boll giugno 09.indd - Il Santuario di Sant'Antonio
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dere. Quando avrai cominciato a fare così,<br />
ti parrà insopportabile e amaro quanto per<br />
l’innanzi ti era attraente e dolce; e dalle cose<br />
che una volta aborrivi, attingerai grande dolcezza<br />
e immensa soavità”.<br />
Francesco mentre un giorno cavalcava<br />
nei paraggi <strong>di</strong> Assisi, incontrò sulla strada<br />
un lebbroso. E poiché <strong>di</strong> solito aveva grande<br />
orrore dei lebbrosi, fece violenza a se stesso,<br />
smontò da cavallo e offrì al lebbroso un<br />
denaro, baciandogli la mano. E ricevendone<br />
un bacio <strong>di</strong> pace, risalì a cavallo e seguitò<br />
il suo cammino. Trascorsi pochi giorni, prese<br />
con se molto denaro e si recò all’ospizio<br />
dei lebbrosi; li riunì tutti insieme e <strong>di</strong>stribuì a<br />
ciascuno l’elemosina, baciando loro la mano.<br />
Nel ritorno ciò che prima gli riusciva amaro,<br />
cioè vedere e toccare dei lebbrosi, gli si<br />
trasformò veramente in dolcezza (FF 1408).<br />
Anche in questo caso il Signore non va per il<br />
sottile colpendolo nel centro delle sue paure.<br />
Egli stesso, infatti, “rifi utava <strong>di</strong> vederli e<br />
<strong>di</strong> avvicinarsi alle loro abitazioni” (FF1408).<br />
<strong>Il</strong> lebbroso è per Francesco ciò che più gli<br />
fa paura, la sua ombra, la parte <strong>di</strong> sé che<br />
non vorrebbe vedere e sentire e che in tutti<br />
i mo<strong>di</strong> cercava <strong>di</strong> nascondere a se stesso per<br />
conoscere i santi<br />
VI a Puntata<br />
OFM<br />
<strong>di</strong>ventare cavaliere. Ora è arrivato alla batta-<br />
glia fi nale: o scappa, o fa violenza a se stesso<br />
per guardarla in faccia. Anche Gesù afferma:<br />
“il Regno è dei violenti”, <strong>di</strong> coloro cioè che<br />
vincono se stessi con la grazia <strong>di</strong> Dio, con<br />
coraggio e forza. <strong>Il</strong> bacio del lebbroso ha<br />
tutto il sapore <strong>di</strong> chi guarda la morte in faccia<br />
come rischio della morte fi sica e certezza<br />
della morte sociale, ma ha anche il sapore<br />
dell’amore che dà il coraggio <strong>di</strong> trasgre<strong>di</strong>re i<br />
pregiu<strong>di</strong>zi sociali e morali per aprirti alla verità<br />
e alla misericor<strong>di</strong>a <strong>di</strong> Dio. Baciare la mano<br />
del lebbroso signifi ca <strong>di</strong>re: “Mi fi do <strong>di</strong> te Signore<br />
che mi dai la forza <strong>di</strong> vincere le mie<br />
paure, mi affi do a te e alla tua provvidenza<br />
senza più pretendere, senza più comandarti,<br />
senza più cercare solo chi mi approva”.<br />
In quel bacio c’è tutto Francesco con le sue<br />
intuizioni, il suo batticuore, il suo sudore, la<br />
00 0<br />
5<br />
sua paura, il suo farsi violenza. Lì c’è Francesco<br />
che si fi da <strong>di</strong> Dio che a sua volta scommette<br />
nell’uomo. Questo passaggio porta<br />
con sé un primo sentimento che anche tu<br />
puoi sperimentare. Quando vai contro con<br />
la grazia <strong>di</strong> Dio alla tua paura per affrontarla<br />
e l’affronti, quello che poi ti rimane è la<br />
pace. Questa è percepita come un senso <strong>di</strong><br />
leggerezza e una libertà interiore che danno<br />
accesso ad una gioia che abita nel profondo<br />
dell’anima e del corpo. È la gioia e la sod<strong>di</strong>sfazione<br />
<strong>di</strong> aver vinto contro la carne e il<br />
sangue che non possono ere<strong>di</strong>tare il regno <strong>di</strong><br />
Dio (1 Cor 15, 50). Francesco da questo momento<br />
vedrà in modo retrospettivo la propria<br />
vita <strong>di</strong>visa nettamente in due parti: prima e<br />
dopo l’abbraccio del lebbroso. Così egli scrive<br />
nel suo Testamento: “<strong>Il</strong> Signore stesso mi<br />
condusse tra <strong>di</strong> loro e usai con essi misericor<strong>di</strong>a.<br />
E allontanandomi da essi ciò che mi<br />
sembrava amaro mi fu cambiato in dolcezza<br />
<strong>di</strong> anima e <strong>di</strong> corpo, e poi stetti un poco e<br />
uscii dal mondo” (FF 110). <strong>Il</strong> cambiamento<br />
decisivo per Francesco è riconosciuto nell’incontro<br />
del lebbroso, che lo porta non a fare<br />
chissà che cosa, ma ad usare misericor<strong>di</strong>a. È<br />
l’incontro pure spiacevole con il fratello leb-<br />
broso che fa trasformare l’amaro in dolce, la<br />
morte nella rinascita. Spesso sentiamo <strong>di</strong>re:<br />
“Nella mia famiglia non riesco più a pregare<br />
a causa dei miei genitori o <strong>di</strong> mio marito”.<br />
Questo signifi ca che tu non vivi con gli altri<br />
in modo assente, ma sei permeabile alle persone<br />
che ti stanno accanto e ti con<strong>di</strong>zionano.<br />
Non puoi isolarti con il Signore e poi andare<br />
con i “fratelli”, perché spesso sono i “fratelli”<br />
che ti portano dal Signore<br />
Alcune domande per te: Quali sono le<br />
paure che ti impe<strong>di</strong>scono delle scelte <strong>di</strong> vita<br />
decisive? Ce n’è una che riconosci essere alla<br />
base <strong>di</strong> tutte? Una volta riconosciuta, fermati<br />
e prega intensamente il Padre <strong>di</strong> donarti il suo<br />
Spirito affi nché ti suggerisca che cosa devi<br />
fare per vincere te stesso: la pace sia con te!<br />
Fra Lorenzo A.<br />
della fraternita <strong>di</strong> Fanna - PN<br />
La voce del <strong>Santuario</strong> <strong>di</strong> Sant’Antonio GIUGNO 2009