Palermo 6-7 ottobre 2006, congresso CITeS e FISTQ - Damiduck

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12.06.2013 Views

Tecniche di disattivazione delle cicatrici disfunzionali Dott. Umberto Mosca 1 Circa il 60°% delle cicatrici chirurgiche generano un’attività disfunzionale che si esprime principalmente in una disorganizzazione della posizione del corpo nello spazio. Non è stata ancora evidenziata una cicatrice disfunzionale che non avesse un’influenza sulla postura. L’attività disfunzionale di una cicatrice può facilmente essere evidenziata con il test di localizzazione terapeutica (TL) della kinesiologia applicata, che si è dimostrata in grado di identificare cicatrici o aree disfunzionali di cicatrici fino ad una lunghezza di 0.5 cm. Le cicatrici disfunzionali sono in grado di originare disturbi d’ogni genere; immancabile l’effetto sull’assetto posturale del corpo nello spazio. Ma, soprattutto, le cicatrici disfunzionali si sono dimostrate capaci di interferire in modo molto vario sulla risposta posturale ad altri input disfunzionali sulla postura, come le eteroforie, le disfunzioni occlusali, le intolleranze alimentari, le problematiche psicoemotive, le disfunzioni del sistema cranio sacrale, gli effetti di traumi come il colpo di frusta e così via. E’ anche frequente osservare come, in seguito alla disattivazione di una cicatrice disfunzionali, si possano verificare variazioni del valore di un’eteroforia fino a 5 o 6 diottrie prismatiche o dell’assetto occlusale, in particolare per quanto riguarda la laterodeviazione della mandibola. La valutazione della postura del paziente, così importante per comprendere la patogenesi di tutte le patologie strutturali e di molte patologie viscerali non può quindi prescindere dalla preventiva disattivazione delle cicatrici disfunzionali presenti nel soggetto. Le tecniche descritte nella scarsissima letteratura esistente sull’argomento, quasi interamente originata da studi svolti in ambito CITeS, sono le seguenti: 1. infiltrazione locale con anestetici. Tale tecnica è utilizzata sopratutto in ambito chiropratico introduce nel corpo una sostanza estranea, spesso tossica, capace di dare intolleranze, allergie ed 1 dott. Umberto Mosca, medico chirurgo, specialista in Chirurgia d’urgenza, agopuntore, Osteopata DO, presidente Aiki Shiatsu Kyokai Ithaki, via Compagnoni 5 20129 MILANO E-MAIL: U.MOSCA@CITES.IT

effetti tossici collaterali; esistono anche molti dubbi sulla durata nel tempo dell’effetto terapeutico. 2. la coppettazione. Secondo la MTC, in effetti, una cicatrice chirurgica interrompe vasi e canali, determinando un ristagno di qi e xue a monte dell’ostruzione, che costituisce un’indicazione elettiva all’uso delle coppette. 3. l’agopuntura. Consiste nell’infilare aghi nel sottocutaneo parallelamente al decorso della cicatrice. Eventualmente possono essere usati anche punti a distanza sul meridiano passante per l’area cicatriziale e i punti nodo del meridiano muscolo tendineo corrispondente. Il risultato è immediato ed in genere stabile nel tempo. 4. la tecnica osteopatia di “fascial release” (FR). Consiste nel restituire, strato per la strato, la mobilità fisiologica ai tessuti interessati, con una tecnica manuale che richiede grande sensibilità percettiva 5. lo shiatsu. Viene usata la tecnica dei “punti vicini e lontani”, trattando come kyo l’area interessata dalla cicatrice e come jitsu i punti importanti energeticamente del meridiano ivi passante, la cui tonificazione determini un percepibile effetto di dispersione sul tessuto cicatriziale. Tale effetto si manifesta quasi sempre con dispersione di calore ed alterazioni locali del microcircolo che determinano cambiamenti della colorazione cutanea in corrispondenza della cicatrice. L’avvenuta neutralizzazione dell’attività disfunzionale della cicatrice deve essere verificata con la negativizzazione del test di TL.

Tecniche di disattivazione delle cicatrici disfunzionali<br />

Dott. Umberto Mosca 1<br />

Circa il 60°% delle cicatrici chirurgiche generano un’attività<br />

disfunzionale che si esprime principalmente in una disorganizzazione della<br />

posizione del corpo nello spazio. Non è stata ancora evidenziata una<br />

cicatrice disfunzionale che non avesse un’influenza sulla postura.<br />

L’attività disfunzionale di una cicatrice può facilmente essere<br />

evidenziata con il test di localizzazione terapeutica (TL) della kinesiologia<br />

applicata, che si è dimostrata in grado di identificare cicatrici o aree<br />

disfunzionali di cicatrici fino ad una lunghezza di 0.5 cm.<br />

Le cicatrici disfunzionali sono in grado di originare disturbi d’ogni<br />

genere; immancabile l’effetto sull’assetto posturale del corpo nello spazio.<br />

Ma, soprattutto, le cicatrici disfunzionali si sono dimostrate capaci di<br />

interferire in modo molto vario sulla risposta posturale ad altri input<br />

disfunzionali sulla postura, come le eteroforie, le disfunzioni occlusali, le<br />

intolleranze alimentari, le problematiche psicoemotive, le disfunzioni del<br />

sistema cranio sacrale, gli effetti di traumi come il colpo di frusta e così<br />

via. E’ anche frequente osservare come, in seguito alla disattivazione di<br />

una cicatrice disfunzionali, si possano verificare variazioni del valore di<br />

un’eteroforia fino a 5 o 6 diottrie prismatiche o dell’assetto occlusale, in<br />

particolare per quanto riguarda la laterodeviazione della mandibola.<br />

La valutazione della postura del paziente, così importante per<br />

comprendere la patogenesi di tutte le patologie strutturali e di molte<br />

patologie viscerali non può quindi prescindere dalla preventiva<br />

disattivazione delle cicatrici disfunzionali presenti nel soggetto.<br />

Le tecniche descritte nella scarsissima letteratura esistente<br />

sull’argomento, quasi interamente originata da studi svolti in ambito<br />

<strong>CITeS</strong>, sono le seguenti:<br />

1. infiltrazione locale con anestetici. Tale tecnica è utilizzata<br />

sopratutto in ambito chiropratico introduce nel corpo una sostanza<br />

estranea, spesso tossica, capace di dare intolleranze, allergie ed<br />

1 dott. Umberto Mosca, medico chirurgo, specialista in Chirurgia d’urgenza, agopuntore, Osteopata DO, presidente Aiki<br />

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