, Presidente della SCTA<br />

di Lisa Pantini<br />

La nascita di una Società che raccogliesse<br />

tutto il settore alberghiero<br />

risale al 1882, quando un gruppo<br />

di 169 albergatori fondò la Società<br />

Svizzera degli Albergatori (SSA-SSH-<br />

SHV ), ora denominata Hôtellerie<br />

Suisse, che riscontrò una notevole crescita<br />

nelle varie regioni turistiche della<br />

Svizzera. Anche in <strong>Ti</strong>cino si sono distinte<br />

varie sezioni, esse sono: Lugano,<br />

Locarno, Ascona, Bellinzona e valli<br />

Gambarogno e Mendrisiotto; che dal<br />

1950 sono rappresentate dalla Società<br />

Cantonale <strong>Ti</strong>cinese degli Albergatori<br />

oggi SCTA. Dal 1990 La SCTA svolge un<br />

ruolo attivo di segretariato per la propria<br />

categoria e rappresenta Hôtellerie<br />

Suisse nel Cantone <strong>Ti</strong>cino.<br />

Tra gli scopi della SCTA troviamo: preservare<br />

gli interessi degli associati sulla<br />

scena politica attuale, la rappresentanza<br />

nelle diverse commissioni per questioni<br />

inerenti alla categoria, informare e<br />

sostenere gli associati nell’ambito delle<br />

leggi, regole e situazioni giuridiche, fornire<br />

dati per agevolare la selezione dei<br />

collaboratori tramite la borsa del lavoro,<br />

operare nell’interesse di un turismo<br />

di qualità in collaborazione con <strong>Ti</strong>cino<br />

Turismo, con gli Enti locali, con<br />

Gastroticino; vigilare e controllare l’applicazione<br />

delle norme di classificazione,<br />

sostenere gli albergatori in questioni<br />

d’analisi e management, fornire un<br />

supporto necessario, creare possibilità<br />

per l’istruzione e la formazione continua<br />

nel ramo (apprendistati, corsi,<br />

ecc.), sviluppare nuovi supporti d’informazione<br />

con le nuove tecnologie.<br />

Oggi la SCTA rappresenta circa 250<br />

alberghi in <strong>Ti</strong>cino, su circa 500 alberghi<br />

esistenti. Per definizione viene chiamata<br />

“albergo” una struttura che possiede<br />

più di 20 letti, questi ovviamente possono<br />

appartenere a categorie diverse e<br />

fornire più o meno servizi e comfort. Si<br />

calcola che la SCTA rappresenti oggi<br />

circa l’80% della capacità letti.<br />

È interessante vedere come è suddivisa<br />

la struttura degli alberghi in <strong>Ti</strong>cino (affiliati<br />

SCTA) e quanti ve ne siano in ogni<br />

categoria:<br />

È indubbio che il settore alberghiero,<br />

come quello esercentesco, quello del<br />

commercio e altri affini, siano direttamente<br />

toccati dall’andamento del turismo.<br />

Per questo, la maggior parte degli<br />

alberghi e delle sezioni regionali della<br />

SCTA opera a stretto contatto con gli<br />

uffici del turismo, creando azioni e strategie<br />

volte a contrastare il recente fenomeno<br />

del calo dei pernottamenti e la<br />

generale crisi che il settore turistico sta<br />

vivendo.<br />

Come conferma Corrado Kneschaurek,<br />

Presidente della Società Cantonale<br />

<strong>Ti</strong>cinese degli Albergatori, “Le collaborazioni<br />

con <strong>Ti</strong>cino Turismo sono un<br />

must, insieme è possibile delineare<br />

delle strategie ed unendo le forze si<br />

<strong>Ti</strong>cino Business - 10/<strong>2004</strong> • 30<br />

può trovare una linea vincente che ci<br />

faccia uscire da questo periodo un po’<br />

grigio, sia nel settore alberghiero che<br />

più generalmente da quello economico.<br />

Negli ultimi 3 anni, abbiamo assistito ad<br />

un calo del 20% del fatturato”.<br />

Le collaborazioni con gli Enti Turistici<br />

sono cominciate anni or sono, dagli<br />

anni ‘70 in poi, passando attraverso<br />

l’ATT (Associazione Turistica <strong>Ti</strong>cinese),<br />

l’ETT (Ente Turismo <strong>Ti</strong>cinese), sino ad<br />

arrivare ad oggi con <strong>Ti</strong>cino Turismo.<br />

Landgasthof Alloggio di campagna 37 14,8%<br />

Hôtel/pensioni * Molto semplici 19 7,6%<br />

Hôtel/pensioni ** Modesti 56 22,4%<br />

Hôtel *** Confortevoli 95 38,0%<br />

Hôtel **** Di prima categoria 34 13,6%<br />

Hôtel ***** Di lusso 9 3,6<br />

L’organigramma della SCTA si basa su<br />

una struttura di lavoro volontario.<br />

Solitamente in passato vi erano due<br />

grandi poli in <strong>Ti</strong>cino, Locarno e Lugano,<br />

e la Presidenza della Sezione Cantonale<br />

veniva passata dal Sopraceneri al<br />

Sottoceneri di mandato in mandato.<br />

Oggi ogni entità regionale ha un presidente,<br />

che a sua volta è membro di<br />

comitato della Sezione Cantonale.<br />

Corrado Kneschaurek è il primo<br />

Presidente a non essere contemporaneamente<br />

Presidente cantonale e di<br />

sezione. Egli ricopre infatti solo la carica<br />

di Presidente Cantonale.<br />

La struttura della SCTA possiede un<br />

segretariato, sostenuto finanziariamente<br />

da Hôtellerie Suisse. Fanno parte del


31 • <strong>Ti</strong>cino Business - 10/<strong>2004</strong> Vita dei Soci<br />

Corrado Kneschaurek, Presidente della SCTA<br />

Comitato SCTA: Corrado Kneschaurek,<br />

Presidente; Jürg A. Wernli, Vice<br />

Presidente e Presidente della sezione di<br />

Lugano; Guy Berger, Vice Presidente e<br />

Presidente della sezione del<br />

Gambarogno; Ronaldo Vonlanthen,<br />

membro e Presidente della sezione di<br />

Locarno; Alf Omischl, membro e<br />

Presidente della sezione del<br />

Mendrisiotto; Marco Berini, membro e<br />

Presidente della sezione di Bellinzona;<br />

Sergio Cotti, membro e Presidente della<br />

sezione di Ascona; Marco Boggia, segretario<br />

cantonale.<br />

“Una possibile strategia per contrastare<br />

questo fenomeno, sarebbe quello di<br />

unire maggiormente le forze, concentrando<br />

le entità, per ottenere maggior<br />

efficienza - continua Kneschaurek - nei<br />

prossimi mesi dovremo delineare una<br />

strategia che ci permetta di far fronte<br />

all’andamento del turismo e ai cambi<br />

generazionali di gestione degli alberghi,<br />

nonché ai nuovi trend turistici. Per<br />

rilanciare il turismo in <strong>Ti</strong>cino occorrerebbe<br />

unire i settori, essere più coesi e<br />

non solo svolgere azioni di abbassamento<br />

dei prezzi. Già nel 1988, con l’introduzione<br />

della prima legge sul turismo,<br />

si era pensato ad un’unificazione,<br />

ma regnavano sentimenti di incertezza.<br />

È ovvio che la realtà turistica esiste in<br />

<strong>Ti</strong>cino. Ma la situazione è ben diversa<br />

da quella degli anni ‘80. Notiamo che i<br />

capitali investiti nel settore alberghiero<br />

in <strong>Ti</strong>cino non siano titinesi, che non ci<br />

sono azioni concrete per rafforzare il<br />

settore, ed il turismo in generale.<br />

(Gottardo, apertura dei negozi,<br />

Passerella della Maggia, ecc.) È necessario<br />

ritornare al genuino e alla realtà territoriale<br />

del <strong>Ti</strong>cino, valorizzandone i<br />

pregi, facendo passare al turista tutto<br />

quello di bello e buono che il <strong>Ti</strong>cino<br />

possiede. Le risorse sono ottime, occorre<br />

solo pubblicizzarle maggiormente.<br />

Questa forse è una soluzione vincente”,<br />

sostiene Kneschaurek.<br />

La SCTA si impegna anche nella costruzione<br />

di progetti concreti. Uno di quelli<br />

che hanno avuto maggiore successo,<br />

e che è in continua evoluzione, è quello<br />

che nel 1996 ha visto la creazione<br />

delle colonnine elettroniche informative<br />

sugli alberghi del cantone, posti in<br />

punti strategici (Piotta-Quinto,<br />

Locarno, Lugano (Centro, Aeroporto e<br />

stazione FFS), Bellinzona e Mendrisio),<br />

dove un turista o un cliente che necessita<br />

una prenotazione può immediatamente<br />

vedere gli alberghi disponibili<br />

secondo le proprie necessità (disponibilità,<br />

categoria, caratteristiche).<br />

Questo progetto è stato poi portato<br />

anche su internet. È infatti consultabile<br />

all’indirizzo www.scta.ch la grande<br />

banca dati degli alberghi ticinesi.<br />

L’accesso è possibile anche dal sito di<br />

<strong>Ti</strong>cino Turismo. “Questo progetto è<br />

stato portato a termine, ed è in continua<br />

evoluzione per aggiornare i dati, e<br />

seguire la rapida evoluzione dei sistemi<br />

informatici. All’inizio fu un progetto<br />

innovativo e non fu semplice realizzarlo<br />

anche perché esulava un po’ dai compiti<br />

statutari - afferma Kneschaurek - oltre<br />

a ciò la SCTA collabora con <strong>Ti</strong>cino<br />

Turismo per sviluppare azioni di marketing,<br />

ed è proprio in questi casi che<br />

sono stati promossi<br />

le manifestazioni<br />

Zurigo<br />

<strong>Ti</strong>cino nel 1997,<br />

e Ciao Basilea<br />

<strong>Ti</strong>cino nel 1999”.<br />

Tra le altre atti-<br />

vità vi è il ruolo<br />

di intermediario<br />

tra le autorità<br />

cantonali e federali<br />

e i membri<br />

della società per<br />

i solleciti e i riconoscimenti<br />

delle<br />

leggi (come ad<br />

Traduzioni<br />

Via Bossi 19<br />

CP 6331 - 6901 Lugano<br />

tel. 091 911 55 40<br />

Fax 091 911 55 49<br />

traduzioni@reistlingue.ch<br />

Scuola<br />

Corso Elvezia 9A<br />

CP 6331 - 6901 Lugano<br />

tel. 091 911 55 41<br />

Fax 091 921 44 26<br />

scuola@reistlingue.ch<br />

www.reistlingue.ch<br />

esempio quella sul fumo, gli Accordi<br />

Bilaterali, la legge sul turismo, l’IVA, la<br />

legge per le regioni periferiche, ecc.).<br />

Infine uno dei capisaldi della SCTA è la<br />

formazione, in collaborazione con le<br />

Scuole Alberghiere presenti sul territorio<br />

svizzero. Le figure professionali possibili<br />

sono il cuoco/a con un apprendistato<br />

di 3 anni, il cameriere, e l’assistente<br />

d’albergo, oggi con due anni di formazione,<br />

ma a partire dal 2005 con<br />

apprendistati di 3 anni. “Vi è oggi una<br />

grande richiesta da parte di cuochi/e,<br />

mentre purtroppo in <strong>Ti</strong>cino la professione<br />

di cameriere e cameriera sono<br />

sempre ancora oggetto di pregiudizi. La<br />

carriera professionale una volta ottenuto<br />

l’attestato federale di capacità, permette<br />

di recarsi a lavorare in svizzera o<br />

all’estero, iscriversi ad una scuola superiore<br />

e con una formazione di ottima<br />

qualità, magari crearsi la propia azienda<br />

ed nome. Nel nostro piccolo possiamo<br />

ancora essere creativi!” conclude<br />

Kneschaurek.<br />

La <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong> si felicita con la Società<br />

Cantonale <strong>Ti</strong>cinese degli Albergatori<br />

per i traguardi ottenuti, e le augura di<br />

riuscire nei propri intenti con successo.<br />

Società Cantonale <strong>Ti</strong>cinese degli<br />

Albergatori<br />

Via Lugano 18<br />

6500 Bellinzona<br />

Tel. +41 91 826 20 38<br />

Fax +41 91 826 20 53<br />

Segretariato@scta.ch<br />

www.scta.ch


Diamo credito alle vostre idee<br />

LuganoLocarnoAsconaCassarateMassagnoParadisoPregassona


Cornèr Banca:<br />

una banca luganese al servizio<br />

della sua regione<br />

Istituto privato svizzero, attivo a 360<br />

gradi nell’offerta di servizi e prodotti<br />

bancari, Cornèr Banca persegue da<br />

sempre l’obiettivo di soddisfare tutte le<br />

esigenze finanziarie, patrimoniali<br />

e commerciali della propria clientela<br />

privata, aziendale ed istituzionale.<br />

Dal 1952, anno di fondazione, svolge<br />

attività creditizia, sostenendo,<br />

attraverso finanziamenti e servizi di<br />

consulenza correlati, l’economia<br />

pubblica e privata del Cantone <strong>Ti</strong>cino.<br />

Le altre attività principali sono, anzitutto,<br />

il private banking, settore nel<br />

quale la lunga esperienza maturata ha<br />

permesso a Cornèr di affermarsi sulla<br />

piazza finanziaria locale e di esportare<br />

il proprio «know-how» al di fuori dei<br />

confini nazionali. Parimenti significativo<br />

è il successo raggiunto nell’attività<br />

legata all’emissione delle carte VISA<br />

e MasterCard, attività introdotta<br />

proprio dalla Cornèr Banca in Svizzera<br />

nel 1975.<br />

L’orientamento al cliente rappresenta<br />

il principio ispiratore della filosofia<br />

aziendale: nutrendosi di solidi valori,<br />

quali discrezione, trasparenza, affidabilità<br />

e prudenza, esso si concretizza<br />

in un impegno quotidiano che<br />

ha nella personalizzazione dei servizi,<br />

nella volontà di stabilire relazioni<br />

durature con il cliente, nella competenza<br />

e nella flessibilità le sue coordinate<br />

principali.<br />

Catalizzatrice di idee,<br />

generatrice di risorse:<br />

nel cuore del motore<br />

dell’economia locale<br />

Fortemente radicata nel tessuto<br />

economico ticinese, oggetto di costante<br />

monitoraggio e osservazione da<br />

parte della banca, Cornèr è in grado di<br />

sviluppare una vera e propria rete di<br />

consulenza ad hoc, in cui l’erogazione<br />

del credito è soltanto una parte del più<br />

ampio e complesso processo di<br />

«partnership».<br />

Il valore aggiunto dei servizi della<br />

Divisione Crediti di Cornèr Banca va<br />

rintracciato proprio nella capacità<br />

di «confezionare» soluzioni personalizzate,assistendo<br />

nell’analisi<br />

delle esigenze individuali una clientela<br />

eterogenea.<br />

Consulenza e soluzioni<br />

a 360 gradi<br />

L’orientamento al cliente si declina<br />

in un’offerta assai ampia e diversificata<br />

di proposte di consulenza e finanziamento:<br />

oltre ai crediti commerciali,<br />

ipotecari, ad enti di Diritto Pubblico,<br />

crediti Lombard, garanzie, fidejussioni,<br />

crediti documentari ed altri crediti<br />

di firma, Cornèr è oggi l’unico istituto<br />

in <strong>Ti</strong>cino ad offrire crediti navali<br />

alla propria clientela attiva nel settore<br />

dell’armatoria.<br />

Radicati in <strong>Ti</strong>cino<br />

Cornèr Banca, pur privilegiando l’area<br />

luganese, dove sono ubicate la sede<br />

e la direzione generale nonché quattro<br />

delle sue agenzie, estende la propria<br />

offerta di servizi anche nel Sopraceneri,<br />

attraverso la succursale di Locarno<br />

e l’agenzia di Ascona.<br />

Direzione Generale e Sede<br />

Cornèr Banca SA<br />

Via Canova 16<br />

6901 Lugano<br />

Tel. +41 91 800 51 11<br />

Fax +41 91 800 53 49<br />

www.cornerbanca.com


Vita dei Soci<br />

10° anniversario<br />

del Gruppo Donne PMI Svizzera<br />

Il 13 settembre le donne attive in PMI Svizzere si sono date appuntamento a Lugano<br />

KMU<br />

Frauen Schweiz<br />

Femmes<br />

PME Suisse<br />

Donne<br />

PMI<br />

Svizzera<br />

di Cécile Chiodini Polloni<br />

Ifesteggiamenti per il decimo anniversario<br />

del Gruppo Donne PMI Svizzera,<br />

sono perfettamente riusciti con un<br />

gran seguito di pubblico. Numerose<br />

donne confederate e ticinesi si sono date<br />

appuntamento sulle rive del Ceresio per<br />

riflettere sulla condizione femminile e soffermarsi<br />

sui temi in programma.<br />

La giornata è stata aperta da Marie Jeanne<br />

Bosia che ha sottolineato come la sezione<br />

ticinese del gruppo, nata nel 2000, grazie<br />

alla buona offerta di incontri informativi su<br />

temi d’attualità, vuole aggiornare le<br />

imprenditrici e cerca di promuovere il<br />

ruolo delle donne nel mondo politico,<br />

economico e culturale del cantone.<br />

La vice presidente dell’USAM ha ricordato<br />

che in Svizzera è migliorato il riconoscimento<br />

del ruolo delle donne, ma resta<br />

ancora molto da fare.<br />

Le relatrici invitate si sono immerse nel<br />

Da sinistra in basso: Fides Baldesberger, direttrice della Outils Rubis SA e Laura<br />

Sadis, consigliera nazionale, insieme al Comitato del Gruppo Donne PMI <strong>Ti</strong>cino:<br />

Marie Jeanne Bosia, presidente, Cécile Chiodini Polloni, segretaria, Mary<br />

Bernardasci, tesoriere.<br />

tema della conferenza: “La donna in <strong>Ti</strong>cino<br />

nel XXI secolo nella politica, nell’economia<br />

e nella cultura”.<br />

La prima ad intervenire è stata la consigliera<br />

nazionale Laura Sadis: ha evidenziato<br />

come in Svizzera la rappresentanza femminile<br />

nelle istituzioni politiche sia ancora<br />

bassa. Alcune cifre in merito: solo il 26%<br />

dei consiglieri nazionali sono donne e in<br />

<strong>Ti</strong>cino solo l’11% dei deputati in Gran<br />

Consiglio lo sono.<br />

Fides Baldesberger, direttrice della Outils<br />

Rubis SA di Stabio ha presentato la sua<br />

azienda, attiva nella produzione di pinzette<br />

destinate al settore dell’orologeria e dell’elettronica,<br />

e ha offerto spunti di riflessione<br />

per la posizione della donna nel<br />

mondo economico. Infine ha lanciato un<br />

chiaro messaggio a tutte le imprenditrici<br />

“è la professionalità che apre le porte del<br />

successo imprenditoriale” sottolineando<br />

il fatto che un’imprenditricecapace<br />

ha le stesse<br />

possibilità di successo<br />

di un<br />

uomo.<br />

Ha concluso le<br />

relazioni Denise<br />

Fedeli, direttrice<br />

d’orchestra, affermando<br />

che non si<br />

è mai sentita<br />

discriminata ma<br />

che il suo è<br />

comunque un<br />

mestiere “diffici-<br />

le” che implica<br />

sacrifici sia a uomini<br />

che a donne. Ha<br />

inoltre auspicato<br />

<strong>Ti</strong>cino Business - 10/<strong>2004</strong> • 34<br />

Denise Fedeli, Direttrice d’orchestra<br />

una maggior apertura a livello musicale del<br />

<strong>Ti</strong>cino verso il resto della Svizzera, perché<br />

il nostro Paese può offrire ancora molto in<br />

questo ambito.<br />

La giornata è proseguita nel pomeriggio,<br />

dedicato alla scoperta di imprese attive<br />

nella regione, con la visita al Museo del<br />

Caffè della Chicco d’Oro che ha senz’altro<br />

incuriosito tutte le partecipanti grazie alla<br />

vastissima esposizione di tutto ciò che<br />

riguarda il caffè: dalle tazzine, alle moka,<br />

alle macchinette vere e proprie di varie<br />

epoche e provenienti da tutte le parti del<br />

mondo.<br />

Il pomeriggio si è poi concluso alla Cantina<br />

“Vinattieri” di Ligornetto, le partecipanti<br />

sono state sorprese dalla particolare architettura<br />

di questo locale ed hanno molto<br />

apprezzato le degustazioni di vini della<br />

zona.


35 • <strong>Ti</strong>cino Business - 10/<strong>2004</strong> Formazione<br />

Scuola per capi-azienda<br />

Testimonianze<br />

di Patrizia Villa Massimo Vicedomini<br />

La testimonianza sulla Scuola che<br />

appare in questo numero di <strong>Ti</strong>cino<br />

Business ce l’ha rilasciata un capoazienda<br />

diplomatosi quattro anni fa:<br />

Massimo Vicedomini, attivo presso il<br />

Garage Rivapiana di Minusio, luogo dove<br />

l’abbiamo incontrato.<br />

Quante persone occupa il Garage<br />

Rivapiana?<br />

Le persone impiegate, incluse quelle a<br />

tempo parziale e gli apprendisti, sono<br />

ventiquattro.<br />

Di cosa ti occupi?<br />

Sono il responsabile del reparto amministrativo<br />

e del personale del servizio assistenza.<br />

Qual è stata la tua formazione?<br />

Dopo l’apprendistato di commercio ho<br />

lavorato due anni a Zurigo, successivamente,<br />

e inaspettatamente, sono tornato<br />

qui a Minusio, dove avevo iniziato la mia<br />

attività lavorativa.<br />

Come sei venuto a conoscenza<br />

della Scuola per capi-azienda?<br />

Il direttore (ndr del Garage Rivapiana, Ing.<br />

Fritzsche) me ne ha parlato e così è nato un<br />

interesse per la Scuola di capo-azienda,<br />

tanto che, dopo aver approfondito in cosa<br />

consistesse, ho deciso di seguirla.<br />

Credi che quanto hai appreso sia<br />

utile per le attività che svolgi?<br />

Certamente durante un corso della durata<br />

di due anni si ricevono moltissimi stimoli<br />

che mostrano degli aspetti nuovi in<br />

ciò che si è abituati a fare. Ma mettere in<br />

pratica tutto è impossibile.<br />

Sicuramente non è semplice visto che<br />

le lezioni impartite vanno dalla<br />

contabilità al marketing, all’economia<br />

politica, alle questioni giuridiche, ecc.<br />

In generale posso dire di essere soddisfatto<br />

di quanto ho appreso, ma quello<br />

che un po’ rammarica è che molte conoscenze<br />

acquisite, con il tempo e perché<br />

non toccano direttamente le proprie<br />

attività quotidiane, perdono vigore ed è<br />

quindi impossibile, purtroppo, mettere<br />

in pratica tutto ciò che si vorrebbe.<br />

Hai avuto delle difficoltà con alcune<br />

materie? Ad esempio con<br />

contabilità?<br />

Io ero uno dei pochi fortunati che possedeva<br />

già le basi grazie a quanto acquisito<br />

durante l’apprendistato. La domanda<br />

è tuttavia pertinente, poiché si tratta<br />

di una materia che, purtroppo, crea<br />

sempre qualche difficoltà a chi ne è<br />

digiuno.<br />

Nonostante ciò credo che una buona<br />

conduzione aziendale è legata anche<br />

alla gestione e conoscenza dei “numeri”<br />

ed è quindi indispensabile approfondire<br />

temi contabili in un corso per capiazienda,<br />

in modo da offrire gli strumenti<br />

per poter comprendere cosa succede<br />

“dietro le quinte” della quotidianità<br />

imprenditoriale più pratica.<br />

Qual è il corso che ricordi<br />

con maggiore interesse?<br />

Sicuramente quello di “Gestione del<br />

personale”.<br />

Sei stato soddisfatto dei docenti<br />

che hai conosciuto?<br />

Direi di sì. Inizialmente sono rimasto<br />

colpito dal fatto che la maggioranza dei<br />

docenti fossero attivi professionalmente<br />

e quindi, conoscendo bene il mondo<br />

del lavoro, non si sono limitati a impartire<br />

lezioni teoriche. Questo è senz’altro<br />

un aspetto positivo.<br />

Hai dedicato molto tempo allo<br />

studio?<br />

Direi che ero piuttosto costante, in<br />

quanto ripetevo sempre la materia in<br />

programma rileggendo bene gli appunti<br />

della lezione precedente.<br />

Mi ero iscritto per scelta alla Scuola e<br />

quindi mi sono impegnato, perché desideravo<br />

sfruttare al meglio quanto le<br />

lezioni offrivano.<br />

Gli esami erano come te li<br />

immaginavi?<br />

Sì, in generale rispettavano quanto<br />

appreso ed esposto durante le lezioni.<br />

Hai qualche ricordo particolare della<br />

classe e dei compagni di corso?<br />

Forse mi ha un po’ sconfortato la classe<br />

numerosa e la sua eterogeneità, visto<br />

che è mancato in più occasioni uno<br />

scambio di vedute. Inoltre eravamo una<br />

classe di soli uomini, ciò ha sicuramente<br />

tolto un po’ di brio e ha impoverito<br />

le discussioni durante le lezioni.<br />

Se dovessi scegliere di iscriverti<br />

nuovamente alla Scuola per capiazienda,<br />

cosa faresti?<br />

Mi iscriverei! Mi sarebbe piaciuto anche<br />

partecipare al corso di Economista<br />

aziendale, ma purtroppo ho dovuto<br />

rimandare, ciononostante spero di riuscire<br />

a frequentarlo in futuro.


Vita dei Soci<br />

Certifica SA:<br />

sulla piazza fiduciaria ticinese<br />

un nuovo protagonista<br />

<strong>Ti</strong>cino Business - 10/<strong>2004</strong> • 36<br />

Certifica fornisce servizi professionali di elevata qualità nel settore della revisione dei conti<br />

e delle attività ad essa correlate. Claudio Massa, partner e socio fondatore dell’azienda, la racconta.<br />

di Lisa Pantini<br />

La ditta Certifica SA nasce nel 2002,<br />

per volontà di alcuni fiduciari, già<br />

attivi sulla piazza ticinese e membri<br />

della Camera Fiduciaria Svizzera,<br />

desiderosi di fornire al <strong>Ti</strong>cino una<br />

società operante nella revisione dei<br />

conti e nei servizi ad essa correlati. Tra<br />

i soci promotori di Certifica troviamo<br />

infatti: Franco Bertoni (Revifida SA),<br />

Angelo Gianini e Gabriele Broggini<br />

(Besfid Fiduciaria SA), Donato Cortesi e<br />

Duilio Benigna (Cortesi & Associati SA),<br />

Giuseppe Doninelli e Roberto Franchini<br />

(Amifiduciaria SA), Adelio Lardi (Lardi<br />

& Partners SA), Claudio Massa<br />

(Amministra SA) e Paolo Mondia<br />

(Mondia & Associati SA).<br />

La volontà dei fondatori di Certifica è<br />

stata quella di creare un’azienda che si<br />

occupasse in modo esclusivo della revisione<br />

dei conti e dei servizi ad essa<br />

associati, fornendo alle imprese ticinesi<br />

un partner fidato e con ottime competenze,<br />

quale valida alternativa alle grandi<br />

società di revisione (Big Four),<br />

attualmente attive in <strong>Ti</strong>cino. Gli amministratori<br />

e i dirigenti di Certifica SA<br />

provengono da esperienze in società<br />

multinazionali della revisione e possiedono<br />

un know-how degno di nota.<br />

Queste conoscenze, acquisite in ambito<br />

locale prima ed internazionale in seguito,<br />

permettono a Certifica SA ed ai suoi<br />

dipendenti di distinguersi ottenendo<br />

un vantaggio competitivo non indifferente<br />

sul mercato, e non di meno<br />

offrendo al cliente la sicurezza di un<br />

valore aggiunto, fondato sull’utilizzo di<br />

moderne metodologie di revisione a<br />

prezzi competitivi e accessibili. Essa<br />

coniuga dunque l’alta specializzazione<br />

del settore contabile con la profonda<br />

conoscenza del mercato locale.<br />

L’obiettivo di Certifica è quello di soddisfare<br />

le esigenze sempre più dinamiche<br />

e complesse dei propri clienti con servizi<br />

di elevata professionalità, considerando<br />

non solo gli elementi tecnici e<br />

organizzativi, ma puntando molto sulla<br />

posizione centrale dell’essere umano<br />

nell’organizzazione.<br />

Noi operiamo in modo dinamico e flessibile,<br />

andando incontro al cliente, trovando<br />

quell’interazione umana, che ci<br />

permetta di comprendere l’attività svol-<br />

ta, i rischi ad essa correlati, al fine di<br />

potere effettuare il nostro lavoro di<br />

revisione in maniera efficiente ed efficace<br />

- afferma Claudio Massa, partner di<br />

Certifica SA - anche elementi umani ed<br />

interpersonali dunque”.<br />

Certifica svolge tutte le funzioni di ufficio<br />

di revisione previste dal Codice<br />

delle Obbligazioni (CO), attribuendo la<br />

massima importanza al concetto di indipendenza<br />

del revisore, tenendone rigorosamente<br />

conto in ogni sua attività, sia<br />

in fase di accettazione dei mandati, sia<br />

Claudio Massa, Partner e socio fondatore di Certifica SA


37 • <strong>Ti</strong>cino Business - 10/<strong>2004</strong> Vita dei Soci<br />

durante lo svolgimento degli stessi.<br />

Oltre a ciò Certifica è accreditata<br />

dall’Amministrazione Federale delle<br />

Finanze quale organo di revisione<br />

secondo la Legge Federale relativa alla<br />

lotta contro il riciclaggio di denaro nel<br />

settore finanziario (LRD). Essa offre<br />

inoltre una serie di altri servizi quali l’ispettorato<br />

interno, perizie giudiziarie in<br />

ambito penale e civile, valutazioni<br />

aziendali, ecc.<br />

“Il servizio di ispettorato interno ci permette<br />

di effettuare una sorveglianza, in<br />

accordo con le nuove normative legali<br />

apparse sia sul Codice delle obbligazioni<br />

che sul Codice Penale, che prescrivono<br />

il controllo aziendale e la sua<br />

responsabilità”, continua Massa.<br />

Infatti, dal punto di vista del controllo<br />

interno, e alla luce di tutte le evoluzioni<br />

legislative tutti i membri di un<br />

Consiglio di Amministrazione si trovano<br />

confrontati con molteplici responsabilità:<br />

competenze inalienabili stabilite<br />

dal Codice delle Obbligazioni, e nuove<br />

responsabilità in materia di organizzazione<br />

aziendale (ossia che l’impresa<br />

deve dotarsi di un’organizzazione, la cui<br />

esistenza ed il cui funzionamento possa<br />

essere dimostrabile nel tempo).<br />

Occorre dunque trovare ed usare degli<br />

strumenti di gestione che sappiano<br />

monitorare la performance aziendale e<br />

implementare strategie e progetti dell’alta<br />

direzione; sistemi di controllo che<br />

garantiscano la salvaguardia del patrimonio<br />

aziendale, l’attendibilità dei dati<br />

forniti dai sistemi informativi e l’adempimento<br />

alle normative vigenti.<br />

Certifica offre quindi una serie di servizi<br />

che le permettono di essere orientati<br />

alle PMI in tutti i settori aziendali.<br />

In particolare essa si occupa di:<br />

- Check up aziendali (la verifica e la<br />

valutazione delle misure organizzative<br />

adottate dalla società per identificare<br />

e monitorare i rischi connessi<br />

all’attività aziendale)<br />

- Analisi del sistema di controllo interno<br />

(l’analisi approfondita del sistema<br />

al fine di individuarne le lacune,<br />

ridurre i costi e proporre eventuali<br />

misure correttive)<br />

- Implementazione di sistemi di controllo<br />

interno<br />

- Internal audit<br />

- Analisi degli strumenti di gestione<br />

- Implementazione degli strumenti di<br />

gestione<br />

“Grazie a questi servizi ci è possibile<br />

offrire soluzioni idonee a seconda del<br />

caso che abbiamo in gestione. Questo<br />

attraverso tre semplici punti: semplicità,<br />

immediatezza, grande capacità di<br />

problem solving. Qualità che si riscontrano<br />

nel nostro team, che attualmente<br />

conta 10 dipendenti con formazione<br />

superiore (esperti contabili diplomati<br />

federali, laureati). Un punto di fondamentale<br />

importanza per Certifica è la<br />

formazione dei collaboratori: è importante<br />

che essi siano sempre aggiornati e<br />

al passo con le metodologie più all’avanguardia<br />

nel settore in cui operiamo.<br />

Per questo non esitiamo ad offrire corsi<br />

di specializzazione e formazione continua”,<br />

conclude Massa.<br />

Il mercato in <strong>Ti</strong>cino è molto ristretto,<br />

ma le capacità e le attività sviluppate da<br />

Certifica consentono un potenziale non<br />

indifferente di crescita. Anche a questo<br />

proposito, nonché per potersi realizzare<br />

al meglio, Certifica ha creato una rete<br />

di partnership internazionale. Sono già<br />

attive Certifica Lussemburgo e Certifica<br />

Liechtenstein, ed è in procinto d’essere<br />

aperta Certifica Zurigo. Questo perché<br />

stanno emergendo entità regionali con<br />

le stesse capacità e caratteristiche di<br />

quella ticinese, ossia persone che<br />

hanno la stessa missione e gli stessi<br />

obiettivi dei fondatori di Certifica, e che<br />

vogliono fornire un servizio esclusivo e<br />

d’alto livello.<br />

Per il futuro, Massa si augura di poter<br />

presto divenire un punto di riferimento<br />

ancor più importante nella realtà ticinese<br />

sia per la revisione che per i servizi<br />

aggiunti, e di continuare a formare i<br />

propri dipendenti. E a quest’auspicio la<br />

<strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong> si associa, dandole il benvenuto<br />

tra i suoi nuovi soci.<br />

Certifica SA<br />

Via al Forte 2<br />

6900 Lugano<br />

Tel. +41 91 911 11 11<br />

Fax +41 91 911 11 12<br />

www.certifica.ch<br />

info@certifica.ch


Servizi della <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong><br />

VINI<br />

RISERVA DEI PATRIZI DI VEZIA<br />

2000<br />

MERLOT, <strong>Ti</strong>cino DOC<br />

Figli fu Alberto Daldini – Vini<br />

Via San Gottardo 153<br />

6942 Savosa<br />

Tel. 091 966 30 56<br />

Fax 091 966 30 57<br />

www.vini.ch<br />

info@daldini-vini.ch<br />

Carnets ATA<br />

<strong>Ti</strong>cino Business - 10/<strong>2004</strong> • 38<br />

di Luciana Muggiasca, responsabile del Servizio legalizzazioni della <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong><br />

BIELORUSSIA – Introduzione del Carnet ATA<br />

Come anticipato lo scorso mese, il<br />

Carnet ATA è entrato in vigore nella<br />

Bielorussia a partire dal 15.08.<strong>2004</strong>. I<br />

Carnets ATA saranno accettati dalle dogane<br />

della Bielorussia, nell’ambito della<br />

Convenzione sul Carnet ATA per l’ammissione<br />

temporanea di merci (Convenzione<br />

ATA, 6 dicembre 1961) e della<br />

Convenzione relativa all’ammissione temporanea<br />

dell’OMD (Convenzione<br />

d’Istanbul, 26 giugno 1990) e degli annessi<br />

seguenti:<br />

Annesso A relativo ai titoli d’ammissione<br />

temporanea<br />

(Carnets ATA).<br />

Annesso B.1 relativo alle merci destinate<br />

ad essere presentate o<br />

utilizzate ad una esposizione,<br />

una fiera, un congresso<br />

o una manifestazione<br />

similare.<br />

Annesso B.2 relativo al materiale professionale.<br />

Annesso B.3 relativo ai contenitori,<br />

palette, imballaggi, campioni<br />

ed altre merci<br />

importate nell’ambito<br />

d’una operazione commerciale.<br />

Sovente vengono presentati Carnets<br />

ATA alla Dogana germanica con valori<br />

simbolici.<br />

In particolare i cavalli da corsa sono dichiarati<br />

con valori inferiori a<br />

CHF 5’000.-<br />

Le Autorità germaniche non sono più<br />

disposte ad accettare nuovi Carnets ATA o<br />

quelli già in corso con valori simbolici.<br />

I nuovi valori minimi da considerare sono<br />

i seguenti:<br />

Cavallo per il pascolo CHF 10’000.-<br />

Cavallo per la partecipazione a concorsi<br />

regionali CHF 15’000.-<br />

Annesso B.5 relativo alle merci importate<br />

per uno scopo educativo,<br />

scientifico o culturale.<br />

I Carnets ATA sono accettati per il traffico<br />

postale a condizione che sul Carnet ATA<br />

risulti una descrizione delle merci che permetta<br />

l’identificazione di quest’ultime.<br />

I Carnets ATA sono accettati per il transito.<br />

Le merci coperte da Carnets ATA possono<br />

essere trasferite unicamente dal titolare<br />

del carnet stesso o dal suo rappresentante.<br />

Conformemente a questa regola, il trasferimento<br />

delle merci non accompagnate è<br />

fattibile solo se il trasportatore è in possesso<br />

dei documenti che attestano questo<br />

mandato.<br />

Tutti gli uffici doganali della Bielorussia<br />

(secondo una lista a disposizione presso il<br />

nostro Segretariato) sono abilitati ad accettare<br />

i Carnets ATA negli orari normali di<br />

apertura.<br />

I Carnets ATA possono essere riempiti in<br />

lingua russa / bielorussia o inglese. La<br />

dogana si riserva il diritto di richiedere una<br />

traduzione se fossero riempiti in un’altra<br />

lingua.<br />

Organizzazione nazionale garante è la<br />

Camera di commercio e dell’ industria<br />

della Bielorussia.<br />

Carnets ATA per l’importazione di cavalli<br />

in Germania<br />

Cavallo per la partecipazione a concorsi<br />

internazionali CHF 29’500.-<br />

Vi invitiamo cortesemente a voler<br />

osservare scrupolosamente le suddette<br />

disposizioni alfine di evitare spiacevoli<br />

contrattempi.<br />

Per ogni complemento d’informazione,<br />

potete contattare il nostro<br />

Servizio legalizzazioni e Carnets ATA<br />

al numero<br />

Tel. +41 91 911 51 23/24/25<br />

oppure Fax +41 91 911 51 12<br />

che sarà lieto di evadere le vostre richieste.


39 • <strong>Ti</strong>cino Business - 10/<strong>2004</strong> Servizi della <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong><br />

Schede IFCAM<br />

La pubblicazione mensile della Camera di commercio, dell’industria e dell’artigianato<br />

del canton <strong>Ti</strong>cino per l’imprenditore ticinese come strumento d’informazione ed approfondimento<br />

di Lisa Pantini<br />

Abbiamo pubblicato<br />

nel mese<br />

di settembre<br />

una nuova Scheda<br />

IFCAM. Si tratta della<br />

numero 1128 (categoria<br />

tematica<br />

Questioni fiscali) intitolata<br />

“La riforma II<br />

della fiscalità<br />

migliora la competitività<br />

della piazza<br />

economica svizzera”,<br />

redatta dal<br />

Signor Stefano<br />

Modenini, responsabile<br />

di economiesuisse<br />

per Lugano.<br />

La Scheda presenta una riflessione sulla riforma II della fiscalità<br />

in Svizzera, andando a mettere in evidenza come questa<br />

possa migliorare la competitività e l’attrattività della piazza<br />

economica a livello nazionale. Inoltre essa illustra i contenuti<br />

principali della riforma fiscale II, la posizione degli<br />

ambienti economici nazionali, le ripercussioni finanziarie<br />

sopportabili dalla riforma; giungendo alla conclusone<br />

che la riforma II dell’imposizione delle imprese va sostenuta.<br />

La Svizzera è uno dei pochi paesi membri dell’OCSE che conosce<br />

ancora il sistema classico della doppia imposizione economica<br />

degli utili: l’imposta viene prelevata una prima volta sull’utile<br />

complessivo della società e una seconda volta sul dividendo<br />

distribuito agli azionisti. Questa doppia imposizione è<br />

sovente fonte di distorsioni all’atto di una distribuzione: penalizza<br />

le imprese organizzate quali società di capitale, favorisce<br />

il finanziamento attraverso i debiti a scapito del finanziamento<br />

tramite mezzi propri, sfavorisce il finanziamento attraverso<br />

l’aumento di capitale in rapporto all’autofinanziamento e<br />

frena gli investimenti delle imprese, soprattutto delle PMI e<br />

delle giovani imprese, elevando il costo del capitale.<br />

La tendenza internazionale va chiaramente nella direzione di<br />

una riduzione del carico fiscale che grava sulle imprese. Per la<br />

Svizzera si tratta allora di seguire la tendenza mettendo in<br />

vigore questa importante riforma fiscale II delle imprese; l’o-<br />

biettivo finale deve essere quello di un’attenuazione sostanziale<br />

se non proprio l’eliminazione della doppia imposizione<br />

economica e di rafforzare l’attrattività fiscale della Svizzera per<br />

gli investitori svizzeri e internazionali.<br />

L’abbonamento annuale alle Schede IFCAM, che ammonta a<br />

CHF 190.-, può essere sottoscritto in qualsiasi momento, con<br />

la possibilità di ricevere tutte le Schede IFCAM dell’anno in<br />

corso.<br />

Restiamo a disposizione per ulteriori informazioni su questa<br />

pubblicazione.<br />

Lisa Pantini,<br />

Tel. +41 91 911 51 32<br />

pantini@cci.ch


Cerca lavoro<br />

<strong>Ti</strong>cino Business - 10/<strong>2004</strong> • 40<br />

Candidato Conoscenze linguistiche Cerca Indirizzo<br />

Matteo Armati<br />

neolaureato all’Università<br />

HEC di Losanna, menzione<br />

Management.<br />

Anno di nascita 1978<br />

Cittadino svizzero<br />

Celibe<br />

Fausto Betti<br />

diploma di qualifica professionale:<br />

installatore d’impianti<br />

sanitari.<br />

Anno di nascita 1967<br />

Cittadino svizzero<br />

Celibe<br />

Daniele Franzoni<br />

diploma d’impiegato qualificato<br />

presso la Scuola Media di<br />

Commercio di Lugano.<br />

Corso di Contabile Federale e<br />

di Manager Sportivo Federale.<br />

Anno di nascita 1980<br />

Cittadino svizzero<br />

Celibe<br />

Franco Riccio<br />

formazione di operaio specializzato.<br />

Anno di nascita 1957<br />

Coniugato<br />

Ivan Buioni<br />

scuola di Commercio e scuola<br />

di Gestione<br />

Aziendale.<br />

Anno di nascita 1970<br />

Cittadino italiano<br />

(permesso C)<br />

Celibe<br />

Italiano: lingua madre<br />

Francese: buono<br />

Tedesco: conoscenze<br />

di base<br />

Inglese: conoscenze<br />

di base<br />

Italiano: lingua madre<br />

Spagnolo: buono<br />

Francese: buono<br />

Italiano: lingua madre<br />

Francese: buono<br />

Tedesco: discreto<br />

Inglese: buono<br />

Italiano: lingua madre<br />

Tedesco: ottimo<br />

Italiano: lingua madre<br />

Spagnolo: base<br />

Francese: professionale<br />

Tedesco: base<br />

Inglese: professionale<br />

Cerca un’occupazione nel<br />

ramo economico, ma gli piacerebbe<br />

soprattutto effettuare<br />

esperienze significative<br />

nella gestione e nel controllo<br />

contabile essendo specializzato<br />

nella fiscalità d’azienda.<br />

Ha svolto diverse attività<br />

lavorative tra cui: responsabile<br />

della qualità merce e sicurezza<br />

impianti, disponente al<br />

reparto trucking, ecc. Cerca<br />

principalmente un’occupazione<br />

nell’ambito degli<br />

impianti sanitari.<br />

Ha lavorato in qualità di assistentecontabile/amministrativo<br />

presso diverse istituzioni<br />

cantonali. Desideroso di<br />

affrontare nuove sfide lavorative<br />

nel settore del management<br />

e della contabilità.<br />

Attualmente lavora in una<br />

fabbrica come macchinista<br />

specializzato nel cantone Uri.<br />

Cerca lavoro in <strong>Ti</strong>cino per<br />

svolgere questa attività.<br />

Ha svolto diverse attività:<br />

venditore di materiale discografico,<br />

assistente commerciale<br />

in aziende, operatore<br />

centro elettronico in banca.<br />

Cerca un impiego in uno di<br />

questi settori.<br />

Via Cantonale<br />

6518 Gorduno<br />

Tel. +41 79 291 05 01<br />

matteo.armati@etu.unil.ch<br />

Piazza St. Stefano<br />

6862 Rancate<br />

Tel. +41 79 542 78 27<br />

fausto_67@hotmail.com<br />

Via Serta 20<br />

6814 Lamone<br />

Tel. +41 91 945 21 88<br />

Tel. +41 79 203 24 45<br />

Waldmatt 2<br />

6460 Altdorf<br />

Tel. +41 870 68 81<br />

r.fcmv25dag@freesurf.ch<br />

Contrada Vecchio<br />

Municipio10<br />

6976 Castagnola<br />

Tel. +41 79 437 07 83<br />

Per le aziende interessate disponiamo dei curriculum vitae completi, da richiedere alla Signora Lazzeri +41 91 911 51 11 o cciati@cci.ch<br />

stampa di periodici<br />

stampa di riviste<br />

stampati commerciali<br />

di ogni genere<br />

stampa di libri<br />

consulenza grafica<br />

Via Fola<br />

6963 Pregassona<br />

Tel. +41 (0)91 973 31 71<br />

Fax +41 (0)91 973 31 72<br />

info@tbssa.ch<br />

www.labuonastampa.ch<br />

CP 133<br />

6997 Sessa<br />

Tel 079 42 36 413<br />

Fax 091 60 82 683<br />

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assicura un gran successo


41 • <strong>Ti</strong>cino Business - 10/<strong>2004</strong> Formazione<br />

SSIC: 13a edizione<br />

della cerimonia di consegna<br />

del “Premio Renato Antonini”<br />

di Lisa Pantini<br />

Foto SSIC<br />

Da sinistra: Ronny Bernardi, Omar Maffia, Lorenza Santaniello Antonini e Reto Peretti<br />

Si è svolta nella serata di martedì 21 settembre, presso il<br />

Centro di Formazione Professionale (CFP) della SSIC TI di<br />

Gordola, la cerimonia di premiazione dei tre neo diplomati<br />

muratori che nella sessione d’esami <strong>2004</strong> di fine tirocinio hanno<br />

ottenuto i migliori risultati. I giovani vincitori sono: Omar Maffia,<br />

vincitore del 1° premio con la media finale del 5.2 (formatosi presso<br />

l’impresa Gianini & Colombo SA di Chiasso); Reto Peretti<br />

(impresa Savioni Attilio SA, Castaneda), 2° classificato; e Ronny<br />

Bernardi (impresa Galli Costruzioni SA, Rivera), 3° classificato.<br />

La patrocinatrice del premio è la Signora Lorenza Santaniello<br />

Antonini, figlia del patrocinatore Renato Antonini, scomparso nel<br />

gennaio scorso, che ha voluto, nel ricordo del padre, perpetuare<br />

l’assegnazione del premio.<br />

Oltre a questa prestigiosa cerimonia, a tutti i 29 giovani diplomati<br />

è stato consegnato il certificato federale di muratore.<br />

L’occasione è stata lieta per incontrare familiari, apprendisti neo<br />

diplomati, insegnanti, autorità ed esponenti del settore edile in<br />

genere. Durante la cerimonia vi è stato l’intervento dell’On.<br />

Oviedo Marzorini, Presidente del Gran Consiglio; del Direttore del<br />

CFP di Gordola, Gian Pietro Losa; e del Presidente della SSIC TI,<br />

ing. Dante Gilardi.<br />

Il “Premio Renato Antonini”, giunto alla 13a edizione, ha lo scopo<br />

di incentivare gli apprendisti muratori durante i tre anni di formazione<br />

pratica e teorica. Il riconoscimento, istituito dal valente e<br />

compianto Renato Antonini, “protagonista” nel settore del mattone<br />

in <strong>Ti</strong>cino, è a favore dei migliori apprendisti nell’annuale sessione<br />

d’esami di fine tirocinio per l’ottenimento del certificato<br />

federale di muratore.<br />

www.tech-insta.ch


Fiere internazionali<br />

Salone internazionale dell’impresa<br />

Yaoundé (Camerun),<br />

6-12 dicembre <strong>2004</strong><br />

Il Salone internazionale dell’impresa è la<br />

più grande esposizione multisettoriale di<br />

tutto il Camerun, destinata ai fornitori<br />

stranieri. Un forum di quattro giorni sul<br />

tema “Entrepreneurship and Corporate<br />

Governance” nonché diverse manifestazioni<br />

di promozione ed eventi culturali si<br />

terranno a margine del salone. Le aziende<br />

svizzere hanno la possibilità di presentare<br />

i loro prodotti e servizi nel quadro<br />

di una partecipazione collettiva organizzata<br />

dalla Camera di commercio<br />

Svizzera – Africa Centrale.<br />

Per ulteriori ragguagli ed iscrizioni:<br />

Chambre de Commerce Suisse – Afrique<br />

Centrale (Cameroun)<br />

s/c Interprogress, Pierre Zumbach<br />

B.P. 1687, CM Yaoundé<br />

Tel. +237 220 44 15<br />

Fax +237 220 44 88<br />

interprogress@camnet.cm<br />

Sito web dell’organizzatore:<br />

www.promote2005.org<br />

export21,<br />

Francoforte, 7–8 dicembre <strong>2004</strong><br />

Questa prima edizione di export21 è in<br />

realtà un doppio appuntamento: un congresso<br />

e un salone specializzato nell’export<br />

e negli investimenti diretti, entrambi<br />

volti a presentare alle PMI tedesche i<br />

concetti e le soluzioni che si offrono loro<br />

per internazionalizzare i loro affari.<br />

Congiuntamente alla Greater Zurich<br />

Area, l’Osec Business Network<br />

Switzerland metterà a disposizione delle<br />

aziende svizzere attive nel settore dei<br />

servizi uno “SWISS Pavilion”, ossia una<br />

piattaforma che servirà loro per prendere<br />

contatto e presentare le loro prestazioni<br />

a nuovi potenziali clienti.<br />

L’evento si rivolge alle aziende che si<br />

occupano di:<br />

Per un’azienda esportatrice, partecipare ad una<br />

fiera costituisce uno dei momenti più importanti<br />

della propria attività!<br />

• consulenza e strategia<br />

• finanziamento ad assicurazione-crediti<br />

• gestione dell’informazione e del sapere,<br />

qualifica<br />

• logistica, approvvigionamento, trasporto<br />

• fiere e saloni<br />

• gestione d’aziende all’estero<br />

• promozione economica, camere di<br />

commercio e dell’industria, associazioni<br />

• mass media<br />

Maggiori ragguagli sul padiglione collettivo<br />

svizzero allestito dall’Osec sono<br />

disponibili all’indirizzo<br />

www.osec.ch/0xd417eb28_0x000adee8<br />

Sito web dell’organizzatore:<br />

www.export21.com<br />

MIDEST<br />

Salone internazionale della<br />

subfornitura industriale<br />

Villepinte (F), 7-10 dicembre <strong>2004</strong><br />

Midest non è soltanto un salone d’affari<br />

ma anche una vetrina nonché una fonte<br />

di informazioni sulle tecnologie portatrici<br />

di sviluppi industriali ed economici<br />

concreti.<br />

Partecipare a questa fiera consente di<br />

trovare nuovi subfornitori, di scoprire<br />

l’evoluzione dei procedimenti e delle<br />

tecnologie, di ideare e lanciare nuovi<br />

prodotti grazie a nuove applicazioni, di<br />

incontrare oltre 2’000 espositori venuti<br />

da 40 paesi.<br />

Midest è considerato il numero uno della<br />

subfornitura in Europa. Le aziende francesi<br />

espongono regolarmente i loro prodotti<br />

e la Svizzera vi partecipa con un suo<br />

padiglione nazionale. I prodotti dell’industria<br />

metallurgica formano la più grande<br />

categoria di beni proposti, seguiti<br />

dagli articoli dell’industria plastica, della<br />

microtecnologia e dell’elettronica ed<br />

elettrotecnica.<br />

In collaborazione con lo Swiss Business<br />

Hub France e la SIM (Associazione sviz-<br />

<strong>Ti</strong>cino Business - 10/<strong>2004</strong> • 42<br />

zera dei subfornitori dell’industria metallurgica),<br />

anche quest’anno è l’Osec ad<br />

essere incaricato di allestire lo “SWISS<br />

Pavilion”. Non esitate ad utilizzare questa<br />

piattaforma promozionale: l’Osec si<br />

occupa dell’organizzazione della vostra<br />

partecipazione e voi potrete dedicarvi<br />

completamente ai vostri affari e ai vostri<br />

clienti.<br />

Ulteriori informazioni e modalità di partecipazione<br />

possono essere ottenuti e<br />

scaricati dal sito<br />

www.osec.ch/0xd417eb28_0x00082245<br />

Beautyworld 2005<br />

Francoforte sul Meno,<br />

26-30 gennaio 2005<br />

Beautyworld, la fiera specializzata internazionale<br />

dei settori profumeria, erboristeria,<br />

cosmetica e del commercio specializzato<br />

di articoli per parrucchieri, nel<br />

2005 si svolgerà nuovamente a gennaio.<br />

Con questa nuova data, dal 26 al 30 gennaio,<br />

Beautyworld si svolgerà parallelamente<br />

a Paperworld e Christmasworld e<br />

occuperà i padiglioni 5.0 e10.0.<br />

Con la nuova data, la manifestazione avrà<br />

anche una diversa sequenza di giorni fieristici.<br />

Nel 2005 questa fiera specializzata<br />

si svolgerà per la prima volta da mercoledì<br />

a domenica. Con l’aggiunta di un<br />

terzo giorno feriale la manifestazione<br />

diventerà ancora più interessante soprattutto<br />

per i compratori internazionali così<br />

come per il commercio all’ingrosso e con<br />

l’estero. I visitatori specializzati nazionali,<br />

invece, potranno trarre vantaggio dalla<br />

giornata di domenica che sarà prevalentemente<br />

all’insegna del commercio specializzato<br />

tedesco. Sono in programma<br />

numerose iniziative, come ad esempio<br />

vantaggiosi pacchetti-viaggio e interessanti<br />

mostre speciali.<br />

Per ulteriori informazioni su<br />

Beautyworld:<br />

www.beautyworld.messefrankfurt.com


Riforme e meno tasse in <strong>Ti</strong>cino,<br />

ecco la ricetta per uscire dalla crisi<br />

Di seguito pubblichiamo la relazione<br />

del Presidente Ambrosetti<br />

all’87esima Assemblea<br />

Generale Ordinaria della <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong>,<br />

tenutasi il 15 ottobre <strong>2004</strong> presso il<br />

Grand Hotel Eden a Paradiso.<br />

In tutti questi anni passati alla presidenza<br />

della <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong>, ogni anno, in occasione<br />

dell’Assemblea generale la mia più grande<br />

preoccupazione è stata la scelta del tema<br />

del discorso presidenziale. Mai come quest’anno,<br />

l’argomento di cui parlare, mi era<br />

parso così impellente, così ovvio. Perché<br />

mai come quest’anno, durante il passato<br />

decennio a capo di questa istituzione, noi<br />

della Camera siamo stati così preoccupati,<br />

così profondamente allarmati dall’avvicendarsi<br />

di avvenimenti economici e politici<br />

in questo Cantone: avrete capito che mi<br />

sto riferendo alla spesa pubblica. La situazione<br />

è grave oggi, ma sembra essere<br />

ancora peggiore domani. Perché lo Stato<br />

si sta indebitando al ritmo di 300 milioni<br />

all’anno e intende risolvere la questione di<br />

di Franco Ambrosetti, Presidente <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong><br />

Tre Sì il 28 novembre<br />

Nuova perequazione finanziaria,<br />

nuovo ordinamento finanziario e<br />

legge sulle cellule staminali, sono<br />

i tre oggetti in votazione il prossimo 28<br />

novembre.<br />

Due riforme e una nuova legge molto<br />

importanti per il Paese, per cui la <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong><br />

raccomanda tre Sì. Ma ecco nel dettaglio<br />

i temi in votazione.<br />

Perequazione finanziaria<br />

La riforma della perequazione finanziaria<br />

di Alessio Del Grande<br />

un debito pubblico, che raggiungerà tra 4<br />

anni il 20% del PIL, applicando cerotti,<br />

anzi cerottini, che servono soltanto come<br />

specchietto per le allodole. Nonostante il<br />

fatto che per 10 anni, in questo Cantone si<br />

sia cercato di ottenere una parvenza di<br />

competitività con altri Stati a livello fiscale,<br />

nonostante che la Svizzera nel suo insieme,<br />

oggi, sia meno attrattiva per le persone<br />

giuridiche di Inghilterra, Irlanda,<br />

Austria, Danimarca, Norvegia e perfino la<br />

socialdemocraticatissima Svezia, patria di<br />

Myrdal e Ohlin; nonostante in quattro<br />

anni, con gli sgravi fiscali, le entrate siano<br />

sostanziosamente aumentate di circa<br />

mezzo miliardo, a riprova che una politica<br />

fiscale amica delle aziende serve alla crescita<br />

economica; nonostante tutto ciò, si<br />

propone ancora una volta di inasprire la<br />

fiscalità alle imprese per medicare, con<br />

misure pompieristiche e di breve durata,<br />

la disastrosa crescita delle uscite, causa<br />

principale, se non unica, del disastro<br />

finanziario cui stiamo andando incontro.<br />

Continua a pagina 3<br />

per una migliore ripartizione dei compiti<br />

tra Cantoni e Confederazione, muove dal<br />

presupposto che il federalismo negli ultimi<br />

anni sia andato progressivamente<br />

svuotandosi, delegando troppi compiti al<br />

Governo centrale e riducendo poteri e<br />

margini di manovra dei Cantoni.<br />

Con la conseguenza, inoltre, di un accavallarsi<br />

delle competenze e di una gestione<br />

poco chiara ed equilibrata dei flussi<br />

finanziari.<br />

Continua a pagina 10<br />

News della <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong><br />

Sommario<br />

Strong opinions<br />

Contromano<br />

Intervista Amb. Luzius Wesescha<br />

Tre Sì il 28 novembre<br />

• Agenda <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong> pag. 13<br />

• Sì alla legge<br />

sulle cellule staminali pag. 14<br />

• Votazioni del 28.11.<strong>2004</strong> pag. 15<br />

• La vera questione morale pag. 16<br />

• Flat Tax pag. 18<br />

• Edilespo<br />

23-27 novembre <strong>2004</strong> pag. 20<br />

•<br />

Novembre <strong>2004</strong><br />

pag. 23<br />

• Nuovo certificato di salario pag. 28<br />

• Lavoro temporaneo<br />

e periodo di prova pag. 29<br />

• Assioma SA pag. 30<br />

• Tunisia, nuove opportunità pag. 32<br />

• Outils Rubis SA pag. 34<br />

• Premec SA +<br />

Micron SA Agno pag. 36<br />

• Pharmaton SA pag. 37<br />

• 87esima AGO della <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong> pag. 38<br />

• AOREP pag. 40<br />

• Contatti d’affari pag. 42<br />

• Schede IFCAM pag. 43<br />

• Cerca lavoro pag. 44<br />

• Intervista con Guido De Carli pag. 45<br />

• Fiere internazionali pag. 46


3• <strong>Ti</strong>cino Business - 11/<strong>2004</strong> Strong opinions<br />

Riforme e meno tasse in <strong>Ti</strong>cino,<br />

ecco la ricetta per uscire dalla crisi<br />

Continua da pagina 1<br />

di Franco Ambrosetti, Presidente della <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong><br />

Tutto ciò, in un contesto di incertezza<br />

economica, a livello mondiale,<br />

dovuta:<br />

a) al prezzo del petrolio ormai impazzito;<br />

b) ad una possibile brusca frenata di Cina<br />

e India;<br />

c) ad un possibile ripensamento del<br />

consumatore americano che prima o<br />

poi dovrà mettersi di nuovo a risparmiare<br />

(penalizzando il consumo e la<br />

crescita);<br />

d) il pericolo di un imminente scoppio<br />

della bolla speculativa immobiliare, (in<br />

un mercato gonfiato) con conseguenze<br />

che vi lascio immaginare. Perché i<br />

proprietari di immobili sono molto più<br />

numerosi dei proprietari di titoli in<br />

Borsa, e al confronto lo scoppio della<br />

Borsa del 2000, sembrerà quello di un<br />

palloncino della fiera di S. Provino.<br />

Di mese in mese, gli economisti rivedono<br />

le previsioni di crescita verso il basso a<br />

causa di quanto appena descritto e dell’incognita<br />

delle guerre in Medio Oriente.<br />

E noi, in evidente fase di rallentamento<br />

della crescita, andiamo ad aumentare le<br />

imposte quando da Zugo a Milano il trend<br />

è quello di abbassarle, pensando che ciò<br />

contribuisca a migliorare le finanze cantonali.<br />

Ma così non sarà. La maggior imposizione,<br />

in un periodo di instabilità, è in<br />

contrasto con tutte le teorie economiche,<br />

anche quelle tanto amate dai post-<br />

Keynesiani che postulano l’intervento statale<br />

a sostegno di economie in fase di rallentamento<br />

o in recessione. Si potrà dire<br />

che gli aumenti sono contenuti e transitori,<br />

solo 3 anni. Peggio! Perché significa che<br />

fra 3 anni, per non dire già l’anno prossimo,<br />

saremo daccapo. Significa che non c’è<br />

la volontà politica di affrontare un vero<br />

risanamento della spesa pubblica a cominciare<br />

dal ridimensionamento dell’organico<br />

statale. A questo proposito, vorrei<br />

ricordarvi che su questo importante problema,<br />

quello dell’organico, la <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong><br />

assieme all’USI, organizzerà un congresso<br />

in primavera con ospiti anche di altre università<br />

per dibattere, discutere, chiarire<br />

quest’importante aspetto economico.<br />

Tornando alla questione delle finanze<br />

pubbliche, vi chiederete con chi ce l’ho.<br />

La risposta è univoca: non con il Ministro<br />

delle finanze, che ha fatto di tutto per<br />

dare a questo Paese finanze sane e condizioni-quadro<br />

ottimali, e ci ha fatto arrivare<br />

al 3° posto, da quasi ultimi, nella classifica<br />

dei Cantoni fiscalmente favorevoli per le<br />

aziende.<br />

Noi siamo arrabbiati con il partito delle<br />

tasse alte. Quel blocco sociale, trasversale<br />

e potente che domina da sinistra a destra.<br />

Ce l’abbiamo con la cultura delle tasse alte<br />

e della spesa pubblica gonfiata, con questo<br />

“ancien régime” che crede ancora che<br />

le imprese per andar via devono spostare<br />

fisicamente le infrastrutture, dimenticando<br />

che basta deviare legalmente e legittimamente<br />

gli utili altrove. Per non parlare<br />

delle società ausiliarie che in mezz’ora trasferiscono<br />

l’attività in Lussemburgo e con<br />

esse anche decine, centinaia di milioni di<br />

introiti fiscali. Gli appartenenti a questa<br />

cultura trasversale pensano che la giustizia<br />

sociale e l’equità siano garantite dal<br />

gonfiamento della spesa pubblica e dall’aumento<br />

delle tasse. Dimenticano che lo<br />

Stato, oggi, si indebita per poter pagare gli<br />

stipendi ai propri funzionari (spese correnti);<br />

e con chi si indebita lo Stato? Con<br />

le banche private, quelle stesse che regolarmente<br />

vengono attaccate perché spo-<br />

stano posti di lavoro e centri di competenza<br />

oltre Gottardo; indebitandosi, lo<br />

Stato mette a repentaglio la propria indipendenza,<br />

la propria autonomia, favorendo<br />

in pratica una specie di privatizzazione<br />

larvata dello Stato stesso. La storia è piena<br />

zeppa di eventi riconducibili all’indebitamento<br />

sproporzionato di principi e re<br />

verso i finanziatori, dagli Asburgo ai<br />

Fugger, da Francesco I ai banchieri fiorentini.<br />

È vero che oggi ci si indebita per uno<br />

scopo, dal profilo etico, migliore, finanziare<br />

cioè uno Stato sociale in nome del principio<br />

redistributivo, che è un sacro principio<br />

di giustizia sociale. Ma è eticamente<br />

corretto solo a breve termine: perché<br />

ribalta sulle generazioni future il debito<br />

che, come tutti sappiamo, prima o poi<br />

deve essere rimborsato. Spendere i soldi<br />

dei propri figli per finanziare istituti che<br />

non ci possiamo più permettere, non è<br />

solo eticamente scorretto è anche suicida.<br />

Perché basterebbe favorire la crescita<br />

della torta da usare per scopi sociali. E la<br />

crescita economica non è, mai e poi mai,<br />

stata favorita da aumenti di tasse che semmai<br />

fanno parte del bagaglio delle misure<br />

restrittive, di raffreddamento della congiuntura.<br />

Ciò nondimeno, da noi si continua ad alimentare<br />

la perversa spirale-aumento<br />

spesa pubblica-aumento tasse per finanziarla,<br />

invece di spingere sulla drastica<br />

riduzione dell’imposizione e sull’effetto<br />

crescita che ne deriverebbe. Qui, prima si<br />

spende e poi si aumentano le tasse per<br />

chiudere la falla.<br />

Questo “ancien régime”, sostiene che gli<br />

sgravi fiscali sono un regalo ai ricchi. Ma<br />

quali ricchi? I veri ricchi, il <strong>Ti</strong>cino l’hanno


Strong opinions<br />

abbandonato da un pezzo, vivono legittimamente<br />

indisturbati a Montecarlo o a<br />

Londra. Chi invece rimane ad alimentare<br />

le smanie di una socialità distorta del partitone,<br />

è il ceto medio, quello produttivo<br />

che lavora duro, paga le tasse senza eccepire,<br />

al quale nessuno dice grazie. Sono gli<br />

stessi che durante il vero ancien régime, si<br />

chiamavano il terzo Stato. Sono loro che<br />

hanno scatenato la Rivoluzione francese.<br />

Sono piccoli e medi imprenditori della<br />

borghesia lavoratrice, la spina dorsale del<br />

sistema economico che producono la ricchezza<br />

e sono il vanto di questo Paese.<br />

A nessuno piace essere considerato conservatore.<br />

Ma che nome si dà a chi rifiuta<br />

il cambiamento anche di fronte a un disastro?<br />

Questo grande serpentone trasversale,<br />

composto da sindacati, aziende assistite,<br />

impiego pubblico, parastato, è, più in<br />

generale, contro le riforme. Le riforme,<br />

tout court.<br />

È per la conservazione perché conosce<br />

bene ciò che ha oggi e percepisce una diffusa<br />

paura per tutto ciò che può cambiargli<br />

la vita. Il cambiamento è spesso un<br />

salto nel buio; vuol dire scambiare il certo<br />

per l’incerto. E in una democrazia c’è<br />

posto per tutti purché le responsabilità<br />

siano ben definite e chi ha il compito di<br />

riformare, lo faccia fino in fondo assumendosi<br />

le proprie responsabilità. Le<br />

riforme, non sempre hanno un colore a<br />

priori. Solo dopo che hanno sortito i loro<br />

effetti, si può dire se sono di destra o di<br />

sinistra, per chi crede ancora a queste<br />

categorie che datano ormai di 200 anni! Il<br />

terzo Stato non era composto solo da<br />

estremisti e fondamentalisti! La maggioranza<br />

era media borghesia che ingrassava<br />

con il suo lavoro la Francia e con essa l’aristocrazia<br />

e il clero.<br />

Quelli che in <strong>Ti</strong>cino e più generalmente in<br />

Svizzera, oggi reclamano a gran voce le<br />

riforme, sono della stessa pasta, sono artigiani,<br />

piccoli e medi imprenditori, sono il<br />

ceto medio produttivo, quel 7% che paga<br />

il 50% di tasse all’erario, con i redditi privati.<br />

Non sono i ricchi, non sono le multinazionali,<br />

tanto vituperate dai no-global,<br />

una popolazione che si è sciolta come<br />

neve al sole con la guerra in Irak. Il nostro<br />

Cantone ha maledettamente bisogno di<br />

riforme urgenti. A cominciare dai compiti<br />

dello Stato. Non è giusto spendere decine<br />

di milioni per compiere studi ed analisi<br />

che finiscono metodicamente nel cassetto<br />

di Palazzo, perché non si può o non si<br />

vuole politicamente affrontare il proble-<br />

ma. Mi riferisco ad Amministrazione 2000.<br />

E poi: vi ricordate lo studio che fece il<br />

consulente McKinsey una ventina di anni<br />

fa? Beh, questo studio non è mai stato<br />

reso pubblico, non solo, ma di esso non<br />

c’è più traccia a Palazzo, svanito nel nulla.<br />

Non consola il fatto che proprio McKinsey<br />

sia responsabile del fallimento di Swissair<br />

e di una serie di altre strategie suicide, che<br />

hanno messo in difficoltà l’economia svizzera.<br />

Ora, questa Camera che è costituita da<br />

banchieri, impresari e costruttori, industriali<br />

ma la cui maggioranza è formata dai<br />

“piccoli”, rivolge un appello urgente al<br />

monolitico gruppo antiriforme. Non<br />

è frenando le riforme che si salva lo Stato.<br />

L’indebitamento è grande. Il pericolo di<br />

un disastro finanziario anche. Aumentare<br />

le tasse oltre il periodo transitorio sarebbe<br />

pura follia. È vessatorio, per chi oggi è già<br />

tassato due volte: infatti 1 franco svizzero<br />

di utile aziendale viene tassato con circa il<br />

30%, diventa 70 centesimi. Poi, se viene<br />

distribuito è tassato di nuovo con il 30% e<br />

diventa 49 centesimi. Aggiungiamo AVS,<br />

cassa pensione e contributi vari sui 49<br />

centesimi, che sono divenuti un reddito<br />

di persona fisica, e ci restano circa 40 centesimi.<br />

Si è pagato più del 60% tra tasse e<br />

contributi. E fino a poco tempo fa, quando<br />

il poveraccio chiudeva gli occhi per<br />

passare a un mondo migliore, i 40 centesimi<br />

erano gravati dall’imposta di successione…<br />

che qualcuno pensa di dover<br />

reintrodurre!<br />

Si può tassare tutto nella vita economica.<br />

Ma pregherei insistentemente il partito<br />

antiriforma di rivolgere uno sguardo fuori<br />

del confine del Canton <strong>Ti</strong>cino che spesso<br />

crediamo essere il centro del mondo: i<br />

governi socialisti di Blair, Schröder,<br />

dell’Olanda, Irlanda, anche la sinistra italiana<br />

(quand’era al potere), le riforme le<br />

hanno fatte. Parlo di fiscalità oltre che di<br />

liberalizzazioni e privatizzazioni.<br />

Ma vi rendete conto che in Germania è<br />

caduto il tabù delle 35 ore??? Il più potente<br />

sindacato di questo continente, la IG<br />

Metall ha accettato di ritornare a 40 ore<br />

settimanali senza aumenti di salario?? Che<br />

Schröder e soprattutto il socialista Blair<br />

stanno riformando l’amministrazione<br />

dello Stato? Che la Francia segue a ruota<br />

con la riforma del mercato del lavoro e<br />

dell’amministrazione? Che Zapatero<br />

segue la stessa politica economica di<br />

Aznar? Che tutta l’Europa ha privatizzato,<br />

sotto i governi di sinistra e in Svizzera non<br />

si è privatizzato niente? Il partitone si<br />

<strong>Ti</strong>cino Business - 11/<strong>2004</strong> • 4<br />

rende conto che la pressione fiscale delle<br />

imprese nel mondo intero, dalla Cina agli<br />

Stati Uniti, dalla Russia ai paesi dell’Est<br />

europeo che devono attirare aziende,<br />

dalla Svezia all’Italia, è stata allentata? Che<br />

pianeta abitano questi signori se non riescono<br />

a vedere che tra Stati e soprattutto<br />

tra i Cantoni è in atto una guerra per la<br />

competitività fiscale sulle aliquote ordinarie<br />

(quindi non per i casi eccezionali tipo<br />

Holding) che rimanderà sine die la tanto<br />

auspicata armonizzazione fiscale dalle<br />

sinistre dell’UE? Perché il <strong>Ti</strong>cino deve<br />

essere l’eccezione in questo contesto di<br />

generale riforma fiscale e muoversi come<br />

i gamberi? Siamo più bravi, più belli, più<br />

intelligenti?<br />

Al partitone non chiedo di credere nelle<br />

dottrine liberali del circolo virtuoso tra<br />

fiscalità e imprese come arma per produrre<br />

crescita nel contesto odierno di concorrenza<br />

fiscale fra Stati sovrani. Chiedo<br />

solo di guardare, non di capire e tanto<br />

meno condividere, solo guardare quello<br />

che fanno i nostri concorrenti a Zugo,<br />

Svitto, Glarona, Friborgo, Baden<br />

Würtenberg, Baviera, Lussemburgo,<br />

Norvegia, Irlanda, Cechia, ecc. per restare<br />

solo in Europa.<br />

Guardare non costa nulla. Se queste ricette<br />

sulla fiscalità funzionano a Zugo, a<br />

Svitto, a Ginevra dove la socialista Calmy-<br />

Rey ha abbassato per tre volte consecutivamente<br />

le imposte, risanando il pesante<br />

deficit del Canton Ginevra, e anche a<br />

Göteborg, a Cork o a Liverpool, forse un<br />

motivo c’è. E magari, guardando meglio si<br />

scoprirebbe che, perbacco, funziona!<br />

Mi fermo alla fiscalità. Non parlerò di privatizzazioni<br />

e liberalizzazioni, monopoli e<br />

libero mercato ingessato. Ne abbiamo già<br />

parlato fino alla nausea. Le privatizzazioni<br />

in Svizzera sono come leggere Penthouse<br />

in una moschea di Najaff o il trillo del<br />

telefonino mentre atterra l’aereo.<br />

E poi la riforma delle finanze statali è<br />

ormai prioritaria e improrogabile. Ma il<br />

risanamento finanziario non può fare a<br />

meno di un ridimensionamento dell’organico<br />

statale. Che prima o poi, più prima<br />

che poi, dovrà inevitabilmente affrontare<br />

il doloroso tema dei compiti dello Stato.<br />

Concludo rivolgendo un pressante appello<br />

a tutte le forze politiche di questo Paese<br />

che tanto amiamo: le riforme s’hanno da<br />

fare. SONO DI ESTREMA URGENZA! Per<br />

farle ci vuole il consenso, non crediamo ai<br />

colpi di maggioranza. Farle vuol dire<br />

sederci al tavolo, tutti quanti, a trovare un<br />

minimo comun denominatore che risolva


Strong opinions<br />

la crisi finanziaria dello Stato. Discutere,<br />

magari perfino litigare al tavolo delle riforme<br />

è l’unico sistema per mitigare la rissa<br />

all’interno delle singole fazioni di una<br />

stessa forza politica. Quindi, che le forze<br />

istituzionali, quelle che hanno un’irrefrenabile<br />

paura dell’iniziativa del Signor Pino<br />

Sergi, si siedano al tavolo delle riforme<br />

per elaborare un progetto comune di<br />

riforma dello Stato in sintonia con ciò che<br />

avviene nel resto del mondo occidentale,<br />

che riguardi in primis i compiti dello<br />

Amb. Luzius Wasescha<br />

Stato, il suo organico e di conseguenza la<br />

spesa pubblica. Riforme sulla struttura<br />

quindi, urgenti e comunque inevitabili.<br />

Un consenso sui contenuti e sui modi di<br />

riformare lo Stato da parte di tutte le forze<br />

politiche tarperebbe le ali alle iniziative<br />

estemporanee che vanno ripetendosi<br />

sempre più.<br />

La soluzione di aumentare le tasse del<br />

13% per le persone giuridiche, come recita<br />

l’iniziativa del MPS, con la motivazione<br />

che “i soldi ci sono”, dimentica che, chi<br />

87esima AGO della <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong> del 15 ottobre <strong>2004</strong><br />

<strong>Ti</strong>cino Business - 11/<strong>2004</strong> • 6<br />

prende i soldi dove ci sono, di regola sono<br />

i ladri. Non lo Stato.<br />

Quindi i partiti, tutti i partiti; che hanno il<br />

compito di mediare fra società civile e<br />

Stato, devono farsi carico di questa problematica<br />

con spirito costruttivo e senso<br />

della responsabilità, proponendo con spirito<br />

riformista, obiettivi e metodologia per<br />

la nascita di un generale consenso sulle<br />

riforme strutturali che questo Paese deve<br />

compiere. Prima che ciò venga imposto<br />

dal precipitare degli eventi.<br />

Scambio di opinioni tra<br />

il Presidente e l’Ambasciatore<br />

da sinistra: Amb. Luzius Wasescha, Dir. Claudio Camponovo,<br />

avv. Marina Masoni, Pres. Franco Ambrosetti e Marco Solari


7• <strong>Ti</strong>cino Business - 11/<strong>2004</strong> Contromano<br />

Diritto di ricorso contro lo sviluppo del Paese<br />

di Alessio Del Grande<br />

Da qualche mese a Berna si discute<br />

della limitazione del diritto di<br />

ricorso, delle associazioni<br />

ambientaliste soprattutto che con la<br />

loro opposizione hanno bloccato<br />

importanti investimenti e grandi progetti<br />

edilizi. Gli eccessi del diritto di<br />

ricorso, di cui, purtroppo, si ha una triste<br />

esperienza anche in <strong>Ti</strong>cino, sono<br />

stati al centro della recente assemblea<br />

di “Aqua nostra”, associazione che si<br />

batte per una tutela equilibrata di un<br />

ambiente a misura d’uomo, ben lontana,<br />

quindi, dal fondamentalismo ecologico<br />

di talune organizzazioni rosso<br />

verdi. L’assemblea ha approvato una<br />

risoluzione a favore di una seria riforma<br />

di un diritto legittimo, che negli ultimi<br />

anni è degenerato però nell’applicazione<br />

sistematica di una “filosofia proibizionista”<br />

che ha impedito o ritardato la<br />

realizzazione di importanti progetti<br />

d’interesse pubblico, con gravi pregiudizi<br />

per la crescita economica.<br />

Un primo passo di questa possibile<br />

riforma, ha ricordato il consigliere agli<br />

Stati Filippo Lombardi, presidente di<br />

Aqua nostra, potrebbe essere<br />

quello di togliere l’effetto<br />

sospensivo dei ricorsi su opere<br />

riconosciute di pubblica utilità o<br />

approvate dal voto popolare.<br />

Non si tratta di un problema da<br />

poco. Come ha sottolineato<br />

Claudio Camponovo, segretario<br />

dell’associazione e direttore<br />

della <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong>, l’esercizio esasperato,<br />

o per meglio dire l’abuso,<br />

di questo diritto, causa ogni<br />

anno il blocco di lavori per ben<br />

tre miliardi di franchi.<br />

Introdotto una ventina di anni<br />

fa, il diritto di ricorso si è andato<br />

progressivamente trasformando<br />

in micidiale arma in<br />

mano alle cerchie ambientaliste<br />

più radicali per impedire, condizionare<br />

o paralizzare importanti<br />

investimenti. O peggio, per<br />

ricattare ed estorcere del denaro,<br />

come ha affermato lo stesso<br />

ministro dell’ambiente, Moritz<br />

Leuenberger, il quale poche set-<br />

timane fa in un dibattito parlamentare<br />

ha ammesso di essere a conoscenza di<br />

accordi finanziari per alcuni ricorsi contro<br />

la costruzione di parcheggi, presentati<br />

al solo scopo di ottenere dei soldi.<br />

Al di là di questo uso da codice penale<br />

del diritto di ricorso, si tratta comunque<br />

di un potere di condizionamento che<br />

moltiplica in maniera esponenziale la<br />

forza contrattuale anche di organizzazioni<br />

a volte numericamente poco o per<br />

nulla rappresentative, ma che hanno<br />

così la possibilità di accrescere la loro<br />

visibilità politica e di accreditarsi come<br />

controparte.<br />

Dovrebbe far riflettere quanto accaduto<br />

recentemente con il progetto per il<br />

nuovo stadio dell’Hardturm a Zurigo,<br />

che avrebbe dovuto ospitare alcune partite<br />

di calcio per gli Europei 2008,<br />

o la rinuncia per ragioni politico finanziarie<br />

- ma anche per il timore di altre<br />

opposizioni ambientaliste - alla candidatura<br />

delle olimpiadi invernali 2014. Si<br />

sono persi grossi investimenti, sostanziosi<br />

indotti e migliaia di posti di lavoro,<br />

con un grave danno d’immagine, peral-<br />

tro, non solo per Zurigo, ma per tutta la<br />

Svizzera. Ma ciò non preoccupa gli<br />

ambientalisti. Loro, la battaglia ideologica<br />

l’hanno vinta, ancora una volta hanno<br />

dimostrato quanto è forte il loro potere<br />

di veto sull’economia.<br />

In <strong>Ti</strong>cino non siamo messi meglio. E’<br />

ancora fresco il ricordo del braccio di<br />

ferro per l’insediamento a Besazio della<br />

Hugo Boss che è stata costretta a spostarsi<br />

in altro centro. Subito dopo ecco<br />

l’opposizione dell’Ata, l’Associazione<br />

traffico e ambiente, contro il raddoppio<br />

del Fox Town a Mendrisio. Tanto per<br />

citare gli ultimi episodi di una lunga<br />

catena di ricorsi e opposizioni che<br />

hanno avuto come bersaglio sia gli investimenti<br />

pubblici che quelli privati.<br />

Dunque, ben venga una riforma del<br />

diritto di ricorso per evitare che progetti<br />

importanti restino in sospeso per anni<br />

o che contro di essi si possa ricorrere,<br />

persino separatamente, a quattro istanze<br />

giuridico amministrative diverse,<br />

dilungando all’infinito, in un accavallarsi<br />

di competenze, i tempi della decisione<br />

finale.


L’ospite<br />

Più concorrenza e immigrati:<br />

così la Svizzera tornerà a crescere<br />

Intervista con Luzius Wasescha, di Elisabetta Pisa<br />

Svizzera deve svegliarsi e avviare<br />

una serie di riforme che la por- “La<br />

tino a una maggiore integrazione<br />

nel mercato mondiale”. Non usa mezzi<br />

termini l’ambasciatore Luzius Wasescha,<br />

58 anni, delegato del Consiglio federale<br />

agli accordi commerciali. Da anni rappresenta<br />

la Confederazione nei negoziati<br />

sugli scambi internazionali. Un’esperienza<br />

che gli ha fatto maturare la convinzione<br />

che per crescere la Svizzera deve aprirsi<br />

all’esterno, eliminando il protezionismo<br />

che da decenni tutela determinati comparti<br />

dell’economia elvetica.<br />

Adesso è tempo di cambiare marcia. Ne<br />

sanno qualcosa gli agricoltori svizzeri, che<br />

lavorano in un settore al centro di una<br />

vera e propria rivoluzione. Un cambiamento<br />

che sarà graduale, ma che ha già<br />

preso corpo e si concluderà nel 2007. Se<br />

non ci saranno intoppi, tra circa due anni<br />

andrà, difatti, in porto l’accordo sulla liberalizzazione<br />

degli scambi internazionali<br />

tra i 148 Paesi membri del WTO. Ma che<br />

cosa cambierà per la Svizzera?<br />

“Non si sa con precisione quali saranno le<br />

conseguenze – dice l’ambasciatore –.<br />

Comunque alla fine di quel negoziato il<br />

primario avrà meno dazi doganali, meno<br />

sussidi interni, salvo i pagamenti indiretti,<br />

e i sussidi all’esportazione tenderanno a<br />

sparire”.<br />

Un’economia più aperta costituisce<br />

un vantaggio per i consumatori, ma<br />

non per gli agricoltori, abituati a un<br />

mercato protetto.<br />

“La politica agricola elvetica va grosso<br />

modo nella stessa direzione dell’accordo<br />

dell’OMC. Nel settore del latte è in via di<br />

implementazione il programma<br />

“Agricoltura 2007”,<br />

che significa l’eliminazione<br />

delle quote<br />

di produzione e il<br />

ritiro dello Stato dal<br />

mercato del latte.<br />

Inoltre con<br />

l’Unione Europea<br />

abbiamo concluso<br />

un accordo nell’ambito<br />

della prima tornata<br />

dei bilaterali,<br />

che dal 2006 aprirà<br />

la strada al libero<br />

scambio nel comparto<br />

dei formaggi.<br />

Abbiamo siglato poi<br />

un’altra intesa con<br />

Bruxelles sui prodotti<br />

agricoli trasformati<br />

– come la<br />

cioccolata – che<br />

porterà tra l’altro<br />

allo smantellamento<br />

dei sussidi all’esportazione.<br />

La<br />

riforma “Agricoltura<br />

2007” e gli accordi<br />

con l’Ue vanno tutti<br />

nella stessa direzione:<br />

ossia integrare di<br />

più l’agricoltura nell’economia<br />

di mercato”.<br />

Un trend irreversibile, insomma. Ai<br />

contadini non resta che diventare più<br />

competitivi.<br />

“Il primario si sta effettivamente ridimensionando.<br />

Del resto il settore è in movimento<br />

da tempo: in dieci anni la Svizzera<br />

<strong>Ti</strong>cino Business - 11/<strong>2004</strong> • 8<br />

L’Ambasciatore Luzius Wasescha<br />

ha perso il 30% delle sue aziende agricole.<br />

Adesso si registra un ridimensionamento<br />

strutturale del 3% all’anno”.<br />

Quali sono gli svantaggi dell’accordo<br />

con l’OMC?<br />

”Per i settori che verranno privati -<br />

totalmente o in parte – della protezione,


9• <strong>Ti</strong>cino Business - 11/<strong>2004</strong><br />

come l’agricoltura e l’industria di<br />

trasformazione - sicuramente tutto sarà<br />

più difficile. Ma nel complesso<br />

l’economia svizzera crescerà di più,<br />

anche se al momento non si può valutare<br />

quale sarà l’impatto sul Pil”.<br />

La vertenza sulla riesportazione dei<br />

beni provenienti dall’UE, sebbene poi<br />

si sia risolta nel migliore dei<br />

modi, dimostra come i rapporti con<br />

Bruxelles, nonostante gli accordi<br />

bilaterali, non siano sempre facili.<br />

Anzi, negli ultimi mesi sono stati<br />

sempre più difficili. Come se lo<br />

spiega?<br />

“I rapporti con Bruxelles sono buoni, ma<br />

difficili, non per una mancanza di volontà,<br />

ma perché la Commissione europea deve<br />

far fronte ad alcune sfide complicate.<br />

Ha dunque meno tempo di occuparsi di<br />

un caso speciale come la Svizzera.<br />

Siamo molto contenti di aver potuto<br />

concludere i Bilaterali 2.<br />

Speriamo di riuscire a farli accettare<br />

anche a livello nazionale e magari con un<br />

risultato in <strong>Ti</strong>cino un po’ più positivo che<br />

in passato”.<br />

Bruxelles ha, dunque, meno tempo<br />

per fare delle eccezioni. Questo che<br />

cosa significa? Significa forse che la<br />

Svizzera rischia di doversi adeguare<br />

alle esigenze dell’Ue?<br />

”Noi abbiamo un problema di<br />

competitività. Non a causa dell’Unione<br />

Europea, ma per l’aumento della<br />

competitività dell’Asia e dell’America<br />

Latina.<br />

Quindi dobbiamo svegliarci e adottare<br />

una politica di riforme economiche, che<br />

ci conduca di nuovo in una fase di<br />

crescita. È questa la sfida più grande.<br />

Certi aspetti dei nostri rapporti con l’UE<br />

possono aiutarci nello sviluppo<br />

dell’economia. Ad esempio nel ramo dei<br />

servizi e con l’apertura del mercato<br />

dell’elettricità”.<br />

Quindi significa sempre abbattere le<br />

barriere di protezione.<br />

“La Svizzera è certamente il Paese economicamente<br />

più integrato non solamente<br />

in Europa, ma anche nel mondo grazie ai<br />

settori orientati all’export.<br />

Ma c’è un’altra porzione del tessuto economico<br />

nazionale dove mancano gli stimoli<br />

alla concorrenza, come nella distribuzione,<br />

nel settore delle costruzioni e in<br />

certi lavori professionali”.<br />

Di quale riforme economiche ha<br />

bisogno la Svizzera?<br />

“Occorre semplificare la vita alle Pmi, con<br />

meno burocrazia, con il concetto dello<br />

sportello unico, ossia del coordinamento<br />

di tutte le ispezioni dell’amministrazione<br />

pubblica. Ad esempio in un sol giorno<br />

una ditta deve ricevere l’ispettore della<br />

Suva, quello dell’ambiente e così via, evitando<br />

perdite di tempo. Il Seco, il<br />

Segretariato di Stato dell’economia, ha<br />

lanciato un progetto di questo genere<br />

che consentirebbe di risparmiare milioni.<br />

Se sul piano interno ci vogliono riforme,<br />

sul piano esterno invece bisogna vincere<br />

tutte le forme di “discriminazione” che<br />

incontrano gli esportatori svizzeri, i prestatori<br />

di servizi e i titolari di proprietà<br />

intellettuale”.<br />

A quali “discriminazioni”<br />

fa riferimento?<br />

“Ad esempio la Tunisia ha concluso un<br />

accordo di libero scambio con Bruxelles.<br />

Il che significa che vengono eliminati i<br />

dazi doganali che peraltro sono altissimi.<br />

Non avendo siglato la Svizzera la stessa<br />

intesa, i nostri esportatori vengono esclusi<br />

da quel mercato. Con la tendenza attuale<br />

nel commercio mondiale a concludere<br />

accordi regionali o bilaterali, questo<br />

rischio aumenta. Per combattere questo<br />

trend, possiamo lavorare all’OMC, ma<br />

pure noi dobbiamo raggiungere delle<br />

intese sul libero scambio con i nostri<br />

partner più importanti”.<br />

All’Ats lo scorso aprile Lei ha detto, a<br />

proposito delle<br />

difficoltà nei rapporti con l’Ue,<br />

che «il grado delle nostre relazioni<br />

economiche è molto più avanzato di<br />

quello dei nostri accordi giuridici».<br />

Quale potrebbe essere la soluzione a<br />

questo problema?<br />

“La cosa più semplice sarebbe aderire<br />

all’Unione Europea, anche se al momento<br />

politicamente non sembra possibile.<br />

Dobbiamo, quindi, cercare vie intermedie<br />

ossia accordi puntuali con Bruxelles,<br />

che diventano vieppiù difficili, dato che<br />

l’UE è composta da 25 Paesi. Anche dal<br />

punto di vista tecnico le cose si complicano:<br />

tutto deve essere tradotto in 22-23<br />

lingue.<br />

Poi sotto il profilo politico, nell’ambito<br />

commerciale quando si richiede qualcosa,<br />

bisogna dare in cambio qualcos’altro.<br />

Il prezzo per noi può essere altissimo con<br />

25 partner, che costituiscono un fronte<br />

L’ospite<br />

L’Ambasciatore Luzius Wasescha<br />

compatto. Verrà il giorno in cui non sarà<br />

più possibile seguire quel modello bilaterale<br />

e sarà necessario ripensare le nostre<br />

relazioni con Bruxelles”.<br />

È già arrivato quel momento?<br />

“Adesso si tratta di assicurare i bilaterali 2,<br />

con il via libera parlamentare e popolare.<br />

Poi bisognerà riflettere su quali siano i<br />

prossimi passi da compiere. Se non c’è la<br />

garanzia giuridica dell’integrazione economica,<br />

diventa molto difficile per le ditte<br />

svizzere continuare a produrre nella<br />

Confederazione. Il rischio di un trasferimento<br />

della produzione all’estero<br />

aumenta di giorno in giorno col pericolo<br />

di una perdita di posti di lavoro in<br />

Svizzera”.<br />

Quali sono le sfide, in materia di<br />

politica economica estera, che la<br />

Confederazione dovrà affrontare?<br />

“In sintesi c’è la sfida dell’OMC e quella<br />

degli accordi bilaterali con l’UE e con i<br />

Paesi al di fuori dell’Europa, soprattutto<br />

Stati Uniti e Giappone. E ancora la sfida<br />

dello sviluppo, perché con la povertà nel<br />

mondo, lo stesso diventa meno sicuro e<br />

la pressione all’immigrazione clandestina<br />

aumenta. La soluzione è aprirsi agli immigrati,<br />

anche per finanziare l’Avs e altre istituzioni<br />

sociali. La popolazione elvetica,<br />

difatti, continua a invecchiare”.


Il tema<br />

Tre Sì il 28 novembre<br />

Continua da pagina 1<br />

di Alessio Del Grande<br />

Sono tre le linee guida della riforma<br />

proposta dal Consiglio federale e<br />

dalle Camere:<br />

• La Confederazione dovrebbe farsi<br />

carico soltanto dei compiti per quei<br />

settori che richiedono una disciplina<br />

uniforme e che non possono<br />

essere svolti dai Cantoni. Gli altri<br />

compiti saranno di esclusiva competenza<br />

dei Cantoni che dovranno<br />

rafforzare la loro collaborazione.<br />

• Confederazione e Cantoni avranno<br />

ancora dei compiti in comune, ma<br />

sono previste nuove forme di cooperazione.<br />

• Grazie alla perequazione delle risorse,<br />

sia la Confederazione che i<br />

Cantoni finanziariamente più forti<br />

aiuteranno quelli più deboli. Berna<br />

contribuirà a coprire gli oneri speciali<br />

dei Cantoni con regioni di<br />

montagna e poli urbani.<br />

Benché si prevedano maggiori oneri<br />

nella fase iniziale della riforma, sul<br />

lungo periodo la nuova perequazione<br />

finanziaria non dovrebbe comportare<br />

un aggravio di costi né per la<br />

Confederazione né per i Cantoni. Anzi,<br />

la nuova impostazione oltre a rivitalizzare<br />

il federalismo, che è uno dei pilastri<br />

della Confederazione, permetterà<br />

allo Stato di svolgere meglio e in modo<br />

meno dispendioso i suoi compiti.<br />

Nello stesso tempo s’incentiverà quella<br />

solidarietà intercantonale che contribuirà<br />

a rafforzare anche la coesione<br />

regionale.<br />

Nuovo ordinamento<br />

finanziario<br />

L’obiettivo di questa revisione costituzionale<br />

è di garantire alla<br />

Confederazione mezzi finanziari adeguati<br />

per poter continuare ad adempiere<br />

ai suoi compiti.<br />

Attualmente la Costituzione limita sino<br />

al 2006 il diritto della Confederazione<br />

di riscuotere l’imposta federale diretta<br />

e l’Iva, l’imposta sul valore aggiunto.<br />

Due imposte che assicurano rispettivamente<br />

il 26% e il 37% delle entrate statali,<br />

per un ammontare complessivo<br />

nel 2003 di 29,6 miliardi di franchi.<br />

Con la modifica chiesta da Governo e<br />

Parlamento si vuole prorogare la riscossione<br />

delle due imposte sino al 2020.<br />

Inoltre, si aggiornerà la costituzione su<br />

alcuni punti.<br />

In particolare, nel caso dell’imposta<br />

federale diretta si farà riferimento alla<br />

soppressione dell’imposta sul capitale<br />

e alla riduzione dell’aliquota massima<br />

dell’imposta sull’utile dal 9,8 all’8,5%.<br />

Grazie a questa proroga si garantiranno<br />

alla Confederazione anche in futuro le<br />

risorse finanziarie necessarie per sostenere<br />

le spese per la socialità, l’educazione,<br />

la ricerca, i trasporti pubblici e<br />

l’agricoltura.<br />

Legge sulle cellule<br />

staminali<br />

Contro la legge approvata dal<br />

Parlamento nel dicembre del 2003, è<br />

stato lanciato un referendum da diversi<br />

comitati e associazioni, che per motivi<br />

etici chiedono un divieto generale per<br />

le ricerche sulle cellule staminali<br />

embrionali umane.<br />

<strong>Ti</strong>cino Business - 11/<strong>2004</strong> • 10<br />

Cosa sono le cellule staminali<br />

embrionali<br />

Si tratta di cellule non ancora definite<br />

nella loro crescita. Possono, dunque,<br />

svilupparsi in uno qualsiasi dei 200 tipi<br />

circa di cellule: muscolari, epatiche,<br />

ematiche o di altro genere.<br />

Proprio per questa caratteristica sono<br />

estremamente interessanti per la ricerca<br />

scientifica. Le cellule staminali si possono<br />

ricavare soltanto da embrioni<br />

“soprannumerari” ossia da embrioni<br />

generati attraverso un’inseminazione<br />

artificiale, ma in seguito non utilizzati e<br />

che, perciò, sulla base dell’attuale normativa,<br />

andrebbero comunque distrutti.<br />

Obiettivi della ricerca scientifica<br />

Un obiettivo delle ricerca medica è di<br />

sostituire, ad esempio, nei paraplegici<br />

cellule danneggiate con cellule sane.<br />

Già oggi queste cellule sono usate con<br />

successo in medicina.<br />

Nei Paesi avanzati la ricerca sulle cellule<br />

staminali sta conoscendo progressi<br />

enormi, offrendo la concreta speranza<br />

di poter curare gravi malattie ritenute<br />

finora incurabili. Per alcune malattie<br />

neurodegenerative, quali il morbo di<br />

Parkinson, o per le lesioni del midollo<br />

spinale, il diabete, le cardiopatie e persino<br />

per alcune forme tumorali, si possono<br />

prefigurare nuove e più efficaci<br />

terapie. Perciò, è importante che gli<br />

studi sulle cellule staminali possano<br />

proseguire anche in Svizzera nel rispetto<br />

di severe condizioni.<br />

I limiti stabiliti dalla legge<br />

Innanzitutto ogni progetto di ricerca<br />

deve essere esaminato sulla base di cri


11 • <strong>Ti</strong>cino Business - 11/<strong>2004</strong> Il tema<br />

teri etici e scientifici, in modo da evitare<br />

ogni possibile abuso.<br />

In particolare si vieta espressamente:<br />

• la produzione di embrioni a scopo<br />

di ricerca;<br />

• l’uso di embrioni “soprannumerari”<br />

per altri scopi, che non siano la<br />

derivazione di cellule staminali<br />

embrionali;<br />

• la derivazione di cellule staminali da<br />

un embrione “soprannumerario”<br />

dopo il settimo giorno di sviluppo;<br />

• l’importazione o l’esportazione di<br />

embrioni “soprannumerari”;<br />

• il commercio di embrioni soprannumerari<br />

o di cellule staminali embrionali.<br />

Infine, la legge consente di derivare cellule<br />

staminali embrionali solo se la coppia<br />

da cui proviene l’embrione ha dato<br />

il suo consenso scritto.<br />

Meglio controllare che vietare<br />

La nuova legge permette, quindi, una<br />

ricerca sulle cellule staminali embrionali<br />

vincolandola a norme severe, secondo<br />

il principio che è meglio controllare<br />

piuttosto che vietare. Un divieto assoluto<br />

sarebbe invece controproducente<br />

anche dal punto di vista etico, considerato<br />

il grande aiuto che potrà venire<br />

dalla ricerca nella lotta contro terribili<br />

malattie.<br />

Ritenere, come sostengono i referendisti,<br />

che sia sufficiente continuare gli<br />

studi esclusivamente sulle cellule staminali<br />

adulte, è sbagliato, poiché è molto<br />

difficile isolare quest’ultime. Ma cosa<br />

più importante è che soltanto le stami-<br />

nali embrionali possono svilupparsi, in<br />

condizioni appropriate, in cellule “specializzate”<br />

dei diversi organi umani.<br />

Rispetto ad altri Paesi, come<br />

l’Inghilterra e Belgio, che hanno adottato<br />

regole molto meno rigide, la Svizzera<br />

con questa nuova legge ha scelto, al<br />

pari di Olanda, Svezia e Spagna, una<br />

posizione equilibrata ed eticamente<br />

corretta, vietando la clonazione o la<br />

produzione di embrioni a scopi scientifici.<br />

Sarebbe per contro pericoloso<br />

impedire del tutto la ricerca. Oltre a<br />

penalizzare il progresso della medicina,<br />

si danneggerebbe anche la Svizzera<br />

come luogo della ricerca scientifica in<br />

un settore in cui il nostro Paese è da<br />

anni all’avanguardia.<br />

La <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong> invita a deporre 3 x Sì<br />

nell’urna il prossimo<br />

28 novembre


13 • <strong>Ti</strong>cino Business - 11/<strong>2004</strong> Agenda <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong><br />

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Comitato redazionale: Franco Ambrosetti, Claudio Camponovo, Luca Albertoni<br />

Rinaldo Gobbi e Aldo Stoffel<br />

Editore: <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong><br />

Impaginazione e stampa: La Buona Stampa, via Fola, 6963 Pregassona<br />

Responsabile pubblicità:<br />

Pubblicità Sacchi, C.P. 558, 6928 Manno<br />

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Indirizzo redazione:<br />

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stoffel@cci.ch www.cciati.ch<br />

AGENDA<br />

•Da mercoledì 10 novembre a domenica 14 novembre <strong>2004</strong>: Visita ufficiale<br />

del Presidente della Confederazione Joseph Deiss in Messico<br />

•Giovedì 11 novembre <strong>2004</strong>, ore 17:00, Sala Diego Chiesa - Scuole elementari,<br />

Chiasso: Ciclo di conferenze “Il finanziamento di attività economiche”<br />

organizzate da DFE e BancaStato, in collaborazione con <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong> e AITI<br />

•Da domenica 14 novembre a sabato 20 novembre <strong>2004</strong>: Missione economica<br />

a Hong Kong organizzata dalla Swiss - Hong Kong Business<br />

Association in collaborazione con alcune delle maggiori associazioni economiche<br />

svizzere<br />

•Mercoledì 17 novembre <strong>2004</strong>, dalle ore 13:30, Spazio Arena, Via A. Maspoli 24<br />

- Mendrisio: 4a Giornata cantonale delle nuove imprese, organizzata da<br />

DFE e BancaStato, protagonista il “Made in <strong>Ti</strong>cino”. Verrà presentata una<br />

panoramica di prodotti di oltre 60 aziende, illustrando il mondo imprenditoriale<br />

cantonale di ieri, di oggi e di domani<br />

•Giovedì 18 novembre e venerdì 19 novembre <strong>2004</strong>, Palazzo dei Congressi,<br />

Lugano: Giornate nazionali Interreg Lugano – Risultati-Esperienze-<br />

Prospettive, organizzate dal seco ed dall’ARE con il sostegno dell’Ufficio federale<br />

del personale<br />

•Giovedì 25 novembre <strong>2004</strong>, ore 08:30-16:45, Fondazione Monte Verità -<br />

Ascona: Confron<strong>Ti</strong> 04 “Il <strong>Ti</strong>cino economico nel confronto interregionale”,<br />

organizzato dall’IRE – Istituto di Ricerche Economiche e dal CODE – Centro<br />

per l’Osservazione delle Dinamiche Economiche. L’evento si rivolge ad attori<br />

economici e istituzionali coinvolgendoli sia nella fase di produzione che di<br />

presentazione e fruizione dei risultati. Confron<strong>Ti</strong> 04 vuole approfondire il<br />

tema della tecnologia e dell’innovazione nei processi di crescita e sviluppo<br />

dell’economia cantonale, sempre nell’ottica del confronto interregionale<br />

•Donnerstag 25. und Freitag 26. November <strong>2004</strong>, Hotel Bellevue Palace, Bern:<br />

Symposium <strong>2004</strong> – Ernst Schmidheiny Stiftung “Welchen Staat braucht<br />

die Schweiz?“<br />

•Domenica 28 novembre <strong>2004</strong>, votazioni federali: 1. Decreto federale del 3<br />

ottobre 2003 concernente la nuova impostazione della perequazione finanziaria<br />

e della ripartizione dei compiti tra Confederazione e Cantoni (NPC) 2.<br />

Decreto federale del 19 marzo <strong>2004</strong> concernente un nuovo ordinamento<br />

finanziario 3. Legge federale del 19 dicembre 2003 concernente la ricerca<br />

sulle cellule staminali embrionali (Legge sulle cellule staminali, LCel)<br />

•Giovedì 2 dicembre <strong>2004</strong>, ore 17:00, Auditorium BancaStato, Bellinzona:<br />

Ciclo di conferenze “Il finanziamento di attività economiche” organizzate<br />

da DFE e BancaStato, in collaborazione con <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong> e AITI<br />

•Venerdì 3 dicembre <strong>2004</strong>, ore 09:30, Friborgo: Riunione Info-Chambres


Attualità<br />

Sì alla legge sulle cellule staminali,<br />

perché controllare è meglio<br />

che vietare<br />

di Stefano Modenini, responsabile economiesuisse Lugano<br />

Nel mese di giugno del 1998 il<br />

popolo svizzero rifiutò a chiara<br />

maggioranza l’iniziativa popolare<br />

sulla protezione genetica.<br />

Con quell’iniziativa si voleva limitare fortemente<br />

il ricorso della scienza a questa<br />

moderna tecnologia, che negli ultimi<br />

anni ha conosciuto uno sviluppo e applicazioni<br />

notevoli, anche in campo medico<br />

e farmacologico, pur essendo sottoposta<br />

a limitazioni e regole severe. In quell’occasione<br />

furono soprattutto i protagonisti<br />

della ricerca scientifica e universitaria a<br />

mobilitarsi e a scendere in piazza.<br />

Il rifiuto popolare dell’iniziativa permise<br />

alla Svizzera di sviluppare ulteriormente<br />

le applicazioni della tecnologia genetica<br />

e di divenire in alcuni ambiti un paese<br />

all’avanguardia.<br />

Con la legge per la ricerca sulle cellule<br />

staminali embrionali, in votazione il 28<br />

novembre a seguito di un referendum<br />

riuscito, la storia per certi versi sembra<br />

ripetersi.<br />

Le cellule staminali sono un nuovo filone<br />

importante della ricerca scientifica e<br />

medica. Il loro utilizzo è destinato ad<br />

aprire la porta alla soluzione di malattie<br />

oggi incurabili, quali il morbo di<br />

Parkinson, il diabete, le lesioni del midollo<br />

spinale, ecc.<br />

Perché, se questa è la prospettiva, v’è chi<br />

si oppone alla legge sulle staminali?<br />

Perché non si vuole permettere che<br />

malattie oggi inguaribili possano trovare<br />

un rimedio?<br />

Le opposizioni alla legge non derivano<br />

tanto dal ruolo della piazza scientifica<br />

elvetica e nemmeno dall’evidente interesse<br />

dell’industria farmaceutica nell’uti-<br />

lizzo delle cellule staminali. Esse sono<br />

piuttosto di natura etica, tanto è vero che<br />

il referendum è sostenuto soprattutto<br />

dagli ambienti che si sono sempre opposti<br />

all’aborto ma anche alle tecniche della<br />

fecondazione assistita.<br />

Stiamo parlando infatti dell’utilizzo di<br />

cellule staminali derivanti dagli embrioni<br />

e non tanto delle cellule staminali adulte,<br />

rintracciabili in diversi organi umani, nel<br />

midollo spinale o nel cordone ombelicale,<br />

il cui utilizzo non dà adito a grossa critica.<br />

Oggi, grazie alle tecniche della fecondazione<br />

assistita, sottoposte ad una legislazione<br />

piuttosto severa, molte coppie riescono<br />

a trovare una soluzione al crescente<br />

problema della sterilità e coronano<br />

dunque il sogno di diventare genitori.<br />

I cosiddetti embrioni soprannumerari<br />

derivanti dall’utilizzo di queste tecniche<br />

e che non vengono immediatamente utilizzati<br />

vengono congelati in attesa di un<br />

successivo utilizzo o della distruzione,<br />

così come impone la legge in vigore.<br />

La legge sulle cellule staminali embrionali<br />

chiede nella sostanza, secondo criteri e<br />

limitazioni ben precise, di utilizzare questi<br />

embrioni inutilizzati e destinati alla<br />

distruzione, a fini di ricerca scientifica e<br />

medica.<br />

La legislazione svizzera come detto è<br />

severa: non è possibile clonare embrioni<br />

né produrli a fini di ricerca, né modificarne<br />

il patrimonio genetico. Si possono<br />

solo utilizzare gli embrioni soprannumerari<br />

ma esclusivamente con il consenso<br />

scritto della coppia interessata.<br />

E’ vietata inoltre la commercializzazione<br />

degli embrioni e ogni progetto di ricerca<br />

che contempla l’utilizzo delle cellule sta-<br />

<strong>Ti</strong>cino Business - 11/<strong>2004</strong> • 14<br />

Stefano Modenini<br />

minali embrionali deve essere autorizzato<br />

da una commissione etica nazionale<br />

oltre che dall’ufficio federale della sanità<br />

pubblica.<br />

Le cellule staminali embrionali sono definite<br />

“cellule pluripotenti”. Ciò significa<br />

che esse possono svilupparsi in cellule<br />

specializzate della pelle, del cuore, dei<br />

muscoli o dei nervi.<br />

Sarà un giorno possibile ad esempio rigenerare<br />

tessuti danneggiati dei diversi<br />

organi umani.<br />

Le cellule staminali embrionali non possono<br />

essere paragonate alle cellule staminali<br />

adulte, poiché quest’ultime non<br />

sono sempre utilizzabili nelle medesime<br />

applicazioni.<br />

Bloccare in Svizzera la ricerca scientifica<br />

e medica sulle cellule staminali embrionali<br />

non appare una soluzione sensata.<br />

Si impedirebbe lo sviluppo di soluzioni<br />

mediche promettenti atte a guarire<br />

malattie gravi oggi incurabili, ma soprattutto<br />

la ricerca scientifica e medica proseguirebbe<br />

comunque all’estero.<br />

Per questo si dice che “controllare è<br />

meglio che vietare”.<br />

Non si può impedire l’utilizzo delle cellule<br />

staminali embrionali a fini scientifici e<br />

medici, né ciò appare sensato.<br />

Consiglio federale e Parlamento hanno<br />

ritenuto che fosse più onesto autorizzare<br />

il prelievo di cellule staminali embrionali<br />

a determinate condizioni e svolgere la<br />

ricerca scientifica in Svizzera piuttosto<br />

che tollerare l’importazione di cellule<br />

staminali embrionali dall’estero o utilizzare<br />

i risultati delle ricerche effettuate<br />

all’estero per curare le malattie oggi<br />

inguaribili. Una posizione che appare del<br />

tutto sensata e lungimirante.


15 • <strong>Ti</strong>cino Business - 11/<strong>2004</strong><br />

Responsabilizzare i Cantoni,<br />

ottimizzare il sistema fiscale<br />

e rafforzare la ricerca svizzera<br />

Per le votazioni del 28 novembre <strong>2004</strong>,<br />

vi invitiamo a deporre tre SÌ<br />

di Claudio Camponovo, direttore <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong><br />

Le associazioni economiche svizzere<br />

sostengono la riforma della<br />

perequazione finanziaria e della<br />

ripartizione dei compiti tra la<br />

Confederazione e i Cantoni (NPC). La<br />

NPC aumenta l’autonomia dei Cantoni<br />

ed estende le loro responsabilità.<br />

Dal momento che i Cantoni avranno<br />

maggiori risorse a loro disposizione,<br />

essi avranno meno bisogno di aiuti<br />

federali per svolgere i loro compiti<br />

regionali. La suddivisione dei compiti<br />

va nella giusta direzione.<br />

Ad un ulteriore stadio occorrerà inoltre<br />

prevedere misure supplementari<br />

per ottimizzare maggiormente la collaborazione<br />

tra la Confederazione e i<br />

Cantoni.<br />

Gli ambienti economici e la <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong><br />

sostengono pure il nuovo ordinamento<br />

finanziario (NOF).<br />

Il NOF raggiunge il suo obiettivo principale,<br />

che consiste nel garantire le<br />

principali fonti d’entrata della<br />

Confederazione. Quest’ultima potrà<br />

così continuare a svolgere i propri<br />

compiti dopo il 2006.<br />

Nonostante i difetti persistenti del<br />

sistema fiscale svizzero, nessuna proposta<br />

visionaria è stata fatta nell’ambito<br />

del NOF. Tenuto conto dell’intensità<br />

della concorrenza fiscale internazionale,<br />

bisogna effettuare le necessarie<br />

riforme mediante progetti specifici,<br />

come è il caso della riforma dell’imposizione<br />

delle società II.<br />

PROPOSTE FORMATIVE ORGANIZZATE DALLA CCIA-TI<br />

Business Plan, monitoraggio finanziario e garanzie:<br />

i criteri per ottenere prestiti/finanziamenti dopo gli Accordi<br />

di Basilea 2<br />

È possibile iscriversi ancora al:<br />

Modulo 3: Finanziamenti alternativi e garanzie (1 dicembre)<br />

Nozioni superiori per la gestione dei collaboratori<br />

È possibile iscriversi ancora ai seguenti moduli:<br />

Modulo 3: Gestione dei colloqui e conflitti (15 novembre)<br />

Modulo 4: Amministrazione del personale (22 novembre)<br />

Modulo 5: Sviluppo dell’organizzazione e del personale (29<br />

novembre)<br />

Diritto del lavoro<br />

È possibile iscriversi ancora ai seguenti moduli:<br />

Modulo 2+3: Contratto individuale di lavoro (19 novembre +<br />

3 dicembre)<br />

Modulo 4: Libera circolazione delle persone (26 novembre)<br />

Modulo 5: Assicurazioni sociali (10 dicembre)<br />

Attualità<br />

Claudio Camponovo<br />

La <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong> è chiaramente favorevole alla<br />

legge relativa alla ricerca sulle cellule<br />

staminali (Lcel). La legge pone basi<br />

legali chiare e rigorose per la ricerca.<br />

Essa previene agli abusi e tiene conto di<br />

criteri etici. Occorre far beneficiare la<br />

società del grande potenziale medico<br />

della ricerca sulle cellule staminali. Non<br />

abbiamo il diritto di privare i malati<br />

della speranza della scoperta di una<br />

cura efficace. L’accettazione della legge<br />

relativa alla ricerca sulle cellule staminali<br />

darebbe inoltre un segnale positivo<br />

per la ricerca le la piazza scientifica svizzera.<br />

Andate a votare ed esprimete il vostro<br />

consenso alle proposte del Consiglio<br />

Federale e del Parlamento: 3 x SÌ.<br />

Know-how per esportatori<br />

In collaborazione con osec business network switzerland<br />

È possibile iscriversi ancora ai seguenti moduli:<br />

Modulo 3: I rischi derivanti dal trasporto delle merci (18<br />

novembre)<br />

Modulo 4: L’IVA negli scambi internazionali (25 novembre)<br />

Modulo 5: L’origine delle merci nel traffico internazionale /<br />

La rete interna e la rete esterna: i due anelli della promozione<br />

del commercio estero svizzero, EICS tutto quello che<br />

bisogna sapere sull’unione europea (2 dicembre)<br />

INFORMATICA<br />

Corsi di base, medi e avanzati di Word, Excel, Powerpoint,<br />

Outlook, Access<br />

TOEIC – Test of English for International Communication<br />

Ogni mese un’occasione per testare il proprio livello di inglese<br />

Per ulteriori informazioni ed iscrizioni ai corsi potete rivolgervi a Cécile Chiodini Polloni.<br />

Tel. +41 91 911 51 18 – Fax +41 91 911 51 12 - corsi@cci.ch - www.cciati.ch


Informazione<br />

La vera questione morale<br />

del Dott. Giorgio Ghiringhelli<br />

politica” ironizzava lo<br />

scrittore satirico tedesco Kurt<br />

“Economia<br />

Tucholsky “è quando la gente<br />

si chiede perché non ha denaro”. Di<br />

questi tempi a Bellinzona, come pure a<br />

Berna, i nostri governanti stanno facendo<br />

intensi esercizi in economia politica.<br />

Spendono giorno dopo giorno soldi<br />

che non hanno, soldi che non sono mai<br />

esistiti e negano che ciò possa accadere<br />

allo Stato, a questo Essere supremo cui<br />

la volontà divina o popolare, a seconda<br />

del credo politico, ha affidato il compito<br />

di ridistribuire ad annaffiatoio la ricchezza<br />

del Paese. Nel nostro linguaggio<br />

politico e anche mediatico si sono cristallizzate<br />

alcune espressioni come “i<br />

soldi dello stato”, “togliere mezzi allo<br />

stato”, che avrebbero senso solo se<br />

questi soldi ci fossero veramente. Ma<br />

poiché non ci sono, gli apprendisti stregoni<br />

dell’economia politica, che di<br />

regola non si chiedono mai né quanto<br />

costano i loro provvedimenti, né con<br />

quali soldi saranno finanziati, sono<br />

finalmente costretti a chiedersi cosa si<br />

possa fare per rimediare alla mancanza<br />

di denaro. E’ in fondo lo stesso interrogativo<br />

che devono porre molte famiglie<br />

e aziende, ma qui la risposta appare<br />

ovvia. Quando il denaro non c’è bisogna<br />

risparmiare, stringere la cinghia o<br />

darsi daffare per incrementare gli<br />

introiti. In qualche caso si può ricorrere<br />

all’indebitamento, a condizione tuttavia<br />

di avere idee chiare sulle concrete possibilità<br />

di rimborso. Quando questo<br />

non avviene le famiglie finiscono in<br />

carenza di beni e le aziende portano i<br />

libri in tribunale. Prescindendo da alcuni<br />

paesi emergenti (o da qualche comu-<br />

ne vallesano), quest’ ultime soluzioni<br />

appaiono difficilmente proponibili per<br />

l’ente pubblico.<br />

Purtroppo in <strong>Ti</strong>cino la situazione è stata<br />

esacerbata da anni di apparente prosperità,<br />

che hanno permesso ai politici<br />

di ridistribuire ricchezza e di sovradotare<br />

i servizi pubblici per comperare il<br />

consenso popolare. Così quelli che in<br />

tempi normali sarebbero apparsi come<br />

lussi o persino sprechi sono diventati<br />

per molti cittadini e dipendenti pubblici<br />

inalienabili diritti. Il miglior condensato<br />

di questa cultura dei solo diritti e<br />

niente doveri lo troviamo nella nostra<br />

recente Costituzione cantonale, che a<br />

suo tempo avevo definito, scherzosamente<br />

ma poi non tanto, Costituzione<br />

delle ferie pagate.<br />

A seguito di mutamenti strutturali dell’economia,<br />

i soldi per pagare a tutti<br />

queste ferie cominciano a scarseggiare:<br />

siamo quindi tornati all’economia politica<br />

definita da Tucholsky.<br />

In <strong>Ti</strong>cino, per affrontare l’emergenza,<br />

sono emerse tre scuole di pensiero. La<br />

prima sostiene che l’indebitamento del<br />

Cantone è ancora a livello modesto e<br />

che c’è quindi ampio spazio per perseverare<br />

nell’attuale politica di finanza<br />

allegra.<br />

La seconda è pure a favore di continuare<br />

in questa politica, finanziandola però<br />

con un aumento delle entrate, ossia<br />

facendo marcia indietro sugli sgravi<br />

concessi negli ultimi anni ai contribuenti<br />

e stringendo ulteriormente la<br />

morsa fiscale. La terza infine vorrebbe<br />

una politica di risparmio e chiede perlomeno<br />

un certo freno alla crescita<br />

della spesa pubblica.<br />

<strong>Ti</strong>cino Business - 11/<strong>2004</strong> • 16<br />

Abbiamo deciso di pubblicare questo articolo ancora di estrema attualità (apparso sul Corriere del<br />

<strong>Ti</strong>cino il 13 dicembre 2003), del Vicepresidente della <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong> e Presidente dell'Associazione Bancaria<br />

<strong>Ti</strong>cinese, Dott. Giorgio Ghiringhelli, in cui lo stesso si esprime a titolo personale<br />

Dott. Giorgio Ghiringhelli<br />

L’aumento del debito pubblico<br />

Attualmente il <strong>Ti</strong>cino è indebitato per<br />

circa 800 milioni di franchi. L’importo è<br />

bugiardo poiché non tiene conto degli<br />

impegni assunti dal Cantone nei confronti<br />

della Cassa Pensione dei suoi<br />

dipendenti, che ha oggi un disavanzo<br />

tecnico che supera il miliardo (ma<br />

secondo altri calcoli i miliardi sarebbero<br />

tre), una voragine che un giorno si<br />

dovrà colmare con i soldi dei contribuenti.<br />

Ma pur trascurando queste bagattelle,<br />

in base al piano finanziario presentato<br />

il debito pubblico dovrebbe salire nel


17 • <strong>Ti</strong>cino Business - 11/<strong>2004</strong><br />

prossimo quadriennio a oltre 2.6<br />

miliardi.<br />

Ora non c’è bisogno di scomodare la<br />

teoria finanziaria per capire che lo stato<br />

- come un’azienda - ha il diritto di indebitarsi<br />

per finanziare i propri investimenti,<br />

a condizione però che le sue<br />

entrate bastino a coprire il servizio<br />

degli interessi nonché un ragionevole<br />

piano di ammortamento. In altre parole<br />

alla scadenza prevista bisogna aver<br />

accumulato soldi sufficienti per rinnovare<br />

l’investimento ai prezzi correnti,<br />

magari ricorrendo a un altro credito in<br />

sostituzione di quello nel frattempo<br />

ammortizzato.<br />

Se invece lo stato, come si accinge a<br />

fare il nostro Cantone, usa i soldi presi<br />

a prestito non per investimenti ammortizzabili<br />

ma per finanziare la sua spesa<br />

corrente, non fa altro che trasferire<br />

oneri sulle spalle delle future generazioni,<br />

ovvero sulle spalle di quei giovani<br />

del cui avvenire tanto si finge oggi di<br />

preoccuparsi, sprecando lacrime e<br />

manifestando in piazza.<br />

L’aumento delle imposte<br />

Non è qui il caso di aprire un dibattito<br />

sul carico fiscale, che a taluni sembra<br />

ancora accettabile e ad altri, come coloro<br />

ad esempio che sono chiamati a versare<br />

circa metà del loro reddito all’erario,<br />

sembra invece eccessivo. Il fatto<br />

che contribuenti facoltosi portino altrove<br />

il loro domicilio, che persone morali<br />

rinuncino a stabilirsi nel nostro<br />

Cantone, che dirigenti tartassati dal<br />

fisco spingano affinché la sede e gli<br />

investimenti delle loro aziende partano<br />

per altri lidi oppure il fatto che parecchi<br />

nostri concittadini dedichino una parte<br />

rilevante del loro tempo (e del loro<br />

ingegno) alla cosiddetta ottimizzazione<br />

fiscale non convincerà mai il cosiddetto<br />

partito delle tasse a rinunciare a proporre<br />

ad ogni piè sospinto ulteriori<br />

aggravi a carico delle fasce produttive<br />

della società.<br />

Di regola questi nuovi balzelli vanno di<br />

pari passo con l’esenzione dai tributi di<br />

percentuali crescenti della popolazione,<br />

esenzioni alle quali si accompagnano<br />

forme più o meno limpide di sussidio.<br />

Così il partito delle tasse è convinto di<br />

trovare nel popolo comode maggioranze<br />

per la propria politica fiscale e di<br />

poter in ogni momento mobilitare la<br />

piazza - secondo un vezzo importato di<br />

recente - a favore delle proprie tesi.<br />

Ma anche se si accetta questo dibattito<br />

o scontro come un normale gioco delle<br />

parti politico, non è accettabile il continuo<br />

ricorso a nuove spese senza mai<br />

precisarne la fonte di finanziamento. Il<br />

parlamento, che da anni ormai ha tradito<br />

la sua funzione storica di controllore<br />

delle spese del sovrano, sforna a getto<br />

continuo provvedimenti a sfondo ovviamente<br />

“sociale”, a “protezione dei più<br />

deboli”, senza mai rivelare (anche perché<br />

in genere lo ignora) né quanto<br />

costeranno né con quali mezzi dovranno<br />

essere finanziati.<br />

Se il popolo conoscesse il costo e le<br />

modalità di finanziamento delle misure<br />

sociali partorite dal nostro legislativo,<br />

forse sarebbe maggiormente invogliato<br />

a esercitare un certo suo controllo sulla<br />

spesa pubblica.<br />

D’altronde questa mancanza di trasparenza<br />

è pure riscontrabile a livello<br />

comunale. Il moltiplicatore di imposta,<br />

che in teoria dovrebbe servire ogni<br />

anno ai cittadini a meglio sorvegliare le<br />

spese, è divenuto un oggetto misterioso<br />

manovrato dai municipi, il più delle<br />

volte a fini elettorali.<br />

La politica del risparmio<br />

Il <strong>Ti</strong>cino, che vanta il poco invidiabile<br />

primato di avere tra i cantoni il maggior<br />

numero di dipendenti pubblici per abitante,<br />

ha iniziato tempo fa un programma<br />

di razionalizzazione delle risorse<br />

umane pomposamente denominato<br />

“Amministrazione 2000”.<br />

Dopo qualche anno e qualche milione<br />

di spesa il risultato è stato pari a zero. Il<br />

Cantone ha quindi aggiunto un altro<br />

trofeo alla sua collana e questa volta<br />

non su piano nazionale bensì su piano<br />

globale: a nostra conoscenza è l’unica<br />

azienda di servizi in cui l’automazione<br />

non ha permesso di risparmiare nemmeno<br />

un posto di lavoro.<br />

Quando poi qualcuno osa proporre una<br />

qualsiasi misura di contenimento della<br />

spesa succede il finimondo: insorgono<br />

le associazioni di categoria, i sindacati, i<br />

paladini del servizio pubblico, i partiti e<br />

chi più ne ha più ne metta, spalleggiati<br />

ovviamente dai mass media, per i quali<br />

le adunate di piazza sono oceaniche già<br />

prima di avere avuto luogo. Persino<br />

operazioni di cui ci si dovrebbe vergognare,<br />

come la strumentalizzazione dei<br />

bambini per sostenere i privilegi dei<br />

Informazione<br />

docenti, raccolgono ampi consensi<br />

politici e mediatici.<br />

La questione morale<br />

Per concludere ribadiamo in primo<br />

luogo che l’indebitamento per finanziare<br />

la spesa corrente non è ammissibile,<br />

poiché significa trasferire oneri alle<br />

prossime generazioni, che dio sa quali<br />

altri grattacapi economici dovranno<br />

affrontare a cominciare da quello del<br />

progressivo invecchiamento della<br />

popolazione.<br />

Rileviamo in secondo luogo che l’aumento<br />

delle tasse, che a nostro modo<br />

di vedere si è già purtroppo reso necessario,<br />

potrebbe rivelarsi un boomerang,<br />

provocando una fuga di contribuenti e<br />

di capitali, e che esso presuppone<br />

comunque una trasparenza che finora<br />

in <strong>Ti</strong>cino non esiste: ogni spesa deve<br />

essere quantificata e indicare con quali<br />

soldi sarà finanziata.<br />

E questo forse, contrariamente a quanto<br />

pensa il partito delle tasse, smorzerebbe<br />

gli entusiasmi del popolo contribuente.<br />

Per finire le misure di risparmio,<br />

che pure sono indispensabili a<br />

dispetto delle invettive della piazza,<br />

devono partire da una ridefinizione dei<br />

compiti dello stato che sfoci in uno sfoltimento<br />

del pubblico impiego.<br />

Se entro breve non si fa qualcosa di<br />

radicale, i nostri politici continueranno<br />

a spendere soldi che non ci sono, a<br />

distribuire decine (o forse centinaia) di<br />

milioni inesistenti, compiendo operazioni<br />

non solo economicamente sbagliate,<br />

ma anche eticamente discutibili.<br />

Questa è la vera questione morale che<br />

assilla oggi e assillerà il <strong>Ti</strong>cino nei prossimi<br />

anni.<br />

Confrontati ad essa e alla magnitudine<br />

dei problemi qui esposti, tutti gli episodi<br />

di malcostume finanziario che negli<br />

ultimi tempi sono stati contrabbandati<br />

sotto questa etichetta, pur se gravi,<br />

non sono che bazzecole, delle quali si<br />

stanno occupando egregiamente i<br />

nostri magistrati.<br />

Ma quale magistrato si occuperà dei<br />

politicanti che vogliono trasferire il fardello<br />

delle spese correnti alle prossime<br />

generazioni, che cercano di sfilare con<br />

destrezza una parte crescente del reddito<br />

dalle tasche dei contribuenti e che<br />

per finire non solo tollerano, ma incoraggiano<br />

un colossale spreco di risorse<br />

con la loro gestione clientelare del pubblico<br />

impiego?


Informazione<br />

Flat Tax<br />

Panacea di tutti i mali o chimera?<br />

di Luca Albertoni<br />

Nella nostra realtà politica, sociale<br />

ed economia odierna, bloccata<br />

dal conservatorismo trasversale<br />

che coinvolge tutte le parti politiche<br />

(che alcuni impropriamente si ostinano<br />

a definire destra e sinistra, utilizzando<br />

una distinzione che dovrebbe ormai<br />

figurare solo nei libri di storia), è fondamentale<br />

che le vere forze liberali e<br />

riformatrici (anche queste trasversali ai<br />

vari partiti) si uniscano per dare corpo<br />

alla sola via praticabile: quella delle<br />

riforme. Riforme strutturali, non misure<br />

e misurette a breve scadenza, atte ad<br />

imbonirsi la tanto temuta piazza o a salvare<br />

i vari cadreghini attribuiti più per<br />

meriti partitici che per una vera e propria<br />

meritocrazia.<br />

Fra le numerose riforme di cui il nostro<br />

Stato avrebbe bisogno vi sono quelle<br />

concernenti il sistema fiscale, ormai<br />

divenuto un ginepraio, al cui confronto<br />

la foresta amazzonica sembra un prato<br />

verde inglese. Tra mezze concessioni a<br />

chi sbraita di più, compromessi degni<br />

dell’ambito circense per accontentare<br />

un settore senza scontentare gli altri,<br />

invenzione di strumenti di controllo e<br />

repressione surreali, siamo riusciti a<br />

creare un sistema fiscale poco trasparente,<br />

iniquo, vessatorio ed eccessivamente<br />

dipendente dal potere discrezionale<br />

delle autorità fiscali.<br />

Probabilmente una soluzione miracolosa<br />

non esiste. È però indispensabile<br />

almeno pensare a quelle che potrebbero<br />

essere soluzioni valide e discuterne,<br />

senza pregiudizi e senza utilizzare a<br />

sproposito amenità anacronistiche del<br />

tipo “golpe reazionario fascista e capitalista”<br />

solo perché qualcuno osa dire che<br />

forse, magari, qualche correttivo alle<br />

strutture andrebbe dato. Oggi è più che<br />

mai necessaria una discussione aperta e<br />

franca, senza tabù. La discussione,<br />

anche vivace, non ha del resto mai fatto<br />

male a nessuno.<br />

Una delle possibili soluzioni in ambito<br />

fiscale potrebbe essere la Flat Tax.<br />

Facile immaginare la schiena di alcuni<br />

ambienti integralisti nostrani (nulla a<br />

che vedere con l’integralismo islamico,<br />

ma l’effetto, fatte le debite proporzioni,<br />

è simile…) percorsa da brividi freddi<br />

causati da un’immagine tremenda:<br />

quella dei favori ai ricchi e della volontà<br />

di affamare i poveri.<br />

Magari sarà anche così, ma se non si<br />

entra nel merito della questione, non lo<br />

si saprà mai e continueremo ad andare<br />

avanti (?) a forza di rammendi equilibristici<br />

per ritrovarci un giorno nemmeno<br />

troppo lontano con le pezze sul posteriore<br />

perché non avremo nemmeno<br />

valutato l’esistenza della possibilità di<br />

migliorare, sottolineo migliorare, le<br />

nostre strutture.<br />

Cos’è la Flat Tax?<br />

In sostanza si tratta di un sistema che<br />

dovrebbe permettere di semplificare<br />

radicalmente l’ambito fiscale, utilizzando<br />

una sola aliquota fissa ed uguale per<br />

tutti. La percentuale resterebbe da<br />

determinare.<br />

Alcuni propongono il 15%, altri il 18%,<br />

mentre l’Amministrazione federale<br />

delle contribuzioni in un recente studio<br />

ha ventilato la possibilità di un 24%. Ma<br />

queste sono già regole di dettaglio, la<br />

cui efficacia va studiata seriamente. In<br />

generale, si può però affermare che i<br />

<strong>Ti</strong>cino Business - 11/<strong>2004</strong> • 18<br />

Luca Albertoni<br />

vantaggi di avere solo un’aliquota<br />

(oppure eventualmente anche due o<br />

tre, sul modello di quanto si sta pensando<br />

di fare con la riforma fiscale in<br />

Italia, che prevede 3 aliquote) sarebbero<br />

numerosi.<br />

In primis, verrebbe a cadere il sistema<br />

dell’imposizione progressiva, che ormai<br />

si è trasformato in un fattore penalizzante,<br />

perché punisce chi si trova, per<br />

sua somma sfortuna, ad incrementare il<br />

proprio reddito. Inutile sottolineare<br />

che ciò frena la creatività “sana”, stimolando<br />

quella meno nobile dell’evasione


19 • <strong>Ti</strong>cino Business - 11/<strong>2004</strong><br />

fiscale. Quindi, un reddito di 50'000<br />

franchi avrebbe la stessa aliquota di un<br />

reddito di 100'000 franchi, ad es. il 18%.<br />

A chi già si strappa le vesti perché i redditi<br />

bassi avrebbero la stessa aliquota di<br />

quelli alti, è facile replicare che un sistema<br />

di aliquota unica non esclude correttivi<br />

per tutelare chi guadagna meno,<br />

senza però scadere nell’assurdo sistema<br />

con il quale siamo obbligati a confrontarci<br />

oggi, nel quale vi è una miriade di<br />

deduzioni e deduzioni delle deduzioni,<br />

tanto che nessuno capisce più nulla e al<br />

momento di presentare la dichiarazione<br />

delle imposte anche i laici invocano<br />

la protezione divina nella speranza di<br />

non dimenticare nulla e di godere del<br />

buon umore del tassatore il giorno in<br />

cui egli porrà mano ai fatidici formulari<br />

compilati con un misto di fatica, terrore<br />

ed incazzatura.<br />

Il fatto poi che la Flat Tax potrebbe<br />

essere riscossa alla fonte semplificherebbe<br />

ulteriormente il compito dei cittadini<br />

e delle cittadine, senza probabilmente<br />

intaccare di molto l’effettivo del<br />

personale dello Stato, visto che comunque<br />

rimarrebbe necessario un controllo.<br />

Così sono tranquilli anche i sindacati.<br />

Assurdità? Mica tanto, se pensiamo<br />

che il sistema dell’imposizione alla<br />

fonte funziona da tempo per talune<br />

categorie di stranieri che lavorano in<br />

Svizzera e, udite, udite, anche per la<br />

mitica AVS, difesa (giustamente) da chi<br />

teme invece lo stesso sistema applicato<br />

nell’ambito dell’imposizione fiscale<br />

diretta.<br />

Come mai tanta paura? Probabilmente<br />

una certa aprioristica disonestà intellettuale<br />

non è estranea ad una simile posizione.<br />

Chi ha già adottato la Flat Tax?<br />

A parte il già menzionato caso dell’Italia<br />

che, malgrado gli immaginabili sorrisetti<br />

ironici dei fondamentalisti dell’antiberlusconismo,<br />

può avvalersi di specialisti<br />

con i fiocchi che hanno già permesso<br />

di colmare in gran parte il “gap” concorrenziale<br />

in ambito fiscale nei confronti<br />

degli altri Paesi europei ed extracomunitari<br />

come la Svizzera, sono abbastanza<br />

numerose le nazioni che hanno<br />

deciso di adottare, con buoni risultati,<br />

la Flat Tax.<br />

Si tratta di una quindicina di Paesi, fra<br />

cui figurano Hong Kong (15%),<br />

l’Estonia (26%), la Lituania (25%), la<br />

Lettonia (25%), la Russia (13%),<br />

l’Ucraina (13%), la Slovacchia (19%),<br />

nonché diverse altre ex Repubbliche<br />

sovietiche. Evidentemente gli scettici<br />

(eufemismo…) diranno che si tratta di<br />

Paesi particolari, non indicativi e non<br />

comparabili alla Svizzera, tanto per il<br />

piacere di rimanere fermi ed evitare la<br />

discussione.<br />

Ma chi è comparabile oggi alla Svizzera<br />

in ambito fiscale? E poi, perché orientarsi<br />

sempre verso le stesse nazioni,<br />

prese a modello quando fa comodo,<br />

salvo coprirle d’insulti quando hanno<br />

comportamenti che potrebbero minacciare<br />

le nostre posizioni, come si sta<br />

verificando nell’ambito delle discussioni<br />

dei rapporti della Svizzera con<br />

l’Europa? Perché non fare tesoro anche<br />

delle esperienze di Paesi economicamente<br />

emergenti, che sono confrontati<br />

a scelte epocali per rendere attrattiva la<br />

propria offerta di condizioni-quadro<br />

ideali non solo per le persone giuridiche<br />

ma anche per le persone fisiche?<br />

Conclusione? Discutiamone!<br />

A tutti i quesiti che precedono, vi è una<br />

sola risposta: lanciare un dibattito serio,<br />

non macchiato da pregiudizi ideologici<br />

e quindi atto ad esaminare con obiettività<br />

se la Flat Tax possa essere una soluzione<br />

praticabile anche per la Svizzera.<br />

E’ forse opportuno sottolineare, tanto<br />

per fare ulteriormente rabbrividire chi<br />

si nutre di preconcetti attinti più da<br />

posizioni no-global che da analisi attente<br />

della realtà sociale in senso lato, che<br />

anche negli Stati Uniti è allo studio la<br />

possibilità di una riforma fiscale basata<br />

sulla Flat Tax. Anche se in Europa vi è la<br />

perniciosa tendenza a considerarsi culturalmente<br />

superiori alla grande potenza<br />

di oltre Atlantico e a sbeffeggiarne le<br />

scelte di politica internazionale, difficilmente<br />

si potrà affermare che in campo<br />

economico gli Stati Uniti siano esclusivamente<br />

in mano a pazzi furiosi privi<br />

del senso della realtà. I fatti dimostrano<br />

che, probabilmente, anche dagli americani<br />

possiamo imparare qualcosa.<br />

I principali vantaggi della Flat Tax<br />

• emplificazione del sistema fiscale<br />

• riduzione drastica della burocrazia<br />

• imposizione alla fonte<br />

• una sola aliquota fiscale<br />

• quote deducibili predeterminate<br />

• imposizione più trasparente ed equa<br />

• incentivo a chi produce e non ai furbi<br />

• conseguente crescita economica.<br />

OUTSOURCING<br />

Amministrazione e gestione risorse umane<br />

Informazione<br />

Gestione processi<br />

ricerca e selezione<br />

inizio e fine<br />

rapporto di lavoro<br />

stipendi e<br />

oneri sociali<br />

contratti e<br />

permessi di lavoro<br />

certificati di lavoro<br />

Strumenti di gestione<br />

descrizione<br />

della funzione<br />

dossier del<br />

personale<br />

regolamenti e<br />

manuali<br />

profili professionali<br />

e individuali<br />

Consulenza<br />

gestione<br />

risorse umane<br />

formazione e<br />

sviluppo<br />

piani sociali<br />

portafoglio<br />

assicurativo<br />

diritto del lavoro<br />

Vicolo di Pavü 8<br />

CH-6926 Montagnola<br />

Telefono: +41 (0)91 994 81 14<br />

Telefax: +41 (0)91 994 82 18<br />

Natel: +41 (0)79 276 29 40<br />

E-mail: adomenici@hros.ch<br />

Http: www.hros.ch<br />

di Angela Domenici


Informazione<br />

Edilespo,<br />

la più grande vetrina<br />

di novità nel settore edile<br />

Dal 23 al 27 novembre <strong>2004</strong><br />

di Fabio Sacchi, Responsabile marketing Edilespo <strong>2004</strong><br />

Apre i battenti alla sua decima edizione,<br />

la più grande mostra cantonale<br />

dell’edilizia che si svolge al<br />

Centro Esposizione di Lugano dal 23 al<br />

27 novembre <strong>2004</strong>.<br />

Edilespo molto attesa da<br />

parte del settore edile,<br />

annuncia sempre l’arrivo<br />

di molte novità nel<br />

campo della tecnologia<br />

relativa alla costruzione,<br />

alla ristrutturazione della<br />

casa.<br />

Sono 130 gli espositori<br />

presenti che vi attendono<br />

con i loro prodotti, le loro<br />

innovazioni, suddivisi per<br />

settori: dai macchinari e<br />

materiali da costruzione,<br />

rifiniture, impianti tecnici,<br />

costruzioni metalliche,<br />

arredamenti sanitari e<br />

cucine, domotica.<br />

«Costruiamo a favore dello sviluppo<br />

sostenibile: risanamento fonico e<br />

gestione cantieri», è questo il motto<br />

dello stand che vi aspetta all’entrata principale<br />

di Edilespo, che raggruppa il<br />

Dipartimento del territorio, la Società<br />

svizzera impresari costruttori Sezione<br />

<strong>Ti</strong>cino, la Scuola Universitaria<br />

Professionale della Svizzera Italiana e la<br />

HG Commerciale.<br />

Edilespo è sicuramente fonte insostituibile<br />

ed inesauribile d’informazioni nelle<br />

quali prodotti e componenti sono offerti<br />

all’esame del pubblico e molto spesso, si<br />

possono ottenere importanti informazioni,<br />

istruzioni e dettagli difficilmente reperibili<br />

altrimenti.<br />

Un bravo professionista del settore non<br />

manca mai d’adeguata biblioteca dove<br />

reperire i cataloghi dei vari prodotti maggiormente<br />

in uso, questo vale anche per<br />

il pubblico privato che vuole vedere, toccare,<br />

migliorare le proprie conoscenze<br />

alla ricerca di nuove idee e soluzioni<br />

sugli ultimi derivati, praticamente un<br />

punto di riferimento per il mercato<br />

odierno e futuro.<br />

I visitatori potranno partecipare anche<br />

alle diverse conferenze e dibattiti che<br />

quotidianamente si svolgeranno nella<br />

grande sala con capienza di 150 posti a<br />

sedere, dotata delle più moderne e sofisticate<br />

apparecchiature.<br />

All’interno dei padiglioni, sono in funzione<br />

dei bar e ristoranti che rimangono<br />

aperti sino alle ore 24.00<br />

L’invito che suggerisco a tutti i lettori, è<br />

di presenziare per cogliere quelle proposte<br />

avanzate che offre questa importante<br />

rassegna, e perché no, una situazione<br />

<strong>Ti</strong>cino Business - 11/<strong>2004</strong> • 20<br />

sicuramente piacevole anche per qualche<br />

incontro fra operatori e colleghi del<br />

settore.<br />

Edilespo rimane aperta al pubblico<br />

durante i cinque giorni da: martedì a<br />

venerdì dalle ore 16.00 – 23.00, sabato<br />

dalle ore 14.00 – 23.00.<br />

CONFERENZE A EDILESPO <strong>2004</strong><br />

Martedì 23 novembre ore 18.00 – 19.00<br />

Il Credit Suisse presenta:<br />

“Lugano: a work in progress”<br />

Relatori:<br />

Arch. Giorgio Giudici, Sindaco di<br />

Lugano<br />

Arch. Ivano Gianola, autore del progetto<br />

Palace<br />

moderatore: Loris Joppini, responsabile<br />

clientela privata<br />

Credit Suisse <strong>Ti</strong>cino<br />

La conferenza è aperta a tutti.<br />

Martedì 23 novembre ore 19.30 – 20.30<br />

Pompe di calore DEMO e nuova<br />

produzione di acqua calda tramite<br />

pompa di calore.<br />

Relatori:<br />

Monn Pio, Dir. DEMO SA. – Bioggio<br />

Curti Vinicio, Dr. Ing.Termogamma SA -<br />

Biasca<br />

Andreoli Christian, Resp.Vend. DEMO<br />

SA - Bioggio<br />

Buser Daniel, Resp.Vend.Termogamma<br />

SA - Biasca<br />

La conferenza è aperta a tutti.<br />

Fabio Sacchi


21 • <strong>Ti</strong>cino Business - 11/<strong>2004</strong><br />

Mercoledì 24 novembre ore 13.00 - 16.00<br />

Qualità dell’energia e dell’aria<br />

interna nella tecnica dell’impiantistica<br />

Destinatari:<br />

Ingegneri e tecnici dell’impiantistica,<br />

architetti, imprese generali,<br />

ditte di Facility Management, amministratori<br />

di immobili,<br />

locatari come per esempio punti di<br />

distribuzione, centri commerciali,<br />

università, ospedali, costruttori/fornitori<br />

di apparecchi e componenti<br />

per la tecnica impiantistica come pure<br />

fornitori di prestazioni<br />

di servizio nel settore dell’igiene nella<br />

tecnica impiantistica, ecc.<br />

Relatori:<br />

Milton Generelli, Sergio Rusconi,<br />

Matthias Frei<br />

Costo dell’iscrizione Fr. 90.-<br />

(per eventuali informazioni contattate<br />

il n° +41 31 852 13 01 o per iscrivervi<br />

direttamente alla conferenza visitate il<br />

sito www.swki.ch)<br />

Pubblicità Sacchi, 6928 Manno<br />

Mercoledi 24 novembre<br />

ore 18.45 – 19.45<br />

Stiamo costruendo il futuro:<br />

il progetto AlpTransit<br />

A cura di AlpTransit San Gottardo SA<br />

Per informazioni: ATG Comunicazione -<br />

Bellinzona,<br />

David Iselin, 091 825 00 61,<br />

david.iselin@alptransit.ch<br />

La conferenza è aperta a tutti.<br />

Giovedi 25 novembre ore 18.45 – 19.45<br />

Le nuove caldaie murali a condensazione<br />

a gas<br />

A cura della Ditta Viessmann<br />

(Svizzera) SA - Taverne<br />

La conferenza è aperta a tutti.<br />

Informazione<br />

Venerdì 26 novembre ore 18.45 – 19.45<br />

La mobilità in <strong>Ti</strong>cino: obiettivi e<br />

prospettive in un contesto di sviluppo<br />

sostenibile<br />

A cura della Società svizzera impresari<br />

costruttori Sezione <strong>Ti</strong>cino<br />

Relatori:<br />

Marco Borradori, Direttore del<br />

Dipartimento del territorio<br />

Giorgio Giudici, Sindaco di Lugano<br />

Josep Acebillo, Direttore Accademia di<br />

architettura di Mendrisio<br />

Edo Bobbià, Direttore SSIC Sezione<br />

<strong>Ti</strong>cino<br />

La conferenza è aperta a tutti.


23 • <strong>Ti</strong>cino Business - 11/<strong>2004</strong> Commercio estero<br />

Apertura dello Swiss Business Hub United Arab Emirates<br />

Il 22 novembre <strong>2004</strong> a Dubai, negli Emirati Arabi Uniti, alla presenza del<br />

Dr. Jean-Daniel Gerber, Segretario di Stato, dell’Ambasciatore Peter Vogler,<br />

del Console generale e futuro direttore dello SBH UAE Hans Hauser, nonché<br />

di Daniel Küng, CEO dell’Osec, sarà ufficialmente inaugurata l’apertura<br />

dello Swiss Business Hub United Arab Ermirates, con sede presso il<br />

Consolato svizzero.<br />

Lo SBH UAE è il 14° hub aperto dal Business Network Switzerland ed il<br />

primo che si concentrerà nella promozione di attività regionali.<br />

Dalla garanzia dei rischi delle<br />

esportazioni all’assicurazione<br />

contro i rischi delle esportazioni<br />

Il 24.09.<strong>2004</strong> il Consiglio federale ha<br />

approvato il messaggio e la legge concernenti<br />

l’assicurazione svizzera contro<br />

i rischi delle esportazioni (ASRE) nell’ambito<br />

della revisione della legge concernente<br />

la garanzia dei rischi delle<br />

esportazioni (GRE). I punti essenziali<br />

della revisione della GRE sono costituiti<br />

dall’introduzione del rischio degli acquirenti<br />

privati e dalla creazione di un istituto<br />

di diritto pubblico.<br />

La nuova legge federale concernente<br />

l’assicurazione svizzera contro i rischi<br />

delle esportazioni (ASRE) sostituirà l’attuale<br />

legge federale concernente la<br />

garanzia dei rischi delle esportazioni<br />

(GRE), la quale risale 1958.<br />

L’assicurazione svizzera contro i rischi<br />

delle esportazioni permetterà agli<br />

esportatori svizzeri di assicurarsi, alla<br />

stregua dei loro concorrenti stranieri,<br />

contro il rischio degli acquirenti privati.<br />

Lo svantaggio concorrenziale dell’economia<br />

svizzera d’esportazione verrà in<br />

tal modo eliminato.<br />

La revisione totale comporterà anche<br />

una riorganizzazione dell’attuale sistema<br />

della GRE. Il fondo esistente, non<br />

autonomo, verrà trasformato in un isti-<br />

tuto di diritto pubblico indipendente<br />

denominato Assicurazione svizzera contro<br />

i rischi delle esportazioni (ASRE). La<br />

ripartizione dei compiti e delle competenze<br />

tra la Confederazione e l’ASRE si<br />

baserà sulle conoscenze della moderna<br />

gestione amministrativa.<br />

La nuova ASRE mantiene l’obiettivo di<br />

garantire i posti di lavoro in Svizzera e<br />

di promuovere le esportazioni delle<br />

imprese svizzere. Coprendo i rischi di<br />

mancati pagamenti legati a situazioni<br />

politiche o economiche instabili e che<br />

non sono assunti dal mercato dell’assicurazione<br />

privata, essa permetterà agli<br />

esportatori svizzeri di accettare più<br />

facilmente ordinazioni provenienti dall’estero.<br />

Per ulteriori ragguagli sulla GRE:<br />

www.swiss-erg.ch<br />

Registri di commercio europei<br />

online<br />

Per portare a buon fine gli affari con l’estero<br />

è importante avere accesso a informazioni<br />

affidabili sui propri partner commerciali<br />

e clienti. In questo senso, una<br />

buona fonte d’informazione è data dai<br />

registri di commercio, tenuti in quasi<br />

tutti i paesi europei. L’elenco dei registri<br />

di commercio europei accessibili online<br />

può essere scaricato all’indirizzo<br />

www.osec.ch/osec_internet_root/mark<br />

tinformationen/topics/businesslaw_con<br />

tracts/handelsregister_in_europa/it/ha<br />

ndelsregister_in_europa-annexe-it.pdf<br />

Attenzione: malgrado gli sforzi d’armonizzazione<br />

dispiegati dall’Unione europea,<br />

il contenuto e le modalità di consultazione<br />

delle iscrizioni possono variare<br />

molto da un paese all’altro. In particolare,<br />

manca ancora talvolta un controllo<br />

sistematico dell’esattezza e della<br />

completezza delle iscrizioni.<br />

European Payment Guide:<br />

tutto sui rischi di pagamento<br />

La “European Payment Guide” di<br />

Intrum Justitia AG, società con sede a<br />

Schwerzenbach/ZH e specializzata nella<br />

gestione dei crediti, presenta una panoramica,<br />

dettata dall’esperienza, delle<br />

abitudini e delle basi giuridiche per<br />

quanto concerne i pagamenti in 22<br />

paesi d’Europa. Questa guida di 13 pagine<br />

è suddivisa in cinque capitoli.<br />

Pubblicata ad inizio ottobre <strong>2004</strong>, essa<br />

riassume e completa lo “European<br />

Payment Index”, pubblicato due volte<br />

l’anno e passa al vaglio il comportamento<br />

e le tendenze in materia di pagamenti<br />

in 22 paesi d’Europa. Il prossimo<br />

Index sarà pubblicato a dicembre <strong>2004</strong>.<br />

La guida può essere scaricata gratuita-


Commercio estero<br />

mente dal web in formato pdf.<br />

European Payment Guide: intrum.neteducation.com/includes/Intrum<br />

Justitia<br />

European Payment Guide.pdf<br />

European Payment Index (primavera<br />

<strong>2004</strong>):<br />

www.osec.ch/europeanpaymentindex<br />

European Payment Dictionary (128 termini<br />

in 20 lingue europee):<br />

www.intrum.ch/pagebig.cfm?ID=dictionary.cfm<br />

Per ulteriori ragguagli su Intrum Justitia<br />

AG: www.intrum.ch<br />

Newsletter: Swiss Business Hub<br />

China News Update<br />

Numerose sono le aziende svizzere attive<br />

in Cina con un eccellente ricordo del<br />

«China Business Briefing (CBB)» pubblicato<br />

dall’Ambasciata svizzera a Pechino.<br />

Lo Swiss Business Hub China ha deciso<br />

di dare un successore a questa newsletter,<br />

che era stata abbandonata ad inizio<br />

2003.<br />

Ecco quindi che, in collaborazione con<br />

Sinomedia (a cui si deve la rinomata<br />

“China Economic Review”), lo Swiss<br />

Business Hub China, da fine settembre<br />

pubblica il settimanale “Swiss Business<br />

Hub China News Update”.<br />

Abbonandovi a questa newsletter gratuita,<br />

ogni venerdì riceverete nella vostra<br />

casella postale elettronica le ultime<br />

novità economiche e settoriali sulla<br />

Cina!<br />

Ultimo numero pubblicato:<br />

www.chinaeconomicreview.com/sbh/vi<br />

ew<br />

Per abbonarsi: www.chinaeconomicreview.com/sbh/sub<br />

Giappone: nuova legge farmaceutica<br />

facilita l’outsourcing<br />

La nuova legge farmaceutica giapponese<br />

(Pharmaceutical Affairs Law), modificata<br />

e implementata in tre tappe,<br />

entrerà in vigore in aprile 2005. La<br />

nuova legge apporta importanti facilitazioni<br />

in particolare nel settore dell’outsourcing,<br />

finora estremamente restrittivo.<br />

Ci si attende che le aziende farmaceutiche<br />

giapponesi e stranieri facciano<br />

uso delle nuove possibilità di esternalizzare<br />

certe funzioni dell’azienda; in particolare<br />

per quanto concerne lo sviluppo,<br />

i test clinici e lo screening.<br />

Per l’industria farmaceutica giapponese<br />

si creano così nuove sinergie e una spinta<br />

degli investimenti, che dovrebbero<br />

dare nuovi impulsi alla produttività del<br />

settore, in particolare nella ricerca e<br />

nello sviluppo. (nfa)<br />

Per ulteriori ragguagli:<br />

Japan Pharmaceutical Manufacturers<br />

Association ( JPMA):<br />

www.jpma.or.jp/12english/index.html<br />

L’Iran intensifica la gestione<br />

dell’acqua<br />

La gestione dell’acqua in Iran è in continuo<br />

sviluppo. Questo concerne in particolare<br />

l’installazione di sistemi d’approvvigionamento<br />

e di distribuzione<br />

dell’acqua e la costruzione di dighe.<br />

Nel 2005 è prevista la costruzione di ben<br />

80 dighe. Teheran prevede anche di<br />

costruire a lungo termine dei sistemi<br />

d’irrigazione che miglioreranno la qualità<br />

generale dell’acqua e consentiranno<br />

di migliorarne il riciclaggio.<br />

Alle aziende svizzere si presentano quindi<br />

nuove opportunità. Secondo un rapporto<br />

dell’ambasciata di Svizzera in Iran,<br />

queste nuove opportunità riguardano<br />

l’ingegneria, gli equipaggiamenti, la<br />

manutenzione e il monitoraggio.<br />

Per maggiori informazioni:<br />

www.osec.ch/~0xc1878d1b_0x0001c1<br />

1f/iran/investments/irans_dams_and_<br />

water_distribution_system_-<br />

_a_brief/en/iranwaterdams.pdf<br />

Coppa del mondo di calcio in<br />

Sudafrica: numerose opportunità<br />

La Coppa del mondo 2010 che si terrà in<br />

Sudafrica apre nuove interessanti prospettive<br />

anche per le aziende svizzere.<br />

I preparativi della Soccer World Cup<br />

2010 sono accompagnati da interessanti<br />

possibilità in vari settori.<br />

Le più numerose riguardano la costruzione<br />

e la ricostruzione degli stadi. Ma<br />

non è tutto: entro il 2008, il Sudafrica<br />

vuole ottimizzare anche le sue infrastrutture<br />

aeroportuali, ferroviarie, stradali<br />

e quelle relative alla distribuzione<br />

dell’acqua e al trattamento delle acque<br />

reflue.<br />

Anche le aziende attive nel turismo,<br />

nella sicurezza, nelle assicurazioni e nell’organizzazione<br />

di eventi hanno grandi<br />

possibilità.<br />

Le aziende svizzere che desiderano ottenere<br />

informazioni su appalti pubblici,<br />

manifestazioni, ecc. possono rivolgersi a:<br />

Ambasciata svizzera a Pretoria,<br />

Economic and Trade Section:<br />

www.eda.admin.ch/pretoria_emb/e/ho<br />

me/buseco.html<br />

e-mail: trade@pre.rep.admin.ch<br />

<strong>Ti</strong>cino Business - 11/<strong>2004</strong> • 24<br />

Brasile: potenziamento<br />

dell’approvvigionamento elettrico<br />

nelle zone rurali<br />

Entro i prossimi tre anni, il Brasile<br />

vuole allacciare alla rete elettrica la maggioranza<br />

delle economie domestiche<br />

delle regioni isolate del paese. “Luz para<br />

Todos” è il nome del programma del<br />

governo che è stato lanciato a questo<br />

proposito.<br />

Entro fine 2008, sono previsti ben 2<br />

miliardi di euro di investimenti, di cui<br />

1,75 miliardi saranno dedicati agli equipaggiamenti.<br />

Nella prima fase del progetto<br />

è previsto l’acquisto di 243’000<br />

trasformatori, 1,5 milioni di distributori<br />

e 161’000 km di cavi. Vanno inoltre ad<br />

aggiungersi contatori e dispositivi per la<br />

distribuzione dell’energia.<br />

Gli investimenti maggiori saranno effettuati<br />

nel Nord del paese, dove, come<br />

accade ad esempio nello Stato dell’Acre,<br />

solo il 20% della popolazione dispone<br />

attualmente di corrente elettrica.<br />

Contemporaneamente al programma<br />

“Luz para Todos”, l’Agência Nacional de<br />

Energia Elétrica (Agenzia nazionale dell’energia<br />

elettrica, ANEEL) prevede la<br />

costruzione di 12 linee ad alta tensione<br />

di una lunghezza totale di 2’860 km e di<br />

6 stazioni di trasformazione. Inoltre, il<br />

Ministério de Minas y Energia (Ministero<br />

delle mine e dell’energia) ha annunciato<br />

che prossimamente sarà messa a concorso<br />

la costruzione di due linee di<br />

2’000 km di lunghezza totale negli Stati<br />

del Piauí e São Paulo/Minas Gerais.<br />

Per ulteriori ragguagli:<br />

Programma “Luz para Todos”:<br />

www.mme.gov.br/luzparatodos/<br />

Ministério de Minas y Energia:<br />

www.mme.gov.br<br />

Agência Nacional de Energia Elétrica<br />

(ANEEL): www.aneel.gov.br<br />

Osec<br />

Business Network Switzerland<br />

Corso Elvezia 16<br />

Casella postale 5399<br />

CH-6901 Lugano<br />

Tel. +41 91 911 51 35<br />

Fax +41 91 911 51 39<br />

info.lugano@osec.ch<br />

www.osec.ch


25 • <strong>Ti</strong>cino Business - 11/<strong>2004</strong> Speciale Unione europea<br />

Annuario Eurostat <strong>2004</strong><br />

Dati: 1992 – 2002<br />

Con le sue informazioni chiare, utili e complete, l’Annuario Eurostat <strong>2004</strong> costituisce una guida<br />

statistica pratica su tutte le grandi questioni relative all’evoluzione dell’Unione europea.<br />

L’Annuario Eurostat <strong>2004</strong> contiene<br />

• statistiche sullo sviluppo della società, dell’economia, dell’ecologia e dell’attività delle imprese<br />

nel periodo 1992-2002;<br />

• dati confrontabili sui 25 Stati membri, la zona euro, lo Spazio economico europeo e altri grandi<br />

attori mondiali;<br />

• dati strutturati in modo logico e semplice, corredati da testi esplicativi, grafici, un glossario e<br />

una lista delle abbreviazioni.<br />

La pubblicazione (280 pagine ca.) è disponibile in francese, tedesco o inglese e include un Cd-<br />

Rom trilingue (francese/inglese/tedesco) che comprende un migliaio di tabelle e grafici, lo stesso<br />

annuario Eurostat <strong>2004</strong> in versione pdf e le informazioni statistiche complete che esso include).<br />

Le novità dell’edizione <strong>2004</strong>:<br />

• l’annuario Eurostat <strong>2004</strong> ha una nuova struttura e una nuova presentazione, più attrattive e contiene un maggior numero di fotografie<br />

e di immagini;<br />

• il Cd-Rom comporta anche numerose novità quali una struttura più chiara, dei metadati, la possibilità di creare dei grafici, ecc.;<br />

• una sezione sullo sviluppo durevole.<br />

L’annuario Eurostat <strong>2004</strong> è suddiviso in 7 capitoli: gli statistici al servizio dell’Unione europea, gli europei, l’economia, l’ambiente,<br />

le scienze e le tecnologie, i settori d’attività e le aziende, l’agricoltura, la selvicoltura e la pesca.<br />

L’Annuario Eurostat <strong>2004</strong> può essere ordinato presso l’EICS.<br />

Costo: EUR 50 (+ 2,4% IVA e CHF 6.45 di spese di spedizione)<br />

No. cat: KS-CD-04-001-**-C<br />

Si applica il tasso di cambio pubblicato sulla Gazzetta ufficiale dell’UE.<br />

Termine di consegna: 2-3 settimane.<br />

Parlamento europeo: note sintetiche<br />

sull’Unione europea<br />

Questa pubblicazione del parlamento<br />

europeo illustra in modo semplice e<br />

chiaro al vasto pubblico:<br />

• il funzionamento dell’Unione europea:<br />

caratteristiche principali, procedure<br />

decisionali, finanziamento, ecc.<br />

• L’Europa dei cittadini: rispetto dei<br />

diritti fondamentali nell’UE<br />

• Il mercato interno: libertà, regole<br />

della concorrenza e ravvicinamento<br />

delle legislazioni<br />

• Le politiche comuni: politica agricola,<br />

politica della pesca, politica regionale,<br />

ecc.<br />

• L’Unione economica e monetaria: sviluppo,<br />

istituzioni e coordinazione<br />

delle politiche<br />

• Le relazioni esterne dell’UE: politica<br />

estera e di sicurezza comune, politica<br />

economica e commerciale estera,<br />

ecc.<br />

Questa pubblicazione integra gli sviluppi<br />

intervenuti nel corso degli ultimi<br />

anni e in particolare le modifiche<br />

apportate dal trattato di Nizza e le proposte<br />

del trattato costitutivo.<br />

Questa pubblicazione è disponibile in<br />

francese o in inglese, in formato cartaceo<br />

o su Cd-Rom.<br />

Versione cartacea: 420 pagine<br />

No. cat.: QA-58-04-845-**-C,<br />

Prezzo: EUR 25 (+ 2.4% IVA e CHF 6.45<br />

di spese di spedizione)<br />

CD-ROM: disponibile in francese/inglese<br />

No. cat. QA-58-04-845-2A-Z,<br />

Prezzo: EUR 25 (+ 7,6% IVA e CHF 6.45<br />

di spese di spedizione)<br />

Si applica il tasso di cambio pubblicato<br />

sulla Gazzetta ufficiale dell’UE.<br />

Termine di consegna: 2-3 settimane.<br />

Pubblicazione e Cd-Rom possono essere<br />

ordinati presso l’EICS.<br />

Le note sintetiche in italiano possono<br />

essere consultate online all’indirizzo<br />

www.europarl.eu.int/factsheets/default_it


Speciale Unione europea<br />

A pocketbook of e-business indicators<br />

Tutto l’e-business europeo in formato<br />

tascabile. L’ultimo rapporto dell’e-<br />

Business W@tch esamina i risultati di un<br />

sondaggio condotto nel 2003 in dieci<br />

diversi settori economici nei 25 Stati<br />

membri dell’UE. La più recente edizione<br />

(<strong>2004</strong>) della “guida tascabile sugli indicatori<br />

dell’e-Business” offre un quadro sintetico<br />

degli sviluppi nel campo dell’ebusiness.<br />

Una delle indicazioni fornite dal rapporto<br />

è che il turismo è probabilmente l’industria<br />

con il più alto volume di transazioni<br />

di e-commerce nel mercato B2C. Il<br />

rapporto specifico sul settore turistico,<br />

insieme a quello sui servizi di tecnologia<br />

dell’informazione e della comunicazione<br />

(TIC), è stato presentato in occasione<br />

del Forum che ha preceduto il WCIT<br />

<strong>2004</strong> (Congresso mondiale della tecnologia<br />

dell’informazione) tenutosi ad Atene.<br />

Le presentazioni ed i dibattiti sulle<br />

opportunità, sui rischi e sulle sfide politiche<br />

hanno ribadito la grande importanza<br />

del ricorso alle TIC e al commercio elettronico<br />

sia da parte dei servizi TIC che da<br />

parte del comparto turistico. Anche se i<br />

due settori hanno pochi elementi in<br />

comune, sono entrambi fortemente<br />

influenzati dagli sviluppi tecnologici. Se è<br />

vero che le aziende operanti nei servizi<br />

di telecomunicazione e di informatica<br />

fanno ormai già largo uso delle TIC, il<br />

turismo emerge come un settore in cui<br />

l’e-commerce sta effettivamente decollando,<br />

con una conseguente ridefinizione<br />

dei modelli commerciali operativi e,<br />

potenzialmente, dell’intera catena dei<br />

valori dell’industria.<br />

Questo utilissimo strumento tascabile<br />

può essere scaricato gratuitamente dalla<br />

sezione pubblicazioni del sito web<br />

www.ebusiness-watch.org oppure richiesto<br />

in formato cartaceo (disponibile fino<br />

ad esaurimento scorte) all’indirizzo email<br />

entr-ict-e-commerce@cec.eu.int.<br />

Relazione sulla convergenza <strong>2004</strong>:<br />

i nuovi Stati membri non sono ancora<br />

eurocompatibili<br />

Secondo questa relazione, al momento<br />

nessuno degli Stati esaminati riempie i<br />

presupposti per l’introduzione dell’euro.<br />

Questi Stati continuano quindi ad essere<br />

considerati “Stati membri con deroga”.<br />

Il 20 ottobre, la Commissione europea<br />

ha adottato la sua relazione sulla convergenza<br />

<strong>2004</strong>, che fa il punto dei progressi<br />

compiuti da Repubblica ceca, Estonia,<br />

Cipro, Lettonia, Lituania, Ungheria,<br />

Malta, Polonia, Slovenia, Slovacchia e<br />

Svezia per quanto concerne il rispetto<br />

dei criteri di convergenza nel contesto<br />

dell’Unione economica e monetaria<br />

(UEM).<br />

Il rapporto esamina se questi Stati membri<br />

adempiono ai criteri di convergenza<br />

relativi alla stabilità dei prezzi, alla situazione<br />

della finanza pubblica, al tasso di<br />

cambio e ai tassi d’interesse e se hanno<br />

fatto progressi sotto il profilo della compatibilità<br />

della loro legislazione nazionale<br />

con il trattato.<br />

Alla luce delle singole valutazioni, la<br />

Commissione conclude che la posizione<br />

di ognuno di questi Stati summenzionati<br />

non deve cambiare e che essi devono<br />

rimanere “Stati membri con deroga”.<br />

Il testo integrale del comunicato stampa<br />

della commissione può essere consultato<br />

online all’indirizzo<br />

europa.eu.int/rapid/pressReleasesAction.<br />

do?reference=IP/04/1251&format=HT<br />

ML&aged=0&language=EN&guiLangua<br />

ge=en<br />

La relazione sulla convergenza <strong>2004</strong> è<br />

invece disponibile su<br />

europa.eu.int/comm/economy_finance/p<br />

ublications/european_economy/<strong>2004</strong>/cr2<br />

004_it.pdf<br />

È in vigore la statuto europeo<br />

delle società di capitali<br />

È entrato in vigore l’atteso statuto europeo<br />

delle società di capitali, in base al<br />

quale una società europea può essere<br />

costituita attraverso la creazione di una<br />

“holding”, o di una filiale comune, tramite<br />

la fusione di società situate in almeno<br />

10 Stati membri. Solo sei Stati membri,<br />

ovvero Belgio, Austria, Danimarca,<br />

Svezia, Finlandia e Islanda, hanno sinora<br />

attuato misure pratiche per permettere<br />

la registrazione delle società europee.<br />

Contemporaneamente allo statuto è<br />

entrata in vigore anche la direttiva sulla<br />

partecipazione dei lavoratori delle<br />

società europee.<br />

Testo integrale del comunicato stampa:<br />

www.europa.eu.int/rapid/pressReleasesA<br />

ction.do?reference=IP/04/1195&format=HTML&aged=0&language=EN&<br />

guiLanguage=en<br />

Il testo integrale del regolamento sullo<br />

statuto della società europea e quello<br />

della connessa direttiva sulla partecipazione<br />

dei lavoratori possono essere visionati<br />

su<br />

www.europa.eu.int/comm/internal_mark<br />

<strong>Ti</strong>cino Business - 11/<strong>2004</strong> • 26<br />

et/en/company/company/official/index.ht<br />

m#regulations<br />

Accordo bilaterale per l’ingresso<br />

del Vietnam nell’OMC<br />

Il 9 ottobre <strong>2004</strong>, dopo una settimana di<br />

trattative intercorse a Hanoi, il<br />

Commissario UE al Commercio Pascal<br />

Lamy e il Ministro vietnamita al<br />

Commercio Truong Dinh Tuyen hanno<br />

concluso un accordo bilaterale per l’ingresso<br />

del Vietnam all’interno<br />

dell’Organizzazione mondiale del commercio<br />

(OMC).<br />

L’Unione europea è il più grande partner<br />

commerciale del Vietnam e, con la firma<br />

dell’intesa, diviene primo sostenitore per<br />

l’ingresso del Vietnam nell’OMC.<br />

Per ulteriori ragguagli:<br />

europa.eu.int/comm/trade/issues/bilateral/regions/asem/pr051004_en.htm<br />

Additivi alimentari diversi<br />

dai coloranti e dagli edulcoranti<br />

La Commissione europea ha adottato<br />

una proposta di modifica della Direttiva<br />

95/2/CE del 20 febbraio 1995 relativa agli<br />

additivi alimentari diversi dai coloranti e<br />

dagli edulcoranti. Gli emendamenti<br />

intendono in particolare ridurre il livello<br />

autorizzato di nitrati e nitriti nella carne,<br />

ritirare l’autorizzazione all’uso di alcune<br />

proteine (E216 ed E217) e all’uso di additivi<br />

gelatinosi all’interno dei “Jelly minicups”,<br />

piccoli dolci monodose preconfezionati<br />

che, a causa della loro forma e<br />

consistenza, possono essere pericolosi<br />

per i bambini.<br />

La proposta di modifica può essere consultata<br />

online all’indirizzo<br />

europa.eu.int/eurlex/en/com/pdf/<strong>2004</strong>/c<br />

om<strong>2004</strong>_0650en01.pdf<br />

Euro Info Centro Svizzera<br />

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Informazione<br />

Nuovo certificato di salario<br />

La battaglia continua…<br />

di Luca Albertoni<br />

del nuovo certificato di<br />

salario sembra ormai sempre più<br />

L’introduzione<br />

un’interminabile e surreale telenovela.<br />

Se non fosse un tema terribilmente<br />

serio, ci sarebbe quasi da ridere. Per chi<br />

avesse perso le puntate precedenti, ecco<br />

un breve riassunto: da tempo la temibile<br />

Conferenza svizzera delle imposte (CSI) ha<br />

deciso che la Svizzera ha assolutamente<br />

bisogno di un certificato di salario unico ed<br />

esaustivo.<br />

Un po’ di ordine, che diamine! Siamo svizzeri<br />

o no? Fin qui tutto bene. Il problema è<br />

che dietro un apparentemente innocuo<br />

strumento amministrativo si celano ben<br />

altre intenzioni, che vanno chiaramente<br />

oltre la legittima lotta agli abusi in materia<br />

fiscale. A parte il fatto che le aziende si troveranno<br />

confrontate ad un maggiore onere<br />

amministrativo (alla faccia della politica<br />

promossa dal Consigliere federale Joseph<br />

Deiss, che un giorno sì e l’altro pure celebra<br />

gli sforzi del Consiglio federale per<br />

diminuire la burocrazia che penalizza le<br />

aziende…), il malcelato scopo del nuovo<br />

certificato di salario è quello di aumentare<br />

le entrate fiscali dello Stato, andando a tassare<br />

a tappeto tutto quello che abbia una<br />

parvenza di vantaggio attribuito da un’azienda<br />

ai propri dipendenti. Per i dettagli vi<br />

rinviamo ai precedenti articoli già apparsi<br />

nei mesi scorsi su <strong>Ti</strong>cino Business.<br />

La levata di scudi degli ambienti economici<br />

aveva finora permesso di instaurare un dialogo<br />

con la CSI per cercare soluzioni accettabili<br />

per l’interesse pubblico e quelli privati.<br />

Orbene, la CSI non ha trovato di meglio<br />

da fare che decidere unilateralmente, lo<br />

scorso 30 settembre <strong>2004</strong>, di introdurre il<br />

nuovo certificato di salario a titolo facoltati-<br />

vo dal 2005 e<br />

con forza<br />

obbligatoria<br />

dal 2006.<br />

Questo malgrado,<br />

per<br />

stessa ammissione<br />

della<br />

CSI, non<br />

siano assolutamente<br />

stati<br />

risolti numerosi<br />

problemi<br />

che rischiano<br />

di penalizzare<br />

pesantemente<br />

sia le aziende<br />

che i<br />

dipendenti.<br />

Una volta di<br />

più quindi le<br />

associazioni economiche non nono state<br />

consultate e sono state messe di fronte al<br />

fatto compiuto, benché avessero ripetutamente<br />

manifestato una chiara disponibilità<br />

al negoziato. Anche nei confronti del<br />

Consigliere federale Hans-Rudolf Merz, che<br />

aveva garantito all’Unione svizzera delle arti<br />

e mestieri (USAM) di mettersi a disposizione<br />

quale mediatore, la mossa è stata quantomeno<br />

poco elegante.... Il nocciolo del<br />

problema è che l’agire della CSI sfugge ad<br />

ogni controllo, fatto molto grave dal punto<br />

di vista istituzionale. Ad esempio, la<br />

Conferenza dei direttori cantonali delle<br />

finanze non ha diritto di impartire istruzioni<br />

alla CSI. In altre parole, una decisione<br />

importante e carica di conseguenze come<br />

quella dell’introduzione del nuovo certificato<br />

di salario è presa da un gremio ammi-<br />

<strong>Ti</strong>cino Business - 11/<strong>2004</strong> • 28<br />

nistrativo intercantonale difficilmente definibile<br />

e che può agire senza doversi sottoporre<br />

ad un controllo politico. Come se<br />

questo non bastasse, la CSI ha semplicemente<br />

ignorato diverse iniziative parlamentari<br />

presentate recentemente alle Camere<br />

federali, in particolare quella del basilese<br />

Hans-Rudolg Gysin, approvata a larga maggioranza<br />

dal Consiglio nazionale e volta ad<br />

ottenere maggiore trasparenza per il nuovo<br />

certificato di salario, che dovrebbe maggiormente<br />

tenere conto del nostro ordinamento<br />

giuridico.<br />

Probabilmente non è detta l’ultima parola e<br />

le associazioni economiche restano aperte<br />

al dialogo, malgrado questo ennesimo<br />

affronto. Tuttavia, l’ipotesi di un boicotto<br />

del nuovo certificato di salario, lanciata<br />

dall’USAM, prende sempre più corpo…


29 • <strong>Ti</strong>cino Business - 11/<strong>2004</strong><br />

Dalla giurisprudenza:<br />

il lavoro a prestito<br />

e il periodo di prova<br />

di Luca Albertoni<br />

Non sono rari i casi in cui una persona<br />

lavora in un’azienda dapprima<br />

a titolo temporaneo per conto<br />

di un’agenzia collocamento e poi viene<br />

assunta direttamente dalla ditta stessa.<br />

Questa situazione provoca spesso divergenze<br />

d’interpretazione quanto all’applicazione<br />

di determinate norme del<br />

Codice delle obbligazioni (CO), ad esempio<br />

a proposito del periodo di prova.<br />

In una sentenza del 7 gennaio 2003 (DTF<br />

129 III 124), il Tribunale federale ha precisato<br />

che, quando un lavoratore passa<br />

da un rapporto di lavoro a prestito ad un<br />

impiego stabile nell’azienda presso la<br />

quale è occupato, la durata dell’attività<br />

temporanea non può essere detratta dal<br />

periodo di prova.<br />

Questa decisione ha evidentemente<br />

importanti conseguenze anche sul termine<br />

di disdetta del contratto di lavoro.<br />

Al proposito, è opportuno ricordare che,<br />

secondo l’art. 335b cpv. 2 CO, il periodo<br />

di prova non può in alcun caso superare<br />

i 3 mesi e, durante questo periodo, il termine<br />

di disdetta è di 7 giorni (art. 335b<br />

cpv. 1 CO).<br />

Dopo il periodo di prova, il termine minimo<br />

per la disdetta è invece di almeno 1<br />

mese (art. 335c cpv. 1 CO).<br />

Nel caso concreto giudicato dal TF, si<br />

trattava di una segretaria che aveva lavorato<br />

presso una banca dapprima per 2<br />

mesi quale impiegata temporanea a prestito.<br />

Infatti, durante questi 2 mesi, la<br />

segretaria era legata ad un contratto di<br />

lavoro con un ufficio di collocamento per<br />

personale temporaneo.<br />

Dopo tale periodo, essa era stata assunta<br />

direttamente dalla banca quale impiegata<br />

fissa, con un regolare contratto di lavoro<br />

che prevedeva un periodo di prova di 3<br />

mesi. Da notare che il posto di lavoro e il<br />

lavoro svolto erano assolutamente identici<br />

all’attività effettuata durante il periodo<br />

di assunzione temporanea a prestito.<br />

Prima della scadenza del periodo di<br />

prova di 3 mesi previsto dal contratto, la<br />

segretaria era stata licenziata dalla banca<br />

con un termine di disdetta di 7 giorni.<br />

L’interessata aveva interposto ricorso,<br />

contestando la disdetta di 7 giorni e chiedendo<br />

l’osservanza del termine di 1<br />

mese (e quindi il relativo pagamento),<br />

dovendo sommare, per il calcolo della<br />

durata del rapporto di lavoro, i 2 mesi del<br />

periodo di impiego temporaneo ai 3<br />

mesi dell’impiego “regolare”.<br />

Il TF ha respinto questa tesi, sottolineando<br />

che durante l’impiego temporaneo a<br />

prestito né l’azienda né il lavoratore sono<br />

in grado di valutare l’esistenza di un rapporto<br />

di fiducia e quindi la rispettiva idoneità,<br />

come è invece è il caso quando<br />

l’assunzione è diretta. In altre parole, nel<br />

caso dell’impiego temporaneo a prestito<br />

non vi è un rapporto contrattuale con l’azienda<br />

presso cui l’impiegato fornisce la<br />

propria prestazione lavorativa, per cui il<br />

rapporto è da considerare profondamente<br />

diverso rispetto a quello esistente in<br />

caso di assunzione diretta da parte dell’azienda.<br />

Da questo punto di vista non è rilevante<br />

che, come nel caso specifico, venga svolta<br />

la stessa attività. In tale contesto è<br />

necessario ricordare che lo scopo del<br />

periodo di prova è proprio quello di permettere<br />

alle due parti di conoscersi<br />

approfonditamente, per valutare se sussistono<br />

le condizioni per continuare il<br />

rapporto di lavoro.<br />

Informazione


Informazione<br />

Assioma e l’outsourcing<br />

dell’informatica aziendale<br />

Flessibilità organizzativa e competenza tecnica<br />

di Giorgio Franchetti<br />

di molti dei processi<br />

vitali di un’azienda è ormai un<br />

L’informatizzazione<br />

fenomeno irreversibile, poiché costituisce<br />

una delle principali colonne portanti<br />

dell’operatività delle imprese. L’ICT<br />

(Information & Communication<br />

Technology) aziendale rappresenta quindi<br />

una funzione essenziale e un ben definito<br />

centro di costo e il suo scopo ed utilizzo<br />

meritano considerazioni molto approfondite<br />

nella definizione delle strategie del<br />

management.<br />

La scelta dell’internalizzazione o esternalizzazione<br />

di determinati servizi è spesso<br />

strettamente correlata alla tipologia del<br />

business, a una serie di fattori spesso non<br />

direttamente traducibili in un mero confronto<br />

di cifre. Il dubbio del “make or buy”<br />

o meglio, in questo caso, del “do or rent”<br />

deve quindi essere fonte di considerazioni<br />

che riguardano la natura stessa dell’azienda<br />

e il suo essere a 360°.<br />

Per quanto l’informatica sia entrata in<br />

azienda relativamente di recente, se paragonata<br />

ad altre funzioni tipiche dell’organizzazione<br />

di impresa, la filosofia alla base<br />

del suo utilizzo ha già subito notevoli cambiamenti<br />

e rivoluzioni. In principio la<br />

gestione dell’ICT non poteva che essere<br />

demandata all’esterno, poiché rappresentava<br />

un mondo ancora in gran parte oscuro<br />

e misterioso, le cui chiavi di lettura<br />

erano in mano a pochi “illuminati” che<br />

avevano più dello scienziato che del tecnico.<br />

In questa fase si verificò il fiorire dei<br />

centri di calcolo, della distribuzione centralizzata<br />

delle applicazioni aziendali che<br />

l’utente usava come scatole magiche:<br />

fanno quel che mi serve ma non so nemmeno<br />

con che logica funzionino...<br />

Gradualmente, da poche funzioni di base,<br />

l’informatica ha iniziato a<br />

svilupparsi e prendere<br />

piede in una molteplicità di<br />

processi che richiedevano<br />

un’interazione sempre<br />

maggiore con l’utenza. Ci fu<br />

quindi una fase di standardizzazione<br />

dei programmi<br />

che andò di pari passo con<br />

il tentativo di educare l’utente<br />

alla conoscenza non<br />

solo del funzionamento<br />

delle applicazioni che usava<br />

direttamente, ma anche del<br />

mezzo che gli consentiva di<br />

farlo. Con l’avvento dei<br />

desktop PC e il passaggio<br />

dell’informatica da “scienza<br />

misteriosa” a materia di studio<br />

per tecnici specialisti, il<br />

desiderio di possedere e<br />

controllare i processi ad<br />

essa collegati internamente<br />

all’azienda ebbe il sopravvento<br />

e ci fu una fase di informatizzazione<br />

più spinta ma anche più disomogenea.<br />

E ora, a che punto ci troviamo?<br />

Probabilmente è giunto il momento della<br />

maturità, in cui l’informatica viene finalmente<br />

percepita per quel che è: un mezzo<br />

che deve essere utilizzato nel miglior<br />

modo possibile per perseguire gli scopi<br />

aziendali. Il tempo delle “guerre di religione”<br />

dovrebbe ormai essere superato.<br />

Osservando l’ICT aziendale da questo<br />

punto di vista emerge abbastanza chiaramente<br />

che all’interno dell’azienda moderna<br />

convivono necessità e funzioni molto<br />

diverse tra loro, e che il panorama delle<br />

soluzioni possibili è vastissimo. In quest’ottica<br />

è necessario effettuare un’attenta<br />

<strong>Ti</strong>cino Business - 11/<strong>2004</strong> • 30<br />

analisi dei processi aziendali e individuare<br />

quali e quanti servizi ICT vengano effettivamente<br />

utilizzati, quanto siano o meno<br />

critici, quanto sia complicata o semplice la<br />

loro gestione, quale sia il loro costo sia in<br />

valore assoluto che rapportato ai benefici<br />

che apportano, che tipo di impegno organizzativo<br />

comporta la loro gestione e<br />

soprattutto che tipo di evoluzione è possibile<br />

intravvedere date le strategie di management<br />

dell’azienda.<br />

Innanzitutto va detto che l’internalizzazione<br />

dei servizi ICT, seppur originata dalla<br />

semplificazione e standardizzazione di<br />

alcune funzioni, ha fatalmente portato,<br />

con il crescere della diffusione delle competenze<br />

di base, ad una personalizzazione


31 • <strong>Ti</strong>cino Business - 11/<strong>2004</strong><br />

e ad una polverizzazione estreme delle<br />

soluzioni adottate. Questo complica notevolmente<br />

l’organizzazione dei compiti IT<br />

per le aziende, che si trovano a dover<br />

incrementare la propria conoscenza nei<br />

settori più disparati e ciò comporta, inesorabilmente,<br />

un aumento dei costi per l’acquisizione<br />

delle risorse specializzate o un<br />

peggioramento dei livelli di servizio forniti<br />

all’utenza.<br />

La domanda da porsi, quindi, non è più<br />

semplicemente: “Faccio tutto in casa o<br />

lo faccio fare fuori?”, ma: “Data la mia<br />

struttura interna, gli obiettivi che voglio<br />

ottenere e la disponibilità di risorse che<br />

ho, cosa ha senso che faccia in casa e<br />

cosa ha senso che faccia fare da terzi<br />

specializzati?”.<br />

La differenza non è solo di natura formale,<br />

poiché i servizi ICT, per la loro stessa<br />

natura, incidono molto più sostanzialmente<br />

di altri nella vita e nell’organizzazione<br />

aziendale.<br />

Probabilmente una delle risposte più sensate<br />

che si possa dare ad una domanda del<br />

genere è: “mi tengo la gestione ordinaria e<br />

l’assistenza agli utenti per cui il mio reparto<br />

informatica è sufficientemente dimensionato,<br />

e cerco un partner affidabile e<br />

specializzato per l’erogazione di quei servizi<br />

che comportano un impatto notevole<br />

sui costi e sull’organizzazione del lavoro”.<br />

In un mondo in cui la tecnologia ha tempi<br />

di evoluzione compressi all’estremo, con<br />

livelli di obsolescenza e di stress da acquisizione<br />

di know-how degli operatori elevatissimi,<br />

questo tipo di atteggiamento<br />

dovrebbe essere considerato quasi come<br />

l’unico possibile per una miriade di operatori<br />

che non dispongono delle risorse per<br />

effettuare investimenti di lungo periodo.<br />

Purtroppo accade spesso che la percezione<br />

non sia questa e per molte aziende, tipicamente<br />

PMI, l’informatica diventa più<br />

una sorta di male necessario che un motore<br />

per il business.<br />

L’esternalizzazione di servizi ICT, quindi, è<br />

sicuramente una valida alternativa per un<br />

numero elevato di aziende, ma dato il suo<br />

impatto, anche di lungo periodo, sulle<br />

scelte strategiche del management, per<br />

poterne usufruire in modo soddisfacente<br />

è necessario prendere in considerazione<br />

alcuni elementi fondamentali.<br />

Innanzitutto è necessario individuare in<br />

maniera precisa quali sono i servizi e le<br />

funzioni che possono essere date in outsourcing<br />

avendo un impatto positivo sull’organizzazione<br />

interna dell’azienda. In<br />

teoria esiste la possibilità di dare qualun-<br />

que tipo di servizio in outsourcing, ma<br />

non è detto che ciò si adatti in ogni caso a<br />

qualunque organizzazione.<br />

È necessario poi considerare che l’outsourcing<br />

di determinati servizi, per dare i<br />

suoi frutti, non può essere un progetto di<br />

breve periodo, ma deve diventare parte<br />

della strategia aziendale. In quest’ottica<br />

risulta quindi di fondamentale importanza<br />

l’individuazione di un partner affidabile,<br />

tecnicamente preparato e sopratutto in<br />

grado di “capire” l’azienda e le sue logiche,<br />

collaborando con essa nella implementazione<br />

delle strategie e fornendo un valido<br />

apporto consulenziale nello sviluppo delle<br />

attività IT. Inoltre, data la crescente importanza<br />

assunta dalla remotizzazione completa<br />

sopratutto di alcuni servizi applicativi,<br />

un outsourcer valido deve disporre<br />

sicuramente di una infrastruttura in grado<br />

di garantire sicurezza e continuità di servizio.<br />

Assioma si pone da anni come interlocutore<br />

ideale per le piccole e medie aziende<br />

che desiderano affidare la gestione, in<br />

parte o in toto, del loro ICT all’esterno<br />

della propria organizzazione. Grazie alla<br />

sua lunga esperienza di progetti di System<br />

Integration e di Networking e al proprio<br />

centro dati autonomo, allo stato dell’arte e<br />

in grado di fornire le più ampie garanzie di<br />

sicurezza e di efficienza, Assioma può offrire<br />

alle aziende che intendono avvalersi dei<br />

suoi servizi un apporto altamente qualificato<br />

e una capacità consulenziale maturata<br />

grazie all’esperienza e alla flessibilità.<br />

In particolar modo Assioma si pone all’avanguardia<br />

per quel che riguarda l’erogazione<br />

di servizi applicativi software utilizzati<br />

nella operatività quotidiana delle<br />

aziende, non solo semplificando notevolmente<br />

la gestione dei servizi ad essi correlati,<br />

ma consentendo alle aziende utenti<br />

una pianificazione finanziaria più precisa<br />

e attenta, con un controllo maggiore<br />

sui costi degli investimenti ICT e la possibilità<br />

di disinvestire parzialmente anche<br />

sull’apparato hardware interno, la cui<br />

obsolescenza viene significativamente rallentata<br />

dall’utilizzo di tecnologie all’avanguardia<br />

che consentono l’utilizzo di<br />

software di ultima generazione con mezzi<br />

anche datati.<br />

Grazie quindi alla conoscenza di questo<br />

tipo di tecnologie e all’esperienza maturata<br />

nel loro utilizzo, Assioma è in grado di<br />

proporre una vasta gamma di soluzioni, e,<br />

quel che è più importante, di configurarle<br />

in modo che si adattino al meglio alle specifiche<br />

esigenze di ogni interlocutore.<br />

Informazione<br />

Assioma si preoccupa non solo di fornire<br />

un servizio, ma di far in modo che il proprio<br />

lavoro si integri al meglio con l’operatività<br />

e le necessità del committente,<br />

diventando a tutti gli effetti un partner ad<br />

elevato valore aggiunto. Il matrimonio tra<br />

l’azienda e il proprio outsourcer per essere<br />

felice e duraturo non può prescindere<br />

da un dialogo continuo, e in questa filosofia<br />

Assioma crede fermamente.<br />

assioma sa<br />

Via Vergiò 8<br />

6932 Breganzona<br />

Tel. +41 91 961 21 61<br />

Fax +41 91 961 21 62<br />

info@assioma.ch<br />

www.assioma.ch<br />

Assioma SA, nata nel 1994 come integratore<br />

di sistemi, si posiziona rapidamente<br />

in una nuova categoria di<br />

fornitori di soluzioni che si focalizza<br />

sui tre pilastri tecnologici – infrastruttura,<br />

eBusiness ed applicazioni<br />

gestite – che servono ai clienti per<br />

competere nei nuovi scenari della<br />

economia in Rete.<br />

Questi tre ambiti costituiscono per<br />

Assioma la base della propria offerta<br />

di soluzioni per il Business del prossimo<br />

futuro. Siamo uno dei primi<br />

fornitori di applicazione gestite<br />

(ASP) e servizi informatici che si<br />

estendono dal server fino al desktop.<br />

Pionieri nella fornitura di servizi di<br />

applicazione, aiutiamo i nostri<br />

clienti a gestire i costi e la complessità,<br />

migliorando al contempo l’accessibilità,<br />

l’affidabilità e la sicurezza.<br />

Abbiamo instaurato collaborazioni<br />

commerciali e tecnologiche strategiche<br />

con Microsoft, Cisco Systems,<br />

Citrix, Compaq, IBM, Hewlett<br />

Packard. Tra gli altri partners di<br />

Assioma figurano società del calibro<br />

di RSA, Computer Associates.<br />

Supportiamo centinaia di clienti<br />

nella Svizzera italiana, come pure<br />

in ambito nazionale ed internazionale.<br />

Progettiamo, implementiamo e supportiamo<br />

reti e sistemi complessi.<br />

Disponiamo di un Internet Data<br />

Center, presso la nostra sede di<br />

Lugano, di altissima qualità, interamente<br />

progettato e realizzato da<br />

Assioma.


Informazione<br />

In Tunisia per giocare a golf, per una<br />

rilassante talassoterapia, per una visita<br />

archeologica o per un tour nel deserto?<br />

Senz’altro, ma è a poca distanza da tutto<br />

ciò, che l’accogliente Tunisia può offrire<br />

una nuova opportunità.<br />

Ad Enfidhà si sta infatti concretizzando<br />

un’interessante occasione per le aziende<br />

grazie alla creazione del nuovo “Distretto<br />

Industriale” con delle straordinarie condizioni<br />

fiscali.<br />

Questo il tema conduttore di un incontro<br />

svoltosi lo scorso 7 ottobre a Lugano presso<br />

Villa Principe Leopoldo, in cui il delegato<br />

di Fipa (Foreign Investment Promotion<br />

Agency) per Svizzera e Italia Ing.<br />

Chatmen ha incontrato alcuni imprenditori<br />

ed autorità del <strong>Ti</strong>cino.<br />

L’iniziativa è gestita da una azienda italiana,<br />

la CARTA ISNARDO S.P.A. (che vanta più di<br />

100 anni di esperienza nel settore delle<br />

costruzioni), che tramite la propria controllata<br />

D.I.E.T. ha acquisito la proprietà delle<br />

aree e sta realizzando le opere di urbanizzazione<br />

ed i fabbricati che potranno essere<br />

forniti “chiavi in mano” secondo le specifiche<br />

esigenze produttive.<br />

Nell’area (circa 200 Ha) le aziende possono<br />

insediare la propria attività in un contesto<br />

modernamente attrezzato, servito di tutto<br />

ciò che è utile al supporto della produzione<br />

(banche, poste, corrieri, servizi di interpretariato,<br />

uffici, spedizionieri doganali, ambulatori,<br />

attività di ristorazione, ricettività e<br />

tempo libero). L’infrastruttura è realizzata<br />

secondo i migliori standard europei con<br />

tutti i servizi di base (acqua, gas, fibre ottiche,<br />

energia, fognature, depuratore, illuminazione<br />

etc.).<br />

UN LUOGO STRATEGICO<br />

Il nuovo Distretto Industriale si caratterizza<br />

per la sua posizione essendo servito da<br />

Autostrada, Aeroporto, Porto e<br />

Ferrovia in un<br />

raggio di pochissimi<br />

chilometri,<br />

tanto da renderlo<br />

strategicamente<br />

unico nel suo<br />

genere.<br />

Ma il vero punto di<br />

forza è l’imminente<br />

inizio dei lavori<br />

(previsto per la<br />

primavera 2005) del nuovo Aeroporto<br />

Intercontinentale del Magreb che sorgerà a<br />

soli 3 Km dal distretto industriale.<br />

Tale importante opera sarà il più importante<br />

HUB del nord africa e servirà 30 milioni<br />

passeggeri.<br />

Questa stretta interconnessione con le reti<br />

infrastrutturali permette al distretto industriale<br />

di garantire la distribuzione delle<br />

merci e l’approvvigionamento delle materie<br />

prime da e per l’Europa in tempi rapidi<br />

e certi.<br />

Le aziende che si insediano nel “Distretto<br />

Industriale di Enfidha” e che esportano il<br />

proprio prodotto beneficiano di esenzioni<br />

e agevolazioni fiscali che si possono così<br />

riassumere:<br />

• ESENZIONE TOTALE sugli utili per i<br />

primi 10 anni.<br />

• SGRAVIO DEL 50% sugli utili dall’ 11°<br />

anno in poi.<br />

• ESENZIONE dall’imposta doganale e da<br />

IVA per beni di consumo e attrezzature<br />

importate per le imprese esportatrici e/o<br />

appartenenti alla filiera produttiva.<br />

• ESENZIONE IVA per le attrezzature<br />

importate e i beni strumentali prodotti<br />

localmente.<br />

• AMMORTAMENTO REGRESSIVO per le<br />

attrezzature la cui durata di utilizzo superi<br />

i 7 anni.<br />

• AGEVOLAZIONI per l’introduzione di<br />

nuove tecnologie<br />

<strong>Ti</strong>cino Business - 11/<strong>2004</strong> • 32<br />

TUNISIA, nuove opportunità da scoprire<br />

“Datteri & Merlot <strong>Ti</strong>cinese”<br />

insieme, in una serata a Lugano<br />

di Gabriele Callegari, Foreign Department<br />

La zona di Enfidha può inoltre contare su<br />

costi estremamente competitivi della<br />

manodopera (1/10 della media europea –<br />

circa 230 CHF mese per un operaio specializzato)<br />

e di acqua, gas, benzina, gasolio, ed<br />

energia elettrica (40% in meno che in<br />

Europa).<br />

La Tunisia ha un’economia dinamica e competitiva<br />

con una media di crescita annuale<br />

del 5%, continua e costante dal 1987; una<br />

comunità attenta all’imprenditorialità,<br />

proiettata su una dimensione internazionale,<br />

una società giovane, aperta e moderna<br />

dove la formazione professionale è di alto<br />

livello ed in linea con le richieste del mercato<br />

internazionale.<br />

In Tunisia sono attualmente presenti circa<br />

90 aziende provenienti dalla Svizzera (5°<br />

paese per numero di aziende presenti,<br />

dopo Francia, Italia, Germania e Belgio).<br />

Vi sono anche circa 700 imprese totalmente<br />

italiane o a partecipazione mista, per un<br />

investimento complessivo pari a circa 516<br />

milioni di euro e oltre 40 mila addetti complessivi.<br />

Non rimane che pianificare un vero viaggio<br />

“di piacere” in Tunisia, per avere il piacere<br />

di scoprire un paese, una realtà ed una<br />

opportunità decisamente attraente.<br />

Per ulteriori informazioni rivolgersi a:<br />

info@cartaisnardo.it oppure<br />

suisse@ideacostozero.com<br />

Lugano, Tel. +41 91 971 12 43


Vita dei Soci<br />

Il <strong>Ti</strong>cino incontra il design<br />

Grande festa a Stabio per Outils Rubis SA<br />

di Lisa Pantini<br />

Si è tenuta a Stabio presso la sede<br />

dell’azienda, lo scorso 8 ottobre, l’inaugurazione<br />

dei nuovi uffici di<br />

Outils Rubis SA, che per l’occasione presentavano<br />

anche gli oggetti premiati al<br />

Premio Svizzero per il Design 2003.<br />

La giornata, cominciata con la visita della<br />

ditta, un’introduzione al Premio Svizzero<br />

per il Design 2003 e agli oggetti in<br />

mostra, ha poi visto il saluto dell’On.<br />

Marina Masoni, di Heiko Trittler, architetto<br />

e di Franco Clivio, product designer e<br />

nominatore del Design Premio Svizzero<br />

2003. Presente anche la curatrice del premio,<br />

Signora Heidi Wegener, che ha fornito<br />

agli interessati informazioni e spunti<br />

per la nuova edizione del premio, prevista<br />

nel 2005, e la direttrice dell’azienda<br />

Fides Baldesberger, già Imprenditrice<br />

dell’anno Ernst & Young 2001.<br />

La Outils Rubis SA ha voluto rinnovarsi<br />

per stare al passo con i tempi e confermare<br />

la vena del design che le è innata.<br />

La ditta nasce nell’industria orologiera<br />

più di 60 anni fa. Oggi specializzata in<br />

pinzette, manufatti per l’industria medica,<br />

orologiaia ed elettronica, e prodotti<br />

per la bellezza e la cosmesi, essa è tra i<br />

leader mondiali in questo settore. Come<br />

ha confermato la direttrice F.<br />

Baldesberger, Outils Rubis esporta principalmente<br />

il 90% del prodotto in Asia,<br />

Europa ed America, vendendo nel<br />

campo della cosmesi tramite importatori,<br />

reti di distribuzione ai consumatori<br />

finali; e nel dominio dei prodotti industriali<br />

in un sistema business-to-business.<br />

Nel campo della cosmesi oggi essa eccelle<br />

nella qualità e nel design industriale,<br />

curando ogni dettaglio dei propri prodotti.<br />

Il marchio Rubis è diventato un<br />

sinonimo di materiale e design esclusivo<br />

per piccoli oggetti in acciaio. Questo<br />

nuovo settore è stato sviluppato a partire<br />

dal 1992 e sin dall’inizio ha riscontrato<br />

un successo per gli standard elevati che<br />

lo contraddistingue da sempre. Questi<br />

prodotti, per la loro linea, dal 1990<br />

hanno vinto oltre 10 premi internazionali<br />

per il design.<br />

Nel 1997 vi è stata la costruzione della<br />

nuova fabbrica. 7 anni più tardi e dopo<br />

10 mesi di lavori, la struttura originale è<br />

stata ampliata per contenere i nuovi<br />

uffici.<br />

<strong>Ti</strong>cino Business - 11/<strong>2004</strong> • 34<br />

Da sinistra: Michele Starvaggi, membro della direzione Outils Rubis SA,<br />

Fides P. Baldesberger, amministratrice Outils Rubis SA, Heiko Trittler, architetto, Heidi Wegener,<br />

curatrice Design Premio Svizzero, Franco Clivio, product designer.<br />

La struttura creata rispecchia la corporate<br />

identity di Rubis: una combinazione<br />

funzionale di estetica ed essenzialità, così<br />

come una sintesi tra la sensualità e la<br />

razionalità, a detta dell’architetto che ha<br />

curato l’esecuzione, Heiko Trittler di<br />

Barcellona, che per la prima volta ha<br />

lavorato in Svizzera. Il lavoro svolto aveva<br />

l’obiettivo di dover creare un parallelo<br />

solida tra i prodotti Rubis e l’architettura,<br />

realizzato poi col proposito di ottenere<br />

una semplicità affascinante attraverso il<br />

minimalismo delle forme e dei materiali,<br />

e amalgamandosi bene alla costruzione


35 • <strong>Ti</strong>cino Business - 11/<strong>2004</strong> Vita dei Soci<br />

già esistente. Gli elementi trasparenti del<br />

vetro si combinano con l’edilizia industriale,<br />

creando giochi di luce ed ombre.<br />

Da notare la particolare scala posta all’interno<br />

dell’edificio, ottenuta con una<br />

trave a sbalzo lunga 5,5 metri e spessa 12<br />

cm. Il design si estende dunque anche al<br />

quotidiano, ed in particolare al contesto<br />

lavorativo.<br />

Questo crea un ponte tra l’inaugurazione<br />

e l’esposizione che Rubis ospita fino al 5<br />

novembre. Sono infatti in mostra gli<br />

oggetti che hanno vinto il Design Premio<br />

Svizzero nel 2003, per la categoria product<br />

and industrial design.<br />

Il Premio Svizzero per il Design (Design<br />

Preis Schweiz) documenta l’innovativa<br />

creazione strutturale e trasmette il significato<br />

del design svizzero all’estero.<br />

Il rinomato concorso, bandito a livello<br />

nazionale e presentato internazionalmente<br />

ogni due anni, osserva e forgia il<br />

mercato. Il concorso, giunto alla settima<br />

edizione e iniziato nel 1991, premia<br />

opere distintive ed esorta alla realizzazione<br />

di idee coraggiose che aprano la strada<br />

al futuro del design.<br />

In mostra 9 oggetti rientranti nella categoria<br />

del product and industrial design<br />

(tra le cinque categorie disponibili troviamo<br />

tra l’altro: communication design,<br />

retail and exhibition design, forniture<br />

and interior design e fashion and textil<br />

design), che si sono distinti per stile ed<br />

innovatività: il Tavolo in alluminio 2,<br />

una nuova tecinica di lavorare la materia;<br />

Clickbed, un giaciglio per cani facile da<br />

montare; MaRe, una poltrona relax;<br />

Misura, il più leggero e piccolo apparecchio<br />

fotografico per grandi formati;<br />

Naxo nx01, l’attacco per sci d’alpini-<br />

I nuovi uffici<br />

smo; Nespresso, la macchina per caffé<br />

manuale ed automatica; Sessa Two, le<br />

poltrone per aeroporti; Tender 06, il<br />

battello; VITAVM®, la bottiglietta in<br />

ceramica per le cure dentali. Gli altri<br />

oggetti premiati in altre categorie, sono<br />

esposti grazie a poster.<br />

Come hanno sottolineato sia Heidi<br />

Wegener, curatrice del premio, che<br />

Franco Clivio, product designer, il fatto<br />

che oggetti di design siano in mostra in<br />

<strong>Ti</strong>cino per la prima volta ed abbinati all’inaugurazione<br />

di uffici di un’azienda<br />

attenta al design e che opera nel contesto<br />

del design industriale, è un’opportunità<br />

in più per far conoscere ai media,<br />

alla popolazione ed al mondo che il desi-<br />

gn svizzero vive, benché ci sia una concorrenza<br />

su altri mercati.<br />

Il design dona all’oggetto un valore<br />

aggiunto che permette al prodotto di differenziarsi<br />

sul mercato creando un vantaggio<br />

competitivo non indifferente per<br />

l’azienda produttrice. Oggi il “buon design”<br />

non ha un prezzo eccessivo, ma è alla<br />

portata di tutti, dato che, come si vede<br />

dagli oggetti in mostra, lo si ritrova negli<br />

oggetti di uso quotidiano.<br />

Importante rilevare che il Premio<br />

Svizzero per il Design ha una reputazione<br />

internazionale e permette l’accesso a<br />

fiere o esposizioni all’estero<br />

(Francoforte, Düsseldorf, Berlino, ecc.)<br />

L’ottava edizione del premio, il Design<br />

Preis Schweiz 2005, verrà indetto a<br />

novembre <strong>2004</strong>.<br />

Tutte le informazioni saranno disponibili<br />

sul sito www.designpreis.ch dalla metà<br />

del mese.<br />

La <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong> si complimenta con Outils<br />

Rubis SA per i successi ed i traguardi raggiunti,<br />

augurandole i migliori auspici per<br />

l’avvenire.<br />

L’apparecchio fotografico Misura: uno degli oggetti esposti<br />

Outils Rubis SA<br />

Via Lische 14<br />

Casella Postale 71<br />

6855 Stabio<br />

Tel. +41 91 641 62 50<br />

Fax +41 91 647 07 26<br />

rubis@rubis-swiss.ch<br />

www.rubis-swiss.ch


Vita dei Soci<br />

Mikron SA Agno … e sono 100<br />

Mikron SA Agno ha celebrato lo<br />

scorso 1° ottobre, presso la sede<br />

di Serocca Agno, la consegna<br />

alla Premec SA di Cadempino della centesima<br />

macchina Multistar.<br />

Si tratta di una macchina transfer a tavolo<br />

rotante di tecnologia avanzata ed alta<br />

precisione per la produzione di puntine<br />

per penne a sfera.<br />

Queste due aziende ticinesi operano<br />

ormai da anni con successo nel mercato<br />

mondiale della scrittura. Mikron, quale<br />

produttore di primaria importanza di<br />

macchine automatiche per la fabbricazione<br />

di puntine, mentre Premec quale leader<br />

mondiale nella produzione di com-<br />

ponenti (puntine) per l’industria della<br />

scrittura.<br />

Entrambe le aziende hanno fatto del<br />

<strong>Ti</strong>cino il punto di partenza e di forza<br />

nello sviluppo della propria ricerca e tecnologia,<br />

con una distribuzione internazionale<br />

dei loro prodotti.<br />

Il parco macchine Multistar di Premec<br />

raggiunge oggi le 100 unità di produzione<br />

per garantire da Cadempino, sede<br />

della società, una produzione giornaliera<br />

di oltre 18 milioni di puntine, in oltre 140<br />

modelli, che vengono distribuiti all’industria<br />

della scrittura nel mondo.<br />

La stretta collaborazione tra Mikron e<br />

Premec conferma da anni l’impegno di<br />

La consegna della 100° Multistar (da sin. Markus Schnyder, Laurent Vuille di Mikron e Giorgio Pagani e<br />

Guglielmo Pedrazzini di Premec)<br />

<strong>Ti</strong>cino Business - 11/<strong>2004</strong> • 36<br />

queste aziende a mantenere alto il livello<br />

di competenza, professionalità ed efficienza<br />

dell’industria ticinese.<br />

Alla cerimonia hanno partecipato autorità<br />

di rilievo cantonale insieme alle rappresentanze<br />

dei primari gruppi bancari<br />

elvetici, ai rappresentanti delle associazioni<br />

economiche ed ai rappresentanti<br />

sindacali.<br />

Per la <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong> era presente il segretario<br />

Rinaldo Gobbi, e per l’Osec Business<br />

Network Switzerland, il delegato per il<br />

<strong>Ti</strong>cino Jean-Antoine Wild.<br />

Mikron e Premec guardano al futuro con<br />

consapevolezza e rinnovato impegno,<br />

fiduciose di continuare la strada intrapresa<br />

che porta ad apprezzare il “made in<br />

<strong>Ti</strong>cino” nel mondo intero.<br />

La <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong> si congratula con le due imprese<br />

che rappresentano un esempio di solida<br />

collaborazione ed augura ad entrambe<br />

un futuro ricco di successi e di soddisfazioni.<br />

Per maggiori informazioni potete contattare:<br />

Simona Fargion<br />

Premec SA<br />

6814 Cadempino<br />

Tel. +41 91 960 11 41<br />

Fax +41 91 960 11 18<br />

simona.fargion@premec.ch<br />

Patrizia Bacchetta<br />

Mikron SA Agno<br />

6982 Serocca d’Agno<br />

Tel. +41 91 610 65 38<br />

Fax +41 91 610 66 82<br />

simona.fargion@premec.ch<br />

p.bacchetta@ch.mikron-tg.com


37 • <strong>Ti</strong>cino Business - 11/<strong>2004</strong> Vita dei Soci<br />

Pharmaton SA Bioggio:<br />

tra i migliori datori di lavoro svizzeri<br />

nel <strong>2004</strong><br />

di Lisa Pantini<br />

Il prestigioso riconoscimento “Cash<br />

Arbeitgeber Award <strong>2004</strong>”, conferito ai<br />

25 migliori datori di lavoro svizzeri ogni<br />

anno, promosso dal settimanale Cash in<br />

collaborazione con HR Swiss, è stato conferito<br />

all’azienda Pharmaton SA di Bioggio,<br />

centro d’eccellenza per la fitomedicina del<br />

Gruppo Boehringer Ingelheim.<br />

La cerimonia svoltasi lo scorso 22 settembre<br />

a Berna, alla quale hanno partecipato<br />

le delegazioni delle 25 aziende vincitrici,<br />

ha visto la Pharmaton come unica protagonista<br />

ticinese.<br />

Pharmaton SA nasce nel 1942 a Lugano,<br />

fondata dal Dr. Paul Kradolfer, e già nel<br />

1945 inizia ad esportare i suoi prodotti,<br />

che a quell’epoca erano costituiti da<br />

anestetici locali per l’odontoiatria. Dal<br />

1960 in poi focalizza le sue attività sulla<br />

ricerca e documentazione scientifica di<br />

diverse piante medicinali, tra le quali<br />

spicca il ginseng (Panax ginseng C.A.<br />

Meyer). Nel 1991 Pharmaton entra a far<br />

parte del Gruppo internazionale<br />

Boehringer Ingelheim come centro<br />

La sede della Pharmaton a Bioggio<br />

d’eccellenza per la fitomedicina.<br />

Nel 2003 i prodotti Pharmaton Natural<br />

Health hanno avuto un giro d’affari (vendite<br />

nel mercato mondiale) di quasi 200<br />

milioni di Euro. Essa possiede un’affermata<br />

gamma di fitofarmaci e prodotti naturali<br />

sperimentati e testati scientificamente, i<br />

quali sono disponibili in oltre 100 paesi del<br />

mondo.<br />

“Questo riconoscimento è il coronamento<br />

di un sforzo che Pharmaton sta intraprendendo<br />

da diversi anni”, ha affermato il Dr.<br />

Ceppi, Direttore Generale dell’azienda.<br />

“Diventare world class in termini di prodotti<br />

e servizi, affermarsi nel campo della<br />

fitomedicina come leader, grazie all’altissima<br />

qualità, è frutto di una strategia aziendale<br />

mirata e di uno staff molto competente”.<br />

Il direttore ha poi voluto ringraziare<br />

tutto il personale della ditta che si impegna<br />

quotidianamente a dare il meglio di sé<br />

e che vede nel proprio datore di lavoro un<br />

partner innovativo e competitivo, un’azienda<br />

che offre numerose possibilità di<br />

formazione e sviluppo, delle condizioni<br />

sociali all’avanguardia ed un ambiente di<br />

lavoro creativo e interattivo orientato al<br />

conseguimento dei risultati, al dialogo e al<br />

teamwork.<br />

Al “Cash Arbeitgeber Award <strong>2004</strong>“ quest’anno<br />

hanno partecipato 80 aziende con<br />

un totale di 46'607 valutazioni espresse da<br />

parte dei loro collaboratori, ai quali è stato<br />

chiesto di rispondere a 70 domande tramite<br />

questionario. I parametri spaziavano<br />

dalla situazione lavorativa alla soddisfazione<br />

e impressione personale, al concetto e<br />

all’immagine del datore di lavoro. La<br />

Pharmaton si è particolarmente distinta<br />

per la formazione e lo sviluppo nonché i<br />

sistemi retributivi attualmente in vigore.<br />

Questo traguardo è stato raggiunto anche<br />

grazie alla filosofia aziendale che la ditta<br />

persegue e che risulta essere uno dei<br />

punti di forza della sua strategia. Ogni collaboratore<br />

(sia i 220 collaboratori di<br />

Bioggio, sia gli oltre 34'000 del Gruppo<br />

Boehringer Ingelheim) condivide gli stessi<br />

valori espressi nei principi di Vision e<br />

Leadership che vanno a formare una solida<br />

cultura aziendale. La filosofia è di offrire<br />

soltanto il meglio, sia per i prodotti che<br />

per le competenze messe a disposizione<br />

dei consumatori.<br />

La <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong> vuole complimentarsi con<br />

Pharmaton SA per il rilevante riconoscimento<br />

ottenuto e per l’impegno e la forte<br />

cultura aziendale sviluppate, augurandole<br />

di prosperare anche nel prossimo futuro.<br />

Pharmaton SA<br />

Via Mulini<br />

6934 Bioggio<br />

Tel. +41 91 610 31 11<br />

Fax +41 91 610 32 09<br />

www.pharmaton-sa.ch


87 esima AGO <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong> 15/10/<strong>2004</strong><br />

<strong>Ti</strong>cino Business - 11/<strong>2004</strong> • 38


39 • <strong>Ti</strong>cino Business - 11/<strong>2004</strong> 87 esima AGO <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong> 15/10/<strong>2004</strong>


Vita dei Soci<br />

per l’Organizzazione e<br />

la Realizzazione di Eventi e Progetti<br />

L’Associazione<br />

in Africa e Medio Oriente, creata nel<br />

febbraio <strong>2004</strong>, ha lo scopo di favorire i<br />

contatti tramite la realizzazione e l’organizzazione<br />

di eventi e progetti culturali, di<br />

interscambio economico e sociale tra le<br />

diverse culture. Tutto questo facendo leva<br />

sulla possibilità di sviluppare un aiuto concreto<br />

ed un sostegno a culture e popolazioni<br />

che sul territorio ticinese non sono<br />

conosciute, o lo sono ma sottoforma di<br />

stereotipi consolidati che non corrispondono<br />

alla realtà (la fame e la povertà in<br />

Africa, il terrorismo in Medio Oriente).<br />

A questo proposito è nata AOREP: la barriera<br />

stereotipica va tolta e le culture<br />

vanno messe in contatto. Occorre dare la<br />

possibilità agli imprenditori di questi paesi<br />

di incontrare l’occidente, e vice versa,<br />

favorendo relazioni di business, l’integrazione<br />

e l’insediamento di aziende, ma non<br />

solo, anche quelle umane e intellettuali.<br />

Sono in corso i lavori per l’organizzazione<br />

di due eventi ed altrettanti due progetti.<br />

Il primo riguarda la Libia, dove si vorrebbe<br />

cercare di eliminare il pregiudizio della<br />

corsa all’oro nero, favorendo la conoscenza<br />

di un popolo che ha molto da offrire in<br />

termini di ricchezza culturale, architettonica,<br />

storica, e con ottime opportunità di<br />

business in quanto vi è una propensione<br />

all’apertura dei mercati. Il secondo in Siria,<br />

dove coesistono una tradizione storica<br />

millenaria con modernità e realtà diverse e<br />

contrastanti tra loro. Questi due paesi<br />

fanno da ponte tra Occidente, Africa e<br />

Medio Oriente, dovrebbero dunque rappresentare<br />

una valenza strategica.<br />

Come conferma anche la Presidente<br />

Samya Fennich Andreoletti, “lo scopo<br />

principale di questi eventi è proprio quello<br />

di far incontrare le culture di queste<br />

regioni con quella che già conosciamo.<br />

L’idea è quella di “portare un po’ di<br />

Libia/Siria in <strong>Ti</strong>cino”, creando così i presupposti<br />

per una rassegna che tratta l’interezza<br />

del paese: non solo business, ma<br />

anche storia, cucina e gastronomia, arte<br />

cultura, musica, ecc.”<br />

Per quanto riguarda i progetti, uno è destinato<br />

alla costruzione di un centro sociale<br />

per bambini nel Togo, nel villaggio di<br />

Tomégbé; dove nel recente passato il<br />

governo ha deciso di chiudere ed eliminare<br />

le scuole, cosicché la situazione attuale<br />

vede i bambini riversati nelle strade e<br />

docenti e professori disoccupati. Il centro<br />

a cui pensa AOREP è un punto d’incontro<br />

dove i bambini possano trovare non solo<br />

scolarità, ma anche cibo, giochi, accoglienza,<br />

alloggio, dove possano essere seguiti<br />

dall’infanzia alla pubertà; e dall’altro lato<br />

dove i docenti possano ritrovare un lavoro.<br />

“È importante sottolineare che si vorrebbe<br />

dare ai giovani un mestiere, facendo<br />

in modo che essi siano i grado di svolgere<br />

un’attività in futuro autonoma. Per questo<br />

stiamo cercando di contattare alcuni enti e<br />

scuole qui in <strong>Ti</strong>cino, potendo contare sulla<br />

professionalità che li contraddistingue.<br />

Essi rappresenterebbero un valido partner<br />

al progetto.”continua Fennich Andreoletti.<br />

L’ultimo progetto in fase di attuazione è<br />

quello che prevede la creazione di un centro<br />

per donne in gestazione in Mali, dove<br />

essere possano trovare cure, assistenza ed<br />

un sostegno alimentare.<br />

Inoltre sono in atto delle collaborazioni<br />

con altre Fondazioni internazionali, tra le<br />

quali si trovano la FISA di Siviglia (Spagna)<br />

e l’ASSAUT di Tombouktou nel Mali, per la<br />

realizzazione di due opere didattiche sull’architettura<br />

sudanosaheliana e le ricchezze<br />

culturali africane, nonché per la salvaguardia<br />

del patrimonio territoriale del<br />

Mali, ecc.<br />

I contatti per questi progetti sono stati sta-<br />

<strong>Ti</strong>cino Business - 11/<strong>2004</strong> • 40<br />

AOREP: per l’incontro e l’integrazione<br />

di culture diverse<br />

L’Associazione per l’Organizzazione e la Realizzazione di Eventi e Progetti in Africa e Medio Oriente raccontata<br />

dalla Presidente Samya Fennich Andreoletti<br />

di Lisa Pantini<br />

Samya Fennich Andreoletti, Presidente AOREP<br />

biliti attraverso le conoscenze dei fondatori,<br />

la Signora Fennich Andreoletti,<br />

Presidente, e il Signor Nayo Koffi, direttore<br />

- entrambi laureati in comunicazione<br />

presso l’USI -; nonché grazie a professori,<br />

ambasciate ed enti pubblici.<br />

“Si tratta di progetti a medio – lungo termine,<br />

che si spera vedano presto la luce.<br />

Non pensiamo di avere problemi con la<br />

popolazione ticinese, al contrario, crediamo<br />

che essa sarà interessata e parteciperà<br />

con entusiasmo alle eventuali manifestazioni<br />

che saranno organizzate nella cornice<br />

degli eventi.” conclude Fennich<br />

Andreoletti.<br />

Per ulteriori informazioni, è consultabile<br />

online il sito internet dell’Associazione:<br />

www.aorep.org<br />

La <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong> annovera l’Associazione per<br />

l’Organizzazione e la Realizzazione di<br />

Eventi e Progetti in Africa e Medio Oriente<br />

tra i suoi nuovi soci, e le porge un caloroso<br />

benvenuto.<br />

Associazione per l’Organizzazione e<br />

la Realizzazione di Eventi e Progetti<br />

in Africa e Medio Oriente<br />

Piazza Molino Nuovo 15<br />

6900 Lugano<br />

Tel. +41 91 924 04 34<br />

Fax +41 91 924 04 33<br />

www.aorep.org<br />

fennich@aorep.org


Servizi della <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong><br />

<strong>Ti</strong>cino Business - 11/<strong>2004</strong> • 42<br />

Molte sono le comunicazioni per richieste di contatti d’affari che giungono quotidianamente alla nostra segreteria. Di seguito<br />

ve ne proponiamo alcune.<br />

CHI<br />

POSSIBILITÉS D’AFFAIRES EN SUISSE<br />

ET EN BELGIQUE<br />

Société belge spécialisée dans l’enseignement<br />

des langues par téléphone<br />

POSSIBILITÉS D’AFFAIRES EN SUISSE<br />

ET EN RÉPUBLIQUE TCHÈQUE<br />

République tchèque<br />

Base de données de fournisseurs<br />

tchèques<br />

POSSIBILITÉS D’AFFAIRES EN SUISSE<br />

ET À L’ÉTRANGER<br />

Coopérations/<br />

contacts/<br />

représentations<br />

COSA<br />

Société belge spécialisée dans l’enseignement<br />

des langues par téléphone<br />

recherche partenaire en Suisse afin de<br />

diffuser sa méthode d’enseignement<br />

et de développer sa clientèle en entreprise.<br />

Date de création: 1985<br />

CA: 537'506 Euros en 2003<br />

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est passée sous le sceau de la confidentialité;<br />

les coordonnée des à entreprises<br />

seront transmises à l’annonceur.<br />

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André Laloux et Patrick Thonart,<br />

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Fax +41 01 384 48 49<br />

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Tel.+41 21 613 36 24<br />

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Des information supplémentaires peuvent<br />

être obtenues au sujet de ces<br />

offres auprès des Chambres de commerce<br />

et d’industrie concernées.<br />

Le sopra riportate segnalazioni vengono fatte senza responsabilità alcuna da parte della Camera di commercio,<br />

dell’industria e dell’artigianato del cantone <strong>Ti</strong>cino.<br />

SERBIA – Introduzione del carnet ATA<br />

Vi informiamo che a partire dal 1° novembre <strong>2004</strong> il carnet ATA entrerà in vigore nella Serbia.<br />

La convenzione ATA non è valida nel territorio di Montenegro.<br />

Tutti i dettagli vi verranno comunicati con la prossima edizione di dicembre.<br />

Nel frattempo, per qualsiasi informazione vi invitiamo cortesemente a voler contattare il nostro Servio legalizzazioni e carnets ATA<br />

al nro +41 91 911 51 23 / 24 / 25, oppure per fax al nro +41 91 911 51 12, che sarà lieto di evadere le vostre richieste.


43 • <strong>Ti</strong>cino Business - 11/<strong>2004</strong> Servizi della <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong><br />

Schede IFCAM<br />

L’approfondimento mensile<br />

per gli imprenditori ticinesi<br />

di Lisa Pantini<br />

Èstato pubblicato nel<br />

mese di ottobre un<br />

nuovo testo per le<br />

Schede Ifcam. Si tratta<br />

della Scheda numero<br />

1207 rientrante nella<br />

categoria tematica La<br />

legislazione UE ed intitolata<br />

“Bilaterali II e<br />

libera circolazione<br />

delle persone: le<br />

opportunità per la<br />

Svizzera sono positive”.<br />

Il testo è stato redatto<br />

dal Signor Rinaldo<br />

Gobbi, lic.oec.HSG,<br />

segretario della Camera<br />

di commercio, dell’industria<br />

e dell’artigianato del<br />

canton <strong>Ti</strong>cino.<br />

La Scheda presenta una riflessione sugli Accordi Bilaterali II, e sulle<br />

opportunità che essi rappresentano per la Svizzera, andando a toccare<br />

il tema di grande rilevanza e così discusso oggigiorno della<br />

libera circolazione delle persone.<br />

La Svizzera ha raggiunto l’intesa con l’Unione Europea lo scorso 19<br />

maggio, concludendo i negoziati intavolati a partire dal giugno<br />

2001; mentre l’UE, con l’entrata di dieci nuovi paesi membri il 1o<br />

maggio <strong>2004</strong> (Estonia, Lettonia, Lituania, Malta, Polonia, Slovacchia,<br />

Slovenia, Repubblica Ceca, Ungheria e Cipro), conta oramai venticinque<br />

paesi.<br />

Come si pone la Svizzera dinnanzi a questa situazione?<br />

Essa estenderà l’Accordo sulla libera circolazione delle persone<br />

anche a questi paesi, tuttavia in maniera graduale e secondo le<br />

medesime modalità temporali adottate negli Accordi bilaterali I.<br />

Maggiori informazioni in merito nel testo.<br />

Le Schede IFCAM,<br />

pubblicate dal 1972 dalla <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong>,<br />

sono ottenibili tramite un abbonamento annuale di 190.— CHF, che<br />

può essere sottoscritto in qualsiasi momento dell’anno.<br />

Per ulteriori informazioni non esitate a contattarci!<br />

Lisa Pantini<br />

Tel. +41 91 911 51 32<br />

pantini@cci.ch<br />

The World of Office<br />

and Paper Products<br />

Essere i primi quando i mercati si espandono. Visionare<br />

l’intera offerta globale e riconoscere le tendenze dominanti<br />

prima dell’inizio della stagione. Ordinare i propri<br />

assortimenti laddove il futuro dei settori cartoleria, scuola<br />

e articoli per l’ufficio viene costruito.<br />

Per informazioni: Messe Frankfurt,<br />

Rappresentanza Svizzera/Liechtenstein,<br />

Telefono 061/316 59 99, Telefax 061/316 59 98,<br />

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Frankfurt am Main, 26 – 30. 1. 2005<br />

Da mercoledì<br />

a domenica<br />

NOVITÀ


Cerca lavoro<br />

<strong>Ti</strong>cino Business - 11/<strong>2004</strong> • 44<br />

Candidato Conoscenze linguistiche Cerca Indirizzo<br />

Mario Billwiller<br />

diploma di Ragioniere e perito<br />

Commerciale, diploma di<br />

Economia e commercio l’attestato<br />

Federale di contabile.<br />

Anno di nascita 1954<br />

Cittadino svizzero<br />

Coniugato<br />

Carlo Cavuoti<br />

maturità artistica presso<br />

l’Istituto Statale d’Arte in<br />

Italia.<br />

Anno di nascita 1966<br />

Cittadino italiano<br />

(permesso C)<br />

Celibe<br />

Candidato con un notevole<br />

bagaglio professionale<br />

laureato in scienze politiche<br />

Anno di nascita 1946<br />

Cittadino svizzero/italiano<br />

Coniugato<br />

Candidato<br />

diploma di impiegato qualificato<br />

Anno di nascita 1943<br />

Cittadino svizzero<br />

Coniugato<br />

Italiano: lingua madre<br />

Francese: buono<br />

Tedesco: conoscenze di<br />

base<br />

Inglese: buono<br />

Italiano: lingua madre<br />

Francese: buono<br />

Tedesco: conoscenze di<br />

base<br />

Italiano: lingua madre<br />

Francese: ottimo<br />

Tedesco: buono<br />

Inglese: buono<br />

Italiano: lingua madre<br />

Francese: ottimo<br />

Tedesco: buono<br />

Contabile/controller con pluriennale<br />

esperienza in funzione<br />

di responsabile amministrativo,<br />

operations, sicurezza,<br />

gestione e condizione<br />

risorse, maturata principalmente<br />

nel settore bancario e<br />

finanziario. È alla ricerca di<br />

una posizione di responsabilità,<br />

con un contenuto professionale<br />

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fornire le conoscenze e competenze<br />

acquisite.<br />

Esperienza nel settore progettistica<br />

tecnico edile; insegnante<br />

di disegno geometrico<br />

e addetto al centro benessere<br />

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Tel. +41 91 972 12 39<br />

Tel. +41 79 686 41 01<br />

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Per le aziende interessate disponiamo dei curriculum vitae completi, da richiedere alla Signora Lazzeri +41 91 911 51 11 o cciati@cci.ch<br />

Nuovi Soci <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong><br />

Questo mese abbiamo il piacere di porgere il benvenuto a:<br />

• ERBICOL SA, Microlavorazioni e commercio, 6828 Balerna<br />

• AIM CONSLTING SA, Progettazione, esecuzione, commercializzazione, installazione e sviluppo di hardware e<br />

software, 6900 Lugano<br />

• DOLLMAR SA, Commercio impianti industriali per lavaggio metalli, 6830 Chiasso<br />

• BS MEDICAL SURGERY SA, La produzione e il commercio di prodotti farmaceutici e parafarmaceutici, 6900<br />

Paradiso


45 • <strong>Ti</strong>cino Business - 11/<strong>2004</strong> Formazione<br />

Scuola per capi-azienda<br />

e Economista aziendale<br />

nelle arti e mestieri diplomato<br />

Testimonianze<br />

Intervista con Guido De Carli di Patrizia Villa<br />

Lo scorso 14 ottobre abbiamo incontrato<br />

Guido De Carli, Capo-azienda e<br />

Economista aziendale nelle arti e<br />

mestieri diplomato. Da quattro anni lavora<br />

presso la Regazzi SA, rinomata azienda<br />

presente nel settore delle costruzioni<br />

metalliche. Questi alcuni dei suoi prodotti:<br />

serramenti in alluminio, protezione solare,<br />

rolladen, arredo urbano, impianti protezione<br />

civile, porte automatiche per garage,<br />

bucalettere, sistema magazzini per pallet<br />

Flow Rail.<br />

La funzione che occupa il signor De Carli è<br />

quella di direttore commerciale. Lo abbiamo<br />

intervistato nel suo ufficio a Gordola.<br />

Mi può illustrare brevemente il suo<br />

curriculum formativo?<br />

Dopo il ginnasio ho intrapreso l’apprendistato<br />

di impiegato di commercio, successivamente<br />

ho seguito la formazione di Capo<br />

del personale.<br />

Qualche anno dopo mi sono iscritto alla<br />

Scuola per capi–azienda. Seguito naturale<br />

è stato il corso preparatorio all’esame professionale<br />

superiore per il diploma federale<br />

di Economista aziendale nelle arti e<br />

mestieri.<br />

Perché ha deciso di seguire questi<br />

corsi?<br />

Dopo l’apprendistato mi sono occupato di<br />

contabilità per diversi anni e avrei avuto la<br />

possibilità di approfondire la materia e<br />

diventare uno specialista del campo, ma<br />

non ero interessato a questo tipo di percorso.<br />

Desideravo una formazione più generale<br />

che abbracciasse altre tematiche, perciò,<br />

non avendo delle competenze sulle questioni<br />

del personale, ero desideroso di colmare<br />

le mie lacune in questo ambito e ho<br />

iniziato il corso di Capo del personale.<br />

Sono così entrato in una sorta di circuito<br />

formativo che mi ha convinto a seguire la<br />

Scuola per capi-azienda e il corso di<br />

Economista, formazioni che hanno il pregio<br />

di trattare interessanti temi legati all’attività<br />

imprenditoriale.<br />

Dopo aver seguito la Scuola per capiazienda<br />

come giudica l’aver<br />

partecipato anche al corso<br />

preparatorio all’esame professionale<br />

superiore per il diploma federale di<br />

Economista aziendale nelle arti e<br />

mestieri?<br />

Il corso di Economista è stato il complemento<br />

ideale al corso di capo-azienda e mi<br />

ha permesso di approfondire le conoscenze<br />

acquisite nei due anni precedenti.<br />

È stato appoggiato dal suo datore di<br />

lavoro quando ha deciso di seguire la<br />

Scuola per capi-azienda e il corso di<br />

Economista?<br />

Da Regazzi fin dall’inizio mi è stato concesso<br />

un completo incentivo.<br />

Precedentemente mi è stato pure riconosciuto<br />

un sostegno.<br />

Se le chiedessi un giudizio globale sul<br />

corso di Economista ?<br />

Complessivamente direi che è stato un<br />

buon corso, in cui ho ricevuto degli utili<br />

insegnamenti sulle conoscenze che avevo<br />

già acquisito.<br />

Ha avuto qualche materia preferita o<br />

detestata?<br />

No e non credo che l’interesse sia un problema<br />

intrinseco alla materia, perché<br />

ritengo che tutte le materie siano belle,<br />

piuttosto accade che dei docenti riescano<br />

Guido De Carli<br />

a trasmettere meglio le nozioni e le conoscenze<br />

in un determinato ambito.<br />

Ha dedicato molto tempo allo studio<br />

durante il corso di Economista?<br />

L’impegno profuso era costante: riordinavo<br />

regolarmente gli appunti. Prima degli<br />

esami, insieme ad un gruppo di amici, ci<br />

trovavamo per delle sessioni di studio.<br />

Gli esami rispondevano a quanto era<br />

stato presentato nel corso di<br />

Economista?<br />

Direi di sì.<br />

Quanto appreso ha potuto applicarlo?<br />

Sì, certo. Forse non si riesce ad applicare<br />

tutto in un determinato momento, ma in<br />

molte circostanze quanto imparato riaffiora<br />

e permette di rispondere meglio a problemi<br />

o situazioni che si presentano. Il<br />

fatto di conoscere delle materie in modo<br />

approfondito dà inoltre più sicurezza, che<br />

consente di gestire più adeguatamente le<br />

proprie attività.<br />

Mi sembra di capire che consiglierebbe<br />

sia la Scuola per capi-azienda sia il<br />

corso preparatorio all’esame<br />

professionale superiore per il diploma<br />

federale di Economista aziendale nelle<br />

arti e mestieri.<br />

L’ho già fatto a più riprese.<br />

Qualche ricordo particolare?<br />

Ci sono state delle amicizie che durano<br />

tutt’oggi e inoltre posso dire che abbiamo<br />

fatto delle gran risate, nel senso che ho<br />

avuto la fortuna di aver avuto delle belle<br />

classi, in cui si lavorava seriamente, ma<br />

c’era anche spazio per dei momenti più<br />

informali.


Fiere internazionali<br />

Soccer Expo <strong>2004</strong><br />

Johannesburg, 25-28 novembre <strong>2004</strong><br />

Soccer Expo <strong>2004</strong> è una tappa obbligata<br />

per tutte le aziende attive nel settore sportivo.<br />

Tema della manifestazione: il calcio, il<br />

suo potenziale e i mezzi per farsi conoscere<br />

in Sudafrica, che – non dimentichiamolo<br />

– accoglierà la Coppa del Mondo nel<br />

2010 e che, quindi, è nel mirino delle<br />

aziende che desiderano promuovere i loro<br />

prodotti e servizi legati al mondo del pallone.<br />

Informazioni generali sulla fiera:<br />

www.villageexhibitions.co.za/se_venuedetails.htm<br />

COSMOPROF ExpoBeauty 2005<br />

Mosca, 2-5 febbraio 2005<br />

L’Osec Business Network Switzerland, in<br />

collaborazione con l’Associazione svizzera<br />

dei cosmetici e dei detergenti, organizza<br />

per la prima volta una partecipazione collettiva<br />

svizzera a COSMOPROF Expo, salone<br />

della profumeria e della cosmetica, che<br />

si terrà a Mosca dal 2 al 5 febbraio 2005.<br />

Questo salone è frutto di un’iniziativa<br />

congiunta dell’organizzatore ExpoBeauty<br />

e di COSMOPROF. Il mercato dell’esteuropeo<br />

è in piena crescita. La Russia<br />

occupa il 6° posto per quanto concerne la<br />

vendita di cosmetici in Europa. Questa<br />

tendenza è in aumento a causa della crescente<br />

crescita della classe media, il cui<br />

potere d’acquisto sta migliorando. Lo sviluppo<br />

del mercato russo è accompagnato<br />

da un aumento del bisogno nel settore<br />

dei cosmetici. Va inoltre sottolineato che<br />

il mercato russo della cosmetica è in continua<br />

crescita da ben 5 anni. La Russia è<br />

quindi uno dei mercati più promettenti, il<br />

suo potenziale è immenso per le aziende<br />

svizzere del settore.<br />

Nel <strong>2004</strong>, gli espositori erano ben 400, da<br />

30 nazioni, i visitatori ben 40’000.<br />

Informazioni generali sulla fiera:<br />

www.expobeauty.ru<br />

Informazioni sullo “SWISS Pavilion”:<br />

Partecipare ad una fiera significa conoscere il<br />

mercato specifico, prendere nuovi spunti creativi<br />

ed allacciare nuovi rapporti commerciali.<br />

www.osec.ch/topmessen/cosmoprof_exp<br />

obeauty_2005<br />

International Forum Dairy Industry<br />

2005<br />

Mosca, 3-6 febbraio 2005<br />

Il forum Dairy Industry è il più grande<br />

appuntamento russo dell’industria casearia<br />

internazionale. In Russia sono infatti<br />

numerose le aziende che cercano di<br />

modernizzare le loro strutture e i loro procedimenti<br />

e che mostrano quindi un grande<br />

interesse per il know-how e le attrezzature<br />

provenienti dall’estero.<br />

Informazioni generali sulla fiera:<br />

www.dairy-industry.ru<br />

nano tech 2005<br />

Tokyo, 23-25 febbraio 2005<br />

La “International Nanotechnology<br />

Exhibition & Conference nano tech” è il<br />

primo salone dedicato ai prodotti e servizi<br />

nel campo del trasferimento tecnologico.<br />

La fiera si svolge in Giappone, uno dei<br />

paesi leader delle nanotecnologie, settore<br />

in piena espansione. La società Olma AG<br />

di San Gallo, forte dell’esperienza acquisita<br />

nell’organizzare la fiera Nanofair in<br />

Svizzera, allestirà per la prima volta lo<br />

“SWISS Pavilion”, con il sostegno dell’Osec<br />

e in collaborazione con lo Swiss Business<br />

Hub Japan.<br />

Informazioni generali sulla fiera:<br />

www.ics-inc.co.jp/nanotech/index_e.html<br />

Informazioni sullo “SWISS Pavilion”:<br />

www.osec.ch/0xd417eb28_0x000c07b3<br />

COSMOPROF 2005<br />

Bologna, 1-4 aprile 2005<br />

COSMOPROF è il più grande salone internazionale<br />

della profumeria e della cosmesi.<br />

Per il terzo anno consecutivo, anche nel<br />

2005, l’Osec, in collaborazione con<br />

l’Associazione svizzera dei cosmetici e dei<br />

detergenti, allestirà uno stand collettivo<br />

svizzero a questa fiera.<br />

Nel <strong>2004</strong>, oltre 1’795 espositori, da 46<br />

<strong>Ti</strong>cino Business - 11/<strong>2004</strong> • 46<br />

nazioni, hanno presentato i loro prodotti<br />

ad un vasto pubblico specializzato (oltre<br />

132’000 visitatori). COSMOPROF si terrà<br />

presso Bolognafiere, su una superficie di<br />

78’831 m2, ossia 7’470 m2 in più rispetto al<br />

<strong>2004</strong>, grazie alla costruzione di due nuove<br />

hall. Per gli specialisti della cosmesi, si tratta<br />

indubbiamente della miglior piattaforma<br />

di contatto.<br />

Non esitate a riservare il vostro posto nello<br />

“SWISS Pavilion”.<br />

Informazioni generali sulla fiera:<br />

www.cosmoprof.com<br />

Informazioni sullo “SWISS Pavilion”:<br />

www.osec.ch/0xd417eb28_0x000b34d3<br />

GETEX 2005<br />

Dubai, 4-5 aprile 2005<br />

Gulf Education & Training Exhibition:<br />

Salone internazionale del materiale pedagogico<br />

e della formazione. GETEX è il salone<br />

leader del materiale d’insegnamento,<br />

d’apprendistato e della formazione nel<br />

Medio Oriente. All’edizione <strong>2004</strong>, la 16a,<br />

un numero considerevole d’istituti di formazione<br />

hanno presentato i loro servizi a<br />

oltre 20’000 studenti, genitori, specialisti e<br />

rappresentanti degli ambienti accademici.<br />

GETEX <strong>2004</strong>, che ha riunito 365 espositori<br />

da 23’000 visitatori, ha conosciuto un<br />

aumento del 37% della sua frequentazione<br />

in rapporto al 2003. Gli attuali indicatori<br />

lasciano intravedere un nuovo aumento<br />

del numero di espositori e visitatori per il<br />

2005.<br />

Per la prima volta, nel 2005 l’Osec Business<br />

Network Switzerland organizzerà uno<br />

stand collettivo svizzero, in collaborazione<br />

con Presenza Svizzera e la Federazione<br />

svizzera delle scuole private.<br />

Cogliete quest’occasione per presentare i<br />

vostri prodotti e servizi sullo “SWISS<br />

Pavilion” ad un pubblico davvero esigente.<br />

Informazioni generali sulla fiera:<br />

www.gulfeducation.com<br />

Informazioni sullo “SWISS Pavilion”:<br />

www.osec.ch/topmessen/getex-2005


Competitività fiscale internazionale<br />

Il dibattito sulla fiscalità in <strong>Ti</strong>cino è<br />

uno dei temi dominanti del “presente<br />

economico” e dominerà anche<br />

l’anno che ci apprestiamo a iniziare, il<br />

2005. Non ha molto senso considerare il<br />

nostro Cantone come un sistema chiuso,<br />

come un’isola di Robinson Crusoe, al<br />

riparo dagli influssi del mondo vicino e<br />

lontano che ci circonda.<br />

Il <strong>Ti</strong>cino - economicamente, s’intende -<br />

non esiste senza la Svizzera, senza<br />

l’Europa, senza il resto del mondo.<br />

Immaginiamolo, il mondo economico,<br />

come un’interminabile fila di vagoni,<br />

agganciati l’uno all’altro con più locomotive,<br />

una americana, una europea, una<br />

del sud-est asiatico, una cinese, una<br />

oceanica e così via. La Svizzera di questo<br />

treno è un vagone, il <strong>Ti</strong>cino uno scompartimento.<br />

Quindi, in questo contesto<br />

globale, che ci piaccia o no, siamo<br />

costretti a tener conto di ciò che succede,<br />

a livello fiscale, anche negli altri vagoni<br />

e cioè gli altri Paesi. Oggigiorno la<br />

di Franco Ambrosetti, Presidente <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong><br />

competizione economica internazionale<br />

si fa anche a livello di fiscalità. Il sistema-<br />

Paese, il vagone se volete, è visibile agli<br />

occhi di tutti quelli che vogliono guardare<br />

il treno passare. E lo si giudica in base<br />

a ciò che ha da offrire: stabilità politica,<br />

sociale, clima, qualità di vita, e, fiscalità,<br />

appunto. La grande mobilità transfrontaliera<br />

acquisita dai contribuenti (società e<br />

persone), ma anche dai fattori di produzione<br />

(capitale e lavoro) è una sfida per<br />

tutti i regimi fiscali nazionali. Pensate<br />

solo alla famigerata “159” del 1976, la<br />

legge che vietava (con poco successo)<br />

l’esportazione dei capitali dall’Italia, o<br />

l’analoga disposizione vigente negli anni<br />

Ottanta in Francia, per osservare come<br />

oggi che questi ostacoli non esistono<br />

più, la libera circolazione di capitali e di<br />

persone (oltre che di beni e servizi)<br />

abbia avuto conseguenze profonde e<br />

durature e continui a influenzare i sistemi-Paese.<br />

Continua a pagina 3<br />

Il volto oscuro del partito delle tasse<br />

Definita pomposamente “politica<br />

della concertazione”, la manovra<br />

finanziaria del governo si è ridotta<br />

in realtà a semplici interventi di manutenzione<br />

per evitare che i conti dello<br />

Stato deraglino del tutto. Eppure l’estenuante<br />

dibattito sui preventivi 2005 ha il<br />

grande merito di aver fatto emergere in<br />

tutta la sua geometrica potenza il partito<br />

ticinese delle tasse.<br />

Un partito che non è rappresentato solo<br />

di Alessio Del Grande<br />

dalla sinistra, ma che abbraccia un largo<br />

schieramento trasversale di matrice statalista<br />

in cui si ritrovano sindacati, conventicole<br />

politiche, impiego pubblico,<br />

spezzoni di società che vivono sotto varie<br />

forme di denaro pubblico e di pubblica<br />

assistenza, segmenti di economia pure<br />

essi assistiti, e per finire quanti altri che,<br />

in gruppi organizzati o individualmente,<br />

godono di protezione e privilegi di Stato.<br />

Continua a pagina 10<br />

News della <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong><br />

Sommario<br />

Strong opinions<br />

Contromano<br />

Riforme e spesa pubblica<br />

Il volto oscuro del partito delle<br />

tasse<br />

• Agenda <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong> pag. 13<br />

• La battaglia per ridurre<br />

i prezzi pag. 14<br />

• Condizioni quadro<br />

dell’economia ticinese pag. 15<br />

• Costituzione di una SA pag. 16<br />

• Mini-riforma della LEF pag. 17<br />

• Boss Editore SA pag. 18<br />

•<br />

Dicembre <strong>2004</strong><br />

pag. 21<br />

• Cablecom: carrier<br />

multiservizi pag. 26<br />

• Comida SA pag. 28<br />

• Gruppo Donne PMI<br />

<strong>Ti</strong>cino <strong>2004</strong> pag. 29<br />

• Isys Banking Software pag. 30<br />

• Procedure di consultazione<br />

federali pag. 35<br />

• Carnet ATA in Serbia pag. 36<br />

• Contatti d’affari pag. 37<br />

• Tassazione dei risparmi pag. 38<br />

• Schede IFCAM pag. 39<br />

• Scuola Capi-azienda pag. 40<br />

• Cerca lavoro pag. 41<br />

• Fiere internazionali pag. 42


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3• <strong>Ti</strong>cino Business - 12/<strong>2004</strong> Strong opinions<br />

Competitività fiscale internazionale<br />

Una sfida per il modello svizzero<br />

Continua da pagina 1<br />

di Franco Ambrosetti, Presidente della <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong><br />

a Est dell’UE dei<br />

Quindici e la pressione esercitata<br />

L’allargamento<br />

dai tentativi di armonizzazione fiscale<br />

all’interno dell’UE stessa, ci obbligano<br />

ad agire. Questo per quanto attiene alle<br />

ragioni esterne. Ma ci sono validissime<br />

ragioni interne che ci spingono a riconsiderare<br />

la nostra situazione fiscale.<br />

Intanto, in Svizzera il carico fiscale è<br />

aumentato, negli ultimi 15 anni a un ritmo<br />

molto superiore rispetto ai Paesi<br />

dell’OECD. Un’occhiata alle statistiche<br />

OECD (riportate nell’interessantissimo<br />

studio di economisuisse, dal titolo<br />

“Dynamique fiscale et concurrence internationale”,<br />

novembre <strong>2004</strong>) dimostra che<br />

la quota parte fiscale misurata in percentuale<br />

del PIL ha raggiunto, se si considerano<br />

gli oneri sociali obbligatori, devoluti a<br />

istituzioni private come le casse pensioni,<br />

le assicurazioni malattia e così via, il 43%<br />

(!). Siamo al 7° posto (prima la Svezia) su<br />

27 Paesi considerati. Certo c’è chi sta peggio.<br />

Ma il nostro modello per le imprese<br />

(tasse basse, regole per regimi speciali,<br />

buon clima fiscale) ha ceduto terreno a<br />

causa dei progressi e di soluzioni attrattive<br />

applicate da altri Paesi.<br />

Importante è inoltre il fatto che i cittadini<br />

vogliono un sistema fiscale più trasparente<br />

e più efficace: si chiede una semplificazione<br />

generalizzata del sistema perché in uno<br />

Stato liberale, le imposte, rappresentano<br />

un obbligo che deriva dall’autorità sovrana<br />

del cittadino (non del popolo, che è un<br />

concetto collettivista). E quest’autorità è<br />

seriamente messa in discussione se per<br />

riempire la dichiarazione di imposte bisogna<br />

ricorrere all’aiuto del commercialista o<br />

dall’avvocato!<br />

Inoltre ci si deve porre serie domande sul-<br />

l’idea che un sistema fiscale possa da solo<br />

risolvere tutti i problemi, per esempio inasprendo<br />

la progressione (<strong>Ti</strong>cino <strong>2004</strong>,<br />

insegna…) in totale controtendenza<br />

rispetto agli altri Paesi, oppure per raggiungere<br />

obiettivi politici diversi da quelli<br />

economici.<br />

Queste, e non sono tutte, mi sembrano<br />

valide ragioni per riesaminare la politica<br />

fiscale svizzera e quindi anche ticinese.<br />

È vero che gli sviluppi di tali politiche<br />

dipendono molto direttamente dalla storia<br />

e dalla cultura specifica di ogni singolo<br />

Paese. Uno sguardo a volo d’aquila sul<br />

panorama fiscale europeo conferma questa<br />

teoria, i sistemi fiscali variano molto da<br />

Paese a Paese. Ma globalmente in Europa<br />

ne esce un quadro che ha un comune<br />

denominatore, una tendenza generalizzata<br />

che si chiama: migliorare il proprio sistema<br />

fiscale e, a volte, perfino riformare.<br />

Modifiche radicali sono state attuate in<br />

diversi Paesi, per esempio con il sistema<br />

delle “tre scatole” in Olanda, ossia tassare:<br />

1. redditi di attività lucrative<br />

2. redditi da partecipazioni importanti<br />

3. redditi da risparmio e investimenti;<br />

o con il “modello nordico” (imposizione<br />

separata di reddito da lavoro e reddito da<br />

capitale), usato in Scandinavia con la “flat<br />

tax” applicata in Slovacchia; e il “modello<br />

croato” (imposizione sul consumo) oggi in<br />

disuso ma sempre attuale (vedi USA).<br />

Alcuni Stati hanno applicato un mix dei<br />

vari sistemi (l’Irlanda ha una flat tax per gli<br />

utili aziendali, il Belgio ha innovato….),<br />

altri erano già in vantaggio (Lussemburgo,<br />

Inghilterra), altri ancora come la Norvegia<br />

e l’Italia hanno in cantiere riforme di vario<br />

tipo per i prossimi anni. Insomma si percepisce<br />

un generale fermento e un po’ di<br />

creatività nel mescolare gli ingredienti per<br />

tenere il passo con il trend: quello di rendere<br />

i Paesi attrattivi per i capitali, le aziende,<br />

e i tanto vituperati ricchi.<br />

Non è il caso di addentrarsi nelle specificità<br />

dei vari modelli. Ma una conclusione è<br />

d’obbligo: se tutti riformano, migliorano,<br />

competono, allora anche noi non possiamo<br />

star fermi. La concorrenza internazionale<br />

ci obbliga a cambiare. Il peggior nemico<br />

che ha il nostro Paese è l’immobilismo.<br />

Il rigetto del pacchetto fiscale del 16 maggio<br />

<strong>2004</strong> non è di buon auspicio. Ci consola<br />

invece l’esito della votazione di domenica<br />

28 novembre. Un piccolo Paese così<br />

interdipendente con l’estero non può permettersi<br />

di stare immobile: sarebbe fatale<br />

per la propria crescita. Cosa fare? Ho due<br />

soluzioni da proporre: la prima, una politica<br />

dei piccoli passi, ma sistematica e determinata.<br />

La seconda: una riforma radicale.<br />

Cominciamo con la prima.<br />

Per l’imposizione delle persone fisiche, a<br />

livello federale bisogna eliminare al più<br />

presto la penalizzazione, che subiscono le<br />

coppie sposate rispetto ai conviventi<br />

(penalizzate perché sposati!). Poi abolire o<br />

attenuare la doppia imposizione per utili<br />

aziendali e azionisti: quasi tutti i Paesi<br />

OECD l’hanno eliminata o attenuata fortemente.<br />

Inoltre è urgente alleggerire le aliquote<br />

della classe media con una attenuazione<br />

della progressione a livello federale<br />

e cantonale.<br />

Per le persone giuridiche: dobbiamo<br />

recuperare le posizioni di cui si sono<br />

avvantaggiati altri Paesi (Irlanda, nuovi<br />

Paesi UE):<br />

a) con la riduzione delle aliquote, segnale<br />

importante e immediatamente recepito<br />

dalla comunità internazionale;


Strong opinions<br />

b) alleggerimenti mirati per ricerca e sviluppo;<br />

c) eliminazione dell’imposta sul capitale<br />

e varie altre imposte, come il bollo.<br />

Tornando alla doppia imposizione, è noto<br />

che la Svizzera è oggi praticamente sola<br />

nel contesto OECD, nel praticarla in modo<br />

integrale. La tendenza internazionale è<br />

quella di tassare in maniera attenuata i redditi<br />

da capitale.<br />

Ma anche la tassa sulla fortuna delle persone<br />

fisiche, elevata oggi cantonalmente e<br />

a livello comunale, è rimasta una caratteristica<br />

tipicamente elvetica. Queste imposte<br />

sulla sostanza sono superate, perfino in<br />

Scandinavia, terra non sospetta di privilegiare<br />

i ricchi: la tendenza è quella di tassare<br />

i redditi da lavoro e da capitale in modo<br />

separato. D’altronde la sostanza, cos’altro<br />

è se non un’accumulazione di reddito sul<br />

quale si sono già pagate le imposte? Una<br />

somma di risparmi già tassata?<br />

Termino il modello soft aggiungendo che<br />

dobbiamo assolutamente mantenere i<br />

vantaggi che già abbiamo, come privilegiare<br />

le società holding, di sede e ausiliarie;<br />

estendere le convenzioni di doppia imposizione;<br />

e soprattutto mantenere l’IVA ai<br />

livelli di oggi, migliorando le modalità di<br />

prelevamento e facilitando la vita delle<br />

imprese.<br />

Questa era la proposta per una politica dei<br />

piccoli passi.<br />

E ora, brevemente, la riforma radicale, la<br />

“flat tax”. Qualcuno riderà, qualcun altro<br />

dirà che è troppo bello per funzionare,<br />

altri sosterranno che è un attacco al sistema<br />

di solidarietà sociale (sbagliando).<br />

Ma nella vita, se è giusto essere realisti, è<br />

anche legittimo sognare. Quindi chiudiamo<br />

gli occhi e sogniamo di essere in un<br />

Paese che ha un’unica tassa del 20%. Per le<br />

persone fisiche e per quelle giuridiche.<br />

Faremo l’esempio con le persone fisiche.<br />

Si tratta di un’imposta proporzionale. Non<br />

progressiva. Antisociale? Non per me. Ma<br />

per renderla più attrattiva a chi crede nella<br />

progressione come misura di giustizia<br />

sociale, si introduce il concetto di tassa<br />

negativa. Vuol dire che alcuni non pagano,<br />

ricevono. Tutti pagano il 20%. Tutti hanno<br />

diritto a un “buono fiscale” uguale per<br />

tutti: 5’000.- per figlio per anno, senza<br />

condizioni. Poi 5’000.- per adulto per<br />

anno. Se è una coppia riceve 5’000.- ciascuno<br />

a partire da un reddito di 25’000.-.<br />

Se single riceve 5’000.- a partire da<br />

15’000.- di reddito.<br />

Facciamo ora l’esempio di due adulti con<br />

due bambini:<br />

Esempio con Famiglia di due adulti e<br />

due bambini<br />

(Modello simile a quello illustrato da M.<br />

Schneider, “Weissbuch <strong>2004</strong>”, edito da die<br />

Weltwoche)<br />

Salario 20% Buono Totale<br />

tassa risultato<br />

0.- 0.- 10’000.- 10’000.-<br />

10’000.- -2’000.- 10’000.- 18’000.-<br />

25’000.- -5’000.- 20’000.- 40’000.-<br />

50’000.- -10’000.- 20’000.- 60’000.-<br />

100’000.- -20’000.- 20’000.- 100’000.-<br />

150’000.- -30’000.- 20’000.- 140’000.-<br />

1’000’000.- -200’000.- 20’000.- 820’000.-<br />

Mi fermo a questo esempio per questioni<br />

di spazio. Ma vi garantisco che funziona<br />

anche per i single, ragazze-madri, eccetera.<br />

Questo sistema risolve per esempio il problema<br />

dei working poors che oggi devono<br />

pagare i contributi sociali. Con ad esempio<br />

25’000.- una famiglia di working poors<br />

ottiene 40’000.-. Il ceto medio oggi tartassato<br />

riceve soldi fino a 70’000.-.<br />

Ma è possibile in pratica? Proviamo a fare<br />

quattro conti. Innanzitutto lo Stato tasserebbe<br />

alla fonte. Come succede oggi per<br />

AVS/AI; con il 10,1% lo Stato incassa 26,4<br />

miliardi. Quindi con la flat tax del 20%<br />

incasserebbe circa 52 miliardi. Inoltre tasserebbe<br />

con il 20% anche redditi da capitale,<br />

come oggi con la preventiva, senza<br />

doverla restituire. Con prudenza vengono<br />

calcolati circa 13 miliardi addizionali.<br />

Quindi il totale è di 65 miliardi. Dobbiamo<br />

togliere i buoni fiscali con 5 milioni di adulti<br />

con attività lucrativa e bambini (già<br />

detratti coloro che ricevono rendite e non<br />

pagheranno più tasse, stranieri che non<br />

<strong>Ti</strong>cino Business - 12/<strong>2004</strong> • 4<br />

hanno diritto per vari motivi, eccetera).<br />

Circa 25 miliardi sono da togliere, il che<br />

porta il ricavato dello Stato a 40 miliardi<br />

(65 meno 25).<br />

Nel 2001 Confederazione, Cantoni e<br />

Comuni hanno incassato imposte (dirette)<br />

per 40 miliardi.<br />

Non è paradossale? Sembra. Ma non lo è. Il<br />

sistema è molto più efficiente, non si può<br />

né eludere né evadere, a differenza del<br />

sistema oggi in uso.<br />

Certo ci sono problemi: i più gravi riguardano<br />

lo sparire di 26 diversi sistemi fiscali<br />

cantonali, dell’imposta federale diretta, di<br />

innumerevoli leggi, e leggine, norme e<br />

disposizioni, di esperti fiscali, fiduciari,<br />

funzionari dello Stato e così via. Ma il<br />

mondo è sottoposto a continui cambiamenti.<br />

Sono convinto che l’introduzione<br />

della flat tax libererebbe enormi energie a<br />

favore della crescita economica. Così<br />

come i barbieri sono scomparsi con le<br />

invenzioni della “Gillette”, così come le<br />

carrozze a cavalli sono state soppiantate<br />

dall’automobile, anche le forze lavorative<br />

in esubero potranno riciclarsi in attività<br />

più utili che quella di controllare e aiutare<br />

a riempire le dichiarazioni fiscali, smantellando<br />

un po’ di burocrazia.<br />

Nel nostro sogno siamo come il<br />

Landvermesser del “Castello” di Kafka,<br />

che, invece di disperarsi dinnanzi all’enorme<br />

ammasso di dossier cartacei da<br />

riordinare nell’ufficio del Catasto, può,<br />

con un’alzata di spalle, uscire dall’archivio<br />

chiudendosi alle spalle un mondo<br />

antico. Ma, ...è un sogno. So che tanti<br />

preferiranno la strada dei piccoli passi. Va<br />

bene così. Purché si faccia qualcosa e<br />

subito.<br />

La<br />

augura a tutti voi<br />

un Buon Natale e un Felice 2005


11. – 15. 2. 2005<br />

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Dining – l’affascinante mondo dedicato alla<br />

tavola, alla cucina e agli articoli casalinghi;<br />

Giving – il creativo mondo degli articoli da<br />

regalo; Living – l’esclusivo mondo dell’arredamento,<br />

delle decorazioni e della cultura dell’abitare.<br />

Ciascuna di queste fiere svolge una funzione<br />

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Frankfurt am Main, 26 – 30. 1. 2005<br />

Da mercoledì<br />

a domenica<br />

NOVITÀ


Contromano<br />

Gli orari arretrati del <strong>Ti</strong>cino avanzato<br />

di Alessio Del Grande<br />

Eccezioni e divieti, deroghe e permessi,<br />

zone di confine e zone turistiche,<br />

prolungamenti serali e aperture<br />

festive. È la solita, immutabile solfa<br />

degli orari dei negozi che, con una nuova<br />

legge cantonale ferma ormai da anni, si<br />

ripropone periodicamente, mettendo in<br />

luce il paradosso di un <strong>Ti</strong>cino da terziario<br />

avanzato, ma i cui ritmi ufficiali sono scanditi,<br />

con tanto di norme e regolamenti,<br />

come quelli della vecchia società agricola,<br />

sincronizzata sul cambio delle stagioni e<br />

sulle ore utili di luce naturale. Dopo le<br />

18.30 si ferma tutto e il lavoro domenicale<br />

resta un inviolabile tabù.<br />

Così in un cantone turistico, quale pretende<br />

di essere il nostro, di domenica i<br />

negozi sono sbarrati e le città desolatamente<br />

vuote, mentre d’estate restano<br />

aperti nelle ore in cui la gente si rilassa al<br />

lago o in montagna, per chiudere, invece,<br />

a metà pomeriggio, quando turisti e residenti<br />

hanno più tempo e voglia di fare<br />

shopping.<br />

Appena si accenna a qualche deroga o a<br />

qualche prolungamento d’orario, i sindacati<br />

urlano e protestano contro la “deregolamentazione<br />

selvaggia” del commercio.<br />

Che migliorare i risultati economici<br />

delle attività commerciali significa anche<br />

mantenere e incrementare<br />

posti di lavoro, quindi produrre<br />

più ricchezza per tutti, non<br />

è affare loro. Che andare in<br />

giro a fare shopping quando<br />

si è liberi dal lavoro o da altri<br />

impegni, magari spostandosi<br />

da una città all’altra per una<br />

gita fuori porta, sia ormai non<br />

solo un costume di massa, ma<br />

anche un atout turistico, ai<br />

sindacati poco importa. La<br />

legge sul lavoro è sempre<br />

legge da imporre e far rispettare,<br />

con tutti i suoi orari<br />

regolamentati al minuto,<br />

secondo uno schema vecchio<br />

di trent’anni e rinverdito con<br />

un armamentario di eccezioni,<br />

deroghe e permessi. Di<br />

autorizzazioni maniacalmente misurate<br />

sulla distanza dai confini – in un cantone<br />

di soli 2.800 chilometri quadrati e 306<br />

mila abitanti – e sulla qualifica turistica o<br />

meno delle diverse località.<br />

Intanto, al di là della frontiera nei grandi<br />

centri i negozi restano aperti quasi tutto il<br />

giorno, domeniche comprese. Pronti ad<br />

accogliere migliaia di clienti o di semplici<br />

curiosi, e tra di loro i ticinesi non mancano<br />

di certo.<br />

Da noi, invece, si piange sulla crisi dei<br />

commerci e sul turismo che non tira più<br />

come una volta. Imperterriti si continua,<br />

però, a sindacare e a trattare per qualche<br />

ora in più di apertura per i negozi a Natale<br />

e nei mesi estivi.<br />

Ma fino a quando potremmo continuare<br />

a permetterci di fermare tutto al calare<br />

della sera, a santificare le domeniche con<br />

le saracinesche sbarrate, mentre attorno<br />

a noi i ritmi di lavoro, le abitudini della<br />

gente e l’organizzazione sociale sono<br />

radicalmente cambiati.<br />

È vero, non siamo a Milano o a Londra,<br />

tantomeno a New York, e siamo anche<br />

ben lontani dalle frenetiche “società aperte<br />

24 ore su 24”. Tuttavia, una giusta via di<br />

mezzo deve pur esserci per conciliare le<br />

esigenze economiche e i bisogni dei con-<br />

<strong>Ti</strong>cino Business - 12/<strong>2004</strong> • 6<br />

sumatori con la sacrosanta tutela dei diritti<br />

dei lavoratori, gli interessi dei piccoli<br />

negozianti con quelli della grande distribuzione.<br />

Ciò sembra un’impresa impossibile in<br />

Svizzera, in un Paese dove si arriva persino<br />

a lanciare un referendum contro l’estensione<br />

del lavoro domenicale nelle<br />

principali stazioni ferroviarie per quelle<br />

attività commerciali che hanno una cifra<br />

d’affari di almeno 20 milioni annui. Per la<br />

sinistra e i sindacati allentare il divieto sul<br />

lavoro domenicale è solo un passo verso<br />

lo smantellamento delle garanzie sociali,<br />

un subdolo attacco che sarebbe confermato<br />

anche dalla decisione del Consiglio<br />

federale di abbassare da 20 a 18 anni l’età<br />

per poter lavorare di domenica e la notte.<br />

Una riduzione che, invece, tiene semplicemente<br />

conto di quella che è la maggiore<br />

età civile e di quanto avviene nel resto<br />

dell’Europa, dove diciottenni già lavorano<br />

di notte e di domenica. Da noi questo<br />

è inaccettabile.<br />

Perdiamo competitività e ci impoveriamo,<br />

ma vogliamo conservare gli usi e le<br />

comode abitudini di una nazione di super<br />

ricchi. Mentre il mondo corre e cambia,<br />

da noi il tempo è rimasto fermo alla bella<br />

favola di una società che non esiste più.


7• <strong>Ti</strong>cino Business - 12/<strong>2004</strong> L’ospite<br />

Riforme e spesa pubblica:<br />

ecco i nodi da sciogliere<br />

Intervista con Mauro Dell’Ambrogio di Elisabetta Pisa<br />

Troppe risorse e soldi sprecati<br />

Razionalizzare per offrire più servizi<br />

“Il <strong>Ti</strong>cino ha bisogno con grande urgenza<br />

di una riforma della politica del personale”.<br />

Mauro Dell’Ambrogio, capogruppo<br />

liberale in Gran Consiglio, ha le idee chiare.<br />

Il Canton <strong>Ti</strong>cino non può andare avanti<br />

così, ma intervenire è come scalare la<br />

montagna più alta del mondo.<br />

“In parte è illusorio pensare di poterlo<br />

fare – dice –: sappiamo quali sono i<br />

limiti degli enti pubblici. Non si può<br />

licenziare, gli stipendi possono solo<br />

salire, e mai diminuire. Ci sono sproporzioni<br />

rispetto al mercato esterno, ci<br />

sono degli automatismi assolutamente<br />

anacronistici, senza parlare della ridondanza<br />

di strutture. La politica di gestione<br />

dell’amministrazione va cambiata”.<br />

Un cambiamento di difficile<br />

attuazione.<br />

“Gestire un ente pubblico come un’azienda<br />

è praticamente impossibile.<br />

Bisogna fare i conti con dei limiti fortissimi<br />

di carattere politico: l’impiego<br />

pubblico serve anche a creare consenso<br />

e a rispondere alla domanda di<br />

occupazione. Però tra l’optimum, che è<br />

irraggiungibile, e la situazione attuale,<br />

c’è una via di mezzo”.<br />

La manovra finanziaria,<br />

approntata dal governo,<br />

contiene anche delle misure per<br />

contenere l’organico dello Stato:<br />

verrà ridotto del 2% all’anno.<br />

“Sono finzioni. Si è concesso, secondo<br />

me in modo folle, all’organizzazione<br />

del personale di nominare quelli che<br />

sono chiamati precari, che non sono<br />

nient’altro che dipendenti. Invece di<br />

cogliere l’occasione unica di avere una<br />

parte dei dipendenti pubblici con uno<br />

statuto più flessibile, più simile a quello<br />

privato – che poteva permettere di<br />

riformare lo statuto del funzionario –<br />

in cambio di qualche milione risparmiato<br />

si vanno a creare altri 500-1’000<br />

funzionari in più. Dal profilo strutturale<br />

è una sconfitta catastrofica”.<br />

Ma non è stata decisa la riduzione<br />

dell’organico del 2% all’anno?<br />

“In teoria. Ma in realtà ogni anno la<br />

spesa aumenta e c’è sempre una buona<br />

ragione, come l’aumento del numero<br />

degli allievi. Di fatto la spesa per il personale<br />

aumenta sempre, è da anni che<br />

dicono che ci sarà la riduzione del 2%,<br />

ma non si attua mai”.<br />

Non sarà, questa, la volta buona,<br />

soprattutto alla luce della<br />

situazione finanziaria?<br />

“Non lo sarà mai per le ragioni di cui<br />

parlavo prima. Ci sono delle dinamiche<br />

e degli automatismi che fanno disperare<br />

che con questi strumenti si possa<br />

venirne fuori. Poi è già comunque folle<br />

che si ragioni in termini di unità di personale,<br />

anziché in termini di spesa. Da<br />

un decennio lo Stato continua a fare la<br />

politica del personale contando le<br />

teste, anziché la spesa.<br />

Quando bisogna risparmiare, ci si limita<br />

a dare in outsourcing qualche lavoro<br />

poco qualificato e si creano dirigenti in<br />

più, con l’aumento dei costi”.<br />

Mauro Dell’Ambrogio,<br />

capogruppo liberale in Gran Consiglio<br />

È solo il mondo della scuola ad avere<br />

personale in eccesso?<br />

“No, dico solo che la scuola ha logiche<br />

tutte sue. Non c’è la logica di utilizzare le<br />

risorse date in modo ottimale. Ad esempio,<br />

se ci sono 40 allievi in una regione, si<br />

fa in modo di averne 26 da una parte del<br />

ruscello e 14 dall’altra parte, in modo che<br />

dove ve ne sono 26 bisognerà formare<br />

due classi, anziché una, visto che il limite<br />

fissato è di 25 studenti per classe. Non c’è<br />

nessuna spinta all’ottimizzazione. Tutta la<br />

gestione – la macchina delle scuola – è<br />

fatta in funzione di creare posti di lavoro.<br />

Allo stesso modo sollevano qualche dubbio<br />

alcune bocciature, promozioni e<br />

ammissioni di allievi. Tutto è funzionale a<br />

mantenere posti di lavoro”.<br />

I ticinesi non vogliono stringere la<br />

cinghia, i politici hanno le mani<br />

legate. Dunque le riforme non si<br />

fanno.


L’ospite<br />

“È un problema di cultura. Tutta la macchina<br />

amministrativa è abituata a lavorare<br />

così ed effettivamente è difficile per i politici<br />

intervenire, anche perché il potere<br />

politico è molto diluito, tra Parlamento,<br />

governo e partiti. Difficoltà doppia, poi, in<br />

un governo litigioso come quello attuale:<br />

non ci sono le premesse per una volontà<br />

politica unitaria e prolungata nel tempo<br />

con la possibilità di interferire in modo<br />

forte nei processi organizzativi di gestione<br />

dell’amministrazione. Di fatto governare<br />

l’amministrazione è quasi impossibile”.<br />

Qual è la sua ricetta?<br />

“Non ho ricette. Dico solo che è un faticosissimo<br />

lavoro che comporta comunque<br />

un’unità d’intenti. Forse solo la crisi<br />

finanziaria ci sta obbligando ad affrontare<br />

il problema. La mia speranza è che si dia<br />

seguito a ciò che si dice da tempo, perché<br />

le contingenze finanziarie ci obbligano a<br />

farlo”.<br />

Non è ancora arrivato quel momento?<br />

“Ci stiamo arrivando”.<br />

In qualità di relatore della<br />

Commissione Amministrazione 2000,<br />

in un rapporto scrisse che era<br />

mancata la forza politica necessaria,<br />

intesa come volontà e responsabilità<br />

di imporre il cambiamento.<br />

“Sì, perché i progetti che più erano strategici,<br />

determinanti e incisivi dal profilo<br />

della riforma sono stati congelati: appunto<br />

la politica del personale, l’autonomia<br />

delle unità amministrative, che voleva dire<br />

fissare dei budget e obbligare a ragionare<br />

come ragiona un’azienda, ossia conformare<br />

i costi alle risorse disponibili. I progetti<br />

di spesa, come comprare il sistema Sap,<br />

migliorare l’informatica, sono stati realizzati.<br />

Tutto quello che è facile - perché si<br />

potenziano gli strumenti, si spende e si<br />

creano posti di lavoro - si fa. Tutto quello<br />

che è difficile – ripensare il modo di lavorare,<br />

cambiare la cultura – non si fa”.<br />

C’è a suo parere un modello nel<br />

mondo cui il <strong>Ti</strong>cino dovrebbe<br />

guardare?<br />

“Nei Paesi anglosassoni o del<br />

Commonwealth, la Nuova Zelanda, e i<br />

Paesi Nordici. Pur essendo nazioni in<br />

parte con un’alta spesa pubblica, non<br />

sono di certo Paesi del meno Stato: hanno<br />

un’amministrazione più efficiente, strutturata<br />

per agenzie indipendenti con controlli<br />

budgetari rigorosi”.<br />

I Paesi nordici hanno però uno Stato<br />

sociale fortissimo.<br />

“Sì, è così anche in Olanda. Ma lo Stato<br />

sociale si traduce in una minor spesa<br />

individuale e una maggiore spesa pubblica,<br />

con una visibile maggior presenza di<br />

servizi gratuiti per tutti. Per cui, ad esempio,<br />

i cittadini dispongono vicino a casa di<br />

asili nido gratuiti o a buon prezzo.<br />

Naturalmente non bisogna mitizzare, non<br />

mancano nemmeno in questi Paesi i<br />

difetti. Però la burocrazia, come la intendiamo<br />

noi, è relativamente snella. Il sistema<br />

scolastico olandese è molto più snello<br />

del nostro e più efficiente, oltre a<br />

costare meno. E sono in grado di offrire<br />

molti altri servizi, di cui noi non disponiamo,<br />

proprio perché la scuola riesce ad<br />

essere efficiente con una minore spesa.<br />

Con le imposte che i cittadini pagano,<br />

possono mettere a disposizione anche<br />

l’asilo nido, la mensa per gli allievi a mezzogiorno,<br />

tutta una serie di servizi che noi<br />

ci sogniamo. Perché ci costa troppo quello<br />

che abbiamo già. Non è un discorso<br />

ideologico di più o meno Stato. È un<br />

discorso di efficienza dello Stato”.<br />

Non potrebbe essere questa una via<br />

praticabile? Ossia razionalizzare per<br />

offrire più servizi?<br />

“Il problema è che da noi si assiste allo<br />

scontro politico sul più Stato e meno<br />

Stato. Dall’altra parte, poi, c’è lo scontro<br />

politico e culturale delle categorie dell’amministrazione<br />

pubblica. Pagare<br />

meno gli insegnanti e coi soldi risparmiati<br />

finanziare un asilo nido, non credo che<br />

incontrerebbe un grande consenso. Alla<br />

fine si tratta di fare queste scelte politiche.<br />

Io non dico che bisogna ridurre lo<br />

Stato, ma che i soldi che ci sono bisogna<br />

utilizzarli meglio. Allora tanto vale lasciali<br />

ai privati per buttarli via così”.<br />

Altri esempi?<br />

“La giustizia è uno scandalo. In <strong>Ti</strong>cino i<br />

costi sono aumentati del 30% negli ultimi<br />

tre anni. È un proliferare di magistrati e la<br />

produttività non è per niente cresciuta,<br />

anzi”.<br />

Ma non è vero che la criminalità è in<br />

aumento?<br />

“Sono fandonie. Il numero di arresti in<br />

<strong>Ti</strong>cino è la metà rispetto a 15 anni fa.<br />

Allora finivano in manette 2’500-3’000 persone<br />

all’anno, adesso 1’000. Basta leggere<br />

il rendiconto annuale del Consiglio di<br />

Stato o l’annuario di statistica. I furti sono<br />

<strong>Ti</strong>cino Business - 12/<strong>2004</strong> • 8<br />

quasi dimezzati rispetto a quindici anni fa.<br />

C’è qualche fenomeno nuovo, come la<br />

violenza dei minorenni. Ma i problemi<br />

classici sono diminuiti. Nel periodi un cui<br />

ero comandante della polizia cantonale, si<br />

verificava una rapina a mano armata alla<br />

settimana. Adesso non è più così”.<br />

Scuola, giustizia, cos’altro?<br />

“Lo stesso discorso si può fare in ogni<br />

campo. Anche per l’assistenza sociale. Si è<br />

commesso l’errore catastrofico di centralizzare,<br />

eliminando il ruolo dei Comuni.<br />

Poi ci si meraviglia se gli abusi si moltiplicano,<br />

se il sistema non è più sotto controllo.<br />

Una volta, soprattutto per l’assistenza<br />

pubblica, il Comune faceva da filtro, c’era<br />

una conoscenza diretta delle persone.<br />

A Lugano cambia poco, perché è un grosso<br />

agglomerato, ma in altre località del<br />

Cantone, negli uffici comunali si sapeva<br />

tutto di tutti. Oggi chiunque si presenti a<br />

uno sportello anonimo del Cantone, riceve<br />

soldi. Poi ci si meraviglia se le spese per<br />

l’assistenza sociale sono aumentate del<br />

20-30% in un anno o due. Conseguenza<br />

diretta dell’esautorazione dei Comuni. È<br />

una politica sciagurata del dipartimento<br />

delle Istituzioni, che dice di voler migliorare<br />

attraverso le aggregazioni. Di fatto<br />

negli ultimi 10 anni ha tolto tantissimi<br />

compiti ai Comuni con le conseguenze<br />

che vediamo”.<br />

Sanità?<br />

“Abbiamo una sanità di lusso, perché<br />

siamo regionalisti e vogliamo un ospedale<br />

in ogni angolo del Cantone. Un po’<br />

perché siamo latini e ci sentiamo malati<br />

anche quando non lo siamo e andiamo<br />

dal medico anche quando non è necessario.<br />

Abbiamo voluto ospedali anziché<br />

creare case per anziani. L’ente ospedaliero<br />

ha voluto avere la cardiologia con il<br />

Cardiocentro, pseudo-privato che è un<br />

costo che nessuno all’inizio aveva solo<br />

lontanamente ipotizzato e alla fine lo<br />

paghiamo tutti”.<br />

E l’idea di farsi curare in Italia?<br />

“Dal profilo macroeconomico non sarebbe<br />

opportuno, ma se la logica del sistema<br />

è che le casse malati devono essere concorrenziali<br />

dal profilo dei costi, ben<br />

venga la concorrenza, che crea un controllo<br />

sui prezzi”.<br />

Lei si farebbe curare in Italia?<br />

“Perché no, ci sono ottime cliniche. Poi<br />

chi vuole la libertà di scelta, se la paghi”.


9• <strong>Ti</strong>cino Business - 12/<strong>2004</strong><br />

Intervista con Prof. Rico Maggi, direttore IRE, di Elisabetta Pisa<br />

Più efficienza e scelte di campo<br />

Così si riduce la spesa pubblica<br />

Professor Maggi, a suo parere,<br />

come si può ridurre la spesa pubblica<br />

in <strong>Ti</strong>cino?<br />

“Ci sono due possibilità, che non si escludono<br />

a vicenda: aumentare l’efficienza e<br />

decidere quali sono le priorità. Nel primo<br />

caso significa offrire lo stesso servizio a un<br />

costo più basso. Il problema è che non c’è<br />

concorrenza, dunque non è facile.<br />

Dovremmo tornare sul discorso del New<br />

Public Management, che non ha avuto<br />

grande successo. Bisogna allora riflettere<br />

sulla parte della spesa di cui si discute<br />

attualmente, ossia l’amministrazione generale.<br />

In questo caso il <strong>Ti</strong>cino è al di sopra<br />

della media svizzera, dunque ci sono dei<br />

margini per migliorare l’efficienza. Sulla<br />

questione delle priorità, occorre ragionare<br />

su che cosa si vuole offrire alla collettività e<br />

se si vogliono ridurre dei servizi”.<br />

Queste sono naturalmente scelte<br />

politiche. Vuole sbilanciarsi?<br />

“L’economista ragiona sulla base di un’analisi<br />

costi-benefici, ossia di quanto rendono<br />

certe scelte ai cittadini. In quest’ottica è<br />

meno interessante la parte di spesa che<br />

distribuisce sussidi di quella che ha un<br />

impatto sulla crescita economica. Ci sono<br />

sicuramente sussidi che rendono politicamente,<br />

ma non economicamente”.<br />

Come valuta l’ultima manovra<br />

finanziaria del governo ticinese?<br />

“Direi, meglio di niente. In realtà è semplicemente<br />

un non decidere sulle priorità,<br />

ma cercare in ogni angolo di ridurre la<br />

spesa. Bisognerebbe, invece, risparmiare<br />

in meno settori, ma in modo più incisivo.<br />

La struttura della spesa ticinese per alcune<br />

voci è sotto la media, per altre sopra. Se si<br />

vuole risparmiare, si può decidere per<br />

esempio di rimanere sotto la media,<br />

accentuando la riduzione delle uscite in<br />

alcuni settori, e negli altri comparti riportarsi<br />

in media. Insomma, bisogna fare delle<br />

scelte di campo”.<br />

Invece il governo, che è espressione di<br />

diversi partiti, deve trovare il<br />

compromesso. Lo impone,<br />

innanzitutto, il sistema politico<br />

svizzero.<br />

“Il bisogno di trovare il compromesso non<br />

è uguale a non prendere determinate<br />

decisioni. Il <strong>Ti</strong>cino è molto al di sopra della<br />

media svizzera per la spesa per l’amministrazione<br />

generale e la previdenza sociale.<br />

È sotto per ciò che riguarda l’economia,<br />

l’insegnamento e la salute pubblica.<br />

Prendere delle decisioni vorrebbe dire stabilire,<br />

ad esempio, che la specialità del<br />

<strong>Ti</strong>cino coincide con i settori in cui si spende<br />

di più e, dunque, si taglia altrove.<br />

Oppure si decide di tagliare nell’amministrazione<br />

generale. La previdenza sociale<br />

è, invece, pura distribuzione e non ha un<br />

grande impatto sulla crescita economica”.<br />

L’aumento delle imposte a carico delle<br />

aziende quanto peserà sulla<br />

competitività del <strong>Ti</strong>cino?<br />

“Non si può sapere quanto peserà. Per le<br />

imprese orientate all’export sarà più dura.<br />

Non credo, comunque, che sia una situazione<br />

drammatica. È più la tendenza che è<br />

preoccupante. In altre parole, invece di<br />

risparmiare perché le spese sono troppo<br />

alte, si aumentano le imposte per poter in<br />

futuro aumentare ancora le spese”.<br />

Con questa manovra finanziaria è<br />

stata bloccata la tendenza al<br />

progressivo aumento del disavanzo e<br />

sono aumentate tasse e imposte. Il<br />

governo ha detto chiaramente che<br />

queste misure non basteranno a<br />

risanare la situazione finanziaria.<br />

Quali sono a suo parere i passi<br />

obbligati da compiere? Cosa succederà<br />

nella prossima legislatura? Come vede<br />

il futuro?<br />

“In generale la politica funziona sempre<br />

allo stesso modo. Quando l’economia va<br />

bene, gli introiti dello Stato sono alti. Ci<br />

sono molti soldi e dunque è politicamente<br />

impossibile risparmiare. Quando le finanze<br />

sono in buona salute si soddisfano i<br />

desideri di tutte le clientele politiche. Con<br />

la crisi finanziaria, gli introiti diminuiscono<br />

L’ospite<br />

Prof. Rico Maggi<br />

e si risparmia. Ciò che è esattamente il<br />

contrario di quello che si dovrebbe fare. In<br />

pratica bisognerebbe accantonare o almeno<br />

limitare la spesa quando l’economia è<br />

florida e spendere più di quello che sarebbe<br />

finanziabile con le imposte quando la<br />

congiuntura rallenta. Questo è esattamente<br />

il programma del freno all’indebitamento<br />

della Confederazione. In <strong>Ti</strong>cino adesso<br />

è possibile puntare sulle scelte strategiche<br />

o sostituirle con degli automatismi, come<br />

il freno alla spesa”.<br />

Per ridurre la spesa pubblica, ci sono<br />

dei modelli nel mondo cui potrebbe<br />

ispirarsi il <strong>Ti</strong>cino?<br />

“Una possibilità è scegliere, appunto, degli<br />

automatismi: ossia non fidarsi dei processi<br />

politici, dopo che con il sistema attuale si<br />

è creato un grosso indebitamento, e adottare<br />

ad esempio il modello della<br />

Confederazione. Un’altra alternativa è<br />

puntare su un nuovo patto sociale. In pratica<br />

significa, alla prossima tornata elettorale,<br />

incentrare la discussione su cosa propongono<br />

i diversi politici e partiti: ossia,<br />

quanti soldi per fare che cosa. La nuova<br />

perequazione finanziaria è una chance e<br />

un pericolo. Ci saranno meno soldi in arrivo<br />

direttamente dalla Confederazione per<br />

essere spesi in un determinato modo, e<br />

più denaro lasciato alla discrezionalità<br />

decisionale. Dunque è una chance, perché<br />

ci saranno più risorse a disposizione, senza<br />

troppi vincoli, e sarà più facile fare delle<br />

scelte, imponendosi delle priorità. Ma<br />

meno le cose sono predefinite sul piano<br />

federale, più si potrà fare il vecchio gioco<br />

di servire la propria clientela. Ci sono poi<br />

Stati come Olanda, Danimarca, Finlandia e<br />

Spagna, che negli ultimi dieci anni hanno<br />

riformato lo Stato. Dei modelli nel mondo<br />

sicuramente ci sono. Ma è un discorso<br />

profondamente politico: bisogna dare ai<br />

cittadini la possibilità di scegliere i propri<br />

rappresentanti sulla base di programmi<br />

con priorità chiare”.


Il tema<br />

di Alessio Del Grande<br />

Questo partito delle tasse si è andato<br />

a intrecciare fittamente con<br />

una subcultura dell’antagonismo<br />

politico – di cui il Movimento per<br />

il socialismo ha solo il marchio di fabbrica<br />

– che non ragiona più nemmeno con<br />

le categorie marxiste di produzione,<br />

capitale e lavoro, bensì sulla base della<br />

contrapposizione popolustica tra ricchi e<br />

poveri. Per cui la ricchezza è sempre e<br />

comunque da punire, mentre la produzione<br />

di questa ricchezza, che ha il suo<br />

centro nel lavoro e nell’impresa, va regolamentate<br />

e imbrigliata con mille “lacci e<br />

lacciuoli”. Dunque, una subcultura che<br />

mortifica il lavoro, quale mezzo di promozione<br />

personale – anche se ci si atteggia<br />

a paladini dei lavoratori – che penalizza<br />

l’iniziativa individuale, la propensione<br />

a fare impresa e la capacità stessa di<br />

operare come imprenditori di fronte alle<br />

sfide della concorrenza nazionale e internazionale.<br />

Con questo substrato “ideologico” è<br />

naturale per il partito delle tasse usare, o<br />

spacciare, il fisco quale mezzo per ottenere<br />

una presunta equità o giustizia<br />

sociale, o sollecitare una maggiore pressione<br />

contributiva per finanziare una<br />

spesa pubblica gonfiata e incontrollabile.<br />

Muovendo da questa visione è altrettanto<br />

conseguenziale sostenere che le<br />

entrate dello Stato devono essere rapportate<br />

alla spesa pubblica, e non viceversa<br />

come sarebbe giusto e corretto che<br />

fosse.<br />

In questo anno di duro confronto sul<br />

bilancio preventivo più volte, ma invano,<br />

si è cercato di richiamare l’attenzione sui<br />

pericoli di un aumento della pressione<br />

fiscale per le persone giuridiche e fisiche,<br />

proprio quando tutti gli altri<br />

Paesi avanzati (vedasi scheda)<br />

stanno alleggerendo tasse e<br />

imposte. Allarmi caduti nel<br />

vuoto, sacrificati alla politica di<br />

piccolo cabotaggio, alla logica<br />

del compromesso, a scapito di<br />

una progettualità di più largo<br />

respiro dello Stato per garantire<br />

la crescita futura.<br />

Ma il problema delle tasse non è<br />

solo una questione di soldi, di<br />

introiti per le casse pubbliche. La questione<br />

fiscale investe direttamente i rapporti<br />

tra Stato e cittadini, interessa l’uso<br />

efficiente e corretto delle risorse pubbliche<br />

(denaro dei contribuenti), riguarda<br />

la disponibilità di reddito da lasciare ai<br />

cittadini per i consumi, e alle imprese<br />

per effettuare investimenti. È una questione<br />

che investe l’attrattività territoriale<br />

di un sistema-Paese, ossia l’immagine<br />

positiva di uno Stato che non vuole essere<br />

vorace e fiscalmente oppressivo.<br />

Purtroppo viviamo in un Paese ingessato<br />

dallo statalismo, dove va prevalendo una<br />

concezione secondo cui il fisco è soltanto<br />

uno strumento di confisca e di ridistribuzione<br />

della ricchezza.<br />

In una delle tante fasi calde del braccio di<br />

ferro sui preventivi, il presidente del Plr,<br />

Giovanni Merlini, ha lanciato la proposta<br />

di un patto per il Paese. Una proposta<br />

opportuna quanto interessante. A condizione<br />

però che questo patto si fondi su<br />

un comune impegno per un progetto di<br />

crescita, e non sull’ordinaria amministrazione<br />

dell’esistente, o per meglio dire<br />

della ridistribuzione delle “miserie” presenti<br />

ripartite con la chiave della simmetria<br />

dei sacrifici: un tot di risparmi per un<br />

<strong>Ti</strong>cino Business - 12/<strong>2004</strong> • 10<br />

Il volto oscuro del partito delle tasse<br />

Continua da pagina 1<br />

tot di nuove imposte. Così non si farà<br />

molta strada.<br />

Per poter davvero ridistribuire la ricchezza<br />

bisogna prima produrla, sostenendo e<br />

incoraggiando quanti la producono e<br />

non penalizzandoli. È questa la sola via<br />

per una crescita armonica che non provochi<br />

strappi sociali ed emarginazione.<br />

Non esiste un solo caso di Paese che sia<br />

riuscito a sconfiggere povertà e precarietà<br />

distribuendo la miseria stessa. Ci<br />

hanno provato i vecchi regimi dell’Est<br />

europeo e sappiamo tutti come è andata<br />

a finire. Nella discussione sulla politica<br />

finanziaria di questi ultimi mesi ci sono<br />

due cose importanti che non si sono<br />

capite, o non si è voluto capire. La prima<br />

è che non si tratta solo di “tagliare” la<br />

spesa pubblica, bensì di riqualificarla per<br />

orientarla verso quei compiti davvero<br />

strategici dello Stato, per assicurare uno<br />

sviluppo di cui beneficeranno tutti i cittadini.<br />

La seconda è che la missione di una<br />

vera politica sociale e ridistribuita è di<br />

sostenere i più deboli a sviluppare risorse<br />

e capacità per liberarsi dalla necessità<br />

di essere aiutati dallo Stato, per non perpetuare<br />

un’umiliante condizione di<br />

dipendenza.


11 • <strong>Ti</strong>cino Business - 12/<strong>2004</strong> Il tema<br />

Il fisco negli altri Paesi<br />

Mentre gli altri Paesi avanzati alleggeriscono tasse e imposte, in <strong>Ti</strong>cino si va contro tendenza e si aumenta la<br />

pressione fiscale. Complessivamente nell’area Ue in questi ultimi anni il carico fiscale globale è sceso dal<br />

41,1% al 40,4% registrato nel 2002; le tasse sulle imprese fra il 2000 e il 2003 sono state ridotte del 3,5%. Oggi<br />

la media Ue della tassazione sulle aziende è del 31,7%. Oltre all’Irlanda e all’Austria che hanno imboccato<br />

decisamente la strada del fisco leggero per attirare investimenti esteri, ci sono Paesi come il Portogallo che<br />

hanno abbassato dal 33% al 27% le imposte sui redditi societari. Tra i nuovi entrati nell’Ue, Polonia e<br />

Slovacchia si vanno sempre più profilando come Stati fiscalmente attrattivi.<br />

Ma ecco una rapida panoramica della strategia fiscale di alcuni Stati.<br />

Usa<br />

Grazie a sgravi e sconti sulle tasse per le fasce di reddito più basse, negli Usa 44 milioni di contribuenti hanno<br />

pareggiato i loro conti o sono addirittura in credito col fisco. Il presidente Bush vuole anche ridurre l’aliquota<br />

massima dal 39,6% al 36%, mentre la minima resta ferma al 15%.<br />

Francia<br />

È il Paese dove la pressione fiscale, 44%, è al di sopra della media europea. Già quattro anni fa è stato messo<br />

a punto un piano triennale di alleggerimenti fiscali di 3 punti e mezzo per i bassi redditi e di un punto per<br />

quelli più alti. L’imposizione sulle imprese è al 35,4%.<br />

Austria<br />

Il prossimo gennaio entrerà in vigore la riduzione dell’imposta societaria che passerà dal 34% al 25%. La riduzione<br />

approvata dal Parlamento nel maggio scorso, ha soprattutto l’obiettivo di contrastare la concorrenza<br />

fiscale di Paesi come Repubblica Ceca, Slovenia, Ungheria, Slovacchia e Polonia.<br />

Italia<br />

La riforma fiscale è uno degli obiettivi prioritari nell’agenda del governo italiano. È stata avviata la prima tappa<br />

del programma di alleggerimento e semplificazione della tassazione, per imprese e cittadini.<br />

Regno Unito<br />

Sono state abbassate le imposte sulle imprese: 30% per le grandi aziende e 19% per quelle piccole. Restano<br />

relativamente alte le tasse sul reddito; bassi, invece, gli oneri sociali e l’Iva è solo del 5%. La pressione fiscale<br />

globale con il 35,3% del Pil è al di sotto della media Ue.<br />

Germania<br />

L’anno scorso la pressione fiscale ha toccato il 36,2% del Pil. Le imposte sul reddito hanno già subito due tagli<br />

e un’ulteriore riduzione è prevista per il gennaio 2005.<br />

Spagna<br />

Dal 1995 con tre riforme, una per le imprese e due sulle persone fisiche, la pressione fiscale è scesa al 35,8%<br />

del Pil. Semplificato anche il sistema di scaglioni fiscali.<br />

Polonia<br />

Per attirare investimenti esteri sono state create 17 “zone speciali”, aree con sgravi alle imprese che vanno dall'esenzione<br />

completa a tagli del 50% in dieci anni per le aziende che reinvestono gli utili. Nel resto del Paese<br />

la pressione fiscale sulle imprese è stata ridotta al 24%.<br />

Slovacchia<br />

Il livello della pressione fiscale è del 31,3% del Pil. Assieme a Lituania, Lettonia e Malta, la Slovacchia è il Paese<br />

col fisco più leggero. Dal gennaio scorso tutte le imposte sono state portate al 19% provocando un aumento<br />

del gettito fiscale del 40%.


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Tel. +41 91 600 20 70 Fax +41 91 600 20 74 info@pubblicitasacchi.ch<br />

La Buona Stampa, via Fola, 6963 Pregassona<br />

Tel. +41 91 973 31 71 Fax +41 91 973 31 72 info@labuonastampa.ch<br />

Diffusione: (tiratura 2’500 copie)<br />

Abbonamento gratuito per i soci <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong><br />

Abbonamento supplementare CHF 50.- annuo<br />

per i non soci CHF 70.- annuo (+ IVA)<br />

Indirizzo redazione:<br />

<strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong>, Corso Elvezia 16, CH-6900 Lugano<br />

Tel. +41 91 911 51 11 Fax +41 91 911 51 12<br />

stoffel@cci.ch www.cciati.ch<br />

AGENDA<br />

• Dienstag 14. und Mittwoch 15. Dezember <strong>2004</strong>, Köln - Intensiv Seminar:<br />

“Verbesserte Textilien durch funktionale Ausrüstung”<br />

• Mercoledì 15 dicembre <strong>2004</strong>, Centro di Studi Bancari Villa Negroni, Vezia -<br />

Ciclo di seminari organizzato dal Centro di Studi Bancari, sponsorizzato<br />

dall’ABT e in collaborazione con AITI, <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong> e SSIC, sul tema: Indicatori<br />

di riferimento per la costruzione del rating e l’analisi della debt<br />

capacity dopo Basilea II<br />

• Mercoledì 15 dicembre <strong>2004</strong>, dalle ore 18:30, Hotel Schweizerhof, Berna -<br />

Aperitivo e cena Parlamentarische Gruppe für die Textilwirtschaft,<br />

con intervento del Signor Thomas Isler, Presidente Textilverband Schweiz<br />

• Donnerstag 16. Dezember <strong>2004</strong>, von 13:30 bis ca. 18:15, im Seminarzentrum<br />

L’Entrée, Riehenring 118, Basel - Seminar “Der neue Lohnausweis” in<br />

Zusammenarbeit mit Gewerbeverband Basel-Stadt und Finanzdepartement<br />

des Kantons Basel-Stadt<br />

• Venerdì 17 dicembre <strong>2004</strong>, ore 09:45, Berna - Riunione Camere di<br />

Commercio e dell’Industria della Svizzera<br />

• Montag 10. Januar 2005, von 13:30 bis ca. 18:15, im Seminarzentrum<br />

L’Entrée, Riehenring 118, Basel: Seminar “Der neue Lohnausweis” in<br />

Zusammenarbeit mit Gewerbeverband Basel-Stadt und Finanzdepartement<br />

des Kantons Basel-Stadt<br />

• Martedì 18 gennaio <strong>2004</strong>, Centro di Studi Bancari Villa Negroni, Vezia - Ciclo<br />

di seminari organizzato dal Centro di Studi Bancari, sponsorizzato dall’ABT<br />

e in collaborazione con AITI, <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong> e SSIC, sul tema: Il finanziamento<br />

alle PMI: aspetti generali e approfondimenti<br />

• Mercoledì 19 gennaio <strong>2004</strong>, Centro di Studi Bancari Villa Negroni, Vezia -<br />

Ciclo di seminari organizzato dal Centro di Studi Bancari, sponsorizzato<br />

dall’ABT e in collaborazione con AITI, <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong> e SSIC, sul tema: Il finanziamento<br />

al commercio internazionale e la gestione del FOREX: ruolo<br />

delle banche, delle assicurazioni e dello Stato<br />

• Martedì 25 gennaio <strong>2004</strong>, ore 10:00, Neuchâtel - Riunione Camere di<br />

Commercio e dell’Industria della Svizzera<br />

• From Friday 28 to Sunday 30 January 2005, Hotel Römerbad, Badenweiler-<br />

Germany - Practice Building Seminar, organized by the Swiss Arbitration<br />

Association and the German Institution of Arbitration.


Attualità<br />

La Svizzera deve condurre<br />

sino in fondo la battaglia<br />

per la riduzione dei prezzi<br />

di Stefano Modenini, responsabile economiesuisse Lugano<br />

Una parte non indifferente della<br />

popolazione che vive nel nostro<br />

paese è scontenta. Viviamo in uno<br />

dei paesi più ricchi del mondo ma nella<br />

realtà, se consideriamo principalmente il<br />

potere di acquisto, allora dobbiamo constatare<br />

che molti cittadini hanno sempre<br />

meno soldi a disposizione. Da tempo<br />

questa situazione non concerne più solo<br />

i cosiddetti bassi redditi, bensì anche il<br />

ceto medio e medio-alto, quelle famiglie<br />

cioè che non percepiscono generalmente<br />

alcun aiuto da parte dello Stato ma che<br />

hanno sempre contribuito in una misura<br />

determinante all’incremento dei consumi.<br />

I salari in Svizzera non sono destinati ad<br />

aumentare molto in termini reali nei<br />

prossimi anni, nemmeno in presenza di<br />

una stabile crescita economica.<br />

Assomigliamo in questo a molti altri paesi<br />

occidentali e industrializzati, sempre più<br />

confrontati ad una concorrenza proveniente<br />

da paesi come la Cina o l’India, in<br />

grado di essere ben concorrenziali anche<br />

nella fascia dei prodotti ad elevato valore<br />

aggiunto.<br />

Non esprimiamo nemmeno una produttività<br />

tale da giustificare un aumento davvero<br />

reale dei salari; la produttività<br />

aumenta ma tale incremento non è sufficiente<br />

per ripercuotersi positivamente<br />

sui nostri salari.<br />

Si evidenzia dunque sempre più il problema<br />

principale del nostro paese, cioè<br />

quello dell’elevato livello dei prezzi, non<br />

solo di quelli amministrati bensì anche di<br />

quelli che dovrebbero liberamente formarsi<br />

sul mercato. Dovrebbero, perché in<br />

realtà sappiamo fin troppo bene che in<br />

non pochi settori economici alcune inte-<br />

se che odorano di cartello sono molto<br />

dure a morire. Eppure la Svizzera deve<br />

pigiare sull’acceleratore della riduzione<br />

dei prezzi se vuole uscire dall’attuale<br />

situazione bloccata, dove le riforme sono<br />

pressoché impossibili – a causa delle<br />

opposizioni contrapposte provenienti sia<br />

da destra sia da sinistra – se non vuole<br />

scivolare verso una progressiva fase di<br />

instabilità sociale.<br />

I processi di apertura dei mercati voluti<br />

con gli accordi bilaterali I e II oltre a favorire<br />

l’accesso ai mercati esteri della produzione<br />

svizzera sono destinati indubbiamente<br />

ad esercitare una pressione al<br />

ribasso dei prezzi in taluni settori economici<br />

all’interno del nostro paese. Inutile<br />

dire che qualora questi accordi bilaterali<br />

venissero smentiti dal popolo in una probabile<br />

votazione referendaria futura<br />

(estensione della libera circolazione delle<br />

persone ai nuovi paesi membri dell’UE;<br />

Bilaterali II e in particolare l’accordo di<br />

Schengen/Dublino) la Svizzera sarebbe<br />

drammaticamente confrontata alla decisione<br />

se aderire o meno all’Unione europea.<br />

Chi vuole sabotare la politica europea<br />

del nostro paese deve avere il coraggio<br />

di dire al popolo che la bocciatura<br />

degli accordi bilaterali ci porterebbe dritti<br />

verso l’adesione all’Unione europea,<br />

dove saremmo davvero costretti a fare le<br />

riforme che davvero si impongono (mercato<br />

dell’elettricità, ecc.).<br />

Sarebbe tuttavia più intelligente non<br />

attendere l’Europa per farci imporre<br />

riforme e riduzioni dei prezzi e agire noi<br />

stessi per ridare spazio di manovra sufficiente<br />

alla nostra popolazione in materia<br />

di potere di acquisto. Anche lo Stato deve<br />

fare la sua parte, nel senso che occorre<br />

<strong>Ti</strong>cino Business - 12/<strong>2004</strong> • 14<br />

Stefano Modenini<br />

maggiore attenzione e oculatezza nel scegliere<br />

le offerte di appalto. Troppi<br />

imprenditori e artigiani si sono abituati al<br />

fatto che lo Stato comunque paga ed è<br />

dunque un buon cliente, dimenticandosi<br />

forse che lo Stato spende i soldi dei cittadini.<br />

Una decina di anni fa, quando esisteva<br />

ancora la lira in Italia e il cambio era più o<br />

meno di un franco svizzero per 1'400 lire<br />

italiane, svizzeri e ticinesi andavano in<br />

massa nella vicina penisola ad acquistare<br />

ad esempio mobili e suppellettili per la<br />

casa. I negozi di arredamento presenti in<br />

<strong>Ti</strong>cino dovettero reagire alla situazione e<br />

molti abbassarono i prezzi del dieci sino<br />

al trenta-quaranta per cento, cioè al livello<br />

dei prezzi italiani. Eppure quei negozi<br />

sono ancora presenti, il che ci fa concludere<br />

che non solo essi hanno saputo reagire<br />

alla concorrenza bensì si è infine permesso<br />

ai consumatori di usufruire di una<br />

giusta riduzione dei prezzi.<br />

Di esempi analoghi se ne possono fare a<br />

decine se non centinaia, così come è ora<br />

di ribadire apertamente quanto ha rilevato<br />

negli scorsi giorni la commissione tripartita<br />

cantonale, incaricata di osservare il<br />

mercato del lavoro, e cioè che a quasi sei<br />

mesi dall’introduzione delle novità più<br />

significative degli accordi bilaterali I (libera<br />

circolazione delle persone) non c’è<br />

ancora stata una sola denuncia in <strong>Ti</strong>cino<br />

per dumping salariale o concorrenza sleale.<br />

I controlli che vengono effettuati sembrano<br />

anzi far emergere il lavoro nero<br />

svolto da ditte non estere, il che fa sorgere<br />

il dubbio in molti che con gli strumenti<br />

di controllo degli accordi bilaterali si<br />

voglia in realtà combattere una sana concorrenza<br />

imprenditoriale.


15 • <strong>Ti</strong>cino Business - 12/<strong>2004</strong><br />

Diciamo no<br />

ad un peggioramento<br />

delle condizioni-quadro<br />

dell’economia ticinese<br />

di Claudio Camponovo, direttore <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong><br />

Peggiorare le condizioni-quadro<br />

dell’economia ticinese significa<br />

mettere in pericolo la capacità<br />

della nostra economia di generare lavoro<br />

e ricchezza e quella dei cittadini di<br />

contribuire alla creazione di un benessere<br />

stabile e sufficientemente distribuito.<br />

Aumentare le imposte è sbagliato e<br />

diamo un segnale oltremodo negativo.<br />

Ciò è ancora più grave sapendo già sin<br />

d’ora che un inasprimento della fiscalità<br />

non sarà comunque sufficiente a migliorare<br />

la situazione dei conti pubblici in<br />

quanto la spesa pubblica continua a crescere<br />

a ritmi superiori a quelli della ricchezza<br />

prodotta dal paese.<br />

Taluni ambienti sostengono che le persone<br />

giuridiche, cioè principalmente le<br />

banche, le società, le imprese e le piccole<br />

e medie imprese, possano permettersi<br />

un inasprimento della fiscalità<br />

come quello richiesto nell’ambito del<br />

preventivo 2005 del Cantone.<br />

Questa opinione non tiene tuttavia<br />

conto di tutti gli oneri ai quali sono con-<br />

Nuovi Soci <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong><br />

Questo mese abbiamo il piacere di porgere il benvenuto a:<br />

frontate le aziende ma soprattutto la<br />

burocrazia e gli svantaggi concorrenziali<br />

che penalizzano tutta l’economia e principalmente<br />

le piccole e medie imprese.<br />

Inasprire la fiscalità, principalmente a<br />

carico delle persone giuridiche, nell’attuale<br />

contesto competitivo significa<br />

facilmente impoverire il tessuto economico<br />

del cantone <strong>Ti</strong>cino e ridurre ulteriormente<br />

la capacità dell’economia<br />

cantonale e della popolazione ticinese<br />

di generare il benessere di cui abbiamo<br />

sin qui goduto.<br />

Gli imprenditori sono chiamati a<br />

mostrare la volontà di combattere l’iniziativa<br />

dell’MPS. Quest’iniziativa che<br />

chiede un pesante inasprimento della<br />

fiscalità a carico delle persone giuridiche,<br />

dovrà essere votata dal popolo<br />

prossimamente. La stessa prevede un<br />

drastico peggioramento delle condizioni-quadro<br />

dell’economia ticinese che se<br />

accettate produrrebbero le condizioni<br />

per un ritorno alla povertà del cantone<br />

<strong>Ti</strong>cino. A fare principalmente le spese di<br />

Attualità<br />

Claudio Camponovo<br />

questa iniziativa qualora essa venisse<br />

accolta non sarebbero le banche o le<br />

grandi società finanziarie e i gruppi<br />

industriali, bensì le piccole e medie<br />

imprese, le attività commerciali e artigianali,<br />

cioè tutte quelle categorie di<br />

attività che non possono spostarsi facilmente<br />

in un territorio maggiormente<br />

competitivo.<br />

In <strong>Ti</strong>cino si è creato uno stato che i ticinesi<br />

non si possono più permettere di<br />

mantenere. Basti pensare che il gettito<br />

fiscale delle persone fisiche non è nemmeno<br />

sufficiente a coprire il costo dell’amministrazione<br />

pubblica.<br />

La politica di sgravi fiscali mirati condotta<br />

dal Governo su iniziativa del<br />

Dipartimento delle finanze e dell’economia<br />

ha anzi permesso di migliorare<br />

notevolmente la capacità concorrenziale<br />

in ambito fiscale del cantone <strong>Ti</strong>cino.<br />

Gli effetti positivi in termini di aumento<br />

del gettito fiscale e di creazione di nuovi<br />

posti di lavoro sono stati evidenti.<br />

• ALVEAR SA, fiduciaria, 6616 Losone<br />

• Centre for International Fiscal Studies SA, servizi di consulenza nel campo della fiscalità svizzera ed internazionale,<br />

6900 Lugano<br />

• Darwin Airline SA, compagnia aerea, 6900 Lugano<br />

• PB Packaging Business SA, consulenza settore imballaggi, 6900 Lugano


Informazione<br />

Costituzione<br />

di una società anonima (SA)<br />

Attenzione all’uso disinvolto dei mezzi propri della società<br />

di Luca Albertoni<br />

Quando si decide di costituire una<br />

persona giuridica, in particolare<br />

una SA o una società a garanzia<br />

limitata (Sagl), sono numerosi gli<br />

elementi a cui occorre prestare attenzione.<br />

Uno degli aspetti più delicati e spesso<br />

sottovalutati è quello dell’apporto di capitali<br />

e di come questi possono rispettivamente<br />

devono essere utilizzati.<br />

È avantutto opportuno ricordare che la<br />

costituzione di una SA avviene con un atto<br />

pubblico, nel quale figurano la dichiarazione<br />

dei futuri soci di voler costituire una SA,<br />

lo statuto e la designazione degli organi<br />

societari (art. 629 cpv. 1 del Codice delle<br />

obbligazioni, CO). Nello stesso atto pubblico,<br />

i soci sottoscrivono le azioni (art.<br />

629 cpv. 2 CO). Condizione di validità di<br />

tale sottoscrizione è “l’impegno incondizionato<br />

di effettuare un conferimento corrispondente<br />

al prezzo d’emissione” (art.<br />

630 CO).<br />

La prestazione è fondamentale, perché<br />

destinata a permettere alla costituenda SA<br />

di poter disporre liberamente dei mezzi<br />

che le sono stati conferiti. Troppo spesso<br />

però i soci ritengono questo impegno una<br />

semplice formalità, ignorando che si tratta<br />

di un impegno dalle conseguenze molto<br />

importanti, anche dal punto di vista penale.<br />

A questo proposito si può citare una sentenza<br />

del 19 giugno 2002 (6S.96/2002) del<br />

Tribunale federale (TF), che illustra i rischi<br />

legati ad un uso disinvolto dei mezzi conferiti<br />

alla SA al momento della sua creazione.<br />

Nel caso in questione un terzo aveva<br />

messo a disposizione della SA il capitale<br />

necessario solo per permetterne la costituzione,<br />

ritirandolo poi immediatamente<br />

dopo, cioè a costituzione avvenuta.<br />

La Corte di cassazione penale del TF ha<br />

considerato che si tratta di un classico caso<br />

di frode, poiché in pratica dal punto di<br />

vista economico la SA non ha mai avuto a<br />

disposizione esclusiva il capitale che le era<br />

stato conferito sulla carta.<br />

La sottoscrizione era infatti avvenuta solo<br />

formalmente ed in realtà il capitale non<br />

era stato liberato. Per questo<br />

motivo le indicazioni sul versamento<br />

del capitale fornite dall’istituto<br />

di deposito, quelle figuranti<br />

nell’atto notarile di costituzione<br />

e nel Registro di commercio,<br />

secondo cui il capitale azionario<br />

della SA era a libera disposizione<br />

di quest’ultima, sono<br />

state ritenute non veritiere.<br />

Il notaio e il Registro di commercio<br />

sono stati indotti in errore<br />

sull’utilizzo illecito dei soldi,<br />

per cui il TF ha sancito la condanna<br />

del socio che ha costituito<br />

la SA per falsità in documento<br />

<strong>Ti</strong>cino Business - 12/<strong>2004</strong> • 16<br />

Luca Albertoni<br />

e conseguimento fraudolento di una falsa<br />

attestazione, secondo gli articoli 251 e 253<br />

del Codice penale svizzero (CP).<br />

In altre parole, si rischia grosso se si costituisce<br />

una SA, liberando il capitale azionario<br />

con soldi prestati da terzi per un breve<br />

periodo e che devono essere restituiti<br />

subito dopo l’iscrizione della SA al<br />

Registro di commercio.<br />

Un’operazione del genere è pericolosa<br />

non solo dal punto di vista della solidità<br />

finanziaria della società, con i conseguenti<br />

rischi di natura civile, ma anche nell’ottica<br />

del diritto penale.


17 • <strong>Ti</strong>cino Business - 12/<strong>2004</strong><br />

Mini-riforma<br />

della legge federale<br />

sull’esecuzione<br />

e sul fallimento (LEF)<br />

Entrata in vigore fissata al 1° gennaio 2005<br />

di Luca Albertoni<br />

Il Consiglio federale ha deciso di<br />

porre in vigore il 1° gennaio 2005<br />

una mini-riforma della LEF, volta ad<br />

accelerare i tempi di menzione del fallimento<br />

nel registro fondiario e a migliorare<br />

la posizione dei crediti dei lavoratori<br />

in caso di fallimento del datore di<br />

lavoro.<br />

Sul primo aspetto, la versione attuale<br />

della LEF prevede l’obbligo del giudice<br />

del fallimento di comunicare immediatamente<br />

la dichiarazione di fallimento agli<br />

uffici d’esecuzione, agli uffici dei fallimenti,<br />

al registro di commercio e al registro<br />

fondiario (art. 176 cpv. 1). L’art. 176<br />

cpv. 2 LEF prevede già la menzione della<br />

dichiarazione di fallimento nel registro<br />

fondiario, ma senza termini particolari.<br />

In pratica accade quindi spesso che dalla<br />

dichiarazione di fallimento alla relativa<br />

menzione nel registro fondiario trascorrano<br />

diverse settimane, con i relativi<br />

rischi di danni per terzi, in particolare<br />

per l’acquirente in buona fede di un<br />

diritto reale su un immobile. Tale acquirente<br />

rischia infatti di compiere l’operazione<br />

(e di pagare il prezzo convenuto…)<br />

quando il fallimento è già stato<br />

aperto, ma non figura ancora a registro<br />

fondiario. Conseguenza: l’atto di vendita<br />

del fallito non è opponibile ai creditori<br />

del fallimento e l’acquirente “ingannato”<br />

può agire contro il fallito per la restituzione<br />

dell’importo versato, ma, in mancanza<br />

di privilegi, il suo credito sarà collocato<br />

nella terza classe dei creditori, per<br />

cui potrà verosimilmente recuperarne<br />

solo una piccola parte. La nuova versione<br />

dell’art. 176 cpv. 2 LEF prevede quindi<br />

la menzione al più tardi entro 2 giorni<br />

dalla dichiarazione di fallimento, per<br />

ridurre drasticamente il periodo a<br />

rischio che intercorre fra il momento<br />

della dichiarazione e la menzione nel<br />

Registro fondiario. Lo stesso termine di<br />

2 giorni per la menzione nel registro<br />

fondiario viene introdotto anche per i<br />

casi in cui è concessa la moratoria concordataria<br />

(art. 296, secondo periodo,<br />

LEF).<br />

La seconda novità concerne l’art. 219<br />

cpv. 4 lett. a LEF, che ordina le classi dei<br />

creditori. In futuro, in caso di fallimento<br />

del datore di lavoro, saranno privilegiati<br />

in prima classe non solo i crediti dei<br />

lavoratori derivanti dal rapporto di lavoro<br />

per i sei mesi precedenti la dichiarazione<br />

di fallimento, ma anche i crediti<br />

divenuti esigibili durante tale periodo.<br />

Lo scopo della revisione è di colmare<br />

una lacuna, visto che, con il regime<br />

attuale, se un datore di lavoro dichiara<br />

fallimento durante il secondo semestre<br />

dell’anno civile, i crediti del lavoratore<br />

inerenti componenti di salario la cui esigibilità<br />

è differita rispetto al momento in<br />

cui sorgono – è il caso segnatamente<br />

della 13esima mensilità che di regola è<br />

esigibile in dicembre – non possono<br />

beneficiare del privilegio della collocazione<br />

nella prima classe di creditori e<br />

finiscono nella terza classe. Si tratta evidentemente<br />

di una soluzione che, a<br />

seconda delle circostanze, può essere<br />

considerata iniqua e che quindi il legislatore<br />

ha ritenuto giusto correggere.<br />

I rapporti delle Commissioni<br />

Parlamentari e del Consiglio federale agli<br />

indirizzi:<br />

www.bk.admin.ch/ch/i/ff/2003/7103.pdf<br />

www.bk.admin.ch/ch/i/ff/<strong>2004</strong>/1179.pdf<br />

Informazione


Informazione<br />

Due interessanti pubblicazioni<br />

della Boss Editore SA<br />

Il diritto del lavoro applicato e la libera circolazione delle persone<br />

di Eva Zanetti<br />

Nel 2002, il signor Robert Boss ha<br />

fondato la Boss Editore SA, portando<br />

in <strong>Ti</strong>cino la notevole esperienza<br />

accumulata in campo editoriale<br />

come membro del consiglio direttivo di<br />

uno dei più grandi gruppi europei di<br />

informazione specializzata, a capo di 35<br />

case editrici e 3000 collaboratori in 7<br />

Paesi. Dopo 20 anni trascorsi all’estero,<br />

Robert Boss è tornato in Svizzera, animato<br />

dalla passione per la qualità, per dedicarsi<br />

alla creazione e alla realizzazione di<br />

nuovi prodotti. A dicembre 2003 è stata<br />

pubblicata la prima opera dedicata al<br />

«Diritto del lavoro applicato».<br />

Le pubblicazioni della Boss Editore SA<br />

rappresentano un efficace strumento di<br />

aggiornamento e perfezionamento professionale<br />

poiché mirano alla qualità dell’informazione<br />

ed al suo aggiornamento.<br />

Il raccoglitore e il CD-ROM, attualizzati a<br />

intervalli regolari sono corredati dai servizi<br />

d’aggiornamento integrati che comprendono<br />

una Newsletter mensile e il<br />

sito www.boss-lavoro.ch.<br />

Il programma editoriale è interamente<br />

imperniato sulla conoscenza applicata,<br />

attraverso la realizzazione di sistemi<br />

d’informazione e di servizi d’aggiornamento<br />

integrati. Con l’avvento delle<br />

nuove tecnologie, ovvero internet e CD-<br />

ROM, molto spesso il classico libro,<br />

Il libro "L’accordo bilaterale Svizzera – UE<br />

sulla libera circolazione delle persone in sintesi"<br />

<strong>Ti</strong>cino Business - 12/<strong>2004</strong> • 18<br />

manuale od opera di consultazione,<br />

viene affiancato da un supporto elettronico,<br />

per fungere da complemento o da<br />

aggiunta. L’approccio dell’editore Boss<br />

va ben oltre: prevede sin dall’inizio l’interazione<br />

tra i diversi media – manuale<br />

cartaceo, newsletter, CD - ROM e sito<br />

web. È in quest’ottica che va interpretato<br />

il concetto di «sistemi d’informazione»:<br />

ogni medium propone vari aspetti dell’informazione,<br />

in modo diverso, in linea<br />

con la specificità e la funzione che è<br />

destinata ad assolvere: consultazione,<br />

verifica, apprendimento, prevenzione,<br />

applicazione immediata o addirittura<br />

comunicazione. Tale approccio assicura<br />

all’utente una fruibilità ottimale.<br />

sulla libera circolazione delle persone (ALCP) intercorso<br />

tra la Svizzera e l’Unione europea, ed esteso ai Paesi<br />

L’Accordo<br />

dell’AELS ha introdotto significative novità nell’ordinamento<br />

svizzero, novità che riguardano il diritto di stabilimento e il rilascio<br />

dei permessi di lavoro, il coordinamento dei sistemi nazionali di<br />

previdenza, il riconoscimento dei diplomi.<br />

In particolare, l’entrata in vigore della seconda fase dell’ALCP, avvenuta<br />

il 1° giugno <strong>2004</strong>, ha comportato nelle zone svizzere di frontiera<br />

una sostanziale apertura del mercato del lavoro ai lavoratori<br />

dipendenti e autonomi dei Quindici.<br />

“L’Accordo bilaterale sulla libera circolazione delle persone in sintesi”<br />

presenta in maniera concisa e completa i contenuti del trattato<br />

e illustra le norme di coordinamento dei sistemi previdenziali,<br />

indispensabili per quanti hanno a che fare con questioni di assoggettamento<br />

e versamento dei contributi nelle sempre più numerose<br />

situazioni transfrontaliere (frontalieri, lavoratori distaccati, soggetti<br />

occupati contemporaneamente in Svizzera e in uno Stato<br />

UE/AELS).<br />

I soci della <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong><br />

avranno questa pubblicazione<br />

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19 • <strong>Ti</strong>cino Business - 12/<strong>2004</strong><br />

diritto del lavoro applicato» è un<br />

sistema d’informazione per una «Il<br />

gestione sicura delle risorse<br />

umane.<br />

Redatta da esperti ticinesi, la cui indiscussa<br />

competenza è abbinata a una<br />

grande esperienza pratica, l’opera, corre-<br />

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percorso completo che concilia intelligentemente<br />

la gestione delle risorse<br />

umane e le questioni giuridiche ad essa<br />

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Si rivolge ai responsabili delle risorse<br />

umane, alle PMI e ad enti pubblici, non-<br />

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21 • <strong>Ti</strong>cino Business - 12/<strong>2004</strong> Commercio estero<br />

Gestione dei rischi all’esportazione<br />

Saper identificare e gestire i rischi legati<br />

alle attività d’esportazione: ecco cosa vi<br />

propongono l’Osec Business Network<br />

Switzerland e la Zurigo, che si sono associati<br />

per creare una piattaforma introduttiva<br />

sulla gestione dei rischi. Un tema da<br />

non sottovalutare visto che costituisce<br />

uno dei fattori di successo (o di fallimento!)<br />

di un’azienda.<br />

Su www.osec.ch/osec/intranet/internetrubriken/auslandsgeschaeft/risikentrovate<br />

informazioni dettagliate sui rischi<br />

legati ai prodotti, sulla responsabilità<br />

personale e sul commercio elettronico e<br />

molto altro ancora!<br />

Il seco lancia l’iniziativa SwissMedtech<br />

(seco) L’ingegneria medica quale settore<br />

chiave dell’economia svizzera: con un fatturato<br />

di 8,5 miliardi di franchi, il settore<br />

contribuisce notevolmente alla crescita e<br />

al benessere della Svizzera. E il suo potenziale<br />

è lungi dall’essere esaurito.<br />

Il lancio dell’iniziativa «SwissMedtech»<br />

del Segretariato di Stato dell’economia<br />

(seco) prevede un nuovo portale<br />

Internet www.swiss-medtech.org, che<br />

contiene dati sul settore dell’ingegneria<br />

medica svizzera e informazioni a esso<br />

dedicate. Questo portale è stato sviluppato<br />

dal seco in collaborazione con<br />

l’Agenzia per il promovimento dell’innovazione<br />

CTI, l’Ufficio federale della sanità<br />

pubblica UFSP, l’Istituto svizzero per gli<br />

agenti terapeutici Swissmedic, l’Istituto<br />

federale della proprietà intellettuale IPI e<br />

con i rappresentanti del mondo industriale<br />

e della ricerca. Parte integrante<br />

dell’iniziativa è l’utilizzo del marchio<br />

«SwissMedtech» quale marca mantello<br />

per la presentazione alle fiere in Svizzera<br />

e all’estero.<br />

Lo Swiss Business Hub USA pubblica infatti<br />

con questo marchio un rapporto che<br />

facilita alle ditte svizzere l’accesso al mercato<br />

americano dell’ingegneria medica.<br />

Il rapporto può essere consultato su<br />

www.osec.ch/~0xc1878d1b_0x0001bbd<br />

2/wirtschaftsdaten/report_the_u.s._mar<br />

ket_for_medical_devices/en/swissmedtech-usa_final_16.09.04.pdf<br />

Nuovi contingenti tariffali<br />

preferenziali nel traffico<br />

con l’AELS e la CE<br />

afd - In correlazione con l’estensione<br />

dell’UE ai paesi dell’Est in data 1° maggio<br />

<strong>2004</strong>, la Svizzera e l’UE hanno deciso di<br />

mantenere le preferenze commerciali<br />

convenute bilateralmente sino ad allora<br />

tra la Svizzera e i nuovi Stati membri. Le<br />

nuove concessioni vengono accordate ai<br />

paesi di tutta l’UE sotto forma di contingenti<br />

tariffali preferenziali, in aggiunta a<br />

quelle già esistenti nel campo dell’agricoltura.<br />

Il Consiglio federale ha fissato l’entrata in<br />

vigore della modifica dell’ordinanza in<br />

questione per il 15 novembre; i nuovi<br />

contingenti tariffali avranno effetto<br />

retroattivo al 1° maggio <strong>2004</strong>.<br />

Per le importazioni dall’UE avvenute tra il<br />

1° maggio e il 31 dicembre <strong>2004</strong> nell’ambito<br />

dei nuovi contingenti tariffali (v.<br />

www.zoll.admin.ch/i/firmen/import/kontingente_beilage_i.pdf)<br />

sussiste la possibilità<br />

di chiedere la restituzione dei tributi<br />

d’entrata in funzione delle quantità<br />

concesse pro rata. Inoltre:<br />

• Le quote parte dei contingenti tariffali<br />

vengono assegnate dall’Amministrazione<br />

federale delle dogane in base<br />

all’ordine di ricezione delle domande<br />

e i tributi d’entrata pagati in più restituiti<br />

senza tasse.<br />

• Le domande di restituzione devono<br />

essere inoltrate per iscritto all’ispettorato<br />

doganale di Briga, casella postale<br />

730, 3900 Briga, entro il 31 marzo 2005<br />

al più tardi, allegando i mezzi di prova<br />

necessari (originali dei certificati doganali<br />

e delle prove d’origine, nonché<br />

copie della decisione d’assegnazione<br />

per i contingenti relativi ai cavalli, alla<br />

carne, alla verdura e alla frutta). Non si<br />

entrerà nel merito delle domande presentate<br />

in ritardo. Le domande incomplete<br />

non danno parimenti diritto<br />

all’attribuzione di una quota del contingente.<br />

• Lo stato di esaurimento dei contingenti<br />

doganali può essere consultato elettronicamente<br />

su Internet alla pagina<br />

www.dogana.admin.ch/i/firmen/import<br />

/kontingente.php.<br />

• Del resto, si applicano le prescrizioni<br />

dell’ordinanza rivista dell’8 marzo<br />

2002 sulle aliquote di dazio per le<br />

merci nel traffico con l’AELS e la CE<br />

(ordinanza sul libero scambio; RS<br />

632.421.0; disposizioni transitorie;<br />

Info seco).<br />

La GRE modifica la sua lista di banche<br />

e le sue categorie<br />

(gre) Per quanto concerne le garanzie<br />

del delcredere, la Garanzia contro i rischi<br />

all’esportazione (GRE) accetta d’ora<br />

innanzi le banche seguenti: Alfa Bank<br />

(Russia), Rosbank (Russia), Anadolubank<br />

A.S. (Turchia), MNG Bank A.S. (Turchia).<br />

La GRE ha inoltre modificato la classifica<br />

dei paesi seguenti: Ghana 6 (prima 7),<br />

Giordania 5 (prima 6), Qatar 2 (prima 3),<br />

Mali 6 (prima 7), Oman 2 (prima 3),<br />

Venezuela 6 (prima 7).<br />

Per ulteriori ragguagli sulla GRE:<br />

www.swiss-erg.com


Commercio estero<br />

La Libia sviluppa<br />

le sue strutture sanitarie pubbliche<br />

(nfa) Entro il 2008 la Libia investirà ben 7<br />

miliardi di dollari per lo sviluppo delle<br />

sue strutture sanitarie pubbliche.<br />

Secondo il governo, la metà del budget<br />

sarà dedicato alla costruzione di ospedali.<br />

Se la maggior parte degli ospedali resta<br />

in mani pubbliche, a causa della liberalizzazione<br />

del mercato della sanità il numero<br />

di cliniche private è aumentato considerevolmente<br />

negli ultimi anni.<br />

Inoltre, l’importazione di prodotti farmaceutici,<br />

finora riservata alle istituzioni<br />

pubbliche, sarà ormai autorizzata anche<br />

alle aziende private.<br />

Questo crea opportunità d’affari per<br />

quanto concerne gli articoli sanitari, gli<br />

strumenti da laboratorio e per ospedali,<br />

le apparecchiature mediche, i prodotti<br />

farmaceutici e i servizi legati alla gestione<br />

degli ospedali.<br />

Assieme a Gran Bretagna, Germania e<br />

Francia, la Svizzera fa parte dei principali<br />

fornitori della Libia per quanto concerne<br />

i prodotti sanitari.<br />

Ulteriori informazioni sul mercato della<br />

sanità in Libia:<br />

www.trade.uktradeinvest.gov.uk/healthcare/libya/profile/overview.shtml<br />

Un elenco di contatti utili è disponibile<br />

alla pagina:<br />

www.osec.ch/~0xc1878d1b_0x0003d55a<br />

/businessopportunities/libyen_baut_me<br />

dizinische_versorgung_aus<br />

Israele rafforza la protezione dei dati<br />

per l’importazione<br />

di prodotti farmaceutici<br />

Israele sta preparando una legge che<br />

dovrebbe garantire una migliore protezione<br />

dei dati ai produttori farmaceutici<br />

mondiali per quanto concerne l’importazione<br />

dei loro prodotti in questo paese.<br />

Il governo israeliano intende così affrontare<br />

le frequenti critiche dei produttori di<br />

medicinali, che considerano che i dati<br />

portati alla conoscenza del pubblico in<br />

occasione dell’immissione sul mercato<br />

dei loro prodotti sono insufficientemente<br />

protetti e che sono troppo rapidamente<br />

utilizzati dalla concorrenza locale per<br />

produrre dei farmaci generici.<br />

Secondo l’ultima bozza di progetto di<br />

legge, tutti i risultati delle ricerche saranno<br />

ormai protetti per un periodo di cinque<br />

anni. A causa della pressione esercitata<br />

dagli Stati Uniti, delle misure di protezione<br />

di durata superiore sono ancora<br />

in fase di studio.<br />

Per ulteriori ragguagli sull’industria farmaceutica<br />

israeliana: www.pharmaisrael.org.il/eng/HTMLs/home.aspx<br />

L’Egitto riduce i dazi all’importazione<br />

Nel quadro della revisione della tariffa<br />

doganale, il Ministero delle finanze egiziano<br />

ha annunciato una diminuzione<br />

dei dazi all’importazione. In media i tassi<br />

ammonteranno al 9%.<br />

Inoltre, le attuali 27 classi tariffarie saranno<br />

ridotte alle 6 classi seguenti:<br />

• materie prime industriali, pezzi di<br />

ricambio, alimenti di base (nuovo<br />

dazio: 2%)<br />

• carburanti, combustibili, petrolio greggio,<br />

beni d’investimento escluse le<br />

attrezzature da trasporto (5%)<br />

• prodotti industriali prefabbricati e carburanti/combustibili<br />

pretrattati (12%)<br />

• beni di consumo non durevoli (22%)<br />

• beni di consumo semi durevoli (32%)<br />

• beni di consumo durevoli (40%).<br />

L’alcool, il tabacco e le automobili la cui<br />

cilindrata supera i 2’000 cm 3 non sottostanno<br />

a questa nuova regolamentazione.<br />

Gli altri due pilastri della revisione della<br />

tariffa doganale riguardano la riduzione<br />

della nomenclatura da 13’000 a 6’000<br />

linee tariffarie e la soppressione dell’insieme<br />

dei costi amministrativi, attualmente<br />

compresi tra 1 e 4%.<br />

Le nuove disposizioni tariffarie entreranno<br />

in vigore con la pubblicazione del<br />

relativo decreto nella Gazzetta ufficiale<br />

egiziana. La data di questa pubblicazione<br />

non è ancora conosciuta.<br />

Comunicato stampa del Ministero delle<br />

finanze egiziano: www.us-egypt.org/MOF<br />

Tariff Reductions 9.04.htm<br />

Venezuela: grandi progetti<br />

nella regione della Guayana<br />

Nella regione della Guayana venezuelana<br />

sono previsti numerosi progetti per il<br />

potenziamento dell’approvvigionamento<br />

di corrente elettrica, lo sviluppo della<br />

produzione di alluminio e lo sfruttamento<br />

del minerale del ferro. Le filiali della<br />

Corporacíon Venezolana de Guayana<br />

(CVG) faranno da capofila.<br />

Il programma d’investimento prevede:<br />

• Seconda tappa della modernizzazione<br />

della centrale idroelettrica di Guri<br />

(risanamento di nove turbine, installazione<br />

di sistemi d’informazione e di<br />

automatizzazione per un valore di 455<br />

milioni di dollari. La filiale Edelca ha<br />

appena lanciato un bando di gara<br />

internazionale.<br />

<strong>Ti</strong>cino Business - 12/<strong>2004</strong> • 22<br />

• Costruzione di una centrale termica<br />

con una potenza pari a 1’000 MW<br />

(valutata a 600 milioni di dollari). Uno<br />

studio di fattibilità è già stato ordinato.<br />

Secondo Edelca l’inizio dei lavori è<br />

previsto per il 2006.<br />

• Costruzione della centrale idroelettrica<br />

di Tocoma della potenza di 2’250<br />

MW (circa 3 miliardi di dollari). I primi<br />

lavori sono già iniziati (struttura in<br />

cemento). L’installazione di apparecchi<br />

di controllo verrà effettuata dal<br />

2008. Anche in questo caso il mandante<br />

è Edelca.<br />

• Misure di protezione dell’ambiente<br />

per l’estrazione della bauxite. La<br />

società Bauxilum affiliata a CVG conta<br />

su investimenti pari a 27 milioni di dollari<br />

per l’importazione dei prodotti<br />

necessari all’attuazione di queste misure:<br />

pompe, bilance, strumenti d’analisi<br />

dei gas e dei fumi, ecc.<br />

• Costruzione e equipaggiamento di una<br />

quinta fabbrica di alluminio (Linea V )<br />

di una capacità di 240’000 tonnellate<br />

l’anno (981 milioni di dollari). I lavori<br />

che inizieranno quest’anno sono sotto<br />

la responsabilità di Glencore<br />

International, società con sede in<br />

Svizzera. Alcasa sarà incaricata degli<br />

equipaggiamenti: gru, sistemi di raffreddamento<br />

e di controllo, ecc. (850<br />

milioni di dollari).<br />

• Costruzione di stazioni di trasformazione<br />

(20 milioni di dollari).<br />

Ferrominera, filiale di CVG, prevede di<br />

lanciare bandi nel 2005.<br />

• Rimessa in servizio e modernizzazione<br />

della miniera di ferro di Alamira. Per<br />

questo progetto, Ferrominera necessiterà<br />

soprattutto di macchine minerarie<br />

e di materiale rotante per il tratto ferroviario<br />

che condurrà a Alamira.<br />

Per ulteriori ragguagli: www.cvg.com<br />

Osec<br />

Business Network Switzerland<br />

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Casella postale 5399<br />

CH-6901 Lugano<br />

Tel. +41 91 911 51 35<br />

Fax +41 91 911 51 39<br />

info.lugano@osec.ch<br />

www.osec.ch


23 • <strong>Ti</strong>cino Business - 12/<strong>2004</strong> Speciale Unione europea<br />

Accesso per le imprese svizzere<br />

agli appalti pubblici<br />

finanziati dai fondi di coesione<br />

e dai fondi strutturali dell’UE<br />

(KBBK) A seguito dell’adesione dei 10<br />

nuovi Stati membri all’Unione europea,<br />

le aziende svizzere hanno accesso agli<br />

appalti pubblici finanziati dai fondi di<br />

coesione e dai fondi strutturali dell’UE.<br />

Le aziende svizzere sono autorizzate a<br />

partecipare ai bandi relativi agli appalti<br />

lanciati sul territorio dell’UE e finanziati<br />

da questi fondi. Esse non sono invece<br />

autorizzate a partecipare ad appalti lanciati<br />

al di fuori del territorio dell’UE<br />

anche se sono finanziati da questi fondi.<br />

La partecipazione delle aziende svizzere<br />

agli appalti pubblici che concernono progetti<br />

all’interno dell’UE finanziati dai<br />

fondi di coesione o dai fondi strutturali<br />

dell’UE è soggetta alle seguenti condizioni:<br />

• le procedure sono avviate direttamente<br />

dalla Commissione, con gestione<br />

centralizzata a titolo delle iniziative<br />

comunitarie;<br />

• le procedure sono avviate da Stati<br />

membri dell’UE (questo è il caso più<br />

frequente) nel quadro di appalti pubblici<br />

legati alla realizzazione di determinati<br />

progetti nazionali con finanziamento<br />

comunitario a titolo dei fondi<br />

strutturali e dei fondi di coesione.<br />

La partecipazione agli appalti volti ad<br />

attuare i fondi strutturali e i fondi di coesione<br />

è aperta ai cittadini svizzeri per i<br />

progetti eseguiti all’interno dell’UE, ossia<br />

sul territorio dei 25 Stati membri dell’UE,<br />

grazie all’Accordo sugli appalti pubblici<br />

concluso nel quadro dell’OMC, che la<br />

Svizzera ha ratificato.<br />

Dal 1° novembre <strong>2004</strong><br />

nuova versione Eurlex<br />

Il nuovo sito incorpora i servizi di Celex<br />

e garantisce un accesso libero e gratuito<br />

nelle 20 lingue comunitarie al diritto<br />

comunitario.<br />

Nuove funzionalità saranno aggiunte gradualmente.<br />

Celex coesisterà temporaneamente<br />

col nuovo sito e sarà aggiornata<br />

fino alla fine del <strong>2004</strong>.<br />

Per ulteriori ragguagli<br />

europa.eu.int/eur-lex/it/index.html<br />

Unione Europea: i nuovi paesi<br />

nella zona euro entro il 2010<br />

(Coe) La Commissione europea ha pubblicato<br />

un Rapporto che fa il punto sulla<br />

preparazione di Repubblica Ceca,<br />

Estonia, Cipro, Lettonia, Lituania,<br />

Ungheria, Malta, Polonia, Slovenia e<br />

Slovacchia all’Unione monetaria. Dal<br />

documento emerge che tutti gli Stati<br />

membri entrati nell’UE nel maggio <strong>2004</strong><br />

desiderano che questo accada tra il 2007<br />

e il 2010.<br />

Secondo il rapporto di Bruxelles occorreranno<br />

sei anni per organizzare l’adozione<br />

della moneta unica nei nuovi paesi<br />

e, nonostante la familiarità del 50% della<br />

popolazione con l’euro testata da un<br />

recente sondaggio di Eurobaromentro, i<br />

cittadini dovranno essere preparati e<br />

assicurati che il passaggio dalla valuta<br />

nazionale all’euro sarà vantaggioso.<br />

“Anche se l’euro è già una valuta conosciuta<br />

e apprezzata - ha affermato il commissario<br />

UE agli Affari monetari ed economici<br />

Joaquin Almunia - i preparativi<br />

per l’adozione nei nuovi Stati membri<br />

non dovranno essere sottovalutati o rinviati<br />

se desideriamo assicurare una larga<br />

accettazione pubblica e una transazione<br />

disciplinata”.<br />

Estonia, Cipro, Lituania e Slovenia hanno<br />

annunciato di voler entrare nella zona<br />

euro entro il 2007, mentre gli altri sei<br />

paesi dovrebbero aderirvi entro il 2010 al<br />

massimo. La conformità ai criteri previsti<br />

dal Trattato dovrà essere valutata dalla<br />

Commissione e la decisione finale sarà<br />

presa dal Consiglio sulla base di una raccomandazione<br />

della Commissione.<br />

Attualmente cinque paesi stanno considerando<br />

un piano d’azione in cui l’entrata<br />

nella zona euro e l’introduzione reale<br />

delle banconote e delle monete avvengano<br />

simultaneamente. Tutti i paesi che<br />

fanno parte di Eurolandia, tranne la<br />

Grecia, hanno avuto l’esperienza di un<br />

periodo di transizione di tre anni.<br />

Il comunicato stampa della Commissione<br />

è disponibile su<br />

europa.eu.int/rapid/pressReleasesAction.<br />

do?reference=IP/04/1350&format=HT<br />

ML&aged=0&language=EN&guiLangua<br />

ge=en<br />

Ulteriori informazioni sul tema sono<br />

disponibili al sito della DG Affari economici<br />

e monetari della Commissione europa.eu.int/comm/economy_finance/index<br />

_en.htm nonché alla pagina “Affari economici<br />

e monetari” del sito del Consiglio<br />

ue.eu.int/emu/it/index.htm.<br />

Sistema di preferenza commerciale<br />

2006-2008 per aiutare paesi<br />

in via di sviluppo<br />

(Coe) Lo scorso 20 ottobre <strong>2004</strong>, la<br />

Commissione europea ha adottato un<br />

progetto di regolamento del Consiglio<br />

relativo al sistema europeo di preferenze<br />

commerciali per i paesi in via di sviluppo


Speciale Unione europea<br />

per gli anni 2006-2008. Al fine di migliorare<br />

l’attuale sistema SPG, la<br />

Commissione propone di estendere la<br />

lista dei prodotti coperti dalla SPG, concentrare<br />

i benefici nei paesi in via di sviluppo<br />

che ne hanno bisogno, creare un<br />

“SPG addizionale” per incitare al rispetto<br />

delle pratiche conformi allo sviluppo<br />

sostenibile. La proposta si basa sulle<br />

linee guida pubblicate dalla<br />

Commissione lo scorso mese di luglio.<br />

La proposta di regolamento può essere<br />

consultata online su europa.eu.int/eurlex/en/com/pdf/<strong>2004</strong>/com<strong>2004</strong>_0699en0<br />

1.pdf<br />

L’UE non imporrà la norma ISPM 15<br />

agli imballaggi in legno<br />

d’origine svizzera<br />

(Coe) Nell’UE, dal 1° marzo 2005, i materiali<br />

d’imballaggio in legno (casse, cassette,<br />

gabbie, palette, ecc.) originari da<br />

paesi terzi ed introdotti nell’UE saranno<br />

sottoposti alla norma ISPM 15. La<br />

Svizzera sfugge a quest’obbligo.<br />

Sono sempre più numerosi i paesi che<br />

introducono la norma fitosanitaria ISPM<br />

15 per impedire la propagazione dei<br />

parassiti del legno. Questa norma prevede<br />

varie misure per ridurre i rischi d’importazione<br />

o di diffusione degli agenti<br />

patogeni contenuti negli imballaggi in<br />

legno.<br />

Dal 1° marzo 2005, i cittadini di Stati terzi<br />

che introducono nell’UE degli imballaggi<br />

in legno dovranno provare che i materiali<br />

sono stati trattati conformemente a<br />

questa norma.<br />

La Svizzera sfugge a queste disposizioni e<br />

beneficerà dello stesso trattamento degli<br />

Stati membri dell’UE.<br />

Gli imballaggi in legno d’origine svizzera<br />

non saranno quindi sottoposti alla<br />

norma ISPM 15.<br />

Ulteriori ragguagli sulla norma ISPM 15:<br />

www.osec.ch/holzverpackungen<br />

Testo della direttiva europea:<br />

europa.eu.int/eur-lex/pri/it/oj/dat/<strong>2004</strong>/<br />

l_309/l_309<strong>2004</strong>1006it00090025.pdf<br />

Dimensione degli imballaggi:<br />

deregolamentazione in vista<br />

(Coe) La Commissione europea ha presentato<br />

una proposta per deregolamentare<br />

le dimensioni degli imballaggi per<br />

tutta una serie di prodotti di consumo.<br />

Questo concerne in particolare i detergenti,<br />

il cibo per animali domestici, il<br />

gelato, i prodotti surgelati, le bevande a<br />

basso tenore alcolico, le bibite senz’al-<br />

cool, i prodotti per la pulizia, le vernici,<br />

gli shampoo e i dentifrici.<br />

La deregolamentazione si giustifica alla<br />

luce della maggiore trasparenza offerta<br />

dalla normativa europea a favore dei consumatori,<br />

che prescrive l’indicazione del<br />

prezzo unitario e vieta le pratiche e la<br />

pubblicità ingannevoli.<br />

La Commissione europea propone quindi<br />

di abrogare tutte le dimensioni degli<br />

imballaggi attualmente in vigore e di<br />

mantenere soltanto in settori molto specifici<br />

alcune delle norme vigenti fondate<br />

sull’armonizzazione totale (escludendo<br />

quindi le disposizioni nazionali).<br />

Il formato degli imballaggi viene mantenuto<br />

in quattro settori: vino, bevande<br />

spiritose, caffè solubile e zucchero bianco.<br />

La proposta prevede di prolungare<br />

questa deroga per 20 anni, questo limite<br />

riflette il ciclo di investimenti medio per<br />

gli impianti d’imballaggio e consentirà ai<br />

settori interessati di adeguarsi alla deregolamentazione.<br />

Testo integrale della proposta della<br />

Commissione:<br />

europa.eu.int/eurolex/it/com/pdf/<strong>2004</strong>/c<br />

om<strong>2004</strong>_0708it01.pdf<br />

Ulteriori ragguagli sulle prescrizioni per<br />

gli imballaggi (in inglese):<br />

europa.eu.int/comm/enterprise/prepack/index_en.htm<br />

Direttive in materia contabile:<br />

proposte di modifica<br />

della Commissione<br />

(Coe) La Commissione europea ha adottato<br />

quattro proposte di modifica delle<br />

direttive in materia contabile.<br />

L’accento è posto sulla responsabilità collettiva<br />

fra i membri degli organi d’amministrazione,<br />

gestione e sorveglianza, nonché<br />

su una maggiore trasparenza nelle<br />

transazioni, nelle operazioni fuori bilancio<br />

e nella gestione d’impresa.<br />

Le proposte fanno parte del piano d’azione<br />

della Commissione sull’ammodernamento<br />

del diritto societario del maggio<br />

2003.<br />

Il comunicato stampa della Commissione<br />

può essere consultato su<br />

europa.eu.int/rapid/pressReleasesAction.<br />

do?reference=IP/04/1318&format=HT<br />

ML&aged=0&language=EN&guiLangua<br />

ge=en<br />

La proposta di modifica di direttiva nonché<br />

altre informazioni utili sono disponibili<br />

alla pagina<br />

www.europa.eu.int/comm/internal_mark<br />

et/accounting/board/index_en.htm<br />

<strong>Ti</strong>cino Business - 12/<strong>2004</strong> • 24<br />

L’UE intensifica la lotta<br />

contro la pirateria e la contraffazione<br />

all’esterno delle sue frontiere<br />

(Coe) Al fine di arrestare la crescita di<br />

pirateria e contraffazione, la<br />

Commissione europea ha adottato una<br />

strategia per far rispettare i diritti di proprietà<br />

intellettuale (DPI) nei paesi terzi.<br />

Il piano d’azione si concentra su un’attuazione<br />

e un’applicazione rigorose ed<br />

efficaci delle leggi in materia di DPI. Si<br />

prefigge di identificare paesi prioritari in<br />

cui concentrare le attività volte a far<br />

rispettare i diritti. Sarà posto l’accento<br />

sulla cooperazione e l’assistenza tecnica<br />

per aiutare i paesi terzi a lottare contro la<br />

contraffazione, ma la Commissione non<br />

esiterà ad applicare tutti i meccanismi di<br />

sanzione bilaterali e multilaterali nei confronti<br />

di paesi rei di violazione sistematica.<br />

La Commissione promuoverà la sensibilizzazione<br />

degli utenti e dei consumatori<br />

dei paesi terzi e sosterrà la creazione<br />

di partenariati pubblico-privato a fini di<br />

applicazione.<br />

Il comunicato stampa della Commissione<br />

è disponibile su<br />

europa.eu.int/rapid/pressReleasesAction.<br />

do?reference=IP/04/1352&format=HT<br />

ML&aged=0&language=IT&guiLangua<br />

ge=en<br />

Work Working papers della BCE<br />

Sono disponibili online sul sito della BCE<br />

gli ultimi tre numeri della serie Working<br />

Papers dal titolo “Labour market reform<br />

and the sustainability of exchange rate<br />

pegs” (n. 406), “A joint econometric<br />

model of macroeconomic and term<br />

structure dynamics” (n. 405) e “An analysis<br />

of systemic risk in alternative securities<br />

settlement architectures” (n. 404):<br />

www.ecb.int/pub/pdf/scpwps/ecbwp40<br />

5.pdf<br />

www.ecb.int/pub/pdf/scpwps/ecbwp40<br />

6.pdf<br />

www.ecb.int/pub/pdf/scpwps/ecbwp40<br />

4.pdf<br />

Euro Info Centro Svizzera<br />

Corso Elvezia 16<br />

Casella postale 5399<br />

CH-6901 Lugano<br />

Tel. +41 91 911 51 37<br />

Fax +41 91 911 51 39<br />

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Mobile Office Card Orange sa che un metodo di lavoro efficiente fa risparmiare<br />

del tempo prezioso. Ecco il perché di Mobile Office Card, che vi permette di scaricare<br />

le vostre e-mail sul vostro PC portatile in ogni momento e in qualunque luogo alla connessione<br />

Wireless LAN o GPRS. Potete dunque assentarvi dall’ufficio con la coscienza<br />

a posto. Per maggiori informazioni rivolgetevi al nostro Business Care Team al numero<br />

0800 700 600 o visitate il nostro sito Internet www.orange.ch/business<br />

bright ideas for business


Vita dei Soci<br />

Cablecom, leader nella fornitura di<br />

programmi radio e televisivi analogici<br />

e digitali, si presenta sul<br />

mercato ticinese e svizzero con una serie<br />

di servizi innovativi e molto competitivi.<br />

Ripercorrendo la storia di cablecom troviamo<br />

nel 1931 la creazione di<br />

Rediffusion, per la diffusione di tre programmi<br />

radiofonici a Zurigo per 20 centesimi<br />

al mese. Nel 1958 si sono mossi i<br />

primi passi attraverso lo studio di progetti<br />

per la distribuzione televisiva tramite la<br />

rete via cavo; nel 1960 nasce la prima<br />

rete televisiva via cavo in Svizzera che<br />

distribuisce 6 programmi nella città di<br />

Zurigo.<br />

Oggi cablecom distribuisce, in <strong>Ti</strong>cino, 37<br />

programmi radio e 45 programmi TV<br />

analogici ai quali si aggiunge un’apprezzabile<br />

offerta di programmi radio (44) e<br />

TV (41) digitali.<br />

Nel 1998 è stato introdotto hispeed, un<br />

servizio Internet a banda larga che permette<br />

di navigare in rete ad altissima<br />

velocità.<br />

All’inizio del 2003 cablecom ha avviato il<br />

primo servizio pilota a livello mondiale e<br />

su larga scala di telefonia digitale su rete<br />

via cavo TV. I risultati sono stati più che<br />

incoraggianti pertanto oggi, dopo un<br />

anno di test, questo servizio è disponibile<br />

per buona parte della clientela cablecom<br />

a condizioni molto vantaggiose.<br />

Il successo di cablecom è dovuto innanzitutto<br />

alle tecnologie innovative ed alle<br />

scelte strategiche adottate, ma anche da<br />

una trasparente politica aziendale.<br />

I principali servizi offerti sono:<br />

• servizi aziendali personalizzati ad alte<br />

prestazioni, con un eccellente grado di<br />

sicurezza;<br />

• radio e televisione in tecnologia analogica<br />

e digitale;<br />

• telefonia digitale con alte prestazioni;<br />

• Internet a banda larga.<br />

In Svizzera cablecom risulta essere l’unica<br />

alternativa per un’infrastruttura di rete<br />

a banda larga che opera su tutto il territorio<br />

nazionale a prezzi contenuti e competitivi.<br />

cablecom fornisce oggi i propri<br />

servizi ad oltre 1.5 Mio di economie<br />

domestiche ed a centinaia di aziende.<br />

Negli scorsi anni cablecom ha investito<br />

oltre 1.5 miliardi di franchi nella propria<br />

rete di fibre ottiche che si estende per<br />

oltre 130’000 Km e conta più di 6’000<br />

punti d’accesso. Ogni anno nella rete e<br />

nelle infrastrutture sono investite centinaia<br />

di milioni di franchi.<br />

Attualmente cablecom può contare su<br />

più di 1’500 collaboratori molto qualificati;<br />

in <strong>Ti</strong>cino sono circa 100.<br />

Cablecom ha adottato in <strong>Ti</strong>cino una strategia<br />

di successo nella fornitura di servizi<br />

via cavo a banda larga, investendo ogni<br />

anno decine di milioni di franchi. Ciò l’ha<br />

portata a servire oggi oltre il 90% delle<br />

economie domestiche ed un importante<br />

numero d’aziende.<br />

In <strong>Ti</strong>cino cablecom è presente con 7<br />

unità (Sales, Service, Construction,<br />

Business solutions, Internal services, e<br />

Customer Care).<br />

<strong>Ti</strong>cino Business - 12/<strong>2004</strong> • 26<br />

Cablecom:<br />

dalla televisione al carrier multiservizi<br />

Cablecom raccontata da Giorgio Ricci, Head cablecom <strong>Ti</strong>cino<br />

di Lisa Pantini<br />

Giorgio Ricci, Head cablecom <strong>Ti</strong>cino<br />

Cablecom sostiene e garantisce la diversità<br />

culturale e contribuisce all’integrazione<br />

degli stranieri residenti in Svizzera;<br />

di fatto non distribuisce solo programmi<br />

televisivi e radiofonici nazionali ma<br />

anche una vasta scelta di programmi<br />

esteri.<br />

Per mezzo della tv digitale è possibile<br />

ricevere ben 41 emittenti TV e ascoltare<br />

44 canali radio, tra cui programmi provenienti<br />

da: Italia, Francia, Inghilterra, USA,<br />

Germania, Grecia, Turchia, Bosnia,<br />

Croazia, Romania, Ungheria, ecc.<br />

Oltre ai sopraccitati programmi, vi sono


27 • <strong>Ti</strong>cino Business - 12/<strong>2004</strong><br />

anche canali monotematici che propongono:<br />

motori, vela, nautica, moda,<br />

gastronomia, viaggi, ecc.<br />

Prossimamente, grazie ad un personal<br />

video recorder (PVR) integrato nel decoder<br />

della TV digitale, sarà possibile scaricare<br />

programmi (film, sport, ecc.) e visionarli<br />

in un secondo tempo, il tutto senza<br />

dover utilizzare cassette o cd.<br />

“Un prodotto che sta andando per la<br />

maggiore è hispeed nelle sue varie versioni:<br />

la nostra offerta Internet che funziona<br />

tramite la rete della TV via cavo a<br />

banda larga. hispeed permette tutta una<br />

serie di vantaggi, tra i quali l’essere sempre<br />

online, grazie alla più moderna tecnologia<br />

via cavo” afferma Giorgio Ricci,<br />

Head cablecom <strong>Ti</strong>cino. “E con una completa<br />

trasparenza dei costi. Da non sottovalutare<br />

poi l’aspetto tanto discusso<br />

oggigiorno della sicurezza al quale dedichiamo<br />

la massima attenzione.”<br />

Da luglio scorso cablecom ha esteso la<br />

sua offerta lanciando sul mercato un<br />

nuovo prodotto: la telefonia digitale su<br />

rete via cavo TV. digital phone risulta<br />

Revisione dei conti<br />

Alcuni esempi di servizi<br />

essere uno dei migliori prodotti telefonici<br />

sul mercato, sicuramente il più innovativo<br />

ed ad alte prestazioni. In appena 3<br />

mesi (luglio <strong>2004</strong> – settembre <strong>2004</strong>)<br />

cablecom ha già registrato più di 40’000<br />

nove adesioni. “Si tratta di un successo<br />

che non ha eguali in Svizzera. Non pensavamo<br />

di avere un tale boom di clienti<br />

in così poco tempo.” prosegue Ricci.<br />

L’azienda possiede anche numerosi servizi<br />

business, tra cui, hispeed office, topnet<br />

Global IP.<br />

Recentemente è stato lanciato un nuovo<br />

servizio: l’accesso Internet wireless, a<br />

livello nazionale, con una elevata copertura<br />

del territorio. Con oltre 800 punti<br />

hotspot, tariffe chiare e vantaggiose,<br />

cablecom dà il via, anche in questo segmento<br />

di mercato, ad una reale concorrenza<br />

a vantaggio dei consumatori.<br />

“Le nuove tecnologie introdotte da<br />

cablecom – Internet a banda larga,<br />

telefonia digitale, WLAN, ecc. – sono<br />

senza dubbio uno stimolo all’innovazione<br />

per tutte le aziende. Di certo contribuiranno<br />

a far evolvere tecnicamente il<br />

Certifica SA<br />

Via al Forte 2<br />

6900 Lugano<br />

• Ufficio di revisione ai sensi delle disposizioni<br />

del Codice delle Obbligazioni<br />

• Certificazione in base ai principi internazionali<br />

generalmente riconosciuti<br />

• Revisioni secondo leggi specifiche (fondi di<br />

previdenza, fondi di investimento, ecc)<br />

• Altre revisioni speciali previste dalla legge<br />

tel +41 91 911.11.11<br />

fax +41 91 911.11.12<br />

e-mail info@certifica.ch<br />

internet www.certifica.ch<br />

Altri servizi<br />

Alcuni esempi di servizi<br />

• Ispettorato Interno<br />

Vita dei Soci<br />

mercato ed a ridurre i costi di connessione“.<br />

prosegue Ricci.<br />

“Per il futuro ci aspettiamo di estendere<br />

le nostre attività e consolidare la nostra<br />

posizione in specifici segmenti di mercato<br />

– la telefonia fissa e l’Internet wireless<br />

ad esempio – ed ampliare i servizi attualmente<br />

proposti a beneficio dei nostri<br />

utenti” conclude Ricci.<br />

A quest’auspicio si associa anche la<br />

Camera di commercio, dell’industria e<br />

dell’artigianato del canton <strong>Ti</strong>cino, augurando<br />

a cablecom un avvenire ricco di<br />

soddisfazioni.<br />

cablecom<br />

Via Violino 1<br />

6928 Manno<br />

Tel. +41 91 612 40 70<br />

Fax +41 91 612 40 02<br />

ticino@cablecom.ch<br />

www.cablecom.ch<br />

Altri uffici:<br />

• Certifica AG Zürich, Zurigo<br />

• Certifica AG, Liechtenstein<br />

• Certifica Sàrl, Lussemburgo<br />

• Perizie giudiziarie ed extragiudiziarie<br />

• Valutazioni aziendali<br />

• Check-up aziendali<br />

• Analisi e implemetazioni sistemi di controllo<br />

interno<br />

• Analisi e implementazioni sistemi di controllo<br />

di gestione


Vita dei Soci<br />

COMIDA<br />

L’arte dell’alimentazione<br />

di Giorgio Franchetti<br />

diventa arte: questa è<br />

l’etica e la filosofia professionale di<br />

L’alimentazione<br />

COMIDA, un’azienda specializzata<br />

nel settore delle mense e della gastronomia<br />

che offre un servizio serio e di prima<br />

qualità nel rispetto dei principi per una<br />

sana e corretta alimentazione, contrassegnata<br />

dal logo “Fourchette Verte”<br />

(www.fourchetteverte.ch), (promozione e<br />

valutazione sanitaria del Dipartimento<br />

Sanità e Socialità del Cantone <strong>Ti</strong>cino), un<br />

marchio di qualità che questa azienda ha<br />

saputo conquistarsi.<br />

Personale qualificato e mezzi all’avanguardia,<br />

servizio puntuale, prodotti certificati<br />

e accuratamente selezionati, una<br />

presenza capillare su tutto il territorio del<br />

Canton <strong>Ti</strong>cino, dalla gestione dei ristoranti<br />

e delle mescite scolastiche (pubbliche<br />

e private) alla ristorazione di concezione<br />

sanitaria, sempre sensibili alle esigenze<br />

e ai desideri di un mercato in continua<br />

evoluzione. Una cucina che rappresenta<br />

lo stile di chi non si accontenta del<br />

sapore, ma va alla ricerca delle tradizioni,<br />

del perché e del valore delle pietanze;<br />

un viaggio culminato in un traguardo<br />

molto importante: i pasti in atmosfera<br />

protettiva pronti al consumo, un successo<br />

unico a livello cantonale nella definizione<br />

“Convenience Food Systems”.<br />

Banchetti, cerimonie, eventi privati:<br />

qualunque sia l’esigenza, la COMIDA è<br />

in grado di soddisfarla, non solo dal<br />

punto di vista del gusto, ma anche per lo<br />

stile ed il servizio. Oltre a piatti prelibati<br />

o cocktails originali, la COMIDA offre un<br />

servizio irreprensibile anche per la qualità<br />

dell’immagine nei modi e nei tempi<br />

richiesti per garantire, sempre, la<br />

necessaria freschezza del prodotto.<br />

La COMIDA è in grado di organizzare<br />

ricevimenti di qualsiasi livello e dimensione,<br />

ovunque lo si desideri: presso aziende,<br />

ville, rustici, sale multiuso. Inoltre<br />

mette a disposizione ampie sale da pranzo<br />

molto accoglienti all’interno dei diversi<br />

centri scolastici (http://www.comida.ch/sito/leviedelpiacere/cartinaok.htm<br />

) da lei gestiti. Secondo le circostanze e<br />

gli eventi, si può richiedere l’allestimento<br />

con addobbi floreali a tema e complessi<br />

musicali.<br />

Si desidera un party memorabile? Si è alla<br />

ricerca di pietanze succulenti e prelibate?<br />

La COMIDA ha la soluzione. Grazie alla<br />

sua organizzazione può preparare e far<br />

recapitare tutto ciò che si desidera.<br />

Collaboratori qualificati si occuperanno<br />

della preparazione, della presentazione,<br />

del servizio e, non da ultimo, del trasporto<br />

e della consegna direttamente nel<br />

luogo prescelto con l’ausilio di mezzi idonei.<br />

La COMIDA, desiderosa di conservare le<br />

virtù della cucina sana e naturale e di<br />

poter offrire alla sua clientela cibi sempre<br />

freschi, si è impegnata nella ricerca più<br />

avanzata. L’utilizzo del metodo di conservazione<br />

in atmosfera protettiva permette<br />

ai cibi di venire preparati in modo<br />

tradizionale unendo, ai segreti dello chef,<br />

solo due gas naturali: l’anidride carbonica<br />

e l’azoto. Questi elementi permettono di<br />

prolungare la conservazione del prodotto<br />

mantenendone costanti le caratteristiche<br />

di genuinità e freschezza. “Convenience<br />

Food Systems” rappresenta, in assoluto, il<br />

superamento di una nuova frontiera, una<br />

soluzione utile, talvolta necessaria, proprio<br />

per le persone che si trovano, per<br />

motivi diversi, nell’impossibilità di prepa-<br />

<strong>Ti</strong>cino Business - 12/<strong>2004</strong> • 28<br />

rarsi il pranzo. In questo senso la fascia di<br />

età che maggiormente ha destato e desta<br />

tuttora interesse, è quella dell’anziano.<br />

Il cliente della COMIDA per eccellenza,<br />

un partner di tutto riguardo che merita<br />

un gran rispetto per il lavoro e le attività<br />

che promuove nel nostro Cantone è la<br />

ProSenectute <strong>Ti</strong>cino e Moesano.<br />

Direttore della COMIDA è il Signor<br />

Christian Da Pont che, nell’agosto 1998 si<br />

è lanciato in questa nuova sfida forte<br />

delle conoscenze, dell’esperienza e della<br />

passione che la madre, signora Graziella,<br />

attiva in questo settore da oltre 30 anni,<br />

gli ha saputo trasmettere.<br />

Punto di partenza, determinante e<br />

soprattutto stimolante per tutto il successo<br />

poi ottenuto, è stata l’acquisizione<br />

della mensa del Centro Formazione<br />

Professionale della SSIC a Gordola.<br />

Questa mensa ha dato alla COMIDA maggior<br />

determinazione nel cercare poi di<br />

espandersi in tutto il cantone.<br />

Nel 1998 il Signor Da Pont ha cominciato<br />

questa “avventura” quasi per gioco e poi,<br />

continuando a lavorare anche divertendosi<br />

e senza la pressione di dover dimostrare<br />

qualcosa, ha visto la sua COMIDA,<br />

passata dagli 8 impiegati di allora ai 50<br />

dipendenti di oggi, diventare la grande<br />

realtà odierna.<br />

COMIDA mense e gastronomia SA<br />

Via Trevano 69 a<br />

6900 Lugano<br />

Tel. +41 91 971 80 61<br />

Fax +41 91 971 38 61<br />

info@comida.ch<br />

www.comida.ch


29 • <strong>Ti</strong>cino Business - 12/<strong>2004</strong><br />

Gruppo Donne PMI <strong>Ti</strong>cino<br />

<strong>2004</strong>: un anno di successi<br />

di Patrizia Villa<br />

Anche quest’anno gli incontri<br />

del Gruppo Donne PMI <strong>Ti</strong>cino<br />

hanno dato colore e soprattutto<br />

hanno informato e aggiornato su<br />

svariate tematiche tutti coloro che vi<br />

hanno partecipato.<br />

Il <strong>2004</strong> è stato per il Gruppo Donne<br />

PMI <strong>Ti</strong>cino un anno importante,<br />

caratterizzato dai festeggiamenti del<br />

X Anniversario Donne PMI Svizzera<br />

a Lugano. Ricordiamo che per l’occasione<br />

si è tenuta una tavola rotonda<br />

con tema “La donna in <strong>Ti</strong>cino nel<br />

XXI secolo” cui hanno preso parte<br />

Laura Sadis, consigliera nazionale,<br />

Denise Fedeli, direttrice d’orchestra<br />

e Fides Baldesberger, direttrice della<br />

Outils Rubis di Stabio. Inoltre erano<br />

state organizzate stimolanti attività<br />

per le partecipanti: dalla visita di<br />

aziende a itinerari culturali.<br />

Ma durante il resto dell’anno altri<br />

appuntamenti hanno riscosso un<br />

notevole successo: basti ricordare la<br />

serata tenutasi a febbraio dedicata a<br />

“Come creare un’attività indipendente”,<br />

tema discusso da<br />

Bernardino Bulla di BancaStato e da<br />

Luca Albertoni, segretario giurista<br />

della <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong>.<br />

In autunno, altro incontro, che ha<br />

contato numerosi partecipanti; è<br />

stato quello con la direttrice della<br />

Fondazione Max Havelaar Svizzera<br />

Paola Ghillani.<br />

Infine lo scorso 8 novembre il<br />

Gruppo Donne PMI <strong>Ti</strong>cino ha ospitato<br />

Carlo Luisoni, esperto di risorse<br />

umane, che ha tenuto una conferenza<br />

sul tema “L’evoluzione delle<br />

risorse umane nel mondo professio-<br />

nale”. Carlo Luisoni vanta un’esperienza<br />

ventennale nell’ambito della<br />

selezione di quadri dirigenti e ha<br />

intrattenuto il pubblico parlando<br />

della sua visione del tempo, del<br />

Vita dei Soci<br />

Mary Bernardasci, Carlo Luisoni, Marie Jeanne Bosia<br />

lavoro e del mondo professionale.<br />

Il Gruppo Donne PMI <strong>Ti</strong>cino è sempre<br />

impegnato a proporre degli<br />

incontri sulle problematiche comuni<br />

alle PMI e lo sarà anche nel 2005.


Vita dei Soci<br />

Isys Banking Software:<br />

il vostro partner tecnologico<br />

Isys Banking Software, facente parte<br />

del Gruppo Best Vision Holding, un<br />

gruppo che riunisce sotto uno stesso<br />

nome varie società operanti nell’ambito<br />

tecnologico per il mercato del<br />

mondo bancario e società finanziarie,<br />

nasce nel 1977, con la fondazione di<br />

Informatique Bancarie ISYS SA.<br />

Isys fornisce software e servizi per istituti<br />

bancari e grandi società finanziarie<br />

in tutto il mondo, infatti attraverso le<br />

proprie sedi di Ginevra, Zurigo e<br />

Lugano, essa rappresenta oggi una<br />

realtà ben conosciuta nel mercato globale<br />

con una rete di filiali ed uffici di<br />

rappresentanza internazionali (presenti<br />

a Nassau, Milano, S. Pietroburgo,<br />

Belgrado, Dubai e Lagos; prossimamente<br />

si aspettano aperture a Parigi,<br />

Lussemburgo e al Cairo). Questa<br />

società ha così maturato, nel corso<br />

degli anni, una tale esperienza da divenire<br />

leader nello sviluppo di prodotti<br />

software destinati alla banca.<br />

Risale infatti al 1981 la prima installazione<br />

di BEST (acronimo di: Banking<br />

Efficiency Software Tool), che evolvendosi<br />

nel corso degli anni, grazie alla sua<br />

flessibilità e modularità, è divenuto un<br />

sistema completo per la gestione bancaria,<br />

integrabile e personalizzabile,<br />

facilmente adattabile alle nuove normative<br />

ed alle crescenti esigenze del mercato<br />

finanziario.<br />

Isys non offre solo un prodotto innovativo,<br />

all’avanguardia ed efficiente, ma<br />

vuole instaurare con i propri clienti e<br />

partner una relazione basata sulla fiducia<br />

e sulle prestazioni post vendita.<br />

Infatti, adottando una metafora, Isys si<br />

presenta come una boutique<br />

che cuce un abito su misura<br />

per il committente, offrendo<br />

non solo il meglio della qualità,<br />

ma anche l’assistenza e<br />

garanzie di sicurezza dopo<br />

l’acquisto. “Con una strategia<br />

orientata alla qualità” afferma<br />

Fabrizio Rizzi, responsabile<br />

Strategies & Innovation,<br />

“l’approccio con cui ci proponiamo<br />

al mercato garantisce<br />

noi, quanto i nostri partners<br />

–che sono i nostri clienti–, e<br />

possiamo affermare che, grazie<br />

ai nostri prodotti e alle<br />

nostre competenze siamo<br />

competitivi sia su mercati<br />

maturi e consolidati, sia su<br />

strade emergenti e di frontiera.”<br />

Isys offre dunque tutta una gamma di<br />

servizi che spaziano dall’IT alle funzioni<br />

bancarie, con servizi di assistenza,<br />

manutenzione, personalizzazione e<br />

consulenza.<br />

Annualmente, Isys organizza un grande<br />

evento, il BEST User Club, al quale vengono<br />

invitati tutti gli utenti che usano<br />

BEST, e dall’incontro emergono proposte<br />

per la definizione di nuove linee<br />

evolutive per il prodotto.<br />

Per il prossimo futuro, prosegue Rizzi,<br />

“il nostro principale obiettivo è quello<br />

di terminare la fase di test per rilasciare<br />

la nuova versione di BEST, completamente<br />

sviluppata in Java, indipendente<br />

dalla piattaforma e totalmente accessibile<br />

via Internet, con un normale browser.<br />

<strong>Ti</strong>cino Business - 12/<strong>2004</strong> • 30<br />

Nell’intervista con Fabrizio Rizzi, responsabile Strategies & Innovation, e con Paolo Arioli,<br />

Managing Director di Best Vision Holding, viene presentata una delle aziende leader del settore<br />

di Lisa Pantini<br />

Paolo Arioli, Managing Director Best Vision Holding<br />

Del gruppo Best Vision Holding, fondata<br />

nel 2000 con sede generale a Zugo,<br />

fanno parte, oltre a Isys: ARIUS Suisse,<br />

IBE Banking Tecnology, Best Vision<br />

Real Estate, Best Vision Italia, Best<br />

Vision Middle East e PAC (Consulting);<br />

nonché aziende partecipate quali: Best<br />

Vision Holden Nigeria, Swiss Forfaiting<br />

Company, EMICS e Safe Digital<br />

Technology, e altre ancora.<br />

Gli investimenti del gruppo negli ultimi<br />

anni sono andati sempre crescendo,<br />

apportando anche una parallela crescita<br />

di fatturato e del numero di addetti ai<br />

lavori, che si aggira attorno a 125 persone.<br />

La mission della Hoding e quella di<br />

“coordinare le attività delle aziende par


31 • <strong>Ti</strong>cino Business - 12/<strong>2004</strong> Vita dei Soci<br />

tecipate secondo obiettivi e strategie di<br />

gruppo”, come spiega il Signor Paolo<br />

Arioli, Managing Director di Best Vision<br />

Holding.<br />

L’obiettivo è quello di divenire leader<br />

come Global Banking Provider,<br />

attraverso una strategia fondata su tre<br />

pilastri fondamentali:<br />

• Potenziamento del gruppo (con<br />

acquisizioni e fusioni, partnership e<br />

investimenti),<br />

• Sviluppo di nuovi prodotti e servizi,<br />

• Ricerca applicata (coinvolgendo le<br />

Accademie nei progetti di innovazione).<br />

Paolo Arioli ci conferma che l’anno<br />

<strong>2004</strong> per Isys è stato soddisfacente. “In<br />

particolare per le nuove vendite di<br />

BEST in Svizzera e all’estero e per il<br />

notevole ampliamento della nostra<br />

offerta grazie a nuovi moduli di BEST,<br />

quali AML (Anti Money Laundering),<br />

EDM (Encrypted Data Management),<br />

interamente svilupparti in Java, e per<br />

l’evoluzione delle funzionalità nelle<br />

aree Retail, Crediti, Front Office e Data<br />

Warehousing. Il periodo non estremamente<br />

positivo per la piazza<br />

Finanziaria” continua Arioli “ha portato<br />

banche e società finanziarie ad una<br />

selezione dei fornitori di soluzioni,<br />

puntando molto sulla qualità e parallelamente<br />

ad un contenimento dei costi<br />

di gestione; grazie così al nostro<br />

approccio al mercato abbiamo incontrato<br />

nei nostri interlocutori una buona<br />

disponibilità ad investire in infrastrutture<br />

IT”.<br />

Isys, grazie alla sua lunga esperienza<br />

non ha timori per il futuro. “Riteniamo<br />

che i trend futuri convergeranno sempre<br />

più verso l’utilizzo di nuove tecnologie<br />

per elevare le performance delle<br />

soluzioni, che dovranno, a loro volta,<br />

migliorare continuamente il livello del<br />

servizio offerto alla clientela. Crediamo<br />

pertanto che la continua estensione dei<br />

singoli servizi porterà al punto di offrire<br />

un singolo servizio a tutto tondo, e<br />

quindi che società come Isys, saranno<br />

sempre meno semplici Software House<br />

e sempre più società di servizi.” conclude<br />

Arioli.<br />

Uno studio di Andersen intitolato<br />

”Satisfaction survey of Integrated<br />

banking packages 2001/2002” ha definito<br />

Isys tra i migliori “Global Bankig<br />

Provider” del proprio segmento, commentando:<br />

“overall, BEST has been<br />

rated with a higher satisfaction and<br />

almost constantly above the market<br />

mean”. (Studio disponibile in lingua<br />

inglese sul sito www.isys.ch).<br />

Per questo significativo commento e<br />

per i progressi tecnologici che Isys<br />

muove costantemente, la <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong> si congratula<br />

con questa brillante azienda,<br />

annoverandola tra i suoi nuovi soci.<br />

Isys Banking Software<br />

Via Cantonale 16<br />

6982 Agno – Lugano<br />

Tel. +41 91 610 18 21<br />

Fax. +41 91 610 18 25<br />

www.isys.ch<br />

lugano@isys.ch<br />

La<br />

augura a tutti voi<br />

un Buon Natale e un Felice 2005


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Vendita centralini telefonici<br />

Impianti telefonici e telematici<br />

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Progetti d’impianti<br />

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6500 Bellinzona<br />

Via P.F. Mola 11<br />

Casella postale 1068<br />

Tel. 091 825 55 21<br />

Fax 091 825 55 23<br />

E-mail:<br />

info@instalux.ch<br />

CCP 65-5775-3<br />

6512 Giubiasco<br />

Tel. 091 857 23 71<br />

Fax 091 857 23 10<br />

www.instalux.ch


• Dati Media<br />

Da decenni la <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong> persegue una politica di informazione e<br />

vigilanza sui fatti dell’economia ticinese. I soci e gli abbonati<br />

vengono informati con articoli mirati sull’evoluzione dell’economia,<br />

della politica e delle normative in genere. Questo<br />

mezzo di comunicazione permette di informare l’imprenditore<br />

ticinese sulle opportunità per conoscere nuovi mercati, sulle<br />

procedure in consultazione, sui temi in votazione e sui corsi di<br />

formazione.<br />

<strong>Ti</strong>cino Business intende fungere da cassa di risonanza di quella<br />

che la <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong> ritiene essere una buona politica economica,<br />

aperta ed evolutiva, in completa indipendenza di giudizio, aldilà<br />

delle fazioni politiche, ed intervenire più incisivamente sugli<br />

eventi che ci toccano.<br />

Ringraziamo gli inserzionisti che, grazie alla loro pubblicità,<br />

sostengono un’azione concreta a favore dell’economia ticinese.<br />

ORGANO UFFICIALE:<br />

FORMATO / PREZZI D’INSERZIONE<br />

Grandezza Formato (larghezza x altezza) Prezzo base (bianco/nero) Prezzo base (quadricromia)<br />

(IVA 7,6% esclusa) (IVA 7,6% esclusa)<br />

1/1 pagina SP 180 x 260 mm 1˙200.– 1˙600.–<br />

PV 210 x 297 mm<br />

1/2 pagina verticale SP 88 x 260 mm 600.– 1˙850.–0<br />

1/2 pagina orizzontale SP 180 x 125 mm 600.– 1˙850.–0<br />

1/4 pagina verticale SP 88 x 125 mm 350.– 1˙500.–0<br />

1/4 pagina orizzontale SP 180 x 60 mm 350.– 1˙500.–0<br />

1/8 pagina SP 88 x 60 mm 200.– 1˙300.–0<br />

Posizione in pagina testo<br />

1 colonna SP 60 x 260 mm 450.– 1˙600.–0<br />

Pagine di copertina<br />

2ª SP 180 x 260 mm 1˙700.–<br />

3ª SP 180 x 260 mm 1˙700.–<br />

4ª PV 210 x 297 mm 1˙800.–<br />

SP: specchio pagina<br />

PV: pagina al vivo<br />

RIBASSO DI RIPETIZIONE TIRATURA MESI D’APPARIZIONE<br />

03 volte 5% 2˙500 copie febbraio maggio settembre dicembre<br />

06 volte 8% marzo giugno ottobre<br />

10 volte 10% aprile luglio novembre<br />

INDIRIZZI<br />

Editore: <strong>Cc</strong>ia -<strong>Ti</strong>, casella postale 2378, 6901 Lugano<br />

Redattore responsabile: Aldo Stoffel - Tel 091 911 51 14 - stoffel@cci.ch<br />

Stampa: La Buona Stampa, via Fola, 6963 Pregassona<br />

Pubblicità: Pubblicità Sacchi - Edizioni Tecniche & Commerciali - Stabile Violino - Via Cantonale 34a, casella postale 558<br />

6928 Manno, Tel. 091 600 20 70 - Fax 091 600 20 74 - info@pubblicitasacchi.ch - www.pubblicitasacchi.ch<br />

INDICAZIONI TECNICHE<br />

Carta Colore <strong>Ti</strong>po di stampa/Film Fornitura dati Macintosh/PC Rilegatura<br />

Royal Print lucida Quadricromia Offset QuarkXPress 3.3, 4.0 Piegato,<br />

90 e 170 g/m 2 Retino 60 l/cm Adobe Illustrator 9.0, 10.0 2 punti metallici<br />

Macromedia Freehand 9.0, 10.0<br />

Adobe Photoshop 5.0, 6.0<br />

D<br />

i seguito pubblichiamo la relazione<br />

del Presidente Ambro-<br />

setti all’87esima Assemblea<br />

Generale Ordinaria della <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong>,<br />

tenutasi il 15 ottobre <strong>2004</strong> presso il<br />

Grand Hotel Eden a Paradiso.<br />

In tutti questi anni passati alla presidenza<br />

della <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong>, ogni anno, in occasione<br />

dell’Assemblea generale la mia più grande<br />

preoccupazione è stata la scelta del tema<br />

del discorso presidenziale. Mai come quest’anno,<br />

l’argomento di cui parlare, mi era<br />

parso così impellente, così ovvio. Perché<br />

mai come quest’anno, durante il passato<br />

decennio a capo di questa istituzione, noi<br />

della Camera siamo stati così preoccupati,<br />

così profondamente allarmati dall’avvicendarsi<br />

di avvenimenti economici e politici<br />

in questo Cantone: avrete capito che mi<br />

sto riferendo alla spesa pubblica. La situazione<br />

è grave oggi, ma sembra essere<br />

ancora peggiore domani. Perché lo Stato<br />

si sta indebitando al ritmo di 300 milioni<br />

all’anno e intende risolvere la questione di<br />

N<br />

Riforme e meno tasse in <strong>Ti</strong>cino,<br />

ecco la ricetta per uscire dalla crisi<br />

di Franco Ambrosetti, Presidente <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong><br />

Tre Sì il 28 novembre<br />

uova perequazione finanziaria,<br />

nuovo ordinamento finanziario e<br />

legge sulle cellule staminali, sono<br />

i tre oggetti in votazione il prossimo 28<br />

novembre.<br />

Due riforme e una nuova legge molto<br />

importanti per il Paese, per cui la <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong><br />

raccomanda tre Sì. Ma ecco nel dettaglio<br />

i temi in votazione.<br />

Perequazione finanziaria<br />

La riforma della perequazione finanziaria<br />

di Alessio Del Grande<br />

un debito pubblico, che raggiungerà tra 4<br />

anni il 20% del PIL, applicando cerotti,<br />

anzi cerottini, che servono soltanto come<br />

specchietto per le allodole. Nonostante il<br />

fatto che per 10 anni, in questo Cantone si<br />

sia cercato di ottenere una parvenza di<br />

competitività con altri Stati a livello fiscale,<br />

nonostante che la Svizzera nel suo insieme,<br />

oggi, sia meno attrattiva per le persone<br />

giuridiche di Inghilterra, Irlanda,<br />

Austria, Danimarca, Norvegia e perfino la<br />

socialdemocraticatissima Svezia, patria di<br />

Myrdal e Ohlin; nonostante in quattro<br />

anni, con gli sgravi fiscali, le entrate siano<br />

sostanziosamente aumentate di circa<br />

mezzo miliardo, a riprova che una politica<br />

fiscale amica delle aziende serve alla crescita<br />

economica; nonostante tutto ciò, si<br />

propone ancora una volta di inasprire la<br />

fiscalità alle imprese per medicare, con<br />

misure pompieristiche e di breve durata,<br />

la disastrosa crescita delle uscite, causa<br />

principale, se non unica, del disastro<br />

finanziario cui stiamo andando incontro.<br />

Continua a pagina 3<br />

per una migliore ripartizione dei compiti<br />

tra Cantoni e Confederazione, muove dal<br />

presupposto che il federalismo negli ultimi<br />

anni sia andato progressivamente<br />

svuotandosi, delegando troppi compiti al<br />

Governo centrale e riducendo poteri e<br />

margini di manovra dei Cantoni.<br />

Con la conseguenza, inoltre, di un accavallarsi<br />

delle competenze e di una gestione<br />

poco chiara ed equilibrata dei flussi<br />

finanziari.<br />

Continua a pagina 10<br />

News della <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong><br />

Sommario<br />

Strong opinions<br />

Contromano<br />

Intervista Amb. Luzius Wesescha<br />

Tre Sì il 28 novembre<br />

• Agenda <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong> pag. 13<br />

• Sì alla legge<br />

sulle cellule staminali pag. 14<br />

• Votazioni del 28.11.<strong>2004</strong> pag. 15<br />

• La vera questione morale pag. 16<br />

• Flat Tax pag. 18<br />

• Edilespo<br />

23-27 novembre <strong>2004</strong> pag. 20<br />

•<br />

Novembre <strong>2004</strong><br />

pag. 23<br />

• Nuovo certificato di salario pag. 28<br />

• Lavoro temporaneo<br />

e periodo di prova pag. 29<br />

• Assioma SA pag. 30<br />

• Tunisia, nuove opportunità pag. 32<br />

• Outils Rubis SA pag. 34<br />

• Premec SA +<br />

Micron SA Agno pag. 36<br />

• Pharmaton SA pag. 37<br />

• 87esima AGO della <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong> pag. 38<br />

• AOREP pag. 40<br />

• Contatti d’affari pag. 42<br />

• Schede IFCAM pag. 43<br />

• Cerca lavoro pag. 44<br />

• Intervista con Guido De Carli pag. 45<br />

• Fiere internazionali pag. 46


News Dati della Media <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong><br />

2005<br />

Nel mese di gennaio+febbraio marzo aprile maggio giugno<br />

luglio+agosto settembre ottobre novembre dicembre<br />

Formati e prezzi delle inserzioni (IVA 7,6% esclusa) Bianco/Nero Quadricromia<br />

Materiale fornito per la stampa Film positivo<br />

Dischetto<br />

Originale da riprodurre<br />

Eseguire a nuovo (lavoro fatturato a parte)<br />

Ditta<br />

Persona di contatto<br />

Indirizzo per la fattura<br />

1/1 (pagine interne) 1’200.– 1’600.–<br />

SP 180 x 260 mm<br />

PV 210 x 297 mm<br />

1/2 (pagine interne) 600.– 850.–<br />

SP 88 x 260 mm (verticale)<br />

SP 180 x 125 mm (orizzontale)<br />

1/4 (pagine interne) 350.– 500.–<br />

SP 88 x 125 mm (verticale)<br />

SP 180 x 60 mm (orizzontale)<br />

1/8 (pagine interne) 200.– 300.–<br />

SP 88 x 60 mm<br />

1 Colonna (pagine interne) 450.– 600.–<br />

SP 60 x 260 mm<br />

1/1 pagina di copertina: 2 a , 3 a pagina 1’300.– 1’700.–<br />

4 a pagina 1’400.– 1’800.–<br />

SP 180 x 260 mm<br />

PV 210 x 297 mm<br />

SP: specchio pagina PV: pagina al vivo<br />

Telefono Fax<br />

Luogo/Data Firma<br />

Da ritornare a: Pubblicità Sacchi - Edizioni Tecniche & Commerciali - Stabile Violino - Via Cantonale 34a, casella postale 558<br />

6928 Manno, Tel. 091 600 20 70 - Fax 091 600 20 74 - info@pubblicitasacchi.ch - www.pubblicitasacchi.ch


35 • <strong>Ti</strong>cino Business - 12/<strong>2004</strong> Servizi della <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong><br />

Procedure di consultazione federali<br />

di Luca Albertoni<br />

Q<br />

ui di seguito sono elencate alcune<br />

delle procedure di consultazione<br />

della Confederazione che<br />

possono essere ritenute rilevanti<br />

per gli ambienti economici. Invitiamo<br />

tutti i soci della <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong> a partecipare alle<br />

procedure ad inviarci le loro osservazioni<br />

al più tardi 7 giorni prima della data di<br />

scadenza indicata accanto ad ogni progetto.<br />

Le osservazioni possono essere<br />

trasmesse per posta, Fax (+41 91 911 51<br />

12) o e-mail (albertoni@cci.ch).<br />

Sarà poi premura della <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong> trasmettere<br />

una presa di posizione alle autorità<br />

federali.<br />

La documentazione concernente le relative<br />

procedure può essere ottenuta sul<br />

sito:<br />

www.admin.ch/ch/i/gg/pc/pendent.html.<br />

1. Legge federale sull’introduzione<br />

dell’iniziativa popolare generica e<br />

revisione della legislazione federale<br />

sui diritti politici.<br />

Scopo principale è l’introduzione<br />

dell’iniziativa popolare generica e<br />

alcune semplificazioni per l’elezione<br />

del Consiglio nazionale.<br />

Data limite: 28.02.2005.<br />

2. Modifica della legge sul diritto<br />

d’autore e sui diritti di protezione<br />

affini, che si prefigge di favorire<br />

la creatività e migliorare il quadro<br />

legislativo relativo al commercio<br />

elettronico di opere letterarie e artistiche,<br />

tenendo conto dei più recenti<br />

trattati internazionali.<br />

Data limite: 31.01.2005.<br />

3. Decreto federale che approva la<br />

Convenzione dell’Aja relativa alla<br />

legge applicabile ai trust ed al<br />

loro riconoscimento.<br />

La ratifica del trattato internazionale<br />

è importante alla luce della crescente<br />

importanza dei trust. Il progetto<br />

prevede anche importanti<br />

modifiche della legge federale sul<br />

diritto internazionale privato<br />

(LPDIP) e della legge federale sulla<br />

esecuzione e sul fallimento (LEF).<br />

Data limite: 31.01.2005.<br />

4. Nuova impostazione della perequazione<br />

finanziaria e dei compiti<br />

NPC<br />

Si tratta della legislazione d’esecuzione<br />

relativa alla nuova impostazione<br />

della perequazione finanziaria<br />

e della ripartizione dei compiti<br />

tra Confederazione e Cantoni<br />

(NPC), approvata in votazione<br />

popolare lo scorso 28 novembre<br />

<strong>2004</strong>.<br />

Data limite: 15.02.2005<br />

5. Rapporto “Sanzioni in materia di<br />

vigilanza sui mercati finanziari”<br />

Una speciale Commissione di<br />

esperti completa, attraverso un<br />

sistema di sanzioni, la legge federale<br />

sulla vigilanza sui mercati finanziari<br />

(legge sui mercati finanziari<br />

[LFINMA]) - proposta nel primo<br />

rapporto parziale - che prevede di<br />

riunire Commissione federale delle<br />

banche (CFB) e Ufficio federale<br />

delle assicurazioni private (UFAP).<br />

Inoltre vi vengono indicati gli strumenti<br />

sanzionatori di cui dovrebbe<br />

essere dotata la futura FINMA.<br />

Data limite: 31.01.2005<br />

6. Modifica della legge federale sull’imposizione<br />

degli oli minerali<br />

A partire dal 2007 i carburanti “puliti”<br />

fruiranno di agevolazioni fiscali.<br />

Il progetto intende promuovere i<br />

carburanti “puliti” mediante incentivi<br />

fiscali al fine di ridurre le emissioni<br />

di CO2 nel traffico stradale. La<br />

modifica prevede l’esonero dall’imposta<br />

sugli oli minerali per i carburanti<br />

derivati da materie prime rinnovabili.<br />

Nel contempo l’imposizione<br />

del gas naturale e di quello liquido<br />

utilizzati come carburanti è<br />

ridotta di 40 centesimi al litro equivalente<br />

di benzina. La diminuzione<br />

delle entrate sarà integralmente<br />

compensata da un’imposta più elevata<br />

sulla benzina. L’imposizione<br />

fiscale della benzina subirà probabilmente<br />

un aumento di 1-2 centesimi<br />

nel 2007 e di circa 6 centesimi<br />

al litro nel 2010.<br />

Data limite: 21.01.2005<br />

7. Riduzione del CO2<br />

La Svizzera deve adottare misure<br />

supplementari per poter raggiungere<br />

gli obiettivi di politica climatica<br />

fissati dalla legge sul CO2 e sono<br />

quindi poste in consultazione quattro<br />

varianti per la riduzione delle<br />

emissioni di CO2. Tre prevedono<br />

una tassa sul CO2, mentre una si<br />

limita al “centesimo per il clima”<br />

facoltativo sui carburanti.<br />

Data limite: 20.01.2005


Servizi della <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong><br />

Carnet ATA:<br />

valido e operativo anche in Serbia<br />

di Luciana Muggiasca, responsabile del servizio legalizzazione e Carnet ATA<br />

<strong>Ti</strong>cino Business - 12/<strong>2004</strong> • 36<br />

Come anticipato nel numero dello scorso mese di novembre, il Carnet ATA è già entrato in vigore nella Serbia a partire<br />

dal 1° novembre <strong>2004</strong>.<br />

I Carnet ATA saranno accettati dalle dogane serbe sul territorio doganale della Serbia, all’eccezione del territorio del<br />

Kosovo e Metohija, nell’ambito delle seguenti Convenzioni:<br />

a) Convenzione Doganale sul Carnet ATA per l’ammissione temporanea delle merci (Convenzione ATA, Bruxelles, 6 dicembre<br />

1961);<br />

b) Convenzione Doganale relativa all’importazione temporanea del materiale professionale (Bruxelles, 8 giugno 1961);<br />

c) Convenzione Doganale relativa alle facilitazioni accordate per l’importazione delle merci destinate ad essere presentate o utilizzate<br />

ad un’esposizione, una fiera, un congresso o una manifestazione analoga (Bruxelles, 8 giugno 1961);<br />

d) Convenzione internazionale per facilitare l’importazione dei campioni commerciali e del materiale pubblicitario<br />

(Ginevra, 7 novembre 1952);<br />

e) Convenzione doganale relativa all’importazione temporanea degli imballaggi (Bruxelles, 6 ottobre 1960);<br />

f ) Come pure nell’ambito delle disposizioni della Convenzione doganale relativa all’importazione temporanea dei veicoli stradali<br />

commerciali (Ginevra, 18 maggio 1956).<br />

La Convenzione ATA non è applicata nel territorio di Montenegro.<br />

I Carnet ATA non sono accettati per le merci non accompagnate.<br />

I Carnet ATA non sono accettati per il traffico postale.<br />

I Carnet ATA sono accettati per il transito attraverso il territorio doganale della Serbia, conformemente alle disposizioni della<br />

Convenzione ATA.<br />

Tutti gli uffici doganali serbi sono abilitati ad accettare i Carnet ATA 24 ore su 24, ad eccezione degli uffici doganali situati all’interno<br />

del Paese, che seguono i normali orari di lavoro. Una lista di questi uffici è ottenibile presso il nostro Segretariato.<br />

I Carnet ATA possono essere riempiti in lingua serba, francese, inglese o tedesca. La dogana si riserva il diritto di richiedere una traduzione.<br />

L’amministrazione generale delle dogane della Serbia ha accettato la Camera di commercio e dell’industria della Serbia (CCIS) quale<br />

organizzazione nazionale garante ed emittente dei Carnet ATA per il territorio della Serbia.<br />

Per ogni ulteriore informazione,<br />

vi invitiamo a contattare il nostro Servizio legalizzazioni e Carnet ATA<br />

Tel +41 91 911 51 23/24/25<br />

Fax +41 91 911 51 12.


37 • <strong>Ti</strong>cino Business - 12/<strong>2004</strong> Servizi della <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong><br />

Molte sono le comunicazioni per richieste di contatti d’affari che giungono quotidianamente alla nostra segreteria. Di seguito<br />

ve ne proponiamo alcune.<br />

CHI<br />

EGYTEX 2005 / 9-11 May<br />

The International apparel and home<br />

textile manufacturing trade fair in<br />

Egypt.<br />

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favoriser l’investissement des entreprises<br />

suisses au Brésil et en Amsud, et<br />

leur proposer les services pour résoudre<br />

les problématiques qu’elles rencontrent<br />

sur ces marchés.<br />

8 années d’expérience;<br />

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Monsieur Yvan Bernardin<br />

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Le segnalazioni sopra riportate vengono pubblicate senza responsabilità alcuna da parte della Camera di commercio,<br />

dell’industria e dell’artigianato del cantone <strong>Ti</strong>cino.


Servizi della <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong><br />

<strong>Ti</strong>cino Business - 12/<strong>2004</strong> • 38<br />

Aggiornamento sulla tassazione dei<br />

risparmi tra Svizzera ed Unione Europea<br />

Riflessioni sull’introduzione dell’entrata in vigore sull’accordo della fiscalità del risparmio<br />

di Lisa Pantini<br />

in vigore dell’accordo sulla<br />

tassazione del risparmio tra<br />

L’entrata<br />

Svizzera ed Unione Europea è previsto<br />

per il primo luglio 2005.<br />

Quest’ordinamento è giunto a conclusione<br />

il 3 giugno scorso quando il ministero<br />

europeo delle finanze ha ratificato la<br />

direttiva sulla tassazione del risparmio,<br />

che ha come elemento chiave in esso lo<br />

scambio di informazioni tra autorità<br />

fiscali. Anche Belgio, Austria e<br />

Lussemburgo introdurranno una ritenuta<br />

sui redditi da interessi dei non residenti,<br />

seguendo così le stesse regole<br />

svizzere.<br />

I principali elementi del progetto sono:<br />

• L’introduzione di un principio di<br />

paying agent (agente pagatore),<br />

ossia una persona che accetta i pagamenti<br />

da un’emittente e li distribuisce<br />

ai supporti della sicurezza.<br />

(Solitamente si tratta di un agente<br />

bancario che esegue operazioni con<br />

dividendo, coupons ed i pagamenti<br />

principali al supporto della sicurezza<br />

a nome dell’emittente). L’entità che<br />

offre al cliente gli interessi sul capitale<br />

investito ha il compito di riscuotere<br />

e versare alla Confederazione l’imposta<br />

preventiva sui capitali esteri;<br />

• La coesistenza di un modello, nel<br />

quale chi si trova nella situazione di<br />

essere tassato possa scegliere tra uno<br />

scambio di informazioni o un prelevamento<br />

di una ritenuta alla fonte sui<br />

redditi da interessi;<br />

• La tassa alla fonte, che sarà del<br />

15% nei primi tre anni, del 20% nei<br />

successivi tre, fino ad arrivare al<br />

35% in seguito;<br />

• L’incasso derivante dalla tassa<br />

alla fonte sarà diviso sulla base del<br />

75/25 tra UE e Svizzera;<br />

• Il pagamento della tassa è valido<br />

solo per le persone fisiche,<br />

non saranno soggette a queste<br />

tasse ed imposizioni le società offshore<br />

e le fondazioni, anche se il<br />

beneficiario ultimo è un residente<br />

europeo;<br />

• Molti fondi d’investimento<br />

non sono considerati tassabili,<br />

tra questi i prodotti strutturati,<br />

quelli assicurativi, i derivati, gli<br />

hedge funds, ecc.;<br />

• La grandfathering clause,<br />

quella clausola per cui esiste un’esenzione<br />

che permette a persone o<br />

ad entità di continuare con un’attività<br />

prima che questa diventasse illegale<br />

dopo un cambiamento nella norme<br />

legali.<br />

L’accordo, firmato in ottobre a Bruxelles,<br />

dovrebbe essere approvato dal<br />

Parlamento questo dicembre. La Svizzera<br />

appare orientata ad effettuare un adattamento<br />

delle direttive UE alla propria legislazione,<br />

senza un automatico scambio di<br />

informazioni, e senza un link formale alle<br />

direttive UE. È prevista una postilla che<br />

funge da compromesso per la rinegoziazione.<br />

La verifica delle funzionalità tecniche<br />

è possibile in qualsiasi periodo, la<br />

richiesta da parte dell’UE per una revisione<br />

sarà fattibile solo attorno al<br />

2013/2014, dopo un sufficiente periodo<br />

di prova per l’implementazione integrale.<br />

Utile sottolineare infine, anche il probabile<br />

grande sforzo organizzativo e formativo<br />

al quale andranno incontro le banche<br />

elvetiche nei prossimi tempi. Con<br />

questo accordo, il segreto bancario svizzero<br />

è salvo, ma non lo è l’impegno ed il<br />

lavoro che gli istituti dovranno compiere<br />

per adeguarsi alle nuove norme. Ciò<br />

comporterà una serie di costi per creare<br />

le premesse giuridiche e gli strumenti<br />

per far fronte a quest’accordo.


39 • <strong>Ti</strong>cino Business - 12/<strong>2004</strong> Servizi della <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong><br />

Schede IFCAM<br />

La pubblicazione mensile della <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong> per gli approfondimenti<br />

di tematiche attuali<br />

di Lisa Pantini<br />

Èstata pubblicata nel mese di<br />

novembre <strong>2004</strong> la Scheda Ifcam<br />

numero 123, appartenente alla<br />

categoria tematica Direzione e politica<br />

aziendale, redatta dal Signor Frode<br />

Hvaring, lic.rer.pol., consulente risorse<br />

umane e direttore dell’azienda Valoring<br />

Sagl di Lugano, sul tema “Meglio prevenire<br />

che curare: lo stress in azienda”.<br />

Il testo affronta con chiarezza e praticità<br />

gli elementi principali che contraddistinguono<br />

lo stress in azienda oggi, portando,<br />

oltre che numerosi esempi, anche<br />

alcuni fondamenti teorici, che possono<br />

far ben intendere al lettore i problemi<br />

che potrebbero insorgere in un’azienda a<br />

causa dello stress.<br />

Fenomeno attuale, certo. Fenomeno da<br />

non sottovalutare però sia dai collaboratori<br />

che dal management di un’azienda.<br />

Una definizione corrente di stress dice<br />

che esso è un insieme di reazioni fisiche<br />

ed emotive dannose che si manifesta<br />

quando le richieste poste dal lavoro<br />

non sono commisurate alle capacità,<br />

risorse o esigenze del lavoratore. Lo<br />

stress connesso al lavoro può influire<br />

negativamente sulle condizioni di salute<br />

e provocare persino infortuni<br />

(National Institute for Occupational<br />

Safety).<br />

Nella Scheda troveremo dunque maggiori<br />

spunti su che cosa sia lo stress, su<br />

cause e prevenzione, su come riconoscere<br />

questo “sintomo” in pratica, consigli<br />

su come correggerlo, descrizione di<br />

studi fatti che evidenziano i suoi costi<br />

nella società e per un’azienda. Infine<br />

vengono presentati altri fenomeni legati<br />

allo stress e possibili<br />

referenze e links<br />

utili al lettore per<br />

una più approfondita<br />

documentazione.<br />

Frode Hvaring è<br />

nato e cresciuto in<br />

Norvegia e ha studiato<br />

in Francia ed<br />

in Svizzera.<br />

Laureato in scienze<br />

economiche e sociali,<br />

si è specializzato<br />

nella Direzione e<br />

nell’Organizzazione<br />

aziendale. Hvaring<br />

dispone di una<br />

quindicinale esperienza<br />

“sul campo”:<br />

ha difeso gli interessi<br />

padronali in<br />

Svizzera interna; è<br />

stato poi capo del<br />

personale a Lugano<br />

durante il periodo<br />

della ristrutturazione<br />

del Credit Suisse<br />

ed in seguito, fino al<br />

2003, ha creato e<br />

gestito il settore Risorse presso un<br />

gruppo bancario e finanziario italo-svizzero.<br />

Hvaring ha co-fondato Valoring a fine<br />

2003, desideroso di servire tutti i settori<br />

economici con la sua esperienza a 360°<br />

nelle Risorse Umane. Valoring si adopera<br />

per incrementare il “valore aggiunto<br />

umano”, tramite interventi principalmente<br />

in aziende localizzate in Svizzera<br />

ed in Italia (www.valoring.com).<br />

Ricordiamo a tutti gli interessati che l’abbonamento<br />

per le Schede Ifcam è sottoscrivibile<br />

in qualsiasi momento dell’anno<br />

al prezzo di 190.- franchi.<br />

Non esitate a contattarci per maggiori<br />

informazioni!<br />

Lisa Pantini<br />

Tel. +41 91 911 51 32<br />

pantini@cci.ch


Formazione<br />

<strong>Ti</strong>cino Business - 12/<strong>2004</strong> • 40<br />

Scuola per capi-azienda e corso di<br />

Economista aziendale nelle arti e mestieri<br />

Testimonianze<br />

di Patrizia Villa<br />

Questo mese abbiamo incontrato<br />

Nedo Lombardi, capo-azienda e<br />

Economista aziendale nelle arti e<br />

mestieri diplomato.<br />

Attualmente lavora presso l’AET<br />

(Azienda Elettrica <strong>Ti</strong>cinese) a Bellinzona:<br />

come noto impresa cantonale attiva nella<br />

produzione e distribuzione di energia.<br />

Da quanti anni lavora presso AET?<br />

Sono ormai dieci anni, ma non sono<br />

sempre stato attivo presso la sede di<br />

Bellinzona, precedentemente ho lavorato<br />

per alcuni anni alla centrale Piottino.<br />

Qual è la sua funzione?<br />

Momentaneamente sono attivo nel<br />

reparto contabilità quale impiegato contabile.<br />

Come mai ha deciso di seguire la<br />

Scuola per capi-azienda e<br />

successivamente il Corso<br />

preparatorio all’esame<br />

professionale superiore per il<br />

diploma federale<br />

di Economista aziendale nelle arti e<br />

mestieri?<br />

Devo premettere che sono figlio di un<br />

imprenditore: mio padre ha infatti una<br />

segheria con nove dipendenti.<br />

Pertanto, essendo l’unico in famiglia che<br />

potrebbe subentrare nell’attività, ho<br />

deciso di consolidare le mie conoscenze<br />

nella conduzione di un’azienda anche se<br />

per entrare in un’attività come quella in<br />

questione sono necessarie delle conoscenze<br />

specifiche, ad esempio le caratteristiche<br />

della materia prima, il legno, e<br />

tutta una serie di conoscenze del settore<br />

che, al momento, sento di non avere.<br />

Ha intenzione di rilevare<br />

prossimamente l’azienda famigliare?<br />

Direi di no, anche se non scarto a priori<br />

tale possibilità; eventualmente potrei<br />

vagliare questa opportunità per un futuro<br />

prossimo. In passato ho già avuto<br />

occasione di seguire un periodo di<br />

“apprendistato” di un anno nella segheria,<br />

ma poi ho deciso che quella non<br />

sarebbe stata la mia strada.<br />

Quanto appreso le potrebbe quindi<br />

tornare utile anche in un futuro,<br />

forse, ma sente di aver fatto un<br />

buon investimento pur non avendo<br />

ancora un’azienda propria?<br />

Sicuramente sì, dalle formazioni seguite<br />

alla Camera di commercio ho imparato a<br />

vedere i problemi in modo diverso, a<br />

capire alcuni meccanismi della realtà<br />

aziendale in cui sono attivo. Credo inoltre<br />

di aver imparato a ragionare in modo<br />

più metodico. Non ho mai cercato nei<br />

corsi una panacea per risolvere tutti i<br />

problemi che si presentano o potrebbero<br />

presentarsi in futuro. Sicuramente ho<br />

ottenuto quanto desideravo: degli strumenti<br />

per comprendere ed affrontare in<br />

maniera diversa tematiche a volte complesse.<br />

Quale materia ricorda in modo<br />

particolare?<br />

Sono sempre stato molto interessato alla<br />

gestione del personale. Come dipendente<br />

di una grande azienda spesso è molto<br />

utile riuscire a vedere oltre, analizzare e<br />

valutare le decisioni adottate dalla direzione<br />

dell’impresa.Tra l’altro, sulla scia di<br />

questo mio interesse, sono membro, in<br />

qualità di segretario, della Commissione<br />

Nedo Lombardi<br />

dipendenti dell’Azienda Elettrica<br />

<strong>Ti</strong>cinese.<br />

Quale materia le ha dato maggiori<br />

grattacapi?<br />

Il diritto! I cavilli giuridici non mi hanno<br />

proprio mai appassionato minimamente.<br />

L’azienda l’ha sostenuta nel seguire i<br />

corsi?<br />

Per la scuola di capo-azienda mi sono<br />

assunto di persona l’onere finanziario,<br />

ma ho avuto a disposizione dei congedi<br />

non pagati per seguire le lezioni.<br />

Per il corso preparatorio all’esame professionale<br />

superiore di Economista<br />

aziendale nelle arti e mestieri mi ero già<br />

spostato nella sede in cui lavoro attualmente,<br />

anche le mie mansioni erano<br />

cambiate: l’AET mi avrebbe dato sostegno<br />

totale nel caso in cui avessi superato<br />

gli esami, e così alla fine è stato.


41 • <strong>Ti</strong>cino Business - 12/<strong>2004</strong> Cerca lavoro<br />

Il tempo dedicato allo studio per il<br />

corso di Economista è stato molto?<br />

Direi abbastanza: tra una lezione e l’altra<br />

bisogna essere predisposti allo studio e<br />

all’apprendimento per assimilare al<br />

meglio quanto udito durante i corsi, ma<br />

quando gli esami si avvicinano si sentono<br />

sulle spalle tensione e stress che spronano<br />

certamente allo studio più sistematico.<br />

Motivante credo sia stato anche il<br />

gruppo di studio costituitosi, infatti insieme<br />

ad altri due colleghi del corso ci trovavamo<br />

per le ripetizioni.<br />

Candidato Conoscenze linguistiche Cerca Indirizzo<br />

Candidata<br />

ha ottenuto l’attestato<br />

professionale federale assistente<br />

di direzione, l’attestato<br />

di maestro di tirocinio, l’attestato<br />

federale di capacità<br />

impiegata di commercio.<br />

Anno di nascita 1957<br />

Cittadina svizzera/italiana<br />

Nadia Tripolitano<br />

laureata in Scienze Politiche<br />

con indirizzo Politico-<br />

Internazionale<br />

Anno di nascita 1977<br />

Cittadina italiana<br />

Nubile<br />

Moeys Branko<br />

laureato in Storia dell’Arte<br />

all’università di Amsterdam,<br />

ha ottenuto l’European<br />

Baccalaureate Cerificate in<br />

languages a Varese.<br />

Anno di nascita 1964<br />

Coniugato<br />

Avete mantenuto i contatti?<br />

Certo, ci vediamo ancora almeno una<br />

volta l’anno. Di solito alla festa dell’uva di<br />

Mendrisio oppure per una cena più classica.<br />

È riuscito bene a conciliare lavoro e<br />

studio?<br />

Sì, anche se è molto impegnativo, dal<br />

momento che oltre al lavoro ho anche la<br />

famiglia.<br />

Il tempo è sicuramente una risorsa<br />

scarsa.<br />

Italiano: lingua madre<br />

Francese: buono<br />

Tedesco: buono<br />

Inglese: buono<br />

Italiano: lingua madre<br />

Francese: buone conoscenze<br />

Tedesco: buone conoscenze<br />

Inglese: buone conoscenze<br />

Spagnolo: conoscenze scolastiche<br />

Olandese: lingua madre<br />

Italiano: ottimo<br />

Francese: ottimo<br />

Tedesco: buono<br />

Inglese: ottimo<br />

Spagnolo: buono<br />

Cinese: in fase di studio<br />

Ha assunto responsabilità<br />

nella comunicazione e nell’amministrazione<br />

del segretariato,<br />

contribuendo con competenza<br />

alla pianificazione ed<br />

all’organizzazione del lavoro<br />

nell’azienda, nonché all’elaborazione<br />

di piani di lavoro in<br />

ambito amministrativo.<br />

Cerca un’attività in veste di<br />

assistente di direzione o mandataria<br />

commerciale.<br />

Cerca un’attività nella quale<br />

poter applicare tutta la sua<br />

esperienza nel settore della<br />

contabilità e della gestione<br />

dei diversi reparti aziendali.<br />

Una persona molto affidabile,<br />

puntuale e con un forte spirito<br />

d’adattamento.<br />

Vista la sua ampia esperienza<br />

in veste di direttore commerciale<br />

e direttore export in<br />

grandi aziende europee, cerca<br />

una posizione come responsabile<br />

oppure come direttore<br />

commerciale-export in un’azienda<br />

di respiro internazionale.<br />

Consiglierebbe la Scuola per capiazienda<br />

e il corso preparatorio<br />

all’esame professionale superiore di<br />

Economista aziendale nelle arti e<br />

mestieri diplomato?<br />

L’ho già fatto più volte, sottolineando che<br />

se la Scuola per capi-azienda richiede un<br />

certo impegno, il corso di Economista ne<br />

richiede molto di più ed entrambi non<br />

sono corsi da sottovalutare.<br />

Tel. +41 91 79 721 16 60<br />

milon@freesurf.ch<br />

Via Zezio 63<br />

22100 Como - Italia<br />

Tel. +39 347 905 68 34<br />

nadiatripolitano@hotmail.com<br />

Via Cesare Battisti 15<br />

21023 Besozzo ( VA) - Italia<br />

Tel.+39 0335 57 39 875<br />

Tel.+39 0332 77 02 79<br />

Tel.+39 0323 65 32 40 ufficio<br />

moeys@libero.it<br />

Per le aziende interessate disponiamo dei curriculum vitae completi, da richiedere alla Signora Lazzeri +41 91 911 51 11 o cciati@cci.ch


Fiere internazionali<br />

Beautyworld Middle East / Gulf Beauty<br />

Dubai, 2-4 maggio 2005<br />

Dal dicembre 2002, Messe Frankfurt ha<br />

aperto la strada verso un altro importante<br />

mercato del futuro. Con l’acquisizione<br />

della fiera specializzata “Gulf Beauty“ della<br />

società fieristica Channels Exhibition,<br />

Messe Frankfurt propone una manifestazione<br />

Beautyworld anche in luogo significativo<br />

come Dubai, che rappresenta la<br />

porta d’accesso al mondo arabo. Il successo<br />

dell’edizione di quest’anno, che si è<br />

svolta dal 26 al 28 aprile presso il Dubai<br />

World Trade Center, parla da sé.<br />

Beautyworld Middle East/ Gulf Beauty ha<br />

registrato un incremento sia sul fronte<br />

degli espositori che dei visitatori. Con 433<br />

espositori, le presenze sono aumentate<br />

del 33% rispetto al 2003. 7’136 visitatori, il<br />

10% in più rispetto allo scorso anno,<br />

hanno manifestato grande entusiasmo<br />

per i prodotti degli espositori.<br />

Ulteriori ragguagli:<br />

www.gulfbeautyexpo.com<br />

Beautyworld Japan<br />

Tokyo, 9-19 maggio 2005<br />

Beautyworld Japan rappresenta non solo<br />

la fiera della bellezza più grande e di maggior<br />

successo, ma anche l’evento leader<br />

nel più importante mercato del settore<br />

cosmetico asiatico. Beautyworld Japan si<br />

svolge ogni anno nel mese di maggio nel<br />

centro espositivo internazionale “Tokyo<br />

Big Sight”, estremamente suggestivo dal<br />

punto di vista architettonico.<br />

Nel <strong>2004</strong>, 565 espositori provenienti da 23<br />

paesi hanno partecipato alla manifestazione<br />

e hanno presentato prodotti, trattamenti<br />

e servizi relativi al tema della bellezza.<br />

Con un afflusso di 43.400 visitatori, è<br />

stato registrato un notevole incremento<br />

rispetto allo scorso anno. Molti visitatori<br />

provenivano da settori affini, come quello<br />

alberghiero, del fitness e della sanità.<br />

Una delle novità di Beautyworld Japan<br />

di quest’anno è stata un’area espositiva<br />

indipendente dedicata al settore del<br />

confezionamento, un segmento in forte<br />

crescita economica, che il prossimo<br />

“SWISS Pavilion”: quale modo migliore per farsi<br />

notare? Il calendario delle partecipazioni collettive<br />

svizzere è disponibile su www.osec.ch/messen<br />

anno verrà ulteriormente ampliato.<br />

Nel 2005 gli espositori e i visitatori possono<br />

inoltre trarre vantaggio dai preziosi<br />

effetti sinergici derivanti dalla concomitanza<br />

con Intima Japan, la fiera tessile specializzata<br />

dedicata ai raffinati articoli di<br />

abbigliamento intimo e lingerie.<br />

Ulteriori ragguagli:<br />

www.beautyworldjapan.com<br />

BIO EXPO JAPAN 2005<br />

Tokyo, 18-20 maggio 2005<br />

La fiera internazionale BIO EXPO JAPAN è<br />

l’evento più importante del settore biotecnologico<br />

in Asia. In Giappone, questo<br />

mercato è in piena espansione grazie alle<br />

aziende private e ai fondi pubblici in continua<br />

crescita: il governo giapponese ha<br />

definito una strategia proprio per sostenere<br />

la biotecnologia.<br />

L’Osec Business Network Switzerland e lo<br />

Swiss Business Hub Japan, in collaborazione<br />

con Swiss Biotech, l’associazione<br />

delle biotecnologie in Svizzera, organizza<br />

per la quarta volta nel 2005 uno “SWISS<br />

Pavilion” a Tokyo. L’unione fa la forza, unitevi<br />

allo “SWISS Pavilion”: usufruendo dei<br />

servizi dell’Osec potrete dedicarvi interamente<br />

ai vostri clienti!<br />

Informazioni generali sulla fiera:<br />

www.reedexpo.co.jp/bio/english<br />

Informazioni sullo “SWISS Pavilion”:<br />

www.osec.ch/0xd417eb28_0x000c6094<br />

PLMA 2005 World of Private Label<br />

Amsterdam, 24-25 maggio 2005<br />

Da anni l’Osec organizza due “SWISS<br />

Pavilion”, uno nel settore alimentare, l’altro<br />

nel non-food, al salone internazionale<br />

specializzato PLMA “Il Mondo del Marchio<br />

del Distributore” di Amsterdam. PLMA è<br />

l’unico salone europeo dedicato unicamente<br />

ai marchi dei distributori.<br />

Tra le partecipazioni straniere, la Svizzera<br />

occupa tradizionalmente una posizione<br />

importante.<br />

Ben 5’500 professionisti d’Europa hanno<br />

visitato la PLMA <strong>2004</strong>. La parte di mercato<br />

delle marche di distributori non è mai<br />

stata così importante come oggi.<br />

<strong>Ti</strong>cino Business - 12/<strong>2004</strong> • 42<br />

Informazioni generali sulla fiera:<br />

www.plmainternational.com<br />

Informazioni sullo “SWISS Pavilion”:<br />

www.osec.ch/0xd417eb28_0x000bfcf5<br />

ShanghaiTex 2005<br />

Shanghai, 3-6 giugno 2005<br />

ShanghaiTex è il salone leader dell’industria<br />

tessile nella Repubblica popolare di<br />

Cina e in tutta l’Asia. E l’edizione 2005<br />

promette di attirare ancora più espositori<br />

e visitatori del 2003.<br />

L’Osec in collaborazione con SWISSMEM<br />

e lo Swiss Business Hub China allestirà<br />

uno “SWISS Pavilion” a questa fiera. Lo<br />

“SWISS Pavilion” sarà situato nella hall 6.<br />

Informazioni generali sulla fiera:<br />

www.2456.com/shanghaitex<br />

Informazioni sullo “SWISS Pavilion”:<br />

www.osec.ch/0xd417eb28_0x000ca09a<br />

BIO 2005<br />

Philadelphia, 19-22 giugno 2005<br />

BIO – Annual International Convention è<br />

l’evento mondiale più importante nel settore<br />

della biotecnologia. Questo salone,<br />

corredato da seminari e congressi, si tiene<br />

ogni anno in una grande città degli Stati<br />

Uniti o del Canada ed è organizzato dalla<br />

Biotechnology Industry Organization<br />

(BIO), associazione economica americana<br />

con sede a Washington che conta più di<br />

un migliaio di associati, tra cui aziende<br />

americane di biotecnologia, centri di<br />

ricerca e di sviluppo, aziende ed organizzazioni<br />

estere.<br />

Negli ultimi anni, il numero di visitatori è<br />

aumentato continuamente. Il tasso di partecipazione<br />

crescente riflette il grande<br />

interesse per la commercializzazione delle<br />

biotecnologie nel mondo intero.<br />

L’Osec Business Network Switzerland, in<br />

collaborazione con l’associazione Swiss<br />

Biotech, organizza una partecipazione<br />

collettiva ufficiale svizzera al salone BIO<br />

2005 a Philadelphia.<br />

Informazioni generali sulla fiera:<br />

www.bio.org/events/2005<br />

Informazioni sullo “SWISS Pavilion”:<br />

www.osec.ch/0xd417eb28_0x000c6a4d


gestione<br />

e servizi pubblici<br />

La rivista specializzata per gli amministratori pubblici - Aprile <strong>2004</strong><br />

Informazione<br />

professionale...<br />

INSTALLATORE<br />

Rivista dell’Unione Svizzera dei professionisti<br />

nella Tecnica Sanitaria e di Riscaldamento<br />

GESTIONE E SERVIZI PUBBLICI<br />

La rivista specializzata rivolta ai quadri dirigenziali,<br />

ai collaboratori dell’amministrazione pubblica del Cantone <strong>Ti</strong>cino<br />

TICINO ECONOMICO<br />

Presentazione della vita economica, industriale<br />

e commerciale ticinese<br />

CANTIERI & ABITARE<br />

Rivista professionale della costruzione<br />

e dell’arredamento<br />

RIVISTA ATTS<br />

Rivista dell’impiantistica dell’Associazione<br />

Tecnica Termo - Sanitaria<br />

SUISSETEC<br />

Prontuario delle ditte affiliate suissetec<br />

del Cantone <strong>Ti</strong>cino<br />

TICINO BUSINESS<br />

Mensile della Camera commercio<br />

industria artigianato cantone <strong>Ti</strong>cino<br />

AIET<br />

Elenco delle ditte affiliate AIET<br />

del cantone <strong>Ti</strong>cino - Associazione<br />

Installatori Elettricisti <strong>Ti</strong>cinesi<br />

ARCHI<br />

Rivista Svizzera di architettura,<br />

ingegneria e urbanistica,<br />

organo ufficiale SIA-OTIA-ATEA<br />

ANNUARIO IMPRESARI<br />

COSTRUTTORI TICINESI<br />

Elenco delle imprese di costruzioni<br />

iscritte all’Albo cantonale <strong>Ti</strong>cinese<br />

e membri SSIC<br />

Pubblicità Sacchi<br />

Edizioni Tecniche & Commerciali<br />

Via Cantonale 34a - Stabile Violino<br />

Casella Postale 558 - CH-6928 Manno<br />

Tel. +41 91 600 20 70<br />

Fax +41 91 600 20 74<br />

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...per professionisti<br />

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Dedicata alla bellezza, alla varietà,<br />

alle tendenze e agli affari.<br />

La Heimtextil 2005.<br />

Heimtextil, ambita piattaforma internazionale del settore, evento stimolante, foriero di nuove mode e<br />

tendenze, punto di riferimento per ogni specialista, tutto all'insegna del motto «imagine new dimensions».<br />

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Frankfurt am Main, 12 –15.1. 2005

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