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nello SMC può essere più protratto<br />
che nello SV e può essere associato<br />
anche a recuperi molto tar<strong>di</strong>vi.<br />
Con questo progetto ci si propone <strong>di</strong><br />
analizzare un campione significativo<br />
<strong>di</strong> pazienti non comunicativi al fine<br />
<strong>di</strong> valutare per la prima volta quanto<br />
incide nel contesto clinico italiano<br />
l’imprecisione <strong>di</strong>agnostica e se questa<br />
si colloca su valori confrontabili<br />
con quelli in<strong>di</strong>viduati in altre realtà<br />
europee. Ci si propone inoltre <strong>di</strong><br />
favorire una crescita <strong>di</strong> attenzione<br />
della comunità clinica al problema<br />
della accuratezza <strong>di</strong>agnostica <strong>di</strong><br />
Stato Vegetativo ed una <strong>di</strong>ffusione<br />
delle “buone pratiche” nel percorso<br />
<strong>di</strong> accertamento <strong>di</strong>agnostico.<br />
In secondo luogo, ci si attende <strong>di</strong><br />
ricavare elementi <strong>di</strong> conoscenza sul<br />
possibile potenziale <strong>di</strong> cambiamento<br />
nelle fasi ritenute <strong>di</strong> cronicità irreversibile<br />
(“Permanente”) caratterizzate<br />
peraltro <strong>di</strong> solito da un rilevante calo<br />
dell’attenzione clinica. E’ questa una<br />
fase assai poco esplorata e alcune<br />
in<strong>di</strong>cazioni recenti sembrano mostrare<br />
che anche a <strong>di</strong>stanza <strong>di</strong> alcuni anni<br />
possono essere rilevate mo<strong>di</strong>ficazioni<br />
<strong>di</strong> qualche entità in una percentuale<br />
minore <strong>di</strong> pazienti in SV accolti in<br />
strutture protette.<br />
Poco o nulla si sa sulla possibile percentuale<br />
<strong>di</strong> recupero tar<strong>di</strong>vo della<br />
coscienza in pazienti con SV che<br />
sono stati riaccolti a domicilio dalle<br />
proprie famiglie. Mo<strong>di</strong>ficazioni<br />
minori del quadro comportamentale<br />
e relazionale, ancorché prive <strong>di</strong><br />
sostanziale significato in termini <strong>di</strong><br />
autonomia personale, possono però<br />
determinare un cambiamento non<br />
proporzionale nella percezione della<br />
rete informale e dei familiari in particolare,<br />
costituendo un fattore primario<br />
del benessere complessivo del<br />
nucleo familiare. In particolare, è<br />
possibile che soprattutto i pazienti<br />
con incongrua attribuzione <strong>di</strong>agnostica<br />
rimangano vittime <strong>di</strong> una sorta<br />
<strong>di</strong> “profezia che si autoavvera” e che<br />
variazioni minori o minime del<br />
potenziale comportamentale restino<br />
misconosciute o non valorizzate,<br />
nonostante il valore che esse possono<br />
assumere in relazione al vissuto<br />
delle famiglie.<br />
Gli elementi <strong>di</strong> conoscenza che possono<br />
scaturire da questo progetto<br />
possono fornire un contributo anche<br />
alla programmazione sanitaria facendo<br />
luce sull’incidenza <strong>di</strong> pazienti a<br />
recupero lento o lentissimo in una<br />
popolazione ritenuta <strong>di</strong> fase “cronica”<br />
inemendabile. Una struttura<br />
conoscitiva consolidata su una popolazione<br />
specifica <strong>di</strong> pazienti in con<strong>di</strong>zioni<br />
<strong>di</strong> bassa responsività protratta<br />
potrà contribuire alla eventuale ed<br />
auspicabile realizzazione <strong>di</strong> un registro<br />
nazionale, la cui necessità è oggi<br />
da più parti richiamata.<br />
GIORNATA DEI RISVEGLI<br />
Esperti in<strong>di</strong>cati dagli or<strong>di</strong>ni dell’Emilia Romagna<br />
Prof. Pasquale Montagna, Prof. Pietro Cortelli; Dipartimento delle Scienze Neurologiche,<br />
Università degli Stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> Bologna<br />
Prof. Giovanni Mazzotti; Dipartimento delle Scienze Anatomiche Umane e Fisiopatologia<br />
dell'Apparato Locomotore, Università degli Stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> Bologna<br />
Dott. Carmelo Sturiale, Neurochirurgia Ospedale Maggiore-Bellaria;<br />
Dipartimento <strong>di</strong> Emergenza - AUSL <strong>di</strong> Bologna<br />
Dott. Roberto Piperno, Me<strong>di</strong>cina Riabilitativa-Neuroriabilitazione;<br />
Dipartimento <strong>di</strong> Emergenza – AUSL <strong>di</strong> Bologna<br />
Dott.ssa Valeria Tugnoli ; Azienda Ospedaliera Universitaria <strong>di</strong> Ferrara.<br />
Esperti in<strong>di</strong>cati dagli Or<strong>di</strong>ni del Friuli Venezia-Giulia<br />
Dott. Fabrizio Monti, Prof. Gllberto Pizzolato<br />
Clinica Neurologica AUSL-Universitaria Ospedali Riuniti Di Trieste;<br />
Prof. Giorgio Berlot - U.C.O. Anestesia, Rianimazione e Terapia Antalgica - Azienda<br />
Ospedaliero - Universitaria <strong>di</strong> Trieste;<br />
Esperti in<strong>di</strong>cati dagli Or<strong>di</strong>ni del Lazio<br />
Dott.ssa Rita Formisano - Unità Post-Coma, IRCCS Fondazione Santa Lucia.<br />
Dott.ssa Anna Maria Cipriani - U.O.C. Neurologia e Neurofisiopatologia Ospedale Sandro<br />
Pertini - Asl Rm B;<br />
Dott. Roberto Di Fabio - Latina;<br />
Esperti in<strong>di</strong>cati dagli Or<strong>di</strong>ni della Lombar<strong>di</strong>a<br />
Dott. Giovanni Battista Guizzetti<br />
Responsabile Reparto Stati Vegetativi Centro Don Orione Di Bergamo;<br />
Dott. Luigi Beretta - UO Anestesia e Terapia Intensiva Neurochirurgia<br />
Ospedale San Raffaele Di Milano;<br />
Dott. Massimo Vajani, Lo<strong>di</strong>.<br />
Dott. Fabrizio Giunco, Dott. Andrea Magagnali, Pavia.<br />
Esperti in<strong>di</strong>cati dagli Or<strong>di</strong>ni della Toscana<br />
Dott. Gabriele Cipriani Dirigente Me<strong>di</strong>co Di Neurologia, Lucca;<br />
Dott. Carlo Giral<strong>di</strong><br />
Responsabile Centro Cefalee e Prevenzione Ictus Casa Di Cura S.Zita;<br />
Esperti in<strong>di</strong>cati dagli Or<strong>di</strong>ni della Sicilia<br />
Dott. Edoardo Sessa - Dirigente Me<strong>di</strong>co <strong>di</strong> Neurologia<br />
Centro Stu<strong>di</strong> Neurolesi, Messina;<br />
Dott. Alfredo Mattaliano - Neurologia Ospedale Arnass Civico Di Palermo;<br />
Dott. Erminio Costanzo - U.O.C. <strong>di</strong> Neurologia Azienda Ospedaliera Cannizzaro, Catania<br />
Che cosa lo stu<strong>di</strong>o si propone?<br />
1. Ricavare informazioni sull’eventuale<br />
presenza <strong>di</strong> imprecisione <strong>di</strong>agnostica<br />
in una popolazione <strong>di</strong><br />
pazienti classificati come Stato<br />
Vegetativo Permanente (SVP).<br />
2. Analizzare l’eventuale evoluzione<br />
clinica <strong>di</strong> una popolazione <strong>di</strong> pazienti<br />
non comunicativi (SV e SMC)<br />
nella prima fase nella quale, in base<br />
al criterio temporale, viene usualmente<br />
già applicato un giu<strong>di</strong>zio <strong>di</strong><br />
“permanente”.<br />
3. Sperimentare un modello <strong>di</strong> raccolta<br />
dati per l’eventuale proposta<br />
ed implementazione <strong>di</strong> un registro<br />
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