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musicale e pre<strong>di</strong>cazione.<br />
L’arciprete Donadoni tuttavia, due anni dopo, avverte che la festa in onore della Madonna, per<br />
l’avvenuto ampliamento del santuario, può essere celebrata anche in Erbia ed in<strong>di</strong>ca, come data più<br />
opportuna, la quarta Domenica <strong>di</strong> settembre 15 .<br />
Si ha certezza della celebrazione, a settembre, della festa in Erbia solo a partire dall’anno 1888, quando<br />
sappiamo si celebrava la messa seguita dal bacio della reliquia e dalla bene<strong>di</strong>zione delle medaglie con<br />
l’immagine della Madonna. Tale festa si svolgeva però nella seconda domenica <strong>di</strong> settembre ed è attestata<br />
sicuramente sino 1906. Nel 1907, infatti, l’arciprete don Vittorio Cambianica nella relazione composta in<br />
occasione della visita pastorale del vescovo Ra<strong>di</strong>ni Tedeschi, <strong>di</strong>chiara che, nel giorno dell’apparizione, si celebra<br />
un buon numero <strong>di</strong> messe al santuario, mentre la messa cantata, il panegirico, e i vespri solenni si celebrano<br />
nella chiesa parrocchiale la seconda Domenica <strong>di</strong> settembre. Al santuario poi si celebra tutte le Domeniche da<br />
aprile a settembre.<br />
Da questo momento la festa del 5 agosto si svolgerà sempre sul luogo dell’apparizione, in Erbia. Dal<br />
1927, alla solennità del 5 agosto, grazie ad un legato delle sorelle Rossi (Zebì), si aggiungerà la celebrazione <strong>di</strong><br />
una messa al santuario nel giorno 6 agosto, per commemorare l’anniversario della Seconda Apparizione. Dopo le<br />
in<strong>di</strong>menticabili cerimonie dell’incoronazione della Madonna del 1929, le solennità del 5 e 6 agosto trovano un<br />
risalto particolare in concomitanza con anniversari significativi. In tali circostanze la devozione dei Casnighesi per<br />
la loro Madonna si manifesta anche con processioni ed esteriorità, mentre continuo, umile e silenzioso è il<br />
pellegrinare quoti<strong>di</strong>ano verso il santuario, meta <strong>di</strong> persone <strong>di</strong> ogni età e provenienza, che vi salgono, sovente a<br />
pie<strong>di</strong>, in cerca <strong>di</strong> tranquillità e serenità fisica e spirituale.<br />
NOTE<br />
…<br />
5 L’altare <strong>di</strong> S. Vincenzo Ferrari e S. Francesco da Paola nella chiesa parrocchiale, abbattuto nel 1979, si<br />
trovava ove oggi è collocato il battistero con l’ancona della Pentecoste, proveniente dalla chiesa <strong>di</strong> s. Spirito,<br />
ovvero al primo altare a sinistra entrando dalla porta maggiore. Prendeva nome da un <strong>di</strong>pinto con l’immagine dei<br />
due santi, ancor oggi esistente tra la quadreria della parrocchiale. A partire dal 1824 venne denominato anche<br />
altere della Madonna d’Erbia per via <strong>di</strong> un’immagine della Prima Apparizione, <strong>di</strong>pinta dal pittore Bombar<strong>di</strong>eri<br />
<strong>di</strong> Gan<strong>di</strong>no nel 1823 – 24, che occupava la sommità dell’altare stesso. Il quadro, costato L. 38,6 è ancora oggi<br />
esposto nella chiesa parrocchiale su un apposito trono collocato presso l’altare <strong>di</strong> S. Sebastiano, sulla destra<br />
entrando dalla porta maggiore.<br />
…<br />
8 Calvi Donato, “Effemeride Sacro Profana <strong>di</strong> quanto <strong>di</strong> memorabile sia successo in Bergamo, sua <strong>di</strong>ocesi et<br />
territorio dai suoi principi sino al corrente anno”, Milano, 1676, Vol. II, p. 431 titolo 6: “1550 5 agosto . Con<br />
particolar veneratione hoggi s’honora l’imagine della B. Vergine del Presepio detta la Madonna d’Erbia, che è<br />
posta sopra il muro <strong>di</strong> una casa, ragione del vivente don Salvatore Pietro Giorgi famigliare <strong>di</strong> mons. Vescovo<br />
Daniele Giustiniani, nella cura <strong>di</strong> <strong>Casnigo</strong>, della valle <strong>di</strong> Gan<strong>di</strong>no, <strong>di</strong> cui narrasi, che l’anno predetto, per il<br />
continuo concorso <strong>di</strong> genti a quella beata immagine, restando molto danneggiati i campi del padrone, si risolvé<br />
quello levarne l’occasione, con levarne dal muro la Santa effige. Così presa una zappa levò via tutta quella<br />
pittura, in modo che nulla più si vedeva. Ma la mattina seguente, pro<strong>di</strong>giosamente, ecco la benedetta<br />
immagine rinnovata, come era prima e successivamente conservata da Dio ad honore della sua santissima<br />
Madre, che qui continue gratie riparte à suoi devoti”.<br />
…<br />
12 I registri parrocchiali riportano celebrazioni <strong>di</strong> messe cantate all’altare della Madonna d’Erbia in parrochia per<br />
ottenere il bel tempo nel 1853, 1871, 1872, mentre registrano processioni, seguite dalla celebrazione <strong>di</strong> tre<br />
messe al santuario onde ottenere la pioggia, nel 1849, 1855, 1859, 1893. Nel 1882, l’arciprete Donadoni, nella<br />
relazione preparatoria alla visita pastorale <strong>di</strong> mons. Giundani, scrive: “in occasione <strong>di</strong> siccità si fa la processione<br />
al santuario d’Erbia, oppure in parrocchia con la reliquia <strong>di</strong> S. Panaflera”.<br />
13 Nella relazione in occasione della visita pastorale <strong>di</strong> mons. Speranza del 1861 vi è l’unica descrizione<br />
conosciuta del primo santuario, costruito tra la fine del ‘700 e gli inizi dell’800: “il santuario d’Erbia è <strong>di</strong><br />
recente costruzione. Non ha che l’altar maggiore in legno de<strong>di</strong>cato alla nascita <strong>di</strong> Nostro Signore con <strong>di</strong>pinto <strong>di</strong><br />
pregiatissimo autore [Querena]. Sulla parte sinistra <strong>di</strong> chi entra vi è la nicchia in cui coperta <strong>di</strong> velo è l’immagine<br />
miracolosa. Questa fu benedetta il 5 ottobre 1813. La sacrastia alla quale si entra per ingresso dalla parte della<br />
Epistola [cioè sulla destra] sebbene piccola è adatta al bisogno. Da essa per una scaletta si accede ad una<br />
stanza superiore che serve <strong>di</strong> cucina per il concorso dei forestieri che visitano il santuario. Essendo<br />
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