Palermo 6-7 ottobre 2006, congresso CITeS e FISTQ - Damiduck

che si è sottoposta alla chemio perché i familiari l’hanno
praticamente obbligata, se non avessero insistito tanto lei
avrebbe rinunciato e avrebbe atteso passivamente la morte.
Poi si zittisce e sembra non voler andare avanti. Provo a
sollecitarla con qualche domanda ma non ottengo grandi
risultati: mi risponde si, no, silenzio.
Allora la invito a sedersi sul lettino e comincio a “sentirla”
ed a farmi sentire. Inizio da quello che utilizzo sempre in
prima istanza cioè da quel trattamento generale che ha lo
scopo di ottimizzare per quanto possibile lo stato energetico
del soggetto e che si deve eseguire almeno 4 o 5 volte
prima di andare in profondità e di sostituirlo con il
trattamento specifico legato a quella malattia e che
comunque contiene la maggior parte del trattamento
generale.
Quindi meridiano dello Stomaco a destra e a sinistra e
meridiano del Grosso Intestino a destra e a sinistra al fine di
rinvigorire gli organi e i visceri partendo dai punti del
meridiano dello Stomaco protettivi, cioè quelli capaci di
arginare la progressione delle energie perverse (3ST, 14ST,
15ST, 30ST). Al termine le chiedo di esprimermi le sue
sensazioni se ha “sentito” qualche cosa di diverso ed in tal
caso ciò che ha “sentito”. Mi risponde molto fredda ed un
po’ seccata che se una persona sta morendo non può sentire
altro che sta morendo. Accetto passivamente la sua rabbia e
le fisso il prossimo appuntamento al quale mi dichiara non
sa se verrà. Invece la settimana successiva all’ora stabilità
bussa alla porta del mio ambulatorio entra e mi aggredisce
dicendo che lo Shiatsu non funziona perché ha vomitato per
una settimana e l’oncologo le aveva garantito che invece
grazie allo Shiatsu la chemio sarebbe stata meno pesante.
Cerco di spiegarle che non ho la bacchetta magica e che
quella era la prima volta, ma lei replica, andando a sedersi
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