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Marzo 2008.qxp - Amici di Luca

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32<br />

NUTRIRE IL CERVELLO<br />

sistema nervoso centrale. Gli astrociti,<br />

le cellule presenti in maggior<br />

numero, hanno <strong>di</strong>verse funzioni, tra<br />

cui il mantenimento dell’equilibrio<br />

ionico, il metabolismo <strong>di</strong> neurotrasmettitori<br />

(come il glutammato), il<br />

mantenimento dell’integrità della<br />

barriera ematoencefalica e il controllo<br />

dell’integrità dei tessuti danneggiati.<br />

Le microglia, infine, sono<br />

una sorta <strong>di</strong> cellule immunitarie<br />

esclusive del sistema nervoso centrale<br />

e vengono attivate in seguito a<br />

danno. Nel cervello, cellule gliali e<br />

neuroni sono strettamente legati e<br />

possono influenzarsi a vicenda. In<br />

seguito all’attivazione, dovuta ad<br />

esempio ad agenti patogeni, le cellule<br />

gliali producono una varietà <strong>di</strong><br />

fattori, quali molecole infiammatorie<br />

(come interleukine, IL, e fattori<br />

<strong>di</strong> necrosi, TNF-a), specie reattive<br />

dell’ossigeno che <strong>di</strong>struggono l’agente<br />

patogeno e promuovono la<br />

riparazione tissutale. Centrale nella<br />

neurotossicità indotta dalle cellule<br />

gliali è la generazione <strong>di</strong> ossido<br />

nitrico (NO) dovuta ad un aumento<br />

dell’espressione della isoforma<br />

inducibile dell’enzima ossido nitrico<br />

sintasi (iNOS). Quando prodotto<br />

in elevate quantità NO può <strong>di</strong>ffondere<br />

ai neuroni vicini, dove aumenta<br />

la generazione delle specie reatti-<br />

“È recente la scoperta<br />

del ruolo<br />

neuroprotettivo<br />

della quercetina”<br />

ve dell’ossigeno e può reagire con<br />

esse per generare perossinitrito, un<br />

ra<strong>di</strong>cale altamente reattivo e neurotossico.<br />

Tutto ciò comporta a livello<br />

neuronale l’induzione dell’apoptosi,<br />

o processo <strong>di</strong> morte cellulare<br />

programmata. In base a questi dati è<br />

quin<strong>di</strong> possibile supporre che la<br />

soppressione dei processi infiammatori<br />

nel cervello possa avere un<br />

effetto benefico sull’insorgenza e la<br />

progressione delle patologie neurodegenerative.<br />

La quercetina, ed i<br />

suoi metaboliti, sono in grado <strong>di</strong><br />

attraversare la barriera ematoencefalica<br />

e <strong>di</strong> raggiungere tanto le cellule<br />

neuronali quanto quelle microgliali.<br />

A livello della microglia la<br />

quercetina si è rivelata in grado <strong>di</strong><br />

<strong>di</strong>minuire la produzione <strong>di</strong> NO e<br />

conseguentemente <strong>di</strong> specie neurotossiche.<br />

Inoltre, in un modello <strong>di</strong><br />

neuroinfiammazione generata in<br />

cellule gliali, la quercetina è stata in<br />

grado <strong>di</strong> contrastare la produzione<br />

<strong>di</strong> molecole quali IL e TNF-a e <strong>di</strong><br />

prevenire la morte cellulare.<br />

Questi risultati, sebbene necessitino<br />

<strong>di</strong> ulteriori conferme, in<strong>di</strong>cano<br />

chiaramente che la quercetina possiede<br />

attività neuroprotettiva e<br />

antiinfiammatoria, suggerendo pertanto<br />

come il consumo <strong>di</strong> alimenti<br />

ricchi <strong>di</strong> questo nutraceutico, quali<br />

le mele, possa realmente aiutarci a<br />

nutrire correttamente il nostro cervello.

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