boll giugno 09.indd - Il Santuario di Sant'Antonio
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invi<strong>di</strong>osi: una povertà che <strong>di</strong>venta violenza,<br />
accaparramento.<br />
Non così fu per Santa Chiara: solo per<br />
un grande amore si può accettare e vivere<br />
la povertà. Dietro a Francesco ella aveva imparato<br />
ad amare e seguire il Signore Gesù,<br />
che per noi si fece povero in questo mondo:<br />
“O povertà pia! Te il Signore Gesù Cristo,<br />
in cui potere erano e sono il cielo e la terra,<br />
giacchè bastò un cenno della sua parola e<br />
tutte le cose furono create, si degnò <strong>di</strong> abbracciare<br />
a preferenza <strong>di</strong> ogni altra cosa…<br />
”(FF 2864 Lett. I a S. Agnese <strong>di</strong> Praga).<br />
Anche la clausura che Chiara visse in<br />
S. Damiano trova la sua motivazione più<br />
profonda nell’ottica <strong>di</strong> una povertà vissuta<br />
per amore: povertà <strong>di</strong> spazi (ella stava “rinchiusa”),<br />
povertà anche <strong>di</strong> relazioni esterne,<br />
ma solo esterne, perché, nello stretto spazio<br />
della clausura <strong>di</strong> S. Damiano, Chiara, con la<br />
sua preghiera, abbracciava il mondo.<br />
“La clausura <strong>di</strong> Chiara e delle sue sorelle<br />
nasce dal desiderio <strong>di</strong> amare” con tutte le<br />
fi bre del cuore Colui che, per amor nostro,<br />
tutto si è donato” e <strong>di</strong> “non voler nulla sotto<br />
il cielo”, per entrare completamente per<br />
Dio e per gli uomini nel mistero <strong>di</strong> Cristo<br />
e della Chiesa”(Costituzioni Generali delle<br />
Clarisse, art. 47).<br />
Povertà umiltà – clausura = amore per<br />
Cristo povero e crocifi sso, e per l’umanità<br />
sofferente verso la quale Chiara si volgeva<br />
con la sua compassionevole carità. La carità<br />
è la sintesi <strong>di</strong> tutte le virtù, quella che manifesta<br />
la nostra perfezione e ci unisce a Dio,<br />
perché “Dio è carità”.<br />
Le prime a benefi ciare <strong>di</strong> questa carità<br />
sono state le sorelle <strong>di</strong> S. Damiano e la povera<br />
gente che si rivolgeva alla Santa per<br />
chiedere l’aiuto e il sostegno della preghiera.<br />
Scorrendo il processo <strong>di</strong> Canonizzazione<br />
o rifl ettendo sulla Legenda scritta da Tommaso<br />
da Celano si raccolgono testimonianze<br />
molteplici sulla sollecitu<strong>di</strong>ne che la Santa<br />
aveva verso tutti ed emerge da queste lettu-<br />
conoscere i santi<br />
La voce delle Clarisse: VI a Puntata<br />
7<br />
re un’immagine materna, tenera e delicata,<br />
che si assoggetta lietamente a qualunque<br />
sacrifi cio e privazione.<br />
Nelle lettere <strong>di</strong> S. Chiara ad Agnese <strong>di</strong><br />
Praga noi possiamo osservare, come in uno<br />
specchio, l’orizzonte e la luce della vita contemplativa<br />
<strong>di</strong> Chiara, con un linguaggio trasparente<br />
e comunicativo.<br />
Ecco come si esprime Chiara, scrivendo<br />
ad Agnese <strong>di</strong> Praga: “Colloca i tuoi occhi<br />
davanti allo specchio dell’eternità, e trsformati<br />
interamente, per mezzo della contemplazione,<br />
nell’immagine della <strong>di</strong>vinità <strong>di</strong><br />
Lui…Ogni giorno porta l’anima tua in questo<br />
specchio e scruta in esso continuamente<br />
il tuo volto, perché tu possa adornarti….<br />
dei variopinti fi ori <strong>di</strong> tutte le virtù… In questo<br />
specchio poi rifulgono la beata povertà,<br />
la santa umiltà e l’ineffabile carità… Mira<br />
in alto la povertà <strong>di</strong> Colui che fu deposto<br />
nel presepe e avvolto in poveri pannicelli…<br />
Ve<strong>di</strong> poi al centro dello specchio la santa<br />
umiltà e ancora la beata povertà, le fatiche<br />
e le pene senza numero che Egli sostenne<br />
per la redenzione del genere umano. In<br />
basso contempla l’ineffabile carità, per la<br />
quale volle patire sul legno della croce e su<br />
<strong>di</strong> esso morire della morte più infamante…<br />
”(FF2902-2904 – Lettera IV a S. Agnese <strong>di</strong><br />
Praga).<br />
Chiara è veramente una donna che si<br />
specchia in Gesù. Fissando lo sguardo in<br />
questo specchio, su Gesù Bambino, Gesù<br />
povero e Crocifisso, Gesù Eucarestia, S.<br />
Chiara impara da Lui, si trasforma in Lui.<br />
“La povertà <strong>di</strong> Chiara è così, preziosa<br />
come l’acqua perché <strong>di</strong>ce la semplicità<br />
dell’essere, talmente svuotato <strong>di</strong> se stesso,<br />
incurante <strong>di</strong> ogni proprio <strong>di</strong>ritto, perfino<br />
quello <strong>di</strong> esistere, da non voler altro privilegio<br />
tranne quello, inau<strong>di</strong>to, <strong>di</strong> non avere<br />
e <strong>di</strong> rendere grazie con gioia quando riesce<br />
a donare”(Fonte sigillata, Ancora 1982 –<br />
“Preziosa…nella povertà”).<br />
Clarisse del Monastero<br />
S. Gallo <strong>di</strong> Moggio U<strong>di</strong>nese<br />
La voce del <strong>Santuario</strong> <strong>di</strong> Sant’Antonio GIUGNo 2009