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Marzo 2008.qxp - Amici di Luca

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RICERCA<br />

Osservazione continua e ragionevole dubbio<br />

Il valore della ricerca<br />

al <strong>di</strong> là degli effetti sensazionalistici<br />

<strong>di</strong><br />

Anna Mazzucchi*<br />

Coor<strong>di</strong>natrice per le GCa, Fondazione Don<br />

Gnocchi, Elias neuroriabilitazione, Parma<br />

Per la me<strong>di</strong>cina, in modo certamente<br />

riduttivo, essere coscienti<br />

significa essere vigili e consapevoli<br />

<strong>di</strong> sé e del mondo. Quin<strong>di</strong> per<br />

la me<strong>di</strong>cina essere in normale stato<br />

<strong>di</strong> coscienza richiede una situazione<br />

<strong>di</strong> totale pienezza dello stato <strong>di</strong><br />

veglia e una totale integrità della<br />

consapevolezza <strong>di</strong> sé e <strong>di</strong> quanto ci<br />

circonda. Molti sono gli stati clinici<br />

che riflettono una riduzione dell’una<br />

o dell’altra componente: sonnolenza,<br />

confusione, <strong>di</strong>sorientamento,<br />

stupor, deterioramento<br />

cognitivo, sonno, anestesia, delirio.<br />

Di questi fanno parte anche lo stato<br />

<strong>di</strong> coma, lo stato vegetativo (SV) e<br />

lo stato <strong>di</strong> minima coscienza<br />

(SMC). Sappiamo anche che molti<br />

processi <strong>di</strong> elaborazione mentale<br />

delle informazioni avvengono in<br />

maniera incoscia: conosciamo gli<br />

stimoli che raggiungono il nostro<br />

cervello (afferenze) e costruiamo<br />

consapevolmente le risposte volontarie<br />

in uscita (efferenze). Ma cosa<br />

accade all’interno delle aree associative<br />

cerebrali, quali processi si<br />

attivino e si <strong>di</strong>panino, ci è quasi del<br />

tutto sconosciuto. Quello che sappiamo<br />

è che per attivare compiutamente<br />

la corteccia cerebrale è<br />

necessaria l’integrità, oltre che<br />

della corteccia, <strong>di</strong> una ampia serie<br />

<strong>di</strong> altre zone cerebrali situate nel<br />

tronco-mesencefalo (sostanza reticolare<br />

ascendente che consente lo<br />

stato <strong>di</strong> veglia e regola il ritmo<br />

sonno-veglia), nelle zone sottocorticali<br />

dell’encefalo (locus ceruleus,<br />

sostanza grigia periacqueduttale, e<br />

soprattutto il talamo) e il sistema<br />

limbico <strong>di</strong> cui è una componente<br />

essenziale anche il lobo frontale<br />

me<strong>di</strong>ale (Figura 1). Il talamo è<br />

ormai considerato la stazione interme<strong>di</strong>a<br />

fondamentale per attivare la<br />

corteccia, in assenza della corretta<br />

funzionalità del quale la persona<br />

può presentare un grave deterioramento<br />

o ad<strong>di</strong>rittura una demenza,<br />

come pure, se la causa lesionale ha<br />

prodotto uno stato <strong>di</strong> coma, può<br />

rimanere in stato vegetativo.<br />

Una Grave Cerebrolesione Acquisita<br />

(GCA) che produce uno stato<br />

<strong>di</strong> coma, può evolvere in <strong>di</strong>versi<br />

mo<strong>di</strong>. Dal momento in cui la lesione<br />

cerebrale si è acutamente manifestata,<br />

possiamo registrare nei<br />

giorni o nelle settimane o nei mesi<br />

successivi <strong>di</strong>verse possibili evolu-<br />

zioni: il paziente può recuperare<br />

rapidamente lo stato <strong>di</strong> coscienza,<br />

può attraversare un periodo <strong>di</strong> stato<br />

vegetativo, può trovarsi colpito da<br />

una “locked-in syndrome” (LIS),<br />

oppure può andare incontro a una<br />

morte cerebrale. Lo stato vegetativo,<br />

in particolare, da transitorio può<br />

<strong>di</strong>venire “permanente”: dopo un<br />

periodo <strong>di</strong> 3-6 mesi se la GCA è<br />

conseguente a patologia non-traumatica;<br />

dopo 6-12 mesi se è conseguente<br />

a trauma cranico. Se invece<br />

lo stato del paziente evolve più<br />

positivamente, lo stato vegetativo<br />

da transitorio può trasformarsi in<br />

uno stato <strong>di</strong> minima coscienza<br />

anch’esso transitorio. Quest’ultimo,<br />

infine, potrà evolvere o verso<br />

la ripresa dello stato <strong>di</strong> coscienza<br />

oppure rimanere a sua volta permanente.<br />

Stabilire con certezza lo stato <strong>di</strong><br />

coscienza in cui i pazienti affetti da<br />

Figura 1: strutture cerebrali coinvolte nella attivazione della corteccia e dello stato<br />

<strong>di</strong> coscienza<br />

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