You also want an ePaper? Increase the reach of your titles
YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.
NOTE<br />
…<br />
39 Da documenti d’archivio risulta, invece, che la sacrestia e la relativa stanza superiore furono costruite<br />
tra il 1850 ed il 1853. Fra i documenti si segnalano una richiesta <strong>di</strong> costruzione avanzata dalla Fabbriceria in<br />
data 10 giugno 1847, e citazioni <strong>di</strong> spesa dai registri <strong>di</strong> cassa della chiesa parrocchiale. A titolo d’esempio, in data<br />
30 <strong>di</strong>cembre 1850 si cita una spesa <strong>di</strong> L. 131,7 per la “Fabbrica della sacrestia all’oratorio della Beata Vergine<br />
d’Erbia”. Inoltre, solo a partire dal 1854 si segnalano spese per dotare la sacrestia delle sacre suppellettili.<br />
40 Angeli don Battista, nato nel 1810, fu or<strong>di</strong>nato sacerdote nel 1835, svolgendo la sua missione interamente a<br />
<strong>Casnigo</strong> quale confessore, pre<strong>di</strong>catore e maestro elementare. Morì nel 1875.<br />
41 Per queste opere la Sig. Teresa Rillosi <strong>di</strong> Bergamo versò L. 224, da aggiungere ad altre 224 versate l’anno<br />
precedente per lavori <strong>di</strong> indoratura eseguiti presso il santuario. Globalmente si spesero L. 1271.<br />
42 Dai registri comunali e parrocchiali non risulta essere deceduto in quel periodo nessun Mignani Francesco. Si<br />
può ipotizzare che il Donadoni, essendo ormai lontano da <strong>Casnigo</strong> quando scrive le sue note storiche, abbia dato<br />
per morto Mignani Francesco in luogo del fratello Mignani Giovanni Battista, <strong>di</strong> cui si parla nel capitolo de<strong>di</strong>cato ai<br />
romiti.<br />
43 La fabbriceria in data 16 marzo 1875, in una richiesta per l’ingran<strong>di</strong>mento della chiesa in<strong>di</strong>rizzata al sub<br />
economo <strong>di</strong> Clusone, faceva valere, onde ottenerne l’autorizzazione da quest’ultimo, anche problemi <strong>di</strong> scarsa<br />
capienza della chiesetta.<br />
44 Albrici don Cristoforo, <strong>di</strong> Vilminore, fu arciprete <strong>di</strong> <strong>Casnigo</strong> dal 1859 al 1869, anno in cui fu trasferito a Suisio,<br />
ove fu parroco fino al 1898, anno della morte.<br />
45 Pietro Luigi Speranza, nato a Piario nel 1801, fu vescovo <strong>di</strong> Bergamo dal 1854 alla morte avvenuta nel 1879.<br />
46 Dal 1875 al 1882 esiste nota delle offerte levate da una cassetta presso l’opificio Testa, ammontanti a L.<br />
300,91.<br />
47 Lo stabile d’Erbia fu acquistato, nel 1867, dal Demanio (proprietà fon<strong>di</strong>aria dello stato) ad opera del<br />
signor Ruggeri Giacomo fu Giuseppe, che, in data 8 febbraio 1875, <strong>di</strong>chiarò <strong>di</strong> averlo acquistato per<br />
conto del Santuario . Rossi Luigi, la persona cui era apparsa la Madonna e proprietario del terreno su cui<br />
sorgeva la chiesa, confinante con la proprietà del Ruggeri, in data 11 ottobre 1875 riconobbe alla fabbriceria il<br />
<strong>di</strong>ritto <strong>di</strong> ampliare la chiesa a mattina, mantenendo però la proprietà del terreno. In seguito, in data 3 marzo 1879<br />
il Ruggeri cedette a Rossi Luigi, una parte del fienile ed il Rossi cedette al Ruggeri uno spazio <strong>di</strong> terreno<br />
sufficiente per l’ampliamento della chiesa, verso l’attuale piazzale. Il rimanente della proprietà fu ceduta dai Rossi<br />
alla chiesa nel 1917.<br />
48 L’organo fu costruito nel 1885 a spese del Rag. Bernar<strong>di</strong>no Bonandrini, che però ne volle mantenere<br />
l’esclusiva ed assoluta proprietà fino alla morte. Tale organo fu ampliato nel 1939, ad opera della <strong>di</strong>tta fratelli<br />
Pedrini <strong>di</strong> Cremona, per la somma <strong>di</strong> L. 6.000.<br />
49 Questa cappella, meglio nota come “Trebulina ‘e Prédal” fu costruita a spese <strong>di</strong> Mignani Giovanni, il quale ne<br />
conservò la proprietà, autorizzando tuttavia l’arciprete <strong>di</strong> <strong>Casnigo</strong> a prelevare le elemosine dalla cassetta presso<br />
la cappella, perché fossero impiegate in opere <strong>di</strong> culto alla Madonna d’Erbia e per la manutenzione della cappella<br />
stessa.<br />
Il suddetto Mignani Giovanni, era figlio <strong>di</strong> Santo (Triscì) e Imberti Maria Giovanna ed era nato a <strong>Casnigo</strong> nel<br />
1841.<br />
50 Pietre piatte, un tempo usate per la copertura degli e<strong>di</strong>fici. In <strong>di</strong>aletto sono conosciute come “piode”.<br />
51 Il progetto è opera degli architetti Crivelli e Licinelli <strong>di</strong> Bergamo. Il preventivo <strong>di</strong> spesa per le opere<br />
ammontava a L. 3392, al netto <strong>di</strong> quanto veniva donato o reperito sul posto.<br />
52 Oggi il vescovo <strong>di</strong> Bergamo Gaetano Camillo Guindani ha solennemente benedetto questo santuario<br />
de<strong>di</strong>cato alla Beata Vergine Maria d’Erbia. Erano presenti: il canonico Valenti, arciprete <strong>di</strong> Nembro, i parroci <strong>di</strong><br />
Leffe, Barzizza, Cazzano, Peia e Ponte Nossa oltre all’arciprete <strong>di</strong> <strong>Casnigo</strong> e molti altri sacerdoti accompagnati<br />
dal popolo.<br />
Mons. Gaetano Camillo Guindani, cremonese, fu vescovo <strong>di</strong> Bergamo dal 1879 al 1904, anno della morte.<br />
53 Mons. Camillo Guindani bene<strong>di</strong>ce oggi (10 maggio 1885) tre campane per il santuario d’Erbia, collocate per<br />
l’occasione in mezzo alla Piazza Vecchia, davanti all’ingresso della chiesa parrocchiale. Largo il concorso del<br />
popolo anche dalle parrocchie vicine. Autore e fon<strong>di</strong>tore dei bronzi è il Sig. Monzini <strong>di</strong> Bergamo, il loro peso<br />
complessivo è <strong>di</strong> 188,9 Kg. Il nome della campana maggiore è Maria Teresa e padrino fu il Sig. Benedetto Zilioli,<br />
pubblico notaio; quello della me<strong>di</strong>a è Rachele e padrino fu Zilioli Bortolo fu Luigi; quello della più piccola è Virginia<br />
e madrina fu la Signora Ra<strong>di</strong>ci Eugenia vedova Muggiani. La nota è tratta dal “Libro dei Battesimi 1876 – 1891”.<br />
79