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Marzo 2008.qxp - Amici di Luca

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MI RICORDO DI TE<br />

Una storia <strong>di</strong> lotta e <strong>di</strong> impegno famigliare in un ospite della Casa dei Risvegli <strong>Luca</strong> De Nigris<br />

Il silenzioso messaggio <strong>di</strong> Silvio<br />

La Casa dei Risvegli <strong>Luca</strong> De<br />

Nigris è un luogo <strong>di</strong> lotta, <strong>di</strong> speranza,<br />

<strong>di</strong> incontro, <strong>di</strong> socialità…e<br />

tanto altro. Ma è anche un luogo <strong>di</strong><br />

cura dove l’identità delle persone e<br />

dei gruppi familiari viene assolutamente<br />

favorita nel contesto dell’accoglienza<br />

nei moduli abitativi che<br />

sono vissuti come una piccola casa,<br />

personalizzata secondo i gusti e i<br />

desideri <strong>di</strong> ogni nucleo familiare.<br />

Desidero ricordare in queste poche<br />

righe una delle tante storie <strong>di</strong> dolore<br />

e <strong>di</strong> grande impegno familiare che<br />

ruotò attorno a Silvio, giovane ventottenne<br />

<strong>di</strong> Roma, che fu ospite nel<br />

modulo N°1 per <strong>di</strong>eci mesi tra il 2007<br />

e il 2008. Mai come nel caso dell’ospitalità<br />

a Silvio vedemmo così alto il<br />

livello <strong>di</strong> personalizzazione e quasi <strong>di</strong><br />

vero e proprio accasamento che fu<br />

realizzato dai suoi genitori, Piera e<br />

Antonio, sempre presenti accanto al<br />

figlio così gravemente colpito dal<br />

trauma cranico. Piera non lo lasciava<br />

mai e imparò ben presto dal personale<br />

sanitario a svolgere le principali<br />

funzioni assistenziali nei confronti<br />

del figlio; il suo prendersi cura <strong>di</strong> Silvio<br />

era anche attenzione a minimi<br />

dettagli legati al suo benessere: colori,<br />

oggetti (quanti cuscini <strong>di</strong>versi <strong>di</strong><br />

forma, morbidezza e <strong>di</strong>mensione<br />

hanno migliorato la postura <strong>di</strong> Silvio!),<br />

ambiente luminoso e tanto<br />

tanto affetto manifestato con una<br />

de<strong>di</strong>zione totale a lui.<br />

Nella primavera del 2008 Silvio<br />

tornò a Roma: i suoi genitori avevano<br />

allestito per lui un mini-appartamento<br />

con tutte le como<strong>di</strong>tà e gli<br />

ausili necessari ad un rientro alla vita<br />

<strong>di</strong> casa <strong>di</strong>gnitosa.<br />

Lì Silvio ha vissuto due anni ancora<br />

<strong>di</strong> lotta, con momenti ancora <strong>di</strong>fficili<br />

da superare, ma anche <strong>di</strong> una qualità<br />

<strong>di</strong> vita quoti<strong>di</strong>ana molto alta: l’assistenza<br />

affettuosa della famiglia, le<br />

visite degli amici, della sua ragazza,<br />

l’attivazione <strong>di</strong> un percorso riabilitativo<br />

che ha mantenuto sempre al<br />

meglio la sua con<strong>di</strong>zione <strong>di</strong> giovane<br />

in stato <strong>di</strong> minima coscienza. Poco<br />

prima <strong>di</strong> compiere i suoi 30 anni se<br />

ne è andato… I suoi genitori, che ho<br />

incontrato in agosto, si portano<br />

addosso il dolore enorme della sua<br />

per<strong>di</strong>ta, ma anche una forza incre<strong>di</strong>bile<br />

acquisita attraverso l’esperienza<br />

<strong>di</strong> lotta tenace al suo fianco.<br />

Vogliono che l’esperienza <strong>di</strong> questi<br />

anni accanto a Silvio non sia persa e<br />

sono pronti a testimoniarla e a trasmetterla<br />

a favore <strong>di</strong> coloro che oggi<br />

purtroppo stanno vivendo situazioni<br />

analoghe accanto ai loro figli traumatizzati<br />

cranici. Io e Fulvio, che genitori<br />

come loro scoprimmo con <strong>Luca</strong><br />

cosa significava lottare per “uscire<br />

dal coma e rientrare nella vita”,<br />

esprimiamo tutta la nostra con<strong>di</strong>visione<br />

per la per<strong>di</strong>ta che ci accomuna<br />

MARIA<br />

UN ANGELO IN PIÙ DAL CIELO<br />

La luce della speranza che mi hai donato<br />

Acqua pura. Acqua fresca!<br />

Solo chi ha veramente sete può gustare e bene<strong>di</strong>re<br />

questa risorsa <strong>di</strong> cu non teniamo effettivamente<br />

conto. Una goccia d’acqua così piccola che può<br />

inondare il mondo intero! “Perché io ho avuto fame<br />

e mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e mi<br />

avete dato da bere; ero forestiero e mi avete ospitato”<br />

…e … “chi beve dell’acqua che io gli darò, non<br />

avrà più sete, anzi, l’acqua che io gli darò <strong>di</strong>venterà<br />

in lui sorgente <strong>di</strong> acqua che zampilla per la vita<br />

eterna”. Sete <strong>di</strong> tutte quelle cose che Tu hai saputo<br />

Franca Ursino, mamma<br />

<strong>di</strong> Marco<br />

e voluto darmi. Gratuitamente, senza limitazioni ma senza spreco.<br />

Oh, quanta sete vorrei avere ed invece non ho!<br />

Non mi accorgo <strong>di</strong> percorrere un arido deserto del quale Tu hai già raggiunto<br />

l’oasi, hai già conquistato la meta, forse altre mete dovrai, potrai cogliere…<br />

Posso soltanto restare illuminato dalla luce della speranza che Tu hai saputo<br />

donarmi. Sperare nella carità <strong>di</strong> cui sempre con umiltà hai saputo in mille<br />

e più occasioni insegnato ad affidarmi.<br />

Non preoccuparti: la borsa con l’asciugamano e l’attrezzatura che mi preparavi<br />

per andare al laboratorio teatrale, sarà sempre pronta!<br />

Yuri, Luigi, Paolo, Riccardo e tutti gli attori, avranno un angelo in più che<br />

li proteggerà dal cielo.<br />

“Tuo eterno Marco”<br />

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