Palermo 6-7 ottobre 2006, congresso CITeS e FISTQ - Damiduck

seguirli, ad aiutarli ad affrontare stati d’animo così difficili,
da pensare di non farcela più. Ormai questa è una realtà
consolidata che non può più essere nascosta: molti malati
oncologici si avvalgono di quelle che vengono definite
Medicine Integrative, anche quando sono non sempre
accettate o conosciute dagli oncologi tradizionali.
Ogni volta che si parla di medicine non convenzionali o
integrative in campo oncologico si rischia di creare false
attese ed improprie speranze o di ingenerare confusione,
soprattutto fra i non medici. La storia dell’oncologia è
costellata di “sieri” e “rimedi” miracolosi, i quali, lungi
dall’aver dimostrata validità, hanno spesso indotto i
pazienti ad interrompere terapie utili ed efficaci. È
assolutamente necessario,quindi, ribadire, che il cancro è
una malattia grave e complessa, la cui prognosi dipende
dalla precocità della diagnosi e dalla radicalità delle cure
chirurgiche e mediche, farmacologiche e radianti.
Le medicine integrative in genere possono avere un ruolo di
supporto ed inserirsi nel campo della terapia adiuvante,
migliorando la qualità della vita, riducendo gli effetti
collaterali dei farmaci e stimolando la cenestesi. Oggi, non
solo l’aspettativa di vita, ma anche e soprattutto la qualità
della vita del paziente oncologico sono radicalmente
cambiate, e pertanto le medicine non convenzionali quali lo
Shiatsu, l’Agopuntura ed altre possono inserirsi molto bene
nella gestione complessiva del portatore di neoplasia, ma
senza nel modo più assoluto, volersi sostituire ai trattamenti
convenzionali, che restano quelli cui affidare lo scopo di
arginare od eliminare la progressione neoplastica. La
letteratura medica ha recentemente sottolineato che lo
Shiatsu, l’Agopuntura ed il Tui Na sono in grado di ridurre
alcuni comuni disturbi dei portatori di tumori maligni quali
vomito, astenia, anoressia.
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