Palermo 6-7 ottobre 2006, congresso CITeS e FISTQ - Damiduck
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effetti tossici collaterali; esistono anche molti dubbi sulla durata<br />
nel tempo dell’effetto terapeutico.<br />
2. la coppettazione. Secondo la MTC, in effetti, una cicatrice<br />
chirurgica interrompe vasi e canali, determinando un ristagno di qi<br />
e xue a monte dell’ostruzione, che costituisce un’indicazione<br />
elettiva all’uso delle coppette.<br />
3. l’agopuntura. Consiste nell’infilare aghi nel sottocutaneo<br />
parallelamente al decorso della cicatrice. Eventualmente possono<br />
essere usati anche punti a distanza sul meridiano passante per<br />
l’area cicatriziale e i punti nodo del meridiano muscolo tendineo<br />
corrispondente. Il risultato è immediato ed in genere stabile nel<br />
tempo.<br />
4. la tecnica osteopatia di “fascial release” (FR). Consiste nel<br />
restituire, strato per la strato, la mobilità fisiologica ai tessuti<br />
interessati, con una tecnica manuale che richiede grande sensibilità<br />
percettiva<br />
5. lo shiatsu. Viene usata la tecnica dei “punti vicini e lontani”,<br />
trattando come kyo l’area interessata dalla cicatrice e come jitsu i<br />
punti importanti energeticamente del meridiano ivi passante, la cui<br />
tonificazione determini un percepibile effetto di dispersione sul<br />
tessuto cicatriziale. Tale effetto si manifesta quasi sempre con<br />
dispersione di calore ed alterazioni locali del microcircolo che<br />
determinano cambiamenti della colorazione cutanea in<br />
corrispondenza della cicatrice.<br />
L’avvenuta neutralizzazione dell’attività disfunzionale della cicatrice<br />
deve essere verificata con la negativizzazione del test di TL.