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Untitled - Comune di Casnigo

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celere dopo la seconda guerra mon<strong>di</strong>ale. Infatti le mappe del 1955, pre<strong>di</strong>sposte per un “Piano <strong>di</strong><br />

fabbricazione” del <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Casnigo</strong>, ci mostrano non solo ancora invariata la tra<strong>di</strong>zionale struttura del<br />

paese, ma sostanzialmente anche la <strong>di</strong>mensione globale, benchè la popolazione fosse venuta via via<br />

aumentando.<br />

Emerge dunque che la trasformazione <strong>di</strong> <strong>Casnigo</strong> è avvenuta negli ultimi 20-25 anni e la situazione o<strong>di</strong>erna<br />

si presenta decisamente <strong>di</strong>versa, per estensione <strong>di</strong> abitato e qualità <strong>di</strong> e<strong>di</strong>lizia.<br />

Nell’abitato si sono verificati rinnovi delle vecchie costruzioni (tanto che rari sono rimasti, in modo integro,<br />

esempi dell’antica architettura rustica); sono sorte nuove costruzioni a scopo residenziale, ma anche<br />

finalizzate a nuovi servizi per la comunità; le botteghe artigiane sono rimaste in paese, ma le me<strong>di</strong>e e gran<strong>di</strong><br />

imprese hanno occupato e trasformato l’antica fisionomia dell’ ‘agher’, stanno mo<strong>di</strong>ficando l’aspetto del<br />

fondovalle lungo il Serio (specie nella zona <strong>di</strong> Mele), e inse<strong>di</strong>amenti sono avvenuti anche lungo il torrente<br />

Romna, sulla strada <strong>di</strong> comunicazione tra la Valgan<strong>di</strong>no e la grande arteria della Valle Seriana.<br />

L’ ‘agher’ si presentava un tempo come un verde altopiano segnato dai nastri chiari delle due rustiche strade<br />

carrarecce che lo attraversavano, senza berriere <strong>di</strong> muri o cancellate o reti in filo <strong>di</strong> ferro: era il paesaggio<br />

agricolo <strong>di</strong> me<strong>di</strong>a montagna, con colture varie sostanzialmente ad uso familiare, e filari <strong>di</strong> gelsi per la<br />

bachicoltura. Ora è paesaggio industriale: lo caratterizzano stabilimenti, con e<strong>di</strong>fici <strong>di</strong> produzione e magazzino<br />

e uffici; strade <strong>di</strong> accesso con transito <strong>di</strong> grossi carichi; installazioni per <strong>di</strong>stribuzione <strong>di</strong> energia elettria. La società<br />

casnighese da situazione preminentemente conta<strong>di</strong>na si è rapidamente trasformata secondo le esigenze dei<br />

settori dell’industria e del commercio.<br />

Specie tra il 1963 e il 1975 ebbero avvio molte aziende: più numerose nel settore tessile (come è per altro<br />

nella tra<strong>di</strong>zione della Valle Seriana), ma pure in quello meccanico e per la lavorazione <strong>di</strong> materie plastiche.<br />

In conclusione: la vita <strong>di</strong> <strong>Casnigo</strong> del periodo 1960-80 è caratterizzata da un grande rinnovamento e<br />

sviluppo e<strong>di</strong>lizio e da un massiccio spostamento dall’agricoltura agli altri settori della produzione e del<br />

lavoro, il che ha determinato anche un intenso ritmo <strong>di</strong> nuove costruzioni per rispondere alla nuove esigenze.<br />

Perchè tale trasformazione non si verificasse in un totale <strong>di</strong>sor<strong>di</strong>ne, si rendeva necessaria, evidentemente,<br />

anche certa regolamentazione: <strong>di</strong> qui l’esigenza <strong>di</strong> un regolamento e<strong>di</strong>lizio e <strong>di</strong> un piano <strong>di</strong> fabbricazione a<br />

livello comunale.<br />

Si sa che gli atti amministrativi in questa materia investono l’organizzazione del territorio e coinvolgono i singoli<br />

citta<strong>di</strong>ni ed i loro interessi: si tratta <strong>di</strong> problemi complessi in quanto non si programma su un deserto, ma si parte<br />

da situazioni precostituite; occorrono tempi lunghi <strong>di</strong> rilevazione, <strong>di</strong>scussione e approvazione mentre gli interessi<br />

particolari premono per sollecite realizzazioni; bisogna tener presenti da una parte le norme legislative <strong>di</strong> or<strong>di</strong>ne<br />

generale e dall’altra parte una realtà in movimento, in continua evoluzione. Sembra quin<strong>di</strong> doveroso de<strong>di</strong>care<br />

qualche parola (anche se in modo estremamente schematico) ai momenti fondamentali della vicenda<br />

riguardante gli strumenti normativi con i quali l’Amministrazione Comunale accompagnò il processo <strong>di</strong><br />

sviluppo del paese.<br />

I a fase – Delibere del Consiglio Comunale 12.8.1953 e 13.12.1953 riguardanti il Regolamento E<strong>di</strong>lizio. Con<br />

nota in data 11.1.1955, del Ministero dei Lavori Pubblici – Provve<strong>di</strong>torato Regionale alle Opere pubbliche per la<br />

Lombar<strong>di</strong>a, il <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Casnigo</strong> veniva invitato ad apportare mo<strong>di</strong>fiche ed a corredare il Regolamento con un<br />

‘Piano <strong>di</strong> Fabbricazione’. Di qui la Delibera del Cons. Com. 26.6.1955, con approvazione <strong>di</strong> norme (pure<br />

approvate dalla Giunta Prov. Ammin. nel luglio 1955 e dal Ministero competente nel luglio 1958), che rimasero in<br />

vigore fino agli anni ‘70.<br />

II a fase – A segiuto della legge 6.8.1967, che dettava norme innovatrici in materia, si rese necessaria una<br />

Delibera del Cons. Com. (avvenuta in data 9.4.1968) per “Esame ed approvazione del Nuovo Regolamento<br />

E<strong>di</strong>lizio con annesso Programma <strong>di</strong> fabbricazione”. In data 14.4.1970 si registra un’altra delibera per<br />

aggiornamento a nuove norme in materia urbanistica (integrata con Delibera 20.6.1971). Ma, a seguito <strong>di</strong> quanto<br />

comunicato in data 25.6.1974 dall’Assessorato all’Urbanistica della Regione Lombar<strong>di</strong>a, si presentò la necessità<br />

<strong>di</strong> una nuova revisione, donde la Delibera (sempre del Cons. Com.) del 10.7.1976, che approvava le norme<br />

tuttora vigenti.<br />

III a fase – Per altro nel verbale della <strong>di</strong>libera del 1976 appare il problema del passaggio da un Piano <strong>di</strong><br />

Fabbicazione ad un Piano Regolatore Generale. Venne perciò avviata l’elaborazione <strong>di</strong> tale piano; ma è chiaro<br />

che <strong>Casnigo</strong> non è un’isola in mezzo all’oceano: un Piano Regolatore Generale pone la necessità <strong>di</strong> considerare<br />

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