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RICERCA<br />
mo che questi sono accertamenti<br />
non <strong>di</strong> routine, a cui accedere in<br />
ultima istanza in casi <strong>di</strong> consistente<br />
dubbio <strong>di</strong>agnostico. La letteratura<br />
ci fornisce elementi <strong>di</strong> riferimento<br />
vali<strong>di</strong> per favorire una <strong>di</strong>agnosi<br />
orientativa corretta già con la TAC<br />
(scala <strong>di</strong> Marshall) e, soprattutto,<br />
con la Risonanza Magnetica<br />
Nucleare cerebrale che vengono<br />
ormai sistematicamente eseguite in<br />
tutti i GCA, anche con modalità<br />
seriata.<br />
La PET mostra negli SV una riduzione<br />
del metabolismo del glucosio<br />
e del flusso cerebrale in me<strong>di</strong>a<br />
del 50% rispetto ai soggetti normali.<br />
In alcuni casi si osservano “isole<br />
funzionali”, cioè zone del cervello<br />
che si attivano isolatamente, senza<br />
stabilire però connessioni funzionali<br />
con la corteccia o con altre<br />
aree cerebrali. Con l’uso della PET<br />
sono state ad esempio registrate,<br />
circa <strong>di</strong>eci anni fa, in pazienti privi<br />
<strong>di</strong> qualsiasi reazione esterna, attivazioni<br />
isolate delle aree cingolari<br />
anteriori e della corteccia temporale<br />
quando la madre del pz. leggeva<br />
un racconto e del “giro fusiforme<br />
<strong>di</strong> destra” quando venivano<br />
mostrate fotografie <strong>di</strong> persone<br />
familiari. Laureys e coll (2004)<br />
hanno <strong>di</strong>mostrato più recentemente<br />
che il metabolismo cerebrale globale<br />
visibile alla PET è ridotto<br />
me<strong>di</strong>amente al 50% rispetto ai controlli<br />
negli SV e del 30% rispetto ai<br />
controlli sani negli SMC. Questi<br />
stessi autori hanno stu<strong>di</strong>ato nel<br />
2002 come variava il metabolismo<br />
cerebrale sia alla PET che ai potenziali<br />
evocati somatosensoriali in 15<br />
pazienti SVP e in 15 controlli sani<br />
durante una stimolazione da “fasti<strong>di</strong>osa”<br />
a “dolorosa”. La stimolazione<br />
dolorosa procurava nei SVP un<br />
aumento <strong>di</strong> attività in aree sottocorticali<br />
e nella corteccia somatosensoriale<br />
primaria, ma in assenza<br />
<strong>di</strong> attivazione corticale, cioè <strong>di</strong> attivazione<br />
“conscia”, per cui gli sti-<br />
moli dolorosi attivano<br />
la corteccia<br />
primaria sensitiva<br />
che però è <strong>di</strong>ssociata<br />
dalle aree<br />
associative corticali.<br />
Nei soggetti<br />
controllo invece<br />
le aree associative<br />
corticali si attivano.<br />
L’utilizzo della<br />
Risonanza Magnetica<br />
Nucleare Cerebrale<br />
funzionale<br />
(RMNf) negli stu<strong>di</strong><br />
effettuati su soggetti<br />
in SVP e in<br />
SMC si basano,<br />
sostanzialmente, su due modalità<br />
metodologiche: la capacità <strong>di</strong>scriminativi<br />
acustica con l’uso <strong>di</strong><br />
suoni con caratteristiche <strong>di</strong>verse<br />
(da rumori o suoni ambientali fino<br />
alla richiesta <strong>di</strong> esecuzione <strong>di</strong> or<strong>di</strong>ni)<br />
secondo una precisa gerarchia<br />
<strong>di</strong> progressiva complessità degli<br />
stimoli (Figura 3) e la capacità <strong>di</strong><br />
immaginare <strong>di</strong> effettuare attività<br />
motorie.<br />
Gli stu<strong>di</strong> condotti con l’utilizzo <strong>di</strong><br />
stimoli acustici che richiedono una<br />
<strong>di</strong>versa capacità <strong>di</strong> <strong>di</strong>scriminazione<br />
cognitiva presentati a soggetti con<br />
normale stato <strong>di</strong> coscienza, a soggetti<br />
in SVP e in SMC, hanno<br />
<strong>di</strong>mostrato che anche in un certo<br />
numero <strong>di</strong> SVP e SMC si registrano<br />
mo<strong>di</strong>ficazioni dell’attivazione<br />
del metabolismo cerebrale a seconda<br />
che vengano presentati suoni<br />
ambientali vs silenzio (livello<br />
gerarchico 1), che vengano presentato<br />
rumori ambientali vs parole<br />
(livello gerarchico 2)<br />
Anche Coleman et al. (2007) hanno<br />
utilizzato la RMNf per stu<strong>di</strong>are in<br />
maniera gerarchica il “au<strong>di</strong>tory<br />
processing para<strong>di</strong>gm” in soggetti in<br />
SV (n=7), MCS (n=5), e in soggetti<br />
consci con grave <strong>di</strong>sabilità cognitiva<br />
(n=2). Questi Autori hanno<br />
Figura 3: Gerarchia nella presentazione <strong>di</strong> stimoli acustici a<br />
soggetti in SVP e SMC che procede dalla percezione <strong>di</strong> un<br />
suono (livello gerarchico 1), fino alla esecuzione <strong>di</strong> or<strong>di</strong>ni (livello<br />
gerarchico 4), passando attraverso la percezione del linguaggio<br />
(livello gerarchico 2) e la sua eventuale comprensione (livello<br />
gerarchico 3).<br />
analizzato i seguenti tre livelli<br />
gerarchici: Low-level au<strong>di</strong>tory<br />
responses (silenzio vs suono, livello<br />
gerarchico 1); Mild-level speech<br />
perception processing ( linguaggio<br />
intelleggibile vs suoni inintelleggibili,<br />
livello gerarchico 2); Highlevel<br />
semantic aspects of speech<br />
processing (frasi a bassa ambiguità<br />
vs frasi ad alta ambiguità semantica,<br />
livello gerarchico 3). I risultati<br />
ottenuti mostrano che i 2 pazienti<br />
gravemente <strong>di</strong>sabili conservano<br />
tutti e tre i livelli gerarchici; che 3<br />
pazienti in SV e 2 in MCS <strong>di</strong>mostrano<br />
evidenza <strong>di</strong> speech processing;<br />
che 2 SVP , in particolare,<br />
mostrano high level comprehension<br />
<strong>di</strong> aspetti semantici del linguaggio;<br />
mentre 4 pazienti in SV e<br />
1 in MCS non mostrano alcuna evidenza<br />
<strong>di</strong> capacità <strong>di</strong>scriminativa<br />
acustica.<br />
Davis et al., (2007) sottopongono a<br />
fMRI soggetti normali svegli/ con<br />
lieve sedazione/con sedazione consistente<br />
(risvegliabili)/ e in anestesia<br />
generale e valuta la risposta a<br />
brevi frasi con la tecnica Blood<br />
Level Oxygen Dependent: le risposte<br />
osservate sono sovrapponibili in<br />
tutte le situazioni; infatti anche con<br />
sedazione lieve i soggetti non sono<br />
in grado <strong>di</strong> eseguire i processi