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Tarquinio Sini - Sardegna Cultura

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GLI SVENEVOLI ABBRACCI DELLE DIVE<br />

el 1914 ebbi un desiderio, tra i troppi che ho sempre avuto, e fu<br />

«Nquello di “entrare in cinematografo”. Torino, allora, era la città cinematografica<br />

per eccellenza … Non so con precisione perché mi appassionai<br />

all’Arte, cosiddetta, cinematografica, ma quel flusso e riflusso di donne<br />

esotiche nonché (per esigenza di mestiere) fatali, credo abbia influito non<br />

poco». Abbandonata la redazione del Pasquino, <strong>Sini</strong> entra quindi alla Savoia<br />

Film, dove lavora come sceneggiatore e scenografo: «Non ebbi più voglia,<br />

durante quel periodo, di fare il pittore; preferivo costruire i miei quadri<br />

sullo sfondo della Natura che, allora, mi parlava con voce possente, con<br />

personaggi vivi».<br />

Al termine del conflitto, che aveva causato la chiusura delle case cinematografiche,<br />

<strong>Sini</strong> si trasferisce a Roma, immancabilmente attratto dall’ambiente del<br />

cinema muto, quello «degli smanciosi divi imbrillantinati, oppressi dalle cambiali<br />

e dalle stellissime che campavano a prestazioni sessuali e latte corretto»,<br />

per dirla con Gec (Enrico Gianeri), illustratore e storico della caricatura.<br />

Lavora, stavolta come cartellonista, prima alla Cines e poi all’Unione Cinematografica<br />

Italiana, realizzando i manifesti per le pellicole più in voga del<br />

momento, sempre «con quella particolare<br />

disinvoltura che talvolta rasenta<br />

la delinquenza: dalla scena più patetica<br />

che fantasia d’innamoramento<br />

poteva immaginare: un bacio imbalsamato<br />

su due bocche avide, in barca,<br />

sopra un laghetto artificiale, sotto<br />

la luna, l’eterna luna, sempre complice<br />

di tutte le puzzonate che si commettono<br />

in nome dell’amore, dell’arte<br />

o che so io».<br />

Collabora con le più prestigiose riviste<br />

cinematografiche (Fortunio,<br />

Contropelo e L’illustrazione dell’Arte<br />

28. Copertina del Fortunio, Roma, a. I, n. 6,<br />

15 agosto 1920.<br />

28<br />

29. Copertina del Fortunio, Roma, a. I, n. 7,<br />

30 agosto 1920.<br />

29<br />

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