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Nel 1900, Bonandrini Andrea (Canvì) 83 , custode della chiesetta, ricevette, da Guerini Giacomo 84 lire 300, il cui<br />
frutto doveva servire alla celebrazione <strong>di</strong> otto messe. Il detto custode, morto nel 1905, investì il capitale con<br />
cambiale, che tuttavia rimase in mano dei suoi ere<strong>di</strong> 85 . Nel 1914 vi fu eretta la Via Crucis e l’anno successivo, gli<br />
ere<strong>di</strong> del defunto Andrea Bonandrini, depositarono la somma <strong>di</strong> lire 1000 il cui frutto doveva essere erogato nella<br />
celebrazione <strong>di</strong> tre messe nella festa della Traslazione della S. Casa <strong>di</strong> Loreto, il 10 <strong>di</strong>cembre, presso la chiesetta<br />
<strong>di</strong> S. Maria ed il resto erogato nelle spese della festa e riparazioni alla chiesetta medesima 86 . Mons. Marelli nella<br />
relazione della visita pastorale del 1921 appurò che la chiesetta era provvista <strong>di</strong> piccola sacrestia fornita <strong>di</strong><br />
arma<strong>di</strong> sufficienti per gli arre<strong>di</strong> sacri 87 .<br />
Fu restaurata <strong>di</strong> nuovo nel 1927 88 . Nel 1943, a seguito della spoliazione bellica, la chiesetta fu privata dell’unica<br />
campana 89 . Dalla visita pastorale <strong>di</strong> mons. Bernareggi del 1944 appren<strong>di</strong>amo che vi si celebrava una sola messa<br />
per la festa del 10 <strong>di</strong>cembre 90 . Fra gli abitanti della zona est del paese, nel 1959, sorse una gara <strong>di</strong> generosità e,<br />
in breve, la cappella venne <strong>di</strong> nuovo restaurata e inaugurata il 10 <strong>di</strong>cembre, con gran concorso <strong>di</strong> fedeli alla<br />
celebrazione della messa 91 . La chiesetta crollò nel 1974 e non fu più ricostruita.<br />
69 ACVB, Visitatio Cornelia anno 1624, VoI. 41, p. 249 V.. Trattasi della relazione preparatoria alla visita redatta<br />
dall’arciprete Martino Negroni il 9 maggio 1624: “... Vi sono alcune tribuine, una alla Barbata, una detta <strong>di</strong> S.<br />
Bernar<strong>di</strong>no ...; un’altra detta la Madonna de Lambla, ove si raccolgono molte elemosine, ma non si sa mai se si<br />
spendono bene e come, perché hanno fatto svanire la licentia, et qui sa bisogno d’or<strong>di</strong>ne ...”.<br />
70 “… Eo <strong>di</strong>e presenti domini visitatores accesserunt ad oratorium Beate Marie Virginis sitam intra limites<br />
parochie subscripte et illud visitaverunt et decreverunt illud in forma decentiori manuteneri et supra capsam<br />
elemosinarum poni duas claves quarum unam consegnari reverendo domino archipresbitero et hoc in termino<br />
unius mensis ...”, ovvero: nello stesso giorno il signor visitatore visitò l’oratorio della B. Vergine Maria sito entro i<br />
limiti della parrocchia, or<strong>di</strong>nò che fosse mantenuto in una forma decente e che per la cassa delle elemosine<br />
fossero fatte due chiavi, una delle quali consegnata al reverendo arciprete, e ciò entro il temine <strong>di</strong> un mese.<br />
71 “4 settembre 1785. In Christi nomine amen. Considerando dominus Ceghino quondam Maffio Angeli de<br />
Bonandrini <strong>di</strong> <strong>Casnigo</strong> sano per la Id<strong>di</strong>o gratia <strong>di</strong> mente, corpo, vista et intelletto, sapendo benissimo quanto sia<br />
certa la morte et ora <strong>di</strong> quella incerta, ne volendo morire senza testare et <strong>di</strong>sponere dei suoi beni acciocché tra i<br />
suoi posteri non nasca lite e <strong>di</strong>fferenza tra <strong>di</strong> loro, ha per ciò or<strong>di</strong>nato il presente suo vero, vallido et perfetto<br />
testamento noncupativo, senza solennità <strong>di</strong> parole e scritture nel modo e forma che segue ... Item, per ragion <strong>di</strong><br />
legato lascia et lega alla trebulina della Madonna del Ambla <strong>di</strong> <strong>Casnigo</strong>, una peza <strong>di</strong> terra aradora posta sopra il<br />
<strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Casnigo</strong>, nella contrada del Grimone et ali suoi confini <strong>di</strong> tavole vinti una ...”, ASBG, Fondo Notarile,<br />
Atti del Notaio G. Battista Imberti Calandrina, Busta n. 5840, anno 1685, c. 145.<br />
72 “In Christi nomine amen. A<strong>di</strong> sedeci del mese <strong>di</strong> Maggio l’anno <strong>di</strong> Nostro Signore mille sei cento ottanta nove<br />
... Personalmente constituiti avanti me nodaro, et testimoni infrascritti, li signori Gio. Batta quondam Bartolomeo<br />
Bonandrini et Gio. Andrea quondam Gio. Batta Calandrina facendo in questa parte come sindaci regenti della<br />
Trebulina della Beata Vergine Maria della contrada <strong>di</strong> Lambla <strong>di</strong> <strong>Casnigo</strong>, tutti <strong>di</strong> età legittima ... vendono a<br />
domino Antonio quondam Batta. Guarini <strong>di</strong> <strong>Casnigo</strong> una pezza <strong>di</strong> terra aradora posta sopra il Comun <strong>di</strong> <strong>Casnigo</strong><br />
nella contrada detta il Grimone ... <strong>di</strong> tavole <strong>di</strong>ecinove ... Il qual patto e libera ven<strong>di</strong>ta è stata fatta et acettata ... per<br />
il prezzo concluso et stabilito de lire tre cento trenta cinque e sol<strong>di</strong> sette (335.7) ... i sindaci seu deputati <strong>di</strong> detta<br />
logo Pio confessano ... havergli hauti et receputi in tanti boni <strong>di</strong>nari d’oro et argento ...”.<br />
“A<strong>di</strong> 28 maggio 1687. Gli Illustrissimi et eccellentissimi Signori Rettori <strong>di</strong> Bergamo, intesa la istanza per nome<br />
delli signori deputati della Trebulina del Ambla Comun <strong>di</strong> <strong>Casnigo</strong> <strong>di</strong> come il quondam Ceghino Angeli de<br />
Bonandrini <strong>di</strong> <strong>Casnigo</strong> nel suo testamento 4 settembre 1685 ... lasciò a detta Trebulina una pezza <strong>di</strong> terra<br />
aradora ... et del valore valersene per i bisogni <strong>di</strong> detta Trebulina come d’esso legato si legge, e che detta<br />
Trebulina è antichissima che non vi è memoria d’huomo quando è stata fabricata; hora ritrovandosi in bisogno<br />
detta Trebulina et massime per resarcire detta Trebulina al bisogno de tetti et legni già <strong>di</strong>strutti, instanti per ciò li<br />
sia concessa decreto et licenza <strong>di</strong> puoter vendere tal pezza <strong>di</strong> terra à fine <strong>di</strong> far il resarcimento della detta<br />
Trebulina. Quali cose intese ... hanno concesso licenza et decreto <strong>di</strong> puoter vendere tal pezzetta <strong>di</strong> terra<br />
dovendosi il prezzo suddetto esser impiegato nel resarcimento dessa Trebulina conforme il maggior bisogno ...”,<br />
ASBG, Fondo Notarile, Atti del Notaio G. Battista Imberti Calandrina, Busta n. 5840, anno 1689, 16 maggio.<br />
73 ASBG, atto del notaio Imberti Calandrina G. Battista del 29 marzo 1687, b. 5840, testamento <strong>di</strong> Cristoforo fu<br />
Bernardo Guerini, il quale lascia alla Madonna della Trebulina <strong>di</strong> S. Maria <strong>di</strong> Lambla lire 3; atto del notaio<br />
Bonandrini G. Battista, b. 6221 del 16 marzo 1694, testamento <strong>di</strong> Bartolomeo fu Cristoforo Lanfranchi, il quale<br />
lascia alla Trebulina della B. M. V. <strong>di</strong> Lambla lire 2.<br />
74 ASBG, Mappa del Catasto Napoleonico, <strong>Comune</strong> censuario <strong>di</strong> <strong>Casnigo</strong>, anno 1813. APC, Relazione<br />
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