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da La rappresentazione dello spazio - Artleo.it

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Luciano Bellosi <strong>La</strong> <strong>rappresentazione</strong> <strong>dello</strong> <strong>spazio</strong><br />

della dell’Adorazione dei Magi di Gentile <strong>da</strong> Fabriano del<br />

1423 e non nel campo maggiore della tavola è anch’esso<br />

in qualche rapporto col rilievo del San Giorgio che<br />

uccide il drago di Donatello, che era appunto una predella.<br />

È probabile infatti che non sia una conseguenza<br />

delle intenzioni naturalistiche di tipo tardo-gotico del<br />

p<strong>it</strong>tore fabrianese, ma dei contatti con l’ambiente fiorentino,<br />

dove questi esperimenti avevano già avuto<br />

luogo. In effetti, nei pannelli decorativi del pol<strong>it</strong>tico di<br />

Valle Rom<strong>it</strong>a, ora a Brera, o nella predella con la <strong>La</strong>pi<strong>da</strong>zione<br />

di santo Stefano della Gemäldegalerie di Vienna,<br />

Gentile <strong>da</strong> Fabriano aveva usato l’oro come fondo per<br />

le sue narrazioni. Invece, nell’ambiente fiorentino e<br />

toscano del terzo decennio del Quattrocento la predella<br />

ha sistematicamente il fondo azzurro del cielo atmosferico,<br />

anche in artisti non di primo livello quali Giovanni<br />

Toscani (si ve<strong>da</strong> il suo pannello nella Galleria dell’Accademia<br />

di Firenze con San Francesco che riceve le<br />

stimmate e un Miracolo di san Nicola, parte della predella<br />

di un pol<strong>it</strong>tico quasi certamente risalente agli anni<br />

1424-25) 9 . Masaccio, nato nel 1401, poteva avere iniziato<br />

la sua attiv<strong>it</strong>à fin <strong>da</strong>l 1420 circa; i pannelli della<br />

predella del suo pol<strong>it</strong>tico pisano dei carmel<strong>it</strong>ani del<br />

1426, oggi a Berlino, hanno tutti il cielo con le nubi.<br />

A queste <strong>da</strong>te, la nuova visione naturale e prospettica<br />

aveva già oltrepassato – anche se di poco – le mura<br />

di Firenze. Tra il 1423 e il 1426, infatti, il Sassetta esordisce<br />

a Siena col pol<strong>it</strong>tico dell’Arte della <strong>La</strong>na; nella predella,<br />

le «storie» si svolgono in spazi naturali camp<strong>it</strong>i <strong>da</strong>l<br />

cielo atmosferico e segnati <strong>da</strong> vani puntigliosamente<br />

prospettici.<br />

Gli affreschi di Masaccio nella Cappella Brancacci al<br />

Carmine hanno tutti il cielo atmosferico, anche quelli<br />

esegu<strong>it</strong>i in collaborazione con Masolino. <strong>La</strong> loro rigorosa<br />

costruzione prospettica raggiunge l’apice nelle due<br />

storie di San Pietro che guarisce con la propria ombra e l’E-<br />

Storia dell’arte Einaudi 8

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