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PSICOANALISI E NEUROSCIENZE<br />
Teorie ed opinioni sulla natura dell’attività neuronale<br />
Riflessioni sul sogno, antico <strong>di</strong>battito<br />
tra cultori <strong>di</strong> <strong>di</strong>verse <strong>di</strong>scipline<br />
<strong>di</strong><br />
Giuseppe Ferrari<br />
Me<strong>di</strong>co psicoterapeuta-Psicoanalista,<br />
Direttore Istituto Erich Fromm<br />
<strong>di</strong> Psicoanalisi Neofreu<strong>di</strong>ana, Bologna<br />
Gli esseri umani hanno un’anima,<br />
un Sé separato da<br />
quella massa <strong>di</strong> cellule nervose e<br />
<strong>di</strong> impulsi elettrici che chiamiamo<br />
cervello? Oppure la nostra<br />
coscienza comprendente pensieri,<br />
sentimenti, ricor<strong>di</strong>, fantasie è<br />
una serie <strong>di</strong> eventi elettrochimici?<br />
Che cosa succede quando<br />
dormiamo e perché sogniamo? I<br />
sogni sono davvero la manifestazione,<br />
in forma mascherata, <strong>di</strong><br />
desideri segreti, quin<strong>di</strong> la “via<br />
regia dell’inconscio” come pensava<br />
Freud, oppure è vera la teoria<br />
<strong>di</strong> Jung secondo cui noi non<br />
siamo i soggetti del sogno bensì<br />
gli oggetti e dunque subiamo il<br />
sogno, in altre parole siamo<br />
sognati. Oppure infine, quando<br />
si dorme, come sosteneva E.<br />
Fromm “pare che si varchi la<br />
soglia del vasto deposito <strong>di</strong> esperienze<br />
e <strong>di</strong> ricor<strong>di</strong> <strong>di</strong> cui durante<br />
il giorno ignoriamo l’esistenza”?<br />
E tuttavia, sempre secondo<br />
Fromm, “il sogno è esperienza<br />
viva, reale, tanto da suggerirci<br />
due domande: che cosa è la<br />
realtà? Come possiamo asserire<br />
che ciò che sogniamo è irreale e<br />
che ciò che ci accade quando<br />
siamo svegli è realtà”? Probabilmente<br />
è proprio questo l’aspetto<br />
più seducente del sogno: ha il<br />
potere <strong>di</strong> rivelare le parti più<br />
oscure o velate della nostra personalità,<br />
ma spesso è sibillino,<br />
<strong>di</strong>spettoso nel suo stuzzicare la<br />
nostra curiosità, insi<strong>di</strong>oso nel<br />
suo saperci indurre su strade<br />
interpretative errate.<br />
Il messaggio contenuto nel<br />
sogno può dunque essere uno<br />
stupendo regalo che riceviamo<br />
solo a patto <strong>di</strong> saper aprire la<br />
confezione; <strong>di</strong>venta viceversa un<br />
persecutore ossessionante nel<br />
caso in cui non si riesca a trovare<br />
una porta d’accesso.<br />
Scriveva Goethe in Ermanno e<br />
Dorotea: “giacché i desideri<br />
velano a noi stessi la cosa desiderata,<br />
i doni <strong>di</strong>scendono dall’alto<br />
nelle loro proprie forme”.<br />
Questa frase mi fa pensare a due<br />
aspetti significati del sogno: il<br />
“Il messaggio<br />
contenuto nel sogno<br />
può dunque essere<br />
uno stupendo regalo<br />
che riceviamo<br />
solo a patto <strong>di</strong> saper<br />
aprire la confezione”<br />
primo allude alla sua natura,<br />
ossia al fatto che attinge a forze<br />
se vogliamo numinose ed in un<br />
certo senso in<strong>di</strong>pendenti dalla<br />
nostra volontà cosciente; il<br />
secondo al suo potere rivelatorio<br />
e perturbante al tempo stesso,<br />
ossia alla sua capacità <strong>di</strong> generare<br />
il dubbio.<br />
Il sogno è dunque un evento<br />
casuale, senza alcuno specifico<br />
significato?<br />
È il risultato <strong>di</strong> un finalistica o<br />
afinalistica attività neuronale<br />
che noi adattiamo in uno scenario<br />
significativo per poi riviverle<br />
come storie al nostro risveglio?<br />
È una rappresentazione psichica<br />
significativa?<br />
Qual è la <strong>di</strong>fferenza, ammesso<br />
che ci sia, tra il delirio illusorio<br />
della nostra esperienza notturna<br />
e la pazzia?<br />
Si tratta <strong>di</strong> un <strong>di</strong>battito antico tra<br />
cultori <strong>di</strong> <strong>di</strong>verse <strong>di</strong>scipline.<br />
In questo susseguirsi <strong>di</strong> teorie ed<br />
opinioni molteplici, Freud nel<br />
1899 con ”L’interpretazione dei<br />
sogni”, fa da spartiacque tra le<br />
antiche credenze sul sogno e le<br />
intuizioni dei suoi precursori da<br />
un lato ed il pensiero <strong>di</strong> autori<br />
più recenti dall’altro.<br />
Gli antichi greci ritenevano <strong>di</strong><br />
poter classificare i sogni in due<br />
gran<strong>di</strong> categorie: 1) quelli <strong>di</strong> origine<br />
<strong>di</strong>vina che prevedevano il<br />
futuro; 2) quelli non <strong>di</strong>vini la cui<br />
comprensione era data ai me<strong>di</strong>ci<br />
(secondo Ippocrate).<br />
Il dato interessante che si rileva è<br />
che il medesimo simbolo onirico<br />
risente delle con<strong>di</strong>zioni soggettive<br />
del sognatore (Eraclito sosteneva<br />
che “l’universo <strong>di</strong> chi<br />
veglia è uno e comune, ma nel<br />
sonno ognuno si rivolge al suo<br />
proprio”).<br />
Platone introduceva per primo<br />
una modalità <strong>di</strong> lettura “psicologica”<br />
del sogno quando sosteneva<br />
che “l’anima è…costituita da<br />
una parte irrazionale e da una<br />
parte razionale; durante il<br />
sonno manca il controllo della<br />
parte razionale, ma se questa<br />
viene tenuta sveglia, il sogno<br />
può <strong>di</strong>ventare una importante