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biografie dei salesiani defunti - Don Bosco

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<strong>Don</strong> <strong>Bosco</strong> - Biografie <strong>dei</strong> Salesiani <strong>defunti</strong> negli anni 1883 e 1884<br />

Dopo qualche tempo la risoluzione era presa: il buon giovane voleva farsi sacerdote. Ma<br />

come? e quando? Il buon coadiutore gli fece riprendere gli studii nelle ore libere dal lavoro, e<br />

finalmente, piacendo a Dio, lo avviò al nostro Oratorio di Torino. {58 [66]}<br />

Caro Oratorio, quante anime elette, quante anime preziose al cospetto di Dio vennero già<br />

fra le tue sacre mura! Il mondo certi misteri di grazia li spregia perchè non li conosce. Oh buon<br />

Dio! quel giorno in cui non ci manderete più di queste anime segnerà il tempo di abbandono per<br />

noi. Il nostro Vincenzo toccava allora il 21° anno di età. Esaminato dai Superiori nella vocazione<br />

e negli studii fatti, fu ascritto tra i figli di Maria e mandato fra i medesimi in S. Pier d'Arena,<br />

perchè quivi compisse il Ginnasio. Dopo tre altri anni vestiva in Torino nella chiesa di Maria<br />

Ausiliatrice l'abito chericale. Qual giorno di gioia ineffabile non fu mai quello per lui! Venne<br />

annoverato allora fra gli ascritti Salesiani e dopo un anno di prova emise i santi voti perpetui.<br />

Di lui chierico poteasi ripetere il detto di S. Pier Damiani (Opusc. 12°, capo 15°): Quae<br />

sit mens, ex veste colligitur. Dalla veste si raccoglie la qualità dell'animo e l'intendimento della<br />

persona. Era un degno alunno del Santuario. La frequenza ai SS. Sacramenti, l'osservanza<br />

esattissima delle regole, l'umile sottomissione ai Superiori, ecco la vita del Ch. Vincenzo<br />

Reggiori. Non occorreva, no, che i Superiori coi rendiconti mensuali o con altri mezzi, che la<br />

industre lor carità sa suggerire, dovessero animarlo all'adempimento <strong>dei</strong> suoi doveri. Non era<br />

d'uopo che l'animassero ad occupare saggiamente il tempo, che non nè perdeva un sol minuto:<br />

non allo studio, che anzi dovevan limitargliene le ore; non alle pratiche di pietà, perchè ne era<br />

osservantissimo.<br />

Fin dal primo anno fu occupato nell'assistenza {59 [67]} degli artigiani. « Nel mese di<br />

Settembre del 1881, scrive di lui il direttore della Tipografia, per tratto della Divina Provvidenza,<br />

i compositori e gl'impressori tipografi si avevano la bell'anima di D. Vincenzo Reggiori per<br />

assistente. La sua permanenza in tipografia fu ritenuta quale una benedizione del cielo. Tutti i<br />

giovani affermano la stessa cosa e tuttora quanti son rimasti fra noi lo ricordano co' sentimenti<br />

più vivi di stima e di riconoscenza.<br />

« Nel suo cuore ferveva l'industre carità del figlio di D. <strong>Bosco</strong> e del vero Salesiano.<br />

Per savio consiglio, in sulle prime volle acquistare una sufficiente idea <strong>dei</strong> modi e degli<br />

usi speciali dell'arte tipografica, non che delle singole attribuzioni di ciascuno <strong>dei</strong> giovani alla<br />

sua cura affidati. Con questi lusinghieri auspizii il caro assistente veniva in mezzo a noi. Suo<br />

studio costante fu trovar modo di allontanare dai giovani ogni pericolo di male e di promuovere<br />

con mille industrie la virtù. Aveva cura speciale <strong>dei</strong> novelli apprendisti nel tempo stesso che il<br />

suo occhio vigile non dimenticava alcuno anche <strong>dei</strong> più anziani. »<br />

Non meno felicemente riuscì nelle altre assistenze ed occupazioni affidategli dai<br />

Superiori.<br />

Posto alla cura e distribuzione del vestiario della casa sapeva provvedere, distribuire ed<br />

accontentare con amorevole sollecitudine per modo che tutti ne lo ammiravano. Non sapeva<br />

tollerare che alcuno della casa si presentasse in cortile con abiti sdrusciti: l'onore e l'interesse<br />

degli altri erano onore ed interesse proprio. Con ammirabile carità cercava fra i giovani, e<br />

specialmente nella stagione invernale, quelli che {60 [68]} poco curavano la pulizia della<br />

persona ed egli medesimo li pettinava e li provvedeva di quanto abbisognavano, di biancheria e<br />

di abiti, sia perchè potessero mantenersi puliti, come anche perchè fosser meglio riparati dal<br />

freddo. Tutto zelo per gli altri, serbava per sè gli abiti peggiori, di tutto sempre soddisfatto,<br />

purchè potesse esercitare con la grande carità verso gli altri la povertà religiosa per sè.<br />

I Superiori mi han posto qua, diceva, non già perchè me ne stia ozioso, ma perchè faccia<br />

santi tutti questi giovani.<br />

Riusciva mirabilmente nell'indurli a frequentare i SS. Sacramenti della Confessione e<br />

della Comunione. Data l'occasione sapeva dire or a questo ed or a quello parole di lode o di<br />

biasimo che producevano mirabili effetti. Testimonio oculare debbo affermare che vidi più volte<br />

partirsi dall'ottimo D. Reggiori taluni <strong>dei</strong> più ostinati nelle mancanze, e piangere, non perchè<br />

temessero castigo, ma per le parole che da lui udivano e pel dolore d'averlo amareggiato. Io ne<br />

era tocco vivamente in cuore e ne ringraziava il Signore.<br />

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