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Untitled - Comune di Casnigo

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stabilire una norma che impe<strong>di</strong>sca e <strong>di</strong>strugga un si fatto abuso e <strong>di</strong>sor<strong>di</strong>ne.<br />

Il Consiglio agendo per l’interesse generale e pubblico stabilisce il seguente Regolamento in proposito:<br />

1. Resta proibito condurre nell’Agro le pecore e le capre a meno che non vi siino condotte e custo<strong>di</strong>te con<br />

corda.<br />

2. Resta pur proibito <strong>di</strong> condurre nell’Agro le mandre ad eccezione del tempo che scorre dal 1 aprile al 1<br />

settembre dell’anno, a con<strong>di</strong>zione però che pur queste vi vengano condotte e custo<strong>di</strong>te con corda.<br />

3. I contravventori saranno puniti colla multa <strong>di</strong> L. 3 per ogni oggetto ed animale che cade in contravvenzione”.<br />

(5) L’utilizzo anche dei prati magri <strong>di</strong>mostra che ogni risorsa (anche poverissima) venisse preziosamente curata<br />

e come fosse viva la preoccupazione che ciascuno traesse beneficio <strong>di</strong> quanto assegnato. C’è agli atti d’archivio<br />

un documento datato ‘<strong>Casnigo</strong> lì 25 Aprile 1839’ che reca la seguente intitolazione: “Incanto solito delle così<br />

dette Segabole Magrine, il quale viene ritenuto vincolato oltre ai soliti antichi capitoli anche ai seguenti, stati<br />

adottati e proclamati con piena sod<strong>di</strong>sfazione del pubblico anche nello scorso anno 1838”.<br />

Le norme prevedevano che l’assegnatario <strong>di</strong> un “pezzo” non poteva prendersi altro pezzo oltre il proprio, ne<br />

poteva per altro cedere il proprio a “forastieri”; inoltre non si poteva “stramezzare e pascolare nelle segabole delle<br />

Valli”.<br />

Segue un elenco <strong>di</strong> ben 66 appezzamenti <strong>di</strong> ‘segabole’ con i nomi degli assegnatari.<br />

(6) La breve affermazione apre ad un insieme <strong>di</strong> temi che, nel loro insieme, presenterebbero la vita conta<strong>di</strong>na<br />

‘tra<strong>di</strong>zionale’ (per altro non completamente scomparsa): si tratta <strong>di</strong> considerare luoghi e ambienti <strong>di</strong> vita, strumenti<br />

ed attività. Sono argomenti non certo unici per <strong>Casnigo</strong>: sarebbero però da illustrare rilevando eventuali<br />

particolarità, il vocabolario tipico locale riguardante oggetti e operazioni, l’importanza nella vita or<strong>di</strong>naria e nel<br />

costume.<br />

Si suggeriscono alcuni argomenti:<br />

a) la casa colonica: architettura rustica (e della casa conta<strong>di</strong>na in paese e della cascina <strong>di</strong> me<strong>di</strong>a montagna);<br />

b) la stalla: strutture tipiche, attrezzi e operazioni per la cura del bestiame e per la lavorazione dei prodotti<br />

(come la formaggella e il burro);<br />

c) la bachicoltura, per la quale era necessario <strong>di</strong>sporre in abbondanza <strong>di</strong> alberi <strong>di</strong> gelso (specie ‘nell’agher’):<br />

d) la trebbiatura sull’aia ‘battitora’ (con gli attrezzi usati come ‘ol flaèl’ per battere il grano, ‘ol carèl’ per<br />

separare il grano dalla pula; la misura dello ‘stér’ = staio, corrispondente a 16 Kg, mentre 8 staia erano una<br />

‘soma’).<br />

Altro gruppo <strong>di</strong> argomenti: aspetti particolari dell’organizzazione della vita conta<strong>di</strong>na. Si segnalano:<br />

a) l’importanza del bosco, con la regolamentazione per i tagli o la raccolta e l’utilizzo <strong>di</strong> legna secca e<br />

fogliame;<br />

b) la gestione delle “segabole” (o segaboli), assegnate a seguito <strong>di</strong> asta o incanto, al miglior offerente. Non<br />

si tratta <strong>di</strong> usanze me<strong>di</strong>evali, ma proprie della vita casnighese fino a dopo la seconda guerra mon<strong>di</strong>ale<br />

(pare infatti che l’ultima asta per ‘e segàboe’ sia stata tenuta nel 1949).<br />

Non va <strong>di</strong>menticato un altro aspetto: i nomi in <strong>di</strong>aletto dei fiori e delle piante, nonché degli animali del bosco<br />

(specie degli insetti). Si tratta <strong>di</strong> un vocabolario particolare che si sta <strong>di</strong>menticando: i nomi perciò scompaiono ...<br />

senza che si conoscano poi nemmeno in italiano.<br />

DIDASCALIA [p. 55]<br />

La maggioranza delle abitazioni <strong>di</strong> <strong>Casnigo</strong>, fino alla seconda guerra mon<strong>di</strong>ale, fu <strong>di</strong> tipo agricolo.<br />

Elementi essenziali: un cortile cintato; un portico per deposito e riparo degli attrezzi agricoli; a piano<br />

terra generalmente c’erano la stalla, la cucina e il locale per la lavorazione e l’invecchiamento del<br />

formaggio; al primo piano gli alloggi per la notte (e spesso pure un portico era <strong>di</strong> accesso alle varie<br />

stanze); al secondo piano (generalmente l’ultimo) un solaio (che serviva come fienile ecc.).<br />

[pp. 57-71]<br />

LO SVILUPPO DI CASNIGO<br />

1. LA POPOLAZIONE<br />

Che cosa è avvenuto a <strong>Casnigo</strong> nel volgere <strong>di</strong> poco più <strong>di</strong> un secolo? Si deve considerate in primo luogo lo<br />

sviluppo della popolazione (residente), attraverso i censimenti a partire dall’anno 1861 (unitamente a Cazzano S.<br />

Andrea per stretti legami <strong>di</strong> vita e <strong>di</strong> vicende amministrative).<br />

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