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© <strong>Cuore</strong> <strong>Fratello</strong><br />
Da <strong>Cuore</strong> a <strong>Cuore</strong><br />
<strong>Cuore</strong> <strong>Fratello</strong> <strong>notizie</strong> <strong>Anno</strong> 9-<strong>n°3</strong><br />
Stampe Prop. Poste Italiane S.p.A. Sped. in Abb. Post. D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n°46) art 1 comma 2, CNS Milano.<br />
Notiziario periodico della Associazione <strong>Cuore</strong> <strong>Fratello</strong> - Direttore responsabile: Don Claudio Maggioni - Periodico registrato ai sensi della L.47/48 al Tribunale di Milano <strong>n°3</strong>69 del 30 maggio 2006.<br />
iL sensO deL nOstrO CamminO<br />
«Vorrei poterli ringraziare tutti uno ad uno<br />
per aver contribuito a salvare il mio bambino».<br />
Così, rivolgendosi idealmente ai<br />
nostri donatori, si è espressa la mamma<br />
di Salah, un bimbo egiziano di sei anni,<br />
operato e salvato nei mesi scorsi al Policlinico<br />
di San Donato grazie alla generosità<br />
di quanti, da anni, non fanno mancare il<br />
loro prezioso aiuto a <strong>Cuore</strong> <strong>Fratello</strong>.<br />
Il sentito grazie di questa donna, uscita<br />
con sollievo e trepidazione da quello che<br />
sembrava – nel suo Paese – un tunnel<br />
senza via d’uscita, è certamente per noi<br />
motivo di soddisfazione e mi piace girare a<br />
tutti voi le sue belle parole, ma l’aver dato<br />
una mano affinché un bambino possa ancora<br />
avere un futuro (e la conta, per for-<br />
tuna, è lunga anche quest’anno) è ragione<br />
di gioia in sé, perché dà il senso all’opera<br />
che svolgiamo, con passione, ormai da<br />
un decennio, e con l’obiettivo puntato a<br />
far sì che il diritto alla salute non resti lettera<br />
morta, ma diventi qualcosa di concreto<br />
anche fuori dal mondo occidentale.<br />
Un’opera, questa, che regala a chi la fa<br />
gratuitamente il dono prezioso della relazione<br />
e dell’amicizia fraterna; che stanca,<br />
certo, ma che allevia le fatiche per il solo<br />
fatto di permettere una relazione, spesso<br />
un’amicizia, come raccontano assai bene -<br />
nelle testimonianze di questa newsletter,<br />
sia il dottor Gianfranco Butera, esponente<br />
del direttivo di <strong>Cuore</strong> <strong>Fratello</strong>, sia il giovane,<br />
specializzando in chirurgia, Stefano
seGUe daLLa Prima EDITORIAlE<br />
Siboni, alla sua seconda esperienza<br />
di volontariato presso<br />
l’ospedale Saint Damien del<br />
Madagascar, dove <strong>Cuore</strong> <strong>Fratello</strong><br />
è impegnato a realizzare<br />
un ambulatorio di cardiologia.<br />
«Ti accorgi – racconta Siboni<br />
- che se il tempo che potresti<br />
usare per divertirti lo usi per<br />
aiutare gli altri ti ritrovi più<br />
contento, ti accorgi che sei<br />
fatto per voler bene alle persone…».<br />
Dal canto suo Butera,<br />
protagonista di tante missioni<br />
chirurgiche al Cardiac Center<br />
di Shisong, insiste nel suo racconto<br />
sull’importanza del contatto<br />
umano e dell’incontro per<br />
il “miracolo” camerunese: «Le<br />
sfide sono state pratiche, ma<br />
anche di approccio e strategia:<br />
è stato importante cercare di<br />
capirsi tra culture e lingue diverse,<br />
fidarsi uno dell’altro,<br />
correggersi vicendevolmente,<br />
comunicare e tanto altro ancora.<br />
non tutto è compiuto e<br />
in effetti il fine dell’esperienza<br />
umana non sta nell’obiettivo<br />
raggiunto, ma nel cammino<br />
vissuto e condiviso».<br />
Ebbene questo cammino insieme<br />
è anche quello che l’Associazione<br />
compie da due lustri<br />
insieme a voi tutti, passo<br />
dopo passo, da un continente<br />
all’altro, regalando speranza a<br />
quanti credono di non averla e<br />
lavorando perché l’uguaglianza<br />
fra gli uomini sia davvero<br />
tale. E perché nulla sia lasciato<br />
al caso, a fine settembre con i<br />
soci di <strong>Cuore</strong> <strong>Fratello</strong> ci troveremo<br />
ancora, insieme, nell’assemblea<br />
che dovrà sancire il<br />
rinnovo del direttivo, il piccolo<br />
motore di una macchina straordinaria,<br />
fatta di volontari<br />
preziosi e di donatori irrinunciabili.<br />
don Claudio Maggioni<br />
Presidente <strong>Cuore</strong> <strong>Fratello</strong><br />
© <strong>Cuore</strong> <strong>Fratello</strong><br />
NEWS DA SHISONG<br />
L’estate deL CardiaC Center<br />
non si sono fermate nemmeno durante l’estate le<br />
operazioni chirurgiche al Cardiac Center di Shisong,<br />
con le missioni di giugno e agosto, condotte<br />
rispettivamente dalla dottoressa Lucia Torracca degli<br />
Ospedali Riuniti di Ancona, e dall’equipe del Mozambico<br />
guidata dal dottor Adriano Tivane. Sono<br />
circa 290 gli interventi effettuati nella struttura<br />
dalla sua apertura, a novembre 2009, e molti altri ancora<br />
saranno gli interventi prima della fine dell’anno.<br />
Il supporto di <strong>Cuore</strong> <strong>Fratello</strong> al Cardiac Center non si<br />
limita al sostegno degli interventi per i bambini più<br />
poveri: a luglio i volontari Mimmo D’Elia, tesoriere, e<br />
Lorenza Miragoli, contabile, si sono recati a Shisong,<br />
allo scopo di dare una consulenza sulla gestione del<br />
bilancio.<br />
il gruppo<br />
dei pazienti<br />
operati a<br />
giugno<br />
La Grande mOBiLitaziOne<br />
Per La raCCOLta deL sanGUe<br />
Grazie alle attività educative e di sensibilizzazione<br />
del “Pelican Blood Donation<br />
Program”- promosso dall’Ospedale<br />
St.Elizabeth di Shisong con l’aiuto di <strong>Cuore</strong><br />
<strong>Fratello</strong> Camerun – sono ormai numerosissimi i<br />
donatori regolari e il progetto, sostenuto anche<br />
dalle autorità civili, sanitarie e religiose, sta coinvolgendo<br />
tutta la comunità.<br />
La giornata internazionale dei donatori di sangue<br />
del 14 giugno è stata celebrata con una grande<br />
manifestazione: oltre 520 donatori e numerosissimi<br />
simpatizzanti provenienti dai villaggi intorno<br />
alla città, richiamati nei giorni precedenti<br />
dalla stazione radio locale, hanno marciato, accompagnati<br />
dalla banda locale, da Kumbo fino<br />
al piazzale del Cardiac Center, dove le autorità<br />
cittadine e il personale dell’ospedale sono intervenuti<br />
dando informazioni utili sulla donazione<br />
di sangue.<br />
questa attività è indispensabile non solo per il<br />
Cardiac Center ma anche per il Saint Elizabeth<br />
Catholic General Hospital presso cui sorge e per<br />
altri due ospedali della zona.<br />
La marcia di sensibilizzazione:<br />
in testa alcuni dei donatori con le<br />
magliette gialle donate da <strong>Cuore</strong><br />
<strong>Fratello</strong> per l’evento.<br />
© <strong>Cuore</strong> <strong>Fratello</strong><br />
© <strong>Cuore</strong> <strong>Fratello</strong>
© <strong>Cuore</strong> <strong>Fratello</strong><br />
iL dOttOr Jean CLaUde amBassa:<br />
UnO “sHUFai” daL CUOre d’OrO<br />
Jean Claude Ambassa, cardiologo<br />
del Cardiac Center, è amico di vecchia<br />
data di <strong>Cuore</strong> <strong>Fratello</strong>. È stato tra<br />
i primi a venire in Italia per la formazione:<br />
i medici erano rimasti colpiti dalla sua abilità<br />
nel diagnosticare correttamente le patologie<br />
cardiache usando solo stetoscopio e<br />
radiografia.<br />
A San Donato, dove è venuto più volte tra<br />
il 2001 e il 2006, ha trovato tante persone<br />
con cui ha stabilito un legame di amicizia<br />
e di affetto: “quante risate ho fatto con<br />
gli amici di San Donato” racconta “quando<br />
penso a Brunella, la mia ‘mamma italiana’,<br />
che mi aveva ospitato per un po’ in<br />
casa sua e che ora è scomparsa, mi scende<br />
sempre qualche lacrima”.<br />
Il dott. Ambassa appartiene alla storia del<br />
Centro fin dai primi momenti, quando le difficoltà<br />
erano tante e tutto era ancora da costruire.<br />
Come quando, per salvare un bambino<br />
di Douala che aveva visitato ma di cui<br />
si erano perse le tracce, si è recato nella<br />
cattedrale della lontana città portuale,<br />
per a lanciare dal pulpito un appello ai<br />
cittadini affinché lo aiutassero a ritrovare<br />
questo piccolo paziente. Alla fine<br />
il bambino è stato rintracciato e portato a<br />
Shisong giusto in tempo per essere operato<br />
nel corso di una delle missioni operatorie,<br />
che all’epoca ancora si servivano della chirurgia<br />
generale del Saint Elizabeth.<br />
NEWS DA SHISONG 3<br />
“È così importante il sostegno che gli<br />
amici di <strong>Cuore</strong> <strong>Fratello</strong> danno al Cardiac<br />
Center: capita spesso che i genitori<br />
a cui comunichiamo che i loro<br />
figli devono essere operati scoppino<br />
a piangere perché non sanno proprio<br />
come pagare. e non c’è il rischio che i<br />
soldi dei benefattori vadano a chi non<br />
ne ha bisogno perché il Centro si è dotato<br />
di un comitato di controllo che<br />
verifica la reale situazione finanziaria<br />
delle famiglie”.<br />
Oltre alle numerose visite, il dott. Ambassa,<br />
da quando la sala dell’emodinamica è<br />
attiva, pratica cateterismi diagnostici e interventistici<br />
e la passione con cui svolge il<br />
suo lavoro è tutta nei suoi occhi, che brillano<br />
di gioia mentre dice “quando penso a<br />
quanti ammalati sono guariti…non posso<br />
fare a meno di sorridere!”<br />
nel marzo 2008 il Fon, il capo della tribù<br />
locale degli ‘nso gli ha conferito il titolo di<br />
Shufai, carica onorevole che viene attribuita<br />
a personalità che in qualche modo portano<br />
sviluppo alla popolazione, a testimonianza<br />
del grande valore che l’antico potere<br />
tradizionale riconosce al suo lavoro e, più in<br />
generale, al Cardiac Center.<br />
Foto in alto: Il dottor Jean Claude Ambassa con<br />
don Claudio e il dottor Gianfranco Butera
4 PROGETTI IN PRIMO PIANO<br />
sOs daLL’eGittO:<br />
missiOne COmPiUta<br />
quando andiamo a trovarlo<br />
in reparto, a distanza<br />
di una settimana dall’intervento,<br />
salah, sei anni, comincia<br />
appena a recuperare<br />
le forze: non si alza mai dal<br />
letto, ma ci accoglie con un<br />
sorriso timido e uno sguardo<br />
dolcissimo; nel letto vicino,<br />
Faarooq, due anni, ride<br />
come un matto agli scherzi<br />
delle volontarie. nella stanza<br />
arriva, in braccio alla<br />
mamma, anche sahar, una<br />
bimba di soli 7 mesi, che si<br />
guarda intorno, un po’ stra-<br />
nita dal nuovo ambiente e<br />
da tanti volti sconosciuti.<br />
I tre bambini vengono<br />
dall’Egitto: segnalatici<br />
all’inizio dell’estate per la<br />
gravità della loro cardiopatia,<br />
sono arrivati subito<br />
in italia con le loro mamme,<br />
grazie alla grande<br />
generosità degli amici di<br />
<strong>Cuore</strong> <strong>Fratello</strong> che hanno<br />
risposto al nostro appello,<br />
permettendoci di fare<br />
arrivare velocemente i<br />
tre piccoli pazienti.<br />
La mamma di Salah è l’unica<br />
semPre PiÙ sOLidO iL POnte di sPeranza<br />
COn iL KUrdistan iraCHenO<br />
Continua la staffetta solidale con Iniziative di Solidarietà onlus, l’associazione<br />
senese che opera nel Kurdistan Iracheno, e con la quale<br />
abbiamo fatto arrivare in Italia per l’operazione salvavita al cuore già<br />
17 bambini e ragazzi in meno di due anni. quest’estate, dopo tara<br />
e nisko, di 5 e 12 anni, abbiamo ospitato e assistito anche Fehrad<br />
e nalîn, di 10 e 4 anni. nonostante la grande difficoltà della lingua i<br />
volontari non si lasciano scoraggiare e dal canto loro i piccoli pazienti,<br />
che come tutti i bambini hanno tanta voglia di imparare cose nuove,<br />
hanno appreso rapidamente qualche parolina in italiano.<br />
Insieme potremo salvare ancora tanti bambini di questa Regione in<br />
cui, probabilmente a causa dei bombardamenti chimici del regime di<br />
Saddam, le cardiopatie congenite sono particolarmente numerose e<br />
non esiste ancora una cardiochirurgia pediatrica.<br />
Salah nel corridoio dell’ospedale<br />
dopo l’operazione<br />
che parla un po’ di inglese e<br />
ci aiuta volentieri a comunicare<br />
con le altre mamme. È<br />
una persona in gamba che<br />
riesce a fare un po’ da guida<br />
e supporto alle due donne,<br />
più spaurite.<br />
Ci racconta che si è accorta<br />
della malattia del figlio<br />
quando aveva solo due<br />
mesi, perché tossiva in continuazione.<br />
A quattro mesi è<br />
stato sottoposto ad un primo<br />
intervento, in Egitto: la<br />
prima operazione, spiega,<br />
era indispensabile per farlo<br />
Tara e Nisko giocano nella<br />
Casa di Ospitalità<br />
© <strong>Cuore</strong> <strong>Fratello</strong><br />
© <strong>Cuore</strong> <strong>Fratello</strong>
annie e asseFa Ce<br />
L’HannO Fatta<br />
tornata a casa ad inizio luglio la piccola annie, 2 anni, la<br />
È bimba camerunese il cui intervento complesso e la lunga<br />
degenza hanno reso necessario il ricovero in Italia. La bimba è<br />
rimasta infatti in ospedale per più di due mesi, sempre assistita<br />
dalla nonna e dai volontari, che si sono molto affezionati a questa<br />
piccolina dal visino simpatico.<br />
“La nonna l’ha sempre accompagnata - racconta Luisa, una<br />
delle volontarie che durante l’estate ha dedicato molto del suo<br />
tempo ai bambini di <strong>Cuore</strong> <strong>Fratello</strong> - ma anche per lei era tutto<br />
nuovo, difficile; eppure la sua incredibile fede nella provvidenza<br />
divina l’ha aiutata passo passo. mi ha spiegato come anche<br />
noi volontari, oltre ai medici e ai benefattori, facciamo<br />
parte dell’aiuto che dio le ha mandato per salvare la sua<br />
nipotina”.<br />
crescere, l’intervento a cui<br />
è stato sottoposto ora non<br />
poteva essere fatto su un<br />
cuore così piccolo.<br />
“questa seconda operazione<br />
poteva essere praticata solo<br />
all’estero, in Italia: in egitto<br />
sono in grado di capire<br />
il problema ma non è facile<br />
risolverlo. Ci sono bravi<br />
medici ma gli ospedali<br />
non sono adeguati per<br />
questo tipo di problemi,<br />
in particolare manca una terapia<br />
intensiva per la prima<br />
degenza. quando i medici<br />
mi hanno detto che c’erano<br />
delle persone che potevano<br />
aiutarci a sostenere i costi<br />
delle cure - una cifra davvero<br />
troppo alta per noi - e<br />
che sarei partita a breve, mi<br />
sono sentita felicissima per-<br />
ché sapevo Salah sarebbe<br />
stato curato al meglio,<br />
ma allo stesso tempo<br />
ero molto preoccupata<br />
perché avrei dovuto affrontare<br />
tutto questo da<br />
sola… ma poi ho trovato<br />
i volontari di <strong>Cuore</strong> <strong>Fratello</strong><br />
che mi hanno accolto<br />
in aeroporto, che ci sono<br />
venuti a trovare in ospedale,<br />
che ci hanno fatto compagnia:<br />
è stato tutto meno<br />
difficile di quanto mi aspettassi,<br />
anche se mi manca<br />
molto la mia famiglia: ho<br />
altri due bambini piccoli che<br />
in questo momento sono a<br />
casa con la nonna. Però so<br />
che qui Salah può essere<br />
curato davvero e rimango<br />
volentieri tutto il tempo necessario”.<br />
La storia di Salah è molto<br />
simile a quella di Faarooq,<br />
anche lui alla seconda operazione,<br />
e di Sahar: le mamme<br />
affrontano con coraggio<br />
questa difficile esperienza<br />
in un paese straniero, ma<br />
l’appoggio e il sostegno dei<br />
volontari si rivela sempre<br />
fondamentale per loro, che<br />
spesso si sentono senza un<br />
appiglio.<br />
lA PAROlA AI VOlONTARI 5<br />
assefa è invece una bimba etiope arrivata a fine giugno in emergenza. nonostante anche il suo<br />
caso fosse particolarmente grave, Assefa ha dispensato sorrisi a tutti, facendo amicizia con gli<br />
altri bambini del reparto e diventando una compagna di giochi insostituibile pur senza parlare una<br />
parola di italiano.<br />
“Appena tornata in reparto, poco dopo l’intervento - racconta sempre Luisa - l’ho trovata nel suo<br />
letto, sorridente come sempre: mi ha mostrato orgogliosamente un braccialetto che le avevano<br />
regalato e le unghie, dipinte con lo smalto rosa…a parte la cicatrice e il contesto in quel momento<br />
mi è sembrata davvero una bambina come tante, con una vita davanti e con tanta, tanta<br />
voglia di vivere”.<br />
Sahar, 7 mesi<br />
© <strong>Cuore</strong> <strong>Fratello</strong><br />
Annie durante la merenda in ospedale<br />
Ora i tre piccoli pazienti,<br />
operati al Policlinico San<br />
Donato, sono tornati a casa,<br />
dalle loro famiglie. Prima di<br />
partire la mamma di Salah<br />
ci chiede “Mi hanno detto<br />
che <strong>Cuore</strong> <strong>Fratello</strong> ha pagato<br />
per l’intervento, ma mi<br />
domando: da dove prende<br />
i soldi l’associazione?” Spieghiamo<br />
che sono amici, uomini<br />
e donne di tutta Italia<br />
che ci aiutano a realizzare<br />
Faarooq, 2 anni<br />
tutto questo, e il suo volto si<br />
illumina “Come mi piacerebbe<br />
incontrare queste<br />
persone per ringraziarle<br />
una ad una!”
6 DAllA PARTE DEl DONATORE<br />
L’amBULatOriO<br />
ad amBanJa:<br />
Una sPeranza<br />
PER I BAMBInI<br />
DEL MADAGASCAR<br />
Siamo pronti ad accogliere a breve, dopo<br />
qualche ritardo burocratico, la dottoressa<br />
malgascia per la formazione e mentre<br />
lavoriamo per realizzare l’ambulatorio di<br />
cardiologia ad Ambanja, il Centro Medico<br />
Chirurgico Saint Damien presso cui sorgerà<br />
- fondato dal frate e chirurgo padre Stefano<br />
Scaringella nel 1988 - continua senza sosta le<br />
sue attività, mantenendo un livello qualitativo<br />
molto alto rispetto agli standard locali. Lo<br />
sa bene Stefano Siboni, specializzando in<br />
chirurgia generale al Policlinico San Donato<br />
e amico di <strong>Cuore</strong> <strong>Fratello</strong>, che nel 2010 si è<br />
recato per la prima volta proprio nella clinica<br />
malgascia, per un periodo di volontariato.<br />
“L’impatto con la realtà locale – racconta -<br />
è stato subito molto forte: la povertà mi si<br />
è immediatamente mostrata con il volto di<br />
venti, trenta persone che, per guadagnare<br />
pochi spiccioli, volevano portarmi la valigia<br />
fino alla barca che mi avrebbe portato<br />
dall’isoletta turistica di nosy – Be fino alle<br />
coste del Madagascar. Ad Ambanja non ci<br />
sono strade asfaltate e la povertà è ovunque<br />
intorno a te. Per questo ti colpisce entrare<br />
nell’ospedale, dove tutto è molto curato<br />
e pulito, dove trovi sempre le signore delle<br />
pulizie indaffarate a lavare i pavimenti.<br />
Grande è anche l’attenzione data alla<br />
professionalità e alla formazione del<br />
personale medico, tutto locale ad<br />
eccezione di Padre stefano.<br />
La qualità del servizio è nettamente superiore<br />
rispetto a quella dell’altro ospedale di Ambanja,<br />
per questo molti vengono qui, anche se non<br />
hanno bisogno di un intervento chirurgico. La<br />
popolazione locale ha perciò ben accolto<br />
la struttura, che ha portato con sé anche<br />
un po’ di sviluppo, dando lavoro stabile ai<br />
dipendenti e favorendo la proliferazione di<br />
attività commerciali nelle vicinanze. non sono<br />
mancate, inizialmente, le incomprensioni:<br />
il Saint Damien sorge infatti dove un tempo<br />
si trovava una capanna adibita al culto dei<br />
morti; Padre Stefano, avendo individuato quel<br />
terreno come adatto per l’ospedale e ignorando<br />
il ruolo della capanna l’ha fatta abbattere,<br />
scatenando le ire della popolazione, che ha<br />
dovuto placare con il sacrificio di un bue. Ora<br />
è tutto superato e Padre Stefano è meglio<br />
conosciuto come grand-père, nonno, come lo<br />
chiamano i bambini della casa famiglia di cui è<br />
fondatore e gestore, che accoglie una trentina<br />
di orfani.<br />
In questo contesto la mancanza di una<br />
cardiologia rappresenta una grave pecca:<br />
il Saint Damien è dotato solo di un<br />
elettrocardiografo, troppo vecchio e mal<br />
funzionante e manca di personale formato<br />
per questo tipo di patologie. attualmente<br />
in tutto il nord dell’isola manca questa<br />
specializzazione e i pazienti - senza<br />
una diagnosi precisa - dovrebbero fare<br />
più di 800 km (che con le strade locali<br />
richiedono 24 ore di viaggio!) per andare<br />
nella capitale e farsi visitare. Un giorno<br />
si è presentato un ragazzo, più o meno<br />
della mia età, con una cardiopatia dilatativa<br />
molto grave; la sua situazione era ormai<br />
compromessa ma se avesse avuto la possibilità<br />
di una diagnosi anni fa forse si sarebbe potuto<br />
curare. L’apertura dell’ambulatorio consentirà<br />
di individuare per tempo le cardiopatie, dando<br />
così ai pazienti la possibilità di salvarsi.<br />
Tornerò a lavorare al Saint Damien come<br />
volontario a settembre, durante le mie ferie;<br />
molti mi chiedono se non mi pesa rinunciare<br />
alle vacanze ma io rispondo di no, perché è<br />
un’esperienza che arricchisce molto: il tempo<br />
che potresti usare per divertirti lo usi per<br />
aiutare gli altri e ti ritrovi più contento, ti<br />
accorgi di essere fatto per voler bene alle<br />
persone e quando sei consapevole dello<br />
scopo per cui ti presti, la fatica passa in<br />
secondo piano.<br />
Certo in un contesto come quello del<br />
Madagascar dove il bisogno è davvero<br />
sconfinato c’è il rischio di perdersi nella<br />
demoralizzazione o nella rabbia, ma poter<br />
contare su persone salde e determinate,<br />
ti dà forza e ti aiuta a perseverare nel tuo<br />
obiettivo.<br />
Stefano Siboni<br />
© Stefano Siboni
Per CUrare Un BamBinO<br />
CardiOPatiCO<br />
BISOGnA METTERCI IL CUORE<br />
Il dottor Gianfranco Butera, cardiologo del Policlinico<br />
di San Donato Milanese e consigliere<br />
di <strong>Cuore</strong> <strong>Fratello</strong>, che partecipa regolarmente<br />
alle missioni operatorie al Cardiac Center di<br />
Shisong dove pratica i cateterismi insieme al<br />
collega Jean Claude Ambassa, racconta l’intervento<br />
sanitario nei Paesi in Via di Sviluppo<br />
secondo la sua prospettiva professionale ed<br />
umana.<br />
nel 1960 un bambino con cardiopatia congenita<br />
nato in Italia aveva un triste destino<br />
davanti a sé: non esistevano prospettive di<br />
cura per la maggior parte di questi pazienti e<br />
laddove esistevano delle opzioni chirurgiche<br />
la mortalità superava il 90 % dei casi. Dopo<br />
50 anni di progressi, sviluppi, approfondimento<br />
delle conoscenze, la situazione si è più<br />
che invertita con una sopravvivenza di oltre il<br />
95-98 % ed una qualità di vita che è spesso<br />
del tutto normale.<br />
esistono però molti paesi del mondo in<br />
cui la situazione è ancora simile a quella<br />
dell’italia di 50 anni fa se non peggiore.<br />
questo è il caso di molti stati africani, dove<br />
la natalità è elevata e il numero di pazienti<br />
con cardiopatie congenite risulta notevole. Si<br />
aggiungono poi anche le patologie cardiache<br />
acquisite su base infettiva come la malattia<br />
reumatica e le altre malattie come l’ipertensione<br />
arteriosa e l’ischemia miocardica. questa<br />
situazione associata all’assenza di competenze<br />
e strutture ed alla povertà crea un<br />
mix molto sfavorevole per i pazienti di queste<br />
aree del mondo.<br />
Recenti dati della WHO (Organizzazione<br />
Mondiale della Sanità) hanno evidenziato<br />
che le patologie cardiache rappresentano<br />
attualmente la seconda causa<br />
di morte nei paesi in via di sviluppo.<br />
questo dato aumenterà con il proseguire<br />
dello sviluppo di questi paesi che, ai fattori<br />
di rischio pre-esistenti, assoceranno fattori<br />
di rischio che sono tipici delle società sviluppate<br />
(ipertensione arteriosa, colesterolo,<br />
sedentarietà ed altri).<br />
Se la disponibilità di cure e competenze<br />
è molto ridotta in questi paesi, non è per<br />
nulla ridotta l’attenzione ed il dolore del<br />
paziente e dei suoi familiari per una vita<br />
di sofferenza e senza speranza, ancora<br />
più dirompente quando sono i bambini<br />
ad essere ammalati.<br />
questa è l’esperienza del Camerun agli inizi<br />
del progetto. Una realtà di povertà, di mancanza<br />
di competenze e strutture, di assenza di<br />
SPECIAlE 7<br />
speranza per malattie<br />
ampiamente curabili<br />
alle nostre latitudini.<br />
A questo si univa un<br />
dolore profondo ed una<br />
disperazione muta negli<br />
occhi e forse anche<br />
nei cuori dei bambini e<br />
dei loro genitori.<br />
Ma proprio dove meno te lo aspetti può<br />
nascere qualcosa di inatteso e di speciale.<br />
Più o meno consci di un disegno provvidenziale,<br />
abbiamo iniziato un percorso<br />
ricco di sfide ed esperienze che<br />
ci ha portato all’inaugurazione del<br />
Centro cardiologico e cardochirurgico<br />
di shisong. Le sfide sono state pratiche<br />
ma anche di approccio e strategia: è stato<br />
importante cercare di capirsi tra culture e<br />
lingue diverse, fidarsi uno dell’altro, correggersi<br />
vicendevolmente, comunicare e<br />
tanto altro ancora. non tutto è compiuto ed<br />
in effetti il fine dell’esperienza umana non<br />
sta nell’obiettivo raggiunto ma nel cammino<br />
vissuto e condiviso. Nell’ambito della<br />
vera amicizia il cammino non si interrompe<br />
mai. richiede umiltà, comprensione<br />
e soprattutto la volontà di mantenere<br />
viva la relazione.<br />
È l’insegnamento che ho imparato da una<br />
esperienza molto toccante vissuta qualche<br />
anno fa in Camerun, quando i genitori di<br />
un bambino operato in Italia due anni prima<br />
hanno voluto incontrare me e gli altri<br />
medici presenti. Si trattava di un bambino<br />
arrivato troppo tardi all’intervento che<br />
non aveva superato la chirurgia ed era deceduto.<br />
Eravamo un po’ imbarazzati e forse<br />
preoccupati, invece i genitori di questo<br />
bambino erano venuti per ringraziarci, per<br />
conoscere coloro che avevano curato il loro<br />
figlio e che erano stati con lui negli ultimi<br />
momenti della sua vita cercando di fare il<br />
meglio per sottrarlo al suo destino. Pur nel<br />
grande dolore avevano apprezzato l’impegno<br />
e l’amore che tante persone avevano<br />
profuso per il loro bambino. Ci hanno testimoniato<br />
nella loro viva carne e nella<br />
loro dolorosa esperienza come la cosa<br />
più preziosa sia la passione, l’impegno<br />
e la condivisione di una porzione di<br />
cammino della vita per quanto dolorosa<br />
esso possa essere.<br />
Gianfranco Butera<br />
Cardiologo pediatra e<br />
consigliere di <strong>Cuore</strong> <strong>Fratello</strong>
8 CUORI DA ADOTTARE<br />
riaCCendi La sPeranza<br />
PER CInqUE BAMBInI DEL CAMERUn<br />
La vita di Olivia, Clémentine, Flore, Paul e Bernard<br />
è appesa ad un filo. Sono piccolissimi, hanno<br />
un’età compresa tra i 15 mesi e i 4 anni, eppure<br />
nella loro breve vita hanno già conosciuto tanta sofferenza.<br />
Vengono da ogni angolo del Camerun, da Douala,<br />
Yaoundé, dalle regioni del nord, dall’est. La loro<br />
fortuna, dopo una lunga serie di visite e ricoveri in<br />
altri ospedali, è stata essere inviati al Cardiac Center<br />
dove il dottor Jean Claude Ambassa e il dottor Cabral<br />
Tantchou li hanno visitati e li hanno messi in lista per<br />
un intervento urgente.<br />
Le famiglie però sono molto povere e suor Gertrude<br />
ci ha lanciato un nuovo appello per salvare<br />
questi piccoli, che vivono in contesti difficili,<br />
come la piccola Clémentine, che è stata abbandonata<br />
dalla mamma poco dopo il parto, proprio a causa delle<br />
sue condizioni di salute. Il padre ha fatto per lei tutto<br />
quello che poteva, ma è riuscito a raccogliere solo<br />
una piccola parte dei costi necessari per l’intervento<br />
della figlia.<br />
Ca l e n d a r i o<br />
• 25 settembre: festa<br />
cittadina del volontariato,<br />
Centro Sportivo di via<br />
Caviaga (ex Parco Snam),<br />
San Donato Mil.se, ore 11<br />
Settembre: assemblea<br />
straordinaria dei soci<br />
per il rinnovo del<br />
Consiglio Direttivo<br />
CamBiO sede<br />
Ricordiamo che la nuova<br />
sede operativa di <strong>Cuore</strong><br />
<strong>Fratello</strong> si trova in via della<br />
Libertà 53, a San Donato<br />
Milanese e risponde allo<br />
02 87384044 (fax 02 92<br />
877501).<br />
La sede legale rimane<br />
in via Unica Bolgiano<br />
2, 20097 San Donato<br />
Milanese.<br />
Proponi le iniziative solidali<br />
all’azienda in cui lavori: con il<br />
tuo aiuto potremo garantire<br />
le cure a tanti piccoli malati<br />
di cuore!<br />
Richiedi la brochure<br />
informativa, scrivendo a<br />
segreteria@cuorefratello.org<br />
o telefonandoci<br />
allo 02 87384044.<br />
Clèmentine, 4 anni e mezzo, deve<br />
essere operata al più presto<br />
Aiutaci a raccogliere<br />
la somma necessaria<br />
per salvare la vita<br />
ai cinque bambini:<br />
anche una piccola<br />
donazione può fare la<br />
differenza!<br />
Insieme possiamo salvare la piccola Clémentine e gli altri bambini: dobbiamo<br />
raccogliere 31.000 euro per coprire i costi degli interventi.<br />
diLLO aLLa<br />
tUa azienda<br />
Una tUa dOnaziOne tramite:<br />
• Conto Corrente Bancario (Banca Prossima):<br />
iBan it83 z033 5901 600100000009008<br />
• C. C. Postale n. 38242830<br />
• online: www.cuorefratello.org<br />
intestare a “associazione <strong>Cuore</strong> <strong>Fratello</strong> onlus”<br />
Direttore responsabile: Don Claudio Maggioni - Redattori: Maria Cristina Fugante, Marco Ostoni, Monica Pilone, Franco Villaggi - Grafica<br />
e impaginazione: Giacometta Torrente, Daniele Majnardi - Foto: Angela Ponzini, Stefano Siboni - Redazione e amministrazione: Associazione<br />
<strong>Cuore</strong> <strong>Fratello</strong> onlus, sede legale: via Unica Bolgiano 2, San Donato Mil.se, Mi - sede operativa: Via della Libertà 53, 20097 San Donato Mil.<br />
se - Tel 02 87384044 - Fax 02 92877501 - www.cuorefratello.org - email:segreteria@cuorefratello.org - C. Fiscale 97312830157 - Tipografia:<br />
Rotoform. Per tutelare l’identità dei bambini i nomi e le foto non corrispondono necessariamente a quelli reali.<br />
Informativa Privacy: ai sensi dell’art. 13 del d. lgs. 196/2003 i dati personali da Lei forniti alla nostra Associazione sono utilizzati per le finalità di cui allo Statuto: invio di<br />
materiale informativo, invio di newsletter, promozione di campagne di sensibilizzazione e di raccolta di fondi etc, in ottemperanza alle disposizioni sulla tutela dei dati personali.<br />
Il trattamento potrà essere manuale od informatizzato. Potranno venire a conoscenza, altresì, le società esterne, nominati Responsabili esterni del trattamento. Il titolare<br />
del trattamento, presso il quale potrà esercitare i diritti di cui all’art. 13 è l‘Associazione <strong>Cuore</strong> <strong>Fratello</strong> onlus, via Unica Bolgiano 2, San Donato Mil.se, Mi - Tel. 02 87384044<br />
Fax 02 92877501- e-mail: segreteria@cuorefratello.org - Il Responsabile del trattamento è il Presidente don Claudio Maggioni.<br />
© <strong>Cuore</strong> <strong>Fratello</strong><br />
saLUte Per tUtti<br />
i BamBini deL mOndO.<br />
QUestO nataLe reGaLa La saLUte<br />
ai PiCCOLi maLati di CUOre<br />
deL madaGasCar.<br />
aderendO aLLe iniziative sOLidaLi Per Le aziende, PrOmOsse<br />
da CUOre FrateLLO, POtrai aiUtarCi ad aPrire Un amBULatOriO<br />
di CardiOLOGia PediatriCa in madaGasCar.<br />
Da <strong>Cuore</strong> a <strong>Cuore</strong> è stampata su Carta Ecologica ottenuta con fibra riciclata al 100%, con processi produttivi a ridotto impatto sull’ambiente e riduzione del contenuto di sostanze pericolose per l’ambiente.