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Marzo 2008.qxp - Amici di Luca

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GIORNATA DEI RISVEGLI<br />

La rappresentazione dei sentimenti e della sofferenza: le fotografie <strong>di</strong> Francesco Cito in mostra a Bergamo<br />

Coma, vite sospese<br />

Le immagini <strong>di</strong> Francesco Cito<br />

portano dentro quella relazione<br />

profonda che c'è tra il vivere ed il<br />

morire, quell'intervallo – sospeso<br />

abitato dall’amore e dalla fatica <strong>di</strong><br />

chi si prende cura, interrogandoci<br />

su come la rappresentazione me<strong>di</strong>atica<br />

cambia il nostro universo simbolico,<br />

dove percezione del tempo<br />

e dello spazio, sentimenti, realtà<br />

in<strong>di</strong>viduale e sociale sono fragili.<br />

Cosa rappresentano per noi, per la<br />

collettività, per le famiglie, Cristina,<br />

Davide, Federico, Max e gli<br />

altri corpi che l’autore ha fotografato<br />

per anni?<br />

Raccontano forse il senso della<br />

morte e della vita riuscendo a scandagliare<br />

nei nostri nascosti processi<br />

mentali ed emotivi?<br />

La figura antropologica compromessa<br />

oggi dai me<strong>di</strong>a è la “partecipazione”,<br />

ossia quell'esperienza in<br />

comune, motivo fondante in tutte le<br />

culture, che stiamo perdendo. I<br />

me<strong>di</strong>a, rendendoci spettatori e non<br />

attori <strong>di</strong> un evento, ci spingono a<br />

<strong>di</strong>ventare solo “consumatori” <strong>di</strong><br />

immagini.<br />

Con le fotografie <strong>di</strong> Francesco Cito<br />

che ha un approccio me<strong>di</strong>tativo ed<br />

emozionante ma, nel contempo,<br />

crudamente reale, ciò non è possibile.<br />

I corpi spenti nella consunzione<br />

<strong>di</strong> una vita sospesa, senza alcuna<br />

forma <strong>di</strong> controllo onnipotente sul<br />

reale, continuano a vivere negli atti<br />

<strong>di</strong> chi li accu<strong>di</strong>sce, conservando<br />

una loro intima eloquenza. Belli,<br />

nel limite della loro assenza, emarginati,<br />

venerati o semplicemente –<br />

per un tempo sconosciuto – interrotti.<br />

Francesco Cito ha collaborato con<br />

riviste come Epoca, Europeo,<br />

Panorama, Espresso,<br />

Venerdì <strong>di</strong> Repubblica,<br />

Sette, Corriere della<br />

Sera, Stern, Paris Match,<br />

Life.<br />

“La fotografia racconta<br />

solo una parte <strong>di</strong> ciò che<br />

abbiamo vissuto e viviamo<br />

- ha detto <strong>di</strong> recente -<br />

ma se qualcuno guarderà<br />

le foto della mostra pensando<br />

a ciò che le famiglie<br />

devono affrontare in<br />

certe situazioni, avrò<br />

raggiunto il mio scopo <strong>di</strong><br />

informazione e sensibilizzazione”.<br />

COMA VITE SOSPESE<br />

fotografie <strong>di</strong> Francesco Cito<br />

a cura <strong>di</strong> Nicoletta Pran<strong>di</strong><br />

Mostra realizzata a Bergamo, ex chiesa della<br />

Maddalena - via Sant’Alessandro, 39<br />

L’Associazione Genesis <strong>di</strong> S. Pellegrino Terme ha promosso<br />

questa iniziativa e collabora alla “Giornata nazionale<br />

dei Risvegli per la ricerca sul coma” con il convegno<br />

promosso dall’Associazione Riabilitatori e Neurologi<br />

Interalpe il 2 ottobre all’Hotel Bigio dal titolo<br />

“ASPETTI INNOVATIVI NELLA TERAPIA RIABI-<br />

LITATIVA ED ASSISTENZA DEI DISTURBI<br />

COGNITIVI NELLE GRAVI CEREBROLESIONI”.<br />

Il 7 ottobre mattina i palloncini con i messaggi dei<br />

bambini delle scuole elementari si libreranno anche<br />

nel cielo <strong>di</strong> S. Pellegrino Terme.<br />

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