biografie dei salesiani defunti - Don Bosco
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<strong>Don</strong> <strong>Bosco</strong> - Biografie <strong>dei</strong> Salesiani <strong>defunti</strong> negli anni 1883 e 1884<br />
Viveva col corpo lontano ma col cuore tra i suoi confratelli, come ne fan testimonianza le<br />
tante lettere che allora scrisse a' suoi compagni ed a' suoi Superiori. Dopo detto anno ritornò a<br />
noi migliorato e fuor di pericolo; motivo per cui fugli offerta la carica di prefetto nella casa di<br />
Navarra: dove, e per la salubrità dell'aria, e per l'amenità del sito stesso, e per il piccolo numero<br />
<strong>dei</strong> giovani, pareva si sarebbe potuto intieramente rifare, specialmente che mandandolo colà gli<br />
si pose l'obbligazione di anteporre alla cura della {50 [58]} nuova sua occupazione quella della<br />
salute. Parve invero che le cose procedessero bene da principio. Ma ciò fu per breve tempo;<br />
perchè dopo alcuni mesi dacchè era giunto colà, fu di nuovo soprappreso dall'antica malattia che<br />
finì per ridurlo alla tomba. E qui è da udire la parola dell'ottimo suo direttore. - « Da varii giorni,<br />
scrive questi, si lamentava d'un forte mal di capo, ed il giorno 21 Maggio fu obbligato a star in<br />
letto senza che più abbia potuto rialzarsi. Da quel giorno, fino al giorno della sua morte soffrì<br />
dolori acutissimi nel capo con perfetta rassegnazione invocando con viva fede ed affetto grande<br />
Gesù, Maria è Giuseppe. Mi pare, dicevami egli un giorno, che mi piantino <strong>dei</strong> chiodi di vetro<br />
nel capo. In mezzo ai suoi dolori fu sempre rassegnato, allegro e tranquillo. Ricevette più volte la<br />
Santa Comunione. Bastava che io gli domandassi se desiderava che gli fosse portato il Signore<br />
perchè egli mi rispondesse subito: Oh sì, sì! Ed era poi consolante il vedere con quali sentimenti<br />
di pietà riceveva il suo Gesù Sacramentato. - Il giorno 4 Giugno alla sera cadde nel delirio, ed,<br />
eccettuati pochi intervalli di lucidità, passò in quello stato i quattro ultimi giorni di sua vita<br />
mortale. Ci siamo approfittati di uno di questi momenti lucidi per amministrargli, il giovedì a<br />
sera, 7 Giugno, il Santo Viatico e l'Estrema Unzione. Nel suo delirio, invece di cose strane, come<br />
fanno tanti, egli recitava il Pater, l'Ave, il Confiteor, l'atto di Contrizione; poi canterellava<br />
qualche verso dell'Ave, maris stella. Infine, confortato di quanto poteva concedergli nostra Santa<br />
Religione, circondato dai Confratelli della casa, il dì 8 Giugno 1883 rese {51 [59]} la sua<br />
bell'anima a Dio lasciandoci tutti addolorati. Ciascuno di noi aveva perduto un confratello<br />
zelante ed un amico sinceramente caritatevole ed affettuoso.<br />
Fa stupire come in sì breve tempo che passò in questa casa (dalli 15 Ottobre 1882 alli 8<br />
Giugno 1883) abbia saputo accattivarsi l'affetto di tutti, tanto <strong>dei</strong> confratelli quanto <strong>dei</strong> giovani.<br />
La pieghevolezza della mente nostra ai voleri <strong>dei</strong> Superiori e il lavoro assiduo in mezzo<br />
ai giovani, virtù che rifulsero cotanto nel nostro D. Giuseppe, siano anche le virtù nostre e<br />
saremo contenti in fin di vita. Che importa se la nostra vita vien troncata anzi tempo? Purchè i<br />
giorni nostri possano chiamarsi, con l'espressione scritturale, dies pleni, giorni pieni di opere<br />
buone; e poi stiamo tranquilli che anche morendo giovani avremo un premio in paradiso quale<br />
solo si dà ai provetti.<br />
Il ch. Casimiro Nicco<br />
In coelestibus regnis sanctorum habitatio est,<br />
et in aeternum requies eorum.<br />
L'abitazione <strong>dei</strong> giusti è nel regno de' cieli, ove è la loro requie eterna. Vivono essi<br />
quaggiù come pellegrini, perciò non si affezionano alla terra, e chiamansi fortunati se presto<br />
possono {52 [60]} giungere al termine del loro viaggio. Altri li compiangono quando sì presto li<br />
veggono morire, ma essi invece ne vanno contenti, perchè si veggono chiamati per tempo alla<br />
casa del buon Padre celeste Iddio. Questo pensiero ci torna alla mente e ci consola nel ricordare<br />
la morte prematura del Chierico Nicco Casimiro, nostro caro confratello.<br />
Era nato il primo giorno di Marzo dell'anno 1851 in Strambino, diocesi d'Ivrea. I suoi<br />
genitori non erano di elevata condizione, ma possedevano tesoro di cristiane virtù. Cresciuto<br />
negli anni, ebbe presto il felice pensiero di consacrarsi in modo speciale al Signore. Quantunque<br />
nol potesse subito mandare ad effetto, non per questo lasciò andare a vuoto un sì bel pensiero,<br />
ma sempre lo nutrì in cuore. Ad età un po' innoltrata potè finalmente incominciare lo studio del<br />
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