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1 - Amiga Magazine Online

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dore (oggi <strong>Amiga</strong> Technologies) e al quale avrebbero<br />

dovuto far riferimento i produttori esterni. I1 cd.device<br />

standard funziona infatti esclusivamente in congiunzio-<br />

ne con l'hardware del CD32, e per questo è presente<br />

solo nella ROM di queste macchine, ma per un bravo<br />

programmatore non è difficile scriverne una versione<br />

"alternativa", che funzioni con un altro tipo di interfaccia<br />

per i lettore CD (SCSI o IDE); più o meno quel che è<br />

successo in questi anni con le molteplici versioni di se-<br />

rial.device, compatibili, ma più ottimizzati.<br />

Purtroppo non tutti i produttori di CD si sono attenuti a<br />

questo standard, visto che molti dei CD-ROM per <strong>Amiga</strong><br />

sono stati introdotti proprio durante il periodo di massi-<br />

ma confusione generato dalla bancarotta di Commodore<br />

International. Inoltre, la maggior parte degli utenti di<br />

<strong>Amiga</strong> dotati di interfaccia SCSI ha adottato per il loro<br />

sistema un lettore SCSI che deve essere pilotato per<br />

mezzo dello scsi.device.<br />

Fortunatamente, sono state create alcune versioni parti-<br />

colari di cd.device, che di solito sono incluse nei cosid-<br />

detti "emulatori di CD32" i quali accompagnano certi fi-<br />

le system (come il CDFSFileSystem), oppure prodotti<br />

hardware come per esempio lo Squirrel o ltArchos, che<br />

a loro volta richiamano lo scsi.device e vi inviano i co-<br />

mandi che hanno ricevuto, opportunamente convertiti:<br />

normalmente questi emulatori richiedono un lettore<br />

compatibile SCSI2 per poter pilotare l'audio corretta-<br />

mente; esiste persino una versione di cd.device (quello<br />

che accompagna il CDFSFileSystem) che pilota i lettori<br />

CD-ROM Atapi tramite il controller Tandem e altre che<br />

pilotano i CD-ROM Atapi per mezzo dell'interfaccia IDE<br />

standard di <strong>Amiga</strong> 4000, <strong>Amiga</strong> 1200 e <strong>Amiga</strong> 600 (un<br />

demo di un software analogo è apparso sul dischetto<br />

allegato al numero di dicembre 1995 di <strong>Amiga</strong> Magazi-<br />

ne).<br />

Scrivendo quindi un'applicazione che supporti il cd.de-<br />

vice, non solo essa sarà in grado di funzionare diretta-<br />

mente su un CD32 o su un eventuale <strong>Amiga</strong>CD, ma pra-<br />

ticamente anche su tutti i computer <strong>Amiga</strong> dotati di CD-<br />

ROM. Se infatti scrivessimo un programma in grado di<br />

pilotare CD-ROM SCSI I1 accedendo direttamente allo<br />

scsi.device, difficilmente esso funzionerebbe con lettori<br />

CD in standard ATAPI o Tandem. Sta comunque a chi<br />

possiede il computer, o a chi vende l'interfaccia<br />

hardware, il compito di inserire nella propria directory<br />

DEVS: un cd.device compatibile con il proprio lettore di<br />

CD-ROM.<br />

Ovviamente non è detto che tutti i cd.device supportino<br />

sempre tutte le funzioni, anzi, ma visto che esse solita-<br />

mente sono indipendenti una dall'altra, l'importante è<br />

che i device rispondano correttamente, eventualmente<br />

non eseguendo nessuna operazione fisica.<br />

Un device di <strong>Amiga</strong> è un modulo software che accetta<br />

comandi ed esegue operazioni di I/O (input/output) ba-<br />

sandosi sui comandi che riceve. Nella maggior parte dei<br />

casi esso interagisce, e quindi interfaccia l'utente, con di-<br />

spositivi hardware, siano essi esterni o interni alla mac-<br />

china. Generalmente, un dispositivo funziona in multita-<br />

sking rispetto al programma principale: in questo modo<br />

mentre assolve al comando che gli è stato ordinato, il<br />

programma può occuparsi di altre cose. Nel nostro caso,<br />

il cd.device si occupa di interfacciare i nostri programmi<br />

con l'hardware del CD-ROM, in maniera del tutto traspa-<br />

rente, di qualunque tipo esso si tratti (SCSI, Atapi, cu-<br />

stom ... ), ed esegue i comandi che gli vengono inviati,<br />

sempre alla stessa maniera.<br />

Gli AutoDoc del cd.device sono rintracciabili all'interno<br />

del "Developer's Kit 3.1" già distribuito in allegato a que-<br />

sta stessa rivista. Secondo la documentazione ufficiale,<br />

comunque, gli accessi diretti a questo dispositivo dovreb-<br />

bero essere il più possibile limitati. In questo modo si mi-<br />

gliora notevolmente la compatibilità con sistemi che non<br />

dispongano di un lettore di CD-ROM, compatibile al<br />

100% con il cd.device standard di <strong>Amiga</strong>. Normalmente,<br />

infatti, un qualsiasi CD inserito all'interno del lettore do-<br />

vrebbe risultare come un qualunque media rimovibile, al-<br />

la stregua di un normale dischetto, e identificato come<br />

CDO:. Visto che tutte le normali operazioni di lettura at-<br />

traverso la dos.library sono ammesse, se si ha solo la ne-<br />

cessità di leggere file dal CD in situazioni non critiche,<br />

conviene usare le consuete funzioni di accesso ai dischi<br />

cd dewe<br />

C<br />

cd dem L<br />

1<br />

uI dewe<br />

A41 %SI 2<br />

I l -<br />

Una delle applicazioni principali del cd.device è quella di<br />

poter gestire in maniera semplice ed efficiente 16 tracce<br />

audio. Ricordiamo però che non è mai possibile ascoltare<br />

musica in arrivo dal CD e contemporaneamente acceder-<br />

vi per caricare dati. Questa infatti è una limitazione di

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