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mondo interiore del sognante, in<br />
cui tutto accade al presente. Il<br />
sogno sarebbe quin<strong>di</strong> la “contemplazione<br />
del proprio <strong>di</strong>venire<br />
psichico, in cui l’in<strong>di</strong>viduo<br />
visualizza e si occupa delle<br />
situazioni traumatiche, infantili<br />
ed ere<strong>di</strong>tarie…”.<br />
In conclusione Garma parte da<br />
un’ipotesi interme<strong>di</strong>a fra la teoria<br />
dell’appagamento <strong>di</strong> desideri,<br />
quella della soluzione dei problemi<br />
e quella della rappresentazione<br />
del Sé ( quest’ultima sostenuta<br />
successivamente da Kohut<br />
1977).<br />
J. Allan Hobson (1994) ha<br />
introdotto in maniera scientifica<br />
il concetto che “non vi è alcuna<br />
<strong>di</strong>fferenza tra il cervello in quanto<br />
entità fisica che sta dentro il<br />
mio cranio ed un presunto spirito<br />
etereo che aleggia sopra <strong>di</strong> me<br />
in una qualche quinta <strong>di</strong>mensione<br />
che nessuno può osservare.<br />
Cervello e spirito costituiscono<br />
un’unità inscin<strong>di</strong>bile” ed ancora<br />
“io sogno perché avviene qualcosa<br />
<strong>di</strong> specifico tra i neuroni<br />
del mio cervello e mi sveglio<br />
perché quell’attività cambia<br />
improvvisamente in un modo<br />
altrettanto specifico”.<br />
Mente e cervello non sono quin<strong>di</strong><br />
due entità connesse in modo<br />
metafisico bensì costituiscono<br />
un’unica entità. Normali modalità<br />
<strong>di</strong> esperienza della nostra<br />
vita come il sogno e la veglia<br />
sono, al pari <strong>di</strong> quelle anormali<br />
come la schizofrenia o il delirium<br />
tremens, semplicemente<br />
stati <strong>di</strong>versi del sistema neuropsichico,<br />
non importa se patologici<br />
o meno.<br />
Il sistema chimico cerebrale che<br />
me<strong>di</strong>a il nostro stato <strong>di</strong> veglia si<br />
chiama aminergico, in quanto si<br />
basa sull’attività delle amine e<br />
l’attività onirica è me<strong>di</strong>ata dal<br />
sistema colinergico in quanto<br />
agiscono le molecole <strong>di</strong> acetilcolina;<br />
questi due sistemi sono tra<br />
loro in equilibrio <strong>di</strong>namico.<br />
Ciò significa che i nostri stati <strong>di</strong><br />
coscienza fluttuano costantemente<br />
e gradualmente fra gli<br />
estremi della veglia e del sogno,<br />
dove comunque i due sistemi<br />
sono compresenti in quanto<br />
l’uno predomina sull’altro solo<br />
in modo relativo e non assoluto.<br />
I vari gra<strong>di</strong> <strong>di</strong> interazione che si<br />
stabiliscono corrispondono ad<br />
altrettante variazioni degli stati<br />
psichici (fantasia, ipnosi, me<strong>di</strong>tazione).<br />
“Mente e cervello<br />
non sono quin<strong>di</strong><br />
due entità connesse<br />
in modo metafisico<br />
bensì costituiscono<br />
un’unica entità”<br />
Il para<strong>di</strong>gma neuropsichico si<br />
fonda su tre principi fondamentali:<br />
• Mente e cervello costituiscono<br />
un unico sistema;<br />
• Esistono tre con<strong>di</strong>zioni neuropsichiche<br />
basilari: veglia, sonno<br />
e sogno;<br />
• Gli stati <strong>di</strong> coscienza si possono<br />
misurare e quin<strong>di</strong> comprendere.<br />
Questa modalità <strong>di</strong> procedere ha<br />
il vantaggio <strong>di</strong> portare su binari<br />
confluenti la ricerca psicologica<br />
e quella neurologica che finora<br />
hanno proceduto su binari paralleli.<br />
Lo stesso Jung circa 100 anni fa<br />
affermava “lasciate sveglio il<br />
sognatore e vedrete la psicosi”<br />
ma a quale tipo <strong>di</strong> psicosi si<br />
aspettava <strong>di</strong> assistere Jung non<br />
<strong>di</strong>ede mai risposta, forse perché<br />
subì l’influenza <strong>di</strong> Freud che,<br />
come abbiamo già detto, era convinto<br />
che il sogno fosse la via<br />
maestra dell’inconscio.<br />
Freud cercò infatti <strong>di</strong> reclutare<br />
Jung nel movimento psicoanali-<br />
PSICOANALISI E NEUROSCIENZE<br />
tico quando stava conducendo<br />
analisi quantitative da cui risultava<br />
che l’indebolimento delle<br />
associazioni non era solo la<br />
caratteristica più essenziale dei<br />
sogni, ma era anche un sintomo<br />
chiave della schizofrenia. Probabilmente<br />
entrambi erano talmente<br />
presi dall’analisi del contenuto<br />
<strong>di</strong> particolari sogni che perdevano<br />
<strong>di</strong> vista la forma dell’attività<br />
onirica generale.<br />
Hobson compie un tentativo<br />
arduo ovvero quello <strong>di</strong> analizzare<br />
i sogni <strong>di</strong> alcuni pazienti dal<br />
punto <strong>di</strong> vista da lui definito neurologico.<br />
La straor<strong>di</strong>narietà <strong>di</strong> questo sta<br />
nel fatto che la lettura del sogno<br />
prevede l’analisi <strong>di</strong> aspetti quali:<br />
• Aspetto esteriore e comportamento;<br />
• Percezione sensoriale;<br />
• Orientamento;<br />
• Attenzione;<br />
• Memoria;<br />
• Funzioni intellettuali;<br />
• Linguaggio e flusso verbale;<br />
• Contenuto mentale;<br />
• Autoconsapevolezza e <strong>di</strong>scernimento;<br />
• Emozione.<br />
È incre<strong>di</strong>bile come questi stessi<br />
aspetti siano quelli che, partendo<br />
dalla lettura dei sogni proposta<br />
da Fromm e successivamente<br />
sviluppata da Jorge Silva-Garcia<br />
e dagli psicoanalisti dell’Istituto<br />
Erich Fromm <strong>di</strong> Bologna<br />
(analisi dei “sentimenti<br />
impliciti ed espliciti del sognante”),<br />
ci consentono <strong>di</strong> caratterizzare<br />
in maniera straor<strong>di</strong>naria la<br />
struttura psichica del paziente,<br />
leggendo il primo sogno portato<br />
dal paziente.<br />
Sempre Hobson effettuava, contemporaneamente<br />
all’analisi<br />
degli aspetti riferiti precedentemente,<br />
durante il sogno, la rilevazione<br />
<strong>di</strong> una serie <strong>di</strong> parametri<br />
strumentali quali EEC, EOC,<br />
determinazione del dosaggio<br />
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