7/8 - Assonapa
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ANNO XVIII - N. 7/8<br />
LUGLIO/AGOSTO 2002<br />
l’allevatore di 7/8<br />
OVINI E CAPRINI<br />
ORGANO MENSILE DI INFORMAZIONE DELLA ASSOCIAZIONE NAZIONALE DELLA PASTORIZIA (ASSO.NA.PA.)<br />
Spedizione in abbonamento postale art. 2 comma 20/b - 45% legge 662/96 Filiale di Roma - Redazione - 00155 Roma - Via Palmiro Togliatti, 1587<br />
Tel. 06.4090011 - Fax 06.40900130 - e-mail: info@assonapa.it - sito web www.assonapa.it<br />
Pubblicità: Associazione Nazionale della Pastorizia - Via Palmiro Togliatti, 1587 - 00155 Roma - O.P.S.A.I. Via Monte Rosa, 19 - 20149 Milano<br />
VALUTAZIONE LINEARE DELLA MORFOLOGIA MAMMARIA<br />
IN PECORE DI RAZZA SARDA:<br />
RELAZIONI CON LE PRODUZIONI LATTEE<br />
ERRATA CORRIGE<br />
La prima parte di questo articolo è<br />
stata erroneamente pubblicata sul<br />
n. 6 de “L’Allevatore di ovini e caprini”.<br />
Ce ne scusiamo con l’Autore dell’articolo<br />
e con i lettori.<br />
INTRODUZIONE – La morfologia<br />
dell’apparato mammario costituisce<br />
da sempre un criterio di selezione<br />
per le femmine delle specie<br />
lattifere. In particolare, gli aspetti<br />
morfologici della mammella sono<br />
esaminati in relazione all’attitudine<br />
alla mungitura meccanica e alla longevità<br />
funzionale. Per quanto attiene<br />
il primo aspetto, la recente diffusione<br />
degli impianti di mungitura meccanica<br />
degli ovini rende di particolare<br />
attualità la realizzazione di idonei<br />
programmi di selezione. Numerosi<br />
studi (Labussière et al., 1988)<br />
hanno da tempo individuato gli<br />
aspetti specifici coinvolti e i loro indirizzi<br />
selettivi. Rimangono ancora<br />
irrisolti i problemi relativi alla definizione<br />
di scale lineari di valutazione<br />
di facile e accurata realizzazione<br />
su un gran numero di allevamenti e<br />
utilizzabili per le valutazioni genetiche<br />
basate sulle metodiche BLUPanimal<br />
model. Studi precedenti (Sagi<br />
e Morag 1984, Casu et al., 1983)<br />
hanno individuato criteri di valutazione<br />
della morfologia mammaria<br />
cosiddetti per tipo, i quali hanno il<br />
pregio della semplicità e praticità di<br />
applicazione. In particolare, per la<br />
razza Sarda, Casu et al. (1989) hanno<br />
utilizzato un criterio di classificazione<br />
della mammella in 4 tipi,<br />
fondato essenzialmente sulla altezza<br />
di impianto dei capezzoli. L’applicazione<br />
di tale criterio ha consentito<br />
di verificare che la mammella<br />
delle pecore di razza Sarda è caratterizzata<br />
da un’ampia cisterna con<br />
capezzoli impiantati a un livello relativamente<br />
alto rispetto al punto<br />
più basso della mammella. Tale<br />
conformazione, probabilmente legata<br />
a una selezione per la produzione<br />
di latte realizzata perlopiù in<br />
condizioni di mungitura manuale,<br />
non è la più idonea alla mungitura<br />
%<br />
45<br />
40<br />
35<br />
30<br />
25<br />
20<br />
15<br />
10<br />
5<br />
0<br />
meccanica. Il presente lavoro si propone<br />
di dare un primo giudizio sull’applicabilità<br />
di scale lineari di valutazione<br />
di alcuni aspetti della<br />
morfologia mammaria al fine di valutarne<br />
la possibilità di utilizzo nel<br />
programma di selezione della razza.<br />
In particolare, si è analizzata la ripetibilità<br />
delle valutazioni effettuate<br />
da differenti punteggiatori, l’evoluzione<br />
nel corso della lattazione dei<br />
differenti caratteri, le relazioni tra di<br />
loro e con le produzioni di latte ottenute<br />
in condizioni di mungitura<br />
meccanica.<br />
MATERIALI E METODI - Nella<br />
campagna produttiva 1999, le mammelle<br />
di 1235 pecore, (452 primipare,<br />
553 secondipare e 118 adulte da<br />
3 a 5 anni), allevate nelle 2 aziende<br />
dell’IZCS, sono state valutate mensilmente<br />
con scale lineari estese a 9<br />
valori per i seguenti 3 caratteri: i) distanza<br />
tra il punto di inserzione dei<br />
capezzoli e la base della mammella<br />
(1 per capezzoli impiantati nel punto<br />
più basso della mammella, 9 per<br />
capezzoli impiantati lateralmente ed<br />
in alto; PC); ii) grado di separazione<br />
tra le due emi-mammelle (1 per<br />
mammelle a forma di ‘sacco’, 9 per<br />
una separazione profonda; GS); iii)<br />
altezza della mammella rispetto al<br />
garretto (1 per mammelle prossime<br />
al suolo, 9 per mammelle prossime<br />
al ventre; AL). Ciascuna valutazione<br />
mensile é stata eseguita da almeno 2<br />
dei 4 valutatori disponibili. La mungitura<br />
veniva effettuata a macchina<br />
senza alcun intervento manuale. Per<br />
tutti gli animali valutati, si disponeva<br />
anche delle produzioni lattee<br />
giornaliere (QLAT) misurate con<br />
frequenza mensile. Per le 118 adulte,<br />
accanto ai controlli produttivi di<br />
routine, una volta al mese, da Febbraio<br />
a Giugno e per la sola mungitura<br />
del mattino, oltre alla quantità<br />
di latte estratto alla macchina<br />
(QLAT) è stata anche misurata la<br />
quantità di latte di ripasso (QLATR)<br />
estratta con svuotamento manuale<br />
della mammella. Il controllo delle<br />
produzioni di latte veniva effettuato<br />
mediante vasi misuratori automatici<br />
che realizzano, a partire dal mo-<br />
Fig. 1-Distribuzione delle valutazioni per PC, GS e AL<br />
1 2 3 4 5 6 7 8 9<br />
■ PC ■ GS ■ AL<br />
mento in cui sono presenti almeno<br />
160 ml di latte, 12 misure intermedie<br />
a intervalli di tempo costanti (7<br />
s). Lo stacco dei gruppi di mungitura<br />
avveniva alla 12ma misura e<br />
dunque in un tempo, specifico per<br />
ciascun individuo, comprendente gli<br />
84 s (7*12) necessari per completare<br />
le misure intermedie e il tempo<br />
intercorso tra l’attacco dei gruppi di<br />
mungitura e l’estrazione dei primi<br />
160 ml di latte (tempo di latenza).<br />
La ripetibilità tra valutatori (Rval) è<br />
stata stimata con algoritmo REML<br />
applicando un modello che includeva<br />
il solo fattore casuale pecora-data<br />
di valutazione (3450 livelli). Relativamente<br />
al gruppo di primipare e<br />
secondipare, le 3450 medie delle valutazioni<br />
dei diversi punteggiatori e<br />
QLAT sono state analizzate con il<br />
seguente modello:<br />
Y ijkl =(AzD) i +(AS) j +P k +E ijkl<br />
dove:<br />
(AzD) i è l’interazione tra azienda e<br />
data di punteggiatura o di controllo<br />
delle produzioni; (AS)j è l’interazione<br />
tra età e stadio di lattazione al<br />
momento della valutazione morfologica<br />
(5 livelli di 30 d) o del con-<br />
Tab. 1- Statistiche descrittive per i due gruppi di animali<br />
Primipare-secondipare Adulte<br />
Carattere N Media d. s. Rval N Media d. s.<br />
PC 7161 7,17 1,42 0,84 913 7,25 1,30<br />
GS 6998 6,22 1,10 0,80 898 6,08 1,14<br />
AL 7151 6,69 1,00 0,75 912 5,73 1,10<br />
QLAT (l) 5553 1,25 0,48 - 575* 0,84* 0,26*<br />
QLATR (l) - - - - 576* 0,14* 0,10*<br />
* riferito alla sola mungitura del mattino<br />
trollo delle produzioni (6 livelli di<br />
30 d); P k è l’effetto casuale dell’animale<br />
k; E ijkl è il residuo. La significatività<br />
degli effetti fissi è stata<br />
testata includendo nel termine di<br />
errore la varianza del fattore animale.<br />
Le varianze e le covarianze tra i<br />
caratteri morfologici e QLAT sono<br />
state stimate applicando il modello<br />
precedente a una analisi multi-trait.<br />
Il gruppo delle 118 adulte è stato<br />
analizzato separatamente con il medesimo<br />
modello, includendo anche<br />
il carattere QLATR.<br />
RISULTATI E CONCLUSIONE<br />
– Nella figura 1 è riportata la distribuzione<br />
delle valutazioni rispettivamente<br />
per PC, GS e AL nel gruppo<br />
di primipare e secondipare. La figura<br />
e i valori della tab. 1 mostrano<br />
una evidente deviazione dalla distribuzione<br />
normale e un utilizzo parziale<br />
della gamma di variazione delle<br />
valutazioni per tutti i caratteri.<br />
Ciò suggerirebbe l’utilizzazione di<br />
modelli di analisi specifici per variabili<br />
categoriche. Per caratteri simili,<br />
è’ stato tuttavia mostrato che<br />
l’applicazione dei modelli lineari<br />
conduce a risultati coerenti con<br />
quelli ottenuti con algoritmi speci-<br />
fici per l’analisi di caratteri categorici<br />
(Carta et al., 1998). In tab. 1 sono<br />
inoltre riportate le Rval. Per caratteri<br />
simili nella razza Churra, de<br />
la Fuente et al. (1996) hanno ottenuto<br />
Rval inferiori (0,57 per AL e<br />
0,73 per PC). In entrambe le situazioni<br />
PC appare comunque la valutazione<br />
più coerentemente utilizzata<br />
dai differenti punteggiatori. (tab. 1)<br />
Per quanto riguarda l’analisi dei fattori<br />
fissi sia AS che AzD sono risultati<br />
altamente significativi per tutti i<br />
caratteri. In particolare, per PC, GS<br />
e AL la quota più alta della variabilità<br />
viene assorbita dal fattore AzD.<br />
In tab. 2 è riportata l’evoluzione con<br />
lo stadio di lattazione delle medie<br />
stimate per i 4 caratteri. AL risulta<br />
sempre superiore nelle primipare e<br />
evidenzia una tendenza all’aumento<br />
con la diminuzione delle produzioni.<br />
Inversamente, PC e GS hanno<br />
medie stimate più elevate nelle secondipare.<br />
(tab. 2)<br />
La variazione di PC in funzione dello<br />
stadio di lattazione è più ampia<br />
nelle primipare. Analogamente, Marie<br />
et al. (1998) hanno trovato un effetto<br />
significativo dello stadio di lattazione<br />
su un carattere simile (angolo<br />
di inserzione del capezzolo)<br />
Tab. 2 - Evoluzione delle medie stimate in prima e seconda lattazione in funzione dello stadio di lattazione (STLAT).<br />
STLAT PC GS AL STLAT QLAT<br />
(giorni) (giorni) (l/d)<br />
1ª 2ª 1ª 2ª 1ª 2ª 1ª 2ª<br />
10-60 6,78 7,46 6,07 6,37 6,96 6,39 26-60 1,33 1,62<br />
61-90 6,92 7,52 6,14 6,39 6,81 6,37 61-90 1,42 1,46<br />
91-120 7,18 7,59 6,16 6,36 6,89 6,36 91-120 1,33 1,35<br />
121-150 7,08 7,59 6,16 6,25 6,91 6,46 121-150 1,19 1,18<br />
151-180 7,08 7,62 6,00 6,14 6,94 6,45 151-180 1,15 1,09<br />
> 180 - - - - - - > 180 0,96 0,99<br />
Tab. 3 - Ripetibilità (diag.) e correlazioni fenotipiche nelle primipare-secondipare (sotto diag.) e negli animali adulti<br />
(sopra diag.)<br />
Carattere PC GS AL QLAT QLAT<br />
R<br />
PC 0,83 \ 0,89 -0,18 -0,55 -0,24 0,57<br />
GS -0,26 0,70 \ 0,79 0,11 0,35 -0,01<br />
AL -0,49 0,09 0,76 \0,87 0,09 -0,75<br />
QLAT 0,13 0,26 -0,35 0,39 \ 0,52 0,11<br />
QLATr 0,52
l’allevatore di ovini e caprini 2<br />
solo su animali di primo parto. Nelle<br />
pecore in seconda lattazione GS<br />
risulta più marcato nello stadio iniziale,<br />
in corrispondenza dei livelli<br />
più alti di produzione. Nelle primipare,<br />
invece, GS mostra la tendenza<br />
a aumentare fino al quarto mese di<br />
lattazione, anche in questo caso riflettendo<br />
l’andamento delle produzioni.<br />
I risultati dell’analisi multi-trait<br />
applicata al dataset relativo alle pecore<br />
giovani sono riportati nella<br />
parte inferiore di tab. 3. I valori di<br />
ripetibilità tra valutazioni entro lo<br />
stesso animale (Rind), sono elevati<br />
e attestano la possibilità di effettuare<br />
un’unica valutazione nel corso<br />
della lattazione. I valori delle<br />
correlazioni indicano che le mammelle<br />
con PC elevato tendono a<br />
avere anche AL inferiore e GS poco<br />
marcata, a conferma dei risultati<br />
ottenuti con la classificazione<br />
per tipi da Casu et al. (1983). La<br />
INTRODUZIONE<br />
La mungitura costituisce da sempre<br />
una delle operazioni più onerose<br />
e impegnative per l'allevatore<br />
di ovini da latte. La recente diffusione<br />
della tecnica della mungitura<br />
meccanica delle pecore, rende<br />
particolarmente attuali gli studi<br />
mirati alla ottimizzazione della<br />
routine di mungitura. L'organizzazione<br />
del lavoro è condizionata<br />
dalle caratteristiche della macchina<br />
mungitrice e della sala di mungitura,<br />
dall'abilità degli operatori<br />
e, in larga misura, dalla attitudine<br />
specifica degli animali.<br />
Due caratteristiche concorrono<br />
fondamentalmente a definire tale<br />
attitudine: la capacità dell'animale<br />
a cedere completamente il latte<br />
senza interventi manuali da parte<br />
dell'operatore e la velocità con la<br />
quale il latte stesso viene emesso.<br />
Come evidenziato da Casu et al.<br />
(2000), il primo aspetto, dal quale<br />
dipende la possibilità di semplificare<br />
le operazioni di mungitura<br />
(soppressione del ripasso), è fortemente<br />
condizionato dalla morfologia<br />
della mammella. Per quanto<br />
concerne il secondo aspetto, è importante<br />
disporre di soggetti capaci<br />
di cedere il latte prodotto nel<br />
minor tempo possibile, ma anche<br />
di gruppi di animali relativamente<br />
omogenei per i tempi di mungitura.<br />
La presenza di animali più lenti,<br />
infatti, oltre a rallentare il cantiere<br />
nel suo complesso espone<br />
quelli con più rapida emissione ai<br />
rischi di traumi della mammella<br />
legati alla sovramungitura.<br />
La capacità di cedere rapidamente<br />
il latte costituisce, dunque, un carattere<br />
di notevole importanza,<br />
specialmente se si considera che,<br />
nella razza Sarda, è in atto un programma<br />
di miglioramento genetico<br />
della produzione di latte che<br />
realizza attualmente incrementi<br />
genetici annui dell'ordine di 3-3.5<br />
lt. (Sanna et al. 2000). Nonostante<br />
sin dagli anni 60 siano stati messi<br />
a punto per gli ovini sistemi automatici<br />
di rilevazione dell'emissione<br />
del latte durante la mungitura<br />
(Labussière e Martinet, 1964), la<br />
relazione tra QLAT e AL risulta<br />
mediamente negativa, come era da<br />
attendersi considerato che AL è<br />
uno degli elementi che definisce il<br />
volume della mammella e dunque<br />
la sua potenzialità produttiva. La<br />
correlazione tra PC e QLAT è moderatamente<br />
positiva e inferiore al<br />
valore di correlazione genetica<br />
(0,27) stimato da Carta et al.<br />
(1998). Un tale risultato sembra<br />
confermare che, in condizioni di<br />
mungitura meccanica, le conseguenze<br />
negative su PC di una selezione<br />
per QLAT tendono a divenire<br />
trascurabili. La relazione positiva<br />
tra GS e QLAT sembra invece<br />
indicare che le mammelle con GS<br />
elevato avrebbero una maggiore<br />
capacità di cedere il latte alla macchina.<br />
(tab. 3)<br />
Nella parte superiore della tab. 3<br />
sono riportati i medesimi parametri<br />
stimati sulle 118 adulte. Come gia<br />
rilevato da Marie et al (1998), le<br />
maggior parte degli studi precedenti<br />
si fonda su osservazioni visive<br />
dell'incremento del livello del<br />
latte in vasi misuratori ad intervalli<br />
precisi (Casu, 1967), dunque su<br />
rilievi effettuati su un ridotto numero<br />
di animali e in condizioni<br />
sperimentali particolari. Con il<br />
presente lavoro si è invece inteso<br />
studiare la dinamica dell'emissione<br />
del latte di pecore di razza Sarda<br />
in condizioni ordinarie di mungitura<br />
meccanica. In particolare si è<br />
studiata la variabilità di alcuni parametri<br />
che caratterizzano la cinetica<br />
di emissione del latte, il loro<br />
andamento nel corso della lattazione,<br />
le relazioni tra di loro e con la<br />
morfologia mammaria.<br />
MATERIALI<br />
E METODI<br />
Nella campagna produttiva 1999,<br />
le produzioni lattee di 475 pecore<br />
di razza Sarda (191 in prima e 294<br />
in seconda lattazione) sono state<br />
controllate, mensilmente, alle due<br />
mungiture giornaliere, tramite<br />
un'apparecchiatura elettronica<br />
ideata e realizzata dall'INRA (brevetto<br />
EU n° 94916284.6). Tale apparecchiatura<br />
si compone di una<br />
centralina di controllo e di 12 vasi<br />
misuratori in plexiglas di 2,9 l<br />
di capacità. Ogni vaso è dotato di<br />
un'asta centrale costituita da interruttori<br />
sulla quale scorre un sensore<br />
rivestito in materiale impermeabile<br />
che permette di misurare il livello<br />
del liquido (Sanna et al.,<br />
1996). Per ogni utilizzazione del<br />
vaso vengono registrati: 1) l'ora di<br />
inizio e la durata della mungitura<br />
(s); 2) il tempo, cosiddetto di latenza,<br />
che intercorre tra l'attacco<br />
dei gruppi di mungitura e il momento<br />
in cui sono defluiti nel vaso<br />
almeno 160 ml di latte (TL, s);<br />
3) 12 misure intermedie di quantità<br />
di latte (QT1-QT12, ml); 4) la<br />
quantità totale di latte munto misurata<br />
in condizioni di pressione<br />
atmosferica (QT, ml). L'apparecchio<br />
è concepito per realizzare le<br />
12 misure intermedie con un intervallo<br />
regolare programmabile (I =<br />
Rind dei caratteri morfologici risultano<br />
più elevate nelle pecore<br />
adulte, in particolar modo per AL e<br />
GS. Le correlazioni tra caratteri<br />
morfologici confermano le tendenze<br />
evidenziate dall’analisi per le<br />
pecore più giovani. Per quanto attiene<br />
le produzioni, PC è correlato<br />
positivamente con QLATR e in<br />
maniera debolmente negativa con<br />
QLAT. Molti autori hanno già evidenziato<br />
che a elevati valori di PC<br />
si associano maggiori quantità di<br />
latte di ripasso a macchina e manuale<br />
(Casu et 1983). Anche nelle<br />
adulte si conferma una correlazione<br />
positiva tra GS e QLAT. Particolarmente<br />
elevato appare il valore<br />
di correlazione stimato tra AL e<br />
QLATR mentre risulta debole<br />
quello con QLAT. Tale risultato<br />
suggerisce che AL è piuttosto un<br />
indice del volume della mammella<br />
nelle pecore giovani, mentre, nelle<br />
pecore con più lunga carriera pro-<br />
7 s per la campagna produttiva<br />
analizzata). La prima misura<br />
(QT1) viene registrata ad una distanza<br />
dall'attacco dei gruppi che<br />
corrisponde al primo multiplo dell'intervallo<br />
prescelto successivo a<br />
TL.<br />
Sulla base delle misure effettuate<br />
sono stati calcolati: 1) il tempo di<br />
emissione del latte tra TL e il momento<br />
in cui la quantità di latte nel<br />
vaso, misurata in condizioni di vuoto,<br />
non aumenta ulteriormente (TE,<br />
s); 2) 12 flussi intermedi (fl1-fl12,<br />
ml/s); 3) il flusso massimo tra i 12<br />
considerati (FLM, ml/s); 4) la distanza<br />
tra TL e il momento in cui<br />
FLM si realizza (TFL, s).<br />
Le variabili QT, TE, TL FLM, TFL<br />
sono state sottoposte ad un'analisi<br />
multi-trait, adottando il seguente<br />
modello:<br />
Y ijkl = (DatM)i+ (AS)j + Pk +<br />
Eijkl<br />
in cui:<br />
(DatM)i è l'interazione tra la data<br />
del controllo e l'ora (mattina o sera)<br />
di mungitura; (AS)j è l'interazione<br />
tra l'età (1 o 2 anni) e lo stadio di lattazione<br />
(rispettivamente 5 e 6 livelli<br />
di 30 d per le pecore di 1 e 2 anni);<br />
Pk è l'effetto casuale dell'animale k;<br />
Eijkl è il residuo. Le varianze e le<br />
covarianze relative ai fattori casuali<br />
sono state stimate con un algoritmo<br />
REML.<br />
Gli animali sono stati inoltre sottoposti<br />
a valutazione morfologica<br />
della mammella secondo la scala<br />
lineare proposta da Casu et al.<br />
(2000) per il punto di inserzione<br />
dei capezzoli (PC), il grado di separazione<br />
delle due emimammelle<br />
duttiva, AL definisce grado di cedimento<br />
dei legamenti sospensori.<br />
Il presente lavoro dimostra che scale<br />
lineari di valutazione della morfologia<br />
mammaria possono essere applicate<br />
operando un’unica valutazione<br />
per lattazione e da un unico<br />
valutatore per allevamento, purché<br />
opportunamente addestrato. Restano<br />
ulteriormente da approfondire le<br />
relazioni tra caratteri morfologici in<br />
età differente e tra caratteri morfologici<br />
e produzioni. Per quanto riguarda<br />
infine il rapporto tra morfologia<br />
mammaria e longevità funzionale,<br />
studi attualmente in corso vedono<br />
nell’attacco ventrale il criterio<br />
più informativo da includere nella<br />
valutazione morfologica della mammella.<br />
Casu Sara 1 .,Deiana S 1 .,<br />
Tolu S 1 .,Carta A 1.<br />
1 Istituto Zootecnico e Caseario<br />
per la Sardegna<br />
(GS) e l'altezza della mammella rispetto<br />
al garretto (AL). Sono state<br />
quindi stimate le correlazioni parziali<br />
tra le medie individuali dei<br />
caratteri di cinetica di emissione<br />
del latte e le medie individuali dei<br />
3 caratteri relativi alla morfologia<br />
della mammella, ciascuna a parità<br />
di QT e delle restanti caratteristiche<br />
morfologiche.(Tab. 1)<br />
RISULTATI<br />
E CONCLUSIONE<br />
In tab. 1 sono riportate le statistiche<br />
descrittive delle variabili analizzate.<br />
TL, che può essere considerato<br />
un indice della rapidità con<br />
la quale l'animale risponde allo stimolo<br />
della mungitura e dell'intensità<br />
del primo flusso di latte, è in<br />
media di 14,62 s, notevolmente inferiore<br />
a quello registrato, con lo<br />
BIBLIOGRAFIA<br />
CARTA A. ET AL., Proc. 6th Int.<br />
Symp. Machine Milking Small<br />
Ruminants.(1998), 363-368.<br />
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LABUSSIÉRE J., LIVEST. Prod. Sci.<br />
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SAGI R., MORAG M., Ann. Zootech.<br />
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ANALISI PRELIMINARE DELLA CINETICA<br />
DI EMISSIONE DEL LATTE ALLA MUNGITURA MECCANICA<br />
IN PECORE DI RAZZA SARDA<br />
Tab. 1 - Statistiche descrittive dei caratteri di cinetica di emissione del latte<br />
stesso strumento, da Marie et al.<br />
(1998) nella razza Lacaune (25 s).<br />
La maggior rapidità di mungitura<br />
della pecora Sarda è confermata<br />
anche dai parametri FLM, TFL e<br />
flusso medio (QT/TE), che assumono<br />
valori rispettivamente di<br />
14,4 ml/s, 27 s e 6 ml/s per la razza<br />
Lacaune (Marie et al. 1998).<br />
Tenuto conto dell'entità di TE e<br />
TL, dal momento dell'attacco dei<br />
gruppi a quello in cui si esaurisce<br />
il deflusso del latte nel vaso, trascorrono<br />
in media 83 s. Per produzioni<br />
medie di 700-800 ml per<br />
mungitura, tale intervallo non<br />
sembra essere un fattore limitante<br />
il raggiungimento di produttività<br />
orarie per addetto compatibili con<br />
un razionale utilizzo degli impianti<br />
attualmente più diffusi in Sardegna.<br />
A conclusioni analoghe, seppur in<br />
condizioni sperimentali differenti<br />
Tab. 2 - Correlazioni fenotipiche e ripetibilità delle variabili di<br />
produzione e di cinetica di emissione del latte<br />
Carattere QT TE TL FLM TFL<br />
QT 0,65<br />
TE 0,84 0,19<br />
TL -0,26 0,10 0,72<br />
FLM 0,43 0,15 -0,84 0,63<br />
TFL 0,13 0,41 0,89 -0,73 0,40<br />
Tab. 3 - Correlazioni parziali tra variabili di cinetica di emissione<br />
del latte e caratteri di morfologia mammaria<br />
Carattere PC GS (s) AL (s)<br />
TE (s) -0,09 n.s. -0,16<br />
TL (s) n.s. n.s. -0,18<br />
FLM (ml/s) n.s. n.s. 0,12<br />
TFL (s) n.s. n.s. -0,14<br />
Carattere N Media d.s. CV min max<br />
QT (ml) 3697 754,38 228,15 30,24 160 1890,5<br />
TE (s) 3701 68,89 13,67 19,84 6 84<br />
TL (s) 3701 14,62 6,58 45,00 4 58<br />
FLM (ml/s) 3701 19,38 6,82 35,19 4,28 70<br />
TFL (s) 3701 16,71 14,36 85,93 0,5 79,5
3 l’allevatore di ovini e caprini<br />
dalle nostre, erano già pervenuti<br />
studi precedenti (Casu, 1967), che<br />
hanno messo in evidenza la miglior<br />
attitudine alla mungitura<br />
meccanica della razza Sarda rispetto<br />
alle principali razze ovine<br />
da latte.<br />
In media, la comparsa di FLM si verifica,<br />
nonostante un'ampia variabilità,<br />
nella prime fasi della mungitura,<br />
così confermando la tendenza ad<br />
una rapida risposta della pecora<br />
Sarda agli stimoli provocati dall'attacco<br />
dei gruppi prendicapezzoli.<br />
(Tab. 2)<br />
Sulla diagonale della tab. 2 sono riportate<br />
le ripetibilità dei caratteri di<br />
produzione e di cinetica di emissione<br />
del latte. Le componenti individuali<br />
della variabilità sono importanti<br />
per TL e FLM e abbastanza<br />
elevate per TFL. Tuttavia TE, che<br />
può essere considerato accanto a TL<br />
il parametro che più condiziona il<br />
cantiere di mungitura, mostra un<br />
basso valore di ripetibilità ed è fortemente<br />
influenzato, come era da attendersi,<br />
da QT. Inoltre, sulla base<br />
dei valori di correlazione stimati,<br />
nessuna tra le variabili analizzate<br />
sembrerebbe essere efficacemente<br />
utilizzabile quale criterio di selezione<br />
per TE. Nell'ottica del miglioramento<br />
della velocità di mungitura,<br />
TL appare dunque il carattere più<br />
informativo per l'elevato valore di<br />
ripetibilità e per le correlazioni favorevoli<br />
con le altre variabili. La<br />
forte correlazione negativa tra FLM<br />
e TFL evidenzia come i picchi di<br />
emissione più elevati tendano a presentarsi<br />
nelle prime fasi della mungitura.<br />
Per quanto attiene le relazioni tra<br />
cinetica di emissione del latte e<br />
caratteri morfologici della mammella,<br />
i coefficienti di correlazioni<br />
parziale riportati nella tab. 3 non<br />
risultano significativi per PC e<br />
GS, fatta eccezione per la bassa<br />
correlazione negativa tra TE e PC.<br />
Al contrario, risultano favorevoli<br />
anche se deboli, a parità di produzione<br />
e di altri caratteri morfologici,<br />
le correlazioni tra AL e parametri<br />
di emissione del latte: una<br />
mammella più alta rispetto al garretto<br />
tende ad un più rapido svuotamento<br />
ed ha picchi di emissione<br />
più elevati. (Tab. 3).<br />
Questo studio preliminare ha confermato<br />
che la razza Sarda é caratterizzata<br />
da una rapida risposta<br />
L’ALLEVATORE DI OVINI<br />
E CAPRINI<br />
Mensile dell’Associazione<br />
Nazionale della Pastorizia<br />
Direttore Responsabile<br />
Nazario Nazzarri<br />
Capo redattore<br />
Claudio Giuliani<br />
Comitato di redazione<br />
Pancrazio Fresi, Giovanni Festante,<br />
Enzamaria Macca,<br />
Alessandro Maggio, Ilaria Pernazza,<br />
Luigi Roberti, Salvatore Schembri,<br />
Giovanni Sleiter<br />
Redazione e amministrazione<br />
ASSONAPA - viale Palmiro Togliatti, 1587<br />
00155 Roma<br />
Tel.: 06409001 Fax: 0640900130<br />
E-mail: info@assonapa.it<br />
Autorizzazione del Tribunale di Roma<br />
n. 89/94 del 29 febbraio 1994<br />
Spedizione in abbonamento postale<br />
art. 2 comma 20/b - 45% legge 662/96<br />
Filiale di Roma<br />
Finito di stampare<br />
nel mese di luglio 2002<br />
PrimeGraf<br />
Via Ugo Niutta, 2 - 00177 Roma<br />
Tel. 06.2428352 - Fax 06.2411356<br />
agli stimoli della mungitura e da<br />
flussi massimi elevati. Tali caratteristiche,<br />
anche nell'ipotesi di un<br />
incremento importante delle produzioni,<br />
metterebbero al riparo<br />
dall'inconveniente di tempi di<br />
mungitura eccessivamente lunghi,<br />
tipici di razze più produttive. D'altra<br />
parte, anche se ulteriori indagini<br />
sono necessarie, il miglioramento<br />
genetico della facilità di<br />
mungitura pone l'indubbia difficoltà<br />
della raccolta in campo di<br />
dati relativi a questo carattere. In<br />
effetti, allo stato attuale, non sembra<br />
possibile estendere l'utilizzo<br />
dell'apparecchiatura elettronica<br />
impiegata per la presente sperimentazione<br />
alla registrazione della<br />
cinetica di emissione del latte negli<br />
allevamenti sottoposti ai controlli<br />
funzionali. Inoltre, se una valutazione<br />
morfologica della mammella<br />
è un facile strumento per<br />
classificare gli animali per quanto<br />
riguarda la loro capacità di cedere<br />
il latte senza interventi manuali,<br />
essa risulta poco informativa per<br />
la velocità di mungitura. Considerato<br />
che, sulla base dei nostri risultati,<br />
TL appare il carattere più<br />
adatto ad azioni di miglioramento<br />
genetico, si pone l'esigenza di avviare<br />
ricerche mirate a sostituire la<br />
misura diretta di questo carattere<br />
con scale lineari di valutazione<br />
soggettiva, fondate, eventualmente,<br />
sull'osservazione visiva dell'inizio<br />
della cessione del latte durante<br />
la mungitura.<br />
BIBLIOGRAFIA<br />
- Casu Sara et al., Atti XIV Congresso<br />
Nazionale S.I.P.A.O.C.<br />
(2000).<br />
- Casu S., Estratto Rivista di Zootecnica<br />
(1967) XL 32, 3-18.<br />
- Labussiére J., Martinet J, Ann.<br />
Zootech. (1964), 13, (2) 199-212.<br />
- Marie C. et al., Proc. 6th Int.<br />
Symp. Machine Milking Small<br />
Ruminants. (1998), 381-388.<br />
- Sanna S.R. et al., Inf. Agr. (1996),<br />
25,34-36.<br />
- Sanna S.R. et al. L'Allevatore<br />
di ovini e caprini (2000) XVII 4,<br />
2-12<br />
Carta A., Casu Sara, Sanna S.R.<br />
Istituto Zootecnico e Caseario<br />
per la Sardegna<br />
SOMMARIO<br />
Pagina 1<br />
• Valutazione lineare della<br />
morfologia mammaria nella<br />
razza Sarda: relazioni con<br />
le produzioni lattee<br />
Pagina 2<br />
• Analisi cinetica di<br />
emissione latte alla<br />
mungitura meccanica della<br />
razza Sarda<br />
Pagina 5<br />
• <strong>Assonapa</strong> informa<br />
Pagina 7<br />
• L’angolo del veterinario<br />
Pagina 8<br />
• <strong>Assonapa</strong> Informa<br />
Pagina 10<br />
• Un libro per voi<br />
Società per lo Studio e la Valorizzazione<br />
dei Sistemi Zootecnici Alpini<br />
c/o Istituto Agrario di San Michele.<br />
Via E. Mach,1. 38010 San Michele all’Adige (TN)<br />
Tel. 0461-615185 fax 0461-650956 e-mail walter.ventura@mail.ismaa.it<br />
La SoZooAlp promuove per il 27-28 luglio 2002 a Tartano (Sondrio) un incontro di lavoro aperto a tutti gli interessati<br />
sul tema:<br />
Greggi, mandrie e pastori al servizio del territorio: esperienze concrete nell’arco alpino<br />
Venerdì 27.07:<br />
Ore 10.00 - Iª Sessione: Interventi programmati (presso Sala Parrocchiale di Tartano)<br />
M. Scotton (Veneto) Esperienze venete di gestione conservativa dei prati mediante il pascolamento ovino<br />
G. Zilorri (Trentino) Esperienze di riutilizzo di malghe e di gestione di superfici prative con capre da latte a Pejo (Tn)<br />
S. Bovolenta (Friuli) Esperienze di riutilizzo di malghe nel pordenonese<br />
F. Polla (Trentino) Programma di valorizzazione multifunzionale delle malghe di Germanega e Siniciaga in Val di<br />
Genova nel Parco Adamello Brenta<br />
M. Corti (Lombardia) Esperienze di gestione conservativa di superfici prato-pascolive mediante il pascolo di servizio con<br />
asini in area insubrica<br />
Ore 13.00 - pausa<br />
Ore 14.30 - IIª Sessione, dibattito<br />
Ore 17.30 - Visita allevamento caprino con degustazione formaggi<br />
Sabato 28.07: Visita guidata agli alpeggi della Valle<br />
Tartano si trova a 1210 m slm in una valle del versante orobico valtellinese. La strada per Tartano si stacca dalla SS 38<br />
dopo 6 km da Morbegno (proveniendo da Lecco); superato l’abitato di Talamona e un viadotto si svolta a destra prima<br />
del ponte sul fiume Adda.<br />
Alloggio: è possibile pernottare presso i seguenti esercizi alberghieri della Valle:<br />
• La Gran Baita – Via Castino 7, Tartano tel. 0342645043/0342645171<br />
• Val Lunga – Via Roma 12, Tartano tel. 0342645100<br />
• Miralago –Campo Tartano, Via Ezio Vanoni 4 tel 0342645052<br />
Info:<br />
Walter Ventura Tel. 0461-615185 fax 0461-650956 walter.ventura@mail.ismaa.it<br />
Fausto Gusmeroli (Ist. Fojanini Sondrio) tel. 0342512954 cell. 3334387503<br />
Michele Corti: michele.corti@unimi.it tel. 0258356444 cell. 3282116812
l’allevatore di ovini e caprini 4
5 l’allevatore di ovini e caprini<br />
Negli ultimi anni è emersa sempre<br />
più la necessità di migliorare, se<br />
non di creare ex novo, il dialogo tra<br />
due componenti della cultura genetica<br />
applicata agli animali domestici,<br />
quella ”quantitativa” e quella<br />
“molecolare”, che oggi tendono a<br />
divergere per la difficoltà di ciascuna<br />
“ a comprendere il linguaggio e i<br />
metodi dell’altra”.<br />
È con questo intento di avvicinare<br />
queste culture, favorirne l’integrazione<br />
e stimolare un dialogo che<br />
renda più puntuale e competitiva la<br />
ricerca in tutti i campi della genetica<br />
animale che l’Associazione<br />
Scientifica di Produzione Animale<br />
(commissione Genetica Quantitativa<br />
e Molecolare), in collaborazione<br />
con la Fondazione Iniziative Zooprofilattiche<br />
e Zootecniche di Brescia,<br />
ha organizzato due corsi rivolti<br />
a ricercatori dell’area biotecnologia<br />
e ai genetisti laureati in Agraria,<br />
Medicina veterinaria Scienze delle<br />
Produzioni Animali, Biotecnologie<br />
e Scienze Biologiche che operano in<br />
enti privati o pubblici della ricerca<br />
pura o applicata del settore zootecnico.<br />
Scopo del corso “Genetica molecolare<br />
in zootecnia” è quello di<br />
permettere ai genetisti quantitativi<br />
di meglio comprendere la terminologia<br />
tecnica utilizzata dai genetisti<br />
molecolari nonché di vedere le implicazioni<br />
e le potenziali applicazioni<br />
della genetica molecolare in<br />
campo zootecnico e animale in genere.<br />
Scopo del corso “Metodi quantitativi<br />
applicati al breeding” è quello<br />
di permettere ai genetisti molecolari<br />
le informazioni necessarie a interpretare<br />
i caratteri quantitativi in termini<br />
di modello infinitesimale così<br />
da collocare il loro lavoro in una ottica<br />
più generale nell’ambito delle<br />
produzioni animali.<br />
Programma del corso<br />
“Genetica molecolare<br />
in zootecnia”:<br />
Lunedì 10 giugno: Il materiale genetico:<br />
la complessità del genoma e<br />
la sua organizzazione.<br />
• Vicenzo Russo. Introduzione e<br />
presentazione del corso;<br />
• Giuseppe Mariani. DNA, RNA,<br />
struttura della cromatina, organizzazione<br />
del menoma, sequenze<br />
singole e sequenze ripetute;<br />
• Paola Mariani. Struttura e funzione<br />
dei geni, dalla trascrizione<br />
alle modificazioni post-traduzionali.<br />
Tecniche di base: enzimi di<br />
restrizione, PCR, Southern, e<br />
Northern blotting.<br />
Martedì 11 giugno: Il controllo della<br />
espressione dei geni.<br />
• Roberta Davòli. Regolazione genica.<br />
Istoni e acetilazione, mutilazione,<br />
fattori di trascrizione.<br />
Promotori, enhancer, repressori.<br />
Tecniche di base per lo studio<br />
della espressione genica. cDNA,<br />
clonaggio, librerie, sequenze<br />
EST.<br />
• Antonella Angiolillo. Esempi di<br />
analisi dell’espressione genica e<br />
nuove tecniche RT-PCR, la PCR<br />
Corsi ASPA a Brescia<br />
quantitativa, i microarrays e la<br />
strumentazione necessaria.<br />
Mercoledì 12 giugno: Le tecniche<br />
per lo studio dei marcatori del DNA<br />
e della espressione genica.<br />
• Paolo Ajmone Marsan. Analisi<br />
del menoma. Il sequenziamento.<br />
I marcatori molecolari, concetti<br />
di base, tecniche principali, la<br />
strumentazione necessaria.<br />
• Fabio Pilla. Esempi di analisi del<br />
genoma: geni coinvolti in caratteri<br />
zootecnici (i geni delle proteine<br />
del latte, la miostatina, il<br />
gene KIT etc).<br />
Giovedì 13 giugno: Il mappaggio<br />
dei geni: mappe fisiche e mappe genetiche,<br />
mappe comparative.<br />
• Alessio Valentini. La ricombinazione<br />
e la distanza di mappa. Il<br />
mapping nelle popolazioni zootecniche.<br />
Analisi a 2 punti, a 3<br />
punti e multipoint. Le mappe RH.<br />
Esercitazione su un programma<br />
di mapping. Esempio di mapping<br />
di anomalia genetica.<br />
• Leopoldo Jannuzzi. Tecniche di<br />
analisi del cariotipo nella citogenetica<br />
clinica, evolutiva e molecolare.<br />
Mappe fisiche mediante<br />
FISH. Le mappe comparative.<br />
Fiber-FISH, microdissezione e<br />
chromosome painting.<br />
Venerdì 14 giugno: Le banche dati.<br />
• Luca Fontanesi. EMBL, NIH<br />
GenBanck, BlastN, FASTA per la<br />
ricerca di omologia, Oligo e altri<br />
programmi per il disegno dei primer<br />
e l’ottimizzazione della<br />
PCR.<br />
• Chiara Gorni, La genetica molecolare<br />
di interesse zootecnico in<br />
rete: I siti su uomo, topo e altri<br />
animali zootecnici: Roslin, INRA,<br />
etc).<br />
Programma del corso<br />
“Metodi quantitativi<br />
applicati al breeding”:<br />
Lunedì 24 giugno: Il modello infinitesimale.<br />
• Vicenzo Russo. Introduzione e<br />
presentazione del corso;<br />
• Nicola Macciotta. I fenotipi (P)<br />
qualitativi e quantitativi (distribuzione<br />
normale) e la loro descrizione<br />
in base a m+G+E. Il<br />
modello infinitesimale per i caratteri<br />
quantitativi. Il modello<br />
single locus e la descrizione degli<br />
effetti A, D, e I. Significato e importanza<br />
di A=BV. Le componenti<br />
della varianza fenotipica:<br />
variabilità genetica additiva e<br />
non additiva, variabilità ambientale,<br />
cov(G,E).<br />
Martedì 25 giugno: Covarianza genetica<br />
e consanguineità.<br />
• Camillo Pieramati. I rapporti di<br />
parentela tra gli individui, il significato<br />
e il calcolo della covarianza<br />
genetica sotto il modello<br />
infinitesimale, consanguineità e i<br />
suoi effetti (eterosi e depressione<br />
da incrocio). Aggiustamento del<br />
fenotipo per gli effetti ambientali<br />
fissi X=P-m. Produzioni ripetute<br />
ed effetti PE e TE. Eredita-<br />
bilità e ripetibilità. Stima dell’ereditabilità<br />
basata sulla regressione<br />
genitori-figli. Stima della<br />
ripetibilità basata sulla regressione<br />
o correlazione tra due produzioni.<br />
Mercoledì 26 giugno: Indice di selezione.<br />
• Martino Cassandro. Metodi<br />
operativi di valutazione del<br />
breeding value dei candidati riproduttori:<br />
performance, sib e<br />
progeny test. Indice di selezione<br />
come regressione di A su X:<br />
V(X)b=Cov(A,X). Casi specifici<br />
di indice (toro, vacca) basati<br />
su una o più informazioni (single<br />
trait). Accuratezza dell’indice<br />
di selezione.<br />
Giovedì 27 giugno: Risposta prevista<br />
alla selezione.<br />
• Alessandro Bagnato. Caratteri<br />
correlati e significato e concetto<br />
di indice Multi trait. Indice aggregato<br />
e enfasi economica relativa.<br />
La risposta alla selezione<br />
per un carattere quantitativo (intensità,<br />
accuratezza, intervallo di<br />
generazione). Risposta alla selezione<br />
indiretta. Risposta per i caratteri<br />
correlati.<br />
Venerdì 28 giugno: Schemi di selezione<br />
e conservazione.<br />
• Alessandra Stella. Uno schema<br />
di selezione maturo a 4 vie con<br />
prova di progenie, fattori demografici<br />
ed economici che condizionano<br />
la risposta alla selezione.<br />
Risposta attesa e risposta osservata<br />
alla selezione. La selezione<br />
nazionale e internazionale<br />
(impatto, risultati raggiunti, prospettive<br />
e problematiche). Effetto<br />
della selezione sul numero effettivo,<br />
bilanciamento tra selezione<br />
e conservazione genetica. Applicazioni<br />
(utilizzo di software specifico).<br />
Docenti del corso<br />
“Genetica molecolare<br />
in zootecnia”:<br />
PAOLO AJMONE MARSAL, Istituto di<br />
Zootecnica, Facoltà di Agraria,<br />
Università Cattolica del S.Cuore,<br />
Piacenza.<br />
ANTONELLA ANGIOLILLO, Dipartimento<br />
di Scienze Animali, Vegetali<br />
e dell’Ambiente, Facoltà di<br />
Agraria, Università del Molise,<br />
Campobasso.<br />
GIUSEPPE DAMIANI, IDVGA Milano.<br />
ROBERTA DAVÒLI, DIPROVAL Sez.<br />
Allevamenti Zootecnici, Università<br />
di Bologna.<br />
LUCA FONTANESI, DIPROVAL Sez.<br />
Allevamenti Zootecnici, Università<br />
di Bologna.<br />
CHIARA GORNI, Istituto di Zootecnica,<br />
Facoltà di Agraria, Università<br />
Cattolica del S.Cuore, Piacenza.<br />
LEOPOLDO JANNUZZI, CNR-IAB-<br />
BAM, Napoli.<br />
PAOLA MARIANI, Fondazione Parco<br />
Tecnologico Padano, CERSA,<br />
Segrate (MI).<br />
FABIO PILLA, Dipartimento di Scienze<br />
Animali, Vegetali e dell’Ambiente,<br />
Facoltà di Agraria, Uni-<br />
versità del Molise, Campobasso.<br />
ALESSIO VALENTINI, Dipartimento di<br />
Zootecnica, Facoltà di Agraria,<br />
Università della Tuscia, Viterbo.<br />
Docenti del corso<br />
“Metodi Quantitativi<br />
applicati al Breeding”.<br />
ALESSANDRO BAGNATO, Dipartimento<br />
di Scienze e Tecnologie<br />
Veterinarie per la Sicurezza Alimentare,<br />
Facoltà di Medicina Veterinaria,<br />
Università degli Studi,<br />
Milano.<br />
ALESSANDRA STELLA, Fondazione<br />
Parco Tecnologico Padano, CER-<br />
SA, Segrate (MI).<br />
MARTINO CASSANDRO, Dipartimento<br />
di Scienze Zootecniche, Facoltà<br />
di Medicina Veterinaria,<br />
Università di Padova.<br />
NICOLA MACCIOTTA, Dipartimento<br />
di Scienze Zootecniche, Facoltà<br />
di Agraria, Università di Sassari.<br />
CAMILLO PIERAMATI, Dipartimento<br />
di Tecnologie e Biotecnologie<br />
delle Produzioni Animali, Facoltà<br />
di Medicina Veterinaria,<br />
Università di Perugia.<br />
Dell’Ufficio Centrale dell’<strong>Assonapa</strong><br />
ha partecipato il DR. PANCRA-<br />
ZIO FRESI.<br />
Fra breve sul sito internet dell’ASPA<br />
saranno disponibili, se<br />
consegnate dal relatore, le presentazioni<br />
e le relazioni di supporto alle<br />
lezioni del corso . Le dispense potranno<br />
essere utilizzate citando la<br />
fonte.<br />
Corso a Cremona<br />
di “Animal Breeding”<br />
Pancrazio Fresi<br />
Asso.na.pa.<br />
Si è svolto a Cremona, nei giorni 20-24 maggio 2002, presso i locali<br />
dell’Associazione Nazionale della Frisona Italiana, un sofisticato corso<br />
specialistico di Programmazione in Riproduzione Animale a cui ha<br />
partecipato un folto numero di ricercatori e tecnici di diverse nazionalità:<br />
Italia, USA, Argentina, Danimarca, Svizzera, Germania, Austria e<br />
Repubblica Ceca. Tutti provenienti dall’ambiente delle Università e delle<br />
Associazioni Nazionali di Razza presenti nel nostro paese e all’estero.<br />
Le lezioni del corso sono state tenute dal professor Ignacy Misztal della<br />
University of Georgia, Athens USA considerato uno dei maggiori esperti<br />
mondiali nel settore della genetica quantitativa ed i cui software per la stima<br />
del valore genetico riproduttivo degli animali sono utilizzati dall’intera<br />
comunità di tecnici e ricercatori della zootecnica mondiale.<br />
Il corso ha avuto come temi didattici e di approfondimento i seguenti<br />
argomenti:<br />
Linguaggio Fortran 90/95; Costruzioni di equazioni nel modello misto;<br />
Soluzioni delle equazioni nei sistemi lineari; Moduli di matrici sparse;<br />
Programma BLUPF90: Notizie e scopi generali; Algoritmi per il calcolo<br />
delle componenti la varianza: Reml, Bayesian/Gibbs sampling.<br />
Nelle ore del pomeriggio,sempre a Cremona, presso le sale<br />
dell’ItalService, sono state effettuate le esercitazioni pratiche di<br />
programmazione in Fortran su ambiente Unix.<br />
Da rimarcare che, oltre agli obiettivi tecnico-didattici, il corso ha avuto<br />
il grande pregio di facilitare le comunicazioni e agevolare la nascita di nuove<br />
amicizie fra tecnici legati dagli stessi interessi lavorativi.<br />
Al corso hanno partecipato i tecnici dell’Ufficio Studi dell’<strong>Assonapa</strong>:<br />
Ilaria Pernazza e Pancrazio Fresi.<br />
Un ringraziamento particolare al dr. Stefano Biffani dell’Anafi per essersi<br />
messo a completa disposizione dei colleghi per l’intera durata del corso.<br />
MIPAM 2002<br />
LUINO (VA) - 30-31 AGOSTO/1 SETTEMBRE 2002<br />
Iª MOSTRA INTERREGIONALE<br />
DELLE RAZZE CAPRINE SAANEN<br />
E CAMOSCIATA DELLE ALPI<br />
MOSTRA PROVINCIALE CAPRA RAZZA VERZASCHESE<br />
La Comunità Montana di Luino in collaborazione con l’Associazione Provinciale<br />
Allevatori di Varese, organizza nell’ambito del MIPAM 2002, la<br />
Iª Mostra Interregionale delle Razze Caprine Saanen e Camosciata delle<br />
Alpi e la Mostra Provinciale Capra Razza Verzaschese, nei giorni 30-31<br />
agosto e 1 settembre 2002, con il seguente programma:<br />
Venerdì 30 agosto entro le ore 17.00 arrivo degli animali;<br />
Sabato 31 agosto ore 09.00-12.00 Concorsi Caprini – Prima parte;<br />
Domenica 1 settembre<br />
- ore 09.00/12.00 Concorsi caprini – Seconda parte<br />
- ore 12.30 “Pranzo degli Allevatori”<br />
- ore 22.00 Chiusura Manifestazione – partenza animali.
l’allevatore di ovini e caprini 6<br />
Ormai da tempo è in essere all’interno<br />
degli organi tecnici dall’Associazione<br />
una discussione su<br />
quelli che potranno essere le evoluzioni<br />
future in termini di schemi di<br />
selezione e requisiti per i riproduttori<br />
iscritti.<br />
Infatti da un lato la estensivizzazione<br />
della tipologia di allevamento<br />
con conseguente innalzamento della<br />
consistenza media degli stessi e<br />
il sempre più marcato uso di territori<br />
collinari e montani spesso marginali,<br />
dall’altro il progredire delle<br />
tecniche di valutazione genetica e la<br />
messa a punto di schemi di selezione<br />
sempre più avanzati ed in grado<br />
di valorizzare al meglio i dati rilevati<br />
hanno spinto da tempo l’Asso.Na.Pa.<br />
a riflettere sulla possibilità<br />
di adottare schemi selettivi specifici<br />
per gli ovini da carne di minore<br />
complessità ed impegno per gli<br />
allevatori.<br />
Su questa linea è stata inviata a<br />
tutti i Presidenti dei Comitati Tecnici<br />
delle razze ovine interessate la seguente<br />
comunicazione che viene integralmente<br />
riportata per opportuna<br />
conoscenza di tutti gli allevatori di<br />
ovini da carne iscritti ai LG al fine<br />
di stimolarne l’analisi ed il successivo<br />
dibattito ed approfondimento.<br />
“La Commissione Tecnica Centrale<br />
LLGG razze ovine, nella riunione<br />
del 14 Novembre 2001, prendendo<br />
atto delle difficoltà che si riscontrano<br />
nel sistema per la gestione<br />
dei gruppi di monta e per l’effettuazione<br />
dei CC.FF. per gli ovini da<br />
carne, ha ritenuto opportuno proporre<br />
lo studio e la predisposizione<br />
di specifici schemi di selezione caratterizzati<br />
da una stratificazione<br />
degli allevamenti iscritti ai LL.GG.<br />
su più fasce.<br />
In sintesi, si è ipotizzato di creare<br />
una struttura piramidale composta<br />
dalle diverse fasce di allevamenti<br />
che riversano, con effetto a<br />
cascata, i risultati del miglioramento<br />
genetico agli allevamenti della<br />
fascia sottostante.<br />
Struttura dello schema<br />
1) 1ª FASCIA - NUCLEO<br />
L’apice della piramide è costi-<br />
PROBLEMATICHE<br />
RAZZE OVINE DA CARNE<br />
tuito da un nucleo di allevamenti all’interno<br />
dei quali vengono regolarmente<br />
effettuati i gruppi di monta<br />
con singolo ariete e controlli funzionali<br />
estesi.<br />
La valutazione dei riproduttori<br />
avverrà tramite prove di progenie e<br />
performance con l’ausilio di modelli<br />
matematici di calcolo degli indici.<br />
Sulla base dei risultati delle prove<br />
di valutazione si sceglieranno gli<br />
arieti e le femmine da destinare alla<br />
rimonta.<br />
Gli allevamenti di questa fascia<br />
produrranno anche gli arieti per la<br />
fascia successiva.<br />
All’interno degli allevamenti di<br />
questa fascia potranno essere realizzati<br />
gli accoppiamenti programmati<br />
e relative prove di progenie<br />
anche con l’ausilio della fecondazione<br />
artificiale al fine di massimizzare<br />
il progresso genetico ottenibile.<br />
2) 2ª FASCIA - MOLTIPLICATORI<br />
La seconda fascia è costituita da<br />
allevamenti in possesso di requisiti<br />
stabiliti dal Comitato di razza, ove<br />
si effettuano controlli funzionali<br />
standard.<br />
In essi possono funzionare solo<br />
arieti provenienti dalla fascia superiore<br />
figli di arieti approvati provenienti<br />
dalle prove di performance; i<br />
gruppi di monta sono da intendersi<br />
plurimi.<br />
Nei documenti ufficiali di L.G.,<br />
per quanto riguarda la linea maschile,<br />
non si avrà più l’identificazione<br />
a livello di singolo soggetto<br />
(padre) ma si avrà un'attestazione<br />
nella quale si dichiara che il padre<br />
è un soggetto di razza regolarmente<br />
iscritto ed approvato per la riproduzione.<br />
Da parte dell’Ufficio Centrale,<br />
sulla base dei dati produttivi e riproduttivi,<br />
si opererà una valutazione<br />
Intra-gregge di tutte le femmine<br />
che verranno così abilitate alla produzione<br />
della generazione successiva,<br />
femminile, o per i soggetti migliori,<br />
eventualmente maschile.<br />
Tali giovani agnelli /e poi, sulla<br />
base anche dei propri risultati produttivi<br />
(peso alla nascita ed a 30gg)<br />
verranno abilitati per la rimonta interna.<br />
Per quanto riguarda i riprodut-<br />
MURAZZANO (CN) - 29-30 AGOSTO 2002<br />
4ª MOSTRA NAZIONALE<br />
RAZZA OVINA DELLE LANGHE<br />
tori maschi, tali soggetti di particolare<br />
interesse dovranno poi essere<br />
inviati al Performance-test (selezione<br />
intra-razza) al termine del quale<br />
saranno definitivamente abilitati alla<br />
monta negli allevamenti del L.G.<br />
anche se provenienti in via eccezionale<br />
da gruppi di monta collettivi.<br />
NEL CASO DI NON ESISTEN-<br />
ZA DELLA 1ª FASCIA OVVIAMEN-<br />
TE LA PRODUZIONE DEGLI<br />
ARIETI È PREVISTA CHE AVVEN-<br />
GA ROUTINARIAMENTE TRAMI-<br />
TE L’INDIVIDUAZIONE PER LI-<br />
NEA FEMMINILE (MATERNA)<br />
DEI MIGLIORI AGNELLI I QUA-<br />
LI UNA VOLTA CONFERMATO IL<br />
PROPRIO VALORE ANCHE TRA-<br />
MITE I DATI FENOTIPICI PRO-<br />
PRI (PESATE A 30 E 60/90GG)<br />
VERRANNO INVIATI AL CENTRO<br />
DI PERFORMANCE PER LA FASE<br />
DI SELEZIONE INTRARAZZIALE.<br />
3) 3° FASCIA - ORDINARI<br />
Questa terza fascia può essere<br />
considerata a cavallo tra produzione<br />
ordinaria e allevamenti LG; essa<br />
assume valenza diversa a secondo<br />
dell’esistenza o meno della 1° fascia.<br />
Infatti in caso di NON esistenza<br />
della prima fascia questa può essere<br />
considerata appartenente al LG<br />
con le seguenti limitazioni.<br />
Gli allevamenti sono sottoposti<br />
a controlli funzionali semplificati e<br />
hanno l’obbligo di utilizzare arieti<br />
provenienti dalla fascia superiore figli<br />
di arieti approvati con ciclo di<br />
performance. Anche in questo caso<br />
i gruppi di monta sono accettati ovviamente<br />
a livello di gruppi plurimi.<br />
Nel caso di esistenza della prima<br />
fascia questa non può essere<br />
considerata appartenente al LG.<br />
Resta inteso che, per l’iscrizione<br />
dei riproduttori al rispettivo Libro<br />
Genealogico, a prescindere dall’appartenenza<br />
alle varie fasce saranno<br />
effettuate le valutazioni morfologiche<br />
o morfo-lineare, laddove esistente,<br />
per i soggetti allevati in ciascun<br />
tipo di allevamento; semmai,<br />
potranno essere fissati dei limiti più<br />
elevati per le fasce superiori”.<br />
N. Nazzarri<br />
Asso.Na.Pa. Roma<br />
Nel cuore dell’Alta Langa, nella cornice dello splendido paesino di Murazzano e della sua torre medievale, il<br />
29 e 30 agosto prossimo l’Associazione Nazionale della Pastorizia, con la collaborazione dell’Associazione Provinciale<br />
Allevatori di Cuneo, e sotto il Patrocinio del Ministero delle Politiche Agricole e Forestali e della Regione<br />
Piemonte – Assessorato all’Agricoltura , organizza la 4a Mostra Nazionale della razza Ovina delle Langhe.<br />
La pecora Delle Langhe è una pecora ad attitudine lattifera dal quale si ricava la famosa e squisita tuma di Murazzano<br />
uno dei formaggi DOP ovini italiani di grande pregio.<br />
Dopo un breve periodo di flessione, la razza da alcuni anni la razza è in una fase di rilancio e il suo allevamento<br />
sta nuovamente espandendosi nelle zone del centro Sud dell’Italia. Ciò a dimostrazione dell’ottimo lavoro<br />
di selezione condotto dall’<strong>Assonapa</strong> , con la collaborazione del Comitato di Razza , della Regione Piemonte e del<br />
Centro Ovini di Cairo Montenotte (SV).<br />
Pertanto invitiamo tutti gli allevatori e i tecnici interessati a visitare la Mostra in quanto saranno esposti i migliori<br />
riproduttori della razza.<br />
Arrivederci a Murazzano!<br />
SAN GIOVANNI BIANCO (BG)<br />
5ª MOSTRA REGIONALE CAPRINI<br />
ISCRITTI AL LIBRO GENEALOGICO<br />
Classifiche<br />
Dal giorno 10 al 12 maggio 2002, dopo un anno di stasi causa Afta Epizootica,<br />
si è svolta a San Giovanni Bianco la 5ª Mostra Regionale Caprina.<br />
In sole cinque edizioni ha raggiunto un ottimo livello sia come animali esposti<br />
che come numero di espositori; infatti hanno partecipato 24 allevamenti<br />
per oltre 250 capi esposti.<br />
Oltre alle razze iscritte ai Libri Genealogici: Camosciata delle Alpi, Orobica<br />
e Saanen; hanno partecipato a questa manifestazione anche alcune razze<br />
caprine iscritte ai Registri Anagrafici: Bionda dell’Adamello, Frisa Valtellinese<br />
o Frontalasca, Lariana o Di Livo e Verzaschese o Nera di Verzasca.<br />
Un grande successo, fin dal primo giorno di apertura, è stato decretato dalla<br />
nutrita partecipazione di visitatori ed allevatori provenienti dalle varie<br />
province lombarde ed anche da altre regioni.<br />
Questa Manifestazione ormai rappresenta un importante appuntamento di<br />
verifica e di vetrina per presentare l’attività sia di miglioramento genetico,<br />
che di salvaguardia per le razze a limitata consistenza fin qui svolta, gli allevatori<br />
presenti hanno sottolineato il livello qualitativo dei soggetti presentati,<br />
espressione del lavoro fatto in questi anni in Lombardia.<br />
Le valutazioni dei soggetti iscritti alla Mostra, sono state effettuate dal giudice<br />
Fabio Ponti, il giudizio espresso dall’esperto, ha messo in evidenza che<br />
gli indirizzi selettivi sono stati recepiti, lo dimostra il fatto che, rispetto agli<br />
anni passati, è stata raggiunta una maggiore uniformità nei soggetti esposti<br />
in mostra.<br />
Diamo di seguito i risultati delle valutazioni presentando i vincitori delle singole<br />
categorie e dei primi tre migliori allevamenti:<br />
RAZZA CAMOSCIATA DELLE ALPI<br />
• 1°Classificato Cat. 1ª becchi tra i 12 e 24 mesi di età<br />
soggetto BGBW 00050<br />
dell’AZ. AGR. CASA EDEN di San Giovanni Bianco (BG).<br />
• I° Classificato Cat. 2ª becchi oltre i 24 mesi di età<br />
soggetto BGCT 00014 dell’AZ. AGR: DEI ROCCOLI di Sorisole (BG).<br />
• Iª Classificata Cat. 3ª capra di primo parto con lattazione in corso<br />
soggetto BGU 00146 dell’AZ. AGR. CASA EDEN di San Giovanni<br />
Bianco (BG).<br />
• Iª Classificata Cat. 4ª capra di secondo parto ed oltre con lattazione in<br />
corso<br />
soggetto BGU 00005 dell’AZ. AGR. CASA EDEN di San Giovanni<br />
Bianco (BG).<br />
• Migliore Allevamento<br />
AZ. AGR. CASA EDEN di San Giovanni Bianco (BG).<br />
RAZZA SAANEN<br />
• I°Classificato Cat. 1ª becchi tra i 12 e 24 mesi di età<br />
soggetto VACM 00019 dell’AZ. AGR. IL VALLONE di Cittiglio (VA).<br />
• I° Classificato Cat. 2ª becchi oltre i 24 mesi di età<br />
soggetto BGBH 00047 dell’AZ. AGR. MOSCA G.MARIO di San Pellegrino<br />
Terme (BG).<br />
• Iª Classificata Cat. 3ª capra di primo parto con lattazione in corso<br />
soggetto VACM 00011 dell’AZ. AGR. IL VALLONE di Cittiglio (VA).<br />
• Iª Classificata Cat. 4ª capra di secondo parto ed oltre con lattazione in<br />
corso<br />
soggetto BGL 00259 dell’AZ. AGR. LE PIANE di Adrara S.M. (BG).<br />
• Migliore Allevamento<br />
AZ. AGR. LE PIANE di Adrara S.M. (BG).<br />
RAZZA OROBICA<br />
• I° Classificato Cat. 1ª becchi tra i 12 e 24 mesi di età<br />
soggetto BGDG 00007 di GHILARDI ELIO di San Giovanni Bianco<br />
(BG).<br />
• I° Classificato Cat. 2ª becchi tra i 24 e 48 mesi di età<br />
soggetto BGBA 00086 dell’AZ. AGR. CORNELLO DEI FELICI di<br />
Branzi (BG).<br />
• I° Classificato Cat. 3ª becchi oltre i 48 mesi di età<br />
soggetto BGBA 00042 dell’AZ. AGR. CORNELLO DEI FELICI di<br />
Branzi (BG).<br />
• Iª Classificata Cat. 4ª capra di primo parto con lattazione in corso<br />
soggetto BGY 00050 di MONACI MATTEO di Branzi BG).<br />
• Iª Classificata Cat. 5ª capra di secondo parto ed oltre con lattazione in<br />
corso<br />
soggetto BGV 00061 dell’AZ. AGR. CORNELLO DEI FELICI di Branzi<br />
(BG).<br />
• Iª Classificata Cat. 6ª capra pluripara oltre i 48 mesi con lattazione in<br />
corso<br />
soggetto BGY 00029 di MONACI MATTEO di Branzi BG).<br />
• Migliore Allevamento<br />
AZ. AGR. CORNELLO DEI FELICI di Branzi (BG).
7 l’allevatore di ovini e caprini<br />
1ª Mostra Mercato ovini e caprini iscritti ai Libri Genealogici<br />
Matera - 3 giugno ’02<br />
In occasione della 1°Mostra<br />
Mercato di ovini e caprini iscritti<br />
ai Libri Genealogici organizzata<br />
dall’A.P.A. di Matera il 3 Giugno<br />
2002, si è svolto un Convegno al<br />
quale erano presenti tecnici e funzionari<br />
di enti locali (Regione,<br />
Ispettorato, ASL servizi veterinari,<br />
etc.) oltre ovviamente a numerosi<br />
allevatori; per l’Asso.Na.Pa. – Ufficio<br />
Centrale LL.GG., era presente il<br />
Direttore, Dr. Nazario Nazzarri. Durante<br />
tale incontro sono state esposte<br />
varie argomentazioni legate alla<br />
riproduzione e al miglioramento<br />
delle produzioni e sono stati messi<br />
in evidenza opportunità e vantaggi<br />
per gli allevamenti iscritti ai Libri.<br />
La provincia di Matera ha una<br />
consistenza totale ovi-caprina di<br />
141.000 soggetti di cui 92.000 ovini<br />
e 49.000 caprini, distribuiti in<br />
circa 1.000 allevamenti tra quelli<br />
iscritti e non ai Libri Genealogici.<br />
Il servizio di assistenza tecnica<br />
agli allevamenti non iscritti è limitato<br />
alle consulenze specialistiche<br />
per la risoluzione delle problematiche<br />
gestionali ed al supporto per la<br />
lotta contro le malattie come l’ endoparassitosi,<br />
l’ectoparassitosi, la<br />
mastite gangrenosa, la micoplasmosi<br />
ed altro.<br />
Per gli allevamenti iscritti invece,<br />
suddetto servizio è integrato:<br />
1. dal miglioramento della qualità<br />
del latte che va dal prelievo<br />
mensile del latte stesso con l’opportunità<br />
di effettuare analisi<br />
presso l’Istituto Zooprofilattico,<br />
all’analisi qualitativa; dalla indicazioni<br />
in merito alle norme igieniche<br />
per l’uso degli impianti di<br />
mungitura alla verifica della funzionalità<br />
degli stessi;<br />
2. dalla gestione riproduttiva che<br />
consiste nella verifica della costituzione<br />
dei gruppi di monta,<br />
nella programmazione degli interventi<br />
di Fecondazione Artificiale,<br />
nell’individuazione di animali<br />
non gravidi mediante esame<br />
ecografico e nella sincronizzazione<br />
e induzione di estri;<br />
3. dal supporto informatico vale a<br />
dire l’utilizzazione del programma<br />
OVIWIN, elaborato dai tecnici<br />
dell’APA di Matera per la<br />
gestione di dati anagrafici, produttivi<br />
e riproduttivi e del programma<br />
OVIGAIA, elaborato<br />
sempre dall’APA di Matera ed<br />
utilizzato per la gestione aziendale<br />
dei dati anagrafici, riproduttivi,<br />
sanitari, produttivi ed economici.<br />
Inoltre tramite MICRO-<br />
CHIPS tutti i soggetti aziendali<br />
vengono identificati elettronicamente.<br />
Per tali allevamenti, l’A.P.A. ha<br />
previsto visite aziendali con una<br />
frequenza che varia in base al numero<br />
di capi di cui l’allevamento è<br />
composto; si va da un minimo di 4<br />
visite annuali per allevamenti fino a<br />
100 capi ad un massimo di 4 visite<br />
al mese per gli allevamenti con oltre<br />
1000 capi.<br />
In virtù degli evidenti vantaggi<br />
per gli allevamenti iscritti ai Libri,<br />
si è riscontrato, fra il 1999 ed il<br />
2002, un netto aumento sia di capi<br />
iscritti, 12.000 in data odierna (mentre<br />
erano soltanto 6500 nel 2001) sia<br />
degli allevamenti iscritti ( appena 15<br />
nel 1999, 33 nel 2001 e 54 nel<br />
2002).<br />
Importanti obiettivi sono stati,<br />
inoltre, raggiunti nella gestione riproduttiva<br />
degli allevamenti, come<br />
evidenziato dal Direttore dell’A.P.A.<br />
di Matera Dr. Augusto<br />
CALBI grazie ad un programma<br />
specifico finanziato dalla Regione<br />
Basilicata e gestito dall’APA stessa.<br />
Grazie a tale programma in meno<br />
di 2 anni sono stati acquistati 110 riproduttori<br />
maschi di cui, fra gli ovini,<br />
n. 54 arieti di razza Comisana,<br />
n. 20 arieti di razza Merinizzata italiana<br />
e n. 19 arieti di razza Sarda<br />
mentre, per i caprini, n. 10 becchi di<br />
razza Jonica, n. 4 becchi di razza<br />
Garganica e n. 3 becchi di razza<br />
Maltese.<br />
Questi riproduttori (tutti di elevate<br />
caratteristiche genealogiche e<br />
assolute garanzie sanitarie) sono<br />
stati poi dati in uso gratuitamente<br />
agli allevatori iscritti al LG che li<br />
hanno potuti utilizzare per la creazione<br />
di idonei gruppi di monta per<br />
la produzione della rimonta aziendale<br />
e non solo.<br />
Le aziende che hanno aderito all’iniziativa<br />
sono state n° 43.<br />
I gruppi di monta realizzati sono<br />
stati n.66, dai nati da tali accoppiamenti,<br />
109 femmine e 5 maschi sono<br />
stati poi ritirati gratuitamente<br />
dall’A.P.A. che li ha messi a disposizione<br />
degli allevatori tramite un’asta<br />
apposita svoltasi appunto il giorno<br />
3 giugno.<br />
Visti i rilevanti risultati raggiunti<br />
in termini di adesioni e di soggetti<br />
di qualità prodotti, in tale sede è<br />
stata sottolineata l’importanza dell’utilizzo<br />
dei gruppi di monta, illustrandone<br />
le modalità e le finalità.<br />
Avvalendosi di tali gruppi infatti si<br />
possono realizzare accoppiamenti<br />
programmati in modo da conoscere,<br />
con certezza, la genealogia dei soggetti<br />
che nasceranno; si individuano<br />
le femmine che presentano le caratteristiche<br />
più interessanti per la produzione<br />
della rimonta e queste si accoppiano<br />
poi con i maschi miglioratori;<br />
si possono ottenere riproduttori<br />
maschi iscritti ai rispettivi Libri<br />
Genealogici, sia da utilizzare nel<br />
proprio allevamento che da commercializzare.<br />
Per diffondere tale pratica,<br />
l’A.P.A. ha ritenuto di incentivare<br />
(nell’ambito del finanziamento regionale<br />
di cui sopra) gli allevatori<br />
riconoscendo un contributo di<br />
258,23 Euro per ogni gruppo di<br />
monta realizzato e di 0,52 Euro/<br />
giorno per ogni soggetto ritirato, a<br />
fronte di tale contributo l’allevatore<br />
ha dovuto consegnare all’APA n°1<br />
giovane agnello o n° 2 agnelle nate<br />
da tale accoppiamento programmato<br />
con l’ariete fornito dalla APA<br />
stessa.<br />
L’obiettivo futuro è di usare riproduttori<br />
di certo valore genetico<br />
iscritti ai Libri Genealogici Avanzati<br />
(riservati agli arieti “MIGLIORA-<br />
TORI”) traguardo certamente più<br />
possibile grazie anche all’uso dell’inseminazione<br />
artificiale; inoltre, i<br />
gruppi di monta dovranno essere<br />
formati da femmine, indicate dai<br />
tecnici dell’A.P.A., in possesso di<br />
requisiti tali da consentire l’iscrizione<br />
della prole ai rispettivi Libri Genealogici.<br />
Relativamente alla mostra-mercato<br />
dei soggetti ritirati nati dai<br />
gruppi di monta sopra descritti, sulla<br />
base del regolamento della manifestazione,<br />
i soggetti in esposizione<br />
sono stati destinati alla vendita per<br />
lotti, costituiti in base agli allevamenti<br />
di provenienza degli animali;<br />
per gli allevamenti che hanno presentato<br />
più animali sono stati costituiti<br />
due lotti. Le offerte per ogni<br />
singolo lotto sono state presentate<br />
tramite gli appositi moduli distribuiti<br />
dal personale A.P.A.<br />
L’iniziativa ha riscontrato un apprezzabile<br />
successo fra i partecipanti,<br />
in virtù del valore dei soggetti<br />
sottoposti alla vendita all’asta e delle<br />
iniziative proposte dall’APA.<br />
Complimenti e all’anno prossimo!!!<br />
N. Nazzarri<br />
AssoNaPa Roma<br />
L’Angolo ’Angolo<br />
del<br />
Veterinario<br />
eterinario<br />
GLI ADEMPIMENTI<br />
DI LUGLIO E AGOSTO<br />
Luglio ed Agosto Veterinario non ti<br />
conosco! Scusatemi la battuta ma a me<br />
sembra sia in linea con il periodo in<br />
questione, in effetti, in questo periodo<br />
gli interventi veterinari sono ridotti alle<br />
sole urgenze.<br />
Particolare incidenza hanno in questo<br />
periodo le ingestioni da larve di<br />
mosca, i colpi di calore e le aggressioni<br />
da vipera. Tanto perché si stava parlando<br />
di aggressioni, non bisogna dimenticare<br />
quelle effettuate dai cani,<br />
che proprio randagi non sono; anzi a<br />
momenti hanno nome e cognome, guai<br />
però a cercare di ottenere una qualsiasi<br />
forma di risarcimento, l’unica cosa<br />
che si ottiene è tante, tante arrabbiature.<br />
Alla fine non meravigliatevi se vi<br />
verrà detto, che le vostre pecore hanno<br />
provocato i cani! Alla beffa ed il danno,<br />
aggiungete il costo per lo smaltimento<br />
delle carcasse.<br />
Dopo questa piccola divagazione,<br />
torniamo all’argomento principe che<br />
8° Mostra regionale<br />
razza ovina Fabrianese<br />
Classifiche<br />
In occasione della 19° edizione della R.A.C.I. di Villa Potenza (MC) 31<br />
Maggio - 2 Giugno 2002, si è svolta l’8° Mostra regionale della razza ovina<br />
Fabrianese che ha visto la partecipazione di n.8 allevamenti provenienti<br />
dalle province marchigiane.<br />
La giuria incaricata di valutare i soggetti ed i gruppi ammessi al concorso<br />
era composta dall’Esperto di razza Dr. Luigi Roberti (RM) che ha così<br />
premiato:<br />
1ª categoria<br />
arieti 12-24 mesi di età: allev. Alessandro Facen (MC);<br />
2ª categoria<br />
arieti oltre 24 mesi di età: allev. Enrico Virgili (AP);<br />
3ª categoria<br />
pecora primo parto: allev. Lucia B. Martini (AN);<br />
4ª categoria<br />
pecora pluripara: allev. Mario Carducci (MC);<br />
6ª categoria<br />
gruppo 2 agnelle: allev. Luigi Farneti (AN);<br />
8ª categoria<br />
gruppo 6 pecore: allev. Giuseppe Vallesi (AP).<br />
In base ai risultati conseguiti nelle varie categorie e tenendo conto che il<br />
punteggio conseguito nella 8° categoria si raddoppia, come migliore allevamento<br />
è risultato quello di Alessandro Marini di Monitoro di Filtralo<br />
(AN), già vincitore dell’ultima mostra nazionale svoltasi in provincia di Ancona.<br />
stiamo già trattando da diverso tempo:<br />
“LA GESTIONE SANITARIA<br />
DELL’ALLEVAMENTO”. In questi<br />
mesi abbiamo trattato i diversi aspetti<br />
delle fasi di allevamento, rimandando<br />
in alcuni casi a numeri precedenti in<br />
quanto argomenti dei quali avevo già<br />
parlato diffusamente. Oggi siamo arrivati<br />
all’epilogo con gli argomenti:<br />
Lettiera;<br />
Sala di mungitura e mungitura.<br />
a) E’ un problema per gli allevamenti<br />
stanziali con ricoveri per gli animali,<br />
a volte può essere fonte di problemi<br />
seri per gli animali e l’allevatore.<br />
Lettiere umide sono causa di malattie<br />
del piede, gli animali appariranno<br />
sempre sporchi e vi assicuro, non è<br />
soltanto un problema visivo.<br />
Per la preparazione della lettiera bisogna<br />
utilizzare idonee quantità di paglia,<br />
in cuor mio non mi sento di consigliare<br />
la segatura, poiché oltre a creare<br />
problemi di polverosità, a volte essa<br />
può essere ottenuta da legnami trattati<br />
chimicamente.<br />
Il problema può essere risolto utilizzando<br />
confezioni di segatura destinata<br />
alle lettiere per cavalli, ma il costo,<br />
non mi sembra proponibile per un<br />
allevamento ovino o caprino.<br />
Si può optare per una lettiera di tipo<br />
permanente o rinnovarla periodicamente.<br />
Nel secondo caso, essa deve essere<br />
rimossa abbastanza di frequente,<br />
per mantenerla sempre pulita ed<br />
asciutta, impegnando manodopera diversamente<br />
utilizzabile e creando cumuli<br />
di materiale che deve maturare<br />
prima di poter essere utilizzato nei<br />
campi, ciò comporta un costo aggiuntivo:<br />
la costruzione della concimaia per<br />
il compostaggio del letame.<br />
Optando per la lettiera permanente,<br />
si abbattono drasticamente i costi, in<br />
quanto la rimozione di essa potrà essere<br />
effettuata due o tre volte l’anno! Per<br />
fare ciò, bisogna però utilizzare dei<br />
prodotti, del tutto naturali e privi di pe-<br />
ricolosità, da distribuire periodicamente<br />
sulla lettiera stessa.<br />
Questi prodotti sono lieviti o degli<br />
attivatori di reazioni chimiche, che<br />
portano a maturazione la massa organica.<br />
Il risultato è che la lettiera sarà<br />
sempre asciutta e priva di odore, una<br />
drastica diminuzione di mosche e larve<br />
in stalla, unghielli degli animali sempre<br />
duri ed asciutti. Infine, quando si<br />
rimuoverà la lettiera, essa potrà essere<br />
subito utilizzata come concime, in<br />
quanto il letame è già maturo.<br />
b) La sala di mungitura deve rispondere<br />
a requisiti di funzionalità; un<br />
locale angusto, non consente di lavorare<br />
comodamente e le fasi di mungitura,<br />
non possono essere svolte come<br />
si deve.<br />
Le ditte costruttrici sanno ben indirizzarvi,<br />
un solo consiglio non fatevi<br />
prendere la mano! Strutture semplici e<br />
funzionali questo deve essere il vostro<br />
obiettivo.<br />
La mungitura è la fase più delicata,<br />
gli animali non devono essere malmenati<br />
per farli entrare nella sala, la<br />
mammella deve essere pulita prima di<br />
attaccare il gruppo, eliminare i primi<br />
getti di latte, non in terra ma in un contenitore;<br />
se quel latte fosse mastitico si<br />
potrebbero infettare i capi sani.<br />
Mungete per primi i soggetti sani,<br />
poi quelli freschi e per ultimi quelli<br />
con mammelle non in ordine. Terminata<br />
la mungitura disinfettate i capezzoli<br />
con i prodotti igienizzanti consigliati;<br />
la pulitura dell’impianto, deve<br />
essere effettuata, dopo aver munto tutti<br />
gli animali.<br />
Il controllo dello stato di usura dei<br />
singoli componenti è fondamentale,<br />
per evitare l’insorgere di mastiti, così<br />
come è fondamentale tarare periodicamente<br />
i pulsatori.<br />
Questa volta ho proprio concluso<br />
non mi resta che rimandarvi a Settembre.<br />
Fabio Rossi
l’allevatore di ovini e caprini 8<br />
Il 26° Ciclo di Performance test (anno 2002)<br />
Situazione al mese di giugno del programma selettivo per le razze ovine ad attitudine produttiva carne<br />
Per lo svolgimento del 26° ciclo di Performance-test, nello scorso mese di Febbraio sono<br />
stati ritirati complessivamente n. 227agnelli, nati nell’autunno del 2001 e provenienti da<br />
n.44 allevamenti distribuiti nelle provincie di origine e diffusione delle razze ufficialmente<br />
riconosciute provviste di Libro Genealogico, ad esclusione dei soggetti di razza Fabrianese<br />
che sono sottoposti a diverso programma selettivo che prevede la stima di un indice genetico<br />
e l’organizzazione di 2 aste, per cui i capi partecipanti sono consegnati in momenti successivi.<br />
Sono state effettuate le previste pesate relative alle prime 2 fasi in cui si suddivide il programma<br />
e, nel mese di Maggio, il primo scarto dei soggetti non idonei; entro la fine di Luglio<br />
sarà effettuato un ulteriore controllo con pesata per riprendere a Settembre inoltrato.<br />
La situazione attuale è la seguente:.<br />
CAPI PARTECIPANTI n. 227<br />
Capi idonei n. 150<br />
scartati n. 73<br />
morti n. 4<br />
Per la razza Fabrianese è riportato il numero di capi che gli allevatori hanno finora segnalato<br />
per le 2 aste programmate.<br />
Si riporta un’elaborazione dei pesi in Kg (medi, minimi e massimi) e degli incrementi<br />
ponderali in grammi (0-30 = dalla nascita a 30 gg.) relativi al gruppo di soggetti idonei riferiti<br />
alle età tipiche<br />
Razza Capi<br />
consegnati idonei scartati morti<br />
Appenninica 66 46 19 1<br />
Bergamasca 4 4<br />
Fabrianese 36<br />
Gentile di Puglia 10 10<br />
Laticauda 20 11 9<br />
Merinizzata it. 120 73 44 3<br />
Sopravissana 7 6 1<br />
RAZZA APPENNINICA<br />
MED<br />
PESI KG:<br />
MIN MAX MEDIA INCREMENTI PONDERALI<br />
NASCITA 4,04 2,80 5,20 0 –> 30 +278<br />
30 GG 12,39 8,07 15,54 0 –> 60 +277<br />
45 GG 16,57 10,17 21,39 0 –> 90 +271<br />
60 GG 20,68 12,27 26,48 30 –> 60 +276<br />
90 GG 28,39 18,80 36,38 30 –> 90 +267<br />
6 MESI 43,29 35,45 53,48 30 –> 180 +206<br />
60 –> 90 +257<br />
60 –> 180 +189<br />
90 –> 180 +166<br />
RAZZA GENTILE DI PUGLIA<br />
MED<br />
PESI KG:<br />
MIN MAX MEDIA INCREMENTI PONDERALI<br />
NASCITA 3,83 2,70 5,00 0 –> 30 +227<br />
30 GG 10,64 9,25 11,35 0 –> 60 +227<br />
45 GG 14,03 12,21 15,10 0 –> 90 +215<br />
60 GG 17,42 14,91 18,85 30 –> 60 +226<br />
90 GG 23,13 18,99 26,00 30 –> 90 +208<br />
6 MESI 30,80 25,42 36,00 30 –> 180 +134<br />
60 –> 90 +190<br />
60 –> 180 +112<br />
90 –> 180 +085<br />
RAZZA LATICAUDA<br />
MED<br />
PESI KG:<br />
MIN MAX MEDIA INCREMENTI PONDERALI<br />
NASCITA 4,27 3,90 4,60 0 –> 30 +239<br />
30 GG 11,43 9,27 14,13 0 –> 60 +227<br />
45 GG 14,82 11,82 18,81 0 –> 90 +222<br />
60 GG 17,91 14,37 22,10 30 –> 60 +216<br />
90 GG 24,23 19,47 30,00 30 –> 90 +213<br />
6 MESI 37,17 31,20 48,76 30 –> 180 +172<br />
60 –> 90 +211<br />
60 –> 180 +161<br />
90 –> 180 +144<br />
RAZZA SOPRAVISSANA<br />
MED<br />
PESI KG:<br />
MIN MAX MEDIA INCREMENTI PONDERALI<br />
NASCITA 3,02 2,80 3,20 0 –> 30 +530<br />
30 GG 18,91 14,81 22,75 0 –> 60 +358<br />
45 GG 22,00 18,11 27,10 0 –> 90 +294<br />
60 GG 24,50 21,41 28,60 30 –> 60 +186<br />
90 GG 29,50 24,70 32,69 30 –> 90 +177<br />
6 MESI 34,02 26,65 41,75 30 –> 180 +101<br />
60 –> 90 +167<br />
60 –> 180 +079<br />
90 –> 180 +051<br />
RAZZA MERINIZZATA ITALIANA<br />
PESI KG:<br />
MED MIN MAX MEDIA INCREMENTI PONDERALI<br />
NASCITA 4,84 3,10 6,80 0 –> 30 +248<br />
30 GG 12,27 8,65 17,06 0 –> 60 +244<br />
45 GG 15,94 10,90 22,16 0 –> 90 +236<br />
60 GG 19,46 13,15 27,26 30 –> 60 +239<br />
90 GG 26,07 17,65 35,35 30 –> 90 +230<br />
6 MESI 38,35 28,26 52,00 30 –> 180 +174<br />
60 –> 90 +220<br />
60 –> 180 +157<br />
90 –> 180 +136<br />
RAZZA BERGAMASCA<br />
MED<br />
PESI KG:<br />
MIN MAX MEDIA INCREMENTI PONDERALI<br />
NASCITA 5,80 5,10 6,50 0 –> 30 +302<br />
30 GG 14,87 13,32 16,95 0 –> 60 +321<br />
45 GG 20,27 18,87 22,20 0 –> 90 +282<br />
60 GG 25,04 24,13 26,52 30 –> 60 +339<br />
90 GG 31,19 30,30 32,22 30 –> 90 +272<br />
6 MESI 47,93 44,68 51,20 30 –> 180 +220<br />
60 –> 90 +205<br />
60 –> 180 +191<br />
90 –> 180 +186<br />
Infine, si riportano le tabelle, distinte per razze, in cui si riportano i dati relativi ad ogni<br />
singolo soggetto e cioè:<br />
– peso età tipiche (nascita; 30,45,60 e 90 gg; 6 mesi; a 12 mesi non è stato ancora stimato);<br />
– differenza peso del soggetto rispetto alla media del gruppo relativamente alle età tipiche;<br />
– incremento giornaliero (nascita-30 gg; n-60 gg.; e così via);<br />
– differenza incremento giornaliero del soggetto rispetto alla media del gruppo relativamente<br />
alle età tipiche.<br />
Luigi Roberti<br />
Asso.Na.Pa. Roma
9 l’allevatore di ovini e caprini<br />
PINEROLO (TO) - 11 maggio 2002<br />
3ª MOSTRA REGIONALE CAPRINA<br />
DEL PIEMONTE<br />
La terza Mostra Regionale Caprina si è svolta l’11 maggio scorso a Pinerolo<br />
(TO). In una apposita tendostruttura erano presenti oltre 100 capi (99 a<br />
catalogo) delle razze Saanen, Camosciata delle Alpi ed Alpina Comune. Il<br />
livello dei capi presentati è stato giudicato molto buono, ed il lavoro del<br />
giudice esperto il dottor Marco Magrini non è stato facile.<br />
L’allevamento caprino in regione Piemonte sta vivendo una forte<br />
espansione, in parte dovuta alla riscoperta di produzioni tipiche (Robiola di<br />
Roccaverano, Tomino del Talucco, Seirass del fen, ecc.), che vengono<br />
prodotti anche con il latte di capra; anche la grande attenzione che alcuni<br />
grandi caseifici hanno finalmente riservato al latte di capra, ha contribuito<br />
alla nascita di allevamenti medio-grandi (con oltre 100 capre in lattazione).<br />
Una particolare attenzione è stata riservata alla capra locale detta Alpina<br />
Comune, fortemente allevata sulle nostre montagne e di caratteristiche<br />
assimilabili alla Alpine ma con mantello più o meno pezzato: grazie alla<br />
sua forte rusticità, alla sua buona capacità di destagionalizzare i parti, questa<br />
capra andrà attentamente presa in considerazione nel futuro.<br />
Per tornare alla Mostra, gli animali sono stati fatti tutti sfilare nel ring e qui<br />
giudicati nelle varie categorie; dopo la meritata passerella dei campioni di<br />
categoria, sono stati scelti i campioni e la campionessa assoluti della mostra<br />
ed i due migliori allevamenti sulla base dei piazzamenti ottenuti nelle varie<br />
categorie. Nel pomeriggio vi è stata una dimostrazione di cani da pastore<br />
Border Collie.<br />
Campionessa assoluta della Mostra è stata la capra CN GA 655 di Gautero<br />
Angelo di Saluzzo (CN), allevatore storico della nostra regione, ed uno fra<br />
i primi ad aderire al Libro Genealogico. Campione assoluto è stato il becco<br />
F.3810701103 di provenienza francese appartenente ad un allevatore iscritto<br />
da poco alla sezione di Torino: Sola Marina di Rorà (TO).<br />
Sulla base dei vari piazzamenti sono stati decretati migliore allevamento di<br />
Camosciata delle Alpi Alcide Accusani di Spigno Monferrato(AL) e, per la<br />
razza Saanen Angelo Gautero di Saluzzo (CN).<br />
Nelle varie categorie:<br />
RAZZA SAANEN<br />
• Becchi sotto l’anno<br />
TO CS 409 - CERUTTI STEFANIA - CANTALUPA (TO)<br />
• Becchi da 12 a 24 mesi<br />
F.3810701103 - SOLA MARINA - RORA’ (TO)<br />
• Becchi oltre 24 mesi<br />
TO CS 314 - CERUTTI STEFANIA - CANTALUPA (TO)<br />
• Gruppo caprette sotto l’anno<br />
CERUTTI STEFANIA - CANTALUPA (TO)<br />
• Capre primipare<br />
CN GA 1065 - GAUTERO ANGELO - SALUZZO (CN)<br />
• Capre pluripare<br />
CN GA 655 - GAUTERO ANGELO - SALUZZO (CN)<br />
• Migliore allevamento<br />
GAUTERO ANGELO - SALUZZO (CN)<br />
RAZZA CAMOSCIATA DELLE ALPI<br />
• Becchi da 12 a 24 mesi<br />
AL AD 49 - ADORNO ADRIANO - PONTI (AL)<br />
• Becchi oltre 24 mesi<br />
AL AA 176 - ACCUSANI ALCIDE - SPIGNO MONF. (AL)<br />
• Capre primipare<br />
TO GS 16 - GARBOLINO STEFANO - CHIALAMBERTO (TO)<br />
• Capre pluripare<br />
AL AA 129 - ACCUSANI ALCIDE - SPIGNO MONF. (AL)<br />
• Migliore allevamento<br />
ACCUSANI ALCIDE - SPIGNO MONFERRATO (AL)<br />
GADGETS<br />
Portachiave<br />
argento 900<br />
€ 30,99<br />
PARTANNA (TP) - 20 aprile 2002<br />
MEETING DEL LIBRO GENEALOGICO<br />
DELLA RAZZA OVINA VALLE DEL BELICE<br />
Interessante iniziativa dell’Associazione Regionale Allevatori della Sicilia che ha organizzato a Partanna in<br />
Provincia di Trapani il consueto incontro tecnico annuale con gli allevatori del L.G. della razza Valle del Belice.<br />
L’incontro è stato reso possibile grazie alla partecipazione del Comune di Partanna e al patrocinio della Presidenza<br />
dell’Assemblea Regionale della regione Sicilia.<br />
L’incontro al quale hanno partecipato numerosissimi allevatori e tecnici siciliani si è articolato in un primo momento<br />
nel quale sono state effettuate alcune valutazioni morfologiche di soggetti iscritti in confronto ed alla presenza degli<br />
allevatori che hanno potuto con l’esperto nazionale Dr. Raffaele Sarda discutere sulle varie caratteristiche morfofunzionali<br />
che condizionano il minore o maggiore apprezzamento del soggetto.<br />
Di seguito si è svolto alla presenza delle massime autorità locali e nazionali del settore un convegno sul tema: “<br />
Selezione, miglioramento genetico e produzione casearia”<br />
con la partecipazione in veste di relatori di:<br />
- Dr. A Colombo Ass. Reg. Agr e For. Palermo<br />
- Dr. F. Lo Curto USL di Castelvetrano<br />
- Dr. N. Nazzarri Direttore AssoNaPa<br />
- Dr: Baldo Portolano Presidente Comitato Tecnico di razza<br />
- Dr. A. Truscelli Responsabile Ufficio L.G. dell’ARAS<br />
- Dr. Gaspare Vivona Responsabile di zona ARAS. Esperto in tecnica casearia<br />
- Dr. S. Sutera Direttore Consorzio Vastedda del Belice.<br />
Hanno inoltre portato il loro saluto: Prof. B. Biundo Sindaco Partanna, Dr. G. Bucceri IPA Trapani, Dr. L. Paladino<br />
IPA Trapani, Sig. L. Piacentino Presidente Conal Trapani, Sig. G. Pulinas Presidente AssoNaPa, PA M. Cavalli<br />
Vice-Pres. AssoNaPa, Sig. G. Saeli Presidente ARAS, P.A. O. Autore Direttore ARAS, Dr. G. Pipitone Direttore<br />
ARAS Trapani.<br />
Le conclusioni sono state tratte dal Dr. A. Petyx Consulente Generale ARAS.<br />
L’occasione è stata proficua anche per la presentazione dei volumi prodotti dall’ARAS sui formaggi tipici siciliani<br />
in genere e su quelli della Provincia di Trapani in particolare (vedi rubrica “Un libro per voi” n. 9/02).<br />
In sintesi una iniziativa di successo che ha rappresentato un importante e costruttivo momento di confronto tecnico<br />
sulle problematiche del settore.<br />
Volume € 7,75 Volume € 7,75 Cappellino blu/bianco € 5,16 Giaccone trapuntato blu € 30,99 Polo bianca/blu € 20,66<br />
Materiale disponibile presso l’ufficio promozioni dell’Asso.Na.Pa.<br />
N. Nazzarri<br />
AssoNaPa Roma
l’allevatore di ovini e caprini 10<br />
Comitato Tecnico<br />
razza Fabrianese:<br />
nuovo<br />
indice genetico<br />
VILLA POTENZA (MC)<br />
31 maggio-2 giugno 2002<br />
In occasione della Mostra regionale<br />
di Villa Potenza (MC) è stato<br />
proposto dal Presidente del Comitato<br />
di razza Prof. Carlo Renieri ed<br />
approvato dal competente Comitato<br />
Tecnico di Razza l’unificazione dell’indice<br />
genetico globale maschile<br />
con quello femminile attraverso<br />
l’introduzione di coefficienti di aggiustamento<br />
comuni fra loro e modificati<br />
in alcuni.<br />
In sintesi, sono stati ridotti i caratteri<br />
da considerare, con l’eliminazione<br />
del peso a 6 mesi, da cui:<br />
– pesate:<br />
1) peso alla nascita;<br />
2) peso a 30 giorni;<br />
3) peso a 60 giorni;<br />
– effetti materni:<br />
4) alla nascita;<br />
5) a 30 giorni.<br />
L’Indice Genetico Globale<br />
verrà così ottenuto dalla standardizzazione<br />
degli indici parziali riferiti<br />
ai caratteri di cui sopra, attraverso i<br />
nuovi unici coefficienti riportati in<br />
tabella.<br />
Tabella di ponderazione degli indici<br />
Maschile/Femminile Coefficienti<br />
Peso a 60 gg 0,40<br />
Effetto Materno a 30 gg 0,30<br />
Peso 30 gg 0,15<br />
Peso Nascita 0,08<br />
Effetto Materno Nascita 0,07<br />
Il nuovo criterio sarà applicato in<br />
deroga a partire dalla valutazione<br />
dei soggetti da destinare all’asta autunnale,<br />
prevista alla fine del prossimo<br />
mese di Settembre in provincia<br />
di Ascoli Piceno.<br />
La sua messa a regime ufficiale<br />
dipenderà dalla sua definitiva accettazione<br />
a livello di Commissione<br />
Tecnica Centrale del Libro Genealogico.<br />
Luigi Roberti<br />
Asso.Na.Pa. Roma<br />
VILLAGRANDE STRISAILI (NU)<br />
VIª MOSTRA PROVINCIALE<br />
CAPRINI DI RAZZA SARDA<br />
Sabato 8 e domenica 9 giugno si è tenuta a Villagrande Strisaili, la VIª<br />
edizione della mostra provinciale dei caprini di razza Sarda iscritti al L.G..<br />
La Mostra, organizzata dopo un anno di assenza a causa della nota<br />
epidemia di Blue tongue, ha visto la partecipazione di 9 allevamenti. Per la<br />
prima volta, tutti gli animali adulti erano identificati elettronicamente. La<br />
loro identificazione, oltre che con il sistema tradizionale, è stata effettuata<br />
con la lettura dinamica e mobile dei boli.<br />
Alla mostra, nonostante l'inclemenza delle condizioni atmosferiche, ha<br />
partecipato un folto e competente pubblico. Gli esperti nominati<br />
dall'Asso.Na.Pa., Luciano Tuveri e Paolo Picciau, hanno confermato nei<br />
loro giudizi la crescita della qualità dei soggetti esposti, con l'eliminazione<br />
di alcuni difetti presenti nella passate edizioni.<br />
Tra le manifestazioni collaterali segnaliamo la presenza di 20 asini di<br />
razza Sarda iscritti al Registro Anagrafico, dell'asinello bianco dell'Asinara<br />
e del cavallino della Giara, questi ultimi di proprietà dell'Istituto Incrementi<br />
Ippico della Sardegna.<br />
Classifiche<br />
Dr. Mario Bitti<br />
APA Nuoro<br />
Diamo di seguito i risultati delle valutazioni presentando i vincitori delle<br />
singole categorie e dei primi tre migliori allevamenti:<br />
Cat. 1ª becchi fino a 12 mesi di età<br />
I° Classificato: soggetto NUBM 00492 di Barrili Mario di Villagrande.<br />
Cat. 2ª becchi oltre i 12 mesi di età<br />
I° Classificato: soggetto NUMQ 00195 di Mulas Mario di Urzulei.<br />
Cat. 3ª capra di primo parto con lattazione in corso<br />
Iª Classificata: soggetto NUSA 00783 di Scattu Alberto di Gairo.<br />
Cat. 4ª capra di secondo parto ed oltre con lattazione in corso<br />
Iª Classificata: soggetto NUMI 00446 di Mulas Mario di Urzulei.<br />
Cat. 5ª gruppo di 4 becchetti dell'annata 1999/2000<br />
I° Classificato: soggetti dell'allevamento Barrili Mario di Villagrande.<br />
Cat. 6ª gruppo di 5 caprette dell'annata 1999/2000<br />
I° Classificato: soggetti dell'allevamento Scattu Alberto di Gairo.<br />
Cat. 7ª gruppo di 4 capre di primo parto con lattazione in corso<br />
I° Classificato: soggetti dell'allevamento Mulas Quinto di Urzulei.<br />
Cat. 8ª gruppo di 6 capre di secondo parto ed oltre<br />
con lattazione in corso<br />
I° Classificato: soggetti dell'allevamento Mulas Mario di Urzulei.<br />
Classifica Migliore Allevamento<br />
– 1° class.to l'allevamento Mulas Quinto di Urzulei<br />
– 2° class.to l'allevamento Mulas Mario di Urzulei.<br />
– 3° class.to l'allevamento Barrili Mario di Villagrande.<br />
COMPRO-VENDO<br />
Az. Agr. “La Sognata”<br />
Annunciata di Piancogno (BS)<br />
Vendesi capre Camosciate iscritte al L.G. di varie età: da 4 mesi a 2 anni.<br />
Tel. 329.41.460.46.<br />
Az. Agr. Colonna<br />
Frantoio (CB)<br />
Vendesi ovini di razza Comisana di varie età iscritti al L.G. - Tel. 0875.60.30.09-6.<br />
Un libro per Voi<br />
Presentazione<br />
Febbre catarrale<br />
degli ovini Blue Tongue<br />
“... L'agricoltura si basa di per sé<br />
più sulla speranza e sulla gioia che<br />
procura a chi se ne occupa, che non<br />
sul prodotto e sui guadagni che se<br />
ne possono ricavare. Ogni anno, infatti,<br />
è su una scommessa e su un risultato<br />
incerto che si affrontano fatiche<br />
e spese certe. ...Tutta l'agricoltura<br />
nel suo complesso è tale poi che<br />
a governarla non siano una organizzazione<br />
razionale o il lavoro delle<br />
braccia, ma i fattori più imponderabili,<br />
come i venti o il capriccio degli<br />
elementi... "(Marco Tullio Cicerone).<br />
La "lingua blu" è solo l'ultimo di<br />
questi fattori imponderabili .e capricciosi<br />
che, d'improvviso, entrano<br />
in scena mettendo a repentaglio anni<br />
di lavoro e di investimenti produttivi.<br />
Le emergenze sanitarie che tormentano<br />
i nostri allevatori vanno affrontate<br />
concertando tutti gli interventi,<br />
sanitari, economici ed informativi.<br />
L'informazione, il sapere in generale,<br />
sono quella ricchezza, quel<br />
capitale immateriale inscindibile da<br />
ogni progresso economico e sociale.<br />
Non si può partecipare ad alcuna attività<br />
economica, politica o sociale<br />
se non si è informati.<br />
La conoscenza di una malattia, di<br />
una epizoozia come la "lingua blu",<br />
amplia enormemente le possibilità<br />
di intervento e di successo dell'uomo:<br />
è fondamentale conoscerne la<br />
causa, le modalità di propagazione,<br />
la diffusione geografica, i fattori di<br />
rischio, le misure di profilassi più<br />
efficaci, le norme sanitarie da osservare.<br />
Con la predisposizione e pubblicazione<br />
di questo opuscolo divulgativo,<br />
contestualmente e nel pieno<br />
svolgimento di un intenso e vivace<br />
dibattito suscitato dai provvedimenti<br />
sanitari adottati per fronteggiare<br />
la malattia, abbiamo inteso fornire a<br />
tutti coloro che operano nel settore<br />
zootecnico un utile strumento di conoscenza<br />
e di lavoro, su una patologia<br />
infettiva di difficile eradicazione,<br />
che insidierà lo stato sanitario<br />
degli allevamenti lucani anche nei<br />
prossimi anni.<br />
L'impegno, lo scrupolo e la dedizione<br />
con cui hanno lavorato gli autori,<br />
richiama tutti, allevatori e tecnici<br />
in primo luogo, ad affrontare in<br />
modo rigoroso, coerente ed uniforme<br />
un'emergenza sanitaria nuova e<br />
finora sconosciuta.<br />
Le problematiche sanitarie si intrecciano<br />
con una crisi strutturale<br />
del moderno sistema di allevamento;<br />
è perciò importante che esse siano<br />
conosciute nella loro reale dimensione,<br />
per indirizzare istituzioni<br />
ed imprenditori verso scelte operative<br />
giuste, che consentano una<br />
nazionalizzazione e ristruturazione<br />
del sistema zootecnico lucano<br />
proiettandolo a vincere la sfida dei<br />
mercati.<br />
Tuteleremo con tutte le energie<br />
disponibili un patrimonio di civiltà,<br />
oltre che economico l'azienda zootecnica<br />
è il paradigma dell'agricoltura<br />
multifunzionale, è attività agricola,<br />
salvaguarda l'ambiente e lo<br />
spazio rurale, è tradizione e cultura,<br />
produce reddito e lavoro.<br />
Ma soprattutto incarna e produce<br />
valori, sentimenti e passioni di cui<br />
il mondo contemporaneo, tra disorientamento<br />
etico ed ideale, ne sente<br />
sempre più il bisogno.<br />
Il Direttore Generale<br />
Avv. Prospero De Franchi<br />
Il libro verrà distribuito ad istituzioni<br />
ed operatori che ne faranno richiesta<br />
alla Regione Basilicata,<br />
Dipartimento Agricoltura e Sviluppo<br />
Rurale, Servizio Zootecnia, via<br />
Anzio 44, 85100 Potenza.
11 l’allevatore di ovini e caprini<br />
XV o Congresso nazionale S.I.P.A.O.C<br />
Chia Laguna (CA)<br />
11-14 settembre 2002<br />
Nel prossimo mese di Settembre, nel periodo compreso fra il giorno 11 ed il 14, la “Società Italiana di Patologia<br />
ed Allevamento degli Ovini e Caprini” (S.I.P.A.O.C) organizzerà il XV o Congresso Nazionale, momento di massima<br />
espressione della rispettiva attività scientifica.<br />
Dopo 20 anni il Congresso ritorna in Sardegna, grazie al grande impegno ed alla stretta collaborazione dell’ente<br />
organizzatore con l’Università di Sassari e l’Istituto Zooprofilatico Sperimentale per la Sardegna, scegliendo una<br />
delle più belle e rinomate località turistiche della Sardegna meridionale, precisamente la splendida località di Chia<br />
Laguna.<br />
L’iniziativa in parola, in considerazione della qualificata adesione e del volume dei lavori già pervenuti, sarà<br />
articolata in 8 Sessioni di cui 4 di Patologia e 4 di Zootecnia.<br />
Le Sessioni di Patologia riguarderanno i temi di forte attualità, quali:<br />
— la genetica nel controllo delle malattie con particolare riferimento alle EST;<br />
— le nuove frontiere nella diagnostica clinica e di laboratorio;<br />
—i meccanismi pato-genetici nelle malattie;<br />
— il controllo e la profilassi delle malattie infettive e parassitarie.<br />
Le Sessioni di Zootecnia, invece, riguarderanno:<br />
— le nuove acquisizioni nell’alimentazione degli ovini da latte;<br />
— le prospettive della selezione genetica negli ovini;<br />
— la qualità delle produzioni ovine e caprine;<br />
— le prospettive dell’allevamento caprino.<br />
Nella giornata di sabato 14, inoltre, è prevista una giornata di informazione tecnica, con brevi relazioni di<br />
carattere pratico, rivolte soprattutto agli addetti del settore (allevatori e tecnici) e finalizzata ad un rapido e<br />
tempestivo trasferimento dei risultati della Ricerca all’intero comparto.<br />
Inoltre, in considerazione dello stato di crisi, di rilevanti dimensioni, che ha investito il settore zootecnico, il<br />
Congresso vuole essere, oltre che una testimonianza di attenzione del mondo della ricerca verso l’allevamento ovicaprino,<br />
anche uno stimolo ad una più efficace integrazione fra Ricercatori, Tecnici ed Allevatori.<br />
Ed è proprio in funzione di tali obiettivi che il Consiglio Direttivo della S.I.P.A.O.C e il Comitato Organizzatore<br />
saranno lieti di ospitare quanti decideranno di intervenire.<br />
Per ulteriori informazioni di carattere logistico e tecnico, iscrizioni, tematiche ed aggiornamenti, consultare il<br />
sito www.kassiopeagroup.com link: XV Congresso Nazionale S.I.P.A.O.C.<br />
Il numero di telefono della segreteria organizzativa è il seguente: 070/651242 fax 070/656263<br />
IDROMEC S.R.L.<br />
Zona Industriale S. Atto - Teramo<br />
Tel. 0861.586093 - fax 0861.586094<br />
Sale mungitura bovini - bufalini<br />
Strutture prefabbricate in ferro<br />
Rastrelliere - mangiatoie - abbeveratoi<br />
Stallo Parallelo con Stacchi di mungitura<br />
Box semoventi per carico sala mungitura<br />
Centro selezione <strong>Assonapa</strong>, Asciano (SI)<br />
Carro di mungitura 12/24<br />
WWW.IDROMECITALIA.COM<br />
idromec@idromecitalia.com<br />
WWW.IDROMEC.IT<br />
idromec@idromec.it<br />
Sale mungitura ovi-caprini<br />
Stacchi mungitura per ovi-caprini<br />
Impianti trasporto letame bovini<br />
ANFOR SUD s.r.l.<br />
Zona Artigianale S. Atto - Teramo<br />
Tel. 0861.587444 - Fax 0861.588371 Stalla bovini<br />
AZIENDA AGRICOLA VICO - REG. TRE RIVI N. 40 e 77<br />
12040 MONTEU ROERO (CN)<br />
Ph. 017390121 - Fax 017390789 - Mobile 337233615<br />
www.tonivico.com - tonivico@tonivico.com<br />
Sempre disponibili in allevamento:<br />
Ovini: Thones et Martod, Merinos, Prealpi del Sud, Texel, Suffolk, Frabosane,<br />
Langa, Biellesi-Bergamasche.• Caprini: Mohair, Cachemire.•<br />
Bovini: Highland Cattle.• Equini: Miniature Horses (Mini Shetland e tipo<br />
Falabella), h. max da adulti 75/80 cm • Daini, Lama e Alpaca.<br />
Se come noi avete la passione per gli animali, contattateci.
l’allevatore di ovini e caprini 12<br />
La mano vincente Vitasol<br />
contro i nemici del buon latte:<br />
la sterilità, la lignina, le cellule, il caldo.<br />
Il Lievito Vitasol<br />
è costituito da lieviti<br />
spenti derivanti dalla<br />
fermentazione primaria<br />
del mosto di birra essicato<br />
in torre spray e sottoposto ad<br />
irradiazione in tunnel con raggi<br />
ultravioletti. Questo processo trasforma<br />
la provitamina D, naturalmente contenuta<br />
nel lievito, in vitamina D attivata.<br />
Inoltre il lievito di birra contiene vitamine<br />
B naturali, oligoelementi prontamente<br />
assimilabili, enzimi ed acidi<br />
nucleici.<br />
VITAZEL<br />
Associa ßcarotene e vitamina A,<br />
assicurando un buon sviluppo<br />
ovarico. Inoltre la vitamina E e il<br />
selenio prevengono cisti ovariche e<br />
ritenzioni placentari.<br />
RUMINSAF<br />
Stimola la crescita dei<br />
microrganismi chiave del rumine e<br />
stabilizza il ph con un aumento<br />
significativo dell’acido acetico e<br />
della sintesi proteica ruminale.<br />
SUPER 3<br />
Influisce positivamente sulla flora<br />
microbica ruminale favorendo la<br />
moltiplicazione dei batteri cellulosolitici<br />
e quindi una maggior<br />
ingestione di sostanza secca con<br />
conseguente aumento di produzione<br />
e benessere generale della bovina.<br />
SUPER 6<br />
Ottimizza la proliferazione del<br />
microbiota ruminale grazie anche<br />
ad una attiva presenza enzimatica.<br />
I lieviti vivi Vitasol<br />
sono lieviti con ceppi<br />
registrati termoresistenti alla<br />
pellettatura che agiscono sulla<br />
crescita dei microrgarnismi chiave<br />
del rumine, sulla stabilizzazione del<br />
ph ruminale con riduzione dell’acido<br />
lattico, aumento della sintesi microbica<br />
ruminale e aumento dell’ingestione di<br />
sostanza secca e produzione.<br />
Abbinando i differenti lieviti, Vitasol è la<br />
mano vincente per:<br />
• Aumento della fertilità<br />
• Aumento della digeribilità della razione<br />
• Riduzione delle cellule somatiche<br />
• Maggior resistenza allo stress nel periodo estivo<br />
Da sempre con lievito di birra irradiato<br />
e-mail: vitasol@numerica.it