1 - Amiga Magazine Online

1 - Amiga Magazine Online 1 - Amiga Magazine Online

amigamagazine.info
from amigamagazine.info More from this publisher
12.06.2013 Views

Essendo u sempre inizializzato a O, si può risparmiare un'istruzione in questo modo: add.1 d4,dO ;Muove Step in u ed azzera il flag X c1r.w do ;Azzera la parte intera di u Utilizzando queste poche istruzioni si raggiunge il dupli- ce scopo di eliminare le imprecisioni nel calcolo della parte intera di u e di inizializzare correttamente il flag X. Per finire, esaminiamo l'altra tecnica di ottimizzazione a cui accennavamo poc'anzi e che consiste nel ridurre l'in- fluenza dell'istruzione dbra sul tempo di esecuzione del ciclo loopx. E possibile ottenere questo risultato raddop- piando il numero di istruzioni eseguite nel ciclo (esclusa la dbra) e dimezzando il numero di iterazioni. Esaminia- mo una possibile implementazione pratica: ext.1 d6 ;Mette il bit meno significativo di d6 ;in quello più significativo ror.1 #l,d6 dbra d6,loopx bra.s lxend loopx: REPT 2 m0ve.b (aO,dO.w),(al)+ ;Scrive il pixel addx.1 d4,dO ;u+=Step ENDR dbra d6,loopx lxend: tst.1 d6 ;Test bit più significativo bp1.s lxjl m0ve.b (aO,dO.w),(al)+ ;Scrive il pixel dispari lxjl: In questo modo, l'istruzione dbra (notoriamente lenta), viene eseguita quasi la metà delle volte, e questo ci ripa- ga delle poche istruzioni in più necessarie all'inizializza- zione di un ciclo del genere. Owiamente vi lascio il piacere di implementare da soli queste ottimizzazioni e di trovare quelle che ho voluta- mente tralasciato (non dimenticate che questo non è un corso di assembly). Per questa volta è tutto. Arrivederci alla prossima punta- ta. A

Lo standard AmigaCD Fabrizio Farenga coordina la Holodream Sofware di Ro- ma, specializzata nella produzione di softwaar per l'in- trattenimento su Amiga e PC. E uno Sviluppatore Amiga da diversi anni, detiene una licenza di sviluppo CD32 e ha realizzato personalmente Formula 1 7 Challenge per la britannica Team 1 7 Software. 11 panorama del mercato software mondiale è cambiato molto negli ultimi tempi. Grandi innovazioni hanno scos- so le nostre vite e infuso nuova linfa vitale al mercato dell'informatica che fino a pochi anni fa sembrava desti- nato a un grigio appiattimento. Grazie invece alla pacifi- ca invasione della multimedialità, in tutti i settori del mondo dei computer, si è andato affermando sempre più un nuovo tipo di supporto per la memorizzazione e la diffusione dei dati: il CD-ROM. Se proviamo a sfogliare una qualsiasi rivista di informati- ca di pochi anni fa (e parliamo dei primi anni '90), note- remo che la maggior parte del software, sia serio che lu- dico, veniva distribuito su dischetto e solo in rarissimi ca- si, grandi archivi o enormi masse di dati, veniva offerto il supporto CD. Oggi invece, perlomeno nel mondo degli MPC (brutta sigla che contraddistingue i PC Multimedia- li), la parola d'ordine è stampare qualsiasi software su CD-ROM, anche se ha uno spazio di occupazione di cir- ca un seicentesimo di quello disponibile. Questo feno- meno è reso possibile principalmente da due fattori: in- nanzitutto il costo di masterizzazione di un singolo CD è sceso fino a pareggiare quello di due o tre dischetti (ma si consideri che un CD può contenere oltre 700 dischetti a bassa densità) e, inoltre, il lettore di CD è ormai instal- lato di serie sul 90% dei PC che vengono immessi sul mercato. Se per il primo punto (il costo della masterizzazione) non c'è differenza virtuale tra Amiga e PC (i CD-ROM so- Sviluppare software su CD-ROM @arte I) no formattati e trattati dal produttore sempre alla stessa maniera), i guai saltano fuori quando si vanno a contare i CD-ROM installati sui computer che montano AmigaOS. Quanti CD? La vecchia Commodore di West Chester fu uno dei pre- cursori nel portare i CD sul mercato consumer. Se oggi console come Sony PlayStation o Sega Saturn furoreggia- no tra gli appassionati di videogiochi arcade con prodotti che vengono venduti su CD-ROM, anziché le cartucce ti- piche delle "vecchie" console, dobbiamo ricordare che i primi esperimenti in questo campo furono eseguiti nella prima metà degli anni '90 proprio dalle macchine della serie Amiga. Molti di voi ricorderanno l'introduzione del CDTV, che secondo voci "autorevoli" avrebbe potuto so- stituire giornali e altri media. Purtroppo la macchina fu introdotta nel momento sbagliato e con le caratteristiche sbagliate. Se si fosse aspettato qualche tempo, dotandolo quindi di Kickstart 2.0, al posto dell'obsoleto 1.3, e di un mega di memoria in più, probabilmente i risultati sareb- bero stati migliori. Pochi mesi dopo l'uscita del CDTV, venne annunciato I'A690, ribattezzato per motivi di marketing A570. Inizialmente infatti sembrava che l'Ami- ga 600 dovesse essere dotato dello stesso slot CPU del- I'Amiga 500 e l'A690 sarebbe stato il corrispondente del- I'A590. L'hard disk che aveva caratterizzato l'era delllAmi-

Lo standard <strong>Amiga</strong>CD<br />

Fabrizio Farenga coordina la Holodream Sofware di Ro-<br />

ma, specializzata nella produzione di softwaar per l'in-<br />

trattenimento su <strong>Amiga</strong> e PC. E uno Sviluppatore <strong>Amiga</strong><br />

da diversi anni, detiene una licenza di sviluppo CD32 e<br />

ha realizzato personalmente Formula 1 7 Challenge per la<br />

britannica Team 1 7 Software.<br />

11 panorama del mercato software mondiale è cambiato<br />

molto negli ultimi tempi. Grandi innovazioni hanno scos-<br />

so le nostre vite e infuso nuova linfa vitale al mercato<br />

dell'informatica che fino a pochi anni fa sembrava desti-<br />

nato a un grigio appiattimento. Grazie invece alla pacifi-<br />

ca invasione della multimedialità, in tutti i settori del<br />

mondo dei computer, si è andato affermando sempre più<br />

un nuovo tipo di supporto per la memorizzazione e la<br />

diffusione dei dati: il CD-ROM.<br />

Se proviamo a sfogliare una qualsiasi rivista di informati-<br />

ca di pochi anni fa (e parliamo dei primi anni '90), note-<br />

remo che la maggior parte del software, sia serio che lu-<br />

dico, veniva distribuito su dischetto e solo in rarissimi ca-<br />

si, grandi archivi o enormi masse di dati, veniva offerto il<br />

supporto CD. Oggi invece, perlomeno nel mondo degli<br />

MPC (brutta sigla che contraddistingue i PC Multimedia-<br />

li), la parola d'ordine è stampare qualsiasi software su<br />

CD-ROM, anche se ha uno spazio di occupazione di cir-<br />

ca un seicentesimo di quello disponibile. Questo feno-<br />

meno è reso possibile principalmente da due fattori: in-<br />

nanzitutto il costo di masterizzazione di un singolo CD è<br />

sceso fino a pareggiare quello di due o tre dischetti (ma<br />

si consideri che un CD può contenere oltre 700 dischetti<br />

a bassa densità) e, inoltre, il lettore di CD è ormai instal-<br />

lato di serie sul 90% dei PC che vengono immessi sul<br />

mercato.<br />

Se per il primo punto (il costo della masterizzazione)<br />

non c'è differenza virtuale tra <strong>Amiga</strong> e PC (i CD-ROM so-<br />

Sviluppare software su CD-ROM @arte I)<br />

no formattati e trattati dal produttore sempre alla stessa<br />

maniera), i guai saltano fuori quando si vanno a contare i<br />

CD-ROM installati sui computer che montano <strong>Amiga</strong>OS.<br />

Quanti CD?<br />

La vecchia Commodore di West Chester fu uno dei pre-<br />

cursori nel portare i CD sul mercato consumer. Se oggi<br />

console come Sony PlayStation o Sega Saturn furoreggia-<br />

no tra gli appassionati di videogiochi arcade con prodotti<br />

che vengono venduti su CD-ROM, anziché le cartucce ti-<br />

piche delle "vecchie" console, dobbiamo ricordare che i<br />

primi esperimenti in questo campo furono eseguiti nella<br />

prima metà degli anni '90 proprio dalle macchine della<br />

serie <strong>Amiga</strong>. Molti di voi ricorderanno l'introduzione del<br />

CDTV, che secondo voci "autorevoli" avrebbe potuto so-<br />

stituire giornali e altri media. Purtroppo la macchina fu<br />

introdotta nel momento sbagliato e con le caratteristiche<br />

sbagliate. Se si fosse aspettato qualche tempo, dotandolo<br />

quindi di Kickstart 2.0, al posto dell'obsoleto 1.3, e di un<br />

mega di memoria in più, probabilmente i risultati sareb-<br />

bero stati migliori. Pochi mesi dopo l'uscita del CDTV,<br />

venne annunciato I'A690, ribattezzato per motivi di<br />

marketing A570. Inizialmente infatti sembrava che l'Ami-<br />

ga 600 dovesse essere dotato dello stesso slot CPU del-<br />

I'<strong>Amiga</strong> 500 e l'A690 sarebbe stato il corrispondente del-<br />

I'A590. L'hard disk che aveva caratterizzato l'era delllAmi-

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!