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Untitled - Comune di Casnigo

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GLI ARREDI LIGNEI<br />

Il coro e l’organo.<br />

Di gusto barocco sono il coro e l’organo. Il coro, in legno <strong>di</strong> noce intagliato con motivi floreali e putti, è attribuito<br />

alla bottega dei Fantoni ed è sud<strong>di</strong>viso in due tronconi posti ai lati del presbiterio con uno degli stalli che funge<br />

da porta per il campanile e per la sacrestia.<br />

La cornice e la cantoria dell’organo sono realizzati in legno dolce e sono abbelliti da elementi decorativi –<br />

cariati<strong>di</strong>, fregi, cimase e modanature – originariamente stuccati e dorati. La data 1792, riportata sulla cassa<br />

dell’organo, è invece relativa ad un intervento <strong>di</strong> restauro.<br />

I banchi.<br />

Due tra i banchi del Santuario portano incisi gli stemmi delle famiglie offerenti.<br />

Uno in particolare, corrisponde a quello della famiglia Valota. Non ci risulta che tale cognome appartenesse a<br />

qualche famiglia <strong>di</strong> <strong>Casnigo</strong>, pertanto, come per la pala d’altare <strong>di</strong> Francesco Zucco, l’offerente potrebbe<br />

provenire anche da un altro luogo.<br />

I CICLI PITTORICI<br />

Gli affreschi del portico.<br />

Gli affreschi che decorano il portico sono perlopiù settecenteschi.<br />

Le volte rivelano però ancora tracce <strong>di</strong> decorazioni cinquecentesche, così come cinquecenteschi sono gli<br />

affreschi della ‘Natività’, nella lunetta sopra l’architrave d’ingresso, e il ‘Battesimo <strong>di</strong> Gesù’, del quale rimangono<br />

solo alcuni resti nella prima campata a sud.<br />

Gli ex voto.<br />

I numerosi ex voto affrescati su entrambe le pareti della navata quattrocentesca riportano in caratteri gotici la<br />

data della loro esecuzione, oltre alla scritta de<strong>di</strong>catoria, al nome dell’offerente ed alla località <strong>di</strong> provenienza. Il<br />

toponimo <strong>Casnigo</strong>, in particolare, compare qui nelle forme: ‘Cacenicho’, ‘Chazenigo’, ‘Chacenico’ e<br />

‘Caznigo’. Sono perfettamente leggibili le date 1491, 1495, 1565 sulla parete destra e 1508, 1511, 1518 su<br />

quella sinistra. Alcuni degli ex voto, ed in particolare quelli eseguiti nel XVI secolo, sono articolati in eleganti<br />

polittici e raffigurano, a fianco della SS. Trinità, le figure dei santi <strong>di</strong> maggiore devozione ed in particolare i santi<br />

Rocco e Sebastiano invocati a protezione della peste.<br />

Queste pitture risultano spesso come variazione <strong>di</strong> un modulo consueto e sono significative del desiderio <strong>di</strong><br />

<strong>di</strong>stinzione del committente.<br />

Due in particolare, si segnalano tra le altre per il soggetto rappresentato: la Madonna in trono, sulla parete<br />

sinistra, e la Madonna <strong>di</strong> Loreto, su quella destra. Maria, nella Madonna in trono, siede solenne e severa tenendo<br />

tra le mani il Bambino Gesù rivolto verso l’osservatore.<br />

Colpisce in questo magnifico affresco il possente corpo <strong>di</strong> Maria, a significare che Dio la creò maestosa per<br />

accogliere il Cristo incarnato.<br />

La monumentalità della figura della Madonna è ben rappresentata dal vestito ornato <strong>di</strong> grossi fiori rossi che,<br />

oltre a dare colore, conferiscono all’insieme volume e plasticità.<br />

La Madonna <strong>di</strong> Loreto è <strong>di</strong>pinta al centro <strong>di</strong> un polittico che vede il soggetto principale sormontato da una bassa<br />

e<strong>di</strong>cola con inscritta la SS. Trinità e affiancato da due or<strong>di</strong>ni <strong>di</strong> arcate che racchiudono, a sinistra, San Giovanni<br />

Battista e San Rocco, a destra, San Martino e San Girolamo.<br />

L’immagine della Madonna col Bambino seduta sul tetto <strong>di</strong> una casa che, sorretta da quattro angeli, viene<br />

trasportata in volo, si riferisce al racconto legato al Santuario <strong>di</strong> Loreto.<br />

Esso narra che la casa <strong>di</strong> Maria e Giuseppe a Nazaret, dove era apparso l’arcangelo Gabriele ad annunciare la<br />

nascita <strong>di</strong> Gesù, fu portata in salvo dagli angeli nel 1291, quando i saraceni cacciarono i cristiani dalla<br />

Terrasanta, dapprima sulla costa della Dalmazia, poi a Loreto, nelle Marche.<br />

Il polittico dell’altare maggiore.<br />

Di grande interesse è il polittico attribuito a Giovanni Marinoni ed alla sua scuola, contenuto da un’ancona <strong>di</strong><br />

matrice milanese, finemente lavorata e dorata nelle colonnine, nei capitelli e nelle cornici. L’opera, composta da<br />

sei scomparti <strong>di</strong>sposti su due <strong>di</strong>stinti or<strong>di</strong>ni, presenta la Beata Vergine e il Bambino nel mezzo dell’or<strong>di</strong>ne

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