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Marzo 2008.qxp - Amici di Luca

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44<br />

PSICOANALISI E NEUROSCIENZE<br />

delle amine circolanti, della<br />

serotonina e <strong>di</strong> componenti<br />

chimiche del sistema colinergico.<br />

Il procedere in questi termini<br />

consentiva <strong>di</strong> <strong>di</strong>mostrare<br />

come nei sogni si determinassero<br />

con<strong>di</strong>zioni sovrapponibili<br />

al delirio, alla<br />

demenza, alla schizofrenia<br />

ed ad altre con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong><br />

psicosi che non avevano<br />

comunque con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong><br />

perniciosità <strong>di</strong>urna; ovvero<br />

si trattava <strong>di</strong> sogni <strong>di</strong> persone<br />

normali.<br />

La conclusione più importante<br />

che si può trarre è che<br />

il mutamento dei nostri stati<br />

<strong>di</strong> coscienza obbe<strong>di</strong>sce a<br />

regole precise e specifiche.<br />

Che si tratti <strong>di</strong> un delirio<br />

normale, come il sogno, o<br />

patologico, come quello<br />

prodotto dalla crisi <strong>di</strong> astinenza<br />

da alcool, hanno<br />

sempre le medesime caratteristiche<br />

formali e lo stesso<br />

tipo <strong>di</strong> causa ovvero un’alterazione<br />

dell’equilibrio<br />

delle concentrazioni <strong>di</strong><br />

adrenalina, serotonina o acetilcolina.<br />

A questo punto la domanda da<br />

porsi è: cosa induce queste alterazioni<br />

oniriche dello stato <strong>di</strong><br />

coscienza? La risposta non sembra<br />

ancora possibile.<br />

Intanto Hobson taccia <strong>di</strong> artificiosità<br />

Freud in merito alle classificazioni<br />

<strong>di</strong> inconscio in due<br />

sottoclassi il preconscio che<br />

avrebbe accesso allo stato <strong>di</strong><br />

coscienza ed il materiale inconscio<br />

rimosso cui questo accesso<br />

sarebbe negato.<br />

La <strong>di</strong>visione della psiche proposta<br />

sarebbe nelle due categorie <strong>di</strong><br />

conscio e nonconscio .<br />

Anziché ricercare la causa segreta<br />

<strong>di</strong> sogni, allucinazioni, ed illusioni<br />

nelle interazioni tra presunti<br />

strati della psiche, il modello<br />

Piero della Francesca, “Il sogno <strong>di</strong> Costantino”.<br />

proposto da Hobson prospetta<br />

una spiegazione più semplice,<br />

ovvero che le immagini e le<br />

emozioni oniriche si accompagnano<br />

sempre, sia pure a livello<br />

nonconscio ed affiorano alla<br />

coscienza quando passiamo dallo<br />

stato <strong>di</strong> veglia al sonno.<br />

I nostri sogni, infatti, lungi dall’essere<br />

fenomeni misteriosi,<br />

sarebbero fenomeni consci,<br />

tant’è che tutti siamo consapevoli<br />

<strong>di</strong> quanto accade in essi. Grazie<br />

ai continui cambiamenti dei<br />

suoi stati <strong>di</strong> coscienza, il sistema<br />

neuropsichico consente a questo<br />

libero flusso <strong>di</strong> informazioni <strong>di</strong><br />

passare dal livello nonconscio a<br />

quello conscio.<br />

Il problema centrale resta<br />

comunque il fatto che, a tutt’og-<br />

gi, se è vero che la tecnica<br />

dell’introspezione psicoanalitica<br />

si è verificato spesso<br />

essere artificiosa ed<br />

inefficace neanche la neurobiologia<br />

è riuscita a dare<br />

risposte a fenomeni quali<br />

quelli inconsci. Probabilmente<br />

la convergenza e la<br />

ricerca comune tra psicologia,<br />

filosofia, antropologia,<br />

psicoanalisi e neuroscienza<br />

può dare importanti risposte<br />

ai gran<strong>di</strong> interrogativi<br />

della nostra vita; la con<strong>di</strong>zione<br />

perché questo possa<br />

avvenire è data dal fatto<br />

che ciascuna <strong>di</strong> queste<br />

branche scientifiche, pur<br />

professando tutte amore<br />

per la libertà, non cadano<br />

in logiche che sembrano<br />

offrire sicurezza ma che<br />

invece rispondono solo al<br />

determinismo psichico nel<br />

caso della psicologia e psicoanalisi<br />

e biologico della<br />

neurobiologia.<br />

Chiudo questa breve e<br />

riduttiva presentazione su<br />

un tema così complesso<br />

quale è quello sui sogni con la<br />

frase d’apertura dell’introduzione<br />

a “Il linguaggio <strong>di</strong>menticato”<br />

<strong>di</strong> Fromm: “Se è vero che la<br />

capacità <strong>di</strong> dubitare è il principio<br />

della saggezza, tale verità è<br />

una triste considerazione sulla<br />

saggezza dell’uomo moderno”.<br />

A questo aggiungerei però una<br />

personale nota <strong>di</strong> ottimismo<br />

ovvero che per fortuna si sta<br />

procedendo, seppur lentamente e<br />

con gran<strong>di</strong> <strong>di</strong>fficoltà, verso un<br />

superamento della esasperata<br />

specializzazione tecnica dei vari<br />

campi del sapere e questo è stato<br />

probabilmente generato dal fatto<br />

che ci si è resi conto che la verità<br />

può aversi solo dalla confluenza<br />

dei saperi e dalla consapevolezza<br />

che ciascuno non ne possegga<br />

la verità assoluta.

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