Scarica il giornalino in formato Pdf - Missioni e missionari
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Apr<strong>il</strong>e/Giugno 2012 - Anno XXXIII n. 2 / Sped. <strong>in</strong> A.P. comma 20/C Legge 662/96 - Aut. Dir. Poste Bari<br />
2<br />
2012
Editoriale<br />
Grazie!!! di P. Benito De Caro<br />
Sono entrato al servizio del Segretariato<br />
<strong>Missioni</strong> Estere nel s<strong>il</strong>enzio e volevo<br />
uscirne <strong>in</strong> s<strong>il</strong>enzio, ma è forse giusto e<br />
doveroso esprimere quello che ho nel<br />
cuore. Prima di tutto <strong>il</strong> mio grazie al Signore<br />
per avermi concesso per tanto<br />
tempo di svolgere questo servizio <strong>missionari</strong>o<br />
a cui mi ha chiamato s<strong>in</strong> dall’<strong>in</strong>izio<br />
del mio sacerdozio.<br />
Conclusa l’esperienza <strong>missionari</strong>a <strong>in</strong> Mozambico<br />
(durata solo 7 anni) <strong>in</strong> modo<br />
brusco e doloroso per una malattia che<br />
ha compromesso irrimediab<strong>il</strong>mente la<br />
mia salute, <strong>il</strong> Signore mi ha dato sempre lo slancio e la passione per cont<strong>in</strong>uare<br />
a lavorare per i più poveri, per sostenere l’opera di evangelizzazione<br />
dei confratelli <strong>missionari</strong> e per l’animazione <strong>missionari</strong>a qui, nella nostra<br />
Prov<strong>in</strong>cia Monastica di Puglia.<br />
Era <strong>il</strong> 1979 quando <strong>il</strong> Superiore Prov<strong>in</strong>ciale P. Giulio da Barletta, mi affidò<br />
l’<strong>in</strong>carico di dirigere <strong>il</strong> Segretariato <strong>Missioni</strong> Estere. Non avevo alcuna idea<br />
di cosa fosse e come avrei potuto svolgere<br />
questo servizio, avevo solo esperienza<br />
d’Africa e delle Comunità m<strong>in</strong>isteriali<br />
di quella terra. Ho <strong>in</strong>iziato da<br />
solo, piano piano, cercando un solo<br />
obiettivo: suscitare <strong>in</strong> ogni persona che<br />
<strong>in</strong>contravo l’amore per i fratelli bisognosi,<br />
l’amore per gli ultimi, così<br />
come ci ha <strong>in</strong>segnato Cristo. Agli ani-<br />
Nangololo 2001 - P. Benito amm<strong>in</strong>istra<br />
<strong>il</strong> Battesimo<br />
2<br />
Padre Benito De Caro, 7 anni <strong>in</strong><br />
missione, 33 nel Segretariato, <strong>in</strong><br />
una foto emblematica: raccogliere<br />
per donare<br />
matori <strong>missionari</strong> sparsi <strong>in</strong> tutta la regione<br />
ho sempre <strong>in</strong>segnato a lavorare<br />
non per <strong>il</strong> s<strong>in</strong>golo <strong>missionari</strong>o, ma<br />
per tutti i <strong>missionari</strong>, ad amare non una sola missione, ma tutte le missioni,<br />
a coltivare uno spirito <strong>missionari</strong>o aperto ed universale.<br />
Il mio secondo grazie va a tutti coloro che hanno creduto <strong>in</strong> questa opera,<br />
a tutti i collaboratori e collaboratrici sparsi nella regione e che sono stati <strong>il</strong><br />
mio sostegno e la mia forza, senza di loro nulla avrei potuto realizzare, sono<br />
le colonne di tutta la struttura del Segretariato. Grazie a tutti i benefattori ed<br />
amici che hanno permesso la realizzazione di 70 progetti <strong>in</strong> Mozambico e<br />
Albania, a quanti hanno collaborato (e sono tanti!) senza risparmio di tempo<br />
e di fatica, mettendo a frutto ciascuno i propri talenti, sia restando <strong>in</strong> Italia<br />
che partendo volontari <strong>in</strong> missione. Un pensiero grato va anche a tutti i<br />
collaboratori che non ci sono più, hanno tanto lavorato; non posso dimenticarli<br />
e li ricordo sempre nelle mie preghiere quotidiane. Grazie alla Onlus<br />
OASI, di cui mi onoro di essere membro, che dal 1997 ha affiancato <strong>il</strong> Segretariato<br />
nella promozione e nella gestione dei progetti sociali, sostegno<br />
fidato e valido <strong>in</strong> tante difficoltà, crogiuolo di amicizie reciproche.<br />
Le battaglie, le vittorie, le sconfitte, la fatica sono scritte nel libro della vita. Grato<br />
per questa messe abbondante della cui qualità sarà <strong>il</strong> Signore a giudicare,<br />
passo <strong>il</strong> testimone per <strong>il</strong> peso degli anni, ma resta sempre vivo <strong>in</strong> me quello<br />
spirito che da sempre ha animato la mia vita: l’amore per la missione.<br />
Un volto n<br />
Dall’<strong>in</strong>tervento di P. Helm<br />
all’<strong>in</strong>contro dei Centri Mis<br />
La missione è di tutti<br />
Le nostre Costituzioni parlano<br />
dell’“ispirazione div<strong>in</strong>a”<br />
che chiama all’attività<br />
<strong>missionari</strong>a, chiamata che<br />
può farsi sentire anche attraverso<br />
i superiori e non raramente<br />
attraverso <strong>il</strong> dialogo<br />
con i <strong>missionari</strong>. (…) Ammesso<br />
che non tutti i frati<br />
sono chiamati a partire concretamente<br />
per la missione, <strong>in</strong><br />
quanto figli di San Francesco,<br />
tutti siamo chiamati ad essere<br />
<strong>missionari</strong>.<br />
Il frate m<strong>in</strong>ore cappucc<strong>in</strong>o<br />
non può sottrarsi a questo impegno.<br />
L’obbedienza <strong>missionari</strong>a<br />
non si realizza solamente<br />
con l’andare, ma anche<br />
con l’appoggio dato al fratello<br />
che parte, accompagnandolo<br />
con la preghiera, con un<br />
fattivo aiuto ed una collaborazione,<br />
con l’animazione perché<br />
altri, frati o laici, assumano<br />
responsab<strong>il</strong>ità con la<br />
missione.<br />
A che punto stiamo<br />
In questi ultimi anni l’ord<strong>in</strong>e<br />
si è esteso, ha allargato i<br />
suoi conf<strong>in</strong>i. Abbiamo assistito<br />
al fenomeno della crescita<br />
notevole delle fraternità<br />
di Asia, Africa e America lat<strong>in</strong>a,<br />
soprattutto del Bras<strong>il</strong>e e al<br />
costante decremento delle<br />
fraternità dell’Europa e dell’America<br />
del nord con variazioni<br />
regionali che a volte <strong>in</strong>dicano<br />
un processo molto ra-
uovo per la missione<br />
ut Rakowski, segretario generale per l’animazione <strong>missionari</strong>a,<br />
sionari Cappucc<strong>in</strong>i Sud - 9 -10 maggio, V<strong>il</strong>la San Pietro a Cesarano (AV)<br />
pido, come pure la tenuta della<br />
nostra presenza nell’Europa<br />
orientale. Accanto a questa<br />
constatazione, che si riferisce<br />
a quanto risulta essere immediatamente<br />
visib<strong>il</strong>e, esistono<br />
problematiche meno<br />
visib<strong>il</strong>i e che <strong>in</strong>cidono direttamente<br />
sulla missione o sul<br />
nostro modo di essere <strong>missionari</strong>.<br />
Provo a menzionarne<br />
alcune:<br />
- affidare a delle giovani Circoscrizioni<br />
la responsab<strong>il</strong>ità<br />
dellem missioni di prima<br />
evangelizzazione e, allo stes-<br />
so tempo, l’implantio Ord<strong>in</strong>is;<br />
- la nuova solidarietà che dal<br />
sud, dove le fraternità sono<br />
numerose e fiorenti, raggiunge<br />
<strong>il</strong> nord del mondo,<br />
dove la presenza del carisma,<br />
dopo una lunga tradizione,<br />
sta venendo meno;<br />
- oppure la presenza <strong>in</strong> territori<br />
nei quali la nostra azione<br />
apostolica non è sempre liberamente<br />
permessa ed è posta<br />
d<strong>in</strong>anzi a nuove sfide e richiede<br />
r<strong>in</strong>novata attenzione<br />
ed energia.<br />
Da parte del Governo cen-<br />
trale dell’Ord<strong>in</strong>e oggi si richiede<br />
certamente di proseguire<br />
nello sforzo economico,<br />
ma direi soprattutto nella capacità<br />
di accompagnare le<br />
nuove realtà <strong>missionari</strong>e per<br />
evitare la scelta di ciò che è più<br />
fac<strong>il</strong>e o della novità o di ciò che<br />
meglio favorisce la realizzazione<br />
del “mio progetto”.<br />
Dove andiamo?<br />
Qualcosa di tutto ciò è certamente<br />
vero, ma qualcosa<br />
è pure cambiato. Molti<br />
frati rispondono ancora oggi<br />
3
alla chiamata <strong>missionari</strong>a.<br />
Partono e raggiungono luoghi<br />
dove mai <strong>il</strong> Vangelo o la fraternità<br />
cappucc<strong>in</strong>a erano giunti.<br />
Sono state create nuove<br />
strutture a loro sostegno. Rimane<br />
tuttavia una domanda:<br />
“Tutto questo è sufficiente<br />
e realizza appieno la missione?”.<br />
Forse è necessario<br />
chiederci: “Perché lo facciamo?<br />
A quale scopo? Perché desideriamo<br />
ci siano nuovi cappucc<strong>in</strong>i?<br />
Dove stiamo andando?<br />
Quale è la meta?”.<br />
F<strong>in</strong>tanto che non avremo risposto<br />
a queste domande,<br />
non saremo <strong>in</strong> grado di offrire<br />
molto di più di un grandissimo<br />
attivismo. Anche se cont<strong>in</strong>ueremo<br />
ad essere accanto<br />
agli uom<strong>in</strong>i per sostenere la<br />
Quest’anno l’<strong>in</strong>contro nazionale<br />
dei Centri Missionari<br />
delle Prov<strong>in</strong>cia italiane si è<br />
svolto a zone: nord, centro e<br />
sud. Questo sistema sembra<br />
che abbia funzionato, hanno<br />
partecipato quasi tutti i segretari<br />
delle missioni, del centro<br />
mancava la Toscana perché <strong>il</strong><br />
Prov<strong>in</strong>ciale con padre Corrado<br />
Trivelli, un <strong>missionari</strong>o e un<br />
giovane volontario laico sono<br />
morti <strong>in</strong> Tanzania <strong>in</strong> un <strong>in</strong>cidente<br />
d’auto. Erano <strong>in</strong> attesa del<br />
Capitolo Prov<strong>in</strong>ciale per nom<strong>in</strong>are<br />
<strong>il</strong> nuovo segretario del centro<br />
<strong>missionari</strong>o. Del nord mancava<br />
<strong>il</strong> responsab<strong>il</strong>e della Sardegna<br />
per motivi di salute e del sud<br />
mancava la Sic<strong>il</strong>ia perché aveva-<br />
4<br />
loro fede, per fare del bene<br />
mediante opere sociali, e<br />
l’elenco potrebbe essere ancora<br />
lungo, mi pare assolutamente<br />
necessario fermarci e<br />
prendere coscienza che operando<br />
<strong>in</strong>sieme – siamo oltre<br />
10.500 frati – saremo <strong>in</strong> grado<br />
di mettere <strong>in</strong> atto un vero<br />
cambiamento di mentalità<br />
per portare, r<strong>in</strong>novato, <strong>il</strong> messaggio<br />
del Vangelo, nella società,<br />
nella vita ecclesiale, nel<br />
luogo concreto dove viviamo<br />
e altrove!<br />
Oltrepassare le frontiere<br />
dei propri progetti<br />
La forza <strong>missionari</strong>a è radicata<br />
nell’amore ed acquista<br />
robustezza se si impara<br />
a guardare al di là dei pro-<br />
no altri impegni <strong>in</strong> concomitanza.<br />
Noi del servizio ad gentes<br />
abbiamo cercato di adempiere <strong>il</strong><br />
nostro mandato di animazio-<br />
getti personali o dei propri desideri<br />
e con um<strong>il</strong>tà ci si pone<br />
al servizio di Colui che ci ha<br />
chiamati. Siamo stati liberati<br />
da Cristo perché restassimo liberi<br />
(cfr. Gal 5,1) di servire al<br />
meglio gli altri restituendo<br />
così a Dio ciò che da Lui abbiamo<br />
ricevuto.<br />
Sono più che conv<strong>in</strong>to che i<br />
nostri <strong>missionari</strong> hanno fatto<br />
molto, molti di loro hanno<br />
speso la vita f<strong>in</strong>o all’ultimo respiro,<br />
ciò nonostante rimane<br />
ancora parecchio da fare per<br />
crescere nella dimensione dell’agire<br />
comune e nel far si che<br />
“i miei progetti” e di contro “i<br />
progetti degli altri” divent<strong>in</strong>o<br />
nella parola e nella azione “i<br />
nostri progetti”.<br />
■<br />
Servizio nazionale Missio ad gentes<br />
Incontro per <strong>il</strong> sud maggio 2012<br />
Incontro Missio ad Gentes - zona sud<br />
di fra Claudio Matraxia<br />
ne, coord<strong>in</strong>amento, riflessione,<br />
discernimento e <strong>in</strong>cremento della<br />
collaborazione <strong>in</strong>terprov<strong>in</strong>ciale<br />
(cfr. statuto 2.1.).
Relatore fra Helmut Rakowski,<br />
Segretario generale per<br />
l’Animazione Missionaria. Il<br />
suo contributo è stato molto <strong>in</strong>teressante,<br />
ci ha presentato le<br />
missioni dal punto di vista storico<br />
con alcuni nuovi st<strong>il</strong>i di<br />
missione dell’Ord<strong>in</strong>e. È stato un<br />
segno di unità con tutto l’Ord<strong>in</strong>e.<br />
L’impostazione che aveva<br />
dato a suo tempo fr. Bernard<br />
Christen de Andermatt (+<br />
1909) M<strong>in</strong>istro generale dal<br />
1884 al 1908, “ogni Prov<strong>in</strong>cia<br />
una missione”, era stata una<br />
grande <strong>in</strong>tuizione ed <strong>in</strong>novazione.<br />
La missione cambia volto,<br />
dando grande slancio alle<br />
Prov<strong>in</strong>cie. Questa struttura<br />
sussiste f<strong>in</strong>o ad oggi, però questo<br />
tipo di approccio nel contesto<br />
odierno sta perdendo di<br />
<strong>in</strong>cisività, perché diventa sempre<br />
più diffic<strong>il</strong>e per una s<strong>in</strong>gola<br />
Prov<strong>in</strong>cia sostenere una missione;<br />
occorrerebbe qu<strong>in</strong>di una<br />
s<strong>in</strong>ergia tra Prov<strong>in</strong>cie. Le giovani<br />
Prov<strong>in</strong>cie come l’India e <strong>il</strong><br />
Bras<strong>il</strong>e hanno disponib<strong>il</strong>ità di<br />
frati, ma mancano di mezzi<br />
economici; altre Prov<strong>in</strong>cie che<br />
hanno più possib<strong>il</strong>ità economiche<br />
scarseggiano di frati.<br />
Occorre una maggiore collaborazione<br />
anche a livello <strong>in</strong>ternazionale.<br />
Ci siamo anche confrontati su<br />
alcune nuove strade di missione<br />
che l’Ord<strong>in</strong>e sta sperimentando<br />
<strong>in</strong> alcuni paesi dove non<br />
sono ammessi i <strong>missionari</strong>:<br />
giungono da provenienze diverse<br />
e svolgono un lavoro o si<br />
dedicano all’<strong>in</strong>segnamento.<br />
Questo ci dice che come Cappucc<strong>in</strong>i<br />
dobbiamo essere attenti<br />
ai segni dei tempi, così<br />
come è stato per tanti nostri<br />
frati nel passato.<br />
L’<strong>in</strong>contro a zone rivolto ai responsab<strong>il</strong>i<br />
e collaboratori più<br />
stretti, ci ha permesso di conoscerci<br />
personalmente e condivide<br />
maggiormente <strong>il</strong> lavoro<br />
che ogni centro <strong>missionari</strong>o<br />
svolge. È emerso che una delle<br />
prime esigenze a livello nazionale<br />
è quella di una formazione<br />
permanente sia dei responsab<strong>il</strong>i<br />
che dei collaboratori: “i segretari<br />
delle missioni sono preoccupati<br />
di reperire fondi per la<br />
missione e rischiano di mettere<br />
<strong>in</strong> secondo piano l’aspetto<br />
fraterno e formativo <strong>in</strong>ter-prov<strong>in</strong>ciale”.<br />
Un’altra necessità che<br />
è emersa è quella di lavorare con<br />
gli altri Segretariati e Servizi, es.<br />
quello della formazione: “diffic<strong>il</strong>mente<br />
si mandano i giovani<br />
frati studenti <strong>in</strong> teologia <strong>in</strong><br />
missione, si ha paura che la<br />
Prov<strong>in</strong>cia di appartenenza perda<br />
degli elementi”. Occorre collaborare<br />
con la Pastorale Giovan<strong>il</strong>e<br />
e Vocazionale: “le missioni<br />
suscitano sempre molto<br />
<strong>in</strong>teresse, dove si lavora per la<br />
giustizia e la pace, i giovani<br />
sono presenti”. Nell’anno della<br />
fede, sarebbe bene proporre<br />
un viaggio <strong>in</strong> Turchia per ritornare<br />
alle sorgenti della fede<br />
e fare una forte esperienza di<br />
fraternità.<br />
Sono nate alcune proposte concrete<br />
a volte differenti, a volte<br />
concordi per zone: nel nord si è<br />
pensato di creare dei gadget<br />
comuni che possono essere usati<br />
dai vai centri <strong>missionari</strong>.<br />
Creare dei padiglioni o gazebo<br />
che rappresent<strong>in</strong>o le varie missioni<br />
e portali nelle maggiori<br />
piazze dove <strong>il</strong> flusso della gente<br />
è molto grande. Un video della<br />
Nova-T che raccogliesse tutte<br />
le missioni.<br />
Uno degli aspetti più <strong>in</strong>teressanti<br />
che abbiamo visto è quella<br />
delle Prov<strong>in</strong>cie del centro,<br />
Abruzzo e Lazio che, non avendo<br />
una missione propria, hanno<br />
stipulato una convenzione<br />
con la Prov<strong>in</strong>cia delle Marche,<br />
a cui è affidata la Missione <strong>in</strong><br />
Ben<strong>in</strong> e se ne occupano <strong>in</strong>sieme.<br />
Questo è segno di nuova collaborazione<br />
<strong>in</strong>ter-prov<strong>in</strong>ciale.<br />
Nella zona sud <strong>il</strong> segretario del<br />
centro <strong>missionari</strong>o di Napoli è<br />
un giovane frate della Romania<br />
molto entusiasta di conoscere<br />
e condividere con gli altri centri<br />
<strong>missionari</strong> <strong>il</strong> lavoro svolto, è<br />
stata un’occasione per potersi<br />
confrontare, scambiare idee e<br />
conoscere gli altri frati.<br />
Tutti i responsab<strong>il</strong>i dei centri<br />
<strong>missionari</strong> hanno manifestato<br />
<strong>il</strong> desiderio di poter avere delle<br />
<strong>in</strong>iziative comuni, fare formazione<br />
<strong>in</strong>sieme e potersi <strong>in</strong>contrare<br />
e collaborare a livello<br />
<strong>in</strong>ter-prov<strong>in</strong>ciale. I nostri <strong>in</strong>contri<br />
hanno voluto essere un<br />
volano per mettere <strong>in</strong> moto<br />
una serie di attività tra Prov<strong>in</strong>cie<br />
vic<strong>in</strong>e.<br />
Un ultimo aspetto che è emerso<br />
è quello dell’attenzione e<br />
della collaborazione con i centri<br />
<strong>missionari</strong> della zona, soprattutto<br />
quelli diocesani. Sarebbe<br />
importante valorizzare<br />
maggiormente la rivista della<br />
Cim. Cap Cont<strong>in</strong>enti, con una<br />
presentazione di ogni s<strong>in</strong>golo<br />
centro <strong>missionari</strong>o con attività<br />
svolte <strong>in</strong> Italia e nei luoghi di<br />
missione per dare la possib<strong>il</strong>ità<br />
alle Prov<strong>in</strong>cie, alle giovani<br />
leve e ai laici che ci frequentano<br />
di avere un quadro d’<strong>in</strong>sieme<br />
abbastanza dettagliato delle<br />
missioni dei Frati Cappucc<strong>in</strong>i<br />
italiani.<br />
5
“Non di solo pane vivrà l’uomo”<br />
Non c’è vero progresso sociale se non si fonda sugli <strong>in</strong>confondib<strong>il</strong>i<br />
pr<strong>in</strong>cipi della fede cristiana<br />
di Padre Leone Innamorato<br />
La missione del Mozambico,<br />
affidata ai Padri Cappucc<strong>in</strong>i<br />
di Puglia 65 anni fa, conta<br />
attualmente quattro cappucc<strong>in</strong>i<br />
pugliesi, molti sono<br />
deceduti, altri sono tornati <strong>in</strong><br />
Italia per motivi di salute, altri<br />
ci hanno lasciato.<br />
Dal 1982 al 1992 tutto <strong>il</strong> Mozambico<br />
è stato devastato da<br />
una grande guerra. Le varie<br />
stazioni <strong>missionari</strong>e costruite<br />
<strong>in</strong> Zambesia furono distrutte,<br />
la gente si disperse rifugiandosi<br />
nei luoghi più sicuri<br />
nel vic<strong>in</strong>o Malawi e <strong>in</strong><br />
Quelimane o restò nella foresta<br />
vivendo di stenti. Moltissimi<br />
cristiani, anche nella diaspora<br />
cercarono di mantenersi<br />
fedeli alla fede. I Missionari,<br />
rimasti anche durante<br />
la guerra, ripresero i contatti<br />
con la popolazione; malgrado<br />
la mancanza di sacerdoti,<br />
i cristiani si riunivano la<br />
domenica per celebrare la Parola<br />
e ricevere l’Eucarestia.<br />
Quanto a me, <strong>il</strong> Signore, che<br />
ha promesso di stare con noi<br />
f<strong>in</strong>o alla f<strong>in</strong>e del mondo, mi ha<br />
salvato durante la guerra<br />
quando i guerriglieri entrarono<br />
<strong>in</strong> chiesa e non mi videro<br />
perché stavo nascosto dietro<br />
la statua della Madonna a<br />
pochi metri da loro. Anche<br />
quando visitavo le comunità,<br />
i guerriglieri non mi hanno<br />
preso e so per certo che arrivavano<br />
dopo che celebravo la<br />
messa e anche nei giorni se-<br />
6<br />
Padre Leone Innamorato celebra nella Comunità di Derre<br />
guenti. Mi ha protetto anche<br />
quando un giorno ero seduto<br />
su una pietra fuori dalla chiesa<br />
ed ho sentito strisciare<br />
qualcosa tra i piedi: era un serpente<br />
velenosissimo, ma non<br />
mi ha morso. Qualcuno dirà<br />
che è stato un caso, io credo di<br />
essere stato protetto dalla<br />
Madonna di cui sono sempre<br />
devoto.<br />
La conv<strong>in</strong>zione che non c’è<br />
vero progresso sociale se questo<br />
non si fonda sugli <strong>in</strong>confondib<strong>il</strong>i<br />
pr<strong>in</strong>cipi della fede cristiana<br />
ha sp<strong>in</strong>to anche oggi a<br />
nob<strong>il</strong>i imprese. Con la pace avvenuta<br />
<strong>il</strong> 4 ottobre 1992, le comunità<br />
hanno ripreso la loro<br />
vita e sentono una grande<br />
fame della Parola di Dio. Tuttora<br />
gli Animatori della Parola<br />
spiegano alle comunità le<br />
letture domenicali. Per aiutarli<br />
<strong>in</strong> questo diffic<strong>il</strong>e compito, i<br />
Missionari si prodigano tantissimo<br />
a diffondere i sussidi<br />
di catechesi nella l<strong>in</strong>gua locale.<br />
Per aiutare le diverse comunità<br />
cristiane a vivere ed<br />
approfondire la loro fede sono<br />
stati tradotti e stampati numerosi<br />
sussidi nelle l<strong>in</strong>gue<br />
più comuni della regione. Le<br />
div<strong>in</strong>e parole: “Non di solo<br />
pane vivrà l’uomo, ma di ogni<br />
parola che esce dalla bocca di<br />
Dio” (Mt 4,4) e “Andate <strong>in</strong> tutto<br />
<strong>il</strong> mondo e predicate <strong>il</strong> Vangelo<br />
ad ogni creatura” (Mc<br />
14,15) sono rimaste sempre<br />
impresse nella mia mente e mi<br />
hanno animato, s<strong>in</strong> dai primi<br />
anni (1967) della mia presenza<br />
<strong>in</strong> Mozambico, allo studio<br />
della l<strong>in</strong>gua locale (Ekarungu<br />
di Inhassunge) e alla<br />
traduzione della Parola di Dio
nella l<strong>in</strong>gua che i nonni e i genitori<br />
usano quando raccontano<br />
ai nipoti e ai figli le antiche<br />
storie, riscaldandosi <strong>in</strong>torno<br />
al fuoco la sera. Ho cercato<br />
di elaborare una grammatica<br />
e, negli anni seguenti,<br />
di conoscere a fondo gli usi e<br />
costumi per penetrare la cultura<br />
di quel popolo. Riuscii a<br />
stampare 5 copie grazie all’aiuto<br />
di due amici americani<br />
e poi altre con l’aiuto di benefattori<br />
del Segretariato <strong>Missioni</strong><br />
di Bari.<br />
Circa quattro anni fa, mentre<br />
leggevo su Vida Nova la richiesta<br />
accorata di un Lolo di<br />
avere un sussidio catechetico<br />
nella l<strong>in</strong>gua di Derre, mi sentii<br />
fortemente stimolato a<br />
tradurre la Bibbia. Dio, malgrado<br />
l’<strong>in</strong>gratitud<strong>in</strong>e umana,<br />
ha dimostrato la sua fedeltà<br />
alla promessa di salvezza fatta<br />
a ciascuno di noi, dando la<br />
forza e la pazienza necessaria<br />
a perseguire <strong>il</strong> lavoro di traduzione<br />
dei testi sacri all’animatore<br />
dell’equipe dei traduttori<br />
ed a tutti i catechisti<br />
che hanno collaborato alle<br />
varie traduzioni durante i<br />
miei 45 anni di missione.<br />
Questo lavoro è prima di tutto<br />
per rendere onore della<br />
Parola di Vita di Cristo, per la<br />
quale Lui ha sofferto e offerto<br />
la sua vita, per r<strong>in</strong>graziare<br />
e dar testimonianza del suo<br />
amore per noi e poi perché <strong>il</strong><br />
popolo comprenda meglio <strong>il</strong><br />
messaggio div<strong>in</strong>o di salvezza,<br />
perché ascolti la Parola nella<br />
propria l<strong>in</strong>gua <strong>in</strong> cont<strong>in</strong>uità<br />
con la religione tradizionale<br />
per r<strong>in</strong>novarla e fecondarla dal<br />
di dentro con la luce di Cristo,<br />
perché sia valorizzata la cul-<br />
tura e la l<strong>in</strong>gua di questa tribù,<br />
un po’ disprezzata e trascurata.<br />
A loro sono dest<strong>in</strong>ati<br />
i volumi delle omelie domenicali<br />
di stampa recente<br />
che hanno concluso <strong>il</strong> ciclo dei<br />
tre anni liturgici.<br />
Sarebbe bello poter stampare<br />
ventim<strong>il</strong>a vangeli <strong>in</strong> <strong>formato</strong><br />
tascab<strong>il</strong>e b<strong>il</strong><strong>in</strong>gue portoghese<br />
- lolo da distribuire soprattutto<br />
ai giovani della Zambesia.<br />
Lo potrebbero portare<br />
con loro, lo leggeranno nelle<br />
loro missioni, prevenendo <strong>il</strong><br />
pericolo che ricom<strong>in</strong>ci la tradizione<br />
orale.<br />
Sto concludendo la traduzione<br />
della bibbia. Faccio appello<br />
all’OFS, ai gruppi religiosi<br />
delle parrocchie, agli sposi<br />
che r<strong>in</strong>unc<strong>in</strong>o a un po’ alla<br />
loro festa per aiutarci nella<br />
pubblicazione.<br />
Le Scuole nella foresta<br />
F<strong>in</strong> dall’<strong>in</strong>izio, la preoccupazione<br />
fondamentale dei<br />
Missionari è stata di fondare<br />
comunità cristiane, aiutare<br />
la gente nello sv<strong>il</strong>uppo, v<strong>in</strong>-<br />
cere l’analfabetismo con una<br />
grande rete di scuole, curare le<br />
malattie costruendo numerosi<br />
posti sanitari.<br />
Subito dopo l’avvento della<br />
pace, furono aperte nella foresta<br />
di Morrumbala, Chire e<br />
Derre alcune Scuole Comunitarie<br />
cattoliche nelle zone<br />
dove <strong>il</strong> governo non riusciva<br />
a collocare delle scuole per le<br />
prime classi elementari, specialmente<br />
nelle montagne di<br />
Chire. Oggi, si contano 42<br />
scuole con tre ispettori, tutte<br />
f<strong>in</strong>anziate dal Segretariato<br />
delle <strong>Missioni</strong> Estere di Bari<br />
(OASI). Al term<strong>in</strong>e della stagione<br />
delle piogge un membro<br />
della Fraternità di Morrumbala<br />
va a visitarle. Le frequentano<br />
circa 3000 alunni.<br />
La collaborazione dei genitori<br />
è piuttosto scarsa.<br />
Oasi è impegnata, con <strong>il</strong> contributo<br />
dei benefattori, nel sostegno<br />
di questo progetto, erogando<br />
8.100 € l’anno per assicurare<br />
<strong>il</strong> sussidio di 15 euro<br />
mens<strong>il</strong>i ai 45 maestri.<br />
P. Leone parla ai bamb<strong>in</strong>i delle Scuole nella foresta sotto <strong>il</strong> sole cocente<br />
7
progetto 69<br />
Per spezzare la parola<br />
Un computer e la bibbia sono gli strumenti di lavoro di P. Leone<br />
Padre Leone Innamorato,<br />
<strong>missionari</strong>o Cappucc<strong>in</strong>o,<br />
opera <strong>in</strong> Mozambico dal 1965.<br />
Partito dall’Italia come fratello<br />
religioso, fu ord<strong>in</strong>ato sacerdote<br />
dopo aver frequentato <strong>il</strong><br />
corso di f<strong>il</strong>osofia e teologia<br />
nel Sem<strong>in</strong>ario Maggiore di Maputo.<br />
Ebbe come professore <strong>il</strong><br />
nunzio apostolico <strong>in</strong> Mozambico,<br />
Monsignor Colasuonno,<br />
che lo accompagnò nella scelta<br />
vocazionale che <strong>il</strong> Signore gli<br />
<strong>in</strong>dicava <strong>in</strong> quegli anni, quando,<br />
nel diffic<strong>il</strong>e passaggio dal<br />
colonialismo all’<strong>in</strong>dipendenza,<br />
la Chiesa Mozambicana<br />
aveva bisogno di operai nella<br />
vigna del Signore.<br />
P. Leone ha dedicato tutta la<br />
sua vita all’evangelizzazione e<br />
allo studio delle l<strong>in</strong>gue Bantu.<br />
In ogni missione dove è andato<br />
ha studiato e parlato la l<strong>in</strong>gua<br />
del posto. Oggi parla e<br />
scrive <strong>in</strong> Ma<strong>in</strong>do, Karungu,<br />
Sena, Lolo e Makonde. Da cir-<br />
8<br />
ca un decennio opera <strong>in</strong> Zambesia,<br />
nel Distretto di Morrumbala.<br />
Essendo la zona molto<br />
vasta, quasi quanto la Puglia,<br />
<strong>il</strong> Missionario non può essere<br />
presente tutte le domeniche<br />
<strong>in</strong> tutte le comunità. Il<br />
suo programma prevede una<br />
visita pastorale nella stessa<br />
comunità circa ogni tre mesi o<br />
più se la stagione delle piogge<br />
non consente l’accesso. Il <strong>missionari</strong>o<br />
forma i catechisti e gli<br />
<strong>in</strong>caricati di altri m<strong>in</strong>isteri.<br />
Ogni domenica si celebra la liturgia<br />
della Parola e ogni m<strong>in</strong>istro<br />
svolge <strong>il</strong> suo ruolo: spiegazione<br />
della Parola, distribuzione<br />
dell’Eucarestia, <strong>in</strong>caricato<br />
della liturgia, della caritas<br />
ecc. Il commento alla Parola di<br />
Dio è dunque un mezzo <strong>in</strong>dispensab<strong>il</strong>e.<br />
Di qui nasce <strong>il</strong> progetto<br />
di Padre Leone: tradurre<br />
e stampare <strong>il</strong> commento delle<br />
letture domenicali <strong>in</strong> l<strong>in</strong>gua<br />
Sena e <strong>in</strong> l<strong>in</strong>gua Lolo. L’<strong>in</strong>ten-<br />
di Antonietta Sgobba<br />
to è quello di aiutare le Comunità<br />
cristiane a spiegare e a<br />
comprendere la Parola del Signore<br />
<strong>in</strong> tutte le domeniche del<br />
ciclo liturgico. Un tavolo di lavoro,<br />
un computer, la bibbia e<br />
<strong>il</strong> messale, questi i suoi strumenti<br />
di lavoro. Un’équipe di<br />
catechisti l’hanno aiutato nella<br />
revisione della l<strong>in</strong>gua.<br />
L’opera è stata completata ormai<br />
da qualche anno e sono<br />
stati già stampati due volumi<br />
dell’anno A, tre dell’anno B e<br />
uno dell’anno C, mancavano<br />
uno dell’anno A e due dell’anno<br />
C. Il progetto è stato realizzato,<br />
grazie all’aiuto delle<br />
Suore di San Pietro Claver di<br />
Roma che hanno risposto con<br />
sollecitud<strong>in</strong>e alla richiesta di<br />
sostenere <strong>il</strong> progetto di stampa<br />
presentato da Padre Benito<br />
De Caro, Segretario delle <strong>Missioni</strong><br />
Estere dei Cappucc<strong>in</strong>i di<br />
Puglia. I 3000 volumi sono<br />
stati spediti <strong>in</strong> Mozambico a<br />
f<strong>in</strong>e giugno.<br />
P. Leone sta attualmente concludendo<br />
la traduzione della<br />
Bibbia <strong>in</strong> l<strong>in</strong>gua Lolo, così ci srive:<br />
“Vorrei f<strong>in</strong>ire quest’opera prima<br />
di morire, <strong>in</strong> onore della Parola<br />
di Dio e per <strong>il</strong> bene della Chiesa.<br />
Avrà valore non per la traduzione<br />
<strong>in</strong> se stessa, ma per le <strong>in</strong>troduzioni<br />
ai vari libri e relative<br />
note per far comprendere meglio<br />
la Parola di Dio. Se Lui vorrà, potremo<br />
far stampare i Vangeli <strong>in</strong><br />
<strong>formato</strong> tascab<strong>il</strong>e da distribuire<br />
ai giovani. Spero che la Div<strong>in</strong>a<br />
Provvidenza ci aiuti”.
Altro materiale esposto<br />
Sullo Zambesi l’arte statuaria<br />
non è mai stata a servizio<br />
degli autoctoni, ma era rivolto<br />
al commercio con gli europei,<br />
qu<strong>in</strong>di seguivano i gusti<br />
dei committenti. Arte molto<br />
statica, con poca vitalità e fantasia.<br />
L’esempio più antico presente<br />
nel museo e una statuetta<br />
lignea, salvata da P. Bruno<br />
a Mopeia. Risale alla f<strong>in</strong>e del<br />
XIX secolo, e rappresenta una<br />
signora europea coi vestiti dell’epoca.<br />
Ma nelle opere degli artisti,<br />
ospitati nella missione di<br />
Luabo negli anni ‘70, già si<br />
può notare qualcosa di nuovo,<br />
che i <strong>missionari</strong> seppero valutare<br />
e conservare.<br />
Nella sala grande del museo<br />
possiamo ammirare non solo:<br />
statue, maschere, armi, frecce,<br />
lance, m<strong>in</strong>erali, conchiglie, cimeli<br />
storici coloniali, trofei e<br />
reti da caccia, cortecce d’albero<br />
che servono come stoffe<br />
per vestirsi, ma anche una ricca<br />
presenza di m<strong>in</strong>erali, flora e<br />
fauna. A proposito così scrive<br />
Pasquale Pellegr<strong>in</strong>i nel suo articolo<br />
Nel santuario di Santa<br />
Fara uno spicchio di Mozambico:<br />
“Trentac<strong>in</strong>que vetr<strong>in</strong>e <strong>in</strong><br />
tutto che <strong>il</strong>lustrano, secondo aggiornati<br />
criteri di museologia,<br />
un percorso che del<strong>in</strong>ea l’ambiente<br />
naturale e quello antropico,<br />
consentendo una conoscenza<br />
delle risorse, dell’arte, della<br />
musica, dei sentimenti e della vita<br />
quotidiana della popolazione.<br />
Un museo africano<br />
<strong>in</strong> terra di Bari<br />
Quarzi, tormal<strong>in</strong>e, acque mar<strong>in</strong>e,<br />
pietre semipreziose, rocce sedimentarie<br />
e vulcaniche, reperti<br />
foss<strong>il</strong>i, tra cui ammoniti di circa<br />
400 m<strong>il</strong>ioni di anni fa, conchiglie<br />
di dimensioni considerevoli aprono<br />
<strong>il</strong> percorso museale. per la flora<br />
sono esposte 42 specie vegetali,<br />
vari semi e diverse essenze legnose.<br />
La botanica entra nel museo<br />
con <strong>il</strong> lavoro di padre Rosario<br />
Amico, ord<strong>in</strong>ario della discipl<strong>in</strong>a<br />
all’Università di Bari, artefice<br />
dell’orto botanico e grande conoscitore<br />
della flora del Mozambico”.<br />
(Repubblica — 19 novembre<br />
2002 pag<strong>in</strong>a 14 sezione:<br />
GIORNO E NOTTE)<br />
Per i più piccoli c’è anche la presenza<br />
di giocattoli con i quali i<br />
bamb<strong>in</strong>i mozambicani si divertono,<br />
come <strong>in</strong> tutto <strong>il</strong> mondo.<br />
La raccolta di questi pezzi<br />
la si deve a P. Bruno Guarnieri,<br />
che ha <strong>in</strong>travisto benissimo<br />
di Fedele Giuseppe Bartolomeo<br />
la presenza di questo settore,<br />
rendendo <strong>il</strong> museo più umano.<br />
A lui si deve anche la raccolta<br />
di ogni tipo di mon<strong>il</strong>i femm<strong>in</strong><strong>il</strong>i,<br />
come: orecch<strong>in</strong>i, anelli,<br />
braccialetti, dove non predom<strong>in</strong>a<br />
<strong>il</strong> valore dei materiali, ma<br />
la bellezza che i poveri sanno<br />
dare agli scarti della società<br />
moderna. A Padre Benito De<br />
Caro si deve, <strong>in</strong>vece, la raccolta<br />
di giocattoli più moderni: biciclette,<br />
macch<strong>in</strong>e, Land-Rover,<br />
motociclette. Il tutto eseguito<br />
con ferro f<strong>il</strong>ato e plastica.<br />
Oltre a ciò possiamo <strong>in</strong>trattenersi<br />
apprezzando pezzi <strong>in</strong><br />
bronzo, da me acquistati a Saragozza<br />
da Medicus Mundi,<br />
che riproducono figure storiche<br />
dell’arte del Ben<strong>in</strong> e Costa<br />
d’Avorio. Non mancano braccialetti<br />
di rame, di bronzo, di<br />
conterie multicolori, pipe, tessuti<br />
appesi che servono per le<br />
Bari - Museo Etnografico del Mozambico presso <strong>il</strong> Convento di S. Fara<br />
9
Kapulane, che servono da vestito<br />
per la donna e anche per<br />
avvolgere <strong>il</strong> proprio bamb<strong>in</strong>o<br />
sulle spalle.<br />
Allestimento del Museo Etnografico<br />
Il decennio 1970 - 1980 fu decisivo<br />
per la realizzazione<br />
dell’attuale Museo Etnografico.<br />
I Frati Cappucc<strong>in</strong>i scelsero<br />
i locali dell’antico coro e relative<br />
cappelle del convento di Santa<br />
Fara, una volta che la comunità<br />
si trasferì per <strong>il</strong> culto nel<br />
nuovo Santuario. Dal discorso<br />
di <strong>in</strong>augurazione stralcio la<br />
conferma: “Il progetto di un<br />
Museo prendeva consistenza solo<br />
negli anni ‘70 con P. Lorenzo Invidia,<br />
M<strong>in</strong>istro Prov<strong>in</strong>ciale di allora.<br />
Nel 1976 la Fraternità Prov<strong>in</strong>ciale<br />
maturava la conv<strong>in</strong>zione<br />
che <strong>il</strong> materiale accumulato<br />
necessitava ormai di una propria<br />
sede stab<strong>il</strong>e. Il periodo ‘76-81 è<br />
stato <strong>il</strong> lungo periodo della preparazione<br />
dei locali e dell’allestimento<br />
di tutto ciò che oggi costituisce<br />
questo Museo Etnografico”.<br />
È doveroso ricordare tutti coloro<br />
che hanno collaborato con<br />
<strong>il</strong> proprio talento a tale allestimento.<br />
Alcuni di loro già<br />
hanno lasciato questo mondo,<br />
come Fra Cir<strong>il</strong>lo, che con premura<br />
portò a term<strong>in</strong>e l’impianto<br />
elettrico di tutto <strong>il</strong> complesso<br />
e delle s<strong>in</strong>gole vetr<strong>in</strong>e,<br />
<strong>in</strong>cluso l’impianto d’allarme e<br />
<strong>il</strong> f<strong>il</strong>o musicale, che purtroppo<br />
oggi non funziona e ha dato<br />
possib<strong>il</strong>ità a qualche ladruncolo<br />
di professione, rubare <strong>il</strong> più antico<br />
oggetto che c’era: un crocifisso<br />
<strong>in</strong> avorio del XVI sec. di<br />
fattura portoghese. Non mi<br />
meraviglio che l’articolista del-<br />
10<br />
Bari - Il Museo etnografico presso <strong>il</strong> Convento di Cappucc<strong>in</strong>i a S. Fara<br />
la Repubblica, sopra citato scriva,<br />
già aveva avvertito nel<br />
2002, con queste parole: “Tuttavia,<br />
la ricchezza di materiali<br />
manca di spazi idonei e adeguati<br />
alle norme di sicurezza. È <strong>il</strong> vero<br />
problema del museo barese”. Spero<br />
che qualcuno ne prenda<br />
nota e trovi un’ottima soluzione.<br />
Al Padre Francisco Chimoio,<br />
oggi arcivescovo di Maputo,<br />
che allestì la “Nyumba”<br />
(capanna) che ancora dom<strong>in</strong>a<br />
<strong>il</strong> centro della sala centrale.<br />
Un ricordo speciale a Fra Leonardo<br />
da Margherita che, come<br />
falegname e fac totum era<br />
sempre disponib<strong>il</strong>e e disposto<br />
a trovare la soluzione <strong>in</strong> come<br />
sistemare <strong>il</strong> materiale, lavorando<br />
con legno, plastica, colla,<br />
tronchi. Un grazie anche a<br />
Giuseppe Cionfoli, che ha lasciato<br />
l’estro del suo pennello<br />
<strong>in</strong> alcuni quadri che adornano<br />
<strong>il</strong> museo e la sala centrale.<br />
Inaugurazione del Museo<br />
Il museo venne <strong>in</strong>augurato <strong>il</strong><br />
21 marzo del 1981 “per un attestato<br />
della nostra Prov<strong>in</strong>cia<br />
Dei Frati Cappucc<strong>in</strong>i di Puglia al<br />
carissimo P. Guglielmo Napolitano<br />
da Barletta, ricorrendo oggi<br />
<strong>il</strong> 50º anniversario del suo Sacerdozio<br />
e che <strong>in</strong> qualità di M<strong>in</strong>istro<br />
Prov<strong>in</strong>ciale nel 1950 <strong>in</strong>viava<br />
<strong>il</strong> primo gruppo di otto<br />
<strong>missionari</strong> <strong>in</strong> Zambesia Inferiore-Mozambico”<br />
(1)<br />
Alla cerimonia erano presenti<br />
rappresentanti della Regione<br />
Puglia, di Mozambico, della<br />
Gazzetta del Mezzogiorno e altre<br />
personalità vic<strong>in</strong>e ai Cappucc<strong>in</strong>i,<br />
amici e benefattori. Il<br />
giornalista Michele Cristallo<br />
così scrive nel suo articolo “Nel<br />
Mistero dell’Africa”, sulla Gazzetta<br />
del 21 marzo 1981: “Il<br />
museo etnografico sarà <strong>in</strong>augurato<br />
questa matt<strong>in</strong>a alle 10,30.<br />
È articolato <strong>in</strong> sezioni: sacrifici e<br />
danze, strumenti musicali, artigianato<br />
artistico, sculture <strong>in</strong> legno,<br />
terrecotte, attrezzi per la caccia<br />
…. Accompagna <strong>il</strong> visitatore,<br />
<strong>in</strong> sottofondo, una musica registrata<br />
nei v<strong>il</strong>laggi del Mozambico<br />
e che rappresenta una s<strong>in</strong>tesi<br />
significativa delle tradizioni musicali<br />
di quel popolo”.<br />
Dopo l’<strong>in</strong>augurazione <strong>il</strong> Museo<br />
ha triplicato <strong>il</strong> suo contenuto,
arricchendosi costantemente,<br />
grazie all’<strong>in</strong>teresse dei <strong>missionari</strong>,<br />
del segretariato delle missioni,<br />
e aiuto della Regione<br />
Puglia. F<strong>in</strong>ché ci saranno i<br />
<strong>missionari</strong>, questa ricchezza<br />
umana e artistica non si fermerà<br />
e sarà una testimonianza<br />
viva dell’amore del popolo di<br />
Puglia verso Mozambico.<br />
P<strong>in</strong>acoteca e manifesti politici<br />
Nella scala d’<strong>in</strong>gresso al Museo<br />
si potranno ammirare<br />
la maggior parte dei manifesti<br />
propagandistici della Frelimo<br />
nei suoi primi c<strong>in</strong>que anni<br />
dopo l’<strong>in</strong>dipendenza. È una<br />
documentazione socio-politica<br />
del partito, con la sua ideologia<br />
e calendario di acculturazione<br />
della nuova visione del<br />
mondo, della donna, del bamb<strong>in</strong>o,<br />
della salute, delle forze armate,<br />
scene umoristiche per<br />
prendere <strong>in</strong> ridicolo lo Xiconyoka<br />
(reazionario fannullone).<br />
Nelle stanzette laterali c’e una<br />
buona presenza di dip<strong>in</strong>ti di<br />
autori zambesiani e alcune tavole<br />
sulla danza di anonimo keniano.<br />
Nel patrimonio della<br />
p<strong>in</strong>acoteca si possono ammirare<br />
vari quadri della famosa<br />
pittrice mozambicana Bert<strong>in</strong>a<br />
Lopes, amica di P. Benito,<br />
che ha regalato molti suoi quadri<br />
e una scultura <strong>in</strong> bronzo al<br />
Museo. Di questa pittrice che<br />
ha esposto <strong>in</strong> varie parti del<br />
mondo e anche alla Biennale di<br />
Venezia, l’allora m<strong>in</strong>istro dei<br />
Beni Culturali del Governo Italiano,<br />
On. Francesco Rutelli<br />
così ha scritto: “Ho visto mostre<br />
di Bert<strong>in</strong>a, ho sfogliato i suoi<br />
cataloghi. La cosa che colpisce di<br />
più è la sua ricchezza espressiva,<br />
assente da ogni banalità: una diversità<br />
che testimonia la sua<br />
grande padronanza della tecnica<br />
… Inoltre lei ha anche la forza di<br />
rappresentare un paese giovane<br />
come <strong>il</strong> Mozambico. Si tratta di<br />
una donna che proviene da lì, che<br />
è conosciuta nel mondo e che<br />
ama Roma e la nostra Italia. E<br />
anche adesso, che è più Italiana<br />
che Mozambicana, resta nel cuore<br />
di quella terra meravigliosa che<br />
è <strong>il</strong> Mozambico … Una terra<br />
amica dell’Italia e di cui l’Italia<br />
porta l’orgoglio di aver contribuito<br />
al processo di pace <strong>in</strong> quel paese.<br />
È una grande artista”.<br />
(www.pittori.org/lopes/).<br />
Presenza di scultura Makonde<br />
unica arte mozambicana<br />
L’ che, f<strong>in</strong>almente, possiamo<br />
trovare nei più grandi musei<br />
etnografici mondiali è l’arte<br />
dei Makonde, che vivono fra<br />
la Tanzania e <strong>il</strong> Mozambico. Popolo<br />
fiero delle proprie tradizioni,<br />
guerriero, matriarcale,<br />
con forti tradizioni ancestrali<br />
che si esprime nelle danze del<br />
Mapiko, con maschere lignee a<br />
forma di casco e <strong>in</strong>dossate, <strong>in</strong><br />
un ambiente di speciale attesa<br />
emotiva, per ricreare <strong>il</strong> mondo<br />
degli antenati e <strong>in</strong>cutere rispetto<br />
agli spettatori. Nel museo<br />
se ne possono ammirare<br />
varie dec<strong>in</strong>e.<br />
In questi ultimi venti anni <strong>il</strong><br />
museo è stato arricchito <strong>in</strong><br />
modo particolare dalla presenza<br />
di Padre Francesco Monticchio<br />
nella missione di Nangololo<br />
e dalla passione e costante<br />
ricerca e acquisti di P.<br />
Benito De Caro, durante le sue<br />
visite. La loro generosità, costanza<br />
e amore al museo e al<br />
popolo mozambicano è presente<br />
nei vari pezzi oggi esposti<br />
nel museo. È dovuto a queste<br />
due persone, direttamente<br />
implicate sul terreno, che oggi<br />
<strong>il</strong> materiale makonde del nostro<br />
museo è ricco di pezzi di<br />
ceramica, statue <strong>in</strong> ebano rappresentanti<br />
vari folletti del<br />
mondo mitico ancestrale. Possiamo<br />
vedere la differenza fra<br />
lo st<strong>il</strong>e shetani e quello Ujamá<br />
dell’arte makonde. Non mancano<br />
i c<strong>il</strong><strong>in</strong>dri di legno che le<br />
Bari - La sezione f<strong>il</strong>atelia, <strong>in</strong> alto opere di Bert<strong>in</strong>a Lopes<br />
11
donne si <strong>in</strong>f<strong>il</strong>ano nel labbro superiore;<br />
braccialetti di rame;<br />
antichi fuc<strong>il</strong>i, alcuni di fattura<br />
artigianale. Questo materiale,<br />
che i due <strong>missionari</strong> hanno<br />
raccolto e messo a disposizione<br />
di tutti, dà la possib<strong>il</strong>ità ai<br />
visitatori di ammirare la ricchezza<br />
spirituale, umana e sociale<br />
del grande popolo dei<br />
Maconde.<br />
Un grazie particolare a P. Matteo<br />
Valerio da Sanicandro, Direttore<br />
del Museo dagli <strong>in</strong>izi ad<br />
oggi per <strong>il</strong> suo affanno nel salvare<br />
agli <strong>in</strong>izi <strong>il</strong> salvab<strong>il</strong>e; per la<br />
passione nello scrivere <strong>in</strong>sieme<br />
a me <strong>il</strong> libro guida del museo<br />
nel 1982; la pubblicazione dei<br />
libri nella collana Museo: Il<br />
coniglio disse, e L’arte Makonde<br />
nel 1985; per la paziente collaborazione<br />
portata avanti con la<br />
Regione Puglia; per gli impicci<br />
burocratici e di altro tipo che<br />
ha dovuto sorvolare nel suo<br />
lungo camm<strong>in</strong>o di direttore.<br />
Un appello di solidarietà<br />
con <strong>il</strong> Mozambico<br />
La Puglia potrà esserne fiera.<br />
Se i pugliesi vogliono <strong>in</strong>iziarsi<br />
ai safari, addestrarsi <strong>in</strong><br />
mondi esoterici, sentire echi<br />
primitivi della storia e vedere<br />
plasmata la fantasia artistica di<br />
altre terre hanno a loro disposizione<br />
una preziosa raccolta<br />
per <strong>in</strong>trattenersi, studiare, fare<br />
ricerche etnologiche, botaniche,<br />
numismatiche, f<strong>il</strong>ateliche,<br />
malacologiche, m<strong>in</strong>eralogiche,<br />
sociali, l<strong>in</strong>guistiche (ci sono<br />
cent<strong>in</strong>aia di libri nei vari dialetti<br />
mozambicani), artistiche,<br />
musicali, ecc.<br />
Potranno essere più colti, conoscendo<br />
altre terre, altre tradizioni,<br />
altre espressioni arti-<br />
12<br />
stiche e culturali. Potranno ridere<br />
o “vergognarsi” vedendo<br />
appesi a una colonna del museo,<br />
dei disegni del 1600, che<br />
mostrano come gli europei<br />
pensavano che fossero gli abitanti<br />
dell’Africa!<br />
Nel museo i ragazzi delle scuole,<br />
e - <strong>in</strong>vito tutti gli <strong>in</strong>caricati<br />
della loro formazione - che i<br />
loro alunni lo visit<strong>in</strong>o, così<br />
avranno l’opportunità di uscire<br />
dalla visione troppo ristretta<br />
della propria nazione o re-<br />
Al centro: Totem, bronzo di Bert<strong>in</strong>a Lopes<br />
gione. I ragazzi troveranno<br />
campo per la fantasia, spaziare<br />
nelle foreste tropicali, vedendo<br />
pelli di serpenti, teschi<br />
di ippopotamo, zanne di elefanti,<br />
teschi di scimmie, trofei<br />
di caccia: ant<strong>il</strong>opi, leone, leopardo,<br />
ecc.<br />
Potranno immag<strong>in</strong>are come si<br />
danza <strong>in</strong> Africa, ammirando i<br />
vari strumenti musicali: tamburi,<br />
chitarre, kocho, corna, sonagli,<br />
sanze, cetre, lira, marimba,<br />
ecc. Ammirare la ricchezza<br />
dei tatuaggi, dei colori<br />
che vestono <strong>il</strong> loro corpo, le<br />
maschere zoomorfe e antropomorfe<br />
che faranno rivivere<br />
gli echi notturni delle danze<br />
tropicali e vedere come è molto<br />
più sana la loro vita che quella<br />
di molti chiusi <strong>in</strong> discoteche<br />
nostrane.<br />
Gli amanti dell’arte potranno<br />
studiare, ammirare e capire<br />
meglio anche l’arte moderna<br />
che molto deve alle espressioni<br />
simbolico artistiche dei popoli<br />
africani, dove come si potrà<br />
costatare la funzionalità<br />
degli oggetti spesso si veste di<br />
un candore e semplicità artistiche,<br />
che molti artisti moderni<br />
vorrebbero possedere.<br />
La gente si renderà conto, visitanto<br />
<strong>il</strong> museo, che l’arte non<br />
ha barriere, né conf<strong>in</strong>i.<br />
La visita al Museo etnografico<br />
Africa Mozambico di Bari Santa<br />
Fara potrà essere un giorno<br />
diverso dagli altri. Potrebbe<br />
essere l’<strong>in</strong>izio di nuove visioni<br />
artistiche, nuovi orizzonti di<br />
studi, di st<strong>il</strong>e di vita, di ricerche<br />
antropologiche, di avvic<strong>in</strong>amento<br />
ad altri popoli ricchi di
storie, f<strong>il</strong>osofie proprie, cosmogonie<br />
particolari che arricchiscono<br />
l’arte, la vita, i sogni,<br />
gli <strong>in</strong>cubi e le speranze di<br />
molti popoli di questa terra.<br />
Una visita a questo museo potrà<br />
servire per capire meglio<br />
molti emigranti africani che vediamo<br />
sul territorio italiano,<br />
comprenderli e capire che loro,<br />
come noi, abbiamo lo stesso<br />
cuore, le stesse ansie, le stesse<br />
speranze.<br />
Possiamo capire perché <strong>il</strong> loro<br />
metro di valutazione è diverso,<br />
perché diverse sono le basi<br />
umane, sociali, spirituali e f<strong>il</strong>osofiche<br />
che ogni popolo porta<br />
nella sua anima, come un fagotto<br />
che non può né deve abbandonare,<br />
ma che vuole condividere,<br />
confrontare con gli altri<br />
esseri umani e trovare <strong>in</strong>sieme<br />
un camm<strong>in</strong>o più fraterno,<br />
umano e morale per vivere<br />
<strong>in</strong> pace e fraternità su questo<br />
bel pianeta terra.<br />
Visitando questo museo, grandi<br />
e bamb<strong>in</strong>i, potranno capire<br />
come la presenza <strong>missionari</strong>a<br />
<strong>in</strong> quelle terre mozambicane,<br />
ha saputo cogliere <strong>il</strong> senso<br />
vero della cultura, dell’anima<br />
africana, della loro spiritualità<br />
e della loro visione del mondo.<br />
Vedranno espressa la loro fede,<br />
che i <strong>missionari</strong> pugliesi hanno<br />
portato, ammirando <strong>il</strong> loro<br />
senso artistico <strong>in</strong> opere a sfondo<br />
religioso, come i bellissimi<br />
personaggi del presepio, che<br />
san Francesco ha lasciato nella<br />
tradizione natalizia cristiana,<br />
come patrimonio del mondo.<br />
La grande varietà di opere <strong>in</strong><br />
ebano dei vari gruppi etnici<br />
mozambicani, che i <strong>missionari</strong><br />
pugliesi hanno avuto la for-<br />
tuna di conoscere, la presenza<br />
costante della figura femm<strong>in</strong><strong>il</strong>e,<br />
ci richiama alla memoria<br />
la tradizione locale di un mito<br />
makonde che dice. “Molto tempo<br />
fa viveva una creatura, sim<strong>il</strong>e<br />
all’uomo, che girovagava sulla<br />
terra e si annoiava. Un giorno<br />
prese un tronco e lo scolpì. A<br />
sera, ormai stanco, si addormentò.<br />
La matt<strong>in</strong>a avvic<strong>in</strong>andosi<br />
al pezzo di legno scolpito, si meravigliò<br />
nel vedere che era nata la<br />
donna”.<br />
Sia anche la vostra visita al museo<br />
una cont<strong>in</strong>ua meraviglia e<br />
un segno di apprezzamento<br />
della saggezza e ricchezza del<br />
popolo che la Puglia ha sostenuto<br />
<strong>in</strong> quasi sessant’anni di<br />
preghiera, offerte e generosità.<br />
Per gli studiosi di culture etnologiche,<br />
una sosta <strong>in</strong> questo<br />
Museo, potrà essere un rifugio<br />
per sfogliare i numerosi libri<br />
presenti nella piccola biblioteca,<br />
accedere agli archivi della<br />
missione, allo schedario fotografico<br />
e a quello dei s<strong>in</strong>goli oggetti<br />
con rispettive foto. Il lavoro<br />
di prima schedatura di<br />
tutti gli oggetti nel registro mastro,<br />
la loro numerazione e<br />
comp<strong>il</strong>are le migliaia di schede<br />
descrittive dei s<strong>in</strong>goli pezzi, mi<br />
è costato molte ore di lavoro.<br />
Ma ne è valsa la pena se aiuterà<br />
molti studiosi e amanti della<br />
ricchezza culturale dei popoli<br />
a capirli meglio e amarli.<br />
Saragozza, Febbraio 2012<br />
Il futuro dei Musei della Prov<strong>in</strong>cia<br />
I n data 20 marzo 2012 scadevano i term<strong>in</strong>i per la presentazione<br />
di istanze da parte di Musei di proprietà privata, anche<br />
di Diocesi ed Enti ecclesiastici <strong>in</strong> genere, alla Regione Puglia,<br />
che sta per erogare f<strong>in</strong>anziamenti per la nascita o l’ampliamento<br />
di istituzioni museali sul suo territorio.<br />
Fra i 144 progetti presentati, c’è anche quello del Museo Etnografico<br />
Afro-Mozambicano (MEAM) della nostra Prov<strong>in</strong>cia.<br />
Il progetto esecutivo prevede la sua collocazione nell’ala<br />
del convento di Giov<strong>in</strong>azzo, dest<strong>in</strong>ata un tempo a scuola materna,<br />
dopo l’effettuazione di lavori per l’adeguamento della<br />
stessa struttura.<br />
La responsab<strong>il</strong>ità di tale progetto è dell’arch. di Staso e degli<br />
<strong>in</strong>g. Mimmo di Staso e N<strong>in</strong>o Manzulli da Tr<strong>in</strong>itapoli (BT). Le<br />
aspettative <strong>in</strong>torno a questa istituzione sono vivissime,<br />
come si può dedurre dalla lettura dell’articolo di Fedele Giuseppe<br />
Bartolomeo, «Un museo africano <strong>in</strong> terra di Bari».<br />
Rimane <strong>in</strong> sospeso la riflessione sul Museo della Tradizione<br />
francescana e cappucc<strong>in</strong>a, attualmente stanziato al secondo<br />
piano del convento di Bari S. Fara, nonché quello della Civ<strong>il</strong>tà<br />
contad<strong>in</strong>a, che potrebbe assicurare visib<strong>il</strong>ità a tutto <strong>il</strong> materiale<br />
negli anni raccolto con impegno da fra Cec<strong>il</strong>io V. Lomoro.<br />
fra Pier Giorgio Taneburgo<br />
M<strong>in</strong>istro Prov<strong>in</strong>ciale<br />
13
La scomparsa di Bert<strong>in</strong>a Lopes<br />
“Mama B”, un’artista dal grande cuore<br />
Era per tutti Mama B. È<br />
così che voleva essere chiamata,<br />
perché Bert<strong>in</strong>a Lopes<br />
aveva nel suo cuore di artista<br />
una carica umana e una sensib<strong>il</strong>ità<br />
straord<strong>in</strong>arie, sentendosi<br />
mamma di tutti quelli<br />
che accoglieva nella sua casa e<br />
di più di coloro che sapeva <strong>in</strong><br />
difficoltà o nella sofferenza.<br />
Durante <strong>il</strong> conflitto civ<strong>il</strong>e <strong>in</strong><br />
Mozambico, moltissimi hanno<br />
giovato del suo aiuto, un ponte umanitario tra<br />
Roma e Maputo, un flusso cont<strong>in</strong>uo di vestiario<br />
e di beni di prima necessità per connazionali<br />
bisognosi.<br />
Nata a Maputo 88 anni fa, si è spenta a Roma<br />
<strong>il</strong> 10 febbraio scorso. Dal 1963 aveva scelto di<br />
vivere a Roma, città cosmopolita e punto di <strong>in</strong>-<br />
Bert<strong>in</strong>a Lopes - Il sole del mio paese riscalderà sempre, 1990<br />
14<br />
di Antonietta Sgobba<br />
contro e di confronto di culture<br />
differenti, caratteristiche<br />
che si adattavano alla sua personalità<br />
e che trasfondeva nella<br />
sua arte. Di padre portoghese<br />
e madre mozambicana,<br />
la sua personalità esprimeva<br />
già questa <strong>in</strong>tegrazione che<br />
ha poi trasfuso <strong>in</strong> molte sue<br />
tele. A Lisbona ha completato<br />
i suoi studi, entrando <strong>in</strong> contatto<br />
con pittori come Carlo<br />
Botelho, Alber<strong>in</strong>a Mantua, Costa P<strong>in</strong>heiro. Nel<br />
‘61, per ragioni politiche, fieramente avversa<br />
al dom<strong>in</strong>io coloniale e alla dittatura fascista,<br />
ha dovuto lasciare <strong>il</strong> Mozambico per <strong>il</strong> Portogallo,<br />
dove la Fondazione Calouste Gulbenkian<br />
le assegnò una borsa di studio che le consentì<br />
di vivere e di lavorare. Nel 63 si trasferì a<br />
Roma.<br />
Le sue tele e i suoi bronzi<br />
sono stati esposti a Roma,<br />
Madrid, New York, Thehean,<br />
Firenze, Orvieto. Il Museo Etnografico<br />
di S. Fara a Bari si<br />
fregia di alcune sue opere da lei<br />
stessa offerte.<br />
La sua casa era sempre aperta<br />
a tutti, dai personaggi <strong>il</strong>lustri,<br />
quali Nelson Mandela,<br />
Samora Machel, Mario Soares,<br />
Guttuso, Argan, Caver<strong>in</strong>ha e<br />
tanti altri, a semplici persone<br />
anonime. Con una battuta di<br />
spirito e un sorriso accogliente<br />
a tutti chiedeva di lasciare<br />
una dedica sui muri della sua<br />
casa, a imperitura memoria del<br />
passaggio di una persona, <strong>il</strong> cui<br />
<strong>in</strong>contro, lei riteneva, era co-
Totem, bronzo di Bert<strong>in</strong>a Lopes<br />
fantasiosa e di persona piena<br />
di cuore. La ricorderemo piena<br />
di vita, di gioia di vivere e<br />
di dolore secondo le fasi della<br />
vita, artista creativa dal tratto<br />
espressivo anche nell’astrattezza,<br />
dal tocco fatto di<br />
colore e di bianco e nero, di<br />
tratti decisi o sfumati, ora<br />
violenti nella fase della guerra<br />
civ<strong>il</strong>e <strong>in</strong> Mozambico, talora<br />
munque irripetib<strong>il</strong>e.<br />
Ci si<br />
congedava da<br />
lei soggiogati<br />
dal suo fasc<strong>in</strong>o<br />
di artista<br />
teneri e gioiosi nella fase giovan<strong>il</strong>e, ma anche<br />
come personalità ricca e piena di fantasia, capace<br />
di humor anche nel momento della sofferenza,<br />
ospite premurosa, affettuosa amica,<br />
materna come sa esserlo una mamma africana,<br />
come solo Mama B sapeva essere.<br />
Bert<strong>in</strong>a Lopes - Il volo della natura è dentro di noi, 1995 - olio su tela<br />
Giornate di Animazione Missionaria<br />
realizzate nel 2011-2012<br />
04/06 NOV. 2011 MOLFETTA P. Antonio Imperato<br />
18/20 NOV. 2011 ALTAMURA P. Benito De Caro, P. Gaetano<br />
Pasqualicchio, Antonietta Sgobba<br />
01/04 DIC. 2011 BARLETTA P.Benito, P.Gaetano, P.Antonio<br />
20/22 GEN. 2012 ANDRIA P. Benito, P. Gaetano<br />
03/05 FEB. 2012 FRANC. FONTANA (convento) P. Gaetano,<br />
03/05 FEB. 2012 FRANC. FONTANA (Parr. Carm<strong>in</strong>e) P. Antonio<br />
10/12 FEB. 2012 CAMPI SALENTINA P. Antonio<br />
02/04 MAR. 2012 BARI S. FARA P. Antonio<br />
02/04 MAR. 2012 TARANTO P. Gaetano<br />
09/11 MAR. 2012 RUTIGLIANO P. Gaetano<br />
16/18 MAR. 2012 ALESSANO P. Benito, P. Gaetano<br />
20/22 APR. 2012 MONTESCAGLIOSO P. Benito<br />
20/22 APR. 2012 BARI PAR.IMM ACOLATA P. Gaetano, P. Bruno Guarnieri<br />
04/06 MAG. 2012 BRINDISI P. Antonio<br />
11/13 MAG. 2012 TRINITAPOLI P. Benito, P. Bruno<br />
18/20 MAG. 2012 MAGLIE P. Gaetano<br />
18/20 MAG. 2012 SCORRANO P. Benito, P. Bruno<br />
15
progetto 27<br />
Scuola dei Martiri<br />
Relazione del I trimestre 2012<br />
La Scuola Comunitaria Martiri di Inhassunge<br />
è al suo 22° anno, essendo stata<br />
fondata da Fra Antonio Triggiante nel 1991.<br />
Nel primo trimestre 2012 sono stati immatricolati<br />
3077 alunni dalla I alla X classe, distribuiti<br />
<strong>in</strong> tre turni, tre diurni con 2303<br />
alunni e uno notturno con 774; <strong>in</strong> tutto 41<br />
classi, 59 docenti, di cui 47 stipendiati dallo<br />
stato, 12, stipendiati dalla Cooperativa Promuovere<br />
l’Uomo, <strong>in</strong>sieme a 8 aus<strong>il</strong>iari.<br />
Nella scuola funziona anche una classe mista<br />
di I e II di 8 alunni sordomuti con un <strong>in</strong>segnante<br />
<strong>formato</strong> nella L<strong>in</strong>gua dei Segni. Malgrado<br />
la mancanza di materiale didattico, <strong>il</strong><br />
profitto di questi bamb<strong>in</strong>i è stato positivo,<br />
grazie all’impegno del maestro.<br />
Nel resto della Scuola nel I trimestre è risultato<br />
positivo <strong>il</strong> 59%, di conseguenza si è <strong>in</strong>sistito<br />
sulla modifica di alcune strategie didattiche,<br />
come pianificazione dei programmi,<br />
assiduità nell’esecuzione degli stessi da parte<br />
degli <strong>in</strong>segnanti.<br />
Il numero degli alunni che frequenta la biblioteca<br />
“Punto di Incontro” è notevolmente<br />
aumentato, contribuendo a migliorare <strong>il</strong> livello<br />
di apprendimento e <strong>il</strong> profitto.<br />
Realizzazioni<br />
In ambito pedagogico sono state realizzate<br />
varie attività per migliorare la qualità dell’<strong>in</strong>segnamento:<br />
pianificazione delle unità didattiche,<br />
verifiche, controlli e analisi degli<br />
obiettivi, ecc.<br />
Sono stati riparati e migliorati gli impianti<br />
elettrici danneggiati dalla pioggia, <strong>in</strong>dispensab<strong>il</strong>i<br />
per i corsi serali. Sono <strong>in</strong> corso di realizzazione<br />
due bagni e <strong>il</strong> muro di c<strong>in</strong>ta, occorrono<br />
fondi per <strong>il</strong> compimento dell’opera.<br />
La mancanza di fondi paralizza i progetti di<br />
16<br />
Bamb<strong>in</strong>i della scuola Martiri di Inhassunge<br />
allargamento della biblioteca e della sala di <strong>in</strong>formatica,<br />
<strong>in</strong>dispensab<strong>il</strong>i per le lezioni pratiche.<br />
L’eccesivo numero di alunni per classe troverebbe<br />
soluzione nell’aumento delle aule e del<br />
numero di banchi.<br />
La scuola non dispone di un f<strong>in</strong>anziamento<br />
che assicuri <strong>il</strong> pagamento dello stipendio a<br />
20 funzionari, docenti e personale aus<strong>il</strong>iario,<br />
oltre alle spese di acqua, energia e manutenzione.<br />
Per questo ancora una volta facciamo<br />
appello al Governo a a tutti coloro che, nei limiti<br />
delle loro possib<strong>il</strong>ità, possano dare un<br />
contributo per la cont<strong>in</strong>uità della scuola.<br />
R<strong>in</strong>graziamenti<br />
R<strong>in</strong>graziamo la Comunità di Dossobuono<br />
per quello che ha fatto e cont<strong>in</strong>ua a fare<br />
per la Scuola, Padre Benito De Caro e OASI<br />
per <strong>il</strong> sostegno f<strong>in</strong>anziario, unitamente a tanti<br />
benefattori. A fra Antonio Triggiante che cont<strong>in</strong>ua<br />
<strong>in</strong>stancab<strong>il</strong>mente ad assicurarci cont<strong>in</strong>uità,<br />
al Servizio Distrettuale dell’Istruzione<br />
della Città per <strong>il</strong> contributo salariale e didattico.<br />
Leonardo Madeira Assane<br />
Direttore della Scuola
progetto 64<br />
I ragazzi di strada<br />
di Giuseppe Gammarota<br />
Il ricordo che al ritorno <strong>in</strong> Italia è più presente<br />
nel mio cuore è soprattutto quello legato ai<br />
momenti vissuti con tristezza nei quali non si<br />
è riusciti a risolvere situazioni di ragazzi <strong>in</strong> difficoltà.<br />
A Quelimane ancora oggi vivono per strada<br />
tanti ragazzi adolescenti. Anche questa volta<br />
durante la mia permanenza ne ho <strong>in</strong>contrati<br />
tanti costretti, loro malgrado, a vivere una triste<br />
e diffic<strong>il</strong>e realtà per motivi vari che vanno<br />
dalla perdita di entrambi i genitori, alla cattiva<br />
relazione con uno di essi o con <strong>il</strong> patrigno o la<br />
matrigna, a maltrattamenti subiti <strong>in</strong> famiglia o<br />
alla povertà assoluta nella quale vivevano.<br />
Ho <strong>in</strong>contrato Antonio, Arcanjo, Nando, Mario,<br />
Asberki, Celest<strong>in</strong>o, Rogerio, Agost<strong>in</strong>ho, Manuel,<br />
Adriano, Jonito, Amade ed altri tutti <strong>in</strong><br />
età compresa fra 13 e 16 anni.<br />
Per alcuni di loro si è riusciti a fare qualcosa,<br />
per molti altri purtroppo poco o niente. Mario,<br />
Nando, Jonito vivono <strong>in</strong> Casa Fam<strong>il</strong>ia e casa<br />
Bas<strong>il</strong>icata, per Agost<strong>in</strong>ho (detto Jesus) si è predisposto<br />
tutto perché <strong>il</strong> ragazzo possa ricongiungersi<br />
con i fam<strong>il</strong>iari <strong>in</strong> Alto Moloco, per altri<br />
purtroppo non si è potuto fare niente.<br />
Lavorare con i ragazzi di strada non è cosa fac<strong>il</strong>e,<br />
quando si parla con loro non si sa se dicono<br />
la verità oppure se mentono, se <strong>il</strong> loro proposito<br />
di cambiar vita e di lasciarsi aiutare è s<strong>in</strong>cero,<br />
oppure se dietro la loro richiesta di aiuto<br />
si cela già un piano di fuga dopo aver rubato<br />
qualcosa <strong>in</strong> casa. Ciò nondimeno, è necessario<br />
prestare grande attenzione a questi ragazzi<br />
perché tra loro ce ne sono tanti la cui vita può<br />
essere recuperata. Comunque a quell’età <strong>il</strong> momento<br />
di ascolto e di aiuto è doveroso donarlo<br />
a tutti. In un momento di assenza quasi totale<br />
del livello istituzionale è forse necessario prevedere<br />
un progetto specifico e soprattutto <strong>in</strong>dividuare<br />
una persona responsab<strong>il</strong>e che creda<br />
Due ragazzi di strada giunti a Casa Famiglia<br />
fermamente nel recupero di questi ragazzi, la<br />
maggior parte dei quali a mio avviso è recuperab<strong>il</strong>e,<br />
qualcuno che ricopra questo diffic<strong>il</strong>e<br />
ruolo con responsab<strong>il</strong>ità, amore e passione.<br />
Amade<br />
Ho conosciuto Amade <strong>il</strong> 7 dicembre 2010,<br />
quando si presentò per la prima volta <strong>in</strong><br />
Casa Fam<strong>il</strong>ia chiedendo aiuto. Aveva 11 anni e<br />
ci ha raccontato la sua storia. Amade, nativo di<br />
Marrongame, è orfano di entrambi i genitori.<br />
Dopo la loro morte andò a vivere con la famiglia<br />
della zia Julieta Inacia. Dopo un po’ di<br />
tempo con la famiglia della zia si trasferì <strong>in</strong><br />
Quelimane nel bairro Torrone. Poi ancora la<br />
zia con <strong>il</strong> marito si sono trasferiti <strong>in</strong> Beira lasciando<br />
però Amade <strong>in</strong> Quelimane a vivere per<br />
strada. La storia di Amade l’ho verificata personalmente<br />
con l’aiuto di un tecnico dell’Azione<br />
Sociale, siamo stati nel bairro Torrone nella<br />
palhota dove viveva con la famiglia della zia.<br />
Quando siamo arrivati la casa era occupata da<br />
un’altra famiglia. La storia di Amade è stata<br />
confermata dalle persone che lo conoscevano.<br />
Accolto <strong>in</strong> Casa Fam<strong>il</strong>ia, dopo un po’ di mesi è<br />
fuggito per tornare a vivere per strada.<br />
Nel mese di luglio 2011, quando sono tornato<br />
a Quelimane non l’ho più trovato, l’abbiamo<br />
cercato per le strade di Quelimane e lui si è ripresentato,<br />
abbiamo parlato per capire le motivazioni<br />
della sua fuga dalla Casa che comunque<br />
erano fut<strong>il</strong>i. È stato riaccolto <strong>in</strong> Casa<br />
Fam<strong>il</strong>ia, anche se <strong>in</strong> prova,ma anche questa<br />
volta è fuggito.<br />
17
Bamb<strong>in</strong>i della Casa Famiglia con Fra Antonio<br />
Quando sono ritornato a Quelimane nel mese<br />
di Dicembre scorso, ho saputo della sua ulteriore<br />
fuga ed ancora una volta l’abbiamo fatto<br />
cercare. L’ho rivisto due giorni prima della mia<br />
partenza, gli ho parlato, ho capito che per lui la<br />
permanenza <strong>in</strong> Casa Fam<strong>il</strong>ia poteva essere problematica<br />
ed a rischio di altre fughe. Allora ne<br />
Alberto dos Santos, studia e aiuta nel sostegno<br />
scolastico i bamb<strong>in</strong>i di Casa Famiglia<br />
Durante la mia permanenza a Quelimane, ho<br />
<strong>in</strong>contrato Alberto Dos Santos Matanha di<br />
anni 37, disab<strong>il</strong>e <strong>in</strong> ambo gli arti <strong>in</strong>feriori e costretto<br />
a muoversi <strong>in</strong> carrozz<strong>in</strong>a.<br />
Nel mese di luglio dello scorso anno si è già <strong>in</strong>contrato<br />
con Padre Benito al quale ha <strong>il</strong>lustrato la<br />
sua situazione.<br />
Alberto vive una diffic<strong>il</strong>e realtà a causa della sua<br />
condizione di disab<strong>il</strong>ità, ma anche della sua condizione<br />
economica. Vive nel quartiere I de Maio<br />
con un fam<strong>il</strong>iare che l’aiuta nelle sue necessità<br />
quotidiane di vita. Per riscattarsi da una sua con-<br />
18<br />
ho parlato con suor Idal<strong>in</strong>a pregandola di accogliere<br />
quel ragazzo <strong>in</strong> Casa Speranza, dove a<br />
mio avviso poteva essere seguito con maggiore<br />
attenzione. Le ho <strong>il</strong>lustrato quello che era stato<br />
<strong>il</strong> percorso del ragazzo ed <strong>il</strong> suo carattere un po’<br />
irrequieto da recuperare. Purtroppo suor Idal<strong>in</strong>a,<br />
nonostante le mie <strong>in</strong>sistenze, ha detto<br />
che non aveva possib<strong>il</strong>ità di accoglierlo poiché<br />
<strong>in</strong> Casa non vi erano posti disponib<strong>il</strong>i. Ho fatto<br />
allora sistemare Amade <strong>in</strong> Casa Bas<strong>il</strong>icata, pur<br />
consapevole di una sua possib<strong>il</strong>e ulteriore fuga.<br />
Dopo la mia partenza, <strong>in</strong>fatti, Amade è nuovamente<br />
fuggito ed ora vive per strada. Ho saputo<br />
che suor Idal<strong>in</strong>a l’ha poi cercato <strong>in</strong>vano<br />
per ospitarlo <strong>in</strong> Casa Speranza.<br />
Quella di Amade non è una storia, ma è la vita<br />
di un bamb<strong>in</strong>o che può essere ancora salvata.<br />
E come la sua per le strade di Quelimane ce ne<br />
sono tante altre ancora oggi.<br />
progetto 45:<br />
Domanda di Borsa di<br />
Studio per Alberto dos<br />
Santos Matanha<br />
dizione di disab<strong>il</strong>ità e di totale dipendenza da altre<br />
persone, nel 2011, ha <strong>in</strong>trapreso un corso di<br />
studio universitario presso l’Università Cattolica<br />
iscrivendosi al corso di Contab<strong>il</strong>ità e di Auditoria<br />
della durata di tre anni. Lo scorso anno ha frequentato<br />
<strong>il</strong> primo anno del corso, superando tutti<br />
gli esami con buon rendimento, come risulta dal<br />
certificato r<strong>il</strong>asciato dall’Università.<br />
Lo scorso anno ha potuto frequentare <strong>il</strong> corso<br />
grazie al sostegno economico ricevuto da Padre<br />
Pedro, un sacerdote diocesano che ha fatto fronte<br />
a gran parte della retta universitaria, e da fra Antonio<br />
Triggiante che ha provveduto nel f<strong>in</strong>ire dell’anno<br />
a pagare la retta poiché padre Pedro non<br />
era più <strong>in</strong> condizioni di farlo <strong>in</strong> quanto trasferitosi<br />
a Maputo.<br />
Giuseppe Gammarota – Membro di OASI<br />
OASI ha accolto la domanda
DIALOGO SENZA PREGIUDIZI TRA CONCEZIONI DIVERSE<br />
Aperto <strong>in</strong> Albania <strong>il</strong> Cort<strong>il</strong>e<br />
dei Gent<strong>il</strong>i<br />
Fratello Ateo, nob<strong>il</strong>mente pensoso,<br />
alla ricerca di un Dio<br />
che io non so darti,<br />
attraversiamo <strong>in</strong>sieme <strong>il</strong> deserto.<br />
Di deserto <strong>in</strong> deserto<br />
andiamo oltre la foresta delle fedi,<br />
liberi e nudi verso<br />
<strong>il</strong> Nudo Essere<br />
e là<br />
dove la parola muore<br />
abbia f<strong>in</strong>e <strong>il</strong> nostro camm<strong>in</strong>o.<br />
David Maria Turoldo<br />
Nel Tempio di Gerusalemme <strong>il</strong> Cort<strong>il</strong>e dei<br />
Gent<strong>il</strong>i era <strong>il</strong> luogo dove potevano entrare,<br />
per porre domande, le persone estranee<br />
all’ebraismo. Oggi si chiama così un’<strong>in</strong>iziativa<br />
del Papa, affidata al Pontificio Consiglio per la<br />
Cultura, presieduto dal card<strong>in</strong>ale Gianfranco<br />
Ravasi, per <strong>il</strong> confronto con i<br />
non credenti. Il «Cort<strong>il</strong>e dei<br />
Gent<strong>il</strong>i» ha avuto un prologo a<br />
Bologna <strong>il</strong> 12 febbraio 2011,<br />
per poi aprirsi ufficialmente a<br />
Parigi nei giorni 24-25 marzo.<br />
Altra tappa a Bucarest l’11 e<br />
12 ottobre, qu<strong>in</strong>di un confronto<br />
a Firenze <strong>il</strong> 17. È seguita<br />
<strong>il</strong> 26 ottobre una tavola<br />
rotonda <strong>in</strong> vista dell’Incontro<br />
<strong>in</strong>terreligioso di Assisi del<br />
giorno dopo.<br />
Il 14 e <strong>il</strong> 15 novembre è stata<br />
la volta di Tirana, ovvero l’<strong>in</strong>izio<br />
di un dialogo con l’Albania.<br />
Il Cort<strong>il</strong>e dei Gent<strong>il</strong>i è com<strong>in</strong>ciato<br />
la sera sul sagrato<br />
Tirana, sede del Parlamento<br />
di fra Pier Giorgio Taneburgo<br />
della cattedrale - un po’come si era fatto lo<br />
scorso marzo a Nôtre Dame a Parigi - e ha affrontato<br />
tre temi: «Lavoro», «Spiritualità»,<br />
«Informazione e comunicazione». Le relazioni,<br />
<strong>il</strong> giorno seguente, si sono tenute all’Università<br />
statale di Tirana e nel pomeriggio<br />
<strong>in</strong> un ateneo privato, l’Università Europea.<br />
Tra i nomi non sono mancati lo scrittore<br />
Isma<strong>il</strong> Kadarè e l’accademico e scienziato<br />
Luan Omari. Ai quali va aggiunto anche uno<br />
specialista di storia religiosa, oltre che deputato<br />
al parlamento, Mark Marku.<br />
Il card. Ravasi ha riassunto <strong>il</strong> senso dell’<strong>in</strong>contro:<br />
«Ho accettato l’<strong>in</strong>vito che giungeva<br />
direttamente dall’Albania per una ragione storica:<br />
<strong>in</strong> epoca moderna questa nazione rappresenta<br />
probab<strong>il</strong>mente l’unico Stato che poneva<br />
l’ateismo come articolo fondante della<br />
Costituzione. La richiesta è venuta dal docente<br />
di Ateismo dell’Università di Tirana, <strong>il</strong><br />
quale <strong>in</strong>segna ancora questa materia, ma egli<br />
19
è cattolico e teologo». Che dire? Anche nei<br />
Paesi dell’ex blocco comunista casi del genere<br />
non sono eccezionali. Ravasi precisa a tale<br />
proposito: «Avendo cont<strong>in</strong>uamente contatti<br />
con persone che ignorano o rifiutano la fede,<br />
rimango sempre più conv<strong>in</strong>to della dichiarazione<br />
dello scrittore francese Pierre Reverdy,<br />
<strong>il</strong> quale affermava: “Ci sono atei di una<br />
asprezza feroce che, tutto sommato, si <strong>in</strong>teressano<br />
di Dio molto più di certi credenti frivoli<br />
e leggeri”». Il Card<strong>in</strong>ale ha proferito un’ultima<br />
frase, che può essere anch’essa oggetto di<br />
riflessione, è un verso di Giorgio Caproni:<br />
«Mio Dio perché non esisti? A furia di <strong>in</strong>sistere,<br />
cerca di esistere».<br />
Nel centro della città di Tirana esiste un edificio<br />
con portici solenni detto Palazzo della<br />
Cultura. Oggi vi ha sede anche la Camera di<br />
Commercio italo-albanese, che riunisce gli<br />
sforzi e le maestranze di oltre 140 imprese<br />
italiane che <strong>in</strong>vestono dall’altra parte del Mar<br />
20<br />
Adriatico. Speriamo siano <strong>in</strong>crementati gli<br />
scambi di ogni tipo e prof<strong>il</strong>o, perché la distesa<br />
di un mare non troppo grande sia da<br />
tutti f<strong>in</strong>almente percepita come spazio d’amicizia,<br />
un mare tornato ad essere davvero “nostro”,<br />
come nei tempi antichi.<br />
“Io penso che la Chiesa dovrebbe anche oggi<br />
aprire una sorta di ‘Cort<strong>il</strong>e dei Gent<strong>il</strong>i’dove gli uom<strong>in</strong>i<br />
possano <strong>in</strong> una qualche maniera agganciarsi<br />
a Dio, senza conoscerlo e prima che abbiano<br />
trovato l’accesso al suo mistero, al cui<br />
servizio sta la vita <strong>in</strong>terna della Chiesa. Al dialogo<br />
con le religioni deve oggi aggiungersi soprattutto<br />
<strong>il</strong> dialogo con coloro per i quali la religione<br />
è una cosa estranea, ai quali Dio è<br />
sconosciuto e che, tuttavia, non vorrebbero rimanere<br />
semplicemente senza Dio, ma avvic<strong>in</strong>arlo<br />
almeno come Sconosciuto”.<br />
Benedetto XVI<br />
Discorso alla Curia romana, 21 dicembre 2009<br />
Un ragazzo di Casa Speranza r<strong>in</strong>grazia<br />
Sono nato <strong>il</strong> 3 apr<strong>il</strong>e 1982 a Quelimane. Ho perso mio padre<br />
quando ero molto piccolo, forse all’età di sei mesi, come mi diceva<br />
mia madre. A sette anni persi mia madre e rimasi con <strong>il</strong> nonno<br />
materno che era molto anziano e non aveva i mezzi per sostenermi.<br />
Allora egli mi affidò al centro Internato di M<strong>in</strong>jalene nel<br />
Distretto di Inhassunge. A causa della guerra andai a vivere a<br />
Quelimane a casa di una cug<strong>in</strong>a che mi maltrattava. Alcuni amici<br />
mi <strong>in</strong>dirizzarono alle suore che si ocupavano di bamb<strong>in</strong>i orfani.<br />
Nel 1995 fui accolto a Casa Esperança che allora si trovava nel Bairro Saguar, l’attuale Casa Faniglia<br />
Bas<strong>il</strong>icata dove cont<strong>in</strong>uai a frequentare regolarmente la scuola. Nel 1996 ci trasferimmo<br />
nell’attuale Casa Esperança nel Bairro Areoporto, dove imparai dalle Suore numerose attività:<br />
computer, pittura, taglio e cucito. In seguito le suore, con molto amore e sacrificio mi iscrissero<br />
alla Scuola Agraria di Mocuba.<br />
R<strong>in</strong>grazio le suore per l’amore, lo sforzo, la bontà e la pazienza che ebbero nei miei confronti nell’educarmi<br />
ad affrontare <strong>il</strong> mio futuro. In Casa Speranza ho imparato a vivere <strong>in</strong> gruppo, a essere<br />
flessib<strong>il</strong>e nei lavori, a relazionarmi con le persone e tanto altro ancora.<br />
Chiedo alle suore di Casa Esperança di cont<strong>in</strong>uare sempre con lo stesso amore, pazienza, bontà<br />
che ebbero per me e per altri che sono passati di lì. Per chiudere r<strong>in</strong>grazio Suor Lidia e tutti<br />
quelli che hanno collaborato per la mia educazione; li r<strong>in</strong>grazio per quello che sono oggi.<br />
Beira, 4 Novembre 2011 Cam<strong>il</strong>o Abreu Cardoso
Mozambico: la donna forza<br />
motrice dell’agricoltura<br />
La donna mozambicana è la forza motrice dell’agricoltura.<br />
A lei e al suo impegno (salvo eventi<br />
meteo avversi) è affidata la buona riuscita della<br />
campagna agricola nell’agricoltura di sussistenza:<br />
dalla preparazione della terra, sem<strong>in</strong>a, sarchiatura,<br />
sorveglianza del campo, alla raccolta del<br />
prodotto. Senza la dedizione della donna, l’agricoltura<br />
non avrebbe raggiunto <strong>in</strong> Mozambico <strong>il</strong> livello<br />
attuale di sostenib<strong>il</strong>ità. Lei si preoccupa del<br />
benessere della famiglia e lavora per non far<br />
mancare ai figli <strong>il</strong> cibo di ogni giorno. La produzione<br />
eccedente viene commercializzata, sostenendo<br />
così i bisogni alimentari del paese per <strong>il</strong> 70%<br />
della produzione nazionale.<br />
La donna si reca al campo all’alba, va a rifornirsi<br />
di acqua, si occupa della casa, mentre le ragazz<strong>in</strong>e<br />
si occupano dei fratelli più piccoli. L’attaccamento<br />
al lavoro le rende autentiche artefici dello<br />
sv<strong>il</strong>uppo agricolo. Ogni granello di mais, di riso,<br />
di fagioli, di arachidi, ogni tubero di patata dolce<br />
e di manioca è frutto del lavoro di una donna. Le<br />
mani piene di calli, la schiena curva per <strong>il</strong> lavoro,<br />
un’espressione preoccupata se manca la pioggia o<br />
se altre piaghe m<strong>in</strong>acciano <strong>il</strong> raccolto.<br />
Malgrado tutto, lei non si lascia abbattere, non fa<br />
che controllare i segni di ogni tempo, quello di sem<strong>in</strong>are,<br />
sarchiare, raccogliere. La maggior parte<br />
di queste donne non sa né leggere né scrivere, ma<br />
questo non impedisce loro di avere <strong>il</strong> controllo per<br />
ogni attività.<br />
Nel campo ogni epoca ha la sua attività. La donna,<br />
<strong>in</strong>dipendentemente dalla sua condizione fisica,<br />
malata, gravida, partoriente, sente l’obbligo di<br />
produrre per <strong>il</strong> bene della famiglia. Spesso si vedono<br />
donne gravide, curve su una zappa, con la<br />
pancia che sfiora quasi la terra, già alla f<strong>in</strong>e della<br />
sua gravidanza. Alcune f<strong>in</strong>iscono per partorire nel<br />
campo, assistite dalla vic<strong>in</strong>a e senza nessuna<br />
igiene. Loro non hanno diritto a congedo per gravidanza,<br />
dopo appena sette giorni, quando cade<br />
<strong>il</strong> cordone ombelicale del bamb<strong>in</strong>o, è obbligata a<br />
cont<strong>in</strong>uare <strong>il</strong> suo lavoro. Di giorno, con <strong>il</strong> bamb<strong>in</strong>o<br />
sulle spalle, non ancora ristab<strong>il</strong>ita dal parto, lei<br />
va al suo campo a produrre, perché <strong>il</strong> tempo non<br />
aspetta e non ci sarà nessuno a sostenere la sua<br />
famiglia <strong>in</strong> caso di fame. Più lei lavora, più ne be-<br />
Essere mamma anche durante <strong>il</strong> lavoro nei campi<br />
neficia la famiglia; di qui la necessità di approfittare<br />
del tempo, anche a rischio della sua salute. Con<br />
una zappa e una catana, lei lotta contro la povertà.<br />
In realtà <strong>il</strong> suo lavoro non è riconosciuto, non<br />
c’è nessuna legge a proteggerla. I suoi prodotti sono<br />
mal commercializzati, comprati a prezzi molto bassi<br />
e venduti molto cari. Questo non le consente<br />
nessun guadagno e lei rimane sempre allo stesso<br />
punto, per lei non c’è sv<strong>il</strong>uppo, <strong>il</strong> suo lavoro è sfruttato<br />
da altri. Con l’avanzare dell’età, lei è sempre<br />
più povera. Non ha un luogo decente dove vivere,<br />
non ha vestiti pesanti per ripararsi dal freddo,<br />
già stanca per la vecchiaia non ha nulla da mangiare,<br />
com<strong>in</strong>cia a vivere di elemos<strong>in</strong>a e del buon<br />
cuore dei vic<strong>in</strong>i. Se ha fortuna, ha l’aiuto dei figli<br />
e dei nipoti, nulla sopravvive del ricordo del suo<br />
tempo. L’unica testimonianza, sono la dignità delle<br />
sue mani piene d calli, lo sguardo triste e distante,<br />
la schiena curva, la stanchezza del corpo<br />
che non ha mai risparmiato. Il tempo passa, vengono<br />
le nuove generazioni, ma la donna cont<strong>in</strong>ua<br />
ad essere la forza motrice dell’agricoltura nella lotta<br />
contro la povertà assoluta.<br />
C<strong>il</strong>ia Nampete<br />
Vida Nova, marzo 2011<br />
21
Corrispondenza<br />
Da Casa Speranza<br />
Le opere di miglioramento della Casa sono quasi<br />
f<strong>in</strong>ite, sia <strong>il</strong> campo di gioco che <strong>il</strong> pollaio a cui<br />
manca solo <strong>il</strong> tetto di lamiera; speriamo così di<br />
poter avviare un piccolo allevamento di animali<br />
da cort<strong>il</strong>e.<br />
Abbiamo una capacità di accoglienza di 35 bamb<strong>in</strong>i.<br />
I ragazzi sono però 33, uno è stato allontanato<br />
per cattivo comportamento e un altro ragazzo<br />
di strada si è allontanato non riuscendo ad<br />
adattarsi, ma stiamo tentando di recuperarlo.<br />
La Casa ha circa 6 bamb<strong>in</strong>i che hanno bisogno di<br />
maggior attenzione perché figli di madri sieropositive.<br />
Un altro sta facendo una terapia antitubercolosi,<br />
data la giovane età e la situazione famigliare,<br />
non possiamo allontanarlo dalla casa.<br />
Alcuni sono già <strong>in</strong>seriti <strong>in</strong> scuole private, grazie<br />
a borse di studio <strong>in</strong> favore di ragazzi bisognosi,<br />
noi abbiamo pagato solo l’iscrizione; stanno<br />
studiando bene.<br />
Abbiamo comprato un serbatoio per l’acqua per<br />
migliorare l’approvvigionamento idrico della<br />
casa.<br />
Un abbraccio<br />
Suor Idal<strong>in</strong>a<br />
Da Scutari<br />
Il b<strong>il</strong>ancio della scuola Beato Zefer<strong>in</strong>o è positivo,<br />
la frequenza è stata buona, e gli alunni sono<br />
stati tutti promossi, tranne quattro. Vi r<strong>in</strong>grazio<br />
del contributo di 700 Euro ricevuto da OASI<br />
–Segretariato <strong>Missioni</strong>. Ho potuto così portare<br />
gli alunni <strong>in</strong> gita scolastica a Tirana e mostrare<br />
loro i musei della capitale. Erano 50 più 10 accompagnatori,<br />
tra maestre e dirigenti scolastici.<br />
Ancora grazie a tutti i benefattori che ci aiutano<br />
tramite <strong>il</strong> Segretariato.<br />
Quanto all’Ospedale di Nenshat, grazie all’<strong>in</strong>te-<br />
22<br />
Scutari,.P. Benito e P. Francesco Neri con Fra Angelo<br />
<strong>in</strong> visita alla Scuola Beato Zefer<strong>in</strong>o<br />
ressamento di P. Francesco Neri, <strong>in</strong> collaborazione<br />
con <strong>il</strong> vescovo, mons. Luciano August<strong>in</strong>i, ha com<strong>in</strong>ciato<br />
a funzionare come ambulatorio medico.<br />
L’ospedale, già pronto da anni, è rimasto chiuso<br />
per l’impossib<strong>il</strong>ità di risolvere problemi burocratici.<br />
La gente disponeva di un ambulatorio<br />
fatiscente, freddo e umido, dove penetrava l’acqua<br />
piovana, privo di sala d’attesa, per cui la gente<br />
attendeva sotto <strong>il</strong> sole o la pioggia. Ora l’ambulatorio<br />
funziona a pieno ritmo dalle 7 alle 13,<br />
c’è una sala d’attesa, confortevole, una sala visite,<br />
una sala ecografie per le mamme <strong>in</strong> attesa e per<br />
i prelievi di sangue. Due <strong>in</strong>fermieri professionali<br />
Albania - L’ospedale di Nenshat. P. Sergio e P,<br />
Francesco Neri, sullo sfondo P. Benito
albanesi garantiscono servizi essenziali di pronto<br />
soccorso. Il medico è presente una volta alla settimana.<br />
Non è molto, ma è già qualcosa per la gente<br />
che da tempo aspettava una struttura sanitaria.<br />
Non solo per Nenshat, ma per tutti i v<strong>il</strong>laggi<br />
della zona, questo è l’unico presidio. Le potenzialità<br />
dell’ospedale sono molte, ma mancano<br />
<strong>il</strong> personale specializzato e le risorse economiche.<br />
Fra Angelo Argese<br />
N.B.: OASI sta sostenendo con una borsa di studio<br />
un giovane studente albanese al secondo anno di medic<strong>in</strong>a.<br />
Dalla Scuola di Arti e<br />
Mestieri<br />
(…) Il governo ci ha fornito 430 lamiere di z<strong>in</strong>co<br />
e 200 assi per la copertura del tetto della Scuola<br />
di Arti e Mestieri, distrutto dal ciclone. È un<br />
aiuto abbastanza soddisfacente, giunto quando<br />
la scuola stava battendo a tutte le porte per chiedere<br />
aiuto. L’aiuto di 2000 euro che P. Benito ha<br />
mandato per l’emergenza ciclone è serviti per l’acquisto<br />
della sabbia, del cemento e per la mano<br />
d’opera.<br />
Per quanto riguarda <strong>il</strong> laboratorio di elettricità,<br />
i 1700 euro che Giuseppe Gammarota ci ha <strong>in</strong>viato<br />
tramite OASI sono serviti per l’acquisto di<br />
materiale elettrico e di sbarre metalliche per fare<br />
i banconi di lavoro del laboratorio.<br />
Quanto alla situazione di Ch<strong>in</strong>de, l’avvocato ha<br />
consigliato all’economo dell’orfanotrofio di presentare<br />
richiesta di risarcimento della barca<br />
(affondata nello Zambesi a seguito di uno speronamento<br />
di una imbarcazione della Sugar<br />
Estate n.d.r.) al tribunale di Marromeo. Non so<br />
se lui ha seguito <strong>il</strong> consiglio, io resto a disposizione<br />
per aiutarlo se occorre.<br />
Cari saluti a tutti.<br />
Victor<strong>in</strong>a Rabucane,<br />
Direttrice della Scuola Artes e Officios<br />
NECROLOGIO<br />
Giusepp<strong>in</strong>a Scarascia<br />
Tricase 20.08.1923 + Rutigliano 01.04.2012<br />
Per 40 anni zelatrice <strong>missionari</strong>a. Moglie e mamma esemplare, totalmente<br />
dedicata al servizio delle <strong>Missioni</strong> del Mozambico e dell’Albania.<br />
Terziaria Francescana, sempre attiva e disponib<strong>il</strong>e con tutti e sempre<br />
presente nei momenti più importanti della vita francescana.<br />
* * *<br />
Rosa Carpentiere<br />
Barletta 14.03.1926 + Barletta 17.05.2012<br />
Sono proprio queste le beatitud<strong>in</strong>i che Rosa ha <strong>in</strong>carnato nella propria<br />
vita vissuta nel s<strong>il</strong>enzio e nell’um<strong>il</strong>tà, e nel s<strong>il</strong>enzio è ritornata al<br />
Padre. È stata una donna totalmente donata alle missioni, testimoniando<br />
lo spirito di condivisione con i più poveri, del Mozambico <strong>in</strong><br />
particolare. Grande animatrice <strong>missionari</strong>a riusciva a co<strong>in</strong>volgere<br />
molti amici e benefattori e a condividere <strong>il</strong> proprio amore verso le missioni dei frati Cappucc<strong>in</strong>i<br />
del Mozambico.<br />
* * *<br />
Grato della grande collaborazione data nell’animazione <strong>missionari</strong>a, <strong>il</strong> Segretariato delle <strong>Missioni</strong><br />
assicura preghiere di suffragio ed esprime vive condoglianze ai famigliari.<br />
23
XXXII Capitolo Prov<strong>in</strong>ciale Ord<strong>in</strong>ario<br />
dei Frati Cappucc<strong>in</strong>i di Puglia<br />
Dal 30 apr<strong>il</strong>e al 4 maggio<br />
2012, si è svolto al centro<br />
S. Paolo di Mart<strong>in</strong>a Franca <strong>il</strong><br />
XXXII Capitolo Prov<strong>in</strong>ciale<br />
Ord<strong>in</strong>ario dei Cappucc<strong>in</strong>i di<br />
Puglia per l’elezione dei nuovi<br />
superiori.<br />
Hanno partecipato 82 Frati, <strong>il</strong><br />
M<strong>in</strong>istro Generale dell’Ord<strong>in</strong>e,<br />
Padre Mauro Johri, <strong>il</strong><br />
Vicario Generale, P. Felice<br />
Cangelosi, <strong>il</strong> vice Prov<strong>in</strong>ciale<br />
del Mozambico, P. Jorge Sacala.<br />
I lavori si sono svolti <strong>in</strong> un<br />
clima sereno e costruttivo. Si<br />
è <strong>in</strong>iziato con le relazioni del<br />
Prov<strong>in</strong>ciale uscente, P. Francesco<br />
Neri, e dell’economo P.<br />
Ruggiero Doronzo, sono seguiti<br />
vari <strong>in</strong>terventi e riflessioni.<br />
La votazione ha dato <strong>il</strong> seguente risultato: P.<br />
Pier Giorgio Taneburgo, M<strong>in</strong>istro Prov<strong>in</strong>ciale,<br />
Padre Leonardo Di Taranto, Vicario, P. Ruggiero<br />
Doronzo II Def<strong>in</strong>itore, P. Pietro Gallone,<br />
24<br />
I Frati Cappucc<strong>in</strong>i della Prov<strong>in</strong>cia di Puglia riuniti <strong>in</strong> Capitolo<br />
Da s<strong>in</strong>istra: P. Leonardo, P. Pietro, P. Mauro M<strong>in</strong>istro Generale, P. Pier<br />
Giorgio Prov<strong>in</strong>ciale, P. Felice Vicario Generale, P. Zaccaria, P. Ruggiero<br />
III Def<strong>in</strong>itore, P. Zaccaria Donatelli IV Def<strong>in</strong>itore.<br />
I migliori auguri di Missionari Nostri ai nuovi<br />
Superiori per un fecondo apostolato nella conduzione<br />
della Prov<strong>in</strong>cia Monastica di Puglia
Notiziario Notiziario Notiziario<br />
Accordo tra Santa Sede<br />
e Mozambico<br />
Il documento era stato firmato nel dicembre<br />
2011 presso <strong>il</strong> M<strong>in</strong>istero per gli<br />
Affari Esteri a Maputo<br />
Il 15 marzo 2012 la Santa Sede e la Repubblica<br />
del Mozambico hanno notificato l’avvenuta<br />
ratifica dell’Accordo su Pr<strong>in</strong>cipi e<br />
Disposizioni Giuridiche per <strong>il</strong> Rapporto tra la<br />
Santa Sede e la Repubblica del Mozambico,<br />
firmato a Maputo <strong>il</strong> 7 dicembre 2011. La notizia<br />
è stata riferita dalla Sala Stampa della<br />
Santa Sede.<br />
L’Accordo, <strong>il</strong> primo di questo genere firmato<br />
da un Paese dell’Africa Australe, si compone<br />
di un Preambolo e di 23 Articoli, che regolano<br />
vari ambiti, tra i quali: lo statuto giuridico<br />
della Chiesa cattolica <strong>in</strong> Mozambico; <strong>il</strong> riconoscimento<br />
dei titoli di studio e del matrimonio<br />
canonico; <strong>il</strong> regime fiscale. Con la sua<br />
entrata <strong>in</strong> vigore saranno consolidati i v<strong>in</strong>coli<br />
di amicizia e di collaborazione esistenti tra le<br />
due Parti.<br />
L’accordo, sottoscritto lo scorso dicembre<br />
nella sede del M<strong>in</strong>istero per gli Affari Esteri e<br />
la Cooperazione a Maputo, è stato firmato<br />
per la Santa Sede da mons. Antonio Arcari,<br />
Nunzio Apostolico <strong>in</strong> Mozambico, e per la Repubblica<br />
di Mozambico, da Sua Eccellenza<br />
dott. Oldemiro Júlio Marques Balói, M<strong>in</strong>istro<br />
per gli Affari Esteri e la Cooperazione.<br />
Addio a Wangari Maathai,<br />
Premio Nobel della Pace<br />
A 71 anni,<strong>il</strong> 25 settembre 2011, è venuta a<br />
mancare a Nairobi, Kenia, Wangari Maathai,<br />
grande ambientalista, fondatrice del Movimento<br />
C<strong>in</strong>tura Verde (Green Belt Movement),<br />
prima donna africana a ricevere <strong>il</strong><br />
Premio Nobel per la Pace nel 2004. Docente<br />
di anatomia veter<strong>in</strong>aria, Wangari è divenuta<br />
famosa per le campagne contro la deforestazione<br />
<strong>in</strong> Kenia e <strong>in</strong> Africa <strong>in</strong> generale. Il suo<br />
Movimento ha contribuito a piantare più di<br />
40 m<strong>il</strong>ioni di albeni <strong>in</strong> varie regioni del con-<br />
La deforestazione selvaggia impoverisce irrimediab<strong>il</strong>mente<br />
le risorse dell’Africa<br />
t<strong>in</strong>ente. “Non si tratta solo – affermava – di<br />
rimboschire <strong>il</strong> Paese, ma anche di lottare per<br />
la democrazia e i diritti umani”. Si era impegnata<br />
contro <strong>il</strong> regime dittatoriale dell’ex presidente<br />
del Kenia Daniel Arap Moi <strong>in</strong> favore<br />
della liberazione dei prigionieri politici e del<br />
rispetto dei diritti umani. Più tardi fu eletta<br />
membro del Parlamento keniano e divenne<br />
M<strong>in</strong>istro dell’Ambiente.<br />
Attraverso <strong>il</strong> suo Movimento, volle dare alle<br />
donne tutto <strong>il</strong> potenziale che è negato loro<br />
dai leaders politici, cercando di liberare tutta<br />
la forza di cui le donne sono capaci attraverso<br />
<strong>in</strong>contri, laboratori, dimostrazioni e giornate<br />
25
ecologiche <strong>in</strong> cui coniugava scienza, impegno<br />
sociale e politico. Il Movimento C<strong>in</strong>tura<br />
Verde è diventato così una rete di <strong>in</strong>iziative<br />
al servizio dell’istruzione e della formazione<br />
della donna.<br />
L’8 ottobre 2004, per <strong>il</strong> suo impegno sociale e<br />
politico, ricevette <strong>il</strong> Premio Nobel per la Pace,<br />
prima donna africana a fregiarsi di questa<br />
onorificenza.<br />
Nell’Africa Subsahariana,<br />
14 m<strong>il</strong>ioni di spose – bamb<strong>in</strong>e<br />
Sono 14 m<strong>il</strong>ioni le bamb<strong>in</strong>e dell’Africa sub sahariana<br />
obbligate a prendere marito prima di<br />
raggiungere la maggiore età. Inoltre, migliaia<br />
di ragazz<strong>in</strong>e sono obbligate a pratiche tradizionali<br />
pregiudizievoli, come le mut<strong>il</strong>azioni<br />
genitali, <strong>in</strong>cesto e prestazioni sessuali <strong>in</strong> cambio<br />
di alimenti, soprattutto <strong>in</strong> alcune zone<br />
colpite dalla siccità. Lo rende noto una relazione<br />
del Piano Internazionale, una delle<br />
maggiori Organizzazioni non governative<br />
che opera <strong>in</strong> più di 50 Paesi del mondo <strong>in</strong> favore<br />
dei bamb<strong>in</strong>i. L’<strong>in</strong>chiesta dal titolo “Perché<br />
sono bamb<strong>in</strong>a?”, descrive la situazione<br />
più grave nel Kenia, dove cent<strong>in</strong>aia di ragazz<strong>in</strong>e,<br />
poco più che bamb<strong>in</strong>e, sono obbligate a<br />
maritarsi con uom<strong>in</strong>i adulti delle loro etnie o<br />
con autisti di camion che percorrono le pr<strong>in</strong>cipali<br />
strade del Paese.<br />
Gli attivisti chiedono alle Nazioni Unite di<br />
Mozambico - I 50 bimbi dell’Orfanotrofio di<br />
Ch<strong>in</strong>de sarebbero a rischio di fame senza <strong>il</strong> sostegno<br />
dei benefattori<br />
26<br />
istituire una Giornata delle Bamb<strong>in</strong>e, dedicata<br />
alla violenza di cui sono vittime molti<br />
m<strong>in</strong>ori nel mondo.<br />
Fonte Vida Nova 11.11.2011<br />
Fame: muoiono 5 bamb<strong>in</strong>i<br />
al m<strong>in</strong>uto<br />
Ogni m<strong>in</strong>uto che passa, muoiono 5 bamb<strong>in</strong>i<br />
nel mondo a causa della malnutrizione cronica;<br />
lo attesta la relazione dell’organizzazione<br />
“Salviamo i bamb<strong>in</strong>i”. Si riferisce<br />
<strong>in</strong>oltre che 500 m<strong>il</strong>ioni di bamb<strong>in</strong>i sono a rischio<br />
di danni fisici e cognitivi permanenti<br />
nei prossimi 15 anni. La morte di due m<strong>il</strong>ioni<br />
di bamb<strong>in</strong>i ogni anno sarebbe prevenuta se si<br />
risolvesse <strong>il</strong> problema della malnutrizione <strong>in</strong><br />
età <strong>in</strong>fant<strong>il</strong>e.<br />
La fame è dim<strong>in</strong>uita <strong>in</strong> term<strong>in</strong>i generali nelle<br />
ultime due decadi soprattutto, ma l’”Indice<br />
Globale della Fame” identifica sei paesi <strong>in</strong> situazione<br />
peggiore di venti anni fa, c<strong>in</strong>que dei<br />
quali sono <strong>in</strong> Africa, <strong>il</strong> sesto è la Corea del<br />
Nord.<br />
L’Indice rivela che <strong>il</strong> Congo, <strong>il</strong> Burundi, le Comore,<br />
lo Suaz<strong>il</strong>andia, la Costa d’Avorio hanno<br />
oggi maggiori livelli di fame del 1990; al contrario,<br />
<strong>il</strong> Kwait, la Turchia, la Malesia, <strong>il</strong> Messico<br />
hanno ottenuto migliori risultati nella<br />
lotta contro la fame.<br />
Fonte Vida Nova 3.2012<br />
Un’altra Nigeria è possib<strong>il</strong>e<br />
“La corruzione ha distrutto <strong>il</strong> tessuto della<br />
nostra società. L’<strong>in</strong>capacità dello stato di punire<br />
i crim<strong>in</strong>ali crea l’<strong>il</strong>lusione che esista un<br />
conflitto tra cristiani e islamici. Di fatto questa<br />
è una scusa per sviare l’attenzione dalla<br />
vera fonte dei nostri guai: la corruzione. In<br />
quanto nigeriani, cristiani e islamici dovrebbero<br />
essere uniti per assicurarci che le nostre<br />
risorse siano ut<strong>il</strong>izzate correttamente per <strong>il</strong><br />
bene comune. Un’altra Nigeria è possib<strong>il</strong>e se<br />
i leaders religiosi, vittime di messaggi falsi e<br />
provocatori, si unissero per condannare la<br />
violenza e la corruzione e se ci fosse una mob<strong>il</strong>itazione<br />
popolare contro l’aumento di<br />
prezzo del combustib<strong>il</strong>e”. Così si è espresso <strong>il</strong><br />
vescovo di Scoto, Mons. Matthew Hassah<br />
Kukah.
GIOVINAZZO - Teatro per Ch<strong>in</strong>de<br />
Il 21 apr<strong>il</strong>e, presso <strong>il</strong> Convento dei Cappucc<strong>in</strong>i<br />
di Giov<strong>in</strong>azzo, è andata <strong>in</strong> scena “Senza piume”,<br />
una fiaba moderna che racconta l’<strong>in</strong>credib<strong>il</strong>e<br />
viaggio di una ragazza attraverso le assurdità<br />
della realtà comune trasformata dallo<br />
sguardo <strong>in</strong>nocente del suo compagno di viaggio,<br />
un matto fuggito dal manicomio.<br />
Fa da cornice alla storia la bottega di un rigattiere,<br />
dove gli oggetti che si trasformano<br />
sono la proiezione del mutamento della realtà<br />
se vista con altri occhi, come possono essere<br />
quelli sognanti di una ragazza o <strong>in</strong>nocenti di<br />
un folle. A rendere l’atmosfera surreale e poetica,<br />
per mettere <strong>in</strong> moto la fantasia e le<br />
emozioni, concorre la scelta di sostituire le parole<br />
con <strong>il</strong> suono di un pianoforte suonato dal<br />
vivo, mentre macch<strong>in</strong>e sceniche muovono didascalie<br />
e scene essenziali che sembrano giungere<br />
dal mondo dei balocchi. Lo spettacolo, prodotto<br />
da Senza Piume teatro e Casarmonica,<br />
con l’efficace <strong>in</strong>terpretazione di Damiano Nirchio,<br />
protagonista e regista, Anna Maria De<br />
Giorgio, Mirko Lodedo, Tea Primiterra,<br />
ha voluto promuovere una<br />
raccolta di fondi per la costruzione di<br />
un mul<strong>in</strong>o per l’Orfanotrofio di<br />
Ch<strong>in</strong>de.<br />
Il Progetto un Mul<strong>in</strong>o per Ch<strong>in</strong>de,<br />
per cui sono già impegnate le Associazioni<br />
ecclesiastiche e parrocchiali<br />
di Giov<strong>in</strong>azzo, vuole essere un’occasione<br />
di auto sostentamento per<br />
l’Orfanotrofio Mamà Maddalena e un<br />
mezzo per sollevare le donne dal loro<br />
gravoso impegno quotidiano di mac<strong>in</strong>are<br />
<strong>il</strong> mais per <strong>il</strong> fabbisogno fam<strong>il</strong>iare.<br />
Il contributo della serata è<br />
stato di 1.000 €.<br />
Antonietta Sgobba<br />
GIOVINAZZO - Un mul<strong>in</strong>o<br />
a Ch<strong>in</strong>de<br />
Il Segretariato <strong>Missioni</strong> Estere e OASI si sono<br />
fatti promotori di un’<strong>in</strong>iziativa f<strong>in</strong>alizzata<br />
alla costruzione di un mul<strong>in</strong>o e di un magazz<strong>in</strong>o<br />
annesso, situato nelle dipendenze dell’Orfanotrofio<br />
di Ch<strong>in</strong>de. L’opera è f<strong>in</strong>alizzata<br />
ad offrire un servizio alla popolazione di<br />
Ch<strong>in</strong>de, oltre che a fornire un’opportunità di<br />
lavoro e di auto sostentamento per l’Orfanotrofio.<br />
Il progetto del mul<strong>in</strong>o è stato sostenuto <strong>in</strong><br />
modo particolare dall’Ord<strong>in</strong>e Francescano Secolare<br />
di Giov<strong>in</strong>azzo, già motivato fattivamente<br />
all’aiuto e al sostegno sia dei fratelli lontani e<br />
bisognosi, che dei Frati che con amore e dedizione<br />
lavorano <strong>in</strong> Missione.<br />
Un motivo <strong>in</strong> più per animare l’OFS di Giov<strong>in</strong>azzo<br />
è costituito dal fatto che <strong>il</strong> mul<strong>in</strong>o ricorderà<br />
due giov<strong>in</strong>azzesi, Giuseppe Spadavecchia<br />
e Giuseppe Dangelico, collaboratori del<br />
Segretariato <strong>Missioni</strong>, che non sono più con<br />
noi e che hanno dedicato alle <strong>Missioni</strong> vita, pro-<br />
Ch<strong>in</strong>de - La Casa del Mul<strong>in</strong>o<br />
27
Padre Benito consegna la targa <strong>in</strong>testata a Giuseppe<br />
Spadavecchia e a Giuseppe Dangelico a cui<br />
sarà <strong>in</strong>testato <strong>il</strong> Mul<strong>in</strong>o di Ch<strong>in</strong>de<br />
fessionalità e competenze. Nell’agosto 2011 <strong>in</strong>fatti,<br />
Padre Benito De Caro ha portato <strong>in</strong> Mozambico<br />
una targa, fatta preparare dall’OFS-<br />
Giov<strong>in</strong>azzo, che sarà apposta sul mul<strong>in</strong>o a ricordo<br />
dei due animatori <strong>missionari</strong>.<br />
Nel proprio territorio, l’OFS – Giov<strong>in</strong>azzo ha<br />
lavorato con <strong>in</strong>contri mens<strong>il</strong>i aperti a parrocchie,<br />
Azione Cattolica, gruppi famiglia, associazioni,<br />
s<strong>in</strong>goli sostenitori dei nostri <strong>missionari</strong>,<br />
con <strong>in</strong>iziative varie per convogliare <strong>in</strong> maniera<br />
più ord<strong>in</strong>ata e sistematica le risorse locali<br />
alle <strong>Missioni</strong>, <strong>in</strong> particolare alla realizzazione<br />
del mul<strong>in</strong>o.<br />
La Casa del Mul<strong>in</strong>o è già pronta, occorre solo<br />
acquistare la macch<strong>in</strong>a.<br />
Grazie a quanti hanno collaborato e vorranno<br />
contribuire alla realizzazione dell’Opera, potranno<br />
<strong>in</strong>viare <strong>il</strong> contributo specificando “progetto<br />
n. 58 (mul<strong>in</strong>o)”.<br />
Michele Nirchio<br />
O.F.S. Giov<strong>in</strong>azzo<br />
Il Gruppo Interparrocchiale di Giov<strong>in</strong>azzo, animato<br />
dall’OFS, ha raccolto per la costruzione della<br />
Casa del Mul<strong>in</strong>o di Ch<strong>in</strong>de € 786.<br />
Montescaglioso<br />
Il Gruppo Amici dei Missionari ,come ogni<br />
anno, si è autotassato per sostenere le adozioni<br />
a distanza del Prog. 22. Ha raccolto 800 € consegnati<br />
nella giornata <strong>missionari</strong>a.<br />
28<br />
* * *<br />
I bamb<strong>in</strong>i del Catechismo del Convento dei Frati<br />
Cappucc<strong>in</strong>i, anche quest’anno con l’aiuto delle<br />
catechiste, hanno preparato le palme e le<br />
hanno distribuite casa per casa raccogliendo<br />
offerte per <strong>il</strong> progetto 44, pari a euro 730.<br />
Tr<strong>in</strong>itapoli<br />
I bamb<strong>in</strong>i di III media del catechismo hanno<br />
deposto nel salvadanaio <strong>missionari</strong>o la somma<br />
di € 27,00 per <strong>il</strong> progetto 44, “Scuole della<br />
foresta di Morrumbala” assistite da P. Leone<br />
Innamorato.<br />
* * *<br />
Una coppia di amici delle missioni che vuole<br />
rimanere nell’anonimato, ha raccolto nel proprio<br />
salvadanaio tutte le monete da € 2,00 –<br />
raggiungendo la somma di € 297 che ha devoluto<br />
per <strong>il</strong> restauro della cappella di GON-<br />
HANE, nella missione di Inhassunge condotta<br />
da P. Bruno Guarnieri.<br />
* * *<br />
In occasione della giornata <strong>missionari</strong>a, celebrata<br />
nel giorno 13 maggio, nella Parrocchia<br />
dell’Immacolata di Tr<strong>in</strong>itapoli, Padre Anselmo<br />
Allegretti, ha offerto la somma di € 500,00 offertagli<br />
dai suoi parenti e benefattori, nel giorno<br />
del suo Onomastico, per fare celebrare Sante<br />
Messe dai nostri Missionari per i bisogni di<br />
tutti i Benefattori delle <strong>Missioni</strong>.<br />
Br<strong>in</strong>disi<br />
Il Gruppo Missionario e l’OFS della Parrocchia<br />
Ave Maris Stella, come ogni anno, nella giornata<br />
di Animazione Missionaria, hanno organizzato<br />
un mercat<strong>in</strong>o di dolci, marmellate,<br />
pasta fresca ed altro. Il ricavato di € 240,00 è<br />
stato devoluto per <strong>il</strong> progetto 44, Scuole Comunitarie<br />
nella foresta di Morumbala.<br />
Triggiano<br />
I collaboratori Franco Di Giulio e Nicola Napoletano<br />
si sono prodigati alla vendita del calendario<br />
Missionari Nostri presso parenti,<br />
amici e conoscenti anche <strong>in</strong> America, animati<br />
da profondo spirito <strong>missionari</strong>o.<br />
Hanno raccolto rispettivamente la somma di<br />
€ 2.235 e € 1.400 che vanno a sostegno dei<br />
Missionari.
PROGETTI<br />
ADOTTA UN PROGETTO<br />
Contribuisci anche tu alla realizzazione - Progetti 10- 69<br />
c/c postale alegato n. 292706 - Segretariato <strong>Missioni</strong> Estere<br />
Capp. via Abbrescia 104, Bari<br />
Progetti 12 - 13 - 22 - 27- 30 - 44 - 45 - 49 - 52 - 57 - 58 - 63 - 64<br />
- 66 - 68. sostenuti da OASI, fiscalmente deducib<strong>il</strong>i,<br />
c/c postale: n. 17510702 OASI - ONLUS via Abbrescia 104, Bari<br />
PROGETTO 10 - SOSTEGNO AL SEMINARIO<br />
DEI CAPPUCCINI IN QUELIMANE<br />
Sono molti i giovani che, volendo abbracciare l’ideale francescano,<br />
chiedono di entrare <strong>in</strong> Sem<strong>in</strong>ario. Sostenere la formazione<br />
di un giovane, serve ad aiutarlo a seguire la sua<br />
vocazione.<br />
€ 500 Fraternità Cappucc<strong>in</strong>i – Montescaglioso; € 50 Maglie Benedetto – Alessano.<br />
PROGETTO 12 - MATERIALE MEDICO-SANITARIO<br />
sostenuto da OASI, fiscalmente deducib<strong>il</strong>e,<br />
CCP n. 17510702<br />
La situazione sanitaria è <strong>il</strong> settore più frag<strong>il</strong>e del Mozambico.<br />
Aids, malaria, tubercolosi sono le maggiori cause di morte per<br />
mancanza di medic<strong>in</strong>ali. Vogliamo sostenere l’opera di P. Aldo<br />
Marches<strong>in</strong>i, Primario dell’Ospedale di Quelimane.<br />
€ 600 De Lorenzo Addolorata – Campi Salent<strong>in</strong>a; € 100 M.C. - Campi Salent<strong>in</strong>a; P.M. - Campi Salent<strong>in</strong>a;<br />
€ 50 Bellandi Rossella – Sesto Fiorent<strong>in</strong>o; Guariglia Maria – Agropoli; Molfetta Cosimo e Marzia –<br />
Br<strong>in</strong>disi; Nicoletta Fabio Br<strong>in</strong>disi; Palonga Olga pro Enzo – Maglie; € 40 Cazzato Maria – Corsano; € 30<br />
Sp<strong>in</strong>a Angela – Francav<strong>il</strong>la Fontana;€ 25 Demichele Maria Rosaria – Bari<br />
ATTENZIONE!<br />
L’eventuale errore nella designazione dell’ente beneficiario (OASI-Onlus),<br />
impedirà la deducib<strong>il</strong>ità della donazione ai f<strong>in</strong>i fiscali.<br />
29
30<br />
PROGETTO 13 - RECUPERO BAMBINI DELLA STRADA<br />
Sostenuto da OASI, fiscalmente deducib<strong>il</strong>e<br />
CCP n. 17510702<br />
I bamb<strong>in</strong>i sono la categoria più esposta alle conseguenze<br />
della povertà: fame, malattie, nudità, evasione scolastica,<br />
ecc. Nella città di Quelimane sono molti quelli che vivono<br />
per strada; vengono accolti i maschietti nella Casa Speranza<br />
gestito dalla Diocesi di Quelimane e le femm<strong>in</strong>ucce<br />
nel V<strong>il</strong>laggio della Pace e nell’Istituto Livramento retti dalle<br />
Suore Francescane. Possono essere sostenuti con adozioni<br />
a distanza con Euro 25 al mese.<br />
€ 600 Errica V<strong>in</strong>cenza – Taranto; € 100 Cazzato Gabriella – Alessano; N.N. - Cisano Brgamasco; € 50<br />
Attol<strong>in</strong>i Alfonso – Bari; Campanella Paolo – Francav<strong>il</strong>la Fontana; Sgura Maria Immacolata – Bari; € 35<br />
Distato Maria – Tr<strong>in</strong>itapoli; Manna Maria Rosaria – Tr<strong>in</strong>itapoli<br />
ADOZIONI<br />
€ 500 Di Staso Mariapia e Francesca – Tr<strong>in</strong>itapoli; € 300 Bufi Gianluca e Simona – Giov<strong>in</strong>azzo; Dell’Edera<br />
Maria Lucia – M<strong>il</strong>ano; Fiad<strong>in</strong>o Annalisa – Triggiano; Fischietto Pasuqale – Br<strong>in</strong>disi; € 200 Didio Domenico<br />
– Montescaglioso; € 156 Cezza Giorgio Giovanni – Maglie; € 150 Ciccarelli Maria – Bari; Cortese<br />
Giac<strong>in</strong>ta – Taranto; Labellarte Antonio – Latiano; Rotondella maria – Molfetta; Schiavone Cosimo – Campi<br />
Salent<strong>in</strong>a; Signor<strong>il</strong>e Anna – Triggiano; € 100 Biondi Giuseppe – Bitritto; D’Aloja Elio – Taranto; Farachi<br />
Umberto – Br<strong>in</strong>disi; Lamaddalena Francesca – Bari; Petros<strong>il</strong>lo Anna – Taranto; Zocco Maria Pia –<br />
Alessano; € 80 Fortunato Anna – Bari; € 78 A.S. - Bari; € 75 Berardo Antonio – Molfetta; De Barba Maria<br />
Antonietta – Lucugnano; De Santis Marzia – Br<strong>in</strong>disi; Di F<strong>in</strong>o Angela – Triggiano; Di Giulio Paola –<br />
Br<strong>in</strong>disi Casale; Gerardi Carmela – Taranto; Pantaleo Antonio – Bari Carbonara; Petit Carla – Br<strong>in</strong>disi Casale;<br />
Pomodoro Vito – Molfetta; R.N. - Bari; Ranieri Anna – Giov<strong>in</strong>azzo; pro Stefanuzzi Simone – Scorrano;<br />
Trono Giuliana – Br<strong>in</strong>disi; € 50 Campanale Anna Maria Domenica – Bari; Castrignanò Maria Antonietta<br />
– Campi Salent<strong>in</strong>a; Fuc<strong>il</strong>li Gaetano – Bari; Gruppo di Preghiera P.Pio – Br<strong>in</strong>disi; Isgrò Antonio –<br />
Altamura; Lazzari Maria Angelica – Castro; Molfetta Cosimo e Marzia – Br<strong>in</strong>disi; Russo Antonia – Alessano;<br />
Timurian Nicoletta – Bari; Visci Giusepp<strong>in</strong>a – Bari; Zoll<strong>in</strong>o Teresa – Sternatia; € 30 Cassano Sebastiano<br />
– Bari; € 25 Barbara Andrea – Alessano; Fanelli Anna – Francav<strong>il</strong>la Fontana; Leonetti Andrea e Angela –<br />
Andria<br />
Firma per <strong>il</strong> 5 per m<strong>il</strong>le: Codice Fiscale: 93182870720<br />
I Progetti sostenuti da OASI:<br />
12 - 13 - 22 - 27 - 30 - 44 - 45 - 49 - 52 - 57 - 58 - 63 - 64 - 66 - 68<br />
OASI - ONLUS via Abbrescia 104, 70121 Bari - ccp n. 17510702,<br />
Banca Popolare di Puglia e Bas<strong>il</strong>icata - IBAN IT74 UO53 8504 0000 0000 6258350<br />
Fiscalmente detraib<strong>il</strong>i: conservi la ricevuta di versamento, purché bancario o postale, e potrà detrarre<br />
<strong>il</strong> 19% del relativo importo, f<strong>in</strong>o ad un massimo di € 2.065,83 con la prossima dichiarazione<br />
dei redditi. Per le persone (quali società ed imprese) potrà essere dedotto dal reddito di impresa f<strong>in</strong>o<br />
a € 2.065,83 o f<strong>in</strong>o al 2% al reddito dichiarato. (art. 15, comma 1 lettera i-bis e art. 100, comma 2,<br />
lettera h, D.P.R. 22.12.1986, n. 917).
PROGETTO 22 - CASA DI ACCOGLIENZA E MENSA<br />
PER BAMBINI DELLA STRADA<br />
sostenuto da OASI, fiscalmente deducib<strong>il</strong>e<br />
CCP n. 17510702<br />
Le bamb<strong>in</strong>e orfane o abbandonate sono accolte nell’Istituto<br />
San José di Inhambane e nella “Casa Madre<br />
Chiara” a Maputo dalle Suore Francescane dell’Ospitalità,<br />
che assistono anche un cent<strong>in</strong>aio di bamb<strong>in</strong>i<br />
della strada, anziani e ammalati del quartiere Lhanguene<br />
con un pasto giornaliero nella Mensa Madre<br />
Clara; si possono sostenere con adozione a distanza<br />
con Euro 25 al mese.<br />
€ 360 Brentaro Graziano – Dossobuono; € 100 Di Benedetto Amanuela – Barletta; Mele Dolores e R<strong>in</strong>a –<br />
Maglie; N.N. - Cisano Bergamasco; € 50 De Donno Franco Maglie; Ferrara Alessandra – Francav<strong>il</strong>la Fontana;<br />
€ 32 Fiore Mariapia – Altamura; € 20 Marra Salvatore – Scorrano; Paolo Francesco – Lecce; € 15 Baldassarre<br />
Pietro – Trani; Manzo Rosa – Barletta; € 10 Cionfoli Cessr<strong>in</strong>a – Francav<strong>il</strong>la Fontana<br />
ADOZIONI<br />
€ 800 Amici delle <strong>Missioni</strong> - Montescaglioso; € 150 CifarelliAnna – Altamura; Rotondella Maria – Molfetta;<br />
€ 120 Calò Carm<strong>in</strong>e e Anna – Br<strong>in</strong>disi; € 100 Andriulo Seraf<strong>in</strong>a – Francav<strong>il</strong>la Fontana; Blaco Addolorata<br />
– Campi Salent<strong>in</strong>a; Cat<strong>in</strong>o Maria – Barletta; D’Ambrosio Cataldo – Francav<strong>il</strong>la Fontanaq; De Candia Jolanda<br />
– Bari; De Luca Raffaele – Bari; Giordano Maria – Rutigliano; Liuzzi Marco e Daniela – Br<strong>in</strong>disi; Lonero<br />
F<strong>il</strong>omena – Triggiano; Mar<strong>in</strong>elli Maria Cater<strong>in</strong>a – Bari; Montanari Roberto – Br<strong>in</strong>disi; Mosca Rosaria – Bari;<br />
Perr<strong>in</strong>o Anna – Campi Salent<strong>in</strong>a; € 76 Vurchio Carmelita – Triggiano; € 75 Cezza P<strong>in</strong>a e Pasquale – Maglie;<br />
Leonetti Andrea e Angela – Andria; Piccoli Amici – Scorrano; € 51 Lapenna Giuseppe – Francav<strong>il</strong>la Fontana;<br />
€ 50 Franch<strong>in</strong>i Donata – Rutigliano; Fuc<strong>il</strong>li Gaetano – Bari; Massari Bruna – Bari; Miulli Anna Venisti<br />
– Triggiano; Pasculli Fernanda – Bari; Russo Antonia – Alessano; Ventrella Maria Antonietta – Bari; € 40<br />
Strippoli Luigia – Palo del Colle; € 30 Conte Rosa – Bari; € 25 De Salvia Luigia – Casarano; Mallardi Petron<strong>il</strong>la<br />
– Noicattaro; Zito Gioacch<strong>in</strong>o – Taranto<br />
Adozioni a distanza: ecco come<br />
Da anni Missionari Nostri promuove adozioni a distanza <strong>in</strong> Mozambico, sostenendo tre strutture<br />
rette dalle Suore Francescane: Casa Madre Clara a Maputo con 96 bamb<strong>in</strong>e (Progetto 22), Casa Speranza<br />
con 50 maschietti ed <strong>il</strong> V<strong>il</strong>laggio della Pace con 78 bamb<strong>in</strong>e <strong>in</strong>terne e 30 esterne a Quelimane<br />
(Progetto 13). Con Euro 25 al mese si può aiutare la struttura a provvedere ad un bamb<strong>in</strong>o <strong>in</strong> tutte<br />
le sue necessità. Il Segretariato <strong>Missioni</strong> e l’OASI provvedono ad <strong>in</strong>oltrare le offerte direttamente<br />
alle Suore. La vita di questi bamb<strong>in</strong>i, strappati alla strada o a situazioni famigliari estremamente<br />
precarie e dolorose, dipende esclusivamente dalla sensib<strong>il</strong>ità e dalla carità dei benefattori. Molti<br />
ci chiedono le foto ed i nomi, noi pensiamo che la serenità di questi bimbi non sarebbe avvantaggiata<br />
da un rapporto diretto con una s<strong>in</strong>gola famiglia adottiva, che creerebbe squ<strong>il</strong>ibri tra l’adottato<br />
e gli altri. Basterà loro la certezza che ci sono persone che, se pure distanti, sanno aiutare ed<br />
amare <strong>in</strong>dist<strong>in</strong>tamente tutti i bamb<strong>in</strong>i, ugualmente bisognosi, che vivono nella struttura.<br />
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32<br />
PROGETTO 27 - SCUOLA DI ARTI E MESTIERI<br />
“MARTIRI DI INHASSUNGE” - sostenuto da OASI<br />
fiscalmente deducib<strong>il</strong>e CCP n.17510702<br />
Alla “Scuola dei Martiri” <strong>in</strong> Quelimane (3.650 alunni) si è aggiunta<br />
la Sezione Arti e Mestieri (400 alunni) che favorirà lo<br />
sbocco nel mondo del lavoro di tanti giovani. Il sostegno serve<br />
all’acquisto di materiale tecnico e di consumo per i reparti falegnameria, meccanica<br />
e ceramica.<br />
€ 700 Gammarota Giuseppe – Barletta; € 650 Letizia Mario Domenico – Massa; € 300 Dell’Edera Anna<br />
Lucia – M<strong>il</strong>ano; € 50 Avesani Daniele e Rita Giusitta – località ?; € 25 Ferrara Alessandra – Francav<strong>il</strong>la Fontana;<br />
€ 20 Monico Raffaele – Mart<strong>in</strong>a Franca; Ribezzo Rosaria – Francav<strong>il</strong>la Fontana<br />
PROGETTO 30 - FONDO A SOSTEGNO DI LAICI<br />
VOLONTARI - sostenuto da OASI<br />
fiscalmente deducib<strong>il</strong>e CCP n. 17510702<br />
Prezioso <strong>in</strong> Mozambico è <strong>il</strong> contributo dei laici che offrono le<br />
proprie competenze ed esperienza al servizio di progetti di ut<strong>il</strong>ità<br />
sociale. Occorre <strong>il</strong> nostro sostegno per contribuire alle spese<br />
di viaggio, di mantenimento e di lavoro di chi offre la propria opera. Se sostieni un<br />
volontario, è come se lavorassi con lui.<br />
€ 100 N. N. - Cisano Bergamasco; € 30 Fonte Anna L’Abbate -. Conversano; € 10 Miccolis Francesco – Castellana<br />
Grotte<br />
PROGETTO 44 - SCUOLE PER LE COMUNITÀ<br />
DI MORRUMBALA - sostenuto da OASI<br />
fiscalmente deducib<strong>il</strong>e CCP n. 17510702<br />
La zona di Morrumbala conta 60.000 bamb<strong>in</strong>i <strong>in</strong> età scolare,<br />
le scuole del governo sono 150 e ne accolgono solo 15.000. La<br />
Missione ha aperto 42 scuole nella foresta per 3.500 bamb<strong>in</strong>i.<br />
Sono necessari € 8.100 all’anno per lo stipendio dei maestri,tre ispettori e per <strong>il</strong><br />
materiale didattico. Adotta una scuola con € 15 al mese.<br />
€ 1.000 P. Anselmo Allegretti – Tr<strong>in</strong>itapoli; € 730 Bamb<strong>in</strong>i Catechismo – Montescaglioso; € 300 Araldo<br />
F<strong>il</strong>ippo, Dalessandro Giusepp<strong>in</strong>a; € 180 Oreste Maria Teresa – Altamura; € 240 Fiera del Dolce “Parr. Maris<br />
Stella” – Br<strong>in</strong>disi; € 150 Sgobba Antonia – Bari; € 100 Fam. Giorgio Michele – Bitonto; € 95 Vitiv<strong>in</strong>icola<br />
Colvecchio – Putignano; € 67 Corvasce-Salvadanio – Barletta; € 50 OFS – Tr<strong>in</strong>itapoli; € 32 Fiore Mariapia<br />
– Altamura; € 27 Bamb<strong>in</strong>i catechismo 3 a media - Tr<strong>in</strong>itapoli; € 20 N.N. - Bari
PROGETTO 45 - BORSE DI STUDIO PER GIOVANI<br />
UNIVERSITARI - sostenuto da OASI<br />
fiscalmente deducib<strong>il</strong>e CCP n. 17510702<br />
Lo sv<strong>il</strong>uppo del Mozambico dipende anche dalla preparazione<br />
dei giovani; molti sono nell’impossib<strong>il</strong>ità di cont<strong>in</strong>uare gli studi<br />
per mancanza di mezzi.<br />
€ 500 Vadruccio Assunt<strong>in</strong>a pro Alessandro – Maglie; € 250 Ferrulli Luciana – Altamura; € 140 Bamb<strong>in</strong>i<br />
1^ Comunione Parr. Maria Stella – Br<strong>in</strong>disi; € 100 Stomaci Cordelia – Maglie; € 77,49 Pellegr<strong>in</strong>i Antonio<br />
– Bari Loseto; € 50 Cortell<strong>in</strong>o Rosaria – Barletta<br />
PROGETTO 49 - “MENSA SAN FRANCESCO”<br />
PER I POVERI DI QUELIMANE sostenuto da OASI,<br />
fiscalmente deducib<strong>il</strong>e CCP n. 17510702<br />
Ogni giorno circa 100 persone, mendicanti, ciechi, handicappati,<br />
vedove, bamb<strong>in</strong>i di strada ricevono un pasto caldo e assistenza<br />
alla Mensa. Altri 21 anziani, lebbrosi e vedove sono assistiti a Nicoadala, dove<br />
possono coltivare un proprio campo. Adotta un povero con € 15 al mese.<br />
€ 240 Gemellaggio GIOVINAZZO-QUELIMANE – Giov<strong>in</strong>azzo; € 150 Maruccio P<strong>in</strong>a – Maglie; Stomaci<br />
Lucia – Maglie; € 135 O.F.S. - Rutigliano; € 125 Associazione Cuore Immacolato di Maria – Matera; € 90<br />
Cortese Giac<strong>in</strong>ta – Taranto; € 80 Del Core Nicola e Lucia – Br<strong>in</strong>disi; € 50 Nicoletta Fabio – Br<strong>in</strong>disi; Rotunno<br />
Lucia – Barletta; € 45 Ferrara Alessandra – Francav<strong>il</strong>la Fontana; € 20 Mennea Antonia – Barletta;<br />
€ 15 Medori Maria Gabriella – Bari; € 5 Amico Oronzo – Alessano; Mandale Maria - Alessano<br />
PROGETTO 52 - CASE PER ANZIANI, VEDOVE E HANDI-<br />
CAPPATI - sostenuto da OASI<br />
fiscalmente deducib<strong>il</strong>e CCP n. 17510702<br />
Un gruppo di anziani, vedove, lebbrosi che vivevano di elemos<strong>in</strong>a<br />
per le strade della città di Quelimane si è radicato <strong>in</strong> una<br />
zona agricola da dove trae sostentamento. Occorre costruire case organizzate <strong>in</strong> un<br />
piccolo v<strong>il</strong>laggio. Una casa <strong>in</strong> mattoni € 2.000, <strong>in</strong> materiale locale € 300.<br />
€ 77,49 Pellegr<strong>in</strong>i Antonio – Bari Loseto; € 15 Baruffo Tiziana – Cologno Monzese;<br />
33
34<br />
PROGETTO 57 - AIUTO AGLI AMMALATI DI AIDS<br />
N.B.: L’aiuto ai malati di Aids confluisce nel progetto N. 12<br />
PROGETTO 58 - CHINDE: CASA DI ACCOGLIENZA PER<br />
ORFANI - sostenuto da OASI<br />
fiscalmente deducib<strong>il</strong>e CCP n.17510702<br />
A Ch<strong>in</strong>de, sperduta isola tra lo Zambesi e l’Oceano, 51 bamb<strong>in</strong>i<br />
abbandonati o orfani sono curati da un’Associazione di cristiani<br />
del luogo. Abbiamo costruito un nuovo orfanotrofio: occorrono circa € 1.250 al mese<br />
per <strong>il</strong> loro sostentamento.<br />
€ 1.786 Gemellaggi GIOVINAZZO-QUELIMANE – Giov<strong>in</strong>azzo (pro Mul<strong>in</strong>o); € 400 Gammarota Giuseppe<br />
– Barletta; € 300 D’Alema Maria Addolorata – Francav<strong>il</strong>la Fontana; € 200 Giovanditti Raffaele – Taranto;<br />
€ 260 Specchio di Francesco “Don Ton<strong>in</strong>o Bello” - Triggiano; € 150 O.F.S. S. Fara – Bari; Sgobba Antonia<br />
– Bari; € 100 N.N. - Cisano Bergamasco; € 50 Nicoletta Fabio – Br<strong>in</strong>disi; N.N. Benevento; Portaluri<br />
Nanuccia – Maglie; Visci Giusepp<strong>in</strong>a – Bari; € 40 Maglie Giancarlo – Alessano; € 30 Ferrara Alessandra<br />
– Francav<strong>il</strong>la Fontana; € 20 Flores Anita Maria – Alessano; N.N. - Triggiano<br />
PROGETTO 63 - ORFANOTROFIO S. ROQUE - MAPUTO<br />
sostenuto da OASI, fiscalmente deducib<strong>il</strong>e<br />
CCP n.17510702<br />
Il centro ospita 35 bamb<strong>in</strong>i e ragazzi orfani o appartenenti a<br />
famiglie non <strong>in</strong> grado di sostentarli. Il loro sostegno dipende<br />
dall’aiuto dei benefattori.<br />
€ 150 Alegretti Anna – Alessano; M.L. - Taranto; € 100 Cimenis Franca – Francav<strong>il</strong>la Fontana; € 20 L.R.<br />
- Bari; € 10 Rotunno Grazia – Barletta<br />
PROGETTO 64 - SOSTEGNO BAMBINI<br />
“CASA FAMIGLIA” - sostenuto da OASI<br />
fiscalmente deducib<strong>il</strong>e, CCP n.17510702.<br />
Fra Antonio Triggiante ha accolto <strong>in</strong> una “Casa Famiglia” 75<br />
bamb<strong>in</strong>i raccolti dalla strada, orfani di AIDS, figli di genitori<br />
ciechi o <strong>in</strong>validi. È stata costruita una nuova struttura: occorrono circa € 1000 al<br />
mese per le loro necessità.<br />
€ 1.000 Sac. Andriuli Pietro – Motescaglioso; € 200 Maruccio P<strong>in</strong>a – Maglie; € 50 Di Benedetto Gioacch<strong>in</strong>o<br />
– Barletta
PROGETTO 66 - SCUOLA “BEATO ZEFERINO”<br />
SCUTARI - sostenuto da OASI<br />
fiscalmente deducib<strong>il</strong>e, CCP n. 17510702.<br />
Nella Missione di Scutari 50 bamb<strong>in</strong>i Magjyp di etnia Rom, ai<br />
marg<strong>in</strong>i della società albanese, sono bisognosi di istruzione<br />
per uscire dall’emarg<strong>in</strong>azione. Il tuo sostegno per lo stipendio alle maestre e per la<br />
mensa scolastica. Spesa mens<strong>il</strong>e € 1.700.<br />
€ 300 Gammarota Giuseppe – Barletta; € 250 Cassano Cosimo – Alessano; € 100 O.F.S. - Alessano<br />
PROGETTO 68 - PROGETTO AGRICOLTURA<br />
A NICOADALA - sostenuto da OASI<br />
fiscalmente deducib<strong>il</strong>e, CCP n. 17510702.<br />
La Mensa S. Francesco ha avviato un gruppo di vedove, anziani,<br />
lebbrosi, che vivevano di elemos<strong>in</strong>a per le strade di Quelimane,<br />
all’attività agricola nella zona di Nicoadala. Occorre acquistare attrezzi<br />
agricoli e sementi, sostenere le spese del personale addetto alla gestione: motorista,<br />
responsab<strong>il</strong>i dell’approvvigionamento, ecc. Preventivo € 10.000 all’anno.<br />
€ 150 Nicoletta Fabio – Br<strong>in</strong>disi; Rausa Arcangelo – Bari; € 50 Demarchi Franco – Cavalese<br />
PROGETTO 69 - STAMPA DELLA BIBBIA<br />
Stampa di 2.000 copie della Bibbia tradotta da P. Leone Innamorato<br />
<strong>in</strong> l<strong>in</strong>gua Lolo, per aiutare le comunità a conoscere,<br />
comprendere e spiegare la Parola di Dio.<br />
€ 6.890 Suore Missionarie - S. Pietro Claver; € 500 don Franco De Padova – Francav<strong>il</strong>la Fontana; € 228<br />
Ist.Tecn.Ind. “Ettore Majorana” - Br<strong>in</strong>disi; € 200 De Musseide Rosa Maria – Portogallo; € 10 Bitetti Trufelli<br />
Michel<strong>in</strong>a – Matera<br />
N.B.: 3.000 copie di sussidi catechetici sono stati stampati e spediti a Leone. Il progetto cont<strong>in</strong>ua<br />
per la stampa della Bibbia.<br />
35
Direttore<br />
Benito De Caro<br />
Redattrice responsab<strong>il</strong>e<br />
Antonietta Sgobba<br />
Con approvazione dell’Ord<strong>in</strong>e<br />
Registrato al n. 346<br />
Decreto del Tribunale di Bari<br />
<strong>in</strong> data 28 marzo 1968<br />
Impag<strong>in</strong>azione grafica e stampa:<br />
Grafica 080 - Modugno (Bari)<br />
Il bollett<strong>in</strong>o si spedisce ai benefattori e<br />
simpatizzanti della Missione<br />
e a chiunque lo richiedesse<br />
ALBANIA<br />
In caso di mancato recapito r<strong>in</strong>viare all’Ufficio di Bari Ferrovia<br />
DESTINATARIO:<br />
SCONOSCIUTO<br />
IRREPERIBILE<br />
RISPEDIRE AL MITTENTE DECEDUTO<br />
TRASFERITO<br />
<br />
SOMMARIO<br />
• Editoriale<br />
• Un volto nuovo per la Missione<br />
• Servizio Nazionale Missio ad gentes<br />
• Non di solo pane vive l'uomo<br />
• Per spezzare la Parola<br />
• Un museo africano <strong>in</strong> terra di Bari<br />
• Mama B, un'artista dal grande cuore<br />
• Giornate Missionarie<br />
• Scuola dei Martiri<br />
• Domanda di Borsa di Studio<br />
• I ragazzi di strada<br />
• Il Cort<strong>il</strong>e dei Gent<strong>il</strong>i<br />
• Un ragazzo di Casa Speranza<br />
• La donna forza motrice dell'agricoltura<br />
• Corrispondenza<br />
• Necrologio<br />
• XXXII Capitolo Prov<strong>in</strong>ciale Ord<strong>in</strong>ario<br />
• Notiziario<br />
• Solidarietà<br />
• Progetti<br />
• Per le iscrizioni dei defunti e dei viventi alle Messe Perpetue;<br />
• Per la celebrazione di Messe Gregoriane o di Messe lette<br />
secondo le proprie <strong>in</strong>tenzioni;<br />
• Per collaborare alla formazione di giovani Monzambicani<br />
aspiranti al sacerdozio;<br />
• Per sostenere i progetti<br />
• Per qualsiasi altra <strong>in</strong>formazione rivolgersi al:<br />
SEGRETARIATO<br />
MISSIONI ESTERE CAPPUCCINE<br />
Via Abbrescia, 104 - 70121 BARI<br />
Telefono e Fax 080.5541366<br />
www.<strong>missionari</strong>.cappucc<strong>in</strong>ipuglia.it<br />
<strong>missionari</strong>.nostri@gma<strong>il</strong>.com<br />
C.C.P. 292706<br />
INDIRIZZO:<br />
INSUFFICIENTE<br />
INESATTO