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biografie dei salesiani defunti - Don Bosco

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<strong>Don</strong> <strong>Bosco</strong> - Biografie <strong>dei</strong> Salesiani <strong>defunti</strong> negli anni 1883 e 1884<br />

volere divino, e stette sempre al parere del medico; ubbidì costantemente agl'infermieri, ed a chi<br />

lo compassionava egli sorridente rispondeva: oh! è niente: star sempre bene non si può.<br />

Solo per ispirito di dovere prendeva le cure necessarie per la salute del corpo; poichè più<br />

che del corpo si occupava del bene del suo spirito. Così scriveva in data 24 Giugno 1883 in una<br />

relazione al suo direttore: « Benchè tutto intento alla salute del corpo, non dimentico, no, quella<br />

dell'anima; ma anche ad essa cerco di dare il cibo che a lei si confà. Mi accosto ogni {75 [83]}<br />

mattina alla SS. Comunione, faccio la meditazione, le visite al SS. Sacramento, la lettura<br />

spirituale e alla sera vado alla Benedizione. »<br />

Ritornò per qualche tempo a S. Benigno per fare come meglio potè i SS. Spirituali<br />

Esercizi; ed anche qui assai mostrò di patire per non potersi conformare alla comunità, ma<br />

sempre paziente e rassegnato. Sperando quindi conforto dall'aria nativa, dietro insistenza della<br />

madre e del medico, lo si lasciò andare ed egli edificò tutto il paese nativo colle sue virtù; ma<br />

disgraziatamente per la sanità questa andata a casa non gli giovò; poichè vissuto pressochè<br />

sempre nello stesso stato per circa un mese dovette, indebolito com' era, porsi a letto e dopo poco<br />

tempo, munito di tutti i conforti di nostra S. Religione, mandava l'anima sua a Dio.<br />

Ecco come il suo sig. prevosto che lo assistette fino all'estremo, laconicamente ma<br />

sublimemente ci diè contezza della sua morte: « Confortato da tutti i soccorsi della Religione egli<br />

spirava nel bacio del Signore il giorno 20 Novembre 1883 alle 6 ½ di sera. Il giorno dopo fu<br />

tumulato solennemente ed un sacerdote ne fece l'orazione funebre, ben meritata. La famiglia<br />

Salesiana avrà un santo di più in paradiso ad implorare le divine misericordie e tutti un protettore<br />

che chiamerà la clemenza di Dio sopra di noi. »<br />

Imitiamo questo confratello nella pietà nell'umiltà e nell'osservanza delle sante nostre<br />

regole e poco per volta potremo renderci meno indegni della Congregazione, che è come nostra<br />

madre e del cielo cui dobbiamo sempre volgere gli sguardi come a vera nostra patria. {76 [84]}<br />

Il ch. Zappelli Francesco<br />

Il giovane chierico Francesco Zappelli, che il dì dell'Immacolata, 1883, dal collegio di<br />

Alassio volava al cielo per festeggiare la Madre Santissima da lui tanto amata quaggiù in terra,<br />

praticò in tutta la sua vita tali e tante virtù, che giova non lasciarle cadere inosservate; ma anzi<br />

raccoglierle studiosamente, potendo esse tornare a nostro incoraggiamento ed a nostro esempio.<br />

Esso fu un vero esemplare che il buon Dio volle mandare specialmente per i chierici della nostra<br />

Pia Società. Fu come una stella che ornò assai il firmamento Salesiano, sebbene per poco tempo;<br />

e rischiarò tutti coloro che ebbero la sorte di osservarlo da vicino; fu un vero dono che per sua<br />

misericordia il Signore si volle degnare di farci, sebbene, ahi troppo presto ce l'abbia tolto! Ond'è<br />

che anche per questi brevi ed inadeguati cenni biografici che daremo, ci ripromettiamo che non<br />

solo tutti prenderanno ad ammirarlo, ma molti riceveranno slancio per imitarlo.<br />

Nacque Francesco da agiati e buoni genitori, che furono il Signor Pancrazio Zappelli e<br />

Francesca Lodi, in Amelia, ameno villaggio dell'Umbria nel 1862; ma fin dai suoi più teneri anni<br />

fu trasportato dalla famiglia presso la città di Trevi, diocesi di Spoleto, ove passò i suoi anni<br />

prima di andare all'Oratorio di S. Francesco di {77 [85]} Sales in Torino. La sua buona mamma<br />

lo consacrò al Signore fin dal momento della sua nascita ed esso corrispose sempre<br />

all'educazione che riceveva. A quanto pare, fu veramente una di quelle anime fortunate, che,<br />

prevenute dalla divina grazia, non perdettero mai la stola dell'innocenza battesimale.<br />

Fin da fanciullo si mostrò fornito di tante virtù e diede a vedere tanto abborrimento al<br />

peccato che può dirsi crescesse gigante avanti a Dio. « Certo si è, scrive la sua buona genitrice,<br />

che la vita del mio Francesco fu sempre considerata da tutti come quella di una creatura<br />

veramente perfetta. All'età di tre anni io doveva lasciarlo solo in casa per andare ad assistere alla<br />

S. Messa della parrocchia nei giorni festivi; ed essendo paesi di campagna non ve n'era che una;<br />

ei non muoveva lamento; anzi nel ritornare in casa, io lo trovava sempre nella medesima<br />

www.donboscosanto.eu 29/48

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