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da La rappresentazione dello spazio - Artleo.it

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Luciano Bellosi <strong>La</strong> <strong>rappresentazione</strong> <strong>dello</strong> <strong>spazio</strong><br />

nel <strong>La</strong>zio sono Antoniazzo Romano e Lorenzo <strong>da</strong> V<strong>it</strong>erbo<br />

le grandi voci rinascimentali. Per il Meridione, abbiamo<br />

già detto di Antonello, ma sarebbe ingiusto lim<strong>it</strong>arsi<br />

a lui soltanto: dipinti come quelli dell’anonimo «Maestro<br />

di san Giovanni <strong>da</strong> Capestrano», attivo tra Roma,<br />

l’Abruzzo e la Campania, sono tra le testimonianze piú<br />

alte della diffusione della visione prospettica 22 . In Romagna<br />

nasce uno dei piú famosi p<strong>it</strong>tori prospettici, Melozzo<br />

<strong>da</strong> Forlí. Urbino sembra diventare, negli anni settanta,<br />

la punta di diamante della speculazione prospettica<br />

<strong>it</strong>aliana. In Emilia, i Lendinara traducono nella tarsia<br />

l’esempio memorabile di Piero della Francesca, cui<br />

si rifanno a Modena anche i fratelli Degli Erri. Dei celebrati<br />

ferraresi è soprattutto Francesco del Cossa – e si<br />

ve<strong>da</strong> la sua Annunciazione nella Pinacoteca di Dres<strong>da</strong> –<br />

ad avere approfond<strong>it</strong>o i problemi pierfranceschiani di<br />

accordo fra <strong>spazio</strong> prospettico e luminos<strong>it</strong>à. E anche la<br />

Lombardia ha nel Foppa, se non un vero e proprio prospettico,<br />

un grande rinnovatore in senso rinascimentale<br />

della figurazione lombar<strong>da</strong> 23 .<br />

Nel Veneto, dopo i clamorosi inizi padovani del Mantegna,<br />

è Giovanni Bellini a riassumere l’esperienza donatelliana<br />

e quella pierfranceschiana, in contatto con l’arte<br />

di Antonello <strong>da</strong> Messina, che soggiornò a Venezia per<br />

qualche anno intorno al 1475. Se è soprattutto l’aspetto<br />

colorato della p<strong>it</strong>tura di Piero a interessare Giovanni<br />

Bellini, il padre del cromatismo veneto – che prima<br />

di lui non esisteva – alcune delle sue opere sono tra i<br />

grandi esempi della p<strong>it</strong>tura prospettica <strong>it</strong>aliana, come la<br />

pala di Pesaro o la Sacra allegoria degli Uffizi. Ma si ha<br />

l’impressione che, procedendo nel tempo, le preoccupazioni<br />

prospettiche diventino solo uno dei modi di <strong>rappresentazione</strong><br />

del mondo naturale e umano che entra nei<br />

suoi dipinti con un respiro caldo e immenso.<br />

Chi invece, a Venezia, fa della prospettiva l’aspetto<br />

fon<strong>da</strong>mentale della propria visione p<strong>it</strong>torica, bruciandosi<br />

Storia dell’arte Einaudi 18

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