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biografie dei salesiani defunti - Don Bosco

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<strong>Don</strong> <strong>Bosco</strong> - Biografie <strong>dei</strong> Salesiani <strong>defunti</strong> negli anni 1883 e 1884<br />

adattato e non ne avesse parlato in seguito, rispose: « ciò che resta dopo che tutti han scelto, per<br />

me è sempre buono. » Altra cosa che si osservò pel suo amore alla povertà fu che, servito in<br />

varie circostanze ben male di calzatura e di biancheria, non fece mai osservazione di sorta, e più<br />

di una volta lo si vide tutto tranquillo passeggiare e correre sebben avesse le calze ragnate o di<br />

colore indebito e quasi godere che in quelle meschinità fosse dagli altri osservato.<br />

Così per conservare la bella virtù, come egli stesso lasciò intendere ad un compagno,<br />

sovente si asteneva, per mortificarsi, or da una cosa ora dall'altra, coprendo sempre la sua<br />

mortificazione con una scusa che non lasciasse intravedere il santo fine che si proponeva; ed è<br />

con le lunghe e prolungate mortificazioni che riuscì, come un giorno si lasciò scappare ad un<br />

compagno, a domare le inclinazioni al male che di tanto in tanto gli venivano. Si pose anche a<br />

fare da Apostolo tra i compagni: gli pareva d'aver perduto tempo ogni ricreazione in cui non<br />

avesse detto qualche buona parola o dato qualche buon consiglio. Soleva ripetere molte volte,<br />

per animare sè ed altri, quel che diceva S. Alfonso, che cioè da un noviziato ben fatto dipendeva<br />

tutta la sorte di un religioso. Per invitare a preghiera gli erano famigliari queste parole: Come il<br />

nostro corpo ha bisogno del cibo materiale per sostenersi, così l'anima ha bisogno d'essere nutrita<br />

coll'alimento <strong>dei</strong> Sacramenti e della preghiera.<br />

Con queste disposizioni si vedeva avvicinare il {90 [98]} giorno tanto sospirato <strong>dei</strong> santi<br />

voti. Vi si era con grande fervore preparato per tutto l'anno di prova, menando la vita sopra<br />

descritta; ma in quegli ultimi giorni raddoppiò ancora le preghiere e la puntualità nei suoi doveri<br />

e la vigilanza nel far bene tutte le sue azioni. Quando poi li ebbe emessi, contento e grato a Dio<br />

del compimento della grande grazia, che da molto tempo chiamava al Signore, non rifiniva di<br />

ringraziarne la Madonna, per cui intercessione diceva d'averla ottenuta. La grande allegrezza che<br />

aveva in cuore in quei giorni non poteva a meno di trasparirgli al di fuori ed in tale circostanza<br />

tutto promise a Dio di fare per la sua maggior gloria, e con tali buoni pensieri cominciò il<br />

secondo anno di filosofia, perseverando nella santa vita dell'anno antecedente e dandosi a<br />

tutt'uomo allo studio sì sacro che profano mirando sempre ad abilitarsi per poter poi un giorno<br />

riuscir utile a molte anime. Ogni briciolo di tempo, perfino le conversazioni in ricreazione<br />

cercava gli tornassero utili, e così alla fine dell'anno con una buona riuscita trovò coronati i suoi<br />

sforzi.<br />

Un difetto poi che con frequenza capita anche tra i buoni e tra gli adulti è di lamentarsi<br />

del troppo lavoro o lezione o <strong>dei</strong> voti che si ottengono pei medesimi. Egli si mise a cercar mezzi<br />

per ovviare a questo inconveniente tra i suoi compagni, ed alcune volte che essi si sforzavano per<br />

fargli vedere che esso stesso aveva ricevuto torto in questi voti, egli tutto pacato diceva: questo<br />

che voi credete abbia a riuscirmi di danno io vi dirò che mi è di vantaggio, poichè ciò che so<br />

nessuno me lo toglie, e avendo voti scadenti ho un motivo ed una spinta di più per studiare. {91<br />

[99]}<br />

Come abbia passato in generale la sua vita in San Benigno, si può ricavare dalle segnanti<br />

parole pronunziate a suo riguardo dal direttore di detta casa, parole indirizzate in una conferenza<br />

ai compagni del defunto. «.... Vorrei in modo particolare che tutti imitassimo questo nostro<br />

confratello nell'esattezza che pose ognora nell'adempire i proprii doveri. Infatti egli non ebbe mai<br />

bisogno d'assistente, facendo tutte le cose per dovere, cioè perchè Iddio lo vuole e ne è contento.<br />

Dovremmo sforzarci ad imitar la sua carità fraterna. Vi ha forse qualcuno di voi che possa<br />

asserire d'aver ricevuta una sola parola piccante? parlo a voi che per due anni gli foste<br />

continuamente vicini. La sua umiltà non fu anche ammirabile? Egli in ogni tempo fu sempre <strong>dei</strong><br />

primissimi della classe; pure fu costantemente umile e timoroso; e sempre lavorava e tenevasi<br />

basso. E la mansuetudine di S. Francesco di Sales che tanto bene egli imitava? Egli mai fu visto<br />

in collera. È vero che in parte era in lui disposizione di natura quella placidità che lo distingueva;<br />

ma anche in buona parte fu per l'impegno e per lo sforzo fattosi. Imperciocchè, sebbene non si<br />

abbia la natura collerica, crescendo in età, l'ira colle occasioni può facilmente farsi ben<br />

pericolosa; ma egli la represse ne' suoi germi, anche in quelle cose che non sono peccati ma<br />

difetti di natura. E la sua divozione? non fu già apparente, ma ben soda: stava in Chiesa con<br />

indicibile raccoglimento. Lasciò forse una sola volta la SS. Comunione? E nella povertà, nella<br />

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