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Untitled - Comune di Casnigo

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superiore, con ai lati San Giovanni Battista e Santo Stefano e, inscritti in due ton<strong>di</strong> a fondo oro, la Vergine e<br />

l’Angelo Nunziante. Nel mezzo <strong>di</strong> quello inferiore si trova invece la SS. Trinità con ai lati San Pietro Martire e San<br />

Defendente, mentre nella predella, in un<strong>di</strong>ci ton<strong>di</strong>, sono riprodotte <strong>di</strong>ciassette figure e più precisamente, da<br />

sinistra a destra, un santo vescovo, San Sebastiano, due apostoli, un apostolo e San Giacomo Maggiore, i Santi<br />

Pietro e Paolo, il Cristo bene<strong>di</strong>cente, i Santi Giovanni Evangelista e Andrea, un apostolo e San Bartolomeo, due<br />

apostoli, San Rocco e Santa Lucia.<br />

La volta del presbiterio.<br />

Nella volta del presbiterio sono <strong>di</strong>pinte scene della passione <strong>di</strong> Gesù, i quattro evangelisti abbinati ai simboli<br />

che li rappresentano ed ai quattro dottori della Chiesa, la SS. Trinità, l’Eucarestia, il Battesimo <strong>di</strong> Cristo, la<br />

Trasfigurazione e l’Incoronazione della Vergine.<br />

Nell’imbotte dell’arco sono raffigurati do<strong>di</strong>ci profeti: Daniel, Geremia, Abacus, Elia, Mosè, Giovanni Battista,<br />

Davide, Zaccaria, Ezechiele, Giona, Enoc, Eliseo.<br />

Il fronte dell’arco sacro.<br />

Sul fronte dell’arco sacro, verso la navata, è <strong>di</strong>pinto il grande affresco del ‘Giu<strong>di</strong>zio Universale’, attribuito a<br />

Cristoforo Baschenis il Vecchio, realizzato negli ultimi decenni del cinquecento e del quale sono state<br />

riscontrate straor<strong>di</strong>narie analogie con i cicli <strong>di</strong> Urgnano e <strong>di</strong> Lallio: il ‘Giu<strong>di</strong>zio’ <strong>di</strong> <strong>Casnigo</strong> è più semplificato, ma<br />

nel gruppo degli eletti compaiono personaggi che sembrano tratti dallo stesso cartone.<br />

La parte superiore dell’affresco rappresenta la corte celeste con al centro la ‘Deesis’: San Giovanni Battista e<br />

Maria come intercessori per l’umanità ai pie<strong>di</strong> del Cristo giu<strong>di</strong>cante.<br />

San Giovanni Battista, tra l’altro, è anche il Patrono <strong>di</strong> <strong>Casnigo</strong>.<br />

Il Cristo, rappresentato nello stile gotico, fa riferimento alla letteratura neo – testamentaria: le tre fonti cui si<br />

accede per il ‘Giu<strong>di</strong>zio Universale’ sono infatti il Vangelo secondo Matteo, l’Apocalisse <strong>di</strong> San Giovanni e la prima<br />

lettera <strong>di</strong> San Paolo ai Corinti. Gesù è circondato dagli strumenti della Passione ed è l’unico giu<strong>di</strong>ce. Egli esprime<br />

il suo verdetto con la posizione delle braccia: alza il destro per assolvere i giusti e abbassa il sinistro per<br />

condannare i peccatori.<br />

Nella parte inferiore, a sinistra, troviamo nel centro della scena l’arcangelo Gabriele vestito da capitano delle<br />

milizie celesti, completamente armato e in atto <strong>di</strong> pesare le anime sulla bilancia che <strong>di</strong>vide gli eletti dai dannati; a<br />

destra, i demoni spingono invece i condannati all’inferno nelle fauci del drago. La scritta nell’angolo a sinistra,<br />

VENITE BENEDICTI AD GLORIA[M] [A]ETERNAM, racchiude gli eletti; lungo tutto l’affresco è riportata più volte la scritta<br />

SURGETE MORTUI VENITE AD JUDICIUM, mentre, nell’angolo a destra, l’iscrizione VENITE MALEDICTI IN IGNEM ETERNUM<br />

delimita i dannati che vengono spinti nel fuoco eterno rappresentato dalle fauci del mostro.<br />

Sopra la testa del drago sono nell’or<strong>di</strong>ne riportate le lettere “MAI” <strong>di</strong> non sicura interpretazione. Di fronte a San<br />

Michele, il Diavolo tenta <strong>di</strong> alterare il giu<strong>di</strong>zio a proprio vantaggio: si appoggia in modo fraudolento su un piatto<br />

della bilancia per aumentare il peso dei peccati ed accrescere il numero delle sue future prede.<br />

Nella corte celeste compaiono, invece, molti santi facilmente riconoscibili per gli attributi iconologici che li<br />

caratterizzano.<br />

La cornice <strong>di</strong> sinistra reca la data 1611 e la scritta “SUB TUUM / PRESIDIUM / CONFUGINUS / SANTA DEI / GEMINIX”;<br />

contiene un’ ‘Annunciazione’, anch’essa datata 1611 ed attribuita a Domenico Carpinoni. La cornice <strong>di</strong> destra<br />

contiene invece una tela che rappresenta la SS. Trinità con i Santi Marco, Carlo e Giovanni Battista, è firmata e<br />

datata ‘F. Zuccus MDCXII’ ed è stata donata da tale ‘Giovo Avogadri Citta<strong>di</strong>n <strong>di</strong> Bargomo’ del quale compare, in<br />

basso a destra, il volto <strong>di</strong>pinto.<br />

Giu<strong>di</strong>zio Universale.<br />

Alla destra <strong>di</strong> Gesù e da sinistra a destra, guardando l’affresco, si riconoscono: San Defendente con la mazza;<br />

Sant’Ilarione, ma potrebbe essere anche Giobbe, con il corpo deturpato da bubboni; San Pietro da Verona<br />

martire, domenicano, con il pugnale nel cranio, il coltello nel petto, il giglio e il libro; Santa Caterina d’Alessandria<br />

con la ruota dentata, la corona e la palma del martirio; Maria Maddalena con i capelli lunghi e il vaso dell’olio<br />

profumato; Santa Caterina da Siena con il giglio, il crocefisso e le stimmate; Sant’Orsola con il bastone dei<br />

pellegrini sormontato dal vessillo cristiano della vittoria, la corona e il lussuoso manto; Santa Chiara con l’abito<br />

grigio del suo or<strong>di</strong>ne e l’ostensorio; Santa Apollonia con la tenaglia e il dente, simboli del suo martirio; Sant’Agata<br />

con le mammelle sul piatto; San Francesco con il crocefisso e le stimmate; e quattro apostoli con i pie<strong>di</strong> calzati <strong>di</strong><br />

sandali – simbolo della vocazione apostolica –; Bartolomeo con il coltello alzato, strumento del suo martirio;<br />

Andrea con la croce; Giovanni Evangelista, una figura giovane con il libro in mano; Pietro con la doppia chiave.<br />

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