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Marzo 2008.qxp - Amici di Luca

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14<br />

RICERCA<br />

mo che questi sono accertamenti<br />

non <strong>di</strong> routine, a cui accedere in<br />

ultima istanza in casi <strong>di</strong> consistente<br />

dubbio <strong>di</strong>agnostico. La letteratura<br />

ci fornisce elementi <strong>di</strong> riferimento<br />

vali<strong>di</strong> per favorire una <strong>di</strong>agnosi<br />

orientativa corretta già con la TAC<br />

(scala <strong>di</strong> Marshall) e, soprattutto,<br />

con la Risonanza Magnetica<br />

Nucleare cerebrale che vengono<br />

ormai sistematicamente eseguite in<br />

tutti i GCA, anche con modalità<br />

seriata.<br />

La PET mostra negli SV una riduzione<br />

del metabolismo del glucosio<br />

e del flusso cerebrale in me<strong>di</strong>a<br />

del 50% rispetto ai soggetti normali.<br />

In alcuni casi si osservano “isole<br />

funzionali”, cioè zone del cervello<br />

che si attivano isolatamente, senza<br />

stabilire però connessioni funzionali<br />

con la corteccia o con altre<br />

aree cerebrali. Con l’uso della PET<br />

sono state ad esempio registrate,<br />

circa <strong>di</strong>eci anni fa, in pazienti privi<br />

<strong>di</strong> qualsiasi reazione esterna, attivazioni<br />

isolate delle aree cingolari<br />

anteriori e della corteccia temporale<br />

quando la madre del pz. leggeva<br />

un racconto e del “giro fusiforme<br />

<strong>di</strong> destra” quando venivano<br />

mostrate fotografie <strong>di</strong> persone<br />

familiari. Laureys e coll (2004)<br />

hanno <strong>di</strong>mostrato più recentemente<br />

che il metabolismo cerebrale globale<br />

visibile alla PET è ridotto<br />

me<strong>di</strong>amente al 50% rispetto ai controlli<br />

negli SV e del 30% rispetto ai<br />

controlli sani negli SMC. Questi<br />

stessi autori hanno stu<strong>di</strong>ato nel<br />

2002 come variava il metabolismo<br />

cerebrale sia alla PET che ai potenziali<br />

evocati somatosensoriali in 15<br />

pazienti SVP e in 15 controlli sani<br />

durante una stimolazione da “fasti<strong>di</strong>osa”<br />

a “dolorosa”. La stimolazione<br />

dolorosa procurava nei SVP un<br />

aumento <strong>di</strong> attività in aree sottocorticali<br />

e nella corteccia somatosensoriale<br />

primaria, ma in assenza<br />

<strong>di</strong> attivazione corticale, cioè <strong>di</strong> attivazione<br />

“conscia”, per cui gli sti-<br />

moli dolorosi attivano<br />

la corteccia<br />

primaria sensitiva<br />

che però è <strong>di</strong>ssociata<br />

dalle aree<br />

associative corticali.<br />

Nei soggetti<br />

controllo invece<br />

le aree associative<br />

corticali si attivano.<br />

L’utilizzo della<br />

Risonanza Magnetica<br />

Nucleare Cerebrale<br />

funzionale<br />

(RMNf) negli stu<strong>di</strong><br />

effettuati su soggetti<br />

in SVP e in<br />

SMC si basano,<br />

sostanzialmente, su due modalità<br />

metodologiche: la capacità <strong>di</strong>scriminativi<br />

acustica con l’uso <strong>di</strong><br />

suoni con caratteristiche <strong>di</strong>verse<br />

(da rumori o suoni ambientali fino<br />

alla richiesta <strong>di</strong> esecuzione <strong>di</strong> or<strong>di</strong>ni)<br />

secondo una precisa gerarchia<br />

<strong>di</strong> progressiva complessità degli<br />

stimoli (Figura 3) e la capacità <strong>di</strong><br />

immaginare <strong>di</strong> effettuare attività<br />

motorie.<br />

Gli stu<strong>di</strong> condotti con l’utilizzo <strong>di</strong><br />

stimoli acustici che richiedono una<br />

<strong>di</strong>versa capacità <strong>di</strong> <strong>di</strong>scriminazione<br />

cognitiva presentati a soggetti con<br />

normale stato <strong>di</strong> coscienza, a soggetti<br />

in SVP e in SMC, hanno<br />

<strong>di</strong>mostrato che anche in un certo<br />

numero <strong>di</strong> SVP e SMC si registrano<br />

mo<strong>di</strong>ficazioni dell’attivazione<br />

del metabolismo cerebrale a seconda<br />

che vengano presentati suoni<br />

ambientali vs silenzio (livello<br />

gerarchico 1), che vengano presentato<br />

rumori ambientali vs parole<br />

(livello gerarchico 2)<br />

Anche Coleman et al. (2007) hanno<br />

utilizzato la RMNf per stu<strong>di</strong>are in<br />

maniera gerarchica il “au<strong>di</strong>tory<br />

processing para<strong>di</strong>gm” in soggetti in<br />

SV (n=7), MCS (n=5), e in soggetti<br />

consci con grave <strong>di</strong>sabilità cognitiva<br />

(n=2). Questi Autori hanno<br />

Figura 3: Gerarchia nella presentazione <strong>di</strong> stimoli acustici a<br />

soggetti in SVP e SMC che procede dalla percezione <strong>di</strong> un<br />

suono (livello gerarchico 1), fino alla esecuzione <strong>di</strong> or<strong>di</strong>ni (livello<br />

gerarchico 4), passando attraverso la percezione del linguaggio<br />

(livello gerarchico 2) e la sua eventuale comprensione (livello<br />

gerarchico 3).<br />

analizzato i seguenti tre livelli<br />

gerarchici: Low-level au<strong>di</strong>tory<br />

responses (silenzio vs suono, livello<br />

gerarchico 1); Mild-level speech<br />

perception processing ( linguaggio<br />

intelleggibile vs suoni inintelleggibili,<br />

livello gerarchico 2); Highlevel<br />

semantic aspects of speech<br />

processing (frasi a bassa ambiguità<br />

vs frasi ad alta ambiguità semantica,<br />

livello gerarchico 3). I risultati<br />

ottenuti mostrano che i 2 pazienti<br />

gravemente <strong>di</strong>sabili conservano<br />

tutti e tre i livelli gerarchici; che 3<br />

pazienti in SV e 2 in MCS <strong>di</strong>mostrano<br />

evidenza <strong>di</strong> speech processing;<br />

che 2 SVP , in particolare,<br />

mostrano high level comprehension<br />

<strong>di</strong> aspetti semantici del linguaggio;<br />

mentre 4 pazienti in SV e<br />

1 in MCS non mostrano alcuna evidenza<br />

<strong>di</strong> capacità <strong>di</strong>scriminativa<br />

acustica.<br />

Davis et al., (2007) sottopongono a<br />

fMRI soggetti normali svegli/ con<br />

lieve sedazione/con sedazione consistente<br />

(risvegliabili)/ e in anestesia<br />

generale e valuta la risposta a<br />

brevi frasi con la tecnica Blood<br />

Level Oxygen Dependent: le risposte<br />

osservate sono sovrapponibili in<br />

tutte le situazioni; infatti anche con<br />

sedazione lieve i soggetti non sono<br />

in grado <strong>di</strong> eseguire i processi

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